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1 Introduzione Biblioteche, musei, archivi, collezioni, mostre, pubblicazioni, formazione, incontri, convegni, ac- coglienza, scambi con l’Italia e con l’estero, progetti culturali e di svi- luppo del territorio, sono la nostra vita di tutti i giorni di cui desideria- mo rendervi partecipi. Cari amici e amiche, il 2011 è stato un anno difficile per le istituzioni culturali che si tro- vano in una situazione di grave soffe- renza per le scelte operate dagli enti pubblici a tutti livelli. In un momento così difficile riteniamo che, come pro- testanti, dovremmo muoverci in controtendenza. Nel 2011, nell’ambito delle ini- ziative promosse per i 150 anni del- l’Unità d’Italia, abbiamo ricordato come nell’Ottocento i valdesi impe- gnati nell’opera di evangelizzazione insieme alle chiese, anzi in alcuni casi anche prima, aprissero delle scuole: si trattava di dare un minimo di cul- tura per uscire da una situazione pe- santemente subalterna. Oggi la situazione è molto diver- sa, ma riteniamo che il bisogno di cul- tura, anche se in altre forme, sia an- cora fortemente presente nella nostra società e sia lo strumento principale per individuare un futuro per il nostro paese. Ci sembra tuttavia che, mentre le nostre chiese hanno saputo reagire con coraggio, sia attraverso prese di posizioni teoriche che con scelte con- crete, all’evidente arretramento sul piano dei diritti delle persone, lo stes- so non sia avvenuto in campo cultu- rale. Ci auguriamo che inizi una rifles- sione forte e condivisa sulla necessità di investire in cultura sia per la cresci- ta delle persone come cittadini/e di un paese civilizzato, sia come mem- bri di chiese protestanti che, nella loro lunga storia, hanno sempre cercato di fornire strumenti di conoscenza e con- sapevolezza a quanti si avvicinavano alla Parola. Diverse possono essere le modali- tà per svolgere questo compito di dia- logo con il nostro paese, ma riteniamo sia importante individuarle e sostener- le studiando i criteri per una maggiore efficacia dell’attività svolta. C’è una domanda crescente nei riguardi del mondo protestante che dobbiamo in- tercettare e a cui dobbiamo rispondere cercando una prospettiva comune. Il Consiglio Direttivo, il persona- le e i numerosi collaboratori/trici del- la Fondazione continueranno a porta- re il loro contributo basandosi sul- l’esperienza quotidiana del contatto con un pubblico alla ricerca di interlocutori, sia che si tratti di ricer- catori e studiosi, di persone e gruppi italiani e stranieri in visita ai musei e luoghi storici o di giornalisti e opera- tori culturali in cerca di una maggiore comprensione della realtà protestante. La Direzione Eugenio Bernardini, presidente Donatella Sommani, direttrice

circolare CCV 2012 - fondazionevaldese.org · una festa, indossano i loro gioielli e li met-tono in mostra. È quindi del tutto nor-male che la biblioteca, che è una signora, invitata

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1Introduzione

Biblioteche, musei, archivi,collezioni, mostre, pubblicazioni,formazione, incontri, convegni, ac-coglienza, scambi con l’Italia e conl’estero, progetti culturali e di svi-luppo del territorio, sono la nostravita di tutti i giorni di cui desideria-mo rendervi partecipi.

Cari amici e amiche,il 2011 è stato un anno difficile

per le istituzioni culturali che si tro-vano in una situazione di grave soffe-renza per le scelte operate dagli entipubblici a tutti livelli. In un momentocosì difficile riteniamo che, come pro-testanti, dovremmo muoverci incontrotendenza.

Nel 2011, nell’ambito delle ini-ziative promosse per i 150 anni del-l’Unità d’Italia, abbiamo ricordatocome nell’Ottocento i valdesi impe-gnati nell’opera di evangelizzazioneinsieme alle chiese, anzi in alcuni casianche prima, aprissero delle scuole:si trattava di dare un minimo di cul-tura per uscire da una situazione pe-santemente subalterna.

Oggi la situazione è molto diver-sa, ma riteniamo che il bisogno di cul-tura, anche se in altre forme, sia an-cora fortemente presente nella nostrasocietà e sia lo strumento principaleper individuare un futuro per il nostropaese.

Ci sembra tuttavia che, mentre lenostre chiese hanno saputo reagirecon coraggio, sia attraverso prese diposizioni teoriche che con scelte con-crete, all’evidente arretramento sulpiano dei diritti delle persone, lo stes-so non sia avvenuto in campo cultu-rale.

Ci auguriamo che inizi una rifles-sione forte e condivisa sulla necessitàdi investire in cultura sia per la cresci-ta delle persone come cittadini/e diun paese civilizzato, sia come mem-bri di chiese protestanti che, nella lorolunga storia, hanno sempre cercato difornire strumenti di conoscenza e con-

sapevolezza a quanti si avvicinavanoalla Parola.

Diverse possono essere le modali-tà per svolgere questo compito di dia-logo con il nostro paese, ma riteniamosia importante individuarle e sostener-le studiando i criteri per una maggioreefficacia dell’attività svolta. C’è unadomanda crescente nei riguardi del

mondo protestante che dobbiamo in-tercettare e a cui dobbiamo risponderecercando una prospettiva comune.

