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SEMEIOTICA PSICHIATRICA E PSICOPATOLOGIA Acciavatti Tiziano Università G.D’annunzio Chieti

Esame psicopatologico

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SEMEIOTICA PSICHIATRICA E PSICOPATOLOGIA

Acciavatti Tiziano Università G.D’annunzio Chieti

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• Descrizione delle singole alterazioni psichiche e comportamentali.

• Classificazione di tali alterazioni, prescindendo dai quadri clinici e dalle patologie nelle quali sono riscontrate.

• Non primariamente interessata alle definizioni diagnostiche o alla delimitazione delle varie entità patologiche.

Il ruolo della Psicopatologia Descrittiva

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• La psicopatologia non ha finalità di cura. Al contrario per la psichiatria gli aspetti inerenti l’intervento terapeutico risultano cruciali e costitutivi (psyché= anima e iatros= cura).

• La psicopatologia non pretende di fornire risposte alle questioni eziopatogenetiche. La psichiatria affida questo compito principalmente delle neuroscienze cliniche.

• In psicopatologia il confine tra normalità e patologia è meno netto rispetto alle classificazioni psichiatriche. Tale confine d’altra parte non è sempre tracciabile, in quanto molte modificazioni dello psichismo sono aspecifiche e riscontrabili, in particolari circostanze, anche in soggetti sani.

Psichiatria vs Psicopatologia

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Psicopatologia e semeiotica medica

SEMEIOTICA MEDICA

SINTOMI Indicatori di malattia riferiti dai pazienti (ad es. dolore, nausea …).

SEGNI Indicatori di malattia riscontrati oggettivamente dall’esaminatore (ad es. febbre, ipertensione arteriosa…).

PSICOPATOLOGIA

Aspetti soggettivi dell’esperienza, colti in prima persona.

VISSUTI

Riscontri oggettivi, direttamente osservabili. COMPORTAMENTI

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Quante psicopatologie?

PSICOPATOLOGIA OGGETTIVA:

Il suo campo d’indagine è la realtà esterna: postura, mimica, modalità e contenuto dell’eloquio, attività psicomotoria, prestazioni cognitive.

E’ nata all’interno di un orizzonte culturale di stampo positivista.

Il suo più eminente esponente è stato Emil Kraepelin (1856-1926).

Essa costituisce a tutt’oggi l’architrave degli attuali DSM.

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PSICOPATOLOGIA SOGGETTIVA:

La realtà esterna interessa come espressione e porta d’accesso alla realtà interna del soggetto.

Suoi strumenti sono l’introspezione e la capacità d’immedesimazione nei vissuti altrui (empatia), previa sospensione di ogni pre-giudizio e conoscenza a-priori (epochè).

E’ nata come reazione all’impostazione culturale e scientifica della psicopatologia oggettiva.

Quante psicopatologie?

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PSICOPATOLOGIA SOGGETTIVA:

Tra i suoi riferimenti filosofici troviamo Wilhelm Dilthey (1833-1911) e la sua distinzione tra scienze della natura e scienze dello spirito.

Il suo fondatore può essere rinvenuto in Karl Jaspers (1883-1969).

“L’oggetto della psicopatologia è l'accadere psichico reale e cosciente. Noi vogliamo sapere che cosa provano gli esseri umani nelle loro esperienze e come le vivono, vogliamo conoscere le dimensioni delle realtà psichiche.”

Quante psicopatologie?

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PSICOPATOLOGIA SOGGETTIVA:

Al suo interno troviamo:

• La psicopatologia fenomenologica (si ispira alla fenomenologia di Edmund Husserl)

• La psicopatologia analitico-esistenziale (si ispira all’esistenzialismo di Martin Heidegger)

Quante psicopatologie?

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PSICOPATOLOGIA INTERPRETATIVA/ERMENEUTICA:

L’identificazione dei sintomi va di pari passo con i tentativi di decodificazione della loro genesi.

L’attenzione è rivolta più al contenuto che alla forma dell’esperienza.

In ogni approccio psico(pato)logico è rinvenibile la ricerca delle cause di ciò che si osserva.

