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CENTO, UNA CHIESA IN CAMMINO ROBERTA FESTI richiamo a curarsi dei malati per un atto di carità verso di loro (in un’ottica assistenzialistica, che vedeva il malato come puro oggetto della nostra attenzione) si è passati alla considerazione del malato come soggetto portatore di un mistero di presenza di Cristo e quindi fonte di grazia per tutti. Si va dal malato non solo perché ha bisogno di noi, ma perché noi abbiamo bisogno di lui, come singoli e come comunità ecclesiale. La seconda nasce dalla constatazione della crisi numerica del clero e quindi da una maggiore ricezione dell’insegnamento conciliare sulla partecipazione di tutti i battezzati alla missione evangelizzatrice della Chiesa: nei luoghi di degenza e cura dei malati non bastano più i Cappellani, ma è richiesta la presenza di tutte le componenti del popolo di Dio (diaconi, ministri, volontari), a domani, 8 maggio, per tre giorni Bologna ospiterà, presso il Novotel di via Michelino, il XIX Convegno Nazionale di pastorale della salute. Il titolo, «Come il Samaritano, dall’intuizione di san Giovanni Paolo II alla pastorale della salute», si riferisce ai 25 anni dall’indizione della Giornata Mondiale del Malato (1992). Questo Convegno si colloca perciò come un’occasione di una riflessione di sintesi su tutto il cammino fatto finora. Di questo cammino indicherei tre tappe salienti. La prima comincia con S. Giovanni Paolo II; che soprattutto con la sua «Salvifici doloris» (ma anche Luigi Novarese, con i suoi «volontari della sofferenza», contemporaneamente sosteneva pensieri simili), ha dato all’impegno della Chiesa per i malati una nuova impostazione: da un semplice D soprattutto una presenza femminile. La terza tappa nasce dall’evoluzione del sistema sanitario, che tende a spostare il malato dall’ospedale al territorio (strutture sanitarie intermedie e famiglie stesse): questo richiede un maggiore coinvolgimento della comunità cristiana, della parrocchia, nell’attenzione e cura del malato e nel sostegno alle famiglie in cui egli si trova. Si capisce quindi che la pastorale della salute tende a fondersi con la pastorale generale della Chiesa, con la sua vita ordinaria, fatta di preghiera, Eucarestia e carità. Convegno segnalo, aperta a tutti martedì 9 alle 15.15, in San Petronio, la relazione di p. Geremia Folli, fondatore del Vai e alle 16.30, in Cattedrale, la Messa presieduta dall’Arcivescovo. Francesco Scimè, pastorale sanitaria diocesana pastorale della salute. Padre Geremia Folli, fondatore del volontariato assistenza infermi, porterà la sua testimonianza al convegno nazionale rosegue il viaggio di Bologna Sette nei Vicariati che stanno vivendo le quattro tappe del Congresso eucaristico diocesano. Questa settimana è la volta del Vicariato di Cento che è stato recentemente coinvolto anche nel biennio di approfondimento diocesano del tema familiare. «Seguire le tappe proposte dal Ced – dice don Marco Ceccarelli, vicario e parroco di Casumaro, Alberone e Reno Centese – significa, per la comunità cristiana, mettersi in ascolto per mettersi in gioco. Del resto è solo raccontandosi che ci si scopre e da quel “racconto” è possibile intuire sia le possibilità, che le fragilità che si possiedono. Così queste tappe stanno dando a tutte le parrocchie la possibilità di raccontarsi, a sé stesse prima che agli altri. Ognuna con i suoi ritmi, ognuna con i suoi tempi, tutte le parrocchie si sono messe in ascolto di sé stesse, sollecitate dalla Parola del Vangelo, per capire quanto pane di vita stanno donando, chi lo sta donando e a chi viene donato. Dare noi stessi, guardare al mondo con gli occhi di Cristo, guardare alle fatiche con lo sguardo di Gesù è un’esperienza sempre nuova. In questo momento sostanzialmente tutte le parrocchie hanno svolto le prime due tappe trovando, nel fatto stesso di averlo fatto, già l’intuizione di una meta: il metodo del dialogo e della condivisione». «Le tappe dell’ascolto della Parola e della riflessione sull’Eucaristia – prosegue – sono state vissute tendenzialmente in parrocchia, ma tutte le realtà vicariali hanno riorganizzato i loro percorsi mettendosi in ascolto di questa Parola e della riflessione conseguente: così è stato per il Consiglio pastorale vicariale, così per la commissione della Catechesi, così per l’incontro dei sacerdoti. A queste stesse realtà sarà chiesto nelle prossime settimane di confrontarsi anche sulla lettura del territorio e degli evangelizzatori, perché necessariamente questo cammino deve tenere conto della zona pastorale e del Vicariato tutto. Forse nel percorso siamo un passo indietro agli altri, ma abbiamo avuto la grazia di celebrare l’Anno della famiglia, che si è concluso lo scorso 23 aprile». «Ogni parroco – conclude don Ceccarelli – ha cercato le modalità più utili tenendo conto della realtà. Sostanzialmente tutti hanno cercato di coinvolgere sia chi è abituato a fare un percorso sia l’intera assemblea riunita. In alcune zone pastorali è stato anche distribuito una sorta di questionario di casa in casa, per chiedere anche alla gente di raccontare la sua esperienza della Chiesa. A settembre, terminata la riconsegna, saremo in grado di capire cos’è emerso». P DI CHIARA UNGUENDOLI adre Geremia Folli, 86 anni splendidamente portati, è il fondatore e tuttora l’animatore del «Volontariato assistenza infermi»; per questo terrà una terstimonianza, martedì, nell’ambito del Convegno nazionale di Pastorale sanitaria. «Questo convegno – dice – ci offre l’opportunità di ripensare a tutto il nostro impegno diocesano per gli ammalati, che iniziò con me: fu infatti il cardinale Poma che istituì la figura del Delegato arcivescovile per i malati e gli infermi. La realtà stava cambiando e la cura degli infermi da servizio religioso in senso classico sentivo che doveva aprirsi ad una proposta diversa: passare dal servizio religioso ad una realtà religiosa in servizio. Forse, fu questa idea il motivo per cui l’Arcivescovo, nel 1976, mi chiamò a collaborare con lui. Ma alla fine del primo triennio sentì la mia inadeguatezza davanti ad un impegno così grande». «Erano presenti allora in diocesi – prosegue – circa 50 cappellani e oltre 200 suore, P nelle strutture di ricovero: ciò richiedeva una disponibilità di tempo e una preparazione che non mi sentivo. Fu allora che il Cardinale mi chiamò a concelebrare una Messa col Santo Padre Giovanni Paolo II. Alla fine, il Papa volle intrattenersi con me e chiedermi cosa facevo. Gli spiegai i tre punti principali del mio Volontariato, che allora avevo appena creato: superare il servizio religioso inteso in un certo modo; portarlo dalla sacramentalizzazione verso l’evangelizzazione e renderlo proponibile anche a persone che non frequentavano la Chiesa. Quindi spostare l’accento dalla struttura al territorio. Presi coscienza che la proposta era giusta: coinvolgeva anche i laici, non più con la connotazione di assistenti religiosi ma di cristiani impegnati. Era una concretizzazione del: Va anche tu, fa lo stesso della parabola del Buon Samaritano». «Ci sono persone che mi sono vicine da allora – dice ancora padre Folli – e per me questa è una prova dell’autenticità dell’impegno cristiano: la fedeltà. Nello stesso tempo mi colpisce il fatto che molti credenti “diluiti”, attraverso questo impegno si sono accostati alla comunità ecclesiale e spesso sono diventati gli elementi portanti delle loro comunità. Un cammino di conversione che ho verificato in tanti fratelli. In questi anni personalmente ho fatto oltre mille incontri nelle varie comunità. Essenzialmente per aiutarle a prendere coscienza che dell’ammalato loro per primi ne hanno bisogno. Questo per me è il punto discriminate rispetto al passato. Un tempo la presenza dell’ammalato, avendo una funzione sacramentale, era vista in senso unico verso l’ammalato. Oggi io lo sento come un luogo dove ripensare la nostra vita cristiana e umana. Quindi dobbiamo accostarci all’ammalato come fosse una cattedra di verità, ricordandoci che l’ammalato è il primo che vede Cristo nel Vangelo. Sono proprio quegli occhi che noi dobbiamo ritrovare, a livello di singoli e di comunità, per continuare a camminare nella verità». abato 13, dalle 9 alle 12, in occasione dell’inau- gurazione della «Culla per la Vita» di Bologna l’As- sociazione medici cattolici i- taliani promuove un conve- gno al Teatro Alemanni (via Mazzini 65) cui interverran- no Giacomo Faldella, Guido Cocchi, Luigi Corvaglia e Marcello Lanari del Sant’Or- sola; Carlo Casini, presiden- te onorario Movimento per la Vita; Daniela Ercoles, del- l’associazione Papa Giovan- ni XXIII; Antonella Diegoli, vicepresidente «FederVita» regionale; il giornalista Ste- fano Andrini; Gian Paolo Salvioli dell’Università di Bo- logna e Stefano Coccolini, presidente Amci Bologna. Al- le 11.30 il saluto dell’arcive- scovo Zuppi che poi bene- dirà la Culla in via Tambro- ni 13. Committente della Culla per la Vita è l’Amci di Bologna. «L’idea – ricorda il presidente Stefano Coccolini – venne dieci anni fa al pro- fessor Salvioli che ne parlò con il cardinale Caffarra. Il progetto sembrava avviato velocemente ma non è stato facile trovare una sede adat- ta. Ora ce l’abbiamo fatta. Questa è la 56ª culla italia- na nata dalla collaborazione col Movimento per la vita. Essa rappresenta il comple- tamento, al di fuori dell’o- spedale, della legge sul par- to in anonimato». «L’inau- gurazione – sottolinea Anto- nella Diegoli – è un evento importante. È molto tempo che in città c’è il desiderio di avere questo strumento e quindi è bello che si sia rea- lizzato l’obiettivo di aprire u- na Culla per la Vita anche a Bologna. Da dove ha origine questo desiderio? Dal fatto anzitutto di considerare che la vita non si butta. E su que- sto fatto si apre una bella ri- flessione, perché la cosa più importante che abbiamo ve- rificato, fin da quando a- primmo nel 2006 la Culla a Finale Emilia, fu proprio questo: tutto il paese allora si fece un sacco di domande e discutere di queste cose fa be- ne, perché si dà visibilità al problema. Questa Culla si a- pre grazie alla solidarietà dei bolognesi, sarebbe bello che potesse essere “vissuta” an- che dalle altre comunità che poco alla volta sono arrivate a Bologna». (C.U.) S Il programma delle giornate bolognesi a domani prenderà il via a Bologna il XIX Convegno nazionale dei direttori degli uffici diocesani, delle associazioni e degli operato- ri di pastorale della salute. Organizzato dall’Ufficio nazionale per la pa- storale della salute della Cei, l’incontro ha come titolo «Come il sama- ritano. Dall’intuizione di san Giovanni Paolo II alla pastorale della sa- lute». La preghiera d’apertura è prevista per domani pomeriggio, e sarà presieduta dal vescovo Douglas Regattieri di Cesena – Sarsina alle 16. Subito dopo avrà luogo la sessione inaugurale e, alle 16.40, l’interven- to del cardinale Francesco Montenegro arcivescovo di Agrigento dal ti- tolo «Papa Francesco ci ha incontrati». Martedì 9 nella basilica di San Petronio padre Geremia Folli, Ofm Cap., renderà la sua testimonianza nell’ambito dell’assistenza agli infermi. L’incontro inizierà alle 15. Nel- la cattedrale metropolitana sarà invece celebrata la Santa Messa dal- l’arcivescovo Matteo Zuppi per le ore 16.30. Il convegno si apre a ven- ticinque anni dalla celebrazione della prima Giornata mondiale del ma- lato, voluta da Papa Wojtyla. Un’occasione per rendere grazie dei tan- ti frutti maturati in questi decenni, ma anche per interrogarsi su come far proseguire al meglio il percorso ormai incominciato e perseguito grazie a tutti coloro che hanno fatto propria e incarnato l’attenzione della Chiesa a quanti sono stati colti dalla malattia. D Amci, nasce anche sotto le due torri la «culla per la vita» Sabato l’inaugurazione con l’arcivescovo e un convegno Vicini ai sofferenti e agli ultimi «come il Samaritano» Un cammino illuminato da San Giovanni Paolo II Sopra il Buon samaritano di Van Gogh. Qui papa Francesco in un ospedale C ONGRESSO EUCARISTICO + www.bo7.it Pagine a cura del Centro Servizi Generali dell’Arcidiocesi di Bologna Via Altabella 6 Bologna - tel. 051 64.80.707 - 051 64.80.755 fax 051 23.52.07 email: [email protected] Abbonamento annuale: euro 58 - Conto corrente postale n.° 24751406 intestato ad Arcidiocesi di Bologna - C.S.G. Per informazioni e sottoscrizioni: 051. 6480777 (dal lunedì al venerdì, orario 9-13 e 15-17.30) il segno e la traccia a seconda lettura presenta la vita di Gesù come un esempio per i suoi discepoli, per la mitezza amorevole con cui ha assunto su di Sé il pe- so dei nostri peccati operando, in tal modo, come un pastore che recu- pera le pecore erranti. Anche il Vangelo presenta l’immagine del Buon pastore, sottolineando in particolare il tema della sua «autenticità», che lo distingue da quanti non vogliono curarsi delle pecore: «Chi non en- tra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante, chi invece entra dalla porta è pastore del- le pecore», il quale le conosce una ad una e si prende cura di loro. Il tema dell’autenticità è basilare dal punto di vista pedagogico, co- me sottolinea anche don Lorenzo Milani, che a chi gli chiedeva co- me fare per fare scuola rispondeva che sbagliavano la domanda: «Non dovrebbero preoccuparsi di come bisogna fare scuola, ma solo di come bisogna essere per poter fare scuola». L’educatore opera in forza di quello che è, nel senso che è chiamato ad incarnare gli inse- gnamenti e i valori che propone non in una umanità perfetta (im- possibile per noi umani), ma in una umanità credibile, che anche al- lievi ed educandi percepiscano come tale e possano prendere ad esem- pio. L’educatore cristiano, in particolare, è chiamato ad essere a sua vol- ta autentico nella sua intenzione di seguire Gesù, aprirsi al dono della grazia e, in forza di questa apertura, rendersi degno di condurre altri nel- la stessa strada. Andrea Porcarelli L L’educatore, vero «pastore» Congresso eucaristico e la città disgregata Gli oratori in campo «Ed è subito goal» Giornata vocazionale e per il Seminario pagina 3 pagina 2 pagina 6 Domenica, 7 maggio 2017 Numero 18 – Supplemento al numero odierno di Avvenire La Culla per la vita Cristo nei malati

Cristo nei malati - ROTARY CLUB · anche Luigi Novarese, con i suoi «volontari della sofferenza», contemporaneamente sosteneva pensieri simili), ha dato all’impegno della Chiesa

