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PR OGRAMMA Didattica e Archeologia Sperimentale a Ripoli Un viaggio entusiasmante alla scoperta del nostro più antico passato Sabato 21 e Domenica 22 Aprile 2012 MUSEO DI RIPOLI · Corropoli · TE Si ringraziano per la collaborazione Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo Comune di Corropoli SABATO 21 APRILE 2012 Giornata dedicata agli alunni dell’Istituto Comprensivo di Corropoli- Colonnella-Controguerra (TE) che parteciperanno a laboratori di- dattici di archeologia sperimentale. I laboratori offrono l’opportu- nità di approfondire in un’ottica metodologica scientifica, la nostra storia più antica, attraverso la sperimentazione diretta delle ma- terie prime, delle tecniche e modalità utilizzate dagli antichi abi- tanti di Ripoli. Questi aspetti metteranno in evidenza quale sia stato il profondo legame tra l’uomo e la natura, ancora oggi un equilibrio reciproco essenziale alla sopravvivenza di entrambi. Ore 9.00: accoglienza Ore 9:30-10:30: introduzione alla storia del villaggio preistorico di Ripoli e all’archeologia sperimentale, con particolare attenzione alla produzione della ceramica tipica del sito che verrà analizzata a partire dalla lavorazione della materia prima, l’argilla, per arrivare al prodotto finito, la ceramica. Ore 11.00 - 17.00 - storia delle ricerche a Ripoli, dalla scoperta del sito (1867) ai recenti scavi archeologici (2011); - modellazione della ceramica neolitica di Ripoli; - scheggiatura della selce; - produzione dei colori; - scavo archeologico simulato; - intreccio, tessitura e tintura di fibre vegetali e animali. DOMENICA 22 APRILE 2012 Giornata dedicata alle famiglie, ai turisti, agli appassionati e agli stu- diosi, che avranno l’opportunità di conoscere caratteristiche e poten- zialità delle nuove ricerche archeologiche avviate a Ripoli e di assistere ad un esempio di archeologia sperimentale inerente la cottura della ceramica utilizzando modalità preistoriche. Ore 9.00 - 17.00 - presentazione archeologica del sito e suo inquadramento nel panora- ma culturale neolitico italiano; - apertura del forno per la cottura sperimentale della ceramica.. Informazioni: segreteria organizzativa tel. 347 71 87 037 [email protected] MUSEO RIPOLI CORROPOLI www.european-culture.it DFP International S.p.A. LIONS CLUB VAL VIBRATA

Didattica e Archeologia Sperimentale a Ripoli · Ore 9:30-10:30: introduzione alla storia del villaggio preistorico di ... volte l’aggiunta di uno strato di argilla diluita (barbotine)

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Page 1: Didattica e Archeologia Sperimentale a Ripoli · Ore 9:30-10:30: introduzione alla storia del villaggio preistorico di ... volte l’aggiunta di uno strato di argilla diluita (barbotine)

PROGRAMMA

Didattica e Archeologia Sperimentale a Ripoli

Un viaggio entusiasmante alla scoperta del nostro più antico passato

Sabato 21 e Domenica 22 Aprile 2012

MUSEO DI RIPOLI · Corropoli · TE

Si ringraziano per la collaborazione

Direzione Regionale per i Beni Culturalie Paesaggistici dell’Abruzzo

Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo

Comune di Corropoli SABATO 21 APRILE 2012

Giornata dedicata agli alunni dell’Istituto Comprensivo di Corropoli-Colonnella-Controguerra (TE) che parteciperanno a laboratori di-dattici di archeologia sperimentale. I laboratori offrono l’opportu-nità di approfondire in un’ottica metodologica scientifica, la nostra storia più antica, attraverso la sperimentazione diretta delle ma-terie prime, delle tecniche e modalità utilizzate dagli antichi abi-tanti di Ripoli. Questi aspetti metteranno in evidenza quale sia stato il profondo legame tra l’uomo e la natura, ancora oggi un equilibrio reciproco essenziale alla sopravvivenza di entrambi.

Ore 9.00: accoglienza Ore 9:30-10:30: introduzione alla storia del villaggio preistorico di Ripoli e all’archeologia sperimentale, con particolare attenzione alla produzione della ceramica tipica del sito che verrà analizzata a partire dalla lavorazione della materia prima, l’argilla, per arrivare al prodotto finito, la ceramica.

Ore 11.00 - 17.00 - storia delle ricerche a Ripoli, dalla scoperta del sito (1867) ai recenti scavi archeologici (2011);

- modellazione della ceramica neolitica di Ripoli;- scheggiatura della selce;- produzione dei colori;- scavo archeologico simulato;- intreccio, tessitura e tintura di fibre vegetali e animali.

