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COMUNE DI NAPOLI
FONDAZIONE BANCO DI NAPOLI
PER L'ASSISTENZA ALL'INFANZIA
STUDIO DI FATTIBILITÀ TECNICA ED
ECONOMICA
PER LA REALIZZAZIONE DI UNA RESIDENZA
UNIVERSITARIA "FABBRICATO P"
DATA
settembre 2018
TITOLO ELABORATO
RELAZIONE TECNICA
IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI
PROGETTISTI
ODINIPA INGEGNERIA S.r.l.
Corso resina, 310
80056 Ercolano (NA)
Direttore Tecnico
dott.Ing. Pasquale Scognamiglio
Collaboratori
dott.Ing. Veleria Gherardelli
dott.Ing. Francesca Improta
dott.Ing. Gabriella Mometti
dott. Nicola Scognamiglio
PARCO DELLA CONOSCENZA DEL TEMPO LIBERO
Viale della Liberazione 1 Bagnoli (NA)
COD. ELABORATO
RTE
IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI
Studio di Fattibilità Tecnica ed Economica
Realizzazione di una Residenza Universitaria "Fabbricato P"
Parco della Conoscenza e del Tempo Libero
Viale della Liberazione, 1, Bagnoli (NA)
- 1 -
Fondazione Banco di Napoli per
l'Assistenza all'Infanzia
Odinipa Ingegneria S.r.l.
D.T. Ing. Pasquale Scognamiglio
Corso Resina, 310
80056 Ercolano (NA)
RELAZIONE TECNICA - IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI A) PREMESSA
Il progetto preliminare dell’impianto elettrico è stato redatto prendendo come
riferimento tutta la documentazione disponibile sullo stato dell’impianto elettrico del
complesso ex Nato e dello stato attuale de fabbricato “P” in uno con le risultanze dei
sopralluoghi.
Gli aspetti fondamentali delle scelte progettuali trovano la rispondenza alle norme
vigenti e nelle esigenze della nuova destinazione d’uso che richiede particolari soluzioni
per la gestione, la sicurezza e la completa fruibilità.
Il fabbricato è costituito da un fabbricato a “C” con tre piani fuori terra ed un piano
seminterrato.
E’ prevista la seguente tipologia alloggi:
-doppi : n° 126
-singoli : n° 57
-diversamente abili : n° 12
Ai vari piani sono previsti cucine comuni, sale pranzo e relax locali, locali tecnologici; al
piano terra, oltre agli alloggi, sono presente i seguenti locali: accettazione, bar-caffetteria,
ufficio segreteria, ufficio amm/ne.
Il seminterrato, privo di alloggi, prevede : sala convegni, biblioteca-studio, minimarket,
stireria-lavanderia, guardaroba, deposito biancheria, archivio, spogliatoi donne, spogliatoi
uomini, spogliatoio personale, sala attrezzi sportivi, sala giochi, ambiente relax
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B) REQUISITI DI RISPONDENZA A NORME, LEGGI E REGOLAMENTI
La realizzazione degli impianti elettrici è subordinata alla perfetta osservanza di
tutte le Norme, Leggi, Decreti, Regolamenti, contenuti nelle disposizioni emanate dagli
enti preposti e vigenti alla data di esecuzione delle opere.
In particolare saranno osservate:
- DPR 26/05/59 n. 689 “Determinazione delle aziende e lavorazioni soggette, ai fini della
prevenzione degli incendi, al controllo del comando del corpo dei vigili del fuoco”;
- DM 16/02/82 “Elenco delle attività soggette al controllo dei vigili del fuoco”;
- DM 14/06/89 n. 236 “Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità,
l’adattabilità e la visibilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica
sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere
architettoniche”;
- Legge 37/08 “Norme per la sicurezza degli impianti”; (ex 46/90)
- D.Lgs. 19/09/94 n. 626 “Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE,
89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE, 90/679/CEE
riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di
lavoro”;
- D.Lgs. 19/03/96 n. 242 “Modificazioni ed integrazioni al decreto legislativo 19/09/94 n.
626 recante attuazione di direttive comunitarie riguardanti il miglioramento della sicurezza
e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro”;
- DPR 24/07/96 n. 503 “Regolamento recante norme per l’eliminazione delle barriere
architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici”;
- D.Lgs. 12/11/96 n. 615 “Attuazione della direttiva 89/336/CEE del Consiglio del
03/05/1989 in materia di riavvicinamento delle legislazioni degli stati membri relative alla
compatibilità elettromagnetica, modificata ed integrata dalla direttiva 92/31/CEE del
Consiglio del 28/04/1992, dalla direttiva 93/68/CEE del Consiglio del 28/04/1992, dalla
direttiva 93/68/CEE del Consiglio del 22/07/1993 e dalla direttiva 93/97/CEE del Consiglio
del 29/10/1993”;
- D.Lgs. 25/11/96 n. 626 “Attuazione della direttiva 93/68/CEE in materia di marcatura CE
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del materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro taluni limiti di tensione”;
- D.Lgs. 31/07/97 n. 277 “Modificazioni al decreto legislativo 25 novembre 1996 n. 626,
recante attuazione della direttiva 93/68/CEE in materia di marcatura CE del materiale
elettrico destinato ad essere utilizzato entro taluni limiti di tensione”.
Norme e Guide CEI
Le principali norme e guide di riferimento sono le seguenti:
- Norma CEI 64-8/1÷7 : Impianti elettrici utilizzati a tensione nominale non superiore a
1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua (V edizione e successive
varianti);
- Norma CEI 11-1 : Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica.
Norme generali;
- Norma CEI 11-8: Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di
energia elettrica. Impianti di terra;
- Norma CEI 11-1: Impianti elettrici con tensione superiore a 1kV in corrente alternata.
- Norma CEI 11-17: “Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di
energia elettrica-Linee in cavo”;
- Guida CEI 0-2: Guida per la definizione della documentazione di progetto degli
impianti elettrici;
- Guida CEI 64-12: Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per
uso residenziale e terziario;
- Guida CEI 64-14 : Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori;
- Norma CEI 17/13-1: Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per
bassa tensione (quadri BT) – Parte 1: Apparecchiature di serie soggette a prove di
tipo (AS) e apparecchiature non di serie parzialmente soggette a prove di tipo
(ANS);
- Norma CEI 17/13-2 : Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per
bassa tensione (quadri elettrici per bassa tensione)
- Norma CEI 17/13-3 : Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per
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bassa tensione (quadri BT) – Parte 3: Prescrizioni particolari per apparecchiature
assiemate di protezione e di manovra destinate ad essere installate in luoghi dove
personale non addestrato ha accesso al loro uso – Quadri di distribuzione (ASD);
- Norma CEI 34-21: Apparecchi di illuminazione – Parte 1: Prescrizioni generali e prove;
- Norma CEI 34-22: Apparecchi di illuminazione – Parte II: Prescrizioni
particolari. Apparecchi di emergenza;
- CEI 81-10 : Protezione delle strutture contro i fulmini.
C) DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO
Nel Complesso ex Nato sono presenti varie cabine elettriche di trasformazione
MT/bt (9000/400 V) dislocate in vari punti, nello specifico alcune del tipo prefabbricato
(TRACI e/o PRE.CABL.), altre in muratura in locali seminterrati o filo terra in prossimità o
sotto gli omologhi edifici, e denominate: cabina consegna-arrivo ENEL(a valle della
cabina ENEL); cabina “edificio Q”; cabina “edificio E”, cabina “edificio L”; cabina “edificio
B”; cabina “edificio I2”; cabina “Tunnel 5”, cabina “edificio D”; cabina “PRE-M”; cabina
“edificio M”; cabina “edificio O”; cabina “edificio T”. Per quanto riguarda i riferimenti
normativi, per le cabine elettriche in oggetto, la Norma CEI 0.16 del luglio 2008, che
sostituisce le precedenti edizioni della DK 5600 inerenti alle prescrizioni ENEL per i criteri
di allacciamento alla rete MT, rappresenta la “Regola tecnica per la connessione di Utenti
attivi e passivi alle reti AT e MT delle imprese distributrici di energia elettrica” ed essendo
la maggior parte delle medesime cabine stata realizzata negli anni ‘60, è stato necessario
effettuare il relativo adeguamento e/o ammodernamento, nell’arco degli anni 2005-2006,
con l’impiego delle odierne apparecchiature elettriche di ridotte dimensioni rispetto a
quelle esistenti, a favore di un minore ingombro delle stesse, sia per la media tensione
(app. SM6 Schneider) che per il power center in bassa tensione (quadri elettrici bt Prisma
Plus Schneider-Merlin Gerin).
All’interno del territorio NATO, dalla cabina consegna-arrivo ENEL si diparte una
distribuzione di cavi interrati in MT per l’alimentazione in MT delle varie cabine; nello
specifico, due linee in MT raggiungono la cabina “PRE-M”, dalla quale si raggiunge con
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una linea in MT la cabina “edificio M” e la cabina “edificio L” da cui si raggiunge la cabina
“Tunnel 5”; l’altra linea in MT raggiunge la cabina “edificio D” dalla quale, sempre con cavi
in MT, si arriva alla cabina “edificio E”, alla cabina “edificio I2” ed alla cabina “edificio B”.
Inoltre dalla cabina consegna-arrivo ENEL dipartono altri due cavi in MT che raggiungono
rispettivamente la cabina “edificio O”e la cabina “edificio Q” dalla quale in cavo MT viene
derivata la cabina “edificio T”.
La cabina “edificio O” è costituita da moduli in cemento prefabbricato, f.t.,
posizionato su un’altura, con pavimento in cemento liscio a vista ed equipaggiata con
apparecchiature di protezione in MT tipo “OFFICINE MESSINA” degli anni ‘90, con n. 3
trasformatori in resina tipo “ZUCCHINI” di potenza 500 kVA/cad. e con doppio
rapporto primario 10000/20000, anno 2000, di cui un trafo è dedicato all’”edificio P”, e con
QGBT(quadro elettrico generale bt) tipo PRISMA Plus Merlin Gerin Schneider di recente
costruzione(anno 2006), dal quale in cavo bt viene alimentato il quadro elettrico bt
dell’Eliporto e locali attigui. Inoltre, nell’ultima cella prefabbricata della cabina “edificio O”
è installato un QGBT tipo PRISMA Merlin Gerin per l’”Hand ball” e fabbricato attiguo; al
mancare della tensione di rete c’è l’alimentazione di riserva costituita da un G.E.di
potenza pari a 350 kVA “STAMEGNA”, anno 1990, con relativo serbatoio-gasolio
f.t.(fuori terra) zincato da 5000 lt. Tale cabina è a servizio di: “edificio O”; “Palestra N”;
“Tunnel 6”; “edificio P”; “edifici P1-P2-P3-P4-P5”; “Scs Area Sportiva”; “Compattatori zona
ex Eliporto”.
L’impianto si configura, pertanto, del tipo TN-S.
Dall’analisi dei carichi e dallo stato del GE (all’attualità non funzionante) per
l’alimentazione di tutte le utenze della residenza è necessario:
• Utilizzare due dei tre trasformatori collegandoli in parallelo:
• Installare un nuovo G.E. da 600 kVA
• Installare un UPS da 40 kVA
L’impianto del complesso, quindi, prenderà origine da un nuovo Power Center, installato
all’interno di un locale dell’esistente cabina; esso sarà diviso in:
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1. Sezione Normale: utenze alimentate direttamente dall’energia fornita dalla cabina
MT/BT;
2. Sezione emergenza per la quale è previsto il dett gruppo elettrogeno; per i circuiti
di sicurezza è previsto un UPS per garantire la continuità di servizio da parte di
utenze quali impianti di sicurezza e impianto di illuminazione.
E’, inoltre, previsto un quadro di rifasamento automatico centralizzato.
La suddivisione dei circuiti e la selettività degli interruttori garantirà una adeguata
continuità di servizio soprattutto sulla parte illuminazione al fine di evitare, in caso di
guasti all’impianto, l’insorgere di panico da parte degli utenti.
Ogni comparto del complesso sarà alimentato attraverso un Quadro Elettrico di
Distribuzione, (quadro di zona), all’interno dei quali saranno installati tutti gli interruttori
per la protezione ed il comando dei circuiti di alimentazione della zona stessa; per ogni
piano è previsto un quadro espressamente dedicato ai srvizi di sicurezza alimentato
dall’UPS (cfr. schemi di massima unifilari dei quadri).
I quadri avranno un adeguato grado di protezione con contenitori muniti di porta con
serratura a chiave; saranno presenti Impianti Speciali per garantire comfort, sicurezza e
servizi.
In particolare sarà presente un impianto di diffusione sonora che avrà, come scopo
principale, la diffusione di messaggi di allarme per l’evacuazione della struttura secondo
quanto previsto dalla Norma CEI EN 60849.
Il complesso sarà sorvegliato contro l’incendio da un impianto di rilevazione automatico
costituito da rilevatori puntiformi di fumo e/o calore installati a soffitto, negli spazi tra
soffitto e controsoffitto; saranno, inoltre, presenti pulsanti manuali di allarme e segnali
ottici/acustici di allarme.
Le linee elettriche di distribuzione principale saranno installate all’interno di apposite
canalizzazioni in acciaio zincato posizionato in appositi intercapedini fra soffitto e
controsoffitto o all’interno di tubi pieghevoli corrugati a doppia parete interna interrati. In
ogni caso, gli impianti elettrici saranno protetti contro i contatti diretti attraverso un
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adeguato grado di protezione e contro i contatti diretti attraverso l’utilizzo di dispositivi
differenziali coordinati con l’impianto di terra.
Il complesso rientra negli “Ambienti a maggior rischio in caso d’incendio”, trattati dalla
Norma CEI 64-8 nella Parte 7 (Ambienti ed applicazioni particolari) alla Sezione 751; le
prescrizioni della Sezione 751 si applicano agli ambienti che presentano in caso
d’incendio un rischio maggiore di quello che presentano gli ambienti ordinari.
Esse sono integrative delle prescrizioni contenute nel Capitolo 42 ed hanno il fine di
ridurre al minimo anche in questi ambienti la probabilità che l’impianto elettrico sia causa
d’innesco e di propagazione di incendi.
Come è noto il rischio relativo all’incendio dipende dalla probabilità che esso si verifichi e
dall’entità del danno conseguente per le persone, per gli animali e per le cose.
L’individuazione degli ambienti a maggior rischio in caso d’incendio non rientra nello
scopo delle Norme CEI ed, in particolare della Sezione 64-8/7 ; essa dipende da una
molteplicità di parametri, da valutare in sede di progetto, quali per esempio:
-densità di affollamento;
-massimo affollamento ipotizzabile;
-capacità di deflusso o di sfollamento
-entità del danno per animali e/o cose;
-comportamento al fuoco delle strutture dell’edificio;
-presenza di materiali combustibili;
-tipo di utilizzazione dell’ambiente;
-situazione organizzativa per quanto riguarda la protezione antincendio (adeguati mezzi di
segnalazione ed estinzione incendi, piano di emergenza e sfollamento, addestramento
del personale, distanza del più vicino distaccamento del Corpo Nazionale dei Vigili del
Fuoco, esistenza di Vigili del Fuoco aziendali, ecc.).
Nella richiamata Sezione, pertanto, viene riportata unicamente una classificazione dei
locali in tre tipologie:
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a. Ambienti a maggior rischio d’incendio per l’elevata densità di affollamento o per
l’elevato tempo di sfollamento in caso di incendio o per l’elevato danno ad animali e cose
( Art.751.03.1)
b. Ambienti a maggior rischio in caso d’incendio in quanto aventi strutture combustibili
(Art. 751.03.2)
c. Ambienti a maggior rischio in caso di incendio per la presenza di materiale
infiammabile o combustibile in lavorazione, convogliamento, manipolazione o deposito
(Art. 751.03.3)
La stessa, poi, rimanda ad allegati che riportano alcune attività che comprendono
ambienti con i rischi prima classificati.
Pertanto, alla luce di quanto richiamato, osservato che nel progetto a base di gara in
nessun locale è prevista la presenza di materiale infiammabile in quantità tale da far
rientrare lo stesso nelle specifiche normative di prevenzione incendi, tutti locali del
complesso sono da classificare come” Ambienti a maggior rischio in caso di incendio” per
l’elevata densità di affollamento.
