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Agenzia Nazionale Efficienza Energetica
Diagnosi energetiche: risultati e obbligo 2019
Enermanagement 2017 Milano martedì 21 novembre 2017
Il D. Lgs. 102/2014
Obbligo di diagnosi
Con il Decreto Legislativo n° 102 del 4 Luglio 2014 (G.U. Serie
Generale n°165 del 18/07/2014) l’Italia ha recepito la Direttiva
2012/27/UE sull’Efficienza Energetica
L’art. 8 definisce che i soggetti obbligati a svolgere diagnosi
energetiche entro il 5 dicembre 2015 (e poi ogni 4 anni) presso i propri
siti produttivi sono:
• le grandi imprese (comma 1);
• le imprese a forte consumo di energia (comma 3)
Ottemperamento all’obbligo
Risultati
Al 31 Dicembre 2016 risultano essere stati inviati all’ENEA 15.154 auditenergetici. A Dicembre 2015 erano circa 14.000.
I dati statistici raccolti per macrocodice ATECO sono stati raggruppatiper:• Numero di imprese;• Siti diagnosticati;• Imprese con ISO 50001;• Numero di Grandi imprese;• Numero di Imprese Energivore (anche Grandi imprese);• Numero di Imprese Energivore (PMI).
Ottemperamento all’obbligo
Risultati- RAEE
Settore ATECONumero
Siti diagnosticatiImprese Grandi Energivore Energivore non
imprese ISO 50001 imprese grandi imprese grandi imprese
A - agricoltura, silvicoltura e pesca 60 99 2 55 1 0B - estrazione di minerali da cave e miniere 37 53 2 22 2 10C - attività manifatturiere 4.827 6.793 97 2.490 722 1.528D - fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 226 507 8 191 3 6
E - fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento 302 890 12 245 17 14
F - costruzioni 159 346 9 144 2 1
G - commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli 835 2.286 4 728 24 11
H - trasporto e magazzinaggio 392 942 7 320 27 9I - attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 93 258 2 81 4 0J - servizi di informazione e comunicazione 150 596 4 130 4 3K - attività finanziarie e assicurative 238 684 6 220 2 0L - attività immobiliari 57 95 1 46 2 1M - attività professionali, scientifiche e tecniche 229 472 4 197 3 3N - noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 222 471 2 196 5 3Q - sanità e assistenza sociale 208 451 2 184 12 4R - attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 43 118 0 33 4 1Altro 52 93 1 37 2 3Totale 8.130 15.154 163 5.319 836 1.597
Attività ENEA nel triennio 2014/2017
1. Supporto tecnico al MiSE all’attuazione Decreto Legislativo 102;
2. Apertura tavoli tecnici di confronto a Roma e Milano con esperti del
settore, stakeholders, ESCo ed associazioni di categoria.
3. Redazione Linee Guida per la realizzazione delle diagnosi energetiche;
4. Redazione Linee Guida per il monitoraggio nelle diagnosi;
5. Attività istituzionale comma 6 art. 8: controlli
I. Ottemperanza all’obbligo
II. Verifiche documentali
III. Verifiche in situ
5. Analisi settori produttivi sulla base dei fogli riepilogativi: definizione di
indicatori energetici, benchmark, analisi tecnologie e/o lavorazioni nei
settori della: carta, vetro, plastica, gomma, fonderie, ceramica, GDO,
banche, sanità privata, immobiliare, telecomunicazioni, acciaio, pasta e
dolci, cemento, termovalorizzatori.
6. Partecipazione a oltre 160 incontri l’anno;
7. Risposta a oltre 1500 mail inviate a [email protected].
Attività ENEA nel triennio 2014/2017
Gli indicatori energetici nell’industria
Attività finalizzata alla definizione dei benchmark
1. Definizione della struttura energetica specifica per i settorianalizzati;
2. Definizione di un format di rendicontazione dei parametri energeticicoerenti con la struttura energetica pertinente.
Struttura energetica aziendale
Definizione della “struttura energetica aziendale” (“alberatura”) che,
attraverso un percorso strutturato a più livelli, consente di avere un
quadro completo ed esaustivo della realtà dell’impresa al fine di definire
al meglio la prestazione energetica di uno Stabilimento.
