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Centro Studi C.N.I. 6 settembre 2018

Centro Studi C.N.I. 6 settembre 2018 · «un fondo di mutuo soccorso insito nel no-stro sistema», ... re», s'inserisce il numero uno dell'Enpapi (infermieri) Mario Schiavon, «lo

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Centro Studi C.N.I. 6 settembre 2018

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 6 settembre 2018

Pagina I

BANDI EUROPEI

Appalti, offerte in digitaleItalia Oggi 06/09/18 P. 33 1

CASSE PROFESSIONISTI

Casse pronte al dialogo con il governoItalia Oggi 06/09/18 P. 34 2

RICONOSCIMENTO QUALIFICHE PROFESSIONALI

PROFESSIONI PIU' LIBERE IN EUROPAItalia Oggi 06/09/18 P. 34 DAMIANI MICHELE 3

CNEL

Il Cnel comunicaItalia Oggi 06/09/18 P. 34 4

DIRITTI D' AUTORE

Diritto d'autore sui contenuti digitali, di nuovo battaglia al Parlamento UeSole 24 Ore 06/09/18 P. 21 Alberto Magnani 5

WEB TAX

A sbagliare sulla web tax fu il PdCorriere Della Sera 06/09/18 P. 5 7

ZONE SISMICHE

In zona sismica lavori registratiItalia Oggi 06/09/18 P. 33 8

ILVA

Rush sull'uva: 10.300 assunti più la clausola di garanziaSole 24 Ore 06/09/18 P. 5 Carmine FotinaDomenico Palmiotti

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PRIVACY

Privacy, massima tutela per chi segnala illecitiItalia Oggi 06/09/18 P. 29 11

Dal 18 ottobre scatta il documento di gara unico europeo (via web)

Appalti, offerte in digitaleCredenziali aziendali esibite online alle p.a.

DI CINZIA DE STEFANIS

Dal 18 ottobre semplifi-cazioni per l'accesso aibandi di gara pubbli-ci in formato europeo.

E possibilità di presentarele offerte online. Da questadata, infatti, sarà possibilepresentare, elettronicamen-te, le offerte a tutte le am-ministrazioni aggiudicatricidell'Unione, attraverso il do-cumento di gara unico europeo(Dgue). Questo dovrà esserepredisposto esclusivamentein conformità a regole tec-niche, che saranno emanateda AgID (Agenzia per l'Italiadigitale) ai sensi dell'articolo58, 10 comma, del codice deicontratti pubblici. Per tuttele procedure di gara banditea partire da tale data, even-tuali Dgue di formati diversida quelli definiti dalle regoletecniche dell'AgID sarannoconsiderati quale documenta-zione illustrativa a supporto.A ricordare l'entrata a regimedegli appalti elettronici, chesemplificano l'intero ciclo del-le gare pubbliche, rendendolopiù efficiente e trasparente, èstata la stessa Commissioneeuropea, che ha divulgato neigiorni scorsi una nota tecni-ca sul tema. Ricordiamo chequest'obbligo è stato previstodal codice appalti (articolo 85,comma 1, del dlgs n. 50/2016) edal regolamento Ue n. 7/2016,che ha adottato il modello diDgue per tutti gli stati mem-bri dell'Unione.

Autodichiarazione susituazione economica. Ildocumento di gara unico elet-tronico europeo è un'autodi-chiarazione dell'impresa sullapropria situazione finanziaria,sulle proprie capacità e sullapropria idoneità per una pro-cedura di appalto pubblico.Soltanto l'aggiudicatario ètenuto a fornire prove docu-mentali complete. In futuro,potrebbe essere eliminato an-che quest'obbligo qualora taliprove possano essere collega-te elettronicamente a banchedati nazionali. L'adozione delDgue elettronico mira, dun-que, a ridurre gli oneri docu-mentali ed economici a caricodei soggetti partecipanti alleprocedure di gara, e a sem-plificare le procedure di ve-rifica da parte delle stazioniappaltanti. Così, a partire dal18 ottobre 2018, un operatoreeconomico potrebbe non doverpiù fornire documenti ammi-nistrativi complementari nelcaso in cui l'amministrazioneaggiudicatrice possieda giàtali documenti. Perchè il ricor-so agli appalti elettronici ser-ve a rendere la procedura piùtrasparente, a ridurre l'inte-razione sleale tra i funzionariresponsabili degli appalti e glioperatori economici, a facilita-re l'individuazione di irregola-

rità e corruzione grazie a pistedi controllo trasparenti.

