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Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo 27024 CILAVEGNA (PV) Tel. e Fax 0381 96.105 www.parrocchiacilavegna.it e-mail: [email protected] NOVEMBRE - DICEMBRE 2010 (A cura della Parrocchia) ORARIO S. MESSE FERIALE: Ore 8,30 - FESTIVO: Sabato ore 18,00 - Domenica ore 8,30 - 11,00 - 17,00 INSERTO SPECIALE DANGER I TESTIMONI DI GEOVA

Cilavegna novembre 2010 - parrocchiacilavegna.it · DI GEOVA. Cilavegna 3 NOVEMBRE - DICEMBRE 2010 ... Proprio ieri il vostro pastore ha fatto così: ... «Se il mio popolo non vuole

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Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo

27024 CILAVEGNA (PV) Tel. e Fax 0381 96.105www.parrocchiacilavegna.it

e-mail: [email protected]

NOVEMBRE - DICEMBRE 2010 (A cura della Parrocchia)

ORARIO S. MESSEFERIALE: Ore 8,30 - FESTIVO: Sabato ore 18,00 - Domenica ore 8,30 - 11,00 - 17,00

INSERTO SPECIALE

DANGER

I TESTIMONI DI GEOVA

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NOVEMBRE - DICEMBRE 2010

LO SFOGOCarissimi cilavegnesi,che cos’è lo sfogo? È l’acqua impetuosa del fiume che travasai suoi impeti nel mare; è il cuore di chi è of-feso che riversa nel cuore dell’amico il pe-so che ‘porta dentro’; è l’incontro di chi sisente ferito con chi lo può comprendere econsolare.Per una volta – la prima – il vostro pasto-re ‘si sfoga’: riversa nel cuore dei suoi figliche gli vogliono bene quanto ha accumu-lato in tanti, tanti anni di tacere, di ‘manda-re giù’. Mi sfogo:quanti figli hanno mormorato contro dime, io ho saputo, ho taciuto, ho perdona-to quanti figli mi hanno calunniato, hannoviolato il mio onore, io ho saputo, ho taciu-to, ho perdonatoquanti figli mi pugnalano alle spalle e poimi fanno ampi saluti ed io so e taccio eperdono.E questo avviene nelle pubbliche piazze,in tanti negozi, nelle strade, nei mercati.Certo, non pretendo che tutti la pensinocome me. Anche nella grande famigliadella Chiesa vi è libertà di espressione, dipensiero, di parola ma non di ipocrisia, didelazione, di calunnia, di mormorazione.Il dissenso va sempre manifestato ‘davan-ti’; non si colpisce mai alle spalle perchéquesto è stile mafioso e la mafia è mafiaovunque, anche a Cilavegna.

Quanto soffrire a causa di questi parroc-chiani che pure non ho mai cessato siamare!Mai come in questi momenti mi sono sen-tito, nella preghiera, vicino a Gesù flagel-lato, insultato, non capito, criticato, mes-so a morte!Proprio ieri il vostro pastore ha fatto così:ha incontrato un suo superiore; con moltafermezza ha detto quanto di dissenso ave-va nel cuore, ma ‘davanti’, apertamente,guardandolo negli occhi, dando così a luila possibilità di difendersi e di chiarirsi.Avrei avuto modo, mille modi per difen-dermi: il bollettino, il pulpito, la radio, af-frontare ‘davanti’ la persona che mi calun-niava e dirle che ‘sapevo’: mai ciò è avve-nuto.Chi ha sentito pubblicamente una parolaspesa da me in mia difesa? Silenzio, adorazione, preghiera, perdono.Per una volta rompo questa consuetudinedi vita, che è solo evangelica e sacerdota-le e paterna per un bisogno di sfogo.Come un fiume si sfoga nel mare: io de-pongo questa lettera nel cuore di quantisapranno leggerla con lo stesso cuorecon cui io l’ho scritta.Tutti i giorni c’è una preghiera per coloroche mi fanno del male, un preghiera checosta, ma fatta volentieri dal cuore di chi èpadre nel Signore anche di chi lo colpisce.Poi torno al silenzio…

Il vostro padre nel Signore

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COSERELLE DI CASA NOSTRAcosì, dette alla buona

I funeraliMi è stato riferito che c’è qualcosa di non chiaro cir-ca l’offerta per i funerali.Chiarisco.Io mi comporto così:se uno non ‘dà’ niente, va bene così;se uno è in difficoltà economica, io so e non voglioniente;se uno mi da una busta con dentro quanto ritiene didare, accetto e basta;se uno mi chiede quanto può dare dico: ‘l’offerta èdi 130 euro’se poi, come sarebbe bello, uno aggiunge un ‘dipiù’ per la parrocchia in ricordo del suo defunto, ilgrazie è grande.Tutto qui.

Puntualità alla messa e custodia dei bambini

La Messa dove è maggiore la puntualità è la pre-festiva, dove sono più grandi e maggiori ritardi èalle 11,00.I ritardatari sono, normalmente, sempre i soliti:segno che hanno fatto del ritardo un modo di par-tecipare alla Messa.Per quanto riguarda i bambini, specie i più picco-li, alla Messa delle 11,00: contentissimo che i ge-nitori li ‘portino’.Piccole norme:se anche i genitori partecipano alla messa sonocontento se essi tengono accanto a sé i loro bam-bini;se solo li accompagnano in Chiesa, sono conten-to se i bambini ‘vengono davanti’; lì trovano chi ‘faaccoglienza’ e li custodiscono;consiglio vivamente chi ha un piccolino di nonfermarsi in fondo alla chiesa; giocare, correre,saltare sugli altari e fare rumore reca grave di-sturbo a tutta comunità che prega e non permetteuna giusta celebrazione. Desidererei che le gio-vani famiglie coi loro bambini si mettessero neibanchi, permettendo così ai figli piccoli di ‘vede-re’ la Messa.

Gli incontri col parrocoTutte le mattine ricevo dalle 9,30 alle 11,30.Non prima, se non in caso di grave necessità, per-ché è il tempo dedicato alla preghiera, per ricari-carsi e stare un po’ con Gesù.Vi devo dire che sono sempre più le persone chedesiderano incontrarmi: ciò mi rende felicissimo.Ci sono situazioni e persone che hanno bisogno diun tempo più prolungato e allora faccio così: ricevoper appuntamento al pomeriggio, quando sono piùtranquillo e disponibile.Da mezzogiorno alle 16,00 riposo un poco. Ne habisogno la mia salute.Alla sera, di solito mi fermo o ho gli incontri con lecommissioni.

Iscrizioni al catechismoÈ l’atto importante con cui la famiglia liberamentechiede che il proprio figlio frequenti tutte le settima-ne la ‘scuola di Gesù’.La maggioranza delle famiglie lo ha fatto nella se-ra indicata.Ma non sono state poche quelle che non si sonopresentate e lo hanno fatto privatamente.Questo non è bello e giusto. Bello, perché obbligaa ripetere tante e tante volte per ogni ritardatario lesolite cose; giusto, nei confronti delle altre famiglieche non senza sacrificio hanno partecipato alla se-ra fissata.O no?

Quando ci si può confessare ?Sempre!Il vostro prete è disponibile mezz’ora prima di ognimessa.Si può chiedere un appuntamento e si trova, sem-pre, pronta accoglienza.Si può suonare il campanello ogni mattina e si èesauditi.Chi mi chiede la confessione, in ogni momento,non solo non disturba, ma mi fa felice.Certe volte mi chiedo: ma tutti quelli che fanno la S.Comunione, specie in occasione dei funerali, si so-no confessati?

