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FIERE TEMPORARY SHOP GDO MATERIALI DIGITAL SIGNAGE AGENZIE POP IN SHOP LOGISTICA HI DESIGN ARREDO URBANO MOODBOARD VENDING SPECIALISTI INTERVISTE CARTOTECNICA SHOP FITTING TENDENZE PRODUZIONE I tasti giusti della telefonia ITALIA d i splay TRIMESTRALE DI POP - RETAIL - TRADE MARKETING | • PRIMAVERA 2013 Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale – 70% - LO/MI 15 euro (4 numeri)

Display Italia èMagazine

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Rivista Trimestrale di Pop, Retail, Trade Marketing

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FIERE

TEMPORARY SHOP

GDO

MATERIALI

DIGITAL SIGNAGE

AGENZIE

POP IN SHOP

LOGISTICA

HI DESIGN

ARREDO URBANO

MOODBOARD

VENDING

SPECIALISTI

INTERVISTE

CARTOTECNICA

SHOP FITTING

TENDENZE

PRODUZIONE

èMagazine

I tastigiustidella

telefonia

ITALIAITALIAITALIAdisplayèMagazine

TRIMESTRALE DI POP - RETAIL - TRADE MARKETING | • PRIMAVERA 2013

ddPoste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale – 70% - LO/MI 15 euro (4 numeri)

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Passando in rassegna questo numero ampiamente dedicato alla telefonia mobile

e alle relative soluzioni espositive di produttori di smartphone e Telco, vorrei portare alla vostra attenzione un cambiamento

in atto che a molti operatori del retail è ben noto. Secondo l’osservatorio del Politecnico di Milano dedicato

al Mobile payment & NFC nel 2012 gli italiani hanno speso quasi un miliardo di euro utilizzando il cellulare

come strumento di attivazione del pagamento.Il Mobile Remote Payment & Commerce passa

infatti da 700 milioni di € nel 2011 a oltre 900 milioni di € nel 2012, registrando una crescita del 30%.

I dati di questa ricerca sono approfonditi a pagina 24. E nelle interviste ai responsabili Retail

di Vodafone e Wind emerge che le Telco all’interno delle loro reti distribu-tive, monomarca e non,

sono già pronte a supportare una rivoluzione culturale che forse ridurrà l’uso della carta-moneta in maniera significa-

tiva. Staremo a vedere, è certo comunque che nei prossimi mesi intorno a

questo ambito ci saranno cospicui investimenti in comunicazione

per informare gli italiani della possibilità di effettuare acquisti pagando tramite smartphone.

In via collaterale vi consiglio la lettura della case History di Genialloyd raccontata

da Andrea Cinelli che con Inventia ha realizzato a Milano un’operazione di pubblicità esterna

imperniata sull’impiego del Qr code. E sempre alla telefonia mobile si è rivolta l’analisi di Sergio Monsorno che

ne ha analizzato l’esposizione nei reparti di GSS e GDO.Più di costume è l’articolo di Marco Maggioni

che ha voluto riflettere sull’etimologia e sulla simbologia del termine Totem,

che nel settore del marketing at retail si utilizza spesso come sinonimo di materiale espositivo.

A dimostrazione che alla base dell’immaginario e della creatività c’è ne-cessariamente qualcosa di fisico Michele de Gennaro si è soffermato

su alcuni fornitori di materie prime per la produzione di strutture espositive.

L’attenzione del nostro caporedattore si è poi spostata su alcuni profes-sionisti della

comunicazione in store come Lucaprint e Nextrade.Verso la fine del numero sono sicuro che troverete interessanti anche le soluzioni espositive fotografate da Amelia Valletta al Salone dell’Auto di

Ginevra, l’applicazione del progetto di vending nei B&B Hotel e la seconda parte della ricerca di Epson su POP e Digital Signage.

di Marco Oltrona ViscontiEDITORIALE

PAGAMENTIVIRTUALI

FOTO DI COPERTINA:VODAFONE SHOP MILANO

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10n.SOMMARIO 3

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EDITORIALE Pagamenti virtuali:una via futuribile

Marco Oltrona Visconti

0NEWS Si parla di nuovi suffi ssi Internet, pagamenti sullo smartphone, di cialde, chicchi di caffè e altro

a cura della redazione

RETAIL TELEFONIADa Wind il servizio prima del prodotto

Barnaba Barattieri

GDO e GSSUna questione di tatto: il ruolo del visual merchandising della telefonia nella GDS

Sergio Monsorno

POP IN SHOPDa Vodafone un layout per il futuro

Marco Oltrona Visconti00POP IN SHOP Rassegna sulla telefonia:Wind, Tre, Samsung, Nokia, Black Berry, LG, HTC, etc.0Marco Oltrona Visconti0MOODBOARDLa contemplazione del monoliteper evolvere e comunicare

Marco Maggioni

FIEREA Ginevra tutta la sobrietà dell’Automotive.

Amelia Valletta

TECNOLOGIESmartphone e pagamenti virtuali

Barnaba Barattieri0VENDINGIntertouch: “Best of season”

Michele de Gennaro

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10n.SEGUE SOMMARIO

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40

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Spettabile Uffi cio Amministrazionesottoscriviamo l’abbonamento annuo alla rivista DISPLAY ITALIA

nome e cognome (o Ragione Sociale) .............................................................................................................................................attività .......................................................................................via .....................................................................................città e cap ..................................................................................

Il pagamento di euro 15 per 4 numeri sarà effettuato - versamento sul c/c 000083046268 intestato a IDM srl- assegno bancario allegato alla presente cartolina, intestatoa IDM srl- bonifi co bancario intestato a IDM srl su Banca Popolare Commercio e Industria ag 7 Milano IBAN IT12 Y 06048 01607 000000010483

A

6010

610A

b b O na

Me nt i

da imbustare e spedire a DISPLAY ITALIA eMagazine - IDM srl

piazza Agrippa, 1 - 20141 Milano

TRADE INNOVATIONCome il QR Code diventa QR Store.

0Andrea Cinelli

SPECIALISTILucaPrint confeziona su misura

Michele de Gennaro

STRATEGIE INSTOREIl Retail Merchandising secondo NexTrade

Marco Oltrona Visconti

0VENDINGIl Concergie 2.0

Michele de Gennaro

MATERIALIEurmoma, la materie che comunicano il Brand

Michele de Gennaro

LA RICERCASecondo di una serie di estratti, ecco l’indagine comissionata da Epson a Coleman Parkes

Marco Oltrona Visconti

INTERVISTAAssoprom: parla il PresidenteMattia Riccò

Marco Oltrona Visconti00

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10n. èMagazinePoste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale – 70% - LO/MI - abbonamento: 15 euro anno (4 numeri)

èMagazine Atiwww.displaymagazine.itnumero di ROC 20639

gestione editorialeIDM s.r.l. - Piazza Agrippa,1 20141 - Milanotel. +39 02 89546696 fax. +39 02 [email protected] - [email protected]

Direttore Responsabile: Marco Oltrona Visconti340 3142015 - [email protected]

Caporedattore Michele de Gennaro3398690799 - [email protected]

Art Director Alvise Oltrona Visconti 333 6498830 - [email protected]://alvise.oltronavisconti.it

Progetto grafi co e Copyright: Alvise e Marco Oltrona Visconti

Stampa interni: Centro Stampa Quotidiani SpAwww.csqspa.it - [email protected]: Editoria Grafica Colombowww.edgcolombo.it - [email protected]

Collaborano: Umberto BabiniBarnaba BarattieriSebastiano Branca (Kobose)Luca Buttafava (Intersezioni) Andrea Cinelli (Inventia)Alessandro Confalonieri (Intersezioni), Elsa GalliMarco Maggioni (Marco Maggioni Design),Sergio Monsorno (C2C) Leonardo MurgoAmelia Valletta

Responsabile Marketing Gabriella Cosso 348 7321532 - 02 [email protected]

Pubblicità[email protected]

ITALIAITALIAdisplayTRIMESTRALE DI POP-RETAIL-TRADE MARKETING | · Primavera 2013 · Aprile

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LAVAZZACANTO DUO: IL GUSTO DI SCEGLIERE

Anche nel Vending la concorrenza si sposta dall’estetica ai contenuti: l’utente può scegliere tra il caffè ottenuto dalla cialda o macinando grani....

notizia raccolta da Barnaba Barattieri(fonte:“Lavazza”)

a cura della RedazioneNOTIZIE DAL SETTORE

in primopiano

POPNEWS

ICANN

LANCIA UN DATABASE PER I BRAND

I NUOVI SUFFISSI COME .BET, .WEB, .NEWS

SARANNO DISPONIBILI DA MAGGIO.TMCH notificherà ai brand quando qualcuno registra

un dominio che abbia a che fare con il loro marchio registratoInternet Corporation for Assigned Names and Numbers (Icann),

l’organizzazione che gestisce e regola gli indirizzi Internet, ha lanciato un database per consentire agli utenti business di registrare brand.

Si spera che Trade Mark Clearing House (TMCH) sia in grado di mitigare il fenomeno del cyber-squatting e le violazioni di marchi registrati.

Quasi 2.000 nuovi suffissi, noti come top-level domains (gTLD) generici, saranno introdotti a fine di quest’anno.

Gli utenti business temono che i nuovi indirizzi possano compromettere i loro legittimi brand.

I suffissi come .bet, .web, e .news saranno disponibili da maggio come alternative ai popolari, ormai storici, .com e .org.

TMCH, che sarà gestita da Deloitte, offrirà alle aziende la priorità di registrazione ai nomi di dominio con i loro brands durante il cosiddetto

“sunrise period”, prima che i nomi vengano offerti al pubblico. Una volta che è scaduto il periodo dei 30 giorni,

i nomi di dominio saranno disponibili per chiunque; tuttavia TMCH notificherà ai brand quando qualcuno registra

un dominio che abbia a che fare con il loro trademark.“Facendo un esempio, se qualcuno applica il suffisso Apple, Apple potrà

verificare che cosa il sito vende – se è un rivenditore autorizzato o un sito che vende computer Apple contraffatti”

spiegaJonathan Robinson, consulente del progetto. “I nuovi domini top-level presentano nuove opportunità, ma anche minacce.

Prima di questa mossa di Icann non esisteva una protezione universale, disponibile ai possessori di brand“,

questa iniziativa serve a mitigare le minacce.Le aziende che aspettano la consulenza di TMCH dovranno pagare

una cifra compresa fra i 95 e i 150 dollari all’anno per ogni marchio registrato.

notizia raccolta da Barnaba Barattieri(fonte http://www.itespresso.it)

ETICHETTE INTELLIGENTI CHECK POINT SYSTEMLe etichette intelligenti con tecnologia RFId proposte da Ceck Point System sono particolarmente adatte al settore Fashion, assicurando scorte calibrate, un maggiore cash flow e profitti più elevati. Si tratta di transponders contenenti un chip accoppiato a un’antenna RF, il tutto inglobato in uno strato di plastica o carta o resina che li rende simili a un’etichetta autoadesiva. Una soluzione per il numero estremamente alto di articoli gestiti a magazzino, unitamente ai gusti dei consumatori in veloce mutamento e alle frequenti variazioni stagionali nell’assortimento

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SUMUP LO SMARTPHONE DIVENTA POS

CON UN LETTORE (GRATUITO) È POSSIBILE ACCETTARE PAGAMENTI CON CARTE SULLO SMARTPHONE O SUL TABLET.

SumUp offre una soluzione innovativa per il pagamento con carte di credito. Alla portata di tutti.Si scarica un App e si riceve un lettore di carte di credito gratuito, conforme alle varie normative bancarie e senza alcun costo fisso: si paga una commissione percentuale per ciascuna transazione.Disponibile per Android e iPhone.

a cura di Barnaba Barattieri

(fonte http://www.sumup.it)

OMNIA VIRTUAL MIRRORVISIONE A 360°

LO SHOPPING ACQUISISCE PER IL CLIENTE UN NOTEVOLE VALORE AGGIUNTO

Una visione della persona a 360°, un catalogo virtuale delle collezioni con interazione Rfid e l’esperienza tattile. Sono le caratteristiche offerte da Omnia Virtual Mirror, lo specchio virtuale di Vimage ideato

ELPO RISPARMIO E CONFORTENERGY PERFORMANCE CONTRACT

Oggi la riqualificazione energetica degli impianti di illuminazione è una delle nuove sfide che aziende private ed enti pubblici devono affrontare, per abbattere i consumi e i costi in bolletta e migliorare il comfort sia negli ambienti di lavoro che nelle aree urbane. Energy

Performance Contract di Elpo offre due diverse formule di intervento: “Risparmio Condiviso” e “Financing Project”. Con la prima, il commit-tente potrà dotarsi di un nuovo impianto che da subito garantirà il taglio delle spese in bolletta che servirà a ripagare il finanziamen-to per il nuovo impianto. Con la seconda, il risparmio stimato in bolletta viene corrisposto inte-gralmente a Elpo che finanzia la realizzazione dell’impianto.

VISCOM REGIONAL BARIINCREMENTO DEI VISITATORI

Si è chiuso con successo l’evento Viscom Regional Bari tenutosi lo scorso aprile e dedicato alla comu-nicazione visiva che ha registrato un incremento del 5% di visitatori qualificati rispetto all’edizione 2011. Più di 500 presenze qualifi-cate di operatori della comunica-

CHICCO CORNER DI DESIGNDA INEMOTION DESIGN

Pratico, leggero e versatile, Chicco, il corner multifunzione ideato e prodotto da InEmotion Design Lab, caratterizzato da una forma aerodinamica e adirezionale, è particolarmente adatto come bar e punto informativo o vendita mobi-le. Oggetto-location multifunzione, solido e flessibile, perfetto per le iniziative sia indoor che outdoor.

Chicco, infatti, può prevedere una copertura che funge da parasole ed una chiusura ermetica; inoltre essendo interamente realizzato in vetroresina, un materiale robusto e resistente a qualsiasi agente atmosferico, potrà essere posizio-nato ovunque.

SR LABS ECCO L’INFOTAINMENTPOLIFX IL SISTEMA EYE TRACKING

La società milanese SR Labs ha creato PoliFX, un totem totalmente controllabile con lo sguardo che ri-voluziona il marketing e le vendite. PoliFX attira il soggetto presente nel raggio d’azione anche chiaman-dolo direttamente e invitandolo a interagire usando lo sguardo. Il sofisticato sistema di Eye Tracking lo traccia e identifica esattamente cosa sta osservando, permettendo così alla persona di scegliere con gli occhi fra le varie opzioni proposte e di innescare eventuali ulteriori azioni e meccanismi: per esempio giocare, godersi un filmato, scorre-re le caratteristiche e le funziona-lità di un prodotto e perfino farsi stampare un codice di sconto per l’acquisto.

zione, provenienti prevalentemente dalla Puglia, hanno potuto vedere dal vivo strumenti e applicazioni e assistere ai seminari tecnici. La zona espositiva ha offerto l’incon-tro con 13 espositori del settore, che hanno presentato le ultime novità in campo di innovazione tecnologica.

reed exhibitions italiavia marostica, 1 - 20146 milano - tel. +39 02 435170.1 - fax. +39 02 435170.65 contatto diretto:[email protected]

organizza da:

una hotel reginastrada provinciale 57, 70016 noicattaro, bari

presso

per i fashion store. Lo shopping acquisisce per il cliente un notevole valore aggiunto, sia per il pratico servizio offerto dal dispositivo che per l’intrattenimento/divertimento a esso veicolato: creazione di brand experience. Avvicinando un capo di abbigliamento allo specchio, Omnia sarà in grado di fornire informazi-oni, video e approfondimenti pre-senti nel proprio catalogo virtuale. E quando il cliente andrà a toccare uno specifico tessuto, sul display appariranno le caratteristiche di quel materiale e alcune foto/video dei capi in cui è utilizzato.

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Ormai le telco sono diventate multi-servi-ce. Quali servizi offre oggi il nuovo punto di vendita Vodafone e a quali fasce di merca-to sono dedicate?

