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1 Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Corso di Economia Aziendale Corso di Economia Aziendale Facoltà di Lingue e Letterature Straniere Facoltà di Lingue e Letterature Straniere Laurea Triennale in Lingue e Culture Straniere Curriculum Laurea Triennale in Lingue e Culture Straniere Curriculum Linguistico Aziendale (LIN Linguistico Aziendale (LIN-AZ) AZ) Prof.ssa Annalisa Sentuti A.A. 2012 A.A. 2012 – 2013 2013 Materiale Didattico Integrativo: Materiale Didattico Integrativo: Terza Parte (a) Terza Parte (a) – Caratteri ed Elementi Quantitativi dell’Impresa Caratteri ed Elementi Quantitativi dell’Impresa [email protected] 2 Terza Parte A.A. 2012/2013 CARATTERI ED ELEMENTI QUANTITATIVI DELL’IMPRESA 1. Il capitale - La gestione - Il reddito 2. Economicità aziendale 3. Equilibrio economico e Fabbisogno finanziario 4. Fonti di finanziamento e investimenti, autofinanziamento, definizione della struttura finanziaria 5. Efficienza aziendale 6. Cenni all’analisi e al controllo dei costi: classificazione dei costi, conto economico, analisi del “Break Even Point” 7. Cenni all’analisi della redditività: ROE e ROI.

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Università degli Studi di Urbino Carlo Bo

Corso di Economia AziendaleCorso di Economia Aziendale

Facoltà di Lingue e Letterature StraniereFacoltà di Lingue e Letterature Straniere

Laurea Triennale in Lingue e Culture Straniere Curriculum Laurea Triennale in Lingue e Culture Straniere Curriculum Linguistico Aziendale (LINLinguistico Aziendale (LIN--AZ)AZ)

Prof.ssa Annalisa Sentuti

A.A. 2012 A.A. 2012 –– 20132013

Materiale Didattico Integrativo: Materiale Didattico Integrativo:

Terza Parte (a) Terza Parte (a) –– Caratteri ed Elementi Quantitativi dell’ImpresaCaratteri ed Elementi Quantitativi dell’Impresa

[email protected] 2

Terza Parte

A.A. 2012/2013

CARATTERI ED ELEMENTI QUANTITATIVI DELL’IMPRESA1. Il capitale - La gestione - Il reddito2. Economicità aziendale3. Equilibrio economico e Fabbisogno finanziario4. Fonti di finanziamento e investimenti, autofinanziamento,definizionedella struttura finanziaria

5. Efficienza aziendale6. Cenni all’analisi e al controllo dei costi:classificazione dei costi, conto economico, analisi del“Break Even Point”

7. Cenni all’analisi della redditività: ROE e ROI.

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[email protected]. 2012/2013 3

Il capitale/patrimonio

Il sistema dei beni (PATRIMONIO-CAPITALE) rappresenta l’insieme dei mezzi funzionali all’attività svolta, a disposizione

dell’azienda in un determinato momento. Essi sono organizzati secondo un rapporto di interrelazione

per il comune scopo della produzione.

Il patrimonio di un’azienda inizia a prendere forma nel momento incui l’impresa viene costituita.Da quel momento in poi, il patrimonio cambia continuamente pereffetto delle operazioni di gestione e dei criteri di valutazione utilizzati perdeterminare l’entità del patrimonio stesso.Per prendere le decisioni e svolgere correttamente la sua attività, l’aziendaha bisogno di conoscere il suo patrimonio: da quali beni/mezzi ècostituito? A quanto ammonta il suo valore complessivo? Qualidocumenti lo descrivono? La struttura patrimoniale è equilibrata?

[email protected]. 2012/2013 4

Composizione del Patrimonio

Coloro che intendono intraprendere un’attività economica con lacostituzione di un’impresa, devono impiegare nell’iniziativa mezzicommisurati alle esigenze dell’attività e nelle forme ammesse dalla legge.

Per questo, nel momento in cui l’impresa viene costituita, l’imprenditore(in caso di azienda individuale) o i soci (in caso di azienda collettiva),apportano mezzi monetari o beni in natura necessari all’avviodell’attività.La loro somma costituisce il CAPITALE PROPRIO dell’impresa, ovvero imezzi che, inizialmente, l’impresa ha a disposizione.

SITUAZIONE PATRIMONIALESITUAZIONE PATRIMONIALE

Impieghi Mezzi disponibili

Denaro in cassa € 20.000 Capitale proprio conferito dai

soci o dall'imprenditore€ 120.000 Beni apportati

dall'imprenditori o dai soci

(es. Fabbricato) € 100.000

Totale Impieghi € 120.000 Totale mezzi disponibili € 120.000

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[email protected]. 2012/2013 5

Composizione del Patrimonio

Ma per svolgere l’attività i mezzi apportati dall’imprenditore o daisoci possono risultare insufficienti: è necessario ricorrere a prestitierogati da finanziatori esterni (CAPITALE DI CREDITO).

I mezzi apportati dal proprietario o dai soci (CP) e quelli apportati dai terzi (CC)vengono utilizzati per effettuare investimenti:

� acquisto di fattori produttivi di tipo strutturale (beni necessari per porrein essere la struttura tecnico-produttiva: terreni, fabbricati, attrezzature,macchinari, ecc.);

� acquisto di fattori produttivi a fecondità semplice (beni oggetto ditrasformazione e/o di scambio sul mercato: materie prime, semilavorati, ecc.).

SITUAZIONE PATRIMONIALE

Impieghi Mezzi disponibili

Denaro in cassa € 20.000

Capitale proprio conferito dai

soci o dall'imprenditore€ 120.000

Denaro in banca c/c € 40.000 Capitale di credito

(o capitale di terzi)€ 40.000

Fabbricato € 100.000

Totale Impieghi € 160.000 Totale mezzi disponibili € 160.000

[email protected]. 2012/2013 6

Composizione del Patrimonio

• Gli Impieghi aumentano o diminuiscono parallelamente all’aumento oalla diminuzione dei Mezzi Disponibili

SITUAZIONE PATRIMONIALE

Impieghi Mezzi disponibili

Cassa € 1.000 Capitale Proprio € 120.000

Banca € 1.000 Capitale di credito

Materie prime € 5.000 - debiti v/banche € 5.000

Materiali di consumo € 1.000 - mutuo € 29.000

Brevetti € 22.000 - debiti v/fornitori € 6.000

Macchinari € 30.000

Fabbricato € 100.000

Totale Impieghi € 160.000 Totale mezzi disponibili € 160.000

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[email protected]. 2012/2013 7

La composizione del patrimonio si modifica senza soluzione dicontinuità durante tutta la vita dell’impresa.

Le operazioni di gestione

• LA STRUTTURA “MEZZI DISPONIBILI/IMPIEGHI” CAMBIA CONTINUAMENTE MA

IMPIEGHIIMPIEGHI MEZZI DISPONIBILIMEZZI DISPONIBILI==

hanno l’effetto di modificare

gli IMPIEGHI i MEZZI DISPONIBILI

Composizione del Patrimonio

La gestione può essere definita come “L’insieme delle operazioni che le

persone presenti in azienda compiono, sul

capitale a loro disposizione, al fine di svolgere l’attività di

produzione dell’azienda stessa”

[email protected]. 2012/2013 8

Composizione del Patrimonio

Per verificare e monitorare gli effetti che la gestione produce sulsistema dei beni (e quindi comprendere come cambia qualitativamentee quantitativamente il patrimonio a disposizione) è necessariorealizzare delle rilevazioni periodiche.

