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RELAZIONE SULL’ATTIVITA’ CONOSCITIVA RELATIVA ALLA GESTIONE DEL PATRIMONIO
IMMOBILIARE DELLE ATERP CALABRESI
GENNAIO 2012
Comitato regionale di controllo contabileComitato regionale di controllo contabileComitato regionale di controllo contabileComitato regionale di controllo contabile
COMITATO REGIONALE DI CONTROLLO CONTABILE
Relazione sull’attività conoscitiva relativa alla gestione del patrimonio immobiliare delle Aterp calabresi
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Presentazione
Il presente documento è stato redatto a conclusione di una intensa attività
conoscitiva sulla gestione del patrimonio delle Aterp calabresi che ha impegnato il
Comitato per diverso tempo.
La relazione è allegata alla risoluzione n. 1 del 23 gennaio 2012 con la quale
si è inteso evidenziare le criticità emerse ed avviare un percorso di verifica analitica
e di elaborazione di ipotesi solutive con il coinvolgimento degli assessorati
competenti.
Un particolare ringraziamento al dirigente e ai collaboratori del Comitato che
hanno predisposto le bozze del documento.
Il Presidente
Gianluca Gallo
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Relazione sull’attività conoscitiva relativa alla gestione del patrimonio immobiliare delle Aterp calabresi
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SOMMARIO
L’EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA NEL QUADRO COSTITUZIONALE ................................................................................ 3
IL QUADRO NAZIONALE ........................................................................................................................................... 4
IL QUADRO REGIONALE ........................................................................................................................................... 6
L’ASSETTO ISTITUZIONALE DEGLI ENTI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA IN VARIE REGIONI ITALIANE ................................ 8
L’ASSETTO ISTITUZIONALE DELLE ATERP CALABRESI ................................................................................................... 11
RAPPORTI CON LA REGIONE ................................................................................................................................... 14
DOCUMENTI CONTABILI ........................................................................................................................................ 16
L’ATTIVITÀ DI RACCOLTA DI DOCUMENTI IN MERITO .................................................................................................. 22
LE SEDUTE DEDICATE ALLE ATERP ........................................................................................................................... 23
LE AUDIZIONI ...................................................................................................................................................... 24
IL PATRIMONIO IMMOBILIARE ................................................................................................................................ 29
ALLOGGI IN LOCAZIONE ........................................................................................................................................ 33
ALLOGGI OCCUPATI DA NON AVENTI TITOLO E PROCEDIMENTI AVVIATI ........................................................................ 34
ALLOGGI RISTRUTTURATI E IN COSTRUZIONE ............................................................................................................ 37
MOROSITÀ ......................................................................................................................................................... 40
LA CESSIONE DEGLI ALLOGGI .................................................................................................................................. 45
LE CRITICITÀ ........................................................................................................................................................ 48
CONCLUSIONI ...................................................................................................................................................... 50
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Relazione sull’attività conoscitiva relativa alla gestione del patrimonio immobiliare delle Aterp calabresi
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L ’EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA NEL QUADRO COSTITUZIONALE
La Corte dei conti si è occupata della ripartizione dei poteri nella materia dell’edilizia residenziale pubblica affermando che “ con l’entrata in vigore del nuovo titolo V della Costituzione, approvato con legge costituzionale n. 3 del 2001, nella materia dell’edilizia residenziale pubblica si è verificato un riassetto dei poteri legislativi tra Stato e Regioni a statuto ordinario. In particolare, il novellato art. 117 Cost. non ricomprende l’edilizia pubblica residenziale né tra le materie di legislazione esclusiva, né tra quelle di legislazione concorrente (ove figura, però, il c.d. “governo del territorio”), con la conseguenza che le relative competenze ricadono nelle materie comprese nella legislazione c. d. residuale delle Regioni.” 1
La Corte Costituzionale, con sentenza 5 novembre 2001, n. 352, ha ribadito il proprio orientamento volto a considerare l’edilizia residenziale pubblica come una nuova materia di competenza regionale, precisando che essa “ricomprende la disciplina della predisposizione degli interventi pubblici di varia natura comunque diretti al fine di provvedere al servizio sociale della provvista degli alloggi a favore dei lavoratori e delle famiglie meno abbienti ”
La legislazione regionale nella materia dell’edilizia residenziale pubblica incontra, ovviamente, i limiti posti dai principi costituzionali, tra cui, in particolare, l’intangibilità dell’ordinamento civile (sentenza 221/1975 della Corte costituzionale), oggetto di legislazione esclusiva dello Stato (ai sensi dell’art. 117, secondo comma, lett. l) Cost.). Altro limite che la legislazione regionale è destinata ad incontrare è costituito dalla competenza esclusiva riservata allo Stato in materia di determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (sentenza 94/2007 C. cost.), competenza prevista dalla lett. m) del medesimo secondo comma dell’art. 117 della Costituzione. Sarà, inoltre, lo Stato a legiferare in ordine a criteri ed indirizzi per quanto attiene la materia di legislazione concorrente relativa al governo del territorio di cui al terzo comma del citato art. 117 Cost., tra cui va annoverata la programmazione degli insediamenti di edilizia abitativa.2
La ripartizione delle competenze legislative tra Stato e Regioni si presenta, quindi, articolata su tre diversi livelli normativi ai quali corrispondono tre diversi ambiti di competenza (sentenza n. 94/2007 C. cost.):
1 Dall’Indagine sul tema dell’edilizia residenziale pubblica, Corte dei conti, Sezione del controllo per la Regione
Autonoma della Sardegna, pag. 8
2 Si richiama l’art. 4, comma 2, lett. a) della legge 9/2007, che prevede la predisposizione da parte dello Stato di un
programma nazionale contenente, tra l’altro, gli obiettivi e gli indirizzi di carattere regionale di edilizia residenziale pubblica riferita alla realizzazione di alloggi a canone sociale e a canone concordato, ed alla riqualificazione dei quartieri degradati.
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1) la determinazione dell’offerta minima di alloggi per i ceti meno abbienti, con la fissazione di principi per garantire uniformità dei criteri di assegnazione su tutto il territorio, rientrante nella competenza esclusiva dello Stato (art. 117, secondo comma, lett. m, Cost.);
2) la programmazione degli insediamenti di edilizia residenziale pubblica, che ricade nella materia “governo del territorio” rientrante nella competenza concorrente Stato-Regioni (art. 117, terzo comma, Cost.);
3) la gestione del patrimonio immobiliare di edilizia residenziale pubblica di proprietà delle Aterp, rientrante nella competenza residuale delle Regioni (art. 117, quarto comma, Cost.).
IL QUADRO NAZIONALE Il quadro normativo nazionale di riferimento dell’edilizia residenziale pubblica è prevalentemente costituito dalle norme con cui si definisce la materia, si disciplina il trasferimento e l’esercizio delle funzioni alle regioni e si definiscono e finanziano piani e programmi di edilizia residenziale pubblica. La legislazione specifica sull'edilizia residenziale pubblica e la conseguente costruzione di alloggi destinati alle famiglie in condizioni economiche modeste hanno avuto in Italia una lunga tradizione, che è iniziata nel corso del XIX secolo e si è sviluppata successivamente in tre grandi fasi ben distinte tra loro.
Alla prima fase appartengono i provvedimenti legislativi succedutisi dal primo dopoguerra al 1971, che si sono basati sul quadro giuridico introdotto dal Testo Unico sull'Edilizia Popolare ed Economica del 1938 (R.D. 28 aprile 1938, n.1165), dal quale sono nati gli Istituti Autonomi Case Popolari. In tale fase si sono realizzati principalmente il piano INA-CASA nato con la legge n.43 del 28 febbraio 1949 (legge Fanfani) e il piano GESCAL (1963-1973), istituita con la legge 14 febbraio 1963, n.60, che ha operato avvalendosi della legge 18 aprile 1962, n.167, riguardante le "Disposizioni per favorire l'acquisizione di aree fabbricabili per l'edilizia economica e popolare". La seconda fase (1971-1995) è caratterizzata dalla legge quadro sulla casa 22 ottobre 1971, n.865, istitutiva degli IACP come unici referenti dello Stato in materia di edilizia residenziale pubblica e dalle leggi n.10 del 28 gennaio 1977 sul regime dei suoli, n.513 dell'8 agosto 1977 sulla vendita degli alloggi e n.457 del 5 agosto 1978( piano decennale per l'edilizia).
La legge 865/71 ha rappresentato una tappa fondamentale nello sviluppo della legislazione che ha regolato l'intervento pubblico in edilizia residenziale. Essa ha introdotto il principio di una programmazione unitaria di tutti gli interventi di edilizia residenziale pubblica e la riorganizzazione degli organi e degli enti preposti a tale scopo. Per quest'ultimo aspetto la legge ha provveduto all'eliminazione di tutti gli enti pubblici operanti nel settore con la sola eccezione degli IACP che sono divenuti gli unici soggetti incaricati dell'esecuzione degli interventi di edilizia residenziale pubblica. La legge istituì un nuovo organo centrale, il CER (Comitato per l'Edilizia Residenziale) per la distribuzione dei fondi previsti in esecuzione dei programmi pubblici di edilizia residenziale alle singole Regioni, alle quali veniva affidata la localizzazione degli interventi e la loro attuazione mediante la scelta dei soggetti esecutori pubblici (IACP) e privati (cooperative edilizie). La legge,
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disciplinando un nuovo regime di esproprio per quanto riguarda le aree, ha rimediato alle carenze della legge n.167/62, rendendone possibile il reperimento ad un prezzo non elevato sia all'interno che all’esterno dei centri urbani.
Nella seconda fase notevoli sono stati l'importanza e l'apporto della legge n.457/78 che ha previsto un piano decennale di edilizia residenziale riguardante:
a. gli interventi di edilizia sovvenzionata diretti alla costruzione di abitazioni e al recupero del patrimonio edilizio degli enti pubblici;
b. gli interventi di edilizia convenzionata e agevolata diretti alla costruzione di abitazioni e al recupero del patrimonio edilizio esistente;
c. l'acquisizione e l'urbanizzazione di aree destinate agli insediamenti residenziali.
La legge n.457 ha anche rivisitato l'assetto istituzionale centrale, rideterminando le funzioni del CIPE, del CER e delle Regioni, alle quale veniva demandato il compito di formulare, sulla base del piano nazionale, i propri programmi quadriennali e i progetti biennali di intervento, dopo aver individuato il fabbisogno abitativo regionale.
Sulla base della legge n.457 (art. 2, secondo comma) e del DPR 24 luglio 1977, n.616 sul decentramento, il CIPE, su proposta del CER, in data 19 novembre 1981 delibera di approvare i criteri generali per le assegnazioni degli alloggi di edilizia sovvenzionata e per la determinazione dei relativi canoni, che costituiscono principi direttivi cui le Regioni devono uniformarsi nell'esercizio della loro attività legislativa in materia di assegnazione e locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e di fissazione dei relativi canoni.
Infine, negli anni novanta, le Regioni vengono chiamate a svolgere funzioni di programmazione e di controllo (D. lgs. n. 112/98).
In particolare, devono provvedere: ad individuare il fabbisogno abitativo nel territorio regionale; alla determinazione delle linee di intervento e degli obiettivi nel settore; alla formazione di programmi quadriennali e progetti biennali di intervento per l’utilizzazione delle risorse finanziarie disponibili; a ripartire gli interventi per ambiti territoriali; ad individuare i soggetti incaricati della realizzazione dei programmi edilizi; all’attività di controllo.
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IL QUADRO REGIONALE Nella materia dell’edilizia residenziale pubblica sono state emanate tre principali leggi regionali:
- la legge regionale n. 8 del 30 marzo 1995 disciplina la regolarizzazione delle occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
- la legge regionale n. 32 del 25 novembre 1996, offre una disciplina per l'assegnazione e la determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
- la legge regionale n. 27 del 30 agosto 1996 offre norme per il riordinamento degli Enti di edilizia residenziale pubblica
Quest’ultima ha trasformato gli IACP in Aziende Territoriali per l’Edilizia Residenziale Pubblica (Aterp), definite come “enti pubblici dotati di personalità giuridica e di autonomia organizzativa, amministrativa e contabile” (art. 6, co. 2) attribuendo alle stesse compiti e funzioni che si inquadrano e si adattano, in generale, alle nuove emergenze. Lo stesso articolo di legge prevede che “successivamente all’entrata in vigore della legge quadro di riassetto degli IACP, con legge regionale le Aterp saranno trasformate in enti pubblici economici dotati di autonomia patrimoniale e imprenditoriale”. Tale previsione legislativa non è stata attuata.