Il Consiglio Direttivo, il persona-le e i numerosi collaboratori/trici del-la Fondazione continueranno a porta-re il loro contributo basandosi sul-l’esperienza quotidiana del contattocon un pubblico alla ricerca diinterlocutori, sia che si tratti di ricer-catori e studiosi, di persone e gruppiitaliani e stranieri in visita ai musei eluoghi storici o di giornalisti e opera-tori culturali in cerca di una maggiorecomprensione della realtà protestante.

La DirezioneEugenio Bernardini, presidenteDonatella Sommani, direttrice

2BIBLIOTECA

Libri su Protestanti e Risorgimento

La Bibliotecamette a disposizione testi

doppi di storia valdese e teologia.Per informazioni:

[email protected]

Quando le signore sono invitate auna festa, indossano i loro gioielli e li met-tono in mostra. È quindi del tutto nor-male che la biblioteca, che è una signora,invitata alla festa del Centro, abbia mes-so in evidenza alcuni dei suoi gioielli,scelti con cura tra i molti che tiene rac-chiusi nei suoi scrigni, cioè nei suoi de-positi. Ma i gioielli devono essere into-nati alle circostanze e così, celebrandosii 150 anni dell’Unità d’Italia, è stato ine-vitabile cercare di scoprire quali fossero imessaggi che, attraverso la piccola mo-stra collocata nella sala di lettura e nelcorridoio, la biblioteca stessa potesse co-municare ai visitatori.

Nel Risorgimento l’impegno per lapropria fede è spesso motivo di profon-da sofferenza: ne è testimonianza loscandalo dei coniugi Madiai, incarce-rati perché in casa loro, a Firenze, si leg-geva la Bibbia, ricordato con il Giudiziodella suprema corte di Cassazione (1852),l’arringa in loro difesa e le Lettere dalcarcere (1889). Alcuni fascicoli de“L’Eco di Savonarola” (mensile fonda-to a Londra nel 1847), ci ricordanocome quel periodo sia stato caratteriz-zato anche dall’esilio, per motivi di fedee per motivazioni politiche. Non è in-fatti casuale che, accanto a Mazzini (ci-tato nella rivista), vi compaia l’unghe-rese Lajos Kossuth, liberale, esule dal-l’impero asburgico perché compromes-so nei moti ungheresi del 1848, a cui èappartenuta una copia del Nuovo Te-stamento (in lingua inglese).

Un posto particolare occupa la Re-pubblica Romana del 1849, durante laquale viene stampata un’edizione delNuovo Testamento del Nostro Signore eSalvatore Gesù Cristo, tradotto dal greco perGiovanni Diodati; l’esemplare esposto haanche una dedica niente affatto secon-

daria: “A la bibliothèque des pasteursdes Vallées Vaudoises de la part de P.Geymonat Etud.t en théologie, Romele 3 7bre 1849”. Quando il giovaneGeymonat, poi pastore e professore allaFacoltà teologica valdese, arriva aRoma, la Repubblica ha terminato lasua breve esistenza da soli due mesi, an-nientata dalle truppe del generale fran-cese Oudinot.

In questo contesto non si può nonmettere in evidenza la lettera che LuigiDesanctis, già sacerdote e consultore delSant’Uffizio, esule prima a Malta e poiin Inghilterra e infine professore colle-

3BIBLIOTECA

Bibbia in latinostampata a Venezia nel 1478

ga del Geymonat, scrisse al ponteficePio IX che, durante la Repubblica Ro-mana, si era ritirato a Gaeta. Desanctissi definisce “un esule che, per motivi direligione, ha abbandonato la patria perpoter liberamente professare la pura re-ligione del Vangelo, che parla a voi, esu-le illustre, ma per motivi di politica e ditemporal dominio…”. Né si potevaignorare la “questione del papato”, siada un punto di vista teologico, sia daun punto di vista politico: una serie diopuscoli, per lo più editi dallaClaudiana, fra cui è esempio singolare,accanto a molti altri, la lettera sopra ci-tata, che nel 1872 ha raggiunto laventiduesima edizione.

Anche le polemiche interneall’evangelismo hanno il loro posto; ri-cordiamo qui solo due titoli esemplari:Principi della chiesa Romana, della chiesaProtestante e della chiesa Cristiana, opu-scolo anonimo, ma ben identificabiledell’ambiente plymoutista, di 166 pagi-ne, pubblicato a Torino dalla Unione Ti-pografico-editrice nel 1863, cui rispon-de la Protesta contro il libro intitolato Prin-cipi della chiesa Romana, della chiesaProtestante e della chiesa Cristiana, diPompeo Rossi, diretta ai credenti in CristoGesù unico salvatore, di sole 31 pagine,pubblicato dalla Claudiana l’anno suc-cessivo. Ma si fanno anche strada le pro-poste di un Progetto di una alleanza fra lechiese evangeliche (Firenze, Claudiana,1865), avvio di un processo lungo e dif-ficile, al raggiungimento del quale nonsono bastati 150 anni!

Altro strumento fondamentale perla diffusione del messaggio culturale deiprotestanti italiani è costituito dallamiriade di periodici: dai valdesi“L’Echo des Vallées” (dal 1848) e “LaBuona Novella” (dal 1851), a quelli

interdenominazionali “L’Eco della Ve-rità” (dal 1863), “La Famiglia Cristia-na” (dal 1875), “Il Cristiano evangeli-co”, “L’Italia Evangelica” (dal 1881 al1907), “L’Evangelista”; senza dimenti-care “L’Amico di Casa” (1854-1942),piccolo almanacco popolare che giun-ge all’incredibile tiratura di 80mila co-pie.

