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I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI D.Lgs. del 9 aprile 2008 n. 81, art. 17 comma 1 lettera a L.AM.S. Lavoro, Ambiente e Sicurezza di Meschini Giorgio & C. s.a.s. Documento redatto da: ANIC80300L - REGISTRO PROTOCOLLO - 0002000 - 29/01/2019 - VI9 - E

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI · 2019-02-01 · Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN) INTRODUZIONE Pag. n. 1/2 Revisione 04 Data

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I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

D.Lgs. del 9 aprile 2008 n. 81, art. 17 comma 1 lettera a

L.AM.S.

Lavoro, Ambiente e Sicurezza di Meschini Giorgio & C. s.a.s.

Documento redatto da:

ANIC80300L - REGISTRO PROTOCOLLO - 0002000 - 29/01/2019 - VI9 - E

Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria

Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN) INTRODUZIONE

Pag. n. 1/2

Revisione

04 Data

13.10.2017 File

IC modello DVR 03

Il presente documento di identificazione e valutazione dei rischi, di seguito denominato DVR,

è redatto in conformità a quanto prescritto dall’articolo 28 del Decreto Legislativo 81/08 e sostituisce

tutte le precedenti versioni. Esso contiene:

- la valutazione dei rischi connessi all’attività aziendale;

- una descrizione dei criteri utilizzati per operare tale valutazione;

- l’individuazione dei criteri di prevenzione e protezione e dei dispositivi di protezione indivi-

duale;

- il programma delle misure da adottare per il miglioramento dei livelli di sicurezza.

- l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare nonché dei ruoli

dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere;

- l’individuazione delle mansioni che espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono

una riconosciuta capacità professionale.

Esso, inoltre, ha per obiettivo la predisposizione di adeguati strumenti di conoscenza a livello

aziendale, per consentire una corretta gestione del sistema sicurezza.

La redazione del presente documento è stata effettuata dagli Addetti della società L.AM.S.,

incaricata di svolgere il Servizio di Prevenzione e Protezione esterno, con il coordinamento e il con-

trollo del Responsabile del Servizio e con la collaborazione del Medico Competente.

Il documento è stato elaborato sulla base delle informazioni ricevute dalla direzione aziendale

e a seguito di sopralluoghi in azienda effettuati dagli Addetti al Servizio insieme ai responsabili azien-

dali indicati dalla direzione.

Gli allegati fanno parte integrante e sostanziale del presente documento. Il documento è stato

inoltre sottoposto alle osservazioni del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza.

La società L.AM.S. declina qualsiasi responsabilità relativamente a errori od omissioni pre-

senti nel documento a seguito di comunicazione di informazioni imprecise, parziali o reticenti da

parte dell’azienda.

In fede

Il Rappresentante legale della soc. L.AM.S. s.a.s.

Ing. Giorgio Meschini

Il sottoscritto Prof.ssa Maria Alessandra Bertini, in qualità di Datore di Lavoro della ditta

I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria, dichiara di aver letto ed esaminato attentamente il presente

documento e gli allegati che ne costituiscono parte integrante e sostanziale e di aver verificato l’esatta

rispondenza alla reale situazione della propria azienda di quanto ivi riportato. Sottoscrive pertanto il

presente documento assumendolo come propria valutazione dei rischi secondo quanto previsto

dall’art. 17 c. 1 lett. a) del D.Lgs. 81/08 e ss. mm.

______________________________________ (Timbro e firma Datore di Lavoro )

Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria

Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN) INTRODUZIONE

Pag. n. 2/2

Revisione

04 Data

13.10.2017 File

IC modello DVR 03

Il presente documento è così costituito: Capitolo N° pag. Rev. Data

Introduzione 2 04 13.10.2017 Indice 1 00 24.01.2014

1. Generalità 1 04 13.10.2017 2. Politica aziendale 1 04 13.10.2017 3. Descrizione attività 3 00 24.01.2014 4. Criteri di valutazione dei rischi 8 01 21.12.2016 5. Documenti di legge 1 00 24.01.2014 6. Valutazione rischi legati agli ambienti, agli impianti e rischio incendio 12 00 24.01.2014 7. Valutazione rischi propri delle attrezzature di lavoro 3 00 24.01.2014 8. Valutazione rischi delle modalità operative 12 00 24.01.2014 9. Programma misure di miglioramento della sicurezza 3 02 13.10.2017

Gli allegati costituiscono parte integrante del documento di valutazione dei rischi:

Allegato Versione Data Allegato I Organigramma aziendale ed elenco lavoratori 01 21.12.2015 Allegato II Organigramma della Sicurezza e nomine 04 13.10.2017 Allegato III Procedure di Gestione del Sistema Sicurezza 00 24.01.2014 Allegato IV Piano di Informazione e Formazione 00 09.05.2014 Allegato V Planimetrie e Lay-out Attrezzature ed elenco attrezzature 00 24.01.2014 Allegato VI Piano di Emergenza ed Evacuazione 02 13.05.2016 Allegato XI Documento rischio videoterminali 00 24.01.2014

I sottoscritti firmano ai fini della prova della data, che risulta essere la più recente indicata nelle

versioni dei vari capitoli e allegati, ai sensi dell’art. 28 c. 2 del D.Lgs. 81/08 e ss. mm. :

QUALIFICA Nominativo Firma

Datore di lavoro Prof.ssa Maria Alessandra

Bertini

Responsabile del Servizio di

Prevenzione e Protezione Ing. Gianluca Magnanini

Medico competente Dr.ssa Corsi Lorena

Rappresentante dei Lavoratori

per la Sicurezza Prof.ssa Luchetti Sara

Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria

Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN) INDICE

Pag. n. 1/1

Revisione

00 Data

24.01.2014 File

IC modello DVR 03

Indice 1  GENERALITA’ 

2  POLITICA AZIENDALE 

3  DESCRIZIONE ATTIVITA’ 

3.1  ORGANIZZAZIONE AZIENDALE E ORGANIGRAMMA 3.2  ORGANIZZAZIONE AZIENDALE PER LA SICUREZZA 3.3  DESCRIZIONE DEL CICLO PRODUTTIVO E DELL’ATTIVITÀ LAVORATIVA AZIENDALE 3.4  QUADRO RIASSUNTIVO DEI RISCHI 

4  CRITERI DI VALUTAZIONE DEI RISCHI 

4.1  CRITERI GENERALI DI VALUTAZIONE 4.2  VALUTAZIONE RISCHI SPECIFICI 4.3  ANALISI PER DIFFERENZE DI ETÀ, GENERE E PROVENIENZA DA ALTRI PAESI 4.4  VALUTAZIONE DEGLI INFORTUNI 

5  DOCUMENTI DI LEGGE 

6  VALUTAZIONE RISCHI LEGATI AGLI AMBIENTI, AGLI IMPIANTI E RISCHIO INCENDIO 

6.1  AMBIENTI DI LAVORO 6.2  ASCENSORI E MONTACARICHI 6.3  IMPIANTO ELETTRICO E DI MESSA A TERRA 6.4  IMPIANTO DI GENERAZIONE DEL CALORE 6.5  IMPIANTO ANTINCENDIO 

7  VALUTAZIONE RISCHI PROPRI DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO 

7.1  SCAFFALATURE 7.2  ATTREZZATURE PER L’UFFICIO 7.3  MOBILI 7.4  SCALE PORTATILI 

8  VALUTAZIONE RISCHI DELLE MODALITÀ OPERATIVE 

8.1  OPERAZIONI CHE COMPORTANO MOVIMENTAZIONE DI CARICHI E RISCHIO BIOMECCANICO 8.2  OPERAZIONI CHE COMPORTANO L’UTILIZZO DI AGENTI CHIMICI 8.3  OPERAZIONI CHE COMPORTANO L’UTILIZZO DI AGENTI CANCEROGENI 8.4  OPERAZIONI CHE COMPORTANO L’UTILIZZO DI AGENTI BIOLOGICI 8.5  OPERAZIONI CHE COMPORTANO L’UTILIZZO DI VIDEOTERMINALE 8.6  OPERAZIONI CHE COMPORTANO LAVORI TEMPORANEI IN QUOTA 8.7  OPERAZIONI CHE COMPORTANO L’ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI 8.8  OPERAZIONI CHE COMPORTANO L’ESPOSIZIONE A RUMORE 8.9  OPERAZIONI CHE COMPORTANO L’ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE 8.10  OPERAZIONI CHE COMPORTANO L’ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI 8.11  OPERAZIONI CHE COMPORTANO L’ESPOSIZIONE A RADIAZIONE OTTICHE ARTIFICIALI 8.12  OPERAZIONI CHE COMPORTANO L’ESPOSIZIONE A RISCHIO ELETTRICO 8.13  OPERAZIONI CHE COMPORTANO L’ESPOSIZIONE A RISCHIO DI AGGRESSIONI 8.14  OPERAZIONI CHE COMPORTANO L’ESPOSIZIONE A RISCHIO STRESS-LAVORO CORRELATO 8.15  LAVORO NOTTURNO 8.16  LAVORAZIONI IN CUI È POSSIBILE IMPIEGARE MINORI 8.17  LAVORATRICI GESTANTI E PUERPERE 8.18  ELENCO DEI DPI DA FORNIRE AI DIPENDENTI 

9  PROGRAMMA DELLE MISURE DI MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA 

9.1  MODALITÀ DI MANTENIMENTO E CONTROLLO PER IL MANTENIMENTO DELLE MISURE DI SICUREZZA 9.2  MISURE DI MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA 

Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria

Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN) 1. GENERALITÀ

Pag. n. 1/1

Revisione 04

Data 13.10.2017

File IC modello DVR 03

1 GENERALITA’

Denominazione I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria

Sede legale Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi AN

Sede Stabilimento Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi AN

Azienda ASUR Area Vasta n. 2

Datore di lavoro Prof.ssa Maria Alessandra Bertini

N. telefono 071 906101

Attività economica Istruzione pubblica

Codice ATECO 2007

Classe di rischio

85 - ISTRUZIONE

MEDIO

Voce di tariffa INAIL

Gruppo DM 388/03

0600 Istruzione e Ricerca

B

Numero lavoratori Vedi Allegato I

Orario di lavoro giornaliero

Rappresentante dei lavoratori (RSL): Prof.ssa Luchetti Sara

Responsabile della sicurezza

(RSPP):

Ing. Gianluca Magnanini

Addetti servizio prev. e protezione Ing. Giorgio Meschini

Ing. Lorena Giuliodori

Ing. Fabrizio Pisani

Medico competente: Dr.ssa Corsi Lorena

Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria

Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN) 2. POLITICA AZIENDALE

Pag. n. 1/1

Revisione 04

Data 13.10.2017

File IC modello DVR 03

2 POLITICA AZIENDALE

Il Datore di lavoro dell’Istituto Comprensivo è consapevole dell’importanza, imprenditoriale

e sociale, delle attività di prevenzione e protezione per la sicurezza e l’igiene dei luoghi di lavoro e

la tutela dei lavoratori, nel rispetto delle disposizioni legislative vigenti e delle norme di buona tec-

nica.

Il presente documento intende quindi rappresentare la necessaria base di conoscenza per una

corretta gestione del sistema sicurezza aziendale.

Il Datore di lavoro, si impegna:

a garantire costantemente ai propri dipendenti un ambiente di lavoro adeguato, a for-

nire loro i mezzi, l’informazione e la formazione necessari per poter svolgere le loro

mansioni nel migliore e nel più sicuro dei modi.

a considerare il parere dei lavoratori, in un’ottica di collaborazione e di coinvolgi-

mento, con l’obiettivo di lavorare quotidianamente per migliorare le condizioni di la-

voro e soprattutto prevenire tutti i potenziali rischi connessi alle attività svolte.

a rivedere il presente documento ogni qualvolta si verifichino dei cambiamenti dell’at-

tività lavorativa che implichino delle variazioni significative delle condizioni di sicu-

rezza e igiene dei luoghi di lavoro.

______________________________________ (Timbro e firma Datore di Lavoro )

Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria

Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN) 3. DESCRIZIONE ATTIVITÀ

Pag. n. 1/3

Revisione 00

Data 10.01.2014

File IC modello DVR 03

3 DESCRIZIONE ATTIVITA’

L’Istituto Comprensivo di Polverigi esercisce l’attività di Istruzione pubblica.

3.1 Organizzazione aziendale e organigramma

La funzione di Datore di Lavoro è ricoperta dal dirigente scolastico.

Presso ogni plesso dell’Istituto Comprensivo è presente un responsabile con la qualifica di “fi-

duciaria”.

L’organigramma aziendale e l’elenco dei dipendenti con le rispettive mansioni sono riportati

nell’ALLEGATO I del presente documento.

3.2 Organizzazione aziendale per la sicurezza

L’organigramma completo ai fini della sicurezza è riportato nell’ALLEGATO II del presente

documento.

Le procedure e le istruzioni operative per la gestione del sistema salute e sicurezza sono ripor-

tate nell’ALLEGATO III del presente documento.

Il programma di informazione e formazione proposto dal Servizio di prevenzione e protezione

è riportato nell’ALLEGATO IV, insieme alla programmazione annuale individuata dal Datore di

Lavoro.

3.3 Descrizione del ciclo produttivo e dell’attività lavorativa aziendale

All’interno dell’IC si svolge attività di istruzione scolastica per i seguenti cicli di istruzione:

scuola dell’infanzia (prescolastica), scuola primaria e scuola secondaria di primo grado.

Dalla precedente descrizione possono essere individuate le seguenti mansioni aziendali: Cod. Mansione Descrizione Esposizione a

rischi specifici Utilizzo

attrezzature particolari

01 Dirigente Il dirigente scolastico assicura il funzionamento generale dell'istitu-zione scolastica, promuove e svi-luppa l'autonomia sul piano gestio-nale e didattico, promuove l'eserci-zio dei diritti costituzionalmente tutelati, quali il diritto all'apprendi-mento degli alunni, la libertà di in-segnamento dei docenti, la libertà di scelta educativa delle famiglie.

Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria

Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN) 3. DESCRIZIONE ATTIVITÀ

Pag. n. 2/3

Revisione 00

Data 10.01.2014

File IC modello DVR 03

Cod. Mansione Descrizione Esposizione a rischi specifici

Utilizzo attrezzature particolari

In relazione alla complessiva re-sponsabilità per i risultati, il diri-gente scolastico organizza autono-mamente i tempi e i modi della propria attività, correlandola in modo flessibile alle esigenze dell'i-stituzione scolastica e all'espleta-mento dell'incarico affidatogli. In caso di assenza, le funzioni sono assunte dal docente vicario o da un docente collaboratore.

02 Personale Am-ministrativo

Il personale è addetto ad attività amministrative relative alla ge-stione dell’Istituto

03 Personale ausi-liario

È addetto ai servizi generali della scuola con compiti di accoglienza e di sorveglianza degli alunni, al di fuori delle attività didattiche, e del pubblico sempre; di pulizia dei lo-cali, di custodia e sorveglianza ge-nerica sui locali scolastici, di collabora-zione con i docenti.

04 Personale do-cente

Garantiscono la didattica verso gli studenti.

La planimetria dello stabilimento con il lay-out aziendale è riportata nell’ALLEGATO V.

3.4 Quadro riassuntivo dei rischi

Dall’analisi dell’attività aziendale è emerso il seguente quadro di rischi da valutarsi presenti nei

luoghi di lavoro con riferimento al DLgs. 81/08.

Gli stessi saranno meglio approfonditi nei successivi capitoli e negli allegati connessi, facenti

parte integrante del presente documento di valutazione dei rischi.

DESCRIZIONE RISCHIO PRESENTE

Rischi da stress-lavoro correlato Tit. I, Art. 28 commi 1 e 1bis

Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria

Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN) 3. DESCRIZIONE ATTIVITÀ

Pag. n. 3/3

Revisione 00

Data 10.01.2014

File IC modello DVR 03

DESCRIZIONE RISCHIO PRESENTE

Rischi da interferenza con ditte appaltatrici esterne Tit. I, Art. 26

Rischi legati ai luoghi di lavoro e rischio incendio - Tit. II, All. IV

Rischi legati a uso di attrezzature e macchine utensili – Tit. III, C. I, All. V, VI, VII

Rischi legati a impianti e apparecchiature elettriche – Tit. III, C. III

Rischi legati alla presenza di cantieri temporanei o mobili – Tit. IV, C. I

Rischi legati al lavoro in quota Tit. IV C. II, All. XVIII (2.), XIX, XX

Rischi da movimentaz.ne manuale dei carichi e biomeccanici Tit. VI, All. XXXIII

Rischi da uso di attrezz. munite di videoterminali Tit. VII, All. XXXIV

Rischi da esposizione a radiazioni ionizzanti Tit. VIII, Art. 1 c. 3 – DLgs. 230/95

Rischi da esposizione a rumore Tit. VIII, C. II, All. XXXV

Rischi da esposizione a vibrazioni Tit. VIII, C. III

Rischi da esposizione a campi elettromagnetici Tit. VIII, C. IV, All. XXXVI

Rischi da esposizione a radiazioni ottiche artificiali Tit. VIII, C. V, All. XXXVII

Rischi da esposizione ad agenti chimici Tit. IX, C. I, All. da XXXVIII a XLI

Rischi da esposiz. ad agenti cancerogeni e mutageni Tit. IX, C. II, All. XLII, XLIII

Rischi da esposizione all’amianto Tit. IX, C. III

Rischi da esposizione ad agenti biologici Tit. X, All. da XLIV a XLVIII

Rischi da esposizione ad atmosfere esplosive Tit. XI, All. da XLIX a LI

(*) valutazione con misurazioni posticipata al 31.10.2013 secondo direttiva 2004/40/CE, come mo-

dificata dalla direttiva 2008/46/CE e dalla direttiva 2012/11/UE.

Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria

Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN)

4. CRITERI DI VALUTAZIONE

DEI RISCHI

Pag. n. 1/8

Revisione 01

Data 21.12.2016

File IC modello DVR 03

4 Criteri di valutazione dei rischi

4.1 Criteri generali di valutazione

L’analisi e la valutazione dei rischi cui sono soggetti i lavoratori durante lo svolgimento della

loro attività lavorativa sono effettuate facendo riferimento ai seguenti criteri:

innanzi tutto si è proceduto alla verifica della rispondenza del sistema di sicurezza e igiene del

lavoro, già adottato in azienda, alle prescrizioni della legislazione e della normativa tecnica vigenti,

che rappresentano il livello minimo necessario per il contenimento dei rischi;

sono stati presi in considerazione successivamente gli infortuni avvenuti in azienda negli ultimi

tre anni, per valutare se ci fossero particolari tipi di rischio che avessero già manifestato una loro

probabilità di accadimento;

infine si sono valutati i potenziali pericoli, associando la gravità del danno e una stima della loro

probabilità di accadimento, derivanti dai locali e dagli impianti dell’azienda, dalle attrezzature

impiegate, dai materiali e dai prodotti usati e, infine, dalle modalità operative esercitate per l’ese-

cuzione delle attività lavorative con la seguente gradazione in relazione agli effetti:

- pericoli con il rischio di conseguenze gravi sulle persone;

- pericoli con il rischio del coinvolgimento di più lavoratori;

- pericoli con il rischio di coinvolgimento del solo lavoratore addetto.

Sulla base di queste considerazioni, la valutazione del rischio, in relazione alla probabilità di

accadimento e alla gravità del danno, viene suddivisa in quattro livelli di entità, come si può desumere

dalle tabelle successive.

Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria

Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN)

4. CRITERI DI VALUTAZIONE

DEI RISCHI

Pag. n. 2/8

Revisione 01

Data 21.12.2016

File IC modello DVR 03

TABELLA DEI CRITERI PER LA STIMA DELLA PROBABILITÀ

VALORE PROBABILITÀ CONDIZIONI CHE DETERMINANO L’ENTITÀ DEL RISCHIO

1 BASSA

L’evento dannoso è improbabile, la sua manifestazione è legata al contemporaneo verificarsi di più eventi indipendenti e poco proba-bili. L’evento non si è mai presentato durante l’attività produttiva.

2 MEDIO-

BASSA

L’evento dannoso è poco probabile ma possibile. E’ legato al con-temporaneo verificarsi di più eventi non necessariamente indipen-denti e di probabilità non trascurabile. L’evento si è verificato raramente durante l’attività produttiva

3 MEDIO-ALTA

L’evento dannoso è probabile. Tipicamente legato a funzionamenti anomali delle macchine e degli impianti, non rispetto delle proce-dure di lavoro, non utilizzo dei mezzi di prevenzione e protezione. L’evento si è verificato con una certa frequenza durante l’attività produttiva

4 ELEVATA

L’evento dannoso è altamente probabile. Con le stesse caratteristi-che precedenti, tende a verificarsi diverse volte. L’evento si presenta molto frequentemente durante l’attività pro-duttiva

TABELLA DEI CRITERI PER LA STIMA DELLA MAGNITUDO

VALORE MAGNITUDO CONDIZIONI CHE DETERMINANO L’ENTITÀ DEL RISCHIO

1 BASSO Il danno è rapidamente reversibile e di scarsa entità.

Non comporta l’abbandono del posto di lavoro

2 MODESTA Il danno comporta una parziale limitazione funzionale reversibile

in pochi giorni con completo ripristino della capacità lavorativa

3 NOTEVOLE Il danno comporta una limitazione funzionale reversibile solo dopo

un certo tempo con eventuale riduzione della capacità lavorativa

4 INGENTE Il danno è irreversibile e comporta una notevole e permanente ri-

duzione della capacità lavorativa, o l’inabilità, o la morte.

Per la stima del rischio si è utilizzata la nota formula:

R = P x M dove: R = Rischio P = Probabilità M = Magnitudo

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Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN)

4. CRITERI DI VALUTAZIONE

DEI RISCHI

Pag. n. 3/8

Revisione 01

Data 21.12.2016

File IC modello DVR 03

TABELLE DEI CRITERI PER LA STIMA DEL RISCHIO (MATRICE DEL RISCHIO)

Probabilità

Elevata (4) LIEVE (4) SIGNIFICATIVO (8) ELEVATO (12) ELEVATO (16)

Magnitudo

Medio-alta (3) LIEVE (3) LIEVE (6) SIGNIFICATIVO (9) ELEVATO (12)

Medio-bassa (2) TRASCURABILE (2) LIEVE (4) LIEVE (6) SIGNIFICATIVO (8)

Bassa (1) TRASCURABILE (1) TRASCURABILE (2) LIEVE (3) LIEVE (4)

Basso (1) Modesta (2) Notevole (3) Ingente (4)

TABELLA DELLE SCALE DI PRIORITÀ DEGLI INTERVENTI DI PREVENZIONE E/O

PROTEZIONE DA ATTUARE IN RELAZIONE ALL’ENTITÀ DEL RISCHIO

VALORE ENTITÀ DEL

RISCHIO

CARATTERISTICHE GENERALI E PRIORITÀ DEGLI INTERVENTI/MODALITÀ DI ESECUZIONE DELLE

ATTIVITÀ

B (1-2) TRASCURABILE

Livello di rischio trascurabile, non sono richieste azioni di mi-

glioramento immediate. Si dovrà instaurare un sistema di veri-

fica che consenta di mantenere nel tempo le condizioni di sicu-

rezza preventivate

M (3-6) LIEVE

Interventi correttivi da programmare con urgenza e comunque

interventi migliorativi delle condizioni di prevenzione e prote-

zione da programmare nel medio termine.

Azioni per le quali vengono applicate delle procedure sottopo-

ste a sorveglianza

R (8-9) SIGNIFICATIVO

Interventi correttivi immediati e comunque interventi migliora-

tivi delle condizioni di prevenzione e protezione da program-

mare nel breve termine.

Azioni per le quali vengono applicate procedure consolidate in

presenza di responsabili che autorizzano il lavoro

G (12-16) ELEVATO

Interventi correttivi immediati e comunque interventi migliora-

tivi delle condizioni di prevenzione e protezione da program-

mare nell’immediato termine.

Azioni per le quali vengono applicate procedure consolidate in

presenza di responsabili che autorizzano il lavoro. Bloccare o

limitare il ciclo produttivo fino alla predisposizione degli in-

terventi correttivi.

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4. CRITERI DI VALUTAZIONE

DEI RISCHI

Pag. n. 4/8

Revisione 01

Data 21.12.2016

File IC modello DVR 03

Specifica dei tempi di intervento:

Interventi immediati: interventi che devono essere eseguiti nel giro di pochi giorni, con la

possibilità di fermare il ciclo produttivo;

Interventi a breve termine: interventi da eseguire entro 3 mesi;

Interventi a medio termine: interventi da eseguire entro 12 mesi;

Interventi a lungo termine: interventi da eseguire entro 18 mesi.

L’incidente con rischio di conseguenze mortali, anche se improbabile, viene considerato come

priorità nella programmazione delle misure di prevenzione.

4.2 Valutazione rischi specifici

Di seguito si riporta la correlazione tra la classificazione dell’entità di rischi specifici, indivi-

duata in base a metodi tecnici riconosciuti o a definizioni normative, e quella individuata nel prece-

dente paragrafo del presente capitolo.

