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COPIA GRATUITA Julia Roberts Il ritorno al cinema della grande attrice americana Max Pisu Un insospettabile Tarcisio molto di più che cabaret e risate Speciale Lomellina Un viaggio verso le iniziative autunnali in provincia di Pavia Drupi Dai grandi successi degli anni ’70 ad oggi si è mantenuto fuori dagli schemi, libero di scegliere e di tornare a Pavia a rilassarsi sulle rive del Ticino >> pg. 82 Liberta? di stampa L’acceso dibattito sulla cosiddetta legge bavaglio ha scatenato forti prese di posizioni da entrambe le parti. Ma quanto è vero e quanto pretestuoso? >> pg. 10 COP COP COP COP COP COP OP P C PIA IA IA IA IA A IA A IA A IA IA A I I IA G GRA GRA GRA GRA GRA RA GRA GRA GRA GRA GRA RA GRA RA RA A G TUI TUI UI I I I T T I TUI T TUI I TUI TU TUI TUI UI T I T I I U TUI T T TUI UI T T TUI UI U T T TU U UI T TA TA TA TA A A TA A A TA TA T T T T T TA T T T T TA T T T TA T T T COPIA GRATUITA Anno 4 - n. 7 agosto-settembre 2010 10 82 Anna Pettinelli s a dagli esordi nelle radio private al successo completo

&co. Magazie agosto/settembre 2010

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L'economia, la finanza, l'attualità, il turismo, lo spettacolo, la tecnologia, la moda, il viver sano, il territorio sono solo alcuni degli argomenti che formano il carnet di &co. Magazine!Una free-press mensile elegante, curata nella confezione grafica e nei contenuti, una veste accattivante e immagini di qualità in grado di affascinare il lettore, apprezzata anche dagli operatori di riviste specializzate.Una rivista creata per raccogliere l'attenzione dell'utente durante tutto l'arco della sua esposizione, diversamente dalla stampa gratuita tradizionale che vive lo spazio di un viaggio o di un'occhiata durante un caffè. Un prodotto che sa fare bella mostra sul tavolo di uno studio, nella borsa di un professionista o sulla libreria di casa.

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COPIA GRATUITA

Julia RobertsIl ritorno al cinema

della grande attrice americana

Max PisuUn insospettabile Tarcisio

molto di più che cabaret e risate

Speciale LomellinaUn viaggio verso le iniziative

autunnali in provincia di Pavia

DrupiDai grandi successi

degli anni ’70 ad oggisi è mantenuto fuori dagli schemi,

libero di sceglieree di tornare a Pavia a rilassarsi

sulle rive del Ticino>> pg. 82

Liberta?di stampa

L’acceso dibattito sulla cosiddetta legge bavaglio ha scatenato forti prese di posizioni da entrambe le

parti. Ma quanto è veroe quanto pretestuoso?

>> pg. 10

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Anno 4 - n. 7 agosto-settembre 2010

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Anna Pettinellisa

dagli esordi nelle radio privateal successo completo

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n.7 - ago-sett 2010by

Super Annail successo grazie ad una volontà di ferro

Libertà? Di stampalegge bavaglio o pretesto politico?

Riprende la scuola… riformatale nuove regole del ministro Gelmini

Yes weekendcrisi o non crisi, sulle spiagge tutto esaurito

Cultura veicolo di promozionequando l'intrattenimento diventa viatico per territorio

Robbio, Valle, Garlasco, Mortarae Gambolò. La Lomellina.

Sesto Festival Jazzgrandi artisti a Serravalle Outlet

Casalpusterlengo by nightl'estate lodigiana ricca di eventi

Rivivi il Medioevo, Castell'Arquatosferragliare d'armi e fascino antico sulle colline piacentine

Mangia, prega, amail ritorno di una grandissima attrice: Julia Roberts

Drupiun pavese doc innamorato della musica

Max Pisuoltre la maschera alla scoperta dell'uomo

Due ruote d'amoreGuzzi e Gilera, i mitici nomi che hanno fatto la storia

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&Co. Magazinepubblicazione periodica registrata presso il Tribunale di Pavia il 18 marzo 2007 - n. 675EDITORE: Adverum S.r.l.Via Defendente Sacchi 8, 27100 Paviatel. (+39) 0382 309826, fax (+39) 0382 308672www.adverum.net - [email protected]: tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica sono riservati

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edazione

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FONDOClaudio Milani

Direttore

ge italiana non impone di citare sulle confezioni la provenienza del cibo,o lo fa solo in parte, nonostante tutti i son-daggi dichiarino che quasi l’ottanta per cento (fonte SWG) degli italiani lo riten-ga necessario. Moltissimi politici affer-mano di condividere tale necessità ma, evidentemente, il bisogno di sedare le correnti, evitare le lacerazioni, sopporta-re i tagli allo stipendio e rispondere alle dichiarazioni della parte avversa, hanno impedito di trovare il tempo di appron-tare una legge a tutela dei consumatori. Perché di questo si tratta di tutela e ri-spetto per chi ogni settimana va a fare la spesa. Non so se vi capita di andare al supermercato, io sì. Accompagno al sabato, come milioni di altri forzati della spesa nel fi ne settimana, mia mo-glie spingendo il carrello. Sugli scaffali è un fi orire di colori nazionali, di nomi

inneggianti ad una bucolica campagna italiana, di sorridenti fanciulle e simpa-tiche immagini che richiamano l’italico paesaggio eppure, di tutto quello pubbli-cizzato, pochissimo è italiano. L’agri-coltore che accarezza il proprio grano per poi farne pasta è nostro connazionale solo per il 10%, tanto è il grano italiano che fi nisce nella più italiana delle paste; nel mondo su cinque forme di formag-gio venduto come Parmigiano Reggiano solo una arriva dall’omonimo consorzio. Si tratta di una gran presa in giro nei confronti dei consumatori che dovrebbe spingere tutti noi, i forzati della spesa nel fi ne settimana, ad attuare uno sciopero mangereccio all’insegna del Tricolore. Quando posso mangio Italiano!

Quando posso mangio italiano. Non per un campanilismo di tipo calcistico, ma per la ra-

dicata convinzione che l’agroalimenta-re italiano sia la massima espressione dell’equilibrio tra qualità, sicurezza alimentare, tradizione, cultura e conve-nienza.Ho iniziato dicendo quando posso per-ché di frequente mi è impossibile farlo. Non perché lontano dal suolo patrio e alla prese con una cucina esotica, ma perché molto spesso di italiano nel cibo c’è solo la confezione o il nome. Sia chiaro, non ho nulla contro i cibi fran-cesi o etnici o di qualsiasi altra prove-nienza, ma preferisco italiano e vorrei sapere se quel che metto sulla mia ta-vola lo è o no.Nelle ultime settimane la Coldiretti, il più grande sindacato agricolo d’Eu-ropa, ha denunciato l’indiscriminato utilizzo di derrate alimentari straniere per confezionare cibo generalmente ri-conosciuto come italiano. Ai valichi di frontiera gli agricoltori della Coldiretti hanno segnalato e documentato, l’ingresso di autoarticolati cari-chi di cosce di suini destinati a salumifi ci di località note per la produzione di pro-sciutti tipici, autotreni colmi di formaggi o pa-sta fi lata con destinazione italianissime cittadelle conosciute nel mondo come patria di formaggi caratteristici. La leg-

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Mangio Italiano

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di Daniela Capone

Dagli inizi delle radio private al successo con una costante:

la volontà

Emozionata, mi preparo all’inter-vista. Impossibile negarlo, sono davvero eccitata al pensiero di

poter intervistare una Donna in carriera. Una Donna che può dire “io ce l’ho fat-ta”.

Anna Pettinelli, si può davvero defi nire una donna di successo.

La sua carriera inizia all’età di 16 anni, come presentatrice radiofonica in radio locali private. Da lì, la sua scalata non si è ancora fermata. Donna, mamma, diret-tore, presentatrice radiofonica, attrice, opinionista.

Che invidia! Ma che fortuna poterla in-tervistare!

momoziziononata,a,,,, m mi iiii ii prprppp epeppppararo o ala l’inter-mozionata, mi preparo all interviiiissststaa. I IIImpmm osssisisiibbibibbbbbbbbb lelele nnnegegararllo, sos no dadadadaaavvereroo o o ecccicitataaaaaaatttattatattt aa al l pppep nssieieroro di

poteteteteter iinintetetetetet rviiiiistarereee u unananaaa D D DDD DDDDDDononnnnnananana ii i in n n n cacacacarrrrrrrieieraaa. .Unnnnna Doonnnnnna cheeee eee pup ò ò dididididididiiiirrrrrereerrr ““ioio c ceee l’’hoho fffat-tttata””””.”.

AnAnAnAnAnna P P PPetetetetettiititiitt nenenenenelllllllllliiiii, si i i pupupupupuò davvvverererroooo oo defi finnnninninirerer una ddddodonnnna aa di succccccesso.o..

LaL ssuuuua carriririririera a ininininininnizia alllllllllll ’eeeetàtàttàtàtàà ddddd diiii 1666666 aaaaaa annnnnnnnnnnn iii,i,ii,i comememememe preseeeeeentntn atriicccecc radioooofonica iiiin radiiiiiiiio oooolocali p p ppppririvavavaaaaatetetetettt . DDDDDa lllì,ì,ì,ì,ì, llll laaaaa susususuua scalatttttta aa a aaa non n n n n n ssis è ancoooooorra ferrerrmmmamm ta. DDDonnnnaa,a,a,a m m mmmmm ammmaaaaaa, diret-----tototototore, prprprprpreseseseseseentataaaatrtrrttrtrricicicicciicce eee ee rararararadidididiofoffffoooonooo ica,a, attriceeee,, , ,,,opopininioioooonista.

CCCChCC e innnnvvvididia!a Ma chhhhe fortrtrtrtununuu a a a aa ppopopopootetetetetetterlrlrlrlrlrlrrrr aaaaa a inininninini -teervrvisstaaaaarerererer !

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INTERVISTA

Impossibile non notare il suo tono di voce. Deciso. Sicuro. In maniera molto di-sponibile si concede alla mia inesperta intervista. “Chissà quante volte avrà sentito queste domande” mi domandavo nervosamente ascoltando il suo saluto. Respiro profondamente e dopo averla ringraziata per la disponibilità, inizio:

Anna Pettinelli, la conosciamo come presentatrice radiofonica, come opi-nionista, come attrice, ma in realtà,

quale tra questi incarichi professionali le da maggiori soddisfazioni?

“La radio è ed è sempre stata il mio la-voro e anche se mi piace fare altre espe-rienze, amo la mia professione.Per quanto riguarda fare l’attrice, beh, non l’ho mai considerato un vero lavoro. Mi sono divertita a provarci ma il cine-ma richiede molto impegno.”

Lei crede che oggi c’è qualcuno che meri-ta di stare in televisione o sono troppe le persone che scendono a compromessi e

nonostante scarse capacità ottengono il suc-cesso?

“Chi scende a compromessi non è perché non ha capacità, ma fa delle scelte che io personalmente non farei. E’ disposto a partecipare a programmi a basso conte-nuto, ma purtroppo questo è il sistema, per fare ascolti bisogna accontentare il pubblico e la qualità spesso si abbassa. Io preferisco prenderne le distanze.”

Per Anna Pettinelli, cosa signifi ca essere Donna nel XXI secolo?

“Devo fare una premessa: io sono stata molto fortunata, non mi posso lamen-tare, ma non mi sono mai posta questo problema. Non ho mai incontrato osta-coli e mai sono stata vittima di sessismo, ho sempre lavorato e non mi sono mai trovata in diffi coltà. Esiste una sola dif-

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ferenza certa tra l’essere donna e l’essere uomo: noi donne possiamo mettere al mondo i fi gli, gli uomini no.”

Nel corso degli anni, ha mai avuto un modello a cui ispirarsi?

“In realtà, quando ho iniziato a fare radio, non c’erano molti modelli da seguire. Sono stata una delle prime in Italia. Mi viene in mente che pro-babilmente le radio americane potevano offrire modelli da imitare, e forse questi potevano esse-re gli unici ai quali potersi ispirare.”

E lei, oggi, si sente modello?

“ Assolutamente no, non mi sento modello per nessuno. Sono felice quando mi chiedono con-sigli, e sarei onorata se qualcuno pensasse di ispirarsi a me, ma sono dell’idea che ognuno di noi ha le proprie peculiarità, siamo tutti diversi, quindi ben vengano i consigli pur mantenendo il proprio modo di essere.”

Anna e la musica?

“Beh, è il mio pane quotidiano. Io vivo di musica ma devo ammettere di avere dei gusti particola-ri. Quella che ascolto io, a casa, è decisamente insolita, non potrei metterla in programmazione su RDS, mi piace quella alternativa, strana, par-ticolare.”

Anna e la politica?

“Si, Anna vota!”

Anna e i reality?

“Sono anche opinionista quindi, sì. Li seguo. Mi divertono, mi annoiano, mi innervosiscono, li amo, li disprezzo e li critico!”

Quali sono le sue migliori qualità, quelle che maggiormente l’hanno aiutata nella sua car-riera?

“Ho una gran faccia tosta. Diffi cilmente mi emo-ziono, non ho paura, questo è il mio segreto.

o vivo di musicama devo ammettere di averedei gusti particolari,mi piace quella alternativa, strana

Iomdm a.

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INTERVISTA

L’emozione mi cattura solo quando non so fare qualcosa. Di cosa dovrei avere paura? E per cosa dovrei essere emozionata? E’ il mio lavoro!”

Quali sono i difetti di Anna Pettinelli?

“Io ho sempre ragione! Sono una gran testarda!”

Ha dei rimpianti?

“Sinceramente no! Non vivo di rimpianti, la vita è fatta di scelte. Se penso al passato forse ci sono state alcune occasioni che ho perso oppure ho voluto perdere, ma questi si chiamano limiti e fanno parte del bagaglio di ogni persona.”

Mi domando quali possano essere, in una don-na realizzata come lei, le prossime tappe, gli obiettivi e i desideri nella vita lavorativa. Sem-

pre che ce ne siano?“Sì, ho degli obiettivi e desideri. Ad esempio trasmettere ciò che ho imparato a chi ha la mia stessa passione. Qui, a RDS, teniamo dei corsi di perfezionamento ed è davvero importante il lavoro che stiamo facendo. Non è come insegna-re a giocare a tennis, è molto particolare come insegnamento ed è una delle cose che seguo con maggior passione.”

Davvero soddisfatta della mia intervista, saluto cortesemente Anna Pettinelli, ringraziandola per la sua gentilezza e disponibilità.

Ci sono persone che lasciano il segno. Ci sono persone che con una sola parola ti spingono a rifl ettere. Per me, Anna Pettinelli non è stata solo questa intervista, ma è stata una Donna che ha espresso la sua intelligenza, la sua femminilità in pochi minuti. Testarda e decisa ha saputo ar-rivare in alto. Tanta gavetta, tanta esperienza e tanta determinazione. Ora, dopo questo –a tu per tu – anch’io mi sento più carica, più grintosa e determinata!Temo tuttavia che la testardaggine sia però l’uni-co punto in comune con una professionista di quel calibro. Avrei ancora mille domande da farle, ma soddi-sfatta chiudo il taccuino e, ancora più convinta di quanto lo fossi in precedenza, ad alta voce mi ripeto: “Chi vuole, può!”.

Anna Pettinelli

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di Simona Rapparelli

L’imperante polemicasulla revisione della legge che regola la stampa

spesso nasconde altri interessiin un settore

il cui i confi ni di libertàsono molto confusi

Non è mai facile parlare di libertà di stampa. E’ un argomento dai confi ni

decisamente sfumati e di cui spesso si è parlato troppo e in modi quasi sem-pre troppo generici. E’ diffi cile affron-tare tale argomento anche alla luce dei fatti che in luglio hanno colpito proprio Pavia, città (e provincia) investita im-provvisamente da uno scandalo quasi più grande di lei: è arrivato in un giorno meterologicamente bollente ma come un fulmine a ciel sereno l’arresto del di-rettore dell’Asl cittadina, per concorso in associazione mafi osa e corruzione; idem per le accuse rivolte all’assessore al Commercio del Comune Pietro Tri-vi.Dopo i titoloni a sei colonne della stampa locale, è arrivata puntuale la pubblicazione dei testi delle intercet-

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ATTUALITÀ

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Libertà?di stampa

ATTUTUTUAAALITÀ

tazioni telefoniche, che ha spinto molti pavesi a leggere e a rimanere a bocca aperta davanti ai nomi, alle affermazioni e alle minacce, spesso davvero poco ve-late, che hanno letteralmente inchiodato molte persone coinvolte alle proprie af-fermazioni e alle azioni che ne sono se-guite. Intanto, nei giorni precedenti allo scoppio del caos pavese, nei principali mezzi di comunicazione le opinioni cir-ca la libertà di stampa sono state varie-gate: molte testate giornalistiche hanno aderito agli scioperi indetti dai sindacati contro la cosiddetta legge bavaglio, al-cune hanno voluto però precisare che probabilmente i giornalisti avrebbero fatto meglio a non tacere, ma anzi, forse sarebbe stato il caso di utilizzare i mezzi di comunicazione per dare informazioni agli spettatori e creare opinione, ricor-dando che spesso le intercettazioni coin-

volgono e “sbattono in prima pagina” fatti delicati e molto pri-vati (vedi intervento di Clemente Mimun, direttore del Tg5 dell’8 luglio).Strano però che nella bagarre mediale che è seguita alla pro-posta del disegno di legge sulle intercettazioni, nessuno abbia par-lato di un fenomeno che per molti giornalisti è pane di ogni giorno: alzi la mano il collega a cui non è mai capi-tato di imbattersi in un fenomeno si-curamente non raro, quello di vedersi tagliare un articolo per esigenze di pubblicità. Non nascondiamoci dietro ad un dito: l’editoria e il commerciale vanno troppo spesso deliziosamente a braccetto, una sostiene l’altro e vice-versa, in uno strano giro di walzer fatto di commistioni a volte poco controllabili.

