Eating Planet 2012

Embed Size (px)

Citation preview

IN COLLABORAZIONE CON WORLDWATCH INSTITUTE

BARILLA CENTER FOR FOOD & NUTRITION

EATING PLANET 2012NUTRIRSI OGGI: UNA SFIDA PER LUOMO E PER IL PIANETA

eating planetwww.barillacfn.com [email protected] board

Barilla Center for Food & Nutrition

nutrirsi oggi: una sfida per luomo e per il pianetabarilla center for food & nutrition

Barbara Buchner, Claude Fischler, John Reilly, Gabriele Riccardi, Camillo Ricordi, Umberto Veronesiin collaborazione con

Worldwatch Institute, Washington D.C. Nourishing the Planet Curatrice: Danielle Nierenberg The European House Ambrosetti Editor: Luigi Rubinelli realizzazione editoriale Edizioni Ambiente srl www.edizioniambiente.it Coordinamento redazionale: Anna Satolli Progetto grafico: GrafCo3 Milano Infografica: Tati Cervetto Schemi, grafici e tabelle che non esplicitano la propria fonte sono da intendersi come elaborazioni dellautore. 2012, Barilla Center for Food & Nutrition via Mantova 166, 43122 Parma, Italy 2012, Edizioni Ambiente via Natale Battaglia 10, 20127 Milano, Italy tel. 02.45487277, fax 02.45487333 ISBN 978-88-6627-024-9 Finito di stampare nel mese di marzo 2012 presso Genesi Gruppo Editoriale Citt di Castello (PG) Stampato in Italia Printed in Italy Questo libro stampato su carta Munken Print White certificata FSCi siti di edizioni ambiente

www.edizioniambiente.it www.nextville.it www.reteambiente.it www.verdenero.it Seguici anche su Facebook.com/EdizioniAmbiente

IN COLLABORAZIONE CON WORLDWATCH INSTITUTE

BARILLA CENTER FOR FOOD & NUTRITION

EATING PLANET 2012NUTRIRSI OGGI: UNA SFIDA PER LUOMO E PER IL PIANETA

eating planetintroduzione

Barilla Center for Food & Nutrition

nutrirsi oggi: una sfida per luomo e per il pianeta

Guido Barilla, BCFN: le risposte a tre paradossi prefazione Mario Monti, La sfida politica del cibo guida alla lettura

XI

XV 3

1. le sfide del cibointroduzione Worldwatch Institute: si pu intervenire nel grande e nel piccolo food for all: cibo per tutti 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.6 1.7 1.8 1.9 Lo sperpero dei paesi ricchi Nuove tecniche di trasformazione degli alimenti Migliorare lalimentazione La refezione scolastica Comprare locale Ripensare la Rivoluzione verde Rese e sostenibilit ambientale Cambiamento climatico e sostenibilit alimentare Zootecnia integrata per la sostenibilit 10 14 16 17 18 19 20 22 22 23 24 28 30 31 32 34 35 36 37 38 40

food for sustainable growth: cibo per una crescita sostenibile

1.10 Non solo calorie 1.11 Il ruolo delle verdure 1.12 Portare il cibo sano ovunque 1.13 Limportanza dellinformazione 1.14 Il ruolo delle strutture sanitarie food for culture: cibo e cultura 1.15 Rilanciare i sistemi agricoli 1.16 Nuove tecnologie informatiche e di comunicazione

food for health: cibo e salute

VI

eating planet

1.17 La divulgazione sul campo 1.18 Incentivare loccupazione dei giovani i tre obiettivi del cibo 1.19 Accrescere la consapevolezza del ruolo dellagricoltura

41 42 44 46

2. cibo per tuttiintroduzione Raj Patel, Come rispondere agli eccessi del mercato dati e fatti chiave laccesso al cibo: le sfide di oggi e quelle di domani 2.1 La food security e i problemi di accesso al cibo 2.2 Il paradosso alimentare e le sue cause 2.3 Le possibili aree di azione una nuova emergenza: linstabilit dei prezzi del cibo 2.4 Il modello interpretativo del BCFN 2.5 Le variabili del modello BCFN 2.6 Strategie per contrastare la volatilit approcci e strumenti per il benessere sostenibile 2.7 Prodotto interno lordo contro indicatori di benessere 2.8 Approccio soggettivo contro approccio oggettivo: le diverse prospettive di misurazione del benessere 2.9 Il BCFN Index di benessere e di sostenibilit del benessere: caratteristiche e specificit 2.10Il BCFN Index 2011 e i principali risultati 2.11 Le diverse dimensioni della sostenibilit interviste Paul Roberts, Nellaccesso il fattore chiave la diversit Ellen Gustafson, Le politiche agricole devono pensare alla salute e al benessere delluomo proposte e azioni 50 54 56 57 60 66 72 72 74 81 88 88 90 94 96 99 102 106 110

sommario

VII

3. cibo per una crescita sostenibileintroduzione Carlo Petrini, Pagare il giusto dati e fatti chiave la doppia piramide: unalimentazione sana per tutti e sostenibile per lambiente 3.1 3.2 3.3 3.4 3.5 La piramide alimentare come strumento di educazione Alcuni studi sullalimentazione mediterranea La piramide ambientale La doppia piramide per chi cresce La doppia piramide nel lungo periodo 114 118 120 122 124 128 131 135 138 142 145 158 160 164 165 170 173 177 180 183

3.6 Lagricoltura oggi: i principali paradigmi agricoli 3.7 La sostenibilit dei sistemi colturali del grano duro: il caso Barilla water economy: lemergenza acqua tra disponibilit e interessi economici

il futuro dellagricoltura: verso paradigmi agricoli sostenibili

3.8 La disponibilit dellacqua: dallabbondanza alla scarsit 3.9 La realt e le prospettive del diritto di accesso allacqua 3.10 Le scelte e i comportamenti per un consumo sostenibile dellacqua 3.11 Limpronta idrica di una nazione e il commercio di acqua virtuale 3.12 La privatizzazione dellacqua: implicazioni tra pubblico e privato interviste Hans R. Herren, La difficile transizione verso lagricoltura sostenibile Tony Allan, Acqua virtuale fra sovraconsumo e cattiva gestione proposte e azioni

VIII

eating planet

4. cibo e saluteintroduzione Ricardo Uauy, La salute dipende dallalimentazione e dallagricoltura dati e fatti chiave cibo per una vita sana 4.1 La diffusione e le tendenze delle malattie croniche e i loro impatti economico-sociali 4.2 Le linee guida per ladozione di una sana alimentazione e uno stile di vita corretto 4.3 Le linee guida e i modelli di dieta pi diffusi 4.4 Raccomandazioni per scegliere cibo e bambini: la buona educazione 4.5 La diffusione dellobesit e del sovrappeso nei bambini e negli adolescenti e il loro impatto economico-sociale 4.6 I nutrienti nelle differenti fasi della crescita 4.7 Le linee guida per ladozione di una sana alimentazione e uno stile di vita corretto nei bambini e negli adolescenti 4.8 Raccomandazioni per scegliere longevit e benessere: il ruolo fondamentale della nutrizione 186 190 192 193 196 198 203 203 204 206 217 218 221 225 230 236 239

4.9 Impatti economici e sociali delle principali patologie su demografia e longevit 4.10La relazione tra longevit, patologie e ruolo dellalimentazione e degli stili di vita 4.11 Stati infiammatori e restrizione calorica: possibili interventi per rallentare i processi di invecchiamento 4.12 Raccomandazioni per scegliere interviste Marion Nestle, Le aziende devono adottare comportamenti responsabili Aviva Must, Condividere la responsabilit sui bambini Alex Kalache, L impatto degli stili di vita sull invecchiamento proposte e azioni

241 245 248 252

sommario

IX

5. cibo e culturaintroduzione Shimon Peres, Food for Peace: un appello per la mobilitazione della buona volont dati e fatti chiave la dimensione culturale del cibo 5.1 5.2 5.3 5.4 5.5 5.6 5.7 Il rapporto cibo-cultura: le origini Il cibo diventa comunicazione e convivialit Delizia e disgusto: la classificazione culturale del mangiabile Cibo: ruoli sociali, di genere e di potere Il valore simbolico degli alimenti nelle grandi fedi religiose Le proibizioni alimentari: cibo e purezza Cibo e cultura: un legame indissolubile 256 258 260 261 262 263 266 267 269 269 270 270 275 278 279 281 282 286 287 294 296 298 301 304 306

le grandi tradizioni culinarie e la realt del cibo oggi 5.8 Le grandi tradizioni culinarie 5.9 Il cibo oggi: sfide e prospettive 5.10 Verso una nuova visione dellalimentazione 5.11 Linee guida per ridefinire la relazione uomo-cibo

la cultura mediterranea: stile di vita e tradizione alimentare 5.12 Le caratteristiche salienti della dieta mediterranea 5.13 La dieta mediterranea e gli aspetti sociali: limportanza della commensalit 5.14 La mediterraneit oggi: il declino di un modello 5.15 Come recuperare il significato della mediterraneit interviste Joaqun Navarro-Valls, Costruire la cultura della responsabilit Vandana Shiva, Chi controlla il cibo controlla la democrazia Michael Heasman, La guerra della consumer culture e il sistema alimentare: quali implicazioni per il modello mediterraneo? proposte e azioni note

XI

introduzione di

Guido Barilla *

BCFN: le risposte a tre paradossi

Viviamo in unepoca che si caratterizza per alcuni paradossi globali. Tre, in particolare, hanno da tempo colpito lattenzione e rafforzato la nostra convinzione di dare vita a un centro di studi dalle caratteristiche innovative e del tutto originali. Il primo paradosso riguarda la coesistenza nel mondo di pi di un miliardo di persone che soffrono la fame a fronte di un numero equivalente che soffre le conseguenze di un eccesso di nutrizione, nella forma di gravi malattie metaboliche come, per esempio, il diabete. Eppure, gi oggi, il sistema alimentare globale in grado di garantire un adeguato apporto nutrizionale a tutti gli esseri umani presenti sul pianeta. Le cause di questa situazione non sono facili da individuare e rimuovere. Questo, per, non deve scoraggiare ma, al contrario, deve fungere da sprone a individuare e proporre soluzioni nuove ed efficaci. Il secondo paradosso relativo alla presenza sul pianeta di circa tre miliardi di animali da allevamento. Un terzo dellintera produzione alimentare globale destinato alla loro nutrizione. Peraltro, le attivit di allevamento contribuiscono significativamente ai fenomeni di cambiamento climatico. Infatti si stima che siano responsabili di almeno il 50% delle emissioni agricole di gas serra. Ancora una volta si tratta di modelli da ripensare. Il terzo paradosso legato a unulteriore forma di uso improprio delle risorse della Terra: la concorrenza tra biocarburanti e cibo. Una quota crescente di terreni agricoli destinata alla produzione di carburante. Cos facendo, scegliamo di dare da bere alle nostre automobili anzich da mangiare a esseri umani bisognosi. La crescente consapevolezza di questi squilibri ci ha spinto a riflettere sulle modalit pi efficaci per comunicare e coinvolgere chiunque fosse interessato ad approfondire questi argomenti in modo indipendente, serio, scientificamente accurato. Da questa esigenza di informare, coinvolgere, comunicare e dibattere al fine di risolvere nato nel 2009 il Barilla Center for Food & Nutrition (BCFN), un centro di analisi e proposte dallapproccio multidisciplinare che ha lobiettivo di approfondire i grandi temi legati allalimentazione e alla nutrizione su scala globale. Il BCFN si propone di dare ascolto alle esigenze emergenti dalla societ, raccogliendo esperienze e competenze qualificate a livello mondiale, favorendo un dialogo continuo e aperto.

