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COMUNE DI VASTO
Provincia di Chieti
Progetto: Ricostruzione passerella dov'era e com'era e interventi di ordinaria manutenzione - Punta Aderci
Committente: DE FRANCESCO RAFFAELLA
Localita': PUNTA ADERCI
Elaborati:
RELAZIONE TECNICA SOSTITUTIVA
IL PROGETTISTA Arch. E. SERENA SANSEVIERO
U. ,._ -J(·i r J I &-�� '-V,N)U.,, ·- ,r r'
13/10/2018
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RELAZIONE TECNICA E ILLUSTRATIVA
INTERVENTO DI RICOSTRUZIONE COM’ERA E DOV’ERA E INTERVENTI DI
MANUTENZIONE ORDINARIA TRABOCCO PUNTA ADERCI
La presente relazione è a corredo della SCIA inoltrata per il tramite dello SUAP Trigno
Sinello e riguarda al ricostruzione della passerella di accesso al Trabocco di località punta
Aderci. Il Proprietario del trabocco Sig. Raffaella De Francesco concessionaria per il
mantenimento di una Bilancia da pesca sita in VASTO Località Punta ADERCI , intende procedere
alla ricostruzione della passerella di accesso al Trabocco com’era e dov’era prima della
mareggiata del 26 novembre 2015. La ristrutturazione del manufatto e quindi ulteriori interventi di
ordinaria manutenzione sul Trabocco ( oltre la ricostruzione della passerella) sono parte integrante
della presente SCIA e costituiscono opera fondamentale e preliminare volta a mettere in sicurezza
la struttura che altrimenti risulta gravemente instabile e, sottoposta alle intemperie cosi come negli
ultimi mesi, destinata a cedere. Le opere oltre la ricostruzione della passerella provvederanno ad
una serie di lavorazioni che consentiranno il comodo accesso da terra ( anche e soprattutto in
riferimento ad una concessione demaniale già in essere a diversi anni e che rilasciata per una
piattaforma di circa 24 mq quali quelli che in parte sono presenti oggi, prevede anche una
passerella (le cui dimensioni non sono come di regola riportate in concessione) che rispetti le
prescrizioni di accessibilità ex art.24 della L. 104/92 e più in generale il rispetto di alcuni requisiti di
visibilità accessibilità ed adattabilità mediante abbattimento della barriere architettoniche. Sulla
piattaforma ( che in parte sarà interessata da sostituzione di tavolame ammalorato e fradicio) si
provvederà all’apposizione di una tavola fermapiede lungo il perimetro e per tutto lo sviluppo della
passerella, inoltre sarà montata lungo le balaustre delle strutture piattaforma e passerella una rete
a maglia fitta. Nel marzo 2018 si è concluso il procedimento di SUBENTRO alla concessione
demaniale n. 20/2012 ex 28/2004 titolo abilitante al fine di richiedere autorizzazione e permessi ad
intervenire sul manufatto. Si fa presente altresì che al fine di salvaguardare la pubblica incolumità
è necessario che la capitaneria già nel 2011 con ordinanza n.20/2011 ha provveduto ad interdire
l’area circostante il trabocco o meglio “i tratti di arenile battigia e scogliera sottostanti i tratti di costa
posta sul lato est della spiaggia di Punta Aderci in territorio di Vasto (CH) per 50 mt in direzione
est a partire dal termine della passerella di accesso al trabocco ivi sito…”
Ricostruzione ed accessibilità
L'integrazione sociale della persona handicappata passa anche attraverso l'abbattimento delle
barriere architettoniche. La legge 104/92 lo precisa attraverso l'articolo 24.
Nei commi si fa riferimento a opere edilizie riguardanti edifici pubblici e privati, e si rimanda alle
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norme vigenti relative all'accessibilità e al superamento delle barriere architettoniche. Prendendo
ancora come riferimento le norme vigenti, l'articolo 24 si sofferma anche sull'accessibilità degli
spazi urbani, da realizzare attraverso percorsi adeguati, l'installazione di semafori acustici per non
vedenti, e rimuovendo la segnaletica che possa ostacolare lo spostamento delle persone con
handicap.
