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Consulenza Tecnica per l’Edilizia C.so di Porta Nuova 19 ... · Art. 12 QUADRO DI ELETTRICO DI PIANO 14 ... - impianto di segnalazione ... Consulenza Tecnica per l’Edilizia C.so

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Consulenza Tecnica per l’Edilizia C.so di Porta Nuova 19 – 20121 MILANO

Disciplinare Impianti

Lavori di riqualificazione Sede INAIL di Milano Boncompagni.

INDICE

Sommario

Art. 1  NORME PER LA MISURAZIONE, LA VALUTAZIONE E L’ESECUZIONE DEI LAVORI 3 

Art. 2  IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI. 4 

Art. 3  FORMA E PRINCIPALI DIMENSIONI DELLE OPERE 4 

Art. 4  NORME DI RIFERIMENTO 4 

Art. 5  PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI 6 

Art. 6  PRESCRIZIONI COSTRUTTIVE, QUALITÀ E PRESTAZIONI DELL’IMPIANTO 7 

Art. 7  PRESCRIZIONI RIGUARDANTI I CIRCUITI - CAVI E CONDUTTORI 7 

7.1  Tubi protettivi - percorso tubazioni - cassette di derivazione 9 

7.2  Canalette porta cavi e mensole d’appoggio. 10 

7.3  Posa di cavi elettrici isolati, sotto guaina, interrati 11 

7.4  Posa di cavi elettrici, isolati, sotto guaina, in tubazioni interrate o non interrate, o in cunicoli non praticabili 12 

Art. 8  CONDUTTURE ELETTRICHE NEI LOCALI DA BAGNO. 13 

Art. 9  PROTEZIONI DA CONTATTI DIRETTI IN AMBIENTI PERICOLOSI. 13 

Art. 10  EQUALIZZAZIONE DEL POTENZIALE 13 

Art. 11  COORDINAMENTO IMPIANTO DI TERRA-INTERRUTTORI DI

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PROTEZIONE 14 

Art. 12  QUADRO DI ELETTRICO DI PIANO 14 

Art. 13  APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE 15 

13.1  Ubicazione e disposizione delle sorgenti 15 

13.2  Luce di sicurezza fissa. 15 

13.3  Luce di emergenza supplementare. 15 

Art. 14  IMPIANTI SPECIALI 16 

14.1  Impianto presa antenna 16 

14.2  Controllo Accessi 16 

14.3  Impianto antintrusione 17 

14.4  Sistema integrato trasmissione dati/telefonia/videocitofonia 26 

14.5  Sistemi BUS ed automazione degli edifici 26 

Art. 15  Prove e verifiche iniziali 30 

Art. 16  Documentazione dell'eseguito 31 

Art. 17  Garanzia e monitoraggio dell’impianto antintrusione 32 

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ART. 1 NORME PER LA MISURAZIONE, LA VALUTAZIONE E L’ESECUZIONE DEI LAVORI

La valutazione, la misurazione e le modalità di esecuzione delle quantità di lavoro eseguite da compensarsi a misura, saranno effettuate secondo quanto stabilito nelle singole voci di elenco prezzi.

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ART. 2 IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI.

Descrizione delle opere da eseguire. I lavori sugli impianti elettrici e speciali, comprendono le lavorazioni, le prestazioni, le forniture e le provviste necessarie per dare il lavoro completamente compiuto e funzionante, secondo le condizioni e le specifiche tecniche di seguito riportate sia in termini di qualità che nelle quantità previste negli elaborati. L’esecuzione è effettuata secondo le regole dell'arte, con la massima diligenza, previo consultazioni con la direzione lavori fornendo alla stessa possibilità di scelta del materiale da applicare nelle forme descritte nel capitolato speciale d’appalto. I lavori che formano l'oggetto degli impianti elettrici si riassumono nell’elenco sottoriportato, salvo più precise indicazioni che all'atto esecutivo potranno essere impartite dalla Direzione dei Lavori.

- Quadristica

- linee dorsali di alimentazione;

- impianti elettrici per l'illuminazione della sede e di emergenza;

- impianto di forza motrice posti di lavoro e per utilizzatori vari (fan coil, servizi);

- impianto di segnalazione (bus vari) e gestione utenze (server di supervisione);

- impianto antintrusione e controllo accessi;

- impianto di videocitofonia;

- impianto di antenna per ricezione videotrasmissione.

ART. 3 FORMA E PRINCIPALI DIMENSIONI DELLE OPERE

La forma e le dimensioni delle opere oggetto dell'appalto risultano dai disegni allegati al contratto e dal computo metrico estimativo. Si fa rilevare all’Appaltatore che le quantità possono cambiare al variare delle esigenze durante la realizzazione dell'opera e che tali variazioni sono di scarso rilievo e non hanno riflessi sulla natura del progetto. L’Appaltatore dovrà anche essere consapevole che certe quantità esposte nel computo metrico estimativo a volte possono variare in più o in meno rispetto agli elaborati grafici sebbene il progetto sia stato redatto con la dovuta diligenza. Inoltre per tutte le indicazioni di grandezza presenti sugli elaborati di progetto ci si dovrà attenere alle norme UNI CEI ISO 80000-1 nonché alla norma UNI 4546.

ART. 4 NORME DI RIFERIMENTO

Ai fini della corretta interpretazione delle disposizioni di cui al punto "Requisiti e condizioni di sicurezza" si elencano di seguito le principali norme e guide che riguardano l'impianto in oggetto direttamente o indirettamente.

Il coinvolgimento indiretto riguarda i provvedimenti di sezionamento e separazione

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dall'impianto di energia ai fini della protezione contro la scossa, contro le manomissioni e contro i disturbi di origine elettromagnetica e le questioni riguardanti il cablaggio.

Norma CEI 79-3 2012. Sistemi di allarme. Prescrizioni particolari per gli impianti di allarme intrusione.

Norma CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua. Parti da 1 a 7

Norma CEI 64-16 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua. Protezione contro le interferenze elettromagnetiche

Guida CEI 64-14 Guida alle verifiche degli impiantielettrici utilizzatori

Norma CEI 64-15 Impianti elettrici negli edifici pregevoli per rilevanza storica e/o artistica

Norma CEI 70-1 Gradi di protezione degli involucri (Codice IP)

Norma CEI 70-3 Gradi di protezione degli involucri per apparecchiature elettriche contro impatti meccanici esterni (Codice IK)

Guida CEI 64-50 Edilizia residenziale. Guida per l'integrazione nell'edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione degli impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati. Criteri generali

Norma CEI 306-2 Guida per il cablaggio per telecomunicazione e distribuzione multimediale negli edifici residenziali

Norma CEI 306-6 Tecnologia dell'informazione. Sistemi di cablaggio generico

Norma CEI 23-39 Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche. Parte 1: Prescrizioni generali

Norma CEI 23-46 Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche. Parte 2-4: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi interrati

Norma CEI 23-58 Sistemi di canali e di condotti perinstallazioni elettriche. Parte 1: Prescrizioni generali

Norma CEI 23-54 Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche. Parte 2-1: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi rigidi e accessori

Norma CEI 23-55 Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche. Parte 2-2: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi pieghevoli e accessori

Norma CEI 23-56 Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche. Parte 2-3: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi flessibili e accessori

Norma CEI 20-36 Prove di resistenza al fuoco per cavi elettrici in condizioni di incendio

Norma CEI 83-2 (EN 50090-2-1) Sistemi elettronici per la casa e l'edificio (HBES). Parte 2.1 Panoramica del sistema: Architettura

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Norma CEI 83-3 (EN 50090-3-1) Sistemi elettronici per la casa e l'edificio (HBES). Parte 2.1 Aspetti applicativi; introduzione

Norma ANSI/EIA 709.1 Control Networking Standard

Norma CEI 94-4 Relè elettromeccanici a tutto o niente

Norma CEI 79-8 Compatibilità elettromagnetica - Norma per famiglia di prodotto: Requisiti di immunità per componenti di sistemi antincendio, antintrusione e di allarme personale

Norma CEI 79-2 Impianti antintrusione, antifurto e antiaggressione. Norme particolari per le apparecchiature

Norma CEI 79-10 Impianti di sorveglianza CCTV da utilizzare nelle applicazioni di sicurezza

Parte 7: Guide di applicazione

Norma CEI 79-3 Sistemi di allarme. Prescrizioni particolari per gli impianti di allarme antintrusione

Norma CEI 79-26 Sistemi di sorveglianza CCTV da utilizzare nelle applicazioni di sicurezza

Parte 2-1: Telecamere in bianco e nero

Norma CEI 79-35 Sistemi di sorveglianza CCTV da utilizzare nelle applicazioni di sicurezza

Parte 4-1: Monitor in bianco e nero

Norma CEI 79-38 Sistemi di sorveglianza CCTV Parte 5: Trasmissione video

Si devono inoltre rispettare tutte le norme relative ai cavi di energia e a quelle di trasmissione dati.