Il patrimonio

può essere osservato sotto l’

1) aspetto qualitativo 2) aspetto quantitativo

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[email protected]. 2012/2013 9

1) Aspetto qualitativo

In questo caso il patrimonio è considerato un complesso dielementi complementari e coordinati ma eterogenei traloro ed espressi in quantità eterogenee.

Aspetto qualitativo

L’analisi qualitativa è volta ad accertare la natura degli elementi

che compongono il patrimonio, che pertanto sono classificati in

base alle loro caratteristiche fisiche e funzionali ed espressi

con unità di misura relative a grandezze fisiche (numero, peso,

estensione, ecc.) e non in base al loro valore.

[email protected]. 2012/2013

Da un punto di vista giuridico distinguiamo:

1. Beni di proprietà: appartengono all’impresa. Su di essi l’azienda hapiena libertà di disposizione;

2. Beni di terzi: non appartengono all’azienda ma, per svariati motivi, sitrovano all’interno della stessa. Su di essi non può effettuare operazionise non in base a contratti stabiliti con il proprietario (es. beni in leasing);

In base all’inerenza rispetto all’attività tipica dell’impresa distinguiamo:

1. Beni principali (patrimonio principale), senza i quali non sarebbepossibile svolgere l’attività caratteristica (es. nelle imprese manifatturieremacchinari e materie prime);

2. Beni accessori (patrimonio accessorio): la loro presenza è ininfluenteper la gestione caratteristica. Si tratta di investimenti effettuati perimpiegare eccedenze di liquidità (es. titoli di stato) o per conseguirericavi diversi dalla vendita (es. locale in affitto).

Aspetto qualitativo

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[email protected]. 2012/2013 11

Aspetto qualitativo: l’Inventario

Elementi attivi (dare)Cassa: € 10Prodotti: T. 100 ferro

T. 20 ghisaT. 50 acciaio

Macchine: 1 convertitore2 laminatori

Fabbricati mq . 200 capannonimq. 400 appartamenti

Elementi passivi (avere)Debiti cambiari: € 200

Inventario al 31/12/20..

La rappresentazione del patrimonio dal punto di vista qualitativoavviene mediante un prospetto denominato “inventario a quantitàeterogenee” o “inventario a quantità non monetarie”.

L’inventario è un documento di natura puramente descrittiva costituitoda un elenco di voci relative alla natura ed alla quantità dei beni checostituiscono il patrimonio.

Ne consegue l’impossibilità di ottenere un valore di sintesi che indichil’entità complessiva del capitale.

[email protected]. 2012/2013 12

L’inventario consiste nella ricognizione e nella descrizione – inun dato istante – di tutti i componenti del capitale o di una parte ditali componenti o di un aggregato qualunque di beni economici che,per qualsivoglia ragione, debba considerarsi riunito in un tutto.

L’inventario ha tre finalità:

1. determinare la consistenza quali-quantitativa del patrimonioaziendale in particolari fasi e circostanze della vitadell’azienda (costituzione; esercizio; cessione; trasformazione;fusione; liquidazione);

2. determinare la consistenza quali-quantitativa del patrimonioaziendale ai fini degli obblighi di legge: art. 2217 c.c.“L’inventario deve redigersi all’inizio dell’esercizio dell’impresa esuccessivamente ogni anno, e deve contenere l’indicazione e la valutazione delleattività e passività relative all’impresa” (per le imprese individuali e lesocietà di persone);

3. controllare il patrimonio aziendale: es. verifiche di magazzino,

Aspetto qualitativo: l’Inventario

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[email protected]. 2012/2013 13

Gli inventari possono essere classificati secondo vari criteri:

1. in base all’oggetto sottoposto ad inventario: patrimoniali, dibeni altrui, di cose qualsiasi;

2. rispetto all’estensione: generali o parziali;

3. rispetto alla fonte dei dati: di fatto (ricognizione effettiva ediretta) o contabili (ricognizione mediante documentazione);

4. rispetto alla periodicità di compilazione: ordinari (annuali erotativi, in condizioni di normale funzionamento) ostraordinari (in occasione di eventi eccezionali, es. incendio, ostadi straordinari della vita aziendale, es. fusione);

5. rispetto all’analisi del prospetto: analitici o sintetici.

Aspetto qualitativo: l’Inventario

Esistono anche inventari a quantità monetarie (o a valore) che, oltre lequantità fisiche, indicano anche il valore dei beni espresso in moneta.

[email protected]. 2012/2013 14

Aspetto quantitativo: lo Stato Patrimoniale

2) Aspetto quantitativo

I componenti del patrimonio possono essere resi omogeneimediante la valutazione, cioè l’attribuzione a ciascun bene –mediante un certo criterio di valutazione – di un valoremonetario (a seconda dei casi, valore nominale, valore di mercato,costo di acquisto, costo di produzione, ecc.).

I beni così espressi possono essere sommati e fornire quindi unamisura sintetica del Capitale, rendendo possibili comparazioninel tempo e nello spazio.

In questo caso il patrimonio è considerato un complessoomogeneo di valori, sommabili tra loro, la cui entità èespressa sinteticamente da un valore.

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[email protected]. 2012/2013 15

Gli elementi che compongono il patrimonio, espressi in valori monetari,vengono esposti in un documento – denominato Stato Patrimoniale –strutturato in due sezioni, divise e contrapposte:

Stato patrimoniale al 31/12/20..

Attività

Insieme degli investimenti o degli

impieghi in beni/servizi necessari

all’espletamento dell’attività aziendale

Passività

Totale dei mezzi finanziari introdotti

in azienda

(Dare) Attivo Impieghi Investimenti

(Avere) PassivoFonti Fonti di

finanziamentoMezzi

disponibili

Aspetto quantitativo: lo Stato Patrimoniale

[email protected]. 2012/2013 16

Nello Stato Patrimoniale:

• Le ATTIVITÀ (impieghi) sono classificate in base alla destinazioneeconomica dei beni, ovvero in base alla specifica funzione svolta daciascun elemento patrimoniale nei processi aziendali. Distinguiamoinnanzitutto:

• Le immobilizzazioni: rappresentano investimenti/impieghi didurata pluriennale (es. Fabbricati)

• L’attivo circolante: rappresentano beni di immediato utilizzo odestinati al disinvestimento entro breve tempo (es. materie prime)

• Le PASSIVITÀ (fonti di finanziamento) sono classificate in base allaal soggetto finanziatore. Distinguiamo innanzitutto:

• Il Capitale Proprio (CP)

• Il Capitale di Credito (CC) o capitale di terzi

Aspetto quantitativo: lo Stato Patrimoniale

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[email protected]. 2012/2013 17

Composizione del Patrimonio

1) Attivo immobilizzato: attività (investimenti o impieghi) che forniscono la loro utilitàall’impresa per un periodo superiore all’anno

• Immobilizzazioni materiali: attività che costituiscono la struttura tecnico-produttivadell’azienda e sono utilizzate per più anni (es. fabbricati, macchinari, ecc.).

• Immobilizzazioni immateriali: brevetti, costi di pubblicità, marchi, ecc.

