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Marta Czok DIETRO LE QUINTE

Dietro le quinte - Marta Czok

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Catalogo delle opere di Marta Czok esposte durante la mostra Dietro le quinte. Catalogue of Marta Czok's paintings, shown during her exhibition Dietro le quinte

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Marta CzokDIETRO LE QUINTE

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Mar ta CzokDIETRO LE QUINTE

prefazioner iccardo noury

testo introdutt ivos lawka g. scarso

testo cr i t icobarbara codogno

fotograf ieingranaggi d ’ar te

progetto graf icoingranaggi d ’ar te

t ipograf iagraphicplate sr l

organizzazionevalter scarsoingranaggi d ’ar tear t for communicat ion

s i to internetwww.mar taczok .comwww.volpeuva.comwww.ingranaggidar te.com

ediz ione 2012La Volpe e L’Uva

Con i l patrocinio d i

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Il 23 marzo di 12 anni fa, oltre un migliaio diabitanti della municipalità di Apartadó, nellaprovincia colombiana di Antioquia, fondaronola Comunità di pace di San José de Apartadó. Da allora, le attiviste e gli attivisti dellaComunità rifiutano di essere trascinati nelconflitto interno che va avanti in Colombia daoltre mezzo secolo; non portano armi, nean-che per difesa personale, e pretendono datutte le parti in conflitto che sia rispettata laloro presa di posizione in favore della pace. La Comunità di pace è vista con sospetto eostilità da tutti: funzionari del governo, forzedi sicurezza e paramilitari considerano i suoiattivisti alla stregua di “sovversivi”, mentre igruppi della guerriglia li hanno ripetutamenteaccusati di sostenere i loro nemici. La Comunità di pace ha pagato un pesanteprezzo per aver intrapreso questo percorso dipace. Dal 1997, 200 suoi attivisti sono statiuccisi o sono scomparsi. Uno dei peggiori attacchi è avvenuto il 21 feb-braio 2005: otto persone, tra cui quattro bam-bini, uccise e i loro corpi mutilati. Cinque annidopo, un capitano dell’esercito colombiano èstato condannato a 20 anni di carcere, altri 10militari sono andati assolti. La tragica storia di resistenza non violentadella Comunità di San José de Apartadó cidice quanto quella della pace sia una scelta dicampo difficile e coraggiosa. Espone al fuocoincrociato, alle accuse di tradimento, al dileg-gio. E invece sono coloro che istigano alla guerra,coloro che la alimentano vendendo armi,coloro che lo fanno ben consapevoli delle sof-

On March 23rd, 12 years ago, over one thousandinhabitants of the municipality of Apartadó, inthe Colombian province of Antioquia, foundedthe Peace Community San José de Apartadó. Since then, the activists of the Community refuseto be dragged in the internal conflict that hasbeen going on in Colombia for over half a centu-ry; they don’t bear arms, not even for personaldefence, and expect that all parts in the conflictwill respect their stand in favour of peace. The Peace Community is seen with suspicionand hostility by everyone: government officials,security and paramilitary forces consider its acti-vists as though they were “subversives”, whileguerrilla groups have repeatedly accused themof supporting their enemies. The Peace Community has paid a high price forhaving started this peace process. Since 1997,200 of its activists have been killed or havedisappeared. One of the worst attacks took place on February21st 2005: eight people, among whom were fourchildren, were killed and their bodies mutilated.Five years later, a captain of the Colombianarmy was condemned to 20 years in prison, andother 10 soldiers were discharged. The tragic story of non violent resistance of theCommunity of San José de Apartadó tells ushow choosing peace is a difficult and courage-ous choice. It exposes to crossfire, to accusationsof betrayal, to mockery. And instead it is those who instigate to war,those who nurture it by selling arms, those whodo so while being well aware of the sufferingthat it will create, it is these people, these institu-tions, who are the real traitors of humanity.

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La pace, fondamento dei diritti umani / Peace,the foundation of human rights

Riccardo Noury - Portavoce di Amnesty International Italia

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ferenze che ciò produrrà, sono queste perso-ne, queste istituzioni, i veri traditori dell’uma-nità. Questa mostra li smaschera, li accusa con net-tezza e sovente con corrosiva ironia. E la suaautrice, Marta Czok, fa a sua volta una scelta dicampo precisa: dalla parte dei bambini e dellebambine, dalla parte della pace, fondamentoe presupposto dei diritti umani.

