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SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FACOLTÀ DI SCIENZE DEL FARMACO PER L’AMBIENTE E LA SALUTE CORSO DI LAUREA IN SCIENZE E TECNOLOGIE PER L’AMBIENTE E IL TERRITORIO CLASSE LM-75 ATTIVITÀ DIDATTICHE VECCHIO ORDINAMENTO (VO) E NUOVO ORDINAMENTO (NO) anno accademico 2011-2012

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE E TECNOLOGIE PER L’AMBIENTE E IL … … · Obiettivo del corso è di fornire gli strumenti di base per l‟analisi dei sistemi e dei processi geologici

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SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI

FACOLTÀ DI SCIENZE DEL FARMACO

PER L’AMBIENTE E LA SALUTE

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE E TECNOLOGIE PER

L’AMBIENTE E IL TERRITORIO CLASSE LM-75

ATTIVITÀ DIDATTICHE VECCHIO ORDINAMENTO (VO) E NUOVO ORDINAMENTO (NO)

anno accademico 2011-2012

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SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI

Facoltà di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute

Corso di Laurea magistrale in: Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio

(LM-75) - a.a. 2011-2012

ANALISI E CARATTERIZZAZIONE DEL TERRITORIO (10 CFU) NO Sistemi informativi territoriali (GEO/02 - 4 CFU)

Geologia del territorio (GEO/02 - 6 CFU)

Analysis and characterization of the territory

Obiettivi formativi Obiettivo del corso è di fornire gli strumenti di base per l‟analisi dei sistemi e dei processi geologici e della

modellizzazione anche ai fini applicativi oltre alle conoscenze necessarie per operare il ripristino e la conservazione

della qualità di realtà naturali complesse. In particolare mira a sviluppare conoscenze di base teoriche e pratiche sugli

aspetti geologico-geomorfologici delle trasformazioni del territorio e in particolare su:

1) elementi di "vulnerabilità" e rischio geologico nella gestione territoriale-ambientale;

2) utilizzo e sfruttamento delle risorse geologiche.

Si intende inoltre fornire nozioni di base di idrologia ed idrogeologia e un approfondimento dei meccanismi di

interazione acqua roccia. Particolare attenzione sarà rivolta all‟ambiente campano, che verrà analizzato, anche con

apposite escursioni sul campo, per sviluppare una spiccata sensibilità nei confronti del patrimonio geologico,

valorizzabile come la sede naturale dove rimangono registrate le varie fasi dell‟evoluzione geologica e del

modellamento del paesaggio. Saranno inoltre forniti gli strumenti conoscitivi necessari a organizzare i dati ambientali e

gestirli attraverso un SIT. Il corso prevede la realizzazione pratica di un progetto SIT attraverso le fasi di raccolta dei

dati, analisi e restituzione cartografica.

Conoscenze richieste Si ritengono indispensabili conoscenze di geografia, geologia, geochimica e cartografia di base, nonché nozioni

fondamentali di statistica.

Docente responsabile: dott. Maurizio Sirna ([email protected])

CONTENUTI E ARTICOLAZIONE DEL CORSO:

MODULO 1: SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI (GEO/02 - 4 CFU)

Geographic information systems Docente: Prof.ssa Daniela Ruberti

Elementi di cartografia

Componenti e funzionalità di un S.I.T.

Modelli, strutture e formati di dati geografici

Acquisizione di dati

Pre-elaborazione

Gestione di banche dati territoriali

I sistemi GIS

Analisi spaziale

Visualizzazione e restituzione dei dati

Progettazione di un S.I.T.

La disponibilità dei dati in Italia

Le applicazioni in campo ambientale dei GIS

Altre tecnologie connesse all‟utilizzazione dei sistemi GIS: telerilevamento, GPS, WEBGIS

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MODULO 2: GEOLOGIA DEL TERRITORIO (GEO/02 - 6 CFU)

TERRITORIAL GEOLOGY

Docente: Dr. Maurizio Sirna ([email protected])

1. Fondamenti di geologia strutturale: elementi di petrografia applicata; i fattori che controllano la deformazione;

definizione dello stress, il concetto di strain; il comportamento reologico delle rocce.

2. Le frane ed il rischio idrogeologico: I fattori che condizionano la stabilità dei pendii naturali e dei fronti di scavo;

classificazione delle frane ed evoluzione della franosità; processi di intensa erosione; meccanismi di innesco

delle frane; frane di prima generazione e riattivazioni a seguito di eventi esterni (piogge, terremoti, cause

antropiche); cenni su indagini e controlli (monitoraggio); criteri generali di intervento e bonifica. Il rischio da

frana: pericolosità, vulnerabilità e rischio; franosità potenziale; le frane in roccia.

3. Elementi di Idrogeologia: Il ciclo dell'acqua; legge di Darcy; porosità e permeabilità; tipi di falde; classificazione

delle sorgenti; curve di esaurimento delle sorgenti; criteri di captazione delle acque sotterranee

4. Studi geologici per la coltivazione di una cava: inquadramento geologico ed ambientale; piano di coltivazione;

progetto di rimodellamento e ripristino. Cenni sulle discariche.

5. Geologia regionale: evoluzione tettonico-sedimentaria e geodinamica dell‟Appennino centro-meridionale;

l‟Appennino carbonatico; le avanfosse terrigene; i vulcani; le pianure alluvionali; assetto morfo-strutturale e

stratigrafico della Campania; assetto idrografico e idrogeologico della Campania.

6. Aspetti geoambientali del territorio campano: distribuzione dei rischi geomorfologici; assetto stratigrafico e

vulnerabilità delle piane alluvionali; impatti antropici; i Piani di Bacino come strumento per la gestione del

territorio.

7. Cartografia geotematica avanzata: la cartografia geotematica per lo studio delle problematiche ambientali; la carta

di geomorfologia dinamica; la carta idrogeologica; la carta delle frane e della stabilità dei versanti; la carta

della pericolosità e dei rischi.

Testi consigliati: Appunti dalle lezioni e materiale didattico fornito dal docente.

G. Biallo - Introduzione ai Sistemi Informativi Territoriali. – Ed. MongoGIS

Atzeni, Ceri, Parabosci, Torlone – Basi di dati. modelli e linguaggi di interrogazione. – McGraw-Hill

Cello G. (2004). Fondamenti di Geologia Strutturale. Collana didattica – Dip. Scienze della Terra, Università di

Camerino. Edimond, Città di Castello (PG).

Crescenti U., D‟Offizi S., Merlini S. & Sacchi L. (2004). Geology of Italy. Special Volume of the Italian Geological

Society for the IGC 32 Florence – 2004. Società Geologica Italiana, Roma.

Vallario A. (2001). L’Ambiente Geologico della Campania. CUEN, Napoli.

Barberi F., Santacroce R. & Carapezza M.L. (2004). Terra Pericolosa. Edizioni ETS, Pisa.

Ulteriori informazioni: Ore totali dedicate dallo studente allo studio personale o ad altre attività formative di tipo individuale: 150

Ore totali dedicate ad attività formative in aula: 54

Ore totali dedicate ad attività formative in laboratorio o in campo: 46

Orario di ricevimento: per appuntamento tramite posta elettronica

Modalità di svolgimento della prova finale:

L'esame prevede un colloquio ed include una prova pratica al computer riguardante l‟utilizzo di software connessi ai

SIT. Verrà inoltre richiesta la progettazione e realizzazione di un S.I.T. per la caratterizzazione e/o la gestione di

un‟area a rischio ambientale nel territorio della Regione Campania.

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SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI

Facoltà di Farmacia e Scienze per l’Ambiente e la Salute

Corso di Laurea magistrale in: Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio

(LM-75) - a.a. 2011-2012

ANALISI E GESTIONE DI AMBIENTI VULCANICI E SEDIMENTARI (12 CFU) VO

Sedimentologia ambientale (GEO/02 - 8 CFU)

Vulcanologia (GEO/08 - 4 CFU)

Analysis and management of volcanic and sedimentary environments

Obiettivi formativi: Il corso si prefigge l‟obiettivo di fornire gli strumenti di base per l‟analisi dei sistemi e dei processi geologici e della

loro evoluzione temporale soprattutto in ambienti vulcanici e sedimentari, che rappresentano la quasi totalità delle

superfici emerse e marine sede di attività antropiche.

Si approfondiranno le problematiche connesse all‟analisi della previsione delle eruzioni e del rischio legato ad una

determinata area vulcanica ed alle possibili conseguente legate alla presenza di strutture antropiche. Verranno dunque

analizzate in dettaglio le Dinamiche Eruttive, i parametri fisici e chimici relativi al monitoraggio di aree vulcaniche

attive, gli aspetti relativi alla Comprensione e Gestione del Rischio Vulcanico. Lo studente dovrà inoltre essere in grado

di leggere carte topografiche e geologiche in relazione al Rischio Vulcanico e trasferire su carta le informazioni relative

al Rischio. Per una completa trattazione degli aspetti vulcanologici, saranno infine considerati gli aspetti deposizionali

legati alle eruzioni parossistiche.

Parallelamente verranno forniti esempi sulla applicazione della sedimentologia alle tematiche ambientali (la funzione

ambientale dei sedimenti) attraverso un inquadramento degli ambienti continentali e di transizione e della loro

caratterizzazione sedimentologica e morfologica. Saranno focalizzate alcune problematiche geoambientali quali: le aree

costiere e la loro gestione attraverso un approccio multidisciplinare basato sul modello DPSIR; si approfondiranno gli

aspetti legati alla dinamica e gestione dei sistemi fluviali, attraverso la definizione di indici di funzionalità; infine

verranno forniti dettagli degli elementi-chiave per la comprensione dell'architettura deposizionale delle pianure

alluvionali e delle piane costiere, nell‟ottica della salvaguardia degli acquiferi.

Conoscenze richieste: Si ritengono indispensabili approfondite conoscenze degli elementi di geografia, geologia, geochimica e cartografia di

base e tematica. Il corso richiede inoltre padronanza dei concetti di base di Idrodinamica, Botanica Ambientale ed

Ecologia.

Docente responsabile: Prof. Daniela Ruberti

CONTENUTI E ARTICOLAZIONE DEL CORSO:

MODULO 1: SEDIMENTOLOGIA AMBIENTALE (GEO/02 - 8 CFU)

Environmental sedimentology Docente: Prof.ssa Daniela Ruberti

Parte I: Complementi di Sedimentologia

Elementi di petrografia applicata: Principali proprietà fisico – meccaniche delle rocce.

Le analisi granulometriche. Tecniche di analisi di sedimentologia; analisi statistiche e multivariate.

Ambienti sedimentari e analisi di facies. Facies e sequenze di facies. Ambienti continentali: ambienti glaciali, ambienti

eolici, ambienti lacustri. Ambienti fluviali. Ambienti deltizi: delta, fan delta, estuari. Ambienti costieri: spiagge, piane

di marea. Ambienti marini: piattaforma, scarpata e rialzo continentale. Ambienti vulcanici.

Parte II: Applicazioni

Dinamica e gestione dei sistemi fluviali. Processi erosivi; trasporto e sedimentazione fluviale. Evoluzione dei bacini

idrograficie dei corsi fluviali; l'uso della cartografia storica. Valutazione della qualità dei corsi d‟acqua: l‟IFF.

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Dinamica e gestione dei litorali. Erosione costiera. Trasporto sedimentario lungo costa. Bilancio sedimentario e

morfodinamica litorale. Dinamica, gestione e protezione dei litorali. Tecniche di protezione dei litorali e dei cordoni

dunari. Barriere. Ripascimenti. Modello DPSIR. Integrated Coastal Zones Management.

Ricostruzione dell‟architettura deposizionale delle pianure alluvionali e delle piane costiere per lo sviluppo di modelli

tridimensionali a carattere idrogeologico. Caratterizzazione degli aspetti stratigrafici, sedimentologici e petrofisici degli

acquiferi.

Metodi di indagine indiretta e diretta del sottosuolo: Prospezioni geofisiche; cenni sulle prospezioni magnetiche ed

elettromagnetiche: il georadar. Perforazioni: percussione, rotazione e rotopercussione; campionatori e carotieri.

percentuale di carotaggio ed RQD; perforazione e condizionamento di fori di sondaggio e pozzi; interpretazione delle

stratigrafie dei sondaggi; correlazioni stratigrafiche tra verticali esplorate.

Esercitazioni:

Il corso prevede esercitazioni di laboratorio relative a: analisi granulometriche e caratterizzazione dei sedimenti; analisi

della cartografia storica per la ricostruzione della dinamica morfologico-sedimentaria. Saranno inoltre effettuate

esercitazioni di campo.

.

MODULO 2: VULCANOLOGIA (GEO/08 - 4 CFU)

Volcanology Docente: Prof. Dario Tedesco

Elementi di Vulcanologia di base per la ricostruzione e comprensione del rischio vulcanico. Cartografia vulcanica ed

elementi di Rischio, sue diverse definizioni. Comprensione del fenomeno vulcanologico, nelle sue diverse accezioni:

colate di lava (eruzioni di tipo Hawaiano o Etneo), attivita‟ esplosiva di piccola entita‟ (eruzioni Stromboliane),

attivita‟ esplosiva di media entita‟ (eruzioni Vulcaniane), attivita‟ esplosiva parossistica (eruzioni pliniane, Vesuvio ed

altri casi studio); conseguente riduzione/ mitigazione del rischio. Indice di esplosivita‟; cronologia eruttiva e/o storia del

vulcano con conseguente ricostruzione su carta della passata attivita‟ del vulcano. Correlazione tra attivita‟ vulcanica e

sismica. Rischi Diretti ed indiretti provocati dai vulcani: colate di fango (lahars): fredde e calde. Parametri legati alle

colate di fango e possibile mitigazione. Emissioni gassose e loro controllo. Rischio ambientale da emissioni gassose

sostenute e piogge acide. I laghi vulcanici e loro attivita‟, casi studio e controllo. Il monitoraggio geofisico e

geochimica.

Il corso si avvarra‟ anche di film di repertorio “ad hoc” che permetteranno allo studente di vedere direttamente il

significato di eruzione, in tutte le sue accezioni, di esplosione e di rischio e comprenderne a pieno il significato di

Gestione di un‟area soggetta a Rischio Vulcanico. Saranno effettuate esercitazioni di campo e si prevede la

partecipazione alla Scuola Estiva Nazionale di Vulcanologia (5 giorni) messa a punto dall‟AIV (Associazione Italiana

di Vulcanologia).

Testi consigliati: Tucker M. (2011). Geologia del Sedimentario. Dario Flaccovio Ed.

Ricci Lucchi F. (1980). Sedimentologia. CLUEB, Bologna.

Ricci Lucchi F. (1992). Sedimentografia. Atlante fotografico delle strutture dei sedimenti. 2a ed.. Zanichelli,

Bologna.

Reading H.G. (1996). Sedimentary environments: processes, facies and stratigraphy. 3rd ed.. Blackwell Science

Ltd., Oxford.

Bosellini A., Mutti E., Ricci Lucchi F. (1990). Rocce e successioni sedimentarie. UTET, Torino

D‟Argenio, Innocenti, Sassi. Introduzione allo studio delle rocce. UTET, Torino.

Tucker M. Techniques in sedimentology. Blackwell Scientific Publications

M. Cortini e R. Scandone. Introduzione alla Vulcanologia, Liguori Editore, Napoli.1987.

D. Chester. Volcanoes and Society, Eduard Arnold, London.1993.

R.J. Blong. Volcanic Hazards; A sourcebook on the effects of eruptions. Academic Press, London. 1984.

Appunti dalle lezioni

Ulteriori informazioni: Ore totali dedicate dallo studente allo studio personale o ad altre attività formative di tipo individuale: 180

Ore totali dedicate ad attività formative in aula: 80

Ore totali dedicate ad attività formative in laboratorio o in campo: 40

Modalità di svolgimento della prova finale: esame orale.

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SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI

Facoltà di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute

Corso di Laurea magistrale in: Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio

(LM-75) - a.a. 2011-2012

BIOLOGIA SISTEMATICA (6 CFU – BIO/01 - NO)

Systematic biology

Obiettivi formativi: Il corso di Biologia sistematica fornisce un quadro essenziale dei caratteri distintivi e della tassonomia dei principali

gruppi procariotici ed eucariotici. Le conoscenze acquisite sono una premessa essenziale per la maturazione di

competenze professionali in importanti settori delle scienze ambientali, in particolare la valutazione d‟impatto

ambientale, la valutazione della qualità ambientale per la riqualificazione di aree degradate, la gestione di parchi e

riserve naturali.

The course of Systematic biology deals with diagnostic characters and taxonomy of major prokaryotic and eukaryotic

lineages. It provides basic expertise essential for training in environmental professional areas such as environmental

impact assessment, environmental quality assessment, restoration of degraded areas and management of natural

reserves.

Conoscenze richieste: Il corso richiede conoscenze di base di biologia cellulare, biochimica, genetica.

Docente responsabile: prof. Roberto Ligrone ([email protected])

Contenuti e articolazione del corso:

1. Metodi e obiettivi della sistematica filogenetica.

2. Batteri, Archei e Eucarioti: i tre domini della vita

3. Fondamenti di sistematica dei Batteri

4. Fondamenti di sistematica degli Archei

5. Origini evolutive e sistematica basale degli eucarioti

6. Unikonta

Amoebozoa

Mycota (funghi): Zigomiceti, Ascomiceti, Basidiomiceti, Licheni. Micorrize.

Metazoa (animali). Caratteri generali e tassonomia di base di: Poriferi, Cnidari, Platelminti, Ectoprocti (briozoi),

Brachiopodi, Anellidi, Molluschi, Nematodi, Artropodi, Echinodermi, Cordati.

7. Excavata

8. Rhizaria

9. Chromoalveolata: Apicomplexa, Cyliata, Dinophyta, Phaeophyta (alghe brune), Bacillariophyta (diatomee).

10. Plantae: Glaucophyta, Rhodoplantae, Viridiplantae.

Caratteri generali e filogenesi delle piante terrestri (Embryophyta)

Caratteri generali di briofite, licofite, equisetofite, filicofite.

Caratteri generali di cicadofite e conifere. Caratteri diagnostici delle Cupressaceae, Pinaceae, Taxaceae.

Caratteri generali e tassonomia di base delle angiosperme.

Caratteri diagnostici delle seguenti famiglie di angiosperme: Magnoliaceae, Liliaceae, Orchidaceae, Cyperaceae,

Poaceae, Ranunculaceae, Fabaceae, Rosaceae, Fagaceae, Brassicaceae, Solanaceae, Lamiaceae, Asteraceae

11. Tecniche di raccolta, preparazione e conservazione di campioni d‟erbario. Tecniche di determinazione di campioni

di piante terrestri mediante chiavi analitiche

Testi consigliati: Tripodi G. (2006). Introduzione alla botanica sistematica. Edises, Napoli.

Hickman C.P. et al. (2007). Diversità animale. McGraw-Hill, Milano.

Appunti e dispense dalle lezioni

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Ulteriori informazioni:

Ore totali dedicate dallo studente allo studio personale o ad altre attività formative di tipo individuale: 90

Ore totali dedicate ad attività formative in aula: 44

Ore totali dedicate ad attività formative in laboratorio o in campo: 16

Modalità di svolgimento della prova finale: esame orale.

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SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI

Facoltà di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute

Corso di Laurea magistrale in: Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio

(LM-75) - a.a. 2011-2012

CARATTERIZZAZIONE E GESTIONE DEI SISTEMI PEDOLOGICI

ANTROPIZZATI (10 CFU – AGR/14 - VO)

Characterization and management of anthropic soil systems

Obiettivi formativi: Il corso è rivolto agli studenti del primo anno di corso di laurea specialistica.

Il corso tratta, con un approccio unitario e integrato, le metodologie avanzate di rilevamento, caratterizzazione,

classificazione del suolo negli ambienti antropizzati, gli aspetti normativi e tecnici degli interventi di conservazione e

ricostruzione della funzionalità dei suoli (pedotecnica).

Gli argomenti trattati comprendono: chimica e fisica del suolo; tecniche di analisi chimica e fisica del suolo; principi

teorici e pratici degli interventi di pedotecnica.

