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C C o o s s t t r r u u i i s s c c i i u u n n E E u u r r o o p p a a c c i i v v i i c c a a K K i i t t d d i i a a p p p p r r e e n n d d i i m me e n n t t o o s s u u l l l l a a p p r r e e v v e e n n z z i i o o n n e e d d e e l l b b u u l l l l i i s s m mo o JUST/2010/DAP3/AG/1349 Progetto finanziato con il contributo del programma DAPHNE III della Commissione Europea

Costruisci un'Europa civica

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Kit POVEL sul bullismo

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KKKiiittt dddiii aaapppppprrreeennndddiiimmmeeennntttooo sssuuullllllaaa ppprrreeevvveeennnzzziiiooonnneee dddeeelll bbbuuulllllliiisssmmmooo

JUST/2010/DAP3/AG/1349 Progetto finanziato con il contributo del programma DAPHNE III della Commissione Europea

2 This document has been produced with the financial support of the Daphne III Programme of the European Commission.

Prima attività

“Che facce trovi?”

Durata prevista: 50 minuti

Obiettivi:

• Comprendere, identificare e interiorizzare diverse emozioni, sentimenti

e stati d’animo delle persone, soprattutto delle ragazze

Attività: Ai ragazzi viene spiegato il progetto e viene a loro, brevemente, raccontato come verranno articolati gli incontri successivi. Viene quindi presentata la prima attività che consiste nel cercare on line delle fotografie di persone che riflettono diversi stati d’animo: facce tristi, felici, arrabbiate, ecc. L’educatore supervisiona questo lavoro e il corretto abbinamento tra le immagini che i ragazzi stanno guardando e i sentimenti che il viso esprime. Se non è disponibile un’aula di informatica, l’attività può essere svolta con riviste e altro materiale fotografico. Materiali:

• pc e proiettore, connessione ad Internet

• Slides di approfondimento1 oppure

• forbici, colla e riviste.

1 https://www.dropbox.com/s/ew86f0a3so3e2pp/Intelligenza%20emotiva_.ppt

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Emozioni

A cura di CEFAL

Intelligenza emotiva

• È la capacità di riconoscere i propri sentimenti e quelli degli altri, di motivare se stessi e di gestire positivamente le emozioni interiormente e nelle relazioni con gli altri

• È importante per il successo nella vita: icentri celebrali più profondi che elaborano le emozioni, sono la sede delle abilità necessarie per dominare se stessi e per acquisire competenza sociale

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Emozione

• “L’emozione è una reazione soggettiva ad un evento importante, caratterizzata da cambiamenti fisiologici, esperienziali e comportamentali”

Evento scatenante specifico per ogni

emozione

battito accelerato, sudorazione abbondante

ecc.Espressioni facciali, voce,

gesti, postura

Consapevolezza della sensazione generata dai cambiamenti fisiologici e

percezione della situazione che ha scatenato l’emozione

Emozioni

ira

ansia gioia

paura

disgusto

doloresorpresa

affetto

disprezzo

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• Certi stimoli attivano il sistema nervoso ed inducono espressioni facciali, posture e mimiche simili in tutti i membri di una stessa specie oppure nei membri di specie con antenato comune universalità delle espressioni facciali

Studi su emozioni ed espressioni del viso

Secondo uno studioso (Ekman - 1973) le sette espressioni facciali di base mostrate qui si evidenziano in tutte le culture. Altri studiosi propongono che alla lista dovrebbe essere aggiunto l’imbarazzo.

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Ampliare il campo visivo, prepararsi

ad una nuova esperienza

Battito cardiaco rallentato, respirazione sospesa, diminuzione del tono

muscolare

Occhi spalancati, sopracciglia sollevate, bocca aperta,

orientamento allo stimoloSorpresa Sorpresa

Disponibilità ad un’interazione

amichevole

Battito cardiaco accelerato, respiro irregolare, elevata conduttività epidermica

Angoli della bocca all’insù, occhi ravvicinatiGioia Gioia

Stimolare gli altri ad offrire

consolazione

Battito cardiaco rallentato, abbassamento della

temperatura e della resistenza epidermica

Angoli della bocca all’ingiù, mento sollevatoTristezza Tristezza

Evitare l’elemento che origina il

disgusto

Battito cardiaco lento, aumento della resistenza

epidermica

Fronte aggrottata, naso arricciato, labbro superiore

sollevatoRepulsione Repulsione

Comprendere la minaccia, evitare il

pericolo

Aumento del battito cardiaco, bassa temperatura della pelle,

respirazione ansimante

Sopracciglia sollevate, occhi spalancati e fissiPauraPaura

Superare l’ostacolo,

raggiungere l’obiettivo

Aumento del battito cardiaco e della temperatura della

pelle, viso rosso

Fronte aggrottata, bocca aperta o labbra stretteRabbiaRabbia

A cosa serveA cosa serveAltri cambiamentiAltri cambiamentiEspressione faccialeEspressione faccialeemozioneemozione

Empatia

Wikipedia: EmpatiaL'empatia è la capacità di comprendere

appieno lo stato d'animo altrui, sia che si tratti di gioia, che di dolore.

