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GLI SPECIALI f olia f olia DI Ravenna verde senza confini COMUNE DI RAVENNA Assessorato all’Ambiente in collaborazione con Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano - SUPPLEMENTO AD ACER 2/2006 - Euro 2,00 IL VERDE EDITORIALE IL VERDE EDITORIALE ESTRATTO DA folia ©IL VERDE EDITORIALE MILANO

E folia olia - Il Verde Editoriale

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GLI SPECIALI foliafoliaDI

Ravennaverde senza

confini

COMUNE DI RAVENNAAssessorato all’Ambiente

in collaborazione con

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2006

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2,0

0

ILVERDEEDITORIALEILVERDEEDITORIALE

ESTRATTO DA

folia© IL VERDE EDITORIALE

MILANO

2 IN CORSIVO

Immersa in un verde senza confini di Carlo Pezzi

3 IN CORSIVO

Un percorso lungo otto anni di Andreas Kipar

4 LA NUOVA CINTURA VERDE DI RAVENNA

Il processo di trasformazione del paesaggio

8 LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA E LA PROGETTAZIONE DEL VERDE

Gli strumenti a favore della collettività

10 LE ZONE NATURALI

Natura a portata di mano

11 IL “FORESE” E LE LOCALITÀ COSTIERE

Qualità garantita sempre e ovunque

12 IL BOSCO URBANO E I GIARDINI DI QUARTIERE

Elementi di continuità dentro la città

15 I GRANDI PARCHI

Un sogno diventato realtà

Numero specialein collaborazione con

Supplemento ad ACER 2/2006

A cura diGraziella Zaini

DirettoreAndreas Kipar

Direttore editorialePietro Greppi

GraficaLuppi Roberto

Hanno collaborato: Alberto Mazzotti (coordinamento Assessorato

all’Ambiente), Claudio Baldisserri, Enrico Cavezzali, Paolo Gueltrini,

Andreas Kipar, Carlo Pezzi, Sonja Severing,Antonio Stignani, Lorenzo Sarti, Franco

Stringa, Angela Vistoli.

Foto di: Giorgio Biserni, Enrico Cavezzali,

Antonio Stignani

Direttore generale Pietro Greppi

Redazione e Sede amministrativaVia Ariberto, 20 - 20123 Milano

Tel. 02 833.118.1Telefax 02 833.118.33

Direttore responsabile Giovanni Sala

StampaLa Fenice Grafica

Borghetto Lodigiano (LO)

Ufficio abbonamentiTel. 02 833.118.24

(dalle ore 9.30 alle ore 12.30) Telefax 02 833.118.33

Spedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)

art. 1, comma 1, DCB Milano

Registrazione presso il Tribunale di Varese n. 448 del 18 dicembre 1984

GLI SPECIALI foliafoliaDI Ravenna verde senza

confinisommario

COMUNE DI RAVENNAAssessorato all’Ambiente

supplemento ad ACER 2/2006

ILVERDEEDITORIALE

ESTRATTO DA

folia© IL VERDE EDITORIALE

MILANO

ESTRATTO DA

folia© IL VERDE EDITORIALE

MILANO

2 IN CORSIVO

Immersa in un verde senza confini di Carlo Pezzi

3 IN CORSIVO

Un percorso lungo otto anni di Andreas Kipar

4 LA NUOVA CINTURA VERDE DI RAVENNA

Il processo di trasformazione del paesaggio

8 LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA E LA PROGETTAZIONE DEL VERDE

Gli strumenti a favore della collettività

10 LE ZONE NATURALI

Natura a portata di mano

11 IL “FORESE” E LE LOCALITÀ COSTIERE

Qualità garantita sempre e ovunque

12 IL BOSCO URBANO E I GIARDINI DI QUARTIERE

Elementi di continuità dentro la città

15 I GRANDI PARCHI

Un sogno diventato realtà

Numero specialein collaborazione con

Supplemento ad ACER 2/2006

A cura diGraziella Zaini

DirettoreAndreas Kipar

Direttore editorialePietro Greppi

GraficaLuppi Roberto

Hanno collaborato: Alberto Mazzotti (coordinamento Assessorato

all’Ambiente), Claudio Baldisserri, Enrico Cavezzali, Paolo Gueltrini,

Andreas Kipar, Carlo Pezzi, Sonja Severing,Antonio Stignani, Lorenzo Sarti, Franco

Stringa, Angela Vistoli.

Foto di: Giorgio Biserni, Enrico Cavezzali,

Antonio Stignani

Direttore generale Pietro Greppi

Redazione e Sede amministrativaVia Ariberto, 20 - 20123 Milano

Tel. 02 833.118.1Telefax 02 833.118.33

Direttore responsabile Giovanni Sala

StampaLa Fenice Grafica

Borghetto Lodigiano (LO)

Ufficio abbonamentiTel. 02 833.118.24

(dalle ore 9.30 alle ore 12.30) Telefax 02 833.118.33

Spedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)

art. 1, comma 1, DCB Milano

Registrazione presso il Tribunale di Varese n. 448 del 18 dicembre 1984

GLI SPECIALI foliafoliaDI Ravenna verde senza

confinisommario

COMUNE DI RAVENNAAssessorato all’Ambiente

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ILVERDEEDITORIALE

ESTRATTO DA

folia© IL VERDE EDITORIALE

MILANO

ESTRATTO DA

folia© IL VERDE EDITORIALE

MILANO

S ono passati otto annidall’ultima volta che larivista folia è stata inte-

gralmente dedicata a Raven-na raccontando la città del2000, la sua qualità urbana, ilsistema del verde, le valenzenaturalistiche nonché storichee culturali. Allora i due temicentrali riguardavano la cin-tura verde, intorno al capo-luogo, e il Parco Teodorico,entrambi legati a una recipro-ca dipendenza per quantoconcerne il complesso mecca-nismo della perequazione ur-banistica, di cui Ravennavanta ormai una ben consoli-data esperienza.Oggi il Parco Teodorico c’è eil progetto coraggioso delgruppo nato intorno a BorisPodrecca sta lentamente tra-sformando la percezione del-lo stesso mausoleo per troppotempo tenuto quasi nascostonella campagna periurbana.Ma anche la cintura verde sta

crescendo, manifestando lapropria capacità di definire iconfini della città e nellostesso tempo di contenere iprocessi espansivi.Ora l’attenzione passa dinuovo alla dimensione terri-toriale e alla potenzialità am-bientale che caratterizza il co-mune e lo distingue nello sce-nario nazionale. Con i suoi66.000 ettari di superficiecomplessiva, Ravenna si col-loca immediatamente dopoRoma, comprendendo zonemolto diverse tra di loro: lalunga e articolata linea di co-sta, le pinete e le zone umide,comprese nel Parco Regionaledel Delta del Po, il sistemadelle zone agricole, che da so-le occupano circa 50.000 et-tari, e infine il capoluogo e glioltre 60 centri frazionali spar-si sul territorio. Tutto ciò ri-chiede un’attenta regia, non-ché strategia ambientale peril governo delle risorse che

oggi più che mai diventanodeterminanti nella definizionedelle nuove politiche ambien-tali e territoriali. La città di Ravenna si pre-senta quindi a questo nuovoappuntamento editoriale conun ricco patrimonio di areedi rilevanza naturalistica,sia in termini gestionali siaprogettuali. Obiettivo del co-mune è ora quello di enfatiz-zare queste risorse, renderlefruibili e allo stesso tempoproteggerne l’habitat flori-stico e faunistico. La sfida del futuro, anche peril Comune di Ravenna, è quin-di la “tutela attiva” dell’am-biente, attraverso una gestio-ne continua e diffusa del terri-torio, dove la natura riconqui-sta il ruolo da protagonista.

Andreas KiparArchitetto, consulente

per il “Piano del verde”,Comune di Ravenna

3

GLI S

PECI

ALI D

I folia

Un percorso lungo otto anni

L a città di Ravenna e ilsuo territorio hannocaratteristiche molto

particolari per quanto riguar-da il verde. Esistono zone na-turali straordinarie molto vici-ne alla città, molte delle qualiinserite all’interno del perime-tro del Parco Regionale delDelta del Po; esistono ampiefasce di transizione agricola;c’è infine una quantità notevo-le di verde urbano, sia in cittàsia all’interno delle numerosefrazioni sparse su un territoriocomunale molto ampio. Ormaida diversi anni, alla pianifica-zione del verde si è riconosciu-ta dignità di pianificazione ur-banistica, e a questa si è cer-cato progressivamente di inte-grarla. Per quanto riguarda lezone urbane, si è inteso dareuna dotazione diffusa e capil-lare alle aree verdi fruibili nelterritorio: oggi oltre il 95%degli abitanti della città vive ameno di 300 m da un’area ver-de attrezzata, e a Ravenna lapercentuale di verde urbanoper abitante è pari a 19,5 m2,collocando la città nei primis-simi posti della specifica gra-duatoria di Legambiente fra lecittà italiane. A livello di verde

urbano, esiste inoltre un’im-portante dotazione di verdeprivato: per valorizzarlo ap-pieno ci siamo dotati di un re-golamento del verde che fissale regole e considera come pa-trimonio collettivo e da tutela-re - a maggior ragione, in unacittà dalla forte vocazione turi-stica - la dotazione complessi-va del verde, pubblico e priva-to, incluso quello ornamentale.Per il futuro, si sta cercando diconcretizzare un impegno im-portantissimo: la realizzazio-ne di una cintura verde attor-no alla città, che segnerà an-che simbolicamente il confinedel suo sviluppo urbanistico.“Perle” di questa cintura sa-ranno i tre grandi parchi ur-bani, una vera scommessa:zone verdi di grande estensio-ne che consentono di pensarea una fruizione articolata,concepite per stimolare formeinnovative di realizzazione egestione che permettano dicreare occasioni di frequenta-zione e di lavoro riducendo alcontempo i costi gestionali.

Carlo PezziAssessore all’Ambiente,

Comune di Ravenna

IN CORSIVOIN CORSIVO IN CORSIVO

supplemento ad ACER 2/2006

SUPERFICIE TOTALE E DISPONIBILITÀ PER ABITANTE DELLE AREE VERDI TOTALI E FRUIBILIFRUIBILITÀ AREE VERDI SUPERFICIE (m2)Aree verdi fruibili 2.862.572,00 Altre aree verdi: arredo, scolastico, sportivo, 1.564.053,28cimiteriale, stradale, ecc.Aree verdi totali 4.426.625,28 Disponibilità totale di verde per abitante 30,3Disponibilità fruibile di verde per abitante 19,5

RIPARTIZIONE PERCENTUALE DELLE AREE VERDI URBANE IN FUNZIONE DELLA LORO SUPERFICIE (m22)

24%

17%

13%

Legenda

25%

0 - 9991000 - 1999 2000 - 49995000 - 999910000 - 1999920000 - 4999950000 - 99000> 100000

RIPARTIZIONE PERCENTUALE DELLE DIVERSE TIPOLOGIE DI AREE VERDI DELLA CITTÀ DI RAVENNATIPOLOGIE DELLE AREE VERDI PERCENTUALE (%)Parchi e giardini attrezzati 16,2Altro verde fruibile 45,2Verde stradale 12,4Verde scolastico 4,7Verde cimiteriale 1,5Verde sportivo 13,4Verde pinetale “urbano” 3,3Verde d’arredo 1,9Cippi e rimembranze 0,8Vivai e orti botanici 0,6

supplemento ad ACER 2/2006

Vista dall’alto del giardino della RoccaBrancaleone.

