Elizabeth Gaskell. La vita di Charlotte Brontè

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Elizabeth Gaskell. LA VITA DI CHARLOTTE BRONT. Titolo originale: "The Life of Charlotte Bront". Traduzione di Simone Buffa di Castelferro. Copyright 1987 La Tartaruga edizioni. Su concessione La Tartaruga edizioni. ELIZABETH GASKELL nasce nel 1810 e muore nel 1875. Scrittrice molto nota alla sua epoca, si occup spesso nelle sue opere di problemi sociali e politici; il conflitto fra il nord industriale e il sud agricolo ("North and South"), la difesa della parit sociale e sessuale della donna ("Ruth"), l'ironica descrizione della provincia inglese ("Cranford, il paese delle nobili signore") eccetera. Famosissima fra tutte le sue opere rimasta "La vita di Charlotte Bront". Contenuto del volume primo. CAPITOLO 1. Descrizione di Keighley e dei dintorni. La Parrocchia di Haworth. Lapidi della famiglia Bront: pagina 13. CAPITOLO 2. Caratteristiche della gente dello Yorkshire. Le manifatture del West Riding. Discendenti dei Puritani. Un tipico incidente. Il precedente stato delle cose. Case di campagna isolate. Due possidenti dello Yorkshire. Rozzi divertimenti popolari. Il Reverendo William Grimshaw, curato di Haworth. Le sue opinioni e il suo modo di governare la parrocchia. Gli "arvills" o feste funebri. Disordini a Haworth per la nomina a curato di Mister Redhead. L'arrivo di Mister Bront a Haworth: pagina 25. CAPITOLO 3. Il Reverendo Patrick Bront. Il suo matrimonio con Miss Branwell di Penzance. La vita sociale a Penzance. La famiglia Branwell. Lettere di Miss Branwell a Mister Bront. Il matrimonio. Thornton, luogo di nascita di Charlotte Bront. Trasferimento a Haworth. Descrizione della Canonica. La gente di Haworth. La famiglia Bront a Haworth. Educazione delle piccole Bront. Aneddoti caratteristici su Mister Bront. Morte della signora Bront. Uno scandalo nel villaggio. Ritratto della famiglia Bront. Ricordi di Mister Bront dei suoi figli: pagina 55. CAPITOLO 4. L'arrivo di Miss Branwell. La scuola di Cowan's Bridge e il Reverendo Carus Wilson. Le persone servite di modello ai personaggi di Miss Scatcherd, Helen Burns, e Mi ss Temple. Epidemia di febbre nella scuola. Tratti caratteristici delle sorelle Bront.

La morte di Maria e Elizabeth Bront: pagina 88. CAPITOLO 5. La vecchia domestica Tabby. Patrick Branwell Bront. Elenco dei lavori giovanili di Charlotte Bront e alcuni esempi. Estratto dalla introduzione a 'Racconti degli Isolani'. 'Storia dell'anno 1829'. Il gusto artistico di Charlotte. Uno strano evento in Parrocchia. Una poesia giovanile: pagina 111. CAPITOLO 6. Descrizione di Charlotte Bront. La scuola di Miss Wooler a Roe Head. Oakwell Hall e la sua leggenda. La prima apparizione di Charlotte a scuola. Il suo carattere giovanile e le sue convinzioni politiche. A scuola da Miss Wooler. Mister Cartwright e i Ludditi. Mister Roberson di Heald's Hall: pagina 133. CAPITOLO 7. Charlotte Bront lascia la scuola e torna a casa a educare le sorelle. Libri nella Canonica. Un triste inverno. Lettere a un'amica in visita a Londra per la prima volta. La scelta dei libri. Carattere e doti di Branwell Bront. Piani per la sua carriera: pagina 166. CAPITOLO 8. Charlotte insegnante alla scuola di Miss Wooler. La nostalgia di casa di Emily. Lettere che testimoniano lo sconforto e la depressione di Charlotte. Le sorelle a casa. Serate invernali a Haworth. Charlotte scrive a Southey e Branwell a Wordsworth. Lettere e poesie di Branwell. Probabile perdita di un'amicizia. La corrispondenza di Charlotte e Southey. Una lettera triste. Incidente alla vecchia domestica e caratteristica gentilezza delle Bront. Sintomi di malattia in Anne. Una proposta di matrimonio per Charlotte. Charlotte e Anne si impiegano come governanti. Esperienze di quella vita. Arrivo del primo curato a Haworth. Una seconda proposta di matrimonio. Una gita al mare: pagina 191. CAPITOLO 9. Branwell Bront ancora a casa. Miss Branwell e le nipoti. Progetti per dar vita a una scuola. Charlotte comincia il suo primo romanzo. I curati di Haworth. I pensieri di Charlotte a proposito del matrimonio. Cerca e trova un posto di governante: pagina 259. CAPITOLO 10. La sua seconda esperienza in casa altrui. Si ritorna a parlare di una scuola. L'offerta di Miss Wooler rifiutata: pagina 282. CAPITOLO 11 Mister Bront accompagna le figlie a Bruxelles. Impressioni di Charlotte. Il Pensionnat di Madame Hger.

Il signor Hger e il suo metodo di insegnare il francese. Gli studi di Charlotte. Sue impressioni sui Belgi. Charlotte insegna l'inglese. Perdita di una giovane amica. Morte di Miss Branwell e ritorno a casa. Lettera del Signor Hger a Mister Bront: pagina 306. CAPITOLO 12. Charlotte ritorna a Bruxelles. Racconti del Carnevale e della Quaresima. Solitudine al Pensionnat. Il suo "devoir" sulla morte di Napoleone. Depressione, solitudine, nostalgia. Freddezza di Madame Hger e ritorno a casa. Emily e il suo cane Keeper: pagina 340. CAPITOLO 13. Ripresi e abbandonati i progetti per una scuola. Lamentevole condotta di Branwell Bront e sue conseguenze: pagina 369. CAPITOLO 14. Pubblicazione delle poesie di Currer, Ellis e Acton Bell. Lettere a Miss Wooler. Preparativi per la pubblicazione di opere in prosa. Consigli a un'amica: pagina 395. Contenuto del volume secondo. CAPITOLO 1. Mister Bront afflitto da cecit e operato di cataratta. La prima opera in prosa di Charlotte, "The Professor". Comincia "Jane Eyre". Le sue idee di una protagonista. Il suo attaccamento a casa. Haworth in dicembre. Una lettera di dubbi e confessioni: pagina 419. CAPITOLO 2. La salute di Charlotte all'inizio del 1847. Problemi familiari. "Cime tempestose" e "Agnes Grey" accettati da un editore. "T he Professor" respinto. Completamento di "Jane Eyre", sua accoglienza e pubblicazione. Critiche su "Jane Eyre" e commenti dell'autrice. Dedica della seconda edizione a Thackeray. Corrispondenza di Currer Bell con il suo editore a proposito di "Jane Eyre". Pubblicazione di "Cime tempestose" e "Agnes Grey". Ansiet domestiche delle sorelle Bront. Insalubrit di Haworth. Charlotte Bront e le rivoluzioni del 1848. Non vuole che la sua identit sia rivelata. Il secondo romanzo di Anne Bront, "The Tenant of Wildfell Hall". Malintesi circa l'identit dei tre Bell. Currer e Acton si recano a Londra. Il racconto di Charlotte. La Chapter Coffee House. Morte di Branwell Bront. Malattia e morte di Emily Bront: pagina 437. CAPITOLO 3. La critica della "Quarterly Review" su "Jane Eyre". Grave malattia di Anne Bront. Suoi ultimi versi. Viene portata a Scarborough. Le sue ultime ore, la sua morte e sepoltura laggi.

Il ritorno di Charlotte a Haworth e la sua solitudine: pagina 519. CAPITOLO 4. Inizio e completamento di "Shirley". Le vicende originali a cui si ispira. Perdita delle azioni della ferrovia. Miss Bront torna a Londra, conosce Mister Thackeray e Miss Martineau. Sue impressioni sull'ambiente letterario: pagina 554. CAPITOLO 5. Haworth scopre la vera identit di Currer Bell. Solitudine e tristezza di Charlotte. Visita a Sir J. e Lady Kay Shuttleworth. Commenti alle critiche letterarie, riflessioni su "Pendennis" di Thackeray e su "Suggerimenti per una educazione femminile" di Scott. Opinioni dei lettori di "Shirley": pagina 585. CAPITOLO 6. Insalubre primavera a Haworth. Probabile viaggio di Miss Bront a Londra. Passeggiate in brughiera. Lettera a uno sconosciuto ammiratore della sua opera. Incidenti durante la sua visita a Londra. Impressioni della Scozia. Suo ritratto eseguito da Richmond. Timori sulla salute del padre: pagina 604. CAPITOLO 7. Visita a Sir J. e Lady Kay Shuttleworth. Impressioni della signora Gaskell su Miss Bront. Il racconto di Miss Bront di una visita alla regione dei Laghi. Avversione alle visite e alle nuove conoscenze. Riflessioni su "La missione della donna" e "In Memoriam" di Tennyson. Una visita in Scozia. Note su una recensione apparsa sulla rivista "Palladium": pagina 623. CAPITOLO 8. Seconda edizione di "Cime tempestose" e "Agnes Grey". Primo incontro con Mister Lewes. Opinioni su Balzac e George Sand. Un caratteristico incidente. Una visita amichevole alla Canonica di Haworth. Note su "The Roman" di Sydney Dobell e sul carattere del Dottor Arnold. Lettera a Mister Dobell: pagina 637. CAPITOLO 9. Visita di Miss Bront a Miss Martineau e sue impressioni. Note su "Le pietre di Venezia" di Ruskin. Preparativi per un altro viaggio a Londra. Una conferenza di Mister Thackeray e reazione suscitata da Miss Bront in sala. Suo racconto della visita a Londra. Colazione con Mister Rogers, visita alla grande mostra, visita ai quadri di Lord Westminster. Ritorno a Haworth e lettere. Commento alla conferenza di Thackeray. Consigli sullo sviluppo del carattere: pagina 657. CAPITOLO 10. Riflessioni sull'amicizia. Lettera alla signora Gaskell con il racconto della grande mostra e della confere nza di Thackeray. I sentimenti di Miss Bront verso i bambini. Commento a un articolo di J. S. Mills sulla emancipazione delle donne. Malattie in Canonica. Miss Wooler visita Haworth. Impressioni di Miss Bront sul viaggio a Londra. I progressi del romanzo "Villette".

Malattie e sofferenze durante l'inverno. Lettera su "Esmond" di Thackeray. Periodo di depressione. Riflessioni sui libri appena usciti. L'inverno 1851-52. Lettera alla signora Gaskell su "Ruth": pagina 686. CAPITOLO 11. Miss Bront torna a Scarborough. Malattia e convalescenza del padre. "Villette" quasi terminato. Note ancora su "Esmond" e su "La capanna dello zio Tom". Lettere a proposito di "Villette". Ancora su "Esmond". "Villette" terminato. Estrema emotivit: pagina 725. CAPITOLO 12. Difficolt del biografo. Profondo e duraturo attaccamento di Mister Nicholls a Miss Bront. Esempio di abnegazione. Nuova visita a Londra. Impressioni. Lettera alla signora Gaskell. Reazioni alle recensioni di "Villette". Incomprensioni con Miss Martineau. Lettera su un ritratto di Thackeray. Visita del Vescovo a Haworth. Importanza delle recensioni sfavorevoli. Timidezza eccessiva e sue cause. Lettera sulle conferenze di Thackeray: pagina 746. CAPITOLO 13. Lettera alla signora Gaskell sullo scrivere romanzi. Racconto della visita della signora Gaskell a Haworth e sue conversazioni con Mi ss Bront. Lettere di Miss Bront agli amici. Fidanzamento con Mister Nicholls e preparativi per le nozze. La cerimonia del matrimonio e il viaggio di nozze. Felicit dello stato matrimoniale. Nuovi sintomi di malattia e sue cause. Le due ultime lettere scritte dalla signora Nicholls. Un cambiamento allarmante. La sua morte: pagina 770. CAPITOLO 14. Coloro che seguirono il funerale. Conclusione: pagina 809. Note: pagina 813.

