24
Le imprese, l’ambiente, l’alimentazione Coldiretti Cremona Informa, Anno VIII NewsLetter Informazione online Venerdì 24/05/2013 – Anno VIII, Numero 19 Maltempo/1. Agricoltura cremonese, danni gravissimi. Ieri vertice in Provincia Maltempo/2. Danni a tutte le colture, Coldiretti chiede lo stato di calamità Ogm. Coldiretti: bene il Senato sulla clausola di salvaguardia Giovani Impresa. Speciale “L’Italia è il futuro”, giovani in Assemblea Territorio. Coldiretti Cremona migliore stand della “Tre giorni in piazza” Diabrotica. Arriva il “killer del mais” // Bollettino diabrotica sul nostro sito In agenda. Mercato di Campagna Amica // Appuntamenti // Quotazioni ………………………………………………………………………… ………………… Coldiretti Cremona: Agricoltura, gravissimi danni a causa del maltempo Ieri vertice in Provincia a Cremona. Il Presidente Prandini: “Non c’è raccolto che non sia compromesso: dal mais alla soia, dalla frutta alla verdura, dal pomodoro all’orzo, al fieno” La semina del mais in grave ritardo, di quasi due mesi (ad oggi si può dire che è stato seminato solo il 30% del mais), con previsioni di una riduzione delle rese dal 30 al 50%. La semina della barbabietola da zucchero neppure cominciata. Perso l’intero primo sfalcio di foraggi, quello che garantisce il 50% del prodotto (fondamentale in una provincia che, con un patrimonio di 300mila bovini, cui si aggiungono oltre un milione di suini, ha bisogno di grandi quantità per l’alimentazione). Si aggiunga la previsione di cali produttivi dal 30 al 35% per la coltura del pomodoro, poiché in molti casi non si riesce a entrare nei campi per mettere a dimora le piantine. Gravi perdite anche per l’ortofrutta, con danni già stimati dal 20 al 30% per meloni e angurie. Fortemente compromessa la produzione dei cereali a semina autunno-vernina (frumento, orzo, triticale) ed oltre un mese di ritardo anche per la semina della soia (con difficoltà nel reperimento del seme, dacché chi in aprile ha rinunciato a seminare barbabietola o mais si è poi rivolto a questa coltura). E’ un bollettino di guerra, che segna gravi perdite, quello che emerge in provincia di Cremona dal quotidiano monitoraggio messo in atto dalla Coldiretti, per verificare gli effetti delle continue ondate di maltempo.

Coldiretti Cremona Informa n.19/2013

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Il diario in posta elettronica di Coldiretti Cremona

Citation preview

Page 1: Coldiretti Cremona Informa n.19/2013

Le imprese, l’ambiente, l’alimentazione Coldiretti Cremona Informa, Anno VIII

NewsLetter

Informazione online

Venerdì 24/05/2013 – Anno VIII, Numero 19

Maltempo/1. Agricoltura cremonese, danni gravissimi. Ieri vertice in Provincia

Maltempo/2. Danni a tutte le colture, Coldiretti chiede lo stato di calamità

Ogm. Coldiretti: bene il Senato sulla clausola di salvaguardia

Giovani Impresa. Speciale “L’Italia è il futuro”, giovani in Assemblea

Territorio. Coldiretti Cremona migliore stand della “Tre giorni in piazza”

Diabrotica. Arriva il “killer del mais” // Bollettino diabrotica sul nostro sito

In agenda. Mercato di Campagna Amica // Appuntamenti // Quotazioni ………………………………………………………………………… …………………

Coldiretti Cremona:

Agricoltura, gravissimi danni

a causa del maltempo

Ieri vertice in Provincia a Cremona. Il Presidente Prandini: “Non c’è

raccolto che non sia compromesso: dal mais alla soia, dalla frutta alla

verdura, dal pomodoro all’orzo, al fieno”

La semina del mais in grave ritardo, di quasi due mesi (ad oggi si può dire che è stato

seminato solo il 30% del mais), con previsioni di una riduzione delle rese dal 30 al 50%.

La semina della barbabietola da zucchero neppure cominciata. Perso l’intero primo

sfalcio di foraggi, quello che garantisce il 50% del prodotto (fondamentale in una

provincia che, con un patrimonio di 300mila bovini, cui si aggiungono oltre un milione di

suini, ha bisogno di grandi quantità per l’alimentazione). Si aggiunga la previsione di cali

produttivi dal 30 al 35% per la coltura del pomodoro, poiché in molti casi non si riesce a

entrare nei campi per mettere a dimora le piantine. Gravi perdite anche per l’ortofrutta,

con danni già stimati dal 20 al 30% per meloni e angurie. Fortemente compromessa la

produzione dei cereali a semina autunno-vernina (frumento, orzo, triticale) ed oltre un

mese di ritardo anche per la semina della soia (con difficoltà nel reperimento del seme,

dacché chi in aprile ha rinunciato a seminare barbabietola o mais si è poi rivolto a questa

coltura). E’ un bollettino di guerra, che segna gravi perdite, quello che emerge in

provincia di Cremona dal quotidiano monitoraggio messo in atto dalla Coldiretti, per

verificare gli effetti delle continue ondate di maltempo.

Page 2: Coldiretti Cremona Informa n.19/2013

Ieri pomeriggio, presso l’Assessorato all’Agricoltura della Provincia di Cremona, si è

tenuto un incontro con i rappresentanti delle organizzazioni agricole, per fare il punto

della situazione e valutare, a partire dal livello provinciale, come attivare presso gli

organi istituzionali le misure necessarie per far fronte a una situazione di estrema

gravità. Era presente Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia e Delegato

Confederale di Coldiretti Cremona, che ha ribadito l’eccezionalità della situazione,

sottolineando la necessità di intervenire a vari livelli, sia regionale che ministeriale. “Non

c’è raccolto che non sia compromesso – ha detto Prandini – dal mais alla soia, dalla frutta

alla verdura, dal pomodoro all’orzo, al fieno. Mentre i florovivaisti hanno bollette per il

riscaldamento delle serre sempre più care”.

A livello regionale e nazionale, impegnata nella costante verifica dei danni causati dal

maltempo, la Coldiretti ha chiesto l’avvio delle procedure per la dichiarazione dello stato

di calamità.

Maltempo

Coldiretti chiede lo stato di calamità

Stato di calamità per l’agricoltura lombarda. “Il crollo delle temperature e la

valanga d’acqua che si è abbattuta ancora questa notte sulla regione hanno dato il

colpo di grazia alle semine e al lavoro nei campi. Ormai possiamo stimare perdite

fra il 30 e il 50 per cento a seconda delle colture. Una stagione così non la

ricordavamo da tempo. Per questo chiederemo alla Regione Lombardia e al

Governo lo stato di calamità” dice Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti

Lombardia.

I terreni della Pianura Padana sono ridotti a mezze paludi e gli agricoltori fanno i

conti con la distruzione delle semine appena fatte sperando che il tempo tenesse,

dopo settimane di pioggia battente. Invece, anche questa notte, un diluvio si è

abbattuto su quasi tutte le province.

“Oltre al problema dell’eccesso di acqua – avverte Prandini – c’è anche quello dei

funghi e dei parassiti che con questo clima umido trovano il loro habitat ideale. Ci

vorranno diversi giorni di bel tempo per far asciugare i terreni e in ogni caso non

basterà per mettere in sicurezza gli alberi da frutta o i vitigni”.

Sui campi è un vero e proprio bollettino di guerra: la semina del mais è in ritardo

di quasi due mesi con stime di una riduzione delle rese dal 30 al 50 cento, la

semina della barbabietola da zucchero non è neppure cominciata ed è stato perso

l’intero primo sfalcio di foraggio, quello che garantisce il 50% del prodotto alle

stalle. Drammatica la situazione dei pomodori da industria, dove ci si attende un

Page 3: Coldiretti Cremona Informa n.19/2013

calo delle rese fra il 30 e il 35 per cento, con le piantine ancora da mettere a terra

o semi affogate dall’acqua.

Gravi perdite anche per l’ortofrutta: per mele e pere, angurie e meloni il danno

oscilla fra il 30 e il 35 per cento del raccolto. Per il riso, altra coltura di punta

della Lombardia, si prevede un calo di circa il 30 per cento. Problemi anche su

frumento, orzo, triticale, e si registra oltre un mese di ritardo per la semina della

soia. “Con una situazione del genere – conclude Prandini – o si attiva lo stato di

calamità naturale oppure il comparto riceverà un colpo dal quale sarà difficile

riprendersi”.

Maltempo, dopo la pioggia arriva il killer del mais:

avvistato nel Bresciano, divora le radici delle piantine

E dopo la pioggia arriva il killer del mais. Non c’è pace per i campi – spiega la Coldiretti

Lombardia – i primi esemplari di diabrotica, parassita in grado di distruggere intere file di

piante, sono stati rilevati il 15 maggio scorso a Cazzago San Martino in provincia di Brescia e

nelle prossime tre settimane si prevede un aumento in tutte le aree della Lombardia

monitorate: da Vertemate con Minoprio (Como) a Busto Arsizio (Varese), da Castello

d’Agogna (Pavia) a Casalbuttano (Cremona), da Cavenago d’Adda (Lodi) a Sant’Angelo

Lodigiano (Lodi), da Gonzaga (Mantova) a Chiari (Brescia).

