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Confindustria Romagna · 2019. 3. 1. · boratori, masterclass, presentazioni di libri,eventidedicatiachi lavoranel ci-nema e naturalmente proiezioni di film italiani e stranieri

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  • UNA NUOVA festa del cinema? «Do-ve se non a Rimini, la terra di Fellini».E anche la città dove - da tempo - gra-zie al Fulgor e ai tanti film girati qui,da Tutto liscio con Maria Grazia Cuci-notta a C’è tempo di Veltroni, si è risve-gliato di nuovo un grande interesseper la settima arte. Si chiamerà pro-prio così la prima edizione della nuo-va festa del cinema voluta (e finanzia-ta) da Confindustria, realizzata con lacollaborazione dell’università, di Ani-ca, del Comune e di tanti altri enti. Lasettima arte - cinema e industria non saràil solito festival, ma «qualcosa di diver-so – assicura il presidente di Confindu-stria Paolo Maggioli – che non si so-

    vrapporrà ad altri eventi cinematogra-fici. Lo facciamo perché la cultura ètornata fortemente protagonista a Ri-mini in questi anni. La cultura è eco-nomia, è lavoro, può e deve esserlo an-che in una realtà come Rimini che vi-ve di turismo e industria. Per questoaffronteremo il cinema con un formatcompletamente nuovo, approfonden-do la settima arte come industria a tut-ti gli effetti». I tre giorni della manife-stazione riminese, in programma dal3 al 5 maggio, ospiteranno incontri, la-boratori, masterclass, presentazioni dilibri, eventi dedicati a chi lavora nel ci-nema e naturalmente proiezioni difilm italiani e stranieri. Ci saranno

    grandi ospiti, tra questi sono attesi an-che Vittorio Storaro, il tre volte pre-mio Oscar per la fotografia, e AndreaGuerra (figlio di Tonino), musicista ecompositore di cinema, autore di alcu-ne delle più belle colonne sonore degliultimi anni. Durante la festa sarà con-segnato anche il premio Cinema e in-dustria, assegnato da Confindustria al-le figure professionali che si sono mag-giormente distinte.

    UNA FESTA di grande respiro, che«non vuole essere una toccata e fuga –spiega ancora Maggioli – L’obiettivo èfarla diventare un appuntamento fissoa Rimini». La prima edizione de La set-

  • tima arte parte nel momento migliore.A Rimini è già iniziato il conto alla ro-vescia per il centenario della nascita diFellini (nel 2020), e «ci saranno tantis-simi eventi – ricorda il sindaco An-drea Gnassi – qui a Rimini ma anchein Italia e nel resto del mondo (comela mostra a Parigi su Fellini e Picasso,ndr). Proprio in questi giorni ne stia-mo definendo uno per Palazzo Reale aMilano». Ma il regalo di compleannopiù bello che la città farà al maestro sa-rà «il grande museo internazionale de-dicato a Fellini, che occuperà Castel Si-smondo, il Fulgor (le sale ai piani su-periori) e piazza Malatesta, tra mostre,ricostruzioni di set, opere e installazio-ni. Sarà – dice Gnassi – un luogo magi-co, unico al mondo», come i film diFellini.

    TORNANDO alla festa, il Fulgor sa-rà la casa che ospiterà i maggiori even-ti de La settima arte. Uno su tutti: lastraordinaria mostra di David LynchDreams. A tribute to Fellini, che per laprima volta arriverà in Italia. Un even-to che il regista di Twin Peaks ha rea-lizzato ispirandosi proprio a una scenadi Otto e mezzo. «Una mostra bellissi-ma – sottolineano Elena Zanni, il ge-store del cinema Fulgor – Come bellis-sima si annuncia questa manifestazio-ne, che darà grande eco internazionalea Rimini». L’università sarà un part-ner fondamentale de La settima arte.«Da tempo ci siamo dati come missio-ne la valorizzazione del cinema e dellafigura di Fellini, con numerose inizia-tive anche proprio qui al Fulgor – ag-giunge Roy Menarini, docente di cine-

    ma all’università di Rimini – Questo èun altro grande passo, che va proprionella direzione di approfondire l’indu-stria del cinema e far conoscere le figu-re professionali che ruotano intorno aquesto mondo».

    IL PROGRAMMA della festa sarà ri-velato nelle prossime settimane, quan-do sarà definita nei dettagli anche la li-sta degli ospiti. Intanto ieri è stato sve-lato il logo. Disegnato da un giovanis-simo ragazzo di origini senegalesi, chelo ha ideato durante il progetto di al-ternanza scuola-lavoro presso uno stu-dio grafico ravennate. E’ il numero set-te che diventa, nel disegno del ragaz-zo, una sciarpa rossa come quella diFellini. Buio in sala: la grande festapuò già cominciare.

    Manuel Spadazzi