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52 GEC il giornale del cartolaio aprile 2013 ARTE DELLA CARTA Conservare il patrimonio artistico Moderne tecniche di restauro La Terza Edizione del Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze, organizzata dell’Associazione no profit Istur CHT, si è svolta dall’8 al 10 novembre scorso in Fortezza da Basso. Al centro le moderne tecnologie per conservare l’immenso patrimonio che ci è arrivato dalla storia. Grande il successo della manifestazione, sia per la partecipazione del pubblico sia per la qualità delle iniziative espositive e convegnistiche di Paola Gallerini La tutela del patrimonio e la sua valoriz- zazione passa anche dalle moderne tec- nologie e la qualità degli interventi presen- tati e delle metodologie innovative ha con- fermato la vitalità del settore del restauro, che ha avuto e ha in Firenze una indiscus- sa capitale a livello internazionale. Tuttavia questo ruolo di eccellenza rischia di essere messo in discussione e indebolito dal man- cato ricambio degli organici del principa- le Istituto di conservazione, l’Opificio delle Pietre Dure, che ha il Laboratorio proprio presso la Fortezza da Basso e la progressi- va riduzione dei finanziamenti impediscono la naturale trasmissione delle conoscenze e la continuità di azione indispensabili per mantenere questo alto livello nel tempo. Successo della manifestazione, inaugura- ta dal ministro Osnaghi, sia per la parteci- pazione del pubblico sia per la qualità delle iniziative espositive e convegnistiche. Tra gli stand Tre studentesse: Marta Filippini, Lucrezia Vardaro e Ilaria Vezzosi erano in rappresen- tanza dell’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario (ICRCPAL) di Roma che forma spe- cialisti a 360 gradi. “è stata la nostra prima esperienza di fiera come rappresentanti per il nostro istituto, ci hanno detto, anche l’alle- stimento dello stand, pensare cosa esporre e come, ci ha fatto riflettere su come poter ren- derne chiaro e immediato il ruolo a persone che non lo conoscevano. èstato interessante e formativo interagire con il pubblico e vedere le reazioni verso il restauro e soprattutto ver- so il nostro campo che è meno conosciuto. Ci è piaciuto girare per gli altri stand di altri campi del restauro e scoprire nove realtà, re- stauro architettonico, pittorico o le nuove tec- nologie (dal laser alle analisi diagnostiche) e avere un confronto diretto con gli altri istituti”. Ferrari Restauri: nuovi prodotti La Ferrari Restauri oltre ai soliti materiali in carta, poliestere e polipropilene per la con- servazione fotografica e d’archivio, ha propo- sto una nuova linea di contenitori in materiale composito, formato da due sottilissimi fogli in alluminio e da un’anima di polipropilene bianco. è leggero (circa il 30% in meno ri- spetto all’alluminio e il 60% rispetto all’accia- io), mantiene contemporaneamente una ele- vatissima resistenza e flessibilità: con tenuta alla piega, certificata fino a 80mila piegatu- re. Grazie alle sue caratteristiche è possibi- le creare una serie di oggetti estremamen- te originali e raffinati, ma allo stesso tempo molto resistenti, totalmente personalizzabili, a partire dalle dimensioni, con qualsiasi tipo di grafica. Non ci sono limiti all’applicazione di qualsiasi tipo di meccanismo di conteni- mento dei fogli e, grazie ad una vernice pro- tettiva, che ne ricopre le superfici, è possi- Da sinistra Marta Filippini, Lucrezia Vardaro e Ilaria Vezzosi in rappresentanza dell’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario (ICRCPAL) di Roma che forma specialisti a 360 gradi Barbara Bersellini, esperta nel restauro di beni storico-artistici anche segretaria dell’Associazione Culturale “Pinocchio di Carlo Lorenzini accanto a Gherardo Filistrucchi

Conservare il patrimonio artistico Moderne tecniche di restauro restauro Firenze 2013...di Paola Gallerini La tutela del patrimonio e la sua valoriz-zazione passa anche dalle moderne