Risponde Fabrizio Salvatore

In un monomarca Vo-dafone si può accedere alla totalità dei servi-zi del nostro marchio, tanto che si tratti di un cliente consumer o di un cliente-impresa. Telefonia-voce e traffico dati oggi sono stretta-mente legati agli smartphone e ai tablet. E sono i servizi primari proposti in ricaricabile o in abbonamento che presentano innume-revoli sfaccettature di offerta. La telefonia fissa inve-ce ha una suddivisione tra double play e single play per riferirsi rispetti-vamente al mondo voce o al mondo voce più adsl.

Al di la dell’offerta voce-dati, quali servi-zi a valore aggiunto si potranno dare a bre-ve al cliente?

Sicurezza del telefono

in termini di antivirus o assicurazione Kasko per il furto sono due focus del momento anche perché gli apparecchi iniziano ad avere prezzi importanti e in più con-tengono molti dati sen-sibili del cliente. Altri servizi interessanti riguarderanno la possi-bilità di controllare il te-lefonino da remoto, per esempio per il recupero dell’apparecchio in caso di smarrimento.

I telefoni cellulari integrano tecnologie sempre più sorpren-denti. Quali quelle più applicabili nell’imme-diato?

Quelle che riguardano operazioni di prossimità tramite tecnologia Rfid che in caso di vicinanza con strutture espositive predisposte consente all’utente di interagire grazie allo smartphone. Fondamentali saranno poi quelle fondate su NFC che “virtualizzano”

i sistemi di pagamento –come carte di credito e bancomat- per mezzo di apposite applicazioni installate sull’apparec-chio.

10Display italia

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Vodafone

Layout Futuro

di Marco Oltrona ViscontiSTRATEGIE IN STORE

Dalla doppia intervista emergono gli

scenari futuribili del Telco Retail: servizi a valore aggiunto e NFC

le nuove prospettive commerciali

con il restyling dei monomarca

un

per il

Fabrizio Salvatore, Head of Direct Sales Vodafone Italia

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Sono progetti com-mercialmente futuri-bili?

È in via di sviluppo una piattaforma interopera-tore che associa opera-tori di telefonia Telco, banche e aziende di ict. I negozi monomarca sono già predisposti con POS abilitati al mobi-le payment per quelle transazioni che consen-tono di pagare sempli-cemente avvicinando il telefonino alla cassa e senza contatto diretto, ossia in modalità con-ctless. Gia’ dallo scorso anno presso i punti di vendita Vodafone è in emissione una carta di pagamento ricaricabile denominata SmartPass. Si tratta di una pre-pagata MasterCard PayPass con plafon 12.500 euro che con-sente il pagamento conctless e che può già essere integrata alle sim Vodafone, nonché virtualizzata per esem-pio sullo smartphone Samsung S3.

Come si riflette in termini espositivi la vostra offerta nel nuovo store concept? Risponde Marco Tomaselli.

In generale bisogna premettere che con questa operazione di restyling è stato rivo-luzionato il concetto di negozio di telefonia. Il primo passo è stato quello di esporre ogni referenza al libero tocco a differenza di un pas-sato in cui la merce era esposta per lo più sul perimetro della struttu-ra, con la maggior parte dei prodotti collocati sotto una teca molto illuminata alla stregua di una gioielleria. Con il vecchio lay-out il cliente si metteva in coda dietro al bancone. Ora invece il negozio si

sviluppa centralmen-te per cui negli spazi mediani sono alla pro-va i dispositivi cellulari connessi al web e con la possibilità di provare e navigare in continuo.

In particolare c’è un top ten table che mette in evidenza i primi dieci

prodotti più venduti del momento. Inoltre si è optato per vetrine trasparenti, sen-za quinte o locandine, in modo che, ai passanti

che guardano dall’ester-no, siano visibili arredi, prodotti in esposizione

IL MERCATO TELCO IN PILLOLE Fonte Vodafone

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Marco Tomaselli Marzano, Head of Sales Operations Vodafone Italia

TRAFFICO TELEFONICO LINEE MOBILI: IN AUMENTO DEL: SMS INVIATI IN ITALIA NEL 2012: LINEE TELEFONICHE ATTIVE 2012: RICAVI STIMATI RETE MOBILE (2011):

oltre 137 miliardi di minuti (2012) 3,8% rispetto al 2011 oltre 96 miliardi, +7,5% 92,78 milioni 21,10 miliardi di euro

Modello Volumi Gennaio – Marzo 2013IPHONE 5 289.200GALAXY S III 206.740GALAXY S III MINI 132.940Nokia LUMIA 610 127.680GALAXY ACE 121.578GALAXY S ADVANCE 104.051GALAXY ACE PLUS 101.376LG OPTIMUS L5 88.907S 5570 GALAXY MINI 85.410S5360 GALAXY Y 76.411

LO SMARPHONE PIÙ VENDUTO *Fonte GFK

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e i clienti che interagi-scono con essi all’in-terno del negozio; per invogliare a compiere la stessa esperienza chi guarda da fuori.

Al di là di una mag-giore indipendenza del cliente, cosa cam-bia in termini di ser-vizio?

Se come accennato nel modello del passato la vendita avveniva dietro al bancone, con il nuovo pattern abbiamo pensa-to di favorire un diverso rapporto tra personale del negozio e cliente. L’assistenza è quindi side-by-side ossia ini-zia attorno ai tavoli che espongono i telefonini e tablet con l’antitac-cheggio. Inoltre si tenga conto che i dispositivi esposti sono costante-mente ricaricati e ag-giornati per garantirne un corretto funziona-mento senza disservizi.

Nella parte inter-na del negozio c’è un’area contraddi-stinta da un porta-le rosso e arredi di cortesia per la sosta delle persone. Che funzione ha?

È uno spazio di rela-zione, la smart service area, dove si possono prendere in carico le richieste più dettagliate del cliente quali le con-sulenze sulle nuove ta-riffe oppure le operazio-ni più complesse: come il trasferimento di dati dal vecchio telefonino a quello nuovo tramite un dispositivo di storage che media l’operazione. La Smart service area è funzionale alla dimo-strazione dei telefonini, dei software e delle app in essi contenuti che ri-chiedono spiegazioni più approfondite. Sempre in quest’area, per garanti-re un elevato profilo di

cortesia sono stati crea-ti alcuni comodi spazi d’attesa come la poltro-na dotata di tablet per la lettura dei quotidiani digitali.

Esiste però anche un bancone classico ben visibile dall’ingres-so...

È il cuore del negozio ed è dedicato alle opera-zioni commmerciali. In tutti i nostri banchi esi-ste il gestore delle code classico in modo che il cliente aspettando il suo turno possa comunque prendere visione del nostro assortimento. La segnalazione del tur-no può anche avvenire via sms per cui il cliente può sfruttare il tempo di attesa all’esterno del negozio.

Quali le caratteristi-che della segnaletica digitale?

Nei nuovi monomarca sono tre. In vetrina sono installati due pannelli con scher-mo LCD contrapposti e posizionati in obliquo in modo che il cliente che percorre il marcia-piede possa entrare in contatto visivo con essi in entrambi i sensi di percorrenza. All’interno del nego-zio sono sempre attivi schermi di varie dimen-sioni. E infine sui tavoli a fianco ai telefoni sono state montate delle eti-chette digitali.

Come vengono gesti-te queste apparec-chiature?

Tutti i dispositivi di Digital Signage sono gestibili da remoto da una cabina regia che controlla il flusso di co-municazione dei punti di vendita in tempo reale in virtù di una piattafor-

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ma sviluppata da Bell Production. In generale le offerte sulle etichette e le pro-mozioni hanno variazio-ne quindicinale, ma si ragiona anche in termini di opportunità per cui le iniziative variano an-che al di fuori di questa cadenza. In più è possibile cluste-rizzare i negozi e diffe-renziare l’offerta a se-conda della località per esempio dedicando una tariffa a un determinato luogo dello stivale.

Questo format è pre-sente esclusivamente in Italia o anche in altri Paesi?

È stato concepito per monomarca tradiziona-li e sviluppato in Italia come progetto istituzio-nale su indicazione del Gruppo. Pertanto verrà declinato

anche in altri Paesi. La sua implementazione è stata da poco avviata anche in Irlanda. In Italia siamo partiti a novembre e all’aprile 2013 i punti di vendita riformattati sono oltre 300. L’obbiettivo è quel-lo di arrivare al migliaio entro la fine dell’anno.

E gli altri canali come vengono seguiti?

Sul canale GSS stiamo sviluppando degli shop in shop per installazioni che arrivano a misurare anche 50 metri quadra-ti. Al momento si trova-no sulla rete distributiva di Mediamarket. Tra Saturn e MediaWor-ld ne abbiamo una quindicina. Ne saran-no allestite di nuove sempre con l’intento di portare l’experience di Vodafone al di fuori dei monomarca.

E per le altre catene

di elettronica di con-sumo?

Nel network di Marco Polo Express sono state predisposte alcune isole promozionali che metto-no in evidenza i dispo-sitivi cellulari, perché in questi contesti, a diffe-renza dei monomarca, il cliente è guidato dal prodotto più che dal servizio. Nuove isole di questo tipo si trovano a Prato e Forlì.

Nei monomarca sono previsti spazi pre-ferenziali per alcuni produttori di telefo-nia?

In questi luoghi si pun-terà soprattutto sul marchio Vodafone. In genere i telefoni e i prodotti collaterali ven-gono proposti secondo le classifiche di vendita stabilite dal mercato. Al momento non sono

quindi previsti spazi per alcuna singola marca anche perché il tasso ricambio di hardware in Italia è molto elevato.

© [email protected]

Vodafone in sintesidati al 31 marzo 2012

L’Azienda

7.600 Dipendenti

32,7 mln di Clienti

2,3 mld euro gli investimenti in infrastrutture tecnologiche di cui 1,3 mld investiti nell’acquisto delle frequenze 4G

5,6 mln euro l’investimento di Vodafone Italia nelle attività di formazione

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DOPPIA INTERVISTA CON LO STAFF DELLA

DIVISIONE RETAIL

DI WIND

di Barnaba BarattieriRETAIL TELEFONIA

Potrebbe descrivere la struttura distributiva di Wind ? Risponde Massimiliano Granese.

I negozi di proprietà sono 166 collocati, prevalen-temente, nel Nord Italia: 140 nei centri commerciali e circa 26 nei centri urbani. Tutti sono gestiti da una società denominata Wind Retail Srl. Poi ci sono circa 480 negozi monomarca in franchising che, dal punto

Wind: servizioprimaprodotto

il del

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di vista dell’arredamento, sono identici a quelli di proprietà.

Si contano un migliaio di dealer (1332) che sono per lo più negozi di tele-fonia multimarca. Inoltre abbiamo un Canale che segue circa 4.000 nego-zi multimarca seguiti dal nostro Partner Distributore Nazionale Spal. Infine, presidiamo le principali catene GDO e GSS per circa un migliaio di punti di vendita.

Quali sono nello specifi-co le linee di servizio proposte? Le linee di business ri-guardano soprattutto clienti nuovi e acquisiti. Di fatto i servizi primari sono veicolati tramite le sim, la ricarica e i cellulari. Le direttrici principali sono la telefonia fissa e il cana-le mobile che si divide in abbonamenti e ricariche. Ad ognuno di questi mondi sono collegate delle op-zioni di offerta in funzione delle esigenze del cliente. Negli ultimi mesi parte dell’asset è stato diretto anche verso il comparto delle partite iva. E, una novità appena introdotta, è una gamma di accessori che ha duplice valenza: quella di proporre e am-pliare la gamma di servizi offerti al cliente finale e quella di utilizzare l’ac-cessorio come traino nella vendita di servizi di nuovi clienti. I telefoni cellulari in vendita appartengono alla categoria dell’ac-cessorio?

Direi che il cellulare rap-presenta un importante driver per acquisire clienti, in particolare in ambito postpagato.

Quanto vale questo segmento?

Per quanto ci riguarda è un segmento che è mol-to cresciuto negli ultimi tre anni ed ha un tasso di incremento piuttosto elevato. E gli assett relativi alla parte telefonia fissa e ricaricabile quanto pe-sano?

La telefonia fissa, che si concretizza attraverso il marchio Infostrada, è in linea con i dati appena enunciati sul postpagato; il prepagato è il nostro target di riferimento prin-cipale.

Quali altri settori si an-dranno a sviluppare?

In questo momento, a livello aziendale, stiamo

sperimentando la tecnolo-gia NFC ossia la tecnologia che permette il pagamen-to via telefonino. Nell’arco di quest’anno ini-zieremo a testarlo anche presso la clientela. Certo bisognerà compren-dere quanto i clienti più evoluti siano disposti a utilizzare questa nuova tecnologia. Bisognerà anche valutare se le interfacce sono effet-

tivamente user friendly.

COMUNICAZIONI ORIZZONTALI

Quale impostazione ha la comunicazione visiva nei vostri negozi mono-marca? Risponde Sabrina Martire.

La funzione comunica-

Massimiliano Granese, Direttore Generale Wind Retail S.r.l. con Sabrina Martire, Trade Marketing &Visual Merchandising manager

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zionale è contestuale all’obbiettivo di creare un percorso d’acquisto anche in posti non necessaria-mente spaziosi. Il punto di partenza di questo itinera-rio di shopping iconografi-co coincide con le priorità della nostra proposta. In pratica, una volta che il cliente entra nel punto di vendita, a spiccare sono i riferimenti ai servizi di ricarica e in seconda bat-tuta le altre aree di offerta

quali l’abbonamento o la telefonia fissa. Il punto di arrivo di questo percorso è il bancone per le informa-zioni di dettaglio, di con-sulenza e la finalizzazione dell’acquisto.

La prima immagine che si nota entrando nei monomarca Wind è quella composta dai light box sulle pareti. Potrebbe spiegarne la funzione?

La comunicazione è sta-ta organizzata in 3 fasce orizzontali. La prima si riferisce all’aspetto del valore della marca e con-cerne la comunicazione dell’immagine istituzio-nale di Wind. Ha quindi una funzione enfatizzante basata non su testimonial importanti, ma su perso-ne comuni che utilizzano i nostri servizi, per crea-re empatia a chi acce-de al punto vendita. La seconda fascia è dedicata alle offerte tattiche e alla comunicazione più con-tinuativa e, l’ultima, più in basso è rappresentata dalla vetrina con i cellulari e gli accessori.

Tra le tre fasce quale ritiene prioritaria?

La fascia ad altezza occhi relativa alle offerte sul “servizio” è prioritaria rispetto al prodotto fisico. A livello vista, in seconda fascia, vengono sempre

affisse locandine con le attuali offerte a cui sono associati alcuni flyer da lasciare al cliente per ri-flettere sul dettaglio. Nelle bacheche vetrine in basso si trovano invece i telefo-nini. È possibile che le tre fasce interagiscano verti-calmente. Per esempio con una proposta dedicata a una determinata tipologia di clientela legata a una tariffa e a un modello di cellulare.Vi sono però anche alcune aree distinte…Quella della telefonia fissa relativa al brand Infostra-da che nei prossimi mesi valorizzeremo.

Nei vostri punti di ven-dita ci sono due o più banconi. Hanno funzio-ni differenti?

Di norma uno è il banco cassa dove si finalizza l’ac-quisto che consente anche acquisti veloci. Il secondo generalmente è un banco dedicato alla consulenza, dove si raccolgono infor-mazioni per l’attivazione di contratti di telefonia fissa o mobile.

E i display come vengono utilizzati?

In momenti particolari dell’anno i nostri servizi vengono per così dire “fisi-cizzati” e promossi insie-me a un telefono cellulare il cui produttore ha voluto intraprendere un ‘azione di comarketing. Di solito queste operazioni vengo-no declinate attraverso un totem concepito per le esposizioni preferenziali che mette in evidenza un telefono cellulare funzio-nante che integra i nostri servizi come completa-mento dell’offerta.

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17Display italia

èMagazine

Tra le soluzioni di co-municazione si notano dei touchscreen con accanto alcuni telefoni. Sono diffuse nella vo-stra rete di vendita?

