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Anno XXXIV n. 12 Dicembre 2012 Euro 2.50 - I.P. Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma.

DICEMBRE 2012

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Anno XXXIVn. 12Dicembre 2012Euro 2.50 - I.P.

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SENZA CONSERVANTI - SENZA ZINCO

IN FARMACIA

CONSERVANTI - SENZA ZINCO

IN FARMACIA

Sono Dispos i t i v i Medic i . Leggere at tentamente le avver tenze ed is t ruz ion i per l ’uso. Autor izzaz ione de l 23/07/2012.

Page 3: DICEMBRE 2012

«Questo Paese ha più ricchezze degli altri, ma non è questo a farci ricchi. Abbiamo l’esercito più potente della storia, ma non è questo a farci forti. Le nostre università, la nostra cultura, sono l’invidia del mondo, ma non è questo che fa venire il mondo da noi. Quello che rende eccezionale l’America è... credere che il nostro destino è condiviso. Che questo Paese funziona solo se accettiamo di avere obbligo ognuno nei confronti dell’altro e verso le generazioni future».*

Se qualcuno dovesse domandarsi in cosa consiste “il sogno america-no” e dove sia il limite della Nuova frontiera che gli Stati Uniti han-no, ancora una volta, avuto il coraggio di porre davanti a sé, credia-mo che le parole pronunciate da Barack Obama subito dopo la suarielezione, il 7 novembre scorso, siano esemplari nel coniugare chia-rezza politica e capacità evocativa; ma sono anche parole che misura-no, fino alla crudezza, la distanza che li separa da noi già a partire dal-l’idea stessa di cosa significhi fare politica. Perché, guardando in casanostra o ai futuri impegni elettorali che ci attendono, senza sconti eriguardi per governi presunti tecnici o politici che siano, la legittima-zione della politica potrà rinascere nel nostro Paese solo dal confron-to sulle risposte da dare ai problemi delle persone oltre che dalla co-scienza di una responsabilità individuale (cosa faccio, come mi com-porto) e collettiva (che Paese lasceremo a chi verrà). E non esiste Pae-se sano e vitale in cui questi due aspetti di confronto e responsabilità,non si alimentino vicendevolmente. Ecco perché è indispensabile checiascuno di noi si riappropri della politica e del fare politica, di unapartecipazione che inizia e finisce con il voto, ma lungo questa traiet-toria vive di impegno, vigilanza, cura, testimonianza. A ben vedere lastessa “Cittadinanza attiva” che, con preveggenza l’Unione europea hascelto di celebrare nel 2013, forse per ricordare a se stessa che è l’Eu-ropa politica il sogno che i cittadini del Vecchio Continente si sonodati e al quale non hanno rinunciato.

*Dal discorso di Barack Obama, pronunciato al McCormick Center di Chicago, subito dopo la conferma della rielezione.

[ DI MARIA LAURA RONDINI - DIRETTORE EDITORIALE 50&PIÙ ] [anteprime]

Chi ha paura delle donne?

Dall’inizio di quest’anno i casi dimorte violenta sono oltre cento.

La violenza sulle donne è soloun problema culturale?

Intervista a Riccardo Iacona.A pagina 10

Il cinema riscopre gli over 50

Sul grande schermoi registi portano le vite,

gli amori, i dolori,i sogni e le speranze

degli ultracinquantenni.A pagina 16

Italiani al voto50&Più ha chiesto agli italiani

cosa pensano della politica e cosaprevedono per il Paese. L’analisi diRenato Borghi, presidente 50&Più,Nadio Delai, sociologo, e Tullio De

Mauro, linguista ed ex ministro.A pagina 45

Da Melbourne ad Adelaide

Nella calda Australia “invernale”,dove il Natale si festeggia

sulla spiaggia, con un tuffo al mare, o con l’immensità

dei suoi paesaggi.A pagina 64

Non i soliti regaliSolidali, ecologici, di design:

a Natale le idee per fare doni sono molte.

C’è anche un Bon Ton: prima regola, non

esagerare mai.A pagina 21

ditoriale

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4 I 50epiu.it I DICEMBRE 2012

Ciak, si gira! Gli over 50 protagonisti

sul grande schermoDI ALESSANDRA MICCINESI

Sotto l’Albero...mettiamo pacchetti eco-solidali

DI BARBARA DI SARNO

Adozioni internazionali: tutto quello che c’è da sapere

DI DANIELA FLORIDIA

Elezioni in Usa:le emozioni di un lungo giorno

DI HELLIS MARTIN

E SONNY STEELE

Reportage Afghanistan:viaggio nel Paese che cerca la stabilità,

anche con il contributo italianoDI I. ROMANO E R. VINCI

Viaggio in Australia:tra Melbourne ed Adelaide

nel “caldo” dell’invernoDI LORIS PORCHERI

Mercatini di Natale:in giro per il mondo riscoprendo

la magia delle festeDI GIOVANNI ORSO

XXX Concorso 50&PiùI vincitori delle Libellule d’oro

Spazio50Incontri, eventi, tempo libero, cultura

e tanto altro nel mondo di 50&Più A CURA DI LUISELLA BERTI

FiscoDI ALESSANDRA DE FEO

PrevidenzaDI GIANNI TEL

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28

39

87

88IN EVIDENZA

PARLIAMO DI...

LA VOCE DI 50&PIÙ

Anno XXXIVn. 12Dicembre 2012Euro 2.50 - I.P.

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Per posta: Largo Arenula, 3400186 Roma

Per telefono: 06 68134552Per fax: 06 68139323Per m@il: [email protected]

Anno XXXIVn. 12Dicembre2012

Periscopio >> pag. 6 a cura di Berardo Falcone

Letteralmente >> pag. 8 di Giovanna Vecchiotti

Giovani e tradizioni >> pag. 20di Rita Nicosanti

Il baratto solidale >> pag. 24 di Rosella Bennati

Avviso ai Naviganti >> pag. 32di Paolo Negrini

Nonni di Spagna >> pag. 33 di Valerio Maria Urru

200 anni di Dickens >> pag. 56 di Paolo Giorgi

Un Museo “Divino” >> pag. 62 di Silvia Toscano

Abbonamenti e PubblicitàAbbonamenti: Telefono 06 68134552Fax 06 68139323Pubblicità: Promedia 2000 S.r.l.Tel. 02 89079601 - Fax 02 89079619

Star bene: artrosi e meteo >> pag. 74 di Alessandro Mascia

Sapori & Colori >> pag. 76 di Marina Cepeda Fuentes

Libri di Renato Minore >> pag. 90Consigliati da 50&Più >> pag. 91

di Dario De Felicis Cinema & DVD >> pag. 92

di A. Miccinesi e P. Armocida Teatro & Musica >> pag .93 di M. Sarti e D. De Felicis

Giochi >> pag. 94 di N. Tucciarelli e R. Cento

Stuzzica cervello di E. Diglio >> pag. 95Bacheca >> pag. 96

Oroscopo di Aldebaran >> pag. 98

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DOSSIER

INCHIESTA

Per l’Italia vorrei...Sondaggio di 50&Più:

“Cosa si aspettano gli italiani dal prossimo governo?”

DI N. DELAI, G. VALDANNINI E R. VINCI

64

70

10

IN QUESTO numero

64

39 45

La violenza sulle donneQuest’anno oltre 100

le vittime di “amori malati”DI E. MANNA E G. VALDANNINI

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Mensile di attualitàe cultura di 50&PiùSistema Associativoe di Servizi

Direttore EditorialeMaria Laura Rondini @ [email protected]

Direttore ResponsabileGiovanna Vecchiotti @ [email protected]

Art DirectorElisa Rossi@ [email protected]

Editoriale 50&Più Srl - AmministratoriDante Di Mattia (Presidente)Brigida GallinaroMarina Gruden VlachInes MarangonGiuseppe Martino

Procuratore Gabriele Sampaolo

AmministrazioneEditoriale 50&Più Srl 00186 Roma - Via del Melangolo, 26Telefono 06.6872515 - Fax 06.6872597mail: [email protected]

Direzione e Redazione00186 Roma - Largo Arenula, 34Telefono 06.68134552www.50epiueditoriale.it

Stampa e SpedizionePunto Web Srl - 00040 Ariccia (Roma)Via Variante di Cancelliera snc

Distribuzione in Italiam-dis Distribuzione Media SpA20126 Milano - Viale Sarca, 235Telefono 02.64110911

Concessionaria di PubblicitàPromedia 2000 Srl 20142 Milano - Via Ettore Bugatti, 15Telefono 02.89079601 - Fax 02.89079619

Registrazione Tribunale di Roman. 17653 del 12/04/79Iscrizione al R.O.C. n. 6158 del 10/12/2001

Spedizione Poste Italiane SpASped. in Abb. Post. D.L. 353/2003(conv. in L.27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma

Manoscritti e fotografieAnche se non pubblicati, non verranno resti-tuiti. © Editoriale 50&Più Srl Tutti i diritti ri-servati. È vietata la riproduzione totale o par-ziale della pubblicazione senza l’autorizzazio-ne scritta dell’Editore.

Tutela datiSi garantisce la riservatezza dei dati fornitidagli abbonati e la possibilità di richiedernegratuitamente la rettifica o la cancellazione scri-vendo all’Editore. Le informazioni custodite nel-l’archivio dell’Editoriale 50&Più Srl verrannoutilizzate al solo scopo di inviare agli abbo-nati la rivista e gli allegati, anche pubblicita-ri (D. Leg.vo 196/2003 tutela dati personali).

Italia: annuale(11 numeri) euro 22,00sostenitore euro 36,00copia singola euro 2,50copia arretrata euro 4,50Estero: annuale euro 41,50

Per il pagamento effettuare i versamen-ti sul c/c postale n. 98767007 intestato a50&Più Srl - Roma. L’abbonamento andrà incorso dal primo numero raggiungibile e puòavere inizio in qualunque momento dell’an-no, ma avrà comunque validità annuale.

ABBONAMENTI

Finito di stampare:30 novembre 2012

Credits foto: Agf, Dirk Brzoska, Buenavista, Corbis, Contrasto, Marka, Masterfile, Olycom, Ilaria Romano, Shutterstock, Sintesi, Sonny Steele, Tips, Fabio Alcini/shutterstock.com, Bornholm/shutterstock.com, Helga Esteb/shutterstock.com, Mimmo Ferraro/shutterstock.com, Filmfoto/shutterstock.com, Olga Popova/shutterstock.com, Vvoe/shutterstock.com. Foto di copertina: Corbis. Illustrazioni: Enrico Riposati.

ZOOM

Aderente a:

ASSOCIATO ALL’USPIUNIONE STAMPAPERIODICA ITALIANA

facebook.com/50epiutwitter.com/50epiu

youtube.com/50epiuissuu.com/50epiu

PIÙ POVERII PENSIONATII N P S

i legge nel Bilancio sociale dell’Inps che nel2011 l’importo pensionistico medio lordoerogato è stato di 1.131,00 euro mensili, che

su oltre 15 milioni di pensionati il 17% può con-tare su un reddito di 500 euro. Il 35% tra 500e 1.000 euro. I pensionati dunque stanno sop-portando carichi assai rilevanti e talvolta insoste-nibili per il risanamento del Paese. Bisogna an-che mettere nel conto la nuova imposta Imu sul-la casa, che non salva neppure quelli con reddi-ti più bassi, né quelli che hanno particolari pro-blemi di salute o di handicap. Accanto all’aspet-to economico c’è anche l’aspetto sociale. Perma-ne nel “Bel Paese” l’incapacità - da imputare an-zitutto ai partiti e ai governi precedenti - di de-finire e portare avanti politiche calate nella real-tà delle famiglie, degli svantaggiati, degli anzia-ni, dei più poveri, dei giovani. La situazione è al-larmante ed è gravissimo che non si stia facen-do nulla per arginarla. Il senso di responsabilitàe la pazienza dei pensionati non può andare ol-tre un certo limite. La catena della solidarietà so-

ciale - che equivale algrado di civiltà di un Pae-se - si misura (e si spez-za!) sugli anelli più de-boli e non su quelli più

forti o più tutelati.

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5DICEMBRE 2012

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NUOVA ZELANDA: MONETE CELEBRATIVE PER GLI HOBBIT DI TOLKIEN

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{ Osservare la realtà quotidiana,leggere i giornali, guardare la televisione, navigare in internet, ascoltare la radio o i discorsi al bar può aiutarci ariflettere su quanto accade nelmondo in cui viviamo. Il nostro intento è quello di mettere in evidenza notizie interessanti, curiose,

importanti o stravaganti,riportandole tra questepagine in forma sintetica. Ci piacerebbe che anche voiprendeste parte a questasorta di gioco, fornendoci le vostre segnalazioni. Scrivete a:[email protected] o Largo Arenula 34,00186 Roma. Aspettiamo il vostro contributo!

Pin pilloleA CURA DI BERARDO FALCONE

ERISCOPI

6 I 50epiu.it I DICEMBRE 2012

Prezioso reperto ritrovato a PiacenzaÈ stato ritrovato a Piacenza un prezioso reperto ro-mano dal valore inestimabile, rubato circa 30 an-ni fa nella zona archeologica di Pompei. Si trattadella testa di una statua funeraria, riconducibileal periodo tra l’anno 100 a.C. e il 50 d.C, che raf-figura probabilmente il volto di Agrippina Minore,ovvero Giulia Agrippina Augusta, madre dell’imperatore Nero-ne. Il preziosissimo reperto era custodito da molto tempo nel-l’abitazione di un professionista che ha tentato di venderlo, in-vano, dato il valore dell’opera.

Parigi, una sfilata di moda fatta di cioccolato

Si è da poco svolta a Parigi, la 18a edizio-ne del Salone del cioccolato: il più grande

evento del mondo dedicato a questa golosità.Oltre alle varie mostre, stand e dimostrazioni di ricette a base di cacaofatte dai più importanti chef parigini, è stata presentata una sfilata di mo-da con abiti interamente fatti con il cioccolato. Le modelle scese in pas-serella hanno indossato bellissimi capi scolpiti, con perizia da sartoria, nelcioccolato bianco, al latte e fondente. Nella capitale mondiale della mo-da, uno spettacolo suggestivo che unisce arte e gusto.

}

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7DICEMBRE 2012

Eletti i nuovi soci all’Accademia dei LinceiIn occasione dell’apertura dell’anno accademico 2012/13, l’Ac-cademia dei Lincei si arricchisce di 24 nuovi soci. Tra loro ci so-no il linguista Tullio De Mauro, il regista Luca Ronconi e la fisi-ca Fabiola Gianotti, la scienziata che ha scoperto il Bosone diHiggs. La nomina, da poco avvenuta presso Palazzo Corsini aRoma, ha un valore molto significativo, se si considera che neiquattro secoli di vita l’Accademia ha eletto tra i suoi soci i piùprestigiosi esponenti della cultura mondiale come Galileo Gali-lei, Charles Darwin, Albert Einstein, Rita Levi Montalcini, CarloRubbia e Renato Dulbecco.

Regno Unito: 250 agricoltori per Campionato nazionale di araturaOltre 250 agricoltori provenienti da tutto il Regno Unito si sono dati appuntamento nel villaggio di Whittington, vicino a Lichfield, per partecipare alla 62a edizione del Campionato nazionale di aratura dei campi. La manifestazione, che ha richiamato ottomila spettatori, ha visto prevalere due agricoltori che oltre al premio si sono aggiudicati la possibilità di partecipare al Campionato del mondo che si terrà nel 2013 in Canada. Potranno così provare ad insidiare il trono dell’attuale campione mondiale, il 29enne austriaco Stefan Esterbauer.

3

Il Campionato europeo di cubo di RubikChiunque, almeno una volta nella vita, avrà avuto modo

di provare la difficoltà del cubo di Rubik. A Breslavia in Polonia,

patria natale di Ernö Rubik, si è svolto il 5° campionato

europeo del rompicapo matematico. Gli oltre 300 concorrenti, provenienti da 26 Paesi, si sono sfidati

con cubi colorati di varie misure e difficoltà: 2x2 facce, 7x7, oltre ai classici 3x3. Per dare l’idea della bravura dei partecipanti, il vincitore dell’ultimo campionato, il polacco Michal Pleskowicz, per la risoluzione del cuboha impiegato soli 8,65 secondi.

La Nuova Zelanda conia monete che celebrano gli HobbitLe Poste della Nuova Zelanda hanno ottenuto i diritti per coniare mo-nete celebrative del film Lo Hobbit, la nuova trilogia di Peter Jacksontratta dall’omonimo libro di John Ronald Reuel Tolkien, girata intera-mente nel Nuovissimo Continente. Le monete più preziose, coniate inargento o oro puro, valgono dai 3.695 dollari neozelandesi (circa 2.500euro) fino ai 30 dollari (circa 20 euro), anche se il valore del corso le-gale sarà molto inferiore: da 1 a 10 dollari. Le poste neozelandesi han-no anche annunciato che queste monete sono solo le prime di unacollezione che uscirà nei prossimi anni.

Hollywood si rifà il lookAvete presente la scritta Hollywood che si vede sulle colline di Los Angeles? È il simbolo della città del cinema,costruita nel 1920 da un’agenzia immobiliare a scopo pubblicitario, per promuovere il quartiere sottostante. Dal1977 non è stata più toccata, subendo il logorio degli anni. Adesso, una squadra di operai specializzati in gran-di lavori è stata convocata per pulire e riverniciare le enormi lettere, alte 15 metri. Ci vorranno dieci settimane,poi la maestosa insegna di Hollywood tornerà ai suoi antichi splendori.

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8 I 50epiu.it I DICEMBRE 2012

Sapevate che...Ricevo regolarmente la rivistae ho visto che per un periodoc’è stato un inserto dedicato aisoftware. Sono a chiedervi per-ché non parlare anche del soft-ware libero, più precisamentedi Gnu/Linux. Ormai esistonodistribuzioni tipo Ubuntu, Mint,ecc. molto semplici da usare,che ricorrono a licenze libereche non pongono nessun li-mite all’utilizzo. Sono conve-nienti, considerando che unadistribuzione Gnu/Linux è giàdotata di molte applicazioni dialtissimo livello che non devo-no essere acquistate a partema sono gratis e per noi pen-sionati non è roba da poco. Epoi non bisogna preoccuparsidei virus: è un dato di fattoche i sistemi Gnu/Linux nonsoffrono gli attacchi dei virus. Ci sarebbero molti altri buonimotivi ma qui mi fermo.

GIOVANNI PENNAZIO

Grazie signor Giovanni, per ilSuo suggerimento. Il nostro “in-serto informatico” aveva presol’avvio dall’idea che c’è ancorauna fetta di over 50, che pur co-

noscendo le basi dell’utilizzo delcomputer, non aveva completadimestichezza con applicazionie social network. Certamente,in un futuro prossimo, conti-nueremo il nostro viaggio nel-l’informatica e affronteremo al-tri temi, non esclusa la cono-scenza di software liberi. E, co-me sempre, siamo qui in atte-sa di suggerimenti, preziosissi-mi, da parte dei lettori.

Scusi, a che orapassa l’autobus?Io abito in una frazione di Ca-serta che si chiama Casolla, acirca 4-5 km dal centro città edall’associazione 50&Più. Perfortuna guido e mi posso muo-vere facilmente, ma per quan-to ancora potrò guidare? Hogià 74 anni e a Caserta i mez-zi pubblici sono molto insod-disfacenti; passano molto ra-

ramente e sempre vuoti perchéle persone non sanno quandoarrivano e quali percorsi fan-no; le fermate sono poche enon indicano né gli orari né itragitti. Insomma questa situa-zione è indegna di una cittàmoderna. Spendiamo soldipubblici inutilmente per nonavere un servizio funzionante.Io ho scritto una e-mail ancheal Comune, ma non ho avutaalcuna risposta. Non sono lasola persona a Caserta a la-mentarmi di tale disservizio,ma nessuno si muove. Facciopresente inoltre che da qual-che anno a Caserta, il Comu-ne tramite una società priva-ta, ha intensificato massiccia-mente i parcheggi auto a pa-gamento (si pagano anche 2euro l’ora) come se volesseroscoraggiare il cittadino a pren-dere l’auto privata e invogliar-ci a muoverci con i mezzi pub-blici (!!??). Mi farebbe piace-re che questa mia segnalazio-ne arrivasse a chi di dovere,ma come fare? Forse Voi po-tete aiutarmi e aiutare altrepersone come me? Grazie ecomplimenti per il Vostro Gior-

E se provassimo a tornare un po’ bambini?

GIOVANNA VECCHIOTTI

«Caro Babbo Natale...», è lontano il tempo in cui chie-devamo, un po’ timorosi, i regali più desiderati o siscriveva a Gesù Bambino con grafia incerta, la letteri-na adorna di porporina per papà o mamma. Prima dichiedere i regali, però, si doveva promettere che in fu-turo “saremmo stati più buoni” dell’anno passato, eche in realtà non eravamo così egoisti da volere dei do-ni soltanto per noi: le guerre dovevano finire, la famesparire insieme alle malattie, e tutta l’umanità dovevaessere felice. Ora siamo cresciuti, spesso la vita ha scel-to al posto nostro, ci ha temprati e reso meno sogna-

tori di un tempo. Però, nonostante tutto, credo che ognu-no di noi sia in grado di ripescare in fondo alla propriaanima “quella parte bambina” che fa credere nella rea-lizzazione di un mondo migliore, che la fame e le guer-re spariranno per davvero, e che l’umanità sarà feliceperché merita di esserlo. Lo possiamo fare perché oraabbiamo l’esperienza e le capacità per farlo. Tutti insie-me, anche con i nostri nipoti, ognuno per la propriaparte. Cominciamo a scrivere in fondo al nostro cuo-re: «Caro...», sono sicura che “lui” ci ascolterà. Un felice Natale e Buon 2013 da tutta la redazione!

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Page 9: DICEMBRE 2012

Ortesi Correttiva Dell’Alluce Valgo Prezzo consigliatoS Cod.: 915812224 M Cod.: 915812248 27.95 €L Cod.: 915812236

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Un valoreche non esiste piùCari amici, aderendo al Vostroinvito vi scrivo le mie conside-razioni sul caso di FrancescoMastrogiovanni del quale ave-te parlato nell’Editoriale del nu-mero di novembre. Beh, che di-re oltre i fatti? La verità l’avetegià coraggiosamente racconta-ta; io ho visto anche il filmatodella morte di questa persona.Oltre all’indifferenza, alla ver-gogna, all’accettazione passiva,cosa possiamo manifestare? Dadove viene l’“imbarbarimentodelle coscienze” come dite Voi?Certamente a questo ha moltocontribuito la perdita del valo-re della persona, in nome dellevarie “riforme sanitarie”, in no-me di un apparato che non hapiù nulla di umano. Certo se adirigere certe attività ci mettia-mo le Regioni, i risultati sonosotto gli occhi di tutti! Vannoraccontando alla stampa, com-piacente, che non ci sono i sol-di e ci sono i tagli del Governodi turno, e perché non dannorisalto, per esempio, alle 900auto blu in dotazione ai mana-ger delle Asl? Oppure ai miliar-di di euro che si spendono perfare i nuovi ospedali, con strut-ture costosissime, firmate daigrandi luminari dell’architettu-ra? (Se venite in Toscana ne ve-drete parecchi di nuovi, maquando andate nei reparti nontrovate personale sufficiente perl’assistenza ai malati!!!). La pri-ma cosa che un medico dovreb-be fare, al di là del formale giu-ramento, è confortare il mala-to, riconoscendo che il bisognodi esso è anche il suo bisogno,cioè un bisogno di umanità di-versa, di un cuore diverso, cheè il cuore e l’umanità di Unoche c’è lo ha mostrato 2000anni fa!Allora insegniamo ai giovaniquesta umanità, nella scuola,negli ospedali, nel lavoro,umanità nuova che non negala scienza medica, ma la com-prende e la rende accessibilea tutti, sia medici, infermieri,pazienti...

FRANCO

nale che leggo sempre conmolto piacere.

IVANA STORTO

Eccola accontentata signora Iva-na. Non solo pubblichiamo laSua lettera, ma ci preoccupere-mo di inviare una copia del gior-nale al Comune di Caserta, se-gnalando il suo malcontentoche rappresenta anche quello dialtri cittadini come Lei. Purtrop-po, è ciò che accade quando la“politica” o meglio “i politici”sono lontani dai cittadini e dal-le loro esigenze. A novembreabbiamo pubblicato su 50&Più,l’esperienza di Curitiba, una cit-tà del Brasile dove più di tren-t’anni fa il sindaco ha iniziato afar “rinascere” la città comin-ciando proprio dalla viabilità. Inquel caso la mossa vincente nonfu l’aumento del costo dei par-cheggi ma l’abbattimento delprezzo del biglietto degli auto-bus e la loro assoluta efficien-za. La popolazione ha scelto imezzi pubblici, innescando unciclo virtuoso che ancora oggiè il fiore all’occhiello di Curiti-ba. E allora viene da chiedersi:perché da noi ciò non accade?

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SCRIVETECI A:Per posta: Largo Arenula, 3400186 RomaPer fax: 06 68139323Per m@il: [email protected]

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a violenza sulle donne è uno diquei temi-geyser che periodicamenteriemerge con gran fragore, provoca

per qualche giorno grande attenzione e an-che un po’ di morbosa curiosità (“Ma chele ha fatto? Ma davvero nessuno se ne eraaccorto?”) e poi si inabissa senza lasciaretracce, e rimane silente per un altro po’ ditempo. Fino alla prossima esplosione. Co-me ce lo spieghiamo? Come ci spieghia-mo tanta attenzione a caldo e poi tantadisattenzione quotidiana? Per prima cosaproprio con la morbosità, o meglio, conl’ambivalenza che ci abita: le storie di vio-lenza ci mettono a confronto con quegliaspetti della vita (il dolore, la morte) chenormalmente, accuratamente, rimuoviamo,ma che tuttavia - e forse proprio per que-sta grande rimozione collettiva - ci attrag-

gono, proprio per il loro portato di miste-ro, di insondabilità.Il secondo motivo per il quale l’interesseintorno alla violenza sulle donne risultaoccasionale è che se abitualmente si ri-fugge dai guai e dalle situazioni negative(un superstizioso napoletano direbbe: «Pec-ché ammescano!» (perché ci possono con-tagiare!), a maggior ragione si guarda di-strattamente ai guai di una donna.Già, una donna. Ciò che l’antropologaIda Magli definiva in un suo libro, tanti an-ni fa Un problema aperto. E che continuaad essere “un problema aperto” nel sen-so che la società degli uomini e delle stes-se donne non ha fatto i conti, non ha vo-luto andare fino in fondo, nel confrontocon la diversità di genere. Una diversità cheoggi le donne interpretano e rappresen-

tano in una maniera molto più diversifi-cata rispetto al passato: oggi si incontra-no per strada studentesse, professionistein carriera, madri single lavoratrici che sifanno in quattro con pochi mezzi e po-chi aiuti, ma anche semplici casalinghe odonne che “curano la famiglia” con lafortuna di molto aiuto (domestiche, ba-by sitter, parenti, ecc).La società di oggi è dunque, dal punto divista di genere, molto più composita ri-spetto al passato. Tutte queste donne tut-tavia hanno ormai interiorizzato, pur conaccezioni diverse, il modello di un’eman-cipazione ed un’autonomia tipica delle so-cietà capitaliste mature, anche perché la lo-ro capacità di spesa e di decisione sta mol-to a cuore al mercato del consumo, che dauna parte incoraggia dunque in quella di-

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«Dall’inizio dell’anno sono oltre 100 le donne uccise, perlo più da mariti, fidanzati, conviventi. I “Centri Anti-violenza” ripetono tutti, da Nord a Sud, la stessa storia:spesso le donne che ricorrono ai Centri o alle cure delPronto Soccorso sono donne impaurite»

DONNE INVISIBILI, DONNE “SOMMERSE”

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ci ha fatto credere che il posses-so di oggetti sempre nuovi e luc-cicanti fosse il modo per sentirci

evoluti. Mentre forse- non dico tanto - maun ripasso di quel po’di filosofia che si è stu-diata a scuola e delsocratico insegnamen-to «Conosci te stes-so», potrebbe aiutaretanti uomini a guar-darsi dentro, tantedonne a prendere

consapevolezza di sé.E però tutto questo non basta:perché certo la cultura di massa

[ È CONVINZIONE (O SPERANZA) COMUNE

A MOLTE DONNE QUELLA DI ESSERE IN GRADO DI

GESTIRE MARITI O COMPAGNI VIOLENTI, PER POI RITROVARSI IN OSPEDALE A CERCAR

DI CURARE LE FERITE, ALMENO QUELLE FISICHE. ]

rezione, dall’altra le mortifica conuna rappresentazione stereotipata.Ma l’autonomia della donna, e quiveniamo al punto, costituisce unaseria minaccia per tutti quei maschidall’identità fragile (e sono parec-chi) che hanno fatto della potestàsulla donna uno degli elementi co-stitutivi della propria identità.Un’identità saldamente ancorataalla tradizione, si direbbe “nevro-ticamente” ancorata alla tradizio-ne, che teme ogni spiffero di no-vità, ogni tentativo di messa in di-scussione, ogni offesa alla graniti-ca certezza di essere in qualchemodo superiore alla donna e diavere diritto al suo controllo.Dall’inizio dell’anno sono oltre 100le donne uccise, per lo più da ma-riti, fidanzati, conviventi. I “Cen-tri antiviolenza” ripetono tutti, daNord a Sud, la stessa storia: spes-so le donne che ricorrono ai Cen-tri o alle cure del Pronto Soccor-so sono donne impaurite, marto-riate, che però si nascondono tut-te dietro la solita, penosa bugia:«Sono caduta nella doccia, dallescale» e via dicendo. Perché nonvogliono denunciare nessuno, vo-gliono solo un po’ di cure; ma sechi le accoglie insiste un po’, contatto e delicatezza, la verità emer-ge in tutta la sua dolorosa crudez-za: uomini maneschi, “irritabili”per un nulla, compagni-padroniche in cambio di un po’ di sicurez-za affettiva, pretendono la totale

sottomissione della propria donna.E non sia mai alla sventurata ven-ga in mente di chiudere un rap-porto tanto avvilen-te: la violenza di-venta più esplosiva,incontrollabile. Ora se, come dico-no i medici, si vuolfare un po’ di seriaeziopatogenesi,cioè cercare le cau-se profonde di que-sta fenomenologiadolorosa, bisogna porsi interroga-tivi importanti. Non si può risolve-re la cosa con battute da bar: «Eh,lei lo provocava» oppure «Gli im-pediva di vedere il figlio», oppure:«Lo faceva ingelosire con il suocomportamento». La cosa che bi-sogna chiedersi è, invece, quantoancora è maschilista e arretrata lacultura del nostro Paese? Quantastrada bisogna ancora fare per di-ventare un Paese civile sul piano deldiritto al rispetto e alla dignità del-la persona per tutti? È sufficientepossedere tutti l’ultimo modellodell’I-Phone per ritenerci modernie al passo con i tempi? Nelle filedavanti ai negozi che stavano permettere in commercio proprio l’ul-timo modello dell’I-Phone, le per-sone intervistate dicevano proprioquesto: «Siamo qui perché voglia-mo rimanere al passo con i tem-pi?». Forse sta proprio qui il veroproblema: la società dei consumi

S.O.S. TELEFONO ROSA

che trasborda dai media conun’immagine di donna sempreprovocante e oggettificata, contri-buisce di molto al mancato rico-noscimento della donna come per-sona. Qui le responsabilità non so-no più individuali e diventano po-litiche: negli ultimi anni le donnehanno chiesto a gran voce unarappresentazione più corretta edignitosa della donna. C’è qualcu-no che sente? O i cosiddetti po-teri forti, i grandi interessi devonosempre averla vinta?

ebbraio 1988. Cinque volontarie, telefono alla mano, deci-dono di prestare il loro orecchio e il loro cuore all’ascolto didonne vittime di violenza. Oggi Telefono Rosa si avvale di 8

sedi dislocate sul territorio nazionale, del supporto gratuito di 60volontarie, 12 avvocate penaliste e civiliste, 10 psicologhe, 12 me-diatrici culturali di diversa nazionalità e 2 funzionarie di banca.

Per saperne di Più: www.telefonorosa.it - telefono 0637518282

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«Dobbiamoattivarci perdiventare unPaese civile

sul piano del diritto al rispetto

e alla dignità»

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ete, come trama del Web e tessutointorno alla donna vittima di violenza.Almeno nelle intenzioni di una legge -

quella contro lo stalking - ammirata all’este-ro ma inefficace da noi perché non finanzia-ta. Di questo e di “femminicidio” abbiamoparlato con Oria Gargano, presidente dellacooperativa “Be Free”, che si occupa da an-ni di sostegno alle donne vittime di violenzaattraverso numerosi servizi. Tra i più innova-tivi, lo sportello al Pronto Soccorso dell’Ospe-dale San Camillo di Roma e il servizio capi-tolino S.O.S. Donna. Riguardo alle uccisioni delle donne,Lei sostiene che non si possa parlaredi emergenza. Perché?Della violenza contro le donne si è fatto trop-po a lungo un racconto sbagliato: come diun’epifania, del manifestarsi di una violenzamaschile improvvisa e di una grande miseriafemminile, ma non è così. Non possiamo par-lare di emergenza perché l’emergenza è unfatto inaspettato, quando invece la violenzacontro le donne c’è sempre stata.In quali Paesi esiste un efficace contra-sto alla violenza sulle donne?Danimarca, Svezia ma anche Ruanda dove c’èun numero di elette in parlamento tra i piùalti del mondo e dove - nonostante le trage-die che il Paese ha attraversato, compresi glistupri di guerra - c’è un sistema antiviolenzafortissimo, come anche in Mozambico. In Ita-lia siamo davvero ultimi, sia guardando alNord sia al Sud del mondo. Che s’intende per “sistema antiviolenza”.Concretamente, questi Paesi che fanno?Intanto hanno dei piani antiviolenza che si pos-sono definire tali, in cui la discriminazione è

contrastata con interventi relativi all’educazio-ne, alla formazione, alle leggi e alla giustizia.Tante donne faticano a denunciare...Perché spesso non si sentono credute. Gli uo-mini che esercitano violenza in casa, poi, nel-lo spazio esterno, sono per lo più personegioviali, inserite, magari di livello sociale, cul-turale ed economico medio/alto e risulta dif-ficile immaginare che, dentro le mura dome-stiche, diventino così diversi. Tante donne sisentono il dubbio addosso quando provanoa raccontare. Sono costrette a incrociaresguardi che dicono “magari tu chissà che haifatto”; “magari te lo sei meritato” e c’è an-cora chi pensa che ci siano dei motivi per iquali sia lecito maltrattare una donna, il chenon aiuta certole donne ademergere.Chi sono ledonne vittimedi violenza?Sono trasversa-li come lo è laviolenza: dalla docente universitaria par-tner di un giudice, alla signora disagiatacol marito alcolista.Le donne che cosa denunciano? Qua-li tipi di violenze subiscono?Esiste un reato, molto grave, che è il maltrat-tamento e che sarebbe - poi spesso non loè - procedibile d’ufficio. Il maltrattamento èla somma di tutte le tipologie della violenza:fisica, psicologica, economica, sessuale cui siè aggiunta, secondo gli ultimi studi, quella spi-rituale. Per fare un esempio: quella per cui ladonna o i suoi figli siano sottoposti a prati-che religiose con imposizione o comunque

fuori dalla loro volontà. Sono, quindi, molte-plici le violenze che raccontano.Cosa scatena il picco di violenza?Nulla in particolare. Qualsiasi motivo è un ali-bi. L’esempio classico è la donna che si vestecon cura, ben truccata, con un abito magariun po’ corto e viene picchiata dal marito chesi dice geloso. Allora lei esce in tuta, con lacoda di cavallo, ma lui s’infuria lo stesso di-cendo di aver sposato una bella ragazza, oratrasandata: e giù botte. Quando il meccani-smo della violenza è innescato, ogni alibi è buo-no. Il momento più brutto è proprio quandola donna cerca di intervenire sulla propria vi-ta per tenere sotto controllo il rapporto. Le giovani sanno tirarsi fuori meglio darelazioni violente?Purtroppo no. Lavoriamo nelle scuole dellaprovincia di Roma e troviamo sì ragazze piut-tosto consapevoli, ma nell’ultimo periodo, traveline, “bunga bunga”, olgettine, si è ulte-riormente complicata la rappresentazionedel corpo delle donne, della liceità di acce-dere a servizi sessuali e di rendersi disponi-bili tanto da influire profondamente sullapsiche, soprattutto di ragazze adolescenti. Cosa pensa delle legge contro lo stal-king?La legge contro lo stalking fa un sacco diconfusione, perché mette insieme quelloche manda sempre le rose a un personag-gio dello spettacolo, la persecuzione daparte dell’ex di un tuo compagno - ed ègiusto che ci sia -, ma non ha quell’otticadi genere necessaria a tutelare la donna daviolenze interne alla coppia. Benché nonmi piaccia in molti suoi aspetti, ha una co-sa buona: l’obbligo per carabinieri e poli-

[ SOCIETÀ DI GIADA VALDANNINI ]

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«È necessariauna maggiore

collaborazioneda parte

delle Forzedell’Ordine»

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ono oltre cento le don-ne in Italia uccise per ma-no dei loro congiunti. E

solo nel 2012. Un bollettino diguerra che miete più vittimeche tra nostri soldati in luoghidi conflitto. Un fenomeno co-sì drammaticamente diffuso dafar parlare di “femminicidio”.Ne scrive, in Se questi sono gliuomini (Edit. Chiarelettere), Ric-cardo Iacona, giornalista Rai econduttore di Presadiretta, cheha attraversato il nostro Paesein lungo e in largo nel tentati-vo di ricostruire vicende culmi-nate con l’uccisione delle don-ne. «La responsabilità è politi-

ca - dice a 50&Più -. Lo Statofaccia rispettare la legge, facciacapire ai violenti che rischianoveramente perché è anche conle leggi che si fa fare un passoavanti alla cultura». Cosa viene fuori da questoviaggio?Che l’Italia è un Paese ostile al-le donne e che non si fa nien-te perché possano essere dife-se, quando sono oggetto di mi-naccia o di violenza o, peggioancora, quando sono a rischiodella vita. Non s’interviene ve-ramente per raddrizzare questoapartheid in cui vivono e che levede fare fatica in tutto:

UOMINI CONTRO

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«Il viaggio intrapreso da Roberto Iacona ha toccatol’Italia da Nord a Sud, con l’intento di ricostruire lenumerose, drammatiche vicende che hanno vistotante donne morire per mano di coloro che amava-no. Un’esperienza raccontata nel libro, Se questi so-no gli uomini, Ed. Chiarelettere»

[ SOCIETÀ DI GIADA VALDANNINI ]

to che avrebbe dovuto capire, che lui era innamorato. Quindi, sottovalutazione e inadempienza di talunioperatori delle Forze dell’Ordine?Sì, ed è gravissimo. Tra l’altro è la legge a imporre queltipo di iter con la segnalazione ai servizi antiviolenza, maci risulta che sia spesso disattesa. Per carità, il bravo ca-rabiniere o il bravo poliziotto stanno dappertutto, peròspesso non hanno gli strumenti. Quindi cosa bisognerebbe fare?Bisognerebbe lavorare sulla loro formazione, come an-che su quella di docenti e operatori dei servizi territoria-li, cosa assai complicata perché mancano le risorse ma,laddove ci sono, gli strumenti di prevenzione e suppor-to delle donne possono dimostrarsi davvero preziosi.Voi di “Be Free” come operate?Gestiamo uno sportello - l’unico in Europa - dentro il Pron-to Soccorso del San Camillo e il servizio “S.O.S. Donna”del Comune di Roma. Nel primo siamo dentro un ospe-dale, aperti 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, e nel secon-do mandiamo le nostre operatrici incontro alle donne. AlSan Camillo, quando una donna va al Pronto Soccorsoe dice: «Mi sono rotta un braccio cadendo», nascon-dendo invece una violenza, interveniamo cercando difarla sentire accolta, nel tentativo di farle dire la verità.Invece, con “S.O.S. Donna” che fate?Oltre all’accoglienza alle donne vittime di violenza, le ope-ratrici sono tenute ad andare dove le chiamano, cioè se c’èuna donna in un commissariato, in un Pronto Soccorso ri-tenuta - verosimilmente o no - vittima di violenza, il servi-zio territoriale cui lei si rivolge telefona a “S.O.S. Donna” eun’operatrice va a fare accoglienza lì dove si trova. Il tuttoper andare incontro alla donna ancor prima che trovi il co-raggio di andare con le sue gambe in un Centro.

zia che ricevono una donna vittima di violenza di segna-larla al servizio antiviolenza più vicino.Questo accade?No. Quasi tutti gli omicidi di cui leggiamo sulle cronachesono stati preceduti da una segnalazione alle Forze del-l’Ordine. Anche la ragazza la cui sorella è stata uccisa aPalermo (Lucia Petrucci, ndr) era andata dai carabinieriper dire che il fidanzato la perseguitava e le è stato det-

IL RIFUGIO SICURO DEI CENTRI ANTIVIOLENZA{

? «Per saperne di più» www.befreecooperativa.org

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INTERVISTA A RICCARDO IACONA

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nel lavoro, nelle retribuzioni - per-ché guadagnano meno degli uo-mini -, nel tirare su i figli senza al-cun tipo di aiuto e soprattuttocontando poco, o meno di quan-to meriterebbero. Inoltre, non ri-vestono posizioni apicali nella so-cietà, né nell’economia né nellapolitica. Ecco perché l’Italia è unPaese complice di queste uccisio-ni che sono l’epifenomeno di unapartheid. Che c’è alla base della violen-za che uccide?Il processo di autonomia delladonna. È un percorso difficile in

tutto il mondo e che provoca re-sistenze. I tanti omicidi in Italia cisegnalano proprio questa verità.Se ti avvicini a quelle storie vera-mente - non come sui giornali,come storie d’amore andate amale, con raptus di gelosia e tut-te queste stupidaggini con tan-to di particolari morbosi - scopriche c’è sempre dietro un gestodi ribellione, di autonomia: c’èla donna che a un certo punto oha lasciato il partner che poi daex uccide, o ha denunciato per-ché era oggetto di molestia, mi-naccia o violenza. E chi sono questi uomini - checon una media di una ogni tregiorni - uccidono le donne?Sono dei “resistenti”, da un cer-

NELLA MENTE UN’IDEA DISTORTA: AMORE = POSSESSO

to punto di vista: la falange arma-ta di coloro che pensano che ledonne non abbiano alcuna liber-tà di scelta, che non debbanonemmeno decidere se stare conloro o no. Lei sostiene che il modo incui vengono uccise sia unchiaro segnale…Quando si tortura un corpo perucciderlo come ha fatto quel pri-mario di Legnano nell’androne,davanti al figlio, s’intuisce la vo-glia di annientamento che hannoquesti uomini. Molte sono pro-prio esecuzioni con tecnica mafio-sa, davanti a tutti: come i taleba-ni in una lapidazione pubblica.Sono uccisioni che parlano a noidicendo: «Guardate! Vedete co-

me vanno trattate queste qui chenon vogliono stare alle mie con-dizioni?!». La frase “O sei mia onon sei di nessuno” è lo slogandell’uccisione prima di uccidere.Nel libro si parla di responsa-bilità politiche. Perché?Le responsabilità sono tutte poli-tiche, perché una situazione co-me questa la puoi aggiustare se creispazio per le donne, se fai diven-tare un tabù anche uno schiaffo,se c’è la consapevolezza in tutto ilPaese che queste non sono storieaccettabili. Se il contrasto alla vio-lenza sulle donne non sta nel-l’agenda del Paese, non gliene im-porta niente a nessuno. Noi fare-mo tanti sforzi culturali, tanto nel-le scuole ci vanno in pochi. Purtrop-po in Italia non ci sono interventicostanti sull’educazione sentimen-tale e sessuale, quindi, aspettan-do la cultura, intanto ammazzanole donne. Lo Stato faccia rispetta-

re la legge e capire agli uomini vio-lenti che rischiano veramente, per-ché è anche con le leggi che si fafare un passo avanti alla cultura.Se non ci fosse stata la legge sul-l’interruzione di gravidanza, noistaremmo qui a parlare di culturama è anche grazie a essa se è cam-biato il volto del Paese. Che ne pensa della legge con-tro lo stalking?È uno strumento straordinario,una delle leggi migliori che abbia-mo e che ci invidiano altri Paesi.Purtroppo, però, non è stata fi-nanziata e, come per tante leggibuone, non ci sono i decreti ap-plicativi. Prevedeva una larga re-te di protezione della donna, mabisognava coprire gli enormi bu-chi che ci sono in Italia sia in ter-mini di posti letto che di sportelliantiviolenza. Ci sono tante picco-le grandi cose che la politica de-ve fare per difendere la donna.

