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DICHIARAZIONE AMBIENTALE ANNO 2011 COMPLESSO IMPIANTISTICO Galliera (BO), Via S.Francesco 1 Rev. 0 del 31 marzo 2011 000725 000725

DICHIARAZIONE AMBIENTALE ANNO 2011 COMPLESSO …ha.gruppohera.it/binary/hera_herambiente/... · analisi degli impatti ambientali, consente uno scambio di informazioni continuo che

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DICHIARAZIONE AMBIENTALE

ANNO 2011

COMPLESSO IMPIANTISTICO Galliera (BO), Via S.Francesco 1

Rev. 0 del 31 marzo 2011

000725000725

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PREMESSA

La Dichiarazione Ambientale costituisce il documento attraverso il quale il gestore informa il lettore sugli sviluppi delle performance che il sistema di gestione ambientale dell’azienda ha avuto negli ultimi anni. I dati in essa contenuti si riferiscono all’ultimo triennio. Il documento si compone di due parti:

• Parte generale contenente le informazioni attinenti all’azienda, richiama i numeri di registrazione dei singoli impianti.

• Parte specifica relativa al singolo sito.

Complesso impiantistico Discarica Galliera Via S. Francesco 1

Attività svolte nel sito Smaltimento a terra di rifiuti

solidi non pericolosi

Codice NACE 38.21 “Trattamento e

smaltimento di rifiuti non pericolosi”

NOTE ALLA CONSULTAZIONE

I termini tecnici, le abbreviazioni e le unità di misura utilizzate nel testo sono riportati nel glossario ambientale al termine della presente sezione.

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PARTE GENERALE

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.........................................22 ...................................................9 Allegato 2.......................................

.........................................21 ...................................................8 Allegato 1......................................................................19 ...................................................7 Attività di comunicazione........................

......................17 ...................................................6 Approccio Herambiente EMAS III ..........................................17 ...................................................5.2.1 Il progetto EMAS....................................................17 ...................................................5.2 Le certificazioni presenti e future............

...................16 ...................................................5.1 La valutazione degli aspetti ambientali ............................................15 ...................................................5 Il sistema di gestione...........................

........................12 ...................................................4 La strategia gestionale di Herambiente........................11 ...................................................3.1.4 Sviluppo, Pianificazione e Controllo .........

.......................10 ...................................................3.1.3 Direzione Mercato................................................9 ...................................................3.1.2 Direzione Servizi Operativi ..................

.......................6 ...................................................3.1.1 Direzione Produzione......................................................6 ...................................................3.1 Le strutture organizzative.................................................6 ...................................................3 Organizzazione di Herambiente....................

.................................4 ...................................................2.1 Assetto societario.......................................................................4 ...................................................2 Cenni storici ....................................

......................2 ...................................................1 La politica integrata qualità sicurezza ambiente...............................................2 ...................................................Presentazione......................................

INDICE DELLA PARTE GENERALE .

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Ing. Claudio Galli Herambiente

Amministratore Delegato

politica per la qualità, la sicurezza e l’ambiente.li impegni indicati nella nostra una collaborazione che ci porti al mantenimento deg

ientale al fine di costruire insieme nostro operare, utilizzino questa Dichiarazione Ambnte o indirettamente coinvolte dal Mi auguro che tutte le parti interessate, direttame registrazione di oltre 20 impianti. ad oggi conseguito e che ha permesso di ottenere la

aggiunti con lo stesso successo fino Confido che i nuovi traguardi EMAS possano essere rambientali.

’attenzione nei confronti delle tematiche strumento di sensibilizzazione per mantenere alta l dei nostri impianti e prezioso miglioramento continuo delle prestazioni ambientali

to organizzativo, in quanto sfida al piena continuità del Progetto Emas nel nuovo contesntenzione ribadire l’importanza e la Come Amministratore Delegato di Herambiente è mia i

cato. crescere e di essere sempre più competitivi sul merativa ed autonoma, che ci permetterà di traguardi grazie ad una società specializzata, oper

r raggiungere nuovi e importanti La nascita di Herambiente ci trova già preparati pe

LETTERA AMMINISTRATORE DELEGATO HERAMBIENTE

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adottati. conformemente agli standards di riferimento risorse adeguate affinché la gestione sia condotta

tegrato “qualità sicurezza ed ambiente” dedicando Garantire l’applicazione del sistema di gestione inSistemi di Gestione

ioni di inquinanti. impianti ed in particolare relativamente alle emissli alle prescrizioni autorizzative afferenti ai singorestrittivi rispetto alla normativa vigente, nonché

cando inoltre, laddove possibile, standard più normativa comunitaria, nazionale e regionale, applità alle disposizioni legislative previste dalla Garantire per le proprie attività la piena conformi

Conformità legislativa

are e promuovere quanto di seguito riportato. In particolare Herambiente Spa si impegna a rispettto di Herambiente Spa. per l’ individuazione degli obiettivi di miglioramen

uppo Hera e detta i principi quadro a cui riferirsiLa presente politica discende dalla politica del Gr

POLITICA PER LA QUALITA’ , LA SICUREZZA E L ’AMBIENTE

: concentrati nel fare ciò che diciamo. Coerenza: impegnati per il bene dell’azienda insieme. Responsabilità personale

: sinceri e chiari verso tutti gli interlocutori. Trasparenzae e leali. : orgogliosi di essere un Gruppo di persone correttIntegr ità

mente ai valori di tutto il Gruppo: La politica di Herambiente Spa si sviluppa coerente

La politica integrata qualità sicurezza ambiente

precedentemente formulato. e con il totale recepimento di quanto gli impianti in gestione, trova piena considerazion

o il percorso di registrazione EMAS di tutti Nella nuova organizzazione, il progetto EMAS, ovver

definizione più marcata delle responsabilità. titolarità dei provvedimenti autorizzativi;

gni assunti; autonomia di budget e leve per far fronte agli impemanagement;

assunti); politiche e obiettivi (continuità con gli obiettivi

di: evoluzione positiva nella continuità, in termini L’attuale organizzazione societaria rappresenta un’. efficace, trasparente ed economicamente sostenibile

l’obiettivo di rispettare l’ambiente in modo di materia e energia e smaltimento dei rifiuti, conl’ impiego degli impianti di trattamento, recupero realizzazione e gestione) e commerciali dedicate al

e di tutte le attività operative (progettazione, acquisita dal Gruppo nella organizzazione e gestiono l’espansione territoriale” la leadership già La nuova società vuole valorizzare “anche attravers

successivamente, da ottobre 2010 Herambiente Spa. controllata da Hera Spa, divenuta Dal 1° luglio 2009 è nata Herambiente Srl, società

Presentazione

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• • • •

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i di pianificazione. conseguenti formeranno parte integrante dei processi attività con l’ambiente circostante. Gli interventun’analisi costante delle interazioni delle proprie

di indicatori concordati effettuando all'uopo obiettivi e traguardi misurabili tramite l’utilizzoprestazioni ambientali, nonché definendo economicità aziendale, di prevenzione dei rischi e

prestazioni in termini di efficienza, efficacia, edPerseguire il miglioramento continuo delle proprie Miglioramento continuo

rmi su tutto il territorio servito. locali l'adozione di criteri il più possibile unifogimento e promuovere verso le Amministrazioni nell’ottica della trasparenza e del massimo coinvol

cali con gli organi di controllo e con le istituzioni loMantenere il dialogo con i portatori di interessi, della sicurezza.

e sugli obiettivi della qualità, dell’ambiente, e responsabilizzazione di tutto il personale sui temiinvolgimento, la sensibilizzazione e la Assicurare la comunicazione interna favorendo il co

Comunicazione alla fonte.

nché la popolazione limitrofa e prevenga i rischi nei luoghi di svolgimento delle proprie attività nori sicurezza che garantisca indistintamente i lavoratoal fine di assicurare un sistema di gestione della

nale, l’ambiente e la salute della popolazione) contenimento delle conseguenze dannose per il persorocedure mirate ad un efficace e pronto emergenza, misure di prevenzione degli incidenti, palutazione dei rischi e delle situazioni di Promuovere ed attuare tutte le misure necessarie (v

Sicurezza sul lavoro

i. gli istituti di ricerca e con i partners industrialrsità, a vigilanza e al controllo delle attività, le univericerca in collaborazione con gli enti preposti all

rtecipando attivamente anche alle attività di riduzione degli impatti ambientali, sostenendo e palla sicurezza dei lavoratori e della prevenzione e considerazione della salvaguardia della salute e de

disponibili a costi economicamente sostenibili in Introdurre, dove possibile, le migliori tecnologie Migliori tecnologie

energia dai rifiuti. à mirata al riciclo ed al recupero di materia ed trasporti ed effettuare una gestione delle attivit

i isorse umane e naturali, il risparmio energetico edrazionalizzare, laddove possibile, il recupero di rsu tutto il territorio, promuovere e rendere il più possibile omogeneo il comportamento

rizzi a tutte le filiere impiantistiche al fine di Ottimizzare le procedure di gestione, fornendo indiOttimizzazione processi e attività

impiantistici. ambientali all'interno e all'esterno dei siti sforzi è finalizzata alla prevenzione di incidenti

li ssioni odorigene e l’utilizzo di risorse. Parte deggestione e produzione di rifiuti, il rumore, le emio, la mosferiche, gli scarichi idrici, i rilasci nel suolattività svolte ed, in particolare, le emissioni at

e uzione dei principali impatti ambientali legati allsistematico finalizzato al contenimento ed alla ridtraverso un sistema di monitoraggio e di controllo L’applicazione di tale gestione viene effettuata at

impianto. la durata dell’ intero ciclo di vita del singolo nell'ambito di tutte le filiere impiantistiche, per

consentire il minore impatto ambientale Garantire un sistema di gestione ambientale tale daTutela dell’ambiente

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Ing. Claudio Galli Filippo Brandolini

DELEGATO AMMINISTRATORE PRESIDENTE

onale e resa disponibile al pubblico. operante, mantenuta attiva, diffusa a tutto il pers

he la presente Politica sia documentata, resa principi assicurando e verificando periodicamente crsona nel rispetto e nell’attuazione di questi La Direzione di Herambiente è coinvolta in prima pe

4

Herambiente Spa. OT) e che controlla diverse società tra cui comprende sette Strutture Operative Territoriali (Sro di una società capogruppo (Hera Spa), che Il modello di impresa è quello di una holding, ovve

di cittadini. opera in oltre 240 Comuni servendo più di 3 milioni, trattamento e smaltimento rifiuti). Attualmente gestione dei servizi ambientali (raccolta, recupero

leriscaldamento e soluzioni innovative) e alla vendita metano ed energia, risparmio energetico, telizzo delle risorse energetiche (distribuzione e (potabilizzazione, depurazione, fognatura), all'uti

ua nella gestione dei servizi legati al ciclo dell'acqIl Gruppo Hera è fra i leader nazionali ed europei

Assetto societar io 2.1

Cooperatief U.A. Hera Spa e al 25% da Ambiente Arancione Allo stato attuale Herambiente è detenuta al 75% da

giuridica in Società per Azioni. ione Herambiente modifica la propria natura olandese controllata da Eiser medesima. Con la cessperatief U.A., società cooperativa di diritto per il tramite della società Ambiente Arancione coo

le Eiser Infrastructure Limited, che l’acquisisce Herambiente al fondo di investimento infrastrutturaHerambiente, cede una quota del 20% di Srl. A ottobre 2010 Hera Spa, socio totalitario di le fusione per incorporazione di Recupera Divisione Ambiente ad Ecologia Ambiente e contestua

nferimento del ramo d’azienda di Hera SpA – Il 1° luglio 2009 nasce Herambiente Srl mediante coterritori limitrofi a quelli gestiti.

nel settore energetico, idrico e ambientale e in diverse operazioni concentrate su società operanti la nascita di Hera è proseguito nel tempo con Il processo di aggregazione condivisa alla base del

l 44,5% del capitale sociale alla Borsa di Milano. stata parzialmente privatizzata col collocamento de aziende di servizi pubblici locali, l’azienda è Dopo la costituzione, derivante dalla fusione di 11

società multiutility nazionali. pubblic utilities, diventando una delle principaliaggregazione realizzate in Italia nel settore delle

ad una delle più significative operazioni di Il Gruppo Hera nasce alla fine del 2002, in seguito

Cenni stor ici

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ente Spa Figura 2 Società controllate\partecipate da Herambi

in diverse società operanti in campo ambientale. Herambiente Spa detiene a sua volta partecipazioni

una quota del 40,6%Marche Multiservizi è detenuta dal Gruppo Hera per *

Figura 1 Territorio di competenza del Gruppo Hera

5

GAL.A S.p.A. FEA Srl

70%51%60% 51%

NUOVA GEOVIS

Srl

ENOMONDO

50%

FERONIA Srl40%

REFRI Srl20%

ASA S.C.p.A.AKHEA

CONSORZIO

AKRON S.p.A.COMPOST Srl

ROMAGNA

51%51%60% 57,5%

SOTRIS S.p.A.S.p.A.

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Figura 3 Organigramma di Herambiente

denti, è riportato nel seguente schema. L’organigramma di Herambiente, con i suoi 559 dipenminimizzazione dell’ impatto ambientale.

aniera ottimale le esigenze tecniche e la arrivare alle scelte progettuali che coniugano in mbio di informazioni continuo che permette di analisi degli impatti ambientali, consente uno scam

della stessa unità organizzativa, progettazione e L’ integrazione di entrambe le attività all’ interno l’ intervento progettato determinerà sull’ambiente.quantitativi, gli impatti (positivi o negativi) che

tura analizza, in termini sia qualitativi che delle società con tecnologie innovative. Tale strutché di implementare il parco impiantistico adeguamento ed ampliamento di quelli esistenti, non

i di e realizzazione dei nuovi impianti, degli interventdella progettazioneIngegneria, che si occupaRimane in staff la struttura Tecnologia e la struttura Sviluppo, Pianificazione e Controllo.

nate Produzione, Servizi Operativi e Mercato e all’Amministratore Delegato le tre Direzioni denomiato una nuova organizzazione che vede in line A tale scopo, a fine 2010, Herambiente Spa ha adott

a e nel completo rispetto dell’ambiente. raggiungimento della massima efficienza ed efficaciimonio impiantistico gestito nell’ottica del smaltimento dei rifiuti, gode di un eccellente patrle nel mercato del recupero, trattamento e Il Gruppo Herambiente, principale operatore naziona

Organizzazione di Herambiente

6

3

Essa sovraintende tre filiere produttive: recupero di rifiuti urbani e speciali.

ltimento, trattamento e dirige e coordina la gestione degli impianti di smaDirezione Produzione La

Direzione Produzione 3.1.1

Le strutture organizzative 3.1

compostaggi e digestor i anaerobici. discar iche; termovalor izzator i; •

• •

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Termovalor izzator i

to descritte. Le filiere afferenti a tale Direzione sono di seguimantengono comunque una connotazione territoriale.

; tutti presupposti preziosi per impianti che service (es. attività di manutenzione) alle filiere practices, nonché la gestione di alcune attività dicondivisione delle informazioni, esperienze e best

nti, l’omogeneità della gestione, la migliore l’ottimizzazione dei flussi logistici tra gli impiaogia impiantistica permette di conseguire L’organizzazione della Filiera Produzione per tipol

7

uto. incremento della valorizzazione energetica del rifio, a cui si accompagnerà un consistente termovalorizzazione fino a circa 1.000.000 tonn/ann

tiranno di aumentare la capacità complessiva di Gli interventi previsti, una volta ultimati, consen. Techiniques)note con l’acronimo inglese di BAT (Best Available

dono alle migliori tecniche disponibili, meglio delle emissioni, sempre più sofisticati, che rispon trattamento dei fumi e sistemi di controllo nuova generazione prevedono sistemi più avanzati di

ti di tutela ambientale. I termovalorizzatori di compatibilmente con le esigenze sempre più stringeniesta di smaltimento del territorio, potenziamento mirato a soddisfare la crescente rich

coinvolti in un piano di ammodernamento e I sette termovalorizzatori di Herambiente Spa sono rifiuti.

si limitavano alla sola termodistruzione dei distinguendosi, dunque, dai vecchi inceneritori che, i come combustibile per produrre energia e/o calorerifiuti urbani e/o speciali che utilizzano i rifiut

iente ovvero impianti per lo smaltimento dei La filiera raggruppa i termovalorizzatori di Heramb

1

del D.Lgs. 372/99 bili ex art. 3, comma 2 e e l’utilizzazione delle migliori tecniche disponi Linee guida recanti i criteri per l’ individuazion

2

LA SALA DI TELECONTROLLO

da ARPA. forniti provenienti dagli impianti con quelli metereologici

i relative concentrazioni grazie all’incrocio dei datanti e le l’individuazione dei punti di ricaduta degli inquin

inoltre, simulare le immissioni in ambiente con Sarà possibile, trasmissione dei dati in tempo reale.

contempo una maggiore trasparenza fornita dalla do nel che oggi sono presenti sui singoli impianti, offren

informazioni di carattere gestionale ed ambientale,oncentrare tutte le nazionale, in quanto garantisce di c

un’eccellenza in Emilia-Romagna e nel panorama nta con un investimento di oltre 400.000 Euro, rapprese

ttore, l’applicazione delle più avanzate tecnologie del seisto funzione e di quelli futuri. Tale progetto che ha v

n sette impianti di termovalorizzazione attualmente i dei garantire un controllo sistematico, in tempo reale,o di sala di telecontrollo presente in Italia, allo scop

a Il Gruppo ha inaugurato nel giugno del 2007 la prim

ONLINE LE EMISSIONI TERMOVALORIZZATORI

alla trasparenza gestionale, esprime l'attenzione buisce offrire questo strumento informativo, perché contri

Per il Gruppo è importante ed in qualsiasi momento.apidità facilmente consultabili da parte di chiunque, con r

ano così sistemi di controllo presenti sugli impianti diventai (D.Lgs. 133/2005). I dati monitorati 24 ore su 24 da delle concentrazioni massime ammesse dalla normativ

ianto, sia l’indicazione sia della quantità in uscita dall’impge con evidenziabili i parametri monitorati a norma di leg

NOx, HF, Polveri e COT. Sono così 2 , CO, SOHCl, combustione”, le medie giorno dei macroinquinanti:

nee di tabellare per ogni impianto e per le rispettive “li In questa sezione web, vengono pubblicate, in forma

termovalorizzatori Herambiente. delle emissioni atmosferiche in uscita da tutti i

raggio Da marzo 2007 è attivo il servizio online di monito

'ambiente. oggettiva, il rispetto della normativa che tutela lall'innovazione tecnologica e conferma, su base

Direzione Produzione

Manutenzione

Digestori Compostaggi e DiscaricheTermovalorizzatori

ProcessoCoord. Ingegneria di

Direzione Produzione

Manutenzione

Digestori Compostaggi e DiscaricheTermovalorizzatori

ProcessoCoord. Ingegneria di

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ORIZZATORI DI LA SORVEGLIANZA AMBIENTALE E SANITARIA NEI TERMOVAL

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HERAMBIENTE

Discar iche

delle decisioni” . lla salute. Un nuovo strumento a supporto Inceneritori e salute “La valutazione di Impatto su

comunicazione e coinvolgimento.” tti. Dinamiche ed esperienze di inceneritori e comunicazione “ Inceneritori e confli

delle attività svolte: llana Moniter che riportano i report conclusivi Ad oggi sono stati pubblicati due quaderni della Co

to sulla Salute. definizione dei criteri per la Valutazione di Impatte; valutazione epidemiologica degli effetti sulla salu

analisi delle ricadute; gli inceneritori; approfondimento delle conoscenze sulle emissioni de

grandi temi: tati definitivi. Lo studio si sviluppa su quattro prevista per il 2011 con la presentazione dei risulonclusione del progetto, iniziato nel 2007, è Sanitario (VIS) per eventuali futuri impianti. La c

ri di effettuazione della Valutazione di Impatto Un ulteriore obiettivo è quello di definire i critesioni degli inceneritori di rifiuti urbani. stato di salute della popolazione esposta alle emis

nonché di valutare con approccio omogeneo lo acquisire nuove conoscenze sugli inquinanti emessi,e degli impianti di incenerimento rifiuti, di uniformare le metodologie di monitoraggio ambiental

rogetto ha lo scopo di collaborazione con gli enti locali e con Arpa. Il pSalute, in Ambiente e Sviluppo Sostenibile e Politiche per la

sorati regionali territorio dell’Emilia-Romagna” avviato dagli assesegli inceneritori nel Hera ha aderito al progetto Moniter “Monitoraggio d

• • • •

-

-

i anche alle discariche antecedenti al D.Lgs 36/03.operativa; questi controlli sono, inoltre, applicatoccati, in continuità con quanto avviene in fase impatti che possono derivare dai rifiuti in esse st

un programma di controlli ambientali sugli Anche le discariche in post-gestione sono dotate diDlgs 36/03) da parte della Provincia.

one della chiusura della discarica (Art. 12 del gestione ovvero nella fase successiva all’approvazicietà; di queste circa un 70% è in fase di post-quasi totalità degli impianti di discarica della so

rifiuti non pericolosi, che rappresentano la Herambiente gestisce principalmente discariche per recupero energetico.

biogas per la successiva combustione con drenaggio del percolato e sistemi di captazione delione del suolo e sottosuolo, sistemi di Le moderne discariche possiedono barriere di protez

rcostante. gestite per evitare l’ inquinamento dell’ambiente cizione delle acque meteoriche, che devono essere percolato, quest’ultimo prodotto anche per infiltrain discarica e portano alla formazione di biogas e avvengono per opera di batteri anaerobici presenti

decomposizione delle sostanze organiche fermentazione della materia organica. I processi di sul suolo o nel suolo, allo scopo di facilitare larifiuti tramite operazioni di stoccaggio definitivo

nte ovvero impianti destinati allo smaltimento dei La filiera gestisce tutte le discariche di Herambie

LE DISCARICHE DI HERAMBIENTE

, ponendo la filiera delle criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica”i criteri previsti dal DM 03/05/05 “Definizione deiin gran parte applicati d oggi, nelle discariche di Herambiente, risultano Come ulteriore elemento di pregio si segnala che, a

stato del corpo di discarica. qualità dell’aria gas di discarica acque di drenaggio superficiale acque sotterranee

ambientali considerate: e le matrici contiene i parametri da monitorare, la periodicitàelemento nuovo e altamente qualificante. Tale piano

resenta un elaborato, il Piano di Sorveglianza e Controllo rappTra gli elementi che compongono complessivamente l’ previste. di competenza, nel pieno rispetto delle tempistiche

o dalle Province s 36/03, sono dotate di Piano di Adeguamento approvatTutte le discariche di Herambiente, soggette al Dlg

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allo scenario nazionale.discariche in una posizione di eccellenza rispetto

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Compostaggi e digestor i anaerobici

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progetto EMASa al mantenimento, sviluppo e promozione del Il servizio è dotato anche di una struttura dedicat

zzative. monitoraggio nel rispetto delle prescrizioni autorià di upporto agli impianti per la gestione delle attivitsistema. Vengono, inoltre, effettuate attività di s

ambientale e delle disposizioni trasversali di l’applicazione omogenea delle disposizioni in campotema di gestione integrato, garantendo verifica e mantiene costantemente aggiornato il sis

che redige, Qualità Sicurezza e Ambiente” All’ interno della struttura è presente il servizio Competenti per le autorizzazioni agli impianti.

ambientale e nei confronti delle Autorità supporto e coordinamento in materia QSA, normativa ssi dei rifiuti verso gli impianti, oltre a fornireGarantisce in particolare la pianificazione dei flu

coinvolte. gia, ottimizzando le interazioni tra le strutture normativa tecnica, recupero materia e gestione ener

e, in particolar modo logistica, omologhe rifiuti, focalizzazione sui processi trasversali alle filiern l’obiettivo di garantire una maggiore La Direzione Sevizi Operativi è stata costituita co

Direzione Servizi Operativi 3.1.2

energetico previa produzione del biogas. compost, ma aggiungendo il recupero integrare, mantenendo l’obiettivo di produzione del

gio con cui si andranno ad armonizzare ed interconnessi con gli attuali impianti di compostagestione anaerobica di tipo “dry” fortemente Verranno pertanto realizzati quattro sistemi di dig

smaltimento in discarica. uzione di energia elettrica, evitandone così lo i suoli agricoli sia come materia prima per la prod

per attraverso il loro recupero sia come fertilizzante diversa natura e provenienza presenti nei rifiuti, sse di ” , avviato nel 2009 al fine di valorizzare le biomaProgetto BiomasseTale filiera rientra nel “

produzione di energia elettrica. ndo al sistema di recupero del biogas prodotto la successivo stadio di depurazione aerobica, affianca

ttraverso la digestione anaerobica dei liquami con Il processo del biodigestore si effettua, invece, asanitario dei suoli, senza creare problemi d’ordine igienico-re agrarie e al ripristino della sostanza organica particolarmente utile alla concimazione delle coltu

ato al reimpiego in agricoltura, ed è acidi umici e fulvici. Il "compost" finale è destino, ottenere prodotti finali ricchi in carbonio organicenergetici relativamente bassi e in tempi brevi di

ne del substrato, che consente con consumi attraverso decomposizione microbica e bio-ossidaziod umificazione della materia organica Il compostaggio è un processo di mineralizzazione e

agricoltura. elettrica e utilizzo dei fanghi prodotti in matrice organica con relativa produzione di energiaiquami da allevamenti zootecnici e rifiuti a Spilamberto (MO) ha lo scopo, invece, di depurare l

r ripristini ambientali. Il digestore anaerobico dida reimpiegare nei settori agricoli o ammendante petenzione delle aree verdi, per produrre “compost” rifiuti biodegradabili prodotti da attività di manu

lla raccolta differenziata dei rifiuti urbani e da impianto tratta la frazione organica proveniente da un digestore anaerobico. La prima tipologia di La filiera raggruppa gli impianti di compostaggio e

la progressiva registrazione, . Quest’ultimo, come descritto in seguito, prevede

OperativiDirezione Servizi

e Materie RecuperateQualità e Mercato RU OmologheLogistica Gestione Energia

AmbienteQualità, Sicurezza e

e Affari GeneraliNormativa Ambientale

OperativiDirezione Servizi

e Materie RecuperateQualità e Mercato RU OmologheLogistica Gestione Energia

AmbienteQualità, Sicurezza e

e Affari GeneraliNormativa Ambientale

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Direzione Mercato 3.1.3

dal punto di vista ambientale. e e meno impattante , con lo scopo di rendere la raccolta più efficiente delle piattaforme ecologiche

stazioni di trasfer imento sce anche la filiera delle razionalizzazione dei trasporti. La struttura gestii e l’ intero flusso dei rifiuti, secondo una logica dprincipalmente di pianificare, programmare e gestir

” che si occupa Logisticasente anche il servizio “All’ interno della Direzione Servizi Operativi è preambiente.

ezza, integrato ai sistemi di gestione qualità e cura l’applicazione di un sistema di gestione sicurrevisto dall’Art 33 del D.Lgs 81/2008, il servizio tematiche relative alla sicurezza. Oltre a quanto p

evenzione e Protezione che cura tutte le All’ interno del QSA si colloca anche il Servizio Prcomunicazione e diffusione.

