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Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado
“GIOVANNI XXIII” - BARILE con sezioni aggregate in RIPACANDIDA e GINESTRA
Via Nazionale, 22 – 85022 BARILE
09727702380972771877– C.F. 85001030767 – Cod. Mecc. PZIC822004 http:// www icbarile.gov.it E-Mail [email protected]
PEC: [email protected]
ALLEGATO AL PTOF
CRITERI E MODALITA’ DI VALUTAZIONE
VALUTAZIONE NEL PRIMO CICLO
LINEA DI AZIONE COMUNE E CONDIVISA
A LIVELLO COLLEGIALE nella seduta del 31/10/2017
SOMMARIO Riferimenti normativi ......................................................................................................................2
Premessa – Criteri e Modalità di Valutazione I ciclo ......................................................................2
Momenti della valutazione ...............................................................................................................3
Oggetti della valutazione .................................................................................................................4
Elementi e strumenti ........................................................................................................................7
La valutazione periodica e finale degli apprendimenti ....................................................................7
a) Scuola infanzia......................................................................................8
b) Scuola primaria e secondaria di primo grado.......................................13
c) Assenze.................................................................................................14
Criteri di valutazione degli apprendimenti e del comportamento ....................................................16
Modalità per la valutazione degli insegnamenti curriculari per gruppi di alunni e alunne..............25
Modalità di valutazione delle attività e degli insegnamenti finalizzati all’ampliamento e
all’arricchimento dell’offerta formativa...........................................................................................30
Definizione delle specifiche strategie da attivare per il miglioramento dei livelli di
apprendimento..................................................................................................................................32
Definizione delle attività svolte nell’ambito di cittadinanza e costituzione che saranno oggetto di
valutazione........................................................................................................................................32
Definizione delle modalità di comunicazione efficaci e trasparenti in merito alla valutazione del
percorso scolastico............................................................................................................................33
definizione delle competenze significative sviluppate in situazioni di apprendimento non formale
e informale che la scuola valorizzerà................................................................................................34
2
RIFERIMENTI NORMATIVI
DPR il decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, recante norme
sull'autonomia delle istituzioni scolastiche, e, in particolare, l'articolo IO
concernente modelli di certificazione nazionali;
legge I0 marzo 2000, n. 62, recante Norme per la parità scolastica;
legge 5 febbraio 1992, n. 104, legge quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale
e i diritti delle persone handicappate;
legge 8 ottobre 2010, n. 170 recante norme in materia di disturbi specifici di
apprendimento in ambito scolastico;
Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre
2006, relativa a competenze chiave per l'apprendimento permanente;
decreto ministeriale 16 novembre 2012, n. 254, recante "Indicazioni nazionali per
il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione" e, in particolare
il "Profilo dello studente";
decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13 e, in particolare, l'articolo 3,
concernente il "Sistema nazionale di certificazione delle competenze";
Quadro Comune Europeo di riferimento per le lingue del Consiglio d'Europa;
"New skills Agenda for Europe", adottata dalla Commissione europea in data 10
giugno 2016;
legge 13 luglio 2015, n. 107, recante riforma del sistema nazionale di istruzione e
formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti;
decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62, recante "Norme in materia di valutazione
e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, a norma
dell'articolo I, commi 180 e 181, lettera i), della legge 13 luglio 2015, n. 101";
in particolare, l'articolo 9 del citato decreto legislativo n. 62/2017, concernente la
certificazione delle competenze nel primo ciclo;
decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 66, concernente norme per la promozione
dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità e, in particolare, l'articolo 7;
decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 64, recante Disciplina della scuola italiana all’estero.
D.M.742/2017 del 3/10/107, relativo alla certificazione delle competenze nel primo ciclo.
C.M.1865/2017- Indicazioni su valutazione, certificazione competenze e esame di stato primo
ciclo.
PREMESSA – Criteri e Modalità della Valutazione nel I ciclo
“Le nuove modalità di valutazione mettono al centro l’intero processo formativo i risultati di
apprendimento, con l’obiettivo di dare più valore al percorso fatto dalle alunne e dagli alunni, e
sono improntate ad una loro presa in carico complessiva per contrastare le povertà educative e
favorire l’inclusione, attivando tutte le strategie di accompagnamento necessarie”
(MIUR ufficio stampa)
LA VALUTAZIONE NEL PRIMO CICLO
Alla valutazione concorrono diversi elementi: la situazione iniziale dell’alunno, le potenzialità, la
partecipazione, l’impegno e i progressi in termini di avvicinamento agli obiettivi prefissati. Il
processo di valutazione è un'azione partecipata e trasparente, sia per ragioni educative che di
3
chiarezza:
l’alunno deve conoscere gli obiettivi, i percorsi e la propria situazione scolastica;
il docente deve esprimere la propria offerta formativa e motivare i propri interventi;
i genitori devono conoscere l’offerta formativa e collaborare nell’ambito educativo.
La valutazione degli obiettivi generali del processo educativo si realizza attraverso:
l’osservazione diretta, griglie di rilevazione, scambio di informazioni tra docenti, tra genitori e operatori coinvolti a vario titolo nell’attività educativo-didattica;
riguarda il comportamento dell’alunno in rapporto all’attività didattica (individuale, di gruppo, di classe) e alle relazioni interpersonali con coetanei e adulti.
La valutazione è riferita alla realtà specifica del singolo alunno, valutato non in confronto agli altri
compagni, ma a se stesso, cioè al percorso formativo fatto dal ragazzo. L’insegnante rileva
consapevolmente apprendimenti specifici (conoscenze e abilità); osservazioni occasionali su
apprendimenti spontanei (situazioni di apprendimento non formale e informale);
Attraverso l’attività di valutazione, l’insegnante organizza e gestisce le attività di insegnamento al
fine di promuovere opportunità formative di apprendimento per tutti gli allievi.
MOMENTI DELLA VALUTAZIONE
In relazione alla valutazione degli apprendimenti si identificano le seguenti fasi:
Valutazione iniziale o diagnostica: serve ad individuare, attraverso la somministrazione di prove
d’ingresso, il livello di partenza degli alunni, ad accertare il possesso dei pre-requisiti e a predisporre
eventuali attività di recupero. Rappresenta l’analisi della situazione per la progettazione educativo-
didattica mirata ai bisogni e alle potenzialità rilevate.
Valutazione in itinere o formativa: si colloca nel corso degli interventi didattici e, più precisamente,
va a valutare l’efficacia dei percorsi d’insegnamento messi in atto con lo scopo di progettare azioni di
recupero per alunni con preparazione di livello essenziale, consolidamento delle abilità per quelli con
preparazione di livello medio e potenziamento per la valorizzazione delle eccellenze.
Valutazione finale o sommativa: si effettua alla fine del quadrimestre, a fine anno, a termine
dell’intervento formativo, serve per accertare in che misura sono stati raggiunti gli obiettivi ed
esprimere un giudizio sul livello di maturazione dell’alunno, tenendo conto sia delle condizioni di
partenza sia dei traguardi attesi.
Valutazione autentica: L’intento della “valutazione autentica” è quello di coinvolgere gli studenti in
compiti che richiedono di applicare le conoscenze nelle esperienze del mondo reale attraverso
compiti autentici interdisciplinari. Ogni consiglio di classe ne progetta uno a quadrimestre
effettuando altresì osservazioni sistematiche e autobiografie cognitive .
4
OGGETTI DELLA VALUTAZIONE
Nella Scuola dell’Infanzia la valutazione si basa sull’osservazione sistematica e occasionale dei
comportamenti, dei ritmi di sviluppo e degli stili di apprendimento. Avviene a livello iniziale, in
itinere, finale. La valutazione finale tiene conto dei livelli di autonomia e competenza raggiunti da
ciascun alunno.
Nella Scuola Primaria e Secondaria di primo grado la valutazione sommativa del primo
quadrimestre e finale fa riferimento a:
i risultati degli apprendimenti (verifiche scritte e orali, prove pratiche, colloqui, lavori di gruppo…)
di ciascun alunno in riferimento agli obiettivi della programmazione didattica; i risultati degli
apprendimenti di ciascun alunno in rapporto alla situazione di partenza, dei progressi compiuti; la
partecipazione, l’interesse e l’impegno dimostrati, l’osservazione del comportamento nelle diverse
situazioni di apprendimento. La valutazione analizza anche i livelli di competenza sviluppati da
ciascun alunno, attraverso “conoscenze”, “abilità” ma anche “atteggiamenti” e “motivazioni”
durante le sue performances in compiti autentici.
Gli apprendimenti. La valutazione periodica e finale degli apprendimenti si esprime tramite
indicatori numerici che vanno da 1 a 10, ed è illustrata anche attraverso un giudizio analitico
sul livello globale di maturazione raggiunto.
Il comportamento. In sede di scrutinio intermedio e finale, viene valutato i l comportamento
di ogni studente non solo durante tutto il periodo di permanenza nella scuola ma anche in
relazione alla partecipazione alle attività ed agli interventi educativi realizzati dalle istituzioni
scolastiche fuori della propria sede.
La valutazione del comportamento è effettuata mediante l’attribuzione di un giudizio sintetico
che tiene conto anche delle competenze di cittadinanza raggiunte e dei comportamenti positivi
delle alunne e degli alunni.
Le competenze
Il DPR 122/09 prevede che al termine della scuola primaria e del primo ciclo di istruzione sia
rilasciata ad ogni allievo una certificazione delle competenze acquisite in esito al percorso
formativo frequentato.
La certificazioni delle competenze, rilevata in base al modello ministeriale D.M. 742 del
03.10.2017, che accompagna il documento di valutazione degli apprendimenti e del
comportamento degli alunni, rappresenta un atto educativo legato ad un processo di lunga
durata e aggiunge informazioni utili in senso qualitativo; attesta le competenze in fase di
acquisizione, accompagna le tappe più significative di un percorso formativo di base, quinta
classe primaria, terza classe secondaria di I grado per i soli alunni che superano l'esame di
Stato (Dlgs 59/04). La nostra scuola ha partecipato alla sperimentazione del modello
ministeriale C.M. 3/2015 negli a.s. 2015-16 e 2016-17.
Il documento di certificazione delle competenze, che, è consegnato alla famiglia dell’alunno e,
in copia, all’istituzione scolastica o formativa del ciclo successivo, fa riferimento alle
competenze chiave europee del 2006. Sono otto le competenze certificate dalle scuole:
comunicazione nella madrelingua, comunicazione nella lingua straniera, competenza
matematica e competenze di base in scienza e tecnologia, competenze digitali, capacità di
imparare ad imparare (intesa come autonomia negli apprendimenti), competenze sociali e
civiche, spirito di iniziativa, consapevolezza ed espressione culturale.