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I pubbli-redazionali, articoli scritti per accompagnare e promuovere una pagina pubblicitaria, per gli addetti ai lavori si chiamano banalmente marchette... Un motivo ci sarà, no?Almeno in parte il concetto intoccabile della libertà di stampa deve necessaria-mente contemplare anche questo ver-sante, ovvero il delicato equilibrio che dovrebbe permettere alla stampa di non essere piegata alla volontà del vil dena-ro. Un articolo di approfondimento trop-po lungo che non lascia spazio ad un box

pubblicitario va sfrondato, salta se non è in grado di creare appeal nel lettore, se non gli riesce di far aumentare le ven-dite. Può anche essere ben fatto, ma se non lo “compra” nessuno, sarà diffi cile vederlo pubblicato. Quante battaglie av-vengono nelle redazioni di tutto il mon-do con gli agenti che quotidianamente si avviano per cercare sponsorizzazioni per la carta stampata? Quante volte nel-la casella mail di un giornalista arriva la richiesta di pubblicazione (ovviamente a titolo gratuito) di testi che racconta-

no di quant’è buona la pizza di Ciccio sul lungommare di Surriento? Vuol dire fare pura informazione raccontare in un articolo che nel bar TizioCaio di via Tal-detali è stato organizzato un bel concerto jazz? Dove fi nisce il lavoro del redattore e dove inizia quello dell’agente di com-mercio? Non stiamo cercando di dare ragione all’uno o all’altro, perché tutt’e due le categorie lavorano sodo e vanno rispettate, il problema di fondo è quello di tracciare un confi ne tra i due ambiti, che in realtà ad oggi è quasi inesistente.

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ATTUALITÀ

Musica, cinema e letteratura per la rassegna autunnale del Collegio GhislieriIntervista a Giulio Prandi, Direttore Musicale del Collegio Ghislieri

M° Prandi, si è da poco conclusa la Primavera barocca del Collegio Ghislieri. Il bilancio è positivo? Direi proprio di sì. Siamo partico-larmente soddisfatti per la presenza di un pubblico in costante crescita: 1.800 presenze in otto serate e quasi 90 abbonamenti sono dati che in questo momento difficile per lo spettacolo dal vivo dimostrano un’affezione preziosa da parte del pubblico, che ci gratifica e ci spinge a proseguire su questa strada. Il nostro accoglimento lo scorso maggio nel REMA, la prestigiosa Rete Europea dei Festival di Musica Antica, testimonia inoltre come la nostra programmazione stia riscuotendo apprezzamento anche a livello internazionale.

E per il prossimo autunno che cosa avete in program-

ma? Come consueto la nostra programmazione autun-nale lascerà temporaneamente il repertorio barocco per esplorare altri percorsi, con suggestive contaminazioni tra generi, con spettacoli musicali ma anche proiezioni cinematografiche e incontri letterari.

Troveremo dunque delle proposte accattivanti anche

per il pubblico più giovane? Sì, la Rassegna è idea-ta con un occhio di riguardo per i giovani proprio per-ché costituisce anche un’occasione per presentare nel quadro della nostra attività educational produzioni giova-nili curate e di alto livello, con la partecipazione del Coro del Collegio Ghislieri accanto ad artisti di fama. Credia-mo che questa formula sia particolarmente importante per la diffusione della musica sul territorio e tra i giovani in particolare e sono contento che, oltre alla Fondazione Cariplo, alla Regione Lombardia e al Comune di Pavia, anche la Provincia di Pavia sostenga da quest’autunno il nostro progetto con un importante contributo.

Collegio Ghislieri

Leggere un articolo può signifi care tante cose: capirlo, a volte condividerlo, trarre la giusta informazione, farci sorridere se è un approfondimento scherzoso o farci rilassare. Un pubbli-redazionale nella maggior parte dei casi non riesce a fare tutto questo, il suo scopo è sostanzial-mente unico: far sì che il lettore (piut-tosto che l’ascoltatore o lo spettatore), compri un prodotto, vada in una spa, giochi una lotteria, insomma, metta in circolo moneta. Una divisione di questo genere potrebbe aiutare i fruitori a fare

un po’ di chiarezza su quello che stanno leggendo, in modo tale da renderli alme-no più consapevoli. C’è chi poi fa l’estremista sostenendo che la pubblicità andrebbe semplice-mente tolta di mezzo del tutto: in questo caso chi promuoverebbe e sosterrebbe nuove proposte editoriali? Chi aiutereb-be i giornali e i giornalisti a stare in pie-di in un periodo di continui tagli? No, il ragionamento non torna nemmeno per-correndo la via integralista, che appare impraticabile.

“Non demonizziamo”, sembrerebbe quindi la parola d’ordine di questi ultimi diffi cili tempi, in cui il disegno di legge sulle intercettazioni può rischiare di im-bavagliare l’informazione forse quanto il tentativo di screditarla e di renderla il più possibile vendibile può incrinare il meccanismo virtuoso di molte testa-te giornalistiche che tentano ancora di puntare sulla qualità e sul passaggio di notizie.

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di Paola Arensi

Tempo d’estate ma anche di libri, tra poco si torna sui banchi di scuola. Dal mese di settembre entrerà in vigore la riforma

scolastica voluta dal Ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, rivolta agli studenti che si iscrivono per il primo anno di ogni livello. I cambiamenti sono veramente molti anche se, travolti da nuove esperienze, impegnati a cono-scere numerosi amici, che saranno più del solito perché si prevedono classi “affollate”, i ragazzi li percepiranno soltanto gradualmente. Il Mini-stro intende rimodernare un sistema obsoleto, eliminando percorsi risultati inutili mettendo in un angolo i “fannulloni” e lasciando spazio alla voglia di fare e alla meritocrazia. A partire dal

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ATTUALITÀ

terminate le vacanze,ogni prima torna sui banchi di scuola alle prese con la riforma

Riprendela scuola…riformata

2011 i docenti migliori potranno ricevere un bonus di massimo 7.000 euro come premio di produttività. L’assistenza sco-lastica inizia presto con la possibilità dei genitori di mandare alla scuola dell’in-fanzia i loro piccoli dai due anni e mezzo di vita. Sì al maestro unico della primaria e all’educazione civica. Per quanto ri-guarda la scuola secondaria superiore si mira allo sviluppo delle competenze di base, italiano, matematica, scienze e lin-gue straniere, per mettere l’Italia al passo con gli altri paesi dell'Unione Europea. Nei licei gli indirizzi e le sperimentazioni saranno ridotti da più di 750 a 20. Artisti-

co, che prevede 6 diversi indirizzi e quin-di arti fi gurative, architettura e ambiente, design, audiovisivo e multimediale, gra-fi ca, scenografi a; classico; linguistico; musicale e coreutico; scientifi co, in cui è disponibile l'opzione scienze applicate, che non prevede il latino ed è caratteriz-zata da un più alto numero di ore dedicate a biologia, chimica, scienze della terra e informatica; scienze umane, con un'op-zione economico-sociale e lo studio di antropologia, metodologia della ricerca, psicologia e sociologia, seconda lingua straniera al posto del latino, diritto ed economia politica. Gli istituti tecnici sa-

ranno di carattere economico, suddiviso in due indirizzi e quindi amministrazio-ne, fi nanza e marketing e turismo e tec-nologico, con ben nove indirizzi: mec-canica, meccatronica e energia, trasporti e logistica, elettronica ed elettrotecnica, informatica e telecomunicazioni, grafi -ca e comunicazione, chimica, materiali e biotecnologie, sistema moda, agraria, agroalimentare e agroindustria, costru-zioni, ambiente e territorio. Nella forma-zione professionale ci sono due diversi settori: industria e artigianato, suddiviso in produzioni industriali e artigianali e manutenzione e assistenza tecnica e pro-

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fessionale dove si potranno approfondire servizi per l’agricoltura e lo sviluppo ru-rale, socio-sanitari, per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera e commerciali. La riforma punta anche ad uno studio più intenso delle lingue straniere. Con un diploma professionale si potrà frequen-tare l’università. Il ministro Gelmini ha limitato le ore di lezione, di 60 minuti, a 30/32 –massimo 35 per l’artistico-. Al termine delle scuole medie gli studenti potranno scegliere di frequentare un per-corso formativo organizzato dalle regioni per conseguire una qualifi ca triennale e un diploma quadriennale riconosciuti a livello nazionale. Infi ne l'iscrizione al quinto anno della scuola superiore o la frequenza a un corso di preparazione universitario. E’ stato posto un limite an-che alla presenza di stranieri in una stes-sa aula con un tetto massimo del 30 per cento. Bocciature all’orizzonte per chi invece “marina” la scuola e sms per avvi-sare i genitori. Inoltre, per adeguare agli standard internazionali le valutazioni, “salvando” gli studenti dalla discreziona-lità dei docenti, si punta a garantire pro-ve unifi cate che permettano un giudizio “oggettivo” del ragazzo. Anche all’esa-me di maturità. Nel 2010 prosegue anche la riforma universitaria che è orientata verso un sistema meno burocratizzato nell’intento di stimolare autonomia e concorrenza tra le università. Dopo la laurea di primo livello (ex laurea trienna-le) e la laurea magistrale (ex specialisti-ca) che dura due anni, master universitari di primo e secondo livello della durata di un anno e il dottorato di ricerca di 3 anni. Ma le novità principali più contestate sono i tagli previsti per ogni ateneo che porteranno ad una drastica riduzione dei fondi a disposizione delle università e a una netta riduzione di corsi ritenuti “inu-tili”. Per alcune professioni come quelle di medici, avvocati e insegnanti, l’abi-litazione all’esercizio si conseguirà fre-quentando, dopo la laurea, le specifi che scuole di specializzazione o praticantati,

che durano in genere 1-2 anni e prevedo-no l’esame di Stato. Le modalità per il su-peramento degli esami sono stabilite, in modo autonomo, da ogni ateneo e vengo-no specifi cate nel regolamento didattico del corso di studio: possono consistere in prove scritte o orali, o giudizi di idoneità. Tuttavia la riforma universitaria preve-de che, al termine della laurea di primo livello, vi sia una prova fi nale che viene decisa da ogni Ateneo. Quindi adesso è prevista la stesura della tesi e la presen-tazione alla commissione solo al termine della laurea magistrale. Tra le novità più sentite: la laurea in scienze della forma-zione primaria diventa abilitante all'inse-gnamento.

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ATTUALITÀ

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di Daniela Capone

Crisi. Crisi. E ancora crisi! Ma dun-que che fare? Non si parte? Rima-niamo in città a boccheggiare?

Secondo i dati raccolti da Confesercenti, quest’anno a partire saranno in 39 milioni. Molti di più rispetto l’estate scorsa. Ma gli italiani sembrano aver cambiato metodo. Infatti l’unico calo registrato nelle va-canze degli italiani è la permanenza fuori casa.Vacanze sì, ma vacanze a rate. Fine setti-mana e gite fuori porta vanno per la mag-giore.Non si usa più fare una, due o tre settima-ne al mare. In voga, per l’estate 2010, ci sono le mini-vacanze. Il 17% degli italiani preferisce provare a risparmiare. Bye bye settimana al mare, welcome weekend! Le vacanze insomma, non cedono alla cri-si. Se prima la media era di circa di 10 giorni, a conti fatti, quest’anno la media si abbassa a circa 8 usando quindi un budget più basso senza rinunciare alle sospirate ferie. L’italiano escogita durante l’inverno come potersi organizzare il meritato relax estivo. Tipico momento da condividere con la famiglia, la vacanza, per il 46% dei nuclei familiari, è giusto trascorrerla in al-berghi o pensioni. In discesa il 4 e 5 stelle, in aumento il 3 stelle. Altra particolarità è che, spinti dai prezzi più vantaggiosi, gli

Yes weekend!

Quest’estate non cambiare!Stessa spiaggia stesso mare!

Ahimè, non proprio

Vacanza si, vacanza no!

aranno in 39 milioni.estate scorsa. Ma gli

er cambiato metodo.registrato nelle va-la permanenza fuori

nze a rate. Fine setti-ta vanno per la mag-

na, due o tre settima-per l’estate 2010, ci Il 17% degli italiani

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Quest’estate non cambiare!Stessa spiaggia stesso mare!

Ahimè, non proprio

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VACANZE

italiani stanno ridisegnando la mappa delle località più richieste e alcune re-gioni stanno vivendo un vero boom.Tattiche, escamotages e piani studiati alla perfezione per un’estate all’insegna del risparmio. Bisogna fare i conti con il portafoglio e questo spinge ad un’ana-lisi più attenta delle offerte. Cosa certa è che nelle località balneari italiane, è impossibile trovare una stanza libera per trascorrere un fi ne settimana. La parola “crisi” dunque, sembra essere sulla bocca Degli italiani ma nel portafo-glio solo in parte.No, non si rinuncia a partire. Ma si pro-

va a risparmiare. L’attenzione al costo c’è e “stessa spiaggia, stesso mare” è un concetto che per ’estate 2010 è alieno in parte da rivisitare.“Vacanza” per l’italiano è cambiare re-gione. Per la maggiore la Puglia e la Si-cilia per le località di mare, Trentino Alto Adige per la montagna. Intramontabile la bella Sardegna, che però, quest’anno perde qualche vacanziero affezionato ri-spetto agli anni scorsi. Per chi “vacanza” invece signifi ca “estero” , ecco che la Spagna balza al primo posto della clas-sifi ca come meta preferita. Ma, visto che si sta parlando di crisi, impossibile non

valutare la Grecia. Il 13% degli italiani ha scdto di visitare la vicina Greci` forse anche perché oltre ahl’indubbio fascino storico e paesaggistico offre anche un certo risparmio.Come biasimarci. Dopm un lunfo e ri-gido inverno di lavoro e freddo, di sa-crifi cI e rinunce … chi ha il coraggio di dire di no a qualche giorno di mare, sole e relax?Insomma, prepariamo i bagagli e contia-mo i soldi nel portafogli. Weekend, ecnnomia e non uscire dal budget stabilito sono il must dell’estate 2010.

