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G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 1
COENZYME Q AND RESPIRATORY
SUPERCOMPLEXES:PHYSIOLOGICAL AND PATHOLOGICAL
IMPLICATIONS
Giorgio Lenaz, Gaia Tioli, Maria Luisa Genova
Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie Università di Bologna
Anna Falasca
Dip. Di Farmacia, Università di Parma
Riunione Gruppo Membrane SIB
Milano 30 maggio 2016
Diapositiva 2
Cenni storici sulla catena
respiratoria• Come spesso accade, lo sviluppo di nuove scoperte, anziché
chiarire definitivamente l’argomento, può portare a incertezze e
controversie scientifiche. E’ questo il caso della scoperta dei super-
complessi respiratori e delle polemiche sulla loro funzione . A
questo proposito è quanto mai indicato fare un breve excursus
storico sulla catena respiratoria, poiché alcune scoperte del passato
hanno precorso le attuali conoscenze, anche se poi la ricerca ha
seguito altre strade.
• La prima reale comprensione della catena respiratoria si deve a
Britton Chance negli anni ‘50.
• Nei primi anni ’50, scoperto da poco che la respirazione avviene nei
mitocondri (Lehninger AL. e Kennedy AP, J.Biol.Chem 173:753,
1948), Chance ha rappresentato la catena come una serie di
coenzimi redox immersi in una matrice proteica, che trasportano gli
elettroni dai substrati all’ossigeno (Fig. 4). Si noti l’ordine inusuale
della catena che parte dall’ossidante, anziché dal substrato, come
oggi si preferisce.
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 3
Diapositiva 4
217(1):429-38
The respiratory chain is a series of redox carriers in a protein matrix
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 5
Alcuni anni dopo David Green iniziò i suoi studi sul frazionamento dei
mitocondri.
Diversamente da Chance che era uno spettroscopista e lavorava su
sistemi intatti, Green era un enzimologo e biochimico delle proteine, e
così iniziò a frazionare la catena respiratoria usando metodi innovativi
con l’uso di detergenti per separare le insolubili proteine di membrana.
In tal modo Youssef Hatefi nel laboratorio di Green poté isolare 4
distinti complessi enzimatici (da I a IV) che catalizzano le tappe
separate della catena e utilizzano come substrati coenzimi solubili
(Coenzima Q e citocromo c) (Fig. 7). Uno di essi è appunto il
Coenzima Q, appena scoperto da Fred Crane nel 1957 nel laboratorio
di Green.
Il 50° anniversario della scoperta di Crane fu celebrato nel 2007 a
Kobe durante il congresso della International CoQ10 Association (Fig.
8).
Nel suo lavoro originale (Fig. 9) Crane riporta le proprietà
spettroscopiche del nuovo coenzima e la sua funzione nella catena
respiratoria.
Diapositiva 6
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 7
The respiratory chain is composed of
discrete enzyme units that can be
isolated and reconstituted
Diapositiva 8
Fred Crane
50° anniversary of the discovery of
Coenzyme Q, Kobe 2007
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 9
A mobile redox
component:
Coenzyme Q
Diapositiva 10
Qualche anno dopo, mentre mi trovavo come post-doc
nel laboratorio di Green, ho iniziato a lavorare sul CoQ
insieme a Karl Folkers, che è poi divenuto il più fervente
propugnatore di questa molecola in campo medico.
Da allora il ruolo del CoQ nella catena respiratoria è
stato uno dei miei principali interessi scientifici.
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 11
Arch Biochem Biophys. 1968 Mar 11;123(3):539-50.
Organic structural specificity and sites of coenzyme Q
in succinoxidase and DPNH-oxidase systems.
Lenaz G, Daves GD Jr, Folkers K.