E’ vero che la pioggia ha rallentato lo sviluppo delle larve – spiega la Coldiretti Lombardia –

ma è altrettanto vero che le semine stanno iniziando in ritardo e le piantine del mais con le

radici ancora giovani rischiano di trovarsi in balia di una popolazione di killer affamata e

vitale. “Il numero delle larve è destinato a salire – conferma il Servizio Fitosanitario della

Regione – e se le prime nate in questi giorni moriranno per non aver trovato da mangiare,

quelle nate nelle prossime settimane saranno in grado di attaccare le colture più giovani”.

Il killer del mais – spiega Coldiretti Lombardia – schiude le uova verso maggio e le larve si

nutrono delle radici delle piante che, una volta mangiate, crollano a terra come fossero state

spianate da una ruspa invisibile. A quel punto gli individui adulti partono all’attacco delle

spighe. L’assalto prosegue per tutto giugno e luglio, con la trasformazione delle larve in

farfalle che a loro volta diffondono le uova in altri terreni. In Italia il parassita è stato

segnalato per la prima volta nel 1998 in Veneto, mentre il debutto in Lombardia risale al

2002 nelle zone di Varese e Como. Da allora l’invasione è proseguita a macchia d’olio a una

velocità dai 40 agli 80 chilometri all’anno, fino a toccare la maggior parte della fascia

centrale e meridionale della Lombardia, una delle aree più colpite del nord Italia.

La Diabrotica – spiega Coldiretti Lombardia – è un parassita da non sottovalutare visto che

minaccia una coltura strategica come il mais che, presente su oltre 350 mila ettari di

territorio, serve come foraggio al sistema zootecnico lombardo che produce il 40 per cento

di tutto il latte italiano, circa 4 milioni e mezzo di tonnellate su 10 milioni e mezzo.

Page 4: Coldiretti Cremona Informa n.19/2013

La foto, scattata

stamattina a

Trigolo (Cremona),

dall'agricoltore

Giannenrico Spoldi

testimonia i

gravissimi disagi

con cui

l’agricoltura sta

facendo i conti.

"Siamo in una

situazione davvero

difficile - spiega

Spoldi, suinicoltore

e produttore

di mais -. Lo scorso

anno, a fine maggio,

iniziavamo ad

irrigare, portando

l'acqua sulle

colture. Oggi le

stesse turbine ci

servono per togliere l'acqua dai nostri terreni, non ancora seminati e

trasformati in laghi. Siamo in grandissimo ritardo con le semine. Si

aggiunga questa temperatura così fredda: non so come farà il mais, in queste

condizioni, a crescere. Speravamo almeno in qualche giorno di sole, ma la

pioggia che si è ripresentata ora di fatto azzera nuovamente ogni cosa. La

pioggia di stanotte e di oggi corrisponde ad altri dieci giorni persi, senza

poter entrare in campo. Per non parlare del fieno che molti agricoltori

hanno ancora sui terreni: sta marcendo, completamente zuppo d'acqua".

MALTEMPO 3,2 GRADI SOTTO MEDIA AL NORD, +24% PIOGGIA

La temperatura massima nel Nord Italia è stata in media 3,2 gradi centigradi inferiore alla

climatica media a maggio in cui si è anche registrato il 24 per cento di pioggia in più.

E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ucea relativi alla seconda

decade del mese, sugli effetti della nuova ondata di maltempo che, con nubifragi e neve, ha

investito di nuovo il Nord Italia con bruschi cali della temperatura. Un andamento che -

sottolinea la Coldiretti - ha sconvolto i normali cicli delle coltivazioni con danni incalcolabili

per l’agricoltura e la richiesta dello stato di calamità. Si tratta degli ultimi effetti di una

primavera pazza che - precisa la Coldiretti - ha già rovinato almeno il 30 per cento di raccolti

delle regioni del Nord, dal pomodoro al riso, dalle patate alla frutta, dalla soia al mais fino al

fieno con gravi problemi per l’alimentazione degli animali. La più elevata frequenza di eventi

estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense, neve fuori stagione e un

maggiore rischio per gelate tardive sono alcuni degli effetti dei cambiamenti climatici che

l’agricoltura – afferma la Coldiretti - deve affrontare. Con un contesto del genere, i terreni

coltivati, grazie alla loro capacità di assorbimento, rappresentano un vero e proprio airbag

naturale contro l’impatto dell’acqua. Purtroppo l’Italia ha perso negli ultimi venti anni 2,15

milioni di ettari di terra coltivata per effetto della cementificazione e dell’abbandono che ha

tagliato del 15 per cento le campagne colpite da un modello di sviluppo sbagliato che ha

costretto a chiudere 1,2 milioni di aziende agricole nello stesso arco di tempo.

Page 5: Coldiretti Cremona Informa n.19/2013

OGM

MARINI: BENE IL SENATO SULLA CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA

Una intesa positiva che apre la strada all’avvio delle procedure per l’attivazione della “clausola di salvaguardia” da parte del Governo per scongiurare in Italia qualsiasi rischio di contaminazione. E’ quanto afferma il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare positivamente l’importante intesa tra tutti i gruppi del Senato su un ordine del giorno che conferma come il contrasto agli Ogm sia una posizione unanime dell’intero Parlamento. Dopo il positivo pronunciamento del Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo ci aspettiamo ora – continua Marini – che tale obiettivo sia condiviso anche dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin a cui spetta per competenza l’avvio delle procedure. Il ricorso alla clausola di salvaguardia - ricorda Marini - è già stato richiesto in più occasioni dalle amministrazioni regionali ed è uno strumento esercitato da alcuni Stati membri dell’Ue in relazione a nuove evidenze scientifiche che evidenziano l’impatto degli Ogm anche su aspetti diversi da quelli economici”. Non va dimenticato, conclude la Coldiretti, che sulla base dell`indagine Coldiretti-Swg relativa ad ottobre 2012 quasi sette italiani su dieci considerano oggi gli organismi geneticamente modificati meno salutari di quelli tradizionali: una motivazione in più che va a rafforzare l’esigenza di garantire l’agricoltura e il territorio da forme di inquinamento genetico e assicurare la competitività delle nostre produzioni tradizionali e di qualità.

OGM: TASK FORCE, NULLA CAMBIA

MA SUBITO CLAUSOLA SALVAGUARDIA Dopo l’ordinanza della Corte di Giustizia, che ha interpretato la procedura nazionale di autorizzazione all’impiego di varietà Ogm non conforme all’ordinamento europeo, nulla cambia perché si applica comunque la legge n. 5 del 2005. E’ quanto afferma la Task Force per un’Italia libera da Ogm. La non definitiva risoluzione della vicenda Ogm va però avanti ormai da troppo tempo e questa deve essere l’occasione per chiudere definitivamente una questione sulla quale cittadini, agricoltori, rappresentanze economiche e sociali, Regioni ed il Parlamento si sono espressi già tantissime volte. Chiediamo quindi al Governo il completamento della procedura di adozione della clausola di salvaguardia come peraltro già sollecitato da tutti i gruppi parlamentari al Senato la settimana scorsa con una mozione votata all’unanimità e come già fatto da tempo da diversi Paesi Europei.

Page 6: Coldiretti Cremona Informa n.19/2013

SPECIALE GIOVANI IN ASSEMBLEA

Assemblea Nazionale di Giovani Impresa Coldiretti

“E’ l’agroalimentare il settore che

può dare delle chance ai giovani”

“Anche da quanto emerso nell’Assemblea a Roma si evince che il settore che può dare delle

chance ai giovani è l’agroalimentare. Nonostante la crisi economica, è l’unico settore che

cresce in termini di occupazione nei giovani. Ed è un settore non delocalizzabile, ancorato al

nostro territorio. Questo significa far sì che i ragazzi abbiano una prospettiva di lungo periodo.

C’è un’Italia fatta di giovani che, pur con fatica e sacrifici, non si arrendono e guardano al

futuro, puntando sull’economia reale, sul territorio”. Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti

Lombardia e Delegato Confederale di Coldiretti Cremona, sottolinea con queste parole

l’entusiasmo e la forza dell’agricoltura italiana emersa nell’assemblea dei giovani

imprenditori agricoli di Coldiretti “L’Italia è il futuro”. Alla presenza del Presidente Sergio

Marini (in un’assise, moderata dal Segretario generale della Coldiretti Vincenzo Gesmundo,

cui sono intervenuti il Ministro delle politiche agricole Nunzia De Girolamo, il sindaco di

Roma Gianni Alemanno, l’ex ministro Corrado Passera) i giovani imprenditori agricoli,

capitanati dal Delegato nazionale Vittorio Sangiorgio hanno presentato un manifesto –

“L’Italia è il futuro” – nel quale si ribadisce la via proposta da Coldiretti per lo sviluppo del

Paese: una strada che punta su ciò che rende l’Italia unica ed inimitabile, vale a dire la

bellezza, l’eccellenza del cibo, il paesaggio, lo straordinario patrimonio storico ed artistico, la

biodiversità, la creatività e l’innovazione, la ricchissima articolazione territoriale, il senso

della comunità. “L’Italia ha bisogno di ritrovare fiducia. Nelle proprie forze, nei suoi valori e

nelle sue passioni” hanno scritto i giovani di Coldiretti nel documento presentato in

assemblea. “L’Italia deve ritornare a crescere. Ad investire ed essere protagonista del futuro

suo e dell’Europa”.