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L’APPARIZIONE DELLAMADONNAALASALETTE

Il 19 settembre 1846, la Madre di Dio apparvesulle Alpi francesi a due pastorelli, Massimi-no e Melania, seduta su alcune pietre, il viso

nascosto tra le mani, i gomiti appoggiati sulle gi-nocchia, piangeva amaramente. A questa visio-ne i pastorelli restarono sbigottiti. Ma la Madon-na si alzò, fece alcuni passi verso di loro e li ras-sicurò con queste prime parole: «Avvicinatevi, fi-gli miei, non abbiate timore, sono qui per annun-ciarvi un grande messaggio».Poi così parlò ai due pastorelli:

«Se il mio popolo non vuole sottomettersisono costretta a lasciare libero il bracciodi mio Figlio. Esso è così forte e così pe-sante che non posso più sostenerlo. Daquanto tempo soffro per voi! Se voglioche mio Figlio non vi abbandoni, mi è sta-to affidato il compito di pregarlo continua-mente per voi; voi non ci fate caso. Perquanto pregherete e farete, mai potretecompensare la pena che mi sono presaper voi».«Vi ho dato sei giorni per lavorare, mi so-no riservato il settimo e non me lo voleteconcedere. E questo che appesantiscetanto il braccio di mio Figlio!».«Coloro che guidano i carri non sanno im-precare senza usare il nome di mio Figlio.Queste sono le due cose che appesanti-scono il braccio di mio Figlio».(La Madonna si riferisce a chi non santifica la do-menica con la messa e chi bestemmia - n.d.r)

«Se il raccolto si guasta, la colpa è vostra.Ve l’ho dimostrato l’anno passato con le

patate, voi non ci avete fatto caso. Anzi,quando ne trovate di guaste, bestemmia-te il nome di mio Figlio. Esse continueran-no a marcire e quest’anno, a Natale, nonve ne saranno più».«Fate la vostra preghiera, figli miei?».«Non molto, Signora».«Ah, figli miei, bisogna proprio farla, serae mattino. Quando non potete far megliodite almeno un Pater e un’Ave Maria.Quando potete fare meglio, ditene dipiù».«A Messa, d’estate, vanno solo alcunedonne anziane. Gli altri lavorano di dome-nica, tutta l’estate. D’inverno, quando nonsanno che fare, vanno a Messa solo perburlarsi della Religione. In Quaresimavanno alla macelleria come i cani».

A questo punto la Bella Signora conclude perdue volte:

«Andiamo, figli miei! Fatelo conoscere atutto il mio popolo».

Dal giorno dell’apparizione la fontanina, nel cuialveo asciutto la Madonna aveva posato i suoipiedi verginali, non ha più cessato di fluire e lesue acque miracolose vanno continuamenteoperando guarigioni e conversioni innumerevoli,Il Vescovo di Grenoble in un giudizio canonicodichiarò l’Apparizione «indubitabile e certa»,ed i Sommi Pontefici arricchirono di favori spiri-tuali la devozione a N. S. di La Salette ed il San-tuario.

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ARS - LA SALETTE “DUE GIORNI DI PARADISO”1- 2 settembre 2010

Il Santo Curato mostra la via del CieloIl Santo Curato mostra la via del CieloIl Santo Curato mostra la via del CieloIl Santo Curato mostra la via del Cielo Con la Salette che piangeCon la Salette che piangeCon la Salette che piangeCon la Salette che piange

La Madonna con i suoi bambini

Davanti al Corpo del Curato D’ArsDavanti al Corpo del Curato D’ArsDavanti al Corpo del Curato D’ArsDavanti al Corpo del Curato D’ArsDavanti al Corpo del Curato D’Ars

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Imiei nonni paterni abitavano nel caseggiatodei Grassi, gli avi del Geom. Alfeo in via Ron-cate n°2.

Mio padre Dumeni mi raccontava che quand’eraragazzino guadagnava la paghetta di fine setti-mana facendo lavoretti nell’ortaglia dei Grasin.Il babbo, avendo passato la sua gioventù nelquartiere,era naturale fosse molto affezionato al-la gente ed alle tradizioni di Casina Rusa, quindimai mancò di portarmi ad onorare la chiesetta co-struita (mai ultimata) su disegno del SacerdoteGiovanni Del Console nel XIX secolo.Il giorno della festa, prima, passavamo dalla ziaMaria Comeglio sorella di mia nonna Paolina cheabitava in vicolo Conti n°10 che per l’occasione,(era un rito) ogni anno ci offriva l’anguria che te-neva al fresco dell’acqua nel secchio, poi si pro-seguiva ai festeggiamenti.Nel pomeriggio, i numerosi fedeli che non trova-vano posto all’interno della chiesetta per parteci-pare al Vespro, presenziavano nel piazzalettosotto gli alberelli. Alla fine della celebrazione, ini-ziavano i festeggiamenti ansiosamente attesidalla gioventù (e non solo).Gli abitanti del rione, già da alcuni giorni avevanoofferto ai promotori della festa i prodotti dei cam-

pi, pollame, uova, la prima uvaMérica dell’annata, bottiglie divino, torte confezionate dallemassaie e quant altro.I festeggiamenti iniziavano conl’incanto “l’asta” dei beni rac-colti nel quartiere ed al migliorofferente l’imbonitore aggiudi-cava il premio. Il ricavato era de-voluto alle spese sostenute per ifesteggiamenti; il rimanente do-nato alla chiesa.Seguiva la cuccagna il cui palo,solitamente donato da RuchinBaciuchin veniva ricoperto pertutta la lunghezza da sostanze

oleose e grasse, sapone ed altro così che la sca-lata fosse ardua il più possibile.Per gli scalatori era un impegno di gruppo;(nonper specialisti, come un tale GIBULA di un paesevicino).Il primo contendente riusciva arrampicarsi per uncerto tratto, spargendo sul palo, sabbia, cenere,segatura che teneva in sacchetti appesi alla cin-tura dei calzoni, così da rendere meno scivolosoquell’impasto. Naturalmente la scalata era unaimmane fatica e lo scalatore non arrivava a metàpalo.Si cimentava il secondo, magari il terzo, finchè ilgrasso era vinto, anzi asportato da camicie epantaloni dei gareggianti.Immaginate lo spettacolo che davano quei giova-notti fradici di unto dalla testa ai piedi?Finalmente, dopo risa, incitamenti, applausi, ilvincitore metteva mano a quei tanto sospirati sa-lamini e bottiglie di vino che stavano in cima.Un altro gioco che riscuoteva battimani dalla gen-te che veniva anche dai paesi vicini era quellodelle Pignatte di terracotta appese al filo teso fradue alberi che ombreggiavano la piazzetta.Dentro di esse si trovava acqua, cenere, segatu-ra, farina ma anche…..salamini, vino, polli, ed

LA MADONÄ D’URUPAFesteggiata a casina Rusa

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una volta una colomba, che dopo la rottura dellapentola prese il volo tra mille applausi.Che allegria quando il gareggiante bendato agli

occhi, a bastonate rompeva la pentolac-cia contenente cenere ed acqua che glicadeva addosso.!!!In modo semplice, genuino, sincero, conpoco, molto poco, anche la gente di allo-ra si divertiva e trovava modo di stare in-sieme in allegria.Anche quest’anno la festa rionale è statabenedetta dalla Messa Vespertina offi-ciata dall’onnipresente Prevo Don Mario.Un centinaio di persone erano riunite insana allegria a banchettare nello spazioretrostante la chiesetta.Le torte – squisite - confezionate e dona-te come ai vecchi tempi dalle donne delrione, non mancavano.Voglia il destino conservare la festa del

rione in ricordo del tempo che fù.Un grazie particolare agli abitanti di vicolo Oropaa cui va il plauso per l’organizzazione della festa.

