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Specialità del territorio

VIENI AD ASSAGGIARE LE NUOVEPROPOSTE DI MENÙ, ANCHE VEGETARIANE

Chiuso il mercolediVia Pirandello 1 - 45014 Porto Viro (Ro)

Tel. 0426 324512 - Cell. 335 5858184www.locandaristorante7mari.itinfo@locandaristorante7mari.it

SS ROMEA 19 PORTO VIROtel: 0426 632838

cell: 335 6883452losteria.portoviro

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chiuso il mercoledi

Giacon: “Consegneremo molte opere pubbliche alla città”

Porto Viro

pag. 6

Il doposcuola fa discutere l’opposizione

Ariano

pag. 14

pag. 10

Porto Tolle dal Prefetto per fermare le sale da giocoIelasi: “Allegheremo anche il documento sottoscrittoi nsieme ad altri comuni del Delta per il contrasto alle ludopatie, una piaga in Polesine”

Il comune di Porto Tolle oltre ad essere uno dei comuni appartenenti al territorio dell’ulss 19 di Adria, che in rete strategica

con le associazioni di volontariato, culturali e la stessa Ulss 19, si è attivato per contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo è stato il primo a mobilitarsi, attraverso una raccolta firme, per impedire l’apertura della prima sala Vlt nel territorio comunale.

Due iniziative parallele, ma coincidenti nel momento in cui si parla di ludopatia. Due percorsi intrapresi dalla giunta Bellan, attraverso l’assessore Leonarda Ielasi che spiega che il rilascio o il diniego dei permessi non è di competenza delle amministrazioni, ma bensì della questura. Organo al quale sarà inviata nel mese di Gennaio la petizione promossa dallo stesso assessore

in questi ultimi mesi. Un documento al quale sarà allegato il “documento per il contenimento dei problemi azzardo correlati con comuni bassopolesani” deliberato dalla conferenza dei sindaci, quindi condiviso dai comuni del Delta e già recepito e approvato nella seduta pubblica del 29 dicembre del comune polesano.

Scongiurata la chiuSura dei ponti di barche

A fine dicembre era ormai evidente il pericolo di imminente

chiusura dei ponti di barche sui rami del Po di Gnocca tra Gorino Sullam e Santa

Giulia e del Po di Goro tra Goro Veneto e Gorino Ferrarese.pag. 17

Sanità: il nuovodirettore generale

E’ stato nominato il nuovo direttore

generale dell’Ulss 19 di Adria. O meglio, il commissario, dal

momento che quello avvenuto a fine

dicembre è stato un passaggo di consegne epocale.

pag. 18

Periodico d’informazione locale. Anno XXIII n.2 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD gennaio 2016

I dati del questore: meno furti nel 2015

Primo Piano

pag. 4

continua a pag. 8

Editoriale

Arrivati quasi al giro di boa di questo strano inverno senza pioggia, senza neve, senza gelo eccessivo, viene spontaneo chiedersi se e quanto dobbiamo preoccuparci.

di nicola stievano*

continua a pag. 8

xx

di Germana urbani*

*[email protected]

Editoriale

*[email protected] [email protected]

Inverno a secco o quasi. Ma anche la pioggia fa paura

cultura, treviSo celebra Star WarS

difeSa del Suolo: inaugurate le paratie di caldogno

mercato immobiliare: Segnali di ripreSa

veneto in primo piano

da pagg. 24-25

pag. 28

pag. 30

cambia look!

NOVITÀ:da Febbraio

a Febbraio Nuova Edizione: l’informazione locale si estende!

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La permanenza eccessiva di giovani e giovanissimi davanti a pc, smartphone e consolle digitali potrebbe avere conseguenze sullo sviluppo e sul sano funzionamento del corpo, intervenendo

negativamente su vista, postura, obesità, ma anche sulla sfera cognitiva e comportamentale.

A dirolo sono delle nutrite equipe di medici specializzati che per contrastare questo fenomeno, hanno dato vita al ‘Centro Pediatrico interdipartimentale per la psicopatologia da web’, il nuovo polo multidisciplinare dedicato alla presa in carico di bambini e adolescenti con dipendenza patologica da web, psicopatologie legate al cyberbullismo o che presentino i sintomi della sindrome da ritiro sociale. Il progetto, nato dalla collaborazione tra il Policlinico Gemelli e la Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, nasce a Roma e presento tra gli altri, da Federico Tonioni, Istituto di Psichiatria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e responsabile dell’Area delle Dipendenze da Sostanze e delle Dipendenze Comportamentali della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli; Pietro Ferrara, Istituto di Clinica pediatrica della Cattolica e referente

nazionale per maltrattamento e abusi della Società italiana di Pediatria; Eugenio Mercuri, direttore dell’Istituto di Psichiatria e direttore dell’Uoc di Neuropsichiatria infantile del Gemelli.

“Il Centro - ha spiegato Tonioni - prenderà incarico un numero crescente di patologie legate alla grande diffusione di internet e delle applicazioni digitali. Per i bambini e gli adolescenti, infatti, un uso disfunzionale del tempo passato online può innescare distorsioni nei processi di costruzione dell’identità e dell’immagine personale correlate a nuovi fenomeni dissociativi, portando così alla dipendenza patologica e a segnali crescenti di ritiro sociale”.

“La pediatria sta cambiando radicalmente - ha detto il professor Ferrara - e deve sempre più occuparsi di problematiche una volta sconosciute, ma che sempre più hanno risvolti sociali e comportamentali. In particolare, la volontaria reclusione di bambini e adolescenti di oggi che, come avverte l’Accademia Americana di Pediatria, trascorrono in media circa 7 ore al giorno davanti a tv, computer, cellulari e altri dispositivi elettronici, a dispetto delle 2-3 ore giornaliere consigliate”.

Genitori: attenti a Pc e smartphone, possono nuocere alla salute dei fi gliDisturbi dell’apprendimento, trasformazioni neurocognitive ma anche calo della vista e problemi posturali crescono in bambinie e adolescenti di pari passo all’uso di internet

3news da laPiazzaweb

Lo scorso mese ha spopolato sul nostro sito la notizia Monselice, casting per il nuovo fi lm di Bellucco; a seguire Busa di Vigonza avrà la sua stazione!

Molto condivisa anche Bottrighe, l’ex zuccherifi cio diventerà un campo di calcio

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4 Argomento del mese

ufficio immigrazione della queStura

Stranieri in calo

Per la prima volta dopo anni il saldo dell’immigrazione è negativo. Un dato che definire storico sarebbe forse poco. Dopo anni col segno “+” è arrivata l’inversione di tendenza. Nel 2015 sono stati più gli stranieri che hanno lasciato il Polesine di quelli che sono arrivati. Una

diminuzione netta, del 5,7%. Secondo gli esperti la ragione va ricercata nella crisi perdurante e nelle scarse opportunità di lavoro presenti nella nostra provincia, ma anche nel nostro paese. A fine 2014 risultavano 12.889 gli stranieri presenti in Polesine. Senza contare i minori di 14 anni, dal momento che in questo caso fa testo il titolo di soggiorno del genitore e quindi l’ufficio Immigrazione della questura non è in possesso del dato relativo anche ai figli. A fine 2015 erano molti di meno. 12.150, con un decremento del 5,7%, decisamente significativo a livello statistico. E’ un dato storico: per il primo anno il saldo demografico relativo all’immigrazione in Polesine è negativo. Prima d’oggi non era mai accaduto. La spiegazione più ovvia, secondo gli esperti, è che l’onda lunga della crisi abbia picchiato duro anche nella nostra provincia, così come a livello nazionale. Tanto il Polesine quanto - più in generale - l’Italia non sono più il paese di Bengodi e di conseguenza molti stranieri preferiscono rivolgere la propria attenzione e i propri sogni altrove. Tornando alla situazione dell’immigrazione in provincia, come al solito l’ufficio Immigrazione della questura ha realizzato una fotografia precisa delle presenze nel territorio di competenza. Le espulsioni confermano come gli arrivi siano in calo, dal momento che tra 2014 e 2015 sono diminuite del 40%, passando da 115 a 68. Sono invece sensibilmente aumentati i rifugiati richiedenti asilo politico, con l’ultimo dato che parla di 354 persone ospitate in nove strutture che hanno siglato un accordo con la Prefettura. M.C.

Il 2015 non è stato quell’anno nero a causa della criminalità che molti pensavano. Tutt’altro, almeno secondo i dati. I reati sono calati del 14,4%, i furti del 14,3%, le rapine del

20%. Sono questi i dati forti presentati dal questore Rosario Eugenio Russo nella mattinata di venerdì 15 gennaio.

Dati attesi con pazienza, dal numero uno della polizia in Polesine, che ha aspettato di avere sotto mano la visione d’insieme del 2015 prima di divulgarli. Anche per rispondere a una diffusa sensazione di insicurezza che si era manifestata tra la popolazione in occasione di furti in abitazione o in negozio.

“Sono molto soddisfatto, abbiamo fatto bene”. Il questore Rosario Eugenio Russo presenta i dati relativi all’andamento dei reati nel 2015. Parlano di un calo netto rispetto al 2014. Furti compresi. E a questo punto è doverosa una precisazione, alla luce della sensazione di insicurezza avvertita dalla popolazione nel corso di alcuni raid dei ladri, soprattutto in abitazione, ma anche in negozio.

E’ uno stato d’animo comprensibile e giustificato, quando si vede la propria casa o la propria attività violata

dai malviventi. Ma se si allarga la prospettiva, i dati statistici non possono mentire.

I reati in generale sono diminuiti del 14,4%: sono passati dai 9035 del 2014 ai 7733 del 2015. Aumentato invece il numero degli arresti e delle denunce, con un passaggio da 823 a 983, che corrisponde al 19,4%. I furti - vero e proprio spauracchio, non a torto, dei polesani - sono diminuiti del 14,3% scendendo a 4288 dai 5005 che erano stati nel 2014. Entrando nel dettaglio delle varie tipologie di furti, scippi e furti con destrezza sono stati 278 a fronte di 325 (-14.5%), i furti in abitazione sono passati da 1214 a 1079 (-11,1%), quelli nei negozi da 370 a 326 (-11,9%), quelli su auto in sosta da 641 a 506 (-21,1%), quelli di auto o di altri veicoli da 119 a 107. Analogamente in diminuzione le truffe, passate da 485 a 457, le rapine da 40 a 32 (-20%), le rapine in abitazione da 15 a 6 (-60%).

Molto attiva anche la Divisione di polizia amministrativa, guidata dal primo dirigente Fiorenza Maffei. Sono state 32 le istruttorie per atti persecutori avviate, 42 quelle per violenza domestica, che si sono tradotte rispettivamente in 1 e 8

provvedimenti ammonimento. I fogli di via obbligatori sono stati 70 e valgono anche come divieto di ritorno, mentre gli avvisi orali sono stati 223 e in 50 casi hanno portato a successivi provvedimenti nei confronti del destinatario.

Imponente l’attività di contrasto allo spaccio, con in prima linea gli uomini della squadra mobile guidati dal vicequestore aggiunto Bruno Zito.

I numeri relativi ai quantitativi dello stupefacente sequestrato sono balzati alle stelle, con incrementi impressionanti. Basti pensare che i chilogrammi di hashish sui quali hanno messo le mani gli inquirenti sono stati 82 a fronte dei 12 dell’anno precedente, quelli di marijuana 3,5 a fronte di 3 etti, quelli di cocaina 1,45 a fronte di zero. Inoltre, sono state sequestrate 78 piante di marijuana.

Infine, aumentati tantissimo i controlli delle Volanti guidate dal commissario capo Michele Fioretto e passati da 7187 a 10600, con un aumento del 45%. Il numero minimo di volanti messo in campo è di due, quando possibile si arriva a tre, secondo le direttive impartite dal questore.

di Martina Celegato

Aumentato il numero

degli arresti e delle denunce di oltre il 19%

Aumentati del 45% i controlli

delle volanti sul territorio

provinciale

SicurezzaNonostante la percezione

di insicurezza i controlli intensificati e le Volanti hanno

sortito effetti importanti. Secondo i dati forniti

dal questore i reati sono calati del 14,4%,

i furti del 14,3%, le rapine del 20%

Clamoroso: furti e reati in genere in netto calo

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5Argomento del mese

La polizia aiuta pure i camionisti in difficoltàViabilità a Rovigo Il capoluogo è un crocevia importante

Anche la viabilità del centro di Rovigo è un punto caldo per la sicurezza e gli operatori della sicurezza. Questa volta ci ha pensato la polizia, accorsa sul posto con una Volante, a fare in modo che nessuno si facesse male. Ma il traffico era rimasto effettivamente bloccato, causa un tir che si era incastrato tra largo Luccotti Fabbron e viale Trieste, non riuscendo a compiere

una svolta alla propria destra su viale Trieste non tanto agevole per un’auto, figurarsi per un “convoglio” lungo una decina di metri.E’ accaduto nella mattinata di giovedì 14 gennaio. Una ulteriore conferma della sensatezza delle proteste dei residenti in

viale Trieste che da anni lamentano traffico intenso e inadeguato per la zona. Purtroppo a Rovigo vige ancora la mentalità tipica di chi pensa che nel 2015 sia pensabile arrivare sotto la statua di Vittorio Emanuele II in auto. O magari in camion. E questi sono i risultati.

La situazione di giovedì mattina non è stata bella. Il traffico è rimasto bloccato e tutto è stato risolto solo grazie al pronto intervento del personale della questura e alla perizia del camionista che, trovatosi in un brutto frangente, ha dimostrato sangue freddo e capacità al volante che non sono da tutti.

Non è la prima volta che si verificano episodi del genere. L’ultimo era avvenuto a settembre, quando una corriera di turisti esteri era rimasta bloccata in via Verdi: l’aveva imboccata, per accorgersi poi che entrambe le svolte al termine della strada erano troppo strette. In quel caso ci aveva pensato sempre la polizia, assieme alla polizia locale.

Il problema è semplice: in tutte le città determinate strade sono vietate al traffico pesante o comunque si fa in modo che questo non possa imboccare vie che sono vere e proprie trappole. A Rovigo no. E questi sono i risultati.

Prevenzione

Il bilancio della polizia stradaleGuerra aperta ai telefoniniGuerra aperta a chi guida facendo altro. Sono dati che danno conto di un grande

lavoro di prevenzione, quelli presentati dal comandante della polizia stradale in Polesine Antonio Maria Addis. Nel 2015 è stata prestata particolare attenzione

al contrasto di alcuni comportamenti avvertiti come pericolosi per la guida. Distrazioni come l’uso del cellulare o il mancato uso delle cinture

Le multe per chi usa il cellulare senza auricolare mentre è alla guida sono aumentate del 96%. Quelle per il mancato uso delle cinture del 115%. Nel 2015 sono state rispettivamente 173 e 466, per importi sul centinaio di euro l’una e la perdita di punti della patente. Il tutto rientra in un quadro di incremento dell’attività della polizia stradale sul fronte dei controlli, come documentato dal numero dei verbali, che sono passati da 9697 a 13670, con un aumento complessivo del 41%.

Sul fronte della guida in stato di ebbrezza, invece, la prevenzione e le campagne informative paiono funzionare alla grande, se si pensa che a fronte delle 124 positività (con denuncia penale) scattate nel 2014, nell’anno da poco concluso se ne sono verificate unicamente 93, con un decremento del 25%. Sostanzialmente stabili, a quota 377, le multe per mancanza di revisione, così come quelle per mancanza dell’assicurazione, a quota 89. In questo 2016 si prevede invece un incremento marcato, dal momento che entrerà in funzione il dispositivo che consente di associare immediatamente alla targa la presenza o meno di una polizza in corso di validità.

Per quanto riguarda i punti complessivi della patente che i polesani sono stati giocoforza costretti a salutare, il saldo è pesante e va di pari passo con il forte aumento dei verbali staccati.

“Non si tratta di accanimento - ha spiegato il comandante Addis - ma piuttosto della volontà di aumentare i controlli in favore della sicurezza”. In tutto comunque nei 12 mesi del 2015 se ne sono andati in tutto 9172 punti, contro i 7.199 dell’anno precedente. Un aumento marcato, a testimonianza del quotidiano impegno della stradale. La sua attività, del resto, è aumentata in maniera quasi esponenziale a causa dell’apertura dell’autostrada Valdastico Sud. In questo modo il distaccamento di Badia Polesine della stradale, guidato dall’ispettore capo Alberto Cappellini, ha acquisito una grande centralità ed è stato potenziato.

Un ruolo centrale testimoniato dagli importanti successi conseguiti per esempio intercettando in varie occasioni ladri di rame, ma anche mettendo a segno interventi più particolari, come il controllo terminato con nientemeno che il sequestro dell’auto dell’ex governatore del Veneto Giancarlo Galan.

Clamoroso: furti e reati in genere in netto calo

Le multe per chi usa il cellulare alla guida aumentate di oltre il 90%

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6 Porto Viro

Il cantante dei The Kolors ha raggiunto Porto Viro per farsi tatuare da Matteo Paqualin. Se le fan lo avessero saputo di certo avrebbero

preso d’assalto lo studio di tatuaggi e sarebbero giunte da ogni dove per incontrare il loro idolo, ma professionalità vuole che quando si ha a che fare con personaggi del genere la garanzia della privacy venga prima di ogni cosa. Così Antonio Fiordispino, noto al grande pubblico col nome d’arte di Stash, in una nebbiosa giornata invernale è giunto da Milano nella cittadina del Delta, dove ha trascorso la notte in una locanda, assieme alla fidanzata per farsi tatuare un ritratto realistico di Michael Jackson sull’avambraccio sinistro. Pasqualin, apprezzato e stimato a livello internazionale, racconta che il cantante per fama lo conosceva già per i lavori realizzati, e che tramite un tatuatore amico in comune è venuto in contatto con lui. Dopo diversi tentativi i due sono riusciti a scegliere il giorno più congeniale per entrambi. “Ci siamo accordati tempo fa ma per i reciproci impegni abbiamo fissato l’appuntamento dopo tempo – spiega Pasqualin -. Durante la seduta abbiamo parlato del più e del meno, è un ragazzo simpatico”. E dal canto suo, pare proprio che a Stash il tatuaggio e il pomeriggio passato a Porto Viro in compagnia di Pasqualin siano piaciuti particolarmente considerato che subito dopo la seduta ha postato nel proprio profilo Instagram le foto con il tatuatore e quelle del ritratto sull’avambraccio.

curioSità

Pasqualin, artista del tatuaggioStach in gran Segreto a porto viro

El. Ca.

Stash con Matteo Pasqualin

Sala Eracle inaugurata entro la fine di gennaio. E’ il primo obiettivo che il sindaco Thomas Giacon si

pone all’inizio del 2016 in vista della conclusione, posticipata rispetto a quanto previsto, dei lavori di manutenzione straordinaria dell’edificio. Tra i progetti in cantiere per il nuovo anno si conta anche il tanto agognato rifugio per animali che permetterà di accogliere e curare le bestiole incidentate o abbandonate. “E’ in programma la realizzazione dell’oasi felina dove attualmente si trova il magazzino comunale – anticipa Giacon – e l’attuazione dei progetti con il Gal delta del Po”. Tra le opere in cantiere quest’anno Giacon elenca inoltre una serie di interventi volti a portare a compimento e a assestare diverse strutture. “E’ prevista la sistemazione delle piazze principali, il secondo stralcio dei pontili di Porto Levante con ampliamento della zona del parcheggio pubblico e l’avvio dei lavori di

ultimazione del campo di calcio situato nella cittadella dello sport, oltre ai progetti Gal che sono una sorpresa”. “L’obiettivo nel 2016 – aggiunge Giacon – è riuscire a portare a termine tutti questi progetti e accaparrarsi uno o più dei progetti comunitari dei quali abbiamo già dato incarico, e sviluppare l’osservatorio del paesaggio dove il Comune di Porto Viro è capofila”. In riferimento all’attività conclusa in questa fase del mandato il sindaco traccia un bilancio positivo. “La messa in sicurezza degli edifici comunali come l’ex macello, il palazzetto dello sport, la sede municipale, l’ultimazione di opere di rilevanza pubblica come per esempio il ponte botta vecchia di Ca’ Capello, l’efficientamento dell’illuminazione pubblica, l’affidamento della biblioteca comunale”. Giacon non manca di fare il punto anche su una questione che è stata più volte contestata e che riguarda il decoro urbano, elemento al centro di diverse

polemiche sia da parte dei residenti che della minoranza. “Nei prossimi mesi avvieremo la riqualificazione di via Collettore Destro –spiega - , il rifacimento di via Torino, un piano delle asfaltature con sistemazione della rete fognature e idrica, interventi mirati sul verde pubblico con rinnovamenti di alcune zone”.

di Elisa Cacciatori

Lavori nelle piazze, ampliamento del parcheggio a Porto Levante, conclusione dei lavori nel campo sportivo e anche qualche sorpresa

Tempo di bilanci Il sindaco annuncia le opere in dirittura d’arrivo e quelle in fase d’avvio del 2016

Giacon: “Molte le opere pubbliche per la citta”

Il sindaco Thomas Giacon

A Porto Viro si fa largo l’idea di un orto bio-solidale

per creare e favorire la cooperazione tra il vicinato.

L’iniziativa giunge dalla Cooperativa sociale Titoli Minori ed ha l’intento di andare a coprire l’intera area del Delta coinvolgendo anche gli agricoltori locali nel progetto di vicinato solidale destinato a creare una coscienza condivisa dell’accoglienza. La comunità, che accoglie ragazzi adolescenti, punta sull’orto sociale per offrire nuove strade di integrazione sociale per i giovani accolti e per il territorio che li ospita. L’orto, una volta che sarà realizzato, sarà infatti curato dagli ospiti della comunità educativo-residenziale per minorenni “In-Patto” situata nel centro di Porto Viro e attiva da due anni con l’accreditamento dalla Regione Veneto. La raccolta fondi per la realizzazione del progetto è già cominciata.

A Porto Viro un “Party con l’Orto” caratterizzato dall’hashtag #coltiviamoaccoglienza ha consentito agli intervenuti non solo di contribuire all’iniziativa, bensì di prendere parte ad un momento di accoglienza organizzato da chi vive la comunità In-Patto, rendendo così aperto un sistema solitamente chiuso. La raccolta fondi al Centro Salesiano di San

Giusto ha consentito di partecipare a laboratori sensoriali di animazione per bambini, percorsi di condivisione con i genitori e un torneo di calcio.

Considerato il fine dell’iniziativa, non poteva mancare un richiamo alla terra e per questo sono stati ricreati alcuni spazi in ambienti di campagna dove gli educatori hanno condotto i bambini alla scoperta della natura.

All’evento, oltre alla presidente della cooperativa Valeria Tiozzo, al direttore d’area Massimo Mantoan, alla responsabile della comunità Alessandra Naccari e agli operatori, hanno preso parte l’onorevole Diego Crivellari, il consigliere regionale Graziano Azzalin, il primario del Serd dell’Ulss 18 Marcello Mazzo, il sindaco di Ariano nel Polesine Carmen Mauri, l’assessore ai servizi sociali di Porto Viro Tania Azzalin, coi colleghi Leonarda Ielasi del comune di Porto Tolle e Giovanni Crivellari del comune di Rosolina.

Party Con l’orto Minori E solidariEtà

El. Ca.

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Porto Viro ha celebrato di recente la beatificazione di don Alessandro Dordi, presbitero dichiarato martire a cui la popolazione della cittadina

deltina si sente tutt’ora particolarmente legata. Forse non tutti infatti sanno che “don Sandro”, originario di Gromo San Marino nel bergamasco, in Italia esercitò solo a Porto Viro, nelle allora Contarina e Donada, dove giunse subito dopo l’ordinazione nel 1954 per portare speranza in un territorio che si stava riprendendo dai danni provocati dall’alluvione. Fu parroco dapprima di Taglio di Donada dove rimase fino al 1958 e, a seguire, nella località di Mea fino al 1964. Nell’attuale Porto Viro fu anche direttore dalla scuola professionale di San Giuseppe Operaio. Dopo l’esperienza polesana si trasferì tra gli emigrati italiani in Svizzera dove faceva il prete operaio e dove rimase per tredici anni prima di partire alla volta del Perù dove nel 1991 fu assassinato da un gruppo di terroristi del movimento rivoluzionario filo-maoista di Sendero Luminoso. Il segno lasciato dal “prete in bicicletta” è indelebile nella comunità portovirese dove opera dal 2003 una cooperativa sociale con lo stesso nome di don Sandro Dordi e una piazza lui dedicata nel sagrato della chiesa San Pio X di Taglio di Donada in cui dal 2012 una statua in bronzo raffigurante il parroco a fianco dell’inseparabile bicicletta.

In occasione della beatificazione che si è tenuta a Chimbote in Perù sono stati diversi gli eventi che a Porto Viro hanno radunato non solo i fedeli uniti in preghiera, bensì le numerose persone che hanno avuto modo di conoscere personalmente il parroco e di riportare nelle diverse occasioni le testimonianze e i ricordi che lo riguardavano. Nella parrocchia di Taglio di Donada si è tenuta una messa presieduta da S.E. Mons. Dino De Antoni, Arcivescovo emerito di Gorizia, con il vicario generale Mons. Francesco Zenna, padre Giancarlo Piovanello della Comunità Missionaria di Villaregia, il parroco di Taglio di Donada don Marco Zancanella e i parroci di Porto Viro tra cui anche coloro che si sono succeduti nel tempo nella parrocchia. Per

l’occasione è stata venerata la reliquia del sangue del martire ed inaugurato un quadro di Giada Zucconelli di Boccasette raffigurante il beato e posizionato all’altare di San Pio X.

Una tavola rotonda al teatro di S. Giusto ha inoltre permesso di ricordare e di conversare in merito alla vita del Beato alla presenza di S.E. Mons. Adriano Tessarollo con il sindaco Thomas Giacon e gli interventi di Mons. Giuliano Marangon, don Alfonso Boscolo, Paolo Perazzolo dell’omonima cooperativa

e Paola Cattuzzo. “La singolarità e la rilevanza di questa beatificazione – scrive in merito Padre Giancarlo Piovanello, direttore del centro missionario diocesano - ma ancor più della testimonianza di vita sacerdotale e missionaria di “don Sandro”, spintasi fino al dono estremo della vita, meritano una sosta pensosa: sapeva benissimo che sarebbe capitato. Ha scelto di restare, ancora una volta, al fianco di coloro che quasi non esistono per nessuno. Una pagina di vangelo scritta col proprio sangue”.

di Elisa Cacciatori

Celebrazioni È ancora vivo nella comunità il ricordo del prete in bicicletta

È beato don Sandro Dordi

La celebrazione della beatificazione di don Alessandro Dordi

Fu assassinato in Perù nel 1991, mentre era missionario li’. E’ un martire che aveva fatto della sua vita un servizio per gli altri

L’inviato di “Striscia la notizia” Moreno Morello ha scelto il comando di Polizia locale portovirese per far luce su una questione che può in realtà interessare tutti, ovvero

capire come gestire al meglio il pagamento delle multe per eccesso di velocità senza ricevere brutte sorprese, proprio come è accaduto ad un vicentino di passaggio a Porto Viro. Tutto è partito dalla segnalazione di un automobilista multato la scorsa estate in territorio portovirese lungo la statale Romea e che nel giro di poco tempo dai 173

euro di ammenda si è trovato a pagare complessivamente 470 euro. Giunto assieme al conducente alla stazione di polizia locale, Morello ha voluto incontrato il comandate Mario Mantovan per avere chiarimenti in merito. E così è stato. A generare il disguido è stata l’incongruenza con cui il guidatore calcolava le scadenze rispetto a quanto previsto dalla legge. Quando infatti la raccomandata è stata recapitata all’abitazione, il 15 luglio, l’uomo era in vacanza con la famiglia. Per lui quindi il calcolo dei giorni per avere

la riduzione del 30% sul totale è cominciato il 3 agosto, momento in cui al rientro dalle ferie ha ritirato il documento, mentre in comando il conteggio è partito il 26 di luglio, esattamente dopo dieci giorni di giacenza. Questo spiega perché il multato si trovasse sempre inspiegabilmente in ritardo nei pagamenti nonostante la tempestività con cui si trovava a saldare ogni sollecito ricevuto. Chiarita la vicenda, non gli è rimasto altro che prendere atto di quanto accaduto e pagare il dovuto.

multe pazze attenzione alle scadenze di pagamentoStriScia la notizia indaga Sulle Sanzioni che Si triplicano

El.Ca.

segue da pag. 1Il fatto che dallo scorso novembre non ci siano state precipitazioni

signifi cative, escluso qualche giorno, sicuramente è un segnale di una certa anomalia che avrà le sue conseguenze nei prossimi mesi. Fino alla fi ne di gennaio le montagne del Veneto sono rimaste pressoché sgombre da neve ed è proprio in quota che si fa sentire da settimane l’effetto della siccità. Il fatto che manchino delle scorte signifi cative d’acqua pone una serie ipoteca sull’intero anno che abbiamo davanti. In pianura i primi a preoccuparsi sono gli agricoltori anche se questo è un problema che prima o poi coinvolgerà tutti. Non è escluso che da qui alla primavera inoltrata possano comunque transitare importanti perturbazioni che permettano di recuperare il saldo negativo di questi mesi. Anche in questo caso però c’è una certa apprensione perché l’abbondanza di precipitazioni primaverili non fa che aumentare il rischio idraulico in tutta la nostra regione. Se la siccità è un proble-ma non lo è di meno anche l’eventualità di forti piogge, se non veri e propri fortunali o, come va tanto di moda adesso, di famigerate “bombe d’acqua”. Ormai stiamo vivendo una situazione che negli ultimi anni ha trovato parecchie conferme, vale a dire la “tropicalizza-zione” del clima anche alle nostre latitudini. E’ una piccola forzatura che però spiega e giustifi ca, se non in tutti i casi in una buona parte, la concentrazione di piogge, intense e anche violente, in pochi giorni l’anno. Da anni gli esperti di meteorologia e di difesa del territorio mettono in guardia contro questi cambiamenti climatici che ciclica-mente si propongono. Se in passato però rientravano nel normale ciclo della natura, segnato anche da eccessi o fenomeni violenti, oggi tutto questo rischia di avere delle serie conseguenze sul territorio che ha subito una notevole trasformazione per mano dell’uomo. Pensia-mo allo sviluppo urbanistico degli ultimi cinquant’anni che ha reso pressoché impermeabile migliaia di ettari di terreno. Nelle nostre città, quartieri, zone industriali, autostrade l’acqua se non trova un’effi cace via di fuga può causare in poche ore danni ingenti. Eppure i nostri canali, i nostri argini sono praticamente gli stessi del periodo della grande alluvione del 1966. E’ vero che dopo i disastri del 2010 c’è una maggiore consapevolezza come è vero che da allora qualche opera attesa e invocata da decenni è stata portata a termine. A partire dalle casse di espansione nel vicentino al rafforzamento degli argini. Altre pero, come il completamento dell’Idrovia Padova - Mestre sono ancora al centro di discussioni e in attesa di fi nanziamenti. Intanto non ci resta che sperare nella clemenza del meteo.

