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Prima parte: presentazione di GreeNordEsT week 2010
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COMUNITA'
SOSTENIBILI
E SVILUPPO
DEL NORDESTBuone pratiche di collaborazione
pubblico-privato nell'efficienza energetica
e nella produzione di energia da fonti rinnovabili
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007
19-26 Marzo 2010La settimana che cambia il futuro
European Union Sustainable Energy Week
La settimana europea dell’energia sostenibile
Editoriale
a cura della Redazione di Energheia Magazine
GREENordEsT week: si (ri)parte da qui
Eccoci arrivati al traguardo. Con grande orgoglio
presentiamo la seconda edizione de “
” di Energheia Magazine, tutta
dedicata ad una “creatura” che abbiamo visto
nascere e che ora trasferiamo in un numero
speciale, come speciale è stato l’evento che fa
da sfondo. Dal 19 al 26 marzo le esperienze più
interessanti del Triveneto, in termini di utilizzo
delle risorse energetiche rinnovabili e di nuovi
modelli di sviluppo sostenibile, si sono date
appuntamento a .
L’iniziativa ha offerto una visione a 360 gradi
delle eccellenze green espresse dal nostro
territorio, contribuendo a promuovere il
confronto tra addetti ai lavori, ad informare
l’opinione pubblica e a diffondere la conoscenza
di tante buone pratiche. In altre parole: a
mettere in moto idee e a fare cultura.
Conferenze, convegni, dibattiti, ma anche visite
aperte alla cittadinanza, workshop e laboratori
per le scuole: ricco e articolato il calendario di
eventi andati in scena da Venezia a Trento,
passando per Padova, Rovigo, Belluno, Verona e
Vicenza, e realizzati in partnership con SEE
(Sustainable Energy Europe), all’interno della
Settimana Europea dell’Energia Sostenibile
(EUSEW 2010) che ha avuto luogo in tutta
Europa. A dare lustro all’iniziativa ha contribuito
la squadra di qualificati organizzatori di cui
Energheia ha avuto il piacere di far parte e che
ha visto la presenza di Habitech - Distretto per
l’energia e l’ambiente, eAmbiente e del
Consorzio di Sviluppo Polesine, con la
collaborazione di Veneto Innovazione,
Eurosportello di Unioncamere del Veneto, Enea,
il patrocinio della Regione Veneto, della
Provincia di Trento, nonché l’appoggio del
Ministero dell'Ambiente e il sostegno della
Regione Friuli Venezia Giulia. Non una semplice
passerella di soluzioni e progetti, ma un luogo
attivo, dove ragionare, proporre, lanciare spunti,
condurre riflessioni; un luogo da cui guardare
avanti, banco di prova per la creazione di una
rete di comunità sostenibili e sicure in grado di
proiettare il Nordest verso una svolta “verde”:
GREENordEsT week è stato tutto questo.
I
Quaderni
GREENordEsT week
Un evento cui hanno preso parte numerosi
rappresentanti di enti territoriali, del mondo
istituzionale, economico e produttivo e che ha
raccolto vivo apprezzamento tra gli operatori
del settore e la cittadinanza, con ampia
risonanza presso la stampa locale e nazionale.
Ecco perché riteniamo che questa rivista, a
metà tra una raccolta di atti e una
rielaborazione a posteriori dei dati e delle idee
emersi nel contesto della Settimana dell'Energia
Sostenibile, sia da considerarsi come
, area nella quale
un sistema industriale meno energivoro
potrebbe anche rappresentare una risposta
efficace ad un'economia in difficoltà.
La speranza condivisa da vari soggetti che
hanno preso parte all'iniziativa è infatti quella di
poter fare squadra allo scopo di promuovere lo
sviluppo delle energie rinnovabili a partire dal
nostro territorio. Noi ci auguriamo che il
contributo di Energheia possa diventare punto
di partenza e prezioso volano per il
raggiungimento di questi obiettivi.
il primo
vero documento della green economy del
Nordest, nato dal territorio
I quaderni di Energheia
1
‘open-door day’ for the public and workshops for
students throughout the Triveneto, including
Venice, Trento, Padua, Rovigo, Belluno and
Vicenza. The entire event was part of the
European Sustainable Energy Week (EUSEW
2010) and set up in partnership with SEE
(Sustainable Energy Europe). Energheia was
amongst the team members of qualified
promoters, which included Habitech - Distretto
Tecnologico Trentino per l’energia e l’ambiente
(the energy and enviroment network of Trento),
eAmbiente and Consorzio Sviluppo del Polesine
(the development consortium of Rovigo), with the
collaboration of Veneto Innovazione,
Eurosportello delle Unioncamere del Veneto
(Chamber of commerce), Enea and under the
patronage of the Veneto Region, the Province of
Trento and the support of the Ministry for the
Environment and the Region of Friuli Venezia
Giulia. Not simply a show of solutions and
projects but an active place to discuss issues,
make suggestions, launch ideas and reflect; a
place to look forward to the creation of a
network of sustainable communities, to allow
North East Italy to turn “green”. GREENordEsT
Week was all of this, an event in which several
representatives from local and institutional
authorities took place together with experts from
the economic / entrepreneural world. The event
found great support from people working in the
sector and the public, and was greatly acclaimed
by national and local media. That's why we
consider this magazine to be halfway between a
collection of official documents and an informed
report on the data and ideas that emerged during
the week. This should be considered
in which a less energy
consuming system may also mean an answer to
economic difficulties.
The hope shared by the various entities
participating in the event is to build a team with
the aim to promote the development of
renewable energy starting from this area. It is
our wish that Energheia becomes the starting
point and driving force in reaching this aim.
the first
document on the green economy in the North
East based on the experience from this
geographical area
GREENordEsT week: we (re)start
from hereby editorial staff - Energheia Magazine
Here we get to the goal. We are very proud to
present the second issue of “ ” by
Energheia Magazine, entirely dedicated to a
“creature” that was born before our eyes and
that we are now transforming into a special
issue, as special as the event was that inspired
the articles. From 19th to 26th March 2010, the
most interesting experiences of Triveneto in the
sector of renewable energy and sustainable
development met up at .
The initiative offered a 360° degree view on the
green excellences of our territory, promoting
the exchange of ideas between experts,
informing the public and spreading the
awareness on good practices. In other words,
ideas and culture were put into motion.
The event programme was rich and various:
conferences, meetings and debates, but also
I Quaderni
GREENordEst week
SOMMARIO
Testata registrata presso il tribunale di Vicenza
n.1140 del 02.04.2007
Speciale Energheia agosto 2010Finito di stampare nel mese di agosto 2010
sede legale, direzione, amministrazione, redazione
Via Marco Corner, 1
36016 Thiene VI - Italy
Tel. +39 0445 362701
Fax +39 0445 380624
Mariagrazia Bonollo
Laura Pilastro
Elisa Carraro
Anna Lotto
Katia Meggiorin
Anna Righele
Erika Bacchiega
Safigraf industria grafica - Schio (VI)
(European Union Sustainable Energy Week)
Paolo Gurisatti -
Veronica Bonafè -
Rosanna Bonollo -
Gabriella Chiellino -
Tommaso Dal Bosco -
Marco Gorini -
Arturo Lorenzoni -
Maria Masiero -
Patrizia Messina -
Elisa Paccagnan -
Francesco Pareti -
Lorenzo Ranzato -
Vittorio Regis -
Diego Santi -
Rossella Verza -
Rosanna Bonollo
Fabrizio Barbaso, Manuel Benincà, Mauro Bonera, Dario Braga, AldoCampesan, Paulina Campos, Elena Cavazzin, Maurizio Dissegna,Giovanni Fornasa, Roberto Furlan, Luciano Gallo, Dario Gamba, EricaHolland, Roberto Jodice, Amedeo Levorato, Stefano Lucchi, AntonioLumicisi, Arvea Marieni, Andrea Marroni, Pier Mario Munari, PaoloPandolfo, Lisa Roncon, Fabrizio Rovatti, Luca Secco, GiorgioSimonetto, Carla Travagnin, Ufficio stampa SunEdison, AngeloZanellato, Paolo Zaniboni, Gino Zottis.
LOGIKA sas
Via Marco Corner, 1
36016 Thiene VI
Tel. +39 0445 362701
Fax +39 0445 380624
Edizioni Logika
Direttore responsabile
Capo Redattore
Redazione
Segreteria di Redazione
Progetto grafico e impaginazione
Stampa
COMITATO SCIENTIFICO GREENordEsT week - EUSEW 2010
Coordinamento
Direzione organizzativa
Hanno collaborato:
Concessionaria esclusiva per la pubblicità
Distretto Tecnologico Trentino
CONSVIPO Consorzio per lo Sviluppo del Polesine
Energheia
eAmbiente
UNCEM
Veneto Innovazione
Dipartimento Energia Elettrica Università di Padovae Università Bocconi Milano
Counseling, Consulenza Strategica d’Impresa
Università di Padova
eAmbiente
Unioncamere Veneto
Scienze Politiche Università di Padova
Politecnico Milano, Team Europe - Milano, Evalue Srl
ENEA
INBAR Padova
1 Editoriale
4 GREENordEsT week: il programma
7 2010: un anno fondamentale
Campagna SEE: vantaggi per le aziende che puntano sulle rinnovabili
10 Verso la nascita dell'”International Renewable Energy Agency”
13 Interventi da attuare a favore delle fonti “verdi”
14 Lo sviluppo delle energie rinnovabili in Italia
16 Green Economy e Nordest: oltre lo skyline della “periferia industriale”
22 Il Veneto come area strategica per la green economy
25 Energia: una nuova sfida per il Veneto e le sue imprese
27 Distretto per l'idrogeno a Porto Marghera: l'iniziativa HY ZONE
28 Terminale Adriatic LNG: l'energia abita qui
30 I mercati volontari del carbonio e il Progetto Carbomark
31 Oil Free Zone
33 La montagna al centro di un nuovo modello di sviluppo sostenibile
36 Acqua come risorsa scarsa: quali usi energetici?
38 Alto Garda Power: centrale di cogenerazione ad alto rendimento
40 Cogenerazione nelle aree residenziali: il progetto Crisalide per impiantiad alta efficienza via Fuel Cell
41 Progetto PVS in Bloom, piantagioni fotovoltaiche in fiore
44 Le imprese e la scommessa della sostenibilità ambientale
46 Isera, Comune virtuoso tra idrogeno e fotovoltaico
48 Progetto energia e sicurezza: best driving
51 Da ex discarica di rifiuti urbani a parco fotovoltaico
52 Incentivi degli enti locali per il fotovoltaico
54 Consorzio Ponterosso: modello di eccellenza nel risparmio energetico
56 Sognando il fotovoltaico
57 Enerplan: l'”abito” ecologico dell'area Science Park di Trieste
60 Cityporto Padova
Gli orizzonti della green economy, dal globale al locale
Comunità sostenibili a Nordest: buone pratiche di collaborazione pubblico-privato
Montagne sostenibili e sicure
Relazioni generative tra industria e territorio nelle "città impresa" di mediadimensione
Buone pratiche di sostenibilità energetica in città e territori ad alta intensità diinfrastrutture