This exhibition unmasks them, accuses themwith clarity and often with corrosive irony. Andits author, Marta Czok, makes a precise choice:she stands for the children, she stands for peace,the foundation and prerequisite for humanrights.

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Da sempre i conflitti bellici sono al centrodelle tematiche affrontate da Marta Czok. Leopere presenti all’interno di questo catalogofanno parte, infatti, della fase più recente diquesta sua ricerca: l’ultima di tre chiavi com-plementari che si sono avvicendate nel corsodella sua carriera. Alla base di questo interes-se, la storia personale di Marta Czok, la cui vitaè stata dettata dagli esiti della seconda guerramondiale per la Polonia. L’artista è infatti natain Libano nel 1947 da genitori polacchi, giàprigionieri dei sovietici dal 1940, poi emigratia Londra al termine del conflitto. È qui cheMarta Czok è cresciuta e ha terminato i suoistudi artistici, prima di trasferirsi in Italia. Il suolavoro, di conseguenza, è un evidente risulta-to dell’unione di queste tre influenze culturalidiverse, che insieme danno un respiro euro-peo alle sue opere.Le vicende belliche e i loro effetti sulle nostrevite sono apparsi ripetutamente nei suoidipinti. Anche lavori apparentemente “inno-cui”, come gli interni di casa, ricordavano inmodo velato la Londra degli anni ’50, quelladel post Blitz, con le case aperte a metà daibombardamenti. Ma la sua analisi più spicca-tamente rivolta alla guerra è iniziata conopere di altro tono, in particolare con quelle incui la guerra è stata vista con il filtro della sati-ra, lo strumento più prezioso in mano all’uo-mo, e all’artista in particolare, per trasmetterela drammaticità di ciò che non si può dire.Attraverso la satira, l’artista racconta i conflitti,vela e svela i giochi di potere che ci sono die-tro a ogni guerra, lasciando come vittima prin-cipale i bambini. La flessibilità di questo gene-

Conflicts have always been a central theme inMarta Czok’s work. The paintings included inthis catalogue are, in fact, part of the mostrecent phase in her exploration of this theme:the latest of three complementary stages thathave followed one another during her career. Atthe basis of this interest, the personal history ofMarta Czok, whose life was influenced by theoutcome of World War II for Poland: the artistwas born in Lebanon in 1947, of Polish parents,who had been prisoners of the Soviets from 1940and who emigrated to London after the war. Itwas there that Marta Czok grew up and comple-ted her arts’ studies before moving to Italy. Herwork, as a consequence, is the clear result of theunion of these three cultures that, together, givea European respite to her works. Wars and their effects on our lives have repeate-dly appeared in her paintings. Even apparently“innocuous” works, such as her interiors, remindin a veiled way of the post-Blitz London of theFifties, with houses cracked open by the bombs.Her analysis more explicitly devoted to the war,however, began with paintings of a much diffe-rent tone, in particular those in which war wasseen through the filter of satire, the most pre-cious instrument people – and in particularartists – have, to transmit the drama of whatcannot be said. Through satire, the artist narra-tes conflicts, veils and unveils the games ofpower that are played behind every war, leavingchildren as the ultimate and principal victims.The flexibility of this genre is precious in order totransform paintings into an instrument of criti-cism. Among these paintings are Alice inWonderland (1998, charcoal and oil on canvas),