La valutazione di una competenza, viene rilevata rispetto a quattro livelli:
A -Avanzato, B-Intermedio, C-Base, D-Iniziale.
( le rubriche dei tre ordini di scuola sono allegate al curricolo verticale)
5
PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA E RIFERIMENTO ALLE
COMPETENZE CHIAVE EUROPEE D.M. 742 DEL 03.10.2017
Competenze chiave Descrittori profilo Livello
1 Comunicazione nella madrelingua o lingua di istruzione.
Ha una padronanza della lingua italiana che gli consente di comprendere enunciati, di raccontare le proprie esperienze e di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.
2 Comunicazione nelle lingue straniere.
È in grado di sostenere in lingua inglese una comunicazione essenziale in semplici situazioni di vita quotidiana.
3
Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia.
Utilizza le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche per trovare e giustificare soluzioni a problemi reali.
4
Competenze digitali. Usa con responsabilità le tecnologie in contesti comunicativi concreti per ricercare informazioni e per interagire con altre persone, come supporto alla creatività e alla soluzione di problemi semplici.
5 Imparare ad imparare. Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è in grado di ricercare nuove
informazioni. Si impegna in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo.
6 Competenze sociali e civiche.
Ha cura e rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente. Rispetta le regole condivise e collabora con gli altri. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato, da solo o insieme agli altri.
7 Spirito di iniziativa e intraprendenza
Dimostra originalità e spirito di iniziativa. È in grado di realizzare semplici progetti. Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.
8
Consapevolezza ed espressione culturale.
Si orienta nello spazio e nel tempo, osservando e descrivendo ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.
9 Riconosce le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco.
10 In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si esprime negli ambiti che gli sono più congeniali: motori, artistici e musicali.
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PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO E RIFERIMENTO ALLE COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
Competenze chiave Descrittori profilo Livello
1
Comunicazione nella madrelingua o lingua di istruzione.
Ha una padronanza della lingua italiana che gli consente di comprendere e produrre enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.
2
Comunicazione nelle lingue straniere.
E’ in grado di esprimersi in lingua inglese a livello elementare (A2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento) e, in una seconda lingua europea, di affrontare una comunicazione essenziale in semplici situazioni di vita quotidiana. Utilizza la lingua inglese anche con le tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
3
Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia.
Utilizza le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche per analizzare dati e fatti della realtà e per verificare l’attendibilità di analisi quantitative proposte da altri. Utilizza il pensiero logico-scientifico per affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi. Ha consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse.
4
Competenze digitali. Utilizza con consapevolezza e responsabilità le tecnologie per ricercare, produrre ed elaborare dati e informazioni, per interagire con altre persone, come supporto alla creatività e alla soluzione di problemi.
5
Imparare ad imparare. Possiede un patrimonio organico di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di organizzare nuove informazioni. Si impegna in nuovi apprendimenti in modo autonomo.
6
Competenze sociali e civiche. Ha cura e rispetto di sé e degli altri come presupposto di uno stile di vita sano e corretto. E’ consapevole della necessità del rispetto di una convivenza civile, pacifica e solidale. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato, da solo o insieme ad altri.
7
Spirito di iniziativa e intraprendenza
Ha spirito di iniziativa ed è capace di produrre idee e progetti creativi. Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. E’ disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti.
8 Consapevolezza ed espressione culturale
Riconosce ed apprezza le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Si orienta nello spazio e nel tempo e interpreta i sistemi simbolici
9 Si orienta nello spazio e nel tempo e interpreta i sistemi simbolici e culturali della società.
10 In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si esprime negli ambiti che gli sono più congeniali: motori, artistici e musicali.
7
ELEMENTI E STRUMENTI
Le prove di verifica: le prove di verifica per l’accertamento e conseguente valutazione degli
apprendimenti:
sono effettuate in relazione agli obiettivi ed ai contenuti programmati e tengono conto
della situazione dell’alunno;
hanno funzione formativa, in quanto tendenti al miglioramento dei processi di
apprendimento degli alunni e alla differenziazione degli interventi all’interno della classe
(recupero, consolidamento, potenziamento);
Tipologia prove di verifica:
prove oggettive o quantitative
test d’ingresso;
prove oggettive (basate su vero/falso, scelta multipla, completamento, corrispondenza),
prove grafiche, tecniche, riconducibili a misurazioni oggettive; x prove scritte
(domande strutturate, riassunti, saggi brevi rapporti di ricerca);
prove soggettive o qualitative
tema, interrogazione;
osservazioni, dirette, occasionali o sistematiche; conversazioni.
Prove autentiche
Compiti di realtà,
Biografie cognitive.
Tabelle di valutazione redatte dai dipartimenti disciplinari (sul sito in modulistica docenti)
- griglie di valutazione prove scritte, orali e pratiche;
- rubrica livelli di competenze disciplinari;
- rubrica criteri valutazione comportamento;
- rubrica criteri di valutazione competenze chiave di cittadinanza.
VALUTAZIONE PERIODICA E FINALE DEGLI APPRENDIMENTI
L’attività di valutazione risponde ad una funzione di carattere formativo, che riconosce,
accompagna, descrive e documenta i processi di crescita, evita di classificare e giudicare le
prestazioni dei bambini, perché è orientata a esplorare e incoraggiare lo sviluppo di tutte le loro
potenzialità.
8
a) Scuola dell’infanzia
La scuola dell’infanzia si pone come finalità il consolidamento dell’identità, la conquista dell’autonomia, il
riconoscimento e sviluppo delle competenze, l’acquisizione delle prime forme di educazione alla
cittadinanza, a partire dalle prime esperienze di convivenza responsabile.
Consolidare l’identità significa imparare a stare bene e a sentirsi sicuri nell’affrontare nuove esperienze in un
ambiente allargato.
La conquista dell’autonomia comporta l’acquisizione della capacità di interpretare e governare il proprio
corpo, partecipare alle attività in diversi contesti, avere fiducia di sé e fidarsi degli altri, realizzare le proprie
attività senza scoraggiarsi, provare piacere nel fare da sé e saper chiedere aiuto, esprimere con diversi
linguaggi i sentimenti e le emozioni, esplorare la realtà e comprendere le regole della vita quotidiana.
Sviluppare la competenza significa tendere verso un crescente livello di padronanza della capacità di
trasferire le “esperienze e i saperi” in campi diversi da quelli appresi e in tutti i contesti della vita quotidiana.
Educare alla cittadinanza significa scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti attraverso
regole condivise che si definiscono attraverso le relazioni, il dialogo, l’espressione del proprio pensiero,
l’attenzione dal punto di vista dell’altro, il primo riconoscimento dei diritti e dei doveri.
La scuola ha predisposto il Curricolo Verticale nel rispetto delle finalità e dei traguardi di competenza posti
nelle Indicazioni Nazionali. Il curricolo si articola in campi di esperienza: essi sono i luoghi del fare e dell’agire
del bambino orientati dall’azione consapevole degli insegnanti. La scuola, all’interno della sua autonomia
didattica, articola i campi di esperienza al fine di favorire il percorso educativo di ogni bambino aiutandolo ad
orientarsi nella molteplicità e nella diversità degli stimoli e delle diversità.Al termine del percorso
triennale della scuola dell’infanzia, è ragionevole attendersi che ogni bambino abbia sviluppato
alcune competenze di base che strutturano la sua crescita personale.
Le schede di valutazione della scuola dell’Infanzia da compilare alla fine dell’anno scolastico aiutano
a stilare un profilo sintetico sul percorso effettuato dal bambino dai 3, 4 e 5 anni, in rapporto agli
indicatori dei traguardi per lo sviluppo delle competenze previsti nei Campi di esperienza.
La valutazione di una competenza, viene rilevata rispetto a quattro livelli
A= competenza ampiamente raggiunta, B= competenza raggiunta, C= competenza raggiunta in parte,
D= livello minimo di competenza raggiunta, con l’aiuto dell’insegnante.
SCHEDA PERSONALE ANNI 3
9
Campo di
esperienza
Indicatore I Quadr. II Qadrim.
A B C D A B C D
IL SE’ E
L’ALTRO
Controlla le emozioni relative al distacco dai familiari Accetta la condivisione di giochi e materiali Interagisce con adulti e coetanei Comprende la necessità di norme che regolano la vita di gruppo Riconosce la propria e altrui identità sessuale Fornisce il proprio aiuto se gli viene richiesto E’ autosufficiente a tavola e in bagno Partecipa alle attività di gruppo Dimostra autonomia durante le attività didattiche Nel gioco collabora con i suoi compagni per la realizzazione
di uno scopo comune
IL CORPO E IL
MOVIMENTO
Controlla gli schemi motori di base statici e dinamici Conosce e denomina le principali parti del corpo Sa orientarsi nello spazio fisico Esegue movimenti in base a suoni e rumori Mostra una dominanza laterale
Realizza, nel gioco, semplici progetti
IMMAGINI,
SUONI,
COLORI
Dipinge, colora e manipola materiali mostrando interesse Attribuisce significato ai propri elaborati grafici Percepisce e domina i colori primari Utilizza più colori quando disegna Riproduce semplici ritmi Produce suoni utilizzando semplici strumenti Dimostra curiosità verso le attività didattiche e di gioco
I DISCORSI E
LE PAROLE
Esprime verbalmente i propri bisogni Ascolta e comprende semplici racconti Memorizza e ripete semplici filastrocche Memorizza nuove parole
Parla con i suoi compagni e con le insegnanti, comunicando
emozioni e bisogni
LA
CONOSCENZA
DEL MONDO
Discrimina le percezioni sensoriali Riconosce e denomina le condizioni atmosferiche Comprende concetti temporali
(giorno-notte/prima-dopo)
Raggruppa oggetti uguali o dello stesso genere Distingue e valuta le dimensioni
(grande-piccolo)
Raggruppa oggetti secondo semplici relazioni Comprende ed opera secondo il concetto quantitativo: uno-tanti Risolve semplici problemi legati alla vita scolastica Comprende ed interpreta semplici messaggi Coglie semplici collegamenti e relazioni
10
Religione
Cattolica
Indicatore I Quadr. II Quadr. A B C D A B C D
Ascolta con meraviglia e stupore semplici racconti biblici
Racconta con l’aiuto dell’Insegnante brevi episodi della Bibbia
Sa relazionarsi positivamente con adulti e coetanei
SCHEDA PERSONALE ANNI 4
Campo di
Esperienza Indicatore I Quadr. II Quadr.