Il corso si propone di fornire agli studenti le conoscenze di pedologia applicata alla caratterizzazione e gestione dei

sistemi antropizzati

Conoscenze richieste: nozioni di base di chimica, fisica, biologia, geologia, pedologia

Docente responsabile: Prof. Elio Coppola ([email protected])

CONTENUTI E ARTICOLAZIONE DEL CORSO: SISTEMI PEDOLOGICI ANTROPIZZATI

Funzioni socio-economiche e valore del suolo nell‟ambiente.

Rapporti suolo/uomo: origine, evoluzione, conseguenze.

Suoli antropogenici: definizioni e tassonomie.

Funzionalità del suolo nei sistemi pedologici antropizzati: usi agricoli ed extra-agricoli.

Suoli urbani.

Alterazione del suolo nei sistemi pedologici antropizzati: degradazione, contaminazione, ablazione, consumo.

METODI E TECNICHE DI VALUTAZIONE DEI SUOLI NEI SISTEMI PEDOLOGICI ANTROPIZZATI

Rilevamento, caratterizzazione, classificazione e rappresentazione cartografica dei suoli nei sistemi pedologici

antropizzati: indagini di campo e di laboratorio, riferimenti tassonomici, scale di restituzione e cartografia digitale.

Land Evaluation, Land Capability e Land Suitability applicate ai sistemi pedologici antropizzati.

Diagnosi integrata della funzionalità del suolo: parametri qualitativi e continui; caratteri climatici, geomorfologici e

fisiografici; caratteri chimici e chimico-fisici.

Diagnosi integrata della fertilità e produttività dei suoli: parametri qualitativi e continui; componenti fisiche, chimiche,

chimico-fisiche e biologiche della fertilità di suoli; cenni di agronomia e coltivazione, tecniche colturali ed ordinamenti

produttivi

GESTIONE DEI SISTEMI PEDOLOGICI ANTROPIZZATI: PEDOTECNOLOGIE PER IL RECUPERO DELLA

FUNZIONALITA‟ DEL SUOLO E PER LA RICOSTRUZIONE DEL SUOLO

Normativa Nazionale e Comunitaria inerente l‟uso, la difesa, la bonifica e la conservazione del suolo. Discipline dei

Fertilizzanti e dei Materiali Applicabili al Suolo. Piani Regolatori e Piani delle Attività Estrattive.

Analisi e valutazione delle disfunzioni e delle anomalie dei suoli: criteri e metodi di pieno campo e di laboratorio.

Pedotecnologie correttive e riabilitative dei suoli anomali. Suoli infertili, idromorfi, acidi, alcalini, salini. Suoli con

anomalie fisico-meccaniche.

Pedotecnologie ricostruttive dei suoli contaminati, erosi e ablati. Principi e criteri di riassetto del territorio e

ricomposizione ambientale dei siti contaminati e delle aree post-industriali. Progettazione di proto-orizzonti e di modelli

di suoli antropogenici para-artificiali ed olo-artificiali. Designazione degli orizzonti e classificazione dei pedomodelli.

Compatibilità dei pedomodelli con le limitazioni geomorfologiche e con l‟ambiente pedoclimatico. Scelta della

copertura vegetale per il riequilibrio della pedogenesi.

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Testi consigliati (per tutti i testi si intende l’edizione più recente):

Testi di riferimento: M.E. Sumner. Handbook of Soil Science.

USDA-NRCS. Soil Survey Manual

USDA-NRCS. Soil Taxonomy

USDA-NRCS. Keys to Soil Taxonomy

IUSS-ISRIC-FAO. World Reference Base for Soil Resources

Selezioni di argomenti da: Benedetti A. e Sequi P. I fertilizzanti organici. Ed. L‟informatore Agrario, Verona,

Brady N.C., Weil R.R. The nature and properties of soils. Prentice Hall Int., Upper Side River, NJ.

Bullock P and Gregory P J. Soils in Urban Environments. Blackwell Publishing

Cremaschi M., Rodolfi G. Il suolo - Pedologia nella scienze della terra e nella valutazione del territorio. Ed.La Nuova

Italia Scientifica.

Dent D. and Young A. Soil Survey and Land Evaluation. G. Allen & Unwin, London

Marano B. Fertilità del suolo e nutrizione delle piante. Nannipieri Ed., Livorno

McRae S. Pedologia pratica. Come studiare i suoli sul campo. Zanichelli Ed., Bologna.

Rasio R., Vianello G. Classificazione e Cartografia del Suolo. CLUEB Ed., Bologna.

Sequi P. (coord.), Chimica del suolo. Patron Ed., Bologna

Wild A. Soils and the Environment, Cambridge University Press.

Manuali

Metodi di Analisi Chimica del Suolo, Violante P. (coord.)

Metodi di Analisi Fisica del Suolo, Paglia M. (coord.)

Metodi di Analisi Chimica delle Acque per uso agricolo e zootecnico, Mecella G. (coord.)

Metodi di Analisi Biochimica del Suolo, Benedetti A. e Gianfreda L. (coord.)

Metodi di Analisi Microbiologica del Suolo Picci P. e Nannipieri P. (coord.)

Metodi di Analisi Mineralogica del Suolo, Adamo P. (coord.)

redatti dalla Società Italiana della Scienza del Suolo (S.I.S.S.), Franco Angeli Editore, Roma

Metodi di valutazione dei suoli e delle terre, Costantini E. (ed.) Edizioni Siena.

Metodi analitici per i fanghi. Quaderni 64, CNR

Provvedimenti legislativi di ambito nazionale e comunitario

Comunicazione (COM) 179/2002 (Verso una strategia tematica per la protezione del suolo).

D.Lgs. n. 99/1992 (Smaltimento fanghi di depurazione).

L. n. 574/1996 (Nuove norme in materia di utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione e di scarichi dei frantoi

oleari).

D.Min.Amb. 5 febbraio 1998 (individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero

ai sensi degli artt. 31 e 33 del D.L.gs. n.22/1997).

D.Lgs. n. 152/2006 (Norme in materia ambientale. Titolo V. Bonifica di siti contaminati).

D.Lgs. n. 75/2011 (Revisione della disciplina in materia di fertilizzanti).

D.Mi.P.A.F. 7 aprile 2006, (Criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell'utilizzazione agronomica

degli effluenti di allevamento).

N.B. L‟elenco dei Testi può essere integrato a cura del Docente per garantire adeguati approfondimenti ed

aggiornamenti didattici. Inoltre, per le stesse finalità, potranno essere selezionati articoli da riviste scientifiche (di

norma in lingua inglese).

Altre informazioni: ore per lezioni e/o esercitazioni= 80

tipo di insegnamento = obbligatorio

modalità di insegnamento = convenzionale

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SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI

Facoltà di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute

Corso di Laurea magistrale in: Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio

(LM-75) - a.a. 2011-2012

CHIMICA BIOINORGANICA (6 CFU - CHIM/03 – corso opzionale per gli studenti

immatricolati nell’a.a. 2011-2012)

Bioinorganic chemistry

Obiettivi formativi: Il corso di Chimica bioinorganica si pone come obiettivo lo studio del ruolo degli ioni metallici nei sistemi biologici.

A tale scopo saranno inizialmente fornite nozioni di chimica di coordinazione e successivamente approfonditi concetti

riguardanti la interazione degli ioni metallici con proteine e verranno studiati alcuni sistemi biologici contenenti ioni

metallici. Infine, si studieranno alcuni complessi metallici di nuove molecole ad interesse biologico e le loro potenziali

applicazioni in campo medico.

Conoscenze richieste: E‟ richiesta la conoscenza delle nozioni fondamentali di chimica generale e inorganica, chimica organica e biochimica.

Docente responsabile: prof. Carla Isernia ([email protected])

CONTENUTI E ARTICOLAZIONE DEL CORSO:

1. Gli ioni metallici nei sistemi biologici

Origine e abbondanza degli elementi chimici

2. Fondamenti di chimica di coordinazione

3. Ioni metallici e proteine

Residui proteici come ligandi Folding e stabilità di metalloproteine

4. Cofattori speciali e cluster metallici

5. Trasporto e "storage" di ioni metallici 6. Sistemi biologici contenenti ioni metallici

Metallo-tioneine

Proteine electron-transfer

Proteine strutturali zinc-finger

Enzimi contenenti nichel

Proteine contenenti rame

Funzione biologica di molibdeno, tungsteno, vanadio e cromo

La chimica bioinorganica dei metalli tossici: piombo, cadmio, tallio, mercurio, alluminio e berillio.

7. Metalli in medicina

Testi consigliati: Bertini, Gray, Stiefel, Valentine (2007). Biological Inorganic Chemistry, University Science Books. Lippard, Berg (1994). Principles of Bioinorganic Chemistry, University Science Books.

Kaim, Schwederski (2006) Bionorganic Chemistry: Inorganic elements in the chemistry of life, Wiley.

Ulteriori informazioni:

Ore totali dedicate dallo studente allo studio personale o ad altre attività formative di tipo individuale: 94

Ore totali dedicate ad attività formative in aula: 48

Ore totali dedicate ad attività formative in laboratorio o in campo: 8

Modalità di svolgimento della prova finale: esame orale.

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SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI

Facoltà di Farmacia e Scienze per l’Ambiente e la Salute

Corso di Laurea magistrale in: Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio

(LM-75) - a.a. 2011-2012

CHIMICA FISICA DEL SUOLO (CHIM/02 - 6 CFU – corso opzionale per gli

studenti immatricolati nell’a.a. 2011-2012)

Soil physical chemistry

Obiettivi formativi: Il corso ha l‟obiettivo di descrivere da un punto di vista chimico fisico i principali processi che avvengono nel suolo.

Particolare attenzione verrà posta sulla comprensione delle cinetiche e dei meccanismi di reazione chimica. Ciò è in

larga parte dovuto all‟importanza di predire in maniera accurata il destino, la mobilità, la speciazione e la

biodisponibilità di nutrienti, metalli, metalloidi, composti organici e di radionuclidi nel suolo e nelle acque naturali.

The course of Soil physical chemistry is an approach to the analysis of soil processes from the physico-chemical

perspective. Special attention is given to the mechanisms and kinetics of chemical interactions involving plant nutrients,

metals and non-metals, natural and synthetic organic compounds, radionuclides.

Conoscenze richieste: Elementi di Chimica fisica, Pedologia

Docente responsabile: dott. Stefano Salvestrini ([email protected])

Contenuti: Elettrochimica del doppio strato elettrico (principi ed applicazioni nel suolo); modellistica chimica dell‟adsorbimento

ionico nel suolo; termodinamica delle soluzioni del suolo; cinetica e meccanismi di reazione all‟interfaccia superficie

minerale del suolo/acqua; reazioni di precipitazione/dissoluzione nel suolo; chimica della sostanza organica del suolo;

caratterizzazione del comportamento redox del suolo.

Testi consigliati: Appunti dalle lezioni,

Soil Physical Chemistry: Donald L. Sparks completare la referenza bibliografica

Ulteriori informazioni: Ore di lezione frontale: 48

Ore di attività di laboratorio o in campo: 12

Ore di studio personale: 48

Modalità di svolgimento della prova finale: prova orale

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SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI

Facoltà di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute

Corso di Laurea magistrale in: Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio

(LM-75) - a.a. 2011-2012

DISTRIBUZIONE E GESTIONE DEI SISTEMI PEDOLOGICI NATURALI (10 CFU – AGR/14- VO)

Distribution and management of natural soil systems

Obiettivi formativi: Il corso ha lo scopo di fornire criteri per:

l‟analisi e l‟interpretazione della variazione della distribuzione e della diversità geografica dei suoli di ambienti poco o

nulla antropizzati;

l‟ impiego di metodi operativi di valutazione e gestione dei suddetti sistemi, con particolare riguardo agli ambienti

pedologici collinari e montani.

Conoscenze richieste: Nozioni di base di chimica, fisica, biologia, geologia, pedologia

Docente responsabile: Dott. Antonella Ermice ([email protected])

CONTENUTI E ARTICOLAZIONE DEL CORSO:

Cambiamenti delle proprietà del suolo in funzione dello spazio e del tempo.

Variabilità pedologica sistematica e random.

Variazione dei sistemi pedologici in funzione della variazione delle componenti fisiche del paesaggio:

relazioni tra distribuzione di energia sulla superficie terrestre e proprietà dei suoli, a piccola scala: il modello della zonazione

latitudinale. Deviazione dal modello della variazione latitudinale e relativi pattern pedologici: sistemi pedologici ubiquitari;

variabilità altitudinale;

effetti della variazione dei parametri climatici e della caratteristiche litologiche del substrato sulla variabilità geografica dei

processi e delle proprietà del suolo.

Relazioni tra variazione della distribuzione geografica del suolo e età del substrato.

Relazioni tra suoli e paesaggio:

concetto di toposequenza, cronosequenza e catena; le componenti del versante; distribuzione dei flussi idrici; legge della

sovrapposizione stratigrafica; processi erosivi e deposizionali; suoli sepolti; tempo e intervalli di formazione dei suoli;

paleosuoli.

Valutazione e gestione del suolo nei sistemi pedologici naturali.

Criteri e procedimenti Land Capability, Land Suitability e Land Use dei sistemi di pianura, collinari e montani.

Rilevamento e mappatura del suolo nei sistemi pedologici naturali.

Obiettivi e criteri generali della mappatura del suolo. Fasi e metodi del rilevamento. Scale, unità fisiografiche, unità di paesaggio,

unità cartografiche. Legenda. Casi di deviazione dai criteri canonici di mappatura del suolo. Collaudo della carta.

Esercitazione di campagna in un ambiente pedogeografico mediterraneo.

Testi consigliati:

Selezione di argomenti dai seguenti testi (per tutti ci si riferisce all‟edizione più recente):

- Handbook of Soil Science (editore: Malcolm E. Sumner), CRC Press;

- Soils and geomorphology (autore: P. W. Birkeland), Oxford university Press;

- Pedogenesis and Soil Taxonomy, Concept and interactions (editori: Wilding, Smeck e Hall), Development in Soil

Science, Elsevier;

- Soil, Morphology, Genesis and Classification (autori: D. S. Fanning e M.C.B. Fanning, John Wiley and Sons;

Page 13: CORSO DI LAUREA IN SCIENZE E TECNOLOGIE PER L’AMBIENTE E IL … … · Obiettivo del corso è di fornire gli strumenti di base per l‟analisi dei sistemi e dei processi geologici

- Metodi di Valutazione dei Suoli e delle Terre (coordinatore: E.A.C. Costantini), Collana di metodi analitici per

l‟agricoltura direta da P. Sequi, vol. 7, Cantagalli editore;

- Il suolo (a cura di : M. Cremaschi e G. Rodolfi), La Nuova Italia Scientifica editore.

Ulteriori informazioni: Ore di lezione frontale: 80

Ore di attività in campo o esercitazione: 14

Ore di studio personale: 156

Ricevimento studenti: su appuntamento tramite posta elettronica

Modalità di svolgimento della prova finale: prova orale

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SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI

Facoltà di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute

Corso di Laurea magistrale in: Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio

(LM-75) - a.a. 2011-2012

FISICA DELL’AMBIENTE (FIS/07 - 6 CFU- NO)

Environmental physics

Obiettivi formativi: Il corso si propone di fornire agli studenti un‟adeguata conoscenza dei meccanismi fisici che regolano i processi

ambientali naturali e antropogenici. A tal fine vengono forniti gli elementi di fisica moderna, in particolare sulla

quantizzazione dell‟energia dei sistemi microscopici e della radiazione, necessari alla interpretazione delle interazioni

radiazione-materia e degli scambi energetici radiativi. Vengono affrontati gli aspetti legati ai trasferimenti e alle

trasformazioni di energia con riferimento alle interazioni sole-terra e all‟effetto serra, alle interazioni terra-atmosfera,

alla produzione di energia da fonti tradizionali e rinnovabili, al trasferimento di inquinanti tra comparti ambientali, con

particolare riferimento all‟inquinamento radioattivo. Obiettivo del corso è anche il conseguimento della capacità di

schematizzare e formalizzare problematiche ambientali attraverso misure di laboratorio.

Conoscenze richieste: E‟ necessaria una buona padronanza dei concetti, delle leggi e della fenomenologia della fisica classica, introdotti nei

corsi di Fisica generale e di Laboratorio di Fisica normalmente tenuti nei corsi di laurea triennale di carattere scientifico.

Docente responsabile: prof. Filippo Terrasi ([email protected])

Contenuti e articolazione del corso:

1. Elementi di Fisica moderna

Quantizzazione dell‟energia. L‟atomo di idrogeno. Spettri di emissione ed assorbimento. Quantizzazione

della radiazione. La radiazione di corpo nero. Legge di Plank. Leggi di Stephan-Boltzmann e di Wien.

Effetto fotoelettrico. Effetto Compton. Energia di legame negli atomi e nei nuclei. Isotopi stabili e

radioisotopi. Le leggi del decadimento radioattivo. Energetica dei decadimenti e delle reazioni nucleari.

2. Microclimatologia della radiazione La radiazione solare. Emittanza ed emissività. Radianza.. Diffusione della radiazione. Assorbimento

atmosferico. Produzione di energia nel sole. Lo spettro solare. Spettri di assorbimento a grandi e piccole

lunghezze d‟onda. Radiazione terrestre. Il bilancio energetico terra-sole. Un modello unidimensionale

superficie terrestre-atmosfera.Il “forcing” radiativo. Effetto serra. Un modello a tre fasce latitudinali.

Effetti di feedback. Cenni a modelli realistici.

3. Elementi di Fisica dell’atmosfera Temperatura, pressione e umidità atmosferiche. Atmosfera isoterma e adiabatica. Gradiente di

temperatura adiabatico: atmosfera secca e umida. Stabilità. Misura dei fattori climatici. Struttura e

composizione dell‟atmosfera. Profili verticali negli strati bassi dell‟atmosfera. Lapse rate secco e

umido. Geopotenziale. Modelli di analisi delle variazioni spazio temporali dei principali parametri fisici

in atmosfera. Stabilità idrodinamica di una parcella di aria. Movimenti laterali in atmosfera. Forze agenti

su una massa d‟aria. Forze di pressione. Forze di Coriolis. Vento geostrofico. Circolazione atmosferica a

grande scala. Formazione delle nubi. Condensazione. Coalescenza. Precipitazioni.

4. Termodinamica delle fonti energetiche Trasporto del calore. Conduzione, convezione e irraggiamento. L‟equazione del calore. Temperatura di

contatto. Rendimento ed efficienza. Lavoro disponibile. Energia inutilizzabile e variazione di entropia.

Energia dai combustibili fossili. Conversione di calore in lavoro. Produzione di energia elettrica.

Immagazzinamento e trasporto dell‟energia. Co-generazione. Fonti energetiche rinnovabili. Energia

solare (termico e fotovoltaico). Energia eolica. Energia da biomasse. Energia geotermica. Energia

idroelettrica. Celle a combustibile. Energia nucleare. Auditing energetico. Risparmio ed efficienza

energetica.

5. Trasporto degli inquinanti

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Diffusione. Conservazione della massa. Flusso nei fiumi e nelle acque superficiali. Le equazioni della

dinamica dei fluidi. Turbolenza. Pennacchi gaussiani in aria. Fisica del particolato. Radioattività

ambientale. Trasporto dei radionuclidi nell‟ambiente.

Testi consigliati: Appunti dalle lezioni

Ulteriori informazioni: Ore di lezione frontale: 40

Ore di attività di laboratorio o in campo: 10

Ore di studio personale: 100

Ricevimento studenti: su appuntamento tramite posta elettronica Modalità di svolgimento della prova finale: esame orale con applicazioni

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Facoltà di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute

Corso di Laurea magistrale in: Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio

(LM-75) - a.a. 2011-2012

FONDAMENTI DI CHIMICA BIOINORGANICA (4 CFU - CHIM/03 - corso

opzionale per gli studenti immatricolati nell’a.a. 2010-2011 o precedentemente)

Basic bioinorganic chemistry

Obiettivi formativi Il corso di Chimica bioinorganica si pone come obiettivo lo studio del ruolo degli ioni metallici nei sistemi biologici.

A tale scopo saranno inizialmente fornite nozioni di chimica di coordinazione e successivamente approfonditi concetti

riguardanti la interazione degli ioni metallici con proteine e verranno studiati alcuni sistemi biologici contenenti ioni

metallici. Infine, si studieranno alcuni complessi metallici di nuove molecole ad interesse biologico e le loro potenziali

applicazioni in campo medico.