Dietro le quinte / Behind the scenesSlawka G. Scarso - Curatrice della mostra

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re si rivela preziosa per trasformare le opere inuno strumento di denuncia. Rientrano in que-sto ambito dipinti come Alice in Wonderland(1998, carboncino e olio su tela), in cui unabambina assiste all’arrivo dei soldati che,dichiarandosi portatori di pace, utilizzanocome primo strumento la violenza; e poi anco-ra Naughty (1998, carboncino e olio su tela), incui una bambina su un cavallo a dondoloviene accusata dai “grandi”, di essere stataquella cattiva, mentre dietro a questi grandi sinasconde un bambino con una fionda, e lorostessi, quelli che sono venuti a controllarequesto gioco andato male, nascondono leloro armi. Un’opera, realizzata durante il perio-do della guerra in Kosovo, che denuncia ladubbia giustizia di certe azioni, chiamate a

volte addirittura umanitarie, ma piene dei filtriadottati dai potenti. E i grandi, che qui più cheadulti sono dei giganti cattivi, sono lì a con-trollare tutto. Stesso “sentimento”, ne La mosca(1998, carboncino e olio su tela) che denunciainvece l’abuso di armi anche davanti a proble-mi che necessiterebbero ben altre soluzioni.

in which a girl looks at the arrival of soldierswho, while declaring themselves bearers ofpeace, use violence as their main instrument;there’s also Naughty (1998, charcoal and oil oncanvas), in which a girl on a rocking horse isaccused by the “grown ups”, of being the nau-ghty one, while hiding behind them there’s a boy

Alice in wonderland

Naughty

La mosca

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Successivamente a questa prima fase, MartaCzok, all’inizio del nuovo millennio ha inter-pretato la guerra dal punto di vista dei bambi-ni, prime vittime di ogni conflitto. Una guerravista senza sensazionalismi e senza eccederein drammaticità ostentata, e forse proprio perquesto le immagini risultano ancora più coin-volgenti. Si perdono i toni della satira, si passaad altri più seri. È il caso di dipinti come Facce(2007, acrilico, grafite e carboncino su tela) edErased, Cancellata (2007, acrilico, grafite e car-boncino su tela), che simboleggiano il modoin cui la guerra in generale, e la seconda guer-ra mondiale più in particolare, ha influenzatoe a volte cancellato irrimediabilmente l’identi-tà di tanti bambini – questa serie di opere ènata da una lunga ricerca su quanto è accadu-to ai bambini polacchi, cristiani ed ebrei, peropera dei nazisti e dei sovietici. Sempre diquesto gruppo fa parte La fune (2007, acrilicoe grafite su tela), in cui una bambina, ancora inabiti cittadini, si ritrova in bilico su una fune, in

holding a sling. Even the “grown ups”, those whohave come to control this game turned bad, arehiding arms themselves. This work was paintedduring the war in Kosovo and reports thedubious justice of certain actions, sometimeseven called “humanitarian”, but which arealways full of filters adopted by those in power.The same “sentiment” is present in La mosca(1998, charcoal and oil on canvas), a criticism ofthe use and abuse of arms, even when problemswould need quite different solutions. Following the first phase, Marta Czok, at thebeginning of the new Millennium, interpretedwar from the point of view of children, the pri-mary victims of every conflict. No use of sensa-tionalism was made, in this case, nor of exagge-rated drama: perhaps it is for this reason thatthese works are even more poignant. The tonesof satire leave place to more serious ones. This isthe case of paintings such as Faces (2007, acrylicand graphite) and Erased, Cancellata (2007,acrylic, graphite and charcoal on canvas), which

Erased, Cancellata (particolare / detail)

Facce (particolare / detail)

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mezzo alla città bombardata (una fune, fra l’al-tro, di cui vediamo solo un’estremità, adaumentare ulteriormente il senso di precarie-tà della situazione). C’è l’incertezza del futuro,in questo dipinto, ma c’è anche l’immediatez-za della tragedia, il suo essere inaspettata,soprattutto agli occhi di un bambino.

I quadri di quest’ultimo periodo, raccolti all’in-terno del catalogo, sono dedicati invece aiconflitti nascosti, quelli che muovono oggi ipaesi occidentali, giocati ai piani alti, quelliche non implicano magari l’uso di bombe ecarri armati ma che riescono comunque a tra-sformare la sorte di tantissimi innocenti, igna-ri o comunque impotenti. E, in questo caso,vista l’attualità dei temi affrontati, si tornanuovamente alla satira, come strumento perdire ciò che non si potrebbe apertamente dire.È il caso de The Tree of Life (2012, grafite e acri-lico su tela), che rappresenta la nostra società,sorretta dal lavoro dei piccoli, la gente comu-ne, gli operai, gli artigiani e così via, che ne for-

