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ITINERARIO L’installazione permanente ‘Torqued Ellipses’ dell’artista Richard Serra alla Dia Art Foundation di Beacon. Pagina accanto, linee scultoree e monumentali per il Fisher Center firmato da Frank O. Gehry, dal 2003 centro di performance musicali del Bard College. www.fishercenter.bard.edu Da New York a Hudson Meta di artisti, designer e rockstar che lasciano la Grande Mela per vivere al centro di una vera e propria rinascita della campagna. Viaggio inedito nella ‘Vip Valley’ a 150 chilometri da Manhattan di Monica Mascia London — foto di Max Zambelli — ha collaborato Grazia Baccari 133 ELLE DECOR 132 ELLE DECOR

Da New York a Hudson - Monica London...Ellipses’ dell’artista Richard Serra alla Dia Art Foundation di Beacon. Pagina accanto, linee scultoree e monumentali per il Fisher Center

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Page 1: Da New York a Hudson - Monica London...Ellipses’ dell’artista Richard Serra alla Dia Art Foundation di Beacon. Pagina accanto, linee scultoree e monumentali per il Fisher Center

ITINERARIO

L’installazione permanente ‘Torqued Ellipses’ dell’artista Richard Serra alla Dia Art Foundation di Beacon. Pagina accanto, linee scultoree e monumentali per il Fisher Center firmato da Frank O. Gehry, dal 2003 centro di performance musicali del Bard College. www.fishercenter.bard.edu

Da New York a HudsonMeta di artisti, designer e rockstar che lasciano

la Grande Mela per vivere al centro di una vera e propria rinascita della campagna. Viaggio inedito nella ‘Vip Valley’ a 150 chilometri da Manhattan

di Monica Mascia London — foto di Max Zambelli — ha collaborato Grazia Baccari

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Dall’alto in senso orario, ancora un’installazione di Gehry nel campus del Bard College; un angolo del laboratorio Fern specializzato in prodotti d’artigianato locale (www.fernnyc.com); la vetrina di Talbott & Arding, che vende formaggi e verdure stagionali local farm (www.talbottandarding.com); un angolo dello Slowood Studios della designer Jules Anderson (www.slowoodstudios.com); l’artista newyorkese Samantha Beste nel suo atelier a Beacon (www.besteart.com).

“Il viaggio al tramonto dalla frenetica Grand Central Station al mio studio di Beacon, dove sono accolta dalle voci dei gabbiani, è sempre di grande emozione”

Samantha Beste, pittrice

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L’ex bassista dei gruppi Hole e Smashing Pumpinks, nella ex fabbrica Basilica Hudson, diventata sua abitazione e centro culturale. Le travi in legno e i mattoni a vista fanno da cornice agli spazi utilizzati per le performance. www.basilicahudson.com

“Mi ispira l’idea che i giovani possano venire qui dalla città e realizzare i propri sogni artistici…”

Melissa Auf der Maur, rockstar

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Dall’alto in senso orario, l’installazione dell’artista Dan Flavin in una sala della Dia Art Foundation a Beacon, realizzata con tubi fluorescenti multicolor (www.diaart.org); una stanza di Harvey House, boutique hotel fondato dall’artista Alexandra Dewez, a destra (www.harveyhouseny.com); la vetrina di Finch, negozio specializzato in vintage del ’900 (www.finchhudson.com); close up sulle carte da parati del negozio di design Valley Variety (www.valleyvariety.com).

“Ogni pezzo, persino un cuscino, è una storia, un sussurro. Spunti da esplorare o storie da raccontare alla mia figlioccia prima di andare a letto”

Alexandra Dewez, artista

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Dall’alto in senso orario, la galleria di design contemporaneo Christopher Coleman (www.ccinteriordesign.com); gli architetti Bailey, Santos e Barlis di BarlisWedlick Architects (www.barliswedlick.com); il negozio di cappelli handmade della designer Behida Dolic (www.behidadolic.com); una camera di Rivertown Lodge e i proprietari Ray Pirkle and Kim Bucci (www.rivertownlodge.com); la pittrice Charlotta Janssen proprietaria dell’hotel The Hudson Milliner (www.charlottajanssen.com).

“I campi agricoli, la foresta aperta e la storia dell’architettura nella zona di Hudson Valley erano e continuano a essere una grande fonte d’ispirazione”

Alan Barlis, BarlisWedlick Architects

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Ambiente relax dell’Hotel Tivoli. Il progetto è stato realizzato dai proprietari, i pittori Brice e Helen Marden, in collaborazione con lo studio di design Reunion Goods & Services. Gli interni sono arredati con pezzi vintage e opere dei proprietari. www.hoteltivoli.org

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Dall’alto in senso orario, il negozio Hawkins specializzato in design contemporaneo (hawkinsnewyork.com); Kieran Kinsella, maestro falegname nella sua casa-laboratorio (www.kierankinsella.com); un interno di Kasuri, fashion store all’avanguardia, e la proprietaria Layla Kalin; il vecchio tennis club scelto da Marina Abramovic come sede del MAI, suo futuro centro di performing arts (www.mai-hudson.org).