• Immobilizzazioni finanziarie: crediti di medio-lungo periodo riguardanti finanziamenticoncessi ad altre imprese con le quali si instaura un legame durevole, oppure titoli opartecipazioni in altre imprese (controllate, collegate, controllanti o altro).

• Magazzino immobilizzato: prodotti realizzati in un periodo superiore all’anno odifficilmente vendibili (es. nave, merce in eccedenza rispetto alla domanda, ecc.).

ATTIVITÀ: distinzione in base alla destinazione economica dei beni

2) Attivo circolante: attività (investimenti o impieghi) che tornano in forma liquida inun periodo pari o inferiore all’anno oppure sono già espressi in forma liquida

• Magazzino a breve: scorte (materie prime, prodotti, ecc.) utilizzabili/o vendibili entrol’anno.

• Liquidità differite: crediti a breve termine, cambiali attive o titoli non immobilizzati.

• Liquidità immediate: beni già in forma liquida (denaro in cassa, c/c attivo banca o posta).

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Composizione del Patrimonio

1) Capitale di credito: fonti derivanti da soggetti non appartenenti alla compaginesociale o da soci ma a titolo personale

• Debiti di funzionamento: sono originati da dilazioni di pagamento concesseall’azienda dai fornitori in seguito ad un sottostante transazione commerciale voltaall’acquisto di beni e servizi (es. debiti vs/fornitori).

• Debiti di finanziamento: sorgono dalla negoziazione di prestiti fra l’azienda e i terzifinanziatori (banche, società finanziarie, privati risparmiatori) e per i quali è previstoil rimborso alle scadenze contrattuali (es. mutuo, prestito obbligazionario, ecc.).

• Breve termine: debiti con durata pari o inferiore all’anno (Passività Correnti).

• Medio termine: debiti con durata superiore all’anno ed inferiore ai cinque anni.

• Lungo termine: debiti con durata superiore ai cinque anni. (Passività Consolidate)

PASSIVITÀ: distinzione in base al soggetto finanziatore e in base al tempo

2) Capitale proprio: conferito a pieno rischio senza obblighi temporali di restituzioneall’imprenditore o ai soci sottoscrittori, sia in fase di costituzione dell’impresa, siasuccessivamente.

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[email protected]. 2012/2013 19

Attività Passività

Composizione del Patrimonio

1) Attivo immobilizzato• Immobilizzazioni materiali• Immobilizzazioni immateriali• Immobilizzazioni finanziarie• Magazzino immobilizzato

2) Attivo circolante• Magazzino a breve• Liquidità differite• Liquidità immediate

1) Capitale di credito (o Capitale di Terzi)• Debiti di funzionamento (breve, medio, lungo termine)• Debiti di finanziamento(breve, medio, lungo termine)

2) Capitale proprio(o Capitale di rischio)

Le attività vengono finanziate dal complesso delle passività.

Le due sezioni debbono sempre eguagliarsi:

TOTALE ATTIVITÀ = TOTALE PASSIVITÀ19

[email protected]. 2012/2013 20

Attività Passività

1) Attivo Immobilizzato 1) Capitale Proprio € 120.000

Imm. Materiali

Fabbricato € 100.000 2) Capitale di Credito

Macchinari € 30.000

Imm. Immateriali Debiti di funzionamento

Brevetti € 22.000 Debiti v/fornitori (b.p.) € 6.000

2) Attivo Circolate

Magazzino a breve Debiti di finanziamento

Materie prime € 5.000 Debiti v/banche (b.p.) € 5.000

Materiali di consumo € 1.000 Mutuo (l.p.) € 29.000

Liquidità Immediate

Banca € 1.000

Cassa € 1.000

Totale Attività € 160.000 Totale Passività € 160.000

Composizione del PatrimonioSITUAZIONE PATRIMONIALE 31/12/2010

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[email protected]. 2012/2013 21

Composizione del Patrimonio Netto

Il CAPITALE PROPRIO è costituito dall’insieme dei finanziamenti effettuatidai soggetti partecipanti all’impresa (imprenditore/soci).

Esso viene anche chiamato “PATRIMONIO NETTO” in quanto è ricavabileper differenza tra :

ATTIVITÀ – PASSIVITÀ in senso stretto (Capitale di Credito) = PN.

Il PN: 1) è direttamente sottoposto al rischio d’impresa; 2) è legatopermanentemente alla vita dell’azienda; 3) finanzia l’impresa nel suocomplesso.

Il PN varia in relazione agli apporti/prelevamenti da partedell’imprenditore/soci e in relazione all’andamento della gestione:

In quest’ultimo caso:

• se il PN si è incrementato significa che la gestione ha prodotto ricchezza,ovvero un utile.

• se il PN è diminuito significa che la gestione ha assorbito ricchezza, generandouna perdita.

[email protected]. 2012/2013

Composizione del Patrimonio NettoAlla fine di ogni anno di attività:

• PN finale – PN iniziale = Reddito o risultato economico.

• PN finale > PN iniziale = Utile

• PN finale < PN iniziale = Perdita

Alla fine di ogni anno, quindi, il PN subisce un incremento o undecremento:

• nelle imprese individuali, non esistendo separazione tra patrimoniopersonale e patrimonio investito, gli incrementi o i decrementi sonoportati direttamente in aumento o in diminuzione del PN. Ancheprelevamenti e apporti non richiedono particolari formalità.

• nelle società, in particolare in quelle di capitali, che hannopersonalità giuridica e quindi autonomia patrimoniale, versamenti eprelevamenti vengono sottoposti a vincoli e controlli (il PN è l’unicagaranzia verso terzi!).

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[email protected]. 2012/2013

Composizione del Patrimonio Netto

A tal fine, il PN viene suddiviso, dal punto di vista contabile, inPARTI IDEALI in base alla natura dei fatti che ne hannodeterminato la formazione e le variazioni.

Le “parti ideali” del PN nelle società di capitali:

� Capitale Sociale: sommatoria del valore nominale delle quote o azionisottoscritte in fase di costituzione o successivamente dai soci. Almomento della costituzione il CS coincide con il PN;

� Utili: possono essere distribuiti ai soci (dividendi) o reinvestiti inazienda (accantonati a riserve). Se non se ne è ancora decisa ladestinazione, vengono evidenziati a parte nel PN;

� Perdite: vengono evidenziate separatamente nel PN con un segnonegativo;

� Riserve: generalmente costituite mediante accantonamenti di utili,sono destinate a diverse funzioni (es. difesa dell’integrità del capitalesociale in caso di perdita). 23

[email protected]. 2012/2013 24

Attività Passività

1) Attivo Immobilizzato 1) Capitale Proprio € 120.000

Imm. Materiali

Fabbricato € 100.000 2) Capitale di Credito

Macchinari € 30.000

Imm. Immateriali Debiti di funzionamento

Brevetti € 22.000 Debiti v/fornitori (b.p.) € 6.000

2) Attivo Circolate

Magazzino a breve Debiti di finanziamento

Materie prime € 5.000 Debiti v/banche (b.p.) € 5.000

Materiali di consumo € 1.000 Mutuo (l.p.) € 29.000

Liquidità Immediate

Banca € 1.000

Cassa € 1.000

Totale Attività € 160.000 Totale Passività € 160.000

Composizione del Patrimonio NettoSITUAZIONE PATRIMONIALE 31/12/2010

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[email protected]. 2012/2013 25

