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Prof. Francesco Ragusa Università degli Studi di Milano Anno Accademico 2017/2018 Elettromagnetismo Elettrostatica – Il campo elettrico Lezione n. 2 – 5.10.2017

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Prof. Francesco RagusaUniversità degli Studi di Milano

Anno Accademico 2017/2018

Elettromagnetismo

Elettrostatica – Il campo elettrico

Lezione n. 2 – 5.10.2017

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Elettromagnetismo – Prof. Francesco Ragusa 27

Vettori• I vettori servono per rappresentare grandezze caratterizzate da modulo, direzione, verso• Per definirlo occorrono tre quantità• In coordinate cartesiane si utilizzano le proiezioni

sui tre assi

• Introduciamo una terna di versori lungo i tre assi

• Utilizzando i tre versori si può scrivere

• Normalmente in fisica si utilizzano i vettori applicati• Un vettore applicato al punto r si ottiene traslando

il vettore v in modo che la sua origine sia nel punto r

• In tal caso si scrive v(r)

x

y

z

v

xv

zv

yv

x

y

z

v

v

v

⎛ ⎞⎟⎜ ⎟⎜ ⎟⎜ ⎟= ⎜ ⎟⎜ ⎟⎟⎜ ⎟⎜ ⎟⎜⎝ ⎠

v

ˆ ˆ ˆ 1x y z= = =e e e

ˆxe

ˆze

ˆye

ˆ ˆ ˆ ˆ ˆ ˆ 0x y x z y z⋅ = ⋅ = ⋅ =e e e e e e

ˆ ˆ ˆx x y y z zv v v= + +v e e e

O

( )v r

x

y

z

O

rˆ ˆ ˆx y zx y z= + +r e e e

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Elettromagnetismo – Prof. Francesco Ragusa 28

Vettori• I versori sono vettori che individuano una direzione• I versori hanno modulo unitario• Dato un arbitrario vettore w abbiamo visto che il versore della sua direzione si definisce come

• Un versore di particolare importanza è quello associato al vettore posizione r

• Definiamo infine i tre angoli che il versore fa con i tre assi

• E analogamente

• Abbiamo definito i tre coseni direttori. Possiamo scrivere

2 2 2x y zw w w w= = + +wˆ

w=

ww

ˆr

=r

r 2 2 2r x y z= + + xx

rr

= yy

rr

= zz

rr

=

ˆ ˆ ˆ ˆˆ ˆ ˆx x y y z zr r r= + +r e e e2 2 2ˆ ˆ ˆ 1x y zr r r+ + =

xy

zr

ˆ ˆx xr = ⋅r e ˆ ˆ cosx xα= ⋅r e cos xα=

ˆ cosy yr α= ˆ cosz zr α=

cos

ˆ cos

cos

x

y

z

ααα

⎛ ⎞⎟⎜ ⎟⎜ ⎟⎜ ⎟= ⎜ ⎟⎜ ⎟⎟⎜ ⎟⎜ ⎟⎜⎝ ⎠

r2 2 2 2ˆ cos cos cos 1x y zα α α= + + =r

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Elettromagnetismo – Prof. Francesco Ragusa 29

Vettori• Consideriamo adesso uno spostamento infinitesimo

• Lo spostamento infinitesimo definito è arbitrario• I differenziali dx, dy, dz sono arbitrari

• Spesso, per evitare confusione in altre situazioni si usano notazioni alternative• Ad esempio

• Capiremo meglio il significato di queste definizioni alternative quando introdurremo le curve nello spazio• Nel caso di una curva i tre differenziali non sono arbitrari

x

y

z

O

r d+r r

drˆ ˆ ˆx y zx y z= + +r e e e

ˆ ˆ ˆx y zd dx dy dz= + +r e e e

ˆ ˆ ˆx y zd dx dy dz= + +s e e e ˆ ˆ ˆx y zd dx dy dz= + +l e e e

ˆ ˆ ˆ( ) ( ) ( )x y zd x dx y dy z dz+ = + + + + +r r e e e

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Elettromagnetismo – Prof. Francesco Ragusa 30

La Forza Elettrostatica è Conservativa• Un'importantissima proprietà della Forza Elettrostatica (Forza di Coulomb) è che si tratta di una forza conservativa• Dipende dalla natura centrale della forza • Le cariche possono (in generale sono) mantenute nelle posizioni assegnate da forze non elettriche• Possiamo comunque immaginare di spostare una carica da una posizione

all'altra con un movimento estremamente lento, bilanciando istante per istante la forza elettrica che agisce sulla carica in esame

