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Notiziario Il Soffio
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Siamo già arrivati all’ultimo mese del 2012 ed è tempo di bilanci: se guardiamo quello che è successo in Italia e nel mondo che disastro, che buio, che tenebre! Viene vo‐glia di criticare e lamentarsi.
Ma un filosofo francese ha detto: “E’ meglio accendere una luce che maledire l’oscu‐rità” e una luce la possiamo accendere tutti, anche cia‐scuno di noi. Come? Basta poco: un sorriso al vicino di tavolo, un gesto di perdono con chi ci ha fatto uno sgarbo, un grazie sincero a chi ci ha reso un piccolo favore … Quante luci si possono accendere nella no‐stra Casa! Più brillanti e più numerose di quelle che addobberanno le vie della città (e le nostre non consumeranno neppure la corrente …).
Forza, allora, impegnamoci a fare di questo S. Natale il Natale più lumi‐noso della nostra vita per accogliere come si deve la Luce vera che vie‐ne nel mondo.
DICEMBRE 2012 ANNO XV, NUMERO 12
Sommario:
Appuntamenti e com‐pleanni
2
Buon Natale 3
Relax 4
Preghiere 2
Abbiamo accolto le Signore Bompieri Vittoria, Guerrini Caterina, MANZOTTI ALDINA
e il Signor VANZELLI ANGELO
BENVENUTI !!!
Appuntamenti Mercoledì 5 ‐ 15,30: Festa dei compleanni Venerdì 7: Viaggio fotografico nella amatis‐sima Toscana con merenda Giovedì 13: Arrivano gli alpini con l’asinello di S. Lucia Giovedì 20: Festa Prenatalizia (la S. Messa sarà come al solito al mattino)
COMPLEANNI Amelia ‐ Giovedì 6 Teresa ‐ Venerdì 7
Francesca ‐ Martedì 11 Enrica ‐ Giovedì 13
Wanda ‐ Domenica 23 Elda ‐ Domenica 30 Berta ‐ Domenica 30
Pagina 2
IL SOFFIO
Preghiere Squarcia il cielo e scendi. Tu sei il Signore, il benvenuto nel mio cuore. Anche se sei coperto di sudiciume. Anche se vieni da un paese straniero. Anche se sei solo. Anche se piangi, io ti riconoscerò.
Io ti prenderò per mano come un amico aspettato per tanto tempo. Tu mi dirai le parole che io saprò comprendere, le ascolterò e il mio cuore sarà nella gioia.
Io ti seguirò e assieme entreremo nella casa dei miei amici e io dirà loro: Guardate! E' tornato colui che il nostro cuore attendeva
CRISTO SEI TUTTO PER ME! Cristo sei tutto per me! Aiutami a dirti: "Mio Signore". Non vi sia nulla nella mia vita che non trovi in Te ispirazione per i comportamenti, criterio per i giudizi e per le scelte. Il tuo pensiero sia il mio pensiero, il tuo volere sia il mio volere. Cristo sei tutto per me! aiutami a dirti: "Unico Salvatore del mondo". Che io trovi in Te la pienezza della vita e il segreto della vera gioia. Che io sappia dire a tutti e sempre che Tu solo sei la salvezza dell'uomo. Che io possa condividere l'ansia della Chiesa per l'annuncio del Vangelo Cristo sei tutto per me! Davanti a Te, nel giorno del Tuo Natale, rinnovo questa mia fede perchè tu sei la Via, la Verità, la Vita, La Parola che illumina e che salva l'Amore senza fine che dona la speranza e la pace. (Card. Tettamanzi, Santo Natale 2000)
Se mi fosse concesso di lasciare nella mezza‐
notte il trasognato rapimento della liturgia, e
aggirarmi per le strade della città, e bussare a
tutte le porte, e suonare a tutti i campanelli, e
parlare a tutti i citofoni, e dare una voce sotto
ogni finestra illuminata, vorrei dire semplice‐
mente così: Buon Natale, gente! Il Signore è
sceso in questo mondo disperato. E all'ana‐
grafe umana si è fatto dichiarare con un no‐
me incredibile: Emmanuele! Che vuol dire:
Dio‐con‐noi. Coraggio! Ai tempi di Adamo,
«egli scendeva ogni meriggio nel giardino a
passeggiare con lui» (Gn 3,8). Ma ora ha deci‐
so di starsene per sempre quaggiù, perché
non si è ancora stancato di nessuno e conti‐
nua a scommettere su di noi.
