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1 AGENZIA FORMATIVA REGIONE TOSCANA PI0626 ISO9001 ISTITUTO TECNICO SUPERIORE www.e-santoni.org e-mail: [email protected] PEC: [email protected] DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE Esame di Stato a.s. 2016/2017 (D.P.R. 23.07.98 n° 323, art. 5 comma 2) (Approvato dal Consiglio di Classe in data 12 Maggio 2017) CLASSE V H INDIRIZZO SOCIO SANITARIO Il Dirigente Scolastico: prof. Bonsignori Alessandro La Coordinatrice di Classe: prof.ssa Cintellini Susanna La Segretaria: prof.ssa Garcea Rosa

CLASSE V H - e-santoni.org · CLASSE V H INDIRIZZO SOCIO SANITARIO ... (teoria e pratica), l’area igienico-sanitaria e l’area legale - amministrativa. In tali aree si persegue

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AGENZIA FORMATIVA REGIONE TOSCANA PI0626 – ISO9001

ISTITUTO TECNICO SUPERIORE

www.e-santoni.org e-mail: [email protected] PEC: [email protected]

DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE

Esame di Stato a.s. 2016/2017 (D.P.R. 23.07.98 n° 323, art. 5 comma 2)

(Approvato dal Consiglio di Classe in data 12 Maggio 2017)

CLASSE V H

INDIRIZZO SOCIO SANITARIO

Il Dirigente Scolastico: prof. Bonsignori Alessandro

La Coordinatrice di Classe: prof.ssa Cintellini Susanna

La Segretaria: prof.ssa Garcea Rosa

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SOMMARIO

PARTE I – IL CORSO DI STUDI pp. 3 -6

Obiettivi generali e struttura del corso pag. 3

Descrizione del corso e profilo professionale pag. 4

Quadro orario pag. 5

Alternanza scuola - lavoro e attività extracurricolari pp. 5-6

PARTE II – LA CLASSE pag. 7

Presentazione della classe pag. 7

PARTE III – IL PERCORSO FORMATIVO pp. 8 - 32

Competenze ed obiettivi trasversali pag. 8

Strategie metodologiche comuni pag. 9

Le relazioni delle singole discipline (ALLEGATO A) pp. 10 - 32

PARTE IV – CRITERI DI VALUTAZIONE P.T.O.F. pp. 33 - 34

I criteri di valutazione pag. 33

Criteri di valutazione dei crediti formativi pag. 34

PARTE V - LE SIMULAZIONI pp. 35 - 58

Simulazioni delle prove d’esame pp. 35 - 53

Griglie di valutazione delle prove pp. 54 - 59

PARTE VI – ELENCO DOCENTI DEL CONSIGLIO DI CLASSE pag. 60

PARTE VII – ELENCO CANDIDATI pag. 61

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PARTE I - IL CORSO DI STUDI

OBIETTIVI GENERALI L’indirizzo “Socio-sanitario” ha lo scopo di far acquisire allo studente, a conclusione del percorso quinquennale,

le competenze necessarie per organizzare ed attuare interventi adeguati alle esigenze socio-sanitarie di persone e

comunità, per la promozione della salute e del benessere bio – psico - sociale.

Deve pertanto fornire agli alunni una formazione culturale di base di livello europeo, basata sul rapporto

relazionale e sul rispetto delle diversità.

Inoltre assicura una formazione professionale completa di esperienze pratiche, di tirocini sul campo e di contatti

con il mondo del lavoro, con acquisizione di capacità che permettano ai diplomati di affrontare situazioni

lavorative, anche complesse e delicate, come operatore nei settori socio-sanitari.

STRUTTURA DEL CORSO L’indirizzo di studi per “tecnico dei Servizi socio-sanitari” fa parte dell’Istruzione professionale. In linea con le

indicazioni dell'Unione europea e in coerenza con la normativa sull'obbligo di istruzione, che prevede lo studio,

l'approfondimento e l'applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifico, l'offerta formativa

degli istituti professionali si articola in un'area di istruzione generale, comune a tutti i percorsi, e in aree di

indirizzo.

L’identità dell’indirizzo è caratterizzata da una visione integrata dei servizi sociali e sanitari relativi ad attività di

servizio per l’inclusione sociale e per il benessere di persone e comunità.

Le innovazioni in atto nell’intero comparto richiedono allo studente conoscenze scientifiche e tecniche e

competenze correlate alle scienze umane e sociali, alla cultura medico-sanitaria per comprendere il mutamento

sociale, il nuovo concetto di salute e benessere, le dinamiche della società multiculturale e per riconoscere le

problematiche relative alle diverse tipologie di utenza al fine di contribuire ad individuare e gestire azioni a

sostegno di persone e comunità con particolare attenzione alle fasce deboli.

L'indirizzo di studi fornisce quindi una solida preparazione teorica nelle discipline di area umanistica e sanitaria,

comprende ampie attività pratiche di tirocinio in aula e percorsi di alternanza scuola lavoro in strutture esterne

operanti nel settore educativo e socio assistenziale.

A conclusione del percorso quinquennale, il diplomato nell'indirizzo "Servizi socio-sanitari" sarà in grado di:

Organizzare interventi a sostegno dell'inclusione sociale di comunità e fasce deboli;

Interagire con gli utenti del servizio e predisporre piani individualizzati di intervento;

Individuare soluzioni corrette ai problemi organizzativi, psicologici e igienico-sanitari della vita

quotidiana

Attuare iniziative di animazione, attraverso tecniche espressive, motorie, manuali, musicali e ludiche;

Collocarsi correttamente all'interno della relazione fra utenti e operatori, assicurando l'efficacia

dell'intervento;

Motivare gli utenti a partecipare alle attività proposte, garantendone il coinvolgimento;

Utilizzare le metodologie pedagogiche per la progettazione, la conduzione e il monitoraggio degli

interventi educativi;

Intervenire nella gestione dell'impresa socio-sanitaria e nella promozione di reti di servizio per attività

di assistenza e di animazione sociale.

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DESCRIZIONE DEL CORSO E QUADRO ORARIO

Il corso è suddiviso in due bienni con carattere fondamentalmente formativo e rivolto al potenziamento delle

conoscenze e delle capacità di base e da un monoennio conclusivo. Sono comunque curate le attività atte a

sviluppare le capacità tecniche ed assistenziali.

Nel triennio prevale la formazione specifica, centrata su tre aree: l’area psicologica (teoria e pratica), l’area

igienico-sanitaria e l’area legale - amministrativa. In tali aree si persegue la formazione del profilo professionale

del tecnico dei servizi socio-sanitari.

PROFILO PROFESSIONALE Operatore polivalente e flessibile in grado di inserirsi con competenza nei servizi socio-sanitari,

coadiuvando il personale specializzato (medici, terapisti, assistenti sociali, psicologi).

I settori assistenziali di intervento si individuano prevalentemente nelle strutture rivolte ai portatori di handicap

(centri socio-educativi, enti privati), all’infanzia (asili nido, cliniche pediatriche),ai soggetti in situazione di disagio

sociale (istituzioni pubbliche e private),agli anziani (case di riposo) e di tipo ospedaliero.

In tali ambiti il diplomato sarà capace di aggregare e gestire gruppi di lavoro per assistere sul piano medico -

sanitario.

Titolo conseguito: diploma professionale di Tecnico dei Servizi Socio - Sanitari

Sbocchi occupazionali

Animatore socio educativo in tutte le strutture comunitarie: case di riposo, centri diurni, centri per disabili, ludoteche, case famiglia, comunità di recupero;

Addetto all'assistenza familiare, addetto all'assistenza di base: il diploma conferisce un credito di 600 ore

all'interno dei percorsi per ottenere la qualifica di Operatore Socio Sanitario (OSS);

Supporto alle attività educative, assistenza scolastica ai disabili.

È inoltre in atto una iniziativa per l’ottenimento dell’equipollenza del Diploma di Tecnico dei Servizi

Socio-Sanitari con la qualifica regionale di OSS; equipollenza peraltro già ottenuta nella regione Emilia

Romagna.

Sbocchi universitari

Il diploma consente l’accesso a tutti i corsi universitari. La preparazione conseguita orienta naturalmente

verso i corsi di laurea in Psicologia, Scienze Sociali, Scienze della Formazione e Professioni le attività

pratiche di tirocinio e i contatti con il mondo del lavoro, garantendo così ai propri studenti una

preparazione sempre più adeguata ai bisogni del territorio, spendibile nel settore dei servizi sociali.

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QUADRO ORARIO DEL CORSO SOCIO - SANITARIO

ATTIVITA’ DI ALTERNANZA SCUOLA – LAVORO E ATTIVITA’ EXTRACURRICOLARI

Tutti gli allievi effettuano attività di alternanza scuola - lavoro interne ed esterne all’Istituto, in centri e

comunità operanti sul territorio; in dettaglio sono state effettuate le esperienze seguenti:

CLASSE III :

Tirocinio presso asili nido e presso scuola d’infanzia.

tirocinio curricolare all'interno dell'Istituto Santoni con i ragazzi disabili nell'ambito del Progetto

Metha “Comunicazione e linguaggi”, svolgendo attività di tipo ludico ricreativo per tutto l'anno

scolastico, con cadenza settimanale e produzione di uno spettacolo teatrale da rappresentare a fine

anno .

CLASSE IV :

tirocinio presso centri e servizi diurni e non, per disabili;

visita alla Comunità di San Patrignano;

Partecipazione al convegno “Do the Right’s Thing” XIX Meeting sui Diritti Umani, tenutosi

al Mandela Forum di Firenze

Progetto POR : “Sanità e opportunità”: 45 ore di formazione in classe effettuata da personale

specializzato in campo socio sanitario sui temi dell'assistenza alla persona.

Stage, della durata di una settimana, presso alcune Residenze Sanitarie per anziani e per disabili;

Partecipazione alla Giornata della Solidarietà “Insieme per il rispetto della dignità di ogni essere

umano” promossa dall’associazione Ciardelli ONLUS

CLASSE V :

Partecipazione di alcuni studenti alla giornata sull'orientamento al lavoro e alla formazione

universitaria, tenutasi a Firenze e promossa dalla Regione Toscana;

partecipazione al convegno “Do the Right’s Thing” XX Meeting sui Diritti Umani, tenutosi al

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Mandela Forum di Firenze;

progetto POR : “Sanità e opportunità”: 45 ore di formazione in classe effettuata da personale

specializzato in campo socio sanitario sui temi dell'assistenza alla persona.

tutti gli alunni della classe hanno svolto due settimane di stage (a gennaio) presso residenze

sanitarie per anziani, disabili e presso nidi d'infanzia;

tutta la classe ha partecipato al laboratorio “Dipendenza dalle sostanze psicoattive …” tenuto da

operatrici della CRI, al termine del percorso gli studenti hanno prodotto un video/spot.

Partecipazione volontaria di alcuni alunni della classe al progetto AVIS, Educazione alla Salute.

Promozione della cultura della solidarietà (dono del sangue);

la classe ha partecipato: al progetto sportivo “Imparare giocando”, lo sport a scuola; progetto FIN

(alcuni alunni); progetto SCI (alcuni alunni);

la classe ha incontrato le Sorelle Bucci e Vera Vigevani Jerach, in occasione della giornata della

“Memoria”;

La classe ha partecipato alla presentazione del libro “In silenzio” di Mario Cristiani e all’incontro

con Antonio Ceseri, soldato della Marina, deportato in Germania e sopravvissuto alla strage di

Treuenbrietzen.

Le suddette attività di alternanza hanno dato agli studenti la possibilità di entrare in diretto in contatto con la

realtà operativa e professionale delle strutture dei servizi alla persona; nel corso del triennio, i ragazzi, suddivisi

in piccoli gruppi, sono stati ospiti in diverse strutture del territorio per circa 15 giorni (per anno scolastico).

La classe V H, partecipando al progetto Sanità Opportunità, ha inoltre incrementato, le ore di stage

mostrando particolare propensione ed interesse per quella che potrebbe essere la loro professione futura.

Un’esperienza molto significativa nel corso del quarto anno scolastico, è stata la visita, con relativo workshop,

a San Patrignano, che ha offerto agli studenti l’opportunità di vedere come sia organizzato il centro e quali

siano le effettive attività che vi si svolgono; preziosa occasione per entrare direttamente in contatto con le

difficoltà e le opportunità del percorso riabilitativo attraverso un confronto con gli ospiti del centro disponibili

al dialogo. L’esperienza ha mostrato un’ulteriore possibilità di inserimento lavorativo legata all’indirizzo socio-

sanitario. Durante tutte queste attività di alternanza scuola-lavoro, gli alunni hanno sempre dimostrato un

comportamento responsabile, rapportandosi adeguatamente nei confronti dei pazienti e degli operatori

sanitari.

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PARTE II - LA CLASSE

PRESENTAZIONE DELLA CLASSE

La classe è composta da 20 alunni, di cui 9 maschi e 11 femmine; sono presenti tre alunni certificati con la L.

104/92 seguiti dal sostegno; tre alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) certificati secondo la

L. 170/2010, tra i quali, uno proveniente da altro istituto, inseritosi quest’anno nella classe; infine, un’alunna

con bisogni educativi speciali (BES), per la quale il Consiglio di Classe si è rapportato al raggiungimento di

obiettivi minimi ed ha adottato strategie didattiche inclusive e misure dispensative e compensative. In

relazione alla programmazione seguita dai suddetti alunni ed alle prove di esame che si intende predisporre, già

sperimentate nelle prove di simulazione, si fa riferimento alle singole relazioni presentate separatamente dal

presente documento e che riportano tutte le informazioni utili alla Commissione d’Esame.

Si sottolinea l’importanza della presenza dei docenti specializzati durante le prove d’esame, sia scritte che orali,

a supporto degli alunni certificati, strategia già applicata con successo durante l’intero curriculum scolastico.

In termini generali, il percorso scolastico della classe è stato caratterizzato da una carente spinta motivazionale.

Molti studenti hanno manifestato disagi a vari livelli, con inevitabili ripercussioni sul profitto, mostrando

discontinuità nella partecipazione, nell’interesse per le discipline e soprattutto nel lavoro a casa. Tuttavia,

anche grazie all’impegno dei docenti nell’attuazione di una didattica innovativa ed inclusiva, la maggior parte

degli alunni ha risposto positivamente agli stimoli proposti. Considerando le difficili situazioni familiari e

personali di molti, quando opportunamente coinvolta, la classe ha dato il meglio di sé in attività autentiche,

correlate il più possibile alla vita reale. Nelle esperienze di alternanza scuola – lavoro, di questo ultimo anno

scolastico e pregresse, sono risultati buoni i livelli di partecipazione, disponibilità ed interesse ad apprendere e

mettersi in gioco, rilevanti, in special modo, le capacità relazionali e “di cura” verso il prossimo. Da ritenersi

positivo anche il comportamento tenuto nel corso dei viaggi di istruzione effettuati, nel terzo anno a Bologna

e nel quarto a Barcellona. Gli studenti si sono mostrati corretti e responsabili, rispettosi di sé stessi e degli altri,

in ogni occasione di lezione fuori sede, visite d’istruzione ed altre circostanze di partecipazione ad eventi e

manifestazioni.

Nel corso dell’intero triennio anche la condotta disciplinare è risultata prevalentemente corretta e in generale il

clima relazionale è stato rispettoso, sia tra pari che nei confronti dei docenti.

Dal punto di vista didattico i livelli raggiunti sono da ritenersi complessivamente sufficienti. Nonostante

l’inadeguato impegno a casa, gli alunni hanno partecipato attivamente al processo di insegnamento –

apprendimento, mostrando miglioramenti e avanzamenti rispetto ai livelli di partenza. Gli obiettivi minimi

delle singole discipline, sono stati raggiunti dalla maggioranza degli studenti, permangono tuttavia per alcuni,

difficoltà nell’espressione linguistica e in un approccio analitico critico alle tematiche affrontate. Un ristretto

gruppo di alunni si è distinto dal resto della classe per il costante impegno, per l’assidua applicazione nello

studio a casa e per la partecipazione al dialogo formativo, raggiungendo buoni risultati nel profitto.

Importante rilevare che, nel corso del quinquennio, solo per alcune discipline si è mantenuta continuità

didattica, ciò ha creato qualche disagio alla classe in relazione alla metodologia di studio; gli studenti hanno, di

volta in volta, dovuto adeguarsi ai differenti stili di insegnamento dei docenti che si sono avvicendati nel corso

degli anni.

Globalmente raggiunti gli obiettivi trasversali, educativi e cognitivi, che erano stati stabiliti dal Consiglio di

Classe in fase di programmazione.

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PARTE III - IL PERCORSO FORMATIVO

COMPETENZE ED OBIETTIVI TRASVERSALI PROGRAMMATI DAL CONSIGLIO DI CLASSE

Competenze e obiettivi sono stati individuati tenendo conto delle generali finalità educative e formative del

nostro Istituto e delle decisioni dei Dipartimenti, dopo una attenta valutazione della situazione di partenza

della classe e in continuità con il lavoro degli anni precedenti. Tali obiettivi sono inoltre riconducibili nel

quadro più generale delle competenze chiave di cittadinanza di cui all'allegato 2 del DM 139/07 e di quelle

sugli apprendimenti riportate nelle Linee Guida da raggiungere alla fine dell'obbligo scolastico.

COMPETENZE CHIAVE

OBIETTIVI EDUCATIVI

OBIETTIVI COGNITIVI

IMPARARE AD IMAPARARE

impegnarsi a migliorare

mostrare autocontrollo e consapevolezza dei propri punti di forza e debolezza

utilizzare i propri errori per attuare strategie di miglioramento

valutare le variabili e gli aspetti di una data situazione per ottimizzare le scelte

saper prendere decisioni in un contesto dato

potenziare la capacità di osservazione del reale

organizzare e gestire il proprio apprendimento autonomamente individuando, scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie modalità di informazione e di formazione (formale, non formale ed informale), anche in funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro.

COMUNICARE

saper rispettare i tempi e curare la forma della conversazione

partecipare in modo creativo e propositivo al dialogo educativo

comprendere e rappresentare testi e messaggi di genere e di complessità diversi, formulati con linguaggi e supporti differenti

COLLABORARE E PARTECIPARE

interagire in gruppo imparando ad accettare e a confrontarsi con la diversità e a gestire la eventuale conflittualità

partecipare responsabilmente alle attività scolastiche

Inserirsi in modo attivo alla vita sociale della classe, facendo valere i propri diritti e bisogni nel rispetto di quelli altrui.

Imparare a riconoscere il valore della collaborazione, le opportunità comuni, i limiti, le regole e le responsabilità.

Rispettare il regolamento e pianificare il proprio comportamento tenendo conto delle possibili conseguenze

lavorare, interagire con gli altri, in specifiche attività collettive riconoscendo il contributo del lavoro altrui

ACQUISIRE ED INTERPRETARE L’ INFORMAZIONE

Applicare correttamente le regole apprese usare metodi adeguati di consultazione

saper organizzare le informazioni

acquisire ed interpretare criticamente l’informazione ricevuta nei diversi ambiti e attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l’attendibilità e utilità distinguendo fatti e opinioni

PROGETTARE

Adoperarsi per attuare strategie di miglioramento

Saper raccogliere dati adeguati allo scopo.

Usare e produrre adeguata documentazione.

Saper programmare e organizzare in modo adeguato i tempi e le risorse del proprio lavoro.

Pianificare adeguatamente il proprio metodo di studio in relazione all’attività da svolgere

Elaborare e realizzare attività seguendo la logica della progettazione; elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività di studio e di lavoro, utilizzando le conoscenze apprese per stabilire obiettivi significativi e realistici e le relative priorità, valutando i vincoli e le possibilità esistenti, definendo strategie di azione e verificando i risultati raggiunti

AGIRE IN MODO AUTONOMO E CONSAPEVOLE

Riconoscere e rispettare limiti, regole, responsabilità, diritti e bisogni altrui

Sapersi inserire in modo attivo nella vita sociale.

Affrontare situazioni problematiche. Individuare, raccogliere e valutare dati e

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RISOLVERE I PROBLEMI Imparare a ragionare con rigore logico e identificare i problemi individuando le possibili soluzioni

fonti.

comprendere, interpretare ed intervenire in modo personale rispetto agli eventi che si presentano.

Affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi, individuando le fonti e le risorse adeguate, accogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni, utilizzando, secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse discipline

INDIVIDUARE COLLEGAMENTI E RELAZIONI

Essere in grado di rapportarsi alla realtà in modo critico e flessibile, riconoscendo e rispettando la diversità delle esperienze e delle culture, per avviarsi alla ricerca di un’identità personale e alla formazione di valori.