ART. 5 PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI

Requisiti di rispondenza a norme, leggi e regolamenti

Gli impianti dovranno essere realizzati a regola d'arte come prescritto dall’art. 6, comma 1 del D.M. 22/01/2008, n. 37 e s.m.i. e secondo quanto previsto dal D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i. Saranno considerati a regola d'arte gli impianti realizzati in conformità alla vigente normativa e alle norme dell'UNI, del CEI o di altri Enti di normalizzazione appartenenti agli Stati membri dell'Unione europea o che sono parti contraenti dell'accordo sullo spazio economico europeo.

Le caratteristiche degli impianti stessi, nonché dei loro componenti, dovranno corrispondere alle norme di legge e di regolamento vigenti ed in particolare essere conformi:

- alle prescrizioni di Autorità Locali, comprese quelle dei VV.F.;

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- alle prescrizioni e indicazioni dell'Azienda Distributrice dell'energia elettrica; - alle prescrizioni e indicazioni dell'Azienda Fornitrice del Servizio Telefonico; - alle Norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano).

ART. 6 PRESCRIZIONI COSTRUTTIVE, QUALITÀ E PRESTAZIONI DELL’IMPIANTO

Per realizzare impianti "a regola d'arte" è necessario che tutti i componenti utilizzati siano costruiti a regola d'arte.

Perciò tutti i materiali e le apparecchiature installati dovranno essere conformi alle corrispondenti normative di prodotto.

Tutte le parti dovranno essere conformi alla documentazione di progetto e dovranno essere realizzate con le migliori tecniche utilizzando componenti scelti tra le migliori marche esistenti in commercio, atti a garantire le prestazioni descritte nella parte "Prescrizioni generali e consistenza dell'impianto" di questo capitolato.

I manufatti lavorati o semi-lavorati dovranno essere protetti sia durante il trasporto, sia nel periodo di immagazzinamento, sia a posa avvenuta fino alla consegna dell'opera finita.

Dovranno in tal senso essere adottati opportuni provvedimenti per garantire una adeguata protezione contro tutti gli agenti atmosferici prevedibili nonché contro le prevedibili sollecitazioni dannose derivanti dalle opere di cantiere (spruzzi di malta, urti meccanici, polveri, vernici, etc.).

Tutti gli apparecchi dovranno essere installati in modo da risultare accessibili in relazione alle necessità di verifica, collaudo e manutenzione dell'impianto ovvero ubicati nella struttura servita nei punti funzionalmente validi, sia per soddisfare le esigenze di immediata visibilità delle segnalazioniche per facilitare le manovre da parte degli utilizzatori e del personale di servizio.

Per ciò che riguarda le prestazioni qualitative dell’impianto e in particolare per i rivelatori, la centralina e le apparecchiature di videocontrollo, è chiesto all’appaltatore di fornire 3 possibilità di scelta alla direzione lavori.

ART. 7 PRESCRIZIONI RIGUARDANTI I CIRCUITI - CAVI E CONDUTTORI

a) isolamento dei cavi:

i cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria dovranno essere adatti a tensione nominale verso terra e tensione nominale (Uo/U) non inferiori a 450/750V, simbolo di designazione 07. Quelli utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando dovranno essere adatti a tensioni nominali non inferiori a 300/500V, simbolo di designazione 05. Questi ultimi, se posati nello stesso tubo, condotto o canale con cavi previsti con tensioni nominali superiori, dovranno essere adatti alla tensione nominale maggiore;

b) colori distintivi dei cavi:

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i conduttori impiegati nell'esecuzione degli impianti dovranno essere contraddistinti dalle colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI UNEL 00712, 00722, 00724, 00726, 00727 e CEI EN 50334. In particolare i conduttori di neutro e protezione dovranno essere contraddistinti rispettivamente ed esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo-verde. Per quanto riguarda i conduttori di fase, gli stessi dovranno essere contraddistinti in modo univoco per tutto l'impianto dai colori: nero, grigio (cenere) e marrone;

c) sezioni minime e cadute di tensione ammesse:

le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e della lunghezza dei circuiti (affinché la caduta di tensione non superi il valore del 4% della tensione a vuoto) dovranno essere scelte tra quelle unificate. In ogni caso non dovranno essere superati i valori delle portate di corrente ammesse, per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI UNEL 35024/1 ÷ 2. Indipendentemente dai valori ricavati con le precedenti indicazioni, le sezioni minime ammesse sono:

- 0,75 mm² per circuiti di segnalazione e telecomando;

- 1,5 mm² per illuminazione di base, derivazione per prese a spina per altri apparecchi di illuminazione e per apparecchi con potenza unitaria inferiore o uguale a 2,2 kW;

- 2,5 mm² per derivazione con o senza prese a spina per utilizzatori con potenza unitaria superiore a 2,2 kW e inferiore o uguale a 3 kW;

- 4 mm² per montanti singoli e linee alimentanti singoli apparecchi utilizzatori con potenza nominale superiore a 3 kW;

d) sezione minima dei conduttori neutri:

la sezione del conduttore di neutro non dovrà essere inferiore a quella dei corrispondenti conduttori di fase. In circuiti polifasi con conduttori di fase aventi sezione superiore a 16 mm² se in rame od a 25 mm2 se in alluminio, la sezione del conduttore di neutro potrà essere inferiore a quella dei conduttori di fase, col minimo tuttavia di 16 mm² (per conduttori in rame), purché siano soddisfatte le condizioni dell'art. 524.3 della norma CEI 64-8/5.

e) sezione dei conduttori di terra e protezione:

la sezione dei conduttori di protezione, cioè dei conduttori che collegano all'impianto di terra le parti da proteggere contro i contatti indiretti, se costituiti dallo stesso materiale dei conduttori di fase, non dovrà essere inferiore a quella indicata nella tabella seguente, tratta dall'art. 543.1.2 della norma CEI 64-8/5.

SEZIONE MINIMA DEL CONDUTTORE DI PROTEZIONE

Sezione del conduttore di fase dell'impianto S (mm2)

Sezione minima del conduttore di protezione Sp (mm2)

S 16 Sp = S

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16 < S 35

S > 35

Sp = 16

Sp = S/2

In alternativa ai criteri sopra indicati sarà consentito il calcolo della sezione minima del conduttore di protezione mediante il metodo analitico indicato nell'art. 543.1.1 della norma CEI 64-8/5.

7.1 Tubi protettivi - percorso tubazioni - cassette di derivazione

I conduttori, a meno che non si tratti di installazioni volanti, dovranno essere sempre protetti e salvaguardati meccanicamente.

Dette protezioni potranno essere: tubazioni, canalette porta cavi, passerelle, condotti o cunicoli ricavati nella struttura edile ecc. Negli impianti industriali, il tipo di installazione dovrà essere concordato di volta in volta con la Stazione Appaltante. Negli impianti in edifici civili e similari si dovranno rispettare le seguenti prescrizioni:

nell'impianto previsto per la realizzazione sotto traccia, i tubi protettivi dovranno essere in materiale termoplastico serie leggera per i percorsi sotto intonaco, in acciaio smaltato a bordi saldati oppure in materiale termoplastico serie pesante per gli attraversamenti a pavimento;

il diametro interno dei tubi dovrà essere pari ad almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio di cavi in esso contenuti. Tale coefficiente di maggiorazione dovrà essere aumentato a 1,5 quando i cavi siano del tipo sotto piombo o sotto guaina metallica; il diametro del tubo dovrà essere sufficientemente grande da permettere di sfilare e reinfilare i cavi in esso contenuti con facilità e senza che ne risultino danneggiati i cavi stessi o i tubi. Comunque il diametro interno non dovrà essere inferiore a 10 mm;

il tracciato dei tubi protettivi dovrà consentire un andamento rettilineo orizzontale (con minima pendenza per favorire lo scarico di eventuale condensa) o verticale. Le curve dovranno essere effettuate con raccordi o con piegature che non danneggino il tubo e non pregiudichino la sfilabilità dei cavi;

ad ogni brusca deviazione resa necessaria dalla struttura muraria dei locali, ad ogni derivazione da linea principale e secondaria e in ogni locale servito, la tubazione dovrà essere interrotta con cassette di derivazione;

le giunzioni dei conduttori dovranno essere eseguite nelle cassette di derivazione impiegando opportuni morsetti o morsettiere. Dette cassette dovranno essere costruite in modo che nelle condizioni di installazione non sia possibile introdurvi corpi estranei, dovrà inoltre risultare agevole la dispersione di calore in esse prodotta. Il coperchio delle cassette dovrà offrire buone garanzie di fissaggio ed essere apribile solo con attrezzo;

i tubi protettivi dei montanti di impianti utilizzatori alimentati attraverso organi di misura centralizzati e le relative cassette di derivazione dovranno essere distinti per ogni montante. Sarà possibile utilizzare lo stesso tubo e le stesse cassette purché i montanti alimentino lo stesso complesso di locali e siano contrassegnati, per la loro individuazione, almeno in corrispondenza delle due estremità;

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qualora si preveda l'esistenza, nello stesso locale, di circuiti appartenenti a sistemi elettrici diversi, questi dovranno essere protetti da tubi diversi e far capo a cassette separate. Tuttavia sarà possibile collocare i cavi nello stesso tubo e far capo alle stesse cassette, purché essi siano isolati per la tensione più elevata e le

singole cassette siano internamente munite di diaframmi, non amovibili se non a mezzo di attrezzo, tra i morsetti destinati a serrare conduttori appartenenti a sistemi diversi.

