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LE DIFFERENZE PERMANENTI Sono differenze definitive fra il risultato civilistico ante
imposte e il reddito imponibile e non sono destinate e ad essere riassorbite
Le differenze permanenti possono essere di due tipi: differenze positive non tassabili: il risultato ante
imposte è superiore al reddito imponibile Differenze negative non deducibili: il risultato ante
imposte è inferiore al reddito imponibile
LE PRINCIPALI DIFFERENZE PERMANENTI
Differenze permanenti positive più comuni: Plusvalenze su partecipazioni “pex” Dividendi da società di capitali Versamenti a fondo perduto o in conto capitale dei
soci e rinuncia dei soci ai crediti Redditi degli immobili non strumentali Partecipazione agli utili spettanti a lavoratori
dipendenti e ad associati in partecipazione
Differenze permanenti negative più comuni Minusvalenze su partecipazioni “pex” Spese di rappresentanza Spese relative a operazioni con Paesi “black list” Imposte sui redditi Autovetture, telefoni Spese relative a beni immobili non strumentali Interessi passivi indeducibili Erogazioni liberali Spese di vitto e alloggio relative a trasferte Minusvalenze non realizzate Perdite su crediti
Sorgono in un esercizio ma sono destinate a essere riassorbite in uno o più esercizi futuri.
Si originano quando costi e ricavi sono iscritti in bilancio in un esercizio differente dal periodo di imposta in cui concorrono a formare il reddito imponibile
Le differenze temporanee si suddividono in due tipologie: differenze tassabili imposte differite; differenze deducibili imposte anticipate.
Sono differenze temporanee che si tradurranno in importi imponibili negli esercizi futuri
Hanno segno positivo in quanto il risultato civilistico ante imposte è superiore al reddito imponibile fiscale
Il differimento di imposizione comporta la rilevazione di imposte differite passive
Sono imposte di competenza dell'esercizio ma non esigibili.
Le differenze imponibili si originano da: il rinvio della tassazione di componenti positivi di
reddito a esercizi successivi a quelli in cui sono imputati in bilancio
la deduzione dei componenti negativi di reddito in esercizi precedenti a quello della loro iscrizione in bilancio
Scrittureesercizio in cui emergono differenze tassabili fra risultato civilistico e reddito imponibileIMPOSTE DIFFERITE A FONDO IMPOSTE
DIFFERITEvoce 22) di C/E voce B.2. di S/P (passivo)
esercizio in cui si riversano e si annullano le differenze tassabiliFONDO IMPOSTE DIFFERITE A IMPOSTE DIFFERITEvoce B.2. di S/P (passivo) voce 22) di C/E
Sono differenze temporanee che si tradurranno in importi deducibili negli esercizi futuri
Hanno segno negativo in quanto íl risultato civilistico dell’esercizio è inferiore al reddito imponibile
Le imposte esigibili nell'esercizio sono superiori alle imposte di competenza
Sono imposte esigibili nell'esercizio ma di competenza degli esercizi futuri
Le differenze deducibili si originano da: l'imposizione di componenti positivi di reddito in un
esercizio precedente a quello della loro rilevazione contabile
la deduzione di componenti negativi di reddito in un esercizio successivo a quello della loro rilevazione contabile; sono tali:
limitazioni alla deducibilità di accantonamenti a fondi del passivo e per rettifiche di valore;
la deducibilità di alcuni costi facoltativamente differita; la deducibilità di alcuni costi “per cassa” anziché “per
competenza”
Scritture
esercizio in cui emergono differenze deducibili fra risultato civilistico e reddito imponibileIMPOSTE ANTICIPATE A IMPOSTE ANTICIPATEvoce C.II.4-ter di S/P (attivo) voce 22) di C/E
esercizio in cui si riversano e si annullano le differenze deducibiliIMPOSTE ANTICIPATE A IMPOSTE ANTICIPATEvoce 22) di C/E voce C.II.4-ter di S/P (attivo)