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Corso per aspiranti sommelier di I livello I Distillati Sommelier Giacomo Merlotti 11.12.2018

Corso per aspiranti sommelier di I livello I Distillaticorsisommelier.it/wp-content/uploads/2019/01/Distillati.pdf · 2019. 1. 31. · Corso per aspiranti sommelier di I livello I

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  • Corso per aspiranti sommelier di I livello

    I Distillati

    Sommelier Giacomo Merlotti11.12.2018

  • Agenda

    1. La distillazione

    2. Cenni storici

    3. Il processo produttivo

    a. Tecniche di distillazione

    b. Tipologie di distillato

    c. Affinamento

    4. Degustazione

    5. I principali distillati

    2

  • La Distillazione

    3

    ’’[…] Tecnica utilizzata per separare due o più sostanze presenti in una miscela, che sfrutta la differenza dei punti

    di ebollizione di tali sostanze, ovvero le differenti volatilià.’’

    in pratica ….

  • Risalgono intorno al 4000 a.c. le prime informazioni sulla distillazione in Egitto ed al 2000 a.c. in Cina;

    Nel VIII sec. gli arabi perfezionarono la distillazione per produrre da prima sostanze naturali a scopo cosmetico o terapeutico ed alcool poi;

    Alambicco: al-’ambiq (Arabo = goccia a goccia), αμβιξ (Greco = ‘ambix’, tazza);

    Introdotta in Europa nel XI sec.;

    Nel XVI sec. appaiono i primi trattati (in latino);

    1830, Aeneas Coffey;

    U.S.A., XVIII Emendamento ‘Volstead Act’:

    16.01.1920 – 5.12.1933;

    Divieto di produzione e consumo di sostanze alcooliche.

    …un po’ di storia

    4

  • Il Processo Produttivo

    AmmostamentoFermentazione

    (trasformazione degli zuccheri in alcool)

    5

    Distillazione(concentrazione dell’alcool)

    Rettifica(separazione delle teste e

    delle code)

    Affinamento

    • Riduzione del grado alcolico

    (eventuale)

    • Imbottigliamento

    Classificazione in base:

    Tipologia della materia prima;

    Tecnica di ammostamento.

    Tecnica di distillazione;

    Numero di distillazioni.

    Invecchiamento:

    Tecnica;

    Tempi.

  • Tecniche di DistillazioneDistillatore Discontinuo (Alambicco)

    Scopo principale della distillazione è concentrare alcool etilico e componenti profumate, eliminando

    l’acqua e le sostanze nocive contenute nella miscela.6

    Testa (fino a 78,4°): contiene alcool metilico (64,7°) e sostanze volatili con un punto di ebollizione inferiore a 78,3°C;

    Cuore (da 78,4° a 95°): contiene alcool etilico puro e sostanze aromatiche;

    Coda (oltre 95°): contiene acidi ed esteri poco gradevoli e tracce di acqua.

    Tipicamente 2 o 3 cicli di distillazione

  • Tecniche di DistillazioneDistillatore Continuo (Colonna)

    Scopo principale della distillazione è concentrare alcool etilico e componenti profumate, eliminando

    l’acqua e le sostanze nocive contenute nella miscela.7

    Due colonne composte da piatti forati;

    La prima, l’Analizzatore,consente l’evaporazione dell’alcool;

    La seconda, il Rettificatore, consente di separare i componenti della miscela.

    Tipicamente 2 o 3 cicli di distillazione

  • Tecniche di DistillazioneDistillatore Discontinuo (Alambicco)

    8

  • Tecniche di DistillazioneDistillatore Continuo (Colonna)