Il numero dei cavi che potranno introdursi nei tubi è indicato nella tabella seguente:

NUMERO MASSIMO DI CAVI UNIPOLARI DA INTRODURRE IN TUBI PROTETTIVI (i numeri tra parentesi sono per i cavi di comando e segnalazione)

I tubi protettivi dei conduttori elettrici collocati in cunicoli, ospitanti altre canalizzazioni, dovranno essere disposti in modo da non essere soggetti ad influenze dannose in relazione a sovrariscaldamenti, sgocciolamenti, formazione di condensa ecc. Non potranno inoltre collocarsi nelle stesse incassature montanti e colonne telefoniche o radiotelevisive. Nel vano degli ascensori o montacarichi non sarà consentita la messa in opera di conduttori o tubazioni di qualsiasi genere che non appartengano all'impianto dell'ascensore o del montacarichi stesso.

I circuiti degli impianti a tensione ridotta per "controllo ronda" e "antifurto", nonché quelli per impianti di traduzioni simultanee o di teletraduzioni simultanee, dovranno avere i conduttori in ogni caso sistemati in tubazioni soltanto di acciaio smaltato o tipo mannesman.

7.2 Canalette porta cavi e mensole d’appoggio.

Per i sistemi di canali battiscopa e canali ausiliari si applicano le norme CEI 23-19.

Per gli altri sistemi di canalizzazione si applicheranno le norme CEI specifiche, ove esistenti.

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Il numero dei cavi installati deve essere tale da consentire un'occupazione non superiore al 50% della sezione utile dei canali, secondo quanto prescritto dalle norme CEI 64-8.

Per il grado di protezione contro i contatti diretti, si applica quanto richiesto dalle norme CEI 64-8 utilizzando i necessari accessori (angoli, derivazioni ecc.); in particolare, opportune barriere devono separare cavi a tensioni nominali differenti.

I cavi vanno utilizzati secondo le indicazioni delle norme CEI 20-20.

Devono essere previsti per canali metallici i necessari collegamenti di terra ed equipotenziali secondo quanto previsto dalle norme CEI 64-8.

Nei passaggi di parete devono essere previste opportune barriere tagliafiamma che non degradino i livelli di segregazione assicurati dalle pareti stesse.

Le caratteristiche di resistenza al calore anormale e al fuoco dei materiali utilizzati devono soddisfare quanto richiesto dalle norme CEI 64-8.

Mensole d’appoggio o sostegno. Tutte le mensole per sostegno di conduttori, tubazioni, passerelle, apparecchiature, ecc. dovranno essere in acciaio zincato a caldo, oppure in acciaio zincato e verniciato, ove espressamente indicato (secondo le Norme CEI 7-6).

Tranne qualche caso assolutamente particolare, tutto quanto viene fissato a dette mensole dovrà essere smontabile.

Pertanto non sono ammesse saldature o altri sistemi di fissaggio definitivo.

In particolare passerelle ed apparecchiature dovranno essere fissate con vite e dado.

Qualora fosse indispensabile effettuare saldature, queste dovranno essere ricoperte con due mani di vernice antiruggine.

Le dimensioni delle mensole dovranno essere tali da garantire un fissaggio robusto e sicuro.

Le mensole dovranno essere installate in quantità tale da assicurare un perfetto ancoraggio delle canaline, delle tubazioni e delle sbarre blindate.

In ogni caso tra una mensola e la successiva non dovrà mai esserci una distanza superiore a 2 m per le canalette e le sbarre blindate ed 1 m per le tubazioni.

Le mensole potranno essere fissate con tasselli metallici ad espansione, in corrispondenza del cemento armato, essere murate nelle strutture normali oppure saldate o avvitate ai profilati in ferro della struttura.

7.3 Posa di cavi elettrici isolati, sotto guaina, interrati

Per l'interramento dei cavi elettrici, si dovrà procedere nel modo seguente:

sul fondo dello scavo, sufficiente per la profondità di posa preventivamente concordata con la Direzione Lavori e privo di qualsiasi sporgenza o spigolo di roccia o di sassi, si dovrà costruire, in primo luogo, un letto di sabbia di fiume, vagliata e lavata, o di cava,

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vagliata, dello spessore di almeno 10 cm, sul quale si dovrà distendere poi il cavo (o i cavi) senza premere e senza farlo affondare artificialmente nella sabbia;

si dovrà quindi stendere un altro strato di sabbia come sopra, dello spessore di almeno 5 cm, in corrispondenza della generatrice superiore del cavo (o dei cavi); pertanto lo spessore finale complessivo della sabbia dovrà risultare di almeno 15 cm più il diametro del cavo (o maggiore, nel caso di più cavi);

sulla sabbia così posta in opera, si dovrà infine disporre una fila continua di mattoni pieni, bene accostati fra loro e con il lato maggiore secondo l'andamento del cavo (o dei cavi) se questo avrà diametro (o questi comporranno una striscia) non superiore a 5 cm o, nell'ipotesi contraria, in senso trasversale (generalmente con più cavi);

sistemati i mattoni, si dovrà procedere al rinterro dello scavo pigiando sino al limite del possibile e trasportando a rifiuto il materiale eccedente dall'iniziale scavo.

L'asse del cavo (o quello centrale di più cavi) dovrà ovviamente trovarsi in uno stesso piano verticale con l'asse della fila di mattoni.

Per la profondità di posa sarà seguito il concetto di avere il cavo (o i cavi) posto sufficientemente al sicuro da possibili scavi di superficie per riparazioni a manti stradali o cunette eventualmente soprastanti, o per movimenti di terra nei tratti a prato o a giardino.

Di massima sarà però osservata la profondità di almeno 50 cm, misurata sull'estradosso della protezione di mattoni.

Tutta la sabbia e i mattoni occorrenti saranno forniti dalla Ditta appaltatrice.

7.4 Posa di cavi elettrici, isolati, sotto guaina, in tubazioni interrate o non interrate, o in cunicoli non praticabili

Qualora in sede di appalto venga prescritto alla Ditta appaltatrice di provvedere anche per la fornitura e la posa in opera delle tubazioni, queste avranno forma e costituzione come preventivamente stabilito dall'Amministrazione appaltante (cemento, ghisa, grès ceramico, cloruro di polivinile ecc.).

Per la posa in opera delle tubazioni a parete o a soffitto ecc., in cunicoli, intercapedini, sotterranei ecc., valgono le prescrizioni precedenti per la posa dei cavi in cunicoli praticabili, coi dovuti adattamenti.

Al contrario, per la posa interrata delle tubazioni, valgono le prescrizioni precedenti per l'interramento dei cavi elettrici circa le modalità di scavo, la preparazione del fondo di posa (naturalmente senza la sabbia e senza la fila di mattoni), il rinterro ecc.

Le tubazioni dovranno risultare coi singoli tratti uniti tra loro o stretti da collari o flange, onde evitare discontinuità nella loro superficie interna.

Il diametro interno della tubazione dovrà essere in rapporto non inferiore a 1,3 rispetto al diametro del cavo o del cerchio circoscrivente i cavi, sistemati a fascia.

Per l'infilaggio dei cavi, si dovranno prevedere adeguati pozzetti sulle tubazioni interrate e apposite cassette sulle tubazioni non interrate.

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Progetto di riqualificazione della sede INAIL di Milano Boncompagni pag 13/33

Il distanziamento fra tali pozzetti e cassette verrà stabilito in rapporto alla natura e alla grandezza dei cavi da infilare.

Tuttavia, per i cavi in condizioni medie di scorrimento e grandezza, il distanziamento resta stabilito di massima:

ogni 30 m circa se in rettilineo;

ogni 15 m circa se con interposta una curva.