Composizione del Patrimonio Netto

SITUAZIONE PATRIMONIALE 31/12/2011

Attività Passività

1) Attivo Immobilizzato 1) Patrimonio Netto

Imm. Materiali Capitale Sociale € 120.000

Fabbricato € 100.000 Utile € 15.000

Macchinari € 30.000 2) Capitale di Credito

Imm. Immateriali

Brevetti € 22.000 Debiti di funzionamento

2) Attivo Circolate Debiti v/fornitori (b.p.) € 6.000

Magazzino a breve

Materie prime € 5.000 Debiti di finanziamento

Materiali di consumo € 1.000 Debiti v/banche (b.p.) € 5.000

Liquidità Immediate Mutuo (l.p.) € 29.000

Banca € 15.000

Cassa € 2.000

Totale Attività € 175.000 Totale Passività € 175.000

[email protected]. 2012/2013 26

Composizione del Patrimonio Netto

SITUAZIONE PATRIMONIALE 31/12/2011

Attività Passività

1) Attivo Immobilizzato 1) Patrimonio Netto

Imm. Materiali Capitale Sociale € 120.000

Fabbricato € 100.000 Riserve € 15.000

Macchinari € 30.000 Utile € 14.000

Imm. Immateriali 2) Capitale di Credito

Brevetti € 22.000

2) Attivo Circolate Debiti di funzionamento

Magazzino a breve Debiti v/fornitori (b.p.) € 6.000

Materie prime € 8.000

Materiali di consumo € 4.000 Debiti di finanziamento

Liquidità Immediate Debiti v/banche (b.p.) € 5.000

Banca € 15.000 Mutuo (l.p.) € 29.000

Cassa € 10.000

Totale Attività € 189.000 Totale Passività € 189.000

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[email protected]

Analisi Fonti-Impieghi

27A.A. 2012/2013

La struttura patrimoniale dell’impresa può essere equilibrata

oppure l’impresa può trovarsi in una situazione di squilibrio. Ciò

dipende da come sono composti gli impieghi e i finanziamenti,

ovvero da come Attività, Passività e PN si interrelazionano tra loro.

Possiamo avere diverse situazioni:

� Attività = PN

� Attività = Passività

� Attività < Passività

� Attività > Passività

[email protected]

Analisi Fonti-Impieghi

28A.A. 2012/2013

SITUAZIONE PATRIMONIALE 31/12/20..

Attività Passività

1) Attivo Immobilizzato € 130.000 1) Patrimonio Netto € 190.000

2) Attivo Circolate € 60.000

Totale Attività € 190.000 Totale Passività € 190.000

Attività = PN

CASO INUSUALE:L’azienda non fa ricorso al capitale di credito e finanzia gli investimentiinteramente con i mezzi propri.Ciò accade solo in sede di costituzione dell’azienda.Con l’inizio delle operazione di gestione, l’impresa inevitabilmente accendedebiti, sia di funzionamento, sia di finanziamento.

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[email protected]

Analisi Fonti-Impieghi

29A.A. 2012/2013

SITUAZIONE PATRIMONIALE 31/12/20..

Attività Passività

1) Attivo Immobilizzato € 130.000 2) Passività (C. Credito) € 190.000

2) Attivo Circolate € 60.000

Totale Attività € 190.000 Totale Passività € 190.000

Attività = Passività

CASO INCONSUETO...:

• ma possibile per le aziende individuali e le società di persone

• impossibile nelle società di capitali, dove è necessaria, per legge, lapresenza di un capitale sociale pari almeno agli importi minimi previsti(10.000 € per s.r.l., art. 2463 c.c.; 120.000 € per S.p.A. e S.A.P.A.).

[email protected]

Analisi Fonti-Impieghi

A.A. 2012/2013

SITUAZIONE PATRIMONIALE 31/12/20..

Attività Passività

1) Attivo Immobilizzato € 130.000 2) Passività (C. Credito) € 200.000

2) Attivo Circolate € 60.000

Deficit Patrimoniale € 10.000

Totale Attività € 200.000 Totale Passività € 200.000

Attività < Passività

SITUAZIONE INSOSTENIBILE

Non solo vi è assenza di PN, ma le attività non sono sufficienti a coprire idebiti dell’impresa.

Si tratta di una situazione non sostenibile da un’impresa in normalefunzionamento: tipica delle imprese in stato d’insolvenza (fallimento,liquidazione, ecc.).

30

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[email protected]

Analisi Fonti-Impieghi

31A.A. 2012/2013

SITUAZIONE PATRIMONIALE 31/12/20..

Attività Passività

1) Attivo Immobilizzato € 130.000 1) Patrimonio Netto € 150.000

2) Attivo Circolate € 60.000 2) Passività (C. Credito) € 40.000

Totale Attività € 190.000 Totale Passività € 190.000

Attività > Passività

CASO PIÙ FREQUENTE

Gli investimenti vengono in parte finanziati con il capitale proprio,ed in parte finanziati con il capitale di credito.

(Cfr. slide sulla struttura finanziaria per definire una corretta relazione traFonti e Impieghi).

[email protected]

Alcuni indici

Analisi Fonti-Impieghi

32A.A. 2012/2013

LEVERAGE RATIO (indice del grado di indebitamento)

capitale di creditocapitale proprio

CC

CP= = =

40

150= 0,26

Misura il livello di indebitamento dell’azienda e fornisce informazioni sul grado di dipendenza dell’impresa dai soggetti finanziatori portatori di capitale di credito.

� LR < 0,5 = situazione ottimale, l’impresa è in grado di rimborsare tutti i prestiti ottenuti con i suoi stessi mezzi finanziari

� LR <1 = situazione buona, il CC non supera il CP

� LR > 1 = eccessivo indebitamento e dipendenza dai soggetti che l’hanno finanziata. L’azienda è sottocapitalizzata (situazione di squilibrio)

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Analisi Fonti-Impieghi

33A.A. 2012/2013

Attività Passività

1) Attivo Immobilizzato € 130.000 1) Patrimonio Netto € 150.000

2) Attivo Circolate € 60.000 2) Passività (C. Credito) € 40.000

Magazzino € 40.000 Passività correnti € 15.000

Liquidità immediate + Liquidità

differite € 20.000 Passività consolidate € 25.000

Totale Attività € 190.000 Totale Passività € 190.000

attività correntipassività correnti

= =60

15= 4CURRENT RATIO

(indice di solvibilità)

QUICK RATIO (indice di liquidità)

attività correnti - magazzino

passività correnti= =

60 - 40

15= 1,33

Esprimono la capacità dell’impresa di onorare (rimborsare) i debiti a breve con impieghi a breve.

C.R. => Indica la capacità dell’impresa di far fronte ai debiti a breve con le attività a breve (liquidità immediate, liquidità differite, scorte)

Q.R. => Indica la capacità potenziale dell’impresa di far fronte ai debiti a breve mediante la liquidità totale (immediata e differita)

[email protected]. 2012/2013 34

Le diverse configurazioni di capitaleL’insieme delle ATTIVITA’, delle PASSIVITA’ e del PATRIMONIONETTO valutati in ipotesi di continuità del funzionamento dell’impresaprende il nome di CAPITALE DI FUNZIONAMENTO: valore che siricava stimando il patrimonio a disposizione del soggetto aziendale in un datoistante e in fase di normale attività dell’azienda.