DOMENICA 22 APRILE 2012

Giornata dedicata alle famiglie, ai turisti, agli appassionati e agli stu-diosi, che avranno l’opportunità di conoscere caratteristiche e poten-zialità delle nuove ricerche archeologiche avviate a Ripoli e di assistere ad un esempio di archeologia sperimentale inerente la cottura della ceramica utilizzando modalità preistoriche.

Ore 9.00 - 17.00- presentazione archeologica del sito e suo inquadramento nel panora-ma culturale neolitico italiano;

- apertura del forno per la cottura sperimentale della ceramica..

Informazioni:segreteria organizzativa tel. 347 71 87 037

[email protected]

MUSEO RIPOLICORROPOLI

www.european-culture.it

DFP International S.p.A.

LIONS CLUB VAL VIBRATA

Page 2: Didattica e Archeologia Sperimentale a Ripoli · Ore 9:30-10:30: introduzione alla storia del villaggio preistorico di ... volte l’aggiunta di uno strato di argilla diluita (barbotine)

LA CULTURA DI RIPOLI

zione dei recipienti e dell’intonacatura delle capanne, ecc. Grazie alle moderne metodologie di scavo sono stati raccolti campioni paleobo-tanici utili ai fini della ricostruzione dell’economia delle antiche popo-lazioni, della vegetazione e dell’ambiente circostante il sito.

La ceramicaLa ceramica costituisce il manufatto più abbondante recuperato dagli archeologi durante i loro scavi. La comparsa delle prime ceramiche in Italia corrisponde anche all’introduzione e allo sviluppo di un’econo-mia di produzione, basata sull’agricoltura e l’allevamento e caratteriz-zata dalla comparsa dei primi grandi villaggi.Apparsa per la prima volta tra la fine del Mesolitico e l’inizio del Ne-olitico, in Europa e nel Vicino Oriente, la produzione di recipienti in terracotta utilizzò inizialmente la tecnica del cercine: il vaso, prodotto arrotolando su sé stesso un salsicciotto di argilla, veniva poi model-lato a mano e decorato in vari modi. La lisciatura o lucidatura a stecca effettuata prima della cottura confe-riva un aspetto lucido alla superficie esterna del vaso. Fra le tecniche decorative più antiche l’impressione era realizzata quando la super-ficie del contenitore era ancora morbida e poteva così ricevere l’im-pronta di un punzone appositamente realizzato o di uno strumento occasionale (una punta di legno, il bordo dentellato di una conchiglia, una scheggia di selce, ecc.). Con l’excisione, invece, si asportavano a crudo piccole parti di argilla, ritagliando lo sfondo e facendo emergere il motivo ornamentale. A volte l’aggiunta di uno strato di argilla diluita (barbotine) poteva dare un particolare aspetto alla superficie del vaso. Dopo la cottura, il vaso poteva essere dipinto o decorato con il graffito. Durante la cottura le temperature dovevano raggiungere i 500-600°C in modo tale da cre-are quella reazione chimico-fisica (rottura del reticolo cristallino) che trasforma la materia prima, l’argilla, in un prodotto finito, ceramica. I forni più semplici erano quelli “a combustione diretta”, costituiti da un’unica camera di cottura dove erano sistemati i recipienti e il combustibile; in questo caso non era necessario costruire un vero e proprio forno ma era sufficiente scavare una buca nel terreno e siste-mare combustibile e recipienti all’interno. Un sistema più sofisticato è rappresentato dai forni “a cottura indiret-ta” in cui la camera dove erano sistemati i vasi era separata da quella dove avveniva la combustione. In questo modo si raggiungevano, in modo molto graduale temperature elevate (fino a 1000°C), particolar-mente adatte per argille più fini come quelle cosidette figuline. In sintesi le fasi di fabbricazione di un recipiente in ceramica, nella preistoria come oggi erano le seguenti:1. recupero dell’argilla che prevedeva la “cavatura”, la lavorazione

(aggiunta di degrassanti, tecniche di depurazione, ecc.), la matu-razione (periodo di riposo affinché le aggiunte si amalghimino con l’impasto originario);

2. modellazione (forgiatura dei recipienti) ed eventuale decorazione a crudo (impressione, incisione, excisione);

3. eventuale decorazione a secco (per es. pittura, graffito);4. cottura.Per ognuna di queste operazioni i tempi sono diversi e variabili in base al clima e al tipo di materia prima utilizzata.