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di Teresa Passondri

E’ un vulcano di idee e progetti, fer-mamente convinto com’è che la cultura sia un formidabile veicolo

di promozione del territorio, nell’ottica di valorizzare le ricchezze e le bellezze del-la nostra provincia. A Marco Facchinot-ti, assessore provinciale ai beni culturali nonché vicepresidente dell’ente di Piazza Italia, brillano gli occhi nel parlare delle nuove iniziative in cantiere: “Abbiamo appena stanziato cinquantamila euro per le pro loco, i comuni e le associazioni, allo scopo di promuovere manifestazio-ni, feste e rievocazioni storiche” ci spie-ga. Un contributo che darà una boccata d’ossigeno alle piccole realtà locali che faticano a mantenere vivi usi e costumi e a proporre eventi che altrimenti andreb-bero perduti, insieme all’identità e alla peculiarità dei territori, così diversi tra Lomellina, Oltrepò e Pavese, così simili

nell’attaccamento alle proprie tradizioni e alle proprie peculiarità. Piccola pausa estiva per ricaricare le batterie “e ripartire a testa bassa a settembre” e poi via con un mese carico di appuntamenti da non perdere. Si comincia subito il 7 settembre con il concerto della PFM in programma nella suggestiva cornice del cortile del Castello Visconteo di Pavia. Un evento che è diventato ormai consuetudine per l’Assessorato alla cultura che organizza l’appuntamento, in collaborazione con la Fondazione Banca del Monte, per se-gnare il rientro dalle ferie. L’esibizione della Premiata Forneria Marconi è una sorta di antipasto del Festival dei Sape-ri, frutto della sinergia, avviata da tempo, con il Comune di Pavia e con il collega Gian Marco Centinaio con cui Facchi-notti condivide la fede leghista. La PFM, guidata dal suo inossidabile leader Franz

Di Cioccio, si esibirà in uno spettacolo articolato in due parti, un omaggio a Fa-brizio De Andrè e una carrellata dei suc-cessi storici della band. “Mi auguro che vengano pavesi da tutta la provincia” è l’aspettativa di Facchinotti “Il concerto è gratuito e aperto liberamente al pubblico. Sicuramente le generazioni passate, ma anche molti giovani appassionati di buo-na musica, apprezzeranno”. L’attenzione si sposta poi sull’immenso patrimonio di musei e biblioteche della provincia, luoghi, secondo Facchinotti, non più polverosi e crepuscolari, ma “diventati vivi, vissuti, spazio di incontro delle fa-miglie e richiamo per i ragazzi”. In tale direzione si inserisce l’accordo che si sta per concludere con l’Università di Pavia, una convenzione che permetterà a tutti gli utenti di usufruire di un numero con-siderevole di “record”, siano essi libri,

Cultura,veicolo di promozione

Provincia di Pavia

Assessorato ai Beni e alle Attività Culturali

tel. 0382.597415-227

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ATTUALITÀ

Marco Facchinotti,assessore ai beni culturali e vice presidente provinciale,ci accompagna in un settembre di spettacolo tutto pavese

supporti multimediali, cd e dvd, grazie alla rete interattiva che si creerà su tut-to il territorio. Da sottolineare inoltre, un progetto cui l’assessore Facchinotti tiene particolarmente, l’atteso via libe-ra da parte della Regione Lombardia del cosiddetto “Bando REIL”, ovvero Registro Eredità Immateriali Lombar-de, cui Pavia ha aderito. Si tratta di uno screening a 360° avviato sulle vecchie cascine lomelline in collaborazione con l'Ecomuseo del Paesaggio Lomellino, il GAL Lomellina e la Cooperativa Curma. Lo studio è consistito in una ricerca sul mondo che gravitava attorno ai cascina-li, dalle usanze alle tradizioni, dalla vita quotidiana ai sistemi di auto sostenta-mento di quei microcosmi. La ricerca, condotta proprio su beni non tangibili ma di enorme valore storico e culturale, vuo-le portare alla luce gli aspetti dimenticati

della vita contadina, a volte tramandati solo oralmente nei racconti degli anziani, un patrimonio che confl uirà in un libro. Un volume della memoria, nel solco del recupero della tradizione lombarda. Set-tembre è poi il mese per antonomasia del Palio per l’intera Lomellina: sei appunta-menti diventati un elemento di attrattiva turistica, come spiega lo stesso Fac-chinotti “Sostengo queste ma-nifestazioni con convinzione perché sono uno straordinario viatico per richiamare turisti da tutta la regione”. Mede con il Palio d‘la Ciaramela, Robbio con quello dl’Ur-mon, Cergnago intitolato al Bove Grasso, Garlasco con il Paliottone, Mortara con il noto Palio dell’Oca e Valle con il Pa-lio di Barlafus, sono considerati

ormai un “classico” da non perdere. A fi ne settembre, precisamente il 25 e 26, verrà riproposto infi ne “Fai il pieno di cultura”, uno degli eventi immancabili voluti dalla Regione, spostato quest’anno dalla sua solita collocazione primaveri-le per via della competizione elettorale. Appuntamento a fi ne settembre quindi

con una serie di spettacoli, cinema, teatro, musica,

distribuiti su tutta la provincia in luoghi e località particola-

ri, come abbazie e chiese storiche, per portare arte e cultura fuori dagli

spazi canonici.

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ero della tradizione lombarda. Set-e è poi il mese per antonomasia del per l’intera Lomellina: sei appunta-diventati un elemento di attrattiva

ca, come spiega lo stesso Fac-tti “Sostengo queste ma-azioni con convinzione é sono uno straordinarioo per richiamare turisti

utta la regione”. Mede l Palio d‘la Ciaramela, io con quello dl’Ur-Cergnago intitolato alGrasso, Garlasco con il tone, Mortara con il noto dell’Oca e Valle con il Pa-Barlafus, sono considerati

voluti dalla Regione, spostato quest’anno dalla sua solita collocazione primaveri-le per via della competizione elettorale. Appuntamento a fi ne settembre quindi

con una serie di spettacoli, cinema, teatro, musica,

distribuiti su tutta la provincia in luoghi e località particola-

ri, come abbazie e chiese storiche, per portare arte e cultura fuori dagli

spazi canonici.

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MARCO FACCHINOTTI - VICEPRESIDENTE E ASSESSORE AI BENI E ALLE ATTIVITÀ CULTURALI

Assessorato ai Beni

alle Attività culturali

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I.p.

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ATTUALITÀ

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di Chiara Pelizza

Sostenibilità e sicurezza per i cittadini nel rispetto dell’ambiente e della storia locale

Robbio

“Si è appena concluso il primo anno del nostro man-dato amministrativo. L’entusiasmo iniziale che ci ha coinvolto, non è venuto meno, nonostante le scarse

risorse economiche con le quali quotidianamente ci dob-biamo confrontare, per affrontare le priorità inderogabili” afferma il sindaco di Robbio, Marcello Gasperini “abbia-mo già portato a compimento alcuni importanti progetti racchiusi nel nostro programma elettorale”. Diffi coltà in-ROBBIO - P.ZZA SAN PIETRO

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LOMELLINA PV

cluse e la precisione di bilancio tra entrate e uscite che il Patto di Stabilità richiede, Robbio è risuscito a confermarsi vera e propria capitale del volontariato, nonostante l’assessorato ai servizi sociali sia uno dei comparti più sofferenti per i diversi tagli fatti alla spesa pubblica. Riconosciuto recentemente dalla stampa nazionale come centro del volontariato, Robbio ha un servizio di telesoccorso, operativo grazie al sostegno del Comune, oltre ad una rete per l’assisten-za domiciliare agli anziani e alle fasce deboli della cittadinanza. “Sul territorio di Robbio operano una quantità di associazioni che

Il Palio dl'Urmon (urmon è il nome dialettale

dell'olmo), è così chiamato in ricordo dell'albero

secolare che per oltre duecento anni è stato parte

del paese, diventandone il simbolo.

Si inizia con giochi rionali e spettacoli teatrali e po-

polari.

La Sfi lata Storica con cinquecento fi guranti e grup-

pi folcloristici che rappresentano vari periodi sto-

rici importanti per il paese (dal tardo medioevo

alla denominazione spagnola del '600, fi no alla

tradizione campagnola con le mondine di metà

secolo XX), precede la corsa delle Carriole tra gli

otto Rioni, il cui vincitore si aggiudicherà il Palio.

All'interno della manifestazione, Sagra del Cote-

chino con maxi paniscia, salame dell'olla e altri

piatti lomellini.

il Palio dl'Urmon

cluStacapsiapuRidegraza “S

MARCELO GASPERINI - SINDACO DI ROBBIO

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si prodigano in maniera seria e costante per gli altri”; oltre mille persone quo-tidianamente si impegnano per il pros-simo in alcune associazioni quali Avis, Vigili del Fuoco, Croce Azzurra che effettua anche servizio di 118, Caritas, Oftal, Acli e la neonata Robbio nel cuore per la prevenzione e la diagnosi precoce delle malattie cardiache. Robbio è comune della Lomellina situa-to tra il fi ume Sesia e il torrente Agogna, noto per la presenza di un castello me-dioevale oggi di proprietà privata e tre chiese completamente ristrutturate; con-ta circa seimiladuecento abitanti per i quali l’amministrazione Gasperini punta ad una promozione e salvaguardia della

sicurezza individuale. “Uno dei nostri obiettivi è sicuramente incrementare il progetto sicurezza - afferma il Sindaco - entro breve il numero di telecamere presenti sul territorio comunale verrà aumentato e nuovi dispositivi saranno posizionati nei punti strategici e più iso-lati del paese per dare garanzia di tutela ai cittadini”. Per la stessa priorità legata alla sicurezza e all’incolumità, sono stati posizionati dissuasori per la velocità della auto: “Per indurre gli automobilisti a rallentare e a mantenere una velocità consona duran-te l’attraversamento del paese, abbiamo deciso di posizionare, anche nelle zone periferiche, alcuni dossi artifi ciali ed

altri saranno posizionati lungo tutte le principali arterie del paese”. Per quan-to riguarda la questione viabilità anche il parcheggio del centro urbano è stato regolato con la sosta a disco orario. A Robbio l’attenzione è grande anche per il rispetto dell’ambiente, in chiave di utilizzo di energie rinnovabili e rispar-mio energetico. Il montaggio dei pan-nelli solari al Centro sportivo e al Palaz-zetto comunale e il bando di gara per un impianto fotovoltaico per ridurre i costi dell’energia elettrica delle strutture co-munali, sono alcuni dei punti presenti nel programma dalla Lista Civica vin-citrice alle elezioni 2009 che ha portato all’elezione del Sindaco Gasperini.

ROBBIO - PAESAGGI CIRCOSTANTI

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INTERVISTA

Sede amministrativa e operativavia Robbio, 31 • Confienza (Pv)Tel 0384/674692 • Fax 0384/674984

Nasce con l’idea di realizzare prodottiin plastica per immagazzinare, stoc-care, catalogare,classificare materiali

di ogni genere in ambito industriale e pro-fessionale. Il successo è stato immediatoprima in Italia e successivamente in tuttaeuropa con la presenzaalle manifestazioni fieri-stiche più importanti delsettore ferramenta e ma-gazzino. Una mirata e co-stante politica di investi-menti in progettazione,tecnologie, stampi e so-prattutto in risorse uma-ne ha consentito e con-sente tutt’oggi a MobilPlastic di consolidarsi edi crescere in manieraesponenziale diventando

uno dei leader di mercato in Italia nel pro-prio settore. Pronta alle sfide del nuovomillennio, nel 1998 si espande anche con larealizzazione di un nuovo stabilimento pro-duttivo all’estero.Nel 2008 una ulteriore ed importante svol-

ta nella storia aziendale,l’acquisizione totale diuna nota azienda Italianaleader nei settori garden,enologia, casalinghi edecologia, raddoppiando ilfatturato e triplicando ivolumi di produzione.Ancora grandi investi-menti in tecnologia edinfrastrutture con produ-zione ventiquattro ore algiorno, hanno portato

l’azienda ad occupare complessivamenteuna area di 50.000 metri quadrati, di cuioltre 17.000 mq di superficie coperta, e adimpiegare complessivamente oltre 130 ad-detti tra collaboratori dipendenti ed esterni.La proprietà, la Famiglia Ruggerone, ed il

management aziendale, giovaneed estremamente dinamico, sonoa capo dell’azienda e pongono ‘IL

CLIENTE’ al centro di tutte le politi-che e strategie aziendali.

Lugani Roberto, 44 anni, robbieseDirettore Generale Mobil Plastic SpA

Sede legalecorso Pavia, 73Vigevano (Pv) www.m-p-group.it

Negli anni 60,più precisamentenel 1968, inizial’attività dellaMobil Plastic SpA

Dal 2010 l’azienda, identificata anche con ilmarchio MP GROUP si propone come unadinamica realtà industriale che raggruppa iseguenti marchi, molto conosciuti ed ap-prezzati ciascuno nel proprio settore di ap-partenenza:

FerramentaUtensileriaMagazzinaggioBricolage/Fai da te

EnologiaCasalinghiGiardinaggioEcologia/Raccolta differenziataPulizia/Cleaning

CollettivitàCateringForniture AlberghiereIndustria Alimentare

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ROBBIO - CHIESA DI S. PIETRO

I pannelli fotovoltaici saranno installati nella zona del depuratore, area di proprie-tà comunale, sul tetto di scuole e palaz-zetto “per venire incontro alle esigenze di risparmio energetico ed economico degli edifi ci comunali”, conferma il Sindaco. Per quanto riguarda le opere pubbliche si è concluso il rifacimento del piazzale antistante la Chiesa Parrocchiale, fi nan-ziato al 90% dalla Regione Lombardia: un’opera di signifi cativo impatto per la valorizzazione estetica e funzionale della piazza.Altri interventi sono stati effettuati nel-le scuole. Robbio offre sia il servizio di asilo nido che di elementari e medie in-

feriori, dove, per l’inizio del prossimo anno scolastico, saranno sostituite e si-stemante le caldaie. In particolare per i ragazzi ma in ogni caso per tutti, diverse possibilità di sport, dal calcio al basket, dal tennis alla ginnastica, alla danza, al podismo, alla pesca, al karate e ai gruppi di cammino. “Uno dei prossimi lavori da affrontare sarà sicuramente la manutenzione alle strade per una nuova asfaltatura” pro-segue Gasperini mentre dopo le vacan-ze partirà, in collaborazione con Clir – Consorzio Lomellino Incenerimento Rifi uti - una sperimentazione che coin-volgerà il centro storico per la raccolta

differenziata “con l’obiettivo di esten-derla sicuramente a tutto il territorio”. “Forti della volontà di portare avanti il nostro nutrito programma, che contiamo possa essere sostenuto da risorse eco-nomiche più importanti, ci apprestiamo ad affrontare la 26^ edizione del Palio dell’Urmon, sicuramente la manifesta-zione più coinvolgente ed importante per la nostra cittadina che, grazie agli sforzi di tutti, è diventata un appunta-mento interessante per tutta la provincia, come lo è sicuramente la fi era zootecni-ca e delle attrezzature agricole”, chiude il Sindaco.

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INTERVISTA

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PV

Valle Lomellina

di Chiara PelizzaLOMELLINA

Il principale campo produttivo del co-mune di Valle Lomellina, paese posto nel cuore del paesaggio risicolo pave-

se, è l’agricoltura. “La nostra compagine agricola e le industrie di trasformazione ad essa collegata sono per me e per gli abitanti di Valle motivo di orgoglio: mi è capitato spesso all’estero di vedere riso Curti o Colussi è questo mi fa ca-pire quando l’ossatura agricola della no-stra economia sia forte”, dice il Sindaco Roberto Carabelli, eletto tre anni fa tra le fi la dell’allora Alleanza Nazionale. Un paese moderno che conta all’incir-ca duemilacinquecento abitanti che per scelte mirate ad incentivare i servizi e a non penalizzare il piccolo commercio, ha deciso di non avere sul proprio territorio grandi centri commerciali. “Una scelta ponderata che questa amministrazione ha preso per sostenere i piccoli negozi di quartiere: tra bar, alimentari ed esercizi commerciali, a Valle abbiamo venticin-que attività”, continua il Primo cittadino. Sostenere il terziario e quindi obiettivo primario dell’amministrazione guidata da Carabelli, vallese doc, anche per an-dare incontro ai cittadini in un momento

Le inaspettate caratteristiche della patria del riso

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ROBERTO CARABELLI - SINDACO DI VALLE LOMELLINA

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di congiuntura economica particolarmen-te diffi cile per tutti. “Il negozio al detta-glio sicuramente contribuisce a contenere le spese e a evitare sperperi inutili in un momento in cui le diffi coltà sono ogget-tive”. Valle Lomellina, proprietà dei Beccaria nel lontano XV secolo, passò poi agli Sforza. Dopo vari vicissitudini e passag-gi di proprietà tra i signori che allora si alternavano con velocità sorprendente nel 1707 con tutta la Lomellina passò ai Savoia, confermandosi di fatto territorio

piemontese fi no alla defi nitiva separa-zione dal Piemonte e l’annessione alla provincia di Pavia e alla Lombardia nel 1859. Insieme ai comuni di Sartirana Lomel-lina, Lomello, Frascarolo e Zeme co-stituiva la cintura difensiva della parte sud occidentale del Ducato di Milano. Questa vocazione difensiva, dettata an-che dalla conformazione stessa del ter-ritorio, si evince ancora oggi dalla pre-senza in paese del Castello medioevale. Tra le attrattive storico- artistiche anche

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INTERVISTA

la chiesa di San Michele Arcangelo, co-struita su un’unica navata. Risalente al ventennio fascista, l’edifi -cio comunale concluso nel 1938 è stato riconosciuto dalla Sovraintendenza del-le Belle Arti come edifi cio storico “un riconoscimento importante”, riferisce Carabelli. Fiore all’occhiello dei servizi offerti ai cittadini più giovani dal comune di Valle Lomellina, la squadra di scherma. “Con alcuni degli allievi del Maestro Severi abbiamo raggiunto riconoscimenti a li-vello nazionale; in particolare la nostra atleta Ilaria Botti si è recentemente po-sizionata tra i primi della sua specialità in competizioni di carattere italiano”. La squadra di scherma è composta in tutto da cinquanta allieve: “É uno sport che mi piace molto: insegna carattere e di-sciplina”, continua il Sindaco. Oltre la squadra di scherma il Comune offre an-

AFFRESCHI NELLA CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO

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che una scuola di tennis e di calcio con circa cento partecipanti dai pulcini alla seconda categoria. A Valle una delle due strutture in cui sono ubicate le scuole è stata da poco ristrutturata con il ricon-solidamento delle solette; in paese sono presenti le elementari, le scuole medie inferiori e l’asilo. Il Comune di Valle Lomellina ospita anche due strutture dedicate agli anziani: Fondazione Don Ventura e Sant’Eulalia. Motivo di vanto e di orgoglio per citta-dini e amministrazione sono i volontari civici che collaborano in maniera cosan-te in tutte quelle attività necessarie ad

esempio per la raccolta dei rifi uti ingom-branti. Grande attenzione al verde pub-blico nei lavori di rivalorizzazione della zona cimiteriale dove saranno piantuma-te circa trenta piante. Recentemente si sono conclusi i lavori di ristrutturazio-ne della pesa pubblica e prossimamente saranno ultimati i lavori di asfaltatura grazie ai fondi ricevuti da Regione Lom-bardia.Una adeguata illuminazione è inoltre sta-ta installata nelle adiacenze del laghetto, frequentato dagli amanti della pesca, in via Cascina Prati e via della Pista, sem-pre per la ricerca di un’ottimizzazione

dei servizi ai cittadini. A Valle i rifi uti si separano: la raccolta differenziata è per il momento in via sperimentale e coinvolge i circa seicen-to residenti del centro storico: “Valle si è dimostrata all’altezza della raccolta dif-ferenziata e presto sarà estesa a tutto il comune” conclude il Sindaco.Dal 1998 il comune di Valle Lomellina ha stretto un gemellaggio con un co-mune europeo simile per dimensioni, ambiente, cultura ed economia: la coo-perazione in spirito di fratellanza è stata stretta con Fourques, un comune della Camargue.