F. Barbaso - Energy DG, European Commission
C. Travagnin - Sustainable Energy Europe Campaign
A. Marroni - GSE
G. Chiellino - eAmbiente
A. Lumicisi - Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e delMare
P. Gurisatti – Habitech, Distretto Tecnologico Trentino
D. Santi – ENEA
G. Simonetto - Veneto Innovazione
L. Roncon – Adriatic LNG
M. Dissegna - Servizio Pianificazione e Ricerca Forestale Regione Veneto
T. Dal Bosco - UNCEM
D. Gamba - Zeco
S. Lucchi - AGS
E. Holland - Unioncamere del Veneto
R. Furlan - Camera di Commercio di Padova
P. Zaniboni - Comune di Isera (TN)
G. Zottis - SAF
A. Levorato - Ente di Bacino Padova 2
L. Gallo - Unione dei Comuni del Camposampierese
D. Braga - TurBinde
P.M. Munari
A. Marieni, F. Rovatti - Innovation Factory
P. Pandolfo - Interporto Padova
8
64 Lavori in corso per il più grande impianto fotovoltaico al mondo su tetto
65 Mezzi di trasporto alimentati dal sole
66 Rapporto tra utilities e amministrazioni locali
E. Cavazzin - SOLON
L. Secco - SOLON
A. Campesan - Aim Vicenza
SUMMARY
Aree rurali ed energie rinnovabili: opportunità di sviluppo
68 Aree rurali ed energie rinnovabili in Veneto
70 L'impiego delle biomasse di origine agricola per la produzione
di energia rinnovabile
74 Bio-cogenerazione a servizio delle imprese agricole
76 Biogas e sviluppo rurale
78 Sfruttare i canali irrigui per produrre energia
M. Benincà - Federazione Regionale Coldiretti Veneto
R. Jodice - CORTEA
M. Bonera - AB Energy
P. Campos - MT Energie Italia
G. Fornasa - Zeco
80 Un ruolo da protagonista per il Polesine
82 Il primato di Rovigo: nasce il parco fotovoltaico più esteso d'Europa
83 Porte aperte all'energia sostenibile e laboratori per le scuole
87 Estratti dalla tavola rotonda a conclusione della Settimana Europea
dell'Energia Sostenibile
A. Zanellato - Consvipo
a cura dell'Ufficio stampa SunEdison Italia
GREENordEsT week per cittadini e studenti
Il ruolo del Trentino per lo sviluppo sostenibile
1 Editorial
4 GREENordEsT week program
7 2010: an important year
8 SEE Campaign: advantages for companies with a stake in renewable energy
10 Towards the birth of the International Renewable Energy Agency
13 Interventions to be realized in favour of “green” sources
14 Renewable energy development in Italy
16 Green economy and north east Italy. Beyond the industrial district skyline
22 Veneto as a strategic area for green economy
25 Energy: a new challenge for Veneto and its businesses
27 Hydrogen cluster in Porto Marghera (Venice): HY ZONE iniziative
28 The Adriatic LNG terminal: energy lives here
30 Voluntary carbon markets and the Carbomark project
31 Oil free zone
33 The mountains at the centre of a new model of sustainable development
36 Water as a depleting resource: what are the real possibilities for energyproduction?
38 Alto Garda Power: power station with a high cogeneration yield
40 Co-generation in residential areas: “Crisalide” project for high efficiencyfuel cell route system.
41 The PVS in bloom project
44 Firms and the environmental sustainability dare
46 Isera a virtuos community, amidst hydrogen and pv
48 Energy and safety project: best driving
51 Former urban rubbish dump turned into photovoltaic power station
The horizons of green economy: from global to local
Sustainable Communities in North East Italy: best practices of public-privatecollaboration
Sustainable and safe mountains
The generative relationship between industry and territory in medium-sized “city-enterprise”
Best practices of sustainable energy in cities and territories with infrastructures
high-density
F. Barbaso - Energy DG, European Commission
C. Travagnin - Sustainable Energy Europe Campaign
A. Marroni - GSE
G. Chiellino - eAmbiente
A. Lumicisi - Ministry for the Environment, Land and Sea
P. Gurisatti - Habitech, Distretto Tecnologico Trentino
D. Santi - ENEA
G. Simonetto - Veneto Innovazione
L. Roncon - Adriatic LNG
M. Dissegna - Planning and Research for the Forest Region of Veneto
T. Dal Bosco - UNCEM
D. Gamba - Zeco
S. Lucchi - AGS
E. Holland - Unioncamere del Veneto
R. Furlan - Padua Chamber of Commerce
P. Zaniboni - Municipality of Isera (TN)
G. Zottis - SAF
A. Levorato - Bacino Padova 2
52 Local government incentives for photovoltaic
54 Consorzio Ponterosso, a model of excellence in energy saving
56 Dreaming of photovoltaic energy
57 Enerplan: “the environmentally friendly aspect” of the Area SciencePark in Trieste
60 Cityporto Padova
64 Work in progress on the biggest photovoltaic roof plant in the world
65 Sun fuelled means of transport
66 The relationship between utilities and local administration
68 Rural districts and renewable energy in Veneto
70 Agricultural biomass utilisation for renewable energy production in Italy
74 Bio co-generation for factory farms
76 Biogas and rural development
78 Using irrigation channels for clean energy
80 For Polesine a leading role
82 Rovigo's record: Europe biggest photovolatic park to be establishedhere
83 Open-door day for renewable energy and workshops for students
87 Round table at the end of the GREENordEsT week
L. Gallo - Camposampierese Council Union
D. Braga - TurBinde
P. M. Munari
A. Marieni, F. Rovatti - Innovation Factory
P. Pandolfo - Interporto Padova
E. Cavazzin - SOLON
L. Secco - SOLON
A. Campesan - Aim Vicenza
M. Benincà - Veneto regional farmers' association (Coldiretti)
R. Jodice - CORTEA
M. Bonera - AB Energy
P. Campos - MT-Energie Italia
G. Fornasa - Zeco
A. Zanellato - Consvipo
by the press office of SunEdison Italia
Rural districts and renewable energy: development opportunities
GREENordEsT week for public and students
The role of Trentino in sustainable development
Per scaricare documenti e video
di greeNordEsTweek
To download documents and videos
about greeNordEsTweek
www.energheiamagazine.it
9.30 Registrazione partecipanti
10.00 Apertura dei lavoriAdriano Rasi Caldogno, segretario generale Regione del VenetoMichele Vianello, direttore VEGA Parco Scientifi co Tecnologico
LA SETTIMANA EUROPEA DELLE ENERGIE SOSTENIBILI E LE “COMUNITÀ” DEL NORDESTPaolo Gurisatti, HabitechRosanna Bonollo, EnergheiaGabriella Chiellino, eAmbiente
10.30STRUMENTI E PROGETTI DELLA COMMISSIONE EUROPEA E DELLA PROGRAMMAZIONE UNITARIA 2007-2013 PER LO SVILUPPO DELLE FONTI RINNOVABILI E DELL’EFFICIENZA ENERGETICASamuele Furfari, direzione Generale Energie e Trasporti UEElio Manti, direzione per lo Sviluppo Sostenibile, il Clima e l’Energia - Ministero dell’Ambiente
LO STATO DELL’ARTE PER LA COSTITUZIONE DI IRENA(Agenzia Internazionale per l’Energia Rinnovabile)Andrea Marroni, GSE- Gestore Servizi Energetici
11.30STRUMENTI E PROGETTI DELLE ISTITUZIONI TERRITORIALI IN MATERIA DI FONTI RINNOVABILI ED EFFICIENZA ENERGETICAAlberto Pacher, vicepresidente Provincia Autonoma di TrentoElio De Anna, assessore Lavori Pubblici e Ambiente Regione Friuli Venezia GiuliaLuigi Rossi Luciani, presidente VEGA Parco Scientifi co Tecnologico
13.00DEGUSTAZIONE PRODOTTI TIPICI A KM ZEROin collaborazione con Coldiretti Venezia
14.30INVESTIMENTO E INTEGRAZIONE PUBBLICO-PRIVATO A NORDEST. DALLE BUONE PRATICHE SPERIMENTALI AGLI INTERVENTI SU VASTA SCALA, NELLA PROSPETTIVA DEL 20-20.Coordina:Michele Vianello, direttore VEGA Parco Scientifi co TecnologicoIntervengono: Matteo Segafredo presidente Enrive; Paolo Gurisatti, Presidente Habitech; Diego Santi, ricercatore ENEA; Francesco Pareti, Eurosportello Veneto; Angelo Zanellato, presidente Consvipo; Giorgio Simonetto, presidente Veneto Innovazione; Gian Angelo Bellati, direttore Unioncamere; Romina Zanvettor, Foro di Brescia; Maria Bruschi, Foro di Treviso.
17.00 Conclusioni
10.00 Registrazione partecipanti
10.30 SalutiGianpaolo Bottacin, Presidente della Provincia di Belluno
10.45 1^PARTECoordina: Gabriella Chiellino, eAmbiente
SISTEMA INFORMATIVO MULTIUTENTE AGGIORNABILE IN TEMPO REALE PER LA GESTIONE DELLE ENERGIE RINNOVABILIGiovanni Piccoli, Presidente del Consorzio BIM Piave di Belluno
IL DISTRETTO DELLE ENERGIE RINNOVABILILuigino Boito, Distretto delle Energie Rinnovabili
RUOLO STRATEGICO DELLE FORESTE: IL PROGETTO CARBOMARKGianluca Santi, eAmbiente
MODELLI DI MICROCOGENERAZIONE DA BIOMASSE MEDIANTE CICLO STIRLING E CELLE A COMBUSTIBILE DI TIPO SOFCRoberto Da Forno, MDA
VALORIZZAZIONE DI BIOCOMBUSTIBILI SOLIDI DI ORIGINE FORESTALELuca Canzan, consulente per Ecodolomiti
OIL FREE ZONE E AUTONOMIA ENERGETICA IN UNA VALLE CHIUSA (SOLUZIONI OFF-GRID)Luciano Zeni, Primiero – ACSM
DISTRETTO PER L’IDROGENO A PORTO MARGHERA: L’INIZIATIVA HYZONEMatteo Ametis, vicedirettore di Veneto Innovazione
13.10DEGUSTAZIONE PRODOTTI TIPICI A KM ZEROin collaborazione con Coldiretti Belluno 14.00 2^PARTECoordina: Tommaso dal Bosco, direttore generale nazionale UNCEM
“ENERGIANOVA” PER I RIFUGI ALPINI: DAL PROGETTO ALLE ESPERIENZE APPLICATIVERaffaello Cossu, Università di Padova - Dipartimento IMAGE - Fondazione Giovanni Angelini
GENERAZIONE DI ENERGIA E ACCUMULO MEDIANTE IDROGENO IN ALTA QUOTAMassimo Luminari, ELMA
USO DELLE BIOMASSE FORESTALI E CO-GENERAZIONE IN MONTAGNASilvio Rudy Stella, presidente Italcogen – Associazione ItalianaProduttori e Distributori di Impianti di CogenerazioneAndrea Ventura, Bioenergia Fiemme
ACQUA COME RISORSA SCARSA: QUALI USI ENERGETICI?Franco Roccon, Presidente di GSPDario Gamba, Zeco
16.15QUALI PROSPETTIVE DI SVILUPPO PER LE ENERGIE RINNOVABILI IN MONTAGNA: tavola rotonda tra amministrazioni ed enti localiIntervengono:Giampaolo Bottacin, presidente della Provincia di BellunoPaolo Doglioni, presidente della Camera di Commercio di BellunoIvano Faoro, assessore all’Ambiente della Provincia di BellunoGiovanni Piccoli, presidente del Consorzio BIM Piave di BellunoLuigino Boito, rappresentante del Distretto delle Energie Rinnovabili
17.30 Conclusioni
programmagreeNordEsTweek2010
marzo
marzo
14.00 Registrazione partecipanti
14.30 SalutiVito Giacino, assessore all’Urbanistica del Comune di VeronaMichele Bauli, vicepresidente Confi ndustria Verona
14.45DISTRETTI NELLO SVILUPPO DELL’ENERGIA RINNOVABILE E DEL RISPARMIO ENERGETICO: IL CASO DI VENETO CLIMA E HABITECHItalo Candoni, direzione sviluppo economico ricerca e innovazione -Regione del VenetoMarcello Fantini, Confi ndustria VeronaPaolo Gurisatti, Habitech
15.30EFFICIENZA ENERGETICA E INNOVAZIONEProgetto GOE, (Gestione Ottimale Energia)Emanuela Lucchini, ICI Caldaie - ATI Industria 2015Laura Cremonesi, Cremonesi Consulenze
16.15TELERISCALDAMENTO E ALTRI TIPI DI CO-GENERAZIONE TERRITORIALERuggero Moser, AGS- Riva del GardaFranco Zanardi, Fonderie Minerbe
17.00CO-GENERAZIONE ED EFFICIENZA NELLE AREE RESIDENZIALI: IL PROGETTO CRISALIDE PER IMPIANTI A GAS VIA FUEL CELLAlberto Ravagni, SOFCPowerMarco Merler, Dolomiti Energia
17.30TERRE MARGINALI E LORO POTENZIALITÀ INESPRESSE: IL PROGETTO PVS IN BLOOM - PIANTAGIONI FOTOVOLTAICHE IN FIORE. NUOVA SFIDA PER LA VALORIZZAZIONE TERRITORIALE UNA STRATEGIA DI SVILUPPO LOCALE ECO-SOSTENIBILEErica Holland, Project manager Unioncamere del Veneto
18.00 Conclusioni
10.00 Registrazione partecipanti
10.30 SalutiFlavio Zanonato, sindaco di PadovaGiuseppe Zaccaria, rettore dell’Università di PadovaRoberto Furlan, presidente della Camera di Commercio di Padova
11.15 1^PARTE
EFFICIENZA ENERGETICA E PRODUZIONE DI ENERGIA IN CITTÀ: INTEGRAZIONE NEGLI SPAZI TIPICAMENTE URBANI
Coordina: Patrizia Messina, Università di Padova
ILLUMINAZIONE NOTTURNA DI DUE FRAZIONI MONTANE CON L’USO DI IDROGENO DA FONTI RINNOVABILI E BARRIERA ANTIRUMORE FOTOVOLTAICA SULLA A22 AUTOSTRADA DEL BRENNEROPaolo Zaniboni, Comune di Isera - TN
AUTONOMIA ENERGETICA E TECNOLOGIE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI DELLA FLOTTA DI AUTOBUS: IL CASO SAF SOCIETÀ AUTOTRASPORTI FRIULIGino Zottis, AD SAFRoberto Grandinetti, presidente SAF
INCENTIVI DEGLI ENTI LOCALI PER IL FOTOVOLTAICO: LE POLITICHE DEI COMUNI DELL’AREA CAMPOSAMPIERESELuciano Gallo, Unione Comuni Camposampierese
PERGINE VALSUGANA E IL TELERISCALDAMENTO A BIOMASSA IN ZONA INDUSTRIALEMarco Osler, presidente STET Pergine Valsugana 14.00 2^PARTECoordina: Arturo Lorenzoni, Università di Padova
TURBOESPANSIONE COGENERATIVA: L’ESPERIENZA DEL CONSORZIO PER LA ZONA DI SVILUPPO INDUSTRIALE PONTEROSSO - S. VITO AL TAGLIAMENTO (PN)Giorgio Romano, presidente Consorzio Zona di Sviluppo Industriale Ponterosso Dario Braga, Turbinde
ENERPLAN: “L’ABITO ECOLOGICO” DEL PARCO SCIENTIFICO AREA DI TRIESTE. IL PIANO PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA APPLICARE AGLI EDIFICI.Fabrizio Rovatti e Arvea Marieni, Area di Ricerca di TriesteGianfranco Pellegrini, STP
PARCHI SOLARI IN AREE INDUSTRIALI: L’ESEMPIO DELLA MACROAREA DI CASTELGUGLIELMO E SAN BELLINO (RO)Liborio Francesco Nanni, general manager SunEdison Italia
CITYPORTO: L’INTERPORTO DI PADOVA E LA MOBILITÀ SOSTENIBILE. INVESTIRE NELLE ENERGIE DA FONTI RINNOVABILI: DIFFICOLTÀ E RISULTATI PER IL PIÙ GRANDE FOTOVOLTAICO SU COPERTURA D’EUROPALuciano Greco, vicepresidente Interporto di Padova
LA DISCARICA DI RONCAJETTE: DA EX DISCARICA A PARCO FOTOVOLTAICOAmedeo Levorato, presidente Ente di Bacino Padova 2
16.00RAPPORTO TRA UTILITIES E AMMINISTRAZIONI LOCALI, TRA PATTO DI STABILITÀ E OPPORTUNITÀ: L’ESPERIENZA DI VICENZAAldo Campesan, consigliere di amministrazione AIM Vicenza
COMUNE DI PADOVA: IL CONSORZIO PER IL FOTOVOLTAICO IN CITTÀAlessandro Zan, assessore all’ambiente del Comune di Padova
TAVOLA ROTONDA - DALLA SPERIMENTAZIONE PIONIERISTICA ALLE INSTALLAZIONI SU LARGA SCALAArturo Lorenzoni, Dipartimento di Ingegneria Elettrica Università di Padova; Giuseppe Stellin, prorettore ai rapporti con le imprese Università di Padova; Antonio Scipioni, docente di Sviluppo Sostenibile Università di Padova; Paolo Duella, presidente A22; Alessandro Zan, assessore all’ambiente del Comune di Padova; Marco Calaon, coordinatore Tavolo per l’Energia della CCIA di Padova.
