10
ombre di luce luglio / dicembre 2011 mostre di arte contemporanea video installazioni nel 40° anniversario della scoperta delle grotte di Frasassi a cura di Domenico Gioia ombre di luce LAURINA PAPERINA Video installazione: How to kill the artists Museo di Genga, Genga (An) dal 10 agosto al 30 settembre 2011

depliant Laurina Paperina Ombre di luce

Embed Size (px)

DESCRIPTION

depliant Laurina Paperina

Citation preview

Page 1: depliant Laurina Paperina Ombre di luce

ombre di luceluglio / dicembre 2011

mostre di arte contemporaneavideo installazioni nel 40° anniversario della scoperta delle grotte di Frasassi

a cura di Domenico Gioia

ombre di luce

LAURINA PAPERINAVideo installazione:How to kill the artists

Museo di Genga, Genga (An)

dal 10 agosto al 30 settembre 2011

Page 2: depliant Laurina Paperina Ombre di luce

Jackson Pollock

Page 3: depliant Laurina Paperina Ombre di luce

Bill Viola

Page 4: depliant Laurina Paperina Ombre di luce

Joseph Beuys

Page 5: depliant Laurina Paperina Ombre di luce

Douglas Gordon

Page 6: depliant Laurina Paperina Ombre di luce
Page 7: depliant Laurina Paperina Ombre di luce

Come uccideresti un artista? Lo avvele-neresti, affogheresti, pistola, coltello, rasoio? Come?E se la loro stessa arte fosse l’origine della loro fine?

Un artista non può morire banalmente, come qualsiasi altro, un artista famoso, conosciuto stimato, le cui opere, a volte imbarazzanti, sono esposte in tutti i musei del mondo, deve morire solo a causa della sua arte. Morti per loro stessa mano, la fine che meriterebbero, per aver invaso le nostre vite, le gallerie, i musei; troppe volte me lo sono chiesto, l’ho desiderato e sono convinto di non essere stato il solo.Laurina Paperina, ci è riuscita, prima e meglio di tutti, meglio perché è stata capace di rendere ironico il desiderio latente che è in ognuno di noi. Ci è riuscita, perché con la sua opera elimina gli artisti, nelle sue storie, uno a uno, pur facendoci ridere rendendo comica la loro fine. E’ riuscita finalmente a “farli fuori”, con il suo tratto spiritoso, autoironico, attuale, farcito dall’immancabile intercalare del FUCK!, ormai diffusissimo tra i giovani anglofoni, che rendono la sua arte immediata direi istintiva nella fruizione, figlia dei nostri giorni. E’ il mondo dei “super artisti” che lei mette alla berlina, così importanti, così famosi, con le loro teorie a volte demen-ziali, con le loro quotazioni da capogiro, che il sistema e la critica hanno spesso osannato, forse in alcuni casi esagerando, sino a giungere a renderli vittime delle loro

stesse opere o performances, vittime della loro stessa arte, delle loro immagini, del loro modo di essere personaggi.L’ironia, di intelligente spessore, fa di questa operazione un unicum, qualcosa di irripetibile, di ilare, ma nello stesso tempo drammatico che porta dentro di se le contraddizioni dell’arte contemporanea, così fortemente serie, quanto comiche, per l’assurdità di sue alcune componenti.Il tema qui in questa mostra è ancora più attuale, perché inserito nel contesto di un museo di arte sacra, dove sono esposte opere di indiscusso valore di Antonio da Fabriano. Qui i piccoli schermi si mescola-no furtivamente, e poi manco tanto, con le pale d’altare, con icone e quadri di ottima fattura e valore. Un’espressione dissa-crante che rende omaggio e valorizza nel contrasto, le opere che ha intorno, com-menta , critica, canzona il sistema dell’arte contemporanea e i suoi artisti-attori, con i loro ruoli, sempre uguali, schiavi della monotonia della ripetizione. La sua è una critica all’arte ed al suo sistema che sop-prime, senza possibilità di grazia.L’arte, paradossalmente è lei stessa la causa e sentenzia la morte dell’artista, e siccome l’arte è lui stesso, non potrà minimamente pensare, sperare di salvarsi. La condanna è sicura, definitiva, senza possibilità di appello. Questa mostra è anche un modo semplice ed immediato per avvicinare il grande pubblico soprattut-to giovane alle figure importanti dell’arte contemporanea, personaggi tutti ricono-scibilissimi, grazie alla capacità di sintesi

ed immediatezza dell’artista che sa sapientemente mettere in evidenza i tratti salienti del carattere e della cifra espressi-va. Questa è soprattutto una grandissima occasione, per mettere in luce, le bellezze racchiuse in un piccolo museo di paese, grazie al talento di Laurina, della sua grande e unica capacità di comunicazio-ne, semplice, fresca, pulita, chiara ed immediata. Chi mi conosce e frequenta i miei blog, sa che da tempo insisto sul fatto che l’arte e lei sola può e deve ritornare ad essere lo strumento di comunicazione per eccellenza.Qui in questo contesto, più che negli altri presenti in questa manifestazione Ombre di luce, è stato possibile un connubio vincente, dove l’arte contemporanea, riesce a mettere in evidenza, opere che rischiano di essere dimenticate nell’oblio opprimente di un turismo mordi e fuggi.E’ qui, lontano dal caos delle città, dai riflettori televisivi, qui che si assapora il gusto della sostanza, di paesaggi indi-menticabili, che sono stati fonte d’ispirazione di grandi artisti, è qui in un equilibrio di colori e profumi, che rasenta il paradisiaco, che l’arte con la sua forza avvia un percorso che porta alla riflessio-ne, alla concentrazione.…E se questa fosse in fondo la via della resurrezione?

Domenico Gioia

Page 8: depliant Laurina Paperina Ombre di luce
Page 9: depliant Laurina Paperina Ombre di luce

Laurina Paperina

Laurina Paperina nasce a Rovereto nel 1980, attualmente vive e lavora a Duc-kland, una piccola cittadina situata nel profondo universo.Disegna, dipinge, crea installazioni e video animazioni. Ha preso parte a numerose pubblicazioni, esposi-zioni e fiere d’arte in Italia e all’estero da New York a Parigi e poi, tra le altre, San Francisco, Cape Town, Madrid, Stoccol-ma, Los Angeles, Vienna, Tokyo, Dublino, Liverpool, Shanghai.

Page 10: depliant Laurina Paperina Ombre di luce

COMUNEDI GENGA

www.ombrediluce.it