XII

eating planet

La complessit dei fenomeni oggetto di indagine ha reso necessario adottare una metodologia che va oltre i confini delle diverse discipline; da qui nasce la suddivisione delle tematiche oggetto di studio in quattro macro aree: Food for All, Food for Sustainable Growth, Food for Health, Food for Culture. Larea Food for All affronta il tema dellaccesso al cibo e della malnutrizione, con lobiettivo di riflettere su come favorire un miglior governo del sistema agroalimentare su scala globale, al fine di rendere possibile una pi equa distribuzione del cibo e favorire un migliore impatto sul benessere sociale, sulla salute e sullambiente. Larea Food for Sustainable Growth approfondisce il tema della sostenibilit della filiera agroalimentare, attraverso un impiego equilibrato delle risorse naturali e una costante riduzione degli impatti negativi sullambiente. Larea Food for Health ha avviato un percorso di studio del rapporto esistente fra lalimentazione e la salute. Larea Food for Culture, infine, cerca di comprendere, descrivere e rendere pi significativo il rapporto delluomo con il cibo. Nei suoi primi tre anni di attivit il centro ha realizzato e divulgato numerose pubblicazioni scientifiche. Guidato dalle scadenze istituzionali e dalle priorit presenti nelle agende economiche e politiche internazionali ha rafforzato, credo, il proprio ruolo di collettore e connettore tra scienza e ricerca da un lato, e decisioni politiche e azioni governative dallaltro. Ha inoltre organizzato eventi aperti alla societ civile, tra i quali lInternational Forum on Food & Nutrition, un importante momento di confronto internazionale con i pi grandi esperti del settore giunto alla sua terza edizione. In linea con questa impostazione, le attivit del BCFN sono guidate da un Advisory Board multidisciplinare, un organismo composto da esperti appartenenti a settori diversi ma complementari, che propone, analizza e sviluppa i temi e successivamente formula su di essi raccomandazioni concrete. Per ogni area sono stati individuati uno o pi advisor specifici: Barbara Buchner (esperta di energia, climate change e ambiente) e John Reilly (economista esperto di tematiche ambientali) per larea Food for Sustainable Growth; Mario Monti (economista e policy maker) per larea Food For All; Umberto Veronesi (oncologo), Gabriele Riccardi (nutrizionista) e Camillo Ricordi (immunologo) per larea Food for Health; Claude Fischler (sociologo) per larea Food for Culture. Dal lavoro di questo gruppo di esperti sono nate in questi anni idee di valore: al fine di comprendere in quale modo lalimentazione incida sulla nostra condizione di salute, si proceduto con la costruzione della doppia piramide ambientale e nutrizionale, con lelaborazione dellindice di benessere BCFN, con lanalisi della Water Economy e delle linee guida nutrizionali dei principali organismi medico-scientifici internazionali. Sono stati, inoltre, svolti approfondimenti relativi alla corretta alimentazione nelle diverse et della vita, con particolare attenzione ai bambini.

introduzione

XIII

Cos nato Eating Planet, alla cui realizzazione hanno preso parte scienziati, leader politici, premi Nobel ed esperti di fama mondiale, che qui desideriamo ringraziare: Tony Allan, Ellen Gustafson, Michael Haesman, Hans Herren, Alex Kalache, Mario Monti, Aviva Must, Joaqun Navarro-Valls, Marion Nestle, Raj Patel, Shimon Peres, Carlo Petrini, Paul Roberts, Vandana Shiva, Ricardo Uauy. A tre anni dalla creazione del BCFN, abbiamo creduto utile proporre una sintesi di quanto fin qui elaborato, per segnare un punto del percorso e iniziare a ragionare su nuovi sviluppi. Il libro che abbiamo realizzato ci sembrato il modo migliore per documentare una passione: per luomo e per la sua vita quotidiana, ma anche per il mestiere che facciamo, che ci chiede di non guardare solo al profitto dellimpresa. Ci chiede, crediamo, di concorrere a costruire un mondo migliore. * Presidente Barilla Center for Food & Nutrition.

XV

prefazione di

Mario Monti *la sFida politiCa del CiBo**

Perch ho provato unattrattiva intellettuale molto forte per il lavoro che il Barilla Center for Food & Nutrition svolge da alcuni anni? Perch penso che lenorme problema dellaccesso al cibo rappresenti una sintesi delle difficolt che chi si occupa di concorrenza sui mercati e di governance globale si trova oggi ad affrontare. Viviamo in un contesto in cui, pi o meno ovunque, le decisioni vengono prese in situazioni di emergenza. accaduto con la crisi finanziaria, che stata seguita da unazione immediata, o quasi immediata, e da sforzi notevoli in direzione di un coordinamento, perch palese che nessun paese, da solo, e nessuna regione del mondo, da sola, possono risolvere i problemi del sistema finanziario. La consapevolezza dellemergenza riguarda oggi anche laccesso al cibo. Almeno nel caso delle questioni finanziarie e di altre criticit di carattere macroeconomico, abbiamo osservato una tendenza pericolosa: quando un problema diventa una reale emergenza, ci spaventiamo e, di conseguenza, siamo disposti a rinunciare a parte della nostra sovranit nazionale, perch pensiamo che la cooperazione sia lunica soluzione. Non appena il problema sembra essere un po meno urgente e sensibile, in una prospettiva di breve termine tendiamo a tornare alle vecchie pratiche. A partire da questa osservazione di carattere generale, due aspetti vanno a mio giudizio sottolineati. Il primo riguarda la natura stessa della sfida che dobbiamo affrontare: lagricoltura e il cibo, e la sicurezza del cibo nei suoi risvolti finanziari, sono problemi infinitamente pi complicati e pi radicati nel nostro sistema economico e nella nostra societ, con conseguenze molto pi ampie e durature, degli squilibri finanziari degli ultimi anni. Questo significa che risolvere questi problemi una questione a termine infinitamente pi lungo, uno sforzo prolungato, perch si inserisce pi in profondit nelle strutture socioeconomiche. Pertanto dobbiamo guardarci dal rischio di reversibilit non appena si intravede la soluzione del problema. A tal riguardo, sono ottimista in merito allUnione Europea. Siamo in 27, abbiamo organismi decisionali, istituzioni e leggi, cos come strutture per attuare queste leggi. Quindi, il rischio di reversibilit, una volta che un pro-

XVI

eating planet

blema esce dallo stato di emergenza acuta, minore nellUnione Europea rispetto ad altre aree del mondo. poi chiaro, ed questo il secondo aspetto, che un rafforzamento della governance globale fondamentale. Governance non significa limitare le iniziative imprenditoriali: governance significa governo dei mercati in termini generali, e gli imprenditori, come gli utenti e i consumatori sono i protagonisti del mercato. Quello che occorre non un modello di pianificazione troppo ambizioso da attuare nel mondo, in un paese o in un gruppo di paesi; al contrario, lambito nel quale oggi possibile conseguire un maggiore ritorno in termini di efficacia la capacit dinstaurare rapporti sempre migliori tra gli strumenti politici e le reazioni dei mercati. Ci sono alcune proposte in merito che ritengo efficaci, a partire ovviamente dallidea di tornare ad attribuire al cibo un ruolo centrale nel programma politico ed economico internazionale. Occorre poi promuovere misure per favorire uno sviluppo economico equilibrato e laumento della produttivit agricola. Un terzo aspetto cruciale la modifica della filiera di produzione e distribuzione alimentare al fine di gestire la crescente volatilit dei prezzi e garantire lesistenza di reti di sicurezza. qui che, se vogliamo, il settore alimentare converge maggiormente con il settore finanziario. Anche il punto conclusivo della catena, che riguarda le abitudini alimentari dei consumatori, fondamentale. Per vari motivi legati alla sostenibilit, ma anche per considerazioni di salute individuale e familiare, questo un aspetto su cui bisogna investire molto di pi. Facendo unosservazione macropolitica un po pi generale, si pu dire che uno dei punti deboli dei modelli economici e politici nel mondo negli ultimi ventanni sia stato un calo di attenzione per la distribuzione, qui intesa come possibilit di accesso al cibo. Ora, gli aspetti relativi a uguaglianza, disuguaglianza e distribuzione stanno tornando prepotentemente nellarena politica interna e globale e questa certamente una buona notizia. * Mario Monti (Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro dellEconomia e delle Finanze, Repubblica Italiana; Presidente dellUniversit Bocconi; Membro dellAdvisory Board del Barilla Center for Food & Nutrition dal febbraio 2009 al novembre 2011). ** Le riflessioni contenute in questo scritto sono state sviluppate in occasione del workshop LUnione Europea pu affrontare le nuove sfide geopolitiche ed economiche dellaccesso al cibo? organizzato dal Barilla Center for Food & Nutrition presso il Parlamento Europeo lo scorso 15 giugno 2011.

eating planet nutrirsi oggi: una sfida per luomo e per il pianeta

3

guida alla lettura

In questa sezione proposta una selezione delle azioni pi rilevanti nel campo dellalimentazione intesa a sottolineare lorientamento allazione condivisa che vuole caratterizzare lapproccio adottato in questo volume.

food for allfavorire lo sviluppo economico nei paesi pi poveri La fame diretta conseguenza della povert. Occorre perci individuare, realizzare e supportare concreti percorsi di sviluppo sostenibile per definire e diffondere soluzioni e strumenti per i paesi in via di sviluppo, nei settori chiave per la crescita economica. Lagricoltura, che costituisce il comparto che pi contribuisce alla crescita del reddito delle fasce pi deboli della popolazione nei paesi in via di sviluppo, spesso il settore pi importante verso il quale convogliare investimenti e favorire la creazione di adeguati quadri normativi e buoni sistemi di incentivi. rafforzare i meccanismi di governance globale La particolare natura dei beni alimentari non riducibili a commodity, come avvenuto negli ultimi decenni sotto la spinta di una loro maggiore disponibilit e il fallimento del funzionamento dei meccanismi di distribuzione, rendono necessario il superamento del paradigma del mercato come sistema capace di autoregolarsi, cos come il coordinamento delle politiche globali e la riduzione nel tempo di politiche protezionistiche di natura unilaterale. Si tratta, in particolare di: costruire un sistema di scambi commerciali trasparente, responsabile e basato su regole multilaterali capaci di garantire un maggiore accesso al cibo a livello globale. Si auspica in generale una riduzione del ricorso a barriere alle importazioni, sussidi alle esportazioni e altre restrizioni commerciali;