Soprattutto nei centri commerciali e in minor misura nei negozi del canale tradizionale. Ser-vono per promuovere gli ultimi modelli di cellulare. Quelli in esposizione sono “mock-up” che una volta toccati attivano lo scher-mo accanto per un appro-fondimento informativo. Il software di presentazione

www.eurod isp lay. i t

permette di comparare anche più modelli di smar-tphone, grazie all’affi an-camento in video delle re-lative schede tecniche. In genere questa soluzione è posta sopra una bacheca espositiva che contiene i prodotti in promozione.

In quali segmenti ven-gono implementati gli interventi di arredo più frequenti ?

La qualità dei nostri arredi viene studiata ogni anno su tutti i canali. Sul mon-do multimarca il refresh

dei materiali di comuni-cazione e di esposizione è più usuale, perché si utiliz-zano materiali con una minore durevolezza.Nei monomarca gli inter-venti sono circostanzia-ti a determinati periodi dell’anno e legati alla variazione dell’offerta di prodotto. Da tre o quattro anni l’offerta di Infostrada ha avuto un incremento signifi cativo a cui corri-sponderà un allargamento della componente esposi-tiva.

Nel 2013 e nel 2014

i nuovi interventi sul lay-out riguarderanno soprattutto i servizi col-legati alle partite iva.Nei multimarca c’è più concorrenza. Come la fronteggiate?

Si cercano accordi per ottenere gli spazi che danno maggiore visibilità e distinzione. Dopodiché si decide l’allestimento in base alla qualità e alla metratura dello spazio negoziato.

© [email protected]

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POPINSHOP

Marchio Galaxy (Samsung)Tipologia Espositiva TotemMateriali DurevolePunto di Vendita MediaWorldCc Porta di Roma

Le Colonnine Samsung sono dedicate alla pre-sentazione dei due top di gamma della famiglia di smatphone Galaxy. La descrizione dei prodotti e del marchio è deputata ad alcune reglette posizionate sul profilo superiore della colonnina In particolare la soluzione espositiva raffigurata nell’immagine ha una funzione di cross selling, mettendo in mostra, insieme agli apparecchi, alcuni accessori come cover, cavi, auricolari, eccetera. Prodotto in 250 unità, si trova per lo più nelle GSS e misura L 45 x P 25 x h 105 cm. Richiede l’uso dell’alimenta-zione essendo montata al suo interno una lampada a LED per illuminarne il marchio. (Ame.Va.)

L’experience Table Slim è una via di mezzo tra i Tavoli Experience Large Samsung e i display a colonnina con accessori.

Molto sottile è costituito da una lega di alluminio. Complessivamente è stato ripodotto in 125 esemplari

e si adatta a quei luoghi in cui lo spazio è limitato. Misura infatti 60 base stelo x 90 lato del piano x 90 cm di altezza.

In genere viene allestito con 4 prodotti e un paio di contenitori per alloggiamento di brochure.

Si completa con dei profili in plexiglas personalizzati sui quali vengono posizionate

le referenze da evidenziare. Al centro monta una lampada

per l’illuminazione del marchio Samsung riportato in verticale.

Sui lati di ogni prodotto si trovano le targhette porta caratteristiche

sempre in plexiglass .

(Ame.Va.)

MarchioSamsungTipologia EspositivaBanco espositivoMaterialiDurevolePunto di VenditaMediaWorldCc FiordalisoRozzano (MI)

Experience table large. può essere definito a tutti gli effetti un ecosistema tecnologico in quanto presenta una gamma di prodotti smartphone, smart camera e

tablet con sistema operativo Android e non solo. Per ognuna di queste referenze, che appartengono alla fascia dei modelli più recenti, è prevista un’ampia gamma di accessori in cross selling costituito soprattutto da cover e altri accessori primari, misura 130 cm. di lunghezza x 70 cm di larghezza x 90 cm di altezza. Sui lati di ogni prodotto si trovano delle lastre in plexiglas per l’inserimento di visual di comunicazione. Le taghette porta caratteristiche sono poste verticalmente accanto ai prodotti. Importante è l’impianto di illuminazione che fa luce sul marchio in 3D sul retro degli accessori e sul pavimento. Presente in GDO e GSS e stato riprodotto in 125 unità (Ame.Va.)

MarchioGalaxy (Samsung)

Tipologia EspositivaShop fitting

MaterialiDurevole

Punto di VenditaTrony

Largo Agosta Roma

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MarchioSamsung Smatphone e TabletTipologia EspositivaShop in shopMaterialiDurevolePunto di VenditaEuronicsVia di Torre spaccata, Roma

Lo shop in shop per la telefonia di Samsung misura 3 metri di larghezza x 3 metri di lunghezza o più e si compone di 4 elementi di cui il più alto misura 1,80 metri. Dotato di pavimento in parquet laccato è presidiato in maniera costante da promoter per proporre un palinsesto di in store marketing dedi-cato a ogni prodotto in esposizione, ai lanci e alle promozioni, ma anche ai servizi di post vendita. Al suo interno sono proposti solamente prodotti Top di gamma delle categorie: smartphone, tablet, fotocamere. e accessori. Sul retro di ogni struttura espositiva al suo interno è presente la comunica-zione di prodotto, spesso accompagnata da video. In totale ne sono stati prodotti circa 50 posizionati solamente in grandi superfici specializzate.

(Ame.Va.)

MEZ. ossia Mobility Experience Zone. Rappresenta l’eccellenza della tecnologia in movi-mento. È il presidio Mobility più ampio che Samsung ha concepito per GSS e retail tradi-

zionale a supporto dell’esperienza del consumatore finale e della brand equity. Non a caso si trova per esempio presso monomarca come il punto di vendita Euronics in via Rossini a

Roma o Tim in via della Moscova a Milano. Attualmente gli spazi MEZ sono 7 e misurano da 30 a 65 metri quadrati. Tra le innovazioni al suo interno uno schermo surface steso su un tavolo per la lettura di cataloghi multimediali interattivi con videogiochi, tutorial, filmati

e video interattivi per aiutare la navigazione del cliente divertendolo allo stesso tempo. Come nelle altre soluzioni la tendenza è quella di proporre le referenze sui tavoli al libero

tocco: fotocamere, tablet, smartphone, mobilephones e personal computer inclusi, Benché qualche refe-

renza sia sotto teca, si tratta

di un concetto che richiama la

gioielleria e il lusso.

(Ame.Va.)

MarchioSamsung

Tipologia EspositivaShop in Shop Mez

MaterialiDurevole

Punto di VenditaTim

Via Moscova (Mi)

Marchio Samsung Galaxy SIII Samsung Galaxy CameraTipologia EspositivaTotemMaterialiDurevolePunto di VenditaWind C.so Pta Vittoria (Mi)

Per il top di gamma, come ad esempio il modello Samsung Galaxy SIII, sono state prodotte circa 500 Torrette in acciaio spazzolato

misuranti circa 1,20 m di altezza per 25 cm di larghezza. Un materiale espositivo che si compone di tre parti. Il troncone centrale incurvato è sorretto fa una base in acciaio, mentre la parte superiore, sempre in metallo alloggia 2 campioni del telefono. Tutta la comunicazione che concerne il marchio istituzionale e il nome del modello è verniciata. La torretta si trova in tutti tipi di negozi in cui sono in commercio articoli di telefonia: grandi superfici specializzate accanto alle isole dedicate al mobile, monomarca di Telco, retail tradizionale. Lo stesso espositore è stato utilizzato per proporre la Galaxy Camera. (Ame.Va.)

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MarcaSmartphone NokiaTipologiaBanco espositivo (Plinth)MaterialiDurevolePunto di venditaMediaworld Casalecchio di Reno (Bo)

Un assortimento di Smatphone Lumia è proposto con un espositore da terra dotato di schermo al plasma per la dimostrazione e la spiegazione delle principali caratteristiche di quattro modelli: photocamera di qualità e software specifico; caricabatterie wireless; navigatore satellitare e mappe; design variabile. Come in tutti gli allestimenti speciali della campagna This Is Lumia, gli smartphone sono al libero tocco accesi per consentire al cliente il test delle numerose funzioni elencate nelle targhette a fianco dei prodotti. Prodotto in qualche centinaio di esemplari è alto circa 180 cm largo 60 e profondo poco meno di 40 centimetri. Al suo interno sono montate alcune casse per il sonoro. (Ba.Ba.)

20Display italia

èMagazine

POPINSHOP

La scalinata nella fotoè un misto di materiali non durevoli tipo forex e cartotecnica. Gli allestimenti hanno riguardato la campa-gna di lancio di Lumia dell’anno scorso in cui sono stati coinvolti circa un migliaio di punti di vendita. L’obbiettivo era la presentazione del sistema WP8, il sistema di imaging che garantisce di fotografare in condizioni di scarsa luce, ed ha lo stabilizzatore ottico per la registrazione di video anche in movimento. Rivolto a un target giovanile l’allestimento riprendeva

l’interfaccia grafica del telefono e l’impiego di schermi al plasma, unico elemento durevole di esposizione che ha trovato spazio su scalinate pavimenti e scale mobili. (Ba.Ba.)

Il core target di Nokia, sono i giovani da 18 a 35 anni.

E l’offerta si rivolge sia al segmento professionale sia al segmento consumer soprattutto intorno ai

due modelli: il Lumia 820 e il Lumia 920.

Per la comunicazione di questi due modelli e stata creata una serie di materiali speciali che coinvolge

2.500 punti di vendita e una serie di allestimenti speciali

con una produzione di 1.000 display durevoli, in entrambe i casi per i canali GDO, GSS e operatori.

Il totem nell’immagine è stato creato per l’esposizione preferenziale di Lumia 920.

Di larghezza 20 cm circa per un altezza di 180 cm questo materiale prodotto

in qualche centinaio di unità è costituito da materie plastiche termoformate e serigrafate

per quanto riguarda i loghi. (Ba.Ba.)

La scalinata nella fotoLa scalinata nella fotoè un misto di materiali non durevoli tipo forex e cartotecnica. Gli allestimenti hanno riguardato la campa-gna di lancio di Lumia dell’anno scorso in cui sono stati coinvolti circa un migliaio di punti di vendita. L’obbiettivo era la presentazione del sistema WP8, il sistema di imaging che garantisce di fotografare in condizioni di scarsa luce, ed ha lo stabilizzatore ottico per la registrazione di video anche in movimento. Rivolto a un target giovanile l’allestimento riprendeva

l’interfaccia grafica del telefono

La scalinata nella foto

Marca Nokia LumiaTipologia Totem

Materiali DurevolePunto di vendita

MediaWorld Via Lorenteggio, (Mi)

Marca Nokia LumiaTipologia Teatralizzazione

Materiali Non DurevolePunto di vendita Saturn

Viale Certosa (Mi)

Page 21: Display Italia èMagazine

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Marca BlackBerry (RIM) Z10, BB10Tipologia Banco espositivo (plinth)Materiali DurevolePunto di Vendita Stock House C.so Sempione (MI)

Per presentare il sistema operativo proprietario denominato 10, BlackBerry ha progettato una serie di materiali espositivi informativi coinvolgendo 300 punti di vendita. Il materiale più suggestivo è la demo unit Wind di cui sono stati realizzati 100 esemplari posizionati presso dealer Wind del circuito tradizio-nale, di GSS e GDO. Si tratta di un materiale espositivo costituito interamente in Plexiglas e con un TV color al Plasma con contenuti tutorial che “girano” in loop. Misura circa 70 cm di altezza per 1 metro di larghezza e 60 cm di profondità.L’obbiettivo della demo unit è di presentare al libero tocco gli smartphone Z10 e BB10 che funzionano con il nuovo sistema operativo. (Ba.Ba.)

MarcaBlackBerry (RIM) Z10, BB10

TipologiaEspositore da banco

MaterialiDurevole

Punto di VenditaStock House

C.so Sempione (Mi)

Sono ben 700 gli espositori da banco realizzati da sim BlackBerry

per supportare la comunicazione del personale di vendita

soprattutto all’interno dei negozi di retail tradizionali monomarca e multimarca .

Il messaggio concerne sempre il nuovo sistema operativo 10 e i dispositivi telefonici a esso compatibili.

Per questo motivo oltre a riprendere i colori di questa linea di prodotti ha delle tasche in plexiglass per l’alloggiamento di leaflet

e brochure informative da lasciare ai potenziali utilizzatori. Le misure sono approssimativamente di 35 cem di larghezza

e 25 cm di altezza per una struttura in Plexiglas. (Ba.Ba.)

Marca HtcTipologia Totem

Materiali DurevolePunto di vendita Saturn

Viale Certosa (Mi)

All’alto profilo tecnologico dello smartphone Htc One corrisponde un espositore altrettanto sofisticato

tecnicamente. A partire dai materiali: metallo satinato del coperchio su cui è appoggiato il telefonino, materiali acrilici per il corpo centrale con verniciatura vinilica sia

per la colorazione sia per per il logotipo. Completano la struttura illuminazione interna e feritoia

porta leale e sistema antitaccheggio. Complessivamente sono stati realizzati 80 display con tempi dipendenti da accordii di category management. La sua presenza è programmata nelle grandi superfici

specializzate e nei monomarca delle Telco. Il target è generalizzato e si rivolge a chiunque sia

interessato all’alta tecnologia, ossia a un interfaccia software per ila gestione: di contenuti live streaming, di album fotografici e di sonoro in alta fedeltà.

I telefonini Fashion e Design, Vanity Collection, Aquasafe, Easyphones, Voice &Fun, Tech e& Professionale e Dubble power di NGM sono presenti su scaffali a pannello e armadietto per lo stock, personalizzati con nuovi colori distintivi del produttore, in operazione di rebranding programmata in 100 punti di vendita del canale . Lo spazio espositivo impegna 1 metro lineare che alloggia 12 telefonini smartphone. La campagna si rivolge a un target 16-45 anni.

Si tratta di un operazione di category management che si adatta perfettamente alla comunicazione delle GSS e mira alla vendita di prodotti collaterali come le cuffie. Il tempo di permanenza è di un anno a partire da gennaio 2013. (Ba.Ba.)

Marca NGMTipologia VetrinaMateriali DurevolePunto di vendita Unieuro Collegno (To)

Si tratta di un operazione di category management che si adatta perfettamente alla comunicazione delle GSS e mira alla vendita di prodotti collaterali come le cuffie. Il tempo di permanenza è di un anno a partire da gennaio 2013.

Marca NGMTipologia VetrinaMateriali DurevolePunto di vendita UnieuroCollegno (To)

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Rivolgendosi a un utilizzatore di livello professionale, il target di BlackBerry più che per età è segmentato per tipologia di clientela. Tre le principali categorie: i Socially Connected, appassionati

di social network; I Voracious Appetite, grandi utilizzatori di applicazioni per l’organizzazione del lavoro; e i Crazy Multi Taskers, amanti dei servizi multitasking. Sono queste esigenze e servizi che BlackBerry soddisfa attra-verso i suoi prodotti. A tal proposito i telefoni vanno fatti provare. Ecco il perché del posizionamento di 120 Display live demo open market che si trovano in numero-si punti di vendita del circuito tradizionale GSS e GDO.In Plexiglas è altro circa 180 cm con lato alla base di 35 cm.

MarcaBlackBerry (Rim) Z10, BB10TipologiaDisplay open marketMaterialiDurevolePunto di VenditaWindC.so Buenos Ayres, (Mi)

(Ba.Ba.)

di social network; I Voracious Appetite, grandi utilizzatori di applicazioni per l’organizzazione del lavoro; e i Crazy Multi Taskers, amanti dei servizi multitasking. Sono queste esigenze e servizi che BlackBerry soddisfa attra-verso i suoi prodotti. A tal proposito i telefoni vanno fatti provare. Ecco il perché del posizionamento di 120 Display live demo open market che si trovano in numero-si punti di vendita del circuito tradizionale GSS e GDO.In Plexiglas è altro circa 180 cm con lato alla base di 35 cm.