Per definire il Capitale di Funzionamento le varie componenti del patrimoniovengono valutate tenendo conto del fatto che l’azienda continuerà la suaattività (principi/criteri di valutazione: costo storico; competenzaeconomica; prudenza valutativa).

Esso si distingue dagli altri concetti di capitale, quali:

� capitale di costituzione;

� capitale economico;

� capitale di liquidazione.

Il patrimonio oggetto della valutazione è sempre lo stesso, ma il suo valorecambia in funzione del momento, dell’obiettivo della valutazione e, diconseguenza, dei criteri/principi adottati.

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[email protected]. 2012/2013 35

I diversi concetti di Capitale

capitale economico

capitale di liquidazione

capitale di costituzione

Cosa esprime? Quando?

Valore dell’azienda come complesso economico integrato capace di generare futuri redditi. Vari criteri di valutazione.

Valore del patrimonio come somma di beni disgiunti destinati a tornare in forma di denaro liquido (=>liquidazione). Poste valutate x stralcio: attività al presunto valore di realizzo; passiv. al presunto valore di estinzione.

Valore del patrimonio come somma di beni disgiunti . Poste valutate al costo di acquisizione.

Cessione, conferimento, fusione e trasformazione

Liquidazione

Costituzione d’impresa ex novo

[email protected]. 2012/2013 36

I diversi concetti di CapitaleLe diverse operazioni:

Trasformazione

Liquidazione

Fusione

Conferimento

CessioneL’azienda resta ma viene ceduta (inblocco o un ramo) a terzi (cambia laproprietà)

L’azienda resta ma viene inglobata inun’altra azienda

2 aziende si uniscono (e scompaiono)per dare origine ad una terza azienda

L’azienda resta ma cambia formagiuridica

Se non ci sono eredi, non ci sonoacquirenti o per altri motivi stabiliti dalc.c., la società viene sciolta e l’aziendacessa di esistere

L’azienda cambia proprietà => devo determinare il

“valore dell’impresa”. Esso è dato non solo dal valore dei componenti che formano il

patrimonio, ma anche della capacità

dell’azienda di generare reddito

in futuro

Attività e Passività diventano singoli

elementi da liquidare: vendita separata dei

beni, ecc.

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[email protected] 37

Terza Parte

A.A. 2012/2013

CARATTERI ED ELEMENTI QUANTITATIVI DELL’IMPRESA1. Il capitale - La gestione - Il reddito2. Economicità aziendale e superaziendale3. Equilibrio economico e Fabbisogno finanziario4. Fonti di finanziamento e investimenti, autofinanziamento,definizionedella struttura finanziaria

5. Efficienza aziendale6. Cenni all’analisi e al controllo dei costi:classificazione dei costi, conto economico, analisi del“Break Even Point”

7. Cenni all’analisi della redditività: ROE e ROI.

[email protected]

La gestione è l’insieme delle operazioni successive e simultanee

che le persone presenti in azienda compiono sul patrimonio,

al fine di svolgere l’attività dell’azienda stessa.

Il sistema delle operazioni (gestione)

A.A. 2012/2013 38

La gestione si svolge senza soluzione di continuità per tutta lavita dell’azienda, ma per motivi di programmazione econtrollo, viene suddivisa in lassi di tempo più brevi: periodiamministrativi (concetto temporale relativo ad una frazionedi vita aziendale, generalmente coincidente con l’anno solare).

Il sistema delle operazioni compiute durante ciascunperiodo amministrativo prende il nome di esercizio(concetto economico, relativo ad una frazione dellagestione).

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[email protected]. 2012/2013 39

Le operazioni di gestione possono essere studiate facendo riferimento:

• all’intera attività aziendale in una prospettiva di lungo periodo

(più periodi amministrativi): piano strategico => strategie di

sviluppo dell’impresa => FUNZIONI DIREZIONALI o

MANAGERIALI;

• a specifiche aree funzionali in una prospettiva di breve periodo

(un periodo amministrativo): piano operativo => definizione degli

obiettivi gestionali nei vari ambiti dell’impresa => FUNZIONI

OPERATIVE.

Il sistema delle operazioni (gestione)

[email protected]

Programmazione, funzione relativa ai processi decisionali.

Controllo, funzione diretta all’evidenziazione degli scostamenti fra

quanto deciso e quanto ottenuto, nonché all’individuazione delle

cause e all’innesco del meccanismo di feed-back;

Organizzazione, funzione che definisce i livelli gerarchici, i ruoli e

le linee di influenza.

Leadership, guida delle persone nei processi di decisione, di

esecuzione e di controllo. Orienta il comportamento degli individui

assegnati a ciascuna funzione.

Le funzioni direzionali o manageriali

A.A. 2012/2013 40

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[email protected]

Le aree funzionali della gestione

A.A. 2012/2013 41

• Gestione acquisti: acquisto dei fattori produttivi e individuazione dei fornitori

• Gestione commerciale e marketing: si occupa della vendita dei prodotti, dell’individuazione e dello sviluppo dei marcati di sbocco, dell’interpretazione e dell’orientamento dei bisogni dei consumatori

• Gestione produzione: si occupa di trasformare i fattori produttivi acquistati in prodotti finiti

• Gestione finanziaria: si occupa del reperimento e della gestione dei mezzi finanziari necessari allo svolgimento dell’attività aziendale

• Gestione contabile: si occupa della raccolta, selezione, aggregazione ed elaborazione dei dati al fine di ottenere le informazioni utili al processo decisionale e alla comunicazione ai terzi circa l’andamento dell’attività aziendale

• Gestione del personale: acquisizione, inserimento, formazione delle RU

• Gestione R&S: produzione nuove conoscenze tecnologiche per ottenere vantaggi competitivi

[email protected]

Tecnologica, relativa alle trasformazioni fisico/tecniche per l’ottenimento dei prodotti

Commerciale, preposta all’approvvigionamento dei fattori produttivi ed alla vendita dei prodotti o servizi

Finanziaria, finalizzata al reperimento ed al conveniente investimento dei mezzi finanziari

Contabilità, preposta alla rilevazione dei fatti amministrativi, alla determinazione dei risultati ed alla relativa interpretazione

Di sicurezza, assicurazione delle persone e dei beni contro i rischi.

Le funzioni operative

A.A. 2012/2013 42

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[email protected]. 2012/2013 43

Il sistema delle operazioni (gestione)

Nella gestione ordinaria si possono distinguere cinque tipologie dioperazioni economiche:

1. Finanziamenti

2. Investimenti

3. Trasformazioni

4. Disinvestimenti

5. Rimborsi e Remunerazioni

[email protected]. 2012/2013 44

Le operazioni di finanziamento

Permettono all’azienda di avere a disposizione mezzi finanziari.

Tali mezzi possono essere ottenuti a titolo di:

1. Capitale proprio o sociale: apporto di mezzi monetari(entrata di mezzi finanziari) o conferimento di beni in natura(aumento degli investimenti dato dall’acquisizione di fattoriproduttivi).

L’operazione comporta un debito dell’azienda versol’imprenditore o i soci.

2. Capitale di terzi: accensione di debiti di finanziamento(entrata di mezzi finanziari) e di debiti di funzionamento(aumento degli investimenti dato dall’acquisto di beni e servizicon pagamento dilazionato).

L’operazione comporta un debito dell’azienda verso terzi.