Criteri di esecuzione degli impianti elettrici negli ambienti a maggior rischio in caso
d’incendio.
Ai fini della protezione contro l’incendio, gli impianti elettrici devono essere conformi alle
prescrizioni integrative che seguono.
- prescrizioni comuni di protezione contro l’incendio;
- i componenti elettrici devono essere limitati a quelli necessari per l’uso degli ambienti
stessi, fatta eccezione per le condutture, le quali possono anche transitare , nel sistema
di vie d’uscita non devono essere installati componenti elettrici contenenti fluidi
infiammabili;
- negli ambienti nei quali è consentito l’accesso e la presenza del pubblico, i dispositivi di
manovra, controllo e protezione, fatta eccezione per quelli destinati a facilitare
l’evacuazione, devono essere posti a disposizione del personale addetto o posti entro
involucri apribili con chiave o attrezzo;
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- gli apparecchi d’illuminazione devono inoltre essere mantenuti ad adeguata distanza
degli oggetti illuminati;
- è vietato l’uso dei conduttori PEN (schema TN-C) ; la prescrizione non è valida per le
condutture che transitano soltanto;
- le condutture elettriche che attraversano le vie d’uscita di sicurezza non devono
costituire ostacolo al deflusso delle persone e preferibilmente non essere a portata di
mano;
- i conduttori dei circuiti in c.a. devono essere disposti in modo da evitare pericolosi
riscaldamenti delle parti metalliche adiacenti per effetto induttivo, particolarmente quando
si usano cavi unipolari;
- le condutture, comprese quelle che transitano soltanto, devono essere realizzate in
uno dei modi indicati qui di seguito in a1), a2), a3):
a1) - condutture di qualsiasi tipo incassate in strutture non combustibili;
- condutture realizzate mediante cavi in tubi protettivi e canali metallici, con grado di
protezione almeno IP4X ; in questo caso la funzione di conduttore di protezione può
essere svolta dai tubi o canali stessi se idonei allo scopo;
- condutture realizzate con cavi ad isolamento minerale aventi la guaina tubolare
metallica continua senza saldatura con funzione di conduttore di protezione sprovvisti
all’esterno di guaina non metallica ( Norma CEI 20-39)
a2) - condutture realizzate con cavi multipolari muniti di conduttore di protezione
concentrico;
- condutture realizzate con cavi ad isolamento minerale aventi la guaina tubolare
continua senza saldatura con funzione di conduttore di protezione provvisti all’esterno
di guaina non metallica (Norma CEI 20-39);
- condutture realizzate con cavi aventi schermi sulle singole anime con funzione di
conduttore di protezione.
a3) - condutture diverse da quelle in a1) e a2), realizzate con cavi multipolari provvisti di
conduttore di protezione;
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- condutture realizzate con cavi unipolari o multipolari sprovvisti di conduttore di
protezione, contenuti in canali metallici senza particolare grado di protezione; in
questo caso la funzione di conduttore di protezione può essere svolta dai canali
stessi o da un conduttore (nudo o isolato) contenuto in ciascuna di esse ;
- condutture realizzate con cavi unipolari in canali non metallici, chiusi con grado di
protezione almeno IP4X e di materiale resistente alle prove previste nelle tabella
riportata nel Commento alla Sezione 422;
b) - i circuiti, che entrano o attraversano gli ambienti a maggior rischio in caso
d’incendio, devono essere protetti contro i sovraccarichi e cortocircuiti con dispositivi di
protezione posti a monte di questi ambienti. Devono essere osservate inoltre le
prescrizioni seguenti:
b2) - i circuiti terminali, singoli o raggruppati , ad esclusione dei circuiti di sicurezza
facenti parte di condutture di cui in a3), devono essere protetti, se non racchiusi in
involucri con grado di protezione almeno IP4X e ad eccezione del tratto finale uscente
dall’involucro per il necessario collegamento all’apparecchio utilizzatore, oltre che con le
protezioni generali del Capitolo 43 in uno dei modi seguenti:
- con dispositivo a corrente differenziale avente corrente nominale d’intervento non
superiore a 0,5 A anche ad intervento ritardato; oppure con dispositivo che rileva con
continuità le correnti di dispersione verso terra e provoca l’apertura automatica del
circuito quando si manifesta un decadimento d’isolamento ; tuttavia, quando ciò non sia
possibile, per es. per necessità di continuità di servizio, il dispositivo di cui sopra può
azionare un allarme ottico ed acustico invece di provocare l’apertura del circuito;
c) - per le condutture di cui in a2) e a3) la propagazione dell’incendio lungo le stesse
deve essere evitata in uno dei seguenti modi:
c1) - utilizzando cavi “non propaganti la fiamma“ in conformità con la Norma CEI 20-35
quando:
- sono installati individualmente o sono distanziati tra loro non meno di 250 mm nei tratti
in cui seguono lo stesso percorso, oppure i cavi sono installati in tubi protettivi o canali
con grado di protezione almeno IP4X ;
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c2) - utilizzando cavi “non propaganti la fiamma“ in conformità con la Norma CEI 20-22;
peraltro qualora essi siano installati in quantità tale da superare il volume unitario di
materiale non metallico stabilito dalla Norma CEI 20-22, per le prove, devono essere
adottati provvedimenti integrativi analoghi a quelli indicati in m3),
c3) - adottando sbarramenti, barriere e/o altri provvedimenti come indicato in 3.7.03 della
Norma CEI 11-17; devono essere previste barriere tagliafiamma in tutti gli attraversamenti
solai o pareti che delimitano il compartimento antincendio.
Prescrizioni aggiuntive per gli ambienti di cui all’art. 751.03.2
I componenti dell’impianto che nel funzionamento ordinario possono produrre archi o
scintille, devono essere racchiusi in custodie aventi grado di protezione almeno IP4X.
Prescrizioni aggiuntive per gli impianti elettrici degli ambienti di cui all’art. 751.03.3
Le prescrizioni aggiuntive per gli impianti in oggetto sono le seguenti:
a) Tutti i componenti dell’impianto (27.1), ad esclusione delle condutture, e inoltre gli
apparecchi di illuminazione ed i motori, devono essere posti entro involucri aventi
grado di protezione non inferiore a IP4X e comunque conformi a 512.2; si precisa
che, in conformità alle Norme CEI relative agli apparecchi di illuminazione, il grado
di protezione IP non si applica nei confronti delle lampade.
b) I componenti elettrici devono essere ubicati o protetti in modo da essere soggetti
allo stillicidio di eventuali combustibili liquidi.
Tutto ciò premesso si riportano le soluzioni adottate per progettare e realizzare
l’impianto nella perfetta e puntuale rispondenza delle Norme CEI:
� Condutture costituite da cavi unipolari Uo/U = 450/750V non propaganti incendio in
tubazioni rigide o flessibili in materiale isolante, sotto traccia in strutture non combustibili
e/o a vista (tubazioni conformi alle Norme CEI 23-8, 23-14 e 23-39
� Condutture costituite da canalizzazioni in materiale isolante, chiuse con grado di
protezione IP4X ovvero tubazioni con cassette di derivazione in materiale isolante IP 4X,
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installate a vista, con cavi unipolari o multipolari non propaganti incendio (tubazioni
conformi alle CEI 23-8, 23-14 e 23-39 e canali conformi alla CEI 23-32);
� Condutture costituite da canalizzazioni in materiale metallico, installate a vista, con
cavi unipolari o multipolari non propaganti incendio (canali conformi alle CEI 23-28 e 23-
31);
� Cavi del tipo multipolare non propagante incendio, senza alogeni ed a basso
contenuto di fumi opachi, 0,6/1 kV;
� Circuiti terminali protetti da interruttori magnetotermici differenziali con Id=0,03A;
� Si precisa ancora che:
� Le cassette in cui saranno effettuate le giunzioni e/o derivazioni saranno in esecuzione
IP40
� Le linee per le discese agli interruttori a parete saranno in tubazione sotto traccia
� Le cassette di derivazione saranno dimensionate in funzione del numero di tubazioni
che ad esse si attestano ed al numero delle connessioni al loro interno.
D) DISTRIBUZIONE PRIMARIA
Tutti i cavi di alimentazione transiteranno all’interno dei cavedi verticali e di vie
cavi/cunicoli a di sopra del controsoffitto; tutte le distribuzioni primarie e secondarie,
nell’edificio, transiteranno in canali metallici IP40 e da questei, a mezzo di elettroguaine
e/o tubazioni in pvc, saranno alimentate le singole utenze.
I canali verranno utilizzati anche per i montanti ai piani superiori alloggiate in appositi
spazi nascosti; i cavi utilizzati per la distribuzione primaria saranno del tipo CPR unipolari
e multipolari.
E) IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE
L’impianto di illuminazione comprende:
− Illuminazione normale
− Illuminazione di sicurezza
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L’illuminazione normale è distribuita in tutti gli ambienti, secondo le esigenze
illuminotecniche ed architettoniche, in modo da garantire i livelli illuminotecnici
raccomandati dalle norme EN 12464.
La distribuzione verrà realizzata essenzialmente nel controsoffitto, ove presente, in
canale o in tubazione di pvc o sottotraccia; nella scelta delle tipologie, della posizione,
delle caratteristiche illuminotecniche dei corpi illuminanti si è fatto riferimento alle
caratteristiche e destinazioni d’uso degli ambienti, tenendo presente la necessità di
ottimizzare , per problemi manutentivi, il numero di lampade a parità di flusso luminoso ed
assicurare un buon coefficiente di uniformità ed un miglior rendimento.
L’illuminazione di sicurezza è realizzata con l’alimentazione di alcuni circuiti dalla sezione
continuità alimentata dall'UPS mediante cavi resistenti al fuoco ove necessario; l
'illuminazione di sicurezza, presente in tutti gli ambienti, garantisce la pronta
identificazione delle vie di fuga ed una sicura uscita dall'edificio.
In dettaglio i corpi illuminanti, tutti a led sono:
*Corpo illuminante 962 Hydro LED - Energy Saving della Disano o similare. A led 7800lm-
4000K-CRI 80 46W.
*Corpo illuminante 1607 Box 1 della Disano o similare con schermo a palpebra
asimmetrico – LED 480lm-4000K-CRI>80 4,5W.
*Corpo illuminante 840 LED Panel - UGR<19 - CRI>90 della Disano o similare.5500lm,
4000k, 42W.
*Faretto ad incasso Slim Lex 3 della Fosnova o similare. 1350lm-4000K-CRI 80, 18 W.
*Faretto ad incasso Slim Lex 2 della Fosnova o similare. 1800 lm-4000K-CRI 80, 18 W.
*Faretto ad incasso Velvet 2 - DLM FLEX della Fosnova o similare. 3796lm-4000K-CRI
80 42W.
*Applique Ines della Fosnova o similare. A LED 500 +300 lumen-3000K-CRI 80 –14W
*Corpo illuminante 840 LED Panel R- UGR<19 - CRI>90 della Disano o similare.4100lm,
4000k, 29W. in controsoffitto.Provvisto di dispositivo per la dimmerizzazione.Dim.
295x1195 mm
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*Corpo illuminante Fruttoluce6 a led della Beghelli o similare. Corpo in policarbonato.
2x0,5W, IP 55, autonomia 1 h.
*Corpo illuminante LOGIC LED PG della Esse-ci o similare. 34W, 4000 K, 3808 lumen.
CRI>80.
*Corpo illuminante BEN Medium IP40 PGdella Esse-ci o similare. per installazione a
plafone o in controsoffitto.Corpo in alluminio verniciato a polveri epossidiche. Diametro
307 mm. 25W, 4000 K, 2300 lumen. CRI>80.
*Bollard CITRINE SCHREDER o similare. IP 66 Modello MIDI a led; altezza 1m, 9W, 950
lumen.
*Corpo illuminante1554 Clessidra 5 LED luce diretta-indiretta della Disano o similare, da
20W. .Luce indiretta 240lm-4000K-CRI 80. Luce diretta 1300lm-4000K-CRI 80.
*Proiettore 1892 Rodio LED - 9657lm-700mA-4000K-CRI 70-85W della Disano o similare
*Proiettore 2890 Saturno – diffondente della Disano o similare.LED 19683lm-4000K-CRI
80-157 W.
*Corpo illuminante tipo Exiway Easyled della OVA SCHNEIDER o similare.Conforme alla
Norma CEI EN 60598-2-22. Conformità alla norma CEI EN 62471. Autonomia 1 h:
ricarica completa in 12 h. Batteria Ni-Cd per alta temperatura. Installazione a parete,
incasso, soffitto e controsoffitto.Flusso: 240 lm in emergenza-lampada24W
*Corpo illuminante CLICK SIGNAL della OVA SCHNEIDER o similare. Assorbimento:
8,5Va; leggibilità : 27 m. A Incasso, a soffitto, a Parete, a Bandiera. Sorgente luminosa a
LED Versione pernanente (SA).Autonomia 1h.Indicazione vie di esodo.
Per il calcolo delle quantità di corpi illuminanti necessari per i differenti ambienti si è fatto
riferimento alla seguente tabella:
DESTINAZIONE DELL’AMBIENTE
ILLUMINAMENTO Em (lx)
Emin/E UGRL Ra
Aree di vendita 300 0,4 22 80
Atrio 100 0,4 22 80
Area di parcheggio (coperto)
75 0,4 - 40
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Rampe di accesso (di giorno)
300 0,4 25 40
Rampe di accesso (di notte) 75 0,4 25 40
Bagni (illuminazione generale)
100 0,4 22 80
Zona buffet 300 0,6 22 80
Corridoi 100 0,4 25 80
Scale/ascensori 100 0,4 25 40
Cucina 500 0,6 22 80
Guardaroba 200 0,4 25 60
Lavanderia/stireria 300 0,6 25 80
Locali tecnici 200 0,4 25 60
Magazzini/depositi 100 0,4 25 60
Reception/portineria 300 0,6 22 80
Sala conferenze 500 0,6 19 80
Sala da pranzo - - - 80
Sala ricevimento - - - 80
Sala lettura 500 (300) 0,6 19 80
Uffici (ricezione) 300 0,6 22 80
Em = illuminamento medio mantenuto
Emin/E = rapporto tra illuminamento minimo e l’illuminamento medio (uniformità di
illuminamento)
UGRL = valore limite dell’indice UGR (Unified Glare Rating) per la limitazione
dell’abbagliamento
Ra = indice di resa del colore (minimo)raccomandati
F) IMPIANTO DI FORZA MOTRICE
L'impianto di forza motrice sarà realizzato in tubazione a vista all'interno del
controsoffitto, e/o sotto traccia; i posti lavoro idonei con gruppi presa a parete realizzati
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con prese schuko e prese ripasso e prese interbloccate nei locali tecnologici.
Le dorsali di alimentazione verranno realizzate con canalizzazioni metalliche a doppio
scomparto all'interno del controsoffitto; dalle dorsali principali si dipartiranno le tubazioni
in PVC e le elettroguaine che permettono di raggiungere tutti i gruppi presa, le prese di
servizio a parete e le varie alimentazioni.
