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E non solo…….. LA RIPRODUZI ONE

E non solo……... La riproduzione non è fondamentale per la sola sopravvivenza dell INDIVIDUO, ma lo è per la sopravvivenza della SPECIE sulla Terra

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E non solo……..

LA RIPRODUZIONE

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La riproduzione non è fondamentale per la sola

sopravvivenza dell’ INDIVIDUO,

ma lo è per la sopravvivenza della SPECIE sulla Terra.

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• la riproduzione asessuata o agamica non prevede l’intervento di cellule specializzate

• Un solo individuo dà origine a uno o più organismi.

• la riproduzione sessuata o gamica avviene con l’incontro di due cellule specializzate dette gameti.

• I gameti sono prodotti da individui di sesso diverso: maschile e femminile.

Sessuata

Asessuata

LA RIPRODUZIONE: QUANTI TIPI NE

ESISTONO?

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Ci sono forme diverse di riproduzione asessuata, ma le più

diffuse sono

Scissione binaria

Gemmazione

• È tipica di tutti gli organismi unicellulari in cui l’unica cellula dell’organismo si divide originando due cellule figlie;

• La gemmazione, tipica dei poriferi e dei celenterati, prevede la formazione di un nuovo piccolo individuo (gemma) sul corpo della madre. La gemma, una volta staccatasi, darà vita a un nuovo organismo.

LA RIPRODUZIONE: NEL REGNO DEGLI ANIMALI

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La riproduzione sessuata prevede l’incontro tra due gameti.Questo fenomeno viene chiamata fecondazione.

Negli animali essa può avvenire in tre modi:

Fecondazione esterna

Fecondazione interna Partenogenesi

• Presente esclusivamente negli animali che vivono nell’acqua, dove gli individui dei due sessi, riversano all’esterno del loro corpo, enormi quantità di spermatozoi e cellule uovo.

• Tipica di tutti gli animali terrestri e di molti pesci, essa prevede l’incontro tra gli spermatozoi e le cellule uovo all’’interno del corpo femminile. Gli animali a fecondazione interna sono ovipari, ovovivipari , vivipari.

• Gli ovovivipari (sono animali che trattengono le loro uova fecondate all'interno del corpo e partoriscono la prole già libera dall'uovo. I piccoli di anfibi ovovivipari talvolta nascono allo stato larvale, subendo poi una metamorfosi una volta fuori dal corpo della madre.).

• Presente in diverse specie animali e vegetali.

• Le api, le uova deposte e non fecondate vanno in partenogenesi e generano i fuchi). In questo caso la cellula all’interno del corpo della femmina si auto-feconda e si sviluppa senza che avvenga l’incontro con uno spermatozoo.

LA RIPRODUZIONE ASESSUATA

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Avvenuta la fecondazione, il nuovo organismo risulta formato da una solo cellula, chiamata zigote, derivata dalla fusione del gamete maschile con il gamete femminile.

Questa prima cellula avrà il compito di riprodursi per generare miliardi di cellule che costituirannol’individuo adulto.

LA DIVISIONE DELLE CELLULE E I CROMOSOMI

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Nel momento in cui una cellula va incontro a divisione, il DNA si

condensa a formare i cromosomi, corpuscoli che

al microscopio appaiono come minuscole matasse.

LA DIVISIONE DELLE CELLULE E I CROMOSOMI

Il corredo cromosomico di ogni specie è costituito da

cromosomi uniti a coppie. Nell’uomo i cromosomi sono

46, raggruppati in 23 coppie ( di cui 22 coppie di cromosomi omologhi e una

di cromosomi sessuali).

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Mitosi Meiosi

• Una cellula a 46 cromosomi genera due cellule figlie anch’esse con 46 cromosomi ognuna.

• Si hanno due successive divisioni e si passa da una cellula a 46 cromosomi a quattro cellule con metà corredo cromosomico, ossia 23 cromosomi.