Volume primo. CAPITOLO 1. La strada ferrata che serve Leeds e Bradford scende lungo la profonda valle del fiume Aire, lento e pigro a differenza del Wharfe suo impetuoso vicino. Lungo questa linea ferroviaria, a circa un quarto di miglio dalla citt omonima, l a stazione di Keighley. L'importanza di Keighley e il numero dei suoi abitanti, sono cresciuti considere volmente in questi ultimi vent'anni grazie al rapido estendersi del mercato che

assorbe la produzione dei tessuti di lana pettinata delle manifatture locali che danno lavoro alla maggior parte della popolazione in quella zona dello Yorkshir e di cui Bradford centro e metropoli. Keighley si va dunque trasformando da popoloso villaggio, prevalentemente rurale , in una ancor pi popolosa piccola e fiorente citt moderna. Il forestiero di passaggio capisce subito che, a mano a mano che le case, i cui tetti a doppio timpano sporgono ad angolo retto lungo il tracciato delle vie le quali da parte loro tendono ad allargarsi, sono abbandonate dagli inquilini, ess e vengono abbattute e sostituite con costruzioni moderne, consentendo cos, grazie al differente stile architettonico, maggiore spazio al traffico. Le curiose, anguste vetrinette di cinquant'anni fa, cedono il posto ad ampie vet rine protette da cristalli. Quasi ogni dimora sembra destinata ad ospitare una qualche attivit commerciale. Attraversando affrettatamente la citt, difficile individuare l'abitazione dell'in dispensabile medico o quella del non meno necessario legale, tanto poco si disti nguono dalle altre le case adatte ad ospitare i professionisti o gli altri membr i della classe media, cos caratteristiche e numerose invece in quelle nostre anti che citt raccolte all'ombra dei solenni monumenti destinati al culto. Di fatto, nulla pu apparire pi diverso dal ritmo di vita signorile, assopito, pitt oresco, tipico di un insediamento meridionale, cresciuto lentamente intorno alla sua cattedrale, da quello che regola il rapporto sociale, il modo di pensare, l e norme etiche estese fino alla politica e alla religione, in un recente insedia mento manifatturiero del Nord quale oggi Keighley. In ogni modo il suo aspetto attuale promette bene dal punto di vista di una futu ra imponenza, anche se questa sar ottenuta a scapito della nota pittoresca. La pietra grigia abbonda sul posto; e le file delle case che con essa vengono co struite hanno una non so che solida maest tutta loro, dovuta all'uniformit delle s trutture che garantiscono lunga durata. Le cornici delle porte e le mensole che incimano le finestre, anche nelle costru zioni pi modeste, sono ricavate da monolitici blocchi. Non vi sono quelle strutture di legno dipinto che richiedono una costante manute nzione per evitare il deterioramento; e la pietra conservata pulitissima dalle e fficienti massaie dello Yorkshire. Le rare occhiate, che un passante occasionale pu gettare negli interni, rivelano generalmente abbondanza di cibarie e le diligenti e solerti abitudini delle mass aie. Ma il suono delle voci duro, l'intonazione aspra, ben lontana dal rivelare la na turale tendenza per la musica tipica di quel distretto che ha gi dato un Carrodus (1) al mondo dell'armonia. I nomi che si leggono sulle insegne dei negozi (di cui quello appena citato un e sempio), hanno il sapore e il profumo tipici del luogo e suonano strani perfino agli abitanti della contea limitrofa. La citt di Keighley non dilegua mai completamente nei campi, anche se lungo la st rada che conduce a Haworth le case si fanno meno frequenti a mano a mano che la china sale verso grige colline dalle cime tondeggianti verso Ovest. Per prime si incontrano alcune ville, lontane dalla strada appena quanto basta d a far capire che non possono appartenere a qualcuno che, chiamato urgentemente p resso chi soffre o si trova in pericolo, sia disposto ad accorrere abbandonando il comodo posto vicino al caminetto: il dottore, il legale, l'ecclesiastico vivo no a portata di mano e non in periferia, in una casa schermata da siepi ed arbus ti. Nelle citt non si cercano colori vividi: quel tanto che se ne incontra nelle merc i esposte in vetrina, non nelle sfumature del fogliame e nelle variazioni del ci elo; ma in campagna ci si aspetta una gamma di tinte gaie e vivide e perci lungo il percorso da Keighley a Haworth si prova un certo disappunto alla vista del gr igio monotono e neutrale che riveste ogni cosa vicina e lontana. La distanza che separa le due localit di circa quattro miglia; e, come ho gi detto , le ville, le grandi manifatture, le file di piccole case operaie, una occasion ale fattoria con i suoi adiacenti fabbricati rurali intercalata qua e l, non perm ettono di parlare di campagna vera e propria.

Per due miglia la strada corre su un suolo abbastanza piano, con le lontane coll ine sulla sinistra; un piccolo corso d'acqua di montagna fluisce attraverso i ca mpi sulla destra e fornisce forza idrica alle manifatture costruite sulle sue sp onde. L'aria offuscata, la luce attenuata dal fumo che sale dalle ciminiere dei numero si complessi industriali e dai comignoli delle case. Il suolo, nella valle (o meglio 'Iaggi in fondo' secondo il termine locale) ricco ; ma a mano a mano che la strada sale, la vegetazione impoverisce, non prospera, sussiste; intorno alle abitazioni non vi sono alberi, ma solamente arbusti e ce spugli. Muri di pietra sostituiscono ovunque le siepi; i raccolti che crescono negli app ezzamenti di terra arabile si riducono a pallide chiazze grigioverdi di orzo dag li stenti steli. Il villaggio di Haworth si presenta bene in vista; un eventuale viaggiatore, dis tante ancora due miglia, pu gi scorgere, sullo sfondo di un ampio panorama in asce sa rivestito di opache eriche viola, le sue case scaglionate lungo la china ripi dissima di una collina. In vetta c' una chiesa, e l muore la stretta via tracciata fra le abitazioni. Oltre, l'orizzonte segnato da una linea continua di alte colline simili a gigant esche onde pietrificate i cui avvallamenti rivelano altre alture di uguale forma e colore coperte da lande squallide e selvatiche che, a seconda dell'umore di c hi le contempla, sembrano maestose se parlano di solitudine e malinconia ma inve ce opprimenti se si pensano puntellate da un invisibile zoccolo senza principio n fine. Per un breve tratto la strada, dovendo aggirare la base di una sporgenza roccios a sembra deviare da Haworth, ma, subito dopo, attraversato su un ponticello il p iccolo corso d'acqua, riprende a salire, faticosamente, verso il villaggio. Le lastre di pietra che la pavimentano sono sporgenti per offrire una migliore p resa agli zoccoli dei cavalli, che nonostante questo aiuto sono perpetuamente in procinto di slittare. Le vecchie case di pietra sembrano alte in contrasto con l'angusto tracciato del la via la cui erta sembra portare verso una muraglia rocciosa; ma dopo una brusc a svolta sbocca su un'area quasi pianeggiante che si stende davanti alla chiesa, leggermente ritratta sulla sinistra. Altri cento metri all'incirca e il cocchiere, tutto in tensione, si rilassa, il cavallo riprende il fiato e imbocca una quieta viuzza traversale che fa capo all a Canonica di Haworth. Il cimitero si trova su un lato di questo viottolo, la scuola e la casa del sacr estano (che in passato era stata abitata dai curati) sull'altro. La Canonica sorge in posizione leggermente pi elevata, ad angolo retto sulla stra da, di rimpetto alla chiesa, che domina. La Canonica, la chiesa e la scuola con la sua torretta campanaria formano tre la ti di un rettangolo sbilenco, il quarto lato aperto sulle lontane distese di eri ca. L'area di questo rettangolo occupata dal cimitero, affollato di tombe, e da un contiguo piccolo giardino, o cortile che dir si voglia, davanti alla abitazio ne del Parroco. Siccome la porta d'ingresso non apre sulla via, un sentiero gira l'angolo della casa e immette in un giardinetto. Sotto le finestre c' una stretta bordura di fiori, un tempo curata con scrupolo, dove possono attecchire solamente le piante pi resistenti. A ridosso del muro di pietra che argina il cimitero circostante, crescono sambuc hi e lill intorno a un tappeto erboso quadrangolare attraversato da un sentiero i nghiaiato. La casa di pietra grigia, a due piani, incappellata da un tetto di pesanti lastr e, le sole capaci di resistere al vento, che spazzerebbe via qualsiasi altro mat eriale pi leggero. Dev'essere stata costruita un centinaio di anni fa, conta quattro ambienti per p iano. Le due finestre alla destra di chi, ritto, d le spalle alla chiesa, pronto a varc are la soglia, danno luce allo studio di Mister Bront, le due sulla sinistra son

o quelle del salotto dove la famiglia si riuniva. Ogni cosa porta l'impronta dell'ordine pi squisito, della pi scrupolosa nettezza. Gli scalini che salgono alla porta d'ingresso sono senza macchia, le piccole imp annate di vetro delle finestre sono lucide come specchi. Dentro e fuori quella dimora si respira il profumo stesso della lindezza, ogni c osa parla di purit. La piccola chiesa, come ho detto, domina la maggior parte delle case del villagg io; il cimitero si trova pi su della chiesa ed inverosimilmente affollato di lapi di poste verticalmente. La cappella o chiesa che dir si voglia vanta una antichit maggiore di qualsiasi a ltra in quella parte del regno; ma, oggi giorno di questa antichit non si scorgon o tracce esteriori, se non nelle due finestre che guardano ad oriente e non sono state rimodernate, e la base del campanile. All'interno, le caratteristiche dei pilastri indicano chiaramente una data anter iore a quella del regno di Enrico Settimo. E' probabile che su quell'area sorgesse in un tempo ancora pi antico, una chiesa campestre, ossia un oratorio; e, a York, dal registro dell'arcivescovo, si ricav a con certezza che, a Haworth, vi era una cappella del 1317. Gli abitanti ricordano che alcuni ricercatori si sono interessati della seguente iscrizione, scalpellata su una pietra della torre campanaria: "Hic fecit Caenob ium Monachorum Auteste fundator A.D. sexcentissimo" Il che equivarrebbe a dire p rima che il Cristianesimo venisse predicato nella Northumbria. Whitaker (2) pensa che l'errore dipenda dall'ignoranza dello scalpellino che in et moderna riprodusse un'iscrizione tracciata coi caratteri in uso ai tempi di En rico Ottavo, simili a quelli che ancora si vedono su una pietra adiacente. "Orate pro bono statu Eutest Tod" Cito: 'Oggi, qualsiasi studioso sa che le parole "bono statu" contenute in una f ormula di preghiera, si riferiscono a una persona ancora in vita. Ritengo dunque che lo strano nome di battesimo derivi dall'errore di copiatura d i un corretto "Austet" contrazione di "Eustatius", ma che la parola "Tod" risult i da una errata lettura delle cifre arabe 600 e sia perfettamente e giustamente interpretabile come tale. La gente del luogo fond, probabilmente, la pretesa di indipendenza, che la induss e a contestare al Vicario di Bradford il diritto di nominare il parroco di Hawor th, su una stolta pretesa di antichit'. Ho trascritto quanto sopra per stabilire su quale base immaginaria, circa trenta cinque anni fa, vi fu in Haworth un sollevamento di cui avr successivamente l'occ asione di scrivere pi ampiamente. L'interno della chiesa non offre alla vista nulla di particolare. Non abbastanza moderna n sufficientemente antica da attirare l'attenzione. I banchi, separati da alte spalliere, sono di quercia nera coi nomi dei propriet ari scritti in vernice bianca sugli sportelli che li chiudono verso la navata ce ntrale. Non si vedono n targhe d'ottone, n tombe ad altare; nessun monumento. Ma a destra della mensa per la comunione vi una lapide murale con la seguente is crizione: QUI GIACCIONO I RESTI MORTALI DI MARIA BRONT, SPOSA DEL REV. P. BRONT, A.B., MINISTRO DI HAWORTH. LA SUA ANIMA DIPARTl' ALLA VOLTA DEL SALVATORE, SETT. 15, 182I NEL SUO TRENTANOV ESIMO ANNO DI ETA'. "Sii anche tu pronto: poich nell'ora che non prevedi il Figlio dell'Uomo verr - Ma tteo 24.44 QUI GIACCIONO ANCHE I RESTI MORTALI DI MARIA BRONT FIGLIA DELLA SUDDETTA ESSA MO Rl' IL 6 MAGGIO 1825 NEL SUO DODICESIMO ANNO D'ETA' E DI ELIZABETH BRONT SUA SORELLA CHE MORl' IL 15 GIUGNO 1825 NEL SUO UNDICESIMO ANNO D'ETA' "In verit vi dico, se non vi convertite e non diverrete come fanciulli, no

