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“Dalla costruzione delle condo1e
alla manutenzione igienica delle re4 aerauliche”
Genova , 16 Febbraio 2012
Ing. Alessandro Temperini
16 Feb
braio 2012 – In
g. Alessan
dro Tempe
rini
Presentazione dei Quaderni Tecnici AS.A.P.I.A.
ASAPIA ha un organo interno chiamato CT (Comitato Tecnico) composto ed aperto ai tecnici delle aziende associate, ad amministratori,
ingegneri e liberi professionis@.
Esso ha lo scopo di studiare, capire e confrontarsi per la risoluzione delle problema@che che sorgono dal mercato in con@nua evoluzione tecnico-‐norma@va.
Chi è AS.A.P.I.A.
AS.A.P.I.A. ASsociazione Nazionale Aziende ProduFrici Impian@ Aeraulici
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Il Comitato Tecnico, oltre ad offrire un servizio di consulenza per i propri associa@, cambia il direFo interlocutore interfacciandosi con le is@tuzioni e le associazioni
del seFore, facendo del progeHsta la figura primaria di interlocuzione
membro della Consulta Industriale
Socio Ordinario per la pubblicazione e redazione di norme
Associazione Italiana analoga alla partner americana
Socio Aggregato in FINCO -‐ CONFINDUSTRIA
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Il C.T. già nel 1992 pubblica la prima Guida Tecnica.
Tale pubblicazione ha rappresentato una sostanziale svolta nel panorama tecnico del ns. seFore ed il primo affrancamento dalle norme americane SMACNA nei capitola@ tecnici e nelle descrizioni di computo
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rini • Timeline di vita Guida Tecnica n.1 AS.A.P.I.A.
Lavoro C.T.
Pubblicazione GuidaTecnica
Recepimento come norma UNI
Documen@ di progeFazione e Linee Guida Aziendali
Pubblicazione NORMA UNI 10381 1-‐2
Lavoro del TC 156 WC3 per la stesura di norme prestazionali
UNI EN 12237:2004
Abrogazione della UNI EN 10381 sos@tuita con la EN 12237:2004
G.T.1
1992 1996 2004 2011
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Il panorama norma@vo prescrive dei vincoli di prestazione, ma non riporta alcuna indicazione per il raggiungimento di tali requisi@
Richieste UNI
AS.A.P.I.A. raccoglie la SFIDA della normazione europea e redige numerosi documen@ tecnici con l’obieHvo di raggiungere e superare le condizioni imposte e la realizzazione di impian@ a “regola d’arte”.
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Il C.T. lavora nei gruppi di lavoro di AiCARR per la stesura delle guide sulle RETI AERAULICHE:
Elenco Guide in fase di stesura in AiCARR (CTSI R.A.):
Comitato Tecnico Sistemi Impian@s@ci – Re@ Aerauliche , coordinatore Ing. Gennaro Loperfido
ProgeFazione Materiali Criteri di Misurazione (PUBBLICAZIONE OFobre 2011) Componen@ e Diffusori Tessili Installazione Bilanciamento e Taratura Manutenzione e Sanificazione
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Quaderni Tecnici AS.A.P.I.A.
Per mezzo dei Quaderni Tecnici vengono date indicazioni progeFuali, costruHve e funzionali su argomen@ dedica@, al fine di fornire ai costruFori, agli installatori e ai progeHs@
un aiuto pra@co e veloce aFraverso la consultazione di:
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Dalla costruzione delle condoFe alla manutenzione igienica delle re@ aerauliche
Per quanto riguarda l’installazione di nuovi impian@ è abbastanza intui@vo affermare
che le modalità di costruzione delle condoFe sono molto importan@ ai fini della manutenzione igienica del circuito che si deve installare
TuFavia, è bene chiarire subito che per costruzione, in questo caso,
si deve intendere un conceFo molto più ampio delle aHvità di officina vere e proprie, includendovi anche le fasi a monte e a valle della costruzione vera e propria
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Dalla costruzione delle condoFe alla manutenzione igienica delle re@ aerauliche
La manutenzione igienica di un circuito aeraulico dipende, infaH, da tu1e le fasi che si incontrano nell’installazione di un nuovo circuito:
1) La proge1azione
2) La costruzione vera e propria
3) La posa in opera
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Da qualche anno a questa parte, la progeFazione deve tenere conto anche delle problema@che introdoFe dalla manutenzione igienica degli impian@ aeraulici.