Né è infine mancata, in mostra,una ristretta scelta di pubblicazioni diargomento risorgimentale (classici opoco noti): la Proposta d’un programmaper l’opinione nazionale italiana di Mas-simo D’Azeglio (1847); l’anonimo Del-le ultime quattro rivoluzioni d’Italia. Nar-razione storica (1860); il poema roman-tico del garibaldino Giuseppe CesareAbba, Arrigo: da Quarto al Volturno. Cin-que Canti (1866); La liberazione di Romanell’anno 1870 (del 1889) del generaleRaffaele Cadorna, comandante delletruppe che entrarono a Porta Pia; finoall’incredibile Cavour avvelenato da Na-poleone III. Documenti storici di un ingra-to (18713).

4 La cura degli oggetti

MUSEO

La collezione “Ippolito”: le antiche civiltà del Mediterraneo.

Ogni anno cerchiamo diraccontare qualche aspettoche permetta di conosceremeglio le attività che si svol-gono all’interno del nostromuseo, anche quelle menoimmediatamente evidentiche tuttavia costituiscono latrama del nostro lavoro.

Nel 2011 ci siamodedicati in particolare allamanutenzione ordinaria e alrestauro di diversi oggettiappartenenti alla sezioneetnografica del Museo. Trebanchi di scuola ottocen-teschi, presenti nellecollezioni museali in diversiesemplari, sono stati restau-rati in occasione di prestititemporanei; una bellacassapanca in noce, espostanella sezione “Vita quoti-diana”, è stata pulita edisinfestata.

Infine, è stato restauratol’interessante carro deipompieri ottocentesco, adue ruote e traino a mano, esposto al-l’ingresso della sezione etnografica.Quest’ultimo, realizzato in legno e conun intricato sistema di pompaggio adue cilindri in rame e bronzo per ilcarico e il getto dell’acqua (sistemadetto aspirante e premente), necessi-tava di una pulitura e di un urgenteconsolidamento di alcune parti ligneefortemente tarlate e deteriorate. Du-rante le operazioni di restauro sonostati trovati al suo interno alcuni pez-zi di ricambio perfettamente conserva-ti ed è emersa chiaramente la targhettariportante il nome della ditta

costruttrice “Enrico Decker, Torino”,dato, questo, che permette di datare ilcarro dopo il 1832, anno di fondazio-ne della fabbrica di pompe idraulicheDecker di Torino.

Questo carro è stato utilizzato daipompieri a Luserna San Giovanni du-rante l’incendio del 1852 alla Pralafera(impianto di filatura del cotone instal-lato da Giuseppe Malan nel 1833),evento che gettò sul lastrico 500 ope-rai.

Se nel 2011 abbiamo curato alcunioggetti di carattere etnografico, neglianni precedenti ci siamo occupati dialcuni materiali della sezione storica

5MUSEO

Il nuovo allestimento della sala archeologica.

Prestiti per mostre

Nel corso del 2011, durante i festeggiamenti del Centocinquantesimoanniversario dell’Unità d’Italia, ben tre mostre piemontesi hanno richiestoin prestito oggetti della collezione del Museo Valdese. In tutti e tre i casi glioggetti in prestito sono stati banchi di scuola , divenuti un simbolo dellapartecipazione dei valdesi al Risorgimento.

Un banco ottocentesco di grandi dimensioni è stato prestato per lamostra “Fare gli italiani” tenutasi a Torino alle Officine Grandi Ripara-zioni; un secondo è stato richiesto per la mostra tenutasi al castello diMiradolo: “Protagoniste dimenticate. Le donne nel Risorgimento pie-montese”, che ha ospitato anche il fotomosaico delle maestre provenientedall’Archivio fotografico valdese e infine un piccolo banco, più recente, èstato temporaneamente esposto in Valle Stura all’interno della mostra“Quante storie. Il Museo è un racconto - Le Musée est un recit”. In que-st’ultimo caso la voce di un’anziana maestra, che parlava della sua espe-rienza passata, dava vita all’oggetto.

e qui vogliamo ricordare il restauro dipannelli lignei risalenti all’allestimen-to del Museo Valdese del 1939, realiz-zati a tempera e smalto da PaoloPaschetto.

L’artista, intervenendo nell’impor-tante riallestimento che venne operatoin occasione delle celebrazioni del 250°anniversario del “Glorioso Rimpa-trio”, eseguì una serie di pannellicontraddistinti da una veste grafica ca-ratteristica dell’epoca. Due di questi,raffiguranti rispettivamente il percor-so del “Glorioso Rimpatrio” e una rap-presentazione grafica dell’assedio allaBalsiglia del 1690, conservati nei de-positi museali, sono stati restaurati ericollocati nel Museo storico. È stata

così recuperata un’importante testi-monianza di quell’allestimento chepermette anche di fornire un utile sup-porto iconografico alla narrazionedegli avvenimenti. I medesimi intentihanno portato al restauro di altri duepannelli, che furono esposti nel ’39 ac-canto ai precedenti, riportanti l’elen-co, disposto su quattro colonne, deiduecentosessantaquattroo “Eroi delRimpatrio” di cui si conoscono inomi.

Nel 2010, a completamento di que-st’operazione di recupero dell’opera diPaolo Paschetto, è stato restaurato unulteriore pannello, caratterizzato dal-la medesima veste grafica ma espostonella Sezione etnografica, raffiguran-te una mappa delle Valli Valdesi.