IL SE’ E
L’ALTRO
A B C D A B C D Riconosce e riferisce i suoi stati emotivi Partecipa alle attività di gruppo Interagisce con adulti e coetanei Offre spontaneamente il proprio aiuto Riferisce e rappresenta, attraverso il disegno, il proprio
nucleo familiare
Si relazione con gli altri attraverso i giochi simbolici e
cooperativi
Conosce e rispetta le norme che regolano la vita di gruppo Mostra rispetto verso forme di diversità Esegue le attività didattiche in modo autonomo e
responsabile
Collabora con i suoi compagni per la realizzazione di uno
scopo comune
IL CORPO E IL
MOVIMENTO
Controlla gli schemi motori di base statici e dinamici Conosce il corpo e sa rappresentare la figura umana Memorizza ed esegue semplici coreografie Distingue e riproduce i diversi stati emotivi attraverso la
mimica
Sa orientarsi in spazi grafici E’ cosciente della propria dominanza laterale Realizza semplici progetti
IMMAGINI,
SUONI,
COLORI
Associa i colori ai vari elementi della realtà Percepisce e denomina i colori primari e derivati Riconosce e riproduce suoni e rumori Completa sequenze ritmiche Si esprime attraverso diverse tecniche decorative Utilizza creativamente strumenti e materiali Conosce semplici strumenti musicali Dimostra interesse e curiosità nei confronti delle diverse
attività didattiche
I DISCORSI E
LE PAROLE
Ascolta, comprende e riferisce contenuti di narrazioni Memorizza e ripete canti, poesie e filastrocche Verbalizza bisogni, vissuti ed esperienze Memorizza ed usa correttamente nuove parole Comunica emozioni, esperienze e vissuti con coetanei e
insegnanti
Riconosce, denomina e rappresenta le diverse condizioni
atmosferiche
Riconosce e denomina le principali forme geometriche Distingue e valuta le dimensioni (grande – medio -piccolo) Comprende i connettivi temporali
11
LA
CONOSCENZA
DEL MONDO
Riordina immagini in sequenza Risolve semplici problemi legati alla vita scolastica Acquisisce ed interpreta semplici informazioni Individua semplici collegamenti e relazioni
RELIGIONE CATTOLICA
Religione
Cattolica
Indicatore I Quadr. II Quadr. A B C D A B C D
Percepisce il creato come dono di Dio che va rispettato
Ascolta, comprende e racconta alcuni episodi biblici
Esprime con parole e gesti il suo sentimento religioso
Sa relazionarsi positivamente con adulti e coetanei
SCHEDA PERSONALE ANNI 5
12
Religione
Cattolica
Indicatore I Quadr II Quadr
A B C D A B C D Percepisce il creato come dono di Dio che va rispettato e custodito
Sa esporre i racconti biblici ascoltati
Sa esprimere con parole e gesti il suo sentimento religioso
Sa relazionarsi positivamente con adulti e coetanei
Competenze
di
cittadinanza
Indicatore I Quadr. II Quadr.
A B C D A B C D Si dimostra interessato e curioso nei confronti degli apprendimenti di
lettura,scrittura e calcolo
Ha una buona capacità di cooperare con i compagni per la
realizzazione di uno scopo comune
Parla, descrive, racconta, dialoga con grandi e coetanei
Ha la capacità di portare a termine gli incarichi in modo autonomo e
responsabile, senza essere continuamente richiamato/a e sollecitato/a
Segue abitualmente le istruzioni e le regole che gli vengono date
Risolve situazioni problematiche legate alla vita scolastica
Individua collegamenti e relazioni
Realizza progetti legati alle diverse attività didattiche
Campo di
esperienza
Indicatore I Quadr. II Quadr.
IL SE’ E
L’ALTRO
A B C D A B C D
Effettua scelte sapendole motivare Partecipa e contribuisce attivamente alla vita di sezione Interagisce con adulti e coetanei Conosce e rispetta le norme che regolano la vita di gruppo Riconosce i suoi stati emotivi e ne riferisce i fattori determinanti Si mostra rispettoso e disponibile nei confronti degli altri Esprime, rappresenta e drammatizza vissuti emotivi- affettivi Attribuisce significati a immagini simboliche Sa accogliere la diversità come valore
IL CORPO E
IL
MOVIMENT
O
Esegue percorsi integrando gli schemi motori statici e dinamici Esegue l’autoritratto Coordina i propri movimenti nell’ambito di coreografie di gruppo Esegue grafismi Distingue destra e sinistra in relazione al proprio corpo
IMMAGINI,
SUONI,
COLORI
Conosce l’origine dei colori derivati Sa usare i colori in modo sia realistico che fantastico Sa distinguere tra suoni e rumori naturali e artificiali Conosce e sa applicare varie tecniche decorative Riproduce e inventa strutture ritmiche Si esprime creativamente secondo le proprie attitudini
I DISCORSI E
LE PAROLE
Ascolta,comprende e rielabora narrazioni
Memorizza canti, ripete poesie e filastrocche
Dialoga esprimendo bisogni,opinioni e riferendo episodi
Assimila e generalizza i nuovi termini memorizzati
LA
CONOSCENZ
A
DEL MONDO
Conta e riconosce i simboli numerici
Conosce le principali caratteristiche delle stagioni
Esegue seriazioni e le riproduce graficamente
Riconosce,denomina e rappresenta le principali figure
geometriche
Sa costruire storie in ordine cronologico
Confronta e stabilisce relazioni tra insiemi
Conosce gli organi di senso e la loro funzionalità
Esegue confronti, valutazioni e misurazioni
13
b) Scuola Primaria e Scuola Secondaria di primo grado
La valutazione periodica e finale degli apprendimenti nel primo ciclo è espressa con votazione in
decimi che indicano differenti livelli di apprendimento nelle singole discipline di studio e con giudizi
globali che indicano il livello raggiunto complessivamente in tutte le discipline.
Le Indicazioni Nazionali per il curricolo per ciascuna disciplina riportano i traguardi per lo
sviluppo delle competenze che costituiscono uno strumento utile per definire i differenti livelli di
apprendimento.
I l voto disciplinare di fine quadrimestre esprime la sintesi valutativa di:
1. Esiti di apprendimento raggiunti rispetto agli standard attesi;
2. Progresso conseguito rispetto alla situazione di partenza;
3. Impiego pieno o parziale delle potenzialità personali;
4. Organizzazione del lavoro (autonomia e metodo di studio).
I l Collegio Docenti ha stabilito
nella Scuola Primaria
di partire dal voto cinque ;
L'ammissione alla classe successiva e alla prima classe di scuola secondaria di primo grado
( articolo 3 del decreto legislativo n. 62/2017 ) è disposta anche in presenza di livelli di
apprendimento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione. Pertanto, l'alunno viene
ammesso alla classe successiva anche se in sede di scrutinio finale viene attribuita una
valutazione con voto inferiore a 6/10 in una o più discipline, da riportare sul documento di
valutazione. A seguito della valutazione periodica e finale, la scuola provvede a segnalare
tempestivamente ed opportunamente alle famiglie delle alunne e degli alunni eventuali livelli
di apprendimento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione e, nell'ambito della
propria autonomia didattica ed organizzativa, attiva specifiche strategie e azioni che
consentano il miglioramento dei livelli di apprendimento.
Solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione, i docenti della classe, in
sede di scrutinio finale presieduto dal Dirigente Scolastico o da suo delegato, possono non
ammettere l'alunna o l'alunno alla classe successiva. La decisione è assunta all'unanimità sulla
base dei seguenti criteri definiti dal collegio dei docenti:
- casi di eccezionale gravità in cui si registrino contemporaneamente le seguenti
condizioni:
1. assenza o gravi carenze delle abilità propedeutiche ad apprendimenti successivi
(letto-scrittura, calcolo, logica, matematica);
2. mancati processi di miglioramento cognitivo, pur in presenza di documentati
percorsi individualizzati;
3. gravi carenze e assenza di miglioramento, pur in presenza di documentati stimoli
individualizzati, relativamente agli indicatori del comportamento che attengono alla
partecipazione, alla responsabilità e all’impegno.
nella Scuola Secondaria di primo grado
partire dal voto quattro
14
di utilizzare come criterio di riferimento per la non ammissione alla classe
successiva, il numero di insufficienze:
-non saranno ammessi all’esame di stato e alle relative classi successive, gli alunni
che alla fine del 2° quadrimestre avranno n° 4 o superiore a 4 insufficienze;
-coloro a cui è stata irrogata la sanzione disciplinare di esclusione dallo scrutinio
finale (in base a quanto previsto dallo Statuto delle studentesse e degli studenti).
il consiglio di Classe, qualora siano presenti un numero di insufficienze inferiore a 4,
discute l’ammissione alla classe successiva tenendo conto di:
o progressi rispetto al 1° quadrimestre
o volontà dimostrata nel recupero delle lacune
o atteggiamento collaborativo nei confronti delle opportunità offerte
o problematiche socio-familiari
o capacità o predisposizione verso le discipline
o voto di comportamento o andamento scolastico dell’allievo nelle attività dei laboratori
Amissione all’Esame conclusivo del I ciclo
Per poter sostenere l’Esame, le alunne e gli alunni del terzo anno delle scuole secondarie
di I grado dovranno aver frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale, non aver
ricevuto sanzioni disciplinari che comportano la non ammissione all’Esame, e aver
partecipato alle prove Invalsi di Italiano, Matematica e Inglese.
c) Assenze
Il DPR n 122 del 22 giugno 2009, all’art. 2 c. 10 dispone quanto segue:
“Nella scuola secondaria di primo grado, ferma restando la frequenza richiesta dall'articolo 11 comma 1,
del decreto legislativo n. 59 del (frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato)
e successive modificazioni, ai fini della validità dell'anno scolastico e per la valutazione degli alunni, le
motivate deroghe in casi eccezionali, previsti dal medesimo comma 1, sono deliberate dal collegio dei
docenti a condizione che le assenze complessive non pregiudichino la possibilità di procedere alla
valutazione stessa. L’impossibilità di procedere alla valutazione comporta la non ammissione alla classe
successiva o all’esame finale del ciclo.
Tali circostante sono oggetto di preliminare accertamento da parte del consiglio di classe e debitamente
verbalizzate”. Programmi di apprendimento personalizzati. Per gli alunni che, in ospedale o luoghi di
cura, seguono momenti formativi sulla base di appositi programmi di apprendimento personalizzati
predisposti dalla scuola di appartenenza, tali periodi rientrano a pieno titolo nel tempo scuola (art. 11 DPR
122/2009).