La legge 104/92 sottolinea anche l'importanza di rimuovere ostacoli nelle attività sportive,
turistiche e ricreative. E' quanto specificato nell'articolo 23. Nelle attività indicate sono coinvolti
regioni, comuni, consorzi di comuni, Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), impianti di
balneazione.
Per gli impianti di balneazione, in particolare, si prevede che le concessioni demaniali e i
loro rinnovi siano subordinati alla visitabilità degli impianti e all'effettiva possibilità di accesso
al mare delle persone handicappate.
In relazione a quanto riportato sopra è evidente che il tema e l’argomento risultato particolarmente
spinosi se relazionati alla presenza di una struttura sia pure privata, quale quella di un trabocco.
Vale appena il caso di ricordare comunque che le stesse strutture sono insignite di valore
monumentale ed equiparate a monumenti della Regione Abruzzo e pertanto sottoposti ad apposita
normativa di tutela sia in Ambito regionale che nazionale. Inoltre come è possibile notare in
moltissime manifestazioni che si susseguono durante il corso dell’anno anche nella zona di Punta
Aderci essa stessa si fregia del toponimo costa dei trabocchi quale appunto, caratteristica
peculiare e portante della specificità del sito cui ci si riferisce.
La Legge Quadro 394/91, i Progetti per lʼaccessibilità e la Carta di Norcia
A partire dalla fine degli anni ʼ80 si impongono normative riguardanti lʼ ambiente: si creano i primi
progetti adatti a diverse categorie di utenti, in particolare nelle regioni Veneto e Valle dʼAosta, le
quali iniziano sviluppando i sentieri22 delle proprie montagne. Inoltre iniziano ad apparire su riviste
specializzate i primi articoli di persone disabili che richiedono maggiori informazioni sulla presenza
di aree naturali accessibili. Da nord a sud dellʼItalia cominciano i tentativi per dare a tutti la
possibilità di godere della natura, anche se si tratta di esperienze ristrette e legate solo alla
caparbietà di alcuni enti o di persone (alcune con disabilità) appassionati della natura che hanno
già avuto la possibilità di sperimentare il tema dellʼaccessibilità in altri Paesi.
Tra queste prime esperienze troviamo, ad esempio, la costruzione del sentiero per non vedenti
nellʼOrto botanico di Fogliano (Parco Nazionale del Circeo) nel 1986; la creazione di 15 Km di
sentieri accessibili in Valle dʼAosta nel 1989; il convegno piemontese “Vivere senza barriere”
svoltosi nello stesso anno, durante il quale il tema dellʼaccessibilità prende un risvolto anche
politico. Lʼaccessibilità viene considerata quasi unicamente come la possibilità di percorrere dei
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sentieri tracciati per i disabili motori, mentre molto lontano è ancora il concetto di disabilità
sensoriale o intellettuale e di barriera percettiva.
Lʼaccessibilità viene considerata quasi unicamente come la possibilità di percorrere dei sentieri
tracciati per i disabili motori, mentre molto lontano è ancora il concetto di disabilità sensoriale o
intellettuale e di barriera percettiva. Un momento importante per la storia italiana in questo campo
è rappresentato dalla “Legge Quadro 394/91 sulle aree naturali protette”. Grazie ad essa viene
dato un nuovo slancio all’area verde, la quale passa da una visione “museale” ad una molto più
dinamica dell’ambiente considerando anche l’intervento umano. Allo scopo principale di tutela, se
ne aggiungono altri, come l’educazione, la valorizzazione dello stesso e lo sviluppo economico e
sociale. Con questa legge vengono, inoltre, istituiti i tre principali strumenti di programmazione: • il
Regolamento: regole riguardanti l’esercizio delle attività consentite allʼinterno delle aree protette
nazionali, attraverso l’attuazione di percorsi e strutture anche per disabili/anziani; • il piano del
Parco: strumento necessario per la tutela della natura, affidato allʼEnte Parco; • il piano di sviluppo
economico e sociale: strumento che prevede interventi diretti ad aiutare le comunità che si trovano
allʼinterno del parco, oltre a favorirne l’accessibilità e la fruizione da parte di tutti (Solinas,
2004). Ma nonostante qualche primo provvedimento positivo, e il sempre maggiore coinvolgimento
delle persone con disabilità che richiedono ambienti naturali accessibili, fino alla fine del secolo
questo tema viene solo citato in convegni o pubblicazioni di settore ponendo lʼaccento
principalmente sul problema delle barriere architettoniche.
