56
Pubblicazione della Sezione Fotografia CEDAS Fiat APRILE 2013 5 0 M M 1 : 1 . 4 C C E D A S M A G A Z I N E PORTFOLIO MAX CASCINI «Meglio fotografare che lavorare!» (Alberto Ramella Sr.) INTERVISTE ENZO PERTUSIO REPORTAGE LE DONNE DELL’ORISSA SCATTA una STORIA TECNICA MALEDETTO RUMORE INCONTRI STEFANO PESARELLI “Africa Through iPhone

C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Rivista fotografica pubblicata dal Gruppo Fotografico CEDAS di Torino.

Citation preview

Page 1: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

Pub

blic

azio

ne d

ella

Sez

ione

Fot

ogra

fia C

ED

AS

Fia

t

APRILE 2013

5 0 M M 1: 1. 4

C

‘ C

ED

A

S

MA

GA

ZIN

E

PORTFOLIOMAX CASCINI

«Meglio fotografare che lavorare!» (Alberto Ramella Sr.)

INTERVISTEENZO PERTUSIO

REPORTAGELE DONNE DELL’ORISSA

SCATTAunaSTORIA

TECNICAMALEDETTO RUMORE

INCONTRISTEFANO PESARELLI “Africa Through iPhone”

Page 2: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

Foto

grafi

a di

cop

ertin

a:An

drea

Mor

ello

C’E’ Cedas MAGAZINEnr.7 - Aprile 2013

Pubblicazione non periodica della Sezione Fotografia del Cedas.Torino 2013.Pubblicazione condivisa in formato PDF (Portable Document Format) non stampata su carta.

La Sezione Fotografia del Cedas si pro-pone di favorire lo sviluppo tecnico e cre-ativo dei Soci fotoamatori, promuovendo iniziative idonee a raggiungere tali scopi. Impianti e attrezzature sono a disposizio-ne dei soci.Aderisce alla F.I.A.F.

Ritrovo: tutti i martedì sera dalle ore 20,45 alle ore 22,30 c/o Studio Fo-tografico Accademia Torinese della Fotografia - via XXIV Maggio 3/3 a Moncalieri (TO).

Consultare il sito internet per verificare variazioni di orario e/o chiusure program-mate.www.fiatcares.com/cedas

Direttivo della Sezione Fotografia:Delegato: Simone RichelmyVice Delegato: Valentina RoccaConsiglieri: Andrea Morello, Giuliano Qua-ranta e Mauro Faudarole

Ogni autore si assume qualsiasi responsabilità derivante dalle proprie immagini inviate a C’E’ Cedas Magazine per la pubblicazione manlevando la redazione da ogni respon-sabilità che dovesse derivare dall’utilizzo delle immagini stesse.Tutti i diritti relativi alle fotografie ed ai testi presenti in questa pubblicazione sono riservati ai rispettivi autori.

Per il contributo nel redarre questo nu-mero si ringraziano: Barbara Latini, Monica Bagatin, Silvia Mosso e Max Cascini.

Responsabile: Renata Busettini

Redazione: Renata Busettini, Elisabetta Lucido, Carlo Ferrari, Aureliano Casale, Max Ferrero, Pierlorenzo Marletto, Gilberto Bot-tasso, Alessandro Rossi Sebastiano, Daniele Dell’Anna

Contatti:

[email protected]

Page 3: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

EDITORIALELa Fotografia ai tempi del XXIsecolo di Carlo Ferrari 4

SALUTO5 di Simone Richelmy

In questo numero:

LE VOSTRE FOTOSCATTAunaSTORIA(I tappa) 6

14UNA FOTO

UN PENSIEROdi Silvia Mosso

16INTERVISTEEnzo Pertusio

di Elisabetta Lucido

22REPORTAGELe donne delle tribù dell’Orissa di Barbara Latini

PORTFOLIOMax Cascini

27

INCONTRIStefano Pesarelli “Africa Through iPhone”di Monica Bagatin

30

34PHOTOPEDIAAleksandr Rodchenko

di Alessandro Rossi Sebastiano

UN LIBRO SULLO SCAFFALE H. Newton“Polaroids”di Daniele Dell’Anna 3637FOTO-GRAFIA & INFORMATICAMaledetto “rumore”di Max Ferrero

NOTIZIE &APPUNTAMENTI

4041

MOSTRE & EVENTI

VISTI PER VOI

4852

CONCORSI FOTOGRAFICI

Page 4: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

LA FOTOGRAFIA AI TEMPI DEL XXI SECOLO

EDITORIALEtesto e foto di Carlo Ferrari

I sociologi ritengono che la Rete e gli smartphone alimentino la società e che la nostra sia l’epoca dell’im-

magine, cioè un momento storico dove il senso visivo permette alle persone di comunicare rapidamente

in una lingua che tutti capiscono.

Si legge, con sempre maggiore frequenza, sulle riviste specializzate e su vari forum del web, di come stia

cambiando il modo di fotografare e di valutare la composizione dell’immagine ed il suo impatto su chi

osserva

Anche se la Fotografia viene da sempre rivendicata dai fotografi, e da una parte di fotoamatori evoluti,

come Arte piuttosto che come semplice e pura rappresentazione di una realtà, mai come oggi l’abbina-

mento “Fotografia-Arte” ha accompagnato l’analisi degli scatti effettuati.

La “spaccatura ideologica” tra i fotografi che considerano “fotografia” solo quanto prodotto da macchine

fotografiche Reflex evolute e quelli che ritengono fotografia la riproduzione di scene quotidiane realizzate

anche per mezzo di apparecchi telefonici cellulari è divampata non appena la diffusione di questi ultimi

si è fatta capillare e da quando gli apparecchi fotografici abbinati alla telefonia si sono perfezionati, anche

per mezzo di un sempre maggiore numero di programmi ad essi dedicati.

Quando Jordi V. Pou, un fotografo catalano, ha esposto (a fianco di opere del signor Andrew Warhola

Jr., meglio conosciuto come Andy Warhol) immagini scattate con il vecchio iPhone 3G, ha scatenato una

polemica devastante.

Ma lui era convinto, e lo è tuttora, che la società e l’arte stanno cambiando, gli strumenti oggi sono diversi

e anche la fotografia si sta adattando.

“Il cambiamento principale è che prima c’erano tre tipi di fotografia: domestica, artistica e il documentario.

Ora ce n’è un quarto: la fotografia personale, che viene utilizzata dal singolo individuo per comunicare con

la sua cerchia di amici”. Questa foto non ha le caratteristiche estetiche che hanno gli altri tipi di scatto: è

simbolica, magari strana, senza una bellezza o un fascino oggettivi perché strizza l’occhio a determinate

persone e ha un significato completamente diverso da quello dei prodotti pensati per essere messi in mo-

stra.

Oggi vengono scattate circa un miliardo di foto al giorno, di cui un terzo viene caricato su Facebook e pare

in due/tre minuti vengano scattate più foto di tutte quelle che sono state fatte in tutto il XIX secolo e questo

non può non avere riflessi sull’arte.

Susan Sontag, già nel 1977, nel suo libro “Sulla fotografia” sosteneva che “la fotografia è diventata una

pratica diffusa e un divertimento come il sesso o la danza” e osservava anche che “molte persone non pra-

ticano la fotografia come arte. E’ principalmente un rito sociale, una difesa contro l’ansia, uno strumento

di potere”.

Queste affermazioni trovano oggi conferma nei molti “social” dedicati alla fotografia, di cui Instagram è

forse il più conosciuto e frequentato dagli “addetti alla fotografia”, entrando nel nuovo universo sociale

come un coltello nel burro.

Lo studente di dottorato Zack McCune dell’Università di

Cambridge, nel Regno Unito, ha studiato per quattro mesi il

comportamento degli utenti del social network Instagram e

ha notato che gli utenti non producono a livello individuale,

ma sono stimolati a vicenda e durante questi percorsi “di

gruppo” modificano le caratteristiche delle fotografie, dal

colore ai soggetti e la composizione. “Gli utenti sono incon-

sapevolmente stimolati a cercare quello che di più fantasio-

so offre il loro immaginario collettivo, poi lo trasformano in

scatti”.

Nel frattempo, il giornalista Jesús León, che insegna corsi di

fotografia con iPhone in Spagna, dice che in breve tempo,

l’immagine con lo smartphone potrà raggiungere il livello di

qualsiasi altra fotocamera: “Ha rivoluzionato la fotografia”.

Ai posteri l’ardua sentenza….

Page 5: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

| 5

c’è cedas MAGAZINE

Foto

sfo

ndo

di P

ierlo

renz

o M

arle

tto

SALUTIdi Simone Richelmy

A gennaio, la Sezione Fotografi Cedas ha eletto il suo nuovo Consiglio

Direttivo. Ecco i saluti di Simone Richelmy nella qualità di nuovo De-

legato della nostra Sezione.N el 2004 entro a far parte del gruppo fotografico Cedas e conosco il docente Max

Ferrero e Aldo Manias. Così inizio a frequentare tutti i corsi di Max, dal base (o

tecnico) all’avanzato (la parte creativa dello scatto) e senza rendermene conto, in

poco tempo entro in un mondo che oggi mi vede impegnato non solo come fotografo

amatoriale (con scarsi risultati) ma anche come delegato di quel gruppo che, all’e-

poca, contava poche persone. Pian piano, sotto la spinta di Max, il gruppo è iniziato

a crescere e di anno in anno, le persone che vogliono partecipare attivamente sono

sempre di più.In tempi non sospetti, Max mi aveva accennato alla possibilità di “dirigere” il gruppo

candidandomi come futuro delegato della sezione. All’epoca non conoscevo mini-

mamente quali fossero i compiti e i problemi cui sarei andato in contro ma avevo

manifestato l’intenzione di prendermi questo incarico e di esserne onorato. E così ho

fatto e alla fine dello scorso anno ho presentato la mia candidatura nonostante avessi

già avuto modo di tastare che i problemi da risolvere sarebbero stati tanti.

Oggi, a distanza di pochi mesi, sono felice della scelta fatta; sono fiero di poter essere

di aiuto a un gruppo che ha molto da dare e spero che il futuro sia pieno di novità sotto

tutti i punti di vista. I progetti non mancano e grazie ad alcuni elementi del gruppo

più creativi di altri, le idee sono molteplici. Tutto sta a concentrarsi per realizzarle nel

modo più divertente e costruttivo possibile.

Il mio compito di nuovo delegato è supportato dal direttivo che conta persone valide

e con la voglia di fare fotografia e dare supporto ad amici e soci per rendere questo

possibile. Un altro grosso aiuto arriva da Alessandro, il nostro validissimo segretario ad

honorem, figura non riconosciuta dal Cedas ma di fondamentale importanza per la dif-

fusione delle attività all’interno del gruppo. Altra menzione va fatta alla redazione del-

la rivista C’è Cedas Magazine che è un’ottima vetrina di quello che produce il gruppo.

I recenti cambiamenti alla direzione del Cedas fanno ben sperare in un futuro molto

collaborativo. Quindi il mio auspicio è quello che il gruppo fotografi del Cedas Fiat

continui a crescere e possa confrontarsi sempre più spesso con altre associazioni par-

tecipando a concorsi (e magari vincendoli), collaborazioni e scambi culturali.

Page 6: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

6 |

LE VOSTRE FOTO

SCATTAunaSTORIA (1a tappa)

Siamo finalmente arrivati alla prima tappa del nostro nuovo Concorso.

Ricordiamo brevemente il suo funzionamen-to: nello scorso numero abbiamo proposto, con una nostra immagine e un breve testo, l’inizio di una storia, a cui sarà vostro com-pito dare una degna continuazione. In ogni nuovo numero verrà scelta l’immagine e il te-sto che, a nostro giudizio, meglio proseguirà il racconto, e così a seguire fino a completare una storia di senso compiuto.Il vostro impegno sarà ripagato con un pre-mio, per i primi tre classificati (in base al posi-zionamento nelle singole tappe), di una stage gratuito di fotografia con modella dalla dura-ta di un giorno presso l’Accademia Torinese della Fotografia di Moncalieri (TO), condotta dal fotografo professionista Antonio Crisà. Per correttezza, all’assegnazione dei premi non concorreranno i membri del Gruppo Fotogra-fico, le cui foto saranno comunque valutate ma non rientreranno nelle varie classifiche. Verranno assegnati, in ciascuna tappa, 1 pun-to a tutti i partecipanti che ci hanno inviato delle fotografie, 2 punti a chi viene seleziona-to per la pubblicazione sulla rivista, 3 punti, 4 punti e 5 punti rispettivamente ai primi 3 classificati esterni al Gruppo.

Ora basta chiacchiere: godiamoci tutte le sto-rie che la vostra fantasia è riuscita a creare partendo dalla storia vincente, anzi, visto un risultato pari merito, per questo numero sa-ranno due le storie vincenti, ognuno di voi potrà decidere quale delle due proseguire con il prossimo numero.

Gloria Ghibaudo (1a classificata)

per continuare questa storia indicare : storia di Gloria

Page 7: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

| 7

c’è cedas MAGAZINE

In una vecchia stazione ferroviaria in attesa dell’arrivo (o della partenza) del treno... “...sbuffi di vapore scaturivano dalle fauci metalliche mentre il motoreritmico e potente della locomotiva iniziava ad ansimare. Il suo trenoera pronto per l’ennesimo viaggio e come sempre il suo sguardoosservava paziente i passeggeri sulla banchina, ma questa volta il suopensiero era rivolto altrove...”

In una vecchia stazione ferroviaria in attesa dell’ar-rivo (o della partenza) del treno... Ovunque è facile sentire parlare di segreti, misteri e mezze verità.Qualcuno deve sapere... Chi? Ma soprattutto... A che prezzo?

Alessandro Rossi Sebastiano(1o classificato pari merito - fuori classifica finale)per continuare questa storia indicare : storia di Alessandro

(To be continued…)

(To be continued…)

Page 8: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

8 |

c’è cedas MAGAZINE

Andrea Morello(2o classificato - fuori classifica

finale)

In una vecchia stazione ferroviaria in attesa dell’ar-rivo (o della partenza) del treno... All’altro estremo dello spazio e del tempo lui attendeva nervosamente, osservando il display del suo Blackberry, la conferma che la valigia con il suo prezioso contenuto fosse giunta a destinazione. Solo allora avrebbe potuto varca-re la porta di quell’austero edificio per riscuotere ciò che sapeva di meritare…

Danilo Ghibaudo(3o classificato)

Page 9: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

| 9

c’è cedas MAGAZINE

In una vecchia stazione ferroviaria in attesa dell’arrivo (o della partenza) del treno...

“La ragazza innamorata si prepara per lo spettacolo, Lui e’ partito per un lungo viaggio nella speranza di trovare un luogo, lontano

dalla povertà’, dove creare una famiglia insieme...”

Page 10: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

10 |

c’è cedas MAGAZINE

In una vecchia stazione ferroviaria in attesa dell’arrivo (o della partenza) del treno... L’uomo con la valigia sale sul treno che lo porta all’aeroporto. Sta scappando da

qualcosa, da qualcuno, ha bisogno di andare lontano, molto lontano.

Ora, in attesa del suo volo che lo condurrà altrove, forse in salvo, fissa immobile le fine-

stre della hall dell’aeroporto.Intanto, i suoi pensieri confusi e lontani lo

rendono immobile, con gli occhi sbarrati ad osservare gli aerei, fuori, oltre i controlli della

polizia, al sicuro, forse.

Max Cascini(3o classificato pari merito - fuori classifica finale)

Page 11: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

| 11

c’è cedas MAGAZINE

In una vecchia stazione ferroviaria in attesa dell’arrivo (o della partenza) del treno... ...che freddo in questa stazione sul fondovalle. Il sole è tramontato da poco ma saranno almeno10 sottozero.....non c’è un cane in giro, i binari annegati nella neve di stanotte, il fianco della montagna senza una luce, io qui a battere i piedi.....mi sento inquieto, ma non posso far altro che aspettare. Mi stringo nel giaccone con le mani in tasca, e nervosamente giro e rigiro quel pac-chetto semivuoto di sigarette che Francesco mi ha rifilato ieri sera.....volevo buttarlo ma non ci sono riuscito ed ora la tentazione sta tor-nando forte. ....guardo continuamente i binari anche se un treno in arrivo si sente, anche da lontano, mi ritrovo la sigaretta accesa fra le labbra e non me ne sono accorto. Che strano proprio questa sera riprendere a fumare dopo anni.....mi ritorna in mente il lungo parlare con Francesco, ieri sera e quella lunga parte della notte.....come una cosa che stavi quasi per dimenticare possa in un’incessante sequenza di immagini, emozioni, ricordi, riportare alla memoria sensa-zioni così forti come ho avvertito in queste ultime ore. Francesco è un amico e sa come sono fatto. Se sono qui tanto merito va a lui.....mi sale l’ansia e il tempo dell’attesa ti è sempre nemico, lasciando spazio al dubbio. ....uno sferragliare lontano, mi sento perso, sento il cuore che balla ma ora danza, sì credo di sì, danza al ritmo del treno, non è un rumore nemico. No non più adesso, la cicca vola sui binari come vola la mia attesa.