L’azienda viene suddivisa in aree funzionali, per le quali si procede
all’acquisizione dei dati energetici.
Struttura energetica aziendale industriale
AZIENDA
Reparton.1
Reparton.x
S.A.n.1
S.G.n.1
Attivitàprincipali
Serviziausiliari
Servizigenerali
S.G.n.x
S.A.n.x
Vj
Vj Vj Vj
Vj Vj Vj Vj Vj Vj
Dg
D.g.
LivelloB– LB
LivelloC– LC
LivelloD– LD
LivelloA– LA
INFOSTABILIMENTO+
CONSUMIePRODUZIONETOTALI
D.g.D.g.D.g.
D.s. D.g. D.s. D.g. D.s. D.g. D.s. D.g. D.s. D.g. D.s.
Vtot
Ipg.j
Ipg.j.h
Ipg.j.h.k
Ips.j.h.k
Struttura energetica aziendale terziaria
AZIENDA
S.G. n.1
Servizi generali
S.G. n.x
Vj
Vj
Vj Vj
Livello A – LA INFO STABILIMENTO+
CONSUMI
S.A. n.1
Servizi ausiliari
S.A. n. x
Vj
Vj Vj
P.s. D.s. D.s.
Vtot
Ipg.j
Ipg.j.h
Ipg.j.h.k
Ips.j.h.k
Parametro specifico
P.s.
Livello B – LB
Livello C – LC
Livello D – LD
Struttura energetica aziendale
L’alberatura deve essere realizzata seguendo il percorso di ogni vettore
energetico e non la sequenza del processo produttivo.
Tale schematizzazione mette in evidenza :
ü consumi energetici per ogni vettore energetico utilizzato riferendosi
all’anno solare precedente all’anno n-esimo;
ü caratterizzazione della destinazione d’uso dell’azienda e della specifica
area funzionale;
Struttura energetica aziendale
üindice prestazionale di area generale (Ipg) dato dal rapporto tra i
consumi di area e la destinazione d’uso dell’azienda;
üindice prestazionale di area specifico (Ips) dato dal rapporto tra i
consumi di area e la specifica destinazione d’uso
ümappatura dei macchinari e degli impianti che caratterizzano la
specifica area funzionale;
üconfronto delle tecnologie utilizzate con l’obbiettivo definito all’inizio
della diagnosi
Gli indicatori energetici nell’industria
Processo costruzione degli IPE di riferimentoRicerca di una correlazione tra le grandezze rappresentate nelgrafico a dispersione
Determinazione di un indice di produzione pesato sui volumi di
produzione
Correlazione consumi-volumi e retta di
regressione
Gli indicatori energetici nell’industria
Processo costruzione degli IPE di riferimentoCostruzione del modello analitico dell’IPE
Determinazione di unindice di produzionepesato sui volumi diproduzione
La parte continua rappresenta i valori degliIPE ricavati dalla formula matematica per iquali si sono trovati valori di produzionedalle diagnosi energetiche, la partetratteggiata rappresenta i valori degli IPEricavati matematicamente dal modello, maper i quali si ha avuto un riscontro intermini di produzione.
0,200
0,250
0,300
0,350
0,400
0,450
0,500
0,550
0,600
0 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 30.000 35.000 40.000 45.000
Indica
tored
i Per
forma
nce
Produzione
Indicatore di PerformanceIPE Riferimento = f(Produzione)
IPE = a + b/x
𝐼𝑃𝐸 𝑡 = 0,315864 +396,78
𝑃𝑟𝑜𝑑𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑡
Gli indicatori energetici nell’industria
Processo costruzione degli IPE di riferimentoLa costruzione del modello “valore medio ± deviazione standard”
Quando non sia possibile realizzare il modello o esso non risulta affidabile, l’indicatore di riferimento si costruisce come valor medio ± deviazione standard.