Diapositiva 12
Lo schema in Fig. 13 mostra il quadro emergente dagli studi di Green,
che riassume le conoscenze intorno al 1966: 4 principali complessi
respiratori collegati da due trasportatori mobili (CoQ e cit.c)
Gli studi enzimologici di Green e l’approccio cinetico di Kroeger A e
Klingenberg M (Eur J Biochem 39:313,1973), in presenza del modello
del mosaico fluido di membrana di Singer SJ e Nicolson GL (Science,
175:720, 1972), universalmente accettato, consentirono a Charlie
Hackenbrock di postulare il “Random Collision Model” della catena
respiratoria (Fig. 14).
La figura successiva (Diap. 15) mostra il sistema della fosforilazione
ossidativa come descritto nel 2000, che mostra anche la struttura
cristallografica dei complessi, eccetto il Complesso I che fu delucidata
nel 2012. Si vede anche che l’energia del trasporto degli elettroni è
raccolta come gradiente protonico che è usato dall’ATP sintasi per
sintetizzare ATP.
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Diapositiva 13
D.E. Green and A. Tzagoloff 1966 Arch Biochem Biophys 116:293
Green: The respiratory chain is composed of 4 major enzyme complexes
connected by diffusable intermediates: CoQ and cyt. c
Diapositiva 14
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 15
The oxidative phosphorylation system
Diapositiva 16
Una nuova comprensione della
biologia e in particolare anche
della bioenergetica deriva da
un approccio olistico sempre
più presente in biologia a
sostituire il precedente
approccio riduzionistico: sono
le interazioni fra molecole e
sistemi a determinare la
funzione (v. Fig. 17).
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 17
A new understanding of mitochondrial bioenergetics derives from a progressive
holistic approach to biology
Diapositiva 18
RESPIRATORY CHAIN
SUPERCOMPLEXES
A revolution in the understanding of
the respiratory chain?
E’ stato questo approccio che ha permesso di scoprire i
super-complessi respiratori intorno al 2000.
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 19
I supercomplessi erano già noti
negli anni ‘60?• In realtà i super-complessi erano già stati descritti e se ne era anche
compresa la funzione, ma forse l’approccio riduzionistico di allora ha
impedito di comprenderne l’importanza. Infatti Hatefi già nel 1961
aveva isolato una NADH cit.c reduttasi, che oggi potremmo definire
Super-complesso I-III (Fig. 20).
• E aveva compreso che da essa si potevano separare due complessi
singoli (I, NADH-CoQ reduttasi e III, CoQH2-cit.c reduttasi) (V. Fig.
21).
• E infine i complessi isolati potevano essere ricostituiti in proporzioni
ben definite a riformare l’intera catena respiratoria (Fig. 22). Dunque
i complessi respiratori si associano in modi ben precisi e capaci di
assicurare il trasporto di elettroni da NADH a ossigeno. Tuttavia,
come abbiamo visto, queste conoscenze non hanno impedito la
proposta e l’accettazione del Random Collision Model.
Diapositiva 20
This is a supercomplex comprising Complex I and Complex III !!
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 21
Diapositiva 22
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 23
Solamente nel 2000 Hermann Schägger
usando Blue Native PAGE riuscì a dimostrare
bande elettroforetiche ad alto peso molecolare
contenenti proporzioni diverse dei complessi
individuali (Schägger H, Pfeiffer K, EMBO J
17:1777-83, 2000) . Con questa tecnica,
utilizzando anche elettroforesi denaturante
nella seconda dimensione, si possono vedere
SuperComplessi in BHM (mitocondri di cuore
bovino), RLM (mitocondri da fegato di ratto),
POM (mitocondri da tubero di patata) etc. (Cf
Fig. 24)
Diapositiva 24
G. Lenaz et al. Biochim. Biophys. Acta. (2010) 1797:633-640
Detection of supercomplexes in mitochondria from different origins
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 25
Il principale SC in cuore bovino è I1III2IV1 che
mostra la seguente struttura ricostruita in imaging
da microscopia elettronica (Fig. 26). Dalla struttura
cristallografica nota è possibile ottenere un modello
che mostra anche le distanze relative fra i
trasportatori redox dei singoli complessi. Si può così
osservare che CoQ e cit.c si trovano inseriti nei SC
a distanze compatibili col trasporto diretto degli
elettroni tra i rispettivi complessi partner.