Conoscenze richieste E‟ richiesta la conoscenza delle nozioni fondamentali di chimica generale e inorganica, chimica organica e biochimica.

Docente responsabile: prof. Carla Isernia ([email protected])

CONTENUTI E ARTICOLAZIONE DEL CORSO:

1. Gli ioni metallici nei sistemi biologici

1. Origine e abbondanza degli elementi chimici

2. Fondamenti di chimica di coordinazione

3. Ioni metallici e proteine

1. Residui proteici come ligandi

2. Folding e stabilità di metalloproteine

4. Cofattori speciali e cluster metallici

5. Trasporto e "storage" di ioni metallici

6. Sistemi biologici contenenti ioni metallici

1. Metallo tioneine

2. Proteine electron-transfer

3. Proteine strutturali zinc-finger

7. Metalli in medicina

Testi consigliati: Bertini, Gray, Stiefel, Valentine (2007). Biological Inorganic Chemistry, University Science Books. Lippard, Berg (1994). Principles of Bioinorganic Chemistry, University Science Books.

Ulteriori informazioni:

Ore totali dedicate dallo studente allo studio personale o ad altre attività formative di tipo individuale: 60

Ore totali dedicate ad attività formative in aula: 32

Ore totali dedicate ad attività formative in laboratorio o in campo: 8

Modalità di svolgimento della prova finale: esame orale.

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Corso di Laurea magistrale in: Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio

(LM-75) - a.a. 2011-2012

FONDAMENTI DI CHIMICA FISICA DEL SUOLO (CHIM/02 - 4 CFU- corso

opzionale per gli studenti immatricolati nell’a.a. 2010-2011 o precedentemente

Introduction to soil physical chemistry

Obiettivi formativi: Il corso di Chimica fisica del suolo ha l‟obiettivo di descrivere da un punto di vista chimico fisico i principali processi

che avvengono nel suolo. Particolare attenzione verrà posta sulla comprensione delle cinetiche e dei meccanismi di

reazione chimica. Ciò è in larga parte dovuto all‟importanza di predire in maniera accurata il destino, la mobilità, la

speciazione e la biodisponibilità di nutrienti, metalli, metalloidi, composti organici e di radionuclidi nel suolo e nelle

acque naturali.

The course of Soil physical chemistry is an approach to the analysis of soil processes from the physic-chemical

perspective. Special attention is given to the mechanisms and kinetics of chemical interactions involving plant nutrients,

metals and non-metals, natural and synthetic organic compounds, radionuclides.

Conoscenze richieste: Elementi di Chimica fisica, Pedologia

Docente responsabile: dott. Stefano Salvestrini ([email protected])

Contenuti: Elettrochimica del doppio strato elettrico (principi ed applicazioni nel suolo); modellistica chimica dell‟adsorbimento

ionico nel suolo; termodinamica delle soluzioni del suolo; cinetica e meccanismi di reazione all‟interfaccia superficie

minerale del suolo/acqua; reazioni di precipitazione/dissoluzione nel suolo; chimica della sostanza organica del suolo;

caratterizzazione del comportamento redox del suolo.

Testi consigliati: Appunti dalle lezioni,

Donald L. Sparks Soil Physical Chemistry:

Ulteriori informazioni: Ore di lezione frontale: 30

Ore di attività di laboratorio o in campo: 12

Ore di studio personale: 58

Modalità di svolgimento della prova finale: prova orale

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Corso di Laurea magistrale in: Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio

(LM-75) - a.a. 2011-2012

FONDAMENTI DI GEOLOGIA URBANA (4 CFU - GEO/02 - corso opzionale per gli

studenti immatricolati nell’a.a. 2010-2011 o precedentemente)

Introduction to urban geology

Obiettivi formativi: Il corso è strutturato in una serie di lezioni che contengono sia aspetti teorico-metodologici della geologia urbana che

casi di studio (con riferimento all'area campana ma anche ad altre realtà urbane).

Lo scopo è quello di fornire a varie tipologie di studenti (laureati in scienze ambientali, ma anche in geologia,

architettura, ingegneria, biologia, ecc.) una conoscenza interdisciplinare dell'ecosistema urbano, prendendo in

considerazione le interazioni fra il contesto naturale-geologico ed antropico, sia in riferimento alla sua evoluzione

storica e sia in relazione alle problematiche di sviluppo attuali e dei rischi geologici; inoltre, considerando la specificità

delle aree urbane, saranno illustrate specifiche metodologie di studio e di indagine in ambito urbano.

Conoscenze richieste: Nozioni di base di geografia, geologia, cartografia, ecologia.

Docente responsabile: Prof. Daniela Ruberti ([email protected])

CONTENUTI E ARTICOLAZIONE DEL CORSO:

Inquadramento geologico, geomorfologico, idrogeologico delle aree urbane

La memoria archeologica e geologica delle aree urbane

La componente suolo-sottosuolo nell'origine e nella evoluzione della città

- Risorse e rischi geologici delle città

- Processi geomorfici che influenzano lo sviluppo urbano

- processi fluviali e la pianura alluvionale

- le conoidi e il rischio di alluvione

- processi sui versanti

- processi litorali e problemi delle fasce costiere

Problematiche geologico-territoriali attuali

- Pericolo sismico

- Pericolo vulcanico

- Forme del rilievo create o modificate dallo sviluppo urbano

- discariche

- cave

- bonifica delle paludi

- Interferenze tra la città e lo spazio sotterraneo

- il sottosuolo come contenitore di servizi

- cavità sotterranee

- Suoli urbani

Interventi e studi geologici in area urbana

Testi consigliati: Gisotti G. (2007). Ambiente urbano. Dario Flaccovio Ed.

Appunti dalle lezioni

Ulteriori informazioni:

Ore totali dedicate dallo studente allo studio personale o ad altre attività formative di tipo individuale: 56

Ore totali dedicate ad attività formative in aula: 28

Ore totali dedicate ad attività formative in laboratorio o in campo: 16

Modalità di svolgimento della prova finale: esame orale.

Ricevimento studenti: su appuntamento tramite posta elettronica ([email protected])

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Facoltà di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute

Corso di Laurea magistrale in: Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio

(LM-75) - a.a. 2011-2012

FONDAMENTI DI METEOROLOGIA E IDROLOGIA (4 CFU - GEO/05 - corso

opzionale per gli studenti immatricolati nell’a.a. 2010-2011 o precedentemente)

Basic meteorology and hydrology

Obiettivi formativi Il corso intende fornire agli studenti gli elementi di base della meteorologia e dell‟idrologia. Il ciclo dell‟acqua viene

delineato nella sua globalità, per evidenziare le strette interazioni esistenti tra clima, apporti meteorici, geomorfologia e

scorrimento idrico superficiale. L‟obiettivo è quello di incoraggiare gli studenti a formare una propria capacità critica

sui fenomeni meteorologici e idrologici.

Conoscenze richieste: Il corso richiede solide conoscenze di base di Fisica e Geologia

Docente responsabile: dott. Giuseppe Tranfaglia ([email protected])

CONTENUTI E ARTICOLAZIONE DEL CORSO: 1) Richiami di fisica dell’atmosfera e climatologia

Composizione e struttura verticale dell‟atmosfera. Termodinamica dell‟aria: equazione di stato di un gas perfetto,

trasformazioni isobariche e adiabatiche; temperatura potenziale. Idrostatica: principio fondamentale dell‟idrostatica,

equilibrio verticale nell‟atmosfera, corrispondenza fra pressione e altitudine, stabilità e instabilità verticale. Gradienti

termici e di pressione. Coriolis. Radiazione solare. Circolazione generale dell‟atmosfera. Masse d‟aria e fronti. Struttura

verticale di cicloni e anticicloni. Il clima in Europa, nella regione mediterranea e in Italia.

2) Meteorologia applicata all’idrologia

Meteorologia locale ed azione dinamica e termica dell‟orografia. Anno idrologico e stagioni climatiche. Formazione

delle precipitazioni. Il regime pluviometrico e quello idrometrico. Effetti sul regime idrometrico della permeabilità dei

bacini. Variazione delle piogge nel tempo e nello spazio. Precipitazione, evaporazione, traspirazione,

evapotraspirazione, condensazione. Relazioni tra infiltrazione e precipitazione. Infiltrazione e deflusso superficiale.

Evapotraspirazione potenziale ed effettiva. Il coefficiente d‟infiltrazione potenziale. Interazioni tra acque superficiali e

sotterranee. I bacini idrografici. Configurazioni planimetriche ed altimetriche dei bacini, curva ipsografica. Deflusso e

ruscellamento: concetti generali, tempi di corrivazione. Portata di un corso d‟acqua e velocità della corrente.

3) Strumenti di misura e reti di monitoraggio idro-meteorologico

Misura delle principali grandezze idro-meteorologiche: precipitazioni, deflussi (velocità e portata), evaporazione.

Strumenti di misura: mulinelli, idrometri, evaporimetri, pluviometri, termometri, igrometri, barometri, anemometri.

Scale di deflusso. Reti di monitoraggio idro-meteorologico e utilizzo dei dati.

Testi consigliati Appunti del docente.

Brutsaert Wilfried (2005): Hydrology – an introduction. Cambridge University Press, Cambridge. ISBN 978-0-

82479-8.

Ciabatti Mario (1982): Elementi di idrologia superficiale. Cooperativa Libraria Universitaria Editrice, Bologna.

Houghton John (2002): The physics of atmospheres, Third Edition, 320 pp., Cambridge University Press (UK).

ISBN 0-521-01122-1.

Hufty André (1979): La climatologia. Newton Compton editori. Paperbacks Ricerca, Roma, pp. 1-235.

Moisello Ugo (1998): Idrologia tecnica. Edizioni La Goliardica Pavese s.r.l. ISBN 88-7830-269-4.

Ulteriori informazioni: Ore di lezione frontale: 32

Ore di attività in campo o esercitazione:

Ore di studio personale: 68

Ricevimento studenti: su appuntamento tramite posta elettronica ([email protected])

Modalità di svolgimento della prova finale: prova orale

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(LM-75) - a.a. 2011-2012

FONDAMENTI DI PATOLOGIA AMBIENTALE (4 CFU – MED/04, corso opzionale per gli studenti immatricolati nell’a.a. 2010-2011 o

precedentemente)

Introduction to environmental human pathology

Docente responsabile: prof. Michele Grieco ([email protected])

Contenuti e articolazione del corso

Patologie da agenti microbiologici

Patologie da agenti fisici

Radiazioni eccitanti

Radiazioni ionizzanti

Patologie da agenti chimici

Veleni

Detergenti

Metalli

Pesticidi

Teratogeni

Cancerogeni chimici

Interferenti endocrini

Tossicologia e tossico-cinetica

Metodi di studio

Normative, limiti e prevenzione

Testi consigliati:

Bertollini R. et al. 1997. Ambiente e salute in Italia. OMS. Centro Europeo Ambiente e Salute – Divisione di Roma. Il

Pensiero Scientifico Editore Roma.

Casarett e Doull‟s. 2000. Tossicologia. EMSI, Roma, V edizione.

Ulteriori informazioni

Ore di lezione frontale: 32

Ore di attività di laboratorio o in campo: 4

Ore di studio personale: 66

Orario di ricevimento: per appuntamento tramite posta elettronica ([email protected])

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Corso di Laurea magistrale in: Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio

(LM-75) - a.a. 2011-2012

GEOBOTANICA E CONSERVAZIONE DELLA NATURA E DELLE SUE

RISORSE (10 CFU - NO)

Geobotany and Conservation of natural resources

Obiettivi formativi: Il corso si propone di fornire agli studenti un‟adeguata conoscenza delle metodologie di analisi del territorio e delle

risorse naturali ai fini della valutazione della loro qualità anche finalizzata alla gestione e conservazione. Nel modulo di

Geobotanica sono fornite, attraverso un approccio teorico-applicativo, le nozioni di base della fitogeografia

indispensabili per la caratterizzazione della componente floristico-vegetazionale del territorio. In particolare gli studenti

apprenderanno i metodi per la realizzazione di documenti tecnico-scientifici (anche di natura cartografica) previsti dalla

normativa vigente e finalizzati alla definizione della qualità ambientale ed alla redazione di piani di gestione della

biodiversità. Il modulo di Conservazione della natura e delle sue risorse fornisce le conoscenze necessarie per la

comprensione del valore biologico, economico e socio-culturale delle risorse naturali e delle cause della loro

alterazione, illustrando gli strumenti e le strategie per una loro corretta gestione per la conservazione. Saranno presi in

considerazione gli accordi internazionali e la normativa vigente su scala regionale, nazionale e comunitaria.

Conoscenze richieste: Il corso richiede la conoscenza approfondita dei principi della Botanica sistematica, Zoologia sistematica, Ecologia

Generale ed Applicata, elementi di Geografia fisica e cartografia di base; conoscenza inoltre delle nozioni fondamentali

di statistica.

Docente responsabile: dott. Sandro Strumia ([email protected])

CONTENUTI E ARTICOLAZIONE DEL CORSO:

Modulo 1: Geobotanica (BIO/03 - 6 CFU)

Geobotany Docente: dott. Sandro Strumia

1. Clima e vegetazione. Fattori climatici: luce, specie eliofile e sciafile, temperatura, piovosità, specie igrofile, idrofile,

mesofile e xerofile. Influenza dei fattori climatici sulla distribuzione delle specie vegetali. Influenza dei fattori

geografici sul bioclima. Parametri ed indici climatici e loro utilizzo a fini bioclimatici. Indice pluviometrico e

climagramma di Emberger. Indice climatico di Thornthwaite. Indici di stress da aridità e da freddo di Mitrakos.

Metodi di rappresentazione grafica dei parametri climatici: (Bagnouls & Gaussen. Walther & Lieth).

Caratteristiche del fitoclima mediterraneo e della Campania.

2. La flora. Il campionamento floristico. Modalità di raccolta e conservazione dei campioni vegetali. Determinazione di

cormofite. Database floristici. Elaborazione di dati floristici. Specie vegetali sensibili: specie rare, di elevato

valore biogeografico, Specie vegetali aliene. Metodo di classificazione secondo Raunkiaer: le forme biologiche.

Principali forme biologiche. Forme biologiche in rapporto a clima, disturbo e fasi dinamiche. Spettri biologici.

forme di crescita.

3. Corologia floristica. Areali e loro caratteristiche: estensione, continuità e densità. Corotipi. Corotipi come indicatori

ecologici. Endemismi e loro significato. Specie cosmopolite e sinantropiche. Altri corotipi della flora italiana e

della Campania. Spettri corologici: realizzazione ed interpretazione.

4. Analisi della vegetazione. Concetto di vegetazione e di comunità vegetale. Tecniche di rilevamento della

vegetazione. L'approccio fitosociologico. Principi di sintassonomia. Rilievi strutturali della vegetazione.

Biodiversità di comunità vegetali: aspetti teorici e metodi di quantificazione. Definizione della qualità ambientale

attraverso l‟analisi di dati floristici e vegetazionali. Tecniche speciali di campionamento. Gradienti ambientali.

Analisi diretta ed indiretta dei gradienti.

5. Dinamismo della vegetazione. Processi dinamici direzionali e non direzionali. Successioni primarie e secondarie.

Disturbo della vegetazione. Serie di vegetazione. Contatti tra vegetazioni differenti: contatti seriali e contatti

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catenali. Metodi di studio dei processi dinamici: rilievi diacronici e sincronici. Caratteristiche ecofisiologiche

delle specie pioniere e tardo-successionali. Impatto dell'azione antropica sulla vegetazione. Effetto del disturbo

sulla biodiversità. Agricoltura. Pascolo e processi ad esso legati. Uso colturale dei boschi. Cedui e fustaie.

Incendi e dinamiche post-incendio.

6. Cartografia tematica. Carte floristiche. Carte della vegetazione reale e potenziale. Carta fisionomica. Carta dell‟uso

del suolo. Lo standard CORINE Land Cover. Realizzazione di carte della vegetazione. Fotointerpretazione e

fotorestituzione. Utilizzo del computer nella cartografia, cenni sull‟uso dei GIS. Analisi storica dell‟uso del

suolo. Carte derivate. Uso di carte floristiche e della vegetazione per la gestione e la pianificazione del territorio.

7. La vegetazione della Campania. Zone e fasce di vegetazione. Vegetazione zonale ed azonale. Principali fitocenosi

esistenti in Campania. Vegetazione ripariale. Vegetazione alofitica delle coste rocciose e sabbiose. Serie di

vegetazione a sclerofille mediterranee. Querceti caducifogli. Boschi misti mesofili. Mantelli di vegetazione.

Pascoli dei Festuco-Brometea. Faggete macro- e microterme. Praterie di vetta. Habitat di importanza comunitaria

e prioritari ai fini della Direttiva 92/43/CEE.

Modulo 2: Conservazione della natura e delle sue risorse (BIO/07 – 4 CFU)

Conservation of natural resources

Docente: prof. Flora A. Rutigliano ([email protected])

1. Le risorse naturali. Risorse naturali rinnovabili e risorse non rinnovabili. Servizi offerti dalle risorse naturali.

Servizi ecosistemici. Servizi offerti dai principali biomi terrestri e ecosistemi acquatici. La biodiversità quale

risorsa chiave per la funzionalità e la stabilità della biosfera. La tutela dell‟habitat quale presupposto per la tutela

della biodiversità.

2. La diversità biologica. Diversità genetica, diversità specifica, diversità ambientale. Livelli di indagine della

biodiversità: e diversità. La misura della diversità genetica, specifica e ambientale.

3. Valore delle risorse naturali. Valore biologico. Valore educativo. Valore economico diretto ed indiretto.

4. Minacce alle risorse naturali. Cause di alterazione della risorsa suolo e della risorsa acqua. Cause di estinzione di

specie. Vulnerabilità all‟estinzione.

5. Quadro normativo. Accordi internazionali, direttive comunitarie e normativa nazionale in tema di conservazione di

specie, habitat e comunità/ecosistemi.

6. Conservazione a livello di popolazione e di specie. Conservazione delle specie attraverso la conservazione delle

popolazioni e delle meta-popolazioni. Concetto di minima popolazione vitale. Problemi delle piccole

popolazioni. Perdita di variabilità genetica, deriva genica e vortice di estinzione. Allestimento di nuove

popolazioni. Conservazione in situ ed ex situ. Stato di conservazione delle specie: categorie IUCN. Liste Rosse.

7. Conservazione a livello di comunità/ecosistemi. Conservazione dell‟habitat. Conservazione della risorsa suolo e

degli habitat acquatici. Aree protette e loro classificazione. Priorità di conservazione. Progettazione delle aree

protette: definizione della dimensione e della forma mirata alla riduzione della frammentazione e dell‟effetto

margine. Gestione delle aree protette: gestione di Parchi e Riserve, gestione dei siti Natura 2000. Conservazione

al di fuori delle aree protette. Ripristino ecologico.

8. Conservazione e sviluppo sostenibile. Azioni a livello locale, nazionale, internazionale. Riserve della biosfera.

Pianificazione pubblica delle risorse.

Attività di campo: Escursione presso un‟area protetta della regione Campania finalizzata ad ampliare le conoscenze in

merito alle gestione delle are protette.

Testi consigliati: Pignatti S., (ed.) 1995 – Ecologia Vegetale. UTET, Torino.

Strasburger E. et al., 2001 (edizione italiana a cura di R. Gerdol) - Trattato di Botanica per le Università (volume 2 -

parte Sistematica e Geobotanica), Delfino Editore, Roma.

Primack R.B., Carotenuto L., 2003. Conservazione della natura. Zanichelli, Bologna

Ferrari C., 2001. Biodiversità. Dall’analisi alla gestione. Zanichelli, Bologna.

Dispense e materiale didattico distribuito a lezione

Testi per consultazione: Daily G.C., 1997. Nature’s Services. Island Press, Washington

Ulteriori informazioni: Ore totali dedicate ad attività formative in aula: 80

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Ore totali dedicate ad attività formative in laboratorio o in campo: 20

Ore totali dedicate dallo studente allo studio personale o ad altre attività formative di tipo individuale: 150

Orario di ricevimento: per appuntamento tramite posta elettronica

Modalità di svolgimento della prova finale: il profitto sarà valutato attraverso una prova scritta con domande

aperte e una prova orale.