“Con determinazione Coldiretti sta operando perché questa Italia possa emergere. Altro

elemento fondamentale è la necessità, evidenziata dal Presidente Marini, di sostenere le

rappresentanze che sappiano coniugare l’interesse particolare con quello generale – sottolinea

Prandini –. Coldiretti ha ben chiaro un percorso, un’idea per uscire dalla crisi. Altri hanno

solo la rivendicazione. Noi abbiamo un progetto, la nostra via italiana allo sviluppo del paese,

e la stiamo concretizzando con determinazione e credibilità”.

LAVORO: IN CONTROTENDENZA + 3,6% DELLE ASSUNZIONI IN AGRICOLTURA

In controtendenza con l’aumento dei disoccupati e degli sfiduciati nel nostro Paese crescono le assunzioni nelle aziende agricole del 3,6% rispetto allo scorso anno, anche per la grande spinta all’innovazione generata dalle imprese condotte da giovani. E’ quanto è emerso all’Assemblea dei giovani della Coldiretti dove è stato creato l’Open Space sull’ingegno contadino, con le esperienze curiose e innovative realizzate da giovani agricoltori, idee che creano lavoro e battono la crisi. La crescita di opportunità nel settore agricolo è resa evidente dal boom del 29% delle iscrizioni negli istituti professionali agricoli e del 13% negli istituti tecnici di agraria, agroalimentare ed agroindustria. Si tratta di una conferma del fatto che in agricoltura il lavoro c’è sia per chi vuole trovare un’opportunità di occupazione, magari stagionale, sia per chi vuole intraprendere. Sono quasi 59mila le imprese agricole condotte da giovani “under 30” iscritte alla Camere di commercio, dove rappresentano oltre il 7% del totale. Circa il 70% delle imprese giovani opera in attività multifunzionali.

Page 7: Coldiretti Cremona Informa n.19/2013

SPECIALE GIOVANI IN ASSEMBLEA

LAVORO: DALLA “STAFFETTA GENERAZIONALE” 200MILA POSTI

IN CAMPAGNA Dalla staffetta generazionale è possibile l’inserimento di 200mila giovani nelle campagne dove il 37,3% delle imprese ha un conduttore di età superiore ai 65 anni. E’ quanto ha affermato il delegato nazionale dei giovani della Coldiretti Vittorio Sangiorgio all’Assemblea nazionale nel sottolineare l’importanza che il Governo voglia dare finalmente priorità al tema dell’occupazione giovanile come annunciato dal Presidente del Consiglio Enrico Letta, con il pacchetto che verrà presentato dal ministro del Lavoro Enrico Giovannini. Se proprio vogliamo dare un segnale forte ai figli e ai padri delle nostre campagne, che punti sull’intraprendenza dei giovani, sulla loro voglia di fare e sulla loro capacità di innovare, allora – ha chiesto Sangiorgio – sospendiamo il pagamento di imposte e contributi per cinque anni alle imprese familiari in cui si concretizza quella che viene definita la staffetta generazionale. L’agricoltura sta vivendo una straordinaria fase di attenzione da parte dei giovani, ma alle imprese è preclusa la possibilità di ospitare giovani tirocinanti e offrire quindi l’opportunità anche a studenti di effettuare brevi esperienze full immersion in una realtà di impresa. La pretesa che per ospitare un tirocinante l’impresa debba avere alle proprie dipendenze almeno un dipendente a tempo indeterminato comporta, in un settore nel quale molte imprese utilizzano solo manodopera familiare, l’impossibilità di dare corso a questa esperienza. E’ necessario quindi - ha concluso il Delegato dei giovani Coldiretti - superare l’interpretazione restrittiva della normativa vigente per assecondare e favorire un fenomeno tanto recente quanto positivo come quello del ritorno alla campagna di tantissimi giovani.

LAVORO. SANGIORGIO: “NEET” IN UNA FAMIGLIA SU 10

In almeno una famiglia italiana su dieci c’è un giovane d’età compresa tra i 15 e i 29 anni che resta a casa senza studiare né lavorare né tantomeno cercare un posto di lavoro, che è fonte di depressione e ansia sociale ed economica che compromette la qualità della vita, ma anche le opportunità di sviluppo del Paese. E’ quanto ha affermato il delegato nazionale dei giovani della Coldiretti Vittorio Sangiorgio all’Assemblea nazionale che cade a 60 anni dalla nascita del più grande movimento giovanile d’impresa presente in Italia, in riferimento alla presenza in Italia di 2,1 milioni di giovani “neet”, che sono in uno stato di “not in education, employment or training”. Una perdita straordinaria di energie e di intelligenze che il Paese non può davvero permettersi. Ci incoraggia il fatto che oggi abbiamo un premier che - ha continuato Sangiorgio - alla nostra assemblea del 2011 disse: “l’Italia degli anni 60 aveva i giovani nel motore di sviluppo del Paese, oggi li ha messi in panchina”. Noi siamo pronti a svolgere il nostro ruolo per il bene del Paese, nel suo motore possiamo mettere il miglior carburante (le energie giovani) proveniente da fonte rinnovabile (il meglio del territorio italiano). Abbiamo certamente il merito – ha detto Sangiorgio – di aver in questi anni argomentato il perché la classe dirigente più vecchia d'Europa non sarebbe stata in grado di portare il Paese verso la rotta giusta. In politica abbiamo iniziato un ricambio di qualità, ma terremo alta l’attenzione contro tentativi di retromarcia. “Il fatto che il Ministro più giovane del governo, l’onorevole Nunzia De Girolamo, abbia la delega alle Politiche agricole – ha concluso il delegato dei giovani Coldiretti – è un’opportunità per cogliere al meglio ciò che di “straordinariamente giovane” sta avvenendo in agricoltura e nei territori italiani”.

Page 8: Coldiretti Cremona Informa n.19/2013

CRISI: LA BELLEZZA DELL’ITALIA CI PUO’ SALVARE

“L’Italia è al primo posto per numero di siti iscritti come patrimonio dell’umanità nella lista dell’Unesco, quasi metà del territorio nazionale è coperto da aree di particolare pregio e sottoposte a vincolo di tutela, ci sono 33 beni culturali e archeologici ogni 100 kmq e 131 paesaggi rurali storici”. E’ quanto ha affermato Sangiorgio all’Assemblea nazionale nel sottolineare che “prestando più atten-zione a ciò che rende unico e arricchisce realmente il Paese potremmo recupe-rare miliardi di Pil e milioni di posti di lavoro”. “L’Italia è universalmente il Paese della bellezza, ma come mai non è nata un’”impresa” della bellezza in Italia? Anzi, spesso ci permet-tiamo anche di distruggerla!

Perché abbiamo permesso

che in una delle baie più belle della nostra penisola, quella di Taranto, si potesse perpetrare uno scempio che ci ha portato paradossalmente a dover scegliere tra disoccupazione e salute?”, ha sostenuto il delegato nazionale dei Giovani della Coldiretti. Il futuro della globalizzazione si esprimerà non più nella direzione dell’omologazione e di un mondo americanizzato, ma dovrà puntare tutte le sue carte sulla diversità attrattiva, su prodotti unici ed originali, come peraltro avviene nel mondo della vita, in cui la biodiversità garantisce la forza e la longevità degli organismi viventi. “Il mondo ha fame di Italia, e comprende che l’Italia è fatta di storia, cultura, arte, ma anche di moda, cibo, design, in cui magicamente tutto viene tenuto insieme dal gusto, dal saper vivere, conciliando il bello e il buono. Eppure ogni anno dobbiamo spiegare a questo o a quel ministro, a questo o quello scienziato, a questo o a quel presunto imprenditore che per noi Ogm è sinonimo di omologazione e quindi di impoverimento”.

CRISI: DOVE CI SIAMO NOI, L’ ITALIA NON FRANA

“Dove ci siamo noi l’Italia non frana, perché le aziende agricole riescono ad arrivare dove lo Stato fa fatica ad essere. Eppure pochi riescono a ‘vedere’ questa centralità dell’azienda agricola italiana. Non la vedono gli uomini politici, spesso non la vedono i cittadini, spesso facciamo fatica a vederla anche noi”. E’ quanto ha detto Sangiorgio all’Assemblea nazionale nel sottolineare che “siamo in grado di offrire al mondo tutto ciò che ci chiede per un futuro sostenibile: salvaguardia dei beni comuni acqua, terra, suolo e nuova energia pulita, modelli e luoghi di coesione sociale come i farmers market, ricchezza e qualità del cibo Italiano, competitività con il più alto valore aggiunto e numero di occupati agricoli per ettaro in Europa, un export agroalimentare che cresce costantemente e il lavoro agricolo che è diventato espressione compiuta del territorio, dà forza al territorio sia in termini di purezza e unicità dei suoi prodotti che in termini di suggestioni ed echi culturali”. L'Italia – ha proseguito Sangiorgio – è il paese con l’agroalimentare più sicuro perché ha costantemente il primato in Europa e nel mondo della sicurezza alimentare.