4

eating planet

evitare che la coltivazione di variet agricole per la produzione di biocarbu individuare le anomalie nei conti finanziari e prevenire gli eccessi di comporranti entri in contrasto con la coltivazione di variet destinate allalimentazione; tamenti speculativi; creare un sistema multilaterale di riserve alimentari e migliorare la trasparenza su flussi e stock. Esiste un forte legame tra la variazione delle scorte e landamento dei prezzi delle commodity alimentari. In particolare, su un orizzonte temporale sufficientemente ampio, si osservato che a una riduzione del rapporto stock to use di cereali corrisponde tendenzialmente un aumento nel livello dei prezzi, mentre, al contrario, a un aumento del rapporto stock to use il prezzo tende a ridursi. favorire limpiego di nuovi approcci e strumenti per misurare e promuovere il benessere diffuso Nel definire le grandi linee di politica generale ed economica vi lesigenza di liberarsi da una visione eccessivamente angusta del benessere, ridotto alle sue caratterizzanti economiche, per includere la vasta gamma di fattori reali che concorrono a determinare complessivamente le condizioni sociali, politiche, economiche e ambientali in cui le persone vivono. Inoltre, attraverso lesplicitazione di un orizzonte temporale futuro (sostenibilit del benessere contro benessere attuale), vi loccasione di poter finalmente introdurre in forma pi trasparente nel dibattito pubblico sulle decisioni di policy il tema delle conseguenze delle scelte di oggi per il benessere futuro. Non si tratta, in ultima istanza, solo di definire indicatori migliori, ma di incrementare sensibilmente la qualit dei processi decisionali di natura pubblica. indirizzare gli stili alimentari Lazione di governo e indirizzo dei modelli alimentari che voglia tener conto di un profilo di sostenibilit destinata a diventare una variabile decisiva di politica economica. Ci sta assumendo contorni concreti nei paesi sviluppati, per far fronte a uno stato di emergenza sanitaria legata al dilagare di malattie metaboliche, cardiocircolatorie e tumorali derivanti da stili alimentari errati. Diventer cruciale anche per i paesi in via di sviluppo, per limpatto che questo avr sugli equilibri produttivi globali in agricoltura.

guida alla lettura

5

food for sustainable growthfavorire comportamenti e scelte alimentari coerenti con il modello della doppia piramide Seguire il modello della doppia piramide significa adottare unalimentazione equilibrata sia dal punto di vista nutrizionale sia in termini di impatto ambientale. Il modello della doppia piramide (alimentare e ambientale) dimostra infatti che nelle diete sostenibili i due obiettivi possono essere facilmente perseguiti, considerato che i cibi pi salutari sono anche quelli che implicano minori impatti in termini di consumo di risorse naturali (terra, acqua ecc.) e minori emissioni. Con particolare riferimento alle future generazioni, si rende quindi necessario un processo di educazione collettiva che, senza escludere gli stessi bambini, faccia leva sui genitori e sul sistema scolastico per promuovere stili di consumo pi responsabili. garantire laccesso allacqua, gestendola in modo sostenibile a livello globale Occorre rafforzare limpegno e la responsabilit delle istituzioni per garantire a tutti laccesso allacqua potabile e alle infrastrutture igienico-sanitarie. In questottica, occorre promuovere gli investimenti che consentono di rimuovere i vincoli di natura tecnica e politica. Pi in generale, le problematiche legate alle risorse idriche devono essere affrontate con modelli e strumenti di gestione integrati che tengano conto del valore dellacqua virtuale (compresa allinterno di tutti i prodotti in commercio) e della produttivit delle risorse idriche in agricoltura (i prodotti more crop per drop), anche al fine di ridurne gli sprechi. promuovere unagricoltura sostenibile attenta alle competenze e alle diverse esigenze locali Il sistema agricolo globale mostra diversi elementi di fragilit, anche per gli effetti attuali e futuri del climate change. Nella consapevolezza che non pu esistere un unico modello produttivo capace di garantire la sostenibilit nei diversi contesti colturali, lunica soluzione possibile un approccio differenziato, che tenga conto delleffettiva disponibilit di risorse e dei diversi contesti geografici e socio-economici. In questottica, oltre ai classici fattori in gioco (qualit del suolo, disponibilit di acqua, adattamento ai fenomeni atmosferici ecc.), vanno considerate anche altre variabili rilevanti come la disponibilit locale di energia e di competenze umane.

6

eating planet

food for healthadottare la dieta mediterranea e uno stile di vita attivo per la prevenzione delle malattie croniche Esiste un nesso evidente, diretto e intenso tra stili di vita e salute. Nellambito delle scelte individuali, lalimentazione gioca quindi un ruolo decisivo. In tal senso ladozione di una dieta equilibrata, come per esempio quella mediterranea, presenta elementi convergenti in tema di salute. Una dieta equilibrata e a basso contenuto di zuccheri, grassi, sale, e alto contenuto di frutta, verdura e cereali, riduce in modo significativo i fattori negativi che causano stati di malattie, infermit negli individui e, in alcuni casi, morte prematura. In sintesi, ladozione di una dieta equilibrata e uno stile di vita attivo, fin dalle prime fasi della vita, sono fattori capaci di minimizzare allo stesso tempo e in parallelo i rischi di insorgenza di sovrappeso, obesit, tumori, malattie cardiocircolatorie, diabete e sindrome metabolica, migliorando la vita degli individui. prevenire comportamenti e stili di vita scorretti fin dallinfanzia Le evidenze a favore delleccezionale rilevanza di una corretta impostazione dello stile alimentare fin dalla pi tenera et appaiono innegabili, in quanto esiste una elevata correlazione tra comportamenti e alimentazione nei primi anni di vita e insorgenza di malattie in et adulta. Dagli studi effettuati emerso come sia imprescindibile promuovere lulteriore approfondimento delle conoscenze scientifiche relative al periodo dellinfanzia, meno studiato rispetto a quello in et adulta, e favorire la cooperazione tra i diversi soggetti coinvolti (anche lindustria alimentare) nellalimentazione dei giovani, al fine di veicolare una corretta informazione alimentare e la promozione di una cultura della prevenzione. La garanzia di uno stile alimentare corretto per bambini e adolescenti sembra passare necessariamente dalla messa in atto di uno sforzo corale, esito del contributo dei molteplici soggetti (scuola, famiglia, medici pediatri e industria alimentare) che nei diversi momenti della giornata si prendono cura del bambino. mantenere un regime alimentare adeguato nel percorso di vita Negli ultimi 100 anni laspettativa di vita alla nascita quasi raddoppiata, passando da 45 anni alla fine del 1800 a circa 80 anni nel 2010. Tali risultati sono frutto del miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni, delle scoperte medico-scientifiche e dellaggiornamento continuo delle tecniche medico-sanitarie. Nonostante lallungamento della vita media, la salute non sembra migliorare di pari passo: circa l80% delle persone anziane (et maggiore di 65 anni)

guida alla lettura

7

affetto, infatti, da almeno una malattia cronica e circa il 50% affetto da due o pi patologie croniche. A fronte di una durata della vita attesa in aumento e del drammatico incremento della diffusione delle principali patologie croniche probabile che nel futuro prossimo lumanit sperimenti per la prima volta nella storia moderna una vecchiaia caratterizzata da una qualit della vita media non ottimale, per un tempo significativamente pi lungo. Servono, dunque, azioni non tanto per vivere pi a lungo, ma piuttosto vivere meglio, pi a lungo, anche indagando ulteriormente campi particolarmente innovativi quali il nesso tra stati infiammatori e insorgenza delle malattie croniche, e i benefici ottenibili attraverso regimi di restrizione calorica con nutrizione ottimale.

food for culturerecuperare e diffondere gli elementi di cultura, gusto e gioia di vivere legati allalimentazione Occorre far rivivere alcune dinamiche fondamentali proprie delle culture gastronomiche pi attente al legame tra cibo e persona, quali quella mediterranea. Si tratta di valorizzare gli aspetti di convivialit, di proteggere la variet territoriale locale conservando la ricchezza delle identit, di trasferire la conoscenza e il saper fare legati alla preparazione dei cibi, di tornare a un sano rapporto con il territorio e con il contesto della materia prima mirando alleccellenza degli ingredienti, di recuperare i sapori antichi capaci di essere rinnovati nel gusto contemporaneo, attraverso unoperazione critica che consenta di trattenere il meglio della tradizione gastronomica. educare a una nuova ecologia dellalimentazione Occorre dare vita a un grande patto tra tutti gli attori del mondo dellalimentazione incluse le istituzioni pubbliche oggi sempre pi preoccupati per le conseguenze devastanti delle scelte alimentari scorrette effettuate dai propri cittadini e per ri-orientare gli stili di vita e alimentari verso modalit di consumo maggiormente sostenibili per la salute, lambiente, lintegrit sociale. La scala della sfida tale da richiedere capacit di intervento che prescindono dalle forze dei singoli operatori. Serve uno sforzo condiviso, unalleanza tra soggetti diversi, che mentre conserva il tipico carattere di competizione nella relazione tra player di uno stesso settore, si rende capace di attuare giochi cooperativi finalizzati alla promozione di un nuovo paradigma alimentare.

sommariointroduzioneWorldwatch Institute: si pu intervenire nel grande e nel piccolo

food for all: cibo per tutti1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 Lo sperpero dei paesi ricchi Nuove tecniche di trasformazione degli alimenti Migliorare lalimentazione La refezione scolastica Comprare locale

food for sustainable growth: cibo per una crescita sostenibile1.6 1.7 1.8 1.9 Ripensare la Rivoluzione verde Rese e sostenibilit ambientale Cambiamento climatico e sostenibilit alimentare Zootecnia integrata per la sostenibilit

food for health: cibo e salute1.10 1.11 1.12 1.13 1.14 Non solo calorie Il ruolo delle verdure Portare il cibo sano ovunque Limportanza dellinformazione Il ruolo delle strutture sanitarie

food for culture: cibo e cultura1.15 1.16 1.17 1.18 Rilanciare i sistemi agricoli Nuove tecnologie informatiche e di comunicazione La divulgazione sul campo Incentivare loccupazione dei giovani

i tre obiettivi del cibo1.19 Accrescere la consapevolezza del ruolo dellagricoltura

1.le sFide del cibo

Nellevidente inadeguatezza dellattuale sistema alimentare, il Worldwatch Institute sostiene con forza la necessit di elaborare e promuovere nuove strategie per soddisfare la domanda mondiale di beni alimentari in modo equo e sostenibile. Nel capitolo vengono analizzate le cause della distorsione del sistema, con raccomandazioni per sostenere la produzione agricola, valorizzarne il ruolo allinterno delle comunit di riferimento e promuovere lintegrazione biologica delle risorse naturali.

