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COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA REGOLAMENTO GENERALE SULL’ORDINAMENTO DEGLI UFFICI E DEI SERVIZI

COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA REGOLAMENTO … · Art. 38 - Obbligatorietà dello svolgimento delle funzioni e delle competenze assegnate ai dirigenti e ai funzionari. Art. 39 -

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COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA

REGOLAMENTO GENERALE

SULL’ORDINAMENTO

DEGLI UFFICI E DEI SERVIZI

INDICE

CAPO I

PRINCIPI GENERALI

Art. 1 - Oggetto del regolamento

Art. 2 - Princìpi e criteri informatori

Art. 3 - Criteri di organizzazione degli uffici e servizi

Art. 4 - Gestione delle risorse umane

CAPO II

STRUTTURE ORGANIZZATIVE

Art. 5 - Articolazione delle strutture

Art. 6 - Aree

Art. 7 - Unità

Art. 8 - Uffici

Art. 9 - Unità di progetto

Art. 10 - Uffici in posizione di staff

Art. 11 - Ufficio di staff alle dirette dipendenze del Sindaco

Art. 12 - Polizia municipale – struttura organizzativa autonoma

Art. 13 - Competenze del Sindaco in materia di personale

CAPO III

PERSONALE

Art. 14 - Dotazione organica e organigramma

Art. 15 - Inquadramento, mansioni e profilo professionale – Obbligatorietà di svolgere le mansioni assegnate

Art. 16 Assegnazione del personale ai dirigenti e al comandante della Polizia Municipale. Mobilitàintersettoriale

Art. 17 - Mobilità intrasettoriale e utilizzazione del personale assegnato

Art. 18 - Responsabilità del personale

Art. 19 - Rapporti con l’utenza e qualità dei servizi

Art. 20 - Formazione e aggiornamento

Art. 21 - Orari di apertura al pubblico, di servizio e di lavoro

Art. 22 - Ferie, permessi, aspettative

Art. 23 - Part - time

Art. 24 - Svolgimento attività esterna da parte dei dipendenti

Art. 25 - Disciplina delle relazioni sindacali

CAPO IV

DIRIGENZA

Art. 26 - Segretario Generale

Art. 27 - Retribuzione di risultato del segretario generale

Art. 28 - Vice Segretario Generale

Art. 29 - Incarichi dirigenziali – Nomina dei dirigenti

Art. 30 - Dirigenti – Competenze

Art. 31 - Dirigente competente nell’amministrazione e gestione del personale

Art. 32 - Determinazioni

Art. 33 - Altri atti dirigenziali

Art. 34 - Conferenza dei Dirigenti

Art. 35 - Responsabili di Unità privi di posizione organizzativa o di alta professionalità

Art. 36 - Responsabili di Unità titolari di posizione organizzativa o alta professionalità

Art. 37 - Sostituzione del Dirigente

Art. 38 - Obbligatorietà dello svolgimento delle funzioni e delle competenze assegnate ai dirigenti e aifunzionari.

Art. 39 - Responsabilità dirigenziale e dei funzionari che operano in sostituzione del dirigente

Art. 40 - Copertura assicurativa

Art. 41 - Organismo Indipendente di valutazione – Nucleo di Valutazione

CAPO V

CONTRATTI SPECIALI PER QUALIFICHE DIRIGENZIALI O DI ALTA SPECIALIZZAZIONE

Art. 42 - Contratti a tempo determinato per qualifiche dirigenziali o di alta specializzazione

Art. 43 - Contratti a tempo determinato per qualifiche dirigenziali conferite a dipendenti dell'ente

Art. 44 - Contenuto dei contratti speciali

Art. 45 - Revoca dei contratti speciali

CAPO VI

NORME TRANSITORIE E FINALI

Art. 46 - Rinvio

Art. 47 - Abrogazioni

Art. 48 - Riferimenti contenuti in atti che richiamano il precedente regolamento sostituito dal presente

Art. 49 - Pubblicità del regolamento

Art. 50 - Entrata in vigore

CAPO I

PRINCIPI GENERALI

Art. 1

Oggetto del regolamento

1. Il presente regolamento disciplina, in conformità agli indirizzi generali stabiliti dal Consiglio Comunalee dallo Statuto, l’organizzazione, le funzioni e le attribuzioni delle singole aree, unità operative ed ufficidel Comune, il personale e i contratti finalizzati a reperire professionalità all’esterno dell’ente.

2. Con specifici regolamenti, adottati dalla Giunta comunale, sono disciplinati aspetti particolaririguardanti l’ordinamento e/o il funzionamento degli uffici e dei servizi e/o il personale, quali:

- reclutamento e selezione del personale;

- procedimento disciplinare e Ufficio per la gestione del contenzioso del lavoro;

- codice di comportamento:

- costituzione e funzionamento del comitato dei garanti;

- sistema di valutazione e di incentivazione del personale;

- costituzione e funzionamento dell’Organismo Indipendente di Valutazione;

- disciplina degli incentivi al personale.

3. I regolamenti, elencati a titolo esemplificativo nel precedente comma 2, aventi carattere più generaleo che disciplinano aspetti applicabili a tutti i dipendenti, possono costituire allegati al presenteregolamento.

Art. 2

Princìpi e criteri informatori

1. L'ordinamento delle aree, delle unità, degli uffici e del personale si conforma ai seguenti princìpi e criteri:

a) efficacia; b) efficienza;

c) funzionalità;

d) imparzialità ed equità; e) professionalità;

f) flessibilità e interscambiabilità;

g) responsabilizzazione del personale;

h) pubblicità e trasparenza;

i) separazione delle competenze tra apparato burocratico e organi di governo nel quadro dì un'armonicacollaborazione tesa al raggiungimento degli obiettivi individuatidall'Amministrazione.

2. L'efficacia interna e gestionale rappresenta il grado di realizzazione degli obiettivi predeterminati,ovvero il rapporto tra obiettivi e risultati.

3. L'efficacia esterna o sociale è la capacità di soddisfare i bisogni del cittadino.

4. Per efficienza si intende il miglior rapporto tra prestazioni erogate e risorse impiegate. Essa si misurain relazione al corretto e razionale uso dei fattori produttivi.

5. L'equità è un criterio di valutazione, in ordine all'insussistenza di discriminazioni nell'accesso alservizio sia sotto il profilo del costo, sia sotto quello delle modalità di erogazione.

Art. 3

Criteri di organizzazione degli uffici e servizi

1. Gli uffici ed i servizi del Comune sono organizzati in aree, ciascuna con una propria competenzaspecifica, attribuita sia per le posizioni di linea che di staff.

2. Ciascuna struttura organizzativa è definita in base a criteri di autonomia, funzionalità ed economicitàdi gestione, secondo princìpi di professionalità e responsabilità, sulla base dei seguenti criteri:

a) Articolazione e collegamento: gli uffici ed i servizi sono articolati per funzioni omogenee e tra loro collegati,anche mediante strumenti informatici e statistici;

b) Trasparenza e pubblicità: l’organizzazione deve essere strutturata in modo da assicurare lamassima trasparenza e pubblicità dell’attività amministrativa e garantire il diritto di accesso aicittadini agli atti ed ai servizi;

c) Partecipazione e responsabilità: l’organizzazione del lavoro deve stimolare la partecipazione attivadi ciascun dipendente, responsabilizzando lo stesso per il conseguimento dei risultati, secondo ildiverso grado di qualificazione e di autonomia decisionale;

d) Flessibilità: deve essere assicurata ampia flessibilità nell’organizzazione delle articolazionistrutturali e nell’impiego del personale, nel rispetto delle qualifiche di appartenenza e dellespecifiche professionalità, ed inoltre la mobilità del personale all’interno ed all’esterno dell’ente;

e) Armonizzazione degli orari: gli orari di servizio, di apertura degli uffici e di lavoro devono esserearmonizzati con le esigenze dell’utenza e con gli orari delle altre amministrazioni pubbliche. L’orariodi lavoro è funzionale all’efficienza del servizio.

Art. 4

Gestione delle risorse umane

1. L’ente nella gestione delle risorse umane:

a) garantisce la pari opportunità tra uomini e donne e la parità di trattamento sul lavoro;

b) cura costantemente la formazione, l’aggiornamento e la qualificazione del personale;

c) valorizza le capacità, lo spirito di iniziativa e l’impegno operativo di ciascun dipendente;

d) definisce l’impiego di tecnologie e metodologie idonee per utilizzare al miglior livello diproduttività le capacità umane e per premiare la performance del personale;

e) assicura l’utilizzazione di locali ed attrezzature che, tutelando la sicurezza e l’igiene, garantiscanocondizioni di lavoro agevoli;

f) individua criteri di priorità nell’impiego flessibile del personale, purchè compatibile conl’organizzazione degli uffici e del lavoro, a favore dei dipendenti in situazioni di svantaggiopersonale, sociale e familiare.

CAPO II

STRUTTURE ORGANIZZATIVE

Art. 5

Articolazione delle strutture

1. Salvo che per l’ufficio di staff del Sindaco e per la polizia municipale, la struttura burocratica èarticolata in aree, unità e uffici. Possono essere altresì costituite unità di progetto e uffici di staff.

2. L'articolazione delle strutture non costituisce fonte di rigidità organizzativa, ma razionale ed efficacestrumento di gestione. Deve, pertanto, essere assicurata la massima collaborazione ed il continuointerscambio di informazioni ed esperienze tra le varie articolazioni dell'ente.

3. L’articolazione organizzativa in aree e in unità operative è graficamente rappresentatadall’organigramma dell’Ente periodicamente aggiornato in base alle esigenze organizzative eall’andamento del personale presente in servizio, in conformità a quanto disposto nel successivo art. 14.

Art. 6

Aree

1. Le aree, articolazioni di primo livello, costituiscono le strutture organizzative di massima dimensionedell’ente, dotate di complessità organizzativa con riferimento ai servizi forniti, alle competenzerichieste, alla tipologia della domanda, all’autonomia funzionale.

2. Le aree si articolano secondo criteri di funzionalità, tesi al raggiungimento di precisi risultati, conpossibilità di aggregazione e disaggregazione dinamica in funzione degli obiettivi posti, dell’omogeneitàdelle funzioni e dei servizi e della realizzazione del programma amministrativo.

3. La definizione delle aree è disposta dalla Giunta comunale, sentiti il Segretario generale e laconferenza dei dirigenti. Analoga procedura viene adottata in caso di variazioni.

4. A capo di ogni area è posto un dirigente dotato di professionalità coerente con i servizi erogati dalleunità che compongono la medesima area.

5. In attesa dell’approvazione e attuazione della riforma sulla dirigenza, che detterà disposizioni per lanomina dei dirigenti, gli incarichi dirigenziali sono attribuiti e definiti dal Sindaco neo eletto, conprovvedimento motivato, come previsto dagli artt. 29 e seguenti del presente regolamento, chedisciplinano altresì le competenze e le responsabilità dei dirigenti.