Diamo qui un caloroso benvenuto a Samuele Tourn Boncoeur, che ha preso serviziopresso il Centro culturale in veste di conservatore del museo a partire da gennaio.

6IL BARBA: VISITE AI MUSEI

Per una didattica della storia valdeseIn occasione del 150° anniversa-

rio dell’Unità d’Italia, il Centro Cul-turale Valdese ha sviluppato il proget-to della “Mappa interattiva sul Risor-gimento”. Il lavoro aveva come scopoquello di presentare ai diversi gruppiin visita al Museo storico di TorrePellice, e soprattutto alle scolaresche,un approfondimento sulla storiavaldese e protestante negli anni dellariunificazione politica della penisola,e il loro contributo al Risorgimento.L’idea di utilizzare lo strumento dellamappa interattiva è nata in seguito adalcuni incontri di formazione delleguide sulla comunicazione e in parti-colare un laboratorio sui “linguaggidigitali”, curato da Matteo Scali diRadio Beckwith Evangelica nella pri-ma parte del 2011.

Il museo presenta una sala riccadi informazioni e documenti su que-sto periodo storico; il laboratorio di ap-profondimento intendeva integrare ilmateriale esposto con alcuni dei nu-merosi documenti disponibili pressogli archivi e il centro di documenta-zione della Fondazione, proponendo-li in una modalità che li rendesseinterattivi per i visitatori.

Comunicazione e linguaggiosono al primo posto tra i temi dellaformazione continua, per unapersonalizzazione di contenuti,metodologie ed obiettivi, il piùpossibile vicino al bagaglio culturaledell’interlocutore. L’educazioneall’intercultura assume dunque unventaglio di significati variegato:territoriale, generazionale, religioso,linguistico, culturale, esperienziale.Nelle attività proposte in particolarealle scuole, le classi sono stimolate ad

intervenire, agire, rielaborare ediscutere, ad essere insomma parteattiva del percorso di visita. Per farquesto viene dato ampio spazio alletecniche dell’ascolto attivo, allapedagogia narrativa, ai giochi diinterazione e simulazione, e, come inquesto caso, alle mappe concettuali.Il progetto di creazione di un laborato-rio di approfondimenti su “Protestantie Risorgimento” utilizzando le mappeconcettuali e i linguaggi digitali, nasceper consolidare le buone pratiche acqui-site in questi anni e di realizzare nelcontempo un salto di qualità rispetto allepotenzialità e alle sfide comunicativeattuali.La necessità di continuare a proporrel’analisi di tematiche e realtà complesse,unita a quella di utilizzare linguaggicapaci di coinvolgere diversi livelliscolastici e costruire offerte didattichecon una componente interattiva, haportato alla creazione della “Mappainterattiva sul Risorgimento” e la suasperimentazione con alcune scuolesecondarie di I e II livello, nonchédurante un laboratorio svoltosi nelmaggio 2011 presso le Officine GrandiRiparazioni di Torino, sede della mostra“Fare gli Italiani”.

La sperimentazione ha dato risul-tati molto positivi. Attraversoun’interfaccia semplice e intuitiva, èstato possibile guidare gli studenti allascoperta di una vicenda complessa eche ha fortemente segnato la storiavaldese e protestante italiana. La strut-tura stessa della “Mappa”, che presen-ta una cartina dell’Italia con i maggioricambiamenti geografici tra il 1848 e il1900, e alcune schede su temi-chiave(ad es. statuti, colportori, istruzione),

7IL BARBA: VISITE AI MUSEI

permette alle guide di impostare laspiegazione in modi diversi, a secon-da del tempo a disposizione e dellaclasse con cui si effettua il laborato-rio. È possibile “navigare” tra variepagine, analizzando il periodo risor-gimentale in modo cronologico o peraree tematiche, rendendo ogni spiega-zione sempre nuova e adattabile a do-mande e interessi di chi richiede il la-boratorio. Altro punto importante delprogetto è stata la possibilità di inseri-re documenti, foto storiche e files au-dio, utilizzando così maggiormente ifondi di biblioteca e archivio nelle at-tività didattiche, e arricchendo le fon-ti già visibili nella sala del Risorgimen-to del museo.

La “Mappa interattiva sul Risor-gimento” si è rivelata un buon stru-mento per le attività con le scuole nel2011, e speriamo possa essere un pri-mo passo nell’incremento dell’utiliz-zo di tecnologie multimediali nelladidattica del Museo, integrando cosìcon supporti tecnici le modalità di co-municazione e spiegazione già interat-tive delle guide. Nel 2012 si vorrebbeproporre, nell’ambito della formazio-ne, un gruppo di lavoro per lo studio ela progettazione di uno strumento si-mile, dedicato questa volta alla crea-zione di un laboratorio sulla RiformaProtestante.

Museo valdese - La sala dedicata al Risorgimento

8NOTIZIE DAL COORDINAMENTO MUSEI E LUOGHI STORICI VALDESI

Il Comitato della Tavola ValdeseQuest’anno desideriamo dare al-

cune notizie sull’attività del Comitatoluoghi storici della Tavola Valdese,membro del Coordinamento, che curauna serie di siti - la Gueìza ’d la tana,Chanforan, la Gianavella, il Coulègedei barba - inseriti nei percorsi di visi-ta del sistema museale.