18.00 ConclusioniRoberto Furlan, presidente della Camera di Commercio di Padova
marzo
marzo
programmagreeNordEsTweek2010
10.00Introduce e coordina: giornalista RTTR
Partecipano:Lorenzo Dellai, presidente Provincia Autonoma di Trento:“Ruolo centrale del Trentino nella green economy”Paolo Gurisatti, presidente Distretto Tecnologico Trentino:“Presentazione Settimana Europea dell’Energia Sostenibile”Marino Simoni, presidente Consorzio Comuni Trentini:“Comunità montane nel risparmio energetico”Gianni Lazzari, Distretto Tecnologico Trentino: “Il Distretto TecnologicoTrentino, strumento territoriale per uno sviluppo sostenibile”Enrico Borghi, presidenteUNCEMNazionale
In diretta TV, le buone pratiche pubbliche e private oggi presenti sul territorio, per chiarire il ruolo dell’area nello sviluppo della green economy. Verranno trasmessi alcuni tra gli interventi più signifi cativi presentati durante gli eventi territoriali.
10.00 Registrazione partecipanti
10.30 Saluti delle autoritàTiziana Virgili, presidente della Provincia di Rovigo
AREE RURALI ED ENERGIE RINNOVABILI: UN’OPPORTUNITÀ DA REGOLAMENTARE PER GARANTIRE SOSTENIBILITÀ AL TERRITORIO E SICUREZZA AI CITTADINIGiorgio Piazza, presidente Federazione Regionale Coldiretti Veneto
IMPIEGO DELLE BIOMASSE DI ORIGINE AGRICOLA PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA RINNOVABILERoberto Jodice, C.E.T.A. Centro Ecologia Teorica Applicata - Udine
L’ESPERIENZA DELLE AZIENDE: Esperienza europea al servizio della Pubblica AmministrazioneIvano Boarretti, Agri CapitalLa cogenerazione dal biogas: soluzioni tecniche, problematiche ed esempi applicativiMauro Bonera, Gruppo AB
13.00DEGUSTAZIONE PRODOTTI TIPICI A KM ZEROin collaborazione con Coldiretti Rovigo
14.00BIO GAS A SERVIZIO DELLO SVILUPPO RURALEPaulina Campos, MT - Energie Italia
SFRUTTARE I CANALI IRRIGUI PER PRODURRE ENERGIALuca Zamboni, Zeco
TERRITORIO POLESANO E INSEDIAMENTI FOTOVOLTAICI: Il Parco Solare della macroarea di Castelguglielmo e San BellinoLiborio Francesco Nanni, general manager SunEdison ItaliaIl fotovoltaico sugli edifi ci pubbliciLuigi Ferrari, dirigente Settore Ambiente - Provincia di Rovigo
IL RUOLO DEI FINANZIATORI NEI PROGETTI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA IN AMBITO RURALEMatteo Vidali, CariVeneto
INCENTIVI PUBBLICI PER L’USO DELLE FONTI RINNOVABILI IN AZIENDE AGRICOLELuca Bielo Boscolo, direzione Agroambiente e Servizi per l’Agricoltura della Regione del Veneto
16.45TAVOLA ROTONDA E DIBATTITOIntervengono: Tiziana Virgili, presidente della Provincia di Rovigo; Loredano Zampini, presidente della Camera di Commercio di Rovigo; Giuliana Gulmanelli, assessore all’Ambiente ed Energia della Provincia di Rovigo; Angelo Zanellato, presidente Consvipo; Geremia Gennari, presidente Ente Parco Regionale Delta del Po Veneto
18.00 ConclusioniAngelo Zanellato, presidente Consvipo
Una giornata per operatori, studenti e famiglie alla scoperta di alcuni impianti di produzione di energia sostenibile
Monastier (TV) - via Giacomelli, 9Elettricità da una stallaUn sistema alternativo per creare energia pulita: la Stalla Sociale di Monastier produce, con il biogas, corrente per duemila famiglie con unrisparmio di quattromila tonnellate di anidride carbonica.
Sarcedo (VI) - via Monte CornoDai piccoli corsi d’acqua, un mare di energia pulitaIl Consorzio Alta Pianura Veneta, con sette centraline idroelettriche, è leader nel Veneto per la produzione energetica dai canali irrigui.
L’Istituto Nazionale di Bioarchitettura (INBAR) Sezione di Padova accompagna gli studenti degli Istituti Tecnici e Professionali del Venetonella realizzazione in classe di un pannello solare-termico.
PADOVAMercoledì 24 marzo
Aula magna Dipartimento di Sociologia via Cesarotti, 12 - PadovaPresentazione del libro (Cleup, 2009)Innovazione e sostenibilità. Modelli locali di sviluppo al bivioa cura di Patrizia Messina
Un cambiamento dello stile amministrativo e della cultura di governo del territorio costituiscono, oggi più che mai, la vera sfi da per la sostenibilità del “modo di sviluppo” del Veneto.Ore 16.00 RegistrazioneOre 16.30 Presentazione del libro
Coordina: Roberto Grandinetti, Università di PadovaIntervengono: Paolo Gurisatti, presidente Habitec Distretto Tecnologico Trentino; Lorenzo Ranzato, Istituto Nazionale di Urbanistica del Veneto; Anna Mazzi, Università di Padova; Francesco Jori, Centro “Giorgio Lago”, Università di Padova; Patrizia Messina, Università di Padova
marzo
marzo
programmagreeNordEsTweek2010
di Fabrizio Barbaso, Deputy director - General of Energy DG, European Commission
2010: UN ANNO FONDAMENTALE
Negli ultimi cinque anni, la politica energetica
europea si è notevolmente sviluppata e la
sostenibilità è diventata un nodo cruciale per
tutte le nostre iniziative. L’Unione Europea si è
impegnata a raggiungere il 20% di produzione di
energia da fonti verdi entro il 2020 ed una nuova
direttiva sulle rinnovabili che stabilisce dei
vincoli legali per ogni Stato membro è entrata in
vigore nel 2009. Il 2010 è un anno determinante
per questo settore: agli Stati membri viene
richiesto un grosso sforzo per completare la
cornice legislativa introdotta dalla direttiva. È
infatti l’anno di preparazione del Piano di Azione
per le Energie Rinnovabili, uno strumento
cruciale per l’evolversi del percorso da qui fino
agli obiettivi del 2020 e per assicurare agli
investitori la necessaria stabilità e fiducia.
Questo, inoltre, è l’anno in cui la direttiva
dovrebbe trovare attuazione nelle legislazioni
nazionali.
Tuttavia, la mera trasposizione a livello nazionale
della direttiva europea non garantisce il
raggiungimento degli obiettivi del 2020. Per
rimuovere gli ostacoli allo sviluppo dell’energia
sostenibile
. Gli Stati membri devono
assicurarsi che i livelli decisionali interni siano in
grado di collaborare, che le procedure di rilascio
delle autorizzazioni siano snellite, necessarie e
proporzionate. Gli operatori dei sistemi di
distribuzione e trasmissione devono prevedere la
priorità o almeno garantire una rete di accesso
alle energie rinnovabili. I consumatori devono
poter essere accuratamente informati riguardo
alle agevolazioni dal settore. In Italia, dove
coesistono diversi livelli amministrativi
(nazionale, regionale e locale), la necessità di
coordinarsi è particolarmente sentita.
Nonostante ciò, concentrarsi solamente su
queste sfide non è sufficiente per creare un
settore delle energie rinnovabili che sia coerente
e integrato. È necessario lavorare di più
all’interno della Commissione Europea per
indirizzare ulteriori orizzonti tecnici e finanziari
che emergeranno a seguito della diffusione delle
sono necessari un impegno
politico forte, un supporto economico ed
un’azione coerente a livello nazionale,
regionale e locale
che emergeranno a seguito della diffusione
delle rinnovabili. Ad esempio, per integrare il
mercato europeo dell’energia sostenibile e
diminuire i costi di raggiungimento degli
obiettivi del 2020, la Commissione ha
intenzione di adottare un pacchetto di
infrastrutture energetiche. La rete di
infrastrutture, specialmente quella dell’energia
elettrica, è la chiave di connessione per i
mercati regionali europei e per rafforzare una
crescente diffusione di energia “verde”.
Si è giunti ad un importante accordo in termini
di regolamentazione per la promozione delle
energie sostenibili, ma rimane ancora molto da
fare. L’Europa è chiaramente indirizzata verso la
creazione di un settore delle energie verdi
potenziato e coerente e questo assicura che la
green economy europea abbia fondamenta
valide per innovare, competere e crescere.
7
the achievement of the 2020 targets. To address
all the obstacles in renewable energy
development there is also a need for strong
political commitment, financial support and
coherent action at national, regional and local
levels. Member States have to make sure that
their internal levels of decision-making are
working together successfully, that their
authorisation procedures for renewable energy
are streamlined, proportionate and necessary.
The distribution and transmission system
operators have to provide priority or guaranteed
grid access to renewable energy. The consumers
have to be accurately informed on support
measures for renewable energy. For Italy, with
its many levels of decision-making (national,
regional and local), the need for coordination is
particularly strong.
However, addressing only these challenges is
still not enough for creating a coherent,
integrated and sustainable energy sector. More
work needs to be done within the European
Commission to further address the technical and
financial challenges raised by the growing share
of renewable energy. For example, in order to
integrate Europe's energy markets and lower the
costs of meeting the 2020 energy targets, the
Commission will be adopting an energy
infrastructure package. Network infrastructure,
particularly the electricity grid, is the key to
interconnecting regional European markets and
to integrating a growing share of renewable
energy and distributed energy.
A great deal has been done in terms of setting up
the regulatory framework for the promotion of
renewable energy, and a lot still remains to be
done. Europe is clearly headed towards a more
coherent, integrated and sustainable energy
sector that will ensure that the European green
economy is best placed to innovate, compete
and prosper.
2010: AN IMPORTANT YEARby Fabrizio Barbaso, Deputy director - General of
Energy DG, European Commission
European energy policy has developed
significantly over the last five years, and
sustainability has become a crucial aspect of all
our activity in this field. The EU has committed to
having 20% of its final energy consumption
supplied from renewable energy sources by
2020. A new Renewable Energy Directive
establishing legally binding renewable energy
targets for each Member State came into force in
2009. For renewable energy, 2010 is a very
important year as a great deal of work needs to
be done at a Member States' level in order to
complete the legal framework developed by the
Directive. It is the year of the preparation of the
National Renewable Energy Action Plans –
critical tools for laying the pathway towards the
2020 targets and for ensuring the necessary
stability and predictability for investors. It is also
the year of the transposition of the Directive into
Member States' national legislations.