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INTERVISTA A RICCARDO IACONA

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«Affrontare questa problematicapurtroppo non è un fatto prioritario per la politica italiana. Tanto più che quest’ultima è fatta dagli uomini»

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l 15° volume de Le Perle del-la Memoria, La cittadinanzadifficile. Memorie di vita al fem-

minile, è dedicato alle donne delsecolo scorso che si sono fattelargo negli “spazi” riservati almondo maschile. È importante,quindi, affiancare alla voce del-le donne quella dei tanti uomi-ni che, da una diversa prospet-tiva, hanno vissuto la stessa sto-ria. La strada per la conquistadei diritti non è terminata e “ri-cordare” può favorire il raggiun-gimento della piena affermazio-ne femminile, evitando perico-losi “ritorni al passato”.

I

LIBRI

133pagine

BUONO PER L’ACQUISTO DEL VOLUMELE PERLE DELLA MEMORIA N. 15

{ LA CITTADINANZA DIFFICILE.MEMORIE DI VITA FEMMINILE }

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(**) Per ordini fino a un massimo di 5 volumi, le spese di spedizione ammontano a:- 5,00 euro per i soci, i ricercatori e le Università che hanno collaborato alla ricerca;- 10,00 euro per tutti gli altri interessati.Per ordini superiori ai 6 volumi, le spese di spedizione ammontano a:- 10,00 euro per i soci, i ricercatori e le Università che hanno collaborato alla ricerca;- 20,00 euro per tutti gli altri interessati.

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D’ORDINE

❏ Socio 50&Più - Tessera n°

(BARRARE LA CASELLA INTERESSATA)

Università Terza Età / Iscritto ricercatore❏

E perché non lo fa?Non perché manchino i soldi, ma perché laquestione femminile in Italia non è priorità del-la politica, tanto più che la politica è fatta da-gli uomini e anche questo ha un suo effetto.Sul versante dell’accoglienza siamo mol-to al di sotto degli standard indicati dalConsiglio d’Europa…Dovremmo avere un posto letto per le donneogni 10mila abitanti, con un totale di 5.700quando invece in Italia ce ne sono solo 500.Molto meglio la situazione in Francia, Inghil-terra, nei Paesi del Nord, ma anche in Austria,Spagna e persino nella povera Grecia, che hail doppio dei posti letto rispetto a noi. Ma fan-no meglio anche Albania, Armenia, Bosnia-Er-zegovina, Croazia, Cipro, Georgia, Islanda, Ir-landa e Macedonia, che ci ha battuto con 0,33posti letto per 10.000 abitanti. In sostanza, èpiù facile elencare i Paesi che hanno menoposti letto rispetto a noi, sia pure sul filo deidecimi: l’Azeirbaigian, la Bulgaria, la Repubbli-ca Ceca, l’Estonia e la Finlandia.Anche la giustizia dovrebbe migliorare?Sicuramente. Tante delle donne uccise aveva-no avuto il coraggio di denunciare, ma è pro-prio nel momento in cui hanno consegnato laloro vita e sicurezza nelle mani dello Stato,che si sono trovate indifese, con le istituzioniche non hanno saputo proteggerle. In molteProcure d’Italia ci sono pool di magistrati spe-cializzati che lavorano bene e velocemente sul-le denunce delle donne, ma poi quando si en-tra in dibattimento, passano gli anni e i reativanno in prescrizione. Così come, ancora spes-so, le denunce delle donne, sono sottovaluta-te da poliziotti e carabinieri. Cosa consiglierebbe a una donna vitti-ma di violenza?Di non pensare “Lo convincerò, lo conosco”,perché è invece giusto vedere gli aggressori co-me potenziali assassini. Se uno viene sotto ca-sa e dice “Se non torni con me, io t’ammaz-zo”, bisogna prendere molto sul serio la fac-cenda: noi per primi, e poi pretendere che laprendano sul serio anche poliziotti, carabinierie chi verrà dopo ad ascoltare la tua storia. Unfatto è certo: gli uomini non abbandonerannomai il potere se non li costringi a farlo.

«È una guerra che ha un obiettivo stra-tegico: impedire alle donne di esserelibere di scegliere, di vivere, di amare.È una storia dell’Italia».Fonte: “Se questi sono gli uomini”, di Riccardo Iacona, Ed. Chiarelettere

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precare l’amore perun vecchio?», dicelui. «Ma l’amore non

è mai vecchio», risponde lei.Il “lui” in questione è Calve-ro, il clown alcolizzato dagliocchi spenti del film Luci del-la ribalta, mentre parla con lagiovane ballerina che gli spez-zerà il cuore. Dialogo fulmi-nante tratto dal capolavoro diCharlie Chaplin sulla ferale ecaparbia potenza dell’amore.Sentimento assoluto che noninvecchia, e che risponde so-lo a se stesso. Oggi più di ie-

ri. Nessuna regola vale infattiin amore, tranne quella det-tata dalla legge del cuore. Ne è passata di acqua sotto iponti dal malinconico Lime-light (1952), l’ultimo film ame-ricano di Charlie Chaplin; son-tuosa meditazione sul sensodella vita e sulla fragile condi-zione della maturità, che intempi non sospetti affrontòcon una certa dose di scanda-lo la materia scottante del sen-timento amoroso tra un anzia-no e una giovane. In questisessant’anni tanto cinema è

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SOCI

ETÀ

[ COSTUME DI ALESSANDRA MICCINESI ]

CINEMA & OVER:CIAK, SI GIRA!«Dalla poltrona del cinema allo schermo: lestorie degli over raccontano esperienze, vissuti,stagioni diverse. Dopo gli adolescenti diMoccia, ecco gli ultracinquantenni del cinemafrancese e americano, dalla vita reinventata allamalattia, dall’amore maturo alla crisi di coppia»

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to. I registi hanno cominciato apuntare la macchina da presa suisettantenni, scoprendo una granvoglia di infrangere tabù anacro-nistici legati alla vitalità e alla pas-sionalità di anziani desiderosi didimostrare che l’entusiasmo e ilsentimento esiste anche quandoil corpo invecchia e le rughe cam-biano la geografia del viso. Nella prima metà degli anni Ot-tanta, in tempi non sospetti, cipensò Ron Howard con la com-media fantasy Cocoon - 2 pre-mi Oscar e 1 Golden Globe vin-ti (1985) - a raccontare l’ingua-

[ A SINISTRA, MERYL STREEP

E ALEC BALDWIN

IN “IT’S COMPLICATED” (2009). SOTTO, LE LOCANDINE DI ALCUNI FILM

CHE HANNO LASCIATO IL SEGNO: “LUCI DELLA RIBALTA“ (1952); “MARIGOLD HOTEL” (2012); “AMOUR” (2012); “IL MATRIMONIO CHE VORREI“ (2012); “LE PAGINE DELLA NOSTRA VITA“ (2004). ]

«I registi hanno scoperto negli over 60 il desiderio di infrangere anacronistici tabù e ridefinirsi»

più in là con gli anni, complici leaspettative di vita considerevol-mente aumentate e rinnovateprogettualità, hanno contribuitoa modificare il quadro generale.Risultato? I nonni oggi chattanocoi nipoti sul web, viaggiano peril mondo, divorziano e si risposa-no anche oltre i sessanta. Il cine-ma non poteva non intercettarequesta tendenza, confermandol’adagio di Jean Renoir: «L’artecinematografica consiste nell’ap-procciarsi alla verità degli uomi-ni, non di raccontare storie sem-pre più sorprendenti». Detto fat-

zogiorno), ma dovrà attendere51 anni, 9 mesi e 4 giorni primadi poter consumare la sua passio-ne bruciante per l’amata, ormaisettantaduenne ma sempre bel-lissima ai suoi occhi. La butta sulcomico, invece, e sul talento acinque stelle di Meryl Streep, laregista Nancy Meyer con la com-media Its’ complicated (2009).Tra un sorriso malizioso e dialo-ghi in chat esilaranti, il film rac-conta il tentativo di un marito fe-difrago (Alec Baldwin) di recupe-rare il rapporto con la ex moglie,dopo aver scoperto che lei - cuo-

l’età e dagli acciacchi del tempo,che riscoprono innamoramento ebatticuori, insieme con il piacerefisico e la bellezza di intese sessua-li ormai archiviate. Caduti gli ulti-mi muri e infranti gli ultimi tabù,insomma, la terza età al cinemapare essere il filone aureo di rin-novate stagioni del cuore (e del-l’industria), da assaporare consguardo sereno anche in sala.Gianni Di Gregorio ce l’aveva rac-contato nel 2008 in Pranzo di fer-ragosto, col linguaggio coloritodella romanità verace, in cui il re-gista - anche interprete - vi- »

ribile voglia di giovinezza di unacomunità di arzilli vecchietti del-la Florida, che recuperano l’ener-gia dei tempi andati grazie aibozzoli depositati sul fondo diuna piscina da generosi extrater-restri. Solo quattro anni prima,nel 1981, Henry Fonda girava ilsuo ultimo film, Sul lago dora-to, l’unica pellicola che regalòl’Oscar alla star di Hollywood intandem con Katharine Hepburn.Diretto da Mark Rydell, On gol-den pond (titolo originale delfilm interpretato anche da JaneFonda) è la trama delicata di uncomplesso intreccio familiare cheinclude tre generazioni, sullequali domina per tenerezza eprofondità di sentimenti l’anzia-na coppia di coniugi.Nella love story torrenziale nar-rata da Gabriel Garcia Marquezne L’amore ai tempi del colera,portata al cinema nel 2007 daMike Newell, il poeta FlorentinoAriza (Javier Bardem) s’innamo-ra al primo sguardo della bellaFermina Daza (Giovanna Mez-

ca e pasticcera sopraffina - è cor-teggiatissima da un architettosingle (Steve Martin). Il ruolo di moglie matura, checombatte per rinfocolare l’inte-sa sessuale anche dopo trent’an-ni di ménage, si addice alla Stre-ep, che quest’anno ha recitato incoppia con Tommy Lee Jonesnella commedia Il matrimonioche vorrei, di David Frankel, ten-tativo maldestro di certo cinemahollywoodiano per riproporre ilvecchio dilemma: la terapia dicoppia serve a riaccendere la pas-sione sopita o ad accendere quel-la che non c’è mai stata? Le pulsioni sessuali tengono ban-co, in modo esplicito e senza ve-li, in Settimo cielo, bellissimo filmtedesco di Andreas Dresen pre-miato ai festival di Cannes e Trie-ste, che nel 2009 sollevò polemi-che in Europa per aver racconta-to la sessualità tra anziani. L’erostra ultrasessantenni, mostrato sen-za autocompiacimento da Dre-sen, è un delicato mosaico di cor-pi segnati dalla vita, martoriati dal-

passato sullo schermo, per rac-contare alle platee mondiali sto-rie d’amore in cui rifugiarsi, scal-darsi, e perché no, trovare con-solazione. Eppure, forse per pau-ra di dare scandalo o per ecces-so di “pruderie”, la Settima Ar-te ha sempre preferito racconta-re il capitolo “innamoramento eamore” partendo dal battito pul-sante di cuori giovani.Vietato ai maggiori, anziché aiminori: oggi la tendenza sembraessere questa. Da qualche sta-gione, l’arte cinematografica haregistrato una inversione di ten-denza. E si è messa a racconta-re l’amore dell’età matura. Esi-genza dettata dai cambiamentiche hanno impresso nuova fisio-nomia alla società globale, sem-pre più longeva e attiva. I turba-menti adolescenziali descritti dagiovani registi come Silvio Muc-cino o Federico Moccia, tanto perrimanere nel bel Paese, hanno

lasciato il posto a commediecorali brillanti in cui la la-

ma della comicità affon-da nel burro della cri-

si economica, ol-tre che nei farra-ginosi rapportiuomo-donna.La popolazione

mondiale sempre

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SOCI

ETÀ

rava in commedia il dramma deglianziani abbandonati in città da fi-gli e parenti durante le ferie estive. Una gestione delicata, quella de-gli over 60. Anche se sarebbe piùcorretto parlare di autogestionesenile. Specialmente adesso che,dopo Marigold Hotel - commediadel 2012 di John Madden, capita-nata da Judi Dench e MaggieSmith, in cui un gruppo di pensio-nati vola in India per un viaggio diformazione senile - anche DustinHoffman prova a dire la sua al pub-blico dei capelli d’argento. La starhollywoodiana ha debuttato allaregia col suo primo lungometrag-gio Quartet: pellicola che intrecciail crepuscolo della vita al fuoco del-l’arte. Scelto per inaugurare il To-rino Film Festival, il film narra levicende di tre anziani cantantid’opera la cui routine viene stra-volta dall’arrivo, nella casa di ripo-so in cui vivono, di una leggenda-ria diva della lirica, ex moglie diuno dei tre. Il cinema non fa cheriflettere, sullo schermo, gioie edolori che punteggiano le nostreesistenze. E tra sorrisi e lacrime, ri-flessioni agro piccanti e matrimo-ni in bilico, la macchina da presatalora fa naufragare il ménage suldoloroso scoglio della malattia, delcorpo o dello spirito. Era già suc-cesso nel melò di Nick Cassave-tes, Le pagine della nostra vita(2004), dove un marito innamora-to combatteva per tenere vivi i ri-cordi della moglie minata dall’Al-zheimer, e tentava di ridestarla dal-l’oblio leggendole il diario della lo-ro incredibile love story. Ma che il vero amore è una ma-

ue coniugi maturiche dormono in stan-ze separate e non si

sfiorano da anni; ad unirli èla solita routine ma, appenasollecitati dallo psicologo diturno, si ritroveranno abbrac-ciati e in amore, come ai vec-chi tempi. Scene di un matri-monio in crisi sanato da Hol-lywood - dirige David Frankel,con Meryl Streep e TommyLee Jones - dove per salvareil mènage dal naufragio lasoluzione di coppia pareestrema: «Fate l’amore conaltri». Detta così sembra fa-cile, ma è proprio vero chedopo trent’anni di onoratafedeltà, per salvare le gioiedel sesso bisogna per forzaarrivare a soluzioni ardite? Ri-sponde la Streep: «Comemoglie io cerco di ritrovareuna connessione intima eprofonda con mio marito, nelsenso che voglio sentire il suointeresse all’intimità con me.Il personaggio che interpre-to nella commedia, invece,vuole dare uno scossone al-

la sua vita, e ritrovare l’inte-sa dei primi anni del rappor-to: lei è in cerca di risposte,non vuole vivere il resto del-la vita in una condizione diglaciale immobilità». La stessa immobile staticitàrifiutata sempre sul set, ma inun altro film. Una storia cheha lo spessore tragico deldramma da camera, Amour.La pellicola, diretta da Mi-chael Haneke, fissa sulla mac-china da presa, senza pudo-re per la malattia degenera-tiva che infligge umiliazioni esofferenze, lo scoramento diun uomo che ama, riamatoda 50 anni, la sua compa-gna. E che, dopo una vitad’amore assoluto, si chiudecon un gesto estremo. Inelu-dibile. La partner di Trinti-gnant, uno dei due protago-nisti, ha il sorriso di porcella-na di Emmanuelle Riva. Lastoria, indimenticabile, ci sve-la come si possa trovare laforza di accompagnare chi siama dentro il suo ultimo re-spiro. E lì sigillarlo, per sem-

pre, compiendo sì un gestodolente e disperato, per mol-ti riprovevole e degno dell’in-ferno, ma pur sempre un at-to d’amore. Quell’amour toutcourt di cui parla Trintignant. «Quando ho letto il copioneho pensato che fosse trop-po triste, e ho pensato di ri-fiutare - dice l’attore france-se 81enne - poi Haneke, concui volevo lavorare da tempo,mi ha convinto». Il regista,già vincitore a Cannes nel2009 con Il nastro bianco,confessa il perché di certesue scelte professionali net-te, legate al dolore e alla sof-ferenza: «A 70 anni è norma-le parlare di esperienze capi-tate nel corso della vita, cheè piena di momenti estremi,anche a persone a me vicine.Stare loro vicino è stato dif-ficile, e questo mi ha spintoa girare questo film - spiegaHaneke - a una certa età ènormale parlare dell’amoreche termina: il compito dinarrare ciò che nasce lo lascioai giovani».

lattia incurabile ce lo ha rammen-tato quest’anno, ad ottobre, conun dramma di devastante bellez-za, il regista austriaco Michael Ha-neke col tragico Amour, Palmad’Oro al Festival di Cannes. Inter-pretato da Emmanuelle Riva e daJean-Louis Trintignant, il film cattu-

ra lo spettatore con la storia di unacoppia di anziani professori di mu-sica, il cui mènage viene sconvol-to dall’irrompere della malattia: unictus colpisce Anne e sarà Geor-ges, compagno amorevole, ostina-tamente dolce e determinato, aprendersi cura di lei, inchiodata suuna sedia a rotelle e privata dellasua dignità. Sarà lui a dare nuovosignificato alla parola amore, quan-do i due non riusciranno più adaiutarsi. Una meravigliosa lezionedi cinema. E di vita.

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LA VITA, I SENTIMENTI, IL TEMPO CHE PASSA... E TUTTO QUEL CHE STA IN MEZZO

D{ }

[ A SINISTRA, HENRY FONDA E KATHARINE

HEPBURN IN UNA SCENA DEL FILM “SUL LAGO

DORATO” (1981). SOTTO, MERYL STREEP, JEAN-LOUIS TRINTIGNANT ED EMANUELLE RIVA. ]

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Su TV2000 il programma Su TV2000 il programma che mette in tavola la tradizioneche mette in tavola la tradizione

La cucina come una volta,La cucina come una volta,facile, gustosa e genuinafacile, gustosa e genuina

Don Domenico frate ortolano dell’Abbazia di Casamari,e Virginia Conti in un programma che parla di cucinacome nessun altro. Le ricette del passato, gli antichi segreti,le storie e le curiosità della grande tradizione monastica.Seguilo alle ore 11 all’interno di "Nel cuore dei giorni".

Digitale terrestre Digitale terrestre canale 28canale 28Sky Sky canale 142canale 142

Streaming video Streaming video www.tv2000.itwww.tv2000.it

Più di quello che vediPiù di quello che vedi

dal lunedìal venerdìORE 11

TV2000 Quel che passa..- 50&Piu' 202x265.qxd 9-11-2012 13:26 Pagina 1

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è Giulia, 22 anni, stu-dentessa di Economia,che si fa portavoce del-

la sua città e racconta la “Festadel Sole”, una manifestazioneantica, omaggio degli abitantidi Rieti al loro fiume, il Velino.Giulia spiega il Palio della Ti-nozza, una gara tra i rappre-sentanti dei rioni che percorro-no ottocento metri del fiumeall’interno di grandi tinozze, sfi-dando la corrente; il duello del-la Pertica e tutti gli altri giochiche rendono unico un eventomust per tutti i reatini. Poi, c’èFederico, che di anni ne ha 31e abbandona il caos di Romaper vestire la maglia del Comi-tato “Tradizioni di Campagna”.Federico apre le porte della suaCave, mostrando un patrimonioagricolo che, lungi dall’esseredimenticato, rappresenta unmotivo di vanto per tutto il pae-se. E ce ne sono tanti, tanti al-tri, perché “Giovani Tradizioni”è un progetto dinamico, frescoe innovativo. Finanziato dalla Presidenza delConsiglio dei Ministri - Diparti-mento della Gioventù - è curato

dall’associazione “Magic Anima-tion” con l’obiettivo di racconta-re, attraverso l’occhio dei giova-ni, l’immenso patrimonio cultu-rale e folkloristico del Bel Paese.Perché le tradizioni uniscono, nondividono, rappresentano un pon-te tra passato, presente e futuroe nulla, neanche il tempo puòscalfire il patto di generazioni. La troupe televisiva di “GiovaniTradizioni” viaggia per l’Italia gra-zie alle partnership e alla collabo-razione di comuni, enti e associa-zioni locali, per dare risalto alla ric-chezza culturale italiana. Il proget-to, partito già da qualche mese,ha una durata di un anno. A con-clusione, a marzo 2013, è previ-sta una manifestazione di tre gior-ni, in una storica villa di Roma, du-rante la quale i ragazzi coinvoltinell’iniziativa avranno la possibi-lità di incontrarsi per confrontar-si sulle proprie esperienze dandoalcune dimostrazioni di culturapopolare. Perché senza ieri nonesiste domani, e i giovani lo san-no bene.

[ COSTUME DI RITA NICOSANTI ]

C

«Chi ha detto che le tradizioni sono noiose o,peggio, che i ragazzi d’oggi non se ne interessino.“Giovani Tradizioni” è un progetto di soligiovani che amano il patrimonio folkloristico delnostro Paese e vogliono salvaguardarlo»

>> Per saperne di più:www.giovanitradizioni.it

* A MARZO 2013L’EVENTOCONCLUSIVO

GIOVANI TRADIZIONALISTI

Più che mai convinti che

senza ierinon c’è domani

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n un momento storico co-sì critico che investe non so-lo il tessuto economico

mondiale, ma la sfera stessadei valori umani e sociali, le fe-stività natalizie offrono un’ot-tima occasione di civiltà e con-sumo responsabile e solidale.Questo concetto è oggi ben stig-matizzato dallo scrittore Erri De Lu-ca che - sostenitore del progettorealizzato dalla Spiral Foundationcon il patrocinio dell’Alto Com-missariato delle Nazioni Unite peri Rifugiati - così ne descrive l’altovalore umanitario: «RefugeescART trasforma un vuoto a per-dere in un pieno a rendere».Frutto della sensibilità estetica dirifugiati da tutto il mondo, glioggetti artigianali di “RefugeescArt” sono fatti interamente dimateriali di scarto e il loro pro-cesso produttivo è concepito inmodo da ripulire l’ambiente, ge-nerare onestamente reddito perchi vi lavora e raccogliere fondiper interventi chirurgici destina-ti a bambini affetti da malattiecardiache. Borse realizzate consacchetti riciclati o comode shop-ping bags impreziosite da striscio-line di carta ricavate da vecchieedizioni di pagine gialle, gioiellicreati con bottiglie di plastica ocon le camere d’aria di vecchieruote di bicicletta ma anche car-toline e confezioni eco-friendlyper regali e regalini si possonoacquistare presso il mercatinoromano di Borghetto Flaminioo sul sito www.refugeescart.org.Basta recarsi, invece, nei nego-zi “Botteghe del Mondo” o insupermercati ed erboristerie perarricchire il classico cesto nata-lizio di buone intenzioni, profu-mi esotici e tanta buona arti-gianalità con i prodotti fair tra-de di “Altromercato”, la piùgrande realtà italiana di

I regali di questa associazionesono elaborati con materiali di scarto. Non per questo sono meno accattivanti.

Refugee scARTSecondo Confcommercioaumenta la percentuale di coloro che non faranno regali, passandodall’11,8% del 2011 al 13,7%.

NATALE IN CALO

[ COSTUME DI BARBARA DI SARNO ]

«È prerogativa della grandezza recare grandi felicità con piccoli doni»,affermava circa due secoli fa il filosofo e poeta tedesco Friedrich Nietzsche.

Sotto l’albero, tante strenne solidali

I

»

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egalare è un’arte che uniscebuon senso e buon gusto»:questa la linea guida secondo il

fiorentino Alberto Presutti, Maestro di BonTon e Galateo e prezioso formatore nell’am-bito della Business e Global Etiquette.Quali sono quelle piccole regole cheognuno di noi dovrebbe seguire nel-la scelta di un dono?Regalare è un’arte che rifugge ogni ecces-so e caduta di tono. È consigliabile non esa-gerare mai nel donare, facendo troppi do-ni e sempre tutti preziosi, perché il regalo nondiventi espressione del proprio ego. Un do-no rappresenta, infatti, la manifestazione diun nostro sentimento e non deve rischiaredi mettere a disagio il suo destinatario. So-no sbagliati tutti i regali suggeriti dalle ten-denze dell’ultimissima moda che, nel caso,ciascuno acquisterà in proprio per sé.

Esiste un “bon ton” del ricevere?In questo caso la prima regola è quella diaccettare sempre i regali con il sorriso sul-le labbra, anche quando non piacciono. Bi-sogna scartarli al momento della consegnae ringraziare, quindi mai accatastarli daqualche parte per aprirli dopo la cena o do-po la festa. I fiori di cui si è omaggiati sidevono mettere subito in un vaso da espor-re in ingresso o in salotto. Infine, il Bon Tonsuggerisce di evitare frasi come «Ma nondovevi disturbarti!» o «Ma cosa hai fatto?»,che potrebbero risultare offensive alla sen-sibilità del donante.L’arte del riciclo del regalo è ancora untabù o questa pratica sta iniziando adessere simpaticamente ufficializzata?Riciclare un regalo non gradito espone al ri-schio che questo, per un giro infernale, ri-torni di dono in dono, a chi lo ha regalato.

commercio equo e solidale. L’of-ferta è davvero vastissima: daicosmetici a base di olio di arganprodotti in cooperative di don-ne berbere del sud del Maroc-co ai saponi artigianali realizza-ti in Palestina e importante fon-te di reddito e dignità per la co-munità femminile del luogo, fi-no ad arrivare ai prodotti alimen-tari nostrani distribuiti con il mar-chio Libera Terra e realizzati conmaterie prime coltivate nei ter-reni confiscati alla mafia, pas-sando per i capi della preziosacollezione invernale firmata Au-

teurs du Monde realizzati a ma-no dagli artigiani della Kumbe-shwar Technical School in Ne-pal, un’organizzazione fondatacon lo scopo di assistere e tute-lare le caste più basse ed emar-ginate della società locale.A chi - come al solito - si ritrovainvece a poche ore dalla vigiliasenza pacchetti da mettere sottol’albero di Natale, il consiglio è dioptare per un week-end roman-tico antistress in una dimora d’al-tri tempi o un trattamento in uncentro benessere, una degustazio-ne per chi ama la buona tavola

ma anche un’escursione avventu-rosa per i più giovani o intrepiditra familiari e amici. Troppo com-plicato? Sbagliato. Vi basterà en-trare in una libreria o in un’agen-zia di viaggio e acquistare lo Smar-tbox, un elegante cofanetto tema-tico contenente una guida conuna selezione di oltre cento atti-vità e un assegno regalo da con-segnare presso la struttura pre-scelta previa prenotazione. I prez-zi sono davvero competitivi, laqualità è garantita e, soprattutto,accontenta tutta ma proprio tut-ta la famiglia.

Il bon tondel REGALO

SOCI

ETÀ

«Mai esagerare con i regali. Accettarli sempre con il sorriso. Scartarli subito. Riciclarli? Forse»

Il Bon Ton consiglia di evitare di rimetterein circolazione il dono poco apprezzato, epiuttosto venderlo se ha valore, o buttarloin cantina, e un giorno, chissà, smaltirlo.Alcuni hanno ideato casalinghi mercatini diregali “da riciclo” che vengono scambiaticon altri, egualmente non piaciuti. Ma èpratica snob e abbastanza di Mal Ton!Anche nell’arte del dono si può dire che“tutto il mondo è paese”?In realtà non è proprio così. Le tradizioni piùparticolari in fatto di regali si riscontrano inOriente e in Arabia. In Corea un regalo si ri-ceve sempre con entrambe le mani in segnodi rispetto e ringraziamento per il donante.In Cina, a differenza delle sciocche scaraman-zie nostrane, non si regalano forbici o og-getti appuntiti e taglienti, non perché por-tino dolore e morte, ma in quanto simbo-leggiano il dare un taglio all’amicizia. Per igiapponesi, invece, i regali devono esseresempre di modesto valore economico, men-tre da noi vale il principio opposto, general-mente. Trovandosi in Arabia Saudita saràbene non fare mai apprezzamenti positivi suqualche oggetto o bene di proprietà del-l’anfitrione, perché l’Etichetta ne prevede ilregalo all’ammiratore e noi italiani, tanto lu-singatori per opportunistico calcolo, potrem-mo svuotare un’intera abitazione.

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chi non sapesse chel’Italia è il terzo Paesedel mondo consuma-

tore di acqua in bottiglia do-po l’Arabia e il Messico, lo ri-cordano Giovanni Randazzoe Matteo Melotti, coppia didesigner romagnoli che, conla loro collezione “24bottles”,lanciano un messaggio rivol-to all’eco-sostenibilità con unabottiglietta di alluminio leg-gera e dal design accattivan-te - da borsetta come da viag-gio - che riesce a dare un toc-co di urban chic e di consape-volezza a un piccolo gestoquotidiano come quello di be-re acqua… del rubinetto o diuna fontanella!Come è nato il progetto“24 bottles”?Eravamo sinceramente stan-chi di girare l’Italia e trovare ri-fiuti plastici in riserve naturalie luoghi straordinari. Alla vista

dell’ennesima discarica abusi-va nel bel mezzo di uno spet-tacolare paesaggio collinare cisiamo chiesti se fosse possibi-le fare qualcosa per evitaretutto ciò. In particolare, ritenia-mo assurdo il business delleacque in bottiglia e la quanti-tà di inquinamento che que-sto genera. L’acqua è moltopiù di una sostanza chimicacontenente un atomo di ossi-geno e due di idrogeno. L’ac-qua è vitale per l’uomo. Pur-troppo, però, l’accesso a fon-ti potabili non è affatto la nor-malità per buona parte dellapopolazione mondiale. Lo sco-po dell’acqua in bottiglia do-vrebbe essere proprio quello diportare acqua in quei Paesi incui non vi è disponibilità difonti potabili. Ma il business siè sviluppato in tutt’altra ma-niera e i maggiori consumato-ri di acqua in bottiglia sono

proprio i Paesi industrializzati,dove generalmente vi è pos-sibilità di bere acqua buona econtrollata direttamente dalrubinetto di casa.Come riassumereste il sen-so del vostro credo impren-ditoriale?Il nostro motto è “BE URBAN.BE GREEN!”. Riteniamo che sipossa vivere in città ed esserealla moda pur avendo una co-scienza sociale. Essere green èla nuova rivoluzione! I consu-mi moderni sono diventati in-sostenibili e le nostre cattiveabitudini lasciano un segno suquesto Pianeta che, purtrop-po, spesso rimane per sempre.Lo stesso packa-ging di “24bot-tles” è concepitocome un prodot-to eco-friendly. Laconfezione è in-fatti tutta realiz-

zata in cartoncino riciclato econtiene un’etichetta che invi-ta ad un nuovo approccio ver-so le risorse mondiali.Tra tanti regali di design enon solo, perché si dovreb-be regalare una bottiglia...vuota?In realtà le nostre bottles nonsono vuote, hanno il potere dicontenere mezzo litro di spe-ranza. Ogni volta che le riem-pi eviti di disperdere nell’am-biente 0,08 kg di CO2 neces-sari per produrre una botti-glietta di plastica da mezzo li-tro. Basti pensare che per pro-durre una bottiglia di plasticada 1,5 litri occorrono 6 litri diacqua e circa uno di petrolio.Purtroppo, solo una piccolis-sima percentuale di tutte que-ste bottiglie, esaurito il pro-prio brevissimo ciclo di vita,viene riciclata. Tutte le altrerimangono nella natura o ne-gli oceani per sempre, entran-do anche nella catena alimen-tare di pesci ed animali e diconseguenza entrando anchenella nostra. Per Natale è bel-lo regalare un po’ di speran-za, no?

«Siamo il terzo Paese delmondo, dopo Arabia eMessico, a consumare

acqua in bottiglia. Quindiproduciamo un’enorme

quantità di plastica»

«In realtà le “24 bottles” non sono vuote: contengono mezzo litro di speranza. Quando vengono riempite, si risparmiano0,08 kg di CO2

all’ambiente»

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Un dono originale

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IL BARATTO: divertente, sostenibile e sempre più diffuso

è un ristorante, a Firenze, conuna strana insegna: c’è scritto“L’è maiala”, espressione un po’

volgare che in dialetto toscano significapiù o meno “È dura la vita”.Il ristorante si chiama così in riferimen-to alla crisi economica in corso, ma percombattere la situazione il proprietario

ha trovato una formula originale: do-po aver mangiato, i clienti non devo-no tirar fuori carta di credito o contan-ti, ma si sdebitano con il baratto, of-frendo al posto dei soldi le primizie delproprio orto (frutta e verdura), o pez-zi di artigianato fatti con le proprie ma-ni. Va precisato che per evitare situa-

«Fa bene all’ambiente, perché salva molti oggetti dallediscariche, ai rapporti sociali, perché attiva una fitta rete dicontatti. Il baratto si veste di moderno con internet che lopropone come alternativa agli acquisti con contanti»

C‘«Quella del baratto

non è un’idea bizzarra, ma

piuttosto il segno

dei tempi che invitano

a riutilizzare»

24 I 50epiu.it I DICEMBRE 2012

[ COSTUME DI ROSELLA BENNATI ]

Baratto_Layout 1 23/11/12 15:47 Pagina 24

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»» essi in cambio dell’ospitalità.Cosa chiedono, in cambio diqualche notte gratis? Di tutto,dalle lezioni di madrelingua in-glese all’oggetto di antiquaria-to, dall’ospitalità in un altro B&Bagli articoli di falegnameria. Laparticolarità di questo nuovo ti-po di baratto è la varietà di benie servizi scambiati e la grande vi-sibilità fornita dal Web alle richie-ste e alle offerte: una sorta dienorme mercato virtuale in cuitutti vendono e comprano tut-to, senza mettere mano al por-tafogli. I portali Web sul barattosono molti, da Scambia Facile,con una vetrina virtuale gratuitanella quale si possono scambia-re oggetti e prodotti, a Swoppy-do.com, tutto dedicato al mon-do del baratto online, e tra i sitisi possono citare Barattando.com,

bri, giocattoli e oggetti di arre-damento scambiandoli con altrioggetti che possono esserci uti-li è il sintomo di un nuovo mo-dello di vita, forse meno rutilan-te, ma più sensato. Se solo pen-siamo alle follie degli Anni ‘80,quando l’abbigliamento firmatosembrava irrinunciabile a tantigiovani e impazzava il modello“Yuppy”, la novità del baratto,che è poi un ritorno alle origini,non può che suscitare simpatia.E non dimentichiamo che il ba-ratto, anche se non dimostra fla-granti diminuzioni della CO2,serve a non buttare inutilmentee invadere discariche con i no-stri oggetti desueti, e soprattut-to a riusare quello che è usabi-le, e quindi trasformare il nostroconsumo di massa in un consu-mo più sostenibile.

le sue lotte a favore dei consu-matori, ha raccontato della na-scita del portale “Trade Piemon-te”, primo e unico in Italia, checonsente alla Regione Piemontedi utilizzare le moderne tecnichedi baratto per favorire lo scam-bio di beni, prodotti e servizi trale aziende del territorio, dandonuovo slancio alle economie lo-cali. «Il baratto - ha detto - rap-presenta la risposta allo strapo-tere del denaro, bene oggi diffi-cilmente accessibile, se non im-possibile, per chi fa e voglia con-

zioni imbarazzanti i clienti devo-no accordarsi preventivamente,al momento della prenotazione,sull’oggetto da barattare in cam-bio della cena.Cosa si potrà barattare mai? La po-litica aziendale del ristorante pri-vilegia le primizie contadine dellecampagne toscane, oppure i pro-dotti di artigianato locale, ma so-no bene accolti anche gli ogget-ti di antiquariato e modernariato. Una idea bizzarra? Una trovatapubblicitaria? Un po’ di tuttoquesto, va detto però che l’ini-

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«Lasciate stare quello dei tempi antichi o, peggioancora, quello dei tempi di guerra. Oggi il barattoviaggia sulla rete. Regola numero uno: nientedenaro; regola numero due: niente carte di credito;regola numero tre: tanto spirito di trattativa»

BarattoLibri.com (per lo scambiodi libri), Barattoliamo.it e Skam-bio.it dove si possono scambia-re, vendere e comprare vari be-ni e servizi, ma anche cercare la-voro, scambiare casa per le vacan-ze e tanto altro. E c’è chi attribuisce al baratto unvalore ideologico. «ll baratto è ri-voluzionario!», ha tuonato Iaco-po Fo, figlio di Dario Fo e FrancaRame, su Il fatto quotidiano. «Ba-rattare è bello e conveniente... unveicolo eccellente per sviluppare lacultura del riciclo globale...».Effettivamente, se non rivolu-zionario, il baratto è sicuramen-te innovativo: dopo decenni diconsumi sfrenati e di bisogni in-dotti, l’idea di riciclare abiti, li-

»»ziativa ha avuto successo, forseperché l’idea si inserisce in unfenomeno generale: il barattosta diventando di moda comeformula di economia alternati-va. Intendiamoci, non si trattapiù del baratto antico, quello chemigliaia di anni fa ha precedutol’uso delle monete, e nemmenodel baratto dei tempi di guerra,quando per disperazione c’erachi era disposto a barattare il sa-lotto di casa per qualche chilodi farina. No, il baratto moder-no è qualcosa di diverso: è unaforma di nuova economia basa-ta sullo scambio non solo di mer-ci, ma anche di servizi. In unarecente trasmissione televisiva,Alberto Goffi, avvocato noto per

tinuare o iniziare a fare impresa».Insomma, una nuova soluzioneanticrisi: il denaro sconfitto dalbaratto moderno. Anche pas-sando dalle logiche aziendali aquelle dei consumi individuali,le iniziative legate al baratto van-no moltiplicandosi.Un esempio? La Settimana delBaratto, giunta alla quarta edizio-ne lo scorso novembre. Durantela settimana, i Bed&Breakfast af-filiati al portale www.bed-and-breakfast.it che aderiscono all’ini-ziativa barattano il soggiorno incambio di beni o servizi. Gli aspi-ranti clienti possono scoprire sulWeb quali sono i B&B disponibi-li, e lì troveranno l’elenco dei be-ni e servizi richiesti da ciascuno di

La fantasia degli italiani si puòscatenare, e si scambia di tutto,anche il vino! Esiste infatti un“Baratto Wine Day” (www.ba-rattowineday.it) che si inseriscein fiere del vino, dove ognunodei partecipanti porta da casadelle bottiglie che intende scam-biare con gli altri barattanti. Ci siritrova poi a un orario prestabili-to e partono le contrattazioni.Non ci sono limiti agli scambi,solo due regole non scritte: nonpuò essere in alcun modo utiliz-zato il denaro e sono banditi gliscarti di cantina. Per il resto ci sifida del buon senso e dell’one-stà delle persone. Ma chissàquante bottiglie di vino “spunta-to” verranno rifilate!

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Una crociera che combina un mosaico di paesaggi romantici e diversi: colli scoscesi, selvagge gole scavate dal fiume, villaggi dorati dal sole, vallate inondate di luce e dal profumo di lavanda. Un viaggio attraverso i colori, i profumi e i sapori delle vallate della Saona e del Rodano, passando per la Borgogna,Provenza e Camargue. Le meraviglie di un patrimonio storico e architettonico unico, la natura ben preservata e i vigneti dei vini più famosi al mondo rendono questa terra una meta turistica assolutamente da scoprire.

DAL 15 AL 22 APRILE 2013 - UN VIAGGIO IN BORGOGNA, PROVENZA E CAMARGUE 8 GIORNI / 7 NOTTI

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CROCIERA CON MN SWISS CORONA - 5 stelle

1° giorno: Arrivo a Lione - ImbarcoImbarco sulla Motonave Swiss Coronae sistemazione nelle cabine riservate. Cena e pernottamento a bordo.2° giorno: Mâcon - Abb. di Cluny Visita guidata all’Abbazia di Cluny (Xsec.), chiamata “la luce del mondo”.Pomeriggio a disposizione a Mâcon pervisite individuali e tempo libero. Pensione completa a bordo.3° giorno: VienneVisita guidata a piedi della città roma-na: tempio di Augusto, teatro romano,Cattedrale romanico-gotica di S. Mau-rizio. Pensione completa a bordo.4° giorno: Chateauneuf-du-Pape -AvignoneEscursione guidata a Pont du Gard, me-raviglia dell’antichità, e ad Uzès, città diarte e storia provenzale. Si prosegueper Avignone e visita guidata dell’anti-ca città. Pensione completa a bordo.5° giorno: Avignone - ArlesEscursione guidata ad Arles: l’anfitea-

tro romano, la cattedrale, il centro sto-rico. Pomeriggio a disposizione ad Avi-gnone per visite individuali e tempo li-bero. Possibilità di effettuare l’escursio-ne facoltativa (da regolare in loco) in Ca-margue. Pensione completa a bordo.6° giorno: Viviers - Gole Ardèche Escursione in pullman alle gole dell’Ar-dèche e visita al Pont d’Arc, monu-mentale arco naturale. Nel pomeriggioescursione a Grignan, cittadina pro-venzale. Pensione completa a bordo.7° giorno: LioneArrivo a Lione e nel pomeriggio visitaguidata a piedi della città: l’antica Lug-dunum, capitale della Gallia, oggi Pa-trimonio dell’Unesco. Pensione com-pleta a bordo.8° giorno: LioneDopo la prima colazione, inizio delleoperazioni di sbarco.N.B.: L’itinerario e le escursioni pos-sono subire variazioni o integrazio-ni anche in funzione delle condi-zioni di navigazione.

La quota comprende: crociera di 8 gior-ni/7 notti come da programma, con siste-mazione in cabina della categoria prescel-ta • Trattamento di pensione completa abordo dalla cena del 1° giorno alla primacolazione dell’8° giorno • Cocktail di ben-venuto e cena di gala a bordo • Visite edescursioni inserite nel programma (ingres-si esclusi) • Tasse portuali • Assicurazionemedico/bagaglio e annullamento viaggio(fino a euro 1.800) • Assistenza di perso-nale qualificato Scylla • Assistenza di per-sonale 50&Più.La quota non comprende: viaggio Ita-lia / Lione / Italia • Assicurazione inte-grativa (oltre euro 1.800) • Escursioni ex-tra non previste in programma • Trasfe-

rimenti da/per aeroporti e stazioni fer-roviarie • Ingressi dove previsti • Tuttele bevande, mance, extra in genere e tut-to quanto non sopra specificato.