Maria Evora Biletta (Waiting for...)

Page 12: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

12 |

c’è cedas MAGAZINE

In una vecchia stazione ferroviaria in attesa dell’ar-rivo (o della partenza) del treno... Finalmente il treno era arrivato e lei con la sua preziosa laurea in mano avrebbe potuto riabbraccia-re la sua famiglia e ripagarla degli anni di lontananza e sacrifici per consentirle di realizzare il suo sogno, contro le leggi della sua religione e i giudizi della sua gente.

In una vecchia stazione ferroviaria in attesa dell’arrivo (o della partenza) del treno...

Mentre il treno si apprestava a partire sotto il cielo uggioso della capitale, all’altro capo del

continente nella deserta stazione di campagna lui osservava fisso i binari scrutando un punto

lontano all’orizzonte e immaginando il momento in cui la locomotiva che la stava per ricondurre a

lui sarebbe finalmente spuntata all’orizzonte….

Danilo Ghibaudo(foto fuori concorso)

Danilo Ghibaudo(foto fuori concorso)

Page 13: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

| 13

c’è cedas MAGAZINE

Non vediamo l’ora di scoprire come la vostra fantasia vi farà continuare una delle due storie selezionate.Le vostre foto (Jpeg, 2500 px lato lungo e qualità 8) e il breve testo a corredo (massimo 50 parole) per la se-conda tappa del concorso dovranno pervenirci entro il 31 maggio 2013 all’indirizzo [email protected] specificando nell’oggetto della mail “SCATTAu-naSTORIA”Coraggio, al lavoro e fateci vivere una bellissima storia!

In una vecchia stazione ferroviaria in attesa dell’arrivo (o della partenza) del treno...

“ Se ne stava lì fra i passeggeri ignari osservando la polvere sollevata dagli zoccoli dei cavalli. Ripensava al suo lungo viaggio, alle tappe per-corse con i mezzi più disparati, si accavallavano nella sua mente i volti anonimi degli occasionali compagni di viaggio, e si sforzava di immagi-

nare il momento del suo arrivo… “

Enrica Deregibus

In parallelo vi invitiamo a spedirci i vostri migliori scat-ti (a tema libero): non si vince nulla ma i più belli costi-tuiranno le immagini di copertina della nostra rivista, naturalmente con l’indicazione dell’autore. Spediteci i file Jpeg (2500 px lato lungo e qualità 10) entro il 31 maggio 2013 all’indirizzo [email protected] specificando nell’oggetto della mail “COPERTI-NA”. Unica avvertenza è che l’immagine deve essere obbligatoriamente di formato VERTICALE. k

Page 14: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

14 |

c’è cedas MAGAZINE

Se cerchiamo risposte nelle fotografie di Aldo Manias difficilmente ne troveremo, infatti sono piuttosto

le domande che caratterizzano la sua produzione, a testimonianza dell’inquietudine esistenziale che lo ha accompagnato nel corso di tutta la sua vita. Questa foto ne è un emblema, a partire dal titolo della raccolta che la accoglie: “Un uomo?”.E’ un uomo quella figura spersonalizzata e quindi universale, legata ai fili di un improbabile burattinaio? E’ un uomo che viene salvato dal baratro che si apre accanto a lui o in realtà è un burattino imbrigliato dai fili di un’entità superiore che ne governa ogni mossa? Chi tiene in mano i fili è un divino salvatore o un perfido e manipolatore grande fratello di orwelliana memoria? O, ancora, è il simbolo del feminino (la burattinaia è chiaramente donna) che accompagna e influenza tutte le mosse di ogni uomo, dalla nascita fino alla morte? Feminino che impersona santità e perdizione, la mamma e il richiamo agli istinti primitivi? I toni cupi e i forti contrasti conferiscono drammaticità all’immagine, aumentando ancor di più la tensione emotiva di chi osserva. Aldo ci pone la domanda, ma la risposta è nel cuore di ognuno di noi, guadagnando così l’universalità comunicazionale propria delle opere d’arte.

UN UOMO?, 1979

UNA FOTO, UN PENSIERO

di Silvia Mosso

Continua il nostro umile omaggio ad Aldo Manias, che grazie al suo entusiasmo,alla sua competenza

e soprattutto alla sua grande umanità ha lasciato un ricordo indelebile ed un esempio da seguire per tutti noi.

Manias, nato ad Aosta nel 1937, è scomparso a Tori-no il 24 luglio 2009. Delegato CEDAS per la sezione Fotografia dal 1999 al 2009, Delegato Regionale FIAF per il Piemonte dal 1992 al 2004, primo direttore della Galleria FIAF di Torino, membro del Centro Proposte FIAF, rimarrà fino all’ultimo un infaticabile organiz-zatore e promotore di eventi, mostre, rassegne e corsi di fotografia, contribuendo in maniera determinante all’ottenimento, da parte del CEDAS-FIAT, del titolo di Benemerito della Fotografia Italiana (BFI) nel 2001. Le sue immagini e le sue visioni spesso inquiete e sofferte, specchio di una lotta decennale contro la sua malattia, sono state apprezzate e premiate in numerosi concor-so italiani ed internazionali, tanto da meritargli l’ono-rificenza di Artista della Federazione Internazionale (AFIAP).

Page 15: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

| 15

c’è cedas MAGAZINE

Aldo

Man

ias

e G

rupp

o 4

- Un

uom

o? (1

979)

Page 16: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

16 |

ENZO PERTUSIOdi Elisabetta Lucido

INTERVISTE

La Società Fotografica Subalpina (SFS) fondata, da un gruppo di fotoamatori e da personaggi importanti della Città di Torino, il 4 aprile 1899, è la società fotografica più antica in Italia ed è sempre stata un punto di riferimento per tutti gli altri circoli fotografici. Affiliata FIAF, annovera tra le sue file circa 80 soci che si riuniscono ogni giovedì sera presso la prestigiosa sede sociale di Via Po n. 43. Il 17 gennaio scorso è stato eletto il nuovo Consiglio direttivo e il nuovo Presidente: Enzo Pertusio

foto

di C

arlo

Fer

rari

Come nasce Enzo Pertusio fotografo? Il mio approccio all’ arte nasce in tempi non so-

spetti rispetto al mio approccio con la fotografia. Già dai tempi della scuola avendo il papà che dipingeva, tutto quello che era arte visiva interessava in famiglia, ho quindi attinto da quel tipo di background, inizian-do io stesso a dipingere. La pittura l’ho però abbando-nata presto perché evidentemente non avevo i numeri per poter andare avanti. La scoperta della fotogra-fia è avvenuta invece in età adulta intorno ai 26, 27 anni, inizialmente ero sostanzialmente un fruitore di fotografia, la scintilla che mi ha fatto fare il salto da fruitore a fotografo è scattata negli anni ‘90 quando a Parigi, in una libreria del Marais trovo un libro in cui era riassunta un po’ l’intera opera di Haas. Haas ha letteralmente rivoluzionato il mondo della fotografia e in modo particolare il mondo della fotografia a colori. Come lui ho lo stesso desiderio, lo stesso bisogno, la stessa frenesia di voler condividere delle immagini, di voler fermare spazi di vita che passano davanti ai miei occhi.

Qual è stato il suo percorso di crescita e apprendimen-to dell’arte fotografica? Ho avuto la fortuna di avere degli amici, conoscenti e altra gente (che gravitava nel mio ambiente di lavo-ro) appassionati di fotografia con cui ho avuto un pri-mo scambio di informazioni. Poi sono andato avanti prevalentemente come autodidatta per alcuni anni, fino a quando nel ‘93, tramite un consigliere di allora della SFS, ho conosciuto questo gruppo. Non ho fatto corsi di fotografia, ho frequentato un po’ come spettatore, poi mi sono iscritto come socio. Ho proseguito sempre per conto mio l’approfondimento tecnico della fotografia, grazie sia ad alcune persone della SFS che ad altri ami-ci (che pur non essendo più subalpini erano comunque fotografi FIAF) che avevano fatto un loro importante percorso fotografico. Fra loro Giorgio Prevedi, fotogra-fo di assoluto valore e conosciuto sicuramente da mol-ti, è stato per me un Maestro, un mentore ma, soprat-tutto, un amico. In ogni caso la frequentazione della SFS ha contribuito alla mia crescita ed oggi partecipo ai corsi come docente.

Page 17: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

| 17

c’è cedas MAGAZINEc’è cedas MAGAZINE

Page 18: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

18 |

c’è cedas MAGAZINE

Quali sono le sue lezioni?Nel corso di fotografia avanzato curo due serate a cui tengo molto e per le quali mi sono preparato molto. La prima riguarda il Fotogiornalismo, la seconda il Re-portage.

Cosa rappresenta per Lei la fotografia?Un modo per esprimermi, laddove non ci sono termini per poterlo fare diversamente. Io ho sempre utilizza-to anche altre forme di espressione, come ad esempio la scrittura. Ciò che è importante per me è poter dire quello che sento, esprimere i miei pensieri. Per me è un mezzo complementare, per qualcuno altro – invece - potrebbe essere il solo modo per poter arrivare fuori dal proprio perimetro.

Ricorda la sua prima foto?Se intende la prima fotografia che ho scattato in asso-luto, devo dire la verità no, non la ricordo proprio. Sa invece dirci qual è per Lei la sua foto più signifi-cativa?Adesso dico una banalità, normalmente si dice l’ulti-ma o quella che farò… giusto?In realtà non mi interessa la fotografia singola, mi in-teressa invece la possibilità di esprimere un concetto, di dare un contenuto alle immagini e questo riesco ad ottenerlo attraverso un lavoro organico più complesso.

Allora ci dica qual è il lavoro a cui tiene particolar-mente…

Un po’ tutti ma, dovendone scegliere uno, direi “L’Ar-cangelo”. Si tratta di un lavoro in bianco e nero e pro-posto in negativo. L’Arcangelo è il simbolo dicotomico tra il bene e il male, ci sono le immagini ma è anche un lavoro didascalico. Le immagini singolarmente non hanno una grande potenza ma tutte insieme costitui-scono un discorso molto più completo. Ma anche “Il mio far far West”, dove ho rappresentato il mio territorio, l’Ovest d’Italia, sogno e aspirazione di tanti emigranti, come è stato il Far West per l’America, cercando di raccontare un sogno che non sempre si è realizzato, non sempre ha avuto fortuna.

Chi sono i “grandi” fotografi di ogni epoca che am-mira di più?Tantissimi, potrei fare un lunghissimo elenco. Di al-cuni ammiro una sola fotografia in particolare, di altri l’intera opera. Henri Cartier Bresson, per esempio, ha rappresentato la fotografia e l’epoca in cui è vissuto, grazie alla completezza della sua opera .

Spesso fotografa in bn altre volte a colori: cosa deter-mina la sua scelta?Ci sono cose che vedo in bn, altre che vedo a colo-ri. Qualche volta ci sono anche spunti fotografici che vedo in materia ambivalente. Non c’è un ragionamen-to vero e proprio ma è una scelta istintiva.

Nel suo lavoro dal titolo “Cronaca annunciata di una bambola ammazzata” che tratta il delicato tema del-la violenza sui bambini attraverso la figura allegorica

foto

di C

arlo

Fer

rari

Page 19: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

| 19

c’è cedas MAGAZINE

della bambola ha preferito utilizzare il colore, perché? Normalmente, quando si pensa alle fotografie che ritraggono bambini, le immaginiamo a colori, le fac-ciamo a colori perché meglio il colore rappresenta la gioia, la spensieratezza.Le foto con bambini sono spesso evocative, si parla di famiglia, affetto, ed oggi, tendenzialmente, si fotografa quel tipo di contesto a colori. Proprio per enfatizzare il contrasto tra l’immaginario positivo e la violenza ho voluto utilizzare il colore. Inoltre il colore da poi al sangue una forza maggiore.

Come nascono i suoi lavori?Scelgo una tematica, un canovaccio, una sceneggia-tura dalla quale parto e lavoro sull’idea prima di rea-lizzare le foto. Molte volte mi succede di non riuscire a realizzare fotograficamente quello che voglio, altre volete ci riesco ma scopro che non è in realtà ciò che volevo. Diciamo che i miei lavori si realizzano attra-

verso l’esperienza del fare.

Quale nuovo genere di fotografia vorrebbe esplorare?Mi interessa un po’ tutta la fotografia, in particolare mi interessa molto lo Still Life, che però non ho mai realizzato. Questo perché credo che si debba arrivare all’approccio ad un altro tipo di fotografia con un po’ di preparazione e non improvvisandosi. Lo Still Life necessita di molta preparazione anche pratica e non solo mentale. Ho poi molti progetti in mente, tanto che me li scrivo per non dimenticarli….Purtroppo non ho ancora avuto il tempo materiale per pensare al modo in cui realizzarli. Nella vita, per fortu-na, ci sono anche tante altre cose oltre alla fotografia e il mio interesse spazia a 360°. Mi interessano tutti gli stili fotografici, così come la pittura in tutte le sue forme, dai fiamminghi all’avan-guardia o, nel cinema, dal Neorealismo a Tarantino. Mi interessa tutto, ma poi ho ovviamente i miei gusti, quindi qualcosa mi piace di più, qualcosa meno. Sono poi sempre interessato alle novità, mi interessa anche quello che va un po’ oltre i perimetri del lecito, tra virgolette. Si sente spesso dire, soprattutto nei circoli, che la fotografia ha delle regole e devono in qualche modo essere seguite: questo non è un messaggio che mi piace molto. Quando si parla di questo cerco di svi-colare o con moderazione cerco di proporre una via di mezzo. Se mettiamo dei paletti o dei perimetri all’arte, questa non è più arte.Le regole ci vanno ed è importante a livello didattico conoscerle, ma questo non vuol dire che non debbano essere infrante, anzi.

Come ha vissuto il passaggio dall’analogico al digita-le?Ho avuto un rifiuto al digitale che è durato pochi se-condi, dopo di che ho rinnegato tutti i miei anni di pellicola in maniera molto “easy”. Personalmente a me interessa non tanto il mezzo tecnico quanto il prodotto. Una volta parlavo di pellicole, le mettevo in frigorifero, sapevo tutto di obbiettivi e macchine fotografiche.Oggi non mi ricordo più neanche quali macchine fo-tografiche ho o che cosa utilizzo. Quello che mi inte-ressa oggi è il contenuto, il messaggio al quale si può

Page 20: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

20 |

c’è cedas MAGAZINE

arrivare attraverso la fotografia. Non ho avuto quindi nessun trauma da passaggio, è vero però che cambiato il mio modo di fotografare. Prima ero molto più attento allo scatto singolo perché avevo la paura di non realiz-zarlo al meglio, oggi questa paura non c’è più perchè lo scatto lo vedi una frazione di secondo dopo. Mi in-teressa di più cogliere la spontaneità del momento, poi grazie anche agli interventi in post produzione si può ottenere una buona immagine.

In generale è quindi favorevole al fotoritocco?Vedo la tastiera del pc (per il fotografo) come la tavo-lozza per il pittore: non sono contrario ad interventi di post produzione, purchè non si snaturi ciò che si è fotografato. Per capirci, non mi piace mettere lo scia-tore sulle dune del deserto, perché questo per me non è fotografia, può essere una forma di espressione arti-stica ma non c’entra con la fotografia. Personalmente utilizzo poche cose della post produzione: il croppag-gio e la re-inquadratura perché molte sono necessari a ripulire l’immagine e/o togliere eventuali elementi di disturbo. Poi utilizzo anche il bilanciamento del bian-co, insomma quelle piccole cose che si facevano an-che in camera oscura. Mi ricordo ancora quando con le diapositive mettevamo nel telaietto il nastro nero per coprire o per tagliare o -non essendoci ancora i livelli di Photoshop - facevamo il famoso “sandwich”. Non potrei più pensare di dover fare cose del genere o veni-re qui in SFS per fare una proiezione con due proietto-ri, il registratore, la centralina, le casse (avevo un baule di alluminio!) quando adesso basta una chiavetta USB: se questa è la tecnologia ben venga! Attualmente, quali fotocamere usa?Ho iniziato con una Olympus OM2 poi sono passa-to alla Nikon. Ho avuto molte macchine fotografiche, molte le ho ancora, altre le ho vendute ma non credo sia importante il marchio. Qui in SFS abbiamo organiz-zato proprio di recente una serata con la Canon, dove sono stati presentati i modelli di punta della loro pro-duzione. Mentre ascoltavo la presentazione di quelle macchine o di quegli obbiettivi mi sono reso conto di essere poco interessato all’aspetto tecnologico di per sé, quanto piuttosto a ciò che questi nuovi strumenti ti permettono di realizzare. All’atto pratico, a meno che non si faccia macrofotografia o fotografia naturalistica, per uno che, come me, fa una fotografia di reportage, non c’è bisogno di grandi cose. Leggevo poco tempo fa di un fotografo di Magnum: Alex Maioli che gira con due Olympus tascabili. Lui è un fotografo di guerra, sicuramente ha bisogno di velocità e probabilmente ha anche spesso la necessità di non farsi notare, quindi è probabile che una buona compatta lo aiuti molto. Ma, se un fotografo di Magnum gira con due compatte, for-se questo ci insegna che il mondo è un po’ cambiato.