VALLE LOMELLINA - ESTERNO DELLA CHIESA E SCORCIO PAESE

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INTERVISTA

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di Chiara Pelizza

Enzo Maria Spialtini è Sindaco di Garlasco dal 2001 e da allo-ra ha portato avanti, con tutta l’amministrazione, un lavoro di valorizzazione e sostegno dei servizi d’eccellenza che il

paese offre ai suoi cittadini. “In Garlasco esiste una vera e propria cittadella del volontariato di cui andiamo molto orgogliosi; grazie anche alla tante persone che offrono spontaneamente la loro collaborazione con le molte realtà associative presenti sul nostro territorio”, dichiara il Sindaco. Ol-tre quarantadue le associazioni presenti a Garlasco che, per l’or-

Garlascovolontariatoe tante iniziative

per la gente

ENZO MARIA SPIALTINI - SINDACO DI GARLASCO

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PAVIA E PROVINCIA PV

ganizzazione, rispondono ad una Con-sulta e che creano una rete di sostegno, anche dal punto di vista parasanitario, di rara effi cienza: la Croce Garlaschese innanzitutto, gestita dal Comune, con un impegno di 24 ore su 24 per il soccorso e poi Avis, Aido, Guardia Medica e Vigili del Fuoco si prodigano quotidianamente per assistere i garlaschesi, prevenire ed intervenire in momenti d’urgenza. “Ga-rantire tali servizi di alto livello è sicura-mente la nostra arma vincente: Garlasco è un comune all’avanguardia da questo punto di vista”, prosegue Spialtini. Per quanto riguarda gli interventi di ri-lievo sul territorio, a Garlasco la sinergia tra pubblico e privato ha portato a lavori di notevole rilevanza, in particolare per quanto riguarda i lavori pubblici e il set-tore viabilità. Investimenti importanti sono stati fatti i questi anni di ammini-strazione Spialtini: cinque le rotatorie nuove costruite anche vista la nascita di nuove attività commerciali, la realizza-

UNA FIGURANTE DEL PALIOTTONE

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zione di alcune delle quali è stata posta a carico dei privati in nome della sicurez-za viabilistica. Novità in fase di realizzazione la nuova piazza Unità d’Italia che so-stituirà ampliandola l’attuale Piazza Togliatti.”Prevediamo dopo l’estate di portare a termine il progetto, già inizia-to, di costruire questa nuova piazza che sarà luogo di aggregazione e sarà dedi-cata alla ricorrenza dell’Unità d’Italia, importantissimo momento della nostra storia”, continua Spialtini. La nuova piazza non è l’unico progetto di lavori pubblici di tali dimensioni realizzato di recente: piazza Europa è stata realizza-ta grazie ad un accordo tra amministra-zione comunale e privati. Il Comune di Garlasco ha nell’agenda delle opere pubbliche anche la valorizzazione della

nuova area industriale senza dimenticare il verde pubblico: tre parchi sono mante-nuti con irrigazione e interventi costanti di potatura a cespugli e alberi. “Grazie ad uno scambio di aree (ndr: il comune ha ceduto un terreno di sua pro-prietà su cui è stato costruito un nuovo complesso abitativo), nel retro dell’ex ospizio Sant’Anna è stata realizzata a carico di privati questa nuova area pubblica che offre anche cento posti di parcheggio auto in più nei pressi della piazza centrale”.Di grande importanza l’ultimazione del-la pista ciclabile che collega il paese alla frazione Bozzola, posta a due chilometri dal centro del paese e sede del notissimo santuario, che sarà ultimata entro la fi ne dell’anno. Un’opera importante anche dal punto di vista turistico, in particolare

per il turismo religioso che frequenta il santuario, costruito nel luogo della vi-sione della tredicenne Maria. Il fatto miracoloso avvenne all’incir-ca nell’anno 1465 quando la giovane ragazza, che aveva perduto l’uso della parola come conseguenza dell’aver as-sistito all’eccidio della sua famiglia da parte di soldati che combattevano nella zone della Lomellina, mentre curava il bestiame al pascolo, ebbe la visione del-la Vergine. La Vergine Maria consegnò un messaggio alla pastorella: “costruite qui un santuario per me” e così fu. Il paese della Lomellina conta quasi dieci-mila cittadini per i quali vengono offerti diversi servizi culturali presso il teatro Martinetti ma soprattutto aiuti economi-ci importanti alle persone in diffi coltà e ai nuclei familiari con persone diversa-

Sopra: GARLASCO - IL SANTUARIO DELLA BOZZOLA E IL MUNICIPIO

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INTERVISTA

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mente abili. A Garlasco centocinquanta cittadini, soprattutto i senior del paese, frequentano l’Università del tempo li-bero, “un modo di aggregazione sano e divertente per tutti”, scherza il Sindaco. Grazie a fondi regionali è stata bonifi cata un’area diventata oggi l’oasi del Vignolo gestita dalla Lipu. Con l’assegnazione di fondi sempre da parte di Regione Lom-bardia è stata ristrutturata la tribuna del palazzetto del campo sportivo. Lo sport infatti è un altro fi ore all’occhiello con una squadra di volley femminile posi-zionata in serie C e una scuola di calcio che conta centocinquanta iscritti, la FC Garlasco. “Dopo il rientro dalla vacan-ze, a parte il progetto di piazza Unità d’Italia, sistemeremo la zona cimiteriale e ultimeremo l’asfaltatura delle strade”, conclude il Sindaco.

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PVdi Fabio Rubini

LOMELLINA

Mortara, capoluogo della Lo-mellina (titolo che ottenne nel 1706 dai Savoia e che manten-

ne fi no all’unità d’Italia) in realtà offre molto di più durante tutti i 365 giorni dell’anno. La splendida San Lorenzo, col suo presepe ligneo e i suoi quadri sette-centeschi; la suggestiva S. Albino, con la leggenda di Amico e Amelio, i paladini di Carlo Magno inseparabili amici periti nella battaglia del 773, seppelliti in due chiese diverse e ritrovati l’indomani mi-steriosamente abbracciati nello stesso sepolcro. Da allora i numerosi pellegrini che si incamminavano sulla Via Franci-gena facevano (e fanno) tappa a quello che consideravano un vero e proprio san-tuario per pregare sulle tombe dei due pa-

ladini, le cui imprese erano narrate in nu-merose Chanson de geste. E ancora Santa Croce, l’Abbazia sorta per donazione di Adamo da Mortara che venne consacrata da Papa Urbano II e divenne sede dell’or-dine Mortariense, che per 350 anni fu uno dei più famosi e potenti d’Italia con sede nel magnifi co Palazzo Lateranense ancor oggi visibile. Nel ‘400 fu residenza di svago e caccia per i Visconti e gli Sforza e qui conob-be anche il suo momento di massimo splendore. A testimoniare la presenza di Ludovico il Moro in città c’è un palazzo che, secondo la tradizione, rappresen-terebbe l’antica palazzina di caccia del Duca di Milano e signore di Mortara. Oggi il “Palazzo del Moro” interamente

restaurato si è trasformato in un centro culturale per la valorizzazione del ter-ritorio. E proprio all’era di Ludovico e della moglie Beatrice d’Este, sorella di Isabella la “Signora del Rinascimento”, si ispira il corteo storico, tra i migliori della Lombardia e non solo, che si snoda per le vie del centro cittadino l’ultima domenica di settembre. Una fi umana di oltre 400 fi guranti divisi in sette Contra-de e la Corte dove, su tutti, spiccano le fi gure dei due signori di Mortara: Ludo-vico il Moro e Beatrice d’Este. Al termine del corteo si gioca il Palio dell’Oca. Stando alla leggenda il gioco sarebbe stato inventato per distrarre Be-atrice e le sue dame durante le lunghe giornate in attesa del ritorno degli uomi-

Salame d’oca e non solo.Sfi lata e palio medioevale e non solo.

Mortara

L'ASSESSORE FABIO RUBINIMORTARA - BASILICA DI SAN LORENZO

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MORTARA - ABBAZIA DI S. ALBINO

ago - sett 2010 | 42

ni impegnati nelle battute di caccia. Sul percorso le pedine umane si muovono a seconda dell’abilità degli arcieri che difendono i colori delle Contrade. Ne-gli anni la rievocazione storica, oggi più che mai tornata di gran moda, è diven-tata una delle carte vincenti della “Sa-gra del Salame d’Oca di Mortara”, il cui Consorzio di Tutela ha da tempo ottenu-to il marchio Igp. “Mortara, a meno di 50 km a sud di Milano è una città ideale per la classica

gita fuori porta - racconta l’assessore al Turismo Fabio Rubini -. In giornata si può visitare la città, pasteggiare a riso e oca e poi passeggiare per le vie del centro lontani dal traffi co intenso e dagli stress delle grandi città”. E in più: “Con l’aiuto di una guida fornita di regolare patentino abbiamo approntato una serie di itinerari turistici che possono essere prenotati dai visitatori andando sul sito del Comune (www.comune.mortara.pv.it) oppure chiamando la Biblioteca F.

Pezza (0384-91805) negli orari di aper-tura. Quasi duemila persone - racconta Rubini - hanno visitato la nostra città nel corso del 2009 e a questi si sono ag-giunti anche i pellegrini che percorrono la Via Francigena. E il 2010 sta facendo registrare numeri ancora più interessan-ti. Insomma - conclude l’assessore - se è vero che oltre il 50% delle opere d’arte catalogate nel mondo sono in Italia, an-che Mortara, nel suo piccolo, è pronta a fare la sua parte”.

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43

INTERVISTA

Betti GiancarloVia Vittorio Veneto 5227020 Dorno (PV)Tel. 0382.848180cell. 348 2290999

Sabbiature e lavaggio facciate stabili

Trattamento anti-scritte e anti-graffiti ©

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erum

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di Simona RapparelliCapo Barman AIBES

I.P.

Ci sono voluti ben quattro anni di lavori di

restauro per riportare agli antichi splen-

dori la tenuta di Villa Necchi alla Portalu-

pa. Ma ne valeva davvero la pena.

La splendida proprietà risale agli anni ’30,

costruita per volontà dell’imprenditore

pavese Vittorio Necchi, fondatore della

Necchi macchine per cucire, quale tenuta

di caccia e residenza estiva.

Era il 2006 quando Renato Grassini ed

Alessandro Fontana, imprenditori milane-

si, visitarono per la prima volta Villa Nec-

chi alla Portalupa. Alla loro vista la tenuta

si presentò in uno stato di totale degrado.

Il parco, che fi no agli anni ’80 era rigoglio-

so di piante secolari, prati ed orchidee,

era diventato una ‘selva oscura’. La dimora

principale, svuotata degli arredi e corredi

per eventi esclusivi in Lomellina

che l’avevano resa meta ambita di impor-

tanti personaggi, civili e militari, durante

la seconda guerra mondiale, risultava alla

stregua di un cascinale abbandonato, ag-

gredito da edere rampicanti che quasi ne

impedivano la delimitazione.

Ma i due visitatori milanesi si sono lasciati

sedurre dal lento fruscio dell’acqua della

Castellana, il canale che attraversa tutta la

tenuta. Il fascino della storia e del tempo

evocato dalla Villa li ha convinti a restau-

rarla.

‘Ogni tanto ripenso a Villa Necchi come

ad un segno del destino’ commenta Re-

nato Grassini mentre, soddisfatto, ammi-

ra il restaurato pannello a muro di Gian-

carlo Palanti ( Milano 1906 – S. Paolo del

Brasile 1977 - dimensioni: H 2,92mt;   L

Villa Necchi4mt) che arricchisce la parete della splen-

dida zona bar della Villa, a ridosso della

veranda aff acciata sul colonnato.

Villa Necchi Hotel & Restaurant è una

dimora elegante e di fascino, dove ogni

evento diventa speciale: meeting, con-

gressi e corsi aziendali ‘in’ e ‘out door’, cor-

si di formazione residenziali, eventi cultu-

rali, matrimoni e cerimonie esclusivi.

La gestione della Villa e l’organizzazione

a tutto tondo di eventi privati, pubbli-

ci, culturali e commerciali, è curata nei

minimi dettagli, per off rire un servizio

di stile, in grado di soddisfare i desideri

più esigenti. In un luogo ‘senza tempo’, la

location ideale per eventi esclusivi in Lo-

mellina non può che essere Villa Necchi

alla Portalupa Hotel & Restaurant .

Ci sono voluti ben quattro anni di lavori di

restauro per riportare agli antichi splen-

dori la tenuta di Villa Necchi alla Portalu-

pa. Ma ne valeva davvero la pena.

La splendida proprietà risale agli anni ’30,

costruita per volontà dell’imprenditore

pavese Vittorio Necchi, fondatore della

Necchi macchine per cucire, quale tenuta

di caccia e residenza estiva.

Era il 2006 quando Renato Grassini ed

Alessandro Fontana, imprenditori milane-

si, visitarono per la prima volta Villa Nec-

chi alla Portalupa. Alla loro vista la tenuta

si presentò in uno stato di totale degrado.

Il parco, che fi no agli anni ’80 era rigoglio-

so di piante secolari, prati ed orchidee,

era diventato una ‘selva oscura’. La dimora

principale, svuotata degli arredi e corredi

che l’avevano resa meta ambita di impor-

tanti personaggi, civili e militari, durante

la seconda guerra mondiale, risultava alla

stregua di un cascinale abbandonato, ag-

gredito da edere rampicanti che quasi ne

impedivano la delimitazione.

Ma i due visitatori milanesi si sono lasciati

sedurre dal lento fruscio dell’acqua della

Castellana, il canale che attraversa tutta

la tenuta. Il fascino della storia e del tem-

po evocato dalla Villa li ha convinti a re-

staurarla.

‘Ogni tanto ripenso a Villa Necchi come

ad un segno del destino’ commenta Re-

nato Grassini mentre, soddisfatto, am-

mira il restaurato pannello a muro di

Giuseppe Palanti ( Milano 1881 – 1946

- dimensioni: H 2,92mt;  L 4mt) che arric-

chisce la parete della splendida zona bar

della Villa, a ridosso della veranda aff ac-

ciata sul colonnato.

Villa Necchi Hotel & Restaurant è una

dimora elegante e di fascino, dove ogni

evento diventa speciale: meeting, con-

gressi e corsi aziendali ‘in’ e ‘out door’, cor-

si di formazione residenziali, eventi cultu-

rali, matrimoni e cerimonie esclusivi.

La gestione della Villa e l’organizzazione

a tutto tondo di eventi privati, pubblici,

culturali e commerciali, è curata nei mini-

mi dettagli, per off rire un servizio di stile,

in grado di soddisfare i desideri più esi-

genti. In un luogo ‘senza tempo’, la loca-

tion ideale per eventi esclusivi in Lomel-

lina non può che essere Villa Necchi alla

Portalupa Hotel & Restaurant .

