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Chiamata anche la “Città dei Sassi”,
dal nome degli antichi e caratteristici
rioni scavati nel tufo, Matera è una
provincia della Basilicata posta a
quattrocento metri sul livello del mare.
La città conta circa sessantamilaabitanti.
Matera - Veduta
Potenza
ISOLA DEL LIRI – SASSI DI MATERA 4 h e 12 minuti (Km 371)
MATERA – POLICORO 1 h 10 min (81,9 km)
Mar Ionio
La città di Matera ha origini
antichissime. Il suo territorio,
ricco di grotte naturali, fu
caratterizzato da insediamenti
umani già in età paleolitica.
Lo dimostrano importanti
testimonianze storiche come
tombe ipogee, cisterne per la
raccolta delle acque e numerosi
reperti in ceramica.
Successivamente, nell’età dei
metalli, la comunità presente sul
territorio si insedia sul
promontorio che poi diventerà il
nucleo urbano della Civita e
iniziano a svilupparsi le prime
forme di commercio che daranno
origine alla città.
La Grotta dei Pipistrelli
Gli scambi commerciali
con le vicine colonie
della Magna Grecia,
situate lungo il versante
metapontino, esercitano
in età classica un forte
influsso culturale sulla
città mentre meno
evidenti sono invece le
tracce della civiltà
romana.
Con l’arrivo dei Longobardi
intorno al 580 d.C. il nucleo
centrale di abitazioni viene
fortificato di mura.
A partire dal VIII secolo iniziò
l’insediamento di monaci da
Oriente che occuparono molte
grotte della Gravina (profonda
valle scavata nella roccia calcarea)
per trasformarle in chiese
rupestri, scavando al loro interno
nuovi ambienti, dotandole in
alcuni casi (dove si poteva) di
finestrelle per il filtraggio della
luce e disegnando meravigliosi
affreschi di cui solo una minima
parte sono sopravvissuti fino ai
giorni nostri.
Intorno al Mille inizia la lunga dominazione
dei Normanni e Matera diventa città regia,
si espande così oltre le mura della Civita e
si popolano i Rioni dei Sassi.
Più tardi, grazie alle dinastie degli Svevi e
degli Angioini la sua architettura viene
arricchita dalla costruzione di palazzi e
monasteri.
Diventa capoluogo della Basilicata nel
1663, ruolo che ricoprirà fino al 1806.
Dopo le due guerre mondiali, in seguito ad
una profonda crisi agraria, pastorizia e a
causa dell’aumento demografico Matera
diventa uno dei luoghi più poveri d’Italia
come ha raccontato Carlo Levi nel suo libro
“Cristo si è fermato a Eboli”.
Nel marzo 1934 il medico, pittore escrittore torinese Carlo Levi vienearrestato per sospetta attività antifascista,e l'anno successivo condannatoal confino nel paese lucano di Grassano;successivamente fu trasferito nel piccolocentro di Aliano, in provincia di Matera.Da questa esperienza nascerà il suoromanzo più famoso, Cristo si è fermato aEboli (nel racconto, il paese vienechiamato Gagliano imitando la pronuncialocale).
Carlo Levi nel libro “Cristo si è fermato ad Eboli”, pubblicato nel
1945, è riuscito ad esprimere meglio di chiunque altro cosa
erano i Sassi di Matera fino agli anni ’50
“Arrivai ad una strada che da un solo lato erafiancheggiata da vecchie case e dall’altrocosteggiava un precipizio. In quel precipizio èMatera. Di faccia c’era un monte pelato e brullo, diun brutto color grigiastro, senza segno dicoltivazioni né un solo albero: soltanto terra e pietrebattute dal sole. In fondo un torrentaccio, laGravina, con poca acqua sporca ed impaludata tra isassi del greto. La forma di quel burrone era strana:come quella di due mezzi imbuti affiancati, separatida un piccolo sperone e riuniti in basso da un apicecomune, dove si vedeva, di lassù, una chiesa bianca:S. Maria de Idris, che pareva ficcata nella terra.Questi coni rovesciati, questi imbuti si chiamanoSassi, Sasso Caveoso e Sasso Barisano. Hanno laforma con cui a scuola immaginavo l’inferno diDante. La stradetta strettissima passava sui tettidelle case, se quelle così si possono chiamare. Sonogrotte scavate nella parete di argilla indurita delburrone. Le strade sono insieme pavimenti per chiesce dalle abitazioni di sopra e tetti per quelli disotto. Le porte erano aperte per il caldo, Ioguardavo passando: e vedevo l’interno dellegrottesche non prendono altra luce ed aria se nondalla porta. Alcune non hanno neppure quella: sientra dall’alto, attraverso botole e scalette”
E’ scritto a Firenze tra il dicembre
del 1943 e il luglio del 1944 durantel’occupazione tedesca di Firenze.