Editoriale

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di nicola stievano*

Inverno a secco o quasi. Ma anche la pioggia fa paura

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9Porto Viro

L’arte del portovirese ottantenne Guido Bovolenta continua da decenni ad incantare e a raccontare la bellezza. Che l’uomo sia un artista a tutto tondo,

nato dalla fotografia e cresciuto nelle più belle città d’arte dove ha avuto modo di studiare le tecniche di pittura, lo si capisce fin dall’esterno della sua abitazione dove un dipinto sul muro accompagna il pensiero “Il tempo è il destino della vita”. Sono numerose le opere, in particolar modo sacre, che l’artista ha realizzato nei luoghi di culto ma riescono a lasciare senza fiato anche i dipinti realizzati sul vetro, le grandi tele custodite nella sua abitazione e nel suo studio. “Ho cominciato con la fotografia e poi mi sono avvicinato alla pittura. Sono andato a scuola da un

architetto – racconta – e sono stato molto impegnato negli ambienti sacri dove ho effettuato affreschi, dipinti ad olio e acrilico e decorazioni”. A stento si riesca a capire come possa raccontare con tanta naturalezza e semplicità delle opere di pregio realizzate a Roma, a Vicenza e a Venezia dove ha studiato la sera mentre di giorno lavorava, ma anche nelle chiese e nei monasteri del territorio. Non solo dipinti ma anche affreschi, il restauro di sculture in legno, di troni con gessi e dorature. “In un monastero - spiega Bovolenta – ho affrescato il soffitto con calce e al centro ho realizzato un olio su tela per farlo resistere nel tempo e ai movimenti. Pesa due quintali e mezzo, è stato realizzato in due pezzi”. Nella sua arte

Guido sceglie spesso il ritratto e i volti dei personaggi ricordano per tratti somatici i figli e la nipote. “I ritratti sono sempre stati la mia passione – spiega -. Raramente mi ispiro ad un’immagine solamente, è un riflesso di un pensiero. Tutto per me è basato sul tempo, una delle cose a cui tengo di più”. L’arte del portovirese, forse troppo poco conosciuto nella sua terra che conferma di amare profondamente e per la quale si auspica possa quanto prima fare un’esposizione, gli è valsa l’onorificenza di Cavaliere del lavoro a firma del presidente Ciampi, di Maestro d’arte di Giovanni Paolo II che gli è stata conferita nel 2000 e nello stesso anno l’attestazione di Honoris Causa della The Constantiniam University.

di Elisa Cacciatori

Ciampi gli conferì il titolo di Cavagliere del Lavoro, Giovanni Paolo II quello di Maestro d’arte e nel 2000 fu insignito di una attestazione Honoris causa

La storia Un artista portovirese dal talento riconosciuto

Chiusa al traffico dal 13 agosto ha riaperto la strada provinciale 64 Cao Marina – Porto Levante. Niente più disagi quindi per chi per motivi di lavoro deve raggiungere l’area portuali

o la zona industriale di Ca’ Cappello. Ad originare il disservizio, che temporaneamente è stato risolto con una lunga deviazione

e poi ha visto la riaperta provvisoria di via Stradonazzi, è stato un cedimento strutturale del ponte sullo scolo consorziale Botta Vecchia. I lavori, compiuti dall’impresa Scavi e Trasporti di Taglio di Po, sono giunti a conclusione nei termini previsti e il servizio Manutenzione strade della Provincia ha seguito l’esecuzione della segnaletica orizzontale e la realizzazione del parapetto in guard/rails. Gli interventi, costati complessivamente 48mila euro hanno visto il cofinanziamento di 25 mila euro da parte

della Provincia di Rovigo e di 23 mila del Comune di Porto Viro ed hanno previsto la completa demolizione del vecchio ponte. La Provincia, in collaborazione con il Comune di Porto Viro, ha di fatto provveduto al rifacimento del manufatto oltre alla la posa in opera ex-novo di una tubazione “Finsider” per carichi di prima categoria. I lavori sono stati seguiti dal funzionario Antonio Marangon e da Luigi Ferrari dirigente dell’area Lavori Pubblici e Territorio della Provincia. El.Ca.

riaperto ponte botta

News

Guido Bovolenta, maestro d’arte sacra e non solo

Guido Bovolenta

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10 Porto Tolle

Il comune di Porto Tolle oltre ad essere uno dei comuni appartenenti al territorio dell’ulss 19 di Adria, che in rete strategica

con le associazioni di volontariato, culturali e la stessa Ulss 19, si è attivato per contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo è stato il primo a mobilitarsi, attraverso una raccolta firme, per impedire l’apertura della prima sala Vlt nel territorio comunale. Due iniziative parallele, ma coincidenti nel momento in cui si parla di ludopatia. Due percorsi intrapresi dalla giunta Bellan, attraverso l’assessore Leonarda Ielasi che spiega che il rilascio o il diniego dei permessi non è di competenza delle amministrazioni, ma bensì della questura. Organo al quale sarà inviata nel mese di Gennaio la petizione promossa dallo stesso assessore in questi ultimi mesi. Un documento al quale sarà allegato il “documento per il contenimento dei problemi azzardo correlati con comuni bassopolesani” deliberato dalla conferenza dei sindaci, quindi condiviso dai comuni del Delta e già recepito e approvato nella seduta pubblica del 29 dicembre del comune polesano.Tra le azioni strategiche, riportate sul documento in questione, quattro fondamentalmente gli obiettivi da raggiungere dalle amministrazioni pubbliche del territorio dell’ulss 19: l’attivazione di una campagna di sensibilizzazione e formazione rivolta al personale dei servizi sociali dei comuni, agli esercenti degli esercizi commerciali, nonché delle scuole primarie e secondarie perché l’incidenza del gioco d’azzardo patologico tra i giovani-si

legge nel documento- è 4 volte superiore in percentuale alla popolazione adulta e secondo un’indagine condotta dall’Espad-cnr 2015, i giocatori d’azzardo patologici rappresentano il 3% della popolazione giovanile. Mentre, secondo l’ultima indagine condotta dal dipartimento per le dipendenze dell’ulss 19 su un campione rappresentativo di 479 alunni tra i 14 e i 18 anni delle scuole superiori del basso Polesine emerge come giochi d’azzardo il 21,8 % del campione, di cui 10,9 % giocatori sociali, 6,9% giocatori eccessivi e il 4% giocatori patologici. Le persone prese in carico dal dipartimento per le dipendenze dell’ulss 19 fino al 2014, sono state di età media che si aggira sui 50 anni per gli uomini, un po’ più alta per le donne. Gli altri tre obiettivi condivisi dai comuni riguardano l’attivazione di buone prassi attraverso periodici incontri, la creazione di un marchio

di Guendalina Ferro

Ielasi: “Allegheremo anche il documento sottoscritto insieme ad altri comuni del Delta per il contrasto alle ludopatie, una piaga in Polesine”

La battaglia

Contro la nuova sala giochi una petizione al prefetto

etico e di formale riconoscimento agli esercizi privi di qualsiasi forma di gioco d’azzardo, attraverso un concorso da attivare nelle scuole e l’attivazione di servizi di ascolto e sostegno delle famiglie con problemi azzardo correlati. Altro step, per contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo da parte dei comuni, sarà la condivisione sugli orari di apertura e chiusura delle sale slot, attraverso delle ordinanze sindacali.

Il tre per cento dei giovani ha problemi di ludopotia

“Solo lavorando in squadra - ha detto il Ministro Gian Luca Galletti, a Rovigo per

la consegna del riconoscimento Unesco ai rappresentanti del Parco - è possibile trasformare i beni ambientali in un volano di sviluppo economico che crei occupazione”.

Alla consegna del riconoscimento erano presenti sia i rappresentanti rodigini che quelli ferraresi del Parco. Una novità non da poco visto che solo fino a non molto tempo fa i due enti lavoravano ognuno per sè, senza una strategia congiunta pur essendo la riserva un territorio unico, in continuità.

E difatti gli amministratori Cristiano Corazzari, assessore del Veneto e Marcella Zappaterra, consigliere regionale dell’Emilia Romagna hanno sottolineato questo aspetto, ricordando che il percorso verso questo riconoscimento parte da lontano ed è culminato con la partecipazione congiunta dei due parchi alla Fiera di Utrecht, dove per la prima volta è stato presentato uno stand unico delle due riserve finalizzato alla promozione turistica, chiaramente in una ottica di sostenibilità. Il Mab Unesco, non è solo un riconoscimento di prestigio per questi territori ma può portare molte ricadute positive su cui costruire progetti per aver accesso a contributi europei o avviare scambi turistico-culturali con altre realtà di questo genere.

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il riconoscimento il miniStro conSegna il mab dell’uneSco al parco

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12 Porto Tolle

La mostra di arte e pittura allestita in questo periodo all’ingresso di palazzo municipale a Porto Tolle rappresenta

uno spaccato di cultura e storia del territorio del Delta. Un esposizione che attira l’occhio per la varietà delle opere esposte, realizzate dal Maurizio Bergamin in collaborazione con l’assessorato alla cultura e la biblioteca civica di Porto Tolle. Un artista locale, classe 1962, cuoco, pasticcere e amante dell’arte che rievoca nel pubblico visitatore i ricordi di un passato intriso di particolari delle famiglie tipiche del nostro territorio. Un’arte espressa attraverso l’astrattismo di tecniche pittoriche diverse per arrivare al riciclo di materiali che l’uomo lascia nell’ambiente e per questo lui sostiene “La cultura di ogni paese si misura nel rispetto dell’ambiente in cui si vive”E il mago di Oz in mostra lo dimostra perché realizzato con tubi di plastica, iuta, pezzi diversi di legno, batterie e quanto i pescatori solitamente lasciano nell’ambiente. Mille opere in 2 anni per l’energico artista, che

si esprime con creazioni dove i materiali si fondono con i colori di ogni sfumatura per suscitare emozioni a chi li guarda e per l’occasione dell’esposizione nella casa dei cittadini, le opere sono in sequenza storica ,quasi a fermare il tempo per i momenti salienti della sua vita, gioiosi, tristi, per le persone importanti della sua vita e per ricordare chi lo ha lasciato su questa terra.

la Mostra Maurizio BErGaMin, artista PastiCCErE

Gu. Fe.

Il comune di Porto Tolle ha chiuso l’anno 2015 approvando in seduta pubblica l’assestamento di bilancio rimpinguato in

buona parte dei 7milioni di euro provenienti dagli avanzi di cassa che prima della nuova finanziaria Renzi erano stati congelati dal patto stabilità. Un cambiamento che permetterà l’avvio, già dal 2016, di più opere pubbliche previste dal programma triennale che per oltre 20milioni di euro toccheranno i settori del sociale con la casa di riposo di Ca Tiepolo, il settore economico trainante della pesca, il turismo, la viabilità e la messa in sicurezza edifici scolastici. Il centro polifunzionale socio sanitario, previsto nell’area comunale situata di fronte all’asilo nido del comune polesano, ospiterà una volta realizzato 90 posti letto, di cui 42 posti per persone non autosufficienti e 48 per autosufficienti. Per tale progetto sono previsti complessivamente 6 milioni di euro, di cui 1 milione di euro di fondi pubblici e il resto sarà frutto di una collaborazione tra pubblico

e privato, le cui proposte saranno vagliate nel prossimo consiglio comunale.

Per il settore pesca sono destinati 511mila 979 euro provenienti dal fondo europeo per la pesca che transiteranno attraverso la regione del Veneto per la realizzazione dell’area attrezzata per attività di acquacoltura con impianto di rete tecnologiche in località Sacca degli Scardovari e Pila. ”Si tratta di un investimento che servirà a migliorare i servizi per i pescatori con conseguente abbattimento dei costi di gestione delle utenze nelle cavane - commenta il sindaco Claudio Bellan -. Un milione150mila euro sarà destinato all’ampliamento del porto di Scardovari, come previsto dal 6°stralcio funzionale del progetto di completamento del porto peschereccio di Scardovari. Per la messa in sicurezza degli edifici scolastici sono destinati 175mila euro, di cui 103mila da fondi comunali e 71mila 687 euro da fondi regionali, per l’adeguamento sismico all’edificio comunale della scuola

media di Scardovari.Un adeguamento sismico che sarà realizzato anche per l’asilo nido di Ca Tiepolo per un importo di 250mila euro, mentre 1milione di euro servirà per sistemare la scuola media “Brunetti. 1milione e500mila euro per i lavori di manutenzione straordinaria ed asfaltatura strade nel territorio di Porto Tolle.100mila euro per la manutenzione straordinaria di piazza Alcide De Gasperi a Polesine Camerini. Altri 200mila euro destinati alla manutenzione straordinaria agli edifici comunali. 200mila euro per la riqualificazione dei parchi giochi comunali e urbani scolastici. Imput positivo per settore turistico sono i 70mila euro per la realizzazione dell’area di sosta attrezzata per 12 camper che

verrà eseguita all’altezza di Donzella e i 100mila euro destinati al posizionamento del cavidotto per passaggio servizi alla spiaggia di Barricata .Nel piano triennale saranno previsti 900mila euro per i lavori di manutenzione e risezionamento dei marciapiedi e del II° stralcio lavori della pista ciclabile di via Roma a Scardovari, 400mila euro per il rifacimento della viabilità e sottoservizi dell’area Villaggio Togliatti, frazione di Ca Tiepolo e 950 mila euro per la rotatoria prevista in località Fraterna. A Donzella, per 218mila euro, verrà completata la via Genova, che permetterà il collegamento con il centro parrocchiale con l’attuale centro del paese. 800mila euro destinati al IX stralcio dei lavori per il porto

peschereccio Barbamarco.In corso d’opera sono i lavori di completamento della pista ciclabile di via G.Matteotti, i cui lavori spalmati in due stralci permetteranno la realizzazione della pista ciclabile, dal municipio fino all’intersezione di via Aldo Moro, per arrivare al ponte che conduce alla SS Romea. Due stralci, rispettivamente di 500mila euro, previsti dal bilancio del 2014 e 300 mila euro, previsti dal piano triennale. Verrà allargata e realizzata la pista ciclabile di via Kennedi a Boccasette, per un importo dell’opera di circa 600mila euro. 5milioni di euro saranno investiti per il recupero naturalistico dell’isola della batteria, destinato a diventare il centro lagunare del Delta e fiore all’occhiello del comune di Porto Tolle.

di Guendalina Ferro

Sbloccato da Renzi il patto di stabilità, la giunta mette in fila le sue priorità

Assestamento di bilancio Al via molte opere che attendevano da anni

7 milioni di euro da spendere, finalmente!

Il sindaco Claudio Bellan

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14 Ariano

Polemica sul doposcuola ad Ariano nel Polesine, portata avanti dall’opposizione in consiglio comunale. La famiglia al centro

dell’attività e dell’interesse di un’amministrazione si può fare anche con piccole azioni che ne dimostrano la sensibilità e la vicinanza. Una di queste per il gruppo Noi per Ariano, rappresentato in consiglio comunale da Marinella Mantovani e Luisa Beltrame, è il servizio di doposcuola ad Ariano e Rivà che aiuta numerose famiglie.

“Chi lavora, chi ha problemi e non riesce a “gestire” il pasto, i compiti, la compagnia ai figli o nipoti può avvalersi di questo servizio che le strutture private danno alle famiglie. - spiegano Mantovani e Beltrame - Se riflettiamo specificatamente su Rivà il doposcuola rappresenta inoltre un punto di forza per la scuola elementare in quanto ha innescato una circolarità dei bambini tra le frazioni di Piano e Rivà che permette di aumentare i frequentanti la scuola elementare e allontanare lo spettro della chiusura. Queste attività servono inoltre alle scuole stesse per arrotondare i deboli bilanci che mettono in continuo pericolo la sussistenza della scuola

stessa”. Le due consigliere fanno presente come in ben due sedute di consiglio, il 29 novembre ed il 16 dicembre, sia stato chiesto di riconoscere istituzionalmente, e quindi per sempre, questa attività “che tra l’altro sopperisce a un servizio che dovrebbe, a nostro avviso, essere pubblico e gestito assieme all’amministrazione comunale” aggiungono.

In sintesi il gruppo invita a regolamentare i rapporti, dando garanzie ad entrambe le parti, per non essere legati al sindaco di turno. “Esiste dal 1997 una convenzione che regolamenta i rapporti tra le scuole materne private ed il comune e che è scaduta. - commentano - Si rinnovi inserendo questo servizio e riconoscendo un contributo

minimo annuale di 1000 euro a scuola. Possiamo discutere quantità e modi di sostegno: se alla scuola o direttamente alle famiglie”.

Le consigliere fanno presente che hanno trovato di fronte il muro dell’assessore Rino Casellato che ha risposto “per quanto riguarda i contributi alle scuole, ribadisco quello che ho detto nel precedente consiglio comunale. Al momento non vediamo la necessità di stabilire nessun contributo”, nessuna risposta dalla consigliere Monica Negri ed il sindaco Carmen Mauri ha risposto “se nessuno vuole aggiungere altro procediamo oltre, perché è una comunicazione del prelevamento dal fondo di riserva”.

di Guendalina Ferro

Mantovani e Beltrame: “Chi lavora dovrebbe avere un appoggio”

Il caso Secondo la minoranza, l’amministrazione non mostra interesse

Il doposcuola fa discutere l’opposizione

Alla presenza del vescovo, il taglio del nastro ufficiale che ha raccolto tantissimi fedeli nella chiesa di Crociara. E’ il culmine di un percorso di devozione cominciato addirittura nel 1986, quando gli Amici

della sindone del Polesine cominciarono il cammino che ora ha portato a un risultato davvero unico nel suo genere. Sabato 9 gennaio la chiesa di Crociara di Ariano Polesine, veramente affollata di pubblico e di fedeli, ha vissuto l’inaugurazione della mostra permanente della Sindone, curata dal delegato Triveneto del Centro internazionale di sindonologia professor Emilio Lazzarin. Presenti alla inaugurazione, preceduta dalla celebrazione della messa, il vescovo Lucio Soravito De Franceschi, il parroco di Corbola e Crociara don Graziano Giuriati, il primo presidente del “Gruppo Amici della Sindone” di Rovigo monsignor Mario Turatti e il sindaco di Ariano Polesine Carmen Mauri. Il vescovo ha espresso la sua gratitudine per questa iniziativa, la seconda in Italia dopo Torino e unica nel Triveneto, perché “la Sindone è un aiuto a riscoprire la verità di Cristo ed a riflettere sulla sua vicenda storica, in particolare sulla sua passione, morte e resurrezione”. Sono poi intervenuti Turatti e Paolo Avezzù, tra i fondatori nel lontano 1986 del “Gruppo Amici della Sindone” di Rovigo, che hanno tracciato il percorso che in questi 30 anni è stato svolto in Polesine prima e nel Triveneto poi con il professor Lazzarin per diffondere lo studio e la conoscenza della Sindone. Il prossimo appuntamento sarà a Rovigo al teatro Don Bosco venerdì 5 febbraio alle 21 con il professor Bruno Barberis, direttore del Centro internazionale di sindonologia di Torino, per una pubblica conferenza sul tema “La Sindone tra scienza e fede all’alba del terzo Millennio”.

una mostra davvero speciale

Inaugurata l’esposizone della Sindone

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17Taglio di Po

A fine dicembre era ormai evidente il pericolo di imminente chiusura dei ponti di barche sui rami del Po di Gnocca tra

Gorino Sullam e Santa Giulia e del Po di Goro tra Goro Veneto e Gorino Ferrarese. I Comuni che gestiscono i ponti (Taglio di Po, Porto Tolle, Ariano nel Polesine e Goro) sono stati in grado di garantire il proseguimento del servizio di manutenzione e vigilanza fino al 31 dicembre 2015. Un problema serio per gli abitanti delle zone interessate che li usano per lo spostamento quotidiano e per le attività turistiche. I Comuni avevano cercato di ottimizzare il servizio, per ridurre i costi, siglando una convenzione per gestire in maniera unitaria le due strutture ma non è bastato. Così, di fronte alla prospettiva quanto mai reale della chiusura, il sindaco di Taglio di Po Francesco Siviero, in accordo con gli altri sindaci, aveva indirizzato una lettera alla Regione Veneto e Regione Emilia Romagna, ai rappresentanti delle Province di Rovigo e Ferrara, al Commissario del Parco Veneto, al presidente di quello emiliano e ai parlamentari Diego Crivellari, Emanuela Munerato e Teresa Bertuzzi, chiedendo un intervento immediato. L’ultimo tentativo era stato fatto in data 11 dicembre, con una lettera indirizzata al presidente Zaia sottoscritta dai sindaci Siviero, Mauri e dall’assessore Gibin: “I sottoscritti – si legge – facendo seguito ai numerosi incontri avuti con Corazzari e De Berti, con il Commissario Straordinario dell’Ente Parco Delta del Po Viti, con l’Ispettorato di Porto e l’Aipo, nei quali è stata riconosciuta l’importanza dei

manufatti e i grandi danni che la loro chiusura arrecherebbe alla popolazione residente, vista la disponibilità della Regione Emilia Romagna che ha recepito il problema e ha accordato al Comune di Goro la quota parte richiesta per la gestione rendendosi disponibile a recuperare i fondi per la manutenzione straordinaria, data l’imminente scadenza per la chiusura fissata al 31.12.2015 e non avendo ancora ricevuto risposta, si ritene urgente e non più prorogabile un incontro al fine di definire in maniera chiara e funzionale la questione entro e non oltre il 18 dicembre. Se così non fosse avvieremo le pratiche burocratiche per la chiusura e la successiva dismissione dei manufatti”. Il pericolo di chiusura è stato però fortunamente scongiurato: il presidente della Cooperativa Pescatori Ariano Polesine con sede a Gorino Sullam (Taglio di Po), ha informato il sindaco Francesco Siviero, capofila dei quattro Comuni interessati, che il

di silvia Boscaro

Una battaglia vinta dei sindaci che da mesi hanno interessato tutte le forze politiche e gli enti sovracomunali

Viabilità La Regione Veneto e La Regione Emilia Romagna si sono impegnate a contribuire alla gestione

Scongiurata la chiusura dei ponti di barche

Il ponte delle barche

consiglio di amministrazione aveva accettato l’offerta di una ulteriore ultima proroga della concessione del servizio di gestione dei due ponti. Lo step successivo sarà quindi l’assegnazione del servizio entro la fine di gennaio 2016, attraverso una procedura negoziata per la gestione ordinaria per il 2016. Esprime soddisfazione per l’accordo il sindaco Francesco Siviero: “La Regione Veneto e la Regione Emilia Romagna – commenta - si sono prese l’impegno di contribuire adeguatamente per la gestione ordinaria dei ponti. I Comuni dovranno comunque partecipare con una loro quota annua. Auspichiamo che le Regioni tengano fede a quanto promesso e che soprattutto, data la riconosciuta gravità del problema e l’importanza di queste strutture, questo aiuto sia continuativo”.

A dicembre i sindaci hanno mandato un forte aut aut a Zaia

Gli studenti tagliolesi più meritevoli sono stati premiati e nel corso di una significativa cerimonia, in sala

consiliare, sono state consegnate le borse di studio per merito, relative l’anno scolastico 2014-15. Presenti il sindaco Francesco Siviero e l’assessore all’istruzione Veronica Pasetto oltre alle studentesse e ai loro genitori e parenti. Sono state premiate per il risultato (10/10 – diploma di licenza di primo ciclo di istruzione) Giorgia Bozzi e Maria Antonietta Girotti con un assegno di 150 euro. Di 250 euro, invece, l’assegno per Chiara Domenicale, Sofia Duò, Silvia Prencisvalle, Francesca D’Agostino e Elena Reale (100/100 – diploma di maturità di istruzione secondaria di secondo grado). “Portiamo avanti la tradizione di questa premiazione – ha spiegato l’assessore Pasetto – ideata dalla precedente Amministrazione Comunale. E’ giusto, infatti, dare il giusto riconoscimento a queste ragazze che rappresentano, scolasticamente, la meglio gioventù”. E’ intervenuto anche il sindaco Siviero: “Mi complimento con voi, - ha commentato – avete raggiunto risultati importanti e siamo fieri di riconoscerli con questo premio”.