TABELLA DI RIFERIMENTO
CORSO TEMPO NORMALE
ORE ANNUALI ORE DI ASSENZA
CONSENTITE GIORNI DI ASSENZA
CONSENTITI
30 ORE SETTIMANALI 990 248 41
CORSO TEMPO PROLUNGATO
ORE ANNUALI ORE DI ASSENZA
CONSENTITE GIORNI DI ASSENZA
CONSENTITI
36 ORE SETTIMANALI 1155 289 48
15
In ragione della suddetta normativa il Collegio dei docenti delibera i seguenti criteri:
a) Calcolo della percentuale di assenze Tutte le assenze incluse le entrate e le uscite fuori orario vengono annotate dai docenti sul registro
elettronico e sono sommate a fine anno. Il monte ore annuale di riferimento è quello complessivo e non
quello delle singole discipline.
Le ore di attività didattica extrascolastica (uscite didattiche, viaggi e visite di istruzione), vanno
regolarmente riportate nel registro di classe, con relativa annotazione degli assenti, a cura del docente di
riferimento.
Sono comunque computate come ore di assenza:
a) -Le entrate in ritardo dopo 15’dall’inizio della 1^ora di lezione
b) -Le uscite in anticipo
c) -La non frequenza, in caso di partecipazione a viaggi d’istruzione, visite guidate o attività all’interno
dell’orario scolastico (es. teatrali, musicali, premiazioni, celebrazioni istituzionali organizzate dall’istituto,
feste fine anno o nel corso dell’anno).
d) -Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe comporta l’esclusione dall’scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva all’esame finale di ciclo (art. 4
comma 7 DPR 122/2009).
Motivate deroghe al limite previsto di frequenza ai fini della validità dell’anno scolastico:
La deroga è prevista per assenze debitamente documentate, a condizione, comunque, che tali assenze non
pregiudichino, a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni
interessati.
Le tipologie di assenza ammesse alla deroga riguardano:
motivi di salute pari o superiori a 5 giorni (ricovero ospedaliero o cure domiciliari, in
forma continuativa o ricorrente) e visite specialistiche ospedaliere e day hospital (anche
riferite a un giorno);
per gli alunni diversamente abili, mancata frequenza dovuta all’handicap o anche allo
svantaggio socio-ambientale
motivi personali e o di famiglia (provvedimenti autorità giudiziaria attivazione di
separazione dei genitori in coincidenza con l’assenza; gravi patologie e lutti dei
componenti del nucleo famigliare entro il II grado, rientro nel o dal paese d’origine per
motivi legali, trasferimento della famiglia o altre motivazioni debitamente e
preventivamente certificate);
alunni giostrai qualora non sia possibile un controllo preciso delle frequenze/assenze nel
fascicolo personale o di un elenco di frequenze e/o assenze che segua l’alunno negli
spostamenti da una scuola all’altra;
per alunni nomadi per i quali si prevede un percorso ed una valutazione personalizzati,
tenuto conto: del DPR 394/99 (capo VII – disposizioni in materia di istruzione diritto allo
studio e professioni – art. 45) e del protocollo d’intesa MIUR e Opera Nomadi (2009 con
validità di tre anni) al fine di contrastare il fenomeno dell’abbandono scolastico, della
dispersione scolastica e del ritardo didattico per i minori Rom/Sinti e Camminati.
alunni stranieri neo arrivati in Italia con conoscenze livello zero della lingua italiana nel
corso del primo quadrimestre;
assenze per motivi “sociali”, su certificazione analitica dei servizi che hanno in carico gli
alunni interessati;
16
Tutte le motivazioni devono essere preventivamente, o comunque tempestivamente documentate.
In tutti i casi previsti il numero delle assenze non dovrà pregiudicare la possibilità di valutare l’alunno/a, nel
secondo periodo dell’anno scolastico, attraverso un numero di prove sugli argomenti fondamentali o tenuto
conto del percorso formativo (impegno, senso di responsabilità).
E’ compito del Consiglio di Classe verificare nel rispetto degli articoli del presente regolamento, deliberato
dal Collegio Docenti, se il singolo alunno/a abbia superato il limite massimo consentito di assenze e se tali
assenze, pur rientrando nelle deroghe previste dal Collegio Docenti, impediscano comunque di procedere
alla fase valutativa, considerata la non sufficiente permanenza del rapporto educativo.
Di tale accertamento e della eventuale impossibilità di procedere alla valutazione per l’ammissione alla
classe successiva o all’esame di stato mediante redazione di apposito verbale da parte del Consiglio di
Classe.
CRITERI DI VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI E DEL COMPORTAMENTO Tabella A: DESCRITTORI DEL PROCESSO E DEL LIVELLO GLOBALE DI SVILUPPO DEGLI
APPRENDIMENTI.
SCUOLA PRIMARIA
10
L’alunno possiede conoscenze complete, approfondite ed organiche;
E’ in grado di applicare concetti, regole e procedure, in situazioni nuove,
con correttezza e originalità, usando un linguaggio specifico appropriato;
E’ capace di operare collegamenti tra discipline utilizzando un metodo di
studio efficace e personale.
9
L’alunno possiede conoscenze complete ed ampie;
E’ in grado di applicare quanto appreso a situazioni nuove con qualche
apporto personale, usando un linguaggio specifico appropriato;
E’ capace di rielaborare le conoscenze acquisite utilizzando un metodo di
studio autonomo e corretto.
8
L’alunno possiede conoscenze complete e, di norma, sicure;
E’ in grado di rielaborare e trasferire conoscenze e competenze in situazioni
differenziate, in modo soddisfacente;
Esegue con metodo di studio corretto e con impegno le consegne e i
compiti assegnati.
7
L’alunno possiede discrete conoscenze;
E’ in grado di applicare quanto appreso a situazioni nuove anche se, talvolta,
con qualche incertezza;
Coglie il senso dei contenuti delle consegne, utilizzando un metodo di
studio non sempre sicuro e ben strutturato.
17
6
L’alunno possiede conoscenze semplici dei contenuti disciplinari
più significativi;
Applica in modo sufficientemente corretto concetti, regole e procedure;
Il metodo di studio nell’esecuzione delle consegne e dei compiti assegnati
non è autonomo.
5
L’alunno possiede conoscenze frammentarie e superficiali;
Non è in grado di applicare quanto appreso in situazioni nuove;
Il metodo di studio è inadeguato e si applica con discontinuità.
VOTO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
10
Conoscenze complete, approfondite e organizzate. Esecuzione autonoma, personale
e originale dei compiti richiesti senza errori. Analisi corrette e approfondite. Sintesi
coerenti e originali. Metodo di studio maturo ed efficace. Utilizzo corretto, ricco e
appropriato dei linguaggi specifici. Comprensione di tutti gli elementi costitutivi dei
testi. Capacità di collegamenti interdisciplinari e di valutazioni autonome e
approfondite. Impegno considerevole.
9
Conoscenze complete e organizzate. Esecuzione autonoma e personale dei compiti
senza errori rilevanti. Analisi corrette e sintesi coerenti. Metodo di studio efficace.
Utilizzo corretto, ricco e appropriato dei linguaggi specifici. Comprensione di tutti
gli elementi costitutivi dei testi. Capacità di collegamento tra più discipline e di
valutazioni autonome. Impegno costante.
8
Conoscenze complete e organizzate. Applicazione autonoma dei contenuti. Analisi
corrette e sintesi coerenti. Capacità di rielaborazione. Metodo di studio sicuro e
organico. Utilizzo corretto dei linguaggi specifici. Comprensione di tutti i livelli del
testo con guida. Capacità di collegamenti interdisciplinari e di valutazioni
autonome. Impegno continuo.
7
Buona conoscenza dei contenuti. Capacità di applicazione e rielaborazione dei
contenuti.
Semplici analisi e sintesi appropriate. Adeguato metodo di studio. Utilizzo di un
linguaggio semplice ma corretto. Capacità di collegamenti interdisciplinari.
Comprensione globale del testo. Capacità di valutazioni autonome. Impegno
abbastanza regolare.
6
Conoscenza degli aspetti essenziali degli argomenti. Capacità di esecuzione di
semplici compiti. Analisi e sintesi guidate. Metodo di studio da consolidare. Utilizzo
di un linguaggio semplice e non sempre adeguato. Comprensione non completa dei
testi. Capacità di alcune valutazioni con guida. Impegno superficiale.
5
Conoscenza parziale degli argomenti. Esecuzione di compiti semplici con errori.
Manifestazione di capacità di analisi e sintesi, utilizzate, però, in modo insicuro o
non autonomo. Metodo di studio incerto. Utilizzo di un linguaggio generico e
impreciso. Comprensione settoriale del testo. Capacità di alcune valutazioni molto
superficiali con guida. Impegno discontinuo.
4
Conoscenza lacunosa degli argomenti. Esecuzione di compiti semplici con gravi
errori, anche con guida. Analisi e sintesi non significative. Metodo di studio molto
incerto. Utilizzo di un linguaggio elementare e non corretto, con esposizione
disorganizzata degli argomenti. Mancata comprensione del testo. Impegno molto
scarso.
18
Tabella B : DESCRITTORI PER LA VALUTAZIONE DELL’INSEGNAMENTO DELLA
RELIGIONE CATTOLICA (per la redazione della “speciale nota” di cui all’art.309 del D.Lgs. n.297 del 1994)
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria
L’alunno riflette su Dio Creatore e Padre, sui dati fondamentali della vita di Gesù e sa collegare
i contenuti principali del suo insegnamento alle tradizioni dell’ambiente in cui vive; riconosce il
significato cristiano del Natale e della Pasqua, traendone motivo per interrogarsi sul valore di tali
festività nell’esperienza personale, familiare e sociale.
Riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei e documento fondamentale della nostra
cultura, sapendola distinguere da altre tipologie di testi, tra cui quelli di altre religioni; identifica
le caratteristiche essenziali di un brano biblico, sa farsi accompagnare nell’analisi delle pagine a
lui più accessibili, per collegarle alla propria esperienza.
Si confronta con l’esperienza religiosa e distingue la specificità della proposta di salvezza del
cristianesimo; identifica nella Chiesa la comunità di coloro che credono in Gesù Cristo e si
impegnano
per mettere in pratica il suo insegnamento; coglie il significato dei Sacramenti e si interroga
sul valore che essi hanno nella vita dei cristiani.
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di I grado
• L’alunno è aperto alla sincera ricerca della verità̀ e sa interrogarsi sul trascendente e porsi domande
di senso, cogliendo l’intreccio tra dimensione religiosa e culturale. A partire dal contesto in cui vive,
sa interagire con persone di religione differente, sviluppando un’identità̀ capace di accoglienza,
confronto e dialogo.