“Dentro quei buchi neri dalle pareti di terra vedevo i letti, le misere suppellettili, icenci stesi. Sul pavimento erano sdraiati i cani, le pecore, le capre, i maiali. Ognifamiglia ha in genere una sola di quelle grotte per abitazione e ci dormono tuttiinsieme, uomini, donne, bambini, bestie. Di bambini ce n’era un’infinità. nudi ocoperti di stracci. Ho visto dei bambini seduti sull’uscio delle case, nella sporcizia, alsole che scottava, con gli occhi semichiusi e le palpebre rosse e gonfie. Era iltracoma. Sapevo che ce n’era quaggiù: ma vederlo così nel sudiciume e nellamiseria è un’altra cosa. E le mosche si posavano sugli occhi e quelli pareva che nonle sentissero coi visini grinzosi come dei vecchi e scheletrici per la fame: i capellipieni di pidocchi e di croste. Le donne magre con dei lattanti denutriti e sporchiattaccati a dei seni vizzi, sembrava di essere in mezzo ad una città colpita dallapeste.”
Con la denuncia di Carlo Levi per la primavolta Matera salì alla ribalta nazionale: ediventò il caso più eclatante di comel’arretratezza e la povertà avevano scavatoradici profonde nell’Italia meridionale.
I Sassi erano un groviglio di casesovraffollate, sporche, in cui mancano le piùelementari condizioni sanitarie per viveredegnamente, a partire dalla mancanza difogna e di acqua corrente.
La politica italiana iniziò ad interessarsi allaquestione e i Sassi furono definiti“Vergogna nazionale”, un male da estirparecon la forza bruta per restituire dignità allepersone.
Il 17 maggio 1952 Alcide De Gasperis con la“Legge per lo sfollamento dei Sassi” firmòil documento dello spopolamento: il cuoredi Matera venne svuotato della sua gente.Nacquero tre nuovi quartieri.
Alcide De Gasperis Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana dal 1946 - 1953
Conservazione e recupero dei rioni Sassi di Matera
Solo verso la metà degli anni’80 venne varata una LeggeSpeciale n. 771 che abilitò icittadini a tornare nei vecchirioni in tufo per farli rivivere,invertendo quello che era statoil flusso forzato verso i nuoviquartieri. Fu l’inizio di unanuova alba per i Sassi e per lacittà, ciò che un tempo erastato definito “Vergognanazionale” poteva diventaretestimonianza dello spirito diadattamento e sopravvivenzadell’uomo alle difficilicondizioni di vita. Fu l’inizio diun processo di reinserimentodell’uomo nell’habitat dei Sassi.
La grande spinta che ha accelerato il processodi risanamento e riqualificazione della partevecchia di Matera è stata data dall’UNESCOche nel 1993 ha inserito i "Sassi" di Materanella world heritage list (lista del Patrimoniodell’Umanità), in quanto l’insieme dei Sassi edel Parco archeologico e naturale delle ChieseRupestri di Matera costituisce unatestimonianza unica dell’attività umana.
MOTIVAZIONI
"Esempio di sistema di vita millenario dapreservare e tramandare ai posteri".
Più precisamente il riconoscimento fatto allacittà è quello di essere "un modello di vita inequilibrio con l'ambiente, con cui si integrasenza stravolgerlo, pur sfruttandone lerisorse".
United Nations Educational, Scientificand Cultural Organization -Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura
Nell frattempo la città cresce,i sassi diventano il motoredella città. Nelle grotte dovesolo cinquant’anni prima simoriva di malaria e di stenti,oggi turisti da ogni parte delmondo giungono perammirare le chiese rupestri,le numerose mostre, persoggiornare, per gustarepiatti tipici, per acquistarenelle tantissime botteghe diartigiani un souvenir di tufo oterracotta.
Il 17 ottobre 2014 Matera ha ottenuto un altro importantissimoriconoscimento. La città è stata designata per essere Capitale Europeadella Cultura nel 2019. Un traguardo storico, il definitivo riscatto deimaterani, un tempo imprigionati nella definizione di “Vergognanazionale” ed oggi orgogliosi della propria provenienza e delle proprieorigini.
Quando si parla di Sassi ci siriferisce alla parte vecchia dellacittà di Matera.I Sassi sono a loro volta divisi in trearee: il Sasso Barisano a Nord-Ovest, il Sasso Caveoso a Sud e laCivita che li divide al centro.Quest’ultima è la parte più antica,quella che per prima è stata sceltadall’uomo per essere modellata edabitata (area gialla nella mappa).. Ilnome del Sasso “Barisano” (areaviola nella mappa) sta ad indicare laparte che si estende verso Bari,mentre il “Caveoso” (area verdenella mappa) prende il nome dallaelevata presenza di case-grotta inquesta zona.
