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D'Angelo Gianpaolo - Giorni Di Ordinaria Poesia

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ECLISSI

Quando ti incontro è eclissiQuando ti parlo è eclissiQuando ti sogno è eclissi

La luna estremamente dolce e sensuale.   Ipnotizzante.Il sole forte e caloroso.   Rassicurante.Due entità talmente diverse da attrarsi.

Unico il mare, infinita lastra liquida, come un foglio di carta che divide due calamite, divide il dì e la notte.

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Solo l'eclissi è il punto d'incontro.

 

FI

      I vicoli profumano di storia. Il bello, imparato sui libri di scuola da uno dei veri uomini che abbia mai conosciuto, mi avvolge.       L’estraneità del luogo, stranamente familiare, mi diletta.       Passeggio indaffarato, risolvendo man mano i contrattempi già programmati anticipatamente. Molte volte compaiono i flash back arrivando addirittura ad un dejà vu.      La festa finalmente ha inizio. Tutto bene, l’aria mi fa compagnia, la melodia viaggia come dovrebbe. E’ sogno.      Anche situazioni che in altri contesti e periodi si sarebbero trasformate in problemi scivolano via con tranquillità ed ironia.       L’apoteosi del giorno dopo è la conferma della positività che percepisco. La felicità di oggi è la dimostrazione che ogni singolo giorno è importante. Di questo devo rigraziarvi, voi sapete chi. Ho fatto poco per voi, al contrario voi avete dato troppo per me. Non so spiegare, non so parlare ma provo a scrivere. Questo, non potete immaginarlo, è solo l’inizio di quello che vi devo restituire. Ho avuto molte occasioni per cerare di estinguere questo debito incolmabile ma ho sempre fallito. Ora giuro proverò sul serio.

IL CIELO IN FESTA

Ho aperto gli occhi ed ho visto la pallida luna sorridermi. Nel suo chiarore ho visto i tuoi occhi luccicare. Dal suo riflesso nell'acqua è apparso il tuo volto. Dal fruscio delle onde ho sentito il tuo sorriso dolce e pacato. Le stelle, all'improvviso, come fossero impazzite hanno iniziato a muoversi per renderti omaggio. Il cielo in festa è il tuo ricordo.

IL DOLCE PESO

La luce splendente che emani, oggi al tuo passaggio mi ha sfiorato lasciandomi sulla pelle un gelo glaciale. Il tuo sguardo era volutamente assente e le civette tue amiche gioivano alla tua indifferenza rendendomi pazzo dentro. Spero che il tempo e il sole tuo amico mi aiutino a capirti togliendomi il dolce peso del dubbio (che hanno tutti gli innamorati).

IL TIZIO

    "Ti sfido a singolar tenzone" disse il tizio che provocò la mia morte.

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     Non avrei mai creduto, che la persona di cui mi fidavo ciecamente più di tutte, mi avrebbe un giorno tradito fino al punto di uccidermi.     Io e il tizio ci consociavamo in pratica fin dalla nascita. Io e lui eravamo un'unica persona. Le stesse gioie, gli stessi dolori, le stesse emozioni, provavamo insieme tutto quello che c’era da provare.     Lui mi aiutava, mi sosteneva, m’incoraggiava, soffriva e gioiva insieme con me.     Ultimamente però, non era più la persona che conobbi quando venni alla luce. Lui era cambiato. Non mi capiva più o perlomeno io non lo capivo. I suoi ragionamenti iniziavano ad apparirmi incomprensibili. Qualcosa era cambiato o sicuramente stava cambiando. Tutto procedeva in maniera anomala fino al giorno in cui mi ritrovai da solo con lui in casa.     Lo fissavo dritto negli occhi, capivo che era giunto il momento. "Ti sfido a singolar tenzone" furono le ultime parole che sentii. Poi il silenzio. L’assoluto silenzio ci avvolgeva, come avvolge gli astronauti immersi nello spazio infinito ai confini con il nulla. I miei sensi erano come paralizzati, provavo solo un sentimento indecifrabile che poi riconobbi come paura.     Lo fissavo dritto negli occ….. Un boato è l’ultimo ricordo che ho di quel momento. Lui mi aveva ucciso. Si, fui ucciso con la mia stessa arma. Il tizio era la mia anima. Il tizio viveva dentro di me. Il tizio mi aveva indotto a puntare il ferro contro la mia tempia e a far fuoco. Tutto questo mentre lo fissavo dritto negli occhi, mentre fissavo la mia immagine riflessa nello specchio di fronte a me. Il tizio non era riuscito ad uccidermi fisicamente, perché dopo otto mesi di coma riuscii a riprendermi e a sopravvivere, ma riuscì ad uccidermi mentalmente. Un giorno, durante quegli otto mesi, sentii il tizio andarsene con un ghigno di vittoria. Provai una sensazione gelida ed anormale. Come per mano Divina o Malefica, scegliete voi, la mia anima se ne stava andando per sempre. Da quel giorno iniziai ad udire delle voci provenire da lontano. Parole di conforto mi arrivavano da amici, parenti e persone a me sconosciute, dottori ed infermieri vari, ovattate da una nuvola che mi avvolgeva tenendomi lontano e protetto dal mondo a voi conosciuto. Poco dopo come per incanto questa nuvola si sciolse ed il vostro potè ritornare nel mondo dei vivi, anche se in realtà non lo era più. Senza anima non vivere, è sopravvivere, è aspettare con calma, pazienza e rassegnazione la fine fisiologica dell’esistenza. Io sono morto un pomeriggio uggioso di novembre, ucciso da……