Le tipologie di prese sono:
� Gruppo presa costituito da:
- n.1 presa bipasso 2P+T 10/16A, ad alveoli schermati, per spine standard Italia, articolo
bTicino o similare;
- n.1 presa 2P+T 10/16A, ad alveoli protetti con contatti laterali per spine standard
tedesco (Schuko), adatta anche per spine standard Italia, articolo della bTicino o
similare;
- n.1 interruttore I/O della bTicino o similare
Il sistema sarà completo di placca e supporto in tecno polimero serie MATIX articolo della
bTicino o similare. Sarà alimentato da conduttori CPR del tipo FG17 di sezione non
inferiore a 2,5 mmq e/o cavo multipolare 3G2,5 del tipo FG16OM16, euroclasse Cca-
s1b, d1, a1 in tubazione flessibile sottotraccia
� Gruppo presa in esecuzione IP55 costituito da:
- n.1 presa bipasso 2P+T 10/16A, ad alveoli schermati, per spine standard Italia, articolo
bTicino o similare;
- n.1 presa 2P+T 10/16A, ad alveoli protetti con contatti laterali per spine standard
tedesco (Schuko), adatta anche per spine standard Italia, articolo della bTicino o
similare;
- n.1 interruttore I/O della bTicino o similare
Prese serie Matix in contenitore tipo Idrobox
Sarà alimentato da conduttori CPR del tipo FG17 di sezione non inferiore a 2,5 mmq e/o
cavo multipolare 3G2,5 del tipo FG16OM16, euroclasse Cca- s1b, d1, a1 in tubazione
flessibile sottotraccia
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� Gruppo presa costituito da:
- n.1 presa bipasso 2P+T 10/16A, ad alveoli schermati, per spine standard Italia, articolo
bTicino o similare;
- n.1 presa 2P+T 10/16A, ad alveoli protetti con contatti laterali per spine standard
tedesco (Schuko), adatta anche per spine standard Italia, articolo della bTicino o
similare;
- n.1 interruttore I/O della bTicino o similare
-n° 1 presa dati RJ45
-n° 1 presa telefonica
Il sistema sarà completo di placca e supporto in tecno polimero serie MATIX articolo della
bTicino o similare ed alimentato con conduttori CPR del tipo FG17 di sezione non
inferiore a 2,5 mmq e/o cavo multipolare 3G2,5 del tipo FG16OM16, euroclasse Cca-
s1b, d1, a1 in tubazione flessibile sottotraccia
� Quadretto tipo Serie 68 Q-DIN della GEWISS o similare IP65 per la distribuzione di
energia in ambito terziario. disponibili in versione vuota o cablata, secondo la norma
internazionale IEC 61439. Composto da 20 moduli DIN e corredato di:
-N° 1 presa interbloccata CEE 2P+T da 16A
-N° 1 presa interbloccata CEE 3P+T da 16A
-N° 1 presa bipasso 2P+T 10/16A, ad alveoli schermati, per spine standard Italia
-N° 1 presa 2P+T 10/16A, ad alveoli protetti con contatti laterali per spine standard
tedesco (Schuko), adatta anche per spine standard Italia
-N° 1 interruttore magnetotermico differenziale 4x16A/6kA Id=0,03A
� Colonna Interlink della o similare Bticino 129001BA dalle seguenti caratteristiche:
colonna bifacciale sezione 120x120 mm - altezza regolabile da 2710 mm a 3700 mm -
colore bianco brillante, altezza 2710mm Larghezza 120mm, scomparti 2 Serie IT Interlink
Office colonna con corpo in alluminio colore bianco brillante - sezione 120x120mm -
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altezza variabile da 2710mm a 3700mm - due scomparti longitudinali indipendenti muniti
di guida DIN35 per installazione scatole portapparecchi e elementi di separazione
completo di
- n.2 prese bipasso 2P+T 10/16A, ad alveoli schermati, per spine standard Italia, articolo
bTicino o similare;
- n.4 prese 2P+T 10/16A, ad alveoli protetti con contatti laterali per spine standard
tedesco (Schuko), adatta anche per spine standard Italia, articolo della bTicino o
similare;
-N° 2 prese EDP RJ45
-N°2 prese telefonica
- n.2 interruttori 2x16/4,5kA Id=0,03A tipo “A”
Sarà completo di:sistema di distribuzione con cavo multipolare del tipo FG16OM16,
euroclasse Cca- s1b, d1, a1 in idonea canalizzazione in controsoffitto
G) CANALIZZAZIONI PRINCIPALI
La distribuzione principale delle linee elettriche dovrà avvenire all' interno di
canalizzazioni metalliche (CEI 23-31).
Le canalizzazioni metalliche saranno di tipo con zincatura sendzimir a caldo Z275
eseguita su lamiera d'acciaio DX51D secondo lo standard UNI EN 10142 e provviste di
coperchio e di tutti gli accessori quali curve e raccordi al fine di eliminare asperità e spigoli
(che possono essere pericolo di danneggiamento dei cavi in fase di posa) e garantire un
grado di protezione minimo IP4X.
Le canalizzazioni metalliche saranno opportunamente fissate alla struttura attraverso
apposite staffe. La sezione occupata dai cavi all'interno delle canalizzazioni non dovrà
superare la metà di quella disponibile come prescritto dalle norme CEI 64-8/5.
Tutte le derivazioni dovranno essere eseguite, tramite appositi morsetti, all'interno di
cassette di derivazione sia ad incasso che esterne.
H) Canalizzazioni Impianti Speciali
All'interno di alcune canalizzazioni utilizzate per la distribuzione degli impianti
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elettrici verranno installati i cavi utilizzati per gli impianti di rivelazione incendio, impianti
dati/telefonici, impianto diffusione sonora; ovviamente sarà previsto un setto di
separazione.
Per i tratti secondari e per le diramazioni alle apparecchiature si utilizzeranno, per gli
impianti speciali, tubazioni e/o canaline dedicate.
Ogni qual volta una canalizzazione dovesse attraversare un muro di separazione fra due
compartimenti antincendio diversi il foro di passaggio creato sarà richiuso attraverso
appositi materiali antincendio che potranno essere tolti ogni volta in cui l'impianto
dovesse essere oggetto di modifiche.
Essi saranno in tessuto minerale riempito con una combinazione di materiali in granuli
che si espandono con l'azione del calore diventando un blocco solido e resistente al
fuoco REI.
I) Cavidotti Interrati
Le tubazioni utilizzate saranno del corrugato per posa interrata a doppia parete e
resistenza allo schiacciamento non inferiore a 750 N rispondenti alla norma CE EN
50086-1 e CE EN 50086-2-4.
Per l'infilaggio dei cavi, si dovranno avere adeguati pozzetti sulle tubazioni interrate; il
distanziamento fra tali pozzetti resta stabilito di massima:
- ogni 30 m circa, se in rettilineo;
- ogni 15m circa, se è interposta una curva.
I cavi non dovranno subire curvature di raggio inferiore a 15 volte il loro diametro.
L) ILLUMINAZIONE
I cavi di alimentazione dei singoli corpi illuminanti saranno in cavo e/o condutture
con sezione minima di 1,5 mmq
l corpi illuminanti prescelti sono adeguati al tipo di installazione, sono resistenti alla
fiamma e all'accensione e garantiscono una illuminazione minima data dalle tabelle UNI
EN 12464.
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Qualora esistano pericoli di urti, gli apparecchi saranno protetti per costruzione contro
danneggiamenti meccanici e manomissioni.
Il grado di protezione dei corpi illuminati installati all'interno non sarà inferiore a IP2X
(IP4X se i componenti emettono archi o scintille) a condizione che sia rispettato il DM 26
giugno 1984 che impone una Classe di Reazione al Fuoco delle pareti e dei controsoffitti
in materiale incombustibile (classe O) o materiali che non possono bruciare (classe l).
Le tipologie dei corpi illuminanti utilizzati sono evidenziali sulle planimetrie di progetto
allegate.
L'alimentazione di sicurezza sarà automatica ad interruzione breve (0.5s), il dispositivo di
carica sarà di tipo automatico e tale da consentire la ricarica completa entro 12 ore (DM
19/08/96 art. 13.2).
L’illuminazione di sicurezza garantirà un illuminamento minimo, su un piano orizzontale
ad 1 m di altezza dal piano di calpestio, non inferiore a 5 lux in corrispondenza di scale e
alle porte e a 2 lux in ogni altro ambiente al quale abbia accesso il pubblico.
I percorsi e le uscite di sicurezza saranno segnalate attraverso plafoniere di emergenza
specifiche tipo S.A. (sempre accese) e con pittogramma indicante l’uscita o il percorso più
vicino all’esodo.
M) IMPIANTO DI FORZA MOTRICE
Le prese a spina ed i comandi in genere saranno installati secondo quanto previsto
dalle norme; in particolare non dovranno essere installate ad una altezza inferiore a:
− 17,5 cm se installate a parete;
− 7,0 cm se derivate da canalizzazioni o zoccoli;
− 4,0 cm se derivare da torrette sporgenti dal pavimento.
Le prese a spina saranno provviste di schermo di protezione degli alveoli attivi; ogni
circuito di alimentazione, dove sono collegate prese a spina, ha una protezione
differenziale con 0,03A.
Il grado di protezione dei componenti dell'impianto elettrico non sarà inferiore ad IP4X ad
esclusione di interruttori, prese e comandi .in genere che potranno avere un grado di
protezione IP2X.
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Ogni linea elettrica sarà protetta dal sovraccarico e dal corto circuito secondo quanto
indicato nella norma CEI 64.8 Va Edizione e successive varianti.
I cavi saranno tutti del tipo CPR, per livello di rischio tipo medio come da tabella allegata.
LIVELLI DI
LUOGHI INSTALLAZIONE CAVI RISCCHIO CAVI NON CPR CAVI CPR EUROCLASSE
Aerostazioni, stazioni ferroviarie, stazioni marittime,
metropolitane in tutto o in parte sotterranee. Gallerie stradali di FG10OM2 FG18OM18
lunghezza superiore a 500 m e ferroviarie superiori a 1000 m ALTO FG10M2 FG18M18 B2ca - s1a, d1, a1
FG10OM1 FG18OM16
FG10M1 FG18M16
Strutture sanitarie, locali di spettacolo e di intrattenimento in
genere, palestre e centri sportivi. Alberghi, pensioni, motel,
villaggi, residenze turistico - alberghiere. Scuole di ogni ordine, FG7OM1 FG16OM16
grado e tipo. Locali adibiti ad esposizione e/o vendita MEDIO FG7M1 FG16M16 Cca- s1b, d1, a1
all’ingrosso o al dettaglio. Aziende ed uffici con oltre 300 N07G9K FG17
persone presenti; biblioteche ed archivi, musei, gallerie,
esposizioni e mostre. Edifici destinati ad uso civile, con altezza
antincendio superiore a 24m.
Altre attività: Edifici destinati ad uso civile, con altezza BASSO
antincendio inferiore a 24 m, sala d’attesa, bar, ristorante, studio (cavi installati a FG7OR FG16OR16
medico fascio) FG7R FG16R16 Cca- s3, d1, a3
N07VK FS17
Altre attività: installazioni non previste negli edifici di cui sopra e BASSO
dove non esiste rischio di incendio e pericolo per persone e/o (cavi installati H07VK H07VK Eca
cose singolarmente) H07RNF H07RNF
Tutti i componenti quali prese o comandi in genere risponderanno alle seguenti
normative:
Componente Riferimento normativo
Comandi in genere CEI 23-9
Prese CEI 23-5 / CEI 23-50 / CEI 23-16
Supporti e placche CEI 23-9
N) IMPIANTO DI TERRA
Per l’impianto di terra si proverà alla verifica/adeguamento dell’impianto disperdente
esistente con realizzazione del nodo equipotenziale principale di edificio.
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O)IMPIANTO DI PROTEZIONE DALLE SCARICHE ATMOSFERICHE
Si è proceduto alla verifica del complesso in relazione al pericolo delle scariche
atmosferiche; si è utilizzato un apposito software con l’applicazione integrale nella Norma
CEI 81-10.
La verifica ha accertato che non vengono superati i valori tollerabili.
Pertanto SECONDO LA NORMA CEI EN 62305-2 LA STRUTTURA E' PROTETTA
CONTRO LE FULMINAZIONI.
P) NOTE TECNICHE
Gli impianti elettrici, dove non vengono specificati diversamente, dovranno essere
eseguiti utilizzando tubazioni in PVC aventi un diametro interno non inferiore a 16 mm,
opportunamente raccordate con curve e giunzioni in grado di garantire una protezione
minima di IP4X (IP65 se esterne); tutte le derivazioni dovranno essere eseguite all'interno
di opportuni cassetti tramite morsetti di giunzione.
Il diametro interno dei tubi sarà pari ad almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto
al fascio dei cavi in esso contenuti; deve essere sufficientemente grande da permettere di
sfilare e reinfilare i cavi in esso contenuti con facilità e senza che ne risultino danneggiati i
cavi stessi o i tubi.
Ad ogni brusca deviazione resa necessaria dalla struttura muraria dei locali, ad ogni
derivazione da linea principale a secondaria ed in ogni locale servito, la tubazione sarà
interrotta con cassette di derivazione.
Le cassette, nelle condizioni di installazione, sono tali che non è possibile introdurvi corpi
estranei; inoltre, deve risultare agevole la dispersione del calore in esse prodotta. Il
coperchio delle cassette deve offrire buone garanzie di fissaggio ed essere apribile solo
con attrezzo.
In presenza, nello stesso locale, di circuiti appartenenti a sistemi elettrici diversi, questi
devono essere protetti da tubi diversi e far capo a cassette separate. Tuttavia è ammesso
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collocare i cavi nello stesso tubo e far capo alle stesse cassette, purché essi siano isolati
per la tensione più elevata e le singole cassette siano internamente munite di diaframmi,
inamovibili, se non a mezzo di attrezzo, tra i morsetti destinati a serrare conduttori
appartenenti a sistemi diversi.
Gli impianti devono saranno realizzati secondo quanto prescritto dalla norma CEI 64/8
par. 751 ed in particolare:
− i componenti elettrici devono essere limitati a quelli necessari per l'uso degli
ambienti stessi, fatta eccezione per le condutture, le quali possono anche
transitare;
− nel sistema di vie d'uscita non devono essere installati componenti elettrici
contenenti fluidi infiammabili fatta eccezione per i condensatori incorporati negli
apparecchi;
− nei locali dove è presente il pubblico, i dispositivi di manovra, controllo e
protezione devono essere posti in luogo a disposizione del personale addetto o
racchiusi entro involucri apribili con chiave o attrezzo;
− tutti i componenti elettrici, sia nel loro funzionamento ordinario che in caso di
guasto non devono provocare l'incendio (prescrizioni della sezione 422 della CEI
64/8).
− gli apparecchi d'illuminazione devono inoltre essere mantenuti ad adeguata
distanza dagli oggetti illuminati, se questi ultimi sono combustibili, ed in
particolare per i faretti, ed i piccoli proiettori tale distanza deve essere:
• fino a 100 W: 0.5 m;
• da 100 a 300 W: 0.8 m;
• da 300 a 500 W: 1m.
Le condutture devono essere realizzate nel seguente modo:
− installare cavi multipolari provvisti di conduttori di protezione con guaina in gomma
FG7 o FG10 idoneamente marchiati;
− condutture realizzate con cavi unipolari o multipolari non provvisti di conduttore di
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protezione, contenuti in tubi protettivi o involucri non metallici, chiusi con grado di
protezione di almeno IP4X e di materiale resistente alle prove previste nella tabella
riportata nel commento alla sezione 422 della norma CEI 64/8 Va Edizione, qualora non
oggetto di relative norme e installati in vista (non incassati), assumendo per la prova del
filo incandescente 650 °C anziché 550 °C.
Il grado di protezione dell'impianto elettrico dovrà non essere inferiore ad IP4X ad
eccezione del tratto finale uscente dall'involucro per il necessario collegamento
all'apparecchio utilizzatore.
La distribuzione delle linee elettriche all'interno dei locali avverrà attraverso l'installazione
di una serie di quadri elettrici come da schema a blocchi allegato. I quadri saranno istallati
nelle posizioni definite nelle planimetrie allegate.
I quadri elettrici di distribuzione saranno costruiti secondo la norma CEI EN 60439 ed in
particolare:
− essere del tipo AS, quadro elettrico conforme ad un tipo o sistema costruttivo
prestabilito, o comunque senza scostamenti tali che ne modifichino in modo
determinante le prestazioni rispetto al quadro tipo provato secondo quanto prescritto
dalla norma;
− i quadri devono essere identificati da una targa indelebile con indicanti i seguenti dati:
• nome e marchio di fabbrica del costruttore,
• tipo, numero o altro mezzo di identificazione del quadro, l'identificazione dei
terminali deve essere eseguita in accordo con la norma CEI 16-2,
• le sezioni dei conduttori devono essere in accordo con la norma CEI 64-8;
• corrente nominale di corto circuito maggiore di quella prevista nel punto di
installazione (come da schemi elettrici)
• la protezione contro i contatti indiretti sarà eseguita con conduttore di protezione
separato o tramite parte conduttrici della struttura; la sezione dei conduttori di
protezione deve essere conforme alla norma CEI 64.8
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• essere corredato di certificato di collaudo con tutti i dati tecnici come previsto
dalla CEI EN 60439.