Gli indicatori energetici nell’industria
Attività svoltaSettori analizzati:
• Ceramica;
• Carta;
• Grande distribuzione;
• Plastica;
• Gomma;
• Vetro;
• Fonderie;
• Acciaierie;
• Termovalorizzatori
Settori in valutazione
• Sanità privata;
• Settore immobiliare.
• Trasporti;
• Pasta e dolci
• Telecomunicazioni;
• Settore bancario;
• Cementerie
Monitoraggio
Ciclo diagnosi 2015: sono state ritenute validi anche stime, calcoli,
misure indirette dei vettori energetici analizzati durante l’audit.
Nel prossimo ciclo di diagnosi (obbligo del 5 dicembre 2019 per chi ha
ottemperato l’obbligo nel dicembre 2015) sarà, invece, «necessario»
misurare una gran parte dei vettori energetici oggetto di analisi.
Chiarimenti ministeriali novembre 2016 Allegato II
“Una volta definito l’insieme delle aree funzionali e determinato il peso
energetico di ognuna di esse a mezzo di valutazioni progettuali e
strumentali, si dovrà definire l’implementazione del piano di
monitoraggio permanente in modo sia da tener sotto controllo continuo
i dati significativi del contesto aziendale, che per acquisire informazioni
utili al processo gestionale e dare il giusto peso energetico allo
specifico prodotto realizzato o al servizio erogato.”
Monitoraggio
La percentuale di misurazione dipenderà dalla tipologia di azienda
analizzata (a seconda che appartenga al settore industriale o al
terziario) e dall’area aziendale cui si riferiscono i consumi analizzati
(attività principali, servizi ausiliari o servizi generali).
Struttura energetica azienda industriale
AZIENDA
Reparton.1
Reparton.x
S.A.n.1
S.G.n.1
Attivitàprincipali
Serviziausiliari
Servizigenerali
S.G.n.x
S.A.n.x
Vj
Vj Vj Vj
Vj Vj Vj Vj Vj Vj
Dg
D.g.
LivelloB– LB
LivelloC– LC
LivelloD– LD
LivelloA– LA
INFOSTABILIMENTO+
CONSUMIePRODUZIONETOTALI
D.g.D.g.D.g.
D.s. D.g. D.s. D.g. D.s. D.g. D.s. D.g. D.s. D.g. D.s.
Vtot
Ipg.j
Ipg.j.h
Ipg.j.h.k
Ips.j.h.k
Linee Guida – siti obbligati
SITI OBBLIGATI ALLA MISURA1. Sono una parte dei soggetti obbligati alla realizzazione di una diagnosi
energetica ai sensi del D.Lgs. 102/2014.2. Per anno di riferimento, si intende l’anno n-1 rispetto all’anno n - simo
di obbligo.3. Vengono individuati come segue:
I. Imprese monosito: tutte le imprese che nell’anno di riferimentoabbiano avuto un consumo superiore alle 100 TEP
II. Imprese multisito: tutti i siti classificati come industriali che hannoun consumo nell’anno di riferimento maggiore di 10.000 TEP
Linee Guida – esclusioni
1. Possono essere esclusi dall’obbligo di misura tutti i siti per i quali
i consumi, nell’anno di riferimento siano risultati inferiori alle 100
TEP.
2. Definito, per ogni scaglione, il numero di siti soggetti ad obbligo
di misura, è facoltà del soggetto obbligato decidere su quale sito
(per singola fascia) implementare il sistema di monitoraggio. Non
è obbligatorio che si tratti dello stesso sito oggetto di D.E. nel
2015.
Linee Guida – clusterizzazione
Nel caso di siti “industriali” con consumi uguali o inferiori a 10.000 TEP nell’anno di riferimento si applica la seguente clusterizzazione.