4.2.1 Rischio Stress Lavoro – Correlato (Valutazione secondo D.Lgs. 81/2008 art.28)

Rischio Proposta metodologica

ISPESL – USLL Verona Basso Medio Alto

Correlazione all’interno del presente DVR Trascurabile Lieve Significativo / Elevato

4.2.2 Movimentazione manuale dei carichi (Valutazione secondo D.Lgs. 81/2008 Titolo VI e All.

XXXIII)

Rischio

ISO 11228 ISC (indice di sollevamento calcolato)

≤ 0,85 Tra 0,86 e 0,99 ≥ 1,00 Correlazione all’interno

del presente DVR Trascurabile Lieve Significativo/Elevato

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4. CRITERI DI VALUTAZIONE

DEI RISCHI

Pag. n. 5/8

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Data 21.12.2016

File IC modello DVR 03

4.2.3 Patologie da sovraccarico biomeccanico agli arti superiori (Movimenti ripetitivi) (Valutazione secondo D.Lgs. 81/2008 Titolo VI)

Rischio

Check list OCRA ≤ 11,0 Tra 11,1 e 14,0 Tra 14,1 e 22,5 ≥ 22,6 Correlazione all’interno

del presente DVR Trascurabile Lieve Significativo Elevato

4.2.4 Videoterminali (Valutazione secondo D.Lgs. 81/2008 titolo VII e All. XXXIV)

Rischio

Valutazione secondo D.Lgs. 81/2008 < 20 h settimanali ≥ 20 h settimanali

≥ 20 h settimanali con fattori peggiorativi (ergonomia del posto di lavoro non ottimale)

Correlazione all’interno del presente DVR Trascurabile Lieve Significativo/Elevato

4.2.5 Criteri di valutazione del rischio rumore (Valutazione secondo D.Lgs. 81/2008, Titolo VIII,

Capo II)

Rischio Valutazione secondo

D.Lgs. 81/2008 < 80 dB(A) tra 80 e 85 dB(A) tra 85 e 87 dB(A) > 87 dB(A)

Correlazione all’interno del presente DVR Trascurabile Lieve Significativo Elevato

4.2.6 Criteri di valutazione del rischio legato alle vibrazioni (Valutazione secondo D.Lgs.

81/2008, Titolo VIII, Capo III)

Rischio

A (8)

HAV (mano braccio) < 2,5 m/s2 Tra 2,5 m/s2 e 5,0 m/s2 > 5,0 m/s2

WBV (corpo intero) < 0,5 m/s2 Tra 0,5 m/s2 e 1,0 m/s2 > 1,0 m/s2 Correlazione all’interno

del presente DVR Trascurabile Lieve Significativo/Elevato

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4. CRITERI DI VALUTAZIONE

DEI RISCHI

Pag. n. 6/8

Revisione 01

Data 21.12.2016

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4.2.7 Criteri di valutazione del rischio legato alle ROA – Radiazioni Ottiche Artificiali (Valuta-zione secondo D.Lgs. 81/2008, Titolo VIII, Capo V e Allegato XXXVII, Parte I e Parte II)

Rischio

Radiazioni ottiche non coerenti ≤ TLV > TLV

Radiazioni Laser ≤ TLV > TLV

Correlazione all’interno del presente DVR Trascurabile / Lieve Significativo/Elevato 4.2.8 Rischio Chimico (Valutazione secondo D.Lgs. 81/2008 titolo IX – art.224)

Il metodo utilizzato come valutazione preliminare è il metodo proposto dalla Regione Piemonte

tramite l’algoritmo denominato Inforisk. Se dalla valutazione l’indice di rischio (IR) calcolato dall’al-

goritmo risulta inferiore a 10 il rischio è valutato Basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute;

in caso contrario si dovrà procedere ad un campionamento ambientale. Dal confronto dei valori cam-

pionati (VC) con i valori limiti di legge (VL) o, in mancanza di essi, desunti dalla letteratura tecnica

(TLV di ACGIH) si effettua la valutazione del rischio chimico individuando il grado di percentuale

rispetto il valore limite di riferimento come sintetizzato nella tabella seguente.

Rischio

Valutazione secondo D.Lgs. 81/2008

Basso per la salute ed irrilevante

per la sicurezza

Non basso per la salute

e rilevante per la sicurezza

Valutazione con metodo

Regione Piemonte, ARPA

Piemonte

IR < 10 IR > 10

procedere al campionamento

Valutazione secondo

ACGIH

VC ≤ 10% VL

VC ≤ 10% TLV

VC ≥ 10% VL

VC ≥ 10% TLV

Correlazione all’interno

del presente DVR Trascurabile

Lieve

(10% ≤ VC ≤ 75 %)

Significativo / Elevato

(75% ≤ VC)

4.2.9 Criteri di valutazione del rischio incendio (valutazione secondo D.M. 10 marzo 1998)

L’analisi e la valutazione del rischio incendio cui sono soggetti i lavoratori durante lo svolgi-

mento della loro attività lavorativa sono effettuate facendo riferimento ai seguenti criteri:

tipo di attività, conformità degli impianti termici ed elettrici, analisi delle sostanze pericolose

(infiammabili, tossiche, nocive, esplosive, radioattive, ecc.) immagazzinate e manipolate in

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4. CRITERI DI VALUTAZIONE

DEI RISCHI

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azienda, presenza di sorgenti di innesco (fiamme libere, fiamme o scintille dovute a processi di

lavoro, sorgenti di calore anche prodotte da attriti).

Il livello di rischio incendio del luogo di lavoro, o di singole parti del luogo medesimo, viene

classificato in una delle seguenti categorie.

Rischio Valutazione secondo

DM.10.03.98 BASSO MEDIO ELEVATO

Correlazione all’interno del presente DVR Trascurabile Lieve/ Significativo Elevato

4.3 Analisi per differenze di età, genere e provenienza da altri paesi

La valutazione dei rischi ha tenuto conto delle differenze di età, genere e provenienza da altri

paesi.

Per la diversa età dei lavoratori si sono valutate le maggiorazioni del rischio rappresentate da

un lato per i più giovani ad esempio dalla minore esperienza e dallo sviluppo fisico ancora in corso,

dall’altra per coloro che hanno una età maggiore ad esempio da cambi di mansione ormai noti e dalla

diminuzione dell’efficienza fisica.

Le conclusioni di tale attività saranno anche riscontrabili nel protocollo di sorveglianza sanitaria

aziendale elaborato a cura del medico competente.

Inoltre, qualora siano presenti lavoratori provenienti da altri paesi, essi sono sottoposti a cura

del datore di lavoro o dei preposti a verifiche dell’apprendimento dei compiti lavorativi e delle norme

di sicurezza per garantire un inserimento assistito all’interno dell’azienda, graduando l’esposizione

ai rischi anche in considerazione delle reali capacità di apprendimento, poiché tale situazione può

rappresentare una maggiorazione del rischio per una mancata comprensione della lingua italiana sia

scritta che parlata.

Anche nella valutazione dei rischi delle lavoratrici si tiene conto della diversità di genere. Tale

aspetto viene anche valutato e organizzato di concerto con il Medico Competente all’interno delle sue

specifiche competenze e le conclusioni di tale attività saranno riscontrabili nel protocollo di sorve-

glianza sanitaria aziendale elaborato dallo stesso.

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4. CRITERI DI VALUTAZIONE

DEI RISCHI

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4.4 Valutazione degli infortuni

Di seguito di riportano gli infortuni registrati complessivamente nelle sedi dell’Istituto Com-

prensivo. Si precisa che non vengono riportati gli incidenti occorsi ai bambini iscritti all’istituto com-

prensivo.

Data

infortunio

GG

di assenza

Parte /tipo Causa

10/01/2013 6 Trauma da schiacciamento al 4° dito della mano sinistra

La collaboratrice scolastica si è schiacciata il dito aprendo il cancello della scuola

07/01/2013 6

Trauma da contatto acciden-tale alla testa

Un LSU aprendo la finestra si è col-pito accidentalmente alla testa; l’ad-detto lamentava giramenti di testa e vertigini

21/10/2013 6 Distorsione caviglia sx Mentre scendeva le scale ha appog-

giato male il piede ed è caduta

25/10/2013 6

Contusione piede sinistro Mentre si apprestava ad uscire dell’aula per schivare la gamba tesa accidentalmente da un alunno inciam-pava e sbatteva la parte superiore del piede sinistro.

31/10/2014 15 Frattura assi nasali L’insegnante è stata colpita al volto

da una alunna disabile

Nel corso del 2016 si sono verificati quattro infortuni sul lavoro che hanno coinvolto il perso-

nale della scuola. Nel dettaglio

‐ un’insegnante è stata colpita da una alunna disabile: 15gg

‐ un’insegnante ha urtato una sedia con la mano procurandosi una contusione: 10 gg

‐ un’insegnate è scivolata dalle scale: 7 gg

‐ una collaboratrice scolastica è stata urtata da una alunna riportando una contusione

all’emicostato: 5 gg

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Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN) 5. DOCUMENTI DI LEGGE

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5 DOCUMENTI DI LEGGE

Documento Applica-bile

Codice identific. doc.

Ente di rilascio o di co-

municazione

Data rilascio

Data scadenza

Registro infortuni ---

Agibilità Comune

Notifica ex art. 67

DLgs. 81/08

Azienda sanitaria

CPI/SCIA Comando prov.le

VV.F.

Registro verifiche

periodiche disposi-

tivi antincendio

---

Dich. conformità im-

pianto elettrico

Installatore

Denuncia impianto di

messa a terra

ISPESL (INAIL)

Denuncia impianto di

protezione contro le

scariche atmosferi-

che

ISPESL (INAIL)

Dich. conformità im-

pianto termico e/o di

condizionamento

Installatore

Libretto di centrale

termica

---

Dich. conformità im-

pianto igienico-sani-

tario

Installatore

Autorizzazione allo

scarico

Comune o ATO

Dich. conformità per

ascensori e montaca-

richi

Installatore

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6. VALUTAZIONE RISCHI LEGATI AGLI AMBIENTI, AGLI

IMPIANTI E RISCHIO INCENDIO

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6 Valutazione rischi legati agli ambienti, agli impianti e rischio incendio

6.1 Ambienti di lavoro

L’attività lavorativa si svolge all’interno di edifici scolastici messi a disposizione dall’Ammi-

nistrazione Comunale, sulla quale ricadono gli obblighi legati alla manutenzione ed alla messa a

norma.

Per l’individuazione dei vari ambienti lavorativi si rimanda alle planimetrie riportate

nell’ALLEGATO V.

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6. VALUTAZIONE RISCHI LEGATI AGLI AMBIENTI, AGLI

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6.1.1 Aule didattiche e multimediali

altezza Conforme ai parametri vigenti (DM 18/12/1975)

volume Conforme ai parametri vigenti (DM 18/12/1975)

superficie Conforme ai parametri vigenti (DM 18/12/1975)

pareti lisce, a tinta chiara e con aperture sufficienti per i ricambi d’aria naturali

pavimento liscio e antisdrucciolo

vie e uscite di

emergenza

sgombre da ostacoli, in numero e di dimensioni rispondenti alle norme (vedi va-

lutazione rischio incendio)

porte in numero e di dimensioni rispondenti alle norme

aerazione aperture naturali/

temperatura mantenuta a livello adeguato tramite impianto di riscaldamento in inverno

umidità mantenuta a grado accettabile tramite ventilazione naturale

illuminazione - naturale nelle ore diurne attraverso adeguate superfici finestrate

- artificiale a mezzo adeguato impianto di illuminazione (tipo di sorgenti lumi-

nose: lampade a fluorescenza), nelle ore notturne e crepuscolari;

- di emergenza a batteria con lampade a fluorescenza;

Pericoli individuati Valutazione

dei rischi

Misure Prevenzione e Protezione

Infortuni vari (fratture, distorsioni, contu-

sioni) dovuti a inciampo o scivolamento

negli ambienti di lavoro.

Trascurabile Mantenere il pavimento liscio, pulito e

sgombro da ostacoli.

Mantenere in perfetta efficienza l’impianto

di illuminazione di emergenza.

Evitare la formazione di zone bagnate o

scivolose o segnalarle adeguatamente.

Incendio Trascurabile Mantenere le vie d’esodo e le uscite

d’emergenza sgombre da ostacoli.

Controllare periodicamente il sistema di ri-

levazione ed effettuare regolare revisione

agli estintori ed alle porte tagliafuoco.

Infortuni vari (tagli e abrasioni) dovuti ad

urti con macchine, scaffali o elementi d’ar-

redo

Trascurabile Evitare di ingombrare i passaggi e le vie di

esodo con materiale.

Segnalare opportunamente elementi o parti

sporgenti.

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Pericoli individuati Valutazione

dei rischi

Misure Prevenzione e Protezione

Riparare ogni elemento di macchina o ar-

redo che, fuoriuscito dalla propria sede ori-

ginaria, possa comportare un rischio per i

lavoratori.

Tutti gli elementi in vetro lungo i passaggi

devono essere tali da non arrecare danno ai

lavoratori in caso di rottura.

Malattie e malanni dovuti alle condizioni

del microclima (raffreddamenti, mal di

gola, colpi di calore, lombaggini, ecc.)

Trascurabile Mantenere i locali ad una temperatura e a

un grado di umidità idonei allo svolgi-

mento dell’attività lavorativa.

Evitare correnti d’aria e comunque evitare

di dirigere la ventilazione direttamente

verso i presenti.

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6.1.2 Laboratori

altezza Conforme ai parametri vigenti (DM 18/12/1975)

volume Conforme ai parametri vigenti (DM 18/12/1975)

superficie Conforme ai parametri vigenti (DM 18/12/1975)

pareti lisce, a tinta chiara e con aperture sufficienti per i ricambi d’aria naturali

pavimento liscio e antisdrucciolo

vie e uscite di

emergenza

sgombre da ostacoli, in numero e di dimensioni rispondenti alle norme (vedi va-

lutazione rischio incendio)

porte in numero e di dimensioni rispondenti alle norme

aerazione aperture naturali/

temperatura mantenuta a livello adeguato tramite impianto di riscaldamento in inverno

umidità mantenuta a grado accettabile tramite ventilazione naturale

illuminazione - naturale nelle ore diurne attraverso adeguate superfici finestrate

- artificiale a mezzo adeguato impianto di illuminazione (tipo di sorgenti lumi-

nose: lampade a fluorescenza), nelle ore notturne e crepuscolari;

- di emergenza a batteria con lampade a fluorescenza;

Pericoli individuati Valutazione

dei rischi

Misure Prevenzione e Protezione

Infortuni vari (fratture, distorsioni, contu-

sioni) dovuti a inciampo o scivolamento

negli spazi di lavoro.

Trascurabile Mantenere il pavimento liscio, pulito e

sgombro da ostacoli.

Mantenere in perfetta efficienza l’impianto

di illuminazione di emergenza. Evitare la

formazione di zone bagnate o scivolose o

segnalarle adeguatamente.

Incendio Trascurabile Mantenere le vie d’esodo e le uscite

d’emergenza sgombre da ostacoli.

Controllare periodicamente il sistema di ri-

levazione ed effettuare regolare revisione

agli estintori ed alle porte tagliafuoco.

Infortuni vari (urti, contusioni) dovuti a

passaggi inferiori a 2 m

Trascurabile Nel caso di passaggi bassi, applicare la se-

gnaletica strisce alternate giallo-nere.

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Pericoli individuati Valutazione

dei rischi

Misure Prevenzione e Protezione

Traumi per urto di parti del corpo degli

operatori contro oggetti fissi (parti spor-

genti di arredi, ecc.).

Trascurabile Evitare di ingombrare i passaggi e le vie di

esodo con materiale.

Segnalare opportunamente elementi o parti

sporgenti.

Riparare urgentemente ogni elemento di

macchina o arredo che, fuoriuscito dalla

propria sede originaria, possa comportare

un rischio per i lavoratori.

Tutti gli elementi in vetro lungo i passaggi

devono essere tali da non arrecare danno ai

lavoratori in caso di rottura.

Malattie e malanni dovuti alle condizioni

del microclima (raffreddamenti, mal di

gola, colpi di calore, lombaggini, ecc.)

Trascurabile Mantenere i locali ad una temperatura e a

un grado di umidità idonei allo svolgi-

mento dell’attività lavorativa.

Evitare correnti d’aria e comunque evitare

di dirigere la ventilazione direttamente

verso i presenti.

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6.1.3 Palestra

altezza Conforme ai parametri vigenti (DM 18/12/1975)

volume Conforme ai parametri vigenti (DM 18/12/1975)

superficie Conforme ai parametri vigenti (DM 18/12/1975)

pareti lisce, a tinta chiara e con aperture sufficienti per i ricambi d’aria naturali

pavimento liscio e antisdrucciolo

vie e uscite di

emergenza

sgombre da ostacoli, in numero e di dimensioni rispondenti alle norme (vedi va-

lutazione rischio incendio)

porte in numero e di dimensioni rispondenti alle norme

aerazione aperture naturali/

temperatura mantenuta a livello adeguato tramite impianto di riscaldamento in inverno

umidità mantenuta a grado accettabile tramite ventilazione naturale

illuminazione - naturale nelle ore diurne attraverso adeguate superfici finestrate

- artificiale a mezzo adeguato impianto di illuminazione (tipo di sorgenti lumi-

nose: lampade a fluorescenza), nelle ore notturne e crepuscolari;

- di emergenza a batteria con lampade a fluorescenza;

Pericoli individuati Valutazione

dei rischi

Misure Prevenzione e Protezione

Infortuni vari (fratture, distorsioni, contu-

sioni) dovuti a inciampo o scivolamento

negli spazi di lavoro.

Trascurabile Mantenere il pavimento liscio, pulito e

sgombro da ostacoli.

Mantenere in perfetta efficienza l’impianto

di illuminazione di emergenza. Evitare la

formazione di zone bagnate o scivolose o

segnalarle adeguatamente.

Incendio Trascurabile Mantenere le vie d’esodo e le uscite

d’emergenza sgombre da ostacoli.

Controllare periodicamente il sistema di ri-

levazione ed effettuare regolare revisione

agli estintori ed alle porte tagliafuoco.

Infortuni vari (urti, contusioni) dovuti a

passaggi inferiori a 2 m

Trascurabile Nel caso di passaggi bassi, applicare la se-

gnaletica strisce alternate giallo-nere.

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Pericoli individuati Valutazione

dei rischi

Misure Prevenzione e Protezione

Traumi per urto di parti del corpo degli

operatori contro oggetti fissi (parti spor-

genti di arredi, carrelli, ecc.).

Trascurabile Evitare di ingombrare i passaggi e le vie di

esodo con materiale.

Segnalare opportunamente elementi o parti

sporgenti.

Riparare urgentemente ogni elemento di

arredo che possa comportare un rischio per

i lavoratori.

Tutti gli elementi in vetro lungo i passaggi

devono essere tali da non arrecare danno ai

lavoratori in caso di rottura/ contatto acci-

dentale.

Malattie e malanni dovuti alle condizioni

del microclima (raffreddamenti, mal di

gola, colpi di calore, lombaggini, ecc.)

Trascurabile Mantenere i locali ad una temperatura e a

un grado di umidità idonei allo svolgi-

mento dell’attività lavorativa.

Evitare correnti d’aria e comunque evitare

di dirigere la ventilazione direttamente

verso i presenti

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6.1.4 Vie di circolazione, passaggi, scale fisse, parapetti interni

La sede comprende un disimpegno interno su cui si affacciano tutte le aule. Presso tale disim-

pegno sono dislocati alcuni distributori automatici. Le aperture presenti sono protette da parapetti.

Pericoli individuati Valutazione

dei rischi

Misure Prevenzione e Protezione

Infortuni vari (fratture, distorsioni, contu-

sioni) dovuti a inciampo o scivolamento

nei luoghi di passaggio.

Trascurabile Mantenere il pavimento liscio, pulito e

sgombro da ostacoli.

Dotare e mantenere in perfetta efficienza le

strisce antiscivolo sulle scale.

Evitare la formazione di zone bagnate o

scivolose o segnalarle adeguatamente.

Infortuni di varia natura (contusioni,

traumi, abrasioni, ecc.) dovuti a riduzione

della visibilità per improvviso spegnimento

di una o più sorgenti luminose

Trascurabile Controllare periodicamente e mantenere in

perfetta efficienza l’impianto di illumina-

zione di emergenza.

Incendio Trascurabile Mantenere le vie d’esodo e le uscite

d’emergenza sgombre da ostacoli.

Controllare periodicamente il sistema di ri-

levazione ed effettuare regolare revisione

agli estintori ed alle porte tagliafuoco.

Infortuni vari (urti, contusioni) dovuti a

passaggi inferiori a 2 m

Trascurabile Nel caso di passaggi bassi, applicare la se-

gnaletica strisce alternate giallo-nere.

Traumi per urto di parti del corpo degli

operatori contro oggetti fissi o mobili pre-

senti.

Trascurabile Evitare di ingombrare i passaggi e le vie di

esodo con materiale e oggetti.

Segnalare opportunamente elementi o parti

sporgenti o ingombranti.

Tutti gli elementi in vetro lungo i passaggi

devono essere tali da non arrecare danno ai

lavoratori in caso di rottura.

Infortuni per caduta di oggetti dall’alto Trascurabile Verificare la perfetta tenuta della fascia di

arresto al piede

Infortuni o traumi per cadute di persone

dall’alto

Trascurabile Verificare periodicamente la perfetta effi-

cienza e tenuta dei parapetti

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Pericoli individuati Valutazione

dei rischi

Misure Prevenzione e Protezione

Malattie e malanni dovuti alle condizioni

del microclima (raffreddamenti, mal di

gola, colpi di calore, lombaggini, ecc.)

Trascurabile Mantenere i locali ad una temperatura e a

un grado di umidità idonei alla loro fun-

zione di transito.

Evitare correnti d’aria e sbalzi di tempera-

tura e umidità eccessivi rispetto ai locali

comunemente utilizzati per il lavoro.

6.1.5 Servizi igienici

Nel luogo di lavoro sono presenti adeguati servizi igienici con sufficienti e adeguati lavabi in

base alle esigenze dei lavoratori e in funzione dell’attività lavorativa svolta e sono dotati di mezzi

detergenti e per asciugarsi.

I servizi igienici vengono regolarmente puliti in modo da garantirne l’igiene.

E’ presente idonea superficie apribile per garantire sufficiente ricambio d’aria.

Pericoli individuati Valutazione dei

rischi

Misure Prevenzione e Protezione

Infortuni vari (fratture, distorsioni, contu-

sioni) dovuti a inciampo o scivolamento.

Trascurabile Mantenere il pavimento liscio, pulito

e sgombro da ostacoli. Evitare la for-

mazione di zone bagnate o scivolose

o segnalarle adeguatamente.

Infortuni di varia natura (contusioni,

traumi, abrasioni, ecc.) dovuti a riduzione

della visibilità per improvviso spegni-

mento di una o più sorgenti luminose.

Trascurabile Controllare periodicamente e mante-

nere in perfetta efficienza l’impianto

di illuminazione di emergenza.

Contrazione di infezioni Trascurabile Disporre la regolare pulizia dei ser-

vizi almeno quotidiana e una loro di-

sinfezione periodica.

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6.1.g Posti e luoghi di lavoro, vie di circolazione e di passaggio esterni

Gli edifici sono dotati di spazi esterni.

Pericoli individuati Valutazione

dei rischi

Misure Prevenzione e Protezione

Infortuni vari (fratture, distorsioni, contu-

sioni) dovuti a inciampo o scivolamento

nei luoghi di passaggio, anche dovuti alla

presenza di ghiaccio e alla presenza di ac-

qua.

Trascurabile Mantenere la pavimentazione pulito e

sgombra da ostacoli.

Evitare la formazione di zone bagnate o

scivolose o segnalarle adeguatamente.

Infortuni di varia natura (contusioni,

traumi, abrasioni, ecc.) dovuti a riduzione

della visibilità per improvviso spegnimento

di una o più sorgenti luminose

Trascurabile Controllare periodicamente e mantenere in

perfetta efficienza l’impianto di illumina-

zione.

Investimento e/o traumi vari connessi con

il transito di automezzi

Trascurabile Gestire correttamente l’accesso di auto-

mezzi e pulmini

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IMPIANTI E RISCHIO INCENDIO

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6.2 Ascensori e montacarichi

Come ascensore si definiscono tutti i mezzi di trasporto che collegano piani diversi in verti-

cale o in direzione obliqua atti al trasporto promiscuo di persone e cose, mentre i montacarichi sono

i mezzi di trasporto aventi la stessa funzione esclusivamente destinati alle cose.

Pericoli individuati Valutazione

dei rischi

Misure Prevenzione e Protezione

Infortuni vari (fratture, distorsioni, contu-

sioni) dovuti a inciampo o scivolamento in

ingresso o uscita da un ascensore

Trascurabile Prestare attenzione se non vi è perfetto al-

lineamento tra piano dell’ascensore e pavi-

mento.

Evitare la formazione di zone bagnate o

scivolose o segnalarle adeguatamente.

Infortuni a seguito di cadute nel vuoto per

rottura funi o apertura porta senza presenza

della cabina al piano

Trascurabile Effettuare le verifiche periodiche di legge

per l’integrità delle funi e il controllo del

perfetto funzionamento dei sistemi di sicu-

rezza.

Malori (attacchi di panico, claustrofobia,

soffocamento, ecc.) a causa di blocco della

cabina per guasto o interruzione di energia

elettrica

Trascurabile Verificare periodicamente il corretto fun-

zionamento degli strumenti per la segnala-

zione di allarme (citofoni, suoneria, ecc.)

Nominare il responsabile di pronto inter-

vento in caso di necessità per lo sblocco.

Infortuni o malori in caso di blocco della

cabina in situazioni di emergenza

Trascurabile Vietare l’uso dell’ascensore in caso di

emergenza (incendio, terremoto, ecc.) at-

traverso specifica segnaletica.

6.3 Impianto elettrico e di messa a terra

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6. VALUTAZIONE RISCHI LEGATI AGLI AMBIENTI, AGLI

IMPIANTI E RISCHIO INCENDIO

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Responsabile della manutenzione è l’Amministrazione Comunale.