Il 17.01.2013 è stato eletto presidente della SFS: cosa vuol dire oggi essere presidente di un circolo fotogra-fico così importante e prestigioso?Per me, oggi, essere Presidente della SFS vuol dire sa-per creare un gruppo ed un progetto. Non credo molto nella presenza di individualità all’interno del gruppo. Se uno è individualista non deve fare il Presidente ma

il fotografo per conto suo. Credo nella sinergia di grup-po, inteso come insieme di persone che fanno gioco di squadra, credo nell’elasticità, nel supporto e nel condividere un obiettivo da perseguire tutti insieme, altrimenti non si va da nessuna parte. Se io oggi sono qui, potrei dire che è un caso. Non voglio fare il mode-sto, ma non era nelle mie corde fare il Presidente: mi bastava stare nel direttivo e continuare il mio impegno con il corso di fotografia avanzato. Avrei continuato tranquillamente così, se non si fosse creato un gruppo di lavoro che ha voluto che lo rappresentassi. Fra tre anni si saprà se sarò stato un buon Presidente.

Qual è il suo primo obiettivo da Presidente della SFS?Innanzitutto “contenere”. Nei cambi di questo tipo, quando si cambia un nucleo importante (qual’è il di-rettivo di un circolo) c’è una sorta di “transumanza” che è fisiologica. Forse il cambiamento spaventa, an-che se io non sono certo una novità in SFS. I soci sono importanti per un circolo fotografico, perché sono il circolo stesso. Inoltre, sono anche la fonte di finanzia-mento che ci permette di restare in questa Sede pre-stigiosa. I nuovi soci normalmente arrivano attraverso i corsi di fotografia che quest’anno abbiamo pensato di rinnovare rispetto alla precedente formula che va avanti da parecchio tempo.La SFS ha al suo interno soci che rappresentano quattro generazioni, che vanno dai 25enni agli 85enni. Il diret-tivo è composto da 12 persone la cui ètà media è sotto i 50 anni, per cui l’unico modo per riempire la serata del giovedì sera è cercare di fare qualcosa che soddisfi tutti; se non fai così non è più l’attività di un circolo, ma un gruppo ristretto dove lavorano solo quelli a cui interessa quel progetto e gli altri si allontanano. Voglia-mo dare (parlo al plurale perché, come ho detto, credo nel gruppo) spazio alla creatività, a quelli più giovani, senza lasciare mai perdere nulla di quello che è stato. Abbiamo avuto fra i soci della SFS persone come Carlo Mollino un artista dei più grandi, poliedrico ed eclet-tico, che ha fatto di tutto, conosciuto a livello inter-nazionale: questo è per noi un fiore all’occhiello e ce ne vantiamo. Ma ci sono poi anche altri come Guido Frizzoni, Giorgio Mattioli e Giorgio Prevedi, che non ci sono più ma che hanno dato e fatto tanto per la SFS. Per questo da un po’ di tempo abbiamo iniziato a fare i “SUBALAB”: si tratta di serate che si tengono il mar-tedì, normalmente di tipo conoscitivo, in cui qualcuno che ha delle conoscenze su un autore o su un tema in particolare, lo condivide con gli altri soci. Io per esempio sto preparando una serata su Giorgio Prevedi, di cui ho un archivio di fotografie che mi ha dato lui ed a cui tengo molto e che voglio condivide-re. Inoltre ho scoperto che Giorgio aveva rielaborato e rivisto alcune mie fotografie che solo di recente mi ha dato la moglie.

Si tratta quindi di una serata in più rispetto al giovedì?Si, non credo ci siano molti Circoli che riescono a far-lo. Tra l’altro queste serate stanno riscuotendo molto successo tra i soci, perché, a differenza del giovedì (che è una serata più istituzionale) dove si invitano gli ospiti e parlano “i soliti noti”, il martedì si è strutturato come una sorta di tavola rotonda dove c’è molta più

Page 21: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

| 21

c’è cedas MAGAZINE

partecipazione attiva. Nell’87 la Fiaf ha riconosciuto a SFS il riconoscimen-to BFI per lo stile e il modo di essere che costituisce il modello per tutti gli altri circoli. La SFS è rimasta quella di allora?In questi ultimi 18 anni, a mio avviso, una certa evolu-zione c’è stata, e che si è sentita anche con una sorta di trasformazione generazionale. Con il direttivo prece-dente rappresentato da Alessandro Scatolini abbiamo fatto dei cambiamenti importanti a livello tecnologico introducendo i foto campionati, gestiti con i tablet mes-si a disposizione dalla SFS e con cui i giurati interni e esterni votano, in modo da avere subito i risultati e po-terne discutere. Questi cambiamenti non hanno coin-volto solo i giovani, ma abbiamo over 65enni che sono molto interessati alla tecnologia: addirittura qualcuno insegna ai più giovani i primi rudimenti! L’anno scorso abbiamo fatto anche due mostre importanti qui in via Po 45: una in collaborazione con “Detenzioni Interno 4”, un‘Associazione che si preoccupa di portare fuori dal carcere il pensiero dei carcerati attraverso l’arte, con la poesia, la scrittura e la fotografia. Una colla-borazione questa che rinnoveremo anche quest’anno. L’altra mostra dal titolo “Diversamente Torino” che ha riscosso un notevole successo, tanto che poi è stata esposta anche al Museo di Scienze Naturali. Abbiamo ripreso a fare,come SFS, concorsi nazionali e interna-zionali con buoni risultati. Da quest’anno abbiamo un Direttore Artistico, Giulio Veggi, dedicato proprio a quest’attività. Insomma, c’è voglia di essere competitivi, quindi ci diamo da fare per dare visibilità ai fotografi ed all’asso-ciazione stessa. Non so se fuori questo cambiamento è percepito, bisognerebbe chiederlo agli altri Circoli.

Perché un giovane dovrebbe iscriversi alla SFS? Perché c’è un direttivo che ha tanta voglia di fare grup-po, che ha buone conoscenze pratiche e tecniche e che anche da un punto di vista artistico ha voglia di condividerle. Per gruppo direttivo non intendo solo quello che per Statuto ha potere di decidere ma anche tutti quei soci a cui abbiamo allargato le collaborazio-ni in maniera ufficiosa e parlo di un 30% dei soci su-balpini. Lo dimostra il fatto che nel corso avanzato da quest’anno abbiamo aggiunto una serata e che con il corso base abbiamo un programma che nessun altro circolo piemontese ha: 23 lezioni con 5 uscite, 5 serate dedicate alla visione e al commento delle foto scattate durante le uscite, più tutta la didattica. Sui corsi abbia-mo 20 tutor che seguono tutto il gruppo e che sono sempre presenti per portare la loro esperienza e la loro conoscenza, e sempre a titolo volontario e gratuito. Noi siamo tutti volontari.

Ringraziamo Enzo Pertusio, per la disponibilità dimo-strata e il tempo concessoci.Per chi volesse saperne di più, è possibile visionare i lavori del nostro ospite sul suo sito web a questo in-dirizzo: http://www.enzopertusioimmagini.it.

Page 22: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

22 |22 |

REPORTAGE

Testo e Foto : Barbara Latini

Le donne delle Tribù dell’Orissa

«Fino a che non avremo il coraggio di essere oneste nei nostri confronti e non la smetteremo di nasconderci dietro la scusa che “questa è la cultura in cui vivia-mo”, non potrà cambiare niente».

Anita Nair, scrittrice indiana autrice del best seller “Cuccette per signora”

Affacciato sul golfo del Bengala, l’Orissa è uno stato dell’India poco conosciuto e

fuori dai tradizionali circuiti turistici. Quando se ne parla il suo nome è spesso le-gato alle guerriglie maoiste, alle alluvioni, alle persecuzioni nei confronti dei cristiani. Per me è una terra dal fascino misterioso che mi ha fatto scoprire alcuni dei gruppi etnici più antichi del paese. Lungo le sue strade, i suoi mercati e immersa nelle sue foreste ho ascoltato il silenzio di tante donne, osservato le loro lacrime, vissuto la loro rassegnazione.

Arrivo a Bhubaneshwar, capitale dello stato dell’Orissa conosciuta anche come Temple City per la presenza di oltre 600 templi, dopo una notte passata su un treno proveniente da Calcutta in una rumorosa e affollata cuccetta della terza classe. Vengo accolta da Litu, la guida che mi accompagnerà durante tutto il viaggio. Mi racconta che l’Orissa è lo stato dell’India nel quale vivono più etnie indige-ne: 62 comunità tribali che discendono tutte dagli abitanti originari dell’India chiamati an-che “Adivasi”, che vivevano in questi luoghi prima dell’arrivo degli Ari, 3000 anni fa.

Immersi nella frenesia di Bhubaneshwar, su un tuk tuk guidato da un giovane ragazzo che con incredibile maestria si divincola tra una moltitudine di veicoli, persone e animali arri-viamo al tempio di Lingaraj. Dedicato a Shiva, è una delle maggiori attrazioni turistiche del-la città di cui domina l’orizzonte fino a 15 km. Mi colpisce, per la sua bellezza, la torre centrale alta ben 55 metri. Un gruppo di gio-vani studentesse mi chiede timidamente di fare una foto con loro. Sono sorridenti ed eccitate dall’evento. Litu mi racconta che sono fortu-nate perché hanno la possibilità di frequentare la scuola. Il tasso di alfabetizzazione in Orissa tra le persone al di sopra dei sette anni di età è circa del 64%. L’alfabetizzazione maschile è del 76% e quella femminile del 50%. Per-centuale che scende incredibilmente tra gli indigeni arrivando ad appena il 2,5% per le donne.

Il mattino seguente iniziamo il viaggio verso le aree dove vivono le tribù. Queste zone, definite “restricted areas”, sono accessibili al turisti solo da alcuni anni e sono raggiungibili con speciali permessi e accompagnati da guide

Page 23: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

| 23

c’è cedas MAGAZINEc’è cedas MAGAZINE

Le donne delle Tribù dell’Orissalocali, indispensabili per orientarsi nelle fo-reste e avvicinare gli abitanti nel modo più corretto. Durante il viaggio Litu mi racconta che in queste aree vivono circa 6-8 milioni di persone. Li accomunano una corporatura esile, pelle scura e capelli crespi, sebbene ap-partengano a gruppi diversi per provenienza, caratteristiche fisiche e ceppi linguistici (pro-toaustraloidi, austroasiatici, dravidici). Vivono di caccia, raccolta di frutti, allevamento e pra-ticano un’agricoltura migrante di sussistenza. Alla base della loro dieta ci sono il miglio, il sorgo e il riso, dal cui raccolto dipende spesso il benessere della tribù. Hanno lingue, rituali, tradizioni e religioni differenti, anche se spes-so si tratta di credenze sincretiche combinate con l’animismo. Per millenni queste tribù hanno vissuto isolate e pur commerciando con le popolazioni indù, hanno rifiutato qualsiasi forma di integrazione nella società indiana al fine di preservare la loro cultura e le loro usanze completamente differenti rispetto alle altre genti indiane.

Le ore passano e mentre ascolto Litu, a poco a poco entro in una realtà surreale, senza tempo nella quale non avrei mai immaginato

di potermi immergere. Mi allontano millenni, lascio qualunque forma di progresso tecnolo-gico per immergermi in un mondo arcaico. Il cellulare smette di funzionare, le abitazioni cui siamo abituati lasciano il posto a capanne di fango e frasche, la luce delle lampade a quella delle torce, il riscaldamento al calore del fuoco, i morbidi letti alla nuda terra, i co-modi bagni ai torrenti.Per più di venti giorni ho condiviso la vita, le usanze e i costumi di questa gente.

Sulle colline incontro la tribù dei Kutia Kondh. Le loro capanne sono allineate lungo una piazza al cui centro c’è un palo sacrificale. Sono molto legati alle loro tradizioni e non amano il contatto con i turisti. Al nostro arrivo le strade si svuotano. Il pianto di alcune donne attira la nostra attenzione. La guida ci spiega che è morto un bambino di circa due anni a causa di un’infezione agli occhi. Se la madre lo avesse portato in ospedale si sarebbe salva-to, ma non lo ha fatto per non abbandonare il lavoro dei campi. Questa scelta avrebbe infatti potuto compromettere il raccolto e la stessa sopravvivenza degli altri figli. Litu mi spiega che nelle aree tribali il 72% delle persone vive al di sotto della soglia di povertà. L’indigenza

Page 24: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

24 |

c’è cedas MAGAZINE

e la mancanza di igiene favoriscono il diffon-dersi delle malattie endemiche. La malnutri-zione e la debilitazione fisica, molto comuni soprattutto tra i bambini e le donne, abbas-sano la resistenza alle malattie. Aggravano la situazione tabù e barriere sociali che allonta-nano queste popolazioni dall’utilizzo di cure o strutture sanitarie.

Nella zona del Batacuda conosco, nei gior-ni successivi, le donne della tribù dei Desia Kondh. Con le loro falci, le vedo mentre rac-colgono il riso in mezzo ai campi. I loro volti sono tatuati da tigre per esorcizzare gli spiriti maligni. Sembra che questa usanza tragga ori-gine dalla credenza che uno sciamano, attra-verso la magia nera, possa, durante la notte, incontrare una donna e trasformarla in tigre. Il tatuaggio impedirebbe questa metamorfosi perché la donna è già una tigre. Anche qui nella piazza del villaggio c’è un palo sacrifi-cale un tempo usato per i sacrifici umani, di solito bambini rapiti o acquistati dai mercanti indù. Oggi vengono immolati bufali squarcia-ti e lasciati morire lentamente per propiziarsi gli spiriti.

Ci inoltriamo sempre più nelle foreste e sul-le colline Niyamgiri, incontriamo i Dongria Kondh. Sono uno dei maggiori sottogruppi

dei Kondh e fanno parte dei gruppi tribali pri-mitivi. Parlano una lingua chiamata Kuvi di origine dravidica che non possiede la forma scritta. Usano chiamarsi Jharnia, che significa quelli che dimorano presso Jharana (i ruscel-li). Centinaia di ruscelli infatti scendono dalle colline del Niyamgiri e accolgono sulle loro rive innumerevoli villaggi. I Dongria sono considerati i protettori dei ruscelli, delle col-line e delle foreste dalle intrusioni di persone provenienti dalle vicine pianure. Per questo motivo sono ostili agli stranieri che accolgono spesso con atteggiamenti irascibili e aggressi-vi. Per avvicinarli dobbiamo chiedere il per-messo al capo del villaggio. Ci avverte che non gradiscono essere fotografati senza un esplicito consenso e consigliano a Litu di non guardare gli uomini negli occhi, in quanto ri-tenuto atto di sfida. Con molta discrezione ci avviciniamo alle capanne dal tetto di paglia. Dalle porte escono incuriosite donne bellis-sime. Portano al naso tre anelli e sono ricche di ornamenti costituiti principalmente da pin-ze per i capelli a forma di falcetti, orecchini, grosse collane in bronzo o alluminio, anelli e braccialetti con caratteristiche decorazioni a rombo che rappresentano il sangue dei sa-crifici rituali. Le donne sono considerate un asse portante della famiglia per il contributo che danno sia alle attività domestiche che ad altre più onerose svolte all’esterno. Tra loro vige l’usanza pre matrimoniale dei dormitori considerata parte integrante del loro processo educativo. Quando hanno un’età compresa tra i 10 e i 15 anni vengono mandate presso un dormitorio, il Daa Sala, dove arrivano i ra-gazzi di altri villaggi. Se nascono delle simpa-tie la coppia passa la notte insieme.