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i n f o @ t r e v i s a n m e t a l l i . i t

Il nuovo direttore generale Antonio Compostella

18 Sanità

E’ stato nominato il nuovo direttore generale dell’Ulss 19 di Adria. O meglio, il commissario, dal momento che quello

avvenuto a fine dicembre è stato un passaggo di consegne epocale. Vicentino, 61 anni, medico anestesista, oltre alla professione “sul campo” è già stato anche direttore dell’Arss (Azienda regionale sociosanitaria) di Venezia dal 2006 al 2010, poi direttore generale dell’Ulss di Belluno e direttore generale dell’Ulss di Bassano del Grappa. Ora Antonio Compostella è, dal 30 dicembre scorso, direttore generale dell’Ulss 18 di Rovigo e commissario dell’Ulss 19 di Adria. In procinto di fondersi. La sua sarà comunque ricordata comel’ultima direzione generale sotto la quale la Ulss 18 di Rovigo e la Ulss 19 di Adria sono state due entità separate. A meno di clamorosi colpi di scena infatti è sotto la guida di Antonio Compostella che le due aziende sociosanitarie del Polesine confluiranno in una entità unica. Non solo: sempre nel corso del suo mandato (tre anni prolungabili a cinque) la sanità veneta dovrebbe finalmente riuscire a mettersi al passo con i dettati normativi e le linee guida dettate dalla Regione, che spesso ha operato profonde modifiche e riforme senza che il territorio e le aziende sanitarie fossero pronte, da un punto di vista logistico, a recepirle. “Due, tre anni al massimo”. Questa infatti la previsione di Compostella della tempistica necessaria per dare attuazione a quel percorso di profondo ripensamento della sanità veneta avviato nel 2013. Con sullo sfondo l’idea di diminuire i posti letto in ospedale (con le famigerate ‘schede ospedaliere’), prevedendo strutture intermedie sul territorio, in gran parte però tuttora da attivare. Senza poi parlare dell’idea di superare le grandi strutture per degenti psichiatrici come gli Istituti di Ficarolo, senza però fornire allo stato una alternativa concreta. Discorso simile poi per il recente progetto di legge sulle Ipab (ossia case di riposo e affini), che prevede la possibilità di privatizzare, sotto forma di trasformazione in fondazioni. Cammino che alcune realtà hanno già intrapreso in Polesine, prima ancora che fosse chiara appieno la natura del percorso alternativo, ossia la pubblicizzazione. Tanto che la Regione, su impulso anche del territorio e degli amministratori locali, pare avere deciso di rallentare questo percorso. Problematiche queste che interessano tutta la sanità regionale. Alle quali si aggiungono invece i punti dolenti delle sanità polesana. Un bilancio previsionale dell’Ulss 18 che parla di un deficit nell’ordine dei 40 milioni di euro. Tanto che il direttore generale uscente Arturo Orsini lo ha detto chiaramente, al momento di salutare:difficile pensare di potere mantenere sul territorio quattro ospedali. Due pubblici (Rovigo e Trecenta) e due privati convenzionati (Santa Maria Maddalena e Porto Viro). Considerazione che si porta dietro un dibattito sanguinoso e incancrenito in Polesine: se si deve tagliare, si

di Martina Celegato

Sancito a fine dicembre un passaggio di consegne davvero epocale

Ulss 19 E’ il commissario verso l’accorpamento

Ecco il nuovo direttore generale

taglia il pubblico o il privato?Ovviamente non si può chiedere al nuovo

direttore generale di risolvere tutto come d’incanto. Lo ha spiegato lui stesso, assicurando tuttavia un immediato impegno, assieme ai propri collaboratori. Ha annunciato che coniugherà attenzione alla qualità dei servizi, in ogni caso una priorità, con l’aspetto economico della gestione delle aziende. Invitando a non dimenticare come in Polesine, visto l’alto indice di vecchiaia, l’esercizio della sanità abbia un costo superiore che altrove. Chiarito anche come, al di là del percorso sulla via dell’unificazione delle due Ulss 18 e 19 - già comunque a buon punto, vista la strettissima collaborazione tra le due aziende - la geografia sanitaria del territorio non sia destinata a cambiare. Rovigo sarà l’ospedale hub del Polesine, Adria quello spot. In parole povere, importante ma non principale.

In un momento che segna un passaggio d consegne epocale arriva il bilancio preventivo dell’Ulss 19. L’Ulss 18 di Rovigo

aveva pubblicato il bilancio preventivo 2016 a fine dicembre, con uno degli ultimi atti del direttore generale Arturo Orsini. Il risultato non era stato particolarmente positivo: parlava di una perdita preventivata di 43,5 milioni di euro circa. Una somma pesante.

Tanto che il direttore generale aveva anche parlato con molta chiarezza della situazione, mettendo in serio dubbio la possibilità di continuare a sostenere l’esistenza di quattro ospedali nel territorio dell’Ulss 18,due pubblici (Rovigo e Trecenta) e due privati ma convenzionati (Santa Maria Maddalena e la Casa di cura città di Rovigo). Una prospettiva che a sua volta aveva innescato il dibattito politico, con il consigliere regionale Patrizie Bartelle che era scesa in campo sostenendo la necessità di sostenere il pubblico rispetto al privato. Ora tocca all’Ulss 19 pubblicare il bilancio economico preventivo relativo all’anno 2016.Anche in questo caso le stime parlano di un passivo, ma decisamente più contenuto: poco meno di due milioni di euro, per la precisione 1.899.523 euro. Si tratta, ovviamente, di una previsione, comunque sorretta da calcoli e da stime precise. Per quanto riguarda le entrate, il capitolo più importante riguarda i trasferimenti dalla Regione, o contributi in conto esercizio che dir si voglia, per una somma complessiva di 133.105.417 euro, oltre che i pagamenti del ticket, in burocratese “ricavi per prestazioni sociosanitarie”, che si attestano a quota 23.031.309 euro. Sul fronte delle spese a fare la parte del leone è l’acquisto dei servizi, soprattutto prestazioni sanitarie da parte di soggetti privati ma convenzionati col Servizio sanitario nazionale: in tutto 106.312.632 euro, mentre il costo del personale si attesta sui 35 milioni di euro. Nell’approvare il bilancio il direttore generale dell’Ulss 19 Pietro Girardi, oggi passato a Verona con un incarico di prestigio ha dato indicazioni di “verificare possibili azioni di contenimento dei costi atte al riallineamento dei vincoli posti dalla programmazione regionale”. Un compito che senza dubbio si presenta più agevole all’Ulss 19 che alla 18.

il bilancio parla di meno due milioniintanto le previSioni 2016 Sono in roSSo

Si.Bo.

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21Taglio di Po

Un sistema di videosorveglianza sarà presto attivo nel territorio comunale. Grazie ad una rete capillare i punti nevralgici

del paese saranno sottoposti ad un controllo maggiore attraverso telecamere. “Le telecamere di videosorveglianza presenti e installate ai tempi dell’Amministrazione Ferro – spiega il vicesindaco Alberto Fioravanti – non sono mai entrate in funzione. Da febbraio saranno finalmente attivate grazie ad un accordo raggiunto con un privato cittadino che gestisce il servizio di illuminazione nei cimiteri. Si procederà quindi con l’attivazione e il collegamento con i terminali che saranno presenti nell’ufficio della polizia locale. Un’operazione totalmente a costo zero per il Comune”.

Le telecamere sono posizionate in punti strategici e sensibili: incrocio via romea comunale con via Kennedy (all’altezza del semaforo), entrata scuole elementari lato via San Marco, cortile scuole medie di via Manzoni, piazza Repubblica (Villaggio Perla), parco giochi di piazza Venezia, portico dietro il municipio, ingresso biblioteca e sala conferenze in vicolo oroboni, incrocio via Marchi con via Provinciale (loc. Mazzorno

Destro). “Un ulteriore telecamera, - specifica – presente sul maxi schermo quando era posizionato fronte municipio, sarà riutilizzata e posizionata

sulla facciata del comune. I cimiteri comunali di Taglio di Po centro, Mazzorno Destro e Polesinello nella Zona Marina sono già videosorvegliati ma con la possibilità di vedere le riprese solo in loco” Con l’attivazione di tutte le telecamere, sarà

possibile per gli agenti di polizia locale controllare le riprese nei loro uffici. “Credo – conclude Fioravanti - che in questo momento di difficoltà economiche per i Comuni, avere realizzato un tale servizio sia un vero successo. L’attivazione della videosorveglianza è estremamente utile e permetterà una sorveglianza maggiore e capillare, che farà di certo da deterrente per gli atti vandalici e permetterà, in caso di denuncia, di indagare più facilmente in caso di furti e/o danni a cose o persone”.

di silvia Boscaro

Gli agenti della polizia locale le controlleranno sui loro monitor. Più facile risalire a vandali o ladri

Sicurezza Gli occhi elettronici c’erano ma non registravano

Attive le telecamere di videosorveglianza

Inizieranno a breve i lavori di manutenzione necessari per la sistemazione degli edifici delle

scuole medie in via Manzoni e della scuola dell’infanzia “Monumento ai Caduti” di piazza Venezia. Ad annunciarlo l’assessore all’urbanistica e viabilità Davide Marangoni: “Grazie ad un contributo del Ministero per le Infrastrutture e Trasporti, pari a 180 mila euro, - spiega l’assessore - diversi saranno i lavori effettuati a breve per la messa in sicurezza delle due importantissime strutture. 130 mila euro sono destinati al plesso che ospita gli studenti delle scuole medie mentre i restanti 50 mila sono destinati al complesso che attualmente ospita i bambini della scuola materna. I lavori in programma per l’edificio di via Manzoni prevedono la sostituzione dei coppi, la stesura della guaina per evitare le infiltrazioni di pioggia all’interno di alcune classi, l’installazione di parapetti nelle scalinate esterne, la tinteggiatura interna, la sostituzione della porta dell’atrio e la sostituzione dei controsoffitti dei bagni. Per quanto concerne il secondo intervento, anche se la scuola materna sarà presto trasferita nel nuovo plesso G.B. Stella, i lavori di sistemazione sono comunque necessari per evitare che un edificio storico cada in rovina. La ristrutturazione interesserà la facciata sulla quale sarà sistemato l’intonaco e sarà ricostruito il cornicione. Verranno inseriti nuovi pluviali per evitare le infiltrazioni di acqua, sarà operata una tinteggiatura interna ove necessaria, messe in sicurezza le uscite e ripristate le lastre di marmo commemorative danneggiate”.

lavori di manutenzioneMessa in sicurezza edifici scolastici

Posizionate in punti strategici come incroci, piazze e cimiteri

Si è svolto lo scorso 9 dicembre, presso la sala conferenze di vicolo Oroboni, l’incontro

“Compostaggio domestico: cos’è e come funziona”. Alla serata, organizzata dal Comune di Taglio di Po in collaborazione con Ecoambiente, sono intervenuti l’assessore all’ambiente Alberto Fioravanti e l’ingegnere Giovanni Marcuzzo per Ecoambiente specializzato nell’educazione ambientale, sensibilizzazione e formazione sia nelle scuole che in incontri aperti alla cittadinanza. Ha esordito Fioravanti ricordando la complessità del tema rifiuti e ponendo l’accento sul tema del riciclo come azione concreta per il rispetto dell’ambiente e delle future generazioni: “Il cittadino – ha specificato – può, nel suo piccolo, fare la sua parte dimostrando che il cambiamento può avvenire “dal basso”. L’ingegnere Marcuzzo è quindi entrato nel dettaglio analizzando le percentuali di differenziata e di tipologia di rifiuti che Taglio di Po ha prodotto nel 2014: “Il 33% circa dei rifiuti differenziati - ha spiegato - è composto da umido e verde, materiale quindi che può essere compostato. Un compostaggio domestico è possibile e semplice se operato con strumenti adeguati, reperibili in negozi e centri commerciali, e nel giro di 3-4 mesi è possibile produrre del terriccio ricco di proprietà nutritive”. “Ricordo – ha concluso Fioravanti – che, per chi fa compostaggio domestico, esiste la possibilità di uno sconto in bolletta pari al 10% della componente variabile. L’Amministrazione Comunale, per agevolare questa pratica virtuosa, fornisce gratuitamente i composter ai cittadini interessati”.

Educazione ambientalel’ importanza del compoStaggio”

Si. Bo.

neWS

Sono allarmanti le notizie, riferite nel corso della trasmissione “Report” (Rai Tre), inerenti la presenza di elementi chimici,

come l’arsenico, nell’acqua erogata dalle “casette dell’acqua” di alcune ditte. A seguito di questo servizio televisivo, numerosi cittadini tagliolesi si sono rivolti all’Amministrazione Comunale per avere rassicurazioni sulla bontà dell’acqua fornita dalla casetta presente nel nostro Comune e funzionante dal 26 ottobre 2013. “La casetta, - spiega il vicesindaco e assessore all’ambiente Alberto Fioravanti – eroga acqua microfiltrata e depurata, sia naturale che addizionata di anidride carbonica. L’affluenza dei cittadini è sempre stata alta convinti da un’acqua “ecologica” a basso costo. Per tranquillizzare i cittadini sulla bontà dell’acqua mi sono rivolto direttamente alla ditta “AcquaChiara” di Pradamano (UD) proprietaria della casetta”. Nel comunicato si afferma che l’acqua, prelevata dalla rete idrica pubblica, viene micro-filtrata attraverso un filtro a carboni attivi. “Per evitare – si legge nel comunicato - il ristagno di acqua nelle tubazioni e la formazione di cariche batteriche, l’erogatore automaticamente esegue cicli di spurgo ogni quarto d’ora. Dopo essere stata micro-filtrata, l’acqua viene sterilizzata tramite lampada Uv di durata circa 8000 ore, raffreddata ed eventualmente addizionata di CO2 alimentare all’interno di un refrigeratore. L’impianto, tramite un sistema di disinfezione ad ozono, sterilizza i beccucci di erogazione ad ogni somministrazione. Le analisi dell’acqua vengono eseguite con cadenza trimestrale presso un laboratorio per l’analisi delle acque come da indicazioni delle ASL”. “Alla luce di quanto dichiarato dall’azienda – conclude Fioravanti – vorrei tranquillizzare i cittadini perché continueremo, come sempre, a vigilare su questo importante servizio”.

il sindaco tranquillizza i cittadini“ l’acqua della caSetta è Sicura”

Si. Bo.

Impianto di illuminazione rimesso a nuovo per la via

Kennedy. La strada, che rappresenta una delle arterie principali del paese, è già stata oggetto di numerosi interventi: “I lavori per realizzare la nuova illuminazione – spiega Davide Marangoni assessore alla viabilità e urbanistica – sono stati volutamente lasciati per ultimi e hanno seguito la realizzazione della pista ciclo-pedonale e l’asfaltatura. Questo insieme di operazioni rappresenta il primo stralcio di una serie di lavori che permetteranno, entro la fine del 2016, una ristrutturazione completa della via kennedy, anche nel tratto compreso tra via garibaldi e il cavalcavia di accesso alla SS Romea 309”. I recenti lavori di ristrutturazione dell’impianto di illuminazione sono stati realizzati dalla ditta Simet, con la quale il Comune ha una convenzione. Tale convenzione consente al Comune di delegare alla ditta la gestione della manutenzione e la realizzazione dell’illuminazione pubblica, senza ulteriori costi aggiuntivi. “In questa primavera – conclude l’assessore – saranno avviati i lavori del secondo stralcio che prevedono il rifacimento dei marciapiedi lungo l’intera via fino alla rotonda, il collegamento della pista ciclo-pedonale con il parco commerciale Aliper, la nuova piantumazione e la messa in sicurezza con apposita segnaletica. I lavori, inoltre, comprenderanno anche il rifacimento delle rampe del cavalcavia”.

Via Kennedynuova illuminazione

Si. Bo.

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Chi si sarà spostato per le vie di Adria, nei primi giorni del nuovo anno, non avrà potuto fare a meno di notare alcuni manifesti molto singolari,

annuncianti a chiare lettere “Angela ad Adria”, e sullo sfondo il busto di una figura in tailleur rosso vermiglio, che assomigliava in tutto e per tutto alla Merkel. Sogno o realtà? Alcuni cittadini si saranno pur chiesti cosa ci facciano simili annunci pubblicitari aventi come soggetto la teutonica cancelliera tedesca proprio ad Adria. Angela Merkel sarebbe in visita nella ridente città etrusca? In questo caso, si sarebbero mobilitati quantomeno il sindaco Bobo e l’intera amministrazione, se non le altre cariche politiche regionali e magari nazionali. Ma per giorni tutto sembra tacere. Si giocherà allora sull’effetto sorpresa? Anche questa ipotesi è abbastanza improbabile, visto che un appuntamento del genere avrebbe bisogno di mesi e mesi di pianificazione, rapporti diplomatici complessi e di norme di sicurezza opportune, visti i tempi. Insomma, la gita fuori porta della Merkel potrebbe essere solo lo scherzetto di qualche mente bizzarra? Sicuramente una mossa che ha fatto parlare di sè. Poi, un giorno, d’improvviso, la rivelazione: entrando in Sala Cordella, nel pieno corso urbano, ci si imbatte in una carrellata di poster di varie dimensioni che ritraggono la bionda cancelliera nelle sue celebri uscite pubbliche, ai convegni, alle riunioni, accompagnati da alcune frasi ad effetto che

ne ribaltano completamente il significato formale e ufficiale della situazione, provocando ilarità nel riguardante. Svelato dunque il mistero: trattasi di una messa in scena artistica, di uno specchietto per le allodole, avente come artefice Andrea Dodicianni, che non pago dei suoi successi come cantante pop, ha deciso di diventare artista, iniziando dal suo territorio e da una donna che non passa di certo inosservata. I modelli di riferimento di Dodicianni sono sicuramente Maurizio Cattelan, come si evince anche dalla strategia comunicativa di questa mostra, e Marina Abramovich per quanto riguarda l’aspetto di coinvolgimento del pubblico rispetto all’opera. il cantante racconta di avere una vera e propria ossessione per Frau Merkel, tanto da sognarla pure di notte, e da qui il titolo della mostra “Ich liebe Angela”. Tra ironia e provocazione, queste immagini mettono in luce l’aspetto più umano e ufficioso della donna più potente, apparentemente severa e algida,

giocando con le sue tipiche espressioni facciali, i gesti, gli ammiccamenti. Ne deriva una carrellata di caricature a tratti efficaci, a tratti blasfeme, a tratti nonsense, di una grande icona dei nostri tempi; l’icona della «cancelliera di ferro», della donna di potere, dell’attrice politica ferocemente determinata e, agli occhi di chi non l’apprezza, altrettanto cinica, della dominatrice che comanda e condiziona l’Europa. Tuttavia certe mostre possono fare miracoli e trasformare i cattivi, per magia, nel loro opposto, facendoci riflettere sui cliché che ci portiamo dietro e sul fatto che il mondo non può essere diviso in sterili categorie, o tra buoni e cattivi.

di Melania ruggini

Angela ad Adria, ci pensa Dodicianni

Oltre 1 milione di euro a 38 progetti - 27 per la provincia di Padova, 11 per la provincia di Rovigo- che metteranno al centro creatività, coesione sociale, sviluppo sostenibile e innovazione. Sono i risultati del bando “Culturalmente

2015” promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e aperto alle associazioni culturali delle province di Padova e Rovigo. Con questo bando, giunto alla quarta edizione, la Fondazione ha voluto sostenere l’attività di giovani under 35, offrendo opportunità di lavoro e stimolandoli a “fare rete” attorno a progetti focalizzati su tematiche di attualità. Un impegno che ha portato, fra l’altro, ad un maggior coordinamento tra i soggetti operanti nel settore e a valorizzare numerose professionalità, innalzando la qualità dell’offerta culturale. Per la provincia di Rovigo si registra un netto incremento, pari al 60%, dei progetti premiati, rispetto agli anni passati. Segnale positivo, che indica come finalmente le associazioni delle provincia si stiano sviluppando o strutturando anche dal punto di vista culturale. Di seguito i progetti vincenti della provincia di Rovigo e i relativi finanziamenti: associazione Ape con “Mur’Arte, salotti urbani per riscoprire le mura” con 26.700 euro; associazione Leonardo Da Vinci con “E(c)co Rovigo! Mappe di giovani per i giovani”, 29.560 euro; Nexus con “If you play” con 30.000 euro; Pro Loco di Adria con “Una visione oltre- Luigi Groto”, 30.000 euro; Ramatnal Onlus di San Bellino con “La differenza non é una sottrazione” e 25.110 euro; Tumbo con “ARA Percorsi creativi rurali”, 29.627 euro; Centro Polesano Studi Storici ed Etnografici “I colori dell’antico”, 16.964,00 euro Circolo Arci Cavazzini con I.C.A.R.O 2016, 30.000 euro; Circolo Arci Il Tempo Ritrovato “Arting Pot - Fusioni d’Arte” con 30.000 euro; Corpo Bandistico Città di Lendinara “Prospettive – Percorsi di cultura comunitaria” con 30.000 euro; Gruppo Teatrale Il Mosaico con “Polesine 8mm – pellicole di vita quotidiana” e 30.000 euro.

un bando rivolto aigiovani under 35culturalmente 2015

Me. Ru.

Il comune di San Martino di Venezze promuove il talento artistico con un inedito e originale concorso dedicato ai creativi

del territorio, dal titolo “due murales per San Martino”. Giovani creativi, dunque, affrettatevi: c’è tempo fino al 27 febbraio 2016 alle ore 12 per iscriversi, presentando i propri bozzetti ed elaborati. Il concorso è aperto ad artisti e a gruppi di artisti, nonché agli istituti artistici e alle scuole della Provincia di Rovigo, per valorizzare l’operato dei talenti locali. La partecipazione al concorso è gratuita. I concorrenti dovranno presentare uno o più bozzetti a colori che illustrino in maniera dettagliata il murales o i murales che vorrebbero realizzare. I concorrenti possono partecipare, dunque, per un solo murales o per entrambi. I due murales, che saranno realizzati rispettivamente nella Sala Civica del capoluogo e nel fabbricato delle ex scuole di Ca’ Donà, dovranno ispirarsi alla cultura o alla storia o alle tradizioni locali, tenendo comunque presenti le caratteristiche sociali e geografiche del territorio di riferimento. I partecipanti si dovranno inoltre confrontare con le grandi dimensioni: nella sala civica del capoluogo avranno a disposizione un muro della lunghezza di 4,50 metri e di altezza massima 1,50 metri, mentre nella sala principale delle ex scuole elementari di Ca’ Donà le dimensioni sono le seguenti: lunghezza 4,50 metri e altezza massima 1,50 metri. Sulla base delle proposte pervenute, una commissione appositamente costituita e nominata con provvedimento di

giunta comunale, selezionerà i due murales vincitori. La commissione analizzerà le proposte presentate selezionando, a proprio insindacabile giudizio, le due proposte che riterrà maggiormente aderenti alle finalità del concorso, all’originalità dell’idea e all’efficacia della tematica veicolata. Qualora nessuna delle proposte presentate fosse ritenuta, a giudizio insindacabile della Commissione, adatta e pertinente, il concorso potrà essere annullato. Al gruppo o artista che si aggiudicherà il concorso di idee il comune di San Martino di Venezze riconoscerà un premio del valore complessivo di 1.000 euro per ciascun progetto (IVA, manodopera e materiali compresi). Il bozzetto dovrà essere presentato su carta o cartoncino da disegno, nel formato 50 x 70 cm, e la rappresentazione dovrà essere quanto più fedele possibile all’opera da realizzare, anche rispetto ai colori che verrano utilizzati nella realizzazione del murales. In allegato al bozzetto in concorso si potrà allegare un breve curriculum vitae artistico e materiale illustrativo (fotografie e/o altro materiale cartaceo) che riporti eventuali opere di murales già realizzate dai concorrenti. I vincitori dovranno quindi realizzare il proprio progetto entro un mese dal conferimento dell’incarico, concordando con l’amministrazione le modalità e i tempi di esecuzione. Il concorso e la modulistica allegata sono disponibili nell’apposita sezione del sito internet istituzionale dell’Ente all’indirizzo www.venezze.it

un concorso che promuove i talenti del territoriodue muraleS per San martino

Me. Ru.

Non solo arte Grandi cartelloni e la Cancelliera attesa in città

Tutti gli appuntamenti in calendario finoa fine maggio

Sarà una stagione di prosa vivace quella che animerà il Teatro Sociale da gennaio a marzo 2016. Prosegue infatti la partnership con Arteven, a cui si aggiunge anche il Teatro Stabile

del Veneto, ora Teatro Nazionale, e il sostegno della Fondazione Banca del Monte. Come ha spiegato l’assessore alla Cultura, Andrea Donzelli, l’intento è quello di proseguire il lavoro svolto negli anni in particolare da Gabbris Ferrari. Da parte sua, il professor Luigi Costato, presidente di Fondazione Banca del Monte, si ritiene soddisfatto di aver potuto contribuire economicamente affinché la città avesse la sua regolare stagione di prosa. Essa si apre con l’amatissimo Natalino Balasso, che il 13 gennaio mette in scena “La Cativissima, epopea di Toni Sartana”, personaggio che tradisce chiunque pur di raggiungere il suo scopo, che vuole possedere per il semplice gusto del possesso. Per lui le persone, dalla più prossima alla più sconosciuta, sono solo strumenti. Il 19 febbraio Pierfrancesco Favino porta in scena “Servo per due. One man, two guvnors” di Richard Bean, tratto da “Servitore di due padroni” di Carlo Goldoni; si tratta di una commedia comica in cui la quantità di impicci, di equivoci e di gag è illimitata per cui il pubblico riderà in continuazione. Renato Carpentieri, Tony Laudadio, Enrico Ianniello e Giovanni Ludeno sono gli interpreti de “I giocatori”, il 25 febbraio. In scena quattro uomini, senza arte né parte, condividono tragicomiche frustrazioni e fallimenti, giocando a carte, in attesa di un ultimo estremo guizzo vitale. “Arlecchino servitore di due padroni’, per l’adattamento di Giorgio Sangati, sarà rappresentata il 5 marzo. Travestimenti e riconoscimenti, servitori e padroni, padri e figli, morti e risorti, duelli e passioni, gioie e pianti: nello spettacolo tutto è doppio, come Arlecchino che, a sua volta, si sdoppia nell’impresa impossibile di servire due padroni e forse anche sé stesso. Il 15 marzo Ottavia Piccolo in “7 minuti” di Stefano Massini per la regia di Alessandro Gasmann; è la storia vera, tratta dal fatto di cronaca del gennaio 2012, del bacio di ferro tra le operaie tessili di Yssingeaux (Alta Loira) e i nuovi dirigenti subentrati al controllo di uno dei massimi colossi industriali francesi. Ultima

rappresentazione il 24 marzo, con Alessio Boni e Marcello Prayer ne “I duellanti” di Joseph Conrad. Due ufficiali ussari dell’esercito di Napoleone continuano a sfidarsi a duello senza che nessuno sappia il vero motivo di quell’odio profondo che li condurrà fino al duello decisivo.

Tuttavia le sorprese non finiscono qui: nel mese di maggio sarà inaugurata la seconda stagione della rassegna ‘Donne da palcoscenico’: tre appuntamenti con il teatro al femminile, sotto la direzione artistica di Letizia Piva. Domenica 15 maggio l’esordio: “Cordis duo”, con Letizia Piva e Luciano Borin, per la regia di Gabbris Ferrari. Sabato 21 maggio “I digiuni di Catarina da Siena” scritto e diretto da Dacia Maraini, con Dacia Maraini e la Compagnia Le Nuvole Teatro. Domenica 29 maggio è la volta di “I fantasmi delle donne”, per testo e regia di Letizia Piva, con Teresa Mannino e gli allievi del Laboratorio Il teatro del corpo.

Teatro sociale, in scena artisti di spessore

22 Cultura

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Innovazione tecnologica nella progettazione e nella costruzione immobiliare per la realizzazione del be-nessere e dello stare bene anche e soprattutto negli ambienti abitativi. Questo il tema di fondo del wor-kshop “Building innovation and technology” orga-nizzato a fine anno a Sottomarina di Chioggia dall’a-zienda cavarzerana Impianti tecnologie servizi. Un convegno che ha visto la partecipazione di numerosi operatori del settore, fra i quali molti imprenditori, tecnici e professionisti. Al centro della riflessione, così come ha avuto modo di osservare lo stesso Giovanni Zampirolo, il mercato e i rinnovati scenari, con le relative nuove sfide, che si presentano. “In un contesto di profondi e rapidi cambiamenti – ha detto nel suo intervento di salu-to - siamo chiamati ad essere protagonisti attenti e flessibili, disposti al cambiamento sia sul piano della gestione che rispetto alle soluzioni da offrire”.Le più moderne tecnologie sono state esemplificate e ampliamente illustrate nel corso del convegno anche concretamente attraverso speciali espositori, allestiti in occasione dell’evento che aveva anche una spic-cata finalità formativa per i partecipanti, soprattutto sul piano tecnico. Gli operatori tecnici presenti hanno avuto modo di vedersi riconosciuti anche crediti for-mativi per il loro aggiornamento professionale.Al convegno, patrocinato dal Comune di Chioggia, dall’Associazione Albergatori “Asa”, da Confartigia-

nato Chioggia, sono intervenuti come relatori Paolo Volpe, esperto in consulenza per la comunicazione strategica, gli ingegneri Davide Maritan, Riccardo Maestri e Cristian Mazzero che hanno illustrato le novità del mercato relativamente alle pompe di ca-lore e alla moderna impiantistica nel settore idrico-sanitario.E’ intervenuto, inoltre, il consulente finanziario Ales-sandro Doria e, in collegamento da Londra, l’impren-ditore Augusto Marini che ha approfondito l’analisi delle opportunità presenti sui mercati internazionali.Il convegno è stato registrato dal canale televisivo Ada Channel.