I cavi non dovranno subire curvature di raggio inferiore a 15 volte il loro diametro.

In sede di appalto, verrà precisato se spetti all'Amministrazione appaltante la costituzione dei pozzetti o delle cassette. In tal caso, la Ditta appaltatrice dovrà fornire tutte le indicazioni necessarie per il loro dimensionamento, formazione, raccordi ecc.

ART. 8 CONDUTTURE ELETTRICHE NEI LOCALI DA BAGNO.

Possono essere usati cavi isolati in PVC tipo H07V (ex UR/3) in tubo di plastica incassato a parete o nel pavimento.

Per il collegamento dello scaldabagno, il tubo, di tipo flessibile, deve essere prolungato per coprire il tratto esterno, oppure deve essere usato un cavetto tripolare con guaina (fase + neutro + conduttore di protezione) per tutto il tratto che va dall'interruttore allo scaldabagno, uscendo, senza morsetti, da una scatoletta passa-cordone.

ART. 9 PROTEZIONI DA CONTATTI DIRETTI IN AMBIENTI PERICOLOSI.

Negli ambienti in cui il pericolo di elettrocuzione è maggiore sia per condizioni ambientali (umidità) sia per particolari utilizzatori elettrici usati (apparecchi portatili, tagliaerba ecc.), come ad esempio: cantine, garage, portici, giardini, ecc., le prese a spina devono essere alimentate come prescritto per la zona 3 dei bagni.

ART. 10 EQUALIZZAZIONE DEL POTENZIALE

In tutti i locali adibiti ad uso medico si dovrà effettuare l'equalizzazione del potenziale collegando fra loro e al conduttore di protezione o al conduttore di terra dell'impianto tutte le masse metalliche accessibili in un locale o in un gruppo di locali (CEI 64-8/7).

I conduttori equipotenziali dovranno fare capo ad un nodo collettore equipotenziale o ad un conduttore di rame della sezione di 16 mm², disposto ad anello senza giunzioni, quale collettore lungo il perimetro del locale. Il nodo collettore equipotenziale o l'anello collettore dovranno essere collegati al conduttore di protezione. Per i locali destinati a chirurgia, sorveglianza o cura intensiva, fisiopatologia, idroterapia, terapia fisica, radiologia e anestesia si applicano le seguenti disposizioni:

- non è ammesso l'impiego del collettore ad anello;

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Progetto di riqualificazione della sede INAIL di Milano Boncompagni pag 14/33

- i conduttori equipotenziali che interessano locali o gruppi di locali corredati di apparecchiature di misura o di sorveglianza, per esempio delle funzioni del corpo, dovranno essere in rame con sezione minima di 16 mm².

Le prescrizioni sull'equalizzazione del potenziale non si applicano alle masse estranee quando in qualsiasi condizione d'uso si trovino a un'altezza superiore a 2,5 m dal piano di calpestio.

Qualora sia stata adottata per uno stesso gruppo di camere di degenza o di ambulatori di tipo B, come precedentemente definiti, la protezione con interruttori differenziali con Id<=30 mA, è ammesso non applicare le prescrizioni del presente articolo.

ART. 11 COORDINAMENTO IMPIANTO DI TERRA-INTERRUTTORI DI PROTEZIONE

Una volta attuato l'impianto di messa a terra, la protezione contro i contatti indiretti può essere realizzata con uno dei seguenti sistemi:

coordinamento fra impianto di messa a terra e protezione di massima corrente. Questo tipo di protezione richiede l'installazione di un impianto di terra coordinato con un interruttore con relè magnetotermico, in modo che risulti soddisfatta la seguente relazione:

Rt 50/Is

dove Is è il valore in ampere della corrente di intervento in 5 s del dispositivo di protezione; se l'impianto comprende più derivazioni protette da dispositivi con correnti di intervento diverse, deve essere considerata la corrente di intervento più elevata;

coordinamento di impianto di messa a terra e interruttori differenziali. Questo tipo di protezione richiede l'installazione di un impianto di terra coordinato con un interruttore con relè differenziale che assicuri l'apertura dei circuiti da proteggere non appena eventuali correnti di guasto creino situazioni di pericolo. Affinché detto coordinamento sia efficiente deve essere osservata la seguente relazione:

Rt 50/Id

dove Id è il valore della corrente nominale di intervento differenziale del dispositivo di protezione.

Negli impianti di tipo TT, alimentati direttamente in bassa tensione dalla Società distributrice, la soluzione più affidabile, e in certi casi l'unica che si possa attuare, è quella con gli interruttori differenziali che consentono la presenza di un certo margine di sicurezza, a copertura degli inevitabili aumenti del valore di Rt durante la vita dell'impianto.

ART. 12 QUADRO DI ELETTRICO DI PIANO

Detto quadro dovrà essere installato nel vano scala, in sostituzione di quello esistente e dovrà avere caratteristiche costruttive uguali a quelle prescritte nell’elenco prezzi e per la

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parte mancante ai paragrafi "Quadri di comando In lamiera", "Quadri di comando isolanti" e "Quadri elettrici da appartamento o similari" e dell'articolo "Qualità e caratteristiche dei materiali" ed essere munito di sportello con serratura.

Sul quadro dovranno essere montati ed elettricamente connessi, le protezioni ed il comando delle utenze riportate nello schema degli impianti, tutte le apparecchiature di building automation. A tale riguardo la ditta dovrà realizzare una progettazione preliminare del quadro e applicare tutte le interfacce e apparecchiature accessorie del sistema di gestione.

ART. 13 APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE

Gli apparecchi saranno dotati di sorgenti a LED e schermi che possono avere compito di protezione e chiusura e/o di controllo ottico del flusso luminoso emesso dalla lampada.

Non escluso che alcuni corpi illuminanti rimosse dal vecchio controsoffitto siano riutilizzati in ambienti come archivi, bagni, ripostigli.

Gli apparecchi saranno in genere a flusso luminoso diretto per un miglior sfruttamento della luce emessa dalle lampade; per installazioni particolari, l'Amministrazione appaltante ha prescritto il tipo di corpo illuminante in ciascun ambiente.

13.1 Ubicazione e disposizione delle sorgenti

Particolare cura si dovrà porre al posizionamento di installazione, esso deve essere coordinato con il controsoffitto e con le scrivanie. Le lampade saranno disposte almeno secondo un asse di simmetria dell’ufficio che solitamente è ortogonale al muro di tamponamento esterno dell’edificio.

In mancanza di indicazioni, gli apparecchi di illuminazione si intendono ubicati a soffitto con disposizione simmetrica e distanziati in modo da soddisfare il coefficiente di disuniformità consentito.

Le apparecchiature dovranno essere coordinati coi sensori di luminosità e presenza pertanto, le lampade non dovranno accendersi per il passaggio di una persona dal corridoio. Si adotteranno schermature di settori del sensore e/o programmazione per inibire i settori rivolti verso le aperture con passaggio di corpi caldi.

Alcune luci LED che hanno driver DALI nei corridoi saranno programmati per spegnersi dopo un certo orario (luci dei corridoi), altri potranno rimanere accesi con la funzione di luce ridotta o notturna con lo stesso circuito.

13.2 Luce di sicurezza fissa.

In base alla norma CEI EN 60598-2-22 dovranno essere installati apparecchi di illuminazione fissi in scale, cabine di ascensori, passaggi e dove la sicurezza lo richieda.

13.3 Luce di emergenza supplementare.

Al fine di garantire un'illuminazione di emergenza in caso di black-out elettrico e non in caso di intervento dei dispositivi di protezione, dovrà essere installata una luce di emergenza nelle zone di passaggio.

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Tale luce dovrà essere componibile con le apparecchiature della serie da incasso, avere un led luminoso verde per la segnalazione di "pronto all'emergenza" ed avere una potenza come descritto nell’elenco prezzi alla voce specifica.

ART. 14 IMPIANTI SPECIALI

Per Impianti Speciali si intendono i seguenti impianti o sistemi:

prese antenna ricezione trasmissioni TV;

controllo accessi;

antintrusione;

sistema integrato trasmissione dati/telefonia/videocitofonia;

sistema di automazione edificio ed efficienza energetica.

Le opere da fornire dovranno comprendere oltre alla fornitura degli apparati necessari, le prestazioni di manodopera e di ingegneria per progettazione, programmazione di tutti i dispositivi che lo richiedono (gateway o interfacce, sensori, attuatori), messa in marcia, collaudo, addestramento del personale e garanzia.

Dovrà inoltre essere inclusa la fornitura e la posa dei cavi di alimentazione e di collegamento.