I quadri elettrici installati all'interno dei locali avranno le seguenti caratteristiche:
− carpenteria metallica (ovvero in pvc), in grado di resistere alle sollecitazioni
meccaniche, elettriche e termiche nonché agli effetti dell 'umidità che possono
verificarsi in servizio normale;
− i componenti incorporati nel quadro devono essere conformi alle relative Norme, adatti
alla loro particolare applicazione ed installati in accordo con le istruzioni del loro
costruttore;
− le dimensioni sono state definite in base alla apparecchiature da inserire, anche per il
corretto smaltimento del calore
− la realizzazione dei quadri elettrici sarà tale da consentirne una facile ispezionabilità
all'interno, onde permettere in caso di manutenzione o di aggiunte, una completa
accessibilità a tutti gli organi in esso contenuti;
− sarà tassativamente vietato l'uso di cavallotti; saranno pertanto impiegate barrette per
ciascuna fase e per il neutro protette contro i contatti accidentali;
− ogni circuito dovrà essere agevolmente identificabile e contrassegnato da targhetta
inamovibile, tutti i fili saranno marcati con segnafili.
I conduttori impiegati nell'esecuzione degli impianti saranno contraddistinti dalle
colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL 00722-74 e 00712. In
particolare, i conduttori di neutro e protezione saranno contraddistinti, rispettivamente ed
esclusivamente, con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo-verde. I conduttori di fase
devono essere contraddistinti in modo univoco per tutto l'impianto dai colori: nero, grigio
(cenere) e marrone.
P1) Sezioni minime e cadute di tensione ammesse
Le sezioni dei conduttori, calcolate in funzione della potenza impegnata e della
lunghezza dei circuiti (affinché la caduta di tensione non superi il valore del 4% della
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tensione a vuoto), sono state scelte tra quelle unificate. In ogni caso non sono superati i
valori delle portate di corrente ammesse, per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di
unificazione CEI UNEL 35024-70 e 35023-70.
Indipendentemente dai valori ricavati con le presenti indicazioni, le sezioni minime dei
conduttori di rame previste ed ammesse sono:
- 0,75 mm2 , per circuiti di segnalazione e telecomando;
- 2,5 mm2 , per illuminazione di base, derivazione per prese a spina per altri
apparecchi di illuminazione e per apparecchi con potenza unitaria inferiore
o uguale a 2 kW;
- 4 mm2 , per derivazione con o senza prese a spina per utilizzatori con potenza
unitaria superiore a 2 kW e inferiore o uguale a 3 kW;
P2) Sezione minima dei conduttori neutri
La sezione dei conduttori di neutro non deve risultare mai inferiore a quella dei
corrispondenti conduttori di fase nei circuiti monofase, qualunque sia la sezione dei
conduttori e, nei circuiti polifase, quando la sezione dei conduttori di fase sia inferiore o
uguale a 16 mm2 . Per conduttori in circuiti polifasi, con sezione superiore a 16 mm
2, la
sezione dei conduttori di neutro può essere ridotta alla metà di quella dei conduttori di
fase, col minimo tuttavia di 16 mm2 (per conduttori in rame), purché siano soddisfatte le
condizioni dell'art. 524.3 delle norme CEI 64-8;
P3) Sezione dei conduttori di terra e protezione
La sezione dei conduttori di protezione non risulta inferiore al valore ottenuto con la
formula:
K
tISp
2
=
con:
Sp = sezione del conduttore di protezione (mm 2)
I =valore efficace della corrente di guasto che può percorrere il conduttore di
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un guasto di impedenza trascurabile (A)
t = tempo di intervento del dispositivo di protezione (s)
K = coefficiente, il cui valore dipende dal materiale del conduttore di protezione,
dall'isolamento e dalle temperature iniziali e finali
I valori di K sono stati desunti dalle Tabelle 54B, 54C, 540 e 54E delle norme CEI 64 8/5.
Le sezioni minime dei conduttori di protezione, in alternativa alla formula sopra riportata,
sono state desunte dalla Tabella seguente, tratta dalle norme CEI 64-8/5 art. 543.1.2,
con le
prescrizioni riportate negli articoli successivi delle stesse norme CEI 64-8/5 relative i
conduttori di protezione.
SEZIONE MINIMA DEL CONDUTTORE DI PROTEZIONE
Sezione del conduttore di fase che alimenta la macchina o l’apparecchio
Conduttore di protezione facente parte dello stesso cavo o infilato nello stesso tubo del conduttore di fase
Conduttore di protezione non
facente parte dello stesso cavo e
non infilato nello stesso tubo del
conduttore di fase
mmq mmq mmq
Minore o uguale a 16 Sezione del conduttore di fase 2,5 se protetto meccanicamente 4 se non protetto meccanicamente
Maggiore di 16 e minore o uguale a 35
16 16
Maggiore di 35 Metà della sezione del conduttore di fase
Metà della sezione del conduttore di fase
I tubi da incasso saranno in materiale isolante autoestinguente, pieghevole, conformi alla
normativa CEI EN 50086-2-2 e saranno di colori diversi secondo il tipo di impianto per il
quale,sarà utilizzato:
o Nero: identificazione linee di distribuzione e forza;
o Verde: identificazione linee telefoniche;
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o Bianco: identificazione cavi coassiali per computer;
o Azzurro: identificazione linee citofonia e videocitofonia;
o Blu: identificazione linee di distribuzione luce ed energia solare;
o Marrone: identificazione linee luce d'emergenza ed allarme;
o Lilla: identificazione linee filodiffusione e hi-fi.
P4) Protezione contro i contatti indiretti
Devono essere protette contro i contatti indiretti tutte le parti metalliche accessibili
dell'impianto elettrico e degli apparecchi utilizzatori, normalmente non in tensione, ma
che, per cedimento dell'isolamento principale o per altre cause accidentali, potrebbero
trovarsi sotto tensione (masse).
All'impianto di terra devono essere collegati tutti i sistemi di tubazioni metalliche
accessibili di acqua, gas e altre tubazioni entranti nell'edificio, nonché tutte le masse
metalliche accessibili, di notevole estensione, esistenti nell'area dell'impianto elettrico
utilizzato re stesso.
P4.1) Protezione mediante doppio isolamento
In alternativa al coordinamento fra impianto di messa a terra e dispositivi di protezione
attiva, la protezione contro i contatti diretti sarà realizzata adottando macchine o
apparecchi con isolamento doppio o rinforzato per costruzioni o installazioni: apparecchi
di classe II.
In uno stesso impianto, la protezione con apparecchi di classe II può coesistere con la
protezione mediante messa a terra; tuttavia è vietato collegare intenzionalmente a terra le
parti metalliche degli apparecchi e delle altre parti dell'impianto di classe II.
P4.2) Protezione delle condutture elettriche
I conduttori che costituiscono gli impianti elettrici sono protetti contro le sovracorrenti
causate da sovraccarichi o da corto circuiti.
La protezione contro i sovraccarichi viene effettuata in ottemperanza alle prescrizioni
delle norme CEI 64-8 art. 433.
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In particolare, i conduttori sono scelti in modo che la loro portata (lz) sia superiore o
almeno uguale alla corrente di impiego (Ib) (valore di corrente calcolato in funzione della
massima potenza da trasmettere in regime permanente). Gli interruttori automatici
magnetotermici, da installare a loro protezione, hanno una corrente nominale (In)
compresa fra la corrente di impiego del conduttore e la sua portata nominale (Iz) ed una
corrente di funzionamento (lr) minore o uguale a 1,45 volte la portata (Iz).
In tutti i casi devono essere soddisfatte le seguenti note relazioni:
Ib ≤ ln ≤ lz
If ≤ 1,45 Iz
La seconda delle due disuguaglianze sopra indicate è automaticamente soddisfatta nel
caso di impiego di interruttori automatici conformi alle norme CEI 23-3 e CEI 17-5.
Gli interruttori automatici magnetotermici devono interrompere le correnti di corto circuito
che possono verificarsi nell'impianto, in modo tale da garantire che, nel conduttore
protetto, non si raggiungano temperature pericolose secondo la relazione:
I2 t ≤ k
2S
2
norma CEI 64-8, art. 434.4.
Essi devono avere un potere di interruzione almeno uguale alla corrente di corto circuito
presunta nel punto di installazione.
Ciò premesso si è proceduto, ai fini del calcolo preliminare dell’intero impianto,
procedendo, preliminarmente, all’analisi dei carichi.
Per determinare le correnti di impiego (Ib) dei singoli circuiti terminali sono stati adottati i
seguenti criteri:
1. Circuiti luce
Si è fatto riferimento alla potenza nominale delle lampade; per ogni linea è stato
considerato un coefficiente di contemporaneità unitario.
2. Circuiti F.M. di servizio
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Tra i carichi significativi si segnalano:
− Apparati per la climatizzazione
− Apparati per la produzione di ACS
− Pompe di pressurizzazione idrica
− Ascensore
Per questi ultimi si è fatto riferimento alle potenze delle singole apparecchiature desunte
dalle specifiche delle case costruttrici.
Il calcolo delle cadute di tensione delle varie linee è stato effettuato con la seguente
relazione:
∆V= (v x L x I)/1000
nella quale
− ∆V è la caduta di tensione in volt;
− V è la caduta di tensione unitaria relativa al cavo prescelto;
− I è l’intensità della corrente elettrica a carico della linea;
− L è la lunghezza della linea
Il valore della caduta di tensione percentuale è stao calcolato con la relazione:
∆V%= (∆V x 100)/Ve
con Ve tensione di esercizio
I valori di v sono stati desunti dalla tabella CEI-UNEL; in essa v è determinata con la
seguente relazione (per correnti e lunghezza unitarie):
)cos( ϕϕ XsenRkxv +=
nella quale R è la resistenza, X la reattanza, cosϕ il fattore di potenza e k un coefficiente
pari a 2 per le linee monofasi e pari a 1,73 per linee trifasi.
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IMPIANTO FOTOVOLTAICO
A)PREMESSA
E’ prevista la realizzazione di un impianto fotovoltaico da installare sulla copertura di del
fabbricato; il generatore fotovoltaico sarà costituito da 240 moduli (potenza di ciascuno
modulo: 300 Wp) per una potenza complessiva nominale di 72,0 kWp.
B) PRODUZIONE DEL GENERATORE FOTOVOLTAICO
Per i calcoli preliminari relativi alla producibilità elettrica e termica si è partiti dai seguenti
dati di base:
Località: NAPOLI (Bagnoli)
Latitudine: 40° 49' 15” N
Longitudine: 14° 10' 01” E
Dati Irraggiamento utilizzati: UNI 10349
Metodologia scomposizione radiazione diretta/diffusa: UNI 10349
Fattore di albedo: 0.3
Angolo di TILT : 30°
Angolo di AZIMUT: 0°
Di seguito si allegano i calcoli effettuati con idonei software per determinare la produzione
del sistema fotovoltaico.
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Valori di irraggiamento sul piano orizzontale:
Mese
gennaio 1,86 57,7 0,83 25,8
febbraio 2,67 75,3 1,11 31,4
marzo 3,86 119,7 1,50 46,5
aprile 5,25 157,5 1,86 55,8
maggio 6,58 204,1 2,06 63,7
giugno 7,31 219,2 2,06 61,7
luglio 7,56 234,2 1,83 56,8
agosto 6,64 205,8 1,67 51,7
settembre 4,94 148,3 1,50 45,0
ottobre 3,56 110,2 1,14 35,3
novembre 2,11 63,3 0,89 26,7
dicembre 1,61 49,9 0,75 23,3
Energia Totale
(kWh/mq/giorno)
Energia Totale
(kWh/mq/mese)
Energia Diffusa
(kWh/mq/giorno)
Energia Diffusa
(kWh/mq/mese)
Valori di irraggiamento sul piano inclinato:
Mese
gennaio 2,93 90,7 25,8 28,5%
febbraio 3,70 104,5 31,4 30,0%
marzo 4,66 144,4 46,5 32,2%
aprile 5,55 166,4 55,8 33,5%
maggio 6,32 195,9 63,7 32,5%
giugno 6,70 200,9 61,7 30,7%
luglio 7,07 219,0 56,8 25,9%
agosto 6,79 210,5 51,7 24,5%
settembre 5,76 172,9 45,0 26,0%
ottobre 4,90 151,9 35,3 23,2%
novembre 3,25 97,4 26,7 27,4%
dicembre 2,62 81,2 23,3 28,6%
Energia Totale
(kWh/mq/giorno)
Energia Totale
(kWh/mq/mese)
Incidenza Energia
Diffusa
Energia Diffusa
(kWh/mq/mese)
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Analisi di producibilità:
Perdite impianto:
gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno
perdite per temperatura -3,1% -3,2% -4,6% -6,2% -8,2% -10,7%
perdite per riflessione -3,0% -3,0% -3,0% -3,0% -3,0% -3,0%
perdite per sporcamento -1,0% -1,0% -1,0% -1,0% -1,0% -1,0%
perdite per liv. di irraggiamento -2,2% -2,2% -2,2% -2,2% -2,2% -2,2%
perdite per mismatching -1,8% -1,8% -1,8% -1,8% -1,8% -1,8%
perdite nei cavi -2,0% -2,0% -2,0% -2,0% -2,0% -2,0%
perdite inverter -5,0% -5,0% -5,0% -5,0% -5,0% -5,0%
perdite per ombreggiamento -22,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0%
altre perdite di sistema 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0%
luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre
perdite per temperatura -12,2% -12,1% -10,6% -8,2% -5,9% -4,0%
perdite per riflessione -3,0% -3,0% -3,0% -3,0% -3,0% -3,0%
perdite per sporcamento -1,0% -1,0% -1,0% -1,0% -1,0% -1,0%
perdite per liv. di irraggiamento -2,2% -2,2% -2,2% -2,2% -2,2% -2,2%
perdite per mismatching -1,8% -1,8% -1,8% -1,8% -1,8% -1,8%
perdite nei cavi -2,0% -2,0% -2,0% -2,0% -2,0% -2,0%
perdite inverter -5,0% -5,0% -5,0% -5,0% -5,0% -5,0%
perdite per ombreggiamento 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% -22,7% -27,2%
altre perdite di sistema 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0%
Efficienza di sistema:
gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno
83,2% 83,2% 81,9% 80,6% 78,9% 76,7%
luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre
75,4% 75,5% 76,8% 78,8% 80,8% 82,5%
Mesi
Mesi
Mesi
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Producibilità:
gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno
energia irr. sui moduli (kWh/mq) 90,74 104,47 144,42 166,43 195,87 200,92
energia persa per ombr. (kWh/mq) 20,63 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
energia utile (kWh/mq) 70,11 104,47 144,42 166,43 195,87 200,92
efficienza di sistema 0,83 0,83 0,82 0,81 0,79 0,77
Producibilità (kWh/kWp) 58,35 86,89 118,31 134,09 154,50 154,02
luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre
energia irr. sui moduli (kWh/mq) 219,03 210,46 172,86 151,88 97,42 81,18
energia persa per ombr. (kWh/mq) 0,00 0,00 0,00 0,00 22,16 22,05
energia utile (kWh/mq) 219,03 210,46 172,86 151,88 75,27 59,14
efficienza di sistema 0,75 0,75 0,77 0,79 0,81 0,82
Producibilità (kWh/kWp) 165,14 158,89 132,75 119,72 60,82 48,76
Valori Annui:
Producibilità annua (kWh/kWp) 1392,2
Efficienza di sistema 78,6%
Perdite per ombreggiamento 3,5%
Mesi
Mesi
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0,0
20,0
40,0
60,0
80,0
100,0
120,0
140,0
160,0
180,0
Producibilità impianto (kWh/kWp)
0,0
20,0
40,0
60,0
80,0
100,0
120,0
140,0
160,0
180,0
Producibilità impianto (kWh/kWp)
Pertanto la produzione annua stimata (Es) risulta pari a:
Es = 1392,2 kWh/kWp x 72,0 kWp = 100238,4 kWh
C) TIPOLOGIA D’IMPIANTO – NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO L’impianto, oggetto del presente progetto, si propone, come detto, di conseguire un
significativo risparmio energetico mediante il ricorso alla fonte energetica alternativa
solare.