The full transposition of the Directive into
national legislations does not guarantee, though,
I quaderni di Energheia
di Carla Travagnin, Senior Communication Expert della Sustainable Energy Europe Campaign e organizzatrice della
EU Sustainable Energy Week (www.eusew.eu)
CAMPAGNA SEE: VANTAGGI PER LE
AZIENDE CHE PUNTANO SULLE RINNOVABILI
La Settimana Europea dell’Energia Sostenibile,
momento privilegiato per il confronto diretto con
le istituzioni, rappresenta l’evento finale della
.
• 1 conferenza nel 2006 a Bruxelles
• 40 eventi nel 2007
• 73 eventi nel 2008
• 148 nel 2009, in 19 paesi e 51 città
• 82 eventi a Bruxelles
• 246 eventi in Europa (e in Croazia, Serbia,
Norvegia, Turchia, Georgia)
• 234 presenze su stampa, radio, TV
La Campagna Energia Sostenibile per l’Europa è
un’iniziativa attraverso la quale l’
. Il progetto deve
rispettare le seguenti condizioni: aderire agli
obiettivi della Campagna, essere in atto e
finanziato.
, valutati positivamente per il loro
impegno che spazia dall’implementazione della
sostenibilità energetica alla riduzione della CO
emessa in atmosfera, dalla formazione all’uso
dei biocarburanti.
Si tratta di un cambio di visuale: non è l’azienda
- pubblica o privata - che chiede sostegno alle
istituzioni comunitarie, ma è l’Europa stessa che
si muove verso il territorio, offrendo così un
supporto nei rapporti con le istituzioni, le
imprese, con i media nazionali e comunitari,
nell’organizzazione di eventi e nella realizzazione
di progetti di sviluppo. Il principale canale
attraverso il quale ogni imprenditore, ente
pubblico o ricercatore, può uscire dal suo
distretto imprenditoriale e mettersi in contatto
Sustainable Energy Europe Campaign
(Campagna SEE, www.sustenergy.org)
La crescita dell’evento rappresenta il
successo della Campagna in Europa.
Storia della Campagna SEE:
EUSEW 2010: 328 eventi:
Unione
Europea fornisce alle aziende e alle istituzioni
che operano nel territorio comunitario un
supporto gratuito in termini di
comunicazione, a fronte di un progetto
concreto mirato allo sviluppo di una gestione
energetica sostenibile
Ogni anno la Campagna promuove
oltre 250 progetti (che diventano Partner
Ufficiali)
2
con l’Europa è il dialogo con uno degli oltre 100
associati della Campagna SEE: ognuno di essi,
infatti, ha un canale privilegiato perché
rappresenta in Europa un diverso territorio
dell’Unione. In Italia, per esempio, un grande
lavoro in questo senso è stato svolto dal
Ministero dell’Ambiente.
Un altro importante canale è il sito
, redatto e aggiornato in
23 lingue. Gli uffici di Bruxelles, inoltre, sono
sempre a disposizione per rispondere a
qualsiasi richiesta. Qualunque azienda o
istituzione comunitaria può diventare Partner
Ufficiale della Campagna, seguendo le
indicazioni presenti sul sito. Una volta
presentata la documentazione necessaria, una
commissione interna valuta le richieste, le
seleziona suddividendole per categoria di
intervento, ne invia comunicazione all'EACI –
(Executive Agency for Competitiveness and
Innovation) e, ottenuta l'approvazione,
conferisce al soggetto richiedente il titolo di
. In breve tempo il neo-
promosso Partner riceve l'autorizzazione
all'utilizzo del logo su tutto il materiale
promozionale, un riconoscimento che si
traduce in un certificato di qualità riconosciuto
a livello comunitario. Il nuovo progetto viene
pubblicato sul portale ufficiale dell'iniziativa e
gli uffici di Bruxelles ne garantiscono la
promozione sui media comunitari del settore.
Non ultimo, ogni partner della Campagna ha la
possibilità di concorrere ogni anno per
l'assegnazione del Sustainable Energy Europe
Award. Nessun contributo economico diretto
da parte della Campagna Energia Sostenibile
per l'Europa è dunque previsto tuttavia per i
Partner vi è l'opportunità di un canale
privilegiato per la richiesta di fondi al Ministero
o ad altre istituzioni comunitarie. Numerose le
segnalazioni di un accesso facilitato al credito
grazie alla garanzia offerta dall'essere partner
ufficiale della Campagna che, inoltre,
garantisce l'ingresso in una rete di
comunicazione europea: gli uffici possono
inoltrare le richieste e le proposte dei Partner
www.sustenergy.org
Sustainable Energy Europe Campaign
Official Partner
8
verso progetti comunitari mirati, favorendo così
l'accesso ad eventuali fondi disponibili. È il caso,
ad esempio, del coinvolgimento di per i
progetti a carattere edile, e della
per
iniziative legate all'innovazione tecnologica.
Build-up
IEE –
Environmental Technologies Action Plan
SEE CAMPAIGN: ADVANTAGES
FOR COMPANIES WITH A STAKE
IN RENEWABLE ENERGYby Carla Travagnin, Senior Communications
Expert from the Sustainable Energy Europe
Campaign and organizer of the EU Sustainable
Energy Week (www.eusew.eu)
The EU Sustainable Energy Week, an opportunity
for institutions to discuss and exchange
information directly, is the final event of the
• 1 conference in 2006 in Brussels
• 40 events in 2007
• 73 events in 2008
• 148 in 2009, in 19 countries and 51 cities
• 82 events in Brussels
• 246 in Europe (Croatia, Serbia, Norway,
Turkey, Georgia)
• 234 appointments with the Press, Radio, TV
The Sustainable Energy Europe Campaign is an
initiative through which
The project
must meet the following conditions: comply with
the aims of the campaign, already be in progress,
and funded.
Sustainable Energy Europe Campaign
(www.sustenergy.org). The growth of the
event proves that it has been a successful
European campaign.
History
EUSEW 2010: 328 events
the EU provides
companies and institutions operating within
the Community free support in terms of
communication, when presented with a
specific project aimed at developing
sustainable energy management.
Every year, the Campaign
supports over 250 projects (which become
I quaderni di Energheia
Official Partners)
www.sustenergy.org
Official
partner to the Sustainable Energy Europe
Campaign
, which have been positively
evaluated for their efforts in the implementation
of sustainable energy, in the reduction of CO
atmospheric emissions and in the training to the
use of biofuels.
This shows a change in stance: it is not the
company – privately or publicly owned - seeking
support from EU institutions, but Europe itself
that is making a shift towards the area. In this
way it offers support in dealing with the
institutions, the companies, the national and EU
media in the organization of events and the
development of projects. The main channel
through which every employer, public company
or researcher, may leave the geographical
business area and make contact with Europe is
through dialogue with one of the over 100
members of the See Campaign: each and every
one of the former is, in fact, privileged because
they represent a different area within the
European Union. In this respect, for example, the
Italian Ministry of Environment has done
excellent work.
Another important channel is the site
, edited and updated in 23
languages. Furthermore, the offices in Brussels
are also always available to answer any
questions.
Any EU company or institution can become an
Official Partner of the Campaign by following the
directions given on the website. Once the
necessary documentation has been submitted,
an internal committee evaluates the requests,
then selects and separates them into categories
according to the type of intervention, then the
EACI (Executive Agency for Competitiveness and
Innovation) is contacted, and, once approved,
the applicant is awarded the title of
.
2
Very soon the newly promoted partner receives
permission to use the logo on all promotional
material, a recognition that translates into a
quality certificate approved at EEC level. The
new project is posted on the official initiatives
portal (www.sustenergy.org) and the Brussels
offices ensures that the project is promoted
through EU media in dealing in that area.
Moreover, every campaign partner has the
chance to compete annually for the Sustainable
Energy Europe Award.
No direct economic contribution is made by the
Sustainable Energy Europe Campaign, however,
there is certainly the opportunity for a
privileged partner to request funds from the
Ministry or other EU institutions.
There have also been many other reports of
easier access to credit, thanks to the guarantee
that comes with being an official campaign
partner.
The European Sustainable Energy Campaign
also guarantees entry into a European network
of communication: our offices are able to
forward requests and proposals from partners
to the suitable community projects, thus
promoting access to any available funds. This
applies, for example, to the involvement of
for projects relating to the
construction industry of the
or
for initiatives
related to technological innovation.
Build-up
IEE (Intelligent
Energy Europe) ETAP (Environmental
Technologies Action Plan)
9
I quaderni di Energheia
di Andrea Marroni, Consulente del GSE SpA
VERSO LA NASCITA DELL’ “INTERNATIONAL
RENEWABLE ENERGY AGENCY”
IRENA
agenzia internazionale
per lo sviluppo delle fonti di energia
rinnovabile
Uno strumento per valorizzare le competenze
del settore
L’Agenzia
si occuperà di tutte le forme di energia
(International Renewable Energy Agency,
www.irena.org) è un’
il cui scopo è anche quello di offrire
agli Stati membri un punto di riferimento per
quanto riguarda consulenze politiche, tecniche e
finanziarie in ambito energetico. La prossima
tappa cruciale del processo costitutivo
dell’Agenzia è la preparazione degli organi
costitutivi in vista di gennaio 2011, quando il
mondo dell’energia si ritroverà negli Emirati
Arabi Uniti per l’appuntamento annuale del
World Future Energy Summit e lo Statuto siglato
il 29 gennaio 2009 a Bonn dai Paesi fondatori
sarà entrato in vigore.
In Egitto, a fine giugno 2009, sono state prese
decisioni in merito al Quartier Generale di
IRENA. La preferenza è andata alla capitale degli
EAU, attraverso un compromesso politico che
ha previsto anche due sedi-satellite: Bonn e
Vienna. Bonn ospiterà il Centro per l’Innovazione
e la Tecnologia, Vienna un ufficio per le relazioni
con le altre organizzazioni internazionali.
L’impostazione italiana è stata sinora segnata da
una partecipazione positiva e collaborativa, a
sostegno dell’attuale assetto, con la prospettiva
di considerare l’Agenzia come uno strumento
per valorizzare adeguatamente gli interessi e le
competenze nazionali del settore: sia dei
soggetti privati - le imprese attive nella
generazione elettrica da fonti rinnovabili e
l’industria manifatturiera - sia dei pubblici (per
esempio la società Gestore dei Servizi Energetici
GSE sarà la prima in Europa ad adottare un
sistema di monitoraggio basato su una rete di
comunicazione via satellite, per incrementare la
prevedibilità della produzione di energia
derivante dalle fonti energetiche rinnovabili).
interessante continuare a seguire con
attenzione il processo costitutivo di questo
soggetto intergovernativo che suscita molte
aspettative nei suoi obiettivi-chiave, cioè lo
sviluppo e la penetrazione delle rinnovabili nelle
economie emergenti, nei Paesi in via di sviluppo
e in quelli meno sviluppati dell’Africa.
È
rinnovabile e, fra le mansioni principali,
fornirà consulenza agli Stati membri.
Lo statuto di IRENA
Masdar City
Masdar City, una città in via di
costruzione a 17 chilometri da Abu Dhabi
L’idea
originaria è tedesca. La Germania, il paese che
detiene la leadership sul fronte tecnologico
delle rinnovabili, aveva sperato di poter
ospitare la sede di IRENA a Bonn, ma le
combinazioni della geo-politica hanno portato
ad una decisione finale diversa. Nel giugno
2009 è stato infatti deciso di accettare la
proposta proveniente dal deserto della penisola
arabica che includeva, fra le altre cose, un
impegno di finanziamento (a tassi di interesse
competitivi) di progetti di energia rinnovabile
nei PVS da parte dell’”Abu Dhabi Fund for
Development”, per un valore di 50 milioni di
dollari all’anno per sette anni. Le delegazioni
tecniche dei Paesi firmatari stanno preparando i
processi di ratifica parlamentare a livello
nazionale, cui faranno seguito i contributi
finanziari necessari.
Al momento sono meno di 20 i Paesi che hanno
ratificato lo statuto e la soglia di 25 Paesi,
necessaria per l’entrata in vigore della nuova
organizzazione, sembra abbastanza vicina.
IRENA è un’organizzazione indipendente fra
Governi. Sul lungo termine non è irrealistico
pensare che possa affiliarsi/integrarsi nella
famiglia delle Nazioni Unite. Al momento sono
oltre 145 i Paesi firmatari. Lo statuto rimane
aperto per la firma e tutti gli Stati, come tutte le
organizzazioni regionali intergovernative,
possono ancora divenire “membri fondatori” di
IRENA. Da un punto di vista istituzionale, lo
statuto prevede: un’assemblea, un consiglio e
un segretariato guidato da un Direttore
Generale. A regime, nel primo anno dopo
l’entrata in vigore dello statuto, l’Agenzia si
doterà approssimativamente di 100
professionisti. Il contributo finanziario di ogni
Paese dipende dal budget totale che sarà
approvato.