Dichiarazioni Ambientali e relative attività di attraverso redazione e aggiornamento annuale delle tti gli impianti gestiti da Herambiente, secondo il Regolamento (CE) 1221/2009 “EMAS”, di tu

istrazione EMAS) e delle capacità di trattamento diservices di rifiuti industriali (non soggette a regmmerciale dei servizi, comprese le bonifiche/full mercato, la promozione, la vendita e lo sviluppo co

ibero struttura si occupa di garantire, nell’ambito del lrifiuti speciali pericolosi e non. In aggiunta, la ti dedicati esclusivamente allo smaltimento dei rafforzato la sua funzione di gestione degli impian

o-fisici a inizio 2011, ha , a seguito dell’accorpamento degli impianti chimic Direzione MercatoLa

RI. lità fra il sistema informativo di Herambiente e SISTÈ attualmente in sviluppo il sistema di interoperabil’organizzazione esistente.

ponsabilità con nizzare le nuove necessità e i nuovi profili di resintrodotti dalla normativa attuale, al fine di armoativi che sono o interfunzionale per valutare gli impatti organizzIl gruppo Hera si è attivato con un gruppo di lavor

del15/02/2010. e tempi e nelle forme previste dai DM del 17/12/2009Herambiente ha provveduto ad iscriversi al SISTRI nei

reale attraverso il GPS. ati in tempo reale sul sito del SISTRI e i trasporti sono monitorOgni movimento effettuato viene registrato in tempo

o smaltimento. riti da una USB all’altra, fino al completamento dellregistrazione del produttore, i dati vengono trasfealla a black box con GPS e scheda SIM sui mezzi. A partire dI trasportatori sono tenuti all’installazione di un

to. si della token USB necessaria alla gestione del rifiuquindi preventivamente iscriversi al SISTRI per dotarrmediario) devono ifiuti (produttore, trasportatore, smaltitore, inteI soggetti coinvolti nella catena di gestione dei r

informatiche. trazioni uti: formulario e registro, sostituendoli con regisSISTRI elimina gli attuali documenti di gestione rifi

urbani per la Regione Campania. azionale e dei rifiuti ell'intera filiera dei rifiuti speciali a livello nAmministrazione per permettere l'informatizzazione d

lica o quadro di innovazione e modernizzazione della Pubbdella Tutela del Territorio e del Mare nel più ampiro dell'Ambiente e i rifiuti) nasce nel 2009 su iniziativa del MinisteIl SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità de

RIFIUTI “ SISTRI” CIABILITA’ DEI ADEGUAMENTO DI HERAMBIENTE AL NUOVO SISTEMA DI TRAC

Direzione Mercato

Presidio Ricavi

VenditeServizi al clienteIndustriali

Impianti Rifiuti

Marketing Operativo

Direzione Mercato

Presidio Ricavi

VenditeServizi al clienteIndustriali

Impianti Rifiuti

Marketing Operativo

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dell’andamento aziendale. e per garantire un ampio e coerente monitoraggio elementi necessari per assumere scelte strategiche dali, permette di fornire all’alta Direzione, gli unitamente al controllo degli altri risultati azien

che le restanti attività aziendali. Ciò supporto della Direzione Personale Organizzazione) responsabile afferenti sia la Balenced scored (a implementare, gestire e rendicontare i progetti per

l’attività di “planner” volta a definire, “Strategia e Sviluppo Iniziative” è anche presente iari di Herambiente. All’ interno del settore quantitativi e patrimoniali (investimenti) e finanz

analisi degli scostamenti dei risultati economici, Si occupa della pianificazione, consuntivazione ed industriale.

lità le iniziative di sviluppo, il pricing e la contabiuna maggiore focalizzazione sulla attività inerenti” è stata costituita con l’obiettivo di garantire Pianificazione e ControlloSviluppo,La struttura “

Sviluppo, Pianificazione e Controllo 3.1.4

luriennale. e nel rispetto degli obiettivi previsti nel Piano P o degli impianti nel pieno rispetto della normativafondamentale della gestione è assicurare l’esercizi

ombustione di effluenti gassosi. Ruolo fanghi, incenerimento di solidi, liquidi e fusti, cnto chimico-fisico di rifiuti liquidi acquosi e ampia gamma di possibilità di trattamento: trattame

n tenenti alla filiera sono diversificati e offrono umercato dei rifiuti industriali. Gli impianti apparrantire una risposta esaustiva alle esigenze del caratterizzata da impianti complessi in grado di ga

capo precedentemente alla Produzione, è ricomprendere gli impianti chimico-fisici, facenti che oltre a Impianti Rifiuti Industr iali” iliera “All’ interno della Direzione Mercato è presente la f

“Tecnologia e Ingegneria” . tà e produttività in collaborazione con la funzioneinvestimenti atti a migliorare gli aspetti di quali

i competenza, valutando l’opportunità di Assicura, inoltre, la manutenzione degli impianti ddi trasporto.

si che presso impianti di terzi, gestendo anche le farifiuti speciali sia presso impianti di Herambiente

e ControlloSviluppo, Pianificazione

e Contabilità Ind.lePianificazione, Contr. Pricing

IniziativeStrategia e Sviluppo

IntercompanyRelazioni

e ControlloSviluppo, Pianificazione

e Contabilità Ind.lePianificazione, Contr. Pricing

IniziativeStrategia e Sviluppo

IntercompanyRelazioni

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2010. i smaltimento di ca. 800.000 tonn/anno nel produrre più di 500 GWh all’anno, ed una capacità d

azione pari a circa 90 megawatt, in grado di capacità installata negli impianti di termovalorizzi energia elettrica dai rifiuti, grazie a una Herambiente è operatore leader anche nel recupero d

rifiuti sul territorio. nsiderati ai fini di una corretta gestione dei percentuale preponderante e di conseguenza vanno co

e nel caso di Herambiente in cui rappresentano la rispetto a quella degli urbani, ciò è visibile anch esempio la loro produzione è circa un quadruplorispetto ai rifiuti urbani, a livello nazionale per

i i invece sono quantitativamente assai più importantquantitativo viene sottovalutato. I rifiuti specialto, a volte, il loro peso in termini qualitativo e alla pianificazione da parte degli enti e, per ques

tta e di tali rifiuti, cosiddetti speciali, non è soggeal fatto che, a differenza degli urbani, la gestion essere anche pericolosi. Questo è in parte legato commerciali, produttive e industriali e che possono

à tralasciando quelli che sono prodotti dalle attiviturbani, ossia quei rifiuti prodotti dai cittadini, sso di circoscrivere il problema ai soli rifiuti Quando si parla di gestione dei rifiuti, capita spe

rappresentato da rifiuti speciali. oni di tonnellate, di cui circa il 60% è complessivamente smaltiti sono stati circa 5,7 mili

uantitativi trattati, nel 2010 i rifiuti assiste nel corso degli anni ad un incremento dei qi ei grafici sottostanti. Come visibile dai grafici sI principali numeri di Herambiente sono riportati n

tero ciclo di gestione dei rifiuti. principi nazionali e comunitari che di coprire l’ inin Italia, che permette di rispondere sia ai Herambiente possiede un parco impiantistico, unico

discarica. icolosità dei rifiuti destinati allo smaltimento inresidui dei processi di trattamento, ridurre la per

ettrica e/o termica, reintrodurre nell'ambiente i reimpiego nei cicli produttivi, produrre energia el zate, infatti, a recuperare materia da destinare alLe attività di trattamento dei rifiuti sono finaliz

o smaltimento in discarica. recupero di energia e solo, quale sistema finale, l il ifiuto all’origine, prevede il recupero di materia,dei rifiuti che partendo dalla minimizzazione del r

ale definisce principi e priorità nella gestione Negli ultimi anni la normativa comunitaria e nazioninnovazione.”

ie garantiscono sviluppo, trasparenza e tutela ambientale e gli investimenti nelle tecnologo dei rifiuti. La sua strategia di sostenibilità e al recupero di materia ed energia e allo smaltiment

o, te le attività relative agli impianti di trattamentgrande società italiana che realizza e gestisce tutHerambiente è la più on aziendale, che recita: “La strategia di Herambiente prende vita dalla missi

tutta la pianificazione strategica aziendale. , con validità quadriennale, che recepisce piano industrialeOgni anno l’organizzazione predispone il

La strategia gestionale di Herambiente

4

2

2008)Fonte Annuario dei Dati Ambientali ISPRA 2010 (Dati

2

Rif iu ti speciali t rattati (ton/000)

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

1.3602.172

2.791 2.7323.396

3.8393.321

Rif iu ti t rattati (ton/000)

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

2.676

3.7694.515 4.398

5.158 5.115 5.703

Rif iu ti t rattati da impianti WTE (ton/000)

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

623598 599614451

801735

E.E. prodotta (GWh/anno)

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

411362 359

273

158

532491

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totalmente costituito da biomassa. come combustibile, con un combustibile integrare il rifiuti urbano, attualmente utilizzato termovalorizzatori, andando a sostituire ed saturazione della capacità produttiva degli attualivalorizzatori; finalizzato ad ottenere un combustibile per i termo

dicate (PEA, compostaggi, ecc.) presso i siti di conferimento che in piattaforme dee costituito da ramaglie e potature, sia realizzazione di sistemi di pretrattamento del verd

e di biogas; affiancata al recupero energetico, previa produziongio, per la produzione di “compost” interconnessi con gli attuali impianti di compostag

robica di tipo “Dry” fortemente realizzazione di quattro sistemi di digestione anaeimpianti di trattamento;

orme di raccolta e collegamento fra progettazione di una logistica di sistemi e piattafizzare: fortemente interconnessi, ma si possono così sintet

diversi progetti previsti per tale scopo sono ammendante organico utilizzabile in agricoltura. I del rifiuto urbano, questo venga trasformato in un una volta sfruttato tutto il potenziale energetico

viene combusto. Il progetto prevede, inoltre, che non contribuisce all’emissione di gas serra quando nico costituente la biomassa, che come è noto, serra” grazie alla valorizzazione del carbonio orga

o si può sintetizzare in “più energia e meno gas verde e scarti ligno cellulosici, ecc. Tale progettlezione meccanica degli urbani indifferenziati, frazione organica da raccolta differenziata e da se

a biomasse di diversa natura e provenienza come: I rifiuti presi in considerazione sono costituiti dEnergetico Regionale per circa il 10%.

obiettivi del settore specifico del Piano volta a regime, contribuirà al raggiungimento degli efficiente dal punto di vista ambientale, che, unaproduttive esistenti, ad un recupero energetico più

gere, attraverso la saturazione delle capacità digestori anaerobici e termovalorizzatori, per giun di cui il Gruppo dispone, impianti di compostaggio,attraverso l’utilizzo integrato dell’ impiantistica

ti da energia rinnovabile ”prevede, infatti, lo sviluppo di impianti alimentaProgetto BiomasseIl “utilizzata di combustione dei termovalorizzatori.

nti di digestione anaerobica e dalla capacità non biomasse attraverso il recupero energetico da impiadelle componenti organiche denominate Il Gruppo Herambiente punta ad innovare la filiera

presenti nei rifiuti. abili sono rivolte al recupero energetico da fonti rinnovdi HerambienteIndustriale 2011-2015

Piano rincipali linee di sviluppo previste nel Coerentemente alla propria missione aziendale, le pche inorganica.

e trattamento fanghi sia di origine biologica pretrattamento (disidratazione o ricondizionamento)nché alla realizzazione di impianti finalizzati al prima di essere smaltiti in discariche dedicate, no

ll’ inertizzazione ed al pretrattamento dei medesimidi rifiuti speciali pericolosi e non, finalizzati anto terventi nel settore degli impianti per il trattamenuovi lotti di discarica e alla realizzazione di in

dei termovalorizzatori, allo sviluppo di connesse al piano di ammodernamento e potenziamentoico hanno riguardato principalmente attività Nel 2010 gli investimenti nello sviluppo impiantist

circa 430 milioni di Euro. anti di termovalorizzazione per un investimento di In sei anni sono stati realizzati cinque nuovi impi

esercizioEntrata in

autorizzata (kt)Capacità

Nuovi WTE

Rimini 120 + 55 apr. '10Modena 180 + 60 apr. '09Forlì 120 ago. '08Ferrara 142 nov. '07Bologna (FEA) 210 giu '04

totale 887 6 aa.

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Figura 4 Tipologia investimenti 2011-2015 (Mln/EURO)

impiantistico in dotazione. i manutenzione straordinaria del parco effettuare principalmente tutti quegli interventi d

stimenti pari a circa il 32%, necessaria ad rappresenta in media una quota rilevante degli invetenzioni cicliche e mantenimento, quest’ultimo E’ importante notare il rapporto fra sviluppo, manu

effettuati e di prossima realizzazione. 015, anche a fronte dei grandi investimenti già che tenderanno alla stabilizzazione a partire dal 2nnovativi per gli impianti di trattamento rifiuti, forte propensione agli investimenti tecnologici e i

venire una , Herambiente mantiene pertanto anche negli anni a Piano IndustrialeCome previsto da valorizzazione delle scorie dei termovalorizzatori.

tenzione è rivolta anche verso il riutilizzo e la Proprio per l’aumento del recupero di materia, l’ate di tali tipologie di rifiuti. automatizzati utili ad ottimizzare la valorizzazion

n l’ installazione di sistemi di selezione attraverso la costruzione di nuovi impianti, sia coa stica rivolta al recupero della frazioni secche, siE’ pertanto previsto il potenziamento dell’ impianti

azione del Gruppo per l’avvio al recupero tecnologico degli impianti di selezione e di raffinccolta differenziata e il conseguente sviluppo riutilizzabili attraverso l’atteso aumento della ralte anche allo sviluppo del recupero di materiali Le linee strategiche dell’azienda sono inoltre rivo

2012 P.I.

49.6

2013 P.I.

90.0

38.9

1.5

46.7

2014 P.I.

80.0

29.1

4.2

30.0

2015 P.I.

70.0

34.1

5.9

24.7

60.0

28.8

6.5

Mantenimento

Man. Cicliche

. d i benefici per tutti gli stakeholder dell’aziendainterventi che massimizzano il ritorno ambientale ene di priorità, privilegiando così quegli disposizione, comporta inevitabilmente la definizio

a erno unica che, in virtù di risorse non illimitate un’ottica d’ insieme, frutto di una strategia di gov singolarmente, ma devono essere valutati in I programmi pertanto non possono essere considerati

questione. ta la complessità del parco impiantistico in complessiva e non di singolo impianto o filiera, da

di Herambiente, sia sempre valutata in una logica Piano Industrialedirezione coerentemente con il egia di sviluppo ambientale, individuata dall’alta Le informazioni riportate evidenziano come la strat

Sviluppo

ENERGIA PULITA DALLE DISCARICHE ESAURITE

4.260 tonnellate equivalenti di petrolio. consumo di tonnellate di anidride carbonica equivalente ed il

i 26.000 fino a circa 50.000 MWh/anno evitando l’emissione ddi produrre realizzazione di parchi fotovoltaici permetterebbe evi) per la Herambiente (già esaurite e disponibili in tempi br

iche di A livello complessivo, la disponibilità delle discartecnico specializzato.

da personale dal fatto che le aree in questione sono presidiate e è costituito pregiati. Un ulteriore vantaggio di questa soluzion

zare terreni più installare pannelli fotovoltaici senza dover utilizortunità per ripristino ambientale e rappresentano quindi un’opp

, sono vincolati al suolo. I terreni delle discariche esaurite, infatti’utilizzo del energetico regionale, ma dimostrando attenzione all

ttivi del Piano energia da fonti rinnovabili, in linea con gli obieuzione di L’accordo va nella direzione di incentivare la prod

iche esaurite. realizzazione di impianti fotovoltaici nelle discarla Romagna hanno sottoscritto un accordo per favorire a-Emilia-Romagna, Confservizi Emilia-Romagna e UPI Emili

ANCI Il 19 luglio 2010, a Bologna, Regione Emilia-Romagna,

Nelle discariche esaurite

). gestione(30 anni dalla chiusuraestende per tutta la durata della post-dell’organizzazione per un periodo che si rappresenta il costante impegno controllo. L’applicazione di questi piani

l’applicazione di specifici piani di sorveglianza esistema di gestione ambientale attivo attraverso ambientale garantendo il mantenimento di un stabilito di investire comunque nella tutela

Herambiente ha

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Figura 5 Il sistema di gestione di Herambiente

e ambientale si sintetizzano nel seguente schema: Le principali attività legate al sistema di gestionall’ identificazione delle migliori prassi.

cono in maniera decisiva allo scambio e rappresentanti delle funzioni coinvolte, contribuis Lavoro, costituiti da personale esperto e dai personalizzazioni locali. A tale scopo, i Gruppi di

fiche filiere, riducendo sensibilmente le comuni a tutte le realtà impiantistiche e/o a speci realizza attraverso l’emissione di procedure Il processo di armonizzazione dei comportamenti, si

gestionali. ssi iali, concorrendo quindi al miglioramento delle prafiliera pur nel rispetto delle specificità territor

genza di diffusione delle eccellenze sull’ intera L’architettura del sistema risponde alla doppia esintisce il controllo documentale. territorio. L’utilizzo della firma elettronica gara

divisione e diffusione capillare su tutto il ad hoc, “QMX”, agevolando quindi il processo di conli) sono gestiti su piattaforma informatica creata I documenti di sistema (procedure, istruzioni, modu

azione di diverso livello ex novo. documentazione di Holding e l’emissione di documentramite la doppia attività di recepimento della Il Servizio QSA implementa il sistema di gestione t

SO 9001 e ISO 14001) e al Regolamento EMAS. Hera, in conformità agli standard internazionali (Irentemente alle linee guida stabilite dal Gruppo Il sistema integrato di Herambiente si sviluppa coe

il sistema con l’obiettivo di migliorarlo Act - riesaminareprogrammato; sono attività indispensabili a garantire quanto Check - misurare, sorvegliare e valutaretraguardi; permettono di attuare politica, obiettivi,

sviluppare capacità e meccanismi che - Doe traguardi;

attraverso politica, obiettivi Plan - pianificare

una crescita e un apprendimento continuo: attività, che devono ripetersi sequenzialmente perAct” in cui i quattro stadi corrispondono a precise

l’applicazione del modello “Plan Do Check Il sistema tende al miglioramento continuo mediantee permettere il raggiungimento degli stessi. una politica aziendale, di definirne gli obiettivi

i elementi correlati che consentono di stabilire Un sistema di gestione è definito come un insieme d

I l sistema di gestione 5

IL QSA DI HERAMBIENTE

di Holdingla documentazione

Recepisce ed applica

dalla Holding i processi definiti

per rendere operatividocumentazione

Emette

impiantistichesulle varie realtàcomportamentiStandardizza i

propria competenzadei processi diper la gestione

documentazione Elabora la

IL QSA DI HERAMBIENTE

di Holdingla documentazione

Recepisce ed applica

dalla Holding i processi definiti

per rendere operatividocumentazione

Emette

impiantistichesulle varie realtàcomportamentiStandardizza i

propria competenzadei processi diper la gestione

documentazione Elabora la

di Holdingla documentazione

Recepisce ed applica

dalla Holding i processi definiti

per rendere operatividocumentazione

Emette

impiantistichesulle varie realtàcomportamentiStandardizza i

propria competenzadei processi diper la gestione

documentazione Elabora la

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“direttiambientali in diretti e indiretti: si considerano Il Regolamento EMAS (Art. 2) distingue gli aspetti

con l’ambiente” . dei servizi di un’organizzazione che può interagireelemento delle attività o dei prodotti o come “La norma ISO 14001, definisce un aspetto ambientale

nella scelta delle strategie e dei programmi. performance ambientali quale elemento qualificante l'attività di valutazione delle proprie Ogni anno il sistema di gestione ambientale prevede

La valutazione degli aspetti ambientali 5.1

prove di emergenza). gestione ditte terze, attività di manutenzione, sicurezza (procedimenti CPI, accessi agli impianti,

one della Tariffa di Igiene Ambientale, l’area raccolta differenziata, le linee guida per la gestila ei dati e dei monitoraggi analitici, il calcolo delidrocarburi destinati agli impianti), la gestione d

prodotti dagli impianti e dei rifiuti contenenti della caratterizzazione/classificazione dei rifiutinche dei criteri di ammissibilità in discarica, processo di omologazione dei rifiuti (comprensivo a

dei formulari di identificazione del rifiuto), il tecnici, gestione registri carico scarico, gestioneaccettazione rifiuti (controlli amministrativi e tematiche maggiormente strategiche come la fase di

dere comportamenti e pratiche uniformi per le Il lavoro svolto fino ad oggi ha permesso di diffon

trollo di gestione diretto e, “ indiretti” ,” , gli aspetti sui quali l’organizzazione ha un con

dall’esterno. ccolgano segnalazioni in merito pubblica o comunque in tutti quei casi in cui si ra

no l’opinione viene considerata per quegli aspetti che interessasensibilità collettiva:3. – quantitativi. : viene valutato l’ impatto esterno in termini qualientità dell’ impatto2.

nti. eliminare o ridurre le cause di potenziali superameine per poter intraprendere azioni tese ad questi termini assicura all’azienda un elevato marg

. La scelta di una soglia interna formulata in r ispetto alle prescr izioni legali applicabili (mediamente 80% del limite di legge) grado di r ispetto di limiti interni più restr ittivi1.