• Consideriamo il lavoro fatto per spostare una carica q2che interagisce con una carica q1 posta nell'origine• Calcoliamo il lavoro seguendo una traiettoria arbitraria da rA a rB• Suddividiamo la traiettoria in segmenti con gusci sferici centrati a r = 0

x

y

z

q1

q2q2

rA

rB

x

y

z

q1

q2q2

rA

rB

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Elettromagnetismo – Prof. Francesco Ragusa 31

La Forza Elettrostatica è Conservativa• Consideriamo lo spostamento ds compreso fra i duegusci concentrici passanti per r e r + ds• La carica q2 è in equilibrio sotto l'effetto delle

forze elettrica e meccanica Fm = − Fel

• La forza elettrica Fel in quel punto è• Il lavoro è

• Il prodotto scalare è la proiezione di ds lungola direzione radiale• Calcoliamo esplicitamente il prodotto scalare

• Calcoliamo dr

x

y

q1

q2 dsFm

Fel1 2

el 20

ˆ

4

q q

rπε=

rF

mdW d= ⋅F s el d= − ⋅F s 1 22

0

4

q qd

rπε= − ⋅r s

ˆ ˆ cosd d α⋅ =r s r s

r

α

ˆ d⋅r s

ˆ ˆ ˆx y zd dx dy dz= + +s e e eˆr

=r

rˆ ˆ ˆx y zx y z

r

+ +=

e e e

ˆxdx ydy zdz

dr

+ +⋅ =r s2 2 2r x y z= + + È un differenziale esatto

r r rdr dx dy dz

x y z∂ ∂ ∂

= + +∂ ∂ ∂

r

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Elettromagnetismo – Prof. Francesco Ragusa 32

La Forza Elettrostatica è Conservativa

• Calcoliamo le derivate

• Abbiamo pertanto verificato che

• Il lavoro per spostare una carica da rA a rB è pertanto

mB

A

W d= ⋅∫r

rF s 1 2

20

4B

A

q qd

rπε= − ⋅∫

r

rr s 1 2

20

14

B

A

r

r

q qdr

rπε= −∫ 1 2

0

14

B

A

r

r

q q

rπε=

1 2

0

1 14 B A

q qW

r rπε

⎛ ⎞⎟⎜ ⎟= −⎜ ⎟⎜ ⎟⎜⎝ ⎠

Dipende solo dalle posizioniiniziale e finale Non sono più vettori

r r rdr dx dy dz

x y z∂ ∂ ∂

= + +∂ ∂ ∂

2 2 2r x y zx x

∂ ∂ + +=

∂ ∂ 2 2 2

1 22

x

x y z=

+ +

xr

=r yy r

∂=

∂r zz r

∂=

ˆxdx ydy zdz

d drr

+ +⋅ = =r s

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Elettromagnetismo – Prof. Francesco Ragusa 33

La Forza Elettrostatica è Conservativa• Una traiettoria arbitraria può intersecare i gusci più di una volta• Ad esempio la traiettoria in figura• Ci sono tre spostamenti all'interno dei gusci

fra r e r + dr: ds1, ds2, ds3

• Tutti e tre gli spostamenti hanno una proiezione radiale che ha la stessa lunghezza (in modulo): dr• Tuttavia due sono nel senso positivo e uno nel senso negativo

• Il campo elettrico ha sempre lo stesso modulo(il modulo di r è costante sul guscio)• Il contributo al lavoro dello spostamento ds2 cancella uno degli altri due• Rimane un solo contributo• È facile convincersi che rimangono solo i contributi che sommati danno ancora una volta

• Il lavoro non dipende dalla particolare traiettoria ma solo dal punto di partenza e quello di arrivo

x

y

q1

q2

ds1

ds2

ds3

1 2

0

1 14 B A

q qW

r rπε

⎛ ⎞⎟⎜ ⎟= −⎜ ⎟⎜ ⎟⎜⎝ ⎠

dr

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Elettromagnetismo – Prof. Francesco Ragusa 34