Si consiglia di tenere a disposizione copia della dichiarazione di conformità dell’impianto e

copia dei verbali di verifica periodica (messa a terra e dispositivi di protezione)

Pericoli individuati Valuta-

zione dei

rischi

Misure Prevenzione e Protezione

Elettrocuzione da contatto diretto

con parti in tensione

Trascura-

bile

Sono vietati qualunque tipi di interventi da parte

del personale.

In caso di cavi elettrici scoperti o in vista prov-

vedere immediatamente alla segnalazione

all’Amministrazione Comunale.

Elettrocuzione da contatto indiretto Trascura-

bile

Richiedere le copia dei verbali delle verifiche

periodiche

Infortuni connessi a eventuali in-

cendi e scoppi dovuti a sovraccarichi

o anomalie elettriche.

Trascura-

bile

Richiedere le copia dei verbali delle verifiche

periodiche.

6.4 Impianto di generazione del calore

Responsabile della manutenzione è l’Amministrazione Comunale.

Si consiglia di tenere a disposizione copia della dichiarazione di conformità dell’impianto e

copia dei verbali di verifica periodica.

6.5 Impianto antincendio

La dotazione dell’impianto antincendio è riportata all’interno dell’Allegato XII

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7. VALUTAZIONE RISCHI PROPRI DELLE

ATTREZZATURE DI LAVORO

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7 Valutazione rischi propri delle attrezzature di lavoro

In caso di acquisto di attrezzature di lavoro, nella scelta viene coinvolto anche il servizio di

prevenzione e protezione dei rischi.

Le attrezzature di lavoro debbono rispettare tutte le norme vigenti in materia di salute e sicu-

rezza. In caso di attrezzature tecnicamente equivalenti vengono privilegiate quelle intrinsecamente

più sicure (minore emissione di rumore, vibrazione, utilizzo di sostanze meno pericolose, ecc.).

Le attrezzature di lavoro in dotazione dell’azienda, che sono state messe in commercio dopo il

21/09/96, sono fornite della seguente documentazione:

Dichiarazione di conformità

Libretto d’uso e manutenzione

Ai fini della valutazione dei rischi, le attrezzature usate vengono suddivise in base alla loro

utilizzazione aziendale e tipologia, ovvero:

7.1. Scaffalature

7.2. Attrezzature per l’ufficio

7.3. Mobili

7.4. Scale portatili

7.1 Scaffalature

Sono presenti scaffalature di servizio per gli addetti.

Le scaffalature sono stabilmente ancorate alle pareti o a terra, o collegate tra loro in modo da

evitare il loro ribaltamento e su di esse sono presenti le etichette riportanti il carico massimo ammis-

sibile per ciascun piano.

Pericoli individuati Valutazione dei rischi Misure Prevenzione e Protezione

Infortuni a seguito di caduta di

oggetti

Trascurabile Accertarsi che i carichi siano posizio-

nati sulle scaffalature in modo stabile

Prima dell’utilizzo delle attrezzature e delle macchine i lavoratori addetti devono leggere attentamente e devono comprendere le istruzioni e le etichette riguardanti la

sicurezza riportate sul libretto tecnico, di uso e manutenzione.

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7. VALUTAZIONE RISCHI PROPRI DELLE

ATTREZZATURE DI LAVORO

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Pericoli individuati Valutazione dei rischi Misure Prevenzione e Protezione

Infortuni a seguito di caduta

della scaffalatura

Trascurabile Verificare che le scaffalature siano

dotate di dispositivi idonei ad evitare

il loro ribaltamento (fissaggi alle pa-

reti, ecc.)

Infortuni a seguito di caduta dei

materiali e delle scaffalature

Lieve Formare gli addetti al corretto utilizzo

dei carrelli elevatori.

Illuminare bene le zone di carico e

scarico dei materiali.

Prima dell’operazione di solleva-

mento dei carichi accertarsi che essi

siano posizionati in modo da garan-

tire una presa sicura e corretta.

7.2 Attrezzature per l’ufficio

Le macchine da ufficio presenti nella ditta sono:

- personal computer

- fotocopiatrici

- stampanti

- fax

Per la valutazione del rischio connesso con l’uso dei videoterminali riferirsi allo specifico pa-

ragrafo del cap. 8.

Pericoli individuati Valutazione dei rischi Misure Prevenzione e Protezione

Infortuni connessi a elettrocuzione o

a eventuali incendi dovuti a sovrac-

carichi o anomalie elettriche.

Trascurabile Controllare periodicamente la per-

fetta efficienza dei dispositivi di pro-

tezione contro le sovratensioni e i so-

vraccarichi.

Problemi fisici di natura posturale Trascurabile Adottare criteri e attrezzature ergo-

nomici del posto di lavoro

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7. VALUTAZIONE RISCHI PROPRI DELLE

ATTREZZATURE DI LAVORO

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7.3 Mobili

Negli uffici sono presenti mobili (scrivanie, sedie, armadi, cassettiere, ecc.) per lo svolgimento

dell’attività e sono idonei e adeguati alla loro funzione, in particolare le postazioni di lavoro con

videoterminali sono state progettate con criteri e metodi ergonomici e dotate di mobili adeguati a tali

criteri.

I mobili, considerato il loro uso molto relativo, sono privi di spigoli taglienti, di sporgenze che

possono causare contusioni e con i ripiani e le fiancate lisci e senza rotture che possano provocare

ferite al contatto e sono posti in posizioni tali da non intralciare il movimento delle persone e delle

merci.

Pericoli individuati Valutazione dei rischi Misure Prevenzione e Protezione

Infortuni connessi a rotture e defor-

mazioni dei mobili.

Trascurabile Controllare periodicamente la per-

fetta integrità dei mobili.

Problemi fisici di natura posturale Trascurabile Adottare criteri e attrezzature ergo-

nomici del posto di lavoro

7.4 Scale portatili

La ditta è dotata di scale portatili (all’italiana e/o a libretto e/o semplici).

Pericoli individuati Valutazione dei rischi Misure prevenzione e protezione

Infortunio a seguito di caduta dalle

scale dell’addetto (scala a libretto).

Trascurabile Accertarsi della stabilità della scala.

Salire e scendere le scale avendo al-

meno una mano libera

Infortunio a seguito di caduta

dall’alto dell’operatore (scala

all’italiana).

Significativo Elaborare specifiche procedure

quando l’operatore lavora su un piano

ad altezza superiore ai due metri;

usare sistemi di protezione indivi-

duali adeguati: cinture, elmetti e

scarpe.

Contusione a seguito di caduta di

oggetti dalle mani dell’operatore

Trascurabile Evitare la sosta o il passaggio di per-

sone sotto la scala delimitando l’area.

Utilizzare attrezzi che siano dotati di

mezzi di collegamento all’operatore.

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8. VALUTAZIONE RISCHI DELLE MODALITÀ

OPERATIVE

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8 Valutazione rischi delle modalità operative

In questo capitolo si andrà ad analizzare il ciclo tecnologico per arrivare a definire quali sono

le sorgenti di rischio e/o pericolo derivanti dalle modalità operative già in essere. Per ciascun pericolo

individuato sono riportate le misure di prevenzione e protezione adottate a seguito della valutazione

dei rischi.

Per poter svolgere un’analisi capillare ed analitica sono stati valutati quelli specifici delle atti-

vità svolte e i rischi specifici previsti dal D.Lgs 81/2008 sotto riportati:

- operazioni che comportano movimentazione di carichi e rischio biomeccanico agli arti superiori

- operazioni che comportano l’utilizzo di agenti chimici

- operazioni che comportano l’utilizzo di agenti cancerogeni

- operazioni che comportano l’utilizzo di agenti biologici

- operazioni che comportano l’utilizzo di videoterminale

- operazioni che comportano l’utilizzo di macchine utensili fisse

- operazioni che comportano lavori temporanei in quota

- operazioni che comportano l’esposizione a vibrazioni

- operazioni che comportano l’esposizione a rumore

- operazioni che comportano esposizione ad atmosfere esplosive

- operazioni che comportano l’esposizione a campi elettromagnetici

- operazioni che comportano l’esposizione a radiazioni ottiche artificiali

- operazioni che comportano l’esposizione a lavoro elettrico

- operazioni che comportano l’esposizione a rischio di aggressione

- operazioni che comportano l’esposizione a rischio stress-lavoro correlato

- operazioni ricomprese nel lavoro notturno

- operazioni in cui è possibile impiegare i minori

- operazioni in cui è possibile impiegare lavoratrici gestanti e puerpere

Si fa notare che verranno individuati i rischi che derivano non tanto dalle intrinseche potenzia-

lità di rischio delle sorgenti, quanto i potenziali rischi residui che permangono tenuto conto delle

modalità operative seguite, delle caratteristiche dell’esposizione e delle protezioni e misure di sicu-

rezza esistenti.

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8. VALUTAZIONE RISCHI DELLE MODALITÀ

OPERATIVE

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8.1 Operazioni che comportano movimentazione di carichi e rischio biomeccanico

Il metodo principale per la valutazione del rischio MMC è il metodo NIOSH.

Tale metodo è applicato per:

- carichi di peso superiore a 3 kg;

- azioni di movimentazione che vengono svolte in via non occasionale (ad es. con

frequenze medie di 1 volta ogni ora nella giornata lavorativa tipo).

Non sussistendo le condizioni sopra indicate il rischio non può essere valutato analiticamente.

Lo stesso dicasi per il rischio biomeccanico in quanto non sono presenti lavorazioni che espon-

gano a movimenti ripetuti

Pericoli individuati Valutazione dei

rischi

Misure Prevenzione e Protezione

Danni dorso-lombari Trascurabile Informare e formare i lavoratori sulla

corretta movimentazione manuale e non

dei carichi

Danni e/o ferite provocate dalla ca-

duta del materiale movimentato:

- per presa non adeguata

- per caduta improvvisa dello

stesso

- per immagazzinamento non

corretto

- per rottura dell’imballo

Trascurabile Informare e formare i lavoratori sulla

corretta movimentazione manuale e non

dei carichi; verificare che i carichi siano

stabili siano stabili.

8.2 Operazioni che comportano l’utilizzo di agenti chimici

Nella sede non vengono utilizzati agenti chimici di nessun tipo in quanto non necessari durante

l’attività didattica. Inoltre non sono presenti laboratori didattici.

Gli unici fattori di rischio sono dati dalla sostituzione dei toner delle fotocopiatrici e delle stam-

panti negli uffici e nella pulizia degli ambienti.

Per tale fasi vengono comunque messi a disposizione idonei DPI (guanti in lattice e masche-

rine).

Il rischio chimico è pertanto basso per la sicurezza e non rilevante per la salute.

Sulla base di quanto riportato si riporta sinteticamente il risultato della valutazione distinto per

mansione.

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8. VALUTAZIONE RISCHI DELLE MODALITÀ

OPERATIVE

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Mansione Sostanze/preparati/agenti Livello di rischio Dirigente - - Personale Amministrativo Toner Trascurabile Personale ausiliario Prodotti detersione Trascurabile Personale docente - -

8.3 Operazioni che comportano l’utilizzo di agenti cancerogeni

Non vengono utilizzati agenti cancerogeni. Il rischio è “BASSO per la sicurezza ed

IRRILEVANTE per la salute” per la palese assenza di prodotti che possano esporre i lavoratori a tale

rischio.

8.4 Operazioni che comportano l’utilizzo di agenti biologici

Nella sede non vengono utilizzati agenti biologici di nessun tipo in quanto non necessari durante

l’attività didattica. Inoltre non sono presenti laboratori didattici.

Gli unici fattori di rischio sono dati dall’eventuale contatto con liquidi biologici dati da situa-

zioni di emergenza connessi con la presenza dei bambini e comunque con virus che si possono dif-

fondere all’interno delle comunità.

Per il primo aspetto vengono comunque messi a disposizione idonei DPI (guanti in lattice e

mascherine).

Mansione Sostanze/preparati/agenti Livello di rischio Dirigente Virus Trascurabile Personale Amministrativo Virus Trascurabile Personale ausiliario Virus

Liquidi biologici Trascurabile

Personale docente Virus Liquidi biologici

Trascurabile

8.5 Operazioni che comportano l’utilizzo di videoterminale

Per la valutazione analitica del rischio legato all’utilizzo di videoterminali si rimanda a quanto

riportato nell’ALLEGATO XI del presente documento.

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8. VALUTAZIONE RISCHI DELLE MODALITÀ

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Di seguito si riporta sinteticamente il risultato della valutazione distinto per mansione.

Mansione Livello di rischio Dirigente Trascurabile Personale Amministrativo Lieve Personale ausiliario Trascurabile Personale docente Trascurabile

8.6 Operazioni che comportano lavori temporanei in quota

L’attività, considerando la definizione di “lavoro in quota” data dall’art. 107 del DLgs 81/08

“… attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza

superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile …”, non comporta tale rischio per i lavoratori non essendo

previste attività all’altezza sopracitata.

Tuttavia, l’eventuale utilizzo di scale portatili, seppur assolutamente occasionale, può

comportare un rischio di caduta. Considerando il tipo di attività svolta e l’uso sporadico della scala,

dalla valutazione effettuata, è accettabile l’utilizzo di scale portatili, rispondenti ai requisiti della

normativa vigente, per lo svolgimento delle attività. Ciò anche a fronte di quanto previsto dalla

normativa che consente l’utilizzo della scala portatile anche quale posto di lavoro in quota nei casi in

cui l'uso di altre attrezzature di lavoro considerate più sicure non sia giustificato a causa del limitato

livello di rischio e della breve durata di impiego.

L’utilizzo della scala sarà preceduto da una accurata formazione ed informazione dei lavoratori

che illustri chiaramente le modalità di utilizzo corretto della scala e tutte le precauzioni da prendere,

prima, durante e dopo l’utilizzo della stessa.

Pericoli individuati Valutazione

dei rischi

Misure Prevenzione e Protezione

Rischio prevalente di caduta, an-

che dato da calzature inadeguate.

Lieve Utilizzare correttamente le attrezzature. Effet-

tuare regolare verifica e manutenzione delle at-

trezzature. Indossare indumenti idonei che non

rechino rischio di inciampo (tacchi alti, scarpe

con lacci non allacciati, indumenti con cinte,

fibbie o altri elementi che possano intrecciarsi

o agganciarsi.

Rischio innescante la caduta deri-

vante da: insufficiente aderenza

Lieve Verificare che ci siano le condizioni di sicu-

rezza prima di procedere al lavoro con la scala.

Operare con cautela.

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delle calzature; insorgenza di ver-

tigini.

L’utilizzo della scala a pioli quale posto di lavoro in quota è consentito solo nei casi in cui l’uso

di altre attrezzature di lavoro considerate più sicure non è giustificato a causa del limitato livello di

rischio e della breve durata di impiego oppure delle caratteristiche esistenti dei siti che non può mo-

dificare.

8.7 Operazioni che comportano l’esposizione a vibrazioni

L’attività didattica non prevede che vengano utilizzate attrezzature che espongano il lavoratore

a vibrazioni al sistema mano-braccio ed al corpo intero, pertanto il rischio è valutato NULLO.

8.8 Operazioni che comportano l’esposizione a rumore

Da un’indagine conoscitiva circa la rumorosità è possibile stabilire che il livello di esposizione

LEX,8h così come definito dal D.L.vo 195/06, a cui sono soggetti i dipendenti, è inferiore al:

- livello inferiore di azione rispettivamente LEX,8h= 80 dB(A) e ppeak= 112 Pa (135 dB(C)

riferito a 20 (microPa)) ciò per la palese assenza di attrezzature rumorose; la considera-

zione vale anche per il rumore ambientale.

La valutazione sarà effettuata con cadenza almeno quadriennale. In ogni caso stessa sarà ag-

giornata in occasione di notevoli mutamenti che potrebbero averla resa superata o quando i risultati

della sorveglianza sanitaria ne mostrino la necessità.

REPARTO/MANSIONE VALUTAZIONE

Dirigente Trascurabile Personale Amministrativo Lieve Personale ausiliario Trascurabile Personale docente Trascurabile

8.9 Operazioni che comportano l’esposizione ad atmosfere esplosive

L’attività non comporta l’esposizione ad atmosfere esplosive, pertanto il rischio è valutato

NULLO per la palese assenza di processi e/o sostanze che possano produrre atmosfere esplosive.

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8. VALUTAZIONE RISCHI DELLE MODALITÀ

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8.10 Operazioni che comportano l’esposizione a campi elettromagnetici

Allo stato attuale, considerando la tipologia di attrezzature presenti e tenuto conto della

letteratura presente in materia (Indicazioni Operative Agenti Fisici, documento n° 1 2009, rev. 2 del

11.3.10 redatto dal Coordinamento tecnico interregionale della prevenzione dei luoghi di lavoro con

la collaborazione di ISPESL e Istituto Superiore di Sanità), si valuta TRASCURABILE il rischio di

esposizione a CAMPI ELETTROMAGNETICI.

8.11 Operazioni che comportano l’esposizione a radiazione ottiche artificiali

Allo stato attuale, considerando la tipologia di attrezzature presenti e tenuto conto della

letteratura presente in materia (Indicazioni Operative Agenti Fisici, documento n° 1 2009, rev. 2 del

11.3.10 redatto dal Coordinamento tecnico interregionale della prevenzione dei luoghi di lavoro con

la collaborazione di ISPESL e Istituto Superiore di Sanità), si valuta NULLO il rischio di esposizione

a ROA.

8.12 Operazioni che comportano l’esposizione a rischio elettrico

I lavoratori non sono esposti a rischio elettrico.

Il personale addetto a svolgere lavori elettrici dovrà essere espressamente incaricato dal datore

di lavoro e potrà operare solo dopo aver conseguito la qualifica di PES e/o PAV seguendo specifici

corsi conformi alla CEI 11-27.

Attualmente non sono presenti lavoratori che svolgono lavoro elettrico pertanto il rischio è

considerato TRASCURABILE/NULLO.

8.13 Operazioni che comportano l’esposizione a rischio di aggressioni

L’attività può comportare il rischio di aggressioni sia verbali che fisiche, soprattutto. Ad oggi

non si sono verificati episodi degni di rilievo.

8.14 Operazioni che comportano l’esposizione a rischio stress-lavoro correlato

La valutazione ha tenuto conto dei contenuti dell’accordo europeo dell’8 ottobre 2004 ed è stata

utilizzato la metodologia elaborata e dal NETWORK NAZIONALE per la prevenzione del disagio

psicosociale nei luoghi di lavoro, patrocinata dall’ISPESL e dallo SPISAL dell’ULSS 20 – Verona.

Dall’analisi dei fattori sopra esposti, riportati nell’ALLEGATO XIII, è stato valutato il rischio

legato allo di stress-lavoro correlato, valutazione complessiva aziendale, BASSO.

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Tuttavia, al fine di mantenere sotto controllo fattore di rischio saranno adottate le seguenti mi-

sure anti-stress:

- misure di gestione e di comunicazione in grado di chiarire gli obiettivi aziendali e il ruolo di cia-

scun lavoratore, di assicurare un sostegno adeguato da parte della direzione ai singoli individui e

ai team di lavoro, di migliorare l’organizzazione anche al fine di evitare sovrapposizione di dispo-

sizioni contrastanti, i processi, le condizioni e l’ambiente di lavoro.

- la formazione dei dirigenti e dei lavoratori per migliorare la loro consapevolezza e la loro com-

prensione nei confronti dello stress, delle sue possibili cause e del modo in cui affrontarlo, e/o per

adattarsi al cambiamento

- l’informazione e la consultazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti, in conformità alla

legislazione europea e nazionale, ai contratti collettivi e alle prassi.

Le misure adottate saranno riesaminate regolarmente per valutarne l’efficacia.

8.15 Lavoro notturno

L’attività didattica non comporta l’esposizione a lavoro notturno.

8.16 Lavorazioni in cui è possibile impiegare minori

Gli adolescenti adibiti alle attività lavorative soggette alle norme sulla sorveglianza sanitaria

del D.Lgs 81/08, in base all’art. 8, c. 8, della legge 977/1967, devono essere sottoposti ai soli controlli

previsti dal D.Lgs. 81/08. Tali controlli, preventivi e periodici, devono essere effettuati dal medico

competente. Per gli adolescenti non soggetti alla sorveglianza sanitaria ai sensi del D.Lgs 81/08, le

visite mediche preventive e successive sono di competenza di un medico del servizio sanitario nazio-

nale, a cura e spese del datore di lavoro, in conformità all’art. 8 comma 3 della legge 977/67 e suc-

cessive modificazioni.

E’ vietato adibire gli adolescenti ad una serie di lavorazioni, processi e lavori, che sono indicati

nell’allegato I. In deroga a tale divieto gli adolescenti possono essere adibiti a tali lavorazioni per

motivi didattici o di formazione professionale, sotto la sorveglianza di formatori competenti anche in

materia di prevenzione e protezione. L’attività formativa può essere svolta, oltre che da istituti di

istruzione e formazione professionale, anche dal datore di lavoro purché preventivamente au-

torizzato dalla Direzione Provinciale del lavoro con apposito atto rilasciato su domanda, atto

da esibirsi qualora nel corso dell’accesso ispettivo ne venga fatta richiesta.(art. 6, commi da 1 a

3, L. n. 977/67 novellata).

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In questo paragrafo si indicano le lavorazioni per le quali è vietato adibire gli adolescenti come

definiti dalla L. 977/67 modificata dal D.L.gs. 345/99 e cioè “il minore di età compresa tra i 15 ed i

18 anni di età e che non è più soggetto all’obbligo scolastico”.

La valutazione della mansione a cui adibire un minore verrà esaminata dietro richiesta del da-

tore di lavoro prendendo in considerazione, oltre a quanto previsto dal D.Lgs. 81/08, i seguenti fattori:

a) lo sviluppo non ancora completo, la mancanza di esperienza e di consapevolezza nei ri-

guardi dei rischi lavorativi, esistenti o possibili, in relazione all’età;

b) le attrezzature e la sistemazione del luogo e del posto di lavoro;

c) la natura, il grado e la durata di esposizione agli agenti chimici, biologici e fisici;

d) la movimentazione manuale dei carichi;

e) la sistemazione, la scelta, l’utilizzazione e la manipolazione delle attrezzature di lavoro e,

segnatamente gli agenti, le macchine, gli apparecchi e gli strumenti;

f) la pianificazione dei processi di lavoro e lo svolgimento del lavoro e la loro interazione

sull’organizzazione generale;

g) la situazione della formazione e dell’informazione dei minori.

Per quanto riguarda le lavorazioni effettuate, eventualmente, all’interno dei laboratori si

precisa che i minori non saranno adibiti a :

- rumori con esposizione media giornaliera superiore a 90 decibel LEP-d.

- agenti biologici dei gruppi 3 e 4, ai sensi dell’allegato XLVI del D.Lgs. 81/08 e di quelli gene-

ticamente modificati del gruppo II di cui ai decreti legislativi 3 marzo 1993, n. 91 e n. 92.

- sostanze e preparati classificati tossici (T), molto tossici (T+), corrosivi (C), esplosivi (E) o

estremamente infiammabili (F+);

- sostanze e preparati classificati nocivi (Xn) ai sensi dei decreti legislativi di cui al punto 3 a) e

comportanti uno o più rischi descritti dalle seguenti frasi R39; R40; R42, R43, R46, R48, R60,

R61

- sostanze e preparati classificati irritanti (Xi) e comportanti il rischio, descritto dalla seguente

frase, che non sia evitabile mediante l’uso di dispositivi di protezione individuale: R42; R43;

- sostanze e preparati di cui all’allegato XXXVIII del decreto legislativo n. 81/08: piombo e com-

posti; amianto.

8.17 Lavoratrici gestanti e puerpere

Nell’ambito e agli effetti della valutazione dei rischi di cui all’art. 17, comma 1, lettera a), del

D.Lgs. n. 81/08, si è proceduto alla valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute delle lavoratrici

gestanti, puerpere o in periodo di allattamento fino a sette mesi dopo il parto, ed alla valutazione in

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particolare dei rischi di esposizione ad agenti fisici, chimici o biologici, processi o condizioni di la-

voro di cui all’allegato C - peraltro non esauriente - del D.Lgs. n. 151/2001 (art. 11, D.Lgs. n.

151/2001):

Agenti Fisici che comportano lesioni del feto e/o rischiano di provocare il distacco della pla-

centa, in particolare:

Pericoli individuati Valutazione dei rischi Misure Prevenzione e Protezione

Colpi, vibrazioni meccaniche o movi-

menti

Assenti

Movimentazioni manuale di carichi

pesanti che comportano rischi, soprat-

tutto dorso lombari

Trascurabile Il lavoro sarà organizzato in modo

eliminare del tutto le attività di

MMC per le lavoratrici gestanti e

puerpere.

Rumore Trascurabile Le lavoratrici gestanti, puerpere o

in periodo di allattamento non sa-

ranno esposte a livelli di rumore su-

periori ai valori limite nazionali.

Radiazioni ionizzanti Assente

Radiazioni non ionizzanti Assente

Sollecitazioni termiche Assente

Movimenti e posizioni di lavoro, spo-

stamenti, fatica mentale fisica e altri

disagi fisici connessi all’attività svolta

dalle lavoratrici

Trascurabile

Agenti Biologici dei gruppi di rischio da 2 a 4 ai sensi del D.Lgs. 81/08, e successive modifi-

cazioni ed integrazioni, nella misura in cui sia noto che tali agenti o le terapie che essi rendono ne-

cessarie mettono in pericolo la salute delle gestanti e del nascituro, semprechè non figurino tra le

attività vietate (Allegato II D.Lgs. 645/96).

Pericoli individuati Valutazione dei rischi Misure Prevenzione e Protezione

Rischio Biologico Trascurabile Il datore di lavoro deve assicurare il monito-

raggio immunitario per le occupazioni a ri-

schio (varicella, toxoplasma, parvovirus) e

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Pericoli individuati Valutazione dei rischi Misure Prevenzione e Protezione

il trasferimento ad altre mansioni o un con-

gedo temporaneo in caso di manifestazioni

epidemiche, se si riscontra siero negatività.