TRASPORTI in pullman GTPartenza da Milano per Lione e ritorno:quota per persona euro 135 (per mini-mo 40 persone).TRASPORTI in aereo- Partenze con voli diretti dalle principali cit-tà italiane per Lione e ritorno: tariffe mi-gliori disponibili al momento della preno-tazione in funzione delle classi prenotate.- Trasferimenti dall’aeroporto al portodi Lione da definire alla chiusura delleprenotazioni.

QUOTA INDIVIDUALE suite cabina cab. doppiaDI PARTECIPAZIONE doppia uso singolaPonte Superiore - Diamante 1.480,00 1.380,00 -Ponte Intermedio - Rubino 1.370,00 1.280,00 -Ponte Inferiore - Smeraldo - - 1.430,00

A bordo della MN Swiss Corona - 5 stelleLa motonave Swiss Corona, costruita utilizzando le tecniche di progettazionepiù moderne, è una delle navi 5 stelle più belle che percorrono i fiumieuropei. L’eleganza degli interni, i bellissimi ponti in marmo lucido, preziosilegni e scale in ferro battuto, richiamano il lusso degli hotel francesi. La moto-nave ha tre ponti con un totale di 72 cabine di 15 mq, un luminoso ristoran-te, salone panoramico, area benessere con idromassaggio, bagno turco, sau-na e solarium, sala di lettura e negozio di bordo. Le cabine, tutte esterne, so-no dotate di finestre panoramiche (balcone alla francese sul ponte Diamante).

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[ ATTUALITÀ DI DANIELA FLORIDIA ]

TI ASPETTOE TI PORTO CON ME

eydi viene dalla Colom-bia, Aklilu dall’Etiopia, Vindalla Cambogia, Ghiela dal-

la Russia: sono bambini nati, espesso cresciuti, all’estero, in unaltro clima, fra altri odori, sapo-ri, suoni e che oggi tifano per laRoma, il Milan o il Napoli, ascol-tano le canzoni di Marco Cartae Tiziano Ferro, hanno cognomiitaliani, e ormai (loro sì, a diffe-renza dei compagni di scuolanati in Italia ma da genitori stra-nieri) anche la nazionalità.Sono un piccolo esercito, oltre35.000 in tutta Italia dal 2000 adoggi, 4.022 solo nello scorso an-no. Ma per la prima volta da ol-tre un decennio, in Italia, nel2011, secondo i dati forniti dal-la Commissione per le Adozio-ni Internazionali, questo feno-meno ha fatto registrare unaflessione, limitata - siamo nel-l’ordine del 2,6% rispetto al2010, se confrontata con i dati

provenienti dagli Usa (-15,7%)o dalla Francia (-43,1%) - mapur sempre emblematica di unatendenza difficile da decifrare.La prima risposta è quella di le-gare il trend discendente alla cri-si economica. Chi decide di intra-prendere il percorso adottivo de-ve mettere in conto, fra spesedell’ente, viaggi e soggiorni, di-verse migliaia di euro, a volte di-verse decine di migliaia di euro.Tanto che molti istituti di credito,nonostante la legislazione preve-da dei parziali rimborsi o detra-zioni per le spese adottive, han-no creato degli appositi mutui.Ma per capire appieno cosa si-gnifica oggi intraprendere e por-tare a termine un’adozione in-ternazionale, è necessario rico-struire le tappe di un percorso fi-nalizzato, come dicono gli addet-ti ai lavori, a far incontrare dueesigenze, quelle dei bambini diavere una famiglia che li possa

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SOCI

ETÀ

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stesura di una relazione da invia-re al Tribunale, che fornirà al giu-dice gli elementi di valutazionesulla richiesta della coppia. Sarà poi il giudice ad emettere il“decreto di idoneità”, con il qualegli aspiranti genitori adottivi, entroun anno, dovranno scegliere unodegli enti autorizzati (sono 65 intutta Italia) al quale conferire il man-dato per avviare le pratiche perl’adozione all’estero. Se la fase istruttoria con i servizi so-ciali può essere vissuta in modo di-verso a seconda delle situazioni - per

alcuni addiritturacome una inde-bita intromissio-ne nella vita pri-vata che non è ri-chiesta ai genito-ri biologici, per al-tri è un’occasioneper riflettere e fa-re chiarezza sulleproprie aspetta-tive -, la scelta

dell’ente è un momento in cui tut-te le coppie sono accomunate dal-la sensazione di dover fare una scel-ta con la quale prenderanno in ma-no il proprio destino di genitori.Comincia, quindi, una frenetica ri-cerca di informazioni, comincian-do dagli incontri con gli enti, conle associazioni di genitori adottivi,attraverso internet - numerosissi-mi e seguitissimi i forum dedicatiall’adozione - e un incessante quan-to solidale tam tam che mette incontatto siciliani e trentini, pisanie livornesi, famiglie che “l’hannofatta”, con quelle che devono de-cidere se orientarsi verso l’Est eu-ropeo o l’Africa. Perché la scelta dell’ente restrin-ge, innanzitutto, la rosa dei Paesidi provenienza dei futuri figli: alcu-ni enti operano solo in un Paese,altri solo in alcune aree geografi-che, altri ancora in diversi Paesi,con i quali le procedure sono re-golate, oltre che da una specificaconvenzione internazionale,

Regia: Radu MihaileanuUna madre etiope non-ebrea spinge suo figlio a dichiararsi ebreo per salvarlo dalla carestia e dalla morte. Dichiarato orfano, è adottato da una famiglia francese sefarditache vive a Tel-Aviv. Cresce con la paura che qualcuno scopra il suo segreto e le sue menzogne: non è né ebreo, né orfano, solo nero. Diventerà ebreo - israeliano - francese - senza mai dimenticare la sua veramadre e quello che è veramente: un etiope scampato alla morte.

«Sono un piccolo esercito: circa 35.000 i bambini adottivi

in Italia dal 2000 ad oggi.Eppure dal 2011,

forse complice la crisi, le adozioni internazionali hanno

registrato una flessione. E sì, perché per adottare

un bambino i futuri genitori devono accollarsi costi

di permanenza nei Paesi stranieri di svariate

migliaia di euro. Ma non è tutto»

amare, crescere ed accudire, equella di una coppia che deside-ra soddisfare il proprio desiderio digenitorialità o di accogliere nellapropria famiglia un altro figlio. Se stessimo giocando al Monopoli(ma a volte può sembrare di tro-varsi al Gioco dell’Oca) la casella delvia corrisponderebbe al Tribunaledei Minori. Dove non è difficile ri-conoscere le coppie di neòfiti chevanno a chiedere informazioni va-gando spaesati per i corridoi in cer-ca della “Cancelleria adozioni”, do-ve si deposita la “dichiarazione didisponibilità”, ildocumento - cor-redato da certifi-cazione sui reddi-ti, stato di fami-glia, certificato dimatrimonio (biso-gna essere sposa-ti, da almeno 3anni o dimostra-re la convivenzaper un analogoperiodo prima del matrimonio), di-chiarazione di assenso all’adozioneda parte dei genitori degli adottan-ti, casellario giudiziario, certificatimedici, etc. - con il quale si avvia ilpercorso adottivo, sia esso quellonazionale o internazionale. Il tribunale a questo punto tra-smette la richiesta ai servizi socia-li competenti territorialmente cheavvieranno una serie di incontriper conoscere la coppia e valutar-ne le potenzialità genitoriali, rac-cogliendo informazioni sulla lorostoria personale, familiare e socia-le. Il lavoro dei servizi porterà alla

Solo il 5% deibambini cheentrano in Italiacon le adozioniinternazionaliha meno di unanno di età

da ve

dere

«Si parte dal Tribunale dei Minori. È qui che i futurigenitori adottivi devono depositare la “dichiarazionedi disponibilità”, un documento corredato di tantealtre certificazioni con cui si avvia il percorso di adozione sia nazionale che internazionale»

«Molte coppie di fronte a moltissime variabili finisconoper rinunciare al procedimentodi adozione: dal 2006 al 2011oltre il 30% dei decreti diidoneità non è stato utilizzato e il procedimento di adozione si è arenato» »

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ADOZIONI INTERNAZIONALI

ADOZ

IONI IN

TERN

AZION

ALI

SOCI

ETÀ

quella dell’Aja del 29 maggio1993 sulla tutela dei minori ela cooperazione in materia diadozione internazionale, daspecifici accordi bilaterali. Que-sto significa che gli aspirantigenitori adottivi italiani dovran-no accettare la normativa e i cri-teri - relativi alle caratteristichedelle coppie, alla loro età (l’ele-vata età media dei genitoriadottivi italiani, 42,4 anni peri mariti e 40,4 anni per le mo-gli può costituire un limite in al-cuni casi), ai tempi di perma-nenza all’estero, al numero eall’età dei bambini, etc. - delPaese prescelto. Ma anchemettere in conto una lista di at-tesa per il conferimento delmandato che può durare di-versi mesi, la disponibilità acambiare destinazione in cor-sa nel caso che alcuni Paesipossano chiudere temporanea-mente le adozioni, a modifi-care le proprie aspettative sul-l’età dei bambini o sul nume-ro di bambini che si è disponi-bili ad accogliere. E molte coppie, di fronte atante e tali variabili, rinuncia-no: dal 2006 al 2011 oltre il30% dei decreti di idoneitànon è stato utilizzato, ossiale coppie che ne erano in pos-sesso non hanno conferitomandato a nessun ente.Una volta che ci si è affidati adun ente, comincia il “percorsodell’attesa”. In media, dal con-ferimento del mandato alla con-clusione dell’adozione, passanocirca 25 mesi. Durante i quali si

produce la documentazione ri-chiesta e si seguono degli in-contri formativi organizzati dal-l’ente, che fornisce le informa-zioni sui diversi Paesi, sulle carat-teristiche prevalenti dei bambi-ni adottabili, sulle modalità diincontro e di permanenza al-l’estero, anche utilizzando le te-stimonianze di altri genitori pas-sati al post-adozione, ossia chehanno già costituito una lorofamiglia adottiva.E si aspetta. Fino al fatidicomomento dell’abbinamento,con il quale l’ente comunicaalla coppia che in qualche par-te del mondo c’è un bambino,non un bambino qualsiasi, ma“quel” bambino, che potreb-be diventare loro figlio e for-nisce le informazioni essenzia-li: età, stato di salute, storiapersonale o situazione familia-re, etc. Informazioni che, comesottolineano spesso gli stessireferenti dell’ente, possono es-sere suscettibili di un tasso diapprossimazione abbastanza

elevato. A cominciare dall’età.L’età media dei bambini cheentrano in Italia per adozioneè, sulla carta, di 6 anni (il 45%ha fra i 5 e i 9 anni, solo il 5%meno di un anno). Ma in mol-ti Paesi africani o asiatici, l’iscri-zione all’anagrafe non è unaprassi diffusa, se non addirittu-ra inesistente e l’età viene at-tribuita ai bambini dagli istitu-ti o dai servizi sociali che pren-dono in carico il minore dichia-rato adottabile. Non è raro che al momento del-l’incontro (o all’invio delle primefoto), si realizzi già ad una pri-

ma rapida occhiata che il bam-bino “in età prescolare” (è l’op-zione, anche se non vincolan-te, indicata dalla maggioranzadegli aspiranti genitori) in real-tà si presenta con le caratteri-stiche di un pre-adolescente. Ma c’è un altro aspetto che chidecide di intraprendere la stra-da dell’adozione non sempreha ben chiaro. È la situazioneche ha determinato l’adottabi-lità dei minori. Solo il 3,6% so-no orfani, mentre la causa prin-cipale (60,3%) è la perdita del-la potestà genitoriale, riscon-trata soprattutto nei Paesi del-

781 i minori della Federazione Russache, nel 2011, sono arrivati in Italia.

6 annil’età media dei bambinicolombiani giunti nel nostro Paese lo scorso anno.

La normativabrasiliana, in presenzadi bambini maggiori di12 anni, prevede il loroconsenso all’adozione.

In Ucrainala normativa prevedel’adozione di bambinidi età non inferioreai 5 anni.

» UNA NONNA ADOTTIVA RACCONTA...Nonna Carolina ha quattro nipoti, Luca e Stefa-nia, di 17 e 22 anni, per i quali si è prodigata asupporto dei genitori a cominciare dallo svezza-

mento e dei cambi pannolino, e Abra-ham e Fasika, nati in Etiopia, che ha co-nosciuto al loro arrivo in Italia, cinque an-ni fa, quando avevano 5 anni il primo e9 anni la seconda. A loro Carolina ha in-segnato a leggere e a parlare l’italiano,a fare i compiti, ad apprezzare la parmi-giana di melanzane e a scoprire che unanonna può anche mandare le email e

guidare la macchina, oltre a ricucire un paio di pan-taloni strappati e scegliere lo smalto per le unghiepiù adatto ad una ragazzina. Carolina, cosa hai pensato quando tua fi-glia ti ha detto che con il marito avevanodeciso di adottare, e che sarebbero diven-tati genitori di due fratellini africani?Sinceramente all’inizio, durante l’attesa, eroun po’ preoccupata, perché temevo che sa-rebbe stato dura per loro adattarsi ad un cam-biamento di vita così repentino, dovendosi oc-

[ I GENITORI CHE VOGLIONO ADOTTARE UN BAMBINO STRANIERO

ATTENDONO CHE L’ENTE INCARICATO COMUNICHI IL COSIDDETTO

“ABBINAMENTO”, CIOÈ DI AVER TROVATO “IL BAMBINO” CHE POTREBBE DIVENTARE IL LORO “FIGLIO”. ]

I NUMERI «In media dal conferimento di un mandato di adozione ad un ente alla sua conclusione passano circa 25 mesi»

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l’Europa dell’Est e dell’AmericaLatina, seguita dall’abbandono(24,2%) o rinuncia (11,4%),come si verifica invece frequen-temente in Africa e nel Sud-Estasiatico, dove sono spesso glistessi genitori biologici ad affi-dare ad ospedali o altre strut-ture i propri figli.Il che comporta un riposiziona-mento del concetto di acco-glienza, che forse è davverociò che può mettere in crisi an-che le coppie più determinate,tanto da farle desistere da quel-la che invece può trasformar-si in una meravigliosa avventu-

ra, spesso corale, in cui coin-volgere la famiglia allarga-ta, la scuola, gli amici. Tro-vando tutti insieme lo spa-zio - mentale, emotivo, af-fettivo - per fare posto edelaborare, o talvolta ricostrui-re, insieme a questi bambini illoro passato, sia esso stato se-gnato da un lutto, o dal distac-co dalla famiglia (amorevole odevastante che fosse), o dallapermanenza in un istituto. Odall’insieme di questi fattori. Eaccogliere al tempo stesso lacultura del loro Paese, le loroorigini, laddove siano loro a

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L’età mediadei bambini giunti dall’Etiopia nel corsodel 2011 si attesta attorno ai 4 anni.

Nel 2011è stato registrato l’ingresso di 72 bambinee 109 bambini provenienti dalla Polonia.

“I fratellinon possono essere separati”: un requisitoessenziale previsto dalla normativa indiana.

www.commissioneadozioni.itLa Commissione garantisce che l’iter previ-sto per le adozioni di bambini stranieri avven-ga nel rispetto dei principi stabiliti dalla Con-venzione de L’Aja del 29 maggio 1993.

www.genitorisidiventa.itDal 1999 l’associazione onlus Genitori si diven-ta si impegna in campagne di informazione epreparazione a favore di quanti vogliano ap-profondire le tematiche legate all’adozione.

www.mammeonline.netNata nel 2001, Mammeonline è un paniere ric-co di informazioni, dove gli utenti possono in-terfacciarsi attraverso forum dedicati ai temi del-l’infertilità e delle adozioni. E tanto altro.

cupare di punto in bianco di due figli già grandicelli. Il rischio era che po-tesse essere minato il loro rapporto di coppia. Temevo anche che il colo-re della pelle dei bambini avrebbe potuto creare loro qualche problema,che in alcune situazioni avessero problemi di accettazione, perché pur-troppo nel nostro Paese c’è ancora un razzismo strisciante. Per fortuna,fino ad ora, così non è stato. E il tuo impatto con questi due nuovi nipotini?Un’emozione fortissima, sono stata coinvolta affettivamente senza riserve sindall’inizio, come non mi sarei mai immaginata. È stato amore a prima vista,come per gli altri nipoti che ho visto nascere: fanno parte della mia vita e stocrescendo ancora insieme a loro.È stato tutto facile, quindi? Beh, specialmente all’inizio mi sono dovuta conquistare la loro fiducia,che è il regalo più grande che questi bambini possono darci, e che nonè data per scontata. Oggi c’è molta complicità fra di noi, si confidanocondividendo con me i loro ricordi, così ho imparato anche a conoscerela loro vita quotidiana di quando erano ancora in Etiopia, ad esempio diquello che facevano con i loro nonni africani, e scherziamo insieme suqualche episodio buffo capitato loro. L’unica cosa che non mi perdona-no è di non andare mai con loro a mangiare la injera, il piatto tipico etio-pe, che per me è troppo piccante! Cosa fai oggi pomeriggio?Ho appena sfornato una pizza rustica che mi ha commissionato Fasikae devo scappare da loro, che mi aspettano per fare i compiti.

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e «In molti Paesi africani o asiatici l’iscrizione all’anagrafe è una prassi quasi inesistente»

chiederlo. Solo così si può creare unanuova famiglia, sen-za avere la pretesa di so-stituire qualcosa che c’è statoo che avrebbe dovuto esserci.Una famiglia che sarà diversa,più complessa, ma al tempostesso anche più ricca, aperta,stimolante e spesso colorata e

divertente di quelle delle pubblicità. Per-ché, come ci insegna un proverbio africa-no, serve un intero villaggio per crescereun bambino. A cominciare dai nonni, ag-giungiamo noi.

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DUE RUOTE...ECOLOGICHE[ IN TEMPO DI CRISI ]La crisi economica morde e gli italiani riscoprono

la passione per la bicicletta. Le città si adeguano con piste ciclabili ed esplode il fenomeno del cicloturismo che coinvolge persone di ogni età. Sul sito della Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) troverete i percorsi aggiornati delle grandireti cicloturistiche europee, nazionali e regionali, oltre ad alcuni interessanti consigli pratici.

>> //fiab-onlus.it/bici/

LA TOP 5 DELLE COSE DA FARE, VEDERE, ASCOLTARE IN RETE

@VVISO AI NAVIGANTI > I PREFERITI DIDI PAOLO NEGRINI

I PARCHI NAZIONALI D’ITALIA.E NON SOLO! [ UN SITO CHE CREA DIPENDENZA ]Non sono in grado di raccontarvi come ci sono arrivato,

ma avendo trascorso una nottata a sfogliare le sue pagine,mi sento in obbligo di dirvi che la visita di questo sito può creare dipendenza, perché www.parks.it è, a pieno titolo, l’enciclopedia dei parchi nazionali d’Italia e del mondo. La sua straordinarietà consiste nel non limitarsi a descrivere solo le specificità di ogni parco, ma a proporre ed indicare itinerari da percorrere a piedi, in bici, a cavallo. L’escursionismoè senza dubbio l’attività sportiva più diffusa nei parchi ma non di certo l’unica e, quindi, ecco dove potersi cimentare nella pesca, tiro con l’arco e altro. Non mancano indicazioni su sagre e feste.

IL NATIONAL GEOGRAPHIC[ UNA RIVISTA SEMPRE ATTUALE ]Il nome non richiede presentazioni. Senza dubbio uno tra i più noti magazine di divulgazione scientifica, quest’anno festeggia 123 anni dedicati alla diffusione della conoscenza della geografia e dall’esplorazione del mondo. Presente anche con la versione on-line in italiano, propone informazioni scientifiche e culturali, arricchite da elementi multimediali.

>> www.nationalgeographic.it

ADDIOVIDEOREGISTRATORE[ VEDERLI E RIVEDERLI ]Avete perso una puntata del vostroprogramma preferito o voletesemplicemente rivederlo? Nessun problema. La chiamano “la tv del giorno dopo”. È il servizio video di Mediaset che permette di rivedere gratuitamente intere puntate dei vostri programmi preferiti. E il videoregistratore? Anticaglia da mandare in soffitta.

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PODCAST[ MOMENTI MAGICI ]Il termine “podcast” è utilizzato per definire la radio in rete (registrata). Quando la sera non sono distrutto dalla stanchezza, ascolto Ad alta vocedi Rai tre. È un momento magico, come quando da bambino mi raccontavano le favole prima di addormentarmi. Accedete al sito di Rai Radio 3, cliccate sul menu “Podcast” e poi sul collegamento “Ad alta voce”. La pagina contiene le ultime trasmissioni. Se cliccate su “Archivio” vi si aprirà un mondo sconfinato.

>> www.radio3.rai.it

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Le proteste finora promossedagli “Iaioflautas”.Tra queste: l’occupazionedell’Union Hospital percontestare i tagli alla sanità

OTTOBRE 2011:PRIMA CONTESTAZIONE

breve tempo e ottengono il lo-ro scopo. Sempre in modo pa-cifico e mai violento.I “nonni contestatori” - con leloro pettorine gialle per distin-guersi - hanno iniziato nell’otto-bre 2011, occupando una agen-zia del Banco di Santander. Daallora sino ad oggi è stata unapacifica escalation di azioni di-mostrative che proprio ad otto-bre di quest’anno, per festeg-giare il primo anniversario, unen-do l’utile al dilettevole, è culmi-nata nel tentativo quasi riuscitodi occupare la sede del Gover-no catalano. Facendosi passareper svampiti turisti, gli Iaioflau-tas c’hanno provato. Ma stavol-ta niente da fare: poliziotti in te-nuta antisommossa li hannobloccati prima che potessero en-trare. Intimoriti? Neppure persogno. Seduta stante hanno de-ciso di leggere il loro manifesto:“Luchamos y conseguimos unavida mejor para nuestras hijas ehijos”, combattiamo e ottenia-mo una vita migliore per i no-stri figli e figlie, dichiarandosipiù che mai decisi a dare qual-cosa invece di prendere.

20e oltre...

[ ESTERO DI VALERIO MARIA URRU ]

“TODOS A LA PLAZA!”«“Tutti in piazza!” È uno degli slogan degli Iaioflautas,i nonni spagnoli che da un anno a questa parte sibattono per il futuro dei giovani»

utto è iniziato per casoo per gioco. Durante unpranzo in un ristorante ci-

nese circa un anno fa, tra un in-voltino primavera e un riso allacantonese. L’incipit potrebbe farridere, oggi invece il movimen-to dei cosiddetti Iaioflautas (da“iaio”, che in catalano significanonno e “perroflautas”, ovvero

T

È a loro che i “nonni spagnoli” si sono ispiratie, per l’esattezza, al “Movimento 15 M” o“Indignados”: cittadini spagnoli che, pacifi-camente, hanno iniziato a scendere in piaz-za per dire la loro di fronte alla grave situa-zione economica del Paese.

in spagnolo fannullone) contaoltre 350 attivisti over 60 checorrono là dove c’è bisogno dimanifestare per “lasciare ai gio-vani un mondo migliore del lo-ro”. E, naturalmente, non scher-zano più. Questi nonni sono ladimostrazione che le generazio-ni più anziane sono interessatea quelle più giovani, che non

c’è alcuno scontro intergenera-zionale per la scarsità del lavo-ro. Un problema che però è ve-ro solo in parte. Perché a soste-nerlo - col coltello in bocca - so-no solo quelli che alimentanolo scontro stesso.Oggi la loro azione, quella de-gli Iaioflautas, spazia sui temipiù caldi dell’attualità finanzia-ria ed economica e i loro docu-menti programmatici non sonomolto diversi da quelli dei loro“nipoti” indignados, più noti alivello mediatico. Esprimono ilrifiuto alla nuova riforma del la-voro approvata, condannano lapolitica dei tagli indiscriminatialla Sanità e all’Educazione pub-blica e si oppongono agli sfrat-ti forzosi operati dalle banche.Se poi pensate che non sappia-no usare i moderni media (Inter-net, Facebook, Twitter), vi statesbagliando: sono molto agguer-riti ed informati. Bisogna occu-pare una banca o un’agenzia dirating? Organizzare una mani-festazione? Darne annuncio at-traverso la Rete? Gli Iaioflautassono preparatissimi, mangianopane e internet, si riuniscono in

“FIGLI” DEL 15 M

SOCIETÀ

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[ ESTERO DI HELLIS MARTIN E SONNY STEELE ]

iak. Azione. Notte americana.Non una notte qualsiasi, maquella in cui si decide dove an-

drà l’America per i prossimi quattroanni. Colonna sonora è la voce di unuomo, in una stazione della metro-politana di New York. Stacca dall’ugo-la un blues che graffia l’anima. Brivi-di increspano la pelle di chi ascolta,onde di emozione ad ogni nota. Lui,l’uomo dagli occhi chiusi, stringe ilsacco nero con cui chiede una mo-

Il programma del rielettoPresidente prevede più tasseai ricchi e sgravi fiscaliper la classe media.

EconomiaIrremovibile su questotema caldo: assistenzagarantita a tutti, compresiover 65 e più poveri.

SanitàObama promette riduzionifiscali a tutte quelle aziendeche operano nel settoredell’energia pulita.

Ambiente

SOCI

ETÀ

C«Dopo un testa a testa senza fine nei sondaggi traRomney e Obama, la spunterà il candidato uscente. GliStates scelgono di nuovo Barack. Viaggio in una NewYork che attende - senza fermarsi mai - il responso fina-le: chi guiderà il Paese per i prossimi quattro anni»

IL GIORNO PIÙ LUNGO

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neta e continua a cantare. E a so-gnare, sotto le palpebre chiuse,un Paese in cui riconoscersi: «Ab-biamo bisogno di qualcuno chesi prenda cura del mondo», ci di-ce aprendo gli occhi. Si chiamaRonald, come Ronnie Regan, mail suo cuore pulsa per Obama. Poifa esplodere un sorriso dolce eun po’ sdentato, e ricomincia acantare. Una manciata di metrisopra, la dominante gialla dei

taxi in Times Square. Qua e là po-liziotti a cavallo, sicuri nel flussodi auto. I pedoni, tutti col nasoin su, calamitati dai risultati deiprimi exit-poll, che campeggia-no sui grattacieli. Obama è invantaggio, ma il sole è appenatramontato sugli Stati della co-sta occidentale e gli ultimi seg-gi devono ancora chiudere. Te-sta a testa tra i due candidati, damesi. Iniziale testa a testa anche

in quest’ultima notte.Stacco. Harlem. Un locale affol-lato. Una troupe televisiva racco-glie ansie e aspettative tra le ra-gazze e i ragazzi seduti al bar,bicchiere in mano e battito acce-lerato, mentre la Cnn sforna da-ti e percentuali. Poi l’annuncioche Obama ha vinto nel NewHampshire, un altro tassello per(ri)comporre il puzzle della CasaBianca. Il boato fa tremare i pol-si e forse i vetri del locale. Han-no lavorato per mesi, hanno crea-to un movimento “Harlem4oba-ma” e ora aspettano quella che,se sarà, sarà anche la loro vitto-ria. Toni, Joan ed Erika sono in pie-di, appoggiate al muro. Sorrido-no con gli occhi. «Non vogliamo

tornare indietro agli anni Cin-quanta. Romney per noi donneè il passato», ha le idee moltochiare Erika. E in tutto il Paesemilioni di donne come lei intrec-ciano gli stessi pensieri e non di-menticano che sull’aborto Rom-ney ha cambiato posizione alme-no dieci volte nella sua lunga car-riera. I cattolici, soprattutto quel-li più osservanti, sono di memo-ria più corta: a loro basta che og-gi Romney sia pro-life. Il suo vi-ce, il giovane falco ultraconserva-tore Ryan, contrario anche neicasi di stupro, ha attirato molticattolici ma ha alienato altrettan-te donne. E poi ci sono quellegaffe. Romney che per racconta-re di come cercasse, in nome del-la parità, anche candidature fem-minili per il suo team, si lasciascappare: «Mi hanno portato in-teri fascicoli di donne». Non èsolo una frase malriuscita, ma laspia di un’abitudine a considera-re le donne come cose. La tv con-tinua a partorire dati mentre par-te un altro affondo di Erika:

Donne decisive al voto e al governo:- Il 54% ha votato per Obama (Fonte dati Cnn);- 100 i componenti del Senato, il 20% sono donne;- New Hampshire: Camera e Senato al femminile.

L’America in “rosa”

»

ELEZIONI USA

ELEZ

IONI U

SA

JOE BIDEN, professione vicepresidenteGAFFEUR nel tempo libero{ }

a noi è un nome che pochi ricor-dano fuori dal cosiddetto five mil-lions club, ovvero i cinque milioni

di italiani che regolarmente leggono librie giornali e guardano programmi di ap-profondimento. Ma in America, ovvia-mente, tutti conoscono bene Joe Biden,69 anni, il vicepresidente cui gli elettorihanno appena riconfermato la fiducia in-sieme ad Obama. Senatore per molti an-ni, Biden si è battuto come un leone con-tro Ryan, il candidato repubblicano alla vi-cepresidenza, dopo il primo confronto te-levisivo che aveva visto Obama andare altappeto contro Romney. Padrone dell’are-

na, Biden ha interrotto l’avversario 82 vol-te in 90 minuti: la scossa che serviva allacampagna democratica per tornare a suo-nare la carica. Di lui gli Americani dicono:«He wears his emotions on his sleeves»,ovvero che “non sa nascondere quelloche prova”. Per questa sua intempestivasincerità lo amano e gli perdonano le nu-merose gaffe che di tanto in tanto semi-na nei microfoni. Tra le sue perle, l’invitoal senatore Chuck Graham ad alzarsi inpiedi, per essere acclamato dalla folla, sal-vo poi accorgersi che Graham è disabile;l’aver detto a una platea afro-americana:«Romney e Ryan vogliono rimettervi incatene» e la dichiarazione che «la classemedia è stata sepolta negli ultimi quattroanni». Peccato che fossero proprio quel-li del primo mandato di Obama e dunquedella sua vicepresidenza.

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«Romney può sembrare di pla-stica, ma non è di plastica: è fat-to di soldi». Money make money- dice il proverbio - “I soldi fan-no i soldi”. Ma da queste partiè difficile credere che il multimi-liardario Romney crei posti dilavoro in quest’America pressa-ta dalla disoccupazione. Il can-didato repubblicano non è uncapitano d’in-dustria. Devela sua fortunaalla specula-zione. L’eco-nomia reale èun’altra cosa.È quella concui deve fare iconti tutti igiorni la gentenormale chepaga le tasse e forse il prossimoanno ne pagherà molte di più,col fiscal cliff che incombe, ilprecipizio fiscale che rischia di in-ghiottire l’economia statuniten-se se non si troverà un accordosul contenimento del debito. 23,14. Esterno notte illuminatoa giorno dalle luci di Times Squa-re. La Fox è la prima a dare l’an-nuncio: Barack Obama ha vinto.Un lunghissimo attimo sospeso.Sguardi ancora increduli ai tabel-loni luminosi, per sincerarsi che sia

proprio vero. E poi sbocciano ur-la di gioia, sorrisi. La commozio-ne degli elettori democratici chesi scioglie in abbracci festosi. John,invece è, repubblicano. È venutodalla Florida per vivere questo mo-mento a New York, insieme a de-gli amici che arrivano dagli ango-li più remoti degli States. Prendela sconfitta con filosofia e sfog-

gia un otti-mismo allaRosse l l aO’Hara:«Ok, forsesarò cinico.Ma pensoche chiun-que abbiavinto stase-ra non fadavvero dif-

ferenza: domani il sole continue-rà a sorgere sull’America». È piùo meno quello che ha pensatoRandy: «Ho 22 anni, non studioe non ho un lavoro. Non ho vo-tato perché, Obama o Romney,per me non cambia niente». Lasua vita è una spremuta di pre-sente. Il futuro non gli interessa.Per alzare qualche dollaro ballain strada, nudo come un model-lo di Abercrombie, tra gli sguar-di infreddoliti dei passanti incap-pottati.

Stacco. Flash forward, avanti ve-loce. Oggi. Un mese dalle elezio-ni, un mese a Natale. Il sole splen-de su Washington, accecante inquesto mattino di fine novem-

bre. Il viso del Presidente è anco-ra ovunque, su magliette, tazzee cappellini. Ma non sui cartello-ni, che qui non esistono, lascian-do intatta la grazia dei marcia-

O SAPEVATE CHE:- Michelle ama i cibi semplici. I suoi piatti preferiti sono macche-roni e formaggio, patatine fritte e barbecue.

- Al primo appuntamento Barack l’ha portata all’Istituto d’Arte di Chica-go. Hanno passato il pomeriggio lì. Poi hanno cenato al caffè del mu-seo e sono andati al cinema a vedere Fa’ la cosa giusta di Spike Lee.

- L’esempio di Michelle è stato suo padre Fraser. Colpito dalla sclerosi mul-tipla poco più che trentenne, non si è mai lamentato e non ha maismesso di sorridere. E se la malattia gli rendeva più difficili i movimen-ti, si alzava prima al mattino, per vestirsi da solo. «Era la nostra roccia»,dice di lui Michelle.

- Quando Barack le ha annunciato di volersi candidare, Michelle ha po-sto una sola condizione: «Devi smettere di fumare». E in tv, nel popo-lare show 60 minutes, ha detto all’America: «Tenetelo d’occhio. E selo vedete fumare, chiamatemi».

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TUTTE LE CURIOSITÀSU MICHELLE{ }

SOCI

ETÀ

«I problemi degli Americanioggi sono altri: la mia maggiorepreoccupazioneora - dice Pascale -è l’economia»

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piedi. Elizabeth sta gustando uncaffè seduta a un tavolino, men-tre studia. Il computer è tappez-zato di adesivi. Uno dice che hascelto Obama, un altro che vienedall’Ohio, uno degli Stati decisi-vi: «I miei nonni erano italiani, deidintorni di Roma. Sono a Washin-gton per un master. Non si puòtagliare sulla cultura. Abbiamo bi-sogno di prospettive. Proprio quel-lo che mi aspetto nei prossimiquattro anni».L’azzurro senza compromessi delcielo rimbalza sulle pareti spec-chiate della Banca Mondiale. Je-an legge il New York Times inuno spicchio di sole. È il generalmanager di un grande albergo eun mese fa ha votato Obama:«Forse non è il miglior Presiden-te del mondo, ma era il migliorcandidato. Il piano di Romney perportare il Paese fuori dalla crisinon reggeva. Quello che conta,per me, alla fine, è la concretez-za. Tutti adesso qui temono il fi-scal cliff, ma un accordo sul tet-to del debito arriverà. Sotto l’al-bero di Natale ogni americanovorrebbe trovare un’economiache gira a pieno ritmo e nuoviposti di lavoro, ma non era Rom-ney l’uomo che poteva fare que-sto per l’America. Tutti i suoi sol-di li ha fatti con gli investimenti,

non ha prodotto nulla di concre-to. La spina dorsale del Paese, in-vece, è la classe media. Proprioquella che Romney ha disprezza-to, quel «47% da ignorare», co-me disse nel fuori-onda poi di-ventato famoso. Jean chiude ilgiornale e continua a parlare, è unfiume che scorre appassionato tragli argini della razionalità: «Rom-ney ha cam-biato di conti-nuo opinionesulle questio-ni più impor-tanti. Ha at-taccato la ri-forma sanita-ria di Obama,ma con unpiano pratica-mente identi-co ha ricevuto consensi come go-vernatore del Massachusetts qual-che anno fa. E manca di una vi-sione globale. Non esiste solol’America, c’è il resto del mondo.Non è un attacco a testa bassacontro l’Iran che ci renderà piùsicuri e non è difendendo a spa-da tratta Israele che si risolverà laquestione mediorientale». A que-sto punto ci spostiamo al tavoli-no di un bar e davanti a uno short-cappuccino Jean continua: «Viag-gio con la mia famiglia da quan-

do ero piccolissimo. Ho vissuto inmolti Paesi. Oggi parlo cinque lin-gue. E so cosa significa sentirsistraniero a casa tua, quando haistudiato, sei cresciuto in un posto,hai trovato un lavoro, ti senti ame-ricano ma, da un momento al-l’altro, potresti essere deportato.Romney voleva mettere il veto alDream Act, la legge proposta dal

Presidente perdare una pos-sibilità di citta-dinanza ai figlisotto i tren-t’anni degliimmigrati irre-golari. Quei ra-gazzi sonoAmericani atutti gli effet-ti, a cui manca

solo il passaporto». Ma c’è l’altrametà dell’America che non la pen-sa così. Come Pascale, elettricerepubblicana, che nel 2008 peròaveva dato fiducia a Obama. Nonquesta volta: «Mi occupo di ven-dite e marketing e sono fortuna-ta ad avere un lavoro. La disoc-cupazione all’8% è inaccettabi-le, 23 milioni di persone senza la-voro. Così non c’è futuro. Rom-ney ha il senso del business, luipoteva risollevare l’economia.Obama è solo un professore». È

un Paese spaccato a metà, a vol-te all’interno della stessa fami-glia. Pascale continua: «I demo-cratici hanno strumentalizzato laquestione femminile. Per loro ledonne erano solo un target, misento offesa dal loro atteggia-mento. Hanno puntato i rifletto-ri sull’aborto. Romney ha la suafede e le sue idee, ma non avreb-be mai cambiato una legge costi-tuzionale che esiste da 47 anni.E poi i problemi che oggi dob-biamo affrontare, appunto, sonoaltri. La mia preoccupazione piùgrande è l’economia». Stacco. Flash forward, avanti ve-loce. Interno notte. Natale 2012.La first family vicino a uno deitanti abeti addobbati e decoratidella Casa Bianca. Il cane Bo checorre in giro. Il Presidente conqualche capello bianco in più,come da tempo ci siamo abitua-ti a vederlo. Per un attimo unaruga verticale gli attraversa lafronte. E la divide a metà. Spac-cata come l’America che devegovernare. Anzi forse è proprioquesto pensiero che gli passa perla testa e gli corruga i pensieri.Ma è un attimo, appunto. Poi sitoglie la giacca, si rimbocca lemaniche e in testa ha solo unaparola: forward. Avanti. I titoli dicoda possono aspettare.

«Quello checonta, per me,alla fine è laconcretezza. Un accordo suldebito arriverà,dice Jean»

“Fiscal cliff”: Usaa rischio fallimento?

etteralmente significa “baratro fiscale” e al rielettopresidente Obama non fa dormire sonni tranquilli. Il“fiscal cliff” è causato dal sovrapporsi di diverse scaden-

ze della politica economica americana: aumento delle tas-se e forti tagli alle spese governative. In tal modo, senza in-terventi entro il 31 dicembre prossimo, gli Stati Uniti rischia-no la recessione e il governo federale il default. Per far pas-sare i tagli alle tasse dei più ricchi, l’amministrazione Bushinfatti aveva fissato il limite al 31 dicembre 2012. Così dal1° gennaio 2013 l’aumento indifferenziato di tasse e la se-rie di tagli provocheranno un crollo di 4 punti di Pil. Ma peril Fondo Monetario Internazionale la soluzione ci sarebbe:il “fiscal cliff” va affrontato con un programma più morbi-do di riduzione del deficit nel breve termine e con uno fi-scale sostenibile nel lungo termine.

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AFGHANISTAN, transizione in corsoViaggio nel Paese che cerca la stabilità,

anche con il contributo italiano.

[ ESTERODI ILARIA ROMANOE ROMINA VINCI ]

l vertice Nato che si è svol-to a Chicago lo scorso mag-gio è stato chiaro: la missio-

ne International Security Assi-stance Force in Afghanistanterminerà completamente nel2014. Fra due anni, dunque, ilpassaggio di consegne dalleforze internazionali a quelle af-ghane dovrà essere completa-to: la missione Isaf, che vedeimpegnata in prima linea an-che l’Italia, va avanti ormai daundici anni ed è entrata nellafase di transizione che si con-cluderà alla fine del 2014 conil ritiro di gran parte dei solda-ti. In Afghanistan, però, ritironon vorrà dire abbandono, maaiuto sotto altre forme: con-sulenza, rilancio dell’economia,supporto alla formazione delpersonale locale.

I

»

«In undici anni, con l’aiuto dellamissione Isaf questo Paese haottenuto molto: una strutturaistituzionale, un esercito, forzedi polizia, forme di assistenzaper i bisognosi... Entro la finedel 2014 la missione volgerà altermine, ma non gli aiuti»

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«Visitare questi luo-ghi significa tornareindietro nel tempo:niente acqua, nienteelettricità e un’agri-coltura che utilizzaancora mezzi e meto-di arcaici»

REPO

RTA

GE

Dalla fine del regime dei tale-bani questo Paese ha compiu-to molti passi importanti, conla collaborazione della comu-nità internazionale nel proces-so di costruzione dello Stato.Oggi dispone di una strutturaistituzionale, un esercito e pro-prie forze di polizia, oltre chedi forme di assistenza, a livel-lo provinciale, per i bisognosi,come gli orfani e i parenti del-le vittime della guerra. Tanti però sono i problemi cheancora lo affliggono: la corru-zione, l’opposizione armatadei cosiddetti insurgents, unagalassia di soggetti che com-prende dai trafficanti di op-pio ai combattenti talebani,la mancanza di collegamentie infrastrutture, come strade,ponti, centrali elettriche.Il contingente italiano ha il con-trollo del Comando regionaleEst, al confine con l’Iran, checomprende quattro province:Herat, Badghis, Farah e Ghor.Dal 14 settembre 2012, quel-lo di stanza a Herat è al com-mando del Generale di Briga-ta Dario Ranieri, comandante inpatria della Brigata alpina “Tau-rinense”. I militari italiani sonoimpegnati nel controllo del ter-ritorio, nel sostegno alla popo-lazione e nella lotta agli ordigniesplosivi improvvisati. In ogni provincia è attivo unProvincial Recontruction Team(Prt), una struttura militare chelavora al fianco dei civili af-ghani per realizzare progettidi cooperazione. Quello di He-rat è a guida italiana e vanta,fra le opere realizzate, il car-cere femminile della città. Lastruttura, realizzata nel 2009con i fondi del Ministero del-la Difesa e dell’Unione euro-pea, ospita oggi 137 donnedi ogni età ed è un modello diaccoglienza a riabilitazione.«Oggi stiamo lavorando per ri-strutturare la sala biblioteca -racconta il Colonnello Aldo Co-stigliolo, comandante del Prtdi Herat, mentre mostra unastanza piana di calcinacci e im-

palcature, dove sulle pareti si ve-dono ancora i disegni e i col-lage realizzati dalle detenute -è una soddisfazione pensareche questo sia davvero un luo-go che riabilita, che accoglie, avolte quasi più di una fami-glia». Al piano terra gli spazi so-no condivisi e ogni stanza è unlaboratorio di sartoria, tessitu-ra, informatica, lingua inglese;al primo piano ci sono le stan-ze, ordinatissime e pulite, daquattro o sei posti letto.Le mamme possono tenerecon sé i propri figli fino agliotto anni, e anche per loro c’èun’aula stanza dedicata, conun’educatrice. La maggior par-te delle donne che sconta unapena detentiva ha commessoreati minori, e molte hannopaura di tornare in “libertà”.La parte maschile della prigio-ne di Herat si trova in condi-

econdo il calendariopersiano siamo entratinell’anno 1391. Pene-

trando questa terra (dall’al-to prima, a bordo di un eli-cottero, e passando poi suterraferma) ci si accorge cheil gap temporale è evidente,ed ha un suo perché. Il tes-suto dell’Afghanistan, infat-ti, si dirama in una serie dipiccoli villaggi tribali, ognu-no con il proprio capotribù.Avventurarsi in questi postisignifica fare un balzo indie-tro nel tempo. Non c’è luce,non c’è acqua, non c’è elet-tricità. L’agricoltura è fermaai primordi ed utilizza anco-ra mezzi e metodi arcaici, èl’allevamento a far la vocegrossa. Ogni villaggio ha uncapotribù. Ed è lui che de-

cide il bello e il cattivo tem-po dei suoi “sudditi”, spar-tendo viveri e labili ricchez-ze. La legge che vige è luistesso a dettarla, perchéniente è più lontano, in que-sti luoghi, di concetti qualilo Stato, le Istituzioni, Dirit-ti e Doveri. I capi tribù dei va-ri villaggi sono abituati a re-lazionarsi con i militari stra-nieri e a ricevere la visita del-le truppe, perché non si fan-no scrupoli nel chiedere ben-zina, vestiti, alimenti. Se si prova a capire quantiabitanti risiedano in un de-terminato villaggio, si ottie-ne per risposta il numero dicase che si erigono al suo in-terno. E quando a fatica siriesce a tirar fuori un datosul numero di persone, si

comprende, solo successi-vamente, che da questa ci-fra rimangono fuori le don-ne. Obbligate a rimanere acasa, difficile vederle in gi-ro, neanche in burqua. Il pa-shtunwali, codice comporta-mentale di una legge nonscritta dell’etnia pashtun,viene ancora osservato rigi-damente da queste parti.Ed i suoi dettami non con-segnano diritti alle donne,neanche quello di esser con-tate in un censimento suigeneris.