Giovanni Rossi

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Chi avrebbe mai scommesso che dopo soli3 anni sarei diventato importante quasi co-me sua maestà l’Asparago?

Mi presento, sono l’ormai noto fungo Chiodinoche dal 2008 è diventato famoso grazie ad ungruppo di entusiasti frequentatori del nostro ora-torio che hanno voluto diventassi il protagonistadella festa del rione S. Maria.In questa edizione si è raggiunto un risultato cheha pienamente soddisfatto chi da un anno stavalavorando per questo evento: 1780 persone so-no venute a deliziare il loro pa-lato gustando le prelibatezze,preparate dallo chef MOROGIANMARIO e dal suo staff.E’ stato un lungo lavoro orga-nizzativo di preparazione; unristretto gruppo dipersone(Zucchi Maurizio, LinoMario, Falzoni Stefano, ZoneGiancarlo, Greco Michele)hanno dedicato mesi e mesi diriunioni, idee prese e poi scar-tate, ore e ore di riunioni sot-tratte al tempo libero e alle fa-miglie fino ad arrivare al risul-tato finale.Ottimi gli eventi gastronomiciallietati dalle coinvolgenti esi-bizioni musicali a partire dal

noto prof. Dario Bertaggia all’ormai familiare pia-no bar di Gianni Castellotti al trio guidato da IvanBenericetti per finire con la performance della no-ta cantante Anna Delli Ponti che ha riscosso no-tevole successo.La domenica è iniziata con il mercatino lungo lavia Gramsci con un buon numero di banchi nono-stante le previsioni meteo non favorevoli; alle11,00 è stata celebrata, all’imbocco di via Dante,la S. Messa di apertura dell’anno pastorale cheha visto un folta e raccolta partecipazione.La parte folcloristica ha visto quest’anno alcunenovità: la passeggiata in carrozza, il laboratoriodidattico curato dalla “FATTORIACOCCINELLA”entrambi molto apprezzati.Notevole curiosità hanno destato in adulti e bam-bini i rapaci di Andrea Frizzi da Firenze, espostisin dal mattino nel parchetto adiacente l’oratorioe la lezione didattica sulla falconeria tenuta dallostesso nel pomeriggio.Purtroppo lo spazio disponibile per lo spettacolonon offriva possibilità di esibizione di ALTO VO-LO e quindi la performance è stata limitata.Per concludere il tradizionale INCANTO con tor-te e altre specialità offerte dagli abitanti del rioneS.Maria e non solo.

IL TRIONFO del RE CHIODINO

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Nel complesso una festa Ben riusci-ta anche se, sicuramente ci sono co-se da rivedere o migliorare per laprossima edizione ma devo dire chetutte le persone coinvolte hanno fat-to veramente MOLTO!!!!!!Mi sembra quindi doveroso dire Gra-zie a Lino Mario e a Falzoni Stefanoper tutta la parte coreografica (ban-diere,stendardi,allestimento tendo-ni).Grazie a Pisani Aleardo(con l’aiutodi Marzo Pippo) per la meravigliosainsegna luminosa e i porta bandiererealizzati insieme a Bonfanti Michelee Gambin Adriano.Grazie a Zone Giancarlo e De Ber-nardi Luigi per la parte pubblicitaria,giornali, artisti.Grazie alle sarte che hanno realizza-to i sogni degli artisti: Omodeo Vanone France-sca, Foresti Maria Rosa, alla Signora Franca diGambolò, a Bulzi Anna che ha fornito km di stof-fa.Grazie ai noti pensionati tuttofare dell’oratorioper il lavoro oscuro di manovalanza e impiantisti-ca: Ugazio Baldino, Legnazzi Franco, Pisani Lui-gi, Lino Franco, Moro Sergio, Villani Franco.Grazie ai numerosi volontari che hanno montatoi tendoni e realizzato gli impianti:Zucchi Maurizio, Falzoni Maurizio, Parisini Cesa-

re, Pavesi Giorgio, Venturini Claudio, FacchinGabriele, Rossi Paolo, Spezie Massimiliano, Sil-vestri Enrico, Bridio Rudy, Magnani Alessandro,Falzoni Enrico, Colli Pierangelo, Zuccolo Marco,Liberali Simone, Santarcangelo Lino, Belotti Ste-fano, Lodigiani Alessandro, Greco Michele, Ma-riani Massimo, Lodigiani Alberto, Falzoni Stefanoe ai volontari della Croce Rossa.Grazie a Zucchi Baratti Betty, Lino Santarcange-lo, Brunazzi Luca, Magnani Alessandro, Mattari-ni Arianna, Silvestri Calcagno Maria per la cassa

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Grazie alla fam. Mera Gianmario, Patrizia, Annacon Frank, Elisa, Bianca e Franco per le speciali-tà cucinateGrazie a Falzoni Stefano, Lodigiani Alberto, Buz-zanca Francesca, Vasconi Elena che hanno ac-colto e accompagnato ai tavoli assegnati tutti ipartecipantiGrazie ai fratelli Venerino, Franco e Graziano Lo-renzetto, Casari Mario, Contu Matteo, GambinIlaria, Trezzi Paola e Zucchi Maurizio per la colla-borazione in cucina nella distribuzione.Grazie a Greco Michele, Mariani Massimo, Pari-sini Cesare, Lantieri Giuseppe per leprelibate salamele grigliate e le doratepatatine fritte.Grazie ai numerosissimi Grandi e Picco-li che con abilità e cortesia hanno servi-to ai tavoli: Bridio Rudy, Sara e Laura,Banfi Pietro, Falzoni Maurizio e Loren-zo, Colli Pierangelo, Belotti Stefano,Mantovan Adriano, Pavesi Giorgio, Pan-cotto Fabrizio, Allegroni Elisa, SpezieMassimiliano, Lodigiani Alessandro,Zuccolo Andrea e Deborah, AnselmoCamilla, Bertarello Luca, Pezzana Alice,Manara Claudia, Gambin Ilaria, VitoneLoredana, Gnocco Alessia e Marina,Manara Matteo, Arrigone Benedetta,Mara Di Iorio, Beatrice Marone, FabioDe Grate, Teggi Andrea, Giorgio Falzo-ni, Papetti Alberto e Cristiano, Luigi Pa-vesi, Celeste Zucca, Luca Russo, Melis-sa, Martina Falzoni, Giorgio Trapella,Corradengo Jessica e Jasmine, GiuliaScotto, Giulia Falzoni, Valeria Ugazio, Silvia Ba-rone, Marika Falzoni, Matteo Azzimondi, CeciliaFalzoni, Elena Sofia Silvestri, Erika Zucchi, IlariaTabarin, Davide Valenti, Sara Lenati, Morena Le-nati Vitone, Gioele Falzoni, Filippo Falzoni, Ma-gnani Magalini Roberta, Marika Venturini, Anto-nella Odoardo, Elena Mantegazza.Grazie a Amiotti Mino, Liberali Simone, PodestàEdo, a Maria, Anna e Luigi per la gestione bar.Grazie a Costanza, Giuditta e Pietro Banfi perl’apprezzata “Fattoria didattica” e il giro in carroz-za.Grazie a Banfi Omodeo Z. Margherita per le bel-lissime piante prestate per l’allestimento sale.Grazie a Zucchi Maurizio e Greco Michele per la

bellissima fontana realizzata a tempo di recordper abbellire l’ingresso della “sala da pranzo”Grazie a Pier Paolo Volpi e a Voice and Art per leattrezzature audio,fari eccGrazie ad Alberto Lodigiani per impiantistica, mi-xer ecc.Grazie a Bernardoni Andrea, Zuccolo Marco eGiuseppe D’Alessandro per i macchinari messi adisposizione.Grazie alla Pro Loco per il gazebo e i vassoiGrazie ai volontari dell’S.C.C. per la gestione via-bilità nella giornata di domenica.

