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I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
D.Lgs. del 9 aprile 2008 n. 81, art. 17 comma 1 lettera a
L.AM.S.
Lavoro, Ambiente e Sicurezza di Meschini Giorgio & C. s.a.s.
Documento redatto da:
ANIC80300L - REGISTRO PROTOCOLLO - 0002000 - 29/01/2019 - VI9 - E
Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria
Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN) INTRODUZIONE
Pag. n. 1/2
Revisione
04 Data
13.10.2017 File
IC modello DVR 03
Il presente documento di identificazione e valutazione dei rischi, di seguito denominato DVR,
è redatto in conformità a quanto prescritto dall’articolo 28 del Decreto Legislativo 81/08 e sostituisce
tutte le precedenti versioni. Esso contiene:
- la valutazione dei rischi connessi all’attività aziendale;
- una descrizione dei criteri utilizzati per operare tale valutazione;
- l’individuazione dei criteri di prevenzione e protezione e dei dispositivi di protezione indivi-
duale;
- il programma delle misure da adottare per il miglioramento dei livelli di sicurezza.
- l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare nonché dei ruoli
dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere;
- l’individuazione delle mansioni che espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono
una riconosciuta capacità professionale.
Esso, inoltre, ha per obiettivo la predisposizione di adeguati strumenti di conoscenza a livello
aziendale, per consentire una corretta gestione del sistema sicurezza.
La redazione del presente documento è stata effettuata dagli Addetti della società L.AM.S.,
incaricata di svolgere il Servizio di Prevenzione e Protezione esterno, con il coordinamento e il con-
trollo del Responsabile del Servizio e con la collaborazione del Medico Competente.
Il documento è stato elaborato sulla base delle informazioni ricevute dalla direzione aziendale
e a seguito di sopralluoghi in azienda effettuati dagli Addetti al Servizio insieme ai responsabili azien-
dali indicati dalla direzione.
Gli allegati fanno parte integrante e sostanziale del presente documento. Il documento è stato
inoltre sottoposto alle osservazioni del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza.
La società L.AM.S. declina qualsiasi responsabilità relativamente a errori od omissioni pre-
senti nel documento a seguito di comunicazione di informazioni imprecise, parziali o reticenti da
parte dell’azienda.
In fede
Il Rappresentante legale della soc. L.AM.S. s.a.s.
Ing. Giorgio Meschini
Il sottoscritto Prof.ssa Maria Alessandra Bertini, in qualità di Datore di Lavoro della ditta
I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria, dichiara di aver letto ed esaminato attentamente il presente
documento e gli allegati che ne costituiscono parte integrante e sostanziale e di aver verificato l’esatta
rispondenza alla reale situazione della propria azienda di quanto ivi riportato. Sottoscrive pertanto il
presente documento assumendolo come propria valutazione dei rischi secondo quanto previsto
dall’art. 17 c. 1 lett. a) del D.Lgs. 81/08 e ss. mm.
______________________________________ (Timbro e firma Datore di Lavoro )
Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria
Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN) INTRODUZIONE
Pag. n. 2/2
Revisione
04 Data
13.10.2017 File
IC modello DVR 03
Il presente documento è così costituito: Capitolo N° pag. Rev. Data
Introduzione 2 04 13.10.2017 Indice 1 00 24.01.2014
1. Generalità 1 04 13.10.2017 2. Politica aziendale 1 04 13.10.2017 3. Descrizione attività 3 00 24.01.2014 4. Criteri di valutazione dei rischi 8 01 21.12.2016 5. Documenti di legge 1 00 24.01.2014 6. Valutazione rischi legati agli ambienti, agli impianti e rischio incendio 12 00 24.01.2014 7. Valutazione rischi propri delle attrezzature di lavoro 3 00 24.01.2014 8. Valutazione rischi delle modalità operative 12 00 24.01.2014 9. Programma misure di miglioramento della sicurezza 3 02 13.10.2017
Gli allegati costituiscono parte integrante del documento di valutazione dei rischi:
Allegato Versione Data Allegato I Organigramma aziendale ed elenco lavoratori 01 21.12.2015 Allegato II Organigramma della Sicurezza e nomine 04 13.10.2017 Allegato III Procedure di Gestione del Sistema Sicurezza 00 24.01.2014 Allegato IV Piano di Informazione e Formazione 00 09.05.2014 Allegato V Planimetrie e Lay-out Attrezzature ed elenco attrezzature 00 24.01.2014 Allegato VI Piano di Emergenza ed Evacuazione 02 13.05.2016 Allegato XI Documento rischio videoterminali 00 24.01.2014
I sottoscritti firmano ai fini della prova della data, che risulta essere la più recente indicata nelle
versioni dei vari capitoli e allegati, ai sensi dell’art. 28 c. 2 del D.Lgs. 81/08 e ss. mm. :
QUALIFICA Nominativo Firma
Datore di lavoro Prof.ssa Maria Alessandra
Bertini
Responsabile del Servizio di
Prevenzione e Protezione Ing. Gianluca Magnanini
Medico competente Dr.ssa Corsi Lorena
Rappresentante dei Lavoratori
per la Sicurezza Prof.ssa Luchetti Sara
Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria
Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN) INDICE
Pag. n. 1/1
Revisione
00 Data
24.01.2014 File
IC modello DVR 03
Indice 1 GENERALITA’
2 POLITICA AZIENDALE
3 DESCRIZIONE ATTIVITA’
3.1 ORGANIZZAZIONE AZIENDALE E ORGANIGRAMMA 3.2 ORGANIZZAZIONE AZIENDALE PER LA SICUREZZA 3.3 DESCRIZIONE DEL CICLO PRODUTTIVO E DELL’ATTIVITÀ LAVORATIVA AZIENDALE 3.4 QUADRO RIASSUNTIVO DEI RISCHI
4 CRITERI DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
4.1 CRITERI GENERALI DI VALUTAZIONE 4.2 VALUTAZIONE RISCHI SPECIFICI 4.3 ANALISI PER DIFFERENZE DI ETÀ, GENERE E PROVENIENZA DA ALTRI PAESI 4.4 VALUTAZIONE DEGLI INFORTUNI
5 DOCUMENTI DI LEGGE
6 VALUTAZIONE RISCHI LEGATI AGLI AMBIENTI, AGLI IMPIANTI E RISCHIO INCENDIO
6.1 AMBIENTI DI LAVORO 6.2 ASCENSORI E MONTACARICHI 6.3 IMPIANTO ELETTRICO E DI MESSA A TERRA 6.4 IMPIANTO DI GENERAZIONE DEL CALORE 6.5 IMPIANTO ANTINCENDIO
7 VALUTAZIONE RISCHI PROPRI DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO
7.1 SCAFFALATURE 7.2 ATTREZZATURE PER L’UFFICIO 7.3 MOBILI 7.4 SCALE PORTATILI
8 VALUTAZIONE RISCHI DELLE MODALITÀ OPERATIVE
8.1 OPERAZIONI CHE COMPORTANO MOVIMENTAZIONE DI CARICHI E RISCHIO BIOMECCANICO 8.2 OPERAZIONI CHE COMPORTANO L’UTILIZZO DI AGENTI CHIMICI 8.3 OPERAZIONI CHE COMPORTANO L’UTILIZZO DI AGENTI CANCEROGENI 8.4 OPERAZIONI CHE COMPORTANO L’UTILIZZO DI AGENTI BIOLOGICI 8.5 OPERAZIONI CHE COMPORTANO L’UTILIZZO DI VIDEOTERMINALE 8.6 OPERAZIONI CHE COMPORTANO LAVORI TEMPORANEI IN QUOTA 8.7 OPERAZIONI CHE COMPORTANO L’ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI 8.8 OPERAZIONI CHE COMPORTANO L’ESPOSIZIONE A RUMORE 8.9 OPERAZIONI CHE COMPORTANO L’ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE 8.10 OPERAZIONI CHE COMPORTANO L’ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI 8.11 OPERAZIONI CHE COMPORTANO L’ESPOSIZIONE A RADIAZIONE OTTICHE ARTIFICIALI 8.12 OPERAZIONI CHE COMPORTANO L’ESPOSIZIONE A RISCHIO ELETTRICO 8.13 OPERAZIONI CHE COMPORTANO L’ESPOSIZIONE A RISCHIO DI AGGRESSIONI 8.14 OPERAZIONI CHE COMPORTANO L’ESPOSIZIONE A RISCHIO STRESS-LAVORO CORRELATO 8.15 LAVORO NOTTURNO 8.16 LAVORAZIONI IN CUI È POSSIBILE IMPIEGARE MINORI 8.17 LAVORATRICI GESTANTI E PUERPERE 8.18 ELENCO DEI DPI DA FORNIRE AI DIPENDENTI
9 PROGRAMMA DELLE MISURE DI MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
9.1 MODALITÀ DI MANTENIMENTO E CONTROLLO PER IL MANTENIMENTO DELLE MISURE DI SICUREZZA 9.2 MISURE DI MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria
Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN) 1. GENERALITÀ
Pag. n. 1/1
Revisione 04
Data 13.10.2017
File IC modello DVR 03
1 GENERALITA’
Denominazione I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria
Sede legale Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi AN
Sede Stabilimento Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi AN
Azienda ASUR Area Vasta n. 2
Datore di lavoro Prof.ssa Maria Alessandra Bertini
N. telefono 071 906101
Attività economica Istruzione pubblica
Codice ATECO 2007
Classe di rischio
85 - ISTRUZIONE
MEDIO
Voce di tariffa INAIL
Gruppo DM 388/03
0600 Istruzione e Ricerca
B
Numero lavoratori Vedi Allegato I
Orario di lavoro giornaliero
Rappresentante dei lavoratori (RSL): Prof.ssa Luchetti Sara
Responsabile della sicurezza
(RSPP):
Ing. Gianluca Magnanini
Addetti servizio prev. e protezione Ing. Giorgio Meschini
Ing. Lorena Giuliodori
Ing. Fabrizio Pisani
Medico competente: Dr.ssa Corsi Lorena
Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria
Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN) 2. POLITICA AZIENDALE
Pag. n. 1/1
Revisione 04
Data 13.10.2017
File IC modello DVR 03
2 POLITICA AZIENDALE
Il Datore di lavoro dell’Istituto Comprensivo è consapevole dell’importanza, imprenditoriale
e sociale, delle attività di prevenzione e protezione per la sicurezza e l’igiene dei luoghi di lavoro e
la tutela dei lavoratori, nel rispetto delle disposizioni legislative vigenti e delle norme di buona tec-
nica.
Il presente documento intende quindi rappresentare la necessaria base di conoscenza per una
corretta gestione del sistema sicurezza aziendale.
Il Datore di lavoro, si impegna:
a garantire costantemente ai propri dipendenti un ambiente di lavoro adeguato, a for-
nire loro i mezzi, l’informazione e la formazione necessari per poter svolgere le loro
mansioni nel migliore e nel più sicuro dei modi.
a considerare il parere dei lavoratori, in un’ottica di collaborazione e di coinvolgi-
mento, con l’obiettivo di lavorare quotidianamente per migliorare le condizioni di la-
voro e soprattutto prevenire tutti i potenziali rischi connessi alle attività svolte.
a rivedere il presente documento ogni qualvolta si verifichino dei cambiamenti dell’at-
tività lavorativa che implichino delle variazioni significative delle condizioni di sicu-
rezza e igiene dei luoghi di lavoro.
______________________________________ (Timbro e firma Datore di Lavoro )
Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria
Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN) 3. DESCRIZIONE ATTIVITÀ
Pag. n. 1/3
Revisione 00
Data 10.01.2014
File IC modello DVR 03
3 DESCRIZIONE ATTIVITA’
L’Istituto Comprensivo di Polverigi esercisce l’attività di Istruzione pubblica.
3.1 Organizzazione aziendale e organigramma
La funzione di Datore di Lavoro è ricoperta dal dirigente scolastico.
Presso ogni plesso dell’Istituto Comprensivo è presente un responsabile con la qualifica di “fi-
duciaria”.
L’organigramma aziendale e l’elenco dei dipendenti con le rispettive mansioni sono riportati
nell’ALLEGATO I del presente documento.
3.2 Organizzazione aziendale per la sicurezza
L’organigramma completo ai fini della sicurezza è riportato nell’ALLEGATO II del presente
documento.
Le procedure e le istruzioni operative per la gestione del sistema salute e sicurezza sono ripor-
tate nell’ALLEGATO III del presente documento.
Il programma di informazione e formazione proposto dal Servizio di prevenzione e protezione
è riportato nell’ALLEGATO IV, insieme alla programmazione annuale individuata dal Datore di
Lavoro.
3.3 Descrizione del ciclo produttivo e dell’attività lavorativa aziendale
All’interno dell’IC si svolge attività di istruzione scolastica per i seguenti cicli di istruzione:
scuola dell’infanzia (prescolastica), scuola primaria e scuola secondaria di primo grado.
Dalla precedente descrizione possono essere individuate le seguenti mansioni aziendali: Cod. Mansione Descrizione Esposizione a
rischi specifici Utilizzo
attrezzature particolari
01 Dirigente Il dirigente scolastico assicura il funzionamento generale dell'istitu-zione scolastica, promuove e svi-luppa l'autonomia sul piano gestio-nale e didattico, promuove l'eserci-zio dei diritti costituzionalmente tutelati, quali il diritto all'apprendi-mento degli alunni, la libertà di in-segnamento dei docenti, la libertà di scelta educativa delle famiglie.
Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria
Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN) 3. DESCRIZIONE ATTIVITÀ
Pag. n. 2/3
Revisione 00
Data 10.01.2014
File IC modello DVR 03
Cod. Mansione Descrizione Esposizione a rischi specifici
Utilizzo attrezzature particolari
In relazione alla complessiva re-sponsabilità per i risultati, il diri-gente scolastico organizza autono-mamente i tempi e i modi della propria attività, correlandola in modo flessibile alle esigenze dell'i-stituzione scolastica e all'espleta-mento dell'incarico affidatogli. In caso di assenza, le funzioni sono assunte dal docente vicario o da un docente collaboratore.
02 Personale Am-ministrativo
Il personale è addetto ad attività amministrative relative alla ge-stione dell’Istituto
03 Personale ausi-liario
È addetto ai servizi generali della scuola con compiti di accoglienza e di sorveglianza degli alunni, al di fuori delle attività didattiche, e del pubblico sempre; di pulizia dei lo-cali, di custodia e sorveglianza ge-nerica sui locali scolastici, di collabora-zione con i docenti.
04 Personale do-cente
Garantiscono la didattica verso gli studenti.
La planimetria dello stabilimento con il lay-out aziendale è riportata nell’ALLEGATO V.
3.4 Quadro riassuntivo dei rischi
Dall’analisi dell’attività aziendale è emerso il seguente quadro di rischi da valutarsi presenti nei
luoghi di lavoro con riferimento al DLgs. 81/08.
Gli stessi saranno meglio approfonditi nei successivi capitoli e negli allegati connessi, facenti
parte integrante del presente documento di valutazione dei rischi.
DESCRIZIONE RISCHIO PRESENTE
Rischi da stress-lavoro correlato Tit. I, Art. 28 commi 1 e 1bis
Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria
Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN) 3. DESCRIZIONE ATTIVITÀ
Pag. n. 3/3
Revisione 00
Data 10.01.2014
File IC modello DVR 03
DESCRIZIONE RISCHIO PRESENTE
Rischi da interferenza con ditte appaltatrici esterne Tit. I, Art. 26
Rischi legati ai luoghi di lavoro e rischio incendio - Tit. II, All. IV
Rischi legati a uso di attrezzature e macchine utensili – Tit. III, C. I, All. V, VI, VII
Rischi legati a impianti e apparecchiature elettriche – Tit. III, C. III
Rischi legati alla presenza di cantieri temporanei o mobili – Tit. IV, C. I
Rischi legati al lavoro in quota Tit. IV C. II, All. XVIII (2.), XIX, XX
Rischi da movimentaz.ne manuale dei carichi e biomeccanici Tit. VI, All. XXXIII
Rischi da uso di attrezz. munite di videoterminali Tit. VII, All. XXXIV
Rischi da esposizione a radiazioni ionizzanti Tit. VIII, Art. 1 c. 3 – DLgs. 230/95
Rischi da esposizione a rumore Tit. VIII, C. II, All. XXXV
Rischi da esposizione a vibrazioni Tit. VIII, C. III
Rischi da esposizione a campi elettromagnetici Tit. VIII, C. IV, All. XXXVI
Rischi da esposizione a radiazioni ottiche artificiali Tit. VIII, C. V, All. XXXVII
Rischi da esposizione ad agenti chimici Tit. IX, C. I, All. da XXXVIII a XLI
Rischi da esposiz. ad agenti cancerogeni e mutageni Tit. IX, C. II, All. XLII, XLIII
Rischi da esposizione all’amianto Tit. IX, C. III
Rischi da esposizione ad agenti biologici Tit. X, All. da XLIV a XLVIII
Rischi da esposizione ad atmosfere esplosive Tit. XI, All. da XLIX a LI
(*) valutazione con misurazioni posticipata al 31.10.2013 secondo direttiva 2004/40/CE, come mo-
dificata dalla direttiva 2008/46/CE e dalla direttiva 2012/11/UE.
Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria
Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN)
4. CRITERI DI VALUTAZIONE
DEI RISCHI
Pag. n. 1/8
Revisione 01
Data 21.12.2016
File IC modello DVR 03
4 Criteri di valutazione dei rischi
4.1 Criteri generali di valutazione
L’analisi e la valutazione dei rischi cui sono soggetti i lavoratori durante lo svolgimento della
loro attività lavorativa sono effettuate facendo riferimento ai seguenti criteri:
innanzi tutto si è proceduto alla verifica della rispondenza del sistema di sicurezza e igiene del
lavoro, già adottato in azienda, alle prescrizioni della legislazione e della normativa tecnica vigenti,
che rappresentano il livello minimo necessario per il contenimento dei rischi;
sono stati presi in considerazione successivamente gli infortuni avvenuti in azienda negli ultimi
tre anni, per valutare se ci fossero particolari tipi di rischio che avessero già manifestato una loro
probabilità di accadimento;
infine si sono valutati i potenziali pericoli, associando la gravità del danno e una stima della loro
probabilità di accadimento, derivanti dai locali e dagli impianti dell’azienda, dalle attrezzature
impiegate, dai materiali e dai prodotti usati e, infine, dalle modalità operative esercitate per l’ese-
cuzione delle attività lavorative con la seguente gradazione in relazione agli effetti:
- pericoli con il rischio di conseguenze gravi sulle persone;
- pericoli con il rischio del coinvolgimento di più lavoratori;
- pericoli con il rischio di coinvolgimento del solo lavoratore addetto.
Sulla base di queste considerazioni, la valutazione del rischio, in relazione alla probabilità di
accadimento e alla gravità del danno, viene suddivisa in quattro livelli di entità, come si può desumere
dalle tabelle successive.
Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria
Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN)
4. CRITERI DI VALUTAZIONE
DEI RISCHI
Pag. n. 2/8
Revisione 01
Data 21.12.2016
File IC modello DVR 03
TABELLA DEI CRITERI PER LA STIMA DELLA PROBABILITÀ
VALORE PROBABILITÀ CONDIZIONI CHE DETERMINANO L’ENTITÀ DEL RISCHIO
1 BASSA
L’evento dannoso è improbabile, la sua manifestazione è legata al contemporaneo verificarsi di più eventi indipendenti e poco proba-bili. L’evento non si è mai presentato durante l’attività produttiva.
2 MEDIO-
BASSA
L’evento dannoso è poco probabile ma possibile. E’ legato al con-temporaneo verificarsi di più eventi non necessariamente indipen-denti e di probabilità non trascurabile. L’evento si è verificato raramente durante l’attività produttiva
3 MEDIO-ALTA
L’evento dannoso è probabile. Tipicamente legato a funzionamenti anomali delle macchine e degli impianti, non rispetto delle proce-dure di lavoro, non utilizzo dei mezzi di prevenzione e protezione. L’evento si è verificato con una certa frequenza durante l’attività produttiva
4 ELEVATA
L’evento dannoso è altamente probabile. Con le stesse caratteristi-che precedenti, tende a verificarsi diverse volte. L’evento si presenta molto frequentemente durante l’attività pro-duttiva
TABELLA DEI CRITERI PER LA STIMA DELLA MAGNITUDO
VALORE MAGNITUDO CONDIZIONI CHE DETERMINANO L’ENTITÀ DEL RISCHIO
1 BASSO Il danno è rapidamente reversibile e di scarsa entità.
Non comporta l’abbandono del posto di lavoro
2 MODESTA Il danno comporta una parziale limitazione funzionale reversibile
in pochi giorni con completo ripristino della capacità lavorativa
3 NOTEVOLE Il danno comporta una limitazione funzionale reversibile solo dopo
un certo tempo con eventuale riduzione della capacità lavorativa
4 INGENTE Il danno è irreversibile e comporta una notevole e permanente ri-
duzione della capacità lavorativa, o l’inabilità, o la morte.
Per la stima del rischio si è utilizzata la nota formula:
R = P x M dove: R = Rischio P = Probabilità M = Magnitudo
Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria
Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN)
4. CRITERI DI VALUTAZIONE
DEI RISCHI
Pag. n. 3/8
Revisione 01
Data 21.12.2016
File IC modello DVR 03
TABELLE DEI CRITERI PER LA STIMA DEL RISCHIO (MATRICE DEL RISCHIO)
Probabilità
Elevata (4) LIEVE (4) SIGNIFICATIVO (8) ELEVATO (12) ELEVATO (16)
Magnitudo
Medio-alta (3) LIEVE (3) LIEVE (6) SIGNIFICATIVO (9) ELEVATO (12)
Medio-bassa (2) TRASCURABILE (2) LIEVE (4) LIEVE (6) SIGNIFICATIVO (8)
Bassa (1) TRASCURABILE (1) TRASCURABILE (2) LIEVE (3) LIEVE (4)
Basso (1) Modesta (2) Notevole (3) Ingente (4)
TABELLA DELLE SCALE DI PRIORITÀ DEGLI INTERVENTI DI PREVENZIONE E/O
PROTEZIONE DA ATTUARE IN RELAZIONE ALL’ENTITÀ DEL RISCHIO
VALORE ENTITÀ DEL
RISCHIO
CARATTERISTICHE GENERALI E PRIORITÀ DEGLI INTERVENTI/MODALITÀ DI ESECUZIONE DELLE
ATTIVITÀ
B (1-2) TRASCURABILE
Livello di rischio trascurabile, non sono richieste azioni di mi-
glioramento immediate. Si dovrà instaurare un sistema di veri-
fica che consenta di mantenere nel tempo le condizioni di sicu-
rezza preventivate
M (3-6) LIEVE
Interventi correttivi da programmare con urgenza e comunque
interventi migliorativi delle condizioni di prevenzione e prote-
zione da programmare nel medio termine.
Azioni per le quali vengono applicate delle procedure sottopo-
ste a sorveglianza
R (8-9) SIGNIFICATIVO
Interventi correttivi immediati e comunque interventi migliora-
tivi delle condizioni di prevenzione e protezione da program-
mare nel breve termine.
Azioni per le quali vengono applicate procedure consolidate in
presenza di responsabili che autorizzano il lavoro
G (12-16) ELEVATO
Interventi correttivi immediati e comunque interventi migliora-
tivi delle condizioni di prevenzione e protezione da program-
mare nell’immediato termine.
Azioni per le quali vengono applicate procedure consolidate in
presenza di responsabili che autorizzano il lavoro. Bloccare o
limitare il ciclo produttivo fino alla predisposizione degli in-
terventi correttivi.
Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria
Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN)
4. CRITERI DI VALUTAZIONE
DEI RISCHI
Pag. n. 4/8
Revisione 01
Data 21.12.2016
File IC modello DVR 03
Specifica dei tempi di intervento:
Interventi immediati: interventi che devono essere eseguiti nel giro di pochi giorni, con la
possibilità di fermare il ciclo produttivo;
Interventi a breve termine: interventi da eseguire entro 3 mesi;
Interventi a medio termine: interventi da eseguire entro 12 mesi;
Interventi a lungo termine: interventi da eseguire entro 18 mesi.
L’incidente con rischio di conseguenze mortali, anche se improbabile, viene considerato come
priorità nella programmazione delle misure di prevenzione.
4.2 Valutazione rischi specifici
Di seguito si riporta la correlazione tra la classificazione dell’entità di rischi specifici, indivi-
duata in base a metodi tecnici riconosciuti o a definizioni normative, e quella individuata nel prece-
dente paragrafo del presente capitolo.