Sopra, interno del giardinodella Rocca Brancaleone.Sotto, Parco Teodorico,vista del parco e della zona di intervento per il secondo stralcio.

ll Comune di Ravenna in cifreSUPERFICIE652 km2

ABITANTIn. 146.000SUPERFICIE DELLE ZONE NATURALIOltre 4.000 ettari, di cui oltre2.000 ettari a bosco (pinete diS. Vitale e Classe)SUPERFICIE TOTALE DI VERDE URBANO442 ettari, di cui 286 ettari fruibiliVERDE TOTALE PER ABITANTE30,3 m2, di cui 19,5 m2 fruibili

Immersa in un verdesenza confini

3%3% 6%9%

22% delle aree verdi hanno superficie < 5.000 m2

78% delle aree verdi hanno superficie > 5.000 m2

ESTRATTO DA

folia© IL VERDE EDITORIALE

MILANO

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folia© IL VERDE EDITORIALE

MILANO

S ono passati otto annidall’ultima volta che larivista folia è stata inte-

gralmente dedicata a Raven-na raccontando la città del2000, la sua qualità urbana, ilsistema del verde, le valenzenaturalistiche nonché storichee culturali. Allora i due temicentrali riguardavano la cin-tura verde, intorno al capo-luogo, e il Parco Teodorico,entrambi legati a una recipro-ca dipendenza per quantoconcerne il complesso mecca-nismo della perequazione ur-banistica, di cui Ravennavanta ormai una ben consoli-data esperienza.Oggi il Parco Teodorico c’è eil progetto coraggioso delgruppo nato intorno a BorisPodrecca sta lentamente tra-sformando la percezione del-lo stesso mausoleo per troppotempo tenuto quasi nascostonella campagna periurbana.Ma anche la cintura verde sta

crescendo, manifestando lapropria capacità di definire iconfini della città e nellostesso tempo di contenere iprocessi espansivi.Ora l’attenzione passa dinuovo alla dimensione terri-toriale e alla potenzialità am-bientale che caratterizza il co-mune e lo distingue nello sce-nario nazionale. Con i suoi66.000 ettari di superficiecomplessiva, Ravenna si col-loca immediatamente dopoRoma, comprendendo zonemolto diverse tra di loro: lalunga e articolata linea di co-sta, le pinete e le zone umide,comprese nel Parco Regionaledel Delta del Po, il sistemadelle zone agricole, che da so-le occupano circa 50.000 et-tari, e infine il capoluogo e glioltre 60 centri frazionali spar-si sul territorio. Tutto ciò ri-chiede un’attenta regia, non-ché strategia ambientale peril governo delle risorse che

oggi più che mai diventanodeterminanti nella definizionedelle nuove politiche ambien-tali e territoriali. La città di Ravenna si pre-senta quindi a questo nuovoappuntamento editoriale conun ricco patrimonio di areedi rilevanza naturalistica,sia in termini gestionali siaprogettuali. Obiettivo del co-mune è ora quello di enfatiz-zare queste risorse, renderlefruibili e allo stesso tempoproteggerne l’habitat flori-stico e faunistico. La sfida del futuro, anche peril Comune di Ravenna, è quin-di la “tutela attiva” dell’am-biente, attraverso una gestio-ne continua e diffusa del terri-torio, dove la natura riconqui-sta il ruolo da protagonista.

Andreas KiparArchitetto, consulente

per il “Piano del verde”,Comune di Ravenna

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ALI D

I folia

Un percorso lungo otto anni

L a città di Ravenna e ilsuo territorio hannocaratteristiche molto

particolari per quanto riguar-da il verde. Esistono zone na-turali straordinarie molto vici-ne alla città, molte delle qualiinserite all’interno del perime-tro del Parco Regionale delDelta del Po; esistono ampiefasce di transizione agricola;c’è infine una quantità notevo-le di verde urbano, sia in cittàsia all’interno delle numerosefrazioni sparse su un territoriocomunale molto ampio. Ormaida diversi anni, alla pianifica-zione del verde si è riconosciu-ta dignità di pianificazione ur-banistica, e a questa si è cer-cato progressivamente di inte-grarla. Per quanto riguarda lezone urbane, si è inteso dareuna dotazione diffusa e capil-lare alle aree verdi fruibili nelterritorio: oggi oltre il 95%degli abitanti della città vive ameno di 300 m da un’area ver-de attrezzata, e a Ravenna lapercentuale di verde urbanoper abitante è pari a 19,5 m2,collocando la città nei primis-simi posti della specifica gra-duatoria di Legambiente fra lecittà italiane. A livello di verde

urbano, esiste inoltre un’im-portante dotazione di verdeprivato: per valorizzarlo ap-pieno ci siamo dotati di un re-golamento del verde che fissale regole e considera come pa-trimonio collettivo e da tutela-re - a maggior ragione, in unacittà dalla forte vocazione turi-stica - la dotazione complessi-va del verde, pubblico e priva-to, incluso quello ornamentale.Per il futuro, si sta cercando diconcretizzare un impegno im-portantissimo: la realizzazio-ne di una cintura verde attor-no alla città, che segnerà an-che simbolicamente il confinedel suo sviluppo urbanistico.“Perle” di questa cintura sa-ranno i tre grandi parchi ur-bani, una vera scommessa:zone verdi di grande estensio-ne che consentono di pensarea una fruizione articolata,concepite per stimolare formeinnovative di realizzazione egestione che permettano dicreare occasioni di frequenta-zione e di lavoro riducendo alcontempo i costi gestionali.

Carlo PezziAssessore all’Ambiente,

Comune di Ravenna

IN CORSIVOIN CORSIVO IN CORSIVO

supplemento ad ACER 2/2006

SUPERFICIE TOTALE E DISPONIBILITÀ PER ABITANTE DELLE AREE VERDI TOTALI E FRUIBILIFRUIBILITÀ AREE VERDI SUPERFICIE (m2)Aree verdi fruibili 2.862.572,00 Altre aree verdi: arredo, scolastico, sportivo, 1.564.053,28cimiteriale, stradale, ecc.Aree verdi totali 4.426.625,28 Disponibilità totale di verde per abitante 30,3Disponibilità fruibile di verde per abitante 19,5

RIPARTIZIONE PERCENTUALE DELLE AREE VERDI URBANE IN FUNZIONE DELLA LORO SUPERFICIE (m22)

24%

17%

13%

Legenda

25%

0 - 9991000 - 1999 2000 - 49995000 - 999910000 - 1999920000 - 4999950000 - 99000> 100000

RIPARTIZIONE PERCENTUALE DELLE DIVERSE TIPOLOGIE DI AREE VERDI DELLA CITTÀ DI RAVENNATIPOLOGIE DELLE AREE VERDI PERCENTUALE (%)Parchi e giardini attrezzati 16,2Altro verde fruibile 45,2Verde stradale 12,4Verde scolastico 4,7Verde cimiteriale 1,5Verde sportivo 13,4Verde pinetale “urbano” 3,3Verde d’arredo 1,9Cippi e rimembranze 0,8Vivai e orti botanici 0,6

supplemento ad ACER 2/2006

Vista dall’alto del giardino della RoccaBrancaleone.

Sopra, interno del giardinodella Rocca Brancaleone.Sotto, Parco Teodorico,vista del parco e della zona di intervento per il secondo stralcio.

ll Comune di Ravenna in cifreSUPERFICIE652 km2

ABITANTIn. 146.000SUPERFICIE DELLE ZONE NATURALIOltre 4.000 ettari, di cui oltre2.000 ettari a bosco (pinete diS. Vitale e Classe)SUPERFICIE TOTALE DI VERDE URBANO442 ettari, di cui 286 ettari fruibiliVERDE TOTALE PER ABITANTE30,3 m2, di cui 19,5 m2 fruibili

Immersa in un verdesenza confini

3%3% 6%9%

22% delle aree verdi hanno superficie < 5.000 m2

78% delle aree verdi hanno superficie > 5.000 m2

ESTRATTO DA

folia© IL VERDE EDITORIALE

MILANO

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folia© IL VERDE EDITORIALE

MILANO

tenzialità del suo sviluppo ur-banistico-ambientale.Il Piano sviluppa dunque, lun-go il margine urbano del capo-luogo, un sistema integrato diaree verdi, fasce paesaggisti-che e percorsi ciclo-pedonali

che circondano e circoscrivo-no l’urbanizzato: il tutto a co-stituire un’ampia fascia verdefra la campagna e la città, diquinta rispetto alla vita cittadi-na, che assume rilevanza dalpunto di vista sociale, culturale

ed ecologico-ambientale. Fat-tore determinante e indispen-sabile diventa la fruibilità pub-blica: i grandi parchi e il verdedi quartiere vengono integrantida attrezzature di vario genere(campi da gioco, campi sporti-

vi, punti di ritrovo, di sosta, or-ti urbani) che, correttamentedislocati e gestiti, possono di-ventare un forte elemento di ri-chiamo e di partecipazione deicittadini alla gestione attivadelle aree verdi.

principali linee guida proget-tuali della cintura verde inter-na sono indirizzate al recuperoe alla riqualificazione dellearee verdi connesse alle anti-che mura, ai complessi stori-co-monumentali di S. Vitale,della Loggetta Lombardesca,della Rocca Brancaleone e delMausoleo di Teodorico.La cintura verde esterna muo-ve invece dalla necessità di ri-disegnare il paesaggio nel suotratto più delicato, tra città ecampagna, di arricchirlo, ren-derlo eterogeneo, restaurandoalti livelli di biodiversità, sia in

ambito urbano sia periurbano.Le potenzialità e criticità pae-saggistiche in corrispondenzadei margini urbani hanno resonecessario concentrare il Pia-no soprattutto sulla cinturaverde esterna, da intendersianche come tessuto connettivotra due differenti realtà: sonoinfatti proprio la funzionalitàsistemica e la forza del verde“al margine” che, oltre a mi-gliorare la situazione del verdein termini quanti-qualitatividell’ambiente, tessono il ri-di-segno e la forma della città,delineando nettamente le po-

Ravenna, capoluogo diprovincia della Regio-ne Emilia-Romagna,

è, dopo Roma, la città piùgrande d’Italia. Ricca di cultura, arte e storia,a pochi chilometri dal mare,Ravenna vanta un vasto patri-monio di flora e fauna nellesue grandi zone naturali, chefanno parte del Parco Regio-nale del Delta del Po.In questo importante scenariosi inserisce il nuovo Piano dicintura verde di Ravenna: dalPiano del verde del ’93, lanuova proposta nasce dieci

anni dopo dalla rilettura delterritorio, del suo paesaggio edel verde storico esistente,per arrivare a una rinnovatavisione del verde urbano ingrado di superare le presenzeframmentarie, a favore di undisegno paesaggistico com-plessivo, corrispondente aidiversi sistemi territorialipresenti: il capoluogo, il lito-rale e il forese. Nello specifico il nuovo Pianoindividua nell’ambito del ca-poluogo, due livelli di cintureverdi: la cintura verde internae la cintura verde esterna. Le

Il bosco urbano, il verde agricolo, i giardini di quartiere e i grandi parchi rappresentano i fulcriattorno ai quali realizzare il nuovo Piano di cintura verde della città di Ravenna. Un Masterplan

in grado di collegare i sistemi territoriali presenti: il capoluogo, il litorale e il forese

LA NUOVA CINTURA VERDE DI RAVENNA

Il processo di trasformazione del paesaggio urbano

5

GLI S

PECI

ALI D

I folia

Sopra, “I giardini di viaFontana”: sezione tipo di progetto per un giardinodi quartiere.