Agenti Chimici. Gli agenti chimici seguenti, nella misura in cui sia noto che mettono in peri-

colo la salute delle gestanti e del nascituro, sempreché non figurino tra le attività vietate.

Pericoli individuati Valutazione dei rischi Misure Prevenzione e Protezione

Sostanze etichettate R 40; R 45; R 46

e R 47 ai sensi della direttiva n.

67/548/CEE, purché non figurino an-

cora nell’allegato II

Assenti Sostituzione degli agenti nocivi

Agenti chimici che figurano nell’alle-

gato VLII del D.Lgs. 81/08, e succes-

sive modificazioni ed integrazioni

Assenti

mercurio e suoi derivanti Assenti

medicamenti antimitotici Assenti

monossido di carbonio Trascurabile Ricambi d’aria, manutenzione im-

pianto.

agenti chimici pericolosi di compro-

vato assorbimento cutaneo

Trascurabile Esposizione limitata nel tempo e

per i quantitativi utilizzati, aspira-

zione localizzata, utilizzo di idonei

DPI (guanti, occhiali, mascherina)

in base alla necessità.

Processi

Pericoli individuati Valutazione dei rischi Misure Prevenzione e Protezione

Processi industriali che figurano

nell’allegato VLII del D.Lgs. 81/08

Assenti

Condizioni di lavoro

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Pericoli individuati Valutazione dei rischi Misure Prevenzione e Protezione

Lavori sotterranei di carattere minera-

rio. Assenti

Altri Rischi individuati

Pericoli individuati Valutazione dei rischi Misure Prevenzione e Protezione

Carichi posturali legati all’attività

delle lavoratrici gestanti o puer-

pere

Trascurabile Assicurare che gli orari di lavoro e il

volume e il ritmo dell’attività non

siano eccessivi e che, laddove è pos-

sibile, le lavoratrici stesse abbiano un

certo controllo del modo in cui il la-

voro è organizzato. Assicurare che,

ove appropriato, vi sia la possibilità di

sedersi.

È possibile evitare o ridurre la fatica

consentendo pause più lunghe e più

frequenti durante il lavoro.

L’adeguamento dei posti di lavoro o

delle procedure operative contribui-

sce a ovviare ai problemi posturali e

rischi d’infortunio.

Attività in postura eretta

Trascurabile Assicurare che siano disponibili sedili

ove appropriato.

La postura seduta o eretta non do-

vrebbe essere mantenuta ininterrotta-

mente. È auspicabile l’alternanza tra

le due. Ove ciò non sia possibile, si

dovrebbero prevedere pause.

Ai sensi dell’art. 36 del D.Lgs. n. 81/08 si provvederà ad informare le lavoratrici e i loro rap-

presentanti per la sicurezza dei risultati della valutazione dei rischi che le riguardano e sulle conse-

guenti misure di protezione e prevenzione.

Infine, durante il periodo di gestazione e fino a sette mesi dopo il parto, sarà vietato adibire le

lavoratrici al trasporto e al sollevamento di pesi, nonché ai "... lavori pericolosi, faticosi ed insalubri"

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8. VALUTAZIONE RISCHI DELLE MODALITÀ

OPERATIVE

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Data 24.01.2014

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intendendosi per questi ultimi i lavori indicati dall’art. 5 del D.P.R. 25 novembre 1976, n. 1026 e

riportati nell’Allegato A del D.Lgs. n. 151/2001 (art. 7 del D.Lgs. 151/2001).

Le lavoratrici madri, inoltre, non possono essere adibite a quei lavori che comportino il rischio

di esposizione agli agenti ed alle condizioni di lavoro indicati nell’elenco di cui all’Allegato B del

decreto medesimo (art. 7 del D.Lgs. n. 151/2001).

Le lavoratrici madri svolgenti le mansioni di cui sopra saranno adibite ad altra mansione ai sensi

della normativa vigente.

8.18 Elenco dei DPI da fornire ai dipendenti

In funzione delle mansioni assegnate di riportano i dispositivi di protezione individuale di cui

è necessario dotare i lavoratori:

Mansione DPI

Addetti pulizia dei servizi e dei refettori Guanti protettivi (UNI EN 388)

Mascherine

Addetti alla sostituzione dei toner Guanti in lattice

Facciale filtrante monouso

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9. PROGRAMMA MISURE DI MIGLIORAMENTO

DELLA SICUREZZA

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Data 13.10.2017

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9 Programma delle misure di miglioramento della sicurezza

A seguito della valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro effettuata nei

capitoli precedenti, per mantenere e/o migliorare nel tempo le condizioni generali di sicurezza è ne-

cessario che ciascun operatore ai vari livelli dell’organizzazione aziendale svolga i compiti assegnati

in base alla normativa vigente e alle specifiche procedure aziendali, ove presenti. In particolare le

procedure sono riportate nell’ALLEGATO III del presente documento. Inoltre si riporta quanto se-

gue:

9.1 Modalità di mantenimento e controllo per il mantenimento delle misure di sicurezza

Obblighi dei lavoratori

Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre per-

sone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conforme-

mente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.

I lavoratori devono in particolare:

contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all’adempimento degli obblighi

previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;

osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti,

ai fini della protezione collettiva ed individuale;

utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di

trasporto e, nonché i dispositivi di sicurezza;

utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione;

segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e

dei dispositivi di cui alle lettere c) e d), nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui

vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell’ambito delle proprie

competenze e possibilità e fatto salvo l’obbligo di cui alla lettera f) per eliminare o ridurre le si-

tuazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la

sicurezza;

non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di

controllo;

non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero

che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori;

partecipare ai programmi di formazione e di addestramento;

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9. PROGRAMMA MISURE DI MIGLIORAMENTO

DELLA SICUREZZA

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sottoporsi ai controlli sanitari previsti dalla normativa vigente e comunque disposti dal medico

competente.

Obblighi dei preposti

sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge,

nonché delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di

protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e, in caso

di persistenza della inosservanza, informare i loro superiori diretti;

verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone

che li espongono ad un rischio grave e specifico;

richiedere l’osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza

e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbando-

nino il posto di lavoro o la zona pericolosa;

informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato

circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;

astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro

attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato;

segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle

attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di peri-

colo che si verifichi durante il lavoro, delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione

ricevuta;

frequentare appositi corsi di formazione.

Manutenzioni periodiche Periodicità Responsabile

Controllare trimestralmente il corretto funzionamento

degli interruttori differenziali “salvavita”

trimestrale Amministrazione Co-

munale

Verifica impianto di messa a terra e impianto di prote-

zione scariche atmosferiche (DPR 462/01)

biennale Amministrazione Co-

munale

Effettuare manutenzioni periodiche alle attrezzature di

lavoro e agli impianti secondo i modi e le periodicità

previste nei libretti di uso e manutenzione del costrut-

tore.

Secondo manuale

uso e manuten-

zione

Amministrazione Co-

munale

Verifica impianto di illuminazione di emergenza semestrale Prof.ssa Maria

Alessandra Bertini

Verifica estintori semestrale Amministrazione Co-

munale

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9. PROGRAMMA MISURE DI MIGLIORAMENTO

DELLA SICUREZZA

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Manutenzioni periodiche Periodicità Responsabile

Generatori di calore avente potenzialità globale dei fo-

colai superiore a 116 kW

quinquennale Amministrazione Co-

munale

Addetti squadra di emergenza:

controllare giornalmente che la cartellonistica risulti sempre in perfetta efficienza;

assicurarsi giornalmente, che siano libere, aperte e funzionanti tutte le vie di uscita, normali e di

sicurezza;

verificare che i presidi antincendio siano posizionati correttamente;

redigere un rapporto annuale che attesti la funzionalità delle vie di esodo e dei presidi antincendio

e la formazione ricevuta.

9.2 Misure di miglioramento della sicurezza

Descrizione intervento di miglioramento Data Responsabile

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ORGANIGRAMMA AZIENDALE

ED ELENCO LAVORATORI

ALLEGATO I REV 02

DATA 01.10.2018

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ORGANIGRAMMA AZIENDALE

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ELENCO MANSIONI E LAVORATORI Codice Mansione 01 Dirigente 02 Personale Amministrativo 03 Personale ausiliario 04 Personale docente

NOMINATIVO MANSIONE MMC WMSD CHIM BIO CANC VDT HAV WBV Lex, 8h Ppeak CEM ROA TDP ADP STR ATX ALTO ATT.

1 BERTINI MARIA ALESSANDRA DIRIGENTE SCOLASTICO - - - - - (>20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 2 AGOSTINELLI CATIUSCIA PERSONALE AMMINISTRATIVO - - - - - (>20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 3 BELDOMENICO PATRIZIA PERSONALE AMMINISTRATIVO - - - - - (>20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 4 CAMPANILE NADIA PERSONALE AMMINISTRATIVO - - - - - (>20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 5 CARBONARI GABRIELE PERSONALE AMMINISTRATIVO - - - - - (>20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 6 CRISPIANI ANTONELLA PERSONALE AMMINISTRATIVO - - - - - (>20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 7 GIULIANI ROBERTA PERSONALE AMMINISTRATIVO - - - - - (>20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 8 LUCANTONI DAIANA PERSONALE AMMINISTRATIVO - - - - - (>20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 9 MARCONI MALICA PERSONALE AMMINISTRATIVO - - - - - (>20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - -

10 MONTEVERDI PATRIZIA PERSONALE AMMINISTRATIVO - - - - - (>20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 11 POLZONETTI DANIELA PERSONALE AMMINISTRATIVO - - - - - (>20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 12 VESCOVI GIULIANA PERSONALE AMMINISTRATIVO - - - - - (>20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 13 ARMELLINO PAOLA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 14 BELVEDERESI MARIA TERESA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 15 CIATTAGLIA FEDERICA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 16 CINQUE ANNA MARIA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 17 COACCI ANNA PAOLA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 18 COACCI NADIA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 19 DE LORENZIS ILARIA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 20 EVANGELISTI GIULIANO PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 21 FERRI FLORINDA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 22 MARCHEGIANI DANIELA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 23 MERIGIOLI ALGIDA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 24 MORBIDONI PATRIZIA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 25 NISI SUSANNA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 26 PIERLORENZI ELEONORA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 27 SAMPAOLESI MARCO PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 28 SCARPINI PAOLA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 29 SCHIAROLI PAOLA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 30 SORAVIA CLAUDIA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 31 TACCHI ADRIA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - -

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NOMINATIVO MANSIONE MMC WMSD CHIM BIO CANC VDT HAV WBV Lex, 8h Ppeak CEM ROA TDP ADP STR ATX ALTO ATT.

32 VIOLINI GABRIELLA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 33 ALBA LAURETTA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 34 AMATORI GIOVANNA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 35 AMICI DEGLI ELCI CRISTINA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 36 ANSELMI SIMONA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 37 ANTONELLI ANTONELLA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 38 ANTONINI PATRIZIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 39 ASCANI GIULIANA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 40 BADALONI PATRIZIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 41 BAGNARELLI MARIA CLARA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 42 BALDINELLI ELISABETTA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 43 BALDINI LUCIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 44 BALDONI ALESSANDRA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 45 BARBINI ANNA MARIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 46 BAROCCI FRANCESCO PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 47 BELLAGAMBA FEDERICA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 48 BELLUCCI FRANCESCA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 49 BERARDI ELEONORA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 50 BOCCI MARTA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 51 BONAFONI VALENTINA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 52 BONIFAZI GIOVANNI PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 53 BONVINI LAURA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 54 BORASCHI PAOLA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 55 BOSCHI ROBERTA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 56 BRACONI ILARIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 57 BRAMUCCI ADRIANA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 58 BRUNELLI ANTONELLA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 59 CAIMMI MARIA LORETTA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 60 CAIMMI PAOLA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 61 CANNAVACCIUOLO ANDREA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 62 CAPOBIANCO MAFALDA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 63 CAPOCASA IDA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 64 CAPRETTI ROBERTA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 65 CARDELLA CARLA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 66 CARDINALI CINZIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 67 CARLONI MARIA NADIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 68 CARNEVALE GIUSEPPE PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 69 CARNEVALI GIULIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 70 CASSARANI ILENIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 71 CASTELLANI ALESSANDRA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - -

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Data 01.10.2018

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NOMINATIVO MANSIONE MMC WMSD CHIM BIO CANC VDT HAV WBV Lex, 8h Ppeak CEM ROA TDP ADP STR ATX ALTO ATT.

72 CATENA SIMONA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 73 CECCARELLI GERMANA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 74 CERASA SANDRINA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 75 CERBO FRANCESCA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 76 CHIARIOTTI GIORGIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 77 CONTI ROBERTA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 78 CUTOLONI ELISA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 79 DE SANCTIS CHIARA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 80 DEL PRETE PAMELA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 81 DETTI MARIA LETIZIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 82 DI SARNO SARA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 83 DONATI DANIELA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 84 FALAPPA LAURA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 85 FANTONI ROBERTA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 86 FELICIANI DANIEL PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 87 FERRETTI MATTEO PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 88 FIORINI SUSANNA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 89 FRATTUCCI BEATRICE PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 90 GARBINI SONIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 91 GENGA DANIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 92 GIACCAGLIA LUCIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 93 GIDONI LAURA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 94 GIGLI FRANCESCA MARIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 95 GIULIODORO SILVIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 96 GOBBI ELISABETTA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 97 GRAMACCIA LUCIANA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 98 GRANDI LAURA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 99 GRASSI FEDERICA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - -

100 GREGANTI JANI PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 101 IALENTI ANDREA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 102 LANCELLOTTI PASQUAROSA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 103 LATINI VALENTINA TI posto sost EH PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 104 LATTANZI GIUSEPPINA (IRC) PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 105 LOLLI MARIA LUISA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 106 LUCHETTI FRANCESCA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 107 LUCHETTI SARA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 108 MAGGI RAFFAELA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 109 MAGI LUCIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 110 MAINARDI ELEONORA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 111 MANCINELLI BARBARA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - -

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112 MANTICA DIEGO PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 113 MARCHETTI AMALIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 114 MARCONI MORENA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 115 MARCUCCI TIZIANA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 116 MARINOZZI VALENTINA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 117 MAZZANTINI SABRINA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 118 MAZZIERI CINZIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 119 MENGARELLI CLAUDIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 120 MENGARELLI MERY PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 121 MILONE CHIARA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 122 MONTALI ALESSANDRA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 123 MONTALI GIOVANNA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 124 MONTECALVO GRAZIELLA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 125 MONTECCHIANI PATRIZIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 126 MONTEMARI ROBERTA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 127 MORETTI DEBORA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 128 MORONI FRANCESCA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 129 MORONI LUCIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 130 MORRONE CATALDINA MICHELINA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 131 NICCOLI SILVIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 132 NICOLINI GIANLUCA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 133 NISI SILIANA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 134 NOVELLI TATIANA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 135 ORTOLANI MARISA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 136 OTTAVIANI CECILIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 137 PALAZZINI STEFANIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 138 PAOLUCCI ANTONELLA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 139 PAZZI MARIA STEFANIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 140 PESARINI KATIUSCIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 141 PESARINI NATASCIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 142 PESARINI PAOLA MARIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 143 PICIOTTI DONATELLA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 144 PIERANTONI ELISA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 145 PIERANTONI SERENELLA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 146 PIERMAROCCHI FRANCESCA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 147 POLENTA FABRIZIO PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 148 POLLARA LUCA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 149 POLVERINI ALESSIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 150 QUACQUARINI FRANCESCA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 151 RAFFAELI AGNESE PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - -

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152 RAGNI ANNA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 153 RAGNI LUCIANA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 154 RENZAGLIA ALESSANDRA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 155 RENZI CLAUDIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 156 RIGANTE TERESA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 157 ROMAGNOLI SIMONA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 158 RONCONI LORETTA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 159 ROSSETTI ALESSANDRA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 160 ROSSI VERONICA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 161 SABBATINI VALERIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 162 SANTINELLI ALESSIO PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 163 SBARBATI PAOLA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 164 SCARABOTTO GIOVANNA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 165 SCOCCHERA GIOVANNA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 166 SEDINI MANUELA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 167 SEVERINI ANNA MARIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 168 TOMASSETTI CARMEN PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 169 TRAVERSI TANIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 170 VALVERDE MORIS PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 171 VALVERDE VALENTINA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 172 VANNETTI FRANCESCA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 173 VESPASIANI GIULIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 174 VILLANI CAROLINA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 175 VISSE HELEN PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 176 VITALI FEDERICA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 177 ZAPPI LORENA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 178 ZENOBI GIULIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 179 ZOCCHI BARBARA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 180 ZUCCARI LOREDANA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - -

RISCHIO PRESENTE ED ACCETTABILE. SENZA L'OBBLIGO DI SORVEGLIANZA SANITARIA. Per l'eventuale attivazione della sorveglianza sanitaria si rimanda al protocollo sanitario

RISCHIO PRESENTE CON OBBLIGO DI ATTIVAZIONE DELLA SORVEGLIANZA SANITARIA.

∗ in accordo con l'interpretazione del documento "gestione del sistema sicurezza e cultura della prevenzione nella scuola" del 2013 a cura di INAIL E MIUR non si provvede all'attivazione della sorveglianza sanitaria per il personale docente.

LEGENDA

MMC = movimentazione manuale dei carichi; WMSD = Rischio biomeccanico Arti superiori; CHIM = Rischio Chimico; BIO = Rischio Biologico; CAN = Rischio Cancerogento/Mutageno; VDT = Rischio Videoterminale; HAV = Rischio Vibrazioni sistema mano braccio; WBV = Rischio Vibrazioni sistema corpo intero; Lex, 8h, Ppeak = Rischio Rumore; CEM = Rischio campi elettromagnetici; ROA = Rischio Radiazioni ottiche artificiali; TDP = Esposto a controlli per Tossicodipendenza; ADP = Esposto a controlli per Alcool dipendenza; ATX = Rischio Atmosfere esplosive; STR = Rischio Stress lavoro correlato; ALTO = Rischio Caduta dall’alto; ATT = Rischio meccanico per urti, tagli e abrasioni per utilizzo di attrezzature.

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Data 13.10.2017

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ORGANIGRAMMA DELLA

SICUREZZA E NOMINE

ALLEGATO II REV 04

DATA 13.10.2017

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Organigramma ANNO SCOLASTICO 2017-2018

DATORE DI LAVORO: Prof.ssa Maria Alessandra Bertini

MEDICO COMPETENTE: Dr.ssa Corsi Lorena

RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI (RSL): Prof.ssa Luchetti Sara

RESP.LE SERVIZIO PREV.NE E PROT.NE (RSPP): Ing. Gianluca Magnanini

RUOLO INCARICATO

responsabile della squadra SASSAROLI VINICIO

vice responsabile della squadra MONTEVERDI PATRIZIA

cessazione lavoro (allarme) MONTEVERDI PATRIZIA BELDOMENICO PATRIZIA

interruzione gas-luce-acqua BELDOMENICO PATRIZIA POLZONETTI DANIELA

chiusura porte-finestre MONTEVERDI PATRIZIA POLZONETTI DANIELA

uso di idranti ed estintori

MONTEVERDI PATRIZIA BELDOMENICO PATRIZIA POLZONETTI DANIELA

primo soccorso NISI SILIANA VESCOVI GIULIANA

evacuazione Ogni insegnante per la propria classe

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Data 13.10.2017

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PROCEDURE PER LA GESTIONE DEL SISTEMA

SALUTE E SICUREZZA

ALLEGATO III REV 00

DATA 24.01.2014

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Data 24.01.2014

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INDICE PROCEDURE

INDICE PROCEDURE 2 

1.  PROCEDURA ASSUNZIONE, CAMBIO MANSIONE 3 

2.  PROCEDURA RISOLUZIONE RAPPORTO DI LAVORO 5 

3.  PROCEDURA ACQUISTO ATTREZZATURE NUOVE 6 

4.  PROCEDURA ACQUISTO ATTREZZATURE USATE 7 

5.  PROCEDURA VALUTAZIONE RISCHI PER LAVORATRICI GESTANTI E PUERPERE 9 

6.  PROCEDURA ACQUISTO AGENTI CHIMICI 10 

7.  PROCEDURA UTILIZZO AGENTI CHIMICI 12 

8.  PROCEDURA COORDINAMENTO DITTE ESTERNE 13 

9.  PROCEDURA UTILIZZO ATTREZZATURE 14 

10.  PROCEDURA: UTILIZZO DELLA SCALA PORTATILE 15 

11.  GESTIONE INCIDENTI E INFORTUNI MANCATI 16 

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10 PROCEDURA ASSUNZIONE, CAMBIO MANSIONE

Oggetto: La presente procedura ha come oggetto la formazione, informazione e addestramento dei lavoratori per i casi di nuova assunzione o cambio di mansione.

Oggetto: La presente procedura ha come oggetto la formazione, informazione e addestramento dei

lavoratori per i casi di nuova assunzione o cambio di mansione. Soggetti coinvolti: Datore di lavoro (DL)

Responsabile delle Risorse Umane (RRU) Lavoratore (L) Capo Reparto o Preposto (CR) Medico Competente (MC)

In caso di nuova assunzione o cambio di mansione dovranno essere compiute, nell’ordine indicato, le operazioni di seguito elencate:

1) il RRU attribuisce la/le mansione/i lavorativa/e, secondo la classificazione indicata nel Do-cumento di Valutazione dei Rischi (DVR), al lavoratore;

2) acquisisce l’idoneità alla mansione da parte del MC e archivia la documentazione nella car-tella personale del dipendente.

3) avvia il lavoratore alla formazione secondo le indicazioni del PIF (piano di informazione e formazione di cui all’allegato IV del DVR);

4) individuare il CR che dovrà affiancare il lavoratore per un periodo congruo all’apprendimento delle mansioni da svolgere.

5) compila il modello SIC 09A e lo fa firmare al lavoratore e al DL 6) compila la prima parte del modello SIC 09B facendolo firmare al DL 7) fa aggiornare l’elenco dei lavoratori di cui all’allegato I del DVR

8) Il CR accompagna il lavoratore all’interno dello stabilimento e fa prendere conoscenza dei

luoghi di lavoro, mostra l’ubicazione degli spogliatoi e assegna un armadietto ad uso perso-nale;

9) illustra al lavoratore le procedure di emergenza ed evacuazione, anche tramite visione del piano di emergenza affisso presso i locali

10) mostra le uscite d’emergenza nei pressi della postazione di lavoro ed il punto di raccolta all’esterno dello stabilimento.

11) Provvedere, una volta raggiunta la postazione di lavoro, prima dell’inizio dell’attività lavora-tiva, a formare in modo sufficiente ed adeguato la L sui rischi specifici del posto di lavoro e della specifica mansione assegnatale, ad addestrarla sul funzionamento delle attrezzature e sul loro corretto utilizzo, ad illustrarle le misure di prevenzione e protezione da adottare, in base alle disposizioni aziendali, tenendo conto delle specifiche caratteristiche delle attrezzature, dell’esperienza pregressa acquisita, degli incidenti già avvenuti e quanto altro ritenuto neces-sario. ATTENZIONE L’utilizzo di attrezzature particolari (carrelli elevatori, ecc.) necessita di formazione ed addestramento specifica. L’utilizzo di tali attrezzature deve essere preventi-vamente autorizzato dalla Direzione previa verifica delle capacità e competenze della L (atte-stati di frequenza corsi di formazione - vedi PIF).

12) Compilare e firmare la seconda parte del modello SIC09B insieme al lavoratore 13) Consegnare i DPI necessari in base alla specifica mansione secondo quanto indicato nel DVR

e addestra il lavoratore sul loro corretto utilizzo e sulla procedura per la sostituzione dei DPI in caso di usura, rottura o perdita di efficacia.

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14) Compila e fa firmare il modello SIC 08. Il modello dovrà essere regolarmente aggiornato durante la successiva consegna o sostituzione dei DPI sempre a cura del CR.

15) Verbalizza l’avvenuta formazione ed addestramento tramite compilazione della terza parte del modello SIC 09B rilasciandone copia al lavoratore, una volta che il CR ha verificato che il lavoratore è in grado di lavorare autonomamente in piena sicurezza.

16) riconsegnare il modello debitamente compilato al RRU.

Il calendario della formazione per l’anno successivo sarà approvato contestualmente alla riu-

nione periodica annuale di cui all’art.11 del DLgs 81/08 e sarà affisso presso la bacheca interna alla sede aziendale.

La presente Procedura potrà essere modificata su richiesta motivata da parte del personale coin-

volto o dalla direzione aziendale a seguito dell’esperienza acquisita e ai fini del miglioramento ge-stionale della stessa.

La direzione

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11 PROCEDURA RISOLUZIONE RAPPORTO DI LAVORO

Oggetto: La presente procedura ha come oggetto la corretta conclusione del rapporto di lavoro ai sensi del DLgs 81/08. Soggetti coinvolti: Responsabile delle Risorse Umane (RRU) Il Responsabile delle Risorse Umane (RRU) dovrà:

1) consegnare al lavoratore la cartella sanitaria, contestualmente alla risoluzione del rapporto di lavoro;

2) verbalizzare l’avvenuta consegna tramite compilazione del modello SIC 12 che dovrà essere consegnato al RSPP che lo conserverà tra la documentazione inerente la gestione del DLgs. 81/08.

La presente Procedura potrà essere modificata su richiesta motivata da parte del personale coin-

volto o dalla direzione aziendale a seguito dell’esperienza acquisita e ai fini del miglioramento ge-stionale della stessa.

