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DALLE INDICAZIONI (del 2012)
AL CURRICOLO (VERTICALE)
LIA SISTI
A.I.M.C. AREZZO
Ottobre 2013
CURRICOLO
Scelte didattiche
Modalità di documentazione
e valutazione
Modalitàdi progettazione
Curricolo
Orizzonte
di riferimento
Competenze
-chiaveper l’apprendimentopermanente (2006)
Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia
e del primo ciclo di istruzione (2012)
LE OTTO
COMPETENZE-
CHIAVE
Ogni sistemascolastico nazionale
deve promuovere
Comunicazione
nella madrelingua
Comunicazione nelle lingue straniere
Competenza digitale
Compet
enza m
atemati
ca,
in cam
po sci
entific
o
e tecn
ologic
o
Imparare a imparare
Consapevolezza
ed espressione culturale
Com
pete
nze
soci
ali
e ci
vich
e
Senso
di ini
ziativ
a
e impre
ndito
rialità
CONSOLIDARE L’IDENTITÀ
SVILUPPARE L’AUTONOMIA
ACQUISIRE COMPETENZE
VIVERE LA CITTADINANZA
FINALITÀ DELLASCUOLA DELL’INFANZIA
INDICAZIONI
NAZIONALI
Indicazioni
nazionali
La scuola dell’infanzia
Accogliebambine
e bambini dai tre
ai sei anni di età
Rispondeal diritto
all’educazione e alla cura
dei bambini per il pieno sviluppodella persona
umana
È una comunitàeducante
Promuove e arricchisce l’esperienza
vissutadei bambini
in una prospettiva evolutiva
Offre occasionidi crescita all’interno
di un contestoeducativo orientato al benessere, alle domande di senso
e al graduale sviluppo
di competenze
Ambiente di apprendimento
� Importanza dell’organizzazione dello SPAZIO, caldo, accogliente e ben curato, come contesto comunicativo, relazionale e cognitivo per ogni bambino;
� Percezione dello spazio con approccio multisensoriale a luci, colori, suoni;
� Attenzione al TEMPO disteso e cura delle routine.
INDICAZIONI
NAZIONALI
Il sé
e l’alt
roIl corpo e il movimento
La conoscenza del mondo
Immagini, suoni, colori
I discorsi e le parole
Qual’ è il ruolo della
Scuola dell’Infanzia
nel percorso formativo?
RUOLO DELLA
SCUOLA
dell’INFANZIA
Documenti:
INDICAZIONI 2012
…“La scuola dell’infanzia, statale e
paritaria, si rivolge a tutte le bambine e i
bambini dai tre ai sei anni di età ed è la
risposta al loro diritto all’educazione e
alla cura.”
…“Negli anni dell’infanzia la scuola
accoglie, promuove e arricchisce
l’esperienza vissuta dei bambini in una
prospettiva evolutiva, le attività educative
offrono occasioni di crescita all’interno di
un contesto educativo orientato al
benessere, alle domande di senso e al
graduale sviluppo di competenze riferibili
alle diverse età, dai 3 ai6 anni”..
DOVE SI
COLLOCA LA
SCUOLA
INFANZIA
Documenti:
Riflessione di Cerini sulle
Indicazioni
“Gioiello di famiglia”
C’è un filo “rosso” che accomuna gli
orientamenti della scuola dell’infanzia degli ultimi
20 anni.
E’ l’idea di una scuola pienamente inserita nel
sistema educativo dei “grandi”, di cui condivide
finalità, curricolo, professionalità dei docenti, ma
che mantiene una sua specificità di “ambiente di
apprendimento, di relazione, di vita”
Il testo sulla scuola dell’infanzia mantiene il suo
“posizionamento” autonomo e distinto rispetto
agli assetti disciplinari e pedagogico-didattici del
primo ciclo ma condivide la comune visione
d’insieme del percorso 3-14 anni, che trova oggi
un riscontro rinnovato nel concetto di scuola di
base e nell’innesto delle scuole dell’infanzia
nell’alveo degli istituti comprensivi.
Le famiglie, che rappresentano il
contesto più influente per lo sviluppo dei
bambini, ……. sono sempre portatrici di
risorse che possono essere valorizzate nella
scuola, per consentire di creare una rete solida
di scambi comunicativi e di responsabilità
condivise.
L’ingresso dei bambini nella scuola
dell’infanzia è una grande occasione per
prendere più chiaramente coscienza della
responsabilità genitoriali. .. Mamma e papà
sono stimolati a partecipare alla vita della
scuola, condividendone finalità e
contenuti…”
SCUOLA e
FAMIGLIA
Documenti:
INDICAZIONI 2012
ACCOGLIENZA
ALUNNI STRANIERI
Per i genitori che provengono da altre nazioni e che sono impegnati in progetti di varia durata per i loro figli nel nostro Paese, la scuola si offre come spazio pubblico per costruire rapporti di fiducia e nuovi legami di comunità
Modelli culturali ed educativi, esperienze religiose, ruoli sociali e di genere hanno modo di confrontarsi, di rispettarsi e di evolvere verso i valori di convivenza in una società aperta e democratica.