Nel periodo appena trascorsol’impegno del Comitato è stato parti-colarmente gravoso perché ha dovutoaffrontare il grosso impegno di ripri-stinare il tetto del “Coulège” crollatocon la nevicata del 2009. La questio-ne non è stata affatto semplice perché,per prima cosa, si è dovuto far frontealle traversie e alle lungaggini burocra-tiche richieste dalla Sovrintendenza. Iltetto, tuttavia, è stato ultimato, com-preso il cordolo di legno, novitàdell’antisismica.

L’occasione è stata colta per met-tere a punto un nuovo progetto di si-stemazione di alcuni spazi esterni (giàprecedentemente curati con la costru-zione di un sentiero di accesso in pie-tra e di un ponticello con sedile e fon-tana) e di miglioramento e semplifica-zione degli interni.

Le attività del Comitato sono nu-merose, e non possiamo fornirne inpoche righe un dettagliato elenco. De-sideriamo qui segnalare lapredisposizione di sei pannelli in la-stre di alluminio su resina sulla vita diGianavello da sistemare al museo del-la Gianavella al posto delle attuali inmateriale deperibile. Sempre sul temaè stato realizzato un pieghevole a co-lori con itinerari sui sentieri diGianavello, comprensivo di una carti-na e di fotografie dei luoghi salienti.

Per una più approfonditaconoscenza del Comitato avete lapossibilità di consultare il sito cheverrà a breve completamenterinnovato (www.valdesi.org).

Altre informazioni utili sui luo-ghi storici sono reperibili sul sitowww.fondazionevaldese.org alla voce“visite guidate”-“sistema museale”,dove troverete una descrizione dei luo-ghi di memoria comprensiva di indi-cazioni su modalità di accesso e servi-zi.

Analogo materiale è in progettoper i prossimi anni, con almeno un pie-ghevole ogni due anni; manutenzionee rinnovo completo del sito web giàapprezzato nella forma attuale; manu-tenzione ordinaria, pulizia e decorodei principali luoghi menzionati al-l’inizio. Un membro del Comitato,Adriano Chauvie, si occupa ogni annodi organizzare una o due passeggiatestoriche in Val d’Angrogna.

Nel 2011 sono membri del Comi-tato nominati dalla TV, Paolo Gardiol(presidente), Daniele Armand-Ugon(tesoriere), Rinaldo Tourn, MarcoGrill, Gianni Bellion, Marco Rostan.Ne fanno parte i rappresentanti dellaTV (Aldo Lausarot), e della Commis-sione esecutiva distrettuale delle Chie-se del I Distretto (Marcello Salvaggio).

9“Valli nostre 2012” dedicato all’Archivio

ARCHIVIO FOTOGRAFICO

Il calendario“Valli Nostre” ap-parve per la primavolta nel 1953 illu-strato delle fotogra-fie in bianco e neroche il pastore (e otti-mo fotografo) Ro-berto Jahier avevaproposto all’editriceClaudiana. Da allo-ra le immagini deipaesaggi delle Valli,i versetti biblici e,negli ultimi anni, unaspetto particolaredell’impegno o dellastoria della nostra Chiesa sviluppatoin brevi testi sul retro di ogni paginadel mese, accompagnano lo scorreredel nostro anno.

Accanto alle belle fotografie diAdriano Giaiero, il calendario 2012dedica le sue pagine all’Archivio Fo-tografico Valdese, presentando la spe-cificità del materiale conservato chepermette di ripercorrere, attraversoluoghi e personaggi significativi, au-tori professionisti e dilettanti, un se-colo di storia del mondo evangelicoitaliano.

La formazione e il funzionamen-to dell’AFV sono presentati in apertu-ra (gennaio) e chiusura (dicembre) delcalendario, mentre i soggetti illustratimese per mese sono i ritratti, prima oc-casione per gran parte delle personecomuni di avvicinarsi alla nuova tec-nica fotografica (febbraio); la rappre-sentazione della vita quotidiana ed ec-clesiastica, ambiti in cui si svolgeval’esistenza dei valdesi del secolo scor-so (marzo); gli album di famiglia, in

cui gli eventi dell’esistenza iniziano araccogliersi e stratificarsi per formareuna sorta di “autobiografia familiare”(aprile); il paesaggio che tanta parteha nell’immaginario valdese (maggio).I mesi successivi presentano aspetti piùspecifici dell’organizzazione delle co-munità sia nelle Valli sia in Italia: ilsistema delle scuole valdesi per assi-curare l’istruzione primaria alla mag-gior parte dei propri membri (giugno);la diaconia attraverso gli ospedali, lecase per anziani e gli orfanotrofi (lu-glio); i grandi temi della partenza dalpiccolo mondo con l’emigrazione abreve o a lungo raggio (agosto) edell’evangelizzazione, resa possibiledal processo di unificazione italiana(settembre e ottobre). Infine il mese dinovembre è dedicato ai fondi fotogra-fici delle Chiese metodiste e battiste,depositati presso l’AFV.

Bambine dell’orfanotrofio L. Boyce di Vallecrosia, primo quarto XX sec.

10COMUNICAZIONE E PROMOZIONE

Seminario di tecnica einterpretazione musicale

Il maestro Daniele Gay – originario del-le valli valdesi e milanese di adozione –inaugurava nel 1989 con la collabora-zione del neo Centro culturale valdesee del Collegio valdese il “Seminario ditecnica ed interpretazione musicale” aTorre Pellice.