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CENTO, UNA CHIESAIN CAMMINO

ROBERTA FESTI

richiamo a curarsi dei malati per unatto di carità verso di loro (inun’ottica assistenzialistica, chevedeva il malato come puro oggettodella nostra attenzione) si è passatialla considerazione del malato comesoggetto portatore di un mistero dipresenza di Cristo e quindi fonte digrazia per tutti. Si va dal malato nonsolo perché ha bisogno di noi, maperché noi abbiamo bisogno di lui,come singoli e come comunitàecclesiale. La seconda nasce dallaconstatazione della crisi numericadel clero e quindi da una maggiorericezione dell’insegnamentoconciliare sulla partecipazione ditutti i battezzati alla missioneevangelizzatrice della Chiesa: neiluoghi di degenza e cura dei malatinon bastano più i Cappellani, ma èrichiesta la presenza di tutte lecomponenti del popolo di Dio(diaconi, ministri, volontari),

a domani, 8 maggio, per tregiorni Bologna ospiterà,presso il Novotel di via

Michelino, il XIX ConvegnoNazionale di pastorale della salute.Il titolo, «Come il Samaritano,dall’intuizione di san GiovanniPaolo II alla pastorale della salute»,si riferisce ai 25 anni dall’indizionedella Giornata Mondiale del Malato(1992). Questo Convegno si collocaperciò come un’occasione di unariflessione di sintesi su tutto ilcammino fatto finora. Di questocammino indicherei tre tappesalienti. La prima comincia con S.Giovanni Paolo II; che soprattuttocon la sua «Salvifici doloris» (maanche Luigi Novarese, con i suoi«volontari della sofferenza»,contemporaneamente sostenevapensieri simili), ha dato all’impegnodella Chiesa per i malati una nuovaimpostazione: da un semplice

D soprattutto una presenza femminile.La terza tappa nasce dall’evoluzionedel sistema sanitario, che tende aspostare il malato dall’ospedale alterritorio (strutture sanitarieintermedie e famiglie stesse): questorichiede un maggiorecoinvolgimento della comunitàcristiana, della parrocchia,nell’attenzione e cura del malato enel sostegno alle famiglie in cui eglisi trova. Si capisce quindi che lapastorale della salute tende afondersi con la pastorale generaledella Chiesa, con la sua vitaordinaria, fatta di preghiera,Eucarestia e carità. Convegnosegnalo, aperta a tutti martedì 9 alle15.15, in San Petronio, la relazionedi p. Geremia Folli, fondatore delVai e alle 16.30, in Cattedrale, laMessa presieduta dall’Arcivescovo.

Francesco Scimè,pastorale sanitaria diocesana

pastorale della salute.Padre Geremia Folli, fondatore del volontariatoassistenza infermi, porterà la sua testimonianza al convegno nazionale

rosegue il viaggio di BolognaSette nei Vicariati che stannovivendo le quattro tappe del

Congresso eucaristico diocesano.Questa settimana è la volta delVicariato di Cento che è statorecentemente coinvolto anche nelbiennio di approfondimentodiocesano del tema familiare.«Seguire le tappe proposte dal Ced –dice don Marco Ceccarelli, vicario eparroco di Casumaro, Alberone eReno Centese – significa, per lacomunità cristiana, mettersi in ascoltoper mettersi in gioco. Del resto è soloraccontandosi che ci si scopre e daquel “racconto” è possibile intuire siale possibilità, che le fragilità che sipossiedono. Così queste tappe stannodando a tutte le parrocchie lapossibilità di raccontarsi, a sé stesseprima che agli altri. Ognuna con isuoi ritmi, ognuna con i suoi tempi,tutte le parrocchie si sono messe inascolto di sé stesse, sollecitate dallaParola del Vangelo, per capire quantopane di vita stanno donando, chi losta donando e a chi viene donato.Dare noi stessi, guardare al mondocon gli occhi di Cristo, guardare allefatiche con lo sguardo di Gesù èun’esperienza sempre nuova. Inquesto momento sostanzialmentetutte le parrocchie hanno svolto leprime due tappe trovando, nel fattostesso di averlo fatto, già l’intuizionedi una meta: il metodo del dialogo edella condivisione». «Le tappedell’ascolto della Parola e dellariflessione sull’Eucaristia – prosegue –sono state vissute tendenzialmente inparrocchia, ma tutte le realtà vicarialihanno riorganizzato i loro percorsimettendosi in ascolto di questaParola e della riflessione conseguente:così è stato per il Consiglio pastoralevicariale, così per la commissionedella Catechesi, così per l’incontro deisacerdoti. A queste stesse realtà saràchiesto nelle prossime settimane diconfrontarsi anche sulla lettura delterritorio e degli evangelizzatori,perché necessariamente questocammino deve tenere conto dellazona pastorale e del Vicariato tutto.Forse nel percorso siamo un passoindietro agli altri, ma abbiamo avutola grazia di celebrare l’Anno dellafamiglia, che si è concluso lo scorso23 aprile». «Ogni parroco – conclude donCeccarelli – ha cercato le modalitàpiù utili tenendo conto della realtà.Sostanzialmente tutti hanno cercatodi coinvolgere sia chi è abituato a fareun percorso sia l’intera assembleariunita. In alcune zone pastorali èstato anche distribuito una sorta diquestionario di casa in casa, perchiedere anche alla gente diraccontare la sua esperienza dellaChiesa. A settembre, terminata lariconsegna, saremo in grado di capirecos’è emerso».

P

DI CHIARA UNGUENDOLI

adre Geremia Folli, 86 annisplendidamente portati, è ilfondatore e tuttora l’animatore

del «Volontariato assistenza infermi»;per questo terrà una terstimonianza,martedì, nell’ambito del Convegnonazionale di Pastorale sanitaria.«Questo convegno – dice – ci offrel’opportunità di ripensare a tutto ilnostro impegno diocesano per gliammalati, che iniziò con me: fuinfatti il cardinale Poma che istituì lafigura del Delegato arcivescovile per imalati e gli infermi. La realtà stavacambiando e la cura degli infermi daservizio religioso in senso classicosentivo che doveva aprirsi ad unaproposta diversa: passare dal servizioreligioso ad una realtà religiosa inservizio. Forse, fu questa idea ilmotivo per cui l’Arcivescovo, nel1976, mi chiamò a collaborare conlui. Ma alla fine del primo trienniosentì la mia inadeguatezza davanti adun impegno così grande». «Eranopresenti allora in diocesi – prosegue –circa 50 cappellani e oltre 200 suore,

Pnelle strutture di ricovero: ciòrichiedeva una disponibilità di tempoe una preparazione che non misentivo. Fu allora che il Cardinale michiamò a concelebrare una Messa colSanto Padre Giovanni Paolo II. Allafine, il Papa volle intrattenersi con mee chiedermi cosa facevo. Gli spiegai itre punti principali del mioVolontariato, che allora avevo appenacreato: superare il servizio religiosointeso in un certo modo; portarlodalla sacramentalizzazione versol’evangelizzazione e renderloproponibile anche a persone che nonfrequentavano la Chiesa. Quindispostare l’accento dalla struttura alterritorio. Presi coscienza che laproposta era giusta: coinvolgevaanche i laici, non più con laconnotazione di assistenti religiosima di cristiani impegnati. Era unaconcretizzazione del: Va anche tu, falo stesso della parabola del BuonSamaritano». «Ci sono persone chemi sono vicine da allora – diceancora padre Folli – e per me questaè una prova dell’autenticitàdell’impegno cristiano: la fedeltà.

Nello stesso tempo mi colpisce ilfatto che molti credenti “diluiti”,attraverso questo impegno si sonoaccostati alla comunità ecclesiale espesso sono diventati gli elementiportanti delle loro comunità. Uncammino di conversione che hoverificato in tanti fratelli. In questianni personalmente ho fatto oltremille incontri nelle varie comunità.Essenzialmente per aiutarle aprendere coscienza chedell’ammalato loro per primi nehanno bisogno. Questo per me è ilpunto discriminate rispetto alpassato. Un tempo la presenzadell’ammalato, avendo una funzionesacramentale, era vista in senso unicoverso l’ammalato. Oggi io lo sentocome un luogo dove ripensare lanostra vita cristiana e umana. Quindidobbiamo accostarci all’ammalatocome fosse una cattedra di verità,ricordandoci che l’ammalato è ilprimo che vede Cristo nel Vangelo.Sono proprio quegli occhi che noidobbiamo ritrovare, a livello disingoli e di comunità, per continuarea camminare nella verità».

abato 13, dalle 9 alle 12,in occasione dell’inau-gurazione della «Culla

per la Vita» di Bologna l’As-sociazione medici cattolici i-taliani promuove un conve-gno al Teatro Alemanni (viaMazzini 65) cui interverran-no Giacomo Faldella, GuidoCocchi, Luigi Corvaglia eMarcello Lanari del Sant’Or-sola; Carlo Casini, presiden-te onorario Movimento perla Vita; Daniela Ercoles, del-l’associazione Papa Giovan-ni XXIII; Antonella Diegoli,vicepresidente «FederVita»regionale; il giornalista Ste-fano Andrini; Gian PaoloSalvioli dell’Università di Bo-logna e Stefano Coccolini,presidente Amci Bologna. Al-le 11.30 il saluto dell’arcive-scovo Zuppi che poi bene-

dirà la Culla in via Tambro-ni 13. Committente dellaCulla per la Vita è l’Amci diBologna. «L’idea – ricorda ilpresidente Stefano Coccolini– venne dieci anni fa al pro-fessor Salvioli che ne parlòcon il cardinale Caffarra. Ilprogetto sembrava avviatovelocemente ma non è statofacile trovare una sede adat-ta. Ora ce l’abbiamo fatta.Questa è la 56ª culla italia-na nata dalla collaborazionecol Movimento per la vita.Essa rappresenta il comple-tamento, al di fuori dell’o-spedale, della legge sul par-to in anonimato». «L’inau-gurazione – sottolinea Anto-nella Diegoli – è un eventoimportante. È molto tempoche in città c’è il desiderio diavere questo strumento e

quindi è bello che si sia rea-lizzato l’obiettivo di aprire u-na Culla per la Vita anche aBologna. Da dove ha originequesto desiderio? Dal fattoanzitutto di considerare chela vita non si butta. E su que-sto fatto si apre una bella ri-flessione, perché la cosa piùimportante che abbiamo ve-rificato, fin da quando a-primmo nel 2006 la Culla aFinale Emilia, fu proprioquesto: tutto il paese allora sifece un sacco di domande ediscutere di queste cose fa be-ne, perché si dà visibilità alproblema. Questa Culla si a-pre grazie alla solidarietà deibolognesi, sarebbe bello chepotesse essere “vissuta” an-che dalle altre comunità chepoco alla volta sono arrivatea Bologna». (C.U.)

S

Il programma delle giornate bolognesia domani prenderà il via a Bologna il XIX Convegno nazionale deidirettori degli uffici diocesani, delle associazioni e degli operato-

ri di pastorale della salute. Organizzato dall’Ufficio nazionale per la pa-storale della salute della Cei, l’incontro ha come titolo «Come il sama-ritano. Dall’intuizione di san Giovanni Paolo II alla pastorale della sa-lute». La preghiera d’apertura è prevista per domani pomeriggio, e saràpresieduta dal vescovo Douglas Regattieri di Cesena – Sarsina alle 16.Subito dopo avrà luogo la sessione inaugurale e, alle 16.40, l’interven-to del cardinale Francesco Montenegro arcivescovo di Agrigento dal ti-tolo «Papa Francesco ci ha incontrati». Martedì 9 nella basilica di SanPetronio padre Geremia Folli, Ofm Cap., renderà la sua testimonianzanell’ambito dell’assistenza agli infermi. L’incontro inizierà alle 15. Nel-la cattedrale metropolitana sarà invece celebrata la Santa Messa dal-l’arcivescovo Matteo Zuppi per le ore 16.30. Il convegno si apre a ven-ticinque anni dalla celebrazione della prima Giornata mondiale del ma-lato, voluta da Papa Wojtyla. Un’occasione per rendere grazie dei tan-ti frutti maturati in questi decenni, ma anche per interrogarsi su comefar proseguire al meglio il percorso ormai incominciato e perseguitograzie a tutti coloro che hanno fatto propria e incarnato l’attenzionedella Chiesa a quanti sono stati colti dalla malattia.

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Amci, nasce anche sotto le due torri la «culla per la vita»Sabato l’inaugurazione con l’arcivescovo e un convegno

Vicini ai sofferenti e agli ultimi «come il Samaritano»Un cammino illuminato da San Giovanni Paolo II

Sopra il Buon samaritano di Van Gogh. Qui papa Francesco in un ospedale

C O N G R E S S O E U C A R I S T I C O

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il segno e la traccia

a seconda lettura presenta la vita di Gesù come un esempio per i suoidiscepoli, per la mitezza amorevole con cui ha assunto su di Sé il pe-

so dei nostri peccati operando, in tal modo, come un pastore che recu-pera le pecore erranti. Anche il Vangelo presenta l’immagine del Buon

pastore, sottolineando in particolare il tema della sua «autenticità», chelo distingue da quanti non vogliono curarsi delle pecore: «Chi non en-

tra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte,è un ladro e un brigante, chi invece entra dalla porta è pastore del-le pecore», il quale le conosce una ad una e si prende cura di loro.Il tema dell’autenticità è basilare dal punto di vista pedagogico, co-me sottolinea anche don Lorenzo Milani, che a chi gli chiedeva co-

me fare per fare scuola rispondeva che sbagliavano la domanda:«Non dovrebbero preoccuparsi di come bisogna fare scuola, ma solodi come bisogna essere per poter fare scuola». L’educatore opera inforza di quello che è, nel senso che è chiamato ad incarnare gli inse-gnamenti e i valori che propone non in una umanità perfetta (im-

possibile per noi umani), ma in una umanità credibile, che anche al-lievi ed educandi percepiscano come tale e possano prendere ad esem-pio. L’educatore cristiano, in particolare, è chiamato ad essere a sua vol-ta autentico nella sua intenzione di seguire Gesù, aprirsi al dono dellagrazia e, in forza di questa apertura, rendersi degno di condurre altri nel-la stessa strada.