I SASSI DI MATERA sono unesempio unico al mondodi insediamento rupestre,una città completamente ricavatanella roccia, un insieme di grottesovrapposte l'una sull'altra. Legrotte hanno cambiato forma, sisono evolute adattandosi alleesigenze dei loro abitanti, mahanno sempre contraddistintol'esistenza dei materani.
Scorcio nei vicoli dei Sassi di Matera
Ecco perché i SASSI DI MATERA rappresentano un'opera d'arte, un capolavoro assoluto,un patrimonio artistico inestimabile.L’architettura irripetibile dei Sassi di Matera racconta la capacità dell’uomo di adattarsiperfettamente all’ambiente e al contesto naturale, utilizzando con maestria semplicicaratteristiche come la temperatura costante degli ambienti scavati, la calcarenite stessadel banco roccioso per la costruzione delle abitazioni fuori terra e l’utilizzo dei pendii peril controllo delle acque.
La struttura architettonica è costituita da due sistemi, quelloimmediatamente visibile realizzato con le stratificazioni successive diabitazioni, corti, ballatoi, palazzi, chiese, strade orti e giardini, e quellointerno e invisibile a prima vista costituito da cisterne, neviere, grottecunicoli e sistemi di controllo delle acque.
La tipica abitazione all’interno dei Sassi di Matera è scavata su tre livellicomprendendo anche la stalla, la cantina e la cisterna. Nellamaggioranza dei casi gli ambienti erano misti, era molto comune adesempio avere camere da letto che ospitavano sia le persone sia glianimali.
La particolare conformazione del territorio e la sua posizionedi confine con le province orientali attirò nel Medioevonumerose comunità monastiche sia benedettine che bizantineche crearono chiese scavate nelle grotte, molte sotterranee emoltissime stupendamente affrescate e da tutti riconosciutecome massime espressioni dell’arte rupestre.
Santa Maria De Idris
Di grande importanza è la Cripta delPeccato Originale, posizionata lungo laGravina di Picciano. Questo particolareluogo di culto risalente al IX secolo,rappresenta uno straordinario esempiodell’altissimo valore raggiunto dall’artepittorica del periodo.A causa della incuria derivata da un lungoperiodo di abbandono, è difficile cogliernela struttura originaria, attualmente lacripta è composta da un solo vano chepresenta tre nicchie absidali sulla paretesinistra.
Particolare affresco “Madonna col Bambino”
Il complesso pittorico che decora la parete difondo è stato realizzato dalla sapiente manodel “Pittore dei fiori di Matera” che ha illustratoil racconto biblico dei primi capitoli dellaGenesi: Dio Padre Creatore, la Luce, le Tenebre,la creazione di Adamo, la nascita di Eva, latentazione e il Peccato Originale. Al di sotto delpannello della Creazione, nelle tre concheabsidali, sono raffigurate splendide triarchie: gliApostoli (Pietro, Andrea e Giovanni), gliArcangeli (Michele, Gabriele e Raffaele) e lavenerazione della Vergine Regina da parte didue sante.
Particolare affresco ”Gli Apostoli Pietro, Andrea e Giovanni”
Chiesa di San Pietro Caveoso
La Cattedrale di Matera futerminata nel 1270, ed edificata nella“Civita”, il punto più alto e visibiledella città ove sorse il primo nucleoabitato dei Sassi, sull’area di unmonastero benedettino dedicato a S.Eustachio.
La facciata principale è rivoltaverso la vallata del Sasso Barisanoe presenta, sulla porta maggiorecircondata da delicate decorazionifloreali, la statua della madonnadella Bruna, santa protettrice dellacittà, mentre nelle nicchie ai latidella porta, vediamo a dx S. Pietro,mentre a sx S. Paolo.
Il rosone, che sovrasta il portale, •formato da 16 raggi con 3 figurenell'atto di far girare questa"ruota", chiaro riferimento allaruota della vita.
E’ sovrastato dall’ArcangeloMichele che schiaccia il drago ecircondato da figure di personeche dalla foggia degli abitisembrano rappresentare le classisociali emergenti dell’epoca: unricco a destra, un artigiano asinistra, un nobile in basso.
La facciata laterale della chiesa ha due porte monumentali: la prima è la “Porta dipiazza” e presenta degli elementi decorativi molto interessanti: in alto una piccolaformella rappresenta in bassorilievo il profeta Abramo, scelto da Dio per portareavanti la fede, e padre delle tre religioni monoteistiche Cristianesimo, Islamismoed Ebraismo, e suggerisce un’idea di fratellanza tra esseLa porta successiva è la “Porta dei leoni” chiaramente così denominata per le duestatue che la adornano, appunto due leoni accovacciati simbolicamente a guardiadella fede.