Per l’aspetto elettrico è prevista la realizzazione di un impianto fotovoltaico collegato in
parallelo alla rete di distribuzione dell’energia elettrica; pertanto in base alla norma CEI
64/8, tale impianto è da considerarsi classificato in categoria 1a
e la messa a terra sarà:
o Lato corrente continua (CC) del tipo IT con tutte le parti attive isolate da terra e le
masse metalliche collegate all’impianto di terra dell’utente;
o Lato corrente alternata (CA) del tipo TT.
Le principali normative e leggi di riferimento per la progettazione dell’impianto fotovoltaico
sono le seguenti:
• norme CEI/IEC per la parte elettrica convenzionale
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• conformità al marchio CE per i componenti dell’impianto
• norme CEI/IEC e/o JRC/ESTI per i moduli fotovoltaici
• norme UNI/ISO per la parte meccanico/strutturale
• Dlg.s. 626/1994 per la sicurezza e la prevenzione infortuni sul lavoro
• DM 37/08 per la sicurezza elettrica
• Unificazioni Società Elettriche (ENEL e/o altre) per le interfacce con la rete
elettrica.
Un elenco sintetico della normativa applicabile è riportato di seguito; l'elenco normativo è
riportato soltanto a titolo di promemoria non esaustivo:
• CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V
in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua;
• CEI 11-20: Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuità collegati
a reti di I e II categoria;
• CEI EN 60904-1: Dispositivi fotovoltaici Parte 1: Misura delle caratteristiche
fotovoltaiche tensione-corrente;
• CEI EN 60904-2: Dispositivi fotovoltaici - Parte 2: Prescrizione per le celle
fotovoltaiche di riferimento;
• CEI EN 60904-3: Dispositivi fotovoltaici - Parte 3: Principi di misura per sistemi
solari fotovoltaici per uso terrestre e irraggiamento spettrale di riferimento;
• CEI EN 61727: Sistemi fotovoltaici (FV) – Caratteristiche dell'interfaccia di
raccordo con la rete;
• CEI EN 61215: Moduli fotovoltaici in silicio cristallino per applicazioni terrestri.
Qualifica del progetto e omologazione del tipo;
• CEI EN 61000-3-2: Compatibilità elettromagnetica (EMC) - Parte 3: Limiti Sezione
2: Limiti per le emissioni di corrente armonica (apparecchiature con corrente di
ingresso = 16 A per fase);
• CEI EN 60555-1: Disturbi nelle reti di alimentazione prodotti da apparecchi
elettrodomestici e da equipaggiamenti elettrici simili-Parte 1
• Definizioni; CEI EN 60439-1-2-3: Apparecchiature assiemate di protezione e
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manovra per bassa tensione;
• CEI EN 60445: Individuazione dei morsetti e degli apparecchi e delle estremità dei
conduttori designati e regole generali per un sistema alfanumerico;
• CEI EN 60529: Gradi di protezione degli involucri (codice IP);
• CEI EN 60099-1-2: Scaricatori;
• CEI 20-19: Cavi isolati con gomma con tensione nominale non superiore a
450/750 V;
• CEI 20-20: Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale non superiore a
450/750 V;
• CEI 81-10: Protezione delle strutture contro i fulmini;
• CEI 81-3: Valori medi del numero di fulmini a terra per anno e per chilometro
quadrato;
• CEI 81-4: Valutazione del rischio dovuto al fulmine;
• CEI 0-2: Guida per la definizione della documentazione di progetto per impianti
elettrici;
• CEI 0-3: Guida per la compilazione della documentazione secondo il DM n. 37/08;
• UNI 10349: Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati climatici.;
• CEI EN 61724: Rilievo delle prestazioni dei sistemi fotovoltaici. Linee guida per la
misura, lo scambio e l'analisi dei dati;
• IEC 60364-7-712 Electrical installations of buildings - Part 7-712: Requirements for
special installations or locations Solar photovoltaic (PV) power supply systems.
Le opere e installazioni saranno eseguite a regola d’arte in conformità alle Norme
applicabili CEI, IEC, UNI, ISO vigenti, anche se non espressamente richiamate nel
seguito.
D) ASPETTI TECNICI E DESCRITTIVI
Il tipo di inverter utilizzato è in grado di seguire il punto di massima potenza del proprio
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campo fotovoltaico sulla curva I-V caratteristica (funzione MPPT), costruendo l'onda
sinusoidale in uscita con la tecnica PWM, che permette di contenere l’ampiezza delle
armoniche entro valori accettabili.
L’uscita dal parallelo degli inverter, a 400 Vca trifase + N, è collegata alla rete elettrica
della edificio, nel power center.
Per il collegamento in parallelo alla rete elettrica esistente, l'impianto sarà provvisto di
protezioni che ne impediscono il funzionamento in isola elettrica, così come previsto dalla
norma CEI 11-20 e dalle prescrizioni del distributore DK 5940.
Inoltre l’impianto FV verrà disconnesso dalla rete elettrica di distribuzione quando i valori
di funzionamento relativi a tensione e frequenza di rete dovessero uscire dall’intervallo di
valori definito di seguito:
- minima tensione: 0,8 Vn (tempo di intervento 0,2 s);
- massima tensione: 1,2 Vn (tempo di intervento 0,15 s);
- minima frequenza 49,7 Hz (tempo di intervento 0,0 s) (senza ritardo intenzionale);
- massima frequenza: 50,3 Hz (tempo di intervento 0,0 s) (senza ritardo
intenzionale).
Il collegamento alla rete elettrica di distribuzione avverrà tramite l’utilizzo dei dispositivi di
interfaccia (CT) e generale.
Il dispositivo di interfaccia sarà unico e costituito da un contattore CT che interrompe la
linea trifase in uscita dal quadro di parallelo; ad idoneo contattore sono asservite le
protezioni sulle grandezze elettriche già menzionate secondo i valori di funzionamento
indicati precedentemente.
Tali protezioni saranno contenute in un unico pannello di interfaccia rispondente ai
requisiti e conforme alle caratteristiche indicate nelle tabelle di unificazione Enel DV 1604.
L’utilizzo dell’apparecchiatura di protezione DV 604 e del dispositivo di interfaccia sono
imposte dalle normative vigenti e dalle prescrizioni del distributore; il loro utilizzo è
pertanto indispensabile per la connessione in rete dell’impianto.
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Ai fini delle verifiche e del dimensionamento dell’impianto è stato scelto un pannello
modello AVP 300 HM della AVProject o similare mentre per l’inverter trifase Sunny
Tripower modello 10000TL o similare.
Le verifiche da effettuare sono le seguenti:
•verifica sulla tensione CC
•verifica sulla corrente CC
•verifica sulla potenza
Di seguito si riporta la verifica del corretto accoppiamento tra i moduli fotovoltaici ed
inverter.
a) TENSIONI
La massima tensione a vuoto di stringa non deve superare la massima tensione tollerata
dall’inverter
La tensione MPP minima di stringa non deve essere inferiore alla minima tensione
dell’MPPT dell’inverter :
La tensione MPP massima di stringa non deve superare la massima tensione dell’MPPT
dell’inverter
b) CORRENTE
Il valore della corrente MPP massima della stringa che alimenta ogni inverter non deve
superare la corrente in ingresso massima dell’inverter.
c) POTENZA
La potenza nominale dell’ inverter installato non deve essere inferiore al 95% della
potenza di picco del generatore fotovoltaico e non superiore al 120% della stessa.
Quadro di parallelo inverter e interfaccia
All'interno di tale quadro si effettua il collegamento in parallelo alla rete elettrica del
generatore fotovoltaico, costituito dai dispositivi di protezione e sezionamento dell'energia
in conformità alla normativa vigente e alle prescrizioni dell'ente distributore dell'energia
elettrica.
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E) CRITERI DI DIMENSIONAMENTO
• Portata delle condutture
La corrente trasportata dai conduttori nell'esercizio ordinario non deve far superare ai
conduttori stessi la temperatura limite stabilita nelle rispettive Norme in relazione al tipo di
isolante usato.
• Isolamento dei cavi
I cavi utilizzati per la realizzazione dell'impianto sono del tipo “solare” per le linee
elettriche dal generatore fotovoltaico agli inverter, ovvero conformi alla Norma CEI 20-67
siglati FG21M21 0.6/1kV; da quest’ultimi verso i misuratori e la rete si utilizzeranno cavi
multipolari CPR.
• Sezione minima dei cavi
Per la scelta dei cavi da usare in relazione alle condizioni di impiego ci si è attenuto alle
prescrizioni della Normativa CEI, raccomandazioni sulla scelta e installazione dei cavi
contenute nelle Norme CE e secondo i criteri di unificazione e di dimensionamento
riportati nelle Tabelle CEI UNEL. Per ogni tipo di cavo la sezione minima da usare è
quella specificata nelle rispettive Norme.
I conduttori di neutro devono avere una sezione non inferiore a quella dei corrispondenti
conduttori di fase ad eccezione dei circuiti polifase con conduttori di fase superiore a 16
mrn2, nel cui caso può essere ridotta fino alla metà di quella dei conduttori di fase col
minimo tuttavia di 16 mm2 (rame) purché siano soddisfatte le seguenti condizioni:
- il carico sia essenzialmente equilibrato e comunque il neutro di sezione ridotta assicuri
la necessaria portata in servizio ordinario;
- sia assicurata la protezione contro le sovracorrenti.
In merito alla protezione del neutro, è vietato installare dispositivi di protezione che
possano interrompere il neutro senza aprire contemporaneamente il conduttore o i
conduttori di fase.
• Colore distintivo dei cavi
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I conduttori impiegati nell'esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle
colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL.
In particolare, i conduttori di neutro e protezione dovranno essere contraddistinti
rispettivamente ed esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo-verde; i
circuiti in c.c. saranno chiaramente siglati con indicazione del positivo con "+" e del
negativo con “-”
• Sezione minima dei conduttori di terra e di protezione
Le sezioni dei conduttori di terra e di protezione, cioè dei conduttori che collegano al
dispersore di terra le parti da proteggere contro i contatti indiretti, non devono essere
inferiori a quelle indicate nella Norma CEI 64-8.
In particolare per i conduttori di protezione le sezioni minime devono essere:
- sezione del conduttore di protezione uguale al conduttore di fase aventi sezione
inferiore a 16 mm2 e conduttore di protezione facente parte dello stesso cavo o infilato
nello stesso tubo del conduttore di fase;
- sezione del conduttore di protezione pari a 16 rnm2 per conduttore di fase maggiore di
16 mm2 e minore o uguale a 35 mm
2 e conduttore di protezione facente parte dello
stesso cavo o infilato nello stesso tubo del conduttore di fase;
- sezione del conduttore di protezione pari alla metà del conduttore di conduttore di fase
maggiore a 35 mm2;
- la sezione di ogni conduttore di protezione che non faccia parte della conduttura di
alimentazione non deve essere, in ogni caso, inferiore a 2,5 mm2 se e prevista una
protezione meccanica; 4 mm2 se non è prevista una protezione meccanica.
Per il conduttore di terra la sezione deve essere non inferiore a quella dei conduttori di
protezione di cui ai punti precedenti e con i seguenti valori minimi:
- per i conduttori di rame protetti meccanicamente e contro la corrosione il valore minimo
ditale sezione deve essere non inferiore a 16 mm2 (rame);
- per i conduttori di cui sopra, ma non protetti contro la corrosione, la sezione minima
deve essere non inferiore a 25 mm2 (rame).
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Per quanto non espressamente menzionato si rimanda alla Norma CEI 64-8.
• Caduta di tensione
Una eccessiva caduta di tensione determina elevate perdite di energia attraverso i cavi
pregiudicando l'efficienza dell'impianto fotovoltaico.
I cavi, quindi, sono stati scelti per non superare l'1% della tensione nominale della
sezione in CC tra la stringa di moduli fotovoltaici più sfavorita e l'inverter e l'1 % della
tensione nominale del lato CA tra l'inverter e il contatore di produzione. Il valore della
caduta di tensione lato CC è stato determinato mediante la seguente formula:
∆U = k x In x L x R
Il valore della caduta di tensione lato CA è determinato mediante la seguente formula:
∆U= k x In x L x (Rcosφ +Xsenφ)
dove:
I = corrente nominale;
k = coefficiente pari a 2 per circuiti monofasi e 1,73 per i circuiti trifasi;
L = lunghezza della linea;
R = resistenza del cavo;
X = reattanza del cavo;
cos φ = fattore di potenza.
• Tubazioni e canali
Il riempimento di canali e passerelle non supererà il 50% dello spazio disponibile (non
sono ammesse giunzioni all'interno dei canali e passerelle).
Tutti i tubi di materiale termoplastico sono del tipo pesante (rigido o flessibile).
• Vicinanza a condutture di servizi non elettrici
Quando una conduttura elettrica sia posta nelle immediate vicinanze di una conduttura
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non elettrica, devono essere soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:
- le condutture elettriche devono essere protette in modo adeguato contro i pericoli che
potrebbero derivare dalla presenza di condutture di altri servizi;
- la protezione contro i contatti indiretti deve essere assicurata in accordo con le
prescrizioni della Norma CEI 64-8 contro i contatti indiretti, considerando le condutture
metalliche non elettriche come masse estranee.
o Collegamento equipotenziale principale
Devono essere collegati al collettore o nodo principale di terra:
- i conduttori di protezione;
- i conduttori equipotenziali principali;
- il conduttore di terra;
- le parti strutturali metalliche dell'impianto fotovoltaico.
o Sezioni minime dei conduttori equipotenziali principali
I conduttori equipotenziali principali devono avere una sezione non inferiore a metà di
quella del conduttore di protezione principale dell'impianto con un minimo di 6 mm2.
• Protezione contro i contatti diretti
Contro i contatti diretti vengono utilizzati appropriati involucri con gradi di protezione,
isolamento e resistenza meccanica scelti in base alla normativa vigente e al luogo di
utilizzo.
Le parti attive saranno collocate all'interno di custodie fornite di grado di protezione
minimo non inferiore a IP55.
Le superfici orizzontali delle custodie hanno un grado di protezione minimo non inferiore a
IP55. Il grado di protezione dovrà essere in ogni caso idoneo al luogo di utilizzo.
Per Protezione contro i contatti indiretti, contro il sovraccarico e contro il cortocircuito si
riimanda a quanto specificato nella sezione impianti elettrici.
• Protezione contro gli effetti delle scariche atmosferiche
L'impianto fotovoltaico non influisce sulla forma e volumetria dell'edificio e pertanto non
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aumenta la probabilità di fulminazione diretta sulla struttura.
L'inserzione di SPD (scaricatori di sovratensione) lato corrente alternata tuttavia
garantisce una migliore protezione dei componenti dell'impianto contro eventuali
sovratensioni indotte da fulminazioni indirette che eventualmente potrebbero abbattersi in
prossimità dell'impianto stesso.
Gli inverter contengono al loro interno, sul lato corrente continua, protezioni da
sovratensioni; pur tuttavia sono previsti SPD all’arrivo delle linee al campo FV.
• Struttura di appoggio moduli
I moduli fotovoltaici sono fissati per mezzo di apposite strutture metalliche in grado di
consentire il montaggio e lo smontaggio di ciascun modello in maniera indipendente dalla
presenza o meno di quelli contigui.
La sopraelevazione dei moduli rispetto al piano di riferimento consente il passaggio di
aria favorendo la ventilazione retrostante dei moduli e il miglioramento dell’efficienza degli
stessi.
La struttura di sostegno dei moduli è calcolata per resistere alle sollecitazioni di carico
permanente dovute al peso dei moduli, delle strutture e ai sovraccarichi dovuti a neve e
spinta del vento.
Tale struttura è composta da profili trasversali i quali sono ancorati alla lamiera grecata
sottostante per mezzo di opportuni attacchi.
I materiali utilizzati saranno in alluminio anodizzato e acciaio inox.