In questa pagina, “Il ParcoBaronio”: sezione tipo diprogetto di un parco urbano.

A sinistra e in questoriquadro, schizzi dello schema concettuale della cintura verde di Ravenna.

ESTRATTO DA

folia© IL VERDE EDITORIALE

MILANO

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folia© IL VERDE EDITORIALE

MILANO

tenzialità del suo sviluppo ur-banistico-ambientale.Il Piano sviluppa dunque, lun-go il margine urbano del capo-luogo, un sistema integrato diaree verdi, fasce paesaggisti-che e percorsi ciclo-pedonali

che circondano e circoscrivo-no l’urbanizzato: il tutto a co-stituire un’ampia fascia verdefra la campagna e la città, diquinta rispetto alla vita cittadi-na, che assume rilevanza dalpunto di vista sociale, culturale

ed ecologico-ambientale. Fat-tore determinante e indispen-sabile diventa la fruibilità pub-blica: i grandi parchi e il verdedi quartiere vengono integrantida attrezzature di vario genere(campi da gioco, campi sporti-

vi, punti di ritrovo, di sosta, or-ti urbani) che, correttamentedislocati e gestiti, possono di-ventare un forte elemento di ri-chiamo e di partecipazione deicittadini alla gestione attivadelle aree verdi.

principali linee guida proget-tuali della cintura verde inter-na sono indirizzate al recuperoe alla riqualificazione dellearee verdi connesse alle anti-che mura, ai complessi stori-co-monumentali di S. Vitale,della Loggetta Lombardesca,della Rocca Brancaleone e delMausoleo di Teodorico.La cintura verde esterna muo-ve invece dalla necessità di ri-disegnare il paesaggio nel suotratto più delicato, tra città ecampagna, di arricchirlo, ren-derlo eterogeneo, restaurandoalti livelli di biodiversità, sia in

ambito urbano sia periurbano.Le potenzialità e criticità pae-saggistiche in corrispondenzadei margini urbani hanno resonecessario concentrare il Pia-no soprattutto sulla cinturaverde esterna, da intendersianche come tessuto connettivotra due differenti realtà: sonoinfatti proprio la funzionalitàsistemica e la forza del verde“al margine” che, oltre a mi-gliorare la situazione del verdein termini quanti-qualitatividell’ambiente, tessono il ri-di-segno e la forma della città,delineando nettamente le po-

Ravenna, capoluogo diprovincia della Regio-ne Emilia-Romagna,

è, dopo Roma, la città piùgrande d’Italia. Ricca di cultura, arte e storia,a pochi chilometri dal mare,Ravenna vanta un vasto patri-monio di flora e fauna nellesue grandi zone naturali, chefanno parte del Parco Regio-nale del Delta del Po.In questo importante scenariosi inserisce il nuovo Piano dicintura verde di Ravenna: dalPiano del verde del ’93, lanuova proposta nasce dieci

anni dopo dalla rilettura delterritorio, del suo paesaggio edel verde storico esistente,per arrivare a una rinnovatavisione del verde urbano ingrado di superare le presenzeframmentarie, a favore di undisegno paesaggistico com-plessivo, corrispondente aidiversi sistemi territorialipresenti: il capoluogo, il lito-rale e il forese. Nello specifico il nuovo Pianoindividua nell’ambito del ca-poluogo, due livelli di cintureverdi: la cintura verde internae la cintura verde esterna. Le

Il bosco urbano, il verde agricolo, i giardini di quartiere e i grandi parchi rappresentano i fulcriattorno ai quali realizzare il nuovo Piano di cintura verde della città di Ravenna. Un Masterplan

in grado di collegare i sistemi territoriali presenti: il capoluogo, il litorale e il forese

LA NUOVA CINTURA VERDE DI RAVENNA

Il processo di trasformazione del paesaggio urbano

5

GLI S

PECI

ALI D

I folia

Sopra, “I giardini di viaFontana”: sezione tipo di progetto per un giardinodi quartiere.

In questa pagina, “Il ParcoBaronio”: sezione tipo diprogetto di un parco urbano.

A sinistra e in questoriquadro, schizzi dello schema concettuale della cintura verde di Ravenna.

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folia© IL VERDE EDITORIALE

MILANO

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Le caratteristichedel Masterplan Dal punto di vista operativo ilPiano si formalizza attraversouna serie di episodi tipologiciprogettuali del verde, che sifondono in un disegno orga-nico e unitario che è quellodel Masterplan: il bosco ur-bano, il verde agricolo o se-minaturale, i giardini di quar-tiere, i grandi parchi.• Il bosco urbano come evolu-zione del sistema del verde confunzione di filtro e di collega-mento, dove l’immagine delgrande bosco definisce il limitedella città rispetto alla frangiaurbana e al sistema agricolo.• Il verde agricolo o seminatu-rale come componente fonda-mentale nel sistema verde, conpluralità di funzioni: ecologica,paesaggistica, psicologica.Proprio questi contesti, infatti,possono costituirsi quali nuoveunità ambientali autoriproduci-bili: l’incentivazione delle col-ture alternative può contribuireal disegno della cintura esternaattraverso la trama agricola e aintrodurre gradualmente attivi-tà ricreative e sportive legate altempo libero e alle forme di tu-

rismo ecologico e culturale(per esempio maneggi, areepicnic, aree dedite alla venditadi prodotti agricoli locali).• I giardini di quartiere rap-presentano i punti di eccellen-

za del sistema del verde, zonedi connessione tra cintura ver-de e città, dove il bosco urba-no si connette a punti di sostaorganizzati con funzioni ri-creative di quartiere.

• I grandi parchi si presentanocome “contenitori di funzioni”per il capoluogo e per i sistemiterritoriali del litorale e dellafrangia urbana, superando ilprincipio del parco inteso solo

come insieme di spazi liberi at-trezzati, ma diventando sede diattività in grado di stimolare unmaggiore interesse sociale. Lacintura verde comprenderà tregrandi parchi urbani: il ParcoTeodorico, il Parco Baronio e ilParco Cesarea, oltre al ParcoFluviale a sud della città, cheriveste un ruolo strategico co-me punto di connessione con illitorale tramite il percorso deiFiumi Uniti che attraversa, sen-za soluzione di continuità, il

tessuto agricolo fino al mare. Il Parco Teodorico, come piùgrande parco cittadino, rivesteun ruolo di grande importanzae costituisce la vera cernieratra la cintura verde interna equella esterna, diventando unpolo di interscambio per iflussi turistici e per i mezzipubblici e privati.Il complesso processo pianifi-catorio è stato supportato da unintenso interscambio con ilgruppo di lavoro interdiscipli-nare per la nuova variante alPiano regolatore generale delComune di Ravenna, finalizza-to in particolare a creare una si-

nergia tra il Piano di cinturaverde di Ravenna e il Pianostrutturale del capoluogo. Quest’ultimo strumento urba-nistico è stato fondamentaleper giungere alla definizione diun disegno di Piano del verdegenerale concordato e condivi-so, interprete di una volontà so-ciale, estetica ed economica, ri-volta a un maggior equilibriotra architettura dei volumi espazi vuoti, tra pubblico e pri-vato, tra residenze e servizi, traemergenze e tessuto, forti diuna politica ambientale garan-tita proprio dal piano stesso.Il Piano di cintura verde di Ra-

venna si costituisce quindi co-me scenario di riferimento perun processo di trasformazionedel paesaggio urbano, che bensi inserisce nel quadro dellepolitiche di piano e che mira acreare effetti sinergici e quindia innescare numerose ricadutepositive per tutto il territorio.L’attuazione del Piano potràconcretizzarsi grazie alla realiz-zazione di alcuni primi poli dieccellenza, veri e propri motorid’avviamento del sistema, daiquali partire con la riorganizza-zione del paesaggio urbano.

Andreas Kipar

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In questa pagina,“L’arboreto”, sezione tipodi progetto per un parcoagricolo.Sotto,“Il parco fluviale”,sezione tipo di progetto per un bosco ecologico. .

A destra, il Masterplan dell’arch. Kipar “La cinturaverde di Ravenna”.

Sopra, progetto del ParcoBaronio e, di fianco, stato difatto dell’area di intervento.

ESTRATTO DA

folia© IL VERDE EDITORIALE

MILANO

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Le caratteristichedel Masterplan Dal punto di vista operativo ilPiano si formalizza attraversouna serie di episodi tipologiciprogettuali del verde, che sifondono in un disegno orga-nico e unitario che è quellodel Masterplan: il bosco ur-bano, il verde agricolo o se-minaturale, i giardini di quar-tiere, i grandi parchi.• Il bosco urbano come evolu-zione del sistema del verde confunzione di filtro e di collega-mento, dove l’immagine delgrande bosco definisce il limitedella città rispetto alla frangiaurbana e al sistema agricolo.• Il verde agricolo o seminatu-rale come componente fonda-mentale nel sistema verde, conpluralità di funzioni: ecologica,paesaggistica, psicologica.Proprio questi contesti, infatti,possono costituirsi quali nuoveunità ambientali autoriproduci-bili: l’incentivazione delle col-ture alternative può contribuireal disegno della cintura esternaattraverso la trama agricola e aintrodurre gradualmente attivi-tà ricreative e sportive legate altempo libero e alle forme di tu-

rismo ecologico e culturale(per esempio maneggi, areepicnic, aree dedite alla venditadi prodotti agricoli locali).• I giardini di quartiere rap-presentano i punti di eccellen-

za del sistema del verde, zonedi connessione tra cintura ver-de e città, dove il bosco urba-no si connette a punti di sostaorganizzati con funzioni ri-creative di quartiere.