4.2.1 Rischio Stress Lavoro – Correlato (Valutazione secondo D.Lgs. 81/2008 art.28)
Rischio Proposta metodologica
ISPESL – USLL Verona Basso Medio Alto
Correlazione all’interno del presente DVR Trascurabile Lieve Significativo / Elevato
4.2.2 Movimentazione manuale dei carichi (Valutazione secondo D.Lgs. 81/2008 Titolo VI e All.
XXXIII)
Rischio
ISO 11228 ISC (indice di sollevamento calcolato)
≤ 0,85 Tra 0,86 e 0,99 ≥ 1,00 Correlazione all’interno
del presente DVR Trascurabile Lieve Significativo/Elevato
Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria
Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN)
4. CRITERI DI VALUTAZIONE
DEI RISCHI
Pag. n. 5/8
Revisione 01
Data 21.12.2016
File IC modello DVR 03
4.2.3 Patologie da sovraccarico biomeccanico agli arti superiori (Movimenti ripetitivi) (Valutazione secondo D.Lgs. 81/2008 Titolo VI)
Rischio
Check list OCRA ≤ 11,0 Tra 11,1 e 14,0 Tra 14,1 e 22,5 ≥ 22,6 Correlazione all’interno
del presente DVR Trascurabile Lieve Significativo Elevato
4.2.4 Videoterminali (Valutazione secondo D.Lgs. 81/2008 titolo VII e All. XXXIV)
Rischio
Valutazione secondo D.Lgs. 81/2008 < 20 h settimanali ≥ 20 h settimanali
≥ 20 h settimanali con fattori peggiorativi (ergonomia del posto di lavoro non ottimale)
Correlazione all’interno del presente DVR Trascurabile Lieve Significativo/Elevato
4.2.5 Criteri di valutazione del rischio rumore (Valutazione secondo D.Lgs. 81/2008, Titolo VIII,
Capo II)
Rischio Valutazione secondo
D.Lgs. 81/2008 < 80 dB(A) tra 80 e 85 dB(A) tra 85 e 87 dB(A) > 87 dB(A)
Correlazione all’interno del presente DVR Trascurabile Lieve Significativo Elevato
4.2.6 Criteri di valutazione del rischio legato alle vibrazioni (Valutazione secondo D.Lgs.
81/2008, Titolo VIII, Capo III)
Rischio
A (8)
HAV (mano braccio) < 2,5 m/s2 Tra 2,5 m/s2 e 5,0 m/s2 > 5,0 m/s2
WBV (corpo intero) < 0,5 m/s2 Tra 0,5 m/s2 e 1,0 m/s2 > 1,0 m/s2 Correlazione all’interno
del presente DVR Trascurabile Lieve Significativo/Elevato
Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria
Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN)
4. CRITERI DI VALUTAZIONE
DEI RISCHI
Pag. n. 6/8
Revisione 01
Data 21.12.2016
File IC modello DVR 03
4.2.7 Criteri di valutazione del rischio legato alle ROA – Radiazioni Ottiche Artificiali (Valuta-zione secondo D.Lgs. 81/2008, Titolo VIII, Capo V e Allegato XXXVII, Parte I e Parte II)
Rischio
Radiazioni ottiche non coerenti ≤ TLV > TLV
Radiazioni Laser ≤ TLV > TLV
Correlazione all’interno del presente DVR Trascurabile / Lieve Significativo/Elevato 4.2.8 Rischio Chimico (Valutazione secondo D.Lgs. 81/2008 titolo IX – art.224)
Il metodo utilizzato come valutazione preliminare è il metodo proposto dalla Regione Piemonte
tramite l’algoritmo denominato Inforisk. Se dalla valutazione l’indice di rischio (IR) calcolato dall’al-
goritmo risulta inferiore a 10 il rischio è valutato Basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute;
in caso contrario si dovrà procedere ad un campionamento ambientale. Dal confronto dei valori cam-
pionati (VC) con i valori limiti di legge (VL) o, in mancanza di essi, desunti dalla letteratura tecnica
(TLV di ACGIH) si effettua la valutazione del rischio chimico individuando il grado di percentuale
rispetto il valore limite di riferimento come sintetizzato nella tabella seguente.
Rischio
Valutazione secondo D.Lgs. 81/2008
Basso per la salute ed irrilevante
per la sicurezza
Non basso per la salute
e rilevante per la sicurezza
Valutazione con metodo
Regione Piemonte, ARPA
Piemonte
IR < 10 IR > 10
procedere al campionamento
Valutazione secondo
ACGIH
VC ≤ 10% VL
VC ≤ 10% TLV
VC ≥ 10% VL
VC ≥ 10% TLV
Correlazione all’interno
del presente DVR Trascurabile
Lieve
(10% ≤ VC ≤ 75 %)
Significativo / Elevato
(75% ≤ VC)
4.2.9 Criteri di valutazione del rischio incendio (valutazione secondo D.M. 10 marzo 1998)
L’analisi e la valutazione del rischio incendio cui sono soggetti i lavoratori durante lo svolgi-
mento della loro attività lavorativa sono effettuate facendo riferimento ai seguenti criteri:
tipo di attività, conformità degli impianti termici ed elettrici, analisi delle sostanze pericolose
(infiammabili, tossiche, nocive, esplosive, radioattive, ecc.) immagazzinate e manipolate in
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4. CRITERI DI VALUTAZIONE
DEI RISCHI
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File IC modello DVR 03
azienda, presenza di sorgenti di innesco (fiamme libere, fiamme o scintille dovute a processi di
lavoro, sorgenti di calore anche prodotte da attriti).
Il livello di rischio incendio del luogo di lavoro, o di singole parti del luogo medesimo, viene
classificato in una delle seguenti categorie.
Rischio Valutazione secondo
DM.10.03.98 BASSO MEDIO ELEVATO
Correlazione all’interno del presente DVR Trascurabile Lieve/ Significativo Elevato
4.3 Analisi per differenze di età, genere e provenienza da altri paesi
La valutazione dei rischi ha tenuto conto delle differenze di età, genere e provenienza da altri
paesi.
Per la diversa età dei lavoratori si sono valutate le maggiorazioni del rischio rappresentate da
un lato per i più giovani ad esempio dalla minore esperienza e dallo sviluppo fisico ancora in corso,
dall’altra per coloro che hanno una età maggiore ad esempio da cambi di mansione ormai noti e dalla
diminuzione dell’efficienza fisica.
Le conclusioni di tale attività saranno anche riscontrabili nel protocollo di sorveglianza sanitaria
aziendale elaborato a cura del medico competente.
Inoltre, qualora siano presenti lavoratori provenienti da altri paesi, essi sono sottoposti a cura
del datore di lavoro o dei preposti a verifiche dell’apprendimento dei compiti lavorativi e delle norme
di sicurezza per garantire un inserimento assistito all’interno dell’azienda, graduando l’esposizione
ai rischi anche in considerazione delle reali capacità di apprendimento, poiché tale situazione può
rappresentare una maggiorazione del rischio per una mancata comprensione della lingua italiana sia
scritta che parlata.
Anche nella valutazione dei rischi delle lavoratrici si tiene conto della diversità di genere. Tale
aspetto viene anche valutato e organizzato di concerto con il Medico Competente all’interno delle sue
specifiche competenze e le conclusioni di tale attività saranno riscontrabili nel protocollo di sorve-
glianza sanitaria aziendale elaborato dallo stesso.
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4. CRITERI DI VALUTAZIONE
DEI RISCHI
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4.4 Valutazione degli infortuni
Di seguito di riportano gli infortuni registrati complessivamente nelle sedi dell’Istituto Com-
prensivo. Si precisa che non vengono riportati gli incidenti occorsi ai bambini iscritti all’istituto com-
prensivo.
Data
infortunio
GG
di assenza
Parte /tipo Causa
10/01/2013 6 Trauma da schiacciamento al 4° dito della mano sinistra
La collaboratrice scolastica si è schiacciata il dito aprendo il cancello della scuola
07/01/2013 6
Trauma da contatto acciden-tale alla testa
Un LSU aprendo la finestra si è col-pito accidentalmente alla testa; l’ad-detto lamentava giramenti di testa e vertigini
21/10/2013 6 Distorsione caviglia sx Mentre scendeva le scale ha appog-
giato male il piede ed è caduta
25/10/2013 6
Contusione piede sinistro Mentre si apprestava ad uscire dell’aula per schivare la gamba tesa accidentalmente da un alunno inciam-pava e sbatteva la parte superiore del piede sinistro.
31/10/2014 15 Frattura assi nasali L’insegnante è stata colpita al volto
da una alunna disabile
Nel corso del 2016 si sono verificati quattro infortuni sul lavoro che hanno coinvolto il perso-
nale della scuola. Nel dettaglio
‐ un’insegnante è stata colpita da una alunna disabile: 15gg
‐ un’insegnante ha urtato una sedia con la mano procurandosi una contusione: 10 gg
‐ un’insegnate è scivolata dalle scale: 7 gg
‐ una collaboratrice scolastica è stata urtata da una alunna riportando una contusione
all’emicostato: 5 gg
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5 DOCUMENTI DI LEGGE
Documento Applica-bile
Codice identific. doc.
Ente di rilascio o di co-
municazione
Data rilascio
Data scadenza
Registro infortuni ---
Agibilità Comune
Notifica ex art. 67
DLgs. 81/08
Azienda sanitaria
CPI/SCIA Comando prov.le
VV.F.
Registro verifiche
periodiche disposi-
tivi antincendio
---
Dich. conformità im-
pianto elettrico
Installatore
Denuncia impianto di
messa a terra
ISPESL (INAIL)
Denuncia impianto di
protezione contro le
scariche atmosferi-
che
ISPESL (INAIL)
Dich. conformità im-
pianto termico e/o di
condizionamento
Installatore
Libretto di centrale
termica
---
Dich. conformità im-
pianto igienico-sani-
tario
Installatore
Autorizzazione allo
scarico
Comune o ATO
Dich. conformità per
ascensori e montaca-
richi
Installatore
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6. VALUTAZIONE RISCHI LEGATI AGLI AMBIENTI, AGLI
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6 Valutazione rischi legati agli ambienti, agli impianti e rischio incendio
6.1 Ambienti di lavoro
L’attività lavorativa si svolge all’interno di edifici scolastici messi a disposizione dall’Ammi-
nistrazione Comunale, sulla quale ricadono gli obblighi legati alla manutenzione ed alla messa a
norma.
Per l’individuazione dei vari ambienti lavorativi si rimanda alle planimetrie riportate
nell’ALLEGATO V.
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6.1.1 Aule didattiche e multimediali
altezza Conforme ai parametri vigenti (DM 18/12/1975)
volume Conforme ai parametri vigenti (DM 18/12/1975)
superficie Conforme ai parametri vigenti (DM 18/12/1975)
pareti lisce, a tinta chiara e con aperture sufficienti per i ricambi d’aria naturali
pavimento liscio e antisdrucciolo
vie e uscite di
emergenza
sgombre da ostacoli, in numero e di dimensioni rispondenti alle norme (vedi va-
lutazione rischio incendio)
porte in numero e di dimensioni rispondenti alle norme
aerazione aperture naturali/
temperatura mantenuta a livello adeguato tramite impianto di riscaldamento in inverno
umidità mantenuta a grado accettabile tramite ventilazione naturale
illuminazione - naturale nelle ore diurne attraverso adeguate superfici finestrate
- artificiale a mezzo adeguato impianto di illuminazione (tipo di sorgenti lumi-
nose: lampade a fluorescenza), nelle ore notturne e crepuscolari;
- di emergenza a batteria con lampade a fluorescenza;
Pericoli individuati Valutazione
dei rischi
Misure Prevenzione e Protezione
Infortuni vari (fratture, distorsioni, contu-
sioni) dovuti a inciampo o scivolamento
negli ambienti di lavoro.
Trascurabile Mantenere il pavimento liscio, pulito e
sgombro da ostacoli.
Mantenere in perfetta efficienza l’impianto
di illuminazione di emergenza.
Evitare la formazione di zone bagnate o
scivolose o segnalarle adeguatamente.
Incendio Trascurabile Mantenere le vie d’esodo e le uscite
d’emergenza sgombre da ostacoli.
Controllare periodicamente il sistema di ri-
levazione ed effettuare regolare revisione
agli estintori ed alle porte tagliafuoco.
Infortuni vari (tagli e abrasioni) dovuti ad
urti con macchine, scaffali o elementi d’ar-
redo
Trascurabile Evitare di ingombrare i passaggi e le vie di
esodo con materiale.
Segnalare opportunamente elementi o parti
sporgenti.
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Pericoli individuati Valutazione
dei rischi
Misure Prevenzione e Protezione
Riparare ogni elemento di macchina o ar-
redo che, fuoriuscito dalla propria sede ori-
ginaria, possa comportare un rischio per i
lavoratori.
Tutti gli elementi in vetro lungo i passaggi
devono essere tali da non arrecare danno ai
lavoratori in caso di rottura.
Malattie e malanni dovuti alle condizioni
del microclima (raffreddamenti, mal di
gola, colpi di calore, lombaggini, ecc.)
Trascurabile Mantenere i locali ad una temperatura e a
un grado di umidità idonei allo svolgi-
mento dell’attività lavorativa.
Evitare correnti d’aria e comunque evitare
di dirigere la ventilazione direttamente
verso i presenti.
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6.1.2 Laboratori
altezza Conforme ai parametri vigenti (DM 18/12/1975)
volume Conforme ai parametri vigenti (DM 18/12/1975)
superficie Conforme ai parametri vigenti (DM 18/12/1975)
pareti lisce, a tinta chiara e con aperture sufficienti per i ricambi d’aria naturali
pavimento liscio e antisdrucciolo
vie e uscite di
emergenza
sgombre da ostacoli, in numero e di dimensioni rispondenti alle norme (vedi va-
lutazione rischio incendio)
porte in numero e di dimensioni rispondenti alle norme
aerazione aperture naturali/
temperatura mantenuta a livello adeguato tramite impianto di riscaldamento in inverno
umidità mantenuta a grado accettabile tramite ventilazione naturale
illuminazione - naturale nelle ore diurne attraverso adeguate superfici finestrate
- artificiale a mezzo adeguato impianto di illuminazione (tipo di sorgenti lumi-
nose: lampade a fluorescenza), nelle ore notturne e crepuscolari;
- di emergenza a batteria con lampade a fluorescenza;
Pericoli individuati Valutazione
dei rischi
Misure Prevenzione e Protezione
Infortuni vari (fratture, distorsioni, contu-
sioni) dovuti a inciampo o scivolamento
negli spazi di lavoro.
Trascurabile Mantenere il pavimento liscio, pulito e
sgombro da ostacoli.
Mantenere in perfetta efficienza l’impianto
di illuminazione di emergenza. Evitare la
formazione di zone bagnate o scivolose o
segnalarle adeguatamente.
Incendio Trascurabile Mantenere le vie d’esodo e le uscite
d’emergenza sgombre da ostacoli.
Controllare periodicamente il sistema di ri-
levazione ed effettuare regolare revisione
agli estintori ed alle porte tagliafuoco.
Infortuni vari (urti, contusioni) dovuti a
passaggi inferiori a 2 m
Trascurabile Nel caso di passaggi bassi, applicare la se-
gnaletica strisce alternate giallo-nere.
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Pericoli individuati Valutazione
dei rischi
Misure Prevenzione e Protezione
Traumi per urto di parti del corpo degli
operatori contro oggetti fissi (parti spor-
genti di arredi, ecc.).
Trascurabile Evitare di ingombrare i passaggi e le vie di
esodo con materiale.
Segnalare opportunamente elementi o parti
sporgenti.
Riparare urgentemente ogni elemento di
macchina o arredo che, fuoriuscito dalla
propria sede originaria, possa comportare
un rischio per i lavoratori.
Tutti gli elementi in vetro lungo i passaggi
devono essere tali da non arrecare danno ai
lavoratori in caso di rottura.
Malattie e malanni dovuti alle condizioni
del microclima (raffreddamenti, mal di
gola, colpi di calore, lombaggini, ecc.)
Trascurabile Mantenere i locali ad una temperatura e a
un grado di umidità idonei allo svolgi-
mento dell’attività lavorativa.
Evitare correnti d’aria e comunque evitare
di dirigere la ventilazione direttamente
verso i presenti.
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6.1.3 Palestra
altezza Conforme ai parametri vigenti (DM 18/12/1975)
volume Conforme ai parametri vigenti (DM 18/12/1975)
superficie Conforme ai parametri vigenti (DM 18/12/1975)
pareti lisce, a tinta chiara e con aperture sufficienti per i ricambi d’aria naturali
pavimento liscio e antisdrucciolo
vie e uscite di
emergenza
sgombre da ostacoli, in numero e di dimensioni rispondenti alle norme (vedi va-
lutazione rischio incendio)
porte in numero e di dimensioni rispondenti alle norme
aerazione aperture naturali/
temperatura mantenuta a livello adeguato tramite impianto di riscaldamento in inverno
umidità mantenuta a grado accettabile tramite ventilazione naturale
illuminazione - naturale nelle ore diurne attraverso adeguate superfici finestrate
- artificiale a mezzo adeguato impianto di illuminazione (tipo di sorgenti lumi-
nose: lampade a fluorescenza), nelle ore notturne e crepuscolari;
- di emergenza a batteria con lampade a fluorescenza;
Pericoli individuati Valutazione
dei rischi
Misure Prevenzione e Protezione
Infortuni vari (fratture, distorsioni, contu-
sioni) dovuti a inciampo o scivolamento
negli spazi di lavoro.
Trascurabile Mantenere il pavimento liscio, pulito e
sgombro da ostacoli.
Mantenere in perfetta efficienza l’impianto
di illuminazione di emergenza. Evitare la
formazione di zone bagnate o scivolose o
segnalarle adeguatamente.
Incendio Trascurabile Mantenere le vie d’esodo e le uscite
d’emergenza sgombre da ostacoli.
Controllare periodicamente il sistema di ri-
levazione ed effettuare regolare revisione
agli estintori ed alle porte tagliafuoco.
Infortuni vari (urti, contusioni) dovuti a
passaggi inferiori a 2 m
Trascurabile Nel caso di passaggi bassi, applicare la se-
gnaletica strisce alternate giallo-nere.
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Pericoli individuati Valutazione
dei rischi
Misure Prevenzione e Protezione
Traumi per urto di parti del corpo degli
operatori contro oggetti fissi (parti spor-
genti di arredi, carrelli, ecc.).
Trascurabile Evitare di ingombrare i passaggi e le vie di
esodo con materiale.
Segnalare opportunamente elementi o parti
sporgenti.
Riparare urgentemente ogni elemento di
arredo che possa comportare un rischio per
i lavoratori.
Tutti gli elementi in vetro lungo i passaggi
devono essere tali da non arrecare danno ai
lavoratori in caso di rottura/ contatto acci-
dentale.
Malattie e malanni dovuti alle condizioni
del microclima (raffreddamenti, mal di
gola, colpi di calore, lombaggini, ecc.)
Trascurabile Mantenere i locali ad una temperatura e a
un grado di umidità idonei allo svolgi-
mento dell’attività lavorativa.
Evitare correnti d’aria e comunque evitare
di dirigere la ventilazione direttamente
verso i presenti
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6.1.4 Vie di circolazione, passaggi, scale fisse, parapetti interni
La sede comprende un disimpegno interno su cui si affacciano tutte le aule. Presso tale disim-
pegno sono dislocati alcuni distributori automatici. Le aperture presenti sono protette da parapetti.
Pericoli individuati Valutazione
dei rischi
Misure Prevenzione e Protezione
Infortuni vari (fratture, distorsioni, contu-
sioni) dovuti a inciampo o scivolamento
nei luoghi di passaggio.
Trascurabile Mantenere il pavimento liscio, pulito e
sgombro da ostacoli.
Dotare e mantenere in perfetta efficienza le
strisce antiscivolo sulle scale.
Evitare la formazione di zone bagnate o
scivolose o segnalarle adeguatamente.
Infortuni di varia natura (contusioni,
traumi, abrasioni, ecc.) dovuti a riduzione
della visibilità per improvviso spegnimento
di una o più sorgenti luminose
Trascurabile Controllare periodicamente e mantenere in
perfetta efficienza l’impianto di illumina-
zione di emergenza.
Incendio Trascurabile Mantenere le vie d’esodo e le uscite
d’emergenza sgombre da ostacoli.
Controllare periodicamente il sistema di ri-
levazione ed effettuare regolare revisione
agli estintori ed alle porte tagliafuoco.
Infortuni vari (urti, contusioni) dovuti a
passaggi inferiori a 2 m
Trascurabile Nel caso di passaggi bassi, applicare la se-
gnaletica strisce alternate giallo-nere.
Traumi per urto di parti del corpo degli
operatori contro oggetti fissi o mobili pre-
senti.
Trascurabile Evitare di ingombrare i passaggi e le vie di
esodo con materiale e oggetti.
Segnalare opportunamente elementi o parti
sporgenti o ingombranti.
Tutti gli elementi in vetro lungo i passaggi
devono essere tali da non arrecare danno ai
lavoratori in caso di rottura.
Infortuni per caduta di oggetti dall’alto Trascurabile Verificare la perfetta tenuta della fascia di
arresto al piede
Infortuni o traumi per cadute di persone
dall’alto
Trascurabile Verificare periodicamente la perfetta effi-
cienza e tenuta dei parapetti
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File IC modello DVR 03
Pericoli individuati Valutazione
dei rischi
Misure Prevenzione e Protezione
Malattie e malanni dovuti alle condizioni
del microclima (raffreddamenti, mal di
gola, colpi di calore, lombaggini, ecc.)
Trascurabile Mantenere i locali ad una temperatura e a
un grado di umidità idonei alla loro fun-
zione di transito.
Evitare correnti d’aria e sbalzi di tempera-
tura e umidità eccessivi rispetto ai locali
comunemente utilizzati per il lavoro.
6.1.5 Servizi igienici
Nel luogo di lavoro sono presenti adeguati servizi igienici con sufficienti e adeguati lavabi in
base alle esigenze dei lavoratori e in funzione dell’attività lavorativa svolta e sono dotati di mezzi
detergenti e per asciugarsi.
I servizi igienici vengono regolarmente puliti in modo da garantirne l’igiene.
E’ presente idonea superficie apribile per garantire sufficiente ricambio d’aria.
Pericoli individuati Valutazione dei
rischi
Misure Prevenzione e Protezione
Infortuni vari (fratture, distorsioni, contu-
sioni) dovuti a inciampo o scivolamento.
Trascurabile Mantenere il pavimento liscio, pulito
e sgombro da ostacoli. Evitare la for-
mazione di zone bagnate o scivolose
o segnalarle adeguatamente.
Infortuni di varia natura (contusioni,
traumi, abrasioni, ecc.) dovuti a riduzione
della visibilità per improvviso spegni-
mento di una o più sorgenti luminose.
Trascurabile Controllare periodicamente e mante-
nere in perfetta efficienza l’impianto
di illuminazione di emergenza.
Contrazione di infezioni Trascurabile Disporre la regolare pulizia dei ser-
vizi almeno quotidiana e una loro di-
sinfezione periodica.
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6.1.g Posti e luoghi di lavoro, vie di circolazione e di passaggio esterni
Gli edifici sono dotati di spazi esterni.
Pericoli individuati Valutazione
dei rischi
Misure Prevenzione e Protezione
Infortuni vari (fratture, distorsioni, contu-
sioni) dovuti a inciampo o scivolamento
nei luoghi di passaggio, anche dovuti alla
presenza di ghiaccio e alla presenza di ac-
qua.
Trascurabile Mantenere la pavimentazione pulito e
sgombra da ostacoli.
Evitare la formazione di zone bagnate o
scivolose o segnalarle adeguatamente.
Infortuni di varia natura (contusioni,
traumi, abrasioni, ecc.) dovuti a riduzione
della visibilità per improvviso spegnimento
di una o più sorgenti luminose
Trascurabile Controllare periodicamente e mantenere in
perfetta efficienza l’impianto di illumina-
zione.
Investimento e/o traumi vari connessi con
il transito di automezzi
Trascurabile Gestire correttamente l’accesso di auto-
mezzi e pulmini
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6. VALUTAZIONE RISCHI LEGATI AGLI AMBIENTI, AGLI
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File IC modello DVR 03
6.2 Ascensori e montacarichi
Come ascensore si definiscono tutti i mezzi di trasporto che collegano piani diversi in verti-
cale o in direzione obliqua atti al trasporto promiscuo di persone e cose, mentre i montacarichi sono
i mezzi di trasporto aventi la stessa funzione esclusivamente destinati alle cose.
Pericoli individuati Valutazione
dei rischi
Misure Prevenzione e Protezione
Infortuni vari (fratture, distorsioni, contu-
sioni) dovuti a inciampo o scivolamento in
ingresso o uscita da un ascensore
Trascurabile Prestare attenzione se non vi è perfetto al-
lineamento tra piano dell’ascensore e pavi-
mento.
Evitare la formazione di zone bagnate o
scivolose o segnalarle adeguatamente.
Infortuni a seguito di cadute nel vuoto per
rottura funi o apertura porta senza presenza
della cabina al piano
Trascurabile Effettuare le verifiche periodiche di legge
per l’integrità delle funi e il controllo del
perfetto funzionamento dei sistemi di sicu-
rezza.
Malori (attacchi di panico, claustrofobia,
soffocamento, ecc.) a causa di blocco della
cabina per guasto o interruzione di energia
elettrica
Trascurabile Verificare periodicamente il corretto fun-
zionamento degli strumenti per la segnala-
zione di allarme (citofoni, suoneria, ecc.)
Nominare il responsabile di pronto inter-
vento in caso di necessità per lo sblocco.
Infortuni o malori in caso di blocco della
cabina in situazioni di emergenza
Trascurabile Vietare l’uso dell’ascensore in caso di
emergenza (incendio, terremoto, ecc.) at-
traverso specifica segnaletica.
6.3 Impianto elettrico e di messa a terra
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6. VALUTAZIONE RISCHI LEGATI AGLI AMBIENTI, AGLI
IMPIANTI E RISCHIO INCENDIO
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File IC modello DVR 03
Responsabile della manutenzione è l’Amministrazione Comunale.
Si consiglia di tenere a disposizione copia della dichiarazione di conformità dell’impianto e
copia dei verbali di verifica periodica (messa a terra e dispositivi di protezione)
Pericoli individuati Valuta-
zione dei
rischi
Misure Prevenzione e Protezione
Elettrocuzione da contatto diretto
con parti in tensione
Trascura-
bile
Sono vietati qualunque tipi di interventi da parte
del personale.
In caso di cavi elettrici scoperti o in vista prov-
vedere immediatamente alla segnalazione
all’Amministrazione Comunale.