Grazie a Rossi Giovanni per la preziosa collabo-razione.Come vedete ho voluto ringraziare tutti facendo inomi (sperando di non aver dimenticato qualcu-no e se così fosse me ne scuso!!!) perchè sonostati tantissimi e meravigliosamente bravi adope-randosi per la BUONAriuscita di questa festa chespero abbiate gradito con tutti i limiti e i difetti checi possono essere stati.Penso che alla fine il GRAZIE più bello e sentitovada a tutti coloro che sono venuti a “FESTEG-GIARMI” sperando che la festa continui negli an-ni a venire con l’entusiasmo e la passione che lasta rendendo sempre più famosa!!!

IL FUNGO CHIODINO

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CHI SONO«Ci fermano per strada suonano e bussano alla nostra porta...»

Perché «Testimoni di Geova»

Questa denominazione, che si sono dati solo nel 1931, vorrebbe dire «testimoni di Dio».Perché secondo loro Dio si chiama Geova, e così si distingue dai falsi dèi. Essi danno a

tale nome un’importanza straordinaria, ne fanno un punto essenziale della loro propaganda.Dicono che soltanto chi conosce e invoca tale nome può essere gradito a Geova e salvarsi.Ma — viene da rispondere — se Dio è uno solo, come può aver bisogno di un nome proprioper distinguersi da altre divinità?

Di solito in due,talvolta anchecon i loro ra-

gazzi, vestiti a modo,con una borsata di librie riviste, vi fermanoper la strada, suonanoalla vostra porta, gar-bati e insinuanti comecommessi viaggiatori.Non c’è dubbio, sonoloro: i Testimoni diGeova (diremo in bre-ve: TdG). Il loro discorso, più omeno, è questo: ‘Vole-te conoscere meglio laBibbia? Volete scopri-re il vero nome di Dio?Che cosa dite di que-sto mondo pieno di violenze e di immoralità?Non avete paura per voi e per i vostri figli? Perfortuna questo malvagio sistema di cose staper finire: la fine del mondo è imminente. Loassicura la Bibbia, che è parola di Dio. Dio(Geova) indica la strada della salvezza: la-sciate la Chiesa cattolica, perché quello che ipreti vi insegnano è falso, e fatevi TdG; sol-tanto così potrete conoscere la verità e sal-varvi… Se continuiamo ad ascoltarli, se con-tinuiamo a riceverli in casa, saranno per noi

come l’Aids: con unatecnica raffinatissimadi persuasione di-struggeranno pocoper volta le nostre dife-se immunitarie control’errore e ci conquiste-ranno alla loro setta, oper lo meno ci lasce-ranno disorientati ediffidenti verso ogni fe-de, e in particolare ver-so la religione cattoli-ca. Perciò la difesa pri-ma e più sicura è quel-la di rifiutare, cortese-mente ma con fermez-za, ogni discussione,ogni offerta di libri o ri-viste, ogni invito a par-

tecipare alle loro riunioni. Del resto, anche chifosse preparato a dimostrare che la loro dot-trina è piena di errori, non li smuoverebbe diun dito dalla loro presunzione di essere gliunici a possedere l verità. Chiudere loro la porta non è mancanza di ca-rità, non è segno di paura o di fede debole: èlegittima difesa contro l’errore. «Guardatevidai falsi profeti — ci avverte Gesù — che ven-gono a voi in veste di pecore, ma dentro sonolupi rapaci» (Matteo 7,15).

Inserto Speciale

TESTIMONI DI GEOVA

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NOVEMBRE - DICEMBRE 2010

Un po’ di storia

L’origine dellasetta risale apiù di un seco-

lo fa. È stata fondatadal ricco commer-ciante americanoCharles Taze Rus-sell, nato a Pittsburgh(Pennsylvania) nel1852. Poi sviluppò ta-li idee per conto suo,interpretando la Bib-bia in modo del tuttopersonale e arbitra-rio, e ritenendosi un«profeta». I suoi ami-ci affermarono cheGeova lo aveva su-scitato per rivelare almondo il vero significato della Sacra Scrittu-ra, che fino ad allora nessuno, proprio nessu-no, era riuscito a penetrare. Essi costituironoil primo nucleo della setta con il nome di «Stu-denti biblici» o «Russelliti» (1878). Alla suamorte i suoi seguaci si divisero in vari gruppi.A capo di quelli rimasti fedeli si pose un avvo-cato del Missouri, Joseph Franklin Ruther-ford (1869-1942), che trasformò profonda-mente la setta, e le diede un’organizzazione

fortemente autoritaria. Rutherford sfruttò afondo la potenza della stampa, diffondendo intutto il mondo libri, opuscoli e riviste in centi-naia di milioni di copie. Fondò moltissimi«centri missionari» (anche in Italia, con sedecentrale a Roma), e impegnò i suoi seguaci adedicare tutto il tempo disponibile per conqui-stare altri aderenti. Asserì che il primo TdGera stato Abele, e non mancò di fare profezie,regolarmente smentite dai fatti.

Organizzazione e propaganda

La “Congregazione cristiana» dei TdG è suddivisa in tante congregazioni territoriali, che di-spongono di una “Sala del Regno», ove tengono cicli settimanali di studio e di formazione

dei seguaci. Ogni anno organizzano congressi in qualche grande città, in un clima di esalta-zione e con grande risonanza sui mass media. Dispongono di ingenti mezzi finanziari per sti-pendiare i «pionieri-missionari» e diffondere le loro pubblicazioni in tutto il mondo, soprattuttola loro traduzione della Bibbia e i periodici “La Torre di Guardia» e «Svegliatevi!». Dispongonoinoltre di una fitta rete di radio e televisioni. I TdG svolgono un proselitismo capillare, organiz-zato nei minimi particolari. Ogni quartiere di città, ogni via di paese, vengono affidati ai «pro-clamatori», che si impegnano a passare ripetutamente presso tutte le famiglie, annotando conprecisione il risultato di ogni visita. I dirigenti centrali stabiliscono la percentuale di cui devecrescere il! gruppo. L’ispettore del distretto, in visita ogni sei mesi, può destituire i responsabi-li che non fanno proseliti.

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TESTIMONI DI GEOVA

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NOVEMBRE - DICEMBRE 2010

Le eresie dei TdG

Gli errori più gravi contro la fe-de cristiana sostenuti dai

TdG sono i seguenti:

1. Negano la divinità di GesùCristo. Lo definiscono un uomoperfetto, creato da Geova primadi tutte le cose, poi trasferito nelgrembo di Maria... Un angelo,anzi l’arcangelo Michele... ma disicuro non la seconda personadella Trinità.

2. Negano la divinità dello Spirito Santo,che sarebbe soltanto «la forza attiva di Dio». 3. Per logica conseguenza, negano la Trinitàdi Dio. Secondo loro, sarebbe un residuo dipaganesimo.