E’ già notte in mezzo alle foreste mentre scen-

Page 25: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

| 25

c’è cedas MAGAZINE

Page 26: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

26 |

c’è cedas MAGAZINE

no costumi sessuali molto più liberi. Le donne sono facilmente riconoscibili perché portano dei grandi collari di metallo intorno al collo e si ornano le orecchie con enormi ma sottili cerchi in bronzo. Ne vediamo molte al mer-cato di Onkudelli.

I giorni passano, visitiamo molte altre tribù e quando rientro a Calcutta provo al tempo stesso felicità nel riappropriarmi di certe co-modità e nostalgia per tutte le cose che ho visto e le persone che ho incontrato. Penso soprattutto a quelle donne la cui vita è de-dicata esclusivamente alla cura della casa, dei figli e del marito (che la tradizione voleva accompagnassero anche nella morte). Donne che all’interno delle regole sociali delle etnie tribali subiscono spesso discriminazioni e a cui non viene concesso il diritto di eredita-re terreni. Donne sposate che spesso devono sottostare alle violenze dei mariti. Donne che non possono divorziare perché questo signi-ficherebbe essere ripudiate dalla famiglia di provenienza, perdere la custodia dei figli e soprattutto essere emarginate senza possibili-tà di ricostruirsi una vita.

Penso alle parole di Anita Nair e penso che nulla potrà cambiare se le donne non impa-reranno prima di tutto ad avere coscienza del proprio valore. k

diamo dalle colline verso la pianura. Nel buio in lontananza vediamo alcuni cerchi rossi di fuoco e udiamo il suono ritmico dei tamburi. Litu mi spiega che è un rito Vudù: la foresta si accende e ci invia messaggi sinistri.

Alcuni giorni dopo sulle colline a sud di Jeypore incontro le donne Bonda, facilmente riconoscibili per il loro abbigliamento com-posto da un cortissimo gonnellino a righe (il ringa) e collane di perline colorate che rico-prono il petto nudo. Al collo portano larghi collari di bronzo o alluminio. Fanno spesso uso di bevande alcoliche distillate da palma o riso. Litu mi racconta che le madri offrono l’alcol anche ai bambini. Hanno uno spirito bellicoso che ogni anno li porta commettere numerosi omicidi.

I matrimoni sono celebrati tra donne adulte e ragazzi per dare alla donna la possibilità di poter essere mantenuta fino a tarda età limi-tando il rischio di rimanere vedova. Questa usanza causa spesso tensioni fra i mariti che, traditi di frequente dalle mogli con uomini più maturi ed esperti, sono coinvolti in liti e combattimenti con gli amanti. Litu mi dice che molte di queste donne subiscono violen-ze fisiche e morali.

Contrariamente ai Bonda, i Boro Gadaba han-

Page 27: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

| 27

PORTFOLIO

Max Cascini

Il mondo in casa: una rappresentazione sintetica ed evocativa della mia famiglia (NdR. tutte le note a margine delle foto sono dell’autore)

Tutti fanno delle foto, molto spesso sem-plicemente per fissare e condividere un

momento, un’emozione, un ricordo.

Da qualche tempo a questa parte, ho scoperto che l’impegno, la tecnica e l’attrezzatura che adoperiamo quando decidiamo di scattare una foto possono rendere un’immagine estremamente più interessante.

Ma oltre alla tecnica e all’attrezzatura, cose che si possono acquisire in parte facilmente, ciascuno di noi possiede un proprio e per-sonalissimo modo di guardare alle cose del mondo. La propria weltanschauung, la nostra personale visione del mondo, ci spinge a sof-fermare l’attenzione su soggetti e particolari diversi.

L’amore per i dettagli, la capacità di leggere,

Page 28: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

28 |

c’è cedas MAGAZINE

Un apparente contrasto tra due modi di concepire il senso della propria esistenza. Entrambi originariamente rivoluzio-nari.

Un particolare di una statua di James Joyce, nel centro di Dubli-no, davanti ad un pub, con un’espressione sognante e riflessiva

Vecchi panni stesi sul muro di una vecchia casa, anche lui vecchio e

“scolorito”.

Questa statuetta è posizionata, per qual-che oscuro motivo, su un lato del porto di Stoccolma. L’effetto ottico prodotto dal teleobiettivo è quello di una persona che pattina sull’acqua.

interpretare e dare senso a una scena attra-verso un particolare apparentemente insigni-ficante, quel punctum di cui parla Roland Barthes ne “la camera chiara”; la voglia di rac-contare un evento, una storia, un’emozione attraverso un’immagine che riesca a sintetiz-zarla; la possibilità di testimoniare attraverso il reportage tutto ciò che ci sta attorno, sono soltanto alcuni dei motivi per cui ciascuno di noi porta con sé, in giro per il mondo, una macchina fotografica. Io trovo estremamente interessante provare ad esplorare queste diverse strade, per ora con poca tecnica e molta voglia di ricercare.

Max Cascini

Page 29: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

| 29

c’è cedas MAGAZINE

Un apparente contrasto tra due modi di concepire il senso della propria esistenza. Entrambi originariamente rivoluzio-nari.

Voglia di volare.

Panni stesi a Venezia, ma perché sono tutti uguali?

Un giorno da cani, un giorno da leoni. Questa foto mi ha permesso di partecipare ad un concorso senza scadere

nelle solite foto compassionevoli, per cani abbandonati, o melense per cuccioli che fanno tanta tenerezza. Questo

cane stava semplicemente sbadigliando.

La critica di Max Ferrero

Ci sono occhi che tendono alla ricerca del bello su basi teoriche imposte dalla cultura di prove-nienza. Come se non bastasse ciò, la fotografia è interpretata come mezzo di riproduzione cui non si richiede quasi mai l’interpretazione o la giustap-posizione delle forme. Maximiliano dimostra uno spiccato senso umoristico che si svela solo dopo una visione accurata. Non ci si deve soffermare

alla sola essenza materiale, le sue non sono descri-zioni, sono visioni personali filtrate dalla sintassi del mezzo fotografico. Suggestive e ironiche spin-gono il lettore a cercare lo spunto creativo dell’au-tore, spesso trovandone altre forme d’interpreta-zione e stimolo. Ho avuto la fortuna di assistere da vicino al percorso evolutivo di Maximiliano e, da quando pone la stessa cura anche alla postpro-duzione, le sue fotografie hanno ricevuto la giusta valorizzazione visiva.

Page 30: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

30 |

Stefano PesarelliAfrica Through iPhone

Intervista di Monica Bagatin

Ho conosciuto Stefano Pesarelli e sua moglie Francesca un anno fa circa, viaggiando con la loro com-pagnia di safari in Malawi e Zambia. Sono stata subito colpita dall’amore e dalla passione per l’Africa, i viaggi e la fotografia che condividono e che trasmettono a chi viaggia con loro, ed è nata così la voglia di far conoscere il loro lavoro. In ambito fotografico Stefano ha ideato circa tre anni fa, insieme a Paola Grilli, del sito “fotogriPhone”, il progetto “Africa ThroughIPhone” con l’obiettivo di raccontare piccole storie d’Africa attraverso fotografie scattate con l’Iphone. Sa esaltare il lato selvaggio e quello poetico di questo bellissimo paese e sa coglierne tutto il fascino.

E’ nata prima la passione per i viaggi o per la fotografia?Se per viaggio si intende quello verso un luogo, lontano o vicino che sia, si-curamente è nata prima la passione per i viaggi. Ma se si pensa al viaggio come ricerca, conoscenza, approfondimento direi che sono nate insieme. Sono pas-sioni che si sono contaminate a vicenda, funzionali l’una all’altra.

La tua esperienza di viaggiatore quanto ti ha aiutato nella fotografia?Riprendendo quello che dicevo prima, le due realtà sono interdipendenti. Il punto fondamentale è che per lavorare alla realizzazione di progetti fotografi-ci si deve conoscere bene la realtà che si vuole raccontare.Le esperienze di viaggio mi hanno per-messo proprio questo. Sapere come ci si deve comportare, come muoversi tra la gente, non superare certi limiti, vedere e rivedere le stesse cose per ca-pire e conoscere il territorio, integrarsi e sapere riconoscere gli eventuali pe-ricoli mi ha reso più tranquillo anche nel momento in cui visito realtà nuove. E ciò, è determinante, come determi-nante è il sentirsi, in ogni luogo, a casa propria.Non c’è bisogno di andare dall’altra parte del mondo perchè una storia funzioni. Più profonda è la conoscen-za e meglio si riesce a raccontare. Ad esempio, per quanto riguarda i progetti di fotografia naturalistica, non basta vi-sitare una volta il territorio che si vuole fotografare, ci si deve fare accompagna-re, studiare quando c’è la luce migliore, qual’è l’ora migliore per lo scatto, ca-pire dove si posizionano gli animali, conoscerne le abitudini e i comporta-

INCONTRI

menti. Come per tutte le cose l’approfondimento e la pazienza sono fondamentali.

A quale arte ti piacerebbe che venissero associate le tue fotografie?La scrittura, il racconto. Dietro tutte le mie foto c’è la voglia di raccontare una storia. Ad esempio, nella foto dei fenicotteri ho cercato di raccontare creativamente quello che sta avvenendo in Tanza-nia. Nel lago Natron sta scomparendo la migrazione

dei fenicotteri, ma quello che volevo far compren-dere è che insieme ad essi sta scomparendo quello che a loro è legato.

Qual’è la cosa che più ami fotografare?La fotografia di reportage e la fotografia natura-listica. Non mi piacciono e non sono interessato alla fotografia sportiva, allo still life e al glamour perchè li trovo poco stimolanti e forse perchè la mia idea di fotografia è più legata al viaggio.

Page 31: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

| 31

c’è cedas MAGAZINE

Preferisci le foto “pensate” o quelle che catturano un istante inaspettato?Non c’è molta differenza, generalmente scatto proprio quando inaspettatamen-te compaiono tutti gli elementi giusti per scattare, composizione, sfondi, colori. In ogni caso io scatto in con-tinuazione, anche senza fotocamera, penso, osservo, immagino.Quando lavoro ad un progetto ho si-curamente più tempo per pensare agli elementi che compongono lo scatto, ma senza che si verifichino tutte le condizioni non scatto!

Cosa ti fa nascere la voglia di lavorare ad un progetto fotografico?La voglia di raccontare una storia e la sfida di raccontarla con il giusto mezzo fotografico, e con il migliore approccio per farla conoscere. Trova-re la luce giusta è come cercare “le parole” migliori per uno scrittore, for-se è questo elemento che mi spinge a lavorare ad un progetto fotografico!

L’idea di Africa through Iphone quan-do è nata e perchè?Nel 2009 sono stato incuriosito dal fatto che un movimento fotografico fosse legato allo strumen-to. L’Iphoneography, l’arte di scattare con un iPhone era probabilmente agli albori e così ho ini-ziato a pensare a qualcosa legato all’Africa. Sono sempre in viaggio tra Malawi, dove vivo, Mozam-bico, Zambia e Tanzania, a volte in Kenya e così le mille storie che mi passavano sotto gli occhi, in qualche modo hanno trovato visibilità.Ho iniziato a collaborare con un blog, fotogriPho-ne, che pubblicava con scadenza settimanale i miei scatti e di qui tutto si è sviluppato. Qualche mostra in Italia, qualche scatto ha vinto contest

internazionali, una collettiva a New York e San Francisco.

In quanto tempo è stata realizzata, pensi di svilup-parla ulteriormente?Sono tre anni che si sviluppa e finchè rimarrà at-tuale raccontare delle storie attraverso la fotoca-mera di un cellulare continuerò a scattare. Nel momento in cui l’Iphone non sarà più ade-guato, cambierò il mezzo fotografico. Ad oggi non ho idea di quando non sarà più utilizzato.

Altri progetti a cui hai lavorato?Ho lavorato a qualche progetto fotografico per diverse ONG che operano in Africa, ma cerco sempre di trova-re nuovi spunti perso-nali per crescere pro-fessionalmente.Ultimamente sto lavo-rando ad un progetto a lungo termine sugli elefanti senza zanne del South Luangwa.A novembre sarò in Mozambico di nuovo per una ONLUS italiana che opera nel sociale.Diciamo che cerco di tenermi sempre aggior-nato sui nuovi mezzi e sui diversi linguaggi che la fotografia offre.

Page 32: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

32 |

c’è cedas MAGAZINE

Un ringraziamento a Monica Bagatin

per l’intervista a Stefano e per

averci permesso di vedere un’Africa diversa grazie a

queste bellissime foto

Page 33: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

| 33

c’è cedas MAGAZINE

Page 34: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

34 |

PHOTOPEDIA

ALEKSANDR RODCHENKOdi Alessandro Rossi SebastianoLa vita e le opere dei grandi del passato, raccontando un poco di noi stessi.

“Se si desidera insegnare all’occhio umano a vedere in una nuova maniera, è necessario mostrargli gli oggetti quotidiani e familiari da prospettive ed angolazioni to-talmente inaspettati e in situazioni inaspettate.”

(Le fotografie presenti in questa pagina, nel rispetto del diritto d’autore, vengono riprodotte ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis, 101 comma 1 legge 633/1941)

“Shu

khow

Tow

er” (

1922

)

“The

Mos

kow

Pla

neta

rium

” (19

29)

“Fot

omon

tagg

io” (

1923

)

“Pio

neer

with

a tr

umpe

t” (1

930)

Forse nessuno di voi conoscerà Aleksandr Michajlovic Rodchenko, ma scoprirete che è un fotografo del passato che ha posto le basi di una “rivoluzione” in ambito fotogra-fico, accompagnando con i suoi scatti anche un’altra “rivoluzione”: quella del suo paese. Nato a San Pietroburgo nel 1891, inizia ad esprimere la propria arte come pittore e, da subito, fece notare la propria idea di avan-guardia aderendo alle correnti del futurismo e del suprematismo russo.Nel 1924 abbandonò la pittura in favore della fotografia. Con la sua Leica iniziò a fotogra-fare la Russia da prospettive diverse rispetto agli standard della fotografia artistica: fu il primo a scattare fotografie storte.Usò la sua nuova tecnica per ritratti e fotogra-fia di architettura, cimentandosi anche con

qualche reportage.Rodchenko si dedicò anche al foto-montaggio, mezzo di comunicazione efficientissimo nella Russia di quel pe-riodo, in cui una grande parte di popo-lazione era analfabeta.

Usò il fotomontaggio per manifesti e co-pertine (in particolare, divenne il grafico principale della rivista “Lef” di Vladimir Mayakovsky) in linea con i principi del movimento costruttivista russo.

Le fotografie di architettura descrivono perfettamente il periodo storico, il punto di vista diventa simbolo dello sguardo al futuro.

PHOTOPEDIA

Page 35: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

| 35

c’è cedas MAGAZINE

(Le fotografie presenti in questa pagina, nel rispetto del diritto d’autore, vengono riprodotte ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis, 101 comma 1 legge 633/1941)

“Boo

ks” (

1925

)

“Girl with a Leica” (1934)

"leggete" è la traduzione dello slogan

a forma di megafono in questo

manifesto del 1929.

Nella enorme biblioteca che tutti abbiamo in tasca oppure nel computer a casa, che è il web, non troviamo molto materiale di ques-to fotografo; tuttavia la sua idea di fotografia è rimasta in ogni community, in ogni blog, in tantissimi portfolio e nella maggior parte delle mostre o delle rassegne fotografiche. A volte rimangono solo i tagli obliqui, moda dell’ultimo decennio e modo di fotografare spacciato come “innovativo”. Ma cosa differ-enzia la “prospettiva inaspettata” di un semi-sconosciuto fotografo russo da un comune scatto obliquo dei giorni nostri?

La differenza è data dall’armoniosità, dallo studio delle linee che vanno a creare geome-

trie accattivanti e che stupiscono l’occhio umano. Il suo pun-to di vista è la de-scrizione perfetta di tutte le novità che sconvolgono il suo paese.Se non vedessimo la data accanto ad ogni fotografia non im-magineremmo l’età di queste immagini.Oggi, nella mag-gior parte dei casi, proviamo solamente una sensazione di

disagio dovendo in-clinare la testa per guardare alcune fo-tografie, come se fos-sero appese male al monitor piuttosto che alla parete.