Il processo di divisione cellulare e quello di formazione dei gameti

prevedono due diverse modalità di divisione:

LA DIVISIONE DELLE CELLULE E I CROMOSOMI46

46 46

46

23

23 23

23

23 23

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COSA ACCADE AI CROMOSOMI …Cellula a

4 cromosomi Si separano i

cromatidi che formano ogni cromosoma

Si formano due cellule figlie

con 4 cromosomi

Il DNA si duplica di nuovo

formando 2 cellule uguali a quella madre

PER MITOSI

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Cellula a 4 cromosomi. Si

appaiono i cromosomi omologhiI

cromosomi omologhi si separano uno per

ogni cellula figlia.. Si

ottengono 2 cellule a

2 cromosomi

Per mitosi si ottengono 4 cellule a

2 cromosomi

PER MEIOSI(O DIVISIONE RIDUZIONALE)

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La riproduzione negli esseri umani garantisce la massima protezione per il nascituro, per questo l’apparato riproduttore è cosi complesso, soprattutto nella donna.

In entrambi gli apparati riproduttori sono presenti le gonadi, gli organi per la riproduzione dei gameti.

GLI APPARATI RIPRODUTTORI …

DELL’UOMO E DELLA DONNA

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• I testicoli o gonadi maschili, sono organi ghiandolari contenuti nello scroto. Nei testicoli si distinguono due tipi di cellule: le cellule secernenti, che producono gli ormoni maschili, i quali determinano la comparsa dei caratteri secondari, e le cellule che producono gli spermatozoi. I due tipi di cellule sono contenuti in sottili tuboli avvolti all’interno di ciascun testicolo. Gli spermatozoi vengono formati all’interno dei tuboli a iniziare della pubertà (13-14 anni) fino alla vecchiaia. Una volta prodotti passano nei condotti deferenti,

L’apparato riproduttore maschile è composto da due organi il pene e i testicoli, posti all’esterno del corpo.

L’APPARATO RIPRODUTTORE

MASCHILE

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uno per ogni testicolo, e da questi raggiungono le vescicole seminali e la prostata. Questi organi producono il liquido seminale che favorisce la maturazione e il movimento degli spermatozoi. In tal modo si forma il cosiddetto sperma, che una volta prodotto raggiunge l’uretra, canale in comune con le vie urinarie che attraversa il pene, e da qui viene riversato all’esterno. In un individuo giovane ogni giorno vengono prodotti centinaia di milioni di spermatozoi ed a ogni emissione, detta eiaculazione, ne vengono espulsi circa 150 milioni.

L’APPARATO RIPRODUTTORE

MASCHILE

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Il pene è l’organo necessario

all’’accoppiamento e tramite esso gli

spermatozoi raggiungono le cellule uovo

all’interno dell’apparato femminile dove avviene

la fecondazione.

L’APPARATO RIPRODUTTORE

MASCHILE

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Gli organi dell’ apparato riproduttore femminile sono le ovaie, gli ovidotti, l’utero e la vagina, tutti situati all’ interno del corpo.

• Le due ovaie o gonadi femminili, sono posti ai lati della colonna vertebrale, come i testicoli, sono organi ghiandolari in quanto, oltre a contenere le cellule uovo, secernono gli ormoni femminili responsabili della comparsa dei caratteri sessuali secondari e del controllo del ciclo mestruale. All’interno delle ovaie troviamo tanti follicoli dentro i quali, a iniziare della pubertà (11-13 anni), maturano gli ovuli.