L’Agenzia sarà fisicamente localizzata all’interno
di
,
sulla base di un progetto da 22 miliardi di
10
di dollari.
, in particolare nel
settore energetico. I piani di sviluppo delle
rinnovabili negli EAU sono noti: Masdar
costituisce oggi una delle più ambiziose ed
innovative iniziative mondiali verso la cosiddetta
low carbon economy. Negli ultimi tre anni, il
Paese ha dimostrato l’intenzione di collocarsi far i
leader mondiali in termini di innovazione
tecnologica energetico-ambientale. Il target
naturale di una città che è tuttora un enorme
cantiere a cielo aperto è estremamente elevato.
Masdar City ospiterà 90.000 cittadini, 40.000
residenti e 50.000 pendolari; il progetto curato
da Norman Foster prevede che tutta l’energia
consumata nella città, inclusa quella dei
trasporti, sia ridotta ad un quarto rispetto ad una
città delle stesse dimensioni e che provenga da
impianti eolici e solari. Non ci saranno automobili
e nelle strade potranno circolare solo pedoni,
ciclisti e tram. Per le altre esigenze di trasporto è
previsto un livello sotterraneo nel quale
circoleranno 2.500 navette elettriche che
circoleranno seguendo magneti inseriti sul fondo
stradale. Nella progettazione si sono ripresi gli
schemi degli antichi centri delle città arabe con
torri del vento e strade strette ed ombreggiate
per proteggersi dal sole ed incanalare le brezze.
Nelle vicinanze dell’area urbana verranno
installate una e
. Nella città
verrà localizzato anche un importante
. Per quanto
riguarda l’acqua, i consumi programmati sono
del 60% inferiori a quelli di insediamenti analoghi
grazie ad accorgimenti tesi a ridurne l’uso. Siamo
nel deserto e quindi si utilizzerà acqua di mare
destalinizzata grazie ad un impianto ad energia
solare e circa l’80% dell’acqua verrà riciclata.
Anche per quanto riguarda i rifiuti, solo il 2%
finirà in discarica, mentre il resto verrà riciclato
ed una quota sarà bruciata per produrre energia.
Si tratta dunque di una città con una
progettualità spinta sul versante della riduzione
dei consumi, un’area nella quale far convivere
centri di ricerca e attività industriali riguardanti le
rinnovabili. Non a caso vi avrà sede il Masdar
La Capitale degli Emirati Arabi Uniti
ha trovato nell’opportunità di ospitare IRENA
un ulteriore rafforzamento della propria
dimensione internazionale
fattoria del vento da 20 MW
una centrale solare da 40-60 MW
impianto
per la produzione di idrogeno
I quaderni di Energheia
Services GSE) which will be the first in Europe
to adopt a monitoring system based on a
network of satellite communications (in order to
increase the predictability of energy production
derived from renewable energy sources).
It will be interesting to continue monitoring
closely the setting up process of this
intergovernmental entity which raises such high
expectations with its key objectives, namely the
development and penetration of renewables in
emerging economies, developing countries and
in the less developed countries of Africa.
The original idea is
German. Germany, the country leading the
technological front of renewables, had hoped to
host the headquarters of IRENA in Bonn. But
combinations of geo-politics have led to a
different final decision. In June 2009 it was, in
fact, decided to accept the proposal from the
desert of the Arabian Peninsula, which
included, among other things, a commitment to
fund (at competitive interest rates) renewable
energy projects in developing countries from
the Abu Dhabi Fund for Development, worth 50
million dollars a year for seven years. The
technical delegations from the signatory
Countries are preparing the process of
parliamentary ratification at national level,
which will be followed by the necessary
financial contributions.
Currently there are fewer than 20 countries
which have ratified the statute and the
threshold of 25 countries needed in order for
the new organisation to come into force seems
quite close. IRENA is an independent
organization between governments. In the long
term it is not unrealistic to think that it can join /
be integrated into the UN family. There are
currently over 145 signatory countries. The
statute remains open for signature and all
States, as with all regional intergovernmental
organizations, may yet become "founding
members" of IRENA. From an institutional point
of view, the IRENA Statute provides for: an
Assembly, a Council and a Secretariat headed
The
Agency will handle all forms of renewable
energy and, among its main roles, provide
advice to Member States.
The IRENA statute
by a Director General. When fully operational,
after the Statute has been in force for a year,
the Agency will employ approximately 100
professionals. The financial contribution of each
country depends on the total of the approved
budget.
IRENA will be physically located inside
, on the based on a
$22 billion urban plan.
The
plans for the development of renewables in the
UAE are well known: Masdar now hosts one of
the most ambitious and innovative global
initiatives in the so-called low carbon economy.
Over the past three years the country has
demonstrated its intention to position itself
amongst the world leaders in terms of energy
and environmental technological innovation.
The aim of a city that is still a huge open air
construction site is extremely high. The city will
house 90,000 people, 40,000 residents and
50,000 commuters. The plan, which was
designed by Norman Foster, foresees that all
the energy consumed within the city, including
that which is consumed by transport, is
reduced to a quarter of that which is consumed
by a city of comparative size and foresees wind
farms and solar power. On the streets there will
be no cars, only pedestrians, cyclists and
trams. For other transportation needs there will
be an underground level where 2500 electric
shuttle buses will operate by following magnets
inserted under the surface of the road. The
plans echo the layout of ancient Arab town
centres, with narrow streets and shade for
protection from the sun and to channel the
breeze there will be wind towers. A
and a
will be built near the city. In the city itself
there will also be an important
. With regards to
water consumption, it is expected to be 60%
lower than that of similar sized settlements
thanks to the use of reduction devices.
Masdar City
Masdar
City, a city which is being built 17
kilometres from Abu Dhabi
By hosting IRENA, the
UAE capital has found an opportunity to
further strengthen its international ties
particularly within the energy sector.
20 MW
wind farm solar power plant to 40-60
MW
plant for the
production of hydrogen
Institute of Science and Technology, finalizzato
allo studio delle fonti rinnovabili, che sarà
collegato con molti centri universitari come il
Massachusetts Institute of Technology e a
diverse grandi compagnie multinazionali.
TOWARDS THE BIRTH OF THE
INTERNATIONAL RENEWABLE
ENERGY AGENCYby Andrea Marroni, Consultant of GSE SpA
(www.irena.org) is a new international
agency with the aim of providing the member
states consulting for political, technical and
financing issues in the energy business. The next
crucial step in the process of building the Agency
is the preparation of the Constituent Bodies with
a view to January 2011 when the energy world
comes together at the UAE for the annual
meeting of the
and in view of the statute signed in Bonn by the
founding Countries on January 29, 2009 which
will have come into force.
In Egypt at the end of June 2009 (during the
second session of the Preparatory Commission
held in Sharm El Sheik) decisions were made
regarding the Headquarters of IRENA.
Preference was given to the UAE capital, and
political compromise foresaw two satellite
locations, Bonn and Vienna. Bonn will host the
Centre for Innovation and Technology, Vienna an
office for relations with other international
organizations. The Italian approach has so far
been marked by a positive collaborative
approach in support of the present set up and
Agency is seen as an appropriate tool to promote
the interests and national expertise of the
industry: both private companies (firms active in
electrical power generation from renewable
sources and manufacturing companies) and
public companies such as the company Gestore
dei Servizi Energetici GSE (Energy Management
IRENA - International Renewable Energy
Agency
World Future Energy Summit
A tool to enhance skills within the sector
11
I quaderni di Energheia
Being in the middle of the desert, this will be sea
water, desalinized thanks to a solar energy
system and about 80% of water will be recycled.
For what waste is concerned, only 2% will end
up in landfills, whilst the rest will be recycled
and a part will be burned to produce energy.
Masdar City is therefore going to be a city
designed to reduce energy consumption and an
area in which research centres and industries in
the renewable sector will be able to live side by
side. The head office of the Masdar Institute of
Science and Technology will be located there,
aimed at the study of renewables, and will
network with many universities such as the
Massachusetts Institute of Technology, and
several large multinational companies.
Fig. 1,2,3: rendering di Masdar City (fonte: web) - Masdar City computer rendering (from web)
12
I quaderni di Energheia
1
3
2
di Gabriella Chiellino, CEO di eAmbiente Srl
INTERVENTI DA ATTUARE
A FAVORE DELLE FONTI “VERDI”
L’appuntamento con la Settimana dell’Energia
Sostenibile ha dato vita a spunti e riflessioni che
hanno permesso di guardare al nostro territorio
in una prospettiva più ampia: lo sviluppo delle
energie rinnovabili in Italia e nel Nordest, infatti,
passa anche attraverso delle scelte strategiche
di politica energetica a livello europeo.
Vanno considerati a questo proposito alcuni
aspetti. Ad incidere su tali scelte, è prima di
tutto la questione dei . Negli Stati membri
vi è una grossa disparità tra il costo netto
dell’energia e l’ammontare delle imposte/accise
applicate, le quali fanno variare di molto il prezzo
finale. La disparità, inoltre, è accentuata da una
sostanziale differenziazione, a seconda degli
Stati, delle fonti di produzione energetica. In
un’ottica di comunità europea, dunque,
.
I consumi nei settori più energivori (industriale,
civile e dei trasporti) sono un altro tema su cui si
deve intervenire subito per frenare il trend di
crescita che si sta verificando in questi anni e
che non accenna a fermarsi. A caratterizzare
l’Italia è infine la
rispetto ad altri Paesi europei. È necessario
quindi intervenire aumentando la quota di
produzione di energia da fonti rinnovabili e, nel
contempo, modificare l’assetto dei consumi
delle fonti tradizionali attraverso valutazioni di
politica energetica.
A livello nazionale le misure più urgenti,
necessarie per porre freno alle criticità ancora
presenti nel sistema delle FER e dell’efficienza
energetica, possono identificarsi con:
e stabile di riferimento,
sia per quanto concerne i procedimenti
autorizzativi sia per l’erogazione di finanziamenti
e lo stanziamento di fondi; il
in maniera da
poter ottimizzare lo sfruttamento di un sistema
di produzione di energia non programmabile
com’è quello delle FER e la messa in atto di una
capillare e
.
costi
sarebbe
opportuno allineare il prezzo dell’energia
dipendenza energetica
l’esigenza
di una normativa chiara
potenziamento ed
il rinnovo della rete elettrica
sostanziosa azione di informazione
ai cittadini Una corretta strategia, finalizzata al
soddisfacimento di un bilancio energetico-
ambientale positivo, necessita quindi della
13
INTERVENTIONS TO BE REALIZED
IN FAVOUR OF “GREEN” SOURCESby Gabriella Chiellino, CEO of eAmbiente Srl
The Sustainable Energy Week Convention
stimulated new ideas that allow one to look at
our territory in a wider perspective: as a matter
of fact, the development of renewable energies
in Italy and in the North-Eastern region is
accomplished also through strategic decisions,
taken at an European level, concerning energy
policies.
In this regard, one must take into account some
things. First of all, one of the elements that
influences these decisions is how much they
. Among the Member Countries there is a
big gap between the net cost of energy and the
amount of applied taxes that quite considerably
modify the final price of energy. Moreover, the
gap is enhanced by a substantial differentiation
of energy sources from one country to the other.
From the point of view of the European Union,
.
Energy use in the most energy-consuming
activities (industry, services and transports) is
another topic for which urgent measures must be
taken in order to stop the positive trend of energy
consumption which has appeared in these years
and which does not appear to be slowing down
either. A feature which specifically characterizes
Italy with respect to the other European
Countries is that Italy is
country with regard to energy. It is therefore
necessary to intervene increasing the quota of
energy from renewable sources and, in the
meantime, modifying the status of the use of
cost
it
would be advisable to equalize the price of
energy
not self-sufficient
energy from traditional sources through energy
policy solutions.
At a national level, there are a few measures to
be taken in order to solve the critical urgencies
of RES and energy efficiency: a
, both for authorization
procedures and funds appropriation/incentives;
the
in order to meet the
peculiarity of a non-programmable production
system as the RES one is; a
.