>10000 tep TUTTI I SITI
8900-10000 tep 25%
7800-8899 tep 20%
6700-7799 tep 16%
5600-6699 tep 12%
4500-5599 tep 10%
3400-4499 tep 6%
2300-3399 tep 4%
1200-2299 tep2%
101-1199 tep 1%
Linee Guida – livelli di copertura settore industriale
• 85% di copertura dei dati misurati, per ogni vettore energetico, rispettoal consumo totale dello stesso vettore energetico nell’anno di riferimento(come rilevato al contatore fiscale – Livello A) per l’area (livello C)“attività principali”
• 50% di copertura dei dati misurati, per ogni vettore energetico, rispettoal consumo totale dello stesso vettore energetico nell’anno di riferimento(come rilevato al contatore fiscale – Livello A) per l’area (livello C)“servizi ausiliari”
• 20% di copertura dei dati misurati, per ogni vettore energetico, rispettoal consumo totale dello stesso vettore energetico nell’anno di riferimento(come rilevato al contatore fiscale – Livello A) per l’area (livello C)“servizi generali”
Siti industriali con consumo totale superiore a 10.000 TEP/anno
Linee Guida – livelli di copertura settore industriale –«attività principali».
>= 10.000 tep 85%
8900-9999 tep 80%
7800-8899 tep 75%
6700-7799 tep 70%
5600-6699 tep 65%
4500-5599 tep 60%
3400-4499 tep 55%
2300-3399 tep 50%1200-2299 tep
45%101-1199 tep 40%
Linee Guida – livelli di copertura settore industriale
Consumo anno di riferimento (tep/anno)
Attività Principali
Servizi Ausiliari
Servizi Generali
> 10.000 85% 50% 20%
8900 10000 80% 45% 20%
7800 8899 75% 40% 20%
6700 7799 70% 35% 20%
5600 6699 65% 30% 20%
4500 5599 60% 25% 10%
3400 4499 55% 20% 10%
2300 3399 50% 15% 10%
1200 2299 45% 10% 5%
100 1199 40% 5% 5%
Linee Guida – metodologie per le misure
Le misure potranno essere effettuate adottando le seguenti metodologie:a. Campagne di misura: la durata della campagna di misura dovrà essere
scelta in modo rappresentativo (in termini di significatività, riproducibilità evalidità temporale) rispetto alla tipologia di processo dell’impianto (es:impianti stagionali). La durata minima della campagna dovrà esseregiustificata dal redattore della diagnosi. Occorrerà inoltre rilevare i dati diproduzione relativi al periodo della campagna di misura. La campagna dimisura dovrà essere effettuata preferibilmente durante l’anno solareprecedente rispetto all’anno di obbligo della realizzazione della diagnosienergetica, eventualmente nello stesso anno;
b. Installazione di strumenti di misura: nel caso di installazione“permanente” di strumentazione di misura, è opportuno adottare comeriferimento l’anno solare precedente rispetto all’anno d’obbligo dellarealizzazione della diagnosi energetica.
Linee Guida – metodologie per le misure
Tipologie di strumenti ammessi:
• Misuratori esistenti;
• Nuovi misuratori (manuali, in remoto, con software di monitoraggio confunzioni di memorizzazione e presentazione delle misure stesse)
1. Le misure devono essere conformi agli standard nazionali edinternazionali di riferimento (ISO, UNI, Protocollo IPMVP etc etc)
2. Nel caso di misure indirette è fatta salva la possibilità di adoperaremetodologie di calcolo ampiamente consolidate presenti nellaletteratura tecnica corrente.
Struttura energetica aziendale terziaria GDO
AZIENDA
S.G. n.1
Servizi genera
li
S.G. n.x
Vj
Vj
Vj Vj
Livello A – LA INFO STABILIMENTO+
CONSUMI
S.A. n.1
Servizi ausiliari
S.A. n. x
Vj
Vj Vj
Vtot
Ipg.j
Ipg.j.h
Ipg.j.h.k
Ips.j.h.k
Parametro specifico = area
riferimento
P.s.
Livello B – LB
Livello C – LC
Livello D – LD
P.s. D.s.
D.s.