6. Alle aree sono assegnate risorse umane e dotazioni adeguate per competenza e professionalità; sono,altresì, affidate funzioni ed attività esercitate con autonomia gestionale, nell’ambito degli indirizzi, delledirettive e degli obiettivi fissati dalla giunta comunale, dal sindaco e dall’assessore di riferimento.

Art. 7

Unità

1. Le unità, accorpate per funzioni omogenee, costituiscono le strutture di minore dimensione nellequali è suddivisa l'area, caratterizzate da specifica competenza di intervento e da prodotti/servizichiaramente identificabili.

2. La costituzione e la variazione delle unità è disposta con provvedimento di Giunta comunale, suproposta del dirigente dell’area interessata o del Segretario Generale, tenendo conto dei programmidell’Amministrazione.

3. Ad una o più unità può essere preposto, con provvedimento motivato del dirigente dell'area, unresponsabile appartenente alla categoria D (direttiva), con o senza titolarità di posizione organizzativa odi alta proffessionalità, tenuto conto della professionalità, delle attitudini e dei titoli posseduti

4. La nomina e le competenze dei responsabili di unità sono disciplinate dagli artt. 35 e seguenti delpresente regolamento.

Art. 8

Uffici

1. Gli uffici sono le ulteriori eventuali articolazioni organizzative all’interno delle unità, per l’esercizio difunzioni o l’erogazione di servizi riferiti a specifici ambiti di intervento della medesima unità.

2. La costituzione e la variazione degli uffici è disposta dal dirigente dell'area, in attuazione e nel rispettodei programmi e delle direttive degli organi di governo, e sentiti i responsabili delle unità, secondocriteri di flessibilità e di razionale suddivisione dei compiti.

3. Della costituzione e della variazione degli uffici è data comunicazione da parte del dirigente di areaalla Giunta e al Segretario Generale.

4. Agli uffici può essere preposto, dal dirigente di area, un responsabile appartenente alla categoria C o,in mancanza, di categoria B, compatibilmente con la declaratoria delle mansioni dei dipendenticomunali e con il profilo professionale posseduto.

Art. 9

Unità di progetto

1. Possono essere istituite unità di progetto, quali strutture organizzative temporanee, ancheintersettoriali, allo scopo di realizzare obiettivi specifici rientranti nei programmi dell’amministrazione.

2. Per tali unità devono essere definiti gli obiettivi, le funzioni e le responsabilità, determinate le risorseumane, finanziarie e tecniche necessarie e fissati i tempi di realizzazione.

3. Le unità di progetto sono dirette da un dirigente incaricato dal Sindaco, nel caso l’attività da realizzarerichieda l’adozione di provvedimenti o di altri atti con rilevanza esterna. In caso contrario la direzionepuò essere affidata anche ad un dipendente della categoria D (direttiva), individuato e nominato insede di conferenza dei dirigenti.

4. La costituzione delle unità di progetto è disposta dal Sindaco su proposta dal Segretario Generale,sentita la conferenza dei dirigenti. Analogamente si procede in caso di variazione.

5. Le unità di progetto non possono essere costituite per compiti e attività durevoli o continuative.

Art. 10

Uffici in posizione di staff

1. Per lo svolgimento di specifiche attività di supporto a valenza generale, quali consulenza, raccolta edelaborazione dati, ecc., possono essere costituiti uffici in posizione di staff, autonomi e separati rispettoalla normale articolazione delle aree.

2. Detti uffici possono svolgere attività che comportino l’adozione di provvedimenti o atti con rilevanzaesterna, nel rispetto della normativa vigente. In tal caso sono diretti da un dirigente, nominato dalSindaco con il provvedimento indicato nel seguente comma.

3. Il Sindaco, su proposta del Segretario generale e sentita la conferenza dei dirigenti, nomina, conprovvedimento motivato e previa deliberazione della Giunta comunale, il personale addetto agli ufficidi staff.

4. Qualora il personale assegnato a tali uffici sia contemporaneamente assegnato anche ad un’area o alCorpo della Polizia Municipale, devono essere specificati i tempi nei quali è a disposizione delresponsabile dell’ufficio in posizione di staff rispetto a quelli nei quali è a disposizione del dirigente diarea o del comandante del Corpo della Polizia Municipale.

Art. 11

Ufficio di staff alle dirette dipendenze del Sindaco

1. Con provvedimento della Giunta Comunale, adottato su proposta del Sindaco, può essere costituitoun ufficio di staff alle dirette dipendenze funzionali del Sindaco medesimo, al fine di permettere agliorgani di governo un migliore esercizio delle funzioni di indirizzo e di controllo politico-amministrativodell’attività dell’Ente.

2. L’Ufficio di staff ha compiti di collaborazione, supporto e consulenza al Sindaco nell’espletamento deicompiti istituzionali propri e dei restanti organi di governo. E’ compito del Sindaco individuare conproprio decreto il responsabile della struttura e il personale addetto.

3. Il personale necessario per la costituzione ed il funzionamento del predetto ufficio è individuato conatto del Sindaco, in via prioritaria tra il personale dipendente dell’Ente e, solo in via subordinata,attraverso l’assunzione di personale a tempo determinato, nel rispetto dei vincoli normativi e di spesavigenti.

4. Data la particolare natura, delicatezza e riservatezza dei compiti da svolgere presso l’Ufficio di staff, isoggetti eventualmente assunti dall’esterno sono individuati dal Sindaco secondo criteri di fiduciarietà,anche senza la pubblicazione di apposito avviso.

5. Il contratto stipulato non può avere durata superiore a quella del mandato del Sindaco in carica.

6. Il personale dell’Ufficio di staff deve essere in possesso dei titoli di studio ed eventuale esperienzalavorativa o professionale necessaria per lo svolgimento delle mansioni. Il trattamento economico dacorrispondere deve essere commisurato a quello previsto, per analoghe qualifiche, dai vigenti contratticollettivi di lavoro dei dipendenti degli enti locali.

Art. 12

Polizia Municipale – Struttura organizzativa autonoma

1. In attuazione delle vigenti disposizioni legislative e contrattuali, la polizia municipale ha uno statusche la differenzia dalle restanti strutture dell’ente e la pone al di fuori dell’ordinaria organizzazione deiservizi comunali, essendo dotata di piena autonomia organizzativa e tecnico-operativa.

2. La polizia municipale pertanto non è ricompresa all’interno di una struttura apicale dell’Ente (area),ma costituisce una struttura organizzativa autonoma, diretta dal comandante, inquadrato in categoriaD, che esercita anche le competenze a rilevanza esterna, sotto la dipendenza funzionale,limitatamente all’attività di indirizzo e di controllo politico-amministrativo, del Sindaco o dell’assessoredelegato.

3. Dato il particolare status e le specifiche competenze del comandante della polizia municipale, lostesso è titolare della posizione organizzativa prevista dal contratto e, pertanto, beneficia delle relativeindennità (di posizione e di risultato).

4. L’incarico di Comandante della Polizia Municipale è attribuito dal sindaco.

5. Qualora alla scadenza dell’incarico non sia attribuito il comando ad altro soggetto, il dipendenteprecedentemente incaricato dovrà continuare a svolgere l’incarico al fine di garantire la continuitàdelle funzioni.

6. In mancanza di un nuovo provvedimento di incarico notificato all’interessato entro il termine di 120giorni dalla nomina del Sindaco, l’incarico si considera automaticamente conferito, con gli stessicontenuti di quello in essere, per la durata del mandato del Sindaco.

7. Il corpo della Polizia Municipale può essere ulteriormente disciplinato con apposto regolamento.

Art. 13

Competenze del Sindaco in materia di personale

1. Restano in capo al Sindaco in materia di personale:

a) la nomina del Segretario Generale;

b) la definizione dei criteri di valutazione del Segretario Generale per la quantificazione dell’indennitàdi risultato, in conformità al sistema premiante adottato da questo ente;

c) la valutazione della realizzazione degli obiettivi affidati e delle performance del segretario, incollaborazione con l’Organismo indipendente di valutazione, ai fini dell’erogazione dell’indennità dirisultato;

d) in attesa dell’approvazione e attuazione della riforma sulla dirigenza, che detterà disposizioni per lanomina dei dirigenti, gli incarichi dirigenziali sono attribuiti e definiti dal Sindaco neo eletto conriferimento ai responsabili di area e alle altre eventuali figure dirigenziali previste dal presenteregolamento (es.: Unità di progetto o Uffici in posizione di staff aventi competenze a rilevanzaesterna);

e) l’attribuzione dell’incarico di Comandante della Polizia Municipale, in conformità a quanto previstodall’art 12 del presente regolamento;

f) l'attribuzione e definizione degli incarichi di collaborazione esterna, che non siano di competenzadirigenziale;

g) l'individuazione dei collaboratori degli uffici posti alle sue dirette dipendenze.

2. Gli atti di competenza del Sindaco, implicanti assunzione di impegno di spesa, sono adottati, previapreventiva verifica della sufficiente ed idonea disponibilità finanziaria, dalla Giunta, nel caso siarichiesta l’adozione di una deliberazione o , in caso contrario, dal dirigente dell’area finanziario,.

CAPO III

PERSONALE

Art. 14

Dotazione organica e organigramma

1. La dotazione organica descrive:

• i posti di ruolo coperti, distinguendo i posti a tempo pieno e part time e specificando la qualifica eil profilo professionale posseduti dai dipendenti in servizio. La trasformazione dei posti di lavoro dapart time a tempo pieno, in conseguenza della richiesta formulata da soggetti aventi diritto, nonrichiede un preventivo provvedimento di aggiornamento della dotazione organica, ma verrà“registrata” con il primo provvedimento successivo, che approva la nuova dotazione organica;

• i posti di ruolo previsti nel piano triennale dei fabbisogni, aggiornato annualmente, che descrive iposti che l’Ente intende effettivamente coprire, in relazione alla propria programmazione e ai limitidi spesa normativamente previsti.

2. La dotazione organica è annualmente aggiornata dalla Giunta con la deliberazione che approva il pianotriennale del fabbisogno di personale e che definisce i posti da coprire nell’anno di riferimento, incoerenza con gli strumenti di programmazione economico-finanziaria pluriennale e nel rispetto deivigenti limiti assunzionali .

3. L'approvazione della dotazione organica e le successive variazioni sono disposte dalla Giunta Comunale,sentiti il Segretario generale e la conferenza dei dirigenti.

4. La dotazione organica è comunicata alle organizzazioni sindacali.

5. Alla dotazione organica è allegato un organigramma che rappresenta graficamente la struttura dell’ente,individuando, per ogni area, le unità organizzative che la compongono e il personale ivi collocato, conspecificazione della categoria, del profilo professionale e della tipologia di rapporto a tempo pieno oparziale.