Nella stessa legge vengono elencate le attività svolte dalle Aterp:
a) attuazione di interventi di edilizia residenziale sovvenzionata, agevolata e convenzionata diretti alla costruzione di nuove abitazioni e relative pertinenze e attrezzature residenziali ed extra residenziali, all'acquisto e al recupero di abitazioni e immobili degradati, nonché interventi di urbanizzazione primaria e secondaria, infrastrutture e servizi, di riqualificazione urbana ed ambientale, anche attraverso programmi integrati e programmi di recupero urbano, utilizzando le risorse finanziarie proprie e/o provenienti per lo stesso scopo da altri soggetti pubblici e/o privati o acquisiti attraverso finanziamenti comunitari; effettuazione di studi e proposte in ordine al fabbisogno abitativo, istruzione, tenuta e aggiornamento dell'anagrafe provinciale degli assegnatari degli alloggi di Erp;
b) progettazione di programmi integrati e programmi di recupero urbano e/o attuazione di opere di edilizia e di urbanizzazione per conto di enti pubblici o di privati;
c) svolgimento di attività per nuove costruzioni e/o per il recupero del patrimonio immobiliare esistente, collegate a programmi di edilizia residenziale pubblica;
d) gestione del patrimonio proprio e quello ad essa affidato da altri enti pubblici, nonché svolgimento di ogni altra attività di edilizia residenziale pubblica rientrante nei fini istituzionali e conforme alla normativa statale e regionale;
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e) stipulazione di convenzioni con gli Enti locali e con altri operatori per la progettazione e/o l'esecuzione delle azioni consentite ai sensi delle lettere a), b), c) e d), nonché accordi di programma con operatori e soggetti istituzionali, europei, nazionali e territoriali;
f) svolgimento di attività di consulenza ed assistenza tecnica, studio, ricerca e sperimentazione a favore di operatori pubblici e privati;
g) azione mediante l'utilizzazione di risorse proprie, non vincolate ad altri scopi istituzionali, con fini calmieratori sul mercato edilizio realizzando abitazioni per locarle o venderle a prezzi economicamente competitivi, secondo i prezzi praticati nell’ambito dell'edilizia residenziale pubblica;
h) formulazione di proposte sulle localizzazioni degli interventi di edilizia residenziale pubblica e sui programmi di riqualificazione urbana;
i) svolgimento di ogni altro compito attribuito da leggi statali o regionali.
LEGGE REGIONALE 30 marzo 1995, N. 8
Regolarizzazione delle occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Testo base
LEGGE REGIONALE 25 novembre 1996, N. 32
Assegnazione e determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Testo base
LEGGE REGIONALE 30 agosto 1996, N .27
Norme per il riordinamento degli Enti di edilizia residenziale pubblica.
Testo base
LEGGE REGIONALE 24 maggio 1999, N. 14 (art. 7 bis)
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 1999 e pluriennale 1999/2001 della Regione Calabria (Legge finanziaria)
Modifiche
LEGGE REGIONALE 28 agosto 2000 N. 14 (art. 4 bis)
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2000 e pluriennale 2000/2002 della Regione Calabria (legge finanziaria)
Modifiche
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L’ ASSETTO ISTITUZIONALE DEGLI ENTI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBB LICA IN VARIE REGIONI
ITALIANE
Gli Enti hanno variato la loro denominazione di IACP, rinunciando al richiamo burocratico-assistenziale di “istituto”, in “azienda”, termine più consono al nuovo ruolo imprenditoriale. In merito all’assetto istituzionale, le scelte dei legislatori regionali non si sono discostati, in un primo tempo, dalla forma tradizionale degli enti di edilizia residenziale pubblica: personalità giuridica di diritto pubblico, natura di ente pubblico non economico, autonomo per organizzazione, amministrazione e contabilità, ruolo strumentale della regione che ne esercita il controllo.
Acronimo Denominazione Regione Natura giuridica
ACER Azienda casa Emilia Romagna
Emilia Romagna Enti pubblici economici
ALER Azienda Lombardia per l’edilizia residenziale pubblica
Lombardia Enti pubblici economici
AREA Azienda regionale per l’edilizia abitativa
Sardegna
ARER Azienda regionale per l’edilizia residenziale
Valle D’Aosta Enti pubblici non economici
ARTE Azienda regionale territoriale per l’edilizia
Liguria Enti pubblici economici
ATC Azienda territoriale per la casa Piemonte
ATER Azienda territoriale per l’edilizia residenziale
Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Umbria(1), Veneto
Enti pubblici economici
ATER Azienda territoriale per l’edilizia residenziale
Basilicata Enti pubblici non economici
ATER regionale
Azienda territoriale per l’edilizia residenziale della regione Umbria
Umbria(1) Ente pubblico economico
ATERP Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica
Calabria Enti pubblici non economici
ERAP Ente regionale per l’abitazione pubblica
Marche Enti pubblici non economici
IPES Istituto per l’edilizia sociale
Bolzano Enti pubblici non economici
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ITEA Istituto trentino per l’edilizia abitativa s.p.a.
Trento Società per azioni
Casa s.p.a. Toscana (Firenze) Società di capitali
(1) La legge regionale 19/2010 sopprime le ATER di Terni e Perugia dal 31.12.2010 e istituisce l’Azienda della Regione Umbria a decorrere dal 01.01.2011.
Per le regioni oggetto di due o più riforme la situazione è la seguente:
Prima riforma Seconda e terza riforma
Toscana Enti pubblici non economici Società di capitali
Umbria Enti pubblici non economici Ente pubblico economico
Trento Ente pubblico non economico Società per azioni(1)
(1) Tutti gli enti sono società per azioni, tranne: Lucca, società a responsabilità limitata, e Pisa, società consortile per azioni.
Per quanto riguarda gli organi, alcune regioni hanno optato per l’amministratore unico, ma la maggior parte ha un Consiglio di amministrazione con un numero di membri che varia da un minimo di tre ad un massimo di sette.
La tabella seguente riepiloga le scelte delle regioni relative agli organi statutari:
Amministratore unico Basilicata, Liguria
Consiglio di amministrazione Abbruzzo, Bolzano, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Sardegna, Umbria, Valle D’Aosta, Veneto, Trento
Direttore tra gli organi statutari Abruzzo, Calabria, Lombardia, Valle D’Aosta, Veneto
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Per l’adozione dello statuto le soluzioni sono differenziate da regione a regione. Si va dalla totale autonomia in cui l’Ente delibera lo statuto senza approvazioni regionali successive, alla totale dipendenza.
Statuto deliberato dall’ente Veneto, Marche
Statuto deliberato dall’ente e soggetto a controllo regionale Basilicata
Statuto deliberato dall’ente sulla base di indirizzi regionali Calabria
Statuto approvato dalle ATC in conformità allo statuto tipo deliberato dal Consiglio regionale
Piemonte
Statuto deliberato dall’ente e approvato dalla regione Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Valle D’Aosta, Sardegna
Statuto predisposto dall’ente e approvato dal Consiglio regionale su proposta della Giunta
Liguria
Statuto predisposto dal Consiglio di amministrazione e approvato dalla Conferenza degli enti
Emilia Romagna
Statuto approvato dalla Giunta provinciale su proposta dell’ente Bolzano
Statuto della società adottato dalla Giunta provinciale Trento
Statuto secondo le norme del diritto societario Toscana, Casa s.p.a. Firenze
Statuto adottato dall’Aler sulla base dello schema approvato dal Consiglio regionale e inviato alla Giunta regionale per l’approvazione
Lombardia
Statuto adottato dal CdA e approvato con decreto del Presidente della Regione, previa delibera della Giunta regionale
Sardegna
Modalità di adozione dello statuto non previste dalla L.R. che istituisce l’Azienda regionale
Umbria
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Rispetto all’ambito territoriale di competenza degli enti possiamo registrare due tendenze opposte.
Alcune regioni, come Lazio e Lombardia, tendono a frammentare gli enti più grandi in entità di dimensione più piccola.
La seconda tendenza è rappresentata dall’Azienda unica regionale, come il caso della Sardegna che ha accorpato i quattro IACP (Cagliari, Nuoro, Oristano e Sassari) in un unico soggetto; e dell’Umbria che ha unificato le due ATER (Perugia e Terni) in un unico soggetto regionale prevedendo due unità operative coincidenti con le due province. Il tema dell’accorpamento è dibattuto in varie regioni.
Competenza territoriale
Provinciale Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Liguria, Marche, Piemonte, Trentino Alto Adige
Provinciale e comunale Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Abruzzo
Associazione di comuni Toscana
Regionale Sardegna, Valle D’Aosta, Umbria
(Fonte: report Federcasa “le riforme degli enti di edilizia residenziale pubblica”).
L’ ASSETTO ISTITUZIONALE DELLE ATERP CALABRESI
Ai sensi dell’art. 9 della legge regionale 30 agosto 1996 n. 27, così come modificato dall’art. 7 bis della legge regionale 24 maggio 1999 n. 14 (finanziaria 1999), l’Aterp costituisce una struttura organizzativa articolata in un settore amministrativo, in un settore tecnico ed in servizi e uffici. Gli organi dell’ente sono: il Direttore generale e il collegio dei revisori dei conti.
Il Direttore generale è nominato con decreto del presidente della Giunta regionale su proposta dell’assessore ai lavori pubblici, svolge le funzioni di direzione generale e di coordinamento di ciascuna Aterp. E’ coadiuvato dal Direttore amministrativo e dal Direttore tecnico nominati con provvedimento motivato, i quali svolgono rispettivamente le funzioni direttive e tecniche fornendo pareri obbligatori sugli atti relativi alle rispettive competenze. La revoca o sostituzione del Direttore generale comporta la contemporanea cessazione dell’incarico di questi ultimi due. Nella regione Calabria quindi la legge comprende tra gli organi statutari delle Aterp anche il Direttore generale ed è l’unico caso in Italia in cui questo assume anche le funzioni politiche.
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Il collegio dei revisori dei conti è nominato con decreto del Presidente della Giunta regionale previa deliberazione della Giunta adottata su proposta dell’assessore ai lavori pubblici. E’ composto da tre esperti in materia di amministrazione e contabilità, iscritti nel registro dei revisori contabili e residenti nella provincia dove ha sede l’Azienda. Il Presidente è nominato con il medesimo provvedimento di nomina del collegio. Il Consiglio regionale nomina due revisori supplenti. Dura in carica 5 anni dalla data della nomina e gli compete la funzione di controllo generale di legittimità e di merito su tutti gli atti che implicano impegni finanziari di bilancio, nonché il controllo sulla regolarità contabile e fiscale e la vigilanza sulla gestione economico-finanziaria dell’Ente. È tenuto altresì ad attestare la rispondenza del rendiconto consuntivo alle risultanze della gestione. Ha l’obbligo, qualora riscontri delle irregolarità nella gestione dell’Ente, di riferire al Presidente della Giunta regionale ed a fornire allo stesso, su sua richiesta, ogni informazione o notizia che abbia facoltà di ottenere.
Presso ciascuna Aterp, inoltre, è costituito un Comitato tecnico composto da:
• Il Direttore generale dell’Azienda, o un suo delegato, con funzioni di Presidente; • Il capo dell’ufficio tecnico dell’Azienda; • Il Dirigente del settore regionale tecnico decentrato competente per provincia o un suo
delegato; • Due esperti in materie tecniche e giuridiche nel settore dell’edilizia residenziale, nominati
dall’assessore regionale al ramo.
Esso esprime parere obbligatorio sugli atti tecnici ed economici relativi agli interventi di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata o agevolata realizzati dai comuni; circa la congruità economica dei programmi di intervento di edilizia sovvenzionata. È costituito con deliberazione del Direttore generale e resta in carica per la durata dello stesso.
