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Anna Costagliola - Lucia Nacciarone Compendio di Dirio civile (Istuzioni di dirio privato) Riferimen dorinali e giurisprudenziali

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Anna Costagliola - Lucia Nacciarone

Compendio di

Diritto civile(Istituzioni di diritto privato)

• Riferimenti dottrinali e giurisprudenziali

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Le parti Prima, Terza, Sesta, Settima sono state curate dalla Dott.ssa Anna Co-stagliola; le parti Seconda, Quarta, Quinta, Ottava, Nona dalla Dott.ssa Lucia Nacciarone.

© Copyright 2013 by Maggioli S.p.A.Maggioli Editore è un marchio di Maggioli S.p.A.Azienda con sistema qualità certificato ISO 9001: 2000

47822 Santarcangelo di Romagna (RN) • Via del Carpino, 8Tel. 0541/628111 • Fax 0541/622595

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Diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzionee di adattamento, totale o parziale con qualsiasi mezzo sono riservati per tutti i Paesi.

Finito di stampare nel mese di marzo 2013dalla Litografia Titanlito s.p.a.

Dogana (Repubblica di San Marino)

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Indice generale

PArte PrimAL’ordiNAmeNto giuridiCo e iL diritto PrivAto

Capitolo 1Il diritto e l’ordinamento giuridico

1.1 La nozione di diritto ...................................................... pag. 231.2 L’ordinamento giuridico ................................................ » 231.3 Le norme giuridiche ...................................................... » 241.3.1 Contenutoecaratteridellenormegiuridiche ............... » 241.3.2 Classificazionidellenormegiuridiche ........................... » 251.4 Le partizioni del diritto: diritto oggettivo e diritto sog- gettivo; diritto pubblico e diritto privato....................... » 26

Capitolo 2Il diritto privato e il sistema delle fonti

2.1 Le fonti giuridiche ......................................................... » 292.1.1 Ilconcettodifontedeldiritto:fonti-attoefonti-fatto .. » 292.1.2 Fonti di produzione, fonti sulla produzione, fonti dicognizione ................................................................. » 302.2 Classificazione delle fonti dell’ordinamento italiano .... » 302.3 I codici e i testi unici. Il codice civile.............................. » 322.4 Le fonti europee ............................................................ » 342.5 Gli usi ............................................................................ » 35

Capitolo 3Efficacia, interpretazione e integrazione delle norme giuridiche

3.1 Ambiti di efficacia delle norme giuridiche .................... » 373.1.1 L’efficaciadellenormeneltempo .................................. » 373.1.2 L’efficaciadellenormenellospazio ............................... » 393.2 L’attività di interpretazione come momento funzionale all’applicazione della norma giuridica ........................... » 40

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4 Indicegenerale

3.2.1 Nozioniintroduttive ...................................................... pag. 403.2.2 Itipidiinterpretazione:interpretazioneautentica,giu- dizialeedottrinale ........................................................ » 413.2.3 Le regole dell’interpretazione: l’interpretazione lette- raleelogica .................................................................. » 423.2.4 I risultati dell’interpretazione: interpretazione dichia- rativa,estensivaerestrittiva ......................................... » 423.3 Le lacune del diritto: l’analogia legis e l’analogia iuris. Limiti di applicabilità dell’analogia ................................ » 43

Capitolo 4Le situazioni soggettive e il rapporto giuridico

4.1 Il rapporto giuridico ...................................................... » 454.2 Le situazioni soggettive attive ....................................... » 464.3 Le situazioni soggettive passive .................................... » 484.4 La tutela dei diritti ......................................................... » 494.5 L’autotutela in diritto privato ........................................ » 50

PArte SeCoNdAi Soggetti e iL diritto deLLe PerSoNe

Capitolo 1La persona fisica

1.1 Nozione di soggetto e di soggettività giuridica ............. » 551.2 Le vicende inerenti alla persona fisica ......................... » 561.2.1 Esistenza,morte,commorienza .................................... » 561.2.2 Scomparsa,assenza,dichiarazionedimortepresunta . » 581.3 La sede giuridica della persona ..................................... » 591.4 La capacità giuridica e la capacità di agire ................... » 601.5 L’interdizione e l’inabilitazione ..................................... » 611.6 L’incapacità naturale .................................................... » 631.7 L’interdizione legale ...................................................... » 631.8 Gli istituti di protezione: potestà, tutela, curatela, amministrazione di sostegno ........................................ » 641.8.1 Potestà,tutela,curatela................................................ » 641.8.2 L’amministrazionedisostegno ...................................... » 66

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5Indicegenerale

Capitolo 2Le persone giuridiche

2.1 Concetto ed elementi costitutivi ................................... pag. 692.2 Le associazioni e le fondazioni ..................................... » 702.3 La costituzione delle persone giuridiche ...................... » 712.4 La capacità e gli organi delle persone giuridiche ......... » 722.5 Le associazioni non riconosciute ................................... » 742.6 Comitati, organizzazioni di volontariato e ONLUS ......... » 752.6.1 Icomitati ....................................................................... » 752.6.2 Leorganizzazionidivolontariato .................................. » 762.6.3 LeONLUS(Organizzazioninonlucrativediutilitàsociale) » 772.7 L’impresa sociale ........................................................... » 77

Capitolo 3I diritti della personalità

3.1 Diritti della personalità ................................................. » 793.1.1 Fondamentoecaratteriessenziali ................................ » 793.1.2 Latutelainviagenerale ............................................... » 803.2 Il diritto alla vita e all’integrità fisica ............................. » 813.3 Il diritto all’onore e alla reputazione ............................. » 833.4 Il diritto alla riservatezza, all’immagine e all’iden- tità personale ................................................................ » 843.4.1 Ildirittoallariservatezza ............................................... » 843.4.2 Ildirittoall’immagineeall’identitàpersonale .............. » 863.5 Il diritto alla bigenitorialità ............................................ » 873.6 Il diritto al nome e alla ditta .......................................... » 87

PArte terzAiL diritto di fAmigLiA

Capitolo 1La famiglia: evoluzione storica e modelli normativi

1.1 La famiglia nella disciplina del codice del 1942 ............ » 911.2 La famiglia nella disciplina costituzionale .................... » 931.3 La riforma del diritto di famiglia ................................... » 941.4 La «crisi» della famiglia come istituzione unitaria ........ » 951.5 La famiglia di fatto: rilevanza giuridica e prospettive di tutela della convivenza non fondata sul matrimonio.............................................................. » 97

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6 Indicegenerale

Capitolo 2il matrimonio

2.1 Il matrimonio come atto e come rapporto ................... pag. 1012.2 I rapporti di parentela e affinità .................................... » 1022.3 Il matrimonio civile ....................................................... » 1032.3.1 Capacitàeimpedimenti ................................................ » 1032.3.2 Lacelebrazionedelmatrimonio .................................... » 1052.3.3 IlmatrimoniodellostranieronelloStato ...................... » 1072.3.4 Leinvaliditàmatrimoniali ............................................. » 1082.3.5 Ilmatrimonioputativo .................................................. » 1102.4 Il matrimonio concordatario ......................................... » 1122.4.1 Ilmatrimonioreligiosoconeffetticivili ......................... » 1122.4.2 Rapportotragiurisdizionecivileegiurisdizioneeccle- siasticainmateriadinullitàmatrimoniali .................... » 1132.5 Le diverse forme di celebrazione del matrimonio: il matrimonio di culto acattolico ...................................... » 114

Capitolo 3Il rapporto di coniugio

3.1 I rapporti personali tra i coniugi: diritti e doveri nascenti dal matrimonio ............................................................. » 1153.2 I rapporti patrimoniali tra i coniugi ............................... » 1173.2.1 Ilregimelegaleeiregimiconvenzionali ....................... » 1173.2.2 Lacomunionelegale:oggettoeambitodiapplicazione . » 1173.2.3 L’amministrazionedeibenicomuni ............................... » 1193.2.4 Loscioglimentodellacomunione .................................. » 1203.2.5 Formealternativealregimepatrimonialedicomunio- nelegale ....................................................................... » 1213.3 L’impresa familiare ........................................................ » 1233.4 Il patto di famiglia ......................................................... » 126