n entrerete nel regno dei Cieli - Matteo 18.3 QUI GIACCIONO ANCHE I RESTI MORTALI DI PATRICK BRANWELL BRONT CHE MORl' IL 24 SE TT. 1848 IN ETA' DI 30 ANNI E DI EMILY JANE BRONT CHE MORl' IL 19 DIC. 1848 IN E TA' DI 29 ANNI FIGLIO E FIGLIA DEL REV. P. BRONT, BENEFICIARIO QUESTA LAPIDE E' ANCHE DEDICATA ALLA MEMORIA DI ANNE BRONT ULTIMA NATA DEL REV. P. BRONT, A.B. ESSA MORl' IN ETA' DI 27 ANNI IL 28 MAGGIO 1849 E FU SEPOLTA NELLA VECCHIA CHIES A, SCARBORO' Nella parte superiore della lapide le righe dell'iscrizione sono ampiamente spaz iate; quando i primi epitaffi erano stati scritti, i superstiti, nel loro tenero affetto, poco si erano preoccupati di lasciare margine e spazi per i nomi di qu elli che ancora erano in vita. Ma a mano a mano che i membri della famiglia si erano susseguiti in rapida succe ssione nella morte, le righe erano ravvicinate, le lettere si erano contratte. Dopo la registrazione della morte di Anne non era rimasto spazio per alcuna altr a iscrizione. Ma ancora una di quella generazione - l'ultima della nidiata dei sei bambini orf ani di madre - doveva seguire gli altri prima che il sopravvissuto, vedovo e pad re orbato di tutti i figli entrasse anch'egli nell'eterno riposo. Un'altra lapide, posta sotto la prima, stata aggiunta al doloroso elenco. QUI VICINO GIACCIONO I RESTI MORTALI DI CHARLOTTE, SPOSA DEL REV. ARTHUR BELL NICHOLS, A.B. E FIGLIA DEL REV. P. BRONT ESSA MORl' IL 31 MARZO 1855 NEL TRENTANOVESIMO ANNO DI ETA'

CAPITOLO 2. Accingendomi a narrare la vita della mia cara amica Charlotte Bront, penso che p er presentarla da un giusto punto di vista, sia necessario nel suo, ancor pi che in molti altri casi, informare il lettore circa le caratteristiche della popolaz ione e della societ in seno alle quali essa trascorse l'infanzia insieme alle sor elle, ricavandone le prime impressioni. Come premessa al mio lavoro tenter dunque di dare un'idea di come sia fatta la ge nte di Haworth e dei dintorni. Perfino gli abitanti della vicina contea di Lancaster sono sorpresi dalla peculi are forza di carattere degli Yorkshiriani che, interessanti come gruppo razziale , presi individualmente respingono il forestiero con l'intransigente indipendenz a di cui fanno mostra ostentando un'arrogante autosufficienza. Scrivo la parola 'autosufficienza' a ragion veduta e nella pi ampia accezione del termine. Ogni nativo del West Riding conscio della acuta sagacia e della ostinata forza d

i volont che sembrano appartenergli per diritto di nascita; ciascuno conta su se stesso, rifugge dall'aiuto dei vicini, evita di richiedere l'appoggio altrui, du bita della propria facolt di concedere il proprio, grazie al successo generalment e conseguito con il solo sforzo personale; sopravvalutandone le possibilit tende a darne per scontato il risultato positivo. Appartiene a quella categoria di individui, dallo spirito penetrante e tuttavia miope, che ritiene cosa saggia il porre in dubbio l'onest altrui se non la si pri ma messa alla prova. Hanno il massimo rispetto per le qualit pratiche, ma diffidano di qualsiasi compo rtamento che sia nuovo per loro ed estendono la prudenza perfino alla valutazion e delle virt, e se, praticandole, non ottengono immediatamente un tangibile risul tato positivo, le accantonano come inadeguate al frenetico campo di azione che q uesto nostro mondo, e ci tanto pi se sono di carattere passivo anzich attivo. Gli affetti vi sono forti e hanno profonde radici, ma non vengono estesi a una v asta cerchia - tali affetti, d'altronde, lo sono raramente - e non si indulge in dimostrazioni esteriori. In verit, le amenit che l'esistenza pu offrire, trovano poco posto in seno a questa nuda, selvatica popolazione. Il primo contatto individuale con un qualsiasi suo membro brusco, l'intonazione delle voci secca, l'accento aspro: questo, fino a un certo punto, pu essere causa to dalla libera aria montana che si respira in quel luogo, e dalla vita isolata che la gente conduce sulle pendici di quelle colline; ma pu anche essere effetto dell'eredit, ancor viva in loro, lasciata dai lontani antenati Vichinghi. Sono capaci di intuire prontamente quale sia l'indole di chi li avvicina, hanno un acuto senso dell'umorismo; chi vive fra loro deve essere preparato ad accetta rne eventuali osservazioni fatte senza peli sulla lingua, in forma oracolare e, per lo pi, azzeccate. Non facile destare in loro un qualsiasi sentimento, ma una volta nato, esso dura turo; ne conseguono amicizie strettissime e fedeli prestazioni; per dare un'idea corretta del modo in cui queste vengono attuate basta ricordare al lettore il p ersonaggio di Joseph (1) in "Cime tempestose". Naturalmente anche i rancori sono ostinati e, in alcuni casi giungono fino a un odio tramandato di generazione in generazione. Ricordo che una volta Miss Bront mi rifer un detto ricorrente a Haworth: 'Metti u na pietra in tasca per sette anni, girala e conservala per altri sette anni, aff inch sia sempre pronta sotto le tue dita per quando il tuo nemico giunger a tiro.' Gli uomini del West Riding messi sulla pista del denaro sono veri segugi; Miss Bront illustr a mio marito fin dove pu giungere questa loro brama narrandogli il s eguente aneddoto: un piccolo manifatturiero di sua conoscenza impegnatosi in var ie speculazioni, che tutte avevano sortito buon esito, conquist una apprezzabile ricchezza. Giunto oltre la mezza et contrasse una assicurazione sulla vita; poco dopo il rit iro della polizza si manifestarono in lui i sintomi di un male acuto che, senza alcun dubbio possibile, lo condannava a morire in brevissimo tempo. Il medico, dopo aver esitato alquanto, gli rivel la sua condizione disperata. 'Ac cidenti!' esclam lui, con uno scatto improvviso dell'antica energia, 'Cos metto ne l sacco la compagnia assicuratrice! Son sempre stato un uomo fortunato!' Questi individui costanti ed accorti, ostinati e perseveranti nel perseguire uno scopo buono, diventano feroci nell'inseguirne uno cattivo. Non sono emotivi, non li si acquista facilmente n come amici, n come nemici, ma un a volta dato il loro affetto o il loro odio, ben difficilmente cambiano sentimen to, appartengono a una schiatta dal temperamento e dal fisico fortissimo, sono t etragoni tanto nel bene quanto nel male. La lavorazione della lana fu introdotta in questo distretto durante il regno di Edoardo Terzo. E' tradizione che in quel tempo venne a stabilirsi nel West Riding un gruppo di Fiamminghi per insegnare agli abitanti del luogo a lavorare la lana. L'attivit mista, agricola e manifatturiera, che ne deriv, vista in retrospettiva, non priva di attrattive vi dur fino a pochi decenni fa. Ne perdura un ricordo generico mentre i particolari della vita di allora sono qu

asi dimenticati; vengono messi in luce da alcuni pochi che esplorano zone remote dell'Inghilterra dove se ne conserva la pratica. Il quadro della padrona di casa che siede con le ancelle alle grandi ruote da fi lare, mentre il marito fuori intento ad arare i campi o sorvegliare il gregge sp arso sulla landa porporina molto poetico contemplato a distanza ma quando di un simile regime di vita, giunto alla soglia dei nostri giorni, udiamo descrivere d a labbra contemporanee usi quotidiani improntati a inimmaginabile rozzezza, quan do tocchiamo con mano la stranezza di tanta rusticit unita a grande acume commerc iale, e veniamo informati del clima di totale anarchismo derivato dal disprezzo di qualsiasi legge, l'idillico quadro di bucolica innocenza e semplicit si appann a non poco ai nostri occhi. Tuttavia, siccome sono i comportamenti peculiarmente apprezzati in un dato perio do quelli che lasciano le pi profonde impronte nella memoria dei posteri sarebbe un errore e, secondo me, una mancanza di obiettivit, il concludere che tale o tal altro modo di vita, nonostante gli abusi che consentiva non sia stato opportuno nel momento in cui prevalse; tanto pi che l'eccesso stesso degli abusi insieme c ol graduale progresso della societ umana, fortunatamente tende a sopprimerli e a rendere inaccettabile il tentativo di tornarvi, cos come sarebbe impensabile per un uomo fatto riprendere a vestire i panni di quando era bambino. La patente concessa al consigliere municipale Cockayne, (2) o le restrizioni imp oste da Giacomo Primo ai tessuti di lana non sottoposti a tintura (controbattuta da parte degli Stati dei Paesi Bassi col proibizionismo decretato ai tessuti in glesi tinti) danneggi gravemente gli interessi dei manifatturieri del West Riding . La loro indole indipendente, l'avversione a ogni forma di autorit, la forte capac it di concentrazione mentale, li indusse alla ribellione contro i decreti di Laud e all'arbitrario governo degli Stuart; il danno cagionato da Giacomo Primo e da Carlo Primo al loro commercio ne trasform la grande maggioranza in sostenitori d el Commonwealth. Avr occasione, successivamente, di riferire alcuni esempi dell'intensa partecipaz ione e della vasta informazione in politica sia interna che esterna che si nota fra gli abitanti dei villaggi a est e a ovest del crinale montuoso che separa lo Yorkshire dal Lancashire, le cui popolazioni sono di una stessa razza e possied ono le medesime caratteristiche. I discendenti di coloro che servirono al comando di Cromwell a Dunbar (3) vivono sulle stesse terre che i loro antenati occupavano allora e forse non vi alcuna altra parte dell'Inghilterra in cui il tradizionale amato ricordo del Commonweal th perduri come in quella abitata dalla popolazione che, impiegata nella lavoraz ione della lana nel West Riding, vide le restrizioni imposte al loro commercio r imosse dalla ammirevole politica del Protettore. So da buona fonte che, meno di trent'anni fa, il detto: 'Ai tempi di Oliver' era di uso comune, alludendo a giorni di eccezionale prosperit. I nomi caratterizzano il culto religioso cui aderiscono coloro che li hanno impo sti. Vi sono inoltre numerosi documenti che fanno fede della cordialit con cui i parro ci estromessi dalle loro sedi vi furono accolti da tutti, nobili e umili indisti ntamente, durante la persecuzione voluta da Carlo Secondo. Tutti questi particolari testimoniano la tradizionale indipendenza di spirito ti pica della gente del West Riding, sempre pronta a resistere all'autorit quando la considera esercitata arbitrariamente. La parrocchia di Halifax limitrofa di quella di Bradford nella quale la cappella nia di Haworth inclusa e in ambedue la natura del suolo, collinoso e selvatico, presenta suppergi le stesse caratteristiche. L'abbondanza del carbone e la frequenza dei corsi d'acqua montani rendono il dis tretto assai propizio all'impianto delle manifatture cosicch, come ho detto, gli abitanti, oltre che ai lavori agricoli si sono, per secoli, dedicati alla tessit ura della lana. Ma le relazioni commerciali per lungo tempo non riuscirono a portare piacevolezz a e civilt in queste lontane frazioni e nelle abitazioni sparpagliate su una vast a area.