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12 PROCEDURA ACQUISTO ATTREZZATURE NUOVE

Oggetto: La presente procedura ha come oggetto l’acquisto e/o introduzione di nuove attrezzature nel ciclo di lavoro

Soggetti coinvolti: Responsabile Ufficio Acquisti (RUA) Capo Reparto (CR) Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP e ASPP) Rappresentate dei lavoratori per la sicurezza (RLS)

Il Responsabile dell’Ufficio Acquisti (RUA) dovrà: 1) Valutare, prima di procedere all’acquisto di una nuova attrezzatura, i requisiti inerenti la si-

curezza mettendone a conoscenza il RSPP; Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) dovrà:

2) Valutare, sentito il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS), i rischi connessi alla nuova attrezzatura e gli aspetti inerenti la sicurezza, le modalità di utilizzo ed il contesto in cui dovrà essere inserita all’interno del luogo di lavoro.

3) Le nuove attrezzature dovranno rispettare tutte le norme vigenti in materia di salute e sicu-rezza. In caso di attrezzature tecnicamente equivalenti verranno privilegiate quelle intrinseca-mente più sicure (minore emissione di rumore, vibrazione, utilizzo di sostanze meno perico-lose, ecc.).

4) In caso di attrezzature nuove messe in commercio dopo il 21/09/96, il RUA verifica che venga fornita la seguente documentazione: Dichiarazione di conformità e Libretto d’uso e manu-tenzione

5) Le attrezzature dovranno essere installate nel pieno rispetto dei parametri indicati dal costrut-tore rispettando i necessari spazi di manovra per il normale utilizzo e per le attività di manu-tenzione ordinaria e straordinaria.

6) Il RUA dovrà richiedere al fornitore la formazione ai lavoratori addetti all’attrezzatura da parte di personale idoneo.

7) Il CR documenterà l’avvenuta formazione mediante la compilazione del modello SIC09AB (solo le parti pertinenti) .

8) Si provvederà alla numerazione progressiva della nuova attrezzatura e all’aggiornamento dell’elenco delle attrezzature e dell’allegato V al DVR.

9) La documentazione inerente l’attrezzatura dovrà essere consegnata al CR che la metterà a disposizione dei lavoratori in caso di necessità.

10) Prima dell’utilizzo delle attrezzature deve essere letto attentamente e devono essere com-prese le istruzioni e le etichette riguardanti la sicurezza riportate sul libretto tecnico, di uso e manutenzione.

11) Il CR provvederà ad effettuare le operazioni di manutenzioni della macchina come indicato dal libretto di uso e manutenzione provvedendovi direttamente, per quanto di competenza, o dandone comunicazione al Datore di Lavoro il quale provvederà ad incaricare personale spe-cializzato.

12) Il CR documenterà l’avvenuta effettuazione delle attività di manutenzione e riparazione svolte mediante compilazione della scheda della macchina appositamente predisposta.

13) Il preposto vigilerà affinché i lavoratori utilizzino correttamente l’attrezzatura. Che gli stessi indossino gli appositi DPI, e che l’attrezzatura non venga manomessa in tutto o in parte.

14) La presente Procedura potrà essere modificata su richiesta motivata da parte del personale coinvolto o dalla direzione aziendale a seguito dell’esperienza acquisita e ai fini del migliora-mento gestionale della stessa.

La direzione

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13 PROCEDURA ACQUISTO ATTREZZATURE USATE

Oggetto: La presente procedura ha come oggetto l’introduzione di nuove attrezzature nel ciclo di lavoro Campo applicazione: Acquisto e/o introduzione di attrezzature usate. Soggetti: Responsabile acquisti, Preposti, capi reparto

1) Il Responsabile ufficio acquisti (RUA) prima di procedere all’acquisto di una nuova attrezza-tura dovrà valutarne anche i requisiti inerenti la sicurezza mettendone a conoscenza il RSPP.

2) Il RSPP, insieme al RSL, valuterà i rischi connessi alla nuova attrezzatura e gli aspetti inerenti la sicurezza, le modalità di utilizzo ed il contesto in cui dovrà essere inserita all’interno del luogo di lavoro.

3) Le nuove attrezzature dovranno rispettare tutte le norme vigenti in materia di salute e sicu-rezza. In caso di attrezzature tecnicamente equivalenti verranno privilegiate quelle intrinseca-mente più sicure (minore emissione di rumore, vibrazione, utilizzo di sostanze meno perico-lose, ecc.).

4) In caso di macchine usate di provenienza comunitaria ed extracomunitaria assoggettate a modifiche costruttive che non rientrano nella ordinaria e straordinaria manutenzione della macchina. In questo caso si provvederà a verificare che la macchina sia accompagnata dalla dichiarazione CE di conformità o dalla dichiarazione del fabbricante (necessaria per l’immissione sul mercato)

5) In caso di macchine usate di provenienza comunitaria non assoggettate a modifiche co-struttive od oggetto di interventi rientranti nella ordinaria e straordinaria manuten-zione. In questo caso si provvederà a richiedere a chi vende, noleggia, concede in uso o in locazione finanziaria di rilasciare un’attestazione di conformità alle leggi previgenti, con la quale dichiara che la macchina è corredata di tutti i dispositivi di sicurezza previsti dalle sud-dette norme, assumendosi le responsabilità civili e penali in merito a tale dichiarazione.

6) Le attrezzature dovranno essere installate nel pieno rispetto dei parametri indicati dal costrut-tore rispettando i necessari spazi di manovra per il normale utilizzo e per le attività di manu-tenzione ordinaria e straordinaria.

7) Il RUA dovrà richiedere al fornitore la formazione ai lavoratori addetti all’attrezzatura da parte di personale idoneo.

8) Il CR documenterà l’avvenuta formazione mediante la compilazione del modello SIC09AB (solo le parti pertinenti) .

9) Si provvederà alla numerazione progressiva della nuova attrezzatura e all’aggiornamento dell’elenco delle attrezzature, dell’allegato V al DVR.

10) La documentazione inerente l’attrezzatura dovrà essere consegnata al CR che la metterà a disposizione dei lavoratori in caso di necessità.

11) Prima dell’utilizzo delle attrezzature deve essere letto attentamente e devono essere com-prese le istruzioni e le etichette riguardanti la sicurezza riportate sul libretto tecnico, di uso e manutenzione.

12) Il CR provvederà ad effettuare le operazioni di manutenzioni della macchina come indicato dal libretto di uso e manutenzione provvedendovi direttamente, per quanto di competenza, o dandone comunicazione al Datore di Lavoro il quale provvederà ad incaricare personale spe-cializzato.

13) Il CR documenterà l’avvenuta effettuazione delle attività di manutenzione e riparazione svolte mediante compilazione della scheda della macchina appositamente predisposta.

14) Il preposto vigilerà affinché i lavoratori utilizzino correttamente l’attrezzatura. Che gli stessi indossino gli appositi DPI, e che l’attrezzatura non venga manomessa in tutto o in parte.

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15) La presente Procedura potrà essere modificata su richiesta motivata da parte del personale coinvolto o dalla direzione aziendale a seguito dell’esperienza acquisita e ai fini del migliora-mento gestionale della stessa.

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14 PROCEDURA VALUTAZIONE RISCHI PER LAVORATRICI GESTANTI E PUERPERE

Oggetto: La presente procedura ha come oggetto la valutazione dei rischi per le lavoratrici gestanti epuerpere. Campo applicazione: Presenza di lavoratrice gestante, puerpera, ecc. Soggetti: Responsabile risorse umane, lavoratrici Il datore di lavoro, nell'ambito e agli effetti della valutazione dei rischi di cui all'art. 17 del D.Lgs. n. 81/08, è tenuto alla valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento fino a sette mesi dopo il parto, ed alla valutazione in particolare dei rischi di esposizione ad agenti fisici, chimici o biologici, processi o condizioni di lavoro di cui all'allegato C - peraltro non esauriente - del D.Lgs. n. 151/2001 (art. 11, D.Lgs. n. 151/2001)

1) Il Responsabile delle Risorse Umane (RRU) appena venuto a conoscenza della presenza di lavoratrice gestante ne da comunicazione al RSPP.

2) Il Datore di lavoro provvede ad effettuare una valutazione dei rischi valutando, in particolare, i rischi di esposizione ad agenti fisici, chimici o biologici, processi o condizioni di lavoro di cui all'allegato C - del D.Lgs. n. 151/2001 (art. 11, D.Lgs. n. 151/2001).

3) Il Datore di Lavoro informerà, ai sensi dell'art. 36 e 37 del D.Lgs. n. 81/08, la lavoratrice ed il RLS dei risultati della valutazione dei rischi che la riguardano e sulle conseguenti misure di protezione e prevenzione (art. 11, comma 2, D.Lgs. n. 151/2001).

4) Qualora i risultati della valutazione dei rischi rivelino un rischio per la salute e la sicurezza delle lavoratrici gestanti, puerpere e in allattamento fino al settimo mese, il datore di lavoro adotta le misure necessarie affinché l'esposizione al rischio delle lavoratrici sia evitata, modi-ficandone temporaneamente le condizioni o l'orario di lavoro (art. 12, comma 1, D.Lgs. n. 151/2001).

5) Nei casi in cui la modifica delle condizioni o dell'orario di lavoro non sia possibile per motivi organizzativi o produttivi, il datore di lavoro è tenuto a modificare le mansioni assegnate alla lavoratrice madre dandone contestuale informazione scritta al Servizio ispettivo del Ministero del Lavoro competente per territorio il quale, ove ne ricorrano i presupposti può disporre l'in-terdizione dal lavoro per tutto il periodo necessario.

6) La presente Procedura potrà essere modificata su richiesta motivata da parte del personale coinvolto o dalla direzione aziendale a seguito dell’esperienza acquisita e ai fini del migliora-mento gestionale della stessa.

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15 PROCEDURA ACQUISTO AGENTI CHIMICI

Oggetto: La presente procedura ha come oggetto l’introduzione di nuove sostanze ed agenti chi-mici. Campo applicazione: Acquisto e/o introduzione di nuove sostanze chimiche Soggetti: Addetti acquisto sostanze chimiche, preposti

1) L’utilizzo di sostanze o preparati pericolosi nelle varie attività lavorative è sottoposto a valu-

tazione periodica da parte del Datore di lavoro circa la possibilità di utilizzare sostanze di minore pericolosità.

2) Il Responsabile ufficio acquisti (RUA) deve richiedere al fornitore la relativa scheda infor-mativa di sicurezza. E’ responsabilità di RUA verificare la ricezione delle schede di sicu-rezza e l’eventuale sollecito in caso di mancata ricezione. La scheda di sicurezza può essere in forma cartacea o su supporto informatico e deve essere conforme ai contenuti minimi ri-chiesti dalle norme vigenti in materia. Tutti i contratti di prima fornitura per nuove sostanze e/o preparati pericolosi devono contenere esplicitamente l’obbligo da parte del fornitore: - di inviare la scheda di sicurezza antecedentemente alla fornitura della sostanza e del pre-

parato pericoloso; - di fornire la scheda di sicurezza in lingua italiana; - di inviare nuovamente e sollecitamente la scheda di sicurezza nel caso questa sia stata

aggiornata dal fabbricante, importatore o distributore. 3) Il RSPP dovrà essere informato preventivamente dell’introduzione di una nuova sostanza e

dovrà prendere visione della scheda di sicurezza per valutare i rischi connessi alla nuova so-stanza e gli aspetti inerenti la sicurezza, le modalità di utilizzo ed il contesto in cui dovrà essere utilizzata all’interno del luogo di lavoro. Se necessario si procederà ad una valutazione preventiva del rischio chimico.

4) Le schede di sicurezza in originale sono consegnate da RUA al preposto che detiene ed ag-giorna il “Registro Sostanze e Preparati Pericolosi” contenente tutte le schede di sicurezza in originale, mentre le copie sono distribuite nelle varie aree in cui vengono utilizzate a dispo-sizione per la consultazione.

5) La "scheda di sicurezza" costituisce una linea guida sull'utilizzo, manipolazione, smaltimento della sostanza o preparato in questione, ivi compresi le precauzioni ed i provvedimenti da adottare in caso di imprevisti ed emergenze.

6) In caso di necessità il Datore di Lavoro provvederà all’aggiornamento dell’allegato VIII al DVR.

7) Tutti i lavoratori interessati dovranno essere informati e formati sull’utilizzo della nuova so-stanza e sui rischi connessi al suo utilizzo.

8) Prima dell’utilizzo dell’agente chimico deve essere letta attentamente e devono essere comprese le indicazioni riportate sulla scheda di sicurezza.

9) Il preposto deve essere ben informato, per ogni tipo di sostanza pericolosa utilizzata, su: - i dispositivi di protezione individuale in dotazione al personale; - le procedure da adottare; - le leggi e gli standard aziendali vigenti in merito a quella attività. Inoltre egli dovrà: - fornire al personale una chiara definizione dell'area di lavoro, della consistenza dei rischi

e dei metodi di controllo dei rischi stessi; - verificare l'efficienza ed idoneità dei dispositivi di protezione individuale in dotazione al

personale; - controllare che l'attuazione della presente procedura di sicurezza venga effettuata da per-

sonale autorizzato ed addestrato;

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- coordinare l'attuazione della presente procedura di sicurezza con i responsabili dei reparti. 10) I lavoratori dovranno:

- avere conoscenza di tutti gli aspetti esecutivi del lavoro relativi all’utilizzo della sostanza pericolosa;

- utilizzare correttamente i dispositivi di protezione individuale in dotazione avendo cura di mantenerli sempre in perfetta efficienza;

- arrestare immediatamente il lavoro ed eliminare qualunque insolito problema sorgesse se si dovesse verificare una situazione inaspettata durante il lavoro. Tale situazione deve es-sere riferita immediatamente al preposto chiedendo il suo parere al riguardo.

11) Il Preposto vigilerà affinché i lavoratori utilizzino correttamente la sostanza adottando le mi-sure di prevenzione e protezione aziendali e che gli stessi indossino gli appositi DPI.

12) La presente Procedura potrà essere modificata su richiesta motivata da parte del personale coinvolto o dalla direzione aziendale a seguito dell’esperienza acquisita e ai fini del migliora-mento gestionale della stessa.

La Direzione

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16 PROCEDURA UTILIZZO AGENTI CHIMICI

Oggetto: Utilizzo di agenti chimici pericolosi Campo applicazione: Presenza di agenti chimici pericolosi Soggetti: Tutti i lavoratori che utilizzano sostanze chimiche

I/Le lavoratori/trici che utilizzano agenti chimici pericolosi devono scrupolosamente seguire la se-guente procedura. Si procederà alla periodica verifica della possibilità di sostituire i prodotti più pericolosi con prodotti meno pericolosi tecnicamente equivalenti.

1) Prima dell’utilizzo dell’agente chimico è obbligatorio accertarsi che l’aspiratore sia accesso e che l’aspirazione funzioni correttamente (aprire saracinesca della tubazione; non ostruire le aperture di aspirazione, ecc.)

2) Durante l’utilizzo dell’agente chimico non ostruire le aperture di aspirazione poste sul piano orizzontale e verticale del banco di lavoro;

3) Indossare obbligatoriamente i DPI forniti. 4) Sostituire i guanti periodicamente per evitare che l’agente chimico, filtrando attraverso il

guanto, entri in contatto con la pelle; 5) In caso di prurito alle mani anche prima dei tempi indicati al punto precedente togliersi il

guanto immediatamente e provvedere ad una accurata pulizia della pelle con acqua corrente. In tal caso ridurre il tempo di utilizzo del guanto sostituendolo più frequentemente di quanto indicato al punto precedente .

6) In caso di rottura del guanto sostituire immediatamente e lavare accuratamente la parte entrata in contatto con la sostanza;

7) Sostituire la mascherina appena si avverte l’odore della sostanza in uso; 8) E’ vietato mangiare o bere durante il lavoro; 9) In caso di lavorazioni che richiedano l’utilizzo del prodotto per periodi prolungati (intero turno

lavorativo, ecc.) organizzare il lavoro a turni in modo che ciascun operatore non utilizzi il prodotto per un tempo prolungato.

10) E’ vietato utilizzare o avvicinare fiamme libere e superfici calde ai prodotti in uso; 11) Pulire periodicamente la postazione di lavoro indossando i DPI forniti; 12) Mantenere perfettamente chiusi i contenitori contenenti sostanze pericolose per evitare l’eva-

porazione del prodotto in essi contenuto e l’inalazione dello stesso; 13) Indicare chiaramente il contenuto dei contenitori contenenti agenti chimici. E’vietato trava-

sare agenti chimici in contenitori anonimi che non riportino chiaramente il loro contenuto. 14) Avvertire immediatamente il caporeparto in caso di malessere durante l’applicazione del pro-

dotto; 15) La presente Procedura potrà essere modificata su richiesta motivata da parte del personale

coinvolto o dalla direzione aziendale a seguito dell’esperienza acquisita e ai fini del migliora-mento gestionale della stessa.

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17 PROCEDURA COORDINAMENTO DITTE ESTERNE

Oggetto: Coordinamento con ditte esterne in caso di lavori affidati all’interno della ditta Campo applicazione: Contratti di appalto, d’opera e di somministrazione

Secondo l’art. 26 del D.lgs n. 81/08, in caso si debba ricorrere a soggetti esterni per l’esecuzione di lavori presso la sede aziendale è necessario:

1) Verificare l’idoneità tecnico professionale dell’impresa mediate richiesta della seguente do-cumentazione: A) Certificato iscrizione alla CCIAA appaltatore; B) Dichiarazione per la verifica tecnico professionale dell’appaltatore (*); C) DURC (**) appaltatore con cadenza trimestrale E’ necessario acquisire i sopra elencati prima della firma del contratto e verificarne la corri-spondenza e regolarità.

2) Fornire agli appaltatori informazioni sui rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui sono destinati a operare e sulle misure di prevenzione e d’emergenza adottate.

3) Committente ed appaltatori devono cooperare all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione sui rischi legati all’attività, informandosi reciprocamente al fine di ridurre i rischi dovuti alle interferenze. Se occorre è necessario organizzare apposite riunioni di coordina-mento e redigere appositi Verbali di riunione oltre alla stesura di un unico documento di Va-lutazione degli eventuali rischi di interferenza.

4) Vietare espressamente la possibilità di subappalto senza esplicita autorizzazione. L’impren-ditore committente risponde in solido con l’appaltatore, nonché con ciascuno degli eventuali ulteriori subappaltatori, per tutti i danni per i quali il lavoratore, dipendente dell’appaltatore o del subappaltatore, non risulti indennizzato ad opera dell’INAIL

5) Il datore di lavoro committente, nei contratti di appalto, informa gli appaltatori sui rischi e indica in modo specifico i costi relativi alla sicurezza sul lavoro;

* Con “Dichiarazione per la verifica tecnico professionale dell’appaltatore” si fa riferimento ad un documento, firmato dal legale rappresentante dell’impresa appaltatrice, avente i seguenti contenuti principali: - sezione anagrafica – organizzativa (ragione sociale, riferimenti, anno inizio attività, iscrizione ISTAT, CCIAA, posi-zione INAIL ed INPS, ecc.); - riferimento ad eventuali certificazioni di sistema aziendali; - sezione tecnica – professionale (macchine, attrezzature, risorse tecniche adeguate per eseguire le lavorazioni); - dati economici e occupazionali; - sezione organizzazione sicurezza (riferimenti alla valutazione dei rischi, nomine del RSPP, medico competente – se applicabile – e degli addetti alle emergenze, idoneità sanitaria dei lavoratori, attestati di formazione); - registrazione formazione dei lavoratori. ** DURC: (Documento Unico di Regolarità Contributiva) è una certificazione unificata del regolare versamento di con-tributi previdenziali e assistenziali nonché dei premi da parte delle imprese edili assicurate, appaltatrici di lavori pub-blici e privati. Viene rilasciato da INPS, INAIL e Casse Edili a seguito di una unica richiesta.

La direzione

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18 PROCEDURA UTILIZZO ATTREZZATURE

Oggetto: Utilizzo attrezzature Campo applicazione: utilizzo macchine utensili. Soggetti: Tutti i lavoratori che utilizzano attrezzature

I/Le lavoratori/trici che utilizzano le macchine utensili devono scrupolosamente seguire la seguente procedura.

1) Prima di utilizzare/mettere in funzione qualunque attrezzatura: a. Leggere e comprendere il manuale di uso e manutenzione dell’attrezzatura; b. Verificare, eventualmente chiedendone conferma al capo reparto/preposto, di conoscere il

funzionamento corretto della attrezzatura, la corretta successione delle operazioni neces-sarie per il funzionamento della macchina, nonché il funzionamento di tutti i dispositvi di sicurezza installati ed i DPI necessari per l’uso in sicurezza della macchina;

c. Procedere ad una analisi visiva per verificare l’assenza di danni; d. Verificare che tutte le protezioni degli organi di lavorazione, di trasmissione, di ingra-

naggi, ecc. siano presenti e posizionati correttamente; e. Indossare i DPI forniti eventualmente prescritti;

2) Appena messa in funzione l’attrezzatura: a. Verificare il corretto funzionamento del fungo rosso, delle fotocellule, e di altri dispositivi

di sicurezza, se la verifica risulta positiva proseguire con la procedura prevista per l’uti-lizzo della attrezzatura. In caso di verifica negativa passare alla procedura prevista in caso di malfunzionamento

3) Per l’utilizzo di qualunque attrezzatura: a. Operare solo secondo le modalità indicate nel manuale di uso e manutenzione; b. Operare correttamente secondo le indicazioni fornite durante l’addestramento e la forma-

zione; c. Annotare le manutenzioni ordinarie previste a carico dell’utilizzatore nella scheda di ma-

nutenzione della macchina.

4) In caso di malfunzionamento (della attrezzatura o dei comandi/dispositivi): a. Segnalare immediatamente quanto accaduto al datore di lavoro1 e al capo reparto/prepo-

sto1; b. Verificare congiuntamente al capo reparto/preposto1 se permangono le condizioni di sicu-

rezza per riprendere il lavoro.

5) In caso di evacuazione: a. Mettere la macchina in sicurezza; b. Abbandonare il posto di lavoro procedendo come indicato nella formazione e come pre-

visto nel piano di emergenza.

La direzione

1 (il capo reparto/preposto ed il datore di lavoro si asterranno dal richiedere al lavoratore di riprendere il lavoro in caso persista un pericolo grave ed immediato salvo per condizioni eccezionali e debitamente motivate. D.lgs. 81/2008:Artt 18 comma 1 lettera m, art. 19 comma 1 lettera e)

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19 PROCEDURA: UTILIZZO DELLA SCALA PORTATILE

I lavoratori che utilizzano tali scale debbono seguire la seguente procedura:

1. accertarsi della stabilità e della solidità della scala

2. appoggiarla correttamente a terra (deve essere in piano)

3. Se la scala è semplice verificare l’appoggio in alto che deve garantire la stabilità della lavorazione

(non deve essere costituita da un oggetto mobile e/o fragile, ecc…)

4. salire e scendere con almeno una mano libera, in modo da potersi sostenere in caso di caduta e/o

scivolamento

5. salire e scendere sempre rivolti con il viso verso la scala

6. salendo sulla scala fermarsi a quota tale da garantirsi l’appiglio con una mano sulla scala stessa

7. eventuali assistenti a terra devono mantenere la distanza di sicurezza al fine di essere coinvolti da

caduta di oggetti e/o persone.

8. per altezze superiori a due metri occorre dotarsi di dispositivi di protezione individuale

E’ severamente vietato passare sotto la scala

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20 GESTIONE INCIDENTI E INFORTUNI MANCATI

Oggetto: Gestione infortuni mancati Soggetti: Lavoratori (L) Datore di Lavoro (DL)

Capo reparto/Preposto (CR) Responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS)

Premessa La presente procedura serve al rilevamento, la presa in considerazione e l’intervento su una situazione di incidente mancato (near miss). Nell’ambito delle procedure di partecipazione e quale esempio di efficace modalità di relazione tra le diverse figure della prevenzione aziendale, questa procedura rappresenta un ottimo strumento. La procedura si basa sul principio di fondo che il lavoratore è figura esperta delle concrete modalità di svolgimento del proprio lavoro, in grado di percepire situazioni di pericolo che possono sfuggire a figure esterne che non conoscono a fondo l’attività produttiva/lavorativa. Questa procedura serve, quindi, a raccogliere tutte quelle conoscenze e esperienze diffuse sui rischi che altrimenti andrebbero disperse e comunque non verrebbero utilizzate per una valutazione ai fini preventivi. Tali informa-zioni verranno messe a disposizione delle diverse figure aziendali, incluso il RSPP e il MC che sa-ranno quindi in grado di prendere decisioni disponendo di elementi indispensabili alla buona riuscita dei piani di prevenzione. L’infortunio mancato viene considerato a tutti gli effetti come un infortunio avvenuto, infatti solo per puro caso la situazione di rischio non si è evoluta in un evento causa di un vero e proprio danno sulle persone. Spesso il lavoratore percepisce situazioni di pericolo generalmente “non visibili” a chi non conosce a fondo l’attività. A seguito della segnalazione i lavoratori hanno la possibilità in prima persona alla definizione delle soluzioni altrimenti demandate esclusivamente a figure con competenze tecniche le quali non pos-sono, tuttavia, contare sull’esperienza derivata dall’operatività “in campo” Costruzione della rete dei Punti Focali per la prevenzione degli infortuni I Punti Focali sono persone adeguatamente formate (preposti, capiturno, ecc.) individuati per ogni reparto. Anche il RLS può essere coinvolto nella procedura. La formazione loro destinata è in grado di fornire competenze che consentono di “pesare” il rischio secondo la natura e i parametri di frequenza e gravità. La valutazione può essere eseguita:

Su 4 livelli di frequenza (1 = bassa (superiore all’anno); 2 = medio-bassa (anno); 3 = medio-alta (mese) 4 = elevata (settimana/giorno)

Su 4 livelli di gravità (1 = danno basso/non abbandono del posto di lavoro; 2 = danno mode-sto/invalidità temporanea; 3 = danno notevole/invalidità permanente; 4 = danno in-gente/morte)

La formazione deve anche fornire competenze relazionali che consentano un “sereno” rapporto con i lavoratori in modo che l’attività di segnalazione sia spontanea e non venga percepita come una for-zatura. Lo stesso percorso formativo deve contenere informazioni e dare supporti che consentono di acquisire informazioni tecniche necessarie ad “incanalare” opportunamente la segnalazione fatta.