Capitolo 4La separazione personale dei coniugi

4.1 La separazione personale ............................................. » 1294.2 La separazione giudiziale .............................................. » 1304.3 La separazione con addebito ........................................ » 1314.4 La separazione consensuale ......................................... » 1334.5 Gli effetti della separazione legale ................................ » 1354.5.1 Glieffettisuirapportipersonalitraiconiugi ................ » 135

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7Indicegenerale

4.5.2 Glieffettisuirapportipatrimoniali ............................... pag. 1354.5.3 Glieffettiriguardoaifigli:ilcd.affidamentocondiviso » 1384.6 La separazione di fatto .................................................. » 1424.7 La riconciliazione tra i coniugi ....................................... » 143

Capitolo 5Lo scioglimento del matrimonio: il divorzio

5.1 Le cause di divorzio ....................................................... » 1455.2 Gli effetti del divorzio .................................................... » 1475.2.1 Glieffettipersonali ........................................................ » 1475.2.2 Glieffettipatrimoniali .................................................. » 1475.2.3 Glieffettiriguardoaifiglie l’assegnazionedellacasa coniugale ...................................................................... » 151

Capitolo 6La filiazione

6.1 La filiazione legittima .................................................... » 1536.2 Le azioni relative allo status di figlio legittimo .............. » 1546.2.1 L’azionedidisconoscimentodellapaternità .................. » 1546.2.2 L’azionedicontestazionedellalegittimità..................... » 1566.2.3 L’azionedireclamodellalegittimità .............................. » 1566.3 La filiazione naturale ..................................................... » 1576.3.1 Lostatodifiglionaturale .............................................. » 1576.3.2 Equiparazione sostanziale tra figli naturali e figli legittimi ......................................................................... » 1586.3.3 Ilriconoscimentodelfiglionaturale .............................. » 1616.3.4 Ladichiarazionegiudizialedipaternitàedimaternità naturale ........................................................................ » 1646.3.5 Lalegittimazionedeifiglinaturali ................................ » 1656.5 Gli effetti della filiazione ............................................... » 1666.6 La procreazione medicalmente assistita ....................... » 169

Capitolo 7L’adozione

7.1 Nozione e funzione dell’istituto .................................... » 1757.2 L’adozione legittimante dei minori: presupposti e procedimento .............................................................. » 1767.3 L’adozione di persone maggiori di età .......................... » 1807.4 L’adozione in casi particolari ......................................... » 182

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8 Indicegenerale

7.5 L’adozione internazionale ............................................. pag. 1837.6 L’affidamento dei minori ............................................... » 184

PArte QuArtAiL Negozio giuridiCo

Capitolo 1I fatti e gli atti giuridici

1.1 Concetto e classificazione dei fatti giuridici .................. » 1891.2 Circostanze dei fatti giuridici ......................................... » 1901.2.1 Lospazioeiltempo ...................................................... » 1901.2.2 Laprescrizione .............................................................. » 1911.2.3 Ladecadenza ................................................................ » 1921.3 Gli atti giuridici .............................................................. » 193

Capitolo 2Il negozio giuridico: caratteri ed elementi essenziali

2.1 Nozione e classificazione dei negozi giuridici ............... » 1952.2 I soggetti ...................................................................... » 1972.3 La rappresentanza e il negozio di procura .................... » 1982.3.1 Ilfenomenodellarappresentanza ................................ » 1982.3.2 La procura ..................................................................... » 1992.3.3 Ilfalsusprocurator ........................................................ » 2012.4 La volontà ..................................................................... » 2022.5 La simulazione ............................................................. » 2032.6 Il collegamento negoziale ............................................ » 2042.7 Il negozio indiretto ....................................................... » 2052.8 Il negozio fiduciario e il trust......................................... » 2052.8.1 Ilnegoziofiduciario ....................................................... » 2052.8.2 Iltrust ............................................................................ » 2072.9 I vizi della volontà: il dolo, la violenza, l’errore ............. » 2082.9.1 Ildolo ............................................................................ » 2082.9.2 Laviolenza .................................................................... » 2092.9.3 L’errore ......................................................................... » 2102.10 La forma ....................................................................... » 2112.10.1 Definizioni ..................................................................... » 2112.10.2 L’art.1350c.c.elaformascrittaadsubstantiam ......... » 2112.11 La causa ........................................................................ » 212

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9Indicegenerale

2.12 Causa illecita: il negozio illecito e il negozio in frode alla legge ............................................................................. pag. 2152.12.1 Ilnegozioillecito ........................................................... » 2152.12.2 Ilnegozioinfrodeallalegge ........................................ » 216

Capitolo 3Gli elementi accidentali del negozio giuridico

3.1 Gli elementi accidentali del negozio giuridico: caratteri essenziali ....................................................................... » 2173.2 La condizione ................................................................ » 2183.2.1 Nozioneeclassificazioni ............................................... » 2183.2.2 Ladisciplinadelnegoziocondizionato .......................... » 2193.3 Termine ......................................................................... » 2203.4 Modus (o onere) ........................................................... » 221

Capitolo 4La patologia del negozio giuridico

4.1 Concetti generali ........................................................... » 2234.2 Il principio di conservazione ........................................ » 2244.3 La nullità ....................................................................... » 2244.4 L’annullabilità ............................................................... » 2264.5 Conversione e convalida ............................................... » 2274.5.1 Laconversione .............................................................. » 2274.5.2 Laconvalida .................................................................. » 2284.6 La rescissione ............................................................... » 228

PArte QuiNtAProvA e PubbLiCità dei fAtti giuridiCi

Capitolo 1Le prove

1.1 Generalità ..................................................................... » 2331.2 Le presunzioni .............................................................. » 2341.3 Atto pubblico e scrittura privata ................................... » 2341.4 La prova testimoniale ................................................... » 2351.5 La confessione e il giuramento .................................... » 2361.5.1 Laconfessione ............................................................... » 2361.5.2 Ilgiuramento ................................................................ » 237

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10 Indicegenerale

Capitolo 2Pubblicità degli atti giuridici

2.1 Funzione e strumenti di attuazione della pubblicità ..... pag. 2392.2 Disciplina della trascrizione .......................................... » 2402.3 Il principio della continuità delle trascrizioni ................ » 2422.4 La cd. pubblicità sanante .............................................. » 2422.5 Durata dell’efficacia della trascrizione della domanda giudiziale ....................................................................... » 2432.6 La trascrizione degli atti di destinazione ....................... » 244

PArte SeStAi beNi e i diritti reALi

Capitolo 1L’oggetto del rapporto giuridico e i diritti reali in generale

1.1 I beni giuridici ............................................................... » 2471.1.1 Lanozionedibeneinsensogiuridicoexart.810c.c. .... » 2471.1.2 Le categorie di beni: beni mobili, immobili e mobili registrati ...................................................................... » 2481.1.3 Ulteriori distinzioni tra beni: beni materiali e imma- teriali, generici e specifici, fungibili e infungibili, consumabilieinconsumabili,divisibilieindivisibili ....... » 2501.2 Le pertinenze ................................................................ » 2521.3 Le universalità patrimoniali. Le universalità di fatto e le universalità di diritto ..................................................... » 2541.4 I frutti e la fruttificazione .............................................. » 2551.5 I diritti sui beni: caratteri e distinzioni dei diritti reali ... » 2561.6 Ulteriori figure qualificate dalla realità: oneri reali e obbligazioni propter rem .............................................. » 257

Capitolo 2La proprietà

2.1 Il diritto di proprietà...................................................... » 2592.1.1 Fondamento, contenuto e funzione sociale della proprietàprivata ........................................................... » 2592.1.2 I limiti nella conformazione del diritto di proprietà privata........................................................................... » 261

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11Indicegenerale

2.1.3 I limiti temporali al diritto di proprietà: la proprietà temporanea .................................................................. pag. 2632.2 I modi di acquisto della proprietà ................................. » 2652.2.1 Acquistoatitolooriginarioeatitoloderivativo ........... » 2652.2.2 Isingolimodidiacquistoatitolooriginario .................. » 2652.2.3 L’usucapione .................................................................. » 2672.3 Le azioni a difesa della proprietà .................................. » 2692.4 Forme speciali di proprietà ........................................... » 2702.4.1 Lacomunione ................................................................ » 2702.4.2 Ilcondominio ................................................................ » 2722.4.3 Lamultiproprietà .......................................................... » 280

