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intanto..ti invio una cosa certa per la chimica del silicio al posto del carbonio: sto approfondendo.. .E' possibile che in qualche luogo del nostro universo esistono degli esseri vivi non basati come noi sulla chimica del carbonio ma magari fatti di met no e se al posto del metallo consideriamo altri elementi chimici? Quando parliamo di vita a base di carbonio, indichiamo un qualsiasi organismo vivo pr elemento chimico che sulla tavola periodica degli elementi viene indicato col il simbolo "C" Il carbonio è un nonmetallo in grado di legarsi con sé ste Cosa significa essere vivo? Un essere è detto vivente se rispetta alcune caratteristiche: è composto da cellule richiede energia si riproduce risponde agli stimoli dell'ambiente si evolve e si adatta Tutti gli esseri viventi sono costituiti fondamentalmente da molecole complesse frutto dei composti del carbonio. In base alla nostra conoscienza, la v del carbonio proprio a causa delle sue proprietà chimiche, che lo rendono in grado di formare molecole complesse e grandi. Anni fa si sono ipotizzate f carbonio e con ammoniaca al posto dell'acqua, il silicio è un elemento che ha le stesse proprietà chimiche del carbonio quindi è un candidato ideale pe quella basata sul carbonio. Un essere che utilizza il silicio è la Diatomee, un tipo di alga unicellulare. In uno studio in parte finanziato dall'Union diatomee di trasportare e metabolizzare il biossido di silicio. Quando si cercano forme di vita fuori dalla terra, non bisogna mai dimenticare che la chimica funziona nello stesso modo in tutto l'universo e la vita Chimica: generalità sm. [sec. XIX; da silice]. Elemento chimico di simbolo Si, peso atomico 28,08 e numero atomico 14. Costituisce ca. il 25% in peso della crosta terrestr abbondante dopo l'ossigeno; non si rinviene allo stato libero ma sempre combinato con l'ossigeno nelle varie forme del biossido, quali in particolare i altri elementi nei numerosi silicati naturali. Nelle stesse forme il silicio è abbondantemente presente anche nei corpi celesti. Si può ottenere sotto impuro, riducendo il suo biossido con una quantità calcolata di carbone al forno elettrico: se il carbone è invece in quantità maggiore si ottiene il c carborundum. Un altro metodo si basa sulla riduzione del biossido di silicio con magnesio metallico: La reazione, una volta innescata riscaldando la miscela in un punto, decorre con forte sviluppo di calore; l'ossido di magnesio che si forma e il magne asportati lavando la massa con acido cloridrico e poi con poco acido fluoridrico diluito. Mentre fino a epoca assai recente il silicio elementare puro attualmente esiste una notevole richiesta di silicio purissimo da parte dell'industria elettrotecnica, che lo utilizza per le sue proprietà di semicond accuratamente purificato per distillazione, riducendolo con idrogeno a una temperatura di oltre 1000 ºC, secondo la reazione: SiCl4+2H2 Si+4HCl. Tutte le operazioni devono venire condotte in apparecchiature di materiali idonei e che non cedano al silicio impurezze nocive per gli scopi per i quali è destinato. Il silicio così ott metodo della fusione a zona. Grande importanza nell'industria siderurgica hanno le leghe ferro-silicio, con un titolo in silicio che va, secondo i tipi che nella produzione degli acciai al silicio, come disossidante: si preparano riducendo direttamente al forno elettrico una miscela opportunamente dosa quarzo. Le leghe alluminio-silicio, generalmente con un contenuto in silicio intorno al 12%, vengono invece utilizzate come lega madre per la produzion è polimorfo: la varietà cristallina con un reticolo simile a quello del diamante si può facilmente ottenere in cristalli anche di notevoli dimensioni, ºC. La riduzione del biossido di silicio porta invece al silicio cosiddetto amorfo, pulverulento e di colore bruno più o meno carico. Nell'una e nell'a acidi, eccetto l'acido fluoridrico che lo trasforma nel tetrafluoruro SiF4; anche gli idrossidi alcalini attaccano il silicio, sviluppando idrogeno e t silicio si combina con molti metalli formando i corrispondenti siliciuri, in genere di composizione non stechiometrica, come per esempio i due siliciur formazione di questi composti influenza fortemente le proprietà di molte leghe metalliche. Chimica: i composti del silicio Nei suoi