both symbolise the way in which war in general,and World War II in particular, has influencedand, at times, irreparably erased the identity ofso many children – this series of paintings wascreated after a long research on what happenedto Polish children, both of Christian and Jewishfaith, at the hands of the Nazis and Soviets. Also

in this group is La fune, Tightrope (2007, acrylicand graphite on canvas), in which a girl, stillwearing her city clothes, is portrayed standingon a tightrope, in the midst of a bombarded andsmoking city (moreover, we can only see one endof the rope, to further increase the sense of pre-cariousness of this situation). There’s the uncer-tainty of the future, in this painting, but there’salso the immediacy of tragedy: its being unex-pected, especially in the eyes of a child. The paintings of this latest period, included inthis catalogue, are, on the other hand, dedicatedto the hidden conflicts that today move westerncountries: conflicts that take place high up,without the use of bombs and tanks, but capa-

La fune, Tightrope

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ble, all the same, of transforming the destiny ofmultitudes of innocent people, who are perhapsunaware or at least helpless. And, in this case,given the topicality of these themes, Marta Czokreturns to the use of satire, as a way of sayingwhat cannot be openly said. This is the case ofL’albero della vita – The Tree of life (2012, gra-phite and acrylic on canvas), which representsour society, sustained by the work of small, com-mon people, workmen, artisans and so on, whocompose its trunk and branches, and hold up allthe politicians, the people in power, who arealways ready to eat and have a good time. Butit’s also the case of Citizen Juice (2012, graphiteand acrylic on canvas), as current as ever, inwhich the satire is tinged with grotesque tonesas the powerful, one tax after another, squeezepeople so much they end up drinking their juice.In Con-temporary Gods (2012, graphite andacrylic on canvas), the criticism is more directlyaimed at bankers, using ancient allegories whileplaying with words: bankers are today’s gods,capable of making decisions about our lives. Atthe same time, by dividing the word “contempo-rary”, Czok denounces on the one hand thehopeful temporariness of this situation, on theother, with the “con” suffix, the finger is pointedat the cheating that’s behind finance wherebankers are compared to con-artists. In Guru (2012, graphite and acrylic on canvas),there’s a Pinocchio, a clear reference to lies,patronising, as a guru would do, while a little girl– resembling Alice in wonderland – listens to allhis deceptions on how beautiful today’s world is.In Turning Wine into Water (2012, graphite andacrylic on canvas), we return to the criticism overthe work of bankers, but also that of the ratingagencies. In this painting, in fact, we find threesuspicious characters with unequivocal names:Poor, Standard and Moody. With them, takingpart in the reversal of the Cana miracle, nowtransforming wine into water, there is another –

mano il tronco e anche i rami, e finiscono perreggere tutti i politici, i regnanti, sempre pron-ti a mangiare e a godersi la vita. Ma è anche ilcaso di Citizen Juice (2012, grafite e acrilico sutela), quanto mai attuale, in cui la satira sfumanel grottesco mentre i potenti, a forza di tasse,spremono le persone a tal punto che finisconoper berne il succo.In Con-temporary Gods (2012, grafite e acrilicosu tela), la critica è invece più esplicitamentediretta ai banchieri, riprendendo le allegoriedei quadri antichi, ma al tempo stesso giocan-do con il titolo: i banchieri sono i nostri dèicontemporanei, capaci di decidere dellanostra vita. Dividendo la parola “contempora-ry”, tuttavia, si denunciano da un lato la tem-poraneità, auspicata, di questa situazione; dal-l’altro, con la parola “con”, si punta il dito con-tro la truffa che c’è dietro la finanza – i con-artist, in inglese, sono quelli che vivono truf-fando la gente.In Guru (2012, grafite e acrilico su tela), invece,abbiamo un pinocchio, anche qui con un chia-ro riferimento alla menzogna, che parla dall’al-to della sua posizione di guru, appunto, e da lìpontifica e giudica mentre ad ascoltarlo c’è dinuovo una bambina, che ricorda un po’ Alicenel paese delle meraviglie, e ascolta, unabugia dopo l’altra, quanto è meraviglioso que-sto mondo attuale. In Turning Wine into Water(2012, grafite e acrilico su tela), si torna alladenuncia dell’operato dei banchieri, ma anchedelle agenzie di rating. In questo dipintoappaiono infatti tre figuri dai nomi inequivo-cabili: Poor, Standard e Moody. Assieme a loro,a invertire il miracolo di Cana, trasformando ilvino in acqua, un altro personaggio, dorato,questo, con due sacchi in mano. Una sorta direbus sottile lasciato allo spettatore.Nel realizzare questo catalogo la scelta è stataquella di includere tra queste opere satiricheanche altre opere più leggere. Ci sono le favo-