È con lʼarrivo degli anni 2000, che inizia a crescere l’interesse e ad aumentare il numero di azioni
per favorire la fruibilità di strutture, zone verdi, etc. Si parla finalmente oltre che di barriere
architettoniche, anche di barriere percettive, come lʼassenza di elementi importanti per la
comprensione e lʼorientamento nellʼambiente in cui si muove la persona cieca o sorda e si
assiste ad un allargamento del target di riferimento degli interventi riguardanti lʼaccessibilità:
dai disabili motori (gli unici presi in considerazione sino ad ora), alle persone con problemi
alla vista, agli anziani, donne incinte, persone con problemi di peso, etc. E’ questo appunto il
riferimento ampio che il progetto di ricostruzione della passerella e di manutenzione del trabocco
stesso ha come ultimo fine: quello cioè di poter vivere e far vivere questa struttura con un
ampliamento sensoriale e percettivo prima d’ora non contemplato. A ben vedere dunque il progetto
si inserisce appieno negli intenti di valorizzazione naturalistica paesaggistica e percettiva
dell’ambito Punta Aderci, difficile ravvisarne elementi di contrasto con la Tutela anche quella più
strettamente legata al piano settoriale dell’area e più nello specifico al piano di assetto naturalistico
del parco che in verità, poco riserva al rispetto di una tale cogente ed importante normativa preso
com’è a tutelare nel senso di irrigidire in una sterile cristallizzazione l’uso delle aree e soprattutto la
fruizione urbanistico edilizia della stessa. Ad ogni buon fine cosi come questo progetto rispetta gli
effetti e le finalità della Tutela, allo stesso modo risponde alle esigenze di ritrovare all’interno di una
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cartografia più specifica elementi di corrispondenza. Infatti nella tavole del piano di assetto
specifica azione è riservata all’intervento specifico di ricostruzione trabocco
Figura 1:stralcio carta degli interventi piano di assetto naturalistico Punta Aderci
Figura 2: legenda della carta di sopra
La domanda di natura accessibile si fa sempre più grande, e anche le associazioni ambientaliste
iniziano ad interessarsi all’argomento. A tal proposito è da citare il 2001, anno in cui il WWF Italia,
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in occasione della Giornata delle Oasi e in collaborazione con l’associazione Si_Può presenta un
documento utile per rendere fruibili queste aree protette, anche se inizialmente si riferisce solo alle
oasi del WWF (Solinas, 2004). Sempre nel 2001, in dicembre, viene siglata una Convenzione tra il
Ministero dell’ambiente e della Tutela del Territorio e l’associazione ACLI Anni Verdi23 per
realizzare il Progetto “Parchi per tutti: fruibilità per un’utenza ampliata”. Il progetto ha l’obiettivo di
promuovere presso i cittadini e i soggetti che si occupano di aree naturali protette, i problemi
relativi alla loro fruibilità (quindi alle attrezzature, ai servizi, ai trasporti, etc). Questo progetto ha il
compito, soprattutto, di “promuovere ai diversi livelli tutte le azioni necessarie a garantire una
fruizione agevole delle aree naturali protette da parte di un’utenza ampliata”, attraverso l’uso di
apposite “Linee guida per gli enti di gestione dei parchi nazionali italiani” (Ministero dellʼAmbiente e
della Tutela del Territorio e Acli Anni Verdi, 2001, p.7 ). Però per poter vedere questo tema trattato
seriamente, concretamente e con un certo interesse nell’unire il mondo ambientalista con le
associazioni dei disabili, bisogna attendere il 2003 (Anno Europeo delle Persone con Disabilità)
con lʼattuazione della “Carta di Norcia”, sottoscritta da Federparchi (la Federazione Italiana dei
Parchi e delle Riserve Naturali), dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini e da due associazioni: la
FISH25 e la FAND26, a conclusione di un convegno dal titolo “Il parco è di tutti. Il mondo anche”.