Il seguente prospetto illustra le caratteristiche istituzionali delle aziende:
L’assetto generale
Denominazioni enti ATERP Aziende territoriali per l’edilizia residenziale pubblica
Natura giuridica Enti pubblici non economici
Dotati di personalità giuridica e di autonomia organizzativa, amministrativa e contabile
Patrimonio Degli enti
Statuto Deliberato dall’ente sulla base degli indirizzi unitari approvati dalla Giunta regionale
Organi statutari Direttore generale
Collegio dei revisori dei conti
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Le competenze
Programmazione attuare interventi di edilizia residenziale sovvenzionata, agevolata e convenzionata diretti alla costruzione di nuove abitazioni e relative pertinenze e attrezzature residenziali ed extraresidenziali, all'acquisto e al recupero di abitazioni e immobili degradati, nonché interventi di urbanizzazione primaria e secondaria, infrastrutture e servizi, di riqualificazione urbana ed ambientale anche attraverso programmi integrati e programmi di recupero urbano, utilizzando le risorse finanziarie proprie e/ o provenienti per lo stesso scopo da altri soggetti pubblici e/ o privati o acquisiti attraverso finanziamenti comunitari
Progettare programmi integrati e programmi di recupero urbano e/o attuare opere di edilizia e di urbanizzazione con conto di enti pubblici o privati
Svolgere attività per nuove costruzioni e/o per il recupero del patrimonio immobiliare esistente, collegate a programmi di edilizia residenziale pubblica
Formulare proposte sulle localizzazioni degli interventi di edilizia residenziale pubblica e sui programmi di riqualificazione urbana
Gestione del patrimonio Gestire il patrimonio proprio e quello ad essa affidato da altri enti pubblici
Studi, ricerche e consulenza,
assistenza e servizi
Effettuare studi e proposte in ordine al fabbisogno abitativo, istruire tenere e aggiornare l’anagrafe provinciale degli assegnatari degli alloggi di ERP
Svolgere attività di consulenza ed assistenza tecnica, studio, ricerca e sperimentazione a favore di operatori pubblici e privati
Altri interventi Intervenire, mediante l'utilizzazione di risorse proprie, non vincolate ad altri scopi istituzionali, con fini calmieratori sul mercato edilizio realizzando abitazioni per locarle o venderle a prezzo economicamente competitivi, secondo i prezzi praticati nell'ambito dell'edilizia residenziale pubblica
Competenza territoriale Provinciale
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RAPPORTI CON LA REGIONE
Il legame tra Regione ed Ente espressione della reale autonomia e autodeterminazione nello svolgimento delle proprie funzioni è costituito oltre alla nomina degli organi da parte del Presidente della Giunta, come abbiamo già visto, dai compiti di indirizzo e programmazione da parte del Consiglio e della Giunta regionale in materia di edilizia residenziale pubblica e in maniera più incisiva dal regime dei controlli.
L’organo incaricato di questi controlli è generalmente la Giunta regionale a cui le Aterp inviano annualmente per il successivo inoltro al Consiglio regionale una relazione sull’attuazione dei programmi di ERP e delle attività svolte, e una copia del bilancio preventivo e consuntivo.
La Giunta regionale, inoltre, sulla base degli indirizzi formulati dal Consiglio esercita la vigilanza sull’amministrazione dell’Azienda. Sono atti soggetti all’approvazione della Giunta regionale le deliberazioni riguardanti lo Statuto dell’Azienda, il regolamento del personale e la pianta organica, il bilancio previsionale ed il conto consuntivo. Tali atti sono inviati entro 10 giorni dalla loro approvazione alla Giunta che si pronuncia entro 40 giorni, in mancanza di tale pronuncia gli atti si intendono approvati. Tale termine di 40 giorni rimane sospeso se prima della scadenza la Giunta regionale formuli rilievi o chieda chiarimenti. In tal caso la deliberazione diviene esecutiva se la Giunta non si pronunci entro 20 giorni dal ricevimento della risposta da parte degli Enti interessati. Inoltre in caso di inosservanza dei termini previsti da norme o regolamenti per l’assunzione di provvedimenti o atti obbligatori da parte dell’Aterp, la Giunta regionale può assegnare un termine per l’adozione dell’atto, e nel caso di persistente omissione senza giustificato motivo può essa stessa adottare l’atto mediante i propri uffici o la nomina di un commissario ad acta informandone il Consiglio regionale.
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RAPPORTI CON LA REGIONE
Poteri Competenza Compiti
Indirizzo generale e programmazione nel settore dell’edilizia
residenziale pubblica
Indirizzo generale e programmazione nel settore dell’edilizia
residenziale pubblica
Giunta Regionale
• Esercita funzioni di promozione e coordinamento sugli enti e soggetti operanti nel settore dell’edilizia residenziale pubblica.
• Provvede agli adempimenti connessi con le realizzazione dei programmi, coordina e verifica l’attuazione dei piani di intervento previsti in esecuzione dei programmi di ERP.
• Coordina nel territorio regionale l’attività concernente l’ERP, di concerto con gli Enti locali.
• Indirizza l’attività degli Enti locali per favorire la gestione sociale degli alloggi e dei servizi con la partecipazione degli utenti.
• Provvede alle altre attività ad essa demandate dalla legge regionale n. 1/1980 (legge abrogata).
Presidente Giunta Regionale
e Assessore delegato
Adottano i provvedimenti loro riservati dalla legge regionale n. 1/1980 e successive modifiche (legge abrogata).
Consiglio Regionale
Determina le politiche, gli indirizzi ed i programmi relativi al settore dell’edilizia residenziale pubblica, in coerenza con i contenuti della programmazione economica e sociale e della pianificazione territoriale ed urbanistica.
Nomina degli organi
Presidente della Giunta Regionale
(previa deliberazione della Giunta regionale e su
proposta dell’assessore ai lavori pubblici)
• Direttore generale • Collegio dei revisori dei conti.
Consiglio Regionale Due componenti supplenti del collegio dei revisori dei conti.
Vigilanza e controllo
Giunta Regionale
• Sulla base degli indirizzi formulati dal consiglio esercita la vigilanza sull’amministrazione delle Aterp e può disporre ispezioni e verifiche.
• Approva le deliberazioni riguardanti lo Statuto, il Regolamento del personale e la pianta organica, il Bilancio di previsione ed il Conto Consuntivo.
• Inoltra al Consiglio regionale il Bilancio di previsione e il Conto Consuntivo delle Aziende di ERP.
• Assegna un termine per l’assunzione di provvedimenti o atti obbligatori in caso di inosservanza da parte dell’Ente dei termini previsti da norme di legge, e nel caso di persistente omissione senza giustificato motivo adotta essa stessa l’atto o provvedimento.
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DOCUMENTI CONTABILI I principali documenti contabili delle Aterp sono il bilancio di previsione e il conto consuntivo, redatti in conformità ai principi della legislazione statale e regionale in materia e sulla base dello schema di bilancio tipo, approvato con decreto interministeriale del 10/10/1986 n. 3440. In allegato al bilancio consuntivo le Aterp devono fornire dettagliati elementi informativi sui costi delle attività espletate e dei servizi prestati e sui corrispettivi introitati (art. 19 legge regionale 30 agosto 1996 n. 27).
ULTIMI BILANCI E CONSUNTIVI APPROVATI DAL CONSIGLIO REGIONALE
ATERP CZ ATERP CS ATERP KR ATERP RC ATERP VV
Ultimo rendiconto consuntivo approvato
2009
Approvato nella seduta del 11/4/2011 con deliberazione n. 94
2008
Approvato nella seduta del 11/4/2011 con deliberazione n. 93
2008
Approvato nella seduta del 11/7/2011 con deliberazione n. 112
(il rendiconto
2009 è all’esame della II
Commissione)
2005
Approvato nella seduta del 6/2/2008 con deliberazione n. 112
-
Non è mai stato inviato
alcun rendiconto per l’approvazione
Ultimo bilancio di previsione approvato
2011
Approvato nella seduta del 29/3/2011 con deliberazione n. 89
2011
Approvato nella seduta del11/7/2011 con deliberazione n. 111
2011
Approvato nella seduta del 29/3/2011 con deliberazione n. 88
2011
Approvato nella seduta del 29/3/2011 con deliberazione n. 87
2011
Approvato nella seduta del 11/4/2011 con deliberazione n. 92
In merito all’approvazione dei conti consuntivi delle Aterp di Reggio Calabria e Vibo Valentia per gli anni dal 2005 al 2010 e al loro successivo inoltro al Consiglio regionale, il Servizio Co. re. co. co. ha richiesto informazioni alla Giunta regionale, Dipartimento Presidenza, Segreteria di Giunta.
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A tale richiesta è pervenuta in data 29 novembre 2011 la risposta del Settore Segreteria generale della Giunta regionale, in cui si comunica che l’ultimo rendiconto consuntivo dell’Aterp di Reggio Calabria, approvato con delibera n. 112 del 6 febbraio 2008 dalla Giunta Regionale risale al 2005. Il rendiconto consuntivo relativo all’esercizio finanziario 2006, non è stato inviato alla Giunta, perché sono ancora in atto verifiche istruttorie.
Difatti, anche in aderenza a quanto rilevato dall’organo di revisione sono stati sollevati problemi, quali:
• La mancata tenuta del registro degli inventari, il quale avrebbe dovuto contenere in modo ordinato e analitico la descrizione, la valutazione dei beni dell’Ente all’inizio dell’esercizio, le variazioni intervenute nelle singole voci nel corso dell’esercizio, nonché la consistenza alla chiusura dell’esercizio;
• L’immediato e il tempestivo intervento circa l’aggiornamento e la predisposizione di scritture inventariali, che possano rappresentare in modo certo i beni mobili ed immobili di proprietà dell’Azienda;
• Il recupero dei canoni arretrati appare ancora insoddisfacente, pertanto, è opportuno che si proceda ad una attenta azione di riscossione al fine di evitare soprattutto il realizzarsi dell’istituto della prescrizione.
• Una discrasia tra il valore dei residui attivi e passivi scritta nel Conto del Patrimonio, quelli riportati nel bilancio consuntivo e quelli dichiarati nella relazione del Collegio dei Revisori.
Sono state evidenziate, altresì, alcune perplessità in ordine all’osservanza dell’art. 2426 del codice civile, nell’iscrizione del valore della voce “Fondo Rischi sui Crediti”.
Il Collegio dei Revisori dei Conti nella relazione sul Conto Consuntivo per l’esercizio finanziario 2010, ha esposto che: in merito all’aggiornamento annuale e la corretta rappresentazione delle attività e passività nel conto del patrimonio, nonché la rilevazione delle variazioni che le stesse hanno subito per effetto della gestione, l’azienda ha avviato le operazioni di aggiornamento e di ordinata tenuta dei registri inventariali mediante la redazione di un regolamento per la formazione e la tenuta degli inventari dei beni mobili e delle immobilizzazioni immateriali. Tale documento era stato redatto ed era in corso di analisi e di approvazione. Mentre per quanto riguarda il recupero dei canoni arretrati, il Collegio ha verificato l’inserimento nel rendiconto finanziario dei residui attivi e passivi dell’anno finanziario 2010 e precedenti risultanti dal riaccertamento effettuato ai sensi del regolamento di contabilità dell’azienda. Per i residui attivi l’azienda ha dichiarato inesistenti residui per € 531.357,11 che si riferiscono a canoni di locazione.
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Per quanto riguarda, invece, i rendiconti consuntivi dell’Aterp di Vibo Valentia, si precisa che gli stessi dal 2004 al 2009 non hanno avuto seguito, poiché dal 2004 al 2007 il Collegio dei Revisori ha espresso parere non favorevole all’approvazione di ciascun rendiconto per svariati motivi riportati nelle diverse relazioni.
I documenti contabili delle aziende sono stati approvati unitamente alle osservazioni, raccomandazioni e prescrizioni contenute nella delibera di approvazione della Giunta regionale e che vengono riassunte nella seguente tabella:
RACCOMANDAZIONI DELLA GIUNTA IN SEDE DI APPROVAZION E
DEI BILANCI E RENDICONTI
ATERP CZ rendiconto consuntivo 2009
• Provvedere alla copertura del disavanzo di amministrazione;
• Assicurare un maggior grado di coordinamento tra gli uffici al fine di rendere più agevole e più efficaci le procedure amministrative e contabili in uso;
• Incentivare l’azione diretta al recupero e alla regolarizzazione della morosità nei canoni di locazione;
• Accelerare le pratiche relative alla regolarizzazione dei rapporti locativi degli occupanti senza titolo;
• Consolidare la capacità di riscossione al fine di realizzare un equilibrato andamento dei flussi di entrata e di uscita;
• Dare maggiore impulso alle operazioni di alienazione degli immobili, procedendo prioritariamente alla cessione di quelli compresi nei cosiddetti condomini misti, la cui gestione comporta consistenti esborsi per manutenzione, imposte, tasse e altri oneri vari;
• Aggiornare continuamente il censimento di tutte le unità immobiliari, al fine di accertarne l’effettivo utilizzo da parte degli assegnatari;
• Verificare effettiva esigibilità dei residui attivi provenienti da esercizi finanziari antecedenti al 2005, nonché l’effettiva sussistenza delle obbligazioni giuridicamente vincolanti per i
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residui passivi inerenti ad esercizi finanziari antecedenti al 2005.
ATERP CS rendiconto consuntivo 2008
• Ridurre il tasso di morosità esposto dall’Ente;
• Recuperare i canoni arretrati e porre in essere atti interruttivi della prescrizione;
• Analizzare accuratamente l’esigibilità dei residui attivi, anche perché l’avanzo di amministrazione è influenzato in modo rilevante dall’entità degli stessi.