composti, tra i quali quello più importante è il biossido, SiO2, comunemente indicato con il nome di silice, il silicio si comporta quasi senz carattere non metallico. I composti binari con l'idrogeno prendono il nome di silani e si possono preparare per esempio facendo agire l'acido cloridric termine più semplice della serie ha formula SiH4 ed è gassoso a temperatura ambiente. Altri silani noti sono quelli di formula Si2H6 e Si3H8; la loro m legati tra loro e quindi presenta una struttura analoga a quella dei corrispondenti idrocarburi della serie degli alcani, dei quali sono però molto men preparazione e della scarsa stabilità. Tra i silani di più recente produzione citiamo alcuni derivati, esteri ed eteri, come: il tetra (2-etilbutossi)s lubrificante nel campo aerospaziale; il tetracicloesossilano, (C6H11O)4Si, usato come grasso idrorepellente e distaccante per stampi sia di materie pla butossilano, impiegato come sigillante; il diisopropossidiacetossilano, usato quale adesivo per vernici speciali; infine un polimero di tetraetossilano e come additivo anticorrosivo per vernici allo zinco. Tra gli alogenuri del silicio, tutti a carattere covalente, il tetrafluoruro, SiF4, si discioglie trasformandosi in acido esafluorosilicico, H2SiF6; di questo sono noti vari sali, indicati con i nomi di fluorosilicati o di fluosilicati. Il tetraclor ad alta temperatura il cloro su una miscela di silice e carbone; è un liquido incolore, facilmente volatile, che reagisce rapidamente con l'acqua trasf cloridrico. LA CAVIA AL SILICIO Introduzione Nel numero di giugno 2004 di Techology Review, rivista americana dedicata alle ultime scoperte tecnologiche, e' stato pubblicato un articolo intitolato Freedman), che racconta come gli scienziati della Cornell University stiano sviluppando una nuova tecnologia che unisce le colture cellulari ai chip di sostanze chimiche che possa garantire risultati affidabili, al contrario di quelli che oggi si ottengono dai test su animali. L'articolo sottolinea esp animali, evidenziando la necessita' di metodi realmente efficaci. Riportiamo qui un riassunto commentato dei concetti principali esposti nell'articolo, rimandando, per una lettura completa, al sit owww.technologyreview.com (numero di giugno 2004). L'articolo tradotto in italiano sara' disponibile nella versione italiana della rivista nel numero di dicembre 2004. Test su animali e colture cellulari La cavia al silicio e' stata ideata dal prof. Michael Shuler e il suo staff per superare il problema della mancanza di test affidabili per i farmaci o l'articolo "... attualmente non esistono tecniche veloci e affidabili in grado di predire se un composto sperimentale avra' effetti tossici - se fara' animali sono il meglio che i produttori di farmaci riescono a fare, ma sono lenti, costosi, spesso non accurati, e da molti osteggiati." Le compagnie farmaceutiche utilizzano anche colture cellulari per lo screening preventivo di nuovi prodotti: i piu' tossici possono essere individuati cellule umane e non animali, le colture cellulari risultano maggiormente predittive dei test sull'animale intero, ma rimane vero che anche i metodi bas tecnologicamente, per fare in modo che risultino sempre migliori e che diano conto anche delle interazioni tra gli organi e tessuti. E' quanto hanno fatto Shuler e altri, sviluppando colture cellulari piu' sofisticate le quali, combinate con la tecnologia al silicio, anziche' simular interconnettono tra loro i vari organi, simulando gli effetti di un composto chimico che "viaggia" lungo il corpo di un organismo vivente, passando da che sta lavorando nel campo: l'ingegnere tissutale Linda Griffith del MIT ha costruito un chip al silicio che simula alcune d elle funzioni del fegato, biomedico dell'Universita' del Michigan, ne ha costruito uno che imita il comportamento del sistema vascolare. Ma Shuler ha fatto un passo oltre. Lavorando col collega Greg Baxter, ha combinato vari organi animali su un unico chip, simulando cosi' un intero mamm tentano di andare ancora oltre, usando cellule umane per riprodurre piu' fedelmente gli effetti di un composto chimico nel corpo umano. Afferma testualmente l'articolo: "Secondo un recente studio del Tufts Univerity Centre for the Study of Drug development, per ogni farmaco che raggiung spende in media 467 milioni di dollari nei test clinici sugli esseri umani - e la gran parte dei soldi viene sprecata in farmaci che non funzionano, o dimostrano tossici." Come funziona Michael Shuler e' un professore di ingegneria chimica di 57 anni che ha sempre avuto la passione per i processi biologici. Nel 1989 ha iniziato a inter e' nata l'idea "perche' non costruire una coltura cellulare che simuli il percorso di una sostanza chimica attraverso i vari organi?". Si trattava prop