A good strategy to reach the aim of a positive
energy-environment balance have to provide a
combination of technical, environmental,
regulatory, economic and social measures, in
order to promote a new model of development
with an easier approach both from a
bureaucratic and an environmental point of view
and therefore truly sustainable.
clearer and
stable regulation
improvement and renewal of the power
distribution network
widespread and
substantial information action for the public
I quaderni di Energheia
stretta ed equilibrata combinazione di misure di
tipo tecnico, ambientale, normativo, economico
e sociale, così da poter favorire un nuovo
modello di sviluppo che, essendo basato su un
approccio più “snello” sia in termini burocratici
sia di impatto ambientale, possa a tutti gli effetti
definirsi realmente sostenibile.
di Antonio Lumicisi, Coordinatore nazionale della Campagna SEE - Ministero dell’Ambiente
e della Tutela del Territorio e del Mare
LO SVILUPPO
DELLE ENERGIE RINNOVABILI IN ITALIA
Con l’approvazione del “
”, l’Unione Europea ha adottato come
vincolante un obiettivo pari, in media, al 20% di
fonti di energia rinnovabile sul consumo di
energia al 2020 (17% per l’Italia) che si affianca
ad altri due obiettivi quantitativi: il 20% di
riduzione delle emissioni di gas serra e il 20% di
miglioramento dell’efficienza energetica. Questi
traguardi (20-20-20) al 2020 rappresentano la
proposta dell’UE per contrastare i cambiamenti
climatici in atto e, allo stesso tempo, sostenere
la competitività delle industrie europee sui
mercati internazionali nel contesto di una più
generale politica sul clima che ha individuato
come obiettivo quello di limitare l’aumento della
temperatura globale a non più di 2°C rispetto
all’epoca preindustriale. L’obiettivo è ambizioso,
soprattutto per quei paesi, come l’Italia, che si
trovano già in ritardo nei precedenti obiettivi
fissati al 2012 nell’ambito dell’attuazione del
Protocollo di Kyoto. È evidente la
, di una nuova cultura
dell’energia che veda coinvolti tutti gli attori del
panorama energetico nazionale. Nel settore delle
fonti di energia rinnovabile, con le normative
emanate negli ultimi 3 anni, l’Italia ha
confermato di voler continuare sulla strada degli
incentivi basati sui meccanismi di mercato,
differenziati per tecnologia. Il quadro degli
incentivi però deve essere, da una parte,
garantito con continuità e stabilità al fine di dare
al comparto industriale una prospettiva chiara
per la pianificazione degli investimenti, ma
risultare, dall’altra, di durata limitata nel tempo,
in modo che raggiunta una posizione di
competitività della tecnologia delle fonti
rinnovabili rispetto alle risorse tradizionali,
adottare tali soluzioni sia giustificabile in termini
di conquistata convenienza economica. Lo
snellimento delle procedure di autorizzazione per
l’installazione di nuovi impianti a fonte
rinnovabile rimane l’altra priorità assoluta nel
nostro Paese. A sostegno del raggiungimento
degli obiettivi europei e con il preciso scopo di
coinvolgere attivamente tutti i livelli della
società, la Commissione Europea ha lanciato la
campagna “
”
che ha tra i propri scopi quello di accrescere la
Pacchetto Clima-
Energia
necessità di
un cambio radicale
Energia Sostenibile per l’Europa -
(Sustainable Energy Europe Campaign )SEE
consapevolezza sulla produzione ed utilizzo
dell’energia. La campagna SEE è attiva anche in
Italia (www.campagnaseeitalia.it) e particolare
attenzione è posta a tutte le iniziative che si
prefiggono proprio di aumentare la quota di
energie rinnovabili, l’efficienza energetica e, al
contempo, ridurre le emissioni di anidride
carbonica in atmosfera.
Durante la Settimana dell’Energia
Sostenibile (EUSEW), sono state numerose le
iniziative messe in atto per promuovere una
nuova cultura dell’energia, e il nostro Paese più
di altri ha risposto all’appello lanciato dalla
Commissione Europea. In particolare
quest’anno,
. Nell’ambito della
Campagna SEE, un ruolo prioritario lo dovranno
svolgere le città ed è per questo che è stato
lanciato il “Patto dei Sindaci”, un’alleanza
strategica tra le Amministrazioni più vicine ai
cittadini con il preciso scopo di raggiungere, a
livello locale, gli obiettivi posti dall’Unione
Europea per il 2020. Sono oltre 400 le città
italiane che ad oggi hanno aderito a questa
specifica iniziativa preparandosi a redigere il
proprio Piano di Azione sull’Energia Sostenibile.
L’Italia riuscirà a raggiungere gli ambiziosi
traguardi fissati a livello comunitario quando
una forte sinergia verrà attuata tra gli obiettivi
vincolanti che il Paese si è assunto nell’ambito
del Pacchetto Clima-Energia e gli impegni, al
momento volontari, degli altri attori del
panorama energetico nazionale, incluse le città;
saranno necessarie inoltre una comunicazione
ed un’informazione più attente e puntuali sui
temi dell’energia sostenibile, al fine di
coinvolgere attivamente anche tutti noi quali
utenti energetici finali.
Sono oltre 120 le
partnership attivate in Italia nell’ambito della
campagna SEE e, tra queste, anche quella
con Energheia, una delle più attive nel Nord
Italia.
l’area del Nordest è risultata la
più attiva nel coinvolgimento dei diversi
livelli della società civile
14
RENEWABLE ENERGY
DEVELOPMENT IN ITALYby Antonio Lumicisi, SEE Campaign national
coordinator, Ministry for the Environment, Land
and Sea
With the approval of the "
", the European Union has adopted as a
binding target an average of 20% (17% in Italy)
of renewable energy sources in energy
consumption in 2020, along with two other
targets: 20% reduction in greenhouse gas
emissions and 20% energy efficiency
improvement. These goals (20-20-20) by 2020
represent the EU’s proposal to combat climate
change and, at the same time, support the
competitiveness of European industries on
international markets as part of a broader climate
policy which has identified the objective of
limiting global temperature increase to no more
than 2°C more than during the pre-industrial era.
The goal is ambitious, especially for countries
such as Italy, who are already behind in the
previous objectives in implementing the 2012
Kyoto Protocol. There is clearly
, a new energy culture which
involves all the players of the national energy
scenario.
In the field of renewable energy sources, with
the regulations enacted over the past three
years, Italy has confirmed its intention of
continuing along the road of incentives based on
market mechanisms, for different technologies.
However, the framework of incentives must be,
on the one hand, a guaranteed continuity and
stability in order to give the industry a clear
vision for investment planning, but on the other
hand, respect a time limit so that when it
reaches a position of technological
competitiveness of renewable sources compared
to traditional resources, its adoption is justified in
terms of earned benefits. Streamlining licensing
procedures for the installation of new renewable
source plants is another priority in our country.
In order to help achieve the European targets,
with the precise aim of involving all levels of
society, in 2005 the European Commission
Climate and Energy
package
a need for
radical change
I quaderni di Energheia
launched the
campaign, which has among its aims
the raising of awareness on sustainable
production and use of energy. The SEE
Campaign is also active in Italy
(www.campagnaseeitalia.it) and particular
attention is given to all initiatives which have the
precise aim of increasing the share of renewable
energy and energy efficiency, while reducing
carbon dioxide emissions into the atmosphere.
,
and including the Energheia partnership, one of
the most active in northern Italy. During the
European Union Sustainable Energy Week
(EUSEW), there were many initiatives to
promote a new culture of energy and Italy is the
country that has largely responded to the call by
the European Commission. In particular, this
year,
. In the framework of the SEE
Campaign, a priority role will be played by cities
and that is why the "Covenant of Mayors" was
launched in 2008. This Covenant is a strategic
alliance between those local authorities which
are closest to citizens and which have set
themselves the target of achieving the
objectives set by the EU for 2020. More than
400 Italian cities today have adhered to this
specific initiative preparing to draw up their own
Sustainable Energy Action Plan. Italy will meet
the ambitious targets set at EU level when it
manages to reach a strong synergy between
binding targets that the country has accepted
under the climate-energy package and other
commitments which for the moment are optional
made volontarily by other players in the national
energy panorama, including the local authorities.
It will also be necessary to improve
communication and information on themes
related to sustainable energy in order to involve
all final energy users.
Sustainable Energy Europe (SEE)
Campaign
More than 120 partnerships have been
activated under the SEE Campaign in Italy
the area of north-east was the most
active in the involvement of various levels of
our society
15
I quaderni di Energheia
Nel portale
puoi scaricare documenti
e video degli interventi di
greeNordEsTweek.
www.energheiamagazine.it
19-26 Marzo 2010La settimana che cambia il futuro
European Union Sustainable Energy Week
La settimana europea dell’energia sostenibile
di Paolo Gurisatti, Presidente di Habitech, Distretto Teconologico Trentino Scarl
GREEN ECONOMY E NORDEST. OLTRE
LO SKYLINE DELLA “PERIFERIA INDUSTRIALE”
Il territorio del Nordest
Il paesaggio del Nordest è stato plasmato nei
secoli dall’opera dell’uomo.
immensa
“periferia industriale”
La
polemica sui capannoni industriali
sintomo evidente di una
crescente insofferenza verso l’organizzazione
urbana e industriale che ci ha fatto da
landscape in tutti questi anni
Non c’è campo,
giardino, area industriale, centro abitato, fiume o
laguna che non sia stato modificato nel tempo
per rendere il territorio adatto allo sviluppo delle
attività produttive e, se possibile, ad
assecondare uno stile di vita, un’identità
culturale specifica.
Negli ultimi decenni, da quando la manifattura è
diventata la principale fonte di reddito regionale,
il territorio del Nordest è stato ri-disegnato, per
l’ennesima volta, a misura di un’economia e di
una società industriale, trainata dalle
esportazioni. È stato trasformato in un’
, una piattaforma
logistica inconsapevole, un laboratorio
distribuito che ha pochi eguali in giro per il
mondo. La capacità di esportare, prodotti
manifatturieri in primo luogo, è stata fonte di
reddito e di identità per quasi quarant’anni ed è
ancora oggi il primo elemento che
orgogliosamente un cittadino del Nordest
propone come distintivo del nostro modo di
essere all’ospite occasionale. E talmente forte è
il senso di appartenenza ad una società
manifatturiera esportatrice che il cittadino del
Nordest non si accorge neanche dei difetti che
tale società ha prodotto sul paesaggio.
A dire la verità, la sensazione che il paesaggio
costruito non sia in linea con le aspettative di
una società avanzata comincia a farsi breccia
nell’inconscio collettivo del nostro territorio.
, esplosa un
paio d’anni fa, è un
.
Il cittadino medio del Nordest comincia a
desiderare qualcosa di diverso dalla periferia
industriale in cui ha vissuto fino ad ora. Vorrebbe
mettere ordine, togliere gli aspetti negativi,
aprire i cantieri di una città e di una economia
più evolute, più internazionali, più metropolitane.
Vorrebbe smarcarsi da un modello organizzativo
che lo fa sentire ancora oggi troppo indiano o
cinese, parvenue della ricchezza, fermo al
margine di un sistema economico mondiale
che cresce più velocemente attorno alla
comunicazione, alla cultura, all’organizzazione
della conoscenza.
Alla ricerca di un modello economico, sociale e
urbanistico più soddisfacente, il cittadino del
Nordest incontra oggi linee guida che arrivano
da Bruxelles. La dimensione europea non gli è
mai piaciuta. Troppo lontana, sinonimo di
burocrazia e regole astruse da “basso impero”,
fonte di suggerimenti tanto interessanti quanto
inutili, inadatti al nostro carattere locale.
Eppure (20% in
meno di carburanti fossili, 20% in meno di
emissioni inquinanti e 20% in più di energia da
fonti rinnovabili entro il 2020) e dello sviluppo
sostenibile, da qualche tempo
. Evoca
ancora lo spettro di lacci e laccioli che fanno a
pugni col modello manifatturiero dominante,
ma comincia a trovarsi in risonanza positiva
con la diffusa esigenza di vivere e lavorare in un
contesto e in un paesaggio migliori. Il cittadino
del Nordest comincia a percepire che le
indicazioni europee, questa volta, possono
servire. Potrebbero consentirci di presentare
all’amico straniero o al viaggiatore occasionale,
tra qualche tempo, non soltanto Venezia e la
Cappella degli Scrovegni circondate di
capannoni, ma forse anche una downtown
moderna nella zona di Mestre, una Marghera
risanata, quartieri residenziali ad alte
prestazioni nella fascia pedemontana, centri
storici e commerciali paragonabili al Greenwich
Village, al Centro Pompidou o alla zona de Le
Halles, alla Guggenheim di Bilbao, ecc.
Il cittadino del Nordest comincia inoltre a fare i
conti di quanto costa il dissesto dell’attuale
territorio, non solo in termini di bolletta
energetica e ambientale, ma anche in termini di
svalutazione progressiva del patrimonio
personale, familiare e dell’azienda.
, diventano per forza
Linee guida per comunità sostenibili
la prospettiva del 20-20-20
suona meno
lontana e burocratica che in passato
Le linee
guida UE per costruire un altro territorio, a
misura di sostenibilità
I quaderni di Energheia
16
interessanti, non tanto per ragioni etiche,
estetiche e politiche, ma anche e soprattutto per
ragioni finanziarie molto concrete. Le linee guida,
richiamate nella settimana europea dell’energia
sostenibile (EUSEW 2010), cominciano ad
essere un obiettivo condiviso, a livello di
amministrazioni comunali e associazioni di
cittadini.
Ma cosa dicono queste linee guida, cosa
suggeriscono di buono ai cittadini e agli
amministratori del Nordest?