4. Negano la sopravvivenza dell’anima do-po la morte.

Negare la divinità di Gesù Cristo significa di-struggere radicalmente il cristianesimo; si-

gnifica cancellare il verosenso dell’incarnazione diCristo, della sua passione emorte, e della sua risurre-zione. Se Gesù Cristo non è Dio, lanostra fede in lui non hasenso. I suoi insegnamentinon sono «Parola dì Dio»,ma semplice parola di uo-mo, per quanto ammirevole.

E l’umanità non è affatto redenta. In conclu-sione, come dice san Paolo, noi cristiani sa-remmo «i più infelici di tutti gli uomini» (1 Co-rinzi 15,19). Come giungono i TdG a negare la divinità diCristo, così chiaramente documentata dallaSacra Scrittura? Con il solito sistema: altera-no i testi della Bibbia, cambiano la punteggia-tura, sostituiscono certe parole, i tempi deiverbi, ecc.

Inserto Speciale

TESTIMONI DI GEOVA

ALCUNI PUNTIDELLA DOTTRINA

Che cosa succede dopo la morte?

ITdG affermano che con la morte finisce tutto: con il corpo muore anche l’anima, come suc-cede alle bestie. Quindi è inutile ricordare i defunti o pregare per loro. La fine del mondo è

imminente, anzi, è già cominciata nel 1914, secondo la solenne profezia di Russell. Presto av-verrà una grande battaglia (detta di Armaghedén) nella quale Geova distruggerà «l’imperomondiale della religione babilonica» e «l’empia trinità di Satana», cioè il potere politico, com-merciale e religioso.

Negando la divinità di Gesù Cristo, logica-mente i TdG negano che Maria si possa

dire «madre di Dio». Aggiungono che se fuvergine nell’incarnazione di Gesù, non lo fupiù in seguito, perché avrebbe avuto altri figli,«fratellastri e sorellastre di Gesù».

E con la perpetua verginità negano pure lasua concezione immacolata e la sua assun-zione. La devozione alla Madonna e ai Santi,il ricorso alla loro intercessione, la venerazio-ne delle loro immagini sono atti severamenteproibiti ai TdG.

E Maria, la madre di Gesù?

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NOVEMBRE - DICEMBRE 2010

Chiesa, Papa, sacramenti

ITdG sono irriducibili avversari della Chiesa cattolica. Rutherford l’ha definita «il principalenemico visibile di Dio, il più grande e peggior nemico pubblico».

E Knorr: “la grande prostituta», (“Babilonia la Grande», nientemeno! E nella loro Bibbia tradu-cono sempre il termine originale greco Ecclesìa non con Chiesa, ma con Congregazione.

Che tutti si possa esserecontattati porta a porta oagli angoli dai Testimoni

di Geova, questo è cosa di tut-ti i giorni.. Non è affatto strano, poi, che cisi possa intrattenere a discute-re con loro in materia di religio-ne e di fede, trovandoci impre-parati e riscontrando da partedi questa gente una particola-re inclinazione dialettica che,cogliendoci alla sprovvista,potrebbe anche suscitare il no-stro interesse verso i loro di-scorsi. A volte la forza di persuasione da par-te dei TdG, nonché la capacità di gestire leparole e gli argomenti è tanta e tale che puòcatturare la nostra attenzione e a volte farciprendere sul serio quanto essi dicono intorno

alla presunta veridicità della lo-ro dottrina… e soprattutto in-torno a presunte infedeltà mo-rali e dottrinali della ChiesaCattolica. Quello che colpiscein questi casi è soprattutto lavena di eleganza, gentilezza,parvenza, affabilità che carat-terizzano queste persone, ap-positamente predisposte in talsenso ad avvicinare la gente.In definitiva, non è affatto stra-no che si possa restare affasci-nati, sedotti, e coinvolti da de-terminati discorsi e atteggia-

menti che ci mettono anche in soggezione. Eallora, considerando tutte queste premesseci domandiamo:“Come comportarci quando il discorso deiTdG, ci sembra convincente e persuasivo?”

QUANDO VENGONO A PROPORCILA LORO RELIGIONE

NON CONCLUDERE MAI E IN NESSUN CASO APRIORISTICAMENTE CHE QUANTO CI DICONO SIA VERITA’

Quando ci si trovi ad aver colloquiato con un TdG anche se i suoi discorsi sembrano essere sta-ti persuasivi, sfuggire la tentazione di giungere alla conclusione che abbia ragione lui.

CERCARE DI RIVOLGERSI A PERSONE CHE POSSONO SCIOGLIERI I NOSTRI DUBBI

Quando il testimone settario ci ha mostrato un falso insegnamento (a suo giudizio) da parte deinostri preti o dei nostri pastori occorre che ci si informi nei dettagli sull’argomento in questio-ne, rivolgendosi a persone qualificate. Allorquando sia impossibile, poi, rivolgersi a sacer-doti e/o laici competenti su quel dato argomento, si troverà certamente tuttavia chi ci fornirà in-

Inserto Speciale

TESTIMONI DI GEOVA

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formazioni bibliografiche, testi, siti internet (quanto si lavora per questo!!) in grado di fornirci larisposta esauriente.

“SI, MA IL MIO PARROCO QUANDO INCONTRA UN TDG LO FUGGE, NON CONVERSA CON LUI…”

Giusta osservazione. Ma ciò avviene non perché non sia in grado di rispondergli o tenergli te-sta: una fede ben coltivata in anni di Seminario e di studi teologici, difficilmente si può metterein discussione… Il fatto è che parecchi TdG se da una parte sono radicati nel proposito di af-fermare le loro opinioni e inculcare le loro dottrine, dall’altra sono stati abilitati anche a rifuggi-re ogni sorta di argomentazione differente dalla loro. Il Parroco non si sofferma a parlare conloro perché sa benissimo che essi non si convinceranno mai, neppure se Cristo stesso com-parisse loro davanti; e quindi… che è inutile perdere tempo con loro. La capacità dialettica dicui sopra è altresì orientativa nei TdG a non accogliere opinioni altrui.

ASCOLTARE LA VOCE DEGLI EX

Mentre infatti i proclamatori dei TDG ci si pre-sentano come araldi della verità e fautori difuturibili promesse benefiche e paradisiacheo offrono le condizioni di una vita felice suquesto mondo, coloro che di tali movimentihanno fatto parte e poi con molta fatica e tra-vaglio sono riusciti a venirne fuori documen-tano lo stato di angoscia e di malessere inte-riore, morale, spirituale, materiale ed econo-mico che per loro ha comportato l’apparte-

nenza a quello specifico gruppo, nonché la difficoltà riscontrata e le conseguenze avute quan-do ne sono usciti. Plagio, famiglie rovinate, sperperi economici, dissidi tra parenti, rotture e mi-sconoscimento dei figli che la pensano diversamente, sono le situazioni che gli ‘usciti’ daiTDG si lasciano alle spalle.