Da allora i corsi, che si tengonoin luglio e agosto, hanno avutocollocazioni e sostegni da parte di entidiversi nel tempo, sempre mantenen-do la loro caratteristica in quanto aofferta formativa qualificata a giovanie giovanissimi musicisti e musicisteprovenienti da tutta Italia. In ventidueanni di intenso lavoro estivo ospitipresso le strutture del territorio, moltidi essi sono cresciuti professionalmen-te e si sono inserite nel mondo artisti-co con successo, malgrado gli anni re-centi abbiano visto sempre più decre-scere il sostegno pubblico alla cultu-ra.

Con l’apertura della Scuola dimusica intercomunale di valle,l’accoglimento nel 2007 dei seminariall’interno della stessa non ha potutoche essere considerata una naturaleadozione. Daniele Gay rimane ildirettore dei corsi, mentre strumen-tazione e organizzazione sono seguitidalla Scuola, in particolare dal suodirettore, Giuseppe Maggi, con lacollaborazione di alcuni insegnanti.

In questi anni il Centro culturalevaldese ha continuato a dare il propriocontributo pratico ai seminari attraver-so la stampa di programmi di sala elocandine.

Nel 2011 la Fondazione ha mes-so a disposizione la propria struttura

proponendo una visita guidata al mu-seo a chi si trova a Torre Pellice maga-ri per la prima volta, giovani allievi eallieve o genitori e nonni presenti per iconcerti finali.

Le visite sono risultate molto gra-dite nel quadro della conoscenza delleValli Valdesi e il coinvolgimento delCentro culturale che, in parallelo aicorsi, negli anni ha avuto anch’essouna grande evoluzione, sta così ripren-dendo la sua vocazione iniziale nelsostegno di questa realtà molto impor-tante nel panorama artistico naziona-le, che regala alla cittadinanza una se-rie di concerti estivi di alto livello, sem-pre molto seguiti.

11ATTIVITÀ CULTURALI NEL 2012

I seminari di cinemaNei mesi di aprile e maggio 2012

si svolgerà la quarta serie di incontricinematografici nei locali del Centroadibiti a proiezione. I seminari cine-matografici, che ora hanno trovato unasede definitiva nel locale antistante ilmuseo etnografico, hanno visto neltempo consolidarsi la dotazione tec-nica da utilizzarsi e soprattutto il nu-mero dei partecipanti. Una trentina dipersone ha mediamente seguito, infat-ti, i tre cicli di proiezione dedicati ne-gli ultimi anni a tre maestri del cine-ma, la cui produzione artistica ha re-galato agli appassionati e agli studiosiopere variamente intrecciate con il di-scorso biblico e con quello teologico espirituale.

Ingmar Bergman, protestante(2009), il cattolico sui generis Robert

Bresson (2010) e in ultimo lo spagno-lo Luis Buñuel (2011), sono stati og-getto di studio da parte del gruppo diappassionati, che si è valso di intro-duzioni generali al regista ma ancherelative allo sfondo religioso e cultu-rale in cui lavorano gli autori; vengo-no presentati specificamente i singolifilm, con distribuzione di materialiausiliari.

Quest’anno il lavoro si concen-trerà sul Decalogo del polaccoKrzysztof Kieslowski (1941-1996): laserie di dieci mediometraggi, le cui tra-me sono slegate le une dalle altre, haovviamente a che fare con i dieci co-mandamenti, ma in maniera non scon-tata, a volte allusiva, esteticamentecoinvolgente.

Fotogramma da Pickpocket di Robert Bresson

12PROGETTI IN COLLABORAZIONE

Il francese, un passaporto per il mondoNell’anno appena trascorso, con

prosecuzione in quello che verrà, sonostate organizzate, su mandato dellaComunità Montana del Pinerolese,molteplici attività inerenti la tutela ela valorizzazione delle lingueminoritarie, sia per quanto riguardal’occitano (passeggiate alla scopertadel territorio con accompagnatori inlingua, attività musicali e teatrali, pre-senza a eventi culturali e fiere), sia nel-l’ambito della lingua francese attraver-so numerose iniziative all’insegna del“Francese, un passaporto per il mondo”.

Il suo utilizzo nella quotidianitàdelle Valli, la diffusione nel mondo ele migrazioni di ieri e di oggi legatealla conoscenza del francese sono ilfilo conduttore di una serie di incontridi animazione del territorio. In parti-colare per coloro che possiedono giàuna buona conoscenza della lingua, siè voluto proporre un’incursione nelmondo della francofonia dal titoloFrancese lingua delle Valli, lingua delmondo: la francofonia per scopriredove e perché si parla francese, ana-

lizzando il legame che intercorre fral’utilizzo della lingua francese e l’evo-luzione storica e sociale delle differentiaree geografiche. Si tratta di un viag-gio che parte dalla situazione lingui-stica delle nostre valli, la francophoniede chez nous, per proseguire con lafrancophonie de nos voisins, ovvero ilQueyras e le sue migrazioni, passan-do dalla Svizzera romanda con le ope-re di Charles Ferdinand Ramuz e giun-gere infine agli altri continenti. L’Afri-ca occidentale, le Antille francesi, iPOM del Pacifico (Polinesia e NuovaCaledonia) e il Québec sono altrettantiterritori nei quali la lingua francese hagiocato, e gioca un ruolo di primo pia-no nella costruzione identitaria di po-poli dalle origini e dalle storie taloramolto differenti. La visione di docu-mentari (Terre en mouvement sul feno-meno migratorio nel Queyras,Guadeloupe della serie televisivaThalassa e Nouvelle Calédonie, le rougeet le bleu sulla situazione culturale del-l’arcipelago neocaledone) e film (Laguerre dans le haut pays, tratto dal ro-

manzo di CarlesFerdinand Ramuz,Ce qu’il faut pour vivresull’incontro/scon-tro fra culture in Ca-nada) accompagna-no il percorso di ri-flessione e conoscen-za sull’uso della lin-gua francese e sulledinamiche culturalied essa intrecciate.