INDICE

IntroduzioneUn libro raro

Penna animataIo e gli altri

Il dolce pesoMassima IMassima II

Petalo di fioreIl cielo in festa

Onirico pensanteEclissi

RammaricoFi

Provate!L'angelo del Nirvana

S.O.S. AvariaIl tizio

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Introduzione

Questo che avete tra le mani, è un insieme di pagine con su scritto ciò che una persona qualsiasi prova ma, per chissà quale motivo ha paura di dire. "Giorni di ordinaria poesia" è la conferma di una mia teoria, molto simile a quella di Andy Warrol, secondo la quale ognuno è libero di esprimere la propria arte, chiunque può, senza offendere ferire o recare danno ad altri, mostrare il proprio mondo interiore. Questa raccolta non ha nessun tipo di pretese, nasce all’interno del mio essere e li rimane. L’unico suo piccolo ed unico scopo è quello di invitarvi nel mio regno regalandovi la libertà della vostra arte. Non bisogna essere dei veri poeti per esprimere la propria poesia. I semplici gesti, le quotidiane abitudini, le

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singole emozioni crescono la nostra anima ed essa ci muove facendoci creare l‘arte in ogni sua forma d’espressione. "Giorni di ordinaria poesia" è un’antologia di alcuni miei scritti contenente poesie, massime e brevi racconti. Per sottolineare in maniera più marcata il significato delle parole scritte, ho deciso di accostare una determinata immagine che riassuma il senso del mio lavoro. L’ immagine in questione è il treno che rappresenta la potenza, la grandezza e la velocità. La locomotiva enorme ed indistruttibile viaggia maestosa sui suoi binari. Nulla la può scalfire, nulla la può distruggere, nulla eccetto…eccetto i binari stessi. Quelle enormi barre di ferro, lunghe migliaia di chilometri, sorelle indivisibili, gemelle navigatrici, tanto rassicuranti quanto fragili da essere piegate da un semplice raggio di sole più caldo del dovuto.

IO E GLI ALTRI

Le nuvole si stanno abbassando, una nebbia dolce e profumata sta riempiendo le strade vuote e poco illuminate. Io vago in questo cielo terreno, ignaro di ciò che può accadermi. Con me porto l'esperienza di 20 anni, so che è poco e in alcuni casi insufficiente ma con forza devo andare avanti così lo richiede direbbero alcuni Dio, così lo richiede dico io la mia anima, la mia educazione, il mio amore. Finché c'è vita c'è speranza direbbero alcuni, finché c'è amore c'è speranza di vivere direi io. Ma io non sono come gli altri. Io nella nebbia vedo le nuvole, nei petali di fiore vedo tessuti pregiati, dal batter d'ali degli uccelli assaporo odori di paesi stranieri, attraverso gli occhi conosco l'anima e nella morte traccio l'infinito.

L'angelo del Nirvana

 Non ti preoccupare se l’angelo non vola più, quelle che ti stanno raccontando sono solo bugie, bugie e nient’ altro. Il sole lo ha accarezzato e gli ha parlato, non posso provarlo con certezza ma sono sicuro che è cosi.    Prima avevo paura della neve e della nebbia, da quando sono venuto a conoscenza del loro incontro, la neve e la nebbia non li temo più. È una sensazione strana ed anomala ma è così credimi.    Vorrei tranquillizzare anche mia sorella ma lei è all’oscuro dell’incontro tra l’angelo e il sole. Forse lei è un passo avanti rispetto a te perché penso che sappia che l’angelo voli ancora.    Le urla che senti provenire dalla collina, non sono i pianti e le grida per la morte dell’angelo ma sono i canti e le musiche per commemorare la morte di Kurt Cobain. Pochi lo sanno ma proprio dietro la collina c’è una grande festa per non dimenticare i Nirvana.    Non è vero che i volta gabbana ti hanno mentito. Il punto è che loro sono fatti così, non hanno intenzione di fregarti o prendersi gioco di te, loro vivono e ingannano.

MASSIMA I

Ho perso il mio avere e con lui anche il mio essere perché il mio essere era avere.

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MASSIMA II

I problemi che ogni uomo ha sono solo piccole nefandezze che passeranno con l'avvento del grande mistero sicuro che ci accomuna.

ONIRICO PENSANTE

Soltanto quando le emozioni raggiungono gli estremi e l'anima è preda di pioggia o sole trovo il coraggio di scrivere. La flemma, che vive in me, impedisce ogni mio rapporto con l'eternità. Ogni mia intenzione d'espressione viene frenata da una forza maligna superiore alla mia volontà. Ciò mi rattrista e rassegna, rendendomi ancor più povero. Forse la mia mania d'onnipotenza si ribella alla realtà e rifiutando la mia vita da bestemmia, si rifugia in un aura surreale.