I criteri sono:

nto normali, transitorie e di emergenza. dell’aspetto, considerando condizioni di funzioname ascuno sufficiente a determinare la significativitàIl processo di valutazione fonda su tre criteri, ci

traffico. richiamo animali e insetti; impatto visivo; elettrosmog; rumori; odori; amianto PCB e PCT; consumi materie prime ed ausiliarie; consumi energetici; consumi idrici; suolo e sottosuolo; emissioni convogliate e diffuse; scarichi idrici; gestione dei rifiuti in ingresso e in uscita;

seguenti aspetti: di Herambiente prende in considerazione i Il processo di valutazione degli aspetti ambientali

misura ragionevole, dall’organizzazione. on terzi e che possono essere influenzati, in che derivano dall’ interazione dell’organizzazione c

quelli

• • • • • • • • • • • • • •

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ficazione OSHAS 18001. E’ in corso l’ iter per il conseguimento della certidi certificazione/registrazione degli impianti. organizzazione dando piena continuità ai programmi

seguite sono state volturate a favore della nuova Con la nascita di Herambiente le certificazioni con4 ed UNI EN ISO 14001 nel 2006. Il Gruppo Hera si certifica UNI EN ISO 9001 nel 200

Le cer tificazioni presenti e future 5.2

soggetto terzo. apitolati d’appalto ed alla sensibilizzazione del richieste specifiche inserite nei contratti o nei c

ività viene valutata attraverso la presenza di Qualora i dati non siano disponibili, la significat l’aspetto. che Herambiente può esercitare sul terzo che genera

riduzione che tiene conto del grado di controllo determinato viene corretto attraverso un fattore dii aspetti diretti. L’entità dell’aspetto così lo stesso criterio di valutazione utilizzato per gl

applicato , qualora siano disponibili i dati necessari, vieneaspetti indirettiPer la valutazione degli

di indicatori chiaveIl nuovo Regolamento EMAS III presuppone l’utilizzo

Approccio Herambiente EMAS I I I

totale di circa 30 impianti di gestione rifiuti. egistrazione EMAS 16 siti impiantistici per un Dall’avvio del progetto ad oggi hanno ottenuto la r

stato autorizzativo degli impianti. lo i di interesse verso la tipologia di impianti e delgestione ambientale, della sensibilità dei portator

conto del livello di consolidamento del sistema di Nello stabilire l’ordine di registrazione si tiene mazione temporale. l’estensione del progetto e la necessaria riprogram

i erici, che in termini di filiere interessate, da cusono andate via via ampliandosi, sia in termini nume le dotazioni impiantistiche incluse nel progetto Nel corso degli anni e con la nascita di Herambient

ti. prevedeva un arco temporale di 5 anni per 53 impianresentato che, all’atto della prima formulazione Awards 2005, per la portata del piano di sviluppo pante riconoscimento europeo, l’European Emas Tale progetto, nello stesso anno, ottiene un importgressiva registrazione degli impianti in gestione. registrare EMAS l’organizzazione, attraverso la proera Spa - Divisione Ambiente, con l’obiettivo di Il progetto Emas nasce nel 2005 sotto la regia di H

I l progetto EMAS 5.2.1

6

seguenti caratteristiche: i in dichiarazione ambientale, presentano le alla normativa. Tali indicatori, da sempre riportat

etto formità dei processi a criteri più restrittivi risple proprie prestazioni ambientali e il grado di con evede già l’utilizzo di indicatori volti a misurareIl sistema di gestione ambientale di Herambiente pr

. emissioni atmosferiche ed biodiversità, rifiuti, acqua, dei materialie efficienza energetica anti alcune principali tematiche ambientali quali all’ interno delle dichiarazioni ambientali, riguard

(Allegato IV),

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18

Caratter istiche dell’ indicatore Esempi

DiscaricheEs. Consumo idr ico

processo produttivo Differenziati per filiera impiantistica in base al

1

Termovalorizzatoriprincipalmente dalle condizioni meteo climatiche non è correlato al rifiuto in ingresso ma dipende

non si applica in quanto il consumo idrico :

Compostaggiabbattimento fumi)

di di processo (es. preparazione reagenti del sistema : applicato in quanto si utilizza acqua

Chimici-fisiciprocesso (es. bagnatura cumuli)

: applicato in quanto si utilizza acqua di

Digestori anaerobiciprocesso (es. preparazione reagenti)

: applicato in quanto si utilizza acqua di

Stazioni di trasferimentodi processo (es. preparazione reagenti)

: applicato in quanto si utilizza acqua

non entra propriamente a far parte del processo non applicato in quanto l’acqua :

indicizzazione del dato a rifiuti in ingresso, non ha nessun senso operare un

ase dei Qualora il dato sia stimato, soprattutto se sulla bApplicati su dati certi e non stimati

2

esclusivamente dalla nostra gestione dipende Es. il traffico non viene indicizzato in quanto non

i Tendenzialmente non applicati agli aspetti indirett3

Discariche es. Produzione specifica di r ifiuti:fattore (B) può essere diverso

iderato il In base alla filiera considerata e all’aspetto cons

Indicizzati rispetto ad un fattore (B) variabile

4

Termovalorizzatori/Chimici-) = volume abbancato (m

: fattore B 3

di fisici/Compostaggi/Biodigestori anaerobici/Stazionitrasferimento: Fattore B = rifiuto in ingresso (tonn)

). Indicatore applicato per ”: concentrazione rilevata/limite di legge (valore %Posizionamento rispetto al limite

(tonn/tonn)olosi e non/ rifiuti in ingresso ”: quantità di rifiuti autoprodotti distinti in pericRifiuto Autoprodotto su Rifiuto Trattato

plicati nelle dichiarazioni ambientali. delle filiere impiantistiche di Herambiente, già apvi rrelati agli aspetti ambientali diretti significatiDi seguito è riportato l’elenco degli indicatori co

“scarichi idrici

%). Indicatore applicato per ”: concentrazione rilevata/limite di legge (valore Posizionamento rispetto al limite

Piattaforme di Stoccaggio

Stazioni di Trasferimento

ep/tonn)”: consumo energia elettrica/rifiuto in ingresso (tEfficienza di Utilizzo Energetico“

“scarichi idrici, emissioni atmosferiche

). Indicatore applicato per: ”: concentrazione rilevata/limite di legge (valore %Posizionamento Rispetto al Limite

/tonn)(mAcqua potabile utilizzata/rifiuto termovalorizzato Efficienza di Utilizzo Risorsa Idrica

prodotta/rifiuto termovalorizzato (tep/tonn)“ Energia recuperata da rifiuto” : Energia elettrica

Discariche in post-gestione

mc)”: energia elettrica prodotta/biogas captato (kWh/NEfficienza di Recupero Energetico“

“ ”: 3

“scarichi idrici, emissioni atmosferiche

%). Indicatore applicato per: ”: concentrazione rilevata/limite di legge (valore Posizionamento rispetto al limite

”: consumo gasolio/rifiuto in ingresso (tep/tonn)Efficienza di Utilizzo Energetico

Termovalorizzatori

nsumata”: energia rinnovabile consumata/ energia totale coUtilizzo di energia da fonte rinnovabile

rmovalorizzato (tonn/tonn)”: Consumo reagenti per trattamento fumi/Rifiuto teEfficienza Utilizzo Reagenti

in ingresso (tonn/tonn)colosi e non/ rifiuti ”: quantità di rifiuti autoprodotti distinti in periRifiuto Autoprodotto su Rifiuto Termovalorizzato

/tonn)emessa/rifiuto termovalorizzato (tonn CO”: quantità di COFattori di Emissione dei Gas Serra

rmovalorizzato (kg/tonn)”: quantità di inquinante emesso all’anno/rifiuto teFattori di Emissione Microinquinanti

rmovalorizzato (kg/tonn)”: quantità di inquinante emesso all’anno/rifiuto teFattori di Emissione Macroinquinanti“

“ 2 2

“scarichi idrici, emissioni atmosferiche

Discariche in esercizio

mc)”: energia elettrica prodotta/biogas captato (kWh/NEfficienza di Recupero Energetico

ingresso (tonn/tonn) colosi e non/ rifiuti in ”: quantità di rifiuti autoprodotti distinti in periRifiuto autoprodotto su rifiuto in ingresso“

INDICATORIFILIERA

). Indicatore applicato per ”: concentrazione rilevata/limite di legge (valore %Posizionamento rispetto al limite

(tonn/tonn)olosi e non/ rifiuti in ingresso ”: quantità di rifiuti autoprodotti distinti in pericRifiuto Autoprodotto su Rifiuto Trattato“

“scarichi idrici

%). Indicatore applicato per ”: concentrazione rilevata/limite di legge (valore Posizionamento rispetto al limite

Piattaforme di Stoccaggio

Stazioni di Trasferimento

ep/tonn)”: consumo energia elettrica/rifiuto in ingresso (tEfficienza di Utilizzo Energetico“

“scarichi idrici, emissioni atmosferiche

). Indicatore applicato per: ”: concentrazione rilevata/limite di legge (valore %Posizionamento Rispetto al Limite

/tonn)(mAcqua potabile utilizzata/rifiuto termovalorizzato Efficienza di Utilizzo Risorsa Idrica

prodotta/rifiuto termovalorizzato (tep/tonn)“ Energia recuperata da rifiuto” : Energia elettrica

Discariche in post-gestione

mc)”: energia elettrica prodotta/biogas captato (kWh/NEfficienza di Recupero Energetico“

“ ”: 3

“scarichi idrici, emissioni atmosferiche

%). Indicatore applicato per: ”: concentrazione rilevata/limite di legge (valore Posizionamento rispetto al limite

”: consumo gasolio/rifiuto in ingresso (tep/tonn)Efficienza di Utilizzo Energetico

Termovalorizzatori

nsumata”: energia rinnovabile consumata/ energia totale coUtilizzo di energia da fonte rinnovabile

rmovalorizzato (tonn/tonn)”: Consumo reagenti per trattamento fumi/Rifiuto teEfficienza Utilizzo Reagenti

in ingresso (tonn/tonn)colosi e non/ rifiuti ”: quantità di rifiuti autoprodotti distinti in periRifiuto Autoprodotto su Rifiuto Termovalorizzato

/tonn)emessa/rifiuto termovalorizzato (tonn CO”: quantità di COFattori di Emissione dei Gas Serra

rmovalorizzato (kg/tonn)”: quantità di inquinante emesso all’anno/rifiuto teFattori di Emissione Microinquinanti

rmovalorizzato (kg/tonn)”: quantità di inquinante emesso all’anno/rifiuto teFattori di Emissione Macroinquinanti“

“ 2 2

“scarichi idrici, emissioni atmosferiche

Discariche in esercizio

mc)”: energia elettrica prodotta/biogas captato (kWh/NEfficienza di Recupero Energetico

ingresso (tonn/tonn) colosi e non/ rifiuti in ”: quantità di rifiuti autoprodotti distinti in periRifiuto autoprodotto su rifiuto in ingresso“

INDICATORIFILIERA

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19

). Indicatore applicato ”: concentrazione rilevata/limite di legge (valore %Posizionamento rispetto al limite

ingresso (tonn/tonn)olosi e non/ rifiuti in ”: quantità di rifiuti autoprodotti distinti in pericRifiuto Autoprodotto su Rifiuto Trattato

”: consumo reagenti/Rifiuto Trattato (tonn/tonn)Effficienza Utilizzo dei Reagenti

/tonn)”: consumo Acqua potabile/Rifiuto Trattato (mEfficienza di Utilizzo Risorsa Idrica

tonn)”: consumo energia elettrica/rifiuto trattato (tep/Efficienza di Utilizzo Energetico“

“ 3

“per scarichi idrici

). Indicatore applicato ”: concentrazione rilevata/limite di legge (valore%Posizionamento rispetto al limite

/tonn) ”: consumo risorsa idrica/rifiuti trattati (mEfficienza di Utilizzo della Risorsa Idrica

”: consumo energetico/rifiuti trattati (tep/tonn)Efficienza di Utilizzo Energetico

”: compost prodotto/rifiuto trattato (valore%)Efficienza del Processo Produttivo

Chimico-Fisici

: (1 - Concentrazione OUT/Concentrazione IN) * 100“ Rese di abbattimento”

“ 3

“richi idriciiostabilizzato prodotti, emissioni atmosferiche, scaper: caratteristiche chimico-fisiche del compost e b

Impianti di compostaggio

/tonn)”: sovvallo prodotto/rifiuti trattati (valore% o tonnRifiuto autoprodotto su rifiuto in ingresso“

INDICATORIFILIERA

). Indicatore applicato ”: concentrazione rilevata/limite di legge (valore %Posizionamento rispetto al limite

ingresso (tonn/tonn)olosi e non/ rifiuti in ”: quantità di rifiuti autoprodotti distinti in pericRifiuto Autoprodotto su Rifiuto Trattato

”: consumo reagenti/Rifiuto Trattato (tonn/tonn)Effficienza Utilizzo dei Reagenti

/tonn)”: consumo Acqua potabile/Rifiuto Trattato (mEfficienza di Utilizzo Risorsa Idrica

tonn)”: consumo energia elettrica/rifiuto trattato (tep/Efficienza di Utilizzo Energetico“

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“per scarichi idrici

). Indicatore applicato ”: concentrazione rilevata/limite di legge (valore%Posizionamento rispetto al limite

/tonn) ”: consumo risorsa idrica/rifiuti trattati (mEfficienza di Utilizzo della Risorsa Idrica

”: consumo energetico/rifiuti trattati (tep/tonn)Efficienza di Utilizzo Energetico

”: compost prodotto/rifiuto trattato (valore%)Efficienza del Processo Produttivo

Chimico-Fisici

: (1 - Concentrazione OUT/Concentrazione IN) * 100“ Rese di abbattimento”

“ 3

“richi idriciiostabilizzato prodotti, emissioni atmosferiche, scaper: caratteristiche chimico-fisiche del compost e b

Impianti di compostaggio

/tonn)”: sovvallo prodotto/rifiuti trattati (valore% o tonnRifiuto autoprodotto su rifiuto in ingresso“

INDICATORIFILIERA

caratteristiche della filiera impiantistica, seconda di: I nuovi indicatori saranno declinati diversamente aone. doppio ruolo di benchmark ed efficienza di prestazi

generali di Herambiente) in grado di assolvere al sviluppo degli indicatori (visibile negli obiettivie elaborato dalla Commissione, un progetto di E’ inoltre in corso, fatto salvo quanto eventualment

- nente variabile;in conseguenza a ciò il fattore B diventa una compoB, e fattore

in modo da accertare la dipendenza diretta tra A

internet del Gruppo (vengono pubblicati in versione informatica sul sitopiantistici ad oggi registrati. Tali documenti Ambientali di Herambiente, relative ai complessi im

omunicazione verso l’esterno le Dichiarazioni Rappresentano, inoltre, strumenti fondamentali di cambientali e sociali.

formazioni inerenti le attività economiche, territorio di tutta l’organizzazione, recante le in di interesse e con il rappresenta il documento di dialogo con i portatori

i sostenibilità, che annualmente dal Gruppo, è costituito dal Bilancio dsterno, adottato dei principali strumenti di comunicazione verso l’e

e attività dell’azienda. Uno volto ad aumentare il livello di conoscenza verso ldialogo con i clienti, chiara e costante comunicazione e per mantenere un

rizioni per assicurare una nelle scuole, incontri con il pubblico e le circosc educazione ambientale tramite sponsorizzazioni, eventi di formazione e di

ppo promuove, direttamente o specifici obiettivi strategici dell’azienda. Il Gru il raggiungimento di sostenibilità ambientale ed un mezzo importante per

usione dei principi della ambientale uno strumento di trasparenza per la diffn ambito sociale ed Il Gruppo Hera considera la comunicazione esterna i

Attività di comunicazione

miglioramento delle prestazioni impiantistiche). ine di individuare possibili aree di esigenze di benchmark interne ad Herambiente (al f

-

7

www.gruppohera.it

nterno dell’organizzazione. facilitare la condivisione delle informazioni all’ ittività di coinvolgimento del personale mirate a Un altro aspetto importante è rappresentato dalle aecc. ambientale, quali ad esempio sversamenti, incendi,

affrontare potenziali situazioni di emergenza di rendere il personale adeguatamente addestrato adone di prove di simulazione di emergenza, al fine Particolare rilevanza è data alla periodica attuaziione e addestramento. aspetti ambientali, attraverso iniziative di formaz

eguata conoscenza dei sistemi di gestione e degli promuovere, tra i dipendenti di ogni livello, un’ad, Herambiente si impegna a comunicazione ambientaleCon particolare riferimento alla

à di gestione dei rifiuti. soprattutto legati a diffondere le corrette modalitbientale, convegni ed incontri formativi Herambiente promuove iniziative di comunicazione am

).

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20

quelli di attualità più generale. si temi, da quelli specifici di territorio a notizie e flash che richiamano l’attenzione a diver

ei luoghi di passaggio dei lavoratori con il Video Hera, ovvero video al plasma posizionati nbanche dati e applicativi informatici.

k a funzioni di pubblico utilizzo quali manuali, procedure, norme tecniche, ecc) e come linizio, organigrammi, comunicati, documentazione ufficiale del gruppo (ordine di serv

me strumento di accesso a tutta la il Portale Intranet Aziendale (PIA), utilizzato codiversificata per territorio.

Hera, con una parte comune e una diffuso in sette edizioni, una per ogni territorio rse tematiche, contributi firmati. Viene dell’azienda, interviste di approfondimento su dive

aggiornamenti sulle strategie, le iniziative busta paga. E’ un giornale nel quale sono riportati, distribuito in versione cartacea con la il mensile interno di informazione (House Organ HO)

tutti i dipendenti e rappresentati da: Esistono, infatti, canali d’ informazione rivolti a -

-

-

IMPIANTI APERTI

visite, si occupa di guidare i visitatori. le presso i termovalorizzatori e che, in occasione del

alle spiegazioni fornite dal personale che opera e la fase descritta, fanno da supporto all’esperienza

corrispondenza delle aree in cui realmente avviene i in Le illustrazioni riportate sui pannelli, posizionat

semplice. e su pannelli creati ad hoc, con un linguaggio chiaro

strutturato in diverse tappe, ognuna rappresentata presso tutti i termovalorizzatori di Herambiente, è Il percorso visitatori, in corso di implementazione

porta il rifiuto a trasformarsi in energia. guidano i visitatori alla scoperta del viaggio che

sorgono i termovalorizzatori, appositi percorsi che studiato e realizzato all’interno delle aree in cui

e, e sul funzionamento degli impianti, Hera ha, inoltrCon l’intento di accrescere la conoscenza sul tema web del Gruppo.

prenotarsi attraverso una sezione dedicata nel sitopubblico, grazie a visite guidate cui è possibile Da anni gli impianti di Herambiente sono aperti al

SCOPRI I TERMOVALORIZZATORI

non poteva mancare il mondo del web dini, trasparenza sulla termovalorizzazione verso i citta

Per completare il percorso di divulgazione e

(www.gruppohera.it

che trasforma lo scarto in energia e calore. o modo semplice ed efficace tutte le fasi del processn dell’impianto, grazie ad un’animazione che mostra i

viaggio del rifiuto indifferenziato all’interno il Ancora più interessante è poter seguire virtualmente

caratteristiche. consultando schede dettagliate che ne raccontano le

e Forlì e Rimini, scoprendo dove sorgono gli impiantile Province di Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna,

fra 360° ogni singolo impianto, viaggiando virtualmentea architettonica dei termovalorizzatori, analizzando

tecnologia, le emissioni e persino la struttura la click, si può conoscere da vicino il funzionamento,

i a esplorare questo mondo e saperne di più. Con pochvori immediata, per invogliare anche i non addetti ai la

impianti presentandoli con una grafica invitante e tutti gli raccoglie le informazioni, i contenuti e i dati di

“Scopri i termovalorizzatori” è una sezione che )

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di prevenzione incendi”. determinazione delle attività soggette alle visite cernente la “Modifiche del decreto ministeriale 27/09/1965, conDecreto Ministeriale del 16/02/1982

terminate sostanze pericolose”.dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con dentrollo “Attuazione della direttiva 96/82/Ce relativa al coDecreto Legislativo n. 334 del 17/08/1999

nell’ambiente esterno”. ienti abitativi e “Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambDPCM del 01/03/1991

“Legge quadro sull’inquinamento acustico”. Legge n. 447 del 26/10/1995lla Legge 24/12/2007”. rinnovabili, ai sensi dell’articolo 2, comma 150 de

ca da fonti “Incentivazione della produzione di energia elettriDecreto Ministeriale del 18/12/2008 islativo medesimo. ai sensi dell'articolo 75, comma 3, del Decreto Legante “Norme in materia ambientale”, predisposto del Decreto Legislativo del 03/04/2006, n. 152, rec

che” ni di riferimento per la modifica delle norme tecnidei corpi idrici e l'identificazione delle condizioraggio Regolamento recante "Criteri tecnici per il monitoDecreto Ministeriale n. 56 del 14/04/2009

e della flora e della fauna selvatiche”. i e seminaturali ”Relativa alla conservazione degli habitat naturalDirettiva 92/43/CE del 21/0571992

lorotrifenili (PCT)”. smaltimento dei policlorodifenili (PCB) e dei polic“Attuazione della direttiva 96/59/CE relativa allo Decreto legislativo 209 del 22/05/1999

” .i in discaricaDefinizione dei criteri di ammissibilità dei rifiutDecreto Ministeriale del 03/08/2005 “ianto e contenenti amianto”. delle attività di recupero di prodotti e beni di am

lina “Regolamento relativo alla determinazione e discipDecreto Ministeriale n. 248 del 29/07/2004i”. ed elettroniche, nonché allo smaltimento dei rifiut

ostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche2003/108/CE, relative alla “Riduzione dell'uso di se Attuazione delle direttive 2002/95/CE, 2002/96/CE Decreto Legislativo n. 151 del 25/07/2005

del Decreto Legislativo n. 59 del 18/2/2005”. allegato I estione dei rifiuti, per le attività elencate nell'delle migliori tecniche disponibili in materia di g

'utilizzazione “Emanazione di linee guida per l'individuazione e lDecreto Ministeriale del 29/01/2007 per l'anno 2009”.

mbientale “Approvazione del modello unico di dichiarazione aDPCM del 02/12/2008dalla legge 102/2009”.

Legislativo 78/2009 convertito, con modificazioni,Legislativo 152/2006 e dell’art. 14-bis del Decretoeto bilità dei rifiuti, ai sensi dell’art. 189 del Decr“Istituzione del sistema di controllo della traccia

cante Modifiche ed integrazioni al decreto 17/12/2009 reDecreto Ministeriale 15/02/2010”.Revisione della disciplina in materia fertilizzantiDecreto Legislativo n. 217 del 29/04/2006. “

11/05/1999”.comma 2, del Decreto Legislativo n. 152 del delle acque reflue in attuazione dell’articolo 26,

zo “Regolamento recante norme tecniche per il riutilizDecreto Ministeriale n. 185 del 12/06/2003. Consiglio”. che modifica la direttive 91/689/CEE e 96/61/CE del

anti le emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinrelativo all’istituzione di un registro europeo del “Regolamento del Parlamento Europeo e del ConsiglioRegolamento (CE) n. 166 del 18/01/2006

sulle sostanze che riducono lo strato di ozono”. “Regolamento del Parlamento Europeo e del ConsiglioRegolamento (CE) n. 1005 del 16/09/2009

taluni gas fluorurati ad effetto serra” e s.m.i.”. su “Regolamento del Parlamento Europeo e del ConsiglioRegolamento (CE) n. 842 del 17/05/2006

rifiuti”. e discariche di Attuazione della direttiva 1999/31/CE, relativa allDecreto Legislativo n. 36/2003 “

incenerimento dei rifiuti”. i Attuazione della direttiva 2000/76/CE, in materia dDecreto Legislativo n. 133 del 11/05/2005 “

” .Norme in materia ambientaleDecreto Legislativo n. 152 del 03/04/2006

Ambientale o le varie autorizzazioni settoriali. le diventa l’Autorizzazione Integrata normativa di settore e quindi l’elemento fondamenta

etti a prescrizioni più restrittive rispetto alla Si tenga presente che spesso gli impianti sono sogg

ELENCO DELLA PRINCIPALE NORMATIVA APPLICABILE

Allegato 18

• “ •

• •

• •

• •

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22

N° registrazione registrazione Data Impianti presenti Sito

ELENCO COMPLESSI IMPIANTISTICI REGISTRATI EMAS

Allegato 2

9

- Discarica 09/04/2002 IT-000085 Baricella (BO) Complesso impiantistico di Via Bocche 20,

07/10/2004 IT-000247

- Piattaforma di stoccaggio - Chimico-fisico, - Termovalorizzatore,

Ferrara (FE) Complesso impiantistico di Via Diana 32-44,

03/10/2007 IT-000723 - Attività di trasbordo - Termovalorizzatore

Coriano (RN) Complesso impiantistico di Via Raibano 32,

03/10/2007 IT-000724 - Piattaforma di stoccaggio -Chimico-fisico

(FC) Complesso impiantistico di Via Grigioni 28, Forlì

- Discarica 03/10/2007 IT-000725 Galliera (BO) Complesso impiantistico di Via S. Francesco 1,

- Chimico-fisico 12/06/2009 IT-001111 Bologna (BO) Complesso impiantistico di Via Shakespeare 29,

16/05/2008 IT-000879

- Stoccaggio raccolta differenziata - Stoccaggio verde e arenili - Termovalorizzatore, (CDR) - Produzione di combustibile da rifiuti - Discariche, - Chimico-fisico

272, Ravenna (RA) Complesso impiantistico S.S. Romea Km 2,6 n°

- Discarica 20/10/2008 IT-000983 (BO) Complesso impiantistico di Via Pediano 52, Imola

- Stazione di trasferimento 12/06/2009 IT-001114 Cervia (RA) Complesso impiantistico SS Adriatica,

- Discarica 12/06/2009 IT-001115 Montefiorino (MO) Complesso impiantistico di Via Isola Ronchi,

12/06/2009 IT-001116

- Impianto di compostaggio - Attività di trasbordo - Discarica

Località Voltana, Lugo (RA Complesso impiantistico di Via Traversagno 30,

- Discarica 12/06/2009 IT-001117 Località Tessello, San Carlo (FC) Complesso impiantistico di Via Rio della Busca,

IT-001218 26/10/2010- Stazione di trasferimento

Bellaria – Igea Marina (RN) Complesso impiantistico di Via Fornace 14,

Istruttoria in corso corso

- Discarica Istruttoria in Firenzuola (FI) Complesso impiantistico di S.P. San Zenobi,

- Discarica 20/11/2009 IT-001204 Bentivoglio (BO) Complesso impiantistico di Via Vietta,

Istruttoria in corso corso

- Discarica Istruttoria in Piangipane (RA) Complesso impiantistico di Via Bartolette 10/D,

- Chimico-fisico 23/10/2009 IT-001169 (RA) Complesso impiantistico di Via Tomba 25, Lugo

Istruttoria in corso corso

- Impianto di compostaggio Istruttoria in Venti 19, Cà Baldacci Rimini (RN) Complesso impiantistico di Via San Martino in

Istruttoria in corso corso

- Discarica Istruttoria in Località San Martino in Varolo, Civitella (FC) Complesso impiantistico di Podere Fosso Pondo,

28/04/2011 IT-001324

industriali e rifiuti liquidi - Chimico-fisico e biologico di reflui cloro -Inceneritore di sfiati non contenenti - Inceneritore di sfiati contenenti cloro -Inceneritore con recupero energetico

Ravenna (RA) Complesso impiantistico di Via Baiona 182,

Istruttoria in corso corso

Istruttoria in

-Piattaforma ecologica -Impianto di preselezione - Attività di trasbordo - Termovalorizzatore

(FC) Complesso impiantistico di Via Grigioni 19, Forlì

Istruttoria in corso corso

Istruttoria in - Chimico-fisico -Termovalorizzatore

Modena (MO) Complesso impiantistico di Via Cavazza 45,

Istruttoria in corso corso

- Discarica Istruttoria in Roncobotto, Zocca (MO) Complesso impiantistico di Via Tezza, Località

Istruttoria in corso corso

Istruttoria in - Impianto di separazione meccanica -Stazione di trasferimento

73, Bologna (BO) Complesso impiantistico di Via Stradelli Guelfi

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PARTE SPECIFICA

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...................... 53...................................................RIFERIMENTI PER IL PUBBLICO........................

................................... 46...................................................GLOSSARIO AMBIENTALE ...............................

.............................. 42...................................................OBIETTIVI ANNULLATI /SOSPESI ........................

............................................ 42OBIETTIVI , TRAGUARDI E PROGRAMMA AMBIENTALE........

..............................................41...................................................TRAFFICO E VIABILITÀ ...............................5.3

..............................................39...................................................Emissioni convogliate..............................5.2.1.........................................39...................................................EMISSIONI IN ATMOSFERA .............................5.2

.............................................38...................................................Produzione energetica..............................5.1.1........38......................................................................................................ENERGIA ............................................5.1

.................... 38...................................................ASPETTI AMBIENTALI INDIRETTI .......................