Le novità introdoFe in questo senso sono sostanzialmente riconducibili
a due nuove norme europee di recente emanazione:
UNI EN 12097 – Ven4lazione degli edifici – Rete delle condo1e – Requisi4 rela4vi ai componen4 aU a facilitare la manutenzione delle re4 delle condo1e
UNI EN 15780 – Ven4lazione degli edifici – CondoU – Pulizia dei sistemi di
ven4lazione
1) La progeFazione
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La prima norma, UNI EN 12097 – Ven4lazione degli edifici – Rete delle condo1e – Requisi4 rela4vi ai componen4 aU a facilitare la manutenzione delle re4 delle
condo1e è, in realtà, una revisione di una stessa norma datata 1999, molto più estesa di quest’ul@ma.
Nella revisione aFuale sono scomparsi gli accenni generali e par@colari alla manutenzione igienica e sono rimaste soltanto le indicazioni rela@ve
all’accesso all’interno delle re@ e a come posizionare le por@ne d’accesso alle condoFe.
Tale norma è stata recepita in Italia dall’UNI nel seFembre del 2007
ed è, da allora, vigente sul territorio nazionale.
1) La progeFazione
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Requisi@ generali della norma:
• Evitare di installare all’interno delle condo1e tu1o ciò che può cos4tuire un ostacolo
• Lasciare spazio sufficiente intorno alle condo1e per non ostacolare le operazioni di pulizia
• La tenuta meccanica e pneuma4ca delle condo1e sulle quali si operano delle aperture deve rimanere la stessa richiesta per le condo1e stesse
(EN 12237 – EN 1507 – EN 13403) • La tenuta degli staffaggi deve essere conforme alla UNI EN 12236
• Per circui4 in cui la manutenzione igienica richiede l’ingresso all’interno delle condo1e il 4po e la collocazione degli accessi devono essere tali da
perme1ere di operare in sicurezza e senza pericoli nell’entrare e uscire dalle condo1e stesse
• Laddove esistono isolamen4 termici, oppure acus4ci, ovvero di resistenza al fuoco, le por4ne di accesso devono mantenere le stesse cara1eris4che,
sin dalla fase di proge1azione
1) La progeFazione – UNI EN 12097
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TAB.1 -‐ Por4ne d'ispezione per condo1e circolari, dimensioni minime
Aperture re1angolari o ovali Pezzo a Tee + tappo terminale con diametro minimo
Diametro nominale della condoFa (mm)
D
Dimensioni minime dell'apertura sulla
parete della condoFa (mm) AxB
Diametro nominale della condoFa (mm)
D*
Dimensioni nominali (maschio) secondo EN 1506 o apertura minima
(mm) d
100 ≤ D < 200 180 x 80 100 100 200 ≤ D ≤ 315 200 x100 125 100 315 < D ≤ 500 300 x 200 160 125
500 < D 400 x 300 200 160 250 200 315 250 400 315 500 400 ≥ 630 500
* Per misure addizionali si applicano i requisi@ della dimensione nominale maggiore più vicina
1) La progeFazione – UNI EN 12097
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TAB.2 -‐ Por4ne d'ispezione per condo1e re1angolari, dimensioni minime
Aperture re1angolari o ovali Pezzo a Tee + tappo terminale con diametro minimo
Ampiezza S della parete di condoFa dove è installata la por@na
(mm)
Dimensioni minime dell'apertura sulla
parete della condoFa (mm) AxB
Ampiezza S della parete di condoFa dove è installata la por@na
(mm)
Dimensioni nominali (maschio) secondo EN 1506 o apertura minima
(mm) d
S ≤ 200 300 x 100 ≤ 200 125 200 < S ≤ 500 400 x 200 ≤ 250 160
500 < S 500 x 400 ≤ 300 200 ≤ 350 250
≤ 450 315 ≤ 630 400 > 630 500
1) La progeFazione – UNI EN 12097
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Aperture per condo1e circolari flessibili: i tubi flessibili
dovrebbero essere sempre rimossi, sia che si traH di ispezione tecnica oppure di pulizia vera e propria, a meno che
non si possa essere sicuri di oFenere un livello soddisfacente di pulizia in can@ere. In ogni caso, le por@ne d’accesso debbono essere di @po rigido
(e quindi soggeFe alla Tabella 1)