Il modo di pensare di Rodchenko si accos-tava perfettamente al periodo storico in cui è vissuto, oggi lo scat-to obliquo è talmente diffuso che si arriverà ad un momento in cui stupiranno le fo-tografie orizzontali o verticali.Io penso che non basti un taglio “fuori dagli schemi” per rendere interessante una fotografia medio-cre, l’inquadratura è la cosa che pone le basi alla fotografia scattata. Credo che, per potersi definire in qualche modo “fotografo” o “foto-grafa”, si debba avere prima di tutto un senso critico da applicare come criterio di selezione e di costruzione delle fotografie che si voglio-no realizzare.In caso contrario ci si potrebbe affidare ad un laboratorio, chiedendo di ruotare il sensore della propria macchina fotografica di 45º. k

Page 36: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

36 |

UN LIBRO SULLO SCAFFALE

Nato come catalogo per la mostra tenutasi a Berli-no nel 2011, il volume “POLAROIDS” di Helmut

Newton (edito da Taschen) ci presenta una selezione degli scatti di prova in formato polaroid che il fotografo ha effettuato nel corso della sua lunga carriera.Le polaroid sono state usate da Newton come un “qua-derno di appunti” che mostravano in tempo reale l’e-volversi della sessione fotografica , e c’è da dire che spesso non si nota la differenza con lo scatto finale ottenuto usando la pellicola.Il volume contiene tutto quello che ci si aspetta da una collezione di foto di Newton : donne, glamour, sottile erotismo , feticismo e soprattutto corpi statuari e im-ponenti.Quindi non mi resta che consigliarvi di mettere le mani su questo libro e immergervi in un mondo dove la moda flirta con l’erotismo, un mondo dove i corpi emergono dalle emulsioni delle polaroid e riempiono con imponenza gli occhi di chi guarda. E poi finita la visione del libro, recuperate una macchina polaroid ed apprezzate la prima e vera istantaneità.

A cura di Daniele Dell’Anna

(Le fotografie presenti in questa pagina, nel rispetto del diritto d’autore, vengono riprodotte ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis, 101 comma 1 legge 633/1941)

Page 37: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

| 37

FOTOGRAFIA & INFORMATICA

MALEDETTO “RUMORE”Seconda Partedi Max Ferrero

Che cosa fare quando il rumore si presenta massiccio e invasivo sulle no-stre immagini? Quale soluzione possiamo affrontare per recuperare foto, all’apparenza inutilizzabili, causa eccessiva “grana” digitale?

Come spesso acca-de le soluzioni nel

mondo digitale cam-biano alla velocità della luce, come cambiano anche le nostre attese. Ricordo che nei primi anni del secolo nes-suno si lamentava dei rumorosi sensori CCD, ancora si viveva con il ricordo della risoluzio-ne e delle possibilità offerte dall’analogico e, le fotografie prodotte dai nuovi apparati tec-nologici, apparivano quasi come miracoli della tecnica. A rivede-re adesso quelle prime immagini digitali viene da sorridere. Già a 400 ISO il rumore era più che apparente, men-tre adesso fotocamere entry level riescono a realizzare foto pulite,

e sufficientemente det-tagliate, anche a 1600 o 3200 ISO. Ma allora non siamo NOI a esse-

re un po’ troppo esage-rati ed esigenti?Ovviamente la risposta è sì, ma è anche vero

che l’entusiasmo di an-dare sempre un passo oltre il consentito è sti-molante oltre che cre-ativo. Poter scattare a mano libera, in piena notte e senza flash è un elemento che stimola non poco, l’intrapren-denza produttiva di qualsiasi professionista o fotoamatore evoluto. Quest’articolo affron-ta le possibilità che la postproduzione ci offre al giorno d’oggi per ri-durre o eliminare del tutto quel che rimane del maledetto rumore.

Page 38: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

38 |

c’è cedas MAGAZINE

1. Utilizzare il RawInutile dire che se il fotografo può apportare mo-difiche e correzioni a un file con maggiore defi-nizione e informazioni il tutto sarà fatto meglio e con più accuratezza. Ecco un altro buon motivo per scattare sempre in RAW e per dimenticare il comodo ma distruttivo formato Jpeg. Può apparire la soluzione più banale ma è anche la più funzio-nale. In pratica decidiamo noi il fattore di “levi-gatura” sul RAW e in seguito potremo applicare ulteriori riduzioni attraverso i filtri di Photoshop.Nel pannello dettagli di Camera Raw avremo la possibilità di gestire la nitidezza dell’immagine (la maschera di contrasto dei file RAW) e i relativi comandi di riduzione rumore dedicati alla lumi-nanza (rumore generato nelle zone scure della

foto) e ai colori (rumore di crominanza relativo macchie cromatiche dei pixel). E’ uno strumento molto potente per ge-stire il rumore generatosi. Ovviamente alti valori di correzione rumore ridur-ranno la nitidezza generale dell’imma-gine. Non è una buona idea aumentare il fattore di nitidezza per poi attutire il rumore generatosi facendo una mossa contraria gestendo alti valori di riduzio-ne. Il giusto equilibrio tra le varie mani-glie è il reale toccasana per la fotografia sapendo anche che la gestione dei det-tagli della luminosità e quella dei colori tende a far capire al programma ciò che è rumore e ciò che è trama. Se il rumore si presenta evidente, il mio consiglio è di convertire la fotografia in un file non compresso (tiff o psd) e, se c’è necessità di procedere a ulteriori elaborazioni con Photoshop, convertire con file non compressi e a 16 bit (tiff o

psd a 16 bit).

2. Scelta di ripresaNon sempre lavorare alla massima risoluzione possibile è la soluzione migliore per ottenere dei grandi risultati. Da alcuni anni, i produttori di macchine fotografiche, hanno cominciato a pre-sentare modelli cui è possibile applicare una scel-ta di risoluzione. E’ la tecnica del pixel binning. Il binning non fa altro che combinare il segnale rac-colto da più pixel del sensore stesso per comporre una sorta di “super pixel” capace di simulare il comportamento di un pixel di dimensioni mag-giori. I nostri file Raw si dimezzano di dimensioni ma si riducono drasticamente anche gli effetti de-leteri del rumore.

La scelta di un file Raw più leggero deve essere compiuta a priori. Sa-pendo di dover lavorare in condi-zioni critiche di luminosità è meglio sacrificare un po’ di risoluzione per una maggiore nitidezza del file. Di solito i megapixel si dimezzano e, nei casi di small Raw più elevati le risoluzioni finali possono essere an-che ¼ del nominale.

3. Il filtro “riduci disturbo” di Pho-toshopPhotoshop è considerato da sempre il programma di fotoritocco di rife-rimento. Nonostante ciò non può essere leader in ogni settore della postproduzione. Il suo filtro di ridu-zione rumore non è dei più poten-ti presenti sul mercato ma compie sufficientemente bene il suo lavoro. Il filtro riduci disturbo lo possiamo trovare nel seguente percorso: filtro/disturbo/riduci disturbo

Page 39: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

| 39

c’è cedas MAGAZINE

Nell’impostazione base del filtro, notiamo diverse somiglianze con il pannello che Adobe ci propo-ne in Camera RAW. Una maniglia per l’intensi-tà del filtro e una dell’attenuazione del rumore. Una maniglia per il mantenimento dei particolari, l’aumento di questo valore riduce l’efficacia del filtro cercando di preservare i dettagli minuti. La maniglia per la riduzione del disturbo cromatico (se non è presente, azzeratelo) e il conseguente mantenimento dei particolari. Il quadrato elimina artefatto jpeg può rivelarsi molto utile ma deve essere utilizzato con estrema attenzione. Il suo funzionamento è legato a una distribuzione gaus-siana (casuale) dei pixel in modo da realizzare un effetto grana maggiormente distribuito e caotico tipico dell’analogico, evitando la duplicazione di pixel simili presente negli artefatti jpeg.

4. Il metodo LABLe immagini gestite da Photoshop possono essere le classiche fotografie in RGB a tre canali colori, in CMYK a quattro canali colore oppure in meto-do LAB che gestisce l’immagine con un procedi-mento particolare a 3 canali. Un canale si occu-pa di tutti i colori che vanno dal verde al rosso. Un altro si occupa di quelli che vanno dal giallo al blu e l’ultimo, quello per noi più interessante, si occupa delle sole luminosità. Applicare delle modifiche a questo canale significa non toccare i colori. Potremo quindi utilizzare il filtro di ri-duzione del rumore solamente su questo canale, ottenendo il 100% del risultato riducendo la niti-dezza solamente al 33% dell’immagine.Per ottenere i risultati procedete come segue:

•Aprite l’immagine da processare con Photoshop•Andate su immagine/metodo/colore lab•Sul pannello dei livelli selezionate il canale de-dicato alla luminosità•Applicate il filtro di riduzione rumore•Selezionate nuovamente il canale denominato LAB per ripristinare i colori

•Ritornate al metodo RGB altrimenti non potrete salvare in jpeg l’immagine. Se volete mantenete il metodo LAB ma sarete costretti a salvare il file in for-mato tiff o psd

5. Il metodo selettivoDi tutte le tecniche che utilizzo, questo è il più complesso, non tan-to per la metodologia, quanto per l’effettivo lavoro manuale che comporta.Il rumore si annida in tutta l’immagine ma è più evidente nelle om-

bre e nelle zone uniformi come i cieli o sfondi a tinta unita. Applicare degli effetti a queste porzio-ni d’immagine è la soluzione ottimale.Per utilizzare questo metodo bisogna avere di-mestichezza con le maschere di livello e relativo controllo della loro applicazione con il comando pennello.Il trucco è creare duplicati del livello originale e applicare l’effetto voluto, di solito si utilizzano filtri di sfocatura e non di riduzione rumore, poi attraverso le maschere di livello e il loro controllo con i pennelli si applicano gli effetti unicamente nelle zone che desideriamo.Se siete interessati a quest’aspetto particolare di fotoritocco, vi consiglio questa lettura:http://www.fotozona.it/lezioni/uso-dei-layers-se-conda-parte-filtri

Alcuni software venduti separatamente da Photo-shop affrontano la riduzione del rumore con mag-giore precisione di quanto possa fare il software dell’Adobe. Saranno materia di un futuro articolo, un po’ tecnico, un po’ stile recensione. k

Page 40: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

40 |

NOTIZIE APPUNTAMENTI NOTIZIE APPUNTAMENTI NOTIZIE APPUNTAMENTI

Foto

di A

less

andr

o Ro

ssi S

ebas

tiano

MOSTRA - CONCORSO “BIBLIO-TEK”come preannunciato nello scorso numero, dal 12 al 27 ottobre si è svolta, presso la Biblioteca Nazionale di Torino, l’esposizione delle fotografie partecipanti al concorso/mostra “Biblio-Tek”. Contemporaneamente con l’esposizione delle opere realizzate dalla sezione arti figurative, i fotografi del Cedas hanno presentato fotografie raffiguranti l’unione tra il mondo della cul-tura e della tecnologia.

Durante la serata di inaugurazione, svoltasi alla pre-senza dei vertici del Cedas, della Biblioteca Naziona-le e di autorità della Regione Piemonte, si è svolta la premiazione del concorso che ha visto come vincitri-ce la nostra Elisabetta Lucido con un opera che fonde sapientemente la tecnologia futuristica stile “Metropo-lis”, ripresa all’interno del Museo del Cinema di Tori-no, con la cultura insita in complicate equazioni ma-tematiche. Un grande plauso ad Elisabetta da tutti noi.

TURIN PHOTO FESTIVALcon il reportage a quattro mani sulle Paralimpiadi di Londra (di cui trovate un assaggio in queste pagine) Renata Busettini e Pierlorenzo Marletto hanno ot-tenuto un ottimo riscontro (secondo posto del Pre-mio URANI) durante il Turin Photo Festival svoltosi in svariati appuntamenti nel mese di novembre. In particolare le fotografie di Renata e Pierlorenzo sono state esposte dal 7 all’11 novembre nella prestigiosa cornice del Museo di Scenze Naturali di Torino.

PARATISSIMADal 7 all’11 novembre il Gruppo Fotografico Cedas è stato protagonista all’interno dell’esposizione artistica “Paratissima”, svoltasi quest’anno per la prima volta negli ex Mercati Generali di Torino, con un grandissi-mo riscontro di pubblico visitante. E’ stato esposto il lavoro “Israele nelle Alpi” realizzato congiuntamente all’omonimo libro di Silvana Ghigonetto riguardante l’ipotetica presenza storica degli ebrei nella valle Po (CN). Sono state riproposte al pubblico alcune foto-grafie esposte in precedenza a Paesana, elaborate se-guendo una particolare tecnica di post produzione.

Foto

di P

ierlo

renz

o M

arle

tto

Foto

di A

less

andr

o Ro

ssi S

ebas

tiano

Foto

di E

lisab

etta

Luc

ido

Foto

di A

less

andr

o Ro

ssi S

ebas

tiano

MOSTRA - CONCORSO “BIBLIO-TEK”come preannunciato nello scorso numero, dal 12 al 27 ottobre si è svolta, presso la Biblioteca Nazionale di Torino, l’esposizione delle fotografie partecipanti al concorso/mostra “Biblio-Tek”. Contemporaneamente con l’esposizione delle opere realizzate dalla sezione arti figurative, i fotografi del Cedas hanno presentato fotografie raffiguranti l’unione tra il mondo della cul-tura e della tecnologia.

Durante la serata di inaugurazione, svoltasi alla pre-senza dei vertici del Cedas, della Biblioteca Naziona-le e di autorità della Regione Piemonte, si è svolta la premiazione del concorso che ha visto come vincitri-ce la nostra Elisabetta Lucido con un opera che fonde sapientemente la tecnologia futuristica stile “Metropo-lis”, ripresa all’interno del Museo del Cinema di Tori-no, con la cultura insita in complicate equazioni ma-tematiche. Un grande plauso ad Elisabetta da tutti noi.

TURIN PHOTO FESTIVALcon il reportage a quattro mani sulle Paralimpiadi di Londra (di cui trovate un assaggio in queste pagine) Renata Busettini e Pierlorenzo Marletto hanno ot-tenuto un ottimo riscontro (secondo posto del Pre-mio URANI) durante il Turin Photo Festival svoltosi in svariati appuntamenti nel mese di novembre. In particolare le fotografie di Renata e Pierlorenzo sono state esposte dal 7 all’11 novembre nella prestigiosa cornice del Museo di Scenze Naturali di Torino.

PARATISSIMADal 7 all’11 novembre il Gruppo Fotografico Cedas è stato protagonista all’interno dell’esposizione artistica “Paratissima”, svoltasi quest’anno per la prima volta negli ex Mercati Generali di Torino, con un grandissi-mo riscontro di pubblico visitante. E’ stato esposto il lavoro “Israele nelle Alpi” realizzato congiuntamente all’omonimo libro di Silvana Ghigonetto riguardante l’ipotetica presenza storica degli ebrei nella valle Po (CN). Sono state riproposte al pubblico alcune foto-grafie esposte in precedenza a Paesana, elaborate se-guendo una particolare tecnica di post produzione.

Foto

di P

ierlo

renz

o M

arle

tto

Foto

di A

less

andr

o Ro

ssi S

ebas

tiano

Foto

di E

lisab

etta

Luc

ido

Foto

di M

ax F

erre

ro

Foto

di P

ietro

Abr

igna

ni

Foto

di C

arlo

Fer

rari

Foto

di R

affa

ele

Bella

cicco

(CRD

C)

Il Gruppo fotografico CEDAS, come consuetudine, si ri-unisce ogni martedì sera a partire dalle 8.45 presso lo

studio fotografico Accademia Torinese della Fotografia in via XXIV Maggio 3/3 a Moncalieri (TO).

Di seguito riportiamo il calendario degli appuntamenti speciali dei prossimi mesi. Per aggiornamenti e modi-fiche dei programmi vi invitiamo a consultare il sito: www.fiatcares.com/Cedas/Gruppi/sezioni/foto/Pa-ges/home.aspx oppure inviate una mail all’indirizzo: [email protected] indicando sull’oggetto: “appuntamenti” e sarete informati direttamente dalla redazione sui programmi del gruppo.

- 16 aprile 2013, dalle 21.00, la sezione Fotografi Ce-das, accogliendo l’invito del presidente Fiaf Claudio Pastrone, è lieta di ospitare presso l’Accademia Torine-se di Fotografia di Moncalieri la serata “Rifugiati”. Una proiezione di foto di Raffaele Bellacicco (socio CRDC) realizzate nella palazzina di corso Chieri, occupata ed abitata da ormai un paio d’anni da alcuni rifugia-ti somali. La proiezione, già ospitata in altri circoli di Torino, si prefigge lo scopo di sensibilizzare sempre più persone su una situazione che non può finire nel dimenticatoio.

