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Centrale Termoelettrica di San Filippo del Mela Dichiarazione Ambientale 2009 Dati aggiornati al 31/12/2008

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Centrale Termoelettrica di San Filippo del Mela

Dichiarazione Ambientale 2009 Dati aggiornati al 31/12/2008

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Edipower S.p.A. – Centrale Termoelettrica di San Filippo del Mela (ME) (Codice NACE 35.11: Produzione di energia elettrica – ex Codice NACE 40.10: Produzione e distribuzione di energia elettrica) Questo sito è dotato di un sistema di gestione ambientale e i risultati raggiunti in questo settore sono comunicati al pubblico conformemente al sistema comunitario di ecogestione e audit.

Dichiarazione ambientale 2009 Dati aggiornati al 31/12/2008

Centrale Termoelettrica di San Filippo del Mela

I-000178

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Sommario

Presentazione 5

Premessa 7

L’Azienda Edipower SpA 9

La politica per l’ambiente e la sicurezza di Edipower SpA 11 La politica ambientale della Centrale 12 Il sito e l’ambiente circostante 13 La Centrale Termoelettrica di San Filippo del Mela 17 Aspetti ambientali 25

Aspetti ambientali diretti 25 Emissioni in aria 25 Gestione dei rifiuti 34 Aspetti ambientali indiretti 48 Valutazione degli aspetti ambientali 50

Il programma ambientale 51 Il Sistema di Gestione Ambientale 56 Compendio dei dati ambientali dell’esercizio 2006 59 Appendice 61

Limiti di legge per le emissioni 61 Limiti di legge per la qualità dell’aria 61 Limiti di legge per gli effluenti liquidi 62 Informazioni al pubblico 63 La registrazione EMAS - validità e convalida della Dichiarazione Ambientale 64

Glossario 65

La spiegazione dei termini specifici del SGA e dei principali termini tecnici è riportata nel glossario al termine della presente Dichiarazione Ambientale.

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Presentazione San Filippo del Mela 10 maggio 2008

La Centrale rinnova e rafforza, i suoi impegni verso l’ambiente e verso il territorio circostante,

redigendo l’aggiornamento per l’anno 2008 della“ Dichiarazione Ambientale” in conformità con

il nuovo regolamento CE 761/2001 (EMAS) e riconfermando l’iscrizione nel nuovo registro

EMAS. Con tale dichiarazione si consolida la volontà di operare con la massima trasparenza

verso i cittadini, le autorità, le imprese ed il personale dipendente. Il continuo miglioramento

delle prestazioni della Centrale, l’adeguamento all’evoluzione tecnologica ed il rispetto

dell’ambiente rappresentano le linee guida della nostra attività.

Ogni attività umana ha, in varia misura, ripercussioni sull’ambiente circostante, ma comporta

evidentemente anche significativi benefici che ciascuno di noi ha quotidianamente davanti agli

occhi. Il problema importante e fonte di grosso dibattito è la comparazione di questi benefici

con i “costi” che ne derivano in termini ambientali.

Questa “Dichiarazione Ambientale” fornisce un contributo alla migliore conoscenza delle

interazioni dell’impianto con il territorio e consente la formulazione di un giudizio più completo

e ponderato su una delle più rilevanti presenze industriali del territorio milazzese, tra le prime

a dotarsi di sistemi per la protezione dell’ambiente.

L’obiettivo che ci siamo posti nel redigere nuovamente questo documento per il rinnovo della

Certificazione EMAS, è di consentire a ciascun lettore di avere un’idea sempre più completa e

precisa della Centrale Termoelettrica di San Filippo del Mela e dei suoi impatti ambientali sul

territorio.

L’impegno ambientale che abbiamo assunto e che continuiamo a perseguire è di individuare e

riconoscere tempestivamente le problematiche ambientali correlate all’attività della Centrale e

di progettare ed attuare programmi di miglioramento, anche attraverso l’ottimizzazione

dell’uso delle risorse, condividendo appieno il principio, che sta alla base di EMAS: il

miglioramento continuo delle prestazioni ambientali.

Nel corso del 2008 la Centrale Termoelettrica di San Filippo del Mela ha proseguito il proprio

funzionamento ponendo in primo piano l’obiettivo dell’assoluto rispetto dell’ambiente e del

miglioramento delle prestazioni ambientali. Nell’ottica del miglioramento ambientale è iniziata,

nel 2008 e prosegue tuttora, l’opera di bonifica del sottosuolo in alcune aree limitate della

centrale, in cui è stata rilevata la presenza di tracce di idrocarburi e i lavori di

ambientalizzazione dei gruppi 1 e 2 da 160MW.

E’ stata data anche grande importanza alla diffusione delle informazioni e della conoscenza del

funzionamento dell’impianto, aprendo al pubblico, ed in particolare alle scuole, le porte della

Centrale e consentendo ai cittadini di avvicinarsi alle apparecchiature e di verificare in prima

persona l’attenzione posta in essere da tutto il personale d’impianto verso le tematiche

ambientali.

I commenti raccolti durante le visite hanno nell’insieme evidenziato la correttezza della via

intrapresa e hanno rinforzato la volontà della società e di tutto il personale nel perseguire la

strada della trasparenza e del costante miglioramento del rapporto tra la Centrale ed il

territorio che la circonda.

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La serie di interventi di ammodernamento ambientale, affrontati negli ultimi anni, ha

ulteriormente sviluppato l’attenzione e la sensibilità ai temi dell’ambiente da parte del

personale della Centrale. Ciò ha molto facilitato l’introduzione e lo sviluppo, in accordo alla

norma UNI EN ISO 14001, di un sistema di gestione ambientale, che ha comunque richiesto

un nostro notevole impegno e la fattiva collaborazione di tante altre unità di Edipower S.p.A.

In particolare, gli interventi di ambientalizzazione realizzati nel 2003, che hanno portato ad

una notevole diminuzione delle emissioni in atmosfera, hanno avuto ricadute positive anche

durante gli anni successivi, infatti il trend delle emissioni massiche è in discesa.

I dati relativi all’anno 2008, contenuti nel presente aggiornamento della Dichiarazione

Ambientale, evidenziano il sensibile miglioramento anche negli altri comparti ambientali.

La Centrale è sempre disponibile a fornire qualsiasi informazione aggiuntiva di pertinenza

tecnica e ambientale e sono certamente accolte, con interesse, tutte le proposte e gli spunti

che ci giungono su tale tema.

Il mio sentito ringraziamento va alle numerose persone che hanno collaborato e collaborano

alla riuscita di questo importante progetto.

Fulvio Ivo Guidi Capo Centrale

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1. Premessa La Centrale Termoelettrica di San Filippo del Mela

(come Edipower SpA), a seguito dell’esito positivo

della visita di sorveglianza del 29/05/2002 e del

conseguente esame del relativo Comitato Tecnico

Ambiente, ha conseguito la certificazione di

conformità alla norma ISO14001:96 del proprio

sistema di gestione ambientale con certificato n°

EMS-231.

Successivamente (come Edipower SpA) ha ottenuto

la registrazione EMAS del sito in data 14/01/2004

(n° registr. I-000178). La registrazione è stata

rinnovata a dicembre 2006.

Ha pubblicato la prima dichiarazione ambientale nel

giugno 2003, rinnovandola annualmente.

Dal 01/12/2002 la Società Edipower SpA è stata

incorporata nella società Edipower SpA, che ha

pienamente confermato l’impegno della nuova

direzione al mantenimento delle condizioni che

hanno portato l’organizzazione alla registrazione.

Il presente documento contiene gli aggiornamenti

della Dichiarazione Ambientale della Centrale

Termoelettrica di San Filippo del Mela, intervenuti

negli anni; in esso sono riportati i dati aggiornati al

31/12/2008 dell’attività svolta e quelli relativi agli

aspetti ambientali individuati.

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Sono inoltre illustrate le variazioni organizzative o

del processo tecnologico eventualmente

intervenute nel corso degli anni e lo stato di

avanzamento degli interventi di miglioramento

previsti nel Programma Ambientale.

Figura 1 - Vista della Centrale

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2. L’Azienda Edipower S.p.A. In seguito alle disposizioni contenute nel D.

Lgs. 16 marzo 1999 n. 79, l'Enel aveva

elaborato un piano di cessione di una parte dei

suoi impianti di produzione, per un totale di

circa 15.000 MW, prevedendone un

accorpamento nelle tre società Eurogen (7.008

MW), Elettrogen (5.438 MW) e Interpower

(2.611 MW), da collocare sul mercato. Nel

2002, il Consorzio Edipower, costituito da

Edison (40%), AEM Milano (16%), ATEL (16%),

AEM Torino (8%), UniCredito Italiano (10%),

Interbanca (5%) e Royal Bank of Scotland

(5%), ha acquisito Eurogen, che pertanto è

completamente uscita dal gruppo Enel.

In data 01/12/2002 Eurogen è stata fusa per

incorporazione in Edipower. Per effetto della

fusione, la società incorporante assume tutti i

diritti e gli obblighi della incorporata, a questa

subentrando in tutti i rapporti giuridici, sia

precedenti che successivi alla deliberazione

della fusione e così tutte le attività e passività,

qualunque ne sia la fonte, verso qualunque

soggetto terzo, sia privato che pubblico.

La Centrale Termoelettrica di San Filippo del

Mela, fa parte della società di produzione

Edipower, che ha sede legale a Milano in Foro

Buonaparte, 31.

Edipower rappresenta il secondo operatore in

Italia dopo Enel Produzione e dispone di un

parco impianti avente una capacità installata di

circa 7.000 MW.

Della società Edipower S.p.A. fanno parte sei

centrali termoelettriche (22 gruppi per una

potenza di circa 6.250 MW) e tre nuclei

idroelettrici (46 centrali per una potenza di circa

750 MW), ovvero:

- la Centrale termoelettrica di S. Filippo del

Mela (ME);

- la Centrale termoelettrica di Sermide (MN);

- la Centrale termoelettrica di Turbigo (MI);

- la Centrale termoelettrica di Piacenza (PC);

- la Centrale termoelettrica di Chivasso (TO);

- la Centrale termoelettrica di Brindisi Nord

(BR);

- il Nucleo idroelettrico di Mese (SO);

- il Nucleo Idroelettrico di Udine (UD);

- il Nucleo idroelettrico di Tusciano (SA).

La Direzione della Centrale di San Filippo del

Mela ha sede in località Archi Marina nel

Comune di San Filippo del Mela (Messina).

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Figura 2 - - Distribuzione geografica degli impianti Edipower

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3. La politica per l’ambiente e la sicurezza di Edipower SpA Consapevole che l’ambiente e la sicurezza rappresentano un vantaggio competitivo in un mercato sempre più allargato ed esigente nel campo della qualità e dei comportamenti, nel giugno 2002 la Direzione di Edipower ha deciso di elaborare la Politica per l’Ambiente e la Sicurezza della Società, che focalizza i principi generali su cui si basano le scelte e le decisioni aziendali in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e di protezione dell’ambiente. Sulla base di tali principi la Direzione ha elaborato gli obiettivi che intende perseguire e ha individuato gli strumenti per raggiungerli. Nella gestione delle proprie attività, Edipower si ispira ai seguenti principi:

� L’energia prodotta deve essere garantita nel rispetto e nella tutela della qualità dell’ambiente e nella tutela della sicurezza del personale interno ed esterno all’azienda.

� La riduzione dell’impatto ambientale e il miglioramento degli standard di sicurezza negli ambienti di lavoro rientrano tra i criteri che concorrono alla definizione delle strategie aziendali.

� La consapevolezza di ciascuno (dipendenti, collaboratori, fornitori, appaltatori) in merito alle implicazioni ambientali e di sicurezza delle proprie attività costituisce elemento indispensabile per il miglioramento delle prestazioni di tutta l’azienda. Per tradurre nella pratica operativa i principi di cui sopra, Edipower si impegna a perseguire i seguenti Obiettivi :

� Operare nel rispetto della normativa ambientale e di sicurezza applicabile, perseguendo i miglioramenti possibili nelle

� direzioni � delineate dagli orientamenti nazionali e internazionali. � Prevenire l’inquinamento ed ottimizzare l’uso delle risorse naturali attraverso un impiego razionale ed efficiente

delle risorse energetiche, l’ottimizzazione del ciclo dei rifiuti, la realizzazione di impianti ad elevato rendimento e l’utilizzo delle migliori tecnologie a costi economicamente accettabili.

� Promuovere attività di sensibilizzazione e formazione ambientale e di sicurezza dei propri dipendenti, collaboratori, fornitori e appaltatori.

� Incrementare le attività per la sicurezza e la tutela della salute del personale negli ambienti di lavoro. � Promuovere e mantenere un rapporto di massima collaborazione e trasparenza con la collettività e le istituzioni.

Per il raggiungimento degli obiettivi che si è impegnata a perseguire, Edipower adotta i seguenti Strumenti: � Attuazione di sistemi di gestione ambientale e della sicurezza, conformi alle norme tecniche e comunitarie di

riferimento. � Individuazione di idonei indicatori delle prestazioni ambientali e di sicurezza e loro monitoraggio. � Apertura delle Unità Produttive alle comunità locali, promozione di progetti di valorizzazione della fruibilità delle

aree adiacenti le Unità Produttive. La Politica per l’Ambiente e la Sicurezza costituisce l’indirizzo al quale tutto il personale è tenuto a conformarsi nello svolgimento delle proprie mansioni e il quadro di riferimento per le Unità Produttive per la pianificazione e gestione delle proprie attività.

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4. La politica ambientale della Centrale

L’attenzione alle problematiche ambientali è riconosciuta da questa Direzione come priorità essenziale. L’obiettivo è quello dell’innalzamento dell’attuale qualità ambientale partendo dai riconoscimenti conseguiti. Pertanto, la Direzione intende condividere i principi dello sviluppo sostenibile e della politica ambientale di Edipower con tutti i dipendenti, con interventi di sensibilizzazione, affinché tutti possano dare il proprio contributo al mantenimento dell’efficienza del SGA stesso. Coerentemente con quanto precede, le linee di azione della politica ambientale comprendono:

1. Assicurare un impegno continuo per migliorare le proprie performance in campo ambientale, con particolare riferimento alla riduzione delle sostanze potenzialmente pericolose, alla riduzione delle emissioni, al monitoraggio ambientale, alla prevenzione dell’inquinamento del suolo, sottosuolo e delle acque, nonché ad un uso razionale delle risorse naturali ed energetiche.

2. Valutare in anticipo gli aspetti ambientali di tutte le nuove attività, delle modifiche impiantistiche, dei prodotti e dei processi al fine di prevenire potenziali impatti ambientali.

3. Promuovere ed attuare ogni ragionevole iniziativa finalizzata a minimizzare i rischi ed a rimuovere le cause che possono mettere a repentaglio l’ambiente, la sicurezza, la salute del proprio personale e del personale terzo.

4. Gestire tutte le attività della Centrale in conformità con le prescrizioni legali applicabili e con le altre sottoscritte dalla stessa.

5. Garantire la motivazione e la partecipazione di tutti attraverso l’informazione, la formazione e la consultazione, sulle questioni riguardanti l’ambiente e la sicurezza.

6. Individuare gli obiettivi e i programmi di miglioramento finalizzati a ridurre gli impatti ambientali della Centrale, definendo le priorità, i tempi di attuazione, le responsabilità, le risorse necessarie e gli indicatori di prestazione.

7. Valutare il grado di avanzamento di tali programmi, il raggiungimento degli obiettivi stabiliti e verificare lo stato di avanzamento del SGA.

La Direzione si impegna a riesaminare periodicamente la politica ambientale del sito ed a renderla disponibile al pubblico, al personale interno ed esterno.

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5. Il sito e l’ambiente circostante

La Centrale

La Centrale, che occupa una superficie complessiva

di 540.000 m2 di proprietà Edipower, è ubicata sul

litorale Est di Capo Milazzo, in località Archi Marina,

frazione del Comune di San Filippo del Mela, in una

zona a destinazione d’uso industriale.

La Centrale confina a Nord con il mar Tirreno (Golfo

di Milazzo) ad Ovest con la Raffineria di Milazzo, ad

Est con la zona industriale di Giammoro e a sud

con la strada comunale Archi Marina e con il

tracciato della ferrovia Messina-Palermo, oltre i

quali è ubicata la frazione di Archi Marina.

L’impianto è dedicato alla produzione di energia

elettrica ed utilizza come combustibile olio

combustibile denso.

Nella sua configurazione attuale l’ impianto è

costituito da sei unità, con ciclo termico acqua-

vapore di tipo rigenerativo delle quali:

� 4, ciascuna di potenza elettrica nominale continua

pari a 160 MW, denominate "Ponente";

� 2, ciascuna di potenza elettrica nominale continua

pari a 320 MW, denominate "Levante".

La potenza complessiva installata è quindi di 1.280

MW.

Figura 3 - Ubicazione geografica del sito

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La storia

Il polo industriale di S. Filippo / Milazzo nasce nel 1961 con l'entrata in esercizio della Raffineria. Prima della costruzione della Centrale, avviata nel periodo 1968/69, l’area del sito, come pure le aree circostanti ubicate a est, erano adibite a coltivazioni agricole, prevalentemente agrumeti. A sud del sito erano presenti piccoli insediamenti industriali (produzione di laterizi). Lo sviluppo del sito industriale ha trainato anche l’espansione degli insediamenti urbani e delle infrastrutture di trasporto: nei primi anni ’70 è

stato aperto al traffico il tratto autostradale ubicato nel territorio comunale di Milazzo. L'unità 1 (da 160 MW) è entrata in servizio il 9 luglio 1971, l’unità 2 (da 160 MW) il 14 dicembre 1971, l'unità 3 (da 160 MW) il 10 agosto 1972, l'unità 4 (da 160 MW) il 14 giugno 1973, l’unità 5 (da 320 MW) il 2 ottobre 1975 e l'unità 6 (da 320 MW) il 10 settembre 1976. La potenza complessiva installata nelle 6 unità è pari a 1280 MW. Le caratteristiche di tali gruppi sono riassunte nel prospetto seguente.

Unità Potenza (MW) Inizio attività Caldaia Circolazione

Gruppo 1 160 1971 Breda T & L Naturale

Gruppo 2 160 1971 Breda T & L Naturale

Gruppo 3 160 1972 Breda T & L Naturale

Gruppo 4 160 1973 Breda T & L Naturale

Gruppo 5 320 1975 Ansaldo Forzata

Gruppo 6 320 1976 Ansaldo Forzata

Genericamente i gruppi da 160 MW vengono indicati come gruppi di Ponente; i gruppi da 320 MW vengono indicati come gruppi di Levante. Le unità di cui si compone la Centrale sono state negli ultimi anni oggetto di rilevanti interventi

impiantistici che ne hanno ridotto notevolmente l’impatto sull’ambiente. In particolare le unità di Levante sono state dotate di desolforatori e denitrificatori, le unità di ponente sono state dotate di elettrofiltri e sistema di combustione a basso NOx.