Messaggio publiredazionale

ITS Il convegno sulle innovazioni nel campo delle costruzioni

Tecnologia e nuove strategie per essere innovativi e competitivi sul mercato nazionale e internazionale

L’azienda impianti tecnologie servizi srl di Cavarzere protagonista di un importante evento formativo a Chioggia

23Sport

Nessuno si sarebbe aspettato una scalata del genere. E invece ecco il primato di Seconda categoria per

una squadra nata con il solo intento di divertirsi e stare in compagnia. Il Porto Tolle è cresciuto a dismisura rispetto allo scorso anno quando ha vinto senza troppe fatiche il campionato di Terza categoria. Ai nastri di partenza, considerata la forza e la poenza degli elementi in rosa, il gruppo biancazzurro era considerato come quello da battere. Il favorito per il successo finale. E, dopo 15 partite, sta rispettando alla grande le aspettative. All’Umberto Cavallari di Porto Tolle inoltre ci sono sempre circa 200 persone. A volte anche 250 con gli Ultras che sono ritornati all’ovile dopo aver abbandonato la squadra che si è trasferita a Rovigo per disputare il campionato di serie D. Partendo dall’inizio, il Porto Tolle ha subito mostrato i denti, azzannando alla prima giornata una delle concorrenti per la vittoria del campionato: 1-0 al Salara. Per le cinque prime partite non c’è stata storia per le avversarie. Dopo il Salara sono andate al tappeto anche il Rosolina (2-1), il Pettorazza (2-0), il San Vigilio (6-1) e il Ca’Emo (4-0). Due sconfitte hanno minato la marcia trionfale del Porto Tolle in quanto alla sesta giornata e alla nona il Granzette e la Stientese sono riuscite a vincere entrambe per 2-1. In mezzo i successi di Lendinara per 3-0 e in casa contro la Fiessese per 2-0. Nel rush finale del girone d’andata sono arrivate tutte vittorie e un solo pareggio,

quello con la Turchese (1-1) alla penultima giornata. Per il resto ko il Boara Polesine (2-0), Villanovese, Villadose e Grignano (tutte sconfitte per 1-0) e Zona Marina (3-0). I 37 punti in 15 giornate sono un ottimo bottino. E il Porto Tolle è ancora in corsa per il trofeo regionale di Seconda. Dopo il mini girone di qualificazione, la squadra basspoloesana ha eliminato ai rigori il Pettorazza ai 32esimi di finale, la Stientese ai 16esimi (3-0) e il San Martino agli ottavi (4-0). Adesso sotto con il Fossò in febbraio per i quarti e per spianare la strada verso il successo finale. Che sia attraverso il campionato o attraverso la coppa Veneto, sembra chiaro che l’intento della squadra di Sandro Tessarin sia quello di strappare il prima possibile il biglietto di sola andata diretto in Prima categoria.

di riccardo Pavanello

Chi pensa di andare al mare solo d’estate a prendere i sole e a farsi una nuotata si sbaglia di grosso. A Rosolina

Mare sicuramente non c’è il pienone come d’estate, ma di inverno si possono assistere a eventi unici e particolari fra le due e le sabbie del litorale. Cento piloti si sono sfidati a colpi di accelerate sulla pista di sabbia ai Bagni Dal Moro del comune bassopolesano. Iniziato a dicembre, il tour proseguirà fino a fine gennaio. L’evento motociclistico organizzato dalla Fmi (Federazione motociclistica italiana) ha attirato l’attenzione di molti curiosi e appassionati delle due ruote. Motocross ed enduro le categorie principali. Fra la sabbia di Rosolina Mare c’era pure Marco Melandri, campione del mondo della 250 nel 2002 che ha partecipato a svariate stagioni anche in MotoGp e Superbike. La giornata deve essergli rimasta talmente impressa da pubblicare su Twitter una foto che lo ritraeva fra le dune del comune polesano con il simpatico post: “Giornata fantastica a Rosolina Mare! Sabbia infernale!!”. Oltre a Melandri c’erano anche l’istrutture federale Fmi Alex Zanni, Filippo Bertuzzo, Samuele Berdardini, Massimo Bianconcini, Gianluca Martini,

tanto per dirne alcuni. Purtroppo il brutto tempo della mattinata ha ridotto di molto il numero dei partecipanti. Erano previsti 200 piloti e alla fine ne sono arrivati solamente la metà. Non è finita qui perché anche il 6 gennaio, durante il giorno della Befana, i Bagni Dal Moro si sono resi protagonisti con la classiica “Ruspadina”, altro appuntamento per gli appassionati delle due ruote sulla sabbia.

rosolina maremotocroSS Su Sabbia

Ric. Pav.

Calcio Una vera sorpresa, volevano solo divertrsi e stare in compagnia

Delta Porto Tolle seconda categoriacalcio

Un percorso impressionante. I Giovanissimi della Tagliolese hanno sorpreso tutti nel

campionato provinciale di calcio. La squadra giallorossa, inserita nel girone B polesano, ha messo in riga tutte le rivali chiudendo al giro di boa con 12 vittorie in altrettante partite. L’en-plein è frutto di preparazione, concentrazione e affiatamento da parte dei ragazzi nati nel 2001, guidati dal tecnico Maurizio Pozzati. La media reti è altrettanto favolosa. In totale infatti la Tagliolese è andata a segno ben 49 volte nella porta avversaria, subendo solamente due gol. E’ questo il Barcellona del Polesine: la Tagliolese Giovanissimi è cinica sotto porta e non ha intenzione di perdere una partita in campionato. Partenza in sordina con la vittoria di misura per 1-0 contro il Lauretum. No problem con il Taglio di Donada visto il 3-0 finale. Alla terza partita ecco il primo gol subito ma la vittoria non manca con il Cavarzere: 5-1. Poi le vittorie eclatanti con Pontecchio (13-0) e San Giusto (8-0) inframezzate dal più modesto 3-1 contro il Delta. Negli altri cinque match la Tagliolese vince 2-0 con il Porto Tolle, 2-0 con il Rosolina, 3-0 con il Baricetta, 1-0 con l’Adriese,

5-0 con il San Pio X e 3-0 al Duomo. Un cammino da urlo per una squadra costruita tre anni fa e che Pozzati ha trasformato in una macchina da corsa vincente. Il girone di ritorno comincia il 24 gennaio ed è chiaro come questo gruppo voglia puntare alla grande: vittoria finale e salto al campionato

regionale per il prossimo anno. Se i più piccoli viaggiano a gonfie vele, una situazione simile la sta vivendo anche la prima squadra. Non è prima, certo, ma sta centrando alla grande l’obiettivo prefissato di inizio stagione: i play off. La squadra di Franzoso sta occupando la quinta posizione della classifica di Prima categoria con 28 punti grazie anche alle quattro vittorie nelle ultime cinque partite. Sono andate ko la Nuova Audace Bagnolo (2-0), il Castelbaldo Masi (1-0), i cugini dello Scardovari (1-0) e, prima della pausa natalizia, il Papozze (2-0). In mezzo anche un punticino con il Due Stelle (0-0). Con questa striscia la Tagliolese si è portata sì in zona play off ma è anche a soli tre punti dalla vetta del Porto Viro, grazie a una classifica cortissima nella parte alta. Chissà cosa riserverà la seconda parte della stagione. Cr. Ag.

ottime prospettivetaglioleSe: giovaniSSimi e prima Squadra a gonfie vele

Una formazione del Porto Tolle, sotto Sandro Tessarin

Matteo Trombin

Page 26: Delta genn2016 n2

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IL DIRITTO DI CAMBIARE

241

IL VENETOin PRIMO PIANO

Il mercato immobiliare lancia timidi ma signifi cativi segna-li di ripresa anche in Veneto. E’ il quadro incoraggiante che emerge dalle recenti rilevazioni dell’Uffi cio Studi del

Gruppo Tencocasa, nello specifi co relativamente al primo se-mestre 2015, illustrato da Michele Ferrari, team manager dell’Area Nord est.

Sembra, dunque, che il mercato della compravendita ricominci a partire in uno scenario in parte mutato, rispetto al recente passato, fi no cioè al 2008, l’anno clou della bolla speculativa nel settore immobiliare.

Analizzando la domanda emergono interessanti dinami-che, per certi aspetti nuove. Muta il profi lo dell’acquirente, per lo più si tratta di giovani coppie, mediamente sui 35 anni, in cerca di prima casa, per una sistemazione defi nitiva.

Si torna in città, per trovare casa nei centri cittadini piuttosto che in periferia. La contrazione dei prezzi degli immobili in questi anni, infatti, consente di optare per solu-zioni più comode, più vicine alle aree attrezzate e ai servizi.

Il trilocale (due camere e zona giorno) nella compra-vendita rappresenta la tipologia dove maggiormente si concentra la richiesta, a discapito del bilocale che, invece, vede crollare il proprio appeal in virtù di un mutato approccio da parte degli acquirenti, orientati all’abitazione principale e alla sistemazione stabile anziché all’acquisto per investi-mento almeno per questo taglio.

La maggiore offerta bancaria ai fi nanziamenti, con la riduzione dei tassi d’interesse, ha fatto registrare un co-spiscuo aumento delle stipulazioni di mutui da parte delle famiglie venete per l’acquisto della casa.

Diminuiscono anche i tempi di vendita che si attestano intorno ai 170 giorni nelle grandi città, 189 nell’hinterland delle città e 177 nei copoluoghi di provincia.

Contrazioni dei prezzi. Nel primi sei mesi del 2015 le quotazioni delle abitazioni in Italia sono dimuite in me-

dia del 2,5 per cento nelle grandi città, del 2,1 per cento nell’hinterland cittadino e del 2,2 per cento nei capoluoghi di provincia.

In media, analizzando le aree geografi che, nelle città del Nord la contrazione dei prezzi delle case è del 2,2 per cento.

In Veneto è Verona la città in cui si registra la maggiore contrazione dei prezzi (-2,5 per cento), seguita da Treviso (-2,1 per cento). A Padova la contrazione dei prezzi è del -1,1 per cento rispetto al secondo quadrimestre 2014. Le zone centrali cedono l’1,9 per cento, mentre quelle semi-centrali e periferiche si mantengono sostanzialmente stabili.

Stabili anche i prezzi a Rovigo e Vicenza. Non risultano i dati di Venezia per cui l’Uffi cio Studi Tecnocasa sta appron-tando un’indagine a parte.

Domanda e disponibilità di spesa. La ricerca della prima casa costituisce anche in Veneto il segmento più consistente del mercato. La domanda è alta e proviene in

buona parte da giovani coppie che approfi ttano dei prezzi convenienti. Prezzi che consentono di concentrare le ricer-che nei centri storici o nelle immediate prossimità. Non di rado infatti ci sono acquisti sostitutivi da parte di chi abita in provincia e ora, grazie al ridimensionamento dei valori, riesce ad acquistare nelle città. La tipologia più richiesta è il trilocale, nelle palazzine.

A Rovigo piacciono anche le soluzioni indipendenti, e gli appartamenti dotati di giuardino privato, ricercati spesso nei quartieri, San Bortolo e Tassina, che si sviluppano nelle vicinanze del centro cittadino.

A Treviso invece la maggior parte delle transazioni per questa tipologia riguardano soprattutto le abitazioni colloca-te immediatamente fuori le mura cittadine (molte richieste si registrano in particolare per il quartiere Santa Bona, ca-ratterizzato da una edilizia eterogenea, dove accanto alle palazzine non mancano le villette di nuova costruzione). Molto attive - per quanto riguarda questo segmento del mer-cato - sono anche le famiglie di origine straniera.

Verona ha una situazione più complessa che è anche de-terminata dalla presenza dell’università che attira investitori interessati all’acquisto di bilocali da concedere in locazione ma anche, a fi ni turistici, anche allo scopo di avviare B&B o affi ttacamere. La preferenza, in quest’ultimo caso, ricade su appartamenti dotati di almeno tre camere, inseritiper lo più in palazzi sotrici e ubicati il più possibile nel Centro o nelle vicinanze.

Anche a Vicenza dalla fi ne del 2014 e nei primi mesi del 2015 si evidenzia un aumento del numero di compra-vendite. Le quotazioni favorevoli consentono di valutare con maggiore interesse anche le abitazioni del centro storico, che nelle strade principali possono essere anche di notevole prestigio. Nelel immediate vicinanze si sviluppa in particola-re il quartiere San marco e la zona di Sant’Andrea.

di ornella Jovane

Sembra che il mercato della compravendita ricominci a partire. Il trilocale, in città o nelle vicinanze è la tipologia più richieste. Gli acquirenti tipo: giovane coppia sui 35 anni

Economia L’indagine del Centro Studi di Tecnocasa fotografa la situazione nel primo semestre 2015

Mercato immobiliare in ripresa anche in Veneto

focuS

Per quanto la realtà di Padova, città e provincia su cui si concentra nel dettaglio l’indagine Tecnocasa

illustrata da Cristian Binato, consu-lente Tecnocasa dell’area di Padova e Rovigo, i valori che erano scesi note-volmente nei mesi precedenti(-5,5 nel 2014) nell’ultimo semestre 2015 si sono assestati intorno ad un - 1,1 per cento, con un livellamento sostanziale dei prezzi, dovuto ad un’alta domanda che proviene in buona parte da giovani coppie. Aumenta dunque il numero di compravendite: in città sono state ef-fettuate 977 transazioni, pari a +19,1 per cento rispetto al primo semestre del 2014, mentre in provincia si contano 2352 compravendite, vale a dire +0,9 per cento.

La tipologia più richiesta è il trilo-cale, con il 47,5 per cento delle prefe-renze, quindi i quattro locali con il 29,1 per cento.

L’analisi della disponibilità di spesa evidenzia che il 46,1 per cento dei potenziali acquirenti ha un budget mas-simo di 119mila euro e il 27, 1 per cento si colloca nella fascia successiva, tra 120 e 169mila euro.

Il mercato è dei giovani: l’81,4 per cento degli acquirenti, infatti, ha com-prato l’abitazione principale, il 18,6 per cento ha acquistato per investimen-to. Quasi un terzo degli acquirenti è under 35, i 31,3 per cento ha un’età compresa tra i 35 e i 44 anni.

Anche per Padova città la domanda di case si concentra prevalentemente nell’area fuori le mura del centro sto-rico, tra la Guizza e il lungargine del Bassanello e si focalizza su trilocali e quadrilocali.

padova, il numero di compravendite aumenta del 19,1 per cento in città

La maggior parte degli acquirenti - per lo più giovani - è orientata all’acquisto dell’abitazione principale

O.J.

Page 27: Delta genn2016 n2

25Il Veneto in primo piano1

IL VENETOin PRIMO PIANO

Il mercato immobiliare lancia timidi ma signifi cativi segna-li di ripresa anche in Veneto. E’ il quadro incoraggiante che emerge dalle recenti rilevazioni dell’Uffi cio Studi del

Gruppo Tencocasa, nello specifi co relativamente al primo se-mestre 2015, illustrato da Michele Ferrari, team manager dell’Area Nord est.

Sembra, dunque, che il mercato della compravendita ricominci a partire in uno scenario in parte mutato, rispetto al recente passato, fi no cioè al 2008, l’anno clou della bolla speculativa nel settore immobiliare.

Analizzando la domanda emergono interessanti dinami-che, per certi aspetti nuove. Muta il profi lo dell’acquirente, per lo più si tratta di giovani coppie, mediamente sui 35 anni, in cerca di prima casa, per una sistemazione defi nitiva.

Si torna in città, per trovare casa nei centri cittadini piuttosto che in periferia. La contrazione dei prezzi degli immobili in questi anni, infatti, consente di optare per solu-zioni più comode, più vicine alle aree attrezzate e ai servizi.

Il trilocale (due camere e zona giorno) nella compra-vendita rappresenta la tipologia dove maggiormente si concentra la richiesta, a discapito del bilocale che, invece, vede crollare il proprio appeal in virtù di un mutato approccio da parte degli acquirenti, orientati all’abitazione principale e alla sistemazione stabile anziché all’acquisto per investi-mento almeno per questo taglio.

La maggiore offerta bancaria ai fi nanziamenti, con la riduzione dei tassi d’interesse, ha fatto registrare un co-spiscuo aumento delle stipulazioni di mutui da parte delle famiglie venete per l’acquisto della casa.

Diminuiscono anche i tempi di vendita che si attestano intorno ai 170 giorni nelle grandi città, 189 nell’hinterland delle città e 177 nei copoluoghi di provincia.

Contrazioni dei prezzi. Nel primi sei mesi del 2015 le quotazioni delle abitazioni in Italia sono dimuite in me-

dia del 2,5 per cento nelle grandi città, del 2,1 per cento nell’hinterland cittadino e del 2,2 per cento nei capoluoghi di provincia.

In media, analizzando le aree geografi che, nelle città del Nord la contrazione dei prezzi delle case è del 2,2 per cento.

In Veneto è Verona la città in cui si registra la maggiore contrazione dei prezzi (-2,5 per cento), seguita da Treviso (-2,1 per cento). A Padova la contrazione dei prezzi è del -1,1 per cento rispetto al secondo quadrimestre 2014. Le zone centrali cedono l’1,9 per cento, mentre quelle semi-centrali e periferiche si mantengono sostanzialmente stabili.

Stabili anche i prezzi a Rovigo e Vicenza. Non risultano i dati di Venezia per cui l’Uffi cio Studi Tecnocasa sta appron-tando un’indagine a parte.

Domanda e disponibilità di spesa. La ricerca della prima casa costituisce anche in Veneto il segmento più consistente del mercato. La domanda è alta e proviene in

buona parte da giovani coppie che approfi ttano dei prezzi convenienti. Prezzi che consentono di concentrare le ricer-che nei centri storici o nelle immediate prossimità. Non di rado infatti ci sono acquisti sostitutivi da parte di chi abita in provincia e ora, grazie al ridimensionamento dei valori, riesce ad acquistare nelle città. La tipologia più richiesta è il trilocale, nelle palazzine.

A Rovigo piacciono anche le soluzioni indipendenti, e gli appartamenti dotati di giuardino privato, ricercati spesso nei quartieri, San Bortolo e Tassina, che si sviluppano nelle vicinanze del centro cittadino.

A Treviso invece la maggior parte delle transazioni per questa tipologia riguardano soprattutto le abitazioni colloca-te immediatamente fuori le mura cittadine (molte richieste si registrano in particolare per il quartiere Santa Bona, ca-ratterizzato da una edilizia eterogenea, dove accanto alle palazzine non mancano le villette di nuova costruzione). Molto attive - per quanto riguarda questo segmento del mer-cato - sono anche le famiglie di origine straniera.

Verona ha una situazione più complessa che è anche de-terminata dalla presenza dell’università che attira investitori interessati all’acquisto di bilocali da concedere in locazione ma anche, a fi ni turistici, anche allo scopo di avviare B&B o affi ttacamere. La preferenza, in quest’ultimo caso, ricade su appartamenti dotati di almeno tre camere, inseritiper lo più in palazzi sotrici e ubicati il più possibile nel Centro o nelle vicinanze.

Anche a Vicenza dalla fi ne del 2014 e nei primi mesi del 2015 si evidenzia un aumento del numero di compra-vendite. Le quotazioni favorevoli consentono di valutare con maggiore interesse anche le abitazioni del centro storico, che nelle strade principali possono essere anche di notevole prestigio. Nelel immediate vicinanze si sviluppa in particola-re il quartiere San marco e la zona di Sant’Andrea.

di ornella Jovane

Sembra che il mercato della compravendita ricominci a partire. Il trilocale, in città o nelle vicinanze è la tipologia più richieste. Gli acquirenti tipo: giovane coppia sui 35 anni

Economia L’indagine del Centro Studi di Tecnocasa fotografa la situazione nel primo semestre 2015

Mercato immobiliare in ripresa anche in Veneto

focuS

Per quanto la realtà di Padova, città e provincia su cui si concentra nel dettaglio l’indagine Tecnocasa

illustrata da Cristian Binato, consu-lente Tecnocasa dell’area di Padova e Rovigo, i valori che erano scesi note-volmente nei mesi precedenti(-5,5 nel 2014) nell’ultimo semestre 2015 si sono assestati intorno ad un - 1,1 per cento, con un livellamento sostanziale dei prezzi, dovuto ad un’alta domanda che proviene in buona parte da giovani coppie. Aumenta dunque il numero di compravendite: in città sono state ef-fettuate 977 transazioni, pari a +19,1 per cento rispetto al primo semestre del 2014, mentre in provincia si contano 2352 compravendite, vale a dire +0,9 per cento.

La tipologia più richiesta è il trilo-cale, con il 47,5 per cento delle prefe-renze, quindi i quattro locali con il 29,1 per cento.

L’analisi della disponibilità di spesa evidenzia che il 46,1 per cento dei potenziali acquirenti ha un budget mas-simo di 119mila euro e il 27, 1 per cento si colloca nella fascia successiva, tra 120 e 169mila euro.

Il mercato è dei giovani: l’81,4 per cento degli acquirenti, infatti, ha com-prato l’abitazione principale, il 18,6 per cento ha acquistato per investimen-to. Quasi un terzo degli acquirenti è under 35, i 31,3 per cento ha un’età compresa tra i 35 e i 44 anni.

Anche per Padova città la domanda di case si concentra prevalentemente nell’area fuori le mura del centro sto-rico, tra la Guizza e il lungargine del Bassanello e si focalizza su trilocali e quadrilocali.

padova, il numero di compravendite aumenta del 19,1 per cento in città

La maggior parte degli acquirenti - per lo più giovani - è orientata all’acquisto dell’abitazione principale

O.J.

1Il Veneto in primo piano

Il mercato immobiliare è in fermento, con favore-voli dati sulle compravendite, anche grazie ad un rinnovato “appetito” bancario per le erogazioni

dei mutui che incoraggia i giovani all’acquisto immo-biliare.

In Veneto, in particolare, secondo i dati analizza-ti dall’Uffi cio studi del Gruppo Tecnocasa e illustrati da Michele Lovato, responsbile d’area Kìron Partner spa pr l’area Nordest, nel secondo trimestre 2015 le famiglie hanno ricevuto fi nanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 903,1 milioni di euro. Una cifra che colloca la regione al terzo posto per totale ero-gato in Italia, con un’incidenza del’8,83 per cento. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente

si registra una variazione delle erogazioni in regio-ne pari a +72,2 per cento, per un controvalore di +378,6 milioni di euro.

A livello nazionale, nel primo semestre 2015 l’importo medio di mutuo erogato è stato circa di 110 mila euro. Per quanto riguarda le caratteristiche del mutuo, quasi il 70 per cento dei mutui erogati ha una durata tra 21 e 30 anni, in media di poco inferio-re ai 25 anni. Prevale la tipologia a tasso fi sso, la cui percentuale, 56,4 per cento, è raddopppiata rispetto all’anno scorso. In netto calo il ricorso ai mutui a ti-pologia variabile: in particlare, quelli a tasso variabile “puro” sono poco meno di un terzo del totale.

Nel secondo timestre 2015 la regione Veneto

ha fatto registrare un importo medio di mutuo pari a 111.100 euro, in aumento rispetto a quanto rileva-to durante lo stesso trimestre dell’anno precedente, quando il ticket medio ammontava a 109.900 euro.

Per quanto riguarda più in particolare la realtà padovana, su cui l’indagine si soffema con maggiori dettagli, la provincia di Padova ha erogato volumi per 184,8 milioni di euro, pari a +78,4 per cento. Un dato all’interno del quale vanno incorporati non solo l’acquisto, ma anche la ristrutturazione, la surroga e altre fi nalità. L’importo medio di mutuo si è attestato a circa 109mila euro, la durata media è pari a 26 anni, la tipologia per il 44,2 per cento è a tasso fi sso, l’età media dei richiedenti è di poco più di 36 anni.

di ornella Jovane

I dati Gli indicatori del mercato creditizio, in Veneto e a Padova nel confronto con il contesto nazionale

Le banche tornano ad erogare i mutui per l’acquisto della casa

focuS

Per quanto riguarda l’area del Veneziano lo studio di Tecnocasa, in attesa dei dati dall’intera provincia, fo-calizza l’attenzione su Chioggia. In questa realtà le

quotazioni rimangono sostanzialmente stabili per il nuo-vo - economico, medio e signorile - mentre si registrano signifi cative contrazioni per la categoria dell’usato - eco-nomico -4,6per cento e medio -3,9 per cento - mentre, al contrario, si osserva una incoraggiante rivalutazione

(+0,6 per cento) del signorile usato. Un trend che si manifesta anche in periferia.

Il mercato immobiliare inizia a dare segnali di ripre-sa dal lato della domanda e della compravendita anche per gli immobili turisticia Chioggia, settore nel quale si registra un incremento signifi cativo nel 2015. Il turistico residenziale, infatti rappresenta il 60 per cento del totale delle compravendite.

Chioggia. l’andamento del mercato immobiliaregrande rivalutazione e attenzione per l’uSato. boom per il reSidenziale turiStico

L’importo medio in Veneto è in media di 110mila euro, a tasso fi sso, della durata di 25 anni

Sottomarina di Chioggia

Mercato immobiliare, la variazione percentuale dei prezzi e i valori medi a Chioggia (Fonte Tecnocasa)

Page 28: Delta genn2016 n2

Omeopatia: i rimedi per ogni disturbo

L’omeopatia è una branca della medicina che nasce circa 200 anni fa dai principi del medico tedesco Samuel Hahnemann e si diffonde già dall’inizio del XIX secolo in Europa, in special

modo in Francia. In un contesto sanitario in cui la cura più efficace era il salasso, Hahnemann ricercò un metodo di cura dei propri pazienti meno invasivo, non nocivo e più efficace: dalla diluizione e dinamizzazione di attivi di origine vegetale, animale e minerale nasce così l’omeopatia. Da una parte la diluizione azzera l’effetto tossico degli attivi, e dall’altra la dinamizzazione conferisce al rimedio il potere d’azione, il “quid energico”. Nel nome omòios (simile) e pathos (malattia) risiede il principio fondante dell’approccio di questa medicina “il simile viene curato con il simile”, secondo cui al paziente si somministra il rimedio che sul soggetto sano provoca gli stessi sintomi che si vogliono curare nel malato. L’omeopatia inoltre nutre un interesse olistico per il paziente, ovvero lo valuta nella sua totalità, mente e corpo; si contemplano quindi diversi sintomi a seconda della personalità del soggetto, e non una serie di sintomi comuni a tutti i pazienti che fanno capo ad una patologia, come nella medicina tradizionale. A differenza della medicina tradizionale, inoltre, nell’omeopatia non si parte dal sintomo per ricercare di eliminarlo o attenuarlo con un farmaco, ma si prendono in considerazione i sintomi per cercare di ripristinare lo stato di equilibrio del paziente, affinché il suo organismo riesca ad affrontare in maniera efficace la malattia.

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L’omeopatia viene utilizzata non solo per gli adulti, ma per la sua assenza di effetti collaterali viene anche impiegata sempre più nelle terapie pediatriche, nonché in veterinaria per il trattamento degli animali domestici. In commercio i farmaci omeopatici si trovano sotto forma di granuli, globuli, gocce, iniettabili e pomate. Per ogni consiglio omeopatico la nostra Farmacia è sempre a disposizione del cliente.