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le, come in Tales (2012, acrilico e grafite sutela), ma anche bambini apparentementetranquilli – come in Waiting for breakfast(2012, acrilico, carboncino e grafite su tela) oin Girl and Duck (2012, acrilico, carboncino egrafite su tela). Il motivo è semplice: ricordareche mentre è in corso una lotta sotterraneagiocata a suon di spread e tassi d’interesse, cisono persone completamente ignare o impo-tenti davanti a questi soprusi. Persone cheforse non si accorgono, o forse già iniziano afarlo, come in Maids at the Window (2012, acri-lico, carboncino e grafite su tela), tre donneche discutono e osservano ciò che accadefuori dalla loro finestra.

golden – character, bearing two sacks. A subtlerebus for the spectator. In creating this catalogue, we’ve chosen to inclu-de, among these satirical works, also other pain-tings of a lighter nature. There are Tales (2012,acrylic and graphite on canvas), life being a bitof a mysterious fable, but also children, appa-rently calm – such as in Waiting for breakfast(2012, acrylic, charcoal and graphite on canvas)or in Girl and Duck (2012, acrylic, charcoal andgraphite on canvas). The reason is simple: toremind that while there’s a hidden conflict goingon, a battle of spreads and interest rates, thereare people who are completely unaware of wha-t’s happening, or impotent, when facing theseabuses. People who perhaps haven’t noticed yet,or perhaps are beginning to see what’s going on,as in Maids at theWindow (2012, acrylic, charco-al and graphite on canvas), where three womendiscuss and observe what’s going on, outside.

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I nuovi lavori di Marta Czok si inseriscono apieno titolo nella poetica dell'artista che dasempre indaga tematiche sociali e umanelegate ai temi della storia. In questi nuovi lavo-ri si coglie fortemente l'auto-eredità concet-tuale dell'artista: una via imboccata da MartaCzok con coraggio e che si spinge verso unametaforizzazione del dipinto, che diventaquindi rappresentativo della sua critica socia-le. Marta Czok ci ha abituati alle campitureprofonde da cui sorgono pochi elementi alle-gorici che ci trasportano in dimensioni spaziotemporali storicamente precise e contestualiz-zate ma sempre dall'artista “attualizzate”. V'è, però, in questi nuovi dipinti di Czok, unritorno alla complessità scenica del dipintoche ricorda l'approccio figurativo più “baroc-co” dell'artista. Sono di nuovo molti i perso-naggi che tornano a popolare la trama narrati-va dei dipinti di Czok, eppure sembrano trova-re ora il perfetto equilibrio - una sezione aurea- tra preponderanza linguistica e concettualedel segno e lo spazio del colore che incorniciae chiosa il concetto scenico. Da questo esattis-simo stilema si snoda la parola del dipinto diCzok che, proprio perché contemporanea,cala nell'immortalità della parabola e del mitola sua eco odierna. Così ci parlano ad esempio Turning Wine intoWater, Notes from Wall Street, N.Y e l'esilarantePeace Makers dove su sfondo oro, tanto oro (ma non è tutto oro quello che luccica, veroMarta? ) si stagliano in campiture grigie i grigiuomini contemporanei, in giacca e cravatta e ivolti giullareschi e grotteschi. Le Nozze diCana vengono riattivate miticamente da Czok