Donne Kanak - Nuova Caledonia - Oceano Pacifico

13PROSPETTIVE PER IL 2012

Una speranza per il territorioDifficile in questo periodo parla-

re di prospettive, anche a breve termi-ne, tuttavia ci auguriamo che sia pos-sibile proseguire il progetto: “Pineroloe le valli. Cammini di libertà tra artee cultura” (www.pinerolovalli-artecultura.it) il cui scopo è quello difavorire uno sviluppo sostenibile del-l’area interessata agendo sulla cono-scenza e valorizzazione delle sue ca-ratteristiche storiche, culturali, arti-stiche, artigianali, paesaggistiche,ambientali ed enogastronomiche.

Purtroppo si tratta di un territoriopoco coeso e con un’identitàframmentata. Spesso all’interno delgruppo di lavoro ci siamo posti ladomanda: “Che cos’è ilpinerolese? Cosa ne costi-tuisce la specificità di cuidovremmo essere consapevolicome abitanti e che dovrebbespingere altre persone asceglierci come metaturistica?”

Per dare una rispostal’ipotesi era quella di creareun “Centro di interpretazionedel territorio” che riuscisse adar conto dello spessorestorico e dell’estensionegeografica, intrecciando traloro le molteplici fila delpatrimonio materiale eimmateriale, la cui chiave dilettura sembrava ricondurre alnodo culturale e paesaggisticodella diversità (religiosa,linguistica, architettonica,ambientale…).

Varie ipotesi sono statefatte fino al fortunato incon-tro con un’esperienza a noi vi-

cina, quella della città di Torino che,in occasione del Centocinquantenariodell’Unità d’Italia, ha creato un Mu-seo virtuale che considera come pro-pria collezione l’intera città cui vieneofferto un importante strumento cono-scitivo, un sito (www.museotorino.it)che ne mostra la struttura urbanistica,le epoche storiche, i luoghi, le istitu-zioni, gli oggetti, i personaggi, gli even-ti e ne racconta, attraverso la bibliote-ca digitale, la storia. Con gli ideatoridi questo progetto ci siamo incontratie confrontati per poter proporre unpercorso analogo per il pinerolese.

14COME VIVE IL CENTRO

Una strada in salitaNel fare un bilancio delle attività

del 2011 vorremmo nuovamente sot-tolineare come quest’anno il Centroabbia già sofferto della quasi totalemancanza di finanziamenti da partedegli enti pubblici, sia a livello localeche nazionale: una mancanza previstama non per questo meno grave.

L’unica eccezione è stata quelladella Comunità Montana delPinerolese che ha nuovamente affida-to in convenzione alla nostra Fonda-zione parte di un articolato progettodi valorizzazione delle lingueminoritarie.

Come sappiamo il compito prin-cipale affidato al nostro Centro è laconservazione e la messa a disposizio-ne degli studiosi, e del pubblico in ge-nerale, del patrimonio storico-cultura-le della Chiesa Valdese.

Dato che l’accesso alla bibliotecaè gratuito e quello ai musei non puòche essere a “buon mercato”, è del tut-to evidente che lo svolgimento del no-stro compito non consente un equili-brio finanziario: i nostri proventi co-prono soltanto circa il 15% dei nostricosti, che comprendono la gestionedello stabile, le relative manutenzioni,

il funzionamento degli uffici e il costodel personale.

Anche se in futuro riuscissimo adaccrescere i nostri proventi, e cerche-remo di farlo, il nostro patrimoniopotrà essere conservato e reso fruibilesolo grazie al sostegno degli entifondatori. In particolare la TavolaValdese, grazie all’8 per mille, rendepossibile il nostro lavoro mentre laSocietà di Studi Valdesi, un tempo so-stenuta sia dalle quote dei soci che daicontributi ministeriali e regionali, si èvista ridurre nel tempo le risorse pub-bliche fino all’azzeramento di quellefinalizzate alla gestione.

In passato alcuni contributi pub-blici ci erano serviti a sostenere pro-getti specifici per iniziare ad adeguar-ci agli standard di musei e biblioteche,mentre altri avevano permesso di pro-muovere iniziative culturali a livellolocale.

Queste attività a carattere territo-riale, così come quelle rivolte alla re-altà italiana e alle chiese protestanti inItalia e all’estero, rappresentano unaltro compito che ci è stato affidato:un compito, a nostro parere, non menoimportante di quello della conserva-

zione del patrimonio.Per tutti questi

motivi siamo convin-ti che la cultura nondebba essere conside-rata un costo, ma uninvestimento per ilnostro futuro e chedebba avere il suospazio nell’ambitodell’opera di testimo-nianza della nostrachiesa.

15VOLONTARI NEL 2011

Grazie!

Al termine della festa annuale della Fondazione nel 2009.