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52GECil giornale del cartolaio

aprile 2013

arte della carta

Conservare il patrimonio artistico

Moderne tecniche di restaurola terza edizione del Salone dell’arte e del restauro di Firenze, organizzata dell’associazione no profit Istur cHt, si è svolta dall’8 al 10 novembre scorso in Fortezza da Basso. al centro le moderne tecnologie per conservare l’immenso patrimonio che ci è arrivato dalla storia. Grande il successo della manifestazione, sia per la partecipazione del pubblico sia per la qualità delle iniziative espositive e convegnistiche

di Paola Gallerini

La tutela del patrimonio e la sua valoriz-zazione passa anche dalle moderne tec-nologie e la qualità degli interventi presen-tati e delle metodologie innovative ha con-fermato la vitalità del settore del restauro, che ha avuto e ha in Firenze una indiscus-sa capitale a livello internazionale. Tuttavia questo ruolo di eccellenza rischia di essere messo in discussione e indebolito dal man-cato ricambio degli organici del principa-le Istituto di conservazione, l’Opificio delle Pietre Dure, che ha il Laboratorio proprio presso la Fortezza da Basso e la progressi-va riduzione dei finanziamenti impediscono la naturale trasmissione delle conoscenze e la continuità di azione indispensabili per mantenere questo alto livello nel tempo. Successo della manifestazione, inaugura-ta dal ministro Osnaghi, sia per la parteci-pazione del pubblico sia per la qualità delle iniziative espositive e convegnistiche.

Tra gli standTre studentesse: Marta Filippini, Lucrezia Vardaro e Ilaria Vezzosi erano in rappresen-tanza dell’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario (ICRCPAL) di Roma che forma spe-cialisti a 360 gradi. “è stata la nostra prima esperienza di fiera come rappresentanti per il nostro istituto, ci hanno detto, anche l’alle-stimento dello stand, pensare cosa esporre e come, ci ha fatto riflettere su come poter ren-derne chiaro e immediato il ruolo a persone che non lo conoscevano. èstato interessante e formativo interagire con il pubblico e vedere le reazioni verso il restauro e soprattutto ver-so il nostro campo che è meno conosciuto. Ci è piaciuto girare per gli altri stand di altri campi del restauro e scoprire nove realtà, re-stauro architettonico, pittorico o le nuove tec-nologie (dal laser alle analisi diagnostiche) e avere un confronto diretto con gli altri istituti”.

Ferrari Restauri: nuovi prodottiLa Ferrari Restauri oltre ai soliti materiali in carta, poliestere e polipropilene per la con-servazione fotografica e d’archivio, ha propo-sto una nuova linea di contenitori in materiale composito, formato da due sottilissimi fogli in alluminio e da un’anima di polipropilene bianco. è leggero (circa il 30% in meno ri-spetto all’alluminio e il 60% rispetto all’accia-io), mantiene contemporaneamente una ele-vatissima resistenza e flessibilità: con tenuta alla piega, certificata fino a 80mila piegatu-re. Grazie alle sue caratteristiche è possibi-le creare una serie di oggetti estremamen-te originali e raffinati, ma allo stesso tempo molto resistenti, totalmente personalizzabili, a partire dalle dimensioni, con qualsiasi tipo di grafica. Non ci sono limiti all’applicazione di qualsiasi tipo di meccanismo di conteni-mento dei fogli e, grazie ad una vernice pro-tettiva, che ne ricopre le superfici, è possi-

da sinistra Marta Filippini, Lucrezia Vardaro e Ilaria Vezzosi in rappresentanza dell’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario (ICRCPAL) di Roma che forma specialisti a 360 gradi

Barbara Bersellini, esperta nel restauro di beni storico-artistici anche segretaria dell’Associazione Culturale “Pinocchio di Carlo Lorenzini accanto a Gherardo Filistrucchi

[email protected] 52 09/04/13 14.19

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Del Restauro della Fotografia: progetti, corsi ed esperienze della Fratelli Alinari ne ha parlato Emanuela Sesti in un incontro. La Fondazione per la Storia della Fotografia da tempo realizza corsi di formazione sul restauro della fotografia e sulla gestione di archivi fotografici, in collaborazione con l’Alta Scuola di Formazione e Studio dell’Opificio delle Pietre Dure, con il cui apporto è stato istituito l’apposito laboratorio.Ha in programma anche altri corsi su conservazione e restauro di carta e fotografia e workshop con esperti del settore e corsi specialistici in collaborazione con importanti istituzioni.

Restauro della fotografia

bile sia la stampa diretta sia l’accoppiatura con altri materiali. Grazie alle sue caratteri-stiche è possibile creare una serie di ogget-ti estremamente originali e raffinati, ma allo stesso tempo molto resistenti, totalmente personalizzabili, a partire dalle dimensioni, con qualsiasi tipo di grafica.