Il territorio

II sito confina: a Nord con il Mare Tirreno, Golfo di Milazzo, ad Ovest con il sito produttivo della Raffineria di Milazzo, dal quale è separato dalla strada comunale Archi marina, a Est con la zona industriale di Giammoro, a Sud con la strada comunale Archi Marina e con il tracciato della ferrovia Messina/Palermo, oltre i quali è ubicata la frazione di Archi Marina. La Centrale è situata, a pochi metri sul livello del mare, su un territorio pianeggiante caratterizzato da depositi sedimentari costieri. In direzione Sud

iniziano i primi rilievi collinari (100 metri a circa 2÷3 km dal sito, località di S. Filippo del Mela e Pace del Mela), che costituiscono le pendici dei monti Peloritani. Ad Est, il centro di Milazzo si sviluppa lungo un promontorio, di lunghezza pari a circa 7 km, orientato da Sud a Nord, fino alla punta estrema di Capo Milazzo. II promontorio delimita il lato occidentale del Golfo omonimo, sul quale si affaccia anche il sito industriale. A nord, in mare aperto, si trova l'arcipelago delle Isole Eolie.

I sedimenti alluvionali sabbiosi della piana costiera che accolgono il sito sono sede di un acquifero freatico, che defluisce verso il mare, attualmente utilizzato per la fornitura di acqua industriale ad uso degli impianti termici; la falda, che presenta oscillazioni stagionali, può variare tra 1 e 3 metri di profondità dal piano campagna. Sulla base degli studi geologici eseguiti e della Carta Neotettonica dell'Italia, l'area in oggetto non

è interessata da strutture tettoniche attive o recenti. L'area, ubicata ai margini dei rilievi collinari e relativamente lontana dai corsi d'acqua, non è soggetta ad erosioni e non può essere coinvolta da frane o smottamenti. La legge 2 Febbraio 1974, n. 64, attribuisce al Comune di S. Filippo del Mela, in provincia di Messina, il secondo grado di sismicità.

I corsi d'acqua presenti nella zona circostante il sito sono:

� il torrente Corriolo, che scorre da Sud verso Nord, sfociando nel Mar Tirreno all'interno della Raffineria di Milazzo;

� il Rio Cucugliata, che scorre da Sud verso Nord, sfociando nel Mar Tirreno in prossimità del confine Nord-Est del sito.

Pur essendo i torrenti soggetti a fenomeni occasionali di piena, l’area del sito non è interessata da inondazioni, per morfologia del territorio e per distanza. Il golfo si inserisce in un area caratterizzata al largo da correnti che scorrono prevalentemente da ovest verso est, da salinità tipica di 37,5-37,75 % e temperature superficiali dell’acqua di 13,5-14°C in inverno, 25-26°C in estate.

L’area circostante il sito è fortemente antropizzata. Le zone non edificate o industrializzate sono occupate da coltivazioni (soprattutto agrumeti).

Il territorio della piana di Milazzo, ad esclusione della città di Milazzo stessa, non presenta grande interesse archeologico.

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In base al Piano Regolatore Generale Comunale (art.61) il sito della Centrale rientra in un’area sottoposta a vincoli: nell’area circostante è ammessa esclusivamente la realizzazione di infrastrutture (opere pubbliche), di impianti tecnologici a rete (gas, acqua, luce ecc.) e recinzioni di terreni. Per quanto riguarda i centri abitati e i principali servizi, il maggior centro abitato dell'area è Milazzo, con circa 31.000 abitanti (aprile 1996 - ultimo censimento disponibile), ubicato a circa 6 km dal sito, in direzione Nord-Ovest. Milazzo è la terza città per numero di abitanti della provincia di Messina. In prossimità del sito, a Sud sono presenti agglomerati urbani di minori dimensioni:

� in direzione sud, in prossimità del confine del sito, Archi Marina, frazione di S. Filippo del Mela, abitanti circa 260 (aprile 1996);

� sempre in direzione Sud, a circa 3 km, S. Filippo del Mela, abitanti del comune circa 6.600 (aprile 1996);

� in direzione Sud-Est, a circa 2,5 km, Pace del Mela, abitanti del comune circa 5.500 (aprile 1996);

� in direzione est, in prossimità del confine del sito, Giammoro, frazione di Pace del Mela. A Milazzo sono presenti l'Ospedale Civile (a circa 3 km dal sito) e la caserma dei Vigili del Fuoco (a circa 4 km dal sito). In prossimità del sito, in direzione sud-est, è presente un centro commerciale, di recente apertura. Le principali strutture scolastiche sono ubicate a Milazzo e a Giammoro. Milazzo è anche sede di una significativa attività turistica diffusa; il porto della città è il principale nodo di collegamento della Sicilia con l'arcipelago delle Eolie. Ad Ovest della Centrale è presente un più ampio insediamento produttivo: la Raffineria di Milazzo.

L'impianto, entrato in esercizio nel 1961, è dotato di un pontile attrezzato per la ricezione e spedizione di prodotti petroliferi, utilizzato anche dalla stessa Centrale. Nella zona industriale di Giammoro (Comune di Pace del Mela), è ubicato il Deposito Ultragas per lo stoccaggio di GPL. Sempre nell'area industriale di Giammoro uno dei principali stabilimenti è l'Acciaieria del Tirreno, a circa 2 km direzione Sud-Est. Nella stessa direzione, a circa 500 m si trova lo stabilimento Sacelit, ora dismesso, di produzione manufatti contenenti amianto. In prossimità del confine sud del sito è stato recentemente realizzato un impianto di produzione di energia elettrica con turbogas da 140 MW della società Sondel. Di tutti gli insediamenti produttivi presenti nell’area di Milazzo, compresa la Centrale, la Raffineria di Milazzo e il Deposito Ultragas rientrano tra le attività a rischio di incidente rilevante. Per la raffineria esiste il "Piano provvisorio di Emergenza Esterna per l'impianto a rischio". Di seguito si individuano le infrastrutture di trasporto che consentono l’accesso al sito della Centrale.

� Strade. Poco distanti dal confine sud del sito corrono la S.S.113 Settentrionale Sicula e l’autostrada A20 Palermo-Messina, ad un distanza minima dal confine sud del sito di circa 500 m. II casello autostradale di Milazzo è situato a circa 1000 m dal sito, direzione Sud-Ovest. Dal casello autostradale si snoda il nuovo asse viario di collegamento con il porto di Milazzo.

� Porti. II Porto si trova a circa 5 km dal sito, nella parte sud del promontorio di Milazzo. Come già evidenziato, è presente anche il pontile della Raffineria, ubicato nel tratto di mare antistante la Raffineria stessa, collegato al sito della Centrale mediante un oleodotto.

� Ferrovie. Le stazioni ferroviarie più vicine sono: la stazione di Milazzo, a circa 3 km in direzione Sud-Ovest e la stazione di S. Filippo – S. Lucia, di minore importanza, ubicata al confine Sud-Est del sito.

� Aeroporti. Gli aeroporti più vicini sono quello di Reggio Calabria, al di là dello Stretto di Messina, distante circa 30 km in linea d’aria, e l’aeroporto di Catania, a circa 120 km. Non ci sono corridoi di decollo/atterraggio entro 15 km dal sito. Per quanto riguarda il traffico indotto dalle attività del sito, le materie prime necessarie alle attività della centrale vengono trasportate via mare (OCD) o via terra (reagenti, additivi chimici). L’approvvigionamento di OCD avviene sempre attraverso l’oleodotto di collegamento con il pontile della Raffineria, al quale attraccano le navi che trasportano il combustibile; il traffico navale per le necessità della centrale è stimato in 20 navi anno. Se l’OCD viene fornito direttamente dalla Raffineria, il trasporto è effettuato, comunque, attraverso il suddetto oleodotto.

Per quanto riguarda gli additivi chimici e reagenti il trasporto avviene prevalentemente mediante autobotti, camion, furgoni e auto con un traffico stimato annualmente in 100 autobotti e 500 fra camion, furgoni e auto. La provenienza dei prodotti trasportati è principalmente nazionale. Le direttrici di trasporto sono soprattutto le dorsali autostradali per il tratto peninsulare, l’autostrada A20 nel tratto fra Messina e Milazzo e l’autostrada A19 Messina Catania per il tratto insulare. Il traffico veicolare quotidiano dei dipendenti in ingresso e uscita è pari a circa 150 autovetture. Le direttrici principali di trasporto sono:

� strada statale 113 fra Villafranca Tirrena e la Centrale;

� strada statale 113 fra Barcellona Pozzo di Gotto e la Centrale;

� San Filippo del Mela - Centrale; � Milazzo - Centrale.

Per quanto riguarda le ditte appaltatrici, il traffico è prevalentemente costituito da piccoli furgoni, camion e auto, può fluttuare notevolmente a seconda delle opere in corso di realizzazione e degli impianti in manutenzione. Si può stimare che mediamente il traffico veicolare dovuto alle ditte esterne sia:

� 100 autovetture al giorno per i dipendenti; � 20 mezzi al giorno d’opera attivi ;

� 5 camion al giorno per trasporto materiali o attrezzatura. Per quanto riguarda le pertinenze esterne, queste includono:

� le opere di presa dell’acqua di raffreddamento dei gruppi da 160 MW (situate a circa 310 m dalla costa) e dei gruppi da 320 MW (situate a circa 290 m dalla costa);

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� le postazioni di rilevamento qualità dell’aria ubicate in località Valdina, San Pier Niceto, Pace del Mela,

San Filippo del Mela, Milazzo.

Il clima

Il clima nell’area in esame è di tipo temperato caldo ovvero, adottando la classificazione in funzione dell’umidità, di tipo subarido [Atlante tematico d’Italia, TCI-CNR, 1989]. Il clima temperato caldo è caratterizzato da:

� temperatura media annua 14,5 - 16,9 °C � 4 mesi con temperatura media >20 °C � escursione annua 15 - 17°C

In tutte le stagioni dell’anno vi è la costante presenza di venti di intensità piuttosto elevata. Tale caratteristica è coerente con il prevalere della classe di stabilità dell’atmosfera neutra (D) o tendente alla stabilità (E). Nella centrale di S.Filippo è attiva da molti anni una stazione meteorologica.

Rapporti con l’esterno

La conduzione delle attività produttive implica una molteplicità di interazioni con soggetti esterni che per varie ragioni sono interessati dalle prestazioni ambientali dell'impianto. Per quanto riguarda le autorità preposte ai controlli, nella Regione Sicilia le competenze sono espletate dalle autorità previste dalla legislazione regionale e nazionale (Comune, Settore Ambiente dell'Assessorato al Territorio ed Ambiente della Provincia, Regione, Commissione Provinciale per la Tutela dell’Ambiente, AUSL, Capitaneria di Porto, Vigili del Fuoco, Ufficio Tecnico di Finanza, ARPA, ISPESL). Il Comune, la Provincia e la Regione hanno per l'impianto una attenzione sul piano ambientale (soprattutto riguardo all’adeguamento ambientale delle emissioni ed alla disciplina delle immissioni) che si manifesta attraverso sopralluoghi e

disposizioni che introducono attività di monitoraggio sistematiche anche non espressamente richieste dalla normativa. La Direzione della centrale gestisce le comunicazioni ed i rapporti con l’esterno. Il continuo incremento delle richieste di visita alla centrale di studenti medi e universitari e l’interesse manifestato degli allievi dei corsi per esterni attuati dal Nucleo Addestramento Specialistico confermano l’attenzione che c’è nei confronti della Centrale. Per soddisfare in modo adeguato queste esigenze è stata predisposta una specifica organizzazione delle visite con adeguati momenti informativi. In questo quadro è anche da registrare il successo delle manifestazioni riservata alle famiglie dei dipendenti, organizzate annualmente, che riservano ampi spazi alla informazione ed alla visita agli impianti.

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6. La Centrale Termoelettrica di San Filippo del Mela

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L'impianto è mostrato in Figura 4, dove sono evidenziate le pertinenze significative. Nei paragrafi seguenti vengono sintetizzati i principali elementi del ciclo produttivo, le attività e le operazioni

condotte nel sito, siano esse di esercizio, di manutenzione o straordinarie. Uno schema semplificato del ciclo produttivo è riportato in Figura 5.

Figura 4 - Planimetria dell'Impianto

Generazione, trasformazione e immissione in rete di energia elettrica

La produzione di energia elettrica avviene in ognuna delle sezioni (o gruppi) della Centrale i cui componenti principali sono: Caldaia: nella quale il combustibile (olio denso) brucia e con il calore sviluppato si produce vapore. Turbina a vapore: trasforma l’energia del vapore in energia meccanica. E’ costituita da tre stadi, rispettivamente di alta, media e bassa pressione, installati su un medesimo albero che pone in rotazione l’alternatore. Il vapore, dopo aver attraversato i tre stadi della turbina, viene condensato nel condensatore. Condensatore: è il componente nel quale il vapore viene riportato allo stato liquido utilizzando come

liquido refrigerante l’acqua del mare, prelevata dall’opera di presa e restituita senza ulteriori processi. Ciclo condensato alimento: è l’insieme dei macchinari che consentono di riutilizzare l’acqua condensata riportandola in caldaia per produrre nuovamente vapore. Alternatore: composto da una parte rotante (rotore) collegato rigidamente allo stesso asse di rotazione della turbina e da una parte fissa (statore). Esso serve per trasformare l’energia meccanica della turbina in energia elettrica.

Trasformatore principale: l’energia elettrica prodotta dall’alternatore a 20 kV, viene trasformata a 150 e 220 KV per essere trasportata sulla rete elettrica nazionale. Denitrificatori (DeNOx): costituito da un sistema di additivazione di ammoniaca ed un catalizzatore; sui fumi, in uscita alla caldaia, viene additivata ammoniaca; il successivo passaggio nel

catalizzatore fa reagire l’ammoniaca con gli NOx con formazione di azoto gassoso e acqua. Desolforatori (DeSOx): l’impianto è costituito da un sistema di prelavaggio dei fumi e da un sistema di additivazione di calcare diluito con acqua che reagisce con l’anidride solforosa (SO2) contenuta nei fumi, con formazione di gesso (CaSO4) che viene filtrato, centrifugato, messo in capannone e successivamente smaltito a impianti di riutilizzo.

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Elettrofiltri: sono costituiti da camere poste sui condotti fumi, di cui rallentano la velocità, e di cui, con un sistema di fili e piastre elettrizzate, captano il particolato. Riscaldatori Aria o Liungstroem (RA): sistema a pacchi di lamierini, rotanti, attraversati dai fumi in uscita caldaia e dall’aria in ingresso, consente di

cedere il calore dei fumi all’aria in ingresso alla camera di combustione. Gas-Gas-Heater (GGH): è un riscaldatore aria posto all’ingresso del DeSOx; consente di cedere il calore dei fumi in ingresso all’impianto di desolforazione ai fumi desolforati in uscita dallo stesso.

Nel corso del periodo 2002-2006 la Centrale ha consolidato il funzionamento dei desolforatori e dei denitrificatori dei gruppi 5 e 6 (320 MW); dal 2003 ha messo in funzione sui gruppi da 160 MW gli elettrofiltri ed un sistema di combustione a bassi NOX, consentendo un drastico abbattimento delle polveri, delle emissioni di NOX e delle emissioni di SO2. Di seguito si riporta l’andamento degli ultimi 6 anni della produzione netta di energia elettrica (Grafico 1). Il valore dell’energia annua prodotta è in

genere influenzato sia dai guasti degli impianti sia dalla domanda di energia della rete elettrica. Per le caratteristiche di questo impianto, realizzato con apparecchiature ridondanti e dotata di efficaci programmi di manutenzione, il valore della produzione dipende sostanzialmente dalla domanda di energia della rete elettrica ovvero dal Gestore della Rete Nazionale (GRTN).

Figura 5 - Schema del ciclo produttivo

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Grafico 1: Produzione netta di energia elettrica, (GWh) - Anni 2003-2008

Combustibili: rifornimento, movimentazione e stoccaggio

Il combustibile utilizzato per la produzione di energia elettrica è l’olio combustibile denso (OCD). Alla potenza massima continua, il consumo orario di combustibile per ciascuna sezione da 160 MW è di 35 t/h; per quelle da 320 MW il consumo orario di combustibile è invece pari a 67 t/h. L’OCD è approvvigionato da diverse fonti di nazionali ed internazionali ed è ricevuto tramite oleodotto di collegamento con l’attigua Raffineria di Milazzo, che consente lo scarico delle navi cisterna. Minori quantità di gasolio vengono usate come combustibile limitatamente alle fasi di avviamento delle sezioni termoelettriche. La gestione dell’oleodotto è di competenza della Raffineria, ad eccezione del tratto interno alla Centrale, che è di competenza della Centrale stessa.

Tutte le operazioni effettuate sul tratto di oleodotto interno alla Centrale, con particolare riferimento alla movimentazione dell’OCD, ed alla gestione delle eventuali emergenze, sono svolte dal personale di Centrale, opportunamente formato e addestrato, che opera secondo procedure specificatamente concordate con la Raffineria. Tutte le aree interessate dallo stoccaggio dei combustibili sono dotate di sistemi antincendio del tipo ad intervento automatico e/o manuale, sottoposti semestralmente a prove di funzionamento. Le operazioni di movimentazione dei combustibili all’interno dell’impianto sono gestite da personale opportunamente addestrato, in particolare in merito alle possibili situazioni di emergenza, gestite secondo il Piano di Emergenza Interno (PEI).