Ruolo strategico degliappalti. Le nuove direttivepartono dall'idea che gli ap-palti abbiano un ruolo strate-gico. E questo non soltanto nelgarantire che i fondi pubblicivengano spesi in maniera eco-nomicamente efficiente, assi-curando il miglior rapportoqualità/prezzo per l'acquirentepubblico. Ma anche nel conse-guire target in fatto di inno-vazione, ambiente e inclusionesociale. Come? In particolare,attraverso tre percorsi:

- i documenti di gara elet-tronici dovranno richiedereesplicitamente agli operatorieconomici di rispettare ob-blighi sociali e in materia didiritto del lavoro, incluse leconvenzioni internazionali;

- le amministrazioni aggiu-dicatrici vengono incoraggiatea utilizzare al meglio, dal pun-to di vista strategico, gli appal-ti pubblici per stimolare l'inno-

vazione. L'acquisto di prodotti,lavori e servizi innovativi, adesempio, secondo Bruxellessvolge un ruolo fondamentaleper migliorare l'efficienza e laqualità dei servizi pubblici enell'affrontare le principalisfide a valenza sociale;

- infine, le amministrazioniaggiudicatrici potranno riser-vare l'aggiudicazione di de-terminati appalti di servizi amutue e imprese sociali per unperiodo di tempo limitato.

-© Riproduzione riservata-

AI via la digitalizzazione delle procedure di gara

Dal 18 ottobre:

- entra in vigore l'obbligo di uso dei mezzi di comunicazione elettronici nellosvolgimento delle procedure di aggiudicazione. Con conseguente obbligo a caricodelle stazioni appaltanti di dotarsi di piattaforme telematiche per la gestione dellegare (articolo 40, comma 2, dlgs n. 50/2016);

- il Dgue dovrà essere predisposto solo in conformità alle regole tecniche chesaranno emanate da AgID;

- l'AvcPass (banca dati nazionale dei contratti pubblici) verrà sostituita ad ognieffetto dalla Bdoe (Banca dati nazionale degli operatori economici), progettata,gestita e sviluppata dal Ministero delle Infrastrutture (articolo 81, comma 2, dlgsn. 50/2016). Tramite la banca dati saranno resi disponibili i dati e i documentirelativi ai requisiti di carattere generale, tecnico-professionale ed economicoe finanziario, necessari per la partecipazione degli operatori economici alleprocedure disciplinate dal codice e per il controllo in fase di esecuzione delcontratto della permanenza dei requisiti suddetti.

Bandi Europei Pagina 1

TASSAZIONE E FONDO DI SOLIDARIETÀ

Casse pronte al dialogo con il governoCasse pensionistiche private consapevoli venga incontro». «Auspico giungano rispo-

che la riduzione della (doppia) tassazioneè nel «sentiero stretto», ma disponibili aprovare a dipanare la «matassa» del gra-vame fiscale nel tavolo di fine mese, al mi-nistero del lavoro. È così che il mondo dellaprevidenza dei professionisti reagisce alledichiarazioni del sottosegretario di via Ve-neto Claudio Durigon che,intervistato ieri da Italia-Oggi, ha ammesso che nonsarà facile, nell'imminentelegge di bilancio che il go-verno M5s-Lega redigerà,dare una sforbiciata al pre-lievo del 26% sui ricavi dainvestimento (consideratala necessità di reperire ri-sorse per ogni capitolo del-la manovra, ha specificato),tuttavia ha lodato l'iniziati-va dell'Adepp (l'Associazio-ne degli Enti) di creare unfondo di solidarietà interno,che potrà, però, veder la lucedopo un'apposita modificaregolamentare, approvatadai dicasteri vigilanti del lavoro e dell'eco-nomia. «Apprezzo tono e merito delle affer-mazioni di Durigon. La domanda che pongoè: perché non destinare una quota di questinostri versamenti, diretti comunque allafiscalità generale, ad uno scopo ben pre-ciso?», sostiene il presidente dell'Adepp edell'Enpam (medici e odontoiatri) AlbertoOliveti, aggiungendo subito che l'approdopiù appropriato per tali risparmi sarebbe«un fondo di mutuo soccorso insito nel no-stro sistema», progetto per cui «lo stessosottosegretario ha usato parole di elogio».