Diapositiva 26
Picture taken from Vonck & Schäfer BBA - Molecular Cell Research 1793 (2009)
Respirasomes
Functional combinations of two or
more electron-transfer complexes.
The respiratory complexes tightly associate with each other
in the inner membrane of the mitochondrion.
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Diapositiva 27
SUPERCOMPLEX
ORGANIZATION CONFERS A
KINETIC ADVANTAGE
Substrate channeling in the CoQ region
Ma i SC sono veramente funzionali? La prima idea che è stata
proposta dagli scopritori è che la vicinanza dei gruppi redox
conferisce un vantaggio cinetico tramite un meccanismo definito
channeling.
Diapositiva 28
This has been the first demonstration that supercomplexes are functional
in intact membranes and the only demonstration not involving detergents
La prima dimostrazione che i SC conferiscono proprietà cinetiche particolari
deriva da studi compiuti nel 2003 nel nostro laboratorio mediante analisi di
flusso metabolico e pubblicati in questo lavoro.
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 29
Questa analisi studia le tappe limitanti in una via metabolica: la
tappa limitante è quella che impone il flusso dell’intera via
metabolica, perché catalizzata da un enzima presente in quantità
minori o meno attivo. Osservando l’effetto di un inibitore sul
singolo enzima e sull’intera via possiamo dire che l’enzima è
limitante se l’inibitore inibisce allo stesso modo la singola tappa e
l’intera via. Il coefficiente di controllo di flusso (CCF) è il rapporto
tra le due inibizioni: se la tappa è totalmente limitante il CCF è 1.
Può essere che più tappe condividano il controllo, ma comunque
la somma dei CCF deve essere 1.
Nella catena respiratoria, in assenza di vincoli aggiuntivi (come
il potenziale di membrana, la sintesi di ATP, l’ossidazione e
trasporto dei substrati) la tappa limitante si considera il
Complesso I. Ciò viene espresso da un CCF di 1. In altre parole
l’inibizione del CI determina una pari inibizione dell’intera catena
respiratoria.
Diapositiva 30
Da ciò si evince il razionale della nostra ricerca: se la via
metabolica (la catena respiratoria) è costituita di enzimi
separati (i singoli complessi) e comunicanti tramite diffusione
e collisioni casuali, ci sarà una tappa limitante e la tappa
limitante avrà un CCF di 1 (o comunque se ci sono più tappe
che condividono il controllo, la somma dei CCF sarà 1). Se
invece i complessi sono uniti in forma di SC con channeling
obbligato tra i complessi comunicanti, l’inibizione di ognuno di
essi inibirà allo stesso modo l’intera respirazione, e la somma
dei FCC sarà superiore a 1.
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 31
Ciò si vede da questo schema (Fig. 32): il SC
(schema in basso) si comporta come un unico
enzima, che può essere inibito in più punti, ma
con lo stesso risultato sull’intera respirazione.
Diapositiva 32
Respiratory
complexes
Respirasome
e-
e-
e- e-
G. Lenaz and M.L. Genova, Am J. Physiol 2007
Primary function of supercomplexes: substrate channeling
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 33
Riassumo il lavoro del 2004 con questi grafici soglia (Fig.
34), in cui il CCF è espresso valutando il calo della
respirazione totale in funzione del grado di inibizione di
ciascun complesso. Un grafico lineare indica un CCF di
1. Come si vede, nella ossidazione del NADH il CI e CIII
sono ugualmente limitanti, ma non il CIV, indicando che
CI e CIII si comportano come un unico enzima, mentre
CIV è separato funzionalmente. Nell’ossidazione del
succinato invece solo il CII è limitante, indicando che tra
II e III opera il pool del CoQ nella membrana come
agente diffusibile.