Capitolo 3I diritti reali parziari di godimento

3.1 I diritti reali di godimento su cosa altrui: genera- lità e caratteristiche comuni ......................................... » 2853.2 La superficie .................................................................. » 2873.2.1 Ildirittodisuperficieelaproprietàsuperficiaria .......... » 2873.2.2 Costituzioneedestinzionedeldirittodisuperficie ........ » 2883.3 L’enfiteusi ..................................................................... » 2893.4 Le servitù prediali ......................................................... » 2913.4.1 Ilcontenutodeldirittodiservitù ................................... » 2913.4.2 Lediversetipologiediservitù ........................................ » 2923.4.3 Imodidicostituzionedelleservitù:servitùvolontarie eservitùcoattive ........................................................... » 2933.4.4 L’estinzioneelatuteladelleservitù .............................. » 2943.5 L’usufrutto ..................................................................... » 2953.5.1 Nozioneeoggetto.Ilquasiusufrutto ............................ » 2953.5.2 Imodidiacquistodell’usufrutto .................................... » 2963.5.3 Dirittiedobblighidell’usufruttuario .............................. » 2973.5.4 L’estinzionedell’usufrutto .............................................. » 2983.6 L’uso e l’abitazione ........................................................ » 298

Capitolo 4Il possesso

4.1 Nozione, oggetto e fondamento della tutela posses- soria .............................................................................. » 2994.2 Il possesso e la detenzione ........................................... » 3004.3 Acquisto e perdita del possesso.................................... » 302

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12 Indicegenerale

4.4 Gli effetti del possesso. Acquisto dei frutti, restituzioni e rimborsi ......................................................................... pag. 3034.5 Il possesso di buona fede e il principio del «possesso vale titolo» (art. 1153 c.c.) ............................................ » 3044.6 Le azioni a tutela del possesso ...................................... » 3054.6.1 Caratterigenerali .......................................................... » 3054.6.2 L’azionedireintegrazioneospoglio .............................. » 3064.6.3 L’azionedimanutenzione ............................................. » 3064.6.4 Leazionidinunciazione ................................................ » 307

Capitolo 5I diritti sui beni immateriali

5.1 I beni immateriali come oggetto di diritti ..................... » 3095.2 Il diritto d’autore: diritto morale e diritto patrimoniale » 3105.3 Il diritto dell’inventore .................................................. » 3115.3.1 Ilbrevettoperinvenzioniindustriali .............................. » 3115.3.2 Le altre forme di privativa industriale: le indica- zionigeografiche,ledenominazionidiorigineelein- formazioniaziendaliriservate ....................................... » 315

PArte SettimALe obbLigAzioNi

Capitolo 1L’obbligazione e il rapporto obbligatorio

1.1 Il concetto di obbligazione ............................................ » 3191.2 Rapporti tra diritti di credito e diritti reali ..................... » 3201.3 I soggetti del rapporto obbligatorio .............................. » 3211.4 L’oggetto dell’obbligazione ............................................ » 3221.4.1 Laprestazione ............................................................... » 3221.4.2 Leobbligazionidimezziedirisultato ........................... » 3231.4.3 Ilcaratterepatrimonialedellaprestazione ................... » 3251.4.4 Ulteriorirequisitidellaprestazione ............................... » 3251.4.5 Correttezza e buona fede nella esecuzione della prestazione ................................................................... » 3271.5 L’interesse come elemento costitutivo del rapporto obbligatorio .................................................................. » 3281.6 Le fonti dell’obbligazione. Il contratto ........................... » 329

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13Indicegenerale

Capitolo 2I diversi tipi di obbligazione

2.1 Le obbligazioni naturali ................................................. pag. 3312.1.1 Rilevanzagiuridicadelleobbligazioninaturali .............. » 3312.1.2 Naturagiuridicadell’attodiadempimento .................. » 3322.1.3 Fattispecietipiche ......................................................... » 3332.2 Le obbligazioni soggettivamente complesse ................. » 3342.2.1 Strutturaedelementicostitutivi ................................... » 3342.2.2 Obbligazionidivisibilieindivisibili ................................. » 3352.2.3 Obbligazioniparziarieeobbligazionisolidali ............... » 3362.2.4 Naturagiuridicadelleobbligazionisolidali ................... » 3372.2.5 Rapportiinternitradebitoriecreditorisolidali.L’azione diregressoel’azioneinsurrogazione ........................... » 3382.3 Le varie specie di obbligazioni in relazione alla prestazione ................................................................... » 3402.3.1 Leobbligazionicumulativeeleobbligazionialternative » 3402.3.2 Leobbligazioniconfacoltàalternativa ......................... » 341

Capitolo 3Le obbligazioni pecuniarie

3.1 Le obbligazioni aventi ad oggetto una somma di denaro » 3433.1.1 Laspecialitàdelleobbligazionipecuniarie .................... » 3433.1.2 Ilprincipionominalistico ............................................... » 3443.1.3 Idebitidivalutaeidebitidivalore ............................... » 3443.2 L’obbligazione degli interessi ........................................ » 3453.2.1 Gli interessi aventi funzione remunerativa: interessi corrispettiviecompensativi .......................................... » 3453.2.2 L’anatocismo ................................................................. » 3473.2.3 Gli interessi aventi funzione risarcitoria: gli interessi moratori ........................................................................ » 3473.2.4 Il«maggiordanno»dasvalutazionemonetaria ........... » 348

Capitolo 4Le modificazioni soggettive del rapporto obbligatorio

4.1 Le modificazioni nel lato attivo del rapporto ................ » 3514.1.1 Lacessionedelcredito .................................................. » 3514.1.2 Lasurrogazionedipagamento ..................................... » 3544.1.3 Ilfactoring ..................................................................... » 355

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14 Indicegenerale

4.1.4 Lacartolarizzazionedeicrediti ...................................... pag. 3564.2 Le modificazioni nel lato passivo del rapporto ............. » 3584.2.1 Ladelegazione .............................................................. » 3584.2.2 L’espromissione ............................................................. » 3604.2.3 L’accollo ......................................................................... » 3614.3 La cessione del contratto .............................................. » 362

Capitolo 5L’estinzione delle obbligazioni

5.1 L’adempimento ............................................................. » 3635.1.1 L’adempimento come modo normale di attuazione delrapportoobbligatorio.............................................. » 3635.1.2 Ildoveredidiligenza ..................................................... » 3645.1.3 Lemodalitàditempoediluogodell’adempimento ...... » 3655.1.4 L’imputazionedeipagamenti ........................................ » 3665.1.5 Ildestinatariodelpagamento.Pagamentoalcreditore apparenteealcreditoreincapace ................................ » 3675.2 L’adempimento del terzo .............................................. » 3685.3 La prestazione in luogo dell’adempimento (cd. datio in solutum) .................................................................... » 369

Capitolo 6I modi di estinzione dell’obbligazione diversi dall’adempimento

6.1 I modi satisfattori .......................................................... » 3716.1.1 Lacompensazione ......................................................... » 3716.1.2 Laconfusione ................................................................ » 3736.2 I modi non satisfattori ................................................... » 3746.2.1 Lanovazione ................................................................. » 3746.2.2 Laremissione ................................................................ » 3766.2.3 L’impossibilitàsopravvenutadellaprestazione............. » 377

Capitolo 7L’inadempimento delle obbligazioni

7.1 La responsabilità per inadempimento .......................... » 3797.2 La mora del debitore ..................................................... » 3807.3 La mora del creditore .................................................... » 3827.4 Le conseguenze dell’inadempimento ........................... » 3847.4.1 Ilrisarcimentodeldanno .............................................. » 384

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15Indicegenerale

7.4.2 Idannidainadempimento ............................................ pag. 3847.4.3 Laliquidazionedeldanno ............................................. » 3867.4.4 La liquidazione preventiva. La clausola penale e la caparraconfirmatoria ................................................... » 387