14.1 Impianto presa antenna

Rete di collegamento con le prese d’antenna

La rete di collegamento con le prese di antenna sarà costituita da cavo schermato bilanciato, o da cavo coassiale (in relazione al sistema adottato), posti entro canalizzazioni in tubo di acciaio smaltato, o tipo mannesman, o di materie plastiche.

Il criterio da osservare nella progettazione, perché l'impianto sia efficiente, sarà di disporre i montanti sulla verticale della posizione stabilita per le derivazioni delle utenze.

I valori relativi all'impedenza caratteristica e all'attenuazione dei cavi impiegati dovranno essere compresi entro i limiti dipendenti dal tipo di antenna prescelto.

Le prese d'antenna per derivazione alle utenze delle radio e telediffusioni dovranno essere del tipo adatto e dovranno appartenere alla stessa serie di tutte le altre apparecchiature da incasso.

14.2 Controllo Accessi

Il controllo accessi deve rispondere alle seguenti normative:

• Riferimenti normativi:

- CEI EN 50133 - 1 (CEI 79-14)

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- CEI EN 50133 - 7 (CEI 79 - 3)

Il sistema di controllo accessi elettronico da installare dovrà tenere conto dei permessi a persone autorizzate, nei tempi e nei luoghi decisi dal gestore della sicurezza dei beni.

Il sistema è del tipo su protocollo di comunicazione IP integrato in rete e quindi usabile anche attraverso il monitor.

Il sistema dovrà essere composto da punti di riconoscimento da posizionare ai varchi di accesso, connessi ad una unità centrale di elaborazione, che può essere la stessa dell'impianto anti intrusione (ma può essere anche separato).

Il sistema dovrà essere dimensionato per gestire le tessere (badge) di prossimità (10 ÷ 30cm) e i dati biometrici quindi sarà dotato di lettore di schede e biometrico che possono essere anche inserite all’interno del Posto Citofonico esterno.

Quando i lettori sono per sistemi centralizzati, dovranno essere dotati di una porta seriale per la centralizzazione delle informazioni.

Il centro di controllo dovrà essere dotato di un programma tale da permettere l'associazione codice-anagrafica personale, inoltre:

definire per ogni lettore i badge abilitati al transito

definire per ogni badge i giorni settimanali e le fasce orarie di abilitazione

memorizzare su un archivio tutti i transiti unitamente alle indicazioni temporali giorno, mese,anno, ore, e minuti)

permettere di localizzare il badge (ultimo transito)

disabilitare badge ("black-list": in caso di smarrimenti)

creare badge temporanei (gestione visitatori, operai di imprese di pulizia)

14.3 Impianto antintrusione

14.3.1 CARATTERISTICHE DELL'IMPIANTO ANTINTRUSIONE, ANTIEFFRAZIONE E ANTIFURTO

L'impianto oggetto del presente capitolato è destinato alla generazione e trasmissione di allarmi mediante dispositivi elettrici ed elettronici in risposta a tentativi di intrusione a scopo di furto, di rapina, di atti vandalici, di sabotaggio. Dovrà avvalersi di barriere elettriche od elettroniche destinate sia alla rivelazione di tentativi di superamento degli ostacoli passivi mediante destrezza o scasso sia alla individuazione di intrusi nei volumi protetti.

Tali barriere dovranno essere gestite da sottosistemi ad alta affidabilità realizzati con componenti specificamente dedicati al tipo di impianto previsto. I componenti dovranno essere costruiti e certificati da industrie specializzate.

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14.3.2 COMPOSIZIONE E PRESTAZIONI DELL'IMPIANTO ANTINTRUSIONE, ANTIEFFRAZIONE E ANTIFURTO

L'impianto nel suo insieme è composto dai seguenti sottosistemi: sottosistema dei rivelatori atti a formare le barriere di cui al capitolo "barriere da prevedere nell'impianto";

sottosistema apparati essenziali e opzionali costituito dalla centrale e dagli organi di comando;

sottosistema allarmi (sirene interne ed esterne, inviatori di messaggi, etc);

sottosistema delle interconnessioni.

14.3.3 POSSIBILITÀ DI AMPLIAMENTI E MODIFICHE DELL'IMPIANTO

ANTINTRUSIONE, ANTIEFFRAZIONE E ANTIFURTO

A prescindere dalla consistenza, dai servizi e dalle configurazioni iniziali di cui al titolo "Funzioni e servizi iniziali", l'impianto deve presentare le seguenti caratteristiche di flessibilità, meglio definite dalle caratteristiche prestazionali dei singoli componenti riportate in dettaglio nella parte "Caratteristiche dei componenti del sistema antintrusione, antieffrazione e antifurto":

Abilitazione e/o disabilitazione da più punti di comando sia in modo totale che parziale consentendo di escludere, ad esempio, i controlli di alcune zone particolari (ingressi riservati, aree comuni, etc.);

gestione della centrale mediante software di monitoraggio e in grado di mutare la configurazione dei programmi;

gestione dei menù e dei codici di gestione mediante tastiere/PC diversamente configurabili con unità di programmazione on visualizzazione su LCD;

possibilità di registrazione e classificazione cronologica degli eventi memoria non inferiore a 1000 eventi);

possibilità di interfaccia con computer e modem per la gestione anche remota;

possibilità di autodiagnosi,

connessione LAN e comunicazione secondo CEI 79-5.

Per tali fini l'impianto dovrà comprendere interconnessioni in sistema BUS su linee tipo RS 485;

Possibilità di collegare a ciascuna linea: tastiere, inseritori, parzializzatori, schede di espansione.

Dovrà essere possibile la gestione di sotto-sistemi (impianti separati) da un unico punto Centralizzato.

14.3.4 CRITERI DI INSTALLAZIONE DELL'IMPIANTO ANTINTRUSIONE, ANTIEFFRAZIONE E ANTIFURTO

L'installazione dovrà essere realizzata in modo che tutte le condutture appartenenti all'impianto antintrusione siano completamente separate dalle condutture di altri sistemi.

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La posizione dei componenti dovrà essere tale da assicurare:

la massima funzionalità (vedere le caratteristiche dei componenti del sistema per la posa di rivelatori) la massima protezione contro le manomissioni la massima protezione contro le sollecitazioni ambientali dannose (urti, polvere, corrosione, acqua, umidità, etc.) che lo spazio modificato dal sensore di microonde ricada internamente allo spazio dell’edificio onde evitare di inquinare lo spazio esterno abitato/usato.

14.3.5 CAMPI DI CORRETTO FUNZIONAMENTO DEI COMPONENTI DEL

SISTEMA ANTINTRUSIONE

I componenti dell'impianto antintrusione sono destinati ad essere installati:

all'interno di locali generalmente climatizzati ma che in determinati periodi potrebbero non esserlo; tale destinazione comporta l'esigenza di grado di protezione non inferiore a IP3X (salvo diversa indicazione nella scheda di prodotto) e di corretto funzionamento da +5 a + 40°C;

all'esterno, direttamente esposti alle intemperie (pioggia, vento, neve, escursioni termiche) ; tale destinazione comporta l'esigenza di grado di protezione non inferiore a IP34 e temperature di corretto funzionamento da -25 a +55°C.

Per gli avvisatori acustici da utilizzare all’esterno, vedasi la descrizione riportata nell’elenco prezzi.

Non saranno accettati componenti con caratteristiche inferiori alle suddette.

14.3.6 CARATTERISTICHE DEI COMPONENTI DEL SISTEMA ANTINTRUSIONE, E ANTIFURTO

Generalità dei componenti del sistema antintrusione. I singoli componenti che compongono un impianto antintrusione devono avere caratteristiche prestazionali non inferiori a quelle di seguito descritte. Per i componenti installabili su scatole da incasso dovranno essere disponibili opportuni adattatori per le principali serie in commercio.

Le prestazioni indicate sono, in genere, esuberanti rispetto a quelle strettamente necessarie di prima installazione ma ritenute convenienti per assicurare, on oneri ridotti al minimo, la possibilità di futuri ampliamenti o modifiche.

14.3.7 CARATTERISTICHE GENERALI DELLA CENTRALE

La centrale del sistema antintrusione dovrà raggruppare, all'interno di un unico involucro, i circuiti di gestione dei segnali in ingresso e in uscita, leschede di interconnessione tra i dispositivi e le unità di alimentazione sia ordinaria che supplementare costituita da batterie ricaricate automaticamente. Dovrà essere del tipo a microprocessore e permettere l'analisi e la gestione locale e/o remota di tutti i dati provenienti da rivelatori e attuatori presentinel sistema. Il software di funzionamento dovrà essere "aperto" a qualsiasi innovazione, e quindi in grado di poter integrare in modo semplice e veloce future funzioni. La centrale dovrà avere un contenitore metallico protetto elettricamente e meccanicamente contro tentativi di effrazione e dovrà essere fornita con un tamper antiapertura e antistrappo.