Jasper parla ad esempio di psicologia comprensiva, i fenomenologi di fenomenologia genetica (contrapponendola a quella descrittiva).

Le correnti interpretative che hanno avuto maggiore influenza sono:• la psicologia psicodinamica• la psicologia cognitivo-comportamentale• la psicologia sistemico-relazionale

Quante psicopatologie?

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Principali aree di indagine dell’esame psichico

Vigilanza e coscienza Memoria

Aspetto Intelligenza

Atteggiamento Critica e giudizio

Percezione Volontà e psicomotricità

Attenzione Ideazione e linguaggio

Umore/affettività Disturbi della coscienza dell’Io e del corpo

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Vigilanza e coscienza

Sono da considerarsi funzioni basali, presupposto dell’attività mentale superiore. La loro valutazione risulta prioritaria per due ragioni:

1) una loro alterazione è spesso indicativa di una situazione d’emergenza/urgenza, con potenziale pericolo di vita.

2) una loro modificazione influirà profondamente su tutte le altre funzioni indagate nel corso dell’esame psichico.

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VIGILANZA COSCIENZA

Stato di veglia, di attivazione delle funzioni di comunicazione con l’ambiente esterno.

Stato di consapevolezza, da parte del soggetto, di sé e dell’ambiente.

È sostenuta dal Sistema Reticolare Attivante (o Sistema Ascendente di Vigilanza), costituito da gruppi neuronali della metà rostrale del tronco encefalico e del diencefalo che con i loro assoni di proiezione innervano diffusamente il talamo e la corteccia cerebrale.

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I DISTURBI DELLA VIGILANZA E DELLA COSCIENZA SI DISTINGUONO IN

DISTURBI QUANTITATIVI DELLO STATO DI COSCIENZA

(o disturbi di vigilanza)

DISTURBI QUALITATIVI DELLO STATO DI COSCIENZA

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OBNUBILAMENTO DEL SENSORIO Lieve diminuzione della chiarezza della coscienza, con sonnolenza, difficoltà attentive e di concentrazione.

TORPORETendenza a cadere nel sonno se non sollecitati da stimoli di media intensità, con attenuate reazioni di evitamento a stimoli dolorosi.

SOPORESoggetto incosciente, risvegliabile solo con stimoli intensi, ad esempio pizzicandolo o pungendolo.

COMASoggetto incosciente e non risvegliabile.

IN SENSO PROGRESSIVO TROVIAMO:

Disturbi quantitativi dello stato di coscienza

DIMINUZIONE DELLO STATO DI COSCIENZA

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Condizione di aumentata consapevolezza con sensazione soggettiva di maggiore ricchezza percettiva, alterazione del tono dell’umore, sensazione di allerta aumentata, di maggiori prestazioni intellettuali, memoria e comprensione.

Disturbi quantitativi dello stato di coscienza

AUMENTO DELLO STATO DI COSCIENZA

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Stato confusionale (o delirium)

Disturbi qualitativi dello stato di coscienza

Ridotta capacità di dirigere e sostenere l’attenzione, pensiero disorganizzato, disorientamento di vario grado, affettività labile e suggestionabile, fluttuazioni giornaliere, solitamente peggioramento serale e notturno. Frequenti i disturbi neurovegetativi associati (sudorazione, tachicardia, tremori ad ampie scosse, instabilità pressoria, febbre, disidratazione). Possibili sono poi i disturbi della percezione (illusioni, allucinazioni), dell’ideazione (con deliri frammentari) e le anomalie comportamentali come irrequietezza e agitazione.

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Stato oniroide

Disturbi qualitativi dello stato di coscienza

Doppio fronte onirismo/adesione alla realtà circostante, alternando floride produzioni deliranti-allucinatorie con viva partecipazione emotiva (che ricordano uno stato sognante) a momenti di lucidità.

Stato crepuscolare

Restringimento del campo della coscienza, con polarizzazione su determinati vissuti interiori ed esclusione o distorsione di ciò che avviene nell’ambiente circostante. Ha solitamente esordio e termine bruschi, con successiva amnesia dell’episodio.