NON PRENDERLI SUL SERIO QUANDO (I PREDICATORI) DICONO: “NON E’ VERO”

A volte può succedere tuttavia che i membri di siffatta setta che vengono ad importunarci pos-sano screditare le affermazioni degli ex o di quanti lavorano “contro di loro”, dandosi a rimo-stranze e ripicche quali: “Non è vero quello che dicono gli ex… Si mettono contro di noi per ri-picca; inventano quello che scrivono…” Occorre considerare in questi casi che chi abbandona un movimento religioso dopo tanti annidi appartenenza, specialmente dopo avervi svolto incarichi di rilievo, lo fa’ sempre dopo ripe-tute valutazioni critiche, confronti, dispute con i fratelli e le autorità; inoltre è detto per incisoche avrà cercato in primo luogo di rendersi conto lui stesso della veridicità o meno delle affer-mazioni del suo movimento, cercandone una ragione logica. Non trovandola, ha deciso di la-sciare.Ora, questi ex, una volta compreso il tempo perso che nessuno mi restituirà più sono quasisempre zelanti nel mettere in guardia altri dall’entrare nello stesso movimento affrontando an-che studi, ricerche, approfondimenti.

Inserto Speciale

TESTIMONI DI GEOVA

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POSSO PARTECIPARE AD UN LORO CULTO, SEBBENE NON M’IMPORTI NULLADI LORO?Per partecipare ad una manifestazione cultuale dei TDG occorre possedere un bagaglio cul-turale sulla setta che pochi hanno.Personalmente suggerirei di rifiutare ogni partecipazione per i pericoli spirituali che porta consé, non ultimo una certo possibile intervento demoniaco.

Inserto Speciale

TESTIMONI DI GEOVA

E’domenica mattina e sto rilassandomi un poco tra una Messa e l’altra quando sento suo-nare il citofono di casa.

Rispondo.Sono due distinti signori che mi propongono di parlare con loro del Signore.Capisco e rifiuto: sono TdG.Insistono nel volermi lasciare almeno alcune loro pubblicazioni.Replico che di libri che parlano del Signore ne ho già tanti.Insistono.Mi balena un’idea e dico loro: ‘sentite, poiché vedo che siete persone religiose, una cosa pos-siamo farla: ‘diciamo assieme un ’Ave Maria’ alla Madonna’!Il loro viso, prima così gentile, si incupisce immediatamente, la loro dolcezza di tratto scompa-re, ringhiano con voce feroce, quasi demoniaca: ‘LA MADONNA NO!’E fuggono in fretta.

Conclusione: fate anche voi così.Quando i TdG bussano alla vostra porta e insistono per ‘offrirvi’ la loro religione, proponeteun’Ave Maria assieme, vi assicuro che se la daranno a gambe!Provare per credere!!!

COME IL VOSTRO PASTORE HA “FATTOSCAPPARE” I TESTIMONI DI GEOVA

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FESTA BEATA VERGINEDEL ROSARIO

Nel mese di set-tembre, in pre-parazione alla

festa della Madonnadel Rosario, sonostati compiuti degliinterventi alla faccia-ta della chiesa di S.Maria presso l’orato-rio.Operai, con l’ausiliodi un braccio mecca-nico, hanno reinto-nacato le piccole im-perfezioni dovute aldeterioramento deglianni, hanno poi datouna rinfrescata con icolori adottati in pre-cedenza, colori pa-stello rosa e azzurronelle campiture ebianco panna nellecolonne.La facciata seicente-sca è del tipo “scenografico” ossia di dimen-sioni maggiori rispetto al corpo retrostantedella chiesa ed è un miscuglio di stili: l’ordinedei capitelli delle colonne superiori è ionicomentre alla base compare una “rivisitazionedello stile dorico” secondo i dettami seicente-schi: la chiesa è infatti stata costruita secon-do le regole ferree del Concilio di Trento, hauna pianta centrale ed all’interno pregevolistatue del XVII secolo e un bel ciclo di formel-le rappresentanti i Misteri del Rosario a coro-nare l’altare.La chiesa, costruita a metà seicento dai padri

Domenicani cheavevano il conventonell’odierno oratorio,forti del pontificato diPio V che, priore inSan Pietro Martire aVigevano aveva im-posto a Cilavegna laprepositura domeni-cana, a qualche de-cennio dalla suamorte, avviarono lacostruzione di que-sta bella chiesa, di-venuta subito “sussi-diaria” della Parroc-chiale e sede di unaconfraternita, chescioltasi negli anni‘60 è stata da poco ri-fondata, assieme al-la rifioritura dellachiesa stessa, chiu-sa ormai da oltre 40anni, che solo negli

ultimi quattro anni è tornata a nuova vita gra-zie ad un gruppo di volontari e al sostegno delrione che da decenni sognava la sua riapertu-ra anche quale simbolo della propria identità.La facciata è solo l’ultimo degli interventi: nel-l’anno è stato rimesso in funzione l’organo,un Mentasti di fine ottocento che ha accom-pagnato la Messa e la processione serale del7 ottobre.Grande è stata la partecipazione dei fedeli edei curiosi che assistono ormai da qualcheanno ad uno spettacolo suggestivo: oltre allarinata confraternita del Rosario di Cilavegna

La facciata restaurata

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vengono invitale alla processione anche lepie associazioni della Diocesi e delle zone:non sono mancati veri e propri “forestieri” dal-la provincia di Biella a testimoniare quanto siasentito l’evento.La processione guidata dai diaconi Ascani eBocca è stata accompagnata da fiaccole edal suono a festa delle campane dei duecampanili del paese che si sono alternati suo-nando a tastiera motivi sacri e canzonetteprofane, come vuole la tradizione campana-ria: uno spettacolo quantomeno insolito.

Il corteo si è concluso nella chiesetta di fiancoall’oratorio con dieci minuti di musica d’orga-no, pregevolmente eseguita da Mauro Ban-zola di Vigevano e con il rinfresco, preparatoper l’occasione dalle donne del rione SantaMaria per rifocillare i tanti partecipanti, venutianche da lontano.Una manifestazione suggestiva che si staconsolidando negli anni e che attira credentie non credenti anche solo per lo spettacolo dicolori delle varie confraternite e la maestositàdel corteo.

Un momento della Processione

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DOVE C’E’ LA LUCE C’E’ GESÙ

UN AIUTO PER RADIO AMICA

Che brutto sarebbe entrarein chiesa Parrocchiale enon vedere alcuna fiamma

che illumina il Santissimo.I fondi per l’acquisto dei ceri sonofiniti e abbiamo bisogno della vo-stra generosità per poter conti-nuare ad illuminare il Tabernaco-lo dove è presente Gesù.Ciò che chiediamo è un piccolosacrificio da compiere una voltaalla settimana: mettiamo nellacassetta in fondo alla Chiesaqualche monetina conservatadurante la settimana.Tutti abbiamo bisogno di Gesù,tutti, a partire dai bambini che dasettembre hanno iniziato la scuo-

la e si rivolgono a Lui per chiede-re qualche grazia.Quindi non chiediamo soltanto,diamo a Gesù una piccola partedel nostro cuore per permettereal cero di illuminare il Santissimo.Ci rivolgiamo soprattutto allenonne: infatti avete sempre so-stenuto le spese della Parroc-chia con le vostre piccole offerte.Dimostrateci la vostra solidarietàe il vostro buon cuore attraversoquesto semplice “gesto”.Speriamo veramente che con leofferte raccolte si possa accen-dere non solo la luce del cero, maanche una grande fiamma di ca-rità nei cuori di tutti. Grazie.