Individuare collegamenti (causali, cronologici logici ecc.) e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari

Applicare tecniche e metodologie note a contesti nuovi

Strutturare dati e informazioni in relazione agli obiettivi

STRATEGIE METODOLOGICHE COMUNI

Il Consiglio ha concordato le seguenti strategie metodologiche comuni per favorire il conseguimento delle competenze e degli obiettivi trasversali sopra formulati.

Motivare gli alunni allo studio per far maturare in loro il senso di responsabilità e di partecipazione attiva, nel rispetto delle regole della comunità scolastica.

Coerenza nello sviluppo della programmazione in classe con le finalità e gli obiettivi generali del POF e con quelli specifici disciplinari;

Costruzione di una verticalità didattica in cui seguire e potenziare il processo formativo degli studenti;

Coinvolgere nel percorso formativo tutti i soggetti presenti nella scuola e promuovere la cultura della collaborazione e della condivisione;

organizzare lezioni sfruttando al meglio la molteplicità dei linguaggi comunicativi;

Utilizzazione della classe come risorsa in apprendimenti e attività laboratoriali in piccoli gruppi, attività di coppia, attività di tutoring e aiuto tra pari, attività di cooperative learnig;

Fornire all’occorrenza, spiegazioni individualizzate;

Rispettare i tempi di assimilazione dei contenuti disciplinari;

Proporre i contenuti disciplinari in modo "problematico", per stimolare l'interesse e la partecipazione attiva dei discenti;

Stimolare l’interesse degli studenti tramite la discussione ed il confronto;

Progettare attività interdisciplinari attraverso la collaborazione dei docenti delle singole discipline ed in osservanza a quanto disposto dai progetti approvati dal collegio.

AMBITI E COLLEGAMENTI TRA LE DISCIPLINE

I percorsi interdisciplinari hanno posto al centro delle attività “status” e ruoli della persona colti nei diversi

aspetti: fisiologici, affettivi, intellettivi, giuridici e relazionali.

Tali percorsi hanno avuto una ricaduta sul piano operativo attraverso le attività di alternanza scuola – lavoro.

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ALLEGATO A

RELAZIONI DISCIPLINARI

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RELAZIONE FINALE CLASSE V SEZ: H IND: SOCIO SANITARIO MATERIA: DIRITTO E LEGISLAZIONE SOCIO-SANITARIA A.S. 2016/2017

DOCENTE : CARMELA DE FLORIO

La classe ha avuto continuità didattica con l’insegnante e questo ha consentito agli alunni di raggiungere progressivamente un grado di preparazione accettabile e una sufficiente comprensione dei nodi concettuali della materia. I livelli di partenza degli studenti erano davvero molto modesti e,quindi,è stata necessaria , fin dalla prima classe, adottare una metodologia che consentisse loro di acquisire un metodo di studio finalizzato alla rielaborazione e comprensione dei concetti base della materia. Alle lezioni interattive hanno sempre fatto seguito le esercitazioni in classe con la modalità dell’apprendimento cooperativo. Gli alunni si sono sempre dimostrati interessati al dialogo educativo ma,ad una attiva partecipazione in classe, non ha fatto seguito, per molti di loro, un adeguato e continuativo impegno di studio. Solo alcuni si sono distinti per l’impegno profuso nello studio e sono riusciti,di conseguenza, a perseguire risultati soddisfacenti; il resto della classe, ha acquisito una preparazione quasi sufficiente, grazie, anche, ai continui interventi di recupero in itinere programmati dall’insegnante. E’, comunque, mancata per tutti la rielaborazione autonoma degli argomenti affrontati. Lo studio è stato, per i migliori, diligente e continuativo, ma, raramente, rielaborativo e analitico. Quasi tutti incontrano difficoltà sia nella esposizione scritta che orale. Il comportamento degli studenti è sempre stato corretto e non si sono registrati problemi relativi alla disciplina ; al contrario, la classe ha sempre mantenuto con l’insegnante un buon rapporto di collaborazione e di rispetto reciproco. Il programma previsto a inizio anno è stato regolarmente svolto senza particolari problemi. Per la valutazione delle verifiche orali si fa riferimento ai criteri di valutazione previsti dal P.O.F.T, mentre per le verifiche scritte si fa riferimento alla griglia di valutazione prevista per la terza prova. PROGRAMMA SVOLTO MODULO 1 : PERCORSI DI DIRITTO COMMERCIALE:IMPRENDITORE E IMPRESA L’imprenditore in generale Il piccolo imprenditore L’imprenditore commerciale La nozione di azienda La società in generale Le società di persone e le società di capitali L’autonomia patrimoniale perfetta e imperfetta . MODULO 2: LE SOCIETA’ MUTUALISTICHE Le società cooperative La disciplina giuridica Gli utili e i ristorni La cooperativa a mutualità prevalente Gli organi sociali Le cooperative sociali MODULO 3: IL CONTRATTO IN GENERALE Il contratto e l’autonomia contrattuale La classificazione dei contratti Gli elementi del contratto La formazione dell’accordo L’invalidità del contratto L’inefficacia del contratto MODULO 4: L’IMPRESA SOCIALE E LE TIPOLOGIE DI FORME ASSOCIATIVE L’impresa sociale Le Associazioni Le organizzazioni di volontariato Le associazioni di promozione sociale Le fondazioni

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Le O.N.G Le IPAB L’autorizzazione e l’accreditamento degli enti del “Terzo settore” CONTENUTI DEL PROGRAMMA SVOLTO: CONOSCENZE E ABILITA’ MODULO 1- PERCORSI DI DIRITTO COMMERCIALE : l’Imprenditore e l’impresa Obiettivi disciplinari raggiunti Gli alunni sono in grado di contestualizzare l’evoluzione storica del diritto commerciale Sono in grado di comprendere il ruolo delle imprese nel sistema economico e di comprendere le differenze tra le diverse forme di impresa MODULO 2 --LE SOCIETA’ IN GENERALE Obiettivi disciplinari raggiunti Gli alunni conoscono le diverse forme societarie previste dal codice e sono in grado di individuare le differenze tra società commerciali mutualistiche e organizzazioni “no profit” MODULO 3__IL CONTRATTO IN GENERALE Obiettivi disciplinari raggiunti Gli alunni sono consapevoli della forza legale di qualsiasi forma contrattuale Gli alunni sono in grado di riconoscere le differenze tra diverse tipologie di contratto MODULO 4--- L’IMPRESA SOCIALE E LE TIPOLOGIE DI FORME ASSOCIATIVE Obiettivi disciplinari raggiunti Aver compreso le principali novità introdotte dalla l.cost.n.3 del2001 Aver compreso il significato del principio di sussidiarietà e le sue diverse applicazioni Conoscere gli strumenti della programmazione sociale ed il sistema di finanziamento dei servizi sociali Saper individuare i soggetti che partecipano alle reti di servizi sociali COMPETENZE PROFESSIONALI IN USCITA Sa individuare le competenze delle figure professionali in ambito socio sanitario Sa individuare le principali funzioni delle diverse tipologie di servizi socio sanitari ABILITA’ CONSEGUITE Leggere, redigere, interpretare testi e documenti Elaborare dati e rappresentarli in modo efficace per favorire processi decisionali Analizzare situazioni e rappresentarle Documentare adeguatamente il proprio lavoro METODOLOGIE: lezioni partecipate , gruppi di lavoro misti(alunni più deboli e poco motivati con alunni impegnati e partecipi), apprendimento cooperativo L’INSEGNANTE CARMELA DE FLORIO

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TECNICA AMMINISTRATIVA ED ECONOMIA SOCIALE Prof.ssa Chiara SALERNO PROFILO DELLA CLASSE Nel precedente anno scolastico la classe era seguita da un altro docente; la discontinuità didattica con l’insegnante, unita alla novità della materia “Tecnica Amministrativa ed economia sociale” che gli alunni incontrano solo dal 4° anno, ha comportato non solo un periodo di adattamento al differente approccio didattico, ma anche una difficoltà nel consolidare metodo di studio e terminologia specifica. La classe, composta da 20 alunni, è apparsa fin da subito disposta ad impostare una relazione con l’insegnante basata sul rispetto reciproco, sulla correttezza e sulla costruzione di un dialogo educativo positivo. Se dal punto di vista disciplinare non si sono registrati problemi, sotto gli aspetti della concentrazione, interesse e rendimento la classe ha presentato una certa eterogeneità. Una buona parte degli alunni ha seguito in maniera costante, con attenzione e curiosità, intervenendo criticamente durante le spiegazioni e cogliendo gli spunti di riflessione offerti durante le lezioni. I risultati di questi alunni si sono mantenuti, per tutto l’anno, decisamente positivi. Un altro gruppo di alunni ha mostrato un impegno e una partecipazione discontinua riuscendo ad avere risultati sufficienti, mentre un ristretto numero di alunni si è caratterizzato per uno scarso impegno in classe e nello studio a casa, ottenendo risultati non pienamente sufficiente. Tuttavia la maggioranza della classe ha comunque raggiunto gli obiettivi minimi e, nelle ultime settimane, probabilmente approssimandosi l’esame di maturità, si è riscontrata, soprattutto negli alunni meno partecipi, una decisa motivazione ad impegnarsi di più per migliorare il rendimento. Sia nelle verifiche scritte, ma soprattutto durante le verifiche orali, la maggior parte degli alunni ha presentato difficoltà nell’organizzazione coerente dei concetti e nella rielaborazione degli argomenti studiati. In previsione dell’esame di giugno, l’insegnante ha portato l’attenzione degli alunni su questo aspetto, ritenendo importante aiutarli a curare e migliorare l’esposizione sia scritta che orale della materia, per un esito finale più soddisfacente. In generale, considerando l’atteggiamento positivo della classe e il numero contenuto di alunni, sarebbe stata auspicabile una maggiore partecipazione da parte degli studenti e un dialogo ancora più costruttivo sui temi trattati. E’ da evidenziare, infine, una dinamica interna alla classe che è emersa durante lo svolgimento di esercitazioni o di attività per i quali erano richieste la suddivisione e il lavoro in gruppi: in alcuni casi, infatti, la mancanza di unità tra gli studenti, lo scarso spirito di collaborazione e supporto reciproco hanno generato scontento e malumori che hanno reso poco sereno lo svolgimento dell’attività in classe. OBIETTIVI DISCIPLINARI In relazione alla programmazione curricolare gli obiettivi del percorso formativo in termini di conoscenze, competenze e abilità sono stati: CONOSCENZE

- Concetto di economia sociale e principali teorie

- Redditività e solidarietà nell’economia sociale

- Imprese dell'economia sociale

- Relazione tra socialità ed economia

- Il sistema previdenziale e assistenziale

- Il rapporto di lavoro dipendente e il foglio paga

- Strutture dinamiche dei sistemi organizzativi

- Strumenti per monitoraggio e valutazione della qualità

COMPETENZE

- Comprendere e utilizzare i principali concetti relativi all’economia, all’organizzazione, allo svolgimento dei processi produttivi e dei servizi

- Collaborare nella gestione di progetti e attività dell’impresa sociale e utilizzare strumenti idonei per promuovere reti territoriali formali ed informali

- Utilizzare metodologie e strumenti operativi per collaborare a rilevare i bisogni socio sanitari del territorio e concorrere a predisporre e attuare progetti individuali, di gruppo, di comunità

- Rapportarsi ai competenti enti pubblici e privati anche per promuovere le competenze dei cittadini nella fruizione dei servizi

- Intervenire nella gestione dell’impresa socio-sanitaria e nella promozione di reti di servizio per attività socio- assistenziali

- Utilizzare metodi e strumenti di valutazione e monitoraggio della qualità del servizio erogato, nell’ottica

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dell’orientamento dei servizi al cittadino e del suo continuo miglioramento ABILITA’

- Cogliere l’importanza dell’economia sociale e delle iniziative imprenditoriali fondate sui suoi valori

- Distinguere caratteristiche e funzioni di cooperative, associazioni e fondazioni

- Valutare le tipologie di enti previdenziali e assistenziali e le loro finalità

- Analizzare un foglio paga

- Agire nel contesto di riferimento per risolvere i problemi concreti del cittadino, garantendo la qualità del servizio

- Utilizzare e trattare i dati relativi alle proprie attività professionali con la dovuta riservatezza ed eticità CONTENUTI La trattazione degli argomenti oggetto del corso ha seguito l’impostazione e i contenuti del libro di testo in uso “Nuovo Tecnica amministrativa & economia sociale 2”, Astolfi & Venini, Ed. Tramontana. Modulo1. L’economia sociale: principi, teorie, soggetti

- Il sistema economico, evoluzione e i suoi settori

- Le organizzazioni del “settore non profit” (ONLUS, cooperative sociali, enti caritativi, cooperative di credito)

- Il sistema economico globalizzato

- Il passaggio dall’economia di mercato all’economia sociale e responsabile

Modulo2. Il sistema previdenziale e assistenziale

- Il welfare State

- La protezione sociale in Italia

- Le assicurazioni sociali obbligatorie

- Il concetto di previdenza

- La previdenza pubblica, integrativa e individuale

Modulo 3. La gestione delle risorse umane

- Il rapporto di lavoro dipendente (Cenni)

- Il foglio paga Modulo 4. Le aziende del settore socio-sanitario

- I valori etici nell’organizzazione aziendale

- L’evoluzione delle teorie organizzative

- L’organizzazione nelle aziende socio-sanitarie

- Il trattamento dei dati sanitari e il Fascicolo Elettronico

- La qualità della gestione delle aziende del settore socio-sanitario

- Il monitoraggio e la valutazione della qualità

- La “carta dei servizi” METODOLOGIE DIDATTICHE E STRUMENTI UTILIZZATI:

Nel corso dell’anno alle lezioni frontali si sono alternate lezioni partecipate con momenti di analisi e discussione in classe di situazioni e casi reali, di documenti aziendali, esercitazioni, approfondimenti e articoli tratti da riviste o da Internet. L’intento è stato quello di stimolare l’interesse e il coinvolgimento degli alunni, incoraggiarne la partecipazione, l’espressione di opinioni personali e abituare gli studenti a vedere le connessioni esistenti tra i temi affrontati in classe, oggetto di programmazione, e la realtà che li circonda. STRUMENTI DI VERIFICA

Durante l’anno sono state svolte verifiche sia scritte che orali. Le prime, strutturate in modo misto con domande a risposta multipla, a risposta aperta e/o di completamento. Sono state oggetto di valutazione anche le esercitazioni svolte in classe o a casa, i lavori di gruppo con presentazione finale e le ricerche su argomenti assegnati, prodotte dagli studenti.

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Per quanto riguarda le verifiche orali, queste si sono svolte nella forma delle tradizionali interrogazioni individuali, al fine di valutare la padronanza del linguaggio specifico, l’organizzazione nell’esposizione dei contenuti e la capacità di rielaborare le conoscenze acquisite. A completamento della valutazione di ogni singolo alunno, infine, sono anche stati tenuti in considerazione: l’atteggiamento durante la lezione, la pertinenza degli interventi, l’impegno e la partecipazione in classe, il regolare svolgimento del lavoro per casa, l’acquisizione del linguaggio specifico e il percorso individuale nel raggiungimento degli obiettivi didattici.

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IGIENE E CULTURA MEDICO-SANITARIA PROF.SSA Rosita Siciliano Breve presentazione della classe La classe ha mostrato generalmente interesse per la disciplina e ha partecipato al dialogo educativo anche se non tutti hanno mostrato un impegno costante, per un piccolo gruppo la motivazione allo studio non è stata particolarmente elevata mentre alcuni alunni hanno riscontrato difficoltà nell’organizzare il proprio apprendimento. Una parte della classe tuttavia si è applicata con maggiore serietà e impegno raggiungendo risultati buoni, in un caso anche discreti mentre la maggior parte della classe, dal punto di vista del rendimento ha raggiunto risultati sufficienti, in alcuni casi appena accettabili. Obiettivi fondamentali perseguiti Nella seguente tabella sono indicati i contenuti essenziali declinati in termini di competenze, abilità e conoscenze da esprimere anche in situazione guidata

Competenze Abilità Conoscenze

Essere in grado di indicare gli interventi più appropriati ai bisogni individuati

Orientarsi all’interno delle strutture e dei servizi socio-sanitari

Contribuire a promuovere uno stile di vita sano

Riconoscere i bisogni e le problematiche specifiche del minore, dell’anziano, della persona con disabilità

Descrivere i principali servizi offerti dalle ASL e dai Comuni

Identificare le fasi della progettazione e gestione di un piano d’intervento

Evidenziare le differenze tra riabilitazione, rieducazione, educazione e assistenza

Le caratteristiche essenziali delle più frequenti patologie del minore e dell’anziano

I principali bisogni socio-sanitari

Aspetti principali dell’organizzazione dei servizi socio-sanitari e delle reti informali

Conoscere le fasi di un progetto

ruoli e mansioni delle principali figure professionali

Principali interventi di educazione alla salute

Contenuti del percorso in termini di conoscenze Sistema nervoso

Sistema nervoso: organizzazione generale e funzioni. Tessuto nervoso: struttura e funzione del neurone, cenni sul ruolo delle cellule della glia. Potenziale d’azione e impulso nervoso. Le sinapsi e i neurotrasmettitori. Il sistema nervoso centrale: encefalo e midollo spinale Emisferi cerebrali: corteccia cerebrale e aree motorie, sensitive e sensoriali. Cenni sulla struttura e funzioni di cervelletto, tronco cerebrale e midollo spinale. Generalità sul sistema nervoso periferico somatico e autonomo (simpatico e parasimpatico). Meningi e liquor. I riflessi. Il sistema nervoso nell’anziano

Malattie cerebro-vascolari degenerative: atero e arteriosclerosi, TIA, ictus e demenze senili Malattie di Parkinson e Alzheimer: caratteristiche della malattia, sintomi, fattori di rischio, terapia, trattamenti riabilitativi e assistenza alla persona. Normalità e disabilità nell’età evolutiva L’età evolutiva e le sue suddivisioni

Parametri di accrescimento: peso e statura, lettura di un grafico percentile. Cenni sullo sviluppo neuromotorio Alterazioni dell’accrescimento postnatale: nanismo acondroplastico, ipofisario e tiroideo, gigantismo. Ruolo degli ormoni sessuali sullo sviluppo e conseguenze della pubertà precoce. Disabilità nell’età evolutiva Cause di disabilità e importanza della diagnosi precoce Prevenzione prenatale: esami ematici, ecografie, amniocentesi.