Schema di monitoraggioServiziausiliari
FrigoalimentareBT
FrigoalimentareTN
Climatizzazioneeriscaldamento
Illuminazionesusuperficediriferimento
Repartilavorazioni
40,5%
15,5%
18,0%
Obbligo di misura di almeno il 50% dei consumi dei
servizi ausiliari
La misura deve essere completa ed omogenea per
tipologia impiantistica
Occorre misurare almeno due delle tipologie
impiantistiche 10,1%
Definizione del Criterio di misurazione dellaSUPERFICIE DI RIFERIMENTO
La SUPERFICIE di riferimento è determinata dalla somma delle seguenti:AREA VENDITA• da filo interno casse (queste escluse) a filo muratura verso l'area vendita e a filo posteriore dei banchi a libero servizio
(questi inclusi);• sono comprese anche le aree di servizio ed il retrobanco delle zone a vendita tradizionale, e le uscite sicurezza fino al
primo serramento se non separate da infisso divisorio.• NOTA: Nel caso in cui l'Area Vendita sia confinante con altri centri di costo (negozi, medie superfici, ecc...), la superficie di
questi ultimi si considera al lordo dell'elemento di divisione.AREA CASSE• E' la superficie che ha profondità pari ai mobili cassa, include eventuali U.S. inserite tra le casse e l'ingresso per la
profondità relativa.• N.B.: Nel caso di Ipermercato/Supermercato inserito in Centro Commerciale, la superficie è comprensiva anche della
porzione di area compresa tra il mobile cassa e la serranda (generalmente il filo interno pilastro sul fronte galleria).• NOTA: Nel caso in cui l'Area Casse sia confinante con altri centri di costo (negozi, medie superfici, ecc...) la superficie di
questi ultimi si considera al lordo dell'elemento di divisione.AREA SERVIZI ALLA VENDITAL'Area dei servizi alla vendita può essere di due tipi:• A) SENZA RETROCASSE
In questo caso la superficie è composta dagli spazi informazione e dalla cassa centrale, comunque composti (box,murature ecc...), purché rientranti nel perimetro dell'area vendita. Nel caso risultino fuori da detto perimetro, sono daconsiderarsi come uffici.
• B) CON RETROCASSEIn questo caso la superficie è composta dagli spazi informazioni e dalla cassa centrale (come sopra indicato) e dallospazio relativo al retrocasse, quest'ultimo calcolato dal fondo del mobile cassa fino all'elemento di separazione (muratura,pannello, infisso, ecc...) con l'altro centro di costo (questo compreso).
Definizione del perimetro di misura
Frigoalimentare
BT TN Sonoesclusidalmonitoraggio
utenzenonsottocentrale,es.banchiconmotoreabordo,macchinadel
ghiaccio,etc.
Definizione del perimetro di misura
Climatizzazioneeriscaldamento
Ventilazione Produzionefluidiepompaggi Sonoesclusi
Cassonettidiestrazionedeibagniedellelavorazioni
Cappedellelavorazioni
Eventualicondizionatori
autonomiperpiccolilocali(localeUPS,ufficiodelcapo-negozio,…)
Definizione del perimetro di misura
Illuminazionesullasuperficediriferimento
Illuminazionegeneraleed’accento Sonoesclusi
Illuminazioneinternadei
banchirefrigeratienon
Illuminazionedisicurezza
Illuminazionedeireparti
cluster per monitoraggio
Consumo annuo di riferimento (tep/anno)
Numero siti soggetti a
diagnosi ENEA
Numero siti soggetti a
monitoraggio
Servizi AusiliariQuota
percentuale diconsumo da monitorare
Servizi GeneraliQuota
percentuale diconsumo da monitorare
>1.000 100% tutti 50% 0%900 1.000 50% 25% 50% 0%800 899 45% 20% 50% 0%700 799 40% 16% 50% 0%600 699 35% 12% 50% 0%500 599 30% 9% 50% 0%400 499 25% 6% 50% 0%300 399 20% 4% 50% 0%200 299 15% 2% 50% 0%100 199 10% 1% 50% 0%
«Meno siti e più tep»
E’ possibile sostituire i siti da monitorare di un cluster con quelli di clustersuperioriÈ possibile inoltre monitorare meno siti a parità di consumi oggetto dimonitoraggio
In pratica:– si determina il totale dei consumi dei siti da monitorare moltiplicando
il valore medio del consumo dei siti di ogni cluster per il numero disiti da monitorare di ogni cluster
– Una volta determinato il consumo complessivo dei siti da monitorareè possibile selezionare per il monitoraggio i siti dei cluster superiori,anche in numero ridotto, purché il valore complessivo dei consumimonitorati venga mantenuto pari a quanto precedentementedeterminato
Struttura energetica aziendale terziaria immobiliare
AZIENDA
S.G. n.1
Servizi genera
li
S.G. n.x
Vj
Vj
Vj Vj
Livello A – LA INFO STABILIMENTO+
CONSUMI
S.A. n.1
Servizi ausiliari
S.A. n. x
Vj
Vj Vj
D.s.