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Il compito dei Punti Focali I Punti Focali del reparto hanno il compito fondamentale di raccogliere le segnalazioni dei lavoratori e le inviano, attraverso la compilazione del modulo allegato, al DL e/o RSPP e al RLS. Come operano i Punti Focali I Punti Focali programmano riunioni con i lavoratori a cui partecipa anche il RLS, per:

Individuare le soluzioni temporanee e, se necessario in occasione di incontri successivi, collaborare per l’individuazione di quelle definitive;

Quindi si approntano controlli, a carico del Punto Focale e del RLS, per verificare: - il regolare svolgimento del progetto sull’adempimento, individuando e segnalando gli even-

tuali ostacoli intervenuti e le motivazioni per i ritardi (a cui segue l’intervento per rimuovere le negatività organizzative e gestionali d’origine)

- L’efficacia in campo della soluzione adottata sia provvisoria, sia definitiva Tra l’individuazione della carenza e la definizione dell’intervento migliorativo (progettazione o rea-lizzazione), di solito passa un certo lasso di tempo. Tuttavia è necessario ridurre immediatamente il rischio ed è pertanto necessario che, a richio indivi-duato, segua un’azione tesa ad “eliminare, quanto più velocemente possibile, i difetti rilevati”. Nell’attesa della realizzazione definitiva, non resta quindi altra strada che adottare soluzioni provvi-sorie rapide da adottare, efficaci per ridurre il rischio (mentre l’eliminazione, o la riduzione massima, si dovrebbe avere nel progetto definitivo) e tali da essere coperte da un investimento economico e/o organizzativo immediato. Le misure provvisorie, nel caso la segnalazione interessi una situazione tecnico-strutturale, possono assumere natura prevalentemente organizzativa e/o comportamentale in quanto la parte più specifi-catamente tecnica è lasciata alla soluzione definitiva. L’aspetto organizzativo andrà discusso con RLS, mentre per gli aspetti gestionali, comportamentali e motivazionali vanno ricercati i sistemi di crescita culturale a livello aziendale e di coinvolgimento dei lavoratori più adeguati ed efficienti nell’ambito di un processo continuo d’educazione alla prevenzione. Le riunioni, possono essere coordinate dal RLS e programmate con cadenza almeno bi/trimestrale e si basano sul confronto di diverse esperienze (di volta in volta devono/possono essere coinvolte le competenze necessarie per affrontare la specifica tipologia di rischio e/o intervento esaminata) deri-vate dalla conoscenza specifica:

dell’attività (per quanto riguarda i lavoratori) delle misure adottabili (DL, RSPP, ecc.). dalle misure organizzative e finanziarie spendibili (DL, ecc.) dagli interventi medico-sanitari mirati (MC)

Durante la riunione:

si “chiudono” gli interventi già attuati si valutano le motivazioni dei ritardi per quelli in corso si discutono gli “avvii” per le nuove segnalazioni

Le riunioni devono avere un “buon” ordine del giorno altrimenti rischiano di essere criticate dagli stessi lavoratori. Ruolo del RLS Il RLS svolge un ruolo parallelo al Punto focale, e questi collaborano fra loro per :

la segnalazione del rischio l’individuazione della soluzione

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il controllo della programmazione dell’adempimento Allegati:

- MODULO UTILIZZABILE PER LA STESURA DI UN RAPPORTO SU UN INCIDENTE MANCATO

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MODULO UTILIZZABILE PER LA STESURA

DI UN RAPPORTO SU UN INCIDENTE MANCATO

Reparto:

Data: Ora:

Luogo: Descrizione: Cause e commenti sul potenziale rischio: Frequenza: 1 = bassa (superiore all’anno); 2 = medio-bassa (anno); 3 = medio-alta (mese) 4 = elevata (settimana/giorno Gravità: (1 = danno basso/non abbandono del posto di lavoro; 2 = danno modesto/invalidità tem-poranea; 3 = danno notevole/invalidità permanente; 4 = danno ingente/morte) Valutazione del rischio: Misure urgenti da prendere: Suggerimenti del rilevatore: Rilevare Focal Point

RLS

Data chiusura

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PIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE

D.Lgs. 81/08, Artt. 36, 37

ALLEGATO IV REV 01 DATA 21.12.2016

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PIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE INDICE

1  INTRODUZIONE ................................................................................................................................................... 3 

2  CLASSIFICAZIONE AZIENDA .......................................................................................................................... 3 

3  LUOGO DI SVOLGIMENTO DEI CORSI ......................................................................................................... 3 

4  MODALITÀ DI SVOLGIMENTO ....................................................................................................................... 3 

5  CONTENUTI .......................................................................................................................................................... 4 

5.1  INFORMAZIONE DEI LAVORATORI (ART. 36 DEL DECRETO) .................................................................... 4 5.2  FORMAZIONE DEI LAVORATORI (ART. 37 DEL DECRETO E ACCORDO) .................................................... 4 

5.2.1  Formazione generale (Art. 37 c. 1 lett. a) del Decreto, punto 4 dell’Accordo) ........................................ 4 5.2.2  Formazione specifica (Art. 37 c. 1 lett. b) e c. 3 del Decreto, punto 4 dell’Accordo) .............................. 5 

6  FORMAZIONE DEI COMPONENTI L’ORGANIGRAMMA DELLA SICUREZZA ................................... 6 

6.1  RSPP ................................................................................................................................................................. 6 6.2  ASPP ................................................................................................................................................................. 7 6.3  DIRIGENTI....................................................................................................................................................... 7 6.4  PREPOSTI ........................................................................................................................................................ 7 6.5  RLS ................................................................................................................................................................... 7 6.6  ADDETTI EMERGENZE E ANTINCENDIO ................................................................................................. 8 6.7  ADDETTI PRIMO SOCCORSO ...................................................................................................................... 8 

7  PROPOSTA DI FORMAZIONE PER L’ANNO 2014 ........................................................................................ 9 

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1 INTRODUZIONE

Il presente piano è definito in conformità a quanto stabilito dagli artt. 36 e 37 del DLgs.81/08 (nel seguito indicato “decreto”) e dall’Accordo Stato - Regioni del 21.12.2011 (nel seguito indicato “accordo”) pubblicato sulla G.U. n.8 del 11/01/2012 e in vigore dal 26/01/2012.

I contenuti dell’informazione e della formazione debbono essere facilmente comprensibili per i lavoratori e debbono consentire loro di acquisire le conoscenze e le competenze in materia di pre-venzione e di sicurezza necessarie a svolgere correttamente le loro attività lavorative.

Inoltre vengono indicati i corsi “specialistici”, in base a quanto previsto dal decreto, sia per le figure individuate nell’organigramma della sicurezza sia per i lavoratori che svolgono particolari mansioni o utilizzano particolari macchine o attrezzature.

2 CLASSIFICAZIONE AZIENDA Ai sensi dell’Accordo Stato Regioni del 21.12.2011 Codice/i ATECO: 85 - ISTRUZIONE Classe di rischio: MEDIO

3 LUOGO DI SVOLGIMENTO DEI CORSI

Il luogo di svolgimento dell’informazione dei lavoratori sarà la sede aziendale mentre i corsi di formazione potranno essere svolti sia nella sede aziendale sia in altre sedi, in particolare quelli “spe-cialistici”.

Il luogo specifico sarà indicato nel registro dei singoli corsi.

4 MODALITÀ DI SVOLGIMENTO INFORMAZIONE DEI LAVORATORI (art. 36 del decreto): colloquio sul luogo di lavoro da parte del Datore di Lavoro o del Preposto, consegna di materiale informativo (modulo e opuscolo informa-tivo) FORMAZIONE DEI LAVORATORI (ART. 37 del decreto e Accordo): incontri in aula con docenti aventi i requisiti previsti dall’Accordo, utilizzando proiezione di slides, lavori di gruppo con tecniche di problem-solving; consegna di materiale didattico; verifica di apprendimento tramite utilizzo di test a risposta multipla o colloqui orali; dimostrazioni e simulazioni in contesto lavorativo; prove pratiche.

I gruppi in aula non possono superare il numero di 35 partecipanti per ciascun incontro.

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5 CONTENUTI 5.1 INFORMAZIONE DEI LAVORATORI (art. 36 del Decreto)

A ciascun lavoratore viene assicurata una adeguata informazione:

a) sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi alla attività della impresa in generale; b) sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio, l’evacuazione dei luo-

ghi di lavoro; c) sui nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di cui agli articoli 45 e 46 del

decreto; d) sui nominativi del responsabile e degli addetti del servizio di prevenzione e protezione, del

medico competente. e) sui rischi specifici cui è esposto in relazione all’attività svolta, le normative di sicurezza e le

disposizioni aziendali in materia; f) sui pericoli connessi all’uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle schede

dei dati di sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica; g) sulle misure e le attività di protezione e prevenzione adottate.

5.2 FORMAZIONE DEI LAVORATORI (Art. 37 del Decreto e Accordo) 5.2.1 Formazione generale (Art. 37 c. 1 lett. a) del Decreto, punto 4 dell’Accordo) Destinatari: tutti i lavoratori Durata minima del modulo: 4 ore Credito formativo: PERMANENTE Scadenze:

Lavoratori assunti prima del 26/01/2012: prima possibile Nuove assunzioni dopo 26/01/2012: prima dell’avvio al lavoro o conclusione corso entro

60 gg. dall’assunzione CONTENUTI Concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione I rischi per la sicurezza e la salute connessi all’attività dell’impresa in generale; Organizzazione della prevenzione aziendale; La segnaletica di sicurezza impiegata all'interno dell'impresa Le procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio e l’evacuazione; Diritti, doveri e sanzioni dei vari soggetti aziendali, organi di vigilanza, controllo, assistenza;

N.B.: sono esentati i lavoratori che abbiano seguito corsi di formazione secondo le norme

vigenti prima dell’entrata in vigore dell’Accordo

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5.2.2 Formazione specifica (Art. 37 c. 1 lett. b) e c. 3 del Decreto, punto 4 dell’Accordo)

Destinatari: i lavoratori in occasione di assunzione cambio mansione introduzione nuove attrezzature

inoltre lavoratori già in servizio prima dell’accordo senza evidenza di formazione pregressa o

con formazione non conforme alla normativa vigente

Durata minima del modulo: in funzione del rischio associato al codice ATECO dell’azienda

Rischio MEDIO: 8 ore N.B. I lavoratori di qualsiasi azienda che svolgono mansioni che non prevedono la partecipazione, anche saltuaria, al processo produttivo possono frequentare i corsi individuati per il rischio BASSO della durata di 4 ore Credito formativo: aggiornamento di 6 ore entro un quinquennio Scadenze:

Nuove assunzioni, cambio mansione, nuove attrezzature: prima dell’avvio al nuovo lavoro o conclusione corso entro 60 gg. dall’inizio della nuova attività;

Lavoratori già in servizio: aggiornamento entro 5 anni da 26/01/2012 entro un anno se formazione pregressa effettuata più di cinque anni

prima dell’accordo

CONTENUTI CORSO INIZIALE X Rischi infortuni X Meccanici generali X Elettrici generali Macchine Attrezzature X Cadute dall’alto X Rischi da esplosione X Rischi chimici X Nebbie, oli, fumi, vapori, polveri X Etichettatura Rischi cancerogeni X Rischi biologici X Rischi fisici X Rumore X Vibrazioni X Radiazioni X Microclima e illuminazione

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CONTENUTI CORSO INIZIALE X Videoterminali X DPI Organizzazione del lavoro X Ambienti di lavoro X Stress lavoro-correlato X Movimentazione manuale dei carichi Movimentazione merci (apparecchi di sollevamento, mezzi di trasporto) X Segnaletica X Emergenze X Procedure di sicurezza con riferimento al profilo di rischio specifico X Procedure esodo e incendi X Procedure organizzative per il primo soccorso X Incidenti e infortuni mancati X Altri rischi …………………………………………………

CONTENUTI CORSO AGGIORNAMENTO

Approfondimenti giuridico-normativi

Aggiornamenti tecnici sui rischi ai quali sono esposti i lavoratori

Aggiornamenti su organizzazione e gestione della sicurezza in azienda

Fonti di rischio e relative misure di prevenzione

6 FORMAZIONE DEI COMPONENTI L’ORGANIGRAMMA DELLA SICUREZZA

6.1 RSPP Formazione ai sensi del Provvedimento 26.01.2006 (pubblicato in G.U. n.37 del 14.02.2006) Modulo A Durata 28 ore Costituisce credito formativo permanente Modulo B Durata da 12 a 68 ore a seconda del macrosettore ATECO dell’azienda Aggiornamento ogni cinque anni Il RSPP Ing. Gianluca Magnanini è esonerato per titolo di studio dalla frequenza del modulo B ai sensi dell’art. 32 del Decreto. Aggiornamento ogni cinque anni Modulo C Durata 24 ore Costituisce credito formativo permanente

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6.2 ASPP Formazione ai sensi del Provvedimento 26.01.2006 (pubblicato in G.U. n.37 del 14.02.2006) Modulo A Durata 28 ore Credito formativo permanente Modulo B Durata da 12 a 68 ore a seconda del macrosettore ATECO dell’azienda Aggiornamento ogni cinque anni

6.3 DIRIGENTI CONTENUTI DURATA (Vedi punto 6 dell’Accordo stato regioni del 21.12.2011) MODULI 1 GIURIDICO –NORMATIVO MODULO 2 GESTIONE ED ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA MODULO 3 INDIVIDUAZIONE E VALUTAZIONE DEI RISCHI MODULO 4 COMUNICAZIONE, FORMAZIONE E CONSULTAZIONE DEI LAVORATORI

16 ore

6.4 PREPOSTI Formazione specifica (Art. 37 c. 7) CONTENUTI DURATA 1) principali soggetti coinvolti e i relativi obblighi; 2) relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione 3) definizione e individuazione dei fattori di rischio; 4) Incidenti e infortuni mancati 5) valutazione dei rischi; 6) individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di preven-zione e protezione. 7) Modalità di esercizio delle funzioni di controllo dell’osservanza da parte dei lavoratori delle disposizione di legge e aziendali e uso DPI

8 ore

6.5 RLS Corso di formazione ai sensi dell’art. 37 d.lgs 81/2008 c. 11 Durata minima 32 ore iniziali

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Aggiornamento annuale non inferiore a: 8 ore per le imprese che occupano più di 50 lavoratori

6.6 ADDETTI EMERGENZE E ANTINCENDIO Formazione ai sensi del D.M. 10.03.1998 Rischio MEDIO Durata: 8 ore

6.7 ADDETTI PRIMO SOCCORSO Formazione ai sensi del Decreto Ministeriale 15 Luglio 2003 n. 388 : Durata: 12 ore – 16 ore Gruppo B/C Durata: 12 ore Aggiornamento: ogni 3 anni - Verifica capacità intervento pratico

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7 PROPOSTA DI FORMAZIONE PER L’ANNO 2014

Sulla base della vigente normativa e sulla base delle informazioni ricevute, si propone il se-guente piano formativo ai sensi del D.Lgs. 81/2008.

Per gli addetti di cui sotto, la formazione generale e specifica è stata effettuata.

COGNOME E NOME MANSIONE

BELDOMENICO PATRIZIA  PERSONALE AMMINISTRATIVO 

CAPOMAGI MARIA ALESSANDRA  PERSONALE AMMINISTRATIVO 

CARBONARI GABRIELE  PERSONALE AMMINISTRATIVO 

GIULIANI MONICA  PERSONALE AMMINISTRATIVO 

MANONI DANIELA  PERSONALE AMMINISTRATIVO 

MAZZASINI ANNARITA  PERSONALE AMMINISTRATIVO 

MONTEVERDI PATRIZIA  PERSONALE AMMINISTRATIVO 

POLZONETTI DANIELA  PERSONALE AMMINISTRATIVO 

VESCOVI GIULIANA  PERSONALE AMMINISTRATIVO 

BELVEDERESI MARIA TERESA  PERSONALE AUSILIARIO 

CINQUE ANNA MARIA  PERSONALE AUSILIARIO 

COACCI ANNA PAOLA  PERSONALE AUSILIARIO 

COACCI NADIA  PERSONALE AUSILIARIO 

EVANGELISTI GIULIANO  PERSONALE AUSILIARIO 

FABRIZI SILVANO  PERSONALE AUSILIARIO 

MORBIDONI PATRIZIA  PERSONALE AUSILIARIO 

SAMPAOLESI MARCO  PERSONALE AUSILIARIO 

TACCHI ADRIA  PERSONALE AUSILIARIO 

VIGNATI DELVASIA  PERSONALE AUSILIARIO 

VIOLINI GABRIELLA  PERSONALE AUSILIARIO 

ANTONELLI ANTONELLA  PERSONALE DOCENTE 

ANTONINI PATRIZIA  PERSONALE DOCENTE 

ASCANI GIULIANA  PERSONALE DOCENTE 

BADALONI PATRIZIA  PERSONALE DOCENTE 

BAGNARELLI MARIA CLARA  PERSONALE DOCENTE 

BAIA ANNA  PERSONALE DOCENTE 

BALDINELLI ELISABETTA  PERSONALE DOCENTE 

BALDINI LUCIA  PERSONALE DOCENTE 

BALDONI ALESSANDRA  PERSONALE DOCENTE 

BARBINI ANNA MARIA  PERSONALE DOCENTE 

BARTOLONI FABIO  PERSONALE DOCENTE 

BELLAGAMBA FEDERICA  PERSONALE DOCENTE 

BELLUCCI FRANCESCA  PERSONALE DOCENTE 

BONIFAZI GIOVANNI  PERSONALE DOCENTE 

BOSCHI ROBERTA  PERSONALE DOCENTE 

BRACONI LORETTA  PERSONALE DOCENTE 

BRAMUCCI ADRIANA  PERSONALE DOCENTE 

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COGNOME E NOME MANSIONE

BRAMUCCI MARIA ANTONIETTA  PERSONALE DOCENTE 

BRUGLIA STEFANIA  PERSONALE DOCENTE 

BURATTINI ENRICA  PERSONALE DOCENTE 

CAIMMI MARIA LORETTA  PERSONALE DOCENTE 

CAIMMI PAOLA  PERSONALE DOCENTE 

CAPOCASA IDA  PERSONALE DOCENTE 

CARDELLA CARLA  PERSONALE DOCENTE 

CARDINALI CINZIA  PERSONALE DOCENTE 

CARLONI MARIA NADIA  PERSONALE DOCENTE 

CARNEVALI GIULIA  PERSONALE DOCENTE 

CASTELLANI ALESSANDRA  PERSONALE DOCENTE 

CATENA SIMONA  PERSONALE DOCENTE 

CECCARELLI GERMANA  PERSONALE DOCENTE 

CECCONI GIULIA  PERSONALE DOCENTE 

CERASA SANDRINA  PERSONALE DOCENTE 

CIRILLI CRISTIANA  PERSONALE DOCENTE 

CONTI ROBERTA  PERSONALE DOCENTE 

CURZI VANESSA  PERSONALE DOCENTE 

CUTOLONI ELISA  PERSONALE DOCENTE 

DETTI MARIA LETIZIA  PERSONALE DOCENTE 

DI SPIRITO MARIA GABRIELLA  PERSONALE DOCENTE 

DONATI DANIELA  PERSONALE DOCENTE 

FARINELLI RAFFAELLA  PERSONALE DOCENTE 

FIORINI SUSANNA  PERSONALE DOCENTE 

FRATTUCCI BEATRICE  PERSONALE DOCENTE 

GARBINI SONIA  PERSONALE DOCENTE 

GIACCAGLIA LUCIA  PERSONALE DOCENTE 

GIDONI LAURA  PERSONALE DOCENTE 

GIULIODORO SILVIA  PERSONALE DOCENTE 

GOBBI ELISABETTA  PERSONALE DOCENTE 

GRAMACCIA LUCIANA  PERSONALE DOCENTE 

GRASSI FEDERICA  PERSONALE DOCENTE 

LATTANZI GIUSEPPINA  PERSONALE DOCENTE 

LOLLI MARIA LUISA  PERSONALE DOCENTE 

LUCHETTI SARA  PERSONALE DOCENTE 

MAGGI RAFFAELA  PERSONALE DOCENTE 

MAGI LUCIA  PERSONALE DOCENTE 

MAINARDI ELEONORA  PERSONALE DOCENTE 

MANARA IRENE  PERSONALE DOCENTE 

MANCINELLI BARBARA  PERSONALE DOCENTE 

MANGIALARDI LAURA  PERSONALE DOCENTE 

MARCHETTI AMALIA  PERSONALE DOCENTE 

MARCONI MALICA  PERSONALE DOCENTE 

MARIANI MIRELLA  PERSONALE DOCENTE 

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COGNOME E NOME MANSIONE

MASSACCESI GRAZIELLA  PERSONALE DOCENTE 

MAZZANTINI SABRINA  PERSONALE DOCENTE 

MENGARELLI MERY  PERSONALE DOCENTE 

MONTALI ALESSANDRA  PERSONALE DOCENTE 

MONTALI GIOVANNA  PERSONALE DOCENTE 

MONTECCHIANI PATRIZIA  PERSONALE DOCENTE 

MONTEMARI ROBERTA  PERSONALE DOCENTE 

MONTI PAOLO  PERSONALE DOCENTE 

MORONI FRANCESCA  PERSONALE DOCENTE 

NICOLINI GIANLUCA  PERSONALE DOCENTE 

NISI SILIANA  PERSONALE DOCENTE 

ORTOLANI MARISA  PERSONALE DOCENTE 

PALAZZINI STEFANIA  PERSONALE DOCENTE 

PAOLUCCI ANTONELLA  PERSONALE DOCENTE 

PAZZI MARIA STEFANIA  PERSONALE DOCENTE 

PERUGINI PAOLO  PERSONALE DOCENTE 

PESARINI KATIUSCIA  PERSONALE DOCENTE 

PICIOTTI DONATELLA  PERSONALE DOCENTE 

PIERANTONI SERENELLA  PERSONALE DOCENTE 

POLENTA FABRIZIO  PERSONALE DOCENTE 

POLONARA LORETTA  PERSONALE DOCENTE 

POLVERINI ALESSIA  PERSONALE DOCENTE 

QUACQUARINI FRANCESCA  PERSONALE DOCENTE 

RAFFAELI AGNESE  PERSONALE DOCENTE 

RAGNI ANNA  PERSONALE DOCENTE 

RAGNI LUCIANA  PERSONALE DOCENTE 

RIGANTE TERESA  PERSONALE DOCENTE 

RONCONI LORETTA  PERSONALE DOCENTE 

ROSSI VALENTINA  PERSONALE DOCENTE 

SABBATINI VALERIA  PERSONALE DOCENTE 

SANSEVERINATI LUCIA  PERSONALE DOCENTE 

SANTORO GRAZIA PIA  PERSONALE DOCENTE 

SBARBATI PAOLA  PERSONALE DOCENTE 

SIMONETTI TAMARA  PERSONALE DOCENTE 

TOCCACIELI ANNARITA  PERSONALE DOCENTE 

TOMASSETTI CARMEN  PERSONALE DOCENTE 

VANNETTI FRANCESCA  PERSONALE DOCENTE 

ZAPPI LORENA  PERSONALE DOCENTE 

ZOCCHI BARBARA  PERSONALE DOCENTE 

I nominativi di cui sotto devono effettuare / completare la formazione generale.

FERRI FLORINDA  PERSONALE AUSILIARIO 

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GELI MARCELLA  PERSONALE AUSILIARIO 

SCHIAROLI PAOLA  PERSONALE AUSILIARIO 

ALBA LAURETTA  PERSONALE DOCENTE 

BRUNELLI ANTONELLA  PERSONALE DOCENTE 

FANTONI ROBERTA  PERSONALE DOCENTE 

IALENTI ANDREA  PERSONALE DOCENTE 

I nominativi di cui sotto devono effettuare / completare la formazione specifica.

MERIGIOLI ALGIDA  PERSONALE AUSILIARIO 

SORAVIA CLAUDIA  PERSONALE AUSILIARIO 

TERRASI ROSARIA  PERSONALE AUSILIARIO 

AMBROSINO TERESA  PERSONALE DOCENTE 

BURATTINI ALESSANDRA  PERSONALE DOCENTE 

CERIACHI SIMONETTA  PERSONALE DOCENTE 

GENGA DANIA  PERSONALE DOCENTE 

MOSCONI TIZIANA  PERSONALE DOCENTE 

SANTILLI NORMA  PERSONALE DOCENTE 

ZAGAGLIA MARIA TERESA  PERSONALE DOCENTE 

 

Sulla base delle assegnazioni delle cattedre a settembre nei vari plessi verrà valu-

tata l’eventualità di potenziare le squadre di emergenza. Si riporta, di seguito, l’elenco del personale individuato ed addestrato ai sensi del DM388/2003

(primo soccorso) con la relativa data di rilascio dell’attestato, specificando che tutte le persone che hanno effettuato il corso prima del 2011 (righe bianche) devono effettuare la verifica della capacità dell’intervento.