Aperture per condo1e ovali pia1e: queste devono essere realizzate con misure come quelle definite nella tabella 1 se devono essere applicate sulla parte semicircolare della condoFa,
altrimen@ secondo le indicazioni della tabella 2 se applicate sulla parte piaFa della condoFa
1) La progeFazione – UNI EN 12097
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Componen4 di linea: queste apparecchiature, che individuano componen@
che sono all’interno del circuito sempre collega@ a monte e a valle con un traFo di condoFa, necessitano sempre di due por@ne, una prima e una dopo,
a meno che il componente stesso non sia smontabile. Esempi di componen@ di linea:
Serrande di taratura Serrande tagliafuoco
BaFerie di riscaldamento e raffreddamento Umidificatori Silenziatori
Sezioni filtran@ Ven@latori intuba@ Regolatori di portata
DefleFori o deviatori di flusso
1) La progeFazione – UNI EN 12097
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Collocazione e spaziatura delle por4ne d’accesso:
• Ogni cambio di dimensione (riduzione)
• Ogni cambio di direzione (curva, spostamento, ma anche derivazioni a una o più vie) maggiore di 45°
• Nei traU reUlinei bisogna mantenere un accesso per una lunghezza almeno pari a 7,5 metri, il che equivale a dire che nei traH reHlinei bisogna ipo@zzare una
spaziatura massima di 15 metri da una por@na all’altra, per avere l’accessibilità per 7,5 mt prima e dopo la stessa por@na
• Alla base e alla sommità di ogni tra1o ver4cale di condo1e • Ogni 6 metri per i traU di tubo flessibile
1) La progeFazione – UNI EN 12097
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Raccomandazioni importan4 della norma:
• I componen4 di linea dovrebbero contenere le istruzioni per l’uso, per evitare che
una scorreFa manipolazione durante la pulizia ne pregiudichi il funzionamento • Nella costruzione delle condo1e sono preferibili i riveU piu1osto che le vi4,
anche se vengono tollerate vi@ di lunghezza fino a 13 mm • Durante le aHvità di pulizia sulle condoFe esisten@ se si incontrano traU di
condo1a che presentano vi4 ad una distanza inferiore ad 1 metro dalla por@na d’accesso,
bisogna sos@tuire le vi@ con i riveH • E’ fondamentale che in fase di realizzazione dell’impianto si faccia aFenzione che
le por4ne d’accesso alle condo1e siano accessibili, coincidendo con i varchi previs@ sui controsoffiH
1) La progeFazione – UNI EN 12097
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Alcuni commen4:
Le raccomandazioni sulle istruzioni per l’uso dei componen4 di linea e sulla
necessità di tenere conto dei varchi di accesso nei controsoffiU risultano essere ormai indispensabili; non c’è più spazio nel nostro paese per l’annosa ques@one
“architeFura/ingegneria”
L’u4lizzo dei riveU risolve i problemi del “pulitore” di re@ aerauliche, ma potrebbe aprire quello dell’installatore, a causa del problema della tenuta della rete
Le indicazioni sui tubi flessibili (por@na ogni 6 metri) è in disaccordo con
quanto previsto in Italia dal DM 31-‐03-‐03 che prevede una lunghezza massima dei tubi flessibili pari a 5 volte il diametro
1) La progeFazione – UNI EN 12097
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Questa norma, UNI EN 15780 – Ven4lazione degli edifici – CondoU – Pulizia dei sistemi di ven4lazione, di recen@ssimo recepimento da parte dell’UNI (novembre
2011), è di fondamentale importanza per le aziende che operano nel seFore della pulizia e sanificazione di impian@.
In questa relazione,
presentata dall’ASAPIA in qualità di associazione italiana dei produFori di condoFe, la analizzeremo per gli aspeH che riguardano in modo più specifico i produFori,
poiché con@ene una forte “trasversalità” di argomen@ ed introduce delle novità molto importan@ sul piano
delle nuove installazioni di re@ aerauliche.