• Individua, a partire dalla Bibbia, le tappe essenziali e i dati oggettivi della storia della salvezza,
della vita e dell’insegnamento di Gesù̀, del cristianesimo delle origini.
• Ricostruisce gli elementi fondamentali della storia della Chiesa e li confronta con le vicende della
storia civile passata e recente elaborando criteri per avviarne una interpretazione consapevole.
• Riconosce i linguaggi espressivi della fede (simboli, preghiere, riti, ecc.), ne individua le tracce
presenti in ambito locale, italiano, europeo e nel mondo imparando ad apprezzarli dal punto di vista
artistico, culturale e spirituale.
• Coglie le implicazioni etiche della fede cristiana e le rende oggetto di riflessione in vista di scelte di
vita progettuali e responsabili.
• Inizia a confrontarsi con la complessità̀ dell’esistenza e impara a dare valore ai propri
comportamenti, per relazionarsi in maniera armoniosa con se stesso, con gli altri, con il mondo che lo
circonda.
DESCRITTORI
Giudizio
Non ha raggiunto gli obiettivi minimi previsti per l'unità di apprendimento NON
SUFFICIENTE
Ha raggiunto gli obiettivi minimi previsti per l'unità di apprendimento SUFFICIENTE
Ha una conoscenza completa ma non approfondita dei contenuti proposti nell'unità
di apprendimento
BUONO
Ha una conoscenza precisa dei contenuti proposti nell'unità di apprendimento DISTINTO
Ha conoscenza precisa e approfondita dei contenuti dimostrando una capacità di
rielaborazione critica
OTTIMO
19
Tabella C : GIUDIZI SINTETICI PER LA VALUTAZIONE DELLE ATTIVITA’ ALTERNATIVE
ALL’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA (per la redazione della nota di cui al comma 7 dell’art.2
del D.Lgs. n.62 del 2017, indicante l’interesse manifestato e i livelli di apprendimento conseguiti)
In alternativa alla religione cattolica s’intende impegnare gli alunni in un percorso didattico-
educativo per conoscere e riconoscere nella vita scolastica ed extrascolastica il valore delle regole
nella convivenza civile, il senso della legalità e della giustizia per un percorso di educazione verso
scelte responsabili e consapevoli.
Obiettivi
INDICATORI -Impadronirsi dei valori della legalità affinché questa non resti una parola vuota ma si riempia di significati reali, concreti. -Riconoscersi come soggetti di diritti/doveri (individuali e collettivi). - L’importanza delle leggi e del bene comune in particolare la salvaguardia dell’ambiente.
- AUTONOMIA: è capace di reperire da solo strumenti o materiali necessari e di usarli in modo efficace;
- RELAZIONE:
interagisce con i compagni, sa esprimere e infondere fiducia, sa creare un clima pro-
positivo;
- PARTECIPAZIONE:
collabora, formula richieste di aiuto, offre il proprio contributo;
- RESPONSABILITÀ:
rispetta i temi assegnati e le fasi previste del lavoro, porta a termine la consegna
ricevuta;
- FLESSIBILITÀ:
reagisce a situazioni o esigenze non previste con proposte divergenti, con soluzioni
funzionali, con utilizzo originale di materiali, ecc.;
- CONSAPEVOLEZZA: è consapevole degli effetti delle sue scelte e delle sue azioni.
( Indicatori tratti dalle linee guida per la certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione allegate a suo tempo alla C.M. n. 3 del 13.02.2015 integrate dalla nota prot. n. 2000/2017).
GIUDIZIO DESCRITTORE
OTTIMO L’alunno rispetta e propone regole condivise, si relaziona positivamente con l’adulto ed ha acquisito un notevole senso del dovere e di responsabilità. Collabora efficacemente con l’adulto e il gruppo dei pari. E’ autonomo nel reperire e usare efficacemente strumenti di lavoro.
DISTINTO L’alunno rispetta le regole, si relaziona positivamente con l’adulto ed ha acquisito un buon livello di responsabilità e senso del dovere. Collabora con gli adulti e il gruppo di pari. E’ autonomo e collaborativo.
BUONO L’alunno generalmente rispetta le regole, si relaziona abbastanza positivamente con gli altri ed ha acquisito un discreto livello di autonomia, responsabilità e senso del dovere. Collabora con i suoi pari.
SUFFICIENTE L’alunno non sempre rispetta le regole, si relaziona con gli altri con qualche difficoltà ed ha acquisito un parziale senso del dovere, di responsabilità e autonomia.
INSUFFICIENTE L’alunno raramente rispetta le norme comportamentali, si relaziona con gli altri con difficoltà, dimostra scarsa responsabilità, limitato senso del dovere e modesta autonomia.
20
La normativa afferma che: “La valutazione deve concretizzarsi in una prassi che espliciti le modalità
di differenziazione a seconda della disciplina e del tipo di compito, discriminando fra ciò che è
espressione diretta del disturbo e ciò che esprime l’impegno dell’allievo e le conoscenze
effettivamente acquisite” (Linee Guida sui DSA, allegate al DM 12 luglio 2011) e D.lgs n. 66 del 13
aprile 2017, concernente norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con
disabilità e, in particolare, l'articolo 7.
CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
La valutazione del comportamento delle alunne e degli alunni viene espressa, per tutto il
primo ciclo, mediante un giudizio sintetico che fa riferimento allo sviluppo delle competenze di
cittadinanza e, per quanto attiene alla scuola secondaria di primo grado, allo Statuto delle studentesse
e degli studenti e al Patto di corresponsabilità approvato dall'istituzione scolastica.
Nella scuola del primo ciclo il comportamento viene analizzato in una dimensione prettamente
educativa e, pertanto, la valutazione dello stesso non è riferibile alla sola “condotta”, ma deve
consistere in una formulazione allargata in riferimento alla costruzione/maturazione di competenze
comportamentali attraverso GIUDIZI SINTETICI che tengano conto : di : Autonomia - Relazione -
Partecipazione- Responsabilità - Flessibilità- Consapevolezza. In particolare la scelta del Collegio
Docenti è ricaduta sulle competenze di cittadinanza :
-Collaborare e Partecipare
-Agire in modo autonomo e responsabile e anche attraverso la valorizzazione dei comportamenti positivi delle alunne e degli alunni.
21
Tabella F : criteri per la valutazione del comportamento in base al D. LGS. n.62/2017.
GIUDIZIO INDICATORI DESCRITTORI TAB. F
OTTIMO
Corretto, responsabile e
controllato.
FREQUENZA E PUNTUALITÀ - Frequenza assidua alle lezioni, rispetta gli orari e non ha
ritardi.
COLLABORARE
-saper discutere
-rispettare i diversi punti di vista
- capacità di rafforzare la
responsabilità di altre persone
(famiglia, parenti, amici, vicini...)
-E’ in grado di impegnarsi attivamente nel dibattito ed è
quasi sempre disponibile a cambiare un punto di vista alla
luce di opinioni diverse dalle proprie.
-Di fronte alla diversità di opinioni, interessi e punti di
vista, l'allievo capisce le ragioni degli altri e fa qualcosa
per ricercare soluzioni condivise.
- Tenta di incoraggiare gli altri ad essere più consapevoli
ed informati sui diversi problemi incontrati
nell’esperienza e su come adottare atteggiamenti utili per
la loro soluzione.
PARTECIPARE
-condividere con il gruppo di
appartenenza in formazioni, azioni,
progetti finalizzati alla soluzione di
problemi
-affrontare situazioni problematiche nella
loro evoluzione che pongono il soggetto
di fronte a nuovi contesti e/o problemi
non previsti.
-Sa condividere con il gruppo di appartenenza azioni
orientate all’interesse comune, sa coinvolgere altri
soggetti.
-Sa adeguare il proprio punto di vista, adattandosi a nuovi
contesti e/o problemi connessi all'evoluzione delle
situazioni, senza perdere la coerenza con il progetto
iniziale.
AGIRE IN MODO AUTONOMO E
RESPONSABILE
-esercitare coerenza tra conoscenze,
valori e comportamenti
-Assumersi responsabilità
e prendere decisioni
- assolve gli impegni scolastici in
maniera puntuale e costante (compiti, materiale
didattico, prove di verifica e avvisi scolastici da far
sottoscrivere)
-L’allievo sa prendere decisioni fondate dopo attenta
considerazione dei diversi aspetti del problema in esame.
E’ inoltre consapevole delle responsabilità connesse alle
decisioni prese.
DISCIPLINA
-assumere comportamenti positivi
-non ha a suo carico note e provvedimenti
disciplinari; ha invece segnalazioni positive da parte del
C.d.C. per il rispetto scrupoloso delle regole della
convivenza civile; il suo comportamento è apprezzato per
responsabilità e serietà in varie situazioni scolastiche e
non.
FREQUENZA E PUNTUALITÀ - Frequenza assidua alle lezioni, rispetta gli orari ed ha
rari ritardi.
- Non ha ritardi COLLABORARE
-saper discutere
-rispettare i diversi punti di vista
- capacità di rafforzare la
responsabilità di altre persone
(famiglia, parenti, amici, vicini...)
-E’ in grado di impegnarsi attivamente nel dibattito ed è
disponibile a cambiare un punto di vista alla luce di
opinioni diverse dalle proprie.
-Di fronte alla diversità di opinioni, interessi e punti di
vista, l'allievo capisce le ragioni degli altri e fa del suo
meglio per ricercare soluzioni condivise.
-Aiuta attivamente gli altri a raggiungere una maggiore
consapevolezza e comprensione dei problemi incontrati
nell’esperienza e del proprio ruolo nella loro soluzione.
22
DISTINTO
Corretto
PARTECIPARE
-condividere con il gruppo di
appartenenza in formazioni, azioni,
progetti finalizzati alla soluzione di
problemi
-affrontare situazioni problematiche
nella loro evoluzione che pongono il
soggetto di fronte a nuovi contesti e/o
problemi non previsti.
-Sa condividere con il gruppo di appartenenza azioni
orientate all’interesse comune, è molto attivo nel
coinvolgere altri soggetti.
-Sa adeguare pienamente il proprio punto di vista,
adattandosi a nuovi contesti e/o problemi connessi
all'evoluzione delle situazioni, senza perdere la coerenza
con il progetto iniziale.
AGIRE IN MODO AUTONOMO E
RESPONSABILE
-esercitare coerenza tra conoscenze,
valori e comportamenti
-Assumersi responsabilità
e prendere decisioni
- Dà importanza al rispetto gli impegni scolastici
(compiti, materiale didattico, prove di verifica e avvisi
scolastici da far sottoscrivere)
-L’allievo sa prendere decisioni fondate dopo attenta
considerazione dei diversi aspetti del problema in esame.