MarcaBlackBerry (Rim) Z10, BB10TipologiaDisplay open marketMaterialiDurevolePunto di VenditaWindC.so Buenos Ayres, (Mi)

Page 22: Display Italia èMagazine

MarcaSony XperiaTipologiaIsola promozionaleMateriali DurevoliPunto di venditaSaturnVia Col (Ge)

La struttura a gradoni nell’immagine misura circa un metro di lato ed è piuttosto diffusa nei reparti di telefonia di Saturn per favorire il libero tocco degli Smartphone, in questo caso della linea Xperia di Sony. In legno laminato e composito, per la personalizzazione, la struttura è stata rivestita con una pellicola nera in pvc. L’operazione in questione per ora è unica e in generale, come tutte le inizia-tive di trade marketing messe in piedi da Sony nel segmento smartphone negli ultimi tempi, ha una doppia funzione. Primo: portare il cliente a contat-to diretto con telefoni, che data l’alta tecnologia vanno spiegati. E infine: mettere in evidenza la separazione del marchio Sony che l’anno scorso si è separata da Ericsson con la quale condivideva la presenza commerciale nel segmento telefonia.

22Display italia

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POPINSHOP Misura 35 mq e a differenza degli altri 25 shop in shop multi-prodotto posizionati sul territorio italiano, la struttura nella foto serve a promuovere l’utilizzo domotico del

celluare. Nel caso specifico i promoter al suo interno dimostrano come, con tecnologia NFC, sia possibile controllare simultaneamente TV e HI FI in esposizione, attraverso l’uso di uno smartphone o di un Tablet della linea Xperia (Android 4.2) i quali funzionano come veri e propri telecomandi. Negli altri shop in shop sulle principali catene di elettronica di consumo d’Italia la stessa possibilità è estesa anche ad altri dispositivi, come PC, console

Playstation e videocamere. Quella degli shop in shop è una operazione di category management che ha durata pluriennale con rinnovi contrattuali di anno in anno.

Marca Sony Xperia

Smartphone-tablet-TVTipologia

Shop in shop MaterialiDurevoli

Punto di venditaExpert

Via Ugo La Malfa (Pa)

(BaBa)

Marca Smartphone SonyTipologia RingMateriali DurevoliPunto di venditaExpertSaturn Viale Certosa (Mi)

La struttura circolare che nelle GSS è composta ai parallelepipedi di circa un metro di altezza per un metro di largezza con circa 40 cm di profondità si definisce Ring. Nel caso di Sony i circa 50 moduli ring, implementati di recente, mettono in mostra una buona parte della gamma Xperia grazie a delle reglette in cui alloggiano gli smartphone a fianco di targhette che ne elencano le caratteristiche. In otto casi il modulo ring è supportato da un Totem con altezza 120 cm circa che distingue il modello top di gamma dagli altri, tra l’altro grazie a un sistema di illuminazione a tre led posto su una piattaforma obliqua che, oltre ad alloggiare un unico dispositivo, ne segnala le peculiarità. (BaBa)

Page 23: Display Italia èMagazine

CONCORSO DIVA - DISPLAY ITALIA VISCOM AWARDVISCOM ITALIA 2013 - 3/5 OTTOBRE 2013 - FIERAMILANO RHO

MODULO DI ISCRIZIONE

L’iscrizione è aperta ai produttori di display, materiali espositivi di prodotti, arredi per il retail e ai committenti delle agenzie specializzate del settore. La giuria del concorso, composta da esponenti dell’industria dimarca, agenzie e produttori, assegnerà i premi DIVA ai migliori lavori delle seguenti categorie:

A. Soluzioni espositive durevoliB. Soluzioni espositive non durevoliC. Dispositivi di Digital SignageD. PackagingE. VendingF. Shop Fitting

PARTECIPANTE

Azienda…………………………………………..……...Responsabile…………………………………………………

Indirizzo………………………………………………..………………..P.IVA…………………………………………..

tel……………………..…fax………………………..e-mail………………………………web site…………………….

Committente………………..…………………Produttore……………………….Designer……………………………

OPERA IN CONCORSO – Descrizione della soluzione espositiva

Tipologia A. B. C. D. E. F. Altezza ……….Larghezza……………. Profondità…………………..

Necessità di supporto si � no � Allacciamento elettrico si � no �

Luogo di utilizzo…………………………… Tempo di utilizzo………………………………………………………..

Timbro e firma

PER ULTERIORI INFORMAZIONI CONTATTAREMarco Oltrona Visconti tel. 340 3142015 Gabriella Cosso tel. 348 7321532 – 02 [email protected] [email protected]

èMagazine presso IDM SRL – Piazza Agrippa 1 – 20141 Milano – fax +39 02 89515438

I lavori in concorso verranno esposti nell’area dedicata ai Viscom Awards durante i tre giorni della fiera

Allegare due foto digitali (300 dpi) – da inviareentro il 6 settembre 2013 a: [email protected]

QUOTA DI ISCRIZIONEPer ogni soluzione espositiva (2 mq max ):

Quota non espositori/non inserzionisti � 600,00

Quota espositori/inserzionisti � 450,00

Page 24: Display Italia èMagazine

24Display italia

èMagazine

E l’Italia è pronta al balzo in avan-ti nel Mobile Proximity Payment, il pagamento tramite avvicinamento al POS del cellulare NFC (Near Field Communication). A oggi infatti sono ben 2,5 milio-ni i telefoni NFC già venduti, 2 mi-lioni le carte di pagamento con-tactless già emesse e oltre 170.000 i POS compatibili in attivazione per la fine 2013È quanto emerge dalla fotografia scattata di recente dall’Osservato-rio NFC & Mobile Payment del Po-litecnico di Milano. Alla base del-la diffusione del Mobile Payment

in Italia sarebbero tre fattori chia-ve: 1) la crescita del 20% dei ser-vizi che consentono di completare gli acquisti online attraverso il te-lefono cellulare, come il pagamen-to dei bollettini postali e del canone Rai ma anche dei parcheggi e del-le corse degli autobus; 2) la dispo-nibilità della tecnologia che per-mette di usufruire di questi servizi trasformando il proprio cellulare in un bancomat; 3) una legislazio-ne che incentiva l’uso dei pagamen-ti elettronici, posta alla ribalta con i decreti “SalvaItalia” e “Sviluppo-bis”.

In questo contesto, l’attaccamen-to degli italiani al contante vacilla: nel 2012 quasi un miliardo di euro è stato pagato dagli italiani utiliz-zando il cellulare come strumento di at-tivazione del pagamento.�Il Mo-bile Remote Payment & Commer-ce passa infatti da 700 milioni di € nel 2011 a oltre 900 milioni di € nel 2012, registrando una crescita del 30%. Di questi, ben 470 milioni di euro derivano dall’utilizzo del Mo-bile Payment per l’acquisto dei con-tenuti digitali per gli smartphone, di cui si registra una crescita del 15% rispetto al 2011.

L’ecosistema NFCTelco, banche e Poste credono alla tecnologia per il pagamento vir-tuale. Già lo scorso 19 ottobre Te-lecom Italia, Vodafone Italia, Wind, 3 Italia e PosteMobile hanno annun-ciato un accordo per lo sviluppo di una piattaforma di Mobile Payment basata su tecnologia NFC al fine di garantire la piena interoperabili-tà delle soluzioni tecniche confor-mi agli standard GSMA (l’associa-zione internazionale degli operatori mobili).L’obiettivo è la creazione di un eco-sistema nazionale che permet-ta un’ampia diffusione e frui-

a cura di Barnaba Barattieri

Boom del pagamento tramite cellulare a

distanza (Mobile Remote Payment & Commerce): passa

da 700 milioni di euro nel 2011 a oltre 900 milioni di euro nel 2012

Lo dice l’Osservatorio NFC del Politecnico di Milano.

Segue intervista Ingenico

NFC l’Italia è pronta al pagamento virtuale

TECNOLOGIE

Page 25: Display Italia èMagazine

bilità dei servizi di pagamento contactless tramite smartphone. I piani di sviluppo degli operato-ri prevedono infatti la realizzazione di un’architettura che possa sem-plificare l’integrazione di un nu-mero crescente di banche e istitu-ti che emettono carte di pagamento per permettere loro di offrire ser-vizi sulla nuova piattaforma mobile. La SIM degli operatori sarà il cardine del sistema e permetterà di gestire ogni aspetto di sicurezza.

Ingenico: il player tecnologico.Ingenico in Italia è tra i maggiori produttori di dispositivi di terminali POS commerciali per il pagamento NFC con carte di credito contactless e cellulare.

Un’intervista con Claudio Car-li, Marketing & Communication Di-rector dell’azienda ne approfondi-sce caratteristiche e peculiarità.

Che cos’è la tecnologia NFC?Si tratta di un protocollo che per-mette lo scambio di informazio-ni tra due dispositivi intelligenti e ravvicinati. Per esempio consen-te lo scambio bidirezionale di dati anche cifrati tra uno smartphone e un terminale. Funziona in radio fre-quenza e permette anche di effet-tuare transazioni. Il pos che riceve i dati di pagamento li trasmette poi a una banca d’appoggio. Lo scambio di informazioni riguarda i dati più di-sparati. E per far si che ciò avvenga

è necessario che la SIM e lo smar-tphone siano predisposti a tale sco-po.

Come funziona?Basta avvicinare la carta di credito o il telefonino a meno di 10 cm di distanza dal terminale POS. A que-sto punto dando l’autorizzazione alla transazione si effettua il pa-gamento senza contatto, appunto contactless.

Quali sono le possibilità di applicazione?Il pagamento contactless è soltan-to una delle possibilità. Un esem-pio potrebbe essere quello di dota-re le opere d’arte di un chip NFC in

modo che gli appassionati possano acquisire informazioni e dettagli su di essa semplicemente avvicinando il telefonino.

Nel retail si parla di scaffale intelligente?In questo caso siamo nel campo del self scanning per cui lo smartpho-ne tramite un’app e un dispositi-vo sullo scaffale trasmette e riceve segnali. Così di fatto lo smathphone diventa un carrello virtuale in cui è alloggiata una lista della spesa che poi viene ritirata alla cassa. Per fini comunicazionali si possono dota-re con chip nfc anche i poster. Ciò permette di verificarne l’efficacia in termini di redempion.

A oggi in Italia ci sono stati imple-mentati circa 50.000 terminali POS per il pagamento virtuale presso al-trettanti esercizi commerciali.

Quanti sono quelli a marchio Ingenico?La fornitura di terminali per il pa-gamento via bancomat, carta di credito e NFC è il core business di Ingenico . La nostra società ha for-nito al mondo bancario la gran parte dei dispositivi che lei ha citato. In-fatti Ingenico copre circa l’85% del mercato bancario.

© [email protected]

Page 26: Display Italia èMagazine

26Display italia

èMagazine

IL FRIGORIFERO DI INTERTOUCH CONSENTE

DI VISUALIZZARE IL PRODOTTO E CONTEMPORANEAMENTE UN MESSAGGIO PROMOZIONALE

SULLO SCHERMO TRASPARENTE

26Displayitalia

èMagazine

di Michele de GennaroBEST OF SEASON

Si chiama Realook Fridge ed è una delle ultime crea-zioni di Intertouch Interactive Solutions di Roma, un media di-namico integrato con il prodotto fi sico destinato a lasciare un’impronta profonda nel marketing promozionale sul punto di vendita.

Si tratta di un frigorifero rivoluzionario, che per-mette di visualizzare il prodotto al suo interno e contemporaneamente un messaggio promo-zionale a esso riferito su uno schermo frontale e trasparente.

Uno strumento che toc-ca una nuova frontiera della comunicazione in-store: visual in traspa-renza sul prodotto reale che resta il vero Hero Item, ossia il protagoni-sta dell’espositore.

INTER TOUCH

PRODOTTO E SPOT

INSIEME

Page 27: Display Italia èMagazine

27Display italia

èMagazine

Il display trasparente Realook sostituisce integralmente la porta del frigorifero e permet-te al cliente di vedere il prodotto attraverso il vetro con la visione in contemporanea di un video full HD di una promozione.

Questi display traspa-renti offrono così una combinazione di marke-ting digitale e fi sico per esposizioni del prodotto.Realook Fridge può essere utilizzato per l’esposizione del pro-dotto nel punto di ven-dita e per aumentare l’impatto emozionale in stand espositivi, gran-di magazzini, studi di progettazione di interni, gioiellerie, musei.

Dotato di apparato audio di ottimo livello, questo frigorifero è alto

TOUCH

27Displayitalia

èMagazine

1942 mm, largo 670 mm e profondo 670 mm. Il pannello frontale misura 1600 mm di altezza e 665 mm di larghezza.

Il pannello trasparente e comunicativo è realiz-zato con tecnologia TFT Lcd Transparent Display, con schermo da 46” e risoluzione 1366x768, 16:9.

© Michele de Gennaro

Un’altra soluzione touch screen

di Intertouch,con la presenza del

prodotto all’interno.

BEST OF SEASON

Page 28: Display Italia èMagazine

Ogni nonna che si ri-spetti ha il suo metodo, naturalmente unico e in-fallibile, per scegliere i meloni migliori dalle ceste dell’ortolano o del su-permercato: bussare con le nocche sulla buccia, ac-costare l’orecchio al frutto per auscultarlo come fa il medico con la schiena del paziente, valutare con perizia il ritorno sonoro pieno o vuoto del frutto; e poi sniffarlo, giudicare la forma, confrontare il colo-re, controllare la fase lu-nare, verifi care l’oroscopo del giorno e chi più ne ha più ne metta.

In effetti tutti noi ci accostiamo all’acquisto di un bene di consumo rac-cogliendo informazioni da diverse fonti, costruendoci giudizi nuovi o basandoci su pre-giudizi già costru-iti e utilizzando le facoltà sensoriali di cui siamo dotati, che selezioniamo in modo coerente rispetto all’oggetto da scegliere: se si tratta del riacquisto di qualcosa di noto fare-

brano musicale lo si as-colta, un televisore lo si guarda. E un telefono? Lo si … telefona?

La domanda può creare imbarazzo perché quando si parla di telefo-nia, specialmente mobile, trattiamo di oggetti che vengono usati sempre meno per lo scopo per cui sono nati in origine –tele-fonare appunto-, e sem-pre più per comunicare senza usare la voce, per informarsi navigando in rete, per giocare, per pia-nifi care le proprie attività giornaliere, per fotogra-fare, registrare, leggere, creare forme di arte e così via.

Un prodotto così eclet-tico come uno smart-phone, per esempio, merita un approccio ve-ramente multisensoriale, specialmente consideran-do il tasso di riacquisto rel-ativamente basso comune a tanti beni semi-durevoli del settore dell’elettronica di consumo, il quale rende il processo di acquisto più problematico e bisognoso di tante informazioni per la valutazione da parte dell’acquirente.

Ma anche il segmento della telefonia fi ssa ha le sue prerogative sensoria-li; sebbene in questo caso entrino in campo alcune componenti tecnico-fun-zionali che spesso hanno la meglio nella scelta fi -nale, tuttavia l’estetica gioca un ruolo importante per un prodotto che può diventare pure un oggetto di arredamento.

La verità è che adottia-mo tutti un nostro “meto-do della nonna”, solo che gli strumenti su cui si basa il processo di acquisto di un telefono sono diversi da quelli che usiamo per comprare un melone; può sembrare una banalità ma

mo ricorso alla memoria dell’esperienza sensoriale che abbiamo già vissuto o ad altre certezze come ad esempio la marca; se in-vece si tratta di qualcosa di nuovo allora cerchere-mo informazioni attraver-so canali di comunicazi-one appropriati –internet, amici e conoscenti, la tele-visione- ma anche tramite la sollecitazione dei sensi più consoni a compren-dere le caratteristiche del prodotto: un formaggio mai acquistato potendo lo si assaggia prima, un profumo lo si annusa, un

Una Questione di tatto

di Sergio MonsornoGDO - GSS

IL RUOLO DEL

VISUAL MERCHANDISING

DELLA TELEFONIA

NELLA GDS

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se non ci si rende conto dell’importanza di questa constatazione, gli effetti per la vendibilità di certi prodotti nei punti vendita delle superfi cie specializ-zate possono essere del-eteri.