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SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI

Facoltà di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute

Corso di Laurea magistrale in: Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio

(LM-75) - a.a. 2011-2012

GEOBOTANICA E VALUTAZIONE AMBIENTALE (10 CFU-VO)

Geobotany and environmental assessment

Obiettivi formativi: Il corso si propone di fornire agli studenti un‟adeguata conoscenza delle metodologie di analisi del territorio ai fini della

valutazione della sua qualità anche finalizzata alla redazione di Studi di Impatto Ambientale e report tecnico -

scientifici. Nel modulo di Geobotanica sono fornite, attraverso un approccio teorico-applicativo, le nozioni di base della

fitogeografia indispensabili per la caratterizzazione della componente floristico-vegetazionale del territorio. In

particolare gli studenti apprenderanno i metodi per la realizzazione di documenti tecnico-scientifici (anche di natura

cartografica) previsti dalla normativa vigente e finalizzati alla definizione della qualità ambientale, alla redazione di

piani di gestione della biodiversità, alla redazione di progetti di recupero ambientale ed alla valutazione degli impatti

delle attività antropiche. Relativamente a quest'ultimo tema, saranno trattati con particolare attenzione gli aspetti relativi

alle procedure indicate nelle normative nazionali ed internazionali.

Conoscenze richieste: Il corso richiede la conoscenza approfondita dei principi della Botanica sistematica, Zoologia sitematica, Ecologia

Generale ed Applicata, elementi di Geografia fisica e cartografia di base; conoscenza inoltre delle nozioni fondamentali

di statistica.

Docente responsabile: dott. Sandro Strumia ([email protected])

CONTENUTI E ARTICOLAZIONE DEL CORSO:

Modulo 1: Geobotanica (BIO/03 - 7 CFU)

Geobotany Docente: dott. Sandro Strumia

1. Introduzione al corso. Definizione e finalità della Geobotanica - Geobotanica floristica, cenologica ed ecologica -

fattori abiotici e biotici che influenzano la distribuzione dei vegetali sul territorio.

2. Clima e vegetazione. Fattori climatici: luce, specie eliofile e sciafile, temperatura, piovosità, specie igrofile, idrofile,

mesofile e xerofile. Influenza dei fattori climatici sulla distribuzione delle specie vegetali. Il bioclima. Influenza

dei fattori geografici sul bioclima. Parametri ed indici climatici e loro utilizzo a fini bioclimatici. Pluviofattore di

Lang. Indice di aridità di de Martonne. Indice pluviometrico e climagramma di Emberger. Indice climatico di

Thornthwaite. Evapotraspirazione reale e potenziale. Diagramma bilancio idrico. Indici di stress da aridità e da

freddo di Mitrakos. Metodi di rappresentazione grafica dei parametri climatici: (Bagnouls & Gaussen. Walther &

Lieth). Caratteristiche del fitoclima mediterraneo e della Campania.

3. La flora. Il campionamento floristico. Modalità di raccolta e conservazione dei campioni vegetali. Determinazione di

cormofite. Database floristici. Elaborazione di dati floristici. Densità specifica. Specie vegetali sensibili: specie

rare, di elevato valore biogeografico, Liste Rosse nazionali e regionali, allegati della Direttiva 92/43/CEE e

Legge Regionale sulla protezione della flora spontanea. Specie vegetali aliene. Metodo di classificazione

secondo Raunkiaer: le forme biologiche. Principali forme biologiche. Forme biologiche in rapporto a clima,

disturbo e fasi dinamiche. Spettri biologici. forme di crescita.

4. Corologia floristica. Areali e loro caratteristiche: estensione, continuità e densità. Principali tipi di areali. Processi

che influenzano le caratteristiche di un areale. Corotipi. Corotipi come indicatori ecologici. Endemismi e loro

significato. Specie cosmopolite e sinantropiche. Spettri corologici: realizzazione ed interpretazione. Storia delle

flore. Metodi di indagine per la ricostruzione di flore del passato: indagini palinologiche, dendrocronologiche e

pedoantracologiche. Paleofitico, mesofitico. neofitico antico e recente. Glaciazioni. Impatto dell'uomo: l'esempio

del bacino del Mediterraneo.

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5. Analisi della vegetazione. Concetto di vegetazione e di comunità vegetale. Metodi di studio e di classificazione della

vegetazione. Tecniche di rilevamento della vegetazione. L'approccio fitosociologico. Principi di sintassonomia.

Rilievi strutturali della vegetazione. Biodiversità di comunità vegetali: aspetti teorici e metodi di quantificazione.

Definizione della qualità ambientale attraverso l‟analisi di dati floristici e vegetazionali. Tecniche speciali di

campionamento. Gradienti ambientali. Analisi diretta ed indiretta dei gradienti.

6. Dinamismo della vegetazione. Processi dinamici direzionali e non direzionali. Successioni primarie e secondarie.

Disturbo della vegetazione. Serie di vegetazione. Contatti tra vegetazioni differenti: contatti seriali e contatti

catenali. Metodi di studio dei processi dinamici: rilievi diacronici e sincronici. Caratteristiche ecofisiologiche

delle specie pioniere e tardo-successionali. Impatto dell'azione antropica sulla vegetazione. Effetto del disturbo

sulla biodiversità. Agricoltura. Pascolo e processi ad esso legati. Uso colturale dei boschi. Cedui e fustaie.

Incendi e dinamiche post-incendio. Strategie di sopravvivenza agli incendi.

7. La vegetazione della Campania. Zone e fasce di vegetazione. Vegetazione zonale ed azonale. Principali fitocenosi

esistenti in Campania. Vegetazione di cormofite acquatiche. Vegetazione alofitica delle coste rocciose e delle

coste sabbiose. Vegetazione a sclerofille mediterranee, boschi sempreverdi, macchia mediterranea, gariga,

praterie a terofite. Adattamenti morfo-fisiologici delle specie mediterranee. Querceti caducifogli. Boschi misti

mesofili. Mantelli di vegetazione. Pascoli dei Festuco-Brometea. Faggete e loro caratteristiche ecologiche.

Faggete macro- e microterme. Praterie di vetta. Habitat di importanza comunitaria e prioritari ai fini della

Direttiva 92/43/CEE.

8. Cartografia tematica. Carte floristiche. Carte della vegetazione reale e potenziale. Realizzazione di carte della

vegetazione. Fotointerpretazione e fotorestituzione. Carta fisionomica. Carta dell‟uso del suolo. Lo standard

CORINE Land Cover. Utilizzo del computer nella cartografia, cenni sull‟uso dei GIS. Analisi storica dell‟uso del

suolo. Cartografia storica. Riclassificazione di carte tematiche. Carte derivate. Uso di carte floristiche e della

vegetazione per la gestione e la pianificazione del territorio.

Modulo 2: Valutazione ambientale (BIO/07 - 3 CFU)

Environmental assessment Docente: dott. Rosaria D’Ascoli ([email protected]) 1. Lo sviluppo sostenibile e gli strumenti comunitari di supporto alle politiche ambientali. Le principali normative

comunitarie e gli atti di recepimento italiano per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), la Valutazione

Ambientale Strategica (VAS), la Valutazione di Incidenza e l‟Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).

2. Gli strumenti di indagine nella valutazione ambientale. I modelli logico-causali PSR (OCSE), DSR (UNCSD) e

DPSIR (AEA). Gli indici ed indicatori propri del sistema naturale e loro applicazione nella VIA, nella VAS e nella

VI

3. La procedura di VIA e i contenuti specifici dello studio di impatto ambientale (SIA). Avvio della procedura e

fasi di screening e scoping. Modalità di intervento del pubblico. La conferenza dei servizi. Il quadro di riferimento

Programmatico: descrizione del progetto in relazione agli stati di attuazione degli strumenti pianificatori territoriali.

Il quadro di riferimento Progettuale: descrizione delle caratteristiche dell‟opera proposta (beni e/o servizi offerti,

livello di soddisfacimento della domanda, evoluzione del rapporto domanda/offerta, attività necessarie alla

realizzazione dell‟opera in fase di cantiere esercizio e dismissione). Il quadro di riferimento Ambientale: descrizione

dei sistemi ambientali interessati dal progetto e della qualità ambientale preesistente all‟intervento, valutazione delle

criticità nei fattori ambientali, consumo ed eventuale degrado delle risorse. Tipologie di intervento per le quali si

richiedono approfondimenti relativi alla componente biotica. I piani di monitoraggio. Problematiche negli studi di

VIA: I criteri da adottare per la definizione dell‟impatto su ciascun parametro ambientale, i criteri con cui

confrontare gli impatti su differenti caratteristiche ambientali, l‟estensione territoriale degli studi di impatto

ambientale.

4. La valutazione ambientale applicata ai processi decisionali. La procedura di VAS: i soggetti partecipanti e

l‟ambito applicativo. La definizione degli obiettivi di qualità e la selezione degli indicatori di sostenibilità. La

valutazione delle alternative. Redazione del rapporto ambientale

5. La Valutazione di Incidenza. Il concetto di continuum ecologico. Il ruolo delle reti ecologiche nella conservazione

della biodiversità e la loro tutela. L‟istituzione della rete Natura 2000 e della procedura di Valutazione di Incidenza.

Le fasi della procedura. Il concetto di significatività dell‟incidenza. La redazione dello studio di incidenza.

6. La mitigazione degli impatti. Analisi delle possibili misure di mitigazione applicabili nella realizzazione di

infrastrutture lineari e portuali: casi studio. L‟uso dell‟ingegneria naturalistica negli interventi di ripristino

ambientale: casi studio

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7. L’Autorizzazione Integrata Ambientale. La procedura autorizzativa e le competenze amministrative. La

Valutazione Integrata Ambientale.

Testi consigliati: Pignatti S., (ed.) 1995 – Ecologia Vegetale. UTET, Torino.

Strasburger E. et al., 2001 (edizione italiana a cura di R. Gerdol) - Trattato di Botanica per le Università (volume 2 -

parte Sistematica e Geobotanica), Delfino Editore, Roma.

Malcevschi S. (1991). Qualità ed impatto ambientale Teoria e strumenti della valutazione di impatto. ETASLIBRI.

Gisotti G., Bruschi S. (1992) Valutare l’ambiente. Guida agli studi di impatto ambientale. NIS

Dispense e materiale didattico distribuito a lezione

Testi per consultazione: Colombo A., Malcevschi S. (1997) Manuale per gli indicatori per la valutazione di impatto ambientale (Vol 1, 2, 3, 4, 5)

FAST

NORMATIVA NAZIONALE: Legge 8 luglio 1986 n. 349; D.P.C.M. 10 agosto 1988 n.377; D.P.C.M. 27 dicembre

1988, D.P.R. 12 aprile 1996, D.Lgs. 152/2006, D.Lgs.59/2005

Ulteriori informazioni: Ore totali dedicate ad attività formative in aula: 80

Ore totali dedicate ad attività formative in laboratorio o in campo: 20

Ore totali dedicate dallo studente allo studio personale o ad altre attività formative di tipo individuale: 150

Orario di ricevimento: per appuntamento tramite posta elettronica

Modalità di svolgimento della prova finale: il profitto sarà valutato attraverso una prova scritta con domande

aperte e una prova orale.

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SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI

Facoltà di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute

Corso di Laurea magistrale in: Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio

(LM-75) - a.a. 2011-2012

GEOLOGIA URBANA (6 CFU - GEO/02)

Corso opzionale per gli studenti immatricolati nell’a.a. 2011-2012)

Urban geology

Obiettivi formativi: Il corso è strutturato in una serie di lezioni che contengono sia aspetti teorico-metodologici della geologia urbana che

casi di studio (con riferimento all'area campana ma anche ad altre realtà urbane).

Lo scopo è quello di fornire a varie tipologie di studenti (laureati in scienze ambientali, ma anche in geologia,

architettura, ingegneria, biologia, ecc.) una conoscenza interdisciplinare dell'ecosistema urbano, prendendo in

considerazione le interazioni fra il contesto naturale-geologico ed antropico, sia in riferimento alla sua evoluzione

storica e sia in relazione alle problematiche di sviluppo attuali e dei rischi geologici; inoltre, considerando la specificità

delle aree urbane, saranno illustrate e sperimentate in campo specifiche metodologie di studio e di indagine in ambito

urbano.

Conoscenze richieste: Nozioni di base di geografia, geologia, cartografia, ecologia.

Docente responsabile: Prof. Daniela Ruberti ([email protected])

CONTENUTI E ARTICOLAZIONE DEL CORSO:

Inquadramento geologico, geomorfologico, idrogeologico delle aree urbane

La memoria archeologica e geologica delle aree urbane

La componente suolo-sottosuolo nell'origine e nella evoluzione della città

- Risorse e rischi geologici delle città

- Processi geomorfici che influenzano lo sviluppo urbano

- processi fluviali e la pianura alluvionale

- le conoidi e il rischio di alluvione

- processi sui versanti

- processi litorali e problemi delle fasce costiere

Problematiche geologico-territoriali attuali

- Pericolo sismico

- Pericolo vulcanico

- Forme del rilievo create o modificate dallo sviluppo urbano

- discariche

- cave

- bonifica delle paludi

- Interferenze tra la città e lo spazio sotterraneo

- il sottosuolo come contenitore di servizi

- cavità sotterranee

- Suoli urbani

Interventi e studi geologici in area urbana

Campagne di monitoraggio ed applicazione dei più comuni metodi di analisi in situ. (SOLO 6 CFU)

Testi consigliati: Gisotti G. (2007). Ambiente urbano. Dario Flaccovio Ed.

Appunti dalle lezioni

Ulteriori informazioni:

Ore totali dedicate dallo studente allo studio personale o ad altre attività formative di tipo individuale: 90

Ore totali dedicate ad attività formative in aula: 44

Ore totali dedicate ad attività formative in laboratorio o in campo: 16

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Modalità di svolgimento della prova finale: esame orale.

Ricevimento studenti: su appuntamento tramite posta elettronica ([email protected])

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SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI

Facoltà di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute

Corso di Laurea magistrale in: Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il

Territorio (LM-75) - a.a. 2011-2012

IMPIANTI CHIMICI E BIOCHIMICI (ING-IND/25 - 6 CFU- NO e VO)

Chemical and biochemical plants

Obiettivi formativi: L‟obiettivo che il corso si prefigge è di trasmettere al laureato le nozioni per poter:

- collaborare alla definizione di processi biochimici e alla progettazione di impianti biotecnologici per l‟industria

chimica, alimentare e farmaceutica e per il trattamento di acque reflue e rifiuti.

- eseguire la sperimentazione di laboratorio a supporto della ottimizzazione delle condizioni di processo e della

caratterizzazione dei prodotti

- gestire l‟assistenza tecnologica a processi di produzione e trasformazione chimica o biochimica

- collaborare alla innovazione dei processi di trasformazione, sia chimici che biotecnologici, attraverso la ricerca

di nuovi protocolli, la valutazione economica e di impatto ambientale

Per essere in grado di operare tali funzioni è necessario apprendere nozioni di impiantistica chimica e biologica. Questo

corso fornisce elementi di:

- reattoristica chimica e biologica

- equazioni di progetto dei reattori chimici e biologici

- modellazione dei processi fisici, chimici e biologici in regime stazionario e in regime dinamico

- gestione e controllo dei processi

Conoscenze richieste: Nozioni fondamentali di Matematica, Fisica, Chimica, Biologia.

Docente responsabile: prof.ssa Maria Laura Mastellone ([email protected])

CONTENUTI E ARTICOLAZIONE DEL CORSO:

Impianti chimici e biochimici (elementi introduttivi): differenza tra l‟ingegneria chimica e quella biologica; elementi

costituenti un impianto chimico/biochimico: apparecchiature, reattori, sistemi di controllo e di sicurezza, tubazioni;

schematizzazione di un impianto industriale: schemi di flusso, lay-out, P&ID;

Bilancio di materia e di energia per un processo chimico e biologico: regime stazionario e regime dinamico; termini

di un bilancio di materia su substrati, biomassa e prodotti in processi non stazionari.

Cinetica chimica e enzimatica: richiami

Dimensionamento di reattori biologici: generalità sui reattori e i bioreattori; reattori continui e discontinui; reattori

ideali e condizioni di non idealità; reattore con flusso a pistone (PFR); reattore continuo a perfetta miscelazione

(CSTR); reattore fed-batch; serie di n reattori; reattore con ricircolo; stabilità di funzionamento dei reattori biologici.

Fenomeni dì trasporto di materia e di energia: trasporto di materia per diffusione molecolare e convezione tra fasi

omogenee, gruppi adimensionali, analisi dimensionale, trasporto interfasi, teoria del doppio film, diffusione all'interno

dì particelle, trasporto facilitato ed attivo, trasferimento dell'ossigeno; influenza di resistenze al trasferimento di materia

sulla velocità di reazione complessiva; efficienza di un bioreattore, numeri dimensionali di Damkoler e Thiele.

Trasmissione del calore attraverso sistemi chimici e biologici; Convezione, conduzione e irraggiamento; Numeri

adimensionali di Nusselt, Grashof, Prandl, Raleight, Reynolds; Dimensionamento delle apparecchiature di scambio

termico.

Controllo di bioprocessi: controllo feedback e feedforward, controllori, controllo proporzionale (P), proporzionale-

derivativo (PD) e proporzionale-derivativo-integrativo (PID), cenni sulle trasformate di Laplace. Applicazioni ed esempi

Testi consigliati: “Bioreaction Engineering Principles”, by Nilesen J. and Villadsen J., Plenum Press, London, 1994.

“Bioprocess Engineering: basic concepts”, M. Shuler, F. Kargi, Prentice Hall, 2002

“Environmental biotechnology”, B. Rittmann, P. McCarty, McGraw-Hill, 2001

“Process Systems analysis and control”, Coughanowr e Koppel, McGraw-Hill, 1965

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“Biological and bioenvironmental heat and mass transfer”, A. Datta, Marcel Dekker

“Basic Bioreactor Design”, by van „t Riet K. and Tramper J., Marcel Dekker Editor , New York, USA, 1991

“Transport phenomena”, by Beek W.J., Muttzal K. and van Hueven J. , John Wiley & Sons Editors, 1999

“Chemical Engineering”, by Coulson and Richardson, Vol. 1-6, Butterworth – Heinemann Eds., United Kingdom, 1993

“Comprehensive Biotechnology”, by Murray Moo-Young, vol. 1-4, Pergamon Press, Oxford, UK, 1985.

“Unit Operation of Chemical Engineering”, by Mc Cabe, Smith, Harriot. Mc Graw Hill Int. Ed., 1993.

“Biochemical Engineering Fundamentals”, by Bailey and Ollis, Mc Graw Hill Int. Ed., 1986.

“Ingegneria delle reazioni chimiche”, O. Levenspiel, Mc Graw Hill Int. Ed., 1995

Ulteriori informazioni: Ore di lezione frontale: 50

Ore di attività di laboratorio o in campo: 10

Ore di studio personale: 90

Orario di ricevimento: per appuntamento tramite posta elettronica

Modalità di svolgimento della prova finale: scritto e orale

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SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI

Facoltà di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute

Corso di Laurea magistrale in: Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio

(LM-75) - a.a. 2011-2012

IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEGLI EFFLUENTI INQUINANTI (6 CFU– ING-IND/25- VO)

Industrial pollution control

Obiettivi formativi Il corso di Impianti di trattamento degli effluenti inquinanti è diretto a studenti del terzo anno della laurea triennale

in Scienze ambientali. Ha due principali obiettivi: fornire informazioni di base ed applicative sui principali aspetti del

controllo degli effluenti inquinanti e istruire gli studenti ai criteri di base per la progettazione e gestione degli impianti

maggiormente impiegati in questo settore.

Industrial pollution control is directed to third-year undergraduate students. The course has two main objectives. The

first is to present information about the main topics of air pollution and its control. The second is to give basic criteria in

the formal design of the main apparatus utilized in this field.

Conoscenze richieste: Il corso di Impianti di trattamento degli effluenti inquinanti richiede una consolidata conoscenza delle nozioni

fondamentali della Chimica e della Fisica.

Docente responsabile: prof. U. Arena ([email protected])

CONTENUTI E ARTICOLAZIONE DEL CORSO

Il trattamento degli effluenti da impianti industriali è materia complessa per una serie di motivi: il numero e la tipologia

degli inquinanti da abbattere, la varietà delle specifiche situazioni di processo e quindi delle caratteristiche delle correnti

da trattare, il continuo evolversi delle tecnologie e dei processi di abbattimento, l‟evoluzione della normativa verso

limiti sempre più rigorosi. La problematica va quindi affrontata con un‟adeguata preparazione di base sugli aspetti

fondamentali dei processi chimici, con particolare riferimento a quelli di interesse per l‟impiantistica ambientale, ed

un‟informazione, essenziale ma aggiornata, sulle tecnologie di trattamento delle principali correnti di effluenti

inquinanti.