26 Il Veneto in primo piano

di alessandro abbadir

4 Il Veneto in primo piano

Tre manager per la sanità padovana. A loro il compito di affrontare altrettante sfi de: la riforma delle Uls che porterà

ad una signifi cativa diminuzione delle azien-de sanitarie, il nuovo ospedale di Padova e la lotta ai tumori attraverso sperimentazione e nuove cure. Il tutto nel segno dell’integra-zione e della piena collaborazione tra enti diversi che hanno come obiettivo la cura del malato, l’assistenza sanitaria a 360 gradi. Anche a Padova, come nel resto del Veneto, la “rivoluzione” della sanità è scattata con il nuovo anno, e già il 2 gennaio i tre nuovi direttori generali si sono messi al lavoro. A Claudio Dario l’incarico di guidare l’Uls 16 insieme alle altre due aziende sanitarie padovane, delle quali è stato nominato commissario, l’Uls 15 dell’Alta e l’Uls 17 della Bassa. Luciano Flor invece è direttore generale dell’Azien-da Ospedaliera mentre Patrizia Simionato dell’Istituto Oncologico Veneto. Tre nomine di “spessore” e di “alto livello”, come han-no commentato all’unisono amministratori e politici, una terna di manager per mettere in atto la riforma sulla quale la Regione intende accelerare in questi mesi dopo i tentennamenti e le polemiche del recente passato. Anzi queste nomine di fatto anti-cipano la riforma unifi cando, almeno nella posizione di vertice, le tre Uls e aprendo la strada ad un nuovo assetto. I tre direttori

della sanità padovana hanno sottolineato, nel loro primo intervento all’inizio dell’anno, l’impegno a garantire una integrazione dei servizi sanitari offerti dalle diverse strutture presenti sul territorio allo scopo di migliorare l’assistenza ai pazienti. “Ci deve essere una progettualità unica della sanità padovana - ha dichiarato Claudio Dario - per questo siamo qui insieme e da oggi continueremo a lavorare con gli stessi obiettivi”. Luciano Flor ha ribadito l’importanza di creare percorsi trasversali per i malati partendo proprio dal servizio ospedaliero. Sotto la sua direzione prenderà corpo anche il progetto del nuovo ospedale di Padova, sulla cui sede è ormai tempo di trovare una soluzione condivisa

dopo le infi nite discus-sioni di questi anni. Anche Zaia ha im-posto un’accelerata, ormai ne va della cre-dibilità istituzionale, e anche lo stesso Bitonci

vuole arrivare a mettere il punto. Ormai tutto fa pensare che sarà l’area di San Lazzaro ad ospitare il nuovo ospedale cittadino anche se non è ancora detta l’ultima parola e i colpi di scena sono sempre possibili. Patrizia Simio-nato, alla guida dello Iov, ormai un punto di riferimento nazionale nella ricerca e nella lotta ad un’ampia gamma di tumori, ha in-sistito sull’umanizzazione delle cure. Perché dietro ad ogni terapia, ad ogni intervento ad ogni scelta medica c’è un paziente che soffre e che lotta per la vita.

le nomine. simionato guida l’istituto oncologico Venetotre manager per la Sanità padovana

“Ci deve essere una progettualità unica nel nostro territorio, continueremo a lavorare insieme”

Sanità in Veneto: a fi ne 2015, ma proprio alla fi ne, visto che era il 30 dicembre, il presidente del Veneto Luca

Zaia ha fatto la sua scelta compiendo con la nomina dei nuovi direttori generali delle Ulss, una rivoluzione. La nomina dei nuovi 12 super manager riduce da 21 a 7 le Ulss, accorpandole su base provinciale. Insomma dei super poli sanitari che dovranno essere gestiti con estrema cautela anche in vista del-la fatidica realizzazione della preannunciata riforma sanitaria. Un progetto che accentra in una strategica Azienda Zero, tutti i compiti extrasanitari: spesa, appalti, personale, servi-zi, logistica, servizi sociali - così da eliminare i doppioni esistenti e consentire alle Ulss di de-dicarsi esclusivamente all’attività di cura; con una gerarchia che affi dada ai direttori generali della sanità e del sociale il potere decisionale e riservando al manager dell’Azienda Zero la responsabilità esecutiva-gestionale. Ma ecco nel dettaglio le decisioni di Zaia. Giuseppe Dal Ben sarà alla guida dell’Ulss 12 Veneziana ed estende il suo ruolo commissariale alla

Ulss13 di Dolo- Mirano (esce di scena Gino Gumirato) e alla 14 Chioggia. Nel Veneto orientale resta in sella Carlo Bramezza. A Padova c’è un cambio di guardia; Claudio Dario se ne va arriva il trentino Luciano Flor. Dario però resta nella città del Santo per di-rigere l’Ulss 16 e con il sistema commissa-riale commissariale, la Ulss 15 di Cittadella e la Ulss 17 di Monselice. A Treviso Zaia ha nominato alla direzione dell’Ulss Francesco Benazzi che è stato direttore dell’ Ulss Alta Padovana . Un titolo importante come pedi-gree, visto che uno studio del Ministero della Salute, l’ha indicata come la migliore d’Italia. Francesco Benazzi che dirigerà Treviso gesti-rà pure l’Ulss di 7 Pieve di Soligo e l’Ulss 8 Asolo-Montebelluna. A Belluno e provincia va a Adriano Rasi Caldogno la direzione generale di Belluno e conserva, da commissario, quella di Feltre. A Vicenza Giovanni Pavesi dirigerà l’Ulss 6 Vicenza, con poteri commissariali sul-la Ulss 5 Ovest Vicentino. A Bassano, invece, ci sarà Giorgio Roberti (direttore uscente a Treviso). L’Azienda ospedaliera universitaria

di Verona non è stata coinvolta dal giro di no-mine perché aveva rinnovato la direzione un anno fa. Al timone resta quindi Francesco Co-bello, mentre l’Ulss 20, è stata affi data a Pie-tro Girardi che sovrintenderà le unità sanitarie 21 Legnago e 22 Bussolengo. Per il sud della regione: Antonio Compostella gestirà le Ulss di Rovigo e Adria. E infi ne una novità attesa: l’Istituto Oncologico Veneto ha fi nalmente un direttora tempo pieno: Patrizia Simiona-to I direttori hanno sottoscritto un contratto di 3 anni prolungabili a 5 dopo una verifi ca sul lavoro svolto. Soddisfatti dell’operazione compiuta il presidente Luca Zaia e l’assessore Luca Coletto. “Avevo di fronte più scelte – ha spiegato Zaia. Potevo nominare 21 direttori generali, ma così la riforma che ritengo vitale avrebbe avuto tempi lunghi, che non ci pos-siamo permettere, o fare 21 commissari per un anno lasciando il tutto di fatto in sospeso. Ho deciso, con il cuore e con la ragione, di anticipare i tempi, nella convinzione di aver fatto il bene dei cittadini. Il contratto contiene tutti gli obiettivi da raggiungere, come le liste

In previsione della riforma sanitaria legata alla creazione dell’Azienda Zero, si riducono da 21 a 7 le Ulss, accorpandole su base provinciale

Ulss Arrivano le nomine da parte del presidente Luca Zaia dei nuovi direttori generali

12 super manager per la sanità veneta

d’attesa, l’umanizzazione, lo sviluppo delle tecnologie e delle professionalità, perché una sanità che non si aggiorna passo dopo passo, non è nelle corde del Veneto, che invece è sta-to riconfermato da poco Regione benchmark (modello) per tutta Italia”. Sono nomine che avviano la nuova riforma dell’organizzazione sanitaria veneta, nel rispetto delle attribuzioni del Consiglio e della necessità di dare presto

ai veneti una sanità ancora più moderna, capace di crescere ancora nonostante i tagli nazionali”. Per l’assessore alla Sanità Luca Coletto: “è’ stata una scelta opportuna che abbiamo condiviso, perché sull’innovazione non si può arretrare e dobbiamo invece mi-gliorare ulteriormente per rispondere ai tagli nazionali, unendo le forze con tutto il nostro personale”.

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4 Il Veneto in primo piano

Tre manager per la sanità padovana. A loro il compito di affrontare altrettante sfi de: la riforma delle Uls che porterà

ad una signifi cativa diminuzione delle azien-de sanitarie, il nuovo ospedale di Padova e la lotta ai tumori attraverso sperimentazione e nuove cure. Il tutto nel segno dell’integra-zione e della piena collaborazione tra enti diversi che hanno come obiettivo la cura del malato, l’assistenza sanitaria a 360 gradi. Anche a Padova, come nel resto del Veneto, la “rivoluzione” della sanità è scattata con il nuovo anno, e già il 2 gennaio i tre nuovi direttori generali si sono messi al lavoro. A Claudio Dario l’incarico di guidare l’Uls 16 insieme alle altre due aziende sanitarie padovane, delle quali è stato nominato commissario, l’Uls 15 dell’Alta e l’Uls 17 della Bassa. Luciano Flor invece è direttore generale dell’Azien-da Ospedaliera mentre Patrizia Simionato dell’Istituto Oncologico Veneto. Tre nomine di “spessore” e di “alto livello”, come han-no commentato all’unisono amministratori e politici, una terna di manager per mettere in atto la riforma sulla quale la Regione intende accelerare in questi mesi dopo i tentennamenti e le polemiche del recente passato. Anzi queste nomine di fatto anti-cipano la riforma unifi cando, almeno nella posizione di vertice, le tre Uls e aprendo la strada ad un nuovo assetto. I tre direttori

della sanità padovana hanno sottolineato, nel loro primo intervento all’inizio dell’anno, l’impegno a garantire una integrazione dei servizi sanitari offerti dalle diverse strutture presenti sul territorio allo scopo di migliorare l’assistenza ai pazienti. “Ci deve essere una progettualità unica della sanità padovana - ha dichiarato Claudio Dario - per questo siamo qui insieme e da oggi continueremo a lavorare con gli stessi obiettivi”. Luciano Flor ha ribadito l’importanza di creare percorsi trasversali per i malati partendo proprio dal servizio ospedaliero. Sotto la sua direzione prenderà corpo anche il progetto del nuovo ospedale di Padova, sulla cui sede è ormai tempo di trovare una soluzione condivisa

dopo le infi nite discus-sioni di questi anni. Anche Zaia ha im-posto un’accelerata, ormai ne va della cre-dibilità istituzionale, e anche lo stesso Bitonci

vuole arrivare a mettere il punto. Ormai tutto fa pensare che sarà l’area di San Lazzaro ad ospitare il nuovo ospedale cittadino anche se non è ancora detta l’ultima parola e i colpi di scena sono sempre possibili. Patrizia Simio-nato, alla guida dello Iov, ormai un punto di riferimento nazionale nella ricerca e nella lotta ad un’ampia gamma di tumori, ha in-sistito sull’umanizzazione delle cure. Perché dietro ad ogni terapia, ad ogni intervento ad ogni scelta medica c’è un paziente che soffre e che lotta per la vita.

le nomine. simionato guida l’istituto oncologico Venetotre manager per la Sanità padovana

“Ci deve essere una progettualità unica nel nostro territorio, continueremo a lavorare insieme”

Sanità in Veneto: a fi ne 2015, ma proprio alla fi ne, visto che era il 30 dicembre, il presidente del Veneto Luca

Zaia ha fatto la sua scelta compiendo con la nomina dei nuovi direttori generali delle Ulss, una rivoluzione. La nomina dei nuovi 12 super manager riduce da 21 a 7 le Ulss, accorpandole su base provinciale. Insomma dei super poli sanitari che dovranno essere gestiti con estrema cautela anche in vista del-la fatidica realizzazione della preannunciata riforma sanitaria. Un progetto che accentra in una strategica Azienda Zero, tutti i compiti extrasanitari: spesa, appalti, personale, servi-zi, logistica, servizi sociali - così da eliminare i doppioni esistenti e consentire alle Ulss di de-dicarsi esclusivamente all’attività di cura; con una gerarchia che affi dada ai direttori generali della sanità e del sociale il potere decisionale e riservando al manager dell’Azienda Zero la responsabilità esecutiva-gestionale. Ma ecco nel dettaglio le decisioni di Zaia. Giuseppe Dal Ben sarà alla guida dell’Ulss 12 Veneziana ed estende il suo ruolo commissariale alla

Ulss13 di Dolo- Mirano (esce di scena Gino Gumirato) e alla 14 Chioggia. Nel Veneto orientale resta in sella Carlo Bramezza. A Padova c’è un cambio di guardia; Claudio Dario se ne va arriva il trentino Luciano Flor. Dario però resta nella città del Santo per di-rigere l’Ulss 16 e con il sistema commissa-riale commissariale, la Ulss 15 di Cittadella e la Ulss 17 di Monselice. A Treviso Zaia ha nominato alla direzione dell’Ulss Francesco Benazzi che è stato direttore dell’ Ulss Alta Padovana . Un titolo importante come pedi-gree, visto che uno studio del Ministero della Salute, l’ha indicata come la migliore d’Italia. Francesco Benazzi che dirigerà Treviso gesti-rà pure l’Ulss di 7 Pieve di Soligo e l’Ulss 8 Asolo-Montebelluna. A Belluno e provincia va a Adriano Rasi Caldogno la direzione generale di Belluno e conserva, da commissario, quella di Feltre. A Vicenza Giovanni Pavesi dirigerà l’Ulss 6 Vicenza, con poteri commissariali sul-la Ulss 5 Ovest Vicentino. A Bassano, invece, ci sarà Giorgio Roberti (direttore uscente a Treviso). L’Azienda ospedaliera universitaria

di Verona non è stata coinvolta dal giro di no-mine perché aveva rinnovato la direzione un anno fa. Al timone resta quindi Francesco Co-bello, mentre l’Ulss 20, è stata affi data a Pie-tro Girardi che sovrintenderà le unità sanitarie 21 Legnago e 22 Bussolengo. Per il sud della regione: Antonio Compostella gestirà le Ulss di Rovigo e Adria. E infi ne una novità attesa: l’Istituto Oncologico Veneto ha fi nalmente un direttora tempo pieno: Patrizia Simiona-to I direttori hanno sottoscritto un contratto di 3 anni prolungabili a 5 dopo una verifi ca sul lavoro svolto. Soddisfatti dell’operazione compiuta il presidente Luca Zaia e l’assessore Luca Coletto. “Avevo di fronte più scelte – ha spiegato Zaia. Potevo nominare 21 direttori generali, ma così la riforma che ritengo vitale avrebbe avuto tempi lunghi, che non ci pos-siamo permettere, o fare 21 commissari per un anno lasciando il tutto di fatto in sospeso. Ho deciso, con il cuore e con la ragione, di anticipare i tempi, nella convinzione di aver fatto il bene dei cittadini. Il contratto contiene tutti gli obiettivi da raggiungere, come le liste

In previsione della riforma sanitaria legata alla creazione dell’Azienda Zero, si riducono da 21 a 7 le Ulss, accorpandole su base provinciale

Ulss Arrivano le nomine da parte del presidente Luca Zaia dei nuovi direttori generali

12 super manager per la sanità veneta

d’attesa, l’umanizzazione, lo sviluppo delle tecnologie e delle professionalità, perché una sanità che non si aggiorna passo dopo passo, non è nelle corde del Veneto, che invece è sta-to riconfermato da poco Regione benchmark (modello) per tutta Italia”. Sono nomine che avviano la nuova riforma dell’organizzazione sanitaria veneta, nel rispetto delle attribuzioni del Consiglio e della necessità di dare presto

ai veneti una sanità ancora più moderna, capace di crescere ancora nonostante i tagli nazionali”. Per l’assessore alla Sanità Luca Coletto: “è’ stata una scelta opportuna che abbiamo condiviso, perché sull’innovazione non si può arretrare e dobbiamo invece mi-gliorare ulteriormente per rispondere ai tagli nazionali, unendo le forze con tutto il nostro personale”.

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28 Voci da palazzo1 Voci da palazzo

Una delle maggiori opere cantierate dalla Regione per fronteggiare il dis-sesto idrogeologico è la realizzazione

del bacino di laminazione di Caldogno, in provincia di Vicenza. Il presidente della Regione Luca Zaia ha inaugurato a metà gennaio le paratoie mobili in corrispondenza del manufatto d’ingresso (bacino di mon-te), completate il 28 dicembre scorso. Per settembre 2016 è prevista la conclusione dei lavori di realizzazione anche del bacino di valle. Il presidente ha sottolineato che si tratta di è un’opera da 41 milioni di euro con la quale viene realizzato un invaso con una capacità di 3,8 milioni mc. di invaso su 106 ettari pari a 150 campi da calcio. E’ stato movimentato un milione e mezzo di mc. di terreno e sono stati erogati 13 milioni di euro per espropri e indennizzi. Per questo Zaia ha voluto ringraziare per primi i proprietari terreni, che hanno fatto il sacrifi cio maggiore, insieme alle associazioni di categoria.

“Qui in Italia – ha detto Zaia - siamo tutti commissari tecnici, 60 milioni di esperti di calcio, tutti bravi a parlare ma è facile fare la schedina il lunedì. Noi invece in questi cinque anni abbiamo realizzato 714 opere, grandi e piccole, a tutela dal dissesto idrogeologico del Veneto per 866 milioni di euro. Siamo pronti a cantierare altri 933 milioni di euro, quasi un miliardo di altre opere per mettere in sicurezza il Veneto”. “Questa è una partita irrinunciabile. Il progetto del Veneto del futuro

– ha aggiunto – non si basa su nastri d’a-sfalto: quelli che abbiamo in programmazione li confermiamo, ma la vera sfi da è quella di mettere in sicurezza i nostri territori. Non è un caso che si inizi da Caldogno. E’ bene ricor-darlo che Caldogno ha avuto la perdita di una vita umana con l’alluvione del 2010 e voglio che quest’opera sia soprattutto dedicata a chi ha perso la vita in quelle condizioni tragiche”.

Zaia ha ricordato che nel 2010 era presi-dente da pochi mesi e dalla sera alla mattina si è trovato con 235 comuni alluvionati sui 581 che allora il Veneto contava. Ci furono 1040 imprese e famiglie con l’acqua in casa o in azienda. “Se un popolo di benpensanti non avesse sprecato energie e avesse dato una mano – ha detto - avremmo ora molte più opere e in meno tempo. Oggi, però, noi siamo qui con Caldogno e siamo a confermare anche l’ampliamento di Montebello, le opere a Viale Diaz a tutela di Vicenza, i bacini di Colom-baretta a Monteforte d’Alpone, a Muson dei Sassi, a Prà dei Gai e poi tutte le altre opere che arriveranno. Noi le sfi de le abbiamo colte, nonostante io abbia ereditato una regione nel-la quale da 80 anni non si facevano più grandi opere a tutela dal dissesto idrogeologico. L’ul-tima opera è stato il bacino di Montebello”.

Zaia ha esortato tutti ad essere orgogliosi del lavoro fatto a Caldogno: una bella opera che darà tranquillità. “Ora pensiamo alla ge-stione senza tremori ai polsi – ha aggiunto -. Abbiamo un modello matematico, un pro-

tocollo preciso e lo rispetteremo. Perché se riempiamo questa vasca, che contiene quasi 4 milioni di mc. d’acqua, e lo facciamo prima di quando occorre, questa è un’opera che non serve a niente. Bisogna avere un timing quasi chirurgico e arrivare al limite prima di aprire. Ci sono i tecnici e se ne assumeranno la re-sponsabilità”.

“Noi abbiamo la certezza – ha fatto rile-vare il presidente - che con 2,7 miliardi di euro mettiamo in sicurezza il Veneto. Alla domanda “il Veneto è più sicuro?” io dico che, se pio-vesse come nel 2010 con le stesse modalità, le zone colpite dall’alluvione sono più sicure di prima. Però il Veneto, che ha oggi 576

comuni, ha ancora dei bacini idrografi ci per i quali l’esplorazione per la messa in sicurezza è ancora abbastanza timida, penso al Piave che ha avuto un’esondazione nel 1966, e a tutta una serie di lavori che dobbiamo fare”.

“Noi siamo sul pezzo – ha concluso Zaia - e vogliamo lavorare. Basta che ci diano i soldi e noi apriamo i cantieri. Ma c’è il problema della burocrazia, su cui dobbiamo tutti fare un esame di coscienza. Per fare quest’opera ci abbiamo messo cinque anni quando un privato ci avrebbe impiegato molto meno. Siamo stati velocissimi rispetto alla burocrazia ma non si può andare avanti così. Quando c’è di mezzo la salute o la vita dei cittadini biso-

gna andar giù a pancia a terra a fare le opere. Diciamolo fi no in fondo, ci vuole una legge speciale che dia poteri commissariali veri a chi si occupa di queste infrastrutture. Non serve che sia il presidente della Regione, può essere chiunque basta che possa essere operativo. Bisogna decidere di fare i commissariamenti perché la messa in sicurezza è fondamentale. In Italia abbiamo ogni anni mediamente qua-si 3 miliardi di danni per eventi catastrofali. Se noi queste risorse le dedicassimo a dar vita anzitutto un fondo multirisk per assicu-rare i cittadini e una quota parte alle opere infrastrutturali, avremmo un Paese diverso, un Veneto diverso”.

di Maria Pavan

Ambiente L’impegno della Regione contro il pericolo esondazioni

Difesa del suolo: inaugurate le paratie di CaldognoZaia: “In cinque anni abbiamo realizzato 714 opere, grandi e piccole, a tutela del dissesto idrogeologico del Veneto per 866 milioni di euro”

bilancio dei lavori fatti

Dopo l’alluvione del 2010 sono stati realiz-zati o avviati interventi per la difesa idrauli-ca del Veneto che attualmente ammontano

a oltre 860 milioni di euro. Fra questi ci sono anche circa cento milioni

gli investimenti per la sicurezza del sistema idraulico-forestale realizzati direttamente dalla Regione con i propri operai forestali. Inoltre, i lavori eseguiti o in appalto hanno alimentato il sistema delle piccole e medie imprese del Veneto, dando ossigeno a circa 700 aziende in un mo-mento diffi cile per la nostra economia. Nessuno degli interventi realizzati ha comportato aumenti

della spesa prevista. Anzi, si sono ottenuti rispar-mi sull’esecuzione delle opere per circa 25 milioni che sono stati destinati ad altri interventi. La Re-gione ha pronti progetti immediatamente cantie-rabili per un miliardo di euro, tra cui quelli per il Tagliamento e l’idrovia Padova-Venezia. Senza dimenticare gli interventi necessari sull’alveo del Piave. Ma si attendono i fondi del Governo. Per quanto riguarda la difesa del suolo, il Veneto sta proseguendo nella realizzazione dei bacini di la-minazione, ma in generale per quanto riguarda gli interventi di mitigazione del rischio idraulico viene seguito un nuovo tipo approccio impostato

secondo criteri scientifi ci legati all’indice di rischio, fattore risultante dalla combinazione di magnitu-do e frequenza. Un metodo che la Regione ha suggerito anche al governo per l’assegnazione delle risorse statali. Lo ha detto l’assessore ve-neto Gianpaolo Bottacin presentando a Venezia, insieme al presidente Luca Zaia il bilancio delle azioni e degli interventi di mitigazione del rischio idraulico e geologico realizzati dal 2010 ad oggi dalla Regione. “Sono tutte opere – ha aggiunto – che forse sono meno visibili di altre, ma han-no contribuito a far diminuire l’indice di rischio in Veneto. Il rischio zero non esiste, ma il percorso,

per quanto lungo, è stato intrapreso e i risulta-ti ci sono”. Bottacin ha rilevato che comunque la situazione del territorio resta costantemente monitorata: attualmente le criticità riguardano la mancanza di precipitazioni sul Veneto e per alcune località il bimestre novembre-dicembre è stato il più secco degli ultimi cento anni, dovendo risalire al 1921 per ritrovare un andamento simi-le. Ma in attesa delle piogge, che prima o dopo dovranno arrivare, il sistema è pronto e operativo e l’approccio scientifi co che si sta seguendo per la realizzazione delle opere di difesa del suolo continuerà a far calare l’indice di rischio.

BottaCin: “MoltE oPErE, anCHE PiCColE, PEr un tErritorio PiÙ siCuro”

Giampaolo Bottacin

PRIMAVERA NELLE Terme Krka 2016Periodo: 10. 1. – 24. 3. 2016

Pacchetto di base: mezza pensione in camera doppia • l’uso dell’accappatoio • entrata illimitata alle piscine con acqua termale a 32°C (interne ed esterne delle Terme Šmarješke Toplice e le Terme Dolenjske Toplice, interna a Otočec, entrata alla piscina con acqua di mare riscaldata a Strugnano) • 1 entrata alle saune (tranne Strugnano) • GRATIS WI-FI in camera • ginnastica mattutina,

acquaerobica, passeggiate guidate (nelle Terme Šmarješke Toplice e Terme Dolenjske Toplice) • camminata nordica, noleggio bici (a supplemento)… • programma di divertimento (tombola, serate culturali, proposte per le gite …)

10. 1. – 24. 3. 2016 3giorni/2 notti 4 giorni/3 notti Giorno aggiuntivo

Terme Šmarješke TopliceHotel Vitarium****superior 132,00 178,00 60,00

Hotel Šmarjeta**** 125,00 167,00 56,00

Terme Dolenjske TopliceHotel Balnea****superior 153,00 206,00 69,00

Hotel Kristal**** 119,00 160,00 54,00

Talaso Strunjan Hotel Svoboda****

25.1. – 13.2. 103,00 154,00 52,00 13.2. – 28.2. 128,00 144,00 48,00

Otočec Hotel Šport**** 96,00 128,00 43,00

I prezzi sono in EURO, a persona in camera doppia.

SUPPLEMENTI camera singola AL GIORNO: Terme Dolenjske Toplice, Terme Šmarješke Toplice e a Otočec – hotel Šport: 15,00 EUR a persona, Strunjan:25,00€ al giorno • Tassa turistica: 1,27 EUR a persona

SCONTI: Offerta speciale bambini (5. 2. – 28. 2.): 1 bambino fino 13,99 anni e bambini fino 5,99 sogiornano gratis in camera con 2 adulti • i bambini da 0 a 5,99 anni hanno il soggiorno gratis bambini da 6 a 13,99 anni hanno il 50% di sconto, dai 14 anni in poi hanno il 20% di sconto se soggiornano in camera con 2 adulti

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1 Voci da palazzo

Una delle maggiori opere cantierate dalla Regione per fronteggiare il dis-sesto idrogeologico è la realizzazione

del bacino di laminazione di Caldogno, in provincia di Vicenza. Il presidente della Regione Luca Zaia ha inaugurato a metà gennaio le paratoie mobili in corrispondenza del manufatto d’ingresso (bacino di mon-te), completate il 28 dicembre scorso. Per settembre 2016 è prevista la conclusione dei lavori di realizzazione anche del bacino di valle. Il presidente ha sottolineato che si tratta di è un’opera da 41 milioni di euro con la quale viene realizzato un invaso con una capacità di 3,8 milioni mc. di invaso su 106 ettari pari a 150 campi da calcio. E’ stato movimentato un milione e mezzo di mc. di terreno e sono stati erogati 13 milioni di euro per espropri e indennizzi. Per questo Zaia ha voluto ringraziare per primi i proprietari terreni, che hanno fatto il sacrifi cio maggiore, insieme alle associazioni di categoria.

“Qui in Italia – ha detto Zaia - siamo tutti commissari tecnici, 60 milioni di esperti di calcio, tutti bravi a parlare ma è facile fare la schedina il lunedì. Noi invece in questi cinque anni abbiamo realizzato 714 opere, grandi e piccole, a tutela dal dissesto idrogeologico del Veneto per 866 milioni di euro. Siamo pronti a cantierare altri 933 milioni di euro, quasi un miliardo di altre opere per mettere in sicurezza il Veneto”. “Questa è una partita irrinunciabile. Il progetto del Veneto del futuro

– ha aggiunto – non si basa su nastri d’a-sfalto: quelli che abbiamo in programmazione li confermiamo, ma la vera sfi da è quella di mettere in sicurezza i nostri territori. Non è un caso che si inizi da Caldogno. E’ bene ricor-darlo che Caldogno ha avuto la perdita di una vita umana con l’alluvione del 2010 e voglio che quest’opera sia soprattutto dedicata a chi ha perso la vita in quelle condizioni tragiche”.

Zaia ha ricordato che nel 2010 era presi-dente da pochi mesi e dalla sera alla mattina si è trovato con 235 comuni alluvionati sui 581 che allora il Veneto contava. Ci furono 1040 imprese e famiglie con l’acqua in casa o in azienda. “Se un popolo di benpensanti non avesse sprecato energie e avesse dato una mano – ha detto - avremmo ora molte più opere e in meno tempo. Oggi, però, noi siamo qui con Caldogno e siamo a confermare anche l’ampliamento di Montebello, le opere a Viale Diaz a tutela di Vicenza, i bacini di Colom-baretta a Monteforte d’Alpone, a Muson dei Sassi, a Prà dei Gai e poi tutte le altre opere che arriveranno. Noi le sfi de le abbiamo colte, nonostante io abbia ereditato una regione nel-la quale da 80 anni non si facevano più grandi opere a tutela dal dissesto idrogeologico. L’ul-tima opera è stato il bacino di Montebello”.

Zaia ha esortato tutti ad essere orgogliosi del lavoro fatto a Caldogno: una bella opera che darà tranquillità. “Ora pensiamo alla ge-stione senza tremori ai polsi – ha aggiunto -. Abbiamo un modello matematico, un pro-

tocollo preciso e lo rispetteremo. Perché se riempiamo questa vasca, che contiene quasi 4 milioni di mc. d’acqua, e lo facciamo prima di quando occorre, questa è un’opera che non serve a niente. Bisogna avere un timing quasi chirurgico e arrivare al limite prima di aprire. Ci sono i tecnici e se ne assumeranno la re-sponsabilità”.

“Noi abbiamo la certezza – ha fatto rile-vare il presidente - che con 2,7 miliardi di euro mettiamo in sicurezza il Veneto. Alla domanda “il Veneto è più sicuro?” io dico che, se pio-vesse come nel 2010 con le stesse modalità, le zone colpite dall’alluvione sono più sicure di prima. Però il Veneto, che ha oggi 576

comuni, ha ancora dei bacini idrografi ci per i quali l’esplorazione per la messa in sicurezza è ancora abbastanza timida, penso al Piave che ha avuto un’esondazione nel 1966, e a tutta una serie di lavori che dobbiamo fare”.