1) La progeFazione – UNI EN 15780
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L’appendice A della norma, benché dichiarata soltanto informa@va,
definisce come elemen4 da minimizzare i seguen@:
• residui di oli lubrifican4 deriva@ dalla lavorazione delle condoFe • polveri accumulate durante la lavorazione e la posa in opera
o residui della lavorazione • polveri accumulate durante la manipolazione
• formazioni di microrganismi, in modo par@colare in presenza di specie tossiche e quando le condizioni sono favorevoli per la loro sopravvivenza e crescita
durante lo stoccaggio, la manipolazione e la posa in opera
1) La progeFazione – UNI EN 15780
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L’appendice A definisce tre Classi di Qualità di Pulizia,
Bassa, Media e Alta da applicare come segue:
BASSA: per locali occupa@ soltanto in modo intermiFente, come archivi, locali tecnici;
MEDIA: per uffici, alberghi, ristoran@, scuole, teatri, civili abitazioni, aree commerciali, edifici per mostre, edifici per aHvità spor@ve,
aree comuni negli ospedali, aree comuni nelle industrie;
ALTA: per laboratori, aree di traFamento negli ospedali, uffici di alta qualità.
1) La progeFazione – UNI EN 15780
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L’appendice A definisce anche la frequenza delle ispezioni tecniche da applicare in
funzione delle tre Classi di Qualità di Pulizia: (i numeri sono espressi in mesi)
Classi di Qualità di Pulizia
Unità di trattamento
aria Filtri Umidificatori Condotte Terminali
BASSA 24 12 12 48 48
MEDIA 12 12 6 24 24
ALTA 12 6 6 12 12
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Sempre nell’appendice A sono defini@ i livelli acceFabili di pulizia:
Gli impian@ di estrazione dell’aria con espulsione direFa in atmosfera si considerano puli@ fino a quando non si registra una riduzione di portata superiore al 15%. Qualora si misurasse con campionamen@ gravimetrici,
il valore limite di par@colato deve risultare inferiore a 9,0 g/mq
Classi di Qualità di Pulizia Livello accettabile di pulizia Livello accettabile di pulizia
Condotte di mandata Condotte di ricircolo o secondarie
BASSA ≤ 4,5 g/mq ≤ 6,0 g/mq
MEDIA ≤ 3,0 g/mq ≤ 4,5 g/mq
ALTA ≤ 0,6 g/mq ≤ 3,0 g/mq
1) La progeFazione – UNI EN 15780
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Sempre nell’appendice A sono defini@ i livelli acce1abili di par4colato per condo1e di nuova costruzione:
Dopo l’intervento di pulizia, il livello acce1abile di par4colato deve essere di 0,3 g/mq
Classi di Qualità di Pulizia
Livello accettabile di particolato
Livello accettabile di particolato
Condotte di mandata, ricircolo o secondarie Condotte di estrazione
BASSA ≤ 0,9 g/mq ≤ 1,8 g/mq
MEDIA ≤ 0,6 g/mq ≤ 1,8 g/mq
ALTA ≤ 0,3 g/mq ≤ 0,9 g/mq
1) La progeFazione – UNI EN 15780
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Nella stessa norma, posto quanto affermato nell’allegato A già analizzato
e confermata la tabella dei livelli acceFabili di pulizia per le condoFe di nuova costruzione, viene approfondito l’argomento dell’installazione delle nuove condoFe.
L’argomento viene traFato nell’allegato F, anch’esso dichiarato, tuFavia, “informa@vo”.
Se contra1ualmente richiesto, per raggiungere determina@ livelli di pulizia (defini@ e misurabili) è necessario aFuare una pulizia del sistema aeraulico alla fine della fase di installazione e prima che questo venga consegnato
1) La progeFazione – UNI EN 15780
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rini Le raccomandazioni per raggiungere tale obieUvo sono le seguen4:
Legenda: PDI: Protec@on, Delivery and Installa@on
Livello PDI Sigillatura in fabbrica
Protezione nel
trasporto
Protezione durante lo stoccaggio
Pulizia cantiere
Tappi terminali
Pulizia dopo posa in opera
PDI BASE No No No No solo montanti No
PDI MEDIO No No Sì Sì Sì No, fino a necessità
PDI AVANZATO Sì Sì Sì Sì Sì Sì
1) La progeFazione – UNI EN 15780
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PDI BASE:
Condizioni delle condo1e appena fabbricate: Le condoFe che lasciano la fabbrica è ammesso
che abbiano in parte o tuFe le seguen@ caraFeris@che: • iden@ficazione delle par@ a mezzo di targhe autoadesive o marcature (interne e/o esterne);
• sigillante a vista; • rives@mento di zinco evidente sulla superficie;
• un leggero spessore di olio sulle par@ pressopiegate dalle macchine utensili; • la minore sporgenza possibile nella parte forata dei riveH;
• vi@, bulloni e altro materiale per le giunzioni; • isolamento interno e rela@ve guarnizioni;
• marcature decoloran@ provenien@ dal processo di taglio al plasma.