I moduli fotovoltaici devono avere caratteristiche meccaniche adeguate, tali da sopportare
i carichi di neve e vento, così come la struttura dovrà essere fissata in modo tale da non
compromettere la stabilità dell’impianto.
La struttura metallica di sostegno verrà regolarmente collegata all’impianto di terra.
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IMPIANTI SPECIALI
IMPIANTO DI DIFFUSIONE SONORA EVAC
In obbligo alle disposizioni normative è previsto un impianto “EVAC”; a tal fine si propone
un sistema articolato ed altamente performante, il Sistema Evac della TUTONDO o
similare , che permette la gestione del piano di evacuazione del complesso in caso di
emergenza, conformemente alle norme vigenti.
il sistema rappresenta la soluzione ideale per soddisfare le esigenze di comunicazione
dei messaggi di allarme. Nell’evacuazione degli edifici la sicurezza delle persone è un
fattore d’importanza vitale, e la chiarezza delle istruzioni del messaggio con una buona
intelligibilità sono determinanti nel abbreviare il tempo di evacuazione delle persone
presenti nell’edificio.
Il Sistema Evac previsto espandibile e versatile permette, inoltre, l’utilizzo dell’impianto
per la diffusione di messaggi microfonici generali o selettivi (Paging) e musica di
sottofondo (BGM). Il sistema prevede unità supplementari quali microfoni di emergenza
generali e postazioni complete di visualizzazione e selezione delle zone sia del microfono
che dei messaggi di emergenza.
Il sistema permette la selezione fino a 16 sorgenti audio: ingressi audio analogici e digitali
centralizzati e un programma locale musicale o microfonico di chiamata su ogni zona
selezionabile. L’alimentazione del sistema avviene tramite rete elettrica ed in caso di
black out interviene un dispositivo,certificato secondo la norma EN54-4, in grado di
alimentare tutto l’impianto per il tempo stabilito dal piano di emergenza (30 minuti).
E’ stato previsto l’aumento del numero e potenza dei diffusori per permettere una
maggiore intelligibilità dei messaggi e per poter utilizzare il sistema stesso anche per
conferenze.
Il sistema di allarme vocale per scopi d'emergenza dovrà avvisare gli occupanti di un
pericolo che può richiedere la loro evacuazione dall'edificio in condizioni di sicurezza e in
modo ordinato. Esso dovrà funzionare in modo automatico e/o manuale. Pertanto le
apparecchiature per avvisare gli occupanti dell'edificio dovranno funzionare dopo che il
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pericolo è stato individuato. Il sistema dovrà funzionare come parte di un sistema fisso di
rivelazione e di segnalazione allarme d'incendio oppure dovrà funzionare assieme ad altri
sistemi di rilevazione delle emergenze.
Esso fa riferimento ai seguenti Riferimenti normativi principali:
-UNI ISO 7240-19:2010: Sistemi fissi di rivelazione e di segnalazione allarme d’incendio-
Parte 19: Progettazione, installazione, messa in servizio, manutenzione ed esercizio dei
sistemi di allarme vocale per scopi d’emergenza
-UNI EN 54-4: Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio - Parte 4:
Apparecchiatura di alimentazione
-UNI EN 54-16: Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio – Parte 16:
Apparecchiatura di controllo e segnalazione per i sistemi di allarme vocale.
-UNI EN 54-24: Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio - Parte 24:
Componenti di sistemi di allarme vocale – Altoparlanti
Modalità di funzionamento del sistema
Il sistema di evacuazione permetterà la trasmissione di informazioni intelligibili sulle
misure da adottare per la protezione della vita in una o più zone di altoparlanti
d'emergenza. I segnali acustici d'allarme saranno distribuiti attraverso le zone
acusticamente distinguibili mediante un sistema di altoparlanti.
Il sistema è in grado di soddisfare i criteri seguenti:
a) Quando viene attivato un allarme, il sistema deve immediatamente disabilitare o
escludere eventuali funzioni non collegate a una condizione d'allarme (come chiamate
automatiche, musica o annunci generali preregistrati trasmessi nelle zone con altoparlanti
che richiedono trasmissioni di messaggi d'emergenza
b) A meno che non sia danneggiato in seguito all'emergenza, o a interventi di riparazione
o manutenzione, il sistema deve sempre essere disponibile per il funzionamento
c) il sistema deve essere in grado di trasmettere segnali d'allarme e messaggi vocali a
una o più aree simultaneamente; deve esservi almeno un segnale d'allarme alternato a
uno o più messaggi vocali a tale scopo.
d) Tutti i messaggi devono essere chiari, brevi, non ambigui e, se possibile, pianificati
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anticipatamente.
e) Il contenuto di tutti i messaggi e la lingua usata devono essere specificati e/o approvati
dal Committente e dalle autorità competenti.
L’impianto di evacuazione audio sarà diviso in zone di altoparlanti d'emergenza.
Nel determinare le zone di altoparlanti d'emergenza, sono stati applicati i seguenti criteri:
a) L'intelligibilità dei messaggi trasmessi in una zona non deve essere ridotta al di sotto
delrequisito del punto 5.7 della UNI ISO 7240-19:2010 dalla trasmissione di messaggi in
altre zone o da più di una sorgente.
b) Una singola zona di rivelazione incendio non deve contenere più di una zona di
altoparlanti d'emergenza.
Per l'uso non d'emergenza, una zona di altoparlanti d'emergenza può essere suddivisa in
zone più piccole.
Uscita degli altoparlanti
In tutte le posizioni all'interno della zona di altoparlanti d'emergenza dove i segnali
d'allarme sono trasmessi agli occupanti dell'edificio, il livello di pressione sonora, durante
le fasi di "attivazione" dei segnali acustici d'allarme, deve essere maggiore di almeno
10dB del livello di pressione sonora ambientale in un arco di tempo di 60 s e non deve
essere minore di 65dBA né maggiore di 105dBA nella posizione degli ascoltatori.
Installazione degli altoparlanti
Gli altoparlanti devono essere montati in modo permanente.
Ogni conduttore in entrata e in uscita dello stesso potenziale deve essere collegato a una
vite separata o a un dispositivo di bloccaggio su una morsettiera. Le morsettiere devono
essere fissate saldamente all'altoparlante. Devono essere necessari attrezzi o
attrezzature speciali per scollegare i conduttori dalla morsettiera.
Il cablaggio delle apparecchiature per il sistema di evacuazione audio deve essere
separato e distinto dai circuiti di alimentazione e di illuminazione.
I sistemi di cablaggio seguenti, inclusi i cavi, le giunzioni, i terminali e i meccanismi di
fissaggio, devono essere progettati per resistere al fuoco per 30 min in conformità alla
IEC60331- 23.
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In particolare, poi, la Normativa EN 60849, che ha per titolo “ SISTEMI
ELETTROACUSTICI APPLICATI Al SERVIZI DI EMERGENZA”, indica chiaramente i
principi tecnici da adottare negli impianti ed apparecchiature destinati a gestire gli annunci
per una rapida ed ordinata mobilitazione degli occupanti di aree interne o esterne in
edifici che dovessero venire a trovarsi in situazioni di emergenza.
Per ottemperare alle normative, il sistema di amplificazione per la diffusione della musica
di sottofondo e di messaggistica generica, l’impianto proposto sarà in grado di controllare
le seguenti funzioni principali:
- controllo dell’ effettivo funzionamento degli amplificatori
- efficienza delle linee di alimentazione altoparlanti distribuiti nelle zone in cui e suddiviso
l’ impianto
- efficienza della/e basi microfoniche destinate all’ invio degli annunci
- invio in modalità manuale/automatica degli annunci di emergenza
- attivazione degli amplificatori di scorta nel caso di guasto su quelli in servizio,
- garantire l’ intelligibilità del messaggi di emergenza indipendentemente dal rumore di
fondo presente
nell’ ambiente
- generare messaggi di allarme preceduti da un segnale di attenzione, di una durata
variabile da 4 a 10 secondi
- in caso di utilizzo di messaggi pre-registrati, gli stessi dovranno essere conservati in
memoria non volatile e monitorati in modo da garantirne la disponibilità all’ occorrenza
- il sistema di annunci deve poter intervenire entro 3 secondi dall’ istante in cui si verifica
un segnale di allarme
- il sistema può essere suddiviso in più zone; possono essere previsti messaggi diversi
per le singole zone.
Esso è essenzialmente composto dalle seguenti apparecchiature della Tutondo o similare: *N° 1Unità di controllo e visualizzazione per sistemi di evacuazione vocale,
8 linee o zone singole (o doppie con scheda MET8SC opzionale). Microfono e
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messaggi preregistrati di emergenza attivabili dal pannello frontale
o da remoto con possibilità di invio dei messaggi/chiamate simultaneamente
su più zone per l'attivazione di eventi(allerta, evacuazione, ecc.)
*N° 1 Multisorgente sonora con Tuner - DAB - radio FM e Lettore player CD, scheda e USB.
Articolo TU TRCD4
*N°5 Modulo amplificatore classe D, per linee audio 100V180Wrms a 29Vdc, alimentazione
24Vdc nominali. Articolo TU MET18A1S
*N°1 Modulo alimentatore per amplificatori audio fino a 720W, 450W continui.
Tensione d'uscita 29Vdc. Alimentazione 230Vac. Articolo TU MET720P1
*N° 1 Mobile rack 19" Kit articolo TU MRKG20U completo di:
*N° 2 Piani per 5 moduli amplificatori o alimentatori MET, con guide rack, 3 U
articolo TU PP5A3
*N° 4 Guide Rack per amplificatori di potenza articolo TU GRPW
*N° 4 Pannelli di chiusura e di aerazione per armadi rack 19" articolo TU PRK1UA
*N° 1 Kit accessori e cavetti con precablaggio e precollaudo regia rack 30 unità
articolo TU PREC.20U
*N° 1 Microfono su armadietto, per messaggi vocali generali di emergenza, alimentazione
24V dc. Certificato a norme EN54-16. Articolo TU METMC1A
*N° 1 Base microfonica da tavolo, a 8 zone. Messaggi vocali selezionabili per zona o
generali di emergenza selezione di messaggi preregistrati di emergenza visualizzazione
stato di sistema, alimentazione 24Vdc. Bus digitale per la comunicazione con l'unità di
controllo Certificato EN54-16. Articolo TU METMC8C
* Diffusori ad una via con trasformatore 100V, 10W, con fusibile termico, calotta e scatola
derivazione, metallo. Articolo TU ECT4M10B
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Le linee di collegamento tra tutte le apparecchiature sono costituite da cavo resistente al
fuoco per sistemi di evacuazione sonora per linee fino a 100V formazione 2x1,0 Norme di
riferimento: CEI EN 50200 (PH120), CEI 20-105, EN 50265-2-1, EN50268-2, EN 50267-
2-1 - guaina LSZH VIOLA in idonea canalizzazione a vista e/o sottotraccia, ogni onere ed
accessorio
IMPIANTO RIVELAZIONE INCENDI
Norme di riferimento
L'impianto di rivelazione incendio sarà progettato e sarà costruito secondo quanto
previsto dalla norma UNI 9795. l componenti dei sistemi fissi automatici di rivelazione
d'incendio sono specificati nella norma UNI 54/1. In particolare:
� UNI 9795 Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione
� manuale d'incendio.
� UNI TR 11667 Linea guida per la progettazione, l’installazione, la messa in
servizio, la verifica funzionale, l’esercizio e la manutenzione degli avvisatori
acustici e luminosi di allarme incendio
� UNI 11224 Controllo iniziale e manutenzione sistemi di rilevazione incendi
� EN 54-1 Componenti dei sistemi di rivelazione automatica di incendio
� CEI 31-18 Apparecchiature elettriche per la rivelazione di gas combustibili
� CEI 17-13/1 Apparecchiature Assiemate per bassa tensione
� CEI 12-13 Apparecchi elettronici e loro accessori collegati alla rete.
� CEI 21-6 Batterie accumulatori stazionari al piombo
� CEI 52 Circuiti stampati IEC 194 1988
� CEI 47-2 Dispositivi a semiconduttore
� CEI 48-14 Strutture meccaniche per apparecchiature elettroniche terminologia IEC
916 1988
� CEI 52-17 Ritocchi riparazioni modifiche sulle piastre stampate IEC 321-2 1987
� CEI CT 56 Affidabilità
� CEI 79-2 Sistemi di rilevamento e segnalazione per incendi, intrusione, furto,
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sabotaggio, aggressione.
� CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V
in corrente alternata e 500 V in corrente continua.
I componenti specifici dei sistemi di rivelazione d'incendio comprendono:
− i rivelatori d'incendio;
− i punti manuali di segnalazione;
− la centrale di controllo e segnalazione;
− le alimentazioni.
L'impianto sarà gestito attraverso una centrale di rivelazione incendio, di tipo intelligente a
microprocessore.
L'impianto dovrà sorvegliare tutta la zona interna dell'edificio compreso:
− i cavedi;
− gli spazi nascosti al di sopra delle soffittature;
− i locali tecnici.
Possono, secondo norma, non essere direttamente sorvegliate da rivelatori le seguenti
parti, qualora non contengano sostanze infiammabili, rifiuti, materiali combustibili e cavi
elettrici ad eccezione di quelli strettamente indispensabili all'utilizzazione delle parti
medesime:
− i cunicoli di ridotte dimensioni, purché separati dagli ambienti sorvegliati a mezzo
di elementi di adeguata resistenza al fuoco e tenuta di fumo;
− le canalette per cavi elettrici di dimensioni modeste ed in posizione tale da
essere sorvegliate da vicino dai rivelatori posti a protezione dell'ambiente in cui si
trovano.
La zona sorvegliata è stata suddivisa in settori in modo che, quando un rilevatore
interviene, sarà possibile individuare facilmente il settore di appartenenza.
I rivelatori sono conformi a quanto specificato nella UNI EN 54.
I rivelatori di fumo verranno installati in modo che non possano essere influenzati da:
− velocità dell'aria normalmente maggiore di l m/s;
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− velocità dell'aria occasionalmente maggiore di 5 m/s.
Il numero di rivelatori è stato determinato in modo che non vengano superati i valori di
Amax dell'area sorvegliata a pavimento da ciascun rivelatore, in funzione dell'altezza h
del soffitto (o della copertura), della superficie in pianta S e dell' inclinazione a del soffitto
(o della copertura) del locale sorvegliato.
La distanza tra i rivelatori e le pareti del locale sorvegliato è minore di 0,5 m, a meno che
non siano installati in corridoi, cunicoli, condotti tecnici o simili di larghezza minore a l m.
Allo stesso modo devono esserci almeno 0,5 m tra i rivelatori e la superficie laterale di
correnti o travi, posti al di sotto del soffitto, oppure di elementi sospesi (per esempio
condotti di ventilazione, cortine, ecc.), se lo spazio tra il soffitto e la parte superiore di tali
elementi o strutture è minore di 15 cm.
Le massime distanze verticali ammissibili fra i rivelatori ed il soffitto (o la copertura)
dipendono dalla forma di questo e dall'altezza del locale sorvegliato.
Nella protezione dei locali, allo scopo di evitare ostacoli al passaggio del fumo, nessuna
parte di macchinario e/o impianto, e eventuale merce in deposito deve trovarsi a meno di
0,5 m a fianco e al di sotto di ogni rivelatore.
Nei locali con soffitto (o copertura) a correnti o a travi in vista i rivelatori devono essere
installati all'interno dei riquadri delimitati da detti elementi, oppure sulla faccia inferiore di
questi ultimi.
Avvisatori acustici e luminosi di allarme
Gli avvisatori di allarme sono avvisatori di allarme interno, posti nella centrale ed in grado
di dare un allarme percepibile nelle immediate vicinanze della centrale stessa.
Le segnalazioni acustiche e ottiche devono essere chiaramente identificate e riconoscibili,
il loro intervento deve essere concepito in modo di evitare rischi di panico.
Sistemi fissi di segnalazione allarme
I sistemi di segnalazione manuale d'incendio saranno suddivisi in settore. In ciascun
settore sarà installato un numero di punti manuali di segnalazione tale che almeno uno
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possa essere raggiunto da ogni punto della zona sorvegliata con un percorso non
maggiore di 40m.