Deposito dell’olio combustibile

La Centrale è dotata di un deposito di Olio Combustibile, che è costituito da : o N° 2 serbatoi da 100.000 m3; o N° 3 serbatoi da 50.000 m3. I serbatoi da 100.000 m3 e quelli da 50.000 m3 di OCD sono del tipo a tetto galleggiante ed approvvigionati tramite oleodotto dalla Raffineria adiacente o a mezzo navi cisterne. Il gasolio, invece, è stoccato in due serbatoi di servizio (1 da 120 m3 ed 1 da 125 m3) riempiti tramite autobotte. Vi sono altri due serbatoi di gasolio da 2.500 m3, in sospensione d’uso per richiesta della Centrale. Ad Aprile 2007 è stato comunicato all’Assessorato Industria della Regione Siciliana, il cambio di destinazione d’uso, da gasolio agevolato ad OCD e con Autorizzazione dell’Assessorato Industria della Regione Siciliana,

nota prot. 2119/237ME del 07/03/2008, la società Edipower è stata autorizzata a convertire i 2 serbatoi da 2500 m3 da gasolio ad OCD, i lavori ai predetti serbatoio sono stati ultimati e si è in attesa del collaudo dalla vigente normativa dalla Commissione nominata dall’Assessorato Industria della Regione Siciliana. Tutti i serbatoi sono protetti da un proprio bacino di contenimento con fondo e pareti in cemento, destinato a contenere eventuali fuoriuscite di prodotto. Alla fine del 2006, per consentire la bonifica di un’area della centrale, è stata dismessa la vecchia stazione spinta nafta ed i serbatoi di servizio OCD e gasolio (4 serbatoi per OCD da 1000 m3 , 2 serbatoi gasolio da 150 m3 e 2 serbatoi gasolio da 80 m3 ) e messa in funzione una nuova stazione spinta nafta per i gruppi da 160 MW.

Combustione e trattamento fumi

Nei gruppi di produzione termoelettrica la produzione di energia elettrica avviene mediante combustione dell'Olio Combustibile Denso in una caldaia per la generazione di vapore. Intorno alla

caldaia sono disposti, su vari piani, i bruciatori del combustibile. Il fenomeno della combustione, all’interno della caldaia, è regolato sia dal rapporto fra aria comburente e combustibile che dalla temperatura.

0

1.000

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2003 2004 2005 2006 2007 2008Produzione netta 5.508 5.134 4.490 3.919 4.006 3.648

GWh

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La regolazione della miscela aria/combustibile avviene di norma automaticamente secondo parametri definiti e con un adeguato eccesso di aria, che consente una minore formazione di incombusti. La fase di combustione presenta principalmente le seguenti problematiche con risvolti di carattere ambientale:

� prevenzione di incidente (scoppio); � massimizzazione dell’efficienza; � minimizzazione della produzione di inquinanti.

In merito al pericolo di formazione di miscele esplosive in caldaia e in altre parti del sistema (condotti, camini) sono adottati particolari criteri di conduzione (prolungati flussaggi di aria), nelle fasi di avviamento e riavviamento dopo fuori servizio della caldaia, e sono disposti una serie di controlli e blocchi automatici per garantire che questi flussaggi vengano attuati. Anche in merito alla massimizzazione dell’efficienza, ovvero alla massima produzione di energia in rapporto al potere calorifico del combustibile, sono adottati particolari criteri di conduzione (ad esempio temperatura e atomizzazione del combustibile, controllo dell’eccesso di ossigeno di combustione, controllo del monossido di carbonio, ecc.). La minimizzazione della produzione di ossidi di zolfo, ossidi di azoto, monossido di carbonio e polveri, che costituiscono i principali prodotti della combustione, è affrontata attraverso provvedimenti gestionali (scelta dei combustibili), tecnici (gestione della combustione) ed impiantistici (bruciatori, denitrificatori, desolforatori ed elettrofiltri).

Per quanto riguarda i gruppi 5 e 6 da 320 MW, essi sono dotati di:

� bruciatori e tecniche di combustione del tipo a “bassi NOX”;

� elettrofiltri per trattenere le polveri presenti nei fumi mediante la generazione di campi elettrostatici;

� denitrificatori per l’abbattimento degli ossidi di azoto (NOX) con l’utilizzo di appositi catalizzatori alimentati da ammoniaca gassosa;

� desolforatori per l’abbattimento degli ossidi di zolfo (SO2) tramite una tecnologia che, utilizzando calcare come reagente, ne permette l’assorbimento con la produzione di gesso commerciale. Gli impianti di denitrificazione e desolforazione sono stati realizzati nell’ambito del progetto di adeguamento ambientale dei gruppi da 320 MW approvati con Decreto Assessoriale n° 292/17 del 24/06/1998, con lo scopo di abbattere le emissioni di ossidi di azoto sotto la concentrazione di 200 mg/Nm3 e gli ossidi di zolfo sotto la concentrazione di 400 mg/Nm3. La dispersione dei fumi in atmosfera avviene tramite una ciminiera multiflusso (con una canna fumaria per ciascun gruppo) alta 220 m. Per quanto riguarda i gruppi 1, 2, 3 e 4 da 160 MW, l’adeguamento ambientale è stato autorizzato dall’Assessore al Territorio e Ambiente della Regione Sicilia con D.A. 430 del 19/06/2001 ed è stato realizzato con sistema di combustione a “bassi NOX” ed inserimento di elettrofiltri. La dispersione dei fumi in atmosfera avviene tramite due ciminiere monoflusso (con un’unica canna fumaria) alte 100 m, una per i gruppi 1 e 2 ed una per i gruppi 3 e 4 (Figura 4).

Ciclo delle acque dolci

Le acque dolci utilizzate nell’impianto sono costituite da acqua proveniente dall'acquedotto comunale (destinata esclusivamente a mensa aziendale, lavabi e docce, fontanelle visoculari e docce antinfortunistiche), acqua di pozzo e acqua mare dissalata prodotta dall’impianto ad osmosi inversa. L'acqua di pozzo, prelevata attualmente da 6 pozzi di profondità di circa 250 m ubicati all'interno del sito (vedi Figura 4), e l’acqua dissalata dell’impianto ad osmosi inversa (destinata agli usi industriali), dopo demineralizzazione con resine scambiatrici di ioni, vengono inviate in caldaia per produrre il vapore da inviare in turbina. L'acqua di pozzo viene parzialmente utilizzata tal quale per:

� antincendio; � fase di risciacquo durante il lavaggio scambiatori

Lijungstroem; � lavaggio caldaie lato fumi; � lavaggio piazzali; � servizi igienici; � raffreddamento di apparecchiature

Le acque meteoriche vengono raccolte dai piazzali pavimentati e convogliate alle vasche di separazione (vasche a U), nelle quali le eventuali componenti oleose che possono aver contaminato le acque di pioggia vengono raccolte in superficie, ed in seguito inviate all’impianto di trattamento delle acque oleose.

Raffreddamento condensatori e produzione acqua industriale

Per la realizzazione del ciclo produttivo la Centrale preleva mediamente dal mare circa 50 m

3/s di

acqua che vengono utilizzati per i circuiti di raffreddamento (condensatori e scambiatori per raffreddare l’acqua dolce), e che vengono restituiti al suddetto corpo idrico con un modesto aumento di temperatura. L'acqua di mare è prelevata attraverso due opere di presa relative una ai quattro gruppi da 160 MW ed una ai due gruppi da 320 MW ed è restituita al corpo ricettore attraverso due canali di scarico. Per limitare le incrostazioni sui circuiti di raffreddamento generate da microrganismi animali e vegetali, le acque prelevate vengono additivate

con ipoclorito di sodio tramite un apposito impianto di dosaggio. Le misure del cloro residuo allo scarico vengono effettuate con cloro-residuometri localizzati nei due canali di scarico. Una modesta quantità di acqua di mare viene impiegata per il lavaggio delle griglie di filtrazione della stessa acqua mare di raffreddamento, per il funzionamento delle pompe che mantengono il vuoto ai condensatori, per il lavaggio periodico dei riscaldatori aria. Una portata di circa 550 mc/h viene inviata all’impianto di produzione di acqua dissalata mediante osmosi inversa per la produzione di acqua industriale; tale acqua consente di

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provvedere sia ai maggiori fabbisogni di acqua industriale richiesti dagli impianti di abbattimento

emissioni (DeNOx e DeSOx), sia per ridurre il prelievo di acqua di falda.

Scarico acque di raffreddamento

Per il controllo della temperatura dell’acqua allo scarico, sono installati ed in servizio continuo sistemi di monitoraggio che riportano i valori rilevati in sala manovra sempre presidiata,

consentendo di intervenire, tramite procedure interne che prevedono l’abbassamento del carico, all’approssimarsi del limite di legge (35° C).

Gestione dei reflui idrici

Le acque reflue di Centrale sono raccolte da un sistema di tubazioni e/o canalizzazioni atte a formare reti di raccolta distinte per tipologia di acqua; questi circuiti fanno capo all’Impianto Trattamento Acque Reflue (ITAR). In relazione alla qualità dell’acqua raccolta è previsto un trattamento di depurazione specifica e precisamente (vedi Figura 6): a. per le acque industriali con caratteristiche acide/alcaline, provenienti da lavaggi e trattamenti chimici, la depurazione avviene nell’ITAC, Impianto di Trattamento delle Acque Chimiche (sezione chimica dell’ITAR), trasformando le sostanze disciolte e in sospensione in sostanze insolubili mediante aggiunta di opportuni reagenti che favoriscono processi di precipitazione; b. per le acque industriali che possono essere state a contatto con oli e quelle meteoriche raccolte dai piazzali dei parchi combustibili, dopo una depurazione primaria tramite vasche di separazione dotate di dispositivi per la raccolta degli oli che si accumulano in superficie, la depurazione finale avviene nell’ITAO, Impianto di Trattamento delle Acque Oleose (sezione oleosa dell’ITAR), mediante filtrazione con pacchi lamellari, filtri a sabbia e filtri a carboni attivi. A fine trattamento, una parte di queste acque viene

recuperata per essere utilizzata nei prelavatori del DeSOx, il surplus viene avviato alla vasca fontana e quindi allo scarico autorizzato. c. per le acque sanitarie (uffici, mensa, servizi nei gruppi), convogliate da apposita rete fognaria, la depurazione avviene nell’ITAB, Impianto di Trattamento delle Acque Biologiche. Dopo il passaggio attraverso un sistema di filtrazione e triturazione delle parti grossolane, il refluo viene sottoposto a trattamenti biologico-aerobici e poi avviato, tramite una vasca ad “U” alla sezione trattamento di disoleazione dell’ITAR. Le acque trattate dall’impianto ITAR sono avviate allo scarico. Tutti i parametri caratteristici delle acque scaricate rispettano ampiamente i limiti prescritti dalle disposizioni di legge. I fanghi prodotti dall'impianto di trattamento, che sono rifiuti speciali, vengono inviati ad impianti di riutilizzo autorizzati oppure, se i parametri analitici non sono nei limiti previsti, ad impianti di smaltimento; gli oli provenienti dall'impianto di disoleazione vengono raccolti in un serbatoio e successivamente smaltiti come rifiuti speciali pericolosi; l’olio combustibile proveniente dalle vasche di separazione viene recuperato e rinviato ai serbatoi.

Dichiarazione IPPC (Integrated Pollution Prevention Control)

Come previsto dal D. M. 23/11/2001, la Centrale effettua entro il 30 aprile di ogni anno, la dichiarazione IPPC relativa alle emissioni in aria e nelle acque reflue prodotte.

I dati utilizzati per la dichiarazione sono stati desunti da misure effettuate da laboratori specializzati.

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Acque meteoricheVasche trappola serbatoi di

servizio olio combustibile

Vasche trappola ad U

Impianto trattamento acque biologiche (ITAB)

Impianto trattamento acque acide/alcaline (ITAC)

Impianto trattamento acque oleose (ITAO)

Acque da impianti disoleazione dei bacini di contenimento serbatoi di

stoccaggio olio combustibile

Lavaggi caldaieLavaggi impianti desolforazione

Lavaggi impianto osmosiBacini contenimento

reagenti chimiciAcque impianti di

demineralizzazione

Acque biologiche

Recupero acque da ITAO per DeSOx

Mare Tirreno Figura 6 - Schema Impianto di Trattamento Acque Reflue

La Riqualificazione

Sono in corso i lavori per gli interventi di ambientalizzazione della Centrale, autorizzati dall’Assessorato Industria della Regione Siciliana nel 2007, in particolare:

a. interventi sui gruppi 1 e 2 da 160 MW, da realizzare entro il secondo semestre 2009:

o installazione di sistemi di denitrificazione e desolforazione - DeNOx e DeSOx, a valle delle caldaie esistenti;

o costruzione di infrastrutture per la gestione del gesso prodotto dalla desolforazione dei fumi (disidratazione, stoccaggio, nastri trasportatori);

b. interventi sui gruppi 3 e 4 da 160 MW:

miglioramento del sistema di combustione per ridurre l’emissione di NOx ed utilizzo di olio combustibile a bassissimo tenore di zolfo; per questi ultimi gruppi, tuttavia, in considerazione del protrarsi oltre ogni previsione delle procedure autorizzative che ne hanno pressoché azzerata la competitività sul mercato elettrico zonale, è stata inoltrata, nell’ambito della procedura di autorizzazione integrata ambientale (AIA), la richiesta di esenzione dal rispetto dei limiti emissivi vigenti, che impegna contestualmente Edipower ad

esercire i due gruppi non oltre il 2015, per un massimo di 20.000 ore di fuoco complessive dal 01/01/2008 al 31/12/2015. I limiti di emissione saranno indicati in sede di rilascio dell’AIA. Con Decreto dell’Assessorato del Territorio e dell’Ambiente del 16 gennaio 2008, sono state stabilite le condizioni di esercizio dei quattro gruppi da 160 MW nelle more dell’ottenimento dell’AIA. A valle degli interventi le emissioni di ossidi di azoto e biossidi di zolfo saranno notevolmente ridotte: in particolare i limiti di emissione dei gruppi 1 e 2 ambientalizzati per tali inquinanti passeranno rispettivamente da 520 mg/Nm3 a 100 mg/Nm3 e da 1.575 mg/Nm3 a 200 mg/Nm3.

Infine, Edipower è impegnata nello sviluppo delle fonti rinnovabili e, nel corso del 2007, sono state presentate presso la Regione Siciliana due richieste di autorizzazione alla realizzazione di due campi fotovoltaici per una potenza complessiva di 3,4 MWp, adottando l’innovativa tecnologia CIS (rame, indio, selenio). Al 31/12/2008 nessuna delle due istanze era arrivata a conclusione. I lavori inizieranno non appena saranno concesse le necessarie autorizzazioni.

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7. Aspetti ambientali

Identificazione degli aspetti ambientali

Nell’analisi degli aspetti ambientali della Centrale Termoelettrica di San Filippo sono stati individuati i rilasci, le azioni connesse all’utilizzazione di materiali e risorse naturali che generano o possono generare un impatto sull’ambiente. L’analisi degli aspetti è stata svolta suddividendo gli impianti in “Sistemi” (ad es.: generatori di vapore, turbine, impianti trattamento delle acque,

ecc.), a loro volta suddivisi in entità più piccole, denominate “Unità funzionali” tenendo conto, per ciascuna unità funzionale, dei possibili impatti ambientali generati sia in condizioni operative normali, che in condizioni straordinarie, di manutenzione ed in caso di incidenti o emergenze.

Aspetti ambientali diretti

Sono aspetti ambientali diretti quelli associati alle attività svolte nel sito i cui impatti ambientali sono sottoposti a controllo gestionale totale da parte della Centrale. Nel seguito, in corrispondenza di ciascun impatto ambientale, si evidenziano i sistemi di prevenzione

dell’inquinamento messi in atto per ridurne l’incidenza ed i relativi sistemi di monitoraggio e controllo.

Emissioni in aria

Le emissioni che derivano dalla combustione dell’olio utilizzato presso la Centrale di San Filippo sono caratterizzate dalla presenza di: biossido di zolfo, ossidi di azoto, monossido di carbonio e polveri. Dopo l’entrata a regime nel 2002 degli impianti di abbattimento del biossido di zolfo e degli ossidi di azoto sui due gruppi da 320 MW, è stato

completato nel 2003 il programma di ambientalizzazione di tutta la Centrale con la realizzazione dei precipitatori elettrostatici e dei bruciatori a bassi NOX sulle 4 unità da 160 MW. L’efficacia degli interventi attuati risulta evidente dagli andamenti delle concentrazioni medie degli ultimi sei anni, riportate nelle tabelle che seguono.

Tabella 1 - Concentrazioni medie annue nelle emissioni dei gruppi da 160 MW, (mg/Nm3)

Param. Gruppo 1 da 160 MW Gruppo 2 da 160 MW

03 04 05 06 07 08 03 04 05 06 07 08

SO2 1.479,0 1.443,0 1.506,0 1.469,0 1.399,2 797,6 1.543,0 1.478,0 1.477,0 1.407,1 1.360,7 777,5

NOX 290,0 333,0 356,0 354,4 358,6 342,2 327,0 408,0 412,0 332,2 339,2 308,9

Polveri 30,0 18,0 19,0 15,3 13,0 14,9 24,0 12,0 17,0 10,6 8,8 6,7

CO 12,0 6,0 5,0 10,0 10,1 11,7 16,0 14,0 10,0 16,2 15,5 12,1

Param. Gruppo 3 da 160 MW Gruppo 4 da 160 MW

03 04 05 06 07 08 03 04 05 06 07 08

SO2 1.477,0 1.488, 1.470,0 1.458,7 1.393,2 773,5 1.420,0 1.453,0 1.457,0 1.378,1 1.308,9 760,9

NOX 296,0 347,0 367,0 352,5 330,2 365,1 281,0 359,0 427,0 382,1 377,5 335,9

Polveri 14,0 15,0 17,0 16,0 15,2 9,4 15,0 13,0 13,0 13,1 13,8 12,9

CO 27,0 14,0 9,0 7,8 11,6 9,1 18,0 8,0 10,0 9,4 7,7 9,4

Tabella 2 - Concentrazioni medie annue nelle emissioni dei gruppi da 320 MW, (mg/Nm3)

Param. Gruppo 5 da 320 MW Gruppo 6 da 320 MW

03 04 05 06 07 08 03 04 05 06 07 08

SO2 287, 0 244,0 206, 0 213, 0 181,5 187,9 282,0 248,0 208,0 157,0 172,2 183,3

NOX 187, 0 184, 0

175, 0 181, 0 180,7 171,7 183,0 183,0 181,0 187,0 183,8 172,9

Polveri 21, 0 5, 0 5, 0 3,0 6,5 4,7 28,0 9,0 6,0 6,0 5,6 6,3

CO 93,0 82,0 57,0 68,0 68,5 68,7 79,0 69,0 51,0 57,0 76,9 66,7

I valori oscillanti delle concentrazioni di SO2 sui gruppi di ponente negli ultimi 3 anni, pur nel rispetto del limite in uscita di 1575 mg/Nmc, sono dovuti alla concentrazione variabile dello zolfo nel combustibile usato; viene rispettato il limite del 0.92%, ottenuto per miscelazione dell’OCD al 1%

commerciale con OCD STZ al 0.6%, ma capita di bruciare quantità di OCD tal quali con concentrazioni inferiori al 0.92%. Analogamente sui gruppi di levante le concentrazioni in uscita oscillano a causa sia per la variazione del tenore di zolfo presente nel combustibile, variabile da 1.2%

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a 3%, sia per la variazione del carico dei gruppi richiesto dal mercato elettrico, e quindi dalla portata dei fumi, che comporta una maggiore o minore efficienza del DeSOx. Nel grafico 2 è riportato l’andamento delle emissioni massiche totali di SO2, NOX e polveri negli ultimi 6 anni, che conferma la riduzione progressiva dei quantitativi emessi in atmosfera.