Andrea Porcarelli

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L’educatore, vero «pastore»

Congresso eucaristicoe la città disgregata

Gli oratori in campo«Ed è subito goal»

Giornata vocazionalee per il Seminario

pagina 3

pagina 2

pagina 6Domenica, 7 maggio 2017 Numero 18 – Supplemento al numero odierno di Avvenire

La Culla per la vita

Cristo nei malati

Fter, dialogo su sport, etica ed esteticacon Zuppi e il calciatore Adam Masina

DI ALESSANDRA DEORITI

a progressiva erosione degli elementicostitutivi di un tessuto definibilecome «comunità», sia civica sia

sociologicamente religiosa, è un fattoevidente ad ogni osservatore, perfinodistratto; in questa deriva che attiene alprofilo complessivo dei nostri tempi, èaltrettanto ovvio che neppure Bologna – larossa, la grassa, la dotta, la paciosa Bolognadei luoghi comuni – possa chiamarsi fuori. Le analisi di tale tendenza,l’individuazione, anche, di precise ogeneriche responsabilità che l’hannoassecondata, accelerando lo smottamentoche in una manciata di decenni ha resodiverso il paesaggio umano cui si eraabituati, non mancano. Cito soltanto dueambiti, diversi ma, ciascuno a suo modo,evoluti o involutisi in forme menovisibilmente coese, meno strutturanti,meno mobilitanti: 1) l’esperienza storicadel Partito di maggioranza locale che,scomparsa l’ideologia comunista, hamostrato cedimenti significativi riguardoalla capacità di produrre una culturapolitica (e talora una prassiamministrativa) in grado di custodirel’eredità migliore della tradizione politicaoriginaria, ad esempio il valore

dell’eguaglianza e quello dellapartecipazione dei cittadini alla cosapubblica. 2) L’esperienza storicadell’associazionismo cattolico, inparticolare dell’Azione cattolica nei suoidiversi rami che, pur avendo mantenutouna buona ossatura e una discreta tonicità,ha conosciuto a sua volta un processo dicontrazione non solo e non tantonumerica, ma di ruolo ecclesiologico;dinanzi al dinamismo dei movimenti,portatori di spiritualità particolari e legatispesso a figure carismatiche trainanti, l’ideadi una formazione graduale e sistematica adivenire laici adulti e pensanti nella Chiesa

– nella normalità dell’esistenza ecclesiale didiocesi e parrocchie – è potuta forsesembrare troppo piatta per un verso,troppo elitaria per l’altro. Il breve spazio miobbliga ad eccessive semplificazioni, maricorro a due fotogrammi a mo’ diesempio: il primo è quello delle Festedell’Unità, sempre più Feste indifferenziatee mangerecce, forse piacevoli da attraversareper una serata fra amici o con la famiglia,

ma dove colpisce la sproporzione dipubblico tra chi fa la fila per il ristorante echi partecipa a un dibattito politico: salvosingole eccezioni, sproporzione marcata,prevedibile quanto avvilente, specie se sipensa alla contestuale rarefazione deglispazi di partecipazione dei cittadini, dallesezioni di partito alla vita di quartiere. Ilsecondo fotogramma è quello che associale grandi Giornate mondiali della gioventù

ad altri locali appuntamenti organizzatidalla Chiesa bolognese, in anni ancorarecenti, soprattutto per i giovani: incontri dimassa diversi per stile da quello dei baschiverdi dei vecchi anni Cinquanta, ma, con ilfascino emotivo di una coraleconvocazione, analoghi a quello nelprivilegiare modalità comunicative «facili»e unidirezionali, dove la pur abile regia diun evento non presuppone, di per sé, lapazienza costruttiva di una vera pedagogiaecclesiale. Eppure, questa città e questanostra Chiesa conservano, mi sembra,impronte profonde e non del tuttodimenticate di cosa sia una «comunità»,che sarebbe bello riscoprire e valorizzareanche al di fuori di situazioni eccezionali,in cui più facilmente trapela. Per dare unultimo esempio, la giornataindimenticabile del 2 agosto, quando lacittà vacanziera tornò a stringersitempestivamente, spontaneamente,amorosamente, attorno alle vittime, neldolore collettivo e nello sdegno; e tutte lealtre giornate in memoria di quella, chesempre hanno visto una presenza folta,attenta, vigile, di cittadini, ormai fuorid’ogni urgenza: e questa tenuta nel tempomi parla di un tessuto civile forse un po’ammaccato, ma non decomposto e nonrassegnato.

L

na tavola rotondaideata e promossadagli studenti della

Facoltà Teologicadell’Emilia-Romagna: èquesta l’idea di fondo delconvegno «Sport: etica edestetica», che si terrà ilprossimo lunedì 15maggio alle 16.30 inSeminario. La prospettiva èquella di mostrare – inparticolare ai giovani – chela teologia non è unostudio astratto, ma èfortemente interessataanche alle questioniquotidiane della nostrasocietà. Si cercherà diapprofondire il tema dellosport, del corpo e deigiovani cercando dicogliere in che modo lateologia possa arricchire ladiscussione, per«sperimentare» la Facoltàcome comunità di ricerca ecollaborazione, in cuiognuno possa, attraverso ilsuo contributo e le sueidee, completare il puntodi vista degli altri.L’evento muove i suoi passiall’interno di un progettodi presentazionedell’offerta formativa dellaFacoltà teologicadell’Emilia Romagna.L’incontro sarà introdottodal vescovo di Bologna,Matteo Zuppi, che aprirà ilavori. Ospite d’onore saràAdam Masina, calciatoredel Bologna calcio, chedialogherà con Luca Orsi,giornalista del Resto del

Carlino. Dietro alla parola «sport»si nasconde una varietà diattività, obiettivi o realtà. Esu questo vissuto e le sceltepersonali di vita interverràAdam Masina, giovanestella del calcio italiano. Porterà il suo contributoanche Marco De Marchi, excalciatore di Bologna eJuventus e attualepresidentedell’Associazione «We LoveFootball». Si parlerà di«Sport e storie di vita.Testimonianze eprovocazioni». Sonoprevisti inoltre ancheinterventi di GiovannaRusso, sociologa e docentedell’università di Bolognasul tema: «Cultura delloSport e riflessi sullasocietà» e di don FedericoBadiali, docente dellaFacoltà Teologica, cheparlerà del valore teologicodella corporeità. Modereràdon Paolo Boschini,docente della FacoltàTeologica.«Oggi lo sport esprime unaforte attrattività a livellosociale – spiega GiovannaRusso – rivelandosi unfenomeno ricco disfaccettature: luogo dievasione, di benessere maanche spazio disocializzazione, dieducazione e modello direlazioni. È soprattutto unfatto culturale, unfenomeno emergente diuna società tesa alla ricerca

di una migliore qualitàdella vita, più sana, attiva esocialmente partecipata. Ilbenessere fisico e mentaleè divenuto uno degliobiettivi primari dellesocietà. In questo senso sitende a concepire lo sportcome “piattaformarelazionale” per gliindividui, nonché luogostrategico dell’identitàindividuale e dei suoimutamenti. Per questomotivo le attività fisico–motorie si aprono allaricerca di percorsi di vitasana che riguardano inegual misura individuo,collettività e ambiente». «Dobbiamo rilevare che losport – prosegue lasociologa – è la terzaagenzia educativa deigiovani, uno degliambienti di relazione, incui i giovani possonocostruire la propriaidentità, educarsi allerelazioni ed imparare ivalori. Si caratterizzainoltre come strumento diinclusione con ragazzi,adolescenti problematici,immigrati. Assistiamo allanascita di nuove malattielegate alla corporeità:anoressie, bulimie, nuovedipendenze, eccesso dicompetitività. Inoltre puòcondizionare il nostrovivere anche per quantoriguarda eccessivi interessieconomici ed investimentidell’economia globale».(G.F.)

U

Nelle foto, a sinistra il calciatore del BolognaAdam Masina; a destra una veduta di Bologna

Veritatis SplendorCultura umanisticae cultura scientifica

ue culture: umanistica escientifica. Opposte,

distinte, conciliabili?»: a cercare dirispondere al dilemma secolare,martedì 9 alle 17.10 sarà GuidoTraversa, docente dell’Universitàeuropea di Roma. E lo farà nellavideoconferenza che terràall’Istituto Veritatis Splendor (viaRiva Reno 57) inserita nell’ambitodel Master in Scienza e Fede,voluto dall’Ateneo PontificioRegina Apostolorum insieme a Ivs.Per informazioni: tel. 051 6566239;e–mail:[email protected] Tre aggettivi per tre angolaturedifferenti. Conciliabili o dialoganti:«E’ possibile – spiega il docente –perché l’attuale contesto culturaleci mette di fronte allaconstatazione che la culturascientifica e quella umanistica,nella vita quotidiana dellepersone, interagiscono».L’opposizione però è un dato difatto storico. «Di solito la tradizionescientifica tende a far emergere lavisione materialistica dell’essereumano e soprattutto della natura.Il mondo retto in viameccanicistica. Oggi sembraancora più vero: basti pensare allamedicina o alle scienze cognitiveche ritengono che il libero arbitrioo il desiderio siano fenomeni fruttosolo di meccanismi cerebrali».Infine la distinzione, l’unica viaforse praticabile. «Sono distintirispetto alla realtà che hanno incomune». Una separazione che«può dare un contributo allaconoscenza dell’uomo: duemodelli con sfumature differenti».A questo punto tocca alla Filosofia«indicare i paradigmi delle scienzee di ciò che è proprio dell’uomoper capirne poi le conseguenzeontologiche ed etiche». (F.G.S.)

Un viaggioalla scopertadel voltoattuale dellacittà assiemealla storicaSandra Deoriti

Bologna disgregataMa qualcosa regge

Bologna, piazza di Porta Ravegnana da via Dè Giudei

n patto generale di collaborazioneper la promozione e la tutela deidiritti delle persone e della

comunità Lgbtqi nella città di Bologna èstato siglato dalla Giunta e dairappresentanti delle stesse comunità. Ilpatto include la co-progettazione e larealizzazione di servizi, progettiinterventi, finalizzati a a prevenire erimuovere ogni forma di discriminazione,a tutelare i diritti delle persone e dellecomunità Lgbtqi, a garantire che ognicittadino possa vivere liberamente lapropria identità e il proprio orientamentosessuale. Nessuno potrebbe essere nond’accordo nel contrastare le possibilidiscriminazioni delle persone per motiviideologici o per il proprio orientamentosessuale. Ma come tutti sanno, lecomunità sopra nominate, alle quali siassocia il Comune, si ispirano a specificheideologie, largamente presenti nelle

vedute del gender. Ciò emergechiaramente dagli Allegati al patto siglato(Progetti relativi all’asse tematico servizialle persone,, educazione e formazione,cultura e socializzazione). L’orizzonte èmolto ampio ed è anche conosciutoattraverso molte iniziative, attuate o incorso, delle associazioni in questione. Difronte a questa iniziativa non si può nonrestare sorpresi per lo spettro amplissimodegli ambiti di azione. Ora, che ilComune assuma di fatto una posizionechiaramente ideologica firmando quasiuna cambiale in bianco per le attività diqueste associazioni è molto discutibile.Certamente ogni iniziativa che saràorganizzata va giudicata a sé, ma sembrache ci sia quasi un impegno per quelloche le associazioni promuoveranno, oltreche un riconoscimento e avvallo di quelleche stanno facendo. Un impegno moltoforte, in cui il Comune, coinvolgendosi in

prima persona, sembra esorbitare dallesue funzioni di rappresentanza di tutta lacittà. Non c’è solo un patrocinio, maun’assunzione in proprio di possibiliiniziative future. Le idee del gender,largamente ispiratrici dei programmi delleassociazioni citate nel patto, stannoemergendo sempre più chiaramente nellanostra società. Ricordiamo lo spettacolo"Fa’afafine" a Castello d’Argile di qualchemese fa, e il festival "Uscire dal guscio"promosso ieri e oggi a Pieve di Cento daalcune associazioni e patrocinato dalComune Unione Reno Galliera. Le letturescelte nei laboratori per bambini e lospettacolo del pomeriggio sono finalizzatialla educazione del rispetto dell’altro e alsuperamento degli stereotipi sociali digenere. Un gergo che ben conosciamo, unmodo soft per diffondere i preliminaridell’ideologia del gender.

Fiorenzo Facchini, antropologo

U

L’analisi della studiosa:«La nostra città non èpiù quella rossa, grassa e dotta dei tanti e famosiluoghi comuni. In unamanciata di decenni il paesaggio umano acui eravamo abituatiè completamente eradicalmente mutato»

Non avvallare scelte ideologiche

CED 2017I PERCORSI

primo piano2 BOLOGNASETTE

Domenica7 maggio 2017

vita ecclesiale

Antonio Bugetti, una vita per le Confraternite laicali

ella serata del 3 maggio scorso ètornato alla Casa del PadreAntonio Bugetti, confortato dai

Sacramenti. Il male che lo aveva coltoun anno fa non ha impedito che finoall’ultimo compisse con l’entusiasmo disempre il suo impegno in diocesi comedelegato diocesano per le Confraternitee come segretario e scalco dellaConfraternita dei Domenichini. Il suo

N

impegno ecclesiale è sempre statoprimario della sua vita e l’amore perl’ideale delle Confraternite ne avevafatto un punto di riferimento sia alivello diocesano che nazionale. Fin dagiovane membro della Confraternitadei Domenichini ne è stato finoall’ultimo il fedele segretario,distinguendosi per lo zelo nell’ aiutarecon ogni mezzo il sodalizio acontinuare la tradizione secolare diservizio alla Diocesi. Gli anni, poi, diDelegato diocesano per le Confraternitelo hanno portato a conoscere e adaiutare tutte le associazioni laicali dellanostra Diocesi con la passione el’impegno che gli erano connaturali.Anche a livello nazionale, Antonio siera distinto per l’impegno nellaConfederazione delle Confraternited’Italia a cui aveva dato il proprio

supporto per molti anni, basta ricordarel’impegno con cui organizzava i radunie i pellegrinaggi diocesani per leConfraternite e i raduni nazionali a cuinon mancava mai. Quanto laConfraternita dei Domenichini glideve! Ma anche tutte le Confraternitedella diocesi, che ha curato come unvero padre. La sua grande fede e l’amorealla Madonna di San Luca lo hannoaccompagnato fino all’ultimo istantedella sua vita; la collaborazionecostante e premurosa per il Santuariodella Beata Vergine di San Luca, poi, hafatto si che le sue esequie fosserocelebrate proprio lì, attorniato dalla suaConfraternita e dai rappresentanti delleConfraternite della diocesi. MonsignorTesti nell’omelia ha voluto sottolineareil viaggio verso San Luca in paralleloalla vita di Antonio, un viaggio sempre

proteso verso la ricerca della santità everso la patria celeste. Oltre alla moglieMariella e ai figli Elena, Michele eDaniele, lascia un vuoto difficilmentecolmabile sia nella Confraternita deiDomenichini che nell’intera diocesi.

È scomparso il 3 maggio il delegatodiocesano, segretario e scalco deiDomenichini. L’impegno ecclesiale èsempre stato primario nella sua vitaed era punto di riferimento sia alivello diocesano che nazionale

Zuppi: «Don Giovanni, prete e uomo veroche ha vissuto con spirito libero e apostolico»

on commozione affidiamo il nostrocaro don Giovanni alle mani di Dio,quelle che ha cercato per tutta la vi-

ta ed alle quali si è affidato». Così ha esorditol’arcivescovo Matteo Zuppi nell’omelia per leesequie di monsignor Giovanni Cattani. «Nonha creduto invano don Giovanni – ha conti-nuato –. Niente è invano nel mondo amato daDio, perché nulla si perde di quanto è affida-to a Lui e di quanto è compiuto del suo nome.E’ il cento volte tanto in cui lui ha creduto eche ha sperimentato, allo stesso tempo con-sapevole di essere un servo inutile. Lo ha vistoconcretamente in questi ultimi mesi dolorosi,inaspettati come sempre è la malattia, ma chenon hanno piegato la quercia solida del suoanimo. Il cento volte tanto è diventato l’affet-to e la vicinanza della sua famiglia e dei tanti,davvero cento volte tanto, che sono e siamo lasua famiglia. Giovanni è stato prete e uomo ve-ro, vivendo lo spirito apostolico non solo an-

C« dando ai confini della terra ma anche percor-rendo fino alla fine e sempre con tanta libertàinteriore e intelligenza, le strade verso gli uo-mini così come essi sono e dove sono». Anchedon Enrico Faggioli e don Davide Zangarini,parroco e viceparroco a Mapanda, hanno vo-luto esser presenti con la preghiera «mentre“baba Jonny” – scrivono – (com’era chiamatoa Mapanda) è accompagnato dalla madre Chie-sa a compiere il suo ultimo passo terreno. Quiancora tanti lo ricordano con gioia e commo-zione come il pioniere della missione bolo-gnese: formò i primi cristiani con lo stampomissionario rendendoli cioè protagonisti del-l’annucio di Gesù agli altri. Noi padri consta-tiamo spesso che tra i fedeli più anziani vi so-no molti dalla fede solida e luminosa perchéformati a quella scuola. Grazie Signore per “ba-ba Jonny”, colui che insieme a padre Guido ealcune suore Minime ha fisicamente aperto leporte della missione alla Chiesa bolognese».