Alcuni dei punti di allarme manuali di segnalazione sono previsti lungo le vie di uscita.
I punti di segnalazione saranno installati in posizione chiaramente visibile e facilmente
accessibile, ad una altezza compresa tra 1 e 1.4 m.
I pulsanti in questione devono essere installati in posizioni ben visibili e accessibili ed in
numero sufficiente,questo significa che devono essere individuabili con facilità (involucri
rossi, buona illuminazione anche in emergenza) ed essere raggiungibili da ogni punto
dell’ area protetta.
Esso sarà costituito da i seguenti prodotti ed apparecchiature della TELEDATA o
similare:
*N° 1 Centrale antincendio modulare indirizzata; completa di Touch screen a colori senza
l’ausilio di pulsanti fisici. L’interfaccia è completamente user friendly in maniera da
guidare in maniera intuitiva l’utente per compiere operazione di supervisione e controllo
come previsto dalla UNI 11224 o operazioni di programmazione in maniera completa e
rapida anche senza l’ausilio di un Software di programmazione.
I menu dì selezione sono di 3 tipologie : Testuali, a pulsanti selezionabili ad icone
grafiche interattive. Lo stato delle operazioni di diagnostica è esportabile in formato Excel
direttamente da centrale su chiave USB. Ogni gestisce fino a 240 elementi di qualsiasi
tipologia in maniera indirizzata.
La centrale di rivelazione incendio è certificata EN54 parte 2 e parte 4 e completa di
idoneo software di programmazione disponibile su piattaforma Cloud residente su server
di terze parti di comprovata affidabilità. In questa maniera sono garantite la possibilità di
avere sia l’ultima versione e più affidabile come la conservazione della programmazione .
*N° 4 Batterie 12Vdc 12 Ah. Modello/Cod.Art. BAT1212.
La centrale è corredata di N° 2 Espansioni 2 loops per Teledataone. Modello/cod.ONE2,
scheda led area per centrale Teledataone. Modello/Cod.Art. ONE56, alimentatore e un
adattatore ethernet. Marca Modello/Cod.Art. PTLAN.
In campo è previsto un numero idoneo di sensori ottici di fumo indirizzato con isolatore a
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bordo. Sulla centrale di rivelazione incendio sono visualizzate le seguenti informazioni per
ogni singolo isolatore:
• Indicazione di errore in caso di guasto nell'elettronica del rivelatore
• Visualizzazione continua del livello di contaminazione (in fase di assistenza)
• Indicazione di errore per contaminazione elevata (invece di falso allarme)
• Valori analogici correnti
• Numero di serie
Il rivelatore è dotato di doppio isolatore per il corretto funzionamento di tutti
gli elementi sul loop anche in caso di corto circuito.
L’impianto è completato con:
* Sensori termici a soglia fissa 57°C/75°C indirizzati con isolatore.Modello/Cod. SF 3500
* Basi per sensori convenzionali e analogici. Modello/Cod. BS5000
* Ripetitori ottici di allarme a LED in contenitore plastico. Modello/Cod. FDFI100
* Pulsanti manuale indirizzato
Il pulsante manuale a singola azione è per uso interno e di colore rosso.
L’indirizzamento avviene in modo automatico tramite auto indirizzamento della centrale o
mediante apposito programmatore. E’ dotato di doppio isolatore per il corretto
funzionamento di tutti gli elementi sul loop anche in caso di corto circuito.
L’attivazione avviene mediante pressione sul vetrino e deve poter essere ripristinato
mediante la specifica chiave di prova.
• Dotato di circuito di isolamento integrato
• Alimentazione: 10-40V
• Consumo di corrente LED: 6mA (24V- linea)
• Temperatura di funzionamento: –20°C + 65°C
Modello/Cod. FDVCP100
*Targhe ottico acustichecertificate EN54-3 e EN54-23, IP54. Modello/codice FD5970
* Fermi elettromagnetici con pulsante di sblocco- forza trazione 55kg. Modello/codice :
FDM5411F
* Mini modulo di ingresso e di uscita supervisionato. Modello/codice FDVMM100
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* Gruppo di alimentazione certificato EN54-4 da 4,5A a 24V. Modello/codice TD15027B
* Sirene Antincendio da esterno EN 54 3. Modello/codice: DF25
L’impianto è completato con le linee di collegamento tra tutte le apparecchiature costituite
da cavo bipolare flessibile 0.6/1 kV di rame rosso ricotto, isolamento elastomerico
reticolato di qualità G10 e guaina termoplastica speciale M1, non propagante
l'incendio, a norme CEI 20-22 III, CEI 20-38, a bassissima emissione di fumi, gas
tossici e gas corrosivi, tipo FTG10OM1, resistente al fuoco, sezione minima 0,5 mm2.
IMPIANTO CABLAGGIO STRUTTURATO/RETE TELEFONICA
Per permettere la completa fruizione della struttura una rete dati ed una rete telefonica a
servizio di ogni locale; in dettaglio si prevede che i locali siano dotati di doppio punto
dati/telefono Cat.6A completo di:
- tubazione Ø25 in pvc autoestinguente rigida e flessibile incassata a parete, comprensiva
di scatole di sfilaggio e quota parte della canalizzazione principale
- cavetti S/FTP cat.7 alogen free dagli armadi FD fino alle prese posato parte in canale e
parte in tubazione
- attestazione dei cavi sulle prese RJ45.
Le prese sono del tipo RJ45 cat.6A schermate.
Ad ogni piano sarà installato un armadio concentratore per fonia/dati in carpenteria
metallica 19" fissata a pavimento, dotato di porte posteriori e laterali asportabili, telai
interni su perni girevoli; porta anteriore con cornice in acciaio inox e vetro di sicurezza con
robusto telaio metallico, apribile a cerniera con chiave, zoccolo. Esso sarà corredato di
canaletta con prese elettriche 2x10/16A Unel bivalenti e interruttore di protezione
collegate all'UPS, pannelli di permutazione per l’attestazione della dorsale telefonica, box
ottico attestazione dorsale in fibra completo di bussole doppie,connettori multimodali,
bretelle di permutazione cat 6A, 10GBit, S/FTP.bretelle bifibra e duplex multimodali.
Sarà altresì installato un Permutatore telefonico per attestazione di tutte le dorsali in
rame provenienti dalla Centrale telefonica e dai vari armadi di piano, completo di :
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- carpenteria metallica composta da rack 19" , con pareti laterali e posteriore asportabili;
telai interni su perni girevoli; porta anteriore con cornice in acciaio inox e vetro di
sicurezza con robusto telaio metallico, apribile a cerniera con chiave, zoccolo, strisce 19"
di attestazione con coppie telefoniche e connettori modulari, patch cord UTP a una
coppia
Il cavo telefonico TH/HR, 0.6mm, sarà del tipo schermato di collegamento tra il
permutatore e gli armadi di piano posato in canale completo di attestazione sugli armadi
di piano e sul permutatore; cavo telefonico 21cc e 50cc schermato; cavi UTP cat.6A;
cavo 12 fibre ottiche monomodale.
IMPIANTO TVCC
Per la sicurezza del complesso è prevista lì installazione di un impianto di
videosorveglianza di ultima generazione per l’utilizzo di apparecchiature con avanzata
tecnologia della Dahua o similare; verrà utilizzato cavo coassiale della BETACAVI o
similare ad alta qualità per trasmissione segnale video HD-SDI; formazione: coax; guaina
esterna Duraflam LSZH.
Il sistema sarà corredato da Software di centralizzazione e controllo PSS.
La componentistica principale del sistema è costituita da:
telecamere per interno IPC-HDW4431EM-ASE; è una Dome della Serie Eco
Savvy 3.0 che integra la tecnologia di Encoding H.265, con grande risparmio di
banda e storage
telecamere per esterno IPC-HDW5631R-ZE: IP Dome 6Mpx Ottica Varifocale
Motorizzata 2.7-13.5mm WDR H265+ IR 50m 12V/ePoE IVS integrata compresa
staffa da parete. Controllo obiettivo autofocus, Motorizzato.Classe di protezione
IP67.
Compressione video H.264, H.265-Angolo di visione H: 100 ° ~ 35 °, V: 54 ° ~ 20 °
Compatibilità di ONVIF Profile S.
Videoregistratore DVR IP 128Ch 8HDD 220V I\O Allarmi \I\O Audio articolo
NVR608R-128-4KS2 di Hard Disk per TVCC SATA 4TB 3.5" per TVCC articolo
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HDV-403
Monitor wide 43" DHL43-F600: Monitor LCD 42.5" 16:9 Risol. FHD 1920x1084
Ingressi VGA- HDMI e audio, Attacco VESA 200x200 Alim. 230Vac
Switch 16*10/100 PoE + 2*Giga + 2*1000 SFP articolo PFS4218-16ET-240: 16
x RJ45 ( 14 PoE (802.3af/at) + 2 Hi-PoE / PoE (802.3af/at) ); 2 x Uplink ( porta
SFP - 1000 Base-X / RJ45 - 10/100/1000 Base-T ); Ethernet - 10 Mb/s Full Duplex;
Fast Ethernet - 100 Mb/s Full Duplex; Gigabit Ethernet - 1000 Mb/s Full Duplex (
Uplink .
Convertitore SFP MM 1.25Gbps / 850nm, portata 500m; Fibra ottica multi-modale
Velocità 1,25Gbps TX/RX 850nm/850nm Portata 500m Fibra 2MM Connettore LC
Fibra ottica multi-modale Velocità 1,25Gbps TX/RX 850nm/850nm. Articolo
PFT3950
Switch SFP DH-PFS5924-24X articolo PFS5924-24X ; è un dispositivo che
consente una trasmissione di rete fluente a tassi di 1000 Mbps. Switch 16 porte
SFP + 8 Combo. Lo switch è gestito tramite un browser web, interfaccia a riga di
comando e protocolli SNMP, RMON.
IMPIANTO TELEVISIVO
E’ prevista l’installazione di un impianto televisivo centralizzato del tipo satellitare
composto da un complesso centralizzato di antenne riceventi per segnali TV terrestri
analogici e digitali e satellitari digitali e analogici posizionate sul tetto dell'edificio, per ogni
ala del fabbricato, di antenna direttiva monocanale per 1° canale RAI comprensivo di
antenna direttiva larga banda per 2° canale RAI, antenna direttiva larga banda, palo di
sostegno controventato, parabola diam. 120 cm per ricezione programmi via satellite
completa di illuminatore e del relativo supporto per l’ancoraggio alla struttura della
copertura
Ogni sistema sarà corredato di:
- centralino modulare ricevitore/convertitore/amplificatore analogico e programmabili per
la ricezione di programmi via satellite, ricevitore per digitale terrestre, conversione dei
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segnali in banda UHF e VHF e collegamento in cavo coassiale alla centrale
- raccordi in cavo coassiale 75ohm per applicazioni SAT dalle antenne alla centrale di
testa della rete di distribuzione del segnale
- collegamenti in cavo coassiale dalla parabola al centralino completo dei convertitori di
banda a due uscite partitori attivi a due vie e del relativo alimentatore -
- centrale modulare per la ricezione di n 1 canali VHF e n 18 canali UHF con moduli
amplificatori per i singoli canali altamente selettivi provvisti di controllo automatico di
guadagno con segnalazione luminosa di aggancio. uscite autodemiscelanti ed ingressi
automiscelanti. amplificatore finale di potenza a larga banda. alimentatore 12V per i
moduli
- serie di SPD lato alimentazione, lato ingresso centralino di testa e lato discese
disegnale per assicurare la protezione dalle sovratensioni di origine atmosferica
- collegamenti in cavo coassiale dal convertitore sulla parabola e dalle antenne al
centralino completo di tubazioni in FeZn
- linea elettrica in tubo incassato e/o canalizzazione per alimentazione 230V fino al
quadro di alimentazione elettrico dei servizi generali;
- messa a punto del sistema con prove e monitoraggi per la determinazione del corretto
funzionamento, taratura del sistema, la sua messa in funzione , la configurazione.
Il punto presa TV/SAT da incasso è costiuito da presa coassiale 75ohm 5-2400MHz
con connettore IEC maschio d=9,5mm, completa di placca, telaio, scatola di
contenimento incassata a parete, allacciament.
IMPIANTO WIFI
La residenza universitaria sarà, altresì, dotata di rete Wi-Fi che ha lo scopo di garantire
l’accesso wireless in tecnologia Wi-Fi ai servizi messi a disposizione per gli utenti forniti di
apparati dotati di connettività IEEE 802.11 a/b/g/n nelle bande di frequenza 2,4 GHz e 5
GHz quali computer portatili, smartphone e telefoni VoIP, lettori di codici a barre, tablet,
sistemi wireless presenti nell’edificio e rendere fruibili tutti i servizi che la struttura stessa
vorrà implementare.
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La rete Wi-Fi da realizzare, a servizio di tutti gli alloggi, le zone comuni ed i locali collettivi
specifici (biblioteca, sala conferenze, ecc,..) dovrà essere composta dai seguenti
elementi:
� Centro di Controllo di Rete: svolge la funzione di nodo centralizzato di gestione e
controllo per tutta la rete Wi-Fi.
� Access Point Wi-Fi: è l’elemento della rete che realizza la copertura radio Wi-Fi in
banda 2,4 GHz (standard 802.11 b/g/n). La banda di frequenza 5,4 GHz (standard
802.11 a/n) può essere eventualmente utilizzata per realizzare la rete di backhaul
mesh per collegare tra loro gli Access Point non cablati.
� Sensore Wi-Fi: ha il ruolo di monitorare lo stato della rete Wi-Fi e di fornire
informazioni e supporto alle funzioni di diagnostica e risoluzione dei problemi
(troubleshooting).
L’architettura della rete Wi-Fi proposta risponde a requisiti di flessibilità, espandibilità e
resilienza. Gli elementi di resilienza del sistema si basano su:
1. Self Healing: la rete Wi-Fi proposta deve essere in grado di adattare
dinamicamente ed automaticamente le risorse radio (canali radio e/o livelli di
potenza trasmessa) degli Access Point in modo da ottimizzare il segnale a
radiofrequenza in presenza di interferenze radio oppure in modo da ripristinare i
livelli radio ottimali di una certa area in seguito alla perdita di un Access Point.
2. Site Survivability: gli Access Point dovranno continuare a lavorare anche in
assenza del Centro di Controllo.
Il Centro di Controllo della rete Wi-Fi dovrà consentire il controllo, la configurazione e la
gestione della rete Wi-Fi da un unico punto centralizzato.
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Le funzionalità e le capacità del Centro di Controllo della rete sono riassunte di seguito:
1. Gestione centralizzata delle configurazioni iniziali e successive degli Access Point
e dei sensori Wi-Fi;
2. Gestione gerarchica e semplificata delle policy e dei profili degli utenti e dei
dispositivi dell’infrastruttura (Access Point e sensori).
3. Accesso da parte dell’amministratore di rete tramite interfaccia grafica user
friendly di tipo GUI (Graphical User Interface) o CLI (Command Line Interface),
basati su tecnologie Web UI, SSH, Telnet e serial console.
4. Aggiornamento firmware centralizzato degli Access Point e di sensori Wi-Fi:
5. Gestione delle policy di Quality of Service (QoS) sulle varie WLAN (Wireless LAN)
per consentire la prioritizzazione del traffico su WLAN multiple, a seconda del tipo
di traffico supportato (navigazione, VoIP, etc.);
6. Supporto di funzionalità di sicurezza a livello centralizzato:
Gli Access Point devono supportare le seguenti caratteristiche:
* devono esser conformi agli standard IEEE 802.11a, 802.11b, 802.11g, 802.11n.
*devono essere alimentabili in modalità Power-over-Ethernet (PoE) in accordo allo
standard IEEE 802.3af, senza perdita significativa di prestazioni
*devono avere una porta Gigabit Ethernet, indicatori LED di diagnostica.
*possono essere aggiornati automaticamente col software appropriato via rete e senza
necessità di interventi in campo, a partire dal Centro di Controllo.
*devono essere di tipo Dual Radio (Band Unlocked) / Dual Band, in grado di offrire
accesso ai client sia nella banda 2,4 GHz che 5 GHz,
*devono supportare in standard 802.11n canali da 20MHz e 40MHz e Data Rate fino a
300Mbit/s.