Mister Hunter, nella sua vita di Oliver Heywood, (4) ricavata dal memoriale di u n certo James Rither, che visse ai tempi della regina Elisabetta, cita la seguen te osservazione, che, fino a un certo punto, vale ancora ai nostri giorni: 'Non hanno nessun superiore da corteggiare, n cortesie da esternare: ne deriva in essi un forte temperamento agro e contenuto cosicch un estraneo sgradevolmente colpit o dal tono di sfida che ne impronta la voce e dall'espressione di fiera risolute zza che si legge sui loro volti'. Ancor oggi un estraneo, alla pi semplice domanda difficilmente otterr una risposta che non sia burbera, ammesso che ne riceva una. A volte l'acida asprezza giunge fino all'insulto. Tuttavia se l'estraneo accetta di buon grado questo rozzo comportamento e insist e con la sua richiesta di gentilezza e ospitalit, quei rustici si rivelano genero si e fedeli e si pu fare totalmente affidamento su di loro. Per illustrare la rozzezza che pervade tutte le classi sociali in questi villagg i fuori mano, posso riferire una piccola avventura vissuta da mio marito e da me tre anni fa ad Addingham, proprio quel luogo citato dai ben noti conosciuti ver si: Da Penigent fino alla collina di Pendle / da Linton al lungo Addingham / Con tut to ci che le coste di Craven possono narrare, eccetera. Tutti luoghi che inviarono i loro uomini alla famosa antichissima battaglia di F lodden; detto villaggio situato a poche miglia da Haworth. Ne percorrevamo in carrozza l'unica via, quando uno di quei ragazzi che non ne a zzeccano una giusta, e sembrano dotati di attrazione magnetica verso gli inciden ti, essendo saltato in un corso d'acqua che attraversa l'abitato, proprio nel pu nto dove vengono gettate le bottiglie e i vetri rotti, ne usc nudo e quasi comple tamente coperto di sangue. Lo vedemmo entrare traballando in una casetta rustica che si trovava davanti a n oi. Oltre a un brutto taglio sul braccio, aveva una arteria completamente lacerata, perci si trovava in evidente pericolo di morire dissanguato, il che, disse uno de i parenti 'probabilmente risparmierebbe una quantit di seccature.' Dopo che ebbe fermato l'effusione del sangue con una cinghia che uno dei circostanti si era sl acciata dalla gamba, mio marito chiese se avevano mandato a chiamare un chirurgo . 'S' - fu la risposta - 'Ma non pensiamo che verr.' 'Perch no?' 'E' vecchio, sapete, asmatico e noi siamo in salita.' Mio marito, prendendo con s un ragazzo come gui da, fece correre la carrozza quanto pi velocemente possibile, fino alla casa del chirurgo, lontana un tre quarti di miglio e vi giunse mentre una zia del ragazzo ne usciva. 'Viene?' le chiese. 'Boh! ha detto che non vuole venire.' 'Ma gli avete fatto presente che il ragazz o potrebbe morire dissanguato?' 'L'ho fatto.' 'E lui?' 'Be', ha risposto: Il dia volo se lo porti! Che c'entro io?' Fin, tuttavia, col mandare al posto suo uno de i figli che 'bench non fosse istruito nella professione di chirurgo', fu in grado di fare quanto era necessario applicando bende e cerotti. A scusa del chirurgo gli astanti dissero che 'era quasi ottantenne, stava rimbam bendo e aveva venti figlioli.' Fra gli astanti pi indifferenti vi era un fratello del ragazzo gravemente ferito; mentre questo giaceva sul pavimento di pietra in una pozza di sangue e gridava a gran voce che il braccio lo 'straziava', lo sto ico parente se ne stava in circolo fumando una corta pipa nera, senza pronunciar e una sola parola di conforto o di rammarico. Questi costumi selvaggi, che dominavano lungo la frangia di cupo bosco che amman ta il pendio delle colline su ambo i versanti, mantennero la popolazione in un v ero stato di abbrutimento fino a tutta la prima met del diciassettesimo secolo. La pena di morte per decapitazione veniva inflitta con giudizio sommario sia all 'uomo che alla donna anche per delitti di poca entit; per cui ne deriv per la vita umana una indifferenza ottusa e tuttavia non priva di una certa grandezza. Le pessime condizioni delle strade erano cos notorie che ancora trent'anni fa le comunicazioni fra un villaggio e l'altro erano rarissime; riuscire a portare il

prodotto industriale alla data fissata al mercato dei tessuti di lana rappresent ava il massimo di quanto si potesse sperare. Nelle case solitarie sparse sui lontani pendii, o in quelle delle frazioni isola te dove imperavano piccoli magnati, si commettevano delitti che restavano quasi sempre ignorati e, se conosciuti, non suscitavano una indignazione popolare atta a provocare le sanzioni della legge, bisogna tener presente che, in quei giorni , non esisteva una polizia rurale; i pochi magistrati abbandonati a se stessi e generalmente uniti da vincoli famigliari, erano per la maggior parte inclini a t ollerare una condotta eccentrica e a fingere di non vedere le pecche altrui trop po simili a quelle proprie. Uomini, oggi a malapena oltre la mezza et, ricordano i giorni della loro giovinez za, quando nei mesi d'inverno salivano la china a cavallo col fango che giungeva fino al sottopancia della sella; quando solamente un impegno imprescindibile in duceva ad uscire dalla cinta della casa e veniva atteso affrontando difficolt che ora, trasportati alla volta del mercato di Bradford in un rapido e comodo vagon e di prima classe, quasi non riescono pi a credere siano state reali. Il proprietario di un lanificio mi ha raccontato di quando, meno di venticinque anni fa, nei mattini d'inverno doveva alzarsi assai per tempo per mettersi in vi aggio verso Bradford per scortare il carro che trasportava il panno fatto tesser e da suo padre. Il carico era stato sistemato durante la notte, ma al mattino si radunava un fol to gruppo di persone che facendosi luce con lanterne, si mettevano ad esaminare le zampe dei cavalli prima di dare il via al ponderoso veicolo; poi qualcuno dov eva precederlo carponi, scandagliando qua e l con un bastone, scendendo lungo il ripido, scivoloso orlo della scarpata, per scoprire a mano a mano il punto dove le zampe dei cavalli potevano posarsi senza pericolo, finch finalmente si raggiun geva, Dio volendo, la strada che, segnata da profondi solchi di ruote, offriva u n percorso relativamente felice. Se due citt non erano collegate da una strada maestra per recarsi dall'una all'al tra si attraversava a cavallo la brughiera, che copre l'altopiano, seguendo la p ista dei cavalli da carico onerati di pacchi, balle e altra mercanzia. Ma durante l'inverno il transito era impossibile per via della neve che ricopriv a a lungo e in ogni dove quelle squallide alture. Mi stata narrata, da chi l'aveva vissuta, la seguente avventura. La diligenza su cui viaggiava, sul punto di giungere al valico di Blackstone Edg e fu bloccata dalla neve e i passeggeri trovarono rifugio in una piccola locanda vicina dove furono costretti a trattenersi per una decina di giorni, trascorren dovi il Natale, il Capo d'anno e oltre. Le provviste che dovevano servire al locandiere e alla sua famiglia, pi che suffi cienti allo scopo, ben presto vennero meno a motivo dell'invasione degli inattes i ospiti e fu necessario far ricorso ai tacchini, alle oche e agli Yorkshire pud dings che i viaggiatori portavano con s in vista delle riunioni festive che li at tendevano a valle; anche queste cibarie stavano per finire quando un benvenuto s cirocco li liber dalla prigionia. Per quanto isolati possano essere i villaggi sulle colline essi appartengono all a vita sociale se confrontati con le grigie dimore ancestrali sparse nei profond i avvallamenti della brughiera: abitazioni non vaste ma solide e sufficienti ad albergare comodamente la famiglia alla quale le terre circostanti appartengono. Quei poderi, spesso passati di generazione in generazione fin dal tempo dei Tudo r e i loro padroni, sono di fatto quanto rimane dell'antica civilt dei piccoli pr oprietari terrieri, casta di signorotti che come classe sociale va estinguendosi rapidamente per due motivi: o il possidente cade in un ozio indotto dal bere ec cessivo e, col passar del tempo, costretto a vendere la propriet, o, se pi pratico e avventuroso, si accorge del piccolo rivo che scorre lungo il pendio, oppure s i rende conto della natura del minerale nascosto nel sottosuolo e capisce che pu trovarsi una fonte di ricchezza: ripudia l'antica faticosa vita dell'aratore e, da proprietario terriero con modesto capitale si trasforma in manifatturiero opp ure scava per portare alla luce il carbone o apre cave per estrarne la pietra. Tuttavia, sui pi interni ripidi pendii si trovano ancora ai giorni nostri, in rem otissime case solitarie, alcuni superstiti di questa classe il cui comportamento