• Alcuni studi indicano che i bulli farebbero più fatica a cogliere la sofferenza della vittima e a considerare le conseguenze negative del proprio comportamento

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L’empatia può inibire o ridurre il comportamentoaggressivo dell’individuo mediante due

meccanismi:

• Più una persona ècapace di assumere il punto di vista degli altri più riesce a comprendere e tollerare la loro posizione anche quando è diversa dalla propria

• Una persona che percepisce la sofferenza della vittima è portata ad inibire l’aggressione per evitare tale sofferenza o lo stress personale da essa causato

Per i bulli e le vittime: aumentare l’empatia, l’autostima, l’assertività

• Gli autori delle prepotenze secondo alcuni studi hanno più difficoltà a mettersi in contatto con le proprie emozioni e a riconoscere quelle degli altri

lavorare sull’empatiapotenziare nelle vittime

l’autostima e l’assertività(capacità di rispondere alle provacazioniaffermando i propri diritti e i propri bisogni,

senza calpestare quelli altrui

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Meccanismi di disimpegno morale

• giustificazione morale: una condotta inaccettabile assume un significato diverso se presentata al servizio di principi e valori morali superiori (es. la difesa del gruppo di amici)

• etichettamento benevolo: il linguaggio può deformare il significato concettuale e morale di una condotta (“Pacche o spinte sono solo giochi un po’ agitati”)

• confronto vantaggioso: un’azione deplorevole viene confrontata con altre più crudeli che ne attenuano il giudizio di immoralità

Meccanismi di disimpegno morale II

• dislocamento di responsabilità: la propria responsabilità viene rimandata ad altri riducendo il peso del proprio coinvolgimento (ad esempio dare la colpa alla famiglia o alla società)

• diffusione di responsabilità: la responsabilitàdel singolo viene dissolta nella responsabilità del gruppo

• distorsione delle conseguenze: se la sofferenza della vittima viene minimizzata, distorta o negata è più facile non avere sensi di colpa (“non è grave dire piccole bugie dal momento che non fanno male a nessuno”)

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Meccanismi di disimpegno morale III

• deumanizzazione: la vittima viene rappresentata come “meno umana”, priva di sentimenti, di sensibilità, di dignità (“èbene maltrattare chi si comporta come un essere schifoso”)

• attribuzione di colpa: la vittima èconsiderata meritevole delle prepotenze che subisce a causa del suo comportamento

This presentation has been produced with the financial support of the DaphneIII Programme of the European Commission.Contents are the sole responsibility of Scuola Centrale Formazione and itspartners and can in no way be taken to reflect the views of the EuropeanCommission.

A cura di

In collaborazione con

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Seconda attività

“Mostra l’attore che è in te?”

Durata prevista: 60 minuti Obiettivi:

• Comprendere, identificare e interiorizzare diverse emozioni, sentimenti

e stati d’animo delle persone Attività: L’insegnante/educatore chiede ai ragazzi di scegliere 6 stati d’animo. Ciascuno dei ragazzi, singolarmente, nello stesso posto, posa per 6 fotografie, in cui per ciascuna foto interpreta in sequenza attraverso l’espressione del viso i 6 stati d’animo (nello stesso identico ordine per tutti i ragazzi). L’educatore può aiutare gli studenti a posare, scattare e ordinare le foto e aggiungere didascalie. Le foto possono poi essere messere il sequenza di emozioni per ricercare analogie e tratti comuni delle espressioni. Materiali:

• fotocamera digitale, pc e proiettore

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Terza attività

“Facciamo un corto!”

Durata prevista: 90 minuti Obiettivi: Rispettare ed aiutare i coetanei e i compagni

Comprendere che specifiche risposte a particolari situazioni portano a conseguenze diverse.

Attività: I ragazzi devono rappresentare un’azione violenta, mentre l’insegnante/educatore riprende la scena. Alla fine del video, emerge la domanda: “tu cosa faresti?”. Da qui si procede alla parte successiva in relazione alla risposta che danno, in base a 3 opzioni: 1) li affronto 2) scappo 3) chiedo aiuto a un adulto o a un autorità Materiali:

• fotocamera digitale, pc e proiettore

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Approfondimenti attività

Bullismo

DEFINIZIONI

A cura di CEFAL

Cos’è il bullismo

Forma di comportamento aggressivo con caratteristiche particolari e distintive:

• Prepotenze intenzionali di tipo verbale, psicologico, fisico o elettronico: il comportamento aggressivo viene messo in atto volontariamente e consapevolmente (Intenzionalità)

• Prepotenze ripetute (più volte) nel tempo, sempre nei confronti degli stessi soggetti (Sistematicità)

• Chi è oggetto di prepotenze è più debole e non èin grado di difendersi: tra il bullo e la vittima c’è una differenza di potere, dovuta alla forza fisica, all’età o alla numerosità quando le aggressioni sono di gruppo. La vittima, in ogni caso, ha difficoltà a difendersi e vive un forte senso di impotenza (Assimmetria di potere)

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Forme di bullismo

• Bullismo fisico: comportamenti che utilizzano la forza fisica per nuocere all’altro. In questa categoria sono presenti comportamenti come picchiare, spingere, fare cadere, molestare sessualmente, ecc.