PENNA ANIMATA

Per superare i momenti di sconforto che, ahimè, molto spesso si presentano nel corso della mia vita, ho bisogno del vento. Devo sentire il suo gelo penetrare nelle ossa e la sua veemenza schiaffeggiare il mio volto. Devo assicurarmi che la mia anima non sia ancora morta. Le ferite della vita non hanno ancora distrutto la mia voglia di vivere. Quindi, ti prego penna, scrivi, scrivi e scrivi ancora. Sii la protesi dei miei pensieri, fai in modo che la mia anima non muoia. Scrivi, scrivi per l'eternità in modo che il mio nome venga ricordato. Incastona nei fogli i miei sentimenti, mostra agli altri quello che io non riesco a dire con le parole. Oh! Penna animata! Tramanda ciò che ho vissuto.

PETALO DI FIORE

Dall'infinita solitudine imparai che, basta anche un semplice petalo di fiore per impedirti di raggiungere l'estrema meta.

PROVATE!

A volte, non si sa per quale motivo, la natura è ingiusta. Alcuni uccelli, per esempio, nascono con le ali mozzate. Qualcuno, le galline, sguazza buffamente in terra, qualcun altro, gli struzzi, per colpa di una disarmonia fisica risulta orribile alla sola vista, altri invece, goffi e viscidi sono ghettizzati in chissà quali parti del mondo, basti pensare ai pinguini. Avete mai provato ad immaginare questi volatili volteggiare nel cielo? PROVATE!

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RAMMARICO

Quante sensazioni destinate ad essere indelebili sono svanite e svaniscono tuttora per colpa del sonno. Quanto rammarico dovuto alla notte d' insonia. Quanto rammarico per la paura di apparire romantici. Quanto rammarico. Quanto rammarico per ogni donna non amata. Quanto rammarico per il tempo perso. Quanto rammarico. Quanto rammarico per l' infinità di cose non dette ai propri defunti. Quanto rammarico per ogni atto d' amicizia non dato o non ricevuto. Quanto rammarico per non aver trovato il segreto della felicità.

S.O.S. AVARIA

  Mi sento come una navicella in avaria, senza controllo. Viaggiavo nell’universo. Il mio sogno si era avverato, vedevo ciò che gli altri uomini non potevano nemmeno immaginare. Poi, all’improvviso il guasto, la caduta, un volo verso il basso all’infinito. Giù, Giù, Giù, S.O.S., S.O.S., Giù, S.O.S.…… Più nessuna ricezione. Il vuoto fuori, il vuoto dentro. Solo ricordi oramai sbiaditi. L’uomo delle stelle può solo sognare ora, come ha fatto sempre d’altronde.    Scrive e disegna per lasciare a chiunque lo trovi ciò che provava. Lui immaginava che il viaggio gli avrebbe riservato sensazioni nuove, ma mai avrebbe sospettato una cosa del genere. Non era preparato, nessuno sarebbe stato preparato a questo. Desiderava esplorare il paradiso ed ha trovato l’ inferno. Forse il paradiso è l’ inferno e allora se è così l’ inferno cos’è? Forse lo raggiungerà alla fine di questa caduta infinita. Forse la caduta fa parte del viaggio, in fondo il posto dove atterrerà sarà sempre un luogo nuovo ed inesplorato per lui. Continuo ad osservare fuori dall’ oblò, buio e stelle mi circondano. Ho paura ad uscire dalla navicella, ho paura del freddo, voglio restare dentro, chiuso al riparo. Per quanto sarò al sicuro qui? S.O.S., S.O.S. nessuna ricezione ancora.     I mondi verdi e solari, rinfrescati da una soave rugiada proveniente dai vari fiumi e laghi sparsi ovunque, che immaginavo alla partenza non li ho trovati. Probabilmente esistono solo nella mia fantasia. Per ora continuo questa folle caduta sperando di atterrare in uno di suddetti mondi.

UN LIBRO RARO

Tu sei come un libro raro. Un libro bellissimo rilegato raffinatamente da una pelle pregiata, impreziosita da intarsi dorati e venature sublimi. Un libro bello come potrebbero essere altri libri dalla copertina lavorata. Ma un libro per risultare speciale non deve essere valutato dalla copertina ma da ciò che sta dentro. Un libro deve dare emozioni, sensazioni; deve scaturire nell'animo del lettore degli sbalzi d'umore dovuti al susseguirsi frenetico di amore, odio, pace, guerra, indifferenza, solidarietà ed altro ancora. Il lettore , attraverso le pagine, deve godere, soffrire, amare, piangere o ridere. Solo così potrà essere un libro di alta poesia e considerarsi pezzo raro. Ed è per questo che tu sei unica, perché oltre ad essere bellissima, come una copertina lavorata, hai il dono di parlare con l'anima e con gli occhi, scaturendo in me le stesse sensazioni provate leggendo le parole di un libro raro.

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