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[email protected]. 2012/2013 45

Le operazioni di investimento

Permettono all’azienda di acquisire fattori produttivi efinanziari. In particolare:

1. Fattori produttivi a fecondità semplice (es. materie prime)con pagamento immediato del fornitore (in contanti, uscita dimezzi finanziari) o differito (accensione di un debito difunzionamento).

2. Fattori produttivi a fecondità ripetuta (es. macchinario) conpagamento immediato del fornitore (in contanti, uscita dimezzi finanziari) o differito (accensione di un debito difunzionamento).

3. Erogazione di prestiti: crediti di finanziamento,partecipazioni (uscita di mezzi finanziari), crediti difunzionamento (concessi per la vendita di beni e servizi conpagamento (leggi riscossione) dilazionato).

[email protected]. 2012/2013 46

Le operazioni di trasformazionePermettono all’azienda di utilizzare e trasformare i fattoriproduttivi acquistati (input) per l’ottenimento di prodottifiniti (beni) o servizi da vendere sul mercato (output).

Le operazioni di trasformazione riguardano fatti interni digestione e non si traducono in flussi monetari o economici consoggetti esterni. In ogni caso, sono da considerarsi operazionieconomiche in quanto, a seconda dei rendimenti dei fattoriproduttivi trasformati, incidono sul costo dei prodotti finiti.

Le operazioni di trasformazione possono consistere in attività di:

1. trasformazione fisica: modifica delle proprietà fisichedell’input per l’ottenimento dell’output (es. imprese manifatturiere,ecc.);

2. trasformazione economica: creazione di utilità per il clientesenza modifica dell’input (es. banche, imprese di servizi, assicurazioni,imprese di trasporto, ecc.).

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[email protected]. 2012/2013 47

Le operazioni di disinvestimento

Riguardano la vendita di beni e servizi o l’incasso di crediti.

In particolare:

1. vendita di beni e servizi con pagamento immediato: se ilcliente paga in contanti, lo smobilizzo dell’investimentoproduce un’entrata di mezzi finanziari;

2. vendita di beni e servizi con pagamento differito: se ilcliente paga successivamente alla cessione del bene/servizio, hola sostituzione di un investimento (in beni/servizi) con un altrodi caratteristiche diverse (crediti verso clienti per pagamento –leggi riscossione – dilazionato);

3. incasso di crediti di funzionamento e di crediti difinanziamento: lo smobilizzo dell’investimento produceun’entrata di mezzi finanziari.

[email protected]. 2012/2013 48

Le operazioni di rimborso e di remunerazione

Le operazioni di remunerazione dei finanziamenti riguardano:1. il pagamento di un compenso ai soci quale remunerazione peril capitale investito in azienda: dividendo (uscita di mezzifinanziari);

2. il pagamento di un compenso ai terzi finanziatori che hannofornito capitale di credito all’azienda: interesse (uscita di mezzifinanziari).

Le operazioni di rimborso dei finanziamenti riguardano:1. la restituzione di una parte del capitale proprio (capitalesociale esuberante) sottoscritto ad uno o più soci medianterimborso di mezzi monetari (uscita di mezzi finanziari) oassegnazione di beni (smobilizzo di beni di proprietàdell’azienda);

2. l’estinzione di debiti di finanziamento e di debiti difunzionamento: l’operazione comporta un’uscita di mezzifinanziari.

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[email protected]. 2012/2013 49

Il sistema delle operazioni (gestione)Alcune considerazioni

Le operazioni di gestione riguardano:

1. fatti esterni. Si rilevano ogni volta che l’impresa ha rapporticon l’ambiente di riferimento e, in particolare, riguardano leoperazioni poste in essere dall’azienda nei confronti di: fornitoridi fattori produttivi in senso ampio (materie prime, lavoro,capitali); clienti che acquistano i prodotti/servizi; acquirenti cheacquistano fattori che l’azienda non intende più utilizzare (es.macchinario dismesso);

2. fatti interni. Riguardano il processo tecnico-produttivorealizzato all’interno dell’impresa e si sostanziano nellatrasformazione dei fattori produttivi in prodotti finiti(trasferimento di materie prime dal magazzino MP ai repartiproduttivi e trasferimento dei prodotti ottenuti al magazzino PF).

[email protected]. 2012/2013 50

Il sistema delle operazioni (gestione)Alcune considerazioni

La gestione è data da un insieme di operazioni complementari,ma diverse tra loro, che è possibile analizzare sotto diversi profili:

1. aspetto tecnico: riguarda le operazioni volte all’utilizzo e allatrasformazionetrasformazione dei fattori produttivi in prodotti finiti;

2. aspetto finanziario: evidenzia le entrateentrate ee le usciteuscite perper lalaraccoltaraccolta oo ilil rimborsorimborso di capitale proprio e di capitale di credito;

3. aspetto monetario: rileva le entrateentrate ee le usciteuscite perper leleoperazionioperazioni tipichetipiche dell’eserciziodell’esercizio, ovvero le entrate per la venditadei prodotti finiti e le uscite per l’acquisto dei fattori produttivi;

4. aspetto economico (o reddituale): concerne l’alternarsi deicosticosti (sostenuti per l’acquisto dei fattori produttivi) ee dei ricaviricavi(originati dalla vendita di beni/servizi) e la determinazione delreddito d’esercizio.

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[email protected]. 2012/2013 51

I cicli del processo produttivo

Ciclo economico/reddituale

Ciclo tecnico

Ciclo monetario

Inizia con il prelievo da magazzino delle materie prime etermine con il versamento dei prodotti a magazzinoprodotti finiti. Tale ciclo corrisponde anche alla durata delprocesso di trasformazione (tempo di lavorazione ofabbricazione).

Inizia con il processo di acquisto (sostenimento di costi)e termina con la data in cui si vendono i prodotti(conseguimento di ricavi).

Inizia con il momento in cui avviene il pagamento aifornitori e termina con il momento in cui avvengono gliincassi dai clienti.

Analizzando questi aspetti in riferimento al processo produttivo (insieme di operazioni realizzate al fine di ottenere beni/servizi destinati alla vendita),

si possono individuare tre cicli:

[email protected]. 2012/2013 52

Acquisizione dei fattori produttivi

Sostenimento dei costi

Vendita correlata dei beni prodotti

Pagamento dei fattori produttivi Riscossione

tempo

Conseguimento dei ricavi

Ciclo tecnico

Ciclo reddituale

Ciclo monetario

Magazzino Materie Prime

Magazzino Prodotti Finiti

PROCESSO DI TRASFORMAZIONEUscita monetaria Entrata

monetaria

I cicli del processo produttivoI fatti di gestione generano effetti la cui manifestazione dal punto di vista economico non coincide con quella finanziaria (monetaria):

• Effetti sul calcolo del reddito

• Effetti sull’equilibrio economico e finanziario

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[email protected] 53

Terza Parte

A.A. 2012/2013

CARATTERI ED ELEMENTI QUANTITATIVI DELL’IMPRESA1. Il capitale - La gestione - Il reddito2. Economicità aziendale e superaziendale3. Equilibrio economico e Fabbisogno finanziario4. Fonti di finanziamento e investimenti, autofinanziamento,definizionedella struttura finanziaria

5. Efficienza aziendale6. Cenni all’analisi e al controllo dei costi:classificazione dei costi, conto economico, analisi del“Break Even Point”

7. Cenni all’analisi della redditività: ROE e ROI.

[email protected]. 2012/2013 54

L’azienda è composta da beni (patrimonio), persone (organizzazione) edoperazioni (gestione).