Diapositiva 34
Bianchi C., Genova M.L., Parenti Castelli G. and Lenaz G. (2004) J. Biol. Chem. 279, 36562-36569
0
50
100
0 50 100
% Complex IV inhibition
% N
AD
H o
xidase
activi
ty
cyanide titration
0
50
100
0 50 100
% Complex III inhibition
% N
AD
H o
xida
se a
ctivi
ty
mucidin titration
0
50
100
0 50 100
% Complex I inhibition
% N
AD
H o
xid
ase
activi
ty
rotenone titration
NADH oxidase
0
50
100
0 50 100
% Complex IV inhibition
% s
uccin
ate
oxi
dase a
ctivi
ty
cyanide titration
0
50
100
0 50 100
% Complex II inhibition
% s
uccin
ate
oxi
da
se
activity
carboxin titration
0
50
100
0 50 100
% Complex III inhibition
% s
uccin
ate
oxi
dase a
ctivi
ty
mucidin titration
Succinate oxidase
Threshold plots of NADH oxidase and Succinate oxidase activity in
SMPBHM
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 35
Per valutare il ruolo del CoQ in relazione ai SC
abbiamo utilizzato proteoliposomi contenenti CI,
CII e CIII (La fig. 36 mostra la preparazione dei
rpoteoliposomi).
Con BN-PAGE 2D abbiamo dimostrato che i
proteoliposomi a basso contenuto di lipidi
contengono SC, mentre ad alti lipidi i complessi
sono separati (Fig. 37). Qui p.es. con proteina :
lipidi 1:1 e 1:30 il Complesso I libero è
rispettivamente 8 e 76% rispetto al CI totale.
Diapositiva 36
Supercomplex I+III in R4B proteoliposomesComplex I and Complex III enriched fraction (R4B) from bovine heart mitochondria
(Hatefi & Rieske, Methods Enzymol 10: 235 – 239, 1967)
incorporated in phospholipid membranes at different protein:lipid ratios + Coenzyme Q10
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 37
20
30
40
CI CIII
1D BN-PAGE
III
I
2D
SD
S-P
AG
EMW
(kDa)
Protein:PL 1:1 1:30
III
I
SC CI CIII
1D BN-PAGE
2D
SD
S-P
AG
E
20
30
40
MW
(kDa)
SC
Mitochondrial fraction (R4B) at different protein:phospholipid ratios
Complex I free/total = 8% vs. 76%
Diapositiva 38
Questa tabella (Fig. 39) mostra le velocità
effettive di NADH cit. c reduttasi confrontate con
quelle teoricamente calcolate dall’equazione di
Kroeger e Klingenberg per un pool omogeneo.
Come si vede, ad alto contenuto di lipidi i valori
sperimentali (NADH cyt.c) sono molto simili a
quelli teorici (Vobs), mentre per basso
contenuto di lipidi i valori sperimentali sono
superiori a quelli teorici, indicando un vantaggio
cinetico rispetto alla semplice diffusione .
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 39
KINETIC ADVANTAGE OF SUPERCOMPLEX ASSOCIATION
Diapositiva 40
CINETICA DI SATURAZIONE
• La cinetica dell’attività respiratoria è stata
studiata in mitocondri depletati di CoQ
mediante estrazione con solventi e
ricostituiti con diversi livelli di CoQ. La
velocità di respirazione in funzione della
concentrazione di CoQ è una tipica
cinetica di saturazione, che risponde
all’equazione di Michaeelis-Menten (Fig.
41): come si spiega ciò, se il CoQ è
inserito in un SC?
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 41
NADH CYTc REDUCTASE: SATURATION KINETICS OF COENZYME Q
in R4B-1:1 proteoliposomes
IS SATURATION KINETICS COMPATIBLE WITH SUPERCOMPLEX ASSEMBLY?
Diapositiva 42
Equilibrio di dissociazione
• La spiegazione è che il CoQ inserito nel
SC è in equilibrio dinamico col CoQ libero,
ma con costanti cinetiche più lente che per
il trasporto di elettroni tra I e III, per cui a
tempi lunghi il CoQ legato è funzione della
concentrazione di CoQ libero nel pool (Fig.
43). Questo spiega la cinetica di
saturazione in esperimenti di ricostituzione
e spiega perché l’aggiunta di CoQ
esogeno aumenta la respirazione.