Energia di un sistema di cariche• Ci limitiamo a sistemi elettrostatici in cui le cariche sono ferme• Come abbiamo visto la forza elettrostatica è conservativa• In generale le cariche mantenute nelle posizioni date da forze non elettriche• Possiamo comunque immaginare di spostare una carica da una posizione all'altra con un movimento estremamente lento, bilanciando istante per istante la forza elettrica che agisce sulla carica in esame• In presenza di altre cariche sulla carica in esame

sarà esercitata una forza elettrostatica Fel• Durante il moto è applicata una forza Fm che

bilancia la forza Fel

• Nel corso del movimento la forza Fm

• Potrà "frenare" la carica• Angolo fra Fm e ds maggiore di π/2• Lavoro negativo, energia guadagnata dalsistema meccanico, persa dal sistema elettrostatico

• Potrà "spingere" la carica• Angolo fra Fm e ds minore di π/2• Lavoro positivo, energia persa dal sistema meccanico, guadagnata dal sistema elettrostatico

A

BFel

Fmds

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Elettromagnetismo – Prof. Francesco Ragusa 35

Energia di un sistema di cariche• L'energia elettrostatica di un sistema di cariche è definita come il lavoro fatto sul sistema (energia guadagnata dal sistema elettrostatico) per costruireuna data configurazione di cariche elettriche inizialmente poste all'infinito

• Consideriamo il caso più semplice• Un sistema di due cariche poste a distanza d• Consideriamo una carica q1 posta nell'origine• Trasportiamo una carica q2 dall'infinito a una

distanza d dalla prima carica• Per semplicità lungo una traiettoria rettilinea• Il lavoro fatto sul sistema elettrostaticoè dato dall'integrale

• Il segno di questo integrale deve essere trattato con cura• Concettualmente la forza Fm e lo spostamento sono nello stesso verso• Tuttavia il differenziale ds è positivo quando si allontana dall'origine• Il prodotto scalare è negativo

x

y

zm

dW d

+∞= ⋅∫ F s

q1

q2d

q2 +∞

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Elettromagnetismo – Prof. Francesco Ragusa 36

Energia di un sistema di cariche• Supponiamo, per fissare le idee, che le due cariche abbiano lo stesso segno• La forza elettrica Fel su q2 è repulsiva, diretta nel senso positivo

dei vettori posizione che partono dall'origine• La forza meccanica Fm è diretta verso l'origine

• Lo spostamento ds si allontana dall'origine • Ricordiamo il lavoro

• Ricordiamo inoltre

• Otteniamo

x

y

z

q1

q2d

m

d dW dW d

+∞ +∞= = ⋅∫ ∫ F s

1 22

0

14

dq qW dr

rπε +∞= − ∫ 1 2

0

14

dq q

rπε +∞

⎛ ⎞⎟⎜= ⎟⎜ ⎟⎜ ⎟⎝ ⎠1 2

0

14

q q

dπε=

FelFm

1 2m 2

0

4

q q

rπε= −F r

ds

1 22

0

ˆ

4

dq q d

rπε +∞

⋅= − ∫

r s

ˆxdx ydy zdz

d drr

+ +⋅ = =r s

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Elettromagnetismo – Prof. Francesco Ragusa 37

Il Campo Elettrico• La legge di Coulomb permette di trovare le forze che si esercitano fra le cariche elettriche che costituiscono un sistema elettrostatico• È tuttavia particolarmente interessante formulare il problema in modo differente• Si definisce un sistema elettrostatico composto da N cariche elettriche

q1, … qj, … qN poste nelle posizioni r1, … rj, … rN• Ci si chiede qual è la forza che viene esercitata su una carica q0 posta in

una posizione arbitraria r0

• La legge di Coulomb fornisce immediatamente la risposta

• A questo punto introduciamo il campo elettrico E nel punto r0 come il rapporto fra la forza F e la carica q0

• Il campo elettrico E(r) permette di calcolare la forza su una carica arbitraria q in una posizione arbitraria r: F = q E(r)

002

100

4

Nj

jj

j

q q

πε =

=−

∑F rr r

00

0

ˆ jj

j

−=

r rr

r r

( )00q

=F

E r ( )0 02100

4

Nj

jj

j

q

πε =

=−

∑E r rr r

evidentemente

Abbiamo usato il principiodi sovrapposizione (linearità)

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Elettromagnetismo – Prof. Francesco Ragusa 38

Il Campo Elettrico• Per fissare meglio i concetti appena esposti consideriamo in maggiore dettaglio un caso molto semplice• Il campo elettrico di una carica puntiforme q1 posta nel punto r1