6. L’organigramma ha valore puramente rappresentativo dell’organizzazione di massima della strutturaburocratica dell’Ente, in quanto l’effettiva utilizzazione del personale assegnato e l’attribuzione diresponsabilità, procedimenti, attività, compiti e mansioni è fatta dal dirigente sulla base delle risorse adisposizione e tenendo conto degli indirizzi impartiti dagli organi di governo (Giunta, Sindaco eAssessore di riferimento).

Art. 15

Inquadramento, mansioni e profilo professionale – Obbligatorietà disvolgere le mansioni assegnate

1. I dipendenti sono inquadrati, nel rispetto di quanto previsto dal contratto collettivo nazionale dilavoro, nella posizione descritta nel contratto di lavoro stipulato in seguito alla procedura svolta perl’assunzione in servizio o nella nuova posizione successivamente conferita.

2. L'inquadramento, pur riconoscendo uno specifico livello di professionalità, distinto in base allacategoria e al profilo professionale posseduti, e la titolarità del rapporto di lavoro, non conferisce unaposizione definitiva e immutabile nell'organizzazione del Comune.

3. Il dipendente può essere utilizzato per qualsiasi mansione e in qualsiasi ufficio compatibile con lacategoria e il profilo professionale posseduti, anche a prescindere dell’eventuale specifico posto per ilquale sia stato assunto e/o indicato in sede di sottoscrizione del contratto di lavoro.

4. Il dipendente esercita le mansioni proprie della qualifica, del profilo professionale e dell’unità diinquadramento, come definite dal contratto collettivo di lavoro, dal contratto individuale di lavoro, daeventuali ordini di servizio o disposizioni interne.

5. La collocazione di un dipendente in un particolare ufficio e l’assegnazione allo stesso di determinatiadempimenti comportano l’automatico affidamento delle mansioni necessarie per svolgere il lavoroaffidato.

6. Il dipendente può essere adibito a svolgere mansioni non prevalenti della qualifica immediatamentesuperiore o inferiore a quella di inquadramento, senza che ciò possa determinare variazioni neltrattamento economico.

7. Al fine di assicurare il raggiungimento degli obiettivi programmati dall'Amministrazione, in relazione aiservizi svolti dall'ente ed alle esigenze di operatività, il Segretario generale su proposta dei dirigentiinteressati, con provvedimento motivato, nel rispetto delle qualifiche funzionali e delle previsioni delladotazione organica, sentita la Giunta Comunale, può procedere alla modifica dei profili professionali delpersonale in servizio, d'ufficio o su domanda dell’interessato, tenendo conto delle disposizionicontrattuali disciplinanti la materia e del possesso da parte del dipendente di eventuali titoli, requisiti ocondizioni indispensabili per il nuovo profilo professionale di inquadramento.

8. La modifica del profilo professionale d’ufficio (e non su domanda del dipendente) presupponel’impossibilità di utilizzare proficuamente il dipendente nel profilo posseduto e costituisce una validaalternativa per evitare la sua messa in disponibilità.

9. Il dipendente è obbligato a svolgere tutte le mansioni assegnate dal dirigente, o in subordine dalproprio responsabile di unità, ed assumerne le relative responsabilità, qualora esse siano ascrivibili, inmodo principale e prevalente, alla categoria e al profilo professionale di inquadramento, fermorestando la possibilità di modifica del profilo, descritta nel precedente comma 7.

Art. 16

Assegnazione del personale ai dirigenti e al comandante della PoliziaMunicipale. Mobilità intersettoriale

1. La Giunta comunale, con la deliberazione cha approva il piano esecutivo di gestione (PEG) e il pianodegli obiettivi (PDO), riverifica l’adeguatezza delle risorse umane a disposizione di ciascun dirigente eal comandante della Polizia Municipale rispetto agli obiettivi ad essi affidati. Qualora ritenga correttauna diversa assegnazione di personale ai dirigenti e al comandante della Polizia Municipale,contestualmente al PEG e al PDO, approva una diversa assegnazione del personale ed adeguaconseguentemente l’organigramma dell’ente. L’aggiornamento dell’assegnazione del personale e,conseguentemente, dell’organigramma può essere fatta ogni qual volta la Giunta ne ravvisil’opportunità.

2. L’assegnazione del personale ai dirigenti e al comandante della Polizia Municipale è fatta dallaGiunta mediante l’indicazione della categoria e del profilo professionale posseduto dal dipendenteassegnato. L’individuazione in concreto del nominativo del dipendente assegnato ad un nuovodirigente o al comandante della Polizia Municipale (mobilità intersettoriale) è fatta conprovvedimento del segretario generale, sentiti i dirigenti interessati.

3. L’assegnazione non esclude peraltro l’utilizzazione del dipendente per gruppi di lavoro intersettorialiche vengano costituiti, secondo criteri di flessibilità per la realizzazione di specifici obiettivitrasversali, comuni a due o più aree.

4. Nel caso di utilizzazione di dipendenti per attività intersettoriali, dovrà essere preventivamentestabilito e comunicato ai dirigenti interessati i tempi e i criteri di utilizzabilità del dipendente per gliobiettivi della loro area.

5. Nelle procedure di assegnazione, o comunque prima dell’assegnazione del personale di nuovaassunzione, è possibile tenere conto di eventuali richieste del personale dipendente.

Art. 17

Mobilità intrasettoriale e utilizzazione del personale assegnato

1. Nel rispetto dell’inquadramento e delle mansioni, come sopra disciplinati, il dirigente o ilcomandante della polizia municipale, cui il dipendente è assegnato, può utilizzarlo con pienaautonomia e massima discrezionalità nell’ambito delle unità e degli uffici di cui si compone l’area o ilcomando della polizia municipale, mediante l’attribuzione di responsabilità, procedimenti, attività,compiti e mansioni.

2. Il provvedimento del dirigente o del comandante di assegnazione e/o di utilizzazione del dipendenteall’interno dell’area o del comando della Polizia Municipale può essere modificato nel tempo eriferirsi ad uno o più uffici e/o unità della medesima area.

Art. 18

Responsabilità del personale

1. Ogni dipendente, nell'ambito della posizione di lavoro assegnata, risponde direttamente dellacorrettezza dei comportamenti, della congruità delle prestazioni e dei risultati e risponde dellainosservanza dei propri doveri d'ufficio, secondo la disciplina dettata da norme di legge, di contratto edi regolamento.

2. I procedimenti disciplinari e l’ufficio per la gestione del contenzioso del lavoro sono disciplinati conapposito regolamento

Art. 19

Rapporti con l’utenza e qualità dei servizi

1. I dipendenti assegnati alle strutture comunali che erogano servizi a diretto contatto con i cittadinidevono adottare ogni possibile strumento per favorire e valorizzare le relazioni con l’utenza emigliorare la qualità dei servizi.

2. L’attenzione ai rapporti con i cittadini e il miglioramento della qualità dei servizi sono da considerarsiobiettivi da perseguire costantemente e costituiscono elementi di valutazione da parte dei Dirigenti.

Art. 20

Formazione e aggiornamento

1. L’Amministrazione comunale persegue quale obiettivo primario la valorizzazione delle risorse umane ela crescita professionale dei dipendenti, per assicurare il buon andamento, l’efficienza e l’efficaciadell’attività amministrativa. A tal fine programma e favorisce la formazione e l’aggiornamento delpersonale.

Art. 21

Orari di apertura al pubblico, di servizio e di lavoro

1. Il Sindaco, sentito il Segretario comunale, definisce gli orari di apertura dei servizi al pubblico ed emanadirettive generali in materia di orario di servizio, inteso come periodo di tempo giornaliero nel quale ègarantita la presenza di dipendenti sufficienti, sul piano quantitativo e della categoria e profiloprofessionale posseduti, ad assicurare la funzionalità delle strutture degli uffici pubblici e l'erogazionedei servizi all'utenza. L’orario di apertura al pubblico è ricompreso all’interno dell’orario di servizio

2. I Dirigenti, nel quadro delle direttive emanate dal Sindaco e nel rispetto delle disposizioni del contrattodi lavoro e delle fasce di presenza in servizio stabilite da atti a carattere generale, determinano per lestrutture alle quali sono preposti, l’orario di servizio e l’articolazione dell’orario di lavoro. L’orario dilavoro deve essere funzionale all’orario di servizio e a quello di apertura al pubblico.

3. Eventuali esigenze di coordinamento sono assicurate in sede di Conferenza dei Dirigenti.

4. Ciascun Dirigente determina il proprio orario di lavoro in relazione alle esigenze della struttura cui èpreposto ed all’espletamento dell’incarico affidato, nell’ambito delle direttive del Sindaco e nel rispettodelle disposizioni del contratto di lavoro.

5. Tutti i dipendenti, compresi i dirigenti e il segretario comunale, sono obbligati a registrare la presenza inservizio con gli strumenti (timbratura, cartellino, ecc.) messi in funzione dall’Ente.

6. La materia disciplinata dal presente articolo deve garantire i diritti di informazione, di concertazione,ecc. con i sindacati, previsti nel contratto di lavoro.

Art. 22

Ferie, permessi, aspettative

1. Compete ai dirigenti e, salvo avocazione da parte del dirigente, ai responsabili di unità titolari diposizione organizzativa o di alta professionalità, o ai restanti responsabili di unità delegati dal dirigente,nell’ambito delle aree/unità cui sono preposti, la concessione di ferie secondo l’apposita pianificazione.

2. Spetta al dirigente, o a chi lo sostituisce in caso di assenza, la competenza a concedere permessiretribuiti, permessi brevi, nonché disporre le modalità dei relativi recuperi.

3. Il dirigente nella cui area è inserita l’unità personale è competente in materia di assenze per malattia oper infortuni, astensioni per maternità, aspettative e, in generale, per gli altri istituti che attengonoall’amministrazione del personale, la cui applicazione deriva dalla legge, dal contratto, da atti o indirizzigenerali e non richieda valutazioni gestionali/discrezionali da parte del dirigente cui il dipendente èassegnato.

4. Oltre alla normativa vigente e ai contratti, i dirigenti devono uniformarsi agli atti generali e agli indirizziche definiscono condizioni, modalità e termini per la gestione degli istituti in oggetto.

5. Per i dirigenti provvede il Segretario generale.

Art. 23

Part - time

1. I posti di lavoro a tempo pieno trasformati, su richiesta del dipendente, in part time non possonoessere superiori all’ordinario contingente determinato ai sensi della normativa vigente e delledisposizioni contrattuali.