Elettrocuzione da contatto indiretto Trascura-
bile
Richiedere le copia dei verbali delle verifiche
periodiche
Infortuni connessi a eventuali in-
cendi e scoppi dovuti a sovraccarichi
o anomalie elettriche.
Trascura-
bile
Richiedere le copia dei verbali delle verifiche
periodiche.
6.4 Impianto di generazione del calore
Responsabile della manutenzione è l’Amministrazione Comunale.
Si consiglia di tenere a disposizione copia della dichiarazione di conformità dell’impianto e
copia dei verbali di verifica periodica.
6.5 Impianto antincendio
La dotazione dell’impianto antincendio è riportata all’interno dell’Allegato XII
Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria
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7. VALUTAZIONE RISCHI PROPRI DELLE
ATTREZZATURE DI LAVORO
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File IC modello DVR 03
7 Valutazione rischi propri delle attrezzature di lavoro
In caso di acquisto di attrezzature di lavoro, nella scelta viene coinvolto anche il servizio di
prevenzione e protezione dei rischi.
Le attrezzature di lavoro debbono rispettare tutte le norme vigenti in materia di salute e sicu-
rezza. In caso di attrezzature tecnicamente equivalenti vengono privilegiate quelle intrinsecamente
più sicure (minore emissione di rumore, vibrazione, utilizzo di sostanze meno pericolose, ecc.).
Le attrezzature di lavoro in dotazione dell’azienda, che sono state messe in commercio dopo il
21/09/96, sono fornite della seguente documentazione:
Dichiarazione di conformità
Libretto d’uso e manutenzione
Ai fini della valutazione dei rischi, le attrezzature usate vengono suddivise in base alla loro
utilizzazione aziendale e tipologia, ovvero:
7.1. Scaffalature
7.2. Attrezzature per l’ufficio
7.3. Mobili
7.4. Scale portatili
7.1 Scaffalature
Sono presenti scaffalature di servizio per gli addetti.
Le scaffalature sono stabilmente ancorate alle pareti o a terra, o collegate tra loro in modo da
evitare il loro ribaltamento e su di esse sono presenti le etichette riportanti il carico massimo ammis-
sibile per ciascun piano.
Pericoli individuati Valutazione dei rischi Misure Prevenzione e Protezione
Infortuni a seguito di caduta di
oggetti
Trascurabile Accertarsi che i carichi siano posizio-
nati sulle scaffalature in modo stabile
Prima dell’utilizzo delle attrezzature e delle macchine i lavoratori addetti devono leggere attentamente e devono comprendere le istruzioni e le etichette riguardanti la
sicurezza riportate sul libretto tecnico, di uso e manutenzione.
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7. VALUTAZIONE RISCHI PROPRI DELLE
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Pericoli individuati Valutazione dei rischi Misure Prevenzione e Protezione
Infortuni a seguito di caduta
della scaffalatura
Trascurabile Verificare che le scaffalature siano
dotate di dispositivi idonei ad evitare
il loro ribaltamento (fissaggi alle pa-
reti, ecc.)
Infortuni a seguito di caduta dei
materiali e delle scaffalature
Lieve Formare gli addetti al corretto utilizzo
dei carrelli elevatori.
Illuminare bene le zone di carico e
scarico dei materiali.
Prima dell’operazione di solleva-
mento dei carichi accertarsi che essi
siano posizionati in modo da garan-
tire una presa sicura e corretta.
7.2 Attrezzature per l’ufficio
Le macchine da ufficio presenti nella ditta sono:
- personal computer
- fotocopiatrici
- stampanti
- fax
Per la valutazione del rischio connesso con l’uso dei videoterminali riferirsi allo specifico pa-
ragrafo del cap. 8.
Pericoli individuati Valutazione dei rischi Misure Prevenzione e Protezione
Infortuni connessi a elettrocuzione o
a eventuali incendi dovuti a sovrac-
carichi o anomalie elettriche.
Trascurabile Controllare periodicamente la per-
fetta efficienza dei dispositivi di pro-
tezione contro le sovratensioni e i so-
vraccarichi.
Problemi fisici di natura posturale Trascurabile Adottare criteri e attrezzature ergo-
nomici del posto di lavoro
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7. VALUTAZIONE RISCHI PROPRI DELLE
ATTREZZATURE DI LAVORO
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7.3 Mobili
Negli uffici sono presenti mobili (scrivanie, sedie, armadi, cassettiere, ecc.) per lo svolgimento
dell’attività e sono idonei e adeguati alla loro funzione, in particolare le postazioni di lavoro con
videoterminali sono state progettate con criteri e metodi ergonomici e dotate di mobili adeguati a tali
criteri.
I mobili, considerato il loro uso molto relativo, sono privi di spigoli taglienti, di sporgenze che
possono causare contusioni e con i ripiani e le fiancate lisci e senza rotture che possano provocare
ferite al contatto e sono posti in posizioni tali da non intralciare il movimento delle persone e delle
merci.
Pericoli individuati Valutazione dei rischi Misure Prevenzione e Protezione
Infortuni connessi a rotture e defor-
mazioni dei mobili.
Trascurabile Controllare periodicamente la per-
fetta integrità dei mobili.
Problemi fisici di natura posturale Trascurabile Adottare criteri e attrezzature ergo-
nomici del posto di lavoro
7.4 Scale portatili
La ditta è dotata di scale portatili (all’italiana e/o a libretto e/o semplici).
Pericoli individuati Valutazione dei rischi Misure prevenzione e protezione
Infortunio a seguito di caduta dalle
scale dell’addetto (scala a libretto).
Trascurabile Accertarsi della stabilità della scala.
Salire e scendere le scale avendo al-
meno una mano libera
Infortunio a seguito di caduta
dall’alto dell’operatore (scala
all’italiana).
Significativo Elaborare specifiche procedure
quando l’operatore lavora su un piano
ad altezza superiore ai due metri;
usare sistemi di protezione indivi-
duali adeguati: cinture, elmetti e
scarpe.
Contusione a seguito di caduta di
oggetti dalle mani dell’operatore
Trascurabile Evitare la sosta o il passaggio di per-
sone sotto la scala delimitando l’area.
Utilizzare attrezzi che siano dotati di
mezzi di collegamento all’operatore.
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8. VALUTAZIONE RISCHI DELLE MODALITÀ
OPERATIVE
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8 Valutazione rischi delle modalità operative
In questo capitolo si andrà ad analizzare il ciclo tecnologico per arrivare a definire quali sono
le sorgenti di rischio e/o pericolo derivanti dalle modalità operative già in essere. Per ciascun pericolo
individuato sono riportate le misure di prevenzione e protezione adottate a seguito della valutazione
dei rischi.
Per poter svolgere un’analisi capillare ed analitica sono stati valutati quelli specifici delle atti-
vità svolte e i rischi specifici previsti dal D.Lgs 81/2008 sotto riportati:
- operazioni che comportano movimentazione di carichi e rischio biomeccanico agli arti superiori
- operazioni che comportano l’utilizzo di agenti chimici
- operazioni che comportano l’utilizzo di agenti cancerogeni
- operazioni che comportano l’utilizzo di agenti biologici
- operazioni che comportano l’utilizzo di videoterminale
- operazioni che comportano l’utilizzo di macchine utensili fisse
- operazioni che comportano lavori temporanei in quota
- operazioni che comportano l’esposizione a vibrazioni
- operazioni che comportano l’esposizione a rumore
- operazioni che comportano esposizione ad atmosfere esplosive
- operazioni che comportano l’esposizione a campi elettromagnetici
- operazioni che comportano l’esposizione a radiazioni ottiche artificiali
- operazioni che comportano l’esposizione a lavoro elettrico
- operazioni che comportano l’esposizione a rischio di aggressione
- operazioni che comportano l’esposizione a rischio stress-lavoro correlato
- operazioni ricomprese nel lavoro notturno
- operazioni in cui è possibile impiegare i minori
- operazioni in cui è possibile impiegare lavoratrici gestanti e puerpere
Si fa notare che verranno individuati i rischi che derivano non tanto dalle intrinseche potenzia-
lità di rischio delle sorgenti, quanto i potenziali rischi residui che permangono tenuto conto delle
modalità operative seguite, delle caratteristiche dell’esposizione e delle protezioni e misure di sicu-
rezza esistenti.
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8. VALUTAZIONE RISCHI DELLE MODALITÀ
OPERATIVE
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8.1 Operazioni che comportano movimentazione di carichi e rischio biomeccanico
Il metodo principale per la valutazione del rischio MMC è il metodo NIOSH.
Tale metodo è applicato per:
- carichi di peso superiore a 3 kg;
- azioni di movimentazione che vengono svolte in via non occasionale (ad es. con
frequenze medie di 1 volta ogni ora nella giornata lavorativa tipo).
Non sussistendo le condizioni sopra indicate il rischio non può essere valutato analiticamente.
Lo stesso dicasi per il rischio biomeccanico in quanto non sono presenti lavorazioni che espon-
gano a movimenti ripetuti
Pericoli individuati Valutazione dei
rischi
Misure Prevenzione e Protezione
Danni dorso-lombari Trascurabile Informare e formare i lavoratori sulla
corretta movimentazione manuale e non
dei carichi
Danni e/o ferite provocate dalla ca-
duta del materiale movimentato:
- per presa non adeguata
- per caduta improvvisa dello
stesso
- per immagazzinamento non
corretto
- per rottura dell’imballo
Trascurabile Informare e formare i lavoratori sulla
corretta movimentazione manuale e non
dei carichi; verificare che i carichi siano
stabili siano stabili.
8.2 Operazioni che comportano l’utilizzo di agenti chimici
Nella sede non vengono utilizzati agenti chimici di nessun tipo in quanto non necessari durante
l’attività didattica. Inoltre non sono presenti laboratori didattici.
Gli unici fattori di rischio sono dati dalla sostituzione dei toner delle fotocopiatrici e delle stam-
panti negli uffici e nella pulizia degli ambienti.
Per tale fasi vengono comunque messi a disposizione idonei DPI (guanti in lattice e masche-
rine).
Il rischio chimico è pertanto basso per la sicurezza e non rilevante per la salute.
Sulla base di quanto riportato si riporta sinteticamente il risultato della valutazione distinto per
mansione.
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Mansione Sostanze/preparati/agenti Livello di rischio Dirigente - - Personale Amministrativo Toner Trascurabile Personale ausiliario Prodotti detersione Trascurabile Personale docente - -
8.3 Operazioni che comportano l’utilizzo di agenti cancerogeni
Non vengono utilizzati agenti cancerogeni. Il rischio è “BASSO per la sicurezza ed
IRRILEVANTE per la salute” per la palese assenza di prodotti che possano esporre i lavoratori a tale
rischio.
8.4 Operazioni che comportano l’utilizzo di agenti biologici
Nella sede non vengono utilizzati agenti biologici di nessun tipo in quanto non necessari durante
l’attività didattica. Inoltre non sono presenti laboratori didattici.
Gli unici fattori di rischio sono dati dall’eventuale contatto con liquidi biologici dati da situa-
zioni di emergenza connessi con la presenza dei bambini e comunque con virus che si possono dif-
fondere all’interno delle comunità.
Per il primo aspetto vengono comunque messi a disposizione idonei DPI (guanti in lattice e
mascherine).
Mansione Sostanze/preparati/agenti Livello di rischio Dirigente Virus Trascurabile Personale Amministrativo Virus Trascurabile Personale ausiliario Virus
Liquidi biologici Trascurabile
Personale docente Virus Liquidi biologici
Trascurabile
8.5 Operazioni che comportano l’utilizzo di videoterminale
Per la valutazione analitica del rischio legato all’utilizzo di videoterminali si rimanda a quanto
riportato nell’ALLEGATO XI del presente documento.
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Di seguito si riporta sinteticamente il risultato della valutazione distinto per mansione.
Mansione Livello di rischio Dirigente Trascurabile Personale Amministrativo Lieve Personale ausiliario Trascurabile Personale docente Trascurabile
8.6 Operazioni che comportano lavori temporanei in quota
L’attività, considerando la definizione di “lavoro in quota” data dall’art. 107 del DLgs 81/08
“… attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza
superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile …”, non comporta tale rischio per i lavoratori non essendo
previste attività all’altezza sopracitata.
Tuttavia, l’eventuale utilizzo di scale portatili, seppur assolutamente occasionale, può
comportare un rischio di caduta. Considerando il tipo di attività svolta e l’uso sporadico della scala,
dalla valutazione effettuata, è accettabile l’utilizzo di scale portatili, rispondenti ai requisiti della
normativa vigente, per lo svolgimento delle attività. Ciò anche a fronte di quanto previsto dalla
normativa che consente l’utilizzo della scala portatile anche quale posto di lavoro in quota nei casi in
cui l'uso di altre attrezzature di lavoro considerate più sicure non sia giustificato a causa del limitato
livello di rischio e della breve durata di impiego.
L’utilizzo della scala sarà preceduto da una accurata formazione ed informazione dei lavoratori
che illustri chiaramente le modalità di utilizzo corretto della scala e tutte le precauzioni da prendere,
prima, durante e dopo l’utilizzo della stessa.
Pericoli individuati Valutazione
dei rischi
Misure Prevenzione e Protezione
Rischio prevalente di caduta, an-
che dato da calzature inadeguate.
Lieve Utilizzare correttamente le attrezzature. Effet-
tuare regolare verifica e manutenzione delle at-
trezzature. Indossare indumenti idonei che non
rechino rischio di inciampo (tacchi alti, scarpe
con lacci non allacciati, indumenti con cinte,
fibbie o altri elementi che possano intrecciarsi
o agganciarsi.
Rischio innescante la caduta deri-
vante da: insufficiente aderenza
Lieve Verificare che ci siano le condizioni di sicu-
rezza prima di procedere al lavoro con la scala.
Operare con cautela.
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delle calzature; insorgenza di ver-
tigini.
L’utilizzo della scala a pioli quale posto di lavoro in quota è consentito solo nei casi in cui l’uso
di altre attrezzature di lavoro considerate più sicure non è giustificato a causa del limitato livello di
rischio e della breve durata di impiego oppure delle caratteristiche esistenti dei siti che non può mo-
dificare.
8.7 Operazioni che comportano l’esposizione a vibrazioni
L’attività didattica non prevede che vengano utilizzate attrezzature che espongano il lavoratore
a vibrazioni al sistema mano-braccio ed al corpo intero, pertanto il rischio è valutato NULLO.
8.8 Operazioni che comportano l’esposizione a rumore
Da un’indagine conoscitiva circa la rumorosità è possibile stabilire che il livello di esposizione
LEX,8h così come definito dal D.L.vo 195/06, a cui sono soggetti i dipendenti, è inferiore al:
- livello inferiore di azione rispettivamente LEX,8h= 80 dB(A) e ppeak= 112 Pa (135 dB(C)
riferito a 20 (microPa)) ciò per la palese assenza di attrezzature rumorose; la considera-
zione vale anche per il rumore ambientale.
La valutazione sarà effettuata con cadenza almeno quadriennale. In ogni caso stessa sarà ag-
giornata in occasione di notevoli mutamenti che potrebbero averla resa superata o quando i risultati
della sorveglianza sanitaria ne mostrino la necessità.
REPARTO/MANSIONE VALUTAZIONE
Dirigente Trascurabile Personale Amministrativo Lieve Personale ausiliario Trascurabile Personale docente Trascurabile
8.9 Operazioni che comportano l’esposizione ad atmosfere esplosive
L’attività non comporta l’esposizione ad atmosfere esplosive, pertanto il rischio è valutato
NULLO per la palese assenza di processi e/o sostanze che possano produrre atmosfere esplosive.
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8.10 Operazioni che comportano l’esposizione a campi elettromagnetici
Allo stato attuale, considerando la tipologia di attrezzature presenti e tenuto conto della
letteratura presente in materia (Indicazioni Operative Agenti Fisici, documento n° 1 2009, rev. 2 del
11.3.10 redatto dal Coordinamento tecnico interregionale della prevenzione dei luoghi di lavoro con
la collaborazione di ISPESL e Istituto Superiore di Sanità), si valuta TRASCURABILE il rischio di
esposizione a CAMPI ELETTROMAGNETICI.
8.11 Operazioni che comportano l’esposizione a radiazione ottiche artificiali
Allo stato attuale, considerando la tipologia di attrezzature presenti e tenuto conto della
letteratura presente in materia (Indicazioni Operative Agenti Fisici, documento n° 1 2009, rev. 2 del
11.3.10 redatto dal Coordinamento tecnico interregionale della prevenzione dei luoghi di lavoro con
la collaborazione di ISPESL e Istituto Superiore di Sanità), si valuta NULLO il rischio di esposizione
a ROA.
8.12 Operazioni che comportano l’esposizione a rischio elettrico
I lavoratori non sono esposti a rischio elettrico.
Il personale addetto a svolgere lavori elettrici dovrà essere espressamente incaricato dal datore
di lavoro e potrà operare solo dopo aver conseguito la qualifica di PES e/o PAV seguendo specifici
corsi conformi alla CEI 11-27.
Attualmente non sono presenti lavoratori che svolgono lavoro elettrico pertanto il rischio è
considerato TRASCURABILE/NULLO.
8.13 Operazioni che comportano l’esposizione a rischio di aggressioni
L’attività può comportare il rischio di aggressioni sia verbali che fisiche, soprattutto. Ad oggi
non si sono verificati episodi degni di rilievo.
8.14 Operazioni che comportano l’esposizione a rischio stress-lavoro correlato
La valutazione ha tenuto conto dei contenuti dell’accordo europeo dell’8 ottobre 2004 ed è stata
utilizzato la metodologia elaborata e dal NETWORK NAZIONALE per la prevenzione del disagio
psicosociale nei luoghi di lavoro, patrocinata dall’ISPESL e dallo SPISAL dell’ULSS 20 – Verona.
Dall’analisi dei fattori sopra esposti, riportati nell’ALLEGATO XIII, è stato valutato il rischio
legato allo di stress-lavoro correlato, valutazione complessiva aziendale, BASSO.
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Tuttavia, al fine di mantenere sotto controllo fattore di rischio saranno adottate le seguenti mi-
sure anti-stress:
- misure di gestione e di comunicazione in grado di chiarire gli obiettivi aziendali e il ruolo di cia-
scun lavoratore, di assicurare un sostegno adeguato da parte della direzione ai singoli individui e
ai team di lavoro, di migliorare l’organizzazione anche al fine di evitare sovrapposizione di dispo-
sizioni contrastanti, i processi, le condizioni e l’ambiente di lavoro.
- la formazione dei dirigenti e dei lavoratori per migliorare la loro consapevolezza e la loro com-
prensione nei confronti dello stress, delle sue possibili cause e del modo in cui affrontarlo, e/o per
adattarsi al cambiamento
- l’informazione e la consultazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti, in conformità alla
legislazione europea e nazionale, ai contratti collettivi e alle prassi.
Le misure adottate saranno riesaminate regolarmente per valutarne l’efficacia.
8.15 Lavoro notturno
L’attività didattica non comporta l’esposizione a lavoro notturno.
8.16 Lavorazioni in cui è possibile impiegare minori
Gli adolescenti adibiti alle attività lavorative soggette alle norme sulla sorveglianza sanitaria
del D.Lgs 81/08, in base all’art. 8, c. 8, della legge 977/1967, devono essere sottoposti ai soli controlli
previsti dal D.Lgs. 81/08. Tali controlli, preventivi e periodici, devono essere effettuati dal medico
competente. Per gli adolescenti non soggetti alla sorveglianza sanitaria ai sensi del D.Lgs 81/08, le
visite mediche preventive e successive sono di competenza di un medico del servizio sanitario nazio-
nale, a cura e spese del datore di lavoro, in conformità all’art. 8 comma 3 della legge 977/67 e suc-
cessive modificazioni.
E’ vietato adibire gli adolescenti ad una serie di lavorazioni, processi e lavori, che sono indicati
nell’allegato I. In deroga a tale divieto gli adolescenti possono essere adibiti a tali lavorazioni per
motivi didattici o di formazione professionale, sotto la sorveglianza di formatori competenti anche in
materia di prevenzione e protezione. L’attività formativa può essere svolta, oltre che da istituti di
istruzione e formazione professionale, anche dal datore di lavoro purché preventivamente au-
torizzato dalla Direzione Provinciale del lavoro con apposito atto rilasciato su domanda, atto
da esibirsi qualora nel corso dell’accesso ispettivo ne venga fatta richiesta.(art. 6, commi da 1 a
3, L. n. 977/67 novellata).
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8. VALUTAZIONE RISCHI DELLE MODALITÀ
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In questo paragrafo si indicano le lavorazioni per le quali è vietato adibire gli adolescenti come
definiti dalla L. 977/67 modificata dal D.L.gs. 345/99 e cioè “il minore di età compresa tra i 15 ed i
18 anni di età e che non è più soggetto all’obbligo scolastico”.
La valutazione della mansione a cui adibire un minore verrà esaminata dietro richiesta del da-
tore di lavoro prendendo in considerazione, oltre a quanto previsto dal D.Lgs. 81/08, i seguenti fattori:
a) lo sviluppo non ancora completo, la mancanza di esperienza e di consapevolezza nei ri-
guardi dei rischi lavorativi, esistenti o possibili, in relazione all’età;
b) le attrezzature e la sistemazione del luogo e del posto di lavoro;
c) la natura, il grado e la durata di esposizione agli agenti chimici, biologici e fisici;
d) la movimentazione manuale dei carichi;
e) la sistemazione, la scelta, l’utilizzazione e la manipolazione delle attrezzature di lavoro e,
segnatamente gli agenti, le macchine, gli apparecchi e gli strumenti;
f) la pianificazione dei processi di lavoro e lo svolgimento del lavoro e la loro interazione
sull’organizzazione generale;
g) la situazione della formazione e dell’informazione dei minori.
Per quanto riguarda le lavorazioni effettuate, eventualmente, all’interno dei laboratori si
precisa che i minori non saranno adibiti a :
- rumori con esposizione media giornaliera superiore a 90 decibel LEP-d.
- agenti biologici dei gruppi 3 e 4, ai sensi dell’allegato XLVI del D.Lgs. 81/08 e di quelli gene-
ticamente modificati del gruppo II di cui ai decreti legislativi 3 marzo 1993, n. 91 e n. 92.
- sostanze e preparati classificati tossici (T), molto tossici (T+), corrosivi (C), esplosivi (E) o
estremamente infiammabili (F+);
- sostanze e preparati classificati nocivi (Xn) ai sensi dei decreti legislativi di cui al punto 3 a) e
comportanti uno o più rischi descritti dalle seguenti frasi R39; R40; R42, R43, R46, R48, R60,
R61
- sostanze e preparati classificati irritanti (Xi) e comportanti il rischio, descritto dalla seguente
frase, che non sia evitabile mediante l’uso di dispositivi di protezione individuale: R42; R43;
- sostanze e preparati di cui all’allegato XXXVIII del decreto legislativo n. 81/08: piombo e com-
posti; amianto.
8.17 Lavoratrici gestanti e puerpere
Nell’ambito e agli effetti della valutazione dei rischi di cui all’art. 17, comma 1, lettera a), del
D.Lgs. n. 81/08, si è proceduto alla valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute delle lavoratrici
gestanti, puerpere o in periodo di allattamento fino a sette mesi dopo il parto, ed alla valutazione in
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8. VALUTAZIONE RISCHI DELLE MODALITÀ
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particolare dei rischi di esposizione ad agenti fisici, chimici o biologici, processi o condizioni di la-
voro di cui all’allegato C - peraltro non esauriente - del D.Lgs. n. 151/2001 (art. 11, D.Lgs. n.
151/2001):
Agenti Fisici che comportano lesioni del feto e/o rischiano di provocare il distacco della pla-
centa, in particolare:
Pericoli individuati Valutazione dei rischi Misure Prevenzione e Protezione
Colpi, vibrazioni meccaniche o movi-
menti
Assenti
Movimentazioni manuale di carichi
pesanti che comportano rischi, soprat-
tutto dorso lombari
Trascurabile Il lavoro sarà organizzato in modo
eliminare del tutto le attività di
MMC per le lavoratrici gestanti e
puerpere.
Rumore Trascurabile Le lavoratrici gestanti, puerpere o
in periodo di allattamento non sa-
ranno esposte a livelli di rumore su-
periori ai valori limite nazionali.
Radiazioni ionizzanti Assente
Radiazioni non ionizzanti Assente
Sollecitazioni termiche Assente
Movimenti e posizioni di lavoro, spo-
stamenti, fatica mentale fisica e altri
disagi fisici connessi all’attività svolta
dalle lavoratrici
Trascurabile
Agenti Biologici dei gruppi di rischio da 2 a 4 ai sensi del D.Lgs. 81/08, e successive modifi-
cazioni ed integrazioni, nella misura in cui sia noto che tali agenti o le terapie che essi rendono ne-
cessarie mettono in pericolo la salute delle gestanti e del nascituro, semprechè non figurino tra le
attività vietate (Allegato II D.Lgs. 645/96).
Pericoli individuati Valutazione dei rischi Misure Prevenzione e Protezione
Rischio Biologico Trascurabile Il datore di lavoro deve assicurare il monito-
raggio immunitario per le occupazioni a ri-
schio (varicella, toxoplasma, parvovirus) e
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8. VALUTAZIONE RISCHI DELLE MODALITÀ
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Pericoli individuati Valutazione dei rischi Misure Prevenzione e Protezione
il trasferimento ad altre mansioni o un con-
gedo temporaneo in caso di manifestazioni
epidemiche, se si riscontra siero negatività.
Agenti Chimici. Gli agenti chimici seguenti, nella misura in cui sia noto che mettono in peri-
colo la salute delle gestanti e del nascituro, sempreché non figurino tra le attività vietate.