Capitolo 8La responsabilità patrimoniale e l’esecuzione sui beni del debitore

8.1 La garanzia patrimoniale generica ................................ » 3898.2 I mezzi di conservazione della garanzia patrimoniale ... » 3908.2.1 L’azionesurrogatoria .................................................... » 3908.2.2 L’azionerevocatoria(opauliana) .................................. » 3918.2.3 Ilsequestroconservativo .............................................. » 3938.3 L’esecuzione forzata ...................................................... » 3938.4 La cessione dei beni ai creditori .................................... » 3958.5 Il contratto di anticresi .................................................. » 3958.6 Il sovraindebitamento del consumatore ....................... » 396

Capitolo 9Il sistema delle garanzie del credito

9.1 Il concorso dei creditori e le cause di prelazione .......... » 3999.1.1 Iprivilegi ...................................................................... » 3999.1.2 Idirittirealidigaranzia:strutturaecaratteri ............... » 4019.1.3 Ilpegno ........................................................................ » 4029.1.4 L’ipoteca ........................................................................ » 4039.1.5 Cessioneealienazioneascopodigaranzia .................. » 4069.2 Le garanzie personali ................................................... » 4089.2.1 Lafideiussione .............................................................. » 4089.2.2 L’avallo .......................................................................... » 4109.2.3 Ilmandatodicredito ..................................................... » 4109.2.4 Ilcontrattoautonomodigaranzia ................................ » 4109.2.5 Ildirittodiritenzione ..................................................... » 411

Capitolo 10Le fonti non contrattuali del rapporto obbligatorio

10.1 Le obbligazioni nascenti da atti unilaterali .................... » 41310.1.1 Le promesse unilaterali: la promessa di pagamen- toelaricognizionedidebito ......................................... » 41310.1.2 Lapromessaalpubblico ............................................... » 415

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16 Indicegenerale

10.2 Le obbligazioni derivanti dalla legge ............................. pag. 41610.2.1 Lagestionediaffari ...................................................... » 41610.2.2 Ilpagamentodell’indebito ............................................ » 41910.2.3 L’arricchimentosenzacausa .......................................... » 420

Capitolo 11Le obbligazioni nascenti da fatto illecito

11.1 L’illecito civile e la responsabilità per danni .................. » 42311.1.1 L’illecito civile: nozione e profili di differenza con l’illecitopenale .............................................................. » 42311.1.2 Laresponsabilitàperdanni .......................................... » 42511.1.3 Responsabilità contrattuale e responsabilità extra- contrattuale .................................................................. » 42511.2 Gli elementi costitutivi del fatto illecito ........................ » 42711.2.1 Ilfatto ........................................................................... » 42711.2.2 Ildannoingiusto ........................................................... » 42711.2.3 Lacolpevolezza ............................................................. » 42911.2.4 Ilnessodicausalità ....................................................... » 43011.3 Le forme della responsabilità indiretta e della responsabilità oggettiva ................................................ » 43211.4 Il risarcimento del danno .............................................. » 43311.5 Il danno non patrimoniale ............................................ » 43411.6 Le nuove frontiere del danno non patrimoniale risarcibile » 43611.7 Il danno non patrimoniale dopo le Sezioni Unite del 2008 » 439

PArte ottAvAiL CoNtrAtto

Capitolo 1Definizione ed elementi essenziali del contratto

1.1 L’autonomia privata e la funzione del contratto .......... » 4431.2 Le limitazioni all’autonomia contrattuale ..................... » 4451.3 Gli elementi: l’accordo delle parti, la causa, l’oggetto, la forma ........................................................................... » 4461.4 La formazione del consenso e la perfezione del contratto » 4481.5 Offerta al pubblico e proposta irrevocabile .................. » 4501.6 Contratto con obbligazioni a carico del solo proponente » 4511.7 La buona fede nelle trattative e la responsabilità pre- contrattuale ................................................................. » 452

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17Indicegenerale

Capitolo 2Il contratto preliminare

2.1 Caratteristiche e funzione del preliminare .................... pag. 4552.2 Natura giuridica e rapporto tra preliminare e defi- nitivo: orientamenti dottrinali e giurisprudenziali ........ » 4572.3 L’esecuzione in forma specifica dell’obbligo di contrarre » 4572.4 Ipotesi particolari di preliminare .................................. » 458

Capitolo 3Clausole vessatorie e tutela del consumatore

3.1 Le condizioni generali di contratto ................................ » 4613.2 Le clausole vessatorie e il Codice del consumo ............ » 4633.3 La tutela dei consumatori: la class action ..................... » 466

Capitolo 4Efficacia ed interpretazione del contratto

4.1 Gli effetti del contratto ................................................. » 4694.2 Il contratto a favore del terzo ....................................... » 4704.3 Il contratto per persona da nominare e la promessa del fatto del terzo .......................................................... » 4724.4 Interpretazione del contratto ....................................... » 4734.5 L’integrazione del contratto .......................................... » 475

Capitolo 5Classificazione dei contratti

5.1 Contratti consensuali e reali ......................................... » 4775.2 Contratti obbligatori e contratti con efficacia reale o traslativi ........................................................................ » 4785.3 Contratti a esecuzione immediata e ad esecuzione diffe- rita. Contratti istantanei e di durata .............................. » 4795.4 Contratti aleatori e commutativi ................................... » 480

Capitolo 6Il sinallagma e la risoluzione dei contratti

6.1 Il contratto a prestazioni corrispettive .......................... » 4816.2 La risoluzione dei contratti ............................................ » 4836.2.1 Tipologiaepresupposti ................................................. » 483

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18 Indicegenerale

6.2.2 La risoluzione per inadempimento e l’eccezione di inadempimento ............................................................ pag. 4836.2.3 Larisoluzioneperimpossibilitàsopravvenuta .............. » 4856.2.4 Lasopportazionedelrischionelcontratto ................... » 4856.2.5 Larisoluzionepereccessivaonerosità ......................... » 4866.3 Il diritto di recesso ....................................................... » 4876.4 Gli effetti della risoluzione ............................................ » 488

Capitolo 7I contratti per la circolazione dei beni

7.1 La compravendita ......................................................... » 4897.2 Le garanzie nella compravendita .................................. » 4907.3 La vendita obbligatoria ................................................. » 4917.4 La vendita con riserva di proprietà e con patto di riscatto » 4937.5 La vendita dei beni di consumo .................................... » 4947.6 Il franchising .................................................................. » 494

Capitolo 8I contratti di godimento

8.1 La locazione ................................................................. » 4978.2 Il leasing ........................................................................ » 500

Capitolo 9I contratti di prestito e i contratti per la prestazione di servizi

9.1 Il mutuo ........................................................................ » 5039.2 Il comodato .................................................................. » 5049.3 Il mandato .................................................................... » 5049.4 Il contratto di agenzia ................................................... » 5069.5 Il contratto di mediazione ............................................. » 506

Capitolo 10I contratti aleatori

10.1 I contratti aleatori ........................................................ » 50910.2 Il contratto di assicurazione .......................................... » 51010.2.1 Caratteristichedelcontrattodiassicurazione ............... » 51010.2.2 L’assicurazionecontroidanni ...................................... » 51210.2.3 L’assicurazionesullavita ............................................... » 51310.3 La rendita ...................................................................... » 514

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19Indicegenerale

PArte NoNASuCCeSSioNi e doNAzioNi

Capitolo 1Nozioni fondamentali in tema di successioni

1.1 Concetto e fondamento del diritto ereditario ............... pag. 5171.2 L’apertura della successione e la delazione .................. » 5181.3 Eredità e legato: nozione e differenze .......................... » 5191.4 La capacità di succedere e l’indegnità .......................... » 5211.5 La successione ab intestato ......................................... » 524

Capitolo 2Le successioni testamentarie

2.1 Definizione e contenuto del testamento ...................... » 5272.2 La capacità di disporre e di ricevere ............................. » 5282.3 I tipi di testamento ........................................................ » 5282.4 Pubblicazione del testamento e sua esecuzione .......... » 5302.5 La volontà testamentaria .............................................. » 5322.6 Invalidità, caducità e revoca del testamento o delle disposizioni testamentarie ............................................ » 534

Capitolo 3I diritti dei legittimari

3.1 Il diritto alla legittima .................................................... » 5373.2 La lesione di legittima e l’azione di riduzione ............... » 539