Le condo1e di questo livello non sono generalmente pulite in modo specifico, se non richiesto
1) La progeFazione – UNI EN 15780
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PDI BASE:
Consegna al can4ere: se non diversamente specificato,
le condoFe che lasciano la fabbrica non vengono proteFe.
Posa in Opera: prima della posa in opera, i singoli componen@ di condoFa dovrebbero essere
ispeziona@ per assicurarsi che siano liberi da detri@, ma non puli@ in modo par@colare.
Protezione delle condo1e montan4 (ver4cali):
tuH i montan@ dovrebbero essere coper@ per prevenire l’ingresso di detri@ all’interno. Le aperture verso il basso e orizzontali non vengono coperte.
1) La progeFazione – UNI EN 15780
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rini PDI MEDIO:
In aggiunta a quanto previsto sopra per PDI BASE, si richiede:
Stoccaggio in can4ere: l’area delimitata per lo stoccaggio dovrebbe essere sempre pulita, all’asciuFo e proteFa dalla polvere e ciò potrebbe richiedere un pavimento proteFo e una
copertura alle intemperie.
Posa in opera: l’area di lavoro dovrebbe essere pulita e all’asciuFo e proteFa dalle intemperie. Le superfici interne dei componen@ di condoFa dovrebbero essere strofina@ per
pulire l’eccesso di polvere immediatamente prima della posa in opera. Le aperture temporanee e i traH di condoFa temporaneamente aper@
dovrebbero essere chiusi. Tali protezioni vanno poi rimosse al momento della posa dei terminali
nella loro posizione defini@va.
1) La progeFazione – UNI EN 15780
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PDI AVANZATO: in aggiunta a quanto richiesto per il livello medio, si richiedono i requisi@ successivi.
Dal momento che le condoFe vengono pulite dopo la posa in opera, accorgimen@ molto costosi, come le protezioni durante il trasporto,
possono essere evita@, per lo meno per molte installazioni. In alcuni casi, si possono definire ulteriori accorgimen@ di protezione in fase contraFuale.
Produzione e consegna in can4ere:
le targhe autoadesive per l’iden@ficazione dei singoli componen@ possono essere applicate soltanto sulla superficie esterna.
Stoccaggio in can4ere:
lo stoccaggio prima dell’installazione deve essere faFo in aree pulite, asciuFe e prive di polvere.
Posa in opera:
l’area di lavoro deve essere pulita, asciuFa e priva di polvere.
1) La progeFazione – UNI EN 15780
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Risulta molto interessante il collegamento che la norma aFua, sempre nell’allegato F,
tra livelli di pulizia e classi di tenuta delle condo1e:
La classe di tenuta A, pur esistente nelle norme europee specifiche, non viene presa neanche in considerazione
Livello PDI Classe di tenuta minima raccomandata
PDI BASE B
PDI MEDIO C
PDI AVANZATO D
1) La progeFazione – UNI EN 15780
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Nell’analisi delle due norme UNI EN 12097 e UNI EN 15780 abbiamo già toccato
argomen@ riferi@ alla fase di costruzione delle condoFe, ma questo argomento deve essere ancora approfondito.
La conoscenza di alcune caraFeris@che specifiche della fase di produzione
delle condoFe può essere di grande aiuto alle aziende che operano nel se1ore della pulizia e della manutenzione igienica delle re4 aerauliche,
sia nella fase di ispezione tecnica che in quella della scelta e della implementazione dei correH metodi di pulizia
Analizzeremo alcuni elemen@ della costruzione vera e propria, andando innanzituFo a dis@nguere tra condo1e in lamiera
e condo1e in preisolato.
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2) La costruzione vera e propria
Durante il primo decennio degli anni duemila, il mondo della produzione delle condoFe è profondamente cambiato.
Nel seFore delle condoFe in lamiera è ormai scontato che
gli isolamen@ termici non vengono più applica@ all’interno delle condoFe, così come è sempre più diffusa la tecnica di costruzione della flangia
direFamente sulla lamiera della condoFa, anziché con un profilato riportato.
Le condoFe in pannello preisolato hanno conquistato quote di mercato, ed i produFori di pannello hanno anche migliorato la qualità del prodoFo,
favorendo materie prime amiche dell’ambiente.