2. Nell’ambito del contingentamento indicato nel comma precedente, l’Ente ha ampia autonomia ediscrezionalità nell’accogliere o meno la richiesta del dipendente di trasformare il rapporto di lavoro datempo pieno a tempo parziale. Detta decisione è assunta in sede di conferenza dei dirigenti tenendoconto delle esigenze organizzative e di funzionamento dei servizi e deve avere il parere favorevole deldirigente o dei dirigenti nella cui area è inserito il dipendente che chiede il part - time. Nel caso diesubero di domande rispetto ai posti trasformabili si segue l’ordine di precedenza stabilito dal

contratto di lavoro tenendo conto della categoria e del profilo professionale cui si riferisce latrasformazione.

3. Verificatesi le condizioni sopra indicate, il dirigente nella cui area è inserita l’unità personale formalizzal’avvenuta trasformazione del rapporto di lavoro ed il relativo contratto di lavoro.

4. In ogni caso la concessione del part-time (trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a part-time) soggiace alle seguenti limitazioni:

a) Il part time può essere concesso per un periodo massimo di tre anni e non è tacitamenterinnovabile;

b) la Giunta comunale può individuare, con provvedimento motivato, posti di organico che per la loroparticolarità richiedano una prestazione lavorativa a tempo pieno per assicurare la pienafunzionalità del servizio e conseguentemente sottrarli alla disciplina relativa alla trasformazione intempo parziale;

c) il personale della vigilanza urbana è escluso dalla fruizione del part-time;

d) al fine di garantire continuità al servizio, la concessione del part-time agli educatori dell’Asilo Nido,in caso di accoglimento della richiesta, deve avere decorrenza dal 1° settembre di ogni anno;

e) la quantificazione del part-time viene stabilita nella misura del 50% o del 70% del tempo pieno,onde semplificare la gestione del personale sul piano stipendiale e previdenziale nonché al fine dirazionalizzare da parte dei competenti responsabili, l’attribuzione dei carichi di lavoro, ladeterminazione degli orari e l’applicazione di tutti gli altri istituti del personale;

f) l’articolazione del part time è solo di tipo orizzontale, con esclusione di quello verticale.

g) il personale a part-time può essere utilizzato in qualsiasi fascia oraria ricompresa nell’orario diservizio, sia la mattina che il pomeriggio e, ove previsto, anche il sabato;

h) per il personale di front-office la presenza in servizio deve coincidere con l’orario di apertura alpubblico.

5. Il mancato accoglimento della richiesta di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a part-time equivale ad automatico rigetto dell’istanza e non richiede l’adozione di apposito provvedimento didiniego.

6. La giunta comunale può dettare una ulteriore disciplina del part time, mediante l’adozione di unapposito regolamento.

Art. 24

Svolgimento attività esterna da parte dei dipendenti

1. Ai fini della disciplina del presente articolo si devono distinguere le seguenti tipologie di lavoratori:

• dipendenti con rapporto di lavoro non superiore al 50%, ai quali si applicano i seguenti commi 2, 3,4, 5, 6, e 7;

• dipendenti con rapporto di lavoro superiore al 50%, ai quali si applicano i restanti commi dall’ 8 eseguenti.

2. I dipendenti con rapporto di lavoro non superiore al 50% possono svolgere attività lavorativa esterna,autonoma e/o subordinata, qualora permanga la normativa vigente che consente tale diritto.

3. I dipendenti di cui al comma 2 devono comunicare preventivamente al dirigente, cui sono assegnati, lanatura e i contenuti dell’ attività esterna, al fine di consentire la valutazione della sua compatibilità conle funzioni svolte all’interno dell’Ente e l’assenza di pregiudizio per l’immagine e il decoro dell’Ente.Detta comunicazione va rifatta ogni qual volta intervenga una modificazione nell’attività lavorativaesterna.

4. La comunicazione deve anche contenere la formale dichiarazione, rilasciata previa assunzione dellaresponsabilità penale in caso di dichiarazioni false o reticenti, che non sussistono condizioni diincompatibilità e di interferenza dell’attività esterna con quella d’ufficio.

5. Se il citato dirigente dichiara che l’attività esterna è incompatibile o pregiudizievole per l’immagine e ildecoro dell’Ente, il dipendente non potrà svolgerla. Nel caso il dirigente dichiari l’attività esterna lesivadell’immagine e del decoro dell’Ente, dovrà preventivamente ottenere una pronuncia in tal senso delSindaco, sentita la Giunta, trattandosi di valutazioni e apprezzamenti aventi ampia discrezionalitàamministrativa, di competenza degli organi di governo

6. Qualora entro 20 giorni dal ricevimento della richiesta il citato dirigente non adottati e comunichiall’interessato il provvedimento che dichiari l’incompatibilità o il pregiudizio all’immagine e al decoro, ildipendente potrà svolgere l’attività esterna, fermo restando la possibilità da parte del dirigente didichiarare l’incompatibilità o il pregiudizio successivamente, con contestuale obbligo dl dipendente acessare l’attività.

7. Lo svolgimento di attività lavorativa esterna non può comunque pregiudicare o limitare l’autonomiadell’Ente nell’utilizzazione del dipendente, il quale non ha diritto ad agevolazioni nella presenza inservizio e nell’orario di lavoro, dovendosi adeguare alle esigenze organizzative e produttive dell’Ente.

8. I dipendenti con rapporto di lavoro superiore al 50% non possono svolgere altre attività di lavorosubordinato, autonomo, di collaborazione, imprenditoriale e di partecipazione societaria non limitata alsemplice acquisto di quote, azioni o investimento finanziario, tranne che la legge o altra fontenormativa, ivi compreso il presente regolamento, consentano il rilascio di specifica autorizzazione.

9. L’autorizzazione è rilasciata dal dirigente cui il dipendente interessato è assegnato, con provvedimentomotivato e tenuto conto dell’interesse prioritario dell’Ente, ai sensi della normativa vigente, quandol’attività esterna:

a) costituisca motivo di crescita professionale, anche nell’interesse dell’ente o l’incarico sia diprestigio tale da accrescere l’immagine dell’Ente;

b) sia svolta al di fuori dell’orario di lavoro;

c) comporti un impegno, anche temporale, secondario e limitato rispetto alla prestazione lavorativaespletata per l’Ente;

d) non interferisca con l’ordinaria attività svolta nell’ente;

e) il dipendente non occupi una posizione nell’ente o svolga mansioni tali da poter condizionaredirettamente o indirettamente l’attività amministrativa;

f) non sussistano ipotesi di incompatibilità previste dalla normativa vigente e, in particolare, dallanormativa sulla prevenzione e repressione dell’illegalità e della corruzione;

g) non sia in contrasto con gli interessi dell’ente stesso.

10. La richiesta di autorizzazione, oltre a specificare tutti gli elementi necessari, quali: tipologiadell’attività, soggetto beneficiario/destinatario, modalità di svolgimento, tempistica, ecc., deve anchecontenere la formale dichiarazione, rilasciata previa assunzione della responsabilità penale in caso didichiarazioni false o reticenti, che non sussistono le condizioni indicate nelle precedenti lettere d), e), f).

11. L’autorizzazione di cui ai commi precedenti nei confronti dei dirigenti è rilasciata, con provvedimentomotivato e tenuto conto dell’interesse prioritario dell’Ente, dal Segretario generale e nei confronti diquest’ultimo è rilasciata dal Sindaco.

12. La sussistenza delle condizioni necessarie per il rilascio dell’autorizzazione deve permanere per tutto ilperiodo in cui è svolta tale attività, pena la revoca dell’autorizzazione stessa.

13. La richiesta presentata dal dipendente, relativa a fattispecie autorizzabili, si intende accolta ove entroventi giorni dalla presentazione non venga adottato un motivato provvedimento di diniego, fermorestando la possibilità, da parte del dirigente, di revocare successivamente l’autorizzazione, espressa otacita, con contestuale obbligo del dipendente di cessare l’attività.

14. L’amministrazione è tenuta a comunicare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – dipartimento dellaFunzione Pubblica tutte le autorizzazioni rilasciate ai sensi del presente articolo.

15. Non richiedono un’autorizzazione espressa, ma una semplice comunicazione scritta, gli incarichiautomaticamente autorizzati per legge, come le attività, svolte anche previo compenso, che sianoespressione della personalità, quali la libertà di associazione e la manifestazione di pensiero, lapartecipazione ad associazioni ed a comitati scientifici, l’attività pubblicistica, le collaborazionigiornalistiche, l’attività di relatore in convegni o seminari, ecc..

16. Qualora si verifichi una delle condizioni che inibiscono lo svolgimento delle attività sopra citate,descritte nei commi 8 e seguenti, il dipendente deve darne tempestiva comunicazione al dirigente cui èassegnato. In ogni caso, il dirigente e, nei confronti del segretario, il Sindaco devono ordinare lacessazione dell’attività non appena vengono a conoscenza del verificarsi della citata condizioneostativa. Il dipendente che non comunichi tempestivamente il verificarsi della condizione ostativa o chenon cessi immediatamente l’attività è soggetto a sanzione disciplinare.

Art. 25

Disciplina delle relazioni sindacali

1. Nel rispetto della normativa legislativa vigente e dei contratti collettivi di lavoro, le relazioni sindacalitendono, nel quadro della contrattazione, alla tutela e al miglioramento delle condizioni di lavoro eall’incremento dell’efficacia, efficienza e produttività dell’attività dell’Ente nel rispetto degli interessidegli utenti.

2. Le relazioni sindacali sono ispirate ai princìpi di collaborazione, correttezza, trasparenza e prevenzionedei conflitti, nel rispetto delle competenze e responsabilità del segretario, dei dirigenti e deiresponsabili di unità e degli uffici e delle autonome attività e capacità di azione delle organizzazionisindacali dei lavoratori.

3. Salvo diversa deliberazione della Giunta Comunale, la delegazione trattante di parte pubblica ècomposta da tutti i dirigenti e dal Comandante della Polizia Municipale e ad essa partecipa con funzionipreparatorie, consultive, propositive e verbalizzanti, il responsabile dell’unità personale o suo delegato.

4. Salvo diversa deliberazione di Giunta, il presidente della delegazione trattante di parte pubblica è ilsegretario generale e, in caso di sua assenza, il vice segretario generale.

5. La delegazione di parte pubblica, ove preventivamente convocata, può validamente operare con lapresenza del presidente, o suo sostituto, e di almeno un dirigente. Le decisioni assunte in seno alladelegazione trattante di parte pubblica sono operanti e vincolanti anche per i componenti che,preventivamente convocati, non hanno partecipato alla seduta. Il presidente e i componenti della partepubblica possono delegare un altro dipendente in caso di assenza o impedimento.

6. Per la trattazione di tematiche settoriali, limitate a determinate tipologie di dipendenti, quali i vigili, leeducatrici del nido, gli operai, ecc., la delegazione trattante di parte pubblica può espressamenteaffidare il compito ad una rappresentanza limitata di suoi componenti, con eventuale richiesta diriferire l’esito alla medesima delegazione per l’eventuale “ratifica” o condivisione finale. Tra icomponenti della rappresentanza limitata vi deve essere il dirigente dell’area (o il Comandante delCorpo della Polizia municipale), cui si riferisce la trattazione o suo delegato, salvo impedimento orinuncia dello stesso.