Durante la serata non si parlerà solo di fotografia ma sarà un momento di incontro e di scambio culturale. Vi invitiamo a partecipare numerosi. Durante la sera-ta verranno raccolti generi alimentari (non deperibili, non a base di maiale) che verranno consegnati ai ra-gazzi di Corso Chieri, affinché la serata di trasformi in un aiuto concreto, anche se piccolo.Vi aspettiamo numerosi (la serata è ovviamente aperta a tutti), questa volta è particolarmente importante;- 7 maggio 2013, dalle 21.00 alle 23.00, conferenza “365 giorni SERMIG”; conferenza e proiezione sul re-portage SERMIG effettuato dal gruppo Fotografico Ce-das, presso l’Accademia Torinese della Fotografia;

- 10 maggio 2013, dalle 20.30 alle 23.30, serata Oneshot “La foto d’architettura” a cura di Mauro Raf-fini, presso l’Accademia Torinese della Fotografia;- fine maggio, week end fotografico con destinazione da concordare;- 7 giugno 2013, dalle 20.30 alle 23.30, serata Oneshot “La stampa digitale” a cura dello stampatore profes-sionista Gerry di Fonzo, presso l’Accasemia Torinese della Fotografia.

Page 41: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

| 41

MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI TAZIO SECCHIAROLI – EDITI&INEDITIDal 2/03 al 17/04/13 presso Wave Photogallery, via Trieste 32a, Brescia - www.wavephotogallery.com/?m=home&lg=ita

La mostra riunisce un centinaio di fotografie prove-nienti dall’Archivio Tazio Secchiaroli e realizzate dall’autore (Roma 1925-1998) nel corso del tempo. Accanto ad alcuni dei suoi scatti più celebri di cinema e costume sono state inserite una serie di immagini ri-maste finora inedite.

DAVIDE IODICE – EXTRAVOLTI Dal 11 al 17/04/13 presso il Palazzo Saluzzo Paesana, via della Consolata 1bis, Torino - www.extravolti.it

EXTRAVOLTI è un progetto fotografico di Davide Iodice realizzato con la collaborazione di personalità note ad un vasto pubblico. I soggetti di queste foto sono disposti ad ap-parire distorti e grotteschi in difesa della cultura ma anche a sostenere la volontà dell’essere umano verso la compren-sione di fenomeni che li coinvolgono e, qualche volta, li travolgono.

GIANCARLO RADO – UN GIORNO LUNGO UN ANNODal 5 al 20/04/13 presso il Foyer di Sant’Antermo, via Cal di Breda 116, Treviso - http://fast.provincia.treviso.it/Engine/RAServePG.php/P/271810230300/M/250010230303/T/Mostra-fotografica-Un-giorno-lungo-un-anno-di-Giancarlo-Rado

Gli archetipi dei veneti, trentini e friulani vanno ricer-cati tra chi svolge ancora l’allevamento nomade del bestiame. I pastori transumanti rappresentano un mo-dello vivente di un’occupazione che si è tramandata uguale nel tempo e nello spazio e che accomuna le aree del Mediterraneo con i territori dell’Asia centrale, dell’Africa e delle zone artiche.

IVANO BOLONDI – FOTOGRAFIE 1980-2012. AT-MOSFERE SOSPESEDal 23/02 al 21/04/13 presso la Fondazione Palazzo Magnani, corso Garibaldi 29, Reggio Emilia - www.palazzomagnani.it/2013/02/ivano-bolondi/

La mostra – curata da Massimo Mussini, storico dell’ar-te – presenta oltre 180 scatti del fotografo realizzati in diversi luoghi del mondo tra il 1980 e oggi, capaci di raccontare il viaggio artistico ed umano di un uomo straordinario, sensibile e attento ad ogni aspetto visivo ed emozionale che può celarsi nella realtà circostante.

(Le fotografie presenti in questa pagina, nel rispetto del diritto d’autore, vengono riprodotte ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis, 101 comma 1 legge 633/1941)

“Lor

en e

Ave

don”

(196

6)

“Fio

rello

NOTIZIE APPUNTAMENTI NOTIZIE APPUNTAMENTI NOTIZIE APPUNTAMENTI

Page 42: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

42 |42 |

MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTIEVENTI

(Le fotografie presenti in questa pagina, nel rispetto del diritto d’autore, vengono riprodotte ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis, 101 comma 1 legge 633/1941)

NINO MIGLIORI – ANTOLOGICADal 18/01 al 28/04/13 presso il Palazzo Fava, via Manzoni 2, Bologna - www.genusbononiae.it/index.php?pag=26&ins=893

La mostra offre un panorama dettagliato ed esauriente del percorso di Nino Migliori, in più di 60 anni di ricer-ca sulla fotografia, della fotografia, con la fotografia. Oltre 300 opere esposte a cui si aggiungono 9 installa-zioni, che trovano spazio a Palazzo Fava per racconta-re l’opera dell’autore.

PHOTOFESTIVAL 2013Dal 21/03 al 30/04/13 presso la città di Milano - www.photofestival-milano.it/

Non solo 100 mostre fotografiche nell´area metropoli-tana di Milano, ma anche una mostra-evento di richia-mo internazionale: “La Fotografia Italiana dal 1947 al 1967” e “Junior Photofestival”, festival della fotografia per bambini. Questo il ricco programma di Photofe-stival che nel 2013 (21 marzo - 30 aprile) coinciderà anche con la mostra Photoshow per trasformare per un mese Milano nella capitale internazionale della foto-grafia.

JOACHIM SCHMID E LE FOTOGRAFIE DEGLI ALTRIDal 2/12/12 al 5/05/13 presso il Museo di Fotografia Contemporanea di Villa Ghirlanda a Cinisello Balsamo (MI), - www.mufoco.org/joachim-schmid-e-le-fotogra-fie-degli-altri/

Schmid è un artista tedesco che per l’originalità e l’at-tualità della sua opera e del suo pensiero gode di gran-de notorietà a livello internazionale, ma che è ancora troppo poco conosciuto in Italia.

GIOVANNI GASTEL – ELEGANZA E FEMMINILITA’ AT-TRAVERSO L’OBIETTIVODal 6/03 al 26/04/13 presso lo Spazio Ersel, piazza Solferi-no 11, Torino - https://www.ersel.it/Ersel/Dal-1936/Eventi-Sponsorizzazioni/ArchivioEventi/EVENTI2013/GIOVANNI-GASTEL.html#.UUo5vDeUfxA

Grande cultore della sperimentazione, Gastel ha saputo portare nella fotografia di moda uno sguardo nuovo, insie-me ironico, colto e raffinato. L’esposizione comprende una quarantina di immagini dal 1980 ad oggi, ritratti e citazioni di grande eleganza formale che incarnano e interpretano in modo sempre originale la bellezza e la femminilità.

Page 43: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

| 43| 43

MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTIEVENTIWILDLIFE PHOTOGRAPHER OF THE YEARDal 2/02 al 5/05/13 presso il Forte di Bard (AO) – www.fortedibard.it/mostre/mostre/wildlife-photographer-ye-ar-nuova-edizione

In anteprima esclusiva per l’Italia, si possono ammira-re tutte le cento immagini premiate al più prestigioso concorso al mondo dedicato alla fotografia naturalisti-ca (nell’ultima edizione 2012) organizzato dal Natural History Museum di Londra con il Bbc Wildlife Maga-zine.

GIORGIO CASALI – DOMUS 1951-1983Dal 16/02 al 5/05/13 presso il Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri, Cortile del Tribunale, Piazza Viviani 2, Verona - www.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=36801&tt=verona

Dal 1950 a metà degli anni ottanta, per oltre trent’anni, Giorgio Casali è stato il fotografo dei maggiori architetti e designer italiani. La mostra racconta questi anni attra-verso una straordinaria scelta d’immagini fotografiche apparse sulla rivista Domus.

ROBERT DOISNEAU – PARIS EN LIBERTE’Dal 20/02 al 5/05/13 presso lo Spazio Oberdan, Viale Vittorio Veneto 2, Milano - www.provincia.milano.it/cultura/manifestazioni/oberdan/robert_doisneau/index.html

Per iniziativa della Provincia di Milano, dell’Atelier Doisneau, della Fratelli Alinari/Fondazione per la Storia della Fotografia e di Civita, con il patrocinio della Ville de Paris, la mostra, dal titolo “Paris en liberté”, presen-ta oltre 200 fotografie originali, scattate da Doisneau (1912-1994) nella Ville Lumière tra il 1934 e il 1991.

100 ANNI DI APPARECCHI FOTOGRAFICI ITALIANIDal 21/02 al 5/05/13 presso il Politecnico, corso Duca degli Abruzzi 24, Torino - www.polito.it/news/index.php?idn=4461&lang=it

Per molti la pellicola fotografica è diventata un oggetto del passato ma le fotocamere analogiche hanno rappre-sentato dalla seconda metà dell’Ottocento capolavori di meccanica e di ottica per professionisti e dilettanti. Anche il nostro Paese ha dato il proprio contributo al settore con esempi di ottima industria. La mostra offre al pubblico una rassegna di circa 170 apparecchi foto-grafici di produzione nazionale della Collezione Aime dove spiccano i nomi di Felice Bardelli, Lepage, Du-roni, Murer, Lamperti e Garbagnati, Buschini, Albini, F.I.A.M.M.A., RO-TO, Fototecnica, Ferrania, Officine Galileo, Ducati, Rectaflex…

(Le fotografie presenti in questa pagina, nel rispetto del diritto d’autore, vengono riprodotte ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis, 101 comma 1 legge 633/1941)

“Pon

t d’Ie

na” (

1945

)

Page 44: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

44 |44 |

MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTIEVENTI

(Le fotografie presenti in questa pagina, nel rispetto del diritto d’autore, vengono riprodotte ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis, 101 comma 1 legge 633/1941)

RENE’ BURRI “JEAN TINGUELY”Dal 6/03 al 5/05/13 presso la Fondazione Merz, via Limone 24, Torino - http://fondazionemerz.org/mostre-esposizioni/prossime-mostre/

La mostra RENÉ BURRI “Jean Tinguely”, raccoglie 122 scatti in bianco e nero e a colori realizzate dal fotogra-fo svizzero all’artista nell’arco di un ventennio. Burri osserva l’amico al lavoro nel suo studio, durante la re-alizzazione della scultura monumentale “Le Cyclop” vicino a Parigi, durante l’allestimento dei suoi lavori all’Esposizione Internazionale di Montreal, a Basilea e a Venezia. La serie fotografica si spinge oltre i confini dell’immagine ufficiale per catturare, con la disponibi-lità e complicità del soggetto fotografico, l’essenza, la personalità e la creatività dell’artista.

GOTTHARD SCHUH – L’ULTIMA VENEZIADal 22/03 al 5/05/13 presso l’Istituto Veneto di Scien-ze Lettere ed Arti, Palazzo Loredan a Venezia - www.istitutoveneto.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/809

Le fotografie dell’L’ultima Venezia con una mostra che presenta al pubblico per la prima volta 60 stampe ori-ginali tratte dal reportage realizzato dal noto fotografo svizzero Gotthard Schuh, nel 1963.

FOTOGRAFIA EUROPEA 2013Dal 3 al 5/05/13 presso il centro storico di Reggio Emi-lia - www.fotografiaeuropea.it/

Nel 2006 il Comune di Reggio Emilia dà inizio alla manifestazione internazionale Fotografia Europea. Al centro dell’attenzione è la fotografia come strumento privilegiato per riflettere sulle complessità della con-temporaneità. Per l’edizione 2013, il tema scelto è Cambiare. Fotografia e responsabilità.

GIANNI BERENGO GARDIN – STORIE DI UN FOTOGRAFODal 1/02 al 12/05/13 presso la Casa dei Tre Oci, Giu-decca 43, Venezia - www.treoci.org/index.php/2013-02-05-10-08-35/mostre-in-corso

Gianni Berengo Gardin considera questa mostra come la più rappresentativa della sua carriera: in parete oltre 130 stampe analogiche che ripercorrono il suo lavoro di reporter e che sono lo specchio di un autore che ha fatto dell’etica la sua bandiera.

Page 45: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

| 45| 45

MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTIEVENTI

MAURIZIO GALIMBERTI – PAESAGGIO ITALIADal 16/02 al 12/05/13 presso il Palazzo Cavalli Fran-ceschetti, Campo Santo Stefano 2842, Venezia - www.civitatrevenezie.it/gestione-mostre-musei-organizza-zione/mostre/maurizio-galimberti-paesaggio-italia

Maurizio Galimberti presenta in più di 150 immagini i suoi scatti più significativi, una sintesi della sua ricer-ca attraverso la riscoperta e la narrazione del nostro Paese, di alcuni luoghi scelti dall’autore per la loro significatività e da lui stesso eletti a luoghi del cuore continuando e affinando la sua ricerca iniziata già nei primi anni ‘90.

MIA FAIR 2013Dal 10 al 12/05/13 presso Superstudio Più, via Tortona 27 a Milano - www.miafair.it/

Ritorna con la terza edizione, MIA – Milan Image Art Fair, una delle più importanti fiere di fotografia in Italia che riunirà più di 200 espositori, provenienti dall’Italia e dall’estero, che presenteranno il meglio della fotografia italiana ed internazionale.

CONFINI10Dal 17/4 al 17/5/13 presso la Sala Fenice, Galleria Fe-nice 2, Trieste - www.confini.eu

Si tratta di una grande esposizione incentrata sulle pro-duzioni fotografiche al confine, cioè fuori dall’ordina-rio in termini di linguaggio, visione o tecnica utilizzata.

NOVECENTO, LA FOTOGRAFIADal 9/3 al 18/5/13 presso lo Spazio Contemporanea, corsetto Sant’Agata 22, Brescia - www.museoken-damy.com/

L’esposizione vuole ripercorrere la storia della fotogra-fia del Novecento, e più precisamente dal pittorialismo ad oggi, attraverso una selezione di opere realizzate da alcuni degli esponenti più illustri di questo ampio arco temporale.

(Le fotografie presenti in questa pagina, nel rispetto del diritto d’autore, vengono riprodotte ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis, 101 comma 1 legge 633/1941)

Mau

ro B

attis

ton

“Los

t in

Eden

Roge

r Bal

len

“Cra

wlin

g m

an” (

2004

)

Page 46: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

46 |46 |46 |(Le fotografie presenti in questa pagina, nel rispetto del diritto d’autore, vengono riprodotte ai sensi degli artt. 65

comma 2, 70 comma 1 bis, 101 comma 1 legge 633/1941)

MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTIEVENTI

CINDY SHERMAN – THAT’S ME, THAT’S NOT MEDal 1/2 al 26/5/13 presso Merano Arte, Edificio Cas-sa di Risparmio, via Portici 163, Merano (BZ) - www.kunstmeranoarte.org/index.php?id=76&L=2

La mostra Cindy Sherman. That’s me - That’s not me. Le opere giovanili 1975-1977 espone oltre 50 lavori dell’artista, entrati nella prestigiosa COLLEZIONE VER-BUND di Vienna a partire dalla sua fondazione nel 2004.

iDysseyDal 14/04 al 26/05/13 presso la Fondazione Stelline, corso Magenta 61, Milano - www.stelline.it/it/la-fon-dazione/home/mostre

Progetto fotografico e multimediale di Stefano De Luigi che racconta il percorso che l’artista ha compiuto se-guendo le tappe di Ulisse narrate nell’Odissea di Ome-ro: 90 fotografie, 10 video e 1 multimedia danno vita ad un suggestivo racconto di viaggio raccontato solo con l’ausilio di due iPhone.

YANN ARTHUS-BERTRAND - DALLA TERRA ALL’UOMODal 7/12/12 al 2/06/13 presso il Forte di Bard (AO) - www.fortedibard.it/mostre/mostre/dalla-terra-alluo-mo-dal-7-dicembre-2012-forte-bard-yann-arthus-ber-trand

Gli incredibili ritratti aerei del fotografo-registra fran-cese Yann Arthus-Bertrand dedicati ai profondi e in-quietanti cambiamenti ambientali del pianeta sono al centro del nuovo grande evento espositivo del Forte di Bard.

LO SGUARDO DI MICHELANGELO. ANTONIONI E LE ARTIDal 10/03 al 9/06/13 presso il Palazzo dei Diamanti, corso Ercole I d’Este 21, Ferrara - www.palazzodia-manti.it/1076/lo-sguardo-di-michelangelo-antonioni-e-le-arti

Antonioni è uno dei padri della modernità cinema-tografica. Un artista che come pochi altri ha saputo sondare l’animo umano, radiografando le inquietudini del mondo contemporaneo, senza mai abbandonare eleganza e seduzione. La rassegna ripercorre l’intera parabola creativa di Antonioni, attraverso un suggesti-vo dialogo tra film e pittura, letteratura e fotografia.