Si potrebbe sostenere ad esempio che esiste una relazione tra l’expertise del cliente e il canale com-merciale attraverso cui fa acquisti: cioè, più il cli-ente è esperto in fatto di telefoni cellulari, meno ha bisogno del negozio fi sico per concludere l’acquisto, perché probabilmente non gli servono suggeri-menti e supporto tecnico da parte di un addetto alla vendita o magari perché la sua sensibilità di con-sumatore esperto si volge più verso fattori tecnolo-gici e funzionali valutabili senza necessariamente vedere dal vivo l’oggetto; se così è, e a meno che non si debba fi rmare un piano di fi nanziamento o sottoscrivere di persona un abbonamento con un operatore di telefonia, l’acquisto on-line diventa preferibile alla visita di un punto vendita, e questa ipotesi è effettivamente confermata dal peso cres-cente delle transazioni effettuate sui siti web delle principali catene di elettronica di consumo; ciò inoltre potrebbe anche voler dire che il cliente di telefonia si sta progres-sivamente acculturando e specializzando.

Se vale quanto appena detto, c’è una conseg-uenza cruciale sul fronte opposto: gli acquirenti meno fanatici o addicted della categoria, consape-voli ma non così esperti, potrebbero non ritenere

suffi ciente raccogliere informazioni su internet per decidere e acquistare direttamente on-line; magari navigano i social network per capire come gli altri utenti si trovano con i diversi prodotti, apprendono le caratter-istiche tecniche delle va-rie versioni sui molti siti specializzati, confrontano i prezzi e le offerte guar-dando anche i volantini on-line delle catene del retail, ma alla fi ne proba-bilmente comprano in ne-gozio perché la valenza esperienziale del contatto diretto con l’oggetto, la multisensorialità garan-tita dall’esperienza di vi-sita del punto vendita e la completezza di informazi-one ottenuta (quando ciò si avvera) fi nalizzano un processo di scelta magari già abbozzato ma non an-cora del tutto concluso.

Si potrebbero infi ne accomunare in un unico segmento coloro che pur avendone bisogno non sono animati da partico-lare trasporto emotivo per i cellulari, quelli che

Una Questione di tatto

faticano a comprendere le differenze di rappor-to qualità/prezzo senza l’aiuto di qualcun altro, quelli che si accostano in maniera occasionale alla categoria e quelli, seppure più esperti, che tuttavia in alcune situazioni si trova-no nella condizione di do-ver scegliere frequentan-do un negozio fi sico -per esempio quando sono

acquirenti ma non deci-sori (es. comprano per un fi glio) oppure accorpano in un’unica visita di spesa diversi acquisti, ecc.-.

In presenza di con-sumatori del secondo e del terzo tipo, i cons-apevoli e gli occasionali, l’esperienza multisenso-riale garantita da un buon approccio di merchandi-sing può fare la differenza

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tra vendere e non ven-dere.

L’ha capito bene Ap-ple, che nei suoi punti vendita monomarca ha creato il paese dei ba-locchi per appassionati e non, ed ha saputo sfrut-tare la sua forza com-merciale per realizzare dei corner all’interno del retail specializzato molto effi caci per condurre i clienti all’esperienza del prodotto attraverso i suoi banchi-prova in cui tutto è a portata di touch; al-tri brand co-leader hanno seguito questa strada sperimentata con succes-so per la presentazione di tablet e smartlet ed è sempre più frequente tro-vare isole espositive dedi-cate al contatto vivo coi prodotti in cui il confi ne tra tablet e smartphone è sempre più sottile.

In effetti il fi l rouge che comincia ad accomu-nare i modelli espositivi applicati alla telefonia più moderni e affascinanti è

proprio questa forma di “merchandising tattile” in cui si mescola la valenza ludica della sperimen-tazione manipolativa del prodotto e del contatto diretto specialmente coi nuovi modelli in com-mercio, con il rigore dell’esposizione per mar-ca e per contenuto tecno-logico e prezzo. In verità non sono molte ancora le insegne del retail special-izzato che dimostrano di voler percorrere questa strada ma vale la pena di citarne almeno due: Sat-urn e Unieuro.

Il loro approccio si di-stacca da quello registra-to in alcuni punti vendita lombardi visitati nell’aprile 2013 –Euronics, Marco-Polo Expert, Mediaworld- che manifestano una fi -losofi a di merchandising piuttosto conservatrice; le loro esposizioni sono praticamente identiche e seguono il solito schema: grande banco-vetrina servita, bassa e rettan-

golare oppure ovoidale, che crea un’isola al cui centro ci sono gli addetti che rispondono alle in-terrogazioni dei clienti, procedono con le vendite e gli abbonamenti e ri-forniscono i banchi; nelle vetrine si susseguono in bell’ordine come nelle teche di un museo i mo-delli dei telefoni in vendi-

ta, rigorosamente spenti e inanimati.

Il criterio espositivo principale è quello della marca; o meglio, i soliti Samsung e Nokia dispon-gono di sezioni di banco in esclusiva, poi ci sono le sezioni affi date agli operatori (di regola TIM, Vodafone e Wind; a volte anche H3G) che assortis-cono i brand soprattutto in funzione dei prezzi dei pacchetti di offerta; alcu-ne sezioni di banco “smar-

cate” servono ad esporre i brand minori secondo il criterio del prezzo e del contenuto tecnologico: si procede dai telefoni cellu-lari non-touch, in cui fan-no capolino a volte i tele-foni a tasti grandi adatti alla già citata nonna dei meloni, agli smartphone più costosi e ricchi di fun-zioni, anch’essi purtroppo

normalmente adagiati in un livore da teca fune-raria.

L’unica concessione all’esperienza tattile in questi negozi visitati è rappresentata dalla pre-senza in genere sui lati opposti dell’isola di piccole colonne espositive su cui sono assicurati con siste-mi antifurto i due o tre ultimi modelli dei brand più noti; ma di sabato la fi la per maneggiarli è tal-mente lunga che sconfor-

GDO

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ta anche i più pazienti. La pianta espositiva si com-pleta con l’accessoristica disposta tutta intorno all’isola e sistemata di solito su gondole a ganci.

A onor del vero il van-taggio di questo approccio di merchandising è che il cliente può solamente guardare i telefoni esposti da sopra il vetro del banco e non può fare esperienza tattile del prodotto senza che gliela conceda un ad-detto, il quale in questo modo ha l’opportunità di innescare una relazione con il potenziale acquir-ente e facilitare il suo pro-cesso di acquisto; questo vantaggio viene però van-ifi cato nei casi in cui il ne-gozio è pieno di clienti e gli addetti non riescono a seguire tutti i consuma-tori-curiosi e questi ultimi faticano a trovare un ad-detto libero a cui chiedere un supporto; ma ques-ta modalità espositiva mostra i suoi limiti anche quando la scarsa cultura di servizio degli addetti alla vendita permette che i clienti si aggirino indis-turbati senza chiedere loro nulla; a questo pun-to un siffatto modello di banco servito non offre i vantaggi della vendita as-sistita (competenza tecni-ca e informazione rapida) e nemmeno quelli del li-bero servizio (manipolazi-one autonoma e discre-zione): tanto varrebbe istituire il “numerino” di prenotazione del proprio turno di contatto con un addetto allo stesso modo del reparto gastronomia del supermercato!

Unieuro di Cerro Mag-giore ha optato invece per un tipo di esposizione della telefonia mobile che sgancia completamente il contatto col prodotto dall’assistenza al banco; il criterio espositivo rimane quello per brand ma i modelli sono collocati su un lineare di scaffali ver-ticali –un ampio numero di sezioni- confi nante da un lato con la categoria dei navigatori satellitari, come a intendere che tutto quello che si deve toccare per farlo funzion-are ha dignità di essere e-sposto vicino.

Questi scaffali sono abbastanza alti per risul-

tare comodi alla consul-tazione da parte di per-sone di normale altezza che troveranno i modelli a livello occhi, ma pre-sentano il difetto di tutti gli scaffali verticali alti: presuppongono di non dovere servire clienti al di sotto di una certa so-glia di statura, mentre nel caso della telefonia sap-

piamo che tra i decisori di acquisto, quando non ad-dirittura tra gli acquirenti diretti, ci sono sempre più ragazzi in età pre-ado-lescenziale.

L’aspetto degno di nota resta comunque il tentativo pienamente ri-uscito di creare una zona di sperimentazione a dis-posizione dei clienti: i telefoni sono sistemati su supporti magnetici distac-cabili e vincolati attraver-so cordini anti-furto che

che infi ne mi ha più con-vinto è quello di Saturn Centrale, dentro il ne-gozio collocato nella sta-zione Centrale di Milano. Il lavoro è stato eccellente: ha miscelato in un ambien-te gradevole e circolabile i vantaggi della vendita as-sistita –c’è un isola con al centro gli addetti- con la libertà di contatto col prodotto del libero servizio –il banco che crea l’isola è una grande esposizione bassa di telefoni prele-vabili col sistema del sup-porto magnetico sistemati su un piano leggermente inclinato a favore del con-sumatore-. La logica di se-quenza dei modelli segue ancora il brand, esistono anche qui le sezioni in es-clusiva di alcune marche, quelle smarcate per gli al-tri marchi e le sezioni dedi-cate agli operatori di tele-fonia mobile, ma il tutto risulta talmente funzionale e piacevole che ci si lascia attrarre per la consulta-zione e la manipolazione dei prodotti anche se non si ha la minima intenzione di comprare un telefono; ma che ne sappiamo, la fame vien mangiando e la scommessa di Saturn sembra essere proprio quella di creare un sistema di merchandising tattile e multisensoriale vincente verso le esigenze di tutti i target possibili: gli adulti e i giovani, gli esperti e i meno esperti, gli acquiren-ti d’impulso e i program-matori. Come dire: intanto offro ai clienti l’esperienza del toccare, del prendere e del soppesare; e poi starà all’addetto valutare se in-tervenire con discrezione nel processo di scelta e stimolare l’acquisto. Una questione di tatto, appun-to.

danno un certo agio nella libera manipolazione dei modelli. Unico difetto: la zona di assistenza clienti non è vicina e dunque oc-corre intercettare un ad-detto di passaggio per avere informazioni op-pure andare al desk di assistenza per catturare la sua attenzione. Qui la scelta tra la vendita a li-

bero servizio e quella as-sistita ha preso una piega decisa a favore del primo tipo, anche se in realtà il prelievo del prodotto dallo scaffale, una volta scelto il modello preferito, non può essere fatto in au-tonomia e quindi questo interpretazione espositiva mostra un limite proprio in quella caratteristica che ne decreta l’originalità e funzionalità. Della serie: non si può avere tutto.

Il modello espositivo

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MOODBOARD

la contem

plazione

Gli Oracoli

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NUOVE

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LINGUAGGIO

TOTEMICO

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Spesso determinati mecca-nismi di comunicazione pubblicitaria si rifanno agli strumenti e ai rituali ance-strali di aggregazione e so-cializzazione. Non è un caso che alcuni materiali espositivi vengano defi niti totem. La funzione totemica, vor-rei ricordare, è quella di rappresentare un clan o una tribù e le sue caratteri-stiche. Da qui la sua architettura frutto di una composizione di maschere e visi, più o meno antropomorfi , in un’unica struttura ad albe-ro che raccoglie in una sola entità i simboli di più es-senze, forze e principi: il lupo, il fuoco, la saggezza e via dicendo. Insomma “siamo di fronte” a una struttura capace di “tra-smettere” quei valori nei quali un gruppo si può identifi care e riconoscere. Nel totem pubblicitario le maschere sono sostituite dal brand, o da marchi, che, è bene sottolinearlo, sono comunque contenitori di valori -quelli appunto più o meno solidi della marca- evocati sciente-mente a scopo commercia-le. Non è inusuale che un to-tem racconti storie o rac-colga una simbologia tesa a trasmette conoscenza e informazione al suo inter-locutore. Probabilmente l’azione di rivolgere spiri-tualità o, parimenti, mate-rialità verso un oggetto monolitico con la convin-zione di ricevere soluzioni o illuminazioni è nella na-tura umana. Era così per l’oracolo di Delfi , il cosid-detto omphalos -od ombe-lico del mondo- lo è in par-te per il go-honzon giapponese, ossia la per-gamena del buddhismo Ni-chiren. E lo stesso vale, sempre con il massimo ri-spetto, per alcuni oggetti simbolici delle religioni mo-noteiste. Il concetto lo rende egre-giamente Stanley Kubrik nel suo intramontabile ca-polavoro 2001: Odissea nello spazio quando, ripor-tando le idee del romanzie-re Clarke, riconduce i pas-saggi evolutivi di una tribù di uomini-scimmia al con-fronto con un monolite cui si può attribuire, a seconda del grado di fede o prag-matismo del fruitore del lungometraggio, origine aliena o divina.

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Amelia VallettaFIERE

Un’inversione di ten-denza alla quale anche gli espositori del Salone Internazionale dell’au-to di Ginevra, tenutosi dall’8 al 18 marzo scor-si, sembrano adattarsi, seppure in certi casi con reticenza: attraverso una proposta di solu-zioni espositive tara-te, funzionali, prive di fronzoli.L’agenzia milanese Designtool specialista in ricerche e consulenze nel campo del design e dell’architettura, rac-conta l’andamento del settore attraverso un Osservatorio focalizzato sulle nuove tendenze del car design e del car branding.

A SLICE OF CARNon basta più mostra-re il veicolo nella sua univocità scultorea, disvelando forme, archi-

trovare le informazio-ni che gli servono, sa vedere le cose al di là delle apparenze e pos-siede gli strumenti cul-turali che gli consentono di valutare, soppesare, confrontare. La parvenza di un veico-

lo non gli basta più, ma ne vuole capire innanzi-tutto il funzionamento, come e da chi è costrui-to, quali le soluzioni tecniche e meccaniche, quali le innovazioni tec-nologiche, quali i ma-teriali, quali le risorse e

tetture, cubature, ma è necessario mettere in evidenza anche abitabi-lità, comfort degli inter-ni, usabilità. Il consumatore vuole capire. Ed è in genere una persona curiosa, che sa

TUTTA SOBRIETÀAUTOMOTIVE

aGinevra

LADELL’

IL MOMENTO CERTAMENTE NON È FAVOREVOLE.

NE SONO CONSCI GLI ORGANIZZATORI DI MANIFESTAZIONI FIERISTICHE CHE SI ADEGUANO ALLA CONTINGENZA,

DISMETTENDO GLI ABITI DELLA FESTA, PER UN LOOK PIÙ SOBRIO, CON

L’OBBIETTIVO DI NON FAR PASSARE IL CONCETTO

DI SPERPERO.

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che ci interessa. Negli stand apposite aree e strutture con tablet incorporati, invitano alla seduta, al riposo, allo studio, attraverso la na-vigazione, del modello esposto.

CUSTOM ATTITUDEL’idea di auto come mo-nolite, dove l’acquisto avviene senza alcuna possibilità del consuma-tore di intervenire sul prodotto finale, è ormai tramontata. Pannelli a parete illustrano l’auto nelle sue parti compo-nenti, spiegando al con-sumatore che, in molti casi, può sceglierle, personalizzarle, montar-le in maniera simbolica assieme al costruttore, per fare della propria auto un’esperienza uni-ca ed irripetibile.

DRIVING EXPERIENCEProgettare l’esperien-za di guida è il nuovo paradigma automotive. Al Salone di Ginevra la messa in scena di sistemi complessi de-stinati all’utenza e al racconto dell’esperienza sempre più olistica di

così via. I padiglioni espositivi si attrezzano con aree specializzate, dove l’auto viene sezionata, tagliata in due per mo-strarne struttura ossea, muscoli, cartilagini,

tendini.INFO-TABLET, INFO WALL AREADa dove si traggono i saperi e le competenze che orientano le per-sone e le sostengono nell’esercizio del consu-

mo consapevole? Dalle esperienze quotidiane? Da libri e riviste? Da qualcuno che li inse-gna? O da qualcosa che li spiega. Gli stand continuano a offrire ai visitatori la possibilità di

essere autonomi in que-sto processo formativo. Non più una gentile signorina a illustarti le meraviglie della tecnica, ma supporti avanzati di informazione, dove è possibile selezionare ciò

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guida, attraverso appo-siti supporti informativi e interattivi, spiega al visitatore cosa succede quando entra in rela-zione con interfacce

intelligenti, come quelle che sempre più contrad-distinguono il mondo auto.