ATERP KR rendiconto consuntivo 2008
• Continuare il recupero e la regolarizzazione della morosità nei canoni di locazione;
• Porre in essere ogni azione che consenta di effettuare riscontri con dati certi anche per i periodi antecedenti all’anno 2003.
ATERP RC rendiconto consuntivo 2005
• Predisporre ed aggiornare le scritture inventariali che possano rappresentare in modo certo e veritiero i beni mobili e immobili di proprietà dell’Azienda;
• Accelerare il recupero dei canoni arretrati, gestire puntualmente le procedure di riscossione, recupero e sollecito pagamenti correnti e arretrati.
ATERP CZ bilancio di previsione 2011
• Proseguire nella chiusura dei cantieri al fine di utilizzare le economie che ne derivano per gli investimenti ritenuti necessari;
• Proseguire l’azione di recupero della morosità esistente in ordine ai canoni di locazione;
• Monitorare la spesa di carattere discrezionale al fine di evitare un aumento del disavanzo per l’anno successivo;
• Verificare se sussistono o meno debiti nei confronti di terzi, in quanto ciò potrebbe condurre alla realizzazione di importanti economie di spese.
ATERP CS bilancio di previsione 2011
• Limitare l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione, inibendo l’impiego in relazione al volume dei residui attivi antecedenti all’anno 2006 riportati nel bilancio per l’esercizio 2011, a
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rischio di esigibilità.
ATERP KR bilancio di previsione 2011
• Sollecitare l’azione di recupero della morosità esistente, già positivamente avviata dall’Azienda;
• Proseguire nell’opera di messa a reddito degli alloggi in attesa di regolarizzazione al fine di aumentare le entrate dell’Ente;
• Monitorare gli incassi rateizzati tenendo le entrate sotto costante controllo e soprattutto perseguire incessantemente nelle azioni di sfratto degli utenti morosi al fine di garantire un regolare incasso degli importi rateizzati;
• Si raccomanda la non utilizzazione della quota disponibile dell’avanzo di amministrazione presunto fino a quando non sarà approvato il conto consuntivo 2010 dagli organi dell’Azienda;
• Appurare l’anno di formazione dei residui;
• Effettuare un riesame approfondito degli impegni assunti tempo per tempo nei diversi capitoli della spesa, soprattutto di quelli di più vecchia formazione;
• Verificare se sussistono o meno debiti nei confronti di terzi, in quanto ciò potrebbe condurre alla realizzazione di importanti economie di spesa.
ATERP RC bilancio di previsione 2011
• Rideterminare accuratamente i residui attivi e passivi al fine di evitare il verificarsi di eventuali prescrizioni temporali principalmente riferite ai residui attivi, accelerando il piano di riscossione in modo particolare per quelli derivanti dai canoni di locazione;
• Cercare di raggiungere gli obiettivi primari di semplificazione, razionalizzazione ed accertamento dell’evasione dei canoni al fine di evitare situazioni di contenzioso;
• Si raccomanda la non utilizzazione della quota disponibile dell’avanzo di amministrazione presunto fino a quando non sarà approvato il conto consuntivo 2010 dagli organi dell’Azienda;
• Proseguire nella chiusura dei cantieri al fine di utilizzare
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economie;
• Appurare l’anno di formazione dei residui attivi in modo tale che si possa avere un’idea precisa sulla consistenza degli stessi, sulla esigibilità e sulla capacità di smaltimento;
• Monitorare costantemente i rapporti di locazione in essere, al fine di evitare che gli assegnatari degli alloggi disattendano gli impegni assunti;
• Effettuare un riesame approfondito dei residui passivi e quindi degli impegni assunti tempo per tempo nei diversi capitoli della spesa, soprattutto di quelli di più vecchia formazione;
• Verificare se sussistono o meno debiti nei confronti di terzi, in quanto ciò potrebbe condurre alla realizzazione di importanti economie di spesa.
ATERP VV bilancio di previsione
• Si raccomanda la non utilizzazione della quota disponibile dell’avanzo di amministrazione presunto fino a quando non sarà approvato il conto consuntivo 2010 dagli organi dell’Azienda;
• Proseguire nell’opera di recupero delle morosità e/o eliminare dal bilancio residui attivi ritenuti, ormai, inesigibili;
• effettuare un esame approfondito degli impegni assunti tempo per tempo a carico dei capitoli allocati nell’ambito del Titolo 1 Spese correnti, al fine di verificare la possibilità di economie di spesa.
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L’ ATTIVITÀ DI RACCOLTA DI DOCUMENTI IN MERITO
Il Servizio Comitato regionale di controllo contabile, per dare inizio all’indagine intrapresa dal Comitato, ha richiesto alle 5 aziende di edilizia residenziale pubblica della regione Calabria, con nota prot. n. 33655 del 5 luglio 2011 la consistenza del patrimonio immobiliare con riferimento ai seguenti dati:
1. Numero complessivo di alloggi ed il loro presunto valore; 2. Vetustà con riferimento all’anno di costruzione; 3. Valore dei singoli alloggi; 4. Ultimi bilanci (consuntivo e preventivo); 5. Numeri di alloggi dati in locazione; 6. Numero di alloggi sfitti; 7. Numero di alloggi occupati abusivamente; 8. Numero di alloggi in ristrutturazione; 9. Numero di alloggi da ristrutturare; 10. Numero di alloggi in costruzione.
Successivamente, con nota prot. n. 35038 del 12 luglio 2011, è stato richiesto che i dati di cui sopra fossero inviati anche in formato elettronico, e con nota prot. n. 36080 del 18 luglio 2011 sono stati richiesti anche i dati sugli immobili ad uso non abitativo distinti per destinazione d’uso.
A tali richieste l’Aterp di Crotone ha risposto con nota prot. n. 1380 del 10 agosto 2011, trasmettendo i dati sul patrimonio come richiesti in formato cartaceo e su supporto informatico (cd rom), oltre tali dati anche il bilancio consuntivo 2010 e preventivo 2011.
L’Aterp di Cosenza ha inviato con nota del 8 agosto 2011 la risposta alla richiesta dei dati e tramite mail, oltre a questi, anche il programma triennale delle opere pubbliche 2012/2014.
L’Aterp di Catanzaro ha risposto inviando con nota prot. n. 4537 del 5 agosto 2011, i dati richiesti, i bilanci consuntivi 2009 e 2010 e il bilancio preventivo 2011. Tali dati sono stati inviati anche via e-mail.
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L’Aterp di Vibo Valentia ha trasmesso con nota prot. n. 2666 del 2 agosto 2011 i dati richiesti, poi rettificati con nota prot. n. 3745 del 10 novembre 2011, e via mail il bilancio consuntivo 2009 e il bilancio preventivo 2011.
L’Aterp di Reggio Calabria per un malinteso, come riferito dal Direttore generale, non ha risposto alla richiesta, ma in sede di audizione ha consegnato i dati sul patrimonio su nota prot. n. 13009/U.11 datata 26 ottobre 2011, il bilancio consuntivo 2010 e i bilanci di previsione 2011 e 2012.
Con nota prot. n. 51416 del 2 novembre 2011, il Servizio ha richiesto informazioni alla Giunta regionale, Dipartimento Presidenza, Segreteria di Giunta, in merito all’approvazione e al successivo inoltro al Consiglio regionale, dei conti consuntivi delle Aterp di Reggio Calabria e Vibo Valentia per gli anni dal 2005 al 2010. A tale richiesta è pervenuta, in data 29 novembre 2011 la risposta del Settore Segreteria generale della Giunta regionale, in cui si comunica, come già esposto precedentemente, che risulta approvato dalla Giunta regionale soltanto il rendiconto consuntivo delle Aterp di Reggio Calabria per l’anno 2005 con D.G.R. n. 112 del 6 febbraio 2008 e trasmessa al Consiglio regionale con loro nota del 8 febbraio 2008. Si comunica altresì che le verifiche sono state condotte mediante modalità di ricerca che agiscono solamente sull’oggetto di delibere di Giunta, senza la possibilità di interrogare l’interno del documento. Pertanto tale richiesta è stata inoltrata al Dipartimento Bilancio.
Quest’ultimo ha inviato al Servizio la nota pervenuta in data 6 dicembre 2011, nella quale si conferma che l’ultimo rendiconto dell’Aterp di Reggio Calabria approvato risale al 2005, mentre quello relativo all’esercizio finanziario 2006 non è stato inviato alla Giunta in quanto sono in corso verifiche istruttorie. Per quanto riguarda l’Aterp di Vibo Valentia si precisa che i rendiconti dal 2004 al 2007 non hanno avuto seguito perché il Collegio dei revisori ha espresso parere contrario all’approvazione.
LE SEDUTE DEDICATE ALLE ATERP
Il Comitato ha dedicato alla materia 4 sedute rispettivamente in data:
1. 18 luglio 2011 2. 13 ottobre 2011 3. 27 ottobre 2011 4. 5 dicembre 2011.
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Nella seduta del 13 ottobre sono stati auditi:
- per l’Aterp di Catanzaro il Dott. Ugo Gardini, Direttore amministrativo,
- per L’Aterp di Cosenza il Dott. Pietro Mari, Direttore tecnico e il Dott. Antonio Potestio, Dirigente del Servizio Patrimonio,
- per l’Aterp di Crotone il Dott. Nicola Santilli, Direttore tecnico e il Dott. Massimo De Lorenzo, Direttore amministrativo.
Nella seduta del 27 ottobre sono stati auditi, invece:
- per l’Aterp di Vibo Valentia il Dott. Giuseppe Maria Romano, Direttore generale e il Dott. Emilio Minasi, Direttore tecnico,
- per l’Aterp di Reggio Calabria il Dott. Antonio Cristiano, Direttore generale.
LE AUDIZIONI Di seguito si riporta il contenuto delle audizioni in merito. Seduta di giovedì 13 ottobre 2011 – Sala commissioni.
La suddetta seduta è stata dedicata all’audizione dei rappresentanti legali delle Aterp di Catanzaro, Cosenza e Crotone, in merito all’indagine sul patrimonio immobiliare.
Il Direttore amministrativo dell’Aterp di Catanzaro, Avv. Ugo Gardini, descrive brevemente la situazione patrimoniale dell’Azienda; il suddetto patrimonio immobiliare è costituito per la quasi totalità di alloggi per abitazioni, oltre alla sede dell’azienda ed una cinquantina di magazzini; si tratta di un patrimonio vetusto e degradato, per cui uno dei problemi più rilevanti è la difficoltà di assicurare le risorse necessarie soprattutto per la manutenzione; a tale scopo, la sola modalità di reperire tali risorse è la dismissione; l’Ente, a questo proposito, ha approvato il piano di dismissione relativo a circa 1.800 alloggi da vendere; ma, nonostante i prezzi contenuti, l’operazione di vendita è piuttosto difficile da realizzare.
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Le entrate realizzate mediante la riscossione dei canoni legali di locazione sono altresì molto esigue; il canone minimo mensile ammonta a 5,16 euro, mentre il canone medio è di 40 euro circa.
Gardini, poi, descrive brevemente il sistema informatico utilizzato dall’Aterp, che consente una più efficace riscossione dei canoni anche grazie all’accesso informatico ai dati dell’Agenzia delle Entrate, nonché dell’Agenzia del Territorio; l’Aterp con tale nuovo sistema informatico, tramite accertamenti sul reddito effettivo degli inquilini, combatte la morosità e fa chiarezza sulle posizioni dei morosi fittizi per via dei canoni sanzionatori che vengono applicati in caso di mancato invio dei redditi; l’applicazione di tali canoni sanzionatori determina una morosità fittizia, quindi superiore a quella reale; attualmente ci sono 800-900 domande pendenti di regolarizzazione del contratto di locazione, e sono state inviate circa 2000 diffide ai morosi, per poter realizzare un’azione più efficace di recupero delle morosità sarebbe indispensabile una più stretta collaborazione con i comuni.
Entrano, quindi, i rappresentanti dell’Aterp di Cosenza: il Direttore Tecnico, Ing. Pietro Mari, e il Dirigente del Servizio Patrimonio, Ing. Potestio, delegati dal Direttore Generale per rappresentare l’Azienda in sede di audizione.