• Bullismo verbale: comportamenti che utilizzano la parola per arrecare danno alla vittima. Ad, esempio, le offese e le prese in giro insistenti e reiterate

• Bullismo psicologico: comportamenti non direttamente rivolti alla vittima ma che la danneggiano nell’ambito della relazione con gli altri. Sono comportamenti spesso poco visibili che portano all’esclusione e all’isolamento della vittima attraverso la diffusione di pettegolezzi e dicerie, l’ostracismo e il rifiuto di esaudire le sue richieste

• Cyberbullismo: invio di messaggi molesti tramite SMS o in chat, ripresa e diffusione di fotografie o video in momenti in cui la vittima non desidera essere ripresa allo scopo di per prenderlo/la in giro, diffamarlo/la, minacciarlo/la o tormentarlo/la

Ruoli• Bullo (Ispiratore): chi prende attivamente l’iniziativa nel

fare prepotenze ai compagni • Aiutante (“gregario”): chi agisce in modo prepotente

ma come “seguace” del bullo • Sostenitore: chi incoraggia il comportamento del bullo,

ridendo, incitandolo o semplicemente stando a guardare • Difensore: chi prende le difese della vittima

consolandola o cercando di far cessare le prepotenze • Esterno: chi non fa niente ed evita il coinvolgimento

diretto o indiretto in situazione di prepotenza • Vittima: chi subisce più spesso le prepotenze.

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Ruoli• Bullo (Ispiratore): chi prende attivamente l’iniziativa nel

fare prepotenze ai compagni • Aiutante (“gregario”): chi agisce in modo prepotente

ma come “seguace” del bullo • Sostenitore: chi incoraggia il comportamento del bullo,

ridendo, incitandolo o semplicemente stando a guardare • Difensore: chi prende le difese della vittima

consolandola o cercando di far cessare le prepotenze • Esterno: chi non fa niente ed evita il coinvolgimento

diretto o indiretto in situazione di prepotenza • Vittima: chi subisce più spesso le prepotenze.

Il bullo è l’ideatore delle prepotenze: qualche volta pensa le prepotenze e le

commette, altre volte le fa compiere ad altri

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I gregari o “aiutanti”:

partecipano alle prepotenze sotto la guida del leader e si sentono protetti da lui. Probabilmente senza il leader queste persone si comporterebbero diversamente

I sostenitori

Assistono senza prendere parte all’azione, ma sostenendola con incitamenti e risolini.

Gli spettatori

CHI GUARDA E NON INTERVIENE

E’RESPONSABILE

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I difensori della vittimaPer difendere la vittima non

è necessario correre rischi eroici. A volte èsufficiente:

• Esprimere il proprio disaccordo con quello che sta avvenendo

• Rompere per primi l’isolamento di qualcuno che tutti maltrattano

• Parlare con un adulto

• Un difensore è un ragazzo o una ragazza che sa mettersi nei panni degli altri e riconoscere le loro emozioni e dunque anche le proprie, ha una buona considerazione di sé, sente di avere un peso all’interno del gruppo, riceve dagli altri un reale riconoscimento: ha capacità empatica, autostima, autoefficacia, status positivo nel gruppo.

Quali contesti?

• Ambienti scolastici: aula, corridoi, cortile (cambio dell’ora o ricreazione)

• Pulmini e bus impiegati nel tragitto scuola-casa

E SOPRATTUTTO • gruppi di nuova formazione, ad esempio al

primo anno delle secondarie di primo grado o secondo grado:

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Le conseguenze del bullismo

le vittime possono sviluppare• alti livelli di ansia, difficoltà a concentrarsi• bassa autostima e autoefficacia in diverse aree:

aspetto fisico, capacità atletiche, abilità sociali, successo accademico

• alti livelli di depressione, solitudine• paura di andare a scuola, abbandono scolastico• maggiore frequenza di ideazione di suicidi,

tentativi di suicidio, suicidio

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Quinta attività

“Il gioco dell’Europa Civile” Durata prevista: 20-50 minuti Obiettivi:

• Capire le modalità opportune di comportarsi per la prevenire la violenza e

vivere in una società civile, rispettando gli altri • Conoscere la normativa europea in materia di violenza giovanile • Stimolare una riflessione e confronto sui valori e gli interessi dei giovani

Attività: L’attività consiste nell’utilizzo di un gioco da tavolo creato appositamente dai ragazzi spagnoli che hanno partecipato al progetto POVEL. Numero giocatori: 4-8 divisi in 4 squadre, ognuna delle quali rappresenta uno dei Paesi partner del progetto Daphne POVEL: Belgio, Italia, Francia e Spagna