10

eating planet

1. le sFide del cibo Worldwatch Institute: si pu intervenire nel grande e nel piccoloAd Ahmedabad, in India, un gruppo di donne agricoltrici e lavoratrici nel settore della trasformazione alimentare sta cambiando le abitudini alimentari degli indiani. Queste donne sono parte della Self Employed Womens Association (SEWA), il sindacato che raccoglie oltre un milione di lavoratrici in condizioni di povert. In India, il 93% della forza lavoro femminile non iscritta a unorganizzazione sindacale, il che rende le donne quasi invisibili, impedendo loro sia laccesso al credito sia allacquisto di terreni e servizi finanziari, inclusa lapertura di conti correnti bancari. Coinvolgendole nella produzione di alimenti, il SEWA sta aiutando le donne a migliorare i propri mezzi di sostentamento attraverso la conquista di una maggiore autonomia. Il 45% delle aderenti al SEWA costituito da piccole agricoltrici dedite ad attivit cosiddette marginali.1 Le iscritte al SEWA scelgono e confezionano il riso, che commercializzano con il proprio marchio. Presso una fattoria in campagna gestita dal SEWA le donne coltivano riso e ortaggi biologici e producono compost organico su terreni precedentemente considerati improduttivi e marginali. Ora guadagniamo oltre 15.000 rupie (350 dollari) a stagione, una cifra che non avremmo sognato di riuscire a guadagnare neppure in tutta la vita, sostiene Surajben Shankasbhai Rathwa, membro dellassociazione dal 2003. Queste donne guadagnano di pi e mangiano meglio di quanto non abbiano mai fatto e svolgono un importante servizio per la comunit producendo alimenti salutari, convenienti e coltivati secondo principi di sostenibilit per i consumatori locali. Le famiglie pi povere non si possono infatti permettere cibo di buona qualit e il riso e gli altri alimenti base che acquistano sono prodotti scadenti: di frequente, i chicchi di riso sono frantumati o mescolati a sporcizia e sassolini e la maggior parte degli alimenti prodotta con limpiego di pesticidi e fertilizzanti artificiali.2 Ma le donne del SEWA non si interessano solo di quanto accade allin-

agricoltore della cloud kpalim forest, togo

LONG Les Compagnons Ruraux del Togo insegna pratiche di agricoltura sostenibile agli agricoltori che vivono nella Cloud Kpalim Forest. Lorganizzazione migliora la sicurezza alimentare locale con attivit di formazione rivolte a gruppi di donne sulla coltura e la vendita di ortaggi biologici, piante officinali e olio di palma lavorato localmente. Grazie alla collaborazione con i residenti locali, lorganizzazione punta a evitare la fuga dei giovani adulti verso le citt.

12

eating planet

terno della loro comunit. Vogliono sapere anche cosa fanno gli agricoltori dellAfrica subsahariana, lontana da loro migliaia di chilometri, per combattere il cambiamento climatico, conservare lacqua e sviluppare i terreni. Nel corso di un incontro tenutosi allinizio del 2011 hanno cercato di capire ci che potrebbero apprendere dalle loro controparti che vivono in unarea del mondo costretta ad affrontare le stesse sfide con le quali anchesse si confrontano quotidianamente: eventi atmosferici imprevedibili, degrado del suolo, prezzi elevati dei prodotti alimentari, povert e malnutrizione. Questi problemi sono presenti tanto in India quanto in Africa, cos come in altre parti del mondo in via di sviluppo. E anche se le attivit di formazione in fattoria e i servizi di credito agricolo offerti dal SEWA da soli non saranno sufficienti a trasformare il sistema alimentare globale, rappresentano comunque un passo avanti per fare s che lagricoltura non costituisca solo un mezzo per sfamare il mondo, ma vada anche ad alimentare le fonti di sostentamento, garantendo la sostenibilit ambientale e la vitalit delle economie rurali e urbane.3 siamo a una svolta. Non vi sono dubbi sul fatto che lattuale sistema alimentare non funzioni pi: sia nei paesi ricchi sia in quelli poveri vengono sprecate enormi quantit di cibo, lagricoltura responsabile di un terzo delle emissioni globali di gas serra, le patologie di origine alimentare sono in crescita e gli impatti ambientali dellagricoltura (tra cui la deforestazione, la scarsit di acqua e laumento delle emissioni di gas serra) si stanno facendo sentire in maniera sempre pi tangibile. 4 Nel corso degli ultimi trentanni il sistema alimentare occidentale stato organizzato in modo da promuovere il consumo eccessivo di alcune commodity consolidate tra cui riso, frumento e mais e ha lasciato da parte prodotti alimentari autoctoni che, oltre a fornire un apporto calorico, sono ricchi di vitamine e micronutrienti essenziali e generalmente sono resistenti alle temperature elevate, alla siccit e alle malattie. Una delle conseguenze che nel mondo vi un miliardo e mezzo di persone obese o sovrappeso e pertanto maggiormente a rischio di diabete, malattie cardiovascolari e altre patologie.5 Oggi quasi un miliardo di persone nel mondo va a dormire ogni notte affamata mentre svariati miliardi soffrono di carenze di micronutrienti (figura 1.1). Se iniziamo ora, tuttavia, possiamo mettere a punto una strategia, una visione del futuro e una road map migliori per il sistema alimentare globale, un sistema che nutra tanto le persone quanto il pianeta individuando dei modi per rendere la produzione e il consumo di alimenti pi equi e sostenibili in termini economici, ambientali e sociali. Le soluzioni esistono gi nei progetti di market garden (orticoltura e vendita dei prodotti nei mercati locali) nel Niger rurale, sulle tavole da pranzo in Italia, negli orti pensili del Vietnam, presso gli istituti di ricerca di Taiwan,

introduzione | le sfide del cibo

13

negli edible school yard (orti realizzati nei cortili delle scuole) degli Stati Uniti e nelle comunit di tutto il mondo ma non ricevono lattenzione e gli investimenti di cui necessitano. Tutto questo deve cambiare.

1.350 1.200 1.050 900 750 600 450 300 150 0 878 853 845 857 873 915 1.020 925 925 stima

milioni di persone

825

196971

197981

199092

199597

200002

200406

2008

2009

2010

2011

figura 1.1La fame nel mondo (19692011) Fonte: rielaborazione Worldwatch Institute su dati FAO, Hunger Statistics, www.fao.org.

14

eating planet

food for all: cibo per tuttiNel 2011 le carestie hanno fatto la loro ricomparsa nel Corno dAfrica, ricordando al mondo che la fame e la malnutrizione continuano a rappresentare una crudele realt per molti poveri del mondo. Sebbene questa regione stia attraversando la peggiore siccit degli ultimi sessantanni, le carestie non sono il risultato di ununica grave siccit o di ununica politica fallimentare, bens di decenni in cui si sono ignorati i piccoli proprietari terrieri e allevatori e si sono minimizzati gli impatti del cambiamento climatico e del degrado ambientale sulla regione, cos come dei conflitti, della violenza e della corruzione onnipresenti. Circa 11 milioni di persone rischiano di morire di fame in Etiopia, Kenya, Somalia, Gibuti, Sudan del Sud e Uganda.6 Quasi 4 milioni di somali, pi di met della popolazione, necessitano di aiuti urgenti e immediati. Oltre 265 milioni di abitanti dellAfrica subsahariana sono considerati malnutriti, il che equivale a circa un africano su quattro e a un africano subsahariano su tre.7 Il problema della fame non tuttavia limitato allAfrica. Nel mondo, oltre un miliardo di persone si trova in stato di denutrizione e questa cifra, che negli anni Ottanta e Novanta aveva conosciuto un decremento costante, ha lentamente ripreso a crescere. LAsia conta il numero maggiore di affamati: 225 milioni di persone in India, 41 milioni in Bangladesh. In America Latina e nei Caraibi, dove il numero di persone che soffrono la fame aveva subito un drastico calo nel corso degli anni Novanta, si arrivati a quota 53 milioni.8 Anche i prezzi dei prodotti alimentari continuano a crescere (figura 1.2). Dal 2007 a oggi, lindice dei prezzi alimentari dellOrganizzazione delle Nazioni Unite per lalimentazione e lagricoltura (FAO) ha registrato un balzo del 70%. I dati forniti dalla Banca Mondiale mostrano che tra ottobre 2010 e gennaio 2011 in molti paesi in via di sviluppo i prezzi alimentari hanno subito un aumento del 15%. Secondo la Banca, questa impennata dei prezzi ha ridotto in povert un numero di persone che si stima pari a 44 milioni. NellAfrica subsahariana e nellAsia meridionale, molti agricoltori e consumatori guadagnano appena 1 o 2 dollari al giorno, il che rende particolarmente penalizzante qualsiasi aumento dei prezzi dei prodotti alimentari. Invece di riuscire ad acquistare fagioli, uova, carne o ortaggi ricchi di nutrimento, numerose famiglie possono permettersi solo prodotti agricoli di base, come il riso o la manioca, che saziano ma forniscono un apporto di nutrienti molto scarso.9 Dichiara Olivier De Schutter, Special Rapporteur sul Diritto al cibo delle Nazioni Unite: Gli approcci tradizionali al problema della fame non sono di aiuto, poich si concentrano sulle cifre complessive e sullaumento della produzione. I governi, le agenzie per lo sviluppo, le ONG e i finanziatori hanno

food for all: cibo per tutti | le sfide del cibo

15

350 300 250 indice dei prezzi 200 150 100 50 0

zucchero cereali

carne

oli

latticini

1990

1993

1996

1999

2002

2005

2008

2011

figura 1.2La volatilit dei prezzi dei prodotti alimentari (19902011) Nota: i dati 2011 sono il risultato della media dei singoli mesi. Fonte: FAO, Food Price Index, www.fao.org.

investito puntando sullincremento della produzione e delle rese e non sugli elementi pi trascurati del sistema alimentare, che possiedono il potenziale necessario per migliorare i mezzi di sostentamento, ridurre la malnutrizione e salvaguardare lambiente. Occorrono maggiori investimenti per impedire gli sprechi dal campo alla tavola e unattenzione pi puntuale sui programmi di aiuto e di educazione alimentare scolastica a livello locale.10 Per esempio, fare in modo che milioni e milioni di tonnellate di derrate alimentari non vadano sprecate, come avviene invece ogni anno, potrebbe rappresentare una strada per riempire le pance vuote e i portafogli tanto nei paesi sviluppati come in quelli in via di sviluppo. Il totale dei prodotti alimentari che vanno sprecati pu arrivare a costituire uno sconcertante 30% dei raccolti. un fenomeno subdolo, che si produce lungo tutta la filiera alimentare: una piccola percentuale va persa gi nella fattoria, unaltra durante lo stoccaggio, unaltra ancora durante il trasporto e unultima piccola percentuale nei mercati e nelle case.11 Nei paesi pi poveri, soprattutto in quelli dellAfrica subsahariana e dellAsia meridionale, lo stoccaggio dei raccolti rimane tristemente inadeguato, causando lo spreco delle produzioni agricole proprio nei luoghi in cui ce n pi bisogno. La maggior parte degli agricoltori non ha accesso a idonei magazzini per i cereali, ad apparecchiature per lessiccazione, a cassette da frutta, a sistemi di refrigerazione o ad altre tecnologie di stoccaggio e trasformazione dei raccolti.12