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Aspetto

In esso si valutano:

• i parametri generali: età, peso, altezza, età apparente.• La facies (composita, ipomimica, fatua, segnalarle tutte). • L’abbigliamento, che potrà essere adeguato alla circostanza e alla

stagione oppure, a seconda dei casi, trascurato, bizzarro, eccessivamente curato o vistoso.

• La cura di sé e la pulizia personale.

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Volontà e psicomotricitàCONDIZIONI DI AUMENTATA ATTIVITÀ MOTORIA

IRREQUIETEZZA → difficoltà a mantenere a lungo una stessa postura, con movimenti continui di tronco e arti.

IPERATTIVITÀ → incremento dell’attività finalizzata in cui i movimenti e i gesti hanno scopi ben precisi.

AFFACCENDAMENTO → comportamento iperattivo inconcludente.

AGITAZIONE → attività eccessiva e inadeguata che si associa a turbolenza emotiva.

CRISI PANTOCLASTICA: Episodio in cui il paziente, in preda a sentimenti aggressivi e impulsi distruttivi, si scaglia contro ciò che lo circonda.

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CONDIZIONI DI RIDOTTA ATTIVITÀ MOTORIA

IPOCINESIA → riduzione del numero e dell’ampiezza dei movimenti.

ARRESTO PSICOMOTORIO (o STUPOR CATATONICO) → immobilità, mutismo, mancanza di reattività agli stimoli dolorosi ed a volte rifiuto ad alimentarsi (sitofobia).

ABULIA/AVOLIZIONE→ riduzione della spinta volitiva, con conseguenze più o meno marcate sul piano oggettivo.

Volontà e psicomotricità

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NEGATIVISMO → resistenza alle richieste motorie avanzate dall’esaminatore (negativismo passivo) o esecuzione di un’azione contraria alla richiesta ricevuta (negativismo attivo).

AUTOMATISMO A COMANDO → il paziente esegue qualunque ordine dell’esaminatore (anche paradossale).

AUTOMATISMO DI IMITAZIONE → il soggetto ripete spontaneamente le parole (ecolalia) o i movimenti (ecoprassia) della persona che ha di fronte.

MANIERISMO → esecuzione di gesti finalizzati, ma attuati in maniera artificiosa e caricaturale (ad esempio camminare saltellando).

Volontà e psicomotricità

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Varianti:

Volontà e psicomotricità

Il sintomo CATATONIA

forma di rigidità muscolare generalizzata o settoriale, con resistenza attiva ai tentativi di movimento, che tende ad aumentare con l’incremento dell’energia applicata.

Varianti:FLESSIBILITÀ CEREA: la resistenza tende a cedere gradualmente, in modo plastico, tipo un tubo di gomma.

CATALESSIA: mantenimento per lungo tempo delle posizioni fatte assumere, anche qualora esse siano scomode e necessitanti contrazioni muscolari persistenti.

La sindrome CATATONIAquadri clinici in cui le alterazioni della psicomotricità (in senso iper- o ipocinetico) sono preminenti rispetto alle altre dimensioni psicopatologiche.

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Volontà e psicomotricità

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Impulsività

CONDOTTE IMPROVVISE, IMPREVEDIBILI, VISSUTE COME INCOERCIBILI E NON MEDIATE DALLA RIFLESSIONE

Possono essere:

• generalizzate

• limitate ad aree specifiche: “manie” appetitive

CLEPTOMANIAbisogno di rubare, irrefrenabile e immotivato

TRICOTILLOMANIAimpulso a strapparsi ciocche di capelli

GAMBLINGgioco d’azzardo patologico

PIROMANIAtendenza a provocare intenzionalmente incendi, senza scopo di lucro

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Disturbi della condotta

DISTORSIONE DI VARIO GENERE DELLA VITA ISTINTIVA

ISTINTI:comportamenti innati,

stereotipati, aventi come finalità la conservazione della vita del singolo o

della specie. Tra gli istinti primari si

riconoscono: l’alimentazione, il sesso,

l’aggressività.