REGOLE DEL GIOCO I partecipanti al gioco devono costruire la loro città civile. Giocano 4 squadre, ogni squadra rappresenta un membro del team di progetto Daphne POVEL: Belgio, Francia, Italia e Spagna. Ogni squadra ha un’area dove costruire la sua città civile, un segnaposto, un dado e una coppa per tirare il dado. Ogni squadra ha inoltre un’area di 4 caselle con domande a cui rispondere e un cerchio centrale in comune per le quattro squadre dove i giocatori possono passare per muoversi lungo le caselle quesito. Per iniziare il gioco, i giocatori tirano a turno il dado. La squadra che ottiene il punteggio più alto inizia. L’ordine di gioco delle altre squadre è in senso orario. La prima squadra lancia il dado e si muove nell’area dei quadrati di tante caselle raggiungendo la casella indicata dal punteggio del dado. La squadra pesca una domanda e risponde. Se risponde correttamente, ottiene un oggetto per la costruzione della città (a sua scelta), se sbaglia, rimette giù l’oggetto e passa il turno. Vince chi raggiunge il cerchio centrale e risponde a una delle domande sulla normativa europea sulla violenza giovanile, indipendentemente dal numero di elementi civici che ha nella sua città.

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Al termine della partita si riflette sulla scelta degli elementi scelti dai ragazzi per la costruzione della città civile e si discute dei valori e degli interessi dei partecipanti coinvolti.

Materiali:

• Tabellone del gioco

• 4 pedine di colore diverso: giallo, rosso, verde e blu • 1 dado • 4 coppe per tirare il dado, di colore diverso: giallo, rosso, verde e blu • 40 domande a risposta multipla sulla prevenzione della violenza, a cui i

partecipanti devono rispondere • 40 elementi di costruzione, con i quali i partecipanti possono costruire la

loro città civile: 4 commissariati, 4 locali (club), 4 panchine (o spazi), 4 monumenti tipici della città (1 Belga, 1 Italiano, 1 Francese, 1 Spagnolo), 4 teatri, 4 scuole, 4 chiese, 4 ospedali, 4 palestre, 4 banche.

Quale è l’età oltre la quale un giovane può essere punibile penalmente in Spagna? - 18 anni - 16 anni - 14 anni Risposta corretta: 14 anni

Quale è l’età oltre la quale un giovane può essere punibile penalmente in Belgio? - 18 anni - 16 anni - 14 anni Risposta corretta: 18 anni

Quale è l’età oltre la quale un giovane può essere punibile penalmente in Italia? - 14 anni - 16 anni - 18 anni Risposta corretta: 14 anni

Quale è l’età oltre la quale un giovane può essere punibile penalmente in Francia? - 16 anni - 13 anni - 18 anni Risposta corretta: 13 anni

Sto con una banda (gang) per fare a botte con altri. - Mai - Qualche volta - Sempre Risposta corretta: Mai

Passo le notti fuori casa senza permesso. - Mai - Qualche volta - Sempre Risposta corretta: Mai

Se qualcuno mi provoca verbalmente o mi insulta... - Anche io lo provoco o insulto - Provo a ragionare e a non

scendere al suo livello - Faccio a botte Risposta corretta: Provo a ragionare e a non scendere al suo livello

Quando sono in difficoltà chiedo consiglio /aiuto alle persone più grandi. - Mai - Qualche volta - Sempre Risposta corretta: Sempre

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Perdo il controllo - Mai - Qualche volta - Sempre Risposta corretta: Mai

Quando esco con i miei amici: - tutte le volte faccio una rissa - facciamo spesso a botte - usciamo e ci divertiamo

senza fare a botte Risposta corretta: usciamo e ci divertiamo senza fare a botte

Ho minacciato e spaventato altre persone: - Mai - Qualche volta - Spesso Risposta corretta: Mai

Me ne frego delle sofferenze degli altri: - mai - qualche volta - sempre Risposta corretta: mai

Posso essere crudele senza che me ne importi - Mai - Qualche volta - Sempre Risposta corretta: mai

Darei fuoco a qualcosa di proposito: - Mai - Qualche volta - Spesso Risposta corretta: Mai

Se non ho ancora raggiunto l’età per avere responsabilità penale, chi paga per i miei errori? - Nessuno - Un amico - I miei genitori o tutori Risposta corretta: I miei genitori o tutori

Cerco di non ferire i sentimenti degli altri - Mai - Qualche volta - Sempre Risposta corretta: sempre

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Ho rubato a casa, nei negozi o per strada: - mai - qualche volta - spesso Risposta corretta: mai

Faccio le cose senza pensarci e poi me ne pento - Mai - Qualche volta - Spesso Risposta corretta: mai

Ho colpito (picchiato) altre persone: - mai - qualche volta - spesso Risposta corretta: mai

Tengo presenti le opinioni degli altri: - mai - qualche volta - sempre Risposta corretta: sempre

Risolvo i litigi con il dialogo: - Mai - Qualche volta - Sempre Risposta corretta: sempre

È successo che abbia ferito qualcuno: - mai - qualche volta - spesso Risposta corretta: mai

Dico bugie alle persone per far loro del male: - mai - qualche volta - sempre Risposta corretta: mai

Qualcuno cerca di importi la sua opinione. Tu che fai? - Grido o lo insulto - Insisto e litigo - Chiedo aiuto ad un adulto Risposta corretta: chiedo aiuto ad un adulto

23 This document has been produced with the financial support of the Daphne III Programme of the European Commission.

Quando non sono d’accordo con un amico: - Grido - ascolto e gli parlo spiegando

le mie motivazioni - mi arrabbio e me ne vado Risposta corretta: ascolto e gli parlo spiegando le mie motivazioni