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Ing. Colocci, il settore dei servizi per certi versi è in crisi, eppure alcune azien-de come Promofarm han-no saputo riposizionare l’offerta con ottimi risulta-ti... Cosa ne pensa? E’ comunque un dato di fatto che i paesi a economia avan-zata mostrano nell’ultimo decennio uno spostamento del PIL dal manifatturiero ai servizi avanzati ad alto con-tenuto intellettuale, questo anche in funzione del costo della vita dei paesi stessi. E’ quindi naturale che, in un periodo di crisi del manifattu-riero, il settore dei servizi più di ogni altro possa incarnare la possibilità di passare da un pericolo (la crisi che ha investito l’economia attuale) a un’opportunità (cogliendo

nuovi stimoli dai mercati) esattamente come suggerisce l’ideogramma cinese della pa-rola “crisi”.

Il terziario avanzato costitui-sce un unicum nel panorama economico, infatti, a voler scandagliare i gradienti delle attività legate ai servizi, negli ultimi 2 anni si scoprono flussi anomali rispetto a quelli del settore manifatturiero; nulla di nuovo se, all’inizio del secolo scorso, Henry Ford scriveva: “Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi, è come se fermasse l’orologio per risparmiare tempo”. Inoltre, se nel com-parto produttivo “cambiare” o semplicemente espander-si richiede investimenti di grande portata, in un periodo

di evidente credit crunch, i servizi hanno dalla loro un apparato molto più snello, altamente informatizzato con grandi investimenti soprattut-to in capitale umano.

Nel caso di Promofarm, quali nuovi settori sono stati approcciati?

Negli ultimi 4 anni, Pro-mofarm ha prima di tutto innovato il settore storico nel quale operava, la farmacia, portando le nuove tendenze del marketing, dal web appli-cato al retail, all’informazione di marketing dedicata agli addetti del punto vendita, al legame tra casa farmaceu-tica, punto vendita e cliente finale, passando per l’analisi di mercato che permette di monitorare, in maniera pun-tuale, i risultati delle campa-

gne sul punto vendita.Parallelamente da due anni è nata NexTrade, che, partendo dagli strumenti operativi, dal-la consolidata rete sul territo-rio Italiano, e dall’esperienza ventennale di Promofarm nel-la progettazione dei materiali e delle dinamiche più efficaci per le campagne di trade marketing, si protende verso canali nuovi, ma con puntidi contatto che rafforzano, senza snaturare.Crediamo si debba cambiare facendo tesoro del proprio passato, per questo ci siamo rivolti solo a comparti spe-cializzati come, solo per fare alcuni esempi, l’elettronica, l’oculistica e audiometria, le sanitarie, la profumeria e il settore bancario.

Vogliamo ripercorrere le dinamiche delle farmacie

di Marco Oltrona ViscontiSTRATEGIE IN STORE

L’azienda marchigiana

propone un sistema di visual merchandising

che si basa sull’approccio

empirico

Il Retail Merchandising secondo NexTrade

Intervista conMauro Colocci

Amministratore Delegato di Promofarm

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esplorando nuovi contesti, forti delle nostre conoscenze e capacità, ma anche aperti a cogliere nuovi stimoli.

Quali sono le particolarità di NexTrade?

A parità di assortimento due punti vendita possono ottenere riscontri di pubbli-co, e soprattutto di sell out, differenti. A cambiare le cose possono essere semplicemen-te una vetrina più attraente e una disposizione dei prodotti che attira e vende di più.È in questo ambito che vengono proposti i servizi di NexTrade con alle spalle l’expertise di Promofarm,per: l’ideazione, la progetta-zione, la realizzazione e l’alle-stimento di materiali pop.Il nostro compito è realiz-zare ambienti piacevoli che stimolino il cliente in primis a entrare e poi ad acquistare.L’esperienza consolidata ci permette di studiare e im-plementare campagne fino a 5000 allestimenti in loco, inclusa progettazione e pro-duzione dei relativi materiali, con un lead time di 2 mesi dall’input del cliente fino al completamento delle visite, cosi come di implementare soluzioni personalizzate, per uno specifico punto vendi-ta, da integrare alle singole campagne o come soluzioni stand alone.

Come si induce la propen-sione all’acquisto? Sarà banale dirlo, ma se un cliente non entra nel negozio non compra, e se entra e non riesce a trovare quello che cerca, di nuovo non compra! Il lavoro del visual merchan-diser si sviluppa sostan-zialmente in tre momenti strategici: classificazione dell’offerta merceologica, organizzazione razionale dello spazio di vendita e attenzione al dettaglio per deliziare il consumatore.

Specializzarsi è importante,ma occorre soprattuttofare esperienza sul campoe acquisire quella sensibilitànecessaria per capire, intui-re e “pilotare” i gusti della clientela.

Dalla vostra esperienza cosa avete dedotto? A lato di conoscenze conso-lidate NexTrade, come tutti gli operatori evoluti del trade marketing deve prima di tutto misurarsi con un mix di fattori che vanno dalla poten-zialità dei pdv, alla clusteriz-zazione dei target dei clienti finali.

A tal fine, replicando l’atti-vità di Promofarm Italia nel canale farmacia, NexTrade da ormai due anni raccoglie dagli operatori sul campo i feedback relativi ai singoli punti vendita, cosi come le mappature fisiche degli spazi, per ridefinirne gli assetti e valutarli anche nell’ottica di target potenziali, ovviamente diversificati per tipologia di pdv e per canale.

Il retail è fatto di molti canali. Ritiene che queste regole siano indifferente-mente applicabili?

Ogni canale ha le sue regole e vanno fatte le opportune differenze. Il primo passo è identificare le regole, poi diventa fondamentale saper-si adattare ad esse, così da replicare uno stesso metodo a scenari differenti. Del resto ogni elemento ha un suo corrispettivo: se la vetrina è il punto di parten-za della comunicazione nel negozio in area di prossimità, lo stand lo è nella gdo, al ca-tegory per aree sintomatiche corrisponde quello per aree

merceologiche e così via. Con questo approccio NexTrade riesce a misurarsi sia con il retail propriamente detto ovvero la vendita al dettaglio in area di prossimità, dove a farla da padrone è l’entratura del merchandiser, sia con la grande distribuzione, è il caso dell’elettronica, che impone altre regole specifiche.

Rimane comunque, come detto precedentemente, una banca dati di esigenze spe-cifiche e peculiari dei diversi canali distributivi.

© [email protected]

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di Andrea Cinelli

Il progetto Genialloyd si proponeva di rendere possibile la sottoscri-zione di un preventivo della nota assicurazio-ne on-line del gruppo Allianz attraverso una procedura semplice e attivata attraverso il click su un codice QRcode presente nella affissione. Genialloyd ha scelto di promuovere attraverso questa comunicazione quattro prodotti: l’as-sicurazione su Auto, Moto, Casa ed una po-lizza Dentistica. Nella comunicazio-ne veniva proposta la possibilità di scaricare una app per leggere il Qrcode quindi inqua-drare il codice presente nei fumetti presenti sull’ affissione e raffiguranti quattro situazioni di vita diverse rappresentative delle circostanze in cui possono accadere si-tuazioni per cui emerge

una esigenza di assicu-rativa. Nel caso il cliente non disponesse sul proprio smartphone di un QrCode reader, applica-zioni presenti su Itunes Store e su Google Play in forma completamente

gratuita. Il meccanismo di indu-zione alla prova faceva leva sulla curiosità del cliente.

Nelle quattro situazioni raffigurate nell’ affis-sione infatti la situazio-ne di danno o pericolo

TRADE INNOVATION

In Italia è una delle prime esperienze

Qr commerce ed è stata sperimentata

dal Gruppo Genialloyd attraverso una campagna che è andata “on air”

nel mese di Febbraio nelle metropolitane di Milano grazie alla collaborazione

di Inventia Srl insieme a IGP Decaux.

Come il QR Code diventa QR Store

imminente era sempre coperta dal codice Qr-code. Solo inquadrandolo attraverso l’app Qrcode Reader il cliente sco-priva e svelava quello che accadeva realmente in ogni situazione po-

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tendo, in questo modo, accedere a una pagina successiva nella quale si poteva anche sottoscri-vere un prevenitvo con pochi click approfittando di uno sconto speciale del 5% sulle tariffe di Genialloyd.

L’area della affissione era sempre identificata da un tracciato dispo-sto sul pavimento e che andava ad identificare la “Qrcode Zone” al fine di stimolare il pubblico all’ utilizzo della tecnologia Qrcode e farsi coinvol-gere nel mood della promozione. L’esperienza ha prodot-to ottimi risultati con oltre 500 richieste di preventivi realizzate in sole due settimane per quanto presente soltan-to su quattro fermate della metropolitana di Milano. Questo ha evi-denziato come logiche di QrCode sono possibili in logica QrCommerce.

Il QrCode diventa uno strumento fantasti-co per creare dei veri virtual shop utilizzando le affissioni di prodotto non solo per comunicare ma anche per vendere prodotti e servizi sfrut-tando soprattutto loca-tion ad elevata pedona-bilità e dove il cliente, nell’attesa di un treno o di un autobus, potrà organizzarsi la cenetta della sera o anche fare la spesa!

10 anni di progettiIl Qrcode è una straor-dinaria tecnologia, nata oltre 10 anni fa ed an-cor oggi assolutamente tutta da scoprire. Fino ad ieri l’utilizzo di que-sta straordinaria quan-to semplice tecnologia è stata limitata ad un mero utilizzo di rinvio ad un sito web, peraltro spesso non ottimizza-to per gli schermi dei telefonini, di scarsa o limitata utilità per il consumatore.

La tecnologia QrCode sta oggi vivendo una seconda vita come stru-mento per sviluppare nuove forme di comu-nicazione che abilitano non solo la promozione di un prodotto o servizio ma anche l’acquisto del-lo stesso attraverso una integrazione tra questa tecnologia ed i sistemi di mobile commerce.

Per questo oggi si par-la di “QrCommerce”. Ad aprire questa nuo-va modalità è stata la catena di supermercati Tesco che si è per pri-ma posta la domanda di come aumentare le ven-dite senza aprire nuovi punti vendita. Tesco è nota per la sua capacità d’innovazione e di in-trodurre nuovi servizi e tecnologie utili ai propri clienti.

Tesco in Corea ci è

Come il QR Code diventa QR Store

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riuscita creando su-permercati virtuali che funzionano attraverso un originale utilizzo del Qr code. Come? Invece di portare la gente in negozio, Tesco ha avuto un’idea diversa: porta-re i negozi… alla gente ideando dei murales che emulano gli scaffali di un supermercato che poi sono stati posizio-nati nelle gallerie della metropolitana di Cham-sil. Ogni prodotto raffigu-rato, infatti, ha un Qr-Code che permette di conoscere info di detta-glio e di acquistarlo, in modo da programmare poi il servizio di conse-gna nel giorno e nell’ora prestabilita. In pratica si sceglie off line e si compra on line. Questa esperienza ha fatto scuola. La strategia ha permes-so a Tesco di diventare in poco tempo il se-condo brand della Gdo nazionale (il primo è LotteMart) e di diven-tare il numero 1 dell’e-commerce nazionale.

L’iniziativa di marketing

outdoor in questione ha portato a una crescita di registrazioni al sito del 76%, mentre le vendite sul canale e-commerce sono salite del 130%. Non male!

Il Qr code è stato in-ventato da Denso Wave in Giappone nel 1994. L’idea iniziale era trac-ciare i pezzi di ricambio all’interno delle fabbri-che e poi i giapponesi hanno avuto la brillante idea di sfruttare la foto-camera del cellulare per leggere le informazioni e decodificare il conte-nuto. Letto con lo smartpho-ne, il Qr code permette di accedere a contenuti multimediali che non potrebbero esistere su carta. I supermercati virtua-li sono oggi un nuovo concept per la shopping experience, ed il Roi pare assicurato. Esperienze di QrCode Commerce grande suc-cesso sono state svilup-pate, ovviamente non in Italia ma all’estero ad esempio dalla cate-na PeoPod con grande successo. La soluzione è stata in-tegrata con il sistema e-commerce della catena distributiva consentendo

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al cliente l’acquisto ed il delivery del prodotto entro le 24 ore a domi-cilio.

Ottimizzare il tempo di attesa alle fermate dei mezzi pubblici, treni e areoporti inclusi, con consegna a domicilio programmata a quanti clienti potrebbe inte-ressare? Praticamente tutti…Anche nel mon-do dell’editoria si sono sviluppate esperienze di grande successo come la catena delle librerie Eason in Irlanda. Clicca-re e acquistare un libro, semplicissimo! Eason

l’ ha chiamata Virtual Shopping Wall ed è stata attiva nei mesi di Novembre e di Dicem-bre 2012 nelle stazioni irlandesi. Il Virtual Wall Book Shop riproduceva gli scaffali dei negozi tra-dizionali di Eason, era visualizzata l’ immagine della copertina con un codice QR che indiriz-zava alla landing di uno SHOP per acquistare il libro. Nel virtual shop era inclusa una opzione di pre-ordine. Il Virtual

Wall Book Shop era totalmente integrato con Facebook con la possibilità di condivide-re l’ esperienza, formu-lare raccomandazioni e vedere i titoli acquistati dagli amici.

In altri paesi il Qrcode è stato utilizzato con grande successo anche nel mondo del turismo per guidare i turisti a scoprire il territorio. Esperienze di grande successo sono state sviluppate in Portogallo e negli Stati Uniti. Un esempio dell’ espe-rienza Cobblestone di Lisbona. Oggi questo progetto viene esportato in tutto il mondo.

Immaginate cosa po-trebbe fare una simile tecnologia utilizzata in questa maniera in Ita-lia!

Andrea Cinelli [email protected] foto selezionate su:http://2d-code.co.uk

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Lucaprint opera nel set-tore grafico cartotecnico da ben 60 anni e dopo un processo di crescita per linee esterne realiz-zato negli ultimi anni è una delle realtà carto-tecniche più innovative nel mondo del packag-ing e degli espositori.

Innovazione e creatività sono i caratteri che dis-tinguono l’azienda che da sempre lavora per i maggiori gruppi ali-mentari italiani e grandi distribuzioni. Numerosi grandi mar-chi e aziende di catene retail si sono rivolti a questa società per stu-

diare e realizzare pack-aging ed espositori su misura, capaci di valo-rizzare ulteriormente il prestigio del loro brand e del prodotto esposto.

Dal 2004 Lucaprint ha istituito un nuovo reparto di ricerca e svi-luppo, fiore all’occhiello dell’azienda, nell’ottica di sostenere le ambizio-ni di crescita del grup-po, nonché velocizzare e rafforzare l’ingresso nei nuovi mercati; è in questo ambiente che avviene lo sviluppo tec-nico del prototipo.