Sistema di persone (organizzazione)

Sistema di beni (patrimonio/capitale)

Sistema di operazioni (gestione)

Il reddito

Il REDDITO è il risultato economico positivo frutto delle operazioni di gestione che le persone hanno svolto sul patrimonio

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[email protected]

Il reddito

“L’accrescimento che, in un determinato periodo di tempo, il patrimonio di un’impresa data subisce in conseguenza della gestione”

(G. Zappa, 1950)

Se l’arco temporale di osservazione è l’intera vita

dell’azienda

REDDITO TOTALE o GLOBALE

REDDITO TOTALE o GLOBALE

Se l’arco temporale di osservazione è un periodo più

breve (anno)

REDDITO D’ESERCIZIOREDDITO

D’ESERCIZIO

A.A. 2012/2013 55

[email protected]

Il reddito

Variazione subita dal PN per effetto della gestione svolta

durante tutta la vita dell’azienda

REDDITO TOTALE o GLOBALE

REDDITO TOTALE o GLOBALE

REDDITO D’ESERCIZIOREDDITO

D’ESERCIZIOA.A. 2012/2013 56

PROBLEMI

1. L’azienda deve verificare periodicamente l’andamento della gestione.

2. L’azienda potrebbe non cessare mai la propria attività e perdurareindefinitamente nel tempo.

3. La normativa civilistica e fiscale impone la determinazione dei risultatiaziendali a scadenze prestabilite.

Variazione positiva o negativa subita dal PN per effetto della gestione svolta in un periodo

amministrativo

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[email protected]

Può essere determinato con due metodologie:

Metodo sintetico o indiretto

R = PNtn- PNtn-1PNtn è il patrimonio netto al tempo n

PNtn -1 è il patrimonio netto al tempo n-1

Il reddito

A.A. 2012/2013 57

1

SITUAZIONE PATRIMONIALE 31/12/2009

Attività Passività

1) Attivo

Imm. 130.000 1) PN € 150.000

2) A.

Circolate 60.000 2) CC € 40.000

Totale

Attività190.000

Totale

Passività190.000

SITUAZIONE PATRIMONIALE 31/12/2010

Attività Passività

1) Attivo

Imm. 150.000 1) PN € 180.000

2) A.

Circolate 70.000 2) CC € 40.000

Totale

Attività220.000

Totale

Passività220.000

R = 180.000- 150.000 = 30.000

Controindicazioni:1. non è possibile risalire alle cause che hanno determinato la variazione (positiva onegativa) del PN;

2. è necessario ipotizzare l’assenza di apporto o prelevamenti dal PN

[email protected]

Metodo analitico o diretto

R = Comp. positivi di reddito (RICAVI) -Comp. negativi di reddito (COSTI)

Il reddito

A.A. 2012/2013 58

2

COSTI (oneri sostenuti per l’acquisto dei fattori produttivi), vengono classificati, a seconda dell’oggetto cui si riferiscono, in:

- costi pluriennali

- costi delle materie prime o delle merci

- costi per servizi

- costi finanziari

- costi fiscali

RICAVI (proventi originati dalla vendita di prodotti, merci, servizi o da

altra causa), vengono classificati, in base alle cause che ne hanno determinato il

sorgere, in:

- ricavi di vendita

- ricavi finanziari

- ricavi per disinvestimenti di beni strum.

- ricavi diversi

- costi del personale

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Costi pluriennali

Tipologie di componenti negativi: costi

A.A. 2012/2013 59

Oneri sostenuti per l’acquisizione di beni chesvolgono la loro utilità per più esercizi(immobilizzazione materiali e immateriali)

Costi delle materie

prime o delle merci

Oneri sostenuti per l’acquisizione di materie primeda trasformare o utilizzare oppure, nelle aziendecommerciali, per l’acquisto di merci

Costi del personaleOneri sostenuti per la remunerazione delle risorseumane, per il pagamento degli oneri previdenziali eassistenziali e per gli accantonamenti al TFR

Costi per serviziOneri sostenuti per prestazioni varie (spesetelefoniche, consulenze, luce, riscaldamento, ecc.)

Costi finanziariOneri da corrispondere per la remunerazione deidebiti di funzionamento e di finanziamento

Costi fiscali Oneri sostenuti per il pagamento di imposte e tasse

[email protected]

Ricavi di vendita

Tipologie di componenti positivi: ricavi

A.A. 2012/2013 60

Proventi derivanti dalla vendita di beni e servizi

Ricavi finanziari

Proventi derivanti dalla remunerazione deifinanziamenti concessi dall’azienda a vario titolo(interessi su c/c attivo, interessi su Titoli di Stato,dividendi su partecipazioni, ecc.)

Ricavi per

disinvestimenti di

beni strumentali

Proventi derivanti dalla vendita di beni dismessi,ovvero non più utilizzati dall’azienda (automezzi,impianti, ecc.)

Ricavi diversi

Proventi straordinari derivanti da operazionieccezionali sotto il profilo aziendale o temporale (es.donazione)

Proventi di natura patrimoniale (es. fitto attivo).

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[email protected]

Metodo analitico o diretto

R = Comp. positivi di reddito (RICAVI) –Comp. negativi di reddito (COSTI)

È il metodo utilizzato per calcolare il reddito delle imprese.

Per applicarlo, bisogna scindere i costi ed i ricavi in base alprincipio della competenza economica.

Il reddito

A.A. 2012/2013 61

2

COSTI E RICAVI assumono rilevanza per la determinazione del reddito

di un p.a., se sono di competenza economica del p.a. in esame,

indipendentemente dal fatto che si sia avuta o no la loro manifestazione

finanziaria (entrate/uscite di denaro).

[email protected]

Acquisizione dei fattori produttivi

Sostenimento dei costi

Vendita correlata dei beni prodotti

UsciteEntrate

tempo

Conseguimento dei ricavi

Ciclo economico

Ciclo monetario /finanziario

31/12

Rappresentazione grafica del principio della competenza economica

Rappresentazione grafica del principio della competenza economica

A.A. 2012/2013 62

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[email protected]

Un costo è di competenza dell’esercizio se e solo se:a) nell’arco dello stesso periodo ha trovato il suo correlativo ricavo oragionevolmente non potrà più trovarlo (es. merci acquistate e vendute)

b) nel p.a. il bene acquistato è stato interamente consumato e/o il servizioricevuto ha ceduto tutta la sua utilità (es. costo per energia elettrica)

La competenza economica

A.A. 2012/2013 63

Costi e ricavi non sono di competenza dell’esercizio se:a) non sono riferibili al p.a. considerato.b) parteciperanno alla determinazione del reddito degli esercizi futuri inquanto solo negli anni successivi forniranno la loro utilità o troveranno laloro correlazione (es. costi per fattori produttivi a utilità ripetuta, mercinon vendute, ecc.)

Un ricavo è di competenza dell’esercizio se e solo se:a) nell’arco dello stesso periodo ha trovato il suo correlativo costo oragionevolmente non potrà più trovarlo (es. ricavi di vendita)

b)nel p.a. il bene è stato prodotto, venduto e consegnato e/o il servizio èstato completamente erogato (es. ricavi di vendita)

[email protected]

L’applicazione del principio della com. ec.