“Noi siamo sul pezzo – ha concluso Zaia - e vogliamo lavorare. Basta che ci diano i soldi e noi apriamo i cantieri. Ma c’è il problema della burocrazia, su cui dobbiamo tutti fare un esame di coscienza. Per fare quest’opera ci abbiamo messo cinque anni quando un privato ci avrebbe impiegato molto meno. Siamo stati velocissimi rispetto alla burocrazia ma non si può andare avanti così. Quando c’è di mezzo la salute o la vita dei cittadini biso-

gna andar giù a pancia a terra a fare le opere. Diciamolo fi no in fondo, ci vuole una legge speciale che dia poteri commissariali veri a chi si occupa di queste infrastrutture. Non serve che sia il presidente della Regione, può essere chiunque basta che possa essere operativo. Bisogna decidere di fare i commissariamenti perché la messa in sicurezza è fondamentale. In Italia abbiamo ogni anni mediamente qua-si 3 miliardi di danni per eventi catastrofali. Se noi queste risorse le dedicassimo a dar vita anzitutto un fondo multirisk per assicu-rare i cittadini e una quota parte alle opere infrastrutturali, avremmo un Paese diverso, un Veneto diverso”.

di Maria Pavan

Ambiente L’impegno della Regione contro il pericolo esondazioni

Difesa del suolo: inaugurate le paratie di CaldognoZaia: “In cinque anni abbiamo realizzato 714 opere, grandi e piccole, a tutela del dissesto idrogeologico del Veneto per 866 milioni di euro”

bilancio dei lavori fatti

Dopo l’alluvione del 2010 sono stati realiz-zati o avviati interventi per la difesa idrauli-ca del Veneto che attualmente ammontano

a oltre 860 milioni di euro. Fra questi ci sono anche circa cento milioni

gli investimenti per la sicurezza del sistema idraulico-forestale realizzati direttamente dalla Regione con i propri operai forestali. Inoltre, i lavori eseguiti o in appalto hanno alimentato il sistema delle piccole e medie imprese del Veneto, dando ossigeno a circa 700 aziende in un mo-mento diffi cile per la nostra economia. Nessuno degli interventi realizzati ha comportato aumenti

della spesa prevista. Anzi, si sono ottenuti rispar-mi sull’esecuzione delle opere per circa 25 milioni che sono stati destinati ad altri interventi. La Re-gione ha pronti progetti immediatamente cantie-rabili per un miliardo di euro, tra cui quelli per il Tagliamento e l’idrovia Padova-Venezia. Senza dimenticare gli interventi necessari sull’alveo del Piave. Ma si attendono i fondi del Governo. Per quanto riguarda la difesa del suolo, il Veneto sta proseguendo nella realizzazione dei bacini di la-minazione, ma in generale per quanto riguarda gli interventi di mitigazione del rischio idraulico viene seguito un nuovo tipo approccio impostato

secondo criteri scientifi ci legati all’indice di rischio, fattore risultante dalla combinazione di magnitu-do e frequenza. Un metodo che la Regione ha suggerito anche al governo per l’assegnazione delle risorse statali. Lo ha detto l’assessore ve-neto Gianpaolo Bottacin presentando a Venezia, insieme al presidente Luca Zaia il bilancio delle azioni e degli interventi di mitigazione del rischio idraulico e geologico realizzati dal 2010 ad oggi dalla Regione. “Sono tutte opere – ha aggiunto – che forse sono meno visibili di altre, ma han-no contribuito a far diminuire l’indice di rischio in Veneto. Il rischio zero non esiste, ma il percorso,

per quanto lungo, è stato intrapreso e i risulta-ti ci sono”. Bottacin ha rilevato che comunque la situazione del territorio resta costantemente monitorata: attualmente le criticità riguardano la mancanza di precipitazioni sul Veneto e per alcune località il bimestre novembre-dicembre è stato il più secco degli ultimi cento anni, dovendo risalire al 1921 per ritrovare un andamento simi-le. Ma in attesa delle piogge, che prima o dopo dovranno arrivare, il sistema è pronto e operativo e l’approccio scientifi co che si sta seguendo per la realizzazione delle opere di difesa del suolo continuerà a far calare l’indice di rischio.

BottaCin: “MoltE oPErE, anCHE PiCColE, PEr un tErritorio PiÙ siCuro”

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acquaerobica, passeggiate guidate (nelle Terme Šmarješke Toplice e Terme Dolenjske Toplice) • camminata nordica, noleggio bici (a supplemento)… • programma di divertimento (tombola, serate culturali, proposte per le gite …)

10. 1. – 24. 3. 2016 3giorni/2 notti 4 giorni/3 notti Giorno aggiuntivo

Terme Šmarješke TopliceHotel Vitarium****superior 132,00 178,00 60,00

Hotel Šmarjeta**** 125,00 167,00 56,00

Terme Dolenjske TopliceHotel Balnea****superior 153,00 206,00 69,00

Hotel Kristal**** 119,00 160,00 54,00

Talaso Strunjan Hotel Svoboda****

25.1. – 13.2. 103,00 154,00 52,00 13.2. – 28.2. 128,00 144,00 48,00

Otočec Hotel Šport**** 96,00 128,00 43,00

I prezzi sono in EURO, a persona in camera doppia.

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SCONTI: Offerta speciale bambini (5. 2. – 28. 2.): 1 bambino fino 13,99 anni e bambini fino 5,99 sogiornano gratis in camera con 2 adulti • i bambini da 0 a 5,99 anni hanno il soggiorno gratis bambini da 6 a 13,99 anni hanno il 50% di sconto, dai 14 anni in poi hanno il 20% di sconto se soggiornano in camera con 2 adulti

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1Voci da palazzo

Centrosinistra Ha iniziato ad impegnarsi in politica fi n da giovanissimo fi no a diventare una delle fi gure di spicco in Veneto

Piero Ruzzante: “L’unica vera urgenza è il lavoro”Il consigliere regionale del Partito Democratico insiste sulla necessità di favorire l’occupazione per evitare che il Veneto torni di nuovo ad essere terra di emigrazione

Emanuele Prataviera è stato eletto fra le fi la della Lega Nord nel 2013 alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Veneto 2. Ha 31 anni è nato a Motta di

Livenza ed è membro della Commissione parlamentare per la semplifi cazione e della XIV Commissione Politiche dell’U-nione Europea. Nel marzo del 2015 ha aderito al Gruppo Misto, e politicamente alla lista “Fare!” il cui ispiratore è il sindaco di Verona Flavio Tosi.

Prataviera quali problemi ci sono per il Veneto a livello nazionale?

“Il vero problema del Veneto è la distanza che lo sepa-ra da Roma. Distanza che, ogni giorno, aumenta sempre più con grande responsabilità della giunta veneta. Non è possibile che un giorno si attacchi il Governo e il giorno dopo, con il cappello in mano, si vada a chiedere fondi ed economie per risolvere i problemi. In materia di “schei a casa nostra” ci vogliono strategie concrete e a lungo termi-ne, non proclami pubblici a cui non segue nulla”.

Un esempio di strada percorribile? “Basta guardare i risultati ottenuti dalla Scozia: con il

referendum sull’indipendenza ha sfi dato Londra e ha otte-nuto signifi cativi sgravi fi scali. Da noi invece la giunta regio-nale passa gran parte del tempo a litigare con i confi nanti Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige precludendosi così possibili prospettive di progettualità comuni per lo svilup-po di un’area geografi ca che ricordiamoci, sino a qualche anno fa, era defi nitiva la locomotiva per eccellenza della produttività italiana. Basterebbe alzare un po’ lo sguardo e seguire con attenzione come si stanno muovendo due città del come Milano e Torino che concorrono unitamente al rilancio del polo industriale del Nord ovest.

Quali sono le priorità del territorio portate in Parlamento?

“Sicuramente le più importanti e sentite nel nostro territorio riguardano la crisi che ha colpito le aziende e il mondo del lavoro, unitamente alla sicurezza. E’ suffi ciente visionare nel sito della Camera l’elenco dei provvidenti che ho portato avanti e a cui sto lavorando. Continuo a riser-vare attenzione alla catastrofe che ha colpito la Riviera del Brenta, al dramma degli investitori delle banche, al disse-sto idrologico, al ripristino e messa in sicurezza di alcune arterie stradali, come la Statale Triestina. Non si può però pensare che un parlamentare da solo a Roma abbia la forza politica di risolvere tutti i problemi del suo territorio. Serve un lavoro corale che talvolta porta anche ad ingoiare rospi amari. Quello che è certo è che sono a completa disposizio-ne degli amministratori locali e del mondo produttivo per trovare soluzione ai problemi dei nostri cittadini”.

Perché la scelta politica di Fare! e l’addio alla Lega Nord?

“Le pongo una domanda: se lei fosse stato a bordo di una nave e vedesse accusato un innocente di ammutina-mento e gettato in mare, riuscirebbe a girarsi d’altra parte e a far fi nta di nulla? Io non mi sono girato e mi sono voluta

lega nordinterviSta al deputato emanuele prataviera

Classe 1963, Piero Ruzzante è senza dubbio una delle fi gure di spicco della politica veneta come dimostrano le numerose esperienze da

segretario della Fgci a consigliere comunale di Pa-dova passando per il parlamento italiano e quello europeo. Una fi gura di tutto rilievo che sicuramente sta dando il meglio presso il Consiglio Regionale e che vale la pena conoscere a fondo per comprenderne le attività e il pensiero.

Consigliere Ruzzante, la sua è una lunga esperienza maturata in prima linea in diversi am-biti. Quali sono le linee guida della sua attività politica?

“Ho iniziato da giovanissimo ad interessarmi a quello che mi accadeva intorno. La politica era la possibilità di tradurre in cose con-crete i sogni, i valori ed ideali. A 21 anni ero consigliere comuna-le a Padova a 32 deputato, non nelle liste bloccate, ma vincendo il collegio di Padova del centro stori-co. La cosa più importante che ho sempre cercato di mettere in pratica è saper ascoltare la voce della parte più debole, quella più indifesa, quella che non ha la voce tentando di rappresentarla nelle istituzioni. Dare una risposta alle loro urgenze signifi ca dare una risposta ai problemi generali di una città o di una nazione”.

In Regione Veneto i focus sono molti. Dove si sta concentrando maggiormente la sua attività e perché?

“La più grave carenza del Veneto di Zaia è il tra-sporto pubblico locale. I nostri pendolari sono trattati come a bordo dei carri bestiame, talvolta peggio per-chè restano a terra. In Veneto non c’è un sistema me-tropolitano ferroviario regionale, non c’è un biglietto unico. Poi una mattina mentre siamo in colonna ci accorgiamo che c’è il problema del PM10 e dell’aria irrespirabile, oppure che mezzo Veneto è sott’acqua o ha subito gravi danni perché il sistema fl uviale non ha retto. Ecco il mio focus è sulla costruzione di un nuovo modello di sviluppo per il nostro Veneto”.

Inevitabilmente in Regione le tematiche sono molte e le necessità della cittadinanza al-trettante. Quali sono secondo lei le priorità a cui la Regione deve dare spazio?

“Oggi la priorità è Lavoro, Lavoro, Lavoro. Salva-re il posto di lavoro nelle situazioni drammatiche che incontro quotidianamente e in secondo luogo creare il lavoro per chi non ce l’ha: giovani e donne. Dob-biamo investire di più in ricerca e trattenere qualche cervello in più nel nostro Paese. Il Veneto è tornato ad essere come 100 o 200 anni fa terra di emigranti

giovani e intere famiglie che vanno nel resto d’Euro-pa e del mondo a cercare un lavoro”.

Negli ultimi mesi uno dei temi caldi senza dubbio è stato quello relativo ai migranti. Ritie-ne che in Veneto di possa organizzare il tutto in un’altra maniera?

“Certo Zaia ha fatto il pesce in barile ha lasciato che il problema lo risolvessero le parrocchie, la Cha-ritas, le onlus e qualche Comune. Si potevano distri-buire 4/5 profughi per comune e invece c’è stata una gestione caotica. Una cosa ridicola. Pensare che quando governavano Zaia Maroni e Salvini hanno imposto quote di immigrati in ogni regione. Oggi il fenomeno, grazie al governo Renzi, è diventato un tema europeo.

Sicurezza: La situazione è così fuori controllo così come molti affermano o alcune dina-miche vengono amplifi cate a dismisura?

“Secondo tutte le statistiche tutti i reati in Italia sono in diminu-

zione, ma nel Veneto c’è veramente una situazione diffi cile. Vogliono spiegare i vari Zaia e Bitonci perchè hanno ridotto a zero le risorse per la sicurezza della regione? Fino a qualche anno fa erano 23 milioni dati ai comuni per sistemi di sicurezza come le tele-camere. Forse sulla sicurezza è più facile fare pole-mica che trovare soluzioni eppure mentre la Regione taglia, il governo Renzi ha aumentato le risorse per la sicurezza e per le forze di polizia”.

Nei suoi interventi è sempre molto legato al territorio, con particolare attenzione al com-mercio e alle realtà locali. Come pensa dovreb-bero essere tutelate e valorizzate queste realtà?

“In Veneto abbiamo una media di 320 mq ogni 1000 abitanti dedicati alla Grande Distribuzione. Le giunte Zaia e Galan hanno favorito questi grandi in-teressi privati e la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi. Ogni addetto in più per i centri commerciali perdono il posto di la-voro in 4 perchè chiudono i negozi di prossimità. Si perde soprattutto per le persone più anziane un ser-vizio sociale. Parlando di sicurezza poi un negozio è un presidio in un territorio, ma se chiudono e apre un grande centro commerciale spesso avrà una fun-zione opposta attrarrà problemi di sicurezza in quel territorio”.

La SS Romea che rappresenta una delle “piaghe” della viabilità veneta. Quali sono le al-tre priorità?

di Martina Celegato

Piero Ruzzante

“Sui profughi uno sbaglio non ricorrere all’accoglienza diffusa”

Abbiamo avuto veramente troppi morti lungo la Romea per non affrontare questo tema. Come va ri-solto nella bassa il completamento della SR 10. Ma la priorità delle priorità per la nostra Provincia è rea-lizzare l’Idrovia per la sicurezza idraulica del nostro territorio. Dobbiamo costruire un nuovo modello di sviluppo fondato sulla bellezza: investire sul turismo e sulla valorizzazione della nostra storia con le sue ville palladiane, le città d’arte, i colli Euganei o la Valle Millecampi, il mare la laguna o le Dolomiti. Non c’è solo Venezia!”.

Cosa ne pensa delle ultime attività e scelte dell’amministrazione di Padova?

“Un disastro! Bitonci si è rivelato non essere all’altezza del ruolo. Non è una questione politica, ma uno che si permette di questi tempi di buttare un fi nanziamento statale di 35 milioni per la realizza-zione della seconda linea del tram che avrebbe porta-to più servizi e più lavoro per i padovani non è degno

di occupare quella carica. Quando si produce un danno evidente per la città vuol dire che si sta gover-nando pensando a Salvini non ai padovani. Non parliamo poi delle fi gure pessime che sta facendo fare alla mia città...perfi no i gior-

nali europei hanno parlato del divieto a presentare un libro ad una docente dell’Università di Parigi. Ma crede di essere stato eletto Podestà? Come si per-mette di decidere se concedere o meno spazi che non sono privati e di sua proprietà? Speravo fosse in grado di diventare il Sindaco di tutti è invece rimasto il sindaco di Cittadella e della Lega Nord”.

“Per Padova Bitonci non è all’altezza del ruolo di sindaco”

Emanuele Prataviera

30 Voci da palazzo

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32 Cultura veneta1 Cultura veneta

“Guerre Stellari. Play!”, una nuova esposizio-ne dedicata al multiforme universo di “Star Wars”, un mito assoluto che ha saputo in-

cantare almeno 3 generazioni dal 1977 a oggi e che celebra l’uscita mondiale del nuovo capitolo “The Force Awakens” (“Il risveglio della Forza”) e che ha stregato il pianeta.

Organizzata da Kornice di Andrea Brunello, la mo-stra presenta una selezione della collezione privata di Fabrizio Modina, uno dei massimi collezionisti mondiali di toys fantascientifi ci, che esporrà per la prima volta la serie completa di tutti i pezzi uffi ciali a marchio Kenner prodotti dal 1977 in poi. Più di 1.200 giocattoli, tra cui action fi gures, gadget, modellini, oltre che stampe d’epoca, per narrare la storia di una saga che ha fatto impazzire grandi e piccini, al grido di “che la forza sia con voi”, e destinato a durare ancora molto a lungo.

L’esposizione in bilico tra arte pop, scienza e fanta-scienza come omaggio a un indiscutibile esempio di mi-tologia moderna, vede protagoniste assolute le “action fi gures”, termine che descrive personaggi snodabili di al-tezza variabile intorno ai 10 cm accessoriati di armi, vei-coli in scala e diorami che furono inventati dall’azienda Kenner nel 1977 proprio per “Star Wars”, riscuotendo un successo tale da soppiantare tutte le varie tipologie di giocattoli pre-esistenti. Con gli enormi proventi giunti dalle royalties sulle vendite, George Lucas, autore e re-gista della saga originale, poté fi nanziare le successive pellicole, ottenendo la grande libertà di espressione cre-ativa, esente dalle pressioni delle Majors hollywoodiane, che ha sicuramente contribuito al successo della serie.

“Guerre Stellari. Play!” racconta attraverso un lun-go percorso cronologico l’intera vicenda della Saga, ope-

rando mediante l’utilizzo di giocattoli e modellini una meticolosa ricostruzione delle scene salienti, riportando agli occhi dei visitatori momenti indimenticabili della sto-ria del cinema. Il percorso mostra inizia con un excursus nella fase di pre-produzione del fi lm, mostrando attraver-so stampe originali i disegni dell’artista Ralph McQuarrie, incaricato di visualizzare i personaggi, la tecnologia e le location della prima pellicola datata 1977. La seconda parte è dedicata a presentare i personaggi icona: Darth Vader, Luke Skywalker, Yoda, Han Solo, la principessa Leia, Chewbacca, R2-D2 e C-3PO e, ancora, i ferventi Cavalieri Jedi e i malvagi Sith, droidi, pirati, regine e principesse giunti da una “galassia lontana, lontana”. Nella terza sezione la cronologia della Saga viene rico-struita in ordine di narrazione delle 10 produzioni ad oggi uscite sugli schermi: iniziando da “The Phantom Menace”, il cosiddetto Episodio I, per giungere sino al recente “The Force Awakens” – il settimo capitolo. La quarta sezione è dedicata all’universo esteso di “Star Wars” ovvero a quei modellini che sono stati ispirati dai fumetti, dai romanzi, dai videogames e da altri media

che hanno utilizzato forme parallele per narrare storie nelle storie, lasciando spazio per mostrare anche inter-pretazioni inconsuete dei personaggi storici, come le loro versioni in forma di peluche oltre alle armi giocattolo e le edizioni natalizie. Infi ne, l’ultima sezione è dedicata ai vintage toys più preziosi che faranno impazzire i col-lezionisti: verrà presentata l’intera produzione di “action fi gures”, veicoli ed accessori che hanno segnato la storia di “Star Wars”, oggetti estremamente rari in gran parte mai giunti in Italia. Partendo dall’“Early Bird Kit”, il cou-pon di prevendita dei giocattoli Kenner datato 1977, i modellini di “Star Wars”, “The Empire Strikes Back”, “Return of the Jedi” sono esposti per la prima volta in maniera cronologica e sequenziale, completati dalla serie antologica “The Power of the Force” e dai cartoni animati “Droids” e “Ewoks”, le linee che chiusero la produzione nel 1985.

Curiosi gli eventi collaterali alla mostra come A cena con l’impero, il 21 gennaio e il Carnevale dell’8-9 febbraio. Tutte le informazioni sul sito www.guerrestel-laritreviso.it

La Casa dei Carraresi a Treviso ospita sino ad aprile un’esposizione curiosa e particolare che porta al pubblico una collezione mai vista

Evento La mostra sulla saga che ha sedotto tre generazioni

Guerre Stellari. Play!

Poetico, intenso: un piccolo capolavoro a cui sono stati tributati lungi minuti di applausi. Ha destato unanimi consensi “El Mo-stro”, il cortometraggio di Studio Liz sulla “coraggiosa storia

di Gabriele Bortolozzo”, che è stato presentato e proiettato in ante-prima per Venezia allo Spazio Aereo di Marghera, dinanzi al pubbli-co delle grandi occasioni: almeno duecento le persone intervenute alla serata, caratterizzata anche dalla contestuale presentazione del secondo libro della collana “3A Edizioni” sul danno ambientale pubblicato da Studio 3A, la società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità civili e penali, a tutela dei diritti dei cittadini, che ha contribuito in modo determinante alla realizzazione del corto. “A Marghera, pur sapendo almeno dal 1974 che il CVM era nocivo, nessuno diceva nulla. Nessuno a parte Gabriele Bortolozzo. Nel silenzio “assordante” nel quale si consumava la tra-gedia degli operai del Petrolchimico e nella semplicità della sua vita Bortolozzo, che non era un medico legale, un avvocato, un sindacalista di alto rango, né un politico, ha fatto più di chiunque altro per la salute dei suoi colleghi di lavoro e dei suoi concittadini e per l’ambiente del suo territorio. Non ha mollato neanche di fronte all’indifferenza gene-rale, neanche quando la sua prima denuncia, di metà anni Ottanta, non è stata presa in considerazione - ha sottolineato con un commosso ricordo di Bortolozzo il dottor Andrea Milanesi, Direttore Tecnico di Studio 3A, sostenendo la necessità di cambiare l’approccio giuridico sui casi di danno ambientale”

Al riguardo, un contributo importante l’ha portato Francesca Bo-scolo, che ha scritto il volume di Studio 3A “Risarcimento del danno ambientale: profi li di analisi”, edito da Cleup e fresco di stampa. Un libro che si propone di aiutare i danneggiati, ma anche gli operatori del diritto, a comprendere cosa e quando sia giusto risarcire; una guida effi cace che, oltre a una panoramica completa sulle tipologie di danno esistenti, ripercorre le tappe dell’allineamento dell’Italia alla normativa europea in materia ambientale, “fi no alla storica legge sui delitti contro l’ambiente, che rappresenta un nuovo ed effi cace mezzo di repressio-ne della criminalità ambientale” ha spiegato l’autrice, ricordando come oggi il cittadino abbia molti più strumenti di quelli di cui disponeva Bortolozzo per denunciare e far valere i propri diritti, “a cominciare da quello, fondamentale, alla salute”. Il cortometraggio dura circa 12 minuti sembrano pochi, ma per realizzarlo ci hanno lavorato ininter-rottamente per un anno quindici artisti, facendo anche gli straordinari per riuscire a ultimare il lavoro per il 2015, in occasione del ventesimo anniversario dalla scomparsa di Bortolozzo” ha sottolineato Pajer, che ha ricordato con orgoglio anche i prestigiosi riconoscimenti internazio-nali che il corto sta ottenendo, come il premio Green Film Online Award all’ultimo Festival Interfi lm di Berlino. “Volevamo arrivare al cuore di tutti” hanno aggiunto i due registi, Lucio Schiavon e Salvatore Restivo, spiegando il perché della scelta del cortometraggio animato e batten-do anche sulla componente fondamentale della musica, curata da un grande artista veneziano come Paki Zennaro.

Venezia. Un cortometraggio su Gabriele Bortolozzo

“El Mostro” una PElliCola CHE Fa disCutErE

Maria Pavan

Se non l’avete ancora letto, l’ultimo libro del padovano Romo-lo Bugaro, Effetto Domino - Einaudi, è una lettura da mettere al più presto nell’elenco delle vostre prossime letture. L’auto-

re, due volte fi nalista al Campiello, nell’ultimo romanzo, dà voce a uomini abituati a esprimersi solo attraverso il denaro. Uomini che non vanno liquidati con facili paro-le: lo sa bene lui, Romolo Bugaro, che – oltre a essere uno scrittore ipnotizzato dal mondo – è un av-vocato che conosce da vicino, per lavoro, le traiettorie di ascese e fallimenti. Ritrarli con verità, nel bene e nel male di cui sono capaci, è la scommessa di questo suo ulti-mo romanzo. Perché la verità non indebolisce il giudizio etico, anzi lo rafforza proprio nella misura in cui lo complica. Quando uomini come questi si mettono in testa di conclu-dere un grande affare – ad esem-pio di costruire una città di lusso nella provincia veneta, facendola spuntare come un fungo dall’oggi al domani – niente può fermarli. O forse sí. Forse può accadere che il rifi uto di una banca produca un effetto domino senza fi ne, travol-gendo le esistenze di tutti. Grandi costruttori, piccoli imprenditori, camionisti, casalinghe, bambini ignari di ogni cosa. Perché quando la valanga comincia a rotolare non c’è salvezza per nessuno. Ma non tutto è come sembra, in una storia di uomini ossessionati dal lavoro, dal denaro e dal potere al punto da apprezzare l’abilità di chi è riuscito a fregarli. Dello stesso autore: La buona e brava gente della nazione (Baldini e Castoldi 1998, fi nalista al Premio Campiello), a cui sono seguiti, per Rizzoli, i romanzi Il venditore di libri usati di fantascienza (2000), Dalla parte del fuoco (2003) e Il labirinto delle passioni perdute (2006, fi nalista al premio Cam-piello). Per Einaudi ha pubblicato Effetto domino (2015).

autori veneti

romolo bugaro: effetto donomino

Sopra la copertina del libro, sotto l’autore Romolo Bugato

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VACANZE DI CARNEVALE dal 5/2. al 28/2/2016

1 Cultura veneta

“Guerre Stellari. Play!”, una nuova esposizio-ne dedicata al multiforme universo di “Star Wars”, un mito assoluto che ha saputo in-

cantare almeno 3 generazioni dal 1977 a oggi e che celebra l’uscita mondiale del nuovo capitolo “The Force Awakens” (“Il risveglio della Forza”) e che ha stregato il pianeta.

Organizzata da Kornice di Andrea Brunello, la mo-stra presenta una selezione della collezione privata di Fabrizio Modina, uno dei massimi collezionisti mondiali di toys fantascientifi ci, che esporrà per la prima volta la serie completa di tutti i pezzi uffi ciali a marchio Kenner prodotti dal 1977 in poi. Più di 1.200 giocattoli, tra cui action fi gures, gadget, modellini, oltre che stampe d’epoca, per narrare la storia di una saga che ha fatto impazzire grandi e piccini, al grido di “che la forza sia con voi”, e destinato a durare ancora molto a lungo.

L’esposizione in bilico tra arte pop, scienza e fanta-scienza come omaggio a un indiscutibile esempio di mi-tologia moderna, vede protagoniste assolute le “action fi gures”, termine che descrive personaggi snodabili di al-tezza variabile intorno ai 10 cm accessoriati di armi, vei-coli in scala e diorami che furono inventati dall’azienda Kenner nel 1977 proprio per “Star Wars”, riscuotendo un successo tale da soppiantare tutte le varie tipologie di giocattoli pre-esistenti. Con gli enormi proventi giunti dalle royalties sulle vendite, George Lucas, autore e re-gista della saga originale, poté fi nanziare le successive pellicole, ottenendo la grande libertà di espressione cre-ativa, esente dalle pressioni delle Majors hollywoodiane, che ha sicuramente contribuito al successo della serie.

“Guerre Stellari. Play!” racconta attraverso un lun-go percorso cronologico l’intera vicenda della Saga, ope-

rando mediante l’utilizzo di giocattoli e modellini una meticolosa ricostruzione delle scene salienti, riportando agli occhi dei visitatori momenti indimenticabili della sto-ria del cinema. Il percorso mostra inizia con un excursus nella fase di pre-produzione del fi lm, mostrando attraver-so stampe originali i disegni dell’artista Ralph McQuarrie, incaricato di visualizzare i personaggi, la tecnologia e le location della prima pellicola datata 1977. La seconda parte è dedicata a presentare i personaggi icona: Darth Vader, Luke Skywalker, Yoda, Han Solo, la principessa Leia, Chewbacca, R2-D2 e C-3PO e, ancora, i ferventi Cavalieri Jedi e i malvagi Sith, droidi, pirati, regine e principesse giunti da una “galassia lontana, lontana”. Nella terza sezione la cronologia della Saga viene rico-struita in ordine di narrazione delle 10 produzioni ad oggi uscite sugli schermi: iniziando da “The Phantom Menace”, il cosiddetto Episodio I, per giungere sino al recente “The Force Awakens” – il settimo capitolo. La quarta sezione è dedicata all’universo esteso di “Star Wars” ovvero a quei modellini che sono stati ispirati dai fumetti, dai romanzi, dai videogames e da altri media

che hanno utilizzato forme parallele per narrare storie nelle storie, lasciando spazio per mostrare anche inter-pretazioni inconsuete dei personaggi storici, come le loro versioni in forma di peluche oltre alle armi giocattolo e le edizioni natalizie. Infi ne, l’ultima sezione è dedicata ai vintage toys più preziosi che faranno impazzire i col-lezionisti: verrà presentata l’intera produzione di “action fi gures”, veicoli ed accessori che hanno segnato la storia di “Star Wars”, oggetti estremamente rari in gran parte mai giunti in Italia. Partendo dall’“Early Bird Kit”, il cou-pon di prevendita dei giocattoli Kenner datato 1977, i modellini di “Star Wars”, “The Empire Strikes Back”, “Return of the Jedi” sono esposti per la prima volta in maniera cronologica e sequenziale, completati dalla serie antologica “The Power of the Force” e dai cartoni animati “Droids” e “Ewoks”, le linee che chiusero la produzione nel 1985.

