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È noto a tutti il significato etimologico di “educare”, dal latino e-ducere, che letteralmente significa condurre fuori, far uscire da; non meno nota anche l’origine etimologica del termine “insegnare”, dal latino insinuo, che indica come prima accezione il mettere dentro e poi trasmettere conoscenze. Tra queste due polarità, opposte e complementari, si svolge l’insegnamento, ieri come oggi riferito a due modi diversi di “comunicare” per “formare”. L’integrazione e l’equilibrio di queste linee didattiche viene a rappresentare l’obiettivo prioritario di ogni insegnamento in generale, applicabile, a nostro avviso, con particolare pertinenza anche nella disciplina della scenografia contemporanea. Considerare un percorso formativo finalizzato a far crescere nuovi e futuri scenografi è certamente intento di grande responsabilità, soprattutto se svolto all’interno dell’alta formazione artistica che possiede un back-ground storico e culturale di riconosciuto valore a livello internazionale. In queste cifre, dunque, la sintesi della docenza: trasmettere conoscenze e nel contempo far emergere dall’allievo la coscienza di sé e del proprio originale codice linguistico, nella finalità ultima di trovare non emuli o “replicatori” dei loro maestri, ma interpreti personali, creativi e originali. Presupposti, questi, imprescindibili soprattutto per l’evoluzione del linguaggio artistico, dello spettacolo e della scenografia del domani. Basta dare uno sguardo panoramico alle diverse forme della messinscena d’oggi per capire che gli interessi che motivano lo scenografo sono al momento attuale mutati rispetto al passato. Gli aspetti e le possibilità di utilizzo dell’invenzione scenica risultano notevolmente ampliati. Tali potenzialità ci pervengono da tutto l’insegnamento del ventesimo secolo, ma preminentemente dall’ultimo ventennio. Lo sviluppo e l’innovazione tecnologica degli ultimi anni, sia nell’ambito degli strumenti espressivi sia in quello strutturale dei contenitori architettonici per lo spettacolo, come per il corpo della scena stessa, hanno influito sensibilmente sulla modificazione del concetto e della percezione del “senso” scenografico. Per tramite di una continua ricerca e sperimentazione, stiamo assistendo - per dirla un po’ alla Marshall McLuhan - alla definizione di una nuova estetica visiva dello spettacolo che deve la sua natura ai nuovi mezzi e strumenti che la tecnologia digitale e le nuove forme di comunicazione mettono a nostra disposizione. Di riflesso, la nuova sensibilità artistica e visiva della messinscena che si va delineando si riverbera con decisione sul conseguente sviluppo di un nuovo modello di attività didattica. Non solo sono cambiate le componenti espressive dell’allestimento scenico, ma sono mutati anche gli ambiti nei quali quest’ultimo trova applicazione. Scenografia, dunque, come arte, come valore espressivo, può essere considerata quale punto d’incontro e di sintesi dei diversi ambiti nei quali si è svolta in passato e oggi la ricerca artistica. Scenografico il comune denominatore che si riscontra nelle aree più diversificate, dall’architettura, all’arredamento, al sacro, all’evento, al fashion e così via dicendo. Di questa sintesi, la scenografia definisce una nuova specificità, quella dello show, dell’ exibith o della performance, che ricava il suo “essere” dalla compresenza tutta contemporanea della parola, del gesto, del suono, del segno, del colore, della plasticità, della luce nell’immagine in movimento. Tutto ciò si distanzia dalla concezione tradizionale che definisce la scenografia come mestiere o, viceversa, riferendola a un continuum con la scenografia tradizionale del teatro all’italiana, ristretta all’interno di una visione artigianale del “fare la messa in scena”. L’insegnamento della Scenografia da diverso tempo sta maturando una didattica volta a definire questa STArt-up Trasmettere arte - Costruire il futuro Dipartimento di Progettazione e Arti Applicate Scuola di Scenografia Scuola di Nuove Tecnologie per l’Arte 26 Novembre - 10 Dicembre 2016 SALONE NAPOLEONICO Cristian Arbasi, Luca Baggio, Oscar Cafaro, Riccardo Carelli, Alessandro Girami, Clara Lupi, Antony Kevin Montanari, Espongono: Luca Orlandi, Riccardo Pesce, Alessandra Ranghetti, Agostino Sacchi, Filippo Valsecchi, Valentina Visintin