«Ritengo la solidarietà fra Casse nondebba esser un'opzione, bensì un dove-re», s'inserisce il numero uno dell'Enpapi(infermieri) Mario Schiavon, «lo Stato ci

ste concrete a problemi che segnaliamo datempo», afferma il vertice di Cassa foren-se (avvocati) Nunzio Luciano, perché «didichiarazioni d'intenti ne abbiamo sentitefin troppe, nel corso degli anni. E dei go-verni», osserva. A salutare «con favore» laspinta al dialogo di Durigon è pure la guida

Alberto Oliveti

della Cassa dei notai MarioMistretta: gli Enti, eviden-zia, esaltandone la solidità,«hanno dimostrato di sapersvolgere il loro compito conefficienza, rispondendo adesigenze private e pub-bliche, con costanza, mo-dificandosi negli anni permeglio svolgere le propriefunzioni, come il nostroEnte che nel 2019 compi-rà 100 anni», e «garanten-do pensioni e welfare agliiscritti».

«La prudenza del sottose-gretario sulla possibilità diinterventi incisivi in leggedi bilancio ha una logica,

ma è positivo si riconosca come «proble-ma» quello della doppia tassazione. E sipensi di farsene carico», è l'opinione delpresidente della Cnpadc (dottori commer-cialisti) Walter Anedda. «Prima attueremola salvaguardia autonoma interna degliEnti attraverso il fondo di solidarietà chela nostra Cassa sostiene da tempo in senoall'Adepp, meglio sarà per tutti i professio-nisti» aggiunge, «in linea con quanto giàavviene, ad esempio, nel sistema bancario».E, sulla probabilità accennata da Durigondi procedere ad «accorpamenti» di Enti inaffanno, la posizione è netta: «Dovranno,eventualmente, esser frutto di scelte delleCasse. E mai», chiosa, «esser imposti».

Simona D'Alessio

Casse professionisti Pagina 2

BOZZA DDL

Professionipiù liberein EuropaDI MICHELE DAMIANI

Meno barriere all'entratae più tempo per il ricono-scimento dei lavoratoriautonomi nei vari statidell'Ue. Questo l'obiettivodella bozza di ddl recantedisposizioni per l 'adempi-mento degli obblighi de-rivanti dall'appartenenzadell'Unione europea (leg-ge europea 2018) che saràpresentata oggi in Con-siglio dei ministri . L'arti-colo 1 va a modificare ildlgs 206/2007 , che a suavolta recepiva la direttiva2005136/CE (riconoscimen-to delle qualifiche profes-sionali). Le modifiche im-pattano sulla definizione di«legalmente stabilito»: unlavoratore sarà tale quan-do soddisferà tutti i requi-siti per l 'esercizio di unaprofessione in uno Statomembro e non sarà oggettodi alcun divieto all'eserci-zio di tale professione. Ri-spetto alla vecchia formu-lazione, viene eliminata ladicitura di «stato membrodi residenza», in quantofonte di «problemi appli-cativi» vista la sua manca-ta menzione nell 'ordina-mento europeo . Un altroaspetto trattato è quellodella tessera professiona-le, il procedimento elet-tronico di riconoscimentodelle qualifiche professio-nali attivo in Ue. La mo-difica cerca di affrontarealcune delle contestazionimosse dalla Commissioneeuropea nell 'ambito dellaprocedura di infrazione n.2018/2175. Per prima cosa,l'autorità competente peril riconoscimento dellequalifiche professionali«è tenuta a rilasciare al ri-chiedente ogni certificatodi supporto previsto daldecreto, anziché rilasciar-gli soltanto la documen-tazione in suo possesso,come attualmente previ-sto». Un'ulteriore modificariguarda i termini applica-bili alla procedura onlineper il rilascio della tessera.Il termine di un mese perla verifica dell 'autentici-tà e della validità delladocumentazione da parte

dell'autorità competente«decorre dalla scadenzadel termine di una setti-mana dal ricevimento del-la domanda di rilascio del-la tessera». Inoltre, saràpossibile estendere di duesettimane li termine, matale proroga potrà essereammessa una sola voltae «unicamente quando èstrettamente necessaria,in particolare , per ragionirelative alla salute pubbli-ca o alla sicurezza dei de-stinatari del servizio».

Pagina 34

Foglio 1

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Riconoscimento qualifiche Pagina 3

Il Cnel comunica diaver costituito la consul-ta del lavoro autonomo edelle professioni e l'osser-vatorio socio-economicosulla legalità. La Con-sulta, formata dai consi-glieri Maria Malatesta,Gaetano Stella, Tomma-so Di Fazio e da AnnaRita Fioroni, predispor-rà una relazione seme-strale sul funzionamentodell'apprendistato; sulleprocedure di accesso alleprofessioni anche in re-lazione alla legislazionedell'Ue e sullo stato dellaformazione continua edell'apprendimento.