    9

  • Tipologia di Distillato

    10

    Origine Vinicola Origine Cerealicola Origine Frutticola Origine Varia

  • Tipologia di Distillato

    11

    Origine Vinicola Origine Cerealicola Origine Frutticola Origine Varia

    UvaVinacciaVino

    Cognac

    Armagnac

    Brandy

    Grappa

    Marc

    Acquavite d’uva

    Pisco

  • Tipologia di Distillato

    12

    Origine Vinicola Origine Cerealicola Origine Frutticola Origine Varia

    MiglioRisoCereali

    Whisk(e)y

    Vodka

    Gin

    Choum / Ka Pay

    Shochu

    Sagnlohoo

  • Tipologia di Distillato

    13

    Origine Vinicola Origine Cerealicola Origine Frutticola Origine Varia

    DatteriMeleCiliege

    Kirsch Calvados

    Applejack

    Bouza

    Pere

    Williams

  • Tipologia di Distillato

    14

    Origine Vinicola Origine Cerealicola Origine Frutticola Origine Varia

    PatateCanna da zucchero

    Agave

    Tequila

    MezcalRum

    Shochu

    Vodka

    Miele

    HoneyBrandy

    Cachaca

  • Invecchiamento

    15

    Materiale utilizzato:

    Acciaio;

    Legno (tipo e numero

    di passaggi);

    Terracotta;

    Vetro;

    Metodo di invecchiamento:

    Tempo (mesi / anni);

    Statico / dinamico;

    Clima (Angel share);

    Tagli;

    Le parole dell’invecchiamento:

    Cask Strength / Brut de

    Fûts / Full Proof / Navy

    Strenght;

    Single Cask / Barrel;

    Finishing;

  • 16

    DegustazioneI bicchieri

    Balloon

    Tradizionale per i Brandy (Cognac, Armagnac, etc.);

    o per i Rum invecchiati.

    ‘’Da Grappa’’

    Ideale per le grappe: giovani, aromatiche, affinate;

    o per i distillati bianchi.

    Glencairn

    Ideale per Whisky e Whiskey;

  • 17

    DegustazioneI bicchieri

    Sniffer & ISO

    Bicchieri ‘’universali’’ utili per

    qualunque distillato;

    Tumbler / Old Fashioned

    Non raccoglie i profumi;

    Non ‘’isola’’ la mano;

    … niente ghiaccio!

  • 18

    DegustazioneServizio

    Temperatura di servizio:

    8° - 12°: distillati giovani, ‘’bianchi’’, non affinati in legno o aromatici;

    12° - 14°: distillati con breve affinamento in legno;

    18°+ : Distillati affinati ed ‘’importanti’’;

    Temperature basse attenuano la percezione olfattiva/gustativa e rendono il distillato più oleoso e grasso;

    Temperature elevate esaltano la pungenza dell’alcool e favoriscono il rilascio di sostanze volatili;

    Mai scaldare il distillato ‘’a fiamma’’ (sentori di bruciato); ‘’a mano’’ (humaniesier) solo se necessario;

    Servizio:

    Dose std: 4 cl;

    Dose ‘’da degustazione’’: 2 cl;

    Acqua fresca, naturale e non ghiacciata: utile fra un assaggio e l’altro o per ‘’taglio’’.

  • 19

    DegustazioneTecnica – ‘’Superare il muro’’

    Esame visivo:

    Colore: bianco o tonalità dorata/ambrata;

    Limpido e cristallino salvo casi particolari;

    Esame olfattivo:

    Mai approcciare direttamente il bicchiere e mai rotearlo;

    Intensità e primi sentori a circa 5/10 cm da naso;

    Utilizzare una narice alla volta;

    Esame gustativo:

    Tenere il distillato in bocca alcuni secondi (5 sec.);

    ‘’inspirare’’ sul distillato o a bocca ‘’umida’’;

    Valutare corpo e sensazioni retronasali (spesso diverse da quelle dirette);

    Esame retro olfattivo:

    Equilibrio generale e persistenza. Esame ‘’a bicchiere vuoto’’

  • Cognac

    20

    La viticultura nella zona è fatta risalire alla fondazione dell’abazia benedettina di Fontdouce, nel 1111;

    La prima distillazione è fatta risalire al 1549 (XVI sec.) ad opera degli Olandesi:

    Il ‘vino bruciato’ (‘brann vjn’, da cui ‘brandy’) reggeva ai trasporti;

    Solfitazione delle botti;

    Grande impulso commerciale dovuto agli Inglesi:

    Costanza qualitativa (Porto, Sharry, etc.);

    Presenza di fiumi navigabili;

    1909 il primo disciplinare:

    Zona di produzione (Charante, Charente Marittime);

    Materie prime e tecniche di distillazione;

    Invecchiamenti minimi.