Curiosi gli eventi collaterali alla mostra come A cena con l’impero, il 21 gennaio e il Carnevale dell’8-9 febbraio. Tutte le informazioni sul sito www.guerrestel-laritreviso.it

La Casa dei Carraresi a Treviso ospita sino ad aprile un’esposizione curiosa e particolare che porta al pubblico una collezione mai vista

Evento La mostra sulla saga che ha sedotto tre generazioni

Guerre Stellari. Play!

Poetico, intenso: un piccolo capolavoro a cui sono stati tributati lungi minuti di applausi. Ha destato unanimi consensi “El Mo-stro”, il cortometraggio di Studio Liz sulla “coraggiosa storia

di Gabriele Bortolozzo”, che è stato presentato e proiettato in ante-prima per Venezia allo Spazio Aereo di Marghera, dinanzi al pubbli-co delle grandi occasioni: almeno duecento le persone intervenute alla serata, caratterizzata anche dalla contestuale presentazione del secondo libro della collana “3A Edizioni” sul danno ambientale pubblicato da Studio 3A, la società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità civili e penali, a tutela dei diritti dei cittadini, che ha contribuito in modo determinante alla realizzazione del corto. “A Marghera, pur sapendo almeno dal 1974 che il CVM era nocivo, nessuno diceva nulla. Nessuno a parte Gabriele Bortolozzo. Nel silenzio “assordante” nel quale si consumava la tra-gedia degli operai del Petrolchimico e nella semplicità della sua vita Bortolozzo, che non era un medico legale, un avvocato, un sindacalista di alto rango, né un politico, ha fatto più di chiunque altro per la salute dei suoi colleghi di lavoro e dei suoi concittadini e per l’ambiente del suo territorio. Non ha mollato neanche di fronte all’indifferenza gene-rale, neanche quando la sua prima denuncia, di metà anni Ottanta, non è stata presa in considerazione - ha sottolineato con un commosso ricordo di Bortolozzo il dottor Andrea Milanesi, Direttore Tecnico di Studio 3A, sostenendo la necessità di cambiare l’approccio giuridico sui casi di danno ambientale”

Al riguardo, un contributo importante l’ha portato Francesca Bo-scolo, che ha scritto il volume di Studio 3A “Risarcimento del danno ambientale: profi li di analisi”, edito da Cleup e fresco di stampa. Un libro che si propone di aiutare i danneggiati, ma anche gli operatori del diritto, a comprendere cosa e quando sia giusto risarcire; una guida effi cace che, oltre a una panoramica completa sulle tipologie di danno esistenti, ripercorre le tappe dell’allineamento dell’Italia alla normativa europea in materia ambientale, “fi no alla storica legge sui delitti contro l’ambiente, che rappresenta un nuovo ed effi cace mezzo di repressio-ne della criminalità ambientale” ha spiegato l’autrice, ricordando come oggi il cittadino abbia molti più strumenti di quelli di cui disponeva Bortolozzo per denunciare e far valere i propri diritti, “a cominciare da quello, fondamentale, alla salute”. Il cortometraggio dura circa 12 minuti sembrano pochi, ma per realizzarlo ci hanno lavorato ininter-rottamente per un anno quindici artisti, facendo anche gli straordinari per riuscire a ultimare il lavoro per il 2015, in occasione del ventesimo anniversario dalla scomparsa di Bortolozzo” ha sottolineato Pajer, che ha ricordato con orgoglio anche i prestigiosi riconoscimenti internazio-nali che il corto sta ottenendo, come il premio Green Film Online Award all’ultimo Festival Interfi lm di Berlino. “Volevamo arrivare al cuore di tutti” hanno aggiunto i due registi, Lucio Schiavon e Salvatore Restivo, spiegando il perché della scelta del cortometraggio animato e batten-do anche sulla componente fondamentale della musica, curata da un grande artista veneziano come Paki Zennaro.

Venezia. Un cortometraggio su Gabriele Bortolozzo

“El Mostro” una PElliCola CHE Fa disCutErE

Maria Pavan

Se non l’avete ancora letto, l’ultimo libro del padovano Romo-lo Bugaro, Effetto Domino - Einaudi, è una lettura da mettere al più presto nell’elenco delle vostre prossime letture. L’auto-

re, due volte fi nalista al Campiello, nell’ultimo romanzo, dà voce a uomini abituati a esprimersi solo attraverso il denaro. Uomini che non vanno liquidati con facili paro-le: lo sa bene lui, Romolo Bugaro, che – oltre a essere uno scrittore ipnotizzato dal mondo – è un av-vocato che conosce da vicino, per lavoro, le traiettorie di ascese e fallimenti. Ritrarli con verità, nel bene e nel male di cui sono capaci, è la scommessa di questo suo ulti-mo romanzo. Perché la verità non indebolisce il giudizio etico, anzi lo rafforza proprio nella misura in cui lo complica. Quando uomini come questi si mettono in testa di conclu-dere un grande affare – ad esem-pio di costruire una città di lusso nella provincia veneta, facendola spuntare come un fungo dall’oggi al domani – niente può fermarli. O forse sí. Forse può accadere che il rifi uto di una banca produca un effetto domino senza fi ne, travol-gendo le esistenze di tutti. Grandi costruttori, piccoli imprenditori, camionisti, casalinghe, bambini ignari di ogni cosa. Perché quando la valanga comincia a rotolare non c’è salvezza per nessuno. Ma non tutto è come sembra, in una storia di uomini ossessionati dal lavoro, dal denaro e dal potere al punto da apprezzare l’abilità di chi è riuscito a fregarli. Dello stesso autore: La buona e brava gente della nazione (Baldini e Castoldi 1998, fi nalista al Premio Campiello), a cui sono seguiti, per Rizzoli, i romanzi Il venditore di libri usati di fantascienza (2000), Dalla parte del fuoco (2003) e Il labirinto delle passioni perdute (2006, fi nalista al premio Cam-piello). Per Einaudi ha pubblicato Effetto domino (2015).

autori veneti

romolo bugaro: effetto donomino

Sopra la copertina del libro, sotto l’autore Romolo Bugato

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34 Cultura veneta1 Cultura provinciale

È giunta all’ottava edizione “I colori del Sacro”, la rassegna biennale dedicata all’illustrazione organizzata dal Museo

Diocesano di Padova, che negli spazi dello storico Palazzo Arcivescovile ospita le opere dei migliori artisti a livello mondiale. Tema dell’esposizione, aperta quest’anno dal 20 febbraio al 26 giugno, è la “tavola”, o meglio lo stare a tavola: “Per l’uomo è fondamentale non solo il cibo ma l’atto stesso del condividerlo – afferma Andrea Nante, Direttore del Museo e coordinatore scientifi co della manifestazione – la nuova edizione della rassegna vuole rifl ettere sulla tavola per affrontare quel luogo e quella situazione che apre alla relazione con gli altri, andando oltre al semplice nutrimento fi sico. La degustazione di nuovi e vecchi sapori, la scoperta delle tradizioni dei com-mensali, la sperimentazione delle novità ar-ricchiscono e predispongono alla conoscen-za reciproca. Attorno alla tavola si ritrova il mondo, ogni popolo con le sue tradizioni, colori e narrazioni. Ogni persona con le sue

esperienze e differenze”.Tante le suggestioni giunte dagli oltre

trecento illustratori che hanno proposto la loro candidatura per la rassegna patavina, artisti provenienti da tutto il mondo che, nei modi più svariati e originali, hanno indaga-to ed esplorato il tema di questa edizione, nelle sue molteplici dimensioni, a conferma della presa e della attualità del tema pro-posto. Soltanto 57 sono però gli autori le cui opere sono state selezionate per essere esposte al Palazzo Arcivescovile: “Di fron-te a questa grande quantità di proposte – spiega Andrea Nante – la commissione scientifi ca ha operato scelte molto attente, per garantire al nostro pubblico opere di grande livello artistico e contenutistico”.

Legato alla rassegna, il Padua Best Il-lustrator Award “I colori del sacro”, premio alla sua terza edizione ma già tra i più qua-lifi cati e ambiti del settore, offre all’artista vincitore la possibilità di illustrare un testo sul tema della successiva edizione della po-polare rassegna padovana.

Sarà quindi Alicia Baladan, artista uru-guaiana che nel 2014 “si è distinta per la poesia che traspare dalle sue illustrazioni, l’elevata qualità tecnica delle sue opere, la composizione grafi ca, l’intuito surreale che ben si abbina al gusto artistico di un viaggio sognato anche ad occhi aperti”, a fi rmare l’albo dal titolo “Aggiungi un piatto a tavo-la”, destinato anche alle numerose attività didattiche proposte alle scuole.

Selezionate 57 opere che raccontano soprattutto la condivisioneintorno alla mensa imbandita

Espsizione al Palazzo Arcivescovile di Padova Organizza il Museo Diocesano dal 20 febbraio al 26 giugno

I colori del Sacro anche a tavola

Sopra: Victoria Antolini, “Tavola”; in basso: Alicia Baladan, “Tavola con luce”

Al via la selezione per i cortometraggi e documentari che parteciperanno all’edizione 2016 del River Film Festi-

val, organizzato dall’Associazione Culturale Researching Movie con la collaborazione dell’Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Padova. Posso partecipare gratu-itamente tutti i lavori realizzati dopo l’anno 2015, e la cui durata sia compresa tra i 30 minuti e i 100 secondi, comprensivi del titolo. Cinque i premi assegnati dalla Giuria: miglior corto scuole di cinema, miglior corto italiano, miglior corto internazionale, miglior fi lm documentario e miglior fi lm d’anima-zione, mentre a scegliere il miglior super corto e il miglior corto da 100 secondi sarà il pubblico. C’è tempo fi no al 31 marzo. Il regolamento completo è consultabile all’indirizzo http://riverfi lmfestival.org/regolamento-2016/.

raSSegna

L.O.

River Film Festival selezione dei cortientro il 31 marzo

Proiezione al Portellodi laura organte

Rassegna all’Mpx Al via la tredicesima edizione

Su il sipario dell’Mpx Multisala Pio X per la tredicesima edizione di Arti In-feriori, la rassegna teatrale promossa

dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova in collaborazione con Arteven. “Si tratta di un’ulteriore crescita per un progetto culturale già consolidato e seguito con at-tenzione dal pubblico - afferma l’Assessore alla Cultura Matteo Cavatton - che in oltre un decennio di attività ha ampiamente rag-giunto i suoi ambiziosi obiettivi: intercettare un pubblico giovane e curioso attraverso una proposta di spettacolo dal vivo; portare grandi artisti della scena contemporanea in città”. Arti Inferiori è soprattutto un viaggio attraverso le infi nite sfaccettature del quoti-diano per mezzo dei tanti e diversi linguag-gi del teatro. Il primo appuntamento, il 14 gennaio, ha visto sul palcoscenico Alessan-dro Bergonzoni; la rassegna prosegue fi no al 28 aprile, con otto spettacoli scelti tra le più interessanti proposte del teatro contem-poraneo.

Da segnalare “Ferite a Morte”, il pro-getto sul femminicidio scritto da Serena Dandini con la collaborazione di Maura Misiti, ricercatrice del CNR, in scena il 7 aprile. Una lettura-evento affi data alle attrici Lella Costa, Orsetta de’ Rossi e Rita Pelusio, che si alternano sul palco dando vita a uno

spettacolo drammatico ma giocato su un lin-guaggio che riesce ad essere anche leggero e ironico.

Un’antologia di monologhi che attinge alla cronaca e alle indagini giornalistiche per dare voce alle donne che hanno perso la vita per mano di un marito, un compagno, un amante o un “ex”. Lo spettacolo conclusivo vedrà sul placoscenico Ottavia Piccolo e Sil-vano Piccardi in “Enigma.

Niente signifi ca mai una cosa sola”, la cui chiave di lettura sta nel sottotitolo. Perché ogni elemento reale, ogni dato di conoscenza, che da un quadro al successivo si concretizza in scena, si rivela poi “altro” da ciò che pareva essere.

Arti Inferiori: sul palco ancheLella Costa e Ottavia Piccolo

Due protagoniste di Arti Inferiori, Ottavia Piccolo e Lella Costa

L.O.

teatro e muSica

GREASE DICIOTTO ANNI DOPO Il 4 marzo 1997 debuttava Grease, il musical dei record con oltre 1.500.000 spettatori. Diciotto anni dopo, venerdì 4 e sabato 5 marzo prossimi, Padova festeggia il diciottesimo compleanno dell’amatissimo spettacolo ospitando, sul palcosce-nico del Gran teatro Geox, la nuova attesissima edizione con le nuove traduzioni di Franco Travaglio, nuovi arrangiamenti e orchestrazioni del direttore musicale Riccardo Di Paola con la supervisione musicale di Marco Iacomelli, nuovi coloratissimi costumi di Carla Accoram-boni, nuove coreografi e irresistibili e piene di ritmo ed energia fi rmate da Gillian Bruce.

ELVIS COSTELLO AL GEOXArriva in Italia a maggio 2016 il “Detur” solo show di Elvis Costello: il geniale artista inglese, impegnato con una tournée mondiale, farà tappa il 25 maggio a Padova, al Gran Teatro Geox. Lo spettacolo è un viaggio straordinariamente divertente attraverso l’incredibile vita di Elvis Costello. Tra i 100 artisti più grandi di tutti i tempi secondo Rolling Stone, Costello vanta una lunga carriera all’insegna della metamorfosi, con uno stile musicale unico e una ricercata scrittura dei testi. Dotato di grande sarcasmo e grinta melodica, Costello spazia con disinvoltura dal punk alla Deutsche Grammophon.

“PICCOLI ENERGUMENI TOUR”In attesa di vedere gli Elio e le storie tese in gara al Festival di Sanremo 2016 con il brano “Vince-re l’odio”, è stata annunciata la data padovana del “Piccoli energumeni tour”, prevista per il 21 maggio al Gran Teatro Geox. Band di culto, vere e proprie icone, artisticamente ci hanno abituati ad ogni genere di novità. Presenza costante ma mai scontata nel panorama italiano, inarrivabili nella cura della loro proposta musicale, ogni loro nuova apparizione ha segnato momenti memorabili sia che si trattasse di un album, che di un concerto o di un’apparizione televisiva.

a cura di Laura Organte

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1 Cultura provinciale

È giunta all’ottava edizione “I colori del Sacro”, la rassegna biennale dedicata all’illustrazione organizzata dal Museo

Diocesano di Padova, che negli spazi dello storico Palazzo Arcivescovile ospita le opere dei migliori artisti a livello mondiale. Tema dell’esposizione, aperta quest’anno dal 20 febbraio al 26 giugno, è la “tavola”, o meglio lo stare a tavola: “Per l’uomo è fondamentale non solo il cibo ma l’atto stesso del condividerlo – afferma Andrea Nante, Direttore del Museo e coordinatore scientifi co della manifestazione – la nuova edizione della rassegna vuole rifl ettere sulla tavola per affrontare quel luogo e quella situazione che apre alla relazione con gli altri, andando oltre al semplice nutrimento fi sico. La degustazione di nuovi e vecchi sapori, la scoperta delle tradizioni dei com-mensali, la sperimentazione delle novità ar-ricchiscono e predispongono alla conoscen-za reciproca. Attorno alla tavola si ritrova il mondo, ogni popolo con le sue tradizioni, colori e narrazioni. Ogni persona con le sue

esperienze e differenze”.Tante le suggestioni giunte dagli oltre

trecento illustratori che hanno proposto la loro candidatura per la rassegna patavina, artisti provenienti da tutto il mondo che, nei modi più svariati e originali, hanno indaga-to ed esplorato il tema di questa edizione, nelle sue molteplici dimensioni, a conferma della presa e della attualità del tema pro-posto. Soltanto 57 sono però gli autori le cui opere sono state selezionate per essere esposte al Palazzo Arcivescovile: “Di fron-te a questa grande quantità di proposte – spiega Andrea Nante – la commissione scientifi ca ha operato scelte molto attente, per garantire al nostro pubblico opere di grande livello artistico e contenutistico”.

Legato alla rassegna, il Padua Best Il-lustrator Award “I colori del sacro”, premio alla sua terza edizione ma già tra i più qua-lifi cati e ambiti del settore, offre all’artista vincitore la possibilità di illustrare un testo sul tema della successiva edizione della po-polare rassegna padovana.

Sarà quindi Alicia Baladan, artista uru-guaiana che nel 2014 “si è distinta per la poesia che traspare dalle sue illustrazioni, l’elevata qualità tecnica delle sue opere, la composizione grafi ca, l’intuito surreale che ben si abbina al gusto artistico di un viaggio sognato anche ad occhi aperti”, a fi rmare l’albo dal titolo “Aggiungi un piatto a tavo-la”, destinato anche alle numerose attività didattiche proposte alle scuole.

Selezionate 57 opere che raccontano soprattutto la condivisioneintorno alla mensa imbandita

Espsizione al Palazzo Arcivescovile di Padova Organizza il Museo Diocesano dal 20 febbraio al 26 giugno

I colori del Sacro anche a tavola

Sopra: Victoria Antolini, “Tavola”; in basso: Alicia Baladan, “Tavola con luce”

Al via la selezione per i cortometraggi e documentari che parteciperanno all’edizione 2016 del River Film Festi-

val, organizzato dall’Associazione Culturale Researching Movie con la collaborazione dell’Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Padova. Posso partecipare gratu-itamente tutti i lavori realizzati dopo l’anno 2015, e la cui durata sia compresa tra i 30 minuti e i 100 secondi, comprensivi del titolo. Cinque i premi assegnati dalla Giuria: miglior corto scuole di cinema, miglior corto italiano, miglior corto internazionale, miglior fi lm documentario e miglior fi lm d’anima-zione, mentre a scegliere il miglior super corto e il miglior corto da 100 secondi sarà il pubblico. C’è tempo fi no al 31 marzo. Il regolamento completo è consultabile all’indirizzo http://riverfi lmfestival.org/regolamento-2016/.

raSSegna

L.O.

River Film Festival selezione dei cortientro il 31 marzo

Proiezione al Portellodi laura organte

Rassegna all’Mpx Al via la tredicesima edizione

Su il sipario dell’Mpx Multisala Pio X per la tredicesima edizione di Arti In-feriori, la rassegna teatrale promossa

dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova in collaborazione con Arteven. “Si tratta di un’ulteriore crescita per un progetto culturale già consolidato e seguito con at-tenzione dal pubblico - afferma l’Assessore alla Cultura Matteo Cavatton - che in oltre un decennio di attività ha ampiamente rag-giunto i suoi ambiziosi obiettivi: intercettare un pubblico giovane e curioso attraverso una proposta di spettacolo dal vivo; portare grandi artisti della scena contemporanea in città”. Arti Inferiori è soprattutto un viaggio attraverso le infi nite sfaccettature del quoti-diano per mezzo dei tanti e diversi linguag-gi del teatro. Il primo appuntamento, il 14 gennaio, ha visto sul palcoscenico Alessan-dro Bergonzoni; la rassegna prosegue fi no al 28 aprile, con otto spettacoli scelti tra le più interessanti proposte del teatro contem-poraneo.

Da segnalare “Ferite a Morte”, il pro-getto sul femminicidio scritto da Serena Dandini con la collaborazione di Maura Misiti, ricercatrice del CNR, in scena il 7 aprile. Una lettura-evento affi data alle attrici Lella Costa, Orsetta de’ Rossi e Rita Pelusio, che si alternano sul palco dando vita a uno

spettacolo drammatico ma giocato su un lin-guaggio che riesce ad essere anche leggero e ironico.

Un’antologia di monologhi che attinge alla cronaca e alle indagini giornalistiche per dare voce alle donne che hanno perso la vita per mano di un marito, un compagno, un amante o un “ex”. Lo spettacolo conclusivo vedrà sul placoscenico Ottavia Piccolo e Sil-vano Piccardi in “Enigma.

Niente signifi ca mai una cosa sola”, la cui chiave di lettura sta nel sottotitolo. Perché ogni elemento reale, ogni dato di conoscenza, che da un quadro al successivo si concretizza in scena, si rivela poi “altro” da ciò che pareva essere.

Arti Inferiori: sul palco ancheLella Costa e Ottavia Piccolo

Due protagoniste di Arti Inferiori, Ottavia Piccolo e Lella Costa

L.O.

teatro e muSica

GREASE DICIOTTO ANNI DOPO Il 4 marzo 1997 debuttava Grease, il musical dei record con oltre 1.500.000 spettatori. Diciotto anni dopo, venerdì 4 e sabato 5 marzo prossimi, Padova festeggia il diciottesimo compleanno dell’amatissimo spettacolo ospitando, sul palcosce-nico del Gran teatro Geox, la nuova attesissima edizione con le nuove traduzioni di Franco Travaglio, nuovi arrangiamenti e orchestrazioni del direttore musicale Riccardo Di Paola con la supervisione musicale di Marco Iacomelli, nuovi coloratissimi costumi di Carla Accoram-boni, nuove coreografi e irresistibili e piene di ritmo ed energia fi rmate da Gillian Bruce.

ELVIS COSTELLO AL GEOXArriva in Italia a maggio 2016 il “Detur” solo show di Elvis Costello: il geniale artista inglese, impegnato con una tournée mondiale, farà tappa il 25 maggio a Padova, al Gran Teatro Geox. Lo spettacolo è un viaggio straordinariamente divertente attraverso l’incredibile vita di Elvis Costello. Tra i 100 artisti più grandi di tutti i tempi secondo Rolling Stone, Costello vanta una lunga carriera all’insegna della metamorfosi, con uno stile musicale unico e una ricercata scrittura dei testi. Dotato di grande sarcasmo e grinta melodica, Costello spazia con disinvoltura dal punk alla Deutsche Grammophon.

“PICCOLI ENERGUMENI TOUR”In attesa di vedere gli Elio e le storie tese in gara al Festival di Sanremo 2016 con il brano “Vince-re l’odio”, è stata annunciata la data padovana del “Piccoli energumeni tour”, prevista per il 21 maggio al Gran Teatro Geox. Band di culto, vere e proprie icone, artisticamente ci hanno abituati ad ogni genere di novità. Presenza costante ma mai scontata nel panorama italiano, inarrivabili nella cura della loro proposta musicale, ogni loro nuova apparizione ha segnato momenti memorabili sia che si trattasse di un album, che di un concerto o di un’apparizione televisiva.

a cura di Laura Organte

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37Concerti e non solo

Vicenza, fi no al 31/01/16“illuStriSSimo” a palazzo leoni montanari Fino al 31/1/2016 le Gallerie d’Italia di Palazzo Le-oni Montanari, ospitano la personale dell’illustratore argentino Pablo Lobato che per l’occasione riunisce il meglio della sua prolifi -ca produzione accanto ad alcuni lavori inediti realizzati appositamente per l’occasione.Lo sguardo internazionale del Festival. Le Gallerie d’Italia di Palazzo Leoni Montanari, ospitano la personale dell’illustratore argentino Pablo Lobato che per l’occasione riunisce il meglio della sua prolifi ca produzione accanto ad alcuni lavori inediti realizzati appositamente per l’occasione.Un omaggio a una carriera e un’opportunità unica per avvicinare o approfondire la conoscenza di un artista di primissimo piano, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo per i suoi originali e sorprendenti ritratti.

Vicenza, Basilica Palladiana fi no al 31/01/16torna la grande collettiva “illuStri” Fino al 31/1/2016 in Basilica Palladiana torna la grande collettiva “Illustri”, che mette insieme le opere di 11 tra i più apprezzati illustratori italiani. Una sele-zione di linguaggi artistici diversissimi l’uno dall’altro.In mostra: Riccardo Guasco, Gianluca Folì, Gloria Pizzilli, Philip Giordano, Olimpia Zagnoli, Simone Mas-soni, Sarah Mazzetti, Marco Goran Romano, Marina Marcolin, Francesco Poroli, Chiara Dattola.Il salone al piano nobile ospita anche un omaggio a Toni Vedù, illustratore, pittore e vignettista vicentino scomparso nell’aprile 2015, con una selezione di sue opere, per poterne rivivere e ammirare il tratto.Durante il periodo della mostra è possibile accedere alla Terrazza della Basilica Palladiana.

Vicenza, Palazzo Chiericati fi no al 31/01/16“Saranno illuStri” Fino al 31/1/2016 al Chiericati Underground va in scena il futuro dell’illustrazione italiana. Undici talenti emergenti che prestigiosi brand hanno già dimostrato di apprezzare e che a Vicenza troveranno defi nitiva consacrazione.In mostra: Matteo Berton, Giacomo Bagnara, France-sco Bongiorni, Margherita Barrera, Martoz, Gio Pastori, Giulio Castagnaro, Andrea Mongia, Irene Rinaldi, Stefano Marra, Stefano Pietramala.

1 Concerti e non solo

in veneto eventi

tutte le info: www.ecoveneto.it

“Puoi Tenerti Le Chiavi” è il nuovo disco di Andrea DODICIANNI in tour ed in giro per i media. An-drea Cavallaro ha 26 anni ed è diplomato in

pianoforte al Conservatorio di Adria (Ro) e laureando in Storia della Musica all’Università di Padova. Ha all’attivo più di 400 concerti ed ha aperto alcune date dei Modena City Ramblers e di Omar Pedrini. Nel 2012, dopo il terribile terremoto in Emilia è partito volontario per le tende con la sua chitarra in un viaggio che lo ha portato a scrivere il suo primo Ep “Canzoni Al Buio”. Ha vinto il Premio della Giuria Popolare nella XVI edizione di “Voci per la libertà - Una can-zone per Amnesty” nel 2014. Nell’autunno 2015 è stato pubblicato “Puoi Tenerti Le Chiavi”, preceduto dal singolo “Piccadilly Line”. Il CD è stato ultimato a Los Angeles sotto la guida di Howie Weinberg (Nirvana, Muse, Metallica, Jeff Buckley). Attualmente, gennaio 2016, Andrea è in tour ed in promozione sui media.

Andrea Cavallaro, veneto, cavarzerano, oggi in arte Dodicianni, vogliamo ripercorrere il tuo percorso musicale? Dalle tue bands con suoni alla Creedence Clearwater Revival in poi ...?

“I Creedence mi riportano subito ai miei 16 anni, quando insieme ad amici del conservatorio ci facevamo chiamare Nos Avaria; tempi senza pensieri quelli. Poi è sta-ta la volta dei Venicès Ring per un paio d’anni e poco dopo eccomi qua, Dodicianni”.

Come ti è nata questa idea di “Andrea Dodi-cianni”? Avevo un po’ di sana voglia di fare delle scelte musicali in autonomia, niente di più.

“Ci presenti la tua band? La mia famiglia vorrai dire! Ormai mi viene davvero da chiamarla solo così visto che passo più vita con loro che con la mia vera famiglia. Ma ve-niamo a noi: al basso, tastiere, mazze da baseball c’è Jack Barchetta, lui è il capobanda, quello che detta i tempi, che fa le ramanzine, insomma la nostra stella cometa; poi c’è Daniele Volcan alle percussioni, il bimbo della band, viene

dalla val di Fassa e percio’ ha una mentalità molto coriacea e dedita al sacrifi cio, smentisco subito quello che ti ho ap-pena detto, è lui il più maturo della band; da maggio poi si è unito con noi Francesco Camin, cantautore di Trento, col quale siamo stati in giro quest’estate e staremo in giro per almeno un’altro anno proponendo uno spettacolo sul mo-dello “Dalla-De Gregori”, pero’ molto più poveri. Francesco è davvero molto bravo, lui è un poeta e porta la sua poesia nella vita di tutti i giorni in qualsiasi cosa fa”.