Pericoli individuati Valutazione dei rischi Misure Prevenzione e Protezione
Sostanze etichettate R 40; R 45; R 46
e R 47 ai sensi della direttiva n.
67/548/CEE, purché non figurino an-
cora nell’allegato II
Assenti Sostituzione degli agenti nocivi
Agenti chimici che figurano nell’alle-
gato VLII del D.Lgs. 81/08, e succes-
sive modificazioni ed integrazioni
Assenti
mercurio e suoi derivanti Assenti
medicamenti antimitotici Assenti
monossido di carbonio Trascurabile Ricambi d’aria, manutenzione im-
pianto.
agenti chimici pericolosi di compro-
vato assorbimento cutaneo
Trascurabile Esposizione limitata nel tempo e
per i quantitativi utilizzati, aspira-
zione localizzata, utilizzo di idonei
DPI (guanti, occhiali, mascherina)
in base alla necessità.
Processi
Pericoli individuati Valutazione dei rischi Misure Prevenzione e Protezione
Processi industriali che figurano
nell’allegato VLII del D.Lgs. 81/08
Assenti
Condizioni di lavoro
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8. VALUTAZIONE RISCHI DELLE MODALITÀ
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Pericoli individuati Valutazione dei rischi Misure Prevenzione e Protezione
Lavori sotterranei di carattere minera-
rio. Assenti
Altri Rischi individuati
Pericoli individuati Valutazione dei rischi Misure Prevenzione e Protezione
Carichi posturali legati all’attività
delle lavoratrici gestanti o puer-
pere
Trascurabile Assicurare che gli orari di lavoro e il
volume e il ritmo dell’attività non
siano eccessivi e che, laddove è pos-
sibile, le lavoratrici stesse abbiano un
certo controllo del modo in cui il la-
voro è organizzato. Assicurare che,
ove appropriato, vi sia la possibilità di
sedersi.
È possibile evitare o ridurre la fatica
consentendo pause più lunghe e più
frequenti durante il lavoro.
L’adeguamento dei posti di lavoro o
delle procedure operative contribui-
sce a ovviare ai problemi posturali e
rischi d’infortunio.
Attività in postura eretta
Trascurabile Assicurare che siano disponibili sedili
ove appropriato.
La postura seduta o eretta non do-
vrebbe essere mantenuta ininterrotta-
mente. È auspicabile l’alternanza tra
le due. Ove ciò non sia possibile, si
dovrebbero prevedere pause.
Ai sensi dell’art. 36 del D.Lgs. n. 81/08 si provvederà ad informare le lavoratrici e i loro rap-
presentanti per la sicurezza dei risultati della valutazione dei rischi che le riguardano e sulle conse-
guenti misure di protezione e prevenzione.
Infine, durante il periodo di gestazione e fino a sette mesi dopo il parto, sarà vietato adibire le
lavoratrici al trasporto e al sollevamento di pesi, nonché ai "... lavori pericolosi, faticosi ed insalubri"
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8. VALUTAZIONE RISCHI DELLE MODALITÀ
OPERATIVE
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Data 24.01.2014
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intendendosi per questi ultimi i lavori indicati dall’art. 5 del D.P.R. 25 novembre 1976, n. 1026 e
riportati nell’Allegato A del D.Lgs. n. 151/2001 (art. 7 del D.Lgs. 151/2001).
Le lavoratrici madri, inoltre, non possono essere adibite a quei lavori che comportino il rischio
di esposizione agli agenti ed alle condizioni di lavoro indicati nell’elenco di cui all’Allegato B del
decreto medesimo (art. 7 del D.Lgs. n. 151/2001).
Le lavoratrici madri svolgenti le mansioni di cui sopra saranno adibite ad altra mansione ai sensi
della normativa vigente.
8.18 Elenco dei DPI da fornire ai dipendenti
In funzione delle mansioni assegnate di riportano i dispositivi di protezione individuale di cui
è necessario dotare i lavoratori:
Mansione DPI
Addetti pulizia dei servizi e dei refettori Guanti protettivi (UNI EN 388)
Mascherine
Addetti alla sostituzione dei toner Guanti in lattice
Facciale filtrante monouso
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9. PROGRAMMA MISURE DI MIGLIORAMENTO
DELLA SICUREZZA
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9 Programma delle misure di miglioramento della sicurezza
A seguito della valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro effettuata nei
capitoli precedenti, per mantenere e/o migliorare nel tempo le condizioni generali di sicurezza è ne-
cessario che ciascun operatore ai vari livelli dell’organizzazione aziendale svolga i compiti assegnati
in base alla normativa vigente e alle specifiche procedure aziendali, ove presenti. In particolare le
procedure sono riportate nell’ALLEGATO III del presente documento. Inoltre si riporta quanto se-
gue:
9.1 Modalità di mantenimento e controllo per il mantenimento delle misure di sicurezza
Obblighi dei lavoratori
Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre per-
sone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conforme-
mente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.
I lavoratori devono in particolare:
contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all’adempimento degli obblighi
previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;
osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti,
ai fini della protezione collettiva ed individuale;
utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di
trasporto e, nonché i dispositivi di sicurezza;
utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione;
segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e
dei dispositivi di cui alle lettere c) e d), nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui
vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell’ambito delle proprie
competenze e possibilità e fatto salvo l’obbligo di cui alla lettera f) per eliminare o ridurre le si-
tuazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la
sicurezza;
non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di
controllo;
non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero
che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori;
partecipare ai programmi di formazione e di addestramento;
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9. PROGRAMMA MISURE DI MIGLIORAMENTO
DELLA SICUREZZA
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sottoporsi ai controlli sanitari previsti dalla normativa vigente e comunque disposti dal medico
competente.
Obblighi dei preposti
sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge,
nonché delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di
protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e, in caso
di persistenza della inosservanza, informare i loro superiori diretti;
verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone
che li espongono ad un rischio grave e specifico;
richiedere l’osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza
e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbando-
nino il posto di lavoro o la zona pericolosa;
informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato
circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;
astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro
attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato;
segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle
attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di peri-
colo che si verifichi durante il lavoro, delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione
ricevuta;
frequentare appositi corsi di formazione.
Manutenzioni periodiche Periodicità Responsabile
Controllare trimestralmente il corretto funzionamento
degli interruttori differenziali “salvavita”
trimestrale Amministrazione Co-
munale
Verifica impianto di messa a terra e impianto di prote-
zione scariche atmosferiche (DPR 462/01)
biennale Amministrazione Co-
munale
Effettuare manutenzioni periodiche alle attrezzature di
lavoro e agli impianti secondo i modi e le periodicità
previste nei libretti di uso e manutenzione del costrut-
tore.
Secondo manuale
uso e manuten-
zione
Amministrazione Co-
munale
Verifica impianto di illuminazione di emergenza semestrale Prof.ssa Maria
Alessandra Bertini
Verifica estintori semestrale Amministrazione Co-
munale
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9. PROGRAMMA MISURE DI MIGLIORAMENTO
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Manutenzioni periodiche Periodicità Responsabile
Generatori di calore avente potenzialità globale dei fo-
colai superiore a 116 kW
quinquennale Amministrazione Co-
munale
Addetti squadra di emergenza:
controllare giornalmente che la cartellonistica risulti sempre in perfetta efficienza;
assicurarsi giornalmente, che siano libere, aperte e funzionanti tutte le vie di uscita, normali e di
sicurezza;
verificare che i presidi antincendio siano posizionati correttamente;
redigere un rapporto annuale che attesti la funzionalità delle vie di esodo e dei presidi antincendio
e la formazione ricevuta.
9.2 Misure di miglioramento della sicurezza
Descrizione intervento di miglioramento Data Responsabile
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ORGANIGRAMMA AZIENDALE
ED ELENCO LAVORATORI
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ORGANIGRAMMA AZIENDALE
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ELENCO MANSIONI E LAVORATORI Codice Mansione 01 Dirigente 02 Personale Amministrativo 03 Personale ausiliario 04 Personale docente
NOMINATIVO MANSIONE MMC WMSD CHIM BIO CANC VDT HAV WBV Lex, 8h Ppeak CEM ROA TDP ADP STR ATX ALTO ATT.
1 BERTINI MARIA ALESSANDRA DIRIGENTE SCOLASTICO - - - - - (>20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 2 AGOSTINELLI CATIUSCIA PERSONALE AMMINISTRATIVO - - - - - (>20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 3 BELDOMENICO PATRIZIA PERSONALE AMMINISTRATIVO - - - - - (>20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 4 CAMPANILE NADIA PERSONALE AMMINISTRATIVO - - - - - (>20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 5 CARBONARI GABRIELE PERSONALE AMMINISTRATIVO - - - - - (>20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 6 CRISPIANI ANTONELLA PERSONALE AMMINISTRATIVO - - - - - (>20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 7 GIULIANI ROBERTA PERSONALE AMMINISTRATIVO - - - - - (>20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 8 LUCANTONI DAIANA PERSONALE AMMINISTRATIVO - - - - - (>20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 9 MARCONI MALICA PERSONALE AMMINISTRATIVO - - - - - (>20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - -
10 MONTEVERDI PATRIZIA PERSONALE AMMINISTRATIVO - - - - - (>20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 11 POLZONETTI DANIELA PERSONALE AMMINISTRATIVO - - - - - (>20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 12 VESCOVI GIULIANA PERSONALE AMMINISTRATIVO - - - - - (>20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 13 ARMELLINO PAOLA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 14 BELVEDERESI MARIA TERESA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 15 CIATTAGLIA FEDERICA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 16 CINQUE ANNA MARIA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 17 COACCI ANNA PAOLA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 18 COACCI NADIA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 19 DE LORENZIS ILARIA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 20 EVANGELISTI GIULIANO PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 21 FERRI FLORINDA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 22 MARCHEGIANI DANIELA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 23 MERIGIOLI ALGIDA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 24 MORBIDONI PATRIZIA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 25 NISI SUSANNA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 26 PIERLORENZI ELEONORA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 27 SAMPAOLESI MARCO PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 28 SCARPINI PAOLA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 29 SCHIAROLI PAOLA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 30 SORAVIA CLAUDIA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 31 TACCHI ADRIA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - -
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32 VIOLINI GABRIELLA PERSONALE AUSILIARIO - - - - - - <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 33 ALBA LAURETTA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 34 AMATORI GIOVANNA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 35 AMICI DEGLI ELCI CRISTINA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 36 ANSELMI SIMONA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 37 ANTONELLI ANTONELLA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 38 ANTONINI PATRIZIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 39 ASCANI GIULIANA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 40 BADALONI PATRIZIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 41 BAGNARELLI MARIA CLARA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 42 BALDINELLI ELISABETTA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 43 BALDINI LUCIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 44 BALDONI ALESSANDRA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 45 BARBINI ANNA MARIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 46 BAROCCI FRANCESCO PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 47 BELLAGAMBA FEDERICA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 48 BELLUCCI FRANCESCA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 49 BERARDI ELEONORA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 50 BOCCI MARTA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 51 BONAFONI VALENTINA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 52 BONIFAZI GIOVANNI PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 53 BONVINI LAURA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 54 BORASCHI PAOLA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 55 BOSCHI ROBERTA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 56 BRACONI ILARIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 57 BRAMUCCI ADRIANA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 58 BRUNELLI ANTONELLA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 59 CAIMMI MARIA LORETTA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 60 CAIMMI PAOLA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 61 CANNAVACCIUOLO ANDREA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 62 CAPOBIANCO MAFALDA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 63 CAPOCASA IDA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 64 CAPRETTI ROBERTA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 65 CARDELLA CARLA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 66 CARDINALI CINZIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 67 CARLONI MARIA NADIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 68 CARNEVALE GIUSEPPE PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 69 CARNEVALI GIULIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 70 CASSARANI ILENIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 71 CASTELLANI ALESSANDRA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - -
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72 CATENA SIMONA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 73 CECCARELLI GERMANA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 74 CERASA SANDRINA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 75 CERBO FRANCESCA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 76 CHIARIOTTI GIORGIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 77 CONTI ROBERTA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 78 CUTOLONI ELISA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 79 DE SANCTIS CHIARA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 80 DEL PRETE PAMELA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 81 DETTI MARIA LETIZIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 82 DI SARNO SARA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 83 DONATI DANIELA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 84 FALAPPA LAURA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 85 FANTONI ROBERTA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 86 FELICIANI DANIEL PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 87 FERRETTI MATTEO PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 88 FIORINI SUSANNA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 89 FRATTUCCI BEATRICE PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 90 GARBINI SONIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 91 GENGA DANIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 92 GIACCAGLIA LUCIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 93 GIDONI LAURA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 94 GIGLI FRANCESCA MARIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 95 GIULIODORO SILVIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 96 GOBBI ELISABETTA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 97 GRAMACCIA LUCIANA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 98 GRANDI LAURA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 99 GRASSI FEDERICA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - -
100 GREGANTI JANI PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 101 IALENTI ANDREA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 102 LANCELLOTTI PASQUAROSA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 103 LATINI VALENTINA TI posto sost EH PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 104 LATTANZI GIUSEPPINA (IRC) PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 105 LOLLI MARIA LUISA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 106 LUCHETTI FRANCESCA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 107 LUCHETTI SARA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 108 MAGGI RAFFAELA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 109 MAGI LUCIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 110 MAINARDI ELEONORA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 111 MANCINELLI BARBARA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - -
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Nome file IC modello DVR 03
NOMINATIVO MANSIONE MMC WMSD CHIM BIO CANC VDT HAV WBV Lex, 8h Ppeak CEM ROA TDP ADP STR ATX ALTO ATT.
112 MANTICA DIEGO PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 113 MARCHETTI AMALIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 114 MARCONI MORENA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 115 MARCUCCI TIZIANA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 116 MARINOZZI VALENTINA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 117 MAZZANTINI SABRINA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 118 MAZZIERI CINZIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 119 MENGARELLI CLAUDIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 120 MENGARELLI MERY PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 121 MILONE CHIARA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 122 MONTALI ALESSANDRA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 123 MONTALI GIOVANNA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 124 MONTECALVO GRAZIELLA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 125 MONTECCHIANI PATRIZIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 126 MONTEMARI ROBERTA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 127 MORETTI DEBORA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 128 MORONI FRANCESCA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 129 MORONI LUCIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 130 MORRONE CATALDINA MICHELINA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 131 NICCOLI SILVIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 132 NICOLINI GIANLUCA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 133 NISI SILIANA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 134 NOVELLI TATIANA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 135 ORTOLANI MARISA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 136 OTTAVIANI CECILIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 137 PALAZZINI STEFANIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 138 PAOLUCCI ANTONELLA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 139 PAZZI MARIA STEFANIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 140 PESARINI KATIUSCIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 141 PESARINI NATASCIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 142 PESARINI PAOLA MARIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 143 PICIOTTI DONATELLA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 144 PIERANTONI ELISA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 145 PIERANTONI SERENELLA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 146 PIERMAROCCHI FRANCESCA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 147 POLENTA FABRIZIO PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 148 POLLARA LUCA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 149 POLVERINI ALESSIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 150 QUACQUARINI FRANCESCA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 151 RAFFAELI AGNESE PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - -
Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria
Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN) ALLEGATO I
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Revisione 02
Data 01.10.2018
Nome file IC modello DVR 03
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152 RAGNI ANNA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 153 RAGNI LUCIANA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 154 RENZAGLIA ALESSANDRA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 155 RENZI CLAUDIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 156 RIGANTE TERESA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 157 ROMAGNOLI SIMONA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 158 RONCONI LORETTA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 159 ROSSETTI ALESSANDRA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 160 ROSSI VERONICA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 161 SABBATINI VALERIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 162 SANTINELLI ALESSIO PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 163 SBARBATI PAOLA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 164 SCARABOTTO GIOVANNA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 165 SCOCCHERA GIOVANNA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 166 SEDINI MANUELA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 167 SEVERINI ANNA MARIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 168 TOMASSETTI CARMEN PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 169 TRAVERSI TANIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 170 VALVERDE MORIS PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 171 VALVERDE VALENTINA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 172 VANNETTI FRANCESCA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 173 VESPASIANI GIULIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 174 VILLANI CAROLINA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 175 VISSE HELEN PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 176 VITALI FEDERICA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 177 ZAPPI LORENA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 178 ZENOBI GIULIA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 179 ZOCCHI BARBARA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - - 180 ZUCCARI LOREDANA PESONALE DOCENTE - - - - - (<20h) <2,5 <0,5 < 80 <135 - - - * - - - -
RISCHIO PRESENTE ED ACCETTABILE. SENZA L'OBBLIGO DI SORVEGLIANZA SANITARIA. Per l'eventuale attivazione della sorveglianza sanitaria si rimanda al protocollo sanitario
RISCHIO PRESENTE CON OBBLIGO DI ATTIVAZIONE DELLA SORVEGLIANZA SANITARIA.
∗ in accordo con l'interpretazione del documento "gestione del sistema sicurezza e cultura della prevenzione nella scuola" del 2013 a cura di INAIL E MIUR non si provvede all'attivazione della sorveglianza sanitaria per il personale docente.
LEGENDA
MMC = movimentazione manuale dei carichi; WMSD = Rischio biomeccanico Arti superiori; CHIM = Rischio Chimico; BIO = Rischio Biologico; CAN = Rischio Cancerogento/Mutageno; VDT = Rischio Videoterminale; HAV = Rischio Vibrazioni sistema mano braccio; WBV = Rischio Vibrazioni sistema corpo intero; Lex, 8h, Ppeak = Rischio Rumore; CEM = Rischio campi elettromagnetici; ROA = Rischio Radiazioni ottiche artificiali; TDP = Esposto a controlli per Tossicodipendenza; ADP = Esposto a controlli per Alcool dipendenza; ATX = Rischio Atmosfere esplosive; STR = Rischio Stress lavoro correlato; ALTO = Rischio Caduta dall’alto; ATT = Rischio meccanico per urti, tagli e abrasioni per utilizzo di attrezzature.
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Data 13.10.2017
Nome file IC modello DVR 03
ORGANIGRAMMA DELLA
SICUREZZA E NOMINE
ALLEGATO II REV 04
DATA 13.10.2017
Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria
Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN) ALLEGATO I
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Data 13.10.2017
Nome file IC modello DVR 03
Organigramma ANNO SCOLASTICO 2017-2018
DATORE DI LAVORO: Prof.ssa Maria Alessandra Bertini
MEDICO COMPETENTE: Dr.ssa Corsi Lorena
RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI (RSL): Prof.ssa Luchetti Sara
RESP.LE SERVIZIO PREV.NE E PROT.NE (RSPP): Ing. Gianluca Magnanini
RUOLO INCARICATO
responsabile della squadra SASSAROLI VINICIO
vice responsabile della squadra MONTEVERDI PATRIZIA
cessazione lavoro (allarme) MONTEVERDI PATRIZIA BELDOMENICO PATRIZIA
interruzione gas-luce-acqua BELDOMENICO PATRIZIA POLZONETTI DANIELA
chiusura porte-finestre MONTEVERDI PATRIZIA POLZONETTI DANIELA
uso di idranti ed estintori
MONTEVERDI PATRIZIA BELDOMENICO PATRIZIA POLZONETTI DANIELA
primo soccorso NISI SILIANA VESCOVI GIULIANA
evacuazione Ogni insegnante per la propria classe
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Data 13.10.2017
Nome file IC modello DVR 03
PROCEDURE PER LA GESTIONE DEL SISTEMA
SALUTE E SICUREZZA
ALLEGATO III REV 00
DATA 24.01.2014
Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria
Via Marconi, 22 Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi60020 Polverigi (ANAN) ALLEGATO III
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Data 24.01.2014
Nome file IC modello DVR 03
INDICE PROCEDURE
INDICE PROCEDURE 2
1. PROCEDURA ASSUNZIONE, CAMBIO MANSIONE 3
2. PROCEDURA RISOLUZIONE RAPPORTO DI LAVORO 5
3. PROCEDURA ACQUISTO ATTREZZATURE NUOVE 6
4. PROCEDURA ACQUISTO ATTREZZATURE USATE 7
5. PROCEDURA VALUTAZIONE RISCHI PER LAVORATRICI GESTANTI E PUERPERE 9
6. PROCEDURA ACQUISTO AGENTI CHIMICI 10
7. PROCEDURA UTILIZZO AGENTI CHIMICI 12
8. PROCEDURA COORDINAMENTO DITTE ESTERNE 13
9. PROCEDURA UTILIZZO ATTREZZATURE 14
10. PROCEDURA: UTILIZZO DELLA SCALA PORTATILE 15
11. GESTIONE INCIDENTI E INFORTUNI MANCATI 16
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Via Marconi, 22 Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi60020 Polverigi (ANAN) ALLEGATO III
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Data 24.01.2014
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10 PROCEDURA ASSUNZIONE, CAMBIO MANSIONE
Oggetto: La presente procedura ha come oggetto la formazione, informazione e addestramento dei lavoratori per i casi di nuova assunzione o cambio di mansione.
Oggetto: La presente procedura ha come oggetto la formazione, informazione e addestramento dei
lavoratori per i casi di nuova assunzione o cambio di mansione. Soggetti coinvolti: Datore di lavoro (DL)
Responsabile delle Risorse Umane (RRU) Lavoratore (L) Capo Reparto o Preposto (CR) Medico Competente (MC)
In caso di nuova assunzione o cambio di mansione dovranno essere compiute, nell’ordine indicato, le operazioni di seguito elencate:
1) il RRU attribuisce la/le mansione/i lavorativa/e, secondo la classificazione indicata nel Do-cumento di Valutazione dei Rischi (DVR), al lavoratore;
2) acquisisce l’idoneità alla mansione da parte del MC e archivia la documentazione nella car-tella personale del dipendente.
3) avvia il lavoratore alla formazione secondo le indicazioni del PIF (piano di informazione e formazione di cui all’allegato IV del DVR);
4) individuare il CR che dovrà affiancare il lavoratore per un periodo congruo all’apprendimento delle mansioni da svolgere.
5) compila il modello SIC 09A e lo fa firmare al lavoratore e al DL 6) compila la prima parte del modello SIC 09B facendolo firmare al DL 7) fa aggiornare l’elenco dei lavoratori di cui all’allegato I del DVR
8) Il CR accompagna il lavoratore all’interno dello stabilimento e fa prendere conoscenza dei
luoghi di lavoro, mostra l’ubicazione degli spogliatoi e assegna un armadietto ad uso perso-nale;
9) illustra al lavoratore le procedure di emergenza ed evacuazione, anche tramite visione del piano di emergenza affisso presso i locali
10) mostra le uscite d’emergenza nei pressi della postazione di lavoro ed il punto di raccolta all’esterno dello stabilimento.
11) Provvedere, una volta raggiunta la postazione di lavoro, prima dell’inizio dell’attività lavora-tiva, a formare in modo sufficiente ed adeguato la L sui rischi specifici del posto di lavoro e della specifica mansione assegnatale, ad addestrarla sul funzionamento delle attrezzature e sul loro corretto utilizzo, ad illustrarle le misure di prevenzione e protezione da adottare, in base alle disposizioni aziendali, tenendo conto delle specifiche caratteristiche delle attrezzature, dell’esperienza pregressa acquisita, degli incidenti già avvenuti e quanto altro ritenuto neces-sario. ATTENZIONE L’utilizzo di attrezzature particolari (carrelli elevatori, ecc.) necessita di formazione ed addestramento specifica. L’utilizzo di tali attrezzature deve essere preventi-vamente autorizzato dalla Direzione previa verifica delle capacità e competenze della L (atte-stati di frequenza corsi di formazione - vedi PIF).
12) Compilare e firmare la seconda parte del modello SIC09B insieme al lavoratore 13) Consegnare i DPI necessari in base alla specifica mansione secondo quanto indicato nel DVR
e addestra il lavoratore sul loro corretto utilizzo e sulla procedura per la sostituzione dei DPI in caso di usura, rottura o perdita di efficacia.
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14) Compila e fa firmare il modello SIC 08. Il modello dovrà essere regolarmente aggiornato durante la successiva consegna o sostituzione dei DPI sempre a cura del CR.
15) Verbalizza l’avvenuta formazione ed addestramento tramite compilazione della terza parte del modello SIC 09B rilasciandone copia al lavoratore, una volta che il CR ha verificato che il lavoratore è in grado di lavorare autonomamente in piena sicurezza.
16) riconsegnare il modello debitamente compilato al RRU.
Il calendario della formazione per l’anno successivo sarà approvato contestualmente alla riu-
nione periodica annuale di cui all’art.11 del DLgs 81/08 e sarà affisso presso la bacheca interna alla sede aziendale.
La presente Procedura potrà essere modificata su richiesta motivata da parte del personale coin-
volto o dalla direzione aziendale a seguito dell’esperienza acquisita e ai fini del miglioramento ge-stionale della stessa.
La direzione
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11 PROCEDURA RISOLUZIONE RAPPORTO DI LAVORO
Oggetto: La presente procedura ha come oggetto la corretta conclusione del rapporto di lavoro ai sensi del DLgs 81/08. Soggetti coinvolti: Responsabile delle Risorse Umane (RRU) Il Responsabile delle Risorse Umane (RRU) dovrà:
1) consegnare al lavoratore la cartella sanitaria, contestualmente alla risoluzione del rapporto di lavoro;
2) verbalizzare l’avvenuta consegna tramite compilazione del modello SIC 12 che dovrà essere consegnato al RSPP che lo conserverà tra la documentazione inerente la gestione del DLgs. 81/08.
La presente Procedura potrà essere modificata su richiesta motivata da parte del personale coin-
volto o dalla direzione aziendale a seguito dell’esperienza acquisita e ai fini del miglioramento ge-stionale della stessa.