Da Carbonio a Silice

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intanto..ti invio una cosa certa per la chimica del silicio al posto del carbonio: sto approfondendo.. .E' possibile che in qualche luogo del nostro universo esistono degli esseri vivi non basati come noi sulla chimica del carbonio ma magari fatti di metallo? La risposta NO! Di metallo proprio no e se al posto del metallo consideriamo altri elementi chimici? Quando parliamo di vita a base di carbonio, indichiamo un qualsiasi organismo vivo presente sulla Terra. Il carbonio un elemento chimico che sulla tavola periodica degli elementi viene indicato col il simbolo "C" Il carbonio un nonmetallo in grado di legarsi con s stesso e con un gran numero di elementi. Cosa significa essere vivo? Un essere detto vivente se rispetta alcune caratteristiche: composto da cellule richiede energia si riproduce risponde agli stimoli dell'ambiente si evolve e si adatta Tutti gli esseri viventi sono costituiti fondamentalmente da molecole complesse frutto dei composti del carbonio. In base alla nostra conoscienza, la vita pu essere fondata solo sulla chimica del carbonio proprio a causa delle sue propriet chimiche, che lo rendono in grado di formare molecole complesse e grandi. Anni fa si sono ipotizzate forme di vita con il silicio al posto del carbonio e con ammoniaca al posto dell'acqua, il silicio un elemento che ha le stesse propriet chimiche del carbonio quindi un candidato ideale per trovare forme di vita alternativa a quella basata sul carbonio. Un essere che utilizza il silicio la Diatomee, un tipo di alga unicellulare. In uno studio in parte finanziato dall'Unione europea stato analizzata la capacit delle diatomee di trasportare e metabolizzare il biossido di silicio. Quando si cercano forme di vita fuori dalla terra, non bisogna mai dimenticare che la chimica funziona nello stesso modo in tutto l'universo e la vita risponde alle regole della chimica. Chimica: generalit sm. [sec. XIX; da silice]. Elemento chimico di simbolo Si, peso atomico 28,08 e numero atomico 14. Costituisce ca. il 25% in peso della crosta terrestre, nella quale rappresenta l'elemento pi abbondante dopo l'ossigeno; non si rinviene allo stato libero ma sempre combinato con l'ossigeno nelle varie forme del biossido, quali in particolare il quarzo e il calcedonio, o con l'ossigeno e altri elementi nei numerosi silicati naturali. Nelle stesse forme il silicio abbondantemente presente anche nei corpi celesti. Si pu ottenere sotto forma di elemento libero, sempre pi o meno impuro, riducendo il suo biossido con una quantit calcolata di carbone al forno elettrico: se il carbone invece in quantit maggiore si ottiene il carburo di silicio, di formula SiC, ovvero il carborundum. Un altro metodo si basa sulla riduzione del biossido di silicio con magnesio metallico:

La reazione, una volta innescata riscaldando la miscela in un punto, decorre con forte sviluppo di calore; l'ossido di magnesio che si forma e il magnesio ancora presente vengono poi asportati lavando la massa con acido cloridrico e poi con poco acido fluoridrico diluito. Mentre fino a epoca assai recente il silicio elementare puro presentava interesse soltanto scientifico, attualmente esiste una notevole richiesta di silicio purissimo da parte dell'industria elettrotecnica, che lo utilizza per le sue propriet di semiconduttore. Lo si ottiene dal tetracloruro di silicio, accuratamente purificato per distillazione, riducendolo con idrogeno a una temperatura di oltre 1000 C, secondo la reazione: SiCl4+2H2 Si+4HCl. Tutte le operazioni devono venire condotte in apparecchiature di materiali idonei e che non cedano al silicio impurezze nocive per gli scopi per i quali destinato. Il silicio cos ottenuto viene poi ulteriormente purificato con il metodo della fusione a zona. Grande importanza nell'industria siderurgica hanno le leghe ferro-silicio, con