Cnel Pagina 4

Diritto d 'autore sui contenuti digitali,di nuovo battaglia al Parlamento Ue

COPYRIGHT

La plenaria del 12 settembrevoterà gli emendamentialla proposta di direttiva

Pareri discordantida associazioni di imprese egruppi politici di Strasburgo

Alberto Magnani

Bruxelles torna a scaldarsi sulla ri-forma del copyright. Mercoledì pros-simo, il 12 settembre l'Europarla-mento, riunito in plenaria a Stra-sburgo, voterà il via libera ai nuoviemendamenti e al mandato negozia-le per proposta di direttiva sul cosid-detto Digital single market(2016/0280/COD), diventata notasoprattutto perle sue misure a tuteladel diritto d'autore.

L'Eurocamera aveva respinto a lu-gli o il testo emendato dalla Commis-sione giuri dica con 318 no, 278 sì e 31astenuti, riaprendo la partita e con-gelando il verdetto fino alla riunionedella settimana prossima. A scatena-re turbolenze sono le modifiche agliarticoli 11 e 13, dove si fissano gli ob-blighi di retribuire gli autori per icontenuti diffusi (articolo 11) e dibloccare il "caricamento" di contenu-ti protetti da copyright (articolo 13).Oggi scadono i termini per presenta-re le nuove modifiche e far arrivare inaula l'ultima versione del testo, in unclima che si annuncia incadescente.

Ma cosa cambierebbe con i due ar-ticoli incriminati? L'articolo 11 è di-ventato noto come «link tax», anchese non è prevista alcuna forma di tas-sazione sui collegamenti ipertestua-li. La proposta imporrebbe ai paesiUe di garantire agli editori di «otte-nere una giusta e proporzionata re-munerazione per l'uso digitale delleloro pubblicazioni dai provider di in-

formazioni», cioè le piattaforme co-me i social newtork o i motori di ri-cerca. Resta libero l'utilizzo di conte-nuti per ragioni non commerciali,mentre si raccomanda agli editori diriconoscere agli autori una «quotaadeguata dei proventi supplementaripercepiti».

L'articolo 13, sempre dopol'emendamento della Commissionegiuridica, impone alle piattaformeonline di «siglare contratti di licenzacon i proprietari dei diritti, a menoche questi non abbiano intenzione digarantire una licenza o non sia possi-bile stipularne». In assenza di un ac-cordo, gli stessi fornitori di servizionline devono predisporre «misureappropriate e proporzionate cheportino alla non disponibilità di lavo-ri o altri argomenti che infrangano ildiritto d'autore o diritti correlati».

Il voto di luglio era stato appe-santito dalle pressioni istituzionalidei colossi tech, come Google e Fa-cebook, accusati dal leader dei so-cialdemocratici, Udo Bullmann diessersi spinti a «gravi minacce»verso gli eurodeputati. La plenaria

PAROLA CHIAVE

# Digital single market

La Commissione europea nel2015 ha presentato una serie diazioni per la creazione di unmercato unico digitale. L'obiettivoè semplice: la libera circolazionedi dati deve essere garantita acittadini e imprese, che devonopoter accedere agevolmente e inmodo equo a beni e servizi online,a prescindere dalla loronazionalità o residenza.Il mercato unico digitale potrebbeapportare all'economia europea415 miliardi di euro, rilanciandol'occupazione, la crescita, gliinvestimenti e l'innovazione

del 12 rischia di degenerare inun'atmosfera simile, anche per-ché l'attività di lobbying è entratain azione da settimane.

Da un lato c'è la cosiddetta indu-stria culturale, dagli editori alle casediscografiche, interessata a una mi-sura che consentirebbe di monetiz-zare la diffusione di propri contenutionline. L'appello congiunto della Fe-derazione italiana editori giornali edell'Enpa (l'associazione degli edito-ri europei), lanciato ieri, si accoda auna lunga serie di iniziative simili daparte di gruppi editoriali, musicali ecinematografici. Di recente Europefor creators, un movimento di soste-gno alla categoria dei «creativi», hastimato che l'assenza di regole faperdere al settore una media di 260milioni l'anno solo in Italia.