Mari sottolinea, prima di tutto, che il valore del patrimonio risultante dal bilancio dell’Ente non coincide con il valore di mercato; il valore del patrimonio immobiliare del bilancio si ricava dal valore di costruzione degli immobili; solo una parte minima del patrimonio immobiliare non viene utilizzata ai fini residenziali, e solamente in tal caso si deve calcolare il valore di mercato, visto che solo tale residuale utilizzazione si avvicina ad un libero mercato; invece, gli alloggi locati non fanno parte del libero mercato, ma offrono solo entrate provenienti da canoni esigui che sono determinati in base alla legge; l’Aterp di Cosenza ha un certo numero di alloggi sfitti, a causa soprattutto di atti vandalici e di situazioni di degrado.
Alla fine della sua esposizione, Mari evidenzia che le economie realizzate dall’Azienda ammontano a circa 2,5 milioni di euro, per i quali è già stata presentata alla Regione Calabria richiesta di autorizzazione all’utilizzazione.
Interviene anche il Dirigente del Servizio Patrimonio, che sottolinea la non sufficiente collaborazione dei comuni, i quali spesso ritardano con l’assicurazione dei servizi di loro competenza, come acqua, rete elettrica, idrica e fognaria; tale problema sussiste soprattutto in zone non urbanizzate.
Terminando la relazione, i rappresentanti dell’Azienda assicurano la loro disponibilità per qualsiasi altro chiarimento.
Infine, entrano in aula, per l’Aterp di Crotone, il Direttore Tecnico, Ing. Nicola Santilli, e il Direttore Amministrativo, Massimo De Lorenzo.
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Santilli illustra la situazione patrimoniale, facendo riferimento alla relazione precedentemente inviata al Comitato; pone in rilievo che l’85 % degli alloggi di proprietà aziendale non è conforme alle leggi per quanto riguarda la situazione degli impianti generali, visto che sono stati costruiti prima del 1990; oltre alla vetustà degli immobili, un problema rilevante è anche l’età sempre più alta degli inquilini; a tale fatto è legato anche aumento delle richieste di interventi (soprattutto richieste di ascensori).
Prende poi la parola il Direttore Amministrativo, che illustra la situazione economica dell’Ente, definita piuttosto critica, dell’Ente; le entrate derivanti dai canoni di locazione sono piuttosto basse; infatti, il 67% degli inquilini rientra in una fascia reddituale di 0-5.600 euro annuali, alla quale corrisponde un canone legale di 10 euro, mentre il 28% degli inquilini si colloca nella fascia tra 5.600 e 12.000 euro, che determina un canone di 45,50 euro. Invece, per gli alloggi che non sono in reddito, sussiste il problema dei ritardi dei comuni nella preparazione delle graduatorie degli assegnatari; per via di tali ritardi si crea un circolo vizioso, in quanto gli alloggi vengono occupati abusivamente, vandalizzati, sfrattati e poi occupati di nuovo dai soggetti non aventi titolo.
De Lorenzo precisa che, mentre la morosità di competenza, che ammonta a 4,5%, non è preoccupante, quella pregressa viene monitorata costantemente; l’Azienda cerca di riscuotere le somme dovute anche mediante rateizzazione.
De Lorenzo sottolinea che, nonostante l’Ente non abbia entrate, riesce a realizzare ogni anno circa 200.000 euro di avanzo di amministrazione; l’Azienda ha inoltre presentato ripetutamente richiesta alla Regione Calabria di autorizzazione a utilizzare i residui derivanti da economie realizzate sugli interventi già ultimati, che ammontano a 7 milioni di euro. Il Direttore sottolinea che si tratta di soldi già risparmiati e comunque vincolati all’edilizia residenziale pubblica, per cui non si spiega il blocco delle autorizzazioni. Interviene, quindi, Gallo, che chiede all’Aterp di Crotone di far pervenire al Servizio la relativa documentazione, in modo tale che si possa richiamare su tale questione l’attenzione del Presidente della Giunta, nonché degli Assessori ai Lavori Pubblici ed al Bilancio.
Riprende la parola De Lorenzo che illustra la situazione delle occupazioni abusive; rileva che 224 di esse sono regolarizzabili, visto che si tratta di occupazioni antecedenti al 2009; fa presente che tali contratti possono essere regolarizzati solo se viene pagata la morosità pregressa; le posizioni non regolarizzabili sono 65; in questi casi viene attivata l’azione esecutiva. E qui si torna al problema del circolo vizioso già menzionato causato dai ritardi dei comuni.
Il Presidente chiede quanto ammonta circa il valore degli immobili al costo di riscatto. De Lorenzo riferisce che tale valore non supera i 16.000 – 17.000 euro; sottolinea in merito la difficoltà di vendere: infatti, chi paga un canone mensile di 10 euro, non ha la capacità di versare neanche il 30% del prezzo dovuto, visto che l’Azienda concede rateizzazioni per il restante 70%; infine,
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sottolinea nuovamente le difficoltà economiche dell’Ente e pone in rilievo che l’Azienda ha a disposizione soltanto 83 euro all’anno per la manutenzione di ciascun alloggio.
Seduta di giovedì 27 ottobre 2011 – Sala commissioni.
L’audizione dei rappresentanti legali delle Aterp di Vibo Valentia e Reggio Calabria.
Il Direttore Generale dell’Aterp di Vibo Valentia, Giuseppe Maria Romano, precisa che alla data del 24 ottobre 2011, il patrimonio dell’Azienda è stimato in euro 68.924.000; dei 2.596 alloggi condotti in locazione semplice, 2.303 risultano essere condotti dagli assegnatari, che corrisponde ad un alto tasso di regolarizzazione; il fenomeno dell’abusivismo viene contrastato, fra l’altro tramite una più forte collaborazione con le forze dell’ordine e con i comuni. Romano evidenzia che l’Azienda è riuscita a recuperare 1.652.982 euro di residui attivi provenienti dai canoni di locazione non riscossi. Rileva che l’Aterp di Vibo Valentia è nata nel 1999, di fatto si è costituita nel 2001, ma in realtà allo stato attuale è ancora legato all’Azienda di Catanzaro. Prende la parola Emilio Minasi, il Direttore Tecnico. Minasi sottolinea che alcune problematiche sono state ereditate da Catanzaro in particolar modo il mancato perfezionamento degli espropri e della chiusura dei cantieri. Rileva che nonostante ultimamente l’Azienda non abbia ricevuto finanziamenti, sono riusciti a chiudere alcuni cantieri e a recuperare alcuni milioni di euro, Sfruttando le economie sono stati costruiti ulteriori 88 alloggi, sono stati ristrutturati 93 alloggi, e in più sono in corso alcuni interventi per un complessivo di 79 alloggi. Si evidenzia che, grazie all’attività di censimento generale del patrimonio immobiliare il quasi 70 per cento degli immobili è accatastato. Per quanto riguarda la cessione degli alloggi, l’Azienda ha predisposto e trasmesso alla Giunta regionale un nuovo Piano di dismissione; circa 50-60 dismissioni sono già state realizzate. Viene sottolineato che la situazione generale dell’Aterp di Vibo Valentia sembra tutto sommato, in linea generale, positivo, visto la fruttuosa attività di recupero delle morosità e la quasi totale certezza sull’assegnazione degli immobili stessi. Tutto ciò è stato possibile realizzare solo mediante una forte sinergia tra l’Azienda, Procura della Repubblica, prefetto e, di fatto, i sindaci. Infine, vengono auditi i rappresentanti dell’Aterp di Reggio Calabria. Il Direttore Generale, Antonio Cristiano innanzitutto consegna la relazione-risposta datata 26 ottobre 2011, sui dati del patrimonio immobiliare, nella quale peraltro si dà giustificazione del ritardo nella trasmissione della stessa; illustra, poi, i contenuti della relazione.
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Per quanto riguarda l’occupazione abusiva degli alloggi, Cristiano riferisce che per numerosi alloggi sono in corso le istruttorie di regolarizzazione del rapporto locativo; sono state inoltrate 287 querele alle competenti autorità che comprendono 130 alloggi occupati prima del loro completamento; tra il dicembre del 2010 e l’inizio del 2011 erano in corso 52 esecuzioni di sfratto di altrettante occupazioni abusive; l’Aterp, avendo incontrato delle difficoltà che si sono concretizzate con l’aggressione verso un dipendente dell’Azienda, ha richiesto al prefetto l’assistenza della forza pubblica. Dopo molti solleciti, il prefetto in sede di Comitato provinciale per la sicurezza pubblica nella seduta del 21 gennaio del 2011 ha invitato l’Azienda a sospendere l’esecuzione degli sfratti per motivi di ordine e sicurezza pubblica. Infine, è stata emanata l’ordinanza di sgombero ai sensi del decreto Maroni da parte del sindaco di Reggio. Viene precisato altresì che tale ordinanza si riferiva a tutti gli alloggi segnalati, anche a quelli per i quali non c’era un provvedimento dell’Autorità giudiziaria in corso. In relazione alle ristrutturazioni degli alloggi, il Direttore Generale pone in rilievo, come le ristrutturazioni sono state interamente finanziate dall’Azienda con i fondi di bilancio e con i ricavi provenienti dalle vendite degli alloggi. Infatti, nel 2010 sono stati ristrutturati 57 alloggi, nel 2011 ne sono stati posti in ristrutturazione, anche con importanti interventi di adeguamento statico, 168. Invece, per quanto riguarda gli alloggi ancora da ristrutturare, sono state presentate alla Regione Calabria numerose richieste di finanziamento. Cristiano rileva che con il Programma operativo annuale 2010-2011 sono state inviate alla Regione le richieste di autorizzazione per l’utilizzazione delle economie. Interviene il Presidente, chiedendo se in un quadro generale in cui quasi ogni Comune, soprattutto i Comuni della Regione Calabria, hanno un patrimonio immobiliare superiore rispetto alle esigenze della popolazione residente, anziché andare a realizzare nuove palazzine e “quartieri-ghetto”, non sarebbe meglio recuperare il patrimonio esistente e revocare finanziamenti già esistenti e stimolare i Comuni ad individuare il patrimonio immobiliare che l’Aterp potrebbe acquistare e poi ristrutturare. Cristiano risponde, che in realtà attualmente l’emergenza abitativa calabrese è abbastanza rilevante, ma è pur vero che i Comuni non riescono più a trovare dei suoli per l’edificazione. Infatti, l’Azienda, forzatamente, in sede di programmazione delle risorse provenienti dall’alienazione degli immobili, prevede più interventi di manutenzione conservativa e recupero che nuove costruzioni, perché i Comuni non danno la disponibilità del suolo. Il Direttore, poi, illustra la situazione preoccupante dell’occupazione abusiva che si presenta in due modi: le occupazioni abusive a macchia di leopardo e quelle di massa. La prima occupazione di massa in Arghillà è avvenuta nel cantiere ancora non consegnato dall’impresa, che deve ancora fare le operazioni di collaudo statico. Tali occupazioni abusive riguardano 130 alloggi. L’Aterp è riuscito invece a risolvere il problema di occupazioni abusive a Sbarre, dove tutti gli alloggi sono stati sgomberati e restituiti ai legittimi assegnatari; sono stati resi disponibili 58 alloggi, di cui la metà erano oggetto di un decreto di assegnazione di trent’anni fa. Viene sottolineato, quindi, che se l’intervento di sfratto avviene immediatamente o al massimo entro un mese, l’esito sarà certamente favorevole. Invece, dopo 4-5 anni di occupazioni
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abusive è molto più problematico risolvere tale problema, come per esempio ad Arghillà, dove devono ancora sgomberare 130 alloggi, e dove intanto, l’Azienda ha querelato tutti. Infine Cristiano sottolinea che è in corso una concreta ricognizione sui locali commerciali ed è stato predisposto anche un progetto di aggiornamento dell’inventario dei beni immobili che consentirà, nel giro di un anno, di conoscere meglio la situazione patrimoniale.
IL PATRIMONIO IMMOBILIARE
Tali aziende gestiscono un patrimonio di abitazioni in affitto a canoni ridotti che si sta progressivamente riducendo, sia in termini quantitativi (per le vendite in atto e la scarsa produzione di nuovi alloggi), sia in termini qualitativi (in ragione del fabbisogno manutentivo non adeguatamente coperto dalle risorse stanziate). Il patrimonio immobiliare è una risorsa indispensabile per la finanza locale, anche alla luce della considerazione che una efficiente gestione del patrimonio immobiliare è il prerequisito necessario per rendere attuativo ogni progetto di valorizzazione/alienazione che possa efficacemente contribuire alla formazione di avanzi finanziari a sostegno dello sviluppo.