Capitolo 4La qualità di erede

4.1 L’acquisto dell’eredità ................................................... » 5414.2 Il diritto di rappresentazione ........................................ » 5424.3 Le sostituzioni ............................................................... » 5434.3.1 Lasostituzioneordinaria ............................................... » 5434.3.2 Lasostituzionefedecommissaria .................................. » 5434.4 Il diritto di accrescimento ............................................ » 5454.5 L’accettazione dell’eredità ............................................. » 5464.6 Il beneficio d’inventario ................................................ » 5474.7 La separazione dei beni ................................................ » 5494.8 La rinunzia all’eredità .................................................... » 550

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20 Indicegenerale

4.9 L’eredità giacente .......................................................... pag. 5514.10 L’azione di petizione ...................................................... » 5514.11 L’erede apparente ......................................................... » 5524.12 I rapporti tra coeredi: comunione, divisione, collazione » 5534.12.1 Lacomunioneereditaria ............................................... » 5534.12.2 Ladivisione .................................................................. » 5544.12.3 Lacollazione ................................................................. » 555

Capitolo 5Gli atti di liberalità

5.1 Il contratto di donazione ............................................... » 5575.1.1 Caratteristichegenerali ................................................. » 5575.1.2 Larevocadelledonazioni .............................................. » 5585.2 Gli effetti dell’atto di liberalità....................................... » 5595.3 Particolari tipi di donazione .......................................... » 5605.4 Le liberalità non donative ............................................. » 5615.5 La disciplina delle donazioni immobiliari ...................... » 562

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Capitolo 7L’adozione

Percorso di letturaLadisciplinadelrapportodifiliazioneespostanelcapitoloprecedentevienequicompletataconl’analisidell’istitutodell’adozione,checonfiguraunrap-porto di filiazione giuridicaincuimancaunvincolodisanguetragenitoriefigli,finalizzatoagarantireunnucleofamiliarestabilealminoreprivodiunafamigliaingradodiprovvedereallasuacrescitaedallasuaeducazione.Nell’esposizionedell’argomento,dopoaverchiaritolafunzione dell’istituto,sipassaadesaminareidiversitipi di adozioneconosciutinelnostroordi-namento,analizzandonelecaratteristicheedevidenziandoneledifferenze. Cisisoffermasullaforma principale di adozione dei minoriinstatodiab-bandono,perproseguireadanalizzareleforme residualidell’adozione dei maggiori di etàedell’adozione in casi particolari,completandol’esposizio-necongliargomentirelativiall’adozione internazionaleeall’affidamento familiare.

7.1 Nozione e funzione dell’istitutoL’adozione si configura come il rapporto di filiazione giuridica in cui è as-

sente un vincolo di sangue e la relazione tra genitori e figli consegue ad un provvedimento dell’autorità giudiziaria. Si assiste, pertanto, con l’adozio-ne, alla nascita di una genitorialità sociale piena, fondata sulla preminenza del legame affettivo sul vincolo di sangue.

L’istituto, nato originariamente per soddisfare le esigenze di chi, non potendo avere figli, intendeva comunque assicurarsi una discendenza alla quale trasmettere il proprio patrimonio ereditario, ha subito nel corso degli anni una progressiva trasformazione, divenendo uno strumento idoneo al perseguimento dello scopo di dare una famiglia al minore che non ne sia sprovvisto. Al centro dell’attenzione sono posti dunque l’interesse del mi-nore e la sua esigenza di crescere in un ambiente sano ed adeguato al suo sviluppo psico-fisico, nelle ipotesi in cui risulti privo di una famiglia in grado di provvedere alla sua crescita e alla sua educazione, non per cause legate alla sola condizione di indigenza.

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176 Parte TerzaIl diritto di famiglia

Un primo passo verso la nuova configurazione dell’istituto è stato com-piuto con l’approvazione della L. 431/1967 che ha introdotto, accanto a quel-la ordinaria già disciplinata dal codice, la cd. adozione speciale a tutela dei minori di anni 8 bisognosi di essere collocati in una famiglia idonea a prov-vedere ai loro bisogni e in grado di consentirne lo sviluppo della personalità. Successivamente è intervenuta la L. 184/1983 che, eliminando la distinzione tra adozione ordinaria e adozione speciale, ha ridisciplinato l’intera materia.

Allo stato della vigente legislazione, pertanto, sono regolamentate le se-guenti figure di adozione:

– l’adozione piena o legittimante, relativa ai minori in stato di abbando-no, integralmente disciplinata dalla citata L. 184/1983;

– l’adozione di persone maggiori di età, introdotta dalla riforma del 1983 e alla quale si applica la disciplina dettata in origine dal codice per l’ado-zione cd. ordinaria;

– l’adozione in casi particolari, che non presuppone necessariamente lo «stato di abbandono» ed è consentita solo in presenza di determinate condizioni;

– l’adozione internazionale, che ha riguardo all’adozione di un minore straniero.Un ulteriore istituto a protezione del minore è quello dell’affidamento

familiare che, tuttavia, non determina il sorgere di un rapporto adottivo, essendo piuttosto volto a sopperire ad una temporanea carenza dell’am-biente familiare del minore.

7.2 L’adozione legittimante dei minori: presupposti e procedimento

La principale figura di adozione è quella che riguarda il minore abbando-nato, disciplinata dalla L. 4 maggio 1983, n. 184, come modificata per effetto della L. 28 marzo 2001, n. 149, che ha significativamente inciso sulla normati-va preesistente, affermando con forza il diritto del minore ad una famiglia (il titolo stesso della legge del 1983 non è più rubricato «Disciplinadell’adozioneedell’affidamentodeiminori», bensì «Dirittodelminoreadunafamiglia»).

Alla stregua della rinnovata normativa la ratio dell’istituto dell’adozione è quella di garan-tire al minore una famiglia, preferibilmente quella di origine ovvero, solo quando ciò non sia possibile, una diversa, idonea ad assicurargli le necessarie cure morali e materiali. Nell’ottica della riforma della L. 184/1983, affidamento e adozione sono dunque istituti cui ricorrere solo in via residuale, laddove, anche all’esito di eventuali interventi di sostegno che lo Stato ha il dovere di predisporre e rendere accessibili nell’interesse del fanciullo e dell’unità familia-re, l’ambiente in cui il minore vive risulti del tutto carente di risorse materiali ed affettive, così rischiando di produrre danni irreversibili sul fisico e sulla psiche del minore stesso.

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177Capitolo 7L’adozione

La legge richiede una serie di requisiti sia in capo agli adottanti che all’adottato.

In particolare, con riguardo agli adottanti, questi devono essere unitiinmatrimonio (sia religioso con effetti civili, sia civile) daalmeno3anni, considerandosi rilevante ai fini del calcolo del triennio anche il periodo di stabile convivenza anteriore al matrimonio (art. 6). I coniugi nondevonoessereseparati, né legalmente né di fatto, e devono essere dichiarati idoneiaeducare, istruireemantenereiminori che intendono adottare.

I coniugi adottanti devono avere, inoltre, un’etàchesuperadialmeno18anniedinonpiùdi45anni quella dell’adottando.

Relativamente ai requisiti richiesti per l’adottato, invece, è necessario che questi sia soggetto minoredietà; se ha compiuto i 14 anni deve prestare il pro-prio consensoall’adozione, consenso sempre revocabile fino alla pronuncia definitiva di adozione, mentre se ha compiuto i 12 anni deve essere solamente sentitodalgiudice, il quale potrà liberamente valutare il parere espresso.

Il minore, infine, deve essere stato dichiarato in stato di adottabilità con provvedimento del giudice che accerti una situazione di abbandono del minore stesso, il quale versi in una condizione familiare tale da compro-mettere irreparabilmente lo sviluppo normale della sua personalità fisica, psichica e intellettiva.