Il CEN, Comitato di Normazione Europea (TC 156 – WG3), ha emanato molte norme riguardan@ il seFore, sia per la lamiera che per il pannello,
con molta aFenzione sopraFuFo alla tenuta alle fughe d’aria delle re@ aerauliche
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2) La costruzione vera e propria – le condoFe in lamiera
Nella costruzione delle condo1e in lamiera la prima problema@ca da affrontare riguarda la materia prima: sia che venga approvvigionata in fogli o in coils, all’arrivo
nello stabilimento del produFore presenta sempre residui di oli lubrifican@, u@lizza@ nella laminazione.
Nel processo di trasformazione da lamiera piana a componen@ di condoFe vengono u@lizzate macchine utensili che operano lavorazioni meccaniche di “formatura”, per le quali è indispensabile u@lizzare altri prodoH lubrifican@,
che si aggiungono a quelli già presen@ sulla materia prima.
In par@colare, è ormai molto diffuso il taglio al plasma dei piani di lamiera che diventeranno poi, dopo l’assemblaggio, i pezzi speciali;
questo @po di taglio lascia dei residui ferrosi e fumo, che aderiscono alla lamiera e sono difficili da togliere.
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2) La costruzione vera e propria – le condoFe in lamiera
Si può entrare più in par@colare, nella fase di completamento del processo produHvo, citando i sistemi di montaggio dei telai di flangia:
• se si u@lizza la saldatura eleFrica si ha un buon grado di resistenza, ma è necessario ripris@nare la strato di zincatura che l’alta temperatura toglie; • se invece si u@lizzano le vi@ si ha il massimo della resistenza meccanica,
ma resta la vite che ostacola le aHvità di ispezione e pulizia; • se, infine, si u@lizzano i riveH la resistenza meccanica è molto buona,
non si creano ostacoli, ma bisogna sigillare ciascun riveFo per non creare fuoriuscite d’aria.
Allo stesso modo bisogna guardare ai sistemi di fissaggio di defleFori e rinforzi
interni, cercando sempre di trovare la giusta combinazione tra tenuta meccanica e tenuta alle fughe d’aria
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2) La costruzione vera e propria – le condoFe in preisolato
Per le condoFe in preisolato la qualità della materia prima è altreFanto importante, anche se il problema non è cos@tuito da oli e lubrifican@.
Il pannello preisolato, senza entrare in casi specifici ed in termini generici, è realizzato con materiale isolante interposto tra due lamine metalliche; durante la lavorazione bisogna fare estrema aFenzione a non provocare
interruzioni (tagli, abrasioni, ecc.) sulla superficie che protegge l’isolamento nella parte esposta al passaggio dell’aria traFata dall’impianto,
per evitare che par@celle del materiale isolante vengano trasportate nel percorso dell’aria traFata.
Nel caso specifico, la stessa aFenzione la deve porre l’azienda che opera
la pulizia di questo @po di circui@, evitando di u@lizzare sistemi che possano danneggiare la lamina metallica, fermo restando che il suo compito resta
quello di svolgere una “pulizia meccanica”.
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2) La costruzione vera e propria – le condoFe in preisolato
Per le condoFe in pannello preisolato le operazioni di taglio non sono par@colarmente delicate per fumi e residui ferrosi, ma comunque necessitano accortezze per il traFamento di eventuale par@colato causato da processi di fresatura. Per tale @pologia però sono determinan@ gli adesivi e collan4 che vengono u@lizza@ per accoppiare ciascun piano con l’altro,
oppure le flange al pannello.
Ques@ @pi di prodoH, oltre a dover essere sicuri dal punto di vista della loro composizione chimica, hanno spesso caraFeris@che diverse, come,
ad esempio, quella di dover aFendere un certo tempo prima di accoppiare fisicamente due pannelli, tempo necessario perché i componen@ contenu@ nel collante svolgano
al meglio il loro compito.
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2) La costruzione vera e propria – le condoFe in preisolato
Anche per le condoFe in preisolato, valgono le stesse considerazioni faFe per quelle in lamiera laddove si necessita del fissaggio di defleFori e rinforzi interni, per i quali bisogna operare la scelta giusta tra tenuta meccanica e tenuta all’aria.
In aggiunta, al contrario delle condoFe in lamiera, per queste condoFe
merita una considerazione a parte l’usanza di “guarnire” le giunzioni longitudinali
(quelle, cioè, che servono per assemblare i singoli pezzi di un componente) con materiali aggiun@vi, come il nastro adesivo di alluminio.