Page 9: Coldiretti Cremona Informa n.19/2013

La nostra Italia è il futuro anche perché è il paese della tipicità e dell’eccellenza nella qualità, attestata dal maggior numero di DOP e IGP riconosciute dall’UE e dalla leadership mondiale nell’esportazione di vino, tanto che i prodotti italiani sono i più copiati al mondo. Mentre l’Europa continua a bacchettarci su una presunta inaffidabilità dell’Italia basata, tra l’altro, su ipotesi mai realizzate perché, con i nostri sacrifici, abbiamo sempre adempiuto ai nostri obblighi noi con fatti concreti stiamo indicando all’Europa e al mondo intero un cammino virtuoso per il benessere delle persone.

IMMIGRAZIONE: CITTADINANZA AI NATI IN ITALIA

“Accogliamo l’invito del Presidente Napolitano a riconoscere la cittadinanza italiana agli italiani figli di immigrati, nostri amici che parlano in romanesco o in toscano”. E’ quanto ha affermato Sangiorgio all’Assemblea nazionale nel sottolineare che “l’Italia è un Paese inclusivo con i giovani che nelle campagne raccontano storie fantastiche di integrazione. Il nostro spirito accogliente deve trasformarsi anche in regole e leggi accoglienti affinché si possa esprimere al massimo il potenziale del nostro Paese”. L’accoglienza e la disponibilità sono le qualità che hanno reso il nostro territorio desiderabile e sede, spesso stabile, di personaggi più o meno noti, e che hanno fatto del saper vivere Italiano una filosofia di vita. Il contatto con le coste, i porti e le città di mare ha predisposto il Paese al confronto e allo scambio di prodotti, di idee e di stimoli sempre nuovi, limitando gli atteggiamenti di razzismo e di chiusura che spesso caratterizzano altre comunità.

CREDITO: PER 65% FRENA LE GIOVANI IMPRESE

“Servono politiche che incoraggino le banche a rischiare sui progetti e sui talenti e meno sul consolidato” ha detto il delegato nazionale dei giovani della Coldiretti, nel sottolineare che il 65% dei giovani lamenta come ostacolo al fare impresa l’accesso al credito e il 67% ritiene che strumenti di finanziamento agevolato siano necessari per avviare un’impresa. E mentre i giovani hanno bisogno di credito, la quasi totalità del credito va a società finanziarie. “Sarà pure arrivato il tempo – ha denunciato Sangiorgio – di smetterla di prendere i soldi dall’economia reale, quella delle persone che lavorano e faticano, per darli a quella virtuale, quella dei capitali e delle speculazioni. Noi lo stiamo facendo con il progetto giovani Coldiretti Giovani Impresa–CreditAgrItalia, con cui quest’anno abbiamo finanziato 57 milioni di investimenti per 760 giovani imprese, 20 milioni in più rispetto all’anno precedente. Un risultato straordinario nell’anno del credit crunch. Per quest’anno con CreditAgri – ha precisato – avevamo pensato di dedicare un nuovo plafond di 80 milioni di euro, ma per dare un messaggio ancora più forte siamo arrivati ad un plafond di 100 milioni … 100 milioni di investimenti per giovani, che si alzeranno presto la mattina, che troveranno soluzione a tutti gli ostacoli che verranno loro posti, che contribuiranno al benessere del Paese, perché hanno il diritto a sognare un loro futuro migliore”.

LAVORO: 56% GIOVANI NEI CAMPI PER PASSIONE

“Scegliamo soprattutto di fare impresa per passione” (56%) ha ribadito il delegato nazionale dei giovani della Coldiretti nel ricordare che il sistema agroalimentare vale da solo 267 miliardi, il 17% del Pil. Il nostro modo di interpretare il modello di sviluppo – ha detto – ha numeri importanti: aumenta il numero di chi tra noi ha certificazione di qualità con quasi i 2/3 delle imprese giovani certificate mentre circa il 70% delle imprese giovani sono multifunzionali (erano il 65% un anno fa). Continuiamo ad espanderci e progettiamo di continuare ad innovare nel futuro prossimo. E’ quello che ci sta insegnando la nostra Coldiretti, pioniera di un modo nuovo di pensare l’agricoltura, un modo che sta diventando vitale non soltanto nel nostro Paese, ma pioniera anche di un nuovo modo di rappresentare, fatto di progetti ideati e realizzati, in cui l’interesse generale si concili perfettamente con quello settoriale, non solo in agricoltura, per una rappresentanza globale dei territori, fatto da una classe dirigente sempre più giovane e coraggiosa.

SPECIALE GIOVANI IN ASSEMBLEA

Page 10: Coldiretti Cremona Informa n.19/2013

SPECIALE GIOVANI IN ASSEMBLEA

Assemblea Nazionale di Giovani Impresa Coldiretti

I giovani agricoltori cremonesi:

ecco il nostro manifesto

“L’Italia è il futuro”

“L’Italia ha bisogno di ritrovare fiducia. Nelle proprie forze, nei suoi valori e nelle sue

passioni. L’Italia deve ritornare a crescere, ad investire ed essere protagonista del futuro suo e

dell’Europa”. “E’ l’Italia il nostro sogno, il nostro futuro. Bisogna crederci e investirci”.

E’ un’iniezione di fiducia, energia, senso di responsabilità, voglia di fare e di mettersi in

gioco, il manifesto dei giovani imprenditori agricoli della Coldiretti.

All’indomani dell’assemblea nazionale

che martedì 21 maggio ha

letteralmente gremito l’Auditorium

della musica di Roma – con la

partecipazione, accanto al Delegato

nazionale di Giovani Impresa Vittorio

Sangiorgio e al Presidente Sergio Marini,

del Ministro per le Politiche agricole

Nunzia De Girolamo, del Sindaco di

Roma Gianni Alemanno, di Corrado

Passera, e di altri autorevoli

rappresentanti del mondo delle

istituzioni, della politica, dell’economia

– tocca in primis ai giovani imprenditori

agricoli cremonesi che vi hanno preso parte farsi portavoce sul territorio degli importanti

contenuti che ne sono emersi. “Consegnando” agli altri giovani imprenditori agricoli il

manifesto “L’Italia è il futuro”.

“Come in tutte le assemblee di Coldiretti, anche in questa si è potuto vedere l’entusiasmo,

l’amore per il nostro lavoro e per il nostro Paese. Come ha detto il Presidente Sergio Marini,

cogliendo la felicità, l’entusiasmo di noi giovani, nonostante le difficoltà, la nostra assemblea,

e l’intera Coldiretti, rappresentano l’Italia vera, quella che crede nelle sue potenzialità e le

vuole esprimere, quella che non ha paura di assumersi delle responsabilità. Ed è questa Italia

che deve pesare in Europa, pensando ad esempio alla riforma della Pac, che deve premiare i

veri imprenditori agricoli” evidenzia Davide Migliore, allevatore di vacche da latte e

cerealicoltore di Castelleone.

Page 11: Coldiretti Cremona Informa n.19/2013

“Avevo già partecipato all’assemblea nazionale di Coldiretti, ma questa per me è stata la

prima partecipazione all’assemblea nazionale dei giovani. Ho trovato ancora più entusiasmo,

ancora più voglia di fare, di andare avanti, guardando al futuro con impegno e con fiducia. La

mia impressione è più che positiva. Mi sono sentito ben rappresentato dal nostro delegato

nazionale Vittorio Sangiorgio, dalle sue parole. Lui e il presidente Marini hanno posto temi

fondamentali, per la difesa e la valorizzazione dell’agricoltura, delle nostre imprese e dei

prodotti italiani. Il nuovo Ministro Nunzia De Girolamo mi ha ben impressionato: il fatto che

ci abbia parlato da giovane ai giovani secondo me è una marcia in più” rimarca Giovanni

Mazzetti, 21 anni, studente universitario alla facoltà di agraria, che già affianca i genitori

nell’impresa agricola a Soncino.

Carlo Recchia, studente all’ultimo anno dell’Istituto agrario Stanga di Crema, ancor prima di

terminare gli studi superiori ha avviato un’attiva agricola. Ha recuperato un’antica varietà di

mais ed ha seminato un ettaro di terra, allo scopo di produrre farina per la polenta, macinata a

pietra e biologica, e una bevanda a base di mais. “Ho visto grande attenzione ai giovani e

all’innovazione, e questo è importante – sottolinea –. Ho apprezzato molto gli interventi del

Presidente Marini e del Delegato nazionale Vittorio. Anche le parole del Ministro Nunzia De

Girolamo mi sembra ci diano buone speranze per il futuro. Dal canto mio, parto da zero, dalla

mia passione per l’agricoltura, per la natura, e da un’idea che credo sia originale, e spero si

dimostri vincente. Ho scelto l’agricoltura per la straordinaria soddisfazione che ti dà, quando

produci qualcosa di tuo, qualcosa di reale, concreto, che viene apprezzato per la qualità”.

“E’ stata una giornata interessante, positiva – fa eco Emmanuele Saccenti, 30 anni, agricoltore

di Casalmaggiore –. Dai rappresentati della politica e del governo sono state dette parole

importanti, alle quali ora devono seguire i fatti. Noi agricoltori non chiediamo grandi cose.