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Prevenzione neonatale: punteggio di Apgar, screening neonatali e patologie rilevabili. Principali patologie nel bambino: paralisi cerebrali infantili, meningiti, traumi cranici, tumori cerebrali, idrocefalo, epilessie, distrofie muscolari, sindrome di Down, interventi abilitativi, riabilitativi e assistenza alla persona. I bisogni dell’utenza e della comunità Definizione di bisogno, bisogni primari e secondari, bisogni individuali e collettivi, piramide di Maslow. Analisi dei bisogni: rapporto tra bisogno, domanda e offerta e loro definizione. Come si attua l’analisi dei bisogni: quantitativa e qualitativa. Le risposte ai bisogni: i servizi socio-sanitari, la valutazione multidimensionale e l’unità di valutazione multidimensionale, il progetto personalizzato. Valutazione del servizio: soddisfazione/efficienza. Organizzazione dei servizi socio-sanitari Servizio sanitario nazionale: definizione; differenze con le mutue e innovazioni rispetto al passato. I LEA: macroaree di definizione dei LEA. USL e ASL: definizione e competenze, accesso alle prestazioni sanitarie. I servizi socio-sanitari: definizione, ambiti di intervento. LEAS. Competenze fondamentali di: segretariato sociale, consultorio socio-familiare, SERT; neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza. I servizi per anziani e disabili: assistenza domiciliare e assistenza domiciliare integrata, centri diurni, RSA, case protette, comunità alloggio, case di riposo, residenze sociali assistite, case albergo, casa famiglia. Concetto di rete, sistema formale e informale, i natural helper; micro e macro reti. Figure professionali Competenze e ambiti di intervento con particolare riguardo alla figura dell’addetto all’assistenza di base, assistente sociale, assistente sanitario, infermiere professionale, fisioterapista, educatore professionale, l’OSS, specialisti inseriti nelle UVM. Progetti d’intervento Elaborazione di progetti di intervento di assistenza sanitaria: le fasi di un progetto di intervento. Elaborazione di progetti rivolti a categorie a rischio: anziani fragili e disabili. Educazione alla salute Concetto di educazione Le fasi di un progetto di educazione alla salute I danni da fumo, alcol, sostanze psicotrope

Contenuti del corso in termini di abilità Descrivere gli organi e gli apparati del corpo umano con linguaggio appropriato Individuare le relazioni esistenti tra struttura e funzioni di organi e apparati Stabilire relazioni tra organi e patologie cronico degenerative, infettive o genetiche

Riconoscere i bisogni e le problematiche specifiche del minore, dell’anziano, della persona con disabilità Spiegare l’organizzazione del SSN e dei suoi servizi

Identificare le fasi della progettazione e gestione di un piano d’intervento Riconoscere il ruolo delle varie figure professionali all'interno del progetto di intervento assistenziale Utilizzare metodologie e strumenti operativi per collaborare a rilevare i bisogni socio sanitari del territorio e per predisporre progetti individuali, di gruppo e di comunità Progettare interventi di educazione alla salute identificando i destinatari all’interno del territorio di riferimento Testi utilizzati “Competenze di igiene e cultura medico-sanitaria” di R. Tortora vol. I Ed. CLITT “Igiene e cultura medico-sanitaria” di S. Barbone e P. Alborino, vol. III- Ed. Lucisano “Igiene e cultura medico-sanitaria” di S. Barbone e M.R. Castiello vol. II- Ed. Lucisano Inoltre per approfondire alcuni argomenti sono stati utilizzati altri testi, tra cui: “Invito alla biologia” di H. Curtis e N.S. Barnes – Ed. Zanichelli “Competenze di igiene e cultura medico-sanitaria” di R. Tortora vol. II Ed. CLITT Oltre a materiale ricercato su Internet e power-point Metodi di insegnamento, di verifica e di valutazione

Presentazione delle unità di apprendimento motivando gli obiettivi operativi inerenti conoscenze, abilità e competenze.

Accertamento dei prerequisiti attraverso un dialogo di confronto

Lezione dialogata

Discussione e dibattito di confronto

Verifica formativa

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Valutazione in itinere delle prestazioni

Presentazione e correzione delle prove svolte

Presentazione della valutazione delle verifiche sommativa orali e scritte

Per la valutazione dei livelli di apprendimento si sono considerati i seguenti parametri:

conoscenza e comprensione dei contenuti

capacità di comunicare le conoscenze acquisite utilizzando il linguaggio specifico

capacità di analisi e sintesi. In genere è stata ritenuta sufficiente una preparazione in cui l’alunno dimostrasse di possedere i concetti essenziali dell’argomento proposto, anche se in modo poco approfondito; buona quella in cui ci fosse anche capacità di orientarsi e di padroneggiare gli argomenti studiati. Le attività di recupero sono state effettuate sia in itinere, per l’intera classe, durante le ore curricolari, sia con sportelli pomeridiani per il recupero delle insufficienze riscontrate.

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LINGUA FRANCESE

Prof.ssa Mariaclara Pellegrini

PROFILO DELLA CLASSE La classe è composta da 19 alunni, (9 maschi e 10 femmine) di cui, tre alunni con handicap, due alunni DSA, uno dei quali inseritosi quest’anno, e un alunno BES. Dal punto di vista disciplinare, la classe è mediamente corretta, fatta eccezione per alcuni alunni restii a uniformarsi alle regole d’Istituto. Il livello generale di partenza si è rivelato medio-basso, si evidenzia una scarsa attitudine al lavoro e all’impegno a casa. Gli alunni si mostrano tendenzialmente passivi e poco partecipi al processo di insegnamento - apprendimento per cui il recupero di abilità e conoscenze è stato difficoltoso. Nel caso specifico si è riscontrata una resistenza all’apprendimento del francese da parte della maggioranza degli studenti, probabilmente dovuta al fatto che come gli anni precedenti, anche quest’anno la classe si è dovuta confrontare con un nuovo docente di lingua. La mancanza di contenuti di base della grammatica e delle espressioni comunicative non è stata colmata nel corso dell’anno scolastico nonostante il tentativo di approcciare il francese da prospettive meno scolastiche e più vicine al loro settore professionale, per lo scarso impegno mostrato in generale dalla maggior parte degli studenti. Il programma previsto ad inizio anno è stato modificato e ridotto per facilitare la comprensione e l’apprendimento degli alunni. Gli obiettivi didattici perseguiti in termini di conoscenze, competenze e capacità sono stati: - l’acquisizione di una competenza linguistica e comunicativa che permettesse agli alunni di utilizzare la lingua straniera per veicolare, all’orale e allo scritto, contenuti specifici di questo corso di studi; - l’acquisizione di una competenza linguistica per far orientare gli alunni nella comprensione e produzione di testi scritti re lativi a questo settore specifico; - la capacità di utilizzare la lingua straniera con adeguata consapevolezza dei significati che essa trasmette, operando scelte opportune. Gli obiettivi minimi non sono stati raggiunti da tutti gli studenti. Gli alunni sono stati verificati mediante le prove predisposte dal libro, sia in comprensione scritta e orale che in espressione scritta e orale. Sono anche stati interrogati all’orale su parti del programma preparate a casa, seguiti da domande relative ai contenuti esposti. In molti casi il profitto è stato più che sufficiente, per pochi alunni è appena sufficiente/gravemente insufficiente, in qualche caso buono o molto buono. Per quanto riguarda la metodologia adottata durante l’anno, sono state svolte sia lezioni frontali che partecipate, lezioni in laboratorio linguistico ed informatico, volte a favorire l’espressione di opinioni personali e a sviluppare lo spirito critico individuale. La scelta della metodologia ha sempre tenuto conto non solo del gruppo classe ma anche delle caratteristiche dei singoli alunni, che ho costantemente cercato di incoraggiare e valorizzare. Quasi tutti gli argomenti sono stati enucleati e schematizzati in classe, rielaborati a casa dai ragazzi anche con approfondimenti laddove richiesto. Ogni alunno si è quindi sentito libero di esporre, secondo le proprie capacità, i contenuti richiesti, migliorando successivamente, con il mio aiuto, la propria capacità espressiva. Il materiale usato è stato tratto dal manuale in uso “Enfants, ados, adultes”, integrato con filmati specifici sui diversi argomenti trattati, articoli di giornale. Le verifiche scritte hanno privilegiato “il saper fare”. Ho, quindi, sollecitato i ragazzi a rielaborare i contenuti appresi nei diversi capitoli e/o le esperienze del POR proponendo loro la produzione di materiale digitale, quale brochure sintetiche sul primo soccorso, o relazioni di stage sugli effetti dell’invecchiamento. Per le verifiche orali, sono state effettuate interrogazioni tradizionali su argomenti specifici trattati n in classe. Per la valutazione dei livelli di apprendimento, per ogni alunno è stato tenuto conto di: - comprensione dei contenuti - capacità di comunicare le conoscenze con terminologia adeguata - capacità di sintetizzare i contenuti PROGRAMMA DI FRANCESE

UdA 4 le handicap Competenze: saper distingue le varie tipologie di handicap Conoscenze: il vocabolario relativo all’handicap Abilità: saper parlare dell’handicap, saper fare confronti tra la legislazione italiana e quella francese, saper inferire e saper ipotizzare relazioni di causa ed effetto Obiettivi Minimi: Saper dare una definizione minima delle varie tipologie di handicap. UdA 5 Le Vieillissement Competenze: saper riconosce la biologia del corpo adulto e le malattie inerenti Conoscenze: il vocabolario specifico dell’età adulta, della sua biologia e delle malattie Abilità: saper parlare dei bisogni specifici dell’età adulta, saper indicare e riconoscere le malattie, saper inferire e saper ipotizzare relazioni di causa ed effetto Obiettivi Minimi: saper elaborare un discorso coerente relativo alle situazioni tipo, saper confrontare tra presente e passato

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UdA 4 La recherche d’un emploi /UDA inierente al percorso di alternanza scuola-lavoro Competenze: saper riconoscere i diversi sbocchi professionali Conoscenze: il vocabolario specifico del lavoro e della compilazione di un CV Abilità: saper parlare dei propri bisogni, dei propri desideri, delle proprie aspettative future Obiettivi Minimi: saper interagire sostenendo opinioni diverse, saper dare informazioni salienti siu se stessi, saper motivare la propria scelta professionale

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MATEMATICA Prof. Alexandru Simioniuc

Obiettivi e contenuti dell'attività didattica

Competenze e obiettivi trasversali

COMPETENZE CHIAVE OBIETTIVI EDUCATIVI OBIETTIVI COGNITIVI

IMPARARE AD IMAPARARE

• impegnarsi a migliorare • partecipare responsabilmente

alle attività scolastiche • mostrare autocontrollo

• potenziare la capacità di osservazione del reale

• organizzare il proprio lavoro autonomamente • fare domande opportune e pertinenti

COMUNICARE

• saper rispettare i tempi e curare la forma della conversazione

• comprendere e rappresentare testi e messaggi di genere e di complessità diversi, formulati con linguaggi e supporti differenti

COLLABORARE E PARTECIPARE

• interagire in gruppo imparando ad accettare e a confrontarsi con la diversità e a gestire la eventuale conflittualità

• lavorare, interagire con gli altri, in specifiche attività collettive

ACQUISIRE ED INTERPRETARE L’ INFORMAZIONE

• usare metodi adeguati di consultazione • saper organizzare le informazioni • acquisire l’informazione ricevuta nei diversi

ambiti e attraverso diversi strumenti comunicativi

PROGETTARE

• Saper raccogliere dati adeguati allo scopo. • Usare e produrre adeguata documentazione. • Saper programmare e organizzare in modo

adeguato i tempi e le risorse del proprio lavoro.

AGIRE IN MODO AURONOMO E CONSAPEVOLE

• Riconoscere e rispettare limiti, regole, responsabilità, diritti e bisogni altrui

• Sapersi inserire in modo attivo nella vita sociale.

RISOLVERE PROBLEMI • Iniziare ad affrontare situazioni problematiche.

• Iniziare ad individuare, raccogliere e valutare dati e fonti.

INDIVIDUARE COLLEGAMENTI E RELAZIONI

• Individuare collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari.

Il lavoro è stato mirato al consolidamento dell’attività svolta nel triennio, tenuto conto dello sviluppo cognitivo e delle più consistenti capacità di astrazione e di formalizzazione. Si è lavorato inoltre per ampliare le conoscenze e potenziare la padronanza delle competenze già acquisite. In particolare :

capacità di attivare strategie per la risoluzione di situazioni problematiche

capacità di scegliere la strategia ottimale nella risoluzione di situazioni problematiche

capacità di analisi

capacità di sintesi

capacità di astrazione

capacità di usare un linguaggio formale preciso.

Competenze, conoscenze e abilità specifiche UdA 0. Ripasso: disequazioni Competenze: Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo algebrico; individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi; analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo Conoscenze: Disequazioni di secondo grado; teorema del resto e regola di Ruffini; disequazioni di grado superiore al secondo; disequazioni fratte Abilità: Saper risolvere disequazioni di secondo grado; saper applicare il teorema del resto e la regola di Ruffini; saper risolvere disequazioni fratte; saper risolvere disequazioni di grado superiore al secondo; Obiettivi minimi: Saper risolvere semplici disequazioni di grado superiore al secondo o fratte

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UdA 1. Limiti di funzioni Competenze: Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo algebrico; individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi; analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo Conoscenze: La definizione di limite, i principali teoremi sul calcolo dei limiti, le forme indeterminate; gli asintoti Abilità: Saper calcolare limiti di funzioni, saper trovare gli asintoti del grafico di una funzione Obiettivi minimi: Saper calcolare semplici limiti di funzioni, saper trovare gli asintoti del grafico di una funzione razionale fratta UdA 2. Continuità Competenze: Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo algebrico; individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi; analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo Conoscenze: Continuità di una funzione in un punto. Definizione di funzione continua. Punti di discontinuità. Teorema degli zeri. Teorema di Weierstrass. Abilità: Saper studiare la continuità di una funzione, saper applicare il Teorema degli zeri e il teorema di Weierstrass. Obiettivi minimi: Saper decidere se una funzione è continua UdA 3. Derivabilità Competenze: Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo differenziale; individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi; analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo Conoscenze: Definizione di derivata. Interpretazione geometrica della derivata. Calcolo della derivata di una funzione utilizzando la definizione. Equazione della retta tangente al grafico di una funzione in un punto. Derivata di funzioni elementari. Regole di derivazione. Derivata di una funzione composta. Derivate successive. Cuspidi, flessi a tangente verticale e punti angolosi. Teoremi di de L'Hopital, Rolle e Lagrange. Abilità: Saper calcolare la derivata di una funzione usando la definizione o le regole di derivazione; Saper scrivere l’equazione della retta tangente al grafico di una funzione in un punto; saper enunciare i teoremi di Rolle e Lagrange; saper enunciare e applicare il teorema di de L'Hopital Obiettivi minimi: Saper calcolare la derivata di una semplice funzione utilizzando la definizione o le regole di derivazione; saper scrivere l’equazione della retta tangente al grafico di una funzione in un punto. UdA 4. Studio di funzioni Competenze: Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo differenziale; individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi; analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo Conoscenze: Campo di esistenza di una funzione. Funzione crescente e decrescente e relazione con il segno della derivata prima. Punti stazionari e individuazione di massimi e minimi relativi. Studio della convessità di una funzione in base al segno della derivata seconda. Punti di flesso. Abilità: Saper tracciare il grafico di una funzione, determinando il campo di esistenza, le intersezioni con gli assi, calcolando i limiti e studiando il segno delle derivate prima e seconda Obiettivi minimi: Saper studiare semplici funzioni polinomiali o razionali fratte Metodi e strategie didattiche Per ogni argomento trattato si è giunti alla teoria generale partendo da casi concreti e semplici ed elaborando il percorso attraverso situazioni problematiche. E' stata privilegiata l'acquisizione consapevole, seppure a livello intuitivo, dei concetti affrontati e della capacità di impostare un lavoro autonomo, limitando il più possibile lo spazio del calcolo algebrico complicato. Per tenere conto della scarsa manualità posseduta dagli allievi nel calcolo algebrico, lo si è limitato soltanto alle necessità di giungere al risultato richiesto. Sono state effettuate lezioni sia frontali che partecipate, al fine di coinvolgere gli alunni attivamente nella scoperta del sapere. Per limitare il più possibile la durata e la difficoltà di spiegazioni teoriche è stato privilegiato l’aspetto pratico della materia, risolvendo numerosi esercizi alla lavagna. Per sviluppare le capacità logiche ed intuitive, sono stati proposti esercizi graduati in difficoltà, passando da quelli più semplici a quelli che richiedono maggiore approfondimento e consapevolezza degli argomenti trattati. Per meglio evidenziare le correlazioni e per permettere di assimilare maggiormente nel tempo i vari argomenti è stato utilizzato il metodo a spirale, ritornando e richiamando le unità già svolte. Tipologie di verifica, elaborati ed esercitazioni Strumenti per la verifica formativa (controllo in itinere del processo di apprendimento) Nel corso dell’anno sono state effettuate osservazioni sistematiche tramite brevi interrogazioni, domande, esercitazioni alla lavagna. Periodicamente sono stati controllati i lavori assegnati per casa. Il risultato di queste verifiche è servito per valutare il processo di insegnamento/apprendimento e per modificarlo, se necessario in itinere, in relazione alla risposta della classe. Strumenti per la verifica sommativa (controllo del profitto scolastico ai fini della valutazione) Sono stati utilizzati compiti scritti e interrogazioni orali miranti ad accertare, oltre l’apprendimento, la capacità dell’allievo di esprimersi con un linguaggio corretto ed appropriato. Sono stati verificati i seguenti obiettivi: conoscenze (acquisizione dei contenuti); abilità (capacità di applicare idee generali, regole, teorie, in casi particolari e concreti); competenze (confrontare dati, analizzarli, collegarli, affrontare esercizi in maniera autonoma; argomentare con chiarezza e usando un linguaggio specifico). Il giudizio finale è stato dato tenendo conto delle verifiche effettuate oltre ad altri fattori, quali il progresso fatto da ciascun allievo rispetto alla situazione di partenza, l'impegno e la serietà nello studio.

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PSICOLOGIA GENERALE ED APPLICATA - Prof.ssa Virginia Mancini Testo in uso:”Psicologia generale ed applicata” di Elisabetta Clemente, Rossella.Danieli, Annuska Como - Ed.Paravia In termini di CONOSCENZE si sono privilegiate: - le principali teorie psicologiche, i metodi di ricerca e analisi che trovano applicazione nell'ambito professionale dei Servizi socio-sanitari; - le principali modalità di intervento su nuclei familiari, minori, anziani, persone con disabilità e disagio psichico; - il profilo professionale, i doveri e i rischi degli operatori in ambito sanitario e socioassistenziale; - la psicologia dei gruppi, il lavoro di gruppo, i gruppi di lavoro. In particolare, di seguito i CONTENUTI oggetto del percorso formativo: Piaget: gli stadi dello sviluppo cognitivo Erikson: le fasi dello sviluppo psicosociale Le principali teorie psicologiche a disposizione dell’operatore socio-sanitario 1.Teorie della personalità (ad esclusione delle pagine da 22 a 27) 2.Teorie della relazione comunicativa 3.Teorie dei bisogni La professionalità dell’operatore socio-sanitario 1.Il lavoro in ambito socio-sanitario 2.La cassetta degli attrezzi dell’operatore socio-sanitario L’intervento sui nuclei familiari e sui minori 1.Il maltrattamento psicologico in famiglia 2.L’intervento sui minori vittime di maltrattamento 3.L’intervento sui minori:dove e come L’intervento sugli anziani 1.Le diverse tipologie di demenze 2.I trattamenti delle demenze 3.L’intervento sugli anziani: dove e come L’intervento sui soggetti diversamente abili 1.Le disabilità più frequenti 3.Gli interventi sui soggetti diversamente abili:dove e come L’intervento sui soggetti tossicodipendenti e alcol dipendenti 1.La dipendenza dalla droga 2.La dipendenza dall’alcol 3.L’intervento sui tossicodipendenti e sugli alcol dipendenti: dove e come I contenuti del percorso formativo in termini di ABILITA' comunicare gli argomenti affrontati con linguaggio appropriato

orientarsi tra le diverse teorie psicologiche cogliendone specificità e differenze

individuare il collegamento tra gli argomenti di psicologia generale e la formazione professionale dell'operatore socio-sanitario

interagire con le diverse tipologie di utenza

identificare i servizi e le figure professionali implicate nella definizione, progettazione, esecuzione di un piano di intervento

identificare gli interventi più appropriati ai bisogni individuali

identificare i valori fondamentali e principi deontologici dell'operatore

riconoscere le caratteristiche e modalità fondamentali di funzionamento del gruppo di lavoro Il percorso formativo ha avuto come obiettivi in termini di COMPETENZE facilitare la comunicazione tra persone e gruppi attraverso linguaggi e sistemi di relazione adeguati collaborare alla realizzazione di interventi, in collaborazione con altre figure professionali, a sostegno e a tutela della persona con disabilità e della sua famiglia, per favorire l'integrazione e migliorare la qualità della vita utilizzare strumenti culturali e metodologici per porsi con atteggiamento razionale critico e responsabile di fronte alla realtà e ai suoi problemi Metodologie didattiche, verifiche e valutazioni Si è privilegiata la lezione frontale, affiancata da lettura e commenti di testi perlopiù tratti dal manuale, per contestualizzare gli argomenti trattati e come strumento di approfondimento, ma soprattutto di agevolazione per la lettura e la comprensione del libro di testo in dotazione. Si è cercato di stimolare la discussione e il confronto sia sui contenuti del programma che sulle esperienze acquisite durante il periodo dello stage alternanza scuola/lavoro e nelle diverse attività extracurricolari per favorire un apprendimento critico. Si è

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cercato di favorire l'acquisizione di competente attraverso la simulazione di casi individuali da affrontare. Si è incoraggiato

l'approccio interdisciplinare e si è proceduto gradualmente e con continui richiami al programma già svolto, nell'intento di consolidare sia gli apprendimenti che la capacità di cogliere le relazioni interne alla disciplina e di favorirne una sistematizzazione meno superficiale. Le verifiche sia orali che scritte, sia formative che sommative, sono state valutate tenendo conto della conoscenza e della comprensione dei contenuti, delle modalità di esposizione e della capacità di rielaborazione. Sono stati considerati il livello di attenzione e partecipazione all'attività didattica e l'impegno per migliorare conoscenze e abilità. Ai fini della valutazione si è tenuta in considerazione l'attività di tirocinio e alternanza scuola-lavoro. Risultati raggiunti La classe, formata da 20 alunni, nella sua composizione è il risultato dell’aggregazione dell’originario gruppo classe e di alcuni elementi provenienti da altre scuole nel corso del biennio e del triennio . In quest’ultimo anno scolastico si è inserito un nuovo elemento. Del Consiglio di Classe fanno parte cinque insegnanti di sostegno che seguono due alunni della classe. L’integrazione e’ stata facilitata dall’atteggiamento di generale solidarietà e armonia che si e’ sviluppato tra loro, ciò ha creato le condizioni favorevoli ad una crescita umana e culturale. La classe ha partecipato alla vita scolastica mostrando doti di disponibilità umana, solidarietà e collaborazione. Il comportamento, nelle linee generali, è stato sostanzialmente corretto per quanto riguarda la partecipazione, l’impegno e il metodo di studio. Gli studenti hanno seguito il programma svolto con interesse e partecipazione, non quantificabile per tutti allo stesso livello. Un limitato numero di studenti ha raggiunto risultati positivi, un gruppo ha conseguito risultati buoni ed un altro gruppo risultati sufficienti. Tutti gli obiettivi minimi sono stati raggiunti da tutti gli alunni, il lavoro svolto e il processo di formazione quindi nel complesso si può ritenere soddisfacente. Nelle attività di indirizzo tutti gli alunni hanno dimostrato interesse nelle problematiche affrontate nelle varie discipline e, soprattutto, efficace si è rivelato il lavoro interdisciplinare fra colleghi. I risultati sono stati ottimi per tutta la classe quando la teoria si è associata alla prassi nelle attività di alternanza scuola-lavoro presso i centri per gli anziani. Tutti gli allievi hanno svolto con serietà e senso di responsabilità le attività di alternanza scuola/lavoro programmate, mostrando sensibilità, affidabilità e consapevolezza, dimostrando nel complesso di aver raggiunto sostanziali competenze comunicative e relazionali. In alcuni casi tale esperienza si è rivelata particolarmente positiva, mettendo in luce abilità e competenze significative nella relazione con gli anziani, nella collaborazione alle attività di animazione, nel rapporto con gli operatori. Particolare sensibilità hanno dimostrato gli studenti partecipando all’attività didattica nel corso degli anni scolastici precedenti al progetto “Comunicazione e Linguaggi” , che nella nostra scuola rappresenta un percorso alternativo di interazione basato sui linguaggi non verbali, sulla potenzialità espressiva e sulla comunicazione in genere, dove hanno dimostrato serietà e correttezza.