Il lavoro di indagine svolto dal Co. re. co. co., al fine di “fotografare” il complessivo patrimonio immobiliare delle Aterp calabresi e la relativa gestione, ha consentito di quantificare il numero complessivo degli alloggi e il loro presunto valore. Sono stati rilevati anche i dati relativi alla vetustà degli alloggi in relazione all’epoca di costruzione, nonché i dati relativi al numero degli alloggi in locazione, quelli sfitti, quelli occupati abusivamente, gli alloggi in ristrutturazione e quelli che devono essere ancora ristrutturati e infine quelli in costruzione. I vari dati specifici relativi a quanto sopra sono esposti di seguito.
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Dati del 2010
ATERP CS ATERP CZ ATERP VV ATERP KR ATERP RC
Alloggi 11.255 7.467 13.489
Terreni 26 0
Locali ad usi diversi 651 72 178
TOTALE UNITA’
IMMOBILIARI 11.932 7.539 2.596 3.004 13.667
VALORE
PATRIMONIALE 203.666.678,08 146.621.743,98 68.924.362,96 30.732.244,02 194.617.110,10
vetustà 35 anni in
media
Legge di
finanziamento n.
865/1971
Costruzioni dal
1975 al 1981
Costruzioni dal
1975 al 1980
n. 1329
alloggi oltre
40anni di
vetustà
Costruzioni dal
1975 al 1981
Legge di
finanziamento n.
457/1978
Costruzioni dal
1983 al 1999
Costruzioni dal
1983 al 1998
n. 753 alloggi.
25 anni di
vetustà media
Costruzioni dal
1983 al 1999
Legge di
finanziamento n.
67/1988
Costruzioni dal
1999 al 2001
Costruzioni dal
1999 al 2001
n. 226 alloggi.
oltre 10 anni
di vetustà
Costruzioni dal
1999 al 2001
Legge di
finanziamento n.
179/1992
Costruzioni dal
2004 al 2006
Costruzioni dal
2004 al 2006
Immobili trasferiti
da enti disciolti
nonché dal
demanio dello Stato
Costruzioni
anteriori al
1960
Costruzioni
anteriori al
1960
Costruzioni
anteriori al
1960
Alloggi in locazione 8.721 6.400 2.303 2.114 13.489 +147
locali comm.
Alloggi sfitti 49 0 8 184 57
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Alloggi occupati
abusivamente 465 845 130 380 130
Alloggi in
ristrutturazione 56 65 93 206
57 nel 2010
168 nel 2011
Alloggi da
ristrutturare 300 150 651 2.443
366 nel 2010
190 nel 2011
Alloggi in
costruzione 348 266 88 28 17
Come emerge dalla tabella riassuntiva, il totale complessivo degli immobili di proprietà delle Aterp, al 31.12.2010, è pari a 38.738. Il valore di tale patrimonio è di oltre 644 milioni di euro. Oltre la metà degli alloggi è di proprietà delle Aterp di Reggio Calabria e di Cosenza.
Totale unità immobiliari
11.932
7.5392.5963.004
13.667 ATERP CS
ATERP CZ
ATERP VV
ATERP KR
ATERP RC
Riguardo alla consistenza del patrimonio va evidenziato che, avendo, la L. R. n. 27/96 istituito le nuove Aterp della provincia di Vibo Valentia e Crotone, il patrimonio immobiliare gestito dall’ormai disciolto IACP di Catanzaro, è stato ripartito contabilmente in base ai rispettivi ambiti territoriali di competenza delle nuove aziende. Sul punto si precisa che la Regione Calabria con decreto del 14 luglio 2009 n. 13644, emesso dal Dirigente Generale del Dipartimento n. 9 ai sensi del 5° comma dell’art. 1 della L. R. n. 32 del 16.10.2008, ha nominato un commissario ad acta per provvedere “alla definitiva ripartizione dei rapporti giuridici e del patrimonio fra le Aterp di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia in ragione delle rispettive competenze per territorio ai sensi
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del comma 6° dell’art. 22 della Legge Regionale 30 agosto 1996 n. 27”, la cui attività non è stata ancora ultimata.
Da informazioni assunte informalmente dai competenti uffici della Giunta regionale risulta che in effetti, non è stato nominato un nuovo commissario ad acta e che a questo riguardo si dovrebbe provvedere all’inizio del 2012.
Valore patrimoniale
203.666.678
146.621.744
€
68.924.363,00
30.732.244
194.617.110
0
50.000.000
100.000.000
150.000.000
200.000.000
250.000.000
ATERP CS ATERP CZ ATERP VV ATERP KR ATERP RC
Il valore dei singoli alloggi è stato determinato:
- per gli alloggi realizzati direttamente dall’Aterp con riferimento all’importo finanziato;
- per gli alloggi costruiti da altri Enti e trasferiti in proprietà all’Azienda con riferimento al valore catastale alla data del trasferimento.
Il valore medio dei singoli alloggi è di 16.639 euro per alloggio; il valore medio più elevato è quello degli alloggi dell’Aterp di di Vibo Valentia (26 mila euro), per scendere ai 19 mila di Catanzaro, ai 17 mila di Cosenza, ai 14 mila di Reggio Calabria e infine ai 10 mila di Crotone.
Nella stessa tabella viene rappresentato il patrimonio immobiliare di proprietà delle Aterp anche in relazione alla stato di vetustà ed agli interventi di manutenzione e ristrutturazione.
Mentre l’Azienda di Vibo Valentia ha fornito un valore medio di vetustà degli alloggi corrispondente a 35 anni, l’Aterp di Crotone ha precisato che oltre il terzo degli immobili di sua
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proprietà supera i 40 anni di vetustà, il 25% del totale ha mediamente 25 anni, e 226 alloggi superano i 10 anni di vetustà. Come si evince dalla tabella, le Aziende di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria non hanno elaborato dati di vetustà media, ma hanno fatto solo riferimento alla data delle leggi di finanziamento, senza precisare il numero di alloggi che sono stati costruiti con i relativi finanziamenti. Ovviamente l’effettivo dato complessivo degli interventi in relazione alla vetustà emerge solo sommando i dati relativi agli interventi eventualmente ancora in corso.
ALLOGGI IN LOCAZIONE Il più alto numero di alloggi in locazione appartiene all’Azienda di Reggio Calabria (13.489 alloggi abitativi + 147 locali commerciali). Seguono nell’ordine l’Azienda di Cosenza (8.721 alloggi) e di Catanzaro (6.400 alloggi), mentre Vibo Valentia e Crotone hanno rispettivamente 2.321 e 2.114 alloggi.
In totale, sono 298 gli alloggi gestiti dalle Aterp che non risultano occupati. Più precisamente, l’Aterp di Cosenza ne ha 49, quella di Crotone n. 184, quella di Vibo Valentia n. 8 e infine quella di Reggio Calabria n. 57. L’Aterp di Catanzaro non ha alloggi sfitti.
Alloggi in locazione
8721
6.400
2.3212.114
13.636
ATERP CS
ATERP CZ
ATERP VV
ATERP KR
ATERP RC
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Alloggi sfitti
490
8
184
57
ATERP CS
ATERP CZ
ATERP VV
ATERP KR
ATERP RC
ALLOGGI OCCUPATI DA NON AVENTI TITOLO E PROCEDIMENTI AVVIATI L’occupazione abusiva di abitazioni di proprietà pubblica facenti parte del patrimonio degli immobili destinati specificamente all’edilizia c.d. popolare rappresenta anzitutto un fenomeno sociale.
Le principali tipologie di occupazioni abusive sono due:
1) Presa di possesso, anche ad iniziativa di possibili futuri assegnatari, di case popolari libere, non ancora consegnate agli aventi titolo;
2) Presa di possesso prevalentemente con l’uso della forza ovvero clandestinamente, da parte di persone che prendono possesso di abitazioni legittimamente occupate, soprattutto da persone anziane, in occasione della momentanea assenza dei conduttori.
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Altri tipi di occupazioni sono rappresentati da ipotesi particolari, come quelle del subentro di terze persone nell’abitazione di un parente, di un amico ecc.; ovvero da famiglie regolarmente immesse nella disponibilità di una abitazione con contratto provvisorio successivamente non confermato o scaduto.
Il fenomeno dell’abusivismo, ovvero l’occupazione dell’alloggio in assenza di un titolo idoneo a giustificarla, come esposto dalla Corte dei Conti nella relazione sulla gestione dell’edilizia residenziale pubblica approvata con deliberazione n. 10 del 2007, è un elemento caratterizzante la gestione del patrimonio immobiliare di ERP. Il fatto è importante in quanto altera il rapporto tra il bisogno abitativo meritevole di tutela giuridica e la soddisfazione di tale bisogno. L’occupazione abusiva causa anche un danno economico in quanto non esistendo un obbligazione contrattuale avente come controprestazione il pagamento di un corrispettivo per l’uso dell’alloggio produce la mancanza di redditività del bene.
Il fenomeno si presenta in maniera differenziata tra le province della Regione. Infatti, gli alloggi occupati da non aventi titolo sono: 465 a Cosenza, 845 a Catanzaro, 130 a Vibo Valentia, 380 a Crotone e 130 a Reggio Calabria, per un totale di 1950, corrispondente ad una media del 5% degli alloggi complessivamente gestiti dalle Aterp. Tali dati sono stati forniti dagli enti gestori e costituiscono espressione del livello di conoscenza del fenomeno in capo agli enti stessi.
La stragrande maggioranza degli alloggi occupati senza titolo risulta quindi in capo all’Aterp di Catanzaro. La maggiore incidenza percentuale relativa è quella dell’Aterp di Crotone (più del 12%), seguita dall’Aterp di Catanzaro con più del 11%, mentre per le aziende di Vibo Valentia, Cosenza e Reggio Calabria le percentuali sono rispettivamente del 5%, del 4% e dell’1%.
Per quanto riguarda le azioni intraprese dagli enti per contrastare il fenomeno è da evidenziare che la Regione ha emanato la legge regionale n. 8 del 1995 (“Norme per la regolarizzazione delle occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica”). Tale legge ha previsto che chi avesse occupato un alloggio di edilizia residenziale pubblica alla data della sua entrata in vigore, quindi ad aprile 1995 (termine poi differito da interventi legislativi successivi fino ad arrivare per ultimo alla data del 31 dicembre 2007), poteva presentare domanda di regolarizzazione. L’ente gestore, esaminati i requisiti richiesti dalla legge, poteva procedere alla regolarizzazione. Il periodo di occupazione effettiva fino alla data del provvedimento di regolarizzazione è considerato ad ogni effetto come conduzione in locazione dell’alloggio.
Presso l’Aterp di Catanzaro ad agosto 2011 erano pendenti circa 800 domande di regolarizzazione del rapporto locativo ai sensi della suddetta legge.
All’Aterp di Cosenza sempre ad agosto 2011 erano in corso 334 istruttorie per la regolarizzazione del rapporto locativo e 70 procedure per il rilascio di alloggi occupati da soggetti non aventi titolo, e per 61 occupazioni irregolari l’azienda ha avviato apposita azione di tutela. Nel primo semestre del 2011 sono state richieste 141 accertamenti alle forze dell’ordine.
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A Crotone, invece, come riferito dai rappresentanti legali dell’ente in sede di audizione, l’occupazione abusiva è spesso generata dalla lentezza nell’emanazione dei bandi di assegnazione da parte dei comuni, in quanto ciò provoca l’occupazione degli alloggi da parte di chi non ne ha titolo. Se tale occupazione è precedente al 2009 può essere sanata, altrimenti si procede allo sgombero e alla riacquisizione dell’immobile. Tuttavia, la mancanza della graduatoria per l’assegnazione rende tutto vano, ritrovandosi cosi in un ciclo vizioso.
La situazione a Vibo Valentia presenta 200 immobili occupati abusivamente per i quali sono stati emessi i decreti di rilascio. Per 183 dei 200 si è potuto procedere alla regolarizzazione del rapporto locativo ai sensi della Legge regionale 8/95 e dell’art. 32 della Legge regionale 32/96, sottoscrivendo cosi il relativo contratto di locazione da parte degli utenti. Per altre 110 occupazioni abusive si dovrebbe procedere allo sgombero con l’assistenza delle Forze dell’ordine, di cui è stato richiesto l’intervento come trasmesso dall’ente con nota del 10 novembre 2011 e poi riconfermato in sede di audizione.