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ATTUALITÀ

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di Elena Nai

Gambolò si trova in Lomellina, a poca distanza dal Ticino e lam-bito dal torrente Terdoppio. Ol-

tre al centro principale, il Comune com-prende le frazioni di Remondò, Garbana e Belcreda. Vi invito ad una passeggiata per Gam-bolò: Castello Litta, Piazza Cavour e le chiese del paese.Castello Beccaria-Litta è una spaziosa ed ampia fortifi cazione a pianta quadri-latera, con torri cilindriche a due angoli e torri quadre al centro delle mura pe-rimetrali, dotata di dimora “signorile”, oggi in veste seicentesca e di un lungo e spazioso portico a colonne binate, che

occupa l’ala di sud ovest; è la “Manica Lunga” o “Loggia delle Dame” e al cui termine si trova la “torre Mirabella”.Si accede al Castello da un viale d’ac-cesso guarnito da murature in cotto, realizzato nel 1614 dai Litta, con uno slargo su Via Vittorio Emanuele; questo serviva, in origine, per i movimenti delle carrozze dei nobili e dei loro ospiti.All’interno del castello, Salone Litta conserva un pregevole camino del tar-do ‘500, un pavimento in mosaico degli anni ’20 del Novecento e una serie di quadri ispirati a fatti e personaggi della storia locale.Piazza Cavour, recentemente riordinata

e valorizzata, occupa la parte centrale dell’abitato, con l’ottocentesco Palazzo Municipale, elegantemente porticato e la parrocchiale di San Gaudenzio, che conserva il campanile di epoca romani-ca. Il centro storico è defi nito da quelle che erano, un tempo, le porte di accesso al borgo medievale, Porta Genova, Porta Milano e Mortara.Le numerose e pregevoli chiese di Gam-bolò conservano opere d’arte rilevanti e interessanti.La chiesa parrocchiale di S.Gaudenzio, documentata già nel 1132 e integral-mente rifatta alla fi ne del secolo XIX, conserva, fra le altre opere, un affresco

Una passeggiata in compagnia del sindaco Elena Nai

Gambolò

ELENA NAI - SINDACO DI GAMBOLÒ

co Elena Nai

LOMELLINA PV

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della Madonna col Bambino, del 1400, uno della Madonna tra i SS.Rocco e Se-bastiano del 1400 e le sculture di una tomba della famiglia Litta dell’artista G. Martelli, appartenente alla scuola del Canova.La pieve medievale di S.Eusebio, re-centemente restaurata, conserva una Crocifi ssione attribuibile alla del Lani-no, notevoli opere di Bernardino Campi (una natività, 1572) e di Giovan Battista Tassinari, oltre a tele dei Fiammenghini.In via Roma si trova la chiesa di S.Maria,

testimoniata già nel secolo XIV, che con-serva pregevoli opere d’arte e un coro li-gneo del ‘700. La chiesa di S.Paolo, in Via Pietro Magenta, offre ai visitatori un coro in noce del ‘600, un gruppo della Natività in terracotta del secolo XVIII e uno ligneo della Pietà, attribuito a Gio-van Angelo del Maino.La chiesa di S.Rocco, dedicata in origi-ne S.Chiara, si trova fra Via Carrobbio e Via Mazzini e custodisce, fra le altre opere, un coro ligneo del ‘700.La minuscola chiesa della Madonna del

Terdoppio è stata eretta nel 1605, per voti alla Madonna Addolorata nei pressi del torrente.

Il Museo Archeologico Lomellino

Si trova in Piazza Castello, all’interno di Castello Litta-Beccaria, nella “Ma-nica Lunga” o “Loggia delle Dame”. E’ impostato con criteri didattici e accom-pagna il visitatore con una grande carta archeologica della Lomellina e numerosi

GAMBOLÒ - CHIESA DI SAN PAOLO

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INTERVISTA

Page 50: &co. Magazie agosto/settembre 2010

pannelli, ricchi di fotografi e, illustrazio-ni e didascalie. Il percorso è caratteriz-zato dalla presenza di colori differenti su pannelli, vetrine e didascalie che di-stinguono le diverse fasi cronologiche e facilitano la comprensione. Presenta, in quattro sale, una panoramica completa della presenza umana in Lomellina, dal mesolitico recente, all'età romana impe-riale. Il museo presenta oltre un miglia-io di reperti, accompagnati da una facile ed accattivante apparato didattico. Sono qui esposte alcune fra le più signifi cati-ve testimonianze del dell’età del bron-zo, periodo celtico e di quello romano. Il prodotto tipicoIl prodotto tipico di Gambolò è il fagio-lo borlotto, un legume che nel corso dei secoli si è guadagnato la fama di “car-ne dei poveri”. Ancora oggi svincolato

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dai metodi e dalle quantità della grande distribuzione, viene coltivato e raccolto ancora secondo i metodi tradizionali, gode della denominazione di “prodotto tipico del Parco del Ticino”.La sagra, organizzata dalla pro loco gambolese e caratterizzata dalla vendita del fagiolo verde, si è tenuta il 25 luglio.A base di farina di fagiolo vengono pro-posti i biscotti e la torta “ariosa”, che è possibile degustare tutto l’anno presso la pasticceria da “Gusto’s” , che si affaccia sulla piazza della città.La festa patronale della città si svolge la quarta domenica del mese di ottobre. Quest’anno per la prima volta il 10 di giugno si è svolto il Palio di S. Getulio, patrono della città, festa religiosa che ha visto il coinvolgimento di tutte le asso-ciazioni del territorio e del Comune per la condivisione di un momento religioso e di festa.

LOMELLINA

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Immerso nella splendida cornice del Ca-

stello di Gambolò, il Ristorante al Castello

mette a disposizione dei suoi clienti un

ambiente raffi nato, un’accurata scelta di

menu e una variegata carta dei vini. Gli

arredi accuratamente rinnovati donano

luminosità e raffi natezza all’ambiente:

dalle tovaglie damascate alla fi ne vetre-

ria, tutto elegantemente disposto attor-

no alle profumate composizioni fl oreali.

L’ampio salone a volta può accogliere un

centinaio di ospiti mentre la piccola salet-

ta off re una calda intimità per le coppie.

Si potranno gustare piatti particolari che

lo chef Carlo preparerà con delicatezza

e passione, gustosi risotti, ghiotte ricet-

te della tradizione culinaria locale, dolci

prelibatezze e saporiti piatti stagionali

che vi lasceranno senza parole. La nostra

cantina dei vini accontenta i cultori più

esigenti con un’ampia scelta tra i vini ita-

liani delle migliori case vinicole.

Se siete alla ricerca di un ambiente ele-

gante, un servizio impeccabile ed una

atmosfera romantica venite a farci visita:

saremo lieti di accompagnarvi a visitare

la sala ristorante ed il grande giardino,

luogo ideale per buff et estivi e ricchi

aperitivi. Lo chef Carlo vi guiderà nella

composizione di menu personalizzati

che accontentano i palati più fi ni senza

dimenticare il gusto e la fantasia. La no-

stra off erta culinaria è varia e aggiornata:

sapremo accontentarvi nel gusto e nel

prezzo.

Se state progettando il vostro matrimo-

nio scegliete il Ristorante al Castello che

per voi ha in serbo una piacevole sorpre-

sa: a tutti gli sposi che vorranno festeg-

giare il loro matrimonio presso di noi,

sarà off erta una romantica cena per rivi-

vere i momenti più emozionanti di quel

magico giorno.

Il ristorante off re anche il servizio della

torta matrimoniale: un’autentica preliba-

tezza preparata secondo i vostri persona-

li gusti!

Venite a trovarci!

RISTORANTE AL CASTELLOcucina raffi nata e ambiente da favola

I.P.

Page 53: &co. Magazie agosto/settembre 2010

LOMELLINA

ElenaNai

Signor Sindaco, vorrebbe in breve presentarsi e raccontare ai nostri lettori quali sono i punti fondamen-

tali messi in atto dalla sua amministrazio-ne?

“Questa è la mia prima esperienza da prima cittadina di Gambolò, ma non la prima esperienza politica per-ché sono stata seduta per dieci anni tra i banchi dell’opposizione come consigliere di minoranza i primi cin-que anni e come capogruppo i cin-que successivi.La mia amministrazione condivide

i tratti salienti

dell’azione di governo

in una presentazione

del sindaco di Gambolò

ELENA NAI - SINDACO DI GAMBOLÒ

di Giorgio Bonati

Page 54: &co. Magazie agosto/settembre 2010

una grande passione per l’ambiente e per la tutela del territorio, sfociata lo scorso anno nella sottoscrizione del “patto dei sindaci”, quale accordo proposto a livel-lo comunitario ed in collaborazione con il Ministero per la salvaguardia dell’am-biente fi nalizzato a contribuire alla dimi-nuzione dei gas che concorrono a creare il cosiddetto “effetto serra” entro l’anno 2020. Perciò stiamo promuovendo una campagna di sensibilizzazione verso le energie alternative. Lo scorso anno è stato pubblicato un avviso per la ricerca di un partner privato che si accollasse l’onere di coprire con pannelli fotovol-taici la ex discarica di rifi uti solidi urba-ni di proprietà comunale, Il soggetto pri-vato è stato individuato e sono in corso le pratiche burocratiche che consentiran-no la produzione di energia “pulita”. La stessa attenzione è rivolta ai nuovi inse-diamenti produttivi e socio assistenziali.

Page 55: &co. Magazie agosto/settembre 2010

LOMELLINA

Page 56: &co. Magazie agosto/settembre 2010

La Casa di Riposo, da poco inaugurata, utilizza la geotermia e si sta attivando per l’uso di un impianto fotovoltaico.Nell’ambito del Consorzio Lomellino dei rifi uti ab-biamo aderito al potenziamento della raccolta dif-ferenziata porta a porta dei rifi uti, che consentirà una maggior differenziazione e recupero del rifi uto, l’eliminazione dei cassonetti in una parte della città ed nella frazione di Remondò e a una riduzione dei costi futuri sulla tassa per lo smaltimento dei rifi uti.Quest’amministrazione è caratterizzata non solo dall’ attenzione all’ambiente, ma dall’attenzione al cittadino e al lavoro. Per tale motivo con la re-visione dell’attuale Piano di Governo del territorio abbiamo deciso di salvaguardare imprese esistenti sul territorio, che essendo edifi cate nella zona di competenza del Parco del Ticino, sarebbero desti-nate alla chiusura, chiedendo al Parco una modifi ca della zona d’iniziativa comunale.Abbiamo inoltre sottoscritto accordi con privati per l’inserimento dei bambini che non avrebbero trova-to collocazione presso il nido comunale, favorendo così reali pari opportunità per le donne che lavora-no”.

ASSESSORE ATTIVITÀ PRODUTTIVE,LAVORO E FORMAZIONE

Page 57: &co. Magazie agosto/settembre 2010

INTERVISTA

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Opere diurbanizzazione

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gratuiti

Pose meccanizzate

©A

dver

um

Page 58: &co. Magazie agosto/settembre 2010

Nel cuore del Parco del Ticino, a pochi

chilometri da Vigevano e da Milano, ecco

il luogo ideale dove ritagliarsi un mo-

mento speciale, immersi nella natura e

lontani dal tour de force quotidiano.

Il successo della trattoria con locanda “da

Carla” è fatto di ingredienti semplici: am-

biente confortevole, cordialità dei titolari

e dello staff , cucina tipica lomellina mi-

scelata a tocchi innovativi dello chef che

accontentano anche i palati più esigenti

e infi ne, buoni vini che accompagnano

tutte le portate.

“da Carla” non è soltanto un raffi nato ri-

storante dove nessun dettaglio è lasciato

al caso e dove deliziarsi il palato, ma può

diventare l’inizio di una giornata diversa:

una passeggiata in bicicletta (messa a di-

sposizione dall’hotel) lungo i sentieri che

costeggiano il fi ume per un pomeriggio

di puro relax, circondati dal verde, la-

sciandosi avvolgere da un’atmosfera sug-

gestiva, quasi di altri tempi … e perché

non concludere pernottando in una delle

dieci camere dotate di ogni confort e dal-

le quali, aprendo le fi nestre, potrete go-

dervi il panorama della valle del Ticino?

Gli arredi d’epoca, i soffi tti in legno, il cot-

to del pavimento, le ceramiche dei bagni

e una cena in veranda, renderanno il vo-

stro soggiorno davvero unico. Per avere

tutto questo, non dovrete fare centinaia

di chilometri. Spesso i piccoli sogni si rea-

lizzano a pochi passi da casa nostra.

dal 1996 ospitalità e gusto in Lomellina

“da Carla” trattoria con locanda

I.P.

Page 59: &co. Magazie agosto/settembre 2010

ASIASIASIASIASILO LOLOLOLO NIDOPerPePePePe bambini da dada da da 0 a00 0 0 3 3 3 3 3 annannannannanni.iiii

DalDalalalal lunedì al vl vl vl vveneneeneeneenerdì dalle 7 alle

18.30 303330 Sabatooooo s s su ss riririririccchicc esta......

SCUOLLLLLAAAAA MATERTERTERTERTERNANANANANAPer bambimbimbimbmbini nnnn da dddd 3 aaaaa 6 anni.

Dal lunedì al venerdì dalle 7 alle Dal luuuuunednednednednedì al venerdì dalle 7 alle

18.30 Sabato su richiesta.

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isciii ci rittttttti,tititititiiti pepepepeperrr r lascsciare i bababababaabaaammbmbbbbim ni in

un luoooooooooogggggogogo gg allllll egggrg o e sisisissicurcurcurcurcuro do do do do duraururu nte i iiii

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BABY SITTTTTTTTERERERER E SERSERSERSERAAALLLELMettiamo a disposizione il nostroMettiamo a disposizione il nostro

staff per regolare a mamma e papà

qualche serata libera.

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um

Page 60: &co. Magazie agosto/settembre 2010

di Alessia Benaglio

bito della Provincia. Offre un servizio sindacale attraverso la partecipazione di propri rappresentanti alle trattative sin-dacali per il rinnovo dei Contratti Nazio-nali di Lavoro e stipula i Contratti Col-lettivi Provinciali di Lavoro per tutte le aziende appartenenti al settore industria-le. Si occupa delle questioni generali assicurative, assistenziali e previdenziali intrattenendo rapporti con INAIL, INPS e Cassa Edile. Fornisce consulenza in merito all’interpretazione delle norme di legge e di contratto sulle materie di lavo-ro riguardanti il collocamento, la norma-tiva dei Contratti Collettivi di Lavoro e la normativa sui licenziamenti. Si dedica anche alla raccolta e all’analisi di una variegata documentazione fondamentale per meglio conoscere la situazione del settore e per supportare con dati e notizie le proposte e gli interventi del collegio a tutela delle imprese interessate.Queste sono soltanto alcune delle atti-vità svolte dall’ANCE che, in tempi più

recenti, ha anche costituito il Gruppo Giovani Imprenditori Edili. Nato nel 1994, il gruppo mira a stimolare nei gio-vani imprenditori edili lo spirito asso-ciativo e la libera iniziativa, esaminare i problemi specifi ci interessanti i giovani imprenditori edili, per il migliore inseri-mento di questi nell’attività industriale ed economica del Paese e promuovere iniziative e ricerche per lo sviluppo dei valori associativi e per la qualifi cazione dell’immagine della categoria.Perché un’azienda dovrebbe associar-si al Collegio? Facile rispondere. Per il rilievo istituzionale dell’Associazione, per ricevere un’assistenza ed una consu-lenza effi cace nella soluzione delle pro-blematiche di carattere imprenditoriale, nei rapporti con la pubblica amministra-zione e le organizzazioni sindacali, per mettere in comune conoscenze e compe-tenze contribuendo alla diffusione della cultura d’impresa. E soprattutto perché uniti si conta di più.

Una concreta espressionedi solidarietà e modernizzazionedel settore edile.