L’APPARATO RIPRODUTTORE

femminile

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• Gli ovidotti, collegano ciascuna ovaia con l’utero. Le loro pareti interne sono rivestite da un particolare epitelio cigliato. Il

tappeto di ciglia spinge l’ovulo verso l ‘utero. Negli ovidotti avviene, in caso di accoppiamento, l’incontro tra gli spermatozoi

e le cellule uovo.• L’utero è un organo cavo,

le cui pareti sono formate da una consistente muscolatura liscia. Il rivestimento interno è una mucosa, ricca di vasi sanguigni, che in seguito alla stimolazione del sistema endocrino subisce modificazioni mensili per prepararsi ad accogliere un’eventuale gravidanza. La parte inferiore dell’utero, detta collo o cervice, è collegata con la vagina

L’APPARATO RIPRODUTTORE

femminile

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• La vagina è un breve condotto,

situato tra il retto e la vescica, nel quale durante

l’accoppiamento, viene riversato lo

sperma. La vagina comunica con

l’esterno attraverso la vulva, una

concavità nella quale sfociano

anche le vie urinarie.

L’APPARATO RIPRODUTTORE

femminile

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• I gameti sono le cellule specializzate che consentono la riproduzione sessuata; essi sono i gameti maschili o spermatozoi e i gameti femminili o cellule uovo.

• Gli spermatozoi sono cellule molto piccole, queste sono formate da una testa, contenente il nucleo, collegata a una coda, il flagello, tramite una struttura tubolare detta collo. Il flagello è la struttura che permette agli spermatozoi di muoversi, per raggiungere l’ovulo all’ interno dell’ apparato

femminile.

LO SVILUPPO DEI GAMETI

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Gli ovuli sono molto più grandi dello spermatozoo, ciò dipende dal fatto che, mentre lo spermatozoo deve portare solo i cromosomi paterni, nella cellula uovo deve essere contenuto tutto il necessario per lo sviluppo di un nuovo individuo.

LO SVILUPPO DEI GAMETI

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Sia nei maschi che nelle femmine l’inizio dello sviluppo sessuale si manifesta con i cambiamenti fisici dovuti alla comparsa dei caratteri sessuali secondari. Nei maschi la voce diventa più profonda compare la barba, i peli del pube e delle ascelle. Nelle femmine si ingrossano le mammelle e allargano i fianchi e, come nei maschi, compaiono i peli pubici e ascellari. Oltre a queste graduali trasformazioni fisiche, l’inizio della pubertà è segnato nei maschi dalla prima eiaculazione spontanea ossia l’emissione di sperma e nelle femmine dalla prima mestruazione, cioè la perdita di sangue e frammenti di muscolatura uterina.

LA PUBERTA’

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Sia con i bambini che con le bambine è importante che i genitori affrontino il tema dei cambiamenti fisici che cominciano a manifestarsi a partire dagli 8 e i 9 anni. Davanti al corpo che cambia i bambini possono volerne sapere di più e fare domande ai genitori.

la PUBERTA’

La cosa più importante da fare è rispondere alle domande con semplicità e naturalezza.

I bambini possono reagire diversamente davanti alle risposte dei genitori. Il compito dei grandi è dunque sdrammatizzare e sottolineare l’importanza di trasformarsi e diventar grandi.

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Cosa vivono gli adolescenti?

Pubertà significa distacco dai genitori e al contempo insicurezza perché viene a mancare la protezione dei genitori. Gli adolescenti sono insicuri perché il loro corpo subisce forti trasformazioni. E nel frattempo desiderano stare sempre di più con i coetanei e instaurare relazioni con l’altro sesso

Questo periodo di transizione rende gli adolescenti particolarmente sensibili e vulnerabili e spesso reagiscono in maniera insolente e arrogante.

LA dopo la PUBERTA’

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Cosa vivono i genitori?

Lo sviluppo degli adolescenti può provocare nei genitori diversi sentimenti e reazioni, ovvero amore, odio e paura

Anche le paure sono normali. Queste riguardano il rendimento scolastico e il possibile influsso negativo di coetanei.

Ma è importante che i genitori la smettano di estendere le proprie illusioni sui loro figli; un figlio è un individuo e non la continuazione dei sogni dei suoi genitori.

LA dopo la PUBERTA’

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Superare la sfida

Nessuno se la caverà mai senza errori. Ciò che alla fine conta non sono gli errori commessi, bensì se si è riusciti a mantenere il dialogo con gli adolescenti.