16

eating planet

1.1 lo sperpero dei paesi ricchi Anche paesi come gli Stati Uniti, lItalia, la Francia, il Regno Unito e altre nazioni ricche, che dispongono di tutte le tecniche per prevenire le perdite di derrate alimentari grazie a unit di stoccaggio e sistemi di refrigerazione a temperatura controllata, apparecchiature per lessiccazione, prodotti chimici antifungini e antimuffa e variet vegetali messe a punto per prolungarne la shelf life (la vita sullo scaffale, ndR), sperperano grandi quantit di prodotti alimentari. Scartiamo prodotti che presentano imperfezioni estetiche, rigettiamo in mare pesci commestibili, ordiniamo provviste in quantit esagerate nei negozi di alimentari e nei grandi magazzini e acquistiamo cibarie in eccesso per il consumo domestico. Gran parte di quanto viene acquistato finisce nelle discariche anzich nel nostro stomaco. Gi nel 1974, la prima Conferenza mondiale sullalimentazione tenutasi a Roma auspicava una riduzione del 50% delle perdite post-raccolto da attuarsi nel decennio successivo. Questo obiettivo non ancora stato raggiunto e la prevenzione degli sprechi rimane un aspetto del processo di sviluppo agricolo i cui finanziamenti sono ampiamente sottodimensionati. Purtroppo sono pochissimi i donatori che investono per aiutare gli agricoltori e le aziende di trasformazione alimentare a individuare strategie migliori per stoccare e gestire le produzioni post-raccolto e i consumatori ricchi sono ancora poco informati sullimpatto che le loro abitudini di (eccessivo) acquisto hanno sullambiente.13 Anche nei paesi pi poveri, per ragioni diverse, la perdita di produzione alimentare costituisce un serio problema. Tuttavia, ridurre questo spreco pu essere semplice, economico ed efficace, oltre a migliorare lo stato di salute e la nutrizione. Si consideri, per esempio, il problema della contaminazione degli alimenti da aflatossine, funghi tossici che possono causare cancro del fegato, ritardo della crescita e altri problemi di salute. La contaminazione da aflatossine causata quasi esclusivamente dal consumo di alimenti ammuffiti a causa di una conservazione inadeguata. LInternational Institute of Tropical Agriculture (IITA) lavora insieme agli agricoltori per introdurre un ceppo nativo non tossico di questo fungo prima del raccolto. Il ceppo sviluppato dallIITA, commercializzato con il marchio Aflasafe, prevale sul ceppo tossico praticamente fino a eliminarlo senza alcun rischio e costituisce un mezzo di bio-controllo efficace che potenzialmente permette agli agricoltori di risparmiare milioni di dollari allanno e di tutelare la salute degli esseri umani.14 Unaltra semplice tecnologia dotata di grande potenziale per ridurre la perdita dei raccolti e gli sprechi consiste nella sigillatura ermetica, vale a dire nel conservare i prodotti raccolti in sacchi risigillabili, impedendone lesposizione allossigeno e allumidit e inibendo la proliferazione di funghi nocivi. Inol-

food for all: cibo per tutti | le sfide del cibo

17

tre, i sacchi proteggono i prodotti dagli insetti e soffocano le larve presenti al proprio interno, rendendo pi sicuro il trasporto dei raccolti dalla fattoria ai mercati.15 NellAfrica orientale, i cowpea (fagioli dallocchio) rappresentano un importante prodotto agricolo di base; migliorare lo stoccaggio della met della produzione di cowpea di questa regione significherebbe produrre un valore di 225 milioni di dollari allanno per alcune delle popolazioni pi povere del mondo. I ricercatori della Purdue University hanno insegnato agli agricoltori a utilizzare sacchi di tipo economico ermeticamente sigillati Progetto Purdue Improved Cowpea Storage (PICS) per difendere i raccolti dallattacco di insetti nocivi e muffa.16 Quando apriamo il sacco, il contenuto ha lo stesso aspetto del giorno in cui labbiamo insaccato, spiega Balarabe Kausani, un piccolo proprietario terriero che vive nel nord della Nigeria. Grazie alla qualit dei cowpea si pu aumentare il prezzo del 20%. Oltre a conservare per tutto lanno un importante prodotto agricolo stagionale, i sacchi PICS permettono agli agricoltori di risparmiare il denaro che avrebbero speso per lacquisto di pesticidi costosi e tossici. Con il supporto della Bill & Melinda Gates Foundation, si auspica che il progetto PICS riesca a raggiungere 28.000 villaggi in Benin, Burkina Faso, Camerun, Ciad, Ghana, Mali, Niger, Nigeria, Senegal e Togo entro la fine del 2011.17 1.2 nuove tecniche di trasformazione degli alimenti Anche lindividuazione di tecniche di trasformazione migliori pu contribuire a impedire gli sprechi di prodotti alimentari. In Mauritania, la produzione casearia importante sia per lalimentazione sia come fonte di reddito, soprattutto per le donne agricoltrici. Durante la stagione delle piogge accade sovente che gli allevatori buttino circa 500 litri di latte al giorno perch le quantit di latte prodotte sono eccessive rispetto al quantitativo che sono in grado di vendere o consumare direttamente. Questi stessi allevatori soffrono di gravissime carenze nutrizionali durante la stagione asciutta, quando dispongono di pochissimo cibo, incluso il latte.18 Nel 2010 Counterpart International, unorganizzazione per lo sviluppo che si occupa a livello mondiale principalmente di sicurezza e governance alimentare, ha lanciato un programma pluriennale di aiuto nellambito del quale viene insegnato alle donne e agli agricoltori di sussistenza della Mauritania a trasformare il latte in formaggio stagionato. Questo prodotto a valore aggiunto potr essere consumato durante i difficili mesi asciutti, la cosiddetta stagione della fame, quando per gli abitanti dei villaggi la possibilit di avere cibo a sufficienza quanto mai precaria. Il formaggio stagionato possiede un contenuto di

18

eating planet

proteine e grassi pi elevato rispetto ad altri derivati del latte essiccati e questo lo rende un importante prodotto di base quando altri alimenti scarseggiano.19 Esistono molti modi innovativi e redditizi per trasformare i prodotti alimentari per evitarne lo spreco. In Bolivia, Cina, India e altri paesi vengono utilizzati degli essiccatoi e disidratatori a energia solare per conservare raccolti abbondanti di mango, papaia e altri frutti che per tutto lanno garantiscono alle popolazioni un notevole apporto di vitamine e nutrienti. Lulog (un essiccatoio su telaio chiudibile) in uso in Bolivia e lessiccatoio per legname artigianale a energia solare dei Caraibi permettono agli agricoltori di essiccare una grande quantit e variet di prodotti agricoli, come pomodori e patate, durante lintero anno. Nella Cina nord-orientale, gli agricoltori sbucciano le pannocchie di mais quando sono ancora acerbe affinch possano asciugare mentre completano la loro maturazione ancora sul fusto. Oltre a eliminare lumidit, questo metodo favorisce la maturazione, contribuendo ad aumentare la resa dei raccolti.20 Anche i consumatori stanno modificando le proprie abitudini alimentari e di acquisto allo scopo di ridurre gli sprechi. Nel Regno Unito, lorganizzazione Love Food, Hate Waste svolge unazione educativa presso i cittadini sui temi relativi agli sprechi alimentari e offre semplici suggerimenti per limitare gli scarti personali. Love Food, Hate Waste un progetto promosso dallorganizzazione non profit Waste and Resources Actions Programme che dal 2000, anno della sua costituzione, collabora con imprese e privati per diffondere la conoscenza e ladozione di programmi efficienti in termini di risorse e costi che consentono di riciclare oltre un miliardo di bottiglie di plastica allanno. I loro sforzi hanno contribuito a evitare che negli ultimi dieci anni 670.000 tonnellate di alimenti finissero nelle discariche, facendo risparmiare ai consumatori oltre 970 milioni di dollari lanno.21 1.3 migliorare lalimentazione Un altro modo per fare s che i cibi prodotti apportino quanti pi benefici possibili, oltre a ridurne gli sprechi, consiste nel migliorare lalimentazione, e nel mondo esistono numerosi esempi di programmi che sono riusciti in questo intento. Per esempio, grazie ai programmi di refezione scolastica avviati in Asia e in Africa, che si servono di fonti di approvvigionamento locali e regionali, si sta assistendo a una riduzione della malnutrizione infantile e allincremento del tasso di frequenza scolastica, dando contemporaneamente nuovo slancio alle entrate degli agricoltori. Il Programma alimentare mondiale (World Food Programme, WFP) delle Nazioni Unite sta promuovendo attivamente queste iniziative nate nellorto di casa, che creano un collegamento tra lagricoltura locale e i programmi scolastici attuati in loco. Grazie a queste collaborazioni, i piccoli proprietari terrieri possono contare su entrate fisse e garantite e i bambini ricevono unalimentazione a base di prodotti freschi e nutrienti.22

food for all: cibo per tutti | le sfide del cibo

19

1.4 la refezione scolastica Nel 2005, il Ghana ha lanciato lHome Grown School Feeding (un programma di refezione scolastica con prodotti locali). Alla fine del 2006, gli scolari coinvolti nelliniziativa erano 69.000, disseminati in 200 scuole di tutti i distretti del paese. Secondo le stime, nel 2010 questo programma venuto in aiuto di oltre un milione di bambini. Nelle scuole in cui venivano serviti i pasti, le iscrizioni sono aumentate del 20,3%, mentre laumento registrato nelle scuole che non offrivano questo servizio stato solamente del 2,8%. Il tasso di ritenzione scolastica aumentato del 10% circa nelle scuole che hanno attuato i programmi.23 In Thailandia, dove il governo finanzia un programma di refezione scolastica su scala nazionale, i pasti vengono distribuiti a 1,8 milioni di bambini che frequentano la scuola primaria e a 700.000 bambini della scuola dellinfanzia, vale a dire al 30% circa di tutti i bambini in et scolare del paese. Il programma di refezione scolastica della Thailandia non stabilisce dove le singole scuole debbano approvvigionarsi, ma, secondo le stime del WFP, circa il 90% delle scuole aderenti acquista la verdura e la carne da produttori locali.24 I programmi di refezione scolastica possono rivelarsi particolarmente importanti in zone dove sono in corso conflitti, sia che si tratti di scontri violenti tra gang a Los Angeles sia di atti di violenza politica in Costa dAvorio. Food from the Hood il nome di un gruppo di studenti giardinieri che si costituito a Los Angeles dopo i disordini del 1992. Gli studenti coltivano variet particolari di cavoli, melanzane e ben 16 variet di pomodori costoluti. Il 25% del raccolto viene distribuito a persone indigenti e il resto venduto per ricavarne un profitto, di cui la met convertita in borse di studio per studenti.25 In Costa dAvorio, il conflitto deflagrato a seguito del colpo di stato del 2002 ha prodotto un enorme impatto sullagricoltura e sullistruzione nella parte settentrionale del paese. Non solo le entrate e i raccolti sono diminuiti, ma molti bambini hanno smesso di andare a scuola a causa delle violenze.26 Data la mancanza di fondi adeguati, quelli che hanno continuato a frequentare la scuola hanno ricevuto pasti di qualit spesso scadente dal punto di vista nutrizionale. A fronte di questa situazione, Mariam Ouattara, presidente dellorganizzazione non governativa Chigata Fetteset Development (Donne e sviluppo) del villaggio di NGanon, ha organizzato un gruppo di donne che hanno avviato la coltivazione di prodotti alimentari biologici e hanno cominciato a cucinare i pasti per i bambini.27 Il progetto partito con 300 studenti che hanno lavorato insieme a oltre 300 donne appartenenti alla comunit per coltivare riso, fagioli bianchi, cipolle, pomodori, melanzane, cavolfiori, rapanelli e altri ortaggi. La maggior parte di questi alimenti destinato al consumo da parte dei bambini nelle mense scolastiche, mentre leccedenza viene venduta per contribuire a finanziare lorto e la mensa. Gli studenti e gli insegnanti sanno come prendersi cura dellorto e della