Con questi obiettivi, il corso prevede inizialmente una serie di lezioni ed esercitazioni numeriche rivolte

all‟implementazione ed alla soluzione di bilanci di materia e di energia su processi diversi, in presenza o meno di

reazione, in reattori continui, semicontinui o discontinui, in regime stazionario. L‟allievo impara a calcolare, con livelli

diversi di approssimazione, cosa “entra” e cosa “esce” da un impianto e quanta energia occorre fornire o prelevare

perché ciò accada. Partendo dall‟equazioni generali di bilancio vengono elaborati problemi calcolativi che descrivono le

principali condizioni di funzionamento dei processi di maggiore interesse, attraverso l‟impiego di parametri in uso nella

pratica industriale (resa di processo, selettività, conversione frazionaria, ecc.).

Il corso prosegue fornendo un quadro d‟assieme della problematica del trattamento degli effluenti inquinanti, con

particolare riferimento alle correnti gassose (poiché quelle liquide e solide sono oggetto di altri corsi obbligatori della

laurea specialistica). L‟allievo è così informato sulle principali problematiche da considerare nella fase di scelta e di

dimensionamento del sistema di trattamento, in particolare sui principi di funzionamento, i campi di utilizzo, le variabili

chiave e le implicazioni economiche di ciascun sistema.

Il corso si completa con l‟esame di casi studio, di interesse per le tecnologie di controllo degli impatti ambientali, quali,

ad es., bilanci di materia e di energia per post-combustori per il trattamento di correnti gassose inquinate, per sistemi di

assorbimento con reazione chimica, per sistemi di depolverazione.

PARTE I - FONDAMENTI DI IMPIANTISTICA AMBIENTALE

1. Introduzione ai calcoli di bilancio di materia e di energia

Conversioni di unità di misura. Omogeneità dimensionale e quantità adimensionali.

Variabili di processo: massa e volume; portata; composizione chimica; pressione; temperatura.

Classificazione dei processi: discontinui, continui e semicontinui.

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2. Bilanci di materia per l’impiantistica ambientale

Aspetti fondamentali: l‟equazione generale di bilancio; bilanci su processi continui in stato stazionario; bilanci su

processi discontinui; bilanci su processi semicontinui.

Calcoli di bilanci di materia per processi con singole unità: diagrammi di flusso; basi di calcolo; analisi dei gradi

di libertà; bilanciamento di un processo; procedura generale di calcolo.

Calcoli di bilanci di materia per processi con unità multiple: procedura generale; riciclo e bypass; spurgo.

Stechiometria delle reazioni chimiche: rapporto stechiometrico; reagenti limitanti ed in eccesso; conversione

frazionaria e estensione della reazione; equilibrio chimico; reazioni multiple, resa e selettività; reazioni di

combustione (aria teorica ed eccesso d‟aria; combustione di combustibili di composizione incognita).

Sistemi a singola fase: densità di solidi e liquidi; gas ideali (equazione di stato; miscele di gas ideali); equazione di

stato per gas non-ideali.

Cenni sui sistemi multifase. Sistemi liquido-gas con un componente condensabile (evaporazione, essiccamento,

umidificazione, condensazione e deumidificazione). Equilibrio tra due fasi liquide (estrazione liquida).

Adsorbimento su superfici solide.

3. Bilanci di energia per l’impiantistica ambientale

Aspetti fondamentali: forme di energia e prima legge della termodinamica; energia cinetica e potenziale; bilanci di

energia su sistemi chiusi; bilanci di energia su sistemi aperti in stato stazionario (lavoro all‟albero; proprietà

specifiche ed entalpia); tabelle di dati termodinamici (stato di riferimento; proprietà di stato; tabelle del vapore).

Procedure di bilancio di energia: bilancio di energia per processi a uno o più componenti; bilancio dell‟energia

meccanica.

Bilanci di energia per processi non reattivi: cammini di processi ipotetici; cambi di pressione a temperatura

costante; cambi di temperatura (calore sensibile e calori specifici); operazioni con cambio di fase (calori latenti).

Bilanci di energia per processi reattivi: calori di reazione; calori di formazione; calori di combustione; procedura

generale di calcolo; combustibili e combustione.

PARTE II - TRATTAMENTO DI EFFLUENTI GASSOSI INQUINANTI

4. Caratterizzazione degli inquinanti

Approccio al problema della pulizia di un gas.

Caratterizzazione degli inquinanti particolati (classificazione e relazioni generali per diametro medio, densità,

forma, distribuzioni granulometriche).

Caratterizzazione degli inquinanti gassosi (classificazione e relazioni generali)

Caratterizzazione degli inquinanti solidi (analisi immediata ed elementare; caratterizzazione delle ceneri).

5. Sistemi di controllo delle emissioni

Separatori meccanici (separatori ad impatto e a gravità; cicloni e multicicloni).

Filtri a manica.

Precipitatori elettrostatici.

Depolveratori ad umido.

Adsorbitori e Assorbitori.

Post-combustori termici e catalitici.

6. Casi studio

Lavaggio dell‟anidride solforosa da gas al camino di impianti di produzione di energia.

Post-combustori per il trattamento di correnti gassose inquinate.

Filtri a manica per impianti di trattamento rifiuti.

Testi consigliati: Dispense ed appunti delle lezioni

R.M. Felder e R.W. Rousseau (2000). Elementary Principles of Chemical Processes, J. Wiley.

C.D. Cooper e F.C. Alley (2002). Air Pollution Control: a Design Approach, Waveland Press.

W.R. Niessen (1995). Combustion and Incineration Processes: Applications in Environmental Engineering.

Ulteriori informazioni: Ore di lezione frontale: 42

Ore di attività di laboratorio o in campo: 8

Ore di studio personale: 100

Orario di ricevimento: per appuntamento tramite posta elettronica ([email protected])

Modalità di svolgimento della prova finale: scritta

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SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI

Facoltà di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute

Corso di Laurea magistrale in: Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio

(LM-75) - a.a. 2010-2011

IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEGLI EFFLUENTI INQUINANTI E DEI

RIFIUTI SOLIDI (10 CFU- VO)

Fondamenti di impianti di trattamento degli effluenti inquinanti (4 CFU – ING-IND/25)

Impianti di trattamento dei rifiuti solidi (6 CFU – ING-IND/25)

Principles of industrial pollution control and solid-waste treatment

Docente responsabile: prof. Umberto Arena ([email protected])

CONTENUTI E ARTICOLAZIONE DEL CORSO

Modulo 1: Fondamenti di impianti di trattamento degli effluenti inquinanti Docente: prof. Umberto Arena

Introduction to the treatment of liquid industrial waste Il trattamento degli effluenti da impianti industriali è materia complessa per una serie di motivi: il numero e la tipologia

degli inquinanti da abbattere, la varietà delle specifiche situazioni di processo e quindi delle caratteristiche delle correnti

da trattare, il continuo evolversi delle tecnologie e dei processi di abbattimento, l‟evoluzione della normativa verso

limiti sempre più rigorosi. La problematica va quindi affrontata con un‟adeguata preparazione di base sugli aspetti

fondamentali dei processi chimici, con particolare riferimento a quelli di interesse per l‟impiantistica ambientale, ed

un‟informazione, essenziale ma aggiornata, sulle tecnologie di trattamento delle principali correnti di effluenti

inquinanti.

Con questi obiettivi, il corso prevede inizialmente una serie di lezioni ed esercitazioni numeriche rivolte

all‟implementazione ed alla soluzione di bilanci di materia e di energia su processi diversi, in presenza o meno di

reazione, in reattori continui, semicontinui o discontinui, in regime stazionario. L‟allievo impara a calcolare, con livelli

diversi di approssimazione, cosa “entra” e cosa “esce” da un impianto e quanta energia occorre fornire o prelevare

perché ciò accada. Partendo dall‟equazioni generali di bilancio vengono elaborati problemi calcolativi che descrivono le

principali condizioni di funzionamento dei processi di maggiore interesse, attraverso l‟impiego di parametri in uso nella

pratica industriale (resa di processo, selettività, conversione frazionaria, ecc.).

Il corso prosegue fornendo un quadro d‟assieme della problematica del trattamento degli effluenti inquinanti, con

particolare riferimento alle correnti gassose (poiché quelle liquide e solide sono oggetto di altri corsi obbligatori della

laurea specialistica). L‟allievo è così informato sulle principali problematiche da considerare nella fase di scelta e di

dimensionamento del sistema di trattamento, in particolare sui principi di funzionamento, i campi di utilizzo, le variabili

chiave e le implicazioni economiche di ciascun sistema.

PARTE I - FONDAMENTI DI IMPIANTISTICA AMBIENTALE

1. Introduzione ai calcoli di bilancio di materia e di energia

Conversioni di unità di misura. Omogeneità dimensionale e quantità adimensionali.

Variabili di processo: massa e volume; portata; composizione chimica; pressione; temperatura.

Classificazione dei processi: discontinui, continui e semicontinui.

2. Bilanci di materia per l’impiantistica ambientale

Aspetti fondamentali: l‟equazione generale di bilancio; bilanci su processi continui in stato stazionario; bilanci su

processi discontinui; bilanci su processi semicontinui.

Calcoli di bilanci di materia per processi con singole unità: diagrammi di flusso; basi di calcolo; analisi dei gradi

di libertà; bilanciamento di un processo; procedura generale di calcolo.

Calcoli di bilanci di materia per processi con unità multiple: procedura generale; riciclo e bypass; spurgo.

Stechiometria delle reazioni chimiche: rapporto stechiometrico; reagenti limitanti ed in eccesso; conversione

frazionaria e estensione della reazione; equilibrio chimico; reazioni multiple, resa e selettività; reazioni di

combustione (aria teorica ed eccesso d‟aria; combustione di combustibili di composizione incognita).

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Sistemi a singola fase: densità di solidi e liquidi; gas ideali (equazione di stato; miscele di gas ideali); equazione di

stato per gas non-ideali.

3. Bilanci di energia per l’impiantistica ambientale

Aspetti fondamentali: forme di energia e prima legge della termodinamica; energia cinetica e potenziale; bilanci di

energia su sistemi chiusi; bilanci di energia su sistemi aperti in stato stazionario (lavoro all‟albero; proprietà

specifiche ed entalpia); tabelle di dati termodinamici (stato di riferimento; proprietà di stato; tabelle del vapore).

Procedure di bilancio di energia: bilancio di energia per processi a uno o più componenti; bilancio dell‟energia

meccanica.

Bilanci di energia per processi non reattivi: cammini di processi ipotetici; cambi di pressione a temperatura

costante; cambi di temperatura (calore sensibile e calori specifici); operazioni con cambio di fase (calori latenti).

Bilanci di energia per processi reattivi: calori di reazione; calori di formazione; calori di combustione; procedura

generale di calcolo; combustibili e combustione.

PARTE II - TRATTAMENTO DI EFFLUENTI GASSOSI INQUINANTI

4. Caratterizzazione degli inquinanti

Caratterizzazione degli inquinanti particolati, gassosi e solidi.

5. Sistemi di controllo delle emissioni

Separatori meccanici (cicloni e multicicloni).

Filtri a manica.

Adsorbitori e Assorbitori.

Post-combustori termici e catalitici.

Testi consigliati: Dispense ed appunti delle lezioni

R.M. Felder e R.W. Rousseau (2000). Elementary Principles of Chemical Processes, J. Wiley.

C.D. Cooper e F.C. Alley (2002). Air Pollution Control: a Design Approach, Waveland Press.

W.R. Niessen (1995). Combustion and Incineration Processes: Applications in Environmental Engineering.

Ulteriori informazioni: Ore di lezione frontale: 32

Ore di attività di laboratorio o in campo: -

Ore di studio personale: 64

Orario di ricevimento: per appuntamento tramite posta elettronica ([email protected])

Modalità di svolgimento della prova finale: scritta

Modulo 2: Impianti di trattamento dei rifiuti solidi Docente: prof. Umberto Arena

Solid waste treatment

Una gestione realmente integrata ed efficiente dei rifiuti solidi deve utilizzare processi e tecnologie che garantiscano la

massima compatibilità ambientale e sostenibilità economica. Analisi tecniche ed economiche delle diverse realtà

europee dove il problema è stato affrontato e risolto con successo indicano che, a valle di pratiche efficaci per la

riduzione della produzione dei rifiuti, non si può comunque rinunciare a quattro opzioni fondamentali, tutte

indispensabili ma nessuna sufficiente da sola a sostenere una corretta gestione:

Riciclo attraverso la filiera raccolta differenziata-selezione-riprocessazione

Trattamenti termici e biologici per il recupero di materia e di energia

Smaltimento definitivo in discarica dei residui delle operazioni di riciclo e di trattamento termico e biologico

Trattamento, inertizzazione e smaltimento definitivo dei rifiuti speciali.

In particolare, poiché la raccolta differenziata non è il fine ma il mezzo attraverso cui attuare il riciclo, essa da sola non

risolve la gestione dei rifiuti ma è uno degli stadi di un sistema integrato che deve prevedere anche impianti per il

recupero di energia e di materia dalla frazione organica non riciclabile, sia secca che umida. Anche questa impiantistica,

come quella per il riciclo, costituisce una condizione necessaria che da sola non è sufficiente ad una buona gestione dei

rifiuti, in quanto necessita di una buona raccolta differenziata a monte (che selezioni e renda più agevole il trattamento

termico o biologico della frazione residuale) e di una disponibilità di discariche ben progettate e gestite a valle (dove

conferire i residui non utilizzabili oltre a quelli delle operazioni di riciclo). Per essa si deve fare riferimento solo a

soluzioni tecnologiche affidabili e avanzate, di dimostrata validità tecnologica ed ambientale.

Il corso si prefigge di fornire una panoramica quanto più possibile completa dei diversi sistemi di gestione integrata dei

rifiuti, partendo dalle definizioni e dalle norme legislative di base fino alla descrizione dettagliata dell‟impiantistica più

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moderna e delle tecnologie più innovative.

PARTE I. SISTEMI DI GESTIONE DEI RIFIUTI SOLIDI

1. Definizioni e dati di input per la definizione di un sistema di gestione rifiuti

Cenni sulla normativa (D.Lgs 152/06 e smi; D.Lgs 59/05). Definizioni di rifiuto (urbano e speciale), delle

diverse fasi della loro gestione (raccolta differenziata, selezione, trattamento, smaltimento definitivo, ecc.), e

dell‟impiantistica fondamentale

Caratteristiche merceologiche e chimico-fisiche delle principali frazioni di rifiuti urbani, di alcuni rifiuti

speciali e dei combustibili derivati dai rifiuti

Produzione comunitaria, nazionale e regionale di rifiuti urbani e speciali. Dati necessari ad una gestione

corretta dei rifiuti

Concetto di sistema integrato di gestione. Le politiche di riduzione della produzione dei rifiuti, delle modalità

di raccolta, del recupero di materia e di energia

2. Sistemi integrati per la gestione dei rifiuti solidi

Obbiettivi di un sistema di gestione dei rifiuti e criteri per l‟analisi delle alternative

Confronto tra diversi scenari di gestione con strumenti per un approccio integrato e quantitativo alla

pianificazione: il Substance Flow Analysis e il Life Cycle Assessment

Cenni sui criteri di localizzazione degli impianti

PARTE II. RACCOLTA DIFFERENZIATA E FILIERE DEL RICICLO

3. Sistemi di raccolta differenziata

Vari tipi di raccolta differenziata e loro effetti sulla qualità del riciclato

Implementazione ed ottimizzazione di sistemi innovativi di raccolta differenziata

Monitoraggio on line dei livelli di raccolta differenziata

4. Filiere del riciclo: tecnologie di separazione, selezione e rilavorazione

Il riciclo dei rifiuti di imballaggi in plastica

Il riciclo dei materiali cellulosici

Il riciclo dei rifiuti di legno

Il riciclo dei rifiuti di imballaggi in vetro

Il riciclo dei rifiuti di imballaggi in acciaio

Il riciclo dei rifiuti di imballaggi in alluminio

5. Riuso e riciclo di rifiuti speciali

Il concetto di riutilizzo industriale: l‟esempio dei cementifici

Il riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione (CED)

PARTE III. IMPIANTISTICA DI TRATTAMENTO MECCANICO-BIOLOGICO E DI DIGESTIONE

6. Impianti di bioessiccazione e di trattamento meccanico-biologico dei rifiuti residuali

Vari tipi di impianti di trattamento meccanico-biologico

I processi di bioessiccazione dell‟RU tal quale, del residuo delle raccolte differenziate e di matrici organiche a

grado di contaminazione elevato

7. Impianti di digestione aerobica e anaerobica della frazione organica dei rifiuti urbani

I trattamenti biologici di digestione aerobica: cenni sugli impianti di compostaggio

I trattamenti biologici di digestione anaerobica: cenni sugli impianti in continuo monostadio, in continuo

multistadio e batch

PARTE IV. IMPIANTISTICA DI TRATTAMENTO TERMICO DEI RIFIUTI URBANI

8. Caratteristiche dei processi di termovalorizzazione

Definizione e confronto tra i processi di combustione, gassificazione e pirolisi

Aspetti termodinamici e cinetici fondamentali dei processi di termovalorizzazione

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Cenni sulla modellistica dei processi di combustione e gassificazione dei solidi

9. Impianti di termovalorizzazione per combustione diretta dei rifiuti e dei combustibili derivati dai rifiuti

Bilanci di materia ed energia. Prestazioni ambientali.

Forni rotanti

Forni a griglia mobile

Forni a letto fluido

Sistemi di pulizia dei gas e di inertizzazione delle ceneri

10. Impianti di termovalorizzazione per gassificazione e pirolisi dei rifiuti e dei combustibili derivati dai rifiuti

Bilanci di materia ed energia. Prestazioni ambientali.

Principali tipologie di gassifica tori per rifiuti urbani e speciali (a letto fisso, a letto fluido, a griglia mobile, a

forno rotante, al plasma)

Problematiche di pulizia del syngas

PARTE V. IMPIANTISTICA DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI SPECIALI

11. Sistemi di gestione dei rifiuti speciali

Obbiettivi della pianificazione in tema di rifiuti speciali

Scopo del trattamento dei rifiuti speciali e tipologia degli impianti

12. Tipologia degli impianti di trattamento dei rifiuti speciali

Trattamenti comuni agli impianti di trattamento di rifiuti speciali (controlli di ricezione e di tracciabilità,

stoccaggio, raggruppamento, riconfezionamento, movimentazione, trasporto, tranciatura, stacciatura,

essiccazione, omogeneizzazione e miscelazione, selezione, omogeneizzazione)

Trattamenti biologici

Trattamenti chimico-fisici

Trattamenti termici

Trattamenti di rigenerazione/riciclo per il recupero materia

Trattamenti di smaltimento definitivo in discarica

Riutilizzo in cicli produttivi diversi

Testi consigliati

Niessen W.R. Combustion and Incineration Processes: Applications in Environmental Engineering, 3rd ed.

2001

Williams P.T. Waste Treatment and Disposal, J. Wiley & Sons, 2005

Woodard F.E., Curran, Industrial Waste Treatment Handbook, 2nd Ed., Butterworth-Heinemann, 2006

Felder R. M, Rousseau R. W. Elementary Principles of Chemical Processes, 3rd ed., J. Wiley & Sons, 2000

Appunti e dispense del corso

Ulteriori informazioni: Ore di lezione frontale: 40

Ore di attività di esercitazione: 20

Ore di studio personale: 90

Orario di ricevimento: per appuntamento tramite posta elettronica, [email protected]

Modalità di svolgimento della prova finale: prova scritta

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SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI

Facoltà di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute

Corso di Laurea magistrale in: Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio

(LM-75) - a.a. 2010-2011

IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI SOLIDI (6 CFU - ING/IND25 - VO)

Solid-waste treatment

Obiettivi formativi Il corso di Impianti di trattamento dei rifiuti solidi fornisce una disamina completa dei diversi sistemi di gestione

integrata dei rifiuti, partendo dai concetti di gestione integrata e sostenibile secondo gli approcci più moderni, quali

quelli del ciclo di vita di un servizio e di un prodotto, recentemente stabiliti nella Direttiva 2008/98/CE della Unione

Europea, fino alla descrizione dettagliata dell‟impiantistica più moderna e delle tecnologie più innovative, che sono

analizzate in termini anche quantitativi, con l‟implementazione di bilanci di materia e di energia specifici.