Nel territorio di competenza dell’Aterp di Reggio Calabria, senza considerare gli alloggi per i quali è in corso il procedimento di regolarizzazione del rapporto locativo, sono state inoltrate all’autorità giudiziaria 287 querele ai sensi dell’articolo 633 del c. p., di cui 131 si riferiscono ad occupazioni abusive del 2010 e 156 a occupazioni abusive del 2011. In particolare, le querele concernono 130 alloggi occupati illegalmente prima del loro completamento. Alla fine del 2010 e inizio 2011 erano in corso, inoltre, 52 esecuzioni di sfratto emanate dall’autorità giudiziaria, poi sospese a causa di difficoltà di ordine pubblico. Successivamente è stata emessa dal sindaco di Reggio Calabria, ai sensi del c.d. decreto Maroni (decreto legge 23 marzo 2008 n. 92, convertito con modificazioni nella legge 24 luglio 2008 n. 125) un’ordinanza di sgombero per 146 occupanti abusivi, concedendo però un termine di 18 mesi secondo i dati trasmessi dall’ente con nota del 26 ottobre 2011.
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Alloggi occupati abusivamente
465
845
130
380
130
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
ATERP CS ATERP CZ ATERP VV ATERP KR ATERP RC
ALLOGGI RISTRUTTURATI E IN COSTRUZIONE Gli alloggi di proprietà delle quattro Aterp attualmente in ristrutturazione sono 588. Di questi, oltre la metà concerne gli alloggi ricadenti nell’ambito territoriale dell’Aterp di Crotone e di Reggio Calabria.
Per il numero degli alloggi ancora da ristrutturare è sempre l’Azienda di Crotone che ha il “primato”. Infatti, la stessa ha in proprietà 2.443 alloggi da ristrutturare, mentre l’Aterp di Vibo Valentia ne ha 651, l’Aterp di Reggio Calabria 556, l’Aterp di Cosenza 300, ed infine l’Aterp di Catanzaro 150.
La percentuale media di alloggi interessati da ristrutturazione (quella in corso e quella ancora da realizzare), è del 12,1%. Mentre per l’Aterp di Crotone questa percentuale è del 88% e per l’Aterp di Vibo Valentia del 29%, solo una percentuale esigua (rispettivamente 3%, 3% e 5%) degli alloggi gestiti dall’Aterp di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria sono stati interessati dagli interventi di che trattasi.
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56300348
6515026693
651
88 206
2443
28168
556
170
500
1000
1500
2000
2500
ATERP CS ATERP CZ ATERP VV ATERP KR ATERP RC
Alloggi in ristrutturazione, da ristrutturare e in costruzione
Alloggi in ristrutturazione
56
65
93
206
168ATERP CS
ATERP CZ
ATERP VV
ATERP KR
ATERP RC
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Alloggi da ristrutturare
300150
651
2443
556
ATERP CS
ATERP CZ
ATERP VV
ATERP KR
ATERP RC
Alloggi in costruzione
348
266
88
28
17
ATERP CS
ATERP CZ
ATERP VV
ATERP KR
ATERP RC
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MOROSITÀ Il fenomeno della morosità nel settore dell’edilizia sociale assume carattere nazionale. Uno dei principali obiettivi di tutte le Aterp calabresi continua ad essere quello di portare il tasso di morosità degli inquilini ad un livello fisiologico. Le difficoltà di recupero dei crediti sono, fra l’altro, causate dalle situazioni di grave disagio economico di molti assegnatari, contro i quali, secondo le previsioni di cui all’art. 51 della legge regionale n. 32 del 1996, non è possibile agire. Inoltre, è problematico eseguire le procedure per la riscossione coattiva dei canoni non pagati, data la mancata rispondenza:
- dei nominativi degli assegnatari originari con coloro che usufruiscono dell’alloggio, in conseguenza della pendenza di numerose domande di voltura e regolarizzazione del rapporto locativo;
- di molti degli indirizzi dei contratti di locazione con la toponomastica attuale e riscontrata insufficienza dei dati degli stessi.
Raccogliamo ora le informazioni rilevanti in merito.
1) L’Azienda di Cosenza ha previsto per l’anno 2011 le seguenti azioni:
- Individuazione dei soggetti che occupano legalmente o abusivamente gli alloggi, anche avvalendosi della collaborazione dei Comuni attraverso le strutture di controllo,
- Implementazione del data base dei nominativi degli utenti a cui associare il reddito dichiarato anno per anno,
- Invio periodico di una lettera raccomandata A. R. di diffida che solleciti il pagamento dei canoni arretrati e interrompa i termini di prescrizione quinquennale,
- Monitoraggio per seguire l’andamento degli incassi e della morosità, - Affidamento delle pratiche all’avvocatura dell’Ente per il recupero coattivo delle somme
arretrate, - Azioni volte al recupero della morosità pregressa previa disamina degli strumenti di
riscossione che possono essere attivati.
Si pone in rilievo, che dall’ultimo bilancio consuntivo approvato risulta che i residui attivi a fine esercizio 2008 ammontano a 42.273.682,75 euro, somma che senza dubbio indica un livello preoccupante di morosità. Infatti, la percentuale di riscossione dell’anno 2008 arriva solo all’11,28%. Tale valore ingente di morosità è dovuto anche, fra l’altro, ad una sovrastima dei ruoli dei canoni, a causa dell’acquisizione presso gli utenti di dati reddituali inesatti o incompleti.
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2) L’Aterp di Catanzaro sottolinea che nell’anno 2010 si evidenziano non solo una diminuzione della morosità per competenza, ma anche un ulteriore diminuzione della morosità complessiva che scende al di sotto degli otto milioni ed esattamente 7.850.312,91 euro, con una diminuzione dell’11,57% rispetto all’anno precedente.
Mediante la procedura di determinazione automatica del canone di locazione, la bollettazione automatica mensile e la comunicazione trimestrale in automatico a tutti gli assegnatari dell’eventuale morosità esistente, si è ottenuta una maggiore efficienza ed efficacia nella richiesta di pagamento del canone di locazione. Si sottolinea che all’attività volta al recupero della morosità è stato preposto personale particolarmente esperto nell’utilizzo del sistema informatico della gestione del patrimonio. Inoltre, è stato attivato l’accesso diretto alle banche dati dell’Agenzia delle Entrate ed a quelle dell’Agenzia del Territorio, che consentono di effettuare direttamente le verifiche a campione sulle dichiarazioni degli assegnatari e gli eventuali accertamenti in caso di mancato riscontro degli stessi alle richieste dell’Azienda.
In virtù della predetta attività sono state inviate complessivamente 2.320 diffide di pagamento, delle quali circa 1.300 con avvio del procedimento di decadenza dall’assegnazione per morosità.
3) L’Aterp di Crotone al fine di un abbattimento decisivo della morosità storica accertata e per impedire la formazione di nuova morosità intende affidare il servizio di riscossione del monte canone corrente a una società esattoriale con l’obiettivo ambizioso di pervenire ad una riscossione di circa il 98% del canone di competenza. Inoltre, il rapporto di collaborazione con la Prefettura ha consentito di affrontare anche le problematiche legate alle occupazioni abusive degli alloggi ed a quelle riguardanti fenomeni che mettono a repentaglio l’ordine e la sicurezza pubblica. Attraverso il Protocollo d’Intesa contenente un Patto per la sicurezza, si realizzerà in futuro un’azione di contrasto alle occupazioni abusive e di corretta gestione del patrimonio negli insediamenti di edilizia residenziale pubblica.
È da sottolineare che destano preoccupazione i 6,4 milioni di euro di residui attivi per i canoni di locazione nel bilancio preventivo 2011, superiori a quelli esposti nell’anno precedente, pari a 5,51 milioni di euro. Tuttavia nella relazione al Bilancio consuntivo per il 2010 il direttore generale afferma che dal totale dei residui contabilizzati al 31.12.2010 e pari a 6.154.432,77 ben 5.401.606,14 è morosità riconosciuta dagli utenti negli anni 2006 e 2007 e per la quale gli stessi hanno preso un impegno di pagamento rateale. “Pertanto la morosità è ampiamente combattuta ed è quantificabile nella differenza di € 752.826,63 di cui
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€ 704.185,75 sono già stati affidati ai legali per effettuare lo sfratto e il recupero coattivo delle somme.”
4) Anche l’Aterp di Vibo Valentia riporta un valore consistente di residui attivi relativi ai canoni di locazione. Infatti, esso ammonta a 3.878.750,18 euro alla fine dell’esercizio 2009.
5) Dal conto consuntivo per l’esercizio finanziario 2010 dell’Aterp di Reggio Calabria risulta che la morosità complessiva al 31 dicembre 2010 corrisponde a 23.614.749,72 euro di cui 4.228.920,27 euro di competenza 2010.
Infatti, nella categoria 6: “Redditi e proventi patrimoniali (riscossione canoni)” della parte delle entrate ad inizio esercizio si riscontrano residui attivi per 21.715.620,24 euro e una riscossione di canoni arretrati nel corso dell’esercizio 2010 per 1.803.792,99 euro – pari al 8% - rimanendo da riscuotere come canoni arretrati 19.385.829,45 euro. Mentre, per quanto riguarda la competenza del 2010, nella categoria 6, su accertamenti per 7.483.252,27 euro sono stati riscossi canoni per 3.254.332,00 euro venendosi a determinare residui attivi di competenza 2010 per 4.228.920,27 euro.
Sulla base di questi dati il Collegio dei revisori dei conti invita l’Azienda ad implementare l’attività di recupero della morosità e pronta riscossione dei crediti dei canoni pregressi.
Nella Relazione tecnico-amministrativa al conto consuntivo anno 2010 viene precisato che la morosità effettiva è pari a 22.880.044,19 euro mentre quella contabilizzata risulta pari ad 23.614.749,72 euro. Detta differenza è dovuta dal fatto che la somma di 734.705,53 euro giacente sui conti correnti postali per canoni riscossi non è stata ancora inserita sui capitoli di competenza del rendiconto finanziario, ma presente nelle partite di giro, perché non ancora inclusa, per tipologia, nell’ultimo estratto conto fornito da banco posta.
Sempre nella suddetta relazione si fa presente che “è stata proseguita ed incrementata l’attività per il recupero della morosità dei canoni non pagati ed avviata una intensa attività di monitoraggio delle situazioni concordate, onde evitare che gli assegnatari disattendano gli impegni assunti. Detta attività ha registrato un incremento del 10,50% circa rispetto alle somme recuperate nel 2009. La capacità di riscossione dei canoni di locazione, attestata intorno al 45% circa, è da ritenersi estremamente positiva se si considera che nel 2005 è risultata pari al 39%.”
Si precisa inoltre che l’Azienda ha predisposto un bando pubblico per l’affidamento dell’attività di riscossione dei canoni a soggetti concessionari. Per interrompere i termini di prescrizione dei canoni di locazione pregressi invece sono state inviate 8.267 lettere di diffida indirizzate a tutti gli assegnatari morosi.
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La morosità non è un problema solo delle Aterp calabresi ma si riscontra negli enti gestori dell’edilizia residenziale pubblica di tutte le regioni italiane. Un raffronto della situazione tra varie regioni è stato fatto dalla Corte dei Conti nella relazione del 2007 ed anche se si riferisce agli anni 2001-2003 si riporta di seguito il prospetto estratto da tale relazione, al fine di fornire un esplicazione sintetica del problema.
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Regioni n. all. gestiti
Morosità
complessiva
Morosità compless. per
alloggio gestito
Morosità del triennio
2001-2003
Morosità triennio
2001-2003 per all. gestito
Campania 66.989 22.908.936 342
Friuli V. G. 28.779 3.524.619 122 2.692.871 94
Marche 15.187 997.581 66 603.705 40
Basilicata 11.371 12.333.266 1.085 2.979.002 262
Prov. Bolzano 11.674 3.706.219 317
Emilia Romagna
48.084 4.140.510 86
Lazio 99.393 70.833.951 713
Liguria 20.577 6.259.193 304
Lombardia 114.501 74.178.986 648
Molise 3.430 6.600.146 1.924 4.351.322 1.269
Puglia 58.465 108.635.037 1.858 32.630.976 558
Sardegna 25.609 26.034.305 1.017
Sicilia 50.705 126.368.134 2.492 66.914.851 1.320
Prov. Trento 9.627 1.181.553 123
Veneto 43.804 5.617.103 128
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LA CESSIONE DEGLI ALLOGGI La legge n. 560 del 24 dicembre 1993 ha dettato una nuova disciplina per l’alienazione del patrimonio ERP e successivamente con la modifica apportata con legge regionale n. 13/2005, è stato espressamente previsto che una quota non superiore all’80% dei proventi delle vendite degli immobili (alloggi e locali ad uso diverso) venga destinata al ripiano dei deficit finanziari delle aziende.
A seguito dell’approvazione dei piani di vendita da parte della Regione Calabria, in applicazione della legge 560/93, nel corso del 2010 le aziende hanno proceduto alla dismissione degli alloggi con priorità per quelli relativi a posizioni di utenti in condomini misti.