INCLUSIONE
ALUNNI
DIVERAMENTE ABILI
Le famiglie dei bambini con
disabilità trovano nella scuola un
adeguato supporto capace di
promuovere le risorse dei loro figli,
attraverso il riconoscimento sereno
delle differenze e la costruzione di
ambienti educativi accoglienti ed
inclusivi, in modo che ciascun
bambino possa trovare attenzioni
specifiche ai propri bisogni e
condividere con gli altri il proprio
progetto di formazione.
A CHI SI
RIVOLGE
Centralità della
persona declinata
secondo tratti di
concretezza: originalità
e singolarità, identità
articolata, capacità e
potenzialità, ma
soprattutto colta nel suo
essere “persona che
apprende”, collocata
nel qui e ora, con
precise domande
esistenziali e in ricerca
di orientamenti di senso
“I bambini sono il nostro futuro, e la
ragione più profonda per conservare e
migliorare la vita comune nel nostro
pianeta.
Sono l’espressione di un mondo
complesso e inesauribile , di energie e
potenzialità.. e anche di fragilità.
Sono portatori di speciali e inalienabili
diritti….”
A CHI SI
RIVOLGE
Concetto di
«persona» pensata
non come
individuo, ma
soggetto inserito in
una relazionalità
che favorisce ed è
condizione dello
stesso apprendere.
“I bambini ..giungono alla scuola dell’infanzia con
una storia: ..hanno imparato a muoversi ed entrare
in contatto con gli altri con livelli crescenti di
autonomia, ..hanno intuito i tratti fondamentali della
loro cultura, hanno iniziato a porsi domande di
senso sul mondo e la vita……
..Sono alla ricerca di legami affettivi e punti di
riferimento, … e al contempo di nuovi stimoli
emotivi, .. di ritualità, … di narrazioni, scoperte.
Tra i tre e i sei anni esprimono una grande
ricchezza di bisogni ed emozioni sono pronti ad
incontrare e sperimentare nuovi linguaggi,
..osservano e interrogano la natura.. elaborano le
prime ipotesi sulle cose, sugli eventi sulla lingua e
sui diversi sistemi simbolici e sull’esistenza di altri
punti di vista”.
La presenza di insegnanti motivati,
preparati, attenti alle specificità dei bambini e dei
gruppi di cui si prendono cura, è un indispensabile
fattore di qualità per la costruzione di un ambiente
educativo accogliente, sicuro, ben organizzato,
capace di suscitare la fiducia dei genitori e della
comunità.
Lo stile educativo dei docenti si ispira a criteri di
ascolto, accompagnamento, interazione
partecipata, mediazione comunicativa, con una
continua capacità di osservazione del bambino, di
presa in carico del suo “mondo”, di lettura delle
sue scoperte, di sostegno e incoraggiamento
all’evoluzione dei suoi apprendimenti verso forme
di conoscenza sempre più autonome e
consapevoli.
LA COMUNITA’
PROFESSIONALE
DEI DOCENTI
Documenti:
INDICAZIONI 2012
“I DOCENTI”
CHI OPERA
La progettualità si esplica nella capacità di dare senso e
intenzionalità all’intreccio di spazi, tempi, routine e
attività, promuovendo un coerente contesto
educativo, attraverso un’appropriata regia
pedagogica.
La professionalità docente si arricchisce attraverso il
lavoro collaborativo, la formazione continua in
servizio, la riflessione sulla pratica didattica, il
rapporto adulto con i saperi e la cultura. La
costruzione di una comunità professionale ricca di
relazioni, orientata all’innovazione e alla
condivisione di conoscenze, è stimolata dalla
funzione di leadership educativa della dirigenza e
dalla presenza di forme di coordinamento
pedagogico
LA COMUNITA’
PROFESSIONALE
DEI DOCENTI
“COMUNITÀ”
(di pratiche, di dialogo, di diversità, di persone)
che costituisce il terreno di coltura dello stesso curricolo, …
COME
Idea della scuola
come:
Ogni scuola vive e opera come comunitàdi docenti, studenti e genitori
Al suo interno la comunità professionale dei docenti , valorizzando la libertà, l’iniziativa e la collaborazione si impegna e riconoscere le sensibilità e le competenze e a farle agire in sinergia negoziando le diversità ed eventuali conflitti per costruire un progetto di scuola.
Questo processo richiede:
�Attività di studio
�Formazione
�Ricerca
per la realizzazione del CURRICOLO che costituisce un processo dinamico e aperto e rappresenta un’occasione di partecipazione e apprendimento continuo per la comunitàscolastica.
“COMUNITÀ”come contesto educativo e professionale in continuo divenireaperta anche alla
più larga comunità
umana e civile,
capace di includere
le prospettive
locale, nazionale,
europea e
mondiale.
PERCHE’
Finalità
La scuola dell’infanzia si pone la
finalità di promuovere nei bambini lo
sviluppo
dell’identità;
dell’autonomia;
della competenza;
e li avvia alla cittadinanza.