Il Campanile, alto 52 metri, è statocostruito contemporaneamente allachiesa ma con un'aggiunta in epocasuccessiva. E' in stile longobardo. A basequadrata, si sviluppa in quattro ripiani dicui tre con bifore e uno con monofore,tutti scanditi da cornici marcapiano. Lacuspide a piramide quadrangolare, concui termina, è posta nel XVIII secolo..
Nulla è rimasto allo stato originario,eccetto pochi importanti affreschied i bei capitelli medioevali.La pianta della chiesa, a crocelatina e a tre navate, misura 54 m.di lunghezza, 23 di altezza e 18 dilarghezza, ed è stata alterata nelcorso del tempo, in quanto è stataallungata sfondando l’abside emodificandone la forma.
Il soffitto, originariamente acapriate, è oggi formato da un pianoligneo del Settecento sul quale sonostati applicati tre teleri. In direzionedel presbiterio: Estasi di S. Giovannida Matera, Visitazione, Apparizionedella croce a S. Eustachio
A destra dell’ingresso principale si trova il famoso affresco de “Il giudizio universale”, unico esempio superstite delladecorazione pittorica medioevale originaria della Cattedrale, eseguito da Rinaldo da Taranto, maestro frescanteattivo nella fine del duecento, scoperto per caso durante i lavori di restauro delle tele seicentesche ivi poste. Nellaparte bassa dell’affresco l’Arcangelo Michele trafigge i peccatori nell’inferno, che vediamo in gruppo attaccati daserpenti. Si notano nel gruppo anche persone che possiamo identificare come un re, un papa, dei religiosibenedettini ecc. proprio ad indicare l’uguaglianza delle anime dopo la morte. Nel Purgatorio (parte superiore)vediamo una scena più statica: vasche di purificazione con l’inquietante immagine di arti e teste che spuntano dallabocca di grandi pesci: non è altro che la simbolica rinascita delle anime purificate. Nell’ ordine inferiore all’affresco lateoria di Santi 400esca: S. Pietro martire, S. Giuliano, Madonna col Bambino e S. Luca.
Un discorso a parte merita il primo altaredella navata: utilizzato come altaremaggiore sino al 1776, ospita l’affrescodella “Madonna della Bruna” (1270),protettrice della città. Il nome “Bruna”secondo alcuni è un riferimento al coloritoscuro del volto della Madonna, ma piùprobabilmente deriva dal vocaboloaltomedioevale longobardo “brunja” cioè“corazza” “difesa”, chiaramente riferitoalla protezione esercitata dalla Patronasulla città.
Il giorno della Madonna delle Grazie, il 2 luglio, la città di Materaporta in festa la sua Patrona: SS Maria della Bruna. Tante sono leleggende che si raccontano a Matera su questa festa.Una di queste narra di una ragazza sconosciuta, apparsa ad unlavoratore della terra al rientro verso la città di Matera. Lafanciulla chiese al buon uomo un passaggio sul suo carro equesti, dopo averla accompagnata fino alle porte della città, neipressi della chiesetta di Piccianello, la vide trasformarsi in statua.La Vergine salutò quindi l’incredulo contadino sussurrandogliqueste parole: “E’ così, su un carro addobbato, voglio entrareogni anno nella mia città”.Per questo motivo ogni anno i materani realizzano un carroin cartapesta per essere montato sulla struttura motrice, ed ètrainato da quattro coppie di muli. Nella città l’arte dellacartapesta è praticata da secoli. Il carro con la statua di Mariadella Bruna percorre le vie centrali della città e al termine dellafesta viene distrutto per poi progettarne e ricostruirne unonuovo l’anno successivo.
A partire dagli anni ’50 leproduzioni cinematografichenazionali e internazionalicominciarono ad essere attrattidalla bellezza dei Sassi edecisero di ambientare negliantichi rioni in tufo i lorocapolavori.
Matera - Rione Sassi - Antichi Viottoli
ll primo film girato a Matera fu “La Lupa” di Alberto Lattuada nel 1952; seguirono (solo per citarne alcuni)
nel 1964 "Il Vangelo secondo Matteo" di Pier Paolo Pasolini,
nel 2004 "La Passione di Cristo" di Mel Gibson
nel 1979, dal romanzo di Carlo Levi"Cristo si è fermato a Eboli", l’omonimo film di Francesco Rosi
a cura delle alunne: classe IIIA: Benedetta Bellinoclasse IIIC: Lucilla Compagnone e Martina Gyorovaclasse IIID: Chiara Lucarelli e Katia Martini
docenti referenti: Tiziana Colonnello e Anna Perna