Cari amici vicini e lontani, a nome dello staff di RADIO AMICA ringrazio tutte le persone” che, in occasione della festa di S. An-na, hanno acquistato la nostra nuova torta e i fiori.Il ricavato di questa iniziativa va a favore della vostra radio poiché è sempre necessario avere dellerisorse per poter mantenere efficienti le apparecchiature ricetrasmittenti e tutto quello che concernela programmazione e la messa in onda dei programmi.In occasione delle festività natalizie saremo presenti ancora una volta con il nostro stand e con la ven-dita del nostro dolce ZELTEN, che ha avuto molto successo lo scorso anno, abbinato alle STELLE DINATALE.Vi invitiamo dunque a visitare il nostro stand e Vi ringraziamo fin da ora per la fedeltà che ci date se-guendoci nelle iniziative che riguardano la NOSTRA e VOSTRA RADIO AMICA per poter in questomodo potenziare l’emittente e raggiungere in modo più capillare e con un’elevata qualità di program-mazione e trasmissione gli ascoltatori.

Giovanni e lo staff di Radio Amica

non permettiamo che si spenga!

La commissione liturgica.

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PRIMA SEDUTA DEL CONSIGLIO PARROCCHIALE DI PRESIDENZA

Il Prevosto comunicherà durante la messadel 3.10.2010 in occasione dell’apertura del-l’anno catechistico e della festa del fungochiodino che nel mese di settembre 2012 siterrà la Missione per i Giovani nella parroc-chia di Cilavegna. Si tratta di una assoluta no-vità per la parrocchia e anche la diocesi.

Si tratta di una occasione per avvicinare i gio-vani; si rileva che spesso tra i giovani e la par-rocchia vi è un abisso. Il Prevosto si è rivoltoai Missionari di Nazareth che hanno come ca-risma la Missione ai giovani.La seduta è tolta alle ore 22,10

La segretaria Grassi Paola

Lunedì 6 settembre 2010 alle ore 21 pressola Casa della Carità si è tenuta la prima se-

duta del Consiglio Parrocchiale di Presiden-za 2010-2011.Assente giustificato: Falzoni Stefano.

Il Prevosto comunica di aver deciso di nomi-nare un nuovo Consiglio Parrocchiale com-posto esclusivamente da giovani che pertan-to hanno necessità di essere formati per evi-tare di essere inseriti in un contesto nuovosenza conoscere i meccanismi di lavoro delconsiglio parrocchiale.Il Consiglio di Presidenza è formato dalle per-sone responsabili dei diversi settori, elette daiparrocchiani e nominate dal Parroco.Il Consiglio di Presidenza ha due compiti.

Presiedere le commissioni consiliari e coa-diuvare il Parroco nelle cose di maggior pesoe delicatezza.

Sono quattro i motivi che hanno spinto il Pre-vosto a prendere queste decisioni dopo averconsultato alcuni membri del consiglio par-rocchiale e anche degli esterni:1) rinnovare radicalmente il Consiglio2) rispettare l’esito delle votazione dei Par-

rocchiani3) affidare al consiglio di Presidenza la re-

sponsabilità della presidenza delle diverseCommissioni Consigliari

4) formare nuovi consiglieri fin da giovani (etàminima 17 anni) liberi da condizionamentidi ‘senatori a vita’.

MEMBRI DEL CONSIGLIO PARROCCHIALE DI PRESIDENZA E LORO COMMISSIONI

Percivalle Enrica catechesi

Lino Alessandra caritas

Liberali Simone famiglia

Manara Patrizia giovani e Ora-torioDe Bernardi Luigi liturgia e co-municazioneSegretaria: Grassi Paola

Falzoni Stefano giovani e Ora-torio

Paesan Mariangela famiglia

Presidente: Prevosto

Il Prevosto passa a parlare brevemente del nuovo programma per l’anno pastorale 2010-2011. E’ stato elaborato da lui e sottoposto al parere sia di alcuni consiglieri che di personeesterne, oltre ad un gruppo di giovani e a Ilaria. Il programma, come di consueto, sarà pubbli-cato sul bollettino e andrà conservato per tutto l’anno.

Il Consiglio di Presidenza approva all’unanimità le decisioni del Parroco.

Missione per i giovani per l’anno 2012

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CONSIGLIO PARROCCHIALE“Pescatori di uomini” - 20/09/2010

Alle ore 21 presso la Casa della Carità si riunisce per la prima volta il nuovo Consiglio Parrocchiale.I Consiglieri sono tutti presenti.

La riunione si è aperta con la seguente procedura: Momento di preghiera, seguite dalla lettura del Vangelo e successivamente da un piccolo pensiero delParroco( “gettare le reti sulla Sua parola”; importanza della Confessione; riscoperta della Messa dome-nicale).Consegna da parte del Parroco della nomina e firma di ogni consigliere dell’accettazione.Lettura dello Statuto.Giuramento dei consiglieri sulla Bibbia di adempiere fedelmente il proprio mandato e conservare il se-greto richiesto.

Il prevo presenta e illustra il nuovo programma 2010-2011.

Patrizia illustra il significato del CONSIGLIO PARROCCHIALE

è una vera occasione per crescere • come persone attive all’interno della comunità parrocchiale• come compagni di viaggio gli uni degli altri• come menti fresche vicine alla gente e tra la gente• come testimoni coraggiosi di un modo di vivere che sa dare la gioia vera

Le varie REALTÀ (catechesi, famiglie cristiane, Caritas, giovani e Oratorio, liturgia, strumenti perla comunicazione) siano solo ambiti operativi.Dietro vi sono persone (operatori e utenti), occorre “entrarvi dentro”, vedere come funzionano,prendere coscienza delle problematiche, delle eventuali modalità di soluzione e, perché no?...magari cercare e trovare nuove strade d’azione.Ciascun nucleo sia parte di un tutt’uno, sia cellula vitale per gli altri, tutti diretti all’altare dove, se-condo il “calendario delle solennità” previsto dal programma pastorale, si sperimenta il risulta-to dei nostri sforzi…. … senza porre troppa attenzione ai numeri ma alla semina… … se siamo stati in grado di seminare comunione e amore, sicuramente qualcuno raccoglierà!

Presentazione del Programma della Commissione Catechesi da parte di Enrica

La commissione della catechesi e Parola di Dio è una delle sei commissioni presenti in Parroc-chia.Se avete visto il bollettino subito dopo la presentazione dei componenti del consiglio sono elen-cate le 6 commissioni, come avete potuto notare, catechesi e Parola di Dio è la prima.La catechesi è il cuore di una parrocchia.Senza nulla togliere alle 5 successive, che è la commissione più importante,è quella che ha unagrande importanza e grande valore.

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Catechismo non è solo quello che ricordiamo tutti, l’ora di lezione settimanale.La Parrocchia crea una famiglia e la sostiene nel cammino cristiano.Catechesi è incontrare la Parola di Dio per imparare a camminare insieme secondo il progetto cri-stiano. E’ compito della comunità sentire e farsi carico del compito educativo dedicando ener-gie, tempo scegliendo i percorsi più adatti in base agli obiettivi che si prefigge di raggiungere.Ogni credente è, per la sua parte, responsabile della Parola di Dio secondo la sua vocazione, lesue situazioni di vita.Questa responsabilità radicata nella vocazione cristiana scaturisce dal Battesimo, è confermatanella Cresima e si sostiene con l’Eucaristia.Catechesi è il momento centrale di ogni attività pastorale. La Parola di Dio è essenziale per ogniesperienza cristiana.Facendo una carrellata, la nostra Parrocchia ha ben presente tutte le tappe più significative diuna vita cristiana.Si inizia con una catechesi in preparazione al matrimonioMomento forte di vita della famiglia è la nascita di un figlio e quindi preparazione al BattesimoSeguirà una scuola di preghiera mensile per le famiglieCatechismo per tutte le classi dalla prima scuola primaria alla seconda della secondariaDa quest’anno il consiglio ha approvato alcune norme per l’ammissione ai sacramenti, normeper i genitori e per i ragazziC’è un biennio di catechesi prima e seconda media ,con un esame finaleCorso per animatori (base, avanzato, di perfezionamento)Viene infine illustrata Radio Amica quale strumento di comunicazione che trasmette funzioni li-turgiche, rosari, e arriva agli ammalati, alle persone sole, agli anziani.