Perchè nella scuola?In questo laboratorio i partecipanti sono coinvolti attivamente nell’ap-prendere la Preistoria.Vengono utilizzati gli elementi essenziali della natura con ingegno, ra-zionalità e fantasia per raggiungere un fine: costruire un utensile in osso o in pietra, tessere con un telaio verticale, accendere un fuoco con le pietre focaie o con l’archetto, scheggiare la selce, lavorare l’ocra. In questo tipo di esperienza si modifica il rapporto di subalternità che si stabilisce tra il docente e lo studente nella lezione tradizionale: tutti diventano protagonisti e sperimentatori capaci di elaborare osservazioni e formulare. A differenza del museo, dove l’oggetto viene solo osser-vato, nel laboratorio viene analizzato e ricostruito sviluppando quelle abilità manuali che oggi, purtroppo, sono andate perdute. Passare dal “leggere” al “fare” storia vuol dire anche attraversare, in modo verticale e orizzontale, il curricolo in un percorso pluri e interdisciplinare.

Perchè a Ripoli?Il noto villaggio neolitico di Ripoli rappresenta uno dei più significativi siti preistorici italiani. Attivo tra il 4680 e il 4150 a.C. circa) e ha dato il nome alla “Cultura di Ripoli”, una cultura neolitica ha dato il nome all’o-monima cultura, diffusa in un’areale che, oltre all’Abruzzo, comprende anche le Marche. Questo sito può essere considerato, a buon diritto, uno dei tratti più peculiari del patrimonio archeologico dell’Abruzzo, alla stregua della civiltà Italica.Il villaggio venne individuato per la prima volta nel 1867 da Concezio Rosa, studioso di archeologia e medico condotto di Corropoli, che nel 1871 ne diede notizia in occasione del Congresso Internazionale di An-tropologia Preistorica di Bologna. Nel secolo scorso vennero condotte diverse campagne archeologiche che portarono a scoperte di grandissi-mo rilievo (ricordiamo nel 1913 il rinvenimento della famosa tomba della donna con il cane, oggi al Museo di Teramo), mentre le ricerche dal 1960 al 1970 furono effettuate dall’Istituto di Antropologia e Paleontologia Umana dell’Università degli Studi di Pisa.Nel corso del 2011 sono riprese le indagini archeologiche nell’area del sito, promosse dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici per l’Abruzzo, dal Comune di Corropoli e dall’associazione Italico Onlus. Esse sono state dirette dal dott. Andrea Pessina, Soprintendente per i Beni Archeo-logici dell’Abruzzo, e si sono articolate in una campagna di prospezioni, geofisiche e in una serie di indagini stratigrafiche all’interno dell’area archeologica. Le nuove ricerche hanno messo in luce una serie di strutture riferibili al Neolitico rappresen-tate da una decina di fosse scavate nel terreno di substrato, di forma e dimensioni varie, legate a diffe-renti funzioni: struttu-re per lo stoccaggio e l’immagazzinamento delle derrate, per l’e-strazione dell’argilla ai fini della fabbrica-

La ceramica preistorica di Ripoli comprende due tipi di prodotti: una ceramica “di impasto”, realizzata con argilla grossolana, e una “figulina”, ossia realizzata con un impasto finissimo, ottenuto con elaborati procedimenti di depurazione dell’argilla di partenza. È questa seconda tipologia ceramica che veniva elegantemente de-corata con motivi dipinti in rosso marginati di nero con cui si realiz-zavano elaborati schemi grafici: bande, motivi circolari, triangolari e romboidali contornati da linee singole o multiple, nastri con puntini, ecc.

Le tecniche di modellazione della produzione della ceramica di im-pasto e figulina erano molto simi-li, mentre cambiavano radicalmen-te i procedimenti di cottura. I vasi di impasto erano cotti all’interno di un forno, a diretto contatto con il combustibile; i contenitori in argilla figulina necessitavano, in-vece, di una cottura indiretta cioè erano separati dal combustibile e prevedevano l’utilizzo di un forno a doppia camera.

Cos’è l’Archeologia sperimentale?“È il tentativo di riprodurre attraverso esperimenti, nelle condizioni ma-teriali più vicine possibili a quelle antiche, strumenti, oggetti, edifici e di ricreare le medesime circostanze nelle quali gli stessi beni si sono degradati o distrutti. Non si tratta tuttavia di un gioco. Tali esperimenti sono essenziali per comprendere lo sforzo dell’uomo per assicurarsi la sopravvivenza. La realizzazione del più modesto degli utensili costa fatica, tempo, ingegno”.JonColes - Archeologia Sperimentale, Longanesi, Milano 1973

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