• La formula precedente, specializzata al caso di una sola carica è

• Il versore punta dalla posizione r1 in cui è posta lacarica al punto r0 dove vogliamo conoscere il campo

• Semplifichiamo ulteriormente ponendo la carica nell'originer1 = 0 e chiamando r invece che r0 il punto generico• Il versore diventa il versore che

dall'origine punta a r, cioè • In definitiva il campo elettrico di una carica puntiforme è

( )0 02100

4

Nj

jj

j

q

πε =

=−

∑E r rr r

( ) 10 012

0 0 1

4

q

πε=

−E r r

r r

01r

01rr

x

y

z

r

r

( ) 12

0

4

q

rπε=E r r

( )E r

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Elettromagnetismo – Prof. Francesco Ragusa 39

Il Campo Elettrico• Quanto fatto fino a ora non aggiunge nulla alla legge di Coulomb• Vedremo tuttavia che il concetto di campo ha delle implicazioni molto

importanti che potremo apprezzare completamente quando tratteremo fenomeni variabili nel tempo

• Nell'esempio descritto le N cariche elettriche avevano una posizione fissata• In generale sono tenute nelle posizioni date da forze di tipo non elettrico

che mantengono le cariche nelle posizione date• Quando introdurremo i conduttori tratteremo problemi in cui le cariche possono muoversi• Il questi casi occorre assicurarsi che l'introduzione della carica q0 non

modifichi la posizione delle cariche• In pratica q0 deve essere molto piccola• Si esprime questo requisito modificando la definizione di campo elettrico

• Questa espressione definisce matematicamente il campo elettrico• Tuttavia sperimentalmente si scontra con la circostanza che la carica più piccola osservata è la carica dell'elettrone e• Sperimentalmente si chiede che la carica q0 non modifichi il sistema

( )00q

=F

E r ( )0

0 0 0

limq q→

=F

E r

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Elettromagnetismo – Prof. Francesco Ragusa 40

Il Campo Elettrico• Continuiamo a elaborare il concetto di campo• Il sistema di N cariche elettriche q1, … qj, … qN genera una proprietà dello spazio• Ad ogni punto dello spazio è assegnato un vettore, il vettore di E(r), che

descrive in modo esauriente l'interazione di una carica arbitraria q con il sistema di N cariche

• Le N cariche sono le sorgenti del campo• Si dice anche che le N cariche elettriche generano il campo elettrico E

• Nello spazio vuoto, fissate le cariche elettriche (il loro valore e la loro posizione) il campo elettrico può essere calcolato con la formula

• Nella materia o in presenza di conduttori occorre sviluppare dei metodi più potenti per calcolare il campo elettrico• Si utilizzano le equazioni differenziali alle derivate parziali• Si fissano opportune condizioni al contorno

( )0 0210 0

4

Nj

jj

j

q

πε =

=−

∑E r rr r

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Elettromagnetismo – Prof. Francesco Ragusa 41

Il Campo Elettrico• Sottolineiamo un aspetto importante di questa formulazione• Il campo elettrico è una proprietà locale dello spazio• In linea di principio, potrebbe succedere che

• In un dato punto dello spazio una carica di valore q Coulomb sente una forza F

• Nello stesso punto una carica del valore 2q potrebbe sentire una forza diversa da 2F

• La forza potrebbe dipendere dalla disposizione e dai valori di tutte le cariche che costituiscono il sistema, inclusa la carica 2q

• Se fosse così l'introduzione del Campo Elettrico sarebbe inutile• Invece la conoscenza del campo in un punto e nell'intorno è tutto quello che

serve per determinare la forza su una carica arbitraria• Non importa come il campo è stato generato• Questo è il significato dell'aggettivo "locale"

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Elettromagnetismo – Prof. Francesco Ragusa 42

Visualizzazione del Campo Elettrico• Con il calcolo del Campo Elettrico si assegna ad ogni punto rdello spazio un vettore E(r)• È sottinteso che E(r) è un vettore applicato nel punto r• La visualizzazione di un campo elettrico con metodi grafici è difficile• Comunque inadeguata. Un'approssimazione• Il metodo più utilizzato è quello delle linee di campo• Si tratta di linee curve che sono tangenti al campo elettrico in ogni punto• Consideriamo per cominciare il campo elettrico di una carica puntiforme• Tracciamo una linea allontanandoci dalla carica positiva richiedendo che sia

sempre tangente a E(r)• Lo stesso per le altre• Notiamo che le linee "escono"

dalla carica positiva• È una sorgente• Per una carica negativa la

situazione è analoga• Le linee "entrano" nella

carica negativa• È un pozzo

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Elettromagnetismo – Prof. Francesco Ragusa 43