• I grandi parchi si presentanocome “contenitori di funzioni”per il capoluogo e per i sistemiterritoriali del litorale e dellafrangia urbana, superando ilprincipio del parco inteso solo

come insieme di spazi liberi at-trezzati, ma diventando sede diattività in grado di stimolare unmaggiore interesse sociale. Lacintura verde comprenderà tregrandi parchi urbani: il ParcoTeodorico, il Parco Baronio e ilParco Cesarea, oltre al ParcoFluviale a sud della città, cheriveste un ruolo strategico co-me punto di connessione con illitorale tramite il percorso deiFiumi Uniti che attraversa, sen-za soluzione di continuità, il

tessuto agricolo fino al mare. Il Parco Teodorico, come piùgrande parco cittadino, rivesteun ruolo di grande importanzae costituisce la vera cernieratra la cintura verde interna equella esterna, diventando unpolo di interscambio per iflussi turistici e per i mezzipubblici e privati.Il complesso processo pianifi-catorio è stato supportato da unintenso interscambio con ilgruppo di lavoro interdiscipli-nare per la nuova variante alPiano regolatore generale delComune di Ravenna, finalizza-to in particolare a creare una si-

nergia tra il Piano di cinturaverde di Ravenna e il Pianostrutturale del capoluogo. Quest’ultimo strumento urba-nistico è stato fondamentaleper giungere alla definizione diun disegno di Piano del verdegenerale concordato e condivi-so, interprete di una volontà so-ciale, estetica ed economica, ri-volta a un maggior equilibriotra architettura dei volumi espazi vuoti, tra pubblico e pri-vato, tra residenze e servizi, traemergenze e tessuto, forti diuna politica ambientale garan-tita proprio dal piano stesso.Il Piano di cintura verde di Ra-

venna si costituisce quindi co-me scenario di riferimento perun processo di trasformazionedel paesaggio urbano, che bensi inserisce nel quadro dellepolitiche di piano e che mira acreare effetti sinergici e quindia innescare numerose ricadutepositive per tutto il territorio.L’attuazione del Piano potràconcretizzarsi grazie alla realiz-zazione di alcuni primi poli dieccellenza, veri e propri motorid’avviamento del sistema, daiquali partire con la riorganizza-zione del paesaggio urbano.

Andreas Kipar

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In questa pagina,“L’arboreto”, sezione tipodi progetto per un parcoagricolo.Sotto,“Il parco fluviale”,sezione tipo di progetto per un bosco ecologico. .

A destra, il Masterplan dell’arch. Kipar “La cinturaverde di Ravenna”.

Sopra, progetto del ParcoBaronio e, di fianco, stato difatto dell’area di intervento.

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Piano strutturale comunale.Oltre che nella Darsena quin-di, i diritti edificatori “a di-stanza” devono essere ospitatiin questi ambiti, in quantol’indice definito per tali ambi-ti sulla base di parametri pere-quativi è composto da una

parte legata alla proprietà ecalcolata in ragione dello sta-to fisico e giuridico dei luoghie non della destinazione d’usodefinita dal Piano, e una partedefinita quale quota edificato-ria “da ospitare” a fronte di unpremio di 1/3 della superficieutile ospitata. Pur nella limita-tezza dell’esposizione appareevidente che il disegno di Pia-no acquista concretezza e ga-ranzia di attuazione, sia perchési riescono ad acquisire le areea costo zero, sia perché unita-

mente all’adozione del Pianostrutturale comunale si sonoconclusi su 28 ambiti ben 25accordi coi privati ai sensi del-l’art. 18 della LR 20/2000, chetroveranno poi piena attuazio-ne in sede di Piano operativocomunale e di Piano urbanisti-co attuativo. Per esempio inuno di questi accordi si è defi-nita la cessione gratuita dellearee relative ai Parchi Baronioe Cesarea (circa 30 ettari) che,unitamente al Parco Teodorico,costituiscono il sistema dei treparchi urbani della cintura ver-de. Infine è da segnalare che al-cuni di questi accordi che inte-ressano la fascia litoranea pre-vedono la cessione gratuita diampie zone private di valorepaesaggistico-naturalistico alComune, per dare continuità alsistema delle pinete e del siste-ma litoraneo e quindi garantireuna continuità alla rete ecolo-gica e un’ampia compensazio-ne a interventi di trasformazio-ne e completamento urbanoprevisti nei centri del litorale.

Franco Stringa Capo Area Pianificazione

Territoriale,Comune di Ravenna

tale di oltre 100 ettari (il 56%del totale). Col Piano struttura-le comunale 2003, adottato nel2005, si è ulteriormente raffor-zata la scelta del Piano regola-tore generale 93 relativa allacintura verde e si sono ulterior-mente ampliati gli strumentiperequativi-compensativi deidiritti edificatori “a distanza”estendendoli anche ad altrearee pubbliche:• aree di integrazione alla cin-tura verde e aree per attrezza-ture pubbliche di valenza co-munale e sovracomunale conun indice pari a 0,08 m2/m2;• aree del Parco archeologicodi Classe con un indice pari a0,03 m2/m2.Infatti, da un lato con le aree diintegrazione alla cintura verde,si è ampliata la consistenza e ilsignificato strategico di taledelimitazione urbana (vedi ilbosco urbano nella zona anord), dall’altro si è estesa lapossibilità di ospitare tali dirit-ti edificatori non solo a quellepreviste dal PRG 93, ma a piùaree: specificatamente a tuttigli ambiti a programmazioneunitaria e/o concertata, cioè a28 ambiti strategici che conno-tano le principali scelte del

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L’esperienza di Raven-na si distingue nelpanorama italiano

sia per la continuità del pro-cesso di pianificazione, tan-t’è che ogni dieci anni si è re-datto lo strumento urbanisti-co generale (Piano regolatoregenerale 73, 83, 93, Pianostrutturale comunale 2003),sia perché la pianificazioneurbanistica del ’93 e del 2003si è accompagnata con la pia-nificazione e progettazionedel verde, elaborando conte-stualmente il Piano regolato-re o Piano strutturale comu-nale con il Piano di settoredel verde e con i progetti del-le diverse tipologie del verde.In tal modo il Piano del ver-de, portato a sistema, è dive-nuto parte strutturale della

pianificazione urbanistica equindi elemento fondantedelle sue scelte e non Pianodi settore elaborato a poste-riori. Inoltre non ci si è limi-tati a una previsione esclusi-vamente progettuale, cioè adefinire “un disegno”, ma acostruire nel Piano stesso imeccanismi per l’attuazionedelle sue previsioni. È evidente ai più ed è pienaconvinzione dell’Amministra-zione Comunale di Ravennache in presenza di minori risor-se finanziarie, in condizioni digrande difficoltà ad attivareprocedure espropriative, nellanecessità di garantire equità aiproprietari delle aree e traspa-renza nei processi previsionalie attuativi, oggi è necessario ri-correre a strumenti perequativi

-compensativi e a procedure diconcertazione coi privati; ciò apartire fin dal processo di co-struzione del Piano. Questo èavvenuto una prima volta colPiano regolatore generale 93e col relativo Piano di settoredel verde che hanno indivi-duato nella cintura verde delcapoluogo e nel recupero del-la Darsena di città (un’area di136 ettari che costituisce laparte terminale del vecchioporto) due progetti strategici.La cintura verde, di circa 190ettari, aveva il compito di defi-nire i limiti della città e di con-nettere fra loro le varie tipolo-gie di verde, ad essa il Pianoha assegnato un indice di edifi-cabilità di 0,10 m2/m2 trasferi-bile e ospitabile nelle aree diriqualificazione urbana della

Darsena di città o in altre areedi trasformazione urbanisticadel capoluogo. I proprietaridelle aree di cintura, al mo-mento della cessione dei lorodiritti edificatori “a distanza”ai proprietari di dette aree (ov-vero della Darsena di città o dialtre aree) o al momento di es-sere ospitati dagli stessi pro-prietari (in tal caso questi rice-vono un premio pari a 1/3 del-la superficie utile ospitata)hanno l’obbligo di cedere gra-tuitamente le aree della cinturaverde al Comune.Con tale meccanismo in questianni si è realizzato il ParcoTeodorico di 12 ettari e com-plessivamente si sono acquisiticirca 54 ettari che, sommati aquelli derivati da comparticonvenzionati, portano a un to-

LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA E LA PROGETTAZIONE DEL VERDE

supplemento ad ACER 2/2006supplemento ad ACER 2/2006

Il Comune di Ravenna, attraverso il meccanismo dei diritti edificatori a “distanza”,ha acquisito a costo zero ettari di terreno da destinare a verde pubblico. Così è stato realizzato

il Parco Teodorico e acquisite le aree per la cintura verde e i Parchi Baronio e Cesarea

Proprietà cintura verde al dicembre 2004

Comunale 54,37 haDerivante da P.U. 48,20 haTotale aree già acquisite 102,57 ha (56%)Privata 67,79 haPrivata in fascia di rispetto 12,79 haTotale aree 183,15 ha

Aree in regime perequato del Piano strutturale comunale 2003

Cintura verdeAree di integrazioneAree di filtroAree per attrezzature pubblicheAree archeologiche vincolate

Gli strumenti compensativi a favore della collettività

A sinistra, aree verdi dellacintura verde. Sopra, aree inregime perequato. In basso la darsena di città in rapporto alla cintura verde nel PRG 93.

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Piano strutturale comunale.Oltre che nella Darsena quin-di, i diritti edificatori “a di-stanza” devono essere ospitatiin questi ambiti, in quantol’indice definito per tali ambi-ti sulla base di parametri pere-quativi è composto da una

parte legata alla proprietà ecalcolata in ragione dello sta-to fisico e giuridico dei luoghie non della destinazione d’usodefinita dal Piano, e una partedefinita quale quota edificato-ria “da ospitare” a fronte di unpremio di 1/3 della superficieutile ospitata. Pur nella limita-tezza dell’esposizione appareevidente che il disegno di Pia-no acquista concretezza e ga-ranzia di attuazione, sia perchési riescono ad acquisire le areea costo zero, sia perché unita-

mente all’adozione del Pianostrutturale comunale si sonoconclusi su 28 ambiti ben 25accordi coi privati ai sensi del-l’art. 18 della LR 20/2000, chetroveranno poi piena attuazio-ne in sede di Piano operativocomunale e di Piano urbanisti-co attuativo. Per esempio inuno di questi accordi si è defi-nita la cessione gratuita dellearee relative ai Parchi Baronioe Cesarea (circa 30 ettari) che,unitamente al Parco Teodorico,costituiscono il sistema dei treparchi urbani della cintura ver-de. Infine è da segnalare che al-cuni di questi accordi che inte-ressano la fascia litoranea pre-vedono la cessione gratuita diampie zone private di valorepaesaggistico-naturalistico alComune, per dare continuità alsistema delle pinete e del siste-ma litoraneo e quindi garantireuna continuità alla rete ecolo-gica e un’ampia compensazio-ne a interventi di trasformazio-ne e completamento urbanoprevisti nei centri del litorale.