Nato sulle fondamenta del Colle-gio dei Costruttori ed Impren-ditori Edili di Pavia del 1910,

l’ANCE (Collegio dei Costruttori Edili ed Affi ni) sottoscrive il suo atto costitu-tivo nel 1967. Spinti dal desiderio di raggruppare le Imprese edili ed affi ni in un’unica asso-ciazione e di creare un’organizzazione che si occupasse solo del settore edile, i costruttori pavesi decidono di costitui-re una Associazione tra gli imprenditori edili della Provincia di Pavia: l’ANCE. Oggi come allora, i costruttori associati, agiscono nella convinzione che nessuna impresa, grande o piccola che sia, è in grado, da sola, di cambiare l’ambiente esterno e di risolvere problemi condivisi da imprese simili sia dal punto di vista dell’investimento delle risorse umane e fi nanziare, sia dal punto di vista della credibilità e trasparenza verso la socie-tà nel suo complesso. Infatti, i compiti più importanti che l’Associazione deve affrontare sono razionalizzare l’ambi-to, normativo e burocratico nel quale le Aziende si trovano ad operare e combat-tere le relative ineffi cienze e inadegua-tezze che si ripercuotono sull’operatività quotidiana delle aziende.E’ all’interno dello statuto che il Colle-gio espone dettagliatamente gli obietti-vi che intende perseguire come fornire assistenza alle ditte associate nelle que-stioni sindacali, economiche, tributarie, curare e trattare con autorità, enti, socie-tà, organizzazioni, organismi e privati per tutto ciò che riguarda i fi ni morali e materiali del Collegio, stabilire e mante-nere fra le imprese della categoria rap-porti di collaborazione tenendo vivo lo spirito di associazione.Dal lato pratico, l’ANCE vuole rappre-sentare gli interessi della categoria e delle singole imprese, nei confronti delle strutture politiche ed amministrative che esercitano la loro giurisdizione nell’am-

ANCE

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ATTUALITÀ

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di Mario Marchioni

Emma Marcegaglia, Presidente di Confi ndustria, ha partecipato, ospite e relatrice, all’assemblea

generale 2010 di Confi ndustria Alessan-dria, mentre Bruno Lulani, presidente di Confi ndustria Alessandria – che rappre-senta 500 imprese con 27mila addetti – ha condotto i lavori dell’Assemblea, svoltasi il 14 luglio ad Alessandria, pres-so l’Aula Magna della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche Naturali.Emma Marcegaglia e Bruno Lulani han-no trattato il tema: “L’Italia Sistema Pa-ese. Il tempo delle scelte”. L’assemblea 2010 di Confi ndustria Alessandria ha festeggiato inoltre quest’anno, insieme a tutto il sistema associativo, il Centenario di fondazione di Confi ndustria a livello nazionale. Confi ndustria Alessandria, ancor più longeva, è stata fondata nel 1903.Nell’intervento introduttivo all’assem-blea, Bruno Lulani, si è soffermato sui fattori chiave che identifi cano la qualità di un sistema paese: “Rapidità di deci-sione, meritocrazia, ma anche coesione di tutte le forze sociali che lo compon-gono, in grado di sviluppare una politica di indirizzo. Questo è ciò che non avvie-ne oggi in Italia, perché in questo paese manca una progettualità, un’idea di fu-

turo. Lulani ha sottolineato che le “scelte imprescindibili per la crescita del Paese e delle imprese riguardano il credito, le liberalizzazioni, le infrastrutture, la lega-lità e la tutela del mercato, la concorrenza e la lotta all’evasione fi scale e infi ne, la riforma fi scale, necessaria e non più rin-viabile”.A livello locale, Lulani ha focalizzato l’attenzione sull’impegno di Confi ndu-stria Alessandria: “La nostra Associazio-ne, per ciò che rappresenta nel sistema

produttivo territoriale, forte del tessuto delle principali imprese manifatturiere e per il prestigio acquisito e consolidato in oltre un secolo di vita, può proporsi come un interlocutore qualifi cato e so-prattutto, propositivo delle forze sociali e istituzionali”. A questo proposito Lulani ha posto l’accento su tre azioni che vedono Con-fi ndustria Alessandria protagonista sul territorio: la partecipazione al Consor-zio Alessandrino per il Sostegno del

Emma Marcegaglia,presidente di confi ndustria all’assembleadi Confi ndustria Alessandria

Rigore e Crescitaper rilanciare il sistema Italia

EMMA MERCEGAGLIA

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ALATTUALITÀ

Politecnico, “Come investimento nel mondo dell’istruzione, investimen-to sul futuro, sul merito”; la parteci-pazione al progetto promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria per il rilancio del Mon-ferrato e la partecipazione al Progetto “Alessandria 2018” del Comune di Alessandria. “Iniziative, queste, che fanno riferimento alla coesione degli attori sociali locali verso un progetto futuro di sviluppo” e la promozione del progetto banda larga, “uno stru-mento – ha commentato Lulani - che fa riferimento al potenziamento della competitività”.

Marcegaglia: “Più rigore e crescita”

Puntare sul rigore e sulla crescita per rilanciare il sistema Italia. E’ questo il messaggio che Emma Marcegaglia, Presidente di Confi ndustria, ha portato all’assemblea di Alessandria. “In Italia noi abbiamo un sistema manifatturiero importante e solido, siamo la quinta potenza industriale del mondo, abbia-mo resistito alla crisi, ma dobbiamo tornare a crescere di più: occorre una politica di rigore del defi cit e impul-so alla crescita. Dobbiamo aumentare il livello di internazionalizzazione, incrementare l’innovazione, elevare la dimensione media delle imprese e promuovere le reti d’impresa. Prio-ritaria è anche l’attenzione sul fronte della legalità, della lotta alla crimina-lità organizzata, della semplifi cazione burocratica, temi sui quali Confi n-dustria è impegnata in prima linea. Chiediamo inoltre più mercato e più liberalizzazioni, più investimenti in infrastrutture, una riforma fi scale e in-terventi per la lotta all’evasione fi scale e ancora, più ricerca e innovazione, più investimenti per scuola, università e istituti tecnici all’insegna del merito. All’estero siamo forti nei settori tradi-zionali del Made in Italy e anche nei comparti ad alta innovazione e dob-

biamo crescere ancor di più nei nuovi mercati di sbocco, soprattutto in Asia. A livello europeo, dobbiamo spingere per raggiungere una maggiore integrazio-ne e dobbiamo dotare l’Europa di una politica industriale: su tutti questi fronti Confi ndustria sta collaborando con le istituzioni e promuove azioni concrete. L’imperativo è: fare sistema”.All’apertura dell’assemblea è stato inoltre proiettato un video con intervi-ste agli imprenditori associati.Nel corso della parte privata dell’As-semblea, gli imprenditori hanno prov-veduto al rinnovo delle cariche sociali, dei Probiviri e dei Revisori dei Conti. Sono stati eletti Probiviri: Luigi Ciche-ro; Pietro Gemma; Piergiacomo Guala; Roberto Ozzano; Luca Paglieri. Revi-sori dei Conti: Roberto Barberis; Guido Grattarola; Ferdinando Maggi; Tiziano Maino; Roberto Montaldi.

Il Consiglio direttivodi Confi ndustria Alessandria

Bruno Lulani, Amministratore Delegato di Giuso Spa di Acqui Terme – azienda del comparto alimentare, specializzata nella produzione di ingredienti com-posti per pasticceria e gelateria – è alla guida dal 2007, riconfermato lo scorso anno per il secondo biennio 2009/2011.Il Consiglio direttivo è così composto: presidente: Bruno Lulanivice presidenti: Stefano Bigini; Marco Giovannini; Michela Marguati; Luigi Serra. tesoriere: Giorgio Colonna consiglieri: Giuseppe Balbo; Emilio Barbero; Salvatore Bazzi; Moreno Businaro; Pier Paolo Cella Mazzariol; Miguel Gimenez de Cordoba; Stefano Guala; Barbara Paglieri; Luigi Sassone; Gemma Testore; Massimo Torlasco; Angelo Venezia; Riccardo Zecchi membri di diritto: Tiziano Maino (pre-sidente Piccola Industria); Pietro Gem-ma (presidente Giovani Imprenditori); Franco Osenga (presidente Collegio

Costruttori Edili)

La risposta della CGIL-Camera del lavoro

E’ già arrivata la risposta della CGIL-Camera del Lavoro di Alessandria all’in-tervento di Emma Marcegaglia all’as-semblea di Confi ndustria di Alessandria, comunicando che gli Stati Generali della Camera del lavoro si terranno il 16 set-tembre sotto la sede di Confi ndustria.“Non una manifestazione, niente fi -schietti, ma il punto di vista del nostro gruppo dirigente sulla crisi, il lavoro, le relazioni sindacali negli Stati Generali programmati per il 16 settembre. Una risposta punto per punto – dichiara la Segreteria CGIL-Camera del Lavoro di Alessandria - non solo a Marcegaglia, ma ad una platea che ha riservato ad un unico passaggio dell’intervento della presidente una vera standing ovation: c’è un solo sindacato, che non capisce, ed è un ostacolo al cambiamento. Avanti tutta con relazioni industriali separate.Quel sindacato saremmo noi: la Fiom, ovvero la CGIL. Su Pomigliano, è sta-ta esclusa la Fiom, e anche la CGIL. Ci torneremo su.Vero è che la Confi ndustria di Marcega-glia si candida alla guida del Paese con delle ricette sbagliate. Una partita inizia-ta con il famigerato Patto per l’Italia del 2002. I risultati si vedono: il Paese è a roto-li e non ha la forza di riscattarsi. Forse chi è accusato di non capire, ha ragione. E questo vale anche per Cisl e Uil, uni-ci soddisfatti insieme a Confi ndustria, dell’azione del Governo.Proprio perché pensiamo che non tutta Confi ndustria sia la stessa cosa – con-clude il suo intervento la CGIL-Camera del lavoro - non tutti gli imprenditori la pensino come la Fiat, vogliamo parlare a Confi ndustria Alessandria, perché gio-chi un suo ruolo sulla scena nazionale. Come l’intervento del Presidente Lulani potrebbe far sperare.

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di Mario Marchioni

Musica, musica e ancora musica: è questa la ricetta per l’estate 2010 del Serravalle Designer

Outlet, che propone shopping sotto le stelle, accompagnato da musica live di grande livello. Un piatto ricco per la sesta Edizione del ‘Festival Jazz, la manifesta-zione che ormai è un appuntamento fi sso per tutti gli appassionati del genere, pre-sentata il 20 luglio presso ‘Bulgari hotel-resort’ di Milano. In programma un calendario prestigioso che prenderà il via sabato 7 agosto con Dionne Warwick, per la quinta tappa del

Sesto Festival Jazz a Serravalle Outlet

Tra gli ospiti di quest’anno:Dionne Warwick, Toquinho,Curtis Fuller Quintet, Dado Moroni

tour in esclusiva per McArthurGlen, e si concluderà domenica 15 agosto. Una formula che conferma ancora una volta il concept di McArthurGlen: offrire, ac-canto alla shopping experience, un car-net di eventi unici. Sul palco del Centro, oltre alla già citata Dionne Warwick che aprirà il ‘Festival Jazz’ il 7 agosto, si alterneranno artisti come Toquinho (11 agosto), Curtis Ful-ler Quintet (8 agosto), Neapolitan Heart (15 agosto). Ma la manifestazione conti-nua con una serie di eventi che fanno di Serravalle uno dei cartelloni più interes-

santi: I’8 agosto sarà la volta di Adrien-ne West e Dado Moroni Quartet: tribute to Nat King Cole; il 9 agosto di Men-coni, Romano e Mannutza Trio, il 10 agosto di Helga Plankensteiner e Mike Mainieri, il 12 agosto di Phil Woods & Big Borgo Band, il 13 agosto di Dino Piana e Renato Sellani with Lorenzo Minguzzi Trio, il 14 agosto del Racing Jazz Quintet e del Trio Gitan: omaggio a Django Reinhart. Infi ne il 15 agosto, a chiusura del Festival, il concerto dei M’Boom Re Percussion meets World Saxophone Quartet.

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Inaugurato nel 2000, il Serravalle Desi-gner Outlet è il primo Centro McArthur-Glen a sbarcare in Italia e che, nel corso di anni, si è sviluppato fi no a diventare il più grande outlet village d’Europa con i suoi 38mila metri quadrati di superfi cie commerciale, 180 stores al suo interno (inclusi bar, ristoranti, caffè, aree gio-chi per bambini coperte), 3.500 posti

auto. Un successo confermato anche nel 2009, quando Serravalle Designer Outlet ha fatto registrare un fatturato di 245 milioni di euro per 4,2 milioni di visitatori. Grazie anche alle griffes che hanno scelto il Centro McArthurGlen del calibro di Bulgari (primo store del Marchio presente in un outlet a livello internazionale), Damiani, Alberta Fer-

retti, Aspesi, Ballantyne, Blumarine, Brioni, Canali, Dolce & Gabbana, Etro, Ferrari, Ferrè, Hugo Boss, La Perla, L’Occitane, Moncler, Prada, Richmond, Roberto Cavalli, Salvatore Ferragamo e Versace. Anche per questo dal taglio del nastro ad oggi oltre 30 milioni di persone hanno visitato e acquistato nel Centro del ‘Serravalle Outlet’.

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di Paola Arensi

Nel corso dell’estate la città “ca-poluogo” dell’area chiamata Basso Lodigiano ha stupido e

stupirà ancora, grazie alle innumerevoli proposte dedicate al tempo libero di gio-vani e adulti. Da primato il successo di partecipazione all’edizione 2010 della “Notte Bianca” organizzata nella cal-dissima serata dell’11 luglio dall’ammi-nistrazione comunale. Un evento che ha attratto circa 15mila persone di ogni età. Intervenuti che, fi no all’alba, si sono di-vertiti ascoltando buona musica e parte-cipando ai vari appuntamenti inclusi nel programma. Per l’occasione è approdato

un’intensa estatedi appuntamenti e divertimento

in città anche lo staff del concorso na-zionale Miss Italia che ha incoronato la milanese Giulia Colombo nominandola “Miss Casalpusterlengo”. E’ stato Pietro Foroni in persona, presidente della pro-vincia di Lodi e della giuria in questio-ne, a premiarla. Grazie alla passerella la ragazza potrà partecipare alle selezioni regionali del concorso. Le proposte della Notte bianca sono state particolarmente accattivanti: tributo ai Beatles e a Liga-bue, danza del ventre, cinema in 4D, sfi -lata di moda per cuccioli a quattro zam-pe, schiuma party, esibizioni di artisti da piazza, acquisti nei negozi fi no a notte

fonda e altro ancora. Anche la frazione casalese Zorlesco ha animato l’estate. In questo caso la sede del divertimento di sabato 24 luglio è stata la rinomata Vi-starini-Biancardi dove, in occasione del patrono, aitanti giocatori di bocce hanno partecipato al Memorial Gino Rebughini. A seguire, la processione per le vie del paese. Il giorno successivo sono state proposte mostre, visite guidate alla villa e un’esibizione di danza rinascimentale. Durante la festa non è mancata la presen-za del tradizionale luna park itinerante che si è posizionato in piazza della Vit-toria. L’attenzione rivolta a residenti e

la movida è quiCasalpusterlengo by night

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LOLODI E PROVINCIA

turisti sarà più viva che mai ad agosto e settembre. Il mese estivo per antonoma-sia è iniziato con i giochi popolari del-la Festa di Santa Marta in via Marsala. A seguire, il 4, concerto dei Plain old folk in Piazzetta della torre, animazione per bambini e mercoledì 18 e 25, Gio-chi giganti in Piazza del Popolo dove ci si divertirà con originalissime partite di passatempi “usciti dalle scatole”. Si passerà dalla dama al domino e così via. Completeranno l’offerta di diventimenti mostre fotografi che, di modellismo e di hobbistica in un crescendo di trovate ori-ginali generalmente molto gradite dai vi-

sitatori. Settembre sarà dedicato di nuovo alla musica con il concerto in Piazzetta della Torre dei The Red Wine Serenaders il giorno 1 e Mina in jazz l’8. Esibizio-ne, quest’ultima, fi ssata per ripercorrere la carriera della grande diva della musica leggera italiana raccontando, attraverso le note dei suoi brani, quella che è anche la storia dell’Italia intera. Mina tornerà protagonista sabato 11, presso la biblio-teca, dove si parlerà di lei conversando con gli autori Tato Crotti e Giovanni Bas-si in “Mina prima di Mina”. Domenica 5 settembre viale Cappuccini ospiterà una nuova tappa dell’iniziativa di Con-

fartigianato imprese provincia di Lodi, denominata “Artigiani in piazza”. Questa sarà l’occasione giusta per far incontrare produttori e consumatori nell’intento di lasciar defi nitivamente alle spalle la co-siddetta recessione. L’offerta per lo svago messa a disposizione della bella cittadi-na lodigiana è in continua evoluzione. Si punta alla qualità della vita e a crea-re occasioni di socializzazione capaci di coinvolgere veramente chiunque. Se si aggiunge la gratuità delle varie proposte non resta che farci un salto. Buon diver-timento!