Chiediamo di poter lavorare bene. Ad esempio, chiediamo che si metta subito, davvero, mano

alla semplificazione burocratica. Non è possibile che si debba dedicare così tanto tempo ad

una burocrazia che a volte ha, davvero, delle pretese assurde”. “E’ stato giusto ribadire la

necessità di una giusta remunerazione del prodotto italiano – prosegue Emmanuele –. Nei

nostri prodotti ci sono una qualità e una sicurezza impareggiabili, e questo va riconosciuto,

anche nel prezzo. Anche questo per un giovane è importante: vedere che il tuo lavoro è

ricompensato equamente, ti permette di crederci sempre di più, di far crescere la tua impresa.

Noi siamo pronti a fare la nostra parte, come abbiamo sempre fatto”.

Claudia Cabrini, 20 anni, è studentessa universitaria in Comunicazione: “A differenza degli

altri partecipanti all’Assemblea, io non faccio l’imprenditrice agricola. Entrambi i miei

genitori sono agricoltori, e grazie anche alla mia partecipazione alle iniziative di Giovani

Impresa ho potuto capire fino in fondo quanto entusiasmo, quanta passione, quanta fatica, e

quanto impegno vi siano nel quotidiano lavoro dell’agricoltore – dice –. In Assemblea mi ha

colpito tantissimo la presenza di così tanti giovani, da tutta l’Italia, uniti dalla voglia di fare,

dalla passione per il loro lavoro. Il mio sogno è portare tutto questo nei miei studi legati alla

comunicazione, e un domani nel mio lavoro. Credo che la comunicazione debba interessarsi

sempre di più, e sempre meglio, all’agricoltura e alla Coldiretti, che rappresenta e difende

l’Italia più vera e più bella”.

SPECIALE GIOVANI IN ASSEMBLEA

Page 12: Coldiretti Cremona Informa n.19/2013

SPECIALE GIOVANI IN ASSEMBLEA

CRISI: LA CLASSE DIRIGENTE ITALIANA HA 58 ANNI, LA PIÙ VECCHIA IN UE

L’età media della classe dirigente italiana impegnata nelle politica, nell’economia e nella pubblica amministrazione è di 58 anni, la piu’ alta tra tutti i Paesi europei. E’ quanto emerge dal secondo report sull’età media della classe dirigente italiana, presentato nel corso dell’Assemblea dei giovani della Coldiretti e realizzato in collaborazione con il Gruppo 2013. Il forte ringiovanimento che ha interessato la classe politica impegnata nelle istituzioni non ha coinvolto - sottolinea la Coldiretti – i potenti impegnati nelle altre attività, che sono molto piu’ anziani rispetto ai partner comunitari. A conquistare il triste primato dell’anzianità nel momento economicamente piu’ difficile per l’Italia dal dopoguerra sono - sottolinea la Coldiretti - le banche, che hanno una età media degli amministratori delegati e dei presidenti di circa 69 anni, addirittura piu’ elevata di quella dei Vescovi italiani in carica. Seguono da vicino i presidenti dei Tribunali delle città capoluogo di Regione, che hanno in media oltre 65 anni, con 9 casi su 20 che superano i 70 anni e solo 2 presidenti che hanno meno di 50 anni. A preoccupare particolarmente - conclude la Coldiretti - è anche il mondo della formazione, con i professori universitari italiani che hanno una media di 63 anni, i più anziani del mondo industrializzato. Un quarto dei professori ha più di 60 anni contro poco più del 10 per cento in Francia e Spagna e l’8 per cento in Gran Bretagna. Con il record della disoccupazione giovanile la crisi si aggrava perché non si rinnova la classe dirigente italiana e vengono a mancare idee, energie e risorse nuove fondamentali per la crescita del Paese”, afferma il delegato nazionale dei giovani della Coldiretti Vittorio Sangiorgio nel sottolineare che “la disoccupazione giovanile è uno spreco che l’Italia non può permettersi”.

L’ECONOMIA NELLE MANI DEI PIU’ VECCHI. TOP BANCHE CON 69 ANNI

La classe dirigente più vecchia d’Italia si trova nel mondo economico, dove il record è fatto segnare dagli istituti di credito, con l’età media dei presidenti e degli amministratori delegati dei principali gruppi bancari italiani che sfiora i 70 anni. E’ quanto emerge dal secondo report sull’età media della classe dirigente italiana, presentato nel corso dell’Assemblea dei giovani della Coldiretti e realizzato in collaborazione con il Gruppo 2013. “Pensare che le prospettive di ripresa in campo economico del nostro Paese sono nelle mani di una generazione che dovrebbe essere già da tempo in pensione non ci rassicura”, afferma il delegato nazionale dei giovani della Coldiretti Vittorio Sangiorgio nel sottolineare che “l’Italia ha bisogno di pensare al futuro secondo prospettive di lungo periodo che troppi “potenti” non hanno. Il rischio è che ad essere vecchie, ed anche poche, siano soprattutto le idee con le quali si vuole affrontare la crisi, Non è un caso - conclude Sangiorgio - che il credito sia il vero elemento di criticità nelle nostre imprese. Il presidente di Ubi Banca ha 82 anni e 81 quello di Intesa San Paolo, ma in generale i consiglieri di amministrazione hanno in media 5 anni in più che nel resto delle banche europee e guadagnano il doppio dei loro colleghi tedeschi. Il presidente di Banca Intesa San Paolo – precisa la Coldiretti - ricopre la carica da 27 anni e da più di un ventennio diversi altri presidenti e Ceo. L’età media dei presidenti e degli amministratori delegati delle principali società a partecipazione pubblica sfiora i 62 anni. Superano l’età pensionabile (65 anni) i presidenti di Ferrovie dello Stato (Lamberto Cardia: 79 anni), Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici (Andrea Monorchio: 74 anni), Cassa Depositi e Prestiti (Franco Bassanini: 73 anni), Expo 2015 (Diana Bracco: 72 anni), Fintecnica (Maurizio Prato: 72 anni), Sace (Giovanni Castellaneta: 71 anni), Sogin (Giancarlo Aragona: 71 anni), Alitalia (Roberto Colannino: 70 anni), Poste Italiane (Giovanni Ialongo: 69 anni), Rai (Anna Maria Tarantola: 68 anni), Finmeccanica (Giuseppe Orsi: 68 anni), Invitalia (Giancarlo Innocenzi Botti: 68 anni). Sopra i 65 anni anche gli amministratori delegati di Gestori servizi energetici (Nando Pasquali: 68 anni), Eni (Paolo Scaroni: 67 anni), Enel (Fulvio Conti: 66 anni). La situazione non cambia di molto – prosegue la Coldiretti - nei consigli di amministrazione delle prime 100 società italiane in ordine di capitalizzazione che hanno una età media pari a 62 anni, un valore leggermente più basso di quello che si registra negli Stati Uniti, ma decisamente più alto di quello degli inglesi e dei tedeschi (intorno a 57 anni). Più della metà dei consiglieri ha più di 60 anni. La cifra anagrafica non cambia se consideriamo gli altri attori rilevanti della rappresentanza socio-economica. I segretari regionali dei principali sindacati dei lavoratori – conclude la Coldiretti - hanno in media 56

Page 13: Coldiretti Cremona Informa n.19/2013

anni, età solo leggermente inferiore a quella dei presidenti regionali delle organizzazioni di rappresentanza dell’industria e del commercio che è di 58 anni mentre nell’agricoltura, in Coldiretti, l’età media dei presidenti regionali è di 46 anni.

IL PARLAMENTO ITALIANO E’ IL PIÙ GIOVANE IN UE. MEDIA DI 48 ANNI

Dalle elezioni è uscito il Parlamento piu’ giovane della storia repubblicana con una età media di deputati e senatori di 48 anni, la piu’ bassa tra i principali Paesi europei e non solo. E’ quanto emerge dal secondo report sull’età media della classe dirigente italiana, presentato nel corso dell’Assemblea dei giovani della Coldiretti e realizzato in collaborazione con il Gruppo 2013. L’età media dei deputati – informa la Coldiretti - è di 45 anni, ben 9 anni più bassa di quella degli onorevoli della passata legislatura, mentre l’età media dei senatori è di 53 anni, 4 anni di meno dei loro colleghi della legislatura predente. A Montecitorio i deputati under 30 sono 34 a fronte dei 2 soltanto nella legislazione precedente. Per la prima volta nella storia repubblicana – afferma la Coldiretti - l’età dei deputati è assai vicina a quella media degli italiani (43 anni). Oggi i parlamentari italiani sono tra i più giovani d’Europa e anche degli Stati Uniti. Un grande e inaspettato ringiovanimento dell’istituzione cardine della nostra democrazia rappresentativa. Il Parlamento italiano è oggi il più giovane tra i parlamenti dei principali paesi europei. Se l’età media di un deputato italiano è 45 anni – precisa la Coldiretti - quella dei loro colleghi francesi è di 55, quella dei tedeschi e spagnoli 53, degli inglesi 52. Anche l’età media dei rappresentanti alla Camera Usa è oggi di ben 11 anni maggiore di quella media italiana. Ancora più marcato – conclude la Coldiretti - è lo squilibrio anagrafico a favore dei senatori italiani: 53 anni contro i 69 dei loro colleghi inglesi e i 62 dei francesi e statunitensi. Il nuovo Parlamento rappresenta soprattutto una sfida generazionale per i tanti giovani che per la prima volta arrivano in Parlamento per svolgere importanti funzioni Istituzionali dalle quali dipende il futuro del Paese”, afferma il Delegato dei giovani della Coldiretti Vittorio Sangiorgio nel sottolineare che “in loro ripongono le speranze di cambiamento tanti giovani come noi”.