I sensori Wi-Fi dovranno supportare le funzionalità di troubleshooting del Centro di
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Controllo tramite raccolta di dati e test specifici.
IMPIANTO DIFFUSIONE SONORA
Si segnala, infine, che la sala convegno sarà dotata di un idoneo impianto di diffusione
sonora costituito da:
*N° 6 diffusori con trasformatore da 80 ohm e 100V, 46-24-12 W, SPL 104 dB max, 89dB
1W/1m Articolo TU OLT43M46C4 della TUTONDO o similare
*N° 3 Amplificatori finali di potenza Stereo . 100+100W su 4 ohm, 70+70W su 8 ohm.
Articolo JL SA200 della TUTONDO o similare
*N° 1 proiettore PT-VX400NTE - Risoluzione: XGA [1024x768] Luminosità: 4000 lumens
Contrasto: 2000:1 Lampada/durata: 3000 ore Peso: 3.6 kg Osservazioni: Conessione di
rete LAN, Connessione Wifi (senza fili), HDMI (conessione digitale senza perdita di
qualità), USB present.
*N° 1 Schermo Motorizzato Avvolgibile per proiezione
BMS (BUILDING MANAGEMENT SYSTEM)
PREMESSA
A servizio del complesso è prevista la realizzazione di un sistema BMS (Building
Management System) della Schneider Electric o similare.
Esso sarà a servizio dei i seguenti sottosistemi: climatizzazione, impianti elettrici,
illuminazione, sicurezza (Evac, rivelazione incendi, TVCC, badge,ecc.), ascensore,
risparmio energetico, efficienza energetica, , interconnessione e integrazione dei vari
sottosistemi
Il Sistema da adottare è di tipo aperto, cioè integra i vari sottosistemi e li rende tra loro
interoperabili grazie all’adozione di standard non proprietari ma di mercato.
Il Sistema permette, con un’unica interfaccia grafica, di gestire tutte le informazioni
provenienti dai diversi sottosistemi tale da poter interoperare tra i diversi sottosistemi
stessi e garantire unicità, efficienza e rapidità nel gestire i diversi eventi che si presentano
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nel corso della vita quotidiana della nuova struttura..
Ciascun sottosistema è in grado di funzionare in autonomia garantendo così il controllo e
le funzioni preposte.
Il sistema è ampliabile ed estensibile nel tempo per i sottosistemi previsti e che possa in
futuro integrare altri sistemi/utenze non oggetto del presente progetto.
E’ previsto l’impiego esclusivo di standard di comunicazione aperti, nessun dispositivo
proposto richiede protocolli di comunicazione proprietari.
� Sistema ad intelligenza distribuita.
Ogni sezione/parte di impianto e/o, a seconda dei casi, il quadro elettrico è dotato
di controllori con CPU a bordo. Questi saranno in grado di garantire ogni
funzionalità anche in stand-alone, senza mai essere dipendenti dal sistema di
supervisione.
� Piattaforma di supervisione
Integrazione (software) per permettere di gestire anche gli impianti speciali
assicurando unicità ed integrabilità, dei sistemi citati in precedenza; accesso web
multi-client; in linea con gli attuali standard informatici (database Microsoft SQL,
sharing via OPC, ecc.); piattaforma “nativa” e per questo in grado di sfruttare ogni
beneficio di interoperabilità introdotto dallo standard.
� Controllo Gestione e Ottimizzazione consumi elettrici, in modo da poter gestire nel
miglior modo e nel modo più economico l’intero edificio.
CONSISTENZA DELLA SOLUZIONE
Nel seguito vengono elencati, in maniera indicativa e non esaustiva, alcuni tra i più
importanti obiettivi che il sistema garantirà ponendo particolare attenzione a quanto si può
realizzare in riferimento alla gestione e al contenimento dei consumi:
o massima integrazione tra le diverse aree funzionali, che non devono essere viste
come impianti indipendenti, ma come aree applicative dello stesso sistema globale
sia in ottica trasmissiva che gestionale e manutentiva, con particolare riferimento
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alle problematiche di risparmio energetico e di sorveglianza;
o massima “intelligenza distribuita”, quindi periferiche intelligenti in grado di
assicurare una elevata capacità elaborativa locale e conseguente riduzione del
traffico sulla rete di comunicazione con garanzia di “back-up”. Il Sistema di
Supervisione proposto può condividere le strutture di archiviazione dati presenti
nella struttura IT (Information Technology) del sito, alla quale potrà essere
demandato l’onere dell’archiviazione dei dati;
o massima sorveglianza remota delle aree, direttamente da parte del sistema
centrale di controllo, ogni qualvolta ne sorga l'esigenza a seguito di situazioni di
allarme;
o massima integrazione della sorveglianza elettronica con quella degli operatori
preposti, con l’approntamento di adeguati supporti finalizzati a fornire indicazioni
precise e tempestive tali da comportare interventi essenziali ed efficaci;
o massima integrazione dei supporti trasmissivi, allo scopo di ridurre da un lato il
peso della posa di reti distinte di comunicazione, dall’altro di aumentare il livello di
integrazione e standardizzazione;
o massima interoperabilità tra le periferiche intelligenti del medesimo costruttore e
anche di produttori terzi, garantite dalla struttura aperta proposta;
o massima integrazione a livello centrale tra informazioni provenienti da diversi
database secondo standard di diritto o di fatto (OPC);
o massimo supporto alle funzioni di gestione dei sottosistemi e/o dei componenti
intelligenti sopra menzionati, in modo da presentare agli operatori informazioni
significative, già assoggettate ai corretti livelli di elaborazione, filtraggio ed
identificazione di situazioni di anomalia o allarme;
o massima flessibilità operativa da parte del personale utilizzatore, con possibilità di
predisporre più postazioni di controllo, alle diverse esigenze di controllo, in
funzione degli orari di esercizio della residenza;
o supervisione costante 24 ore su 24 dell'intero sistema e di tutte le apparecchiature
ad esso connesse, sia in ottica di corretto funzionamento che di eventuali tentativi
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di manomissione, con garanzia di piena funzionalità e senza interruzioni;
o semplificazione delle problematiche manutentive, con lo scopo di limitare gli
interventi in loco dei tecnici di manutenzione, mediante l’utilizzo di applicativi
diagnostici operanti nell’ambito dei vari sottosistemi;
o predisposizione di strategie in grado di garantire un livello adeguato di controllo
anche in caso di guasto effettivo o manomissione;
o centralizzazione di tutte le operazioni di controllo e di gestione operativa dei
sistemi;
o adozione per tutti i sistemi di soluzioni innovative avanzate, aderenti a standard
informatici, in grado di garantire attualità tecnologica ed evoluzione nel tempo,
escludendo soluzioni proprietarie che potrebbero introdurre limitazioni non
richieste;
o creazione di un archivio di tutte le informazioni registrate ed aperto a ricerche in
linea ed elaborazioni a posteriori;
o comunicazione, elaborazione e memorizzazione dati secondo standard di diritto o
di fatto accettati dal mondo dell’Information Technology.
L'architettura del sistema prevede più livelli operativi e, partendo dal campo ed attraverso
i concentratori periferici, consente l’accesso il controllo e la supervisione dal sistema
centrale, in totale trasparenza funzionale rispetto ai vari sistemi controllati.
L'architettura globale del sistema (periferia/centro) è dunque concepita con lo scopo di
costituire un elemento di facilitazione e di semplificazione della manutenzione e della
gestione operativa.
Sistema Centrale di Supervisione e Controllo
Sarà costituito da un Sistema Centrale che effettuerà la Supervisione e il Controllo
complessivo degli impianti tramite le Unità Periferiche di Controllo. Esso garantirà inoltre
tutte le funzioni di interazione operativa con il personale.
Sarà, quindi, il livello massimo di supervisione del sistema e garantirà la raccolta
complessiva degli eventi e degli allarmi, la loro analisi assistita e la loro archiviazione.
Sarà preposto anche alla configurazione completa del sistema, con supporti grafici
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avanzati.
Il Sistema Centrale di Supervisione e Controllo sarà basato su un’architettura di tipo
Client/Server.
Il Server gestirà la comunicazione bidirezionale in tempo reale con le Unità Periferiche di
Controllo.
I Client (Stazioni di Lavoro) saranno in numero adeguato alle esigenze di presidio, sia in
termini di numero di operatori contemporaneamente attivi sul Sistema, sia di suddivisione
geografica delle Postazioni di Controllo, ciascuna delle quali potrà svolgere un compito
dedicato ad una o più funzionalità o sottosistemi, con allocazione dinamica dei compiti in
funzione dei diversi orari. L’accesso a tutte le postazioni, ed in particolare a quelle
remote, dovrà essere adeguatamente protetto contro accessi indebiti o dolosi.
Il sistema di supervisione sarà potenzialmente in grado, con l’adeguato hardware e
software, d’integrare sottosistemi dedicati al controllo di altri servizi non direttamente qui
citati.
La creazione del database e la relativa programmazione sarà realizzata per mezzo dei
normali strumenti disponibili.
Il sistema di supervisione è comunque in grado di integrare i dati provenienti da sistemi
esterni per i quali sia disponibile uno dei protocolli aperti più comuni nell’ambito della
gestione degli edifici in particolare LonWorks®, Modbus, BACnet, OPC.
E’ costituita dalla rete di comunicazione che unisce le Unità Periferiche di Controllo ed il
Sistema Centrale di Supervisione e Controllo.
La Rete di Sistema sovrintenderà e supporterà il flusso informativo dell’intero Sistema, e
sarà unica per tutti i sottosistemi.
La connessione sarà di tipo strutturato LAN (Ethernet IEEE802.3) ad alta velocità con
protocollo di comunicazione IP.
Le comunicazioni tra le diverse Unità Periferiche di Controllo avverranno in modalità
Peer-to-Peer direttamente tra esse.
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Unità Periferiche di Controllo
Sarà composto da Unità Periferiche di Controllo intelligenti specializzate e distinte per
tipologia di impianto, destinate ad un’applicazione specifica o multifunzionale. Queste
assicureranno la gestione autonoma e completa dei singoli sottosistemi controllati tramite
la Rete di Campo, acquisendo le informazioni ed attuando gli organi in campo in tempo
reale. Oltre a ciò espleteranno le attività di raccolta e memorizzazione dei dati, di azioni
specifiche a seguito di evento, gestione allarmi e di interfaccia operatore semplificata
attraverso pannello operatore intelligente.
Le Unità Periferiche di Controllo saranno autonome ed in grado di garantire la corretta
gestione ed il funzionamento degli impianti controllati sulla base delle ultime
programmazioni ricevute anche nel caso di interruzione della comunicazione con il livello
superiore (funzionamento stand-alone).
Il trasferimento di variabili e le interazioni tra le diverse Unità Periferiche di Controllo
avverranno in modalità Peer-to-Peer, senza il coinvolgimento del sistema di supervisione.
Questa caratteristica, completata dalle scelte verso standard aperti, dovrà consentire ai
diversi moduli del sistema di interoperare sia fra di loro sia con sistemi di terze parti
garantendo un’integrazione totale fra tutte le componenti.
Il Software di Supervisione e Controllo
Il software impiegato, di base e applicativo, risponde a tutti i requisiti descritti nel
prosieguo e rispondere all’architettura di sistema descritta in precedenza con particolare
riferimento alle prestazioni.
Il sistema di supervisione dovrà garantire le seguenti macrofunzionalità:
• Raccolta dei dati elaborati dalle Unità Periferiche di Controllo, loro memorizzazione
nel Data Base centrale.
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• Gli impianti dovranno essere gestiti attraverso un’unica interfaccia dedicata o
browser standard (acquisire allarmi, comandare punti, effettuare rapporti,
modificare configurazioni ecc.) senza perdere alcuna funzionalità.
• Facile interazione con gli operatori, allo scopo di fornire dati sintetici e significativi,
secondo modalità “user friendly” facilmente apprendibili ed utilizzabili anche da
parte di personale non specializzato.
• Gestione di più Postazioni Operatore, ciascuna potenzialmente costituita da più
posti di lavoro (Workstation) fisicamente uniformi, basate su Personal Computer
anche via Web.
• Le Postazioni Operatore potranno essere connesse localmente (cioè direttamente
alla rete LAN di centro) o secondo una distribuzione geografica (accessibile con
connessioni in WAN – Wide Area Network), garantendo in tutti i casi i massimi
livelli di protezione contro interventi indebiti dall’esterno tesi a fare degradare il
livello di sicurezza offerto dal Sistema.
• Gestione della sicurezza funzionale e delle relative procedure di backup, recovery,
restart.
• Pertanto le Postazioni Operatore (Workstation) non avranno compiti predefiniti e
vincolati, bensì saranno in grado di svolgere tutte le funzioni richieste, con i soli
limiti connessi alle autorizzazioni proprie dell’operatore che le ha in carico. Ciò
significa che le funzioni sopra citate rappresentano solo un uso preferenziale delle
Workstation in condizioni di normale operatività e che, in condizioni di emergenza,
le stesse potranno essere riallocate secondo necessità, per esempio, in
postazione di controllo principale.
• Tutte le Workstation dovranno essere tali da garantire la portabilità del software e
dei dati, salvaguardando l'investimento iniziale nei confronti della continua
evoluzione in atto nel mondo dell’Information Technology per quanto riguarda
capacità elaborativa, capacità e rapidità di accesso delle memorie di lavoro e di
massa, flusso informativo nei confronti delle periferiche.
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• Il sistema dovrà autoproteggersi nei confronti di possibili manovre errate, sia
consentendo l’accesso alle funzioni critiche o potenzialmente critiche
esclusivamente al personale responsabile dotato delle adeguate autorizzazioni, sia
richiedendo comunque conferma esplicita all’esecuzione di tutte le operazioni che
possono ingenerare cancellazioni di dati, eliminazioni di elementi di data base,
avvio di procedure di emergenza, ecc.
Il progetto del sistema dovrà rispettare criteri di massima configurabilità e flessibilità che
consentano al sistema di adattarsi con facilità a future esigenze di estensione degli
impianti controllati esistenti nonché alla sua applicazione a nuovi impianti di natura
eterogenea. L'architettura del sistema centrale di controllo dovrà prevedere un elevato
livello di standardizzazione; i criteri di riferimento che devono sottendere all’intero
progetto possono essere così sintetizzati:
o Il sistema sarà aperto e scalabile, cioè in grado di accogliere modifiche, intese
come integrazione di nuove funzionalità o di elementi che lo compongono;
o Tutte le funzionalità saranno tra loro integrate, a livello di componenti e di
programmi applicativi; il sistema nella sua globalità apparirà all'utente finale come
un’unica entità dal punto di vista applicativo;
o Tutte le Unità Periferiche di Controllo saranno integrate al livello di database di
sistema residente sul Server, cioè dovranno essere configurate e dovranno
comunicare ed operare in forma naturale con il software applicativo che, a parità di
funzioni, non sarà costituito da programmi diversi.
o Sotto l'aspetto ingegneristico rispetteranno i seguenti criteri:
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o affidabilità del sistema, ovvero capacità di fornire le prestazioni richieste dal
normale funzionamento; a tale scopo si dovranno utilizzare componenti hardware
e software già ampiamente impiegati in applicazioni significative similari,
documentabili sia nazionali che internazionali;
o funzionamento di back-up. Ovvero capacità di fornire le prestazioni minimali ma
indispensabili in caso di guasto di uno o più componenti;
o sarà indispensabile che la funzionalità del sistema sia garantita e che gli eventuali
malfunzionamenti delle unità siano evidenziati tempestivamente, unitamente ad
una previsione di andamento di degrado e di impatto sulla normalità di servizio;
o le attività di manutenzione saranno semplificate utilizzando sistemi automatici di
diagnosi ed intervento.
Il BMS sarà completo di Pacchetto software di supervisione compreso
l'installazione su pc, la configurazione degli apparecchi in campo, l'attivazione dell’intero
sistema di supervisione incluso test di funzionamento, assistenza allo star-up, schemi
grafici e corso di istruzione a personale addetto per la corretta esecuzione, gestione e
manutenzione dell'intero impianto.