Il parroco emerito di San Benedetto aveva 86 annideceduto il 30 aprile nella parrocchia di Medicina don GiovanniCattani, parroco emerito di San Benedetto in Bologna. Nato a Gan-

zanigo di Medicina nel 1931, dopo gli studi nei Seminari di Bolognafu ordinato sacerdote nel 1954. Fu membro della Commissione dio-cesana per l’Apostolato liturgico, dal 1955 al 1957 addetto alla Curiaarcivescovile e dal ‘55 al ‘62 segretario della Visita pastorale. Dal ‘54al ‘57 insegnò Religione all’Istituto magistrale «Laura Bassi», dal ‘57al ‘65 fu docente di Lettere nel Seminario Arcivescovile e nel 1984–1985 insegnò Religione nella Scuola magistrale «San Vincenzo». Nel1962 fu nominato parroco ai Santi Giuseppe e Ignazio, fino al 1974

quando partì per la missionedi Usokami, in Tanzania, doverimase fino al 1980. Dal 1980al 2006 fu parroco a San Bene-detto. Membro del Consigliodiocesano per gli Affari econo-mici nell’’86, nel ‘91 e negli an-ni ‘96–2000. Addetto alla Basi-lica di San Luca nel 2006, si tra-sferì poi a Medicina dove con-tinuò come Officiante fino alpresente. Le esequie sono sta-te celebrate dall’Arcivescovomercoledì scorso nella parroc-chia di Medicina.

È

Don Giovanni Cattani

Antonio Bugetti

Il «testamento» di monsignor Cattani

«Ringrazio la divina Trinità che mi havoluto tempio della sua gloria: miconceda ora per grazia la pienezzadella sua comunione. Ringrazio ge-nitori, parenti, superiori e tutte le per-sone che ho incontrato a Medicina,Bologna, Iringa: a tutti in vario mo-do sono debitore di quel che sono».

In campogli oratorifanno reteDomenica prossima una giornatainsieme per una Messa al Cottolengoe la partita allo Stadio Dall’AraDue oratori della diocesi allo stadio Dall’Ara

DI MASSIMO VACCHETTI *

el mondo dello sport, normalmentesi compete. Uno contro l’altro. Unovince, l’altro perde. I termini con cui

si definisce appunto l’altro sono«l’avversario, il rivale». Nel calcio, poi, lepartite sono sfide, battaglie in cui uscirevincitori o sconfitti. Difficile pensare cheinvece l’altro possa essere non uno con cuigiocare «contro», ma uno con cui giocare«con» senza per questo smarrire lo spirito diun sano agonismo e di chi ce la mette tuttaper vincere, ma che sa anche trovare il sensodi una sconfitta. Anspi e Csi organizzanodue tornei in cui i protagonisti sono i ragazzidegli Oratori delle nostre parrocchie,rispettivamente l’Oratorio Cup e la JuniorTim Cup. A livello provinciale, i torneihanno già raggiunto una loro primaconclusione decretando la vittoria di dueoratori, San Girolamo di Rastignano perl’Oratorio Cup e San Matteo di Molinellaper la Junior che disputeranno la fasesuccessiva. Ora, Anspi e Csi decidono digiocare un’altra partita altrettantoemozionante. Questi due enti hanno infatti,pensato di convocare, attraverso l’UfficioSport della Diocesi, tutti i ragazzi dellesquadre degli Oratori per un momento digrande festa. Il 14 maggio presso la chiesa diSan Giuseppe Cottolengo, meglioconosciuta come don Orione, i 200 ragazzidi questi oratori, con i loro allenatori edirigenti, si svestiranno idealmente delleloro divise per indossare un’altra maglia,quella della Chiesa di Bologna. «L’idea èmolto bella e li aiuterebbe a far capire ilsenso di quello che facciamo. In fondo, ainostri ragazzi vogliamo dire che siamo unagrande squadra al servizio di Gesù» spiega

NAlessandro Bonzi, uno degli organizzatoridella Oratorio Cup e dirigente del SantaTeresa. Il suo oratorio è uno di quelli chepartecipa ad entrambe le manifestazioni.«Mi pare fondamentale – prosegue –continuare ad unire ancora di più due realtàche hanno già fatto grossi passi nel venirsiincontro negli ultimi anni». Per FrancescoNanni che della Junior Tim Cup è ilresponsabile ritiene quella del 14 maggio«un momento di incontro, preghiera, gioia eamicizia», mentre per Elena Boni,vicepresidente del Csi di Bologna «una bellaoccasione per progettare in futuro, insiemead Anspi, una grande manifestazione checoinvolga le diverse realtà della Diocesi».Dopo la Messa delle 12.30 e dopo averconsumato un veloce pranzo al sacco,questa grande unica squadra, si recherà alloStadio in occasione della partita in

programma quel pomeriggio, Bologna –Pescara. Il Bologna calcio infatti, omaggerà igiovanissimi calciatori di oratorio. Conquesto gesto, il Bologna gioca insieme agliOratori della diocesi una partita più grandeancora di quella che non si terrà sul pratoverde del Dall’Ara. E’ stata chiamata lagiornata degli Oratori in rete, per indicarecioè che la comunione tra Enti dipromozione sportiva, tra oratori, tra lasquadra del Bologna e la Chiesa puòcostituire quella rete di rapporti necessari persostenere, ciascuno nel proprio ambito e conle capacità proprie, l’imponente servizioall’educazione della persona umana. Sicomprende, allora, il perché gli organizzatoriabbiano scelto come sottotitolo dellagiornata, «Insieme è già goal»!

* incaricato diocesanoper la Pastorale dello sport

«Affettività e genere»,al via all’Ivs un Osservatorio

iovedì 18 alle 17 nella sededell’Istituto Veritatis Splendor (via

Riva di Reno 57) verrà presentato e«inaugurato» l’Osservatorio «Affettivitàe Genere», promosso dalla FondazioneIpseer. Introduce e presiede IvoColozzi, direttore scientifico dellaFondazione Ipseer; dopo il saluto diAdriano Guarnieri, presidente delComitato direttivo dell’Istituto VeritatisSplendor vi saranno gli interventi dimonsignor Fiorenzo Facchini,presidente della Fondazione Ipseer e

Coordinatore scientifico del Settorematrimonio, famiglia, scuola,educazione dell’Istituto VeritatisSplendor («La questione del Genere el’idea dell’Osservatorio»), di AssuntinaMorresi, componente del Comitatonazionale per la Bioetica («Gender:nuove frontiere e istituzioni») e diCarla Landuzzi, direttoredell’Osservatorio («L’Osservatorio suAffettività e Identità di Genere:finalità, struttura e presentazione delsito web»).Per informazioni:www.ipseer.it; fondazioneipseer.it; tel.0516566289.

G

Otto per mille, un dono fruttuoso:«Date loro voi stessi da mangiare»

a scorsa Domenica delle Palme, durante lalettura del Vangelo dell’apostolo Matteo sulla

Passione di Nostro Signore, sono rimasto colpito dalgrido di Gesù prima di morire: «Dio mio, Dio mio,perché mi hai abbandonato?». Mi sono venuti allamente i volti di alcuni sacerdoti anziani, nelle loroparrocchie di montagna del nostro Appennino. Voltiscavati dalle fatiche ma anche dalla solitudine.Quando li andavo a trovare per parlar lorodell’8x1000 e portar loro il materiale che sarebbeservito nella Giornata di sensibilizzazione il lorocommento era solitamente: «Altra carta…mettilaassieme all’altra che c’è e poi vedremo». Invece èbello sapere che proprio con l’8 per mille, del qualedomenica ricorre la Giornata, tutti noi possiamo, tral’altro, stare loro vicino, aiutarli e farli sentire menosoli. Noi celebriamo quest’anno il Congresso

eucaristico diocesano e veniamo invitatie incoraggiati dal nostro arcivescovoMatteo a imparare a «Dare loro noi stessida mangiare». Il ricordarsi di firmare perl’8x1000 fa parte del seguire questoinsegnamento, in quanto costituisceproprio la nostra effettivapartecipazione al sostentamento deisacerdoti. Firmare non costa nulla, mafa si che la Chiesa possa contare suifondi così raccolti per compiere le operedell’amore fraterno, opere senza le qualiarriveremo assai nudi e miseri, inquanto privi dell’abito dell’amore,davanti a Colui che ci dirà «Avevo famee non mi avete dato da mangiare, avevosete e non mi avete dato da bere…».

Maurizio Martone, incaricatodiocesano per il «Sovvenire»

L

L’incaricatodiocesano:«Firmare noncosta nulla, mafa si che laChiesa possacontare suifondi cosìraccolti percompiere operedi amorefraterno»

La sua grande fede e l’amorealla Madonna di San Luca lohanno accompagnato finoall’ultimo; la collaborazionecostante e premurosa per ilSantuario della Beata Vergine,poi, ha fatto si che le sue ese-quie fossero celebrate proprio lì

Fondazione Ipseer

Don Giovanni Cattani

Domenica7 maggio 2017

BOLOGNA 3SETTE

società

Mcl Medicina, la via della pacehe importanza avrebbe che noi fossi-mo arche di scienza, se poi non sapes-simo vivere in fraternità con il nostro

prossimo? Non si può stringere la mano con unpugno chiuso». Sono queste parole di Gandhi afare da presentazione dell’incontro su «Costrui-re la pace è possibile? Dal caso Colombia, fra nar-cotraffico e guerra civile, fino a noi …» che si terràoggi alle 16, presso la sala parrocchiale di Sant’Antonio di Medicina. Agli organizzatori dell’e-vento abbiamo chiesto perché si parlerà della Co-lombia in relazione alla pace. «In quel Paese – af-fermano i responsabili del locale Circolo del Mo-vimento Cristiano Lavoratori – dopo cin-quant’anni di conflitto armato interno con mi-gliaia di morti, è finalmente iniziato un proces-so di pacificazione civile grazie anche all’impe-gno e alla mediazione della Chiesa locale. E Pa-pa Francesco si recherà in Colombia nel settem-bre prossimo proprio per sostenere tale proces-so». «La vicenda colombiana – proseguono – cidice che anche là dove sembra illusorio speraredi uscire dalle lotte e dalle violenze, non è im-possibile costruire percorsi di dialogo, di ricon-

C« ciliazione e di pace. E ciò vale anche per le nostrerelazioni familiari, lavorative e sociali». Ma alla«terza guerra mondiale a pezzetti», di cui parlaspesso il Papa, sembrano aggiungersi sempre nuo-vi pezzi, nuovi focolai. «Sotto questo profilo ilmondo sta correndo grandi rischi: basti pensareall’aumento generalizzato delle spese per gli ar-mamenti e alle nuove tensioni internazionali co-me quelle con il Nord Corea. Dobbiamo peròrenderci conto – hanno continuato gli organiz-zatori – che anche noi alimentiamo la conflit-tualità nella convivenza umana quando diciamomaldicenze e falsità, quando assumiamo com-portamenti egoistici, quando facciamo scelte con-sumistiche. Si tratta allora di praticare stili di vi-ta nonviolenti, a cominciare dalla pratica del per-dono». Il programma dell’incontro prevede al-cuni provocazioni video dell’economista CesarFerrari dell’Università di Bogotà, cui risponde-ranno Maddalena Zonin neolaureata sull’argo-mento, padre Manuel Beltran Urrea, sacerdotecolombiano, e Matteo Marabini, studioso di que-stioni internazionali. Al termine alle 18 «aperiti-vo della pace».

Migranti, sfida per l’accoglienza

una «festa che ci fa riflettere» quelladel Primo Maggio perché, osserval’arcivescovo Matteo Maria Zuppi, «è la

festa del lavoro e quindi anche di chi non cel’ha, di chi ce l’ha precario o deve aspettareanni e anni per avere stabilità». Ed anche,aggiunge in modo sommesso, «di quelli chemuoiono sul lavoro». Ecco perché questafesta, oltre a farci pensare, aiuta «a renderciconsapevoli di quello che abbiamo, diquello che potremmo avere, ma anche diquello che sciupiamo per egoismo perchépensiamo all’immediato e non a chi vienedopo di noi». E l’immediato nel cortile diPalazzo d’Accursio è il pranzo di solidarietà,preparato dalle Cucine popolari, per 300persone con la vita in salita. Un pranzocucinato dallo chef Giovanni e servito dauna quartina di volontari cui ha partecipatol’arcivescovo Zuppi, insieme al sindacoVirginio Merola e ai segretari di Cgil,Cisl e

È Uil, perché «da soli non se ne esce», precisamonsignor Zuppi. E poco prima in piazzaMaggiore, durante la tavola rotonda sullavoro femminile, Roberto Rossini,portavoce dell’Alleanza contro la povertà inItalia, aveva ribadito come «di solito illavoro consente di uscire dalla povertà einvece ora, fatto storicamente nuovo, loassociamo alla povertà. Siamo arrivati aquesto perché c’è stata unaderegolamentazione dei contratti che,associata ad una lunga crisi, ha dato manolibera alla tendenza che riduce la stabilitàdel posto di lavoro». Dal canto suo lo Stato«fa fatica ad intervenire e a regolamentare,ecco perché occorre un sistema economiconuovo, più democratico». Basterebbeguardare «alla prima parte dellaCostituzione che, al contrario, richiamo ditradire».