basta a farci capire quale inaudita eccentricit, quale selvaggia forza di volont anzi, meglio ancora, quale capacit di ricorrere al crimine sia stata alimentata d a un regime di vita in cui l'uomo raramente incontrava i suoi simili e la pubbli ca opinione non era che l'eco lontana e inarticolata di una voce pi chiara che ar rivava oltre la barriera dell'ampio giro dell'orizzonte. La vita trascorsa in solitudine si culla in vere fantasticherie le quali, con l' andar del tempo, diventano manie. La fortissima indole, propria degli abitanti dello Yorkshire, a malapena addomes ticata e indotta alla moderazione dai ripetuti contatti stabilitisi 'nella indaf farata citt o negli affollati centri di mercato', nei distretti pi remoti si era c onsolidata in una strana caparbiet. Una singolare storia mi fu di recente raccontata; riguardava un proprietario ter riero, che tutti ritengono goda di una cospicua rendita annua. Vive in una casa che mostra interessanti caratteristiche di una bella antichit, i ndice del buon livello sociale goduto fin da un lontano passato dalla famiglia d a cui discende. Interessato dall'aspetto dell'edificio, il mio informatore aveva proposto a un a bitante del luogo che lo accompagnava di avvicinarsi per esaminare da presso la struttura. La risposta fu: 'E' meglio non farlo: verremmo impallinati da lontano; gi ha spar ato dall'alto alle gambe di certi miei conoscenti che gli erano estranei, e li h a beccati.' Dopo aver accertato con una accurata indagine che quella era veramen te la poco ospitale abitudine del signorotto, il mio interlocutore naturalmente rinunci al progetto. Ho motivo di pensare che quel selvatico agricoltore sia vivo tutt'oggi. Un altro gentiluomo campagnolo, morto recentemente, apparteneva a una famiglia a ssai distinta ed era padrone di un vastissimo fondo; sarebbe dunque logico suppo rlo in possesso di buona educazione e cultura ma certi suoi atteggiamenti ne fan no dubitare. Viveva a poca distanza da Haworth. La sua principale occupazione e maggior svago consisteva nell'assistere ai comba ttimenti di galli. Costretto a letto da quella che sapeva essere una malattia mortale, si faceva po rtare in camera gli animali e, sostenuto dai guanciali, ne seguiva la feroce zuf fa. Quando la malattia si aggrav tanto da rendergli impossibile di volgersi sul fianc o, fece disporre alcuni specchi intorno e sopra il letto in modo da poter vedere , rimanendo supino, i galli che si azzuffavano. E chiuse gli occhi per sempre mentre li stava contemplando. Ma quanto sopra si riduce a mere manifestazioni di eccentricit se mosso a raffron to con i racconti di vera e propria violenza, spinta fino al crimine, che caratt erizzano alcuni fatti avvenuti nelle dimore isolate, e ancora vivi nella memoria dei vecchi abitanti della regione. Queste storie erano certamente note alle autrici di "Cime tempestose" e "The Ten ant of Wildfell Hall". Ci si potrebbe difficilmente attendere che gli svaghi del membri delle classi um ili avessero un carattere pi umano di quelli di chi apparteneva ai ceti benestant i e di migliore cultura. Il conoscente che mi ha cortesemente comunicato alcuni dei fatti da me riferiti ricorda il tradizionale tormento inflitto ai tori a Rochdale, meno di trent'anni fa. Il bovino veniva incatenato o assicurato con una corda a un palo piantato in mez zo al fiume, poi gli lanciavano contro i cani. Per aumentare il volume dell'acqua, e dare cos ai loro operai l'opportunit di un s elvaggio godimento, i padroni generalmente fermavano i macchinari delle fabbrich e nel giorno fissato per lo spettacolo. Il toro, nel tentativo di difendersi, a volte si volgeva all'improvviso e la cor da che lo assicurava investiva abbattendoli nell'acqua quelli che erano stati ab bastanza imprudenti da giungergli a tiro, e la buona gente di Rochdale, oltre al godere lo spettacolo dell'animale tormentato dai cani e questi scagliati qua e

l e spesso sventrati, aveva per giunta l'eccitante emozione di vedere affogare un o o due dei loro vicini. La gente di Haworth non era meno forte e piena di carattere dei vicini abitanti sui due versanti della collina. Il villaggio sorge incastonato nella brughiera, sulla cerniera tra le due contee , lungo la vecchia strada da Keighley a Colne. Verso la met dello scorso secolo esso divenne celebre nell'ambiente religioso qua le scenario del ministero ecclesiastico del Reverendo William Grimshaw, che fu p arroco di Haworth per vent'anni. Prima di quel tempo, probabile che i parroci fossero dello stesso stampo di un c erto Mister Nicholls, ecclesiastico dello Yorkshire che nei giorni che seguirono immediatamente la Riforma protestante, fu 'molto dato al bere e alle allegre ri unioni' ed era solito dire ai suoi compagni 'Non dovete darmi retta se non quand o parlo da tre piedi al di sopra del suolo', cio dal pulpito. La vita di Mister Grimshaw stata scritta da un amico del famoso poeta Cowper di nome Newton, e da essa possiamo ricavare alcuni curiosi particolari circa il mod o in cui la rozza popolazione del villaggio fu dominata e governata da un uomo d alle profonde convinzioni e dal forte e ardente impegno. A quanto sembra egli non era stato in alcun modo degno di particolare consideraz ione per zelo religioso, bench conducesse una vita morigerata e avesse compiuto c oscienziosamente i suoi doveri parrocchiali, fino a quando in una certa domenica del settembre 1744, la perpetua, alzatasi alle cinque, trov il padrone gi immerso in preghiera; essa dichiar poi, che dopo essere rimasto per un certo tempo in ca mera and a disimpegnare alcune pratiche religiose in casa di un parrocchiano, e p oi nuovamente a casa era tornato a pregare. Da l, ancora digiuno si era recato in chiesa dove, mentre stava leggendo ad alta voce la seconda lezione, piomb a terra e, dopo che si fu parzialmente ripreso, do vette essere sostenuto per farlo uscire dalla chiesa. Mentre andava via, rivolse la parola alla congregazione dicendo ai fedeli di non disperdersi visto che egli doveva comunicar loro qualcosa e sarebbe stato di ri torno da l a poco. Fu condotto in casa del sacrestano dove perse nuovamente i sensi. La sua perpetua lo massaggi per ristabilire la circolazione e quando egli torn in s 'sembrava perso in estasi' e 'Ho goduto una gloriosa visione dal terzo cielo' f urono le prime parole che pronunci. Non disse che cosa avesse visto ma torn in chiesa e riprese la funzione, alle due del pomeriggio e continu fino alle sette. Da quel giorno egli si impegn col fervore di un Wesley e con alcunch del fanatismo di un Whitfield, (5) ambedue famosi predicatori di quel tempo, per suscitare un a vita veramente religiosa nei suoi parrocchiani. Questi erano soliti giocare al calcio di domenica, facendo uso di pietre invece del pallone; sfidavano le altre parrocchie e ne accettavano la sfida. Si facevano corse di cavalli sulla brughiera, appena pi su del villaggio, che era no fonte periodica di ubriacature e di scostumatezza. Difficilmente un matrimonio veniva celebrato senza essere rallegrato da sfrenate gare di podismo, in cui i corridori mezzo nudi scandalizzavano i morigerati for estieri occasionalmente presenti. Gli "arvills", ossia i banchetti funebri, di antica tradizione, si concludevano frequentemente con vere e proprie zuffe quando chi aveva preso parte al corteo f unebre si alzava da tavola completamente ubriaco dopo l'abbuffata. Quanto ho riferito indica chiaramente con che razza di gente Mister Grimshaw ave sse a che fare. Tuttavia con vari mezzi, alcuni dei quali di estrema praticit, egli consegu un gra nde cambiamento nella sua parrocchia. Nella predicazione veniva occasionalmente aiutato dai reverendi Wesley e Whitfie ld, e in queste occasioni la piccola chiesa si dimostrava di gran lunga troppo a ngusta per contenere la folla di gente che affluiva fin dai lontani villaggi e d agli isolati gruppi di casolari sparsi sulla brughiera; perci spesso le riunioni si svolgevano all'aperto; in chiesa non vi era nemmeno lo spazio sufficiente per chi voleva ricevere la comunione rituale.

Un giorno Mister Whitfield predicando a Haworth disse, pressapoco, che sperava n on vi fosse granch da dire alla loro congregazione visto che erano guidati da un ministro tanto pio, tanto devoto da cos lunghi anni, al che Mister Grimshaw si ri zz dal posto che occupava e disse ad altissima voce: 'Oh, signore! Non dica simil i cose, per amor di Dio! La prego non li lusinghi, temo che la maggior parte di essi si stia avviando all'inferno a occhi aperti.' Ma se tale era la situazione ci non dipendeva da poco zelo da parte di Mister Grimshaw, tutto intento a strapp arli alla perdizione. Era solito predicare da venti a trenta volte alla settimana in case private. Se si accorgeva che qualcuno non prestava attenzione alle preghiere, si interrom peva, rimproverava il colpevole e non continuava il sermone finch non vedeva tutt i i presenti ginocchioni. Metteva il massimo zelo nell'imporre la stretta osservanza dei precetti domenica li; non permetteva ai suoi parrocchiani nemmeno di andare a passeggio per i camp i tra una funzione religiosa e l'altra. A volte intonava un salmo lunghissimo (si tramanda che fosse il centodiciannoves imo) e mentre la congregazione cantava, lui lasciava il podio da dove leggeva e, preso uno scudiscio, faceva il giro delle osterie per spingere in chiesa a frus tate i bighelloni. Bisognava essere molto svelti per sfuggire allo staffile del parroco defilandosi dalla porta sul retro. Godeva di una vigorosa salute ed era pieno di attivit, cavalcava in lungo e in la rgo sulle colline, dando la sveglia a quanti non avevano avuto alcun sentimento religioso prima di allora. Per risparmiare tempo e per non essere di peso alle famiglie presso le quali si fermava per le riunioni di preghiera portava con s uno spuntino; e in tali occasi oni il suo pasto consisteva semplicemente in un tozzo di pane imburrato oppure d i pane secco con una cipolla cruda. Le corse di cavalli erano ben giustamente avversate da Mister Grimshaw visto che attiravano a Haworth numerosi perdigiorno di dubbia onest, i quali accostati all a infiammabile materia prima locale, gi troppo pronta di per s ad infiammarsi cost ituivano una vera e propria pericolosa miccia. Raccontano che, per fare cessare quel pericolo, egli avesse tentato ogni mezzo d i persuasione dapprima, giungendo poi fino all'intimidazione, ma il tutto invano . Allora disperando delle proprie forze una volta aveva pregato pubblicamente con ardentissimo fervore ed era caduta una pioggia torrenziale che riducendo il suol o a un vero e proprio pantano tanto da non lasciar presa per piede d'uomo o di b estia, rese cos lo spettacolo impossibile anche se la folla fosse stata disposta ad esporsi alle cateratte che scendevano dal cielo. Cos erano state interrotte le corse ippiche a Haworth e, fino ad oggi, non sono s tate riprese. Il ricordo di quell'uomo buono ancora venerato e il suo fedele ministero, le sue solide virt costituiscono uno dei vanti della parrocchia. Ma temo che, dopo il periodo del suo ministero, vi sia stata una ricaduta nelle sfrenate e rozze consuetudini pagane, dalle quali egli aveva strappato la congre gazione grazie alla forza appassionata del proprio carattere. Egli aveva fatto costruire una cappella per i Metodisti Wesleyani e poco tempo d opo i Battisti si insediarono nelle vicinanze. Come dice il dottor Whitaker, la gente di questo distretto ha forti opinioni in fatto di religione; solo che, cinquant'anni fa la religiosit non influiva sul lor o modo di vivere. Se tornando indietro anche solo di venticinque anni, ne esaminiamo il codice mor ale esso ci sembra ricalcato su quello dei loro antenati Vichinghi. La vendetta veniva tramandata di padre in figlio quale dovere ereditario; la gra nde capacit di bere senza che la mente ne fosse obnubilata era considerata una de lle pi virili virt. Era tornata in vigore la consuetudine delle partite di calcio domenicali, con re lative sfide alle parrocchie vicine, e un conseguente afflusso di intemperanti v icini che affollavano le osterie, facendo rimpiangere ai residenti pi quieti il b