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di Luigi Franchi

Castell’Arquato è il borgo da cui, nel 1498, partirono i contadini per andare da Leonardo Da Vinci a Milano recando delle strane enormi conchiglie che si trovavano nei campi durante l’aratura e che, ancor oggi, si posso-

no vedere incastonate nei grandi blocchi di arenaria che compongono la facciata della Collegiata romanica; è il luogo che ospita, nelle stanze del suo museo più importante, la mozzetta, immortalata dal pennello del Tiziano, che Papa Paolo III Farnese lanciò agli abitanti nel corso della sua visita nel 1543; è la città che ha dato i natali a Luigi Illica, giornalista, poeta, librettista di alcune tra le opere più famose del melodramma italiano, tra cui Manon Lescaut, Bohème, Tosca e Butterfl y; è il castello che, nei recenti anni ’80, vide Michelle Pfeiffer interpretare Lady Hawke, liberamente ispirata al libretto illichiano di Isabeau.Un borgo medioevale, praticamente intatto, che appare all’improvviso lasciandosi alle spalle la pianura piacentina, dove, in ogni vicolo che accompagna sulla som-

sulle colline piacentinea Castell’Arquato

mità del colle su cui si apre una delle più belle piazze italiane, si respira un orgo-glioso senso di appartenenza mescolato alla straordinaria bellezza architettonica. Ci si arriva in pochi minuti dall’autostra-da del Sole, uscita di Fiorenzuola, e da lì si domina la valle. Una valle ricca di vigneti che “danno vini perfettissimi” , come scrisse Sante Lancerio, bottigliere di papa Paolo III Farnese. Un’abitudine che perdura e che si può provare visitan-do l’Enoteca Comunale che si apre sulla piazza in alto paese. L’Enoteca è stato

Rivivi ilMedioevo

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PCPIACENZA E PROVINCIA

uno dei primi esempi antesignani di quel turismo del vino oggi tanto di moda; fu aperta da un manipolo di produttori ca-pitanati dal compianto Giorgio Freschi, sindaco e viticoltore, a metà degli anni ’70. “I vini arquatesi sono punti fermi in questa materia dal giudizio terribilmente opinabile ed instabile: sono sorprenden-ti ed incantevoli”, così scriveva Mario Soldati, dopo una visita alle cantine di Italo Testa.Durante l’anno c’è però un giorno pre-ciso, o meglio due, in cui vale la pena

di visitare Castell’Arquato: il secondo weekend del mese di Settembre, quando tutto ma proprio tutto, turisti compresi, il borgo è coinvolto in “Rivivi il Medio-evo”, la manifestazione organizzata dalla Pro Loco arquatese (www.riviviilmedio-evo.it). Quest’anno l’appuntamento cade l’11 e il 12 settembre. Due giorni di tornei, combattimenti, dan-ze, teatranti, mercanti e giocolieri. Una fe-sta per tutti gli appassionati del tempo che fu, ma anche per chi vuole semplicemente vivere una divertente esperienza di fi ne estate, in una cornice indimenticabile. Gli abitanti si vestono con gli abiti medioeva-li che, nei mesi invernali, vengono dise-gnati e cuciti da Tiziana Inzani, la strenua ideatrice dell’evento nonché presidente della Pro Loco. Lo stesso possono fare i turisti che vogliono vivere questa indi-menticabile esperienza: basta telefonare allo 0523804181 per prenotarsi. Ma in fretta perché le richieste sono moltissime!Romantiche pulzelle, che palpitano per i propri valorosi cavalieri, festosi e chias-sosi popolani che vogliono dimenticare le fatiche di tutti i giorni, prima di tornare al loro duro lavoro o al servizio dei si-gnori. Potenti armati provenienti d’ogni dove, accampati nel Lungo Arda in attesa della battaglia che premierà il migliore.Ciarlieri mercanti pronti a incantarvi con le loro preziose mercanzie, e an-cora giochi medievali per bambini, stand gastronomici per tutti con alcuni dei piatti tipici della cucina piacentina.Nel parco del Lungo Arda invece si ricrea uno spaccato di accampamento medievale con risuonare di spade e armature, ma an-che falò e pignatte fumanti. Infi ne un lungo corteo che si snoda dall’accampamento e sale tra le vie del borgo per arrivare sulla piazza monumen-tale: qui si svolgono i combattimenti, le danze, i riti d’amore per poi fi nire a notte fonda con lo stupefacente incendio della rocca. Impossibile non esserci!

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ago - sett 2010 | 74

Suoni, colori, espressioni che vengono da lontano, da un Tempo che fugge, ma ritorna….

Il gruppo storicoGens Innominabilis Il gruppo nasce a Castell’Arquato nel 2005 dalla volontà di riportare in vita il suo Medioevo. È così iniziata, dopo altre esperienze ormai tradizionali, una nuova avventura nella quale non bastava più il momento rievocato, ma andava vissuto nella sua integrità, nel lavoro e nella ri-cerca, nella fatica e nel coraggio, nelle sensazioni e nella volontà di affrontare una Prova.Il combattimento è il momento della

verità, anche quando si svolge secon-do le regole del torneo cavalleresco. Il gruppo, dopo accuratissime ricerche, si fabbrica le armature e le attrezzature indossate nel combattimento “pesante”, cioè corazzato, mosso secondo le tecni-che raccolte e affi nate da Fiore dei Li-beri, campione friulano di scherma del tardo Trecento, famoso per il suo Flos Duellatorum.Il nome scelto dai componenti fondato-ri gioca con l’intento dichiarato di far sì che nessuno possa sentirsi lontano o escluso. E sono tanti i compagni d’arme che in tutta Italia o Europa sono animati da questa passione. I cavalieri non vivo-no solo nelle fi abe e nei sogni dei bam-

bini, o come prigionieri dei libri di storia dei “grandi”, ma anche in chi non si ver-gogna di voler vivere, in questi anni e in quelli che verranno, giorni di lotta leale e sincera, dentro uno steccato medieva-le… luogo della verità. Chi vuole parte-cipare ai corsi può chiamare Uter (nome di battaglia di Ivan) al 340 9353153.

Il vitto e l’alloggioCome un tempo, quando si andava in gita, e si cercava la pensioncina con vit-to e alloggio vogliamo darvi alcuni sug-gerimenti utili. Per dormire potete chia-mare la Locanda Sidoli (0523896124) a Vigolo Marchese, una frazione a pochi minuti da Castell’Arquato che ospi-

Il Teatro-Danza “Le Danze che dal Tempo Lontano han-no unito il senso del vivere trascorso e futuro….Interpretare e raffi gurare emozioni, co-stanti e presenti negli uomini, da sem-pre… Il certo e l’incerto… Il senso compiuto e nascosto… Il ciclo della storia… del mondo… della Natura…

dell’uomo”. Queste parole costituiscono il manifesto del gruppo Teatro-Danza di Castell’Arquato, a cui sono affi date le coreografi e di “Rivivi il Medioevo”.Il gruppo nasce nel 2005, sotto la di-rezione artistica della coreografa e in-segnante di Teatro-Danza Monica Ve-scovi. E’ stabilmente composto da otto elementi, più numerose giovani allieve,

che, con costumi a tema interpretano musiche medievali e non, proponendo danze e interpretazioni artistiche..Risuonano così ritmi antichi e rivive la semplice potenza evocativa di gesti e movenze che parlano del fuoco, dell’ac-qua, dell’aria, della terra, del tempo del-la vita e della morte, della pace e della guerra.

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PIACENZA

ta un bellissimo complesso romani-co: belle camere e cucina tradizionale, squisita. Per mangiare c’è un’offerta per tutti i gusti e le tasche: Ristoran-te Map’s (0523804411) fa una cucina raffi nata, con piatti classici e proposte più innovative; Ristorante Il Falconiere (0523805155) sulla piazza monumenta-le, con un’offerta variegata; Trattoria Il Voltone (0523804271), appena superata la porta d’accesso al borgo, con un ot-timo rapporto qualità prezzo; Ristoran-te Capoponte (0523803790) di recente apertura, dove si assaggia la cucina tra-dizionale arquatese.E, se resta un po’ di tempo, perdetevi per le colline alla ricerca “dei vini perfettis-simi”, in quei giorni tutte le cantine sono aperte per vendemmia.

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Torrazza CosteNelle prime colline dell’Oltrepò pavese, splendido ca-

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di Simona RapparelliCapo Barman AIBES

di Alberto Fiori

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CINEMA

Julia Roberts, c’era una volta una donna

Mangia,

Alzi la mano chi non ha mai acca-rezzato l’idea, anche per un solo istante velocissimo, di poter cam-

biare radicalmente la propria vita, di dire basta e girare pagina da un giorno all’al-tro, di pensare che il meglio è domani e il domani è una lavagna ancora tutta da scrivere. La maggior parte di chi è al mon-do, anche chi non lo ammetterà mai, ha nutrito pensieri così, poi le faccende della vita obbligano i neuroni ad altre applica-zioni e per buona parte dell’umanità, quel che gli riempie l’esistenza continua ad es-sere tutto ciò di cui ha bisogno per vivere. Ma altre volte, quando la vita si mette di traverso, le cose non vanno esattamente in

Il viaggio di un’anima inquieta, che un giorno lascia tutto e parte con destinazione se stessa.Il ritorno di Julia Roberts, una delle dive più amate di Hollywood, è una storia intima e dolorosa, ma di grande speranza.

prega, ama

quel modo: il pensiero fa il nido, torna a galla malgrado la realtà, l’anima procla-ma uno sciopero e su tutto, dal principio alla fi ne, cala una spessa patina di rug-gine, di quelle che non mollano e sono capaci di mangiarsi anche il metallo più resistente. La vita, da quel momento in poi, non è più la stessa.Ecco, più o meno questa è la premessa per il ritorno sul grande schermo di Ju-lia Roberts, la dentatura meglio pagata di Hollywood e dintorni, bellezza dotata di talento esplosa con l’ormai mitologi-co “Pretty Woman”, al fi anco di Richard Gere. Il suo ritorno fa parlare, perché ormai Julia sa centellinare le apparizio-

ni coniugandole con le esigenze della maternità, forte di ingaggi con copiose fi le di zeri che le permettono certi rilas-samenti esistenziali anche senza l’aiuto dell’Inps. Questa volta, con la produ-zione silenziosa del suo fraterno ami-co Brad Pitt, la signora dei botteghini presta il proprio sorriso coinvolgente a Liz Gilbert, per nulla una casalinga di-sperata, anzi, all’apparenza una ricca e fortunata newyorkese a cui un giorno, senza capire il perché, la vita esplode letteralmente nelle mani, senza ricucir-si più. Una vicenda realmente accaduta, che fa da nervatura a “Eat, pray, love”, il romanzo della vera Elizabeth Gilbert

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(“Mangia, prega, ama - una donna cerca la felicità”, pubblicato in Italia da Riz-zoli) e diventato un caso letterario in America per lo straordinario successo di vendite. Un dato, quest’ultimo, in fondo sintomatico e curioso, che la dice lunga su quanto i pensieri di cui si diceva pri-ma siano comuni e diffusi più di quanto si creda, ma ammansiti e tenuti a bada nel nome di qualcosa o qualcuno che non permette fughe, ma solo sogni.Accanto alla diva, un piccolo stuolo di attori capaci di aumentare lo spesso-re della vicenda: James Franco, Javier

Bardem, Billy Crudup e l’italiano Luca Argentero, al debutto nelle mega produ-zioni d’oltreoceano. Del fi lm si è parlato molto alcuni mesi fa, per via della lunga permanenza nel nostro paese della Ro-berts, per girare scene nel campionario dei luoghi che gli stranieri adorano, come Piazza Navona, Campo de’ Fiori, Piazza di Spagna e Villa Borghese, a Roma e nel popolare quartiere di Forcel-la, a Napoli.Il fi lm, che vanta la regia di Ryan Mur-phy (celebre per aver ideato la serie “Nip/Tuck”, dove si raccontano le vi-cende di due chirurghi plastici di Mia-mi), è prodotto dalla Columbia Pictures, distribuito da Sony Italia e atteso nelle sale a metà settembre.

Cosa può chiedere ancora al destino, una donna come Liz? Ha un marito adorante, un lavoro che le piace, un appartamento a New York e i soldi giusti per togliersi qualche capriccio e rendere meno fastidioso il passaggio terreno. Insomma, proprio nulla che non vada per il verso giusto.Ma sotto la cenere, c’è sempre qualcosa che brucia e una notte, la vita le bussa sulla spalla per chiederle conto. In quel preciso momento, qualcosa dentro di Liz si spezza per sempre, mentre qualcos’altro scivola via sciolto in migliaia di lacrime, portate da pensieri che lei vorrebbe scacciare e invece restano lì, in prima fi la, testardi e arrabbiati.La separazione che segue diventa un dolore, come pure un amo-re senza speranze, consumato chissà poi perché, mentre nella mente si fa strada una luce: probabilmente la risposta è nel vento,

come cantava Bob Dylan, e allora vento bisogna diventare. Liz saluta tutta la sua vita e parte, dandosi un anno di tempo per riscoprire quel che resta di se stessa. Vola prima in Italia, per riprendere la confi denza persa con il cibo, mette su 12 kg e fa in tempo anche a scoprire il calore di amicizie vere, schiette e sincere. Quindi si sposta in India, dove tenta la ricerca della pace aiutata da un improbabile idraulico neozelandese che ha buona volontà ma nessun talento da offrire. E per fi nire atterra in Indonesia, dove fi nalmente uno sciamano vero e senza tempo le cura l’anima, apparecchiandole il cuore per un nuovo amore e gli anni futuri.Un autentico inno alla vita e all’idea che nulla di questo viaggio con-cesso dal destino va sprecato, perché in fondo sono tanti quelli che muoiono, ma pochi quelli che vivono.

La trama

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INTERVISTA

Benvenuti all’AlbergoRistorante Coronada Andrea e Daria.Un ambiente elegante eraffinato moderno e funzionale alla portata di tutti, ma nello stesso tempodi antiche tradizioni, concepito per offrire

il massimo confort e un servizio attento ad ognirichiesta. Situato nel centro di Varzi, a pochi metri da un verde parco e da un centro sportivo con piscine e campi da tennis,l’albergo dispone di 13 cameredotate di tutti i confort.

Il ristorante ‘Da Andrea’ è unambiente specializzatoper gruppi turisticicon tour enogastronomiciorganizzati, comunioni, cresime, matrimoni ed altrieventi importanti. Locali dotati di 500 posti, divisi in tre sale.

Antipasti

Salame tipico di Varzi con prosciutto cottoInsalata russatonnata al tavolo con cipollotti all’acetobalsamico e bruschettecaserecceCanestrini di polentacalda con lardo di Colonnata

Primi piatti

Risotto mantecatoai funghi porciniTortelli al tartufomantecati al burro,tartufo, salvia e pinoli

Secondi piatti

Spallotto di Maialein Porchetta al fornocon patatineal rosmarinoPunta di granacon le noci

Dessert

Macedonia di fruttacon gelato e dolcetti in tavolaAcqua minerale,vino biancoe rosso d.o.c.dei Colli Italiani,Caffè

Ferragosto in CollinaMenu-Euro 29,00

Piazza della Fiera, 19 - Varzi (PV)tel. 0383.52043 • fax 0383.545345 • cell. [email protected] • www.albergocorona.net

RistorantedaAndrea

Tra Arte Cultura Gusto e SaporiMenù di Ferragosto 2010

Il Re TartufoCastagnate d'Autunno

Mercatini di Natale a VarziNatale 2010 a Varzi

Capodanno a VarziSan Valentino a Varzi 2011

Festa della Donna 2011In gita a Varzi. Tour culturale enogastronomico.