Federica Gieri Samoggia

DI GIANLUIGI PAGANI

ccogliere, proteggere, promuovere eintegrare»: queste le parole chiaveindicate dal Pontefice durante il

Forum su migrazioni e pace, lo scorsofebbraio, in riferimento alla risposta comuneda dare di fronte ai flussi migratoricontemporanei che costituiscono il più vastomovimento di persone di tutti i tempi.Un’occasione di riflessione e diapprofondimento su un tema così importantee così presente nella nostra realtà quotidianaè data dall’incontro pubblico promossodall’associazione Amici di San Petronio:

«Chiesa e migranti, la sfida dell’accoglienza; ildecreto Minniti e l’invito di Papa Francesco».Questi gli argomenti che verranno affrontatimercoledì prossimo alle 18, nell’Aula Magnadell’Istituto Veritatis Splendor (Via Riva diReno 55, Bologna). Interverranno monsignorMatteo Zuppi , arcivescovo di Bologna,monsignor Giancarlo Perego, arcivescovo diFerrara, e monsignor Oreste Leonardidell’associazione Amici di San Petronio. Èprevisto uno spazio finale per le domande egli interventi del pubblico presente. «Diritorno dalla visita in Svezia, sull’aereo, ilPapa ha risposto ad alcune domande deigiornalisti – racconta LisaMarzari degli Amici di SanPetronio – il primo argomentoha avuto come oggetto migrantie rifugiati, e quanto il Papa hadetto ha suscitato moltediscussioni: “Ci vuole anche laprudenza dei governanti, chedevono essere molto aperti ariceverli, ma anche fare il calcolodi come poterli sistemare, perchéun rifugiato non lo si deve soloricevere, ma lo si deveintegrare”». «Anch’io sono natoin una famiglia di migranti – hacontinuato il Pontefice – miopapà, i miei nonni, come tantialtri italiani, sono partiti perl’Argentina e hanno conosciutola sorte di chi resta senza nulla.Anch’io avrei potuto essere tra gli“scartati’ di oggi”. PapaFrancesco, che ha affermato che

A«“si deve distinguere tra migrante e rifugiato. Ilmigrante deve essere trattato con certe regole,migrare è un diritto ma un diritto moltoregolato. Invece un rifugiato viene da unasituazione di guerra, fame, angoscia terribile.Un rifugiato ha bisogno di più cura, di piùlavoro, e anche in questo la Svezia ha sempredato un esempio ... Fare imparare la lingua,integrare nella cultura. Non dobbiamospaventarci per l’integrazione delle cultureperché l’Europa è stata fatta con unaintegrazione continua delle culture, di tanteculture. Cosa penso dei Paesi che chiudono lefrontiere? Credo che in teoria non si possachiudere il cuore a un rifugiato. Ma c’è anchela prudenza dei governanti che credodebbano essere molto aperti nel riceverli maanche fare un calcolo di come poterlisistemare. Perché un rifugiato non lo si devesolo ricevere ma lo si deve integrare. E se unPaese ha una capacità di integrazione facciaquanto può, sempre con il cuore aperto...Quando un rifugiato o un migrante non èintegrato, si ghettizza, entra in un ghetto, euna cultura che non si sviluppa in unrapporto con un’altra cultura entra inconflitto, e questo è pericoloso. Il consiglierepiù buono, la prudenza. In Svezia hannoqualche difficoltà, perché vengono in tanti enon si fa in tempo a sistemarli, a trovarescuola, casa, lavoro, a far imparare la lingua… tanti oggi guardano alla Svezia perché neconoscono l’accoglienza, ma non c’è il temponecessario per sistemare tutti». Nell’incontrodi mercoledì prossimo si cercherà di capiremeglio cosa significhi «accogliere conprudenza», secondo l’invito del Papa, e lo sifarà in rapporto al recente Decreto Minniti,che segna una decisa svolta nel nostro sistemadi accoglienza dei migranti e dei richiedentiasilo.

Una realtà nuova con cui laChiesa è chiamata a risponderee confrontarsi. Le parole di papaFrancesco e il decreto Minnitial centro delle riflessionisull’«accogliere con prudenza»

Gli «Amici di San Petronio» propongonoun incontro con i vescovi Matteo Zuppie Giancarlo Perego al Veritatis Splendor

Qui a fiaco lo stemma dellaConsulta tra le antiche

istituzioni bolognesi

La Consulta delle antiche istituzioni bolognesipen Day alla Consulta tra le Antiche Istituzioni Bolognesi, chenei prossimi fine settimana dell’11, 12 e 13 maggio e poi 18,

19 e 20 maggio, apriranno gratuitamente le loro sedi, allapresenza di guide esperte. «La Consulta è l’intesa tra sodalizi diantiche origini – racconta Luigi Enzo Mattei – tutti entiattualmente operativi, con alle spalle tre secoli, al servizio dellacittadinanza sui piani sociale, culturale ed artistico». Per l’edizione

2017 le Istituzioniimpegnate sarannootto con la visitaalla sede storicadella «Antichissimae nobilissimaCompagniamilitare deiLombardi inBologna» nelleSette Chiese (12maggio ore 16);con l’associazioneper le Arti«FrancescoFrancia» nell’anticoCollegio dei Gesuitiin Via Cartoleria(11 maggio ore 17);con la «FondazioneGualandi a favoredei sordi» cheproporrà lariscoperta delpittore Guardassoni(13 maggio ore 11).Gianluigi Pagani

O

Zuppi al pranzo dei sindacati il 1° maggio in Comune

«Campus by Night» sulle relazioniAnche quest’anno l’associazione Student Office in collabora-zione con la onlus «The Crew» organizza «Campus by Ni-ght», il 9 e 10 maggio nel cuore della zona universitaria. Titolodella XV edizione è «Ricomincio da TE»: attraverso incontri,mostre e spettacoli si parla di relazioni. Il programma: 9 mag-gio ore 21.30, piazza Santo Stefano: «Mondo piccolo, roba mi-nima. Le periferie esistenziali in Guareschi e Jannacci», testi ecanzoni; 10 maggio: ore 19 piazza Scaravilli «Ricomincio date», incontro con Marina Ricci, giornalista del Tg5 e autrice di«Govindo»; ore 21.30, piazza Scaravilli «Anche tu? Credevo diessere l’unico», festa finale. Ci saranno anche tre mostre, visi-tabili il 10 dalle 10 alle 23 nei portici di via Zamboni 33:«You’ll never walk alone”», testimonianze sul valore della pic-cola e media impresa, «La carità costruisce sempre. Friuli1976–2016» e «La prima carità al malato è la scienza. Gian-carlo Rastelli: un cardiochirurgo appassionato all’uomo».

Bologna 1956, tra DossettiKrusciov e i fatti d’Ungheria

l seminario della Scuola di Forazione teolo-gica su «Chiesa italiana e chiesa bolognese

nel primo ventennio repubblicano» è il turno ve-nerdì prossimo in seminario di Umberto Mazzo-ne professore all’Università di Bologna. Titolodell’intervento: « Il 1956 a Bologna: la candida-tura a sindaco di Dossetti. Una città tra il rapportoKrusciov, le elezioni e i fatti d’Ungheria». Ancheper la storia di Bologna il 1956 rappresenta unmomento cruciale di rivolgimento politico. Allafine di maggio di quell’anno ci furono le elezio-ni amministrative. Il candidato per la Democra-zia Cristiana era Giuseppe Dossetti, che aveva ac-cettato di riaffacciarsi alla vita politica su espli-cita richiesta del cardinal Lercaro. Le ammini-strative furono vinte dal Pci di Dozza, ma in unclima politico sensibilmente cambiato. Lo stessoPci dovette affrontare in quell’anno una grave cri-si di credito dovuta alla pubblicazione all’iniziodi giugno, del rapporto del Segretario Nikita K-rusciov sul periodo staliniano poi in ottobre ci ful’intervento dell’esercito sovietico a Budapest perstroncare la rivolta contro il regime comunista.

A

l Savena ci sono 91 bambini rimastifuori dalle materne comunali. Perdare loro una risposta, giusto in

tempo per settembre, il Comune ha bussatoalla porta a cinque materne paritarie,chiedendo loro se avessero dei posti liberi.Risposta affermativa. E cosìl’amministrazione, con un finanziamentodi 150mila euro (300mila sul biennio), haacquistato 55 posti dallematerne Farlottine,Minelli Giovannini,Corpus Domini, SanSeverino e Santa Giuliana,tutte del quartiere Savenao di zone limitrofe. Postiche potranno essere sceltidalle famiglie a costo zeroin quanto vengonoconsiderati «comunali» atutti gli effetti. Ai genitori

A spetterà solo l’onere di pagare, in baseall’Isee e secondo i criteri fissati da Palazzod’Accursio, il servizio mensa. Una novitàassoluta. Inevitabili le polemiche degli exreferendari anti convenzione. «Abbiamodato risposta ad un’emergenza – commentail vicesindaco e assessore alla Scuola,Marilena Pillati –. A chi mi attacca sui soldialle private ribadisco: voglio soluzioni non

posizioni ideologiche. Edè quello che ho fatto: hotrovato una soluzione,offrendo una possibilitàalle famiglie in lista diattesa» che ora hanno difronte un’alternativa daaccettare o rifiutare inassoluta libertà. Diamoanche questa possibilità achi oggi non ha un posto.La scelta la lascio alle

famiglie», conclude. «Trovandosi in unasituazione di lista di attesa significativa enon assorbibile – commenta Rossano Rossi,presidente provinciale Fism –, il Comune siè rivolto alle scuole paritarie». Il Comune,nell’accordo, «ha fissato le modalità,facendosi carico della retta e della tassa diiscrizione. Questi posti sono riservati a chi èrimasto in lista di attesa e sarà il Comune,dopo l’aggiornamento della domanda dellefamiglie e l’elaborazione della graduatoria,a dire chi potrò entrare». E’ evidente che «ilnostro giudizio su questa operazione èpositivo». In passato a fronte di situazionisimili o anche più gravi, «il Comune si erasempre limitato a dire ci sono posti liberinelle materne, questo senza mai affrontareil tema economico». In questo modo, «lescuole paritaria diventano, in modorealistico, parte effettiva dell’offertaformativa comunale». (F.G.S.)

Asili, liste d’attesa comunali azzerate grazie alle paritarie

«Abbiamo dato risposta adun’emergenza – commentail vicesindaco e assessore al-la Scuola, Marilena Pillati–. A chi mi attacca sui soldialle private ribadisco: vogliosoluzioni non posizioni ideo-logiche»

Il «Tincani» in scena al Testoniome da tradizione anche quest’annoandrà in scena il grande spettacolo

finale de «La compagnia dell’Argentovivo», dell’associazione Istituto «CarloTincani». Il varietà di chiusura, dal titolo«Cosa nascondono le note», saràpresentato in due tempi sabato 13 edomenica 14 maggio, con la regia diClaudia Busi e la direzione musicaleaffidata al maestro Fabrizio Milani.Entrambi gli appuntamenti teatrali siterranno presso il Teatro Testoni di viaMatteotti, alle ore 20.30 il giorno 13 e alle15.30 domenica 14. L’istituto «CarloTincani» nasce nel 1976 comeassociazione culturale a scopo culturale escientifico. La sua attività si pone nelsolco della tradizione europea, dandosicome fondamentale obbiettivo lapromozione di un reale progresso dellasocietà umana.

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spettacoli

Università

Zuppi al pranzo (foto Schicchi)

4 BOLOGNASETTE

Domenica7 maggio 2017

cultura

Beatitudini, sovversionedell’umano giudizio

Il cardinal Gianfranco Ravasi

«Il messaggio profondoancora interpella l’uomocontemporaneo nel suoritenersi felice quando non haneppure intravisto la felicità,mentre per il Vangelo sonobeati gli ultimi, i dimenticati»

DI CHIARA SIRK

a XVI edizione de I Classici,ciclo d’incontri promosso dalCentro studi «La permanenza

del Classico» dell’Alma MaterStudiorum e dedicato quest’annoalla felicità, come sempre nell’AulaMagna di Santa Lucia, viaCastiglione 36, prosegue, giovedìsera, ore 21. Il secondoappuntamento, intitolato«Beatitudini», vedrà il graditissimoritorno del Cardinale GianfrancoRavasi, Presidente del PontificioConsiglio della Cultura: sarà lui unadelle voci più alte e autorevolidell’interpretazione biblica e dellateologia a commentare ilrivoluzionario «discorso dellamontagna», con i suoi antefattiprofetici e le sue ecocontemporanee. Accanto a lui, perdare voce ai testi di Antico e NuovoTestamento, un interprete fuori dalcomune quale Luigi Lo Cascio. Cispiegherà il relatore come avviene,per la fede cristiana, lo slittamentodalla «felicità» alla «beatitudine».Felicità, parola assoluta, che si haperfino pudore a pronunciare inriferimento alla proporia esistenza,ha conosciuto, infatti, diversedefinizioni. Il latino diceva «felix» diqualcuno o di qualcosa «che hasuccesso, prosperità», e quindi anche«fecondo, fertile». Usava anchel’ambiguo «fortunatus», voce neutra,«in preda alla fortuna favorevole osfavorevole», non corrispondente algreco «eutychès», che ha significatosolo positivo, «raggiunto da buonasorte»; improprio laetus, «lieto»,

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traslato dal significato originario di«grasso, fertilizzante». Eccocidunque a «beatus», che, in verità,rinvia – come nelle Beatitudinievangeliche – a una dimensioneinteriore, spirituale ed etica.L’equivalente greco di beatus, piùche makàrios, propriamente dettodegli dèi immortali, era eudàimon, asignificare che felice è colui che èassistito da «un buon demone».Potremmo dire che mentre lamakariòtes è propria degli dèi,l’eudaimonìa è propria degliuomini. Le implicazioni sonomolteplici. Resta da capire ilmessaggio profondo delleBeatitudini, che ancora interpellal’uomo contemporaneo nel suo

ritenersi felice quando, spesso, nonha neppure intravisto la felicità,mentre per il Vangelo sono beati gliultimi, i dimenticati, i miti, imisericordiosi. Dove si fonda questasovversione del senso comune? Saràcondivisibile solo credendo ointerpella la coscienza a prescinderedal proprio sentire religioso? L’ingresso è a inviti. Gli invitipotranno essere ritirati il martedìprecedente ciascunarappresentazione, dalle ore 17 alleore 19, al Centro Studi «Lapermanenza del Classico», viaZamboni 32. Sarà reso disponibileun servizio di diretta video onlinesul sito del Centro Studi «LaPermanenza del Classico».

Rasca esegue Chopinroseguono i concerti del 2017 del Circolo del-la Musica di Bologna, disseminati nelle clas-

siche sedi del Goethe–Zentrum (via De’ Marchi4), dell’Oratorio di San Rocco (via Calari 4/2) e delCircolo della Musica a Rastignano (via Valleverde33). Sabato 13 alle 21.15 all’Oratorio di San Roc-co terzo appuntamento dell’appassionante inte-grale pianistica chopiniana condotta dal pianistaligure Luca Rasca, vincitore di svariati concorsiinternazionali. In questa terza tappa Rasca af-fronta in un colpo solo l’intero corpus delle Po-lacche: fra esili prove giovanili e poderose operedella maturità (fra le altre la Polacca «Militare» el’«Eroica»), sedici numeri in tutto.