Ildirittodelminoredicrescereedessereeducatoinsenoallafamigliabiolo-gica,consideratal’ambientepreferenzialepergarantirnelosviluppopsico-fi-

sico,puòesseresacrificatosoloquandosiaccerticheegliversiinunasituazionenontransitoriadiabbandonomoraleematerialedapartedeiproprigenitoriodeipa-rentitenutiaprovvedervi,laquale,aisensidell’art.8L.n.184del1983,costituiscepresuppostonecessarioperladichiarazionedellostato di adottabilitàdelminorestesso(Cass.civ.,sent.1837/2011).Neimoltissimiinterventidellagiurisprudenzasultemadell’accertamento dello sta-to di abbandonodelminoreèaffermazionecostantechetalevalutazionedebbaesseremoltorigorosa,fondandosisullaconstatazionedidaticoncreticheconsen-tanodiritenerelainidoneitàdellafamigliadiorigineadoffrirealfiglioquelminimodicuremateriali,caloreaffettivoeaiutopsicologicoindispensabiliperunacrescitaequilibrataeunsanosviluppo.Intaleprospettiva,lacondizionediindigenzadeigenitorinonpuòdipersécom-portareladichiarazionediadottabilitàdelminorema,«perchésirealizzi lostatodi abbandono chegiustifica ladichiarazionedi adottabilitàdi unminoredevonorisultare,all’esitodiunrigorosoaccertamento,carenzematerialiedaffettiveditalerilevanzadaintegrarediperséunasituazionedipregiudizioperilminore,tenutoanchecontodellaesigenzaprimariachequesticrescanellafamigliadiorigine,esi-genzachenonpuòesseresacrificataperlasempliceinadeguatezzadell’assistenza

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178 Parte TerzaIl diritto di famiglia

odegliatteggiamentipsicologicie/oeducativideigenitori»(cfr.pertutteCass.civ.,sez.I,sent.8527/2006).

La recente L. 219/2012 in materia di filiazione ha conferito delega al Go-verno, da esercitare entro 12 mesi dalla sua entrata in vigore, per la modifi-ca delle disposizioni ancora vigenti in materia di filiazione e di dichiarazione dello stato di adottabilità per eliminare ogni discriminazione tra i figli. Con riguardo alla dichiarazione dello stato di adottabilità si chiede di incidere sui presupposti della stessa, mediante la specificazione della nozione di «ab-bandono morale e materiale dei figli» quale provata irrecuperabilità delle capacità genitoriali in un tempo ragionevole da parte dei genitori.

Quanto alla nozione di «abbandono», nel tempo l’evoluzione dell’orientamento giuri-sprudenziale è stata nel senso di un rafforzamento del diritto dei genitori a salvaguardare la relazione con i figli. La nuova previsione si muove nella medesima direzione, imponendosi un irrigidimento della nozione di «abbandono» mediante il riferimento alla provata irrecupera-bilità dei genitori in un tempo ragionevole.

Invero, quando il legislatore interviene a specificare una clausola generale come quella di «abbandono morale e materiale» lo fa perché la giurisprudenza non è intervenuta al riguar-do, ovvero è intervenuta ma in modo non univoco, ciò che non è avvenuto nel caso concreto, avendo la stessa raggiunto in materia risultati univoci, comuni alle decisioni di legittimità e di merito. Di fronte a risultati interpretativi univoci ed equilibrati, il rischio è che il riferimento alla «irrecuperabilità» delle capacità genitoriali in un «tempo ragionevole» possa rimettere in discussione interpretazioni ed orientamenti ampiamente consolidati.

Resta fermo, peraltro, come puntualizzato dallo stesso legislatore dele-gante, che le condizioni di indigenza dei genitori o del genitore esercente la potestà genitoriale non possono essere di ostacolo all’esercizio del diritto del minore alla propria famiglia. Ciò nel presupposto che anche chi non ha i mezzi per mantenere il bambino, può costruire con lui un ottimo rapporto e svolgere in modo adeguato l’attività educativa, sollecitando eventualmente l’intervento dei servizi di assistenza sociale e di erogazione di sussidi. Il procedimento di adozione dei minori prevede un’articolazione in tre fasi:1) la prima postula la dichiarazione dello stato di adottabilità, rilasciata

con provvedimento motivato dal Tribunale dei minori del luogo in cui si trova il minore in questione;

2) la seconda prevede l’affidamento preadottivo del minore ad una delle coppie che hanno proposto apposita istanza;

3) la terza, conclusiva, ha ad oggetto la dichiarazione di adozione dopo un periodo non inferiore ad 1 anno di affidamento preadottivo. Tale dichia-razione viene resa con sentenza emessa in camera di consiglio.

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179Capitolo 7L’adozione

Dal provvedimento di adozione discendono i seguenti effetti: – il minore prende il cognome dei genitori e acquisisce lo stato di figliolegittimo(effetto legittimante);

– si determina la rotturadiognilegameconlafamigliadiorigine, con il contestuale inserimento definitivo ed esclusivo del minore nella fami-glia degli adottanti (effetto risolutivo).In coerenza con gli effetti che discendono dall’adozione, il novellato art.

74 c.c., come modificato ad opera della citata L. 219/2012, stabilisce che la parentela sussiste tra coloro che discendono da uno stesso stipite anche nel caso in cui il figlio sia adottivo, con esclusione dei soli casi di adozione di maggiori di età di cui agli artt. 291 ss. c.c.

Da sottolineare, da ultimo, la istituzione, con D.M. 15 febbraio 2013, della Banca Dati Adozioni, destinata a raccogliere i dati relativi ai minori dichiarati adottabili, nonché ai co-niugi aspiranti all’adozione nazionale ed internazionale. La Banca Dati è costituita presso il Dipartimento per la Giustizia Minorile ed è organizzata in modo da contenere informazioni sulle coppie aspiranti alle adozioni e sui bambini adottabili e risponde alla finalità di permet-tere incroci tra i dati riportati, con l’obiettivo di imprimere un’accelerazione alle procedure di adozione. Accanto ai minori adottabili dovranno essere inserite nella banca dati le coppie disponibili all’adozione e perfino le persone singole disponibili nei casi di cui all’art. 44 della L. 184/1983, come sostituito dalla L. 149/2001 (cd. adozione in casi particolari).

La concreta operatività della Banca Dati consentirà ai Tribunali per i minorenni di avere un quadro completo della reale situazione delle richieste di adozione di bambini che si trovano in stato di adottabilità, favorendo una loro rapida collocazione presso gli aspiranti genitori che ne facciano richiesta.

UnasentenzastoricaèquellachelaCorteeuropeaperidirittidell’uomohapronunciato(19febbraio2013)suricorsodiunacoppiadidonneaustriache

chehasollevatouncasodi«adozione omosessuale»,mettendoincausal’impossi-bilitàdiunadonnadiadottareilfigliodellasuacompagnaavutodaunaprecedenterelazioneeterosessuale.Dopoessersivistenegare,intuttiigradidigiudizio,lapos-sibilitàperunadelleduediadottareilfigliodell’altra,leduedonnehannodeciso,infatti,diricorrereallaCorteeuropeadenunciandolaviolazionedelrispettodellaprivacy(art.8CEDU)eunadiscriminazionefondatasuldiversoorientamentoses-suale(art.14CEDU).Negliannipiùrecentivariesonostatelerivendicazionidapartedicoppieomoses-sualirelativamenteallapossibilitàdiadottareunbambino,analogamenteaquantoconsentitoallecoppieeterosessuali,einparticolareilfigliodelpartnerdellostessosesso. Ildibattitosulpuntosièmanifestatomoltovivace, inconsiderazionedelleimplicazionietichedeltema,registrandosi,siatraglioperatoriqualificatichetralagentecomune,unprevalenteorientamentotradizionalistaeconservatore,chestigmatizzalanecessitàdellapresenzadigenitoridientrambiisessinell’educazio-nedeifigliancheadottivi.Unacorrenteminoritaria,invece,vedenellanegazionedellapossibilitàdiadottaredapartedegliomosessualiunadiscriminazionefondataesclusivamentesugliorientamentisessuali.