7. Salvo espressa richiesta sindacale, agli incontri della delegazione trattante di parte pubblica esindacale non possono partecipare gli amministratori e, ove non vi sia il consenso della delegazionetrattante di parte pubblica, non possono essere presenti dipendenti dell’ente o altri soggetti estranei,che non facciano parte delle due delegazioni trattanti.

8. Nel caso intervengano durante la trattazione il Sindaco e/o altri Amministratori senza il consenso deisindacati, la riunione sindacale si interrompe automaticamente e riprenderà successivamente.

9. Il Sindaco e/o la Giunta comunale, nell’ambito delle loro attribuzioni e prerogative quali organi digoverno, possono dare indirizzi e direttive alla delegazione trattante di parte pubblica.

CAPO IV

DIRIGENZA

Art. 26

Segretario Generale

1. In attesa dell’approvazione e attuazione della riforma sulla dirigenza, che detterà disposizioni per lanomina dei dirigenti, il Segretario Generale è nominato dal sindaco con le modalità stabilite dallalegge.

2. Il segretario espleta le funzioni previste dalla legge, dallo statuto, dai regolamenti e conferitegli dalSindaco, quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo:

• svolge attività di assistenza giuridico-amministrativa nei confronti degli organi di governo egestionali del comune in ordine alla conformità dell’azione amministrativa alle leggi, allo statuto edai regolamenti, esprimendo pareri o effettuando consulenza, su propria iniziativa o a richiesta degliorgani interessati;

• partecipa con funzioni consultive, referenti e di assistenza alle riunioni del consiglio e della giuntae ne cura la verbalizzazione;

• sottoscrive le deliberazioni adottate dagli organi collegiali dell’ente per le quali abbia svolto lefunzioni di segretario verbalizzante;

• roga i contratti nei quali il comune è parte ed autentica scritture private ed atti unilateralinell’interesse dell’ente;

• emana direttive generali e circolari in ordine alla conformazione di atti e procedure a normativelegislative e regolamentari;

• sovrintende allo svolgimento delle funzioni dei dirigenti e ne coordina l’attività;

• convoca e presiede la conferenza dei dirigenti;

• risolve i conflitti di competenza tra le aree;

• adotta gli atti di amministrazione e gestione concernenti la dirigenza o aventi effettiintersettoriali e propone quelli di competenza della Giunta Comunale;

• adotta gli atti dei dirigenti inadempienti, previa diffida, ove all’adempimento non provveda ilresponsabile di unità interessato;

• sostituisce il dirigente, in casi di assenza o impedimento, nelle ipotesi “residuali” indicati nelsuccessivo art. 37;

• presiedere le commissioni esaminatrici dei concorsi per la copertura di posti di dirigente, salvodiversa nomina della Giunta;

• dà attuazione al programma ed agli indirizzi definiti dagli organi di governo per il conseguimentodegli obiettivi previsti;

• predispone, con la collaborazione dei dirigenti e dl comandante della polizia municipale, il pianoesecutivo di gestione e il piano dettagliato degli obiettivi da sottoporre all’approvazione dellaGiunta;

• formula proposte per migliorare l’assetto organizzativo del personale;

• promuove l’introduzione di metodologie e tecniche di gestione, misurazione ed organizzazioneper garantire migliore efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa;

• rappresenta l’Amministrazione nella delegazione pubblica trattante, di cui è presidente salvadiversa nomina da parte dell’Amministrazione comunale;

• può avocare a se le proposte di deliberazione aventi rilievo organizzativo generale, quali lostatuto comunale e i regolamenti in materia di: consiglio comunale, ordinamento degli uffici e deiservizi, procedimenti e sanzioni disciplinari, misurazione della performance, ecc..

• provvede agli ulteriori compiti ed alle incombenze allo stesso attribuite dalla legge, quali quelli inmateria di: controlli interni, prevenzione e repressione della corruzione e dell’illegalità, sanzioni eprocedimenti disciplinari, ecc., dallo statuto, dai regolamenti o conferitegli dal Sindaco.

Art. 27

Retribuzione di risultato del segretario generale

1. L’indennità di risultato del segretario generale, prevista dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL), èerogata secondo le seguenti modalità:

• fissazione preventiva degli obiettivi annuali e/o pluriennali, descritti nel piano delle performance (piano degliobiettivi integrato nel piano esecutivo di gestione), e dei comportamenti professionali e organizzativi, daparte del Sindaco, sentita la Giunta Comunale, mediante la compilazione di apposita scheda che quantificapercentualmente l’importanza del singolo obiettivo/comportamento e il punteggio massimo assegnabile aciascuno di essi; il relativo documento è trasmesso al segretario generale all’inizio del periodo di riferimento;

• relazione consuntiva del segretario (report degli obiettivi – relazione sulle performance) in merito alraggiungimento degli obiettivi o delle cause che non hanno consentito di raggiungerli, in tutto o in parte;

• proposta del Sindaco all’Organismo Indipendente di Valutazione in merito al grado di raggiungimento degliobiettivi fissati e ai comportamenti organizzativi e professionali tenuti dal segretario, corredati dal relativopunteggio. La proposta di valutazione deve anche tener conto delle funzioni aggiuntive a quelle ordinarie,svolte dal segretario nel corso dell’anno di riferimento in relazione alle necessità sorte e ai cambiamentiintervenuti nel corso della gestione;

• verifica e valutazione dell’Organismo Indipendente di Valutazione con attribuzione finale del punteggio conriferimento al quale verrà quantificato l’ammontare dell’indennità da corrispondere, entro il limite massimoprevisto dal CCNL.

Art. 28

Vice Segretario Generale

1. Il vice Segretario Generale, a norma dello Statuto comunale, coadiuva il segretario generalenell’esercizio delle sue funzioni. In caso di vacanza del posto, di assenza, anche breve, o impedimentodel segretario, lo sostituisce di diritto nelle funzioni. La sostituzione avviene anche quando il segretariogenerale sia in servizio ma assente dalla sede comunale per lo svolgimento di altri compiti istituzionali.

2. Le funzioni di vice segretario generale sono svolte da un dirigente di area del Comune in possesso deirequisiti di professionalità ed esperienza adeguata ed è nominato, in caso di vacanza del posto, conproprio atto dal Sindaco.

3. Il Sindaco, con motivato provvedimento, può revocare l’incarico di vice segretario se svolto in mododifforme a quanto previsto dalla legge.

4. Nel caso di convenzione di segreteria tra più Comuni, i Comuni concorderanno a quale dirigente dei dueo più enti partecipanti attribuire le funzioni di vice segretario generale.

5. Qualora la scelta converga su un dirigente dipendente del Comune di Villafranca di Verona, allo stesso ilcomune di appartenenza corrisponderà la quota di indennità di posizione aggiuntiva, concordata per losvolgimento della funzione di vice segretario in favore di più enti, con successivo integrale rimborsodell’indennità aggiuntiva da parte degli altri enti della convenzione.

6. Il vice segretario generale, quale dipendente comunale, non è soggetto all’albo dei segretari e allarelativa gestione, pertanto opera e risponde in base a quanto prevede la normativa vigente.

Art. 29

Incarichi dirigenziali – Nomina dei dirigenti

1. In attesa dell’approvazione e attuazione della riforma sulla dirigenza, che detterà disposizioni per lanomina dei dirigenti, gli incarichi dirigenziali sono attribuiti dal Sindaco neo eletto.

2. L’incarico ha la stessa durata del mandato del Sindaco ed è revocabile nei casi e con le modalità indicatenel medesimo contratto collettivo e nella legge.

3. Qualora alla scadenza dell’incarico non sia attribuita la direzione dell’area o parte di essa ad altrodirigente, il dirigente dovrà continuare a svolgere l’incarico al fine di garantire la continuità dellefunzioni dirigenziali.

4. In mancanza di un nuovo provvedimento di incarico notificato al dirigente in scadenza entro il terminedi 120 giorni dalla scadenza dell’incarico precedente, l’incarico si considera automaticamente conferito,con gli stessi contenuti e durata di quello precedente.

5. Gli incarichi dirigenziali riguardano la direzione di un'area.

6. Qualora siano istituite unità di progetto previste dall'art. 9 che richiedano l'adozione di attiprovvedimentali o di altri atti con rilevanza esterna, la direzione di tali unità è affidata dal Sindaco ad unDirigente di area.

Art. 30

Dirigenti – Competenze

1. I dirigenti sono ordinati in un’unica qualifica, secondo la disciplina dei contratti nazionali di lavoro. Idirigenti si differenziano tra loro esclusivamente per il tipo di funzione svolta e di incarico ricevuto.

2. Essi sono preposti alla direzione di un'area, come descritto nell’art. 6. Agli stessi possono essere inoltreconferiti particolari incarichi aggiuntivi di studio, ricerca, ispezione, consulenza, e l’affidamento delladirezione di unità di progetto che comportino l’adozione di atti a rilevanza esterna, come descrittonell’art. 9.

3. I dirigenti assicurano, con autonomia decisionale e operativa negli ambiti di propria competenza,l’ottimale organizzazione e gestione delle risorse loro assegnate per l’attuazione degli obiettivi e deiprogrammi definiti dagli organi di governo, rispondendo altresì della validità delle prestazioni e delraggiungimento degli obiettivi programmati.

4. Spetta al dirigente competente per materia l’emanazione degli atti previsti dalla normativa vigente edal presente regolamento aventi natura gestionale, ivi compresi quelli che impegnano l’ente versol’esterno.