Newswww.albergocorona.net

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aggiori informazioni su

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di Paola Arensi

Giampiero Anelli, in arte Drupi, nasce a Pavia il 10 agosto del 1947. Nonostante gli innumere-voli successi, che fi n dall’inizio della carriera

lo hanno reso noto nel mondo in pochissimi anni, ha sempre cercato, tra le critiche, di fuggire dalla notorietà. Tutto per rimanere lo stesso musicista di sempre che privilegia la qualità e la spontaneità a discapito dell’ap-parenza: “La mia sfortuna è quella di essere molto inna-morato della musica e pochissimo del successo. Quindi molti mi danno addosso perché non mi vesto come vo-gliono e non mi do in pasto ai media in cerca di visibi-lità. Non conosco quello che si defi nisce il segreto del successo di un musicista e anch’io, come molti uomini comuni, ho per vizio le sigarette. Se una canzone mi piace la incido, se una persona mi sta simpatica la salu-to, altrimenti la evito. Voglio sentirmi libero insomma

DRUPIUn uomo liberomolto innamorato della musicae poco del successo

e per mia fortuna, ho sempre vissuto come mi piaceva, lavorando per offrire buona musica e canzoni ben fatte”. Il nome Drupi gli è stato attribuito da bambino in occasione di una recita all’oratorio che lo vedeva nelle vesti di un simpatico diavoletto: “All’inizio non lo accettavo ma poi è andata bene così” commenta con simpatia e prosegue: “Oggi soffro nel vedere come la musica viene bistrattata. A chi vale veramente è diffi cile emergere. Le multinazio-nali hanno comprato tutte le etichette che abbiamo e vince solo la legge del commercio, la qualità passa in secondo piano. Rimpiango i mitici direttori artistici di un tempo che prima di lanciare musica vagliavano il prodotto. Inol-tre non sopporto i reality, che invece sono molto in voga perché non hanno grandi costi di produzione. In questo genere di competizioni, in cui trionfa soltanto l’immagine, temo che anche i più grandi, come Vasco, De Gregori o

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INTERVISTA

Carlo GattiGIARDINIERE

Via Aldo Moro, 1827010 Marcignago (PV)

cell. 335.5715838

manutenzione del verdepubblico e privato

Battisti, non ne uscirebbero vivi”. Drupi, fi glio di una collabora-trice domestica e orfano di padre dall’età di un anno, ha iniziato a suonare per puro divertimento. L’ottanta per cento delle sue canzoni prendono spunto da si-tuazioni vissute personalmen-te: “In realtà da giovane facevo l’idraulico ma avevo capito che salire su un palco attirava le ragazze e quindi mi esibivo spesso. Oltre tutto all’epoca, sulla scia dei Beatles, suona-vano un po’ tutti. Si prendeva la chitarra per strimpellare con gli amici e divertirsi. Tempi memorabili. Sono orgoglioso di appartenere a una genera-zione che ascoltava ancora la musica senza subirla con le cuffi ette nelle orecchie”. Nel-la seconda metà degli anni ‘60 entra a far parte del complesso I Frenetici. Il suo esordio uf-fi ciale da solista avviene nel 1970 quando pubblica il suo primo 45 giri per la Ariston Records. Nel 1972, Drupi pas-sa alla Dischi Ricordi, che lo fa partecipare al Festival di Sanremo nel 1973 con la canzone Vado via. Al Festival classifi ca ultimo ma il pezzo scala ben presto le classifi che di vendita e non solo: “Tutto è successo per caso. Mol-to tempo prima avevo inviato dei provini senza ricevere risposta. Ma all’ultimo momento Mia Martini ha deciso di non partecipare a Sanremo e la Ricordi non aveva più nessuno da mandare così ha contattato me”. Seguono poi una serie di hit che lo consacrano come interprete di successo in Europa e nei mercati in lingua spagnola: Sereno è (1974), Piccola e fragile (seconda classifi cata a Un disco per l’estate 1974), Due (con cui vincerà il Festivalbar del 1975), Sambariò (Festival di Sanremo 1976). Nel 1978 pub-blica la canzone Paese, che diventa la sigla fi nale di Domenica in (edizione 1978/1979). Nel 1982 si piazza al terzo posto del Fe-stival di Sanremo con Soli. Dopo due anni il cantante ha ancora un buon successo con Regalami un sorriso, presentata al Festival di Sanremo. Le ultime apparizioni sanremesi presentano Fammi volare nel 1985, Era bella davvero del 1988, Un uomo in più del 1992 e Voglio una donna nel 1995. Drupi ha grande succes-so nei paesi dell’Europa dell’est tanto che, nel 2003, canta nella Piazza dell’Orologio di Praga -privilegio fi no ad allora conces-so solamente ai Rolling Stones-: “Nella mia vita ho avuto molte soddisfazioni e vissuto infi nite emozioni. Ad esempio a marzo 2010 sono stato a Firenze nella sede RAI per il programma dot-tor Djambe condotto da Stefano Bollani e Davide Riondino. Io e il pianista abbiamo eseguito una performance dal vivo. Lui ha

dimostrato che anche tra i giovani d’oggi c’è che sa fare vera musica”. Oltre a un timbro di voce molto particolare Drupi ha una compagna d’eccezione: “Mia moglie Dorina Dato lavora

con me da decenni. E’ stata spesso nei cori e dietro le tastiere dei miei più gran-di successi. Sia io che lei, appena possiamo, tornia-mo nella nostra bella Pavia a vivere i tempi rilassanti della provincia, il Ticino, la mia passione per la pesca, gli amici di sempre. Per noi la città è un’isola felice”. Oggi l’artista è in tour ma sta portando avanti nuovi progetti come la scrittura di un’autobiografi a curatissi-ma, che lui stesso defi nisce -un bel libro, diverso dai tradizionali racconti di vita di personaggi famosi - e la preparazione di un con-certo molto particolare che vorrebbe portare in giro per l’Europa nel 2011 partendo da Praga- dove ha contatti

con il fratelli Forman-: “Sarà un esibizione dal sapore teatrale. Accontenterò tutti i coloro che me lo hanno sempre chiesto. Ma l’evento non avrà niente a che fare con il musical. L’at-trezzatura e il palcoscenico sono speciali, vivremo musica, magia e un po’ di follia. Per scaramanzia non anticipo altro”.

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di Paola Arensi

Ama i suoi fi gli sopra ogni cosa e nella vita si occupa di regalare sorrisi. Max Pisu, più conosciuto come Tarcisio, è

tutto questo e altro ancora. Il grande pubblico ha imparato a rispondere al telefono col suo “ciaaaaaoooo”, il saluto di un frequentatore di parrocchie e gite a Lourdes, un po’ tonto, ma, a conti fatti, diffi cilmente descrivibile come un perdente. Si tratta di un personaggio che, con la sua ingenuità e la sua infantile cattiveria, ha fatto ridere le platee di tutta Italia. Oggi Max lavora sulla scia dei recenti successi, come il varietà televisivo Aria Fresca, condotto da Carlo Conti su Rai Uno e Fiore e Tinelli, sit-com italiana per ragazzi su Disney Channel e osserva allegramente: “Il pubblico dei piccoli è quello che ti dà più soddisfazione perché, se gli piaci, segue le puntate con costanza”. Tarcisio è un’icona del divertimento messa in scena da un uomo qualsiasi che, prima di recitare, stringe a sé un pagliaccetto di legno e la paperina di gomma ricevuti in dono, come porta fortuna, dai suoi fi gli. Originario di Legnano (MI), dove vive tutt’ora con la moglie e i piccoli Giorgia e Matteo di 6 e 11 anni, l’artista non è fi glio d’arte ed ha iniziato la carriera facendo diver-tire i ragazzi dell’oratorio: “Ho lavorato come dipendente di una ditta fi no a 11 anni fa. Per

Max PisuTarcisio cresce e teatro e tv sogna una parte importante, magari drammatica

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SPETTACOLO

me lo spettacolo è sempre stato solo un divertimento che mi impegnava la sera, anche fi no a tardi, nei vari locali mila-nesi. Location, che quando ero ragaz-zo, rappresentavano un bel trampolino di lancio perché il cabaret era molto in voga. All’epoca vinceva la qualità e la scena non era rubata da personaggi famo-si ma poco preparati. Oggi invece siamo circondati da gente come i protagonisti del Grande Fratello che non hanno alcun tipo di competenza o repertorio. I primi anni mi esibivo costantemente nonostan-te il sacrifi cio di doversi alzare presto il giorno dopo. Questo spassoso svago è diventato una professione dopo aver se-guito svariati corsi di teatro e aver nota-to che la gente mi apprezzava. Quando una persona ti ringrazia per averla fatta ridere e dimenticare i problemi quoti-diani ti senti benissimo”. Questa nuova posizione ha permesso a Max di goder-si di più la famiglia: “Anche se viaggio spesso per lavoro ritengo di avere una gran fortuna: non è da tutti poter seguire personalmente i propri fi gli. Purtroppo, la maggior parte degli uomini ha orari di lavoro improponibili e qualcuno torna a

casa quando i piccoli già dormono. I miei fi gli, che oltre tutto sono i primi a guar-darmi e a rivolgermi critiche costruttive, per me sono stati l’emozione più grande di tutta la vita”. Ma così, come Tarcisio riesce ad allontanarsi dall’oratorio ed im-barcarsi nelle avventure più incredibili, Max ha dimostrato nel tempo una gran-de poliedricità artistica, accantonando spesso il suo personaggio per calarsi con successo nei panni di conduttore, attore e comico puro a seconda delle diverse occasioni cinematografi che, televisive e teatrali: “Nella prossima stagione, oltre allo storico personaggio Tarciso, propor-rò il nuovo spettacolo teatrale "Amnesie" scritto da me e Riccardo Piferi di Milano. Lui è l’autore di artisti come Paolo Ros-si e Lella Costa. Lo spettacolo, che dura un’ora e mezza, è una raccolta di album e amnesie quotidiane nei confronti di bam-bini, anziani, amici e chi ci circonda. Una specie di campionario umano con per-sonaggi bizzarri che fanno ridere. I mo-nologhi sembrano dialoghi. Forse è una metafora della vita contemporanea. Una proposta piena di amnesie dove si capi-sce che dimentichiamo solo quello che

ci fa comodo e non ascoltiamo gli altri. Parlo di non ricordi che a volte diventano un’arma perché si trasformano in bugie”. Fin dagli esordi il suo maestro è Gianni Cajafa, dal quale apprende le basi della recitazione e i trucchi della comicità. Ma il Max Pisu che tutti conoscono ha anche un modello. Si tratta dell’attore, regista e comico statunitense Jerry Lewis, uno dei mostri sacri dello spettacolo ameri-cano. Oggi il milanese lavora guardando avanti: “Avendo già avuto ruoli in alcuni programmi televisivi o fi ction ora sogno mi sia affi data una parte importante in un fi lm. L’esperienza pregressa è positiva. Ovviamente mi piacerebbe sfruttare la comicità, che è il mio forte, ma in me c’è anche una chiave drammatica da non sot-tovalutare”. Pisu non dimentica di aiutare il prossimo: “Sono testimonial dell’Asso-ciazione lombarda malati reumatici con sede a Milano e appena possibile sosten-gono sodalizi di questo genere. Mi dedi-co soprattutto ai bambini perché li adoro. Ti senti veramente qualcuno solo quando puoi fare qualcosa per essere utile a chi soffre, il resto non conta. Invito davvero tutti a fare altrettanto”.

di Moroni Lorenzo

strada Vigne di Mirabello 44/F

27100 Pavia tel. 335 6885423

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a cura de"la Locanda del Sole"

Preparazione

• sbucciare gli scalogni, tagliarli a dadini e farli appassire nel burro (fi g. 2)

• aggiungere il riso e farlo tostare.

• sfumare con il vino bianco e portare a cottura aggiungendo man mano il brodo

• a cottura ultimata mantecare con il Pannerone sbriciolato (fi g. 3)

• aggiungere infi ne i mirtilli e i pinoli tostati. Pepare e salare se necessario

1

2

3

al panneronee mirtilli

Diffi coltà

300 gr. di riso

2 scalogni

150 ml di vino bianco

brodo vegetale (qb)

100 gr di formaggio Pannerone

2 manciate di mirtilli freschi

1 manciata di pinoli tostati

1 cucchiaio di burro, sale e pepe

Ingredienti per 4 persone

risotto

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CUCINA &CO.

Nel cuore della Bassa nasce il ristorante

Locanda del Sole, con oltre cent'anni di

storia. Esisteva già dal 1901, come Alber-

go del Sole; dal 1975 il ristorante, è ge-

stito dalla famiglia Negri, che vanta una

consolidata tradizione nella ristorazione

nazionale.

Personaggi famosi tra cui Leopoldo Fre-

goli (il più grande trasformista di tutti ii

tempi), Michele Placido, Ernesto Calindri,

Michele Testa, hanno gustato le speciali-

tà di questo locale, ed in modo partico-

lare, il risotto alla corniolese, elaborato

secondo un'antichissima ricetta locale.

I menù proposti lasciano spazio sia a

piatti innovativi, (proposte oggi dal tito-

lare Giuseppe Negri), che ad altri prove-

nienti da culture gastronomiche tipiche,

. Si possono gustare pietanze della tra-

dizione lodigiana, rivisitate e presentate

con accurata maestria, le ricette innova-

tive con prodotti locali quale il Granone

Lodigiano e il formaggio pannerone, con

il quale viene arricchito il gusto di antipa-

sti e di risotti mediati con erbe dell'orto o

mirtilli, o altri tipi di frutta.

Sempre di moda poi, è l'antico risotto alla

carniolese, che deliziò i palati più raffi na-

ti già in passato. Il ristorante è sempre

aperto su prenotazione e nelle serate di

venerdì, sabato e domenica funziona an-

che la pizzeria con forno a legna.

Il traguardo più ambitoDal 1989 e per tutte le 14 edizioni succes-

sive, la Locanda del Sole ha proposto le

proprie ricette sempre legate alla tradizio-

ne agreste locale, nell'ambito della Rasse-

gna Gastronomica promossa dall'Azienda

di Promozione Turistica del Lodigiano. Di

anno in anno è cresciuta la partecipazione

della clientela, divenuta in gran parte, dei

veri e propri "Amici della Locanda". Il nostro

ristorante si trova ormai abitualmente al

vertice della classifi ca sia per numero di

clienti che per ampiezza di apprezzamento.

La carta dei vini, di recente rinnovata, propone principalmente le migliori qualità:delle colline piacentine, dell'Oltrepò Pavese, del colle di S. Colombano

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è un'azienda specializzata nel commer-

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ATTUALITÀ

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di Andrea Pestoni

Da sempre, insieme alle macchi-ne, sono una delle passioni che coinvolgono migliaia e miglia-

ia di amatori, disposti a fare di tutto per entrare in possesso di una moto d’epo-ca. Tra le più gettonate c’è senz’altro la Moto Guzzi, prestigiosa marca italiana, che non solo ha fatto la storia di uno dei principali sport a motore ma è una delle due ruote che hanno saputo resistere, an-che e soprattutto grazie al settore storico, alla imponente avanzata delle moto giap-ponesi (Yamaha e Honda) che nel giro di qualche decennio hanno conquistato la fetta più ampia del mercato. L’amore de-gli italiani per le moto storiche è invece tutto italiano. Non a caso nel corso degli anni, anche sul fronte delle imprese com-merciali, sono nate delle vere e proprie offi cine che restaurano moto d’epoca, ad uso e consumo di collezionisti ma anche di tanta gente comune. Essere proprietari di una prestigiosa moto d’epoca, infatti, è anche uno status simbol ed un modo per ripercorrere a ritroso la storia delle moto. Un esempio su tutti è la Moto Guzzi Fal-cone, diretta solo a grandi estimatori del-le due ruote. Il Falcone è una motociclet-ta costruita dalla Moto Guzzi tra il 1950 e il 1967. Il motore discende da quello nato nel 1921 con la "Normale": mono-cilindrico orizzontale ad aste e bilancieri di 500 cc, con le "classiche" misure di alesaggio e corsa della Casa di Mandello del Lario, ovvero 88x82 mm. Per quanto riguarda la ciclistica, il telaio è un doppia culla chiusa in tubi; per quanto riguarda le sospensioni, all'anteriore troviamo una forcella telescopica, mentre al posteriore c'è il classico sistema introdotto nel 1928 con la "Norge", ovvero forcellone oscil-lante con molla sotto il motore, assistita da due ammortizzatori a compasso. Il cambio è un quattro marce con comando a pedale. Il Falcone è proposto in un'uni-ca versione, che si affi anca all'Astore, già in catalogo dal 1949, come modello più prestazionale. Caratteristica di que-sta prima versione è il serbatoio, tutto cromato con l'eccezione di una fascia verniciata di rosso. Nel 1952 a causa di diffi coltà nel reperimento del cromo, al-

Due ruote d’amore

cuni particolari vengono bruniti o verni-ciati. Ma questo è solo un esempio delle prestigiose moto d’epoca di marca Guzzi. Tanto per citare qualche altro importante modello, ci sono lo “Stornello Sport”, il “Galletto”, “Lodola”, “l’Airone”. Tor-nando alla Moto Guzzi Falcone, all’epo-ca (e ancora oggi nel settore delle moto storiche) aveva una grande rivale: la Gi-lera Saturno. Progettata da Luigi Salmag-gi sul fi nire degli anni trenta e presentata al Salone di Milano del 1940 come ere-de della Otto Bulloni, la Saturno è una monocilindrica quattro tempi di 500 cc. A causa della seconda guerra mondiale l’inizio della produzione in grande serie sarà però rinviato al 1946 (6 esemplari "Tipo Competizione" verranno costruiti prima dello scoppio della guerra). Questa moto divenne famosa e oggi ha acquista-to ancora maggior valore perché veniva utilizzata dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza. La produzione della Saturno cessò per due motivi: da un lato le "500" in commercio in Italia (oltre alla Gilera, il Falcone della Moto Guzzi) era-no oramai sorpassate, sia come tecnica che come prestazioni, e dall’altro il boom economico permise a chiunque di acqui-stare una ben più confortevole automo-bile. Oggi però, a distanza di tanti anni e anche grazie all’utilizzo di internet, le moto d’epoca sono tornate di grande attualità ed il numero dei collezionisti e degli amatori sta aumentando anno dopo anno.

Falcone, Stornello, Galletto e Saturno magici nomi di un affascinante passato su due ruote che torna prepotentemente

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ATTUALITÀ

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