Tale riduzione risulta ancora più significativa in termini di emissione specifica netta, cioè rapportata alla quota di produzione netta di energia elettrica, riportata nel grafico 3. Nell’ottica del miglioramento continuo è prevista, per due di queste unità, la realizzazione di impianti denitrificazione e di desolforazione che consentiranno una riduzione delle emissioni di NOX ed SO2.

Grafico 2: Emissioni totali in atmosfera di SO2, NOX e polveri, (tonnellate)

Grafico 3: Emissioni specifiche nette di SO2, NOX e polveri, (g/kWh)

Nel grafico 4 sono riportate le emissioni totali di CO2 negli ultimi 6 anni, il cui andamento è strettamente correlato alla produzione di energia e

alla qualità della combustione stessa. Mentre il grafico 5 mostra il trend di emissioni specifiche, che si mantiene pressoché costante negli anni.

14.1

46

11.7

17

9.21

7

8.66

2

8.69

9

4.78

0

3.84

9

3.94

5

3.47

6

3.08

6

3.19

8

2.71

0

361

151

131

104

114

88

2003 2004 2005 2006 2007 2008

SO2

NOx

Polveri

2,57

2,28

2,05 2,

20

2,17

1,31

0,70 0,77

0,77

0,79

0,80

0,74

0,07

0,03

0,03

0,03

0,03

0,02

0

2003 2004 2005 2006 2007 2008

SO2

NOx

Polveri

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Grafico 4: Emissioni totali in atmosfera di CO2 , (t*103)

Grafico 5: Emissioni specifiche nette di CO2, (g/kWh)

4.29

1

4.03

5

3.59

6

3.21

2

3.34

2

3.06

6

2003 2004 2005 2006 2007 2008

779

850

797 81

6 834

840

2003 2004 2005 2006 2007 2008

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Biossido di zolfo

Sui gruppi 5 e 6 da 320 MW, l’emissione di SO2 viene ridotta tramite l’impianto di desolforazione dei fumi. Sui gruppi 1, 2, 3, e 4 da 160 MW, la riduzione dell'emissione di SO2 avviene mediante l’utilizzo di olio combustibile a basso tenore di zolfo (concentrazione zolfo <1%). I sistemi adottati consentono di mantenere la concentrazione di biossido di zolfo entro i limiti di 400 mg/Nm3 e 940 mg/Nm3, fissati dai decreti autorizzativi rispettivamente per i gruppi da 320 MW e da 160 MW dalla data di messa a regime degli impianti ambientalizzati.

Inoltre, idonee modalità di gestione ed esercizio dei gruppi consentono di mantenere le quantità di biossido zolfo emesso entro i limiti massici totali fissati dai decreti autorizzativi per i quattro gruppi da 160 MW, pari a 15.300 tonnellate annue e 1.530 tonnellate mensili a partire dal 2003. Considerando che per due di queste unità è prevista la realizzazione di impianti di desolforazione e per le altre è previsto l’utilizzo di combustibili diversi; il tutto comporterà una notevole riduzione delle emissioni di SO2.

Ossidi di azoto

L’emissione di ossidi di azoto viene ridotta o contenuta su tutti i gruppi mediante sistemi e modalità di combustione del tipo "a bassi NOX". I gruppi da 320 MW sono inoltre dotati di denitrificatori catalitici (DeNOX) . I sistemi adottati consentono di mantenere la concentrazione di ossidi di azoto entro i limiti di 200 mg/Nm3 e 450 mg/Nm3, fissati dai decreti autorizzativi rispettivamente per i gruppi da 320

MW e da 160 MW dalla data di messa a regime degli impianti ambientalizzati. Inoltre, idonee modalità di gestione ed esercizio dei gruppi consentono di mantenere le quantità di ossidi di azoto emesso entro i limiti massici totali per i quattro gruppi da 160 MW, fissati dai relativi decreti autorizzativi (D.D.G. 430 del 19/06/01), pari, a partire dal 2003, a 6.000 tonnellate annue e 600 tonnellate mensili.

Polveri nei fumi

La riduzione delle emissioni di polveri nei fumi è realizzata tramite precipitatori elettrostatici. Sui 4 gruppi da 160 MW gli interventi impiantistici necessari per l'installazione e la messa in esercizio dei precipitatori elettrostatici sono stati completati nel corso dell'anno 2003.

I precipitatori elettrostatici hanno un rendimento che permette di mantenere la concentrazione di polveri entro il limite di 50 mg/Nm3, previsto per tutti i gruppi dai relativi decreti autorizzativi dalla data di messa a regime degli impianti ambientalizzati.

Monossido di carbonio

Il monossido di carbonio (CO) è uno dei prodotti della combustione incompleta di un combustibile.

La diminuzione delle emissioni di CO nel corso del 2005 è stata ottenuta facendo avvenire la combustione in leggero eccesso d’aria.

Anidride carbonica

L’anidride carbonica o biossido di carbonio (CO2) insieme con il vapore acqueo sono i prodotti principali delle reazioni di combustione degli oli combustibili impiegati. I quantitativi di CO2 non sono monitorati con metodologie dirette, ma possono essere calcolati sulla base della stechiometria delle reazioni di combustione e dei quantitativi di combustibile utilizzati nel processo produttivo. La Centrale ha ottenuto l’autorizzazione alle emissioni di CO2; il metodo di calcolo ed i

consuntivi annui sono sottoposti alla validazione di un ente certificatore esterno.

Nei grafici 6 e 7 che seguono sono messe a confronto, per l’anno 2008, le concentrazioni medie nei fumi di SO2, NOX e polveri con i relativi limiti di emissione, rispettivamente per i gruppi da 160 e da 320 MW. Per i gruppi da 160 MW, che, a differenza dei gruppi da 320 MW, sono soggetti anche a limiti sui quantitativi totali di emissioni di SO2 e NOX.

L’Emission Trading (commercio di quote di emissione di gas ad effetto serra), è definito dal Protocollo di Kyoto, che prevede, per i paesi industrializzati aderenti, una riduzione di gas ad effetto serra del 5,2%, rispetto alle emissioni del 1990, nel periodo che va dal 2008 al 2012 (per l’Italia l’obiettivo di riduzione è del 6,5%). I sei gas ad effetto serra sono: anidride carbonica, metano, protossido d’azoto, esafluoruro di zolfo, perfluorocarburi, idrofluorocarburi (tutti questi gas

sono convertibili in tonnellate equivalenti di anidride carbonica (CO2) emesse). Nel dicembre 2004, la Centrale di San Filippo del Mela ha presentato al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, domanda di rilascio dell’autorizzazione ad emettere gas ad effetto serra, ed ha fornito le informazioni necessarie ai fini dell’assegnazione delle quote di emissione per il periodo 2005÷2007, come previsto dal D. L. 273/04.

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Grafico 6 Anno 2008. Concentrazioni medie nelle emissioni dei gruppi da 160 MW – confronto con i valori emettibili, (mg/Nm3)

Grafico 7 Anno 2008. Concentrazioni medie nelle emissioni dei gruppi da 320 MW – confronto con i valori emettibili, (mg/Nm3)

797,

60

777,

50

773,

50

760,

90

940

940

940

940

342,

2

308,

9 365,

1

335,

9

450

450

450

450

14,9

6,7

9,4

12,950 50 50 50

11,7

12,1

9,1

9,4

250

250

250

250

Gr. 1 Gr. 2 Gr. 3 Gr. 4

SO2 emessa

SO2 emettibile

NOx emessi

NOx emettibili

Polveri emesse

Polveri emettibili

CO emesso

CO emettibile

187,

9

183,

3

400

400

171,

7

172,

9

200

200

4,7

6,3

50 50

68,7

66,7

0

250

250

Gr. 5 Gr. 6

SO2 emessa

SO2 emettibile

NOx emessi

NOx emettibili

Polveri emesse

Polveri emettibili

CO emesso

CO emettibile

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Sistemi di controllo emissioni in aria

Ogni sezione (o gruppo) dispone di un sistema di controllo in continuo delle emissioni costituito da un insieme di strumenti dedicati al monitoraggio per la misura e la registrazione delle sostanze inquinanti. Sono sottoposte a rilevazione le concentrazioni nei fumi di biossido di zolfo, ossidi di azoto, monossido di carbonio, polveri e la portata dei gas dei fumi. Oltre alle concentrazioni degli inquinanti elencati vengono misurate la concentrazione di ossigeno, la temperatura e la pressione dei fumi. Il monitoraggio in continuo dei parametri sopra indicati consente alla Centrale di mettere in atto

tutte le azioni per ottimizzare la combustione e minimizzare le emissioni inquinanti. La Centrale di San Filippo del Mela effettua campagne semestrali di misura per la determinazione dei microinquinanti presenti nelle emissioni, in tabella 3 si riportano le concentrazioni medie annuali per classi di sostanze; i risultati sono trasmessi alla ARPA DAP di Messina ed evidenziano l’ampio rispetto dei limiti previsti dalle tabelle A1, B e D, Allegato I alla Parte V del D. Lgs. 152/06 e dei Decreti autorizzativi, trasmessi al Comune di San Filippo del Mela.

Tabella 3 - Concentrazioni medie annuali dei microinquinanti, (mg/Nm3)

SOSTANZE Valori medi

Limite D.Lgs

152/06 Allegato II

mg/Nm3 mg/Nm3

CANCEROGENE TABELLA A1 Classe I <0,001 0,1

Classe II 0,012 1

Classe III - 5

INORGANICHE SOTTO FORMA DI POLVERE B

Classe I <0,001 0,2

Classe II 0,142 2

Classe III 0,206 10

INORGANICHE SOTTO FORMA DI GAS O VAPORE

Idrogeno Solforato - 5

Acido Bromidrico <0,06 5

Acido Fluoridrico 0,27 5

Acido Cloridrico 0,65 100

ORGANICHE VOLATILI 0,82 300

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Sistemi di controllo della qualità dell’aria

La Centrale dispone di una rete di rilevamento della qualità dell’aria (RRQA) composta da 5 postazioni periferiche. Con il Decreto della Regione Siciliana n°992 del 15/06/2007, che recepisce le prescrizioni emesse dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la rete di monitoraggio della Qualità dell’Aria è stata integrata, inserendo nelle postazioni esistenti le strumentazioni per le misure di NOX, CO, O3, PM10, PM2,5, entrate in funzione nel mese di gennaio 2008. La RRQA della Centrale è costituita essenzialmente

da:

� 5 postazioni periferiche per la misura in continuo di SO2, NO, NO2, NOx, CO, PM 10, PM 2,5 ed O3;

� 1 postazione per la misura delle grandezze meteorologiche più significative (velocità e direzione vento, pressione atmosferica, temperatura aria, umidità relativa, irraggiamento, pioggia) costituita da una torre metallica alta 100 m ubicata all’interno dell’area di proprietà Edipower;

� un sistema automatico di acquisizione, elaborazione e presentazione dati in tempo reale;

� sistemi locali periferici di acquisizione e preelaborazione dati;

� sistema di comunicazione dati dalle postazioni periferiche a quella centrale e viceversa e con Enti esterni.

� Terminale installato presso il Comune di San Filippo del Mela per la ricezione in tempo reale dei dati orari della RRQA.

Da gennaio 2009 la rete Edipower è interconnessa con l’analoga rete della Provincia Regionale di Messina (5

postazioni) presente sul territorio. Con il D.D.U.S. n°19 del 5/09/06 è stato approvato il “Piano di azione con gli interventi di prevenzione dell’inquinamento atmosferico dell’Area ad elevato Rischio di Crisi Ambientale del Comprensorio del Mela” ed così come previsto dal Decreto, la Centrale al raggiungimento delle condizioni che determinano lo stato di preallarme, allarme ed emergenza, applica il programma di intervento, previsto dal

Figura 7 - Collocazione delle postazioni di rilevamento della qualità dell’aria.

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Piano di azione.

I dati orari di qualità dell’aria, rilevati dalla RRQA, sono resi disponibili, in tempo reale, al Comune di San Filippo del Mela e resi disponibili all’ARPA Regione Sicilia. Inoltre, la Centrale gestisce l’andamento in tempo reale della concentrazione di SO2, rilevata nelle sole postazioni Edipower, al fine di mettere in atto interventi preventivi atte a mitigare le condizioni ambientali del territorio, ai sensi del DDUS 16/01/08.

Gestione dei rifiuti

I principali rifiuti prodotti dalla Centrale sono le ceneri leggere da olio combustibile, i fanghi provenienti dal trattamento acque reflue, il gesso proveniente dagli impianti di desolforazione, gli oli

esausti, i rottami ferrosi e quelli derivanti dalle varie attività di manutenzione. Un elenco dettagliato di tali rifiuti è riportato nelle tabelle seguenti.

Sistemi di prevenzione

Tutte le fasi di movimentazione dei rifiuti, dalla produzione allo smaltimento, sono svolte nel rispetto di regole interne che garantiscono la corretta applicazione della normativa vigente; le quantità prodotte vengono smaltite in modo differenziato e sono registrate sui registri obbligatori. In particolare per le ceneri è stato installato un sistema di rimozione e raccolta in sili, a secco ed in circuito a tenuta. Dai sili di accumulo, sempre in ambiente ermetico, le ceneri sono trasferite direttamente negli automezzi autorizzati al trasporto dei rifiuti. Per quanto riguarda il gesso prodotto dagli impianti di desolforazione è stato realizzato uno

specifico capannone per la messa a riserva in attesa dell’invio al recupero. La movimentazione avviene sempre su superfici cementate con convogliamento delle acque di dilavamento all’impianto di trattamento dei reflui. Nel grafico sottostante sono riportati i quantitativi totali di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi prodotti negli anni 2006-2008. L’impatto sull’ambiente connesso con lo smaltimento dei rifiuti è minimizzato avviando queste tipologie di rifiuti ad impianti di recupero invece che a discarica.

Grafico 11 Produzione di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi

0

20.000

40.000

60.000

80.000

2006 2007 2008Rifiuti non pericolosi 62.837,80 50.853,02 40.818,92

Rifiuti pericolosi 5.175,43 2.390,64 3.253,47

tonnellate

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Nei grafici e nelle tabelle seguenti sono riportati i quantitativi percentuali e assoluti delle diverse tipologie di rifiuti prodotti negli ultimi tre anni. L’anno 2008 ha confermato l’andamento registrato nell’ultimo triennio, caratterizzato da una progressiva riduzione della produzione specifica di rifiuti, in particolare quelli non pericolosi, dovuta

alla minor produzione di gessi da desolforazione, in conseguenza del minor tenore di zolfo nel combustibile.

Il grafico 12 rende l’idea delle proporzioni fra le due opzioni.

Grafico 12 - Suddivisione tra i rifiuti : inviati a recupero o a smaltimento ( t)1

1 I termini “Smaltimento” o “Recupero “ definiscono le operazioni di smaltimento o di recupero secondo gli Allegati B e C al D.Lgs. 152/ 06

3204.587

870

62.518,31

46.266,34

39.960,67

1.909 2.150 2.6433.266241 611

2006 2007 2008

Non Peric. smaltiti Non Peric. a recupero Pericolosi smaltiti Pericolosi a recupero

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Tabella 4 Rifiuti non pericolosi

Rifiuti non pericolosi (t)

Denominazione rifiuto Quantità Modalità di Smaltimento Codice C.E.R. 2006 2007 2008 Gesso da impianto di Desolforazione 53.539,62 41.322,33 35.156,36 Recupero 10 01 05

Gesso da impianto di Desolforazione 106,76 73,54 34,68 Smaltimento 10 01 05

Fanghi da trattamento reflui 3.909,32 2.248,58 2.618,64 Recupero 10 01 21 Rifiuti non specificati altrimenti 98,90 27,50 111,14 Smaltimento 10 01 99 Materiale abrasivo di scarto - 16,20 65,00 Smaltimento 12 01 17 Imballaggi in carta e cartone - 4,96 11,68 Recupero 15 01 01 Carta e cartone - - 12,94 Recupero 20 01 01 Imballaggi di plastica 0,30 - 0,00 Recupero 15 01 02 Imballaggi di legno 1,28 - 0,00 Recupero 15 01 03 Altre apparecchiature fuori uso 21,64 1,14 2,12 Recupero 16 02 14 Rivestimenti e refrattari inutilizzabili 111,22 - 59,26 Smaltimento 16 11 06 Rivestimenti e refrattari 545,06 Recupero 16 11 06 Legno 20,58 23,92 21,66 Recupero 17 02 01 Vetro - - 5,08 Recupero 17 02 02 Ferro e acciaio 130,21 150,08 208,84 Recupero 17 04 05 Fanghi di dragaggio - 36,58 8,98 Smaltimento 17 05 06 Rifiuti misti di costruzioni e demolizioni 2.088,88 1.112,16 296,46 Recupero 17 09 04 Rifiuti misti di costruzioni e demolizioni 331,9 Smaltimento 17 09 04 Medicinali scaduti N.P. 0,007 - 0,01 Smaltimento 18 01 09 Rifiuti non specificati altrimenti - - 0,00 Smaltimento 19 08 99 Resine esauste 3,60 - 11,7 Smaltimento 19 09 05 Plastica 13,82 30,82 19,76 Recupero 17 02 03 Fanghi perforazione 81,04 - 0,00 Recupero 01 05 04 Terre e rocce da scavo 2.711,62 1.227,26 984,68 Recupero 17 05 04 Terre e rocce da scavo - 4.432,86 235,58 Smaltimento 17 05 04 Batterie ed acc. vari - 0,03 Recupero 20 01 34 Toner Stampanti - 0,16 Recupero 08 03 18 Cemento - 144,60 Recupero 17 01 01 Pneumatici F. Uso - 0,30 Recupero 16 01 03 Gruppo cartucce toner - - 0,13 Recupero 16 02 16 Cavi elettrici - - 21,04 Recupero 17 04 11 Rame - - 6,68 Recupero 17 04 01 Rifiuti da manutenzione verde ornamentale - - 37,90 Recupero 20 02 01

Rifiuti inorganici gel di silice - - 2,18 Smaltimento 16 03 04 Sali e loro soluzioni - - 8,76 Smaltimento 06 03 14 Pitture e vernici di scarto - - 0,70 Smaltimento 08 01 12 Totale 62.837,80 50.853,02 40.818,92