Calma e fiducia

Il compito degli educatori è di offrireai giovani un sostegno con una buona dose di calma e fiducia. 

la PUBERTA’

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Come mantenere al sicuro i propri figli da comportamenti sessuali a rischio?

È fondamentale trasmettere con chiarezza il messaggio che per una sessualità sana:

• emozioni e relazioni affettive sono importanti tanto quanto l’atto fisico

• prima di prendere qualsiasi decisione bisogna valutare bene i fattori coinvolti e le conseguenze

• è necessario definire i propri valori riguardo al sesso e le proprie scelte contraccettive

• bisogna avere un buon rapporto con se stessi e la propria sessualità

la PUBERTA’

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Come mantenere al sicuro i propri figli da comportamenti sessuali a rischio?

• non ci si deve sentire impauriti, vergognosi o colpevoli

• serve conoscere bene le varie parti del corpo, il suo funzionamento e le malattie sessualmente trasmissibili

• è determinante sapere quando, dove e perché è importante chiedere un consiglio medico

• si deve essere consapevoli delle pratiche di “sesso sicuro”

• bisogna saper dire “No”

la PUBERTA’

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• L’ emorragia, ossia la perdita di sangue dalla vagina, non è altro che una fase di un complesso ciclo della mucosa uterina, a sua volta legato al ciclo di maturazione degli ovuli.

• Ogni 28 giorni, in seguito all’azione di alcuni ormoni dell’ipofisi, nella donna matura una cellula uovo all’interno di un follicolo ovarico. L’uovo maturo viene espulso dai follicoli e spinto nelle tube di Falloppio. Nel frattempo l’utero si prepara a un eventuale gravidanza.

IL CICLO MESTRUALE

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La preparazione dell’utero consiste in un accrescimento della mucosa uterina che diviene più spessa e turgida per un maggior flusso di sangue. Se l’ovulo non viene fecondato, l’utero inizia a contrarsi e si ha il distacco della mucosa, con emorragia che dura dai 4 ai 7 giorni. Il dolore avvertibile durante la mestruazione, è dovuto alle contrazioni della mucosa liscia delle pareti dell’utero.

IL CICLO MESTRUALE

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Se durante il suo percorso negli ovidotti l’ovulo maturo incontra

gli spermatozoi si ha la fecondazione e l’ovulo

fecondato, ossia lo zigote, inizia a dividersi per poi impiantarsi

nella mucosa uterina.

In questo caso il ciclo mestruale si interromperà per 9 mesi,

tempo necessario all’embrione umano per raggiungere il

completo sviluppo prima della nascita.

IL CICLO MESTRUALE

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La prima cellula di un organismo è lo zigote, frutto dell’incontro tra lo spermatozoo e la cellula uovo. L’ incontro avviene se, nei 3 giorni in cui l’ovulo transita dagli ovidotti, si verifica l’accoppiamento, con immissione di sperma nel canale vaginale.

DA UNA CELLULA A UN BAMBINO:LO SVILUPPO EMBRIONALE

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A fecondazione avvenuta, lo zigote inizia ad andare incontro a successive mitosi. Poi raggiungerà la

mucosa dell’utero che nel frattempo si è preparato ad accoglierlo. Qui inizierà il periodo di gravidanza,

segnato dalla formazione di un particolare collegamento tra l’involucro dell’embrione e le pareti dell’utero, la cosiddetta placenta. Tramite tale organo,

con il quale l’embrione è collegato attraverso il cordone ombelicale, avvengono gli scambi di

sostanze tra la madre e l’ embrione.

DA UNA CELLULA A UN BAMBINO:

LO SVILUPPO EMBRIONALE

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Le prime settimanali di vita dell’embrione sono le più delicate perché vanno formandosi i diversi apparati (nervoso, digerente, circolatorio).

Dopo solo due mesi l’embrione è già completo ed ha assunto le caratteristiche che presenterà alla nascita; da questo momento viene chiamato feto.