8..................................................3...................................................RISCHIO INCENDIO...................................4.17...................................38...................................................RISCHIO INCIDENTE RILEVANTE ........................4.16

.37......................................................................................................IMPATTO VISIVO.....................................4.15.....................................37...................................................RADIAZIONI IONIZZANTI E NON........................4.14

.....................37................................................... RICHIAMO INSETTI ED ANIMALI INDESIDERATI..........4.13................................................37...................................................GAS REFRIGERANTI ...................................4.12

.........37......................................................................................................PCB E PCT..........................................4.11.......36......................................................................................................AMIANTO............................................4.10

................................................36...................................................Rifiuti non conformi ...............................4.9.2.................................................34...................................................Rifiuti autoprodotti ...............................4.9.1

.34......................................................................................................RIFIUTI IN USCITA ..................................4.9........................................33...................................................GENERAZIONE DI RUMORE..............................4.8

...........32...................................................CONSUMO DI RISORSE NATURALI E PRODOTTI CHIMICI .....4.7...........................................31...................................................GENERAZIONE DI ODORI ...............................4.6

.............................................30...................................................Emissioni ad effetto serra .........................4.5.39..................................................2...................................................Emissioni diffuse..................................4.5.2

..............................................29...................................................Emissioni convogliate..............................4.5.1.........................................28...................................................EMISSIONI IN ATMOSFERA .............................4.5

............................................24...................................................SUOLO E SOTTOSUOLO.................................4.4..21......................................................................................................SCARICHI IDRICI ....................................4.3

.................................................19...................................................CONSUMO IDRICO.....................................4.2..............................................18...................................................Consumo energetico.................................4.1.2

................................................18...................................................Bilancio energetico................................4.1.1........18......................................................................................................ENERGIA ............................................4.1

...................... 18...................................................ASPETTI AMBIENTALI DIRETTI .........................

.............................17...................................................GESTIONE ANOMALIE E EMERGENZE......................3.2................................17...................................................ASPETTI AMBIENTALI SIGNIFICATIVI...................3.1

.... 17...................................................GLI ASPETTI AMBIENTALI E RELATIVI IMPATTI ..........

...............................................16...................................................ATTIVITÀ AUSILIARIE................................2.10.................................15...................................................RECUPERO ENERGETICO BIOGAS.........................2.9

.......................................14...................................................GESTIONE DEL PERCOLATO.............................2.8.................................13...................................................RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE........................2.7

...............................................13...................................................COPERTURA FINALE...................................2.6.......13...................................................COPERTURA GIORNALIERA E COPERTURA INTERSTRATO......2.5

.....................................12...................................................COSTRUZIONE NUOVE CELLE............................2.4........................11...................................................SCARICO E COMPATTAZIONE DEL RIFIUTO................2.3

............................................11...................................................TRANSITO AUTOMEZZI .................................2.2...........................10...................................................RICEVIMENTO E ACCETTAZIONE RIFIUTI.................2.1

............................... 10...................................................IL CICLO PRODUTTIVO................................

................................................10...................................................PROGETTI IN CORSO..................................1.6..........................................9...................................................AUTORIZZAZIONI IN ESSERE...........................1.5

......................................................................................................RIFIUTI IN INGRESSO................................1.4................................6...................................................ORGANIZZAZIONE DEL COMPLESSO.......................1.3

...........................................4...................................................Inquadramento ambientale...........................1.2.2.....................................4...................................................Inquadramento territoriale e urbanistico ...........1.2.1

...........................................3...................................................CONTESTO TERRITORIALE..............................1.2.....3......................................................................................................CENNI STORICI ......................................1.1

....................... 1...................................................IL COMPLESSO IMPIANTISTICO .........................

INDICE DELLA PARTE SPECIFICA

1

7

2

3

4

5

6

7

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1

della Provincia di Bologna (ATO5) Figura 1 Bacino di utenza della discar ica - Comuni

ro della Provincia di Bologna e fuori Provincia. territorio, impianti di stoccaggio/selezione/recupe: attività produttive del e i rifiuti speciali non pericolosi provenienti daComuni del Bacino di ATO5

erenziati provenienti dalla raccolta effettuata neiLa discarica riceve parte dei rifiuti urbani indiffGalliera) è gestito interamente da Herambiente. di Baricella per il 20% e per il 20% dal Comune di ta da Herambiente Spa per il 60%, dal Comune L’ impianto di proprietà di Gal.A (società partecipa

. Herambiente Spaessa pertinenti gestite direttamente da e tutte le attività ad discar ica per r ifiuti non per icolosiL’oggetto della registrazione comprende la

000725. MAS e relativo alla registrazione n. IT-convalidato secondo il Regolamento (CE) 1221/2009 E

Via San Francesco 1, Galliera (BO)” , Ambientale attinente al “Complesso impiantistico dinamento del primo rinnovo della Dichiarazione Il presente documento costituisce il secondo aggior

IL COMPLESSO IMPIANTISTICO

1

1

a Agenzia di ambito per i servizi pubblici di Bologn

1

Galliera Discarica

Stradelli Guelfi trasferimento Stazione di

Comuni che conferiscono direttamente

Galliera smaltimento finale nella discarica di trasferimento Stradelli Guelfi prima dello Comuni che conferiscono alla stazione di

alla discarica

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2

Caratteristiche tecniche

Figura 2 Schema di abbancamento

o appena descritto. Nella Figura 2 si fornisce lo schema di abbancamentnerale, su tutte le opere presenti sul fondo. sulle pendenze delle reti di drenaggio e, più in ge

so trasversale, con conseguenti effetti negativi evitare un sviluppo asimmetrico degli stessi in senbile l’evoluzione dei cedimenti del fondo e di principalmente all’esigenza di ridurre il più possi

modalità di riempimento rispondono massimo di uno strato rispetto al precedente. Tali doni, cioè ogni settore viene sopraelevato al indicato in Figura 2. I conferimenti avanzano a gra

schema e la sequenza di collocazione del rifiuto La coltivazione della discarica procede secondo lo di campagna.

e 16 m e quota di sommità pari a + 3,5 m dal piano perimetrale di base, con larghezza al piede di oltrall’ interno di una consistente arginatura Il corpo della discarica è completamente confinato

simmetriche rispetto agli assi. dinali con geometrie di profilo perfettamente raggi di curvatura, e sezioni trasversali e longitu 260 x 470 m, raccordata ai vertici con ampi L’ impianto ha una pianta rettangolare di dimensioni

trasversali mediante arginature interne di 1 metro.campagna), ha il fondo suddiviso in 7 settori parzialmente in rilevato (+ 27 m rispetto al piano

n trincea (-1,8 m rispetto al piano campagna) e La discarica di Galliera, realizzata parzialmente i

o al conferimento di rifiuti. valore prescrittivo e rappresenta il limite assolutre intermedie e finali). Tale volume ha al netto degli argini e delle coperture (giornalie1.240.000 m

150.000/175.000 tonnellate, è pari a prevedendo un conferimento medio annuo pari a circal termine dei conferimenti (breve termine), completato (lungo termine). Il volume autorizzato a

amento , intesa come volume occupato dai rifiuti ad assestLa volumetria utile è di 1.059.000 m

ostituita dall’Autorizzazione Integrata Ambientale Delibera di adeguamento al D.Lgs. n. 36/2003 oggi s

3

3

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3

no stati avviati anonché la preparazione di due settori del fondo, soamento delle acque di drenaggio e del percolato, perimetrale di base completa, la stazione di sollevre a verde, la viabilità di accesso, l’arginatura uffici e servizi, fabbricato impianti, ecc), le operpo discarica (piazzali, autorimessa, palazzina stralcio, comprendenti tutte le opere esterne al co

mo stralci funzionali: gli interventi previsti nel priI lavori di realizzazione dell’opera avvengono per n. 130 Prot. 48025/2000.

Provincia di Bologna il 27/04/2000, con Delibera Il progetto della discarica è stato approvato dalla

CENNI STORICI 1.1

Figura 3 Inquadramento ter r itor iale del sito

. tà di conservazione del sito SIC-ZPSravvisano elementi di incompatibilità con le finalio alla modifica degli habitat, pertanto, non si non porterà all’ interruzione di corridoi ecologici llocata completamente all’esterno dello stesso e diretta e indiretta sul sito SIC-ZPS in quanto è co

le opera non comporterà nessuna incidenza sopraelevazione della discarica ha rilevato come taa DGR n. 1191/2007, nell’ambito del progetto di 2000. Lo studio di incidenza redatto, ai sensi dellaricella” (IT4050024), costituente la Rete Natura di Bentivoglio, S. Pietro in Casale, Malalbergo e B

ente sito SIC-ZPS: “Biotipi e ripristini ambientaliIn prossimità dell’area in esame è presente il segu(frazioni del Comune di Galliera).

nord-ovest, da San Vincenzo e da San Venanzio est da Malalbergo e, circa 4 km verso ovest e versoo icini considerati di qualche rilievo: 3-3,5 km versabitativa, dista alcuni Km dai centri abitati più v

se, in un’area bonificata a scarsissima densità Tale discarica, situata nella bassa pianura bologneprovinciale n. 12 Basso Reno verso sud-ovest.

le San Francesco a nord-ovest e dalla strada terreni agricoli verso sud-est, dalla strada comunadelimitata dallo Scolo Riolo verso nord-est, da Romagna, Figura 1), in località Morelli Alto, ed è

iera (Provincia di Bologna, Regione Emilia La discarica ricade nel territorio comunale di Gall

CONTESTO TERRITORIALE 1.2

ragione sociale in Herambiente Spa dal 08/10/2011. apo a Herambiente Srl che ha cambiato la sua Dal 1° luglio 2009 la gestione dell’ impianto è in c

ri presenti. discarica; oggi sono collaudati tutti i sette settono in cui si è avviata la coltivazione della autorizzatorio risalgono al 21 ottobre del 2002, anettore di fondo (cella) e il successivo atto ultimati nell’ottobre 2001. Il collaudo del primo s

ella discarica, di estensione pari a circa 60 ha, a verde, poste ad ovest e ad est esterne all’area de affidati i lavori per la riqualificazione delle arecorso dell’anno 2003. Nel gennaio del 2000 si sono

febbraio del 2001 e conclusi nel

2

si della D.G.R. 1191 del 30/07/2007 (2010) Baricella” . Studio di incidenza del progetto ai sene, Malalbergo e tini Ambientali di Bentivoglio, San Pietro in Casal SIA – Allegato 6.1 “Sito SIC-ZPS “Biotopi e Ripris

2

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4

Qualità dell’aria

Inquadramento ambientale 1.2.2

indicate. l’ impianto è compatibile con le previsioni in essi setto e le modifiche sul territorio si rileva che Dalla disamina dei vari piani che disciplinano l’as

nel sito. ologiche” , è compatibile con le attività esercite Omogenea F2 la cui destinazione, “attrezzature tecn

mpetenti (PRG del Comune di Galliera) in Zona Il sito è inquadrato dagli strumenti urbanistici co

Inquadramento territoriale e urbanistico 1.2.1

Acque superficiali

lo di Imola. nelle zone adiacenti a tale agglomerato e 2 in quelaggio, di cui 5 nell’agglomerato di Bologna, 4 riconfigurata, che comprende 11 stazioni di monitormento provinciale, recentemente rinnovata e Provinciale di Bologna attraverso la rete di rileva

dall’ARPA Emilia Romagna Sezione La qualità dell’aria viene costantemente monitoratacollocazione nell’agglomerato di Bologna.

monitoraggio, le quali trovano invece immediate vicinanze non sono presenti centraline dia bassa criticità (zona B) e pertanto nelle La discarica oggetto di studio rientra in una zona

rispetto alle azioni contenute nei Piani. ristiche di qualità dell'aria e delle peculiarità catalogarne ogni porzione in funzione delle caratte

di tinzione in zone diversamente critiche ha lo scopo provinciale relativa alla qualità dell’aria; la disiporta la zonizzazione dell’ intero territorio con Delibera Provinciale n. 64 del 2006. Il Piano r di Gestione della Qualità dell’Aria (PGQA) La Provincia di Bologna ha approvato il nuovo Piano

monitoraggi. e acque superficiali per l’anno 2009 desunto dai In Figura 4 è visualizzato lo stato ambientale dell

campagne analitiche annuali. icamente effettua le pubblicazioni delle Romagna – Sezione Provinciale di Bologna che period

costantemente monitorato da ARPA Emilia Lo stato di qualità ambientale dei corsi d’acqua è con il numero 11). Figura 4Malalbergo (identificata in

corrisponde alla seguente stazione: rico artificiale che si immette nel Fiume Reno, e superficiali, è ubicato sul Canale Navile, corpo id

la rete regionale di controllo delle acque Il punto più prossimo all’ impianto, appartenente alo del Reno. Il sito è ubicato all’ interno del bacino idrografic

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5

Monitoraggio 2009) gna – della provincia di Bologna (Fonte: ARPA Emilia-RomaFigura 4 Stato ambientale delle acque super ficiali

Acque sotterranee

Suolo e sottosuolo

sedimenti e quindi ad un’origine naturale. correlano tali “anomalie” alla natura geologica deiale di Bologna ” . Le valutazioni svolte da ARPA – Sezione Provincila falda come “stato particolare

o erro e manganese, i cui valori assoluti classificannelle acque sotterranee concentrazioni elevate di fto azioni più prossime al sito in oggetto hanno rilevaLe analisi effettuate nel corso degli anni nelle st

a. ARPA Emilia Romagna – Sezione Provinciale di Bolognomposta da stazioni di misura (pozzi), gestita da Bologna esiste una rete regionale di monitoraggio c

i corpi idrici sotterranei della Provincia di Per monitorare qualitativamente e quantitativamente

3

stagionali; enzate dalle condizioni climatiche di acqua con quote piezometriche notevolmente influ

m/s, completamente saturo -7) prossima a circa 10 m/s ed orizzontale (K-9dell’ordine di 10) verticale (K una permeabilitàmatrice prevalentemente argillosa caratterizzato da

complesso di depositi alluvionali a fino alla profondità di 9÷10 m dal piano campagna:

nte riassumere come segue: della discarica di Galliera si possono sostanzialmeogiche del terreno interessato dalla costruzione Le principali caratteristiche geologiche e idrogeol

� 4

v

o

La permeabilità è discreta fluido. ni di una velocità e dipende dal mezzo poroso e dalquantifica la permeabilità assoluta, ha le dimensio

e di permeabilità (K) à di essere attraversata dai fluidi. Il coefficientLa permeabilità di una roccia indica la sua capacitpotenziale quantitativo

himiche o per il basso sa per la presenza naturale di particolari specie cantropico, presentano limitazioni d’uso della risorivo impatto quantitative che pur non presentando un significat Stato Particolare: caratteristiche qualitative e/o

3

4

cm/s; scarsa -4 se K > 10 cm/s; trascurabile-6 e 10-4se K tra 10 cm/s. -6 se K < 10

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6

Figura 5 Planimetr ia del sito

o e di scolo, rete elettrica, rete antincendio). reti tecnologiche (rete idrica di approvvigionamentoclimatica, piezometri, caposaldi); presidi di monitoraggio ambientale (centralina mete

impianti elettrici; l corpo discarica; viabilità zona ingresso e perimetrale al piede e su

ente il serbatoio di stoccaggio del gasolio; area per il rifornimento dei mezzi interni comprendpompaggio reti idriche antincendio e irrigazione);

e combustione in torcia del biogas, gruppi di ruote, depurazione delle acque reflue, aspirazione to, trattamento delle acque di lavaggio delle fabbricato impianti tecnologici (stoccaggio percola

impianto lavaggio ruote automezzi; one); bacino di invaso delle acque (antincendio, irrigazimi (pneumatici usati, batterie esauste, ecc.); area per deposito temporaneo dei rifiuti non confor

ioni, ecc.); piazzale di stoccaggio dei materiali (inerti, tubazpesa; locale gruppo elettrogeno, magazzino/officina);

enici, cabina MT/BT e quadro elettrico generale, fabbricato servizi (uffici, spogliatoi, servizi igi a complemento dell’attività principale (Figura 5):All’ interno del sito sono presenti opere e impianti

è attestato l’accesso alla discarica. rada Comunale di via S. Francesco, sulla quale dimensioni 620 x 300 m, con un lato adiacente la St

appresentata da un trapezio rettangolo di che ritaglia una superficie a geometria regolare, rento ed è delimitato da una recinzione perimetrale L’ impianto è collocato al centro dell’area d’ interv

mitigazione e qualificazione ambientale. riguardano le opere di 0 m occupati dal sito impiantistico. I restanti 203.00di cui 187.000 m

, discarica copre un’estensione pari a 390.000 mL’area complessiva interessata da interventi sulla

ORGANIZZAZIONE DEL COMPLESSO 1.3

dell’acquifero sovrastante. piezometrica media sostanzialmente analoga a quellaessi completamente saturi di acqua con quota di strati argillosi, limosi e lenti sabbiose, anch’

l sottosuolo è costituito da un’alternanza oltre i 16÷17 m di profondità dal piano campagna: i

cm/s); -5 intorno a 10 e Kdiscreta permeabilità (Kgeneo e isotropo, caratterizzato da una pulita, da fine a medio grossa, sostanzialmente omo

ero costituito da sabbia limosa e da 9÷10 m fino a 16÷17 m dal piano campagna: acquif�

v o

2

2 2

• • • • • •

• • • • •

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Tabella 1 Rifiuti in ingresso

titativi in ingresso nel triennio di riferimento. La successiva tabella riporta il riepilogo dei quan

in quantità massima di 10.000 tonn/a. ili a viabilità interna al corpo di discarica, ammissibrifiuti inerti utilizzati per la realizzazione dell

tale dei rifiuti smaltiti; ammissibile in quantità non superiore al 20% del toi copertura giornaliera dei rifiuti abbancati, biostabilizzato (FOS) utilizzato nelle operazioni d

: recuperottività di Una parte dei rifiuti in ingresso è sottoposta ad a pari a 72.000 t/a di tali rifiuti. concesso in deroga, il raggiungimento di una sogliate all’anno 2009, la Provincia di Bologna, ha conferiti su base annua. Si precisa che limitatamen

sul totale dei rifiuti ggiungibile pari al 35%provinciale la cui quota è variabile con massimo rai provenienti dall’ambito intra ed extra impianti di stoccaggio/selezione/recupero di rifiut

i dalle attività produttive del territorio, da produttori/detentori di rifiuti speciali provenienta discarica (rifiuti urbani) (Figura 1); comuni inseriti nel bacino di utenza specifico dell

(Bologna, via Stradelli Guelfi 73) (Figura 1); ali non pericolosi di proprietà di Herambiente stazione di trasferimento di rifiuti urbani e speci

ti da: rifiuti urbani e speciali non pericolosi proveniensmaltitiPresso la discarica sono

RIFIUTI IN INGRESSO 1.4

� �

5

Origine 2008 2009 2010

Rifiuti di origine urbana 105.784 76.336 79.756

Rifiuti Speciali 70.603 81.481* 96.929

176.387 157.817 176.685 Totale Smaltito

34.338 31.463 34.001 Stabilizzata (FOS) Frazione Organica

Rifiuti Inerti 649 - -

34.338 31.463 34.001 Totale Recuperato

2010 rispetto all’anno precedente. abile con un lieve incremento dei quantitativi nel triennio di riferimento, presenta un andamento vari

l conferimento dei rifiuti urbani e speciali, nel nell’anno 2009 e 2010 non sono avvenuti ingressi. I di risorse naturali provenienti da cave, tuttavia al corpo discarica, risparmiando quindi nel consumo

erna rti per la costruzione delle piste di viabilità intl’ impianto è abilitato a ricevere anche rifiuti ineche dal 2008, con la nuova autorizzazione, Relativamente alle attività di recupero si precisa

TI (2010) FONTE: MUD/ESTRAZIONE DA SOFTWARE DI GESTIONE RIFIU

190801, 190802 e 190805. ai codici CER otale conferito non sono compresi i rifiuti di cui Nel computo del quantitativo massimo del 35% sul t

5

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Figura 6 Andamento dei r ifiuti in ingresso al sito

tonn

250.000

200.000

150.000

100.000

50.000

0

Rifiuti in Ingresso

2008 2009 2010

Rifiuti Smaltiti

Rifiuti Recuperati

(TRIENNIO 2008-2010) ingresso

Percentuale media di Capitoli CER autor izzati

2010) nnio 2008-bilitato e peso percentuale di ciascuno (media tr ieTabella 2 Elenco dei capitoli CER a cui il sito è a

otale. e la percentuale in peso di ciascuna rispetto al tEuropeo Rifiuti (CER)eto delle macrocategorie di rifiuti da Catalogo Nella successiva tabella è riportato l’elenco compl

6

0,055% zione di alimenti selvicoltura, caccia e pesca, trattamento e preparaicoltura, Rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acqu02

0,016% tessile

ché dell’ industria Rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce, non04

0,032% Rifiuti dei processi chimici organici 07

0,111% indumenti protettivi (non specificati altrimenti)

iali filtranti e Rifiuti di imballaggio, assorbenti, stracci, mater15

0,059% Rifiuti non specificati altrimenti nell’elenco 16

0,412% terreno proveniente da siti contaminati)

one (compreso il Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizi17

79,321% iale dell’acqua e dalla sua preparazione per uso industr

alla potabilizzazione trattamento delle acque reflue fuori sito, nonché di, impianti di Rifiuti prodotti da impianti di trattamento rifiut19

20,003% raccolta differenziata

inclusi i rifiuti della commerciali e industriali nonché dalle istituzioni)rodotti da attività Rifiuti urbani (rifiuti domestici e assimilabili p20

provenienti da impianti di selezione. i urbani ticolare il capitolo 19 è caratteristico dei rifiutcodice sono utilizzati per i rifiuti urbani, in par

temente i capitoli 20 e 19, entrambi i tipi di Gli ingressi del triennio hanno riguardato prevalen

TI (2010) FONTE: MUD/ESTRAZIONE DA SOFTWARE DI GESTIONE RIFIU

oni 2001/118/CE, 2001/119/CE e 2001/573/CE Decisione 2000/532/CE come modificata dalle Decisi

6

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9

Cap

itoli

CE

R2019181716151413121110090807060504030201

0% 20% 40% 60% 80% 100%

20,003%79,312%

0,412%0,059%0,111%

0,032%

0,016%

0,055%

2010Percentuale Capitoli in Ingresso - Triennio 2008 -

NOTE DATA DI EMISSIONE AUTORIZZAZI ONE E

NUMERO

L’ AUTORIZZAZI ONE RILA SCIATO

AUTORITA’ CHE HA

INTERESSATO SETTORE

Tabella 3 Autor izzazioni in essere

ndicato in Tabella 3. L’elenco delle autorizzazioni ad oggi in essere è iambientale precedentemente in vigore.

tuisce tutte le autorizzazioni in materia L’attuale autorizzazione integrata ambientale sosti

AUTORIZZAZIONI IN ESSERE 1.5

della discarica operativa e post-operativa Ambientale per la gestione Autorizzazione Integrata

20/12/2007PG n. 419768 del

Rifiuti - Aria - Acqua Provincia di Bologna 7

S.p.A. Concessionario GAL.A di Galliera – sotterranee Prati Comune acque pubbliche Concessione al prelievo di

08/03/2005Concessione n. 8161 del

Acqua RER 8

trenta anni. di post-gestione), per un periodo di almeno quando l’ impianto non riceverà più rifiuti (periodo. La copertura finanziaria è garantita anche finanziarie a favore della Pubblica Amministrazione

dei luoghi, mediante versamento di garanzie ambientale, sia garantito il ripristino dello statoe gestione del sito assicura che, in caso di incidentA maggior tutela dei cittadini e dell’ambiente, la

29/11/2010. 287 del oria di rinnovo come comunicato da RER PG 2010.0296 La concessione è attualmente sottoposta ad istrutt

29/04/2011. efficace dal ata emessa la nuova AIA per la discarica. L’atto è Con Delibera GP Bologna n. 103 del 15/03/2011 è st

7

8

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Figura 7 Schema a blocchi del ciclo produttivo

IL CICLO PRODUTTIVO

stoccaggio del percolato. re, il potenziamento dell’attuale sezione di adottate ed autorizzate. Il progetto prevede, inoltlità costruttive analoghe a quelle attualmente percolato e del biogas, saranno realizzate con moda

to, nonché la rete orizzontale di captazione del coltivazione del lotto in sopraelevazione in progetca del rilevato, modificando l’altezza. La ferma l’ impostazione della configurazione morfologi

zzativa è ancora in corso, prevede di mantenere Il progetto di ampliamento, la cui procedura autoriattualmente autorizzata.