E’ inoltre consapevole delle responsabilità connesse alle
decisioni prese.
DISCIPLINA
- assumere comportamenti positivi
-non ha a suo carico provvedimenti disciplinari; ha
invece eventuali segnalazioni positive da parte del
C.d.C. per il rispetto scrupoloso delle regole della
convivenza civile; il suo comportamento è
apprezzato per responsabilità e serietà in varie situazioni
scolastiche.
BUONO
Vivace ma responsabile
FREQUENZA E PUNTUALITÀ - Frequenta abbastanza regolarmente le lezioni, rispetta
quasi sempre gli orari.
- Non ha ritardi
COLLABORARE
-saper discutere
-rispettare i diversi punti di vista
- capacità di rafforzare la
responsabilità di altre persone
(famiglia, parenti, amici, vicini...)
- Si coinvolge nel dibattito ma spesso mantiene
testardamente il suo punto di vista di fronte a opinioni
diverse dalle proprie.
- L'allievo dimostra l'accettazione di opinioni,
convinzioni e punti di vista diversi dai propri; tende
raramente a ricercare soluzioni condivise.
- Tenta casualmente di incoraggiare gli altri a raggiungere
una maggiore consapevolezza e comprensione dei
problemi incontrati nell’esperienza e del proprio ruolo
nella loro soluzione.
PARTECIPARE
-condividere con il
gruppo di appartenenza
in formazioni, azioni, progetti finalizzati
alla soluzione di problemi
-affrontare situazioni problematiche nella
loro evoluzione che pongono il soggetto
di fronte a nuovi contesti e/o problemi
non previsti.
- Sa condividere con il gruppo di appartenenza azioni
orientate all’interesse comune, ma collabora solo se
spronato da chi è più motivato.
-Sa adeguare ragionamenti e atteggiamenti solo quando i
nuovi contesti e/o problemi da affrontare non si discostano
troppo da quelli già conosciuti.
23
AGIRE IN MODO AUTONOMO E
RESPONSABILE
-esercitare coerenza tra conoscenze,
valori e comportamenti
-Assumersi responsabilità
e prendere decisioni
- Non sempre dà importanza al rispetto degli impegni
scolastici (compiti, materiale didattico, prove di verifica e
avvisi scolastici da far sottoscrivere)
-L’allievo si assume responsabilità sul piano personale,
ma non si impegna in prima persona per contribuire alla
soluzione di problemi collettivi.
DISCIPLINA
- assumere comportamenti positivi
-nessuna segnalazione sul registro o segnalazioni di scarsa
rilevanza; rare segnalazioni positive da parte del C.d.C.
per il rispetto scrupoloso delle regole della convivenza
civile; il suo comportamento è apprezzato per
responsabilità e serietà in sporadiche situazioni.
SUFFICIENTE
Eccessivamente vivace
FREQUENZA E PUNTUALITÀ - Frequenta in modo saltuario le lezioni, entra
sistematicamente in ritardo ed esce anticipatamente.
COLLABORARE
-saper discutere
-rispettare i diversi punti di vista
- capacità di rafforzare la
responsabilità di altre persone
(famiglia, parenti, amici, vicini...)
-E’ in grado di impegnarsi attivamente nel dibattito ed è
disponibile a cambiare un punto di vista alla luce di
opinioni diverse dalle proprie.
-Di fronte alla diversità di opinioni, interessi e punti di
vista, l'allievo capisce le ragioni degli altri e fa del suo
meglio per ricercare soluzioni condivise.
-Aiuta attivamente gli altri a raggiungere una maggiore
consapevolezza e comprensione dei problemi incontrati
nell’esperienza e del proprio ruolo nella loro soluzione.
PARTECIPARE
-condividere con il gruppo di
appartenenza in formazioni, azioni,
progetti finalizzati alla soluzione di
problemi
-affrontare situazioni problematiche nella
loro evoluzione che pongono il soggetto
di fronte a nuovi contesti e/o problemi
non previsti.
-L’allievo sa condividere con il gruppo di appartenenza
azioni orientate all’interesse comune, ma collabora solo se
spronato da chi è più motivato
-L'allievo è in grado di adeguare ragionamenti e
atteggiamenti solo quando i nuovi contesti e/o problemi da
affrontare non si discostano troppo da quelli già
conosciuti.
AGIRE IN MODO AUTONOMO E
RESPONSABILE
-esercitare coerenza tra conoscenze,
valori e comportamenti
-Assumersi responsabilità
e prendere decisioni
-Assolve raramente gli impegni scolastici
-L’allievo si assume responsabilità sul piano personale,
ma non si impegna in prima persona per contribuire alla
soluzione di problemi collettivi.
DISCIPLINA
- assumere comportamenti positivi
-Disturba frequentemente l’attività didattica,
ha a suo carico un numero rilevante di ammonizioni gravi;
ha segnalazioni negative da parte del C.d.C. per il
rispetto delle regole della convivenza civile; il suo
comportamento evidenzia irresponsabilità e scarsa serietà
in varie situazioni.
FREQUENZA E PUNTUALITÀ - Frequenta in modo saltuario ed entra sistematicamente in
ritardo.
24
INSUFFICIENTE
Poco responsabile
COLLABORARE
-saper discutere
-rispettare i diversi punti di vista
- capacità di rafforzare la
responsabilità di altre persone
(famiglia, parenti, amici, vicini...)
-L'allievo evita la discussione
- L'allievo non tollera convinzioni/opinioni diverse dalle
proprie; diventa verbalmente aggressivo verso coloro che
esprimono convinzioni/opinioni diverse.
-L’allievo non sviluppa comportamenti attivi finalizzati
alla soluzione di problemi comuni con il gruppo di
appartenenza.
PARTECIPARE
-condividere con il
gruppo di appartenenza
in formazioni, azioni, progetti finalizzati
alla soluzione di problemi
-affrontare situazioni problematiche
nella loro evoluzione che pongono il
soggetto di fronte a nuovi contesti e/o
problemi non previsti.
-L’allievo non sviluppa comportamenti attivi finalizzati
alla soluzione di problemi comuni con il gruppo di
appartenenza
-In situazioni che pongono il soggetto di fronte a problemi
nuovi, egli non sa adeguare i propri ragionamenti e/o
atteggiamenti, si limita a ripetere procedure già conosciute,
senza sforzarsi di adattarli ai nuovi contesti.
AGIRE IN MODO AUTONOMO E
RESPONSABILE
-esercitare coerenza tra conoscenze,
valori e comportamenti
-Assumersi responsabilità
e prendere decisioni
-Non assolve mai gli impegni scolastici.
-L’allievo non sa assumersi responsabilità, individuali e
collettive, non considera la possibilità di agire in prima
persona per contribuire alla soluzione del problema.
DISCIPLINA
- comportamenti positivi
-Disturba frequentemente l’attività didattica,
ha a suo carico un numero consistente di provvedimenti
disciplinari per violazione reiterata del regolamento
d’istituto; ha a suo carico una sospensione dalle lezioni per
comportamenti che violano la dignità ed il rispetto della
persona umana e dell’ambiente.
MODALITA’ PER LA VALUTAZIONE DEGLI INSEGNAMENTI CURRICOLARI PER
GRUPPI DI ALUNNE E DI ALUNNI
A livello generale, la valutazione degli alunni con BES deve:
essere coerente con gli interventi e i percorsi pedagogici e didattici programmati (PEI o PDP);
essere effettuata sulla base di criteri personalizzati e adattati all’alunno/a, definiti, monitorati
e documentati nel PDP/PEI e condivisi da tutti i docenti del team di classe;
tenere presente:
la situazione di partenza degli alunni
i risultati raggiunti dagli alunni nei propri percorsi di apprendimento
i livelli essenziali di competenze disciplinari previsti dalle Indicazioni Nazionali
le competenze acquisite nel percorso di apprendimento
verificare il livello di apprendimento degli alunni, riservando particolare attenzione alla
padronanza dei contenuti disciplinari, a prescindere dagli aspetti riferiti alle abilità deficitarie,
25
e curando principalmente il processo di apprendimento piuttosto che il prodotto elaborato;
prevedere la possibilità di aumentare i tempi di esecuzione e di ridurre quantitativamente le
consegne;
essere effettuata con gli strumenti compensativi e le misure dispensative individuate
nell’ambito del PDP.
Nel PDP/PEI si farà riferimento ai criteri di valutazione attuati nelle verifiche scritte e orali; a tal
proposito, è meglio NON scrivere su ogni verifica gli adattamenti fatti, in quanto l’azione di
evidenziare in una prova le personalizzazioni adottate a favore di un alunno con DSA/BES ha molti
più aspetti negativi che positivi. La personalizzazione delle verifiche, se fatta secondo il DM
5669/11, ha il compito di evitare che il disturbo di apprendimento condizioni i risultati della prova
indipendentemente dalle conoscenze o abilità dell'alunno. Non va considerata quindi come un favore
o agevolazione, ma come atto di sostanziale equità. Rimarcare, a ogni prova, la personalizzazione
tende a far apparire il tutto come una serie di concessioni e questo non solo non è giusto ma può
avere ricadute pesanti su autostima e motivazione. Si possono scrivere annotazioni a proposito della
verifica somministrata, se proprio necessario, nel registro elettronico e nei documenti riservati
all’ufficio della Direzione Scolastica.
Valutazione degli alunni con altri BES
(Area dello svantaggio socio-economico, linguistico e culturale):
Sulla base della DM 27/12/2012 “Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e
organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” e della C.M. n° 8 del 06/03/2013.
Si riporta la parte della circolare esplicativa (n° 8 del 06/03/2013) che espone la posizione del
Ministero sugli alunni con Bisogni educativi speciali. Si vuole inoltre richiamare ulteriormente
l’attenzione su quell’area dei BES che interessa lo svantaggio socio-economico, linguistico, culturale.
La Direttiva, a tale proposito, ricorda che “Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può
manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici o anche per motivi psicologici,
sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”~ “Tali
tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad es. una
segnalazione degli operatori dei servizi sociali), ovvero di ben ondate considerazioni
psicopedagogiche e didattiche. Per questi alunni, e in particolare per coloro che sperimentano
difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua italiana – per esempio alunni di origine
straniera di recente immigrazione e, in specie, coloro che sono entrati nel nostro sistema scolastico
nell’ultimo anno - è parimenti possibile attivare percorsi individualizzati e personalizzati, oltre che
adottare strumenti compensativi e misure dispensative (ad esempio la dispensa dalla lettura ad alta
voce e le attività ove la lettura è valutata, la scrittura veloce sotto dettatura, ecc.), con le stesse
modalità sopra indicate ".