20

eating planet

mensa, in modo tale che anche se non ci siamo noi, afferma Ouattara, il programma prosegue comunque. La loro speranza che istruendo i bambini si possa modificare anche il modo in cui i genitori cucinano e consumano gli ortaggi attraverso uneducazione dal basso verso lalto. E quando i bambini hanno da mangiare, prosegue Ouattara, anche il loro rendimento scolastico migliora.28 1.5 comprare locale Gli aiuti alimentari nellAfrica subsahariana adesso vengono acquistati presso gli agricoltori locali anzich arrivare da luoghi distanti migliaia di chilometri. Una gran parte del mais, del riso, della soia e di altri alimenti consumati localmente proveniva dagli Stati Uniti e, sebbene questi prodotti fornissero calorie estremamente necessarie, rischiavano tuttavia di distruggere i mercati nazionali e locali costringendoli ad abbassare i prezzi dei prodotti alimentari coltivati in loco. Oggi, un quantitativo sempre maggiore dei prodotti agricoli forniti sotto forma di aiuti alimentari proviene da agricoltori africani che vendono direttamente al WFP attraverso accordi di approvvigionamento stipulati a livello locale. In Liberia, Sierra Leone, Zambia e in numerose altre nazioni dellAfrica subsahariana (come pure in Asia e America Latina) non solo il WFP acquista localmente, ma aiuta anche i piccoli agricoltori ad acquisire le competenze necessarie per entrare a far parte del mercato globale.29 In Zambia, il WFP acquista i prodotti alimentari direttamente attraverso la Borsa merci zambiana dei prodotti agricoli pur restando in sordina, spiega Felix Edwards, coordinatore del P4P Programme dello Zambia. Cos facendo, il WFP dello Zambia evita di distorcere i prezzi e contribuisce a creare mezzi alternativi per laccesso ai mercati da parte degli agricoltori attraverso una rete di magazzini certificati dalla Borsa a livello distrettuale. Inoltre, il WFP si serve dei propri partner, tra cui il programma Profit dellUnited States Agency for International Development (USAID), per aiutare gli agricoltori e le associazioni di agricoltori a raggiungere gli standard qualitativi richiesti dalla Borsa. Tramite queste azioni prepara gli agricoltori dello Zambia a fornire aiuti alimentari di alta qualit che non siano destinati soltanto ai programmi e ai consumatori del loro paese, ma potenzialmente anche ai mercati regionali e internazionali in espansione.30 Collaborando con le risorse locali e attuando innovazioni a livello locale, in America Latina, Africa e Asia, gli agricoltori stanno mettendo a punto strategie che assicurino mezzi di sostentamento a loro stessi e alle loro comunit e che permettano addirittura di offrire un aiuto agli indigenti. Ed proprio per promuovere innovazioni di questo tipo che occorrono pi ricerca, pi supporto e maggiori investimenti.

i prodotti sewa a vadodara di gujarat, india

Il sindacato SEWA ha pi di un milione di membri e insegna alle donne agricoltrici e alle piccole industrie alimentari come coltivare, confezionare e vendere il riso biologico, le spezie e altri alimenti. Questi prodotti risultano di qualit superiore rispetto a quelli di cui di solito dispongono i consumatori poveri, e sono venduti dalle donne con letichetta della SEWA.

22

eating planet

food for sustainable growth: cibo per una crescita sostenibileNel giugno del 2012, policy maker, dirigenti dazienda, attivisti, scienziati e giornalisti si riuniranno in Brasile, a Rio de Janeiro, per il Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Ventanni fa, il Summit della Terra di Rio rappresent un appello allazione che mobilit ovunque privati e imprese per affrontare i problemi ambientali pi pressanti con cui il mondo si stava confrontando. La colpa di gran parte di questi problemi, tra cui la deforestazione, la scarsit dellacqua, la perdita della biodiversit e il degrado del suolo, fu attribuita allagricoltura. Ventanni fa, lagricoltura biologica, lagricoltura conservativa e altre pratiche agro-ecologiche erano considerate modi arretrati e inadeguati per sfamare il mondo. Oggi, lagricoltura si sta facendo avanti come soluzione agli incalzanti problemi ambientali del pianeta, e gli approcci agro-ecologici non sono pi ritenuti naf, bens la strada da seguire in un mondo in cui le risorse di combustibili fossili si stanno esaurendo e la fame e la povert sono in aumento. Questa transizione si sta verificando tanto nei campi coltivati come nei parlamenti, nei consigli di amministrazione e negli istituti di ricerca di tutto il mondo. I risultati di numerose ricerche qualificate condotte nel corso di tutti gli anni 2000 hanno tracciato un quadro dellagricoltura in evoluzione, che mostra come la produzione di alimenti possa aiutarci ad affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico, dalla disoccupazione, dallurbanizzazione, dalla desertificazione, dallinquinamento idrico e da altri problemi di natura ambientale. 1.6 ripensare la rivoluzione verde Nel 2008 stato pubblicato il rapporto IAASTD (Valutazione internazionale delle scienze e delle tecnologie agricole per lo sviluppo). La redazione di questo imponente rapporto ha richiesto oltre quattro anni di lavoro, che ha visto riuniti 400 tra i pi autorevoli scienziati, ricercatori, agenzie per lo sviluppo e ONG del mondo per tracciare il profilo dello stato attuale delle conoscenze nel campo dellagricoltura. La loro conclusione pi significativa stata che gli approcci tradizionali per sfamare il mondo non funzionano. In altri termini, le tecnologie della Rivoluzione verde del passato, sebbene nel breve termine siano state efficaci per incrementare le rese agricole, non hanno dimostrato la stessa efficacia nel risolvere il vero problema della malnutrizione. Secondo Hans Herren, insignito del Premio mondiale per lalimentazione e co-presidente dellIAASTD, La Rivoluzione verde si esaurita molto tempo fa Dobbiamo reinventare lagricoltura Sebbene la Rivoluzione verde abbia promosso

food for sustainable growth: cibo per una crescita sostenibile | le sfide del cibo

23

la produzione di una maggiore quantit di alimenti, vi erano numerosi fattori coinvolti, non si trattava semplicemente di piantare colture ad alta resa. Dove ha funzionato esisteva un ambiente, cerano strade, laccesso a fertilizzanti, strumenti, pesticidi ecc., che hanno contribuito al suo successo. Quella che in realt vogliamo unagricoltura che non dipenda da questi input; desideriamo unagricoltura autosostenibile. Ed per questo motivo che ritengo la si debba reinventare [la Rivoluzione verde].31 1.7 rese e sostenibilit ambientale Secondo lIASSTD, in alcuni casi lenfasi posta sullaumento delle rese e della produttivit ha arrecato conseguenze negative alla sostenibilit ambientale. Quasi due miliardi di ettari e 2,6 miliardi di persone hanno subito gli effetti del significativo degrado del suolo causato dalle pratiche agricole su vasta scala associate alla Rivoluzione verde. Attualmente, il 70% dei prelievi di acqua dolce destinato allirrigazione agricola, con la conseguente salinizzazione delle risorse idriche tanto nei paesi sviluppati quanto in quelli in via di sviluppo. Labuso e luso improprio di fertilizzanti artificiali e pesticidi hanno prodotto fuoriuscite di sostanze tossiche che provocano la morte di aree costiere e la perdita della biodiversit.32 Nonostante la Rivoluzione verde sia considerata un successo, i suoi benefici sono distribuiti in modo disomogeneo. I risultati pi significativi ottenuti nella lotta contro la povert e nellaumento delle rese agricole si sono osservati in Asia meridionale, mentre le popolazioni dellAfrica subsahariana sono rimaste povere e denutrite. Secondo il rapporto, molti dei pi poveri tra i poveri hanno avuto poco o nulla da guadagnare e almeno uno su sette componenti della famiglia umana va ancora a letto affamato ogni sera. Robert Watson, Chief Scientist presso la Banca Mondiale e direttore dellIAASTD, ha affermato che stiamo portando in tavola alimenti che sembrano a buon mercato, ma si tratta di prodotti non sempre salutari e che ci costano un prezzo salato in termini di acqua, suolo e diversit biologica, dai quali dipende il futuro di noi tutti.33 Lagricoltura opera allinterno di sistemi complessi ed multifunzionale per natura, riporta lIAASTD. La multifunzionalit, asserisce il rapporto, limprescindibile interconnessione tra i diversi ruoli e le varie funzioni dellagricoltura. Il concetto di multifunzionalit riconosce allagricoltura il ruolo di attivit ramificata che non solo produce commodity (alimenti, mangimi, fibre, agrocombustibili, prodotti medicinali e ornamentali), ma ha anche altri sbocchi, quali servizi ambientali, luoghi di interesse paesaggistico e patrimoni culturali. La Rivoluzione verde, per contro, tendeva a restringere il focus sulle rese e a dedicare scarsissima attenzione allinterazione biologica. Occorre un approccio pi integrato che colleghi lagricoltura alla salute, alla sicurezza idrica, ai servizi energetici, nonch allistruzione. Abbiamo bisogno di un approccio globale per

24

eating planet

garantire la sicurezza alimentare in Africa, afferma Judi Wakhungu, co-presidente della commissione IAASTD.34 1.8 cambiamento climatico e sostenibilit alimentare Il rapporto IAASTD non lunico a essere giunto a queste conclusioni. Secondo il rapporto Foresight, Global Food and Farming Futures: Affrontare il problema del cambiamento climatico e raggiungere la sostenibilit nel sistema alimentare globale devono essere riconosciuti come due imperativi irrinunciabili. Per portare la sostenibilit in primo piano saranno necessarie misure che prevedano una riprogettazione dellintero sistema alimentare. E nel 2008, anche il Rapporto sullo sviluppo mondiale della Banca Mondiale ha riconosciuto la necessit che lagricoltura divenga pi sostenibile dal punto di vista ambientale sia nel breve sia nel lungo termine. Anche numerosi altri rapporti autorevoli segnalano soluzioni pi sostenibili dal punto di vista ambientale per alleviare il problema della fame e della povert (tabella 1.1).35