Hai mai maltrattato un animale? - Mai - Qualche volta - Sempre Risposta corretta: mai

Come risolvi i problemi con la tua ragazza / il tuo ragazzo? - Urlando - Mi impongo - Parliamo e ci ascoltiamo Risposta corretta: Parliamo e ci ascoltiamo

Se giocando qualcuno ti fa un brutto fallo e ti chiede scusa, tu come reagisci? - accetto le scuse e zero

problemi - insulto l’avversario - picchio il mio “nemico” Risposta corretta: accetto le scuse e zero problemi

Sinceramente... sei sull’autobus seduto e sale una persona anziana. Che fai? - non so - offro il mio posto a sedere - dipende se è una persona

che mi sembra simpatica Risposta corretta: offro il mio posto a sedere

Cammini per strada e prendi una chewing-gum. Cosa fai della carta? - la butto sempre nel cestino

più vicino - la butto per terra tanto ci

sono gli spazzini. - dipende dalle volte. Risposta corretta: la butto sempre nel cestino più vicino.

Quando hai un problema, come lo affronti? - Scappo perché è più comodo - Lo affronto parlando della

situazione e con calma - Uso la violenza per risolverlo Risposta corretta: Lo affronto parlando della situazione e con calma

Stai giocando e l’arbitro è contro di te. Come reagisci? - lo insulto - se è chiaro che ce l’ha con

me lo aggredisco - mi fa arrabbiare ma resto

calmo e continuo a giocare Risposta corretta: mi fa arrabbiare ma resto calmo e continuo a giocare.

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Sesta attività

“Scherzo, Litigio, Bullismo, Reato”2 Durata prevista: 60 minuti Obiettivi:

• Capire le modalità opportune di comportarsi per la prevenire la violenza e

vivere in una società civile, rispettando gli altri • Conoscere la normativa europea in materia di violenza giovanile

Attività: L’attività consiste nel posizionare all’interno di un diagramma a quadrati una serie di comportamenti, cercando di classificarli in base a quattro tipologie: scherzo, litigio, bullismo e reato. È possibile che alcuni comportamenti siano a cavallo tra più tipologie. Il gruppo è diviso in 2 squadre. Ciascuna squadra compila il proprio diagramma. Tempo a disposizione: 30 minuti Durante i restanti 30 minuti, si confrontano le risposte delle due squadre e si discutono similitudini e differenze, cercando di approfondire i criteri di una corretta assegnazione alla categoria. Situazioni:

1 Quando Omar litiga con qualcuno non è capace di spiegarsi a parole, passa subito alle mani

2 Marco è il più bravo della classe. Prende regolarmente in giro Mattia perché studia poco e rischia la bocciatura

3 Il primo giorno di scuola un ragazzo di quinta, nell’intervallo, va da uno di prima, gli sottrae la merenda dalle mani e se la mangia

4 Siccome Sara e Anna non vogliono giocare con lei, Lisa ha scarabocchiato i loro disegni

5 Un alunno offende pesantemente un suo compagno davanti a tutti

6 Enrico, più basso degli altri, non viene mai chiamato a giocare nelle due squadre dell’ora di ginnastica. Il professore lo impone, e nessuno gli passa la palla

7 Matteo è amico di Francesco e spesso si prendono in giro

2 Da www.smontailbullo.it

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8 Franco, un ragazzo di terza, pretende che tutti i giorni Luca, un ragazzo di prima, gli offra un morso della sua merenda. Luca lo fa e Franco quasi sempre rifiuta

9 Un alunno tutti i giorni ottiene 3 euro da un compagno dietro la minaccia di botte

10 Ahmed viene dal Marocco. Un compagno lo chiama sempre “sporco marocchino” e fa in modo che nessuno si metta in banco con lui

11 Giovanni è timido e vagamente effeminato. I compagni lo chiamano sempre Giovanna

12 Anna è fidanzata con l’ex di Lisa. Lisa continua a chiamarlo sul cellulare. Anna le dice che se non la smette le spaccherà la faccia

13 Appassionati di wrestling, Edo Paolo e Gianluca si divertono a picchiarsi durante l’intervallo

14 Due ragazzi chiudono una ragazza in una classe vuota e la costringono a spogliarsi. La filmano e se ne vanno senza toccarla

15 In classe nessuno va bene a scuola, solo Monica che viene presa in giro e isolata dai compagni perché le dicono che è una secchiona e fa la “lecchina” coi professori.

16 Elia vuole sempre avere ragione. Se qualcuno lo contraddice, Elia lo minaccia e gli dice di tacere

17 Marzia ha chiesto alla compagna di banco di passarle il compito in classe di matematica. La compagna si è rifiutata e Marzia è molto arrabbiata con lei perché ha preso 4

18 Il ragazzo più temuto della classe pretende di avere la doccia riservata in palestra e di farla comunque per primo, anche se arriva dopo gli altri

19 Alessia ha un grave difetto di udito. Le compagne la prendono in giro perché parla con una voce un po’ alterata

20 Benché fisicamente meno capace, Dario stuzzica continuamente Luca, che gli dà una lezione prendendo le sue cose, stracciandogli il diario, i quaderni...