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Giovedì sera alle 21 a Santa Lucia il cardinaleRavasi terrà una conferenza nell’ambito delciclo di incontri «La permanenza del classico»

Gli appuntamenti della settimanaggi, per i Vespri d’organo in San Martino, ore 17.45,via Oberdan, sul prezioso organo antico Fabiana

Ciampi esegue musiche di Pachelbel, Pasquini, Fresco-baldi, Bach e De Arauxo. Oggi, ore 20.30, nella chiesa diSan Michele in Bosco avrà luogo l’elevazione spiritua-le in canto gregoriano e organo «De Beata Virgine. La de-vozione alla Vergine in canto gregoriano e organo». LaSchola Gregoriana Benedetto XVI, Nicola Bellinazzo, di-rettore, con Michele Vannelli, organo, eseguono cantogregoriano e musiche di Andrea Gabrieli, Girolamo Fre-scobaldi, Samuel Scheidt, Girolamo Cavazzoni e MarcoAntonio Cavazzoni. Nell’ Oratorio Santa Cecilia, via Zam-boni 15, sono in programma diversi concerti del San Gia-como Festival, inizio sempre ore 18. Oggi «Galuppiana»,con Andrea Ghezzi, clavicembalo. Domani Wu Tianyao,viola, e Daniela Picaro, pianoforte, eseguono musiche diBoccherini, Zi Li Liù, Glinka e Brahms. La FondazioneMast, via Speranza 42, presenta la mostra «La forza del-le immagini», una scelta di immagini della propria col-lezione di fotografia sul mondo del lavoro con oltre cen-to opere di sessantasette autori dagli anni Venti a oggicurata da Urs Stahel. Fino al 24 settembre. Negli ambientidi Palazzo Ghisilardi, sede del Museo Civico Medieva-le,è allestita una mostra antologica dello scultore bolo-gnese Bruno Raspanti a cura di Graziano Campanini.

OSabato al via le Giornatedell’Osservanza

abato 13 e domenica 14, al Conven-to dell’Osservanza si svolgerà la 36

edizione de Le Giornate dell’Osservan-za sul tema «Le radici del passato comegaranzia per il presente e speranza peril futuro» interverranno numerosi rela-tori. Sabato, ore 17, porteranno il lorosaluto Francesco Ubertini, rettore dell’U-niversità di Bologna, Stefano Bonaccini,presidente Regione Emilia Romagna,Virginio Merola, sindaco di Bologna, Giu-sella Finocchiaro, presidente Fondazio-ne del Monte, Mario Favretto, Ministroprovinciale della provincia di S. Anto-nio dei Frati Minori. Seguiranno gli in-terventi di Pietro Grasso, presidente delSenato, Ivano Dionigi, mons. Rino Fisi-chella. Domenica, dalle ore 17, relazio-ni di Laura Pasquini, Eugenio Riccomi-ni, Angelo Varni, Emilio Pasquini. Alle o-re 21 concerto della banda Puccini.

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artedì 9 sarà ospite di «Bolo-gna Festival – Grandi inter-

preti» Arcadi Volodos. Sul palco delTeatro Manzoni, alle ore 20.30, l’af-fascinante esponente del pianismoclassico–romantico russo suoneràSchumann (Papillons op.2), Schubert(Sonata in la maggiore D.959) eBrahms (Klavierstücke op.76). Musi-cista dotato d’un talento prodigioso,nato a San Pietroburgo, figlio di ge-nitori cantanti, studia il piano fin daquando aveva otto anni, ma senzatroppa convinzione: «Non avrei maivoluto diventare un pianista profes-sionista. Neppure pensavo di diven-tare un musicista». A 16 anni un in-segnante lo spinge a consacrarsi alpiano. Nel 1987 entra al Conserva-torio di Mosca dove studia con Gali-na Eguizarova. Nel 1993 studia perun anno a Parigi con Jacques Rou-vier; prosegue per altri tre anni a Ma-drid con Dimitri Bashkirov: «All’epo-ca non speravo assolutamente di riu-scire a fare carriera». Invece, nel 1996al direttore artistico della Sony Clas-sical bastano tre minuti di audizio-ne per scritturarlo. Nel 1997 esce il

primo cd, «Piano Transcriptions». Da lì non si è più fermato.

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Tra Rotary e arte il connubio è sempre vincente

Lunetta di Carlo Cignani (particolare)

ei lunette del ‘600 torneranno abrillare dopo un accurato restauroal Comando regionale carabinieri

di via dei Bersaglieri. E sabato 13 sarà ilmomento in cui festeggiare questoritorno allo splendore con unaconferenza ed una visita guidata tenuteda Franco Faranda e da Alessandra DeMasi. Le sei lunette, che raffiguranobrani della storia di san Filippo Benizzi,

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erano state staccate dal portico dellaBasilica dei Servi ed il restauro era statoaffidato alle sapienti mani di OttorinoNonfarmale. Grazie ai finanziamenti deiBeni Culturali e del ministero degliInterni questi lavori di ripristino sonoterminati nell’agosto 2016, dopo unalunga fase di gestazione. Nell’anno dellapresidenza del Rotary Valle del Savenadi Ginevra Cavina Boari, si è saputacogliere l’opportunità di ricollocare e dirifinire le lunette che sono statetrasportate all’interno del ComandoManara, nel lungo corridoio sul quale siaffacciavano le celle del convento deiServi. Per rendere ancor più godibiliquesti capolavori, Franco Faranda eAlessandra De Masi, grazie al sostegnodel Rotary, hanno ideatoun’applicazione che collega ledescrizioni delle opere d’arte al sito

www.noteartistiche.it. A quanto siapprende dal Malvasia sembra che inantico fossero presenti altri affreschi ailati del cortile dell’ex convento dei Servi.Perciò il Rotary sta promuovendo dellericerche per sondare, tramite larestauratrice Camilla Roversi Monaco,l’esistenza di ulteriori pitture murarie.L’appuntamento per ammirare ilrestauro delle lunette è appunto sabato13 alle 10.30 al Comando di via deiBersaglieri. Sempre sabato 13 alle 15.45nella Basilica di S. Domenico verràesposto il «Baldacchino della Madonnadel Rosario», oggetto tessile devozionalerisalente al 1630, restaurato grazie alDistretto 2072 del Rotary e al GruppoFelsineo. Il baldacchino è stato riportatoa nuova vita grazie all’opera di ManuelaFarinelli, sotto la supervisione delprofessor Faranda. (G.D.)

Dopo il restauro sei lunetteseicentesche raffiguranti branidella storia di san FilippoBenizzi torneranno a brillarenella sede del Comandocarabinieri di via Bersaglieri

«Manzoni Factory». La Filarmonicadel Comunale in concerto

roseguono i concerti della Filar-monica del Teatro Comunale, inse-

riti nella Stagione Manzoni Factory di-retta da Giorgio Zagnoni. Domani sera,ore 21, al Teatro Manzoni, protagonistidella serata saranno il direttore artisti-co della Filarmonica Hirofumi Yoshidae il giovanissimo violinista Daniel Lo-zakovich, classe 2001, che, dopo aver i-niziato lo studio del violino nel 2007, ha

debuttato come solista due anni dopo al fianco dei «Vir-tuosi di Mosca» e Vladimir Spivakov. Daniel Lozakovich siè già esibito in Europa con orchestre del livello della RoyalPhilharmonic di Stoccolma, dell’Orchestra da camera diVienna e ha ricevuto numerosi primi premi internazionali,al Concorso Emcy nel 2012, all’International Music Com-petition di Stoccolma nel 2010 e al «Gulda Nutcracker» aMosca nel 2011. La serata si apre col Concerto per violinoe Orchestra n. 1 op. 26 di Max Bruch. Il secondo tempo èdedicato ad un altro noto capolavoro del secolo scorso: laSinfonia n. 9 «dal Nuovo Mondo» di Dvorak.

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Rassegna. «Scuole in coro per Mariele»al Teatro Manzoni

a Fondazione Mariele Ventreorganizza «Scuole in coro per

Mariele», rassegna di cori scolastici,nell’ambito del più ampio progettodidattico–educativo di GisellaGaudenzi (direttore artistico dellamanifestazione) «Sulle note diMariele» rivolto ai bambini dellascuola primaria e dell’infanzia. Innumerose scuole vengono organizzati

laboratori di canto corale. La rassegna, che avrà luogosabato 13, alle 15.30, al Teatro Manzoni, è il momentoconclusivo di tale progetto e sarà condotta da WalterBrugiolo (Popoff) e Gisella Gaudenzi. È prevista lapartecipazione di 9 cori provenienti da tutto il territorionazionale con una presenza di oltre 1000 persone, dicui una parte si fermerà più giorni nella nostra città,anche per un incontro dei cori con l’arcivescovo MatteoZuppi in Cattedrale, domenica 14, alle 14.30.

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S. Petronio. Il coro S. Michele in Boscoomaggia la Madonna

rganizzato dall’associazioneAmici di San Petronio, sabato 13,

alle ore 21, si terrà un concerto dimusiche vocali e organistiche nellabasilica di San Petronio. In occasionedella festa della Madonna di Fatima,Giovanna Ricci, soprano, e MarcellaVentura, contralto, con il Coro di SanMichele in Bosco – Anvgd diretto daAlberto Spinelli, e Paolo Passaniti,

organista, proporranno musiche mariane di Pergolesi,Haydn, Verdi, Gounod e musica sacra di vari autori, didiverse epoche, con una particolare attenzione adalcuni compositori del secolo scorso. Il concerto sisvolgerà per la parte vocale nella cappella dedicataalla Madonna. Da lì il pubblico potrà ascoltare la vocedell’organo cinquecentesco costruito da Lorenzo daPrato sul quale il maestro Passaniti eseguirà musichedi Veggio e Cavazzoni. Ingresso a offerta libera.

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San Colombano. Alla curiosa scopertadel Puccini organista

uccini, celeberrimo compositoredi opere, ma anche organista. Di

questo aspetto poco noto delmusicista lucchese si parlerà sabato13, alle ore 17, in San Colombano –Collezione Tagliavini. Gabriela BiagiRavenni dell’Istituto di Studi GiacomoPuccini presenterà il libro «GiacomoPuccini organista. Il contesto e lemusiche», a cura di Fabrizio Guidotti,

editore Olschki, Firenze con articoli di LuigiFerdinando Tagliavini, Gabriela Biagi Ravenni, FabrizioGuidotti, Virgilio Bernardoni. Sarà inoltre presentato ilcd «Puccini Organ Works», organista Liuwe Tamminga,con registrazioni in prima mondiale. Il maestroTamminga eseguirà alcune composizioni contenutenel disco sull’organo della chiesa di San Colombano. Sitratta di opere giovanili, che rivelano già una fortepersonalità, capace di sviluppare in modo originale siale influenze familiari, sia il gusto ottocentesco.

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Circolo della Musica

appuntamenti

Domenica7 maggio 2017

BOLOGNA 5SETTE

Arcadi Volodoval Bologna Festival

Estate ragazziGli animatori a Villa Pallavicini

ra un mese avrà inizio in ogni angolodella diocesi l’esperienza di Estate

Ragazzi. In quelle giornate assisteremo aorde di bambini scorrazzare per le nostrestrade, accompagnate da simpatici, aitantie normalissimi ragazzi, chiamatianimatori. C’è da star lì con gli occhi apertia godersi lo spettacolo che sicuramentenon mancherà. Estate Ragazzi è infatti undono che apre gli occhi su quanta bellezzaci sia nell’accogliere, nell’educare enell’accompagnare. Sempre la fede ci apregli occhi e ci dona di guardare la realtà inmodo nuovo. Forza pulsante di questaesperienza è il gruppo degli animatori,spesso guidato da un coordinatore. Sullespalle del gruppo animatori c’è una bellaresponsabilità, che non schiaccia ma aiutaa tirare fuori energie e doni impensati. Perloro è pensato il pomeriggio del 13 maggioa Villa Pallavicini dalle 16 alle 22: unospazio di festa, musica, approfondimenti,per caricare gli animi in vista dell’inizio diEstate Ragazzi. Nel pomeriggio saràpossibile approfondire, in un clima dicoinvolgimento, alcuni aspetti dellagiornata tipica di Estate Ragazzi: inno,tornei, preghiera, laboratori manuali. Allasera l’arrivo del vescovo segnerà il culminedella giornata, con il mandato aglianimatori e coordinatori, perché si sentache ciò che si fa, si fa a nome di unafamiglia bellissima che è la chiesa. Adarricchire la serata ci sarà il Coro delle«Verdi note» che ha cantato e canteràl’inno di quest’anno e che animerà laparte finale della serata. Invito tutti glianimatori a coinvolgersi in questagiornata ricca che ci donerà di aprire gliocchi sulla bellezza di ciò che insiemevivremo.

Giovanni Mazzanti,Incaricato diocesano

per la Pastorale giovanile

Fi piace caratterizzare l’inizio di questo mesedi maggio con la presentazione di una dellepiù struggenti e significative immagini della

Vergine Maria custodite in città: si tratta delcompianto di Nicolò dell’Arca di Santa Mariadella Vita.«Intravidi, nell’ombra d’una specie di grotta, nonso che agitazione impetuosa di dolore. Ascoltami.Piuttosto che intravedere, mi sembrò esserpercosso da un vento di dolore, da un nembo disciagura, da uno schianto di passione selvaggia». È celebre il testo in cui Gabriele d’Annunzioracconta il suo sconvolgente impatto con ilgruppo scultoreo quattrocentesco del Compiantodi Nicolò dell’Arca, nella Chiesa di Santa Mariadella Vita. Per il poeta dell’estetismo – raffinatocultore di una bellezza senza sostanza e fine a sestessa – fu un incontro scioccante.«Non dimenticherò mai quel Cristo. Era di terra?era di carne incorrotta? Non sapevo di chesostanza fosse. Stava supino, rigido, coi piedieretti, nerastri, trafitti dal chiodo che avevalasciato non il fóro ma quasi uno squarcio aspro.… Infuriate dal dolore, dementate dal doloreerano le Marie. Una, presso il capezzale, tendevala mano aperta come per non vedere il voltoamato; e il grido e ilsingulto le contraevano labocca, le corrugavano lafronte il mento il collo.Ascoltami. Puoi tuimaginare che cosa sia l’urlopietrificato?». C’è un mistero che avvolgeil Compianto del santuariodi Santa Maria della Vita, uncapolavoro a lungo ignoratonel suo valore a causa dellapovertà del suo materiale, laterracotta policroma e dellaostentazione senza pudoredei sentimenti. Non ci sono

notizie neppure della sua esatta collocazione esulla disposizione delle statue. Pare perfino che per vari periodi il compiantofosse fuori della Chiesa nel mercato coperto,rendendo ancor più inquietante il senso dellatragedia, immerso nel vociare distratto deibanchi.Gli occhi di Giuseppe d’Arimatea testimonidell’orrore sembrano interpellare il visitatore. La Madre Maria tiene le mani giunte sul ventre eil suo volto è vinto dalla smorfia di quel doloreche non provò il giorno del parto, ma che la reseregina dei martiri nel giorno della passione. Ilgiovane Giovanni non riesce a mantenere uncontegno. Ma è nelle due Marie, Salome eMaddalena che giunge al culmine l’espressionedel dolore: la prostituta redenta corre versol’amato Signore. Non cerca altri che lui, non sa e non può sapereche una nuova corsa, assai diversa, l’attende ilterzo giorno. Maria Salome sembra volernascondere con le mani la visione di un orroretanto grande da sembrare impossibile.«Non a prezzo di cose effimere, come argento eoro, foste liberati dalla vostra esistenza vuota,scrive Pietro nella prima lettera, ma con il sangue

prezioso di Cristo, agnellosenza difetti e senzamacchia: comportatevi contimore di Dio nel tempo incui vivete quaggiù comestranieri». Un’opera d’arte nel cuoredella città ci ricorda ilrealismo della passione delSignore, per non fare dellaPasqua una semplicemetafora e non dimenticareche la nostra salvezza è ilprezzo di un amoreimmenso.