tabella 1.1 la strada verso lagro-ecologia 36Banca Mondiale: World Development Report 2008 Agriculture for Development (Rapporto sullo sviluppo mondiale 2008 Agricoltura per lo sviluppo) (2008) Il Rapporto sullo sviluppo mondiale 2008 (World Development Report, WDR) evidenzia il contributo fornito dallagricoltura alla crescita economica, sociale e politica dellAsia e dellAfrica subsahariana. Secondo tale rapporto, lagricoltura pu promuovere lo sviluppo rurale e stimolare le economie dei paesi in via di sviluppo. Il WDR osserva che la crescita del PIL derivante dal settore agricolo ha unefficacia doppia nella riduzione della povert rispetto alla crescita del PIL registrata in altri settori economici. Lo sviluppo agricolo pu diventare una stra tegia perseguibile solo conferendo ai piccoli proprietari terrieri, in particolare alle donne, un migliore accesso al capitale, alle nuove tecnologie e al terreno. Secondo la Banca, af finch ci possa diventare realt, i governi internazionali devono fare investimenti pi intelligenti e mirati allo sviluppo rurale, e i policy maker devono incoraggiare i governi locali ad attuare misure agricole e ambientali in maniera pi efficace. Il rapporto IAASTD sottolinea lo sviluppo agricolo passato, presente e futuro. La redazio ne di questo documento ha richiesto pi di quattro anni e il lavoro di 400 tra i pi autore voli scienziati e ricercatori e le principali agenzie di sviluppo e ONG mondiali. Lo IAASTD si focalizzato sulla ricerca di modalit per ridurre la povert e la fame, migliorare i mezzi di sostentamento rurali e la salute delluomo, e promuovere uno sviluppo sostenibile ed equo mediante una migliore comprensione delle conoscenze, scienze e tecnologie agri cole (Agricultural Knowledge, Science, and Technology, AKST). Da tale rapporto emerso soprattutto che lapproccio generalizzato applicato allo svi luppo agricolo non ha funzionato. Lagricoltura convenzionale non ha riconosciuto che lagricoltura e gli ecosistemi locali sono legati da un rapporto di dipendenza reciproca. Lo IAASTD raccomanda di puntare di pi sulle tecniche di coltivazione agroecologiche, sullo sviluppo dei piccoli proprietari terrieri e su una maggiore implementazione delle cono scenze, scienze e tecnologie agricole a livello locale. Ponendo al centro lo sviluppo agricolo si possono compiere importanti passi avanti per sconfiggere la fame e la malnutrizione, promuovere la crescita economica e ridurre la po vert in alcuni dei paesi pi poveri del mondo. Questo rapporto evidenzia una ventina di politiche, programmi e investimenti di successo relativi allo sviluppo agricolo a favore dei poveri in Africa, Asia e America Latina, e illustra come tali conquiste possano rappre sentare una lezione e una fonte dispirazione per lattuazione di sforzi costanti in futuro.

International Assessment of Agricultural Knowledge, Science, and Technology for Development (IAASTD): Agriculture at a Crossroads (Agricoltura al bivio) (2009)

International Food Policy Research Institute (IFPRI): Millions Fed Proven Successes in Agricultural Development (Milioni di persone sfamate I successi dimostrati dello sviluppo agricolo) (2009)

food for sustainable growth: cibo per una crescita sostenibile | le sfide del cibo

25

Programma delle Nazioni Unite per lambiente: The Environmental Food Crisis (La crisi alimentare ambientale) (2009)

Secondo il Programma delle Nazioni Unite per lambiente (UNEP), a causa dei drammatici aumenti dei prezzi degli alimenti del 2008, 110 milioni di persone sono state ridotte in povert e 44 milioni hanno cominciato a soffrire la fame. Il rapporto analizza le cause di questi bruschi aumenti dei prezzi e fornisce alcune raccomandazioni per ridurre la possi bilit che una simile crisi dei prezzi alimentari si verifichi in futuro. Per limitare la volatilit dei prezzi alimentari nel breve termine, i leader internazionali possono creare delle riserve cerealicole che fungano da tampone in periodi di emergenza ed eliminare i sussidi per i biocarburanti che prevedono luso delle colture commestibili per la produzione di carburante. Nel medio termine, i leader devono incoraggiare i piccoli proprietari a sviluppare aziende agricole diversificate in grado di resistere agli agenti infe stanti, alle malattie e ai cambiamenti climatici, grazie allintroduzione di colture agrofore stali, bestiame e colture di copertura. Per combattere la volatilit dei prezzi nel lungo ter mine, i policy maker devono limitare gli effetti dei cambiamenti climatici mondiali incenti vando stili di vita contraddistinti da una maggiore efficienza energetica e promuovendo il potenziale dellagricoltura come strumento di lotta contro le emissioni di gas serra. Il Programma alimentare mondiale considera i cambiamenti climatici come la sfida pi significativa della nostra epoca e sottolinea come questi rappresentino una minaccia di fame, malnutrizione e insicurezza alimentare per milioni di persone, in particolare in Africa, nelle aree pi povere del Sud e Sudest asiatico, e in alcune regioni dellAmerica Centrale. Per affrontare tale problematica, il rapporto afferma che esiste un crescente consenso allinterno della comunit umanitaria internazionale sulla necessit di adattare i sistemi alimentari globali e locali mediante investimenti, trasferimenti di conoscenze e innova zioni, concentrandosi sul miglioramento sia dellaccesso al cibo sia della produzione ali mentare. Il Programma alimentare mondiale sottolinea che per tali processi fondamen tale lappoggio delle istituzioni locali, nazionali e internazionali, ed evidenzia il proprio ruolo in tali sforzi. Questo rapporto analizza il ruolo degli Stati Uniti nella battaglia globale contro la fame e le relative politiche estere di assistenza alimentare, e contiene raccomandazioni per il futuro. La comunit globale si sta sempre pi mobilitando per la riduzione della fame e della malnutrizione; Bread for the World afferma che la leadership statunitense pu promuo vere lazione internazionale e indica numerosi aspetti delle sue politiche che possono es sere rafforzati. In particolare, il rapporto mette in luce la nuova iniziativa Feed the Future (Nutrire il futuro) che, secondo Bread of the World, apre la strada per una politica di svi luppo efficace e sostenibile focalizzandosi su approcci locali bottomup. Tuttavia, Feed the Future presenta le stesse debolezze di altre organizzazioni statunitensi di sostegno allo sviluppo: la mancanza di capacit tecnica, finanziamenti e sostegno da parte del go verno. Secondo il rapporto possibile affrontare tale problema mediante la riscrittura del Foreign Assistance Act (Legge sullassistenza estera) del 1961 e fissando limportanza della riduzione della povert e dello sviluppo nella politica estera statunitense. Negli ultimi decenni, la volatilit dei prezzi alimentari, la popolazione mondiale in cre scita e i problemi relativi alla produzione alimentare hanno reso sempre pi difficile sfa mare i poveri del mondo, il che ulteriormente aggravato dagli impatti dei cambiamenti climatici. Questo rapporto esamina le sfide dei cambiamenti climatici e ne analizza gli effetti sulla sicurezza alimentare, individuando, tra laltro, chi ne sar principalmente interessato e quello che i policy maker possono fare per facilitare un adattamento di successo per il futuro. Gli esiti dello studio sono riassunti nei quattro messaggi principali che seguono: lo svi luppo economico diffuso fondamentale per il miglioramento delle condizioni di vita; i cambiamenti climatici riducono alcuni benefici dellaumento dei redditi; il commercio in ternazionale svolge un ruolo essenziale nella mitigazione di alcuni effetti dei cambiamen ti climatici, e grazie a opportuni investimenti in miglioramenti della produttivit agricola si pu aumentare la sicurezza alimentare e limitare gli impatti dei cambiamenti climatici. Nei paesi in via di sviluppo, lattivit agricola principalmente svolta dalle donne, le quali non hanno solitamente accesso ai diritti terrieri, allistruzione o ai servizi finanziari. Que sto gap di genere si manifesta come un gap di produttivit allinterno dellazienda agri cola. Le agricoltrici sono capaci quanto gli uomini, ma a causa della mancanza di suppor to e risorse vedono ridurre i loro raccolti di circa il 2030%.

Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite: Climate Change and Hunger (Cambiamenti climatici e fame) (2009)

Bread for the World Institute: 2011 Hunger Report Our Common Interest: Ending Hunger and Malnutrition (Rapporto sulla fame 2011 Il nostro interesse comune: porre fine alla fame e alla malnutrizione) (2010)

International Food Policy Research Institute (IFPRI): Food Security, Farming, and Climate Change to 2050 (Sicurezza alimentare, agricoltura e cambiamenti climatici entro il 2050) (2010)

Organizzazione delle Nazioni Unite per lalimentazione e lagricoltura: The State of Food and Agriculture 20102011 (Le condizioni alimentari e agricole 20102011) (2011)

26

eating planet

La chiusura di questo gap di genere non solo favorirebbe il miglioramento delle condizioni delle donne e il rafforzamento delle comunit, ma potrebbe anche incrementare la produ zione agricola e sottrarre 150 milioni di persone da condizioni di fame. Il rapporto inoltre sostiene che se le donne assumono un ruolo paritario allinterno del proprio nucleo familia re aumentano la sicurezza alimentare, la nutrizione, listruzione e la salute dei loro figli che avranno poi una migliore possibilit di diventare cittadini produttivi e impegnati. Organizzazione delle Nazioni Unite per lalimentazione e lagricoltura: Save and Grow (Risparmiare e crescere) (2011) La FAO incoraggia gli agricoltori e i policy maker dei paesi in via di sviluppo a ripensa re i metodi omogenei di agricoltura intensiva della Rivoluzione verde. Un modo per tro vare un equilibrio tra laumento della produzione alimentare e lambiente focalizzarsi sullintensificazione della produzione sostenibile di colture, o SCPI (Sustainable Crop Production Intensification). Questo approccio allagricoltura che si fonda sul motto ri sparmiare e crescere imita gli ecosistemi naturali, i flussi dacqua e i cicli dimpollinazio ne, ma aggiunge degli input, come i fertilizzanti e i pesticidi nelle quantit previste, dove necessario. Queste tecniche si sono dimostrate efficaci, e si sono registrati aumenti della produzione media dell80% in 57 paesi a basso reddito. Questo testo di 350 pagine analizza i fattori politici, economici e agronomici che hanno causato la povert strutturale e la fame nel continente africano. Il rapporto suggerisce che la ripresa africana non avverr mettendo in atto le stesse strategie utilizzate durante la Rivoluzione verde esplosa a met del XX secolo in America Latina e in Asia meridionale, bens mediante una Rivoluzione marrone che parta dal basso. Questa Rivoluzione marrone si concentra sulle tecniche di produzione alimentare agro ecologiche, quali la conservazione del suolo, le colture di copertura, la semina di legumi, la lavorazione ridotta del terreno, e la semina su bacini. Questi metodi agricoli sono con traddistinti da una visione di sostenibilit a lungo termine che consentir alle aziende agricole a gestione familiare di prosperare. Per favorire questo tipo di rinascita agricola, i promotori e i leader internazionali devono promuovere sistemi diversi e rigenerativi di natura inclusiva, non esclusiva, ossia sviluppare unagricoltura specifica per il rispettivo clima, ecosistema e contesto geografico. Devono anche concentrarsi sullagricoltura con servativa, utilizzando fertilizzanti organici e attuando una gestione del suolo che preve da la non lavorazione del terreno. I leader possono anche dare la priorit alle esigenze dei piccoli proprietari; in Africa, pi del 73% degli agricoltori sono considerati piccoli pro prietari, quindi essenziale che riescano a fare sentire la propria voce e a manifestare le proprie preoccupazioni sul tavolo delle trattative. Infine, i sostenitori devono impegnarsi attivamente per promuovere i benefici dellagricoltura agroecologica e soluzioni speci fiche adeguate al contesto e su scala ridotta per il problema della fame e della povert. Il rapporto Foresight frutto di un progetto di due anni che ha coinvolto pi di 400 tra i principali esperti e stakeholder provenienti da 35 paesi, quali gli Stati Uniti, lUnione Eu ropea, nonch dalla Banca Mondiale, dallindustria e dalla societ civile e dal mondo ac cademico. Questo studio identifica le questioni alimentari e agricole critiche e individua possibili politiche e interventi per fronteggiare tali sfide. Secondo il rapporto Foresight, il bilanciamento tra domanda e offerta futura, la volatilit dei prezzi degli alimenti, la riduzione delle emissioni di carbonio provenienti dallagricoltura e la protezione della biodiversit rappresenteranno importanti ostacoli. Comunque, i lea der internazionali possono lavorare per bilanciare la domanda e lofferta alimentare miglio rando la produzione sostenibile, implementando nuove scienze e tecnologie e riducendo gli sprechi di prodotti alimentari. Per combattere la fame e i cambiamenti climatici, i policy maker devono dare la priorit allo sviluppo rurale e alla eradicazione della povert, incenti vare tecniche di produzione alimentare e stili di vita ad alta efficienza energetica e aiutare le popolazioni vulnerabili ad adattare i loro sistemi alimentari ai cambiamenti climatici. La Commission on Sustainable Agriculture and Climate Change stata ideata nellambi to del programma di ricerca del CGIAR (Consultative Group on International Agricultural Research), il Gruppo consultivo per la ricerca agricola internazionale in materia di cam biamenti climatici, agricoltura e sicurezza alimentare (CCAFS). La Commissione opera per individuare le azioni e i cambiamenti politici necessari per aiutare il mondo a raggiunge re la sicurezza alimentare di fronte ai cambiamenti climatici. La Commissione si focalizzata sulla raccolta delle evidenze esistenti che dimostrano che lagricoltura sostenibile contribuisce alla sicurezza alimentare e alla riduzione della povert e aiuta ad affrontare la problematica delladattamento ai cambiamenti clima tici e della relativa mitigazione. La Commissione ha cominciato i lavori allinizio del 2011 e ha redatto la Sintesi per decisori politici, cui seguir un rapporto completo nel 2012. Il documento contiene raccomandazioni di policy, quali: innalzare il livello di investimenti globali nellagricoltura sostenibile, concentrarsi sulle popolazioni pi vulnerabili e ridurre le perdite allinterno del sistema di produzione alimentare.