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SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE Prof. Gherarducci Tania

OBIETTIVI GENERALI MEDIAMENTE RAGGIUNTI

La classe numerosa ed eterogenea ha lavorato per gruppi di livello; alcuni alunni pur non possedendo particolari capacità fisico sportive si sono impegnati ed hanno raggiunto risultati sufficienti, altri dotati di ottime capacità fisiche hanno tenuto talvolta un comportamento poco adeguato lavorando spesso al di sotto delle proprie capacità incidendo quindi sul profitto e sulla valutazione. Nella fase finale del percorso scolastico si è evidenziato un comportamento complessivamente più adeguato alle richieste del docente; sono migliorati l’attenzione e l’interesse per le varie attività svolte. Gli alunni hanno pertanto raggiunto uno sviluppo armonico del proprio corpo, mantenendo in buone condizioni il sistema organico (cardio - circolatorio e respiratorio). Quasi tutti hanno evidenziato un miglioramento delle capacità coordinative e condizionali, parallelamente, hanno appreso una metodologia specifica così da poter conoscere e attuare le principali fasi che caratterizzano una seduta di allenamento. Gli alunni hanno anche avuto modo di scoprire attitudini personali nei confronti di attività che possano tradursi in capacità trasferibili in ambito lavorativo. La maggior parte degli allievi mostra inoltre una sufficiente conoscenza del significato e delle motivazioni delle esercitazioni sportive e come esse contribuiscano alla formazione della personalità e quali siano i benefici psichici e salutari.

OBIETTIVI SPECIFICI in relazione alla programmazione curricolare sono stati conseguiti i seguenti obiettivi in termini di: Conoscenze

conoscere gli elementi tecnici, tattici e le dinamiche indispensabili ai principali giochi sportivi.

conoscere i sistemi di allenamento, i movimenti fondamentali e le loro espressioni tecnico-sportive.

conoscere gli strumenti e degli esercizi necessari per conseguire un corretto potenziamento muscolare ed il mantenimento dei risultati ottenuti;

conoscere gli elementi del linguaggio del corpo, dalla postura alla gestualità;

conoscere, nell’ambito dell’educazione alla salute, i principi di un corretto stile di vita, i principi dell’educazione

alimentare, delle norme igienico-sanitarie e degli elementi di pronto soccorso. Capacità

utilizzare consapevolmente il proprio corpo per realizzare movimenti che permettono di applicare schemi motori semplici e complessi in situazioni varie.

Mantenere e controllare le posture assunte

riconoscere gesti e segni della comunicazione non verbale

praticare in forma globale vari giochi pre-sportivi e sportivi

rispettare le regole di comportamento in palestra.

rispettare le norme di sicurezza nelle diverse attività motorie Competenze:

applicare i fondamentali individuali e di squadra dei principali sport e dei loro regolamenti.

utilizzare in maniera adeguata i piccoli e grandi attrezzi ed eseguire correttamente esercitazioni di tonificazione e potenziamento muscolare.

allestire percorsi, circuiti e giochi che sviluppino le capacità coordinative e condizionali richieste dall'insegnante.

Ideare e realizzare brevi coreografie su base musicale

utilizzare tecniche espressive comunicative.

adottare stili comportamentali improntati al fair play.

Lavorare e interagire con gli altri in precise e specifiche attività collettive.

adottare adeguati comportamenti igienici, alimentari, salutari per preservare il proprio benessere

METODI ADOTTATI E STRUMENTI UTILIZZATI NEL PERCORSO DI INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO

La metodologia di insegnamento è stata scelta di volta in volta a seconda dei contenuti e delle dinamiche di gruppo; le lezioni sono state caratterizzate da momenti di lavoro comune, per gruppi e talora anche individuale. Per facilitare l'apprendimento e per attivare procedure d’insegnamento coerenti con le finalità educative approvate dal collegio dei docenti e dai consigli di classe all'inizio dell'anno scolastico, si è cercato di favorire un'atmosfera che:

• incoraggiasse ad essere attivi • favorisse la natura personale dell'apprendimento • riconoscesse il diritto all'errore • incoraggiasse la fiducia in sé • aumentasse il rispetto e l’accettazione • facilitasse la scoperta e la soluzione di problemi

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MATERIALE DIDATTICO Piccoli e grandi attrezzi specifici per potenziamento e tonificazione muscolare o recupero motorio, (palloni, step, manubri, funicelle, trave, spalliere...).

VERIFICHE E VALUTAZIONE Le verifiche in itinere, sono state effettuate con prove pratiche (test motori), oltre ad una verifica costante attraverso un'osservazione attenta e sistematica degli allievi durante le attività (atteggiamento collaborativo, assunzione di responsabilità nel lavoro di gruppo, rispetto dei compagni e delle regole), poiché, nelle attività di scienze motorie, gli allievi sono impegnati in un processo continuo di fasi applicative. La valutazione sommativa, ha tenuto quindi conto della valutazione oggettiva e dei progressi conseguiti in relazione alle situazioni di partenza, delle capacità motorie individuali, nonché dell'impegno dimostrato nel raggiungimento degli obiettivi prefissati, la frequenza e la partecipazione al dialogo educativo, l'interesse per le attività proposte, l'acquisizione delle competenze chiave di cittadinanza.

CONTENUTI

Movimento e sport: potenziamento organico e mobilità articolare; esercitazioni volte al miglioramento delle qualità motorie di base e degli schemi motori di base; esercitazione volte al rilassamento muscolare e allo stretching; attivazione neuro-muscolare con esercizi generali per i vari distretti corporei eseguiti in forma dinamica, corsa lenta iniziale, esercizi di stretching per i muscoli attivati precedentemente, in preparazione al lavoro da svolgere; esercizi di allungamento muscolare; esercizi di balzi ed andature varie; esercizi di mobilizzazione e scioltezza articolare; esercizi di equilibrio statico e dinamico; esercizi di coordinazione generale; esercizi di potenziamento muscolare per i grandi gruppi muscolari a carico naturale, con piccoli e grandi attrezzi; esercizi di tonificazione e potenziamento muscolare tramite sovraccarichi personalizzando il lavoro (carico, serie, ripetizioni, recupero); interval training con esercizi di velocità; lavoro a stazioni a gruppi con esercizi vari; percorso a tempo con esercizi vari; corsa veloce e corsa di resistenza; tecnica individuale e di squadra dei principali sport (pallavolo, pallacanestro, calcetto, ecc.); esercizi propedeutici per l’atletica leggera. Lezioni teoriche: tutto ciò che è stato svolto nella parte pratica con spiegazione di metodo, corretta esecuzione e finalità; l’allenamento sportivo: le qualità fisiche, gli schemi motori di base, metodi di allenamento; regole principali degli sport più diffusi; il fair play, lo sport come educazione alla salute, concetto di salute dinamica, life skills, competenze chiave di cittadinanza.

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Relazione Finale 5H (documento 15 maggio) – Vera Figuccia – IRC

La classe 5H, dell’indirizzo Operatore Socio-Sanitario, è composta da 10 alunni avvalentisi dell’Insegnamento della Religione

Cattolica, di cui 4 studentesse e 6 studenti.

La classe mi è stata affidata per la prima volta lo scorso anno scolastico e si è sempre mantenuta coesa e costante nel seguire le

lezioni della materia; si è verificato un solo caso di abbandono dell’IRC dovuto purtroppo alla bocciatura di uno studente. Nel

corso di questi due anni gli studenti hanno dimostrato curiosità ed apertura verso l’IRC, maturando un profondo senso critico

verso gli argomenti che di volta in volta sono entrati nel vivo della storia più recente. Gli studenti si sono resi disponibili al

dialogo educativo ed al percorso proposto e si sono distinti per il rapporto sereno e cordiale che hanno saputo stabilire all ’interno

della classe e nei confronti dell’insegnante. Alcuni alunni si sono distinti per il contributo costruttivo apportato durante lo

svolgimento delle lezioni, attraverso rimandi a discipline quali storia dell’arte, filosofia, storia, letteratura. Le loro curiosità hanno

dato la possibilità di spaziare su più campi della cultura in un insegnamento veramente sinergico, trasversale e pluridisciplinare.

Nel percorso sviluppato si è inteso raggiungere i seguenti obiettivi specifici:

Sviluppare un maturo senso critico e un personale progetto di vita, riflettendo sulla propria identità nel confronto con il

messaggio cristiano, aperto all’esercizio della giustizia e della solidarietà in un contesto multiculturale;

Cogliere la presenza e l’incidenza del cristianesimo nelle trasformazioni storiche prodotte dalla cultura del lavoro e della

professionalità;

Utilizzare consapevolmente le fonti autentiche del cristianesimo, interpretandone correttamente i contenuti nel quadro

di un confronto aperto con la realtà del lavoro e della professionalità.

Tali obiettivi sono stati integrati in una visione didattica organica, volta alla promozione della conoscenza della concezione

cristiano-cattolica del mondo e della storia, come risorsa di senso per la comprensione di sé, degli altri, della vita. A questo scopo,

l'IRC affronta la questione universale della relazione tra Dio e l'uomo, la comprende attraverso i valori cristiani e la confronta con

la testimonianza della Chiesa nella storia.

In tale orizzonte, la disciplina offre contenuti e strumenti per una lettura attenta del rapporto tra dignità umana, sviluppo sociale

e mondo della produzione favorendo, come precipue conoscenze:

Una riflessione critica inerente al ruolo della religione nella società contemporanea;

L’identità specifica del cristianesimo;

Le sue concezioni in merito alle scelte ed agli stili di vita, alla professione ed alla storia più attuale.

Tutto ciò al fine di sviluppare abilità atte a :

Motivare, in un contesto multiculturale, le proprie scelte di vita, in confronto con la visione cristiana nel quadro di un

dialogo aperto, libero e costruttivo;

Individuare la visione cristiana della vita umana ed il suo fine ultimo;

Riconoscere il rilievo morale delle azioni umane in riferimento alle relazioni interpersonali, alla vita pubblica ed allo

sviluppo scientifico e tecnologico.

I contenuti summenzionati sono finalizzati all’acquisizione di adeguate competenze in uscita quali:

Riconoscere nell'evoluzione dei processi dei servizi, le componenti culturali, sociali, economiche e tecnologiche che li

caratterizzano, in riferimento ai diversi contesti, locali e globali;

Cogliere criticamente i mutamenti culturali, sociali, economici e tecnologici che influiscono sull'evoluzione dei bisogni e

sull'innovazione dei processi di servizio;

Essere sensibili alle differenze di cultura e di atteggiamento dei destinatari, al fine di fornire un servizio il più possibile

personalizzato;

Sviluppare ed esprimere le proprie qualità di relazione, comunicazione, ascolto, cooperazione e senso di responsabilità

nell'esercizio del proprio ruolo;

Contribuire a soddisfare le esigenze del destinatario, nell’osservanza degli aspetti deontologici del servizio.

Le competenze minime richieste sono state le seguenti:

Saper esporre in modo corretto e coerente le proprie esperienze;

Saper riconoscere domande di significato e saperle confrontare con le risposte offerte dal cristianesimo e dalle altre

religioni;

Sapere usare in maniera essenziale il linguaggio acquisito nella trattazione degli argomenti del corso;

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Saper leggere, comprendere, interpretare e riferire i testi proposti nel corso delle lezioni.

Il metodo di insegnamento cui si è fatto ricorso è stato quello di tipo esperienziale-induttivo, per mezzo del quale gli studenti

sono stati coinvolti e stimolati ad un apprendimento attivo e partecipativo. Particolare attenzione è stata data all’esperienza umana

e culturale degli alunni ed all’osservazione della loro condizione umana, in una scelta di dialogo e di confronto quali luogh i di

costruzione del sé in una prospettiva di ascolto e accettazione dell’altro.

Tale metodo didattico è stato supportato dai seguenti mezzi operativi:

Brevi lezioni frontali con riferimenti puntuali al libro di testo;

Approfondimenti di tipo interdisciplinare;

Approfondimenti tematici a richiesta degli studenti.

Per quanto attiene ai sussidi, si è fatto ricorso al libro di testo, a documenti, a letture integrative, ad audiovisivi ed a materiale

multimediale in lezioni tenute in classe, in altri ambienti e spazi dell’Istituto scolastico (Aula Magna, Auditorium) o fuori sede,

nell’arco dell’intero anno scolastico.

I criteri e gli strumenti di valutazione scelti sono stati differenziati, tenendo conto in particolare degli strumenti compensativi e

dispensativi per gli studenti che ne hanno fatto richiesta. In generale, si è fatto riferimento ai seguenti strumenti di valutazione:

Interventi spontanei di chiarimento e/o approfondimento;

Presentazioni orali di argomenti già pianificati e non.

I criteri utilizzati sono stati:

Acquisizione del linguaggio specifico della disciplina;

Corretto apprendimento delle informazioni fornite;

Acquisizione della capacità di correlazione e interconnessione dei concetti acquisiti;

Uso concreto dei concetti acquisiti da applicare in contesti diversi.

La valutazione complessiva ha inoltre tenuto conto dell’impegno e dell’interesse, della partecipazione, del metodo di studio, delle

competenze acquisite e della capacità di rielaborazione critica da parte degli studenti.

Per quanto attiene le attività extracurriculari a cui la classe ha preso parte negli ultimi due anni scolastici, si segnalano gli

incontri con la Caritas dell’Arcidiocesi di Pisa per il progetto “E’ la voglia di cambiare”. Il quarto anno la tematica scelta è stata

“Legalità e Giustizia: dinamiche di legalità e giustizia entro ed oltre i confini della povertà”; il quinto anno la tematica scelta è stata

“Volontariato e servizio civile. Scelte di cittadinanza attiva: esperienze di volontariato”. Il percorso Caritas si propone d i

sensibilizzare, informare ed educare gli studenti alle tematiche affrontate, di favorire la conoscenza di realtà e servizi di

volontariato sul territorio e di promuovere il confronto sull’idea di solidarietà e reciprocità. Tale attività è stata scelta in quanto

ritenuta in grado di fornire un’esperienza pratica e laboratoriale delle tematiche e dei contenuti svolti durante il percorso

disciplinare.

Relazione Finale 5H – Programma

Le unità di apprendimento sono state organizzate in due moduli principali:

Modulo 1: La solidarietà, epicentro della vita cristiana:

o Una politica per l’uomo; o Un ambiente per l’uomo; o Un’economia per l’uomo; o Il razzismo; o La pace;

Modulo 2: Lezioni di bioetica: o Biotecnologie e OGM; o La clonazione; o La fecondazione assistita; o L’aborto; o L’eutanasia;

o Il trapianto di organi.

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RELAZIONE FINALE CLASSE VH – INIDRIZZO SOCIO SANITARIO a.s. 2016 -2017

MATERIA: Italiano e Storia DOCENTE: Prof.ssa Susanna Cintellini Profilo della classe La sottoscritta ha iniziato il proprio percorso didattico nella classe V H nell’anno scolastico 2015 – 2016. La classe è attualmente composta da 20 alunni, 9 maschi e 11 femmine (inizialmente erano 19 ma è stato inserito nel gruppo uno studente certificato DSA proveniente da altro istituto). Fin dalle prime lezioni, si è respirato un clima rispettoso e tranquillo, gli studenti hanno mostrato sufficiente interesse e partecipazione alla disciplina. Il livello generale di partenza era modesto, la necessità di adeguamento al nuovo stile metodologico, se da una parte ha incuriosito gli allievi, dall’altra ha creato qualche difficoltà. Si è reso spesso necessario prolungare i tempi di trattazione degli argomenti affinché tutti potessero apprendere ed acquisire competenze ed obiettivi minimi. Nel rispetto dei diversi stili di apprendimento, il dialogo educativo è stato vivacizzato dall’utilizzo di plurimi e diversificati linguaggi. La partecipazione in classe non sempre ha coinciso con un impegno assiduo nello studio a casa; eccetto che per un piccolo gruppo di studenti, più capaci, motivati e diligenti, si sono riscontrate difficoltà nel padroneggiare gli strumenti espressivi e nella comunicazione sia scritta che verbale, anche a causa di un povero bagaglio lessicale. Si è registrata inoltre, in termini generali, una debole attitudine all’approfondimento e alla rielaborazione analitico – critica. Preme tuttavia sottolineare che molti alunni hanno dovuto fronteggiare situazioni personali e familiari difficili; ad alcuni è stato, spesso, richiesto di farsi carico di responsabilità e problematiche più grandi di loro, con conseguenze negative sul profitto, per favorire l’apprendimento è importante vivere in ambienti sereni in cui ci sia l’agio per potersi concentrare. I momenti di maggior efficacia nell’apprendimento e nel profitto, in cui la classe ha manifestato vivo interesse, si sono avuti in occasione delle partecipazioni ad attività culturali e lezioni fuori sede, quali: convegno “Do the right’s thing” XX Meeting sui Diritti Umani – Mandela Forum; presso il Teatro Lux, la visione della rappresentazione “Questa sera si recita a soggetto” di L. Pirandello messa in scena dalla Compagnia Teatro Tilt di Genova; Incontro con le Sorelle Bucci e Vera Vigevani Jerach - testimonianze in occasione della “Giornata della Memoria”; manifestazione “Insieme per il rispetto della dignità di ogni essere umano”, in occasione della “Giornata della solidarietà”. A seguito delle suddette attività gli studenti hanno svolto ricerche di approfondimento, hanno dato vita a preziosi momenti di dibattito, confronto e scambio, nonché restituzioni di quanto appreso e compreso, in forma sia orale che scritta. La classe ha inoltre partecipato ad un’attività laboratoriale, gestita da operatric i della

Croce Rossa Italiana, per il contrasto alla “Dipendenza dalle sostanze psicoattive …”, frutto di questa esperienza è stata la produzione di un interessante video/spot. Dal punto di vista disciplinare la classe ha sempre mostrato (tranne che in eccezionali casi isolati) un comportamento corretto e rispettoso del regolamento d’Istituto, di se stessi e degli altri, siano essi pari o adulti. Da lodare, la condotta tenuta dagli studenti in occasione dei viaggi d’istruzione e delle esperienze di alternanza scuola – lavoro, mostrando una particolare propensione all’altruismo e alla cura del prossimo. Indicazioni metodologiche e di valutazione Di preferenza sono state adottate strategie cooperative, inclusive e metacognitive, grazie all’adozione di strumenti e metodo logie favorenti quali: attività didattiche prevalentemente laboratoriali; l’apprendimento cooperativo; lezioni frontali dialogate; confronti e dibattiti; attività di ricerca individuali e di gruppo; attività didattiche cooperative e collaborative; svolgimento di ricerche individuali e di gruppo su Web. In più occasioni, in rispondenza dell’emergere di reali bisogni o disagi, nel corso del quarto e quinto anno scolastico, sono state svolte attività per favorire l’acquisizione delle Life Skills e delle competenze chiave di cittadinanza. Al fine di rafforzare le conoscenze acquisite, superare le difficoltà, recuperare le lacune emerse a livello linguistico – espressivo e favorire l’acquisizione di autonomia nel metodo di studio, si sono svolte molte esercitazioni e verifiche sulle tipologie delle prove d’esame. Per quanto riguarda i criteri di valutazione si rimanda ai criteri esplicitati nel PTOF e alle rubriche e griglie al legate nel presente documento.