Andrea Caniato

C

DI ANDREA CANIATO

n preparazione alla Giornata Mondiale per le vocazioni,che i celebra oggi, si è tenuta martedì in seminario unaveglia di preghiera nella cappella del Seminario

Arcivescovile, durante la quale Federico Bazzanini, seminaristaal secondo anno di teologia è stato ufficialmente ammessodall’Arcivescovo tra i candidati al presbiterato. Si tratta delprimo pubblico «eccomi» alla chiamata del Signore e dellaChiesa e della prima manifestazione di una volontà di servireil Signore nel ministero sacro. Insieme alla comunità delseminario erano presenti numerosi sacerdoti e consacrati, igiovani che stanno compiendo un percorso di orientamentovocazionale e numerosi fedeli dell’unità pastorale diCastelmaggiore, da cui proviene Federico e di San Matteo dellaDecima, dove sta vivendo una esperienza pastorale.Nell’omelia l’Arcivescovo ha ricordato la piena disponibilità diDio all’amore per ogni uomo, senza preferenze, con l’unico

desiderio di rendere ogni persona un figlio amato. Ma leScritture testimoniano anche il mistero di una predilezione,della scelta di alcuni che sono chiamati ad essergli testimoni.«Testimoni di un amore più forte del male – ha dettomonsignor Zuppi –, che “ci rende vicini a colui che passòbeneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto ilpotere del diavolo” e che continua a camminare perché possabeneficare e risanare da ciò che il male continua a spegnere econtrastare e dividere». Il vangelo ha detto ancoral’Arcivescovo, ci libera dal protagonismo, dall’assolutizzare noistessi. «Quel protagonismo che delle volte ci rende caricature,ridicoli – ha spiegato monsignor Zuppi –. Ci costringe tutti igiorni a mostrare la nostra capacità, a misurarla, a star male senon l’abbiamo. Nel protagonismo c’è sempre in realtàqualcosa di triste perché bisogna sempre dimostrare qualcosa.E invece nel nostro cuore cresce sempre il seme del Signoreindipendentemente da noi». Dopo un tempo di adorazioneeucaristica è iniziato il rito della ammissione. Il rettore del

Seminario monsignor Roberto Macciantelli ha presentatoufficialmente il giovane che ha manifestato al vescovo ladisponibilità a proseguire la sua preparazione teologica espirituale in vista della ordinazione diaconale e presbiterale.Citando lo stesso Federico, l’Arcivescovo aveva spiegato ilsenso di ogni ricerca vocazionale: «Il Signore vuole la nostrafelicità: quando uno capisce questo, capisce la nostravocazione». Oggi si celebra in diocesi, in concomitanza con laGiornata vocazionale, anche la Giornata del Seminario, persensibilizzare le comunità al tema vocazionale e sostenereeconomicamente questa vitale realtà della Chiesa locale. «E’importante la preghiera dei fedeli e delle comunità ecclesiali –spiega il rettore del seminario arcivescovile monsignor RobertoMacciantelli – così come il sostegno economico concreto.Grazie a questi contributi possiamo finanziare alcune borse distudio per i seminaristi, le attività vocazionali che il seminariopropone (gli incontri con i cresimandi e gli itinerari preparatiannualmente per i giovani) e la struttura stessa del seminario».

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Oggi la Giornata mondialedi preghiera e quelladiocesana per il SeminarioMartedì scorso la Veglia dipreghiera con l’arcivescovo ela candidatura di un giovaneal presbiterato

magistero on line

ll’indirizzo internet www.chiesadibologna.it so-no disponibili, nella sezione dedicata all’arcive-

scovo, i testi integrali delle sue omelie e interventi.In particolare questa settimana l’omelia del funera-le di don Giovanni Cattani

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Compianto.Quell’urlo di pietra che racconta di DioA scuola di arte e fede nel mese dedicato alla Madonna

Testimoni di un amoreche è più forte del male

Istituiti in Cattedraleun lettore e due accoliti

uesto pomeriggio in Cattedrale, inoccasione della Giorrnata mondiale

delle vocazioni, l’arcivescovo presiederàuna Messa alle 17.30 in cui riceveranno iministeri i seminaristi in cammino verso ilsacerdozio. Tutti e tre sono entrati inseminario dopo aver frequentato ilpercorso degli «Incontri mensili pergiovani», offerto dal Seminarioarcivescovile di Bologna come scuola dipreghiera e di iniziazione al discernimentoe alla lettura del proprio vissuto in vista diuna donazione totale della propria vita almistero dell’Amore. Nel dettaglio saràistituito lettore Simone Baroncini.Originario della Parrocchia di San Lorenzodi Budrio, dove sono presenti i frati Servi diMaria e dove è stato educatore per quattroanni, Baroncini è entrato in seminario nelsettembre del 2012. Da settembre 2016presta servizio nella parrocchia dei santiSavino e Silvestro di Corticella. Due invecegli accoliti: il primo è Lorenzo Falcone.Cresciuto nella parrocchia di Castel Guelfodi Bologna è entrato in Seminario nelsettembre 2011 e da due anni in servizionella parrocchia di San Paolo di Ravone. Ilsecondo invece è Giulio Migliaccio,originario della parrocchia di san MicheleArcangelo di Mezzolara di Budrio.Cresciuto nei gruppi parrocchiali, è entratoin seminario nel settembre 2011, risiedeattualmente presso la parrocchia dei santiSavino e Silvestro di Corticella e prestaservizio pastorale presso la parrocchia disan Silverio di Chiesa Nuova. La Giornatamondiale di preghiera per le vocazioni,istituita da Paolo VI nel 1964, haquest’anno come tema «Sospinti dalloSpirito per la missione». Scrive papaFrancesco nel suo Messaggio perl’occasione:«Se anche sperimentiamo innoi molte fragilità e possiamo talvoltasentirci scoraggiati, dobbiamo alzare ilcapo verso Dio, senza farci schiacciare dalsenso di inadeguatezza o cedere alpessimismo, che ci rende passivi spettatoridi una vita stanca e abitudinaria. Non c’èposto per il timore: è Dio stesso che vienea purificare le nostre “labbra impure”,rendendoci idonei per la missione». (L.T.)

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nel pomeriggio

OGGIAlle 10 nella parrocchia dellaMadonna del Lavoro Messanell’ambito della Decennaleeucaristica e processione fino aSan Silverio di Chiesa Nuova. Alle 17.30 in Cattedrale Messaepiscopale per la Giornata delSeminario e istituzione di unLettore e due Accoliti candidatial presbiterato.

LUNEDÌ 8 Alle 20.45 parrocchia di SanPaolo a Forlì incontro su «Laricerca del volto di Gesù nelleperiferie».

MARTEDÌ 9 Alle 16.30 in Cattedrale Messaper il Convegno nazionale diPastorale sanitaria.

MERCOLEDÌ 10 Alle 18 nell’Aula Magnadell’Istituto Veritatis Splendorinterviene all’incontro de «Gliamici di San Petronio» su«Chiesa e migranti: la sfidadell’accoglienza». Alle 21 nella parrocchia di SanSilverio di Chiesa Nuovainterviene all’incontro su «Lacittà» nell’ambito dellaDecennale eucaristica.

GIOVEDÌ 11 Alle 21 nell’Aula magna diSanta Lucia presenzia

all’incontro «Beatitudini»tenuto dal cardinale GianfrancoRavasi nell’ambito degli eventi«La Felicità. I Classici» promossidall’Università.

VENERDÌ 12 Alle 18.30 nella parrocchia diAmola Messa per la festa delpatrono san Danio. Alle 20.45 a San Giovanni inPersiceto partecipa all’incontroorganizzato dal Comune«Festival delle religioni».

SABATO 13 Alle 8.30 in Piazza Maggiorebenedizione ciclisti che vannoal Santuario della Madonna diSan Luca. Alle 11.30 nel Teatro Alemannisaluto al convegno su «La cullaper la vita» e a seguire in viaTambroni 13 inaugurazionedella Culla . Alle 17.30 in Cattedrale Messa eCresime per i ragazzi delvicariato Bologna Centro. Alle 20 a Villa Pallaviciniincontro con gli animatori diEstate Ragazzi.

DOMENICA 14 Alle 14.30 in Cattedraleincontro con i cori scolastici chehanno partecipato all’evento«Scuole in coro per Mariele».

primo piano6 BOLOGNASETTE

Domenica7 maggio 2017

IN E

VIDE

NZA

Vocazioni

Domenica di fraternità oggi per gli ospiti del Villaggio senza barriere «Pastor Angelicus» di Savigno«Gaia eventi», visita a S. Girolamo della Certosa - Al Cinema Bristol il film di Ermanno Olmi dedicato al cardinal Martini

parrocchie e chieseSAN GIACOMO FUORI LE MURA. Comincia laseconda settimana delle Missioni al popoloa San Giacomo fuori le Mura: oggi, giornatadedicata alla famiglia, Messa e catechesi alle9.30 e alle 11.30; alle 12.30 festa dellafamiglia con prenzo condiviso, seguonogiochi e allegria; alle 16 in chiesabenedizione dei bambini da 0 a 6 anni; alle18 Messa e catechesi; alle 21 ritrovo digiovani e adolescenti per fare festa insieme.«GIOVEDÌ DI SANTA RITA». Proseguono nelTempio di San Giacomo Maggiore (piazzaRossini) i «Quindici giovedì di Santa Rita»in preparazione alla festa della santa.Giovedì 13 alle 7.30 Lodi della Comunitàagostiniana, alle 8 Messa degli studenti, alle9 Messa, alle 10 e alle 17 Messe solenni,con processione di apertura e seguite daAdorazione e Benedizione eucaristica. Alle16.30 Vespro cantato. Ad ogni Messa,presentazione della testimonianza cristianadi santa Rita e venerazione della Reliquia. SAN CRISTOFORO. Si conclude oggi nellaparrocchia di San Cristoforo (via NicolòDall’Arca 71) il «Mercatino dellasolidarietà» con prodotti antichi ed usati afavore della Caritas e delle opereparrocchiali. Orario: 9.30–13. SANTA MARIA DELLA CARITÀ. Oggi laparrocchia di Santa Maria della Carità (viaSan Felice 68) conclude il «Mercatino dellecose di una volta» con oggetti di ognigenere donati dai parrocchiani. Orario:dalle 11 alle 13 e dalle 16.30 alle 19.30. Ilricavato sarà utilizzato per opere caritativeparrocchiali e per iniziative a favore dellepopolazioni dei Paesi più poveri.SANTA MARIA DELLA MISERICORDIA. Oggi,sabato 13 e domenica 14, sabato 20 edomenica 21 sarà aperta nel cortile internodella parrocchia di Santa Maria dellaMisericordia (piazza di Porta Castiglione 4)la «Mostra Mercato di Beneficenza», il cuiricavato andrà per sostenere le spese dialcune realtà del Guatemala e dellaparrocchia. Orario: dalle 9.30 alle 12.30 edalle 16 alle 19.VARIGNANA. Oggi alle 12.30 nellaparrocchia di San Giorgio di Varignanapranzo di beneficenza pro Brasileorganizzato dalla parrocchia, dall’OratorioDon Bosco, dal Circolo Anspi San Giorgioe da Sentieri di Pace Onlus. Perprenotazioni: Daniela Baldazzi, tel.3356770750; Maurizio Ferrari, tel.3357069286. Il ricavato sarà devoluto alleMissioni di Anapolis e Marajò per bambini

orfani e ragazzi con gravi problemifamiliari. BEATA VERGINE DEL SOCCORSO. Siconcludono oggi al Santuario della BeataVergine del Soccorso nel Borgo di SanPietro le celebrazioni per le «Feste cittadinedel Voto»: alle 11 Messa a cura delSindacato esercenti macellerie; alle 17.45partenza con l’immagine della Madonnaper San Rocco, alle 18 processione per viadel Pratello e benedizione presso SanRocco, alle 18.30 Messa a chiusuradell’Ottavario in Santa Maria della Carità.L’animazione liturgica è del «Sancti PetriBurgi chorus».

spiritualità CENACOLO MARIANO/1. Domenica 14 dalle15 alle 17, al Cenacolo mariano diBorgonuovo di Sasso Marconi (vialeGiovanni XXIII 15), incontro per famiglienel percorso «La gioia dell’amore infamiglia», sul tema: «Il nostro amorequotidiano», e rinnovo dell’affidamentodella famiglia a Maria. Info: 051846283,www.kolbemission.org CENACOLO MARIANO/2. Da domenica 14 asabato 20 al Cenacolo mariano diBorgonuovo di Sasso Marconi, sisvolgeranno gli Esercizi spirituali per leComboniane secolari.PASTOR ANGELICUS.Domenica di fraternità oggiper gli ospiti del Villaggiosenza barriere «PastorAngelicus» di Savigno: «Lagrande gioia. Eucaristiadono per gli uomini» iltema della giornatapromossa da Seminario,Ucd, Pastorale giovanile,Associazione di fedeli«Comunità dell’Assunta»–Fondazione don MarioCampidori e Azionecattolica diocesana. Ilprogramma prevede laMessa alle 11.30, cui seguiràil pranzo; dalle 15.30 alle18, tempo per la riflessionecondivisa e strutturata conmodalità diverse, percoinvolgere il bambino, ilragazzo, il giovane e l’adulto. Al terminedegli incontri e prima dello spettacolo(«Tutti in piazza», a cura di «Simpatia eamicizia» alle 16.30), ci si ritroverà percondividere quanto emerso nei vari gruppie formulare un impegno da vivere. Alle17.30 Benedizione e momento conviviale.

associazioni e gruppiSERVI DELL’ETERNA SAPIENZA. Lacongregazione «Servi dell’eterna Sapienza»organizza conferenze tenute daldomenicano padre Fausto Arici. Martedì 9prosegue il sesto ciclo sul Vangelo secondoMarco: «Marco, compagno e interprete». Il

tema del secondo incontro, alle 16.30 inpiazza San Michele 2, sarà:«L’inaugurazione del Regno».FAMILIARI DEL CLERO. Domanil’associazione «Familiari del clero» vivràuna giornata fraterna nella parrocchia diVillanova di Castenaso. Il ritrovo è alle10.30, alle 11 Messa celebrata dall’assistenteecclesiastico monsignor Mario Cocchi, e, altermine, pranzo insieme. GRUPPO «IL SICOMORO». Il Gruppo giovani«Il Sicomoro» dell’Azione cattolicadiocesana animerà giovedì 11 (come ognisecondo giovedì del mese) la Messa alle20.30 nella chiesa di San Nicolò degliAlbari (via Oberdan 14). MARIA CRISTINA DI SAVOIA. L’associazione

le saledellacomunità

«Convegni di cultura Maria Cristina diSavoia» si ritroverà giovedì 11 per una gita aPesaro. Partenza da Largo Lercaro alle 8.20o dall’Autostazione alle 8.40; in mattinatavisita guidata ai Musei Civici con la celebrepala di Giovanni Bellini, le maioliche e leporcellane; seguirà il pranzo e la visitadall’esterno al villino liberty Benelli e allascultura in bronzo di Giò Pomodoro(percorso d’arte dal Rinascimento al ‘900).CIF. Giovedì 11 alle 16 nella sede del Centroitaliano femminile (via del Monte 5)incontro dedicato all’arte. Giovedì 18sempre alle 16, incontro con GaetanaMiglioli sulle figure femminili della storiadi Bologna.