Durante il periodo di vita all’interno dell’utero l’embrione, e quindi il feto, è immerso nel liquido amniotico, contenuto nel sacco amniotico.

Questo consente al feto di muoversi senza essere compresso o colpito da eventuali urti ricevuti dall’addome della madre.

LA VITA DELL’EMBRIONE

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Allo scadere dei 9 mesi di gravidanza l’utero, sotto il controllo endocrino, inizia a contrarsi con frequenza crescente. Questa fase precede il parto ed è chiamata travaglio. Appena nato il bambino è ancora collegato alla placenta e occorre tagliare il

cordone ombelicale. Anche la placenta si distacca dall’utero che può così ritornare gradualmente alla sua dimensione normale e

riprendere i suoi cicli riproduttivi. Il taglio del cordone ombelicale crea nel neonato un momento di asfissia poiché si interrompe la

respirazione ombelicale e inizia quella polmonare. Il primo vagito al momento della nascita indica il primo atto inspiratorio

del bambino.

LA VITA DELL’EMBRIONE

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• Il sesso in alcune specie è controllato dall’ ambiente, ma di solito è determinato da geni che mappano sui cromosomi sessuali

• In molte specie animali, le femmine hanno cromosomi XX, i maschi hanno XY.

DETERMINISMO DEL SESSO

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XY XX

½ XY ½ XX

½ Y e ½ X tutti X

Il sesso del bambino è determinato dal sesso dello spermatozoo

QUINDI ……..

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• Diabete : mancanza di insulina• Sindrome di Down: 47 cromosomi

anziché 46• Anemia Mediterranea: i globuli

rossi sono molto piccoli. Si tratta di un gene recessivo

• Albinismo: assenza di Melanina. È un gene recessivo

• Emofilia: è la mancanza di una proteina che serve per la coagulazione del sangue. Solitamente è trasmessa dalla madre sul cromosoma X recessivo

• Daltonismo: impossibilità di distinguere i colori simili (verde-blu, ad esempio). Viene trasmessa dalla madre sul cromosoma X recessivo

ALCUNE MALATTIE A TRASMISSIONE

GENETICA

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Madre portatrice Padre sano

Femmina portatrice

Femmina sana

Maschio emofilico

Maschiosano

XE

X X Y

XE

X

XE

Y

X X

X Y

Trasmissione emofilia:

madre portatrice – padre sano

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Madre sana Padre emofilico

Femmina portatrice

Femmina portatrice

Maschio sano

Maschiosano

X X X

E

Y

X X

E X Y

X X

E X Y

Trasmissione emofilia:

madre sana – padre emofilico

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Madre portatrice Padre emofilico

Femmina emofilica

Femmina portatrice

Maschio emofilico

Maschiosano

XE

X XE

Y

XE

XE

XE

YX XE

X Y

Trasmissione emofilia:

madre portatrice – padre emofilico

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• Tutte le piante ibride, discendenti da genitori geneticamente diversi e puri hanno un aspetto simile

• Gli ibridi incrociati fra di loro non generalo linee pure. I discendenti mostrano mescolanza di caratteri: alcuni sono simili ai genitori, altri alla generazione di partenza

Genetica mendeliana - presupposti

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• Mendel (1856) individuò regole precise sulla modalità di trasmissione dei caratteri alla progenie

• Come organismo scelse le piante di Pisum sativus: crescono facilmente, ve ne sono molte varietà, consentono impollinazione controllata

• Selezionò le linee pure per determinati caratteri (che vengono conservati nelle generazioni successive)

• Scelse varietà rappresentative per sette caratteri che mostrassero fenotipi diversi

• Limitò la variabilità genetica studiata in ciascun esperimento

Genetica mendeliana

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Il fiore del pisello, si

autoimpollina, ma le antere

che producono il polline si possono

rimuovere, e sullo stimma

può essere posto il polline

di un altro individuo

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• Incrociò piante di due differenti linee pure con fenotipi diversi (Generazione parentale, P)