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180 Parte TerzaIl diritto di famiglia

Tantopremesso,sicomprendetuttal’importanzadellasentenzaconcuilaCorteeu-ropeahaaffermatoildirittodeipartner,nellecoppieomosessuali,diadottareifiglideicompagni,cosìcomeavvieneperlecoppieeterosessualinonsposate.Nell’af-frontareiltemadell’adozionedapartedegliomosessuali,laCortericordacome,inlineagenerale,l’adozionediunminorepossaavveniresecondotrediverseforme:a) quellamonogenitoriale(dapartediunasolapersona);b) quellaco-genitoriale,percuiiduemembridiunacoppiaomosessualeadottano

rispettivamentel’unoilfigliodell’altro;c) quelladell’adozionecongiuntadapartedeiduemembridellacoppia.LagrandeCameradellaCortediStrasburgohadunquepronunciatocondannaindannodell’Austriaperaverefrappostoundiniegoall’adozionediunminoredapartediduedonne,conviventitraloro,quandoladisciplinaregolanteleadozioninelme-desimoStatoprevedelapossibilitàchecoppiedipersone,conviventitraloro,pos-sano,alcontrario,regolarmenteadottare.Inbuonasostanza,ildiniegoall’adozionesifondavaunicamentesullaquestionerelativaalla«unicitàsessuale»dellacoppia,nonbasandosil’opposizionesullacontrarietàadalcunaltroparametrologico-giuri-dicochegiustificassealiundeilperchédellasceltadellanonapplicabilitàdellanor-madidirittointerno,chepureconsenteallecoppienonsposatetralorodiaccedereall’istitutodell’adozione.Ladistinzioneditrattamentoeradunquediscriminatoria,conconseguenteviolazionedell’art.14dellaCEDU,incombinatodispostodell’art.8.Allostessotempo,però,laCortehasottolineatochegliStatinonsonotenutiariconoscereildirittoall’adozionedeifiglideipartnerallecoppienonsposate.

7.3 L’adozione di persone maggiori di età L’adozione dei maggiori di età (o adozione civile) è stata introdotta dalla

L. 184/1983 in luogo dell’originaria adozione ordinaria prevista dal codice sia per i maggiorenni che per i minori superiori agli 8 anni (per quelli inferio-ri a tale età operava, invece, il regime dell’adozione speciale). Attualmente, mentre l’adozione per tutti i minori di età rinviene l’unica fonte normativa nella citata legge del 1984 (come successivamente integrata e modificata ad opera della L. 149/2001), la disciplina dettata dal codice è rimasta in vigore solo per le adozioni delle persone maggiori di età.

Funzione dell’adozione civile non è quella tipica di supplire alle gravi carenze della famiglia di origine attraverso l’inserimento definitivo dei mi-nori abbandonati in un diverso nucleo familiare, ma quella, piuttosto, di assicurare una discendenza a chi non ne ha, consentendogli di tramandare il proprio cognome e il proprio patrimonio all’adottato maggiorenne.

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181Capitolo 7L’adozione

LaCortecostituzionale,conduesuccessivepronuncediillegittimitàdell’art.291c.c.,hafattocadereleirragionevolilimitazioniall’ammissibilitàdell’ado-

zioneinpresenzadiunadiscendenzalegittimaolegittimataincapoall’adottante,consentendolaancheinpresenzadifiglilegittimionaturali,maggiorennieconsen-zienti(Cortecost.,sent.557/1988esent.245/2004).Allostato,pertanto, l’adozionedimaggioridietàèpreclusasoloachiabbiafigliminoriomaggiorenninonconsenzienti,sianoessilegittimi,legittimationaturali.SecondolaCassazione,«ilconsensoall’adozionedeifigli(legittimi,legittimationa-turali)maggiorennidell’adottante,rappresentalostrumentoperrealizzareunbi-lanciamentodiinteressi:latuteladeimembridellafamiglialegittimaonaturale,daunlato;ilfavorversol’istitutodell’adozione,dall’altro»(Cass.civ.,sent.2426/2006).

Ai fini dell’adozione di persone maggiori di età l’adottante può anche non essere sposato o essere stato sposato (quindi vedovo o separato), deve aver compiuto i 35 anni ed avere almeno 18 anni in più dell’adottando (art. 291 c.c.).

Occorre inoltre il consenso dell’adottante e dell’adottato (art. 296 c.c.), consenso che può essere revocato fin quando non venga emanato il prov-vedimento che dispone l’adozione (art. 298 c.c.).

È poi necessario l’assenso dei genitori dell’adottando, nonché del co-niuge dell’adottante e dell’adottando che non siano legalmente separati (art. 297 c.c.). Questo assenso però non è vincolante per il giudice, il quale potrebbe ritenere il rifiuto di assenso ingiustificato o contro gli interessi dell’adottando.

Il presidente del Tribunale al quale sia stata presentata la domanda di adozione, prima di pronunciarsi sulla stessa, controlla che tutte le condizioni di legge siano state soddisfatte e la convenienza dell’adozione per l’adottando. L’adozione è pronunciata dal Tribunale con sentenza emessa in camera di consiglio avverso la quale è possibile proporre impugnazione innanzi alla Corte d’Appello nel termine di 30 giorni (art. 313 c.c.).

Dall’adozione dei maggiori di età discendono le seguenti conseguenze:– l’adottato assume il cognome dell’adottante anteponendolo al proprio;

se l’adozione è compiuta da entrambi i coniugi, si assume il cognome del marito, se è compiuta da una donna sposata, è trasmesso il cognome della famiglia di lei quando l’adottato non sia figlio del marito (art. 299 c.c.);

– l’adottato acquista i diritti di successione nei confronti dell’adottando, mentre quest’ultimo non potrà mai rivendicare diritti successori sul pa-trimonio dell’adottato (art. 304 c.c.);

– l’adottato conserva tutti i diritti e i doveri verso la sua famiglia di ori-gine, mentre non si viene a creare alcun rapporto civile tra l’adottante e

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182 Parte TerzaIl diritto di famiglia

la famiglia dell’adottato, né tra l’adottato e i parenti dell’adottante (art. 300 c.c.).Infine, l’adozione può essere revocata per indegnità dell’adottante o

dell’adottato (artt. 306-307 c.c.).

7.4 L’adozione in casi particolariInsieme all’adozione di persone maggiori di età, istituto del quale, in

parte, condivide le finalità, l’adozione in casi particolari rappresenta forma residuale di adozione, ricorrendo di rado nella pratica.

Essa determina il sorgere di un rapporto di filiazione adottiva che viene ad aggiungersi a quello originario, allo scopo di garantire a minori che non necessariamente versino in stato di bisogno, ma che vivano in una condi-zione di disagio, l’inserimento in un contesto familiare idoneo a prestare la necessaria assistenza morale e materiale.

L’adozione in casi particolari è disciplinata dall’art. 44 della L. 184/1983, così come sostituito dalla L. 149/2001, che contempla ipotesi tassative in cui è ammesso il ricorso a tale forma di adozione. In particolare, tali ipotesi ricorrono:

– quando il minore sia orfano di padre e di madre e l’adottante sia unito a lui da parentela fino al sesto grado ovvero da un rapporto stabile e duraturo;

– quando l’adottante sia il coniuge del genitore, anche adottivo, del mi-nore;

– quando il minore sia affetto da un grave handicap e sia orfano di entram-bi i genitori;

– quando sia stata constatata l’impossibilità di un affidamento preadottivo.L’adozione in casi particolari può essere richiesta anche da chi non è

coniugato, con l’unico limite derivante dalla differenza minima di 18 anni di età che deve intercorrere tra adottante e adottato, non essendo invece previsto alcun limite massimo.

La richiesta di adozione può inoltre essere avanzata da chi abbia già dei figli, purché sia ritenuto idoneomoralmenteematerialmente ad occuparsi del minore.

Ai fini dell’adozione è necessario il consenso dell’adottante e dell’adottato che abbia compiuto i 14 anni. Il consenso può sempre essere revocato fino al momento dell’emanazio-ne della sentenza. Se l’adottando ha compiuto i 12 anni deve essere personalmente sentito; se ha una età inferiore, deve essere sentito in considerazione della sua capacità di discerni-mento.

È inoltre necessario l’assenso dei genitori e del coniuge dell’adottando.

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183Capitolo 7L’adozione

Con l’adozione in casi particolari, l’adottato conserva tutti i dirittieido-veriversolafamigliadiorigine; assume il cognomedell’adottante antepo-nendolo al proprio; diventa erededichiloadotta ed è considerato dalla leg-ge figliolegittimo dell’adottante. Chi adotta non acquista diritti successori nei confronti dell’adottato; assume, invece, tutti i doveri che incombono sul genitore nei riguardi del figlio legittimo.