Dall'altro resiste il pressing dellepiattaforme digitali, contrarie a unadirettiva che colpirebbe nel vivo unmodello di business incardinato sul-l'intermediazione di contenuti gene-rati da terzi. I nomi ricorrenti sonoquelli di Google, Facebook e Amazon,anche grazie a un imponente dispie-gamento di lobbisti nelle istituzioni.Ma arrivano voci discordi anche daassociazioni di categoria come Con-findustria digitale, scettica sugli esitidi una riforma che «presenta gravicriticità, frutto di una discussione im-postata come se ci fosse una sfida inatto tra detentori del copyright egrandi piattaforme digitali».

Del resto il quadro è tutt'altro cheomogeneo anche fra gli stessi gruppipolitici dell'Europarlamento. Se siesclude la famiglia dei Popolari euro-pei, orientata al sì fin dal voto di lu-glio, il resto dell'emiciclo si preparaa frizioni interne. Fra le forze menocoese ci sono i Socialisti&Democrati-ci, come testimonia lo scontro del-l'ultima plenaria fra gli eurodeputatiitaliani del Pd (favorevoli) e i membridi sigle più a sinistra come Libe-ri&Uguali e Possibile.

Diritti d' autore Pagina 5

BLOOMBERG

I PUNTI SOTTO ESAME

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LA RETRIBUZIONE DEI CONTENUTIL'articolo il della direttiva, dopo l'emendamento dellaCommissione giuridica, impone agli Stati membri digarantire agli editori di «ottenere una remunerazioneequa e proporzionata per l'utilizzo digitale delle loropubblicazioni di carattere giornalistico, da parte deiprestatori di servizi della società dell'informazione». Ilvincolo non si estende però «all'uso legittimo privato enon commerciale delle pubblicazioni» da parte dei singoliutenti, non riguarda i collegamenti ipertestuali e non puòessere esercitato retroattivamente. Inoltre, si impone alleaziende di riconoscere agli autori una «quota adeguata»del valore aggiunto generato dai propri contenuti

IL FILTRO SUL MATERIALE PROTETTOL'emendamento all'articolo 13 istituisce quello che èdiventato noto come «upload filter», il filtro sui caricamentidi contenuti online. Il testo impone alle piattaforme online disiglare, quando è possibile, «accordi di licenza equi eappropriati con i titolari dei diritti». In assenza di quelli,spetta alle piattaforme stesse vigilare sul rispetto del dirittod'autore, rimuovendo i contenuti che violano il copyright diuna certa opera. «I prestatori di servizi di condivisione dicontenuti online adottano, in cooperazione con i titolari deidiritti, misure adeguate e proporzionate volte a rendere nondisponibili su tali servizi opere o altre materiale che violano ildiritto d'autore o i diritti connessi»

Diritti d' autore Pagina 6

A sbagliaresulla web taxTO ilPd

Caro direttore,nella sua ultimaintervista al Corriere,il leader del Pd,

Maurizio Martina, censura ilgoverno Conte per non averancora varato il decretoattuativo della web tax con ciòrinunciando a Zoo milioni utiliper aiutare gli ultimi.In effetti, la norma prevedeval'emanazione del decreto entrol'áprIle scorso. InadempienteConte, dunque, mainadempiente anche il suopredecessore Gentiloni. Emeno male, dico io. La normaridisegnata dal Pd nel dicembrescorso alla Camera, snaturandoquella approvata all'unanimitàdal Senato, dimezzava dal 6 al3% l'aliquota sui ricavi dellesocietà web e poi cancellavail credito d'impostacompensabile con Ires, Irap,contributi previdenziali eritenute fiscali che, nellaimpostazione negoziata da chiscrive con il Mef, avrebbe«salvato» le imprese, a capitaleitaliano e non, con vere basioperative in Italia e colpitoGoogle, Facebook e compagniaeludente. Purtroppo, il Mefapprovò anche la nuovaversione e le assegnò un gettitoaddirittura maggiore (19omilioni invece di u4)manipolando conspregiudicatezza la sua stessaprecedente relazione tecnica.Senonché quale governo potràmai penalizzare le impreseitaliane per fare uno sconto agliOver the top? Rilevai questadifficoltà intervenendo inSenato nella terza lettura dellalegge di bilancio, alla quale laweb tax era legata. E ora michiedo se un'opposizionecredibile non debba partiredalla verità storica e dalleproposte positive invece diperdersi in polemiche dimaniera, e magari spiegarecome coprire quel piccolo bucodi igo milioni nei contipubblici.