Il “Laboratorio di Pinocchio” Nel Padiglione Cavaniglia erano presenti: il “Laboratorio del Restauro” dove Barbara Bersellini restauratrice, ma anche segreta-ria dell’Associazione Culturale Pinocchio di Carlo Lorenzini, eseguiva il ripristino di una serie di Pinocchi, il “Laboratorio del Trucco” in cui Gherardo e Gabriele Filistrucchi, mo-stravano l’antica tradizione parruccaia unita al trucco tramandato, dal 1720 con alcuni documenti dell’archivio storico in fase di re-cupero e il “Laboratorio di Eccellenza” dove Luciano e Ricciardo Artusi propongono gli an-tichi sapori e la tradizione di una delle più im-portanti cucine del mondo, la cui conoscen-za è stata tramandata dall’illustre antenato Pellegrino Artusi che ha vissuto all’epoca di Carlo Lorenzini.

Dimostrazioni dal vivoNello spazio “Arte come Mestiere”, curato da ARTEX, CNA Firenze e Confartigianato Imprese Firenze dimostrazioni dal vi-vo. Vincenzo Volpi, titolare dello Studio Calcografico Ippogrifo ha presentato la rea-lizzazione manuale di una incisione su rame, lavori eseguiti per il mondo museale, del restauro, dell’arredamento ma anche della promozione e rappresentanza, con risultati di grande efficacia. Lo Studio Calcografico Ippogrifo nasce nel 1977 divenendo negli anni uno spazio di ricerca altamente qualifi-cato sulle tecniche artistiche di incisione sul metallo, con particolare riferimento all’ac-

quaforte, la più raffinata e preziosa delle Arti Grafiche, della quale troviamo le prime tracce proprio a Firenze, nelle botteghe di incisione su metallo del 1400. Non a caso è tramite le tecniche dell’Acquaforte e del Bulino che nascono le prime matrici delle banconote. Catia Clementi e il laboratorio “Contafili” per la conservazione e il restauro di dipinti su tela, su tavola, sculture lignee policrome e arredi decorati mobili e immo-bili, con una sezione speciale dedicata alla produzione di arredi artistici. Il laboratorio, coniuga le nuove e più avanzate metodolo-gie e il sapore della tradizione delle botte-ghe fiorentine. “Con tecniche artigianali e materiali tutti naturali presi in prestito all’ar-te della buona cucina.. come l’uovo, il lat-te, la caseina, le gomme, l’aglio, la birra.. realizziamo arredi e decorazioni di ambienti personalizzati e certificati - a regola d’arte -, mettendo al primo posto la salute degli am-bienti in cui viviamo”. Ci ha incuriosito molto e ne riparleremo.

Per problemi di umidità Ecodry e ELab ScientificEcodry è specializzata nella deumidificazio-ne muraria attiva, non invasiva, con tecno-logia elettrocibernetica tedesca IR (Impulse Resonance Technology) che elimina l’umidi-tà da risalita nei muri e, relatori, Rossano De Rosa, Valerio Valiani e Vincenzo Vaccaro ha presentato al Salone come case histo-ry Palazzo Pitti. La deumidificazione elet-trocibernetica utilizza il carattere dipolare dell’acqua e i sali disciolti (del sottosuolo e del materiale edile) che ne generano la conduttività. Dall’ascensione dell’acqua nei capillari della muratura ha luogo il proces-so, per il quale l’acqua sale sempre più in alto per mezzo dei tre fenomeni chimico-fisici che ne permettono il movimento: ca-pillarità, differenza di potenziale elettrico e gradiente di pressione osmotica. Sottili im-pulsi elettromagnetici intervengono in que-sto processo e invertono l’effetto ascensio-nale dell’acqua, agendo direttamente sulla

catia clementi e il laboratorio “contafili”

Ferrari restauri nuovi prodotti: i raccoglitori ad anelli dei classificatori e delle scatole per la conservazione di album fotografici creati appositamente con nuovo materiale

[email protected] 53 09/04/13 14.19

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aprile 2013

arte della carta

struttura geometrica della molecola stessa e quindi sulle sue caratteristiche peculia-ri. ELab Scientific è un’azienda spin-off del CNR nata nel 2008 tra 5 ricercatori dell’I-stituto di Fisica Applicata “N.Carrara” di Firenze, riguarda l’elettromagnetismo e le sue applicazioni in vari ambiti, compreso i beni culturali propone sia servizi di diagno-stica e consulenza sia prodotti. Nell’ambito della diagnostica propone un sistema di mi-sura, non invasivo, del contenuto di umidi-

tà e della presenza di sali su supporti mu-rari ponendo semplicemente a contatto la sonda sulla superficie del supporto. Sul te-ma della conservazione nell’ambito del pro-getto TEMART, co-finanziato dalla Regione Toscana, è stata invece messo a punto, un sistema per il trattamento di licheni, funghi neri ed alghe su supporti lapidei. Il sistema riscalda gli organismi infestanti fino alla loro temperatura letale per mezzo delle micro-onde, senza provocare stress irreversibili al

materiale e al supporto. Possibile soluzio-ne per “Il patrimonio scultoreo del Giardino di Boboli: restauro e manutenzione” di cui ha riferito nel convegno sui giardini storici Alessandro Cecchi, Direttore della Galleria Palatina e Appartamenti Reali e del Giardino di Boboli.© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’Opificio delle Pietre Dure