Stai proponendo il nuovo singolo nelle radio. Ce lo descrivi?

“ Il nuovo singolo si chiama “Una casetta rosa”; mu-sicalmente non è gran cosa, pochi accordi, sempre i soliti tra l’altro, una ballata in Mi, insomma niente di nuovo; ma ho cercato di inserirci una storia che mi era vicina e probabilmente è stato questo a convincermi a sceglierla su altre per farne un singolo”.

L’album che lo include, vuoi dirci come lo hai prodotto? Ci parli dei brani?

“Circa un anno fa avevo questa dozzina di pezzi tra i quali c’era anche “Piccadilly Line” e stavo per prenotare uno studio nella periferia di Londra perchè mi sembrava appunto il luogo più adatto per questo tipo di tracce; poi un pomeriggio mi hanno presentato un ragazzo (poco più grande di me) di Montebelluna ed in dieci minuti di ascolti dei suoi prodotti sono fi nito a dare in mano il tutto proprio a lui. Alla fi ne la musica credo funzioni come un’enorme storia d’amore, percio’ bisogna un po’ fi darsi dell’intuito, presentimenti, ed oggi posso dire che il lavoro fatto con Edoardo “Dodi” Pellizzari mi soddisfa appieno”.

Sei un cantautore, un rocker, un raccontastorie per grandi e piccoli...

“ Forse, tra tutte queste parole mi ritrovo solo in raccontastorie; alla fi ne nei miei testi non ci sono argo-mentazioni politiche, canzoni di protesta o grosse prese di posizione, sono solo storie.”

Chi ti segue. Voglio dire hai un management?“La Red&Blue mi cura la parte promozionale e per il

resto funziona un po’ il caro vecchio passaparola, la tec-nologia poi fa il resto, tesse contatti in pochi secondi, è la nostra salvezza”.

I live? Quali i prossimi nel 2016?“Tutti gli eventi si possono trovare nella copertina della

pagina Facebook, che è sempre aggiornata”. Fai anche covers dal vivo? Quali scegli e perchè?“ Amo farcire i live con covers, non ho regole precise

a dire il vero; cominciamo spesso i concerti con un pezzo di Battisti, ma capita di inserire Tom Petty, piuttosto che i Beatles od i Coldplay”.

Web site, facebook, tweeter, come possono rag-giungerti gli amanti della tua musica?

“Un po’ su tutti i principali social, Facebook, Twitter, Instagram, Youtube, ormai i social sono un mantra”.

Oltre al musicista, fai altro?“Coltivo in privato le mie passioni, l’arte contempora-

nea, i calzini a righe ed i dolci. Amo solo mangiarli pero’. I

tuoi testi hanno il sapore ancora di “lui” “lei”. Ritieni questi i tuoi temi? “Sì, sono questi e probabilmente lo saranno sem-

pre. Come ti dicevo sono un cantastorie e non riesco a prescindere dall’avere un protagonista; senno’ che storia sarebbe? Molto spesso pero’ è un Io”.

Oggi nella musica mondiale ed italiana cosa ti piace?

“Sono abbastanza onnivoro di musica, ascolto davve-ro tutto tranne due cose, Jazz e Commerciale. So che per darmi un tono dovrei dire che ascolto jazz a profusione, ma la verità è che mi annoia e quando entro nei negozi di dischi è l’unico reparto che non frequento. Se devo fare qualche nome sicuramente Bugo, Modena City Ramblers, ma anche Kid Rock, Tre Allegri Ragazzi Morti e The Killers.

Un appunto sul Jazz... “Esistono strepitosi dischi di questa musica; sia prodot-

ti in Italia, che negli States, che in G B. Se posso, Andrea, ti suggerisco per iniziare un paio di LPs. Uno è di Miles Davis “Kind Of Blue”; l’altro è di John Coltrane “A Love Supreme”. Ti garantisco che non ti annoi...”

Andiamo avanti ... E se torni al passato quali sono i cinque più belli per te?

“La mia cinquina è: Dylan, Tom Petty, Ivan Graziani, George Harrison e Puccini.

In questo mondo fatto di cose belle e tante brut-te come si colloca un artista? E soprattutto, come lo vedi “questo mondo”?

“Lo questo mondo lo vedo bellissimo, sono abbastan-za ottimista come modo di vedere le cose, percio’ cerco di mettere in musica non solo le “storie degli sconfi tti”, anche perchè son quarant’anni che cantano “le storie degli scon-fi tti”, non avrebbe senso riproponessi anch’io, ancora una volta, questi temi. Percio’ come cantava la Bandabardo’: “Attenzio’, concentrazio’, ritmo e, vitalità”.

l’intervista andrea dodicianni, un ragazzo verSo la notorietà

pagina a cura di graziano edi corazza1155

libriGraziano Edi Corazza, il nostro musicologo, sta lavorando a “roCK E dintorni: 1958/ 2016”“rocK e dintorni: 1958/ 2016”, aggiornamento ed ebooK Il libro, nuova-mente aggiornato, uscirà per Natale 2016. “Si è tratta-to di aumentare il numero di pagine, del precedente arrivando a 850, - dice Edi -. Ma anche di aggior-nare il precedente con altri LPs ed aggiunte musicali ancora più precise.” Inoltre sempre per non tradire il progresso sarà pronto anche l’ebook a Natale 2016. E per non farsi mancare niente Corazza dichiara che nel 2017 uscirà per il mercato mondiale il libro in inglese. Il nostro musicologo giornalista dopo avere ascoltato circa 16 mila dischi e visto 1155 concerti ... e letto dozzine di libri sul rock, sta terminando il nuovo libro che elenca ed analizza minuziosamente, in oltre 40 capitoli, tutti i generi e sottogeneri della famiglia del rock.Nelle ultime pagine del libro un glossario spiega i termini musicali espressi nell’opera.

Intervista di Graziano Edi Corazza

vicenza

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38 Turismo1 Turismo

All’ingresso dell’aeroporto di Venezia cam-peggia un grande cartellone che cattura l’attenzione per il suo messaggio forte,

diretto, quasi sfrontato: Qatar Airways, la migliore compagnia del mondo. E dai me-daglioni dello Skytrax riprodotti sotto, come le medaglie appuntate nella giacca di un genera-le, si capisce che quello ottenuto nel 2015 è il terzo premio della serie. Niente male per una compagnia aerea giovane, vanto di un paese di cui ancora molti sanno ben poco, se non fosse per le ripetute vittorie di Valentino Rossi sulla pista di Doha e per il fatto che nel 2022 il pic-colo emirato del Golfo, il cui territorio è grande poco che la metà del Veneto, e confi na solo con l’Arabia Saudita e il mare, ospiterà i mondiali di calcio. Qatar Airways,che è sponsor del miti-co Barcellona, squadra di calcio senza eguali al mondo, in realtà è un vettore che vuole recitare un ruolo da protagonista nel Nordest italiano. Anche per far conoscere il Qatar, paese dove riti ancestrali, come la caccia con il falco, convivo-no con una modernità quasi da fantascienza. Ben sintetizzata dagli avveniristici grattacieli della City di Doha, che formano uno skyline unico al mondo. In costante cambiamento, peraltro, grazie ai progetti commissionati alle migliori archistar del mondo. Bene, tutto que-sto, ovvero Doha stessa, 33 anni fa era poco più che un villaggio di pescatori.

Qatar Airways punta molto sul Nordest. Il volo quotidiano da Venezia è quello fra i cinque voli diretti assicurati dalla compagnia fra l’Italia e Doha (gli altri quattro partono da Milano e da Roma) che fa registrare i numeri più interessan-ti. A riprova dell’intensifi carsi dei rapporti eco-nomici, commerciali e turistici fra i due paesi, ma anche del ruolo strategico dell’aeroporto di Hamad International Airport, hub di un fi tto network di connessioni internazionali con ben 153 destinazioni nel mirino. Una intelligente politica dei prezzi ha reso Qatar Airways uno dei vettori più gettonati per raggiungere desti-nazioni in tutto il pianeta. La qualità dei servizi a bordo, elemento che più di altri ha fatto meri-tare alla compagnia tanti premi, e un rinnovato parco di aeromobili, sono alla base del successo commerciale del vettore.

i “paradisi” del Golfo

LA CITY E LO SPETTACOLARE CONTESTO DELLA CORNICHE DI DOHA, DI NOTTE E DI GIORNO; IL VICINO DESERTO; LO STADIO DOVE NEL 2022 SI APRIRANNO I MONDIALI DI CALCIO; IL TARDO POMERIGGIO NELLA SPIAGGIA E LO STRUSCIO NEL SOUQ. SOTTO: LA BUSINESS CLASS E UN AEREO DELLA QATAR

AIRWAYS; I LEGGENDARI (E CARISSIMI) FALCHI ADDESTRATI; LA CITY DALL’ALTO, UN OGGETTO ESPOSTO AL MUSEO DI ARTE ISLAMICA E IL SOUQ WAQIF

La capitale Doha, che nel 2022 ospiteràI campionati mondiali di calciostupisce per il suo skyline di arditi grattacieli il suo ordinato Souq, l’incantevole Cornichei negozi per lo shopping di lusso e… i falchi

di renato Malaman

Il piccolo emirato arabo grazie a petrolio, gas e alta fi nanza è oggi lo stato più ricco del pianeta

La compagnia di bandiera Qatar Airwaysper tre volte è stata giudicata la migliore al mondo

Cinque i voli quotidiani diretti verso l’Italia

L’escursione nel deserto è un’emozione da brivido. Il Safari Inland Sea (www.gulfadventures.com) comincia con il pit stop

dove le potenti fuoristrada devono sgonfi are gli pneumatici per migliorare l’aderenza dei mezzi. Sì, perché fra le dune il

percorso ricorda quello delle montagne russe, con salite moz-zafi ato e discese a precipizio. Brivido e suggestione creano un mix indescrivibile. Il paesaggio che si ammira lungo il percorso è impreziosito dal mare. Un mare color turchese che separa il

Qatar dall’Arabia Saudita. Al capolinea del tour, in riva al mare, ci si rifocilla in un campo tendato, con carne, pane e verdure cucinati al fuoco. E poi ci si stende un po’ ad aspettare la sera. L’escursione dura due o tre

ore, lascia un ricordo indelebile del deserto e delle sue indescrivibili e magiche suggestioni.

A rotta di collo fra le dune, che brividi!Per un”assaggio” di Doha basta un week lungo. Cinque comode

ore di volo da Venezia e si raggiunge la capitale del Qatar. La compagnia Qatar Airways è convenzionata con lo Sharq Village & Spa Doha, un re-sort di lusso che si richiama allo stile tradizionale arabo, con fi ori ad ogni angolo e petali sulle fontane, lampadari di Murano e alabastri decorati. All’esterno due piscine e una spiaggia da dove si ammira lo sky line di Doha con i suoi grattacieli. Da provare il ristorante persiano Parisa e la

Spa Six Senses per apprezzare la delicatezza dei massaggi orientali. A Doha la compagnia è convenzionata anche con il Marsa Malaz Kempinski , un concentrato di lusso raffi nato con 281 camere e 69 suites.Dirige il marketing un giovane italiano: Gianluca Forloni. Italiano pure il ristorante più frequentato

dell’hotel: l’Antica Pesa, dove lo chef Marco Calcaterra sta conquistando i qatarini con i suoi piatti mediterranei.

Sharq Village e Antica Pesa, relax e gusto

SÌ, viaggiare

Qatar, da mille e una notte

Ma veniamo al Qatar. E’ lo stato più ricco al mondo con oltre 104.750 euro di reddito medio pro capite e un Pil in costante ascesa, legato non solo al petrolio e al gas naturale di cui il paese è fra i principali esportatori al mondo (rifornisce ogni giorno con navi cisterna anche il gasifi catore al largo del delta del Po), ma

anche alle tante attività fi nanziarie di cui l’emi-rato è diventato crocevia. Recentemente, tanto per fare un esempio, una società del Qatar, la Mayhoola, ha acquisito la Forall (detentore dei marchi Pal Zileri, Moschino e Cerruti), azienda tessile vicentina nota per le confezioni dal taglio sartoriale. Mayhoola nel 2012 aveva acquisito

anche i marchi Valentino e Missoni. Ed è solo un esempio di quanto siano ramifi cati gli interessi dell’emirato del Golfo (2.350.000 abitanti, di cui solo 1.500.000 “autoctoni”), in un conte-sto commerciale internazionale che vede questa area sempre più centrale, tanto da essere diven-tata uno degli ombelichi del mondo.

Suggestivo arrivare a Doha di notte, sorvolando l’Iraq e il Golfo Persico disseminati di pozzi petroliferi, facilmente identifi cabili per via delle fi amme che si levano dagli impianti estrattivi. Doha appare come un miraggio. E non delude le attese, come una città da mille e una notte uscita dalla lampada di Aladino. Tutto nuovo, tutto effi ciente. Larghe autostrade con segnaletica in ordine. Suv di ultima generazione che rispettano quasi sempre i limiti di velocità. Doha esprime tutta la sua bellezza lungo la Cor-niche, il lungomare che si affaccia sulla baia, costellato di costruzioni da rivista di architettura contemporanea e reso romantico dai fi lari di alte palme e dai barconi da pesca (alcuni suggesti-vamente in disarmo) adagiati sul bagnasciuga.

E’ la zona dello struscio dove le famiglie si ri-versano nel tardo pomeriggio, quando il cielo assume colori pastello. Il tradizionale abbiglia-mento arabo, bianco per gli uomini e nero per le donne, ricorda che il lusso non ha cancellato le tradizioni. Anche la zona degli affari, la West Bay, o l’isola Pearl of Qatar meritano una visi-ta per capire come vivono i qatarini. Per chi ama lo shopping va annotato questo quartiere: Por-to Arabia Boardwalk. Nella parte vecchia (per modo di dire) della città va visto il Souq Waqif, famoso per i suoi negozi di falchi. Sì, falchi vivi, addestrati per la caccia. Costano un occhio della testa. Bella l’atmosfera, seppur manca il fascino dell’antichità: tanti i locali dove poter trascor-rere una piacevole sosta. Ristorantini libanesi, iraqeni, egiziani. Imperdibile la visita al Museo di Arte Islamica, che presenta come gioielli og-getti provenienti dalle varie regioni del mondo arabo. E tutt’intorno alla città c’è il deserto, un deserto di dune bianche che scendono fi no al mare confondendosi con il suo color turchino... Da mille e una notte!

La regina delle Alpi GiulieKRANJSKA GORA

INFO: +386 4 588 44 77 [email protected] www.hitholidays.si

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HIT Alpinea, Družba za turizem, d.d.Borovška cesta 994280 Kranjska Gora, Slovenija www.hit-alpinea.si

In prossimità del confine nord occidentale della Slovenia, nel cuore delle Alpi Giulie, sorge Kranjska Gora, pittoresca località di montagna immersa in uno scenario da favola, conosciuta nel panorama internazionale per la Coppa del Mondo di sci alpino maschile e per la Coppa del Mondo di salto con gli sci nella valle di Planica. Durante la stagione invernale, che si protrae fino a fine marzo, Kranjska Gora offre agli amanti dello sci piste di diverso grado di difficoltà, ideali sia per principianti che per sciatori esperti, e tracciati illuminati di notte per sperimentare l’emozione di sciare “sotto le stelle”. In inverno Kranjska Gora è la meta preferita delle famiglie con i bambini, perché quasi tutti gli alberghi si trovano direttamente sulle piste da sci. Gli ospiti degli hotel possono arricchire la loro vacanza nei centri benessere scegliendo tra massaggi e trattamenti di bellezza. Gli alberghi della catena Hit Alpinea (Kompas, Špik, Alpina, Ramada Resort e Ramada Hotel & Suites Kranjska Gora) offrono pacchetti vacanze convenienti come il famoso pacchetto vacanze BOOM che include uno skipass per lo sci a Kranjska Gora o sulle piste da sci nelle immediate vicinanze situate in Italia e Austria.

La nuova parola d’ordine è Glacial Spa Riportare il corpo al suo equilibrio naturale, attraverso le proprietà rigeneranti dell’acqua cristallina dei laghi glaciali custoditi nel sottosuolo, lasciati in eredità dallo scioglimento dei ghiacciai.E’ questa l’innovativa proposta del Gruppo Hit che, in occasione dell’apertura della stagione invernale 2015/2016 di Kranjska Gora, presenta l’esclusiva »Glacial Spa«.La »Glacial Spa« è l’unico centro benessere di questo tipo in Slovenia ed uno dei pochissimi in tutta Europa. Ricavato all’interno del Resort Špik, a Gozd Martuljek (3 km dal centro di Kranjska Gora). La Glacial Spa presenta un particolare microclima salutare e sfrutta le straordinarie proprietà della “regina delle acque”, totalmente priva di agenti inquinanti perché non soggetta al naturale ciclo idrologico, e ricchissima di sali minerali. All’interno della “Glacial Spa” si può nuotare nell’acqua glaciale e sono disponibili trattamenti specifici viso e corpo. Per un benessere a 360° è previsto anche un menù speciale a base di ricette semplici, con ingredienti naturali e di stagione, a basso contenuto calorico.

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Page 42: Delta genn2016 n2

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Bionde… • Una bionda entra in un negozio e vede un oggetto luccicante. Chiede al commes-so: “Cos’è? Ed il commesso: “Un thermos.” “Ed a che cosa serve?” Il commesso spiega: “Mantiene calde le cose calde e fredde le cose fredde.” La bionda lo compra e il giorno dopo va al lavoro con il suo nuovo thermos. Il suo capo le

chiede: “Cos’è quell’oggetto lucci-cante che hai lì?” E la bionda: “Un thermos”. Il capo allora chiede: “Ed a che cosa serve ?” “Mantie-ne calde le cose calde e fredde le cose fredde”. Il capo allora chiede: “Wow, e che cosa ci hai messo dentro?” E la bionda: “Due tazze di caffè ed un ghiacciolo”.Innamorati… • Lui: “Cara, oggi è San Valentino, la festa degli inna-morati!” “Parla per te.”

• “Caro, non mi porti mai fuori!” “Ma cara… io sono un latitante!”Taxi… • Un carabiniere va a Roma. Per la prima volta in vita sua prende un taxi e per evitare spiacevoli sorprese, prima di sali-re chiede quanto costa. “Dipen-de dal tempo” risponde il taxista. “Mettiamo che resti nuvoloso, ma

Soluzioni

Il Gioco del Mese

RIDIAMOCI SU…

non si metta a piovere...”.Uomini… • Alcune ricercatrici han-no scoperto perché Mosè errò per 40 anni nel deserto col popolo d’I-sraele: un vero uomo non chiede mai indicazioni.… e donne! • Se una donna vi dice “5 minuti e scendo” vuol dire che tra 5 minuti scenderà. È inutile

citofonare ogni mezz’ora.Amici… • “Sono settimane che non riesco a dormire. Se non tro-vo 100 mila euro, dovrò dichiara-re fallimento!” “Perché non ti sei rivolto a me? Siamo amici, no?” “Vuoi dire che mi presterai il de-naro?” “No, però ho degli ottimi sonniferi!”

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Parole Crociate MiniORIZZONTALI: 1. Lo scheletro del pesce. - 5. Prima persona singolare. - 7. Strumento a corde. - 9. Venticello o motivetto. - 11. Erede... poetico. - 12. Totale. - 13. Giorni del calendario romano. - 14. Un opera di Verdi. - 15. Silvano, ex-ciclista italiano. - 17. La Sindrome da I m m u n o d e f i c i e n z a Acquisita. - 19. Oculus Dexter. - 20. Componimento.

VERTICALI: 1. Lodi. - 2. Piccolo pesce azzurro. - 3. Freddo. - 4. Insetto laborioso. - 6. Il nome comune della Sparus aurata. - 8. Ottenne, trasse. - 9. Nell’antica Grecia era il cantore professionista. - 10. Comune in provincia di Perugia. - 11. Miliardario, capitalista. - 14. Associazione Italiana Donatori Organi. - 16. Con Tap è il nome di un ballo. - 18. Cagliari.

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43A tavola

La quantità degli ingredienti si riferisce a un menù tipo per 4 persone. Abbreviazioni usate: C = cucchiaio, c = cucchiaino, g = grammo, kg = chilogrammo, L = litro, dl = decilitro, olio (quando non è specifi cato altro) = olio extra vergine di oliva, q.b.= quanto basta.

CREMA AI FIOCCHI D’AVENAIngredienti: 1 L d’acqua - 1 gambo di sedano - 1 carota - 4 porri - olio - 4 C di fi occhi d’avena piccoli - un pizzico di prezzemolo.

Preparazione: in una pentola mettere l’acqua, il sale, la carota, il sedano e i porri; fare cuocere per 20 minuti circa. Quindi togliere la carota e il sedano, passare invece i porri, unire i fi occhi d’avena e far cuocere ancora per 10-15 minuti. Spegnere, condire con un fi lo d’olio e il prezzemolo tritato.

Nota

PROPOSTE PER UNA CUCINA BIOLOGICA, INTEGRALE, VEGETARIANA, IN SINTONIA CON LA NATURA

la cucina di carmen

2A tavola

QUINOA ALLE SPEZIEIngredienti: 250 g di quinoa - 1 cipolla - 2 spicchi d’aglio - 2 C d’olio - 1 bustina di zafferano - 1 pizzico di curry - 1 pizzico di peperoncino - 1 c di erba cipollina - 1 c di maggiorana - 1 c di menta - sale q.b.

Preparazione: lavare e mettere a cuocere la quinoa con l’acqua (2 volte il suo volume) per 15-20 minuti. Tritare l’aglio e la cipolla sottilissimi e farli appassire. In una ciotolina mettere l’olio, le spezie e le erbe aromatiche (fresche o secche) e lasciare macerare. Quando la quinoa è pronta condirla con la cipolla e l’aglio, le erbe aromatiche e unire il prezzemolo tritato.

PERE AL FORNOIngredienti per la pasta: 2 grosse pere - 15 g di zucchero - 8 amaretti - un pizzico di cannella - la scorza di 1/2 limone - 5 C di marmellata di fragole - olio.

Preparazione: lavare le pere, dividerle a metà e togliere i semi. Disporle in una tortiera ben unta, spolverizzare con lo zucchero di canna e farle cuocere in forno a 180° fi nchè saranno tenere, ma non troppo cotte. Nel frattempo unire in una ciotola gli amaretti con la cannella e la marmellata. Togliere le pere dal forno, disporle sul piatto da portata, riempirle con il composto di amaretti e servirle tiepide o fredde.

Carmen Bellin, Educatore

Alimentare dell’Associazione

Culturale La Biolca di Padova:

tiene corsi e conferenze

su alimentazione e cucina, collabora al mensile

Biolcalenda, ha pubblicato “Metti una sera a cena” libro di

ricette e consigli utili per una cucina in armonia con i ritmi

della natura.

Carmen Bellin

BIOLCA: WEB: WWW.LABIOLCA.IT – MAIL: [email protected] – TEL. 049 9101155

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Graziella Gaioni, VeronaAvevo male alle mani, ora sto bene e sono molto contenta.

Ciamarra Giuseppina, RavennaAvevo male alla spalla e al collo dopo 10/12 giorni il collo si è sciolto non mi fa male, adesso mi sento veramente bene.

Carlo Adeferro, RiminiAvevo male a una gamba, ho usato questo apparecchio, adesso mi trovo meravigliosamente bene. Adesso faccio le mie passeggiate tranquillamente. Provate per credere.

Angelo Colla, VeronaMi facevano male le mani, dopo 10 giorni ho avuto bene� ci.

Ofelia Feriotto, RovigoAvevo male alla testa, ho avuto i risultati che volevo, ho speso bene miei soldi, gli ho proprio spesi volentieri.

Yelma Stefani, VeneziaAvevo male alle ginocchia, ho usato questo apparecchio mi sento davvero bene.

Anna Maria Negroni, PadovaMia � glia ha comprato questo apparecchio per le rughe, adesso ha le pelle più giovane e liscia, io avevo male alle mani, ho avuto anche io dei bene� ci.

MEDLASE-R non è un dispositivo medico, non si propone di fare alcuna diagnosi di patologie o malattie, è un complemento ai fini estetici utile contro le rughe e gli inestetismi della cellulite ed inoltre è utile per aiutare ad alleviare i disturbi muscolari e articolari. Con MEDLASE-R stimolando le zone di interesse grazie al massaggio con il raggio rosso ed infrarosso si possono ottenere molteplici benefici.Tutte le testimonianze sono reali e verificabili e il risultato che si può ottenere varia a seconda della predisposizioni personali.

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NONOSTANTE LE DIFFICOLTÀ CHE IN-CONTRETERE NEI

DIVERSI AMBITI. IL DIALOGO E L’INCONTRO SONO BUONE SOLUZIONI

PESCI DAL 20/02 AL 20/03PRENDETE I PROBLEMI DI

PETTO CON GRINTA E TENACIA, NE AVRETE LA FORZA E RIUSCI-RETE ANCHE DOVE NON CREDETE

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04PARECCHIE SOD-DISFAZIONI IN AR-

RIVO MA IN AMORE ATTENTI A STERILI BATTIBECCHI: NON SERVONO CHE A ROVINARE L’ARMONIA

TORO DAL 21/04

AL 20/05SE NE SENTITE

IL BISOGNO QUESTO È IL MO-MENTO GIUSTO PER CAMBIARE LE REGOLE DELLA VOSTRA ES-ISTENZA, AVETE L’ENERGIA CHE SERVE

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06VI ATTENDE UN

PERIODO CARATTERIZZATO DA ALTI E BASSI E DA FREQUENTI CAMBI D’UMORE. NON TEMETE I CAMBIAMENTI

CANCRODAL 22/06

AL 22/07NONOSTANTE LA FATICA

CHE VI ATTENDE GODRETE DI MOLTE SODDISFAIONI E IN AMORE AVRETE LA CAPACITÀ DI CAPIRE CHI AVETE DI FRONTE

LEONEDAL 23/07

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SOTTO CONTROLLO LA VOSTRA VENA POLEMICA. SE LO FARETE AVRETE UN MESE OT-TIMO

VERGINEDAL 24/08AL 22/09E’ IL MOMENTO BU-

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CAPRICORNODAL 22/12

AL 20/01LE STELLE HANNO IN SERBO

UN DONO SPECIALE PER VOI CHE QUESTO MESE SIETE DAVVERO RILASSATI E FELICI

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02PENSATE POSITIVO

NONOSTANTE LE DIFFICOLTÀ CHE IN-CONTRETERE NEI

DIVERSI AMBITI. IL DIALOGO E L’INCONTRO SONO BUONE SOLUZIONI

PESCI DAL 20/02 AL 20/03PRENDETE I PROBLEMI DI

PETTO CON GRINTA E TENACIA, NE AVRETE LA FORZA E RIUSCI-RETE ANCHE DOVE NON CREDETE

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04PARECCHIE SOD-DISFAZIONI IN AR-

RIVO MA IN AMORE ATTENTI A STERILI BATTIBECCHI: NON SERVONO CHE A ROVINARE L’ARMONIA

TORO DAL 21/04

AL 20/05SE NE SENTITE

IL BISOGNO QUESTO È IL MO-MENTO GIUSTO PER CAMBIARE LE REGOLE DELLA VOSTRA ES-ISTENZA, AVETE L’ENERGIA CHE SERVE

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06VI ATTENDE UN

PERIODO CARATTERIZZATO DA ALTI E BASSI E DA FREQUENTI CAMBI D’UMORE. NON TEMETE I CAMBIAMENTI

CANCRODAL 22/06

AL 22/07NONOSTANTE LA FATICA

CHE VI ATTENDE GODRETE DI MOLTE SODDISFAIONI E IN AMORE AVRETE LA CAPACITÀ DI CAPIRE CHI AVETE DI FRONTE

LEONEDAL 23/07

AL 23/08IL CONSIGLIO DEL MESE È DI TENERE

SOTTO CONTROLLO LA VOSTRA VENA POLEMICA. SE LO FARETE AVRETE UN MESE OT-TIMO

VERGINEDAL 24/08AL 22/09E’ IL MOMENTO BU-

ONO PER ALLARGARE IL GIRO DELLE VOSTRE AMICIZIE. FATE UN VIAGGIO E CON CHI AMATE CHIARITE TUTTO

OroscopoGENNAIO PORTA IL GELO E RIPULISE L’ARIA. I CIELI NOTTURNO SONO STELLATI NEL SEGNO DEL RINNOVAMENTO E DELLE NOVITÀ PER TUTTI

Page 48: Delta genn2016 n2

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