un titolo in silicio che va, secondo i tipi, dal 15 al 90%; esse vengono usate, oltre che nella produzione degli acciai al silicio, come disossidante: si preparano riducendo direttamente al forno elettrico una miscela opportunamente dosata di rottame o di ossidi di ferro e di quarzo. Le leghe alluminio-silicio, generalmente con un contenuto in silicio intorno al 12%, vengono invece utilizzate come lega madre per la produzione di varie leghe dell'alluminio. Il silicio polimorfo: la variet cristallina con un reticolo simile a quello del diamante si pu facilmente ottenere in cristalli anche di notevoli dimensioni, durissimi, lucenti e assai fragili; fonde a 1410 C. La riduzione del biossido di silicio porta invece al silicio cosiddetto amorfo, pulverulento e di colore bruno pi o meno carico. Nell'una e nell'altra forma il silicio non viene attaccato dagli acidi, eccetto l'acido fluoridrico che lo trasforma nel tetrafluoruro SiF4; anche gli idrossidi alcalini attaccano il silicio, sviluppando idrogeno e trasformandolo in silicato. A temperatura elevata il silicio si combina con molti metalli formando i corrispondenti siliciuri, in genere di composizione non stechiometrica, come per esempio i due siliciuri di rame di formula Cu3Si e Cu5Si; la formazione di questi composti influenza fortemente le propriet di molte leghe metalliche. Chimica: i composti del silicio Nei suoi composti, tra i quali quello pi importante il biossido, SiO2, comunemente indicato con il nome di silice, il silicio si comporta quasi senza eccezioni come elemento tetravalente e a carattere non metallico. I composti binari con l'idrogeno prendono il nome di silani e si possono preparare per esempio facendo agire l'acido cloridrico sul siliciuro di magnesio, Mg2Si. Il termine pi semplice della serie ha formula SiH4 ed gassoso a temperatura ambiente. Altri silani noti sono quelli di formula Si2H6 e Si3H8; la loro molecola contiene degli atomi di silicio legati tra loro e quindi presenta una struttura analoga a quella dei corrispondenti idrocarburi della serie degli alcani, dei quali sono per molto meno importanti a causa della difficolt di preparazione e della scarsa stabilit. Tra i silani di pi recente produzione citiamo alcuni derivati, esteri ed eteri, come: il tetra (2-etilbutossi)silano, (C6H3O)4Si, usato come fluido idraulico e lubrificante nel campo aerospaziale; il tetracicloesossilano, (C6H11O)4Si, usato come grasso idrorepellente e distaccante per stampi sia di materie plastiche sia di fonderia; il tetra-nbutossilano, impiegato come sigillante; il diisopropossidiacetossilano, usato quale adesivo per vernici speciali; infine un polimero di tetraetossilano usato come reticolante per materie plastiche e come additivo anticorrosivo per vernici allo zinco. Tra gli alogenuri del silicio, tutti a carattere covalente, il tetrafluoruro, SiF4, si discioglie nelle soluzioni acquose di acido fluoridrico trasformandosi in acido esafluorosilicico, H2SiF6; di questo sono noti vari sali, indicati con i nomi di fluorosilicati o di fluosilicati. Il tetracloruro di silicio, SiCl4, si pu ottenere facendo reagire ad alta temperatura il cloro su una miscela di silice e carbone; un liquido incolore, facilmente volatile, che reagisce rapidamente con l'acqua trasformandosi in acido silicilico e acido cloridrico. LA CAVIA AL SILICIO Introduzione Nel numero di giugno 2004 di Techology Review, rivista americana dedicata alle ultime scoperte tecnologiche, e' stato pubblicato un articolo intitolato "The silicon guinea pig" (di David H. Freedman), che racconta come gli scienziati della Cornell University stiano sviluppando una nuova tecnologia che unisce le colture cellulari ai chip di silicio per creare un metodo di test delle sostanze chimiche che possa garantire risultati affidabili, al contrario di quelli che oggi si ottengono dai test su animali. L'articolo sottolinea esplicitamente la scarsa affidabilita' dei test su animali, evidenziando la necessita' di metodi realmente efficaci. Riportiamo qui un riassunto commentato dei concetti principali esposti nell'articolo, rimandando, per una lettura completa, al sitowww.technologyreview.com (numero di giugno 2004). L'articolo tradotto in italiano sara' disponibile nella versione italiana della rivista nel numero di dicembre 2004. Test su animali e colture cellulari La