21 Sara dice in giro che Marta puzza e che nessuno deve esserle amica

22 Al cambio dell’ora Andrea palpeggia abitualmente in pubblico Rita anche se lei cerca ogni volta di sottrarsi. Lo riferisce all’insegnante

23 Nicola ha nascosto l’astuccio di Gianni, alla fine dell’ora glielo ha restituito

24 Roberto minaccia direttamente l’insegnante dicendo che se non la smette

di avercela con lui gli succederà qualcosa

25 Annalisa ha telefonato a Giorgio con una voce alterata per dirgli che le piace e fissare un appuntamento. Giorgio, curioso, si è presentato e non ha visto nessuno. Annalisa lo guardava e rideva di nascosto insieme alle sue

27 This document has been produced with the financial support of the Daphne III Programme of the European Commission.

amiche

BULLISMO BULLISMO/REATO

REATO

BULL

ISM

O /

SCHE

RZO

SCHERZO / REATO

LITIGIO

/ REATO

SCHE

RZO

LITIGIO

Soluzioni:

1 Quando Omar litiga con qualcuno non è capace di spiegarsi a parole, passa subito alle mani. _L_ _R_

2 Marco è il più bravo della classe. Prende regolarmente in giro Mattia perché studia poco e rischia la bocciatura. _B_

3 Il primo giorno di scuola un ragazzo di quinta, nell’intervallo, va da uno di prima, gli sottrae la merenda dalle mani e se la mangia. _S_ _R_

4 Siccome Sara e Anna non vogliono giocare con lei, Lisa ha scarabocchiato i loro disegni._L_

5 Un alunno offende pesantemente un suo compagno davanti a tutti. _L_ _R_

6 Enrico, più basso degli altri, non viene mai chiamato a giocare nelle due squadre dell’ora di ginnastica. Il professore lo impone, e nessuno gli passa la palla. _B_

7 Matteo è amico di Francesco e spesso si prendono in giro _S_

8 Franco, un ragazzo di terza, pretende che tutti i giorni Luca, un ragazzo di prima, gli offra un morso della sua merenda. Luca lo fa e Franco quasi sempre rifiuta. _B_ _R_

9 Un alunno tutti i giorni ottiene 3 euro da un compagno dietro la minaccia di botte. _B_ _R_

10 Ahmed viene dal Marocco. Un compagno lo chiama sempre “sporco marocchino” e fa in modo che nessuno si metta in banco con lui. _B_ _R_

11 Giovanni è timido e vagamente effeminato. I compagni lo chiamano sempre Giovanna. _B_ _R_

12 Anna è fidanzata con l’ex di Lisa. Lisa continua a chiamarlo sul cellulare. Anna le dice che se non la smette le spaccherà la faccia. _L_ _R_

13 Appassionati di wrestling, Edo Paolo e Gianluca si divertono a picchiarsi durante l’intervallo. _S_

14 Due ragazzi chiudono una ragazza in una classe vuota e la costringono a spogliarsi. La filmano e se ne vanno senza toccarla. _R_

15 In classe nessuno va bene a scuola, solo Monica che viene presa in giro e isolata dai compagni perché le dicono che è una secchiona e fa la “lecchina” coi professori. _B_

16 Elia vuole sempre avere ragione. Se qualcuno lo contraddice, Elia lo minaccia e gli dice di tacere. _L_

29 This document has been produced with the financial support of the Daphne III Programme of the European Commission.

17 Marzia ha chiesto alla compagna di banco di passarle il compito in classe di matematica. La compagna si è rifiutata e Marzia è molto arrabbiata con lei perché ha preso 4. _L_

18 Il ragazzo più temuto della classe pretende di avere la doccia riservata in palestra e di farla comunque per primo, anche se arriva dopo gli altri. _B_

19 Alessia ha un grave difetto di udito. Le compagne la prendono in giro perché parla con una voce un po’ alterata _B_

20 Benché fisicamente meno capace, Dario stuzzica continuamente Luca, che gli dà una lezione prendendo le sue cose, stracciandogli il diario, i quaderni... _B_ _R_

21 Sara dice in giro che Marta puzza e che nessuno deve esserle amica _B_

22 Al cambio dell’ora Andrea palpeggia abitualmente in pubblico Rita anche se lei cerca ogni volta di sottrarsi. Lo riferisce all’insegnante. _B_ _R_

23 Nicola ha nascosto l’astuccio di Gianni, alla fine dell’ora glielo ha restituito. _S_

24 Roberto minaccia direttamente l’insegnante dicendo che se non la smette di avercela con lui gli succederà qualcosa. _R_

25 Annalisa ha telefonato a Giorgio con una voce alterata per dirgli che le piace e fissare un appuntamento. Giorgio, curioso, si è presentato e non ha visto nessuno. Annalisa lo guardava e rideva di nascosto insieme alle sue amiche. _S_

_S_ scherzo

_S_ non è classificato come bullismo perché manca la reiterazione (caso isolato)

_L_ litigio

_B_ bullismo verbale / psicologico

_B_ bullismo fisico

_R_ reato

___ casi ambigui tra litigio/bullismo e reato

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BULLISMO BULLISMO/REATO REATO

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BULL

ISM

O /

SCHE

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SCHERZO / REATO

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LITIGIO

/ REATO

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SCHERZO LITIGIO

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Tra scherzo, litigio, bullismo e reato

• SCHERZO: evento divertente, che non ha l’intenzione di ferire e può essere reciproco (scambi di ruolo tra chi èvittima e autore dello scherzo)

• LITIGIO: lite occasionale che nasce intorno ad una incomprensione, ad una differenza, ad una competizione, ma non è ripetuto nel tempo.