  • Oggi è un AOC (Appelation d’Origine Controllée) di circa 80.000 ha, terreno calcareo:

    Vitigni utilizzati: Ugni Blanc (90%), Folle Blanc, Montil, Colombard;

    Vini acidi, poco alcolici e privi di profumi;

    La produzione prevede due distillazioni (Alambicco Charentais):

    Broullis: prima distillazione (da 10hl si ottengono 10l);

    Bonne chauffes: seconda distillazione (da 10 litri si ottengono 6,3l);

    Invecchiamento in Rovere (350l):

    Da 25 mesi a…. 50 o 60 anni;

    Assemblaggio del blend;

    Cantine non interrate e senza pavimento.

    Cognac

    21

  • Grande Champagne:

    Di corpo, persistenti, note floreali, grande capacità d’invecchiamento;

    Petite Champagne:

    Di corpo, persistenti, note fruttate, grande capacità d’invecchiamento;

    Borderies:

    Floreali (violetta), eleganti, di buona persistenza;

    Fins Bois, Bons Bois e Bois Ordinaire:

    Leggeri, fruttati, poco longevi;

    Fine Champagne:

    Assemblaggio di Grande (50% min) e PetiteChampagne

    Cognac

    22

  • Non ha ancora le tipiche caratteristiche di morbidezza, i sentori del vino sono ancora

    molto presenti

    Buon compromesso fra sentori della materia prima e terziari.

    Maggiore morbidezza, setosità e complessità

    Complessità intensità ed eleganza.Prevalenza di note terziarie dovute al legno

    Grande complessità ed eleganza.Grande equilibrio e note caratteristiche

    dei/dei millesimo/i

    Cognac

    23

    Detto anche ‘Trois Etoiles’Minimo 25 mesi di botte

    Minimo 4 anni di botte

    Minimo 6 anni di botteCon la nuova legislazione

    minimo di 10 anni

    Diciture di fantasia per gliinvecchiamenti superiori e

    le riserve speciali

    VSVery Superior

    VSOPVery Superior Old Pale

    XOExtra Old

    Hors d’AgeAncestrale

    Vielle Reserve

  • È il distillato più vecchio di Francia:

    Nel 1431 nell’eredità del conte Vic de Fronsac si citano torchi, botti ed un distillato;

    Si gioca il ruolo di distillato più antico col Whisky (1494);

    Sviluppo storico favorito dalla posizione geografica:

    Il fiume Baise affluente della Garonna favorì il commercio (Olandesi);

    Pellegrinaggi;

    AOC nel 1936:

    Vitigni: Ungi Blanc (50%), Baco (20%), Colobard e Folle Blanc;

    Vinificazione e distillazione;

    Invecchiamento.

    Armagnac

    24

  • Territorio di circa 10.500 ha:

    Suoli sabbiosi ed argillo–calcarei;

    È il silicio l’elemento discriminante dei vari suoli;

    Una sola distillazione con alambicco Armagnacais:

    Alambicco continuo mono-colonna (95% della produzione);

    Anticamente gli alambicchi erano mobili;

    Il restante 5% con alambicco Charetais;

    Invecchiamento:

    Piece armagnacais (420l);

    Legni dalle foreste locali (tannini robusti);

    Passaggio finale in grosse damigiane;

    Armagnac

    25

  • Bas Armagnac

    Zona collinare da cui provengono i prodotti migliori;

    Suolo sabbioso e calcareo;

    Profumi floreali, grande eleganza;

    Grande capacità di invecchiamento;

    Tenàreze:

    Zona più elevata, con terreni calcareo argillosi;

    Ottimi prodotti, strutturati, secchi e decisi;

    Necessitano di lungo affinamento per smorzarsi;

    Haut Armagnac:

    Zona poco adatta, ricopre circa l’1% delle produzione;

    Armagnac

    26

  • Sentori più diretti e pungenti, legati alla materia prima d’origine

    Maggiore complessità e rotondità

    Sentori terziari complessi

    Grande complessità ed eleganza.Ricerca delle peculiarità dell’annata

    Armagnac

    27

    Detto anche ‘Trois Etoiles’Minimo 2 anni di invecchiamento

    Minimo 5 anni di botte

    Minimo 6 anni di botte(a volte anche 10 anni)