Marta Czok’s new works can rightfully be inclu-ded in the artist’s poetics, always investigatingsocial and human themes and their link to histo-ry. In these new works one can notice the strongconceptual heredity of the artist: a road MartaCzok has taken with courage and which thrustsitself towards the use of painting as a metaphor,capable of representing her social criticism.Marta Czok has accustomed us to profoundcolour areas in which few allegoric elementsrise, transporting us in space-temporal dimen-sions with a precise historical context, butalways made topical by the artist. There is,however, in these new works by Czok, a return toa scenic complexity of painting that reminds usof a more “Baroque” figurative approach by theartist. Once again we find many characters inhabitingthe narrative of Czok’s paintings. Nonetheless,they now seem to find the perfect balance – agolden section – between the linguistic and con-ceptual preponderance of the sign and thecolour spaces framing and glossing the scenicconcept. From this accurate stylistic feature, in Czok’spaintings the comment winds its way and, withall its contemporaneity, casts its present echo inthe immortality of parable and myth. So, for example, in Turning Wine into Water,Notes from Wall Street, N.Y. and the exhilara-ting Peace Makers all with large golden back-grounds (but all that glitters is not gold, isn’t ittrue, Marta?), we find grey, contemporary men,formally dressed, with clownish, grotesquefaces, standing out over grey fields. Cana’s mira-cle is reactivated, mythically, by Czok, thanks to

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Di giullari, re e maghi / Of jesters, kings and sorcerersBarbara Codogno - Critico d’arte

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grazie al suo corrosivo sguardo contempora-neo, traslate in disarmante grettezza. I miracoli non esistono e se qualche mago(della finanza?) li realizza ancora, lo fa a scapi-to degli altri. A scapito del bene comune. Èluce quella che sgorga dalla anfore nascoste ead appannaggio di pochi eletti, dei miracolati.Come a dire che ci stanno privando anche diquella, della luce della nostra anima, delnostro spirito. Giullari, Re e Stregoni cuocionostrani intrugli nel pentolone della democrazia:esperimenti che non andranno di certo abuon fine. In Citizen Juice abbiamo la spremitura dei cit-tadini: uomini costretti a riversare in macchinediaboliche ( il sistema, la burocrazia, le assicu-razioni, le tasse, le banche?) la loro essenza, illoro lavoro, i loro risparmi. Il distillato di que-sta spremitura è nettare squisito che solleticacon allegria il palato dei potenti incoronati dalsistema economico – politico. Loro sollazzo èbersi l'anima dei cittadini. La cifra stilistica di Czok raggiunge poi altissi-mi vertici alchemici in quadri come The taxman, ad esempio, laddove i personaggi el'azione si danno in relazione al rebus. Unenigma sintattico che nasconde un'analisiferoce e suggella l'intenzionalità profonda diCzok: aderire a una rappresentazione che va aldi là della simbologia e ci suggerisce, piutto-sto, una lettura critica. O criptica. Un codice dadecifrare. Difficile oggi orientarsi nel labirintodelle menzogne del rating, degli spread edella finanza: sono mondi fatti di parole diffici-li, inaccessibili a chi è solo un'anima da spre-mere. Così Czok con la sua enigmistica fa ilverso a un linguaggio autorefenziale, spregiu-dicato, finto, che non capisce nessuno, chenon si fa capire da nessuno. E ancora una voltalo ridicolizza. Usando le stesse stolte e ridicolearmi del nemico. Ma con la sua pungente iro-nia, con la sua delicatezza, con la sua genero-

her corrosive, contemporary look, and shiftedinto disarming meanness. Miracles do not exist and if some magician (offinance?) still performs them, it is at the expenseof others. At the expense of the common good.There’s light springing from the amphorae hid-den for the privilege of a chosen few, saved bythe miracle. That is to say that they are deprivingus from that as well – from the light of our souls,our spirits. Jesters, kings and sorcerers boil stran-ge concoctions in the pot of democracy: experi-ments that will certainly have no good outcome. In Citizen Juicemen are forced to pour into dia-bolical machines (the system, bureaucracy, insu-rance companies, taxes, banks?) their essence,their work, their savings. The result of this juicingis a delicious nectar, tickling with merriness thepalate of the powerful, crowned by the econo-mic-political system. Their amusement is drin-king the soul of the citizens. Marta Czok’s style reaches the highest alchemicpoint in paintings such as The tax man, forexample, where characters and action take partin a rebus. The syntactic enigma hides a ferocious analysisand seals the profound intention of Czok: toadhere to a representation that goes beyondsymbology and suggests, on the contrary, a criti-cal interpretation. Or perhaps a cryptic one, acode to crack. Nowadays it is hard to find one’s way in the laby-rinth of lies made of ratings, spreads and finan-ce: these are worlds built on difficult words, inac-cessible to those who are merely a soul to be jui-ced. Czok, therefore, with her puzzle-solving, hitsoff a self-referring, unscrupulous, fake language,one that no one understands, one with no inten-tion to be understood. And, once again, she ridi-cules it, using the same foolish and ridiculousarms of the enemy, but with her pungent irony,her subtleness, her generosity. Indeed, this is the case, that while Marta descri-