L’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, diretto da Marco Ciatti, ha completato il complesso intervento di restauro sul delicatissimo dipinto su tela di Andrea Mantegna dell’Accademia Carrara di Bergamo realizzato con una particolare tecnica artistica, indicata come “tempera magra”, più fragile e delicata. Il dipinto è rientrato a Bergamo Alta, al Palazzo della Ragione, sede temporanea dell’Accademia Carrara, dopo la presentazione in anteprima alla Galleria dell’Accademia. Lo stato di conservazione era monitorato dall’Opificio sin dagli anni Novanta, soprattutto per la situazione critica dell’ancoraggio della tela al telaio. Il danno principale era stato causato dal cedimento della tensione della tela e da numerose lacerazioni del supporto, si era gravemente indebolita l’adesione della pellicola pittorica e si erano già verificate

numerose cadute di colore. Attraverso un lavoro certosino sono state risarcite le lacune con l’inserimento filo filo di frammenti di tela dello stesso filato della tela originale. Sono stati rimossi i restauri alterati per procedere alla fase del restauro pittorico. Ultimo intervento è stato l’allestimento del dipinto, nuovo nella concezione e innovativo nella realizzazione, con la tela non più ancorata al telaio, ma sospesa e costantemente controllata nel suo tensionamento attraverso un sistema a molle, regolate da dinamometri. La teca che contiene il dipinto per preservarlo nelle migliori condizioni, è stata realizzata da Klaus Faller di Bressanone. Grazie al sostegno degli Amici degli Uffizi, che ha contribuito per gli studi preliminari con 140 mila euro, si sono presentati i risultati delle indagini diagnostiche sull’Adorazione dei Magi di Leonardo da Vinci, dipinto

su tavola, (cm 246x243), iniziato nel 1481 per il monastero di San Donato a Scopeto e lasciato incompiuto. Trasferito dalla Galleria degli Uffizi al Laboratorio di restauro dell’Opificio delle Pietre Dure alla Fortezza da Basso è stato sottoposto a indagini non invasive, per capire a fondo lo stato di conservazione del supporto ligneo (che è stato modificato dimensionalmente nel tempo), e della superficie pittorica preliminare che Leonardo aveva iniziato a comporre. “L’Adorazione dei Magi” di Leonardo. L’inizio del restauro di un dipinto non finito” è stato il titolo con cui Roberto Bellucci, Ciro Castelli, Patrizia Riitano, Andrea Santacesaria e Mauro Parri hanno concluso, vero dulcis in fundo la giornata di studi in occasione degli 80 anni del laboratorio di restauro dei dipinti (1932 – 2012) e Per la conservazione dei dipinti: esperienze e progetti del Laboratorio dell’OPD (2002-2012) che si è svolta il 5

dicembre scorso all’ Auditorium di Sant’Apollonia. L’Opificio delle Pietre Dure è stato coinvolto dal Ministero per i beni e le Attività Culturali nella vicenda della Tavola Doria, la più antica testimonianza della Battaglia d’Anghiari di Leonardo, la cui attribuzione è oggetto di discussione da parte degli studiosi. L’opera è stata recuperata dal Comando Carabinieri Tutela patrimonio Culturale ed assicurata al patrimonio artistico nazionale, grazie ad un accordo di cooperazione internazionale con il Tokyo Fuji Art Museum. Al suo rientro in Italia, è stata portata il 20 settembre 2012 presso il Laboratorio della Fortezza da Basso dell’OPD dove, a cura di Roberto Bellucci, è stata sottoposta ad una serie di indagini diagnostiche. Il dipinto dopo la mostra tornerà all’OPD per una serie di controlli e sarà poi assegnato al Polo Museale fiorentino.

la Vergine delle rocce di leonardo con la restauratrice Patrizia Riitano

la lotta per lo Stendardo al centro della «Tavola Doria»

Vincenzo Volpi, titolare dello Studio Calcografico Ippogrifo ha presentato la realizzazione manuale di una incisione su rame

[email protected] 54 09/04/13 14.19