“Sono attratto dalla comunità artistica che ha qui profonde radici storiche. Mi piace la semplicità di lavorare oggetti legati alla loro origine naturale”

Kieran Kinsella, maestro falegname

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Circondata da montagne, colline, cascate e con il fiume che la attraversa, la Hudson Valley è sempre stata il luogo dove i newyorkesi vanno a passare un tranquillo weekend in campagna. Qui, a sole due ore di treno da New York, la cittadina di Hudson, affacciata sul corso d’acqua da cui prende il nome, è la nuova mecca di giovani e artisti che preferiscono l’atmosfera del piccolo centro al trambusto di Manhattan e alla sempre più popolata Brooklyn. Con alle spalle un ricco passato artistico e culturale (è qui che nasce la prima scuola d’arte americana, l’Hudson River School), è da sempre destinazione per gli amanti dell’arte e della musica. Arte e architettura. Il ritrovo culturale è Basilica Hudson, in una ex fonderia poi convertita in fabbrica di colla. Oggi è un centro artistico che offre un ricco calendario di eventi: dalla musica alle arti visive, curato dalla proprietaria di casa e direttrice artistica Melissa Auf der Maur, ex bassista del gruppo Smashing Pumpkins. Pioniera di una rinascita artistica che verrà ben presto consacrata dall’apertura del MAI, il centro di performing arts progettato da Marina Abramovic, nella sede del vecchio tennis club. Vale una visita la Dia Art Foundation nella vicina Beacon, spazio espositivo dedicato all’arte contemporanea con installazioni dei maggiori artisti internazionali. Da segnalare il Fisher Center, edificio di 10.000 metri quadrati firmato da Frank O. Gehry, con due teatri dedicati alla rappresentazione di opere liriche, balletti, concerti ed eventi musicali di prestigio. Hotel. Sinonimo di tutto ciò che è cool, a Hudson nascono le ultime tendenze di design. Come l’Hotel Tivoli, creato dalla coppia di pittori Brice e Helen Marden con l’aiuto dello studio Reunion Goods & Services, arredato con mobili vintage e opere dei proprietari. The Hudson Milliner propone invece la formula guest house,

sotto la supervisione della pittrice Charlotta Janssen, proprietaria delle quattro camere ricavate da un vecchio negozio di cappelli, ispirate al design vintage-industrial con pezzi di recupero trovati in negozi specializzati e mercatini. Design & Fashion. Un tempo centro di passaggio degli appassionati dell’antiquariato, oggi Warren Street, la strada principale, è popolata da negozi di tendenza e arredamento che propongono una grande possibilità di scelta, che si tratti di pezzi contemporanei o vintage: da Hawkins New York, design concept store che offre oggetti artigianali e innovativi, a Finch, store di vintage caratterizzato dal motto “life curated”. L’interior decorator Christopher Coleman ha scelto un vecchio liquor store per il negozio che porta il suo nome, specializzato in arredi contemporanei dalle linee geometriche e colorate. Non mancano i negozi di abbigliamento ricercato come Kasuri, che propone uno stile avant-garde giapponese con una selezione eclettica curata dai proprietari, fondatori del famoso emporio online Etsy. Da non perdere il negozio di cappelli Behida Dolic Millinery, creati dalla proprietaria bosniaca in stile anni ’30 e rigorosamente fatti a mano. Food & Restaurant. Hudson offre una scelta di ristoranti specializzati in cibo ‘farm to table’, quindi proposte di piatti stagionali. Per esempio, il Swoon Kitchenbar — fondato dal pluripremiato chef Jeffrey Gimmel cresciuto alla scuola del francese Roger Vergé — con un menù di piatti innovativi che hanno come ingredienti carne, pesce e verdure interpretati con creatività, ma sempre a km 0. Tra gli specialisti del cibo rigorosamente local, da segnalare Talbott & Arding, negozio che offre formaggi e verdure stagionali. Tradizione del luogo e natural style come alternativa alla città. —

Da sinistra, un edificio su Warren Street, sede dell’immobiliare Hudson Valley Realty; piatto di ostriche creato dallo chef Jeffrey Gimmel di Swoon Kitchenbar (www.swoonkitchenbar.com); Louisa Corbett, fondatrice del sito I love Hudson, nella Oliver Bronson House, palazzo storico (www.ilovehudson.us).

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