Mi chiedo, però, se questi auguri, formulati
così, magari all'interno di un piano‐bar, o di
una sala‐giochi, o di una discoteca, o di un al‐
tro tempio laico dove la gente, tra panettoni
e champagne e luci psichedeliche, sta trascor‐
rendo la notte santa, siano capaci di reggere il
fastidio degli atei, lo scetticismo degli scaltri,
il sorriso dei furbi, la praticità di chi squalifica i
sogni, il pragmatismo di chi rifiuta la poesia
come mezzo di comunicazione.
Mi domando se gli auguri di Natale formulati
così, magari all'interno della Stazione Centra‐
le dove tanta gente alla deriva trova riparo
dal freddo notturno nella sala d'aspetto (ma
senza che aspetti più nulla e nessuno)..., fa‐
ranno rabbia o tenerezza, susciteranno di‐
sprezzo o solidarietà, provocheranno discre‐
dito o lacrime di gioia.
Mi interrogo come saranno accolti questi au‐
guri dalla folla dei nuovi poveri che il nostro
sistema di vita ignora e perfino coltiva. Dagli
anziani reclusi in certi ospizi o abbandonati
alla solitudine delle loro case vuote. Dai tossi‐
co‐dipendenti prigionieri di una insana voluttà
di autodistruzione. Dagli sfrattati che impre‐
cano contro il destino. Dagli ex carcerati che
non trovano affetto. Dai dimessi degli ospe‐
dali psichiatrici che si aggirano come larve.
Dagli operai in cassa integrazione senza pro‐
spettive. Dai disoccupati senza speranze. Da
tutta la gente, insomma, priva dell'essenziale:
la salute, la casa, il lavoro, l'accesso alla cultu‐
ra, la partecipazione.
Mi domando che effetto faranno gli auguri di
Natale, formulati così, su tanta gente appiatti‐
ta dal consumismo, resa satura dallo spreco,
devastata dalle passioni. Sulla moltitudine di
giovani incerti del domani, travagliati da
drammi interiori, incompresi nei loro proble‐
mi affettivi. Sulle folle di terzomondiali che
abitano qui da noi e ai quali ancora, con i fatti,
non abbiamo saputo dimostrare di esser con‐
vinti che Gesù Cristo è venuto anche per loro.
Mi chiedo per quanti minuti rideranno dinanzi
agli auguri di Natale, formulati così, coloro
che si sono costruiti idoli di sicurezza: il dena‐
ro, il potere, lo sperpero, il tornaconto, la vio‐
lenza premeditata, l'intolleranza come siste‐
ma, il godimento come scopo assoluto della
vita.
E allora? Dovrei abbassare il tiro? Dovrei cor‐
reggere la traiettoria e formulare auguri terra
terra, a livello di tana e non di vetta, a misura
di cortile e non di cielo?
No. Non me la sento di appiattire il linguag‐
gio. Sono così denutrite le speranze del mon‐
do, che sarebbe un vero sacrilegio se, per
paura di dover sperimentare la tristezza del
divario tra la formulazione degli auguri e il lo‐
ro reale adempimento, mi dovessi adattare al
dosaggio espressivo dei piccoli scatti o doves‐
si sbilanciarmi sul versante degli auspici con
gli indici di prudenza oggi in circolazione.
Anzi, se c'è una grazia che desidero chiedere
a Gesù che nasce, per me e per tutti, è pro‐
prio quella di essere capace di annunciare,
con la fermezza di chi sa che non resteranno
deluse, speranze sempre eccedenti su tutte le
attese del mondo.
Buon Natale!
Pagina 3
ANNO XV, NUMERO 12
Buon Natale da uno scritto di Tonino Bello
Pagina 4
Via Grazzine 6 25123 Brescia
Tel.: 030 3390556 Fax: 030 302011
E‐mail: [email protected]
WORK
RELA
X
IL SOFFIO
Scelga di donare il suo 5 per mille alla
FONDAZIONE PASOTTI COTTINELLI ONLUS firmando nel riquadro delle Onlus
e indicando il codice fiscale
98077830176
CON LE LETTERE DELLA SCRITTA
BUON NATALE quante parole riuscite a formare?
Ogni lettera può essere usata solo una volta!
Esempio: nota, lento….