Essa contiene 10 principi generali racchiusi in quattro punti che integrati tra loro portano al
“principio che lʼaccessibilità alla natura è un diritto umano e come tale deve essere garantita a tutte
le persone indipendentemente dalle loro condizioni e dai loro limiti” (Solinas, 2004 p. 34). I temi
principali trattati dalla Carta riguardano la gestione e lʼaccoglienza dei visitatori, lʼinformazione e la
comunicazione, la formazione del personale.
In generale, le aree naturali protette comprendono un patrimonio collettivo di grande
importanza e valore che tutti devono impegnarsi a difendere e tutelare, oltre che a rendere
fruibile. È un diritto, prima di tutto, morale ma è anche la legge stessa che lo impone. Con la
“Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità” ratificata il 15 maggio 2009 dal governo
italiano, ci si rende conto che la fruizione della natura è qualcosa che contribuisce al benessere
fisico di una persona, ma anche mentale ed emozionale, sempre più sentito anche dalle persone
con disabilità, che richiedono attività che migliorino la qualità della loro vita (Peroni, 2010).
Il percorso sarà dotato di alcuni accorgimenti utili per esempio alla sua percorrenza da parte di
portatori di handicap visivi (ipovedenti) oppure da portatori di handicap con ridotta mobilità che
pertanto devono essere accompagnati, o semplicemente anziani o persone non completamente
autosufficienti.
La segnaletica avrà in ciò un valore fondamentale e la valenza segnica dei segnali potrà rispettare
codici comunicativi diversi (diversificazione della grandezza dei caratteri, alfabeto braille o altro);
anche il percorso in passerella, come in virtuosi progetti delle Dolomiti bellunesi piuttosto che del
parco del Delta del Po ( quest’ultimo particolarmente vicino per similitudine di contesto a quello si
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riferimento) , sarà dotata di corrimano con accorgimenti utili a dare informazioni di fruizione
orientamento e mobilità
Figura 3: esempio di accorgimenti su corrimano - indicatori di interruzione di un corrimano prima e dopo una tavola esplicativa
Contesto paesaggistico e inserimento visivo e naturalistico
La falesia, la battigia ed il sistema dei fossi sono gli elementi naturali identitari del luogo. I solchi di
erosione e gli sbocchi al mare dei corsi d’acqua stagionale con il fosso di Procine, Fosso del
Velluto che si incontra con il fosso Mottagrossa presso la Punta d’Erce e il Fosso Apricino si
inseriscono nel più vasto sistema erosivo della costa adriatica che vede le valli fluviali o torrentizi e
in andamento ortogonale rispetto alla costa che, per quanto riguarda il territorio da noi analizzato,
ha come rilevante segno fisico settentrionale la valle fluviale del Sinello e quello meridionale la
valle del torrente Lebba.
Il tratto di costa compreso tra Punta della Lotta e Punta Aderci è uno dei più importanti ambienti
costieri della regione, sia dal punto di vista paesaggistico che da quello biologico. La costa si
presenta molto articolata; la morfologia è resa aspra dalla falesia, formata da rupi di natura
essenzialmente conglomeratica e arenacea, che in alcuni tratti strapiomba sul mare e in altri è da
esso separata da un’ampia spiaggia caratterizzata da una attiva dinamica di deposizione e di
edificazione dunale.
L’inserimento del manufatto Trabocco all’’interno dell’area risale certamente ad oltre 10 anni fa e
con vicende alterne lo stesso ha subito modificazioni e ricostruzione nel corso deli anni.
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Figura 4: 2004 la struttura del trabocco consta di qualche elemento ligneo o metallico inghisato alla scogliera. l'opra sarà ricostruita a cavallo tra il 2005/2006
Figura 5: giugno 2010
Figura 6: dicembre 2014
Figura 7: gugno 2016
L’immagine dell’area si è pertanto consolidata contemplando la presenza di un siffatto manufatto
che legittimamente rientra tra gli elementi costitutivi l’esclusivo apesaggio antralistico ed antropico
del sto di Punta Aderci. L’attuale proposta di ricostruzione della passerella del trabocco com’era e
dov’era non pregiudica pertanto alcun valore di quelli ritenuti degni di tutela e bisognosi di essere
preservati ma anzi diventa l’occasione di rendere assolutamente funzionale un manufatto di
interesse storico monumentale ed architettonico e di consentirne la fruibilità non solo ai
concessionari ma anche a quanti vorranno completare la propria conoscenza dell’are con uno
sguardo dal mare verso la falesia e verso il promontorio di Punta Aderci.