Negazione/Riduzione

Accentuazione

Spostamento

ANORESSIA

BULIMIA

DISFUNZIONI SESSUALI

PSICOGENE

CONDOTTE AGGRESSIVE AUTO- O ETERO-DIRETTE

PARAFILIE

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Memoria

TIPOLOGIE

MEMORIA ESPLICITA (O

DICHIARATIVA)

MEMORIA IMPLICITA (O NON

DICHIARATIVA)

FISSAZIONE/REGISTRAZIONE (ENCODING)

RITENZIONE (STORAGE)

RIEVOCAZIONE (RETRIEVAL)

PRINCIPALI FASI

DELL’ATTIVITÀ MNEMONICA

(memoria esplicita)

RICONOSCIMENTO

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DISTURBI QUANTITATIVI DELLA MEMORIA

IPERMNESIA: Intensificazione, per quantità e ricchezza di dettagli, delle tracce mnemoniche.

AMNESIA/IPOMNESIA: Perdita (o riduzione) di tracce mnemoniche.

Amnesia anterograda → le informazioni perse sono occorse successivamente all’evento indice.Riflette una compromissione della capacità di FISSAZIONE.

Amnesia retrograda → le informazioni andate perdute precedono l’evento indice.Riflette una compromissione della capacità di RITENZIONE/RIEVOCAZIONE.

Amnesia retro/anterograda → compresenza di più componenti.

Memoria

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DISTURBI QUANTITATIVI DELLA MEMORIA

MemoriaIn base alla estensione del periodo temporale coinvolto si

dividono in LACUNARI

GLOBALI

SELETTIVE

In base alla durata si dividono in

TRANSITORIE

PERMANENTI

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DISTURBI QUALITATIVI DELLA MEMORIA (o PARAMNESIE)

FALSI RICORDI → ricordi totalmente falsi (ovvero ricordi di esperienze mai vissute).

FALSIFICAZIONI RETROSPETTIVE → ricordi in cui l’esperienza rievocata è fortemente distorta.

BUGIE PATOLOGICHE → vi è consapevolezza, almeno parziale, della falsità dell’episodio ricordato (esse nella loro forma conclamata configurano il quadro della pseudologia fantastica).

CONFABULAZIONI → ricordi erronei, mutevoli e di breve durata, generalmente influenzabili dall’esaminatore.

Memoria

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DISTURBI QUALITATIVI DELLA MEMORIA (o PARAMNESIE)

DEJA VU/DEJA VECU → un evento visto o sperimentato per la prima volta, suscita un ambiguo sentimento di familiarità.

JAMAIS VU/JAMAIS VECU → un evento noto, suscita un sentimento di estraneità.

PARAMNESIE REDUPLICATIVE → il soggetto percepisce come noti da tempo, persone e luoghi visti per la prima volta.

Memoria

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Attenzione

Definizione: capacità di focalizzare ed indirizzare l’attività psichica verso determinati contenuti di coscienza (esterni o interni).

Essa è dipendente da due fattori: • il livello di coscienza;• la spinta motivazionale ad effettuare un determinato compito o

attività.

Può essere distinta in due sottofunzioni: • l’ATTENZIONE PASSIVA: i contenuti entrano liberamente nel

campo di coscienza, senza sforzo soggettivo da parte dell’individuo.

• l’ATTENZIONE ATTIVA: la capacità di direzionare l’attenzione e mettere a fuoco specifici contenuti.

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Disturbi dell’ attenzione

↓ ATTENZIONE

↑ ATTENZIONE

DISATTENZIONE (o IPOPROSESSIA): difficoltà a concentrarsi su un determinato compito.

↓ ATTENZIONE ATTIVA

DISTRAIBILITÀ: essere catturati da stimoli di ogni tipo.

↓ ATTENZIONE ATTIVA e ↑ ATTENZIONE PASSIVA

IPERPROSESSIA: aumento delle capacità attentive rispetto alle condizioni basali.

↑ ATTENZIONE ATTIVA e ↑ ATTENZIONE PASSIVA

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Intelligenza

Disturbi dell’ intelligenza

Definizione: capacità che consente di capire, ricordare, utilizzare e integrare costruttivamente le conoscenze precedenti e gli elementi di pensiero attuali, allo scopo di risolvere problemi e adattarsi all’ambiente circostante.