5. Al dirigente spetta, a titolo puramente esemplificativo e salvo i casi di sostituzione e di competenzarientrante nelle attribuzioni, proprie o delegate, delle seguenti figure: posizioni organizzative, alteprofessionalità, responsabili di unità e restante personale di categoria D:

• la responsabilità delle procedure d’appalto e la presidenza delle commissioni di gara;

• la restituzione delle ritenute di garanzia, lo svincolo delle cauzioni, l’approvazione degli atti di collaudoe il rilascio del certificato di regolare esecuzione dei lavori;

• la stipulazione dei contratti;

• la gestione dei rapporti contrattuali, l’applicazione delle penali, la cessazione anticipata per risoluzione,recesso, ecc.;

• la responsabilità, lo svolgimento delle procedure di concorso e la presidenza delle commissioni per lacopertura dei relativi posti;

• l’adozione degli atti di amministrazione e gestione del personale assegnato, sia a rilevanza interna cheesterna, tra i quali anche la sostituzione del personale assente o cessato; l’affidamento dei compiti e laverifica delle prestazioni e dei risultati; l’attribuzione dei trattamenti economici accessori nel rispettodei contratti collettivi;

• l’adozione di tutti gli atti, anche con rilevanza esterna, inerenti l’ordinaria organizzazione e gestionedegli uffici, nei limiti di spesa attribuiti al dirigente e che la legge, lo statuto ed il regolamento nonriservino ad altri organi del comune;

• l’organizzazione e la distribuzione delle risorse umane, finanziarie e strumentali assegnate alle struttureorganizzative cui è preposto, nell’ambito della dotazione assegnata;

• la responsabilità di attivare i procedimenti disciplinari e di svolgere i compiti indicati in materia dallanormativa vigente;

• l’individuazione dei responsabili dei procedimenti, delle unità operative e dei responsabili delleposizioni organizzative ed alte professionalità;

• l’adozione degli atti di classificazione, di ingiunzioni, di sanzioni, di licenze, di abilitazioni, di nulla osta,di permessi, di altri atti di consenso comunque denominati;

• l’adozione di provvedimenti di autorizzazione, concessione o analoghi, il cui rilascio presuppongaaccertamenti e valutazioni, anche di natura discrezionale, nel rispetto dei criteri predeterminati dallalegge, dai regolamenti, da atti generali di indirizzo, ivi comprese le autorizzazioni e le concessioniedilizie e le concessioni in uso di beni demaniali o patrimoniali che la legge e lo statuto non riservinoalla competenza di altri organi del comune;

• la dichiarazione di decadenza dei concessionari inadempienti o che perdano i requisiti richiesti per ilrilascio della concessione, con applicazione delle eventuali sanzioni previste;

• l’adozione di tutti i provvedimenti di sospensione dei lavori, abbattimento e riduzione in pristino dicompetenza comunale, nonché i poteri di vigilanza edilizia e di irrogazione delle sanzioniamministrative previste dalla vigente legislazione statale e regionale in materia di prevenzione erepressione dell’abusivismo edilizio e paesaggistico-ambientale;

• l’emanazione di ordinanze gestionali, contenenti prescrizioni, ordini, divieti, diffide, ingiunzioni,sanzioni, ecc., in attuazione di disposizioni legislative, regolamentari o di atti di indirizzo degli organi digoverno;

• la sottoscrizione dei mandati di pagamento e delle reversali di incasso, con le modalità stabilite dalregolamento di contabilità;

• la riscossione delle entrate, regolarmente deliberate, con la firma dei conseguenti atti;

• il recupero dei crediti, con la firma dei conseguenti atti;

• la sottoscrizione degli accertamenti tributari (avvisi di accertamento, avvisi di liquidazione), dei ricorsiin materia di tributi comunali e delle controdeduzioni ai ricorsi stessi;

• la rappresentanza del Comune nei giudizi tributari innanzi le commissioni tributarie di ogni grado;

• la rappresentanza del Comune in tutte le sedi giudiziarie, conciliative e di arbitrato che non richiedano lapresenza di un legale o altro professionista;

• la rappresentanza giudiziale e stragiudiziale ne casi e nei limiti definiti dallo Statuto;

• la decisione e la gestione del diritto di accesso agli atti, provvedimenti ed attività;

• lo svolgimento di tutti gli adempimenti e l’emanazione di tutti gli atti necessari per l’adozione, da partedegli organi di governo competenti, delle proprie scelte, quali, l’elaborazione delle proposte dideliberazione e dei provvedimenti del Sindaco/assessore;

• l’espressione dei pareri di cui all’art. 49, comma 1, del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, sulle proposte dideliberazione;

• l’attività propositiva, di collaborazione e di supporto agli organi dell’ente, in particolare per quantoconcerne la predisposizione degli atti di natura programmatoria, quali: formulazione degli schemi dibilancio di previsione per capitoli e programmi, documento unico di programmazione, relazioneprevisionale e programmatica, piano degli obiettivi, piano esecutivo di gestione, verifica degli equilibridi bilancio, rendiconto al consuntivo, ecc.;

• l’assistenza agli organi di governo (Sindaco, Giunta e consiglio) e alle sue varie articolazioni (commissioniconsiliari e capi gruppo) e agli organismi di partecipazione (quali le consulte) necessaria per consentireagli stessi di svolgere le proprie funzioni;

• la partecipazione a commissioni di studio e di lavoro interne all'ente e, con l'autorizzazione delSegretario generale, a quelle esterne allo stesso;

• la vigilanza sulle attività di gestione amministrativa posta in essere dall'apparato comunale in ogni fase,attraverso il controllo interno di gestione;

• l’emanazione di direttive, ordini e circolari nell'ambito delle proprie attribuzioni;

• l’adozione degli atti in sede di autotutela, quali l’annullamento e la revoca di propri atti e/oprovvedimenti;

• l’emanazione di tutti gli atti di gestione amministrativa, tecnica e finanziaria, ivi compresa l’assunzionedi impegni di spesa, con la sola eccezione degli atti di “amministrazione diretta” riservati agli organi digoverno dell’ente da disposizioni legislative o regolamentari. Con atti di amministrazione diretta siintendono quegli atti rientranti nelle competenze degli organi di governo, che hanno la caratteristica didefinire in modo completo ed esaustivo tutti i contenuti del potere esercitato e che non necessitino diulteriori atti dei dirigenti per la definizione degli aspetti attuativi e/o di dettaglio, che nel contempoindividuano direttamente: la somma da pagare, il soggetto creditore e la ragione del credito;

• la collaborazione con il segretario generale per lo svolgimento degli adempimenti intersettoriali, qualiquelli in materia di pubblicità e trasparenza, controlli interni, prevenzione e repressione dell’illegalità edella corruzione, ecc..

• ogni altro compito avente natura gestionale, non rientrante nelle attribuzioni del segretario generale edegli altri funzionari dell’Ente.

Art. 31

Dirigente competente nell’amministrazione e gestione del personale

1. I provvedimenti che attengono all’amministrazione generale del personale, a prescindere dallacollocazione nelle singole aree, competono al dirigente nella cui area è inserita l’unità personale.

2. I provvedimenti che attengono alla gestione delle risorse umane, che operano in un determinatoufficio, competono al dirigente cui il dipendente è assegnato.

3. Per i provvedimenti che abbiano duplice profilo, di amministrazione e gestione del personale, siconsidera prevalente l’aspetto gestionale, con conseguente competenza del dirigente cui il dipendenteè assegnato.

4. Previa unanime condivisione dei dirigenti interessati, i provvedimenti di cui al terzo comma possonoessere, di volta in volta, adottati dal dirigente del personale sulla base di una nota scritta del dirigentecompetente che indichi i contenuti della scelta gestionale, assumendosi la responsabilità di detta sceltae rispondendone direttamente al personale coinvolto.

Art. 32

Determinazioni

1. I dirigenti adottano atti di gestione che assumono di norma la denominazione di determinazioni.

2. Tutte le determinazioni adottate dai dirigenti, hanno una numerazione unica e progressiva,automaticamente attribuita dal registro gestito dal programma informatico utilizzato dall’ente.

3. Le determinazioni sono firmate digitalmente dal dirigente in seguito alla “verifica del responsabiledell’istruttoria del procedimento”, svolta informaticamente dal responsabile di unità o, in mancanza,dal responsabile del procedimento. Detta verifica, documentata dal positivo passaggio della proposta dideterminazione dalla scrivania informatica del responsabile di unità o del procedimento, equivale adattestazione della regolarità e della completezza del procedimento svolto e della correttezza, per iprofili di propria competenza, dello schema di determinazione, di cui il citato responsabile proponel’adozione.

4. Le determinazioni sono pubblicate per quindici giorni consecutivi all’albo pretorio on line del Comune,a fini conoscitivi. Non sono soggette a pubblicazione le determinazioni che contengono informazioni odati la cui divulgazione è vietata dalla normativa vigente

5. Per la visione e il rilascio di copie si applicano le norme vigenti per l’accesso alla documentazioneamministrativa disciplinate dall’apposito regolamento.

Art. 33

Altri atti dirigenziali

1. Tutti gli atti adottati dai dirigenti, diversi dalle determinazioni, quali ad esempio, concessioni,autorizzazioni, ordinanze gestionali, diffide, ecc., sono sottoposti alle stesse regole dettate dall’articolo

precedente in materia di determinazioni, in quanto compatibili. In particolare tali atti devono avere unanumerazione progressiva e una archiviazione, che ne eviti la sottrazione o l’alterazione.

Art. 34

Conferenza dei Dirigenti

1. Per il coordinamento generale ed il raccordo delle funzioni dirigenziali è costituita la conferenza deidirigenti, composta da tutti i dirigenti dell’ente, a tempo indeterminato o determinato e dalComandante del Corpo della Polizia Municipale.

2. La conferenza è convocata e presieduta dal segretario generale.

3. La conferenza svolge funzioni consultive e propositive in ordine all’assetto organizzativo ed alleproblematiche gestionali di carattere intersettoriale.

4. In particolare la conferenza:

• verifica l’attuazione dei programmi ed accerta la corrispondenza dell’attività gestionale con gliobiettivi programmati e definiti dagli organi di governo;

• decide sulle semplificazioni procedurali che interessano più aree;

• propone l’introduzione delle innovazioni tecnologiche per migliorare l’organizzazione del lavoro;

• detta procedure da seguire nell’adozione di provvedimenti da parte dei dirigenti, quali ledeterminazioni, le autorizzazioni, le concessioni, le ordinanze, ecc.;

• esprime valutazioni in merito a problematiche di carattere generale riguardanti il personale ed iservizi;

• può rilasciare pareri consultivi in relazione all’adozione e modificazione di norme statutarie e diregolamento che hanno rilevanza in materia di organizzazione;

• esprime pareri su ogni altra questione di carattere organizzativo ad essa demandata da regolamenticomunali, ovvero su richiesta degli organi di governo dell’ente o su iniziativa del presidente dellaconferenza;

• si esprime su ogni altra questione avente rilevanza intersettoriale, coordinando le attività e gliadempimenti svolti da uffici appartenenti ad aree diverse.

5. La convocazione della conferenza, anche solo via mail, è disposta dal presidente della conferenza concadenza periodica o su richiesta dei componenti, qualora ne ravvisino la necessità, ovvero su richiestadel Sindaco. In questo ultimo caso alla conferenza può partecipare anche il Sindaco, la Giunta o singolisuoi componenti, fermo restando che gli organi di governo si limitano a svolgere funzioni di indirizzo edi controllo politico-amministrativo, senza interferire sugli aspetti gestionali.

6. Nella convocazione è indicato l’ordine del giorno. Qualora la conferenza adotti decisioni che rendanoopportuna una formalizzazione scritta, dette decisioni sono verbalizzate a cura di un componente dellaconferenza.