L’intervento che si configura rispettoso delle valenze prima dette sarà realizzato con materiali della
tradizione ( legno e travesine inghisate alla scogliera) e non introdurrà elementi estranei o
impattanti rispetto al contesto.
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Compatibilità con piani e programmi
1. In relazione al regime amministrativo riferito all’attività edilizia si è optato per la SCIA in
quanto
Sono realizzabili mediante la segnalazione certificata di inizio di attività i seguenti interventi:
interventi di manutenzione straordinaria qualora riguardino le parti strutturali dell’edificio
gli interventi di restauro e di risanamento conservativo qualora riguardino le parti strutturali
dell’edificio
gli interventi di ristrutturazione edilizia che:
non portino ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente
non comportino modifiche della volumetria complessiva degli edifici o dei prospetti
limitatamente alle zone omogenee A, non comportino mutamenti della destinazione d’uso,
non comportino modificazioni della sagoma di immobili sottoposti a vincoli ai sensi
del dlgs 42/2004
2. In riferimento alla compatibilità urbanistica edilizia l’intervento si inserisce quindi all’interno
della previsioni del PDCM in quanto compatibile con tipologie d’intervento ammesse all’art.
14 del piano stesso; in verità esso rientra nella “d) Zona di tutela e valorizzazione dei
Travocchi (ZT), comprendente le aree ove esistono travocchi regolarmente assegnati in
concessione e/o esistevano travocchi ora in stato di abbandono o di degrado più
avanzato”.L’intervento si conforma all’art. 13 punto 4
3. Il litorale marittimo fra il confine nord del territorio comunale ed il confine nord dell’area
portuale è ricompreso nella Riserva di Punta Aderci, istituita con L.R. 20 febbraio 1998, n.
9, disciplinata dal relativo Piano di Assetto Naturalistico. Nel rispetto della previsioni e
delle indicazioni di tale piano lattività dichiarata con la presente SCIA è compatibile (vedasi
carta a pag. 4 della presente relazione)
4. In riferimento alla autorizzazione paesaggistica si applica il DPR 31/2017 tabella A n. 29
Allegato A DPR 31/2017 - Interventi realizzabili senza autorizzazione paesaggistica
Il soggetto attuatore è legittimato in virtù di regolare concessione demaniale alla quale è
subentrato repertoriata al n. 306 e registrata come concessione demaniale n. 2/2018.
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Figura 8: VISTA DEL TRABOCCO ANTE 2016
Figura 9: scogli visibili ed affioranti in un particolare momento di bassa marea
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Figura 10: vista del Trabocco dal percorso e dal promontorio di Punta Aderci
Figura 11: vista del trabocco dalla spiaggia
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Figura 12
Figura 13: Struttura della passerella negli anni 2006/2007:; si nota che essa è molto distante dalla falesia potendo poggiare e contare sul sostegno di rocce affioranti
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SOPRALLUOGO 6 MARZO 2018
Figura 14 Sopralluogo 6 marzo 2018
Figura 15: stato della passerella cosi come lasciata dalle mareggiare del novembre 2015
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Figura 16: elementi residui e punti di attacco dei sostegni della passerella
Figura 17: vista del casotto e dei pali di sostegno in bilico
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SOPRALLUOGO 25 FEBBRAIO 2015
Figura 5 Sopralluogo 25 FEBBRAIO 2015
Figura 6: stato della passerella cosi come si presentava nel febbraio 2015
Figura 7:vista dei cavi di sostegno della passerella Figura 8: distanza della struttura dalla falesia
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SOPRALLUOGO 25 FEBBRAIO 2015
Figura 9 vista della passerella verso la spiaggia
Figura 10: vista degli scogli affioranti con i montanti inghisati
Figura 11:vista dell’articolazione della passerella fino a terra
Figura 12: strutture di sostegno laterali
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Foto di repertorio negli anni precedenti il 26 novembre 2015
Figura 13: struttura della passerella ed inserimento nel contesto naturalistico e paesaggistico
Figura 14:vista dal mare ed inquadramento dell’area della costa di punta Aderci con riferimento al belvedere