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 43
How CoQ pool can be reconciled with
channeling in the supercomplex
Possible mechanism for the dissociation equilibrium of the bound intercomplex quinone with the Coenzyme Q pool.
Kinetic evidence for intermediate channeling in the I-III supercomplex requires the dissociation rate constants of ubiquinone
(Q) and ubiquinol (QH2) to be considerably slower than the rates of electron transfer via the same quinone molecules bound to
the supercomplex. Quinone interactions with Complex II are assumed to follow pool behavior.
Lenaz G. and Genova M.L. (2007) Am J Physiol Cell Physiol 292, C1221-39.
Diapositiva 44
Schema di catena respiratoria
• I dati a disposizione ci permettono di
formulare questo schema (Fig. 45) in cui
CI e CIII formano sempre un SC
funzionale, mentre tra III e IV il citocromo c
sembra non funzionare col meccanismo di
channeling in maniera prevalente (Genova
ML, Lenaz G, Biol. Chem. 394:631-39,
2013; BBA 1837:427-42, 2014).
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 45
Diapositiva 46
PLASTICITY MODEL (Enriquez 2008)
• Supercomplexes are in reversible
equilibrium with individual complexes.
Both states are functional and depend on
the physiological conditions (Acin-Perez et
al, Mol. Cell 32:529-539, 2008)
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 47
Il laboratorio di Judy Hirst a Cambridge ha
recentemente criticato l’evidenza a favore del
channelling (Fig. 48).
• I principali argomenti addotti contro il channeling sono I
seguenti: 1. I coefficienti di flusso del Complesso I sono
falsati dal fatto che il rotenone, usato per inibire il CI, è
competitivo col CoQ. 2. La simultanea ossidazione di
NADH e succinato non è additiva, sia nell’ossidazione
aerobica in stato stazionario, sia monitorando la
riduzione dei citocromi endogeni.
Diapositiva 48
PNAS 111, 5735-40, 2014
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 49
La riduzione dei citocromi viene studiata obbligatoriamente
in presenza di KCN o altro inibitore, per cui il channelling
(millisecondi) viene abolito e il CoQ subisce la più lenta
dissociazione nel pool (secondi) dove può ridurre gli stessi
citocromi in complessi diversi (V. Fig. 43).
Per quanto riguarda l’ossidazione aerobia questa è falsata
dal fatto che il citocromo c , come abbiamo dimostrato, si
comporta prevalentemente come pool libero. Per cui i
flussi da NADH e da succinato si omogenizzano a livello
del citocromo c (Fig. 50 B e C).
Spiegazione dei risultati di Blaza et al
(Lenaz et al BBA 1857:991-1000, 2016)
Diapositiva 50
Studying NADH + succinate oxidation by O2 involves mixing the fluxes
at the cyt. c pool
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 51
Studiando infatti la riduzione del citocromo c
esogeno da parte di NADH e succinato aggiunti
simultaneamente sia in particelle
submitocondriali (SMP) che in un sistema
ricostituito di proteoliposomi (R4B), abbiamo
trovato additività quasi completa (Tab in Fig
52). In queste condizioni l’unico pool possibile
è quello del CoQ, quindi la additività delle
velocità da NADH e da succinato può solo
spiegarsi con l’esistenza di due compartimenti
separati di CoQ. Il compartimento per il
succinato è il pool libero di CoQ, mentre quello
per il NADH è CoQ legato nel supercomplesso.
Diapositiva 52
ADDITIVITY OF NADH- AND SUCCINATE-CYTOCHROME C REDUCTASE
Vexp, experimental values
Vadd, arithmetical sum
Vpool, rate calculated according to the
equation of a single homogeneous CoQ pool
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 53
Controllo di flusso
• Per quanto riguarda i Coefficienti di controllo di flusso , i
risultati della Hirst sembrano dovuti alla scarsa quantità
di citocromo c, che rende limitante l’ultima tappa rispetto
al Complesso I; se viene aggiunto cit. c, il CCF del
Complesso I aumenta significativamente (Fig. 54).