IL GOVERNO HA UNA MEDIA DI 53 ANNI, 11 IN MENO DEL PRECEDENTE

Sulla scia del ringiovanimento parlamentare si è abbassata sensibilmente anche l’età anagrafica media della nuova compagine di Governo, che scende per i membri dell’Esecutivo Letta a 53 anni, 11 anni in meno del Governo Monti. E’ quanto emerge dal secondo report sull’età media della classe dirigente italiana, presentato nel corso dell’Assemblea dei giovani della Coldiretti e realizzato in collaborazione con il Gruppo 2013. Il Presidente del Consiglio, Enrico Letta (46 anni) – informa la Coldiretti - è circa un quarto di secolo più giovane del suo predecessore Mario Monti e di oltre 30 anni di Silvio Berlusconi, a capo del Governo prima dell’arrivo dei “tecnici”. Due generazioni sideralmente distanti: l’attuale premier nato nell’immediato pre-Sessantotto repubblicano e i suoi predecessori durante il fascismo. Letta è un capo di Governo giovane anche se confrontato con gli attuali leader dei 27 Paesi dell’Unione europea, essendo di ben 5 anni più giovane della media (52 anni). L’età media dei ministri del nuovo esecutivo è di 53 anni, 11 in meno del Governo Monti, e soltanto di qualche mese più alta del Governo Berlusconi, ma anche della media dei Governi Ue (51,2). Il ministro più giovane del Governo Letta – prosegue la Coldiretti - ha 37 anni, quello del Governo Monti 57; i più anziani rispettivamente 70 e 76. Nel primo solo 5 ministri su 23 sono over 60 mentre nel secondo solo 6 su 17 erano under 60; nel primo 9 ministri hanno meno di 50 anni contro nessuno nel secondo. Una indubbia discontinuità anagrafica e generazionale. Nel Governo Letta il più giovane – conclude la Coldiretti - è il ministro delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo, con 37 anni mentre il più anziano è il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, con 70 anni. “Ci incoraggia il fatto che oggi abbiamo un premier che in questa sala, alla nostra assemblea del 2011 disse: “l’Italia degli anni 60 aveva i giovani nel motore di sviluppo del Paese, oggi li ha messi in panchina”, afferma il delegato dei giovani della Coldiretti Vittorio Sangiorgio nel sottolineare che “noi siamo pronti a svolgere il nostro ruolo per il bene del Paese, nel suo motore possiamo mettere il miglior carburante (le energie giovani) proveniente da fonte rinnovabile (il meglio del territorio Italiano). “Il fatto che il Ministro più giovane del governo, l’onorevole Nunzia De Girolamo, abbia la delega alle Politiche agricole - conclude Sangiorgio - è una opportunità per cogliere al meglio ciò che di “straordinariamente giovane” sta avvenendo in agricoltura e nei territori Italiani”.

Page 14: Coldiretti Cremona Informa n.19/2013

NEI PROGRAMMI DEI PARTITI, I GIOVANI CITATI 65 VOLTE SU 50MILA PAROLE

Nei programmi elettorali dei 6 principali partiti che hanno partecipato alla consultazione del 24 e 25 febbraio 2013 la parola giovani compare 65 volte in tutto, su circa 50mila parole complessive, pari allo 0,1%. E’ quanto emerge dal secondo report sull’età media della classe dirigente italiana, presentato nel corso dell’Assemblea dei giovani della Coldiretti. Nelle 2.549 parole del programma elettorale del Movimento 5 Stelle, il più breve di tutti, non compare neppure una volta. In quello di Sinistra Ecologia e Libertà 14 volte su 17.890 parole totali, il programma più lungo dei 6 analizzati, corrispondente allo 0,08%, l’incidenza più bassa dopo M5S. In valore assoluto – segnala la Coldiretti – è nel programma dei Pd che la parola giovani ricorre più volte: 24 su 17.315, lo 0,14%. In termini relativi invece è il programma della Lega Nord ad avere il primato delle citazioni: 0,27%, in tutto 8 volte, ma su un programma con sole 2.958 parole; seguito da quello del Popolo della Libertà con lo 0,26% (9 volte su 3.461 parole) e di Scelta Civica con lo 0,17% (10 volte su 5.743 parole). “Ovviamente non è l’intensità della ricorrenza della parola giovani in un programma elettorale a garantire una politica attiva per le nuove generazioni”, afferma il delegato di Giovani Impresa Vittorio Sangiorgio, ma “è probabile che il ricorso intenso alla parola giovani sia la spia di una sensibilità particolare al tema e dunque potenzialmente un prerequisito per l’ideazione e la realizzazione di politiche giovanili”. Infine, nel discorso alla Camera del 29 aprile 2013 in occasione del dibattito sulla fiducia al governo, il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha letto la parola giovani 14 volte su 5.741 parole (lo 0,25%).

ETA’ MEDIA DELLA CLASSE DIRIGENTE ITALIANA

ISTITUZIONI Età

Governo 53

Senato 53

Camera 45

BANCHE 69

PROFESSORI UNIVERSITARI 63

FORZE ARMATE E DIFESA 62

PRESIDENTI TRIBUNALI CITTA’ CAPOLUOGO DI REGIONE 66

DIRETTORI GENERALI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 57

DIRIGENTI PARTECIPATE STATALI 62

MANAGER AZIENDE QUOTATE IN BORSA 56

RAPPRESENZANZE IMPRESE INDUSTRIA E COMMERCIO 58

COLDIRETTI 46

SINDACATI DEI LAVORATORI 56

ORDINI PROFESSIONALI 58

CAMERE DI COMMERCIO 61

VESCOVI CHIESA CATTOLICA 67

MEDIA GENERALE 58

SPECIALE GIOVANI IN ASSEMBLEA

Page 15: Coldiretti Cremona Informa n.19/2013

Riconoscimento a Coldiretti Cremona

Migliore stand della ‘Tre giorni in piazza’

Imprese agricole protagoniste a Pizzighettone

“Il migliore stand della Tre Giorni in Piazza”.

Grazie ai tesori dell’agroalimentare made in Italy,

“posti in vetrina” a Pizzighettone, Coldiretti ha

conquistato l’ambito titolo tributato dall’Ente

Pizzighettone Fiere dell’Adda ai dieci migliori

espositori presenti in fiera.

La qualità e l’originalità dell’allestimento (opera

dell’affiatato team di imprenditrici e imprenditori

agricoli pizzighettonesi, affiancati dal personale

dell’Ufficio Zona di Soresina) e la valorizzazione

dei sapori del territorio (con la presenza allo stand

di formaggi, salumi, pomodoro) sono le

caratteristiche che hanno portato lo spazio di

Coldiretti nella top ten dei dieci stand giudicati più

significativi, sul totale di 107 espositori della

kermesse appena conclusa.

In effetti, gli elementi per vincere c’erano tutti, a

cominciare dal “colpo d’occhio”, garantito dalla

presenza delle eccellenza agroalimentari (basti dire

che, in esposizione, c’erano dei formaggi tipici

dalle dimensioni straordinarie, dal cacio di 115 kg

ai ‘mandaroni’ di oltre 30 kg) e da coloratissime

composizioni floreali. A conquistare visitatori,

organizzatori della fiera e rappresentanti

istituzionali è stata poi la consueta, calorosa

accoglienza che tutti hanno ricevuto allo stand, con

degustazioni di prodotti del territorio e con il dono

di alcune specialità Made in Cremona (dalle

salamelle alle confezioni di passata di pomodoro).

“La nostra partecipazione alla ‘Tre giorni’ è stata l’occasione per ribadire che, per uscire dalla

crisi, la strada maestra è rappresentata dalla tutela, promozione e valorizzazione dell’Italia che

fa l’Italia, rilanciando un’economia che punta su ciò che ci rende unici e migliori, a partire

dalle eccellenze dell’agroalimentare Made in Italy” evidenzia Coldiretti Cremona. “Anche a

Pizzighettone, abbiamo parlato del nostro progetto per il paese, la costruzione di una filiera

tutta agricola e tutta italiana: lo abbiamo fatto attraverso materiale informativo, ma soprattutto

con la testimonianza diretta degli agricoltori”.

“La nostra via per lo sviluppo del Paese parte dal recupero di ciò che abbiamo di esclusivo,

inimitabile. I nostri tesori sono il cibo, il paesaggio, la nostra creatività, la nostra storia –

conclude Coldiretti Cremona –. Su queste basi stiamo costruendo una traiettoria di futuro”.

Page 16: Coldiretti Cremona Informa n.19/2013

IL “BOLLETTINO DIABROTICA” SUL SITO DI COLDIRETTI CREMONA

A cura del Servizio fitosanitario regionale

Segnaliamo che, con il mese di maggio, ha preso nuovamente avvio sul sito di Coldiretti

Cremona la pubblicazione del “Bollettino Diabrotica”, redatto e puntualmente aggiornato a

cura del Servizio fitosanitario regionale.