A.A. 2012/2013 64

I COSTI PLURIENNALI

ES. L’acquisto di un macchinario (immobilizzazioni materiali) genera un costo(pluriennale) di 50.000 €.

Tale costo non può essere imputato ad un unico esercizio, in quanto quelmacchinario presterà la sua utilità al processo produttivo per più esercizi.

Tale costo dovrà, quindi, essere ripartito tra più esercizi in relazione alla vita utiledel bene (ammortamento :

• si provvede a determinare il numero di esercizi in cui darà la sua utilità: es. 10;

• si calcola la quota da imputare ad ogni periodo amministrativo: 50.000 €/10esercizi = 5.000 € da imputare ad ogni p.a. per 10 p.a. consecutivi.

t5.000 5.000 5.000 5.000 5.000 5.000 5.000 5.000 5.000 5.000

t1 t2 t3 t4 t5 t6 t7 t8 t9 t10

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Il principio della competenza economica

A.A. 2012/2013 65

COSTI E RICAVI RELATIVI ALLE MERCI (RIMANENZE)

Ho acquistato merci per 20.000 €. Si possono verificare 3 situazioni:

1. ho venduto tutta la merce nello stesso periodo amministrativo conseguendoun ricavo di 60.000 €: il costo e il ricavo sono di competenza dell’esercizioperché hanno avuto il rispettivo ricavo;

2. ho venduto il 10% della merce nello stesso p.a., conseguendo un ricavo di6.000 €; il resto della merce potrà essere venduto soltanto successivamente.Considero di competenza solo il costo della merce venduta (10% di 20.000 =2.000 €) ed il corrispettivo ricavo conseguito (6.000 €)Il costo sostenuto per la parte restante della merce (18.000 €) rappresentauna rimanenza da portare al successivo p.a. e che troverà corrispondenza inun futuro ricavo quando venderò la merce. Va nello Stato Patrimoniale(“RIMANENZAmerci”);

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Il principio della competenza economica

A.A. 2012/2013 66

3. ho venduto il 10% della merce nello stesso p.a., tuttavia il resto –

ragionevolmente – non potrà più essere venduto (perdita accidentale,

ad es. per incendi, furto, obsolescenza, usura, non più di moda,

perdita di qualità, ecc.): tutto il costo è di competenza, in parte

perché ha avuto il corrispettivo ricavo, ed in parte perché, pur non

avendolo avuto, ragionevolmente non potrà più averlo (non si

genera alcuna rimanenza).

Costo di competenza: 20.000 €

Ricavo di competenza: 6.000 €

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[email protected]. 2012/2013 67

Risconti attivi e passivi

I risconti si riferiscono a costi (risconti attivi) e ricavi (risconti passivi) che hannoavuto manifestazione finanziaria (uscita/entrata) durante l’esercizio in chiusura,ma che sono in parte di competenza dell’esercizio successivo.

In altre parole, sono costi e ricavi sospesi, che non possono partecipare alladeterminazione del reddito (perché non sono di competenza dell’esercizio) inquanto:

• I risconti attivi riguardano quote di costi già sostenuti per beni/servizi non ancorautilizzati. Con il calcolo del risconto attivo viene attribuito un valore a quellaparte di bene/servizio che sarà utilizzata nell’esercizio successivo.

• I risconti passivi riguardano quote di ricavi già conseguiti ma non ancora maturati.Con il calcolo del risconto passivo viene attribuito un valore a quella parte dibene/servizio che dovrà essere fornito a terzi nell’esercizio successivo.

Il principio della competenza economicaCOSTI E RICAVI A MANIFESTAZIONE FINANZIARIA ANTICIPATA

[email protected]. 2012/2013 68

Risconti attivi e passivi

Es: L’1 aprile e l’1 ottobre di ogni anno pago anticipatamente unfitto per lo stabile del magazzino pari a 600 €.

Il fitto pagato l’1 aprile è tutto di competenza dell’esercizio, inquanto riferito ai mesi di aprile, maggio, giugno, luglio, agosto,settembre.

Il fitto pagato l’1 ottobre, invece, solo in parte è di competenzadell’esercizio (ottobre, novembre, dicembre), mentre in parte è dicompetenza dell’esercizio successivo (gennaio, febbraio, marzo).

Il principio della competenza economicaCOSTI E RICAVI A MANIFESTAZIONE FINANZIARIA ANTICIPATA

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1/41/10 31/12

Costo sostenuto per il pagamento del fitto 600 €

Pagamento anticipato = 600 €

Quota da stornare€ 600/6 x 3 = € 300

Risconti attivi e passivi

Quota da stornare:costo sospeso rinviato al futuro

Risconto attivo € 300

Il principio della competenza economica

Stato PatrimonialeConto Economico

A.A. 2012/2013 69

[email protected]. 2012/2013 70

Ratei attivi e passivi

I ratei si riferiscono a costi (ratei passivi) e ricavi (ratei attivi) che sonodi competenza dell’esercizio, anche se avranno la loro manifestazionefinanziaria nell’esercizio successivo.

• I ratei attivi riguardano entrate future relative a ricavi nonancora liquidati;

• I ratei passivi riguardano uscite future relative a costi nonancora liquidati.

Il principio della competenza economica

COSTI E RICAVI A MANIFESTAZIONE FINANZIARIA POSTICIPATA

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[email protected]. 2012/2013 71

Ratei attivi e passivi

Es: L’1 aprile e l’1 ottobre di ogni anno pago posticipatamente 600€ di interessi su un mutuo.

Gli interessi pagati l’1 aprile sono solo in parte di competenzadell’esercizio (gennaio, febbraio, marzo), mentre in parte sono dicompetenza dell’esercizio precedente (ottobre, novembre,dicembre).

Gli interessi pagati l’1 ottobre, invece, sono tutti di competenzadell’esercizio, in quanto si riferiscono ai mesi di aprile, maggio,giugno, luglio, agosto, settembre.

Il principio della competenza economica

COSTI E RICAVI A MANIFESTAZIONE FINANZIARIA POSTICIPATA

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Costo che sosterrò nel prossimo esercizio (ad aprile) per il

pagamento degli interessi € 600

Quota da integrare

Quota da integrare € 600/6 x 3 = € 300

Ratei attivi e passivi

Pagamento posticipato

Rateo passivo € 300

1/41/10 31/12

A.A. 2012/2013 72

Il principio della competenza economica

A.A. 2010/2011 72

Alla fine dell’esercizio, con opportune scritture contabili (scritture di assestamento), si procedeall’imputazione dei costi e dei ricavi di competenza per la determinazione del risultatod’esercizio.

Stato Patrimoniale

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[email protected]. 2012/2013

Il conto economico

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Costi e ricavi di competenza confluiscono in un documento contabile

che prende il nome di CONTO ECONOMICO*.

Il CE evidenzia il risultato economico della gestione riferito ad un

determinato periodo amministrativo (1 anno) e quindi fornisce

informazioni utili a verificare la capacità dell’impresa di creare reddito

mettendo a confronto COSTI e RICAVI di competenza:

� RICAVI > COSTI = Risultato d’esercizio positivo (Utile, Profitto)

� RICAVI < COSTI = Risultato d’esercizio negativo (Perdita)

* NB: tutto il resto (costi pluriennali, rimanenze, ratei e risconti)

confluisce nello STATO PATRIMONIALE