S

Alla scoperta dei villaggi, il radicalismo delle tribù { }

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zioni molto più difficili, perché a fron-te di una capienza di 600 posti, ci so-no oltre 2mila persone, con stanzeda dieci letti in cui ne vengono sti-pati fino a cinquanta. Anche per que-sto il direttore del carcere ha chiestoaiuto all’Italia. Con i fondi messi a di-sposizione dal nostro Paese nel 2012sono stati realizzati principalmenteprogetti per l’educazione e la sani-tà, ma anche strade, ad Herat e nelsuo distretto “allargato” di Injil. Nonostante i progressi fatti, l’Afgha-nistan è ancora oggi un Paese chepresenta sacche di povertà al limitedella sopravvivenza: agricoltura prati-cata con mezzi rudimentali e pastori-zia sono spesso le uniche risorse nel-le aree più impervie, dove la mancan-za di corrente elettrica e collegamen-ti stradali provoca un isolamento difatto per molte piccole comunità, cherestano lontane anche solo dal concet-to di Stato e di istituzioni nazionali. Dal-le cosiddette basi avanzate, ogni gior-no partono delle pattuglie che si diri-gono verso queste aree per stabilire uncontatto con la popolazione. Ed è inuna di queste missioni che ha persola vita il caporale degli Alpini TizianoChierotti, lo scorso 25 ottobre. Se il rap-porto con la popolazione si è

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LA CONQUISTA DI UN FUTURO IN UNA SOCIETÀ TRADIZIONALE

ah Gul aveva venti anni, è sta-ta decapitata un pomeriggio del-la prima decade di ottobre dai

familiari del marito, perché si era rifiuta-ta di prostituirsi. Larisa Wazivi, invece, dianni ne ha ventidue, studia legge all’uni-versità di Herat e vuole diventare giorna-lista. Yasamini Jahed, ventitreenne, in-segna matematica, ha un figlio di tre an-ni e sogna per lui un “green country” incui crescere e studiare.La condizione femminile in Afghanistanè in continua evoluzione. Oggi le don-ne siedono in Parlamento, sono a capodi Dipartimenti Provinciali, possono lavo-rare al di fuori delle mura domestiche efrequentare scuole e università. Purtrop-po, però, i diritti acquisiti sulla carta nonsono ancora appannaggio di tutte, an-che se le eccellenze non mancano. Una di queste è Maria Bashir, procura-tore capo di Herat, una donna corag-giosa e orgogliosa del suo ruolo, nono-stante le minacce che spesso riceve. «Perme è importante fare da esempio pertutte le donne di questo Paese - raccon-ta - e sono fiera di essere un giudice im-parziale per tutti, uomini e donne». Per incrementare l’occupazione si sta la-vorando molto ad Herat, nei dipartimen-ti provinciali. «La possibilità di cercarelavoro - racconta Mahbooba Jamshidi, acapo del Dipartimento Affari Femminili- non si traduce automaticamente conl’aumento delle donne occupate, per-ché a monte c’è una mentalità difficileda combattere. Il nostro obiettivo è por-tare dal 15% al 30% la percentuale didonne che producano un reddito, cercan-do le soluzioni più adatte a loro». Grazie al lavoro del dipartimento, con ilsupporto degli italiani, è nato il Woman So-cial Center, una sorta di centro commer-ciale che mette insieme in un unico edifi-cio negozi gestiti da donne, una palestrafemminile e una sala convegni. Perché crea-re uno spazio condiviso dove vendere efare acquisti in modo riservato, familiare ein una struttura dove si possono portare an-che i propri figli, è una delle chiavi vincen-ti per incentivare il lavoro, e convincere lefamiglie che anche l’occupazione della don-na è un’attività meritevole. Oltre alle atti-vità legate all’artigianato, al commercio e

alla sartoria, una delle professioni oggi sem-pre più ambita è il giornalismo. Nell’otto-bre scorso, grazie ai fondi di un imprendi-tore locale, quindici ragazze, già profes-sioniste dell’informazione, hanno dato vi-ta alla prima emittente afghana interamen-te gestita da donne, Radio Sharzat. «Il no-me prende spunto da Sherazade delle Mil-le e una Notte, che con le sue storie salvòla sua vita e quella di altre donne - raccon-ta la direttrice Somia Ramish, sui trent’an-ni, il capo coperto da un velo colorato chelascia intravedere i capelli e un sorriso coin-volgente -. Oggi noi raccontiamo esperien-ze, facciamo informazione e cerchiamo dicondividere emozioni, pensieri, ragiona-menti politici; e la più grande soddisfazio-ne sono le donne che ci chiamano da ca-sa per parlare delle loro vite con noi».In radio arrivano ogni giorno almeno unadecina di richieste di lavoro da altre don-ne che vorrebbero seguire quell’esem-pio, e che chiedono consigli su come af-frontare una professione prima impen-sabile al femminile.«Prima ci si laureava in giornalismo eforse, al massimo, si riusciva ad inse-gnare - ricorda Somia - ora anche i col-leghi uomini non ci guardano più comeun fenomeno, ma semplicemente co-me professioniste». Una consapevolezza di sé e dei propri di-ritti che purtroppo non può ancora es-sere data per scontata. In Afghanistan ac-cade ancora che nei villaggi le donnepossano essere “cedute” ad altre fami-glie per riparare ad un’offesa o pagareun debito. E accade anche che possanoessere condannate al carcere per esserescappate da casa, magari per sfuggire aviolenze o a un matrimonio combinato. Nei mercati, per strada, i burqa si vedonoancora, insieme ai khimar, lunghi veli nerio con stampe floreali dai toni scuri che ri-coprono comunque da capo a piedi, la-sciando scoperto solo il volto. Si usano an-che nelle università, dove le ragazze stu-diano insieme ai ragazzi, ma siedono rigo-rosamente separati gli uni dagli altri. Quistudentesse e insegnanti raccontano volen-tieri il loro sogno: un Paese finalmente pa-cificato, dove poter realizzare i propri de-sideri, senza matrimoni o divieti imposti dauna tradizione difficile da cambiare.

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stretto, nel corso degli anni, an-che grazie alle operazioni con-dotte con personale afghano,la sicurezza non può ancoraessere data per scontata, e re-sta la sfida quotidiana piùgrande. Come scrive sul Dia-rio di Herat - pubblicato on li-ne su La Stampa - il Maggio-re Mario Renna, a capo del-l’Ufficio Pubblica Informazio-ne del Comando Brigata Alpi-na Taurinense, quello degli or-digni «sembra un gioco manon lo è; è una partita seris-sima per disinnescare esplosi-vi spesso fatti in casa con le-gno, fil di ferro, pezzi di me-tallo, di cui si parla quandone esplode una, e non quan-do ne vengono disinnescate27 in un mese».

orreva il mese di marzo dell’anno2001. Sei mesi dopo, l’attacco alleTorri Gemelle avrebbe inaugurato nel

più triste dei modi il terzo millennio, e aper-to una pagina nuova e cruenta della storiarecente. Il mondo intero si sarebbe trovatodi fronte alla figura di Osama Bin Laden, perrendersi improvvisamente conto fino a chepunto il fanatismo religioso fosse capace dispingersi. A inizio marzo, però, l’integralismodei talebani aveva già espresso la sua fero-cia: i Buddha di Bamiyan, il monumento piùmaestoso dell’Afghanistan, vennero bom-bardati per due giorni di fila fino a venir ri-dotti in macerie. Erano due enormi statuescolpite nelle pareti di roccia, abbattute dalfervore religioso dei talebani poiché consi-derate lontane dai precetti del Corano. «Non è distruggendo un simbolo religiosoche si distrugge il suo pensiero», ribadiscecon forza l’architetto torinese Andrea Bruno,consulente dell’Unesco per l’Afghanistan. Chis-sà quante volte, nel corso della sua carriera,avrà ripetuto questa frase. Ottantadue anni bentenuti, cinquanta dei quali passati a far da

ponte con l’Afghanistan per studiare, proget-tare, restaurare e conservare. In mezzo seco-lo ha promosso l’inventario dei monumenti delPaese. Erano gli albori degli Anni ‘60, il gio-vane Bruno era fresco di laurea quando ha ini-ziato a dedicarsi al consolidamento della pa-rete dei Buddha di Bamiyan. Ancora oggi, adistanza di dieci anni dalla distruzione, l’archi-tetto soffre nel rivedere le immagini di quel-le statue in balia delle fiamme, come chi haperso una cosa cara e preziosa, a cui ha de-dicato parte della propria vita. Ma lui ha anche restaurato il bazaar coper-to di Kabul, dove ha progettato anche l’Am-basciata Italiana. Nel 1978 ha avviato il con-solidamento del minareto di Jam (termina-to nel 2006), opera eccezionale che si tro-va nella regione di Herat. Ha riportato al suosplendore la Qala-I-Ikhtiyaruddin, la Citta-della di Herat che risale al XIV secolo, oggiinteramente recuperata come museo. È tor-nato a parlare del suo Afghanistan, e lo hafatto proprio nel cuore della sua Herat, al-l’interno dell’università che oggi ospita piùdi diecimila iscritti, molti dei quali donne. Ed

è a loro, agli studenti afgani, che l’architet-to Bruno ha indirizzato la lectio magistralis,“Perché e per chi conservare”. «La cono-scenza delle vostre ricchezze archeologichee culturali è indispensabile per poterle pro-teggere - ha ribadito a gran voce alla sua pla-tea - ed è soltanto conservando che si salvail passato e si prepara il futuro». Un proces-so di presa di conoscenza e di rafforzamen-to dell’identità nazionale che ha visto an-che l’impegno delle forze militari italiane,protagoniste di alcuni progetti specifici nelsettore della comunicazione culturale come,da ultimo, la realizzazione e distribuzione intutte le scuole della città del libro Made inHerat in doppia lingua (dari ed inglese), cheben illustra i monumenti dell’Afghanistanoccidentale. «Perché rafforzare la memoriastorica porta ad avere rispetto del patrimo-nio artistico-culturale - ha dichiarato il capi-tano Elena Croci, ufficiale della Riserva se-lezionata dell’Esercito - ed è soltanto cono-scendo la storia che le giovani generazionipossono trovare l’entusiasmo per preserva-re e rafforzare il proprio futuro».

IL PESO DEL PASSATO AFGANO NEI RICORDIDELL’ARCHITETTO ANDREA BRUNOCinquant’anni della sua vita dedicati a questa terra in cui ha studiato, progettato, preservato. Più che mai convinto che “solo conservando si salvi il passato e si prepari il futuro”

C

Afghanistan_Layout 1 23/11/12 15:53 Pagina 42

Page 43: DICEMBRE 2012

notoriamente il Paesemaggior produttore mon-diale di papavero da op-

pio, ma si tratta di un prima-to di cui, in Afghanistan, unabuona fetta della popolazio-ne non ne va affatto tanto fie-ra, anzi. Da anni è iniziata in-fatti la marcia a favore dellecolture diverse dall’oppio.Dapprima è stata la volta del-lo zafferano, che è stato loscudo attraverso cui il contin-gente italiano ha condottoun’avanzata nell’ovest del Pae-se distribuendo bulbi, fertiliz-zanti e arnesi da lavoro. Ma lacoltivazione della pregiata spe-zia non è riuscita ad intacca-re quella della cosiddetta“mezzaluna d’oro”, nello Hel-mand, ritenu-ta la più gran-de coltivazio-ne d’oppiodella terra. Hapreso così av-vio il PerennialHorticultureDevelopmentProject (Phdp),un progetto internazionale perlo sviluppo dell’agricoltura lo-cale che mira a preservare eselezionare le migliori coltureautoctone e sperimentare va-ri tipi di concimi, fertilizzantie tecniche di coltivazione. Adoggi si contano sei aziendeagricole modello in Afghani-stan, e coltivano complessiva-mente 33 ettari di terreno. Ad appena mezz’ora di mac-china da Herat sorge uno diquesti centri d’avanguardia.Si tratta della Urdu Khan Farm,un centro agricolo sperimen-tale in cui vengono seleziona-te diverse centinaia di coltu-re da frutta, in particolare pe-sche ed una varietà d’uva dieccellente qualità (la provincia

di Herat è tra i più grandi for-nitori di uva del Pakistan e deiPaesi limitrofi). Nell’aziendavengono inoltre sviluppatetecniche di crescita e piantu-mazione moderne, al fine dipromuovere un’agricoltura in-tensiva. Il centro sperimenta-le è considerato il fiore all’oc-chiello del dipartimento del-l’agricoltura e garantisce unatrentina di posti di lavoro tratecnici, agronomi e operai.Un numero che sale fino atoccare quota 150 operatorinei periodi di raccolta. Il pro-getto vanta il sostegno delMinistero dell’Agricoltura af-ghano e il finanziamento del-l’Unione europea, oltre alcoinvolgimento di alcune

aziende ita-liane, non-ché delleUniversità diFirenze e Bo-logna. Ancheil contingen-te italiano,con il Pro-vincial Re-

construction Team (Prt) - Ci-mic Detachment di Herat, hacontribuito allo sviluppo delcentro. Solo una decina digiorni fa è stata inaugurataun’area espositiva che per-metterà l’esposizione e la ven-dita di tutti i prodotti orto-frutticoli coltivati presso la Ur-du Khan Farm.Ma su cosa punta l’Afghani-stan del post 2014? A rispon-dere è il governatore di Herat,Daud Shah Saba: «Incremen-tare lo sviluppo dell’agricol-tura, dell’allevamento e il va-lore delle industrie; promuo-vere il lavoro artigianale e in-centivare quello turistico». Larinascita dell’Afghanistan par-te da qui.

È

Un centro agricolo d’avanguardia a mezz’orada Herat { }

«Un progettoper lo sviluppodell’agricolturalocale»

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45DICEMBRE 2012

[ DOSSIER ]

Per il mio PAESE vorrei...

«50&Più ha chiesto agli italianiover 50 cosa si aspettano dalprossimo governo. Desideri esperanze di un popolo in attesa»

degli intervistati sidichiara pronto a votarealle prossime elezioni; il16,3% è ancora indeciso.

Il 63%ritiene opportunoche a ricoprire i ruoli del prossimo governo tornino i politici.

Il 44,2%è di fondamentale importanza intervenire urgentemente per investire sui giovani.

Per il 31,7%

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46 I 50epiu.it I DICEMBRE 2012

differenza di moltissimi Pae-si occidentali per i quali atte-starsi intorno alla soglia del

50% di votanti rappresenta una nor-male quota di partecipazione ma èconsiderata addirittura il segnale diuna democrazia così consolidata danon aver quasi più bisogno della mas-sa degli elettori, l’Italia ha una lungae consolidata propensione al voto. Co-sì quando i sondaggisti che ormai set-timanalmente si avvicendano sui no-stri teleschermi, hanno iniziato a se-gnalare la disaffezione degli italianicon percentuali di astenuti mai visteprima (trend che le regionali sicilianehanno ampiamente confermato), laprossima tornata elettorale si è arric-chita di ulteriori elementi di suspence.Non solo chi ci governerà, che collo-cazione troveranno i ministri “tecnici”(e il presidente del Consiglio Monti) chehanno traghettato il Paese durantel’anno economicamente più convulsoe pericoloso dal ’29 ad oggi, ma an-che che rappresentatività potrà van-tare un Parlamento eletto dalla mino-ranza degli aventi diritto al voto? Pos-sibile che la nostra sana tradizione de-mocratica (una delle poche) sia eva-porata nel giro di così poco tempo? È vero, gli italiani si sono risvegliati nelpeggiore dei modi dai mantra tran-quillizzanti: tutto va bene, banchesolidissime, aerei pieni e ristoranti af-follati, solo per ricordare gli ultimi.Ma questo di voler negare la realtà einsieme diffondere messaggi dal sa-pore di camomilla (per non parlare

d’altro) è stato nulla rispetto allo scan-dalo delle ruberie di denaro pubbli-co, all’elenco infinito di privilegi pic-coli e grandi, alle gratifiche auto-at-tribuitesi della cosiddetta casta poli-tica, che hanno fatto precipitare lafiducia dei cittadini verso chi li go-verna al 3%! Quindi la vera banca-rotta dell’Italia degli ultimi anni è sta-to il sistema politico e tutta la pleto-ra di vassalli e servitori che gli ruotaintorno, ma il sistema non è “la po-litica” che è e rimane l’unica possibi-le risposta, l’unico tavolo intorno alquale confrontarsi, trovare soluzioni,intese, risposte, governabilità. Così50&Più ha deciso di “tastare” il pol-so agli ultracinquantenni per capirese rinnoveranno il loro patto con lademocrazia recandosi a votare o la-sceranno che questo Paese affondinella disaffezione più completa, maanche cosa desiderano per il loro Pae-se. Ed ecco le sorprese del nostrosondaggio: voto e scelta di un ritor-no dei politici; i giovani e il lavoro leurgenze e le priorità per il governo cheverrà; ma soprattutto la coscienzache il cammino in futuro sarà duro,probabilmente durissimo. Vista dairisultati della nostra inchiesta la sfidaè partita, e ancora una volta sono lepersone “normali” quelle che com-battono e lavorano e faticano tutti igiorni, a lanciarla. Insomma questaparte d’Italia c’è. Ecco un motivo inpiù per scegliere e per farlo con pon-deratezza e attenzione, ma soprattut-to per partecipare tutti.

uardare all’interno del corpo so-ciale del Paese rappresenta sempreun compito interessante, ma an-

che assai complesso. Nelle risposte fornitedalle diverse indagini entrano infatti in gio-co non solo le valutazioni fredde e razio-nali, bensì - come è ovvio - anche quelleemotive. Tanto più che queste ultime resta-no fortemente sollecitate dagli eventi cheogni giorno dobbiamo “digerire”: la crisiche continua ad investire lavoro e redditodelle famiglie, impegno sul piano della com-petitività delle imprese, tenuta difficile deltessuto sociale rispetto alla politica del ri-gore, per non parlare del peso del fisco sul-le spalle di coloro che pagano davvero letasse o ancora della crescente insopporta-bilità delle notizie riguardanti la corruzionela quale alimenta la disaffezione dei citta-

DO

SSIE

R A

«Guardano alle politiche del lavoro e sonopreoccupati per i giovani. Pensano già al ritor-no della Politica, ma ad alcune condizioni»

[ SONDAGGIO 50&Più - NADIO DELAI ]

SE CRESCE LO SPREAD DELLA SPERANZA

G

{ }L’ITALIA CHE VERRÀ

[ NADIO DELAI,SOCIOLOGO, IN PASSATO HA CURATO

MOLTI RAPPORTI E STUDI

DELLA 50&PIÙ. ]

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Page 47: DICEMBRE 2012

47DICEMBRE 2012

to a quelli usati per descrivere il fu-turo personale. Si è davanti in talcaso ad una tendenza che si ma-nifesta praticamente sempre nelleindagini, visto che normalmente siteme per il futuro collettivo, matutto sommato si spera di cavarse-la sul piano personale e familiare.

Tuttavia va anche detto che in par-ticolare esiste un 18,7% che risul-ta decisamente ottimista circa l’usci-ta del Paese dalla crisi, contrappo-sto ad un 19,1% (vedi Tab. 7 apag. 53) che ritiene di non essereaffatto sicuro circa l’uscita dell’Ita-lia dall’attuale situazione (due

dini verso la politica.Una pluralità di eventi impegna-tivi influenzano dunque pensierie sentimenti anche dei 50-65en-ni presso i quali si è provato adesplorare atteggiamenti e valuta-zioni. Sui risultati ottenuti posso-no essere avanzate le considera-zioni che seguono1.La prima è che gli intervistati in me-dia mostrano un orientamento po-sitivo verso gli appuntamenti elet-torali dell’inizio 2012: fortunata-mente il 63% delle persone dichia-ra che andrà a votare (vedi Tab. 1a pag. 47), con una proporzionedunque più elevata rispetto a quel-la emersa nelle ultime elezioni sici-liane, in cui metà dei cittadini han-no disertato le urne. I soggetti mag-giormente propensi sono gli uomi-ni rispetto alle donne e la compo-nente relativamente più giovanedel campione intervistato, e cioè i50-59enni, come pure sono le per-sone residenti nel Centro Italia ri-spetto al resto del Paese.Quanto al proseguimento o meno,nel periodo post-elezioni, del co-siddetto Governo dei tecnici, la

maggioranza relativa degli intervi-stati (e cioè il 44,2%) ribadisce che“devono tornare i politici” (vediTab. 2 a pag. 47), specie nel casodelle persone interrogate che sitrovano nella fascia di età inter-media, ovvero tra i 55 e i 59 anni.La seconda considerazione riguar-da il futuro degli intervistati e quel-lo dell’Italia presa nel suo insieme.Sul piano personale si guarda alfuturo secondo una visione sostan-zialmente divisa in due parti: quel-la di un 42,1% di intervistati che“pensa positivo” e un 53,5% cheritiene di avere invece delle pro-spettive incerte (vedi Tab. 6 a pag.53). Il prevalere della visione posi-tiva riguarda soprattutto la compo-nente più matura (i 60-65enni) equella residente sempre nel Cen-tro Italia; mentre le persone piùpreoccupate sono i 50-59enni, co-loro che si trovano ancora nella fa-se di piena vita attiva, nonché co-loro che vivono nel Mezzogiornorispetto al resto del Paese.In parallelo, il futuro dell’Italia ten-de ad essere guardato attraverso itoni grigi o scuri più marcati rispet-

63,0%

20,7%9,8%

6,5%

No

Non risponde

Altro

Deve continuare il lavoro iniziato

Devono tornare i politici

Non risponde

35,5%

44,2%20,3%

»

Indagine 50&Più 2012

Indagine 50&Più 2012

TAB. 2 RITIENE CHE IL COSIDDETTO GOVERNO DEI TECNICI DOVREBBECONTINUARE IL LAVORO INIZIATO UN ANNO FA O CREDE CHE SIA ORA CHE AL GOVERNO TORNINO I POLITICI SCELTI DAGLI ELETTORI?

TAB. 1 I PROSSIMI MESI SARANNO RICCHI DI APPUNTAMENTI ELETTORALI. SI RINNOVANO INFATTI SIA I GOVERNI LOCALI CHE QUELLO NAZIONALE.ALLE PROSSIME ELEZIONI LEI SI RECHERÀ A VOTARE?

1 Nota Metodologica: si è utilizzato un campione nazionale rappresentativo di 634intervistati, costituito da persone comprese tra i 50 e i 65 anni. Esse sono state in-tervistate tramite questionario telefonico tra il 24 ottobre e il 5 novembre 2012. I ri-sultati ottenuti presentano un intervallo di confidenza del 94%, con un margine dierrore stimabile attorno al ±3%.

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proporzioni di intervistati dunqueche si collocano agli estremi dellascala di valutazione utilizzata). Inmezzo probabilmente c’è l’italia-no rassegnato a “tirare la cinghia”per sé e per la propria famiglia, il56,6% (vedi Tab. 7 a pag. 53),pur non avendo un atteggiamen-to del tutto negativo in linea diprincipio nei confronti del Paese,forse consapevole che anche inaltre situazioni difficili siamo riusci-ti a superare ostacoli molto impe-gnativi. Del resto l’immagine del-l’Italia all’estero viene valutata da-gli intervistati come buona e/o damigliorare e non certo pessima,nel 43,7% dei casi (vedi Tab. 5 apag. 53).La terza considerazione concernei temi prioritari su cui il Governodovrebbe porre maggiore impe-gno (vedi Tab. 3 a pag. 49). Le ri-sposte costituiscono lo specchiodel vissuto quotidiano della fami-glia italiana che vede le seguentitre priorità (più intensamente scel-te dagli intervistati):- al 1° posto, l’investimento sui

giovani;- al 2° posto, la riduzione della di-

soccupazione;- al 3° posto, la diminuzione del-

le tasse.Seguono poi altre priorità, sceltetuttavia con un’intensità relativa-mente minore rispetto alle prece-denti, come ad esempio l’adegua-mento delle pensioni o la cresci-ta degli stipen-di. E, alla fine,viene colloca-to il migliora-mento dellaqualità dellavita, tema che

ha sempre costituito, prima dellacrisi, un argomento centrale in tut-te le indagini.Se poi si chiede quali siano le com-ponenti della società che dovreb-bero essere al centro delle misu-re più urgenti del Governo (vediTab. 4 a pag. 51), l’attenzione vie-ne nuovamente posta sulla com-ponente dei giovani, da un lato esulla componente degli anziani,dall’altro, passando per le fascedeboli e/o svantaggiate come pu-re per l’insieme dei lavoratori. Lacosa che colpisce è che le sceltemeno opzionate abbiano a chefare con le politiche verso la par-te imprenditoriale del Paese che infondo è quella che produce la ric-chezza necessaria a sostenere l’ap-

parato pub-blico e le re-lative politi-che. In con-clusione sipuò dire chel’indagine ri-vela nei 50-65enni inter-vistati un at-teggiamentodi sostanzia-

le responsabilità verso i temi del-la politica: con una spinta consi-stente verso la partecipazione al-le prossime scadenze elettorali ed

una parallela sensibilità pronun-ciata per un prossimo Gover-

no che sia invece più de-cisamente politico ri-

spetto all’attuale. A questo si ag-giunga la consueta divaricazionetra la valutazione del futuro delPaese (problematica) e quella per-sonale (relativamente migliore),pur con tutte le incertezze del ca-

so. E infine emerge una richiestaed anzi un’attesa di politiche di so-stegno nei confronti dell’inseri-mento lavorativo delle giovani ge-nerazioni, che costituisce il “fon-damentale” delle ansie delle fa-

Esiste un 18,7%che risultadecisamenteottimista circa l’uscitadel Paese dalla crisi

[ SONDAGGIO 50&Più ]

L’Italia secondo l’Istatecondo i dati Istat riferiti a settembre 2012 e pubblicatia fine ottobre, gli occupati in Italia sono 22.937.000, in di-minuzione dello 0,2% rispetto ad agosto: un calo che ha

riguardato soprattutto gli uomini. I disoccupati erano circa2.774.000, in aumento del 2,3% rispetto ad agosto: circa 62.000unità. Il tasso di disoccupazione in Italia è pari quindi al 10,8%,in aumento dello 0,2% rispetto allo scorso mese di agosto. Lepersone in cerca di lavoro tra i 15 e i 24 anni sono 608.000, ov-vero il 10,1% della popolazione in questa stessa fascia d’età. Iltasso di disoccupazione dei 15/24enni è pari al 35,1%, in au-mento dell’1,3% rispetto al mese precedente e addirittura del4,7% nel confronto tendenziale.Nonostante tutto, sempre in ottobre, l’indice del clima di fidu-cia dei consumatori è aumentato leggermente, passando dall’86,2all’86,4. È cresciuto anche quello del clima economico genera-le, passando dal 71,1 a 71,7, mentre è diminuito quello perso-nale che è sceso dal 92,3 a 91,0. I giudizi sulla situazione eco-nomica dell’Italia restano stabili, ma le aspettative future peg-giorano passando da -56 a -59. Le attese sulla disoccupazionediminuiscono da 114 a 108. Migliorano anche le opinioni e leattese sulla situazione economica delle famiglie (rispettivamen-te da -75 a -71 e da -36 a -33).Il cosiddetto indice “composito” del clima di fiducia delle im-prese - quello cioè elaborato con le variabili che formano il cli-ma di fiducia della manifattura, delle costruzioni, dei servizi dimercato e del commercio al dettaglio - a ottobre sale dal 76,0al 76,6. L’aumento di quello “complessivo” è generato dal mi-

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S

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49DICEMBRE 2012

miglie italiane insieme a quelladella disoccupazione più in gene-rale. Certo non mancano anchegli atteggiamenti sin troppo “fa-cili”: meno tasse, migliori pensio-ni e stipendi più elevati che in re-

altà hanno bisogno di una con-tropartita di scommessa attiva suldopo-crisi da parte di tutti. È que-sta una partita tutta ancora dacondividere tra Governo e Paese,per la costruzione di una “sinto-

nia” che va effettivamente inven-tata, sulla base di una mobilitazio-ne del tessuto sociale nei confron-ti della costruzione dello svilupponel dopo-crisi, che non può esse-re alimentata dalle sole politiche del

glioramento della fiducia delle imprese dei ser-vizi di mercato (dal 72,3 al 75,8) e del com-mercio al dettaglio (dal 78,6 al 79,7). È in ca-lo invece nell’industria manifatturiera (dal 88,3al 87,6) e nelle costruzioni (dal 86,1 al 81,4).Nel commercio al dettaglio, invece, l’indice delclima di fiducia aumenta nella grande distri-buzione (dal 73,4 al 78,2) e diminui-sce nella distribuzione tradizio-nale (dal 86,2 al 85,3).

COME VEDE IL SUO FUTURO?

Risposte PercentualeMolto incerto 55,1Abbastanza tranquillo 32,0Nessuna differenza rispetto ad oggi 7,9

Nord-ovest Ottimo 2,2Non so 2,8Totale 100,0Molto incerto 50,8Abbastanza tranquillo 30,0

Nord-Est Nessuna differenza rispetto ad oggi 10,8Ottimo 2,5Non so 5,9Totale 100,0Molto incerto 44,9Abbastanza tranquillo 38,6

Centro Nessuna differenza rispetto ad oggi 9,4Ottimo 3,9Non so 3,2Totale 100,0Molto incerto 58,9Abbastanza tranquillo 25,1

Sud e Isole Nessuna differenza rispetto ad oggi 8,2Ottimo 1,9Non so 5,9Totale 100,0

TAB. 3 IL NUOVO GOVERNO DOVREBBE OCCUPARSI PRIMA DI TUTTO DI

Ridurre le tasse

Adeguare le pensioni

Adeguare gli stipendi

Ridurre il tasso di disoccupazione

Puntare su innovazione e sviluppo

Occuparsi della Sanità

Migliorare la qualità della vita dei cittadini

Investire sui giovani

Altro

Non risponde

15,9%

9,8%

8,0%

16,0%

8,4%

4,0%

7,5%

20,1%

9,9%

0,4% Indagine 50&Più 2012

per aree geografiche

Indagine 50&Più 2012

rigore. Detto in altre parole, se ser-ve che diminuisca costantementelo spread sui Titoli di Stato è altret-tanto vero che deve crescere lospread della speranza collettiva peril futuro che verrà.

Nord-Est

Nord-Ovest

Centro

Sud

Isole

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residente Borghi, l’in-sediamento del gover-no tecnico fu accompa-

gnato da grandi aspettati-ve. Oggi, secondo il nostrosondaggio, si spera nel ri-torno dei politici. Cosa nepensa?La risposta data dagli intervi-stati a mio avviso non sottin-tende un giudizio negativo neiconfronti del Presidente Monti,ma piuttosto il desiderio di tor-nare ad una normalità che nel-l’ambito di una democrazia par-lamentare si ottiene andando avotare, possibilmente con unanuova legge elettorale. Mi sembra quindi un segnaledi saggezza la richiesta di un ri-torno all’impegno della politica,intendo la politica buona. Nell’epoca dei “rottamatori”,

il rinnovamento passa attra-verso la carta d’identità? No, non credo affatto che l’etàanagrafica possa rappresentareun discrimine: un buon politicopuò essere giovane o meno, macertamente è urgente un rin-novamento e non c’è bisognodi cercare chissà dove, basta af-facciarsi in parlamento per tro-vare politici di ottima levatura,magari meno visti o meno co-nosciuti. Resta fondamentale però an-dare a votare, innanzitutto per-ché penso sia un dovere per uncittadino ma anche perché ilmomento lo richiede. Ciascu-no deve assumersi le proprie re-sponsabilità ed esercitarle finoin fondo. Non andare a votareè un atteggiamento di appiat-timento culturale su una deriva

strutto ed è stato capace di ri-cominciare mettendo in piediun’azienda. Quindi sforziamo-ci di vedere la crisi non comequalcosa che ci schiaccia, cisoffoca ma piuttosto come untravaglio, un momento moltodoloroso che però può mette-re in moto la parte migliore dinoi, il cuore. Dall’indagine emerge ancheuna grande attenzione de-gli over 50 per i più giovani.Nonostante le difficoltà, illoro sguardo è rivolto ai ra-gazzi. La cosa la stupisce? No, non mi sorprende affatto.da un lato c’è il guardare fa-cendo “il tifo’’, persino con unacerta tenerezza, per chi iniziaun cammino faticoso, talvoltatribolato che una persona diuna certa età ha già compiuto,dall’altro, un malcelato sensodi colpa perché noi abbiamo ri-cevuto dai nostri genitori, un’Ita-lia migliore di quella che conse-gniamo ai nostri figli e nipoti.Abbiamo ricevuto un Paese cheera ancora faro di cultura, checresceva economicamente,mentre lo restituiamo strematosul piano economico con evi-denti segni di disagio sociale,ma soprattutto piegato in una

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DO

SSIE

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P{ UN PAESE CHE LANCIA SEGNALI,

CHE NON VUOLE ARRENDERSI, CHE VUOLE USARE IL CUORE.

[ RENATO BORGHI, PRESIDENTE NAZIONALE 50&PIÙ. ]

“Le associazioni sono corpi intermedi e se il nostro Paese ha

ancora la possibilità di essere grande, lo si deve anche alla

forza che scaturisce dall’attività delle rappresentanze, dal

Dopoguerra ad oggi”. Ne è convinto Renato Borghi, il

presidente 50&Più che si dichiara pronto a confrontarsi col

governo che uscirà dalle urne perché il “ritorno al dialogo è

indispensabile per chi non voglia programmare la propria

attività economica e politica in modo teorico”. Sondaggio alla

mano, gli abbiamo rivolto qualche domanda

[ SONDAGGIO 50&Più - GIADA VALDANNINI ]

IL RINNOVAMENTONON HA ETÀ declinista e qualunquista che

noi respingiamo. Dal sondaggio di 50&Piùemerge che riguardo al futu-ro gli ultracinquantenni si ri-tengono particolarmente in-certi: condivide? Quali le ra-gioni? E ritiene che sia unaderiva inarginabile?In un momento così viene na-turale iscriversi al club degli in-certi: c’è una grave crisi econo-mica che addirittura travalica inostri confini a cui si assommauna crisi politica mai sperimen-tata, forse nemmeno ai tempidel crollo della Prima Repubbli-ca. Io però conservo ancora unabuona dose di speranza e otti-mismo. Ottimismo forse più del-la volontà che della ragione, mavedo tracce di un Paese che nonvuole arrendersi a cominciaredalle piccole imprese che con-tinuano con tenacia ad alzare leserrande e poi le famiglie chenon si sono disintegrate sottol’urto della crisi ma hanno ri-scoperto il valore del sacrificio. Vedo segnali insomma per cuimi sento di essere fiducioso.Mi vergogno anche un po’ a fa-re “il piangina” se penso a miopadre che è tornato dalla guer-ra trovandosi in un Paese di-

}

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»

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51DICEMBRE 2012

ritorio - Comuni, Province, Regio-ni - e dal Governo. Se sono dispo-ste ad ascoltare, noi sappiamoben interpretare quali siano i bi-sogni delle persone che rappre-sentiamo: certamente abbiamoun’idea chiara sul welfare, e sug-gerimenti da dare: ci piacerebbesederci intorno a un tavolo e for-nire, in tal senso, i nostri sugge-rimenti.Dalla sua storia personale èevidente che crede nella rap-presentanza.Le associazioni e in generale i cor-pi intermedi sono indispensabilichecchè ne pensi qualcuno e sel’Italia è un grande Paese, lo sideve anche alle idee, all’energia,all’impegno, alla dedizione sca-turite dall’attività delle rappresen-tanze attive nella società dal do-

poguerra ad oggi. Un ritorno all’ascolto e al dialo-go sono indispensabili per chi nonvoglia condannarsi ad una steri-le autoreferenzialità. Come affronta questo nuovoruolo di presidente 50&Più?Rappresentare 330.000 personeassociate è una responsabilità chepesa sulle spalle, ricevere il testi-mone da un uomo dello spesso-re di Giorgio Re poi, la rende an-cora più impegnativa, ma l’aiutodegli amici presidenti che condi-vidono con me questo impegnoe la dedizione del Segretario Ge-nerale e della struttura, sono unsostegno considerevole ma èl’umanità delle persone che in-contro nelle nostre assemblee adare senso a questa fatica e a far-la diventare gioia.

deriva culturale nichilista alla qua-le non abbiamo avuto la capacitàdi opporci. Se come Presidente di 50&Piùpotesse dare la Sua scaletta dipriorità al nuovo governo, qua-le sarebbe? In questo momento credo che siasotto gli occhi di tutti che l’Italiaè ferma, ingessata. Non c’è allostato nessun segnale di crescita ela prima cosa da fare è interveni-re sul piano fiscale riducendo lapressione sulle famiglie, cercandodi introdurre criteri di equità e in-tervenendo con più vigore laddo-ve i redditi sono bassi. In sostanza, mettere mano allaleva fiscale sia sulle famiglie - af-finché ripartano i consumi (sonoil motore della nostra economiaconsiderato che l’80% del Pil èprodotto da consumi di beni eservizi) - sia sulle imprese che pos-sano ricominciare a investire e sicominci dalle somme recuperatedalla lotta all’evasione che devo-no essere subito destinate, ap-punto, alla riduzione delle tasse. Quale consiglio darebbe ai gio-vani che si affaccino nel mon-do dell’impresa?Oggi aprire un’attività è un atto dicoraggio ma in generale direi aigiovani di ascoltare il loro deside-

rio:creare un’impresa, pur piccola,è qualcosa di appassionante : ve-derla prima nascere, poi crescere- con i passi incerti e le debolezzedi quel momento - poi assestarsi,diventare vigorosa è una esperien-za fantastica, una sfida appassio-nante in cui bisogna sempre ave-re presente che si rischia in pro-prio perché, in questo momento,le banche non stanno facendo ilproprio dovere, e bisogna regge-re ritmi di lavoro impressionanti,ma è bello, ne vale la pena. Quale contributo, piccolo ogrande, può dare un’associa-zione come 50&Più per usciredalla crisi? Naturalmente la nostra associa-zione può dare un contributo eper questo chiede di essere ascol-tata dalle Istituzioni quelle sul ter-

Verso gli anziani e i pensionati

Verso i lavoratori

Verso gli imprenditoriVerso i commercianti, gli artigiani e i professionisti

Verso le donne

Verso i giovaniVerso gli ammalati e le fasce svantaggiate

Altro

Non risponde

22,0%

4,9%

2,0%

3,0%

31,7%

13,1%

6,2%

0,4%

16,7%

Indagine 50&Più 2012

TAB. 4 VERSO QUALI COMPONENTI DELLA SOCIETÀ DOVREBBERO ESSERE ATTUATE LE MISURE PIÙURGENTI DI QUESTO GOVERNO DA OGGI AD APRILE E DEL PROSSIMO?

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IL PA

ESE C

HE VO

RREI

IL PAESE CHE VORREI

inguista di fama internazionale,autore di studi tradotti in molte lin-gue, detentore di onorificenze e

prestigiosi riconoscimenti (l’ultimo, co-me Accademico dei Lincei, risale a qual-che settimana fa). È stato anche Mini-stro dell’Istruzione sotto il governo diGiuliano Amato (2000-2001).Tullio De Mauro, classe 1932 è, an-cor oggi, uno dei profili intellettualipiù interessanti offerti dal panoramaitaliano. Ed è proprio a lui che abbia-mo deciso di rivolgerci per commen-tare i risultati della nostra indagine.Chiamato ad analizzare i dati emer-si dallo studio, l’ex Ministro tende lamano ai giovani e lancia un monitoai politici, richiamandoli sulla centra-lità di formazione, innovazione e svi-luppo: una triade indispensabile se si

L vuole invertire la rotta per uscire dal-la fase di stasi che vede l’Italia soc-combere. Professor De Mauro, tra crisi eco-nomica, partitica e di valori, comesi vive in Italia oggi? Per quanto concerne gli aspetti pub-blici viviamo tutti abbastanza male,quale che sia l’orientamento politi-co. Lo si comprende guardando la di-saffezione alle elezioni, che invecesono un punto di forza della demo-crazia italiana. Per quanto riguardala vita privata, chi appartiene alla clas-se alta di redditi se la passa non ma-lissimo, in realtà, rispetto ad altri Pae-si europei. Chi non vi appartiene, alcontrario, è vittima della crisi econo-mica, della mancanza di prospettivee di sviluppo.