In primo luogo, esse raccomandano di
. Il paesaggio industriale
costruito negli ultimi decenni è altamente
energivoro e non aiuta a competere in un
contesto internazionale nel quale i costi
dell’energia sono previsti in crescita. È opportuno
mettere a punto progetti di ristrutturazione degli
edifici e degli impianti obsoleti, allo scopo di
ridurre il fabbisogno di energia termica ed
elettrica. Non solo a livello di amministrazioni
locali, ma anche nelle associazioni di categoria, il
tema dell’efficienza energetica comincia a
diventare priorità. Ovviamente ci sono forti
resistenze, soprattutto quando l’efficienza
energetica si scontra con l’esigenza di
competere in settori tradizionali con margini
bassissimi, che ancora oggi garantiscono
reddito, occupazione e identità. Quando viene
vista come un costo e non come un’opportunità,
l’efficienza energetica non piace. Ma il trend è
ormai irreversibile e i progetti si moltiplicano di
giorno in giorno.
In secondo luogo, la UE raccomanda di
. Il cittadino del Nordest
non è certamente immune dalla sindrome
“nimby” e, se può, accetta volentieri di spostare
i rifiuti nell’orto del vicino. Ma la distribuzione
delle attività produttive e delle aree residenziali in
una molteplicità di piccoli comuni rende difficile
un atteggiamento disattento e irresponsabile,
come quello tipico delle grandi concentrazioni
metropolitane compatte. La raccolta porta a
porta diventa una necessità e, con soddisfazione
di tutti, sostituisce la rete dei puzzolenti
ridurre i
consumi energetici
cercare
soluzioni innovative ai problemi ambientali
“nel giardino di casa”
cassonetti. La raccolta porta a porta e
differenziata accresce la possibilità di utilizzare
soluzioni alternative alle discariche
onnicomprensive e difficili da gestire. Sono
ancora pochi i termovalorizzatori di piccole
dimensioni, ma la ricerca procede verso impianti
che neutralizzano i problemi vicino a chi li
produce, grazie ad una filiera corta che
coinvolge i cittadini come produttori e utilizzatori
di rifiuti in un ciclo virtuoso ad alto potenziale
energetico e di riciclo. Un esempio tra gli altri è
il sistema di depurazione delle acque ad
Arzignano (VI), che viene spesso citato come
innovazione internazionale. Sempre più spesso si
sente parlare di soluzioni tecnologiche che
propongono di trattare lo scarto in piccole
quantità vicinissimo al luogo o al processo che
lo ha generato. E i risultati sono incoraggianti.
In terzo luogo, la UE insiste sulla
. A Nordest sono sempre più diffusi,
anche per la configurazione del paesaggio e per
la struttura dei consumi, gli impianti fotovoltaici,
a biomasse o di altro tipo (co-generatori che
utilizzano gas metano) che offrono energia
termica ed elettrica là dove serve e quando
serve. Proprio la presenza di insediamenti
residenziali e produttivi diffusi e di piccola scala
offre la possibilità di una produzione distribuita
con vantaggi interessanti. Produrre e utilizzare
energia elettrica sul posto (a bassa tensione)
conviene in termini economici, perché riduce i
costi e le dispersioni da trasporto e
trasformazione che sono un problema dei grandi
impianti. Il territorio del Nordest massimizza
infine gli incentivi che Italia e UE mettono a
disposizione dei privati o delle piccole comunità
pronti ad entrare nell'economia green.
Naturalmente, intervenire con progetti di
efficienza energetica, effettuare investimenti
sugli edifici e gli impianti esistenti, finanziare lo
sviluppo di nuove reti e ripensare alle prestazioni
energetiche e ambientali complessive non è
questione che può essere risolta dai singoli
individui. Cresce la consapevolezza che
.
produzione di
energia da fonti rinnovabili locali (produzione
distribuita)
Partecipazione pubblico/privato
entrare
nella green economy conviene “in rete”
C’è un crescente interesse ad effettuare
interventi ed investimenti in modo sinergico. I
vantaggi di una logica di rete sono enormi. Se
la rete è intelligente e riesce ad ottimizzare gli
scambi locali di energia, se le utility locali sono
in grado di aiutare i cittadini (imprenditori) nelle
scelte di investimento e di gestione, il
vantaggio individuale cresce assieme a quello
collettivo.
Non solo. La ricerca e lo sviluppo di soluzioni
interessanti su piccola scala, per il territorio,
per il “giardino di casa”, sono una buona base
per il progetto costituente di una nuova società
e di un sistema di mercato e di finanziamento
più concorrenziali ed efficienti. Mettere a posto
la propria casa e il proprio quartiere in accordo
col Comune, oppure mettere in efficienza l’area
industriale attraverso un accordo con le
associazioni delle imprese, sono tutte tappe di
un percorso di apprendimento collettivo che
promette grandi risultati. Sperimentare la
ristrutturazione del paesaggio,
, un’area metropolitana green nel cuore
dell’Europa, significa ottenere due vantaggi in
una mossa sola:
- da un lato,
, del valore e
dell’importanza che possono avere oggi una
dimensione e un’identità “sostenibili” (Nordest
come rete di città e comunità green impegnate
a superare il modello unico della periferia
industriale);
- dall’altro,
, smart grids, integrazioni di
sistema innovative per accumulare conoscenze
e competenze critiche che servono a mettere in
piedi una nuova manifattura, in linea con la
domanda internazionale; anche questo
concorre a trasformare il Nordest in un
cantiere, un laboratorio a cielo aperto, che ci
porta dentro la nuova fase della modernità
economica e sociale dalla porta principale.
rendere il
territorio del Nordest un sistema
metropolitano integrato ed efficiente di tipo
nuovo
sviluppare una nuova coscienza
collettiva del bene comune
ingegnarsi a progettare soluzioni
di piccola scala
L’attivazione di accordi di investimento
pubblico/privato è la via maestra per
compiere il miracolo della nuova
modernizzazione.
Cambiare lo skyline del territorio, passare in
poco tempo da una periferia industriale
energivora ad un’ area metropolitana green,
comporta investimenti importanti a livello di
singola famiglia, di singola impresa, ma anche a
livello di enti locali e di utility. Le utility sono
state costruite negli anni ’50 e ’60 per
provvedere alla distribuzione di energia, acqua,
gas e alla raccolta dei rifiuti su scala urbana, ma
possono oggi trasformarsi in una rete di centri
per l’innovazione, agenzie di sviluppo pubblico-
private capaci di portare il territorio alla nuova
dimensione metropolitana venetian style che
stiamo ansiosamente ricercando.
“Ri-progettare” il Nordest, riempire di nuovi
contenuti un termine che si è affermato in altri
tempi, per differenza, per caratterizzare un
modello di sviluppo manifatturiero più forte di
quello nazionale: questo è un compito prioritario
in questa fase di crisi e di passaggio ad una
nuova economia. Sappiamo che
e non serve a
disegnare lo stile di vita delle future generazioni.
La manifattura, come attività produttiva, sarà
ancora utile in futuro, ma non si può dire
altrettanto del modello di economia e società
collegato all’organizzazione manifatturiera dei
distretti industriali (e anche dei “dislarghi” di
Daniele Marini, che delocalizzano a Est).
Il libro curato da Luca Paolazzi per i cento anni di
Confindustria e il volume di Antonio Calabrò
(“Orgoglio industriale”) hanno mostrato che le
imprese esposte alla concorrenza internazionale
sanno reagire bene alla crisi, assieme alle loro
reti di fornitori. Tuttavia, le aziende capaci di
immaginare una nuova posizione tra le economie
emergenti della conoscenza e della green
economy sono ancora una minoranza: meno del
25% del totale. Quelle esposte alla concorrenza
dei paesi emergenti chiedono protezionismo e
non sono neppure in grado di immaginare una
società più complessa di quella delle “città
impresa”. Dunque il problema è aperto!
e più forte del capitalismo
Ri-progettare il Nordest
il modello della
manifattura non è più trainante
Non
abbiamo ancora una borghesia industriale (o
post-industriale) capace di immaginare un
modello alternativo
I quaderni di Energheia
17
“popolare” manifatturiero del ‘900. Se anche
esiste, essa è oggi minoranza anche nel
territorio del Nordest. Vive in un contesto in cui
prevalgono coalizioni conservatrici.
E tuttavia il vecchio modello non basta più, non
è in grado di garantire benessere alle generazioni
future e di ri-pagare nel contempo il debito
pubblico accumulato, anche a livello locale. Se
non vogliamo ridurre la spesa pubblica per non
ridurre i livelli di benessere (europeo) dobbiamo
al più presto cambiare registro.
Solo una nuova crescita ci può salvare, può
garantire un nuovo e duraturo periodo di
benessere, da società globale avanzata.
Qualcuno però deve mettere in piedi un modello
capace di sommare tra loro la quota di reddito
prodotta dal sistema industriale e manifatturiero,
con la quota di reddito prodotta dalle altre
attività emergenti di servizio (sostitutive
dell’agricoltura e del turismo di bassa qualità),
con il capital gain derivante dalla valorizzazione
del patrimonio regionale. Non si tratta tanto di
imparare a vivere di royalties, di turismo e slow
food o di servizi di consulenza e formazione. E
non si tratta neppure di vendere i gioielli di
famiglia, ma di
.
Il Nordest deve attirare investitori interessati alle
nostre competenze, alla creatività e innovazione
dei nostri tecnici, alle bellezze del nostro
territorio da Venezia alle Dolomiti, al nostro
patrimonio paesaggistico e culturale, al nostro
progetto di costruzione di un’economia green e
uno stile di vita e di lavoro migliore di quello di
Shanghai, Dubai, Londra, ecc…
GREENordEsT week ha cominciato a nominare
tutti questi problemi, mettendo assieme i
rappresentanti delle numerose comunità
sostenibili del Nordest già attive lungo la strada
del 20-20-20. La manifestazione ha voluto
mettere in moto un
meccanismo (mobilitazione di mercato) che
sappia attirare capitali internazionali sulle
nostre imprese, su porzioni di patrimonio
immobiliare e territoriale di cui disponiamo
Serve un modello metropolitano, una rete di
"comunità sostenibili”
comunicare al resto dell’Italia e al mondo che a
Nordest esiste un’aggregazione programmatica
dal basso che trova consensi crescenti in
diversi ambienti della cultura, dell’economia e
della politica.
che già esistono sul
territorio e si riconoscono in un progetto
comune di “classe mondiale”.
Costruire un’area metropolitana green significa
mobilitare risorse ingenti e una molteplicità di
soggetti. Trasformare l’area di Mestre in una
downtown di livello internazionale (accessibile
via aereo, via nave e via treni veloci da tutto il
mondo) significa progetti di investimento
immobiliare mai tentati prima d’ora, significa
probabilmente coinvolgere gli stessi operatori
che oggi costruiscono edifici a Dubai.
Trasformare l’area di Marghera in un resort
avveniristico o l’area di San Giuliano in un
parco sportivo di dimensioni globali significa
mettere in piedi un comitato organizzatore ben
più complesso e strutturato di quello
immaginato per lanciare la candidatura di
Venezia a sede delle prossime Olimpiadi.
Costruire una regione metropolitana vuol dire
investire in strutture di comunicazione che
rendano raggiungibili in pochi minuti le
Dolomiti, Vicenza, Treviso e le altre località di
residenza alta, turismo e lavoro sparse a
Nordest nell’area pedemontana e sulla costa.
Un progetto impossibile? Velleitario? Può darsi,
ma ricordiamo che progetti simili sono già stati
realizzati da cittadini come noi in altre realtà
dinamiche del mondo. E
, restituendo il debito che abbiamo
ereditato. Di tutto questo abbiamo discusso alla
GREENordEsT week del 2010 e di tutto questo
pensiamo di discutere ancora nel 2011,
puntando a raccogliere un numero sempre più
ampio di comunità sostenibili a Nordest. Il
metodo che abbiamo scelto è quello suggerito
dalla UE nella settimana EUSEW, acronimo che
sta per European Union Sustainable Energy
GREENordEsT week ha
cominciato a mettere assieme, dal basso,
comunità sostenibili
se non ci poniamo
sfide ambiziose non avremo il valore
necessario per continuare a vivere
decorosamente in un ambiente piacevole e
sostenibile
Week: “you sew/tu cuci”.
, impegnate a innovare e ad entrare,
tutte insieme, nella green economy prossima
ventura. È una prospettiva interessante, che non
facciamo alcuna fatica ad accettare.
EUSEW evoca la volontà di cucire dal basso
un patchwork europeo di comunità
sostenibili
GREEN ECONOMY AND NORTH
EAST ITALY. BEYOND THE
INDUSTRIAL DISTRICT SKYLINEby Paolo Gurisatti, President of Habitech
Today the observer cannot
see a single field, an industrial district, an urban
centre, river or lagoon that has not been changed
in time so that it becomes the right environment
for specific productive activities and, if possible,
to “participate” in a specific way of life and
cultural identity.
During the last decades, since manufacturing has
become the main driver of the regional income
(GDP), the landscape of North East Italy has
been re-modelled, once again, to become the
perfect home for an industrial, export driven
economy and society. It has been transformed
into , a
logistic platform, a distribution workshop imitated
by very few other countries around the world.