La direzione
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12 PROCEDURA ACQUISTO ATTREZZATURE NUOVE
Oggetto: La presente procedura ha come oggetto l’acquisto e/o introduzione di nuove attrezzature nel ciclo di lavoro
Soggetti coinvolti: Responsabile Ufficio Acquisti (RUA) Capo Reparto (CR) Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP e ASPP) Rappresentate dei lavoratori per la sicurezza (RLS)
Il Responsabile dell’Ufficio Acquisti (RUA) dovrà: 1) Valutare, prima di procedere all’acquisto di una nuova attrezzatura, i requisiti inerenti la si-
curezza mettendone a conoscenza il RSPP; Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) dovrà:
2) Valutare, sentito il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS), i rischi connessi alla nuova attrezzatura e gli aspetti inerenti la sicurezza, le modalità di utilizzo ed il contesto in cui dovrà essere inserita all’interno del luogo di lavoro.
3) Le nuove attrezzature dovranno rispettare tutte le norme vigenti in materia di salute e sicu-rezza. In caso di attrezzature tecnicamente equivalenti verranno privilegiate quelle intrinseca-mente più sicure (minore emissione di rumore, vibrazione, utilizzo di sostanze meno perico-lose, ecc.).
4) In caso di attrezzature nuove messe in commercio dopo il 21/09/96, il RUA verifica che venga fornita la seguente documentazione: Dichiarazione di conformità e Libretto d’uso e manu-tenzione
5) Le attrezzature dovranno essere installate nel pieno rispetto dei parametri indicati dal costrut-tore rispettando i necessari spazi di manovra per il normale utilizzo e per le attività di manu-tenzione ordinaria e straordinaria.
6) Il RUA dovrà richiedere al fornitore la formazione ai lavoratori addetti all’attrezzatura da parte di personale idoneo.
7) Il CR documenterà l’avvenuta formazione mediante la compilazione del modello SIC09AB (solo le parti pertinenti) .
8) Si provvederà alla numerazione progressiva della nuova attrezzatura e all’aggiornamento dell’elenco delle attrezzature e dell’allegato V al DVR.
9) La documentazione inerente l’attrezzatura dovrà essere consegnata al CR che la metterà a disposizione dei lavoratori in caso di necessità.
10) Prima dell’utilizzo delle attrezzature deve essere letto attentamente e devono essere com-prese le istruzioni e le etichette riguardanti la sicurezza riportate sul libretto tecnico, di uso e manutenzione.
11) Il CR provvederà ad effettuare le operazioni di manutenzioni della macchina come indicato dal libretto di uso e manutenzione provvedendovi direttamente, per quanto di competenza, o dandone comunicazione al Datore di Lavoro il quale provvederà ad incaricare personale spe-cializzato.
12) Il CR documenterà l’avvenuta effettuazione delle attività di manutenzione e riparazione svolte mediante compilazione della scheda della macchina appositamente predisposta.
13) Il preposto vigilerà affinché i lavoratori utilizzino correttamente l’attrezzatura. Che gli stessi indossino gli appositi DPI, e che l’attrezzatura non venga manomessa in tutto o in parte.
14) La presente Procedura potrà essere modificata su richiesta motivata da parte del personale coinvolto o dalla direzione aziendale a seguito dell’esperienza acquisita e ai fini del migliora-mento gestionale della stessa.
La direzione
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13 PROCEDURA ACQUISTO ATTREZZATURE USATE
Oggetto: La presente procedura ha come oggetto l’introduzione di nuove attrezzature nel ciclo di lavoro Campo applicazione: Acquisto e/o introduzione di attrezzature usate. Soggetti: Responsabile acquisti, Preposti, capi reparto
1) Il Responsabile ufficio acquisti (RUA) prima di procedere all’acquisto di una nuova attrezza-tura dovrà valutarne anche i requisiti inerenti la sicurezza mettendone a conoscenza il RSPP.
2) Il RSPP, insieme al RSL, valuterà i rischi connessi alla nuova attrezzatura e gli aspetti inerenti la sicurezza, le modalità di utilizzo ed il contesto in cui dovrà essere inserita all’interno del luogo di lavoro.
3) Le nuove attrezzature dovranno rispettare tutte le norme vigenti in materia di salute e sicu-rezza. In caso di attrezzature tecnicamente equivalenti verranno privilegiate quelle intrinseca-mente più sicure (minore emissione di rumore, vibrazione, utilizzo di sostanze meno perico-lose, ecc.).
4) In caso di macchine usate di provenienza comunitaria ed extracomunitaria assoggettate a modifiche costruttive che non rientrano nella ordinaria e straordinaria manutenzione della macchina. In questo caso si provvederà a verificare che la macchina sia accompagnata dalla dichiarazione CE di conformità o dalla dichiarazione del fabbricante (necessaria per l’immissione sul mercato)
5) In caso di macchine usate di provenienza comunitaria non assoggettate a modifiche co-struttive od oggetto di interventi rientranti nella ordinaria e straordinaria manuten-zione. In questo caso si provvederà a richiedere a chi vende, noleggia, concede in uso o in locazione finanziaria di rilasciare un’attestazione di conformità alle leggi previgenti, con la quale dichiara che la macchina è corredata di tutti i dispositivi di sicurezza previsti dalle sud-dette norme, assumendosi le responsabilità civili e penali in merito a tale dichiarazione.
6) Le attrezzature dovranno essere installate nel pieno rispetto dei parametri indicati dal costrut-tore rispettando i necessari spazi di manovra per il normale utilizzo e per le attività di manu-tenzione ordinaria e straordinaria.
7) Il RUA dovrà richiedere al fornitore la formazione ai lavoratori addetti all’attrezzatura da parte di personale idoneo.
8) Il CR documenterà l’avvenuta formazione mediante la compilazione del modello SIC09AB (solo le parti pertinenti) .
9) Si provvederà alla numerazione progressiva della nuova attrezzatura e all’aggiornamento dell’elenco delle attrezzature, dell’allegato V al DVR.
10) La documentazione inerente l’attrezzatura dovrà essere consegnata al CR che la metterà a disposizione dei lavoratori in caso di necessità.
11) Prima dell’utilizzo delle attrezzature deve essere letto attentamente e devono essere com-prese le istruzioni e le etichette riguardanti la sicurezza riportate sul libretto tecnico, di uso e manutenzione.
12) Il CR provvederà ad effettuare le operazioni di manutenzioni della macchina come indicato dal libretto di uso e manutenzione provvedendovi direttamente, per quanto di competenza, o dandone comunicazione al Datore di Lavoro il quale provvederà ad incaricare personale spe-cializzato.
13) Il CR documenterà l’avvenuta effettuazione delle attività di manutenzione e riparazione svolte mediante compilazione della scheda della macchina appositamente predisposta.
14) Il preposto vigilerà affinché i lavoratori utilizzino correttamente l’attrezzatura. Che gli stessi indossino gli appositi DPI, e che l’attrezzatura non venga manomessa in tutto o in parte.
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15) La presente Procedura potrà essere modificata su richiesta motivata da parte del personale coinvolto o dalla direzione aziendale a seguito dell’esperienza acquisita e ai fini del migliora-mento gestionale della stessa.
La direzione
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14 PROCEDURA VALUTAZIONE RISCHI PER LAVORATRICI GESTANTI E PUERPERE
Oggetto: La presente procedura ha come oggetto la valutazione dei rischi per le lavoratrici gestanti epuerpere. Campo applicazione: Presenza di lavoratrice gestante, puerpera, ecc. Soggetti: Responsabile risorse umane, lavoratrici Il datore di lavoro, nell'ambito e agli effetti della valutazione dei rischi di cui all'art. 17 del D.Lgs. n. 81/08, è tenuto alla valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento fino a sette mesi dopo il parto, ed alla valutazione in particolare dei rischi di esposizione ad agenti fisici, chimici o biologici, processi o condizioni di lavoro di cui all'allegato C - peraltro non esauriente - del D.Lgs. n. 151/2001 (art. 11, D.Lgs. n. 151/2001)
1) Il Responsabile delle Risorse Umane (RRU) appena venuto a conoscenza della presenza di lavoratrice gestante ne da comunicazione al RSPP.
2) Il Datore di lavoro provvede ad effettuare una valutazione dei rischi valutando, in particolare, i rischi di esposizione ad agenti fisici, chimici o biologici, processi o condizioni di lavoro di cui all'allegato C - del D.Lgs. n. 151/2001 (art. 11, D.Lgs. n. 151/2001).
3) Il Datore di Lavoro informerà, ai sensi dell'art. 36 e 37 del D.Lgs. n. 81/08, la lavoratrice ed il RLS dei risultati della valutazione dei rischi che la riguardano e sulle conseguenti misure di protezione e prevenzione (art. 11, comma 2, D.Lgs. n. 151/2001).
4) Qualora i risultati della valutazione dei rischi rivelino un rischio per la salute e la sicurezza delle lavoratrici gestanti, puerpere e in allattamento fino al settimo mese, il datore di lavoro adotta le misure necessarie affinché l'esposizione al rischio delle lavoratrici sia evitata, modi-ficandone temporaneamente le condizioni o l'orario di lavoro (art. 12, comma 1, D.Lgs. n. 151/2001).
5) Nei casi in cui la modifica delle condizioni o dell'orario di lavoro non sia possibile per motivi organizzativi o produttivi, il datore di lavoro è tenuto a modificare le mansioni assegnate alla lavoratrice madre dandone contestuale informazione scritta al Servizio ispettivo del Ministero del Lavoro competente per territorio il quale, ove ne ricorrano i presupposti può disporre l'in-terdizione dal lavoro per tutto il periodo necessario.
6) La presente Procedura potrà essere modificata su richiesta motivata da parte del personale coinvolto o dalla direzione aziendale a seguito dell’esperienza acquisita e ai fini del migliora-mento gestionale della stessa.
La direzione
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15 PROCEDURA ACQUISTO AGENTI CHIMICI
Oggetto: La presente procedura ha come oggetto l’introduzione di nuove sostanze ed agenti chi-mici. Campo applicazione: Acquisto e/o introduzione di nuove sostanze chimiche Soggetti: Addetti acquisto sostanze chimiche, preposti
1) L’utilizzo di sostanze o preparati pericolosi nelle varie attività lavorative è sottoposto a valu-
tazione periodica da parte del Datore di lavoro circa la possibilità di utilizzare sostanze di minore pericolosità.
2) Il Responsabile ufficio acquisti (RUA) deve richiedere al fornitore la relativa scheda infor-mativa di sicurezza. E’ responsabilità di RUA verificare la ricezione delle schede di sicu-rezza e l’eventuale sollecito in caso di mancata ricezione. La scheda di sicurezza può essere in forma cartacea o su supporto informatico e deve essere conforme ai contenuti minimi ri-chiesti dalle norme vigenti in materia. Tutti i contratti di prima fornitura per nuove sostanze e/o preparati pericolosi devono contenere esplicitamente l’obbligo da parte del fornitore: - di inviare la scheda di sicurezza antecedentemente alla fornitura della sostanza e del pre-
parato pericoloso; - di fornire la scheda di sicurezza in lingua italiana; - di inviare nuovamente e sollecitamente la scheda di sicurezza nel caso questa sia stata
aggiornata dal fabbricante, importatore o distributore. 3) Il RSPP dovrà essere informato preventivamente dell’introduzione di una nuova sostanza e
dovrà prendere visione della scheda di sicurezza per valutare i rischi connessi alla nuova so-stanza e gli aspetti inerenti la sicurezza, le modalità di utilizzo ed il contesto in cui dovrà essere utilizzata all’interno del luogo di lavoro. Se necessario si procederà ad una valutazione preventiva del rischio chimico.
4) Le schede di sicurezza in originale sono consegnate da RUA al preposto che detiene ed ag-giorna il “Registro Sostanze e Preparati Pericolosi” contenente tutte le schede di sicurezza in originale, mentre le copie sono distribuite nelle varie aree in cui vengono utilizzate a dispo-sizione per la consultazione.
5) La "scheda di sicurezza" costituisce una linea guida sull'utilizzo, manipolazione, smaltimento della sostanza o preparato in questione, ivi compresi le precauzioni ed i provvedimenti da adottare in caso di imprevisti ed emergenze.
6) In caso di necessità il Datore di Lavoro provvederà all’aggiornamento dell’allegato VIII al DVR.
7) Tutti i lavoratori interessati dovranno essere informati e formati sull’utilizzo della nuova so-stanza e sui rischi connessi al suo utilizzo.
8) Prima dell’utilizzo dell’agente chimico deve essere letta attentamente e devono essere comprese le indicazioni riportate sulla scheda di sicurezza.
9) Il preposto deve essere ben informato, per ogni tipo di sostanza pericolosa utilizzata, su: - i dispositivi di protezione individuale in dotazione al personale; - le procedure da adottare; - le leggi e gli standard aziendali vigenti in merito a quella attività. Inoltre egli dovrà: - fornire al personale una chiara definizione dell'area di lavoro, della consistenza dei rischi
e dei metodi di controllo dei rischi stessi; - verificare l'efficienza ed idoneità dei dispositivi di protezione individuale in dotazione al
personale; - controllare che l'attuazione della presente procedura di sicurezza venga effettuata da per-
sonale autorizzato ed addestrato;
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- coordinare l'attuazione della presente procedura di sicurezza con i responsabili dei reparti. 10) I lavoratori dovranno:
- avere conoscenza di tutti gli aspetti esecutivi del lavoro relativi all’utilizzo della sostanza pericolosa;
- utilizzare correttamente i dispositivi di protezione individuale in dotazione avendo cura di mantenerli sempre in perfetta efficienza;
- arrestare immediatamente il lavoro ed eliminare qualunque insolito problema sorgesse se si dovesse verificare una situazione inaspettata durante il lavoro. Tale situazione deve es-sere riferita immediatamente al preposto chiedendo il suo parere al riguardo.
11) Il Preposto vigilerà affinché i lavoratori utilizzino correttamente la sostanza adottando le mi-sure di prevenzione e protezione aziendali e che gli stessi indossino gli appositi DPI.
12) La presente Procedura potrà essere modificata su richiesta motivata da parte del personale coinvolto o dalla direzione aziendale a seguito dell’esperienza acquisita e ai fini del migliora-mento gestionale della stessa.
La Direzione
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16 PROCEDURA UTILIZZO AGENTI CHIMICI
Oggetto: Utilizzo di agenti chimici pericolosi Campo applicazione: Presenza di agenti chimici pericolosi Soggetti: Tutti i lavoratori che utilizzano sostanze chimiche
I/Le lavoratori/trici che utilizzano agenti chimici pericolosi devono scrupolosamente seguire la se-guente procedura. Si procederà alla periodica verifica della possibilità di sostituire i prodotti più pericolosi con prodotti meno pericolosi tecnicamente equivalenti.
1) Prima dell’utilizzo dell’agente chimico è obbligatorio accertarsi che l’aspiratore sia accesso e che l’aspirazione funzioni correttamente (aprire saracinesca della tubazione; non ostruire le aperture di aspirazione, ecc.)
2) Durante l’utilizzo dell’agente chimico non ostruire le aperture di aspirazione poste sul piano orizzontale e verticale del banco di lavoro;
3) Indossare obbligatoriamente i DPI forniti. 4) Sostituire i guanti periodicamente per evitare che l’agente chimico, filtrando attraverso il
guanto, entri in contatto con la pelle; 5) In caso di prurito alle mani anche prima dei tempi indicati al punto precedente togliersi il
guanto immediatamente e provvedere ad una accurata pulizia della pelle con acqua corrente. In tal caso ridurre il tempo di utilizzo del guanto sostituendolo più frequentemente di quanto indicato al punto precedente .
6) In caso di rottura del guanto sostituire immediatamente e lavare accuratamente la parte entrata in contatto con la sostanza;
7) Sostituire la mascherina appena si avverte l’odore della sostanza in uso; 8) E’ vietato mangiare o bere durante il lavoro; 9) In caso di lavorazioni che richiedano l’utilizzo del prodotto per periodi prolungati (intero turno
lavorativo, ecc.) organizzare il lavoro a turni in modo che ciascun operatore non utilizzi il prodotto per un tempo prolungato.
10) E’ vietato utilizzare o avvicinare fiamme libere e superfici calde ai prodotti in uso; 11) Pulire periodicamente la postazione di lavoro indossando i DPI forniti; 12) Mantenere perfettamente chiusi i contenitori contenenti sostanze pericolose per evitare l’eva-
porazione del prodotto in essi contenuto e l’inalazione dello stesso; 13) Indicare chiaramente il contenuto dei contenitori contenenti agenti chimici. E’vietato trava-
sare agenti chimici in contenitori anonimi che non riportino chiaramente il loro contenuto. 14) Avvertire immediatamente il caporeparto in caso di malessere durante l’applicazione del pro-
dotto; 15) La presente Procedura potrà essere modificata su richiesta motivata da parte del personale
coinvolto o dalla direzione aziendale a seguito dell’esperienza acquisita e ai fini del migliora-mento gestionale della stessa.
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17 PROCEDURA COORDINAMENTO DITTE ESTERNE
Oggetto: Coordinamento con ditte esterne in caso di lavori affidati all’interno della ditta Campo applicazione: Contratti di appalto, d’opera e di somministrazione
Secondo l’art. 26 del D.lgs n. 81/08, in caso si debba ricorrere a soggetti esterni per l’esecuzione di lavori presso la sede aziendale è necessario:
1) Verificare l’idoneità tecnico professionale dell’impresa mediate richiesta della seguente do-cumentazione: A) Certificato iscrizione alla CCIAA appaltatore; B) Dichiarazione per la verifica tecnico professionale dell’appaltatore (*); C) DURC (**) appaltatore con cadenza trimestrale E’ necessario acquisire i sopra elencati prima della firma del contratto e verificarne la corri-spondenza e regolarità.
2) Fornire agli appaltatori informazioni sui rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui sono destinati a operare e sulle misure di prevenzione e d’emergenza adottate.
3) Committente ed appaltatori devono cooperare all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione sui rischi legati all’attività, informandosi reciprocamente al fine di ridurre i rischi dovuti alle interferenze. Se occorre è necessario organizzare apposite riunioni di coordina-mento e redigere appositi Verbali di riunione oltre alla stesura di un unico documento di Va-lutazione degli eventuali rischi di interferenza.
4) Vietare espressamente la possibilità di subappalto senza esplicita autorizzazione. L’impren-ditore committente risponde in solido con l’appaltatore, nonché con ciascuno degli eventuali ulteriori subappaltatori, per tutti i danni per i quali il lavoratore, dipendente dell’appaltatore o del subappaltatore, non risulti indennizzato ad opera dell’INAIL
5) Il datore di lavoro committente, nei contratti di appalto, informa gli appaltatori sui rischi e indica in modo specifico i costi relativi alla sicurezza sul lavoro;
* Con “Dichiarazione per la verifica tecnico professionale dell’appaltatore” si fa riferimento ad un documento, firmato dal legale rappresentante dell’impresa appaltatrice, avente i seguenti contenuti principali: - sezione anagrafica – organizzativa (ragione sociale, riferimenti, anno inizio attività, iscrizione ISTAT, CCIAA, posi-zione INAIL ed INPS, ecc.); - riferimento ad eventuali certificazioni di sistema aziendali; - sezione tecnica – professionale (macchine, attrezzature, risorse tecniche adeguate per eseguire le lavorazioni); - dati economici e occupazionali; - sezione organizzazione sicurezza (riferimenti alla valutazione dei rischi, nomine del RSPP, medico competente – se applicabile – e degli addetti alle emergenze, idoneità sanitaria dei lavoratori, attestati di formazione); - registrazione formazione dei lavoratori. ** DURC: (Documento Unico di Regolarità Contributiva) è una certificazione unificata del regolare versamento di con-tributi previdenziali e assistenziali nonché dei premi da parte delle imprese edili assicurate, appaltatrici di lavori pub-blici e privati. Viene rilasciato da INPS, INAIL e Casse Edili a seguito di una unica richiesta.
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18 PROCEDURA UTILIZZO ATTREZZATURE
Oggetto: Utilizzo attrezzature Campo applicazione: utilizzo macchine utensili. Soggetti: Tutti i lavoratori che utilizzano attrezzature
I/Le lavoratori/trici che utilizzano le macchine utensili devono scrupolosamente seguire la seguente procedura.
1) Prima di utilizzare/mettere in funzione qualunque attrezzatura: a. Leggere e comprendere il manuale di uso e manutenzione dell’attrezzatura; b. Verificare, eventualmente chiedendone conferma al capo reparto/preposto, di conoscere il
funzionamento corretto della attrezzatura, la corretta successione delle operazioni neces-sarie per il funzionamento della macchina, nonché il funzionamento di tutti i dispositvi di sicurezza installati ed i DPI necessari per l’uso in sicurezza della macchina;
c. Procedere ad una analisi visiva per verificare l’assenza di danni; d. Verificare che tutte le protezioni degli organi di lavorazione, di trasmissione, di ingra-
naggi, ecc. siano presenti e posizionati correttamente; e. Indossare i DPI forniti eventualmente prescritti;
2) Appena messa in funzione l’attrezzatura: a. Verificare il corretto funzionamento del fungo rosso, delle fotocellule, e di altri dispositivi
di sicurezza, se la verifica risulta positiva proseguire con la procedura prevista per l’uti-lizzo della attrezzatura. In caso di verifica negativa passare alla procedura prevista in caso di malfunzionamento
3) Per l’utilizzo di qualunque attrezzatura: a. Operare solo secondo le modalità indicate nel manuale di uso e manutenzione; b. Operare correttamente secondo le indicazioni fornite durante l’addestramento e la forma-
zione; c. Annotare le manutenzioni ordinarie previste a carico dell’utilizzatore nella scheda di ma-
nutenzione della macchina.
4) In caso di malfunzionamento (della attrezzatura o dei comandi/dispositivi): a. Segnalare immediatamente quanto accaduto al datore di lavoro1 e al capo reparto/prepo-
sto1; b. Verificare congiuntamente al capo reparto/preposto1 se permangono le condizioni di sicu-
rezza per riprendere il lavoro.
5) In caso di evacuazione: a. Mettere la macchina in sicurezza; b. Abbandonare il posto di lavoro procedendo come indicato nella formazione e come pre-
visto nel piano di emergenza.
La direzione
1 (il capo reparto/preposto ed il datore di lavoro si asterranno dal richiedere al lavoratore di riprendere il lavoro in caso persista un pericolo grave ed immediato salvo per condizioni eccezionali e debitamente motivate. D.lgs. 81/2008:Artt 18 comma 1 lettera m, art. 19 comma 1 lettera e)
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PRO10
19 PROCEDURA: UTILIZZO DELLA SCALA PORTATILE
I lavoratori che utilizzano tali scale debbono seguire la seguente procedura:
1. accertarsi della stabilità e della solidità della scala
2. appoggiarla correttamente a terra (deve essere in piano)
3. Se la scala è semplice verificare l’appoggio in alto che deve garantire la stabilità della lavorazione
(non deve essere costituita da un oggetto mobile e/o fragile, ecc…)
4. salire e scendere con almeno una mano libera, in modo da potersi sostenere in caso di caduta e/o
scivolamento
5. salire e scendere sempre rivolti con il viso verso la scala
6. salendo sulla scala fermarsi a quota tale da garantirsi l’appiglio con una mano sulla scala stessa
7. eventuali assistenti a terra devono mantenere la distanza di sicurezza al fine di essere coinvolti da
caduta di oggetti e/o persone.
8. per altezze superiori a due metri occorre dotarsi di dispositivi di protezione individuale
E’ severamente vietato passare sotto la scala
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20 GESTIONE INCIDENTI E INFORTUNI MANCATI
Oggetto: Gestione infortuni mancati Soggetti: Lavoratori (L) Datore di Lavoro (DL)
Capo reparto/Preposto (CR) Responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS)
Premessa La presente procedura serve al rilevamento, la presa in considerazione e l’intervento su una situazione di incidente mancato (near miss). Nell’ambito delle procedure di partecipazione e quale esempio di efficace modalità di relazione tra le diverse figure della prevenzione aziendale, questa procedura rappresenta un ottimo strumento. La procedura si basa sul principio di fondo che il lavoratore è figura esperta delle concrete modalità di svolgimento del proprio lavoro, in grado di percepire situazioni di pericolo che possono sfuggire a figure esterne che non conoscono a fondo l’attività produttiva/lavorativa. Questa procedura serve, quindi, a raccogliere tutte quelle conoscenze e esperienze diffuse sui rischi che altrimenti andrebbero disperse e comunque non verrebbero utilizzate per una valutazione ai fini preventivi. Tali informa-zioni verranno messe a disposizione delle diverse figure aziendali, incluso il RSPP e il MC che sa-ranno quindi in grado di prendere decisioni disponendo di elementi indispensabili alla buona riuscita dei piani di prevenzione. L’infortunio mancato viene considerato a tutti gli effetti come un infortunio avvenuto, infatti solo per puro caso la situazione di rischio non si è evoluta in un evento causa di un vero e proprio danno sulle persone. Spesso il lavoratore percepisce situazioni di pericolo generalmente “non visibili” a chi non conosce a fondo l’attività. A seguito della segnalazione i lavoratori hanno la possibilità in prima persona alla definizione delle soluzioni altrimenti demandate esclusivamente a figure con competenze tecniche le quali non pos-sono, tuttavia, contare sull’esperienza derivata dall’operatività “in campo” Costruzione della rete dei Punti Focali per la prevenzione degli infortuni I Punti Focali sono persone adeguatamente formate (preposti, capiturno, ecc.) individuati per ogni reparto. Anche il RLS può essere coinvolto nella procedura. La formazione loro destinata è in grado di fornire competenze che consentono di “pesare” il rischio secondo la natura e i parametri di frequenza e gravità. La valutazione può essere eseguita:
Su 4 livelli di frequenza (1 = bassa (superiore all’anno); 2 = medio-bassa (anno); 3 = medio-alta (mese) 4 = elevata (settimana/giorno)
Su 4 livelli di gravità (1 = danno basso/non abbandono del posto di lavoro; 2 = danno mode-sto/invalidità temporanea; 3 = danno notevole/invalidità permanente; 4 = danno in-gente/morte)
La formazione deve anche fornire competenze relazionali che consentano un “sereno” rapporto con i lavoratori in modo che l’attività di segnalazione sia spontanea e non venga percepita come una for-zatura. Lo stesso percorso formativo deve contenere informazioni e dare supporti che consentono di acquisire informazioni tecniche necessarie ad “incanalare” opportunamente la segnalazione fatta.