Il “Bollettino Diabrotica”, che

viene pubblicato dalla comparsa

delle prime larve al termine del

periodo, utile per effettuare i

trattamenti contro gli adulti,

vuole essere un documento

informativo nel quale vengono

riportate le seguenti informazioni

principali:

a. previsione del momento di

comparsa delle larve di I età;

b. evoluzione delle popolazioni

larvali;

c. comparsa dei primi adulti;

d. comparsa delle prime

femmine gravide;

e. periodo ottimale per effettuare

i trattamenti contro gli adulti;

f. indicazioni sulle strategie di

gestione di larve e adulti.

L’obiettivo è quello di

contribuire ad una migliore

conoscenza dell'insetto, ma

soprattutto agevolare gli

agricoltori nelle operazioni di

campagna.

Il “Bollettino Diabrotica”, per il quarto anno, è sul nostro sito www.cremona.coldiretti.it.

Per accedervi basta cliccare la voce “bollettino diabrotica”, sul banner del sito.

Tutti gli imprenditori agricoli che preferissero ricevere il “bollettino” direttamente a

casa, tramite e.mail, possono rivolgere tale richiesta all’Ufficio stampa Coldiretti

Cremona (mail: [email protected] // [email protected]).

Il bollettino diabrotica (aggiornamento 21 maggio 2013)

è su www.cremona.coldiretti.it

Page 17: Coldiretti Cremona Informa n.19/2013

TERREMOTO: NEANCHE UN EURO ALLE AZIENDE AGRICOLE

IL PARMIGIANO SALVATO DA UN MILIONE DI ACQUISTI SOLIDALI

Le circa seimila aziende agricole danneggiate (il 25 per cento delle 23.500 imprese totali danneggiate rilevate dalla Protezione Civile) in dodici mesi non hanno ricevuto neanche un euro, mentre gli acquisti solidali da parte degli italiani di un milione di chili hanno permesso di salvare il parmigiano reggiano. E’ quanto denuncia la Coldiretti ad un anno dal sisma nel sottolineare che, nonostante le procedure di rilevamento dei danni e gli stanziamenti dei fondi in tempi sufficientemente veloci grazie all’impegno delle Istituzioni regionali, una burocrazia estremamente frammentata tra regole e pubblica amministrazione ha impedito che i finanziamenti, pur disponibili, raggiungessero cittadini e imprenditori in tempi adeguati alla gravità dell’evento. Si tratta di una situazione paradossale - sottolinea la Coldiretti - in quanto i soldi sono stati stanziati, ma non riescono ad arrivare alle imprese. Si è creata una situazione di stallo – spiega Coldiretti – soprattutto a causa di un rimpallo di responsabilità tra professionisti, Comuni, struttura commissariale e Regione, prigionieri di regole e norme urbanistiche non chiare e molto frammentate, con l’aggravante delle banche che procedono molto lentamente nella concessione del credito, anche se c’è la garanzia della Cassa depositi e Prestiti. Gli imprenditori agricoli sono quindi ripartiti - conclude la Coldiretti - mettendo mano ai loro risparmi per acquistare macchine, mettere in sicurezza edifici e lavorare i loro prodotti, assicurando continuità sul mercato. Il Parmigiano Reggiano è stato salvato anche dalla corsa all’acquisto degli italiani che hanno portato a casa per solidarietà oltre un milione di chili del prestigioso formaggio che, recuperato dalle macerie dei magazzini, è diventato il prodotto simbolo del sisma con quasi 600.000 forme di parmigiano cadute a terra , 37 caseifici di Modena, Reggio Emilia, Mantova e Bologna danneggiati insieme a oltre 600 allevamenti. Grazie alle vendite solidali attuate dalla Coldiretti attraverso i mercati e le botteghe di Campagna Amica e quelle attraverso le principali catene distributive, si è generata una enorme catena di solidarietà anche via internet che ha salvato dal fallimento stalle, caseifici e magazzini, e sostenuto la ripresa dell’economia e dell’occupazione del territorio. Il sisma - sottolinea la Coldiretti - ha provocato danni per circa un miliardo nelle campagne dell’Emilia e della Lombardia dove si produce oltre il 10% del Pil agricolo e dal quale partono verso l’Italia e il resto del mondo le più prestigiose produzioni agroalimentari nazionali, dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano, dall’aceto balsamico di Modena al prosciutto di Parma fino al Lambrusco. Insieme ai prodotti sono state colpite seimila aziende agricole, fienili, stalle, magazzini, impianti di trasformazione alimentare, dal latte alla frutta, dal vino alla carne, ma anche gli impianti dei consorzi di bonifica necessari per garantire la sicurezza del territorio.

Page 18: Coldiretti Cremona Informa n.19/2013

DONNE IMPRESA COLDIRETTI CREMONA

Avviso per incontro di preghiera a conclusione del Mese Mariano

Nel rispetto di una sentita tradizione che si rinnova ogni anno dal 1987, in chiusura del mese

di maggio le Donne della Coldiretti organizzano l’incontro di preghiera in un Santuario

dedicato a Maria per ringraziare ed invocare la sua protezione. Quest’anno ci ritroveremo:

Giovedì 30 maggio 2013

Alle ore 15,30

Presso il SANTUARIO

NOSTRA SIGNORA DELLA GRAFFIGNANA

SAN VITO di CASALBUTTANO (CR)

PROGRAMMA:

ore 15,30 - arrivi e recita del Santo Rosario;

ore 16,00 - SS. Messa concelebrata da Don Emilio Garattini,

Consigliere Ecclesiastico Coldiretti Cremona,

ore 17,30 - rinfresco.

Per chi partecipa è divenuta abitudine negli anni portare un dolce casalingo da condividere

con i presenti. Ci permettiamo quindi di ricordare anche questa “incombenza” che ci ha

sempre permesso di allietare i momenti trascorsi in compagnia dopo la Santa celebrazione.

Per ogni eventuale informazione, contattare il proprio Segretario di Zona

o la Segreteria Provinciale di Coldiretti Donne Impresa (tel. 0372 499811).

Tutte le imprenditrici agricole e tutte le lettrici di questa newsletter

sono invitate a prendere parte a questo significativo appuntamento

nel segno della preghiera, dell’incontro e della festa.

Page 19: Coldiretti Cremona Informa n.19/2013

IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA

IN PROVINCIA DI CREMONA

Eccellenza a km zero. Ecco il calendario degli appuntamenti

CREMONA. Al Foro Boario, tutti i venerdì

mattina.

CASALMAGGIORE. In Piazza Turati,

ogni sabato mattina.

SORESINA. Tutti i lunedì, davanti al Palazzo

Comunale.

VESCOVATO. Tutti i sabati, in piazza Roma.

CASTELLEONE. La mattina del sabato in via

Garibaldi.

PIZZIGHETTONE. Tutti i giovedì, presso il

“Torrione del guado”.

BAGNOLO CREMASCO. In piazza Aldo

Moro la 2° domenica del mese.

PANDINO. In via Umberto I, il 2° e il 4°

lunedì del mese (+ alcuni eventi).

CREMA. In via Terni, la 1° e la 3° domenica

del mese (+ alcuni eventi).

Domenica 26 maggio ‘Uscita speciale’ a Crema:

“E’ tempo di fragole e ciliegie”.

LA BOTTEGA DI CAMPAGNA AMICA

è a Cremona, in via Buoso da Dovara, n. 29

Segnaliamo che il calendario di tutti i Mercati di Campagna Amica

proposti nella provincia di Cremona (con iniziative ed eventuali aggiornamenti)

è sul sito di Coldiretti Cremona all’indirizzo online www.cremona.coldiretti.it

Page 20: Coldiretti Cremona Informa n.19/2013

Presso gli Uffici del Caf Coldiretti

è in corso la “Campagna 730”

Caf Coldiretti è il Centro di Assistenza Fiscale costituito dalla

Coldiretti. Garantisce assistenza qualificata nell’intero arco

dell’anno a tutti i Cittadini che ne fanno richiesta

I nostri uffici sono a:

CREMONA.

Via Ruffini, 28

Tel. 0372.732930

SORESINA.

Via Lombardia, 3

Tel. 0372.732990

CASALMAGGIORE.

Via Cairoli, 3 - 0372.732960

CREMA.

Via del Macello, 34/36

Tel. 0372.732900

Siamo a disposizione di tutti i Cittadini per la compilazione

e la presentazione del Modello 730

PEC

Si ricorda che entro il 30 giugno prossimo tutte le ditte individuali dovranno attivare e

comunicare alla Camera di Commercio un indirizzo di Posta Elettronica Certificata.

Nel contempo sono in scadenza anche le p.e.c. già attivate a suo tempo per le società.

Nell’occasione della consegna della documentazione delle dichiarazioni dei redditi Unico si

provvederà a disbrigare i relativi adempimenti. Per questo è necessario consegnare ai nostri

Uffici una copia della carta d’identità (del titolare o del rappresentante legale) e fornire il

numero di un telefono cellulare.

Gli Uffici di Impresa Verde Cremona sono a disposizione delle imprese agricole per ogni

ulteriore informazione e per l’attivazione e comunicazione della Pec.

Page 21: Coldiretti Cremona Informa n.19/2013

Conto Energia, il consumo 2012

da dichiarare entro il 31 maggio

Il Gestore dei Servizi Energetici informa che tutti i soggetti titolari di impianti fotovoltaici

incentivati in Conto Energia, di potenza nominale superiore a 20 kW, hanno l’obbligo di

trasmissione di copia della dichiarazione annuale di consumo relativa alla produzione di

energia elettrica dell’anno solare precedente, inviata all’Agenzia delle Dogane e dei

Monopoli attraverso il servizio telematico EDI. La scadenza per l’invio della dichiarazione di

consumo per l’energia elettrica prodotta nell’anno 2012 è fissata al 31 maggio 2013.