raccio vigoroso e il pronto staffile del loro buon Mister Grimshaw. L'antica tradizione degli "arvills" non cedeva. Il sacrestano, ritto ai piedi della fossa spalancata annunciava che l'"arvill" s i sarebbe svolto al Black Bull o in qualsiasi altra locanda venisse scelta dai p arenti del defunto; e l si recavano i famigliari in lutto e i loro amici. La consuetudine si faceva risalire alla necessit di provvedere un qualche ristoro a coloro che venivano da lontano a dare un ultimo segno di considerazione a una persona amica. Nella biografia di Oliver Heywood troviamo due passi che dicono che genere di ci bo si imbandisse negli "arvills" della quieta setta Non Conformista nel secolo d iciassettesimo. Il primo, (ricavato da Thoresby), elenca 'Iatte freddo con birra e spezie, prugn e stufate, torta e formaggio' nell'"arvill" a seguito del funerale di Oliver Hey wood stesso. Il secondo elenca come alquanto gretta dal punto di vista del tempo (1673) una o fferta di 'soltanto un pezzo di torta, un sorso di vino, un ramoscello di rosmar ino e un paio di guanti.' Ma gli "arvills" a Haworth spesso erano occasioni assa i gioviali. Se la famiglia era povera ci si aspettava da parte di ciascun ospite l'offerta d i una specie di involtino speziato, mentre il conto delle bevande alcooliche: ru m, birra scura, o un miscuglio delle due detto "naso di cane", era generalmente pagato da ogni consumatore che deponeva una piccola somma in un piatto posto al centro della tavola. Le famiglie pi agiate ordinavano un pranzo per gli amici. Ai funerali di Mister Charnock (il secondo successore di Mister Grimshaw al rett orato), pi di ottanta persone furono invitate all'"arvill" e il costo del banchet to fu di quattro scellini e sei denari a persona, che furono interamente pagati dai famigliari del defunto. Siccome alcuni 'schivavano di bere' vi furono frequenti 'scaramuccie qua e l' pri ma che la giornata si chiudesse; a volte con orribili aggiunte di calci, lotta c orpo a corpo e morsi. Bench mi sia indugiata sulle particolari caratteristiche dell'indole di questi ga gliardi nativi del West Riding quale si manifestava nei primi decenni di questo secolo, per non dir ancor pi vicino a noi, nutro ben pochi dubbi che in una gente tanto indipendente, caparbia e dotata di cos grande capacit di sarcastico umorism o nella vita quotidiana non si incontrino anche oggigiorno atteggiamenti tali da scandalizzare chi conosce unicamente le maniere civilissime del Sud, mentre da parte sua l'astuto, sagace, energico uomo dello Yorkshire incontrandoli terrebbe quei forestieri in non poco disprezzo. Ho gi detto che molto probabilmente l dove ora sorge la chiesa di Haworth, vi sia stata un tempo una chiesuola di campagna, o oratorio. Occupava il terzo, ossia l'ultimo posto in classifica nella categoria degli edif ici ecclesiastici secondo la legge sassone e non aveva diritto n a un cimitero n a d amministrare i sacramenti. La sua qualifica le veniva dal fatto di non essere racchiusa in una cinta restan do aperta sui campi adiacenti e sulle brughiere. Nel lontano tempo in cui il Cristianesimo veniva affermandosi nella Britannia ch e, in parte, era ancora pagana, nel 959 il re Edgardo succedette al grande Alfre do, suo padre. Le invasioni danesi subivano una sosta, cos egli pot dedicarsi a perfezionare la l egislazione vigente; fra l'altro volle che i fondatori di quei piccoli luoghi di culto fossero tenuti, senza nulla sottrarre alla decima da loro dovuta alla Chi esa sulle quote versate dagli agricoltori, a provvedere, dai nove decimi restant i che costituivano la loro rendita, al sostentamento del sacerdote al quale la c appella veniva affidata. Dopo il trionfo della Riforma protestante, l'incombenza di scegliere l'ecclesias tico a cui affidare la gestione di una qualsiasi cappella di comodo detta anteri ormente chiesetta di campagna venne riconosciuto quale inderogabile diritto del proprietario del fondo e di alcuni fiduciari, previa approvazione del parroco lo cale.

Non si sa se a motivo di negligenza a Haworth questo diritto and perduto fin dai tempi dell'Arcivescovo Sharp nel 1691, e la facolt di sceglierne il Ministro pass ata al Vicario di Bradford, secondo quanto riferiscono alcune fonti. Mister Bront dice: 'Il beneficio ha per protettore il Vicario di Bradford e alcu ni fiduciari locali. Il mio predecessore si assicur il beneficio col benestare del Vicario di Bradford , nonostante il parere contrario dei fiduciari locali; perci egli incontr una cos f orte opposizione che dopo sole tre settimane dovette rinunciare al beneficio.' A vendo io occasione di parlare del carattere degli abitanti del West Riding col d ottor Scoresby, che per qualche tempo fu Vicario di Bradford, egli accenn ad alcu ne manifestazioni tumultuose svoltesi a Haworth in occasione dell'insediamento d i Mister Redhead, predecessore diretto di Mister Bront; e mi disse che in quell' occasione vi erano stati tanti incidenti rivelatori del carattere di quella gent e che egli mi consigliava di farmeli raccontare. Cos ho fatto, e dalla viva voce di alcuni attori o spettatori di quei fatti ormai lontani sono stata edotta sui metodi impiegati per costringere alla fuga il can didato prescelto dal Vicario. Il secondo successore di Mister Grimshaw era stato un certo Mister Charnock che a causa di una lunga malattia si era visto impedito di svolgere la sua missione senza un aiuto, cos Mister Redhead lo aveva raggiunto. Finch Mister Charnock rimase in vita, il suo curato soddisfece totalmente la popo lazione da cui era altamente considerato. Ma la situazione mut completamente quando, in seguito alla morte di Mister Charno ck i parrocchiani ebbero l'impressione che i fiduciari locali fossero stati inde bitamente privati di un loro diritto dal Vicario di Bradford che, senza consulta rsi, diede l'incarico a vita a Mister Redhead. La prima domenica che questi uffici nella sua nuova dignit, la chiesa di Haworth a pparve affollata fino agli angoli pi riposti; la maggior parte dei presenti calza va gli zoccoli di legno tipici di quel distretto. Mentre Mister Redhead era intento a leggere ad alta voce la seconda lezione, la congregazione al gran completo come per impulso improvviso incominci a uscire dal la chiesa facendo quanto pi rumore potevano con gli zoccoli sbattendoli e inciamp ando finch Mister Redhead e il suo assistente rimasero soli a finire la funzione, e questo fu brutto abbastanza. Ma la domenica successiva le cose andarono ancora peggio. Come la volta precedente la navata centrale era affollata, ma quelle laterali er ano deserte: non vi si vedeva una creatura, non un ostacolo. Se ne cap il perch su per gi allo stesso punto del servizio in cui la domenica scor sa era incominciata la confusione. Un uomo entr in chiesa cavalcando un asino, col viso rivolto verso la coda; aveva sul capo tanti vecchi cappelli quanti ne poteva portare. Incominci a incitare la cavalcatura in giro per le navate laterali e gli urli, le grida, le risate della congregazione soffocarono completamente la voce di Miste r Redhead, ed egli, a quanto credo, fu costretto a desistere. Fino a questo punto per non erano scesi ad atti di violenza fisica; ma nella terz a domenica dovettero risentire una grande irritazione nel vedere Mister Redhead che, determinato a sfidare la loro volont, saliva a cavallo verso la chiesa accom pagnato da vari signori giunti da Bradford. Lasciarono i cavalli al Black Bull, la piccola locanda adiacente al cimitero, ed entrarono in chiesa. Ci visto, la gente li segu portando con s uno spazzacamino, che, proprio quella mat tina avevano pagato per pulire le canne fumarie di alcuni edifici esterni di pro priet della chiesa e poi avevano fatto bere fino a ridurlo ubriaco fradicio. Gli fecero prendere posto proprio di fronte all'ambone, dove col viso fuligginos o ed ebbro assentiva con fare ebete a tutto quanto diceva Mister Redhead. Alla fine, spinto da un impulso da ubriaco, sal traballando la scaletta del pulpi to, e tent di abbracciare il Reverendo. Allora l'allegria profana dilag rapidamente e infuri. Spinsero lo spazzacamino coperto di fuliggine contro Mister Redhead che tentava di sottrarsi; quando furono fuori gettarono a terra sia lui che il suo tormentat

ore nel cimitero dove il sacco della fuliggine era stato rovesciato e quando il reverendo riusc a rifugiarsi all'interno del Black Bull, le cui porte furono imme diatamente sbarrate, la gente all'esterno continu a infuriare, minacciando di lap idare lui e i suoi amici. Uno dei miei informatori un vecchio che, a quell'epoca era proprietario del Blac k Bull, ed egli sostiene che l'umore della folla scatenata era tale da mettere l a vita di Mister Redhead veramente in pericolo. Il proprietario escogit un piano per mettere in salvo i suoi impopolari ospiti. Il Black Bull situato poco lontano dalla cima della lunga ripida via che attrave rsa Haworth; in fondo alla quale, vicinissimo al ponte, sulla strada di Keighley vi un cancelletto per attraversare il quale si paga pedaggio. Egli fece uscire nascostamente gli ospiti indesiderati da una porta sul retro, ( attraverso la quale, con ogni probabilit, pi di un perdigiorno era sfuggito allo s cudiscio del buon Mister Grimshaw) e lui, insieme con alcuni suoi dipendenti, pr ese a far passeggiare avanti e indietro di fronte all'entrata, sotto gli occhi d ella folla in feroce attesa, i cavalli dei signori che erano venuti da Bradford. Dagli intervalli tra le case, quelli che erano in sella videro Mister Redhead e i suoi amici che sgattaiolavano lungo il margine sul retro della via; allora spr onando con forza, si precipitarono a briglia sciolta verso il cancelletto; l'inv iso ecclesiastico e la sua comitiva balzarono a cavallo e si allontanarono di gr an galoppo prima che gli scatenati si rendessero conto che la preda era loro sfu ggita e si precipitassero a corsa sfrenata gi per la via, in fondo alla quale tro varono il cancello chiuso. Questa fu l'ultima apparizione di Mister Redhead per lunghi anni. Molto tempo dopo torn per predicare e, nel suo sermone, rivolgendosi a una numero sa e attenta congregazione, ricord con buon umore l'evento che ho descritto pi sop ra. La gente lo accolse cordialmente perch non avevano motivo di rancore verso di lui , bench anni prima fossero stati sul punto di lapidarlo per asserire quel che cre devano essere un loro diritto. Nel bel mezzo di questa gente senza legge, ma non malvagia, Mister Bront port la moglie e i suoi sei bambinetti nel febbraio del 1820. Si trovano ancora alcune persone anziane che ricordano i sei carri stracarichi c he muovevano pesantemente lungo la via lastricata, portando le masserizie del nu ovo parroco verso la sua futura abitazione. Vien fatto di pensare a come lo squallido aspetto della nuova dimora la bassa, o blunga canonica di pietra lass in cima, dominata da uno sfondo ancora pi alto di s confinata brughiera - colp la mente della delicata moglie la cui salute, gi fin da allora, incominciava a declinare.