Tutto parte da qui e dall’articolo merceologi-co che il cliente vuole esporre nel punto ven-dita, è grazie all’aiuto

SPECIALISTI

Confeziona LucaPrint

L’azienda vicentina offre un’ampia gamma

di soluzioni cartotecniche per il pack, l’esposizione

e l’imballaggio, create dal reparto

di ricerca e sviluppo, fiore all’occhiello

del Gruppo

misura su

di Michele de Gennaro

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di un supporto con competenze tecniche specifiche e l’esperienza pluriennale nello svi-luppo di nuovi concept, che l’idea iniziale viene a concretizzarsi.Per soddisfare al meglio le specifiche del cliente l’attività di progettazio-ne si suddivide in due fasi: la prima concet-tuale e artistica, dove si cerca di stimolare la creatività con delle vere e proprie metodologie; la seconda più tecnica, con l’aiuto di modelli 3D e prototipazione rapida si valutano forme, dimensioni e costi per un’ottimizzazione di ef-ficienza nei processi. “Questa è una fase molto critica - afferma Virginio Scalabrin, R&D manager di Lucaprint Group - perché dob-biamo metterci a con-fronto con tutti gli attori della filiera: da un lato dobbiamo sottostare alle esigenze della Sup-ply Chain, dall’altro far arrivare al retail un prodotto finale in linea con le esigenze del cli-ente”. Se poi il prototipo co-incide con i bisogni e le necessità del cli-ente si procede con

la vestizione, si pone un vero e proprio abi-to di colori e disegni all’espositore prima di arrivare alla produzione finale in serie.

L’area di ricerca e svi-luppo di Lucaprint è composta da persone di differenti professioni con lo scopo di creare un incrocio tra back-ground ed esperienze e favorire la crescita di nuovi progetti e soluzio-ni.

I packaging e display designer sviluppano più di 800 progetti all’anno che contribuiscono al lancio e alla vendita di un prodotto in svariati settori merceologici: dalle semplici fascette in cartone ai packag-ing pieghevoli adatti al confezionamento auto-matico, fino ai display e corner promozionali.

L’azienda opera in diversi settori, tra cui, food&beverage, in-dustriale, detergenza, occhialeria/ottico, para-farmaceutico/cosmetico. Dal 2009 il comparto food&beverage è il prin-cipale per fatturato e per nuove acquisizioni, e l’azienda è diventata fornitrice dei maggiori

gruppi alimentari italiani ed europei.

Proprio nel 2009, per prima in Italia, Luca-print ha conseguito la certificazione euro-pea per la “Gestione dell’igiene nella pro-duzione di imballaggi destinati ai prodotti alimentari”.Creatività e personaliz-zazione del prodotto, sottolineano il forte spirito di innovazione del Gruppo che sviluppa e confeziona dei veri e propri “abiti su misura” per il cliente; è proprio questo fattore critico di successo che, da sempre, gli permette di competere con i princi-pali players internazion-ali.

© Michele de Gennaro

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di Michele de Gennaro

Una vera e propria lounge interattiva ideata dall’ar-chitetto Silvio De Ponte e nata da un’alleanza di aziende tecnologiche e del settore hospitality di primo piano. Si chiama Hal, come il computer di bordo di 2001: Odissea nello spa-zio, acronimo di Hospi-tality Area Lounge, ed è il frutto delle sinergie tra Rhea Vendors, Intel, VDA e Micros Italia.

Si tratta di una vera svolta nella distribuzione automatica, un prodotto costruito attorno a un in-novativo prototipo di ven-ding machine intelligente messo a punto da Rhea-vendors ed equipaggiato con un processore Intel di ultima generazione, in grado di abilitare innovati-ve funzionalità web-based e interattive, oltre che un dialogo virtuale con i con-testi nei quali è inserito e con il pubblico.

Grazie ad uno schermo touch integrato, a un’in-terfaccia utente semplice e intuitiva, a contenuti digitali ad hoc, agli aggior-namenti in tempo reale di-sponibili via web, a un’in-

tegrazione sempre più spinta con i social network e i media digitali, e ancora a innovative funzionali-

tà di riconoscimento del contesto, questa macchina sveste i panni del distri-butore automatico per

VENDING

HAL il Concergie 2.0

VendingLa tradizionale

vending machine diventa un hub di servizi

e contenuti digitali capace di dialogare

con il linguaggio e le logichedel web

e dei moderni dispositivi mobili,

rivoluzionando il concetto di servizio al cliente

nell’universo hotellerie. In sperimentazione presso

la catena B&B Hotels

stabilire una relazione più interattiva e completa con il cliente.

È però nell’integrazione con gli ambienti circostanti e in particolare nell’hotel-lerie che il progetto Hal e il nuovo distributore smart di Rheavendors e Intel, di-segnato da Silvio De Pon-te, trovano il loro contesto naturale di funzionamento e sviluppo, potendo offrire significativi vantaggi sia per gli albergatori sia per gli utenti fin dal momento della prenotazione a casa (pre-stay) e per tutte le fasi del soggiorno. Nell’ambito di Hal, infat-ti, la vending machine interattiva, online 24 ore su 24 e perfettamente interconnessa e integrata con il sistema informatico dell’hotel, diventa il perno di un nuovo modello di servizio al cliente, sempre disponibile e in grado di dialogare naturalmente con l’ecosistema digitale di smartphone e altri device mobili. Grazie al contributo di Micros, attiva a livello mondiale da oltre 25 anni nello sviluppo di soluzioni informatiche gestionali per 46

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l’ospitalità, la ristorazione e il retail, unitamente ai contenuti digitali e inte-rattivi e ai servizi a valore aggiunto messi a dispo-sizione da VDA, l’intero spazio di Hal, al pari della vending machine, diventa smart, interagibile anche tramite web dalla propria stanza in albergo o, nel pre e post-stay, da casa, nelle fasi di check-in o feedback alla struttura alberghiera.

Hal ha iniziato la sua operatività all’interno di alcune strutture di B&B Hotels, catena di alber-ghi di categoria tre stelle con un servizio funziona-le di qualità a un prezzo low cost, che offre servizi innovativi come la preno-tazione on-line, il check-in automatizzato su chioshi, free Wi-Fi e tv satellitare con canali Sky gratuiti, e in particolare vending machine presenti in tutte le strutture.

Grazie ad Hal queste mac-chine avranno un ruolo del tutto nuovo e servizi evoluti in chiave 2.0, come per esempio l’ordinazione e la gestione della colazio-ne.

“Hal non è solo un pro-getto concreto, che vede la piena applicazione nel settore del vending della nostra tecnologia, ma è la riprova delle opportunità e delle innovazioni che i microprocessori e i sistemi embedded possono abilita-re, anche in contesti dove il computing non era mai stato di casa prima d’ora”, - spiega Dario Bucci, am-ministratore delegato di Intel Italia e Svizzera. “In un progetto integrato che vede più tecnologie e innovazioni lavorare in modo sinergico tra loro, Intel ha fornito il ‘cuo-re pensante’ in grado di trasformare la vending machine tradizionale in un hub di servizi e contenuti digitali capace di dialogare con il linguaggio e le logi-che del web e dei moderni dispositivi mobili. Hal ci avvicina al futuro, e ci presenta le opportunità enormi che la diffusione dell’intelligenza artifi cia-le in una moltitudine di oggetti diversi può portare nella vita di tutti i giorni”.

© Michele de Gennaro

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a cura di Luigi Rubinelli

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INTERVISTA A MATTIA RICCÒ

PRESIDENTE DELLA ASSOCIAZIONE

ITALIANA PRODUTTORI E DISTRIBUTORI

ARTICOLI PUBBLICITARI E PROMOZIONALI

INTERVISTA

di mercato incida sulle attività promozionali delle Aziende. E’ stato un anno intenso e pro-fi cuo; abbiamo puntato molto sull’organizzazio-ne di eventi che potes-sero creare una squadra forte di operatori del settore perché noi di Assoprom dobbiamo diventare una “grande famiglia”. Devo dire poi, parlando di qualità, che fondamentale nel 2012 è stata la promulgazio-ne del Codice di Condot-ta, strumento di auto-regolamentazione che ci ha consentito di rendere trasparente l’azione della nostra Associazio-ne nei confronti di tutti coloro che interagiscono con la stessa, di chiede-re a tutti gli Associati di agire secondo principi e regole ispirati a ciò che dal Codice viene regola-mentato, nel rispetto di una reciproca collabora-zione.

2) Come è migliora-to il rapporto con gli associati e quanto è effettivamente servi-to l’Assoprom Italian

Presidente, lei è a metà del suo percor-so alla guida del Con-siglio Direttivo Asso-prom, sin dall’inizio del suo mandato ha scelto di puntare tutto sulla “quali-tà”. Quali sono stati i risultati più signifi ca-tivi?

Nel presentare il nostro programma elettorale dichiaravamo l’impor-tanza del fare in modo che il marchio Assoprom diventasse sempre più un marchio di grande qualità, l’importanza del far sì che, per una Azienda, l’appartene-re ad Assoprom fosse riconosciuto come un sinonimo del fatto che commercializza beni o eroga servizi di una qualità superiore rispet-to a quella vantata da chi non può dirsi parte della Associazione. Allo scopo di perseguire questo obiettivo, ci sia-mo impegnati nella rea-lizzazione di eventi che potessero coinvolgere gli operatori del pro-mozionale e gli utenti

fi nali. Ricordo, a questo proposito, con grande piacere la partecipata prima Convention Na-zionale del Promoziona-le organizzata lo scorso 13 Ottobre a Parma. E’ stato un appuntamen-to fortemente voluto dalla Associazione, un importante momento di confronto tra operatori del promozionale e frui-tori di prodotti e servi-zi promo pubblicitari, un’occasione per rifl et-tere, tutti insieme, su come il nuovo contesto

ASSOPROMParla ilPresidente

dall’Associazionedi Roberto De Fanti

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Tour per favorire lo spirito di gruppo?

E’ importantissimo, in una Associazione, stimolare la partecipa-zione alla vita associa-tiva. Su cosa abbiamo lavorato? Innanzitutto abbiamo migliorato i processi comunicativi interni. Il sito internet è stato rivisitato ed è stata resa più semplice la sua navigazione, per attività specifiche abbia-mo creato siti internet dedicati (penso, a titolo esemplificativo, a quel-lo realizzato per l’Open House Tour), abbiamo istituito una pagina sul social network Facebook ed un blog allo scopo di rendere maggiormente interattivo il rapporto con i nostri Associati, abbiamo intensificato gli invii delle newslet-ter che vengono ormai recapitate con caden-za settimanale a tutti i nostri Associati Ordinari e con cadenza mensile a tutti i nostri Associa-ti Aggregati, abbiamo

predisposto un house organ cartaceo inviato con cadenza bimestrale a tutti gli Associati e di-stribuito nelle principali Manifestazioni Fieristi-che di settore. E’ stata poi rivisitata l’Associa-zione dal punto di vista strutturale istituendo le Sezioni Territoria-li (radici locali di una Associazione, punto di osservazione più vicino alle problematiche con-crete degli Associati), le Commissioni (supporto decisivo per elabora-re politiche specifiche in alcuni settori) ed i Gruppi di Studio. Punta di diamante, per noi, di questo percorso, rimane la nascita dei due Road Show “Assoprom Italian Tour” e “Open House Tour”. Il primo, di natu-ra prettamente conve-gnistica, ha lo scopo di avvicinare sempre più l’Associazione ai propri Associati, di promuo-vere la serietà delle Aziende Associate ed il valore della PTO. Il se-condo, di natura invece

prettamente espositiva, consente ad un pool di aziende espositrici della “grande famiglia” di As-soprom di presentare i propri prodotti e servizi, in diverse città italiane, a prezzi veramente con-tenuti. Due Road Show, assai partecipati nella loro prima edizione, che vedranno Assoprom, in questo 2013, “a spasso per l’Italia” in oltre 14 località. Due Road Show che hanno aiutato a raf-forzare, in tanti impren-ditori, il proprio senso di associativismo. Basti pensare che alcune Aziende, a seguito della partecipazione a questi eventi, hanno scelto di esporre, in diverse Ma-nifestazioni Fieristiche, radunandosi sotto un unico cappello, quel-lo dell’Associazione, la quale realizza pavillion espositivi attraverso la Assoprom Servizi S.r.l. 3) E’ migliorato il dia-logo con le istituzioni e nello specifico con Confindustria? Quali i benefici per l’associa-zione?

La nostra Associazio-ne ha un forte ruolo di aggregatore e guida per l’economia del Paese. Il rapporto con le Isti-tuzioni, prima fra tutte Confindustria, è fonda-mentale e noi abbiamo aperto un confronto diretto con essa e, attraverso di essa, col mondo politico. Perso-nalmente ho incontrato il Presidente Naziona-le di Confindustria, il Dott. Giorgio Squinzi, lo scorso 16 Novem-bre, periodicamente ho incontri con il Dott. Dino Fenzi, Presidente Nazionale di Confindu-stria Federvarie. Questi incontri hanno favorito la conoscenza e la re-ferenzialità della nostra Associazione e dei suoi iscritti, sono serviti per gettare le basi per una forte collaborazione. Diverse attività svi-luppate nel 2012 e in programma per il 2013

nascono proprio dalla collaborazione con Con-findustria Federvarie e con le Territoriali Re-gionali di Confindustria le quali, ad esempio, ci hanno già offerto la possibilità di attingere alle loro banche dati in modo da invitare i loro iscritti ai nostri eventi. Stiamo lavorando per fare Sistema e migliora-re i rapporti all’interno dell’intero comparto del promozionale. Siamo molto più inseriti di pri-ma nel Sistema Confin-dustriale!

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di economia e gestio-ne delle imprese dell’ Università degli studi di Reggio Emilia) e di tanti imprenditori sono certo il traguardo sia rag-giungibile entro il primo semestre del 2013.

Ultima cosa sulla quale dobbiamo ancora lavo-rare è l’intensifi cazione del rapporto scuola- im-presa, entrambe sono leve importanti per lo sviluppo della nostra economia! 5) Per il 2013, al di là di quello che abbiamo già detto, cos’altro si prospetta per Asso-prom?

Sicuramente dovremo ampliare ulteriormen-te la base associativa, creare fonti di business per la Assoprom Ser-vizi S.r.l. allo scopo di fi nanziare progetti utili per i nostri Associati.

Ma vorremmo anche sensibilizzare l’impren-ditoria di comparto a lavorare sulle reti di impresa consapevoli che

”piccoli è bello ma gran-di è meglio.

Le cose in programma sono tante, fortuna-tamente ho accanto a me amici (i membri del Consiglio Direttivo, i Responsabili Territoriali, i Probiviri) che credono molto in questa Asso-ciazione e che lavorano tantissimo per essa, e di questo li ringrazio, ma invito chiunque abbia idee nuove a proporle

Certo per il 2013 ci saranno altre novità ma per ora preferisco non svelare più nulla.

©Roberto De Fanti

4) Del suo program-ma elettorale cosa deve ancora realizza-re?

Come ho dichiarato nel mio programma elet-torale, vedo Assoprom come una Associazione sempre più trasversale che unisce, attorno ad un punto di interesse comune, produttori, importatori, distributori di oggetti promo pubbli-citari ma anche agenzie di comunicazione, agen-zie di promozione che si occupano della ge-stione di manifestazioni a premio, consulenti di marketing, opera-tori nel campo della personalizzazione,etc. …

In questo 2013 do-vremo lavorare innan-zitutto alla ricerca di sinergie con le altre Associazioni del com-parto. Abbiamo posto le basi per una forte col-laborazione con Siotec, saremo “fi anco a fi an-co” in diverse iniziative quest’anno, non siamo ancora riusciti, invece,

in questo intento con Asso Comunicazione.

Forte è poi la necessità di monitorare il merca-to, di condurre le attivi-tà di ricerca necessarie ad indagare ed interpre-tare ogni aspetto della base associativa nonché della economia del no-stro comparto, di elabo-rare ricerche a favore e servizio dei nostri asso-ciati, che potranno uti-lizzarle come strumento di pianifi cazione e di marketing, di analisti ed economisti, giornalisti e studenti.

I prossimi mesi ci ve-dranno al lavoro per la creazione di un Centro Studi dedicato al no-stro comparto. La co-stituzione di un vero e proprio Centro Studi è sicuramente un proget-to ambizioso ma met-tendo in gioco le giuste professionalità, potendo contare sulla collabora-zione di Confi ndustria, del mondo Universitario (collaborerà nel pro-getto il Prof. Roberto Ravazzoni, docente

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di Michele de GennaroMATERIALI

Il taglio giusto per i materiali

Pvc, Pet, Perspex, poli-carbonato, microonda, poliestere, Lexan, Dibond, specchi, oltre a lastre estruse, pressate e calan-drate anche barre piene, forate, tubi e profi lati compongono l’ampia gam-ma di materiali trattati da Eurmoma, azienda fondata nel 1991 e specializzata nel comparto dei semila-vorati termoplastici.