Conoscenze richieste: Chimica generale, Impianti di trattamento degli effluenti inquinanti

Docente responsabile: prof. U. Arena ([email protected])

Contenuti e articolazione del corso

Una gestione realmente integrata ed efficiente dei rifiuti solidi deve utilizzare processi e tecnologie che garantiscano la

massima compatibilità ambientale e sostenibilità economica. Analisi tecniche ed economiche delle diverse realtà

europee dove il problema è stato affrontato e risolto con successo indicano che, a valle di pratiche efficaci per la

riduzione della produzione dei rifiuti, non si può comunque rinunciare a quattro opzioni fondamentali, tutte

indispensabili ma nessuna sufficiente da sola a sostenere una corretta gestione:

Riciclo attraverso la filiera raccolta differenziata-selezione-riprocessazione

Trattamenti termici e biologici per il recupero di materia e di energia

Smaltimento definitivo in discarica dei residui delle operazioni di riciclo e di trattamento termico e biologico

Trattamento, inertizzazione e smaltimento definitivo dei rifiuti speciali.

In particolare, poiché la raccolta differenziata non è il fine ma il mezzo attraverso cui attuare il riciclo, essa da sola non

risolve la gestione dei rifiuti (perché non si può riciclare il 100% del rifiuto, perché nessun materiale organico è

riciclabile infinite volte, perché le fasi della selezione e del riciclo producono emissioni e rifiuti e richiedono materie

prime ed energia, a loro volta prodotte con generazione di emissioni e rifiuti) ma è uno degli stadi di un sistema

integrato che deve prevedere anche impianti per il recupero di energia e di materia dalla frazione organica non

riciclabile, sia secca che umida. Anche questa impiantistica, come quella per il riciclo, costituisce una condizione

necessaria che da sola non è sufficiente ad una buona gestione dei rifiuti, in quanto necessita di una buona raccolta

differenziata a monte (che selezioni e renda più agevole il trattamento termico o biologico della frazione residuale) e di

una disponibilità di discariche ben progettate e gestite a valle (dove conferire i residui non utilizzabili oltre a quelli delle

operazioni di riciclo). Per essa si deve fare riferimento solo a soluzioni tecnologiche affidabili e avanzate, di dimostrata

validità tecnologica ed ambientale.

Il corso si prefigge di fornire una panoramica quanto più possibile completa dei diversi sistemi di gestione integrata dei

rifiuti, partendo dalle definizioni e dalle norme legislative di base fino alla descrizione dettagliata dell‟impiantistica più

moderna e delle tecnologie più innovative.

PARTE I. SISTEMI DI GESTIONE DEI RIFIUTI SOLIDI

13. Definizioni e dati di input per la definizione di un sistema di gestione rifiuti

Cenni sulla normativa (D.Lgs 152/06 e smi; D.Lgs 59/05). Definizioni di rifiuto (urbano e speciale), delle

diverse fasi della loro gestione (raccolta differenziata, selezione, trattamento, smaltimento definitivo, ecc.), e

dell‟impiantistica fondamentale

Caratteristiche merceologiche e chimico-fisiche delle principali frazioni di rifiuti urbani, di alcuni rifiuti

speciali e dei combustibili derivati dai rifiuti

Produzione comunitaria, nazionale e regionale di rifiuti urbani e speciali. Dati necessari ad una gestione

corretta dei rifiuti

Page 38: CORSO DI LAUREA IN SCIENZE E TECNOLOGIE PER L’AMBIENTE E IL … … · Obiettivo del corso è di fornire gli strumenti di base per l‟analisi dei sistemi e dei processi geologici

Concetto di sistema integrato di gestione. Le politiche di riduzione della produzione dei rifiuti, delle modalità

di raccolta, del recupero di materia e di energia

14. Sistemi integrati per la gestione dei rifiuti solidi

Obbiettivi di un sistema di gestione dei rifiuti e criteri per l‟analisi delle alternative

Confronto tra diversi scenari di gestione con strumenti per un approccio integrato e quantitativo alla

pianificazione: il Substance Flow Analysis e il Life Cycle Assessment

Cenni sui criteri di localizzazione degli impianti

PARTE II. RACCOLTA DIFFERENZIATA E FILIERE DEL RICICLO

15. Sistemi di raccolta differenziata

Vari tipi di raccolta differenziata e loro effetti sulla qualità del riciclato

Implementazione ed ottimizzazione di sistemi innovativi di raccolta differenziata

Monitoraggio on line dei livelli di raccolta differenziata

16. Filiere del riciclo: tecnologie di separazione, selezione e rilavorazione

Il riciclo dei rifiuti di imballaggi in plastica

Il riciclo dei materiali cellulosici

Il riciclo dei rifiuti di legno

Il riciclo dei rifiuti di imballaggi in vetro

Il riciclo dei rifiuti di imballaggi in acciaio

Il riciclo dei rifiuti di imballaggi in alluminio

17. Riuso e riciclo di rifiuti speciali

Il concetto di riutilizzo industriale: l‟esempio dei cementifici

Il riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione (CED)

PARTE III. IMPIANTISTICA DI TRATTAMENTO MECCANICO-BIOLOGICO E DI DIGESTIONE

18. Impianti di bioessiccazione e di trattamento meccanico-biologico dei rifiuti residuali

Vari tipi di impianti di trattamento meccanico-biologico

I processi di bioessiccazione dell‟RU tal quale, del residuo delle raccolte differenziate e di matrici organiche a

grado di contaminazione elevato

19. Impianti di digestione aerobica e anaerobica della frazione organica dei rifiuti urbani

I trattamenti biologici di digestione aerobica: cenni sugli impianti di compostaggio

I trattamenti biologici di digestione anaerobica: cenni sugli impianti in continuo monostadio, in continuo

multistadio e batch

PARTE IV. IMPIANTISTICA DI TRATTAMENTO TERMICO DEI RIFIUTI URBANI

20. Caratteristiche dei processi di termovalorizzazione

Definizione e confronto tra i processi di combustione, gassificazione e pirolisi

Aspetti termodinamici e cinetici fondamentali dei processi di termovalorizzazione

Cenni sulla modellistica dei processi di combustione e gassificazione dei solidi

21. Impianti di termovalorizzazione per combustione diretta dei rifiuti e dei combustibili derivati dai rifiuti

Bilanci di materia ed energia. Prestazioni ambientali.

Forni rotanti

Forni a griglia mobile

Forni a letto fluido

Sistemi di pulizia dei gas e di inertizzazione delle ceneri

22. Impianti di termovalorizzazione per gassificazione e pirolisi dei rifiuti e dei combustibili derivati dai rifiuti

Bilanci di materia ed energia. Prestazioni ambientali.

Principali tipologie di gassifica tori per rifiuti urbani e speciali (a letto fisso, a letto fluido, a griglia mobile, a

forno rotante, al plasma)

Page 39: CORSO DI LAUREA IN SCIENZE E TECNOLOGIE PER L’AMBIENTE E IL … … · Obiettivo del corso è di fornire gli strumenti di base per l‟analisi dei sistemi e dei processi geologici

Problematiche di pulizia del syngas

PARTE V. IMPIANTISTICA DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI SPECIALI

23. Sistemi di gestione dei rifiuti speciali

Obbiettivi della pianificazione in tema di rifiuti speciali

Scopo del trattamento dei rifiuti speciali e tipologia degli impianti

24. Tipologia degli impianti di trattamento dei rifiuti speciali

Trattamenti comuni agli impianti di trattamento di rifiuti speciali (controlli di ricezione e di tracciabilità,

stoccaggio, raggruppamento, riconfezionamento, movimentazione, trasporto, tranciatura, stacciatura,

essiccazione, omogeneizzazione e miscelazione, selezione, omogeneizzazione)

Trattamenti biologici

Trattamenti chimico-fisici

Trattamenti termici

Trattamenti di rigenerazione/riciclo per il recupero materia

Trattamenti di smaltimento definitivo in discarica

Riutilizzo in cicli produttivi diversi

Testi consigliati

Niessen W.R. Combustion and Incineration Processes: Applications in Environmental Engineering, 3rd ed.

2001

Williams P.T. Waste Treatment and Disposal, J. Wiley & Sons, 2005

Woodard F.E., Curran, Industrial Waste Treatment Handbook, 2nd Ed., Butterworth-Heinemann, 2006

Felder R. M, Rousseau R. W. Elementary Principles of Chemical Processes, 3rd ed., J. Wiley & Sons, 2000

Appunti e dispense del corso

Ulteriori informazioni: Ore di lezione frontale: 40

Ore di attività di esercitazione: 20

Ore di studio personale: 90

Orario di ricevimento: per appuntamento tramite posta elettronica, [email protected]

Modalità di svolgimento della prova finale: prova scritta

Page 40: CORSO DI LAUREA IN SCIENZE E TECNOLOGIE PER L’AMBIENTE E IL … … · Obiettivo del corso è di fornire gli strumenti di base per l‟analisi dei sistemi e dei processi geologici

SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI

Facoltà di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute

Corso di Laurea magistrale in: Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio

(LM-75) - a.a. 2011-2012

MANAGEMENT ED ECONOMIA PER L’AMBIENTE

(6 CFU – SECSP/07 - NO)

Principles of economy for environmental management

Obiettivi formativi Il corso si propone di trasmettere agli studenti elementi teorici e metodi valutativi riguardanti:

la relazione tra ambiente e sistema economico;

aspetti manageriali ed organizzativi relativi a gestione dell‟ambiente, sviluppo sostenibile e “corporate social

responsability”;

aspetti di carattere finanziario per la valutazione del rischio e del rendimento di progetti ambientali

Conoscenze richieste Il corso non richiede specifiche conoscenze preliminari

Docente responsabile: dott. Eugenio D‟Angelo ([email protected])

CONTENUTI E ARTICOLAZIONE DEL CORSO

1. Sistema economico e degrado ambientale

Ambiente e sistema economico. Il problema della sostenibilità. Risorse comuni e diritti di proprietà. I fallimenti del

mercato. La valutazione economica dell'ambiente.

2. Analisi della domanda ambientale

La teoria della domanda. Il surplus del consumatore. Il surplus del consumatore marshalliano. Le misure di benessere

hicksiane. Misure di benessere per beni di mercato e non di mercato. Asimmetrie tra valutazioni monetarie tipo WTP e

WTA.

3. Principi e metodi per la valutazione delle preferenze ambientali

Il concetto di valore. Il valore economico totale. Gli effetti di incertezza nel calcolo del VET. I metodi di valutazione

economica dell'ambiente.

4. Metodi di valutazione dei progetti e dei beni ambientali

L'analisi costi-benefici applicata all'ambiente. L'analisi costi-benefici come strumento di supporto alle decisioni. Gli

indicatori sintetici per la valutazione della convenienza. Il problema della scelta del tasso di sconto nei progetti

ambientali. Analisi di sensitività e simulazione Montecarlo.

Testi consigliati

Dispense a cura del docente per integrare tematiche di carattere manageriale ed economico-finanziario di base.

Casoni G. e Polidori P. (2002), Economia dell'ambiente e metodi di valutazione, Carocci Editore, 2002.

Ulteriori informazioni: Ore di lezione frontale: 48

Ore di attività in campo o esercitazione:

Ore di studio personale: 102

Ricevimento studenti: su appuntamento tramite posta elettronica ([email protected])

Modalità di svolgimento della prova finale: prova orale

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SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI

Facoltà di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute

Corso di Laurea magistrale in: Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio

(LM-75) - a.a. 2011-2012

METEOROLOGIA E IDROLOGIA (6 CFU - GEO/05 - corso opzionale per gli

studenti immatricolati nell’a.a. 2011-2012) Meteorology and hydrology

Obiettivi formativi Il corso intende fornire agli studenti gli elementi di base della meteorologia e dell‟idrologia. Il ciclo dell‟acqua viene

delineato nella sua globalità, per evidenziare le strette interazioni esistenti tra clima, apporti meteorici, geomorfologia e

scorrimento idrico superficiale. L‟obiettivo è quello di incoraggiare gli studenti a formare una propria capacità critica

sui fenomeni meteorologici e idrologici.

Conoscenze richieste: Il corso richiede solide conoscenze di base di Fisica e Geologia

Docente responsabile: dott. Giuseppe Tranfaglia ([email protected])

CONTENUTI E ARTICOLAZIONE DEL CORSO: 1) Richiami di fisica dell’atmosfera e climatologia

Composizione e struttura verticale dell‟atmosfera. Termodinamica dell‟aria: equazione di stato di un gas perfetto,

trasformazioni isobariche e adiabatiche; temperatura potenziale. Idrostatica: principio fondamentale dell‟idrostatica,

equilibrio verticale nell‟atmosfera, corrispondenza fra pressione e altitudine, stabilità e instabilità verticale. Gradienti

termici e di pressione. Equazione generale del moto, Coriolis, advezione, movimento orizzontale. Radiazione solare.

Assorbimento selettivo, diffusione, albedo, radiazione terrestre, radiazione dell‟atmosfera. Bilancio radiativo.

Circolazione generale dell‟atmosfera. Masse d‟aria e fronti. Influenza dell‟orografia sui fronti. Struttura verticale di

cicloni e anticicloni. Il clima in Europa, nella regione mediterranea e in Italia.

2) Meteorologia applicata all’idrologia

Meteorologia locale ed azione dinamica e termica dell‟orografia. Anno idrologico e stagioni climatiche. Formazione

delle precipitazioni. Il regime pluviometrico e quello idrometrico. Effetti sul regime idrometrico della permeabilità dei

bacini. Variazione delle piogge nel tempo e nello spazio. Stima degli afflussi meteorici. Interpolazione spaziale.

Poligoni di Thiessen.

3) Idrologia fluviale

I bacini idrografici. Configurazioni planimetriche ed altimetriche dei bacini, curva ipsografica, analisi morfologica

quantitativa dei reticoli fluviali. Profilo di equilibrio di un fiume. Deflusso e ruscellamento: concetti generali, tempi di

corrivazione. Portata di un corso d‟acqua e velocità della corrente. Valutazione della portata di piena.

4) Bilancio idrologico

Precipitazione, evaporazione, traspirazione, evapotraspirazione, condensazione. Relazioni tra infiltrazione e

precipitazione. Infiltrazione e deflusso superficiale. Evapotraspirazione potenziale ed effettiva. Il coefficiente

d‟infiltrazione potenziale. Interazioni tra acque superficiali e sotterranee. Calcolo del bilancio idrologico e sua

rappresentazione.

5) Strumenti di misura e reti di monitoraggio idro-meteorologico

Richiami sulla teoria delle misure e degli errori. Misura delle principali grandezze idro-meteorologiche: precipitazioni,

deflussi (velocità e portata), evaporazione. Strumenti di misura: mulinelli, idrometri, evaporimetri, pluviometri,

termometri, igrometri, barometri, anemometri. Scale di deflusso. Reti di monitoraggio idro-meteorologico e utilizzo dei

dati.

Testi consigliati Appunti del docente.

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Brutsaert Wilfried (2005): Hydrology – an introduction. Cambridge University Press, Cambridge. ISBN 978-0-

82479-8.

Ciabatti Mario (1982): Elementi di idrologia superficiale. Cooperativa Libraria Universitaria Editrice, Bologna.

Houghton John (2002): The physics of atmospheres, Third Edition, 320 pp., Cambridge University Press (UK).

ISBN 0-521-01122-1.

Hufty André (1979): La climatologia. Newton Compton editori. Paperbacks Ricerca, Roma, pp. 1-235.

Moisello Ugo (1998): Idrologia tecnica. Edizioni La Goliardica Pavese s.r.l. ISBN 88-7830-269-4.

Ulteriori informazioni: Ore di lezione frontale: 48

Ore di attività in campo o esercitazione:

Ore di studio personale: 152

Ricevimento studenti: su appuntamento tramite posta elettronica ([email protected])

Modalità di svolgimento della prova finale: prova orale

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SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI

Facoltà di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute

Corso di Laurea magistrale in: Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio

(LM-75) - a.a. 2011-2012

MONITORAGGIO AMBIENTALE (12 CFU-VO)

Environmental monitoring

Obiettivi formativi: Il corso si propone di fornire (1) le conoscenze necessarie per il monitoraggio chimico dei vari comparti ambientali attraverso lo

studio teorico della traslocazione e trasformazione dei maggiori inquinanti e per la loro determinazione analitica mediante attività di

laboratorio basi di geochimica applicata per la conoscenza delle dinamiche associate alle risorse idriche, che siano acque di falda o

acque termali o saline; (3) criteri di valutazione della contaminazione dei corpi idrici in relazione al quadro normativo vigente; (4)

elementi per l‟impostazione di campagne di prospezione geochimica, l'interpretazione dei risultati e la messa a punto di carte iso-

chimiche.

Conoscenze richieste: Il corso richiede la conoscenza delle nozioni di base di chimica fisica, chimica analitica sia classica che strumentale,

geologia e mineralogia, geochimica ed ecologia.

Docente responsabile: prof. Sante Capasso ([email protected])

CONTENUTI E ARTICOLAZIONE DEL CORSO:

Modulo 1: Chimica fisica ambientale (CHIM/02 - 4 CFU) Docente prof. Sante Capasso ([email protected])

Environmental physical chemistry

relazioni tra struttura molecolare e proprietà chimico-fisiche,

uso di relazioni termodinamiche semiempiriche per il calcolo di proprietà chimico-fisiche, quali

solubilità, coefficiente di ripartizione e reattività chimica,

trasporto di materia, stato stazionario in un sistema aperto, sistemi dipendenti dal tempo

diffusione, coefficienti di diffusione e parametri molecolari

cinetica di dissoluzione

migrazione di ioni in un campo elettrico, elettroforesi

conducibilità di elettroliti in soluzione acquosa, legge della migrazione ionica indipendente,

mobilità ionica,

adsorbimento, isoterme di adsorbimento

aspetti termodinamici e cinetici dell‟adsorbimento

reazioni chimiche su superfici

sistemi colloidali

micelle

dispersione degli inquinanti nell‟ambiente, previsione delle concentrazioni

all‟equilibrio e nello stato stazionario, the fugacity approach.

Modulo 2: Monitoraggio degli inquinanti nelle acque e nell’aria (CHIM/02 - 4

CFU) Docente: dott. Pasquale Iovino ([email protected])

Monitoring of pollutants in water and air classificazione delle acque e normativa vigente

inquinamento atmosferico e normativa vigente

sostanze odorigene, valore di soglia di percettibilità olfattiva (OT) e concentrazioni limite consentite (Threshold

Limit Value, TLV)

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olfattometro dinamico, speciazione delle sostanze odorigene

tecniche di monitoraggio in continuo e non, metodi di campionamento

metodi ufficiali di analsi

particolato atmosferico, determinazione granulometrica e dei costituenti chimici primari, analisi dei composti

adsorbiti

analisi dei principali inquinanti, inorganici ed organici, mediante metodologie chimico-fisiche

attività di laboratorio e di campo per la determinazione di contaminanti nell‟atmosfera e nelle acque superficiali.

Modulo 3: Prospezioni idrogeochimiche (GEO/08 - 4 CFU)

Docente: prof. Dario Tedesco ([email protected])

Hydrogeochemical monitoring Il corso di Prospezioni idrogeochimiche tratta in maniera approfondita le dinamiche chimiche legate al ciclo

dell‟acqua con particolare riguardo ai processi di mineralizzazione delle risorse d‟acqua sotterranee.

Nel corso si illustrano le principali tipologie di minerali associati ai diversi litotipi ed il loro grado di reattività con

l‟acqua. Quindi si illustrano in maniera approfondita e rigorosa le possibili origini dei sali disciolti nelle acque

sotterranee. Vengono illustrate le metodologie di rappresentazione delle misure e dei risultati analitici per il

riconoscimento dei fenomeni di mescolamento ed anomalie. Vengono illustrati gli equilibri e le forme chimiche degli

elementi rilevati in acque naturali mediante metodologie di spettrometria di massa. Quindi vengono dati gli elementi di

valutazione del grado di anomalia riscontrato per inquinamento dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo.