Non possiamo non ricordare con immenso affetto e riconoscenza Manrico Oddenino,collaboratore del Coordinamento musei e luoghi storici valdesi cui prendeva partecome esponente della Valle di Susa.Negli ultimi anni aveva partecipato con passione e competenza al progetto divalorizzazione del percorso dell’esilio e del rimpatrio dei valdesi collaborando con laRegione Piemonte, la Provincia di Torino, il Gal Escartons e Valli valdesi e la Fon-dazione CCV . La sua disponibilità a incontri e sopralluoghi, la sua cura attentadegli aspetti legati alla cartografia, sono stati la garanzia di un lavoro ben svolto.Molte persone, valdesi e non, hanno avuto occasione di conoscerlo ed a tutti/e èriuscito a comunicare l’importanza della storia passata per una riflessione sul nostrodifficile presente.

Museo:Emanuele Bassi, Matteo Bertot,

Nadia Besson, Myriam Calzi, PaolaCampasso, Popi Campasso, LucillaCoïsson, Aldo Comba, Erminia Cor-renti, Steffen Dauth, Roberto Davit,Luisa Griglio, Fiorella Grill, AnnyGonnet, Rosella Panzironi, RobertaPeyrot, Carlo Ricca, Roberto Rollier,Marco Rostan, Sonia Sandri, WalterTomasini, Daniele Tron, LukasSchober.

Biblioteca: Mario Berutti, LucillaCoïsson, Emanuele Bosio, BrunoBellion, Enrico Fratini, GiorgioTourn, Daniele Tron.

Stabile e impianti: Doriano Coïsson,Osvaldo Durand.

Rivista «La beidana» – Redazione:Tatiana Barolin, Ines Pontet, SaraRivoira, Manuela Rosso, SaraTourn. Distribuzione: Giorgio Beni-gno, Carlo Baret.

Guide “Sistema museale eco-storico dellevalli valdesi”:Ebe Balma, Lorenza Barolin,

Tatiana Barolin, Bruno Bellion,Sandro Bellion, Carla Beux, PaolaCampasso, Adriano Chauvie, SteffenDauth, Bruno Gabrielli, SilviaGardiol, Vito Gardiol, Silvia Geymet,Marco Grill, Rolande Moinat, SimoneOdino, Susy Pascal, Claudio Pasquet,Anne Pilloud, Luca Pilone, NatalyPlavan, Paola Revel, Davide Rostan,Marcello Salvaggio, Lukas Schober,Karola Stabäus, Toti Rochat, GiorgioTourn, Daniele Varese.

Sono molto numerosi coloro che, durante il 2011, hanno prestato la loro opera volontaria alCCV: sarebbe impossibile qui ringraziare tutti e tutte e incorreremmo sicuramente in qual-che dimenticanza. Siamo tuttavia sempre molto riconoscenti per ognuno di questi apporti.

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Queste sono alcune delle iniziative in programma per quest’anno. Le attività non menzionate,ed eventuali variazioni alle presenti, verranno di volta in volta comunicate tramite i giornalilocali, il nostro sito internet, locandine e volantini, invii personalizzati via e-mail.A tal proposito non esitate a segnalarci il vostro indirizzo di posta elettronica,qualora voleste essere informati/e di persona.

Appuntamenti per il 2012

GENNAIO-MARZO24 gennaio – 24 marzoMostra “Una finestra su I Camisard”

FEBBRAIO16 febbraio – Museo aperto eccezio-

nalmente dalle 15 alle 18,30, in occasio-ne dei falò serali. Visite guidate gratuitealle ore 16,30 e alle ore 17,30.

18 febbraio – Convegno “Prendere laparola. Donne protestanti attraverso lastoria”

19-24 MARZOPromozione lingue minoritarie. Semainedu français: incontri e attività incentratesui nostri gemellaggi con città e paesi diFrancia

MARZO-GIUGNO31 marzo - 31 giugnoMostra “Una finestra su Cento anni del-

la corale valdese di Torre Pellice

APRILE – MAGGIOCiclo di incontri sul cinema di K.

Kieslowski (6-8 incontri a cura di Alber-to Corsani, il martedì sera presso il Cen-tro culturale).

GIUGNO17 giugno – Giornata del Centro

culturale: biblioteca, museo, archivi,mostre a ingresso libero, con stand e ani-mazioni.

GIUGNO – LUGLIOUna Torre di libri. Libri, musica, pittura, tea-

tro, cucina (Torre Pellice, centro stori-co).

GIUGNO – SETTEMBREPasseggiate storiche del Coordinamento

Musei e Luoghi Storici Valdesi.

LUGLIO – SETTEMBREConcerti del XXI Seminario di tecnica e in-

terpretazione musicale. (Val Pellice).

AGOSTOVenerdì 24 agosto: Giornata di formazione

teologica “Giovanni Miegge” (Torre Pellice, Casa valdese).

OTTOBREDomenica 28: conferenza pomeridiana in

occasione della Giornata della Riforma(Torre Pellice, Casa valdese).

SOCIETÀ DI STUDI VALDESI

AGOSTOSabato 25: assemblea dei soci.Domenica 26: serata storica (Torre Pellice,

Casa valdese).

SETTEMBRE1-2: LII Convegno storico sulla Rifor-

ma e i movimenti religiosi in Ita-lia. Predicazione, eserciti e violenza ar-mata nell’Europa delle guerre di reli-gione. 1560-1561.

CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