7. Le decisioni e i pareri espressi dalla conferenza dei dirigenti è vincolante anche per i dirigenti e ilcomandante della polizia municipale che non abbiano partecipato alla riunione.

Art. 35

Responsabili di Unità privi di posizione organizzativa o di altaprofessionalità

1. I responsabili di Unità operativa sono nominati dal dirigente tra dipendenti in possesso dellacategoria D e sovrintendono una o più unità all’interno dell’area.

2. Sulla base degli indirizzi forniti dagli organi di governo e di concerto tra i dirigenti interessati, iresponsabili di Unità possono essere incaricati a sovrintendere anche unità appartenenti ad areediverse.

3. Ove il provvedimento di incarico e le direttive impartite successivamente dal dirigente competentenon dispongano diversamente, il responsabile di unità ha la titolarità dei seguenti compiti eresponsabilità:

- in casi di assenza o impedimento del dirigente lo sostituisce nei termini e con le attribuzioni eresponsabilità descritte nell’art. 37;

- sovrintende e coordina l’unità cui è preposto e collabora con il dirigente d'area alla gestione dellerisorse finanziarie, strumentali e umane assegnate, anche per quanto riguarda il controllo dellapresenza in servizio e del corretto svolgimento della prestazione lavorativa;

- svolge, con riferimento all’unità diretta, tutte le attività necessarie all’attuazione, da parte deldirigente competente o direttamente in caso di assenza del dirigente, delle disposizioni normative econtrattuali vigenti, degli atti di indirizzo e di programmazione adottati dagli organi di governodell’ente;

- elabora i prospetti e le relazioni connesse alla gestione dell’unità, quali: relazione previsionale eprogrammatica, piano esecutivo di gestione, piano degli obiettivi, rendiconto, progetti e obiettivi daconseguire, report e risultati dell’attività, ecc.;

- collabora con il dirigente di area nella definizione dei programmi operativi e risponde degli obiettiviassegnati, in relazione alle competenze attribuite;

- formula proposte e pareri al dirigente di area in ordine all’adozione di progetti, alla programmazionedegli interventi del servizio, ai criteri di organizzazione degli uffici e ogni qual volta ne è richiesto;

- svolge e sovrintende l’attività istruttoria, propositiva e di redazione di atti degli organi di governo edel dirigente necessari per attuare tutti gli adempimenti posti a carico dell’unità, mediante attivitàdiretta e/o supervisione e controllo del lavoro affidato al personale assegnato alla medesima unità;

- attesta la regolarità e completezza del procedimento svolto, da se stesso o dai collaboratoridell’unità diretta, e della correttezza, per i profili di propria competenza, dello schema dideterminazione, di cui viene proposta l’adozione o dello schema della proposta di deliberazionepredisposto. Tale attestazione è documentata informaticamente mediante il positivo passaggio deidocumenti appena descritti dalla scrivania informatica del responsabile di Unità nella fase delprogramma informatico contenente la “verifica del responsabile dell’istruttoria del procedimento”;

- firma tutti gli atti e le comunicazioni aventi carattere ricognitivo e/o certificativo e/o dichiarativoe/o istruttorio e/o intraprocedimentali;

- firma le liquidazioni riguardanti l’unità di riferimento, trattandosi di atti che richiedono un meroaccertamento tecnico di verifica sulla sussistenza del provvedimento di affidamento della fornitura,servizio o lavoro e del regolare impegno di spesa e sulla corretta esecuzione della prestazione inconformità alle modalità e condizioni descritte nell’atto di affidamento;

- riceve, visiona e valuta, a fini gestionali, la posta in arrivo, informando il dirigente degliadempimenti che esorbitano dalle proprie competenze;

- gestisce direttamente i rapporti con gli organi di governo (Sindaco, Giunta e Consiglio) e le loroemanazioni (commissioni consiliari e capi gruppo), con gli organismi di partecipazione (quali leconsulte) e con tutti i soggetti e organismi interni coinvolgendo obbligatoriamente il dirigente perle problematiche che trascendono l'ordinaria gestione o che richiedono decisioni aventi valenzagenerale o che determinano l'assunzione di responsabilità particolari o che presuppongono lasuccessiva adozione di atti e/o provvedimenti di competenza del dirigente; negli stessi terminiappena descritti gestisce anche i rapporti con soggetti esterni pubblici e privati;

- dà esecuzione alle disposizioni del dirigente di area;

- esercita ogni altra competenza delegata dal dirigente con la determinazione di nomina o consuccessivo ordine di servizio.

4. L’incarico ha la durata di un anno e si intende automaticamente prorogato, di anno in anno, ove nonvenga adottato un provvedimento diverso.

Art. 36

Responsabili di Unità titolari di posizione organizzativa o altaprofessionalità

1. La Giunta Comunale può istituire posizioni di lavoro di responsabile di unità, caratterizzate dalladirezione di una o più unità operative di particolare complessità o che richiedono elevataspecializzazione professionale.

2. Tali posizioni di lavoro sono caratterizzate dall’assunzione di elevate responsabilità di prodotto e dirisultato e da ampia autonomia gestionale.

3. Le posizioni organizzative, sono responsabili di una o più unità operativa, anche intersettoriali, e sonosottoposte al dirigente o ai dirigenti nella cui area sono inserite le medesime unità operative.

4. Le posizioni organizzative, in quanto responsabili di unità, hanno i compiti e le responsabilità descrittenel precedente art. 35, cui si rinvia.

5. Alle posizioni organizzative i dirigenti possono assegnare e/o delegare compiti di elevata complessitàed ampiezza, ivi compresa la gestione diretta delle risorse umane finanziarie e strumentali assegnateall’unità o alle unità di cui sono responsabili e l’adozione dei relativi atti anche a rilevanza esterna.

6. Ove il provvedimento di incarico e le direttive impartite successivamente dal dirigente competentenon dispongano diversamente, la posizione organizzativa ha la titolarità dei seguenti compiti eresponsabilità (aggiuntivi a quelli descritti nell’art. 35), riferiti alle unità dirette, anche qualora siapresente in servizio il relativo dirigente:

- firma le ferie al personale, controlla: i carichi di lavoro, la presenza in servizio del personale el’adempimento dell’obbligo di timbratura;

- firma i contratti, gli atti di cessione, acquisizione e trasformazione di diritti, anche reali, e leconvenzioni, approvate con deliberazione o con determinazione dirigenziale;

- firma gli atti di accertamento di entrata e di impegno di spesa indicati dal dirigente;

- presiede o partecipa alle commissioni di gara o di concorso, qualora non intervengano atti cheaffidino la funzione a soggetti diversi;

- esercita ogni altra competenza attribuita o delegata dal dirigente con la determinazione di nominao con successivo ordine di servizio.

7. I dirigenti possono delegare alle posizioni organizzative anche l’adozione di specifici atti a rilevanzaesterna e provvedimenti rientranti nella competenza di unità diverse dalla propria, in caso di mancanzao assenza di responsabile di unità titolare di posizione organizzativa.

8. I compiti e le responsabilità possono essere integrati/modificati dal dirigente nel corso dell’incarico.

9. La Giunta determina le posizioni di lavoro di categoria D per le quali è istituita una posizioneorganizzativa .

10. Il conferimento degli incarichi per le posizioni organizzative spetta ai dirigenti competenti, conprovvedimento motivato.

11. L’incarico può avere durata non superiore a 5 anni e cessa, previa adozione di apposito provvedimentodel dirigente di area o del Sindaco, nei confronti del comandante della Polizia Municipale, nei seguenticasi:

- qualora la Giunta decida di sopprimere o di modificare anticipatamente il numero e/o laconsistenza delle posizioni organizzative per una diversa valutazione delle esigenze organizzative odi funzionamento dell’ente o intervengano mutamenti normativi che suggeriscano scelte diverse;

- qualora cessi dal servizio il titolare incaricato dal dirigente o nel caso la responsabilità dirigenzialedell’unità in argomento venisse attribuita ad un altro dirigente;

- l’incarico venisse svolto in modo e/o con risultati ritenuti non soddisfacenti;

12. Ai titolari di tali posizioni è riconosciuta una retribuzione di posizione:

a) collegata al valore della posizione ricoperta, derivante dalla graduazione elaborata dall’Ente inconformità al sistema di valutazione appositamente approvato dalla Giunta;

b) nei limiti previsti dai contratti di lavoro.

13. E’, inoltre, riconosciuta una retribuzione di risultato corrisposta a seguito di valutazione, da parte deldirigente/dirigenti cui il titolare della posizione organizzativa è assegnato, nei limiti previsti dai contrattidi lavoro e secondo la metodologia del sistemazione di premiazione delle performance appositamenteapprovato dalla Giunta.

14. In caso di assenza, per qualunque causa, o di impedimento del titolare della posizione organizzativa,l’esercizio delle competenze sopra descritte e quelle delegate ritorna d’ufficio in capo al dirigente o, sudelega espressa del dirigente, al titolare di altra posizione organizzativa o di altro dipendente dicategoria D.

15. La disciplina del presente articolo si applica, per quanto compatibile, agli incaricati di altaprofessionalità.

Art. 37

Sostituzione del Dirigente

1. Nei casi di assenza o impedimento del dirigente per periodi non superiori a trenta giorni consecutivi,l’attività di ordinaria gestione degli uffici e dei servizi è svolta dai responsabili di unità, a prescindere dalpossesso della titolarità di posizione organizzativa o di alta professionalità.

2. I responsabili di unità svolgono la funzione di sostituzione del dirigente, nell’ambito dell’unità da lorodiretta, come competenza propria, di cui sono titolari in base a quanto dispone il presente regolamentoe salvo espressa disposizione contraria del dirigente competente.

3. In caso di assenza o impedimento del dirigente e del responsabile di unità, la sostituzione deldirigente è delegata, mediante atti scritti, dallo stesso dirigente ad uno o più funzionari della categoriaD appartenenti alla medesima unità o a responsabili di unità diverse, rientranti nell’area, dando laprecedenza a quelli titolari di posizione organizzativa.

4. I funzionari indicati nei commi precedenti (titolari in proprio in quanto responsabili di unità odelegati) sono competenti ad adottare, nell’ambito dell’unità cui sono assegnati o della delega ricevuta,i medesimi atti per i quali risulta competente il dirigente sostituito in base alle leggi, allo statuto ed airegolamenti.

5. La sostituzione del dirigente ha il fine di permettere l’ordinario funzionamento degli uffici,l’assolvimento degli adempimenti urgenti ed il disbrigo delle pratiche in atto e pertanto il funzionariodeve esimersi dall’adottare atti concernenti cambiamenti organizzativi e strutturali dell'area di portatarilevante o permanenti, salvo che per tali atti abbia ricevuto direttive specifiche dal dirigente sostituitoo salvo l’urgenza di provvedere in modo immediato.