cavia al silicio e' stata ideata dal prof. Michael Shuler e il suo staff per superare il problema della mancanza di test affidabili per i farmaci o altre sostanze chimiche in generale. Secondo l'articolo "... attualmente non esistono tecniche veloci e affidabili in grado di predire se un composto sperimentale avra' effetti tossici - se fara' ammalare le persone anziche' guarirle. I test su animali sono il meglio che i produttori di farmaci riescono a fare, ma sono lenti, costosi, spesso non accurati, e da molti osteggiati." Le compagnie farmaceutiche utilizzano anche colture cellulari per lo screening preventivo di nuovi prodotti: i piu' tossici possono essere individuati attraverso questo metodo, e, se si usano cellule umane e non animali, le colture cellulari risultano maggiormente predittive dei test sull'animale intero, ma rimane vero che anche i metodi basati su colture cellulari vanno migliorati tecnologicamente, per fare in modo che risultino sempre migliori e che diano conto anche delle interazioni tra gli organi e tessuti. E' quanto hanno fatto Shuler e altri, sviluppando colture cellulari piu' sofisticate le quali, combinate con la tecnologia al silicio, anziche' simulare un unico organo o tessuto umano, interconnettono tra loro i vari organi, simulando gli effetti di un composto chimico che "viaggia" lungo il corpo di un organismo vivente, passando da un organo all'altro. Shuler non e' l'unico che sta lavorando nel campo: l'ingegnere tissutale Linda Griffith del MIT ha costruito un chip al silicio che simula alcune delle funzioni del fegato, mentre Shuichi Takayama, un ingegnere biomedico dell'Universita' del Michigan, ne ha costruito uno che imita il comportamento del sistema vascolare. Ma Shuler ha fatto un passo oltre. Lavorando col collega Greg Baxter, ha combinato vari organi animali su un unico chip, simulando cosi' un intero mammifero. Altre versioni dei chip di Shuler tentano di andare ancora oltre, usando cellule umane per riprodurre piu' fedelmente gli effetti di un composto chimico nel corpo umano. Afferma testualmente l'articolo: "Secondo un recente studio del Tufts Univerity Centre for the Study of Drug development, per ogni farmaco che raggiunge il mercato, l'industria farmaceutica spende in media 467 milioni di dollari nei test clinici sugli esseri umani - e la gran parte dei soldi viene sprecata in farmaci che non funzionano, o perche' non sono efficaci, o perche' si dimostrano tossici." Come funziona Michael Shuler e' un professore di ingegneria chimica di 57 anni che ha sempre avuto la passione per i processi biologici. Nel 1989 ha iniziato a interessarsi ai test di tossicita', e ben presto gli e' nata l'idea "perche' non costruire una coltura cellulare che simuli il percorso di una sostanza chimica attraverso i vari organi?". Si trattava proprio di un problema di ingegneria chimica:

comparti in vetro riempiti con vari tipi di cellule interconnessi tra loro da tubi e collegati a una pompa che fa scorrere in essi un fluido. Era pero' necessario costruire un modello miniaturizzato, sia per ragioni pratiche di spazio, sia per simulare meglio quanto avviene in un organismo reale. A questo punto e' arrivato in aiuto Greg Baxter, biologo molecolare specializzato in microfluidi - in sostanza, "tubature" microscopiche su chip di silicio. Unendo le due specializzazioni, nel giro di un anno e' stato costruito il primo prototipo. Per costruire un simile dispositivo, i ricercatori incidono minuscoli solchi che sembrano piccoli graffi in un chip di silicio grande un pollice. Questi solchi servono come condotti per il trasporto del fluido. La lunghezza, larghezza e disposizione dei solchi sono studiati per replicare il piu' fedelmente possibile il flusso del fluido e l'esposizione alle sostanze chimiche cui le celle sono sottoposte negli organi veri. Afferma Shuler "Volevamo che l'ambiente in cui le cellule si trovavano fosse il piu' realistico possibile, a partire dal ricevimento delle sostanze nutritive fino alla rimozione delle scorie, allo stress meccanico cui sono sottoposte". Come in un organismo reale, ogni organo o tessuto gioca un ruolo specifico all'interno del chip. Il fegato e l'intestino scindono i composti in molecole piu' piccole, per esempio, mentre il grasso - formato non solo da cellule ma anche da un gel spugnoso - spesso