Visualizzazione del Campo Elettrico• Consideriamo adesso il campo generato da una carica q+ = +3 e una carica q− = −1 (unità arbitrarie)• Tracciamo una linea allontanandoci dalla carica positiva richiedendo

che sia sempre tangente a E(r)• Lo stesso per le altre

Alta densità di lineecampo elettrico elevato

Bassa densità di lineecampo elettrico piccolo

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Elettromagnetismo – Prof. Francesco Ragusa 44

Visualizzazione del Campo Elettrico

?

• Si potrebbe dare una definizione analitica delle linee di campo• Un breve accenno e un esempio si trovano nel testo di Mazzoldi, Nigro, Voci• Non ci addentreremo nella descrizione analitica delle linee di campo• Potreste utilizzare il vostro computer e le tecniche di programmazione dei

laboratori di informatica per rappresentare graficamente alcuni campi elettrici

• È bene tenere presente alcune proprietà delle linee di campo• In ogni punto la tangente alla linea dà la

direzione del campo elettrico• La densità locale delle linee di campo è

maggiore dove il campo elettrico è più intenso• In pratica si disegnano un numero di linee proporzionale al valore delle cariche positive• Termineranno sulle cariche negative o all'infinito

• Le linee di campo non si incrociano mai• Se si incrociassero nel punto di incrocio il campo elettrico avrebbe due direzioni simultaneamente

impossibile

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Elettromagnetismo – Prof. Francesco Ragusa 45

Visualizzazione del Campo Elettrico• Le linee di campo originano dalle cariche positive

e terminano su quelle negative• Oppure possono partire o terminare all'infinito

• Il numero di linee che originano da una carica (o terminano su una carica) è proporzionale alla grandezza della carica• Caso particolare: in un sistema con due cariche uguali tutte le linee che originano dalla carica positiva terminano sulla carica negativa• Eventualmente passando per l'infinito

• Anche per sistemi con più di una carica, a distanze molto piccole dalle cariche puntiformi le linee di campo sono radiali

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Elettromagnetismo – Prof. Francesco Ragusa 46

Distribuzioni di carica• Fino ad ora abbiamo considerato solo cariche puntiformi• Particelle cariche di dimensioni trascurabili• Matematicamente punti senza dimensione• Risulta tuttavia conveniente generalizzare il concetto di carica e ammettere che la carica possa essere una sorta di sostanza continua caratterizzata da una densità volumetrica di carica ρ ( Coulomb/m3)• Un volume dV = dxdydz contiene una carica dq

• Abbiamo già visto che la materia contiene dell'ordine di 1023 elettroni per cm3

• Un numero estremamente elevato che giustifica la trattazione continua• Almeno finché dV è piccolo ma sempre di dimensioni macroscopiche, non atomiche

• Naturalmente la densità di carica è, in generale, una funzione della posizione• Accanto alla densità volumetrica si usano anche

• La densità superficiale σ: dq = σ dS

• La densità lineare λ: dq = λ dl

dq dVρ=

dq dSσ=

dq dlλ=

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Elettromagnetismo – Prof. Francesco Ragusa 47

Distribuzioni di carica• Richiamiamo la formula scritta per il calcolo del campo elettrico• Per una data configurazione di cariche puntiformi

• La formula può essere generalizzata al caso di distribuzioni continue di carica• Consideriamo un oggetto con una generica

distribuzione di carica descritta dalla funzione ρ(r)• Individuiamo un volume dV = dxdydz ≡ d3r all'interno• La sua carica è ρ(r)d3r• È la generalizzazione di qj

• La somma è sostituita da un integrale• Il campo in r0 è

• Il versore punta dalla carica al punto r0

• L'integrale è esteso a tutto il volume dell'oggetto

( )0 0210 0

4

Nj

jj

j

q

πε =

=−

∑E r rr r

3

1

N

jj V

q dρ=

→∑ ∫ r

x

y

z

r0

r

( ) ( ) 3

0 20 0

4V

πε=

−∫r r

E r ur r

0

0

ˆ−

=−

r ru

r r

u

( ) ( )jq q dVρ→ =r r