14.3.8 MENU E CODICI DI GESTIONE

Il menù dovrà essere guidato sul display LCD alfanumerico retroilluminato delle tastiere e dovrà consentire una facile programmazione e gestione del sistema.

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Dovrà essere prevista la scrittura in chiaro del nome delle singole linee (es. PERIMETRALE PIANO RIALZATO), dei singoli codici e\o chiavi (es. ROSSI MARIO) e delle singole zone (es. AREA UFFICI) permettendo così all'utente finale di identificare in maniera chiara ed univoca l'operazione da svolgere o l'allarme attivato.

Dovranno essere gestiti un codice installatore per la programmazione e più codici utenti per la gestione, per un totale di almeno 200 codici utente e 64 chiavi elettroniche.

Tutti i codici dovranno essere programmabili con scala gerarchica su diversi livelli ed associabili aduna o più zone.

14.3.9 PROGRAMMATORE ORARIO E MEMORIA STORICA DEGLI EVENTI

Il sistema dovrà essere dotato di orologio-calendario per la classificazione cronologica degli eventi e per il controllo del programmatore orario.

Il programmatore orario dovrà offrire un'alta flessibilità di gestione per mezzo di tabelle orarie giornaliere e settimanali, liberamente programmabili. Al sistema dovrà poter essere associato un file storico capace di memorizzare, su memoria flash, per almeno 1000 eventi.

14.3.10 TELESORVEGLIANZA E GESTIONE REMOTA

Tramite un Personal Computer ed il software di telegestione dovrà essere possibile programmare e controllare i vari sistemi installati grazie alla trasmissione modem su linea telefonica. Le stesse operazioni dovranno essere eseguibili localmente collegando con un opportuno cavo un personal computer alla centrale attraverso un connettore seriale. Lo stesso connettore dovrà poter essere utilizzato per il collegamento diretto di una stampante locale per la stampa on-line degli eventi di allarme.

Le condizioni di allarme dovranno essere trasmesse su linea telefonica tramite la scheda di interfaccia e programmabili in modalità diverse:

• via modem ad un centro dotato di personal computer e di software di teleassistenza;

• con messaggi precedentemente registrati in modalità vocale con l'impiego di una scheda di sintesi vocale.

14.3.11 ACCESSORI PER IL POTENZIAMENTO DELLE FUNZIONI DI CENTRALE

ANTINTRUSIONE

La centrale dovrà essere compatibile con i seguenti accessori di ampliamento:

14.3.12 MODULO DI ESPANSIONE

I moduli di espansione dovranno essere inseriti nell'impianto per estendere le prestazioni della centrale antintrusione o per collegare i vari dispositivi di rilevazione e di attuazione in punti lontani dalla centrale.

Dovranno avere le seguenti caratteristiche

l'interfacciamento diretto con le unità di alimentazione supplementare tramite cavetto flat;

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identificazione tramite indirizzo logico programmabile con dip-switches;

possibilità di programmazione degli ingressi e delle uscite;

possibilità di associazione alle zone della centrale sia degli ingressi che delle uscite;

connessione alla centrale tramite linea BUS RS485 con colloquio continuo e bidirezionale in modo da garantire costantemente la validità dei dati scambiati.

I moduli di espansione dovranno inoltre poter essere installati nei seguenti modi:

� all'interno dell'alimentatore supplementare

� in cassette di derivazione da incasso a parete

Dovranno essere utilizzati moduli espansione con le seguenti caratteristiche:

8 ingressi e 2 uscite relè su porte logiche, almeno una uscita sirena su bus

14.3.13 ORGANI DI COMANDO

Tastiera. La tastiera dovrà consentire la programmazione del sistema e il dialogo utente/centrale sia per mezzo dell'introduzione di codici numerici, sia tramite segnalazioni ottiche/acustiche.

Tramite la programmazione, effettuata durante l'installazione, ogni tastiera dovrà poter essere

associata all'intero sistema, ovvero a tutte le zone dell'impianto, oppure solo ad alcune zone

specifiche.

Dovrà avere le seguenti caratteristiche:

� identificazione tramite indirizzo logico programmabile con dip-switches;

� possibilità di gestire almeno 6 programmi;

� connessione alla centrale tramite linea BUS RS485

Punto a chiave di alta sicurezza. Per attivare e disattivare le zone dell'impianto dovranno essere previste chiavi elettroniche ad alta sicurezza.

Ogni dispositivo dovrà poter attivare / disattivare l'intero impianto oppure solo alcune zone di questo in funzione delle programmazioni effettuate in centrale.

Ciascun dispositivo dovrà essere dotato di LED per la segnalazione dei vari eventi dell'impianto:

• attivazione parziale o totale dell'impianto;

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• chiave inserita;

• memoria allarmi;

• mancanza rete di alimentazione o carica della batteria bassa; presenza di ingressi aperti o esclusi.

Oltre a quanto sopra indicato l'inseritore dovrà avere le seguenti caratteristiche:

• connessione alla centrale tramite linea BUS RS485;

• identificazione tramite indirizzo logico programmabile.

Ogni inseritore dovrà poter essere configurato e programmato per funzionare come:

• attivatore che attiva/disattiva direttamente le zone associate a ogni introduzione di una chiave

• elettronica;

• associato a parzializzatori per l'attivazione o disattivazione parziale.

14.3.14 RIVELATORI

Contatti magnetici ad elevate prestazioni. Per ottenere la massima affidabilità contro i tentativi di elusione mediante magneti esterni dovranno avere almeno un doppio bilanciamento ottenuto con contatti reed racchiusi in un unico corpo posizionato sul telaio che, vengano diversamente influenzati dai tentativi di accecamento magnetico e reagiscano generando un allarme.

I contatti magnetici possono essere utilizzati in disposizione combinata con altro contatto (rottura veto, inerziale etc.) e collegati in serie allorchè si voglia realizzare la protezione antieffrazione in una porta esterna.

Dovranno avere protezione idonea anche contro le intemperie che consenta la posa esterna (minimo IP55) .

Dovranno essere utilizzati contatti magnetici con le seguenti caratteristiche: doppio bilanciamento

Rivelatore volumetrico a doppia tecnologia. Questo tipo di rivelatore dovrà basare il principio di funzionamento sull'impiego sia di infrarosso passivo che di microonde.

Il controllo della temperatura dovrà avvenire in modo differenziale con la tecnica della lente di Fresnel o altro dispositivo.

La rivelazione a microonde dovrà sfruttare l'effetto Doppler.

Le principali caratteristiche dovranno essere:

lente sferica, bianca, rigida con filtro LP per una miglior immunità alla luce visibile;

specchio antistrisciamento;

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analisi spettrale veloce del movimento, basata su elettronica VLSI;

compensazione di temperatura bidirezionale;

microonda con antenna planare;

sensibilità delle microonde regolabile;

sensore piroelettrico per l'eliminazione di falsi allarmi;

possibilità di regolazione della sensibilità della rilevazione infrarossa;

analisi delle condizioni in modo impulsivo con frequenza dell'impulso selezionabile;

indicatore visivo (led) dello stato di allarme;

protezione contro l'apertura del dispositivo;

possibilità di selezione del tipo di funzionamento:

- AND: la segnalazione di allarme viene generata quando sono in allarme entrambi i sensori

- del rivelatore;

- OR: la segnalazione di allarme viene generata quando è in allarme uno dei sensori del

- rivelatore;

- walk: la segnalazione di allarme si realizza per decisione del sensore microonde bypassando

il consenso dell’infrarosso;

- possibilità di sincronismo dei sensori di microonda portata non inferiore a18 m

sensibilità: variazione di 1,6°C a 0,6 m/s

velocità di rilevazione 0,3 - 1,5 m/s

Il rivelatore dovrà garantire almeno le seguenti coperture:

infrarosso a fasci con apertura di 105°

microonde per un'area di diametro di circa 12m tangente al punto di rilevazione.

In caso di particolari esigenze la lente fornita a corredo dei dispositivi potrà essere sostituita con una delle seguenti:

Per un corretto funzionamento si dovrà evitare di posizionare il rilevatore nelle seguenti condizioni:

direttamente contro la luce del sole;

in luoghi in cui la temperatura varia rapidamente;

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nei pressi di fonti di calore quali termosifoni, stufe, bocchette di ventilazione o ventilatori;

in punti adiacenti a superfici vetrate esposte a raggi solari diretti o nelle vicinanze di tubature d'acqua calda;

in aree molto polverose;

in aree in cui sono presenti rilevanti flussi d'aria;

vicino ad insegne luminose o lampade fluorescenti

vicino a fonti di vibrazioni e forti rumori

Dovranno essere impiegati dispositivi con le seguenti caratteristiche:

rivelatore a doppia tecnologia con antimasking

Per l'installazione potrà essere utilizzato l'apposito supporto con snodo e il relativo tamper antiasportazione.