«Sarà bene che la politica si renda conto cheesiste una solida correlazione tra sviluppo deilivelli d’istruzione e sviluppo complessivo dellasocietà: Tullio De Mauro ha le idee moltochiare su ciò che potrebbe aiutare il nostroPaese ad uscire dalla crisi. L’istruzione e più altilivelli di sviluppo intellettuale»

[ SONDAGGIO 50&Più - ROMINA VINCI ]

ATTRAVERSO LA SCUOLA PASSAIL NOSTRO FUTURO

“Alle prossime elezioni Lei si re-cherà a votare?” il 63% degli inter-vistati risponde di sì, ed il piccodei consensi si registra nel Centrocon il 69%. L’effetto Fiorito/Pol-verini è ancora forte, ma quest’al-ta percentuale implica un inter-vento diretto, e non rassegnazio-ne. È così?Leggo questo dato come un tentati-vo di vincere la rassegnazione che,però, è molto diffusa. Rassegnazioneanche di fronte ai partiti per cui siandrà a votare.Governo dei tecnici o Governo deipolitici. Il 44,2% degli italiani au-spica un ritorno dei politici, comeinterpreta questo dato?Forse con la percezione che i cosid-detti tecnici sono stati scelti dai po-

[ TULLIO DE MAURO, A SINISTRA, LINGUISTA DI FAMA INTERNAZIONALE. È STATO MINISTRO DELL’ISTRUZIONE

DEL GOVERNO AMATO. ]

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53DICEMBRE 2012

litici, e sono molto legati ad orientamen-ti precostituiti, persino più di quelli chevengono dai partiti. Quindi non c’è unagrande fiducia. È per questo che buonaparte della popolazione preferisce le ele-zioni e le iscrizioni a questo o a quel par-tito, visto che i rappresentanti politici,be-ne o male, dovrebbero esprimere unorientamento diffuso nella società. Nel corso della Sua carriera Lei si è de-dicato a portare in auge il concettodella cosiddetta “educazione lingui-stica”, ed è stato anche Ministro del-l’Istruzione. Qual è la condizione incui versa la scuola italiana oggi? La condizione è molto grave, abbiamoun personale invecchiato perché negli ul-timi trenta anni ci son stati soltanto dueconcorsi per l’ammissione all’insegna-mento. Ciò ha provocato un invecchia-

mento progressivo e la creazione di unamassa enorme di precari, appesi di annoin anno ad un filo di rinnovi e non rin-novi. Ci sono strutture edilizie datate e in-soddisfacenti prima e tanto più dopo ter-remoti, alluvioni e calamità varie. Edificiscolastici in stato di dissesto e semiabban-dono. Abbiamo una scuola elementareche ha funzionato bene fino allo scorsoanno in termini di bontà di risultati sta-bilendosi, dalle indagini internazionali, aiprimissimi posti nel mondo. Non così lesuperiori, che non sono mai state le scuo-le di secondo grado, perché il sistema nonha mai subito una riorganizzazione, co-me abbiamo chiesto e si chiede dagli An-ni ‘60 del Novecento. E quindi con con-tenuti vecchi, approcci vecchi rispetto allavoro che la secondaria superiore do-vrebbe svolgere.

Capitolo università: è da qui che do-vrebbe iniziare la risalita, e invece itagli sono avvenuti con l’accetta nelcorso degli ultimi anni...Purtroppo è vero, l’università si trova inuna condizione anche più drammaticadal punto di vista della sopravvivenza, ri-spetto alla scuola media, superiore edelementare. E ancora peggio si trovanogli enti di ricerca. Come si migliora il servizio per di-ventare competitivi anche sul pianointernazionale? Le forze politiche devono rendersi contoche esiste una correlazione tra sviluppo deilivelli di istruzione e sviluppo complessi-vo della società. Questa correlazione c’è,ed è forte. È in gioco l’intero bilancio del-lo Stato: bisogna investire seriamente inscuola, università e ricerca. Ricordia- »

TAB. 5 SECONDO LEI QUAL’È L’IMMAGINE CHE OFFRE IL NOSTRO PAESE ALL ESTERO?

Pessima

Con luci e ombre

Da migliorare

Tutto sommato positiva

Positiva

Ottima

Non so

Non risponde

31,6%

20,4%

27,8%

12,2%

3,2%

0,5%

3,8%

0,5%

TAB. 6 COME VEDE IL SUO FUTURO?

Molto incerto

Abbastanza tranquillo

Nessuna differenza rispetto ad oggi

Ottimo

Non so

53,5%

30,7%

8,9%

2,5%

4,4%

Indagine 50&Più 2012

Indagine 50&Più 2012

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molo: senza formazione, nonc’è innovazione e senza innova-zione non c’è sviluppo. La nostranazione è priva di una politicache incida positivamente su in-novazione e sviluppo, cosa dicui godono, per loro fortuna, glialtri Paesi europei e gli Stati Uni-ti. Ma anche i Paesi latino-ame-ricani, dal Venezuela al Brasile. Qual è, dunque, la ricetta peruscire dalla crisi?Anzitutto cominciare a capirel’importanza di settori quali scuo-la e ricerca. E poi passare allapolitica del fare, e quindi ad in-vestire. In Italia, ad esempio,manca un sistema nazionale dieducazione agli adulti che fron-teggi i rischi di regressione, unavolta usciti da scuola.Sta parlando del cosiddetto“analfabetismo di ritorno”?Esatto. È stato dimostrato che inetà adulta, se le competenze ac-quisite a scuola non si esercitanoper ragioni professionali, si regre-disce di almeno cinque anni ri-spetto ai livelli massimi raggiun-ti. In altri termini: abbiamo studia-to matematica fino all’ultimo an-no delle superiori? Se non siamoeconomisti, cassieri, o un qual-siasi mestiere che ci dia motivo diesercitare la matematica, in etàadulta, dopo qualche anno, tor-niamo indietro di cinque anni,cioè ci ricordiamo non quello cheabbiamo studiato all’ultimo an-no delle superiori, ma sì e no quel-lo che abbiamo imparato nellascuola media inferiore o addirit-

tura alle elementari. Sono statecondotte importanti indagini in-ternazionali sui livelli di alfabetiz-zazione dellapopolazioneadulta. Da es-se è emersoche la situa-zione italianaè molto gra-ve: c’è unamassa enor-me di veri epropri analfa-beti o di po-polazione a ri-schio di analfabetismo.Si spieghi meglio.Il 5% degli adulti in età di lavoro(tra i 16 e i 65 anni, ndr) non è

in grado di leggere e scrivere, nédi decifrare una lettera o un nu-mero. Si aggiunge a questo un

33% di per-sone che ri-conosconoe distinguo-no il valoredi una lette-ra o di unacifra rispet-to all’altra,ma poi nonsono in gra-do di legge-re neanche

una breve frase. Siamo, quindi,quasi al 40% della popolazionein condizione di analfabetismo.Questo incide enormemente su

tutta la nostra vita sociale, e pe-sa notevolmente sull’andamentoscolastico dei ragazzini che ven-gono da famiglie con simili livel-li culturali. Per ovviare a ciò è ne-cessario un intervento specifico dicui, però, non v’è traccia. Come indica il sondaggio“Verso i giovani e i lavorato-ri” è per loro che dovrebbe-ro essere attuate le misurepiù urgenti di questo Gover-no, da oggi ad aprile. Eppu-re in Italia i malati di SLA,sclerosi laterale amiotrofica,hanno dato vita ad uno scio-pero della fame contro i ta-gli al loro settore; gli impren-ditori continuano a suicidar-si, i commercianti a chiude-

TAB. 7 COME VEDE IL FUTURO DELL’ITALIA?

Sono ottimista, credo che a breve usciremo dalla crisi

Sono un po’ preoccupato, ci sarà ancora da tirare la cinghia

Sono molto preoccupato, non sono sicuro che l’Italia ce la farà

Altro

Non so

Non risponde

18,7%

56,6%

19,1%

2,5%

2,8%

In Italia manca unsistema nazionaledi educazione agli adulti che fronteggi i rischi di regressione, una volta usciti dalla scuola

Indagine 50&Più 20120,3%

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VERSO QUALI COMPONENTI DELLA SOCIETÀ DOVREBBERO ESSERE ATTUATE LE MISURE PIÙ URGENTIDI QUESTO GOVERNO DA OGGI AD APRILE E DEL PROSSIMO?

Risposte PercentualeVerso gli anziani e i pensionati 13,4Verso i lavoratori 25,8Verso gli imprenditori 2,2Verso i commercianti, gli artigiani e i professionisti 1,2Verso le donne 1,9

Nord-Ovest Verso i giovani 40,1Verso gli ammalati e le fasce svantaggiate 11,2Altro 4,2Totale 100,0Verso gli anziani e i pensionati 19,3Verso i lavoratori 20,8

Nord-Est Verso gli imprenditori 7,9Verso i commercianti, gli artigiani e i professionisti 2,5Verso le donne 5,0Verso i giovani 25,2Verso gli ammalati e le fasce svantaggiate 12,9Altro 6,4Totale 100,0Verso gli anziani e i pensionati 17,5Verso i lavoratori 24,9Verso gli imprenditori 5,5Verso i commercianti, gli artigiani e i professionisti 2,3Verso le donne 3,7

Centro Verso i giovani 25,8Verso gli ammalati e le fasce svantaggiate 12,9Altro 6,9Non risponde 0,5Totale 100,0Verso gli anziani e i pensionati 17,7Verso i lavoratori 17,1Verso gli imprenditori 5,4Verso i commercianti, gli artigiani e i professionisti 2,4

Sud e Isole Verso le donne 2,4Verso i giovani 31,4Verso gli ammalati e le fasce svantaggiate 15,3Altro 7,5Non risponde 0,8Totale 100,0

55DICEMBRE 2012

re le saracinesche delle loroattività, perché vessati dalletasse... Ma in che mondo vi-viamo, professor De Mauro?Nel quartiere dove vivo vedocontinuamente negozi che chiu-dono, perché nessuno va a com-prare. Il risultato è perverso: vivia-mo in una società povera che nonriesce a ridistribuire le sue ricchez-ze - ammesso che ce ne siano -in modo efficace. Investire sui giovani: utopia orealtà?Allo stato attuale è un’utopia, mapuò diventare realtà: bisogna crea-re le condizioni di buona forma-zione e di buon sviluppo, attraver-so un cambiamento delle politi-che di bilancio.

...Nord-Est

Nord-Ovest

Centro

Sud

Isole

COSE daFARE

nalizzando le voci del sondaggio è evi-dente che le misure più urgenti devo-no essere attuate soprattutto nei con-

fronti dei giovani, un dato uniforme su tutto ilterritorio nazionale. Inoltre, con una percentua-

le media e omogenea del 20%, risulta che lacategoria dei lavoratori dev’essere maggiormen-te tutelata nei prossimi provvedimenti governa-tivi. Forte è la necessità di supporto verso le fa-sce svantaggiate e gli ammalati.

A

{ }È in particolare nel settore Nord-Est del nostroPaese che emerge una certa propensione alla tutela dell’imprenditoria

Indagine 50&Più 2012

per aree geografiche

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ART

E

[ MOSTRE DI PAOLO GIORGI ]

«Charles Dickens raccontò i debiti, la miseria, illavoro disumano. Ma resisteva sempre la speranzadi cambiare le cose. Quest’anno, nel bicentenariodella nascita, sono molti gli eventi dedicatigli»

in dall’aprire la portadella “cabina di lusso” delpiroscafo Britannia, in par-

tenza da Liverpool per Boston,il 3 gennaio del 1842, il giova-ne e già celebrato scrittoreCharles Dickens (1812-1870),è colto da profonda delusio-ne. Racconta di un bugigatto-lo angusto in cui lui e sua mo-glie a stento si muovono; rac-conta di una traversata di 18giorni funestata dal mal tem-po, di un medico di bordo chesi affaccenderà con impacchi di

senape sulla pancia dei pazien-ti col mal di mare. In Americala delusione prosegue: quelgrande Paese sognato da Dic-kens come autenticamente de-mocratico, una società idealeemancipatasi dagli ex coloniz-zatori britannici, gli si riveleràdeleteria sotto tanti aspetti. Viriscontrò avidità, ignoranzad’igiene per il vizio di ogni ce-to sociale di masticare tabac-co e sputare, ovunque, in con-tinuazione. Percepì assenza dicultura, di finezza e lo inorridì

la piaga dello schiavismo razzi-sta. Nel suo romanzo del ritor-no, nel Martin Chuzzlewit, so-no molti gli echi violenti e grot-teschi di quel soggiorno. L’Ame-rica vagheggiata da Dickens do-veva essere l’antitesi al disagiosociale del suo Paese, della suaLondra, città che cresceva a di-smisura tra dedali di specula-zioni edilizie da cui sorgevanoquartieri di derelitti. Quella Londra vittoriana sarà ilteatro palpitante di uno dei suoiprimi capolavori, Oliver Twist,che nasce in concomitanza conil primo figlio e uscirà a punta-te, com’era la prassi editorialedi allora. Nel 1838 sarà la voltadi Nicolas Nickleby, altra creatu-ra del suo genio e di cui soste-

UN LONDINESE A BOSTON

F

neva di aver avuto in mente il disegnodi tutto il corposo romanzo fin dal pri-mo episodio. Del resto, soprattutto neisuoi indimenticabili giovani eroi, c’èmolto della biografia di Dickens: figliodi John Dickens, un accumulatore didebiti che lo costringevano a trasloca-re continuamente di rione per render-si irreperibile ai creditori. In particola-re, il romanzo David Copperfield, cheinizia ad uscire nel 1849, ripercorre unvissuto di drammatica e commoven-te autenticità, almeno fino al sollievodi una piccola somma ereditata, chepermetterà al padre di assolvere ai suoidebiti e uscire dalle carceri londinesi do-ve era finito. Fin da piccolo CharlesDickens, infatti, era stato costretto dal-la miseria a lavorare dapprima in unafabbrica di lucido da scarpe. Poi fre-quentò una scuola di indirizzo commer-ciale, poi fu giovane scrivano in un uf-ficio legale che di sera si impegnava astudiare da stenografo. In questa nuo-va veste la sua vita migliorò, venendoassunto da alcuni quotidiani per tra-scrivere le cronache parlamentari. Unavera scuola di tecnica letteraria che glipermise di ascoltare gli aspetti più va-riegati della lingua parlata. A questova sommata un’intensa volontà di cre-scita interiore che ne fa un assiduofrequentatore di quella miniera di sa-pere che è il British Museum. Non ba-stasse, è anche descritto come un di-voratore di romanzi. In casa, il volitivogenitore possiede Le mille e una not-te, Robinson Crusoe, Tom Jones, Pa-mela e Don Chisciotte. Naturalmentesi innamorerà, prima di Mary per poisposarne nel 1836 la sorella Kate, Ka-te Hogart, il tutto dopo la prodigiosauscita in quarantamila copie dell’ulti-ma puntata de Il circolo Pickwick. Dic-kens diverrà nel tempo, oltre ad unautore di enorme successo, anche con-ferenziere, poi lettore “ad alta voce”dei suoi romanzi in un turbine di re-muneratissime tournè. Naturalmentecontinuerà a scrivere capolavori, a cer-care anche un rinnovamento comenell’incompiuto Il mistero di EdwinDrood molto vicino ai temi di E. AllanPoe, incontrato in America. Da inarri-vabile narratore del mutamento versola società industriale e la modernità,avrà in sorte proprio un incidente fer-roviario di ritorno da Parigi nel 1865che lo segnerà nel profondo, per il re-sto dei suoi giorni.

le copie con cui uscirà l’ultima puntata del Il Circolo Pickwick, primo romanzodi Charles Dickens.

40.000 degli eventi dedicati al grande scrittoreinglese è visibile sul sitohttp://www.dickens2012.org.

Il calendario

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Nelle pagine che seguono, le opere dei vincitori,dell’edizione 2012, delle Libellule d’oro, il premio riservato a coloro che nelle precedentiedizioni del Concorso 50&Più Prosa, Poesia,Pittura e Fotografia si sono aggiudicati la Farfalla d’oro. Per le prossime Farfalle e Libellule d’oro l’appuntamento con la XXXI edizione del Concorso artistico.

Libellule_Layout 1 23/11/12 15:56 Pagina 57

Page 58: DICEMBRE 2012

X X X C O N C O R S O 5 0 & P I Ù P R O S A - L I B E L L U L A D ’ O R O

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ra proprio morta. Decisamente inconfondibil-mente morta stecchita. Fulvio se ne era accortosubito che quello era un cadavere, non una signo-

ra che stava riposando sotto una siepe di rose canine.Se ne era accorto anche Bull, che dopo aver ispeziona-to la zona e trovato la donna, era tornato indietro, lan-ciandogli guaiti allarmati di richiamo.Fulvio fissò il corpo inerte, le gambe abbandonate di la-to, la testa appoggiata alla siepe in modo innaturale. Co-me poteva essersi addormentata là, in mezzo alle spi-ne che le graffiavano la fronte, come un cristo abban-donato, dolorante? Estrasse il telefonino dalla tasca della tuta sportiva epensò per un attimo al numero che avrebbe dovutocompilare. Ambulanza o polizia? In ogni caso deciseper il primo che gli venne mente, il 113. Rispose unavoce femminile che lo trattenne, chiedendo in modo det-tagliato dove si trovasse, facendosi descrivere la zona.Era un espediente oltre che una necessità, Fulvio lo sa-peva. Dovevano identificare il suo numero di cellulareper non essere vittime di scherzi sgradevoli, specialmen-te ora che il personale della polizia era ridotto all’ossoe scarseggiavano anche le volanti. La voce lo pregò di aspettare lì, la strada per arrivare erapoco agevole dopo le ultime piogge, ci avrebbero mes-so un po’ di tempo. La montagna era in parte franataqualche chilometro più giù, dove scorreva il torrente. So-lo un matto avrebbe potuto trovare la voglia di andarea camminare in quel luogo, con il tempo ancora cosìpoco rassicurante.Fulvio si avvicinò alla morta e notò con raccapriccio chequalche animale le aveva rosicchiato una mano, anzi,la mano non c’era praticamente più, l’osso del polso,assieme a qualche falange, biancheggiava da sotto lamanica della giacca. Per il resto il cadavere sembrava in-tatto, forse non era carne gradita quella che era stataassaggiata: l’animale selvatico, un cinghiale forse, ave-va trovato di meglio. O non aveva abbastanza fame.La donna era vestita in modo elegante, portava un com-pleto giacca - pantaloni grigio e una camicetta bianca,difficile che fosse arrivata lì con le sue gambe vestita inquel modo. I capelli erano corti, castani, con striaturerossicce, aveva un bel taglio.

E A parte la mutilazione alla mano la carne era intatta, ilviso curato e i vestiti sporchi ma asciutti. Doveva averepiù o meno quarant’anni, anche se non era facile, in quel-le condizioni, darle un’età, sia pure approssimativa.Fulvio rabbrividì a una improvvisa folata di vento che fe-ce ondeggiare le chiome quasi spoglie dei faggi, un in-tero bosco che si estendeva sul monte alla sua destra.Una manciata di foglie gialle turbinò tutt’attorno a lui eun foglio di quaderno gli volò innanzi, andandosi a po-sare fra i rovi.Fulvio si avvicinò e lo raccolse con due dita, cercando infondo all’anima la sicurezza del gesto. Le sue dita tre-mavano impercettibilmente, e la consapevolezza di queltremore lo turbò, inaspettatamente. Aveva paura.Sul foglio era disegnata una casa dalle finestre verdi,con un comignolo fumante. Di fianco c’era una cucciacon la scritta “Tom”, proprio sopra l’apertura d’ingres-so. In alto un sole giallo, ammiccante, con dei raggi di-segnati in nero, a matita, gli fece pensare al disegno diun ragazzino che conosceva. Fulvio lo ripiegò e se lo mi-se in tasca, istintivamente. Poi aspettò l’arrivo della po-lizia, come gli era stato chiesto di fare.«Dove sei stato?», l’apostrofò malamente suo padre ap-pena lo sentì rientrare. Fulvio non rispose. Era ancora nell’atrio, le scarpe spor-che di terra buttate in un angolo. Suo padre lo chiamò di nuovo, la voce perentoria. «Chec’è?», chiese Fulvio al vecchio genitore seduto sul diva-no. Aveva il telecomando in mano e lo schermo proiet-tava solo neve grigia con un suono gracchiante. Fulviofece ricomparire l’immagine sullo schermo e sospirò:«Papà, che cosa hai combinato?».Il vecchio non rispose, con lo sguardo accigliato si mised’impegno a cambiare i canali aggiungendo tono al te-levisore. La stanza fu inondata da voci assordanti e Ful-vio uscì subito, infastidito.Seduto al tavolo della cucina aprì il foglio col disegnoche si era messo in tasca e lo studiò. Si era ben guarda-to dal raccontare ai poliziotti dove l’aveva trovato. L’ave-vano trattato senza riguardo, quasi fosse stata colpa suaquel corpo di donna senza vita. Non avrebbe collabora-to, si era detto con risentimento.«Cosa ci faceva lei in giro con questo tempo? La cono-

Fra cielo e terra

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sceva?», gli aveva chiesto l’agente dopo aver esami-nato il corpo. Lui aveva scosso la testa.«Posso andare, adesso?». Si sentiva a disagio, pentitodi essere lì, completamente estraneo a ciò che stavaaccadendo intorno a lui. L’agente lo studiò, facendo-gli scivolare addosso uno sguardo che sembrava un’in-chiesta.«No. Deve venire con noi in questura, dobbiamo sti-lare un verbale».L’avevano fatto salire sull’auto, dopo che erano arriva-ti i necrofori con la bara piatta, di metallo. Il cane erastato chiuso nel portabagagli. Per fortuna Bull non ave-va fatto storie, si era comportato civilmente, dopo chelui l’ebbe rassicurato con voce morbida e una gratta-tina sul petto biondo. Era stato rilasciato dopo tre ore, nonostante continuas-se a dire che a casa aveva un padre invalido e solo. Beh, alla fine a casa c’era arrivato e suo padre si erasubito dimenticato della sua assenza pomeridiana. Avolte la demenza senile diventa una protezione.Quel disegno era di Lorenzo, un ragazzino down di ter-za media, Fulvio non aveva dubbi; riconosceva la ma-no ed anche il nome del cane, perché lui era il suo in-segnante. Aveva accettato quel lavoro fra i monti quando lui e lasua compagna avevano scoperto di non amarsi più. Do-po la felicità iniziale era rimasta solo la sofferenza. Edera diventata intollerabile. Così era tornato a casa, su quei monti dai quali era fug-gito quando aveva ancora troppa paura di diventarecome suo padre, attaccato alla bottiglia e alle manie-re rudi. Aveva imparato a non fuggire più, da qualche temposentiva solo il bisogno di ritrovarsi. L’annuncio fu dato il giorno dopo nel telegiornale lo-cale. Maria, si chiamava la donna. Aveva ingoiato unascatola intera di barbiturici e si era addormentata sot-to la siepe di rose canine. Era la madre di Lorenzo.Fulvio trovò la casa dal comignolo fumante. Era già ca-duto qualche fiocco di neve misto ad acqua ghiaccia-ta, quando vi si recò per far visita al padre del suo al-lievo. Il ragazzo stava giocando con Tom, mentre il padre lofaceva accomodare in cucina. Seduti davanti al cami-no, gli aveva offerto un bicchiere di vin brulé, che luiaveva accettato con piacere. «Era tornata per rimanere», l’uomo parlava a bassa vo-ce. «In paese non la conosceva nessuno, se è finitacosì è solo per colpa mia: non ho saputo perdonarla».Fulvio l’ascoltava in silenzio, guardando il ceppo scop-piettare nel camino.

«I medici ce lo dissero subito che Lorenzo era... diver-so. Lei non l’accettò. Vivevamo in Svizzera a quel tem-po, io facevo il carpentiere. Maria era rimasta là, lavo-rava in un supermercato. Quando Lorenzo compì seianni mi trasferii qui, dove sono nato. Non so perché,ma mi sembrava che fra questi monti mio figlio sareb-be stato più... accettato... più felice. Lei non volle sa-perne di venire con noi... voleva solo dimenticare. Di-menticare suo figlio, capisce? “Vai”, mi disse, “senzadi me starete meglio”».L’uomo tacque a lungo, Fulvio spostò su di lui unosguardo di attesa. «”Riprendimi con te, ti prego”, mi ha detto quando èritornata. Là aveva provato a rifarsi una vita, aveva uncompagno, me lo avevano detto amici comuni. “No”,le ho risposto, “torna a casa tua”», riferì l’uomo convoce dura. «“Voglio stare con voi, siete voi la mia fa-miglia...”, mi ha risposto con gli occhi pieni di lacrime.L’ho cacciata via. Io e Lorenzo ci siamo costruiti unmondo nostro, capisce? Mio figlio è un bambino dol-cissimo. Avevo paura che... che sua madre venisse asconvolgere la nostra intimità, che si rivelasse una pre-senza negativa nella nostra vita. Lorenzo non sa nulla,quando l’ha vista non l’ha nemmeno riconosciuta... Onon ha voluto...». Queste ultime parole le aveva sospi-rate a voce talmente bassa che Fulvio si chiese se nonfosse stato lui a pensarle.«Lei ha cercato solo di proteggere suo figlio...». Nonsapeva se quelle erano le parole giuste, ma erano leuniche che gli erano venute in mente, una sorta diconsolazione che gli era sembrata doverosa.«No», disse l’uomo, «avevo paura che me lo portassevia. Io... non saprei più vivere senza di lui». Appena fuori dalla casa e dai discorsi tormentati delpadre di Lorenzo, Fulvio lo rivide nel cortile. Il ragazzo,appena lo scorse, gli si buttò addosso, abbracciando-lo forte.«Sei riuscito a far ridere il mio papà? È molto triste inquesti giorni...», disse, dopo avergli stampato due ba-ci umidi sulle guance. «Piangi?», gli chiese poi, guardandolo sorpreso. Fulvio cercò dentro di sé una specie di sorriso: «Ma co-sa dici, è la neve che mi si scioglie sul viso. Vai in casaora, non vedi come nevica?».Lo guardò allontanarsi, col passo dondolante e un po’strascicato che ben conosceva. Il cane gli saltellava in-torno a distanza di sicurezza, attento a non farlo in-ciampare.Fulvio si affrettò lungo il sentiero, prima che scendes-se la notte a ingoiare i monti. La neve intanto si era fatta fitta e aveva incominciatoad attecchire.

» Franca GiaroniÈ nata e vive a Reggio Emilia e ha lavorato presso F.C.R. dellasua città. Ha ricevuto, alConcorso 50&Più, tre menzionispeciali (2004, 2005 e 2008) ela “Farfalla d’Oro” per la Prosanel 2009. Ha partecipatoa Concorsi nazionali ricevendoriconoscimenti per la poesia,due menzioni e un primopremio (Fipac 2007), e per ilgiornalismo (Santa MargheritaLigure 2004). Ha pubblicato nel2007, per la serie locale“Narrazioni Erranti” il racconto:Ho visto il mare; nel 2009 perMEF (Firenze libri) il romanzo Albergo Cleo e nel2011, per Edizioni Consulta,I giorni dell’ombra, consideratoun thriller psicologico. Fa partedella redazione del giornalino dell’Università del Tempo Libero - CircoloCulturale “Il Crostolo”- di Reggio Emilia.

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X X X C O N C O R S O 5 0 & P I Ù F O T O G R A F I A X X X C O N C O R S O 5 0 & P I Ù P O E S I A

La panchinaÈ triste e solitaria la panchina lungo il viale del Parco. La folta chioma di un pino le regala l’ombra sotto l’arco di un tronco nero piegato da anni ed anni di vento notturno. Sotto la pioggia, sotto la neve la panchina attende paziente che qualcuno si fermi per riposarsi. Nella sua tristezza sorride ai giochi spensierati dei bimbi sperando che due innamorati la scelgano per baciarsi, per amarsi.

» Luciana Profenna De SanctisInsegnante in pensione, vive a Pescara. Ama scrivere, foto-grafare, leggere e suonare il piano. Le sue foto, abbinatealle sue poesie, sono raccolte su pannelli dal titolo: Imma-gini poetiche. Ha al suo attivo due libri in prosa C’era unavolta un medico condotto e Sulle ali del tempo e quattrodi poesia: Sogno, Giorni, Nostalgia e Immagini. Ha parte-cipato a numerosi concorsi. È Accademico del Convivio edell’Accademia Universale “Giosuè Carducci”. Nel 2003,2004, 2005 e 2006 ha vinto la Menzione speciale della giu-ria per la Poesia, nel 2009 la “Farfalla d’Oro” per la Poesiae la Menzione speciale per la Fotografia al Concorso 50&Più.

X X X C O N C O R S O 5 0 & P I Ù P I T T U R A

» Luciano BerrutiÈ nato a Asti dove vive. Commerciante, fin dall’età scolasti-ca ha coltivato la passione per la pittura ed ha effettuato duemostre: una ad Asti e l’altra a Torino. Partecipa al Concor-so 50&Più per la quinta volta e nel 2011 ha vinto la “Far-falla d’Oro” per la Pittura.

» Francesco PiccioloLa passione per la fotografia è aumentata dopo essere anda-to in pensione. Per l’occasione, infatti, i suoi amici gli hannoregalato una prima macchina fotografica e da allora, utiliz-zando sempre lo stesso apparecchio, ha iniziato a fotografa-re. Da qualche anno è passato alla digitale. Partecipa al Con-corso 50&Più per l’ottava volta e dopo due Menzioni specia-li della giuria per la Fotografia nel 2007 ha ricevuto la “Far-falla d’Oro”. È nato a Falconara (Cs) e vive a Roma.

Natale

Archeologia industriale

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SPECIALE MARE INVERNO

La quota comprende: sistemazione incamere doppie standard in hotel 5 stel-le con trattamento all inclusive • Tra-sporto aereo in classe economica su vo-li speciali • Trasferimenti collettivi in bus• Assicurazione medico bagaglio • vistoturistico di ingresso (soggetto a variazio-ni) • Tasse e percentuali di servizio (sog-gette a variazioni) • Assistenza di perso-nale specializzato in loco.La quota non comprende: visite edescursioni facoltative • Spese di facchi-naggio e mance • Consumaz. minibar,servizio in camera e connessione wi-fi• Assicurazioni facoltative • Tutto quan-to non espressamente indicato ne “Laquota comprende”.

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na ai pasti: acqua minerale, soft drink, birralocale, vino locale. Open bar con soft drink,alcolici locali, caffè espresso o americano, tè,liquori nazionali. Open snack dolci, salati e ge-lati. A pagamento: tutte le bevande in botti-glia e in lattina e le consumazioni dopo le ore24.00. Possibilità di effettuare le seguenti escur-sioni facoltative: “Il Cairo e l’Egitto classico” (in-tera giornata via terra o aereo); ”Parco di RasMohamed” (intera giornata via terra o via ma-re); “Luxor e l’Egitto dei Faraoni” (intera gior-nata); “Cammellata e tè al tramonto”; “Seascope sottomarino” (mezza giornata).8° giorno: Rientro in ItaliaTrasferimento all’aeroporto di Sharm elSheik con assistenza in lingua italiana. Par-tenza con volo speciale per l’aeroporto diprovenienza.

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PARTENZE FEBBRAIO 2013

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l bambino più noto e ve-nerato al mondo, il piccoloe buon Gesù, ha finalmen-

te anche lui un suo Museo per-sonale. È a Gardone Riviera, sul-la sponda occidentale del Lagodi Garda, da sempre meta di tu-risti che dall’Europa del Nordgiungono per la mitezza del cli-ma e la bellezza dei luoghi. Il Museo Fondazione del Divino In-fante non ha eguali in Europa,oltre a possedere un doppio va-lore, artistico e devozionale. Essopopone più di 200 opere sculto-

ree (il catalogo è a cura di Fran-co Maria Ricci) realizzate con tec-niche e materiali diversi - dal le-gno alla terracotta, la cartapesta,la cera - risalenti ai secoli XVII-XIX, tutte con unico soggetto, ilBambinello Gesù. Si tratta di pez-zi collezionati in più di 35 anni diappassionata ricerca da Hiky MayrHinterkircher, una signora tede-sca naturalizzata italiana, che og-gi li ha messi a disposizione delpubblico creando un luogo di in-dicibile suggestione. E allora leabbiamo fatto qualche domanda.

Come è nata l’idea di una col-lezione così particolare? È stato tutto frutto del caso.Circa 40 anni fa cercavo da unrigattiere delle pentole di rameper i due alberghi che gestivocon mio marito qui a Gardone,quando da un mucchio di vec-chi utensili polverosi spuntanole gambette chiare di un bam-bolotto che si rivelò essere inve-ce una statua di Gesù bambino.Il rigattiere me lo regalò a pat-to che comprassi tutte le pen-tole. Nacque, così, il desiderio di

[ MUSEI DI SILVIA TOSCANO ]

Un MUSEO DIVINO«A Gardone Riviera, sul Lago di Garda, un luogo tutto dedicato alleraffigurazioni scultoree di Gesù Bambino, con pezzi quasi unici rea-lizzati tra il XVII ed il XIX secolo. Decine di opere realizzate con i piùsvariati materiali, dal legno alla terracotta, dalla cartapesta alla cera»

*

Dal 1° al 26 Dicembre è in corso al museo Il restauro e la rinascita del bello, mostra che ha per tema proprio ilrestauro, spesso complessoe delicato, dei simulacri del Bambino Gesù.

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IL CULTO DELLA SANTAINNOCENZA

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63DICEMBRE 2012

salvare quante più possibile diqueste statue e cominciò unaricerca indefessa, specie attra-verso i mercatini e le fiere an-tiquarie dell’Italia settentriona-le, dove poco a poco hannoimparato a conoscermi.È stata una ricerca difficile?All’inizio no, specie negli Anni’60. Dopo il Concilio VaticanoII le chiese ebbero l’input di di-sfarsi di tutto il superfluo checontenevano per tornare all’es-senziale, e così i mercati si riem-pirono di oggetti e arredi pro-venienti da queste dismissionisacre. E se i candelabri o i put-ti trovavano subito acquirenti,le statue di Gesù Bambino, an-che per le notevoli dimensioni,non le voleva nessuno.Insomma, c’era materiale inabbondanza e a prezzi acces-sibili. Oggi quella ricerca sa-rebbe impensabile.Il Museo ci dice quanto siamo inerrore, abituati a immaginare ilBambinello Gesù solo all’internodel Presepe. La sua raffigurazio-ne scultorea nasce indipenden-temente da quella collocazioneforse nel secondo decennio delTrecento, come culto della San-ta Innocenza: attraverso il Divi-no Infante il fedele ritrovava tut-ta l’innocenza e la purezza peraccogliere la fede. Nel corso deisecoli le raffigurazioni del Bam-binello si diffondono, specie nel-l’Italia Meridionale, sia verso chie-se o monasteri, ma anche nelculto privato dove, possederneun esemplare in casa, era segnodi distinzione per le famiglie chepotevano commissionarle a raf-finati artigiani. Anche l’icono-grafia si moltiplica. Dal primoprototipo, il cosiddetto “Bam-bino dell’Aracoeli”, fasciato econ la sola mano destra liberadalle bende per la benedizione,passiamo a immagini semprepiù realistiche e ricche di sim-boli: il Bambino con corona intesta e globo in mano, come un“piccolo re”, o addormentatosu un giaciglio prezioso, oppu-

corali di voci bianche, fu il sug-gestivo consiglio di un amico d’in-fanzia e concittadino un po’ spe-ciale, Georg Ratzinger, fratellodel Papa, maestro del coro deiResenburger Domspatzen (IPasserotti di Ratisbona)». La vi-sita al Museo non può non ter-minare con un imperdibile Pre-sepe napoletano, ricco di oltre200 figure, disposto su 20 me-tri quadrati, in cui il BambinoGesù trova la sua collocazionepiù consueta, in mezzo agli al-tri personaggi, ma questo ciporterebbe a parlare di tuttaun’altra storia...

ARTE

re recante i segni della passio-ne; ignudo, con la pelle roseao vestito con abiti di broccatoornati di gemme. Umile o no-bilissimo. In alcune versioni, gliocchi sono in pasta di vetro, i ca-pelli di stucco dipinto, a volte hauna parrucca di boccoli biondia mò di bambola. «Ho scelto di non mescolare letestimonianze - specifica HikyMeyr. La provenienza delle miestatue è tutta italiana, per lo piùgiungono da Lazio, Campania, Si-cilia, le regioni dei migliori produt-tori. La mia collezione spazia, pe-rò, in ogni epoca e tradizionetanto che, una decina di anni fa,divenute le statue quasi 200, sirese necessario dar loro un col-locazione autonoma, così che al-tre persone, un pubblico, potes-se ammirarle. Mi rivolsi alle Isti-tuzioni pubbliche senza trovare

riscontri, così decisi di far tutto dasola. Nel frattempo, l’attività al-berghiera era passata ai miei fi-gli, disponevo di più tempo libe-ro tanto da imbarcarmi in un’im-presa, oggi - lasciatemelo dire -coraggiosa, sostenuta solo dauna grande passione e dalla fi-ducia nella bontà del mio proget-to. Con un finanziamento ho ri-levato un vecchio albergo chiu-so da anni, l’ho fatto demolire eal suo posto ho costruito un Mu-seo per i miei Bambinelli. Duepiani, un allestimento pensatoad hoc come anche la musica disottofondo, questa, composta di

OLTRE 200 OPERE DI VALORE NON SOLO ARTISTICO,MA ANCHE DEVOZIONALE: IL MUSEO DEL DIVINO INFANTE RAPPRESENTA UN UNICUM IN EUROPA{ }

!FONDAZIONE MUSEO DEL DIVINO INFANTEVia dei Colli 34 - 25083 Gardone Riviera (Bs)Tel. 0365293105 - www.il-bambino-gesu.com

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VIAGGIO NELLA NATURA

Sabbia al posto della

neve, sole caldo al posto

del camino, bermuda

al posto dei cappotti...

È l’inverno australiano

da vivere attraverso

paesaggi di ineguagliabile

bellezza tra parchi,

spiagge, cascate,

foreste e deserti

Da

Melb

ourn

e ad

Ade

laid

e

alava intanto la notte e cadea fitta la neve: e men-tre Scrooge e lo Spirito andavano per le vie, era mi-rabile lo splendore dei fuochi rugghianti nelle cu-

cine, nei tinelli, in ogni sorta di stanze. Qua, la fiamma va-cillante mostrava i preparativi di un buon pranzetto, co’piatti messi in caldo davanti al fuoco, con le spesse tendi-ne rosse pronte ad essere abbassate per tener fuori il fred-do e le tenebre. Là, tutti i ragazzi della casa sbucavano cor-rendo nella neve (...) e là, un gruppo di belle fanciulle, tut-te incappucciate e con gli stivaletti impellicciati, e tutte

chiacchierando a coro, se n’andavanosaltellanti da qualche loro vicino». La ne-ve che imbianca le strade e fa rabbri-vidire i corpi, il fuoco scoppiettante neicamini che restituisce il calore a cuori epersone, l’allegria delle chiacchiere e lafelicità che pregusta il piacere dello sta-re insieme. È così che Charles Dickensdescrive, nel 1843, i preparativi per lanotte più speciale dell’anno, nella suaopera A Christmas Carol, da noi cono-sciuta come Cantico di Natale. Gli ele-

menti ci sono tutti: la neve, il freddo pungente, il fuocoscoppiettante, gli abiti pesanti, gli stivaletti impellicciati...quasi che senza di essi il Natale non possa essere tale. Maè sempre così? Certo che no, e un Natale con “i simbolicapovolti” non può che trovarsi in un mondo “capovol-to”. Come quello che si vive in Australia. Il Natale “a testa in giù”, o come si dice da queste partidown under, non può che essere il contrario di quello checonosciamo e che ci tramandano le nostre tradizioni. Inquesta parte della terra, anche le stagioni sono “al con-trario” e quindi addio all’inverno con i suoi abeti inneva-ti, camini scoppiettanti, cappotti e pellicce. Qui è estate,perciò il pupazzo di neve viene sostituito da quello di sab-bia sulla riva dell’Oceano, cappotti e pellicce sono rimpiaz-zati da costumi, bermuda e infradito, i barbecue nei giar-dini o sulla spiaggia soppiantano le fiammate dei cami-netti. Ma il calore umano, il piacere dello stare insieme,lo scambio dei regali, quelli no, restano intatti a qualsia-si latitudine ci si trovi. Anche quaggiù. Trascorrere la fe-sta più bella dell’anno in compagnia dei parenti e degliamici più cari è una tradizione a cui gli australiani non ri-nunciano. E come nella novella di Dickens, si riuniscono

C«DI LORIS

PORCHERI

[ IN ALTO, A DESTRA, UNA VEDUTA AEREA DELLA

GREAT OCEAN ROAD E

DEI DODICI APOSTOLI, FARAGLIONI DI 60 METRI CHE

SI ERGONO DALL’OCEANO, ORMAI DA MILLENNI. ]

EL REGNO DELL’ACQUAE DEL VENTON

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65DICEMBRE 2012

Australianelle case o sotto l’ombrellone a mangiare il tacchino ri-pieno insieme alla salsa di mirtilli, e il pudding per dolce.Tradizioni che si riallacciano a quelle di Sua Maestà bri-tannica, e che gli australiani non hanno accantonato deltutto, anche se sempre più spesso sulle tavole fanno ca-polino pesce grigliato, verdura fresca e l’immancabile ma-cedonia. E come ogni tradizione che si rispetti, anchedown under le città si vestono a festa, così come le ca-se. E se non si può avere un abete da decorare, la floraautoctona ben si adatta a ricoprire ilruolo di simbolo natalizio, come il“Christmas Bush”, un arbusto con fio-ri rossi, che viene utilizzato per addob-bi e decorazioni floreali. La stagione estiva in cui cadono le fe-stività, favorisce il desiderio di stareall’aria aperta, assecondata da even-ti culturali e sportivi che in questoperiodo raggiungono il culmine in ogni città australia-na. Da considerare, inoltre, che anche qui durante le fe-stività natalizie le scuole sono chiuse e molti ne appro-fittano per prendersi una vacanza e intraprendere un

bel viaggio, magari andando a scoprire o riscoprire bel-lezze naturali del proprio territorio, che questa terra cer-tamente non lesina. Parchi, spiagge, deserti, cascate, fo-reste... Il continente australiano può fare affidamento suipanorami più diversi per incantare i visitatori; tra i tanti,uno degli itinerari più gettonati è senz’altro quello cheunisce le due città con la migliore qualità della vita al mon-do: Melbourne e Adelaide. Per il secondo anno conse-cutivo, infatti, l’Economist Intelligence Unit (Eiu) ha de-

cretato Melbourne come città più vi-vibile al mondo, assegnandole il mas-simo punteggio in ognuna delle ma-cro aree sottoposte a valutazione: sta-bilità, sanità, cultura e ambiente, istru-zione e infrastrutture. Adelaide haoccupato la sesta posizione, Sydneyla settima e Perth la nona. Partire da Melbourne ed arrivare ad

Adelaide percorrendo la litorale che fiancheggia l’Ocea-no o attraversando i territori dell’entroterra, è una delleesperienze più belle che si possano vivere: 1.400 chilo-metri di vera Australia, lungo i quali panorami sel-

«Un continente incui la natura sembraaver dato il meglio di sé e dove anche la storia ha lasciato il suo segno»

»

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66 I 50epiu.it I DICEMBRE 2012

Un lungo itinerario che da

Melbourne conduce ad Adelaide:

1.400 chilometri di vera Australia,

fiancheggiando l’Oceano o

attraversando i territori

dell’entroterra

vaggi, pagine di storia, divertimento, si susseguono a rit-mo incalzante, quasi che la natura, complice l’uomo, sisia presa la briga di non dar tregua ai sensi e alla mentedel viaggiatore. La strada principe da percorrere è senza alcun dubbio laGreat Ocean Road, a Sud-Ovest di Melbourne: 240 chilo-metri di incommensurabile bellezza, che dalla cittadina diTorquay arrivano al confine con il South Australia. Realizzata tra il 1918 ed il 1932, fu dedicata ai caduti del-la Prima Guerra Mondiale, tanto più che moltissimi tra glioperai che ci lavorarono avevano combattuto essi stessinella Grande Guerra. Da allora la Great Ocean Road è trale attrattive più famose dell’Australia. Ogni sua curva è unacarezza sull’Oceano; i blu e i verdi delle acque cristallinedel mare si confondono e si mescolano con i bianchispruzzi d’acqua che s’infrangono sugli scogli o solletica-no le lunghe spiagge sabbiose. Qui acqua e vento dasempre giocano e si rincorrono dando vita a quei capric-ci della natura che sono le onde dell’Oceano: lunghe, al-te, avvolgenti, pronte ad accoglierti e ad accompagnartise solo ti sai fidare di loro. Lo sanno bene i surfisti che neltratto che arriva fino ad Apollo Bay trovano l’habitat na-turale alla loro passione. Torquay, Anglesea, Bells Beach, Lorne sono universalmen-te conosciute come luogo eletto dagli amanti del surf eogni appassionato qui può trovare quello che fa per sé:dai negozi specializzati alle scuole per principianti. Se,invece si è un “professionista della tavola” allora BellsBeach è il luogo ideale per le vacanze; qui ogni anno sidisputa la spettacolare Rip Curl Easter Pro, una gara adaltissimo livello che attira migliaia di spettatori.Per chi non ama acrobazie acquatiche, può indirizzarele proprie energie alla ricerca di prelibatezze per il pala-to visitando i villaggi dei pescatori che si susseguonolungo la costa, dove gustare pesce freschissimo e for-maggi tipici, magari accompagnati dal vino dei locali vi-gneti. Apollo Bay, deliziosa cittadina pigramente diste-sa sull’Oceano, è la porta d’accesso all’area più spetta-colare della regione.