Tra scherzo, litigio, bullismo e reato

• BULLISMO: relazione fatta di prepotenze ripetute, sempre tra le stesse persone, in una situazione di squilibrio di forze, dove chi ha il potere lo utilizza volutamente per ferire il piùdebole.

• REATO: comportamento che infrange una norma giuridica. Questo può accadere con atti di bullismo ma anche con azioni all’interno di semplici litigi.

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Punibilità• Il nostro ordinamento non prevede una

fattispecie di reato o illecito amministrativo definito come “atto di bullismo”.

• Pertanto il confine fra scherzo-atto di bullismo-reato penale va individuato caso per caso.

• Può accadere che un semplice scherzo diventi bullismo, o che durante atti di bullismo si sconfini in vere e proprie ipotesi di reato penalmente sanzionate.

Punibilità

• In caso di condotte costituenti reato, l’ordinamento italiano prevede la punibilitàsolo per soggetti aventi almeno 14 anni e capaci di intendere e volere.

• Al di sotto dei 14 anni dei reati sono ritenuti responsabili i genitori (o chi esercita la potestà genitoriale).

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Tra litigi e bullismo: esempi di ciò che costituisce reato

• Reato di percosse [Art. 581 C.P.] o di lesioni [Art. 582 C.P.], a seconda della gravità del danno. La differenza è che le lesioni non lasciano tracce neppure temporanee mentre le lesioni richiedono alcuni giorni per guarire. Per prognosi > 20 gg: reato di lesioni procedibile d’ufficio. Esempio: un ragazzo picchia un compagno.

pena fino a 6 mesi e 309 € per le percosse; tra 3 mesi e 3 anni per le lesioni

• Furto con destrezza [Art. 625 C.P.] o rapina [se il furto avviene con violenza - Art. 628 C.P.]. Esempio: un ragazzo di quinta sottrae la merenda ad un compagno di

prima pena tra 1 e 6 anni per il furto con destrezza; tra 3 e 10 anni per la rapina

Tra litigi e bullismo: esempi di ciò che costituisce reato

• Reato di minaccia [Art. 612 C.P.] perseguibile a querela con sanzione fino a 50 €; in caso di minaccia grave, si procede d’ufficio. pena fino a 1 anno.

• Reato di stalking o atti persecutori [Art. 612 bis C.P.]: minacciare o molestare reiteratamente taluno in modo tale da infliggergli un grave disagio psichico ovvero da determinare un giustificato timore per la sicurezza personale propria o di una persona vicina o comunque da pregiudicare in maniera rilevante il suo modo di vivere. pena da 6 mesi a 4 anni.

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Tra litigi e bullismo: esempi di ciò che costituisce reato

• Reato di estorsione [Art. 629 C.P.]: Costringere mediante violenza o minaccia qualcuno a fare o non fare qualcosa, procurando per séo per altri un ingiusto profitto. È un reato perseguibile d’ufficio. Esempio: un compagno più forte chiede minacciando ad un altro la merenda o una piccola somma in denaro. pena tra 5 e 10 anni

• Reato di ingiurie [Art. 594 Codice Penale]: reato procedibile a querela di parte, ovvero su iniziativa della persona offesa. Esempio: un ragazzo offende l'onore o il decoro di un compagno in sua presenza. pena fino a 6 mesi o sanzione fino a 516,46 €

Tra litigi e bullismo: esempi di ciò che costituisce reato

• Diffamazione [Art. 595 C.P.]. Offendere la reputazione di qualcuno in sua assenza pena fino a 1 anno o sanzione fino a 1032,91 €; Se l’offesa è aggravata dalla comunicare con più persone pena tra 6 mesi e 2 anni

• Molestia a mezzo del telefono [Art. 660 C.P.]: pena fino a 6 mesi o sanzione fino a 516 €

• Reato di danneggiamento [Art. 635 C.P.]: distruggere, disperdere, deteriorare e rendere, in tutto o in parte, inservibili cose mobili o immobili altrui. È perseguibile a querela di parte tranne in casi particolari previsti dalla legge. pena fino a 1 anno e sanzione fino a 309 €.

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Tra litigi e bullismo: esempi di ciò che costituisce reato

• Molestie sessuali / violenza sessuale [Art. 609 bis]: la legge non distingue tra molestie, atti sessuali a fine di libidine e stupro: “Compie violenza sessuale chiunque costringe qualcuno a compiere o subire atti sessuali”. Quando riguarda minorenni è procedibile d’ufficio, anche se si svolge tra minorenni. pena tra 5 e 10 anni.