Massimo Mucchettiex senatore del Pd© RIPRODUZIONE RISERVATA

Web Tax Pagina 7

Ogni progetto va depositato in comune

In zona sismicalavori registratiDI CINZIA DE STEFANIS

Esempre obbligatorio ildeposito del progettoedilizio allo sportellounico comunale per

gli interventi effettuati in zonasismica. Anche se questi nonsono strutturali. La stessa tra-sformazione di un sottotetto invano abitabile, in zona sismica,esige il deposito preventivo delprogetto, poiché il concetto dicostruzione va esteso a qualsia-si intervento edilizio, così comeper l'apertura di finestre o perinterventi su parti di muratu-ra che non siano strutturali. El'importante principio espressodalla Corte di cassazione con lasentenza del 31 agosto 2018 n.39335 la quale sottolinea l'ob-bligatorietà in zona sismica deldeposito allo sportello unico delcomune del progetto per qual-siasi tipo di intervento edilizio.Nel caso di specie, i lavori edili-zi avevano comportato, secondoquanto esaminato dal giudicedel merito, l'emersione, previosbancamento del terreno, di trelati, precedentemente interrati,di un preesistente edificio, conla realizzazione di un piazzaledi circa 1.000 metri quadrati, ilterrazzamento della parete di

terra rimasta alle spalle di unodi tali tre lati e fino ad un'altez-za di sei metri e lo spostamentodi una rampa di accesso la fon-do. Tali lavori avevano quindifatto emergere un manufattoin precedenza interrato. Per ladifesa, la costruzione (il manu-fatto originario) era regolare el'intervento edilizio non riguar-dava parti strutturali dell'ope-ra. Per i giudici di Cassazioneno. La norma (articolo 93 dpr n.380/2001) ricordano gli Ermel-lini ha la finalità di salvaguar-dare la pubblica incolumità.La natura del materiale usatoe delle strutture realizzate èirrilevante. In concreto, per laCassazione, qualsiasi inter-vento edilizio in zona sismicadeve essere previamente de-nunciato al competente ufficioal fine di consentire i preventivicontrolli e necessita del rilasciodel preventivo titolo abilitati-vo. Conseguendone, in difetto,l'applicazione delle relativesanzioni.

La sentenza sul sitoVvww.italiaoggi.it/documenti-italia-oggi

4i u. drrn iga.h.

Zone sismiche Pagina 8

Rush sull'u va: 10.300 assunti0110più la clausola di garanziaACCIAIO

Continua la caccia all'intesaSindacati ancora criticisulla bozza di ArcelorMittal

Piena assunzione garantita,dopo gli esodi incentivati,ma solo a costi invariati

Carmine Fotina

Domenico Palmiotti

ROMA

La trattativa per salvare Ilvaè all'ulti-mo metro. Come anticipato ieri dalSole 24 Ore, ArcelorMittal ha estesole garanzie occupazionali a tutto ilperimetro in luogo del vecchio sche-ma che prevedeva il trasferimento di1.50o addetti a una società di servizimista Ilva-Invitalia. Il punto di par-tenza -secondo la bozza di lavorosottoposta ai sindacati - sarebbe co-stituito da 1o.1oo assunzioni entro il31 dicembre 2018 e altre 200 entro il31 dicembre 2021, più gli esodi incen-tivati e la «clausola di garanzia».

Peri sindacati tuttavia ci sarebbe-ro ancora dei punti non soddisfacen-ti, legati soprattutto ai trattamentieconomici. Dopo un primo giudizioancora critico, la trattativa è prose-guita nella notte e solo oggi si po-trebbe arrivare all'accordo. Il lavorosotterraneo tra le parti - ministerodello Sviluppo, commissari straordi-nari, azienda sindacati - era in realtàiniziato già nella tarda sera di marte-dì ed era proseguito, sempre infor-malmente, ieri mattina. Mentre Con-findustria, con il presidente Vincen-zo Boccia, auspicava una soluzionein giornata («sarebbe un bellissimosegnale»), alle 14 partiva il tavolo al-largato con un'ottantina di parteci-panti. Dopo due ore si passava allatrattativa "in ristretta", apparsa il se-gnale di un'accelerazione. Il ministroDi Maio resta intenzionato a portarea casa anche un piccolo migliora-mento rispetto alla proposta che ri-sale al governo Renzi, archiviando aquel punto la procedura di annulla-mento della gara perché - è la tesi - iprogressi sul fronte occupazionale(come quelli per l'ambiente) fareb-bero cadere l'«interesse pubblico» a

ricominciare tutto daccapo. Polemi-co sul punto il segretario generaledella Fim Cisl Marco Bentivogli chedurante il tavolo ha chiesto a Di Maioche il governo si assuma le sue re-sponsabilità dichiarando legittima laprocedura su cui ha incardinato latrattativa e formalizzando l'inten-zione di firmare l'accordo.