Prospezione geochimica

Concetti generali ed obiettivi, Pianificazione della prospezione in relazione agli obiettivi, tempi di realizzazione,

Anomalia geochimica: concetto e riconoscimento.

Prospezione geochimica a maglia, Elaborazione e valutazione dei risultati, Curve d'isoconcentrazione: interpretazione di

mappe in relazione alle strutture geologiche. Prospezione geochimica applicata al reticolato idrografico.

Prelievo ed analisi dei campioni

Pianificazione di un rilievo geochimico in funzione delle caratteristiche del territorio.

Misure di temperatura delle sorgenti e gradienti termici.

Variazioni spaziali e temporali di T, pH e conducibilità e loro significato geochimico.

Diagrammi binari e ternari di supporto all'interpretazione idrogeochimica.

Esempi applicativi.

Diagrammi pH-Eh ed elementi in traccia. Ossidazione e riduzione nei sistemi naturali.

Eh: definizioni e sue applicazioni. Elementi in traccia e loro distribuzione.

Sistemi pH-Eh: diagrammi relativi.Valutazione e misura della mobilità geochimica degli elementi.

Idrogeochimica applicata

Acque sotterranee a scambio intenso (sotterranee superficiali) e a scambio nullo (connate secondo vecchia

terminologia). Acque metamorfiche, magmatiche. Acque termali. Interazione con i fluidi endogeni, isotopi come

traccianti naturali. Facies di alterazione e mineralogia idrotermale. Reazioni di idrolisi, di scambio di base e di

silicazione. Diagrammi di attività.

Trasporto e deposizione di metalli dai fluidi idrotermali. Modificazioni geochimiche subite dalle rocce interessate da

alterazione idrotermale. Modello di Giggenbach. Cenni di geotermometria e geobarometria.

Elementi in traccia di rilevanza tossicologica e nutrizionale nelle acque naturali. Cenni sullo spettrometro al plasma

ICP-MS.

Qualità delle acque destinate al consumo umano.

Contaminazione naturale ed inquinamento antropico. Principali fattori inquinanti della risorsa acqua. Isotopi dell‟azoto.

Metodologie di prospezione per il riconoscimento dell‟inquinamento antropico. Limiti O.M.S. e legislazione nazionale.

Criteri di valutazione della qualità della risorsa acqua.

Testi consigliati: Appunti dalle lezioni,

Atkins, DePaola. Chimica Fisica, 4aed., Zanichelli editore.

Mackay D. The Fugacity Approach

Autori vari. Emissioni odorigene e impato olfattivo. Geva ed.

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Graedel TE et al. Atmospheric chemical compounds. Academic Press.

Dejak C. et al. Chimica fisica per le Scienze ambientali. Etas Libri Ed.

W. White. Geochemistry. On line textbook. Jhon-Hopkins University Press 2007.

Drever J. The Gechemistry of Natural Waters. Prentice hall, New Jersey. 1997.

Langmuir D. - Acqueous Environmental Geochemistry. Prentice hall, New Jersey.1997.

Deutsch W. (1997). Groundwater Geochemistry. Lewis Publishers, New York.

Ulteriori informazioni: Ore di lezione frontale: 90

Ore di attività di laboratorio o in campo: 30

Ore di studio personale: 180

Orario di ricevimento: per appuntamento tramite posta elettronica

Modalità di svolgimento della prova finale: prova orale

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SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI

Facoltà di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute

Corso di Laurea magistrale in: Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio

(LM-75) - a.a. 2011-2012

MONITORAGGIO DEGLI INQUINANTI (8 CFU)

Pollutant monitoring

Obiettivi formativi: Il corso si propone di fornire le conoscenze necessarie per il monitoraggio chimico dei vari comparti ambientali attraverso lo studio

teorico della diffusione e trasformazione dei maggiori inquinanti e per la loro determinazione analitica mediante attività di

laboratorio e seminari.

Particolare attenzione sarà rivolta ai seguenti argomenti: Introduzione alla gestione e controllo della qualità dell‟aria e dell‟acqua;

analisi critica delle tecniche di campionamento ed analitiche per la determinazione della qualità delle emissioni (concentrate e

diffuse) e della qualità dell'aria e delle acque, anche alla luce delle normative vigenti.

Il corso, inoltre, intende coprire gli aspetti principali dell‟analisi della qualità dei prodotti alimentari e le più moderne tecniche

analitiche e strumentali per il riconoscimento degli inquinanti negli alimenti

Conoscenze richieste: Il corso richiede la conoscenza delle nozioni di base di chimica generale, chimica fisica, chimica analitica sia classica

che strumentale, chimica organica ed ecologia.

Docente responsabile: prof. Pasquale Iovino ([email protected])

CONTENUTI E ARTICOLAZIONE DEL CORSO:

Modulo 1: Monitoraggio degli inquinanti nelle acque e nell’aria (CHIM/12 - 6

CFU)

Monitoring of pollutants in water and air

Docente: dott. Pasquale Iovino ([email protected])

classificazione delle acque e normativa vigente

inquinamento atmosferico e normativa vigente

sostanze odorigene, valore di soglia di percettibilità olfattiva (OT) e concentrazioni limite consentite (Threshold

Limit Value, TLV)

olfattometro dinamico, speciazione delle sostanze odorigene

tecniche di monitoraggio in continuo e non, metodi di campionamento

metodi ufficiali di analisi

particolato atmosferico, determinazione granulometrica e dei costituenti chimici primari, analisi dei composti

adsorbiti

analisi dei principali inquinanti, inorganici ed organici, mediante metodologie chimico-fisiche

attività di laboratorio e di campo per la determinazione di contaminanti nell‟atmosfera e nelle acque superficiali.

Modulo 2: Analisi degli inquinanti negli alimenti (CHIM/03 - 2 CFU)

Analysis of food pollutants

Docente: dott. Gaetano Malgieri ([email protected])

Breve panoramica generale sulla problematica della qualità degli alimenti

La produzione industriale e la qualità degli alimenti

Metodi analitici generali e moderne metodiche per la ricerca di adulterazioni legate all‟origine, alla qualità

chimico-biologica ed al trattamento subito dall‟alimento durante la lavorazione

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Origine, presenza ed analisi dei contaminanti

Proprietà essenziali e problematiche analitiche delle principali categorie di alimenti

Indicatori chimici, fisici e biologici

Tecniche spettroscopiche, in particolare di risonanza magnetica nucleare, per la determinazione dell‟origine

biologica degli alimenti e per l‟identificazione degli inquinanti

Testi consigliati: Appunti dalle lezioni,

F.W. Fifield et al. Chimica Analitica, Zanichelli editore.

J.H. Seinfeld, Atmosferic Chemistry and Physics of Air Pollution , John Wiley & Sons.

Autori vari. Emissioni odorigene e impato olfattivo. Geva ed.

Graedel TE et al. Atmospheric chemical compounds. Academic Press.

Dejak C. et al. Chimica fisica per le Scienze ambientali. Etas Libri Ed.

.

Ulteriori informazioni: Ore di lezione frontale: 50

Ore di attività di laboratorio o in campo: 14

Ore di studio personale: 120

Orario di ricevimento: per appuntamento tramite posta elettronica

Modalità di svolgimento della prova finale: prova orale

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SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI

Facoltà di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute

Corso di Laurea magistrale in: Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio

(LM-75) - a.a. 2011-2012

PATOLOGIA AMBIENTALE (6 CFU – MED/04, corso opzionale per gli studenti

immatricolati nell’a.a. 2011-2012)

Environmental human pathology

Docente responsabile: prof. Michele Grieco ([email protected])

Contenuti e articolazione del corso: Patologie da agenti microbiologici

Patologie da agenti fisici

Radiazioni eccitanti

Radiazioni ionizzanti

Patologie da agenti chimici

Veleni

Tossine

Detergenti

Metalli

Pesticidi

Solventi

Teratogeni

Additivi e contaminanti dei cibi

Cancerogeni chimici

Farmaci

Interferenti endocrini

Tossicologia e tossico-cinetica

Assorbimento e distribuzione delle sostanze tossiche

Effetti sul metabolismo xeno biotico

Eliminazione delle sostanze tossiche

Tossicità di organo

Fegato

Rene

SNC

Organi riproduttivi

Sistema endocrino

Apparato respiratorio

Sistema immune

Metodi di studio

Normative, limiti e prevenzione

Testi consigliati:

Bertollini R. et al. 1997. Ambiente e salute in Italia. OMS. Centro Europeo Ambiente e Salute – Divisione di Roma.

Il Pensiero Scientifico Editore Roma.

Casarett e Doull‟s. 2000. Tossicologia. EMSI, Roma, V edizione.

Hodgson E. 2010 A textbook of Modern Toxicology 4th ed. Wiley

Ulteriori informazioni

Ore di lezione frontale: 48

Ore di attività di laboratorio o in campo: 6

Ore di studio personale: 99

Orario di ricevimento: per appuntamento tramite posta elettronica ([email protected])

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SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI

Facoltà di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute

Corso di Laurea magistrale in: Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio

(LM-75) - a.a. 2011-2012

PEDOLOGIA GENERALE E APPLICATA (AGR/14- 12 CFU-VO)

General and applied soil science

Obiettivi formativi Il corso di Pedologia generale e applicata è rivolto agli studenti della Laurea Magistrale provenienti da Corsi di Laurea Triennali in cui la Pedologia non sia stata sufficientemente sviluppata. Il corso comprende un primo modulo introduttivo che introduce le nozioni fondamentali della pedologia, dai principi di chimica del suolo ai modelli pedogenetici, alla tassonomia. Il secondo modulo tratta, con un approccio unitario e integrato, le metodologie

avanzate di rilevamento, caratterizzazione, classificazione del suolo negli ambienti antropizzati, gli aspetti normativi e

tecnici degli interventi di conservazione e ricostruzione della funzionalità dei suoli (pedotecnica). Gli argomenti trattati

comprendono: chimica e fisica del suolo; tecniche di analisi chimica e fisica del suolo; principi teorici e pratici degli

interventi di pedotecnica.

The course of General and applied soil science is an advanced course in soil science tailored for postgraduate students with a poor or no background in this area. Following an introductory part that introduces fundamental notions of soil science, the course deals with advanced methodologies for the analysis, characterization and classification of agricultural soils, juridical aspects of soil management, and techniques of soil conservation and restoration.

Conoscenze richieste: Il corso di Pedologia generale e applicata richiede la conoscenza delle nozioni fondamentali di Chimica generale e

inorganica, Fisica, Matematica, Chimica Fisica, Geologia, Biologia generale e sistematica, Fisiologia vegetale,

Microbiologia.

The course of General and applied pedology requires the knowledge of fundamental notions of chemistry, physics, mathematics, geology and biology

Docente responsabile: Prof. Elio Coppola ([email protected])

Contenuti e articolazione del corso:

Modulo 1: Fondamenti di pedologia (AGR/14 – 2 CFU)

Introduction to soil science Docente: Prof. Elio Coppola ([email protected])

Introduzione allo studio del suolo

il sistema pedosfera all‟interfaccia con atmosfera, biosfera, idrosfera e litosfera

il suolo: definizioni e funzioni

i concetti chiave della pedologia

Fisica del suolo

rapporti suolo-acqua e dinamica idrologica

struttura del suolo

dinamica della fase gassosa del suolo

Chimica del suolo

composizione chimica del suolo

sostanza organica

fase liquida

meccanismi e cinetica delle reazioni chimiche nel suolo

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fenomeni redox

comportamento della fase colloidale

scambio ionico

reazioni di chemisorbimento e precipitazione

pH e capacità tampone

Genesi e Classificazione dei Suoli

fattori e processi pedogenetici

modellistica pedogenetica

orizzontazione e sviluppo del profilo

sistemi di classificazione dei suoli

“Soil Taxonomy”

“WRBSR”

Mineralogia del suolo

alterazione dei minerali, diagenesi e neogenesi

fillosilicati

ossidi

alluminosilicati criptocristallini

Il Corso prevede esercitazioni finalizzate a:

- studio di profili rappresentativi della pedovariabilità naturale;

- interpretazione di dati di laboratorio;

- identificazione e discriminazione dei caratteri diagnostici;

- utilizzo competente delle chiavi tassonomiche;

- classificazione del suolo.

Testi consigliati: Appunti dalle lezioni

Testi base di riferimento:

Sumner M.E. Handbook of Soil Science. CRC Press. Boca Raton. FL, USA

USDA-NRCS. Soil Survey Manual

USDA-NRCS. Soil Taxonomy

USDA-NRCS. Keys to Soil Taxonomy

IUSS-ISRIC-FAO. World Reference Base for Soil Resources

Selezione di argomenti da:

Carter MR, ed., Soil Sampling and Methods of Analysis. Lewis Pubs., London.

van Breemen N. and Buurman P. Soil Formation, Kluwer Academic Pub., The Netherlands,

Wilding L.P., Smeck N.E., and Hall G.F. Pedogenesis and Soil Taxonomy. Voll. I+II. Concepts and Interactions +

The Soil Orders, Elsevier Science Publishers B.V., Amsterdam, The Netherlands.

Fanning D.S., Fanning M.C.B. Soil Morphology, Genesis and Classification. Wiley & Sons.

Fitz Patrick E.A. Soil microscopy and micromorphology. Wiley & Sons Ed., London.

Tate R.L. III Soil microbiology. J. Wiley and Sons, Inc., NY, USA.

Brady N.C., Weil R.R. The nature and properties of soils. Prentice Hall Int., Upper Side River, NJ.

Cremaschi M., Rodolfi G. Il suolo - Pedologia nella scienze della terra e nella valutazione del territorio. La Nuova

Italia Scientifica.

McRae S. Pedologia pratica. Come studiare i suoli sul campo. Zanichelli, Bologna.

Rasio R., Vianello G. Classificazione e Cartografia del Suolo. CLUEB ED., Bologna.

Wild A. Soils and the Environment. Cambridge University Press.

Ulteriori informazioni: Ore di lezione frontale: 24

Ore di attività di laboratorio o in campo: 6

Ore di studio personale: 45

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Modulo 2: Caratterizzazione e gestione dei sistemi pedologici antropizzati

(AGR/14 - 10 CFU - docente: Prof. Elio Coppola ([email protected])

Characterization and management of man-affected soil systems

CONTENUTI E ARTICOLAZIONE DEL CORSO: SISTEMI PEDOLOGICI ANTROPIZZATI

Funzioni socio-economiche e valore del suolo nell‟ambiente.

Rapporti suolo/uomo: origine, evoluzione, conseguenze.

Suoli antropogenici: definizioni e tassonomie.

Funzionalità del suolo nei sistemi pedologici antropizzati: usi agricoli ed extra-agricoli.

Suoli urbani.

Alterazione del suolo nei sistemi pedologici antropizzati: degradazione, contaminazione, ablazione, consumo.

METODI E TECNICHE DI VALUTAZIONE DEI SUOLI NEI SISTEMI PEDOLOGICI ANTROPIZZATI

Rilevamento, caratterizzazione, classificazione e rappresentazione cartografica dei suoli nei sistemi pedologici

antropizzati: indagini di campo e di laboratorio, riferimenti tassonomici, scale di restituzione e cartografia digitale.

Land Evaluation, Land Capability e Land Suitability applicate ai sistemi pedologici antropizzati.

Diagnosi integrata della funzionalità del suolo: parametri qualitativi e continui; caratteri climatici, geomorfologici e

fisiografici; caratteri chimici e chimico-fisici.

Diagnosi integrata della fertilità e produttività dei suoli: parametri qualitativi e continui; componenti fisiche, chimiche,

chimico-fisiche e biologiche della fertilità di suoli; cenni di agronomia e coltivazione, tecniche colturali ed ordinamenti

produttivi

GESTIONE DEI SISTEMI PEDOLOGICI ANTROPIZZATI: PEDOTECNOLOGIE PER IL RECUPERO DELLA

FUNZIONALITA‟ DEL SUOLO E PER LA RICOSTRUZIONE DEL SUOLO

Normativa Nazionale e Comunitaria inerente l‟uso, la difesa, la bonifica e la conservazione del suolo. Discipline dei

Fertilizzanti e dei Materiali Applicabili al Suolo. Piani Regolatori e Piani delle Attività Estrattive.

Analisi e valutazione delle disfunzioni e delle anomalie dei suoli: criteri e metodi di pieno campo e di laboratorio.

Pedotecnologie correttive e riabilitative dei suoli anomali. Suoli infertili, idromorfi, acidi, alcalini, salini. Suoli con

anomalie fisico-meccaniche.

Pedotecnologie ricostruttive dei suoli contaminati, erosi e ablati. Principi e criteri di riassetto del territorio e

ricomposizione ambientale dei siti contaminati e delle aree post-industriali. Progettazione di proto-orizzonti e di modelli

di suoli antropogenici para-artificiali ed olo-artificiali. Designazione degli orizzonti e classificazione dei pedomodelli.

Compatibilità dei pedomodelli con le limitazioni geomorfologiche e con l‟ambiente pedoclimatico. Scelta della

copertura vegetale per il riequilibrio della pedogenesi.

Testi consigliati (per tutti i testi si intende l’edizione più recente):

Testi di riferimento: M.E. Sumner. Handbook of Soil Science.

USDA-NRCS. Soil Survey Manual

USDA-NRCS. Soil Taxonomy

USDA-NRCS. Keys to Soil Taxonomy

IUSS-ISRIC-FAO. World Reference Base for Soil Resources

Selezioni di argomenti da: Benedetti A. e Sequi P. I fertilizzanti organici. Ed. L‟informatore Agrario, Verona,

Brady N.C., Weil R.R. The nature and properties of soils. Prentice Hall Int., Upper Side River, NJ.

Bullock P and Gregory P J. Soils in Urban Environments. Blackwell Publishing

Cremaschi M., Rodolfi G. Il suolo - Pedologia nella scienze della terra e nella valutazione del territorio. Ed.La Nuova

Italia Scientifica.

Dent D. and Young A. Soil Survey and Land Evaluation. G. Allen & Unwin, London

Marano B. Fertilità del suolo e nutrizione delle piante. Nannipieri Ed., Livorno

McRae S. Pedologia pratica. Come studiare i suoli sul campo. Zanichelli Ed., Bologna.

Rasio R., Vianello G. Classificazione e Cartografia del Suolo. CLUEB Ed., Bologna.

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Sequi P. (coord.), Chimica del suolo. Patron Ed., Bologna

Wild A. Soils and the Environment, Cambridge University Press.

Manuali

Metodi di Analisi Chimica del Suolo, Violante P. (coord.)

Metodi di Analisi Fisica del Suolo, Paglia M. (coord.)

Metodi di Analisi Chimica delle Acque per uso agricolo e zootecnico, Mecella G. (coord.)

Metodi di Analisi Biochimica del Suolo, Benedetti A. e Gianfreda L. (coord.)

Metodi di Analisi Microbiologica del Suolo Picci P. e Nannipieri P. (coord.)

Metodi di Analisi Mineralogica del Suolo, Adamo P. (coord.)

redatti dalla Società Italiana della Scienza del Suolo (S.I.S.S.), Franco Angeli Editore, Roma

Metodi di valutazione dei suoli e delle terre, Costantini E. (ed.) Edizioni Siena.

Metodi analitici per i fanghi. Quaderni 64, CNR

Provvedimenti legislativi di ambito nazionale e comunitario

Comunicazione (COM) 179/2002 (Verso una strategia tematica per la protezione del suolo).

D.Lgs. n. 99/1992 (Smaltimento fanghi di depurazione).

L. n. 574/1996 (Nuove norme in materia di utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione e di scarichi dei frantoi

oleari).

D.Min.Amb. 5 febbraio 1998 (individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero

ai sensi degli artt. 31 e 33 del D.L.gs. n.22/1997).

D.Lgs. n. 152/2006 (Norme in materia ambientale. Titolo V. Bonifica di siti contaminati).

D.Lgs. n. 75/2011 (Revisione della disciplina in materia di fertilizzanti).

D.Mi.P.A.F. 7 aprile 2006, (Criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell'utilizzazione agronomica

degli effluenti di allevamento).

N.B. L‟elenco dei Testi può essere integrato a cura del Docente per garantire adeguati approfondimenti ed

aggiornamenti didattici. Inoltre, per le stesse finalità, potranno essere selezionati articoli da riviste scientifiche (di

norma in lingua inglese).