trattiene i composti, rilasciandoli dopo un certo tempo. Viene inoltre di solito incluso un organo o tessuto "target", che serve a dimostrare l'effetto finale del composto; puo' trattarsi di un tumore, o un tessuto particolarmente vulnerabile, come quello polmonare, o il midollo spinale. Shuler, con l'aiuto di un gruppo di studenti e collaboratori della Cornell University e di altri istituti, sta lavorando a una ulteriore miniaturizzazione e automatizzazione della tecnologia. L'obiettivo: un insieme di 96 chip, che occupi in tutto lo spazio di un foglio A4, all'interno di un laboratorio robotizzato in cui, in maniera estremamente rapida, vengano aggiunti farmaci e controllati i risultati. Questo sistema, non solo potrebbe sostituire le tradizionali colture cellulari, ma ridurrebbe anche la pratica della sperimentazione su animali, in cui i ricercatori devono usare un gran numero di animali per testare vari dosaggi di ciascun farmaco, e controllare nel tempo gli animali per verificare leggeri effetti collaterali. "Stiamo parlando di effettuare in uno o due giorni un test che richiederebbe mesi con gli animali" afferma Shuler. Shuler prevede che il costo di ciascun chip si aggirera' sui 50 dollari, completo di cellule, contro le centinaia o migliaia di dollari necessarie per comprare e mantenere un unico animale di laboratorio. Simulare animali o umani? Il passo che precede i test sugli umani, e', ad oggi, il test su varie specie animali. Afferma testualmente l'articolo "Questo ruolo non e' svolto molto bene dai test animali. Quattro farmaci su cinque che passano con successo i test su animali finiscono per fallire nei test clinici su umani, di solito a causa di questioni di sicurezza. Parte del problema consiste nel fatto che i topi non ci possono dire se hanno mal di testa, visione appannata o crampi allo stomaco. Ma la questione principale e' semplicemente che gli organi animali, e i processi che in essi hanno luogo, non sono identici a quelli degli umani. Nessuno puo' sapere quanti farmaci che sarebbero stati sicuri per gli umani sono stati invece messi da parte perche' facevano ammalare alcuni animali. (La penicillina, per esempio, e' tossica per il porcellino d'india, ma fortunatamente venne anche testata sul topo)." Dall'articolo appare dunque chiaro il giudizio negativo dei test su animali: non sono affidabili, sono fallaci, ineficcaci, costano molto, sono lenti. Purtroppo l'inerzia della comunit scientifica, legata a metodologie risalenti al 1927, obbliga anche gli innovativi tecnici della Cornell University a sviluppare coi loro microchip cellulari, anziche' un modello umano, un modello animale, in prima istanza, perpetuando cosi' la fallacia dei test su animali. Se il problema e' che l'animale e' diverso dall'uomo, il MODELLO di un animale contienuera' ad essere diverso dall'uomo! Cosi', si perde tempo prezioso. Allo scopo di "avere un impatto commerciale" (cosi' asserisce l'articolo), anziche' dedicarsi subito al modello umano, questi ricercatori stanno sviluppando una prima versione che simula animali. Tanto di guadagnato per gli animali, ne moriranno molti di meno e con poca sofferenza (solo quelli necessari per costituire le colture cellulari), ma niente di guadagnato per la scienza, che continuera' a usare un modello animale inefficace. Si continuera' a guarire dal cancro i topi, e non gli umani, insomma. Ma le speranze non sono perdute, perche' Shuler sta gia' utilizzando modelli umani, in particolare nel testare i "cocktail anticancro". Si tratta di definire complicati schemi multifarmaco per curare il cancro negli umani, processo che oggi viene portato avanti con una serie di tentativi successivi direttamente sui pazienti. Lo scopo e' quello di trovare un mix di farmaci che curi la malattia ma non abbia effetti collaterali devastanti. Nel modello al silicio, Shuler incorpora cellule tumorali (tumore uterino, o tumore al colon, ecc.) per realizzare un modello realistico della malattia. Prova poi i vari mix di farmaci per trovare quale uccide le cellule tumorali senza far ammalare il resto del sistema. Dato il basso costo e la velocita' di questi test, si possono provare decine e decine di combinazioni senza mettere in pericolo la vita dei pazienti. La speranza e' che la strada seguita sia questa, e non quella, del tutto inutile, del topo di silicio.