[ A PARTIRE DALL’ALTO: IL FARO DI CAPE

OTWAY, COSTRUITO NEL 1842; UN

ESEMPLARE DI KOALA; UN PICCOLO

SCORCIO DELLA GREAT OCEAN ROAD;UNA SUGGESTIVA VEDUTA AEREA DEL

GRAMPIANS NATIONAL PARK, LA

RISERVA NATURALE PIÙ GRANDE DELLO

STATO DI VICTORIA. NELLA PAGINA

ACCANTO, UN BREVE TRATTO DELLA

GREAT OCEAN WALK NEL VERDE. NEL BOX, UN’IMMAGINE DELLA FORESTA

PIETRIFICATA VICINO CAPE BRIDGEWATER.SOTTO, IL BLUE LAKE CON IL SUO

MISTERIOSO COLOR COBALTO. ]

VIAGGIO NELLA NATURA

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La foresta pluviale del Parco Nazionale di Great Otwayche inizia lì a pochi chilometri, ti avvolge come un man-tello colorato, con infinite sfumature; mille rami intrec-ciati si protendono, si incontrano e si stringono, quasiche il loro unico passatempo nel corso dei secoli sia sta-to quello di creare un varco privilegiato per pochi visita-tori. Cascate, fiumi, grotte, completano la varietà di unluogo magico. Pochi chilometri di strada tutta curve eci si trova di fronte ad un pezzetto di storia affacciatosul mare: il faro di Cape Otway, costruito nel 1848 daidetenuti, e da allora sempre funzionante! Chi, invece, vuole rinunciare alle comodità dell’auto edesidera una full immersion nella natura, può avventu-rarsi nella Great Ocean Walk: 104 chilometri da percor-rere a piedi. Da Apollo Bay attraversando parchi, boschidi eucalipti, spiagge sabbiose e deserte si arriva al PortCampbell National Park e alla scenografia più bella chepossa aver allestito la natura: The Twelve Apostles (i Do-dici Apostoli). Faraglioni di 60 metri di roccia calcarea chesi ergono dall’Oceano, muti testimoni del trascorrere deltempo in balìa della furia del vento e del mare chenel succedersi dei secoli li hanno modellati. Poco lon-tano Loch Ard Gorge, alte scogliere che devono il lo-ro nome ad una nave irlandese, “Loch Ard”, che quinaufragò nel 1878. Una delle 700 navi i cui relittigiacciono in questa parte di Oceano (detta ShipwreckCoast, la costa dei naufragi) dopo aver infranto sugliscogli scafi e speranze. La Great Ocean Road termina in prossimità di Warrnam-bool, le cui acque, da giugno a settembre, sono il pal-coscenico privilegiato della nascita delle balene. È suffi-ciente prendere una barca adibita al whale-watching osalire su di una piattaforma posta sulle dune della spiag-gia per assistere alle “effusioni” che madri e figli si scam-biano fin da quando quest’ultimi vengono alla luce;un’intesa che permetterà ai piccoli di acquisire quelle ca-pacità che gli consentiranno di affrontare il lungo viag-gio di ritorno nelle acque dell’Antartide. Proseguendo lungo la costa si incontra un altro »

TRA SCIENZA E MAGIACiò che colpisce di più in un viaggioattraverso l’Australia è l’imperante for-za della natura che l’uomo ancora nonè riuscito a domare. Le testimonianzedi millenni di vita sono incise nelle mon-tagne, nei deserti, nelle grotte che siincontrano visitando i grandi parchinaturali che punteggiano il territorio,e che conservano alcuni “misteri” chel’uomo ha condiviso e fatto propri senon è riuscito a svelarli. Il Blue Lake, per esempio, è tuttorasotto la lente d’ingrandimento degliscienziati che tentano di svelare il mi-stero della mutazione del suo colore.Le teorie si susseguono e si alternano:secondo alcuni il fenomeno sarebbecausato dal modo di riflettere la luceda parte delle molecole dell’acqua, se-

condo altri il lago sarebbe naturalmen-te blu ma le piogge invernali porte-rebbero ad uno spostamento delle al-ghe responsabili del suo colore con laconseguente trasformazione in grigio. C’è un altro luogo che si copre di ma-gia e mistero: è il Grampians NationalPark, la riserva naturale più grande del-lo Stato di Victoria. Gli aborigeni loabitano da oltre 5mila anni, e le testi-monianze lasciate nelle grotte che si tro-vano all’interno delle frastagliate mon-tagne calcaree, raccontano il profon-do legame spirituale che i nativi han-no con Gariwerd (come chiamano iGrampians) e con Bunjil, il creatoredella terra e di tutte le cose. Storie cheti prendono l’anima e ti trasportano lon-tano nel tempo, quando tutta l’uma-nità era ancora da progettare...

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[ UN’IMMAGINE DEL COORONG NATIONAL PARK, DOVE IL FIUME MURRAY SI GETTA NEL MARE

PRODUCENDO UN AMBIENTE DI DUNE SABBIOSE, LAGHI, SPIAGGE E NATURA SELVAGGIA.

NELLA PAGINA ACCANTO, ADELAIDE CON I SUOI FAMOSI VIGNETI. ]

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l suo clima ricorda un po’ quello del no-stro Paese: un’aria mite che ti invoglia a

stare all’aperto e a trascorrere una serata incompagnia. Adelaide si presenta così, comeuna distinta signora un po’ vintage con indos-so degli accessori all’avanguardia, che tradi-scono la sua anima moderna e vitale. Capitale del South Australia, è un amalga-ma di razze e culture che la rendono vivacee ricercata. Il centro, con i suoi edifici sto-rici, è circondato da 29 parchi; tra le cittàpiù “verdi” d’Australia ha come biglietto davisita l’ecosostenibilità: centinaia le piste ci-clabili e le biciclette a noleggio gratuito,l’85% dei rifiuti è riciclato, e i grandi edifi-ci, compreso il Parlamento, sono alimenta-ti da pannelli solari. L’oceano lambisce le sue coste, regalandolespiagge lunghe e sabbiose, le colline, decora-te da estesi vigneti, le avvolgono le spalle fa-cendone la capitale australiana del vino. Un primato di cui Adelaide ne va fiera: e co-me darle torto?

È TRA LE CITTÀ PIÙECOLOGICHE DEL PIANETACON PROGETTI “SOSTENIBILI”CHE GUARDANO AL FUTURO {

I

frammento di storia: la racconta Portland, il pri-mo agglomerato urbano che gli europei crearo-no a partire dal 1834. Passeggiare nelle stradedi questa cittadina è come fare un tuffo nel pas-sato; oltre 200 edifici storici sono lì a ricordare ilcoraggio e l’intraprendenza dei padri fondatori.Da Portland, prima di valicare il confine con ilSouth Australia, è possibile dirigersi nell'entroter-ra e attraversare le Grampians, le cascate McKenzie, i deserti, la grande regione dei laghiscomparsi - ora totalmente prosciugati dal glo-bal warming, ma dove sino a pochi anni fa si an-dava a pescare - i deserti di sale, per tornare poisulla costa e proseguire per Robe e Kingston. Se invece si vuol continuare il percorso in pros-simità dell'oceano, si può raggiungere Cape Brid-gewater, con le sue alte scogliere battute dalvento, elette a domicilio da una colonia di foche,e successivamente un’altra magnificenza crea-ta dal trascorrere del tempo: la Petrified Forest,la Foresta pietrificata, una foresta i cui tronchid’albero nel corso dei millenni si sono trasfor-mati in pietra. Mount Gambier è una cittadina distesa sul-l’omonimo monte, in realtà un vulcano ormaiinattivo. Tutt’intorno quattro crateri che forma-no altrettanti laghi vulcanici, il più conosciutodei quali è il Blue Lake, con la sua magica bel-lezza che attira visitatori e scienziati. Sì, perchéquesto lago ha una particolarità: in inverno lesue acque sono grigie ma d’estate il suo colo-re cambia e diventa di un blu abbagliante. Daqui il suo nome, che accompagna un misterotutto da scoprire. Ancora più avanti e un nuovo tuffo nella natu-ra selvaggia: questa volta ad accoglierti è il Coo-rong National Park, a Sud-Ovest di Adelaide: 200chilometri nei quali si incontrano e si interseca-no il mare con il fiume, le dune sabbiose con i

laghi, le spiagge lunghe e deserte con trattidi acqua salmastra e natura selvaggia. Il ma-re penetra nelle profondità della spiaggia edisegna basse lagune interrotte dal percorsodel fiume Murray, che termina la sua corsa get-tandosi nell’Oceano che lambisce il Coorong,e regala vita a quegli animali che traggonolinfa dalle acque dolci del fiume. Qui tutto è tranquillità, immensità, solitudi-ne e vita. In questo smisurato parco natura-le (istituito nel 1966) si danno appuntamen-to le specie più diverse - alcune in via d’estin-zione - di animali, uccelli e pesci. Si può in-contrare il pellicano australiano, ma ancheanatre, cigni e cormorani: oltre 240 varietà,alcune delle quali migrano verso i Paesi delnord (Siberia, Alaska, Giappone e Cina), al-tre che restano a godersi il silenzio rotto so-lo dai loro richiami. Lasciato il Coorong National Park alle spalle,si incontra Victor Harbor, punto di partenzaper poter avvistare la migrazione delle bale-ne in transito per Encounter Bay; se si desi-dera vivere un’esperienza vintage allora ba-sta prendere il tram a cavalli che trasporta fi-no a Granite Island, dove è possibile vederei pinguini blu. Le colline adornate di lunghi filari d’uva so-no il biglietto da visita di Adelaide: la città daimille volti è lì che aspetta di essere scoperta.Ora può iniziare un’altra avventura...

VIAGGIO NELLA NATURA

ADELAIDEthe green city

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Per saperne di più: 50&Più MELBOURNE - Lygon StreetEast Brunswick VIC, 178 - 3057Tel.: 0061393810620 - [email protected]

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TURI

SMO

e casette di legno si susse-guono addossate une alle altre,come se volessero trovare un

po’ di calore nel freddo pungentedell’inverno. Formano vialetti, sen-tieri, stradine che s’intrecciano e sirincorrono fino a terminare nell’al-bero di Natale che troneggia lì incentro; con tutte quelle lucette sfa-villanti il grande abete somiglia adun enorme falò, pronto a riscalda-re i sogni di adulti e bambini.La storia dei mercatini di Natale vieneda lontano, nel luogo e nel tempo. Siera nel XIV secolo quando per vende-re le proprie mercanzie, gli artigiani ei commercianti dell’area tedesca e del-

l’Alsazia si riunivano nelle piazze deivillaggi. Lì per la festa di San Nicola (dacui derivò Santa Claus), si esponeva-no i prodotti e i manufatti che solita-mente venivano acquistati dai nobilie signorotti del luogo. Ancora oggi,nei Paesi nordici e mitteleuropei è lafesta di San Nicolò, il 6 dicembre, adessere la più amata, con sfilate e cor-tei nei quali il santo distribuisce dolcie caramelle ai bambini buoni. La prima fonte ufficiale in cui si faesplicito riferimento ad un mercati-no di Natale, però, risale al 1434,quando a Dresda, durante il periododelle feste si vendevano gli Striezel,i dolci tipici del luogo, e veniva alle-stito il Dresdner Striezelmarkt, ossiail mercato degli Striezel. Successivamente, la Riforma pro-testante con le sue ventate di tra-sformazioni, cambiò anche il no-me del mercato di San Nicola chediventò Christkindlmarkt, ovvero ilmercato di Gesù Bambino. I mercatini di Natale si somigliano un

L

«A dicembre in Germania, Austria e Francia, ma anche in Svezia, Norvegia,Lituania e Repubblica Ceca, aprono i battenti i mercatini di Natale. In Ita-lia è una tradizione ben radicata in Trentino-Alto Adige, ma sono molte lecittà italiane che dedicano piazze e strade a questi luoghi d’incontro dove fa-re acquisti insoliti e curiosi, divertirsi e riscoprire la magia delle feste»

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[ TEMPO LIBERO DI GIOVANNI ORSO ]

Ai mercatini di NATALEin cerca di sogni

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DAL VIN BRULÈ AL PANPEPATONel nostro Paese la tradizione dei mercatini di Natale si èandata consolidando negli ultimi vent’anni. La parte del leo-ne spetta alle regioni del Nord-Est, Trentino-Alto Adige eFriuli Venezia Giulia in testa. I mercatini più famosi sono aBolzano, Trento, Bressanone, Merano, Rovereto, Trieste,Udine, Pordenone. Ma anche altre città lungo lo Stivale, inprossimità dell’Avvento, allestiscono piazze e quartieri constands e bancarelle. Fra queste spiccano Milano, col mer-catino “Oh Bej! Oh Bej!”, all’inizio di dicembre; Roma, conlo storico mercato di Piazza Navona (nella foto, in basso asinistra); Napoli, dove a San Gregorio Armeno si possonoammirare le straordinarie opere degli artigiani del presepe.

Alla Germania la palma della nazione con ilmaggior numero di città con i Christkindlmarkt.Berlino, Monaco, Francoforte, Potsdam, Lubecca, Stoc-carda - che insieme ai mercatini di Dresda e Norimber-ga (nella foto grande) è il più antico d’Europa - sono lecittà in cima alla classifica per il maggior numero di piazze allesti-te. Famosi anche i mercatini austriaci, con Vienna, Salisburgo, Graze Innsbruck, e quelli francesi con Parigi, Lille, Strasburgo e l’interaAlsazia. Nell’Europa dell’Est salgono sul podio la Lituania con Vil-nius, la Lettonia con Riga (nella foto, in basso a destra), la Poloniacon Varsavia, la Repubblica Ceca con Praga e Brno. Da non di-menticare i mercatini norvegesi, svedesi, danesi e finlandesi.

po’ tutti, città in miniatura vesti-te a festa, che mettono in mostrail meglio di sé per turisti e visita-tori. Eppure a guardarli bene so-no tutti diversi, ciascuno con unapeculiarità che gli regala quel-l’unicum che lo contraddistingue. Ogni mercato è la voce narrantedelle tradizioni e della cultura lo-cale e come tale ha la propria sto-ria da raccontare, che è poi quel-la degli abitanti della città che glihanno regalato “la vita” e che dianno in anno lo nutrono e lo fan-no crescere. Storie grandi e picci-ne, che si rispecchiano nei pro-dotti esposti, spesso creati sottogli occhi dei visitatori, parte atti-va della festa. Le opere artigiana-li, infatti, sono l’attrattiva principa-le di ogni mercatino: decorazioniper la casa e per l’albero di Nata-le, oggettistica, abiti e tessuti, pro-dotti in pelle, sculture in legno,candele, statuine per i presepi, ce-ramiche, oggetti in vetro e cristal-

lo. Non di rado vengono organiz-zati anche corsi e laboratori aper-ti ad adulti e bambini, in cui gli ar-tigiani insegnano le basi di arti emestieri tramandati nel tempo.Luci, colori, suoni, profumi, sapo-ri... Quando si passeggia tra le ca-sette di legno, ognuno dei cinquesensi viene sollecitato dal climamagico che avvolge le piazze e lestrade teatro dell’evento. Agli ad-dobbi degli stands e dei negozi, checon le loro luci sfavillanti regalanoallegria, si mescolano gli odori ema-nati dalle prelibatezze gastrono-miche cucinate al momento. Dol-ci, frittelle, pan di zenzero, zucche-ro filato, panpepato, pistacchi, noc-ciole e mandorle tostate... Ognimercatino ha i prodotti tipici daoffrire, quelli che non si può farea meno di assaggiare. Come rinunciare ai Lebkuchen, idolcetti a forma di cuore che tro-vi appesi nelle bancarelle di Mo-naco, alle Quetschenmannchen,

...E ALL’ESTEROIN ITALIA...

A Dortmund, in Germania,il primato per il maggior numerodi stands (300) e il più grandealbero di Natale con 40mila luci.

Doppio record

Mercatini eco-sostenibiliper questo Natale 2012. Sono sempre di più, infatti, quelli allestiti rispettando l’ambiente.

Cicli e ricicli

le prugne secche di Francoforte,o al Früchtebrot, il pan pepato diVienna; per non parlare della Pep-perkakebyen, la città in miniatu-ra realizzata totalmente con il pandi zenzero. Esiste a Bergen, inNorvegia, dove nel centro della cit-tà ogni anno viene esposta la rap-presentazione di un paese da fia-ba (di 100 mq) con tanto di ca-se, alberi, strade, auto, ferrovia,realizzati interamente con la pa-

sta dei biscotti. Per rendere tuttopiù realistico: luci nelle casette elungo le strade, e neve su ogni co-sa. Unica controindicazione: nonsi può mangiare nulla, ma soloammirare e inebriarsi con il pro-fumo emanato dall’impasto. Co-sa resta da fare? Bere un bel vinbrulè e scaldarsi al fuoco dei ca-mini in miniatura del “paese”. Infondo, la magia del Natale è an-che questa.

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&DOLCIREGALI

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Dresda. È il mercatino più antico della Germania, nato intorno al 1434. Lo Striezelmarkt (il nome deriva dal mercato degli Striezel, dolci tipicidel luogo) si svolge in piazza Altmarkt, nella quale vengono allestite 250casette di legno che espongono porcellane della Sassonia, statuine dilegno, giocattoli, candele, decorazioni natalizie. Nelle Krippenweg, lestrade dei Presepi, che si snodano lungo la città, rappresentazioni del-la natività fanno bella mostra di sé. Fino al 24 dicembre.

DOLCI & REGALI · DOLCI & REGALI · DOLCI & REGALI · DOLCI & REGALI

Monaco. Non poteva che esse-re Marienplatz lo scenario delChristkindlmarkt della capitalebavarese. La festa inizia il vener-dì che precede la prima dome-nica dell’Avvento, quando alle17.00 il Borgomastro inaugurail mercatino e le 2.500 luci del-l’albero di Natale si accendono.Ogni giorno alle 17.30, dal Mu-nicipio si diffondono melodie na-talizie. Fino al 24 dicembre.

Strasburgo. È il mercatino più antico della Francia: fu allesti-to per la prima volta nel 1570. Si svolge a Place Kléber, al cen-tro della quale viene posizionato un abete alto 30 metri; in-torno ad esso si realizzano le casette di legno che ospitanodecorazioni natalizie e gastronomia. Fino al 31 dicembre.

«Il Natale non è un periodo o una stagionalità, ma uno stato della mente. Deve portaretra la gente pace e buoni propositi. Se pensiamo a queste cose su di noi brillerà il raggio di una stella che porterà un barlume di speranza per il mondo (Calvin Coolidge)»

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Bolzano. Il primo in ordine di tempo ad essere allestitoin Alto Adige, il mercatino di Natale si snoda nel centrostorico e lungo le vie e le piazze adiacenti, esplodendoin una moltitudine di iniziative che coinvolgono grandie bambini. Lavori in ceramica, vetro, oggettistica per lacasa, stoffe, decorazioni natalizie, ma anche prodotti ti-pici della gastronomia altoatesina, sono realizzati da ar-tigiani locali e da associazioni onlus. Il sabato e la dome-nica sono dedicati alla musica con concerti e bande mu-sicali. Per i più piccoli: un teatro delle marionette, gio-stre, laboratori dove realizzare biglietti d’auguri e addob-bi natalizi. Fino al 23 dicembre.

Praga. Un tripudio di luci, profumi e sapori per i sei mercatini che “punteggiano”la città. I più famosi sono quelli che si tengono a Piazza San Venceslao e nella Piaz-za della Città Vecchia, dove intorno alla statua di Jan Hus, le bancarelle vengonodisposte a forma di stella, con gli antichi palazzi storici a far loro da corona. In ven-dita, accanto ai tipici cristalli di Boemia, anche oggetti di oreficeria e prodotti arti-gianali. Tra le prelibatezze da gustare: pannocchie arrostite, salsicce grigliate, pan-pepato al miele, accompagnati da vin brulè o un bicchiere di punch. Altro merca-tino a Havelské Trziste, la piazza più antica della città. Fino al 6 gennaio 2013.

Ludwigsburg. Sono oltre 175 le bancarelle che occupa-no la Marktplatz, e ricostruiscono in scala la città stessa,compreso il parco del suo rinomato castello. Di giorno lapiazza si anima di spettacoli per bambini, di sera eventimusicali per tutta la famiglia. Fino al 23 dicembre.

Vienna. Numerosi i mer-catini nella capitale austria-ca. A Piazza del Municipio150 bancarelle allestite in-torno ad un enorme abe-te illuminato, offrono ad-dobbi, bevande e dolciu-mi. Altro appuntamentonel centro storico, a piazzaFreyung, dove a partire dal-la domenica dell’Avventodel 1772, vengono vendu-ti presepi, prodotti artigia-nali, oggetti in vetro e ce-ramica. Fino al 23 dicembre.Il castello di Schönbrunn,invece, fa da sfondo ad unmercatino a misura di bam-bino, con tanto di labora-torio creativo per i più pic-coli. Trascorso il periodo na-talizio questo si trasforma inun mercato di Capodanno.Fino al 1° gennaio 2013.

Per una guida completa dei mercatini di Natale sul web:www.mercatini-natale.comwww.mercatinidinatale2012.itwww.natale-mercatini.it

[ LUDWIGSBURG/NECKAR STADTMARKETING U. TOURISTIK GMBH ]

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STA

R BE

NE

curioso sentire i nostrigenitori (o anche noi stes-si) predire quale tempo

farà il giorno dopo senza averascoltato il bollettino meteo-rologico o addirittura, e sem-pre a ragione, confutarlo. Nonè un colpo di fortuna, ma lafamiliarità con i propri dolori.Nei pazienti con dolore croni-co-articolare i dolori compa-iono o si acutizzano quandopeggiora il tempo e la pres-sione atmosferica si abbassa.Siamo tutti metereopatici, per-ché nelle articolazioni abbiamouna pressione interna che ri-sente del cambiamento deltempo procurandoci dolori ar-ticolari. Questi aumentanoquando il tempo è in peggio-ramento, mentre miglioranoquando il barometro indica al-ta pressione. Ciò spiega, ad

esempio, quei dolori di cui pos-sono soffrire gli scalatori cheraggiungono alte quote o i su-bacquei che non rispettano letappe di decompressione.Coloro che risentono di questicambiamenti sono in particola-re le persone affette da osteo-artrosi, una malattia di tipo cro-nico-degenerativo che colpiscele articolazioni e, in particolare,

quelle sottoposte a carico comela colonna vertebrale, l’anca, ilginocchio, i piedi. Ma spessovengono colpite anche le mani.Sovrappeso, sedentarietà etraumi articolari sono i princi-pali fattori per l’instaurazionedel processo artrosico. Eppurenon tutte le artrosi sono ugua-li. Esiste una forma “primaria”che colpisce prevalentemente

le donne con un rapporto di4:1 rispetto agli uomini. Que-sta ha una origine genetica chedetermina un’alterazione dellecomponenti osteo-cartilagineedell’articolazione. Esiste, poi,un’artrosi “secondaria” deri-vante da traumi, microtraumiripetuti, alterazione dei carichie del baricentro a causa di po-sizioni scorrette mantenute nel

Cause & concause L’artrosi “secondaria” può essere generata anche da un’alterazione dei carichi del baricentro dovuta a posture scorrette.

4 a 1È il rapporto di incidenzadell’artrosi tra i diversi sessi. La “primaria” colpisce infatti 4 donne per ogni uomo.

Alle ginocchia...Punti come questi sono sottoposti a maggiore stress meccanico e quindi più predisposti a patologie artrosiche.

... e alle maniSpesso vengono colpite da processo artrosicocon conseguenti deformazioni, limitazioni dei movimentie dolore diffuso.

[ PREVENZIONE DI ALESSANDRO MASCIA ]

L’ARTROSI? MEGLIODI UN BOLLETTINO METEOGonfiore, rigidità e dolore, sintomi che tendono a peggiorare in caso dimaltempo. Il collegamento tra condizioni climatiche e artrosi è risaputo,ma pochi sanno che colpisce in particolar modo le donne.

* PIÙ DIFFUSADI QUANTOSI PENSI

È

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tempo o per scoliosi che col-pisce anch’essa prevalente-mente il sesso femminile, macon un rapporto di 2:1 rispet-to al sesso maschile.È una delle cause più comunidi disturbi dolorosi. Colpiscel’80% degli anziani (sopra i 65anni) e circa il 20% degli indi-vidui in età lavorativa (tra i 20ed i 60 anni). I lavori più usu-ranti, e quindi più soggetti al ri-schio artrosico, sono quelli do-ve si sta molto tempo in piedimuovendosi poco (ad esempio,i commercianti) e questo è do-vuto al fatto che le articolazio-ni subiscono un carico costan-te, sempre nelle stesse aree,portando ad una erosione pre-coce delle superfici cartilaginee.Lo stesso vale per chi passa mol-te ore seduto in macchina o al-la scrivania, perché la colonnavertebrale subisce il carico diret-tamente sui dischi interverte-brali. La diminuzione dello spes-sore del disco tra le vertebredetermina un aumento dellatensione delle capsule articola-ri delle vertebre vicine causan-do l’insorgenza del dolore.È una malattia vera e propriacaratterizzata dall’alterazionedella struttura cellulare dellacartilagine articolare. All’esa-me radiografico si evidenzianodelle cavità della superficie ar-ticolare dell’osso (le cosiddet-te cavità geodiche); poi dellecalcificazioni ai margini delle

za la popolazione italiana negliultimi decenni, queste stime so-no ovviamente in costante au-mento esponenziale. La disabi-lità conseguente alla patologiaartrosica può comportare unariduzione della capacità lavora-tiva del 20% per gli uomini edel 25% per le donne. Alla lu-ce di questi dati è facilmente in-tuibile quale posto di rilievoprenda l’aspetto della preven-zione. Non dimenticate mai dipraticare esercizio fisico, possi-bilmente a corpo libero, evitan-do i pesi. Il ballo, ad esempio,è una tra le migliori forme diginnastica da praticare, tra l’al-tro divertendosi. La prevenzio-ne migliore è costituita da ido-nei trattamenti fisioterapici, co-me la “rieducazione postura-le” (preferibilmente individua-le), che mira a mantenere uncorretto equilibrio morfologicoe un’adeguata elasticità mu-scolare. Alcuni studi hanno in-fatti dimostrato che la terapiamanuale determina un miglio-ramento della sintomatologiae della qualità della vita rispet-to a quello indotto dalla sem-plice attività fisica. È sempre ecomunque importante cammi-nare, in quanto il movimentostimola la produzione di liqui-do sinoviale all’interno delle ar-ticolazioni, un liquido che ser-ve a lubrificare diminuendo l’at-trito e la compressione duran-te il movimento.

STAR BEN

E

Dagli antidolorifici ai Fans, dalle iniezioni di acido ialuronico alla chirurgia: le soluzioni sono molte contro l’artrosi. { }

articolazioni o nei punti di in-serzione di tendini e legamen-ti (osteofiti); ed, infine, un re-stringimento dell’interlinea ar-ticolare (dovuto alla diminuzio-ne dello spessore della cartila-gine delle articolazioni) partico-larmente evidente nei puntidell’articolazione sottoposti amaggiore stress meccanico. I sintomi che affliggono le ar-ticolazioni colpite sono il dolo-re, la limitazione del movimen-to, la rigidità. L’articolazionenelle fasi più avanzate si pre-senta spesso deformata, gon-fia e calda per reazione infiam-matoria all’erosione delle su-perfici articolari.Il farmaco più indicato nellacura dei sintomi dell’artrosi è ilparacetamolo, mentre i Fans

(Farmaci Antiflogistici Non Ste-roidei), possono essere neces-sari nelle forme più gravi. Dan-no sollievo articolare anche leinfiltrazioni di acido ialuronicoche evitano l’assunzione di far-maci. Questo acido è una mo-lecola già presente nel tessutoconnettivo del corpo umano econtribuisce a dare viscosità al-la superficie articolare. L’ulti-ma spiaggia è l’intervento chi-rurgico di artroprotesi. L’oste-oartrosi colpisce circa 4 milio-ni di italiani e porta spesso al-l’invalidità. Un’analisi del 1994ha rilevato che il costo socialeper l’assistenza di soggetti af-fetti era all’epoca di circa 11mi-la miliardi delle vecchie lire.Considerando l’invecchiamen-to demografico che caratteriz-

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DI MARINA CEPEDA FUENTES

n noto proverbio romanoafferma: «Chi magna le len-ticchie er primo conta quatri-

ni tutto l’anno: e più ne magni e piùne conti!» Si riferisce a una delleusanze del Capodanno più diffusein Italia e, da qualche decennio, an-che all’estero: consumare lenticchieil primo giorno dell’anno, inizian-do a mangiarle allo scoccare dellamezzanotte del 31 dicembre: più sene mangiano, appunto, e più fortu-na si avrà.D’altronde questa tradizione culina-ria fa parte della lunga serie di an-tichi riti della cosiddetta “Notte diSan Silvestro” per propiziare la buo-na fortuna, che - per quanto riguar-da i cibi - richiede di cucinare qual-cosa come lenticchie, riso o fagioli,che cresca in pentola in modo da fa-vorire il benessere familiare. Perciòsi mangiano anche noci, mandorle

o semi e chicchi di altri frutti chesimboleggino la fertilità: per questomotivo, si usava in varie parti d’Ita-lia regalare uva a Capodanno.Un’usanza vivissima in Spagna, do-ve si devono “trangugiare” dodiciacini d’uva - dodici come i mesidell’anno - a mezzanotte in punto:un acino a ogni rintocco della cam-pana del grande orologio settecen-tesco della Puerta del Sol, la piazzapiù popolare di Madrid. Insomma, in gran parte dell’Italia unpiatto di lenticchie è di rigore. Al-cuni storici sostengono che la tradi-zione affondi le radici nel celebre epi-sodio della Bibbia, narrato nella Ge-nesi, dei fratelli Esaù e Giacobbe, fi-gli gemelli di Rebecca e del patriarcaIsacco: Esaù, più forte e guerriero, eranato alcuni minuti prima e perciò glispettava la primogenitura, l’ereditàfamiliare e la benedizione eterna delpadre. Ma il mite Giacobbe, affet-tuoso e dolce, era il preferito dellamadre, la quale avrebbe convinto il fi-gliolo prediletto a sottrarre al fratelloi suoi legittimi diritti.Racconta la Bibbia che, con l’ingan-no e l’aiuto della madre, Giacobberiuscì ad acquistare da Esaù, affa-mato, la primogenitura in cambio di

un piatto di lenticchie. Ebbene, si fa-voleggia che proprio questa narrazio-ne abbia contribuito a far credereche i saporiti legumi portino fortu-na a chi ne mangia tanti il primo del-l’anno: insomma se a Giacobbe ave-vano permesso di ottenere tutti i di-ritti che allora spettavano al figlio pri-mogenito, a noi cosa potranno maiportare?Ma ogni medaglia ha il suo rove-scio, e per ogni Giacobbe fortuna-to vi è un Esaù in disgrazia: San Gi-rolamo racconta, infatti, che untempo gli Ebrei mangiavano le len-ticchie nei periodi di lutto, proprioin ricordo di colui che per un piat-to di questi legumi aveva perso quel-lo che aveva di più prezioso. D’al-tronde, anticamente le lenticchieerano vietate in ogni cerimonia per-ché, come le fave, erano connesseal mondo dei defunti e, secondoquanto affermava nel II secolo d.C.il greco Artemidoro, autore di uncelebre trattato sull’interpretazio-ne dei sogni, preannunciavano insogno i lutti: una credenza moltodiffusa, tant’è vero che una volta inToscana “cogliere lenticchie” vole-va dire morire ed essere sepolti. Ad ogni modo, al di là della fortu-

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«Portano fortuna? Forse... Certo è che le lenticchie sono un alimento ricco di

proteine vegetali, potassio, ferro e vitamina B. Meglio non consumarle però, se si è

alle prese con una dieta dimagrante»

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1Ingredienti300 gr di lenticchie200 gr di pelati1 spicchio d’aglio1 foglia di lauro PrezzemoloOlio extravergine d’olivaSale, pepe1 cotechino di Modena

1 ora e ½ circa

per una porzione normale: circa 460

4 persone

K

na o la sfortuna che possano genera-re, mangiare lenticchie fa bene al no-stro organismo: contengono vitami-na B, potassio, moltissimo ferro e fo-sforo. Sicché sono ottime nelle curericostituenti, per gli anziani e per i ra-gazzi in età scolare perché aiutano asviluppare la memoria e l’intelletto.Sono però sconsigliate nelle diete di-magranti - perché contengono il 60%di carboidrati -, per i diabetici e perchi soffre di aerofagia. D’altra parteBartolomeo Platina, un famoso me-dico del Quattrocento, scriveva a pro-posito delle lenticchie: «Si digerisco-no a stento e provocano gonfiore delventre». Ma, per evitare questo effet-to collaterale basta aggiungere, in cot-tura, una foglia di lauro e un pizzicodi bicarbonato.Questi buonissimi legumi, origina-

2!PER INFORMAZIONI

E CURIOSITÀ SCRIVI A:[email protected]

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Ori dell’Asia sud-occidentale, dai ter-ritori corrispondenti oggi alla Si-ria, e che arrivarono nell’Europamediterranea con i Fenici e i Gre-ci, costituiscono, come ceci e fa-gioli secchi, una fonte di proteinevegetali ottime per il nostro orga-nismo e in grado di sostituire quel-le della carne: 100 grammi di len-ticchie contengono le stesse protei-ne di 215 grammi di carne bovinae costano molto meno! Insomma,un pasto costituito da un piatto diriso e lenticchie condito con oliod’oliva, con l’aggiunta di un frut-to, può ritenersi quasi completo.Ma tornando all’usanza di consu-mare lenticchie “della fortuna” ilprimo dell’anno, ecco a voi la ricet-ta della biblica minestra d’origineegiziana, che si tramanda da secoliin tutto il Mediterraneo. Ma, nel ri-spetto della tradizione, con l’ag-giunta del cotechino di Modena,uno dei capisaldi della cucina del-l’Emilia Romagna. 3

PreparazioneLessare le lenticchie, precedentemente ammollate, percirca 40 minuti. Cuocere a parte il cotechino ben co-perto d’acqua e, a metà cottura, scolarlo e aggiunger-lo a un soffritto preparato precedentemente con l’agliointero, il prezzemolo tritato e i pomodori spezzettati.Bagnare con un paio di mestoli dell’acqua di cotturadel cotechino, precedentemente sgrassata facendolacolare fredda attraverso un panno di lino. Aggiunge-re la foglia di lauro e lasciare cuocere ancora a fuocolento finché sarà tenero. Infine unire le lenticchie, sa-lare e pepare. La notte di San Silvestro consumare ilcotechino affettato con abbondanti lenticchie: quan-te più se ne mangeranno, tanta più fortuna si avrà!Accompagnare con un buon lambrusco frizzante che,per via delle bollicine, porterebbe ulteriore fortuna.

ConsigliUtilizzate lenticchie italiane, come quelle di Castelluc-cio di Norcia a Indicazione Geografica Protetta (I.G.P.)e a Denominazione d’Origine Protetta (D.O.P.); oppu-re quelle dell’isola di Ventotene, che sono piccole e sa-poritissime. Ambedue permettono di preparare gu-stosissime zuppe, totalmente vegetariane, con la so-la aggiunta, al momento di mangiarle, di un filo d’oliod’oliva extravergine e, se piace, anche qualche gocciadi aceto. E augurando un Buon Anno ai nostri letto-ri, occorre ricordare che per propiziare la buona sor-te, oltre a consumare i cibi piccoli e che crescono inpentola, occorrerebbe anche indossare un indumen-to nuovo, possibilmente rosso, perché simboleggia ilfuoco del solstizio invernale.

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LA QUOTA COMPRENDE Soggiorno di 4 giorni /3 notti nella si-stemazione prescelta • Trattamento dipensione completa (incluse le bevandeai pasti) come indicato in programma •Imposta di soggiorno del Comune diNapoli (come previsto dall’art. 4 del D.Lgs 14.3.2011 n. 23, in vigore dal 1° Lu-glio 2012, soggetto a modifiche/incre-menti). • Cena di Gala con spettacolo• Servizio di navetta da e per la stazio-ne ferroviaria • Tutti i trasferimenti in pul-lman privati previsti in programma •Escursioni e visite guidate previste inprogramma (esclusi ingressi) • Assicura-zione bagaglio, sanitaria e annullamen-to viaggio, Unipol Assicurazioni • Assi-stenza di personale 50&Più.

LA QUOTA NON COMPRENDEIl viaggio per raggiungere Napoli • Eventuali biglietti di ingresso a musei• Mance, extra personali e tutto quan-to non sopra specificato.

Programma di soggiorno» Venerdì 22 febbraioArrivo a Napoli (Stazione Ferroviaria) e assisten-za al trasferimento in Hotel.ore 13.00 Pranzo in Hotel.ore 15.30 Visita guidata a piedi della NuovaMetropolitana di Napoli con partenza da Sta-zione Università ed arrivo a Stazione Toledo.A seguire visita del Museo dei Coralli e cam-mei e della Galleria Umberto e via Toledo.ore 19.30 Cena in Hotel. Serata libera e pernottamento.» Sabato 23 febbraioore 07.30/08.00 Prima colazione a buffet.ore 08.30 Partenza in bus per visita della Solfa-tara di Pozzuoli, antico cratere vulcanico inseritonel contesto storico della città puteolana.ore 13.00 Pranzo in Hotel.ore 15.00 Partenza in bus per tour panorami-co a Posillipo, Mergellina, via Caracciolo e a

seguire visita del tunnel Borbonico. ore 19.00 Partenza in bus per il trasferimentoalla Cena di Gala.Al termine rientro in Hotel, pernottamento.» Domenica 24 febbraioore 07.30/08.00 Prima colazione a buffet.ore 09.00 Visita guidata del Caravaggio al PioMonte della Misericordia con la splendida Pi-nacoteca Nazionale della Ceramica “Duca diMartina”.ore 12.30 Pranzo in Hotel.ore 14.30 Trasferimento al Teatro Mediterraneoper assistere alla finale della XIV edizione del con-corso canoro: Italia In...canto. Al termine rien-tro in Hotel per la cena. Serata libera e pernot-tamento.» Lunedì 25 febbraioore 07.30/08.30 Prima colazione a buffet.Partenza da Napoli per il rientro alle città diprovenienza.

Informazioni e prenotazioni: 50&Più Turismo (Aut. Reg. 388/87)Tel: 06 6871108/369 Fax: 06 6833135 E-mail: [email protected] presso le sedi Provinciali 50&Più

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in...cantoITALIAin...cantoITALIA

Ultimo arrivato tra i grandi eventi associativi,Italia in...canto è un concorso che siavvale dell’organizzazione della 50&Più di Napoli che ne cura provini, selezioni e manifestazione canora finale. La gara canoraè riservata ai soci 50&Più, dilettanti delcanto. Quest’anno il Concorso, giunto alla sua XIV edizione, si svolgerà dal 22 al 25 febbraio 2013 a Napoli, ormai sede storica. La finale si terrà domenica 24 febbraio2013 al Teatro Mediterraneo.L’esibizione dei concorrenti è rigorosamente dal vivo conl’accompagnamento di un’orchestra di quindici elementi, diretta dal MaestroGaetano Rajola. A giudicare il primo, il secondo e il terzo classificato, oltre al votodel pubblico, una giuria composta da noticantanti, giornalisti, musicisti e criticimusicali. Un’occasione unica per coloro che vogliono mettersi alla prova ma ancheun appuntamento per coloro che voglionoscoprire il fascino della provincia romana diNeapolis ricca di testimonianze archeologiche.

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SPAZIOINCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA

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NAPOLIvete più di 50 anni? Sognate di cantare dal vivo accompagnati da una ve-ra orchestra? E magari essere giudicati da uno dei vostri beniamini della can-zone? Un sogno? Sì, lo è, ma potrebbe realizzarsi grazie a Italia In...canto, il

concorso canoro nazionale riservato agli over 50. La XIV edizione della manifestazione, organizzata da 50&Più, vi invita a riproporre,in maniera gioiosa e spontanea, le canzoni più famose del Festival di Sanremo o lemelodie classiche della canzone napoletana. Il Concorso è riservato ai soci 50&Più,dilettanti del canto. Chi ha voglia di partecipare e non è iscritto all’Associazione, persapere come diventare socio e scoprirne tutti i vantaggi, può consultare il sitowww.50epiu.it oppure telefonare al numero verde 800929922 per conoscere la se-de dell’Associazione più vicina.Quest’anno Italia In...canto si svolgerà dal 22 al 25 febbraio 2013 a Napoli, ormaidivenuta la sua sede storica. La finale si terrà sul palcoscenico del Teatro Mediterra-neo, domenica 24 febbraio. Per partecipare occorre inviare la scheda di adesioneentro il termine massimo del 15 dicembre 2012 presso la segreteria 50&Più di Na-poli (Via Toledo, 156 - 80134 Napoli - Tel. 0815518187 - Fax 0817904647). La sche-da di adesione, insieme al regolamento, sono pubblicati nella pagina a seguire. Inol-tre, sono disponibili presso tutte le sedi di 50&Più o consultando il sito www.50epiu.it.Per partecipare alla gara è indispensabile presentarsi alle audizioni che si terranno aNapoli il 7 e 14 dicembre 2012, e l’11 gennaio 2013. Chi fosse impossibilitato, per-ché residente all’estero, può mandare il proprio contributo canoro su cassetta au-dio o supporto cd audio alla segreteria 50&Più di Napoli. Quindi non esitate. Non ci sono scuse per non partecipare. Quella che vi aspetta èuna gara canora davvero emozionante, che vi darà la soddisfazione di poter canta-re dal vivo, conoscere tanti cantanti dilettanti come voi, condividere con loro la vo-stra passione, e soprattutto condividerla con il pubblico che, sempre numerosissi-mo, partecipa a questo Festival, pronto ad emozionarsi con voi.

Per saperne di Più: 0815518187»

IscrizioneEntro il 15 dicembre 2012Audizioni7 e 14 dicembre 201211 gennaio 2013Semifinale 23 febbraio 2013Finale24 febbraio 2013Teatro Mediterraneo di Napoli

CONCORSOIN TAPPE

ITALIA IN... CANTOItalia In...canto: sul palco del Teatro Mediterraneo di Napoli,il pubblico vivrà l’emozione di ascoltare 20 brani tra i più famosi del Festival di Sanremo e della canzone napoletana.