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Il compito dei Punti Focali I Punti Focali del reparto hanno il compito fondamentale di raccogliere le segnalazioni dei lavoratori e le inviano, attraverso la compilazione del modulo allegato, al DL e/o RSPP e al RLS. Come operano i Punti Focali I Punti Focali programmano riunioni con i lavoratori a cui partecipa anche il RLS, per:
Individuare le soluzioni temporanee e, se necessario in occasione di incontri successivi, collaborare per l’individuazione di quelle definitive;
Quindi si approntano controlli, a carico del Punto Focale e del RLS, per verificare: - il regolare svolgimento del progetto sull’adempimento, individuando e segnalando gli even-
tuali ostacoli intervenuti e le motivazioni per i ritardi (a cui segue l’intervento per rimuovere le negatività organizzative e gestionali d’origine)
- L’efficacia in campo della soluzione adottata sia provvisoria, sia definitiva Tra l’individuazione della carenza e la definizione dell’intervento migliorativo (progettazione o rea-lizzazione), di solito passa un certo lasso di tempo. Tuttavia è necessario ridurre immediatamente il rischio ed è pertanto necessario che, a richio indivi-duato, segua un’azione tesa ad “eliminare, quanto più velocemente possibile, i difetti rilevati”. Nell’attesa della realizzazione definitiva, non resta quindi altra strada che adottare soluzioni provvi-sorie rapide da adottare, efficaci per ridurre il rischio (mentre l’eliminazione, o la riduzione massima, si dovrebbe avere nel progetto definitivo) e tali da essere coperte da un investimento economico e/o organizzativo immediato. Le misure provvisorie, nel caso la segnalazione interessi una situazione tecnico-strutturale, possono assumere natura prevalentemente organizzativa e/o comportamentale in quanto la parte più specifi-catamente tecnica è lasciata alla soluzione definitiva. L’aspetto organizzativo andrà discusso con RLS, mentre per gli aspetti gestionali, comportamentali e motivazionali vanno ricercati i sistemi di crescita culturale a livello aziendale e di coinvolgimento dei lavoratori più adeguati ed efficienti nell’ambito di un processo continuo d’educazione alla prevenzione. Le riunioni, possono essere coordinate dal RLS e programmate con cadenza almeno bi/trimestrale e si basano sul confronto di diverse esperienze (di volta in volta devono/possono essere coinvolte le competenze necessarie per affrontare la specifica tipologia di rischio e/o intervento esaminata) deri-vate dalla conoscenza specifica:
dell’attività (per quanto riguarda i lavoratori) delle misure adottabili (DL, RSPP, ecc.). dalle misure organizzative e finanziarie spendibili (DL, ecc.) dagli interventi medico-sanitari mirati (MC)
Durante la riunione:
si “chiudono” gli interventi già attuati si valutano le motivazioni dei ritardi per quelli in corso si discutono gli “avvii” per le nuove segnalazioni
Le riunioni devono avere un “buon” ordine del giorno altrimenti rischiano di essere criticate dagli stessi lavoratori. Ruolo del RLS Il RLS svolge un ruolo parallelo al Punto focale, e questi collaborano fra loro per :
la segnalazione del rischio l’individuazione della soluzione
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il controllo della programmazione dell’adempimento Allegati:
- MODULO UTILIZZABILE PER LA STESURA DI UN RAPPORTO SU UN INCIDENTE MANCATO
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MODULO UTILIZZABILE PER LA STESURA
DI UN RAPPORTO SU UN INCIDENTE MANCATO
Reparto:
Data: Ora:
Luogo: Descrizione: Cause e commenti sul potenziale rischio: Frequenza: 1 = bassa (superiore all’anno); 2 = medio-bassa (anno); 3 = medio-alta (mese) 4 = elevata (settimana/giorno Gravità: (1 = danno basso/non abbandono del posto di lavoro; 2 = danno modesto/invalidità tem-poranea; 3 = danno notevole/invalidità permanente; 4 = danno ingente/morte) Valutazione del rischio: Misure urgenti da prendere: Suggerimenti del rilevatore: Rilevare Focal Point
RLS
Data chiusura
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PIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE
D.Lgs. 81/08, Artt. 36, 37
ALLEGATO IV REV 01 DATA 21.12.2016
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Data
21.12.2016 Nome file
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PIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE INDICE
1 INTRODUZIONE ................................................................................................................................................... 3
2 CLASSIFICAZIONE AZIENDA .......................................................................................................................... 3
3 LUOGO DI SVOLGIMENTO DEI CORSI ......................................................................................................... 3
4 MODALITÀ DI SVOLGIMENTO ....................................................................................................................... 3
5 CONTENUTI .......................................................................................................................................................... 4
5.1 INFORMAZIONE DEI LAVORATORI (ART. 36 DEL DECRETO) .................................................................... 4 5.2 FORMAZIONE DEI LAVORATORI (ART. 37 DEL DECRETO E ACCORDO) .................................................... 4
5.2.1 Formazione generale (Art. 37 c. 1 lett. a) del Decreto, punto 4 dell’Accordo) ........................................ 4 5.2.2 Formazione specifica (Art. 37 c. 1 lett. b) e c. 3 del Decreto, punto 4 dell’Accordo) .............................. 5
6 FORMAZIONE DEI COMPONENTI L’ORGANIGRAMMA DELLA SICUREZZA ................................... 6
6.1 RSPP ................................................................................................................................................................. 6 6.2 ASPP ................................................................................................................................................................. 7 6.3 DIRIGENTI....................................................................................................................................................... 7 6.4 PREPOSTI ........................................................................................................................................................ 7 6.5 RLS ................................................................................................................................................................... 7 6.6 ADDETTI EMERGENZE E ANTINCENDIO ................................................................................................. 8 6.7 ADDETTI PRIMO SOCCORSO ...................................................................................................................... 8
7 PROPOSTA DI FORMAZIONE PER L’ANNO 2014 ........................................................................................ 9
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Via Marconi, 22 - 60020 Polverigi (AN) ALLEGATO IV
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01
Data
21.12.2016 Nome file
IC modello DVR 03
1 INTRODUZIONE
Il presente piano è definito in conformità a quanto stabilito dagli artt. 36 e 37 del DLgs.81/08 (nel seguito indicato “decreto”) e dall’Accordo Stato - Regioni del 21.12.2011 (nel seguito indicato “accordo”) pubblicato sulla G.U. n.8 del 11/01/2012 e in vigore dal 26/01/2012.
I contenuti dell’informazione e della formazione debbono essere facilmente comprensibili per i lavoratori e debbono consentire loro di acquisire le conoscenze e le competenze in materia di pre-venzione e di sicurezza necessarie a svolgere correttamente le loro attività lavorative.
Inoltre vengono indicati i corsi “specialistici”, in base a quanto previsto dal decreto, sia per le figure individuate nell’organigramma della sicurezza sia per i lavoratori che svolgono particolari mansioni o utilizzano particolari macchine o attrezzature.
2 CLASSIFICAZIONE AZIENDA Ai sensi dell’Accordo Stato Regioni del 21.12.2011 Codice/i ATECO: 85 - ISTRUZIONE Classe di rischio: MEDIO
3 LUOGO DI SVOLGIMENTO DEI CORSI
Il luogo di svolgimento dell’informazione dei lavoratori sarà la sede aziendale mentre i corsi di formazione potranno essere svolti sia nella sede aziendale sia in altre sedi, in particolare quelli “spe-cialistici”.
Il luogo specifico sarà indicato nel registro dei singoli corsi.
4 MODALITÀ DI SVOLGIMENTO INFORMAZIONE DEI LAVORATORI (art. 36 del decreto): colloquio sul luogo di lavoro da parte del Datore di Lavoro o del Preposto, consegna di materiale informativo (modulo e opuscolo informa-tivo) FORMAZIONE DEI LAVORATORI (ART. 37 del decreto e Accordo): incontri in aula con docenti aventi i requisiti previsti dall’Accordo, utilizzando proiezione di slides, lavori di gruppo con tecniche di problem-solving; consegna di materiale didattico; verifica di apprendimento tramite utilizzo di test a risposta multipla o colloqui orali; dimostrazioni e simulazioni in contesto lavorativo; prove pratiche.
I gruppi in aula non possono superare il numero di 35 partecipanti per ciascun incontro.
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5 CONTENUTI 5.1 INFORMAZIONE DEI LAVORATORI (art. 36 del Decreto)
A ciascun lavoratore viene assicurata una adeguata informazione:
a) sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi alla attività della impresa in generale; b) sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio, l’evacuazione dei luo-
ghi di lavoro; c) sui nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di cui agli articoli 45 e 46 del
decreto; d) sui nominativi del responsabile e degli addetti del servizio di prevenzione e protezione, del
medico competente. e) sui rischi specifici cui è esposto in relazione all’attività svolta, le normative di sicurezza e le
disposizioni aziendali in materia; f) sui pericoli connessi all’uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle schede
dei dati di sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica; g) sulle misure e le attività di protezione e prevenzione adottate.
5.2 FORMAZIONE DEI LAVORATORI (Art. 37 del Decreto e Accordo) 5.2.1 Formazione generale (Art. 37 c. 1 lett. a) del Decreto, punto 4 dell’Accordo) Destinatari: tutti i lavoratori Durata minima del modulo: 4 ore Credito formativo: PERMANENTE Scadenze:
Lavoratori assunti prima del 26/01/2012: prima possibile Nuove assunzioni dopo 26/01/2012: prima dell’avvio al lavoro o conclusione corso entro
60 gg. dall’assunzione CONTENUTI Concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione I rischi per la sicurezza e la salute connessi all’attività dell’impresa in generale; Organizzazione della prevenzione aziendale; La segnaletica di sicurezza impiegata all'interno dell'impresa Le procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio e l’evacuazione; Diritti, doveri e sanzioni dei vari soggetti aziendali, organi di vigilanza, controllo, assistenza;
N.B.: sono esentati i lavoratori che abbiano seguito corsi di formazione secondo le norme
vigenti prima dell’entrata in vigore dell’Accordo
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5.2.2 Formazione specifica (Art. 37 c. 1 lett. b) e c. 3 del Decreto, punto 4 dell’Accordo)
Destinatari: i lavoratori in occasione di assunzione cambio mansione introduzione nuove attrezzature
inoltre lavoratori già in servizio prima dell’accordo senza evidenza di formazione pregressa o
con formazione non conforme alla normativa vigente
Durata minima del modulo: in funzione del rischio associato al codice ATECO dell’azienda
Rischio MEDIO: 8 ore N.B. I lavoratori di qualsiasi azienda che svolgono mansioni che non prevedono la partecipazione, anche saltuaria, al processo produttivo possono frequentare i corsi individuati per il rischio BASSO della durata di 4 ore Credito formativo: aggiornamento di 6 ore entro un quinquennio Scadenze:
Nuove assunzioni, cambio mansione, nuove attrezzature: prima dell’avvio al nuovo lavoro o conclusione corso entro 60 gg. dall’inizio della nuova attività;
Lavoratori già in servizio: aggiornamento entro 5 anni da 26/01/2012 entro un anno se formazione pregressa effettuata più di cinque anni
prima dell’accordo
CONTENUTI CORSO INIZIALE X Rischi infortuni X Meccanici generali X Elettrici generali Macchine Attrezzature X Cadute dall’alto X Rischi da esplosione X Rischi chimici X Nebbie, oli, fumi, vapori, polveri X Etichettatura Rischi cancerogeni X Rischi biologici X Rischi fisici X Rumore X Vibrazioni X Radiazioni X Microclima e illuminazione
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CONTENUTI CORSO INIZIALE X Videoterminali X DPI Organizzazione del lavoro X Ambienti di lavoro X Stress lavoro-correlato X Movimentazione manuale dei carichi Movimentazione merci (apparecchi di sollevamento, mezzi di trasporto) X Segnaletica X Emergenze X Procedure di sicurezza con riferimento al profilo di rischio specifico X Procedure esodo e incendi X Procedure organizzative per il primo soccorso X Incidenti e infortuni mancati X Altri rischi …………………………………………………
CONTENUTI CORSO AGGIORNAMENTO
Approfondimenti giuridico-normativi
Aggiornamenti tecnici sui rischi ai quali sono esposti i lavoratori
Aggiornamenti su organizzazione e gestione della sicurezza in azienda
Fonti di rischio e relative misure di prevenzione
6 FORMAZIONE DEI COMPONENTI L’ORGANIGRAMMA DELLA SICUREZZA
6.1 RSPP Formazione ai sensi del Provvedimento 26.01.2006 (pubblicato in G.U. n.37 del 14.02.2006) Modulo A Durata 28 ore Costituisce credito formativo permanente Modulo B Durata da 12 a 68 ore a seconda del macrosettore ATECO dell’azienda Aggiornamento ogni cinque anni Il RSPP Ing. Gianluca Magnanini è esonerato per titolo di studio dalla frequenza del modulo B ai sensi dell’art. 32 del Decreto. Aggiornamento ogni cinque anni Modulo C Durata 24 ore Costituisce credito formativo permanente
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6.2 ASPP Formazione ai sensi del Provvedimento 26.01.2006 (pubblicato in G.U. n.37 del 14.02.2006) Modulo A Durata 28 ore Credito formativo permanente Modulo B Durata da 12 a 68 ore a seconda del macrosettore ATECO dell’azienda Aggiornamento ogni cinque anni
6.3 DIRIGENTI CONTENUTI DURATA (Vedi punto 6 dell’Accordo stato regioni del 21.12.2011) MODULI 1 GIURIDICO –NORMATIVO MODULO 2 GESTIONE ED ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA MODULO 3 INDIVIDUAZIONE E VALUTAZIONE DEI RISCHI MODULO 4 COMUNICAZIONE, FORMAZIONE E CONSULTAZIONE DEI LAVORATORI
16 ore
6.4 PREPOSTI Formazione specifica (Art. 37 c. 7) CONTENUTI DURATA 1) principali soggetti coinvolti e i relativi obblighi; 2) relazione tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione 3) definizione e individuazione dei fattori di rischio; 4) Incidenti e infortuni mancati 5) valutazione dei rischi; 6) individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di preven-zione e protezione. 7) Modalità di esercizio delle funzioni di controllo dell’osservanza da parte dei lavoratori delle disposizione di legge e aziendali e uso DPI
8 ore
6.5 RLS Corso di formazione ai sensi dell’art. 37 d.lgs 81/2008 c. 11 Durata minima 32 ore iniziali
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Aggiornamento annuale non inferiore a: 8 ore per le imprese che occupano più di 50 lavoratori
6.6 ADDETTI EMERGENZE E ANTINCENDIO Formazione ai sensi del D.M. 10.03.1998 Rischio MEDIO Durata: 8 ore
6.7 ADDETTI PRIMO SOCCORSO Formazione ai sensi del Decreto Ministeriale 15 Luglio 2003 n. 388 : Durata: 12 ore – 16 ore Gruppo B/C Durata: 12 ore Aggiornamento: ogni 3 anni - Verifica capacità intervento pratico
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7 PROPOSTA DI FORMAZIONE PER L’ANNO 2014
Sulla base della vigente normativa e sulla base delle informazioni ricevute, si propone il se-guente piano formativo ai sensi del D.Lgs. 81/2008.
Per gli addetti di cui sotto, la formazione generale e specifica è stata effettuata.
COGNOME E NOME MANSIONE
BELDOMENICO PATRIZIA PERSONALE AMMINISTRATIVO
CAPOMAGI MARIA ALESSANDRA PERSONALE AMMINISTRATIVO
CARBONARI GABRIELE PERSONALE AMMINISTRATIVO
GIULIANI MONICA PERSONALE AMMINISTRATIVO
MANONI DANIELA PERSONALE AMMINISTRATIVO
MAZZASINI ANNARITA PERSONALE AMMINISTRATIVO
MONTEVERDI PATRIZIA PERSONALE AMMINISTRATIVO
POLZONETTI DANIELA PERSONALE AMMINISTRATIVO
VESCOVI GIULIANA PERSONALE AMMINISTRATIVO
BELVEDERESI MARIA TERESA PERSONALE AUSILIARIO
CINQUE ANNA MARIA PERSONALE AUSILIARIO
COACCI ANNA PAOLA PERSONALE AUSILIARIO
COACCI NADIA PERSONALE AUSILIARIO
EVANGELISTI GIULIANO PERSONALE AUSILIARIO
FABRIZI SILVANO PERSONALE AUSILIARIO
MORBIDONI PATRIZIA PERSONALE AUSILIARIO
SAMPAOLESI MARCO PERSONALE AUSILIARIO
TACCHI ADRIA PERSONALE AUSILIARIO
VIGNATI DELVASIA PERSONALE AUSILIARIO
VIOLINI GABRIELLA PERSONALE AUSILIARIO
ANTONELLI ANTONELLA PERSONALE DOCENTE
ANTONINI PATRIZIA PERSONALE DOCENTE
ASCANI GIULIANA PERSONALE DOCENTE
BADALONI PATRIZIA PERSONALE DOCENTE
BAGNARELLI MARIA CLARA PERSONALE DOCENTE
BAIA ANNA PERSONALE DOCENTE
BALDINELLI ELISABETTA PERSONALE DOCENTE
BALDINI LUCIA PERSONALE DOCENTE
BALDONI ALESSANDRA PERSONALE DOCENTE
BARBINI ANNA MARIA PERSONALE DOCENTE
BARTOLONI FABIO PERSONALE DOCENTE
BELLAGAMBA FEDERICA PERSONALE DOCENTE
BELLUCCI FRANCESCA PERSONALE DOCENTE
BONIFAZI GIOVANNI PERSONALE DOCENTE
BOSCHI ROBERTA PERSONALE DOCENTE
BRACONI LORETTA PERSONALE DOCENTE
BRAMUCCI ADRIANA PERSONALE DOCENTE
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COGNOME E NOME MANSIONE
BRAMUCCI MARIA ANTONIETTA PERSONALE DOCENTE
BRUGLIA STEFANIA PERSONALE DOCENTE
BURATTINI ENRICA PERSONALE DOCENTE
CAIMMI MARIA LORETTA PERSONALE DOCENTE
CAIMMI PAOLA PERSONALE DOCENTE
CAPOCASA IDA PERSONALE DOCENTE
CARDELLA CARLA PERSONALE DOCENTE
CARDINALI CINZIA PERSONALE DOCENTE
CARLONI MARIA NADIA PERSONALE DOCENTE
CARNEVALI GIULIA PERSONALE DOCENTE
CASTELLANI ALESSANDRA PERSONALE DOCENTE
CATENA SIMONA PERSONALE DOCENTE
CECCARELLI GERMANA PERSONALE DOCENTE
CECCONI GIULIA PERSONALE DOCENTE
CERASA SANDRINA PERSONALE DOCENTE
CIRILLI CRISTIANA PERSONALE DOCENTE
CONTI ROBERTA PERSONALE DOCENTE
CURZI VANESSA PERSONALE DOCENTE
CUTOLONI ELISA PERSONALE DOCENTE
DETTI MARIA LETIZIA PERSONALE DOCENTE
DI SPIRITO MARIA GABRIELLA PERSONALE DOCENTE
DONATI DANIELA PERSONALE DOCENTE
FARINELLI RAFFAELLA PERSONALE DOCENTE
FIORINI SUSANNA PERSONALE DOCENTE
FRATTUCCI BEATRICE PERSONALE DOCENTE
GARBINI SONIA PERSONALE DOCENTE
GIACCAGLIA LUCIA PERSONALE DOCENTE
GIDONI LAURA PERSONALE DOCENTE
GIULIODORO SILVIA PERSONALE DOCENTE
GOBBI ELISABETTA PERSONALE DOCENTE
GRAMACCIA LUCIANA PERSONALE DOCENTE
GRASSI FEDERICA PERSONALE DOCENTE
LATTANZI GIUSEPPINA PERSONALE DOCENTE
LOLLI MARIA LUISA PERSONALE DOCENTE
LUCHETTI SARA PERSONALE DOCENTE
MAGGI RAFFAELA PERSONALE DOCENTE
MAGI LUCIA PERSONALE DOCENTE
MAINARDI ELEONORA PERSONALE DOCENTE
MANARA IRENE PERSONALE DOCENTE
MANCINELLI BARBARA PERSONALE DOCENTE
MANGIALARDI LAURA PERSONALE DOCENTE
MARCHETTI AMALIA PERSONALE DOCENTE
MARCONI MALICA PERSONALE DOCENTE
MARIANI MIRELLA PERSONALE DOCENTE
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COGNOME E NOME MANSIONE
MASSACCESI GRAZIELLA PERSONALE DOCENTE
MAZZANTINI SABRINA PERSONALE DOCENTE
MENGARELLI MERY PERSONALE DOCENTE
MONTALI ALESSANDRA PERSONALE DOCENTE
MONTALI GIOVANNA PERSONALE DOCENTE
MONTECCHIANI PATRIZIA PERSONALE DOCENTE
MONTEMARI ROBERTA PERSONALE DOCENTE
MONTI PAOLO PERSONALE DOCENTE
MORONI FRANCESCA PERSONALE DOCENTE
NICOLINI GIANLUCA PERSONALE DOCENTE
NISI SILIANA PERSONALE DOCENTE
ORTOLANI MARISA PERSONALE DOCENTE
PALAZZINI STEFANIA PERSONALE DOCENTE
PAOLUCCI ANTONELLA PERSONALE DOCENTE
PAZZI MARIA STEFANIA PERSONALE DOCENTE
PERUGINI PAOLO PERSONALE DOCENTE
PESARINI KATIUSCIA PERSONALE DOCENTE
PICIOTTI DONATELLA PERSONALE DOCENTE
PIERANTONI SERENELLA PERSONALE DOCENTE
POLENTA FABRIZIO PERSONALE DOCENTE
POLONARA LORETTA PERSONALE DOCENTE
POLVERINI ALESSIA PERSONALE DOCENTE
QUACQUARINI FRANCESCA PERSONALE DOCENTE
RAFFAELI AGNESE PERSONALE DOCENTE
RAGNI ANNA PERSONALE DOCENTE
RAGNI LUCIANA PERSONALE DOCENTE
RIGANTE TERESA PERSONALE DOCENTE
RONCONI LORETTA PERSONALE DOCENTE
ROSSI VALENTINA PERSONALE DOCENTE
SABBATINI VALERIA PERSONALE DOCENTE
SANSEVERINATI LUCIA PERSONALE DOCENTE
SANTORO GRAZIA PIA PERSONALE DOCENTE
SBARBATI PAOLA PERSONALE DOCENTE
SIMONETTI TAMARA PERSONALE DOCENTE
TOCCACIELI ANNARITA PERSONALE DOCENTE
TOMASSETTI CARMEN PERSONALE DOCENTE
VANNETTI FRANCESCA PERSONALE DOCENTE
ZAPPI LORENA PERSONALE DOCENTE
ZOCCHI BARBARA PERSONALE DOCENTE
I nominativi di cui sotto devono effettuare / completare la formazione generale.
FERRI FLORINDA PERSONALE AUSILIARIO
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GELI MARCELLA PERSONALE AUSILIARIO
SCHIAROLI PAOLA PERSONALE AUSILIARIO
ALBA LAURETTA PERSONALE DOCENTE
BRUNELLI ANTONELLA PERSONALE DOCENTE
FANTONI ROBERTA PERSONALE DOCENTE
IALENTI ANDREA PERSONALE DOCENTE
I nominativi di cui sotto devono effettuare / completare la formazione specifica.
MERIGIOLI ALGIDA PERSONALE AUSILIARIO
SORAVIA CLAUDIA PERSONALE AUSILIARIO
TERRASI ROSARIA PERSONALE AUSILIARIO
AMBROSINO TERESA PERSONALE DOCENTE
BURATTINI ALESSANDRA PERSONALE DOCENTE
CERIACHI SIMONETTA PERSONALE DOCENTE
GENGA DANIA PERSONALE DOCENTE
MOSCONI TIZIANA PERSONALE DOCENTE
SANTILLI NORMA PERSONALE DOCENTE
ZAGAGLIA MARIA TERESA PERSONALE DOCENTE
Sulla base delle assegnazioni delle cattedre a settembre nei vari plessi verrà valu-
tata l’eventualità di potenziare le squadre di emergenza. Si riporta, di seguito, l’elenco del personale individuato ed addestrato ai sensi del DM388/2003
(primo soccorso) con la relativa data di rilascio dell’attestato, specificando che tutte le persone che hanno effettuato il corso prima del 2011 (righe bianche) devono effettuare la verifica della capacità dell’intervento.