Franco Stringa Capo Area Pianificazione

Territoriale,Comune di Ravenna

tale di oltre 100 ettari (il 56%del totale). Col Piano struttura-le comunale 2003, adottato nel2005, si è ulteriormente raffor-zata la scelta del Piano regola-tore generale 93 relativa allacintura verde e si sono ulterior-mente ampliati gli strumentiperequativi-compensativi deidiritti edificatori “a distanza”estendendoli anche ad altrearee pubbliche:• aree di integrazione alla cin-tura verde e aree per attrezza-ture pubbliche di valenza co-munale e sovracomunale conun indice pari a 0,08 m2/m2;• aree del Parco archeologicodi Classe con un indice pari a0,03 m2/m2.Infatti, da un lato con le aree diintegrazione alla cintura verde,si è ampliata la consistenza e ilsignificato strategico di taledelimitazione urbana (vedi ilbosco urbano nella zona anord), dall’altro si è estesa lapossibilità di ospitare tali dirit-ti edificatori non solo a quellepreviste dal PRG 93, ma a piùaree: specificatamente a tuttigli ambiti a programmazioneunitaria e/o concertata, cioè a28 ambiti strategici che conno-tano le principali scelte del

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L’esperienza di Raven-na si distingue nelpanorama italiano

sia per la continuità del pro-cesso di pianificazione, tan-t’è che ogni dieci anni si è re-datto lo strumento urbanisti-co generale (Piano regolatoregenerale 73, 83, 93, Pianostrutturale comunale 2003),sia perché la pianificazioneurbanistica del ’93 e del 2003si è accompagnata con la pia-nificazione e progettazionedel verde, elaborando conte-stualmente il Piano regolato-re o Piano strutturale comu-nale con il Piano di settoredel verde e con i progetti del-le diverse tipologie del verde.In tal modo il Piano del ver-de, portato a sistema, è dive-nuto parte strutturale della

pianificazione urbanistica equindi elemento fondantedelle sue scelte e non Pianodi settore elaborato a poste-riori. Inoltre non ci si è limi-tati a una previsione esclusi-vamente progettuale, cioè adefinire “un disegno”, ma acostruire nel Piano stesso imeccanismi per l’attuazionedelle sue previsioni. È evidente ai più ed è pienaconvinzione dell’Amministra-zione Comunale di Ravennache in presenza di minori risor-se finanziarie, in condizioni digrande difficoltà ad attivareprocedure espropriative, nellanecessità di garantire equità aiproprietari delle aree e traspa-renza nei processi previsionalie attuativi, oggi è necessario ri-correre a strumenti perequativi

-compensativi e a procedure diconcertazione coi privati; ciò apartire fin dal processo di co-struzione del Piano. Questo èavvenuto una prima volta colPiano regolatore generale 93e col relativo Piano di settoredel verde che hanno indivi-duato nella cintura verde delcapoluogo e nel recupero del-la Darsena di città (un’area di136 ettari che costituisce laparte terminale del vecchioporto) due progetti strategici.La cintura verde, di circa 190ettari, aveva il compito di defi-nire i limiti della città e di con-nettere fra loro le varie tipolo-gie di verde, ad essa il Pianoha assegnato un indice di edifi-cabilità di 0,10 m2/m2 trasferi-bile e ospitabile nelle aree diriqualificazione urbana della

Darsena di città o in altre areedi trasformazione urbanisticadel capoluogo. I proprietaridelle aree di cintura, al mo-mento della cessione dei lorodiritti edificatori “a distanza”ai proprietari di dette aree (ov-vero della Darsena di città o dialtre aree) o al momento di es-sere ospitati dagli stessi pro-prietari (in tal caso questi rice-vono un premio pari a 1/3 del-la superficie utile ospitata)hanno l’obbligo di cedere gra-tuitamente le aree della cinturaverde al Comune.Con tale meccanismo in questianni si è realizzato il ParcoTeodorico di 12 ettari e com-plessivamente si sono acquisiticirca 54 ettari che, sommati aquelli derivati da comparticonvenzionati, portano a un to-

LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA E LA PROGETTAZIONE DEL VERDE

supplemento ad ACER 2/2006supplemento ad ACER 2/2006

Il Comune di Ravenna, attraverso il meccanismo dei diritti edificatori a “distanza”,ha acquisito a costo zero ettari di terreno da destinare a verde pubblico. Così è stato realizzato

il Parco Teodorico e acquisite le aree per la cintura verde e i Parchi Baronio e Cesarea

Proprietà cintura verde al dicembre 2004

Comunale 54,37 haDerivante da P.U. 48,20 haTotale aree già acquisite 102,57 ha (56%)Privata 67,79 haPrivata in fascia di rispetto 12,79 haTotale aree 183,15 ha

Aree in regime perequato del Piano strutturale comunale 2003

Cintura verdeAree di integrazioneAree di filtroAree per attrezzature pubblicheAree archeologiche vincolate

Gli strumenti compensativi a favore della collettività

A sinistra, aree verdi dellacintura verde. Sopra, aree inregime perequato. In basso la darsena di città in rapporto alla cintura verde nel PRG 93.

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MILANO

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MILANO

Il lavoro che il Comune diRavenna svolge nell’ambitodegli spazi verdi urbani dellelocalità costiere è sia di indi-rizzo e controllo sui nuoviprogetti, sia di riqualificazio-ne di aree esistenti affinchépossano rispondere più effi-cacemente alle esigenze deiresidenti e dei turisti che fre-quentano le spiagge.

Ultimo esempio di tali inter-venti è dato dal lavoro di ri-strutturazione, eseguito nel2005, sullo storico parco pub-blico di Marina di Ravenna(12.000 m2) per il quale sonostati rivisti spazi e dotazioni.

Enrico CavezzaliServizio Ambiente ed AreeVerdi, Comune di Ravenna

Nella pineta si sviluppano unaserie di interessanti percorsi,pedonali, ciclabili ed equestri,che - nell’alternanza di dossi,bassure allagate, zone di boscofitto e radure - aprono al visita-tore sempre nuovi scorci e pae-saggi sorprendenti. Assai interessante è la compo-sizione vegetale che è costitui-ta da specie adatte a suoli sec-chi, quali il pino domestico e ilginepro, e da piante adatte aterreni umidi quali il frassino,il pioppo bianco, la roverella,la farnia, che in numerosi casivivono con la base del troncoimmersa in acqua.

Punte Alberete e Valle MandrioleArea di circa 400 ettari, è quan-to resta del sistema di bonificamediante “colamta” dei terrenilimitrofi al fiume Lamonecompiuta negli anni ’60. Punte Alberete, suggestivo e ra-ro esempio di foresta allagatacon essenze tipiche dei boschiidrofili planiziari quali il piop-po bianco, il salice, il frassino,vegetazione palustre e acquati-ca (ninfea alba), è rifugio permigliaia di specie di uccelli ni-dificanti quali airone rosso e ci-nerino, garzetta, nitticora, sgar-za ciuffetto e specie rare comela moretta tabaccata, il tarabusoe il marangone minore; non dameno il comparto di ValleMandriole con ampie distese dicanneti, è importante sito di ni-dificazione per moltissime spe-cie di uccelli.

Angela Vistoli Capo Servizio Ambiente

ed Aree Verdi,Comune di Ravenna

poluogo per dimensione e ti-pologia d’uso. Il Comune diRavenna sta inoltre comple-tando la realizzazione dellearee verdi presenti all’internodi zone già edificate e desti-nate all’edilizia popolare, eli-minando spazi di degrado ecreando zone a verde di buonlivello e altamente fruibili.Il Comune di Ravenna dispo-ne di circa 35 km di costasabbiosa su cui si affaccianoben nove lidi che, pur diffe-renziandosi l’uno dall’altroper dimensioni, caratteristi-che urbanistiche, vocazioneturistica, sono tutti comunquedotati di ampie zone verdi econtornati da estese pinetecostiere demaniali e comuna-li. Attualmente lo sviluppoedilizio dei lidi è volto princi-palmente al completamentodelle ormai scarse aree edifi-cabili ancora libere nelle qua-li sono comunque previsteampie zone verdi.

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IL “FORESE” E LE LOCALITÀ COSTIERE

Nelle zone cosiddettedi “forese”, checomprendono tutte

le località esterne al capo-luogo e alle località turisti-che costiere, si assiste a unanotevole crescita del verdelegata soprattutto alla realiz-zazione di nuovi insedia-menti abitativi. Gli indirizziurbanistici adottati in tema diverde esprimono la volontàdel Comune di puntare conforza all’accorpamento dellearee al fine di ridurne l’ec-cessivo frazionamento, chein passato ha dato origine al-lo sviluppo si aree verdi scar-samente fruibili e di elevatocosto manutentivo. L’azione programmatoria staeffettivamente dando i fruttisperati portando, anche inrealtà relativamente piccole,alla realizzazione di giardinidi medio-grandi dimensioni(10-15.000 m2), simili aigiardini di quartiere del ca-

I l Comune di Ravenna èdotato di un complessodi aree naturali di ecce-

zionale interesse ambientale,che si estende dall’estremonord del Comune, in conti-nuità con le Valli di Comac-chio, al confine sud con ilComune di Cervia. La super-ficie complessiva delle areeprotette è di circa 19.000 ha,pari al 29% dell’intera super-ficie comunale. Le aree naturali ravennati of-frono una grande varietà dipaesaggi e di habitat - sono20 i tipi di habitat classificatidi “interesse comunitario”con 30 specie vegetali di “in-teresse prioritario” ai sensidelle Direttive comunitarie“Habitat” e “Uccelli” - chepresentato una rara ricchezzabiologica: 38 specie di pesci,9 specie di anfibi, 14 speciedi rettili, 200 specie di uccelli(di cui 114 nidificanti), 36specie di mammiferi.L’intero complesso delle zonenaturali ravennati è inserito al-l’interno di due stazioni delParco Regionale del Delta delPo, di cui una, denominata Pi-neta San Vitale e Pialasse diRavenna, è localizzata nellazona nord del Comune e una,denominata Pineta di Classe eSaline di Cervia”, nella zonasud. Le Pinete di S. Vitale e diClasse, le lagune salmastredella Pialassa Baiona, le zoneumide di acqua dolce di ValleMandriole e Punte Alberete, lafoce del torrente Bevano con ilsistema ancora integro di dunecostiere, la zona palustre dell’Ortazzo e Ortazzino offronopaesaggi e atmosfere suggesti-ve in tutte le stagioni.