Anche in tal caso, come in ipotesi di adozione di maggiori di età, l’ado-zione può essere revocata per indegnità dell’adottato o dell’adottante.

7.5 L’adozione internazionaleL’adozione di minori stranieri da parte di cittadini italiani è disciplinata

dal Capo I del Titolo III della L. 184/1983, come modificato ed integrato dalla L. 476/1998, di ratifica ed esecuzione della Convenzione de L’Aja del 29 maggio 1993. Di tale convenzione la legge statale ha recepito principi e direttive nel comune obiettivo di far sì che le adozioni internazionali av-vengano nell’interesse superiore del minore, attraverso un sistema di coo-perazione tra gli Stati in funzione della garanzia dei diritti fondamentali dei minori e della prevenzione e repressione del fenomeno della sottrazione e della vendita di minori.

A tal fine, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri è stata istituita la Commissione per le adozioni internazionali, avente, tra l’altro, il compito di collaborare con le Autorità centrali per le adozioni internazionali degli altri Stati; di autorizzare l’attività degli enti prepo-sti a svolgere le pratiche di adozione, vigilando sul loro operato e agendo al fine di assicurare l’omogenea diffusione dei predetti enti sul territorio nazionale; di conservare tutti gli atti e le informazioni relative alle procedure di adozione internazionale; di autorizzare l’ingresso e il soggiorno permanente del minore straniero adottato o affidato a scopo di adozione.

La fattispecie dell’adozione internazionale contempla un iter procedu-rale lungo e complesso, che si articola in tre tappe fondamentali: laprima, costituita dal conseguimento del cd. decreto di idoneità; laseconda, inter-media, deputata all’adozione del minore nel suo paese di origine; laterza, diretta invece a rendere tale adozione pienamente efficace in Italia.

Gli aspiranti genitori adottivi devono dichiarare la loro disponibilità all’adozione presen-tando domanda di dichiarazione di idoneità all’adozione medesima al Tribunale per i mino-renni del luogo di residenza.

Il Tribunale per i minori, se non riscontra la manifesta carenza dei requisiti richiesti, infor-ma i servizi sociali locali cui è trasmessa la dichiarazione dei coniugi di disponibilità. I servizi sociali svolgono attività informative e valutative in ordine ai coniugi e stendono una relazione conclusiva che consegnano al Tribunale che, alla luce di essa e salvi, ove necessari, ulteriori accertamenti, emette il decreto di idoneità all’adozione.

Ottenuto il decreto di idoneità, gli aspiranti adottanti devono rivolgersi ad uno degli enti appositamente autorizzati dalla Commissione per le adozioni internazionali all’espletamento

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184 Parte TerzaIl diritto di famiglia

delle procedure di adozione internazionale, dovendo essere abilitati ad operare anche nel Paese di origine del minore. L’ente autorizzato incaricato provvede a gestire, di concerto con le Autorità straniere, ogni attività diretta alla individuazione del minore e all’incontro tra lui e gli aspiranti genitori. Una volta ricevuta dall’Autorità straniera la proposta di incontro con il minore da adottare, unitamente alle informazioni di carattere sanitario e generale sul minore e sulla sua famiglia, ne informa i coniugi richiedenti, li assiste per tutte le visite necessarie e, infine, raccoglie il loro consenso scritto sulla proposta di abbinamento ricevuta.

Pronunciato dall’Autorità giudiziaria straniera il provvedimento di adozione, l’ente au-torizzato trasmette successivamente tutti gli atti relativi all’adozione alla Commissione per le adozioni internazionali, che ne verifica la correttezza formale e sostanziale. In caso di esito positivo dei controlli, la Commissione dichiara l’adozione rispondente all’interesse del minore straniero e ne autorizza l’ingresso e la residenza permanente in Italia, condizione essenziale per il rilascio del visto di ingresso da parte degli uffici consolari italiani nello Stato di origine.

La procedura di adozione si conclude con l’ordine da parte del Tribunale per i minorenni di trascrizione del provvedimento di adozione nei registri di stato civile. Con la trascrizione il minore diviene cittadino italiano.

Il provvedimento di adozione internazionale produce effetti legittimanti nell’ordinamento italiano, anche se è previsto un procedimento di valuta-zione, accertamento e verifica del rispetto dei principi della Convenzione dell’Aja affidato al Tribunale per i minorenni. Tali effetti legittimanti impli-cano l’acquisizionedellostatodifigliolegittimo dei genitori adottanti, dei quali l’adottato assumerà e trasmetterà il cognome.

7.6 L’affidamento dei minoriSi tratta di quell’istituto di diritto familiare che prevede la sistemazione

temporanea del minore presso una famiglia diversa da quella naturale. Il minore, che ha il diritto di essere educato, mantenuto e istruito dalla

propria famiglia, se è temporaneamente privo di un ambiente idoneo, può essere collocato in un nucleo familiare diverso o presso un ente di assisten-za (art. 2 L. 184/1983). Il provvedimento con il quale viene disposto tale affidamento deve essere temporaneo e contenere l’indicazione della sua presumibile durata (artt. 4-5).

La situazione che giustifica l’affidamento etero-familiare, a norma degli artt. 2 e ss. della L. 184/1983 e quella che conduce alla pronuncia di adottabilità si differenziano in quanto la mancanza di «un ambiente familiare idoneo» è considerata, nel primo caso, temporanea e superabile con il detto affidamento, mentre, nel secondo caso, si ritiene che essa sia insupe-rabile e che non vi si possa ovviare se non per il tramite della dichiarazione di adottabilità.

Durante l’affidamento il minore è soggetto all’autorità degli affidatari, i quali devono assicurargli l’assistenza morale e materiale, nonché agevolare i suoi rapporti con la famiglia d’origine per favorire il reinserimento in essa.

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185Capitolo 7L’adozione

Il potere di rappresentare il minore e di amministrare i suoi beni spetta, invece, solo alla famiglia naturale o al tutore.

L’affidamento può essere disposto presso un’altra famiglia, eventual-mente con figli minori, presso una persona singola, od ancora presso una comunità di tipo familiare, costituita cioè da un gruppo di persone abitanti nel medesimo alloggio ed aventi caratteristiche ed abitudini simili a quelle proprie di una famiglia, pur non potendosi configurare come tale.

Solo per l’ipotesi in cui non sia possibile un adeguato affidamento fa-miliare, la legge prevede che il minore venga collocato presso un istituto di assistenza pubblico o privato, di preferenza nell’ambito della regione o della residenza del minore al fine di agevolare i rapporti con la famiglia di origine.

La legge prevede due tipi di procedimento diretto a disporre l’affidamento: l’uno in pre-senza di consenso dei genitori e del tutore, l’altro in mancanza di esso.

Quando esiste il consenso dei genitori, l’affidamento è disposto dal servizio locale, cioè dai servizi sociali degli enti locali (Comuni, Province) competenti in materia di assistenza dei minori. In tal caso, i genitori, nella consapevolezza di non essere in grado di istruire e mante-nere il figlio, fanno domanda per l’affidamento, il quale viene disposto con atto amministra-tivo che deve essere reso esecutivo con decreto del giudice tutelare del luogo ove si trova il minore. C’è anche la possibilità che i genitori non si rivolgano al servizio sociale per l’affida-mento, ma diano il figlio a terze persone: se tale forma di affidamento dura più di 6 mesi e chi mantiene e istruisce il minore non è parente entro il quarto grado, i genitori sono obbligati a comunicare l’avvenuto affidamento al giudice tutelare.

Quando manca il consenso dei genitori o del tutore, il procedimento si svolge dinanzi al Tribunale per i minorenni, il quale provvede a disporre l’affidamento.

L’affidamento termina al verificarsi delle seguenti ipotesi: – quando cessi la situazione di temporanea difficoltà che lo ha reso ne-

cessario; – quando il suo protrarsi arrechi pregiudizio al minore; – quando la sua prosecuzione sia divenuta impossibile (ad es. per la morte

della persona alla quale il minore era affidato).