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PROGRAMMA SVOLTO DI ITALIANO(espresso in termini di conoscenze, abilità e competenze)

Obiettivi minimi : Al termine del quinto anno scolastico lo studente dovrà dimostrare di: conoscere per quanto riguarda l’arco temporale del ‘900 i principali generi letterari e gli autori; saper fare uso di un lessico corretto ed appropriato; saper esporre con chiarezza, coerenza, completezza; saper leggere ed analizzare in grandi linee i testi; saper redigere le tipologie testuali proposte in sede di Esame; individuare i contenuti salienti dei testi; individuare le specificità del genere; collocare il testo nel contesto storico e nella corrente letteraria; avanzare interpretazioni personali e comparazioni fra testi ed autori

COMPETENZE

CONTENUTI/CONOSCENZE

ABILITA’

UDA 1. L’ETA’ DEL POSITIVISMO: IL NATRALISMO E IL VERISMO

- Individuare gli elementi narratologici dei testi analizzati;

- Individuare nei testi narrativi analizzati elementi di affinità e differenza.

Conoscere le principali caratteristiche dei movimenti e degli autori trattati:

- Il positivismo e sua diffusione

- Dal Realismo al Naturalismo

- E. Zola

- G. De Maupassant

- Luigi Capuana

- Vita e opere di Giovanni Verga

- Saper individuare e confrontare le specifiche caratteristiche dei diversi movimenti letterari

- Saper contestualizzare un movimento, un autore, un’opera

- Saper analizzare, interpretare e commentare i testi trattati e discutendone criticamente gli aspetti principali

UDA 2. LA POESIA DELLA SECONDA META' DELL'800. CLASSICISMO, SIMBOLISMO, DECADENTISMO

- Acquisire autonomia nell'abilità di confronto tra opere poetiche

- Dimostrare una sicura abilità nell'analisi del testo poetico

- Saper contestualizzare le opere letterarie sotto un profilo storico, ideologico e letterario

- Sviluppare la capacità critica e di rielaborazione personale dei contenuti appresi

Conoscere le principali caratteristiche dei movimenti e degli autori trattati:

- Simbolismo ed allegorismo

- I poeti maledetti

- Baudelaire

- Il decadentismo in Europa e in Italia

- L'estetismo

- Giovanni Pascoli

- Gabriele D’Annunzio

- Discutere criticamente gli aspetti generali della poesia simbolista

- Discutere criticamente gli aspetti generali della poesia allegorica

- Discutere criticamente gli aspetti generali del decadentismo e dell'estetismo.

- Saper intervenire con riflessioni critiche sui contenuti proposti

- Individuare gli aspetti salienti della vita e del pensiero di Giovanni Pascoli e di Gabriele D’Annunzio

UDA 3. LA CRISI DEL SOGGETTO. PIRANDELLO E SVEVO

- Individuare gli elementi narratologici dei testi analizzati;

- Individuare nei testi narrativi analizzati elementi di affinità e differenza.

- Saper giustificare le scelte stilistiche e di contenuto dei Pirandello in relazione alla sua ideologia e alla sua poetica;

- Saper mettere in relazione le novità tematiche e di pensiero con il contesto culturale artistico italiano ed europeo a cavallo tra i due secoli;

- Saper giustificare le scelte stilistiche e di contenuto dei romanzi di Svevo in relazione alla sua ideologia e alla sua poetica.

Conoscere le principali caratteristiche dei movimenti e degli autori trattati:

- La crisi del soggetto: lineamenti del quadro filosofico generale di primo Novecento

- Vita e opere di Luigi Pirandello

- Il romanzo del Novecento: caratteristiche generali

- Vita e opere di Italo Svevo

- Individuare alcuni aspetti nodali del dibattito filosofico primo novecentesco

- Discutere criticamente alcuni testi della narrativa e del teatro pirandelliano

- Individuare gli aspetti salienti della drammaturgia pirandelliana

- Individuare gli aspetti tematici e stilistici caratterizzanti il romanzo del Novecento

- Conoscere la trama e sapere discutere criticamente i principali romanzi di Italo Svevo

UDA 4. LE AVANGUARDIE E LA POESIA DELLA PRIMA META' DEL '900 (svolto in sintesi)

- Cogliere il percorso creativo degli autori studiati nel contesto storico

- Individuare temi, tecniche e parole chiave di ogni autore studiato

- Cogliere l’ attualità delle tematiche e dello stile dei diversi autori affrontati

- Saper creare percorsi intertestuali in uno stesso autore e tra autori;

- Approfondire le abilità di analisi del testo richieste dalla tipologia A;

- Sapere progettare percorsi pluridisciplinari ;

- Potenziare la capacità di interpretare personalmente un testo per apprezzarlo;

Conoscere le principali caratteristiche dei movimenti e degli autori trattati:

- Le avanguardie in Europa Il Futurismo

- La poesia di Giuseppe Ungaretti

- La poesia di Umberto Saba La poesia di Eugenio Montale

- L’Ermetismo

- Conoscere il contesto storico ed ideologico delle avanguardie europee di primo Novecento;

- Conoscere i principali aspetti programmatici dei manifesti del Futurismo italiano

- Conoscere le caratteristiche tematiche e stilistiche degli autori trattati

- Cogliere il nesso tra contesto storico-ideologico del primo Novecento ed avanguardie

- Individuare e discutere criticamente e caratteristiche tematiche e stilistiche dell’opera dei seguenti autori: Giuseppe Ungaretti, Umberto Saba, Eugenio Montale e dei poeti ermetici

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MATERIA: Storia

DOCENTE: prof.ssa Susanna Cintellini Profilo della classe (si rimanda a quanto descritto sopra ) Partecipazione e Livelli raggiunti La classe ha partecipato alle lezioni e alle attività proposte con sufficiente interesse, in generale si è rilevata discontinuità nell’impegno a casa, ciò nonostante sono stati acquisiti, dalla maggioranza, gli obiettivi minimi stabiliti in fase di programmazione. Permangono difficoltà a livello linguistico – espressivo e nell’acquisizione di un linguaggio specifico della disciplina; solo un ristretto gruppo di studenti ha acquisito pienamente capacità analitico critica nell’affrontare gli argomenti trattati. I momenti di maggior partecipazione ed interesse al dialogo formativo si sono riscontrati nel corso di dibattiti e discussioni su tematiche d’attualità. Ogni qualvolta sia stato possibile, a seguito della trattazione di documenti, della visione di film o della partecipazione a convegni, incontri di testimonianza e altro genere di manifestazioni culturali, gli alunni hanno svolto ricerche di approfondimento, espresso riflessioni personali e considerazioni critiche arrichendo il proprio bagaglio di esperienze e conoscenze. Indicazioni metodologiche e di valutazione In generale sono state privilegiate metodologie cooperative favorenti l’inclusione; si è rivelato particolarmente efficace rendere gli studenti protagonisti del processo di insegnamento apprendimento, fornendo imput sui quali essi si sono attivati in modo per lo più autonomo. Si sono effettuate verifiche formative e sommative sia in forma orale che scritta; sono state inoltre oggetto di valutazione anche attività d’impostazione laboratoriale, particolarmente adatte a valorizzare diversi ruoli e particolari stili di apprendimento. Ogni argomento trattato è stato oggetto di “attualizzazione” per stimolare la capacità di porre a confronto il passato con il presente e sviluppare, più in generale capacità analitico – critica. PROGRAMMA SVOLTO DI STORIA (espresso in termini di conoscenze, abilità e competenze)

Lo svolgimento del programma ha subito dei rallentamenti e dei tagli, nel rispetto dei tempi di apprendimento di tutti e a causa di

molteplici interruzioni dovute alla partecipazione della classe alle attività di alternanza scuola – lavoro ed altri progetti. Per quanto

possibile, si sono attuati collegamenti con il programma di Italiano, per offrire una visione più unitaria e vasta del periodo storico.

L’insegnamento della disciplina ha mirato a favorire la conoscenza essenziale degli avvenimenti significativi nella loro dimensione

politico-istituzionale, socio-economica e culturale, per offrire un’opportunità di orientamento nella complessa realtà storica

contemporanea. Oggetto principale del programma è stato l’approfondimento dei caratteri generali della storia europea del ‘900.

COMPETENZE

CONOSCENZE

ABILITA’

- Riconoscere l’interdipendenza tra fenomeni economici, sociali, istituzionali, culturali e la loro dimensione locale e globale

- Riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali dell’ambiente naturale e antropico, te connessioni con le strutture demografiche, economiche, sociali, culturali e le trasformazioni intervenute nel corso del tempo

- Agire in riferimento a un sistema di valori, coerenti con i principi della Costituzione, in base ai quali essere in grado di valutare fatti e orientare i propri comportamenti personali, sociali e professionali

- Partecipare alla vita civile in modo attivo e responsabile

- Utilizzare categorie, strumenti e metodi della ricerca storica per comprendere la realtà e operare in campi applicativi

Di ogni contento di seguito elencato conoscere le principali caratteristiche relative ai diversi fenomeni e le loro implicazioni sociali, economiche, scientifiche e culturali. UDA 1- VERSO UN NUOVO SECOLO

- La nascita della società di massa

- L’età giolittiana

UDA 2- LA GRANDE GUERRA E LE SUE CONSEGUENZE

- La Prima guerra mondiale

- Il primo dopoguerra

- La grande crisi UDA 3 - L’ETA’ DEI TOTALITARISMI (fascismo –nazismo – stalinismo)

- Le origini del fascismo in Italia

- La Russia dalla rivoluzione allo stalinismo

- Il nazionalsocialismo in Germania

- Il regime fascista

UDA 4. LA SECONDA GUERRA MONDIALE

- Il mondo alla vigilia della Seconda guerra mondiale

- La seconda guerra mondiale (1939-1942)

- La seconda guerra mondiale (1942-1945)

- Individuare i cambiamenti culturali, socio-economici e politico-istituzionali degli specifici periodi storici trattati

- Operare confronti tra i diversi e particolari fenomeni specifici dei principali periodi storici trattati

- Ricostruire i processi di trasformazione degli specifici periodi storici trattati, in Italia e nel mondo, cogliendone gli elementi di persistenza e discontinuità

- Stabilire relazioni di causa-effetto tra fenomeni culturali, economici, teorici e politici dei principali periodi storici trattati

- Analizzare contesti, fattori e strumenti che hanno favorito il nascere di movimenti, culture, situazioni e particolari fenomeni dei principali periodi storici trattati

- Cogliere gli elementi su cui si fondano il concetto di nazione e i diritti dei migranti nella società odierna

- Cogliere i legami esistenti tra Le migrazioni del primo Novecento e quelle attuali

- Effettuare confronti tra diversi modelli/tradizioni culturali in un’ottica interculturale

- Utilizzare il lessico delle scienze storico-sociali relativo ai principali fenomeni dei periodi storici trattati acquisendo consapevolezza della loro evoluzione nel

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UDA 5. DALLA GUERRA FREDDA ALLE SVOLTE DI FINE NOVECENTO (svolto in sintesi)

- La guerra fredda

- I cambiamenti del 900

tempo

- Analizzare contesti, fattori e strumenti che hanno favorito le trasformazioni delle tecniche di comunicazione e della propaganda politica nei regimi totalitari

- Individuare gli elementi fondanti le garanzie costituzionali, il diritto all’istruzione e la libertà di insegnamento

- Individuare gli elementi su cui si fonda l’Unione Europea

- Analizzare criticamente le radici storiche e l’evoluzione delle principali Analizzare problematiche significative del periodo considerato

Obiettivi minimi: Conoscenze -conoscere gli avvenimenti storici principali e le periodizzazioni relative al programma in corso; Abilità - saper leggere, analizzare e confrontare fonti anche di ambito non strettamente storico; - saper utilizzare i brani storiografici riconoscendone diversi modelli interpretativi. Competenze - saper individuare i fatti significativi che hanno costruito la memoria storica degli Stati nazionali europei.

LINGUA INGLESE (Prof.ssa ROSA GARCEA )

Conosco la classe 5°H Servizi Socio Sanitari fin dalla prima anche se, durante il corso degli anni, si sono associati studenti provenienti da altri Istituti. In generale, durante l’anno scolastico 2016-2017, il rendimento della classe non è stato molto brillante a causa di impegno scarso, partecipazione non sempre attiva e diverse assenze e ritardi. Comunque, nell'ultima par te dell'anno, si è avuta una leggera ripresa, sicuramente a causa dell'esame imminente. Il livello degli studenti è abbastanza uniforme: qualcuno, però, ha raggiunto una preparazione discreta poiché si è applicato abbastanza seriamente interessandosi alla materia. La maggior parte di essi, al contrario, non si è distinta per studio e volontà riportando, di conseguenza, risultati solo sufficienti. Nonostante tutto, comunque, il programma è stato portato a termine e le verifiche sono state svolte regolarmente. CONOSCENZE: Lo studente deve essere in grado di: possedere un bagaglio di conoscenze delle strutture morfo-sintattiche e lessicali specifiche dell’indirizzo di studio a livello

intermedio. ABILITA': Tramite la conoscenza della cultura e della civiltà anglofona, lo studente deve essere in grado di sapere usare la lingua con adeguata consapevolezza dei significati che essa trasmette e deve essere in grado di operare delle scelte in modo autonomo. COMPETENZE: Lo studente deve essere in grado di: comprendere e produrre testi orali e scritti di carattere generale e/o specifici dell’indirizzo di studio a livello intermedio.

Libro di testo: A World of Care CONTENUTI DEL CORSO Da A WORLD OF CARE:

The Elderly: Module 3: pag.88,89,90-The Last Stage of Life pag.91,92 -A Better Life for Older People pag.96 -Physical Changes pag.98,99 -Mental Decline pag.102,103 -Quality of Life in Old Age pag.106,107 -A New Place to Live: Nursing Homes pag.234,235 -Working in the Social Sector pag.237,238 -Social Workers pag.253,254 -Carers for the Elderly pag.257 -Domiciliary Assistants Fotocopie: Parkinson's Disease; Dementia; S. Freud; E. Erikson; H. Gardner

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PARTE IV- I CRITERI DI VALUTAZIONE

I CRITERI DI VALUTAZIONE P.T.O.F. Verifiche in itinere Le verifiche in itinere si riferiscono a segmenti limitati del processo di insegnamento/apprendimento (Unità didattiche, moduli

ecc.) e possono essere rese accettabilmente oggettive e comunque trasparenti con l’adozione di particolari accorgimenti. In

particolare esse devono essere: chiare nelle richieste (ogni allievo deve sapere sempre "che cosa si vuole da lui"); coerenti con il

percorso formativo (né sovradimensionate, né eccessivamente banali); trasparenti nelle procedure di attribuzione del voto (gli

allievi hanno diritto di sapere perché hanno ricevuto un certo voto); capaci di fornire spunti per un cammino successivo

(approfondimenti, consolidamenti, recuperi).

Valutazione alla fine del trimestre e del pentamestre L'attività scolastica del nostro istituto è divisa in due periodi: il trimestre e il pentamestre. La valutazione di fine periodo per ogni

singolo alunno segue la procedura prevista dalle norme vigenti. I docenti del Consiglio di classe avanzano, in sede di scrutinio,

una proposta di voto sulla propria disciplina, motivandola sulla base delle risultanze documentali delle verifiche effettuate; alle

proposte di voto fa seguito una discussione collegiale con lo scopo di pervenire alla decisione definitiva che può essere assunta

all'unanimità o a maggioranza. I risultati delle delibere del Consiglio di classe sono documentati attraverso delle schede di

valutazione (pagelle) che vengono consegnate ai genitori. Alla luce dei risultati del primo periodo (trimestre) i Consigli di classe

del biennio attuano eventualmente, anche con il coinvolgimento degli stessi genitori, le procedure di ri-orientamento degli

studenti che intendono cambiare le loro scelte di studio.

La valutazione di fine anno merita un discorso a parte perché per essa, con l’introduzione dei debiti formativi, ai sensi del D.M.

80/07, è necessaria una maggiore articolazione del meccanismo di recupero dei debiti stessi. Le norme attualmente in vigore

prevedono che gli studenti che abbiano riportato una o più insufficienze, che non siano, per numero o gravità, tali da

compromettere in via definitiva l'ammissione alla classe successiva, contraggono dei “debiti formativi” da saldare, per l'eventuale

ammissione alla classe successiva, entro l’inizio delle lezioni dell’anno scolastico successivo. Per questo la scuola organizza, nei

limiti della propria disponibilità finanziaria annualmente determinata, un certo numero di corsi di recupero estivi per alcune

discipline, che iniziano di norma dopo la chiusura delle attività didattiche, tra la fine di giugno e l'inizio di luglio.

Indipendentemente dalla frequenza dei corsi e prima dell'inizio delle lezioni del nuovo anno scolastico, è comunque prevista una

prova di verifica, secondo le modalità stabilite dal Collegio dei docenti o previste dall'ordinamento (prove scritte, grafiche,

orali,...). A questa segue la convocazione del Consiglio di classe, possibilmente nella stessa composizione di giugno, per deliberare

l’ammissione o la non ammissione alla classe successiva.

Aspetti della valutazione nel biennio

La valutazione finale nel biennio ha assunto connotati e finalità nuovi perché la certificazione delle competenze acquisite

costituisce un credito formativo che l’allievo può spendere in più modi: per l'accesso alla classe successiva; in un nuovo indirizzo

di studio; nella formazione professionale.

La valutazione è di tipo orientativo e finalizzata soprattutto alla individuazione delle eventuali difficoltà e dei possibili percorsi di

recupero. Il biennio, in generale, rafforza la sua tradizionale finalità specifica di formare, maturare, sviluppare, orientare la

personalità dei giovani e, di conseguenza, la valutazione s’ispira esplicitamente al principio dell'orientamento e non a quello della

selezione.

Uno studente che si è dimostrato gravemente inadeguato in numerose discipline non è necessariamente destinato all'insuccesso o

all’abbandono se, stimolato a riflettere sui propri risultati e sui processi che li hanno determinati, trova una nuova occasione

formativa (la ripetizione dell’anno, il trasferimento presso un'altra scuola, la formazione professionale, ecc.).

Aspetti della valutazione nel triennio Il triennio, in tutti gli indirizzi, ha sempre più una duplice finalità: è allo stesso tempo scuola con finalità professionali e periodo di

studio ulteriormente "maturante". È però indubbio che le discipline caratterizzanti l'indirizzo hanno un ruolo, anche dal punto di

vista quantitativo, particolarmente importante. Pertanto il discrimine tra successo ed insuccesso fa riferimento, molto più che nel

biennio, all'area di indirizzo (1/3 delle discipline con risultati insufficienti), oltre a riscontri negativi nell'area comune, sia per

quanto riguarda gli obiettivi cognitivi che per quelli comportamentali.

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La valutazione di fine periodo, soprattutto quella di fine anno, tiene conto: dei livelli di apprendimento; del percorso di

apprendimento; del comportamento scolastico (frequenza scolastica, partecipazione al educativo, puntualità nell’onorare gli impegni

presi, applicazione allo studio) compreso il voto di condotta; delle situazioni documentate di varia origine che possono costituire

grave ostacolo al percorso formativo dello studente.