Nella circolare viene chiarito che spetta al team docenti verbalizzare i casi che devono essere presi in
carico come BES e individuare in quella sede gli strumenti compensativi e dispensativi da utilizzare e
le strategie da mettere in atto per personalizzare il percorso educativo degli alunni con BES.
Per la valutazione i team docenti faranno riferimento:
ai progressi evidenziati, considerati i livelli di partenza, sia in relazione
all’apprendimento sia alla maturazione personale;
all’impegno profuso, pur in presenza di un livello di competenza ancora incerto.
È, inoltre, importante che il team docenti, relativamente ai percorsi personalizzati per gli alunni in
situazione di svantaggio e considerata la caratteristica di temporaneità di tali percorsi:
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individui modalità di verifica dei risultati raggiunti che prevedano prove assimilabili a quelle del
percorso comune;
stabilisca livelli essenziali di competenze disciplinari che consentano di valutare la contiguità
con il percorso comune;
sulla base dei livelli essenziali di competenze disciplinari, definisca i contenuti della valutazione,
curando principalmente il processo di apprendimento piuttosto che il prodotto elaborato.
Un’adeguata comunicazione con la famiglia, ove sia possibile, può favorire la comprensione dei
criteri e la gestione delle aspettative in relazione agli esiti dei percorsi.
Valutazione del percorso scolastico valutazione alunni non italofoni
La valutazione degli alunni stranieri deve avere un carattere orientativo e formativo, finalizzato alla
promozione della persona nell’interezza della sua storia.
La valutazione iniziale, nella fase dell’accoglienza, prevede alcune azioni:
1. I docenti procedono alla rilevazione delle conoscenze per mezzo di osservazioni ed,
eventualmente, della somministrazione di prove oggettive di ingresso di lingua italiana e
di altre discipline.
2. I docenti identificano livelli e bisogni formativi e didattici.
Successivamente potrà esservi i l necessario adattamento dei programmi di insegnamento (D.P.R.
394 del 1999, art. 45) definito in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri.
La circolare n. 24 del 2006 “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri”
fornisce un quadro riassuntivo di indicazioni finalizzate all’organizzazione dell’inserimento e
dell’integrazione degli alunni stranieri.
In questo contesto che privilegia la valutazione formativa rispetto a quella “sommativa”, I Consigli di
Classe prendono in considerazione tutti, o solo in parte, i seguenti indicatori:
•il percorso scolastico pregresso;
•gli obiettivi possibili, rispetto alla situazione di partenza;
•risultati ottenuti nell’apprendimento dell’italiano L2;
•i risultati ottenuti nei percorsi disciplinari programmati;
la motivazione;
la partecipazione;
l’impegno;
La progressione e le potenzialità d’apprendimento.
Alla fine del l primo quadrimestre, soprattutto se l’inserimento dell’alunno è prossimo alla stesura dei
documenti di valutazione, il Consiglio di Classe, dopo aver preso in esame gli elementi sopra indicati,
potrà esprimere, in ogni singola disciplina, una valutazione di questo tipo:
“La valutazione non viene espressa in quanto l’alunni si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana”. Oppure:
“La valutazione espressa fa riferimento al P.S.P. (Piano di Studio Personalizzato), programmato per gli apprendimenti, in quanto l’alunno si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana”.
Per quanto riguarda la valutazione di fine anno scolastico, il Consiglio di Classe può ricorrere alla
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seconda formulazione, tenendo conto degli attuali orientamenti della linguistica e della pedagogia
interculturale.
Valutazione degli alunni diversamente abili
Per gli alunni diversamente abili la valutazione è strettamente correlata al percorso individuale e non
fa riferimento a standard qualitativi e/o quantitativi. Nel valutare l’esito scolastico i docenti faranno
riferimento:
al grado di maturazione e di autonomia raggiunto globalmente dall’alunno;
al conseguimento degli obiettivi didattici ed educativi, individuati nel PEI Nel DPR del 22
giugno 2009, n.122 art. 9, comma 1, si specifica che” La valutazione degli alunni con disabilità
certificata nelle forme e con le modalità previste dalle disposizioni in vigore è riferita al
comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del piano educativo
individualizzato, ed è espressa con voto in decimi.” Per gli alunni con certificazione il
documento di valutazione deve essere utilizzato in modo funzionale al progetto educativo -
didattico predisposto per ognuno di essi. La valutazione, di conseguenza, è rapportata agli
obiettivi individualizzati, esplicitati nel Piano Educativo Individualizzato (PEI) come previsto
dalla normativa, che viene predisposto e condiviso da tutto il gruppo docente e non va
evidenziato riferimento al PEI nel documento di valutazione.
Nel PEI si fa riferimento anche alla scelta degli strumenti di verifica degli apprendimenti: essa si
riferisce, coerentemente con i livelli di partenza e le problematiche di ciascun alunno, prioritariamente
all'osservazione sistematica dei comportamenti e alla documentazione delle esperienze; in determinate
situazioni, esplicitate nel PEI, potrà essere previsto anche un utilizzo flessibile delle prove di verifica
comuni alla classe d’inserimento.
La flessibilità concerne gli eventuali adattamenti e utilizzo di strumenti compensativi o dispensativi
individualizzati nella somministrazione delle prove di verifica e nella loro valutazione, tale per cui
l'alunno possa sperimentare il successo e il riconoscimento dei propri progressi.
Nei casi in cui la valutazione differenziata per discipline sia particolarmente difficoltosa in presenza di
PEI rivolti principalmente al raggiungimento di una maturazione globale di autonomie personali e
sociali e delle capacità di comunicazione e relazione, si fa riferimento alla valutazione degli obiettivi
previsti nei Campi di Esperienza degli Orientamenti della Scuola dell'Infanzia, tra i quali è possibile
rintracciare i precursori degli obiettivi disciplinari della Scuola Primaria.
Valutazione degli alunni con DSA
E’ effettuata sulla base del PDP in relazione sia alle misure dispensative sia agli strumenti compensativi
adottati. La strutturazione delle verifiche dovrà consentire allo studente di mostrare il grado di
prestazione migliore possibile. È opportuno che ciascun docente, per la propria disciplina, definisca le
modalità più facilitanti con le quali le prove, anche scritte, vengono formulate (organizzazione percettiva
delle informazioni nello spazio pagina, ripasso pochi minuti prima della verifica, formulazione della
stessa domanda con differenti modalità...). Le eventuali prove scritte di lingua straniera sono progettate,
presentate e valutate secondo modalità compatibili con le difficoltà che presenta lo studente. La
prestazione orale va privilegiata e considerata come compensativa della prestazione scritta. Buona prassi
applicare, anche nell’ambito delle verifiche, le misure che possono favorire le condizioni ottimali per
una miglior prestazione possibile ricorrendo anche all’uso di audiolibri e di sintesi vocali associate,
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come pure all’uso del PC con correttore automatico e dizionario digitale
I team docenti delle classi frequentate da alunni con DSA dovranno:
programmare le prove di verifica (scritte e/o orali);
impostare le verifiche scritte con prevalenza di quesiti strutturati secondo la modalità verso la
quale l’alunno/a abbia mostrato maggiore familiarità;
permettere l’uso dei mediatori didattici (schemi, immagini, mappe) durante le prove di
verifica (scritte e/o orali);
recuperare e/o integrare le prove scritte negative o incomplete con interrogazioni orali,
concordate nei tempi e nei contenuti;
tenere conto del punto di partenza e dei risultati conseguiti; tenere conto dei contenuti piuttosto che della forma, nella valutazione delle prove scritte;
nell’esposizione orale, non pretendere la memorizzazione di date e di elementi mnemonici
(es. tabelline);
valutare la partecipazione attiva nelle attività inclusive tenendo conto delle caratteristiche del
disturbo;
passare da una valutazione sommativa (di prestazione) dei processi di apprendimento a una
valutazione formativa (dove c’ğ il compito sfidante) i cui tratti distintivi sono: la valutazione
autentica e autovalutazione.
- SI ALLEGANO PROSPETTO RIASSUNTIVO E SUGGERIMENTI OPERATIVI
PROSPETTO RIASSUNTIVO
VALUTAZIONE DI CIASCUN ALUNNO/A CON BES:
PERSONALIZZATA
PREVISTA NEL PDP/PEI
CONDIVISA DAL TEAM DOCENTI
FLESSIBILE CHE UTILIZZA GLI STRUMENTI COMPENSATIVI E DISPENSATIVI PREVISTI DALLA NORMA
CHE NON PUO’, QUINDI, ESSERE UGUALE PER TUTTI
SUGGERIMENTI OPERATIVI
GLI ERRORI DA EVITARE NELLA VALUTAZIONE DELL’ALUNNO/ A CON BES
Non proporre compiti superiori alle effettive capacità dell’alunno/a.
Non proporre modalità valutative che non siano previste nel PDP/PEI.
Non proporre verifiche su parti del programma che non siano state effett ivamente svolte e
ripetute in classe.
Non dare eccessiva importanza a errori che non recano pregiudizio all’esito finale in
termini di acquisizione dei contenuti disciplinari.
Non rilevare gli errori interrompendo durante la prestazione valutativa.
ASPETTI DA FAVORIRE DURANTE LA VALUTAZIONE
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Selezionare le competenze fondamentali tralasciando gli aspetti marginali di ogni
disciplina.
Valutare sempre il rapporto tra risultato e sforzo richiesto.
Accontentarsi di risultati parziali confidando in un apprendimen to per
accumulazione nel tempo, anche verso la fine di un ciclo.
Nel commento a un’interrogazione, identificare gli aspetti positivi prima di quelli
negativi, dimostrandosi ottimisti quanto alle possibilità di recupero alla fine
dell’unità di apprendimento o del percorso scolastico annuale.
Valutare in modo costruttivo, separando l’errore dal contenuto; anche visivamente,
segnare in modo diverso gli errori effettivamente legati all’oggetto della verifica da
quelli di tipo strumentale.
Permettere all’alunno/a di ripetere la stessa verifica quando sente di avere superato gli ostacoli iniziali o comunque dargli atto che li ha superati.
Consentire l’utilizzo delle misure compensative e dispensative previste nel PDP/PEI.