• Ma il nostro risultato principale è l’alto
CCF del Complesso III, che la Hirst non ha
studiato! Si veda il plot indicato con la
freccia nella Fig. 55!
Diapositiva 54
Low flux control coefficients in Hirst’s experiments are due to low
cytochrome c, becoming rate-limiting with respect to Complex I
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 55
Bianchi C., Genova M.L., Parenti Castelli G. and Lenaz G. (2004) J. Biol. Chem. 279, 36562-36569
0
50
100
0 50 100
% Complex IV inhibition
% N
AD
H o
xid
ase
activi
ty
cyanide titration
0
50
100
0 50 100
% Complex III inhibition
% N
AD
H o
xid
ase a
ctivi
ty
mucidin titration
0
50
100
0 50 100
% Complex I inhibition
% N
AD
H o
xid
ase
activi
ty
rotenone titration
NADH oxidase
0
50
100
0 50 100
% Complex IV inhibition
% s
uccin
ate
oxi
dase a
ctivi
ty
cyanide titration
0
50
100
0 50 100
% Complex II inhibition
% s
uccin
ate
oxi
dase a
ctivity
carboxin titration
0
50
100
0 50 100
% Complex III inhibition
% s
uccin
ate
oxi
dase a
ctivi
ty
mucidin titration
Succinate oxidase
Threshold plots of NADH oxidase and Succinate oxidase activity in
SMPBHM
Diapositiva 56
CONCLUSIONS
Electron transfer from NADH operates via
channelling in the CoQ region.
Electron transfer from succinate and other
donors operates through the CoQ pool.
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 57
I SC sono anche implicati nel controllo
della produzione di ROS. Da tempo
abbiamo formulato un’ipotesi di lavoro su
questa importanza dei SC.
SUPERCOMPLESSI E ROS
Diapositiva 58
A WORKING HYPOTESIS
LINKING TOGETHER
SUPERCOMPLEX
ORGANIZATION, ROS AND
PATHOLOGICAL CHANGES
G. Lenaz, M.L. Genova,
Antioxid. Redox Signal. 12, 961-1008 (2010)
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 59
Mitocondri e ROS
• La catena respiratoria è uno dei principali
produttori di ROS nelle cellule, soprattutto
i Complessi I e III, ma anche altri
componenti (Glicerolo P deidrogenasi,
Complesso II, diidroorotato deidrogenasi,
ETF deidrogenasi…).(Cf Lenaz G, Genova
ML, Antiox Redox Signal 23:208-38, 2015)
Diapositiva 60
Major sources of ROS in the respiratory chain
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 61
Effetti cellulari dei ROS
• Gli effetti cellulari dei ROS dipendono
dalla loro concentrazione: a bassa
concentrazione fungono da segnali
cellulari, a concentrazione maggiore sono
segnali favorenti la proliferazione cellulare,
a concentrazioni ancora superiori
danneggiano irreversibilmente le
macromolecole e inducono morte
cellulare.
Diapositiva 62
Various levels of ROS will induce different cellular responses
ROS promote intracellular signaling, in part, by the oxidative inactivation of phosphatases
downstream of growth factor- and insulin-mediated receptor activation.
Handy D.E and Loscalzo J. (2012) Antioxid. Redox Signal. 16:1323–1367
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 63
Circolo vizioso
• La nostra ipotesi formula la possibilità di innescare un circolo
vizioso, in cui uno stress ossidativo induce una perdita
dell’organizzazione in SC, che a sua volta determina un ulteriore
stress ossidativo.
• Questa ipotesi è basata su evidenza sperimentale: 1. I ROS
attraverso la perossidazione lipidica inducono la perdita
dell’organizzazione in SC ; 2. La dissociazione dei SC aumenta la
produzione di ROS; 3. La dissociazione dei SC attraverso i ROS
induce la perdita del Complesso I. 4. Gli stati patologici in cui
aumentano i ROS sono accompagnati da dissociazione dei SC.