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Technology Review: The Authority on the Future of Technology www.technologyreview.com Il corpo di Luce Quando saranno completate le trasformazioni gi in atto da una quindicina d'anni a questa parte, il nostro corpo fisico modificher completamente la sua struttura e avremo quello che viene definito "Corpo di Luce". Anche se il nostro corpo sta gi subendo una serie d'impercettibili cambiamenti di base, le maggiori trasformazioni devono ancora aver luogo. Quello che, in sostanza, stiamo per cambiare la struttura del DNA, del RNA e il numero dei Chakra. I cambiamenti: la struttura a doppia elica del DNA includer altre dieci eliche, per un totale di dodici; la struttura base del corpo si trasmuter da Carbonio a Silicio; la nostra frequenza energetica vibrazionale aumenter a tal punto che le nostre cellule diventeranno sempre pi sottili e meno dense (e quindi con sempre meno parte organica) e con sempre pi Luce all'interno. Appena questo processo sar concluso, non avremo pi bisogno di cibo, ma potremo vivere esclusivamente di Luce ed Energia Vitale o Prana.

Cosa fare per salvarsi? www.rosacroceoggi.org Cosa fare per salvarci, mentre la Terra procede nei suoi cambiamenti? L'autrice ciindica la via dell'amore. I benefici dell'energia tachionica - Informazioni scientifiche ed esperimenti I prodotti tachionici furono inventati da un gruppo di scienziati allo scopo di applicare lenergia tachionica in campo medico. Nel 1990 D. Wagner si rese conto di quello che sarebbe stato il processo di ristrutturazione a livello submolecolare di materiali naturali per trasformarli in conduttori di energia tachionica. Realizzata la prima apparecchiatura tachionica, David si mise a fare i primi esperimenti con materiali tachionizzati. Nel 1991 rese pubbliche le sue scoperte e fond la Advanced Tachyon Technologies. Essa produce attualmente materiali tachionizzati che funzionano da antenne per imbrigliare lenergia tachionica, traendola dallonnipresente e infinita energia del punto zero (o energia primordiale, vitale, sottile, orgonica, prana, chi, ki, elettrodebole) che costituisce la nostra sorgente di vita. Per comprenderne la validit bisogna rifarsi alla fisica: la polvere tachionica composta da centinaia di minerali piezoelettrici micronizzati i quali hanno ognuno una diversa lunghezza donda, dai 4 ai 16 millimicron, ognuno genera luce grazie alla sua struttura atomica, e ha una distinta risonanza al fine di emanare uno specifico ampio spettro di luce riconosciuto dalla scienza altamente benefico per la salute. Queste antenne sono poi in grado di trasmettere tale energia a tutto lorganismo per linformazione risonante. Linformazione ottiene di far vibrare le nostre

molecole dacqua a 0,26 elettronVolt-frequenza di ordine e vitalit massima dellacqua (il corpo umano fatto al 75% di acqua e la comunicazione intercellulare avviene attraverso lacqua); il segnale di vitalit viene cos trasmesso a tutte le cellule, ai tessuti e agli organi, riportando lordine a livello molecolare. In una cellula vivente ci sono diecimila molecole dacqua per ogni molecola di proteine, quindi le molecole delle cellule umane sono circondate dallacqua. Le molecole di silice tachionizzata migliorano la naturale capacit del corpo di accrescere lassorbimento dellacqua da parte delle proteine essenziali, funzionando da agente legante: il calcio in uscita, le proteine e le molecole dacqua, amalgamandosi, rafforzano e rivitalizzano la pelle, i capelli e le unghie, contribuendo anche a riminalizzare le ossa. La silice tachionizzata viene assorbita in tutte le aree del corpo contenenti silice, come le ossa, il tessuto connettivo e i polmoni. In tal modo lintero organismo viene riorganizzato, curato e ringiovanito. Informare con le corrette frequenze di luce la materia distonica (la malattia prodotta dalla materia distonica) vuol dire richiamarla allequilibrio e allordine, e quindi lo stato di salute. Il fisico francese Paul Nogier scrive:Se noi informiamo nuovamente i tessuti delle loro corrette frequenze vitali il malato guarisce. Ecco la chiave della guarigione!. Lenergia tachionica, in quanto fonte di tutte le frequenze, inverte lentropia e il disordine sul piano dellenergia fisica, a livello di corpo sottile e di chakra in tal modo generando benessere