Lo stesso rappresenta un’indispensabile aggiunta a garanzia della con@nuità per
la barriera vapore, ma,prestando aFenzione perchè nel lungo periodo, si rischia di ritrovare par@ di nastro sulle griglie di espulsione oppure
sul ven@latore di ripresa
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2) La costruzione vera e propria – le condoFe in preisolato
Le condoFe in preisolato si differenziano da quelle in lamiera per una @pologia di prodoFo apparsa da qualche tempo a questa parte.
Questa @pologia di prodoFo è anche molto interessante proprio ai fini della manutenzione igienica.
Si traFa di un pannello prodoFo direFamente in fabbrica con l’applicazione di una sostanza an4microbica, che viene proposto per applicazioni dove è par@colarmente elevato il livello di igienicità richiesto al circuito aeraulico.
Ferme restando le capacità della sostanza di svolgere le proprie funzioni,
c’è da soFolineare che la trasformazione del pannello in condoFa avviene nelle stesse officine che producono condoFe di @po standard, senza par@colari accorgimen@ di protezione del processo produHvo.
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2) La costruzione vera e propria – le condoFe in preisolato
Per ovviare al problema della qualità dell’ambiente dove sono prodoFe le
condoFe di questo @po, sono apparsi sul mercato pannelli proteH con un film adesivo, che dovrebbe proteggere la fase di produzione
per poi essere tolto alla fine dell’installazione.
Sicuramente il film proteHvo rappresenta un passo avan@, ed è con certezza una salvaguardia per la pulizia della condoFa all’avvio dell’impianto.
Restano, tuFavia, mol@ dubbi su come può essere asportato senza lasciare piccoli sfridi che, con il tempo, potrebbero essere trascina@ dall’aria; o la certezza della rimozione totale del film, anche negli spazi più angus@;
si pensi al faFo che una delle caraFeris@che di convenienza delle condoFe in preisolato è la realizzazione di traH reHlinei di dimensioni compa@bili con la dimensione del pannello originario e di lunghezza media molto maggiore
rispeFo a quella delle condoFe in lamiera.
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3) La posa in opera
La terza fase di grande importanza nell’analisi del rapporto tra condoFe e
manutenzione igienica è quella della posa in opera.
In realtà, l’argomento è stato già in parte affrontato nel presentare i contenu@ della UNI EN 15780, nella prima parte di questa relazione; tuFavia,
alcuni conceH meritano un piccolo approfondimento.
La fase di posa in opera andrebbe innanzituFo dis@nta, a sua volta, tra trasporto e stoccaggio temporaneo in can@ere e montaggio dei componen4
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3) La posa in opera
Il trasporto è, per tuH i produFori di condoFe, un punto chiave dell’aHvità:
si può con ragionevole sicurezza affermare che l’aHvità di trasporto dei materiali è diversa per ogni lavoro che si affronta, essendo le scelte legate a più elemen@:
• CondoFe di grandi dimensioni è opportuno caricarle sul camion in esecuzione
ad “elle”, per meFere più materiale nello stesso spazio; • CondoFe di piccole e piccolissime dimensioni dovrebbero avere lunghezze
contenute, per poter sfruFare i traspor@ in altezza anziché sul piano; • CondoFe che necessitano di una par@colare tenuta è bene che siano comunque
finite in fabbrica, e quindi non sono soggeFe alle scelte di cui sopra; ecc.
Ciascuna di queste scelte ha influenza sul livello di pulizia delle condoFe nella fase di posa in opera.
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3) La posa in opera
Lo stoccaggio temporaneo è una ques@one che, nel nostro paese, sembra esistere soltanto sui documen@ contraFuali, dato che nella realtà nessuna
impresa concede gli spazi necessari a materiali ingombran@, tantomeno spazi puli@ o, addiriFura, al riparo dalle intemperie.
Questa fase, invece, è una delle più importan@ poiché non esiste alcuna possibilità, anche nel can@ere ges@to nel migliore dei modi,
di avere perfeFa corrispondenza tra l’arrivo dei materiali e la loro collocazione in opera.
Al contrario, la ges@one disordinata dei materiali ha, con certezza,
come primo risultato quello dell’accumulo di polvere e altre sostanze indesiderate sui componen@ che, se non rimosse, possono rappresentare
un pericolo all’avvio dell’impianto.