, pari a circa il 20% della capacità , prevede un ulteriore volume utile per 211.600 m1.059.000 mi nel lungo periodo (a fine assestamenti) pari a volumetria complessiva utile di abbancamento rifiut

della discarica di Galliera che rispetto alla Provincia di Bologna il progetto di sopraelevazioneo ammesso dal PPGR è stato presentato alla urbani a situazioni di emergenza. Ai sensi di quant

il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti in esercizio in via d’esaurimento, per non esporre ntitativi autorizzati per gli impianti di discarican. 20 del 30/03/2010, prevede un incremento dei qua

della Provincia di Bologna, approvato con DCP Il Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (PPGR)

PROGETTI IN CORSO 1.6

3 3

2

IN DISCARICACOLTIVAZIONE

PERCOLATOGESTIONE DEL

DEL BIOGAS ESTRAZIONE

DELLA DISCARICACOPERTURA FINALE

ACCETTAZIONE AUTOMEZZIE

RICEVIMENTO

IN TORCIACOMBUSTIONE

ELETTRICAENERGIA

GENERAZIONE

TRATTAMENTOIMPIANTI DI

AU

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ITA

IN DISCARICACOLTIVAZIONE

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del gestore. Tali attività sono svolte dal Servizio Accettazione. in discaricaconformi ai requisiti richiesti per l’ammissibilità

ivi e organolettici) per verificare che siano Gli ingressi sono controllati sistematicamente (vis di trasporto. alla verifica di conformità normativa sui documenti

ciali erazioni di pesatura e limitatamente ai rifiuti speTutti i rifiuti in ingresso sono sottoposti alle op

RICEVIMENTO E ACCETTAZIONE RIFIUTI 2.1

9

in discarica - Abrogazione Dm 3 agosto 2005” DM 27/09/2010 “Criteri di ammissibilità dei rifiuti

9

ditta terza Conduzione in capo a

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Figura 9 Mezzi operator i in opera

on circa 6-7 passaggi con compattatore. discarica. La compattazione del rifiuto è attuata cnza di circa il 25% verso il fondo della cingolato per lo spessore medio di 50-60 cm e pende

tendimento ed al livellamento con apripista Concluse le operazioni di scarico si procede allo spneumatici.

itori che possono contenere sostanze pericolose e deposito, solitamente si tratta di batterie, contennell’area appositamente attrezzata per il loro I rifiuti non conformi sono raccolti e trasportati

i rifiuti siano conformi all’autorizzazione. vellamento, il personale Herambiente verifica che Durante lo scarico e le successive operazioni di li

scarico del rifiuto. iceve le indicazioni sul punto dove effettuare lo Giunto sul fronte dello scarico, il trasportatore r

SCARICO E COMPATTAZIONE DEL RIFIUTO 2.3

vasche a servizio dell’ impianto. trattamento di sedimentazione presso le continuamente ricircolate previo acque di lavaggio. Le acque sono alta pressione e vasche di raccolta delle Si tratta di un sistema chiuso con getti ad scaricato i rifiuti (Figura 8). delle gomme degli automezzi che hanno con la funzione di effettuare il lavaggio collocato alla base del corpo di discarica, presso l’ impianto di lavaggio ruote, mezzi transitano obbligatoriamente Al termine delle operazioni di scarico i

Figura 8 Foto del lavaggio ruote

percorrenza. necessario, si procede alla bagnatura delle vie di erna ed esterna al corpo di discarica, quando è l’ innalzamento delle polveri lungo la viabilità intto dei mezzi e lo scarico dei rifiuti. Per evitare al personale addetto di gestire al meglio il transi

e scarica è dotata di piazzole di sosta per permettercorpo della discarica. La viabilità del corpo di di dirigono verso il fronte di scarico dei rifiuti sulConcluse le operazioni di accettazione, i mezzi si

TRANSITO AUTOMEZZI 2.2

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ra finale Figura 10 Struttura del fondo celle e della coper tu

razione della stabilità del fondo discarica. evitare pressioni che comportino il rischio di alteorpo discarica (acque di sottosuolo), così da un sistema di prelievo delle acque sottostanti il c

un sistema di drenaggio del percolato; PE); rotture o difetti di saldatura nella membrana in HDlettrica in grado di individuare eventuali tenuta viene testata con un sistema di ricerca geoe

eabilizzazione (durante i collaudi la un sistema di monitoraggio della tenuta dell’ impermdiscarica; un sistema di impermeabilizzazione del fondo della

one, in ciascuna cella sono presenti (Figura 10): Per preservare la falda da ogni tipo di contaminaziavviene gradualmente al procedere della discarica.

mico in cui l’allestimento delle singole celle La discarica può essere considerata un sistema dina

COSTRUZIONE NUOVE CELLE 2.4

• •

• •

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operazione, tuttavia, la modalità più utilizzata inEsistono diverse possibilità per effettuare questa soprattutto volatili.

mitare il richiamo di animali indesiderati, scopo di minimizzare le emissioni odorigene e di litua l’operazione di copertura del rifiuto con lo Giornalmente, al termine dei conferimenti, si effet

COPERTURA GIORNALIERA E COPERTURA INTERSTRATO 2.5

elencate. Oggi si sono concluse le prime tre delle fasi soprarinaturazione.

zione del corpo di discarica e successiva chiusura e post-chiusura: interventi per la sistemaa di radura in prato umido; fase avanzata di attività: riconversione di una zon

rno alla discarica; l’ impianto di siepi pluristratificate disposte atto di due fasce territoriali concentriche con entro 2-3 anni dai primi conferimenti: sistemazione

ntale e faunistici areale; finalità di rifunzionalizzare in termini agro-ambiempensazione ecologica di 60 ha con fase ante-operam: realizzazione di due ambiti di co

corso d’opera e in parte da realizzare (Figura 11): in una serie di interventi, in parte attuati, in parteIl progetto di riqualificazione ambientale prevede

e nel intorno del sito. previsto una serie di opere mitigative da realizzarre, in accordo con la Pubblica Amministrazione, ha Per ridurre l’ impatto ambientale del sito, il gesto

RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE 2.7

m/s. -8 10ilità k argilla compattata (spessore 0,60 m) avente permeabgeocomposito drenante;

le (spessore 1 m); strato superficiale di copertura con terreno vegetazata con (dall’alto verso il basso): Nel caso specifico la copertura finale verrà realiz

restituzione del sito alla collettività. ambientale del corpo discarica e prevedere la la realizzazione delle opere a verde di ripristino

tere rifiuti stoccati nel corpo della discarica, permetL’operazione ha il fine di isolare e di confinare idiscarica.

la ia autorizzata, si effettua la copertura finale delA fine vita, ovvero alla saturazione della volumetr

COPERTURA FINALE 2.6

o del successivo strato di rifiuti. spessore di circa 20 cm, all’avvio dell’abbancamenttrato di terreno sarà rimosso, per lasciarne uno meteoriche dall’area di discarica ricoperta. Tale szazioni per il rapido allontanamento delle acque cm e la predisposizione, dove possibile, di canalizcon uno spessore di terreno argilloso di circa 40 copertura interstrato, che comporta la ricopertura tua un piano di chiusura provvisorio, definito strato di abbancamento di rifiuti ultimato si effete dagli impianti di compostaggio. Sopra ogni organica a bassa umidità e molto stabile provenient

zione Organica Stabilizzata (FOS) ovvero frazione questi ultimi anni consiste nell’utilizzo della Fra

• • • ≤

• •

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14

Figura 11 Intervento di r iqualificazione completo

Valle Tombe (Zona umida)

Punti di osservazionePercorsi pedonali

Zona di sosta

Attrezzature

A3 Radura (Prato umido dopo 10 anni)

A1 Bosco Igrofilo

A2 Ontaneto

A Macchia radura

Ambiti

B2 Formazioni boschiveB1 Filari

B Filari e Bosco

C Macchia arbustiva - erbacea Fascia di rispetto metanodotto

A2 - Ontaneto disetaneo

Strada comunale di comparto

Edificio rurale recuperato

LE FASI TEMPORALI DELL'INTERVENTO

Piazzale parcheggio

B2

B1

C

A2

A1

A1

A3

B2

B1

Pista ciclopedonale

Filare di querce

Scolo Riolo

ato. in caso di raggiungimento del livello limite imposta struttura preposta alla gestione dell’ impianto sistema di allarmi via SMS (cellulare) che attiva l

rvisione. Il sistema è dotato, inoltre, di un percolato nelle vasche tramite un programma di supe) che permette di verificare la quota del in continuo attraverso un sistema remoto (Figura 12

personale interno; giornalmente tramite controllo visivo ad opera del smaltimento, avviene:

suo e alla gestione della discarica di pianificarne il Il controllo dei livelli del percolato, che permettavviato a trattamento presso impianti autorizzati.

ere , dalle quali viene periodicamente estratto per essvasche della capacità complessiva di 200 mpe sommerse, viene allontanato e stoccato in 4 una stazione di sollevamento e da qui, mediante pom

prodotto dai settori di fondo e lo convogliano ad corpo discarica raccolgono per gravità il percolatol del singolo settore. Due collettori longitudinali afessurate, nella cameretta ispezionabile al centro

gono convogliate, mediante una serie di tubazioni Le quantità prodotte, per ogni singolo settore, vento l’apporto idrico. di cui il fattore predominante può essere considera

superficie dell’ invaso; , densità, umidità iniziale ecc.); caratteristiche dei rifiuti abbancati (composizionepermeabilità, vegetazione ecc.); caratteristiche fisiche delle coperture (pendenze,

precipitazioni; elazione tra diversi fattori, quali: La sua produzione è condizionata da una complessa r

sizione degli stessi. meteoriche nel corpo dei rifiuti e naturale decomporiche a seguito di infiltrazione delle acque Il percolato è un liquido che si genera nelle disca

GESTIONE DEL PERCOLATO 2.8

• • • •

3

• •

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15

rollo remotoFigura 12 Schermata del software di sistema di cont

ssione: miscela gassosa possono essere riassunte nell’esprehe che portano alla formazione di questa composti organici). L’ insieme delle reazioni chimic

geno molecolare e metano (metanizzazione dei acido acetico ed infine in anidride carbonica, idrocheri. Poi, con una trasformazione intermedia, in parte di alcuni tipi di batteri inizialmente in zuc

e la decomposizione del materiale organico da zootecnici o di fognatura. L'intero processo prevedosizione, carcasse in putrescenza, liquami organici provenienti da rifiuti, vegetali in decomp

in anaerobiosi (assenza di ossigeno) dei residui di carbonio) prodotti dalla fermentazione battericaentemente metano e biossido si intende una miscela di vari tipi di gas (prevalbiogasCon il termine

RECUPERO ENERGETICO BIOGAS 2.9

rante la seconda e la terza fase (anaerobiche). prima fase aerobica e decresce molto velocemente du) nel biogas è inizialmente elevato nella precedentemente prodotta. Il contenuto di azoto (NCO

associata ad una riduzione della , sempre anaerobica, inizia la generazione di CHterza faseNella ). ed, in misura minore, di idrogeno (H

he. Si assiste ad una notevole produzione di COporta l'ambiente ad operare in condizioni anaerobicncentrazione di ossigeno che è caratterizzata da una forte diminuzione della coseconda faseLa

). dride carbonica (CO è "aerobica" ed il principale gas prodotto è l'aniprima faseLa composizioni della miscela gassosa diverse.

caratterizzate da velocità di formazione e si può pensare ad un ciclo distinto in quattro fasin è stazionario ma varia nel tempo; per semplicità Il processo di generazione del biogas, tuttavia, no

2

2 2

4

2 2

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16

2008 2009 2010 MISURA UNITA’ DI PARAMETRO

nuale Tabella 4 Caratter izzazione del biogas – Profilo an

energetica del biogas. ente indicati ai fini della caratterizzazione dati ad una rappresentazione sui parametri maggiorm

dei seguito, per motivi di sintesi, si limita la serie profilo ridotto e annuale su un profilo esteso. Di ontrollo della qualità del biogas mensile su un Il piano di monitoraggio dell’ impianto prevede un c

parte iniziale della quarta fase del ciclo di vita.La discarica di Galliera può essere associata alla composizione del biogas rimane pressoché costante.

asi stazionarietà e la la produzione di biogas raggiunge condizioni di qufase ed ultima quartaNella

%v/v n.d. n.d. n.d. Umidità

%v/v 0,3 0,3 2,6 Ossigeno

%v/v 7,6 2 8,4 Azoto

%v/v 40,4 40 37,5 Anidride Carbonica

%v/v 50,7 56 51,7 Metano

4.400 4.860 4.195 Kcal/NmPotere calorifico inferiore (a 0°C) 3

D.Lgs. 36/2003), la gestione del verde, ecc.. l lo per le celle 1 e 2 ovvero le celle antecedenti adrenaggio delle acque di sottosuolo e sottotelo (so

lato e del biogas, la gestione delle reti di gestione degli impianti per la captazione del percoerale tutte le attività di manutenzione come la Le principali attività ausiliare comprendono in gen

ATTIVITÀ AUSILIARIE 2.10

specifico contratto a ICQ Holding Spa. pianto programmato, è affidata tramite del biogas in condizioni di emergenza o di fermo im

energetico sia della torcia, per la combustione La gestione operativa sia dell’ impianto di recuperoico. l’ immissione nella rete Gestore del Servizio Elettr/h e una cabina di trasformazione BT/MT per Sono inoltre presenti due soffianti da 1000 Nm elettrogeni, da 836 kWe e 625 kWe. proprio mediante l’attivazione dei primi due gruppi

nergetico vero e e nei mesi successivi si è dato avvio al recupero e2 completa del biogas a CO/h per la combustione lta temperatura da 1000 NmNell’aprile 2008 è stata installata una torcia ad a

Figura 13 Schema del recupero energetico

sa nella rete elettrica nazionale. trasformazione BT/MT l’energia prodotta viene immes energia elettrica. Da una cabina di generato dalla combustione della miscela gassosa in

elettrogeni in grado di convertire il calore miscela captata, sezioni di pretrattamento e gruppi di metano, ossigeno e anidride carbonica nella aspirazione e di rilevamento in continuo del tenoreante una rete complessa di drenaggi, sistemi di Il recupero energetico (Figura 13) si realizza medi

. 1051% di quello del metano puroere calorifico medio che si attesta attorno al La composizione della miscela gassosa mostra un pot

n.d.: non determinato FONTE: AUTOCONTROLLI DA PSC

3

3

3 m Potere calorifico inferiore del metano: 8200 kcal/10

NAZIONALE RETE

CAPTAZIONE DI

POZZI

BIOGAS SECONDARIE

LINEE COLLETTORI E

BIOGAS PRETRATTAMENTO

SEZIONE GRUPPI

ELETTROGENI

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17

gestione post-operativa. sopra citate saranno rivolte anche alla fase di Per questo motivo la maggior parte delle istruzioni

assestamento. sendo interessato da fenomeni di comunque attivo producendo percolato e biogas ed es

e cessati i conferimenti, l’ impianto rimane post-chiusura, ovvero, una volta completata l’operazate dalla peculiare necessità di una gestione Va sottolineato come le discariche siano caratteriz

salute del personale e per l’ambiente. misure da adottare per ridurre i rischi per la Per ognuno di questi eventi sono previste le prime

incendi ed esplosioni. ne e compattazione del rifiuto; durante le fasi di scarico, stendimento, livellazio

cella a causa di rifiuti acuminati, danneggiamento dell’ impermeabilizzazione del fondo colosi durante le fasi di carico e scarico; sversamenti accidentali di oli e altri liquidi peri

ne o durante il caricamento in autobotte; sversamenti accidentali di percolato per tracimaziorante delle operazioni di stendimento; scarico presenza di rifiuti non conformi prima e du

ti; verifica eseguite in fase di accettazione dei rifiuvigente, evidenziati dalle operazioni di presenza di documenti non conformi, alla normativa

uti; smottamento del terrapieno di contenimento dei rififalda;

iche, rumore, scarichi idrici, qualità della rilevamento di valori anomali di emissioni atmosferzioni meteorologiche avverse; mancata copertura giornaliera del rifiuto per situa

considerazione: izioni di anomalia/emergenza prese in Nel caso in oggetto, si elencano le principali cond

ambientali. tenersi in caso del verificarsi di emergenze sito che definiscono le modalità comportamentali da

prevede specifiche procedure/istruzioni per ogni Il sistema di gestione Qualità/Sicurezza/Ambiente,

GESTIONE ANOMALIE E EMERGENZE 3.2

aspetto non significativo.

aspetto significativo;

Legenda

come tale. tiva, l’aspetto verrà indicato complessivamente condizioni operative analizzate risulterà significa

ssociato l’esito della valutazione: se una delle Nei due capitoli che seguono ad ogni aspetto sarà assi ordinaria. in un maggior controllo operativo rispetto alla pra

duce ella gestione di un sito. La significatività si trao di emergenza, quali aspetti siano significativi n di individuare, nelle condizioni normali, anomale “Criteri di identificazione e valutazione” permette

§ nitoraggi. L’applicazione dei criteri richiamati alesercizio dell’anno precedente e i risultati dei modegli aspetti ambientali utilizzando i dati di Ogni anno l’organizzazione effettua la valutazione

ASPETTI AMBIENTALI SIGNIFICATIVI 3.1

modalità di archiviazione dei dati. metodica analitica, la frequenza analitica e le compresi i parametri, il tipo di campionamento, la

e ivi, prevede tutti i tipi di controlli da effettuarIl piano, corredato di specifici documenti integrat. Piano Sorveglianza e Controllodocumento unitario denominato

ti con cadenze prestabilite indicate in un Tutti gli aspetti ambientali del sito sono monitora

GLI ASPETTI AMBIENTALI E RELATIVI IMPATTI 3

• •

• •

• • • •

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18

Termini del bilancio 2008 2009 2010

p (tonnellate di petrolio equivalenti) Tabella 5 Bilancio energetico della discar ica in te

ionari. prodotta si sono mantenuti su valori pressoché stazdal 2009 i quantitativi di energia elettrica nettamente superiore a quella consumata. A partire

in Tabella 5, si evince come l’energia prodotta siaenergetico della discarica, mostrato nel dettaglio nell’ultimo trimestre del 2008. Dal bilancio Il sistema di recupero energetico è stato attivato

Bilancio energetico 4.1.1

ENERGIA 4.1

ASPETTI AMBIENTALI DIRETTI 4

Energia elettrica ceduta 612 2.650 2.694

TOTALE ENERGIA PRODOTTA 612 2.650 2.694

Energia Elettrica Consumata 56 81 70

Consumo Gasolio 186 159 145

TOTALE ENERGIA CONSUMATA 242 240 215

BILANCIO (ENERGIA PRODOTTA – ENERGIA

CONSUMATA) 370 2.410 2.479

2008 2009 2010 misura Unità di Fonte energetica

Tabella 6 Consumi energetici assoluti

ura 14). 70% degli approvvigionamenti energetici totali (Figiennio di riferimento si attesta su valori pari al Nello specifico, il consumo medio di gasolio nel tr

presentano variazioni significative. io di riferimento i consumi energetici non ed in termini di energia primaria (tep). Nel trienn

ella 6, espressi nell’unità di misura convenzionaleI consumi energetici assoluti sono riportati in Tabpompe per l’ impianto di lavaggio ruote, ecc.).

del biogas e del percolato, illuminazione, negli impianti tecnologici (pompe per la captazioneergia elettrica che trova impiego principalmente La seconda fonte energetica, per importanza, è l’en

rifiuto. lti nelle operazioni di compattazione del necessari al funzionamento dei mezzi d’opera coinvo

ci maggiori sono imputabili ai carburanti Nelle discariche in coltivazione i consumi energeti

Consumo energetico 4.1.2

FONTE: REPORT INTERNI

En. elettrica kWh 244.000 352.000 303.000 Gasolio litri 205.000 175.000 160.000

Valori in tep tep 242 240 215 FONTE: LETTURE CONTATORI E REPORT INTERNI

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tr iennio 2008-2010)gura 14 Composizione media dei consumi energetici (Fi

Composizione Consumi Energetici (Media

30%

70%

Triennio)

Gasolio

Energia Elettrica

Utilizzo Energetico” Figura 15 Andamento dell' indicatore “ Efficienza di

rifiuto in ingresso. desta entità e solo marginalmente dipendenti dal Non si valutano i consumi elettrici in quanto di moca fonte energetica correlata al ciclo produttivo. unicamente rispetto al consumo di gasolio quale uniigura 15) considera la prestazione dell’ impianto L’ indicatore “Efficienza di Utilizzo Energetico” (F

tep

/to

nn

2008 2009 2010

0,0012

0,001

0,0008

0,0006

0,0004

0,0002

Consumo Gasolio su Rifiuto in Ingresso

0

flussi: ti ali, recuperate in parte, sono divise in due distinall’ interno del sito. Le acque di dilavamento piazz

sottosuolo alimentano il bacino di accumulo posto Nel dettaglio, le acque di drenaggio di sottotelo e

acque meteoriche di dilavamento piazzali. rima e seconda cella) e sottosuolo; rete di drenaggio delle acque di sottotelo (della p

ro che coinvolge le seguenti fonti: discarica sono assolte tramite un sistema di recupe allo svolgimento delle mansioni ordinarie di La maggior parte delle richieste idriche necessarie

CONSUMO IDRICO 4.2

risorsa. di una oculata gestione dell’utilizzo della costante con un lieve decremento nel 2010 a seguito

ne nel triennio di riferimento tendenzialmente L’andamento dell’ indicatore evidenzia una prestazio

• •

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20

) CONSUMI ANNUI (mTabella 7 Quantitativi di r isorsa idr ica utilizzata

ffici ed all’utilizzo dei servizi igienici. pregiata, quale l’acqua potabile a servizio degli utare solo i dati relativi al consumo della risorsa cosiddette acque di piazzale), si è scelto di ripor

contabilizzata (non lo sono ad esempio le Considerato che, solo parte dell’acqua recuperata èsche in periodi di scarsa precipitazione. bacino di accumulo che fungerà da alimento delle va

i queste ultime, il flusso è diretto verso il accumulo di tale impianto. In caso di saturazione diazzale B), dirette verso le vasche di acque di dilavamento del piazzale lavaggio ruote (P

rni e da qui scaricate nello scolo Valle; convogliate direttamente alla rete dei fossati inteazzina uffici e servizi (Piazzale A), acque di dilavamento del piazzale antistante la pal•

3

2008 2009 2010 PROVENIENZA UTILIZZO

Acquedotto Uffici e servizi* 315 609 234

solutiFigura 16 Andamento temporale dei consumi idr ici as

ingresso e pertanto non viene indicizzata. o è indipendente dai quantitativi dei rifiuti in idrica non entrando a far parte del ciclo produttiv

scrivibili a specifiche situazioni. La risorsa discontinui sono modesti e le variazioni non sono a ppresentati in Figura 16, pur presentando andamentiI consumi idrici per il triennio di riferimento, ra

pparecchiature connesse ai gruppi elettrogeni. quedotto è utilizzata anche per il lavaggio delle a* A partire dall’anno 2009, l’acqua prelevata da acFONTE: LETTURE CONTATORI

700

600

500

400

300

200

100

0

Consumi Acqua Potabile

2008 2009 2010

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L’UTILIZZO DI MARKERS

SCARICHI IDRICI 4.3

Figura 17 Planimetr ia degli scar ichi

4.4) (Paragrafo 4.3) e alle acque sotterranee (Paragrafoei paragrafi dedicati agli scarichi idrici Nel presente documento si farà ricorso ai markers n

Ammoniacale. nda Chimica di Ossigeno (COD) e Azoto Nella fattispecie i parametri utilizzati sono: Doma

circostante. à della discarica e la qualità dell’ambiente eventuali situazioni di interferenza tra le attivit

re gestione rifiuti particolarmente indicati a segnalaSi tratta di parametri specifici per l’attività di svolte, i cosiddetti markers.

maggiormente rappresentativi delle attività diversi parametri analizzati si sono scelti quelli i ad impianti di smaltimento rifiuti, tra i situazioni di inquinamento sicuramente riconducibilali è quello di rilevare tempestivamente Considerato che l’obiettivo dei monitoraggi ambient

ello scarico S.1.4. trincea drenata (Figura 18), recapitano anch’esse nogica a fanghi attivi e sub-irrigazione con sottoposte a doppio trattamento di depurazione biol

alla palazzina servizi, dopo essere state In ultimo, le acque reflue domestiche provenienti dS.1.4 posto in uscita del bacino di accumulo.

dimentazione e disoleazione prima dello scarico loro complesso, sono sottoposte a trattamenti di se basso potenziale contaminante. Tali acque, nel dei piazzali, possono comunque essere considerate a

uolo/sottotelo e acque meteoriche di dilavamento Le restanti acque reflue, acque di drenaggio sottosari prescrizioni. gestionali del sito, non sono sottoposti a particol

n contaminate e tenuto conto delle modalità scarichi, essendo costituiti da acque meteoriche noi della Parte Terza del D. Lgs. 152/2006, tali interna a quella esterna: S1.1, S1.2, S1.3. Ai senshe consentono il passaggio dalla rete di scolo sono raccolte nei tre punti di scarico intermedio c

a ervizio e le scarpate esterne del corpo di discaricLe acque dilavanti le aree verdi, la viabilità di sficiali. Il sito è dotato di scarichi nelle sole acque super

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Figura 18 Trattamento Biologico acque nere

Rispetto al L imite” – Scar ico S.1.4 Figura 19 Andamento dell’ indicatore “ Posizionamento

tivi limiti. per il triennio, valori inferiori al 50% dei rispeticatore descritto evidenzia per tutti i parametri, visibile dalla figura seguente l’andamento dell’ ind

è con valori sempre inferiori a limiti di legge. Comeche i restanti punti rilevano prestazioni similari rappresentativo (Figura 19); si tenga presente riferiscono al punto di scarico S.1.4 maggiormente

e si . Per questioni di sintesi, le prestazioni riportat11significativi con il relativo limite di leggeù e degli esiti analitici rilevati per i parametri piA titolo esemplificativo, si riporta la correlazion

standard ambientali stabiliti internamente. ricercare in conformità alla normativa vigente ed a Controllo ne prevede frequenza e parametri da autocontrolli periodici; il Piano di Sorveglianza e

ssità. Tutti i punti di scarico, sono sottoposti adsono dotati di paratie da attivarsi in caso di necee, i punti di accesso alla rete scolante esterna Per prevenire eventuali situazioni di contaminazion

100%

80%

60%

40%

20%

0%

Valore Inquinante Emesso / Limite

COD

Crom

o o

Piomb riru

ClSolfa

tiinc

ome

Ra Z o

leaca

amm

zoto

A

oni

icotr N

i

Azto N

itros

o

Azoot

o

2008

2009

2010

D. Lgs 152/2006 Parte Terza, Allegato 5, Tabella 311

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valle 2010

monte 2010

valle 2009

monte 2009

valle 2008

monte 2008

Parametro U.M.