Fondazione Howard G. Buffett: The Hungry Continent: African Agriculture and Food Insecurity (Il continente affamato: lagricoltura e linsicurezza alimentare africana) (2011)

The United Kingdom Government Office for Science/Foresight: The Future of Food and Farming: Challenges and Choices for Global Sustainability (Il futuro del cibo e dellagricoltura: sfide e scelte per la sostenibilit globale) (2011)

Climate Change, Agriculture and Food Security (CCAFS), Commission on Sustainable Agriculture and Climate Change: Achieving Food Security in the Face of Climate Change (Raggiungere la sicurezza alimentare di fronte ai cambiamenti climatici) (2011)

food for sustainable growth: cibo per una crescita sostenibile | le sfide del cibo

27

Agro-ecologia non significa un ritorno a pratiche antiche e superate. Al contrario, si tratta di processi notevolmente complessi che si fondano su unapprofondita conoscenza delle realt degli agricoltori e una chiara comprensione degli ecosistemi locali. Lagro-ecologia imita la natura; invece di allontanare le coltivazioni e il bestiame dalla natura, i sistemi agro-ecologici puntano a integrare lagricoltura e lallevamento con lambiente. Lagro-silvicoltura, per esempio, una valida dimostrazione di come lagricoltura e gli ecosistemi possono collaborare. In Indonesia, Kenya, Tanzania, Zambia e Malawi e in vari altri paesi prodotti come il mais, il frumento, il sorgo, il miglio e gli ortaggi vengono coltivati a fianco di piante di acacia, sesbania, gliricidia, tephrosia e faidherbia. Questi alberi fertilizzanti fanno ombra, offrono una maggiore disponibilit di acqua, prevengono lerosione del suolo e arricchiscono il terreno di azoto, un fertilizzante naturale. Dennis Garrity, ex direttore generale del World Agroforestry Centre (Centro mondiale per lagro-silvicoltura), lha definita unagricoltura sempreverde; integrando alberi con colture annuali e perenni si mantiene una copertura verde del suolo per tutto lanno. Si possono utilizzare colture sia perenni sia annuali. Secondo Garrity, guardiamo allagricoltura sempreverde come a un modo che ci pu effettivamente aiutare a reinventare lagricoltura per realizzare in futuro coltivazioni climaticamente pi intelligenti.37 Questa reinvenzione non in realt stata concepita da ricercatori o scienziati, ma si tratta di una pratica in uso da generazioni presso gli agricoltori di aree come lAfrica subsahariana. In Africa si sempre fatto. E gli alberi che rendono attuabile questo sistema appartengono a variet che in futuro milioni di altri agricoltori avranno a disposizione senza alcuna difficolt, afferma Garrity.38 Lintegrazione degli alberi e delle colture pu raddoppiare o persino triplicare le rese rispetto a quelle ottenute da colture sprovviste di un simile riparo. Dato che le piante fissano lazoto atmosferico e depositano la propria biomassa e le foglie sulla superficie del terreno, questo diviene sempre pi fertile, stimolando rese agricole pi consistenti, soprattutto di cereali. Le piante provvedono inoltre a tutta una serie di servizi a favore dellecosistema, tra cui il sequestro del carbonio, la salvaguardia della biodiversit e la protezione delle coltivazioni dalla luce solare troppo intensa. Liberare terreni da destinare allagricoltura, che ci avvenga nella foresta amazzonica brasiliana o nella foresta pluviale del Congo, distrugge lhabitat di uccelli, vegetali e altre specie. E mentre le foreste e i pascoli si stanno ancora riducendo a ritmo sostenuto, il numero degli alberi presenti nelle fattorie, secondo il World Agroforestry Centre, sta in effetti aumentando. In alcune regioni del mondo, compresa lAmerica Centrale, oltre il 30% delle terre coltivate gode di una copertura arborea.39

28

eating planet

1.9 zootecnia integrata per la sostenibilit Anche in Giappone e in altre regioni dellAsia, gli agricoltori stanno cercando soluzioni per somministrare nutrienti alle colture senza dipendere da costosi fertilizzanti artificiali o pesticidi tossici, salvaguardando allo stesso tempo lambiente. Introducendo anatre e pesci al posto dei pesticidi per il controllo degli infestanti nelle risaie, questi agricoltori offrono alle proprie famiglie unintegrazione di proteine, oltre ad aumentare i propri redditi. Le anatre mangiano le erbacce e i semi, gli insetti e altri infestanti, contribuendo a ridurre la manodopera necessaria per il diserbo, e i loro escrementi apportano nutrienti alle piante di riso. In Bangladesh, lInternational Rice Research Institute riferisce che grazie a questi sistemi le rese agricole hanno registrato un incremento del 20%. Gli agricoltori che li hanno messi in pratica hanno assistito a un aumento delle entrate nette dell80%. 40 Questi sistemi possono funzionare anche con altri animali. I sistemi agrozootecnici misti in uso nelle comunit della Cina, delle Filippine e di Taiwan permettono agli agricoltori di allevare maiali, galline e pesci tilapia e coltivare riso nella stessa fattoria. Il letame ottenuto dai maiali serve per fertilizzare gli stagni in cui nuotano le tilapie, come pure le risaie. Questa tipologia di sistema genera pochi scarti e procura agli agricoltori fonti di alimentazione e reddito diversificate e sicure. 41 Ladozione di pratiche agro-ecologiche aiuta inoltre gli agricoltori ad affrontare meglio i disastri naturali. In uno studio condotto nel 2001, lagro-ecologista Eric Holt-Gimnez ha messo a confronto fattorie tradizionali e sostenibili costruite su 880 appezzamenti di terreno con topografia simile in Honduras dopo il passaggio delluragano Mitch del 1999, che caus al paese danni per milioni di dollari. Lo studio ha evidenziato che le fattorie sostenibili, o quelle che avevano attuato pratiche di gestione della terra agro-ecologiche o sostenibili, nel periodo immediatamente successivo alla tempesta avevano mostrato una capacit di resistenza pi elevata e una maggiore sostenibilit rispetto alle fattorie tradizionali. 42 Il tifone Nesat che si abbattuto sulle Filippine nellottobre 2011 ha mietuto almeno 90 vittime, causando al settore agricolo del paese danni stimati in 250 milioni di dollari. Ma gli agricoltori della regione di Luzon, nella parte settentrionale del paese, sostengono che il riso coltivato con il sistema di intensificazione del riso (detto SRI) ha mostrato una notevole resistenza ai forti venti e alle piogge copiose. Le pratiche SRI prevedono che le pianticelle vengano trapiantate quando sono ancora molto giovani e fatte crescere ampiamente distanziate tra loro, aggiungendo al terreno del compost ottenuto da materiale organico, eliminando regolarmente le erbacce e utilizzando una quantit minima dacqua invece di allagare i campi. Questo sistema favorisce lo sviluppo di sistemi di radici pi resistenti alla siccit e al contempo fa

donna che sbuccia una manioca a ibadan, nigeria

In molte regioni dellAfrica, la manioca un alimento base fondamentale. LInternational Institute of Tropical Agriculture (IITA) sta lavorando in Nigeria con gli agricoltori di manioca per svilupparne una variet che sia resistente a malattie e parassiti e sia ad alta resa. Lintroduzione di queste variet migliorate ha gi fornito cibo a circa 50 milioni di persone in Nigeria.

30

eating planet

aumentare le rese e rinforza le piante esaltandone il gusto. Riducendo il fabbisogno di acqua e limpiego di fertilizzanti sintetici, pesticidi ed erbicidi, il sistema di intensificazione del riso aumenta la produttivit delle risorse impiegate nella coltivazione. 43 Una ragione che spiega la resistenza alle tempeste che in genere le piante di riso coltivate seguendo le pratiche SRI sono pi forti. Le piante coltivate secondo il SRI, oltre a presentare spighe pi grosse e chicchi pi numerosi e pesanti, sono provviste di sistemi di radici pi estesi e spessi e di steli pi robusti. Riescono a resistere alla forza di taglio meccanica del vento e della pioggia, spiega Norman Uphoff, docente di government e agricoltura internazionale presso la Cornell University. 44 Secondo Erika Styger, direttrice dei programmi promossi dal SRI International Network and Resources Center, il fatto che le pratiche SRI richiedano una maggiore distanza tra le piante ha anche contribuito a renderle pi resistenti alle tempeste: Con una minore densit, leffetto domino delle piante che cadono luna sullaltra per effetto di un forte vento ha minori probabilit di prodursi, diversamente da quanto accade con la popolazione tradizionale di piante ad alta densit caratterizzata inoltre da steli pi deboli. 45 Che si tratti del sistema di intensificazione del riso nelle Filippine o dellagrosilvicoltura nellAfrica subsahariana, una qualit che le pratiche agro-ecologiche sviluppano la resistenza: alle forti variazioni dei prezzi, alle siccit, alle inondazioni e a eventi meteorologici