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È noto a tutti il significato etimologico di “educare”, dal latino e-ducere, che letteralmente significa condurre fuori, far uscire da; non meno nota anche l’origine etimologica del termine “insegnare”, dal latino insinuo, che indica come prima accezione il mettere dentro e poi trasmettere conoscenze. Tra queste due polarità, opposte e complementari, si svolge l’insegnamento, ieri come oggi riferito a due modi diversi di “comunicare” per “formare”. L’integrazione e l’equilibrio di queste linee didattiche viene a rappresentare l’obiettivo prioritario di ogni insegnamento in generale, applicabile, a nostro avviso, con par ticolare per tinenza anche nella disciplina della scenografia contemporanea.

Considerare un percorso formativo finalizzato a far crescere nuovi e futuri scenografi è cer tamente intento di grande responsabilità, soprattutto se svolto all’interno dell’alta formazione ar tistica che possiede un back-ground storico e culturale di riconosciuto valore a livello internazionale. In queste cifre, dunque, la sintesi della docenza: trasmettere conoscenze e nel contempo far emergere dall’allievo la coscienza di sé e del proprio originale codice linguistico, nella finalità ultima di trovare non emuli o “replicatori” dei loro maestri, ma interpreti personali, creativi e originali. Presupposti, questi, imprescindibili soprattutto per l’evoluzione del linguaggio ar tistico, dello spettacolo e della scenografia del domani. Basta dare uno sguardo panoramico alle diverse forme della messinscena d’oggi per capire che gli interessi che motivano lo scenografo sono al momento attuale mutati rispetto al passato.

Gli aspetti e le possibilità di utilizzo dell’invenzione scenica risultano notevolmente ampliati. Tali potenzialità ci pervengono da tutto l’insegnamento del ventesimo secolo, ma preminentemente dall’ultimo ventennio. Lo sviluppo e l’innovazione tecnologica degli ultimi anni, sia nell’ambito degli strumenti espressivi sia in quello strutturale dei contenitori architettonici per lo spettacolo, come per il corpo della scena stessa, hanno influito sensibilmente sulla modificazione del concetto e della percezione del “senso” scenografico. Per tramite di una continua ricerca e sperimentazione, stiamo assistendo - per dirla un po’ alla Marshall McLuhan - alla definizione di una nuova estetica visiva dello spettacolo che deve la sua natura ai nuovi mezzi e strumenti che la tecnologia digitale e le nuove forme di comunicazione mettono a nostra disposizione. Di riflesso, la nuova sensibilità ar tistica e visiva della messinscena che si va delineando si riverbera con decisione sul conseguente sviluppo di un nuovo modello di attività didattica. Non solo sono cambiate le componenti espressive dell’allestimento scenico, ma sono mutati anche gli ambiti nei quali quest’ultimo trova applicazione. Scenografia, dunque, come ar te, come valore espressivo, può essere considerata quale punto d’incontro e di sintesi dei diversi ambiti nei quali si è svolta in passato e oggi la ricerca ar tistica. Scenografico il comune denominatore che si riscontra nelle aree più diversificate, dall’architettura, all’arredamento, al sacro, all’evento, al fashion e così via dicendo. Di questa sintesi, la scenografia definisce una nuova specificità, quella dello show, dell’exibith o della performance, che ricava il suo “essere” dalla compresenza tutta contemporanea della parola, del gesto, del suono, del segno, del colore, della plasticità, della luce nell’immagine in movimento. Tutto ciò si distanzia dalla concezione tradizionale che definisce la scenografia come mestiere o, viceversa, riferendola a un continuum con la scenografia tradizionale del teatro all’italiana, ristretta all’interno di una visione ar tigianale del “fare la messa in scena”. L’insegnamento della Scenografia da diverso tempo sta maturando una didattica volta a definire questa

STArt-up

Tr a s me t t e r e a r t e - C o s t r u i r e i l f u t u r o

Dipartimento di Progettazione e Arti ApplicateScuola di Scenografia

Scuola di Nuove Tecnologie per l’Arte

26 Novembre - 10 Dicembre 2016SALONE NAPOLEONICO

Cristian Arbasi, Luca Baggio, Oscar Cafaro, Riccardo Carelli, Alessandro Girami, Clara Lupi, Antony Kevin Montanari,Espongono:Luca Orlandi, Riccardo Pesce, Alessandra Ranghetti, Agostino Sacchi, Filippo Valsecchi, Valentina Visintin