Dovranno evidentemente essere utilizzati strumenti per una rilevazione attendibile degli obiettivi non cognitivi, con opportune

schede, sottoposte a continua revisione sulla scorta dell’esperienza del precedente anno scolastico. Per quanto riguarda

l’attribuzione del credito scolastico, ferme restando le vigenti norme sulle fasce di profitto, si terrà conto del curricolo complessivo

dello studente, dei debiti saldati nel triennio, del suo impegno, della sua disponibilità ad apprendere e degli atteggiamenti

collaborativi verso i compagni.

CRITERI DI VALUTAZIONE DEI CREDITI FORMATIVI

Il Collegio dei Docenti, come previsto dal D.M. 49 del 24/2/2000 e al fine di garantire omogeneità nelle decisioni, individua i seguenti criteri relativi alla valutazione dei crediti formativi: per i crediti formativi dei candidati interni si può arrivare all'attribuzione massima di 0,5 punti . Le esperienze, da cui devono derivare competenze coerenti con gli obiettivi fondamentali dell'indirizzo di studio, possono essere

individuate negli ambiti di seguito elencati con i relativi requisiti:

- Attività culturali, artistiche e ricreative (corsi vari, certificati da scuole pubbliche o private, con attestazione di risultati

positivi conseguiti nel corso stesso; partecipazione a esposizioni e pubblicazioni organizzate da Enti e/o associazioni).

- Attività lavorativa (lavoro dipendente o autonomo, nel rispetto dei contratti, delle norme assicurative e previdenziali vigenti,

con possesso della qualifica professionale prevista).

- Formazione professionale (corsi di formazione professionale promossi da Enti e associazioni ai sensi e nel rispetto della

vigente normativa sulla formazione professionale).

- Attività nell'ambito del volontariato sociale, per l'ambiente e cooperazione (con attività, compiti svolti e tempi di

impegno certificati dall'Ente)

- Attività sportiva (partecipazione a gare e campionati non amatoriali, con attestazione dell'Ente relativa all'effettiva

partecipazione a gare ed allenamenti).

Tutte le esperienze e/o i corsi seguiti devono comunque essere debitamente documentati.

I criteri deliberati saranno infine trasmessi alle Commissioni per gli esami di Stato, per la valutazione dei crediti formativi

dei candidati esterni.

(Per ulteriori approfondimenti si rimanda alla consultazione del P.T.O.F.)

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PARTE V - LE SIMULAZIONI DELLE PROVE D’ESAME

Gli studenti si sono esercitati in varie simulazioni delle tre prove scritte dell’esame di stato. Gli elaborati verranno

depositati, insieme al presente Documento di classe, nella segreteria didattica della scuola.

Per i criteri di misurazione delle tre prove scritte si rimanda alle rispettive griglie di correzione allegate nel presente

documento. Le medesime griglie di valutazione sono state adottate anche nel corso dell’anno scolastico.

Nella valutazione della terza prova, i risultati delle singole discipline sono state valutati in 15’, per cui la valutazione

globale corrisponde alla media dei punteggi conseguiti, i punteggi risultanti dalla media sono stati approssimati

all’unità più vicina ( 10,5 si approssima a 11).

PRIMA PROVA Sono state effettuate n. 2 simulazioni in data 14 marzo e 4 maggio 2017

Tempo assegnato 6 ore

SECONDA PROVA (Igiene e Cultura medico sanitaria)

Sono state effettuate n. 2 simulazioni in data 16 marzo e 5 maggio 2017

Tempo assegnato 6 ore

TERZA PROVA (Psicologia Generale e Applicata, Tecnica Amministrativa ed Economia Sociale, Diritto e

Legislazione socio – sanitaria, Lingua Inglese)

Sono state effettuate n. 2 simulazioni in data 11 aprile e 9 maggio.

Tempo assegnato 150 minuti

SIMULAZIONE PRIMA PROVA (1)

PROVA DI ITALIANO

(per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali)

Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte

TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO

Primo Levi, dalla Prefazione di La ricerca delle radici. Antologia personale, Torino 1981

Poiché dispongo di input ibridi, ho accettato volentieri e con curiosità la proposta di comporre anch’io un’«antologia

personale», non nel senso borgesiano di autoantologia, ma in quello di una raccolta, retrospettiva e in buona fede, che

metta in luce le eventuali tracce di quanto è stato letto su quanto è stato scritto. L’ho accettata come un esperimento

incruento, come ci si sottopone a una batteria di test; perché

5 placet experiri e per vedere l’effetto che fa.

Volentieri, dunque, ma con qualche riserva e con qualche tristezza. La riserva principale nasce appunto dal mio ibridismo:

ho letto parecchio, ma non credo di stare inscritto nelle cose che ho letto; è probabile che il mio scrivere risenta più

dell’aver io condotto per trent’anni un mestiere tecnico, che non dei libri ingeriti; perciò l’esperimento è un po’

pasticciato, e i suoi esiti dovranno essere interpretati con precauzione.

10 Comunque, ho letto molto, soprattutto negli anni di apprendistato, che nel ricordo mi appaiono stranamente lunghi;

come se il tempo, allora, fosse stirato come un elastico, fino a raddoppiarsi, a triplicarsi. Forse lo stesso avviene agli animali

dalla vita breve e dal ricambio rapido, come i passeri e gli scoiattoli, e in genere a chi riesce, nell’unità di tempo, a fare e

percepire più cose dell’uomo maturo medio: il tempo soggettivo diventa più lungo.

15 Ho letto molto perché appartenevo a una famiglia in cui leggere era un vizio innocente e tradizionale, un’abitudine

gratificante, una ginnastica mentale, un modo obbligatorio e compulsivo di riempire i vuoti di tempo, e una sorta di fata

morgana nella direzione della sapienza. Mio padre aveva sempre in lettura tre libri contemporaneamente; leggeva «stando in

casa, andando per via, coricandosi e alzandosi» (Deut. 6.7); si faceva cucire dal sarto giacche con tasche larghe e profonde,

che potessero contenere un libro ciascuna.

20 Aveva due fratelli altrettanto avidi di letture indiscriminate; i tre (un ingegnere, un medico, un agente di borsa) si volevano

molto bene, ma si rubavano a vicenda i libri dalle rispettive librerie in tutte le occasioni possibili. I furti venivano recriminati

pro forma, ma di fatto accettati sportivamente, come se ci fosse una regola non scritta secondo cui chi desidera veramente un

libro è ipso facto degno di portarselo via e di possederlo. Perciò ho trascorso la giovinezza in un ambiente saturo di carta

stampata, ed in cui i testi

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25 scolastici erano in minoranza: ho letto anch’io confusamente, senza metodo, secondo il costume di casa, e devo averne

ricavato una certa (eccessiva) fiducia nella nobiltà e necessità della carta stampata, e, come sottoprodotto, un certo orecchio e

un certo fiuto. Forse, leggendo, mi sono inconsapevolmente preparato a scrivere, così come il feto di otto mesi sta nell’acqua ma

si prepara a respirare; forse le cose lette riaffiorano qua e là nelle pagine che poi ho scritto, ma il nocciolo del mio scrivere non è

costituito da quanto ho letto. Mi

30 sembra onesto dirlo chiaramente, in queste «istruzioni per l’uso» della presente antologia.

Primo Levi (Torino 1919-87) è l’autore di Se questo è un uomo (1947) e La tregua (1963), opere legate alla esperienza della deportazione, in quanto ebreo, nel campo di Buna-Monowitz presso Auschwitz, e del lungo e avventuroso viaggio di rimpatrio. Tornato in Italia, fu prima chimico di laboratorio e poi direttore di fabbrica. A partire dal 1975, dopo il pensionamento, si dedicò a tempo pieno all’attività letteraria. Scrisse romanzi, racconti, saggi, articoli e poesie.

A proposito di La ricerca delle radici, Italo Calvino così scrisse in un articolo apparso su «la Repubblica» dell’11 giugno 1981: «L’anno scorso Giulio Bollati ebbe l’idea di chiedere ad alcuni scrittori italiani di comporre una loro «antologia personale»: nel senso d’una scelta non dei propri scritti ma delle proprie letture considerate fondamentali, cioè di tracciare attraverso una successione di pagine d’autori prediletti un paesaggio letterario, culturale e ideale. […] Tra gli autori che hanno accettato l’invito, l’unico che finora ha tenuto fede all’impegno è Primo Levi, il cui contributo era atteso come un test cruciale per questo tipo d’impresa, dato che in lui s’incontrano la formazione scientifica, la sensibilità letteraria sia nel rievocare il vissuto sia nell’immaginazione, e il forte senso della sostanza morale e civile d’ogni esperienza».

1. Comprensione del testo Dopo una prima lettura, riassumi il contenuto informativo del testo.

2. Analisi del testo

2.1 Quali sono per Levi le conseguenze degli «input ibridi» (r. 1) e dell’«ibridismo» (r. 7)?

2.2 Spiega le considerazioni di Levi sul «tempo soggettivo» (r. 13).

2.3 Perché si leggeva molto nella famiglia di Levi? Spiega, in particolare, perché leggere era «una sorta di fata morgana nella direzione della sapienza» (r. 17).

2.4 Soffermati su ciò che Levi dichiara di avere ricavato dalle sue letture (rr. 24-29). In particolare, spiega l’atteggiamento di Levi nei confronti della «carta stampata» (r. 26).

2.5 Esponi le tue osservazioni in un commento personale di sufficiente ampiezza.

3. Interpretazione complessiva ed approfondimenti

Proponi una tua interpretazione complessiva del brano e approfondiscila con opportuni collegamenti al libro da cui il brano è tratto o ad altri testi di Primo Levi. In alternativa, prendendo spunto dal testo proposto, proponi una tua «antologia personale» indicando le letture fatte che consideri fondamentali per la tua formazione.

TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE” (puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)

CONSEGNE Sviluppa l’argomento scelto o in forma di “saggio breve” o di “articolo di giornale” utilizzando i documenti e i dati che lo corredano. Se scegli la forma del “saggio breve”, interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi, argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Da’ al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente, uno specifico titolo. Se scegli la forma dell’ “articolo di giornale”, individua nei documenti e nei dati forniti uno o più elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo ‘pezzo’. Da’ all’articolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro). Per attualizzare l’argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo). Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo.

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1. AMBITO ARTISTICO LETTERARIO

ARGOMENTO: Amore, odio, passione.

G. KLIMT, Il bacio, 1907-08 G. DE CHIRICO, Ettore e P. PICASSO, Gli amanti, 1923

Andromaca, 1917

«Tra l’altre distinzioni e privilegi che le erano stati concessi, per compensarla di non poter esser badessa, c’era anche quello di

stare in un quartiere a parte. Quel lato del monastero era contiguo a una casa abitata da un giovine, scellerato di professione,

uno de’ tanti, che, in que’ tempi, e co’ loro sgherri, e con l’alleanze d’altri scellerati, potevano, fino a un certo segno, ridersi

della forza pubblica e delle leggi. Il nostro manoscritto lo nomina Egidio, senza parlar del casato. Costui, da una sua finestrina

che dominava un cortiletto di quel quartiere, avendo veduta Gertrude qualche volta passare o girandolar lì, per ozio, allettato

anzi che atterrito dai pericoli e dall’empietà dell’impresa, un giorno osò rivolgerle il discorso. La sventurata rispose.»

Alessandro MANZONI, I promessi sposi, 1840-4

«Ed avrebbe voluto strapparsi gli occhi per non vedere quelli della Lupa, che quando gli si ficcavano ne’ suoi gli facevano

perdere l’anima ed il corpo. Non sapeva più che fare per svincolarsi dall’incantesimo. Pagò delle messe alle anime del

Purgatorio e andò a chiedere aiuto al parroco e al brigadiere. A Pasqua andò a confessarsi, e fece pubblicamente sei palmi di

lingua a strasciconi sui ciottoli del sacrato innanzi alla chiesa, in penitenza, e poi, come la Lupa tornava a tentarlo: - Sentite! le disse, non ci venite più nell’aia, perché se tornate a cercarmi, com’è vero Iddio, vi ammazzo! - Ammazzami, rispose la Lupa, ché non me ne importa; ma senza di te non voglio starci. Ei come la scorse da lontano, in mezzo a’ seminati verdi, lasciò di zappare la vigna, e andò a staccare la scure dall’olmo. La

Lupa lo vide venire, pallido e stralunato, colla scure che luccicava al sole, e non si arretrò di un sol passo, non chinò gli occhi,

seguitò ad andargli incontro, con le mani piene di manipoli di papaveri rossi, e mangiandoselo con gli occhi neri. - Ah!

malanno all’anima vostra! balbettò Nanni.»

Giovanni VERGA, La Lupa, in Vita dei campi,

1880

«Ella pareva colpita dal suono insolito della voce di Giorgio; e un vago sbigottimento cominciava a invaderla. – Ma vieni! Ed egli le si appressò con le mani tese. Rapidamente l’afferrò per i polsi, la trascinò per un piccolo tratto; poi la strinse tra le

braccia, con un balzo, tentando di piegarla verso l’abisso. – No, no, no... Con uno sforzo rabbioso ella resistette, si divincolò, riuscì a liberarsi, saltò indietro anelando e tremando. – Sei pazzo? – gridò con l’ira nella gola. – Sei pazzo? Ma, come se lo vide venire di nuovo addosso senza parlare, come si sentì afferrata con una violenza più acre e trascinata

ancóra verso il pericolo, ella comprese tutto in un gran lampo sinistro che le folgorò l’anima di terrore. – No, no, Giorgio! Lasciami! Lasciami! Ancóra un minuto! Ascolta! Ascolta! Un minuto! Voglio dirti... Ella supplicava, folle di terrore, divincolandosi. Sperava di trattenerlo, d’impietosirlo. – Un minuto! Ascolta! Ti amo! Perdonami! Perdonami! Ella balbettava parole incoerenti, disperata, sentendosi vincere, perdendo terreno, vedendo la morte. – Assassino! – urlò allora furibonda. E si difese con le unghie, con i morsi, come una fiera. – Assassino! – urlò sentendosi afferrare per i capelli, stramazzando al suolo su l’orlo dell’abisso, perduta. Il cane

latrava contro il viluppo. Fu una lotta breve e feroce come tra nemici implacabili che avessero covato fino a quell’ora nel profondo dell’anima un odio

supremo.

E precipitarono nella morte avvinti.»

Gabriele D’ANNUNZIO, Il trionfo della morte, 1894

«Emilio poté esperimentare quanto importante sia il possesso di una donna lungamente desiderata. In quella memorabile sera

egli poteva credere d’essersi mutato ben due volte nell’intima sua natura. Era sparita la sconsolata inerzia che l’aveva spinto a

ricercare Angiolina, ma erasi anche annullato l’entusiasmo che lo aveva fatto singhiozzare di felicità e di tristezza. Il maschio

era oramai soddisfatto ma, all’infuori di quella soddisfazione, egli veramente non ne aveva sentita altra. Aveva posseduto la

donna che odiava, non quella ch’egli amava. Oh, ingannatrice! Non era né la prima, né – come voleva dargli ad intendere – la

seconda volta ch’ella passava per un letto d’amore. Non valeva la pena di adirarsene perché l’aveva saputo da lungo tempo.

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Ma il possesso gli aveva data una grande libertà di giudizio sulla donna che gli si era sottomessa. – Non sognerò mai più –

pensò uscendo da quella casa. E poco dopo, guardandola, illuminata da pallidi riflessi lunari: – Forse non ci ritornerò mai più.

– Non era una decisione. Perché l’avrebbe dovuta prendere? Il tutto mancava d’importanza.»

Italo SVEVO, Senilità, 19272 (1

a ed. 1898)

1. AMBITO SOCIO - ECONOMICO

ARGOMENTO: La ricerca della felicità.

DOCUMENTI «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di

religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e

l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori

all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.»

Articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana

«Noi riteniamo che sono per sé stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore

dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità.»

Dichiarazione di indipendenza dei Tredici Stati Uniti d’America, 4 luglio 1776

«La nostra vita è un’opera d’arte – che lo sappiamo o no, che ci piaccia o no. Per viverla come esige l’arte della vita dobbiamo

– come ogni artista, quale che sia la sua arte – porci delle sfide difficili (almeno nel momento in cui ce le poniamo) da

contrastare a distanza ravvicinata; dobbiamo scegliere obiettivi che siano (almeno nel momento in cui li scegliamo) ben oltre la

nostra portata, e standard di eccellenza irritanti per il loro modo ostinato di stare (almeno per quanto si è visto fino allora) ben

al di là di ciò che abbiamo saputo fare o che avremmo la capacità di fare. Dobbiamo tentare l’impossibile. E possiamo solo

sperare – senza poterci basare su previsioni affidabili e tanto meno certe – di

riuscire prima o poi, con uno sforzo lungo e lancinante, a eguagliare quegli standard e a raggiungere quegli obiettivi,

dimostrandoci così all’altezza della sfida.

L’incertezza è l’habitat naturale della vita umana, sebbene la speranza di sfuggire ad essa sia il motore delle attività umane.

Sfuggire all’incertezza è un ingrediente fondamentale, o almeno il tacito presupposto, di qualsiasi immagine composita della

felicità. È per questo che una felicità «autentica, adeguata e totale» sembra rimanere costantemente a una certa distanza da noi:

come un orizzonte che, come tutti gli orizzonti, si allontana ogni volta che cerchiamo di avvicinarci a esso.» Zygmunt BAUMAN, L’arte della vita, trad. it., Bari 2009 (ed. originale 2008)

«Nonostante le molte oscillazioni, la soddisfazione media riportata dagli europei era, nel 1992, praticamente allo stesso livello

di 20 anni prima, a fronte di un considerevole aumento del reddito pro capite nello stesso periodo. Risultati molto simili si

ottengono anche per gli Stati Uniti. Questi dati sollevano naturalmente molti dubbi sulla loro qualità e tuttavia, senza entrare

nel dettaglio, numerosi studi provenienti da altre discipline come la psicologia e la neurologia ne supportano l’attendibilità.

Citiamo solo la critica che a noi pare più comune e che si potrebbe formulare come segue: in realtà ognuno si dichiara

soddisfatto in relazione a ciò che può realisticamente ottenere, di conseguenza oggi siamo effettivamente più felici di 20 anni

fa ma non ci riteniamo tali perché le nostre aspettative sono cambiate, migliorate, e desideriamo sempre di più. Esistono

diverse risposte a questa critica. In primo luogo, se così fosse, almeno persone nate negli stessi anni dovrebbero mostrare una

crescita nel tempo della felicità riportata soggettivamente. I dati mostrano invece che, anche suddividendo il campione per

coorti di nascita, la felicità riportata non cresce significativamente nel tempo. Inoltre, misure meno soggettive del benessere,

come la percentuale di persone affette da depressione o il numero di suicidi, seguono andamenti molto simili alle risposte

soggettive sulla felicità e sulla soddisfazione. Ma allora cosa ci rende felici?»

Mauro MAGGIONI e Michele PELLIZZARI, Alti e bassi dell’economia della felicità, «La Stampa», 12 maggio 2003

«Il tradimento dell’individualismo sta tutto qui: nel far creder che per essere felici basti aumentare le utilità. Mentre sappiamo

che si può essere dei perfetti massimizzatori di utilità anche in solitudine, per essere felici occorre essere almeno in due. La

riduzione della categoria della felicità a quella della utilità è all’origine della credenza secondo cui l’avaro sarebbe, dopotutto,

un soggetto razionale. Eppure un gran numero di interazioni sociali acquistano significato unicamente grazie all’assenza di

strumentalità. Il senso di un’azione cortese o generosa verso un amico, un figlio, un collega sta proprio nel suo essere gratuita.