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NAPOLI Per saperne di Più: 0815518187»

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONEa) Il concorso è riservato ai soci della 50&Più residenti in Italiae all’estero. b) La richiesta di partecipazione avviene esclusivamente trami-te la compilazione dell’apposito modello distribuito presso lesedi provinciali dell’Associazione o scaricabile attraverso il sitowww.50epiu.it. c) I partecipanti dovranno sostenere le audizioni, scegliendo duetra le canzoni nelle due liste proposte dalla Commissione Artistica:una appartenente alla categoria “Classici napoletani” e l’altra allacategoria “Festival di Sanremo”. Le stesse saranno successiva-mente prescelte e/o assegnate a discrezione della Commissioneanche per l’eventuale fase finale del concorso in Teatro. d) Verranno premiate le “TRE MIGLIORI CANZONI”, gli altrifinalisti e partecipanti riceveranno attestati di partecipazione. e) Il primo classificato si aggiudicherà un soggiorno per duepersone in occasione dei viaggi turistici promossi dalla 50&Più. Tema del concorso è il binomio: “CANZONI EVERGREEN CAN-TATE DA EVERGREEN”. È questo il vero obiettivo: riproporre egiudicare “Canzoni e Melodie famose”, attraverso l’interpreta-zione talentuosa, giocosa, spregiudicata, ironica, provocatoria espontanea dei concorrenti 50&Più d’Italia. Immaginarsi di coro-nare un sogno..., un’aspirazione chiusa in un cassetto.L’emozione di mettersi in gioco seppure per soli cinque lunghis-simi minuti su di un palcoscenico prestigioso, sotto i riflettori ele telecamere puntate, dinnanzi a mille persone sedute in pol-trona, accompagnati da una vera orchestra di oltre quindici ele-menti, per essere ascoltati dai “Big” della canzone italiana pre-senti in giuria e rendersi conto di averlo realizzato. Sono lemagie che solo Italia In...canto sa creare!”LA COMMISSIONE ARTISTICALa Commissione Artistica sarà composta da: • “Giovani e vecchie glorie della canzone” di fama nazionale. • Il Presidente nazionale 50&Più. • Un consulente musicale o giornalista di documentata espe-rienza. MODALITÀ DI VOTAZIONELa votazione dei cantanti finalisti avviene tramite il sistema

misto di voto: assegnato dal pubblico in sala valido nella misu-ra del 30% (che avverrà tramite coupon consegnati nel foyerdel teatro) e assegnato dalla Commissione Artistica valido nellamisura del 70%. NORME ESECUTIVE DEL REGOLAMENTO1) L’iscrizione alle selezioni avviene esclusivamente tramite lacompilazione dell’apposito modello distribuito presso tutte le sediin Italia e all’estero di 50&Più, il modulo di adesione sarà poi tra-smesso all’Organizzazione “Italia in...canto 2013”, all’indirizzoriportato nel modello entro e non oltre il 15 dicembre 2012. 2) Sono ammessi al concorso tutti i soci 50&Più residenti sia inItalia che all’estero e che abbiano compiuto almeno 50 anni di età. 3) A questa edizione potranno partecipare anche i brani musi-cali proposti a due/tre voci, ossia canzoni rappresentate neiFestival di Sanremo e/o classici napoletani, eseguite da coppieo trii di cantanti. Eventuali coppie/trii verranno preferiti se abbi-nati a concorrenti provenienti da città diverse. 4) Solo ai concorrenti impossibilitati a presenziare alle audizio-ni preliminari, perché residenti all’estero, sarà concesso di spe-dire la propria registrazione vocale dei brani scelti per le audi-zioni, su cassetta audio o supporto cd audio. Sarà cura dellacommissione valutare il contenuto delle registrazioni ed even-tualmente convocare i concorrenti prescelti per sostenere dipersona un’indispensabile audizione in Italia. 5) Nei giorni di venerdì 7 e 14 dicembre 2012 e dell’11 genna-io 2013 l’organizzazione effettuerà le audizioni preliminari edobbligatorie presso la sede della 50&Più di Napoli. Dette audi-zioni saranno indispensabili al direttore d’orchestra, all’arrangia-tore musicale e al direttore artistico, per conoscere preventiva-mente i brani scelti e le rispettive tonalità musicali per l’eventua-le esibizione dei partecipanti alle fasi finali. Il concorrente chenon avrà partecipato alle audizioni preliminari di Napoli, nonpotrà accedere alle fasi finali del concorso canoro 2013 (audi-zioni obbligatorie).6) Le audizioni saranno curate dalla segreteria 50&Più diNapoli, presentate dal direttore artistico Maurizio Merolla, eaccompagnate alla tastiera dal Maestro Gaetano Raiola. I ver-detti finali saranno decretati autonomamente ed insindacabil-

mente da una qualificata Commissione Musicale presente alleaudizioni.7) Allo scopo di garantire la partecipazione del maggior nume-ro possibile di province, la Commissione Musicale adotterà ilcriterio di scelta/merito per l’accesso alle fasi finali delConcorso: la presenza dei più validi concorrenti provenientidalla stessa città o provincia, l’accesso di un solo cantante percittà ed eccezionalmente, di un secondo cantante a condizioneche lo stesso sia disposto a far parte di gruppi di due o tre per-sone provenienti da altre province.8) La Commissione Artistica e Musicale, per favorire una mag-giore rotazione dei concorrenti alle partecipazioni delle fasifinali del concorso, ha disposto che i finalisti vincitori per dueanni consecutivi delle edizioni di Italia In…canto 2011 e 2012,non potranno ricandidarsi e gareggiare per l’edizione 2013.9) Allo scopo di facilitare lo studio delle canzoni, inserite nelbando e prescelte per le audizioni di Napoli, si potrà richiedereil testo delle canzoni presso la nostra segreteria organizzativaattraverso e-mail o fax.10) I brani in gara saranno in numero non superiore a 20 e ver-ranno eseguiti e accompagnati da un’orchestra rigorosamentedal vivo.11) Solo i partecipanti scelti nelle audizioni preliminari delConcorso saranno convocati a Napoli per la partecipazione alleselezioni finali del Teatro Mediterraneo. 12) Nelle giornate finali, presso il Teatro Mediterraneo, sarannosvolte ulteriori preselezioni musicali (semifinali) e precisamente:il giorno di sabato 23 febbraio 2013 saranno effettuate e pro-vate con l’Orchestra tutte le aspiranti canzoni partecipanti alla14

aedizione finale del Concorso; dette prove avranno anche

valore selettivo. 13) Nella stessa giornata verranno scelti, ad insindacabile giu-dizio della Commissione Artistica, i soli cantanti che avrannodiritto a disputare la finale canora il giorno successivo, domeni-ca 24 febbraio 2013, che si terrà sempre presso il prestigiosoTeatro Mediterraneo alla Mostra d’Oltremare di Napoli.14) Per i primi classificati, targhe, medaglie, diplomi, viaggi,recensioni e interviste giornalistiche e radiotelevisive.

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INCONTRI • EVENTI • TEMPO L IBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO L IBERO •

Scheda di adesioneIL/LA SOTTOSCRITTO/A:

COGNOME NOME

VIA CITTÀ PROV.

TEL / FAX CELL. ISCRITTO/A ALLA 50&PIÙ DI

CHIEDE DI PARTECIPARE AL CONCORSO “ITALIA IN...CANTO 2013”, E SCEGLIE, FRA LE CANZONI PROPOSTE (CONSULTARE IL SITO: www.50epiu.it)

FESTIVAL DI SANREMO TONALITÀ

MELODIE NAPOLETANE TONALITÀ

FIRMA

Consento il trattamento dei dati personali nella presente scheda ai soli fini del Concorso e delle relative comunicazioni. Tali dati potranno, su mia richiesta, essere aggiornati o eliminati in qualsiasi momento,come previsto dall’art. 7 del Decreto Legislativo 30.06.2003, n. 196.

50&Più “Italia in... canto 2013” - Via Toledo 156 - 80134 Napoli - Tel. 0815518187 - Fax 0817904647

ITALIA In...canto 2013 BANDO DI PARTECIPAZIONE

SCHEDA DI ADESIONE

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81DICEMBRE 2012

PO L IBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO L IBERO SPAZIOPer saperne di Più: 066864596»ROMA

Perché no?i ritiene, spesso erroneamente, che certe cose o certe attività siano di esclusivo ap-pannaggio dei più giovani, o addirittura, dei ragazzini. Così tralasciamo le nuove tec-nologie, la navigazione su internet ed altre attività di per sé interessantissime.

Certo il nostro accedere alle novità sarà certamente più cauto, più ragionato ma asso-lutamente non rinunciatario. Ed i risultati si vedono. Ho conosciuto persone che, inquesto anno accademico appena iniziato, hanno preferito altre discipline ai corsi di in-formatica, in quanto ormai padroni della materia.

Ed è proprio nell’ottica che nulla, o quasi, è impossibile, abbiamo accolto con favorele richieste di analizzare la possibilità di organizzare corsi di sci come università dei 50&Più.

Come primo approccio avremmo pensato ad una località dell’Appennino centrale, laterza o quarta settimana di febbraio, in un buon albergo che offra molto nel tempo li-bero, soprattutto per coloro che non vogliono sciare ma desiderano trascorrere qual-che giorno in montagna con gli amici.

I corsi potrebbero svolgersi dal lunedì al venerdì con tre ore mattutine di scuola di scied un paio di pomeriggi dedicati a conferenze sulla teoria dello sci e sulla tecnica del-le attrezzature attuali.

È chiaro che l’opportunità di tenere tali corsi è data, in prima analisi, dal numero deipartecipanti, perciò sarebbe molto gradito un cenno di riscontro da parte di chi fosseinteressato in modo da poter effettuare un conteggio di massima.

Ricordate: il fisico e l’età possono e devono condizionare il come si fa una cosa, ma nonil farla o meno! Se vi piace la montagna, lo sci, il fondo o le passeggiate, fatevi vivi.

Per saperne di Più: potete contattarci inviandoci una e-mail a [email protected], unfax allo 0668139323 o telefonando al seguente numero 066864596.

Fabrizio Scialotti, presidente 50&Più Università

S

SONDAGGIOSei interessato ad avere presso la tua città una sede di 50&Più Università?Se sì, invia una e-mail a [email protected] un fax allo 0668139323,specificando nome, cognome e città di residenza.

Per saperne di Più: 0434549435-62www.50epiu.it/pordenone

»

umentano i vantaggi e il rispar-mio per i soci grazie a ulteriori 5 con-venzioni stipulate dalla 50&Più di

Pordenone in città e provincia con: Ortope-dia Azzurra (Cordenons), Master Sport (Por-cia), Ottica Zanetti (Pordenone), Centrogom-me (Pordenone), Progetto Dentale Apollo-nia (Villotta di Chions).

Nuove convenzioni

A

PORDENONEPer saperne di Più: 00498974640814»

Monaco di Baviera, presso l’Auditorium “Gasteig” si è tenuto il Concertodi beneficenza a favore dei terremotati in Emilia. L’evento è stato ideatoed organizzato dal Responsabile dell’ufficio 50&Più Enasco di Mona-

co, Alfredo di Cesare, con il patrocinio del Consolato Generale d’Italia in Ba-viera, l’Istituto Italiano di Cultura, il Comites di Monaco e la collaborazione diFrancesco Zeziola della Deutsche Bank München. Ospite della serata, l’artistaIskra Menarini, già vocalist di Lucio Dalla, che con la sua band ha interpretato conlo spettacolo Viaggio nell’anima i più grandi successi della musica italiana e inter-nazionale. Hanno presenziato al concerto, il Console Generale d’Italia a Monacodi Baviera, Filippo Scammacca Del Murgo, e numerosi esponenti della comunitàitaliana in Germania. L’incasso della serata è stato interamente devoluto alla scuo-la elementare “Ludovico Antonio Muratori” di San Felice sul Panaro in Emilia.

MONACO DI BAVIERA

AUn concerto per l’Emilia

Per saperne di Più: 0755067178

»

on una solenne cerimonia è statoinaugurato, dopo lungo restauro,l’organo della Chiesa di Santa Maria

della Piaggiola di Gubbio, realizzato nel 1643da Luca Neri, unico esemplare seicentescoin città. Del funzionamento e della manu-tenzione della Chiesa, esempio interessan-te del barocco a Gubbio, si occupa da annila 50&Più di Perugia. Il restauro è stato pos-sibile col sostengo della Fondazione Cassadi Risparmio di Perugia e della Cei. Alla ma-nifestazione, coordinata da Monsignor Fau-sto Panfili, sono intervenuti il presidente na-zionale 50&Più, Renato Borghi, il presiden-te 50&Più di Perugia, Federico Lucci, il vicepresidente della Giunta regionale, Carla Ca-sciari, il presidente della Fondazione Caripe-rugia, Carlo Colaiacovo, l’assessore comu-nale, Marco Bellucci, il direttore dell’ufficioBeni culturali, Paolo Salciarini. Nel portare ilsuo saluto, il vescovo Monsignor Mario Cec-cobelli ha lanciato il progetto di una rasse-gna per musica d’organo, visti i numerosi or-gani restaurati nella diocesi eugubina. La ce-rimonia si è conclusa con il concerto dell’or-ganista Luca Scandali.

PERUGIA

L’Organo “Neri”

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INCONTRI • EVENTI • TEMPO L IBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO L IBERO •

SIENA Per saperne di Più: 0577283914»

olarità, entusiasmo e tanti applausi alla “Festa della Cordiali-tà” organizzata dalla 50&Più nei saloni dell’Hotel Garden. Nelcorso della Festa sono stati premiati i Maestri del Commercio di

Siena e provincia, con una coppa arricchita da unamedaglia dorata con in rilievo la figura di Mercurio,personaggio mitologico considerato il Re del commer-

cio. Davanti ad un pubblico di circa 300 persone, l’in-contro è stato introdotto dal presidente provin-ciale 50&Più, Attilio Botarelli, che ha sottolinea-to il valore dell’Associazione per le sue nume-rose attività dedicate alla cultura, alla sociali-tà, allo svago; e ai Maestri del Commercio hadetto: «Per i tanti anni di operosità commer-ciale, siate orgogliosi di essere stati utili allasocietà con la consapevolezza di avere svol-to un lavoro che è funzione sociale insosti-tuibile. Il commercio promuove il progresso

sociale, favorisce lo sviluppo civile, agevola ilbenessere generale».Il presidente provinciale di Confcommercio,Stefano Bernardini, ha incoraggiato coloro cheoperano nel commercio, spronandoli a supe-

rare le difficoltà del momento economico, mentre il presidente del-la ChiantiBanca, Claudio Corsi, ha fatto notare la disponibilità degliistituti di credito a sostenere chi opera nel mercantile. A portare ilsaluto delle pubbliche istituzioni è stata Simonetta Pellegrini, asses-sore provinciale. Alla manifestazione ha partecipato anche il presi-dente nazionale 50&Più, Renato Borghi, che ha coinvolto l’assem-blea, elogiando la “Cordialità”, elemento di buona vita, da apprez-zare specialmente nella fase dell’età matura.I Maestri del Commercio premiati:Morando Artini, Giuseppe Bastianini, Orfeo Bardini Domenico Be-nedetti, Ida Bernini, Ilvano Betti, Ermanda Bianciardi, Giovanni Bur-roni, Ugo Calabresi, Gabriella Carli, Remo Carli, Marisa Chiantini,Liberto Coco, Giuseppe Cortigiano, Silvana Fabbri, Rosina Ghini, Li-cia Gorelli, Angelo Granese, Giorgio Grassiccia, Francesco Gugliel-mucci, Franco Guidotti, Fabio Macinai, Giuseppe Macucci, DeliaMazzeschi, Marilù Milanesi, Giuseppe Montigiani, Gino Nappini,Franca Nardelli, Marcello Neri, Franca Pallanti, Ugo Pallanti, Anto-nietta Politi, Giorgio Priora, Saverio Safina, Gerardo Soldati, BrunaSolenni, Olga Stopponi, Paris Strambi, Paolo Talluri, Silvia Tarquini,Marcella Viligiardi.La manifestazione si è conclusa con l’esibizione del cantate tenore,Umberto Ceccherini.

Una festa per la Cordialità con i Maestri del Commercio

S

PAVIA

port e canto, due attività che fannobene al corpo e alla mente e per moltiover 50 due passioni irrinunciabili. Ma

quale sport? Il Golf. A questo gioco, moltoamato tra gli ultracinquantenni, la 50&Più diPavia, guidata dal presidente Romano Cantel-la, ha dedicato il Trofeo Golf 50&Più... in cam-po, quest’anno alla sua seconda edizione. Lagara, 18 buche formula stableford, si è tenu-ta al Golf Club Santa Martretta di Vigevano.Chi si è aggiudicato il piatto d’argento?- Prima categoria (hcp 0/18): 1° Luca Bas-si, 2° Zhou Sheng Chuan;

- Seconda categoria (hcp 19/36): 1° DarioFiocchi, 2° Dante Cattaneo e Paola Baseggio. Inoltre, Dario Fiocchi ha ricevuto la targa peril miglior classificato tra i soci 50&Più.Ed ora veniamo al canto, alla seconda edi-zione del concorso canoro 50&Più in...can-to che si è svolto al teatro Odeon di Vigeva-no. La vittoria è andata a Marino Umbertodi Abbiategrasso con la canzone Meraviglio-so di Domenico Modugno. Un primo postoconteso fino all’ultimo da Antonino Pecori-no che si è esibito con la canzone Il mio mon-do, successo di Claudio Villa, e Giancarlo

Garbarini che ha cantato Nel blu dipinto diblu di Domenico Modugno. Alla gara, pre-sentata da Marco Clerici, hanno partecipa-to: Valter Brasolin, Giorgio Lombardi, EnioNembro, Antonia Olive, Sergio Piazzoli, Irva-no Pozzato, Speranza Pozzato. La manife-stazione è stata arricchita dalla partecipazio-ne dei vincitori della passata edizione: Cristi-na Bruno e Ugo Monsellato che hanno can-tato In amore, successo di Gianno Morandi.I cantanti sono stati accompagnati dall’orche-stra “Anna Rizzi”. Al pianoforte il segretariodi 50&Più Pavia, Paolo Baroni.

S

Doppio appuntamento, doppio successo: golf e musica

Per saperne di Più: 038228411 - www.50epiu.it/pavia»

[ I FINALISTI DELLA GARA CANORA

50&PIÙ IN...CANTO, VINTA DA MARINO UMBERTO

CON LA CANZONE “MERAVIGLIOSO” ]

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PO L IBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO L IBERO SPAZIOANCONA Per saperne di Più: 0712075009»

ell’antica e prestigiosa Sala della Loggia dei Mercanti, sede dellaCamera di Commercio di Ancona, si è svolta la premiazione dei Mae-stri del Commercio della provincia. Un importante riconoscimento

ideato da 50&Più che mette al centro il lavoro e la responsabilità sociale ditutti coloro che operano nel settore del commercio, del turismo e dei ser-vizi. «L’Aquila che riceverete oggi è il simbolo del vostro lavoro nel tempo.Un tempo nel quale abbiamo assistito a cambiamenti epocali che tendia-mo velocemente a dimenticare», ha detto il presidente di 50&Più della pro-vincia di Ancona, Enzo Chionne. «Se anno dopo anno, il nostro Paese hapotuto risalire la china della prosperità - ha sottolineato Chionne - moltomerito deve essere attribuito all’impegno e al lavoro di voi e delle vostre fa-miglie. Siete quelli che, pur vivendo il commercio certamente da imprendi-tori, avete trovato, nelle relazioni interpersonali e nei rapporti umani, il ve-ro punto di forza economico».La cerimonia di premiazione è stata aperta dal vicepresidente nazionale 50&Più,Dante di Mattia, che ha portato i saluti del presidente nazionale 50&Più,Renato Borghi. Nel suo discorso il presidente Chionne ha ringraziato, per iloro interventi, il presidente della Camera di Commercio della provincia diAncona, Rodolfo Giampieri, il direttore Confcommercio-Imprese per l’Ita-lia della provincia di Ancona e regione Marche, Massimiliano Polacco, cheha coordinato la cerimonia, Claudio Salmaso, assistente per le relazioni in-ternazionali di 50&Più, il sindaco di Ancona, Fiorello Gramillano, e infine ilConsiglio Direttivo 50&Più presente al completo.

Aquila d’Argento (25 anni di attività): Aldo Battistoni, Carla Galletti,Luciano Granarelli, Roberto Manfrini, Piero Mozzicafreddo, Gabriella Schiaz-za, Lina Sebastianelli, Raimonda Taccalite.Aquila d’Oro (40 anni di attività): Alberto Abate, Diana Antonelli, Lucia-no Bagnarelli, Giannantonio Baldini, Massimo Battistoni, Roberto Bronzi, Al-fio Brunori, Lino Bussolotto, Luigi Cafasi, Ada Cantarini, Angelo Capogros-si, Fabrizio Cappellini, Gabriela Cardinali, Gilberto Cherubini, Mario Cupido,Gianfranco Giampieri, Sergio Girombelli, Marisa Gobbi, Patrizia Graziosi,Mario Lancioni, Bruno Giancarlo Lilla, Antonio Lombardi, Maria Luisa Mar-tinuzzi, Alessandro Mori, Vinicio Mosca, Renzo Muscoloni, Giovanni Oliva,Mario Ciriaco Pasqualini, Franca Sacchi, Ferziero Santelli, Emilio Vaccarini.Aquila di Diamante (50 anni di attività): Franco Andreoli, Franco Bo-rioni, Mafalda Brutti, Fiorella Chiarotti, Umberto Ciabotti, Antonino Cop-pari, Giovanni Giacomarra, Alfredo Martini, Luciano Matteucci, Franco Mer-catali, Renato Moscè, Pietro Paesani, Giuseppe Paoli, Luciana Verdenelli.

Maestri del Commercio

N

LECCO »

oris Pahor e Cristina Battocletti con illibro Figlio di Nessuno. Un’autobiografiasenza frontiere sono i vincitori della sezio-

ne Romanzo Storico dell’ottava edizione PremioInternazionale “Alessandro Manzoni”, mentre ilriconoscimento Premio alla Carriera è stato as-segnato all’unanimità dalla giuria, presieduta daMatteo Collura, al filosofo Emanuele Severino.Il Concorso riservato a romanzi storici editi nel-l’anno è organizzato da 50&Più, il Comune diLecco e il Centro Nazionale Studi Manzoniani.La cerimonia di premiazione si è svolta all’Audi-torium della Casa dell’Economia di Lecco allapresenza delle autorità civili, religiose e militaridella città, oltre naturalmente ai premiati e aivertici di 50&Più.Pahor, 99 anni, più volte candidato al Nobel, nel-le pagine del libro Figlio di nessuno. Un’autobio-grafia senza frontiere (Rizzoli, 2012), scritto conCristina Battocletti, descrive la sua lunga vita diimpegno e di lavoro letterario. Sono i ricordi diun ragazzo derubato della sua cultura, di “Figliodi nessuno” - così infatti l’Italia fascista definivagli sloveni -, di un prigioniero che lotta per so-pravvivere, di un marito e di un padre aspro e in-tenso, di un uomo libero. Una memoria che ri-porta a quella degli oltre 4 milioni di deportati po-

B

litici marchiati con un triangolo rosso che, comegli ebrei, hanno conosciuto la deportazione e losterminio.Emanuele Severino, definito da Massimo Caccia-ri «un gigante della filosofia e l’unico filosofo chenel Novecento si possa accostare a Heidegger»,è l’illustre destinatario del Premio alla Carriera. Ac-cademico dei Lincei, Professore emerito dell’Uni-versità Ca’ Foscari di Venezia, docente all’Univer-sità Vita-Salute San Raffaele di Milano, Severinorientra a pieno titolo tra le grandi personalità delnostro tempo. In occasione della premiazione,aperta al pubblico, Emanuele Severino ha tenu-to una lectio dal titolo Del Sacro, uno dei temifondamentali della sua opera. Soddisfazione da parte di 50&Più per il successoche il premio continua a guadagnare sia a livel-

lo nazionale che internazionale. «Con qualche dif-ficoltà dovuta alla crisi - ha detto Claudio Vaghi,presidente di 50&Più Lecco - siamo riusciti anchequest’anno a garantire un appuntamento dive-nuto importante per Lecco e ci impegneremoper continuare a farlo anche in futuro. Ormainon possiamo più tornare indietro». Vaghi ha ri-percorso i primi otto anni del Premio i tanti illu-stri premiati: «Umberto Eco, Ermanno Olmi, Lu-ca Ronconi, Mario Botta, sono stati incontri indi-menticabili e fondamentali per un’Associazionecome la nostra che vuole promuovere cultura, bel-lezza e tramandare la memoria». Gabriele Sampaolo, segretario di 50&Più, ha ri-cordato come la tenacia sia una delle caratteri-stiche dell’Associazione e il Premio Internaziona-le Alessandro Manzoni ne è un esempio.

Per saperne di Più: 0341287279 - www.premiomanzonilecco.it

Premio Internazionale “Alessandro Manzoni”

83DICEMBRE 2012

[ A LATO, UN RITRATTO

DEL FILOSOFO EMANUELE

SEVERINO, VINCITORE DEL

“PREMIO ALLA CARRIERA”.A SINISTRA, BORIS PAHOR

E CRISTINA BATTOCLETTI,CON I DIPLOMI, PREMIATI

PER LA SEZIONE

“ROMANZO STORICO”. ]

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RELL

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INCONTRI • EVENTI • TEMPO L IBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO L IBERO •

84 I 50epiu.it I DICEMBRE 2012

LE SEDI NEL MONDOArgentina Telefono

Buenos Aires 0054 1143831736La Plata 1555 0054 2214242331Australia Telefono

Carlisle 0061 414829223Guilfdord 0061 414829223Melbourne 0061 393810620Perth 0061 864680197Sydney 0061 297128911Belgio Telefono

Bruxelles 0032 25341527Brasile Telefono

Florianopolis 0055 482222513San Paolo 0055 1132312351Presidente Prudente 0055 1832216645Porto Alegre 0055 5130222720Canada Telefono

Burnaby 001 6042942023Hamilton 001 9053184488Woodbridge 001 9052661866Montreal 001 5142525041

001 5144946902St. Catharines 001 9056466555Toronto 001 4166523759Germania Telefono

Monaco di Baviera 004 98974640814Uruguay Telefono

Montevideo 0059 825076416USA Telefono

Fort Lauderdale 001 9546300086

COSA C’È IN CALENDARIO

» 13, 14 e 15 dicembre - Tre giorni in Trentino tra i tradizionali e ca-ratteristici Mercatini di Natale.

Per saperne di Più: 0583473170 - www.50epiu.it/lucca

» 16 dicembre - È la volta della IX edizione di 50&Più Day. L’augura-le e conclusivo incontro tra i soci della provincia. Con l’occasione siterrà anche il “Gold Age - Giubileo di Coppia“ per chi ha alle spal-le più di 50 anni di matrimonio.

Per saperne di Più: 038228411 - www.50epiu.it/pavia

» 12 dicembre - Secondo incontro dedicato alla proiezione dei Filmpresentati al Santa Marinella Film Festival 2012.

17 dicembre - Presso il Teatro Sant’Anna in Viale Marconi 700,spettacolo di Natale e mostra “Pigotte” dell’Unicef realizzate dallesocie di 50&Più. Il ricavato sarà devoluto all’Unicef.

18 dicembre - Per il ciclo Roma moderna del XIX secolo: visita gui-data all’Ambasciata del Brasile.

Per saperne di Più: 0655380442/3 - www.50epiu.it/roma

» 18 dicembre - Torna la tradizionale tombolata con i soci presso lasede di 50&Più in Via Toledo156.

Per saperne di Più: 0815518187 - www.50epiu.it/napoli

LUCCA

PAVIA

ROMA

NAPOLI

PORDENONE Per saperne di Più: 0434549462»

di salute”, in quanto ognuno, nel corso del-la vita e a partire dall’adozione di una stiledi vita corretto, svolge un ruolo fondamen-tale nella prevenzione delle malattie.

In salute e in prevenzione

Auguri per i 51 anni di Matrimonio a Dante Aresu

e Vidili Vosca

MILANO

Per saperne di Più: 027750261

»

nche quest’anno 50&Più e 50&PiùUniversità Milano vogliono dare illoro contributo in memoria delle

vittime della strage di Piazza Fontana. Il 12dicembre, nella grande Sala Orlando del-l’Unione del Commercio - ConfcommercioMilano (Corso Venezia 47), si terrà un con-certo celebrativo per non dimenticare. L’im-portante iniziativa si svolgerà con la collabo-razione dell’associazione “Arteamicizia” econ l’Associazione dei “Familiari delle Vitti-me di Piazza Fontana”.

Una feritasempre aperta

A

ell’ambito dell’Anno Europeo dell’In-vecchiamento Attivo e della Solidarie-tà tra le Generazioni, 50&Più ha orga-

nizzato, presso l’ex convento di San France-sco, un incontro-dibattito sulle misure da adot-tare per uno stile di vita sano. All’incontro, mol-to partecipato, è intervenuto il dottor GiorgioSiro Carniello, direttore del Dipartimento di Me-dicina specialistica e riabilitativa dell’Aziendaospedaliera S. Maria degli Angeli.Il dottor Carniello ha sottolineato che ognicittadino deve considerarsi un “promotore

N

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PO L IBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO L IBERO SPAZIO

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TRIESTE Per saperne di Più: 0403720169»

gni anno, dal 1969, la seconda do-menica di ottobre, la città di Triestesi scuote dal suo elegante e antico tor-

pore e ovunque, nel suo porto, si vedono so-lo barche a vela, ormeggiate. È il giorno del-la “Barcolana”, o Coppa d’Autunno: la piùgrande regata d’Europa, la regata di tutti gliappassionati della vela, degli scafi maxi e diquelli piccoli, dei professionisti e dei sempliciamanti dell’andar per mare, che riesce a met-tere sulla linea di partenza più di 1.700 imbar-cazioni. Una settimana prima viene allestito il“Villaggio Barcolana”, composto da circa 200stands che promuovono il mare in tutte le suedimensioni ma anche la solidarietà, e rappre-senta un’occasione unica, una vetrina eccezio-nale che in soli 5 giorni può contare oltre350.000 visitatori. Per la 50&Più di Trieste si è avverato un sogno:quest’anno, infatti, è stata presente con il pro-prio stand. All’inaugurazione del Villaggio era-no presenti il vice presidente vicario di 50&Più,Vincenzo Cozzolino, il presidente della Came-ra di Commercio di Trieste, Antonio Paoletti,l’assessore al commercio del Comune di Trie-ste, Elena Pellaschiar ed il presidente 50&Piùdi Udine, Enea Fabris, insieme ai vice presiden-ti di 50&Più di Udine e di Gorizia.

Al presidente di 50&Più provinciale di Trieste,Marina Gruden Vlach, l’onore di tagliare il na-stro del gazebo, dando così inizio alla prima“Barcolana” della 50&Più triestina. Al pubbli-co sono state illustrate le attività e i servizi di50&Più, distribuite centinaia di copie della ri-vista 50&Più, depliant e migliaia di gadget. Al-la Coppa d’Autunno hanno partecipato ben1.737 barche. Ha vinto Esimit Europa2, dopoquattro ore di gara, tagliando il traguardo conmezz’ora d’anticipo sulla seconda classificata.Attorno al golfo le rocce del Carso si sono tra-mutate in un’arena naturale, dove si sono da-ti appuntamento migliaia di turisti e triestini poi-ché lo spettacolo è ineguagliabile. Arrivedercialla prossima “Barcolana”.

La “Barcolana” triestina

O

TORONTO Per saperne di Più: 0019052661866»

n occasione della visita del direttore ge-nerale di 50&Più Enasco, Gabriele Sam-paolo, e del direttore dell’Area Estero,

David Sensi, alle strutture 50&Più Enasco pre-senti in Canada, si è tenuto l’incontro coni vertici della Carp, l’Associazione Canade-se di ultracinquantenni, con cui 50&Più Ena-sco collabora in diversi progetti per offrireservizi e assistenza ai pensionati oltreocea-no. L’incontro si è tenuto presso la sedecentrale della Carp, dove viene realizzata an-che la loro rivista Zoomer Magazine. Eranopresenti tra gli altri: Moses Znaimer, presi-dente Carp e direttore generale di ZoomerMagazine, Susan Eng, vice presidente Carp,Eric Vengroff, direttore generale Carp, Vin-cenzo Ghiandoni, coordinatore 50&Più Ena-sco Canada e David Cravit, vice presidentedi Zoomer Magazine.

Canada:50&Piùincontra Carp

I

[ UN BRINDISI

PER INAUGURARE

LO STAND 50&PIÙ

PRESENTE ALLA

“BARCOLANA 2012”, LA STORICA REGATA

PIÙ GRANDE D’EUROPA

CON OLTRE 1.700IMBARCAZIONI IN GARA. ]

[ 50&PIÙ ENASCO

CON IL DIRETTORE

GABRIELE SAMPAOLO

(IL TERZO DA SINISTRA)E IL DIRETTORE DELL’AREA

ESTERO, DAVID SENSI

(IL QUARTO DA DESTRA),ALL’INCONTRO CON I VERTICI

CARP IN CANADA. ]

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INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI

LE SEDI PROVINCIALI IN ITALIA

Abruzzo TelefonoAvezzano (AQ) - Via Monte Velino, 17 0863415327Chieti - Via Giovanni Antonio Santarelli, 219 087164657Pescara - Via Aldo Moro, 1/3 0854313623Teramo - Via Guglielmo Oberdan, 47 0861252057Basilicata Telefono

Matera - Via Don Luigi Sturzo, 16/2 0835385714Potenza - Via Centomani, 11 097122445Calabria Telefono

Cosenza - Viale degli Alimena, 5 098422041Catanzaro - Via Milano, 9 0961721246Crotone - Via Regina Margherita, 28 096221794Reggio Calabria - Via Castello, 4 0965891543Vibo Valentia - Via Spogliatore snc 096343485Campania Telefono

Avellino - Via Salvatore De Renzi, 28 082538549Benevento - Viale degli Atlantici, 5 0824313555Caserta - Via Roma, 96 0823326453Napoli - Piazza Carità, 32 0812514037Salerno - Corso Garibaldi, 4 089227600Emilia Romagna Telefono

Bologna - Strada Maggiore, 23 0516487530Forlì - Piazzale della Vittoria, 23 054324118Ferrara - Via Girolamo Baruffaldi, 14/18 0532234211Modena - Via Begarelli, 31 0597364211Piacenza - Strada Bobbiese, 2 0523461831Parma - Via Abbeveratoia, 63/A 0521944278Ravenna - Via di Roma, 102 0544515707Reggio Emilia - Via Gianna Giglioli Valle, 10 0522708552Rimini - Viale Italia, 9/11 0541743202Friuli Venezia Giulia Telefono

Gorizia - Via Vittorio Locchi, 22 048132325Pordenone - Piazzale dei Mutilati, 4 0434549462Trieste - Via San Nicolò, 7 0403720169Udine - Viale Duodo, 11 0432538707Lazio Telefono

Frosinone - Via Aldo Moro, 493 0775855273Latina - Via dei Volsini, 60 0773611108Rieti - Largo Cairoli, 4 0746483612Roma - Via Properzio, 5 0668891796Viterbo - Via Belluno, 39/G (ex 45) 0761327701Liguria Telefono

Genova - Via Ceccardi, 1/10 010543042Imperia - Via Gian Francesco De Marchi, 81 0183275334La Spezia - Via Fontevivo, 19/F 01875985216Savona - Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 019853582Lombardia Telefono

Bergamo - Via Borgo Palazzo, 137 0354120126Brescia - Via Giuseppe Bertolotti, 1 0303771785Como - Via Manzoni, 4 031265361Cremona - Via Alessandro Manzoni, 2 037225745Lecco - Piazza Giuseppe Garibaldi, 4 0341287279Lodi - Via Giovanni Haussmann, 1 0371432575Mantova - Via Valsesia, 46 0376231207Milano - Corso Venezia, 45 0276013399Pavia - Corso Cavour, 30 038228411Sondrio - Via del Vecchio Macello, 4/C 0342533311Varese - Via Valle Venosta, 4 0332342280Marche Telefono

Ancona - Piazza Repubblica, 1 071200722Ascoli Piceno - Viale Vittorio Emanuele Orlando, 16 0736051102

Macerata - Corso Cavour, 85 0733261393Pesaro - Strada delle Marche, 58 0721698224Molise Telefono

Campobasso - Via Giuseppe Garibaldi, 48 0874483194Isernia - Via Santo Spirito, 24/B 0865411713Piemonte Telefono

Alessandria - Via Trotti, 46 0131260380Asti - Corso Felice Cavallotti, 37 0141353494Biella - Via Torino, 18 01530789Cuneo - Via Avogadro, 32 017166661Novara - Via Giovanni Battista Paletta, 1 032130232Torino - Via Andrea Massena, 18 011533806Verbania - Via Quarto, 2 032352350Vercelli - Via Duchessa Jolanda, 26 0161250045Puglia Telefono

Bari - Piazza Aldo Moro, 33 0805240342Brindisi - Via Grazia Balsamo, 2/B 0831524187Foggia - Via Luigi Miranda, 8 0881723151Lecce - Via Cicolella, 3 0832343923Taranto - Viale Magna Grecia, 119 0997796444Sardegna Telefono

Cagliari - Via Santa Gilla, 6 070282040Nuoro - Galleria Emanuela Loi, 8 0784232804Oristano - Via Sebastiano Mele, 7/G 078373287Sassari - Via Giovanni Pascoli, 59 079243652Sicilia Telefono

Agrigento - Via Imera, 223/C 0922595682Caltanissetta - Via Messina, 69 0934575798Catania - Via Mandrà, 8 095239495Enna - Via Vulturo, 34 093524983Messina - Via Santa Maria Alemanna, 5 090673914Palermo - Via Emerico Amari, 11 091332447Ragusa - Viale del Fante, 10 0932246958Siracusa - Via Eschilo, 11 093165059 Trapani - Via Marino Torre, 117 0923547829Toscana Telefono

Arezzo - Via XXV Aprile, 12 0575354292Carrara - Piazza 2 Giugno, 11 058570973Firenze - Via Costantino Nigra, 23-25 055664795Grosseto - Via Tevere, 5/7/9 0564410703Livorno - Via Grande, 150 0586898276Lucca - Via Fillungo, 121 0583473170Pisa - Viale Antonio Gramsci, 3 05048371Prato - Via Santa Trinità, 28 057423896Pistoia - Viale Adua, 128 0573991500Siena - Galleria Odeon, 31- Banchi di Sopra 0577283914Trentino Alto Adige Telefono

Bolzano - Mitterweg - Via di Mezzo ai Piani, 5 0471978032Trento - Via Solteri, 78 0461880408Umbria Telefono

Perugia - Via Settevalli, 320 0755067178Terni - Via Aristide Gabelli, 14/16/18 0744390152Valle d’Aosta Telefono

Aosta - Regione Borgnalle, 12 016545981Veneto Telefono

Belluno - Via Cipro, 13 0437215264Padova - Piazza Virgilio Bardella, 3 0498209787Rovigo - Viale del Lavoro, 4 0425404267Treviso - Via Sebastiano Venier, 55 042256481Venezia - Viale Ancona, 9 - Mestre 0415316355Vicenza - Via Luigi Faccio, 38 0444964300Verona - Via Sommacampagna, 63/H 045953502

SPAZIO

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FISCO

» Chi deve presentare la dichiarazioneLe variazioni vanno comunicate sia da chi hacessato di essere soggetto passivo, sia da chiha iniziato ad esserlo e, se più soggetti do-vessero essere titolari dell’immobile, ciascu-no è tenuto a dichiarare la parte spettante,sempre che non si presenti una dichiarazio-ne congiunta. Non è chiaro se la dichiarazio-ne vada presentata per gli immobili in con-cessione su beni demaniali e per gli immo-bili istituzionali di Enti pubblici.

» Modalità di compilazioneTrattiamo, in sintesi, le modalità di compila-zione del suddetto modello:• nei punti 1 e 2 si riportano i dati dell’im-

mobile e la sua ubicazione;• nei punti 3 e 6 vanno riportati la sezione

ed il subalterno, se esistenti;• nei punti 4 e 5 vanno riportati il numero

del foglio e della particella;• nei punti 7 e 8 vanno indicate la catego-

ria e la classe del fabbricato, nonché laqualità dei terreni e la loro redditività;

• nei punti 9 e 10 dovrà essere riportato, se

noto, il numero di protocollo e il numerodella domanda di accatastamento;

• il punto 11 va barrato se ci si trova dinan-zi a fabbricati di interesse storico, artistico,a fabbricati dichiarati inagibili, inabitabilie, di fatto, inutilizzati;

• nel punto 12 va riportato il valore dell’immo-bile. Se l’immobile gravita sui territori di variComuni, il valore da riportare deve essere cal-colato in rapporto alla superficie dell’immo-bile che insiste sul territorio di ciascun Comu-ne e quindi dei parametri da questi fissati;

• nel punto 13 va specificata la quota di pos-sesso, esprimendola in percentuale;

• il punto 14 va barrato se ci sono le condi-zioni per specifiche riduzioni (si vedano, apag. 13 dell’appendice, le voci “definizio-ne dei fabbricati”, “area fabbricabile” e“terreno agricolo”);

• il punto 15 va barrato se ci sono le condizio-ni per l’esenzione dall’imposta (si veda, apag. 16 dell’appendice, la voce “esenzioni)”;

• nel punto 17 va indicata la detrazione perl’abitazione principale;

• nel punto 18 va inserita la data di ultima-zione di eventuali lavori;

• i punti 19 e 20 vanno barrati se il contri-buente ha acquistato o ceduto il dirittosull’immobile.

Vista la complessità e considerata la scarsaaffidabilità delle norme finora in vigore,50&Più Caaf è a disposizione in tutte le pro-vince per la compilazione.

o scorso 31 ottobre è stato pubblica-to il modello Imu con le istruzioni, unapposito stampato sulla cui prima fac-

ciata si riportano le indicazioni su Comunedestinatario e dati identificativi del contri-buente e degli eventuali contitolari. Nella se-conda facciata vanno descritti gli immobilidichiarati. I modelli sono distribuiti gratui-tamente dai Comuni, che li prelevano sul si-to del Ministero dell’Economia e delle Fi-nanze: www.finanze.gov.it.

» Quando e a chi va presentata la dichiarazioneL’obbligo dichiarativo sorge in caso di varia-zioni rispetto alle precedenti dichiarazioni Icie se agli immobili si apporta una modifica.Così per i terreni agricoli se condotti da colti-vatori diretti o imprenditori iscritti alla previ-denza agricola (Iap). Il modello va presentato:• entro il 4/2/2013, in caso di obbligo dichiarati-

vo prima del 5/11/2012;• entro il 10/4/2013, in caso di obbligo dichiara-

tivo dopo il 5/11/2012.Può essere inviato all’Ufficio Tributi del Comu-ne telematicamente (con posta certificata) o amezzo posta raccomandata senza ricevuta diritorno. Data la complessità della norma, è in-dispensabile contattare l’Ufficio Comunalecompetente per evitare spiacevoli sorprese. Sel’immobile dovesse insistere sul territorio di piùComuni, la dichiarazione andrà presentata adogni singolo Comune, un qualcosa che richie-de il concorso non gratuito di molti tecnici.