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3) La posa in opera
Molto spesso, quasi sempre ormai, l’installatore del circuito aeraulico è anche colui che posa in opera i componen4 di linea,
sia che ques@ vengano forni@ da lui stesso sia che la fornitura sia della commiFenza.
Di certo, esiste un corrispeHvo economico con il quale l’installatore copre la manipolazione e la posa in opera del materiale,
che gli viene riconosciuto in fase contraFuale.
Tale quota, spesso molto poco considerata e sicuramente soFovalutata dal mercato, è invece molto importante,
perché la correFa ges@one in can@ere di apparecchiature sensibili può risultare anche decisiva ai fini del collaudo posi@vo di un impianto aeraulico.
Inoltre, il commiFente può sempre appellarsi ad una scorreFa ges@one
del materiale in can@ere per rivalersi sulla responsabilità che l’installatore si è assunto nel momento in cui ha ricevuto un corrispeHvo economico.
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3) La posa in opera
Si pensi ad un bancale di serrande tagliafuoco con azionamento motorizzato
che sostano per mesi in un soFoscala, oppure ad un gruppo di regolatori di portata variabile,
con i loro sensori per l’aria il cui foro ha un diametro nominale di micron, oppure semplicemente ai plenum di diffusori,
quasi sempre u@lizza@ per lo stoccaggio temporaneo di minuterie e di sigillan@.
Lo stoccaggio temporaneo è una fase molto importante, che deve avere livelli di qualità adegua@ alle esigenze dell’impianto che si deve
installare e che deve essere interpretata in modo più responsabile dall’installatore, per evitare che alcuni problemi siano trasferi@ al circuito ormai montato
e che debbano essere risol@ i malfunzionamen@ in momen@ in cui l’impianto non presenta più un agevole accesso.
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3) La posa in opera
Il montaggio dei componen4 è il cuore dell’aHvità di posa in opera, e rappresenta anche il momento in cui viene effeFuato l’ul@mo controllo che può fare affidamento su condizioni opera@ve; dopo questa fase, infaH,
il montaggio dei controsoffiH renderà difficile qualunque intervento.
Proprio in tema di controsoffiH c’è da segnalare quanto sia deleteria l’abitudine italiana di definire la @pologia dei controsoffiH soltanto
nell’ul@missima fase dell’installazione e, di conseguenza lasciare soltanto poco tempo, quasi sempre un tempo insufficiente,
all’installatore per la posa dei terminali.
Questa abitudine ha una grossa influenza sul livello di pulizia del circuito, poiché l’installatore, per guadagnare tempo, pra@ca i fori sulle condoFe
e prepara tuFo ciò che può preparare in un momento anche molto an@cipato rispeFo a quando effeHvamente completerà il lavoro;
ciò significa favorire l’ingresso di polveri e altre sostanze, in misura più o meno grande a seconda di quanto l’installatore stesso sia riuscito a proteggere le varie aperture.
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3) La posa in opera
Entrando più nello specifico, colui che monta le condoFe e i componen@ delle rete aeraulica deve avere cura
di evitare il più possibile i fori sulla condoFa o, perlomeno, limitarli allo streFo indispensabile.
E’ sicuramente correFa l’indicazione della 15780 rela@va a vi@ e riveH,
ma è necessario anche avere cura che le condoFe abbiano una resistenza struFurale adeguata,
sopraFuFo se la loro posizione in opera è di @po inconsueto (altezze par@colarmente elevate, traH ver@cali che, a fine lavoro,
possono diventare difficili da raggiungere, ecc).
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3) La posa in opera
Un altro argomento significa@vo riguarda gli staffaggi.
Alcune apparecchiature possono essere sostenute con staffaggi applica@ alle condoFe che le precedono e le seguono
(ad esempio un regolatore di portata, oppure una serranda tagliafuoco), mentre altre, come può essere una cassa ven@lante, non si può evitare di staffarle a causa del loro peso
(e, in ques@ casi, lo staffaggio è dedicato, diverso da quello delle condoFe).
La scelta e la ges@one dello staffaggio è una delle aHvità principali dell’installatore qualificato, il quale sarà in grado di meFere in relazione
la problema@ca staffaggio della rete con le esigenze poste dal livello di pulizia, andando a posizionare le por@ne laddove non è possibile smontare l’apparecchiatura.
“Dalla costruzione delle condo1e
alla manutenzione igienica delle re4 aerauliche”
Genova , 16 Febbraio 2012
Ing. Alessandro Temperini