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* Errata correge

Tabella 5 Rifiuti pericolosi

Rifiuti pericolosi (t)

Denominazione rifiuto Quantità Smaltimento / Recupero

Codice C.E.R. 2006 2007 2008

Ceneri leggere di olio combustibile e polveri di caldaia 396,02 25,66 0,00 Recupero 10 01 04 Ceneri leggere di olio combustibile e polveri di caldaia 1.546,45 1.822,12 1.882,68 Smaltimento 10 01 04 Fanghi filtrati ITAR contenenti ceneri 1.980,81 171,64 - Recupero 10 01 20 Fanghi filtrati ITAR contenenti ceneri - - 70,56 Smaltimento 10 01 20 Fanghi di dragaggio 152,38 - - Smaltimento 17 05 05 Materiale abrasivo di scarto 16,10 - 71,58 Smaltimento 12 01 16 Altri oli per motori, ingranaggi e lubrificazione 16,84 22,56 8,46 Recupero 13 02 08 Oli isolanti e termoconduttori, contenenti PCB - - - Smaltimento 13 03 01 Imballaggi contenenti residui di sostanze contaminate da tali sostanze 1,44 0,34 6,96 Smaltimento 15 01 10

Imballaggi contenenti residui di sostanze contaminate da tali sostanze - 1,82 5,86 Recupero 15 01 10

Assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, contaminati da sostanze pericolose - - 15,16 Smaltimento 15 02 02

Trasformatori e condensatori contenenti PCB 70,82 2,96 1,22 Smaltimento 16 02 09 Apparecchiature fuori uso contenti componenti pericolosi 13,96 14,64 0,30 Recupero 16 02 13

Batterie al piombo 2,00 3,8 51,18 Recupero 16 06 01 Batterie al nichel-cadmio 1,06 0,01 0,32 Recupero 16 06 02 Rifiuti della pulizia di serbatoi e fusti contenenti oli 49,14 220,78 317,42 Smaltimento 16 07 08 Soluzioni acquose di scarto contenenti sostanze pericolose 487,76 - 0,00 Recupero 16 10 01

Rivestimenti e materiali refrattari provenienti da lavorazioni non metallurgiche, contenenti sostanze pericolose

- - 53,18 Smaltimento 16 11 05

Miscele bitumitose contenenti catrame di carbone - 41,48 14,24 Smaltimento 17 03 01 Miscele bitumitose contenenti catrame di carbone 298,58 - 77,56 Recupero 17 03 01

Terra e rocce, contenenti sostanze pericolose - - 152,2 Smaltimento 17 05 03

Materiali isolanti contenenti amianto 3,16 6,20 2,24 Smaltimento 17 06 01 Altri materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose 68,38 52,66 41,1 Smaltimento 17 06 03

Materiali da costruzione contenenti amianto - - - Smaltimento 17 06 05 Rifiuti sanitari 0,0053 0,02 0,10 Smaltimento 18 01 03 Fanghi di perforazione 67,80 - 0,00 Recupero 01 05 05 Residui vernici e sverniciatori 1,38 1,88 0,00 Smaltimento 08 01 21 Tubi fluororescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio 1,34 0,74 0,00 Recupero 20 01 21 Tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio 0,38 Smaltimento 20 01 21 Solventi - 0,14 Smaltimento 14 06 03 Oli minerali isolanti e termo conduttori non clorurati 22,4 Recupero 130307 Vetro contaminato da sostanze pericolose - 1,20 Smaltimento 17 02 04

ppppp

Vetro, plastica e legno contenenti sostanze pericolose o da esse contaminati 2,18 Smaltimento 170204

Acido solforico 1,34 Smaltimento 060101 Rifiuti misti prodotti dall’ attività di costruzioni e demolizioni contenenti sostanze pericolose 444,82 Recupero 170903

Sali e loro soluzioni contenenti metalli pesanti 0,38 Smaltimento 060313 Rifiuti inorganici, contenenti sostanze pericolose 9,74 Smaltimento 160305 Totale * 5.175,43 2.390,64 3.253,47

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Acido cloridrico8,00%

Soda3,52%

Ipoclorito di sodio2,60%

Oli lubrificanti e isolanti0,04%

Calcare83,63%

Ammoniaca2,21%

Altro 0,00%

8. Gestione delle sostanze La presenza di sostanze pericolose quali materiali contenenti amianto, oli con presenza di PCB e sostanze che presentano frasi di rischio

significative, può avere incidenza su alcune componenti ambientali.

Sistemi di prevenzione

Eliminazione progressiva dei materiali contenenti amianto e PCB. Le coibentazioni contenenti amianto e/o fibre ceramiche vengono periodicamente verificate per evitarne il degrado e si provvede alla progressiva rimozione in occasione degli interventi manutentivi. L’Halon e i CFC sono stati completamente eliminati dall’impianto. L’approvvigionamento e l’utilizzo delle altre sostanze pericolose sono svolti nel rispetto di regole interne, che garantiscono la corretta

applicazione della normativa vigente, così come le attività connesse di movimentazione e/o dismissione. In particolare, per tutte le sostanze utilizzate in Centrale, vengono messe a disposizione degli operatori le schede di sicurezza. Un elenco delle principali sostanze utilizzate nel processo è riportato in tabella 6. L’approvvigionamento avviene principalmente tramite autocisterna; per solfuro di sodio, bisolfito, cloruro ferrico ed ammoniaca vengono utilizzati contenitori a rendere.

Tabella 6 - Materiali di consumo approvvigionati

9. Materiali di consumo approvvigionamenti (t) 2006 2007 2008

Acido cloridrico (sol. al 32%) 2.297 2.275 2.405

Soda (sol. 50%) 904 1.016 1.058

Cloruro ferrico (sol. al 40%) 256 159,62 176,07

Ipoclorito di sodio (sol. al 16,5%) 909 1.094 780,54

Oli lubrificanti e isolanti 77 53,92 12,25 Ammoniaca come idrato d’ammonio (sol. al 24,5%) 825 1.138 1.800

Calce 1.023 591,8 330,78

Carboidrazide 0 0 19

Calcare 34.862 24.408 25.140

Ossido di magnesio 226 19,30 95

Bisolfito di sodio 16 88,96 35,56

Solfuro di sodio 0,2 0 0

Polielettrolita 16 9,0 7,3

Grafico 19 Materiali di consumo liquidi approvvigionati nel 2007

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I quantitativi di materiali di consumo approvvigionati hanno, in generale, mostrato nel 2008, rispetto agli anni precedenti, le variazioni

legate alla diversa produzione di energia elettrica e quindi di tempi di funzionamento dei gruppi.

Amianto

La maggior parte dell’amianto che era presente in Centrale è stato sostituito, negli anni precedenti, con altri materiali isolanti. In Centrale sono ancora presenti coibentazioni contenenti amianto su tubazioni e apparecchiature di difficile accesso o in quota; tali coibentazioni sono continuamente controllate e sono incapsulate per eliminare il pericolo di dispersione nell’ambiente. A seguito di interventi manutentivi o di ammodernamento le

coibentazioni contenenti amianto saranno sostituite con altro materiale isolante non pericoloso. Tutto il materiale a base di amianto, utilizzato in tempo passato in edilizia, tipo “eternit”, è stato già sostituito o incapsulato in modo da non rendere possibili le dispersioni. Nel corso del 2008 sono state fatte delle bonifiche e sono stati smaltiti 2,24 Kg. di amianto.

Sostanze lesive della fascia di ozono e gas ad effetto serra

Sono sostanze lesive dell’ozono stratosferico le sostanze definite clorofluorocarburi (CFC) e idroclorofluorocarburi (HCFC). Nella Centrale sono solo presenti gli idroclorofluorocarburi negli impianti di condizionamento. Del gruppo di queste sostanze fa parte anche l’esafluoruro di zolfo, che presso la Centrale di San

Filippo è presente negli interruttori della stazione elettrica (vedi tabella 7). La gestione di tale sostanza avviene con modalità tali da minimizzare eventuali dispersioni nell’ambiente ed effettuare il recupero del gas nel caso di manutenzioni agli impianti.

Tabella 7 - SF6

PCB

Nel 2005 è iniziata la sostituzione dei trasformatori in PCB, con lo smaltimento di circa 40 ton di apparecchiature contaminate; è continuata nel

2006, proseguita nel 2008, sarà completata nel 2009.

SF6 2006 2007 2008

Quantità presente (Kg) 1378 1340 1415

Quantità integrata (Kg) 0 0 0

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10. Uso di risorse naturali La risorsa principale per il funzionamento del ciclo produttivo è costituita dall’olio combustibile e da minime quantità di gasolio. Il consumo di combustibile è legato alla quantità di energia prodotta e alle modalità di esercizio. Dipende inoltre da diversi fattori quali le tecnologie adottate, il grado di controllo del processo, il grado di manutenzione delle apparecchiature e degli impianti, le modalità di esercizio, ecc. Gli impatti ambientali connessi sono rilevanti: consumo di risorse naturali non rinnovabili ed emissione di

inquinanti. Essendo tale aspetto di grande importanza, sia per la gestione ambientale che per la gestione della produzione, la Centrale si è dotata di apposite procedure per il controllo dell’efficienza degli impianti e del loro rendimento. Nel 2008, come si evidenzia nel grafico 20, si è verificato un lieve decremento dei consumi di olio combustibile dovuta alla minore produzione di energia elettrica rispetto al 2007.

Grafico 20 Utilizzo di combustibili (migliaia di tonnellate)

Nel grafico 21 è riportato il consumo specifico netto della Centrale, che mostra un andamento crescente negli anni 2003-2008. In particolare l’aumento è legato ai maggiori consumi interni di energia

(elettrica e termica) derivanti dall’esercizio discontinuo dei gruppi termici, nonché ai carichi bassi richiesti dal mercato elettrico.

Grafico 21 Consumo specifico netto (kcal/kWh)

Un’altra risorsa naturale necessaria al funzionamento del ciclo produttivo è costituita dalle acque di falda, utilizzata come acqua industriale per la produzione di acqua demineralizzata necessaria sia per la produzione del vapore che come raffreddamento di alcuni macchinari. Uno

degli aspetti a cui viene dato maggior rilievo nella gestione del sito è la limitazione dell’approvvigionamento di acqua da falda per uso industriale, tramite la dissalazione di acqua di mare e il riciclaggio delle acque trattate.

Nel grafico 22, sono indicati i prelievi complessivi di acqua di mare; il consumo preponderante è dovuto all’acqua di raffreddamento dei

condensatori. Le variazioni sono legate al numero di ore di funzionamento dei gruppi.

1.36

2

1.28

0

1.15

1

1.01

6

1.06

0

971

0,92

0,89 1,11

1,07

1,18

1,26

2003 2004 2005 2006 2007 2008olio combustibile gasolio

2.39

4

2.40

9 2.47

6

2.50

5 2.55

3

2.58

9

2003 2004 2005 2006 2007 2008

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Grafico 22 Prelievi di acqua di mare per raffreddamento, condensazione ed usi industriali (milioni di m3)

Riportato il trend dei prelievi di acqua da pozzo. Uno degli obiettivi della Centrale è quello di ridurre drasticamente, negli anni, l’emungimento di acqua. Nel 2008 è aumentato il prelievo a causa di un guasto, non riparabile, di una linea dell’impianto

ad osmosi inversa, per la quale è stata richiesta la totale sostituzione. Inoltre, una cospicua parte delle acque emunte, (pari a circa 170.000 mc.) viene nuovamente riportata in falda per la bonifica del sottosuolo.

Grafico 23 Prelievi di acqua da pozzo per attività di produzione (migliaia di m3)

Energia

Lo scarico di energia nell’ambiente è costituito prevalentemente dal calore ceduto all’acqua dal sistema di raffreddamento dei condensatori ed all’aria dai fumi emessi dal camino. Poiché tale energia rappresenta un’elevata porzione (circa il 60%) dell’energia termica totale prodotta dal combustibile, uno dei principali obiettivi della

struttura di Centrale è quello di massimizzare l’efficienza termica delle unità produttive in ogni condizione di esercizio. Ciò, oltre agli ovvi vantaggi economici, anche per i riflessi positivi ai fini ambientali.

Modalità di gestione

La Centrale è dotata di specifiche regole interne, supportate anche da sistemi informatici, per

garantire il controllo e l’ottimizzazione dei consumi di combustibile.

1.10

5

1.08

8

1.05

7

952

1.05

5 1.07

9

2003 2004 2005 2006 2007 2008

1.33

5

1.36

3

1.35

7

1.14

6

846

1.11

4

2003 2004 2005 2006 2007 2008

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L’energia elettrica prodotta dalla Centrale viene immessa in rete. Non tutta l’energia prodotta viene però venduta, una quota parte viene utilizzata per consumi interni ed in particolare per:

� il funzionamento di pompe, apparecchiature elettriche, sistemi di supervisione, ascensori, montacarichi, illuminazione connessi con la produzione di energia elettrica e la manutenzione della Centrale;

� il funzionamento degli impianti ambientali: desolforatore, denitrificatore, precipitatori elettrostatici, impianto trattamento acque reflue;

� i servizi per il personale: riscaldamento e condizionamento degli edifici, produzione di acqua calda;

� l’illuminazione di piazzali e strade.

Scarichi idrici

Aspetti ambientali importanti sono quelli che potrebbero derivare dagli scarichi delle acque reflue provenienti dai processi di trattamento

(ITAR) e dallo scarico delle acque di raffreddamento del ciclo termico.

Sistemi di prevenzione/trattamento

L’acqua viene restituita al mare con una temperatura entro il valore limite massimo di 35°C e le indagini effettuate per determinare l’incremento di temperatura alla distanza di 1000 m dagli scarichi indicano che sono rispettati i limiti di legge (incremento termico < 3°C). Per il rispetto del limite di 35°C allo scarico è prevista la limitazione del carico elettrico generato.

La Centrale è dotata di reti fognarie separate per la raccolta differenziata delle seguenti acque reflue: oleose, acide/alcaline, sanitarie e meteoriche, trattate in maniera specifica a seconda della tipologia (vedi descrizione a pagina 23 e Figura 6 a pagina 24).

Sistemi di controllo scarichi idrici

Una apposita stazione di monitoraggio posta all’uscita dell’impianto di trattamento acque (ITAR), provvede al controllo continuo dei parametri: pH, conducibilità, torbidità, ossigeno e temperatura. Inoltre, periodicamente (15 giorni), sono effettuate analisi complete sui parametri e sulle sostanze tipicamente presenti nelle acque scaricate. I valori medi annui sono riportati in tabella 8, dove è specificato anche il limite previsto dalla legge

(Tab. 3 All. 5, Allegati alla parte III del D. Lgs. 152/06). Ulteriori parametri (Boro, aldeidi, solventi organici aromatici, solventi organici azotati, tensioattivi totali, escherichia coli, PCB-PCT) vengono analizzati trimestralmente da un laboratorio esterno, ed i risultati trasmessi all’autorità che ha rilasciato l’autorizzazione agli scarichi (Comune di San Filippo del Mela).

Tabella 8 - Parametri scarichi idrici

Parametro Unità di misura

Valori medi Limiti di legge 2006 2007 2008

Temperatura °C 26,17 26,9 26,53 35 Sostanze in sospensione mg/L 13,01 16,5 13,00 ≤ 80 pH 8,30 8,03 8,01 5,5 - 9,5 COD mg/L 23,79 32,77 21,00 ≤ 160 Cromo totale mg/L 0,006 0,0019 0,004 ≤ 2 Ferro mg/L 0,063 0,080 0,085 ≤ 2 Nichel mg/L 0,039 0,034 0,068 ≤ 2 Rame mg/L 0,008 0,0065 0,010 ≤ 0,1 Zinco mg/L 0,091 0,055 0,021 ≤ 0,5 Cloro attivo mg/L 0,02 0,001 0,058 ≤ 0,2 Fluoruri mg/L 1,43 0,95 0,99 ≤ 6 NH4+ mg/L 0,67 0,66 0,26 ≤ 15 NO2- (come N) mg/L 0,14 0,73 0,15 ≤ 0,6 NO3- (come N) mg/L 4,75 4,08 4,01 ≤ 20

La quantità di acqua scaricata dall’impianto ITAR negli ultimi anni, dopo un iniziale incremento legato all’entrata in servizio dei desolforatori e del loro sistema di lavaggio fumi, tendono stabilizzarsi poiché ormai tutte le acque reflue passano

attraverso l’impianto di trattamento. Eventuali variazioni significative potranno essere imputate alle precipitazioni atmosferiche, anch’esse trattate dall’impianto di depurazione.

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Grafico 24 Scarichi idrici: acqua scaricata da impianto di

trattamento (migliaia di m3)

Suolo e sottosuolo

Precedentemente alla costruzione della Centrale, il terreno era destinato ad uso agricolo e non presentava problematiche ambientali dovute a precedenti contaminazioni del suolo. Il controllo e la sorveglianza di attività potenzialmente critiche (per es., gestione rifiuti, stoccaggio combustibili, trasporto oli e reagenti, vasche interrate) consentono d’intervenire immediatamente in caso di emergenza e quindi di prevenire una eventuale contaminazione del suolo. In particolare, al fine di valutare ed evitare la possibilità di inquinamento del suolo e della falda da perdite accidentali, vengono svolti con cadenza periodica controlli visivi di vasche e serbatoi interrati ed analisi chimiche sulle acque prelevate dai 6 pozzi profondi presenti nel sito. Per quanto riguarda lo stoccaggio dei combustibili e dei reagenti chimici, tutti i serbatoi sono dotati di bacini di contenimento ed eventuali sversamenti nelle zone di movimentazione sono convogliati agli impianti di trattamento dei reflui. Le tubazioni di trasporto del combustibile e la relativa stazione di pompaggio collegata alla vicina raffineria sono gestite con modalità operative concordate con la raffineria stessa e consentono tempestivi interventi di intercettazione ed isolamento delle tubazioni in caso di incidente. A seguito di una indagine effettuata sul sottosuolo e sulle falde acquifere superficiali della Centrale, si è riscontrato il superamento dei limiti di accettabilità della concentrazione di alcune sostanze (OCD e Nichel) classificate nel Decreto Ministeriale 471/99 in alcune aree limitate

dell’impianto. Tale situazione è stata prontamente comunicata alle Autorità competenti nel mese di luglio 2004. E’ stato poi approntato il Piano di caratterizzazione, approvato in sede di Conferenza dei Servizi nel mese di ottobre. Nel mese di dicembre 2004 si sono concluse le attività di caratterizzazione del sito, svolte sotto il diretto controllo della Commissione Tecnica appositamente costituita tra rappresentanti del Dipartimento Arpa di Messina, della Provincia di Messina e di Edipower. La relazione contenente i risultati della caratterizzazione è stata trasmessa agli enti competenti nei primi mesi del 2005. Le attività inerenti la progettazione preliminare e definitiva degli interventi di bonifica sono proseguite nel 2005. I lavori delle attività di bonifica sono iniziati nel 2006 e proseguono tuttora. Nel 2005 è stata ottenuta autorizzazione per il trattamento sperimentale di acqua di falda mista a OCD (D.S.R. n. 174 del 11/03/2005 e n. 457 del 01/06/2005. L’esito positivo del trattamento ha consentito che esso proseguisse ai sensi dell’art. 10 del DM 471/99, con l’approvazione dei progetti definitivi della bonifica a seguito dei pareri favorevoli delle Conferenze dei Servizi svoltesi in data 21/07 e 08/11/2005, con delibere di Giunta Comunale n. 100 del 27/07/2005 e n. 139 del 01/12/2005. Nell’ambito degli interventi attuati per la notifica ai sensi del DM 471/99, sono stati dismessi e smaltiti i due serbatoi interrati di gasolio per riscaldamento.