societàRICORDO DI MAURIZIO CEVENINI. Domani,5° anniversario della scomparsa diMaurizio Cevenini, il Consiglio comunalelo ricorderà nell’aula di Palazzo d’Accursioalle 13, all’inizio della seduta. Alle 20 è inprogramma un altro momento di ricordo:una partita di calcio al centro sportivoDario Lucchini (Antistadio) di via AndreaCosta 167/2. In campo la squadra delConsiglio comunale e una selezione divecchie glorie e amici di Cevenini.L’ingresso è gratuito, chi desidera può fareun’offerta libera che, su proposta dellafamiglia di Cevenini, sarà devoluta allaFondazione ANT Italia Onlus.

cultura IVS. Giovedì 11 dalle 15.30 alle 18.30 nellasede dell’Istituto Veritatis Splendor (via RivaReno 57) quarta e ultima lezione del corsosul «fine vita»: «Progresso biomedico ebiotecnologico. La paura di una vita“controvoglia”», promosso dall’Ivs incollaborazione con la Fondazione Ipsser erivolto in particolare al personale socio–sanitario. Tema della lezione, tenuta daAlfreda Manzi, docente di Diritto edEconomia, già docente di Filosofiamoderna e contemporanea alla Fter, sarà:«L’autodeterminazione dell’uomo e lapaura di vivere una vita controvoglia». Info:Segreteria Corsi e Master Ivs, tel.0516566239; e–mail:[email protected] SUL CARDINAL MARTINI. Giovedì 11 alle20.30 nel Cinema Bristol (via Toscana 146)proiezione (ingresso euro 5) del film«Vedete sono uno di voi» del registaErmanno Olmi dedicato al cardinale CarloMaria Martini. A seguire tavola rotondacoordinata da Lorenzo Benassi Roversi, conla partecipazione di Suor Elsa Antoniazzi,suora Marcellina e Sandra Deoriti, docentedi Storia della Chiesa.ISTITUTO DE GASPERI. Il secondo incontrodel ciclo su «Pensiero politico e Statosociale tra ‘800 e ‘900» promossodall’Istituto «Alcide De Gasperi» si terràmercoledì 10 alle 21 nel Convento SanDomenico (piazza San Domenico 13).

Claudio De Boni, docente di Storia delleCulture politiche all’Università di Firenze,interverrà sul tema: «Teoriesocialdemocratiche sullo Stato sociale, dalriformismo ottocentesco alla terza via».L’esposizione si avvarrà della lettura di testidegli Autori in commento.GAIA EVENTI. «Gaia eventi» invita agli eventiprimaverili. Venerdì 12 alle 20.30, visita allachiesa di San Girolamo della Certosa. Tuttoè straordinario in questa visita: la chiesadalle origini trecentesche e la storia di chi lacostruì, i lavori di restauro e ricostruzionedel ’500, le stupende opere d’arte dei grandimaestri del ’600 che fecero a gara per poterimpreziosire queste sacre mura.Appuntamento: davanti all’ingresso delchiostro della chiesa della Certosa.

spettacoliTEATRO GALLIERA. Domani alle 16 e alle 21al Teatro Galliera (via Matteotti 25)spettacolo teatrale «Il raggiratore» di CarloGoldoni messo in scena dalla «Compagniateatrale Gruppo Teatro Fata Morgana».Mercoledì 10 alle 21.30 concerto «Sinfoniadi Bologna» dell’Orchestra «Sursum Corda»con la partecipazione straordinaria diLeonardo Veronesi.CONCERTI A SAN LAZZARO. Oggi alle 21 alCentro socio culturale ricreativo «A. Tonelli»di San Lazzaro di Savena (via Galletta 42)per la rassegna «Note classiche a SanLazzaro» concerto del «Two–Fol Quartet»(Nicholas Gelli, Emilio Checchini, LucaTroiani e Pierpaolo Romani): «Musichedall’Austria al Sud America». Con lapartecipazione della pianista ClaudiaD’Ippolito. Ingresso libero. Martedì 9 alle18 alla Sala Paradiso dell’Arci San Lazzaro(via Bellaria 7) viaggio di scoperta delleculture, delle tradizioni e dei suoni europeicon Claudia D’Ippolito al pianoforte e LucaTroiani al clarinetto e la partecipazionedegli alunni delle scuole primarie di SanLazzaro. Ingresso libero.

Polisportiva Villaggio del Fanciullo. Al via SportCamp, centro estivo per bambini da 5 a12 anni

ono aperte le iscrizioni alla Polisportiva Villaggio del Fanciulloper «SportCamp 2017». Si tratta dell’iniziativa estiva checoinvolgerà i giovani per passare l’estate in compagnia e

svolgendo una completa attività fisica. Infatti il gioco, lo sport, lasocialità sono gli obiettivi al centro dell’organizzazione dellesettimane estive pensate per bambini dai 5 ai12 anni. Le attivitàsaranno svolte all’aperto, in palestra e in piscina, con 4 sessioni delcorso intensivo di nuoto, un pomeriggio di gioco sui galleggiantigonfiabili «Divertibili Wibt™» e inoltre avviamento a vari giochicome: basket, volley, judo, capoeira, tchoukball, gioco del calcio,atletica, giochi all’aperto, caccia al tesoro. Il periodo comprende 10settimane: dal 12 giugno al 28 luglio e dal 28 agosto al 14 settembre.Per le iscrizioni è necessario rivolgersi alla segreteria o scaricare ilmodulo dalla pagina «Sportcamp 2017» sul sitowww.villaggiodelfanciullo.com. Per informazioni più dettagliate orelative a specifiche attività telefonare allo 0515877764 o scrivereall’indirizzo mail [email protected].

S

Bimbo Tu onlus. Progetto www.my365days.itil blog che racconterà l’avventura di Mauro Chieffo

originale e ammirevole ilprogetto www.my365days.it,il blog che con post

settimanali racconterà l’avventuraintorno al mondo di MauroChieffo: 365 giorni in sella a unamotocicletta per dar voce aibambini colpiti da malattie delsistema nervoso centrale econtribuire concretamente alsostegno della AssociazioneBimbo Tu Onlus con sede pressol’ospedale Bellaria di Bologna. «Ilprogetto di www.my365days.itnasce per condividere la miaesperienza attraverso il web –spiega Chieffo – ma anche con

l’intento di aiutare la Onlus checon questo viaggio ho deciso disostenere, l’associazione BimboTu di Bologna (www.bimbotu.it)che dal 2007 supporta e assiste ibambini e le famiglie di bambinicolpiti da malattie del sistemanervoso centrale e tumori.All’interno del blogwww.my365days.it verrà infattiriservato uno spazio in cui saràattiva una raccolta fondiattraverso la vendita di t–shirt efelpe a marchio my365days.L’intero contributo delladonazione, al netto dei costi,andrà direttamente alla Onlus».

È

Francofoni. Pranzo etnicoa Sant’Antonio di Savena

a Comunità cattolica francofona«Saint Marc Evangéliste et SaintCharles Lwanga» di Bologna

organizza un pranzo etnico domenica 14alle 12.30 nella parrocchia di Sant’Antoniodi Savena – Sala Tre Tende (via Massarenti

54) e per l’occasione invita tutti a parteciparvi. Il pranzoetnico è organizzato per fare assaporare alcune specialitàculinarie africane e anche per vivere insieme un momentopiacevole. Sarà anche un momento per farci conosceremeglio, per fare partecipi i presenti della nostra cultura, perparlare delle attività che la comunità svolge e che vorrebbesvolgere assieme a voi. Per l’occasione, sollecitiamo ilcoinvolgimento e il sostegno di tutti. Il ricavato diquest’iniziativa servirà a finanziare il pellegrinaggio chefaremo ad Assisi il prossimo 21 maggio assieme a tutte leComunità cattoliche francofone d’Italia. Il vostro sostegno èimportante per noi, poiché essendo una Comunità giovane ecomposta prevalentemente da studenti, non abbiamo mezzifinanziari sufficienti. Contiamo sulla vostra solidarietà nelsostenerci con una partecipazione numerosa al pranzoetnico che auguriamo sia un momento di condivisione e dicontinuazione di tutto ciò che in Cristo ci unisce.

La Comunità cattolica francofona di Bologna

L

Africa. Touadì a Cristo ReConcerto per Harambee

ue iniziative si terranno, laprossima settimana, nell’ambitodella conoscenza e del sostegno

dell’Africa. La prima. Dalla serata divenerdì 12 a tutta la giornata di sabato13 sarà della parrocchia di Cristo Re

(via Emilia Ponente 137) Jean Leonard Touadì, espertod’Africa. Venerdì alle 21 nel teatro parrocchiale incontrosu «Africa e Afriche» e nella giornata di sabato 13 dueincontri dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17,30. Il temadegli interventi di Touadì sarà: «50 anni diindipendenza. Quali Afriche oggi?». La secondainiziativa è il «Concerto per Harambee AfricaInternational» de «I Solisti di San Valentino» e del Corode «L’Arengo» diretto da Daniele Sconosciuto che siterrà domenica 14 alle 19.30 all’Oratorio di San FilippoNeri (via Manzoni 5). Prima del concerto, RosalindaCorbi, coordinatrice internazionale, illustrerà, conimmagini e video l’attività di Harambee e i progetti peril 2017. Il ricavato contribuirà alla realizzazione deiprogetti sostenuti da Harambee Africa InternationalOnlus, nei Paesi dell’Africa sub–sahariana. Per questo,gli organizzatori indicano come «gradito» un contributodi 20 euro.

D

cine

ma

Il palinsestodi Nettuno Tv

canale 99

ettuno Tv (canale 99 del digitaleterrestre) presenta la consueta pro-grammazione. La Rassegna stam-

pa è dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.30.Punto fisso, le due edizioni del Telegior-nale alle 13.15 e alle 19.15 con l’attua-lità, la cronaca, la politica, lo sport e lenotizie sulla vita della Chiesa bolognese.Vengono inoltre trasmessi in diretta i prin-cipali appuntamenti dell’arcivescovo Mat-teo Zuppi. Giovedì alle 21 il settimanaletelevisivo diocesano «12 Porte».

N

Poggio Grande, preghiera di Fatiman unione con la Chiesa e Papa Francesco che beatifi-cherà lo stesso giorno i due pastorelli di Fatima Fran-

cesco e Giacinta, sabato 13 ci si troverà nel Santuario del-la Beata Vergine del Poggio di Castel San Pietro per fe-steggiare l’evento pregando per la conversione nostra edel mondo. Sarà presente la statua della Madonna di Fa-tima regalata da suor Lucia al cardinale Marcello Mimmie da lui donata alla sua parrocchia di origine, PoggioGrande. Sarà pronunciato l’affidamento alla Madonna, al-la fine della Messa, con la preghiera di san Giovanni Pao-lo II, invocando protezione da tutti mali. La preghiera i-nizierà col Rosario dedicato alle apparizioni di Fatima al-le 20; alle 20,30 la Messa celebrata dal rettore don Giam-paolo Burnelli e l’Adorazione eucaristica. Info: 051949015.

I

Concerto in memoriadi Virginiangelo Marabini

abato 13 alle 21 nella Basilica diSan Martino Maggiore (via

Oberdan 25) la Filarmonica imoleseterrà un concerto in memoriadell’onorevole Virginiangelo Marabini,ad un anno dalla scomparsa. Sopranisolisti saranno Li Xinzhu e MonicaDelli Carri; canteranno i cori: Coro«Soli Deo Gloria» e «I Cantori dellaPrimo Levi»; maestro direttore GianPaolo Luppi. La cittadinanza è invitatacon ingresso gratuito.

S

Paola Binettiall’«Arengo»

enerdì 5 alle 19.15in occasione della

conclusione dell’Annoaccademico del Centroculturale «L’Arengo»,nella sede di viaArienti 38 laneuropsichiatra PaolaBinetti, deputatoparlamentare, terràuna conferenza sullalegge recentementeapprovata inParlamento «Dat,Disposizioni anticipatedi trattamento»e sullesue contraddizioni.

V

Gli anniversari della settimana

8 MAGGIO Spolaore padre Ampelio, comboniano(1968)

9 MAGGIO Zanetti don Celso (1965) Simili don Pietro (2003)

10 MAGGIO Serrazanetti don Antonio (1968)

11 MAGGIO Brini monsignor Francesco Saverio(1953) Caprara don Narciso (1996) Failla don Angelo Giovanni (1996)

12 MAGGIO Alvisi don Giuseppe (1948) Merculiari padre Alessandro,francescano (1975) Cè cardinale Marco (2014)

13 MAGGIO Donati don Enrico (1945) Bettini don Giuseppe (1945) Gambucci monsignor Federico (1960) Facchini don Alberto (1967) Zanandrea don Giovanni (1980)

14 MAGGIO Poggi don Carlo (1994) Rivani monsignor Antonio (2009)

in memoria

S. Charles LwangaA cura dell’Acec–Emilia Romagna

ALBA v. Arcoveggio Chiusura estiva 051.352906

ANTONIANO v. Guinizelli A casa nostra 051.3940212 Ore 20.30

BELLINZONA v. Bellinzona La vendetta 051.6446940 di un uomo tranquillo

Ore 16.30 – 18.30 – 20.30

BRISTOL v. Toscana 146 Gold 051.477672 Ore 16 – 18.30 – 21

CHAPLIN P.ta Saragozza Famiglia all’improvviso 051.585253 Istruzioni non incluse

Ore 16 – 18.30 – 21

GALLIERA v. Matteotti 25 La guerra dei cafoni 051.4151762 Ore 16.30 – 18.45 – 21

ORIONE v. Cimabue 14 I miei vicini Yamada 051.382403 Ore 15

051.435119 Virgin mountain Ore 16.45 Elle Ore 18.30 Piigs Ore 21

TIVOLI v. Massarenti 418 Vi presento 051.532417 Toni Erdman

Ore 17.30 – 20.30

CASTEL D’ARGILE (Don Bosco) v. Marconi 5 Lasciati andare 051.976490 Ore 18 – 21

CASTEL S. PIETRO (Jolly) v. Matteotti 99 Lasciati andare 051.944976 Ore 17.30 – 21.15

CENTO (Don Zucchini) v. Guercino 19 Non è un paese 051.902058 per giovani

Ore 16 –21

LOIANO (Vittoria) v. Roma 35 Baby boss 051.6544091 Ore 16.30 – 21

S. PIETRO IN CASALE (Italia) p. Giovanni XXIII Baby boss 051.818100 Ore 18.30 – 21

VERGATO (Nuovo) v. Garibaldi Chiusura estiva 051.6740092

Domenica7 maggio 2017

BOLOGNA 7SETTEnotizie

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