Le Pinete “storiche”di S.Vitale e ClasseLe pinete hanno un’origine re-mota, che risale al periodo ro-mano. Condotte per secoli daimonaci delle abbazie benedet-tine che provvedevano allacontinua semina dei pinoli, co-lonizzando le dune che via viasi formavano lungo la linea dicosta, dal 1873 sono proprietàdel Comune di Ravenna, chedal dopoguerra ha condottoun’opera di rimboschimento ericostruzione dei boschi. Lepinete si estendono oggi peroltre 2.000 ettari e sono carat-terizzate dalla presenza seco-lare del pino domestico con laclassica chioma ad ombrello.

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LE ZONE NATURALI

supplemento ad ACER 2/2006

Il parcheggio “ecologico” realizzato lungo il litorale

L’intervento vuole essere un’occasione di valorizzazione del pae-saggio, inserendosi tra le zone ambientali più pregiate del litorale.Sono state limitate il più possibile le superfici pavimentate, la-sciando spazio ai prati realizzati con tecniche studiate per sostenereil calpestio dei mezzi meccanici (ghiaia rinverdita). L’orientamentodell’area riprende l’andamento della tessitura agricola, allineandole alberature ombreggianti dei parcheggi lungo gli assi originaridelle scoline agricole. I boschi perimetrali caratterizzano l’immagi-ne del parcheggio, interrompendo gli allineamenti delle alberaturee contribuendo a dotare il paesaggio di un consistente patrimoniovegetale (complessivamente 450 nuovi alberi). (Antonio Stignani)

Qualità garantitasempre e ovunque

Grande attenzione viene posta anche allosviluppo del territorio comunale al difuori del capoluogo. Insieme ai nuovi

complessi residenziali nascono nuove areeverdi altamente fruibili e di qualità

Gli ampi prati del parcheggio di Marina di Ravenna sonostati realizzati con la tecnica della ghiaia rinverdita.

Il parco pubblico di Marina di Ravenna,la cui superficie è di circa 12.000 m2,è stato totalmenteristrutturato nel 2005.

In alto, vista della Valle Mandriole. Sopra, scorcio della Pineta di San Vitale. Sotto, panoramica del bosco igrofilo di PunteAlberete, della Valle Mnadriole e della Pineta di S. Vitale.

Natura a portata di mano

Il sistema delle aree naturali ravennati èpari al 29% dell’intera superficie comunale.Zone umide, pinete secolari, dune costiere

offrono una grande varietà di paesaggi e atmosfere suggestive tutto l’anno

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folia© IL VERDE EDITORIALE

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Il lavoro che il Comune diRavenna svolge nell’ambitodegli spazi verdi urbani dellelocalità costiere è sia di indi-rizzo e controllo sui nuoviprogetti, sia di riqualificazio-ne di aree esistenti affinchépossano rispondere più effi-cacemente alle esigenze deiresidenti e dei turisti che fre-quentano le spiagge.

Ultimo esempio di tali inter-venti è dato dal lavoro di ri-strutturazione, eseguito nel2005, sullo storico parco pub-blico di Marina di Ravenna(12.000 m2) per il quale sonostati rivisti spazi e dotazioni.

Enrico CavezzaliServizio Ambiente ed AreeVerdi, Comune di Ravenna

Nella pineta si sviluppano unaserie di interessanti percorsi,pedonali, ciclabili ed equestri,che - nell’alternanza di dossi,bassure allagate, zone di boscofitto e radure - aprono al visita-tore sempre nuovi scorci e pae-saggi sorprendenti. Assai interessante è la compo-sizione vegetale che è costitui-ta da specie adatte a suoli sec-chi, quali il pino domestico e ilginepro, e da piante adatte aterreni umidi quali il frassino,il pioppo bianco, la roverella,la farnia, che in numerosi casivivono con la base del troncoimmersa in acqua.

Punte Alberete e Valle MandrioleArea di circa 400 ettari, è quan-to resta del sistema di bonificamediante “colamta” dei terrenilimitrofi al fiume Lamonecompiuta negli anni ’60. Punte Alberete, suggestivo e ra-ro esempio di foresta allagatacon essenze tipiche dei boschiidrofili planiziari quali il piop-po bianco, il salice, il frassino,vegetazione palustre e acquati-ca (ninfea alba), è rifugio permigliaia di specie di uccelli ni-dificanti quali airone rosso e ci-nerino, garzetta, nitticora, sgar-za ciuffetto e specie rare comela moretta tabaccata, il tarabusoe il marangone minore; non dameno il comparto di ValleMandriole con ampie distese dicanneti, è importante sito di ni-dificazione per moltissime spe-cie di uccelli.

Angela Vistoli Capo Servizio Ambiente

ed Aree Verdi,Comune di Ravenna

poluogo per dimensione e ti-pologia d’uso. Il Comune diRavenna sta inoltre comple-tando la realizzazione dellearee verdi presenti all’internodi zone già edificate e desti-nate all’edilizia popolare, eli-minando spazi di degrado ecreando zone a verde di buonlivello e altamente fruibili.Il Comune di Ravenna dispo-ne di circa 35 km di costasabbiosa su cui si affaccianoben nove lidi che, pur diffe-renziandosi l’uno dall’altroper dimensioni, caratteristi-che urbanistiche, vocazioneturistica, sono tutti comunquedotati di ampie zone verdi econtornati da estese pinetecostiere demaniali e comuna-li. Attualmente lo sviluppoedilizio dei lidi è volto princi-palmente al completamentodelle ormai scarse aree edifi-cabili ancora libere nelle qua-li sono comunque previsteampie zone verdi.

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IL “FORESE” E LE LOCALITÀ COSTIERE

Nelle zone cosiddettedi “forese”, checomprendono tutte

le località esterne al capo-luogo e alle località turisti-che costiere, si assiste a unanotevole crescita del verdelegata soprattutto alla realiz-zazione di nuovi insedia-menti abitativi. Gli indirizziurbanistici adottati in tema diverde esprimono la volontàdel Comune di puntare conforza all’accorpamento dellearee al fine di ridurne l’ec-cessivo frazionamento, chein passato ha dato origine al-lo sviluppo si aree verdi scar-samente fruibili e di elevatocosto manutentivo. L’azione programmatoria staeffettivamente dando i fruttisperati portando, anche inrealtà relativamente piccole,alla realizzazione di giardinidi medio-grandi dimensioni(10-15.000 m2), simili aigiardini di quartiere del ca-

I l Comune di Ravenna èdotato di un complessodi aree naturali di ecce-

zionale interesse ambientale,che si estende dall’estremonord del Comune, in conti-nuità con le Valli di Comac-chio, al confine sud con ilComune di Cervia. La super-ficie complessiva delle areeprotette è di circa 19.000 ha,pari al 29% dell’intera super-ficie comunale. Le aree naturali ravennati of-frono una grande varietà dipaesaggi e di habitat - sono20 i tipi di habitat classificatidi “interesse comunitario”con 30 specie vegetali di “in-teresse prioritario” ai sensidelle Direttive comunitarie“Habitat” e “Uccelli” - chepresentato una rara ricchezzabiologica: 38 specie di pesci,9 specie di anfibi, 14 speciedi rettili, 200 specie di uccelli(di cui 114 nidificanti), 36specie di mammiferi.L’intero complesso delle zonenaturali ravennati è inserito al-l’interno di due stazioni delParco Regionale del Delta delPo, di cui una, denominata Pi-neta San Vitale e Pialasse diRavenna, è localizzata nellazona nord del Comune e una,denominata Pineta di Classe eSaline di Cervia”, nella zonasud. Le Pinete di S. Vitale e diClasse, le lagune salmastredella Pialassa Baiona, le zoneumide di acqua dolce di ValleMandriole e Punte Alberete, lafoce del torrente Bevano con ilsistema ancora integro di dunecostiere, la zona palustre dell’Ortazzo e Ortazzino offronopaesaggi e atmosfere suggesti-ve in tutte le stagioni.

Le Pinete “storiche”di S.Vitale e ClasseLe pinete hanno un’origine re-mota, che risale al periodo ro-mano. Condotte per secoli daimonaci delle abbazie benedet-tine che provvedevano allacontinua semina dei pinoli, co-lonizzando le dune che via viasi formavano lungo la linea dicosta, dal 1873 sono proprietàdel Comune di Ravenna, chedal dopoguerra ha condottoun’opera di rimboschimento ericostruzione dei boschi. Lepinete si estendono oggi peroltre 2.000 ettari e sono carat-terizzate dalla presenza seco-lare del pino domestico con laclassica chioma ad ombrello.

GLI S

PECI

ALI D

I folia

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LE ZONE NATURALI

supplemento ad ACER 2/2006

Il parcheggio “ecologico” realizzato lungo il litorale

L’intervento vuole essere un’occasione di valorizzazione del pae-saggio, inserendosi tra le zone ambientali più pregiate del litorale.Sono state limitate il più possibile le superfici pavimentate, la-sciando spazio ai prati realizzati con tecniche studiate per sostenereil calpestio dei mezzi meccanici (ghiaia rinverdita). L’orientamentodell’area riprende l’andamento della tessitura agricola, allineandole alberature ombreggianti dei parcheggi lungo gli assi originaridelle scoline agricole. I boschi perimetrali caratterizzano l’immagi-ne del parcheggio, interrompendo gli allineamenti delle alberaturee contribuendo a dotare il paesaggio di un consistente patrimoniovegetale (complessivamente 450 nuovi alberi). (Antonio Stignani)

Qualità garantitasempre e ovunque

Grande attenzione viene posta anche allosviluppo del territorio comunale al difuori del capoluogo. Insieme ai nuovi

complessi residenziali nascono nuove areeverdi altamente fruibili e di qualità

Gli ampi prati del parcheggio di Marina di Ravenna sonostati realizzati con la tecnica della ghiaia rinverdita.

Il parco pubblico di Marina di Ravenna,la cui superficie è di circa 12.000 m2,è stato totalmenteristrutturato nel 2005.

In alto, vista della Valle Mandriole. Sopra, scorcio della Pineta di San Vitale. Sotto, panoramica del bosco igrofilo di PunteAlberete, della Valle Mnadriole e della Pineta di S. Vitale.