14.3.15 SIRENA AUTOALIMENTATA DA ESTERNO

La sirena da esterno dovrà comprendere anche un lampeggiatore che consenta l'immediata

individuazione della provenienza del suono e la permanenza dello stato di allarme anche quando la sirena, dotata di temporizzatore, ha terminato il suo ciclo.

Dovrà avere le seguenti caratteristiche:

- grado di protezione e caratteristiche idonee alla posa esterna esposta alle intemperie;

- tempo di suonata programmabile da 3 a 30 minuti;

- indicatore ottico costituito da lampeggiatore di colore arancione;

- memorizzazione dello stato di allarme resettabile con comando programmabile;

- protezione antiapertura e antiasportazione;

- griglia di protezione interna con trattamento di protezione contro la corrosione;

- autoalimentazione con batteria in caso di assenza della rete elettrica;

- capacità minima della batteria 1,8Ah;

- protezione da inversione polarità delle batterie;

- controllo interno dello stato della batteria con esclusione del lampeggiatore in caso di batteria

prossima alla scarica;

- duplice modalità di suonata, entrambe a tono continuo a modulazione di frequenza;

- funzione ponteggi: lampeggio continuo con impianto attivato anche in assenza di

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condizione di allarme;

- resa sonora a 3 m non inferiore a 100 dB (A) .

La sua posizione di installazione dovrà essere scelta individuando un punto difficilmente accessibile, ma facilmente udibile e visibile in presenza del segnale di allarme.

La sirena dovrà poter essere equipaggiata con una scheda opzionale di protezione da attacchi esterni.

Questa scheda dovrà essere in grado di rilevare l'eventuale incremento anomalo di temperatura all'interno della sirena stessa, causato, ad esempio, da un attacco con cannello a gas e rilevare il tentativo di bloccare l'emissione acustica della sirena per mezzo di schiume poliuretaniche o coibentanti.

14.3.16 SIRENA AUTOALIMENTATA DA INTERNO

La sirena da interno dovrà essere prevista per estendere all'interno dell'edificio il segnale di allarme.

Dovrà avere le seguenti caratteristiche possibilità di limitare il tempo di suonata a 3 minuti;

protezione antiapertura e antiasportazione;

autoalimentazione in caso di assenza rete elettricatramite batterie ricaricabili o batterie alcaline;

duplice modalità di suonata, entrambe a tono continuo a modulazione di frequenza;

possibilità di selezionare il comando di allarme (blocco) positivo o negativo;

contenitore in plastica con elevate caratteristiche di resistenza agli urti;

resa sonora a 3 m non inferiore a 100 dB.

La sua posizione dovrà essere scelta cercando di individuare un punto difficilmente accessibile, ma allo stesso tempo facilmente udibile in presenza del segnale di allarme.

14.3.17 COMBINATORE TELEFONICO GSM E PSTN

Il combinatore telefonico GSM dovrà essere previsto nella fornitura e installazione e dovrà essere considerato come facente parte dell'impianto stesso.

Dovrà avere le seguenti caratteristiche:

- almeno 4 ingressi di allarme programmabili;

- interfaccia utente semplice con tastiera e display alfanumerico LCD;

- 4 lingue di programmazione : italiano, inglese, francese, spagnolo;

- almeno 20 numeri telefonici associabili ad ogni ingresso;

- invio di messaggi di testo SMS;

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- funzione di ascolto ambientale

- microfono e altoparlante per la registrazione e l'ascolto dei messaggi incorporati;

memorizzazione di almeno 19 messaggi vocali diversi associabili a diversi eventi;

- doppio vettore telefonico GSM e PSTN;

- almeno 2 uscite attivabili da line telefonica e da remoto;

- segnalazione stato di impianto e assenza rete elettrica sia in locale che in remoto;

- memoria non cancellabile in grado di memorizzare almeno 200 eventi;

- riconoscimento toni per collegamento a centralini telefonici e per il disimpegno della linea in

- caso di occupato o mancata risposta;

- ripetizione del messaggio di allarme;

- ripetizione della chiamata da 1 a 7 volte;

- contenitore plastico;

- codice di accesso alla programmazione;

- autoalimentazione in caso di assenza della rete elettrica tramite batteria interna con capacità non inferiore a quella specificata nel progetto.

14.4 Sistema integrato trasmissione dati/telefonia/videocitofonia

Sarà installato solo il sistema di videocitofonia IP che per le sue caratteristiche è integrato nel cablaggio strutturato. La videocitofonia è di tipo IP su infrastruttura da cablaggio strutturato, con switch POE che collega tutti i posti citofonici.

I posti esterni sono dotati di illuminazione notturna, pulsanti retroilluminati, microfono e altoparlante, targaportanome retroilluminata, telecamera da 5Mpx e sensore di prossimità, connessione Ethernet, display retroilluminato a colori e touch, lettore NFC e biometrico ove previsto, cornice parapioggia. I posti interni sono applicati a parete, struttura in alluminio anodizzato, visore touch capacitivo con telecamera da 5Mpx, connettore RJ45 alimentato POE.

14.5 Sistemi BUS ed automazione degli edifici

I Sistemi BUS generalmente semplificano, riducono e unificano il cablaggio degli impianti tecnologici presenti in un edificio adottando generalmente un unico mezzo di comunicazione dedicato alla trasmissione dei comandi (provenienti dai sensori) e delle eventuali conferme da parte dei ricevitori (attuatori) ed un’unica linea di potenza e per l’alimentazione delle utenze comandate.

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Sullo stesso mezzo di comunicazione possono coesistere diverse applicazioni (sottosistemi) che possono essere reciprocamente integrate per ottenere nuove funzionalità e sorvegliate da un’unità locale o remota di supervisione.

La possibilità di integrare i sottosistemi con altri diversi (antifurto, antincendio, etc.) su un unico mezzo fisico di comunicazione è regolata dalle norme tecniche vigenti e/o da disposizioni emanate dalle diverse autorità competenti (VV.FF, ecc.).

Per integrare su un unico mezzo di trasmissione più applicazioni si dovrà garantire che le prestazioni dell’applicazione più critica vengano salvaguardate (p.e. impianto antintrusione). Quando si utilizzano più mezzi di comunicazione può essere prevista l’interoperabilità tra i sottosistemi collegati ai diversi mezzi.

Il sistema di automazione dovrà gestire le risorse dell’edificio aumentando il livello di benessere e di sicurezza e consentendo contemporaneamente di realizzare significative economie di esercizio.

L’ ottimizzazione nella gestione dell’edificio si otterrà per mezzo dei seguenti punti:

- minor consumo energetico ottimizzando l’utilizzo delle utenze (illuminazione, climatizzazione, ecc.);

- miglior utilizzo degli impianti attraverso un adeguato set-up degli stessi senza interventi significativi sul cablaggio;

- migliore gestione della manutenzione attraverso la possibilità del sistema di avvisare il personale addetto in caso di malfunzionamento degli impianti;

- migliore controllo degli altri sistemi di allarme applicati (antincendio, antintrusione) mediante una centralizzazione delle segnalazioni.

Gli impianti elettrici potranno essere comandati e controllati anche da una postazione centrale la quale riceverà tutte le segnalazioni di stato, le misure elettriche e non che saranno rilevate attraverso il sistema di gestione.

Il bus dei misuratori di energia dovrà essere collegato se del caso a una interfaccia Ethernet e quindi al sistema di supervisione degli impianti.

14.5.1 CARATTERISTICHE - ARCHITETTURA DEL SISTEMA BUS

Tutti i componenti del sistema di automazione dovranno essere in grado di comunicare tra loro attraverso un protocollo di comunicazione rispondente agli standard europei (serie EN 50090 per HBES) o con l’ausilio di interfacce adeguate.

Il sistema dovrà permettere differenti supporti perla trasmissione dei dati (cavo, onde convogliate, radio frequenza, ecc.). Il sistema, dovendo essere installato in edifici ristrutturati o da ristrutturare, dovrà permettere ogni geometria di cablaggio (stella, albero, bus, con tipologia mista).

In caso di utilizzo di un cavo dedicato alla trasmissione di segnali nelle medesime canalizzazioni dei cavi di potenza fino a 230/400 Vca di tensione nominale, le caratteristiche di isolamento ed i segnali utilizzati per la comunicazione dovranno essere tali da consentirlo. In questo caso potranno quindi non essere richieste canalizzazioni dedicate.