    Non è inusuale l’indicazione dell’annata (più giovane)

    presente nel blend

    VSVery Superior

    VSOPVery Superior Old Pale

    Extra Vielle ReserveXO

    Indicazione dell’anno

  • Brandy

    28

    Nome generico dell’acquavite ricavata per distillazione del vino dopo un periodo di affinamento in botte;

    Può essere prodotto in ogni paese (in genera paesi vinicoli) con metodologie diverse;

    In Italia introdotto nel 1773 da John Wooshouse a Marsala:

    Qualunque vitigno e qualunque metodo di distillazione;

    È ammessa l’aggiunta di caramello (2%);

    Invecchiamento minimo di 6 mesi ed ha gradazione minima 37%;

    In Spagna non si hanno notizie storiche certe:

    Prodotto da vitigni locali e ‘’francesi’’;

    Distillazione continua (armagnacais) e/o discontinua (charentais);

    Brandy de Jerez è tutelato da D.O. ed ottenuto da sole uve Palomino;

    Invecchiamento Criaderas y Soleras;

  • Brandy

    29

    In Portogallo prende il nome di Aguardiente, introdotta alla fine del 1800:

    Generalmente ricavata dai Vinho Verde;

    Distillazione lenta discontinua ad alambicco charentais;

    Può invecchiare oltre 10 anni ottenendo prodotti morbidi e complessi (equiparabili a dei Cognac di prima fascia);

    In Grecia si produce, dal 1888, il Metaxa (Μεταξά);

    1. Ottenuto da tre uve: Sultanina, Savatiano, Corinthe;

    2. Il distillato riposa 3 anni in barile di quercia;

    3. Si aggiunge Brandy di Moscato (Samos o Lemno) ed altri aromi;

    4. Si fa riposare almeno un altro anno;

    5. Prima dell’imbottigliamento trascorre alcuni giorni sotto zero;

    Catalogato in base al numero di stelle in etichetta (da 3 a 12);

    Può avere sentori complessi e legnosi o morbidi vanigliati e floreali.

  • Pisco

    30

    Distillato di mosto di vino tipico di Perù e Cile;

    Stesso nome ma importanti differenze nella produzione ed invecchiamento;

    Da anni è in corso una guerra legale, da parte del Perù, per ottenere l’esclusiva della Denominacion de Origine;

    L’Italia non riconosce tutela alla denominazione proprio per ragioni di commercio internazionale;

  • Pisco

    31

    Pisco Peruviano

    Ottenuto da uve aromatiche e non (a differenza dei brandy europei);

    Distillazione discontinua in alambicchi (Falcas) di piccola capacità;

    Il distillato ‘’nuovo’’ è di bassa gradazione (42-48%);

    Invecchiamento in acciaio o terracotta (mai legno);

    Il Pisco Verde è ottenuto da mosto semi fermentato, ancora ricco di residuo zuccherino (unico caso al mondo).

    Pisco Cileno

    Ottenuto da uve aromatiche e non;

    Distillazione continua a colonna;

    Invecchiamento in legno;

    Non esiste un disciplinare definito;

  • Grappa

    32

    L’etimo deriva probabilmente dal ‘’graspo’’ dell’uva. Prodotto antico ma il termine entra ufficialmente in uso solo alla fine del 1800;

    La Bortolo Nardini, nel 1779, fu la prima distilleria di Grappa;

    È il distillato ottenuto dalla vinaccia, è pertanto l’unico distillato ottenuto da una materia prima solida;

    La distillazione avviene in corrente di vapore;

    Può essere catalogata:

    Per invecchiamento;

    Per materia prima ed aromatizzazioni;

    Per Denominazione d’Origine;

    Dec. Mipaaf 28.01.2016

  • Grappa

    33

    La distillazione avviene per passaggio di vapore:

    Il vapore ottenuto da una caldaia in pressione passa attraverso le vinacce a bassa pressione (0,5 atm) ed estrae la frazione alcolica;

    Il vapore condensato, detto Flemma, ha una gradazione di 25 – 28%;

    La flemma viene distillata per rettifica a colonna (78 – 84%);

  • Grappa

    34

    Classificazione per materia prima:

    Aromatica: prodotta con uve aromatiche o semi aromatiche (Moscato, Gewurztraminer, Muller Thurgau, Malvasia, etc.)