o Scolo Riolo – Media anno Tabella 8 Esiti campagne analitiche effettuate sull

appunto anche da altri contributi. uti di concentrazione perché condizionati esaminati, non entrando nel merito dei valori assol

i olo in termini di confronti relativi tra i due punte, pertanto, la valutazione può essere effettuata sel Canale Valle, riceve apporti da altre sorgenti quanto lo Scolo Riolo, prima di ricevere le acque d

n iali locali. L’approccio è di tipo relativistico, idella discarica con la qualità delle acque superfico scopo di testare, indirettamente, l’ interferenza ed a valle dell’ immissione dello Scolo Valle, con l

ti, il monitoraggio del Riolo in un punto a monte Il Piano di Sorveglianza e Controllo prevede, infato, recettore dello Scolo Valle (Figura 17). dalle analisi trimestrali eseguite sullo Scolo Riol

di qualità degli scarichi del sito è rappresentato Un ulteriore strumento di monitoraggio del livello

COD mg/l 31 44,3 32,3 26,8 27,8 30

BOD mg/l 6,02 6,42 5,69 5,83 4,83 5,38

) mg/l 3,23 2,85 2,58 2,59 0,833 0,673 Azoto (NH4

) mg/l 4,19 4,07 1,55 1,43 6,38 6,88 Azoto nitrico (NO3

mg/l 0,00175 0,00188 0,011 0,00113 0,002 0,00238 (come Cr)

Cromo totale

275 0,0204 Rame (come Cu) mg/l 0,0376 0,0236 0,0176 0,0413 0,0

,00125 0,00213 Piombo (come Pb) mg/l 0,005 0,0045 0,00125 0,0015 0

<0,001 <0,001 Cadmio (come Cd) mg/l 0,00125 0,00113 <0,001 <0,001

Figura 20 Scolo Riolo – Andamento dei markers

ualità delle acque superficiali. una potenziale interferenza della discarica nella qiori rispetto a monte, a dimostrare l’assenza di ammoniacale, la quale presenta a valle valori infer

crescita della concentrazione di Azoto l’ incremento di COD non è accompagnato da un’ugualerafici evidenzia inoltre andamenti non paralleli, paragonabili (Figura 20). L’analisi congiunta dei g

o evidenziano valori dei markers a monte ed a valleLe analisi effettuate per il triennio di riferiment

FONTE: AUTOCONTROLLI DA PSC

Concentrazioni inquinanti nel torrente Riolo

mg

/l

2008 2009 2010

Azoto Ammoniacale

0

1

2

3

4

5

6

7

8

Monte

Valle

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Concentrazioni inquinanti nel torrente Riolo m

g/l

2008 2009 2010

8070605040302010

COD

0

Monte

Valle

pozzo freatico individuati in Figura 21. el sottosuolo si compone di 16 piezometri e di 1 Complessivamente la rete di controllo delle acque d

più frequenti. li , la falda più in superficie è sottoposta a controldella vulnerabilità del corpo recettore sotterraneo

lici monitoraggi cadenzati diversamente a seconda La tutela della falda è garantita inoltre da moltep, pari a 1,50 m. 12vasommità della falda (-10 m) richiesto dalla normati

stanza tra il fondo della discarica (-1,80 m) e la quindi ampiamente rispettato il limite minimo di diposto fra -10 e -17 m dal piano campagna; risulta La prima falda confinata è ospitata nell’acquifero

cm/s. -7 -10-6basso, dell’ordine di 10 i campagna. Il coefficiente di permeabilità è moltostrato di argilla di spessore di 9/10 m dal piano d

più importante consiste nella presenza di uno La falda locale è ampiamente protetta, la barriera

presenza di rifiuti non conformi, anche pericolosi.gio gasolio, fusti olio); stoccaggi di materie prime (serbatoi per lo stoccag

percolato; rifiuti stoccati in discarica;

e da: matrici ambientali ad esso correlate sono costituiti inquinamento del suolo e del sottosuolo e delle Allo stato attuale le principali fonti potenziali d

SUOLO E SOTTOSUOLO 4.4

• • • •

logica” D. Lgs 36/03 - Allegato 1 p.to 2.42 “barriera geo12

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ranee Figura 21 Punti di campionamento sulle acque sotter

P10

P 3A P 3B

S.1.2

P 2A P 2CP 2B P 2D

P 5A

P 5B

P 5C

P 5D

PE1P 4A

P 4B

S.1.3

P9

P 13

P 1A

P 1B

P8

P7

P 14

S.1.1

P 6A P 6BS.2 S.3

POZZO 1

S.1.4

N° PUNTO TIPOLOGIA E/O CARATTERISTICHE CAMPIONAMENTO DENOMINAZIONE PUNTO DI

POZZO POZZO 1 PROFONDITÁ FILTRO DA 13 A 16 M

PIEZOMETRO P1A PROFONDITÁ FILTRO DA 3 A 6 M (1° livello)

PIEZOMETRO P1B PROFONDITÁ FILTRO DA 10 A 16 M (2° livello)

PIEZOMETRO P2A PROFONDITÁ FILTRO DA 3 A 6 M (1° livello)

PIEZOMETRO P2B PROFONDITÁ FILTRO DA 10 A 16 M (2° livello)

PIEZOMETRO P2C PROFONDITÁ FILTRO DA 24 A 30 M (3° livello)

PIEZOMETRO P2D PROFONDITÁ FILTRO DA 34,5 A 37,5 M (4° livello)

PIEZOMETRO P3A PROFONDITÁ FILTRO DA 3 A 6 M (1° livello)

PIEZOMETRO P3B PROFONDITÁ FILTRO DA 10 A 16 M (2° livello)

PIEZOMETRO P4A PROFONDITÁ FILTRO DA 3 A 6 M (1° livello)

PIEZOMETRO P4B PROFONDITÁ FILTRO DA 10 A 16 M (2° livello)

PIEZOMETRO P5A PROFONDITÁ FILTRO DA 3 A 6 M (1° livello)

PIEZOMETRO P5B PROFONDITÁ FILTRO DA 10 A 16 M (2° livello)

PIEZOMETRO P5C PROFONDITÁ FILTRO DA 28 A 31 M (3° livello)

PIEZOMETRO P5D PROFONDITÁ FILTRO DA 36,5 A 39,5 M (4° livello)

PIEZOMETRO P6A PROFONDITÁ FILTRO DA 3 A 6 M (1° livello)

PIEZOMETRO P6B PROFONDITÁ FILTRO DA 10 A 16 M (2° livello)

22). rappresentazione grafica dei loro andamenti (Figurai nei vari livelli di falda, e nel percolato e la Di seguito si riportano i dati sui markers, rilevat

trimestrale. llo e comunque con frequenza minima quanto stabilito dal Piano di Sorveglianza e Contro

o sono effettuati a cadenza variabile secondo I campionamenti e le relative analisi di laboratori

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2008 2009 2010 Guardia Livelli di

misura Unità di Falda/Percolato Parametro

e nei var i livelli di falda – Media anno Tabella 9 Concentrazione dei markers nel percolato

Percolato COD mg/L - 2.550 3.010 3.427

Falda (1° livello) COD mg/L 150 37,4 41,3 32,8

Falda (2° livello) COD mg/L 150 37,7 24,2 40,2

Falda (3° livello) COD mg/L 150 27 22,5 38,5

Falda (4° livello) COD mg/L 150 21 12 40,5

Percolato Azoto

ammoniacale mg/L - 673 802 1.358

mg/L 15 2,03 1,33 0,8 ammoniacale

Azoto Falda (1° livello)

mg/L 15 1,08 0,438 0,5 ammoniacale

Azoto Falda (2° livello)

mg/L 15 2 1,29 1,92 ammoniacale Azoto

Falda (3° livello)

mg/L 15 1,9 1,4 1,87 ammoniacale

Azoto Falda (4° livello)

da r ispetto al livello di guardia Figura 22 Andamento dei markers per le acque di fal

FONTE: AUTOCONTROLLI DA PSC

mg

/l

2008 2009 2010

18

15

12

Falda - Azoto Ammoniacale

0

3

6

9

I° livello di Falda (3-6 m)

II° livello di Falda (10-16 m)

III° livello di Falda (24-31 m)

IV° livello di Falda (34-39 m)

lda r ispetto al livello di guardia Figura 23: Andamento dei markers per le acque di fa

Livello di Guardia

Falda - COD

mg

/l

2008 2009 2010

180

150

120

90

60

30

0

I° livello di Falda (3-6 m)

II° livello di Falda (10-16 m)

III° livello di Falda (24-31 m)

IV° livello di Falda (34-39 m)

Livello di Guardia

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27

el percolato e nella falda di 1° livello Figura 24 Confronto tra gli andamenti dei markers n

olato (Figura 24). tali parametri nella falda di I° livello e nel perci di e di seguito il confronto relativo tra gli andamentassoluto rispetto dei limiti di guardia, si fornisc un tra markers e livelli di guardia, dove si riscontraOltre all’analisi in termini di confronti assoluti

al livello di guardia. variabili ma comunque sempre notevolmente inferiori di riferimento presentano andamenti I parametri di Azoto ammoniacale e COD nel triennio

mg

/l

3500

3000

2500

2000

1500

1000

500

0

Interferenza Percolato / Falda

2008 2009 2010

COD Percolato COD Falda 1° LIVELLO

Ammoniaca Percolato Ammoniaca Falda 1°LIVELLO

interventi di risanamento. contenimento della diffusione dell’ inquinante; rimozione delle cause; attività preliminari;

comprendenti: funzione della gravità dell’evento e quale comporta una serie di misure da ponderare in

l erà il Piano di Intervento Operativo (Figura 25), isuperamento di uno o più livelli di guardia si attuoni di emergenza; qualora si dovesse verificare il L’aspetto è risultato significativo solo in condizi

rilasci nella falda. della falda a indicare una assenza di eventuali percolato non segue un uguale incremento nei valori aumento di COD e Azoto ammoniacale nel rimangono pressoché invariati. In particolare ad un

recipitazioni atmosferiche, i valori nella falda rifiuto conferito e dalla frequenza e quantità di p di dal tempo di vita della discarica, dalla tipologiasiano soggetti a sensibili variazioni, giustificati

di COD ed Azoto ammoniacale nel percolato Come si può notare (Figura 24), nonostante i valorintali nella falda. stazionaria in cui non sono presenti rilasci accide

si conserva nel tempo indicando una situazione quantitativi notevolmente diversa. Tale differenza e matrici, falda e percolato, è in termini Naturalmente la presenza dei due parametri nelle du

• • • •

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28

Operativo Figura 25 Schema di flusso del Piano di Intervento

emissioni diffuse in condizioni di emergenza. aspetto indiretto al paragrafo 5.2.1, ed alle all’ impianto di recupero energetico, valutato come

e è da riferirsi alle emissioni convogliate, associatNel caso specifico la significatività dell’aspetto globale (anidride carbonica, metano, ecc.).

ontributo al fenomeno del riscaldamento di gas serra, ovvero di composti noti per il loro cconvogliamento dall’ interno all’esterno;

nte senza l’ausilio di un sistema di diffuse, ovvero quelle che si disperdono nell’ambietorcia di combustione.

motori di produzione energetica e dalla convogliate, ovvero i fumi in uscita dai camini deioni del tipo: Una discarica a regime comporta generalmente emissi

EMISSIONI IN ATMOSFERA 4.5

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29

o della qualità dell’ar ia in vigore dal 2006Figura 26 Logica di scelta dei punti di monitoraggi

te caratteristiche al contorno simili (Figura 26). non interessata dall’attività di discarica, ma avenrimento di una situazione di qualità dell’aria di un punto prescelto come bianco, ovvero come rife

ù sensibili, uno a monte ed uno a valle del sito, ecircostante mediante individuazione di recettori pine sano sulla logica di massima tutela della popolazioI criteri per la scelta dei punti di prelievo si ba

engono conto della direttrice prevalente dei venti.trimestrali effettuate in prossimità del sito che tell’aria attraverso campagne di campionamento Il gestore effettua il monitoraggio della qualità d

rifiuti. onnessa all’attività di scarico e abbancamento captazione specifica, e dall’emissione di polvere c

te il confinamento all’ interno della rete di fuoriuscite di biogas dal corpo discarica, nonostan possono essere rappresentate da eventuali Le emissioni diffuse di pertinenza di una discarica

Emissioni diffuse 4.5.2

ero energetico. analitici delle emissioni legate ai motori di recupiti retti (Paragrafo 5.2.1), sono stati inseriti gli esNel paragrafo relativo agli aspetti ambientali indi

toraggio delle emissioni di quest’ultima. emergenza, il piano analisi contempla anche il moni conseguente funzionamento della torcia di annuale. In caso di malfunzionamento dei motori con

ergetico, a regime, sono sottoposte ad analisi Le emissioni provenienti dal sistema di recupero en

Emissioni convogliate 4.5.1

no essere considerate trascurabili. punti a monte, a valle ed il valore di bianco posso nei di riferimento; le differenze tra i valori rilevati(oltre 50 parametri), sempre inferiori alle soglie

scontrato valori, per l’ intero profilo analitico Le analisi effettuate negli anni, hanno comunque ricia di Bologna. parametri spia, così come identificati dalla Provin

ti ai in Tabella 10, solo i risultati dei rilievi riferiPer questioni di sintesi, si è scelto di riportare,

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30

2008 2008 2008 2009 2009 2009 2010 2010 2010 Tabella 10 Rilievi sui markers – Media annua

LivelloParametri u.m.

Guardiadi

Bianco Monte Valle Bianco Monte Valle Bianco Monte Valle

10 11,5 8,25 10,3 3,6 1,75 0,9 1 0,675 0,875 g/mBenzene µ

3

100 <5 <5 <5 <5 <5 <5 <0,2 <0,2 <0,2 g/mmonomero

di Vinile Cloruro

µ3

1600 6,5 2,5 4,13 0,35 1,775 0,775 0,15 0,1 0,1 g/mStirene µ3

50 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <0,5 <0,5 <0,5 g/mmercaptano Metil

µ3

Emissioni ad effetto serra4.5.3

della metodica analitica utilizzata. tano presentino valori inferiori alla sensibilità come il cloruro di vinile monomero e il metilmercap

nzia a. In particolare per il biennio 2009-2010 si evideescludere criticità legate all’attività di discaric tuttavia il confronto con il bianco tende ad per il benzene, limitatamente all’anno 2008, in cui

to e inferiore al rispettivo livello di guardia, eccetI rilievi effettuati evidenziano un andamento sempr

FONTE: AUTOCONTROLLI DA PSC

t Release and Transfer Register)trasferimenti di sostanze inquinanti PRTR (Pollutan amento del registro integrato delle emissioni e deiIl dato in uscita è utilizzato ai fini dell’aggiorn

merceologiche (%). velocità di biodegradazione delle singole frazioni

he (%); biodegradabilità delle singole frazioni merceologic

/anno) dall’anno di inizio attività; biogas captato (Nm

composizione di ogni singola frazione; metalli ecc.) e analisi elementare della in peso di plastica, cellulosici, organico, inerti,

i rifiuti conferiti negli anni (percentuali composizione merceologica delle diverse tipologie d

’anno di inizio attività; rifiuti conferiti in discarica (t/a) a partire dall

seguenti dati di partenza: Il calcolo sfrutta un modello matematico basato suietano rilasciati nell’ambiente. la stima dei quantitativi di anidride carbonica e mscariche gestite da Herambiente si effettua anche In ottemperanza alla normativa di settore, nelle di

riscaldamento globale. nello spazio provocando, conseguentemente, un assorbire la radiazione infrarossa e di riemetterla

rotossidi di azoto, ecc.) ovvero gas in grado di cosiddetti gas serra (anidride carbonica, metano, pmento della concentrazione atmosferica dei Il fenomeno dell’effetto serra è dovuto all’ innalza

• 3

che

llo captato secondo la seguente equazione:coincida con la differenza tra quello teorico e quelle emissioni da dichiarare è che il biogas emesso L’assunzione di partenza utilizzata per la stima de

ne PRTR riferiti al periodo di esercizio 2010. In Tabella 11 si riportano i dati della Dichiaraziosuperamento e la conseguente dichiarazione.

ri a 100 tonn/anno, implica, di norma, un dimensioni, la soglia individuata per il metano, pa ativamente alle discariche, soprattutto se di certedichiarazione delle emissioni. Va precisato che rel

obbliga il gestore dell’ impianto ad effettuare la 13In pratica il superamento della soglia PRTR

territorio dell’Unione Europea. provenienti dai complessi impiantistici ubicati nelltimo tiene conto di tutte le dichiarazioni un unico registro europeo, Registro E-PRTR, quest’u

fa parte di

Regolamento CE 166/06 – Tabella A2 13

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2010 14Parametro u.m. Soglia PRTRTabella 11 Flussi di massa

issione diffusa). biogas teorico – biogas captato = biogas emesso (em

855 tonn/a 100 Metano 12.500tonn/a 100.000 Anidride Carbonica

19.800 15 equivalenteTotale CO2

. 16internazionaledard e limiti di legge vigenti stabiliti in campo puff) e successiva verifica del rispetto degli stan

dellistica sulla dispersione degli odori (modello aLo studio si è basato sull’utilizzo di specifica moattualmente approvato.

cupato secondo il profilo planoaltimetrico l’ intera area dell’ impianto a volume interamente ocno della discarica considerando come sorgente specifica simulazione per stimare l’ impatto odorige

mpliamento della discarica, è stata effettuata una Nel corso del 2010, nell’ambito della progetto di a

biogas prodotto durante la digestione dei rifiuti. ani); fermentazione (composti organici volatili e mercapt

no nella massa (cumuli) di rifiuto in composti prodotti da processi biologici che avvengomolesti sono imputate a: All’ interno del sito, le principali cause di odori

per la salute delle popolazioni esposte. in minima quantità, che non determinano pericoli più sgradevoli siano originate da sostanze presenti

anti di trattamento rifiuti, le molestie olfattive Tuttavia è importante sottolineare come, negli impicausa di stimoli olfattivi.

sti volatili, sono di per sé potenzialmente decomposizione, o di semplice dispersione dei composse di sostanze organiche. I processi di gli impianti che gestiscono e trasformano grandi ma

tti negli impianti di gestione dei rifiuti, come in tuIl problema delle emissioni odorigene è strutturaledifferenti.

ere risultati confrontabili applicati a contesti nell’oggettivare la sua percezione in modo da ottenozionale e quindi il problema risiede La percezione dell’odore ha una natura altamente em

stimolare. concentrazione sufficientemente elevata per poterlae in che giunga nella zona olfattoria della mucosa nasalSi definisce odore qualsiasi emanazione

GENERAZIONE DI ODORI 4.6

vanti di gas interstiziali dal corpo di discarica. ragionevolmente escludere la presenza di fughe rilei rilevabilità o comunque tali da poter state rilevate concentrazioni inferiori ai limiti d

à strumentale. Anche per i restanti parametri sono markers, è stata inferiore al limite di rilevabilite rilevata di metano, composto scelto quale In tutti i punti campionati la percentuale in volum

me carbonio). (come carbonio) e i composti organici clorurati (coici volatili (come propano), idrocarburi totali I parametri considerati sono metano, composti organ

l corpo discarica. fughe di biogas nel sottosuolo in 4 punti esterni ae, con frequenza annuale, la ricerca di eventuali In aggiunta ai monitoraggi sopra descritti si esegu

partecipa all’emissione di gas serra. ifiuto che è stata considerata solo quella quota a parte di r equivalenteCOPer il calcolo della

FONTE: DICHIARAZIONE PRTR 2010

2

considerazioni di tipo merceologico. definizione di GPW (Global Potential Warming) e da a ). I coefficienti di tale formula sono dedotti dall + CH – 0,8 (CO+ 21 CH2 equivalente è calcolata: CO CO15

arazione soglia, Herambiente provvede ad effettuare la dichire alla propria el flusso di massa dell’anno precedente sia superiofini della Dichiarazione PRTR: qualora il valore d

sivamente ai 2 del Regolamento (CE) 166/2006 è utilizzato esclu Soglia PRTR – Il valore soglia di cui all’Allegato14

2 4 2 4

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32

concentrazioni massime orar ie - 98-esimo percentile delle ene, espresse in OU/mFigura 27 Distr ibuzione spaziale delle Unità Odor ig

, nell’area oggetto di studio. O.U./miale delle Unità Odorigene, espresse in La mappa (Figura 27) descrive la distribuzione spaz

3

3

ali unzione di realizzare i diversi interventi struttur(ghiaia, sabbia, argilla ecc.) che assolvono alla fe e naturali costituite da materiali litoidi in generNelle discariche si consumano principalmente risors

CONSUMO DI RISORSE NATURALI E PRODOTTI CHIMICI 4.7

la dispersione di odori dal corpo di discarica. giornaliera dei rifiuti, che tendono a minimizzare opportune modalità di gestione come la copertura dell’attività di discarica sono applicate, inoltre,

metodica analitica utilizzata. Nell’esercizio odorigene prossime ai limiti di rilevabilità della ze o rispetto dei limiti vigenti e valori delle sostananalizzate nel paragrafo 4.5.2, evidenziano il pien

o paragrafo, sia le analisi di qualità dell’aria, le valutazioni modellistiche presentate nel suddettprecedentemente affermato, si sottolinea che, sia ambiente. Alla luce di tale segnalazione, come già

rata nel sistema di gestione qualità sicurezza e maleodoranti la quale è stata opportunamente registazione dall’esterno in merito ad emissioni In particolare nel 2010 è stata ricevuta una segnal

svolta nel sito. tive e per il carattere continuativo dell’attività quanto soggetto a specifiche prescrizioni autorizza

in ientali ha ritenuto l’aspetto comunque prioritario Le valutazioni di significatività degli aspetti ambsuperamento.

), senza nessun ali (limiti inglese pari a 3 O.U./msempre al di sotto dei limiti normativi internazion Galliera, determinano concentrazioni ai ricettori odorigene connesse alla gestione della discarica diolfattometrico, si evidenzia come le emissioni Valutando i risultati ottenuti secondo l’approccio

ODORIGENE (ALLEGATO SA-4.1) ZIONE DELLA DIFFUSIONE IN ATMOSFERA DI SOSTANZE FONTE: STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE (2010) – VALUTA

3

EA, 2002) er impianti esistenti (UK-, come 98° percentile delle concentrazioni orarie p Il valore limite inglese pari a 3 u.o./m16

3

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33

ico Figura 28 Localizzazione dei punti di r ilievo acust

cinanze (punto PM1 e PM4). sono state effettuate nelle rispettive immediate vie roblemi di accessibilità ai punti R1 e R4, le misurrecettori sono costituiti da edifici abitati. Per p

ifici colonici disabitati mentre gli altri due ricettori R1 e R2 sono attualmente costituiti da edI tturno, con i soli motori endotermici in funzione. della discarica (periodo diurno) sia nel periodo no

to tessi, eseguiti sia durante l’orario di funzionamenmisurazione e in Tabella 12 gli esiti dei rilievi seguito, in Figura 28, l’ubicazione dei punti di confine del sito (C1, C2, C3 e C4). Si riporta di sbili (R1, R2, R3 e R4) sia di punti situati sul corrispondenza sia dei ricettori maggiormente sensi

in 17dei limiti normativi e del criterio differenzialestata effettuata al fine di verificare il rispetto to acustico della discarica. L’ indagine acustica è realizzato uno studio per la valutazione dell’ impat

rica, presentato nel corso del 2010, è stato Nell’ambito del progetto di ampliamento della disca

55 dB(A) notturno. 65 dB(A) diurno;

Classe IV: 50 dB(A) notturno; 60 dB(A) diurno;

Classe III: ai seguenti limiti di immissione: invece inseriti in Classe III e IV caratterizzati d

notturno. I potenziali ricettori sono 70 dB(A) nel periodo diurno e 60 dB(A) nel periodo sono:i in classe V, i cui valori limiti di immissione discarica tra le attività temporanee da considerars

on Delibera di C.C. n. 38, che ha incluso la acustica, successivamente approvata il 16/07/2009 comunale di Galliera la variante alla zonizzazione In data 06/07/2007 è stata adottata dal Consiglio C

GENERAZIONE DI RUMORE 4.8

ei rifiuti in ingresso (Tabella 1). Le forme di recupero effettuate sono rendicontate nlità. macerie frantumate per la realizzazione della viabi

(es. utilizzo di biostabilizzato) o l’ impiego di per la copertura giornaliera del fronte di scarico iverse forme di recupero come l’utilizzo di rifiutiAl fine di ridurne il consumo, il gestore prevede d

i (es. copertura giornaliera dei rifiuti). copertura finale) oltre che ad interventi gestional biogas e per il percolato, viabilità interna, sul corpo di discarica (arginature, drenaggi per il

• o o

• o o

3 dB(A) nel periodo notturno riodo diurno e ai residuo non deve essere superiore ai 5dB(A) nel pe La differenza tra il rumore ambientale e il rumore17

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34

NOTTURNO [ dB(A) ]immissione

Limite di

[ dB(A) ] Diurno

DIURNO [ dB(A) ] immissione

Limite di

MISURA PUNTO DI

Tabella 12 L ivelli di rumore r ilevati (2010)

[ dB(A) ] Notturno

PM1 60 40,1 50 35,4 R2 60 42,6 50 27,8 R3 65 49,1 55 47,5

PM4 65 48,5 55 44 C1 65 53,2 55 43,1 C2 70 63,7 60 54,1 C3 70 53,9 60 -* C4 70 43,0 60 44,4

Percolato

le classi di pericolosità. icativi e prodotti con i rispettivi codici ufficiali identifSi riporta nelle tabelle sottostanti i quantitativi

dalla decomposizione anaerobica del rifiuto. descritte al paragrafo 2.8, e dal biogas, originato ti dal percolato, generato secondo le dinamiche giàI prodotti principali della discarica sono costitui

Rifiuti autoprodotti 4.9.1

(pneumatici, batterie fuori uso, ecc.).ltivazione in discarica , rifiuti in ingresso al sito ma non idonei alla cor ifiuti non conformi

coltivazione e dalle attività ausiliarie; mezzi impiegati nelle attività di rifiuti generati dalle attività di manutenzione dei