«La creazione di un la-boratorio moderno e all’avanguardia - dice Ippolito Bassani, titolare di Eurmoma - munito di tutte le più recenti tecnologie per la lavorazione e il ta-glio delle materie plastiche è stato un passo dovuto. Nel nostro stabilimento, infatti, troviamo tre mac-chine laser in formato mt.3x2; quattro piegatrici con luce di 2 mt; due frese mt. 3x2; una sezionatri-ce in piano mt. 4x3; una fresa diamantatrice. Con questa dotazione abbiamo raggiunto la capacità di curare ogni richiesta e ne-cessità di lavorazione che il cliente propone: taglio, laser, lucidatura, gadget, oggetti personalizzati ec-cetera».

comunicano

Brand il

lematerie

che

Panoramica sulle Panoramica sulle eclettiche

potenzialità di trasformazione

di svariati materiali destinati a comporre

strumenti di comunicazione sempre più innovativi ed efficaci

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Sono tutti macchinari che lavorano con programmi Cad o Cab e che con un disegno computerizzato inviato via e-mail posso-no eseguire il lavoro alla grandezza desiderata e nei quantitativi richiesti. E per far fronte alla necessità di contenere e immagazzina-re questi prodotti plastici molto ampi di metratura, Eurmoma ha aperto un nuovo magazzino nelle vicinanze della sua sede, dove vengono tenuti in giacenza le lastre, i fogli,

i tubi e tutti i materiali plastici in attesa di lavora-zione.«Siamo un’azienda gio-vane e dinamica - dice Ippolito Bassani, titolare di Eurmoma - che occu-pa un posto di riguardo nel campo della vendita e della commercializzazione di materiali per la comu-nicazione e la pubblicità. Alla cura per la tradizione abbiamo sempre affi anca-to una capacità di rinnova-mento che ci consente di anticipare e soddisfare le differenti esigenze. Siamo un punto di riferimento sul mercato nazionale».

La soddisfazione di ogni richiesta nasce dalla colla-borazione stretta e com-pleta che i clienti hanno con il personale dell’azien-da, una collaborazione che inizia creando e sviluppan-do un prodotto su misura con caratteristiche desi-derate facendo attenzione alle misure e ai formati e continua con la consulenza con tecnici competenti per la selezione di materiali adeguati riguardo l’uso e l’impiego, in base alla re-sistenza, alle temperature, ecc. Poi arriva la fase della lavorazione vera e pro-pria che non rappresenta un problema grazie a un concentrato di macchine e attrezzature tra le più moderne ed effi cienti per le lavorazioni.

«Cominciando con po-chi ma qualifi cati partner commerciali - conferma Bassani - e puntando sulla qualità piuttosto che sulla economicità del prodotto, non tralasciando un ca-pillare, costante e anche duro lavoro di pubblicità sulla attività della neonata azienda, il locale ben pre-sto è diventato stretto e sono stati necessari nuovi spazi per un magazzino che ingrandiva e per la no-stra politica aziendale che vuole il prodotto sempre pronto: qualità e disponi-bilità».

Sostiene la struttura e l’ambiente

L’ecosostenibilità del car-tonato a supporto della tecnologia più all’avan-guardia. Questa è la fi losofi a che caratterizza l’attività di Videonbox, azienda che da oltre 10 anni opera nel

settore della comunicazio-ne digitale, specializzan-dosi nella progettazione di sistemi e strutture per fare promozioni in-store. “Grazie alle competen-ze acquisite nel tempo – spiega David Pacifi ci, direttore commerciale di Videonbox - abbiamo ideato questo nuovissimo sistema per fare marke-ting e comunicazione, che grazie alla sua fl essibilità permette di realizzare un’ampia gamma di siste-mi e progetti personalizza-ti ideati e realizzati da un gruppo di oltre 60 collabo-ratori”.Si tratta di materiali eco-intelligenti personalizzabili

per forma, dimensione e grafi ca che si integrano a tecnologie digitali dando “vita” a strutture innovati-ve, studiate per catturare l’attenzione dei consuma-tori o dei visitatori e per rendere i prodotti i veri protagonisti della comuni-cazione, suscitando negli astanti reazioni psicologi-che positive.“Attraverso maxi comuni-cazioni grafi che e videoco-municazione – dice Paci-fi ci - Videonbox cattura l’attenzione del cliente e orienta le sue scelte. Oltre che di sistemi audio/video, questo sistema può esse-re integrato con Audien-ce Measurement System

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per rilevazioni statistiche, Bluetooth System o sof-tware personalizzati per il marketing in-store”.

Il contenuto mostrato da Videonbox può spaziare dal semplice testo integra-to a immagini arrivando fino a video multimedia-li con o senza audio, il tutto corredato di maxi grafiche intercambiabili e di un’ampia gamma di personalizzazioni. I conte-nuti multimediali possono essere gestiti sia in locale che da remoto attraver-so una piattaforma “web oriented”.

“I muri e gli spazi interni degli store e delle gallerie commerciali, degli uffici e degli showroom – spiega David Pacifici - saranno progressivamente ricoperti dai nuovissimi e strabilian-ti mosaici elettronici, che renderanno onnipresenti le immagini dei brand e delle merci di maggior successo. Noi partecipia-mo in maniera esaltante alla spettacolarizzazione di queste immagini inte-grandovi strutture che si prestano alle più svariate applicazioni”.

Un esemopio è l’espositore multimediale creato per Vileda interamente co-struito in materiale ecodu-revole (privo di ferramenta metallica) e personalizza-to con la grafica del brand. La struttura si compone di un Totem dotato di Di-splay 27″ Full HD e Mini Pc autoplayer che spiega le funzionalità e caratteri-stiche del prodotto, e uno spazio anteriore delimitato da spallette curve per-sonalizzate, dove viene posizionato il prodotto in vendita attraverso pratici ganci portablister.

L’Espositore Multimedia-le, in questa prima fase ne sono stati realizzati 20 pezzi, diventa per Vile-da un corner innovativo, dinamico e multimediale, che girerà l’Italia attraver-so i principali ipermercati, e farà conoscere le ca-ratteristiche principali dei prodotti in esposizione, oltre a dare enorme visibi-lità al marchio.

Idee e soluzioni innovative come il progetto “Vileda” permettono di conquista-re “the last ten metres” gli

ultimi metri che separano il cliente all’acquisto.

“Ancora più recente – spiega Pacifici – è il progetto per Conad “Scel-te di Gusto Eccellenza nei formaggi”, un’operazione integrata di marketing organizzata dalla Conad Pac 2000A di Perugia per

35 punti vendita pilota e riferita all’iniziativa “Scel-te di Gusto”. È un kit che presenta settimanalmen-te una selezione di vini e formaggi che abbinati esaltano i rispettivi aromi e sapori. Il materiale per il punto vendita è composto da un totem illustrativo in digi-

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board da 16 mm, materia-le in cartone ecologico e reso autoportante, un por-tabrochure in plexiglass per le schede prodotto, un espositore sempre digi-board da caricarsi con l’as-sortimento dei vini, infine un label da posizionare sul fronte del frigorifero. Questo tipo di allestimento posizionato direttamente dal personale del punto vendita ha un forte inte-resse da parte dei clienti e un’ottima redemption di vendita”.

Sull’onda del cartonato

Cartone ondulato, car-toncini e carte, cartone tamburato; e ancora pvc semiespanso, sandwich, plexiglass, foam, vinili. Lavorati tramite offset, serigrafia, digitale, flexo, offset UV, flexo HD. Rifiniti con plastificazioni, verni-ciature, laminature, stam-pa in rilievo e floccatura per realizzare espositori da banco, da terra, totem, pannelli e cartelli vetri-na, scatole, packaging e articoli di interior design. Questa è l’attività di On-dulkart, azienda di Cessal-to, in provincia di Treviso, caratterizzata da una gran voglia di espandere i propri orizzonti, in modo

da riuscire a soddisfare a 360° i suoi clienti, con ambizione e forte determi-nazione.

Dall’acquisizione di una piccola realtà, l’azienda ha intrapreso un interessante percorso nel mondo della cartotecnica introducendo il cartoncino teso tra le sue materie prime tratta-te fino alla lavorazione di svariati materiali, serven-dosi di diverse tipologie di taglio e finitura.Grazie all’impegno e all’esperienza maturata, oggi Ondulkart è in grado di accogliere ogni proget-to dal più semplice al più articolato e creativo, va-lutandone innanzitutto la fattibilità e proponendone valide alternative, curando con attenzione progetto e grafica creati sulla base del prodotto in modo da valorizzarlo nel miglior modo possibile.

© Michele de Gennaro

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IN QUESTO NUMERO PROPONIAMO LA SECONDA PARTE DELLA RICERCA

COMMISSIONATA DA EPSON A COLEMAN PARKES,

SU UN CAMPIONE DI 500 UOMINI MAKETING. DALLE RISPOSTE EMERGE

UN CONFRONTO TRA ITALIA E FRANCIA

GERMANIA, SPAGNA E UK.

Capitolo 2– Elementi trainanti legati a età e sesso per i materiali promozionali. (la prima parte della Ricerca Epson su dati Coleman Parkes è pub-blicata sul n.9 della ns Rivista)

1.5.1 Gruppi target per materiale promozionale stampato: oggi e nel 2020.Attualmente, l’83% delle aziende in Italia utilizza materiale POP per la promozione di prodotti rivolti a consu-matori di sesso femmi-nile. Questo dato, che

risulta superiore rispet-to alla media europea (66%), entro il 2020 subirà un calo significa-tivo: si prevede infatti che solo poco più della metà delle aziende (sia in Italia che in Europa) impiegherà materiale

POP per promuovere prodotti rivolti al merca-to femminile. Sulla base di queste previsioni, il calo che interesserà l’Italia risulta molto più marcato rispetto alla situazione generale in Europa. Tale riduzione nell’im-

piego di supporti stam-pati non sembra però tradursi in una crescita delle attività connesse al digital signage. Oggi, il 47% delle aziende in Italia dichiara di uti-lizzare regolarmente il digital signage per la

promozione di prodot-ti destinati al mercato femminile, mentre nel 2020 questo dato do-vrebbe passare al 46%.

Attualmente, l’83% delle aziende in Italia utilizza materiali stam-pati per la promozio-

ne di prodotti rivolti a consumatori di sesso maschile. Questo dato risulta superiore rispetto alla media europea (77%). Entro il 2020, si preve-de che circa tre quarti delle aziende (73%) in Italia continueranno a utilizzare materiale POP tradizionale per la promozione di prodotti rivolti al mercato ma-schile. Sebbene si evi-denzi un leggero calo tra il periodo attuale e il 2020, certamente sarà meno pronunciato per i prodotti maschili rispet-to a quelli femminili.

Anche in questo caso, la riduzione nell’impiego di materiali stampati non si tradurrà in un au-mento del digital signa-ge. Inoltre, mentre oggi due terzi delle aziende (63%) utilizza il digital signage per la promo-zione di prodotti rivolti a uomini, nel 2020 questo dato si ridurrà drastica-mente a un quarto delle aziende (25%).

Segue:Supporto più utilizzato per la promozione dei prodotti - per sesso ed età

a cura di Barnaba BarattieriLA RICERCA

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POP e DigitalSignage

da qui

al2020

seconda parte

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In un’unica giornata potrà verificare come:

Milano, 21 maggio 2013

Mercedes Benz Center

14 Aziende si confronterannosulle opportunità offerte dalD.S. per aumentare lacomunicazione in store emigliorare il servizio al cliente

� INTERDIS S.CONS.P.A.

� ATM

� IPER MONTEBELLO

� CONBIPEL

� VODAFONE

� MU.MA

� AZIENDA OSPEDALIERAPAPA GIOVANNI XXIII

� MCARTHURGLEN GROUP

� STUDIO LONGO E CARRERA

� GRUPPO BINDA

� LEGO ITALY

� BTICINO

� M-CUBE

� SAMSUNG

Main Media partner

Media partner

M o s t r a C o n v e g n o & E x p o seconda ed iz ione

Displayeliminacode Videowall Totem

multimedialiSoftware Digital

SignageChioschiinterattivi

� Implementare le nuove tecnologie nelsuo contesto aziendale confrontandosicon esperienze concrete

� Integrare Digital Signage e VisualCommunicatione nel mondo Retaile GDO per attirare il consumatore

� Coinvolgere il cliente per avvicinarlo al punto vendita e aumentare la propensione d’acquisto

� Potenziare l’uso di videowall e totemper fornire servizi aggiuntivi all’utente

DIGITALsignage&

forum 2013

VISUALcommunication

con il patrocinio di:

si ringrazia:area espositiva a ingresso

gratuito

www.iir-italy.it � TEL. 02.83847.627

Richieda il programma completo a: [email protected]. 02.83847284 (indichi il codice: P5388_DISPLAY)

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1.5.2 Crescita dei supporti stampati per il mercato il mercato medio (25 - 40 anni di età).Il gruppo di età compre-sa tra i 25 e i 40 anni è attualmente il più nu-meroso in Italia (nation-master.com 2010); per questo gruppo si preve-de un leggero aumento

nell’utilizzo di supporti stampati tra oggi e il 2020, con un passag-gio dal 75% al 79%. Proporrei: In Italia, si prevede che l’impiego di supporti elettroni, per questo gruppo di studio, comincerà a subire una diminuzione crescente da oggi fino al 2020, con un passaggio dal

64% al 20%. Questa tendenza, più marcata in Italia, si manifesterà anche in Europa.

1.5.3 Riduzione dei supporti elettronici rivolti ai prodotti per l’infanzia e sostanziale conferma dell’utilizzo dei supporti stampati.Un dato interessante è costituito dalla prefer-enza, per oltre il 70% delle aziende italiane, nell’utilizzo del digital signage per la promozi-one di prodotti rivolti ai bambini.

Questo dato si ridurrà in Italia nel 2020 al 28% . Una tendenza simile si riscontra anche in Europa: nello stesso periodo è prevista una crescita dal 74% al 80% dei supporti stampati destinati ai bambini. In particolare in Italia, tra oggi e il 2020, i supporti stampati avranno una posizione dominante nel settore e continu-eranno ad essere i materiali promozionali più utilizzati nel settore dell’infanzia.

1.5.4 Crescita di sup-porti digital per il target 18-25 anni in Italia, ma non in d’Europa.In Italia, l’utilizzo del digital signage a fini promozionali per il target 18-25 anni è destinato a crescere da qui al 2020, anche se la tendenza non coincide con quella della media europea. In Italia il tasso di utilizzo dovrebbe pas-sare dall’attuale 56% al 67% nel 2020, mentre in Europa si prevede una leggera flessione, dall’attuale 55% al 52% del 2020. A livello europeo, l’utilizzo del digital signage presso il punto vendita per il target 18-25 anni dovrebbe diminuire di pari passo con i supporti stampati, con una fles-sione della preferenza

di utilizzo dagli attuali tre quarti delle aziende (75%) a un quarto (23%) nel 2020.

Questo gruppo di stu-dio mostra una cres-cente preferenza per l’interattività (es. smartphone) e, questa tendenza potrebbe rivelarsi indicativa per un’azienda che punti a conquistare l’attenzione dei giovani tramite canali online, anziché affidarsi al materiale disponibile presso i punti vendita.

1.5.5 Crescita del digi-tal signage e calo del POP per la fascia 41-65 anni.Vi è una chiara previ-sione di crescita nell’uso del digitaal signage a fini promozionali per la fascia 41-65 anni in Italia, in linea con la tendenza generale euro-pea.

In Italia, l’utilizzo dei supporti elettronici dovrebbe crescere, per questa fascia di età, dall’attuale 46% al 71% nel 2020. Nello stesso arco di tempo, i mate-riali POP sono destinati a perdere terreno, pas-sando dal 94% al 29%.

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