6. Qualora l’assenza o l’impedimento del dirigente si protragga oltre trenta giorni, il sindaco, condecreto, può attribuire le funzioni di gestione dell'area ad altro dirigente o, limitatamente alla gestionedi specifiche unità che compongono l’area e per il periodo complessivo non superiore a quattro mesil’anno, al titolare di posizione organizzativa o di alta professionalità. Il Sindaco può attribuire in tutto oin parte dette funzioni anche al segretario generale.

Art. 38

Obbligatorietà dello svolgimento delle funzioni e delle competenzeassegnate ai dirigenti e ai funzionari.

1. I dirigenti e il comandante della polizia municipale sono obbligati a svolgere gli incarichi conferiti dal sindacoqualora siano compatibili, in via principale e prevalente, con le competenze professionali dagli stessi possedute.

2. I responsabili di unità, con o senza posizione organizzativa o alta professionalità, e il restante personale dicategoria D, delegato a sostituire il dirigente in caso di assenza o impedimento dello stesso e del responsabile diunità (art. 37, comma 3) sono obbligati a svolgere gli incarichi conferiti dal dirigente o dal responsabile dellapolizia municipale qualora siano compatibili, in via principale e prevalente, con la categoria e il profiloprofessionale posseduto.

Art. 39

Responsabilità dirigenziale e dei funzionari che operano in sostituzionedel dirigente

1. Il dirigente risponde nei confronti degli organi di direzione politico-amministrativa dell’attivitàsvolta ed in particolare:

• del perseguimento degli obiettivi assegnati nel rispetto dei programmi e degli indirizzi fissati dagliorgani di governo;-

• dei rendimenti e dei risultati della gestione finanziaria, tecnica ed amministrativa, anche sottol’aspetto dell’adeguatezza del grado di soddisfacimento dell’interesse pubblico, incluse le decisioniorganizzative e di gestione del personale con autonomi poteri di spesa;

• della funzionalità dell'area cui è preposto e del corretto impiego delle risorse finanziarie, umane estrumentali assegnate;

• della validità e correttezza tecnico-amministrativa degli atti, dei provvedimenti e dei pareri proposti,adottati e resi;

• del buon andamento e della economicità della gestione.

2. I funzionari che operano, in tutto o in parte, in sostituzione del dirigente rispondono allo stesso mododel dirigente limitatamente all’attività svolta,.

Art. 40

Copertura assicurativa

1. Il Comune stipula polizze assicurative a proprio carico, ove non vi sia conflitto di interessi e sia previstodalla legge o dai contratti collettivi di lavoro, a copertura della responsabilità civile per danni causati alcomune e a terzi dai dirigenti e dagli altri dipendenti del comune, in conseguenza di fatti, atti edomissioni connessi con l’espletamento del servizio e con l’adempimento degli obblighi d’ufficio, conesclusione di quelli commessi con dolo e colpa grave.

2. La copertura assicurativa è comprensiva degli oneri di assistenza legale in ogni stato e grado delgiudizio, civile, contabile, penale, amministrativo e disciplinare.

3. La copertura assicurativa copre anche l’attività espletata dal Segretario generale e dai funzionari chesostituiscono il dirigente.

4. In particolare, nel caso di procedimenti a carico del personale citato nei commi precedenti per fattiinerenti le funzioni di ufficio, sarà corrisposto dal Comune il rimborso delle eventuali spese sostenute,fatti salvi i casi di dolo e colpa grave, conflitto di interesse o comportamenti che violino il codicedisciplinare e di comportamento.

Art. 41

Organismo Indipendente di valutazione – Nucleo di Valutazione

1. Per la valutazione del segretario generale e dei dirigenti e per lo svolgimento delle ulterioricompetenze previste dalla legge e dal contratto di lavoro, il Sindaco nomina l’organismo indipendentedi valutazione o, in alternativa, il nucleo di valutazione.

2. La Giunta adotta apposito regolamento per la disciplina della nomina e del funzionamento di uno deidue organismi sopra citati, la cui composizione può anche essere monocratica.

3. Il regolamento previsto nel secondo comma costituisce un allegato al presente regolamento.

CAPO V

CONTRATTI SPECIALI PER QUALIFICHE DIRIGENZIALI O DI ALTASPECIALIZZAZIONE

Art. 42

Contratti a tempo determinato per qualifiche dirigenziali o di altaspecializzazione

1. L’Amministrazione comunale, in attuazione della previsione statutaria ed in mancanza di dipendentiaventi i requisiti necessari, può ricoprire con personale esterno i posti di qualifica dirigenziale o di altaspecializzazione, mediante contratto a tempo determinato, fermo restando il possesso dei requisitirichiesti dalla qualifica da ricoprire.

2. In attesa dell’approvazione e attuazione della riforma sulla dirigenza, che detterà disposizioni per lanomina dei dirigenti, l’incarico è conferito dal Sindaco con provvedimento motivato a seguito diprocedura che comprende la pubblicazione di apposito bando contenente l’indicazione del posto daricoprire, il trattamento economico spettante, i requisiti culturali e professionali richiesti ed il termineper la presentazione delle domande. La scelta è effettuata, tra i soggetti in possesso dei requisitirichiesti, in base al curriculum prodotto.

3. La durata del contratto, rapportata alle particolari esigenze che hanno motivato l’assunzione, non puòcomunque superare quella del mandato del Sindaco ed è rinnovabile con un provvedimento espresso.

4. L’eventuale trattamento accessorio (indennità di posizione e di risultato) è finanziato con risorseaggiuntive dell’ente qualora l’incarico non si riferisca ad un posto in precedenza coperto da undipendente dell’ente che beneficiava del fondo costituito per il restante personale.

Art. 43

Contratti a tempo determinato per qualifiche dirigenziali conferite adipendenti dell'ente

1. In attesa dell’approvazione e attuazione della riforma sulla dirigenza, che detterà disposizioni per lanomina dei dirigenti e in conformità alla dichiarazione congiunta n. 1 del CCNL della dirigenza degli entilocali del 22.2.2006, i posti di qualifica dirigenziale possono anche essere conferiti dal Sindaco adipendenti di categoria D, con almeno cinque anni di servizio in tale categoria, da collocare inaspettativa senza assegni, tenuto conto delle attitudini e delle capacità professionali - valutate anche inrelazione a precedenti posizioni di lavoro - avuto riferimento alla natura ed alle caratteristiche dellastruttura da dirigere.

2. I posti del personale incaricato restano vacanti e, qualora la Giunta Comunale preveda la lorocopertura, essa può avvenire solo con contratti a tempo determinato contenenti la clausola checessano automaticamente con la cessazione, per qualsiasi causa, dell’incarico dirigenziale deidipendenti collocati in aspettativa.

3. Qualora alla scadenza dell’incarico non sia attribuita la direzione dell’area o parte di essa ad altrosoggetto, il dipendente precedentemente incaricato dovrà continuare a svolgere l’incarico al fine digarantire la continuità delle funzioni dirigenziali.

4. In mancanza di un nuovo provvedimento di incarico, notificato al dirigente in scadenza entro il terminedi 120 giorni dalla nomina del Sindaco, l’incarico si considera automaticamente conferito, con gli stessicontenuti di quello in essere, per la durata del mandato del Sindaco.

5. Gli incarichi dirigenziali di cui al presente articolo possono essere conferiti entro il limite quantitativodel 5%, con arrotondamento all’unità superiore, del totale della dotazione organica dei dirigenti, ivicompreso il Segretario Generale.

Art. 44

Contenuto dei contratti speciali

1. I contratti speciali, previsti nel presente capo, disciplinano:

a) l’oggetto dell’incarico;

b) il contenuto delle prestazioni e le modalità di svolgimento delle stesse;

c) gli obiettivi da perseguire;

d) l’ammontare del compenso;

e) l’inizio e la durata dell’incarico;

f) i casi di risoluzione del contratto, ivi compreso quello relativo al mancato raggiungimento degliobiettivi;

g) la revoca dell’incarico e le modalità di determinazione dell’eventuale indennizzo;

h) i casi di responsabilità civile e contabile;

i) l’obbligo della riservatezza;

j) le eventuali incompatibilità con l’incarico ricoperto.

2. I contratti speciali di cui all’art. 43, riferendosi a dipendenti già titolari di un contratto di lavoro conl’ente, possono concludersi con la firma per accettazione posta dall’interessato nel provvedimento diincarico.

Art. 45

Revoca dei contratti speciali

1. Gli incarichi di cui agli articoli 42 e 43 possono essere revocati con provvedimento motivato del Sindaco:

• per inosservanza delle direttive del sindaco;

• per inosservanza delle direttive dell’assessore di riferimento;

• per inosservanza delle direttive del segretario generale;

• in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi assegnati, al termine di ciascun annofinanziario;

• per responsabilità grave o reiterata;

• negli altri casi disciplinati dal D.Lgs. n. 165/2001 e successive modificazioni e dal contrattocollettivo di lavoro.

2. L’incarico può essere modificato per esigenze di carattere funzionale ed organizzativo.

CAPO VI

NORME TRANSITORIE E FINALI

Art. 46

Rinvio

1. Per quanto attiene alla disciplina di aspetti particolari riguardanti l’ordinamento e/o il funzionamentodegli uffici e dei servizi e/o il personale si rinvia ad appositi regolamenti da approvare sulle specifichematerie, quali:

- reclutamento e selezione del personale;

- procedimento disciplinare e Ufficio per la gestione del contenzioso del lavoro;

- codice di comportamento;

- costituzione e funzionamento del comitato dei garanti;

- sistema di valutazione e di incentivazione del personale;

- costituzione e funzionamento dell’Organismo Indipendente di Valutazione;

- disciplina degli incentivi alla progettazione;

- incarichi di collaborazione, studio, ricerca e consulenza.

2. I regolamenti aventi carattere più generale o che disciplinano aspetti applicabili a tutti i dipendenti,possono costituire allegati al presente regolamento.

Art. 47

Abrogazioni

1. Sono abrogate le norme dei regolamenti comunali e degli atti aventi natura regolamentare checomunque risultino in contrasto con quanto disposto dal presente regolamento.

Art. 48

Riferimenti contenuti in atti che richiamano il precedente regolamentosostituito dal presente

1. Per tutti gli atti che fanno riferimento a disposizioni del precedente regolamento sull’ordinamentodegli uffici e dei servizi si intende che il riferimento sia automaticamente fatto alle disposizioniintrodotte dal presente regolamento aventi contenuto analogo o con esso compatibili.

Art. 49

Pubblicità del regolamento

Copia del presente regolamento deve essere tenuta a disposizione del pubblico, perché chiunque ne possaprendere visione ed è pubblicata sul sito internet del comune.

Art. 50

Entrata in vigore

1. Il presente regolamento entra in vigore dalla data di esecutività della deliberazione di approvazione.