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esigenza interdisciplinare nella formazione dello scenografo, concepito quale figura unitaria che riassume in sé le competenze di più referenti. All’interno della didattica svolta dalle diverse scuole del Dipar timento di progettazione e ar ti applicate, si sta definendo un rinnovamento strutturale nuovo e unico nel suo genere in Italia, in risposta anche alle richieste della recente riforma della scuola. Le accademie, nate come luogo didattico delle ar ti, avevano smarrito nel corso del tempo quell’impeto propositivo che da qualche anno, grazie all’avvento di una nuova generazione di docenti e ai conseguenti risultati raggiunti dai nostri giovani, ha ritrovato nuova vitalità.

Per questo motivo abbiamo dato vita al progetto “Star t up”: una serie di incontri con ex-studenti che hanno presentato il loro percorso ar tistico-professionale, sviluppato subito dopo il Diploma d’Accademia, offrendo agli studenti in corso, un luogo diretto ecostruttivo di confronto e scambio di esperienze, sia per le singole qualità creative che per l’originalità degli ambiti professionali.In questo modo si evidenziano agli studenti, esempi concreti delle diverse possibilità su sbocchi e sviluppi lavorativi che potranno ottenere nella professione una volta diplomati. Questa mostra collettiva raccoglie un gruppo di primi ex-allievi, par tecipanti al progetto, che espongono materiali e professionalità eterogenee a dimostrazione e conferma di come il percorso di studi possa aprire loro, innumerevoli e diverse aree lavorative.

I risultati riscontrati in questa occasione danno conferma della giusta direzione intrapresa dall’attuale didattica, suppor tata e integrata da diverse e molteplici attività che vengono svolte a integrazione del corso di indirizzo in Scenografia: le iniziative vengono programmate di anno in anno e vengono proposte agli studenti quale piano di offer ta formativa integrante e complementare agli insegnamenti istituzionali. Si spazia da cicli di incontri e conferenze a tema nei quali sono invitati gli esponenti più significativi del panorama dello spettacolo contemporaneo (registi, autori, compagnie, scenografi e costumisti di fama internazionale ), a collaborazioni su progetti formativi, definiti di anno in anno, con enti lirici, case di produzione, scuole del cinema, enti teatrali tra i più prestigiosi del territorio italiano, e viaggi di studio nelle aree dello spettacolo di maggiore interesse nel mondo.

Bisognerebbe spendere anche qualche parola per evidenziare all’interno di queste linee didattiche operative l’intento non meno impor tante di riavvicinare mondi e professioni che si sono nel tempo allontanati, ma che devono ritrovarsi e riconoscersi per produrre nuova cultura. È necessario che i giovani registi crescano e si confrontino con i giovani scenografi - un esempio fra i molti - per apprendere entrambi i contenuti degli altri, che diversamente non potrebbero apprendere.

Nel nostro presente è evidente, in lento divenire, una trasformazione delle istituzioni pubbliche dell’istruzione secondaria e universitaria: in tale scenario auspichiamo che non vadano dimenticati i principi e i valori sociali sui quali si è basata la formazione scolastica sino ad oggi, così come ci auguriamo che i nostri intenti formativi e le nostre giovani start-up trovino rispondenza per il loro lavoro in una politica di sostegno e di sviluppo della cultura e dello spettacolo, che permetta alle generazioni future di riconoscersi in una propria identità e nella continuità dell’evoluzione ar tistica che ha sempre rappresentato la nostra Nazione.

I curatori del Progetto didattico-formativo “START-UP”

Prof. Emiliano ViscardiDocente Titolare alla cattedra di Scenografia

Accademia di Belle Ar ti di Brera - Milano

Prof.ssa Grazia Maria ManigrassoDocente Titolare alla cattedra di Scenografia

Accademia di Belle Ar ti di Brera - Milano

INFOInaugurazione Sabato 26 Novembre 12,00Orari: Lunedì - Venerdì 10,00 - 18,00 - Sabato e Festivi chiusoIngresso gratuito

Contatti: [email protected]