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Al fine di garantire al massimo la continuità di servizio evitando quindi che un difetto di un componente possa causare malfunzionamenti in tutto il sistema dovranno essere soddisfatte le seguenti condizioni:

- ogni componente collegato al sistema dovrà avere una intelligenza propria che gli consenta di svolgere in modo autonomo le proprie funzioni;

- il suo funzionamento dipenderà esclusivamente dalle informazioni contenute nel dispositivo in maniera permanente;

- un suo eventuale malfunzionamento nella parte intelligente non dovrà influire sul funzionamento degli altri componenti;

- il consumo dovrà essere particolarmente contenuto rendendo possibile la sua alimentazione anche attraverso UPS di bassa potenza;

- gli alimentatori potranno essere predisposti per il collegamento a batterie in tampone;

- la comunicazione dovrà essere del tipo “ad eventi” (ad accesso casuale)

Applicazioni (o sottosistemi) componenti il sistema BUS di edificio

Illuminazione ordinaria

Illuminazione d’emergenza

Riscaldamento / climatizzazione

Antintrusione (se previsto dalla centralina)

Accessi/presenze

Controllo/Contabilizzazione dell'energia (anche su protocollo Modbus)

Comunicazioni interne (reti videocitofoniche, etc.)

Telecomunicazioni (audio, video, dati)

TVCC (se previsto)

Supervisione:

La supervisione può essere

Generale su tutti gli impianti e tutte le zone

Parziale

PC

Quadro sinottico

Terminale dedicato

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Locale e\o Remota

La supervisione dipende dal tipo di configurazione prevista dal tecnico sia in termini di infrastruttura hardware che software.

Il supervisore può consentire:

Visualizzazione delle piante dei vari piani dell’edificio con dislocazione dei punti terminali (componenti del sistema BUS, sensori , attuatori, controllori d’applicazione)

Centralizzazione di comandi e controlli

Centralizzazione di allarmi

Registrazione temporale degli allarmi

Remotizzazione di comandi e controlli

Remotizzazione di allarmi

Programmazione del modo di funzionamento dei punti terminali

Diagnostica dei punti terminali

Manutenzione ordinaria

Manutenzione programmata

Mezzi di comunicazione:

Cavetto intrecciato, Cavo coassiale, Raggi Infrarossi

Protocollo di comunicazione:

KNX, EIB , DALI, Modbus, EHS, BatiBus

Topologia

La distribuzione dei mezzi di comunicazione dei Sistemi BUS può essere realizzata come segue:

Lineare, a stella, ad anello (se consentita dal tipo di rete), ad albero, combinazione di una o più delle precedenti.

14.5.2 RIFERIMENTI NORMATIVI:

- CEI EN 50090 - 2-1 - (CEI 83-2) - Sistemi elettronici per la casa e l’edificio (HBES) - Parte 2-1: Panoramica del sistema

- CEI EN 50090 - 2-2 - (CEI 83-5) - Sistemi elettronici per la casa e l’edificio (HBES) - Parte 2-2: Panoramica generale - Requisiti tecnici generali

- CEI EN 50090 - 3-1 - (CEI 83-3) - Sistemi elettronici per la casa e l’edificio (HBES) - Parte 3-1: Aspetti applicativi – Introduzione alla struttura applicativa

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- CEI EN 50090 - 3-2 - (CEI 205-1 ) - Sistemi elettronici per la casa e l'edificio (HBES) - Parte 3-2: Aspetti dell'applicazione - Processo utente per HBES di Classe 1

ART. 15 PROVE E VERIFICHE INIZIALI

A discrezione della Direzione Lavori potranno essere richieste in corso d'opera tutte le verifiche tecniche e pratiche ritenute opportune per monitorare lo svolgimento dei lavori e per assicurare la consegna delle opere finite nei tempi e nei modi previsti.

Prima del collaudo finale e della successiva messa in funzione dell'impianto la ditta appaltatrice dovrà obbligatoriamente effettuare a propria cura e spese le seguenti prove e verifiche:

Verifiche di conformità alle prescrizioni di sicurezza (riferimento CEI 64-8, parte 6)

- verifica a vista dell'integrità delle apparecchiature con particolare attenzione agli involucri

destinati ad evitare i contatti diretti o le manomissioni;

- misura della resistenza di isolamento dell'impianto ausiliario conformemente a quanto

indicato nell'articolo 612.3 della Norma CEI 64-8/6;

- verifica dell'efficacia delle misure di protezione contro i contatti diretti e indiretti con

particolare riguardo ai sistemi SELV e PELV e alla separazione rispetto alle condutture a bassa tensione.

Verifica dei componenti e degli impianti antintrusione

- controllo che i materiali installati corrispondano per ubicazione e quantità, al piano di

installazione e al computo metrico di progetto;

- controllo che i dati di targa e le relative caratteristiche tecniche, comprese eventuali

certificazioni, corrispondano ai dati di progetto e di capitolato;

- controllo a vista del posizionamento, del fissaggio e della accessibilità di tutti i componenti

(unità di gestione dell'impianto, rivelatori, apparati allarmi) ;

- controllo a vista delle interconnessioni degli impianti, del loro cablaggio, delle tubazioni e cassette di derivazione;

- controllo della coerenza dei circuiti con gli schemi con particolare riguardo alla corrispondenza delle sigle identificative riportate su cavi e terminali con quelle indicate nei disegni;

- verifica mediante calcolo teorico della autonomia dell'impianto;

Verifiche funzionali degli impianti antintrusione riguardanti:

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- organi di comando,

- centrale,

- rivelatori,

- dispositivi di allarme,

- dispositivi di teletrasmissione,

- gruppi di alimentazione,

- registratori di evento, - connessioni alla rete,

- interconnessioni,

- prove di mancanza rete, - prove del sistema.

Verifica dei componenti e degli impianti di videocontrollo:

- l'accertamento della rispondenza del sistema al progetto esecutivo;

- il controllo che i componenti siano conformi alla relativa norma CEI 79-2;

- il controllo che la posa in opera sia stata eseguita in conformità alle norme vigenti;

- l'esecuzione di prove di funzionamento;

- controllo a vista delle interconnessioni degli impianti, del loro cablaggio, delle tubazioni e cassette di derivazione;

- controllo della coerenza dei circuiti con gli schemi con particolare riguardo alla

corrispondenza delle sigle identificative riportate su cavi e terminali con quelle indicate nei disegni.

Si devono inoltre effettuare, in ogni caso, tutte le eventuali prove specificamente richieste dalla normativa vigente per gli ambienti particolari presenti nella struttura in oggetto.

La ditta appaltatrice dovrà compilare un verbale di collaudo comprovante l'effettuazione delle suddette verifiche e i risultati ottenuti. Tale documentazione potrà essere richiesta in visione da parte della Direzione Lavori prima dell'esecuzione del collaudo finale; la Direzione Lavori ha facoltà di richiedere l'effettuazione di altre verifiche qualora tale documentazione risulti lacunosa o non conforme a quanto previsto dalle vigenti norme.

ART. 16 DOCUMENTAZIONE DELL'ESEGUITO

Al termine dei lavori e comunque prima dell'inizio delle operazioni di collaudo degli impianti, l'appaltatore dovrà:

restituire copie dei disegni dell'impianto su opportuno supporto, con indicate tutte le variazioni apportate rispetto ai disegni di progetto durante l'esecuzione delle opere;

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fornire copia di tutta la documentazione tecnica allegata da parte del costruttore alle apparecchiature più importanti;

accompagnare questi documenti con lettera, una copia della quale sarà sottoscritta dalla Committenza per accettazione;

rendere disponibili i libretti con le norme d'uso e manutenzione delle apparecchiature installate.

Tutte le documentazioni dovranno essere consegnate in copia cartacea e una su supporto di memorizzazione ottica in formato pdf, dwg, doc, xls.

ART. 17 GARANZIA E MONITORAGGIO DELL’IMPIANTO ANTINTRUSIONE

Gli impianti di cui al presente capitolato saranno oggetto di garanzia completa da parte dall'Appaltatore dal giorno dell'ultimazione fino al collaudo finale e successivamente per 24 mesi dalla data di messa in servizio.

Tale garanzia coprirà tutti gli eventuali difetti dei materiali utilizzati nonché i malfunzionamenti dovuti ad errata installazione dei componenti.

Sono esclusi dalla garanzia solo i materiali di consumo.

L’appaltatore è obbligato a fornire la “messa a punto” dell’impianto antintrusione, antieffrazione, antifurto e videocontrollo (se previsto) per evitare falsi allarmi, tarare le sensibilità dei sensori, per un mese oltre la regolare esecuzione delle opere. L’intervento dell’appaltatore può essere anche a chiamata da parte della committenza.

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IL PROGETTISTA

ing. Giacomino ARGENTO

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VISTO:

IL Responsabile del Procedimento

(ing. Antonino MESSINA)

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