Radiazioni non ionizzanti

Le radiazioni non ionizzanti, sottoforma di campi elettromagnetici, sono generate dall’utilizzo e dal trasporto dell’energia elettrica. Le principali radiazioni associabili alla Centrale sono quelle non ionizzanti, dovute ai campi elettromagnetici indotti dal collegamento dell’impianto alla rete elettrica nazionale, ovvero conseguenza della presenza di apparecchiature elettriche in alta tensione; l’area

interessata da tali campi è limitata a qualche decina di metri dall’asse della linea. All’interno di questa area non ci sono abitazioni e i valori massimi riscontrati in impianti simili si mantengono sotto i 5 kV/m per il campo elettrico e 100 microT per il campo magnetico, limiti di legge per esposizioni prolungate. I valori di una tipica linea ad alta tensione uscente da una centrale oscillano

1.56

1 1.59

9

1.61

5

1.52

3

1.37

3

1.52

7

2003 2004 2005 2006 2007 2008

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per il campo elettrico da 0,4 kV/m a 3 kV/m e per il campo magnetico da 7 a 9 microT. Questo aspetto ambientale è da considerarsi “diretto” per quanto gestibile direttamente dalla Centrale entro i confini del sito, mentre è “indiretto” per quanto riguarda le linee di trasporto. Le due stazioni elettriche delle unità di produzione sono comunque ubicate a distanza tale dai confini

del sito da non avere influenza sull’ambiente esterno. Per quanto riguarda l’ambiente interno gli effetti di tali campi sono stati valutati nel “documento di valutazione dei rischi” dal quale risulta che non esiste tale rischio di esposizione per le attività lavorative svolte in centrale.

Radiazioni ionizzanti

Dopo la sostituzione, attuata nell'anno 1994, dei rilevatori di fumo contenenti sorgenti radioattive sigillate, in Centrale non sono più presenti sorgenti radioattive. Le attività di controllo gamma-radiografico delle saldature comportano l'introduzione di sorgenti radioattive, di proprietà delle ditte specializzate di settore, che provvedono a redigere, a cura del proprio esperto qualificato la relazione previsionale, a delimitare le aree controllate e sorvegliate previste ed a effettuare le gamma-radiografie. Le attività vengono avviate dopo la verifica preliminare delle suddette aree con contatore a cura degli operatori di centrale e segnalati a tutto il personale con specifica comunicazione di servizio. La tipologia di sorgente

utilizzata e le modalità operative (5-6 secondi di esposizione) limitano a pochi metri dal punto di controllo l'area di esposizione in modo da non avere influenza sull’ambiente interno e esterno al sito. Nel mese di dicembre 2007, con Decreto 992 del 15/06/07, nelle postazioni della Rete di Rilevamento Qualità dell’Aria sono impiegate sorgenti sigillate di C14 per gli analizzatori delle polveri (PM10 e PM2,5). La valutazione finalizzata alla protezione dai rischi connessi con l’impiego di sorgenti radioattive è stata affidata ad un esperto qualificato in radioprotezione.

Rumore

Per quanto riguarda il rumore interno, in ottemperanza a quanto previsto dal ex D. Lgs. 195/06 ed inserito nel D.Lgs 81/08, è stata effettuata la valutazione del rischio da esposizione a rumore per i lavoratori della Centrale. A tale scopo, sono stati eseguiti rilievi di emissione sonora, da tecnico qualificato, in tutti quegli ambienti di lavoro nei quali sono presenti sorgenti di rumore. A maggio 2008 è stato eseguito un

monitoraggio del clima acustico nell’area circostante la Centrale (Fig. 8). L’indagine ha valutato il clima acustico in corrispondenza dei ricettori più rappresentativi, con la Centrale in marcia ed in avviamento, secondo quanto previsto dalla Legge n. 447 del 26/10/95, dal DPCM 14 novembre 1997 e dal DM 16 marzo 1998.

Durante le prove di monitoraggio, non sono stati registrati valori superiori ai limiti di legge.

Tutti i lavoratori sono stati opportunamente informati e formati, in relazione alle mansioni svolte, sui rischi derivanti dall'esposizione a rumore, sulle misure di prevenzione adottate dall'azienda e sul corretto uso dei Dispostivi di Protezione Individuale.

Tutti i lavoratori sono sottoposti a visite audiometriche periodiche, nell'ambito del protocollo sanitario predisposto dal Medico Competente.

Sistemi di prevenzione

Si è provveduto a ridurre le emissioni sonore sia tramite l’impiego di macchinari con minori livelli emissivi, sia mediante l’installazione di schermature fonoassorbenti o fonoisolanti. Tali

provvedimenti hanno come risultato quello di ridurre le emissioni/immissioni di rumore nell’ambiente di lavoro e di conseguenza anche le emissioni/immissioni verso l’esterno.

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Figura 8 - Ubicazione dei punti di misura del rumore esterno

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Impatto visivo

Le strutture maggiormente visibili dall’esterno sono costituite dai camini, dalle caldaie e dai serbatoi del combustibile. In particolari condizioni atmosferiche, si rende visibile il vapore acqueo contenuto nei fumi. Inoltre, in situazioni transitorie, si possono verificare emissioni di fumo dai camini con maggiore visibilità che, pur non influendo sui valori delle emissioni, generano preoccupazione nell’opinione pubblica. Vista l’importanza di questo aspetto, oggetto di sensibilità sociale, la Centrale ha adottato apposite procedure per la limitazione

dell’impatto generato dalla visibilità dei fumi. Per quanto riguarda l’inquinamento luminoso, si è provveduto a realizzare l’illuminazione serale e notturna limitatamente alle stretto indispensabile ed orientando le lampade prevalentemente verso il basso. Nel corso del 2006, sono state installate delle telecamere a circuito chiuso che hanno consentito ai conduttori dei gruppi di monitorare l’eventuale impatto visivo dei fumi esausti dai camini.

Rischio di incidente rilevante

Nel corso del 2007 è stato effettuato il censimento delle sostanze detenute e , dalla successiva valutazione, è emerso che la Centrale non detiene sostanze pericolose in quantità superiore a quelle

previste dal D. Lgs. 334/99 che obbliga, se superate, all’inoltro della notifica e del rapporto di sicurezza alle autorità competenti.

Dichiarazione IPPC (Integrated Pollution Prevention Control)

Come previsto dal D. M. 23/11/2001, la Centrale effettua entro il 30 aprile di ogni anno, la dichiarazione IPPC relativa alle emissioni in aria e nelle acque reflue prodotte.

I dati utilizzati per la dichiarazione sono stati desunti da misure effettuate da laboratori specializzati.

Gestione delle Emergenze

Il piano generale per la gestione delle emergenze, legate non solo al rischio incendio, ma anche ad altre evenienze che possono accadere in un impianto termoelettrico, sono riportate nel Documento “PIANO DI EMERGENZA INTERNO” che costituisce strumento indispensabile per far fronte alle situazioni di rischio.

Nel PEI vengono identificate e trattate le seguenti situazioni di emergenza:

� Incendio;

� Sversamenti di olio combustibile;

� Fughe di gas tossici o esplosivi;

� Fuoriuscite di gas di combustione;

� Rottura di serbatoi di reagenti chimici;

� Dispersione di fibre di amianto e di fibre ceramiche;

� Sversamenti di PCB;

� Attivazione del piano di emergenza esterno della Raffineria di Milazzo;

� Calamità naturali

Il PEI, di cui tutto il personale di Centrale è informato, viene aggiornato ad ogni nuova modifica. Annualmente vengono programmate due esercitazioni sulla gestione di una situazione di emergenza ed una esercitazione di evacuazione della Centrale.

Vengono effettuate le verifiche triennali a cura dei VVF con il rilascio del relativo CPI (Certificato prevenzione Incendi).

La manutenzione ed il controllo dell'efficienza dei sistemi antincendio è effettuata secondo programmi stabiliti quadrimestrali.

Settimanalmente vengono effettuate dal personale interno di Centrale, prove di esercizio dei sistemi antincendio, atte ad evidenziare eventuali anomalie.

Annualmente viene programmata una esercitazione per la risposta ad una situazione di emergenza ed una esercitazione di evacuazione della Centrale.

La Centrale è soggetta al Certificato di Prevenzione Incendi (CPI) e le attività autorizzate (individuate

nell’elenco allegato al D.M. 16/02/1982) sono:

- 63 centrali termoelettriche - 3b depositi di gas combustibili in bombole

disciolti o liquefatti per quantitativi complessivi superiori a 500 kg

- 4b depositi di gas combustibili in serbatoi fissi disciolti o liquefatti per quantitativi complessivi superiori a 2 mc

- 8 Officina e laboratori con saldatura e taglio dei metalli utilizzanti gas combustibili e/o comburenti, con oltre 5 addetti

- 15b depositi di liquidi infiammabili e/o combustibili per uso industriale, capacità geometrica complessiva superiore a 25 mc

- 17 depositi olii lubrificanti, di olii diatermici e simili per capacità superiore ad 1 mc

- 18 impianti fissi di distribuzione di benzina, gasolio per autotrazione ad uso privato

- 27 Stabilimenti ed impianti ove si impiagano o detengono nitrati di ammonio

- 64 Gruppi per la produzione di energia elettrica sussidiaria con motori

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- endotermici di potenza complessiva superiore a 25 kW

- 88 Locali adibiti a depositi di merci e materiali vari con superficie lorda superiore a 1.000 mq

- 95 Vani di ascensori e montacarichi in servizio privato, aventi corsa sopra il paino terreno maggiore di 20 m, installati in edifici industriali di cui ll’art. 9 del DPR 29 maggio 1963, n. 1497

- 97 Oleodotti con diametro superiore a 100 mm.

Salute e sicurezza

La sicurezza e la tutela della salute negli ambienti di lavoro rappresentano, insieme alla tutela dell’ambiente naturale, temi di interesse prioritario per Edipower. Ai sensi della normativa vigente la Centrale di San Filippo si configura come Unità Produttiva. Il Datore di Lavoro è il Direttore di Operations, mentre al Capo Centrale è il Dirigente Delegato al Datore di Lavoro. Nell'ambito della Centrale è organizzato il Servizio di Prevenzione e Protezione ed è individuato il Responsabile. La designazione del RSPP è stata notificata alle autorità competenti. Presso la Centrale è conservato il Documento di Valutazione dei Rischi, elaborato ed aggiornato in ottemperanza a quanto prescritto dalla normativa vigente. Sono presenti, inoltre, tre Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, eletti dai lavoratori stessi nell'ambito delle rappresentanze sindacali maggiormente significative. Presso la Centrale opera un Servizio Sanitario Aziendale, la cui attività medica è coordinata dal Medico Competente, nominato ai sensi di legge. Tutto il personale è sottoposto a sorveglianza sanitaria ai sensi di legge, secondo un protocollo predisposto dal Medico Competente. La formazione dei lavoratori è garantita da un programma di corsi che viene periodicamente valutato ed aggiornato e che tiene conto di: � scadenze di legge; � modifiche al ciclo produttivo o all'organizzazione delle attività; � modifiche dei rischi connessi alle sostanze impiegate; � variazioni delle mansioni attribuite al personale; � mantenimento delle conoscenze e della sensibilità dei lavoratori in relazione ai rischi presenti, alle disposizioni in vigore ed alla gestione delle emergenze. Nell’ambito delle attività formative, vengono anche svolte periodicamente delle esercitazioni relative alle possibili emergenze ambientali.

Nell'affidamento di lavori ad Imprese Appaltatrici è adottato sistematicamente quanto previsto dall'art. 26 del D. Lgs. 81/08. In particolare, come previsto dall’art. 26 del D.Lgs. 09/04/08 n.81, comma 1 b, Il datore di lavoro, in caso di affidamento dei lavori all'impresa appaltatrice o a lavoratori autonomi all'interno della propria azienda, o di una singola unita' produttiva della stessa, nonché nell'ambito dell'intero ciclo produttivo dell'azienda medesima “fornisce agli stessi soggetti dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell'ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attivita'”. Inoltre, come stabilito nell’art. 3 “Il datore di lavoro committente promuove la cooperazione ed il coordinamento di cui al comma 2, elaborando un unico documento di valutazione dei rischi che indichi le misure adottate per eliminare o, ove cio' non fosse possibile, ridurre al minimo i rischi da interferenze. Tale documento e' allegato al contratto di appalto o di opera. Ai contratti stipulati anteriormente al 25 agosto 2007 ed ancora in corso alla data del 31 dicembre 2008, il documento di cui al precedente periodo deve essere allegato entro tale ultima data. Le disposizioni del presente comma non si applicano ai rischi specifici propri dell'attivita' delle imprese appaltatrici o dei singoli lavoratori autonomi”. Qualora ne ricorrano le condizioni, i lavori edili in appalto vengono gestiti in ottemperanza a quanto previsto dal Titolo IV del D. Lgs. 81/2008. Si riportano nella tabella seguente gli indicatori infortunistici di frequenza (n° infortuni ogni milione di ore lavorate) e gravità (giorni di assenza per infortunio ogni mille ore lavorate) i cui valori bassi mostrano una generale tendenza al miglioramento e le cui variazioni sono ormai scarsamente significative da un punto di vista statistico. Negli anni considerati non si sono verificati incidenti mortali.

Tabella 9 - Statistica infortuni anni 2002 - 2008

ANNO 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Tasso di frequenza 21,84 13,79 12,13 7,33 50,36 15,51 4,6

Tasso di gravità 0,37 0,20 0,43 0,15 0,25 0,56 0,02

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11. Aspetti ambientali indiretti

A seguito delle attività, dei prodotti e dei servizi di un’organizzazione possono riscontrarsi aspetti ambientali significativi sui quali essa non può avere un controllo gestionale totale. Per quanto riguarda la Centrale di S. Filippo del Mela sono stati

individuati gli aspetti ambientali indiretti di seguito descritti.

Fornitori ed appaltatori

Le principali attività di Centrale, rilevanti sotto il profilo ambientale, che possono richiedere l'intervento di terzi, sono individuabili in:

� fornitura, trasporto e scarico di combustibili � servizio di pulizia industriale � servizio di controllo costa ed eventuali interventi � fornitura di prodotti e sostanze � smaltimento dei rifiuti � scoibentazioni ed altre attività che prevedono

manipolazione e smaltimento di amianto � attività di costruzione o demolizione � attività di manutenzione.

E’ stata predisposta una apposita procedura gestionale per valutare il grado di attenzione che i singoli fornitori/appaltatori prestano in via generale alle tematiche ambientali, ed in particolare se detti soggetti abbiano adottato o meno un sistema di gestione ambientale. A tutti i fornitori, appaltatori e subappaltatori viene rilasciata copia della politica ambientale della Centrale e gli stessi vengono istruiti, nell’ambito della riunione di coordinamento delle imprese, circa le modalità utilizzate in Centrale per operare nel rispetto dell’ambiente e

della sicurezza alle quali, per quanto di loro competenza, sono tenuti ad uniformarsi. Le attività di cantiere e tutte le altre operazioni condotte in Centrale da personale facente parte di ditte esterne sono regolamentate da precise procedure che riguardano sia la sicurezza sia l'ambiente di lavoro (in applicazione del Decreto Legislativo 81/2008). Questa prassi, consolidata ai fini della sicurezza e dell'ambiente di lavoro, sarà estesa anche per il controllo delle attività svolte dagli appaltatori che possono generare impatti ambientali. Per quanto riguarda il servizio mensa, gestito da una ditta esterna, nel capitolato tecnico del contratto di appalto stipulato da Edipower, è specificato che il fornitore del servizio deve provvedere a sua cura e spese alla rimozione, raccolta, trasporto, conferimento a discarica ed allo smaltimento dei rifiuti prodotti nell’effettuazione del servizio, in conformità a quanto previsto dalle normative vigenti.

Traffico indotto

Il traffico stradale indotto dalle attività del sito è limitato ai dipendenti, alle necessità di approvvigionamento di reagenti chimici e di smaltimento dei rifiuti. Dal 2001, conseguentemente all’entrata in funzionamento degli impianti di desolforazione, la necessità di approvvigionamento del calcare e dell’avvio a recupero del gesso prodotto hanno incrementato il numero dei trasporti su strada da e verso la

Centrale nella misura di circa 2000 automezzi/anno per l’avvio a recupero del gesso e di circa 1000 per l’approvvigionamento del calcare. Oltre al traffico navale legato alle necessità di approvvigionamento dell’olio combustibile, si ha un incremento del traffico dovuto all'utilizzazione del porto di Milazzo per il caricamento di circa 10 navi relativamente alle necessità di recupero del gesso.

Influenza sull'ambiente antropico

La Centrale di San Filippo del Mela è fra le più importanti imprese produttive del comprensorio milazzese e della provincia di Messina. L’Edipower impiega direttamente, per le attività di esercizio e

manutenzione, 251 lavoratori oltre ad avvalersi anche di imprese specializzate esterne. I lavoratori dipendenti della Centrale provengono dalle seguenti aree della Provincia di Messina:

Tabella 10 - Lavoratori dipendenti della Centrale

Provenienza

San Filippo del Mela Milazzo Barcellona P.G. Messina Altri Comuni

La presenza di ditte esterne è continua nel campo manutentivo ma estremamente variabile come numero di addetti; in concomitanza di cantieri di

costruzione di nuovi impianti e di bonifica si possono avere fino a 450 presenze giornaliere.