e salute. Un esempio di tutto ci potrebbe essere dato da una persona che ha subito uno stress emotivo intenso e prolungato con conseguente blocco del flusso energetico del corpo emotivo: il risultato un arresto di energia tra tale corpo e un settore di quello fisico. Supponiamo che la perdita avvenga nella regione lombare inferiore, la persona comincer probabilmente ad accusare dolori nella zona bassa della schiena; se lo stress continua, la situazione potrebbe aggravarsi con dolori pi forti e problemi di ernia al disco, ed eventuale malattia degenerativa. Una volta concentrata nellarea dove si manifesta linsufficienza, lenergia tachionica elimina lostruzione e si verifica un aumento del flusso della forza vitale. La dispersione di energia dal momento che porta il sistema verso la disorganizzazione, significa una riproduzione cellulare imperfetta, una funzione enzimatica insufficiente, una minore capacit di trasformazione biochimica, una maggiore tendenza alle malattie croniche, e linvecchiamento. Lenergia si pu perdere in molti modi, per esempio a causa delle frequenze dannose o ad uno stile di vita che provoca disordine nei campi di energia organizzativa sottile. Dal momento che noi non siamo abbastanza saggi da adottare stili di vita positivi, non facciamo altro che accelerare lentropia sotto forma di malattie degenerative. Gli esseri umani e gli animali domestici sono i soli a soffrire di reumatismi, diabete, cardiopatie, ipertensione, osteoporosi, e di tutte le altre malattie degenerative tipiche della civilt.Per apprezzare e comprendere esattamente i principi che regolano le terapie con il tachione, bene esaminare brevemente le teorie della medicina vibrazionale olistica (medicina alternativa o naturale). Lapproccio vibrazionale comprende: terapia con campi magnetici, apparecchiature radianti, terapia di biorisonanza, omeopatia, cura con i cristalli, con i colori, fiori di Bach, terapia del suono, pranoterapia, piramidologia, reiki e molte altre. Tutti questi metodi si basano su un unico principio comune: allinterno del corpo, si possono manifestare, a qualsiasi livello di frequenza, delle ostruzioni del flusso di energia vitale che causano malattie; se il livello di frequenza sottile interessato viene rafforzato e armonizzato con energia della stessa frequenza, possibile rimuovere tali ostruzioni, migliorando cos lo stato di salute.La corretta applicazione delle energie con frequenze specifiche pu dare eccellenti risultati se gli operatori conoscono la frequenza in esame. Tuttavia, i vari procedimenti hanno tutti due inevitabili inconvenienti; il primo riguarda la necessit di conoscere esattamente la giusta frequenza alla quale si verificata lostruzione, e il paziente pu avere vari blocchi a frequenze differenti; il secondo inconveniente che le energie di una particolare frequenza possono anche avere effetti dannosi. Siccome leccesso di qualunque frequenza poten-zialmente dannoso, chi se ne serve deve avere saggezza, intuizione e addestramento per determinare leffettivo tempo di esposizione e la particolare frequenza richiesta. Invece il terapeuta che utilizza i prodotti tachionici non ha bisogno di sapere quale la frequenza richiesta, in quanto nel tachione sono presenti allo stato potenziale tutte le frequenze, e quando i tachioni vengono applicati in una certa area, i campi energetici organizzativi di questa area convertono esattamente ci di cui hanno bisogno per riguadagnare equilibrio e ordine perfetti. Dal momento che si governa da sola, imparare a guarire con il tachione pi facile che con qualunque altra tecnica, con risultati davvero sorprendenti. Non dobbiamo fare altro che applicare un prodotto tachionico direttamente sulla parte interessata. La facilit di applicazione dei materiali tachionici sul corpo o nei punti dolenti o allinizio ed al termine dei meridiani relativi allorgano malato, fa s che questo equilibrio energetico sia realizzabile da ogni persona in casa propria, in qualunque momento. Inoltre i prodotti Takionic hanno dimostrato di funzionare nel tempo senza perdere la propria efficacia. Il tachione contiene tutto il potenziale dellintero continum energetico. questo il principio che rende la terapia tachionica universale e priva di effetti collaterali, perch crea nellorganismo soltanto ordine, salute e ringiovanimento.