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sità. Sì, perché Marta descrive il buio ma lo facome portatrice di luce e speranza. Come ci dice in The Me-me Tree: a tutta questaegoica sete di possesso, a tutto questo rubaree ingannare... ci sarà fine. Basta che scoppi labolla finanziaria di questa marcia economia ei titoli gonfiati, le speculazioni, i baroni... svani-ranno nel nulla. Inghiottiti da quel nulla cherappresentano.

bes darkness, she does so by bringing light andhope. As in The Me-me Tree: all this selfish thirstfor possession, all this stealing and deceiving...will have an end. One only needs for the finan-cial bubble to burst, and this rotten economy,the inflated titles, the speculations, the tycoons...will vanish into thin air. Swallowed by thenothingness they represent.

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Talesacrilico e grafite su tela / acrylic and graphite on canvascm 30x50 + 30x302012

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Pinocchiolandiaacrilico e grafite su tela / acrylic and graphite on canvascm 90x702012

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Notes from Wall Street, N.Y.acrlico e grafite su tela / acrylic and graphite on canvascm 60x602012

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Notes from Wall Street, N.Y. (particolare / detail)

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Guru!acrilico e grafite su tela / acrylic and graphite on canvas cm 90x802011

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Waiting for Breakfastacrilico, grafite e carboncino su tela / acrylic, graphite and charcoal on canvascm 30x40 + 18x242012

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Con-temporary Godsacrilico e china su tela / acrylic and Indian ink on canvascm 40x70 + 24x182012

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Enigmaacrilico su tela / acrylic on canvascm 80x802012

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Democracyacrilico e grafite su tela / acrylic and graphite on canvascm 70x90 + 30x602012

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Peace Makersacrilico e grafite su tela / acrylic and graphite on canvascm 40x402012

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Maids at the Windowacrilico e grafite su tela / acrylic and graphite on canvascm 30x602012

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The Tree of Life - L’albero della vitaacrilico e grafite su tela / acrylic and graphite on canvascm 50x80 + 30x242012

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Dust on the Wheels of History and Guess Whoacrilico su tela / acrylic on canvascm 100x1202011

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Turning Wine into Wateracrilico e grafite su tela / acrylic and graphite on canvascm 30x50 + 18x242011

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Miracle Solutionsacrilico e carboncino su tela / acrylic and charcoal on canvascm 140x1002012

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Girl and Duckacrilico, china e grafite su tela / acrylic, India ink and graphite on canvascm 40x402012

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The Me-me Treeacrilico, china e grafite su tela / acrylic, India ink and graphite on canvascm 50x60 + 40x302012

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Little Trojan Horseacrilico, china e grafite su tela / acrylic, India ink and graphite on canvascm 40x40 + 24x302012

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Trojan Horseacrilico, carboncino e china su tela / acrylic, charcoal and India ink on canvascm 120x802012

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The Tax Manacrilico e grafite su tela / acrylic and graphite on canvascm 70x702012

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Citizen Juiceacrilico, grafite e carboncino su tela / acrylic, graphite and charcoal on canvascm 140x1002012

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Revolutionacrilico, china e grafite su tela / acrylic, India ink and graphite on canvascm 80x1202012

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Revolution(particolare / detail)

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Acrobatacrilico, e grafite su tela / acrylic and graphite on canvascm 24x18 + 30x402012

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