• Violenza sessuale di gruppo [ art.609 octies]: partecipazione da parte di più persone riunite ad atti di violenza sessuale. pena fra 6 e 12 anni.

ConseguenzeI reati precedentemente descritti sono puniti con condanne di

entità e durata diversa a seconda della gravità del fatto.

La condanna può comportare:

• pagamento di una somma di denaro (“pene pecuniarie”: multe o ammende)

• privazione e/o limitazione della libertà personale (“pene detentive”: reclusione, arresto…)

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Reati commessi da minori

• I minori di 18 anni che commettono reati e sono riconosciuti in grado di intendere e di volere, sono sottoposti all’autorità del Tribunale dei Minori, che tra le sue attività, si occupa dei procedimenti penali (“processi”) ai minori che hanno violato la legge.

Responsabilità civile

Gli atti di bullismo producono quasi sempre una violazione della legge civile, oltre che di quella penale:

”Qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno è tenuto al risarcimento del danno“(art. 2043 c.c.).

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Responsabilità civileIl danno risarcibile può essere:

• DANNO MORALE: sofferenze fisiche e morali, turbamento, pianto, depressione;

• DANNO BIOLOGICO: danno alla salute; • DANNO ESISTENZIALE: danno alla reputazione, alla

dignità, alla riservatezza di una persona.

Il danno sarà quantificato da un magistrato, davanti al quale sarà stata intrapresa una causa civile diretta a richiedere il risarcimento del danno.

Responsabilità civile: chi paga

Ex art. 2047 c.c., civilmente possono essere chiamati a rispondere dei danni anche soggetti diversi dal bullo (es. in caso di minori); precisamente:•I genitori, per culpa in educando •Gli insegnanti per culpa in vigilando•La scuola per colpa di organizzazione

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Ruolo della scuola• La scuola ha valore educativo e, quindi, può

intervenire solo nei limiti che le sono consentiti.• È comunque necessario che le Istituzioni

Scolastiche siano in grado di informare i minori della rilevanza penale dei loro comportamenti e di promuovere le iniziative necessarie perché sia applicata la legge penale per fatti di bullismo particolarmente gravi.

• Ai sensi dell’art. 357 c.p. gli insegnati sono Pubblici Ufficiali, con l’obbligo di riferire all’autorità giudiziaria notizie di reato di cui vengano a conoscenza nell’esercizio delle loro funzioni.

Ruolo della scuola• La comunità scolastica, contribuendo allo

sviluppo della personalità dei giovani, deve prevedere momenti di educazione alla legalità, intesa come rispetto delle regole di convivenza civile ed anche come presentazione dei doveri che riguardano il ruolo e la funzione che ciascun soggetto è chiamato a svolgere all’interno della comunità stessa.

• L’esperienza scolastica, al di là dell’acquisizione di conoscenze e competenze, deve avere un valore educativo: aiutare i giovani ad assumere comportamenti consapevoli e responsabili, coerenti con i principi giuridici e sociali sanciti dalla Costituzione.

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Direttive specifiche

• Direttiva Ministeriale 2007:Linee di indirizzo generali ed azioni a livello

nazionale per la prevenzione e la lotta al bullismo – Ministero della Pubblica Istruzione

(Prot. n. 16 del 5/02/2007 )

http://www.bullismo.info/files/20070219_direttiva_bullismo.pdf

La Direttiva prevede: • campagne di informazione • istituzione di osservatori regionali permanenti sul

bullismo • attivazione di un numero verde nazionale • iniziative nazionali nel settore della comunicazione

Direttive specifiche

• D.M. 1455/2006 (Direttiva sulla partecipazione studentesca)

Lo studente ha il diritto:

• di essere informato sulle decisioni e norme che regolano la vita della scuola;

• di partecipare attivamente e con responsabilita ̀ alla vita della scuola.

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Direttive specifiche• D.P.R. n. 235 del 21 novembre 2007 - Regolamento

recante modifiche ed integrazioni al D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria: http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2008/prot3602_08.shtml

Lo Statuto ha consentito di superare un modello sanzionatorio di natura punitiva a favore di un nuovo sistema che valorizza fra le sanzioni le condotte riparatorie – risarcitorie dei soggetti responsabili.

L’espulsione è solo una sanzione eventuale e residua, rispetto all’importanza di responsabilizzare i bulli rispetto al disvalore delle proprie condotte.

L’art. 4 dello Statuto prevede che le scuole adottino un proprio Regolamento, con specifica disciplina degli atti di bullismo.

Direttive specifiche

• Prot. n. 5393/A3 del 22/03/2007Atti di violenza nella scuola. Azioni da intraprendere e aspetti procedurali.

• Direttiva del 30/11/2007, n. 104Utilizzo di telefoni cellulari o di altri dispositivi elettronici nelle comunità scolastiche

• Decreto Ministeriale del 16/01/2009, n. 5Valutazione del comportamento degli studenti, in riferimento anche alla consapevolezza dell’importanza del rispetto degli obblighi di legge e dei diritti altrui.

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Punti di riferimento• Numero Verde Nazionale

800 66 96 96

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