Natura a portata di mano

Il sistema delle aree naturali ravennati èpari al 29% dell’intera superficie comunale.Zone umide, pinete secolari, dune costiere

offrono una grande varietà di paesaggi e atmosfere suggestive tutto l’anno

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folia© IL VERDE EDITORIALE

MILANO

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MILANO

Attraversando il territo-rio ravennate lungo ladirettrice litoranea, è

comune rimanere affascinatidal paesaggio naturale, comeuna scenografia che si ripetelungo arterie di accesso allacittà: estese pinete si alterna-no ad ampi coltivi ritmati daitracciati dei percorsi fluviali,da carraie e filari alberati, daestese zone umide alternate aboschi e alla campagna. Il bo-sco segna da sempre l’animadei luoghi ravennati, sia nellasua forma più estesa (pinete),sia in quella essenziale, conformazioni compatte lungo leviabilità principali. È ancorail bosco che definisce la strut-

tura del sistema del verde dif-fuso tra i margini della cittàestesa, divenendo l’elementodi continuità con il nuovo di-segno urbano del capoluogo.Così come assume un valoredi naturalità e di continuità trail litorale e il territorio coltiva-to, allo stesso tempo il boscosvolge la funzione di modera-zione ecologico-ambientalerispetto all’espansione dellastruttura urbana.Percorsi, ampi spazi a prato,orti e rilevati compongono lastruttura del bosco urbano,così da essere utilizzato perpercorrere la città collegando-si alle varie zone attraverso ilsistema del verde. Sono stati

Sopra, giardino Sand Creek di nuova realizzazione.

Sopra, parco John Lennon, di 15.000 m2. È un giardinofortemente attrezzato e completo di un’area destinata aicani. È stato progettato tenendo conto delle esigenze di tuttii possibili fruitori: dai bimbi agli anziani. Per questo motivosono stati realizzati al suo interno: un’area giochi dedicataesclusivamente ai bimbi fino a 6 anni, una piastrapolivalente per bimbi più grandi e ragazzi ove si puòpattinare o giocare a basket, uno spazio coperto ove èpossibile organizzare spettacoli o altre iniziative, un’areagià predisposta per l’inserimento di un chiosco.

Sopra a sinistra,la folta vegetazione di alcuni tratti delbosco urbano, lungola cintura verde,svolge un importanteeffetto “filtro” neiconfronti del trafficodella circonvallazioneesterna.

A destra, il giardinoChichester, di 14.000m2, realizzato nellaseconda metà deglianni ’90.

Elementi di continuità dentro la città

Le formazioni boscose, presenti lungo le viabilità principali e tra i margini più periferici, costituiscono parte del sistema

del verde che collega le varie zone della città. Oltre ad assicurareun’importante funzione ecologico-ambientale rispetto

agli insediamenti urbani, il bosco si trasforma in giardinipubblici che, grazie alle aree per il gioco e lo sport, diventano

il fulcro della vita del quartiere

supplemento ad ACER 2/2006 supplemento ad ACER 2/2006

A sinistra, progetto del giardino in via Vicoli di 17.000 m2. Il giardino si caratterizza per la presenza di due piste di allenamento per pattinatori e ciclisti e una grande areagioco con pavimentazioni e strutture ludiche differenziate in base all’età dei bambini.

IL BOSCO URBANO E I GIARDINI DI QUARTIEREESTRATTO DA

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Attraversando il territo-rio ravennate lungo ladirettrice litoranea, è

comune rimanere affascinatidal paesaggio naturale, comeuna scenografia che si ripetelungo arterie di accesso allacittà: estese pinete si alterna-no ad ampi coltivi ritmati daitracciati dei percorsi fluviali,da carraie e filari alberati, daestese zone umide alternate aboschi e alla campagna. Il bo-sco segna da sempre l’animadei luoghi ravennati, sia nellasua forma più estesa (pinete),sia in quella essenziale, conformazioni compatte lungo leviabilità principali. È ancorail bosco che definisce la strut-

tura del sistema del verde dif-fuso tra i margini della cittàestesa, divenendo l’elementodi continuità con il nuovo di-segno urbano del capoluogo.Così come assume un valoredi naturalità e di continuità trail litorale e il territorio coltiva-to, allo stesso tempo il boscosvolge la funzione di modera-zione ecologico-ambientalerispetto all’espansione dellastruttura urbana.Percorsi, ampi spazi a prato,orti e rilevati compongono lastruttura del bosco urbano,così da essere utilizzato perpercorrere la città collegando-si alle varie zone attraverso ilsistema del verde. Sono stati

Sopra, giardino Sand Creek di nuova realizzazione.

Sopra, parco John Lennon, di 15.000 m2. È un giardinofortemente attrezzato e completo di un’area destinata aicani. È stato progettato tenendo conto delle esigenze di tuttii possibili fruitori: dai bimbi agli anziani. Per questo motivosono stati realizzati al suo interno: un’area giochi dedicataesclusivamente ai bimbi fino a 6 anni, una piastrapolivalente per bimbi più grandi e ragazzi ove si puòpattinare o giocare a basket, uno spazio coperto ove èpossibile organizzare spettacoli o altre iniziative, un’areagià predisposta per l’inserimento di un chiosco.

Sopra a sinistra,la folta vegetazione di alcuni tratti delbosco urbano, lungola cintura verde,svolge un importanteeffetto “filtro” neiconfronti del trafficodella circonvallazioneesterna.

A destra, il giardinoChichester, di 14.000m2, realizzato nellaseconda metà deglianni ’90.

Elementi di continuità dentro la città

Le formazioni boscose, presenti lungo le viabilità principali e tra i margini più periferici, costituiscono parte del sistema

del verde che collega le varie zone della città. Oltre ad assicurareun’importante funzione ecologico-ambientale rispetto

agli insediamenti urbani, il bosco si trasforma in giardinipubblici che, grazie alle aree per il gioco e lo sport, diventano

il fulcro della vita del quartiere

supplemento ad ACER 2/2006 supplemento ad ACER 2/2006

A sinistra, progetto del giardino in via Vicoli di 17.000 m2. Il giardino si caratterizza per la presenza di due piste di allenamento per pattinatori e ciclisti e una grande areagioco con pavimentazioni e strutture ludiche differenziate in base all’età dei bambini.

IL BOSCO URBANO E I GIARDINI DI QUARTIEREESTRATTO DA

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MILANO

Nell’ambito della pia-nificazione dedicataal verde, fin dal 1993

con il primo Piano di settore,furono localizzati tre grandiparchi urbani, Teodorico, Ba-ronio e Cesarea, che dovevanocolmare una grave lacuna pre-sente nel sistema del verde co-munale, ovvero l’assenza dispazi verdi a valenza urbana.I tre parchi, le cui dimensionivariano dai 10 ai 18 ettari, so-no stati distribuiti in modoequilibrato lungo la cinturaverde del capoluogo con laquale saranno integrati attra-verso percorsi ciclo-pedonali.

Il Parco TeodoricoIl sistema dei parchi urbaniha compiuto un primo impor-tantissimo passo a fine 1999

quando è stato terminato ilprimo, e maggiore, stralciofunzionale di Parco Teodori-co, fondamentale punto disnodo tra la cintura verdeesterna e il percorso dellemura storiche.Il primo stralcio comprendevatutto il parco tranne la zonacircostante il Mausoleo diTeodorico. Vale a dire: granparte della prospettiva monu-mentale, di quella “lontana”, ilmacero e il boschetto a fianco,il bar e i servizi, la pista cicla-bile che corre sul perimetro ditutta l’area, tre dei cinque orticonclusi (uno dei quali è desti-nato a giochi per i bambini), ilrestauro dell’edificio informa-zioni/book shop, la passerellaciclo-pedonale sulla ferrovia, iparcheggi di testata. L’impian-to vegetale non è ancora matu-

ro, ma ormai comincia a svi-lupparsi compiutamente.Il secondo stralcio, che riguar-da sostanzialmente l’area cir-costante il Mausoleo, e che èper lo più di proprietà dema-

niale, gestita dalla Soprinten-denza ai Beni Architettonicied Ambientali, è in fase di de-finitivo completamento.Nell’estate prossima anchegli ultimi scavi archeologici

ripresi i tracciati dei percorsifluviali e le aree libere che at-traversano i quartieri, aprendovisuali insolite.La città viene come riscoperta,vista da luoghi quasi nascosti,forse dimenticati, dove si for-mano nuove occasioni per co-struire un sistema connessoche porta il verde nel cuore deinuovi quartieri urbani. Dal bo-sco di cintura, nascono giardiniorganizzati che si estendono inuna posizione baricentrica trail centro urbano e la “città este-sa” e che possono costituire unelemento importante per stabi-lire nuovi rapporti tra questedue realtà, spesso vissute comecomplementari. Entrano nellavita dei nuovi insediamenti ur-bani, rappresentano il fulcro diattività e di vita del quartiere ene determinano i legami con iltessuto circostante. La qualità ambientale è dun-que perseguita come obiettivo

primario dell’intervento, rivol-gendo attenzione al disegnourbano, alla composizione delverde e degli spazi aperti e alsistema dei collegamenti viari,ciclabili e pedonali. Elementicomuni sono l’estensione (tra i10.000 e 20.000 m2), l’impie-go di materiali di qualità perpavimentazioni e aree di sosta,la dotazione di elementi di ar-redo, di aree per il gioco e pic-cole zone per lo sport. Condi-zione fondamentale per il suc-cesso del giardino è la conti-nuità con edifici e abitazioni,che in genere lo perimetrano;un modo per svolgere un ruolodi controllo nella percezionedegli spazi liberi e per garanti-re la sicurezza nella fruizione enella vita del giardino stesso.

Antonio Stignani,Paolo Gueltrini

paesaggisti,Comune di Ravenna

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GLI S

PECI

ALI D

I folia

Un sogno diventato realtàIl primo passo è stato compiuto: uno dei tre grandi parchi a valenza urbana è in via

di definitiva realizzazione. Il Parco Teodorico, infatti, nella prossima estate potrà esserecompletamente utilizzabile e il famoso Mausoleo apprezzato in tutta la sua bellezza

I GRANDI PARCHI

Piano di Settore del verde:individuazionedei tre parchiurbani.

Parco Teodorico,rappresentazionegrafica della quintasul lato est.

Ampia parte del Parco Teodorico è oggi completamente fruibile.

Sopra, area di filtro su via Romea Nord. Il sesto di impianto dialberi e arbusti è molto ravvicinato per ottenere rapidamente uneffetto di chiusura visiva nei confronti della viabilità adiacente.

Sotto, giardino Sand Creek, di 11.000 m2. È l’esempio di ungiardino di quartiere inserito tra zone edificate ed escluso dallaviabilità principale. Il disegno del parco riprende l’orditura deicampi agricoli che caratterizzavano la zona primadell’urbanizzazione. Anche le specie inserite rappresentano unpassaggio dalle vicine zone coltivate a quella urbana.

Sopra, un nuovo giardino ottenuto dalla lottizzazione S. Marco, di 10.000 m2, realizzato nel 2005.

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Nell’ambito della pia-nificazione dedicataal verde, fin dal 1993

con il primo Piano di settore,furono localizzati tre grandiparchi urbani, Teodorico, Ba-ronio e Cesarea, che dovevanocolmare una grave lacuna pre-sente nel sistema del verde co-munale, ovvero l’assenza dispazi verdi a valenza urbana.I tre parchi, le cui dimensionivariano dai 10 ai 18 ettari, so-no stati distribuiti in modoequilibrato lungo la cinturaverde del capoluogo con laquale saranno integrati attra-verso percorsi ciclo-pedonali.