Se venissimo a sapere che quell’azione scaturisce da una

logica di tipo utilitaristico e manipolatorio, essa acquisterebbe un senso totalmente diverso, con il che verrebbero a mutare i

modi di risposta da parte dei destinatari dell’azione. Il Chicago man – come Daniel McFadden ha

recentemente chiamato la versione più aggiornata dell’ homo œconomicus – è un isolato, un solitario e dunque un infelice,

tanto più egli si preoccupa degli altri, dal momento che questa sollecitudine altro non è che un’idiosincrasia delle sue

preferenze. [...] Adesso finalmente comprendiamo perché l’avaro non riesce ad essere felice: perché è tirchio prima di tutto con

se stesso; perché nega a se stesso quel valore di legame che la messa in pratica del principio di reciprocità potrebbe

assicuragli.» Stefano ZAMAGNI, Avarizia. La passione dell’avere, Bologna 2009

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3. AMBITO STORICO - POLITICO

ARGOMENTO: Bene individuale e bene comune. DOCUMENTI

«Ora, le leggi devono essere giuste sia in rapporto al fine, essendo ordinate al bene comune, sia in rapporto all’autore, non

eccedendo il potere di chi le emana, sia in rapporto al loro tenore, imponendo ai sudditi dei pesi in ordine al bene comune

secondo una proporzione di uguaglianza. Essendo infatti l’uomo parte della società, tutto ciò che ciascuno possiede appartiene

alla società: così come una parte in quanto tale appartiene al tutto. Per cui anche la natura sacrifica la parte per salvare il tutto.

E così le leggi che ripartiscono gli oneri proporzionalmente sono giuste, obbligano in coscienza e sono leggi legittime.» S. TOMMASO D’AQUINO (1225-1274), La somma teologica, Edizioni Studio Domenicano, Bologna 1996

«Da quanto precede consegue che la volontà generale è sempre retta e tende sempre all’utilità pubblica: ma non ne

consegue che le deliberazioni del popolo abbiano sempre la stessa rettitudine. Si vuol sempre il proprio bene, ma non

sempre lo si vede: non si corrompe mai il popolo, ma spesso lo si inganna, ed allora soltanto egli sembra volere ciò che è

male. V’è spesso gran differenza fra la volontà di tutti e la volontà generale: questa non guarda che all’interesse comune,

l’altra guarda all’interesse privato e non è che una somma di volontà particolari […]. Ma quando si creano fazioni,

associazioni parziali a spese della grande, la volontà di ciascuna di queste associazioni diventa generale rispetto ai suoi

membri, e particolare rispetto allo Stato: si può dire allora che non ci sono più tanti votanti quanti uomini; ma solo

quante associazioni. Le differenze diventano meno numerose, danno un risultato meno generale. […] Importa dunque,

per aver veramente l’espressione della volontà generale, che non vi siano società parziali nello Stato, e che ogni cittadino

non pensi che colla sua testa. […] Finché parecchi uomini riuniti si considerano come un solo corpo, non hanno che una

sola volontà, che si riferisce alla comune conservazione e al benessere generale. Allora tutte le forze motrici dello Stato sono

vigorose e semplici, le sue massime chiare e luminose; non vi sono interessi imbrogliati, contraddittori; il bene comune si

mostra da per tutto con evidenza, e non richiede che buon senso per essere scorto. La pace, l’unione, l’uguaglianza sono

nemiche delle sottigliezze politiche.» Jean-Jacques ROUSSEAU, Del contratto sociale o principi del diritto politico, 1762, in Opere, Sansoni, Firenze 1972

«Vi sono certamente due tipi di uomini: coloro che pensano a sé soli e quindi restringono i propositi d’avvenire alla propria

vita od al più a quella della compagna della vita loro. […] Accanto agli uomini, i quali concepiscono la vita come godimento

individuale, vi sono altri uomini, fortunatamente i più, i quali, mossi da sentimenti diversi, hanno l’istinto della costruzione.

[...] Il padre non risparmia per sé; ma spera di creare qualcosa che assicuri nell’avvenire la vita della famiglia. Non sempre

l’effetto risponde alla speranza, ché i figli amano talvolta consumare quel che il padre ha cumulato [...]. Se mancano i figli,

l’uomo dotato dell’istinto della perpetuità, costruisce perché un demone lo urge a gettare le fondamenta di qualcosa.» Luigi EINAUDI, Lezioni di politica sociale, Einaudi, Torino 1949

«La prima [acquisizione] è il superamento del tabù costituito dalla parola “profitto”, in pratica citata solo nella prima delle

undici regole di sintesi, senza nessuna ulteriore sottolineatura di una sua importanza (tecnica, morale, religiosa) che ha

occupato decenni di discussione. La seconda è il coraggio con cui si affronta la necessità di definire con semplicità il contenuto

del termine “bene comune”. Mi è sembrata decisiva, al riguardo, l’importanza attribuita ai “benefici immateriali che danno

all’uomo un appagamento spirituale, come i sentimenti, la famiglia, l’amicizia e la pace”. Ciò rappresenta una innovazione che

supera sia le antiche mura materialistiche del bene comune sia le più recenti tendenze a valorizzare la sua dimensione

istituzionale, nazionale e anche internazionale.

E la terza decisiva acquisizione è quella relativa alla “centralità dell’uomo come cuore pulsante del bene comune”, una

acquisizione almeno per me importante ed inattesa, perché richiama il fatto che noi non dobbiamo sentirci soggetti di domanda

di un bene comune, che altri devono costruire, ma dobbiamo sentirci “motore primario nella organizzazione e valorizzazione

del bene comune, così come Nostro Signore è il motore del creato”.» Giuseppe DE RITA, Presentazione di Le undici regole del Bene Comune, Marketing Sociale, 2010

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4. AMBITO STORICO - POLITICO

ARGOMENTO: Siamo soli? DOCUMENTI

«Alla fine del Novecento la ricerca dell’origine della vita sulla Terra era pronta a riprendere il cammino, ora pienamente

integrata fra gli obiettivi dell’esobiologia [= Studio della comparsa e dell’evoluzione della vita fuori del nostro pianeta], con un

piccolo gruppo di biologi che continuavano a perseguire entusiasticamente la ricerca dell’universalità e uno status di pari

dignità con le scienze fisiche che una biologia universale avrebbe portato con sé. In questa ricerca, però, essi si sarebbero

dovuti scontrare con i biologi evoluzionisti, molto pessimisti sulla morfologia, se non sulla stessa esistenza degli extraterrestri,

che smorzavano, quindi, le aspirazioni di chi cercava di estendere i principi della biologia terrestre, con tanta fatica conquistati,

all’universo nel suo complesso o di incorporare tali principi in una biologia più generale.»

Steven J. DICK, Vita nel cosmo. Esistono gli extraterrestri?, Milano 2002 (ed. originale 1998)

«Gli UFO: visitatori non invitati? In conseguenza delle pressioni dell’opinione pubblica, negli anni passati, furono condotte

diverse indagini sugli UFO soprattutto da parte dell’aeronautica americana, per appurare la natura del fenomeno. [...] La

percentuale, tra i presunti avvistamenti dei casi per i quali non è stato possibile addivenire a una spiegazione, allo stato attuale

delle nostre conoscenze, è molto bassa, esattamente intorno al 1,5 - 2%. Questa piccola percentuale potrebbe essere attribuita

in gran parte a suggestioni o visioni, che certamente esistono. [...] Sono numerose le ipotesi che possono spiegare la natura

degli UFO. Si potrebbe, per esempio, pensare che all’origine di un certo numero di avvistamenti vi siano, in realtà, fenomeni

geofisici ancora poco conosciuti, oppure velivoli sperimentali segreti, senza tuttavia escludere del tutto la natura extraterrestre.

La verità è che noi non possiamo spiegare tutto con la razionalità e le conoscenze. [...] A quanto sembra, logica e metodo

scientifico non sembrano efficaci nello studio degli UFO per i quali qualsiasi spiegazione è insoddisfacente e/o troppo

azzardata.»

Pippo BATTAGLIA - Walter FERRERI, C’è vita nell’Universo? La scienza e la ricerca di altre civiltà, Torino 2008

TIPOLOGIA C - TEMA DI ORDINE STORICO

Il primo conflitto mondiale è il primo tragico esempio della cosiddetta “guerra totale” di una guerra cioè che non coinvolge

solo eserciti e governi, ma che impegna, ma che impegna tutte le energie e le risorse di una nazione, si tenti un’analisi critica

delle principali caratteristiche di questo fenomeno, con particolare riferimento al caso italiano.

TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE

Il rapporto tra poesia e musica, che esiste fin dai tempi antichi, ha portato al conferimento del Premio Nobel per l letteratura al

cantautore americano Bob Dylan. La motivazione dell’Accademia di Svezia che lo ha insignito del Nobel dice già tutto: “per

aver creato una nuova espressione poetica nell’ambito della grande tradizione americana”.

Il candidato esprima le sue considerazioni, argomentando sul tema proposto.

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SIMULAZIONE PRIMA PROVA (2)

PROVA DI ITALIANO (per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali)

Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.

TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO

Claudio Magris, dalla Prefazione di L’infinito viaggiare, Mondadori, Milano 2005.

Non c’è viaggio senza che si attraversino frontiere – politiche, linguistiche, sociali, culturali, psicologiche, anche

quelle invisibili che separano un quartiere da un altro nella stessa città, quelle tra le persone, quelle tortuose che nei

nostri inferi sbarrano la strada a noi stessi. Oltrepassare frontiere; anche amarle – in quanto definiscono una realtà,

un’individualità, le danno forma, salvandola così dall’indistinto – ma senza idolatrarle, senza farne idoli che

esigono sacrifici di sangue. Saperle flessibili, provvisorie e periture, come un corpo umano, e perciò degne di essere

amate; morta li, nel senso di soggette alla morte, come i viaggiatori, non occasione e causa di morte, come lo sono

state e lo sono tante volte. Viaggiare non vuol dire soltanto andare dall’altra parte della frontiera, ma anche scoprire

di essere sempre pure dall’altra parte. In Verde acqua Marisa Madieri, ripercorrendo la storia dell’esodo degli

italiani da Fiume dopo la Seconda guerra mondiale, nel momento della riscossa slava che li costringe ad andarsene,

scopre le origini in parte anche slave della sua famiglia in quel momento vessata dagli slavi in quanto italiana,

scopre cioè di appartenere anche a quel mondo da cui si sentiva minacciata, che è, almeno parzialmente, pure il suo. Quando ero un bambino e andavo a passeggiare sul Carso, a Trieste, la frontiera che vedevo, vicinissima, era invalicabile, – almeno sino alla rottura fra Tito e Stalin e alla normalizzazione dei rapporti fra Italia e Jugoslavia – perché era la

Cortina di Ferro, che divideva il mondo in due. Dietro quella frontiera c’erano insieme l’ignoto e il noto. L’ignoto,

perché là cominciava l’inaccessibile, sconosciuto, minacci oso impero di Stalin, il mondo dell’Est, così spesso

ignorato, temuto e disprezzato. Il noto, perché quelle terre, annesse dalla Jugoslavia alla fine della guerra, avevano

fatto parte dell’Italia; ci ero stato più volte, erano un elemento della mia esistenza. Una stessa realtà era insieme

misteriosa e familiare; quando ci sono tornato per la prima volta, è stato contemporaneamente un viaggio nel noto e

nell’ignoto. Ogni viaggio implica, più o meno, una consimile esperienza: qualcuno o qualcosa che sembrava vicino

e ben conosciuto si rivela straniero e indecifrabile, oppure un individuo, un paesaggio, una cultura che ritenevamo

diversi e alieni si mostrano affini e parenti. Alle genti di una riva quelle della riva opposta sembrano spesso barbare,

pericolose e piene di pregiudizi nei confronti di chi vive sull’altra sponda. Ma se ci si mette a girare su e giù per un

ponte, mescolandosi alle persone che vi transitano e andando da una riva all’altra fino a non sapere più bene da

quale parte o in quale paese si sia, si ritrova la benevolenza per se stessi e il piacere del mondo.

Claudio Magris è nato a Trieste nel 1939. Saggista, studioso della cultura mitteleuropea e della letteratura del

“mito asburgico”, è anche autore di testi narrativi e teatrali.

1. Comprensione del testo Dopo un’attenta lettura, riassumi il contenuto del testo.

2. Analisi del testo

2.1. Soffermati sugli aspetti formali (lingua, lessico, ecc.) del testo.

2.2. Soffermati sull’idea di frontiera espressa nel testo.

2.3. Soffermati sull’idea di viaggio espressa nel testo.

2.4. Spiega l’espressione “si ritrova la benevolenza per se stessi e il piacere del mondo”.

2.5. Esponi le tue osservazioni in un commento personale di sufficiente ampiezza.

3. Interpretazione complessiva e approfondimenti Proponi una interpretazione complessiva del testo proposto, facendo riferimento ad altri testi di Magris e/o di

altri autori del Novecento. Puoi fare riferimento anche a tue esperienze personali.

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TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE” (puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)

CONSEGNE Sviluppa l’argomento scelto o in forma di “saggio breve” o di “articolo di giornale” utilizzando i documenti e i dati che

lo corredano. Se scegli la forma del “saggio breve”, interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi,

argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Da’ al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica,

fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente, uno specifico titolo. Se scegli la forma dell’ “articolo di giornale”, individua nei documenti e nei dati forniti uno o più elementi che ti

sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo ‘pezzo’. Da’ all’articolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano,

rivista divulgativa, giornale scolastico, altro). Per attualizzare l’argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di

rilievo). Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo.

1. AMBITOARTISTICO - LETTERARIO

ARGOMENTO: L’amicizia, tema di riflessione e motivo di ispirazione poetica nella letteratura e nell’arte

Tutti sanno che la vita non è vita senza

DOCUMENTI

Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io

amicizia, se, almeno in parte, si vuole vivere fossimo presi per incantamento

da uomini liberi. […] Allora è vero quanto e messi in un vasel, ch’ad ogni vento

ripeteva, se non erro, Architta di Taranto […] per mare andasse al voler nostro e mio;

“Se un uomo salisse in cielo e contemplasse sì che fortuna od altro tempo rio

la natura dell’universo e la bellezza degli non ci potesse dare impedimento,

astri, la meraviglia di tale visione non anzi, vivendo sempre in un talento,

gli darebbe la gioia più intensa, come dovrebbe, di stare insieme crescesse ’l disio.

ma quasi un dispiacere, perché non avrebbe E monna Vanna e monna Lagia poi

nessuno a cui comunicarla”. Così la natura con quella ch’è sul numer de le trenta

non ama affatto l’isolamento e cerca sempre con noi ponesse il buono incantatore:

di appoggiarsi, per così dire, a un sostegno, e quivi ragionar sempre d’amore,

che è tanto più dolce quanto più è caro l’amico. e ciascuna di lor fosse contenta,

CICERONE, De amicitia sì come i’ credo che saremmo noi.

DANTE ALIGHIERI, Le Rime

“Renzo …!” disse quello, esclamando insieme e interrogando. “Proprio,” disse Renzo; e si corsero incontro. “Sei

proprio tu!” disse l’amico, quando furon vicini: “oh che gusto ho di vederti! Chi l’avrebbe pensato?” […] E, dopo

un’assenza di forse due anni, si trovarono a un tratto molto più amici di quello che avesser mai saputo d’essere nel

tempo che si vedevano quasi ogni giorno; perché all’uno e all’altro […] eran toccate di quelle cose che fanno

conoscere che balsamo sia all’animo la benevolenza; tanto quella che si sente, quanto quella che si trova negli altri.

[…] Raccontò anche lui all’amico le sue vicende, e n’ebbe in contraccambio cento storie, del passaggio

dell’esercito, della peste, d’untori, di prodigi. “Son cose brutte,” disse l’amico, accompagnando Renzo in una

camera che il contagio aveva resa disabitata; “cose che non si sarebbe mai creduto di vedere; cose da levarvi

l’allegria per tutta la vita; ma però, a parlarne tra amici, è un sollievo”. A. MANZONI, I Promessi Sposi, cap. XXXIII, 1882

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“Per un raffinamento di malignità sembrava aver preso a proteggere un povero ragazzetto, venuto a lavorare da poco

tempo nella cava, il quale per una caduta da un ponte s’era lussato il femore, e non poteva far più il manovale. […]

Intanto Ranocchio non guariva, e seguitava a sputar sangue, e ad aver la febbre tutti i giorni. Allora Malpelo prese dei

soldi della paga della settimana, per comperargli del vino e della minestra calda, e gli diede i suoi calzoni quasi nuovi,

che lo coprivano meglio. Ma Ranocchio tossiva sempre, e alcune volte sembrava soffocasse; la sera poi non c’era modo

di vincere il ribrezzo della febbre, né con sacchi, né coprendolo di paglia, né mettendolo dinanzi alla fiammata. Malpelo

se ne stava zitto ed immobile, chino su di lui, colle mani sui ginocchi, fissandolo con quei suoi occhiacci spalancati,

quasi volesse fargli il ritratto.” G. VERGA, Rosso Malpelo – “Vita dei campi”, 1880

“Cerco degli amici. Che cosa vuol dire ‹addomesticare›? E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire ‹creare dei legami›”… “Creare dei legami?” “Certo”, disse la volpe. “Tu,

fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. Io non sono per te

che una volpe uguale a centomila volpi…Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un

rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire

dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano,

per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color dell’oro. Allora

sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del

vento nel grano”. A. de SAINT EXUPERY, Il piccolo principe, 1943

“A me piace parlare con Nuto; adesso siamo uomini e ci conosciamo; ma prima, ai tempi della Mora, del lavoro in

cascina, lui che ha tre anni più di me sapeva già fischiare e suonare la chitarra, era cercato e ascoltato, ragionava coi

grandi, con noi ragazzi, strizzava l’occhio alle donne. Già allora gli andavo dietro e alle volte scappavo dai beni per

correre con lui nella riva o dentro il Belbo, a caccia di nidi. Lui mi diceva come fare per essere rispettato alla Mora; poi

la sera veniva in cortile a vegliare con noi della cascina”. C. PAVESE, La luna e i falò, 1950

“Non ricordo esattamente quando decisi che Konradin avrebbe dovuto diventare mio amico, ma non ebbi dubbi sul fatto

che, prima o poi, lo sarebbe diventato. Fino al giorno del suo arrivo io non avevo avuto amici. Nella mia classe non

c’era nessuno che potesse rispondere all’idea romantica che avevo dell’amicizia, nessuno che ammirassi davvero o che

fosse in grado di comprendere il mio bisogno di fiducia, di lealtà e di abnegazione, nessuno per cui avrei dato volentieri

la vita. […] Ho esitato un po’ prima di scrivere che “avrei dato volentieri la vita per un amico”, ma anche ora, a

trent’anni di distanza, sono convinto che non si trattasse di un’esagerazione e che non solo sarei stato pronto a morire

per un amico, ma l’avrei fatto quasi con gioia.” F.UHLMAN, L’amico ritrovato, 1971

Mio vecchio amico di giorni e pensieri da quanto tempo che ci conosciamo, venticinque anni son tanti e diciamo un

po’ retorici che sembra ieri. Invece io so che è diverso e tu sai Quei giorni spesi a parlare di niente quello che il tempo ci ha preso e ci ha dato: sdraiati al sole inseguendo la vita, io appena giovane sono invecchiato come l’avessimo sempre capita, tu forse giovane non sei stato mai. come qualcosa capito per sempre.

……………………………. F. GUCCINI, Canzone per Piero, da “Stanze di vita quotidiana”, 1974

“E’ notevole l’effetto di immediatezza con cui l’artista coinvolge lo spettatore

nel suo personale dialogo con l’amico che Raffaello sembra rassicurare con la

sua serafica espressione del volto e con la mano appoggiata sulla sua spalla.” RAFFAELLO, I capolavori, a cura di N. Baldini, Rizzoli 2003

RAFFAELLO, Autoritratto con un amico, 1518-1519, Museo del Louvre, Parigi

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2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO

ARGOMENTO: Le trasformazioni provocate dai mutamenti sociali degli ultimi decenni nella struttura della

famiglia italiana

DOCUMENTI

"Alla base della formazione e della sopravvivenza di una famiglia "tradizionale" tutta pervasa dalla morale cristiana,

come era la famiglia italiana fino agli anni Cinquanta, vi erano due regole fondamentali: 1) rapporti sessuali consentiti

solo tra coniugi; 2) matrimonio considerato una unione per la vita. Ad esse si dovevano aggiungere: l'asimmetria fra i

due sessi riguardo ai ruoli nella famiglia; l'atteggiamento childoriented (orientato verso il bambino) della coppia per il

grande valore attribuito ai figli; il forte legame con tutta la parentela […]. Lo straordinario incremento dell'istruzione e

una grande crescita politica e ideologica hanno portato le donne ad una diffusa e radicata presa di coscienza dei propri

diritti e del proprio status (il che ha comportato, fra l'altro, una loro larghissima immissione nelle forze del lavoro che

ha modificato gli stereotipi dei ruoli dei due sessi) e una conseguente crescita di identità e di autoconsiderazione fuori

del quadro familiare. Tutto ciò ha contribuito a modificare fortemente la struttura asimmetrica della unione coniugale,

spingendola sempre più verso una struttura simmetrica."