    Aromatizzata: alla quale è stata aggiunta, al termine della distillazione, una o più essenze di origine vegetale, come frutta (lampone, albicocca, mora, etc.) o erbe officinali e aromatiche (ginepro, ruta, liquirizia, cumino, etc.);

    Plurivitigno: ottenuta da un blend di uve;

    Monovitigno: ottenuta da vinacce di un unico vitigno (Nonino, 1973, Picolit);

  • Grappa

    35

    Classificazione invecchiamento:

    Con la legge del 2016 si può definire invecchiatasolo una grappa conservata in un magazzino daziale sotto sigilli;

    Vecchie diciture:

    Bianca o Giovane: imbottigliata subito dopo la produzione;

    Affinata: da 6 a 12 mesi in legno;

    Invecchiata: da 12 a 18 mesi in legno:

    Stravecchia o Riserva: oltre i 18 mesi in legno;

    Nuove diciture:

    Bianca, affinata … ed altre diciture di fantasia;

    Invecchiata con indicazione del numero di anni;

  • Grappa

    36

    Classificazione per Denominazione d’Origine

    È prevista possibilità di utilizzo delle seguenti Denominazioni di Origine:

    Grappa di Barolo;

    Grappa Piemontese o del Piemonte;

    Grappa Lombarda o della Lombardia;

    Grappa Trentina o del Trentino;

    Grappa Friulana o del Friuli

    Grappa Veneta o del Veneto;

    Südtiroler Grappa / Grappa dell'Alto Adige;

    Grappa Siciliana o della Sicilia;

    Grappa di Marsala.

  • Calvados

    37

    Distillato di sidro di mela (raramente pera) tutelato da AOC prodotto nell’omonimo dipartimento della Normandia:

    Produzione:

    Doppia distillazione a partire da oltre 120 tipologie di mele:

    Acidule (30%), domano longevità;

    Dolci (30%), do donano alcolicità e profumi semplici;

    Dolci-Amare (40%); donano profumi complessi;

    Tipologie & Invecchiamenti:

    Pays d’Auge, distillazione discontinua;

    Domfrotains, contiene il 30% di pere;

    3 Etoiles, min. 2 anni

    Vieux, min. 3 anni;

    VSOP, min 4 anni;

    XO, Extra, Hors d’Age, min. 6 anni.

  • Mezcal & Tequila

    38

    Sono ottenuti dalla distillazione di succo di agave fermentato;

    Gli spagnoli applicano la tecnica di distillazione al Pulche (agave fermentato);

    1666, viene fondata la città di Tequila;

    1794, primo disciplinare, 1974 DOC ‘’Tequila’’;

    Tequila:

    Il Tequila è prodotto sull’altopiano di Jalisco;

    100% Agave Azul cotta in forni d’acciaio;

    Invecchiamento legno;

    Mezcal:

    30 tipologie di Agave diverse (cru e territoriaità);

    Cottura in forni di pietra interrati;

  • Rum, Ron, Rhum

    39

    Distillato dei derivati fermentati della canna da zucchero;

    Nasce nel XVI sec. nei caraibi delle colonie e del ‘’commercio triangolare’’;

    Reso celebre per il suo utilizzo in marina (1655 – 30.07.1970 ‘’Black tot day’’);

    Tipologie:

    Agricolo, ottenuto dal succo vergine di canna da zucchero;

    Industriale (melassato), ottenuto da melassa;

    Stili:

    Spagnolo (Ron). Da melassa, invecchiamento soleras;

    Francese (Rhum). Agricolo, Martinica e Guadalupa AOC;

    Inglese (Rum). Da melassa. Invecchiamento statico;

    Demerara: sottozona, rum ricchi prodotti con vari alambicchi.