COGNOME NOME DATA

ANTONELLI ANTONELLA 20/05/2011

ANTONINI PATRIZIA 13/12/2007

ASCANI GIULIANA 07/05/2009

BADALONI PATRIZIA 07/05/2009

BAGNARELLI M. CLARA 07/05/2009

BAIA ANNA 05/05/2006

BALDINELLI ELISABETTA 07/05/2009

BARBINI A. MARIA 21/05/2011

BELDOMENICO PATRIZIA 16/05/2011

BELVEDERESI M . TERESA 07/05/2009

BOSCHI ROBERTA 19/05/2011

BRACONI LORETTA 20/05/2011

BRAMUCCI ADRIANA 18/12/2007

BRUGLIA STEFANIA 07/05/2009

BRUNELLI ANTONELLA 07/05/2009

BURATTINI ALESSANDRA 09/03/2009

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COGNOME NOME DATA CAIMMI M. LORETTA 07/05/2009

CAIMMI PAOLA 20/05/2011

CAPOCASA IDA 20/05/2011

CARDINALI CINZIA 07/05/2009

CARLONI NADIA 20/05/2011

CASTELLANI ALESSANDRA 20/05/2011

CINQUE A. MARIA 20/05/2011

COACCI A. PAOLA 20/05/2011

DI SPIRITO GABRIELLA 07/05/2009

DONATI DANIELA 20/05/2011

FABRIZI SILVANO 20/05/2011

FABRIZI SILVANO 20/05/2011

FANTONI ROBERTA 20/05/2011

FERRI FLORINDA 23/05/2011

FIORINI SUSANNA 19/05/2011

FOCANTE LUCINA 16/05/2011

FRATTUCCI BEATRICE 20/05/2011

GELI MARCELLA 29/02/2008

GIACCAGLIA LUCIA 20/05/2011

GIULIODORO SILVIA 18/12/2007

GRAMACCIA LUCIANA 07/05/2009

MAGI LUCIA 07/05/2009

MAINARDI ELEONORA 07/05/2009

MANCINELLI BARBARA 07/05/2009

MARCHETTI AMALIA 25/06/2006

MASSACCESI GRAZIELLA 20/05/2011

MENGARELLI MERY 07/05/2009

MERIGIOLI ALGIDA 2011

MONTALI GIOVANNA 07/05/2009

MONTALI ALESSANDRA 27/05/2009

MONTECCHIANI PATRIZIA 07/05/2009

MONTEVERDI PATRIZIA 16/05/2011

MORBIDONI PATRIZIA 20/05/2011

MORONI LUCIA 17/05/2012

NISI SILIANA 16/05/2011

PICIOTTI DONATELLA 20/05/2011

PIERANTONI SERENELLA 20/05/2011

POLENTA FABRIZIO 19/12/2007

POLONARA LORETTA 19/12/2007

POLZONETTI DANIELA 23/05/2011

RAFFAELI AGNESE 20/05/2011

RAGNI LUCIANA 30/11/2007

RAGNI ANNA 20/05/2011

RONCONI LORETTA 07/05/2009

SBARBATI PAOLA 26/05/2011

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COGNOME NOME DATA SCHIAROLI PAOLA 26/05/2006

SCHIAROLI PAOLA 26/05/2006

TACCHI ADRIA 24/05/2007

TOMASSETTI CARMEN 07/05/2009

VIGNATI DELVASIA 20/04/2009

VIOLINI GABRIELLA 20/05/2011

VIOLINI GABRIELLA 20/05/2011

ZAGAGLIA MARIA TERESA 20/05/2011

Si riporta, di seguito, l’elenco del personale individuato ed addestrato ai sensi del

DM10/03/1998 (addetto antincendio) con la relativa data di rilascio dell’attestato, specificando che allo stato attuale non è indicata dalle norme la periodicità per effettuare l’aggiornamento.

COGNOME NOME DATA

FIORINI SUSANNA 08/06/2004

FERRI FLORINDA 26/07/2004

BOSCHI ROBERTA 31/03/2010

CERASA SANDRINA 18/06/2004

CARLONI NADIA 31/03/2010

QUACQUARINI FRANCESCA 03/06/2006

SBARBATI PAOLA 08/03/2001

BAGNARELLI M. CLARA 18/06/2004

MONTECCHIANI PATRIZIA 31/03/2010

BELVEDERESI M . TERESA 26/07/2004

DETTI LETIZIA 31/03/2010

DI SPIRITO GABRIELLA 26/07/2004

FABRIZI SILVANO 26/07/2004

VIOLINI GABRIELLA 08/06/2005

FANTONI ROBERTA 31/03/2010

MARCHETTI AMALIA 26/07/2004

MORBIDONI PATRIZIA 31/03/2010

COACCI A. PAOLA 31/03/2010

TACCHI ADRIA 31/03/2010

BRAMUCCI ADRIANA 31/03/2010

SCHIAROLI PAOLA 09/03/2006

SAMPAOLESI MARCO 26/07/2004

CASTELLANI ALESSANDRA 31/03/2010

CARDINALI CINZIA 31/03/2010

CAIMMI M. LORETTA 08/03/2001

VIOLINI GABRIELLA 08/06/2005

GIACCAGLIA LUCIA 31/03/2010

MONTI PAOLO 15/02/2006

GIDONI LAURA 31/03/2010

CONTI ROBERTA 31/03/2010

PICIOTTI DONATELLA 31/03/2010

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COGNOME NOME DATA SAMPAOLESI MARCO 26/07/2004

SCHIAROLI PAOLA 09/03/2006

BONIFAZI GIOVANNI 26/07/2004

MONTEVERDI PATRIZIA 31/03/2010

BELDOMENICO PATRIZIA 31/03/2010

POLZONETTI DANIELA 31/03/2010

D. S. PELLICCIONI CINZIA ANNA 31/03/2010

NISI SILIANA 31/03/2010

Nel corso del 2016 i seguenti lavoratori hanno partecipato al corso di addetto antincendio ai sensi del DM10.03.1998

BALDONI ALESSANDRA    GELI MARCELLA 

BELDOMENICO PATRIZIA    GIDONI LAURA 

BELVEDERESI MARIA TERESA    MARCHETTI AMALIA 

BONIFAZI GIOVANNI    MERIGIOLI ALGIDA 

BOSCHI ROBERTA    MONTEVERDI PATRIZIA 

CARNEVALI GIULIA    MORBIDONI PATRIZIA 

CASTELLANI ALESSANDRA    PICIOTTI DONATELLA 

CERASA SANDRINA    POLENTA FABRIZIO 

COACCI ANNA PAOLA    POLZONETTI DANIELA 

CONTI ROBERTA    QUACQUARINI FRANCESCA 

EVANGELISTI GIULIANO    SAMPAOLESI MARCO 

FABRIZI SILVANO    SASSAROLI VINICIO 

FERRI FLORINDA    SBARBATI PAOLA 

FIORINI SUSANNA    SCHIAROLI PAOLA 

FRATTUCCI BEATRICE    TRAMONTANA FILIPPA 

Sempre nel corso del 2016 sono stati effettuati i corsi per gli addetti al primo soccorso

Il RSPP

Ing. Gianluca Magnanini

Per presa visione Il datore di lavoro Prof.ssa Maria Alessandra Bertini

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PIANO DI EMERGENZA

(Decreto Ministeriale 10 marzo 1998)

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PREMESSA

Il presente documento costituisce un allegato facente parte integrante del Documento dei ri-

schi redatto in conformità a quanto prescritto dall’articolo 28 del Decreto Legislativo 81/08 e succes-sive modifiche ed integrazioni.

La redazione del presente documento è stata effettuata dall’Istituto Comprensivo con la con-sulenza della L.AM.S. sas, dopo una serie di sopralluoghi sotto la supervisione di uno o più respon-sabili o preposti dell’Istituto Comprensivo stesso.

La L.AM.S. sas ha prestato la propria consulenza sulla base delle informazioni ricevute dalla direzione della I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria, pertanto, declina qualsiasi responsabilità rela-tivamente ad errori o omissioni nell’acquisizione di tali informazioni e per situazioni o quant’altro non descritto nel presente documento.

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INDICE

1.  DEFINIZIONI GENERALI. .................................................................................................................................. 4 

1.1  CONDIZIONE DI EMERGENZA ................................................................................................................................. 4 

2.  RESPONSABILITÀ ED AUTORITÀ ................................................................................................................... 6 

2.1  RESPONSABILE DELLA SQUADRA DI EMERGENZA (RSE) ....................................................................................... 6 2.2  SQUADRA DI EMERGENZA ANTINCENDIO (SEA). ................................................................................................... 6 2.3  ADDETTO ALL’APPELLO ........................................................................................................................................ 7 2.4  DIPENDENTI NON APPARTENENTI ALLA SQUADRA DI EMERGENZA. ....................................................................... 7 2.5  PERSONALE DI IMPRESE ESTERNE .......................................................................................................................... 7 2.6  VISITATORI ........................................................................................................................................................... 7 

3.  ORARI ..................................................................................................................................................................... 8 

4.  CLASSIFICAZIONE DELLE EMERGENZE .................................................................................................... 9 

4.1  EMERGENZE DI ORIGINE INTERNA ......................................................................................................................... 9 4.2  EMERGENZE DI ORIGINE ESTERNA ....................................................................................................................... 10 4.3  INFORTUNI SUL LAVORO ...................................................................................................................................... 11 

5.  LIMITAZIONI / RESTRIZIONI / DIVIETI ...................................................................................................... 14 

6.  RESPONSABILITÀ ED AUTORITÀ NELL’INTERVENTO. ........................................................................ 14 

7.  FORMAZIONE CATEGORIE A RISCHIO ..................................................................................................... 14 

8.  MEZZI DI RILEVAZIONE ED ESTINZIONE INCENDIO ........................................................................... 14 

9.  ELENCO PROCEDURE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ....................................................... 15 

SCHEDA DI RILEVAZIONE DELL’EVENTO ......................................................................................................... 28 

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GESTIONE INTERNA DEL PIANO DI EMERGENZA

1. Definizioni generali.

1.1 Condizione di emergenza

Si definisce emergenza ogni evento che provochi uno scostamento dalle normali condizioni

operative, tale da determinare situazioni di danno (più o meno grave) agli uomini ed alle cose, quale:

a) Incendio o esplosione

b) Calamità o disastro

c) Eventi pericolosi di particolare entità

Gli stati di emergenza sono stati classificati nel plesso scolastico in tre categorie a gravità cre-

scente:

Emergenze minori (di tipo 1) - controllabili dalla persona che individua l’emergenza o dalle per-

sone presenti sul luogo (es. principio lieve di incendio, versamento di quantità non significative di

liquidi contenenti sostanze pericolose, ecc.).

Emergenze di media gravità (di tipo 2) - controllabili soltanto mediante intervento della Squadra

di emergenza e senza ricorso agli enti di soccorso esterni (es. principio di incendio significativo,

versamento di quantità significative di liquidi contenenti sostanze pericolose, black-out elettrico,

danni significativi da eventi naturali, ecc.).

Emergenze ad alta gravità (di tipo 3) - controllabili solamente mediante intervento della Squadra

di emergenza e con il coinvolgimento degli enti di soccorso esterni (Vigili del Fuoco, Croce Verde)

(es. grave principio di incendio, versamento di quantità significative di liquidi contenenti sostanze

pericolose con innesco di reazioni chimiche, eventi naturali catastrofici, minaccia di attentati e

sabotaggi, ecc.).

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Emergenza locale

Evento o condizione anormale che interessa solo un reparto o zona limitata al suo interno

Emergenza estesa

Situazione che interessa direttamente o potenzialmente più parti del plesso ed eventualmente

zone esterne ad esso

Infortunio

Qualsiasi evento, malore o incidente per cui per il dipendente risulti un’inabilità al lavoro tem-

poranea o permanente parziale o totale.

Luogo sicuro

Luogo dove le persone possono ritenersi al sicuro dagli effetti di

un incendio.

Si istituisce luogo sicuro all’esterno del fabbricato stesso.

Punto di raccolta

Punto di raccolta: luogo sicuro nel quale deve radunarsi tutto il

personale, i visitatori e il personale di ditte esterne per consentire all’ad-

detto all’appello di verificare che tutti i presenti nel plesso al momento

dell’emergenza si siano messi in salvo .

Si istituisce punto di raccolta all’esterno del fabbricato stesso a distanza di sicurezza dal fab-

bricato, nel punto indicato dal cartello sotto riportato.

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2. Responsabilità ed autorità

2.1 Responsabile della squadra di emergenza (RSE)

Il responsabile della squadra di emergenza assume il comando della squadra di emergenza.

E’ chiaro che all’interno della ditta devono essere almeno due gli addetti in grado di ricoprire questo

ruolo e che UNO solo ricopre l’incarico in caso di emergenza.

Il RSE organizza le operazioni in campo, almeno fino all’arrivo degli enti di soccorso esterni.

In particolare il RSE:

- si porta immediatamente sul luogo dell’emergenza;

- assume la direzione operativa delle operazioni;

- consulta le relative procedure e decide particolari strategie di intervento;

- decide se far intervenire i servizi esterni (quali Vigili del Fuoco, Croce Verde, Carabinieri,

ecc.);

- organizza i soccorsi alle persone infortunate;

- sovrintende all’applicazione del piano di evacuazione del personale

- stabilisce, in funzione alla natura dell’emergenza, di applicare il piano di primo soccorso

(emergenza medica).

2.2 Squadra di emergenza antincendio (SEA).

La squadra di emergenza antincendio (di seguito indicata solo come squadra di emergenza) risulta

essere composta da persone dotate di attestato di partecipazione ai corsi di prevenzione incendi in

conformità al Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 ed addestrate sul contenuto del piano di emergenza,

sull’utilizzo dei mezzi antincendio e sulle istruzioni da impartire al personale.

I compiti della SEA sono:

a) mettersi immediatamente a disposizione del RSE;

b) azionare le attrezzature previste nella specifica procedura;

c) trasportare i mezzi di protezione mobili (estintori);

d) istruire il personale sul corretto utilizzo delle vie di fuga e le uscite di sicurezza (evidenziati

in verde sulle planimetrie affisse);

e) prestare i primi soccorsi ad eventuali feriti.

All’ingresso dell’istituto viene affisso l’elenco nominativo dei componenti la Squadra di emer-

genza con il/i relativo/i Responsabile/i ed i relativi numeri telefonici se previsti (allegato n. 1)

Viene data adeguata diffusione alla presente procedura in modo tale che il personale dipendente,

eventuali ditte esterne e visitatori ne possano entrare a conoscenza.

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2.3 Addetto all’appello

Compito dell’addetto all’appello è quello di essere sempre a conoscenza del numero delle per-

sone che sono presenti all’interno della scuola (personale docente e non, personale di imprese esterne,

visitatori) e delle relative mansioni.

In caso di emergenza deve dirigersi al punto di raccolta e controllare che tutte le persone pre-

senti all’interno della scuola al momento dell’emergenza si siano messe in salvo.

2.4 Dipendenti non appartenenti alla squadra di emergenza.

Tutto il personale della scuola, non facenti parte della squadra di emergenza, sono tenuti a dare

immediato avviso, tramite interfono, telefono, a voce o con qualunque altro mezzo a disposizione,

dell’instaurarsi di situazioni di emergenza al RSE o al personale ATA di fronte all’ingresso, in questo

secondo caso sarà quest’ultima a contattare il RSE.

Il personale dovrà sospendere le attività in corso ed attenersi alle indicazioni impartite dagli

addetti della SEA.

2.5 Personale di imprese esterne

Le imprese esterne prima di accedere nel plesso scolastico devono segnalare l’elenco nomina-

tivo dei lavoratori con il nome e cognome del lavoratore designato quale Responsabile Esterno per le

Emergenze (REE).

Il REE all’ingresso della scuola riceve copia della presente procedura e si impegna ad attenersi

alle disposizioni in essa contenute assumendo il ruolo di componente “aggregato” della SEA.

Il REE ha il compito di istruire il restante personale della ditta esterna circa le procedure da

seguire in caso di emergenza. Di detta situazione verrà prontamente informato il RSE interno. I lavo-

ratori della Ditta esterna durante il periodo in cui rimangono all’interno del plesso scolastico sono

assimilati, agli effetti delle situazioni di emergenza, al personale dell’Istituto Comprensivo.

I visitatori hanno l’obbligo di segnalare l’insorgere di ogni possibile situazione di emergenza al

personale dell’Istituto Comprensivo che a sua volta ha l’obbligo di avvisare le funzioni interes-

sate (RSE, SEA, ecc.)

2.6 Visitatori

I visitatori hanno l’obbligo di segnalare l’insorgere di ogni possibile situazione di emergenza al

personale dell’Istituto Comprensivo che a sua volta ha l’obbligo di avvisare le funzioni interessate

(RSE, SEA, Reception, ecc.)

Qualora siano presenti nelle aree d'impianto dei visitatori e/o tecnici esterni per lavori di manu-

tenzione, questi dovranno immediatamente abbandonare le aree oggetto dell’emergenza:

- nel caso di allarme limitato dirigersi verso l’uscita del fabbricato;

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- nel caso di allarme generale lasciare immediatamente lo stabile, informandone gli addetti alla

vigilanza.

3. Orari

L’orario di lavoro è legato al funzionamento della scuola.

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4. Classificazione delle emergenze

In funzione del tipo di causa che determina l’emergenza vengono individuate le seguenti tipo-

logie di emergenze:

4.1. Emergenze di origine interna:

4.1.1. Incendio

4.1.2. Spargimento di liquidi infiammabili e/o fughe di gas

4.1.3. Cedimenti strutturali

4.2. Emergenze di origine esterna:

4.2.1. Eventi naturali catastrofici

4.2.2. Minacce di attentati e sabotaggi

4.3. Infortuni sul lavoro

4.1 Emergenze di origine interna

4.1.1 Incendio

Per meglio individuare dei criteri di sicurezza antincendio e quindi per stabilire delle procedure

di gestione dell’emergenza vengono individuate diverse tipologie di incendio.

Si adotteranno le procedure previste per ciascuna delle tipologie di incendio indicate.

Tipologie di incendio:

a) incendio generico;

b) incendio da corto circuito quadri elettrici principali;

c) incendio prodotti infiammabili (vernici, ecc.);

L’emergenza viene fronteggiata secondo i criteri stabiliti dalla relativa procedura.

4.1.2 Spargimento di liquidi infiammabili e/o fughe di gas

Eventuali spargimenti di liquidi infiammabili e fughe di gas possono essere causa di elevati

rischi di incendio e/o di esplosioni.

Al fine di ridurre il rischio per le persone, per le cose e per l’ambiente, la conseguente situazione

di emergenza va affrontata con azioni determinate, così come indicato nella relativa procedura.

4.1.3 Cedimenti strutturali

Qualora per un qualunque motivo all’interno della scuola si verifichi un cedimento strutturale

con il coinvolgimento di una o più persone, dovranno essere immediatamente attuate le relative pro-

cedure.

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Vengono inoltre indicate le diverse tipologie degli eventuali segnali che possono essere di

preavviso ad un successivo cedimento strutturale al fine di permettere a chiunque di segnalare even-

tuali situazioni di pericolo.

4.2 Emergenze di origine esterna

4.2.1 Eventi naturali catastrofici

Per eventi naturali catastrofici si intendono: terremoti, inondazioni, trombe d’aria, fulmini, etc.

In tal caso si applicano le procedure di evacuazione.

4.2.2 Minacce di attentati e sabotaggi

In caso di ricezione di minacce sabotaggi e di attentati, chiunque ne riceva segnalazione avviserà

gli addetti della SEA o al personale ATA dell’ingresso che provvederà ad allertare le Forze dell’Or-

dine attuando la relativa procedura.

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4.3 Infortuni sul lavoro

In caso di infortunio l’interessato o i colleghi devono informare il dirigente scolastico che prov-

vederà ad attivare il responsabile del primo soccorso. Quest’ultimo è la figura preposta all’intervento

seguendo le procedura allegate.

L'infortunato che ha la necessità di essere trasportato al Pronto Soccorso, deve essere sempre

accompagnato dal responsabile o da un suo incaricato e attendere insieme al collega almeno fino a

quando non sono stati avvisati i familiari dell’infortunato.

L'Ufficio Personale si incarica di compilare e trasmettere tutta la documentazione di legge all'I-

NAIL.

NB: in mancanza della presenza nel plesso scolastico del responsabile primo soccorso al momento

dell'infortunio, il capo reparto o il diretto superiore hanno l'obbligo di organizzare le cure o l'eventuale

trasporto dell'infortunato al pronto soccorso, nonché di informare in modo puntuale il responsabile

del primo soccorso al suo rientro. Si allega un elenco di riferimento per individuare con facilità l’entità dell’infortunio, fissata in:

1. LIEVE (piccoli traumi, ferite da taglio, contusioni, slogature, schegge o altre offese all’oc-

chio, scottature, ecc)

2. MODESTA (piccole fratture, contatto accidentale con sostanze chimiche che coinvolge solo

la cute)

3. DISCRETA (Lesioni al capo Senza perdita di coscienza, inalazione o ingestione di sostanze

chimiche, ustioni di 1° grado)

4. GRAVE (Lesioni al capo con perdita di coscienza, Lesioni alla colonna vertebrale Fratture

arti Emorragie Elettrofolgorazioni Arresto cardiaco e respiratorio, inalazione o ingestione di

sostanze chimiche, ustioni di 2° e 3° grado)

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4.3.1 Regole generali L’attività di primo soccorso inizia dalla persona designata ed opportunamente formata ed adde-

strata; questa in ogni caso dovrà attenersi alle indicazioni presenti in questa procedura senza prendere ulteriori iniziative.

Prima di iniziare qualsiasi attività di primo soccorso è necessario mettere in sicurezza l’infortu-nato utilizzando le procedure di spegnimento delle macchine o, se possibile, accompagnando la per-sona fuori dall’area.

L’infortunato, quando non è cosciente o il trauma è intenso, non deve essere spostato se non dopo l’intervento della persona formata che indicherà il modo per trasportarlo e il luogo da raggiun-gere.

Nel caso di pericolo grave (ad es. incendio ecc.) si deve allontanare l’infortunato. Nel caso di piccoli traumi, dopo aver :

1. verificato le modalità dell’infortunio e la sua potenziale lesività 2. verificato il tipo di lesione riportata e l’eventuale coinvolgimento di altre parti del corpo 3. praticato il primo soccorso 4. verificata la non compromissione del respiro e della attività cardiaca 5. verificata la presenza di coscienza nell’infortunato (orientamento temporale e spaziale) sarà

possibile accompagnarlo al pronto soccorso più vicino

Nel caso di grandi traumi: 1. Verificare le condizioni esposte per i piccoli traumi 2. Se vi è coscienza potrà essere accompagnato al pronto soccorso più vicino

Nel caso non fosse possibile accertare quanto sopra esposto o le condizioni dell’infortunato appaiono gravi, si interverrà stabilizzando i parametri vitali ed attuando la procedura:

1. Chiamare il 118 2. Oppure chiamare il pronto soccorso dell’ospedale più vicino

Si precisa che sono presenti cassette di primo soccorso attrezzate secondo quanto previsto

dalla vigente normativa; il personale che utilizza i presidi deve comunicare la necessità del loro ri-pristino.

All’interno della cassetta di primo soccorso vi è il manuale consultabile per gli interventi.

4.3.1.1 Piccoli traumi Per piccoli traumi si intendono tutti gli infortuni che non hanno un grado di lesività così alto da

mettere in pericolo la vita o da compromettere in modo serio la funzionalità di un organo Questo non vuol dire che possono essere trascurati Anche i piccoli traumi attivano la procedura; questa è necessaria perché cerca di determinare le

cause che hanno portato all’infortunio. Interventi indicativi

A1 Ferite da taglio: tamponare l’emorragia A2 Contusioni A3 Slogature e/o piccole fratture: bloccare l’arto o articolazione

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A4 Schegge o altre offese all’occhio se possibile togliere il materiale grossolano. Non asportare oggetti penetranti

4.3.1.2 Grandi traumi Per questi il trauma è di intensità tale da compromettere le funzioni vitali; pertanto è necessario

stabilizzare l’infortunato

Interventi indicativi B1 Lesioni al capo (come nel protocollo)

a. Con perdita di coscienza b. Senza perdita di coscienza

B2 Lesioni alla colonna vertebrale (come nel protocollo): non deve essere spostato B3 Fratture arti: bloccare l’arto o articolazione B4 Emorragie: tamponare l’emorragia

4.3.2 Uso di medicinali presenti nella cassetta di primo soccorso

La disponibilità di medicinali nelle cassette di primo soccorso viene aggiornata con frequenza mensile a cura dell’addetto individuato.

Chiunque attinga ai contenuti della cassetta deve segnalare la carenza di medicinali al fine di ripristinare/incrementare le scorte qualora il consumo sia superiore a quello previsto.

È opportuno ricordare che qualsiasi evento incidentale che comporti infortunio o semplice me-dicazione deve essere sempre comunicato al diretto superiore.

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5. Limitazioni / Restrizioni / Divieti

E’ fatto divieto a tutto il personale di prendere proprie iniziative e di non rispettare il piano di

emergenza .

Ogni addetto al piano di emergenza deve limitarsi ad eseguire ciò che è di propria competenza.

E’ fatto divieto a tutto il personale di segnalare emergenze non reali o fasulle.

6. Responsabilità ed autorità nell’intervento.

Il RSE deve verificare la corretta applicazione del programma di manutenzione delle attrezza-

ture antincendio e la funzionalità almeno una volta all’anno, insieme ad un addetto alla servizio di

prevenzione e protezione (SPP) e compila il registro di prevenzione incendi.