L

[ DI ALESSANDRA DE FEO ]

87DICEMBRE 2012

[ ]«Il modello acclude leistruzioni, ma data lacomplessità, è sempremeglio rivolgersi al 50&Più Caaf»

«Le variazioni vanno comunicate sia da chi non è più proprietario, sia da chi lo è»

IMU:È ARRIVATO IL MODELLO DIDICHIARAZIONE

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88 I 50epiu.it I DICEMBRE 2012

PREV

IDEN

ZA

«65 anni e 3 mesi compiuti. Questo il nuovo requisito che dal 2013, sarà necessarioper ottenere l’assegno sociale»

sione non reversibile ai sordi, che compiono65 anni entro il 31 dicembre 2012.Oltre all’adeguamento del requisito anagrafi-co in base alla speranza di vita, previsto concadenza triennale dal 2013 e biennale dal2021, cioè 3 mesi dal 2013 e ipotizzati in 4mesi dal 2016, a partire dal 1° gennaio 2018il requisito anagrafico per il conseguimentodell’assegno sociale, degli assegni sociali sosti-tutivi dell’assegno mensile di assistenza a fa-vore dei sordomuti, della pensione di inabilitàcivile e dell’assegno mensile a favore dei mu-tilati e invalidi civili, sarà aumentato di un an-no oltre all’incremento della speranza di vitadi cui si è fatto cenno prima (vedi Tabella C).Vediamo adesso quali sono i presupposti perl’accesso all’assegno sociale dell’Inps e alleprestazioni assistenziali di invalidità civile.

» L’assegno sociale Si tratta di una prestazione di carattere assi-stenziale che prescinde del tutto dal paga-mento dei contributi e spetta ai cittadini chesi trovino in disagiate condizioni economiche.

» A chi spettaI requisiti richiesti sono i seguenti:• cittadinanza e residenza sul territorio nazio-

nale. Ne hanno comunque diritto anche i ri-fugiati politici, nonché i cittadini dell’Unio-ne europea, purché risiedano in Italia;

• 65 anni di età, sia per gli uomini e sia per le

donne (ma la riforma dal 2013, come si èdetto, innalza questo requisito e lo aggan-cia all’adeguamento alla speranza di vita);

• assenza di redditi, ovvero conseguimentodi redditi inferiori ad un determinato limi-te (vedi Tabella B);

• dal 1° gennaio 2009, inoltre, è richiestauna ulteriore condizione costituita dal sog-giorno legale, in via continuativa, per alme-no dieci anni in Italia.

» L’importo spettanteL’importo dell’assegno sociale viene fissato inbase all’entità del reddito personale e, nel ca-so di persone sposate, si tiene conto del red-dito cumulato con il coniuge: la prestazionepuò essere liquidata in misura intera o ridotta.Per esempio, se il richiedente ha un redditoannuo di duemila euro, avrà diritto ad un as-segno sociale annuo di 3.577 euro pari a275,15 euro mensili, tenendo conto del fat-to che quest’anno l’importo dell’assegno èdi 429 euro e il limite di reddito, del richie-dente non coniugato, è di 5.577 euro.Se un richiedente coniugato ha un reddito,cumulato con il coniuge, di 8.000 euro, avràdiritto ad un importo di 3.154 euro annui pa-ri a 242,62 euro mensili, tenendo conto del fat-to che l’importo dell’assegno sociale è di 429euro e il limite di reddito del richiedente co-niugato è pari al doppio dell’importo annuodell’assegno sociale, cioè 11.154 euro.

[ DI GIANNI TEL ]

al 1° gennaio 2013 il requisito dell’età,65 anni per le donne e gli uomini, perottenere l’assegno sociale è soggetto al-

l’incremento della speranza di vita.Di conseguenza, in applicazione della leggen. 122/2010 e della riforma “Fornero” (leg-ge n. 214/2011), l’accesso all’assegno socia-le nonché all’assegno sociale sostitutivo del-la pensione d’inabilità civile, all’assegno men-sile di assistenza agli invalidi parziali e allapensione non reversibile ai sordi, è previsto so-lo dal compimento dei 65 anni e 3 mesi di età.Naturalmente con l’innalzamento del requisi-to anagrafico per l’assegno sociale dal 1° gen-naio 2013, la pensione d’inabilità civile, l’as-segno mensile di assistenza agli invalidi par-ziali e la pensione non reversibile ai sordi, so-no concessi, tenuto conto del riconoscimen-to sanitario e sussistendo le altre condizionisocio-economiche previste - limiti di reddito(vedi Tabella A) - a tutti coloro di età non in-feriore al diciottesimo anno e fino al compi-mento del 65° anno e 3 mesi.Chi, invece, provvede a presentare all’Inps ladomanda di assegno sociale e compie 65 annientro il 31 dicembre prossimo, in presenza an-che dei requisiti socio-economici necessari (ve-di Tabella B) ha diritto alla prestazione secondola normativa previgente e quindi 65 anni di età.La stessa possibilità è prevista anche per gliinvalidi civili titolari di pensione di inabilità,assegno mensile per invalidità parziale e pen-

D

PER L’ASSEGNOSOCIALE,cresce dal 2013il requisito dell’età

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89DICEMBRE 2012

PREVID

ENZA

Non si avrà diritto all’assegno se si possiedo-no redditi superiori al doppio dell’importo an-nuo dell’assegno sociale.

» Quali redditiAi fini del diritto all’assegno sociale, per red-dito si intende tutto ciò che il soggetto ri-chiedente e il proprio coniuge possiedono invia continuativa, compresi i redditi esenti daIrpef (come, ad esempio, la pensione di guer-ra) e quelli soggetti a ritenuta alla fonte a ti-tolo d’imposta o a imposta sostitutiva (inte-ressi bancari, Bot, Cct ecc.). Non contano, invece, il reddito derivante dallacasa di proprietà, purché direttamente abitata dalrichiedente, i trattamenti ricevuti a titolo di liqui-dazione per fine rapporto di lavoro e le compe-tenze arretrate soggette a tassazione separata,lo stesso assegno sociale e i proventi provenien-ti da alcune forme assistenziali (le indennità diaccompagnamento, gli assegni per l’assistenzapersonale continuativa erogati dall’Inail per in-validità permanente assoluta, gli assegni per l’as-sistenza personale e continuativa pagati dall’Inpsai pensionati per inabilità, l’indennità di comu-nicazione per i sordomuti, l’assegno agli ex com-battenti di guerra).

» Le altre prestazioni assistenzialiMalgrado le modifiche introdotte nel 2010 e2011 dalle leggi approvate con le diverse mano-vre economiche, nulla è cambiato e, allo statoattuale, sono considerati invalidi tutti coloro af-fetti da minorazioni non riconducibili a causa diguerra, di servizio e di lavoro, che appartengo-no ad una delle seguenti categorie:• i cittadini di età compresa tra i 18 e i 65 anni

affetti da menomazioni congenite o acquisiteche comportano una riduzione della capacitàdi lavoro non inferiore ad 1/3;

• i minori di 18 anni con difficoltà persistenti asvolgere compiti e funzioni proprie dell’età;

• i cittadini con più di 65 anni non autosuf-ficienti.

» L’assegno di assistenzaAgli invalidi, con età tra i 18 e 65 anni ed ungrado di invalidità compreso tra il 74 e il 99%,spetta un assegno mensile di assistenza per13 mensilità. Per fruire dell’assegno - pariquest’anno a euro 267,57 mensili - l’invalidodeve essere disoccupato, residente in Italiaed avere un reddito annuo personale (quellodel coniuge non conta) che non superi undeterminato limite (euro 4.596,02 per il 2012).In presenza di queste condizioni, anche i cit-tadini stranieri, compresi gli extracomunitarise titolari di carta di soggiorno, possono ot-tenerlo.

TABELLA A LE PRESTAZIONI ASSISTENZIALI: IMPORTI E LIMITI DI REDDITO 2012

TABELLA B ASSEGNO SOCIALE: IMPORTO E LIMITE DI REDDITO 2012

Categorie Importo assegno Limite di reddito mensile x 13 annuo personale

Invalidi civili con grado di invalidità 267,57 euro 4.596,02 eurocompreso tra il 74 e il 99%Pensionati di inabilità con grado 267,57 euro 15.627,22 eurodi inabilità lavorativa totale e permanente del 100%Sordomuti 267,57 euro 15.627,22 euro

Nota: gli invalidi totali (100%) e i sordomuti con almeno 60 anni di età, hanno diritto ad una mag-giorazione sociale che porta l’assegno di pensione a € 616,97 al mese se hanno un reddito annuoinferiore quest’anno a € 8.020,61, elevato a € 13.597,61 se coniugati.

TABELLA C ASSEGNO SOCIALE E PRESTAZIONI SOSTITUTIVE DI INVALIDITÀ CIVILE

Anno Requisiti di età per l’accesso2012 652013 65 e 3 mesi *2014 65 e 3 mesi *2015 65 e 3 mesi *2016 65 e 7 mesi *2017 65 e 7 mesi *2018 66 e 7 mesi *

* Per tali decorrenze si è tenuto conto dei prevedibili adeguamenti alla “speranza di vita” già a par-tire dal 2013 e per gli anni a seguire, fino al 2018.

Nota: i pensionati con un’età pari o superiore a 70 anni hanno diritto ad una maggiorazione socia-le che porta l’assegno di pensione a € 616,97 al mese se hanno un reddito annuo inferiore quest’an-no a € 8.020,61, elevato a € 13.597,61 se coniugati.

Pensionato non coniugato Pensionato coniugatoReddito annuo Importo assegno Reddito annuo Importo assegno proprio mensile per 13 cumulato mensile x 13Zero 429 euro meno di 5.577 euro 429 euromeno di 5.577 euro ridotto da 5.577 euro ridotto

in proporzione a 11.154 euro in proporzionepiù di 5.577 euro zero più di 11.154 euro zero

» La pensione di inabilitàSpetta agli invalidi ai quali sia stata riconosciu-ta un’inabilità lavorativa totale e permanen-te del 100%. L’importo è pari a quello stabi-lito per l’assegno di assistenza, ma le condi-zioni di accesso sono più facili in quanto il li-mite di reddito annuo personale è molto piùelevato (euro 15.627,22 per il 2012.)

» L’indennità di accompagnoQuesta prestazione è un sostegno economico cheviene erogato alle persone che non sono in gra-do di camminare o di compiere autonomamen-te gli atti quotidiani della vita (mangiare, lavarsi,vestirsi ecc.). L’importo dell’indennità, pari a eu-

ro 492,97 mensili, viene erogato per 12 mensi-lità. Detta prestazione viene concessa a prescin-dere dall’età e dalle condizioni economiche del-l’interessato. Possono ottenerla a qualsiasi età,sia le persone meno abbienti che i benestanti.Non è poi legata alla composizione del nucleofamiliare e non è reversibile. È cumulabile con la pensione d’inabilità e conaltre prestazioni spettanti per altre minora-zioni civili, ai ciechi e ai sordomuti.È opportuno, comunque, data la particolare ma-teria rivolgersi agli uffici del Patronato 50&Più Ena-sco i quali, gratuitamente e presenti su tutto ilterritorio nazionale, sono in grado di fornire ogniinformazione e provvedere all’inoltro on-line del-le domande in esame.

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LIBRIDI RENATO MINORE

!

«È un buon libro quello che si apre con aspettativae si chiude con profitto»

Amos Bronson Alcott, Table Talk, 1877

E-BOOK:L’ELEGANZA DEL RICCIO DI MURIEL BARBERY Edizioni E/O

L’ENEIDE, SCORREVOLE E MODERNAAnche Virgilio, il poeta più musicale che si conosca, è un audiolibro con l’Eneide, scorrevole e moderna per la traduzione di Cesare Vivaldi e la lettura del duoAgalbato-Sargentini(Emons Feltrinelli, euro 19,90).

DAL LIBRO AL CINEMA, E RITORNOLo abbiamo letto e riletto,lo abbiamo visto al cinema. Ora Il Gattopardo, di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, possiamo ascoltarlo grazie alla splendida interpretazione di Toni Servillo(Emons Feltrinelli, euro 18,90).

LETTERATURADA VIAGGIO L’Italia è tra i Paesi più densa-

mente abitati del mondo e nonsi può dire che il suo territoriosia rimasto incontaminato. Èanche il Paese europeo a piùalta biodiversità, con migliaia dispecie animali, molte delle qua-li vivono solo qui. Viviamo, in-somma, in un Paese dalla na-tura sorprendentemente ricca.E la natura non è solo un pae-saggio idilliaco, ma molto di ciòche è naturale, può essere an-che pericoloso. Le specie anima-li italiane dannose per l’uomosono tantissime: meduse, squa-li, ragni, scorpioni, zecche; epoi vermi parassiti, api, vespe,attinie, ricci di mare e mollu-schi. E ancora vipere, pesci ve-lenosi, mosche, acari, ratti e to-pi, scarafaggi e pidocchi e per-sino alcune falene. Vivono inmare come in montagna, nel-le campagne come nelle abita-zioni umane. Molte infestanol’organismo, altre trasmettonogravi malattie; altre ancora so-no armate di pungiglioni, den-ti velenosi, tossine potenti. Ita-liani pericolosi. Leggende e ve-rità sugli animali di casa nostradi Marco Di Domenico, autoreanche degli eccellenti disegni,

accompagna il lettore alla sco-perta degli animali pericolosipresenti in Italia, raccontando-ne la biologia e l’effettiva peri-colosità, senza pregiudizi e sen-za dimenticare la realtà del pas-sato e quella dei Paesi tropica-li, dove ogni anno solo la ma-laria uccide un milione di per-sone. Un’Africa italiana forsepoco rassicurante ma certo ina-spettata e sorprendente, in cuil’animale più pericoloso per l’uo-mo, cifre alla mano, resta peròdi gran lunga l’uomo stesso.

te amore per una modella cu-bana, il tempo che macina tut-to, il privato che diventa catar-si pubblica. Come il bambinoche raccoglie il rocchetto dellamadre, anche lui aspetta lo stu-pore e la meraviglia di chi leg-ge per esprimere lo stupore ela meraviglia di essere - sempree comunque - Evtushenko.

ITALIANI PERICOLOSIMarco Di Domenico Bollati Boringhieri - 308 pagineeuro 18,00

DORA FRANCO.CONFESSIONETARDIVAEvgenij EvtushenkoEs, 120 pagineeuro 20,00

Maschere e metamorfosi di unpoeta che, da perenne adole-scente, ha sempre saputo tra-sformare la biografia in “eter-no spettacolo”. Nella Russia diStalin, poi di Kruscev, giocan-do tra ortodossia e dissidenzain un precario elastico che stra-tegicamente lo lanciava men-tre la gente intonava i versi proi-biti di Baby Jar, quel poeta vo-leva essere il nuovo Majakov-skij. Oggi, a 80 anni, Evtushen-ko è ancora vitale, nel poemet-to lancia il sasso: un travolgen-

Pasquale Benassia, calabrese eantimeridionale, è l’eroe, anzil’antieroe di cui Andrea Di Con-soli racconta la storia in un ro-manzo assai denso e a suo mo-do drammatico. Nella storia ci so-no le sue idee estremistiche, iltrasferimento a Torino alla Fiatcome operaio negli Anni ‘60,un’avventura sentimentale fini-ta male che lo riporta in Patria,ferito a morte, braccato, distrut-to, povera marionetta in manoa un destino di sofferenza edemarginazione cui non potràpiù sfuggire. A meno di qua-ranta anni, con tre romanzi emolta poesia alle spalle, Di Con-soli è un narratore vigoroso, conuna “visione” della vita e delSud che diventa la sua scritturaansiosa e tormentata da cui il let-tore è avvolto.

LA COLLERAAndrea Di ConsoliRizzoli - 232 pagineeuro 18,50

50&PIÙ CONSIGLIA:

50&PIÙ CONSIGLIA:

50&PIÙ CONSIGLIA:

90 I 50epiu.it I DICEMBRE 2012

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Fabrizio LorussoRomina Vinci Edizioni L’Eruditaeuro 14,00

Il racconto di un Paese attra-verso gli occhi, e le emozioni,di due viaggiatori. Una narra-zione lucida e personale di Hai-ti e dei suoi abitanti, attraver-so un’esperienza destinata acambiare per sempre la vita dichi intraprende un viaggio neiluoghi più “difficili” del mon-do. La povertà, la dignità, lecontraddizioni di un popoloraccontate a due voci, da duegiornalisti che, a distanza diun anno l’uno dall’altra, han-no visto e soprattutto vissutogli stessi luoghi e, spesso, in-contrato le stesse persone. Perscoprire che molte cose nonsono cambiate.Fabrizio Lorusso atterra a Portau Prince nel febbraio del 2010,un mese dopo il terremoto cheha devastato il Paese; RominaVinci arriva nell’ottobre del2011, quando l’impatto me-diatico suscitato dal sisma si ègià spento da tempo. I due dia-ri di viaggio procedono di pa-ri passo, capitolo dopo capito-lo, come un’unica voce, e con-tinuamente si rimandano l’unl’altro, accompagnando il let-tore in un racconto individua-le e collettivo allo stesso tem-po, alla scoperta di quanto re-sta di una storia, di una noti-zia, dopo che cala il silenzio.

Non è solo un accurato volu-me musicale sul genere. È unviaggio intenso e profondo nel-la cultura afroamericana dallaschiavitù ai giorni nostri. Lamusica è certamente l’ago del-la bussola e trasporta il letto-re direttamente nelle ferite del-la storia; tra emarginazione,razzismo, oppressione psico-logica, ghettizzazione e rico-struzione di un’identità. Neesce un quadro completo emalinconico fatto di documen-ti che testimoniano che dallasofferenza può nascere nuovamusica. Si passa così dal bluesal ragtime, dal jazz allo spiritualin una carrellata di foto e sto-rie che restituiscono un’ideaimmediata del periodo storico(dalla seconda parte dell’Otto-cento e tutto il Novecento) cheha cambiato per sempre il vol-to degli Stati Uniti. De Simonedimostra il suo talento di ban-joista e polistrumentista anchenella descrizione, minuziosa edettagliata, degli strumenti uti-lizzati dai singer e le band del-l’epoca: anche in questo casole fotografie dedicate soddi-sfano il lettore più esigente. Un libro che diventa compen-dio fondamentale per chiun-que voglia accostarsi al bluescon curiosità e passione, maanche per chi crede di saper-ne già abbastanza.

{ Twitter Fiction Festival: www.twitter.comCourmayeur Noir in Festival 2012:Tel. 068603111- Fax 0686213298 www.noirfest.com - [email protected] }

LETTERATURA TRA INNOVAZIONE

E TRADIZIONEDI DARIO DE FELICIS

Twitter Fiction FestivalNon era mai successo che un social network diventasse festival. Eppure, a sei anni dalla sua creazione, Twitter si reinventa proponendo la sua prima manifestazione letteraria, naturalmente online. Il Twitter Fiction Festival, dal 28 novembre al 2 dicembre, rappresenta di fatto l’unico evento ufficiale di narrativa in cui possono essere utilizzatisolamente 140 caratteri. Si creano nuove forme di comunicazione ed il famoso sito di microblogging spera di trovare con il festival nuovi talenti “twitterari” (tra twitter e letterari). «Vogliamo invitare gli autori e i narratori di tutto il mondo a spostare il limite di ciò che si può fare con i contenuti sul nostro sito», spiega Andrew Fitzgerald,uno dei responsabili della comunicazione del festival. Sulle forme narrativeche possono essere utilizzate dai partecipanti c’è la libertà assoluta: dalla finta chat ai racconti in pillole fino al micro romanzo, ce n’è per tutti i gusti. Se Twitter aprirà una nuova pagina di letteratura lo dirà solo il tempo; intanto ci si può sistemare davanti al propriocomputer e godersi la sfida, fino all’ultimo “cinguettio”.

BLUES!AFROAMERICANI DA SCHIAVI A EMARGINATI

Courmayeur Noir in Festival 2012Dal 10 al 16 dicembre torna il Courmayeur Noir in Festival 2012, giunto ormai alla XXII edizione. Il festival, che da anni rappresenta la più importante rassegna italiana di cinematografia e letteratura nera,stavolta celebra Alfred Hitchcock e Don Winslow, uno degli autori più rappresentativi del poliziesco americano contemporaneo.Tema centrale della kermesse è Noi e la Mafia, analizzato e discusso con illustri scrittori e sceneggiatori come Evan Wright, Marcello Fois e Andrea Purgatori, o esperti in materia come Salvatore Lupo. Ma non è finita qui, perché il festival ruota a 360 gradi e arriva anche a toccare forme di comunicazione meno note, con l’audiodrammaIl giardino di Gaia di Massimo Carlotto, in un perfetto connubio tra tecnologia e tradizione orale. E ancora, televisione con la proiezionedella prima puntata di Criminal Minds - 8 e dei primi due episodi della nuovissima serie Awake. C’è spazio anche per i più piccolini nella sezione “Mini Noir”, con l’esposizione Dinosauri in carne e ossa - Dai grandi rettili ai dominatori dell’Era Glaciale. Courmayeur si veste di nero, e per sei giorni sono tutti invitati a visitarla.

91DICEMBRE 2012

LE MACERIE DI HAITI

Mariano De SimoneArcana Edizioni euro 16,50CO

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PIÙ

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Ispirato a fattirealmente acca-duti (lo sceneg-giatore è DonFerrarone, exagente specia-le antidroga), il

film racconta la storia del de-tective della omicidi, Mike Sou-der (S. Worthington), e del suopartner Heigh (J. Dean Morgan),alle prese con un serial killer chegetta i corpi delle sue vittime inun’area paludosa del Texas (mail film è girato in Louisiana), iKilling Fields del titolo originale,su cui indaga anche l’agentePam Stall (J. Chastain). Ottimothriller diretto dalla figlia del ce-lebre regista di Heat - La sfida eCollateral).

DRAMMATICO

50&PIÙ CONSIGLIA:

LE PALUDI DELLA MORTERegia di Ami Canaan Manncon Chloe Moretz, SamWorthington, Jessica Chastain

Dopo l’esordio,di Sacro e pro-fano, la cantan-te Madonna siavventura, daregista, nel rac-conto della sto-

ria d’amore tra Edoardo VIII (J.D’Arcy) e la divorziata Wallis Sim-pson (A. Riseborough), che por-tò all’abdicazione nel 1936 del-l’erede al trono. Non contenta,Lady Ciccone lega il tutto con ilpresente di un’odierna Wallis (A.Cornish), un’altoborghese ne-wyorchese che vive nel mito del-la sua omonima. Tra immaginisuperpatinate, spot di Cartier,Chanel e Sotheby’s, si dipana unfilm ambizioso e confuso.

COMMEDIA

50&PIÙ CONSIGLIA:

W. E. EDWARD E WALLISRegia di Madonnacon Abbie Cornish, James D’Arcy,Andrea Riseborough

Quattro storie(tra cui una conBenigni e unacon P. Cruz) chehanno comecomune deno-minatore l’am-

bientazione nella “Città Eterna“,dove Woody Allen s’è trasferitodopo aver raccontato Barcellonae Parigi. La curiosità maggiore diquesta nuova avventura metro-politana è che, in uno degli epi-sodi, troviamo lo stesso Allen co-me attore nei panni di un padrein viaggio con la moglie a Romaper conoscere il fidanzato italianodella figlia. E per chi ama il regi-sta newyorchese, anche solo que-sti pochi minuti valgono la visio-ne di un film che sotto molti aspet-ti appare un po’ stereotipato.

DRAMMATICO

50&PIÙ CONSIGLIA:

TO ROME WITH LOVERegia di Woody Allencon Ellen Page, Woody Allen,Penélope Cruz

Amanda (Lau-ra Morante) hasempre avutocon gli uominirapporti com-plicati: li giudi-ca inaffidabili,

li guarda con sospetto, prontaa cogliere i segni dell’arrogan-za, del tradimento, dell’indiffe-renza. Secondo il marito dellasua migliore amica Florence, uneccentrico psicanalista, Aman-da è affetta da androfobia: hapaura degli uomini. È fatale chequalunque inezia diventi un pre-ludio al peggio e il pretesto perinterrompere le sue relazioni.Curioso debutto alla regia del-la Morante, con un occhio al-la commedia francese da cuiprende molti stilemi.

50&PIÙ CONSIGLIA:

CILIEGINERegia di Laura Morantecon Laura Morante, Pascal Elbé,Isabelle Carré

COMMEDIA

RECENSIONIcinemaDI ALESSANDRA MICCINESI & PEDRO ARMOCIDA

92 I 50epiu.it I DICEMBRE 2012

dvd dvd

LA REGOLA DEL SILENZIO

na gigantesca caccia all’uomo: dauna parte l’Fbi, dall’altra un expacifista radicale, in mezzo la ri-

cerca della verità. Per Redford passa-no gli anni, ma gli ideali restano. Il re-gista e attore americano fa ancora le

pulci al “sistema“, chiamando in causa un romanzo di NeilGordon: un ex contestatore della politica guerrafondaia degliUsa, trent’anni dopo il Vietnam e una rapina finita male, vivesotto falso nome facendo l’avvocato. Quando un membro delsuo vecchio gruppo viene arrestato, l’uomo fugge: sulle sue trac-ce, oltre ai federali, anche un giovane e rampante giornalista.

regia di Robert Redfordcon S. Sarandon, S. Tucci, N. Nolte, J. Christie, S. Elliot, R. Jenkins, S. Labeouf, C. Cooper e A. KendrickGenere: Thriller50&PIÙ CONSIGLIA:

U

LOVE IS ALL YOU NEED

li ingredienti per far colpo ci so-no tutti: toni agrodolci conspruzzate di drammatica iro-

nia. E poi c’è Sorrento, che fa dacornice a una storia d’amore densa.Perché d’amore si parla in questo

film poco hollywoodiano e molto danese (dirige il premio Oscarde In un mondo migliore), interpretato da Pierce Brosnan e Tri-ne Dyrholm: lui è un manager vedovo corteggiato dalla cogna-ta, lei una parrucchiera malata di cancro e tradita dal marito.S’incontreranno in Italia per celebrare un matrimonio che, for-se, non si farà. Ma che importa... è l’amore che conta.

regia di Susanne Biercon Pierce Brosnan, Trine DyrholmGenere: Commedia romantica

50&PIÙ CONSIGLIA:

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TUTTO TUTTO NIENTE NIENTE

ntonio Albanese getta uno sguardo sul-l’Italia di oggi, alle prese con una crisi eco-nomica, politica e dei costumi. E ammo-

nisce le platee al grido di «il lupo perde il vi-zio ma non ‘u pilu». Alla sua terza collabora-zione col regista Giulio Manfredonia, con cui

aveva già lavorato in Qualunquemente, Albanese indossa lamaschera di Cetto La Qualunque, politico ambiguo e dete-stabile. A fargli compagnia il mistico Frengo Stoppato, il se-cessionista Rodolfo Favretto e il sottosegretario avido con ilvolto di Fabrizio Bentivoglio. Nel cast Paolo Villaggio, nel ruo-lo di un comico che diventa Presidente del Consiglio.

regia di Giulio Manfredoniacon Antonio Albanese, Fabrizio Bentivoglio, Paolo Villaggio Genere: Commedia grottesca

50&PIÙ CONSIGLIA:

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Page 93: DICEMBRE 2012

L’8 dicembre al Fillmore Corte-maggiore (Pc), Vinicio Caposse-la porta sul palco i brani del suoultimo album Rebetiko Gymna-stas. Per stessa ammissione delpolistrumentista: «Sono canzo-ni in greco, per debito nei con-fronti della Grecia, che ha do-nato al mondo oltre alla civiltàanche il rebetiko, una delle piùstraordinarie musiche urbanedel mondo». Una musica cheporta in sé il cromosoma dellaribellione. Pura e schietta, dasuonarsi preferibilmente in luo-go chiuso, quasi fosse un rito daofficiare con pochi eletti.

CORTEMAGGIORE (PC)

Ascoltarli nella loro città rendeil concerto un piccolo evento.Gli Stadio hanno da poco com-piuto 30 anni e per festeggiaresi sono regalati una torta di Dia-manti e Caramelle, dal titolo delloro ultimo album. Mercoledì12 dicembre sono al Teatro Au-ditorium Manzoni di Bolognaper cantare storie d’amore, enon solo. La voce un po’ roca,unica, di Gaetano Curreri si fon-de con le note delicate e mai ec-cessive delle chitarre, proponen-do pop più di maniera, che uni-sce un sound ben noto ai fan,con testi di altissimo livello.

BOLOGNA

Il Ricreazione Tour di MalikaAyane fa tappa a Milano, il 3 di-cembre al Teatro degli Arcimbol-di e il 4 dicembre al Blue Note.È il primo lavoro da produttri-ce artistica per la Ayane, ma laforza del tour sono le canzoni,ludiche e spensierate, imprezio-site da numerose collaborazio-ni: da Paolo Conte, Pacifico, Tri-carico, Boosta, The Niro, finoad un brano inedito musicatoda Sergio Endrigo. Lo statod’animo della Ayane, finalmen-te sereno e giocoso, si nota esi respira in tutta la tracklist: chela ricreazione abbia inizio.

MILANO

Per chi fosse interessato a pren-dere i biglietti per il Concerto diNatale in Vaticano si consigliadi farlo velocemente perchè iposti sono limitati e ambiti. Que-st’anno il Concerto giunge altraguardo dei 20 anni e per l’oc-casione torna nell’Aula PaoloVI, il 5 dicembre. Artisti di ogniNazione, religione e cultura sialternano sul palco, regalandoai presenti un’indimenticabilemescolanza di generi musicali,dalla lirica al rock, passando peril folk, il gospel, la musica clas-sica, etnica e qualsiasi altra for-ma di espressione musicale.

ROMA

musica musicaRECENSIONIteatro

IL RISVEGLIODELLE COSCIENZE

Genova, dal 4 al 7 dicembre

nche Genova col suo TeatroStabile diventa palcoscenicoideale per non dimenticare,

per non aver paura e per continuarea credere. È ospite del Teatro Duse,infatti, lo spettacolo Per non morire

di mafia, tratto dall’omonimo libro del Procuratore Nazio-nale Antimafia, Pietro Grasso. A dar voce e volto alla vicen-da professionale e umana di un “uomo contro” come Gras-so, c’è un altro siciliano, l’attore Sebastiano Lo Monaco. Ilsuo monologo, lucido e vibrante, in scena dal 4 al 7, cattu-ra lo spettatore, scuotendolo. E forse è proprio questo lo sco-po: smuovere le coscienze di tutti, ancor più quelle dei gio-vani, che sono il nostro futuro. Trent’anni di lotta contro lacriminalità organizzata, un’esperienza raccontata e rappre-sentata per non perdere mai di vista la pericolosità di que-sto cancro che continua ad avanzare e che anche la nostracoscienza civile dovrebbe contribuire ad annientare.Info: 0105342200

DUE TEATRIA PASSO DI DANZA

Torino, fino al 6 gennaio

ra le varie proposte culturali, ilcapoluogo piemontese ci pro-pone un dicembre all’insegna

della danza. Realtà diverse fra loro,generi e spazi differenti, due mondilontani ma un comune denominato-

re, l’amore per il ballo: queste sono le appassionate rispo-ste del Teatro Regio e dell’Aldobaraldo. Il primo con le stra-ordinarie coreografie di Maurice Béjart, il secondo sedestorica del Torino Anima Tango. Fino al 5, al Regio, possia-mo assistere a L’Oiseau de feu - Syncope - Le Sacre du Prin-temps, capolavori del geniale coreografo che ha contribui-to sensibilmente alla nascita della danza contemporanea me-scolando l’universo musicale, lirico, teatrale e coreutico.Con musica eseguita dall’Orchestra del Teatro Regio, va inscena la Compagnia Béjart Ballet Lausanne diretta da GilRoman. Seguono dal 7 al 14 in prima nazionale Light e ilfamosissimo Boléro su musiche di Maurice Ravel.Info: 0118815241/242

La seconda proposta torinese vede in scena passione, vir-tuosismo, sensualità, istinto ma anche tecnica, caratteristi-che che gli appassionati di tango rivivranno dal 22 dicem-bre al 6 gennaio nel decimo Festival Internazionale di Tan-go ospitato dall’accogliente spazio Aldobaraldo. Professio-nisti di fama internazionale saranno pronti a impartire le-zioni e dimostrazioni coordinate da Alfonso Fuggetta.Info: 3357224576

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DI MILA SARTI & DARIO DE FELICIS

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GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI

ORIZZONTALI1. Deposito (abbrev.);4. Un... di musica;5. Una colazione all’aperto;9. Corrado che ha condotto

Enigma e Telefono giallo alla tivù;14. Un acido per la fabbricazione

di lubrificanti;17. Sigla di Torino; 18. Massiccio calcareo dell’Appennino

campano;21. Un difetto trascurabile;22. L’unica municipalità del comune

di Cagliari e di tutta la Sardegna situata nella porzione nordoccidentale del suo territorio;

23. Se;24. Società Italiana Vetro;26. Passano con gli anni;27. Le consonanti nel bivio;28. Permettono di espatriare;31. I timori di chi sta sulle spine;35. La Crescenzi della prosa;36. Compose l’opera lirica

Goffredo Mameli;38. Coperchi... senza cerchi;39. Il lavoro di Lehár rappresentato

per la prima volta al teatro Metropol Berlino il 10/10/1929;

40. In fondo al periodo;41. Vigilare assiduamente; 42. Un Eero grande architetto;44. Il nome della Papas;46. Un interruttore elettrico automatico;47. Dimostrativo francese;48. In mezzo;49. Lo Scola regista;51. Si trovano in Internet;52. Conosciuta da tutti;55. In testa al sovrano;

56. Animaletti... con i baffetti;58. I... confini del Texas; 59. Royal Ulster Constabulary;60. Il... pane che sa di sale;62. Formano lo scheletro delle anche;64. Fa ottenere permessi ai carcerati;68. Essi... a Parigi; 69. Il tabloid più venduto d’Inghilterra;70. Commise il primo delitto; 71. Nefertiti e Cleopatra l’usavano

per la bellezza; 72. Alla fine del buio;73. Si danno alle cose.

VERTICALI1. Un accidente musicale;2. Romanzo di Grazia Deledda;3. Perduta;4. Medio Oriente;5. Bagna quattro regioni;6. Con i;7. In rima;

» Il paese delle meraviglieÈ il “Paese d’Alice”, oltre lo specchio, in cui tutto è diverso, anche i colori: il bianco, il giallo, il nero e il rosso... Tu li vedi sempre di un bel verde blu. » Il vecchio strozzinoCerto è un uomo da poco... e a petto ad altrilo vedi calvo, debole e sdentato, che ha il gusto di succhiare avidamente i beni e le sostanze della gente.

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CRUCIVERBA Lello

» soluzioni a pag. 98

8. Le savane del Brasile;9. È a nord della Sardegna;10. Le hanno tutte e due!;11. Fatto senza intenzione;12. Iniziali della Ekberg;13. Lo studio dei rapporti tra

gli individui di una comunità;15. Nel Tirso;16. Ha la lingua lunga;17. La fascia dei potenziali acquirenti

d’un prodotto; 19. Una vincita ben azzeccata al Lotto;20. Odiati o malvisti;23. Un pregiato legno;24. La statua nel porto

di Copenaghen;25. Aver pregio;27. Giuseppe autore del quadro

La canzone del pappagallo (1917);29. La donna... del gangster;30. Ricchezze favolose;32. È stato un asso del calcio;33. Sferzata, colpo rapido;34. Sigla dell’Olanda;37. Ballava nell’arem;39. Fenomeno di magnetismo;43. La fine del valzer;45. Pareti... senza pari; 47. C’è chi le combina con le cotte;50. Dove cresce inverdisce;51. Vi si stabilì David;52. Il fiume di Empoli;53. Germogliato;54. Le... gemelle in lutto;57. Al quale o... ai quali;61. Vi nacque Albert Einstein;63. L’inizio dell’enigma;65. Il finale del Caimano;66. In mezzo al molo;67. Nei tetti e cantina.

» Inserite nello schema le parole elencate qui sotto, tenendo conto della loro lunghezza.

COMPOSIZIONE Lionello

9 lettere: CAMMINARE - CELEBRITÀ8 lettere: SCALETTA - TRAGEDIA7 lettere: ICEBERG - NUTRITE - REATINI - SARTINE 6 lettere: ACULEI - COSCHE4 lettere: ALTI - AREA - ANCE - MALE

INDOVINELLI Favolino

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GAMeSCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI

ORIZZONTALI2. Sigla di Cosenza;4. Iniziali di Tognazzi padre;5. Non lo perde mai chi è molto

padrone di sé;8. Personifica il tradimento; 10. Yul del film Taras il magnifico, del 1962;12. Ammonisce i calciatori;13. Salottino per la toletta;14. L’inseparabile amico di Harry Potter;15. Aspri come i limoni;16. Il quartiere di Londra ricco

di ritrovi notturni;17. Se.

VERTICALI1. Forze armate;2. Jill del film Amare oltre la vita, del 1986; 3. Lo dice la mammina al suo bimbo

che sta per addormentarsi;4. Unione Bancaria;6. È famosa la sua vittoria;7. Assomigliano ai caproni;9. Dilazione di pagamento;10. Un dolce a forma di fungo;11. Ente Risicolo Italiano;15. Sigla di Aosta.

MINI CRUCIVERBA Lello

TEST 1

STUZZICA CERVELLO Enrico Diglio

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TEST 2

RIVALE

Inserendo le tre sillabe della parola sopra riportata dopo la prima sillabadelle sei seguenti parole, stando attenti a utilizzare la stessa sillaba solo in due delle sei parole, è possibile ottenerne altrettante. Quali?

TEMATICA - SANA - GARAGIUSTA - STILE - CORDA

9, 5 Lionello 6, 13 Lionello

Osservate attentamente i quattro gruppi di figure sotto riportate e dite quale di essi, secondo logica, può essere considerato “intruso”.

a) b)

c) d)

TEST 3

Leggete attentamente il seguentebrano e andate a pag. 98.

Nel corso dell’ultima puntata del quiz televisivo Corri e rispondi, trasmesso dalla televisioneprivata TeleBorgoverde, Davide ha vinto il premio finale di 32.000 euro dopo aver risposto esattamente a 16 domande e dopoaver eliminato 8 concorrenti.

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» Le inserzioni sono gratuite e vanno indirizzate a50&Più, Largo Arenula 34, 00186 Roma.

» Gli annunci devono essere massimo di 50 parole e vengono accettati solo se firmati in modoleggibile e corredati della fotocopia deldocumento d’identità del firmatario, fermo restando il dirittoall’anonimato per chi ne faccia richiesta. La redazione non risponde del contenuto dell’inserzione.

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RELAZIONI PERSONALI

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97DICEMBRE 2012

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Page 98: DICEMBRE 2012

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GiochiCRUCIVERBA

Stuzzica cervello1

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MINI CRUCIVERBA1

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REBUS (9, 5) In G e G, N O sementi = Ingegnose menti

INDOVINELLOIl paese delle meraviglie = Il mare

Il vecchio strozzino = Il neonato

TEST 1 / Il gruppo di figure che può essere con -siderato “intruso” è quello contrassegnato dallalettera b). In tutti gli altri gruppi, infatti, adifferenza del b), i cerchi rossi sono seguiti da unnumero di cerchi di colore verde inferiore diun’unità a quello dei cerchi rossi e, a loro volta, icerchi verdi precedono un numero di cerchi azzurriinferiore di un’unità a quello dei cerchi verdi.Riepilogando: Nel gruppo a) vi sono 4 cerchi rossi, 3 cerchi verdi e 2 cerchi azzurri.

Nel gruppo b) “intruso” vi sono 4 cerchi rossi,4 cerchi verdi e 2 cerchi azzurri.

Nel gruppo c) vi sono 3 cerchi rossi, 2 cerchi verdi e 1 cerchio azzurro.

Nel gruppo d) vi sono 5 cerchi rossi, 4 cerchi verdi e 3 cerchi azzurri.

TEST 2 / Le sei parole che si ottengono inserendole sillabe della parola RIVALE dopo la prima sillabadelle parole TEMATICA; SANA; GARA; GIUSTA;STILE; CORDA (utilizzando la stessa sillaba solo indue delle parole fornite) sono GIURISTA, CORRI-DA, SAVANA, STIVALE, TELEMATICA, GALERA.

TEST 3 / Quanti concorrenti ha eliminato Davi-de nel corso dell’ultima puntata del quiz televi-sivo Corri e rispondi?

ARIETE21 mar. » 20 apr.

Per voi, nati di questo segno,gli ultimi giorni del 2012 sa-ranno di grande utilità e pia-cere. Passerete le feste insie-me alle persone che vi stan-no più a cuore.

TORO21 apr. » 20 mag.

Sta per finire il 2012 e vi tro-verete nel mezzo di allegria efestività. Sarete attivi, intra-prendenti e tanto brillanti dadestare l’ammirazione di chivi avrà vicino.

GEMELLI21 mag. » 21 giu.

Gli amici saranno generosi eaffettuosi, il lavoro vi darà ot-timi risultati e la compagnia perle feste non mancherà. Giovevi porterà persone grandi, im-portanti, fuori del comune.

CANCRO22 giu. » 22 lug.

Vi troverete bene, tra gente al-legra o in famiglia per orga-nizzare qualche cenetta con ci-bi prelibati. Anche i viaggi sa-ranno sotto una buona stella.L’anno finirà bene.

LEONE23 lug. » 23 ago.

Sarete fortunati e dotati di unintuito che si dimostrerà moltoutile quando prenderete una de-cisione. Il Sole farà arrivare unpo’ di denaro e terrà “caldo“ ilvostro conto in banca.

VERGINE24 ago. » 22 set.

Sarete in attesa di qualcosa chedovrebbe succedere, ma che sifarà aspettare ancora un po’. Fi-nirete l’anno insieme a perso-ne in gamba, personaggi in al-to nella scala del successo.

BILANCIA23 set. » 22 ott.

Sarà un mese ricco di avveni-menti. Vi muoverete più delsolito e spesso vi troverete inbuona compagnia. Attenti: cisaranno le stelle a stimolarvinelle vostre voglie!

SCORPIONE23 ott. » 22 nov.

Con Saturno sarà un mesepiacevole in tutti i sensi. Levostre feste avranno ancheun tocco di mondanità. Sia-te prudenti al volante e neltraffico. Anche a piedi!

SAGITTARIO23 nov. » 21 dic.

Mercurio nel segno vi rende-rà più ambiziosi del solito. Pos-sibili contatti con l’estero e le-gami con stranieri. Avrete se-te di sapere e di conoscere ilmondo e le etnie umane.

CAPRICORNO22 dic. » 20 gen.

Il giorno 21 dicembre alle12.12 il Sole entra nel segnodel Capricorno dando inizioal vero inverno. Ci sarannofeste, allegria e momenti digioia in ambienti mondani.

ACQUARIO21 gen. » 19 feb.

Le stelle vi porteranno maggio-re pace e tranquillità. ConMarte nel segno, state atten-ti alle spese esagerate. Ricor-datevi che sotto le feste i prez-zi salgono sempre!

PESCI20 feb. » 20 mar.

Sarà meglio passare le feste infamiglia. Vi troverete bene in-sieme alle persone care, anchese sarà possibile qualche ma-linteso con una persona anzia-na. Passerà presto!

REBUS (6, 13) A marsina; scosta ME N tè = Amarsi nascostamente

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Page 99: DICEMBRE 2012

21H

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Gli occhi

del padre,

la bocca

della madre.

Il sorriso lo può

ereditare da te.

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