Exporting manufactured goods has been the
fundamental source of social identity and income
for more than 40 years. Even today this is the
first thing a foreign visitor to the area is shown
by a local citizen, as the most important attribute
of his heritage and experience. People living in
North East Italy are so proud of their
manufacturing and export identity, that
everything else, even the injuries sustained on
the skyline of this landscape, plays a secondary
role. In fact, it is becoming ever clearer that
urbanised territory is no longer in keeping with
the expectations of an advanced society.
The landscape of North East Italy
The landscape of North East Italy has been
shaped, by human intervention, over
hundreds of years.
an immense “industrial periphery”
I quaderni di Energheia
18
A few months ago a
took place. And it
.
Nowadays, citizens of the North East have their
sights fixed on a somewhat different “industrial
horizon” where they have chosen to live for
such a long period of time. Today there is a call
for a new way, for a change in many negative
aspects of the regional landscape. There is a
craving for a more comfortable space and a
more advanced economical framework, towards
an international and metropolitan lifestyle. The
North East citizens would like to make a shift
from a way of life that makes them feel too
“Indian or Chinese”, the “nuoveau riche” of
society, excluded from a globalised economic
world which is growing fast in the sectors of
communication and cultural infrastructures,
metropolitan platforms and other facilities that
North East Italy does not yet have.
Looking for a more satisfactory economic, social
and urban model, North East citizens are today
meeting a set of guidelines from Brussels.
European authorities have never been accepted
by North East citizens. For far too long they have
been synonymous of bureaucratic power and
abstract rules, a source of interesting but
useless suggestions and regulations.
Nevertheless
(-20% of oil consumption, -20% of
carbon emissions,+20% or renewable energy
production) and the EU’s claim for a sustainable
development
. These people are coming to realise
that the EU’s proposals are quite useful this
time. These proposals could lead to a new North
Eastern skyline within a couple of decades.
Instead of Venice and the Scrovegni Chapel in
Padua, surrounded by hundreds of ugly
factories, the Venetian area could rapidly
become a sort of modern town centre, having a
beautiful new centre in re-designed Mestre and
Marghera, and the pedemontana area (at the
general debate on the
proliferation of “ugly” industrial buildings
was evidence that a gap
between social ambitions and environment
conditions is widening
Guidelines for sustainable communities
the recent European perspective
of 20-20-20
fits more and more into North
East citizen’s expectations and long term
interests
base of the mountain chain) could become the
home for residential sites comparable with
Greenwich Village in New York, Centre
Pompidou, Guggenheim Bilbao and Le Halles in
Paris and so on.
North East citizens are also starting to sum up
the cost of living in the present environmental
situation, not only in terms of energy and
pollution bills, but also in terms of devaluating
personal, family and company assets.
In this context
for them, not only for ethic,
aesthetic and political reasons, but also for
practical economical and financial reasons.
For all people, companies and many local
councils and citizen associations European
guidelines (like those mentioned in EUSEW) are
starting to become a common aim.
But what are these guidelines asking them to
do?
First of all, European directives recommend the
. The
landscape designed in the age of
manufacturing is too “energy intensive” and
gives many disadvantages to external
competition. To refit existing buildings and even
a number of industrial plants and infrastructures
seems to be a priority for most of the regional
bodies and trade associations. Obviously there
is also a strong resistance in the face of a shift
towards green techs, when energetic efficiency
and new investments are called for in sectors
which have practically no surplus to reinvest.
Nevertheless, even though green investments
are perceived as too costly for existing
businesses, a great number of projects are set
up every month and a long running trend in
favour of a green landscape has been set.
Secondly, the EU authorities recommend
, for environmental problems,
. North East
citizens are not immune to the “Nimby”
syndrome and, where possible, they send their
European guidelines for a
sustainable territory appear to be highly
interesting
reduction of energy consumption
solutions to be
implemented “in the backyard” of
everybody’s home and company
rubbish to someone else’s backyard. However,
due to the specific distribution of industrial
districts and the proximity of residential areas (in
what we call a sprawling metropolis of hundreds
of small municipalities), it’s practically
impossible to maintain an irresponsible attitude
or behaviour (even more than when in a
traditional compact metropolitan area, highly
organised with large scale utilities). Door –to-
door waste collection is not only perceived as a
necessity in such an environment, but is easily
accepted as the right solution in the long term
waste storage problem and the search for new
available sites. Currently available technology for
low scale exploitation of selected waste sources
is poor. But the search for new solutions and
new processes (on every village doorstep) is
growing fast, both in industrial and residential
areas.
Thirdly, EU authorities insist on supporting a
distributed
. The North
East landscape provides huge opportunities for
the installation and running of small photovoltaic
plants, biomasses and co-generation equipment
giving heating and electric power where (and
only when) needed. Thanks to the close
proximity of residential areas and small
widespread industrial sites there is an
opportunity to design integrated systems, able to
payback small scale investments in a relatively
short term. To produce and use energy “on site”
is starting to become economically sustainable,
beyond the national and regional incentives to
green tech solutions. Transportation and
transformation costs are reduced by investing in
small and widespread plants. And the structural
configuration of the North Eastern landscape
creates additional advantages when compared
to other metropolitan sites.
Obviously, in order to design energy efficiency
projects and investments on new and existing
buildings it is not a matter of individual choice
within a totally free market framework. In order
to finance innovation processes in existing
production systems and new grids a public
production of energy, if possible by
using small renewable sources
Public and private venture
I quaderni di Energheia
19
-private deal is needed. There is a great
consensus that synergic interventions (public
and private ventures) can make the
difference.
transform
the North Eastern sprawling metropolitan
system into a new green metropolitan area of
Europe
the development of a new collective
knowledge
The advantages of a networking
frame and public-private logic of investments are
starting to become clear to many local agencies.
If the local grid is well thought through and
designed in order to optimize local power
availability, if local utilities integrate their
traditional supply with a new range of services
for citizens’ needs (mainly on proprietary
equipment choices), if the local systems grows
thanks to a highly knowledgeable service of
specialised system integrators… the opportunity
of having increasing returns in industry and
residential assets becomes a real one.
Furthermore, the research and development
processes activated on a local scale (inside a
new open-source and green North East
experimental area) should be the basis for new
industrial clusters. Thousand of local
experiments may lead to a North Eastern
common framework of industrial sustainability,
which could ratified and exported, as happened
in the past for traditional manufacturing systems.
A high number of small entrepreneurs, in contact
with their mayors and trade association leaders,
are day by day experimenting how to transform
traditional energy consuming houses and
industrial sites into green buildings and green
sites. This collective effort could even
. There is the possible virtuous
combination of two important outputs:
-
, a new perspective on governing
the resources which are common to all citizens
and on the rise of a new metropolitan identity;
by working together to remodel local assets and
design a regional network of green communities
North Eastern citizens and entrepreneurs may
learn how to create a new metropolitan model,
beyond the limits of the traditional industrial
periphery system;
· the development of new generation of
industrial artefacts (green products and
services) for export; by
, experimenting smart Italian style
grids and integrating traditional competences
with innovative frameworks North Eastern
technicians can learn how to meet new
international demand and find a niche of market
suited to North East Italy with a competitive
edge.
(a third industrial divide).
In order to change the North Eastern skyline, to
move from a highly consuming industrial
periphery towards e green metropolitan area,
important investments should be planned at
any level: at the family level, at the level of
each single enterprise, and also at the level of
local institutions and utilities.
Urban utilities were created in the Fifties and
Sixties in order to concentrate the production of
electric power, gas and water, waste collection
in a safe way. Today they are able to move
towards a new model, becoming a regional
network of innovation centres; local
development agencies with a public-private
governance structure. In a few years they will
be able to steer the regional system towards
the green metropolitan area North Eastern
citizens are dreaming of.
Re-designing the North Eastern identity, giving
new meaning to a term that was adopted just
fifteen years ago in order to characterize a
manufacturing model far stronger than the
national one. This is the main task in a phase of
deep crisis and change towards a new
economical model.
North Eastern citizens are aware that the
. It can no longer
drive the future of regional development or be a
starting point for designing the desired lifestyle
for future generations.
Manufacturing will remain an important
segment of the local economy, but “the model”
of organisation connected to industrial districts
and manufacturing is going to play marginal
role in the near furture.
inventing small scale
solutions
The design of new regional agreement for
public-private ventures and investments is
the main street to a new Italian miracle of
green modernisation
Re-designing the North East
manufacturing model is over
Recent publications, like Luca Paolazzi’s report
for 100 Years of Confindustria or Antonio
Calabrò’s “Orgoglio Industriale” (Industrial Pride)
underline the central role of rising networks of
“medium size” companies in the Italian economy
of the future. These companies are more
exposed to international competition and,
together with their supplier network, can be
highly reactive in the face of the global crisis.
They will drive Italy to a new international
position. However, less than 25% of Italian (and
North Eastern) companies are able to imagine
taking the lead amongst knowledge economies
and the small group of advanced “green”
countries.
Those particularly exposed to the competition of
new industrialised countries (BRIC), still hope to
be collectively protected and seem unable to
even envisage a more complex society, beyond
the traditional organisation of the so called
“enterprise cities” and industrial districts.
The way forward is still open!
of manufacturing system of the
latter 50 years. If these social leaders do exist,
they are still hidden and play the role of a silent
minority. They live in a context where
conservative coalitions are still ruling.
Nevertheless, the traditional model is meanwhile
evidently unable to satisfy the needs of future
generations and to produce a sufficient surplus
to pay back the worst national (and regional)
debt the Italian (North Eastern) citizens have so
far encountered.
The North Eastern citizens, even if public
expenditure is radically restructured and the
implementation of a new federal government
agreement apon, have to choose a completely
new approach to industrial development and
competition, in order to fulfil their common-
wealth ambitions. Only a new age of quick
growth can provide the basis for further
advancements in welfare and economic rates.
But someone has to find the way for adding
together the annual income provided by new
The North East
region of Italy still lacks social leaders able
to design an alternative model to the “popular
capitalism”
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activities (plus the remaining part of traditional
manufacturing) and the capital gain that comes
from the restructuring of the regional patrimony.
It's not a matter of inventing new royalties on
tourism and slow food brands, or to shift most of
the present business towards high tech services
and a worldwide university supply. And it's not a
matter of selling wealthy mansions and public
assets. Someone has to invent
.
North East of Italy should succeed in attracting
global investors by inventing a new frontier. Are
there global agents interested in investing on our
specific competences and specialised skills,
design, creativity and innovation games? If the
answer to this question is positive, in order to
reach the final target, the region has to
challenge other global destinations like Dubai,
Shanghai, London… North East Italy can provide
a better quality of life, territorial beauties like
Venice and the Dolomites, and several
patrimonial opportunities. But the message sent
all over the world should be louder and clearer.
The GREENordEsT week (EUSEW 2010) has
started to give a name to all these questions.
The Green Nordest Week succeeded in bringing
together a great number of sustainable
community leaders. More than 500 people,
representatives of North East green communities
(already active in experimenting green economy
at a local scale) who participated in the second
edition of the European Sustainable Week (on
March 19-26 2010). They had the opportunity of
the comparing successes and failures of their
experiments and to communicate to the rest of
the country that a constituent process has been
launched.
market mobility,
a new deal with international finance
structures, able to sort out increasing
investments for our companies and our
territorial patrimony
A “metropolitan” vision is needed. North East
Italy towards a network of sustainable
communities
GREENordEsT week has put
together sustainable communities, bottom up,
that share the same vision of an integrated
green metropolis in the North East.
Of course, every participant is aware that in
order to create a “green area” huge resources
need to be found and a multitude of agents
must be involved. In order to transform Mestre
in an international town centre (easily reached
by plane, ship or train from all over the world),
for example, a set of real estate projects should
be designed quickly, in a way that has never
been tried before. And a move towards global
investment in Italy, currently directed towards
Dubai, should occur. In order to transform
Marghera into a five star resort or a high
standard residential area or to invest in S.
Giuliano, in order to create an international
sport area for Olympic games and the likes is
anything but easy. This means the regional
authorities have to plan a metropolitan
commuting system allowing future citizens to
move in less than one hour from Venice/Mestre
town centre to the Dolomites or Vicenza or
Bologna.
Is it an impossible dream? Maybe. But the
North Eastern people know that other people
have succeeded in similar projects in New York
or Dubai or Sao Paulo in recent centuries. So,
, with the hope of
paying back the debt accumulated by previous
generations.
All these points and issues were discussed
during the GREENordEsT week 2010. And the
promoters of the event are committed to repeat
the meeting in 2011, with the aim of increasing
the presence of sustainable communities in the
area. They are following the method suggested
by EU authorities. EUSEW as a word sounds
like “you sow”.
, thanks
to the participation of common people and a
great number of green communities, as in a
giant social patchwork game.
if
they are unable to dream and envisage
meeting these ambitious challenges, neither
will they succeed in gaining the values
necessary to maintain a globalised lifestyle,
in a pleasant environment
It means that the future European landscape
and also the North East green metropolitan
area will be constructed bottom up
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