MODALITA’ DI VALUTAZIONE DELLE ATTIVITA’ E DEGLI INSEGNAMENTI
FINALIZZATI ALL’AMPLIAMENTO E ALL’ARRICCHIMENTO DELL’OFFERTA
FORMATIVA
La valutazione dei progressi degli alunni sarà effettuata con le stesse modalità di valutazione
degli apprendimenti e della rilevazione delle competenze già in uso per la didattica (rubriche
valutative e autovalutative, griglie per le osservazioni sistematiche e autobiografie cognitive); anche le attività proposte saranno oggetto di valutazione tramite schede di autovalutazione per i Docenti e per gli alunni. Il momento di autovalutazione per i Docenti ha lo scopo di migliorare le proprie modalità organizzative e di progettazione del processo d’insegnamento; per gli alunni, invece, fa parte di un più ampio processo di apprendimento volto alla piena consapevolezza dei progressi individuali.
SCHEDA DI MONITORAGGIO ALUNNI Primaria PROGETTO PTOF:_________________________________________________________________ NOME ______________________________ COGNOME____________________________________
SCUOLA______________________________CLASSE FREQUENTATA _________SEZ. _________
PLESSO ________________
L’ARGOMENTO DEL PROGETTO TI E’ SEMBRATO INTERESSANTE?
□ Sì □ No
E’ STATO PIACEVOLE COLLABORARE CON I TUOI COMPAGNI?
□ Sì □ No
HAI RILEVATO QUALCOSA CHE NON TI HA COMPLETAMENTE SODDISFATTO? CHE COSA? CHE COSA
CAMBIERESTI?
____________________________________________________________________________________________________________
__________________________________________________________
QUALI COMPETENZE HAI ACQUISITO (cosa sai fare e cosa hai imparato)
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____________________________________________________________________________________________________________
_________________________________________________________
SPIEGA SE DURANTE LE VARIE ATTIVITA’ TI SEI ANNOIATO E PERCHE’:
____________________________________________________________________________________________________________
_______________________________________________________
AL TERMINE DEL PROGETTO CHE COSA E’ CAMBIATO NEL TUO MODO DI FARE E DI
PENSARE? □ Sì specificare cosa__________________________________________________________________
□ No □ In parte
IL PROGETTO E’ SERVITO ANCHE AD AIUTARTI A RICONOSCERE E A CORREGGERE ALCUNI ERRORI ?
□ Si (specificare le discipline)_______________________________________________________
□ No □ Altro _________________________________________________________
IL PROGETTO SI E’ SVOLTO COSI’ COME TI ASPETTAVI? □ Sì
□ No, perché ___________________________________
PARTECIPERAI AD ALTRI PROGETTI PTOF?
____________________________________________________________________________________________________________
__________________________________________________________
SCHEDA DI MONITORAGGIO ALUNNI secondaria di I° PROGETTO PTOF:_________________________________________________________________
NOME ______________________________ COGNOME____________________________________
SCUOLA______________________________CLASSE FREQUENTATA _________SEZ. _________ PLESSO ________________
MOTIVAZIONE DELLA SCELTA DEL CORSO:
□ Interesse per la tematica affrontata □ Propensioni personali □ Coinvolgimento da parte dei docenti □ Desiderio di allargare i
propri orizzonti culturali □ Coinvolgimento da parte dei compagni
DIFFICOLTA’ INCONTRATE:
□ Orario □ Organizzazione □ Tempi □ Strutturazione □ Metodologie usate
SUGGERIMENTI ( cosa modificheresti?)
………………………………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………
COMPETENZE ACQUISITE (cosa sai fare e cosa hai imparato)
____________________________________________________________________________________________________________
__________________________________________________________
SPECIFICARE SE DURANTE L’ATTIVITA’ C’E’ STATO UN CALO DI INTERESSE E PERCHE’:
____________________________________________________________________________________________________________
__________________________________________________________
IL CORSO HA AVUTO UNA RICADUTA SULL’ATTIVITA’CURRICULARE?
□ Si specificare quale________________________________________
□ No □ In parte
IL CORSO E’ SERVITO A COLMARE LACUNE DI BASE?
□ Si (specificare le discipline)________________________________________
□ No □ Altro _________________________________________
IL PROGETTO E’ STATO RISPONDENTE ALLE TUE ASPETTATIVE?
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□ Rispondente alle aspettative
□ Altro ___________________________________
PARTECIPERAI AD ALTRI PROGETTI PTOF?
_____________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
DEFINIZIONE DELLE SPECIFICHE STRATEGIE DA ATTIVARE PER IL
MIGLIORAMENTODEI LIVELLI DI APPRENDIMENTO
Da un’attenta analisi dei bisogni formativi, e grazie all’ organico potenziato, è possibile nei diversi
contesti classe attivare dei progetti di recupero, potenziamento e consolidamento delle competenze e
delle abilità di base, nell’ottica di progettare e realizzare risposte adeguate alle peculiari esigenze
personali degli alunni.
La scuola promuove anche, attraverso progetti extracurriculari, vari interventi atti al miglioramento
per un approccio globale, attento alle potenzialità complessive degli alunni e alle varie risorse
presenti nella scuola.
L’intento è poter garantire ad ogni alunno l’originalità del suo percorso individuale attraverso la
definizione e la realizzazione di strategie educative e didattiche che tengano conto della singolarità e
complessità di ogni persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, capacità e delle sue
fragilità (I.N.).
DEFINIZIONE DELLE ATTIVITA’ SVOLTE NELL’AMBITO DI CITTADINANZA E
COSTITUZIONE CHE SARANNO OGGETTO DI VALUTAZIONE.
La valutazione delle attività svolte nell'ambito di "Cittadinanza e Costituzione" trova espressione nel
complessivo voto delle discipline dell'area storico-geografica, ai sensi dell'articolo 1 della legge n.
169/2008.
Da anni il curricolo verticale del nostro I.C. pone l’educazione alla legalità, al centro dell’azione
didattica ed educativa dei tre gli ordini di scuola. Le otto competenze chiave europee, costituiscono lo
sfondo e i traguardi finali del nostro percorso, che si snoda attraverso quattro UdA interdisciplinari,
incentrate sui temi propri della cittadinanza attiva:
o riconoscimento del sé e dell’altro;
o intercultura e solidarietà;
o valori sociali e morali;
o rispetto della legge;
o salute e sicurezza;
o salvaguardia dell’ambiente e delle risorse;
o valorizzazione e salvaguardia dei beni culturali.
La didattica per competenze è la grande sfida che i docenti della nostra scuola hanno accolto
sollecitando in ogni UdA un approccio significativo ai temi proposti, attraverso compiti autentici (o
di realtà), in cui gli allievi devono affrontare dei problemi reali o realistici, “agire” da cittadini,
esercitando le competenze in contesti significativi e di esperienza, realizzare dei prodotti.
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Le competenze di cittadinanza si caratterizzano per il loro carattere di “trasversalità”, non sono
dunque riconducibili ad un’area disciplinare specifica: “le competenze per l’esercizio della
cittadinanza attiva sono promosse continuamente nell’ambito di tutte le attività di apprendimento,
utilizzando e finalizzando opportunamente i contributi che ciascuna disciplina può offrire” (I.N.).
Tutte le Unità di Apprendimento contano sul linguaggio proprio di tutte le discipline di studio, che
insieme concorrono verso il “nuovo umanesimo” invocato dalle I.N., ma soprattutto raccontano lo
sforzo di tutti i docenti di uscire dallo schema consueto della didattica tradizionale, fondata
soprattutto sulla lezione frontale, per puntare su un apprendimento significativo e coinvolgente.
Il raggiungimento dei traguardi di competenza previsti nelle diverse unità di apprendimento
verrà valutato in itinere e alla fine del percorso.
La Valutazione del profitto (accertamento delle conoscenze e delle abilità), attraverso verifiche e
osservazioni sistematiche, condotte con strumenti diversi: interrogazioni, prove strutturate e semi-
strutturate, redazione di testi, prove pratiche…, sarà affiancata dalla Valutazione delle
Competenze (Valutazione Formativa), che osserva l’alunno alle prese con un compito
significativo, considerando “il processo (come lavora, come si relaziona, la diligenza, la puntualità,
la capacità di far fronte alle crisi, ecc.) e il prodotto (mediante la valutazione degli elementi
importanti propri del prodotto)” (F. Da Re).
La valutazione formativa si avvarrà di rubriche valutative e autovalutative, griglie per le osservazioni
sistematiche e autobiografie cognitive, costruite ad hoc.
DEFINIZIONE DELLE MODALITA’ DI COMUNICAZIONE EFFICACI E TRASPARENTI
IN MERITO ALLA VALUTAZIONE DEL PERCORSO SCOLASTICO
La scuola assicura alle famiglie una informazione tempestiva circa il processo di apprendimento e
la valutazione degli alunni effettuata nei diversi momenti del percorso scolastico, avvalendosi, nel
rispetto delle vigenti disposizioni in materia di riservatezza, anche degli strumenti offerti dalle
moderne tecnologie attraverso il Registro elettronico, comunicazioni scritte e/o verbali (colloqui
quadrimestrali e nelle ore di ricevimento).
DEFINIZIONE DELLE COMPETENZE SIGNIFICATIVE SVILUPPATE IN SITUAZIONI
DI APPRENDIMENTO NON FORMALE E INFORMALE CHE LA SCUOLA
VALORIZZERA’
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Le attività extrascolastiche rivestono un ruolo importante nella socializzazione dei giovani: gli
spazi ricreativi, formativi e del tempo libero esterni alle strutture scolastiche offrono un contesto
organizzato e danno a bambini e ragazzi l’opportunità di impegnarsi, coltivare gli interessi
personali, sviluppare le facoltà intellettive ed emotive e la creatività, imparare ad assumersi
responsabilità sociale e ad acquisire competenze chiave, le cosiddette soft skill (ad es. capacità di
lavorare in gruppo, capacità comunicative e di gestione dei conflitti, spirito imprenditoriale,
motivazione) per riuscire a integrarsi socialmente e professionalmente.
La scuola valorizzerà, al di fuori dell’apprendimento formale in un’istituzione scolastica,
esperienze di apprendimento non formali. Previa presentazione di certificazioni, promuoverà tutte
quelle attività extrascolastiche svolte in diversi ambiti (corsi di lingua, informatica, musica,
attività sportive) che favoriscono nei ragazzi il benessere fisico, che li aiutano a divenire persone
capaci di assumersi le proprie responsabilità a livello personale, culturale e sociale.
Il Consiglio di Classe valorizzerà anche la :
partecipazione ad attività istituzionali della vita scolastica;
partecipazione ad attività esterne organizzate dalla scuola o da essa richieste;
partecipazione attiva e continuativa a manifestazioni e progetti in orario curricolare e non.