L’effettuata manutenzione e verifica della funzionalità deve essere riscontrabile mediante firma

del relativo modulo a cura di colui che l’ha eseguita e sottoscritta dal RSE.

7. Formazione categorie a rischio

I componenti della SEA ed il RSE ricevono specifica formazione sul rischio incendio e primo

soccorso partecipando agli specifici corsi di formazioni previsti dalla normativa vigente.

8. Mezzi di rilevazione ed estinzione incendio

La scuola è dotata di presidi antincendio mobili (estintori a polvere / CO2) e fissi (impianto

idrico antincendio ad idranti / naspi).

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9. Elenco procedure per la gestione delle emergenze

Procedura n° A01 - attivazione dello stato di emergenza

Procedura n° A02 - evacuazione

Procedura n° A03 - incendio generico

Procedura n° A04 - incendio da corto circuito quadri elettrici principali

Procedura n° A05 - spargimento di liquidi infiammabili e/o fughe di gas

Procedura n° A06 - cedimenti strutturali

Procedura n° A07 - eventi naturali catastrofici

Procedura n° A08 - minacce di attentati e sabotaggi

Procedura n° A09 - infortunio sul lavoro

Lo stato di emergenza si può attivare per i seguenti motivi:

- INCENDIO - TERREMOTO

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ATTIVAZIONE DELLO STATO DI EMERGENZA PER INCENDIO

Chiunque verifichi l’insorgere di un incendio deve:

attivare l’impianto di segnalazione automatico (se presente) dirigersi verso la guardiola presidiata dal personale ATA per segnalare la zona dove è presente

l’emergenza. Il Responsabile della Squadra di Emergenza (RSE), o il suo sostituto, appena avvertita la se-

gnalazione a voce o tramite impianto di segnalazione:

si recano direttamente nella zona in cui è stata segnalata l’emergenza: la zona è individuata dalla segnalazione a voce o dal display della centralina.

Il RSE, constatata l’effettiva entità dell’emergenza:

decide ed opera:

INTERVENENDO direttamente per risolvere l’emergenza, in caso di situazione ge-stibile internamente

attuando e facendo attuare la relativa procedura di evacuazione e chiamando i mezzi di soccorso, in caso di emergenza non gestibile internamente.

Nel caso in cui il RSE decida di evacuare il plesso attiverà la procedura “EVACUAZIONE”

Soltanto il RSE, può decidere per l’intervento gli enti di soccorso esterni (es. VVF, Soccorso

Medico, ecc.)

FINE DELL’EMERGENZA

Quando l’emergenza è conclusa, in quanto l’incendio è stato completamente domato: darne immediata comunicazione agli interessati riportare tutti i dati relativi all’evento sull’apposito modulo “SCHEDA DI

RILEVAZIONE EVENTO”

La comunicazione di cessata emergenza deve avvenire a cura del RSE. Gli studenti, i docenti, il personale ATA può rientrare solo se sussistono le condizioni di sicurezza, e cioè: - incendio completamente domato - condizioni del plesso uguali allo stato pre – emergenza.

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ATTIVAZIONE DELLO STATO DI EMERGENZA PER TERREMOTO

Quando si verifica un evento sismico l’addetto alla diffusione dell’allarme direttamente o dietro ordine del RSE:

suona la campanella interna con un suono continuo, per avvisare tutti i presenti della situazione di emergenza.

Al termine della scossa è necessario che i responsabili di ogni piano della struttura si confrontino per decidere se occorre abbandonare la struttura; devono essere prese in considerazione i seguenti aspetti:

i) Caduta di calcinacci/macerie ii) Presenza di polvere in sospensione iii) Apertura di lesioni nella struttura iv) Caduta di materiale

Se il RSE decide di abbandonare la struttura si attiverà la procedura “EVACUAZIONE”, in caso contrario si riprendono le attività didattiche, ritenendo conclusa l’emergenza.

FINE DELL’EMERGENZA

E’ obbligo da parte del RSE compilare “SCHEDA DI RILEVAZIONE EVENTO”, dove devono essere riportati i motivi che hanno portato all’evacuazione del plesso

In caso di evacuazione la comunicazione di cessata emergenza deve avvenire a cura del RSE,

previo nulla osta del dirigente scolastico.

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EVACUAZIONE

In caso di emergenza qualora il RSE ritenga necessario procedere all’evacuazione della scuola, da ordine di suonare la sirena.

L’incaricato dal RSE suonerà manualmente la sirena in dotazione alla scuola per almeno due minuti.

In questo caso tutti gli studenti, gli insegnanti, il personale ausiliario e l’eventuale personale di

ditte esterne presente nella scuola: si recano celermente, ma ordinatamente, presso il punto di raccolta individuato nelle planimetrie

dal cartello seguente.

Le classi giunti al punto di raccolta:

verificano la presenza o meno dei propri compagni;

in caso di assenza del compagno: ne danno immediata comunicazione alla SE. evitano nel modo più assoluto di intralciare i soccorsi o di creare allarmismi o confusione.

I componenti della SE:

controllano l’evacuazione di tutte le persone da loro coordinate si assicurano che siano isolati gli impianti (gas e luce). Nel caso di chiamata dei soccorsi esterni un addetto della SE dovrà trovarsi all’ingresso per accogliere i soccorsi e fornire loro le indicazioni richieste.

CHIAMATA DEI SOCCORSI ESTERNI L’informazione deve essere SINTETICA E COMPLETA. Comunicare:

1. CHI: il proprio nominativo, la posizione (locale e piano) e n° telefono a cui essere richiamati; 2. COSA: la tipologia dell’emergenza (ferita da taglio, incendio, fuga di gas, allagamento, ecc);

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3. COME: entità dell’emergenza, il numero di persone ferite, intrappolate o disabili. 4. DOVE: il luogo in cui si è sviluppata l’emergenza (piano e locale, eventualmente indirizzo dell’edificio);

Non interrompere la telefonata finché non viene comunicato dall’interlocutore

Esempio di telefonata di emergenza. “Telefono dalla Scuola …………………….. in via …………………, N°………… città………………….. C’è un incendio in un aula al secondo piano. L’incendio è limitato ma potrebbero esserci persone bloccate nelle attigue. Il mio nominativo è ………………………., telefono dall’ufficio…………………, il mio numero di cellulare è………………………..”.

COMPORTAMENTO IN CASO DI INCENDIO

In presenza di fumo o fiamme è opportuno coprirsi la bocca ed il naso con fazzoletti, possibil-mente umidi, e, se necessario, camminare carponi.

In presenza di calore proteggersi anche il capo con indumenti di lana o cotone, possibilmente bagnati, evitando i tessuti sintetici.

Non aprire eventuali porte calde, se necessario aprirle tenendosi dietro la porta e rimanendo pronti a richiuderle in caso di fiammata

Lasciare le attrezzature in sicurezza (quando possibile chiudere bombole o tubazioni che ero-gano gas, fermare gli impianti)

FINE EMERGENZA Il RSE, anche dopo essersi consultato con il dirigente o suo sostituto, dichiara la fine dell’emer-genza

IN CASO DI INCENDIO Se sussistono le condizioni di sicurezza, e cioè: - incendio completamente domato - condizioni del plesso uguali allo stato pre – emergenza.

dichiara la fine dell’emergenza ordina agli studenti, ai docenti, al personale ATA di rientrare

IN CASO DI TERREMOTO

- aspetta le verifiche dei tecnici che esaminano i danni riscontrati durante l’evento sismico - organizza la sorveglianza degli studenti fino al momento in cui non termini l’orario scolastico

oppure i genitori riprendano i propri figli

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INCENDIO GENERICO

Chiunque verifichi l’insorgere di uno stato di emergenza deve:

attivare l’impianto di segnalazione automatico (se presente) dirigersi verso la guardiola presidiata dal personale ATA per segnalare la zona dove è presente

l’emergenza. Al ricevimento del messaggio d’allarme il RSE:

1. Si reca immediatamente sul posto insieme ai componenti della SE che ha a disposizione 2. Constata il livello di incendio 3. Decide ed opera

Se l’incendio è di lieve entità (emergenza tipo 1)

1. Utilizza i mezzi i mezzi antincendio a disposizione; 2. Da il cessato allarme; 3. Relaziona al RSPP

Se l’incendio è di media entità (emergenza di tipo 2)

1. Organizza la SE; 2. Fa allontanare dalla zona tutte le persone ed automezzi presenti; 3. Fa utilizzare gli estintori portatili; 4. Fa utilizzare gli idranti per raffreddare la zona circostante l’incendio al fine di evitarne la pro-

pagazione; 5. Dà il cessato allarme; 6. Relaziona al RSPP

Se l’incendio è di grande entità (emergenza di tipo 3)

1. Organizza la SE 2. Fa allontanare dalla zona tutte le persone ed automezzi presenti; 3. Ordina di chiamare i VV.F. 4. Ordina ad un componente della SE di attendere l’arrivo dei mezzi di soccorso, in particolare

dei VV. F ai quali deve indicare il luogo dell’incendio; 5. Dà il cessato allarme; 6. Relaziona al RSPP.

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INCENDIO DA CORTO CIRCUITO QUADRI ELETTRICI PRINCIPALI Chiunque rilevi fuoriuscita di fumo o fiamme dai quadri elettrici deve: attivare l’impianto di segnalazione automatico (se presente) dirigersi verso la guardiola presidiata dal personale ATA per segnalare la zona dove è presente

l’emergenza. Il RSE

1. Si reca immediatamente sul posto insieme ai componenti della SE che ha a disposizione 2. Constata il livello di incendio 3. Decide ed opera

Se l’incendio è di lieve entità (emergenza tipo 1 )

1. Toglie tensione ai quadri agendo sul pulsante di sgancio; 2. Utilizza l’estintore; 3. Da il cessato allarme; 4. Relaziona al RSPP

Se l’incendio è di media entità (emergenza di tipo 2)

1. Toglie tensione ai quadri agendo sul pulsante di sgancio; 2. Organizza la SE; 3. Fa allontanare dalla zona tutte le persone ed automezzi presenti; 4. Fa utilizzare gli estintori portatili; 5. Dà il cessato allarme; 6. Relaziona al RSPP

Se l’incendio è di grande entità (emergenza di tipo 3)

1. Toglie tensione ai quadri agendo sul pulsante di sgancio situato all’esterno di fianco all’in-gresso degli uffici;

2. Ordina di chiamare i VV.F. 3. Ordina ad un componente della SE di attendere l’arrivo dei mezzi di soccorso, in particolare

dei VV. F. ai quali deve indicare il luogo dell’incendio; 4. Dà il cessato allarme; 5. Relaziona al RSPP.

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ALLEGATO VI PROCEDURA A05

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SPARGIMENTO DI LIQUIDI INFIAMMABILI E/O FUGHE DI GAS Chiunque rilevi spargimento di liquidi infiammabili (solventi, carburanti, ecc…) deve: dirigersi verso la guardiola presidiata dal personale ATA per segnalare la zona dove è presente

l’emergenza. Il RSE

1. Si reca immediatamente sul posto insieme ai componenti della SE che ha a disposizione 2. Constata l’entità dell’evento 3. Decide ed opera

Se l’incidente è di lieve entità (emergenza tipo 1)

1. Fa utilizzare i mezzi antincendio necessari; 2. Si astiene da qualunque azione che possa produrre fiamme e/o scintille 3. Raffredda e confina la zona interessata dallo spargimento; 4. Da il cessato allarme; 5. Relaziona al RSPP.

Se l’incidente è di media entità (emergenza di tipo 2)

1. Organizza la SE affinché utilizzi i mezzi antincendio; 2. Si astiene da qualunque azione che possa produrre fiamme e/o scintille; 3. Fa allontanare dalla zona tutte le persone presenti; 4. Si attiva affinché venga contenuto lo spargimento di materiale o di liquido nocivo e/o infiam-

mabile; 5. Dà il cessato allarme; 6. Relaziona al RSPP

Se l’incidente è di grande entità (emergenza di tipo 3)

1. Ordina di chiamare i VV.F. 2. Ordina ad un componente della SE di attendere l’arrivo dei mezzi di soccorso, in particolare

dei VV. F ai quali deve indicare il luogo dell’incendio; 3. Da il cessato allarme; 4. Relaziona al RSPP

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CEDIMENTI STRUTTURALI

Chiunque rilevi un cedimento strutturale di qualunque tipo e natura deve azionare il dispositivo di allarme più vicino.

Presta il primo soccorso secondo le modalità previste nella relativa procedura a persone even-tualmente coinvolte in eventuali incidenti.

Se non e’ in grado di prestare soccorso o vi è il rischio per la propria incolumità attende l’arrivo della SE per informare della situazione di pericolo. Il RSE

1. Si reca immediatamente sul posto insieme ad uno o più componenti della SE 2. Constata l’entità dell’evento 3. Verifica se nell’incidente sono rimaste coinvolte delle persone 4. Decide ed opera

Se non sono coinvolte persone

1. Mette in sicurezza macchine ed impianti interessati dall’evento 2. Fa sgomberare l’area interessata dall’evento 3. Circoscrive anche mediante recinzione la zona interessata 4. Verifica se il cedimento ha causato eventuali altri pericoli per la sicurezza 5. Relaziona al RSPP

Se nell’incidente risultano coinvolte una o più persone

1. Organizza la SE per prestare i primi soccorsi; 2. Ordina di chiamare i VV.F. e il soccorso medico 3. Ordina ad un componente della SE di provvedere, ad aprire anche manualmente il cancello ed

attendere l’arrivo dei mezzi di soccorso; 4. Relaziona al RSPP

Chiunque rilevi un indizio di cedimento strutturale di qualunque tipo e natura avvisa immediatamente anche per iscritto il RSE Il RSE

1. Si reca immediatamente sul posto insieme ad uno o più componenti della SE 2. Constata l’indizio di cedimento 3. Relaziona al RSPP

Il RSPP

1. Si avvale della consulenza di un tecnico qualificato per valutare l’entità del rischio Concorda insieme al tecnico eventuali interventi risanatori da adottare

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ALLEGATO VI PROCEDURA A07

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EVENTI NATURALI CATASTROFICI In caso di eventi naturali catastrofici (terremoti, inondazioni, ecc.) il personale dovrà allontanarsi dall’area colpita secondo le modalità previste nella procedura di evacuazione e si recherà senza indu-giare nel punto di ritrovo dove attenderà le disposizioni della SE Il personale, per quanto possibile, prima di allontanarsi dovrà mettere in sicurezza le attrezzature o le apparecchiature, al fine di evitare, in caso di mancato controllo situazioni di rischio Il RSE

1. Adotta i provvedimenti previsti nella procedura di evacuazione dell’istituto. 2. Insieme alla SE si mette a disposizione di eventuali soccorsi esterni al fine di coordinare gli

interventi di soccorso necessari 3. Relaziona al RSPP

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ALLEGATO VI PROCEDURA A08

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MINACCE DI ATTENTATI E SABOTAGGI Chiunque riceva la segnalazione di minacce di attentati immediatamente il RSPP o il RSE o un com-ponente della SE Il RSPP

1. Segnalerà l’evento alle forze dell’ordine 2. Nel caso di indicazione di luogo in cui avverrà il presunto attentato o sabotaggio provvederà

immediatamente a far sospendere la produzione e ad allontanare il personale secondo la rela-tiva procedura.

3. Dà il cessato allarme

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ALLEGATO VI - A

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INFORTUNIO SUL LAVORO

Il dipendente che subisce un infortunio (malore, incidente, …) deve segnalarlo direttamente o attraverso i colleghi immediatamente al Dirigente Scolastico.

Il responsabile deve constatare l'evento, valutare la gravità ed attivarsi con le seguenti gradua-lità:

infortunio di lieve entità

- chiamare il Responsabile del Primo soccorso, il quale presta le cure sufficienti per la ripresa del lavoro;

- avvisare : gli addetti al primo soccorso - il Responsabile del Primo soccorso compila il modulo “Scheda di rilevazione dell’evento”

per l’analisi dell’infortunio e lo trasmette all’ufficio del personale.

infortunio di modesta entità

- Chiamare il Responsabile del Primo soccorso - Mettere in sicurezza l’infortunato utilizzando le procedure di spegnimento delle macchine o

accompagnando la persona fuori dall’area - Avvisare gli addetti al primo soccorso: - il Responsabile del Primo soccorso presta le cure sufficienti a tamponare il danno ricevuto

dall’infortunato. - Successivamente l’infortunato si recherà con mezzi propri presso il pronto soccorso più vi-

cino; qualora ciò non fosse possibile il Dirigente/Responsabile predisporrà per il trasporto. - L’Istituto metterà al corrente i familiari dell’infortunato dei fatti accaduti, comunicando loro

dove poter andare a prendere il parente. - il Responsabile del Primo soccorso compila il modulo “Scheda di rilevazione dell’evento”

per l’analisi dell’infortunio e lo trasmette all’ufficio del personale.

infortunio è di discreta entità

- Chiamare il Responsabile del Primo soccorso - Mettere in sicurezza l’infortunato utilizzando le procedure di spegnimento delle macchine o,

se possibile, accompagnando la persona fuori dall’area - avvisare gli addetti al primo soccorso - il Responsabile del Primo soccorso presta le cure sufficienti a tamponare il danno ricevuto

dall’infortunato. - dietro decisione del Responsabile del Primo soccorso il centralinista richiede l’intervento del

118; - il Responsabile del Primo soccorso predispone la logistica per il trasporto dell'infortunato. - L’Istituto mette al corrente i familiari dell’infortunato dei fatti accaduti, comunicando loro

l’Ospedale dove è stato trasportato.

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ALLEGATO VI - A

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- il Responsabile del Primo soccorso compila il modulo allegato 3 per l’analisi dell’infortunio e lo trasmette all’ufficio del personale.

infortunio di grave entità

- Chiamare il 118 e il Responsabile del Primo soccorso; - avvisare gli addetti al primo soccorso.

- il Responsabile del Primo soccorso si preoccupa affinché nessun ingombro possa impedire l'immediato trasporto dell'infortunato.

- L’Istituto mette al corrente i familiari dell’infortunato dei fatti accaduti, comunicando loro l’Ospedale dove è stato trasportato.

infortunio mortale

- transennare e isolare la zona - avvisare il Dirigente - attendere le istruzioni del datore di lavoro

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SCHEDA DI RILEVAZIONE

DELL’EVENTO

Data compilazione: Ora compilazione: N° Infortunio:

Data infortunio: Ora infortunio: Giorno della settimana:

Turno: 1° [__| 2° [__| Orario: [__| ordinario [__| straordinario

Tipologia di evento: Incendio [__| Investimento [__| Infortunio [__| Altro [__| ________________________________ Natura dell’evento: Avvenuto (incidente reale) [__| Potenziale (quasi incidente) [__| Descrizione dell’evento (incluse le possibili cause che lo hanno generato): _____________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________________________ Cognome e Nome dell’infortunato Data di nascita dell’infortunato _____________________________________ ___________________________

Area/Reparto in cui è avvenuto l’infortunio: ________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________________________ Posto di lavoro al momento dell’infortunio: non specificato [__| abituale [__| occasionale [__| in itinere [__|

Descrizione dettagliata dell’infortunio (mansione, tipo di lavoro, particolari sull’operatività, fattori interferenti, strumenti e/o apparec-

chiature in uso, etc.): ______________________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________________________________ Descrizione del tipo di lavoro (mansione) svolto al momento dell’infortunio: ______________________________________________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________________________________________

Uso dei DPI come da procedura? Si [__| No [__|

Note: _________________________________________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________________________________________

Medicato: No [__| Si [__| Infermeria [__| Medico Competente [__| Squadra Primo Soccorso [__| Ospedale [__|

Testimoni: No [__| Si [__| (nome e firma) ______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

Descrizione delle azioni previste per evitare il ripetersi dell’evento: ______________________________________________________

______________________________________________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________________________________________

Nome e Firma del Responsabile incaricato_________________________________________________________________________ Firma del lavoratore infortunato o coinvolto_______________________________________________________________________ Nome e Firma di RPROD ______________________________________________________________________________________ Firma del RSPP per presa visione ________________________________________________________________________________

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DOCUMENTO RISCHIO VIDEOTERMINALI

D.lgs. 81/08, Titolo VII

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PREMESSA

Il presente documento costituisce un allegato facente parte integrante del Docu-mento dei rischi redatto in conformità a quanto prescritto dall’articolo 28 del D.Lgs. 81/08 e successive modifiche ed integrazioni.

La redazione del presente documento è stata effettuata dall’ ing. Gianluca Magna-nini, in qualità di Tecnico incaricato iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di An-cona.

L’ing. Gianluca Magnanini ha effettuato la propria prestazione sulla base delle infor-mazioni ricevute dalla direzione della I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria pertanto, declina qualsiasi responsabilità relativamente ad errori o omissioni nell’acquisizione di tali informa-zioni e per situazioni o quant’altro non descritto nel presente documento.

Ing. Gianluca Magnanini

Per presa visione:

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Valutazione del rischio da videoterminale (VDT)

Nell’ufficio sono presenti videoterminali.

I computer non vengono usati con continuità (meno di venti ore settimanali) da alcuni addetti,

e quindi non si manifesta la necessità di sottoporre gli stessi a sorveglianza sanitaria.

Per quanto riguarda il posto di lavoro, si è constatato che le sedie sono rispondenti alla norma,

che i videoterminali sono dotati di schermo a bassa emissione e che la postazione di lavoro è ido-

nea.

Pericoli individuati Valutazione

dei rischi

Misure Prevenzione e Protezione

Disturbi muscolo-scheletrici Lieve Adottare criteri ergonomici del posto di lavoro

Postazione di lavoro

Il piano di lavoro deve essere stabile e di altezza

indicativamente fra 70 e 80 cm. La superficie del

piano di lavoro non deve essere riflettente. Posizio-

narsi in modo che corpo tastiera e corpo siano sulla

stessa linea. Posizionare la tastiera in modo che ci

sia lo spazio sufficiente per appoggiare gli avam-

bracci. Il monitor deve essere un po’ più in basso

rispetto all’altezza degli occhi.

Posizione del corpo

Utilizzare sedie ergonomiche con seduta e schie-

nale regolabili, a cinque piedi di appoggio dotati di

ruote. Regolare l’altezza in modo di avere le brac-

cia appoggiate sul tavolo con il gomito piegato a

90°. Nel caso non si riesca ad appoggiare comoda-

mente i piedi a terra dotarsi di un poggiapiedi.

Misure comportamentali

Formare il lavoratore. Effettuare pause o cambia-

menti di attività per almeno 15 minuti ogni 2 ore di

utilizzo continuativo del videoterminale. Cercare

per quanto possibile di organizzare il lavoro in

modo da effettuare periodicamente cambi di man-

sione (da eretto a seduto e viceversa) per ridurre i

disturbi alla colonna vertebrale.

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Pericoli individuati Valutazione

dei rischi

Misure Prevenzione e Protezione

Disturbi oculo-visivi lieve Illuminazione

In genere è necessario evitare riflessi fastidiosi e

eccessivi contrasti di luminosità nel proprio campo

visivo. Posizionare i monitor correttamente rispetto

alle fonti di luce naturale e artificiale affinché non

ci siano riflessi sullo schermo. Lo schermo deve

trovarsi a 90° rispetto la superficie della finestra.

Prevedere tende o veneziane per regolare l’inten-

sità luminosa della stanza col variare delle ore o, se

necessario, oscurare la finestra. Preferire l’illumi-

nazione diffusa a quella diretta. Sostituire le lam-

pade danneggiate che producono sfarfallio. In caso

di lampade a soffitto non schermate, la linea tra

l’occhio e la lampada deve formare con l’orizzonte

un angolo non inferiore a 60°. Non sono racco-

mandabili le luci da tavolo in quanto forniscono in

genere una distribuzione non uniforme della luce.

Misure comportamentali

Formare il lavoratore. Se prescritti utilizzare gli

occhiali. Effettuare pause o cambiamenti di attività

per almeno 15 minuti ogni 2 ore di utilizzo conti-

nuativo del videoterminale. Nelle pause e cambia-

menti di attività non effettuare operazioni che con-

tinuino a richiedere l’utilizzo della vista. Pulire pe-

riodicamente lo schermo. Se l’immagine a monitor

presenta sfarfallamenti richiedere l’intervento di

un tecnico. Regolare il video evitando eccessiva

luminosità e mantenendo il giusto contrasto tra

scritte e sfondo.

Affaticamento mentale Lieve Formare l’operatore sul funzionamento del soft-

ware e sulle mansioni da svolgere. Mantenere un

ambiente silenzioso evitando di alzare la voce du-

rante le conversazioni telefoniche, ecc. Installare le

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Pericoli individuati Valutazione

dei rischi

Misure Prevenzione e Protezione

attrezzature più rumorose in ambienti separati o

lontani dalle postazioni di lavoro.

Organizzare il lavoro evitando picchi eccessivi o

distribuendolo su più lavoratori.

Incidenti connessi a eventuali

incendi dovuti a sovraccari-

chi o anomalie elettriche.

Lieve Evitare di sovraccaricare le prese. Non ostruire le

ventole di raffreddamento delle attrezzature. Non

utilizzare prolunghe e cavi di alimentazione troppo

lunghi. Sostituire i cavi danneggiati. Effettuare re-

golari verifiche e manutenzioni all’impianto elet-

trico affidando l’incarico a ditte specializzate.

Elettrocuzione Lieve Non manomettere le attrezzature. In caso di inter-

venti su di esse, qualora abilitati a svolgerli, scolle-

gare sempre l’attrezzatura dalla presa di corrente.

Sostituire i cavi danneggiati. Effettuare regolari

verifiche e manutenzioni all’impianto elettrico af-

fidando l’incarico a ditte specializzate.

Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria

Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN) ALLEGATO XI

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Revisione 00

Data 24.01.2014

File IC modello DVR 03