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Rapporti con l’esterno

La Centrale, nell’ambito dei rapporti con la comunità, per dare trasparenza alla gestione delle attività di produzione di energia elettrica, ha avviato un progetto finalizzato all’attivazione di un dialogo con i cittadini e con le istituzioni per promuovere la conoscenza della propria attività produttiva e dei sistemi di prevenzione e controllo ambientale adottati. Anche nel 2008 è proseguita l’iniziativa “Edipower per la scuola”, che prevede un programma di visite guidate all’interno della Centrale, il concorso “Un anno con energia” rivolto alle scuole elementari e medie inferiori ed il concorso “Energica-mente” riservato alle scuole medie superiori. Inoltre è stata istituita una borsa di studio per gli studenti maturandi delle scuole medie superiori del Comprensorio del Mela. Nel 2008, hanno visitato la Centrale 590 alunni e 370 alunni coinvolti nelle lezioni “l’esperto in classe”. Nell’Agosto 2003 Edipower ha firmato con l’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana il nuovo Protocollo di eco-gestione per la Centrale di San Filippo del Mela che è stato poi ufficializzato dal Decreto Regionale n. 976/2003 (aggiornato una prima volta nel 2006 e, successivamente nel 2008 con DDVS 16/01/2008). Il Protocollo stabilisce che, quando i risultati del monitoraggio evidenziano situazioni specifiche di peggioramento della qualità dell’aria, si provveda a realizzare interventi gestionali sugli impianti, quali la riduzione gradualmente il carico (livello di preallarme) e l’utilizzo di combustibile a basso tenore di zolfo (livello di allarme), e quindi le emissioni. Benché il Decreto preveda un rimando a tempi successivi per l’attuazione degli interventi da parte delle ditte operanti nell’area, Edipower autonomamente applica il Protocollo interamente già dal momento della sua pubblicazione. A partire dal 2007 e proseguendo nel 2008, il numero dei superamenti al suolo delle concentrazioni di biossido di zolfo è stato inferiore al valore di legge. Nel Febbraio 2006 è stata sottoscritta la Convenzione tra Edipower ed il Comune di San Filippo del Mela che, ha coinvolto la Regione Sicilia nella stipula di un Accordo di Programma per la connessione alla rete gas e per la realizzazione da parte di Edipower di un dissalatore al servizio della cogenerazione, ha stabilito le linee guida per l’ambientalizzazione e la messa a disposizione gratuita dei quantitativi di gesso prodotti dal

processo di desolforazione dei gruppi ambientalizzati per lo sviluppo in loco di industrie della filiera del gesso. Infine, sono stati delineati gli impegni per il coinvolgimento delle imprese locali nella realizzazione delle nuove installazioni. Questi impegni si sono tradotti nel 2007, coinvolgendo anche l’Associazione Industriale locale e Termokimik l’azienda capofila per le opere di ambientalizzazione, in sistemi di qualifica dei fornitori di servizi coi quali stipulare degli accordi quadro con l’obiettivo di permettere, da un lato, la disponibilità di risorse qualificate alle quali affidare i lavori in appalto e, dall’altro, di dare continuità all’attività delle imprese, con indubbie ricadute positive su tutto il sistema economico locale. Nell’ambito della Convenzione stipulata il 9 febbraio 2006 tra Edipower e il Comune di San Filippo del Mela, è stato sviluppato un progetto di formazione tecnico-professionale, mirato all’acquisizione di competenze teorico – pratiche in campo elettrico, meccanico e regolazione, e destinato a persone delle comunità locali, selezionati grazie all’ausilio del supporto di esperti esterni, mediante l’utilizzo di test di verifica (orali e scritti) delle conoscenze, tra i diplomati presso Istituti Professionali, i diplomati presso Istituti tecnici industriali, i diplomati universitari di 1° livello in ingegneria industriale o in possesso di altro diploma di laurea tecnico equivalente, di età compresa tra i 18 e 35 anni. Il corso era inizialmente rivolto a 40 persone ma visto il grande interesse suscitato e l’alto numero di persone che ha superato le prove di selezione, Edipower ha deciso di coinvolgere ben 89 giovani. Lo scopo del progetto è definire e realizzare percorsi di addestramento differenziati per formare figure professionali interessanti per le aziende del settore termo – elettro – meccanico. Con tale iniziativa Edipower si propone di fornire un contributo attivo allo sviluppo del tessuto sociale locale, mettendo a disposizione il proprio patrimonio di conoscenze / competenze. Il programma – che sarà realizzato mediante sessioni d’aula di approfondimento teorico e di attività pratica presso i reparti operativi della Centrale Termoelettrica di San Filippo del Mela – sarà avviato nel febbraio 2009 e completato nel corso del 2010.

Richieste di chiarimenti ed informazioni tecniche

Nel corso del 2008 vi sono stati delle richieste di chiarimenti tecnici da parte dell’ARPA (DAP ME) in merito ad emissioni odorigene.

Contestualmente all’inoltro dei dati di impianto al DAP, è stato reiterato che la Centrale in virtù del proprio ciclo produttivo è estranea a qualsiasi tipo di emissioni odorigene.

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Valutazione degli aspetti ambientali

Tra tutti gli aspetti ambientali individuati, sono stati selezionati quelli significativi sulla base di criteri oggettivi. I criteri di valutazione sono stati scelti sulla base del Regolamento CE 761/2001, della Norma UNI EN ISO 14001, della Legislazione vigente e delle norme di buona tecnica, tenuto conto del contesto ambientale del sito. In particolare, il criterio di valutazione ha tenuto conto della presenza di una o più delle seguenti condizioni:

� è oggetto di prescrizioni autorizzative, disposizioni di legge vigenti oppure di prevedibili evoluzioni normative;

� genera impatti ambientali oggettivamente rilevabili, con particolare riguardo ad eventuali componenti ambientali critiche o ad ecosistemi sito specifici;

� riguarda obiettivi strategici della politica ambientale dell’azienda;

� genera o può generare conseguenze economiche, come specificato al punto 6.2.2;

� è oggetto della sensibilità sociale locale.

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12. Il programma ambientale Nel corso del 2008, nell’ambito del progetto Euclide per il miglioramento continuo, nella Centrale di San Filippo del Mela sono stati portati a termine il 70% dei cantieri aperti nel

2007, la rimanente è in corso di completamento. Sempre nel 2008 sono stati avviati alcuni cantieri che hanno una ricaduta positiva in termini di impatto ambientale; la tabella seguente sintetizza i cantieri:

CANTIERE BENEFICIO

Adeguamento vasca raccolta acque inquinabili da OCD con densità >1

Aumento della flessibilità dell’impianto al trattamento di acque oleose per qualunque tipo di OCD

Ottimizzazione del processo di sterilizzazione dell’acqua mare all’impianto ad osmosi

Aumento della produzione di acqua con relativa riduzione di prelievo di acqua da falda di circa il 5%

Riduzione dello scostamento di consumo specifico per cause interne al condensatore di SF2

Riduzione del consumo di OCD con relativa riduzione delle emissioni

Riduzione del consumo di vapore per il riscaldamento dell’OCD di SF1

Riduzione di produzione di acqua demi e conseguente riduzione di acqua di falda nonché riduzione del consumo di OCD

Obiettivi triennio 2006÷2009

Nel triennio 2006-2009 sono stati raggiunti tutti gli obiettivi, mentre per quelli da concludersi nel 2009, si riporta, di seguito, l’avanzamento: o Suolo 3 relativo alla demolizione della vasca

lavaggio pezzi di Ponente, sarà eseguito alla fine dei lavori di ambientalizzazione dei Gruppi 1 e 2 da 160 MW (Dicembre 2009).

o Sostanze 1 relativo alla sostituzione del PCB, presente in impianto, per esigenze del mercato elettrico, non è stato possibile fermare i gruppi per procedere alla sostituzione dei trasformatori. L’obiettivo sarà raggiunto nel 2009.

o Aria 2, l’installazione di opacimetri sui

condotti fumi all’uscita delle caldaie sia per i gruppi 1-2 che per i gruppi 5-6, è stata conclusa l’attività al Gruppo 5, mentre quella del gruppo 6 sarà completata nel 2010, per problemi legati a fermate di manutenzione programmata.

o Aria 4, l‘installazione dei DeNOx e DeSOx sui gruppi da 160 MW si raggiungerà ad ottobre 2009, lo slittamento è stato dovuto a ritardi sulle autorizzazioni rilasciate dalla Regione Siciliana.

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SINTESI OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE 2006 - 2009

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Sostanze 1

Sostanze 2

Risorse 1

Aria 1

Aria 2

Aria 3

Aria 4

Ambiente 1

Ambiente 2

Ambiente 3

Ambiente 4

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SINTESI OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE 2009 - 2011

RISORSE Obiettivo Traguardo Intervento

proposto Responsabile Risorse (€) Scadenza Avanzamento

Risparmi acque di falda

Riduzione emungimento dai pozzi profondi

Raddoppio linea finitura impianto osmosi inversa

Capo Sezione Esercizio

250.000 Luglio 2010

Risparmi acque di falda

Riduzione emungimento dai pozzi profondi

Recupero spurghi intermittenti dalle caldaie con tubazioni di scarico fino alla vasca Penelope

Capo Sezione Esercizio

Febbraio 2010

EMISSIONI

Obiettivo Traguardo Intervento proposto

Responsabile Risorse (€) Scadenza Avanzamento

Riduzione consumi di energia elettrica

Minore emissione di CO2

Installazione di pannelli fotovoltaici da 260 kW, sul nuovo capannone gesso

Realizzazione Progetti

1.700.000 Dicembre 2011 Acquisto pannelli

Riduzione emissioni

Minor emissione di SO2

Sperimentazione di Olio Vegetale nei gruppi da 160 MW

Gruppo di lavoro in c.le

1.000.000 Gennaio 2010

Riduzione emissioni CO2

Sostituzione di Ape car con biciclette

Riduzione parco motori a scoppio circolanti in C.le

Capo Sezione Manutenzione

55.000 Febbraio 2010

GESTIONE SOSTANZE E MATERIALI PERICOLOSI

Obiettivo Traguardo Intervento proposto

Responsabile Risorse (€) Scadenza Avanzamento

Monitoraggio delle parti d’impianto contenenti amianto

Miglioramento della gestione delle sostanze pericolose (amianto)

Analisi ambientale atta alla certificazione dell’assenza di fibre di amianto, e convalida metodo ENEL INDEX

Capo Centrale 140.000 Febbraio 2010 Emissione contratto

Riduzione di sostanze pericolose presenti in impianto

Dismissione di parti d’impianto contenti, Amianto e Fibre ceramiche

Rimozione di coibentazioni di parti d’impianto contenenti amianto

Capo Sezione Manutenzione

600.000 Febbraio 2011

RUMORE

Obiettivo Traguardo Intervento proposto

Responsabile Risorse (€) Scadenza Avanzamento

Ulteriore abbattimento dei livelli di immissione sonora ai ricettori sensibili

Riduzione di 10 dB(A)

Inserimento nuovi silenziatori per eiettori vuoto

Capo Sezione Manutenzione

Febbraio 2011

Riduzione di emissione sonora dei ventilatori VA

Riduzione di rumorosità a livelli inferiori ad 85 dB(A) in aree di passaggio

Installazione di barriere silenti ad L

Capo Sezione Manutenzione

350.000 Dicembre 2011

AMBIENTE MARINO

Obiettivo Traguardo Intervento proposto

Responsabile Risorse (€) Scadenza Avanzamento

Prevenzione inquinamento marino mediante servizio di vigilanza costiera e pronto intervento

Assenza immissione di

Pulizia-verifica panne di protezione agli scarichi a mare

Capo Sezione Manutenzione

200.000 /anno

Dicembre 2009 Dicembre 2010 Dicembre 2011

IMPATTO VISIVO Obiettivo Traguardo Intervento

proposto Responsabile Risorse (€) Scadenza Avanzamento

Miglioramento impatto visivo nei visitatori in centrale

Allestimento di aree verdi in centrale

Piantumazione di fiori ed aiuole in aree di centrale

Capo Sezione Manutenzione

150.000/anno Dicembre 2011

Obiettivo Traguardo Intervento

proposto Responsabile Risorse (€) Scadenza Avanzamento

Lotta biologica ai volatili molesti

Eliminazione di volatili molesti in aree di impianto

Utilizzo di falchi addestrati

Capo Centrale 25.000/anno Dicembre 2011 Allestimento habitat per falchi

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13. Il sistema di gestione ambientale

La gestione dell’impatto ambientale richiede un approccio attivo da parte delle industrie, in particolare l’introduzione e l’attuazione di politiche, obiettivi e programmi in materia ambientale nonché di efficaci sistemi di gestione ambientale. Il Sistema di Gestione Ambientale è la parte del sistema complessivo comprendente la struttura organizzativa, le responsabilità, le prassi, le procedure, i processi e le risorse per definire ed attuare la politica ambientale. La Centrale di San Filippo ha organizzato, già dai primi anni 90, la documentazione di pertinenza ambientale in un apposito archivio denominato Archivio Ambientale strutturato per comparti omogenei. Nel 1996 la Centrale ha predisposto, in accordo con il DM Ambiente del 21/12/95, le procedure per la Gestione del Sistema di Monitoraggio delle emissioni atmosferiche, installato secondo il dettato del DM Ambiente 12/07/90 (Linee guida). Nel 2000 la Centrale ha intrapreso le attività necessarie per l’adesione volontaria al sistema comunitario di ecogestione e audit (Regolamento CEE 1836/93 e successivo Regolamento CE 761/2001). La Centrale di San Filippo è convinta dell’utilità dello strumento “Politica Ambientale” che, oltre ad assicurare la conformità con tutte le pertinenti disposizioni regolamentari in materia ambientale, formalizza impegni finalizzati al costante e ragionevole miglioramento dell’efficienza ambientale. Pertanto ha predisposto un Sistema di Gestione Ambientale comprendente anche procedure di audit che consentono di valutare la conformità e l’efficacia di attuazione della politica ambientale del sito. Il sistema di gestione ambientale è stato attuato nel corso dell’anno 2001 ed ha ottenuto la certificazione di conformità alla norma UNI EN ISO

14001 nel mese di maggio 2002. ha poi conseguito la registrazione EMAS il 14/01/2004. Negli anni successivi, la centrale ha ottenuto dal verificatore ambientale accreditato la verifica e la convalida degli aggiornamenti delle dichiarazioni ambientali EMAS ai sensi del regolamento CE 761/2001. Per aderire al sistema comunitario di ecogestione e audit, la Centrale di San Filippo:

� ha effettuato una analisi ambientale iniziale; � adotta una politica ambientale del sito; � redige un programma ambientale; � ha introdotto ed applica un sistema di gestione

ambientale; � effettua audit ambientali (valutazioni documentate

e obiettive dell’efficienza del sistema di gestione ambientale);

� esegue il Riesame della direzione; � elabora una Dichiarazione ambientale (la

dichiarazione ambientale viene convalidata da un Verificatore Ambientale accreditato). Negli anni successivi la centrale ha rielaborato i documenti di cui sopra eseguendo le azioni e le attività necessarie per il mantenimento dell’accreditamento e per il conseguimento delle migliorie ambientali che si era proposto. Il Sistema di Gestione Ambientale si basa sull’applicazione di una serie di procedure, che disciplinano i comportamenti e le responsabilità del personale in relazione all’ambiente. Tutto il personale di Centrale, pur nei limiti delle responsabilità di ognuno, deve contribuire all’applicazione delle procedure. Di seguito, si riporta in forma schematica la struttura dell’organico della Centrale.

Capo Centrale

Capo Sezione Esercizio Capo Sezione Manutenzione

Assistente Capo Sezione Manutenzione

Capo Area Elettroregolazione

Responsabile di Turno gruppo 160 MW

Responsabile di Turno gruppo 320 MW

Responsabile Ottimizzazione

Responsabile movimento

combustibile

Responsabile laboratorio chimico

Capo Area Meccanico/Civile

Responsabile Personale e Servizi

Responsabile Ambiente e Siracurezza

Responsabile Acquisti Appalti e Materiali

Il Sistema stabilisce le modalità di registrazione degli impatti ambientali, nonché delle disposizioni legislative in materia ambientale. II Sistema di Gestione Ambientale è documentato mediante il Manuale Ambientale, la raccolta delle Procedure Gestionali e le Istruzioni Operative (procedure tecniche). Il Manuale Ambientale da una descrizione di tutto il Sistema di Gestione Ambientale e fa riferimento alle Procedure Gestionali in vigore.

Le Istruzioni Operative regolamentano la gestione tecnica dei sistemi con impatto ambientale. Tutta la nuova documentazione ambientale, integrata e coordinata con la preesistente, è raggruppata e raccolta nell’Archivio Ambientale di Centrale. Nel seguito si delineano brevemente gli elementi essenziali del Sistema di Gestione Ambientale.

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Compiti e responsabilità in materia di Gestione Ambientale

La Centrale Termoelettrica di San Filippo è inserita a livello organizzativo nella società Edipower. Nel seguito si individuano brevemente alcune delle responsabilità in merito al Sistema di Gestione Ambientale. Capo Centrale Il Capo Centrale ha piena responsabilità, autorità e autonomia per la definizione e attuazione della

politica, del programma ambientale del sito e per la gestione di tutti gli aspetti ambientali della Centrale. In particolare il Capo Centrale ha l’autorità per assicurare l’introduzione, l’applicazione e il riesame del sistema di gestione ambientale.

Rappresentante della Direzione

II Rappresentante della Direzione ha la responsabilità e l'autorità per l’attuazione, mantenimento e revisione del Sistema di Gestione Ambientale. Il Rappresentante della Direzione ha anche il compito di riferire al Capo Centrale, mediante

contatti diretti, le informazioni riguardanti l’andamento del Sistema di Gestione Ambientale.

Formazione e partecipazione

La diffusione della cultura ambientale tra i dipendenti rappresenta uno degli impegni della Direzione del sito. Pertanto la Centrale organizza corsi di formazione e informazione riguardanti il Sistema di Gestione Ambientale in generale ed i diversi aspetti ambientali e di sicurezza connessi alle specifiche attività eseguite dal personale. In particolare nel corso degli anni sono state effettuate ricorrenti azioni formative che hanno interessato tutti i lavoratori della centrale.

Tali corsi sono effettuati sulla base di un piano delle attività formative e informative che tiene conto delle esigenze aziendali, delle proposte tecnico-gestionali e delle evidenze operative per il miglioramento ambientale. Nel 2008 sono stati attuati diversi programmi di addestramento rivolti ai dipendenti per un totale di 14.747 ore. In Figura è rappresentata la ripartizione dei corsi.

La Centrale si è inoltre dotata di procedure per raccogliere eventuali proposte di miglioramento ambientale segnalate dal personale, consentendo

in questo modo a tutti di partecipare alla formulazione del programma ambientale.