Page 47: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

| 47

CITERNAFOTOGRAFIA 2013Dal 27/04 al 9/06/13 presso il comune di Citerna (PG) - www.citernafotografia.org/

Quinta edizione di CiternaFotografia, un festival dedi-cato all’arte fotografica e alla sua capacità di indagare nell’animo umano. Tema di questa edizione è Linea di confine. Tra i protagonisti della sezione espositiva spiccano Francesco Cito e Antonio Manta.

ROBERT CAPA – UNA RETROSPETTIVADal 15/03 al 14/07/13 presso il Palazzo Reale, Piazzetta Reale 1, Torino - www.piemonte.beniculturali.it/index.php/it/homepage/99-appuntamenti/227-roberto-capa-retrospettiva

Si celebra con un’importante retrospettiva uno dei mae-stri della fotografia del XX secolo: Robert Capa, in occa-sione del centenario dalla nascita. La mostra, patrocinata dal Comune di Torino, è organizzata dalla casa editrice d’arte Silvana Editoriale in collaborazione con Magnum Photos, celebre agenzia fotografica di cui Robert Capa fu uno dei soci fondatori nel 1947.

HELMUT NEWTON – WHITE WOMEN / SLEEPLESS NIGHTS / BIG NUDESDal 6/03 al 21/07/13 presso il Palazzo delle Esposizio-ni, via Milano 13, Roma - www.palazzoesposizioni.it/categorie/mostra-helmut-newton

La mostra raccoglie duecento fotografie comparse nei primi, leggendari volumi a stampa pubblicati da Hel-mut Newton.

“Win

nie

of th

e co

ast o

f Can

nes”

(197

5)

Fran

cesc

o Ci

to “A

fgha

nist

am. M

ulla

h e

Cora

no”

(198

0)

| 47

MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTIEVENTI

(Le fotografie presenti in questa pagina, nel rispetto del diritto d’autore, vengono riprodotte ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis, 101 comma 1 legge 633/1941)

Page 48: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

48 |

VIAGGIO INTORNO ALL’UOMOSTEVE MC CURRY al Palazzo Ducale di Genova

Ho visto tante mostre di fotografia, ma la mostra ospitata a Palazzo Ducale

fino a qualche giorno fa, mi ha affascina-to come nessuna altra prima. Per un foto-grafo, entrare in questo viaggio creato con sapienza dall’allestitore della mostra (Peter Bottazzi) grazie alle suggestive immagini di Steve McCurry è come entrare nel paese dei Balocchi.Oltre 200 fotografie in diversi formati affol-lano le tre sale e si mescolano con i visi-tatori. Volti di bambini, pastori, guerrieri e lavoratori che raccontano momenti di vita e di guerra. Le foto più famose si affiancano a quelle meno conosciute. Tutte molto belle e curate. Costruite o spontanee, l’eterno di-lemma che divide sempre quando ci si tro-va di fronte ad una foto che mai avremmo avuto la possibilità di scattare. Poco impor-ta, l’importante è farsi catturare da questo spettacolare percorso fotografico. k

VISTI PER VOI VISTI PER VOI VISTI PER VOI VISTI PER VOI VISTI PER VOI VISTI PER VOI VISTI PER VOI

(Le fotografie presenti in questa pagina, nel rispetto del diritto d’autore, vengono riprodotte ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis, 101 comma 1 legge 633/1941)

Page 49: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

| 49

VIAGGIO INTORNO ALL’UOMOSTEVE MC CURRY al Palazzo Ducale di Genova

VISTI PER VOI VISTI PER VOI VISTI PER VOI VISTI PER VOI VISTI PER VOI VISTI PER VOI VISTI PER VOI

(Le fotografie presenti in questa pagina, nel rispetto del diritto d’autore, vengono riprodotte ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis, 101 comma 1 legge 633/1941)

A cura di Renata Busettini

Page 50: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

50 |

VISTI PER VOI VISTI PER VOI VISTI PER VOI VISTI PER VOI VISTI PER VOI VISTI PER VOI VISTI PER VOI

ROBERT CAPA, immagini di guerra a Torino.

(Le fotografie presenti in questa pagina, nel rispetto del diritto d’autore, vengono riprodotte ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis, 101 comma 1 legge 633/1941)

A cura di Max Cascini

Dal 15 marzo al 14 luglio 2013, il Palaz-zo Reale di Torino ospita una mostra

fotografica dedicata a Robert Capa, un’im-portante retrospettiva con cui si celebra, in occasione del centenario della nascita, il più grande fotografo di guerra del secolo scorso.

L’esposizione, patrocinata dal Comune di Torino, è organizzata dalla casa editrice d’arte Silvana Editoriale in collaborazione con Magnum Photos, la famosa agenzia che Robert Capa fondò nel 1947 insieme, tra al-tri, a Henri Cartier-Bresson.

Capa è per tutti il fotografo dello sbarco in Normandia, il fotoreporter che ha ripreso dal vivo, sulla spiaggia di Omaha Beach con un obiettivo da 50mm, l’arrivo delle truppe americane venute a liberare l’Europa dal nazifascismo.Fu Life, la celebre rivista americana, a pub-blicare le immagini di Capa documentando così quel fatto, sebbene tre dei quattro rulli-ni scattati andarono completamente distrutti e anche del quarto si salvarono solo undici negativi, la cui scarsa qualità è sotto gli oc-chi di tutti. La rivista all’epoca scrisse che fu l’emozione del momento a far tremare la mano del fotografo. Per contro alcuni so-stengono oggi che fu un giovane Larry Bur-rows, in quegli anni tecnico nei laboratori di sviluppo degli uffici londinesi di Life e incaricato di sviluppare velocemente le fo-tografie di Capa, appena arrivate dal fronte, a rovinare gli originali. Come è noto, si trat-tava di quel medesimo Larry Burrows che, per ironia della sorte, anni dopo divenne uno dei più noti fotoreporter della guerra in Vietnam.

Le immagini per cui Robert Capa è passato alla storia sono dunque undici fotografie molto ro-vinate a conferma della distanza tra la fotogra-fia di uno dei più grandi fotoreporter di guerra del mondo e le immagini ritoccate e trasfor-mate quasi completamente dall’uso odierno, ahimè, molto diffuso di software di fotoritocco, come photoshop. Il valore delle foto di Robert Capa va ricercato nella testimonianza, nella volontà di racconta-re il reale. Non a caso egli sosteneva che «La verità è la miglior foto», e che a tal fine occorre arrivare fin dentro la notizia per poterla rappre-sentare.

L’immagine del miliziano spagnolo colpito a morte, una delle più note e toccanti della mo-stra, è appunto la rappresentazione autentica del preciso istante in cui un soldato muore. Ed è ben noto che il fotografo si trovava a pochi passi dal soggetto e dai proiettili. Non stupisce allora che Capa sia morto a soli 40 anni, sal-tando su una mina in Indocina mentre cercava di salire su un terrapieno per fotografare una colonna di soldati. Una sua celebre citazione «se le vostre foto non sono abbastanza buone, non siete abbastanza vicino» ne sintetizza l’at-teggiamento.

Page 51: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

| 51

VISTI PER VOI VISTI PER VOI VISTI PER VOI VISTI PER VOI VISTI PER VOI VISTI PER VOI VISTI PER VOI

ROBERT CAPA, immagini di guerra a Torino.

(Le fotografie presenti in questa pagina, nel rispetto del diritto d’autore, vengono riprodotte ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis, 101 comma 1 legge 633/1941)

In tutto, la retrospettiva espone novantasette fo-tografie in bianco e nero di diverso formato che raccontano la guerra civile spagnola (1936-39), la resistenza cinese di fronte all’invasione del Giappone (1938), la seconda guerra mondiale (1941-45), il primo conflitto Arabo-Israeliano (1948) e quello francese in Indocina (1954).

Oltre alle immagini di guerra, sicuramente le più famose, si possono infine ammirare i ritrat-ti della sezione friends della mostra. Fotografie che ritraggono Hemingway, Picasso, Matisse, Ingrid Bergman e molti altri, e che dimostrano inequivocabilmente la grande capacità e sen-sibilità del fotografo in grado di immortalare il senso dell’esistenza anche al di fuori del campo di battaglia. k

Page 52: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

52 |

CONCORSI FOTOGRAFICI CONCORSI FOTOGRAFICI CONCORSI FOTOGRAFICI CONCORSI FOTOGRAFICI

vani e lavoro - www.ilo.org/employment/areas/youth-employment/work-for-youth/photo-contest/WCMS_194593/lang--en/index.htm

19/04/2013 – PIAZZA ARMERINA (EN)Concorso Fotografico Nazionale “Sguardi DiVini” – Tema: Il vino, purchè le foto siano scattate in Sicilia - www.villaromanadelcasale.it/wp-content/uploads/2013/02/BANDO-CONCORSO-SGUARDI-DIVINI.pdf

19/04/2013 – CAMOGLI (GE)Premio Skiaffino 2012/2013 “Spaesamenti” – Tema: Documentare un luogo o un oggetto o un angolo del proprio ambiente di vita e illustrare con un nesso logico uno degli aforismi di Skiaffino riportati al termine del regolamento - www.premioskiaffino.it/regolamento.pdf

20/04/2013 – LIVORNO4° PREMIO COMBAT PRIZE 2013 - Tema libero - www.premiocombat.it/

20/04/2013 – FERRARAMaratona Fotografica di Ferrara - 4a Edizione – Tema: 12 temi dedicati alla cultura, più un tredicesimo tema facoltativo, che concorrerà per il “premio cultura” - www.feedbackvideo.it/maratona-fotografica/ferrara-edizione-2013/

20/04/2013 – SAMARATE (VA)Concorso Fotografico – Tema: L’Italia in uno scatto d’autore - www.archiviofotografico.org/

21/04/2013 - BOLOGNA2° “Città di Bologna” - Patr. FIAF 2013H2 - Tema Li-bero e Tema Obbligato “Natura” - [email protected] - www.cpda-bologna.it

22/04/2013 - LEGNANO (MI)7° Circuito Audiovisivi - Trofeo La Martinella - Patr. FIAF 13AVF02 - Tema Libero: Sezione Audiovisivi - G.F. Famiglia Legnanese - Via Matteotti, 3 - 20025 Le-gnano (MI)

22/04/2013 - TORINO7° Circuito Audiovisivi - 7° Vitruvio d’Argento - Patr. FIAF 13AVF03 - Tema Libero: Sezione Audiovisivi. - G.F. Eikon - Via Ada Marchesini Gobetti, 4 - 10134 Torino

22/04/2013 - DESIO (MB)7° Circuito Audiovisivi - Trofeo Città di Desio - Patr. FIAF 13AVF04 - Tema Libero: Sezione Audiovisivi. - C. F. Desiano - Via Gramsci, 12/a - 20832 Desio (MB)

22/04/2013 - SAN GIOVANNI IN PERSICETO (BO)7° Circuito Audiovisivi - 6° Città di S. Giovanni in Per-siceto - Patr. FIAF 13AVF05 - Tema Libero: Sezione Au-diovisivi. - C. F. Il Palazzaccio - Circonvallazione Vitto-rio Veneto, 21 - 40017 San Giovanni in Persiceto (BO)

22/04/2013 - CAORSO (PC)7° Circuito Audiovisivi - Viaggio intorno al mondo - Patr. FIAF 13AVF06 - Tema Libero: Sezione Audiovi-sivi. - G. C. Gruppo 98 - Via Molinazzo, 13 - 29012 Caorso (PC).

22/04/2013 - GARDA (VR)7° Circuito Audiovisivi - 9° Città di Garda - Patr. FIAF 13AVF07 - Tema Libero: Sezione Audiovisivi. - G.F. Lo Scatto - Via San Francesco, 3/5 - 37016 Garda (VR)

Le date indicate sono quelle dell’ultimo giorno per la consegna delle opere.

10/04/2013 - FIGLINE VALDARNO (FI)17° Gran Tour delle Colline - 31° Trofeo Arno - Patr. FIAF 2013M6/7/8/9 - Tema Libero e Tema Obbligato “Natura” - [email protected] - www.arnofoto.it

10/04/2013 - FRANCAVILLA FONTANA (BR)I° CONCORSO FOTOGRAFICO “SETTIMANA SANTA”Tema I riti della Settimana Santa presso FRANCAVILLA FONTANA (BR) - www.lacasaccia.info

12/04/2013 – NOVARAR(i)esistere alla crisi - Tema Il valore della Resistenza - catartica.sermais.it

12/04/2013 – TORINOConcorso fotografico “Un uomo e il suo bambino” – Tema Obbligato: “Un uomo e il suo bambino” - www.ugi-torino.it/images/stories/foto/concorso_foto.pdf 13/04/2013 - PIANO DEL QUERCIONE (LU)30° Piano del Quercione - Patr. FIAF 2013M11Tema Libero e Tema Obbligato “L’olivo e il suo am-biente” - [email protected] - www.cfpiano-delquercione.it

14/04/2013 – CAMPOSAMPIERO (PD)Concorso Fotografico Vedere Oltre - Tema: Il titolo suggerisce al partecipante di osservare con occhi nuo-vi l´ambiente che lo circonda, sia dal punto di vista paesaggistico, che dal punto di vista sociale, culturale ed emotivo...per catturare un´emozione a volte è ne-cessario “vedere oltre” - www.prolococamposampie-ro.it/Eventi/4%C2%B0-concorso-fotografico-edizio-ne-2013

14/04/2013 – MILANOConcorso fotografico “Face Your Talent” – Tema: Il sè: ritratto, autoritratto, identità - www.whataboutpho-tography.com/

14/04/2013 – CAVRIGLIA (AR)3° concorso fotografico “Gianfranco Fineschi” – Tema: La flora - www.rosetofineschi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=122%3Aoltre-la-rosasi-sta-come-dautunno-sugli-alberi-le-fo-glie-terzo-concorso-fotografico-qgianfranco-fineschiq-&catid=36%3Anotizie-dal-roseto&Itemid=44

15/04/2013 – ROVIGOConcorso Fotografico Delta Shot – Tema: Visioni del territorio del Delta del Po, dei suoi paesi, delle cam-pagne, delle valli e delle dune e ... - www.incipitve.it/pages/page.aspx?idp=6&ida=4

15/04/2013 Concorso Fotografico L’Inizio – Tema: L’inizio , inteso nella sua globalità... - www.pics4fun.it

15/04/2013 – TORINOConcorso Fotografico Mirafiori si racconta – riservato a chi ha un’età compresa fra i 14 e i 35 anni – Tema: Quartiere di Mirafiori - www.associazionefalo.it/even-ti/mirafiori

15/04/2013Concorso fotografico “Work4youth” – Tema: Gio-

Page 53: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

| 53

CONCORSI FOTOGRAFICI CONCORSI FOTOGRAFICI CONCORSI FOTOGRAFICI CONCORSI FOTOGRAFICI

22/04/2013 - LECCO (LC)7° Circuito Audiovisivi - 2° Trofeo Lario - Patr. FIAF 13AVF08 - Tema Libero: Sezione Audiovisivi - F.C. Lecco - Via della Rovinata, 17 - Lecco (LC)

22/04/2013 - CORTONA (AR)7° Circuito Audiovisivi - 7° Città di Cortona - Patr. FIAF 13AVF09 - Tema Libero: Sezione Audiovisivi. - Fo-toclub Etruria - Via XXV Aprile, 5 - 52044 Cortona (AR).

22/04/2013 - SALSOMAGGIORE TERME (PR)7° Circuito Audiovisivi - 7° Città di Salsomaggiore Terme - Patr. FIAF 13AVF10 - Tema Libero: Sezione Audiovisivi. - C.T. Zoom - Piazzale Stazione, 2 - 43039 Salsomaggiore Terme (PR)

22/04/2013 - MONTEVARCHI (AR)7° Circuito Audiovisivi - 3° Città di Montevarchi - Patr. FIAF 13AVF11 - Tema Libero: Sezione Audiovisivi. –

22/04/2013 - SESTO SAN GIOVANNI (MI)7° Circuito Audiovisivi - 4° Gioberto d’Argento - Patr. FIAF 13AVF12 - Tema Libero: Sezione Audiovisivi. - Gruppo Fotoamatori Sestesi - Via Dante, 6 - 20099 Se-sto San Giovanni (MI)

22/04/2013 - PESCARA7° Circuito Audiovisivi - 12° Rassegna Aternum - Patr. FIAF 13AVF13 - Tema Libero: Sezione Audiovisivi. - Aternum Fotoamatori Abruzzesi - Via Pescara, 68 - 65100 Pescara.