    Le ‘’novità’’: Blanco … Filippine, Giappone, Africa …

  • Wodka & Vodka

    40

    Distillato di fecola di patate o cerali non invecchiato;

    ‘’Wodka’’ in Polonia, ‘’Vodka’’ in Russia (ed altre nazioni);

    1534, la Polonia ne rivendica la nascita;

    1812, ‘’importata’’ in Europa da Napoleone;

    Nel ‘800 introduzione della distillazione Coffey;

    Anni ‘60 e ‘70 grande diffusione mondiale;

    Produzione:

    Solo distillazione continua;

    Recentemente ritorno alla fecola;

    Versioni aromatizzate (soprattutto ad uso commerciale);

  • Gin

    41

    Distillato di cerali, principalmente grano e segale, aromatizzate con ginepro ed erbe per infusione a caldo o a freddo;

    Nasce nella metà del ‘600 in Olanda (Jenever), Considerato ‘’medicinale’’ e ‘’curativo’’ per la presenza di erbe/spezie;

    1742, Alexander Gordon inventa il London Dry;

    Oggi Gin e Jenever sono due prodotti distinti;

    Si producono Gin in tutto il mondo con caratteristiche diverse.

  • Whisky e Whiskey

    42

    È ottenuto dalla distillazione di un fermentato di cereali, maltati e non, maturato in botti di legno;

    È del 1494 un documento (fiscale) con cui l’abate John Corr (abbazia di Lindores, Scozia) acquista orzo per la produzione di 12.000 bottiglie di ‘’Uisge Beatha’’ (Aqua Vitae – Acqua di Vita);

    L’Irlanda ne rivendica la paternità con un carteggio del 1172;

    È il distillato più antico del mondo;

    È il distillato più prodotto e consumato al mondo;

    È prodotto in molti paesi con ‘’ricette’’ diverse:

    Scozia;

    Irlanda;

    Stati Uniti;

    Canada;

    Giappone;

    India;

    Taiwan;

    Italia;

    Francia, Svezia, Finlandia, Olanda, Germania, […]

  • Whisky e Whiskey

    43

    Il processo produttivo

    1. Maltaggio (eventuale):

    a. Macerazione;

    b. Germinazione;

    c. Essicazione;

    2. Infusione (Mashing);

    3. Fermentazione;

    4. Distillazione;

    5. Maturazione:

    a. Tempi / clima;

    b. Tipo di legno.

  • 44

    Scotch WhiskyScozia

    È il più importante e prestigioso fra i Whisk(e)y;

    È prodotto da malto (d’orzo), più raramente da grano, ed invecchiato minimo 3 anni e 1 giorno in Scozia;

    Pillole di storia:

    1494, il primo documento dell’Exchequer Roll;

    1603, Unione delle Corone;

    1823, lo Scotch diventa legale grazie a Re Giorgio IV;

    Classificazione:

    Single Malt Scotch Whisky;

    Blended Malt Scotch Whisky (Vatted Whisky);

    Single Grain Scotch Whisky;

    Blended Grain Scotch Whisky;

    Blended Scotch Whisky (quelli più commerciali);

  • 45

    Single Malt Scotch Whisky

  • 46

    Single Malt Scotch Whisky

    Speyside:

    È la zona più importante e produttiva della Scozia;

    Generalmente i malti non sono torbati;

    Whisky eleganti, armonici, ricchi e fruttati;

    Culla dell’invecchiamento ex sherry oak che dona terziari di spezie dolci, frutta secca ed essiccata e cuoio bagnato;

    Highlands:

    Zona più ampia;

    Whisky in genere non torbati, morbidi e floreali (Gentle Malts);

    Sulla costa occidentale (Oban), risultano più decisi, salmastri e lievemente torbati;

    Lowlands:

    È la zona più pianeggiante di scozia (da cui il nome);

    Malti leggeri, puliti, a volte leggermente affumicati (Ladies Whisky);

  • 47

    Single Malt Scotch Whisky

    Islands:

    Zona molto varia;

    I malti in genere sono torbati (ma non sempre) e ricchi di note marine;

    Forti e ricchi variano i sentori a seconda della zona;

    Islay:

    Famosa per la sua torba che dona note di fumo, alghe e medicinale;

    8 distillerie con caratteristiche diverse ma accumunate da una grande intensità olfattiva e gustativa;

    Campbeltown:

    Zona ‘’difficile’ in cui sopravvivono solo 3 distillerie attive;

    Malti lievemente torbati e ‘’virili’’.