Diapositiva 64
VICIOUS CIRCLE
INEFFICIENT ELECTRON TRANSFER
Complex I destabilisationand increase of
superoxide production
DECREASED OXPHOS
Membrane lipid peroxidation
LOSS OF
SUPERCOMPLEX
ORGANISATION
OXIDATIVE
STRESS
METABOLIC SIGNALLING
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 65
La perossidazione dei lipidi porta a
dissociazione dei SC. Ciò è stato
verificando usando lipidi perossidati con
un iniziatore radicalico per formare i
proteoliposomi: in questo caso il CCF del
CIII diminuisce drasticamente indicando
che il SC è dissociato.
Diapositiva 66
Lenaz G and Genova ML. (2009) Int J Biochem Cell Biol. 41:1750-1772.
1.The maintenance of the supercomplex I1III2
in R4B proteoliposomes at high protein to
lipid ratios (1:1) is abolished if lipid
peroxidation is induced by 2,2’-azobis-(2-
amidinopropane) dihydrochloride (AAPH)
prior to reconstitution.
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 67
D’altro canto, la presenza dei SC limita la
produzione di ROS
(Maranzana E. et al Antiox. Redox Sign.
19:1469-80, 2013)
Per esempio in mitocondri la dissociazione
dei SC con detergente DDM aumenta la
produzione di ROS dal Complesso I.
Diapositiva 68
SUPERCOMPLEX I1III2 ORGANIZATION LIMITS
ROS PRODUCTION
Q
NADH
C
QH2
Q
NADH O2-.
O2-.
C
Q
Maranzana E, Barbero G, Falasca AI, Lenaz G, Genova ML (2013) Antioxid. Redox Signal. 19: 1469-1480
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 69
Supercomplex I1III2IV1 in bovine heart mitochondria (BHM)
Complex I free/total = 13% vs. 98%
1D BN-PAGE
2D
SD
S-P
AG
E
IV
I
II
I
III
V
20
30
40
5060
I
IVIII2III2IV1
I1III2IV1
MW
(kDa)
control
I
II
IVI
V III
20
30
40
5060
MW
(kDa)
1D BN-PAGE
2D
SD
S-P
AG
E
IVIII2IV1
I
III2
DDM-treated
Diapositiva 70
Supercomplex I+III in bovine mitochondria
DDM - treated BHM show an
enhanced ROS production
mediated by Complex I
0
100
200
300
400
Media
DC
FD
A (
FU
) / C
om
ple
x I
acti
vit
y (
%)
BHM BHMDDM-treated
ROS production(Hydrogen peroxide)
0,00
0,05
0,10
0,15
0,20
Control DDM
NA
DH
-cy
toc
hro
me c
oxid
ore
du
cta
se a
cti
vit
y
BHM BHMDDM-treated
Complex I+III activity
(m
ol
NA
DH.m
in-1
.mg
-1pro
tein
)
0
0,1
0,2
0,3
0,4
Control DDM
NA
DH
-ub
iqu
ino
ne
oxid
ore
du
cta
se
acti
vit
y
Complex I activity
(m
ol
NA
DH.m
in-1
.mg
-1pro
tein
)
BHMDDM-treated
BHM
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 71
Infine vediamo che in fibroblasti
trasformati con k-Ras si ha aumento
di ROS e insieme dissociazione dei
SC (Baracca et al BBA 2010, Lenaz
et al BBA 2010).
Diapositiva 72
K-Ras cells exhibit enhanced ROS formation and
lose supercomplex organization
G. Lenaz et al. Biochim. Biophys. Acta. (2010)
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 73
EXPECTED KINETICS
Cytochrome b reduction
Two separate pools One homogeneous pool
Diapositiva 74
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 75
Possible mechanism for the dissociation equilibrium of the bound intercomplex quinone with the Coenzyme Q pool.
Kinetic evidence for intermediate channeling in the I-III supercomplex requires the dissociation rate constants of ubiquinone
(Q) and ubiquinol (QH2) to be considerably slower than the rates of electron transfer via the same quinone molecules bound to
the supercomplex. Quinone interactions with Complex II are assumed to follow pool behavior.