. percolato e biogas); rifiuti di risulta dal processo di abbancamento (es che comprendono: autoprodotti

i rifiuti: All’ interno del sito si distinguono due categorie dtti. caratterizzazione/classificazione dei rifiuti prodo

dure che disciplinano la corretta conseguenza il sistema è dotato di specifiche procee. Di ifiuti in uscita” per tutti gli impianti Herambientl’attribuzione della significatività all’aspetto “ r

a specifica procedura interna, stabilisce Il sistema di gestione ambientale, in ottemperanza

RIFIUTI IN USCITA 4.9

suo rispetto ai sensi del DPCM 14/11/97. il tà del criterio differenziale e laddove applicabileloro caratteristiche ha evidenziato l’ inapplicabilille , mentre per i ricettori l’analisi del dettaglio denon sono punti corrispondenti ad ambienti abitativi

C2, C3 e C4 è risultato non applicabile in quanto In merito al criterio differenziale, nei punti C1, a. notturno dei limiti di zona previsti dalla normativ

per tutti i punti di misura, il rispetto diurno e La valutazione di impatto acustico ha evidenziato,

quello del punto PM1. ò comunque prendere come valore di riferimento difficoltà di accesso notturno in tale area, si pu* Non è stata effettuata la misura del punto C3 per

AMBIENTALE RUMORE / DOCUMENTAZIONE INTEGRATIVA FONTE: STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE (2010) – QUADRO

• - -

(tonnellate) Tabella 13 Quantitativi annui di percolato prodotto

Anno DESCRIZIONE RIFIUTI

CODICE CER

Classificazione (Pericoloso/Non

pericoloso) 2008 2009 2010 DESTINAZIONE

(R/D)

Percolato 190703 NP 7.180 8.470 13.080 Smaltimento

ecipitazioni. aumento nel 2010 come conseguenza delle maggiori prresentano andamenti variabili, con un sensibile Nel triennio di riferimento i valori di percolato p

TI (2010) FONTE: MUD/ESTRAZIONE DA SOFTWARE DI GESTIONE RIFIU

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2008 2009 2010 MISURA UNITA’ DI PARAMETRO

annua Tabella 14 Profilo analitico del percolato - Media

periodo di riferimento 2008-2010. etri maggiormente caratteristici rilevati nel In Tabella 14 si forniscono i valori medi dei param

rametri e, comunque, mai inferiore al trimestre. periodiche con frequenza variabile a seconda dei pade che il percolato sia sottoposto ad analisi Il Piano di Sorveglianza e Controllo del sito preve

pH mg/l 7,18 7,36 7,36

COD mg/l 2.550 3.010 3.430

mg/l 1.240 475 660 BOD5

Cromo IV mg/l 0,0813 <0,1 0,174

Ferro mg/l 21,6 13,9 6,9

Manganese mg/l 2,38 0,59 0,61

Solfati mg/l 51,7 23,1 7,8

Cloruri mg/l 1.180 1.630 1.740

Azoto ammoniacale mg/l 673 802 1.360

Conducibilità mS/cm 10,4 13,8 13,8

Biogas

à a diminuire. dell’età la sostanza organica biodegradabile tenderetta a fenomeni evolutivi; con l’avanzare aumentare proprio perché la discarica è ancora sogg

, tende ad /COD, indice della sostanza organica biodegradabilepredefinito. Il rapporto BODali da non poter identificare un andamento I dati manifestano fluttuazioni in concentrazione t

FONTE: AUTOCONTROLLI DA PSC

5

) Tabella 15 Quantitativi annui di Biogas (Nm

recupero energetico. 2008, anno in cui è entrato a regime l’ impianto di i biogas sia pressoché stazionario rispetto al evince come nel biennio 2009-2010 il quantitativo d

i biogas inviato a recupero energetico, dalla quale stabella seguente sono riportati i dati relativi al rifiuto e pertanto è gestita come tale. Nella Formalmente tale miscela gassosa si configura come

3

Anno DESCRIZIONE RIFIUTI

CODICE CER

Classificazione (Pericoloso/Non

pericoloso) 2008* 2009 2010 DESTINAZIONE

(R/D)

Biogas 190699 NP 1.760.000 5.480.000 5.483.820 Recupero energetico

Altri rifiuti

TI (2010) FONTE: MUD/ESTRAZIONE DA SOFTWARE DI GESTIONE RIFIU*da ottobre 2008

rifiuti da manutenzione a carattere straordinario.Dalla successiva tabella riassuntiva, si omettono ituata con frequenza mensile. vasche dell’ impianto lavaggio ruote, di norma effet

re per i fanghi generati dalla pulizia delle solitamente modesti, con un peso decisamente maggio la rete fognaria (Tabella 16). I quantitativi, sonoassorbente, filtri dell’olio, fanghi da pulizia del stituiti, sinteticamente, da oli esausti, materialee, in generale, dalle manutenzioni sul sito sono co

e e dei mezzi impiegati nelle attività di coltivazionI rifiuti provenienti dalle attività di manutenzion

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e) Tabella 16 Rifiuti in uscita (espressi in tonnellatAnno SEZIONE DI

PRODUZIONE DESCRIZIONE

RIFIUTI CODICE

CER

Classificazione (Pericoloso/Non

pericoloso) 2008 2009 2010 DESTINAZIONE

(R/D)

130205 P 0,226 0,0201rigenerabili

oli esausti misti d’opera

Manutenzione mezzi 0 Recupero

altre emulsioni 130802 P 0,78 0 4,78 Smaltimento d’opera

Manutenzione mezzi

150202 P 0,0345imbevuto di olio

Granulare

mezzi d’opera suolo/Manutenzione

accidentali sul Sversamenti

0 0 Smaltimento

150203 NP 0,008 0 0 Smaltimento parti filtri aria e loro

d’opera Manutenzione mezzi

160107 P 0,0229automezzi gasolio di filtri olio e

d’opera Manutenzione mezzi

0,0056 0 Recupero

antigelo esaustod’opera

Manutenzione mezzi 160114 P 0,0306 0,0284 0 Smaltimento

190802 NP 142 166 115 Smaltimento

ruote acque lavaggio decantazione

fanghi della sabbia-

dell'eliminazione rifiuti

Lavaggio ruote

200304 NP 6,92 6,43 0 Smaltimento biologiche

rifiuti da fosse Fosse settiche

200306 NP 11,4 15,3 5,1 Smaltimento fognature

pulizia delle rifiuti della

Rete fognaria interna

160103 NP 0,431 0,0658(**)

pneumatici usati

mezzi d’opera scarico/Manutenzione

fase di Rifiuto rinvenuto nella

0 Recupero

160601 P 0,111 0,128 0 Recupero (**)

batterie usate

mezzi d’opera scarico/Manutenzione

fase di Rifiuto rinvenuto nella

enti amianto. discarica non è abilitata a ricevere rifiuti contenatti e neanche nel corpo di discarica in quanto la Presso il sito non è presente amianto, né nei manuf

AMIANTO 4.10

o nella precedente Tabella 16. un’ indicazione dei quantitativi coinvolti è indicati rifiuti conformemente alla normativa vigente; Periodicamente viene eseguito lo smaltimento di tal

rico. registra il quantitativo sul registro di carico/scasiti contenitori; separa il rifiuto dagli altri e lo alloggia in appo

: cibile” , la struttura esegue le seguenti operazioninon previsti dall’autorizzazione e di tipo “ riconosi , sul corpo discarica si nota la presenza di rifiutInvece quando, durante le operazioni di stendimento

dall’autorizzazione all’esercizio. o le Autorità Competenti, come previsto di esso (con registrazione sul formulario) avvisand

rte evisori ecc.), la struttura respinge il carico o pa“riconoscibile” (pneumatici, batterie, monitor, tela presenza di rifiuti non conformi di tipo Quando, durante le operazioni di scarico, si nota l

Rifiuti non conformi 4.9.2

.2.odalità gestionali sono descritte nel paragrafo 4.9** Il dato include i rifiuti non conformi, le cui mTI (2010) FONTE: MUD/ESTRAZIONE DA SOFTWARE DI GESTIONE RIFIU

• •

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Figura 29 Foto aerea del sito

. intorno di circa 400.000 mualificazione ambientale che riguardano un vasto del paesaggio sono mitigati dagli interventi di riq

ivi rispetto al piano di campagna. I caratteri percettdisegno del suolo, di rilievo altimetrico, di masseo locale, che determina interferenza in termini di introduce un elemento di novità rispetto al contest

l punto di vista paesaggistico, la discarica Il sito è ubicato nella bassa pianura bolognese. Da

IMPATTO VISIVO 4.15

l sito e/o nelle sue immediate vicinanze. Non sono presenti fonti rilevanti di elettrosmog ne

RADIAZIONI IONIZZANTI E NON 4.14

e reti di recinzione dell’ impianto. controllo giornaliero dello stato di integrità delldo necessità. Inoltre viene effettuato un disinfestazione e derattizzazione programmate secon

campagne di ti vengono periodicamente realizzateAl fine di limitare la presenza di animali ed insettrofe. nell’area di abbancamento rifiuti e nelle zone limi

a il richiamo di avifauna, roditori ed insetti L’attività di deposito rifiuti in discarica comport

RICHIAMO INSETTI ED ANIMALI INDESIDERATI 4.13

ompreso il Reg/CE/1005 del 2009. La gestione è conforme alla normativa in materia, cdanno all’ozono.

CFC in quanto non contenendo cloro non arreca miscela ha sostituito i gas refrigeranti contenentie distruggono l’ozono stratosferico, questo tipo In conseguenza della legislazione sulle sostanze chri), in quantità pari a 15 Kg. refrigerante R407C (miscela di HFC, idrofluorocarbu

sente un solo condizionatore che utilizza come gas Nel sito, all’ interno del fabbricato servizi, è pre

GAS REFRIGERANTI 4.12

contenenti PCB-PCT. Presso l’ impianto non sono presenti apparecchiature

PCB E PCT 4.11

2

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38

Unità di Misura 2008 2009 2010

Tabella 17 Produzione di energia elettr ica

2008. di recupero energetico è entrato in funzione a fineo 2009-2010 è determinato dal fatto che l’ impianto La discontinuità dei valori tra il 2008 e il bienni

. riferimento sono riportati nella successiva tabellaI dati di produzione energetica per il triennio di

Produzione energetica 5.1.1

ENERGIA 5.1

ASPETTI AMBIENTALI INDIRETTI

o presso il complesso impiantistico in oggetto. Negli ultimi non si sono verificati casi di incendiannuale, in simulazioni di evacuazione.

personale è coinvolto, con cadenza almeno quanto riguarda il primo soccorso. Inoltre tutto ilcendio e dal D.M n. 388 del 15/07/2003 per quanto previsto dal D.M 10/03/1998 in materia antin

ersonale adeguatamente formato in conformità a interno, dalla squadra di emergenza costituita da psecondo modalità riportate nel piano di emergenza Il possibile verificarsi di un incendio è gestito, ergenza, ecc.). presidi antincendio (estintori, illuminazione di em

i ttuare per mantenere efficienti e funzionali tutti in cui sono riportati i controlli periodici da effeio presso l’ impianto è presente un registro antincendesercizio indicate nel certificato stesso, inoltre,i imitazioni, i divieti e, in genere, le condizioni dIl responsabile impianto è tenuto ad osservare le l

combustione. geni, centrale d’aspirazione soffiante e torcia di presentano pericolo d’ incendio quali gruppi elettro

ili ed impianti che comprende depositi liquidi infiammabili, combustib18Il campo di applicazioneurezza vigenti in materia antincendio. a controllo, sono conformi alle disposizioni di sic

ste Vigili del Fuoco, attesta che le attività, sottopocertificato, rilasciato dal Comando Provinciale dei10 con validità fino al 28/10/2011. Tale Prevenzione Incendi (CPI) n. 67350 in data 15/11/20va antincendio, ottenendo il Certificato necessarie ad ottemperare al rispetto della normati

ha predisposto le condizioni di sicurezza Relativamente al rischio incendio l’organizzazione

RISCHIO INCENDIO 4.17

Seveso). soggetto alla normativa 334/99 e s.m.i. (normativa ficarsi di alcune tipologie di rischi il sito non èPer quanto riguarda gli obblighi derivanti dal veri

RISCHIO INCIDENTE RILEVANTE 4.16

5

10.780 Energia elettrica MWh 2.450 10.600

FONTE: LETTURE CONTATORI

Attività n. 1,15, 17, 64 Campo di applicazione ai sensi del D.M. 16/02/82: 18

anizzazione. essere influenzato, in misura ragionevole, dall’orgrazione dell’organizzazione con terzi e che può si intende quell’aspetto che può derivare dall’inte

aspetto ambientale indiretto121/2009 per Secondo la definizione fornita dal Regolamento n. 1

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Figura 30 Gruppi elettrogeni

convogliate risultino conformi ai limiti di legge. elle si evince come tutti i valori delle emissioni prevista in autorizzazione. Dalla analisi delle tab

del 2010 sono riferiti all’analisi annuale avvenuta nel mese di febbraio 2009, mentre i valoriì come definito dalla propria autorizzazione, effettuate per la messa a regime dell’ impianto, cos

media dei risultati ottenuti con le tre analisi seguenti. I valori riferiti al 2009 derivano dalla le periodo di riferimento sono illustrati nelle tabelGli esiti dei rilievi analitici annuali rispetto al

O. e Hconseguente ossidazione dei composti a COi viene elevata a circa 740 – 780 °C con emissioni. Nel termoreattore la temperatura dei fum

con termoreattore per l’abbattimento delle 19L.AIRTutti i gruppi elettrogeni sono dotati di sistema Corcia di combustione. costituite dai gas di scarico dei motori, e dalla t

dall’ impianto di produzione energetica, Le uniche emissioni convogliate del sito provengono

Emissioni convogliate 5.2.1

ni diffuse in condizioni di emergenza. all’ impianto di recupero energetico ed alle emissio riferirsi alle emissioni convogliate, associate medesimo tema. La significatività dell’aspetto è da

quanto riportato al capitolo “aspetti diretti” sulLa presente sezione rappresenta il completamento di

EMISSIONI IN ATMOSFERA 5.2

2 2

si. monossido di azoto presente nei gas di scarico stesatte il contenuto di rigenerativa nei gas di scarico dei motori che abbSistema in grado di realizzare una post-combustione

19

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40

Parametro u.m. Limite* 2009 2010

i (E2) – Profilo annuale Tabella 18 Concentrazione delle emissioni dei motor

10 0,25 0,1 Materiale Particellare mg/Nm3

500 57,67 226 CO mg/Nm3

2 1,53 0,3 HF mg/Nm3

10 6,93 6 HCl mg/Nm3

450 359 403 NOx mg/Nm3

150 40,23 97 COT mg/Nm3

Parametro u.m. Limite* 2009 2010

r i (E4) – Profilo annuale Tabella 19 Concentrazione delle emissioni dei moto

i fumi anidri pari al 5% vol. * I limiti sono riferiti ad un tenore di ossigeno neFONTE: AUTOCONTROLLI

10 0,25 0,2 Materiale Particellare mg/Nm3

500 66 41 CO mg/Nm3

2 1,63 <0,1 HF mg/Nm3

10 7,97 5 HCl mg/Nm3

450 362 380 NOx mg/Nm3

150 35,63 17 COT mg/Nm3

o Rispetto al L imite” (E2) Figura 31: Andamento dell’ indicatore " Posizionament

i fumi anidri pari al 5% vol. * I limiti sono riferiti ad un tenore di ossigeno neFONTE: AUTOCONTROLLI

CO HF HCl NOx COTParticellareMateriale

100%

80%

60%

40%

20%

0%

Concentrazioni Inquinanti rispetto al limite - E2

o Rispetto al L imite” (E4) Figura 32: Andamento dell’ indicatore " Posizionament

CO HF HCl NOx COTParticellareMateriale

100%

80%

60%

40%

20%

0%

Concentrazioni Inquinanti rispetto al limite - E4

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izione del percorso pr incipale dei mezzi Figura 33 Localizzazione sito impiantistico e defin

Larga, Via Valle e Via San Francesco. ia li: S.S. Porrettana 64, Via Riolo, Via Garibaldi, Vfigura seguente, interessa i seguenti tratti strada

ti alla discarica di Galliera, individuato nella Il principale percorso effettuato dai mezzi destina di ridurre il disagio alla popolazione. abitati dei Comuni di Malalbergo e Galliera al fine

so prestabilito limitando il transito nei centri Bologna). L’accordo prevede l’utilizzo di un percorMalalbergo, Comune di Galliera, Provincia di Amministrazioni Territoriali Competenti (Comune di

lla discarica sulla base di un accordo con le Inoltre Herambiente gestisce i flussi in ingresso argamento della carreggiata e delle infrastrutture. il consolidamento della viabilità esistente, l’alla

accesso alla discarica. I lavori hanno interessatovia valle utilizzata dai mezzi di conferimento comedi izzato la riqualificazione del tratto di viabilità collaborazione con la Provincia di Bologna, ha real

el primo lotto funzionale, il gestore, in In fase di costruzione dell’ impianto, nell’ambito dal trasporto del percolato. mezzi ed in uscita 453 mezzi legati principalmente

ussi annui contano in entrata mediamente 11.600 Per il sito in esame, in condizioni ordinarie, i flo giornalmente monitorati. ingresso e uscita; i mezzi conferenti i rifiuti son

in e nel sito è determinato dal trasporto dei rifiuti Il traffico veicolare indotto dall’attività present

TRAFFICO E VIABILITÀ 5.3

roprio limite vigente. dei parametri si attestino su valori inferiori al pto al limite” si evidenzia come le concentrazioni Dall’analisi dell’ indicatore “Posizionamento rispet

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Obiettivi annullati/sospesi

iente Spa in un’ottica d’ insieme. ambientale del programma di miglioramento di Herambiva. Occorre quindi considerare il ritorno sviluppo ambientale valutata in una logica compless

Herambiente Spa che prevede una strategia di aziendali coerentemente con il Piano Industriale diale, l’alta direzione individua le priorità parte generale della presente Dichiarazione Ambient

riportata nella i obiettivistrategia aziendale legata all’ identificazione deglCome richiamato nella

OBIETTIVI , TRAGUARDI E PROGRAMMA AMBIENTALE

6

,

Campo di applicazione

Rif. Politica Ambientale

Aspetto Descr izione Obiettivo/Traguardo

Resp. Obiettivo

Rif. Budget/impegno

Scadenze

Rifiuti prodottidell'ambiente Tutela

Galliera Discarica

percolato attività di ricircolo del concomitanza con le discarica in chiusura della successivamente alla rivalutato discarica. Verrà proprietaria della con la società di valutazioni anche quanto sono in corso Obiettivo sospeso in

Euro 200.000 2011

Filiera Resp. Emilia Discariche

fuori terra. realizzazione di serbatoi stoccaggio tramite ampliamento dello percolato attraverso della produzione di relative a innalzamenti eventuali emergenze Migliorare la gestione di

Obiettivi raggiunti

Campo di applicazione

Rif. Politica Ambientale

Aspetto Descr izione Obiettivo/Traguardo

Resp. Obiettivo

Rif. Budget/ impegno

Scadenze

Generali Herambiente QSA 20 giorni/uomo

Regolamento EMAS richiesto dal conformità con quanto gestione degli stessi in miglioramento ed alla obiettivi di all'identificazione degli relativamente responsabili impianto funzione ed i presso i responsabili di

Tutti Accrescere la sensibilità del personale Coinvolgimento 2010

2010 750.000 Euro

Emilia Discariche

produzione energetica. secondo motore di l’ installazione di un biogas attraverso recupero energetico del diffuse e avvio del Riduzione emissioni

diffuse Discarica Galliera Tutela dell'ambiente Emissioni

2009 anno canone Euro 10.000

Emilia Discariche

predisposizione pagina Traguardo gennaio 2009 trattamento. agli impianti di prodotto dalle discariche dei flussi di percolato di una migliore gestione meteoclimatiche al fine condizioni del controllo delle Disponibilità via web

rifiuti Gestione

attività Discarica Galliera Ottimizzazione processi

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avviamento Febbraio 2009 infaccia web con centraline di

Obiettivi in corso

Impianto Rif. Politica Ambientale

Aspetto Descr izione Obiettivo/Traguardo

Resp. Obiettivo

Rif. Budget/ Cod. commessa

Scadenze

Herambiente Direzioni

QSA

indirizzi aziendali. secondo le linee e gli secondo progetto e registrazione EMAS progressiva delle Implementazione come segue: Obiettivo r idefinito 2011 siti -Estensione a 4 nuovi nel progetto EMAS: secondo quanto previsto registrazioni dei siti

Tutti Implementazioni delle

Ambientale Gestione Sistemi di Continuo Miglioramento

Herambiente Generali

di tre nuovi siti. registrazione EMAS iniziato l’ iter per la Nel 2011 è pertanto impianti. d’uso di diversi sulle destinazioni sull’assetto futuro e diverse valutazioni hanno portato a Herambiente che aziendale di riorganizzazione indirizzi della in seguito agli Obiettivo r idefinito2011-2014 pianificazione Nuova 2011

50.000/anno Euro

Herambiente Direzioni

QSA

aziendali. linee e gli indirizzi progetto e secondo le Herambiente secondo agli impianti di certificazione 14001 progressiva della Implementazione come segue: Obiettivo r idefinito 2011 siti - Estensione a 3 nuovi Herambiente: tutti gli impianti di Certificazione 14001 a

Tutti Estensione della

Ambientale Gestione Sistemi di Continuo Miglioramento

Herambiente Generali

2012 sarà riavviato nel certificazione 14001 L’ iter di 14001. certificazione quelli previsti per la impianti tra cui chiusura di diversi destinazioni d’uso e sull’assetto futuro, valutazioni portato a diverse Herambiente hanno riorganizzazione di della quanto gli indirizzi Obiettivo sospeso in 2012-2014 pianificazione Nuova 2011

10.000/anno Euro

2011 ottobre industr iali

Impianti per r ifiuti agosto 2011 Compostaggi2011

luglio Chimici-fisicimarzo 2011 trasfer imentoStazioni di novembre 2010 Termovalor izzator i 2010

ottobre gestioneesercizio e post-

Discar iche in 1) anno

15 giornate/uomo/

coinvolta filiera responsabile QSA e

progetto sono le Le fasi di sviluppo del all’ interno di HA. - esigenze di benchmark filiera impiantistica - caratteristiche della diversamente a seconda: saranno declinati I nuovi indicatori attualmente in uso. degli indicatori HA che ampli il set filiere impiantistiche di progetto tagliato sulle attuazione di un

Tutti Elaborazione e

processo Gestione del dell’Ambiente Tutela

Herambiente Generali

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dal progetto indicatori in uscita saranno inseriti gli dichiarazioni 4) 2013 – in tutte le

3) 2012

2) fine 2011

ambientale dichiarazione dell’ indicatore in inserimento 4)revisione eventuale eventuali criticità e individuarne prova al fine di dell’ indicatore in applicazione recupero dati e 3)filiera responsabile di otuput con il condivisione degli 2)filiera tavoli tecnici per convocazione di 1)

seguenti:

dati analitici attraverso:modalità di gestione dei corretta ed univoca applicazione di una

Tutti Definizione ed

processi Gestione dei ambientale gestione Sistema di

Herambiente Generali

ai responsabili impiantoerogazione formazione specifica procedura ed 1) Redazione di

di funzionamento” . rispettare le logiche effettiva capacità di procedure e la loro “ l’efficacia delle ha come focus di Herambiente, che alle diverse funzioni lavoro, trasversale specifico gruppo di all’ interno di uno come progetto pilota stata individuata dei dati analitici è modalità di gestione di definizione delle in quanto l’attività ripianificato al 2012 complessivamente L’obiettivo viene 2) 31/12/2010

25 giornate/ uomo 1) 31/10/2010

impianti Resp QSA

delle modalità definite 2) Inizio applicazione

Resp. Filiera Emilia Discariche

di quelli esistenti. motori e/o la revisione l’ installazione di nuovi 16% mediante incremento di circa il corrispondenti ad un 12.500.000 KWh/anno rinnovabili, fino a elettrica da fonti produzione di energia incrementare la l’efficienza e per migliorarne rete di captazione biogas Implementazione della

processo Gestione

attività processo e Ottimizzazione

Discariche Filiera

Euro 50.000 2010Obiettivo

ripianificato al 2011.

terzo motore. l’ installazione del attività per e sono in corso le implementata la rete Ad oggi è stata interventi. pianificazione di tali revisionato la l’azienda ha energia elettrica, produzione di sui dati di ulteriori valutazioni Sulla base di

Resp. Filiera Emilia Discariche

rendere disponibile , alla possibilità di 1) valutazioni relative torcia attraverso: funzionamento della elettrica e dello stato di produzione di energia e dell'impianto di funzionamento Monitorare il

processo Gestione

attività processo e Ottimizzazione

discariche Filiera

2)15giornate/uomo/1)10giornate/uomo

2013 2)2012 1)

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dati necessaria ed analisi dei strumentazione 2) Installazione della sopra indicati remoto degli elementi discariche il controllo anche ai gestori delle