• La prima generazione filiale (F1) era costituita da individui tutti uguali che, per un certo carattere, somigliavano sempre ad un genitore

• La seconda generazione filiale (F2), prodotta per incrocio di individui della F1, mostrava per ¾ il carattere della F1, ma per ¼ il carattere della generazione P che si era perso nella generazione F1

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• Mendel concluse che esistono dei “fattori ereditari” (caratteri dominanti) di un genitore che mascherano quelli dell’ altro genitore (recessivi) quando coesistono nella generazione F1

• Questo concetto smontava l’ assunto che l’ ereditarietà fosse controllata di “fluidi” che si mescolavano per formare gli ibridi

• I Fattori che secondo Mendel, capaci di controllare le caratteristiche ereditarie sono i geni

Fattori ereditari

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• Definito l’ allele come forma alternativa di un gene, si possono individuare alleli dominanti e recessivi. Quando sono presenti entrambi il fenotipo è quello dell’ allele dominante.

• Il principio della segregazione stabilisce che, prima della riproduzione sessuata, gli alleli portati da un genitore si separano (segregano). Il gamete contiene un solo allele di ciascun paio. Gli alleli durante la segregazione rimangono intatti (non vengono contaminati), per cui gli alleli recessivi possono ricomparire nella generazione F2

Fattori della segregazione

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• Sono incroci fra individui che portano alleli diversi di un singolo locus: femmina omozigote per il colore nero ( B allele dominante)maschio omozigote per il colore marrone (b allele recessivo).

• Per il principio della segregazione, alla meiosi si otterranno gameti femminili B e gameti maschili b.

• All’ F1, gli individui (Bb) avranno tutti pelo nero (dominante)

Incroci monoibridi - 1

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• I soggetti dell’ F1 (Bb) per il principio della segregazione, alla meiosi produrranno gameti femminili e maschili B e b in ugual numero.

• La fecondazione è un fenomeno casuale e si ottiene il rapporto fenotipico della generazione F2 di un incrocio di monoibridi 3:1

• Quadrato di Punnet: rappresentazione delle possibili combinazioni di gameti

Incroci monoibridi - 2

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• Non sempre dal fenotipo possiamo risalire al genotipo (individui BB e Bb sono entrambi a pelo nero)

• Il fenomeno della dominanza spiega perché si può somigliare di più ad un genitore anche se i due genitori contribuiscono in egual misura al genotipo della progenie

• La dominanza non è prevedibile e può essere determinata solo sperimentalmente

• In una popolazione non è detto che il fenotipo dominante sia più comune del fenotipo recessivo

Fenotipo & genotipo

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Fenotipo & genotipo

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• Serve a stabilire il genotipo della cavia a pelo nero (BB o Bb??) cioè per svelare la condizione di eterozigosi

• Si incrociano le cavie a pelo nero con individui a pelo marrone, (omozigoti per il carattere recessivo, bb)

• In un reincrocio, i due tipi di gameti prodotti dal genitore con genotipo sconosciuto, non sono “nascosti” nella progenie dagli alleli che provengono dall’ altro genitore (gameti tutti b)

• Il principio mendeliano della segregazione consente di prevedere il rapporto fenotipico dei reincroci

Reincrocio: test cross

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Bibliografia approfondimento

• http://bambini.guidone.it/2012/03/03/genitori-figli-come-affrontare-la-puberta/

• http://www.clubsvizzerodeigenitori.ch/articolo/superare-con-successo-la-puberta

• http://www.villaggiodellasalute.com/Document.aspx?data=Xt9EK911SU5oTzxNrJWRTA%3D%3D&title=Adolescenti+e+sesso%3A+pi%C3%B9+precoci+e+meno+consapevoli

• http://genitori.sceglitu.it/guida-genitori/adolescenti-e-sessualita-come-costruire-il-dialogo/NG-2

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