Lenaz G. and Genova M.L. (2007) Am J Physiol Cell Physiol 292, C1221-39.
Inhibitor
When electron flow is inhibited between complex III and
oxygen, dissociation of CoQ in nthe pool becomes prevalent
Diapositiva 76
0,00
0,04
0,08
0,12
0,16
0,20
Substrate: SuccinateSubstrates: Glutamate-Malate
0,00
0,05
0,10
0,15
0,20
Normal K-Ras Normal K-Ras
nm
ol/
min
/mg
/CS
nm
ol/
min
/mg
/CS
-53 %
ATP synthesis rate in permeabilised cells cultured in 25 mM glucose
A. Baracca, F. Chiaradonna, G. Sgarbi, G. Solaini, L. Alberghina,
G. Lenaz, Biochim. Biophys. Acta 1797, 14-23 (2010)
5. K-Ras cells have decreased ATP synthesis
with NAD-linked substrates
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 77
0
200
400
600
800
1000D
CF
(F
U)
/ C
om
ple
x I a
ctivity (%
)
DDM-treated samples of R4B 1:1 show enhanced ROS
production mediated by Complex I
R4B 1:1 R4B 1:1DDM-treated
(4.3 g/g protein)
ROS production
Integrated NADH-cyt. c oxidoreductase activity is decreased by
disruption of supercomplex I1III2 in proteoliposomes
0,00
0,05
0,10
0,15
0,20
0,25
Complex I+III activity
(m
ol
NA
DH.m
in-1
.mg
-1pro
tein
)
0,00
0,10
0,20
0,30
0,40
0,50
Complex I activity
(m
ol
NA
DH.m
in-1
.mg
-1pro
tein
)
R4B 1:1 R4B 1:1DDM-treated
NA
DH
-ubi
quin
one
oxid
ored
ucta
se a
ctiv
ity
R4B 1:1 R4B 1:1DDM-treated
NA
DH
-cyt
ochr
ome
c ox
idor
educ
tase
act
ivity
Diapositiva 78
ROS and mitochondrial
respiration
• I. Fridovitch (1969) Discovery of SOD
• A. Boveris, N. Oshino and B. Chance (1972)
Respiration generates H2O2
• G. Loschen, A Azzi, C. Richter and L. Flohé (1974)
Respiration generates superoxide (O2°-) that is
converted to H2O2
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 79
Diapositiva 80
The production of hydrogen peroxide was detected after 45
minutes from NADH addition in the presence of 4 μM Rotenone
and 1.8 μM Mucidin. Data are expressed as relative
fluorescence intensity by DCF normalized against Complex I
activity and shown as percentage values of the reference
sample (i.e.R4B 1:1 in the presence of 1.8 μM Mucidin only).
ROS production(Hydrogen peroxide)
0
200
400
600
800
1000
1200
R4B 1:1 R4B 1:30
DC
F (
FU
) / C
om
ple
x I a
cti
vit
y (
%)
The production of superoxide is determined as the SOD-sensitive
rate of acetylated cytochrome c reduction after addition of NADH
in the presence of 4 μM Rotenone and 1.8 μM Mucidin.
Complex I free/total = 8% vs. 76% in 1:1 and 1:30, respectively.
(nm
ole
s·m
in-1
·mg
-1·m
g-1
pro
tein)
ROS production(Superoxide)
Rate
or
acety
late
d c
yto
ch
rom
e c
red
ucti
on
0
5
10
15
20
R4B 1:1 R4B 1:30
2. ROS generation is enhanced by disruption of
supercomplex I1III2
Maranzana E, Barbero G, Falasca AI, Lenaz G, Genova ML (2013) Antioxid. Redox Signal. 19: 1469-1480
G. Lenaz, personal communication, May 2016
Diapositiva 81
solubilized proteincomplexes
dodecyl- -D-maltoside (DDM)
Supercomplexdissociation
supercomplex(I1III2)
Complex I free/total = 8 %
Complex I free/total = 79 %
1:1
1:1 +DDM