COGNOME NOME DATA
ANTONELLI ANTONELLA 20/05/2011
ANTONINI PATRIZIA 13/12/2007
ASCANI GIULIANA 07/05/2009
BADALONI PATRIZIA 07/05/2009
BAGNARELLI M. CLARA 07/05/2009
BAIA ANNA 05/05/2006
BALDINELLI ELISABETTA 07/05/2009
BARBINI A. MARIA 21/05/2011
BELDOMENICO PATRIZIA 16/05/2011
BELVEDERESI M . TERESA 07/05/2009
BOSCHI ROBERTA 19/05/2011
BRACONI LORETTA 20/05/2011
BRAMUCCI ADRIANA 18/12/2007
BRUGLIA STEFANIA 07/05/2009
BRUNELLI ANTONELLA 07/05/2009
BURATTINI ALESSANDRA 09/03/2009
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COGNOME NOME DATA CAIMMI M. LORETTA 07/05/2009
CAIMMI PAOLA 20/05/2011
CAPOCASA IDA 20/05/2011
CARDINALI CINZIA 07/05/2009
CARLONI NADIA 20/05/2011
CASTELLANI ALESSANDRA 20/05/2011
CINQUE A. MARIA 20/05/2011
COACCI A. PAOLA 20/05/2011
DI SPIRITO GABRIELLA 07/05/2009
DONATI DANIELA 20/05/2011
FABRIZI SILVANO 20/05/2011
FABRIZI SILVANO 20/05/2011
FANTONI ROBERTA 20/05/2011
FERRI FLORINDA 23/05/2011
FIORINI SUSANNA 19/05/2011
FOCANTE LUCINA 16/05/2011
FRATTUCCI BEATRICE 20/05/2011
GELI MARCELLA 29/02/2008
GIACCAGLIA LUCIA 20/05/2011
GIULIODORO SILVIA 18/12/2007
GRAMACCIA LUCIANA 07/05/2009
MAGI LUCIA 07/05/2009
MAINARDI ELEONORA 07/05/2009
MANCINELLI BARBARA 07/05/2009
MARCHETTI AMALIA 25/06/2006
MASSACCESI GRAZIELLA 20/05/2011
MENGARELLI MERY 07/05/2009
MERIGIOLI ALGIDA 2011
MONTALI GIOVANNA 07/05/2009
MONTALI ALESSANDRA 27/05/2009
MONTECCHIANI PATRIZIA 07/05/2009
MONTEVERDI PATRIZIA 16/05/2011
MORBIDONI PATRIZIA 20/05/2011
MORONI LUCIA 17/05/2012
NISI SILIANA 16/05/2011
PICIOTTI DONATELLA 20/05/2011
PIERANTONI SERENELLA 20/05/2011
POLENTA FABRIZIO 19/12/2007
POLONARA LORETTA 19/12/2007
POLZONETTI DANIELA 23/05/2011
RAFFAELI AGNESE 20/05/2011
RAGNI LUCIANA 30/11/2007
RAGNI ANNA 20/05/2011
RONCONI LORETTA 07/05/2009
SBARBATI PAOLA 26/05/2011
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COGNOME NOME DATA SCHIAROLI PAOLA 26/05/2006
SCHIAROLI PAOLA 26/05/2006
TACCHI ADRIA 24/05/2007
TOMASSETTI CARMEN 07/05/2009
VIGNATI DELVASIA 20/04/2009
VIOLINI GABRIELLA 20/05/2011
VIOLINI GABRIELLA 20/05/2011
ZAGAGLIA MARIA TERESA 20/05/2011
Si riporta, di seguito, l’elenco del personale individuato ed addestrato ai sensi del
DM10/03/1998 (addetto antincendio) con la relativa data di rilascio dell’attestato, specificando che allo stato attuale non è indicata dalle norme la periodicità per effettuare l’aggiornamento.
COGNOME NOME DATA
FIORINI SUSANNA 08/06/2004
FERRI FLORINDA 26/07/2004
BOSCHI ROBERTA 31/03/2010
CERASA SANDRINA 18/06/2004
CARLONI NADIA 31/03/2010
QUACQUARINI FRANCESCA 03/06/2006
SBARBATI PAOLA 08/03/2001
BAGNARELLI M. CLARA 18/06/2004
MONTECCHIANI PATRIZIA 31/03/2010
BELVEDERESI M . TERESA 26/07/2004
DETTI LETIZIA 31/03/2010
DI SPIRITO GABRIELLA 26/07/2004
FABRIZI SILVANO 26/07/2004
VIOLINI GABRIELLA 08/06/2005
FANTONI ROBERTA 31/03/2010
MARCHETTI AMALIA 26/07/2004
MORBIDONI PATRIZIA 31/03/2010
COACCI A. PAOLA 31/03/2010
TACCHI ADRIA 31/03/2010
BRAMUCCI ADRIANA 31/03/2010
SCHIAROLI PAOLA 09/03/2006
SAMPAOLESI MARCO 26/07/2004
CASTELLANI ALESSANDRA 31/03/2010
CARDINALI CINZIA 31/03/2010
CAIMMI M. LORETTA 08/03/2001
VIOLINI GABRIELLA 08/06/2005
GIACCAGLIA LUCIA 31/03/2010
MONTI PAOLO 15/02/2006
GIDONI LAURA 31/03/2010
CONTI ROBERTA 31/03/2010
PICIOTTI DONATELLA 31/03/2010
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Data
21.12.2016 Nome file
IC modello DVR 03
COGNOME NOME DATA SAMPAOLESI MARCO 26/07/2004
SCHIAROLI PAOLA 09/03/2006
BONIFAZI GIOVANNI 26/07/2004
MONTEVERDI PATRIZIA 31/03/2010
BELDOMENICO PATRIZIA 31/03/2010
POLZONETTI DANIELA 31/03/2010
D. S. PELLICCIONI CINZIA ANNA 31/03/2010
NISI SILIANA 31/03/2010
Nel corso del 2016 i seguenti lavoratori hanno partecipato al corso di addetto antincendio ai sensi del DM10.03.1998
BALDONI ALESSANDRA GELI MARCELLA
BELDOMENICO PATRIZIA GIDONI LAURA
BELVEDERESI MARIA TERESA MARCHETTI AMALIA
BONIFAZI GIOVANNI MERIGIOLI ALGIDA
BOSCHI ROBERTA MONTEVERDI PATRIZIA
CARNEVALI GIULIA MORBIDONI PATRIZIA
CASTELLANI ALESSANDRA PICIOTTI DONATELLA
CERASA SANDRINA POLENTA FABRIZIO
COACCI ANNA PAOLA POLZONETTI DANIELA
CONTI ROBERTA QUACQUARINI FRANCESCA
EVANGELISTI GIULIANO SAMPAOLESI MARCO
FABRIZI SILVANO SASSAROLI VINICIO
FERRI FLORINDA SBARBATI PAOLA
FIORINI SUSANNA SCHIAROLI PAOLA
FRATTUCCI BEATRICE TRAMONTANA FILIPPA
Sempre nel corso del 2016 sono stati effettuati i corsi per gli addetti al primo soccorso
Il RSPP
Ing. Gianluca Magnanini
Per presa visione Il datore di lavoro Prof.ssa Maria Alessandra Bertini
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PIANO DI EMERGENZA
(Decreto Ministeriale 10 marzo 1998)
ALLEGATO VI REV 02 DATA 13.05.2016
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ALLEGATO VI
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Data 10.03.2017
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PREMESSA
Il presente documento costituisce un allegato facente parte integrante del Documento dei ri-
schi redatto in conformità a quanto prescritto dall’articolo 28 del Decreto Legislativo 81/08 e succes-sive modifiche ed integrazioni.
La redazione del presente documento è stata effettuata dall’Istituto Comprensivo con la con-sulenza della L.AM.S. sas, dopo una serie di sopralluoghi sotto la supervisione di uno o più respon-sabili o preposti dell’Istituto Comprensivo stesso.
La L.AM.S. sas ha prestato la propria consulenza sulla base delle informazioni ricevute dalla direzione della I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria, pertanto, declina qualsiasi responsabilità rela-tivamente ad errori o omissioni nell’acquisizione di tali informazioni e per situazioni o quant’altro non descritto nel presente documento.
Ditta I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria
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ALLEGATO VI
Pag. n. 3/27
Revisione 02
Data 10.03.2017
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INDICE
1. DEFINIZIONI GENERALI. .................................................................................................................................. 4
1.1 CONDIZIONE DI EMERGENZA ................................................................................................................................. 4
2. RESPONSABILITÀ ED AUTORITÀ ................................................................................................................... 6
2.1 RESPONSABILE DELLA SQUADRA DI EMERGENZA (RSE) ....................................................................................... 6 2.2 SQUADRA DI EMERGENZA ANTINCENDIO (SEA). ................................................................................................... 6 2.3 ADDETTO ALL’APPELLO ........................................................................................................................................ 7 2.4 DIPENDENTI NON APPARTENENTI ALLA SQUADRA DI EMERGENZA. ....................................................................... 7 2.5 PERSONALE DI IMPRESE ESTERNE .......................................................................................................................... 7 2.6 VISITATORI ........................................................................................................................................................... 7
3. ORARI ..................................................................................................................................................................... 8
4. CLASSIFICAZIONE DELLE EMERGENZE .................................................................................................... 9
4.1 EMERGENZE DI ORIGINE INTERNA ......................................................................................................................... 9 4.2 EMERGENZE DI ORIGINE ESTERNA ....................................................................................................................... 10 4.3 INFORTUNI SUL LAVORO ...................................................................................................................................... 11
5. LIMITAZIONI / RESTRIZIONI / DIVIETI ...................................................................................................... 14
6. RESPONSABILITÀ ED AUTORITÀ NELL’INTERVENTO. ........................................................................ 14
7. FORMAZIONE CATEGORIE A RISCHIO ..................................................................................................... 14
8. MEZZI DI RILEVAZIONE ED ESTINZIONE INCENDIO ........................................................................... 14
9. ELENCO PROCEDURE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ....................................................... 15
SCHEDA DI RILEVAZIONE DELL’EVENTO ......................................................................................................... 28
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GESTIONE INTERNA DEL PIANO DI EMERGENZA
1. Definizioni generali.
1.1 Condizione di emergenza
Si definisce emergenza ogni evento che provochi uno scostamento dalle normali condizioni
operative, tale da determinare situazioni di danno (più o meno grave) agli uomini ed alle cose, quale:
a) Incendio o esplosione
b) Calamità o disastro
c) Eventi pericolosi di particolare entità
Gli stati di emergenza sono stati classificati nel plesso scolastico in tre categorie a gravità cre-
scente:
Emergenze minori (di tipo 1) - controllabili dalla persona che individua l’emergenza o dalle per-
sone presenti sul luogo (es. principio lieve di incendio, versamento di quantità non significative di
liquidi contenenti sostanze pericolose, ecc.).
Emergenze di media gravità (di tipo 2) - controllabili soltanto mediante intervento della Squadra
di emergenza e senza ricorso agli enti di soccorso esterni (es. principio di incendio significativo,
versamento di quantità significative di liquidi contenenti sostanze pericolose, black-out elettrico,
danni significativi da eventi naturali, ecc.).
Emergenze ad alta gravità (di tipo 3) - controllabili solamente mediante intervento della Squadra
di emergenza e con il coinvolgimento degli enti di soccorso esterni (Vigili del Fuoco, Croce Verde)
(es. grave principio di incendio, versamento di quantità significative di liquidi contenenti sostanze
pericolose con innesco di reazioni chimiche, eventi naturali catastrofici, minaccia di attentati e
sabotaggi, ecc.).
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Emergenza locale
Evento o condizione anormale che interessa solo un reparto o zona limitata al suo interno
Emergenza estesa
Situazione che interessa direttamente o potenzialmente più parti del plesso ed eventualmente
zone esterne ad esso
Infortunio
Qualsiasi evento, malore o incidente per cui per il dipendente risulti un’inabilità al lavoro tem-
poranea o permanente parziale o totale.
Luogo sicuro
Luogo dove le persone possono ritenersi al sicuro dagli effetti di
un incendio.
Si istituisce luogo sicuro all’esterno del fabbricato stesso.
Punto di raccolta
Punto di raccolta: luogo sicuro nel quale deve radunarsi tutto il
personale, i visitatori e il personale di ditte esterne per consentire all’ad-
detto all’appello di verificare che tutti i presenti nel plesso al momento
dell’emergenza si siano messi in salvo .
Si istituisce punto di raccolta all’esterno del fabbricato stesso a distanza di sicurezza dal fab-
bricato, nel punto indicato dal cartello sotto riportato.
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2. Responsabilità ed autorità
2.1 Responsabile della squadra di emergenza (RSE)
Il responsabile della squadra di emergenza assume il comando della squadra di emergenza.
E’ chiaro che all’interno della ditta devono essere almeno due gli addetti in grado di ricoprire questo
ruolo e che UNO solo ricopre l’incarico in caso di emergenza.
Il RSE organizza le operazioni in campo, almeno fino all’arrivo degli enti di soccorso esterni.
In particolare il RSE:
- si porta immediatamente sul luogo dell’emergenza;
- assume la direzione operativa delle operazioni;
- consulta le relative procedure e decide particolari strategie di intervento;
- decide se far intervenire i servizi esterni (quali Vigili del Fuoco, Croce Verde, Carabinieri,
ecc.);
- organizza i soccorsi alle persone infortunate;
- sovrintende all’applicazione del piano di evacuazione del personale
- stabilisce, in funzione alla natura dell’emergenza, di applicare il piano di primo soccorso
(emergenza medica).
2.2 Squadra di emergenza antincendio (SEA).
La squadra di emergenza antincendio (di seguito indicata solo come squadra di emergenza) risulta
essere composta da persone dotate di attestato di partecipazione ai corsi di prevenzione incendi in
conformità al Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 ed addestrate sul contenuto del piano di emergenza,
sull’utilizzo dei mezzi antincendio e sulle istruzioni da impartire al personale.
I compiti della SEA sono:
a) mettersi immediatamente a disposizione del RSE;
b) azionare le attrezzature previste nella specifica procedura;
c) trasportare i mezzi di protezione mobili (estintori);
d) istruire il personale sul corretto utilizzo delle vie di fuga e le uscite di sicurezza (evidenziati
in verde sulle planimetrie affisse);
e) prestare i primi soccorsi ad eventuali feriti.
All’ingresso dell’istituto viene affisso l’elenco nominativo dei componenti la Squadra di emer-
genza con il/i relativo/i Responsabile/i ed i relativi numeri telefonici se previsti (allegato n. 1)
Viene data adeguata diffusione alla presente procedura in modo tale che il personale dipendente,
eventuali ditte esterne e visitatori ne possano entrare a conoscenza.
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2.3 Addetto all’appello
Compito dell’addetto all’appello è quello di essere sempre a conoscenza del numero delle per-
sone che sono presenti all’interno della scuola (personale docente e non, personale di imprese esterne,
visitatori) e delle relative mansioni.
In caso di emergenza deve dirigersi al punto di raccolta e controllare che tutte le persone pre-
senti all’interno della scuola al momento dell’emergenza si siano messe in salvo.
2.4 Dipendenti non appartenenti alla squadra di emergenza.
Tutto il personale della scuola, non facenti parte della squadra di emergenza, sono tenuti a dare
immediato avviso, tramite interfono, telefono, a voce o con qualunque altro mezzo a disposizione,
dell’instaurarsi di situazioni di emergenza al RSE o al personale ATA di fronte all’ingresso, in questo
secondo caso sarà quest’ultima a contattare il RSE.
Il personale dovrà sospendere le attività in corso ed attenersi alle indicazioni impartite dagli
addetti della SEA.
2.5 Personale di imprese esterne
Le imprese esterne prima di accedere nel plesso scolastico devono segnalare l’elenco nomina-
tivo dei lavoratori con il nome e cognome del lavoratore designato quale Responsabile Esterno per le
Emergenze (REE).
Il REE all’ingresso della scuola riceve copia della presente procedura e si impegna ad attenersi
alle disposizioni in essa contenute assumendo il ruolo di componente “aggregato” della SEA.
Il REE ha il compito di istruire il restante personale della ditta esterna circa le procedure da
seguire in caso di emergenza. Di detta situazione verrà prontamente informato il RSE interno. I lavo-
ratori della Ditta esterna durante il periodo in cui rimangono all’interno del plesso scolastico sono
assimilati, agli effetti delle situazioni di emergenza, al personale dell’Istituto Comprensivo.
I visitatori hanno l’obbligo di segnalare l’insorgere di ogni possibile situazione di emergenza al
personale dell’Istituto Comprensivo che a sua volta ha l’obbligo di avvisare le funzioni interes-
sate (RSE, SEA, ecc.)
2.6 Visitatori
I visitatori hanno l’obbligo di segnalare l’insorgere di ogni possibile situazione di emergenza al
personale dell’Istituto Comprensivo che a sua volta ha l’obbligo di avvisare le funzioni interessate
(RSE, SEA, Reception, ecc.)
Qualora siano presenti nelle aree d'impianto dei visitatori e/o tecnici esterni per lavori di manu-
tenzione, questi dovranno immediatamente abbandonare le aree oggetto dell’emergenza:
- nel caso di allarme limitato dirigersi verso l’uscita del fabbricato;
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- nel caso di allarme generale lasciare immediatamente lo stabile, informandone gli addetti alla
vigilanza.
3. Orari
L’orario di lavoro è legato al funzionamento della scuola.
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4. Classificazione delle emergenze
In funzione del tipo di causa che determina l’emergenza vengono individuate le seguenti tipo-
logie di emergenze:
4.1. Emergenze di origine interna:
4.1.1. Incendio
4.1.2. Spargimento di liquidi infiammabili e/o fughe di gas
4.1.3. Cedimenti strutturali
4.2. Emergenze di origine esterna:
4.2.1. Eventi naturali catastrofici
4.2.2. Minacce di attentati e sabotaggi
4.3. Infortuni sul lavoro
4.1 Emergenze di origine interna
4.1.1 Incendio
Per meglio individuare dei criteri di sicurezza antincendio e quindi per stabilire delle procedure
di gestione dell’emergenza vengono individuate diverse tipologie di incendio.
Si adotteranno le procedure previste per ciascuna delle tipologie di incendio indicate.
Tipologie di incendio:
a) incendio generico;
b) incendio da corto circuito quadri elettrici principali;
c) incendio prodotti infiammabili (vernici, ecc.);
L’emergenza viene fronteggiata secondo i criteri stabiliti dalla relativa procedura.
4.1.2 Spargimento di liquidi infiammabili e/o fughe di gas
Eventuali spargimenti di liquidi infiammabili e fughe di gas possono essere causa di elevati
rischi di incendio e/o di esplosioni.
Al fine di ridurre il rischio per le persone, per le cose e per l’ambiente, la conseguente situazione
di emergenza va affrontata con azioni determinate, così come indicato nella relativa procedura.
4.1.3 Cedimenti strutturali
Qualora per un qualunque motivo all’interno della scuola si verifichi un cedimento strutturale
con il coinvolgimento di una o più persone, dovranno essere immediatamente attuate le relative pro-
cedure.
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Vengono inoltre indicate le diverse tipologie degli eventuali segnali che possono essere di
preavviso ad un successivo cedimento strutturale al fine di permettere a chiunque di segnalare even-
tuali situazioni di pericolo.
4.2 Emergenze di origine esterna
4.2.1 Eventi naturali catastrofici
Per eventi naturali catastrofici si intendono: terremoti, inondazioni, trombe d’aria, fulmini, etc.
In tal caso si applicano le procedure di evacuazione.
4.2.2 Minacce di attentati e sabotaggi
In caso di ricezione di minacce sabotaggi e di attentati, chiunque ne riceva segnalazione avviserà
gli addetti della SEA o al personale ATA dell’ingresso che provvederà ad allertare le Forze dell’Or-
dine attuando la relativa procedura.
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4.3 Infortuni sul lavoro
In caso di infortunio l’interessato o i colleghi devono informare il dirigente scolastico che prov-
vederà ad attivare il responsabile del primo soccorso. Quest’ultimo è la figura preposta all’intervento
seguendo le procedura allegate.
L'infortunato che ha la necessità di essere trasportato al Pronto Soccorso, deve essere sempre
accompagnato dal responsabile o da un suo incaricato e attendere insieme al collega almeno fino a
quando non sono stati avvisati i familiari dell’infortunato.
L'Ufficio Personale si incarica di compilare e trasmettere tutta la documentazione di legge all'I-
NAIL.
NB: in mancanza della presenza nel plesso scolastico del responsabile primo soccorso al momento
dell'infortunio, il capo reparto o il diretto superiore hanno l'obbligo di organizzare le cure o l'eventuale
trasporto dell'infortunato al pronto soccorso, nonché di informare in modo puntuale il responsabile
del primo soccorso al suo rientro. Si allega un elenco di riferimento per individuare con facilità l’entità dell’infortunio, fissata in:
1. LIEVE (piccoli traumi, ferite da taglio, contusioni, slogature, schegge o altre offese all’oc-
chio, scottature, ecc)
2. MODESTA (piccole fratture, contatto accidentale con sostanze chimiche che coinvolge solo
la cute)
3. DISCRETA (Lesioni al capo Senza perdita di coscienza, inalazione o ingestione di sostanze
chimiche, ustioni di 1° grado)
4. GRAVE (Lesioni al capo con perdita di coscienza, Lesioni alla colonna vertebrale Fratture
arti Emorragie Elettrofolgorazioni Arresto cardiaco e respiratorio, inalazione o ingestione di
sostanze chimiche, ustioni di 2° e 3° grado)
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4.3.1 Regole generali L’attività di primo soccorso inizia dalla persona designata ed opportunamente formata ed adde-
strata; questa in ogni caso dovrà attenersi alle indicazioni presenti in questa procedura senza prendere ulteriori iniziative.
Prima di iniziare qualsiasi attività di primo soccorso è necessario mettere in sicurezza l’infortu-nato utilizzando le procedure di spegnimento delle macchine o, se possibile, accompagnando la per-sona fuori dall’area.
L’infortunato, quando non è cosciente o il trauma è intenso, non deve essere spostato se non dopo l’intervento della persona formata che indicherà il modo per trasportarlo e il luogo da raggiun-gere.
Nel caso di pericolo grave (ad es. incendio ecc.) si deve allontanare l’infortunato. Nel caso di piccoli traumi, dopo aver :
1. verificato le modalità dell’infortunio e la sua potenziale lesività 2. verificato il tipo di lesione riportata e l’eventuale coinvolgimento di altre parti del corpo 3. praticato il primo soccorso 4. verificata la non compromissione del respiro e della attività cardiaca 5. verificata la presenza di coscienza nell’infortunato (orientamento temporale e spaziale) sarà
possibile accompagnarlo al pronto soccorso più vicino
Nel caso di grandi traumi: 1. Verificare le condizioni esposte per i piccoli traumi 2. Se vi è coscienza potrà essere accompagnato al pronto soccorso più vicino
Nel caso non fosse possibile accertare quanto sopra esposto o le condizioni dell’infortunato appaiono gravi, si interverrà stabilizzando i parametri vitali ed attuando la procedura:
1. Chiamare il 118 2. Oppure chiamare il pronto soccorso dell’ospedale più vicino
Si precisa che sono presenti cassette di primo soccorso attrezzate secondo quanto previsto
dalla vigente normativa; il personale che utilizza i presidi deve comunicare la necessità del loro ri-pristino.
All’interno della cassetta di primo soccorso vi è il manuale consultabile per gli interventi.
4.3.1.1 Piccoli traumi Per piccoli traumi si intendono tutti gli infortuni che non hanno un grado di lesività così alto da
mettere in pericolo la vita o da compromettere in modo serio la funzionalità di un organo Questo non vuol dire che possono essere trascurati Anche i piccoli traumi attivano la procedura; questa è necessaria perché cerca di determinare le
cause che hanno portato all’infortunio. Interventi indicativi
A1 Ferite da taglio: tamponare l’emorragia A2 Contusioni A3 Slogature e/o piccole fratture: bloccare l’arto o articolazione
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A4 Schegge o altre offese all’occhio se possibile togliere il materiale grossolano. Non asportare oggetti penetranti
4.3.1.2 Grandi traumi Per questi il trauma è di intensità tale da compromettere le funzioni vitali; pertanto è necessario
stabilizzare l’infortunato
Interventi indicativi B1 Lesioni al capo (come nel protocollo)
a. Con perdita di coscienza b. Senza perdita di coscienza
B2 Lesioni alla colonna vertebrale (come nel protocollo): non deve essere spostato B3 Fratture arti: bloccare l’arto o articolazione B4 Emorragie: tamponare l’emorragia
4.3.2 Uso di medicinali presenti nella cassetta di primo soccorso
La disponibilità di medicinali nelle cassette di primo soccorso viene aggiornata con frequenza mensile a cura dell’addetto individuato.
Chiunque attinga ai contenuti della cassetta deve segnalare la carenza di medicinali al fine di ripristinare/incrementare le scorte qualora il consumo sia superiore a quello previsto.
È opportuno ricordare che qualsiasi evento incidentale che comporti infortunio o semplice me-dicazione deve essere sempre comunicato al diretto superiore.
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5. Limitazioni / Restrizioni / Divieti
E’ fatto divieto a tutto il personale di prendere proprie iniziative e di non rispettare il piano di
emergenza .
Ogni addetto al piano di emergenza deve limitarsi ad eseguire ciò che è di propria competenza.
E’ fatto divieto a tutto il personale di segnalare emergenze non reali o fasulle.
6. Responsabilità ed autorità nell’intervento.
Il RSE deve verificare la corretta applicazione del programma di manutenzione delle attrezza-
ture antincendio e la funzionalità almeno una volta all’anno, insieme ad un addetto alla servizio di
prevenzione e protezione (SPP) e compila il registro di prevenzione incendi.
L’effettuata manutenzione e verifica della funzionalità deve essere riscontrabile mediante firma
del relativo modulo a cura di colui che l’ha eseguita e sottoscritta dal RSE.
7. Formazione categorie a rischio
I componenti della SEA ed il RSE ricevono specifica formazione sul rischio incendio e primo
soccorso partecipando agli specifici corsi di formazioni previsti dalla normativa vigente.