II prezzo degli alloggi posti in vendita è costituito dal valore che risulta applicando un moltiplicatore pari a 100 alla rendita catastale determinata dalla Direzione Generale del Catasto e dei Servizi Tecnici Erariali del Ministero delle Finanze (accertabile tramite visura catastale), ridotto dell’1% per ogni anno di anzianità di costruzione dell’immobile fino al limite massimo del 20%.
Le difficoltà nella cessione degli immobili di e.r.p., oltre agli ordinari adempimenti di legge, sono determinate dalla complessità della normativa di riferimento che viene continuamente aggiornata e modificata.
In particolare per gli immobili con vetustà superiore ai 50 anni è necessario il nullaosta della Sovrintendenza ai beni culturali, previa verifica dell’interesse culturale dell’immobile, per come prescritto dall’art. 12 del D. Lgs. 42/2004.
Inoltre, con l’entrata in vigore della nuova disciplina sull’aggiornamento del catasto, dettata dall’art. 19 del D. L. 78/2010, le procedure di cessione sono state rese ancora più complesse e gravose per le Aterp.
1) Nell’Aterp di Catanzaro sono state perfezionate n. 78 pratiche di cessione nel 2010. Nella relazione tecnico-amministrativa viene inoltre precisato che alcuni assegnatari aventi diritto non hanno mai risposto alle lettere di offerta di acquisto degli alloggi e non hanno prodotto la relativa domanda di acquisto.
2) Il nuovo piano di vendita dell’Aterp di Crotone ha inserito nuovi alloggi nella dismissione, a volte in sostituzione di alloggi ricompresi nel primo piano di vendita ma i cui utenti non hanno intenzione di acquistare. Tale nuovo piano di vendita, unitamente alla riapertura dei termini per la presentazione delle domande di acquisto da parte degli
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utenti, dovrebbe dare nuovo impulso alla dismissione del patrimonio immobiliare. All’Aterp, sulla base della Convenzione stipulata con il Comune di Crotone, è stata affidata la gestione e le procedure di dismissione del patrimonio immobiliare di proprietà dell’ente locale. Per tali prestazioni all’Aterp viene riconosciuto un compenso pari al 4% del valore immobiliare. Gli effetti della suddetta convenzione per la cessione degli alloggi di proprietà comunale proseguiranno anche nel 2011.
Dal conto consuntivo 2010 risulta che sono state riscosse 583.778 euro da entrate per alienazione di immobili e diritti reali.
Nella relazione tecnico amministrativa al bilancio preventivo 2011 viene precisato che per il 2011 è previsto la stipula di n. 60 contratti di cessione, confermando anche le previsioni ed i risultati dell’anno corrente, distinti tra forma contante e forma rateale con versamento di un anticipo sul prezzo medio di cessione e susseguenti rate mensili.
3) Anche nell’Aterp di Reggio Calabria si è dato impulso alle procedure di alienazione degli alloggi compresi nel piano di vendita, con particolare riferimento a quelli compresi in fabbricati parzialmente venduti onde ridurre il numero dei condomini misti. È stato varato il nuovo piano di vendita degli alloggi predisposto in attuazione della legge regionale n. 19/2009. In detto piano sono stati inseriti tutti gli alloggi ex demanio dello Stato passati in proprietà all’Azienda, portando così il numero complessivo dell’unità abitative alienabili da 5.586 a 8.506 di cui 3.067 ricadenti nel comune capoluogo. Nella relazione tecnico-amministrativa al conto consuntivo anno 2010 si evidenzia che un apposito opuscolo, riportante l’elenco degli immobili posti in vendita, presentato dal Presidente Nazionale di Federcasa (la Federazione nazionale che raggruppa tutte le Aterp o IACP, comunque denominati, d’Italia) in segno di riconoscimento per l’importante ruolo svolto dall’Aterp di Reggio Calabria sul territorio, è stato inviato a tutti i comuni della provincia nonché alle circoscrizioni per una maggiore pubblicità. Per detta attività l’Azienda ha ricevuto, anche sui quotidiani locali, ampi ed unanimi consensi da parte degli inquilini, delle organizzazioni di categoria, nonché di numerosi rappresentanti istituzionali.
Le attività di cessione degli alloggi programmate dall’Azienda per l’anno 2010, riferiti alle disposizioni legislative vigenti (legge n. 513/1977 e legge n. 560/1993) prevedevano la vendita di n. 450 alloggi per euro 6.000.000. Nel corso dell’anno 2010 sono stati accertati e incassati euro 1.347.954,27 contro una previsione di euro 6.000.000 per alloggi da vendere ai sensi della L. 560/93 con un ricavo del 22,46% rispetto alle previsioni. Nella Relazione tecnico-amministrativa al conto consuntivo anno 2010 viene precisato che “la previsione di bilancio non è stata rispettata sia a causa delle modifiche introdotte dall’art. 19, comma 14, del D. Lgs. 31.05.2010, n. 78 convertito con legge n. 122 del 30.07.2010, in materia di sottoscrizione di atti di
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vendita, che hanno comportato, di fatto, la necessità di individuare e formare il personale interno incaricato alla acquisizione degli atti catastali presso l’Agenzia del Territorio competente ed alla attestazione della conformità dei dati catastali e delle planimetrie sulla base delle disposizioni vigenti in materia catastale, sia per i motivi riconducibili essenzialmente a problematiche storiche legate:
- Alla difficoltà a reperire i dati catastali
- Al mancato accatastamento di numerosi alloggi inseriti nel piano di vendita. È stata già avviata una massiccia attività con il concorso di tecnici esterni all’Azienda finalizzata all’accatastamento di tutti gli immobili che da diversi decenni non son stati mai censiti. Attività questa necessaria per addivenire:
1) all’alienazione degli alloggi inseriti nel piano di vendita che consentirà di incrementare le risorse da destinare alla costruzione di nuovi alloggi e/o al recupero di quelli esistenti;
2) all’attribuzione delle rendite catastali certe (e non provvisorie) che consentirà di risolvere il contenzioso ICI con i vari Comuni della provincia;
3) al reperimento dei dati catastali da inserire nei contratti di locazione, i quali, alla luce delle nuove intervenute normative, sono necessarie ed indispensabili agli assegnatari per ottenere la fornitura di servizi di base (enel, telefono, metano, ecc.);
4) alla stipula dei contratti di locazione degli alloggi di nuova costruzione, propedeutica alla formale consegna alle famiglie aventi diritto;
- Al mancato riscontro degli assegnatari all’invito a presentare la documentazione di rito per il completamento della pratica o la stipula del contratto di cessione.”3
3 Dalla Relazione tecnico – amministrativa al conto consuntivo anno 2010 – ATERP Reggio Calabria, pag.18
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LE CRITICITÀ Infine, illustriamo brevemente le maggiori criticità della gestione del patrimonio dell’edilizia residenziale.
In sintesi le problematiche comuni di tutte le Aterp sono le seguenti:
• Carenza di fondi necessari per rispondere alle sempre più pressanti richieste di manutenzione degli alloggi ultracinquantennali;
• Morosità; • esigua percentuale di riscossione; • recupero dei canoni di locazione e l’importo di riscossione non soddisfacente; • mancato esame dei residui - necessità di una idonea analisi della esigibilità dei residui attivi; • abusivismo – possesso senza titolo; • lentezza delle amministrazioni pubbliche nelle procedure di individuazione degli aventi
diritto ad assegnazione delle abitazioni; • la conoscenza parziale del patrimonio gestito, quanti sono gli immobili non residenziali
gestiti e a quanto ammontano i canoni e la morosità ad essi attribuibili, ecc. • il livello estremamente basso dei canoni di locazione.
Quanto a quest’ultimo punto, si riporta di seguito – ai fini illustrativi - la tabella elaborata dal Politecnico di Milano nella relazione “Focus: area casa, Aprile 2010”, contenente i canoni di locazione di alcuni comuni italiani:
Canone di locazione mensile medio (€)
Comune 2008 2007
Bari 71 71
Bologna 111 113
Bolzano 204 200
Catanzaro 18 18
Genova 101 98
La Spezia 122 113
Milano 180 180
Modena 149 138
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Perugia 126 Nd
Pescara 123 123
Roma 59 68
Torino 91 91
Trieste 123 111
Venezia 115 123
Come ben si vede dalla tabella, il canone di locazione minimo tra i comuni riportati è quello di Catanzaro, che risulta solamente un decimo di quello di Milano, e un quarto di quello di Bari. Tale spiccata differenza fra i canoni di locazioni dei comuni esaminati, potrebbe offrire un altro punto di riflessione.
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CONCLUSIONI Alla luce dell’indagine svolta, si pone in evidenza, come il maggiore problema degli enti che operano nel campo dell’edilizia residenziale pubblica è la morosità. Al riguardo il Comitato, riprendendo anche le prescrizioni dei collegi dei revisori dei conti delle aziende, raccomanda di ridurre il tasso di morosità esposto dall’ente, fra l’altro, incentivando l’azione diretta al recupero e alla regolarizzazione delle morosità. Prima di determinare il tasso di morosità vero e proprio si consiglia di verificare l’effettiva esigibilità dei residui attivi. Oltre a intensificare l’attività di recupero dei canoni arretrati è indispensabile consolidare le capacità di riscossione, nonché a porre in essere atti interruttivi della prescrizione. Inoltre, nella gestione ed in particolare nell’esazione dei crediti si raccomanda un approccio di tipo sociale, non solo di tipo burocratico, con la creazione di unità operative specializzate nel monitoraggio delle situazioni familiari e nell’accompagnamento e mediazione sociale.
Al riguardo di una maggiore efficacia della gestione economica degli enti, il Comitato ritiene che sia opportuno monitorare la spesa di carattere discrezionale, al fine di evitare un aumento del disavanzo per l’anno successivo. Si raccomanda altresì la non utilizzazione della quota disponibile dell’avanzo presunto fino a quando non viene approvato il conto consuntivo dagli organi delle aziende.
Si sottolinea inoltre come nell’esaminare i bilanci e consuntivi delle aziende si è rilevata la difficoltà di comparazione dei dati. Si consiglia al riguardo la predisposizione di uno schema di bilancio comune per ottenere una maggiore uniformità dei documenti contabili delle Aterp calabresi.
Per quanto riguarda il problema di una adeguata determinazione dei canoni di locazione, sono necessarie rigide attività di accertamento degli effettivi valori di reddito familiare per identificare l’esatta collocazione nelle fasce di canone (ad esempio, in passato indagini della Guardia di Finanza in Piemonte hanno prodotto la revoca dei benefici sociali per il 50% dei percettori in base a false o erronee dichiarazioni sostitutive). Si consiglia, quindi, di provvedere alla rideterminazione dei canoni di locazione facendo salve le famiglie che effettivamente si trovano in condizioni economiche e sociali assolutamente difficili (alle quali andrebbe assicurato un maggiore sostegno sul reddito familiare).
Con attenzione al fenomeno dell’abusivismo, il Comitato raccomanda di accelerare le pratiche relative alla regolarizzazione dei rapporti locativi degli occupanti senza titolo e di rafforzare la collaborazione con i comuni, nonché con le forze dell’ordine.
Infine, per quanto concerne la gestione del patrimonio immobiliare, si fa presente che le opzioni di scelta su un patrimonio così vasto sono molteplici: esse vanno dalla dismissione del
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patrimonio per sopperire alla cronica mancanza di adeguati flussi di cassa con la prospettiva di liquidare le Aterp, fino all’adozione di diverse modalità di gestione per mettere a reddito gli immobili di pregio (canoni di mercato) e quelli di livello medio – alto (canoni moderati o sostenibili) per poter finanziare la quota a canone sociale e le nuove edificazioni o acquisizioni. Tra queste due possono configurarsi ulteriori gradazioni e tipologie di intervento compresa la partecipazione di privati al finanziamento e/o alla gestione (“l’accompagnamento sociale” di cooperative o imprese sociali, ad esempio). Si raccomanda prima di tutto di procedere all’aggiornamento continuo del censimento di tutte le unità immobiliari, al fine di accertarne l’effettivo utilizzo da parte degli assegnatari. Si ritiene, in linea con la prescrizione dei collegi dei revisori dei conti delle aziende, che sia opportuno dare maggiore impulso alle operazioni di alienazione degli immobili, procedendo prioritariamente alla cessione di quelli compresi nei cosiddetti condomini misti, la cui gestione comporta consistenti esborsi per manutenzione, imposte, tasse, e altri oneri vari. Inoltre, è indispensabile una programmazione più attendibile ed efficace della manutenzione degli immobili (sia preventiva che su richiesta) per rendere palese l’attenzione e la presenza delle aziende nei confronti dei conduttori degli alloggi.