Vtot
Ipg.j
Ipg.j.h
Ipg.j.h.k
Ips.j.h.k
Parametro specifico = area
Livello B – LB
Livello C – LC
Livello D – LD
P.s. P.s. D.s.
Modalità di campionamento
Massimo 50 siti sottoposti adiagnosi
Facoltà di scegliere siti di uncluster superiore
Quali utenze energetiche monitorare
Consumo anno di riferimento(tep/anno)
Numero siti soggetti a
monitoraggio
Servizi AusiliariLivello di copertura
dei consumi da monitorare
Servizi GeneraliLivello di copertura
dei consumi da monitorare
> 1.000 100% 60% 60%900 999 25%
50% 50%800 899 20%700 799 16%600 699 12%
40% 40%500 599 10%400 499 6%300 399 4%
30% 30%200 299 2%100 199 1%
La percentuale di copertura dei consumi energetici dovrà essere documentata nel piano di
monitoraggio e basarsi sulle diagnosi energetiche o analisi consumi o valori di benchmark
per edifici simili.
Quali utenze energetiche monitorare
Sono escluse dal monitoraggio le forniture energetiche (Livello B) che rappresentano meno
del 10% dei consumi.
Sono esclusi i servizi ausiliari o i servizi generali se il loro consumo è inferiore al 10% del
consumo totale della fonte energetica (livello C)
Quali utenze energetiche monitorare
Le utenze oggetto di monitoraggio apparterranno al livello C, D o E, a seconda
dell’articolazione dell’edificio. Se il monitoraggio di uno o più sottosistemi di livello E
raggiungono la quota di consumo prevista, sarà possibile limitare a quei sistemi il
monitoraggio.
Esempi di Utenze energetiche di un edificio per uffici
Le utenze energetiche di un edificio possono variare in relazione alla
sua occupazione:
A. MONOTENANT: Edifici occupati da un unico locatario, dove la
climatizzazione è principalmente centralizzata e il contatore di
energia elettrica unico.
B. MULTITENANT: Edifici occupati da più locatari, dove la
climatizzazione è centralizzata ma ogni locatario dispone di un
proprio contatore di energia elettrica.
Edificio Monotenant
Servizi Ausiliari
Servizi Generali
Livello
C
Illuminazione
Climatizzazione
Altre Utenze (FM)
InfrastrutInform.
Servizi ComuniACS
Produzione Caldo/FreddoUTA Ausiliari
centralizzatiIll. Spazi ComuniAscensori
D
E
Vettore Elettrico
Edificio Monotenant
Combustibile
Servizi Generali
Livello
C
Mensa ACSClimatizzazione
ProduzioneCaldo/FreddoUTA
D
E
Edificio Pluritenant
Livello
CServizi
Generali
Climatizzazione
Servizi ComuniACS
Produzione Caldo/FreddoUTA Ausiliari Ill. Spazi
ComuniAscensori
D
E
Vettore Elettrico
Edificio Pluritenant
C Servizi Generali
Livello
Mensa ACSClimatizzazione
Produzione Caldo/FreddoUTA
D
E
Combustibile
Domenico Santino
[email protected] –www.enea.itwww.agenziaefficienzaenergetica.it
Grazie per l’attenzione