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CLUB ALPINO ITALIANO
CORSO AGGIORNAMENTO BIODIVERSITA’ PER ONCN - FALCADE 20-21/09/2014
AGGIORNAMENTO PER OPERATORI NATURALISTICI E CULTURALI ANNO 2014
Biodiversità & Esperienze CAIBiodiversità & Esperienze CAI
Progetto Rete Natura 2000Progetto Rete Natura 2000 Studio, Ricerca impatto attività CAI e Realizzazione Schede su
habitat prioritari (2008-2010)
Voci dalla Val MontoneVoci dalla Val MontoneAgricoltura & Montagna
Realizzazione Ricerca e Documentario (2011-in corso)
Commissione TAM Emilia Romagna
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CORSO AGGIORNAMENTO BIODIVERSITA’ PER ONCN - FALCADE 20-21/09/2014
01 Formazione degli operatori sul progetto CAI-RETE NATURA 2000 Individuazione degli obiettivi del Progetto e predisposizione della metodologia di rilevamento. Costituzione del gruppo di lavoro e raccolta ed elaborazione dati
02 Formazione “sul campo” 13-15 Giugno 2008 - Weekend Corno alle Scale 27 Giugno 2008: convegno “RETE NATURA 2000 in provincia di Reggio Emilia, Visite guidate da esperti della Provincia di Reggio Emilia e della Cooperativa I.N.C.I.A
Progetto pluriennale(2008-2010): Un anno interviste e ricerca, un anno riprese e produzione documentario, un anno diffusione in film festival e serate con le sezioni.
Zona: Appennino settentrionale
Progetto Rete Natura 2000 Progetto Rete Natura 2000 Commissione TAM Emilia Romagna
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03 Powerpoint con seguenti argomenti:I siti di Rete Natura 2000 e le Aree Protette in E.R.Reti ecologiche e il valore della biodiversitàCosa sono gli habitat, gli habitat più interessantiCAI e aree protette-programmazione attività
6 schede di documentazione per gli habitat prioritari di Rete Natura 2000Le torbiere: relitti di biodiversità (curata da Giovanna Barbieri)Le paludi calcaree: “piccole acque” di grande valore (curata da Rita Capelli)Le sorgenti…pietrificanti (curata da Rita Capelli)Le praterie e l’importanza delle aree aperte (curata da Valeria Ferioli)Le faggete: zone di rifugio per specie “relitte” (curata da Franca Missanelli)Il castagno: albero del pane e dei primati (curata da Aldo Anzivino).
04 Uscite rivista sociale 2 articoli1^ uscita maggio-giugno 2010 - Titolo: Il progetto TAM Emilia Romagna per la valorizzazione degli habitat prioritari regionali.2^ uscita: settembre-ottobre 2010 - Titolo: Fermare il declino della biodiversità.
05 Co-realizzazione e finanziamento di un tabellone a tema Rete Natura 2000 da posizionare nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi riportante la descrizione delle particolarità del SIC IT4080001
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Voci dalla Val MontoneVoci dalla Val MontoneAgricoltura & Montagna - Realizzazione Ricerca e Documentario
Commissione TAM Emilia Romagna
Progetto pluriennale(2011-2014): Un anno interviste e ricerca, un anno riprese e produzione documentario, un anno diffusione in film festival e serate con le sezioni.
Costo progetto: 1200€ ricerca(2011), 1500 documentario(2013)
Zona: Appennino, San Benedetto in Alpe (sul confine fra Forlì e Firenze). PN Foreste Casentinesi e
Attraverso le interviste agli agricoltori gli operatori TAM hanno potuto cogliere una dimensione della montagna più intima e profonda, fatta non solo di montagne, flora e fauna ma fatta di gente di emozioni, di sentimenti e di problemi da risolvere
legati a vari aspetti quali: il taglio della legna, la gestione del pascolo, la fruizione dei servizi sociali e le relazioni economiche fra la montagna e la città.
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Attraverso il progetto si è approfondito il tema dell’agrobiodiversità ..essa include "tutte le componenti degli agroecosistemi e della diversità biologica di rilevanza per l'agricoltura e l'alimentazione”. Il concetto di agrobiodiversità comprende le seguenti dimensioni:
Risorse genetiche per l'agricoltura e l'alimentazione di specie coltivate e spontanee di flora, fauna, microrganismi e funghi.
Prestazioni ecologiche quali ciclo di nutrienti, degradazione di materiale organico, conservazione della fertilità del suolo, regolazione di organismi nocivi e malattie, impollinazione e protezione di specie selvatiche locali e dei loro habitat.
Fattori abiotici, che incidono su tali aspetti, quali ad esempio acidità, bilancio idrico e dei nutrienti del suolo.
Dimensioni socio-econimiche e culturali, tra cui conoscenze tradizionali e locali in materia di agrobiodiversità nonché turismo in relazione al paesaggio rurale.
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1°FASE: in una 3 giorni di intenso lavoro abbiamo intervistato, registrato e trascritto interviste sul lavoro e la vita di agricoltori e allevatori della zona.
2° FASE: abbiamo trascritto le interviste, realizzato un documento riguardante le azioni auspicate sia da parte di noi soci che da parte delle politiche di indirizzo (comunali,provinciali, ecc) di supporto.
3° FASE: progettazione documentario, riprese e realizzazione video con presentazione alla comunità locale e agli organi CAI sia locali che centrali
4° FASE: diffusione nei festival, nelle sezioni CAI/corsi e sulla stampa.
Attraverso il documentario e la presentazione nelle sale e le serate abbiamo potuto dar voce a chi vive in Appennino e portare la bellezza dei posti e delle persone anche a chi difficilmente sarebbe entrato in contatto con questa bella realtà.
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Il documentario è stato proiettato:
- Trento Film Festival (2014)
- Lessinia Film Festival
- Appennino Film Festival (Vinto 1° premio)
- Cervina Film Festival (vinto premio Bell’Italia)
- ViaEmiliaDocFestival
Nell’autunno-inverno 2014/2015 è prevista la presentazione in altri film festival italiani ed esteri visto che è stata realizzata la sottotitolazione in lingua inglese.
Inoltre saranno realizzate delle serate per soci e non nelle sedi CAI che lo richiedono con la presenza di alcune delle persone che hanno partecipato al progetto o dei protagonisti stessi.
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GESTIONE DEI BOSCHI
La legna è una delle principali risorse del territorio. In primis essa deve essere data a chi sta sul posto affinchè possa fruire di uno dei beni che in questo momento dà maggiore introito.Il problema si risente soprattutto all’interno del Parco Nazionale, dove la politica di gestione è quella di coltivare l’alto fusto.Si potrebbe cercare un accordo mettendo insieme chi taglia il bosco, la Forestale, gli esperti del Parco. Sui boschi dei privati si dovrebbe lasciare la gestione tradizionale, che ha funzionato per centinaia di anni, sempre ovviamente, sotto il controllo della forestale.
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