I soggetti obbligati sono tenuti ad inviare al Gse, esclusivamente per via telematica, in un

unico file in formato pdf ed entro il termine comunicato sul sito web http://www.gse.it/,

la seguente documentazione: lettera di accompagnamento alla trasmissione delle

informazioni resa ai sensi del DPR 445/2000; copia della Dichiarazione Annuale di Consumo

contente anche il file di esito firmato digitalmente dall’Agenzia delle Dogane e dei

Monopoli disponibile per l’utente sul portale web dell’ Agenzia stessa, nell’applicazione del

servizio telematico doganale, seguendo il percorso “Operazioni su file – Interrogazione –

Ricerca - Codice File - Dettaglio – Esito - Positivo” (vedi fac-simile); copia della licenza di

officina elettrica o copia della comunicazione del Codice Ditta ove previsto dalle regole

applicative del Gestore. Il mancato invio della Dichiarazione Annuale di Consumo, nelle

modalità richieste e di seguito riportate, può comportare la sospensione dell’erogazione

degli incentivi e la richiesta di restituzione di quanto indebitamente percepito. Si fa

presente, infine, che il Gse si riserva di eseguire controlli con l’Agenzia delle Dogane e dei

Monopoli per accertare la veridicità delle dichiarazioni inviate. Per maggiori informazioni,

consulta il sito http://www.fattoriedelsole.org/

www.cremona.coldiretti.it, il sito

Ricordiamo che notizie, avvisi, appuntamenti promossi da

Coldiretti Cremona vengono comunicati anche attraverso il

nostro sito, all’indirizzo www.cremona.coldiretti.it

(in particolare, per gli avvisi e gli appuntamenti rivolti agli

imprenditori agricoli, c’è lo spazio “avvisi alle imprese”).

Il sito è rivolto agli imprenditori agricoli e a tutti i cittadini

attenti ai temi della difesa e valorizzazione dell’agricoltura e

alimentazione made in Italy, alla promozione del territorio,

alla tutela dell’ambiente. Sul sito sono presenti tutti i

comunicati stampa diffusi da Coldiretti Cremona, i nostri

video, le pagine dedicate ai servizi garantiti dai vari uffici,

tutte le iniziative sul territorio, accanto ad una serie di link e di indirizzi utili.

Page 22: Coldiretti Cremona Informa n.19/2013

MERCATI – AGGIORNATI 24 MAGGIO 2013

PRODOTTO Unità di

misura

CREMONA 22 maggio

MILANO 21 maggio

MANTOVA 23 maggio

BOLOGNA 23 maggio

FRUMENTO tenero buono

mercantile Tonn.

232-236

n.q.

n.q.

(fino) 254-257

buono m. n.q.

GRANOTURCO

ibr. naz.

14% um. Tonn. 218-220 231-232 221-224 226-230

SEMI di SOIA Nazionale

Tonn. n.q. n.q. n.q. n.q.

ORZO naz.

p.spec. 55-60

p.spec. 66-68 Tonn.

n.q. n.q.

n.q. n.q.

Fino a 65

n.q.

Fino a 70

n.q.

(p.spec. 62-64)

n.q.

(p.spec. 66-67)

n.q.

CEREALI MINORI

Tonn.

Triticale n.q.

Sorgo 266-269

Sorgo nazionale

260-264

CRUSCA alla rinfusa

Tonn. 181–183 174–175 178-181

169-170

FIENO Magg. 2012

Agostano Tonn.

175–195

loietto: 170–185

141-151 145-150

Mag. 1° t.

n.q.

PAGLIA press. (rotoballe)

Tonn.

90-100

80-92

Paglia di frum.

rotob. 45-50

PRODOTTO Unità di

misura

CREMONA 22 maggio

MILANO 20 maggio

MANTOVA 23 maggio

MODENA 20 maggio

SUINI lattonzoli locali

15 kg 4,020 4,060 3,970 4,040

SUINI lattonzoli locali

25 kg 2,990 3,070 2,930 3,010

SUINI lattonzoli locali

30 kg 2,780 2,860 2,720 2,790

SUINI lattonzoli locali

40 kg 2,2930 2,340 2,250 2,300

SUINI da macello

156 kg 1,240 1,300 n.q. (da 144 a 156 kg)

1,244

SUINI da macello

176 kg 1,300 1,300 n.q. (da 156 a 176 kg)

1,299

SUINI da macello

Oltre

176 kg 1,270 1,275 n.q.

(da 176 a 180 kg)

1,283

Page 23: Coldiretti Cremona Informa n.19/2013

PRODOTTO Unità di

misura

CREMONA

22 maggio

MONTICHIARI

24 maggio

MANTOVA

23 maggio MODENA

20 maggio

VACCHE FRIS.

1° qualità (p.v.) kg.

p.v. 1,21-1,40

p.m 2,75-3,05 1,37-1,47

da macello 1,22-1,32

VACCHE FRIS.

2° qualità (p.v.) kg.

pv 0,95-1,10

pm 2,30-2,55 1,00-1,10 1,06-1,16

VACCHE FRIS.

3° qualità (p.v.) kg.

pv 0,66-0,82

pm 1,70-2,00 0,75-0,85 0,91-1,01

MANZE scott. 24 mesi

kg. pm 2,65-3,15 1,37-1,47 1,44-1,61

Vitelloni femm. da macello pez. nere (kg. 450-500)

p.v. 1,45–1,60 pm 2,80-3,10

VITELLI baliotti

fris. (p.v.) 50-60

kg. 1,50-1,80

MONTICHIARI

(1° q. 56/60 kg)

1,60-1,80

(da 46 a 55 kg)

1,35-1,75 (45-55 kg)

1,65-2,05

VITELLI baliotti

pie blu belga p.v 50-60

kg. 3,00-4,00

MONTICHIARI 3,85-4,10

3,35-3,95 (pregiate 70 kg)

4,06-4,65

PRODOTTO Unità di

misura

CREMONA 22 maggio

MILANO 20 maggio

MANTOVA 23 maggio

MODENA

20 maggio

BURRO pastorizzato

kg. 3,50 past. 3,20 centr. 3,70

2,70 Zangolato di

creme

X burrificaz. 2,60

PROVOLONE VALPADANA fino a 3 mesi

kg. (dolce)

5,05-5,20 5,05-5,20 n.q. --

PROVOLONE VALPADANA oltre 3 mesi

kg. (piccante) 5,25-5,50

5,25-5,50 n.q.

PARM.

REGGIANO

12 mesi 8,60-9,50

GRANA scelto

stag. 9 mesi kg. 6,75-7,10 6,65-7,05 6,75-6,95

PARMIGIANO

REGGIANO

fino a 24 m 10,35-11,00

GRANA scelto stag. 12-15 mesi

kg. 7,90-8,15 7,85-8,80 7,95-8,15 PARMIG. REGG.

30 mesi e oltre 11,35-12,30

N.B. Le quotazioni del bestiame bovino e del foraggio sul mercato di Cremona avvengono il 1° e

il 3° mercoledì del mese. Le quotazioni del mercato di Milano avvengono il martedì per il comparto dei

cereali e derivati, per gli altri comparti il lunedì. Per la zootecnia da latte si fa riferimento a Montichiari,

che quota il venerdì. Il mercato di Mantova avviene il giovedì. Modena il lunedì. Il mercato di Bologna,

che riportiamo come riferimento per i cereali, quota il giovedì.

TUTTI GLI AGGIORNAMENTI DELLA TABELLA MERCATI

- INSIEME AI COLLEGAMENTI ALLE PRINCIPALI BORSE -

SONO SUL SITO www.cremona.coldiretti.it

Page 24: Coldiretti Cremona Informa n.19/2013

CUN SUINI – Commissione Unica Nazionale Suini da macello

PREZZI CIRCUITO TUTELATO (Maggio 2013)

CATEGORIA

QUOTAZIONE

QUOTAZIONE

QUOTAZIONE

QUOTAZIONE

2 maggio 2013 9 maggio 2013 16.05.2013 23.05.2013

Dal 06.05.13

al 10.05.13

Dal 13.05.13

al 17.05.13

Dal 20.05.13

al 24.05.13

Dal 27.05.13

al 31.05.13

144/152 kg

1,210

1,205

1,210

1,203

152/160 kg

1,240

1,235

1,240

1,233

160/176 kg

1,300

1,295

1,300

1,293

TUTTE le SETTIMANE l’AGRICOLTURA è in TV

Segnaliamo che W l’Agricoltura, la trasmissione dedicata al vero Made in Italy a cura di

Coldiretti Cremona, va in onda su Telecolor e Primarete tutti i giovedì alle ore 19.50

(subito dopo il tg) e in replica la domenica, ore 13 circa, su Telecolor.

Coldiretti Cremona Informa Vi dà appuntamento alla prossima settimana l’Agricoltura – Coldiretti Cremona Informa Vi dà appuntamento alla prossima settimana

se vadhttp://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm

È

La newsletter di Coldiretti Cremona è nel sito www.cremona.coldiretti.it