Il Parco TeodoricoIl sistema dei parchi urbaniha compiuto un primo impor-tantissimo passo a fine 1999

quando è stato terminato ilprimo, e maggiore, stralciofunzionale di Parco Teodori-co, fondamentale punto disnodo tra la cintura verdeesterna e il percorso dellemura storiche.Il primo stralcio comprendevatutto il parco tranne la zonacircostante il Mausoleo diTeodorico. Vale a dire: granparte della prospettiva monu-mentale, di quella “lontana”, ilmacero e il boschetto a fianco,il bar e i servizi, la pista cicla-bile che corre sul perimetro ditutta l’area, tre dei cinque orticonclusi (uno dei quali è desti-nato a giochi per i bambini), ilrestauro dell’edificio informa-zioni/book shop, la passerellaciclo-pedonale sulla ferrovia, iparcheggi di testata. L’impian-to vegetale non è ancora matu-

ro, ma ormai comincia a svi-lupparsi compiutamente.Il secondo stralcio, che riguar-da sostanzialmente l’area cir-costante il Mausoleo, e che èper lo più di proprietà dema-

niale, gestita dalla Soprinten-denza ai Beni Architettonicied Ambientali, è in fase di de-finitivo completamento.Nell’estate prossima anchegli ultimi scavi archeologici

ripresi i tracciati dei percorsifluviali e le aree libere che at-traversano i quartieri, aprendovisuali insolite.La città viene come riscoperta,vista da luoghi quasi nascosti,forse dimenticati, dove si for-mano nuove occasioni per co-struire un sistema connessoche porta il verde nel cuore deinuovi quartieri urbani. Dal bo-sco di cintura, nascono giardiniorganizzati che si estendono inuna posizione baricentrica trail centro urbano e la “città este-sa” e che possono costituire unelemento importante per stabi-lire nuovi rapporti tra questedue realtà, spesso vissute comecomplementari. Entrano nellavita dei nuovi insediamenti ur-bani, rappresentano il fulcro diattività e di vita del quartiere ene determinano i legami con iltessuto circostante. La qualità ambientale è dun-que perseguita come obiettivo

primario dell’intervento, rivol-gendo attenzione al disegnourbano, alla composizione delverde e degli spazi aperti e alsistema dei collegamenti viari,ciclabili e pedonali. Elementicomuni sono l’estensione (tra i10.000 e 20.000 m2), l’impie-go di materiali di qualità perpavimentazioni e aree di sosta,la dotazione di elementi di ar-redo, di aree per il gioco e pic-cole zone per lo sport. Condi-zione fondamentale per il suc-cesso del giardino è la conti-nuità con edifici e abitazioni,che in genere lo perimetrano;un modo per svolgere un ruolodi controllo nella percezionedegli spazi liberi e per garanti-re la sicurezza nella fruizione enella vita del giardino stesso.

Antonio Stignani,Paolo Gueltrini

paesaggisti,Comune di Ravenna

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I folia

Un sogno diventato realtàIl primo passo è stato compiuto: uno dei tre grandi parchi a valenza urbana è in via

di definitiva realizzazione. Il Parco Teodorico, infatti, nella prossima estate potrà esserecompletamente utilizzabile e il famoso Mausoleo apprezzato in tutta la sua bellezza

I GRANDI PARCHI

Piano di Settore del verde:individuazionedei tre parchiurbani.

Parco Teodorico,rappresentazionegrafica della quintasul lato est.

Ampia parte del Parco Teodorico è oggi completamente fruibile.

Sopra, area di filtro su via Romea Nord. Il sesto di impianto dialberi e arbusti è molto ravvicinato per ottenere rapidamente uneffetto di chiusura visiva nei confronti della viabilità adiacente.

Sotto, giardino Sand Creek, di 11.000 m2. È l’esempio di ungiardino di quartiere inserito tra zone edificate ed escluso dallaviabilità principale. Il disegno del parco riprende l’orditura deicampi agricoli che caratterizzavano la zona primadell’urbanizzazione. Anche le specie inserite rappresentano unpassaggio dalle vicine zone coltivate a quella urbana.

Sopra, un nuovo giardino ottenuto dalla lottizzazione S. Marco, di 10.000 m2, realizzato nel 2005.

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ALI D

I folia

relativi ai ritrovamenti effet-tuati saranno terminati e ilparco potrà essere completa-mente utilizzabile. Rispetto alprogetto di concorso e a quel-lo definitivo ed esecutivo que-sta seconda parte ha subito al-cune sostanziali modifiche.Infatti, si sono ritrovate le fon-dazioni della chiesa medioe-vale costruita in adiacenza e ilmuro che delimitava l’areaconsacrata destinata ad areacimiteriale con circa 250 sche-letri risalenti al XIII secolo.Sono state inoltre ritrovate letracce del faro ottocentescoe, a ridosso del Mausoleo, iresti delle aree conventualicinquecentesche. Non ultimoè stato riportato alla luce ilbasamento del Mausoleo sul-la cui forma e sul metodo dicostruzione lungamente siera dibattuto.Questo progetto ha tenutoconto delle esigenze dellaSoprintendenza e del Mini-stero dei Beni Culturali attra-verso un lungo lavoro di con-fronto costruttivo e di adatta-menti successivi. Ma si sa,l’architettura è sempre uncompromesso, l’importante èche venga salvaguardato ilsenso etico del nostro lavoroe il fine collettivo a cui essodeve tendere.Ora, quella che avevamo chia-mato la “prospettiva monu-mentale” appare in tutta la suachiarezza e forza di architettu-ra del paesaggio. È lei che dalontano conduce alla quotaoriginaria del Mausoleo libe-randolo finalmente dal buco incui per secoli è stato incassato.E l’aver salvaguardato i ritro-vamenti archeologici non fache impreziosire ancor piùquesta vista e raccontare ai vi-sitatori ciò che è avvenuto nel

corso dei secoli attorno a que-sto capolavoro rendendo chia-ro come aggiunte, trasforma-zioni, sovrapposizioni, nonsiano riuscite a corromperlo.Adesso finalmente ci apparecosì com’era. La pavimentazione della zonacircostante il Mausoleo, quel-la che segue il perimetro delbasamento ritrovato, è in cal-cestre, con il colore della sab-bia su cui era stato edificato.Solo degli inserti in pietra au-risina segnalano la posizionedei pilastri del portico che si

era iniziato a costruirgli attor-no. È un tocco leggero lascia-to lì per stuzzicare la curiosità.Tanti altri dettagli, se ben siguarda, ci sono, ma sono stati“trattenuti”, ridotti al minimoindispensabile per non diveni-re mai protagonisti. Il muro che contiene il percor-so principale, la spina dorsaleche organizza tutto il parco,diviene la scena per il Mauso-leo, il suo “limite”, così comeallora era il mare che propriolì arrivava. Su di esso si ar-rampicherà la vite del Canada

che in autunno diverrà rossa eil terrapieno verrà segnato inmaniera disomogenea dagruppi di canne e strisce diarbusti colorati che arriveran-no fino al prato. Non saràsoltanto un “muro verde”,ma appunto la scena, artico-lata, complessa, mutevole,cangiante, davanti alla qualesi svolge la rappresentazione.

Claudio Baldisserri,Lorenzo Sarti

progettisti,Comune di Ravenna

A destra, il Mausoleo del Parco Teodorico, nelle cuiadiacenze, sotto, sono statiritrovati 250 scheletri del XIII secolo. Terminati gli scavi archeologici verràcompletato il parco.

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relativi ai ritrovamenti effet-tuati saranno terminati e ilparco potrà essere completa-mente utilizzabile. Rispetto alprogetto di concorso e a quel-lo definitivo ed esecutivo que-sta seconda parte ha subito al-cune sostanziali modifiche.Infatti, si sono ritrovate le fon-dazioni della chiesa medioe-vale costruita in adiacenza e ilmuro che delimitava l’areaconsacrata destinata ad areacimiteriale con circa 250 sche-letri risalenti al XIII secolo.Sono state inoltre ritrovate letracce del faro ottocentescoe, a ridosso del Mausoleo, iresti delle aree conventualicinquecentesche. Non ultimoè stato riportato alla luce ilbasamento del Mausoleo sul-la cui forma e sul metodo dicostruzione lungamente siera dibattuto.Questo progetto ha tenutoconto delle esigenze dellaSoprintendenza e del Mini-stero dei Beni Culturali attra-verso un lungo lavoro di con-fronto costruttivo e di adatta-menti successivi. Ma si sa,l’architettura è sempre uncompromesso, l’importante èche venga salvaguardato ilsenso etico del nostro lavoroe il fine collettivo a cui essodeve tendere.Ora, quella che avevamo chia-mato la “prospettiva monu-mentale” appare in tutta la suachiarezza e forza di architettu-ra del paesaggio. È lei che dalontano conduce alla quotaoriginaria del Mausoleo libe-randolo finalmente dal buco incui per secoli è stato incassato.E l’aver salvaguardato i ritro-vamenti archeologici non fache impreziosire ancor piùquesta vista e raccontare ai vi-sitatori ciò che è avvenuto nel

corso dei secoli attorno a que-sto capolavoro rendendo chia-ro come aggiunte, trasforma-zioni, sovrapposizioni, nonsiano riuscite a corromperlo.Adesso finalmente ci apparecosì com’era. La pavimentazione della zonacircostante il Mausoleo, quel-la che segue il perimetro delbasamento ritrovato, è in cal-cestre, con il colore della sab-bia su cui era stato edificato.Solo degli inserti in pietra au-risina segnalano la posizionedei pilastri del portico che si

era iniziato a costruirgli attor-no. È un tocco leggero lascia-to lì per stuzzicare la curiosità.Tanti altri dettagli, se ben siguarda, ci sono, ma sono stati“trattenuti”, ridotti al minimoindispensabile per non diveni-re mai protagonisti. Il muro che contiene il percor-so principale, la spina dorsaleche organizza tutto il parco,diviene la scena per il Mauso-leo, il suo “limite”, così comeallora era il mare che propriolì arrivava. Su di esso si ar-rampicherà la vite del Canada

che in autunno diverrà rossa eil terrapieno verrà segnato inmaniera disomogenea dagruppi di canne e strisce diarbusti colorati che arriveran-no fino al prato. Non saràsoltanto un “muro verde”,ma appunto la scena, artico-lata, complessa, mutevole,cangiante, davanti alla qualesi svolge la rappresentazione.

Claudio Baldisserri,Lorenzo Sarti

progettisti,Comune di Ravenna

A destra, il Mausoleo del Parco Teodorico, nelle cuiadiacenze, sotto, sono statiritrovati 250 scheletri del XIII secolo. Terminati gli scavi archeologici verràcompletato il parco.

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