CAPITOLO 3. Il Reverendo Patrick Bront nacque nel County Down in Irlanda. Suo padre, Hugh Bront, rimasto orfano in tenera et, dal sud dell'isola era risali

to verso il nord e si era stabilito nella parrocchia di Ahaderg, nelle vicinanze di Loughbrickland. La tradizione famigliare dice che, per quanto modesta fosse la condizione finanz iaria di Hugh Bront, egli discendeva da un'antica famiglia. Ma n lui n i suoi figli e nipoti si preoccuparono di fare ricerche in proposito. Si spos in giovane et, gener dieci figli e li crebbe con il reddito ricavato dai po chi acri che coltivava. La numerosa famiglia spiccava per grande forza fisica e per indiscutibile bellez za. Ancor oggi, in tarda et, Mister Bront colpisce per l'aspetto fisico: di statura a l disopra della media, si notano in lui il portamento eretto e la testa nobilmen te modellata. In giovent dev'essere stato di una bellezza pi che notevole. Nato nel giorno di San Patrizio, il 17 marzo 1777, fin dai primi anni diede segn o di una prontezza di intuizione e di intelligenza al disopra del comune, inoltr e era dotato di una buona dose di ambizione. Troviamo la dimostrazione del saldo buon senso e della capacit di preveggenza da lui posseduti in quanto sto per aggiungere: sapendo che suo padre non poteva dar gli un aiuto finanziario per conseguire una migliore posizione sociale e che, pe rci, poteva contare unicamente sulle proprie forze, quando aveva solo sedici anni apr una scuola elementare a pagamento per i ragazzi del vicinato e la mand avanti per cinque o sei anni. Pi tardi divenne precettore in casa del Reverendo Mister Tighe, rettore della par rocchia di Drumgooland. Avendo messo insieme i fondi necessari, nel 1802, a venticinque anni, si rec a Ca mbridge dove, nel luglio, venne iscritto al Saint John College. Dopo circa quattro anni di frequenza ottenne la laurea con onore e, ricevuta l'o rdinazione ecclesiastica, inizi la carriera come curato nell'Essex e da l, una qui ndicina di anni pi tardi, si trasfer nello Yorkshire dove, a tutt'oggi, risiede. Le varie tappe percorse lungo il cammino della vita di cui, qui sopra, ho tracci ato un brevissimo riassunto dimostrano quanto forte ed eccezionale sia stato il carattere di un uomo capace di proporsi in giovanissima et uno scopo lontano e di perseguirne l'attuazione in modo risoluto e indipendente. Siamo in presenza di un ragazzo di sedici anni che si separa dai suoi deciso a m antenersi da solo e, ripudiando la lunga tradizione di una gente dedita al lavor o dei campi, si cimenta con gli impegni di una carriera intellettuale. Ho motivo di credere, in base a quanto ho udito, che Mister Tighe, avendo concep ito un grande interesse per il precettore dei suoi figli, lo abbia probabilmente aiutato, non solo dirigendone gli studi ma anche dimostrandogli l'opportunit di procurarsi una educazione universitaria e consigliandolo su quanto dovesse fare per essere accolto in una delle due grandi ed esclusive universit. Ormai nella pronunzia di Mister Bront non vi era pi traccia della originale caden za irlandese; la discendenza celta non aveva improntato n i lineamenti netti, di stampo greco, n l'ovale allungato del viso. Ma anche cos, il presentarsi senza garanti ai cancelli del Saint John College a v enticinque anni compiuti, con l'unica esperienza di vita fatta fino a quel momen to in un ambiente molto chiuso, dimostr non poca forza di carattere e un vero spr ezzo del ridicolo. Durante gli anni di Cambridge si iscrisse alla lista dei volontari (1) che a que l tempo venivano schedati in tutto il paese, pronti ad essere arruolati per oppo rsi alla temuta invasione dei Francesi guidati da Napoleone. L'ho sentito accennare a Lord Palmerston come persona frequentemente avvicinata da lui durante le esercitazioni militari alle quali i volontari si dovevano sott oporre. Dopo la laurea, lo troviamo sistemato come curato presso la parrocchia di Hartsh ead, lontanissimo dal paese natale e da tutti i parenti e conoscenti irlandesi, con i quali, a dire il vero, non desiderava mantenere alcun contatto e che, a qu anto mi consta, egli non torn mai a visitare dopo essere stato ammesso a Cambridg e. Hartshead un piccolissimo villaggio a est di Huddersfield e di Halifax; grazie a

lla sua posizione in cima a una specie di collinetta attorniata da un antico bac ino circolare completamente prosciugato, domina una vista magnifica tanto verso l'interno quanto verso il mare. Mister Bront vi abit cinque anni e, mentre vi svolgeva le mansioni di parroco, co nobbe, corteggi e spos Miss Maria Branwell. Maria Branwell era la terza figlia di Mister Thomas Branwell, commerciante di Pe nzance; il cognome di sua madre, da nubile, era Carne; sia da parte del padre ch e da quella della madre le ragazze Branwell erano di un'origine abbastanza eleva ta da permetter loro di frequentare la migliore societ del luogo. Il signore e la signora Branwell, con i loro quattro figlioli, (vi era anche un maschietto) devono aver vissuto in una condizione ancora primitiva, quale la des crive il dottor Davy, nella biografia del fratello, Sir Humphrey Davy che, noto pioniere nel campo della ricerca chimica, mor a Penzance nel 1778. 'In questa ste ssa citt, la cui popolazione era di circa duemila anime, esisteva un unico tappet o: il pavimento delle stanze veniva spruzzato con sabbia di mare; non vi si sare bbe trovata una sola forchetta d'argento,' e pi in l: 'In quei tempi, quando i nos tri possedimenti coloniali erano pochi, il contingente fisso richiesto dall'eser cito e dalla marina relativamente assai scarso, e la necessit di nuove leve per l e professioni dotte quasi non si faceva sentire, i figli cadetti dei gentiluomin i venivano avviati a una qualche attivit commerciale o alla pratica di un lavoro artigianale, da cui non derivava alcuna perdita di casta. Il figlio maggiore, quando le circostanze non gli permettevano un ozioso avvenir e di gentiluomo campagnolo, era iscritto all'Universit di Oxford o a quella di Ca mbridge per essere abilitato alla pratica di una delle tre professioni liberali: ecclesiastica, legale o medica; il secondogenito veniva inviato come apprendist a presso un chirurgo o un farmacista, o un avvocato; il terzogenito da un artigi ano: orologiaio, o fonditore di vasellame di peltro; il quarto presso un imballa tore o uno spedizioniere o da un merciaio; e cos via se ve ne erano altri da mett ere a posto. Dopo aver compiuto il loro apprendistato, i giovanotti, quasi invariabilmente, s i recavano a Londra per perfezionarvi le rispettive competenze. Di ritorno a casa, incominciavano a lavorare in proprio senza venire esclusi dal la frequentazione di quella che oggi diremmo la casta gentilizia. La vita di societ consisteva principalmente in uno scambio di visite il cui ritua le era diverso da quello odierno. I pranzi di etichetta generalmente venivano dati solo in occasione delle grandi feste. A Natale era permesso di concedersi speciali piaceri a tavola e intensificare gl i scambi conviviali; i trattenimenti si susseguivano a catena sotto forma di inv iti al t o a cena. All'infuori delle occasioni solenni, i rapporti sociali si limitavano a semplici riunioni informali che avevano inizio verso le quindici e si protraevano intorn o al tavolino del t fino alle ventuno; lo svago consisteva generalmente nel gioca re a carte, in gruppo. I ceti umili erano di una estrema ignoranza. In tutte le classi sociali la superstizione dominava; persisteva la credenza nel le streghe, l'accettazione delle manifestazioni soprannaturali e delle apparizio ni mostruose era generale. Non esisteva una sola parrocchia nella regione della Mount's Bay che non avesse la sua casa infestata dagli spettri o una qualche localit il cui nome non andasse unito a una storia di orrore. Ricordo che, quando ero ancora ragazzo, nella migliore via di Penzance si vedeva una casa disabitata che aveva fama di essere infestata dagli spiriti; quando i giovanotti vi passavano davanti dopo il cader della notte, affrettavano il passo col cuore in gola. Nelle classi medie e in quelle alte l'interesse per la letteratura era assai sca rso e quello per la scienza, quasi nullo. Gli svaghi universalmente preferiti erano raramente di genere intellettuale o an che semplicemente di un livello dignitoso. La caccia a cavallo o a piedi, la lotta corpo a corpo, i combattimenti dei galli

erano quanto deliziava la gente e tutte queste attivit si concludevano con solen ni bevute. Il contrabbando veniva praticato su vasta scala, l'ubriachezza cronica era gener alizzata, il livello morale era dei pi bassi. E mentre col contrabbando accumulavano la ricchezza impegnandosi in avventure ar dite o spericolate, con l'ubriachezza e lo sperpero conducevano alla rovina le p i rispettabili famiglie.' Ho riportato i particolari qui sopra perch mi pare che d ebbano contribuire alla comprensione del carattere di Miss Bront, la cui mente v igorosa e la vivida immaginazione devono aver ricevuto le loro prime impressioni dalla viva voce delle domestiche, che in quella semplice compagine famigliare v ivendo a stretto contatto con i padroni durante la maggior parte della giornata, narravano le tradizioni e riferivano i pettegolezzi del villaggio; da Mister Br ont che, bench i suoi rapporti con i figlioletti a quanto sembra siano stati assa i inibiti, aveva un peso di ricordi della vita trascorsa in Irlanda e a Cambridg e in circostanze senz'altro peculiari; e, ancor meglio, dalla zia, Miss Branwell che, quando Charlotte aveva sei o sette anni era venuta, da Penzance, a vivere alla Canonica per prendersi cura dei bimbi della defunta sorella. Questa zia di et alquanto maggiore della signora Bront, aveva vissuto pi a lungo d i lei nell'ambiente sociale descritto da Mister Davis, e lo conosceva bene, anch e se nella famiglia Branwell la violenza e la sregolatezza non trovano posto. Apparteneva alla setta metodista e, fin dove giunge la mia informazione, riscont ro che una gentile e sincera piet religiosa improntava il suo carattere di vera r affinatezza e purezza. Suo padre, Mister Branwell, a quanto dicevano in famiglia, era dotato di vero ta lento per la musica. Sia lui che la moglie, morti a un anno di distanza l'uno dall'altro, rispettivam ente nel 1808 e nel 1809, erano vissuti abbastanza a lungo da vedere tutti i lor o figlioli cresciuti; Maria aveva allora venticinque o ventisei anni. Ho avuto il permesso di prendere visione di nove belle lettere scritte da lei a Mister Bront durante il breve periodo del loro fidanzamento nel 18I2. Traboccano di espressioni di tenera grazia e di femminile modestia, improntate dalla profonda religiosit che caratterizzava tutta la sua famiglia. Ne citer uno o due passi che aiuteranno a capire che genere di persona sia stata la madre di Charlotte Bront; ma prima devo dire in che circostanze questa signor a, nata in Cornovaglia, incontr ad Ahaderg in quel di Loughbrickland l'ex univers itario di Cambridge. All'inizio dell'estate del 1812, quanto poteva avere sui ventinove anni, Maria B ranwell and in visita da un suo zio, il Reverendo John Fennel, che a quel tempo a veva aderito alla Chiesa d'Inghilterra ma, precedentemente, era stato ministro m etodista. Ora viveva nelle vicinanze di Leeds, poco lontano da Hartshead, dove Mister Bron t era parroco. Chi conosceva parlava di lui come di un uomo bellissimo, pieno di entusiasmo irl andese e dall'irlandese propensione a innamorarsi facilmente. Miss Mary Branwell era di corporatura minuta, non bella ma molto elegante anche se i suoi abiti erano di gusto quieto e semplice, in sintonia col suo carattere: alcuni loro particolari fanno pensare allo stile preferito dalla figlia quando descrive il vestiario delle sue eroine predilette. Mister Bront fu subito attratto da quella delicata, gentile personcina e, questa volta, si dichiar innamorato definitivamente. Nella prima lettera scrittagli in data 26 agosto, lei d l'impressione di essere q uasi sorpresa di ritrovarsi fidanzata e fa allusione a quanto sia breve il tempo della loro conoscenza. In quanto segue vi sono frasi che ci fanno pensare al detto della Giulietta shak esperiana: 'Ma abbi fiducia in me, signore - mi dimostrer pi fedele di quelle che meglio di me conoscono l'astuzia.' (2) Accenna al felice progetto di una gita al la abbazia di Kirkstall alla quale, nei soleggiati giorni settembrini, prenderan no parte 'Io zio, la zia e la cugina Jane', fidanzata quest'ultima a un Mister M organ, anch'egli ecclesiastico, (oggi tutti defunti, eccetto Mister Bront). Nessuno dei suoi fece obiezione al fidanzamento; il signore e la signora Fennel