II testo sul tavoloOltre alla parziale accelerazione degliinterventi ambientali nel siderurgicodi Taranto, uno dei possibili punti disvolta è costituito dal numero deglioccupati. Diecimilatrecento è il nuo-vo numero che si legge nella bozza diintesa, di cui 1o.1oo entro fine annoe altri 200 entro il 31 dicembre 2021.A tempo indeterminato. E a condi-zione che siano dipendenti Ilva alladata del contratto di acquisizione daparte di Arcelor Mittal, stipulato agiugno dello scorso anno. Nella pro-posta del precedente governo, re-spinta dalla maggior parte dei sinda-cati, Mittal era fermo sui 1o.ooo as-sunti, sostenendo che questo eral'impegno assunto col contratto e chesi trattava già di un significativoavanzamento rispetto all'offerta del-la multinazionale che prevedeva cir-ca 8.000 unità. L'unica apertura fattada Mittal era la possibilità di assume-re altre 400 persone circa, in aggiun-ta ai 1o.ooo, nel 2023. Adesso, invece,i 1o.ooo salgono di Zoo unità e un'ul-teriore quota sarà presa fra tre annie non fra cinque.

Il nuovo schemaRispetto alla bozza di maggio, scom-pare inoltre la società mista. Avreb-bero dovuto costituirla Ilva in ammi-nistrazione straordinaria e la societàpubblica Invitalia. Prendendosi incarico circa 1.200-1.500 lavoratori,cioè quelli non assunti da Mittal, eimpiegarli in altre attività, a partiredal pezzo di bonifiche della fabbricache spetta ai commissari Ilva e nonall'investitore privato. In pratica, ilvecchio percorso prevedeva tre solu-zioni: assunzioni, travasi nella socie-tà mista ed esodi incentivati su basevolontaria. L'obiettivo dell'ex mini-stro Carlo Calenda era comunquequello di non avere esuberi alla finedel percorso. Il punto di partenza eradi 11.500 persone subito a lavoro (traArcelorMittal e la società Ilva-Invita-

lia) contro le 10.300 proposte ieri,cambiano però lo schema e il perime-tro finale delle garanzie. Nella nuovabozza di intesa di società mista nonsi parla più e le soluzioni passano datre a due. Oltre alle assunzioni, verràazionatala leva degli esodi incentiva-ti per arrivare a 2.000-2.500 personee forse più. Ci sarebbero a disposizio-ne 250 milioni per le uscite volonta-rie anche se la Fim Cisl chiede al Go-verno di dare garanzie su questo. Al-tro aspetto che in precedenza ha te-nuto le parti distanti, era la garanziasu eventuali esuberi alla fine dell'at-tuazione dei piani industriale e am-bientale. La nuova bozza recita che«alla cessazione dell'amministrazio-ne straordinaria e in ogni caso nonprima del 23 agosto 2023», è previstoche Mittal formuli «una proposta diassunzione» nei termini e nelle con-dizioni dell'accordo attuale «a cia-scun lavoratore che non abbiabene-ficiato di altre misure e opportunitàpreviste» nell'accordo stesso. Si trat-ta comunque di una garanzia solo incaso di costo del lavoro stabile. Infat-ti, per consentire eventuali nuove as-sunzioni ed evitare esuberi, conside-rato che Mittal ha sempre sottolinea-to la necessità di salvaguardare ilconto economico dell'intera opera-zione, la bozza fa riferimento ad unatrattativa sindacati-azienda pergiungere a «specifiche intese, com-prese riduzioni dell'orario di lavoro,che consentano di assicurare costidel lavoro invariati». In questo mo-do, usando più strumenti, si pensa diabbracciare tutta la platea del perso-nale Ilva. Restano aspetti da negozia-re, però, come detto. Si tratta per sali-re ad almeno 10.500 addetti. Fontisindacali fanno poi notare criticitàsul salario di secondo livello e sullanecessità di confermare trattamentieconomici e normativi pre esistenti.La proposta prevede che i lavoratorivengano assunti ex novo e ripartititra 4 società create dalla cordataAminvestco: ArcelorMittal Italia spae tre srl affiliate. «L'unica apertura èsulle assunzioni ma vincolata alla fi-ne dell'amministrazione straordina-ria (2023 ndr) e non alla fine del pianoindustriale (2021 ndr) » dice il segre-tario generale della Uilm Rocco Pa-lombella. Il rischio è un utilizzo mas-siccio di cassa integrazione.