22/04/2013 - PERGINE VALSUGANA (TN)7° Circuito Audiovisivi - 28° Giovedia 2013 - Patr. FIAF 13AVF14 - Tema Libero: Sezione Audiovisivi. - G.F. Pergine - Via Cesare Battisti, 36 - 38057 Pergine Valsugana (TN)

22/04/2013 - SANREMO (IM)7° Circuito Audiovisivi - 1° Garofano d’Argento - Patr. FIAF 13AVF15 - Tema Libero: Sezione Audiovisivi. - Fo-toclub Riviera dei Fiori - Via Boeri, 1 18018 Taggia (IM)

24/04/2013 – TARQUINIA (VT)Premio Maurizio Donati - XIII edizione - riservato a chi ha un’età compresa fra i 14 e i 25 anni - 3 temi: •Trasparente come… •Bell’orrore! •Il rosa è femmina - www.mauriziodonati.it

24/04/2013 – ROMAL´ARTE SECONDO ME - CONCORSO DI ARTI VISIVE – Tema: L´arte secondo me - la rivisitazione di opere d´arte di qualsiasi epoca con qualsiasi tecnica - www.facebook.com/pages/LArte-Secondo-Me-Concorso-di-Arti-Visive/343649375745886

26/04/2013 – ROMAObiettivo VIII colle – Tema: L’acqua : fonte di vita e d’ispirazione - www.sperimentiamo.it/#Concorsi

28/04/2013FOTORICORDO - 365 giorni in viaggio – Tema: Foto di Viaggio - www.diregiovani.it/rubriche/fotoricor-do-2/edizione2013

28/04/2013 – LONDRA (UK)Renaissance Photography Prize – Temi: Sequenza li-bera – foto singola (expression, ordinary, in between) - http://renaissancephotography.org/2013/categories.php

29/04/2013 – ALBISOLA (SV)Obiettivo Albisola - “Raccontare il mondo” – Tema: “Natura e paesaggi”, “Persone e tradizioni”, “Arte e ar-chitettura” - www.comune.albisola-superiore.sv.it/

30/04/2013 – SESTRIERE (TO)Concorso fotografico “SESTRIERE PHOTO FESTI-VAL” – Tema: La montagna, il paesaggio e la na-tura - www.teamitalia.com/2008/schedaevento.asp?anno=2013&eventoid=43

30/04/2013 – SANT’ELPIDIO A MARE (FM)Concorso Fotografico Nazionale “Immaginando S.E.M.pre” – Tema: La città di Sant’Elpidio a Mare (S.E.M.) - www.santelpidioamare.it

30/04/2013 – VENEZIAConcorso internazionale di fotografia “Obiettivo Ve-nezia” – Temi: Città di Venezia e Vetro di Murano - www.promovetro.com/

30/04/2013 - NAPOLICronista emozionale per caso. Le opinioni del sig. Rossi – Tema: I luoghi della memoria in bianco e nero - www.valtrend.it

30/04/2013 Selezione MArteLive Fotografia – Tema Libero - www.martelive.it/

30/04/2013Concorso fotografico “Heritage Sicilia 2013” – Temi Obbligati: “Sicilia naturalistica”, “Folklore di Sicilia”, “Patrimonio storico-artistico di Sicilia” - www.herita-gesicilia.it/

30/04/2013 - VESTONE (BS)“La Valle Sabbia” - Racc. FIAF 2013D01 - Tema Ob-bligato “La Valle Sabbia” - [email protected] - www.fotoclub8marzo.it

30/04/2013II BORSA DI STUDIO GRAFFITI “Rolando Fava” – Tema: Reportage sociale - www.graffitiscuola.it/diario-dibordo/eventi/concorso-fotografico-edizione-borsa-di-studio-rolando-fava/

30/04/2013Red Bull Illume Image Quest 2013 – Tema Obbligato: “sport d’azione e d’avventura” - www.redbullillume.com/

30/04/2013TipiContest – Tema: Enogastronomia Italiana, tradizioni culinarie e contesti rurali/tradizionali con rimando all’e-nogastronomia - www.dallapianta.it/blog/tipicontest/

30/04/2013 – CASTELLINA IN CHIANTI (SI)Concorso Fotografico “Chianti Experien-ce” – Tema: Chianti - www.facebook.com/events/115589138605658/

30/04/2013 - ROMA33° “Vittorio Bachelet” - Roma - Patr. FIAF 2013Q1Tema Libero e Tema Obbligato “Diversi modi di pre-ghiera” - [email protected] - www.nuovaera.org

30/04/2013 - MORCONE (BN)I Colori dello Sport - Racc. FIAF 2013R01 - Tema Ob-bligato “I Colori dello Sport” - [email protected] -

Page 54: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

54 |

CONCORSI FOTOGRAFICI CONCORSI FOTOGRAFICI CONCORSI FOTOGRAFICI CONCORSI FOTOGRAFICI

15/05/2013 – AGORDO (BL)Concorso: “Persol Reflex Edition Photo contest” – Tema: Il bianco e nero - www.persol.com/italy/reflex-edition/rules

18/05/2013 – MASIO (AL)1° Concorso Fotografico Tra la gente del mondo – Tema: personaggi e/o scene di vita quotidiana da tutto il mondo ... vicino e lontano - www.buonaria.it/

26/05/2013 – FRASCATI (RM)2° Concorso Fotografico Nazionale “Città di Frasca-ti” – Tema: L´importanza delle piccole cose - www.frascatifotografia.it/

27/05/2013 – BELLIZZI (SA)Concorso Fotografico EXAREA2013 – Tema: Le aree dismesse - www.exarea.it/bando%20di%20concorso.pdf

30/05/2013X edizione Concorso fotografico Medit Summer Fashion – Tema: I CINQUE SENSI - www.butterflya-gency.com/

30/05/2013 – SAN MARTINO DI CASTROZZA E PA-NEVEGGIO (TN)1° Concorso Fotografico SanMaBook - Tema princi-pale è San Martino di Castrozza e le Pale di San Mar-tino, da sviluppare secondo i seguenti temi: il rosso, il silenzio, le nuvole, la gente – www.facebook.com/SanMartinodiCastrozza

30/05/2013 – SANT’AGATA MILITELLO (ME)5° Concorso Fotografico Nazionale “Nebrodi Foto” – Tema: Nebrodi - http://uriosfoto.blogspot.it/

30/05/2013 – TRAPANI2° Concorso Fotografico”TRAPANIDAMARE” 2012-2013 – Tema: Contest fotografico turismo a Trapani e nella sua estesa provincia - www.trapanidamare.it/

30/05/2013Concorso fotografico “Coffee is... foto” – Tema: 17 temi forniti da Illy per interpretare il caffè - http://cof-feeis.illy.com/

31/05/2013 – TRIESTEIV edizione Concorso Fotografico Internazionale UR-BAN 2013 – Tema: Street Photography – www.urban.dotart.it/

31/05/2013 – MOLFETTA (BA)Premio internazionale di fotografia “Settimana Santa in Puglia, i luoghi della Passione” – Tema: la settimana Santa in Puglia, i luoghi della passione - http://www.set-timanasantainpuglia.it/content/concorso_fotografico.asp

31/05/2013 - FIGLINE VALDARNO (FI)Campionato Italiano Fotografia Naturalistica - Gran Prix del Parco - Patr. FIAF 2013M12/3/4/5/6Temi Obbligati “Agricoltura” e “Paesaggio” - [email protected] - www.arnofoto.it

31/05/2013 – CAGLIARIConcorso fotografico “Visioni sulla costa 2012” – Temi: testimoni del tempo: fari, semafori e fortifi-cazioni costiere; sole, mare, vento: icone fuori dagli stereotipi; mi trovi solo qui: la vegetazione costiera; sott’acqua: una storia naturale; vivere di mare: antichi

www.cfsannita.com

01/05/2013 - GARDA (VR)1° Conc. Internaz. Audiovisivi “Città di Garda” - Patr. FIAF 13AVF01 - Sezione: Audiovisivi - www.fiaf.net/diaf/ - [email protected]

01/05/2013Concorso Fotografico Coffee break – Tema: Le pause caf-fè - www.facebook.com/pages/Quarta-Caff%C3%A8-SpA-Pagina-Ufficiale/180165975396276

03/05/2013 – VERCELLIConcorso Nazionale per Arti Visive Luci della Terra - Tema “La realtà non è immobile. La vita non è im-mobile. Sensazioni di dinamismo universale” - http://carvecappuccini.jimdo.com/rock-art/

05/05/2013 – CORTINA D’AMPEZZO (BL)Concorso fotografico “GuideDolomiti” 2013 – Tema: La presenza ed i segni dell´uomo in ambiente montano - www.guidedolomiti.com/concorso_fotografico.html

05/05/2013 – PESCARA1° Concorso Fotografico ON THE ROAD - Il mondo da un finestrino – Tema: Foto scattate in viaggio, dal-la macchina, dal treno, dalla moto... - www.facebook.com/events/516084198430062/permalink/516085791763236/?notif_t=like

06/05/2013 – TORINOIX edizione Concorso Fotografico Uno scatto per lo Sport – Tema: Sport - www.unoscattoperlosport.tamtown.it/

06/05/2013 - VICENZARelazioni (Relationships) - Patr. FIAF 2013F1Tema Obbligato “Relazioni (Relationships) - [email protected] - www.fondazionezoe.it - www.cir-colofotograficovicenza.wordpress.com - www.ilpun-tofocale.it

06/05/2013 - TRAPANI3° Premio Salvatore Margagliotti Tema Obbligato “Lavoro oggi” - [email protected] - www.icoloridellavitatp.it

10/05/2013 – FOGGIA3° Concorso Fotografico – Tema: Arti, Mestieri e Tra-dizioni del Territorio della Daunia - www.terramiafog-gia.it/

10/05/2013 - BERGAMOConcorso Fotografico - Tema Obbligato “Uscire dal dolore” - [email protected]

11/05/2013 – TAVERNE ED ARBIA (SI)I° concorso fotografico – Tema: Non ha prezzo - http://fotoclubavistaverne.blogspot.it/p/blog-page_12.html

12/05/2013 - FROSINONE“La Famiglia” - Racc. FIAF 2013Q01 - Tema Obbligato “La famiglia” - [email protected] - www.asfotofr.it

13/05/2013 - MORCIANO DI ROMAGNA (RN)18° Città di Morciano di Romagna - Patr. FIAF 2013H3Tema Libero e Tema Obbligato “L’acqua in tutte le sue forme” - [email protected] - www.circolofotogra-ficomorcianodiromagna.it

Page 55: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

| 55

CONCORSI FOTOGRAFICI CONCORSI FOTOGRAFICI CONCORSI FOTOGRAFICI CONCORSI FOTOGRAFICI

e nuovi mestieri - www.sardegnaambiente.it/index.php?xsl=612&s=216130&v=2&c=5126&idsito=23

01/06/2013 – BOLOGNAMaratona Fotografica Bologna - Ad ogni team, com-posto da due persone, verrà consegnata una lista di 50 obbiettivi da fotografare. Tempo massimo: 5 ore - www.disturbo.net/

07/06/2013 – ROSETO VALFORTORE (FG)2° Concorso Fotografico UN FLASH PER ROSETO - Tema libero - www.acmflashroseto.com/un-flash-per-roseto-concorso-fotografico-2013/

08/06/2013 - LEDRO (TN)9° Valle di Ledro - Racc. FIAF 2013/E01 - Tema Libero e Temi Obbligati “Ritratto” e “Natura” - [email protected]

21/06/2013 – BISCEGLIE (BT)Concorso Fotografico Bisceglie in un click – Tema: Città di Bisceglie - www.prolocobisceglie.it/

21/06/2013 – ALESSANDRIAConcorso fotografico “La Scienz@!” – Tema: La scien-za! - www.disit.unipmn.it/Avvisi%20e%20notizie/RE-GOLAMENT.pdf

23/06/2013 - POSTA FIBRENO (FR)6° Trofeo Griecone - Patr. FIAF 2013Q3 - Tema Libero e Tema Obbligato “Arti e Mestieri” - [email protected] - www.associazionedanilofiorini.it

29/06/2013 - MANFREDONIATrofeo Stele Dauna - Patr. FIAF 2013S1 - Tema Libe-ro e Tema “La città e il diversamente abile” - [email protected] - www.ilgolfo.net

29/06/2013 – CHIARAVALLE (AN)Concorso Fotografico Neway – Nuovi Stili di Vita – Tema: Il concorso ha la finalità di mostrare i nuovi stili di vita che si stanno sviluppando per rispondere alla crisi degli attuali modelli di sviluppo socio-economi-co - www.mondosolidale.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=348:concorso-fotografico-neway&Itemid=121

30/06/2013 – ARIANO IRPINO (AV)Concorso Fotografico Ariano International Film Festi-val – Temi: Cinema; Libero - www.arianofilmfestival.com/documenti/BandoFotoItaliano.pdf

30/06/2013 – CIVITELLA ALFEDENA (AQ)4° Concorso Fotografico Nazionale Civitella – Temi: L’acqua; Libero - www.comune.civitellaalfedena.aq.it/eventi/concorso.php

30/06/2013 – SAN MARINOConcorso fotografico “SANMABOOK” – Tema: Il territorio di San Martino - www.facebook.com/groups/347997691962741/

30/06/2013 – CASTELBUONO (PA)10° Concorso Nazionale di Fotografia Città di Ca-stelbuono – Tema: L’ora blu - www.fotoconcorsolagrua.it/

30/06/2013 – GAETA (LT)OPEN GALLERY INDIPENDENZA 2013 – Tema libero - www.graffialisti.com/index.php?option=com_content&view=article&id=9&Itemid=109

09/07/2013 – VAJONT (PN)Concorso Fotografico Uno Scatto per Vajont – Temi: L’INTERVENTO DELL’UOMO SULLA NATURA; LA RICOSTRUZIONE; I SUPERSTITI - http://cfvajont.wix.com/unoscatto

12/07/2013 - DOGANELLA DI NINFA (LT)4° Doganella di Ninfa - Patr. FIAF 2013Q2 - Tema Li-bero - [email protected] - www.gruppophos.com/

15/07/2013 – CANISTRO SUPERIORE (AQ)Concorso Fotografico – Tema Libero - www.camera-scura.org/index.php?option=com_content&view=article&id=10&Itemid=172&lang=it

15/07/2013 – PORTO VENERE (SP)Concorso Fotografico Porto Venere – Temi: Sopra il mare; Sotto il mare - www.prolocoportovenere.it/con-corso/

17/07/2013 - MURLO (SI)Obiettivo Murlo 2013 - Patr. FIAF 2013M17 - Tema Libero e Tema Obbligato “Gente del mondo” - [email protected] - www.prolocomurlo.com

18/07/2013 – LODIWorld.Report Award 2013 – Premio Italiano di Fo-togiornalismo – Temi: Events: testimonianze dei mo-menti o eventi determinanti dal punto di vista sociale, politico o economico, del presente o del passato; Sto-ries: documentazione nel tempo della straordinarietà, dell’ordinarietà o dell’inconsueto che si cela nella vita di tutti i giorni - http://festivaldellafotografiaetica.it/it/

19/07/2013 – VEROLANUOVA (BS)PREMIO NOCIVELLI 2013 - Tema libero - www.pre-mionocivelli.it/regolamento.pag

31/07/2013Gentletude Photography Award – riservato a foto-grafi professionisti e a studenti di fotografia – Tema: La gentilezza - www.gentle-projects.com/portfolios/award-2013/

25/09/2013 - MERANO (BZ)8° Digital Slide Show - Patr. FIAF 13AVF16Tema Libero: Sezione Audiovisivi. - Fotoclub Immagi-ne Merano - Via Vigneti, 3 - 39012 Merano (BZ)

30/09/2013 – GHEDI (BS)4° Concorso Biennale di Fotografia – Tema: Natura, paesaggio e flora della Pianura Padana - www.cf-lam-bda.it/

15/10/2013 – MEZZANA MORTIGLIENGO (BI)3° CONCORSO FOTOGRAFICO PARROCCHIA DI MEZZANA – Tema libero - www.mezzanafotoconcor-so.it/

31/10/2013Concorso Fotografico – Tema: L’acqua in foresta - www.rivistasherwood.it/concorso-fotografico-sherwo-od-2013.html

31/10/2013 – DESENZANO DEL GARDA (BS)Concorso Fotografico Oltre lo Scatto – Temi: 1) Luo-ghi visti ma mai guardati, 2) natura, opere dell´uomo e tradizioni 3) Esprimi i tuoi pensieri - www.oltreloscat-to.org/

Page 56: C'E' CEDAS Mag n.7 - Aprile 2013

Sezione Fotografia CEDAS Fiat