lo sanzionarono di buon grado; il fratello e la sorella sembra che, dalla lontan a Penzance, lo approvassero senza riserve. In una lettera del 18 settembre essa scrive: 'Gi da parecchi anni sono perfettame nte padrona di me stessa, libera da qualsiasi controllo; le mie sorelle, che han no parecchi anni pi di me, e anche la mia cara madre finch vissuta, mi hanno sempr e consultata prima di prendere decisioni di una qualche importanza tanto poco du bitano dell'assennatezza del mio giudizio e del mio modo di agire: forse lei sar indotto ad accusarmi di vanit per queste mie parole, ma prenda in considerazione che non le scrivo per vantarmi. Molte volte ho considerato questa mia sicurezza come uno svantaggio, e sebbene r ingrazi Dio che essa non mi abbia indotto in errore fino ad oggi, tuttavia sente ndomi dubbiosa o incerta, spesso ho provato il desiderio di avere una guida, un consigliere a cui rivolgermi.' Nella stessa lettera dice a Mister Bront di aver informato i suoi del loro fidanzamento, e del fatto che non li avrebbe rivisti c os presto come ne aveva avuto l'intenzione. Con lo stesso corriere lo zio, Mister Fennel, scrisse alle nipoti, tessendo l'el ogio di Mister Bront. In quel tempo il viaggio da Penzance a Leeds era molto lungo e assai costoso: gl i innamorati non avevano denaro superfluo da spendere in viaggi non strettamente necessari; e siccome Miss Maria Branwell non aveva pi n padre n madre sembr tanto c orretto quanto opportuno celebrare il matrimonio in casa dello zio. Non vi era alcun motivo di prolungare il fidanzamento: avevano tutti e due oltre passata la prima giovinezza e possedevano mezzi sufficienti per sopperire alle l oro necessit. Il beneficio di Hartshead indicato nell'annuario del Clero come dotato di una re ndita annua di duecento sterline, lei aveva cinquanta sterline all'anno lasciate le, a quanto mi dicono, per testamento, da suo padre. Cos, alla fine di settembre , gli innamorati incominciarono a cercar casa visto che, a quanto suppongo, fino a quel momento Mister Bront era vissuto in pensione. Ogni cosa si svolse senza intoppi e giunse alla conclusione con pieno successo, la celebrazione del matrimonio essendo fissata per l'inverno successivo. Ma nel frattempo avvenne un fatto spiacevolissimo di cui Maria informa minuziosa mente il fidanzato. Scrive: 'Suppongo che lei non si sia mai aspettato di diventare molto pi ricco un endosi a me; sono per spiacente di doverla informare che mi scopro pi povera di qu anto supponessi. Come lei sa, avevo mandato a prendere, a casa, i miei libri, i miei indumenti ec cetera. Sabato sera, circa all'ora stessa in cui lei scriveva narrandomi il suo naufragi o immaginario, io leggevo e registravo le conseguenze di un naufragio realmente avvenuto, avendo ricevuto poco prima la lettera di una mia sorella che, dopo ave rmi informata della spedizione via mare del mio bagaglio, diceva che, causa una violenta tempesta, la nave si era incagliata sulla costa del Devonshire e che il mio baule era stato fatto a pezzi dalla furia delle onde. Tutto il mio piccolo avere, a eccezione di pochissimi oggetti, stato inghiottito dal profondo abisso. Se ci non sar preludio di un qualche altro fatto spiacevole non vi dar molto peso: il primo inconveniente che registro dal giorno che ho lasciato la casa paterna.' L'ultima lettera in data del 5 dicembre; in essa Miss Maria Branwell dice che ' Iei e sua cugina hanno deciso di preparare la torta di nozze nella settimana suc cessiva,' e ci dimostra che il giorno fissato per il matrimonio non poteva essere ormai lontano; aveva mandato a memoria un bel piccolo inno composto da Mister B ront e aveva letto "Consigli a una Signora" di Lord Lyttelton (3) e li commenta con alcune osservazioni giuste e pertinenti dando prova che, oltre a leggere, sa peva anche pensare. A questo punto Maria Branwell esce dal nostro campo visivo e non avremo pi alcun contatto diretto con lei. Ne sentiremo ancora parlare indirettamente sotto il nome di signora Bront; si tr atter di una ammalata prossima a morire, ma sempre paziente, serena e pia. La grafia delle sue lettere elegante e chiara; accanto alle notizie spicciole di

vita quotidiana, come per esempio la preparazione della torta di nozze, dice an che dei libri che ha letto o che sta leggendo, dimostrando una buona cultura. Pur lungi dall'avere l'eccezionale talento della figlia, le rare caratteristiche personali della signora Bront si riassumono in pochi tratti positivi: equilibri o e consistenza, sotto un velo tutto grazia e arrendevolezza. Il suo stile epistolare corretto e scorrevole, come pure quello di un saggio sui "Vantaggi della povert da un punto di vista religioso" scritto col proposito di farlo pubblicare. Come ho gi accennato, si spos in casa dello zio, nello Yorkshire, il 29 dicembre 1 812, lo stesso giorno in cui venivano celebrate a Penzance le nozze della sorell a Charlotte. Non mi consta che da sposata la signora Bront sia tornata in Cornovaglia, dove h a lasciato un amabilissimo ricordo. I nipoti ne parlano come della 'Ioro zia prediletta, ritenuta da tutti piena di talento non comune, ereditato dal padre; di piet genuina ma non opprimente.' Mist er Bront rimase per cinque anni a Hartshead in qualit di pastore della parrocchia di Dewsbury, l si spos e l nacquero le sue due prime bambine: Maria ed Elizabeth. Ottenne poi il beneficio di Thornton nella circoscrizione ecclesiastica di Bradf ord, una di quelle grandi zone ecclesiastiche che hanno quasi l'importanza di un episcopato grazie al numero delle loro chiese e di quello dei fedeli che le fre quentano. La chiesa di Thornton era in origine una piccola cappella di comodo cos indicata perch in passato era stata costruita sull'orlo estremo di quella che allora era p eriferia per venire incontro ai parrocchiani che abitavano nell'entro terra. Pur e essendo destinata al culto di rito Episcopale, era ricca di monumenti funebri dedicati a personaggi appartenenti alla setta Nonconformista, tra questi vi eran o quelli eretti alla memoria di Accepted Lister e del suo amico dottor Hall, (am bedue ministri di chiara fama che, nel secolo diciottesimo vi avevano predicato e vi erano stati inumati). I dintorni di Thornton sono desolati e selvatici, vaste aree di terra brulla del imitate da muretti di pietra salgono fino alle alture di Clayton. La chiesa antica e romita, sembra volutamente lasciata in disparte dai grandi fa bbricati della manifattura di propriet di una ricca famiglia i cui membri apparte ngono alla setta degli Indipendenti, e dalla solida cappella quadrata che essi h anno fatto costruire aiutati dal contributo dei loro correligionari. Soggiorno quanto diverso dall'ameno Hartshead che, prospiciente a una vasta pian ura chiusa all'orizzonte dall'accavallarsi delle colline, vede passare sui suoi prati l'ombra delle nuvole e splendervi il dilagare della luce del sole. A Thornton nacque Charlotte Bront il 21 aprile 1816 e, in breve tempo seguirono Patrick Branwell, Emily e Anne. Dopo la nascita di quest'ultima, la salute della signora Bront cominci a declinar e. L dove i mezzi finanziari sono limitati il provvedere teneramente alle necessit di molti bimbetti richiede un duro lavoro. Il cibo e il vestiario sono tanto difficili da garantire quasi quanto la necessa ria attenzione richiesta dal seguirli, curarli, consolarli, farli giocare, simpa tizzare con loro. Quando, con un ulteriore trasferimento, il 25 febbraio del 1820, Mister Bront oc cup la Canonica di Haworth, Maria, la maggiore dei sei bambini aveva poco pi di se i anni. Quelli che la conobbero allora la descrivono come una donnina assai pi seria, pen sosa e quieta di quanto solitamente siano le sue coetanee. Gli anni dell'infanzia non furono per lei infanzia vera: difficilmente coloro ch e sono in possesso di rari doni interiori sanno godere la gioia di quel felice p eriodo che non conosce preoccupazioni; la forza interiore che li domina vieta di abbandonarsi, come sarebbe naturale, alle impressioni che vengono dall'esterno e costituiscono secondo la definizione dei filosofi tedeschi, la vita oggettiva; per tempo la loro vita sog gettiva, interiorizzata e guidata dalla riflessione. La piccola Maria Bront era delicata e di corporatura minuta il che faceva risalt

are ancor pi la sua straordinaria precocit intellettuale. Dev'essere stata compagna e aiuto alla madre nelle cure date ai pi piccini, e in alcune semplici faccende domestiche. Mister Bront era molto impegnato nel suo studio, inoltre non aveva naturale simp atia per l'infanzia, la comparsa ripetitiva di nuovi bambini sulla scena domesti ca lo indisponeva sia perch era causa del crescente esaurimento della moglie, sia perch inceppava il normale ritmo della vita famigliare. La Canonica di Haworth , come ho gi detto nel primo capitolo, una oblunga casa di pietra; guarda dall'alto il villaggio che scende a valle lungo un ripido pendio, la porta d'ingresso si trova direttamente di fronte alla porta ovest della chie sa da cui dista circa cento yarde. Di questo spazio un venti yarde, o gi di l, sono occupate dal giardino erboso che ha un'area a malapena pi vasta di quella della casa e sia la casa che il giardino sono chiusi su tre lati dal cimitero. L'abitazione ha due piani, di quattro stanze ciascuno. Quando i Bront ne presero possesso scelsero l'ambiente pi vasto, a sinistra dell' ingresso, per il soggiorno, mentre quello a destra fu preso da Mister Bront che vi fece il suo studio. Sul retro vi erano la cucina e una specie di vasta dispensa con il pavimento di pietra. Di sopra si trovavano le quattro camere da letto, tutte di eguale ampiezza con, in pi, un piccolo ambiente che apre in cima alle scale le quali, partendo dal cor ridoio, o "lobby" come diciamo noi settentrionali, a pianterreno si trovano esat tamente di fronte alla porta d'ingresso. Secondo la piacevole moda dei tempi andati, vi sono sedili di legno nel vano di tutte le finestre. Evidentemente la Canonica fu costruita in un'epoca in cui il legname abbondava: lo dimostrano la massiccia ringhiera delle scale, i numerosi rivestimenti in leg no alle pareti, le pesanti imposte delle finestre. Lo stanzino in cima alle scale venne assegnato come soggiorno ai bambini. Essendo cos piccolo non fu chiamato 'nursery', come il vasto appartamento dove si svolge la vita dei piccini nelle case borghesi; di fatto non vi era nemmeno un caminetto che permettesse di scaldarlo, le domestiche, - due rozze e prodighe so relle dal caldo cuore affettuoso, che ancor oggi non sanno parlare di quella fam iglia senza sparger lacrime - chiamavano la stanzetta 'Io studio dei bambini'. L'et della studentessa pi attempata poteva essere allora sui sette anni. Nessuno degli abitanti di Haworth era veramente povero. Molti lavoravano nelle vicine manifatture, alcuni possedevano piccole fabbriche ed erano manifatturieri su modesta scala; vi erano anche alcuni bottegai che off rivano generi di prima necessit. Ma per gli acquisti di cancelleria, per i libri, per i capi di vestiario, per le derrate raffinate, per le cure mediche e per i consigli legali era necessario r ecarsi a Keighley. Vi erano parecchie scuole domenicali; nell'istituirle erano stati all'avanguardi a i Battisti, i Wesleysiani li avevano seguiti a ruota, la Chiesa d'Inghilterra era giunta alla retroguardia. Era stato il buon Mister Grimshaw, amico di Wesley, a far costruire un'umile cap pella Metodista sull'orlo della strada che conduce alla brughiera; i Battisti, a llora avevano innalzato il loro luogo di culto a poche yarde dalla strada maestr a, subito i Metodisti avevano provveduto a far costruire una seconda cappella di proporzioni maggiori e ancor pi in dentro rispetto alla strada. Mister Bront fu sempre in rapporti cortesi