Altre informazioni: ore per lezioni e/o esercitazioni: 96

ore totali dedicate dallo studente allo studio personale o ad altre attività formative di tipo individuale: 204

tipo di insegnamento = obbligatorio

modalità di insegnamento = convenzionale

Orario di ricevimento

Per appuntamento tramite posta elettronica

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SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI

Facoltà di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute

Corso di Laurea magistrale in: Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio

(LM-75) - a.a. 2011-2012

RISCHIO ECOLOGICO (6 CFU - VO)

Ecological risk

Obiettivi formativi: L‟attività dell‟uomo può portare all‟alterazione dell‟ambiente con ricadute sugli organismi viventi che possono andare

da scala locale a scala globale.

Nel modulo di ecotossicologia si darà un‟idea di come le varie sostanze inquinanti possano arrivare dai comparti

ambientali agli organismi viventi e all‟uomo. Essendo vista in chiave ecologica la ecotossicità investiga la co-

occorrenza tra inquinante ed organismo, la capacità di un organismo di bioconcentrare e detossificare gli inquinanti, il

ripercuotersi dell‟effetto tossico da un‟interazione molecola-molecola (effetto biochimico) ad un alterazione della

fisiologia di un organismo, del suo impatto sulla popolazione (mortalità, riproduzione, crescita, resistenza) e infine sulla

comunità (riduzione di biodiversità e funzionalità della comunità). Il corso fornisce oltre ad una visione di insieme

l‟impianto teorico ed esempi pratici per la determinazione dei principali parametri chiave utilizzati per stimare gli effetti

tossicologici delle sostanze mediante l‟esecuzione in laboratorio di test ecotossicologici e la simulazione numerica degli

effetti su popolazioni. L‟ecotossicologia rappresenta una disciplina necessaria per valutare gli effetti nell‟analisi di

Rischio Ambientale, nella VIA, per stabilire limiti soglia nei processi di gestione, monitoraggio e conservazione

ambientale.

Nel modulo di cambiamenti globali si acquisiscono le informazioni inerenti i cambiamenti antropici operati dall‟uomo

sugli ecosistemi che portano ad effetti su scala da regionale a globale. Si valutano inoltre gli effetti di feedback che i

cambiamenti globali hanno sugli ecosistemi stessi. Il modulo fornisce quindi conoscenze scientifiche di base circa le

alterazioni antropogeniche dei cicli biogeochimici e dell‟ambiente globale, e le tecniche di studio dell‟effetto di dette

alterazioni sugli ecosistemi, con particolare focus su quelli terrestri.

Conoscenze richieste: Nozioni fondamentali di Biologia ed Ecologia

Docente responsabile: dott.ssa Simona Castaldi ([email protected])

CONTENUTI E ARTICOLAZIONE DEL CORSO:

MODULO 1: ECOTOSSICOLOGIA (BIO/07 - 3 CFU) Docente: dott. Simona Castaldi

Ecotoxicology

1. Introduzione. L‟ecotossicologia come disciplina integrata tra concetti di tossicologia chimica ambientale ed

ecologia. Contenuti e significato.

2. Le principali categorie di inquinanti da una prospettiva di tossicità ambientale: cationi, anioni, composti

organici, composti gassosi, sostanze radioattive, fibre.

3. Il concetto di esposizione. Distribuzione ambientale degli inquinanti: parametri chiave. Coefficienti di ripartizione.

Persistenza. Biodisponibilità. Degradazione. Co-occorrenza di inquinante ed organismi nello spazio e nel tempo.

4. Esposizione interna: Bioconcentazione, bioaccumulo e biomagnificazione. Fattori di bioconcentrazione, modelli

cinetici e calcoli del BCF.

5. Distribuzione all’interno dell’organismo e siti di destino dell’inquinante: siti di accumulo, metabolismo, azione,

eliminazione.

6. Meccanismi di detossificazione per inquinanti organici e inorganici. Il metabolismo. Detossificazione ed

attivazione. Effetti sinergici, additivi ed antagonisti degli inquinanti.

7. Il concetto di effetto ecotossicologico. Concetto di tossicità. La risposta protettiva e non protettiva. Induzione di

sistemi di difesa: es. monoossigenasi e metallotioneine. Risposte non-protettive: le neurotossine, composti genotossici,

inibitori delle pompe ATPasi, anticoagulanti, composti estrogenici ed androgenici, veleni mitocondriali, inibitori della

crescita vegetale e della fotosintesi. Effetti al livello di individuo (da biochimici a fisiologici), di popolazione e di

comunità. Il concetto di effetto a cascata.

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8. L’utilizzo di biomarkers come strumenti prognostici, diagnostici e loro applicazione nella “biorimediation”.

9. La misura degli effetti. I Test tossicologici. Test di laboratorio acuti e cronici. La curva dose-risposta. Parametri

estrapolati dai test: LCx, ECx, NOEL, LOE, MATC. Test di semi campo. Test di campo su media e larga scala.

10. Valutazione del rischio ecologico: concetti generali, definizione dello scopo, la scelta degli endpoints, analisi di

esposizione, analisi degli effetti, definizione del rischio da semplici rapporti a distribuzioni di probabilità.

Attività pratiche: Il corso prevede esercitazioni numeriche, ossia simulazioni di applicazioni di tecniche di indagine

ecotossicologica ed esercitazioni di campo e laboratorio con esempi di tecniche di biomonitoraggio e l‟esecuzione di un

test ecotossicologico per imparare ad impostare un test e calcolare LCx, ECx, NOEL, LOE, MATC.

MODULO 2: CAMBIAMENTI AMBIENTALI GLOBALI (BIO/07 - 3 CFU) Docente: dott. Simona Castaldi

Global environmental changes

Cambiamenti Climatici

1 Cambiamenti osservati nel clima e loro effetti

2 Cause del cambiamento

Emissioni di gas a effetto serra di lunga durata. Driver dei cambiamenti climatici.Sensibilità del clima e feedback.

Attribuzione del cambiamento climatico. Il cambiamento climatico ei suoi impatti nel breve termine e lungo termine in

diversi scenari.

3.Emissioni scenari. Proiezioni dei cambiamenti futuri del clima. Impatti dei cambiamenti climatici futuri. Rischio di

cambiamenti improvvisi o irreversibili

4 Opzioni di adattamento e mitigazione e risposte, e loro relazione con lo sviluppo sostenibile, a livello globale e

regionale

Rispondere ai cambiamenti climatici. Opzioni di adattamento. Opzioni di mitigazione. Relazioni con lo sviluppo

sostenibile. Cooperazione internazionale e regionale

5 La prospettiva a lungo termine: aspetti scientifici e socio-economiche rilevanti per l'adattamento e mitigazione, in

coerenza con gli obiettivi e le disposizioni della Convenzione, e nel contesto dello sviluppo sostenibile

Prospettiva di gestione del rischio, principali vulnerabilità, impatti e rischi - prospettive a lungo termine, I costi di

mitigazione e obiettivi di stabilizzazione a lungo termine.

6 Maggiori punti di incertezza nell‟analisi dei cambiamenti climatici.

Cambiamenti di uso del territorio e CDM

7 La deforestazione tropicale

Deforestazione tropicale come fonte di emissioni di gas serra. Le emissioni di carbonio associati incendi boschivi in

Brasile. Monitoraggio deforestazione tropicale per i mercati emergenti del carbonio.

8. Come ridurre le emissioni di deforestazione per i credito di carbonio: Riduzione Compensativa.

Deforestazione tropicale e il Protocollo di Kyoto. Il peso della deforestazione “evitata” nella risposta internazionale ai

cambiamenti climatici. La scelta di un target per le emissioni compensative.

9. Quadri politici e giuridici per la riduzione delle emissioni deforestazione.

Deforestazione tropicale nel contesto del regime post-2012 sui cambiamenti climatici. Foreste di proprietà privata e la

riduzione della deforestazione: una panoramica politica e legale.

Testi consigliati: Dispense e materiale didattico distribuito a lezione

Ulteriori informazioni: Ore totali dedicate ad attività formative in aula: 42

Ore totali dedicate ad attività formative in laboratorio o in campo: 8

Ore totali dedicate dallo studente allo studio personale o ad altre attività formative di tipo individuale: 100

Orario di ricevimento: per appuntamento tramite posta elettronica

Modalità di svolgimentodella prova finale: prova orale

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SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI

Facoltà di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute

Corso di Laurea magistrale in: Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio

(LM-75) - a.a. 2011-2012

RISCHIO ECOLOGICO E VALUTAZIONE AMBIENTALE (9 CFU - VO)

Ecotossicologia (BIO/07 - 3 CFU)

Cambiamenti ambientali globali (BIO/07 - 3 CFU)

Valutazione ambientale (BIO/07 - 3 CFU)

Ecological risk and environmental assessment

Obiettivi formativi: L‟attività dell‟uomo può portare all‟alterazione dell‟ambiente con ricadute sugli organismi viventi che possono andare

da scala locale a scala globale.

Nel modulo di ecotossicologia si darà un‟idea di come le varie sostanze inquinanti possano arrivare dai comparti

ambientali agli organismi viventi e all‟uomo. Essendo vista in chiave ecologica la ecotossicità investiga la co-

occorrenza tra inquinante ed organismo, la capacità di un organismo di bioconcentrare e detossificare gli inquinanti, il

ripercuotersi dell‟effetto tossico da un‟interazione molecola-molecola (effetto biochimico) ad un alterazione della

fisiologia di un organismo, del suo impatto sulla popolazione (mortalità, riproduzione, crescita, resistenza) e infine sulla

comunità (riduzione di biodiversità e funzionalità della comunità). Il corso fornisce oltre ad una visione di insieme

l‟impianto teorico ed esempi pratici per la determinazione dei principali parametri chiave utilizzati per stimare gli effetti

tossicologici delle sostanze mediante l‟esecuzione in laboratorio di test ecotossicologici e la simulazione numerica degli

effetti su popolazioni. L‟ecotossicologia rappresenta una disciplina necessaria per valutare gli effetti nell‟analisi di

Rischio Ambientale, nella VIA, per stabilire limiti soglia nei processi di gestione, monitoraggio e conservazione

ambientale.

Nel modulo di cambiamenti globali si acquisiscono le informazioni inerenti i cambiamenti antropici operati dall‟uomo

sugli ecosistemi che portano ad effetti su scala da regionale a globale. Si valutano inoltre gli effetti di feedback che i

cambiamenti globali hanno sugli ecosistemi stessi. Il modulo fornisce quindi conoscenze scientifiche di base circa le

alterazioni antropogeniche dei cicli biogeochimici e dell‟ambiente globale, e le tecniche di studio dell‟effetto di dette

alterazioni sugli ecosistemi, con particolare focus su quelli terrestri.

Il terzo modulo riguarda la valutazione degli impatti delle attività antropiche. Relativamente a quest'ultimo tema,

saranno trattati con particolare attenzione gli aspetti relativi alle procedure indicate nelle normative nazionali ed

internazionali.

Conoscenze richieste: Nozioni fondamentali di Biologia ed Ecologia

Docente responsabile: dott.ssa Simona Castaldi ([email protected])

CONTENUTI E ARTICOLAZIONE DEL CORSO:

MODULO 1: ECOTOSSICOLOGIA (BIO/07 - 4 CFU) Docente: dott. Simona Castaldi

Ecotoxicology 1. Introduzione. L‟ecotossicologia come disciplina integrata tra concetti di tossicologia chimica ambientale ed

ecologia. Contenuti e significato.

2. Le principali categorie di inquinanti da una prospettiva di tossicità ambientale: cationi, anioni, composti

organici, composti gassosi, sostanze radioattive, fibre.

3. Il concetto di esposizione. Distribuzione ambientale degli inquinanti: parametri chiave. Coefficienti di ripartizione.

Persistenza. Biodisponibilità. Degradazione. Co-occorrenza di inquinante ed organismi nello spazio e nel tempo.

4. Esposizione interna: Bioconcentazione, bioaccumulo e biomagnificazione. Fattori di bioconcentrazione, modelli

cinetici e calcoli del BCF.

5. Distribuzione all’interno dell’organismo e siti di destino dell’inquinante: siti di accumulo, metabolismo, azione,

eliminazione.

6. Meccanismi di detossificazione per inquinanti organici e inorganici. Il metabolismo. Detossificazione ed

attivazione. Effetti sinergici, additivi ed antagonisti degli inquinanti.

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7. Il concetto di effetto ecotossicologico. Concetto di tossicità. La risposta protettiva e non protettiva. Induzione di

sistemi di difesa: es. monoossigenasi e metallotioneine. Risposte non-protettive: le neurotossine, composti genotossici,

inibitori delle pompe ATPasi, anticoagulanti, composti estrogenici ed androgenici, veleni mitocondriali, inibitori della

crescita vegetale e della fotosintesi. Effetti al livello di individuo (da biochimici a fisiologici), di popolazione e di

comunità. Il concetto di effetto a cascata.

8. L’utilizzo di biomarkers come strumenti prognostici, diagnostici e loro applicazione nella “biorimediation”.

9. La misura degli effetti. I Test tossicologici. Test di laboratorio acuti e cronici. La curva dose-risposta. Parametri

estrapolati dai test: LCx, ECx, NOEL, LOE, MATC. Test di semi campo. Test di campo su media e larga scala.

10. Valutazione del rischio ecologico: concetti generali, definizione dello scopo, la scelta degli endpoints, analisi di

esposizione, analisi degli effetti, definizione del rischio da semplici rapporti a distribuzioni di probabilità.

Attività pratiche: Il corso prevede esercitazioni numeriche, ossia simulazioni di applicazioni di tecniche di indagine

ecotossicologica ed esercitazioni di campo e laboratorio con esempi di tecniche di biomonitoraggio e l‟esecuzione di un

test ecotossicologico per imparare ad impostare un test e calcolare LCx, ECx, NOEL, LOE, MATC.

MODULO 2: CAMBIAMENTI AMBIENTALI GLOBALI (BIO/07 - 4 CFU) Docente: dott. Simona Castaldi

Global environmental changes

Cambiamenti Climatici

1 Cambiamenti osservati nel clima e loro effetti

2 Cause del cambiamento

Emissioni di gas a effetto serra di lunga durata. Driver dei cambiamenti climatici.Sensibilità del clima e feedback.

Attribuzione del cambiamento climatico. Il cambiamento climatico ei suoi impatti nel breve termine e lungo termine in

diversi scenari.

3.Emissioni scenari. Proiezioni dei cambiamenti futuri del clima. Impatti dei cambiamenti climatici futuri. Rischio di

cambiamenti improvvisi o irreversibili

4 Opzioni di adattamento e mitigazione e risposte, e loro relazione con lo sviluppo sostenibile, a livello globale e

regionale

Rispondere ai cambiamenti climatici. Opzioni di adattamento. Opzioni di mitigazione. Relazioni con lo sviluppo

sostenibile. Cooperazione internazionale e regionale

5 La prospettiva a lungo termine: aspetti scientifici e socio-economiche rilevanti per l'adattamento e mitigazione, in

coerenza con gli obiettivi e le disposizioni della Convenzione, e nel contesto dello sviluppo sostenibile

Prospettiva di gestione del rischio, principali vulnerabilità, impatti e rischi - prospettive a lungo termine, I costi di

mitigazione e obiettivi di stabilizzazione a lungo termine.

6 Maggiori punti di incertezza nell‟analisi dei cambiamenti climatici.

Cambiamenti di uso del territorio e CDM

7 La deforestazione tropicale

Deforestazione tropicale come fonte di emissioni di gas serra. Le emissioni di carbonio associati incendi boschivi in

Brasile. Monitoraggio deforestazione tropicale per i mercati emergenti del carbonio.

8. Come ridurre le emissioni di deforestazione per i credito di carbonio: Riduzione Compensativa.

Deforestazione tropicale e il Protocollo di Kyoto. Il peso della deforestazione “evitata” nella risposta internazionale ai

cambiamenti climatici. La scelta di un target per le emissioni compensative.

9. Quadri politici e giuridici per la riduzione delle emissioni deforestazione.

Deforestazione tropicale nel contesto del regime post-2012 sui cambiamenti climatici. Foreste di proprietà privata e la

riduzione della deforestazione: una panoramica politica e legale.

Modulo 3: Valutazione ambientale (BIO/07 - 3 CFU)

Environmental assessment Docente: dott. Rosaria D’Ascoli ([email protected]) 1. Lo sviluppo sostenibile e gli strumenti comunitari di supporto alle politiche ambientali. Le principali normative

comunitarie e gli atti di recepimento italiano per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), la Valutazione

Ambientale Strategica (VAS), la Valutazione di Incidenza e l‟Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).

2. Gli strumenti di indagine nella valutazione ambientale. I modelli logico-causali PSR (OCSE), DSR (UNCSD) e

DPSIR (AEA). Gli indici ed indicatori propri del sistema naturale e loro applicazione nella VIA, nella VAS e nella

VI

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3. La procedura di VIA e i contenuti specifici dello studio di impatto ambientale (SIA). Avvio della procedura e

fasi di screening e scoping. Modalità di intervento del pubblico. La conferenza dei servizi. Il quadro di riferimento

Programmatico: descrizione del progetto in relazione agli stati di attuazione degli strumenti pianificatori territoriali.

Il quadro di riferimento Progettuale: descrizione delle caratteristiche dell‟opera proposta (beni e/o servizi offerti,

livello di soddisfacimento della domanda, evoluzione del rapporto domanda/offerta, attività necessarie alla

realizzazione dell‟opera in fase di cantiere esercizio e dismissione). Il quadro di riferimento Ambientale: descrizione

dei sistemi ambientali interessati dal progetto e della qualità ambientale preesistente all‟intervento, valutazione delle

criticità nei fattori ambientali, consumo ed eventuale degrado delle risorse. Tipologie di intervento per le quali si

richiedono approfondimenti relativi alla componente biotica. I piani di monitoraggio. Problematiche negli studi di

VIA: I criteri da adottare per la definizione dell‟impatto su ciascun parametro ambientale, i criteri con cui

confrontare gli impatti su differenti caratteristiche ambientali, l‟estensione territoriale degli studi di impatto

ambientale.

4. La valutazione ambientale applicata ai processi decisionali. La procedura di VAS: i soggetti partecipanti e

l‟ambito applicativo. La definizione degli obiettivi di qualità e la selezione degli indicatori di sostenibilità. La

valutazione delle alternative. Redazione del rapporto ambientale

5. La Valutazione di Incidenza. Il concetto di continuum ecologico. Il ruolo delle reti ecologiche nella conservazione

della biodiversità e la loro tutela. L‟istituzione della rete Natura 2000 e della procedura di Valutazione di Incidenza.

Le fasi della procedura. Il concetto di significatività dell‟incidenza. La redazione dello studio di incidenza.

6. La mitigazione degli impatti. Analisi delle possibili misure di mitigazione applicabili nella realizzazione di

infrastrutture lineari e portuali: casi studio. L‟uso dell‟ingegneria naturalistica negli interventi di ripristino

ambientale: casi studio

7. L’Autorizzazione Integrata Ambientale. La procedura autorizzativa e le competenze amministrative. La

Valutazione Integrata Ambientale.

Testi consigliati: Malcevschi S. (1991). Qualità ed impatto ambientale Teoria e strumenti della valutazione di impatto. ETASLIBRI.

Gisotti G., Bruschi S. (1992) Valutare l’ambiente. Guida agli studi di impatto ambientale. NIS

Dispense e materiale didattico distribuito a lezione

Testi per consultazione: Colombo A., Malcevschi S. (1997) Manuale per gli indicatori per la valutazione di impatto ambientale (Vol 1, 2, 3, 4, 5)

FAST

NORMATIVA NAZIONALE: Legge 8 luglio 1986 n. 349; D.P.C.M. 10 agosto 1988 n.377; D.P.C.M. 27 dicembre

1988, D.P.R. 12 aprile 1996, D.Lgs. 152/2006, D.Lgs.59/2005

Ulteriori informazioni: Ore totali dedicate ad attività formative in aula: 63

Ore totali dedicate ad attività formative in laboratorio o in campo: 12

Ore totali dedicate dallo studente allo studio personale o ad altre attività formative di tipo individuale: 150

Orario di ricevimento: su appuntamento tramite posta elettronica

Modalità di svolgimentodella prova finale: prova orale