Normative, aspetti ambientali e verifica della congruità alle prescrizioni

Sono procedurate le azioni relative all’analisi delle disposizioni normative e all’attuazione della prevenzione che ne possa derivare, così come le azioni relative all’analisi degli aspetti ambientali per modifiche anche lievi di processo o di modalità di esercizio e alla periodica verifica delle conformità alle prescrizioni legali e altre.

Gestione e controllo operativo Al fine di monitorare l’efficacia degli interventi migliorativi la Centrale valuta periodicamente l’efficienza e l’efficacia del sistema. In occasione del Riesame della Direzione tale valutazione consente sia di comunicare in modo adeguato sui risultati ottenuti, sia di individuare margini sui quali progettare nuove iniziative finalizzate al miglioramento.

Formazione ambiente

1%

Formazione sicurezza e igiene

del lavoro14%

Addestramento tecnico e

formazione specialistica

interna71%

Formazione specialistica

esterna14%

Corsi di formazioneTotale=14.747 ore

Formazione ambiente

Formazione sicurezza e igiene del lavoro

Addestramento tecnico e formazione specialistica interna

Formazione specialistica esterna

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Controllo e registrazione della documentazione

I documenti riguardanti l’ambiente sono adeguatamente registrati e gestiti e pertanto possiedono i requisiti di attendibilità.

Audit Ambientali Interni

La Centrale ha elaborato ed applica procedure interne per effettuare audit interni; in particolare viene verificata la conformità del Sistema ai requisiti del regolamento, l’osservanza delle disposizioni regolamentari e l’efficacia del processo di riesame.

Riesame del Sistema di Gestione Ambientale

L’attività di riesame è procedurata e la direzione dispone dei relativi rapporti.

Comunicazione

La Centrale ha predisposto e applica procedure per ricevere, registrare, valutare e rispondere a comunicazioni interne ed esterne riguardo alle problematiche ambientali. La presente Dichiarazione ambientale viene diffusa ai Sindaci dei comuni limitrofi, alla Provincia Regionale di Messina, agli Enti di controllo della Centrale, (AUSL, ISPESL, Ispettorato del Lavoro, Vigili del Fuoco), alla Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura, alle Associazioni di categoria degli imprenditori della provincia di Messina, alle scuole della zona.

Collaborazione con enti

La Centrale collabora con la Provincia regionale di Messina attraverso un’unica rete di monitoraggio della qualità dell’aria. La Centrale ha costanti e proficui contatti con l’università e scuole della zona. Tali rapporti si esplicano con visite guidate, corsi di formazione e stage.

Gestione delle Emergenze

Al fine di gestire le possibili situazioni di emergenza, la Centrale si è dotata di un piano di gestione delle emergenze (Piano di Emergenza Interno) in cui sono trattate quelle correlabili agli impatti ambientali importanti. In particolare:

� incendio; � sversamenti di olio combustibile; � sversamenti di reagenti chimici; � fuoriuscita di gas di combustione e/o gas infiammabili; � sviluppo di gas a seguito rottura serbatoi reagenti chimici; � dispersione di fibre di amianto e/o fibre ceramiche; � sversamenti di oli contenenti PCB.

Tutto il personale di Centrale è stato informato sull’esistenza di tale piano ed è stato addestrato, ad affrontare tutte le possibili situazioni di emergenza. Nell’ambito delle attività formative sono previste anche delle esercitazioni periodiche specifiche per la gestione delle emergenze ambientali.

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14. Compendio dei dati ambientali dell’esercizio 2008Di seguito viene riportato il compendio dei dati relativi all’aggiornamento delle informazioni ambientali dell’anno 2008, sinteticamente riassunto nella figura sottostante in forma di bilancio ambientale.

I dati sono riportati in dettaglio nelle tabelle della pagina successiva.

Acqua di mare restituita dopo condensazione e raffreddamento: 1.079 m3 Acqua scaricata da impianto di trattamento reflui: 1.527 x 103

m3

Scarichi a mare

Emissioni

SO2: 4.780 t NOX: 2.710 t Polveri: 88 t CO: 521 t CO2: 3.066 kt

Rifiuti speciali non pericolosi: 40.819 t Rifiuti speciali pericolosi: 3.253 t

All’aria All’acqua

Energia netta: 3.648 GWh

Discarica controllata

Recupero

Vendita

Liquidi Gas Energia Rifiuti

DATI IN INGRESSO Olio combustibile: 971.084 t Gasolio: 1.262 t Acqua da mare per Raffreddamento: 1.079 x 106 m3

Acqua da pozzo: 1.114 x103 m3

Acqua da dissalatore: 872 m3

Acqua potabile: 32.000 m3

Materiali di consumo: 31.860 t

Figura 9 Bilancio ambientale 2008

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Tabella 11

Dati in ingresso della Centrale

2006

2007

2008

Combustibile utilizzato

Olio combustibile, (t) 1.016.000 1.060.000 971.084 Gasolio, (t) 1.070 1.180 1.262 Contenuto di zolfo nell’olio combustibile, (%) (valore medio ponderato)

1,41 1,21 1,07

Acqua prelevata (in ingresso alla Centrale)

Acqua di mare per raffreddamento e Condensazione, (m3 x 106) 952 1.055 1.079 Prelievo da pozzo, (m3) 1.145.500 845.970 1.114,30

Acqua da dissalatore, (m3) 649.180 931.470 872.000 Prelievo da acquedotto, (m3) 10.877 33.535 32.000 Acqua ITAR recuperata (m3

x103) 330.460 417.900 376.90

Acque meteoriche recuperate a ITAR, (m3 x103)

127.000

201.528(a)

120.000

Acqua mare per lavaggio Lijungstroem (m3)

42.000

12.000(b)

15.000

Materiali di consumo (t) 41.411 30.854 31.860 (a) dati meteo 2007 rilevati www.meteosisilia.it, superficie della Centrale 540.000 m2; coperta 40%. (b) La diminuizione della quantità di acqua per il lavaggio Lilungstroem è dovuta ai minori lavaggi effettuati per il minor sporcamento dei riscaldatori.

Tabella 12

Dati in uscita della Centrale

2006

2007

2008

Energia elettrica (GWh)

Produzione lorda 4.364 4.473 4.103 Produzione netta (c) 3.919 4.006 3.648

Emissioni atmosferiche principali (t)

SO2 8.662 8.699 4.780 NOX 3.086 3.198 2.710 Polveri 104 114 88 CO 471 569,99 521,10 CO2 3.211.770 3.341.000 3.066,17 Scarichi idrici Acqua restituita dopo condensazione e raffreddamento, (m3 x 106)

951,61

1.055

1.079

Acqua scaricata da impianto di trattamento, (m3)

1.523.000

1.373.000

1.527.00

Perdite per evaporazione stimate, (m3)

365.802

233.603(d)

215.000

Rifiuti prodotti

Pericolosi, (t) 5.021,76 2.391,21 3.253

Non pericolosi, (t) 62.838,9 49.744,21 40.818 (d ) Produzione netta = Produzione lorda – Consumi Interni; l’aumento dei consumi interni (circa 1%) è dovuto all’esercizio degli impianti di abbattimento degli inquinanti. (d ) l’acqua evaporata è stata considerata come la differenza fra l’acqua in ingresso e l’acqua scaricata + l’acqua recuperata.

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15. Appendice

Limiti di legge per le emissioni

Il D.A. 292/17 del 24 giugno 1998, il D.D.G. 430/17 del 19 giugno 2001 ed il Dlgs 152/06, fissano i limiti delle concentrazioni degli inquinanti, rispettivamente per i gruppi da 320 MW e per i gruppi da 160 MW.

� gruppi da 160 MW: Biossido di zolfo 940 mg/Nm3 Ossidi di azoto (espressi come biossido di azoto) 450 mg/Nm3 Polveri 50 mg/Nm3 Monossido di carbonio 250 mg/Nm3 Tali limiti si riferiscono a valori medi mensili, considerando le ore di effettivo funzionamento. Inoltre i gruppi da 160 MW devono rispettare i seguenti limiti di emissione espressi in flussi di massa annuale e mensile totale per i 4 gruppi: Biossido di zolfo 15.300 t/anno Biossido di zolfo 1.530 t/mese Ossidi di azoto (espressi come biossido di azoto) 6.000 t/anno Ossidi di azoto (espressi come biossido di azoto) 600 t/mese

� gruppi da 320 MW: Biossido di zolfo 400 mg/Nm3 Ossidi di azoto (espressi come biossido di azoto) 200 mg/Nm3 Polveri 50 mg/Nm3 Monossido di carbonio 250 mg/Nm3 Tutte le concentrazioni sono riferite a gas secchi con eccesso di ossigeno al 3%. Tali limiti si riferiscono a valori medi mensili, considerando le ore di effettivo funzionamento.

Limiti di legge per la qualità dell’aria

I limiti della qualità dell’aria per il biossido di zolfo, in base a quanto previsto dal DM. n° 60 del 2/04/2002, sono :

Definizione Periodo di mediazione Valore Limite

Valore limite orario per la protezione della salute umana

1 ora

350 µg/Nm3

da non superare più di 24 volte per anno civile

Valore limite di 24 ore per la protezione della salute umana

24 ore

125 µg/Nm3

da non superare più di 3 volte per anno civile

Valore limite per la protezione degli ecosistemi

Anno civile e inverno (1 ottobre÷31 marzo) 20 µg/Nm3

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Limiti di legge per gli effluenti liquidi

Per gli scarichi industriali, relativamente alla Centrale di San Filippo, valgono i limiti della tabella 3 dell’All.5, Allegati alla parte III del D. Lgs.152/06. In particolare: - per i solidi sospesi ≤ 80 mg/L; - per gli oli minerali ≤ 5 mg/L; - per il COD ≤ 160 mg/L; - per il rame ≤ 0,1 mg/L; - per il ferro ≤ 2 mg/L; - per il cadmio ≤ 0,02 mg/L; - per il cromo ≤ 2 mg/L; - per il piombo ≤ 0,2 mg/L; - per lo zinco ≤ 0,5 mg/L; - per il nichel ≤ 2 mg/L; La temperatura dello scarico in mare non deve superare i 35°C e l'incremento di temperatura del corpo ricevente non deve in nessun caso superare i 3°C oltre i 1000 metri di distanza dal punto di immissione.

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16. Informazioni al pubblico

Per informazioni e approfondimenti contattare: Capo Centrale Fulvio Ivo Guidi tel. 090.960.7280 fax. 090.9384.471 e-mail: fulvio.guidi @edipower.it Capo Sezione Manutenzione Cozzolino Isidoro tel. 090.960.7231 fax 090.9384.471 e-mail: [email protected] Capo Sezione Esercizio Zanfardino Gaetano tel. 090.960.7232 fax. 090.9384.471 e-mail: [email protected] Centralino tel. 090.960.7111

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17. La registrazione EMAS - validità e convalida della Dichiarazione Ambientale

Il Verificatore Ambientale accreditato IT-V-0002, RINA S.p.A., via Corsica, 12 – 16128 Genova, ha verificato e convalidato questa Dichiarazione Ambientale ai sensi del Regolamento CE 761/2001 il -----------. La Direzione della Centrale termoelettrica di S. Filippo del Mela si impegna a trasmettere all’Organismo Competente sia i necessari aggiornamenti annuali sia la revisione della Dichiarazione Ambientale completa entro tre anni dalla data della presente convalida e a metterli a disposizione del pubblico secondo quanto previsto dal Regolamento CE 761/2001.

RINA DIREZIONE GENERALEVia Corsica, 12

16128 GENOVA

CONVALIDA PER CONFORMITA’AL REGOLAMENTO CEN° 761/01 del 19.03.2001

( Accreditamento IT - V - 0002 )

N. _ _ _ _ _ _ _ _ _ _15

Dr. Roberto CavannaDirettore Divisione Certificazione

e Servizi

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

RINA S.p.A.

Genova, _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _25/06/2009

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18. Glossario

Ambiente Contesto nel quale opera un’organizzazione, comprendente l’aria, l’acqua, il terreno, le risorse naturali, la flora, la fauna, gli esseri umani e le loro interazioni.

Ambientalizzazione Modifiche impiantistiche finalizzate alla riduzione degli impatti ambientali.

ARPA Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale.

Aspetto ambientale Elemento di una attività, prodotto o servizio di una organizzazione che può interagire con l’ambiente.

Audit ambientale Strumento di gestione comprendente una valutazione sistematica, documentata, periodica e obiettiva dell’efficienza dell’organizzazione del Sistema di gestione e dei processi destinati alla protezione dell’ambiente.

BOD 5 Domanda biologica di ossigeno. E’ la quantità di ossigeno consumata biologicamente in 5 giorni.

Calcare Roccia di natura sedimentaria, ricca di carbonato di calcio.

Centrale Termoelettrica Impianto per la produzione di energia elettrica tramite vapore prodotto a seguito dello sviluppo di calore da un combustibile (carbone, gasolio, gas naturale, olio combustibile denso).

Chilowattora (kWh) Unità di misura dell'energia elettrica.

CO

Ossido di Carbonio; si forma dall'ossidazione incompleta dei composti del carbonio contenuti nei combustibili utilizzati.

CO2 Biossido di Carbonio (denominato anche anidride carbonica); si forma dall’ossidazione dei composti del carbonio contenuti nei combustibili utilizzati. E’ un cosiddetto gas serra.

COD Domanda di ossigeno chimico. È la quantità di ossigeno utilizzata per ossidare chimicamente le sostanze organiche e inorganiche presenti.

Consumo specifico Rapporto tra la quantità di calore sviluppata dal combustibile impiegato in una sezione termoelettrica in un determinato periodo di tempo e la corrispondente quantità di energia elettrica netta prodotta.

DA

Decreto emesso dagli Assessorati della Regione Siciliana.

DeNOX Impianti di abbattimento degli ossidi di azoto (NOx) presenti nei fumi di combustione.

DeSOX Impianti di abbattimento degli ossidi di zolfo (SO2) presenti nei fumi di combustione.

Dichiarazione ambientale Dichiarazione elaborata dall’impresa in conformità delle disposizioni del Regolamento CE 761/2001.

DMA 21/12/95 Decreto del Ministero dell’Ambiente riguardante: Disciplina dei metodi di controllo delle emissioni in atmosfera degli impianti industriali.

EMAS Environmental Management and Audit Scheme - sistema di gestione ambientale e schema di audit definito dal Regolamento CE 761/2001.

Gas free

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Certificazione rilasciata da un professionista abilitato sull’assenza di gas tossici o pericolosi all’interno di un serbatoio.

GGH Gas-Gas-Heater; scambiatore di calore a lamierini, rotante, fra fumi in ingresso e fumi in uscita DeSOx

Impatto sull’ambiente Qualunque modificazione dello stato dell’ambiente, negativa o benefica, totale o parziale, conseguente alle attività svolte nel sito e derivanti da aspetti ambientali.

ITAR Individua nel complesso l’Impianto Trattamento Acque Reflue della Centrale.

MgO

Ossido di magnesio, additivata ai fumi in caldaia per neutralizzarne l’acidità

MWp Potenza di picco (MegaWatt di picco): potenza delle celle prodotta da un dispositivo fotovoltaico in condizioni standard di funzionamento (irraggiamento 1000 W/ m2, temperatura delle celle 25° C) .

NOX

Miscela di ossidi di azoto; si formano dall’ossidazione dei composti azotati contenuti nel combustibile utilizzato e dall’ossidazione dell’azoto dell’aria.

Nm3

Normal metro cubo, misura del volume di effluente gassoso rapportato alle condizioni fisiche normali (0°C e 0,1013 Mpa).

OCD

Olio Combustibile Denso. Prodotto della raffinazione del petrolio. Viene distinto in funzione della percentuale di zolfo presente in :

- ATZ > 2.50% - MTZ 1.30% ÷ 2.50% - BTZ 0.5% ÷ 1.30%

PCB Poli Cloro Bifenile: sostanza contenuta in alcuni trasformatori avente funzione isolante.

pH

Concentrazione di ioni di idrogeno - Indica l’acidità o l’alcalinità di un liquido. RA

Scambiatore di calore a lamierini, rotante, fra aria in ingresso e fumi in uscita caldaia, tipo Liungstroem

Regolamento CE 761/2001

Regolamento del Consiglio della CEE del 19/03/2001 sull’adesione volontaria delle imprese del settore industriale ad un sistema comunitario di ecogestione e audit (spesso indicato con la sigla EMAS: Environmental Management and Audit Scheme).

RRQA Rete di Rilevamento della Qualità dell’Aria.

Rete elettrica L’insieme delle linee, delle stazioni e delle cabine preposte alla trasmissione e alla distribuzione dell’energia elettrica.

Solidi in sospensione Sostanze presenti in un campione d’acqua da analizzare che vengono trattenute da un filtro a membrana di determinata porosità.

SO2 Biossido di zolfo (denominato anche anidride solforosa); si forma dall’ossidazione dei composti dello zolfo contenuti nel combustibile utilizzato.

Stechiometria Studio delle quantità di elementi o composti interessati ad una reazione chimica.

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Unità di base e supplementari del SI

QUANTITA’ UNITA’ SIMBOLO Lunghezza Metro m Massa Chilogrammo kg Tempo Secondo s Corrente elettrica Ampere A Temperatura termodinamica Kelvin K Intensità luminosa Candela cd Quantità di sostanza Mole mol

Prefissi comunemente usati

FATTORE PREFISSO SIMBOLO 1012 Tera T 109 Giga G 106 Mega M 103 kilo k 10-1 deci d 10-2 centi c 10-3 milli m 10-6 micro v

Unità derivate dal SI

QUANTITA’ UNITA’ SIMBOLO Area metro quadrato m2 Volume metro cubo m3 Velocità metro per secondo m/s Frequenza Hertz Hz = cicli/s Densità chilogrammo per metro cubo kg/m3 Forza Newton N = kg · m/s2 Energia, lavoro, calore Joule J = N · m Potenza Watt W = J/s Pressione Pascal Pa = N/m2 Carica elettrica Coulomb C = A·s Potenziale elettrico Volt V = W/A Flusso magnetico Weber Wb = V·s Campo magnetico Tesla T = Wb/m2

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Unità SI e fattori di conversione per alcune unità di uso comune

Per convertire da…. Simbolo a…. Simbolo Moltiplicare per….

Volume Litro l metro cubo m3 0,001

Pressione

bar bar Pascal Pa 100.000 atmosfera atm Pascal Pa 101.325

Energia / Lavoro

calorie cal Joule J 4,186 wattora Wh Joule J 3.600

Potenza

calorie/ora cal/h Watt W 0,0011628

Energia Specifica

calorie/chilogrammo cal/kg Joule/kg J/kg 4,186