  • Irish Whiskey

    48

    Whiskey leggero, fruttato, non torbato. A tripla distillazione spesso in blend con whiskey di grano. Di facile beva;

    L’Irish Whiskey è fatto in Irlanda, ha un carattere morbido figlio della propria storia ma non ha una ricetta comune a tutte le distillerie:

    Utilizzo di orzo maltato e non (fino al 40%);

    Utilizzo di forni ‘’chiusi’’ (salvo eccezioni);

    Tripla/doppia Distillazione ad alambicco o a colonna;

    Pillole di storia:

    1172, le prime informazioni;

    1920, la grande crisi (EIRE, Volsted Act);

    Anni ’30, Bushmills introduce la tripla distillazione;

    1966, Jameson, Power e Cork fondano la Irish Distillers Ltd.;

    1989, riapre Kilbeggan (Cooley) col marchio Connemara;

    Oggi, l’Irish Whiskey continua a crescere… ;

  • Whiskey ‘’made in USA’’

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    Bourbon Whiskey (Kentucky Straight Bourbon Whiskey):

    Mash fatto con minimo il 51% di mais, (segale, orzo, grano, max 49%);

    Invecchiato almeno 2 anni in botti di rovere carbonizzato nuove (in Kentucky);

    Generalmente doppia distillazione (colonna);

    Rye Whiskey:

    Minimo il 51% di segale (mais, orzo, grano, max 49%);

    Tipico del Nord-est (Pennsylvania e Maryland);

    Tennessee Whiskey:

    Filtrazione attraverso carbone di acero bianco (Mellowing o Leaching);

    American Whiskey:

    Tutto ciò che ‘’fuori disciplinare’’;

  • Canadian Whisky

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    Ottenuto per blend:

    Di cereali diversi, soprattutto mais e segnale con parti di orzo, frumento ed avena;

    Di whisky diversi spesso miscelati prima dell’invecchiamento;

    Di ‘’altro’’ (GNS, Grain Natual Spirit), regola del 9,09%;

    Invecchiamento minimo di 3 anni;

    Grande successo commerciale in USA;

    Tipologia:

    Whisky semplici e freschi, atti alla miscelazione;

    Whisky sottili di facile beva;

    Whisky complessi ma freschi, di difficile reperibilità.

  • Whisky Giapponese

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    Un po’ di storia…

    1853, il Giappone si apre al commercio con l’estero (1871);

    1918, Masataka Taketsuru parte per la Scozia (ove sposerà Jessica Roberta Cowan, ‘’Rita’’);

    1923, Shinjiro Torii apre la prima distilleria a Yamazaki (Suntory);

    1940, Masataka Taketsuru fonda Dai Nippon Kaju (Nikka);

    1984/1985/2008, il grande successo;

    Produzione:

    Utilizzo sia di Single Malt che di Grain Whisky;

    Sia distillazione Pot Still che Coffey Still;

    Ogni distilleria produce internamente tutto il fabbisogno;

    7 mln di litri anno di capacità produttiva;

    Caratteristiche:

    Whisky puliti, fini e ‘’precisi’’, ‘’No Age’’;

  • Il Whisky in Italia – The Italian Malt

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    Esiste un’unica distilleria di Whisky in Italia:

    Puni nasce nel 2010 a Glorenza (BZ), Val Venosta;

    Commercializza Whisky dal 2015;

    Invecchia i propri prodotti in un vecchio bunker;

    Produzione:

    Doppia distillazione Pot Still;

    Utilizzo anche di materie prime locali;

    Utilizzo accanto ai legni tradizionali e locali:

    Rovere Americano (ex bourbon) o Sherry PX;

    Rovere Europeo;

    Ex Marsala ed Ex Pinot Nero dell’Alto Adige.

    Whisky ancora ‘’giovani’’

  • Grazie !

    ‘’Never delaykissing a pretty girlor opening a bottle of whisky’’

    (Ernest Hemingway)