Lcommnlia&7mpresc

ILVA Pagina 9

II tavolo . La trattativa tra azienda e sindacati è alla stretta finale

10 . 700 250

Il

L'obiettivo sindacale Milioni per gli «esodi»Nella notte i sindacati In vista dote di 250 milionihanno chiesto di partire da pergli esodi incentivati. Per10.500/10.700 addetti 2-3mila lavoratori

ILVA Pagina 10

IL WHISTLEBLOWING E IL DECRETO 101/2018 DI ADEGUAMENTO AL REGOLAMENTO EUROPEO

Privacy, massima tutela per chi segnala illecitiLaccesso ai dati personali contenuti

o connessi a segnalazioni di operazionisospette di riciclaggio odi illeciti (whi-stleblowing) può avvenire solo se ven-gono garantite specifiche misure di si-curezza ovvero con l'autorizzazione delGarante Privacy. Lo prevede l'articolo2-undecies del decreto legislativo 101del 10 agosto 2018, pubblicato il 4 set-tembre scorso sulla Gazzetta Ufficiale(si veda ItaliaOggi di ieri), con il qualevengono dettate disposizioni per l'ade-guamento della normativa nazionalealle disposizioni del regolamento (Ue)20161679 del Parlamento europeo e delConsiglio, relativo alla protezione dellepersone fisiche con riguardo al tratta-mento dei dati personali, nonché allalibera circolazione ditali dati e che abrogala direttiva 95/46/CE(regolamento genera-le sulla protezione deidati).

Tra le novità di

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maggior rilievo si evidenziano quellecontenute nel citato articolo 2-undeciesil quale prevede, appunto, la limita-zione all'esercizio dei diritti dell'inte-ressato qualora ne possa derivare unpregiudizio effettivo e concreto:

- agli interessati tutelati in base alledisposizioni in materia di riciclaggio;

- agli interessati tutelati in base alledisposizioni in materia di sostegno allevittime di richieste estorsive;

- alle attività svolte da un soggettopubblico diverso dagli enti pubblicieconomici, in base ad espressa disposi-zione di legge per esclusive finalità ine-renti la politica monetaria e valutaria,al sistema dei pagamenti al controllodegli intermediari e dei mercati credi-

esto del decretosito www.italia-.it/documenti-loggi

tizi e finanziari;- alla riservatezza

dell'identità del di-pendente che segnalaai sensi della legge30 novembre 2017, n.179, l'illecito di cui sia

venuto a conoscenza in ragione del pro-prio ufficio (Whistleblowing).

Il comma 3 della citata disposizione,nel disciplinare più in dettaglio le mo-dalità con le quali i diritti di cui agliarticoli da 15 a 22 del Regolamento Ue2016/679 (ovvero il diritto di accesso,di rettifica, di cancellazione o oblio, dilimitazione, di portabilità e di opposi-zione al trattamento del dato) potrannoessere esercitati dal soggetto interessa-to, richiede il rispetto delle misure ditutela della riservatezza specificamentepreviste dalle rispettive normative (dlgs231 / 07 per quanto riguarda l'antirici-claggio e dlgs 179/17 per quanto ri-guarda il whisltleblowing). Leserciziodei diritti citati può, in ogni caso, essereritardato, limitato o anche escluso concomunicazione motivata e resa senzaritardo all'interessato a meno che la co-municazione possa compromettere lafinalità della limitazione per il tempoe nei limiti in cui ciò costituisca unamisura necessaria e proporzionata. Intali casi i diritti dell'interessato posso-no essere esercitati anche tramite il Ga-rante Privacy con le modalità previstedall'articolo 160 del dlgs 196/03.

Tra le altre norme si segnala anchel'articolo 2-terdecies il quale prevede,tra l'altro, che l'esercizio dei diritti diaccesso di ai dati personali concer-nenti le persone decedute spetta a chiha un interesse proprio o agisce a tu-tela dell'interessato, in qualità di suomandatario, o per ragioni familiarimeritevoli di protezione. La volontàdell'interessato, sino a che risulti esserein vita, di vietare l'esercizio dei dirittideve risultare in modo non equivoco edeve essere specifica, libera e informa-ta. Si evidenzia inoltre che il predettodivieto non può produrre effetti pregiu-dizievoli per l'esercizio da parte dei ter-zi dei diritti patrimoniali che derivanodalla morte dell'interessato nonché daldiritto di difendere in giudizio i propriinteressi.

Fabrizio Vedana

II vuurr a n fa più affari........._ 0 _.

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