8. Mezzi di rilevazione ed estinzione incendio
La scuola è dotata di presidi antincendio mobili (estintori a polvere / CO2) e fissi (impianto
idrico antincendio ad idranti / naspi).
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9. Elenco procedure per la gestione delle emergenze
Procedura n° A01 - attivazione dello stato di emergenza
Procedura n° A02 - evacuazione
Procedura n° A03 - incendio generico
Procedura n° A04 - incendio da corto circuito quadri elettrici principali
Procedura n° A05 - spargimento di liquidi infiammabili e/o fughe di gas
Procedura n° A06 - cedimenti strutturali
Procedura n° A07 - eventi naturali catastrofici
Procedura n° A08 - minacce di attentati e sabotaggi
Procedura n° A09 - infortunio sul lavoro
Lo stato di emergenza si può attivare per i seguenti motivi:
- INCENDIO - TERREMOTO
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ATTIVAZIONE DELLO STATO DI EMERGENZA PER INCENDIO
Chiunque verifichi l’insorgere di un incendio deve:
attivare l’impianto di segnalazione automatico (se presente) dirigersi verso la guardiola presidiata dal personale ATA per segnalare la zona dove è presente
l’emergenza. Il Responsabile della Squadra di Emergenza (RSE), o il suo sostituto, appena avvertita la se-
gnalazione a voce o tramite impianto di segnalazione:
si recano direttamente nella zona in cui è stata segnalata l’emergenza: la zona è individuata dalla segnalazione a voce o dal display della centralina.
Il RSE, constatata l’effettiva entità dell’emergenza:
decide ed opera:
INTERVENENDO direttamente per risolvere l’emergenza, in caso di situazione ge-stibile internamente
attuando e facendo attuare la relativa procedura di evacuazione e chiamando i mezzi di soccorso, in caso di emergenza non gestibile internamente.
Nel caso in cui il RSE decida di evacuare il plesso attiverà la procedura “EVACUAZIONE”
Soltanto il RSE, può decidere per l’intervento gli enti di soccorso esterni (es. VVF, Soccorso
Medico, ecc.)
FINE DELL’EMERGENZA
Quando l’emergenza è conclusa, in quanto l’incendio è stato completamente domato: darne immediata comunicazione agli interessati riportare tutti i dati relativi all’evento sull’apposito modulo “SCHEDA DI
RILEVAZIONE EVENTO”
La comunicazione di cessata emergenza deve avvenire a cura del RSE. Gli studenti, i docenti, il personale ATA può rientrare solo se sussistono le condizioni di sicurezza, e cioè: - incendio completamente domato - condizioni del plesso uguali allo stato pre – emergenza.
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ATTIVAZIONE DELLO STATO DI EMERGENZA PER TERREMOTO
Quando si verifica un evento sismico l’addetto alla diffusione dell’allarme direttamente o dietro ordine del RSE:
suona la campanella interna con un suono continuo, per avvisare tutti i presenti della situazione di emergenza.
Al termine della scossa è necessario che i responsabili di ogni piano della struttura si confrontino per decidere se occorre abbandonare la struttura; devono essere prese in considerazione i seguenti aspetti:
i) Caduta di calcinacci/macerie ii) Presenza di polvere in sospensione iii) Apertura di lesioni nella struttura iv) Caduta di materiale
Se il RSE decide di abbandonare la struttura si attiverà la procedura “EVACUAZIONE”, in caso contrario si riprendono le attività didattiche, ritenendo conclusa l’emergenza.
FINE DELL’EMERGENZA
E’ obbligo da parte del RSE compilare “SCHEDA DI RILEVAZIONE EVENTO”, dove devono essere riportati i motivi che hanno portato all’evacuazione del plesso
In caso di evacuazione la comunicazione di cessata emergenza deve avvenire a cura del RSE,
previo nulla osta del dirigente scolastico.
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EVACUAZIONE
In caso di emergenza qualora il RSE ritenga necessario procedere all’evacuazione della scuola, da ordine di suonare la sirena.
L’incaricato dal RSE suonerà manualmente la sirena in dotazione alla scuola per almeno due minuti.
In questo caso tutti gli studenti, gli insegnanti, il personale ausiliario e l’eventuale personale di
ditte esterne presente nella scuola: si recano celermente, ma ordinatamente, presso il punto di raccolta individuato nelle planimetrie
dal cartello seguente.
Le classi giunti al punto di raccolta:
verificano la presenza o meno dei propri compagni;
in caso di assenza del compagno: ne danno immediata comunicazione alla SE. evitano nel modo più assoluto di intralciare i soccorsi o di creare allarmismi o confusione.
I componenti della SE:
controllano l’evacuazione di tutte le persone da loro coordinate si assicurano che siano isolati gli impianti (gas e luce). Nel caso di chiamata dei soccorsi esterni un addetto della SE dovrà trovarsi all’ingresso per accogliere i soccorsi e fornire loro le indicazioni richieste.
CHIAMATA DEI SOCCORSI ESTERNI L’informazione deve essere SINTETICA E COMPLETA. Comunicare:
1. CHI: il proprio nominativo, la posizione (locale e piano) e n° telefono a cui essere richiamati; 2. COSA: la tipologia dell’emergenza (ferita da taglio, incendio, fuga di gas, allagamento, ecc);
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3. COME: entità dell’emergenza, il numero di persone ferite, intrappolate o disabili. 4. DOVE: il luogo in cui si è sviluppata l’emergenza (piano e locale, eventualmente indirizzo dell’edificio);
Non interrompere la telefonata finché non viene comunicato dall’interlocutore
Esempio di telefonata di emergenza. “Telefono dalla Scuola …………………….. in via …………………, N°………… città………………….. C’è un incendio in un aula al secondo piano. L’incendio è limitato ma potrebbero esserci persone bloccate nelle attigue. Il mio nominativo è ………………………., telefono dall’ufficio…………………, il mio numero di cellulare è………………………..”.
COMPORTAMENTO IN CASO DI INCENDIO
In presenza di fumo o fiamme è opportuno coprirsi la bocca ed il naso con fazzoletti, possibil-mente umidi, e, se necessario, camminare carponi.
In presenza di calore proteggersi anche il capo con indumenti di lana o cotone, possibilmente bagnati, evitando i tessuti sintetici.
Non aprire eventuali porte calde, se necessario aprirle tenendosi dietro la porta e rimanendo pronti a richiuderle in caso di fiammata
Lasciare le attrezzature in sicurezza (quando possibile chiudere bombole o tubazioni che ero-gano gas, fermare gli impianti)
FINE EMERGENZA Il RSE, anche dopo essersi consultato con il dirigente o suo sostituto, dichiara la fine dell’emer-genza
IN CASO DI INCENDIO Se sussistono le condizioni di sicurezza, e cioè: - incendio completamente domato - condizioni del plesso uguali allo stato pre – emergenza.
dichiara la fine dell’emergenza ordina agli studenti, ai docenti, al personale ATA di rientrare
IN CASO DI TERREMOTO
- aspetta le verifiche dei tecnici che esaminano i danni riscontrati durante l’evento sismico - organizza la sorveglianza degli studenti fino al momento in cui non termini l’orario scolastico
oppure i genitori riprendano i propri figli
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INCENDIO GENERICO
Chiunque verifichi l’insorgere di uno stato di emergenza deve:
attivare l’impianto di segnalazione automatico (se presente) dirigersi verso la guardiola presidiata dal personale ATA per segnalare la zona dove è presente
l’emergenza. Al ricevimento del messaggio d’allarme il RSE:
1. Si reca immediatamente sul posto insieme ai componenti della SE che ha a disposizione 2. Constata il livello di incendio 3. Decide ed opera
Se l’incendio è di lieve entità (emergenza tipo 1)
1. Utilizza i mezzi i mezzi antincendio a disposizione; 2. Da il cessato allarme; 3. Relaziona al RSPP
Se l’incendio è di media entità (emergenza di tipo 2)
1. Organizza la SE; 2. Fa allontanare dalla zona tutte le persone ed automezzi presenti; 3. Fa utilizzare gli estintori portatili; 4. Fa utilizzare gli idranti per raffreddare la zona circostante l’incendio al fine di evitarne la pro-
pagazione; 5. Dà il cessato allarme; 6. Relaziona al RSPP
Se l’incendio è di grande entità (emergenza di tipo 3)
1. Organizza la SE 2. Fa allontanare dalla zona tutte le persone ed automezzi presenti; 3. Ordina di chiamare i VV.F. 4. Ordina ad un componente della SE di attendere l’arrivo dei mezzi di soccorso, in particolare
dei VV. F ai quali deve indicare il luogo dell’incendio; 5. Dà il cessato allarme; 6. Relaziona al RSPP.
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ALLEGATO VI PROCEDURA A04
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Data 10.03.2017
Nome file IC modello DVR 03
INCENDIO DA CORTO CIRCUITO QUADRI ELETTRICI PRINCIPALI Chiunque rilevi fuoriuscita di fumo o fiamme dai quadri elettrici deve: attivare l’impianto di segnalazione automatico (se presente) dirigersi verso la guardiola presidiata dal personale ATA per segnalare la zona dove è presente
l’emergenza. Il RSE
1. Si reca immediatamente sul posto insieme ai componenti della SE che ha a disposizione 2. Constata il livello di incendio 3. Decide ed opera
Se l’incendio è di lieve entità (emergenza tipo 1 )
1. Toglie tensione ai quadri agendo sul pulsante di sgancio; 2. Utilizza l’estintore; 3. Da il cessato allarme; 4. Relaziona al RSPP
Se l’incendio è di media entità (emergenza di tipo 2)
1. Toglie tensione ai quadri agendo sul pulsante di sgancio; 2. Organizza la SE; 3. Fa allontanare dalla zona tutte le persone ed automezzi presenti; 4. Fa utilizzare gli estintori portatili; 5. Dà il cessato allarme; 6. Relaziona al RSPP
Se l’incendio è di grande entità (emergenza di tipo 3)
1. Toglie tensione ai quadri agendo sul pulsante di sgancio situato all’esterno di fianco all’in-gresso degli uffici;
2. Ordina di chiamare i VV.F. 3. Ordina ad un componente della SE di attendere l’arrivo dei mezzi di soccorso, in particolare
dei VV. F. ai quali deve indicare il luogo dell’incendio; 4. Dà il cessato allarme; 5. Relaziona al RSPP.
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ALLEGATO VI PROCEDURA A05
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Nome file IC modello DVR 03
SPARGIMENTO DI LIQUIDI INFIAMMABILI E/O FUGHE DI GAS Chiunque rilevi spargimento di liquidi infiammabili (solventi, carburanti, ecc…) deve: dirigersi verso la guardiola presidiata dal personale ATA per segnalare la zona dove è presente
l’emergenza. Il RSE
1. Si reca immediatamente sul posto insieme ai componenti della SE che ha a disposizione 2. Constata l’entità dell’evento 3. Decide ed opera
Se l’incidente è di lieve entità (emergenza tipo 1)
1. Fa utilizzare i mezzi antincendio necessari; 2. Si astiene da qualunque azione che possa produrre fiamme e/o scintille 3. Raffredda e confina la zona interessata dallo spargimento; 4. Da il cessato allarme; 5. Relaziona al RSPP.
Se l’incidente è di media entità (emergenza di tipo 2)
1. Organizza la SE affinché utilizzi i mezzi antincendio; 2. Si astiene da qualunque azione che possa produrre fiamme e/o scintille; 3. Fa allontanare dalla zona tutte le persone presenti; 4. Si attiva affinché venga contenuto lo spargimento di materiale o di liquido nocivo e/o infiam-
mabile; 5. Dà il cessato allarme; 6. Relaziona al RSPP
Se l’incidente è di grande entità (emergenza di tipo 3)
1. Ordina di chiamare i VV.F. 2. Ordina ad un componente della SE di attendere l’arrivo dei mezzi di soccorso, in particolare
dei VV. F ai quali deve indicare il luogo dell’incendio; 3. Da il cessato allarme; 4. Relaziona al RSPP
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ALLEGATO VI PROCEDURA A06
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CEDIMENTI STRUTTURALI
Chiunque rilevi un cedimento strutturale di qualunque tipo e natura deve azionare il dispositivo di allarme più vicino.
Presta il primo soccorso secondo le modalità previste nella relativa procedura a persone even-tualmente coinvolte in eventuali incidenti.
Se non e’ in grado di prestare soccorso o vi è il rischio per la propria incolumità attende l’arrivo della SE per informare della situazione di pericolo. Il RSE
1. Si reca immediatamente sul posto insieme ad uno o più componenti della SE 2. Constata l’entità dell’evento 3. Verifica se nell’incidente sono rimaste coinvolte delle persone 4. Decide ed opera
Se non sono coinvolte persone
1. Mette in sicurezza macchine ed impianti interessati dall’evento 2. Fa sgomberare l’area interessata dall’evento 3. Circoscrive anche mediante recinzione la zona interessata 4. Verifica se il cedimento ha causato eventuali altri pericoli per la sicurezza 5. Relaziona al RSPP
Se nell’incidente risultano coinvolte una o più persone
1. Organizza la SE per prestare i primi soccorsi; 2. Ordina di chiamare i VV.F. e il soccorso medico 3. Ordina ad un componente della SE di provvedere, ad aprire anche manualmente il cancello ed
attendere l’arrivo dei mezzi di soccorso; 4. Relaziona al RSPP
Chiunque rilevi un indizio di cedimento strutturale di qualunque tipo e natura avvisa immediatamente anche per iscritto il RSE Il RSE
1. Si reca immediatamente sul posto insieme ad uno o più componenti della SE 2. Constata l’indizio di cedimento 3. Relaziona al RSPP
Il RSPP
1. Si avvale della consulenza di un tecnico qualificato per valutare l’entità del rischio Concorda insieme al tecnico eventuali interventi risanatori da adottare
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ALLEGATO VI PROCEDURA A07
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EVENTI NATURALI CATASTROFICI In caso di eventi naturali catastrofici (terremoti, inondazioni, ecc.) il personale dovrà allontanarsi dall’area colpita secondo le modalità previste nella procedura di evacuazione e si recherà senza indu-giare nel punto di ritrovo dove attenderà le disposizioni della SE Il personale, per quanto possibile, prima di allontanarsi dovrà mettere in sicurezza le attrezzature o le apparecchiature, al fine di evitare, in caso di mancato controllo situazioni di rischio Il RSE
1. Adotta i provvedimenti previsti nella procedura di evacuazione dell’istituto. 2. Insieme alla SE si mette a disposizione di eventuali soccorsi esterni al fine di coordinare gli
interventi di soccorso necessari 3. Relaziona al RSPP
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ALLEGATO VI PROCEDURA A08
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MINACCE DI ATTENTATI E SABOTAGGI Chiunque riceva la segnalazione di minacce di attentati immediatamente il RSPP o il RSE o un com-ponente della SE Il RSPP
1. Segnalerà l’evento alle forze dell’ordine 2. Nel caso di indicazione di luogo in cui avverrà il presunto attentato o sabotaggio provvederà
immediatamente a far sospendere la produzione e ad allontanare il personale secondo la rela-tiva procedura.
3. Dà il cessato allarme
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ALLEGATO VI - A
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INFORTUNIO SUL LAVORO
Il dipendente che subisce un infortunio (malore, incidente, …) deve segnalarlo direttamente o attraverso i colleghi immediatamente al Dirigente Scolastico.
Il responsabile deve constatare l'evento, valutare la gravità ed attivarsi con le seguenti gradua-lità:
infortunio di lieve entità
- chiamare il Responsabile del Primo soccorso, il quale presta le cure sufficienti per la ripresa del lavoro;
- avvisare : gli addetti al primo soccorso - il Responsabile del Primo soccorso compila il modulo “Scheda di rilevazione dell’evento”
per l’analisi dell’infortunio e lo trasmette all’ufficio del personale.
infortunio di modesta entità
- Chiamare il Responsabile del Primo soccorso - Mettere in sicurezza l’infortunato utilizzando le procedure di spegnimento delle macchine o
accompagnando la persona fuori dall’area - Avvisare gli addetti al primo soccorso: - il Responsabile del Primo soccorso presta le cure sufficienti a tamponare il danno ricevuto
dall’infortunato. - Successivamente l’infortunato si recherà con mezzi propri presso il pronto soccorso più vi-
cino; qualora ciò non fosse possibile il Dirigente/Responsabile predisporrà per il trasporto. - L’Istituto metterà al corrente i familiari dell’infortunato dei fatti accaduti, comunicando loro
dove poter andare a prendere il parente. - il Responsabile del Primo soccorso compila il modulo “Scheda di rilevazione dell’evento”
per l’analisi dell’infortunio e lo trasmette all’ufficio del personale.
infortunio è di discreta entità
- Chiamare il Responsabile del Primo soccorso - Mettere in sicurezza l’infortunato utilizzando le procedure di spegnimento delle macchine o,
se possibile, accompagnando la persona fuori dall’area - avvisare gli addetti al primo soccorso - il Responsabile del Primo soccorso presta le cure sufficienti a tamponare il danno ricevuto
dall’infortunato. - dietro decisione del Responsabile del Primo soccorso il centralinista richiede l’intervento del
118; - il Responsabile del Primo soccorso predispone la logistica per il trasporto dell'infortunato. - L’Istituto mette al corrente i familiari dell’infortunato dei fatti accaduti, comunicando loro
l’Ospedale dove è stato trasportato.
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ALLEGATO VI - A
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- il Responsabile del Primo soccorso compila il modulo allegato 3 per l’analisi dell’infortunio e lo trasmette all’ufficio del personale.
infortunio di grave entità
- Chiamare il 118 e il Responsabile del Primo soccorso; - avvisare gli addetti al primo soccorso.
- il Responsabile del Primo soccorso si preoccupa affinché nessun ingombro possa impedire l'immediato trasporto dell'infortunato.
- L’Istituto mette al corrente i familiari dell’infortunato dei fatti accaduti, comunicando loro l’Ospedale dove è stato trasportato.
infortunio mortale
- transennare e isolare la zona - avvisare il Dirigente - attendere le istruzioni del datore di lavoro
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SCHEDA DI RILEVAZIONE
DELL’EVENTO
Data compilazione: Ora compilazione: N° Infortunio:
Data infortunio: Ora infortunio: Giorno della settimana:
Turno: 1° [__| 2° [__| Orario: [__| ordinario [__| straordinario
Tipologia di evento: Incendio [__| Investimento [__| Infortunio [__| Altro [__| ________________________________ Natura dell’evento: Avvenuto (incidente reale) [__| Potenziale (quasi incidente) [__| Descrizione dell’evento (incluse le possibili cause che lo hanno generato): _____________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________________________ Cognome e Nome dell’infortunato Data di nascita dell’infortunato _____________________________________ ___________________________
Area/Reparto in cui è avvenuto l’infortunio: ________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________________________ Posto di lavoro al momento dell’infortunio: non specificato [__| abituale [__| occasionale [__| in itinere [__|
Descrizione dettagliata dell’infortunio (mansione, tipo di lavoro, particolari sull’operatività, fattori interferenti, strumenti e/o apparec-
chiature in uso, etc.): ______________________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________________________________ Descrizione del tipo di lavoro (mansione) svolto al momento dell’infortunio: ______________________________________________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________________________________
Uso dei DPI come da procedura? Si [__| No [__|
Note: _________________________________________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________________________________
Medicato: No [__| Si [__| Infermeria [__| Medico Competente [__| Squadra Primo Soccorso [__| Ospedale [__|
Testimoni: No [__| Si [__| (nome e firma) ______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
Descrizione delle azioni previste per evitare il ripetersi dell’evento: ______________________________________________________
______________________________________________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________________________________
Nome e Firma del Responsabile incaricato_________________________________________________________________________ Firma del lavoratore infortunato o coinvolto_______________________________________________________________________ Nome e Firma di RPROD ______________________________________________________________________________________ Firma del RSPP per presa visione ________________________________________________________________________________
I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria
DOCUMENTO RISCHIO VIDEOTERMINALI
D.lgs. 81/08, Titolo VII
ALLEGATO XI REV 00
DATA 24.01.2014
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File IC modello DVR 03
PREMESSA
Il presente documento costituisce un allegato facente parte integrante del Docu-mento dei rischi redatto in conformità a quanto prescritto dall’articolo 28 del D.Lgs. 81/08 e successive modifiche ed integrazioni.
La redazione del presente documento è stata effettuata dall’ ing. Gianluca Magna-nini, in qualità di Tecnico incaricato iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di An-cona.
L’ing. Gianluca Magnanini ha effettuato la propria prestazione sulla base delle infor-mazioni ricevute dalla direzione della I.C. "M. Ricci" Polverigi - Segreteria pertanto, declina qualsiasi responsabilità relativamente ad errori o omissioni nell’acquisizione di tali informa-zioni e per situazioni o quant’altro non descritto nel presente documento.
Ing. Gianluca Magnanini
Per presa visione:
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Valutazione del rischio da videoterminale (VDT)
Nell’ufficio sono presenti videoterminali.
I computer non vengono usati con continuità (meno di venti ore settimanali) da alcuni addetti,
e quindi non si manifesta la necessità di sottoporre gli stessi a sorveglianza sanitaria.
Per quanto riguarda il posto di lavoro, si è constatato che le sedie sono rispondenti alla norma,
che i videoterminali sono dotati di schermo a bassa emissione e che la postazione di lavoro è ido-
nea.
Pericoli individuati Valutazione
dei rischi
Misure Prevenzione e Protezione
Disturbi muscolo-scheletrici Lieve Adottare criteri ergonomici del posto di lavoro
Postazione di lavoro
Il piano di lavoro deve essere stabile e di altezza
indicativamente fra 70 e 80 cm. La superficie del
piano di lavoro non deve essere riflettente. Posizio-
narsi in modo che corpo tastiera e corpo siano sulla
stessa linea. Posizionare la tastiera in modo che ci
sia lo spazio sufficiente per appoggiare gli avam-
bracci. Il monitor deve essere un po’ più in basso
rispetto all’altezza degli occhi.
Posizione del corpo
Utilizzare sedie ergonomiche con seduta e schie-
nale regolabili, a cinque piedi di appoggio dotati di
ruote. Regolare l’altezza in modo di avere le brac-
cia appoggiate sul tavolo con il gomito piegato a
90°. Nel caso non si riesca ad appoggiare comoda-
mente i piedi a terra dotarsi di un poggiapiedi.
Misure comportamentali
Formare il lavoratore. Effettuare pause o cambia-
menti di attività per almeno 15 minuti ogni 2 ore di
utilizzo continuativo del videoterminale. Cercare
per quanto possibile di organizzare il lavoro in
modo da effettuare periodicamente cambi di man-
sione (da eretto a seduto e viceversa) per ridurre i
disturbi alla colonna vertebrale.
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Pericoli individuati Valutazione
dei rischi
Misure Prevenzione e Protezione
Disturbi oculo-visivi lieve Illuminazione
In genere è necessario evitare riflessi fastidiosi e
eccessivi contrasti di luminosità nel proprio campo
visivo. Posizionare i monitor correttamente rispetto
alle fonti di luce naturale e artificiale affinché non
ci siano riflessi sullo schermo. Lo schermo deve
trovarsi a 90° rispetto la superficie della finestra.
Prevedere tende o veneziane per regolare l’inten-
sità luminosa della stanza col variare delle ore o, se
necessario, oscurare la finestra. Preferire l’illumi-
nazione diffusa a quella diretta. Sostituire le lam-
pade danneggiate che producono sfarfallio. In caso
di lampade a soffitto non schermate, la linea tra
l’occhio e la lampada deve formare con l’orizzonte
un angolo non inferiore a 60°. Non sono racco-
mandabili le luci da tavolo in quanto forniscono in
genere una distribuzione non uniforme della luce.
Misure comportamentali
Formare il lavoratore. Se prescritti utilizzare gli
occhiali. Effettuare pause o cambiamenti di attività
per almeno 15 minuti ogni 2 ore di utilizzo conti-
nuativo del videoterminale. Nelle pause e cambia-
menti di attività non effettuare operazioni che con-
tinuino a richiedere l’utilizzo della vista. Pulire pe-
riodicamente lo schermo. Se l’immagine a monitor
presenta sfarfallamenti richiedere l’intervento di
un tecnico. Regolare il video evitando eccessiva
luminosità e mantenendo il giusto contrasto tra
scritte e sfondo.
Affaticamento mentale Lieve Formare l’operatore sul funzionamento del soft-
ware e sulle mansioni da svolgere. Mantenere un
ambiente silenzioso evitando di alzare la voce du-
rante le conversazioni telefoniche, ecc. Installare le
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Pericoli individuati Valutazione
dei rischi
Misure Prevenzione e Protezione
attrezzature più rumorose in ambienti separati o
lontani dalle postazioni di lavoro.
Organizzare il lavoro evitando picchi eccessivi o
distribuendolo su più lavoratori.
Incidenti connessi a eventuali
incendi dovuti a sovraccari-
chi o anomalie elettriche.
Lieve Evitare di sovraccaricare le prese. Non ostruire le
ventole di raffreddamento delle attrezzature. Non
utilizzare prolunghe e cavi di alimentazione troppo
lunghi. Sostituire i cavi danneggiati. Effettuare re-
golari verifiche e manutenzioni all’impianto elet-
trico affidando l’incarico a ditte specializzate.
Elettrocuzione Lieve Non manomettere le attrezzature. In caso di inter-
venti su di esse, qualora abilitati a svolgerli, scolle-
gare sempre l’attrezzatura dalla presa di corrente.
Sostituire i cavi danneggiati. Effettuare regolari
verifiche e manutenzioni all’impianto elettrico af-
fidando l’incarico a ditte specializzate.