A. GOLINI, Profilo demografico della famiglia italiana, in "La famiglia italiana dall'Ottocento a oggi",

Laterza, Bari 1988

"La famiglia moderna è oggigiorno in una situazione di crisi: si stanno mettendo gradualmente in discussione i suoi lati

positivi come pure la sua validità all'interno della società occidentale e ciò avviene in modo più radicale, come si può

immaginare, tra i giovani - La famiglia è comunque senza dubbio l'istituzione più importante della sfera privata - Si è avuto un sostanziale mutamento nella posizione sociale complessiva della famiglia. Ciò comporta una

conseguenza degna di nota, vale a dire un'enorme differenza nel rapporto microcosmo e macrocosmo […]. Oggi, nelle

società moderne, la barriera tra il microcosmo della famiglia e il macrocosmo della società è in genere molto marcata e

palese, ne consegue che l'individuo, dalla sua nascita alla maturità, varca una serie di soglie sociali chiaramente

definite. Il varcare queste soglie molto frequentemente lo conduce ad estraniarsi dalla famiglia dove ha iniziato la sua

carriera nella società."

P.L - B. BERGER, La dimensione sociale della vita quotidiana, il Mulino, Bologna, 1987

"I figli del 2000: cresce il numero dei bambini da 0 a 13 anni con ambedue genitori occupati (39,3); diminuisce il

numero dei bambini con padre occupato e madre casalinga (41,3), aumentano i bambini senza fratelli (26,7) o con un

fratello (52,5); diminuiscono i bambini con 2 o più fratelli (20,6) […]. Aumentano le persone sole (21,3); aumentano le

coppie senza figli (20,8); aumentano le famiglie di 2 componenti (26,4) […]. Nasce "la coppia pendolare": sono 2

milioni e mezzo di persone, il 4,5% della popolazione che vive per lunghi periodi fuori dalla dimora abituale, per

motivi di studio o di lavoro. Tra questi però anche partner che preferiscono mantenere due abitazioni. Pendolari per

scelta o per necessità. Ci sono poi nuovi tipi di famiglie: quelle costituite da single genitori soli non vedovi, le libere

unioni e le famiglie ricostituite: 3 milioni e mezzo di nuclei familiari, il 10,4% della popolazione italiana."

(dal "Corriere della Sera", 30 marzo 1999)

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3. AMBITO STORICO POLITICO

ARGOMENTO: Il terrore e la repressione politica nei sistemi totalitari del ‘900.

DOCUMENTI

Scheda: Il fascismo italiano fece centinaia di prigionieri politici e di confinati in domicilio coatto, migliaia di

esiliati e fuoriusciti politici. Il nazismo tedesco dal 1933 al 1939 ha eliminato circa 20.000 oppositori nei campi di concentramento e

nelle prigioni; tra il 1939 e il 1941 ha sterminato nelle camere a gas 70.000 tedeschi vittime di un

programma di eutanasia. Durante la guerra si calcola che siano stati uccisi circa 15 milioni di civili nei

paesi occupati, circa 6 milioni di ebrei; 3.300.000 prigionieri di guerra sovietici, più di un milione di

deportati e decine di migliaia di zingari sono morti nei campi di concentramento; più di 8 milioni sono

stati inviati ai lavori forzati.

Nella Russia comunista la prima epurazione la pagarono gli iscritti al partito; tra il 1936-38 furono eliminati

30.000 funzionari su 178.000; nell’Armata rossa in due anni furono giustiziati 271 tra generali, alti ufficiali e

commissari dell’esercito. Nei regimi comunisti del mondo (URSS, Europa dell’Est, Cina, Corea del Nord,

Vietnam, Cambogia, Cuba, ecc.) si calcola che sono stati eliminati circa 100 milioni di persone contrarie al

regime. Né bisogna dimenticare le “foibe” istriane e, più di recente, i crimini nei territori della ex Jugoslavia, in

Algeria, in Iraq, ecc. Amnesty International ha segnalato 111 Paesi dove sono state applicate torture su persone

per reati d’opinione.

“Con il terrore si assiste a una doppia mutazione: l’avversario, prima nemico e poi criminale, viene trasformato in

‘escluso’. Questa esclusione sfocia quasi automaticamente nell’idea di sterminio. Infatti la dialettica amico/nemico è

ormai insufficiente a risolvere il problema fondamentale del totalitarismo: si tratta di costruire un’umanità riunificata e

purificata, non antagonista [...]. Da una logica di lotta politica si scivola presto verso una logica di esclusione, quindi

verso un’ideologia dell’eliminazione e, infine, dello sterminio di tutti gli elementi impuri”. S. COURTOIS, “Perché?”, in Il libro nero del comunismo, Milano, Mondadori, 2000

“Per genocidio si intende uno qualunque dei seguenti atti, commessi con l’intenzione di distruggere completamente o

in parte un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso in quanto tale: a) assassinio di membri del gruppo; b) grave

attentato all’incolumità fisica o mentale di membri del gruppo; c) imposizione intenzionale al gruppo di condizioni di

vita destinate a provocarne la distruzione fisica totale o parziale; d) misure volte a ostacolare le nascite all’interno del

gruppo; e) trasferimenti coatti dei figli di un gruppo a un altro”. Convenzione delle Nazioni Unite del 9/12/1948

“Dolore per la nostra patria [il Cile] soggiogata e convertita in un immenso carcere; per il nostro popolo martoriato

dalla fame e dalla miseria; per i nostri compagni ed amici caduti nel combattimento, o assassinati, torturati o incarcerati

dal fascismo. Speranza che questo incubo di orrore avrà una fine non lontana, e la certezza che i colpevoli riceveranno

il castigo esemplare”. C. ALTAMIRANO, “Saluto di capodanno: I gennaio 1975”, in Tutte le forme di lotta, Milano, 1975, (L’autore

era segretario generale del Partito socialista cileno)

“I regimi totalitari del XX secolo hanno rivelato l’esistenza di un pericolo prima insospettato: quello di una

manomissione completa della memoria”.

T. TODOROV, Memoria del male, tentazione del bene. Inchiesta su un secolo tragico, Milano, Garzanti, 2001

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SIMULAZIONE SECONDA PROVA (1)

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

M487 – ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE

Indirizzo: IP02 – SERVIZI SOCIO-SANITARI

Tema di: IGIENE E CULTURA MEDICO SANITARIA

Simulazione 2° prova – Classe 5H (16 marzo 2017)

Il candidato svolga la prima parte e, a sua libera scelta, due dei quattro quesiti proposti nella seconda parte. Federico è un architetto di 55 anni, è separato dalla moglie ed ha una figlia di 18 anni che studia e vive con la madre. Federico conduce una vita lavorativa molto stressante che lo porta a stare spesso fuori casa, anche all'estero. Vivendo solo ed avendo poco tempo libero, non presta attenzione al suo stile di vita, quindi si alimenta in modo scorretto prediligendo cibi gratificanti ricchi di grassi e zuccheri, beve in modo moderato alcolici, ma fuma molto. Negli ultimi due anni Federico ha evidenziato spesso segni di malessere, quali capogiri, disturbi alle orecchie con senso di squilibrio, forti mal di testa, stanchezza. Preoccupato per la sua salute si reca dal medico che rileva una pressione sanguigna di 100 – 150 mmHg e gli prescrive una serie di analisi di routine tra cui glicemia, colesterolemia e trigliceridi. Pochi giorni dopo Federico si sente male in ufficio, comincia ad avere difficoltà nel parlare e soprattutto un progressivo intorpidimento del lato destro del corpo con evidenti difficoltà nella camminata. Viene portato subito in ospedale per un controllo e viene subito ricoverato. PRIMA PARTE Dopo aver analizzato il caso di Federico, il candidato ipotizzi la possibile patologia che lo ha portato al ricovero in ospedale. Descriva inoltre:

1. le condizioni che lo hanno predisposta alla malattia 2. le alterazioni che si sono verificate nel suo organismo 3. le strategie di prevenzione terziaria che dovrà seguire per il recupero e il mantenimento della sua salute

SECONDA PARTE 1. Parla della sindrome di Down (cause, caratteristiche fisiche e psicologiche) 2. Descrivi i sintomi e le complicanze del diabete di tipo I 3. Descrivi le modalità di inserimento nel cotesto scolastico di un portatore di handicap 4. Parla della malattia di Parkinson Durata massima della prova: 6 ore. È consentito l’uso del dizionario bilingue (italiano -lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua non italiana. Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.

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SIMULAZIONE SECONDA PROVA (2)

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

M487 – ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE

Indirizzo: IP02 – SERVIZI SOCIO-SANITARI

Tema di: IGIENE E CULTURA MEDICO SANITARIA

Simulazione 2° prova – Classe 5H e 5I (5 maggio 2017)

Il candidato svolga la prima parte e, a sua libera scelta, due dei quattro quesiti proposti nella seconda parte. Pochi mesi dopo la nascita di Misko, un esame del sangue aveva rilevato un tasso elevato di enzimi epatici, ma i suoi genitori non lo avevano ritenuto un sintomo grave. “Non avevamo mai pensato che nostro figlio potesse soffrire di una malattia debilitante” racconta la mamma di Misko. Alla fine al bambino fu diagnosticata la Distrofia Muscolare di Duchenne (DMD), una patologia che causa atrofia muscolare e deperimento. La malattia può manifestarsi in individui che non hanno una storia familiare nota per questa condizione. PRIMA PARTE Il candidato definisca la DMD ed elabori un piano di assistenza per bambini affetti da DMD. SECONDA PARTE 1. Descrivere le caratteristiche generali delle neoplasie e le forme di prevenzione primaria secondaria e terziaria. 2. Descrivere le paralisi cerebrali infantili, cause, sintomi, servizi sul territorio. 3. Descrivere la prevenzione e cura del piede diabetico, indicando le figure professionali che potrebbero essere coinvolte in queste attività e le loro competenze. 4. Descrivere i punti essenziali dell’assistenza a un paziente affetto da demenza. Durata massima della prova: 6 ore. È consentito l’uso del dizionario bilingue (italiano -lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua non italiana. Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.

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SIMULAZIONE TERZA PROVA (1)

TERZA PROVA: PSICOLOGIA GENERALE E APPLICATA

Tipologia B: quesiti a risposta aperta Pisa, 11 Aprile 2017 Candidato ………………………………………………………………………………………………….classe quinta H

1. Il candidato descriva che cosa è la prossemica ( 6-8 righe)

………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………….…………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ……………………………………………...………………………………………… ………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………

2. Il candidato illustri sinteticamente quali sono le tecniche di comunicazione efficaci in una

relazione di aiuto (6-8 righe)

………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………

3. Il candidato chiarisca che cosa sono le comunità terapeutiche (6- 8 righe)

………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… Il candidato dopo aver letto con attenzione i quesiti proposti, risponda sinteticamente

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TECNICA AMMINISTRATIVA ED ECONOMIA SOCIALE

Quesito 1: Distinguere i settori del sistema economico e le funzioni svolte da ciascuno. (Massimo

8 righe) _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________

Quesito 2: Descrivere le caratteristiche fondamentali delle ONLUS e quali sono i vantaggi

economici di cui beneficiano. (Massimo 8 righe) _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________

Quesito 3: Descrivere le forme pensionistiche complementari e spiegare le ragioni per cui si sono

diffuse (Massimo 8 righe) _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________

LINGUA INGLESE Candidato: ____________________ Classe 5H In no more than five lines, explain:

1. What is ageing?

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2. What is senescence?

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3. Which health promotion strategies can help old people who live alone? __________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

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SIMULAZIONE TERZA PROVA 21 MARZO A.S. 2016/2017 MATERIA: DIRITTO E LEGISLAZIONE SOCIO-SANITARIA

Alunno…………………………............................... Classi V H,V I ind. Socio -sanitario

1) Descrivi le caratteristiche della mutualità permanente ed i criteri per l’individuazione della

sua sussistenza

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2) Definisci le società cooperative e spiega la differenza tra utili e ristorni

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3) Spiega la differente posizione dei soci cooperatori e altre categorie di soci che possono far parte di

una Cooperativa

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SIMULAZIONE TERZA PROVA (2)

TERZA PROVA: PSICOLOGIA GENERALE E APPLICATA

Tipologia B: quesiti a risposta aperta Candidato ………………………………………………………………………………………………….classe quinta H

1. Il candidato illustri che cosa sono le teorie tipologiche ( 6-8 righe)

………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………….……………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ……………………………………………...………………………………………… ………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………

2. Il candidato indichi e definisca le principali abilità di counseling (6-8 righe)

………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………

3. Il candidato chiarisca che cosa è la “terapia di orientamento alla realtà “ (ROT) (6- 8 righe)

………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… Il candidato dopo aver letto con attenzione i quesiti proposti, risponda sinteticamente

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TECNICA AMMINISTRATIVA ED ECONOMIA SOCIALE

Candidato: ………………………………………………………………………

Quesito 1: Quali sono gli obiettivi dei processi di autorizzazione e accreditamento delle aziende

socio-sanitarie da parte delle Regioni? (6-8 righe)

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Quesito 2: Come viene gestito il problema del trattamento dei dati personali nel settore socio-

sanitario? (6-8 righe)

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Quesito 3: Quali sono le caratteristiche delle Aziende ospedaliere universitarie?

(6-8 righe)

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SIMULAZIONE TERZA PROVA 09/05/ A.S. 2016/2017 MATERIA: DIRITTO E LEGISLAZIONE SOCIO-SANITARIA Alunno…………………………............................... Classi V H,VI ind. Socio –sanitario

1) Definisci il contratto e spiega il contenuto dell’art. 1321 c.c.

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2) Spiega cosa si intende per “vizi del consenso”

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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3) Spiega la differenza tra contratti consensuali e reali

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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LINGUA INGLESE Candidato: ____________________ Classe 5H In no more than five lines, explain:

4. The difference between dementia and Parkinson’s disease

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5. What is Alzheimer’s disease?

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6. Which qualities are essential to become a good elderly people’s care assistant?

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GRIGLIE DI VALUTAZIONE DELLE PROVE SIMULATE

GRIGLIE DI VALUTAZIONE PRIMA PROVA

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GRIGLIA DI VALUTAZIONE SECONDA PROVA

ISTITUTO D'ISTRUZIONE SUPERIORE "E. SANTONI" Commissione esaminatrice PIIP02001 classe 5H Servizi Socio Sanitari a.s.2016/2017

Griglia di valutazione Seconda Prova scritta Igiene e Cultura medico sanitaria

DESCRITTORI

PUNTEGGIO MASSIMO

ATTRIBUIBILE AL DESCRITTORE

LIVELLI DI VALORE

PUNTEGGIO

CORRISPONDENTE AI DIVERSI LIVELLI

PUNTEGGIO ATTRIBUITO

Congruenza con la traccia e conoscenza dell’argomento

8 punti

Nullo 1

Gravem. insufficiente 2

Insufficiente 3

Mediocre 4

Sufficiente 5

Discreto 6

Buono 7

Ottimo 8

Correttezza e proprietà nell’uso della terminologia specifica

4 punti

Nullo 1

Gravem. insufficiente 1,5

Insufficiente 2

Mediocre 2.5

Sufficiente 3

Discreto 3.4

Buono 3.7

Ottimo 4

Capacità di rielaborazione critica e personale

3 punti

Nullo 0

Gravem. insufficiente 1

Insufficiente 1.5

Mediocre 1.8

Sufficiente 2

Discreto 2.4

Buono 2.7

Ottimo 3

Nella valutazione viene attribuito un peso diverso ad ogni descrittore. In particolare al primo viene dato un peso del 53% perché rivela capacità di orientamento in problematiche professionali di indirizzo, al secondo viene dato il peso del 27% in quanto individua competenze di minore incisività in campo professionale. Al terzo viene attribuito un peso del 20% in quanto, pur rivestendo notevole importanza in ambito professionale, rivela competenze più difficilmente riscontrabili in questo tipo di corso. Il punteggio complessivo, se decimale, viene approssimato al mezzo punto più vicino, l’arrotondamento viene fatto per eccesso nel caso in cui i decimi risultino uguali a cinque. Punteggio complessivo attribuito alla prova ……………/15 Pisa, ……/……/ 2017 Candidato ……………………………. La Commissione …………………………

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GRIGLIA DI VALUTAZIONE TERZA PROVA

Griglia di Correzione e Valutazione TERZA PROVA

La prova è costituita da 12 quesiti, 3 per materia. La valutazione della prova scaturisce dalla media delle valutazioni dei singoli quesiti, arrotondata all’intero più vicino (arrotondamento per eccesso nel caso i decimi risultino maggiori o uguali a cinque).

Nel caso in cui il candidato non abbia dato alcuna risposta al quesito o abbia fornito una risposta del tutto non pertinente si attribuirà al quesito 1 punto, altrimenti il quesito sarà valutato secondo la seguente griglia.

DESCRITTORI P.TI

Completezza della

risposta e

pertinenza col

quesito

Completo e pertinente

Quesito trattato in tutte le sue parti 2

Parziale

Alcuni aspetti del quesito non sono stati trattati in modo pertinente 1

Incompleto

La risposta è in larga parte incompleta o non attinente 0

Conoscenze in

relazione alle

tematiche trattate

Ottimo

Conoscenze complete e approfondite 5

Buono

Conoscenze di livello discreto 4

Sufficiente

Conoscenze essenziali 3

Insufficiente

Conoscenze frammentarie 2

Gravemente insufficiente

Conoscenze molto frammentarie o quasi nulle 1

Sviluppo delle

Adeguato

Sa rielaborare in modo logico e coerente 4

Accettabile

Qualche incoerenza marginale in un testo accettabile 3 argomentazioni,

correttezza e

coerenza nei Incompleto

Sa rielaborare in modo parziale 2 riferimenti e nelle

procedure scelte Scarso o nullo

Rielabora in modo incongruente 1

Capacità di sintesi,

Adeguata

Sa organizzare i contenuti, è corretto e preciso nello svolgimento 4

correttezza e Sufficiente

Sa trattare l'argomento anche se in modo non del tutto corretto 3 chiarezza degli

svolgimenti e della Poco efficace

Parziale capacità conclusiva 2 trattazione, e

padronanza del

linguaggio Insufficiente

Non sa organizzare i contenuti 1

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GRIGLIA DI CORREZIONE DELLA TERZA PROVA SCRITTA DI LINGUA INGLESE

INDICATORI DESCRITTORI PUNTEGGIO TOTALE

INFORMAZIONI E CONTENUTI

- Centrati ed esaurienti - Sufficienti - Scarsi - Errati o frammentari

5-6 4-5 2-3 0-1

6 punti

COMPETENZA LINGUISTICA

- Buona - Complessivamente corretta - Scarsa - Con gravi errori e incomprensibile

5-6 4-5 2-3 0-1

6 punti

CAPACITA’ DI COLLEGAMENTI, RIELABORAZIONE, OSSERVAZIONI PERSONALI

- Buona - Discreta - Appena accennata

3 2 1

3 punti

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PARTE VI – ELENCO DOCENTI DEL CONSIGLIO DI CLASSE

IL CONSIGLIO DI CLASSE

Disciplina Docente Firma

Italiano e Storia Cintellini Susanna

Lingua straniera inglese Garcea Rosa

Matematica Simoniuc Alexandru

Sec. Lingua straniera francese

Pellegrini Maria Clara

Igiene Cult. Med. San. Siciliano Rosita

Psicologia Gen. Appl. Mancini Virginia

Diritto Leg.Socio-San. De Florio Carmela

Tecnica Amm.va Ec. Soc. Salerno Chiara

Scienze Motorie Gherarducci Tania

Religione Figuccia Vera

Docente di Sostegno Boilini Maria Letizia

Docente di Sostegno Carmignani Angela

Docente di Sostegno Palumbo David

Docente di Sostegno Pilo Mario

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PARTE VII – ELENCO DEI CANDIDATI

1. Antonelli Michele

2. Armani Federica

3. Baroncini Andrea

4. Baudo Davide

5. Benedettini Martina

6. Bertini Michele

7. Bongianni Giulia

8. Bonsi Lorenzo

9. Bosco Ornella

10. Carboni Jonathan

11. Di Puccio Matteo

12. Franceschi Giorgia

13. Ghelarducci Melissa

14. Giannotti Laura

15. Nasuescu Oana Maria

16. Paoletti Chiara

17. Ricci Silvia

18. Rubbioli Jonas

19. Sartini Serghei

20. Taoussi Nadia

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