Progettazione dell'operatraguardi Tramite i seguenti rifiuti (percolato) ridurre la produzione di energia elettrica e di produzione di biogas ed di incrementare la componente organica), degradazione della in grado di accelerare la chimiche del percolato alle caratteristiche della discarica, (grazie il tempo di post mortem consentirà di accelerare Tale procedimento sottoposto a filtrazione. preventivamente del percolato permettere il ricircolo definitiva, tale da dello strato di copertura discarica, al di sotto percolato estratto dalla rete di diffusione del Realizzazione di una

rifiuti Gestione

attività dei processi e Ottimizzazione

Galliera Discarica

Resp. Filiera Emilia Discariche

competenti Richiesta alle autorità

ripianificata al 2012Scadenza

Euro 200.000 2011

prevista per il 2012 chiusura definitiva posticipato alla L'obiettivo viene

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183 aa), D.Lgs. 152/2006); operazioni di messa in riserva di rifiuti (Art. rifiuti e le attività di recupero consistenti nelle

azioni di deposito preliminare dei : Le attività di smaltimento consistenti nelle operStoccaggio- bientale; sviluppare, realizzare e riesaminare la politica amsponsabilità, le procedure e i processi per organizzativa, le attività di pianificazione, le re

ruttura : Parte del sistema di gestione che comprende la stSistema gestione ambientale (SGA)- ti informazioni pertinenti; e fornire al pubblico e ad altri soggetti interessa

igliorare le proprie prestazioni ambientali volontariamente le organizzazioni, per valutare e me, EMAS), al quale possono aderire ecogestione e audit (eco management and audit schem

unitario di : Regolamento europeo che istituisce un sistema comReg. CE 1221/2009 (EMAS)- D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.);

ad assolvere tale funzione (Art. 183 t), assolvere una particolare funzione o di prepararli i che sarebbero stati altrimenti utilizzati per svolgere un ruolo utile, sostituendo altri material

sia di permettere ai rifiuti di : qualsiasi operazione il cui principale risultato Recupero- dell’organizzazione (Art. 2 c), Reg. CE 1221/2009);

da parte : Risultati della gestione degli aspetti ambientaliPrestazioni ambientali- ioni di scarto, allo smaltimento finale; recupero energetico ovvero, limitatamente alle fraz

li per essere avviati al riciclaggio, al differenziata; da tale piattaforma escono i materiai della raccolta : Impianto di stoccaggio e trattamento dei materialPiattaforma ecologica-

e ai sistemi di gestione ambientale; sistemi di qualità aziendale e le ISO 14000 riferitle più note sono le ISO 9000 riferite ai che emana standard validi in campo internazionale;

tituto internazionale di normazione, International Organization for Standardization): IsISO (- ambientali degli impianti;

tenendo conto dell’ insieme delle prestazioni autorizzazione ambientale di carattere settoriale, di fatto ogni altro visto, nulla osta, parere e industriale nuovo o già esistente e che sostituisce

atoria unica cui è tenuto un impianto Ambientale), che consiste in una procedura autorizzionale l’AIA (Autorizzazione Integrata D.Lgs 152/06) hanno introdotto nell’ordinamento naz

gs. 372/99, DM 23/11/01, D.Lgs. 59/05 e 2008/1/Ce. Gli atti legislativi di recepimento (D.Ltaria 96/61/CE sostituita dalla direttiva dell'inquinamento introdotte dalla Direttiva Comuni

venzione e riduzione integrate (Integrated Pollution Prevention and Control): preIPPC- ISO 14001:2004);

di un’organizzazione (definizione UNI EN totalmente o parzialmente dagli aspetti ambientali enefica, causata Qualunque modificazione dell’ambiente, negativa o bImpatto ambientale-

s. 152/2006 e s.m.i.); causare inquinamento atmosferico (Art. 268 b), D.Lgodotta nell’atmosfera che possa : Qualsiasi sostanza solida, liquida o gassosa intrEmissione-

d’aria); icolari condizioni (T, umidità, quantità organiche da parte di macro e microrganismi in part

misto di materie Processo di decomposizione e di umificazione di un Compostaggio- dal D.Lgs. n. 205 del 03/12/2010);

izzo (Art. 183 r), D.Lgs. 152/2006 abrogato garantire un potere calorifero adeguato al suo utillosi mediante trattamenti finalizzati a recuperato dai rifiuti urbani e speciali non perico

Fuel) di qualità normale, il quale è norme tecniche UNI 9903-1, come RDF (Refuse Derivedibile classificabile, sulla base delle (Combustibile Derivato dai Rifiuti): E’ un combustCDR-

SO 14001:2004); può interagire con l’ambiente (definizione UNI EN Iorganizzazione che Elemento di un’attività, prodotto o servizio di un’Aspetto ambientale-

li esseri umani e le loro interrelazioni; terreno, le risorse naturali, la flora, la fauna, gdente l’aria, l’acqua, il Contesto nel quale un’organizzazione opera, comprenAmbiente-

econda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.; conformità dell'impianto ai requisiti della Parte Serminate condizioni che devono garantire la l'esercizio di un impianto o di parte di esso a det

to amministrativo che autorizza (Autorizzazione Integrata Ambientale): ProvvedimenAIA-

Par te Generale GLOSSARIO AMBIENTALE

:

:

:

:

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a conosciuto con il nome di effetto serra; terrestre procurando un riscaldamento dell’atmosferfrarossa proveniente dalla superficie carbonica è in grado di assorbire la radiazione in

re. L’anidride : gas presente naturalmente nella atmosfera terrest(anidr ide carbonica)COcombustibili organici;

i : è un gas prodotto dalla combustione incompleta de(monossido di carbonio)COvista tossicologico;

o di rilievo dal punto di : gas incolore dal tipico odore dolciastro, compostCloruro di vinileuto come sale da cucina; : è il sale di sodio dell'acido cloridrico, conosciCloruro di sodio

processi industriali; li e dalle acque di raffreddamento di cloro; provengono dagli scarichi di industrie tessi

ociazione in acqua dei composti del : anioni solubili del cloro che si formano per dissClorur iidrocarburo semplice inodore e incolore; (metano): CH

ovenienza; smaltimento o al recupero, sulla base della loro pr: elenco che identifica i rifiuti destinati allo CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti)

de o gassose; sulla quale possono essere adsorbite sostanze liquivata superficie di contatto, : carbone finemente attivo caratterizzato da un’eleCarbone attivo

di 5 giorni; della sostanza organica per un periodo ossigeno necessaria per la decomposizione ossidata

: domanda biochimica di ossigeno, quantità di (biochemical oxygen demand)BODsoluzione lievemente basica;

qua produce una : sale di sodio dell’acido carbonico. Sciolto in acBicarbonato di sodiodi combustione; : composto organico volatile prodotto nei processi Benzene

; NO: vedi Azoto nitrosoNO: vedi Azoto nitr ico

atmosfera. naturalmente in : composto a base di N debolmente basico. Si trova Azoto ammoniacale

152/2006 e s.m.i.); , D. Lgs. ) pari a 60 g di ossigeno al giorno (Art. 74 c.1 a)di ossigeno a 5 giorni (BOD

ta biochimica : carico organico biodegradabile avente una richiesAE (abitante equivalente)152/2006 e s.m.i); provenienti da agglomerato (Art. 74 c.1 i), D.Lgs.

in reti fognarie, anche separate, e e/o di quelle meteoriche di dilavamento convogliate reflue industriali, : il miscuglio di acque reflue domestiche, di acqueAcque reflue urbane

di pioggia; 15 minuti : acque che cadono dopo i primi 5 mm e dopo i primiAcque di seconda pioggia

: acido cloridrico e acido fosforico; Acidi alogenidr ici

Par te Specifica

certificazione. o interno, per scopi contrattuali e di prodotti forniti. Essa può essere utilizzata per us

nte dal tipo e dimensione delle stesse e dai qualità per tutte le organizzazioni, indipendenteme un modello di sistema di gestione per la (edizione 2008). Norma che specifica i requisiti di

N ISO 9001 : Versione in lingua italiana della norma europea EUNI EN ISO 9001:2008- e degli impatti ambientali significativi;

ale, tenendo conto degli aspetti legislativi un’organizzazione di formulare una politica ambiente che dovrebbero consentire a Norma che certifica i sistemi di gestione ambiental

N ISO 1400. : Versione in lingua italiana della norma europea EUNI EN ISO 14001:2004- dei rifiuti urbani;

lo svolgimento del servizio di gestione (Tariffa di Igiene Ambientale): Corrispettivo per TIA- li; dell’ambiente e di risparmio delle risorse ambienta

un territorio, in un’ottica di rispetto industriale, infrastrutturale, economico, ecc., di iugno 1992, che auspica forme di sviluppo Ambiente e Sviluppo svoltasi a Rio de Janeiro nel g

ell’O.N.U. su Principio introdotto nell’ambito della Conferenza dSviluppo sostenibile- :

- -

-

- 5

-

- 3-;

- 2-

- -

- 5

-

-

- 4

-

- -

-

- 2

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(cadmio, cromo, mercurio, piombo, ecc.); con diverse caratteristiche di tossicità del gruppo dei metalli pesanti si trovano elementi

. All’ interno ore a 5 g/cm: elementi chimici caratterizzati da densità superiMetalli pesantire sgradevole; anaerobiche e sono caratterizzati da un intenso odo

ano in condizioni : composti organici contenenti lo zolfo che si formMercaptaniriportata in All. 2 al D.Lgs. 152/1999;

cqua, la metodologia di calcolo del LIM è insieme all’ IBE, lo stato ecologico di un corso d’a): parametro che viene usato per valutare, livello inquinamento macrodescr ittor i (LIM

sostanze organiche (benzina, gasolio); ncompleta combustione di numerose molecolare estremamente volatili. Sono emessi per i

: composti organici aromatici ad alto peso IPA (Idrocarbur i policiclici aromatici)esclusivamente da atomi di carbonio e idrogeno;

ietà chimico-fisiche composti : composti organici caratterizzati da diverse proprIdrocarbur iriportato in All. 2 al D.Lgs. 152/1999;

erimento per il calcolo della classe è appartenenza di un corso d’acqua, il calcolo di rifutilizzato per valutare la classe ecologica di : parametro(indice biotico esteso)IBE

: incolore ed irritante; (acido fluor idr ico)HFirritante; : acido forte, incolore caratterizzato da un odore (acido clor idr ico)HCl

è estremamente velenoso; parte dei batteri delle proteine contenenti zolfo, composizione da : gas che si forma in condizioni anaerobiche per deS (acido solfidr ico)

ttrica di rete. utilizzato in situazioni di assenza di corrente elettrica, in genere : sistema a motore in grado di produrre energia eleGruppo elettrogeno

aggiunta di reattivi chimici; ghi realizzato per : processo di ispessimento e disidratazione dei fanFiltropressatura

contenute; , i fumi depositano le polveri in essi tessuto aperti da un lato. Attraversando il tessuto

costituito da cilindri di : strumento di depurazione degli effluenti gassosi,Filtro a manicaindicatore di contaminazione fecale delle acque;

e degli animali. E’ un : enterobatterio che si trova nell’ intestino umano Escher ichia Colito di acqua; rimosse, successivamente, per battitura o scorrimen

, sono raccolte sugli elettrodi del filtro e elettrostatica. Le polveri, caricate elettricamenteioni per precipitazione : sistema di abbattimento delle polveri dalle emissElettrofiltro

acqueo e metano; era come anidride carbonica, vapore procurato dai gas naturalmente presenti nell’atmosf

e della superficie terrestre : fenomeno naturale di riscaldamento dell’atmosferaEffetto ser rati di tipo fisico, chimico e meccanico; soluzioni acquose con trattamenti singoli o combina

li sono separati dalle : processo di rottura delle emulsioni oleose. Gli oDisoleazioneanti;congeneri sono considerati tossicologicamente rilev

enzo-furano (PCDF); 17 di questi (PCDD) e 135 hanno struttura simile al policlorodib a quella della policlorodibenzo-diossina questi, 75 congeneri hanno struttura chimica simile ossigeno e cloro detti congeneri. Di simili per struttura formati da carbonio, idrogeno,

rati divisi in due famiglie e gruppo di 210 composti chimici aromatici policloruDiossine:: dibenzofurani vedi Policlorodibenzofurani;DF

lavamento con goccioline di acqua;atmosferici per precipitazione gravitativa e per di: processi di rimozione degli inquinanti Deposizioni atmosfer iche secche e umide

anese; : processo che prevede la rimozione di ferro e mangDeferromanganizzazioneisce di ossigeno; prodotto chimico che legandosi all’acqua la impoverDeossigenante:

esclusione del metano; : composti organici volatili ad (composti organici volatili non metanici)COVNM

di vapore maggiore o uguale a 1.3 hPa; ione : sono i composti organici che presentano una press(composti organici volatili)COV

presenti in un campione d’acqua; l’ossidazione di sostanze organiche ed inorganiche er : domanda chimica di ossigeno. Ossigeno richiesto p(chemical oxygen demand)COD-

-

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- H2

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: sostanza che prende parte ad una reazione; Reagente

diversa composizione chimico-fisica; erizzate da ): insieme di particelle emesse in atmosfera carattpolver i totali sospese (PTS

90;serra del 5% rispetto alle emissioni prodotte al 19zione al 2012 delle emissioni ad effetto 2003/87/CE che ha come obiettivo principale la ridu

la direttiva : protocollo ratificato dalla comunità europea con Protocollo di Kyotoreazione che avviene in assenza di ossigenoProcesso anaerobico:

reazione che avviene in presenza di ossigenoProcesso aerobico: : polveri raccolte dall’elettrofiltro; Polver ino

disidratazione; ilitando il rilascio dell’acqua e la la funzione di aggregare le particelle di fango fac

i nell’ impianto chimico-fisico, in quanto ha utilizzato nel trattamento di depurazione dei reflu). Viene salimilmente agli elettroliti (è capace di condurre l’elettricità e si comporta si

olitica che, sciolto in acqua, : polimero ad alto Peso Molecolare di natura elettrPolielettrolitaaerodinamico inferiore a 10 µm;

imico-fisica con diametro : polveri caratterizzate da diversa composizione ch10PMriori indicano una soluzione alcalina. inferiori indicano una soluzione acida, valori supe

osa. Il pH dell’acqua è pari a 7, valori : misura del grado di acidità di una soluzione acqupHdecomposizione degli stessi.

a nella massa dei rifiuti o dalla : liquido che si origina dall’ infiltrazione di acquPercolato: vedi Diossine; enzofurani)PCDD – PCDF (Policlorodibenzodiossine, Policlorodib

in qualità di isolanti; estensivamente impiegati nel settore elettrotecnico: composti di sintesi clorurati (Policlorobifenili/Policlorotr ifenili)PCB/PCT

fenomeni di eutrofizzazione; ntrazioni, è uno dei fattori che genera i industriali. Il P, quando presente in elevate concei animali, dai detersivi e dagli scarichi attività umane. In tal caso deriva dagli allevament

sia per la presenza di : può essere presente nelle acque sia naturalmente P tot (fosforo totale); : vedi SOOssidi di zolfo; : vedi NOOssidi di azoto

stratosferico; ei confronti della fascia di ozono valutazione di pericolosità dei CFC e degli Halon n

ifica la ): potere depletivo dell’ozono. Parametro che classozone depletion power (ODPvita;

e radiazioni ultraviolette dannose per la alta (stratosfera), invece, agisce da schermo per latena dello smog fotochimica; nella parte inquinante perché viene prodotto dalle reazioni a c

te bassa dell’atmosfera. E’ un : gas presente naturalmente in atmosfera, nella par(ozono)enomeno delle piogge acide); dell’atmosfera e sono in grado di produrre acidi (fin grado di attivare i processi fotochimica dei combustibili fossili. Gli ossidi di azoto sono

icarsi durante i processi di combustione atmosferico alle alte temperature che possono verif: si formano per ossidazione dell’azoto (ossidi (monossido e biossido) di azoto)NO

dilavamento del suolo trattato con fertilizzanti; cnici e le immissioni diffuse provenienti da scarichi urbani, industriali e da allevamenti zoote

sibili fonti di nitrati nelle acque sono: gli microrganismi contenuti nel suolo e nell’acqua. Pos dell’ammoniaca ad opera di nitrato si forma, inoltre, per completa ossidazione

utilizzato come fertilizzante. Lo ione nitrati. Nella forma chimica di nitrato d’ammonio èll'acido nitrico o dei : ione che proviene dalla dissociazione completa de (ione nitrato)NO

gge acide); sono in grado di produrre acidi (fenomeno delle pioare i processi fotochimici dell’atmosfera e fossili. Gli ossidi di azoto sono in grado di attiv

ssi di combustione dei combustibili temperature che possono verificarsi durante i procelle alte : si forma per ossidazione dell’azoto atmosferico a(biossido di azoto)NO

enti nel suolo, nell’acqua, nei liquami;dell’ammoniaca a opera di alcuni microrganismi preso o dalla ossidazione ione che proviene dalla riduzione dello ione nitrat (ione nitr ito): NO

metabolismo delle proteine; mali e dal : deriva principalmente delle deiezioni umane o ani(ione ammonio)NH- 4

+

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- 2

- 3-

- x

- O3

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minuti e per i primi 5 mm. dono i primi 15 : vasca di raccoglimento delle acque piovane che caVasca di pr ima pioggia

agente in alcuni processi chimici; proteine. In campo industriale è utilizzato come reSi forma per degradazione delle : composto organico a base di N solubile in acqua. Urea

tonnellata di petrolio; ottenuta dalla combustione di una equivale a 10 milioni di kcal ed è pari all’energia

): unità di misura delle fonti di energia: 1 TEP TEP (Tonnellate equivalenti di petroliodetersivi;

i sono utilizzati come detergenti nei acquose che li contengono. I tensioattivi di sintesficiale delle soluzioni : composti organici che abbassano la tensione superTensioattivi

sottoposte a filtrazione; ltro a membrana quando le acque sono o di scarico. Queste sostanze sono trattenute da fi

le acque naturali ): sostanze indisciolte presenti in sospensione nelsolidi sospesi totali (SSTdi vapore maggiore o uguale a 1.3 hPa;

ione : sono i composti organici che presentano una press(sostanze organiche volatili)SOVstratosferico;

zione dell'ozono : sostanze in grado di attivare i processi di depleSostanze ozonolesiveorganolettiche delle acque;

a. I solfati modificano le proprietà processi di combustione, sono solubilizzati in acqudi di zolfo, emessi in atmosfera dai terreni sulfurei o non naturalmente quando gli ossique naturalmente per dilavamento dei : sali dell’acido solforico. Sono presenti nelle acSolfati

formazione di acidi (piogge acide); ad alto contenuto di zolfo. Sono responsabili dellabili solidi e liquidi : gas emessi da processi di combustione di combusti(ossidi di zolfo)SO

irritante;lciastro. E’ una sostanza molto : idrocarburo aromatico dal caratteristico odore doStirene dei rifiuti;residuo delle operazioni di selezione e trattamentoSovvallo:

e);elevato contenuto di inerti (frazione incombustibilombustione di un materiale ad (da combustione): residuo solido derivante dalla cScor ie

Ossidi di Azoto; Riduzione non-Catalitica Selettiva degli SCNR (Selective Non-Catalytic Reduction):

oRiduzione Catalitica Selettiva degli Ossidi di AzotSCR (Selective Catalytic Reduction): s.m.i);

imiteriale (Art. 184 c.2), D.Lgs. 152/2006 e dalle aree verdi, rifiuti provenienti da attività cpazzamento delle strade, rifiuti provenienti per qualità e quantità, rifiuti provenienti dallo s

lati ai rifiuti urbani ): rifiuti domestici, rifiuti non pericolosi assimir ifiuti solidi urbani (RSUrifiuti speciali assimilati agli urbani; RSA:

6 e s.m.i.); l’obbligo di disfarsi (Art. 183, a), D.Lgs. 152/200 si disfi o abbia l’ intenzione o abbia : qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentoreRifiuto

e s.m.i.); attività sanitarie (Art. 184, c.3), D.Lgs. 152/2006i recupero e smaltimento di rifiuti e da commerciali, da attività di servizio, da attività d

li, da lavorazioni artigianali, da attività demolizione e costruzione, da lavorazioni industriandustriali, da attività di : rifiuti provenienti da attività agricole e agro-iRifiuti speciali

152/2006 e s.m.i.); Quarta del D.Lgs. 152/2006 (Art. 184, c.4), D.Lgs. Allegato I della Parte : rifiuti che recano le caratteristiche di cui all’Rifiuti per icolosi-

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GRANDEZZA UNITA’ SIMBOLO

TOC: total organic carbon, carbonio organico totaleSST: solidi sospesi totali

sioni SME: sistema di monitoraggio in continuo delle emisPVC: polivinilcloruroPRG: piano regolatore PE: polietilene P: simbolo chimico del fosforo OD: ossigeno disciolto N: simbolo chimico dell’azoto MT: media tensione GRTN: Gestore Rete di Trasmissione Nazionale COT: carbonio organico totale CPI: certificato di prevenzione per gli incendi BT: bassa tensione AT: alta tensione ABBREVIAZIONI

2 area kilometro quadrato Kmenergia tonnellate equivalenti petrolio tep

dB(A) ponderazione del tipo A Decibel riferiti alla curva di

Livello di rumore

peso tonnellata t /s portata Metro cubo / secondo m3

Potenza * tempo kiloWatt ora kWh

Volt V tensione

Potenziale elettrico,

velocità metro / secondo m/s volume Metro cubo m3

volume (p=1atm; T = 0°C) Normal metro cubo Nm3 volume (p=1atm; T = 15°C) Standard metro cubo Sm3

Energia elettricaFATTORI DI CONVERSIONE

Energia termica = 0,25 tep (BT) 1 MWh = 0,23 tep (AT/MT) 1 MWh

e

e

Gas naturale = 0,086 tep 1 MWht

Biogas = 0,82 tep : 1000 Nm3

Gasolio(0,52*0,71611+0,48*1,963617)

dove P*PM / nRT =

biogas*1000)/P*PM/nRT ; = (tonn 3 : Nm

Benzina Verde: 1 tonn = 1,08 tep

Energia: : 1t = 1,2 tep

Gas Propano Liquido (GPL = 4,1868 KJ/Nm1 Kcal/Nm3 3

): 1t = 1,1 tep tCO2 equivalente

con arrotondamento fisso senza cifre decimali. i rifiuti in ingresso e per il bilancio energetico A tale criterio applichiamo una sola eccezione per

” . maggio 2006o, APAT, documento per l’attuazione del Registro PRTR europesignificative individuato nel “

ondati in funzione del criterio delle 3 cifre Tutti i numeri presenti in Dichiarazione sono arrotRegole di approssimazione

. ioni PRTR, Registri di Carico/Scarico, Registri UTFcertificati analitici, bollette, fatture, dichiaraze sono ripercorribili su documenti ufficiali: es. Tutti i dati inseriti nella Dichiarazione Ambiental

Fonte dati

INFORMAZIONI UTILI SUI DATI

CH4+tCO2*21)–0,8(tCH4+(tCO2=t )

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Esempio:

Dato Originale Risultato da inserire in Dichiarazione Ambientale

0,0135347 0,0135 1.356.556 1.360.000

0,5 0,5 10.009 10.000 36,68 36,7 10,98 11

le medie annue con i suddetti limiti.espositiva, si è adottata la scelta di confrontare per anno, per questioni di semplificazione Considerata la molteplicità dei dati a disposizione

scono ad analisi o rilevazioni puntuali. I limiti di legge ed i livelli di guardia si riferiRelazioni con limiti o livelli di guardia

inserito il LR meno accurato. sono presenti limiti di rilevabilità diversi verrà . Se la dicitura “<LR” nella casella relativa alla mediainferiori al limite di rilevabilità verrà inserita

no mite stesso. Nel caso in cui tutti i valori risulticalcolo della media verrà utilizzata la metà del li il ti risulta inferiore al limite di rilevabilità, perSe nel periodo di riferimento uno dei valori rileva

tà Gestione dei dati infer ior i al limite di r ilevabili

in Dichiarazione Ambientale. .) si calcola dagli addendi approssimati pubblicatisomma (bilancio energetico, rifiuti in ingresso ecc

te con addendi non approssimati, mentre la Le rielaborazione dei dati (es. medie) sono calcola

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Presidente

www.gruppohera.it 40127 Bologna Sede legale: Viale Berti Pichat 2/4 HERA SPA

RIFERIMENTI PER IL PUBBLICO 7

:

Amministratore Delegato:Tomaso Tommasi di Vignano

Presidente:

47900 Rimini (RN) Sede: Strada Consolare per San Marino, 80 Direzione Generale e staff Herambiente

40127 Bologna Sede legale: Viale Berti Pichat 2/4 HERAMBIENTE SPA

Maurizio Chiarini

Amministratore Delegato Filippo Brandolini

Responsabile QSA: Claudio Galli

Responsabile dell’Area Produzione: Nicoletta Lorenzi

Responsabile Filiera Discariche: Paolo Cecchin

Responsabile Sistema EmasPer informazioni rivolgersi a:

aborazione. Si ringraziano tutti i colleghi per la cortese coll

Pasquale Zeoli. otti, Erica Padovani, Andrea Santinelli, Maurizio Molinari, Nicoletta Fabbroni, Enrico Cangi

, Maristella Martina, Roberto Mirigliani, Supporto alla fase di realizzazione: Francesca Cola

Resp. Discariche Area Emilia: Marco Guardigli QSA - Sistema EMAS: Francesca Ramberti QSA – Responsabile Sistema EMAS: Barbara Romualdi

Realizzazione:

Responsabile QSA: Nicoletta Lorenzi Coordinamento progetto:

: Claudio Dradi

� � �

e-mail: [email protected] Fax +39(0)51-4225200 Tel. 051 4225466 Barbara Romualdi

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: Informazioni relative alla Dichiarazione Ambientale

Dichiarazione di r ifer imento Data di convalida

Ver ificatore ambiente accreditato DNV e n°

accreditamento

Agrate Brianza (MI) Colleoni 11, 20041 Palazzo Sirio 3, Viale Centro Direzionale Colleoni, DNV n. IT – V - 0003 29/06/2011

Galliera (Bo) Complesso impiantistico Via S.Francesco 1,

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Informazioni tecnicheGrafica Esposizione insufficiente sufficiente buono ottimo

VALUTAZIONE DELLA DICHIARAZIONE AMBIENTALE MODULO PER LA

� � � � � � � �

Altro Cittadino Società privata Ente Pubblico

Indicare la categoria di appartenenza:

______________________ e-mail:____________________________________________ov.:____________________ Cap:____________Città:___________________________Pr

__________n °:_________Via:___________________________________________________________________ Nome:______________________________Cognome:________

Fax +39(0)51-4225200 e-mail: [email protected] Spedire a: Dott.ssa Romualdi Barbara

Desidero ricevere la Dichiarazione Ambientale

_____________________________ ___________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Suggerimenti:

Valutazione generale � � � � � � � �

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