CURRICOLO ESPLICITO CURRICOLO IMPLICITO
La scuola dell’infanzia
organizza le proprie attività
didattiche (in sezioni, intersezioni,
laboratori, ecc) che espandono e
organizzano le esplorazioni e
le prime scoperte dei
bambini…
….integrando momenti di
cura,
relazione,
apprendimento
dove le routine svolgono una
funzione di regolazione dei
ritmi delle giornata e si offrono
come “base sicura” per nuove
esperienze e sollecitazioni.
COME
Lo spazio
Lo spazio viene
organizzato al fine di
facilitare l'apprendimento
delle diverse dimensioni
dello sviluppo, ma
soprattutto per consentire
una ricchezza di
stimolazioni e di occasioni
educative al fine di
facilitare l’incontro di ogni
bambino con le persone,
gli oggetti e l'ambiente. La
strutturazione per angoli
consente inoltre di
sviluppare l’autonomia e il
senso di responsabilità
dell’alunno all’interno di
piccoli gruppi.
Lo spazio accogliente, caldo, ben curato,
orientato dal gusto estetico, espressione
della pedagogia e delle scelte educative di
ciascuna scuola.
Lo spazio parla dei bambini, del loro
valore, dei loro bisogni di gioco, di
movimento, di espressione, di intimità e
di socialità attraverso l’ambientazione
fisica, la scelta di arredamenti e oggetti
volti a creare un luogo funzionale e
invitante.
Curricolo implcito
Il tempoMarcatura del tempo attraverso
connotazione cromatica dei giorni
della settimana. Attività varie e giornaliere: aggiornamento del
tabellone con scritta del giorno (riconoscibile dal colore del giorno
e/o altro simbolo associato; il numero del giorno, la connotazione
del tempo meteorologico, i bambini assenti e/o presenti .
Nel calendario sono annotati, con foto o disegni, anche gli eventi che
hanno cadenza settimanale: l’arrivo dell’insegnante di inglese, il giorno della palestra, ecc.
Le attività didattiche e di routine
della giornata e il loro susseguirsi con metodo e regolarità favorisce
l’orientamento temporale e la percezione della ciclicità del tempo stesso.
Il tempo disteso consente al bambino di
vivere con serenità la propria giornata,
di giocare,
esplorare,
parlare,
capire,
sentirsi padrone di sé
e delle attività che sperimenta e nelle
quali si esercita.
Curricolo implicito
“L’OSSERVAZIONE, nelle sue diverse modalità,
rappresenta uno strumento fondamentale per conoscere
e accompagnare il bambino in tutte le sue dimensioni
di sviluppo, rispettandone l’originalità, l’unicità,
..attraverso un atteggiamento di ascolto, empatia e
rassicurazione.”
“La pratica della DOCUMENTAZIONE va intesa
come processo che produce tracce, memoria e
riflessione, negli adulti e nei bambini, rendendo visibili
la modalità e i percorsi di formazione e permettendo di
apprezzare i progressi”.
“La VALUTAZIONE nella scuola dell’infanzia
risponde ad una funzione di carattere formativo, che
riconosce, accompagna, descrive e documenta i
processi di crescita, evita di classificare e giudicare le
prestazioni dei bambini.”
Curricolo
esplicito
Il curricolo:
Ordina i saperi tenendo
conto delle loro
intersezioni
Costruisce nodi,
intersezioni e relazioni.
Opera per decisioni ed
errori, esperienze,
narrazioni e storie.
E’ negoziato condiviso e
mutevole.
Il curricolo è espressione della libertàd’insegnamento e dell’autonomiascolastica ed esplica le scelte della comunità scolastica e l’identitàdell’istituto. La costruzione del curricolo è processo attraverso ilquale si sviluppano e si organizzano
la ricerca e l’innovazione educativa.
Curricolo esplicito: CAMPI D’ESPERIENZA
“Gli insegnanti accolgono, valorizzano ed estendono le curiosità, le esplorazioni, le proposte dei bambini e creano occasioni di apprendimento per favorire l'organizzazione di ciò che i bambini vanno scoprendo.
L'esperienza diretta, il gioco, il procedere per tentativi ed errori, permettono al bambino, opportunamente guidato, di approfondire e sistematizzare gli apprendimenti.
Ogni campo di esperienza offre un insieme di oggetti, situazioni, immagini e linguaggi, riferiti ai sistemi simbolici della nostra cultura, capaci di evocare, stimolare, accompagnare apprendimenti progressivamente più sicuri.
Nella scuola dell'infanzia i traguardi per lo sviluppodella competenza suggeriscono all'insegnante orientamenti, attenzioni e responsabilità nel creare piste di lavoro per organizzare attività ed esperienze volte a promuovere la competenza, che a questa età va intesa in modo globale e unitario.”
IL SE’ E L’ALTRO
IL CORPO E IL MOVIMENTO
IMMAGINI, SUONI, COLORI
I DISCORSI E LE PAROLE
LA CONOSCENZA DEL MONDO (Oggetti, fenomeni, viventi- Numero e spazio)