I consiglieri, esprimono le loro valutazioni:Il Parroco dà alcune informazioni circa i bilanci della Parrocchia.Il restauro della Chiesa Parrocchiale è così valutato:• 600,000 euro pagati,• 100,000 euro ancora da pagare;la facciata della chiesa di S.Maria è stata messa a nuovo in occasioni della prossima apertura dell’annopastorale e dei festeggiamenti del ‘fungo chiodino’: Ciò per significare l’apprezzamento del Pastore perquanto viene fatto dai laici che curano la manifestazione. La tinteggiatura precedente risaliva a 19 anni fa.Alcuni consiglieri dicono:Preghiera finale del Parroco.La seduta termina alle ore 23.05.

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NOVEMBRE - DICEMBRE 2010

E’in fase di preparazione la nuova edizione di “DILET-TANTI ALLO SBARAGLIO” con tante novità e sorpre-se che non mancheranno di stupire i tanti spettatori

che ormai gremiscono tutti gli anni il teatro e in particolare ilconcorso delle Velone, l’album dei ricordi di nozze di tantefamiglie Cilavegnesi e le due categorie concorrenti in questaedizione: adulti e bambini.Sono aperte le iscrizioni che devono pervenire entro il 21 no-vembre.Tre le date in calendario: 27 novembre e 4 dicembre al Sa-lone Parrocchiale e la grande finale il 7 dicembre al Tea-tro Polifunzionale.Troverete il programma completo nei manifesti che esporre-mo al più presto, nel frattempo preparatevi al grande even-to, vi aspettiamo numerosi.

DILETTANTI ALLO SBARAGLIO 7aEdizione

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NOVEMBRE - DICEMBRE 2010

Festadell’Immacolata

Avventoe

Natale

Giornata mondialeper la pace

Epifania

APPUNTAMENTI PARROCCHIALITempo di Avvento e Natale

Dal 1° dicembre - ore 9,00 Messa della Novena in Cappellina con riflessione

3 – 6 – 7 dicembre - ore 16,30Triduo nel Salone per ragazzi, bambini e famiglie

8 dicembre 2010Ore 10,30: ritrovo nella Chiesa di Santa MariaTutti portano un fiore e i bambini la letterina per Maria.

Ore 10,45: processione sino alla Chiesa Parrocchiale.

Ore 11,00: Messa Solenne animata dagli oratoriani e dallefamiglie.

Nelle quattro domeniche di Avvento si darà ai bambini, ognidomenica, un cartoncino coi personaggi del Natale.Il presepe in Oratorio verrà fatto l’8 dicembre al pomeriggiodalle famiglie e dai bambini.Consegna del panettone agli ammalati come segno di fra-ternità.Mostra di Presepi in Santa Maria

Dal 16 dicembre - ore 9,00Messa della Novena con canto delle profezie e pensierospirituale.

24 dicembre – ore 18,00Messa delle famiglie.

Messa di mezzanotteIl servizio liturgico sarà fatto dai giovani.Prima della Messa: momento di preghiera semplice.

A tutte le Messe natalizie: distribuzione del pane della cari-tà da condividere a mensa e con qualche famiglia lontana.

1 gennaio 2011 – ore 17,00Messa Solenne con consegna del messaggio e di un sim-bolo di pace

6 gennaio 2011Ore 11,00: Messa Solenne con l’arrivo dei Re Magi e distri-buzione dei mandarini benedettiOre 16,00: Tombolata e cioccolatata in Oratorio

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NOVEMBRE - DICEMBRE 2010

Presenta

IN DIRETTA CON…IL COMANDANTE DELLA POLIZIA LOCALE

Martedì 9 novembre – ore 21,00

L’ASSOCIAZIONE PROLOCOMartedì 16 novembre – ore 21,00

L’ASSOCIAZIONE AVISMartedì 23 novembre – ore 21,00

LA CROCE ROSSA DI CILAVEGNAMartedì 30 novembre – ore 21,00

POLL SPORTIVOMartedì 14 dicembre – ore 21,00

GRUPPO SCOUT “LOMELLINA 1”Martedì 21 dicembre – ore 21,00

Puoi intervenire in diretta telefonando al numero

0381 660421

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NOVEMBRE - DICEMBRE 2010

Anagrafe Parrocchiale - Settembre/Ottobre

Battezzati in Cristo

Galati Cristian di Marco e Pazzi Simona Grassi Edoardo di Matteo e Sonzogni Chiara

Cadè Leonardo Filippo di Giambattista e Palermo Eleonora Zuccolo Elia di Davide e Faggionato Cinzia

Chiamati alla casa del Padre

Valerin CorinaAnni 91

Ghiro AngeloAnni 71

Cecchetto Giulianoanni 60

Marzullo AntoninoAnni 83

Farina MauroAnni 55

Cassio Dalle RiveAnni 85

Targa Almoanni 79

Bassi Carlaanni 86

Crivellaro TizianoAnni 51

La famiglia Crivellaro

sentitamente ringrazia i

coscritti del 1959e del 1991, tutti

i negozianti di via Cavour e tutti coloro che ci sono stati vicini

nel nostro dolore

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NOVEMBRE - DICEMBRE 2010

Settembre/Ottobre 2010LO SPAZIO DELLA DIVINA PROVVIDENZA

IN SUFFRAGIO DI: Manzoli Benito, famiglia Lino, Zago, De Bernardi € 150 – Merlo Marlo, il cortile€ 40 – Manara Giovanni € 110 – Bassi Carla € 500 – Bassi Carla € 300 – Bassi Carla, le colleghe diAntonietta € 45 – Valerin Corina € 150 – Valerin Corina, amici e parenti € 240

FUNERALE DI: funerale e offerta Pegoraro Angelina € 200 – Targa Almo € 50 – Cassio Dalle Rive€ 500 – Farina Mauro € 100 – Marzullo Antonino € 120 – Paradossi Danilo € 150 – Crivellaro Tizia-no € 100 – Valerin Corina € 150 – Ghiro Angelo € 100

BATTESIMO DI: Galati Cristian € 50 – Zuccolo Elia € 100 – Cadè Leonardo Filippo € 100 - GrassiEdoardo € 200

VARIE: per il nome di Maria € 50 – 50° di matrimonio famiglia Cascia Giuseppe e Umbertina € 50 –59° di matrimonio Basso/Sellari € 100 – 25° matrimonio Milesi Massimo e Cosetta € 100 – i 18enni€ 50 – famiglia Pavesi € 50 – Anna € 100 – famiglie via Donizzetti € 100 – classe 1940 € 150 – clas-se 1965 € 170 – classe 1980 € 50 – 50° matrimonio Pisani/Boni € 100 - Coscritti 1975 € 50

CANTIERE CHIESA X GRANDE RESTAURO: suffragio Omodeo Salè Pietro € 200 – N. N. € 80 –N. N. € 100 - Suffragio famiglia Omodeo Salè € 50

Agli offerenti un grazie di cuore

All’offerta fatta in occasione dei funerali vanno aggiunte € 30 quali spese che la Parrocchia deve so-stenere per gli stessi