• Congeniti: ritardo mentale (o insufficienza mentale, o oligofrenia).

• Acquisiti: demenza.

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Pensiero

Disturbi del pensiero

DISTURBI DELLA FORMA DEL PENSIERO modificazioni della codifica e dell’articolazione dei pensieri.

ANOMALIE DEL LINGUAGGIO E DEL SUO FLUSSO.

DISTURBI DEL CONTROLLO DEL PENSIERO.

DISTURBI DEL CONTENUTO DEL PENSIERO.

È l’attività responsabile della formazione delle idee e della loro articolazione per associazioni, logica e ragionamento.

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Disturbi della forma del pensiero

DERAGLIAMENTO: le idee deviano in direzioni scarsamente o per nulla collegate con la direzione di partenza.

INCOERENZA: destrutturazione a livello sintattico e grammaticale, che rende l’eloquio frammentato e incomprensibile, arriva fino all’INSALATA DI PAROLE (o SCHIZOFASIA).

ILLOGICITÀ: il pensiero non segue le normali leggi logiche, avendo in alcuni o in tutti i passaggi del ragionamento premesse e/o inferenze erronee.

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TANGENZIALITÀ: modalità di risposta alle domande, in cui si ha un’attinenza solo marginale con la richiesta di partenza

ACCELERAZIONE DEL FLUSSO IDEICO: aumento della frequenza dei pensieri, spesso a scapito dell’efficacia comunicativa. Il suo corrispettivo sul piano verbale è la LOGORREA

FUGA DELLE IDEE: quadro in cui si la contemporanea presenza di: accelerazione, distraibilità ed impulso a parlare

RUMINAZIONE: il soggetto rimugina insistentemente su alcuni temi, senza riuscire a sortirne.

Disturbi della forma del pensiero

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POVERTÀ DI ELOQUIO: riduzione dell’eloquio spontaneo e delle risposte evocate dall’esaminatore con possibilità di AUMENTATA LATENZA DI RISPOSTA

POVERTÀ DEI CONTENUTI veicolati

INIBIZIONE DEL PENSIERO: quadro in cui i due elementi summenzionati sono presenti in grado marcato.

BLOCCO DEL PENSIERO: il flusso ideativo si arresta improvvisamente ed il paziente ha l’impressione che il pensiero sia svanito, con un senso di vuoto e di perplessità

Disturbi della forma del pensiero

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Anomalie psicogene: forme del discorso tra inappropriatezza

(rispetto al contesto semantico o relazionale) e falsificazioni.

Anomalie del linguaggio e del suo flusso

Gergalità

Alterazioni dell’eloquioquantitative

Logorrea

Mutismo

Rallentamento dell’eloquio

qualitativeConcretismo

Deragliamento

Tangenzialità

Circostanzailità

Perseverazione

Aspetti linguistici

Volume e intonazione

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LOGORREA: aumento della quantità dell’eloquio.

MUTISMO: assenza di eloquio. RALLENTAMENTO DELL’ELOQUIO

VERBIGERAZIONE: ripetizione molto frequente di parole o frasi, in modo monotono e automatico.

CIRCOSTANZIALITÀ: il pensiero è ricco di dettagli e proposizioni parentetiche, che rendono prolisso il discorso, il quale solo molto lentamente giunge all’obiettivo prefissato.

PERSEVERAZIONE: il soggette ripete più volte, in maniera stereotipata, parole, idee, opinioni.

CONCRETISMO: tendenza a considerare solo le qualità fisiche di un oggetto o di una persona, senza la capacità di astrarre, di attuare un processo d’induzione dal particolare al generale, di concettualizzare.

Anomalie del linguaggio e del suo flusso

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PENSIERO OSSESSIVO: presenza di contenuti psichici che s’intromettono nella coscienza in modo insistente; tali contenuti possono essere idee, ricordi, immagini, paure, impulsi. Il soggetto li vive come assurdi e disturbanti (egodistonici), ma ha consapevolezza che provengono da lui e non sono imposti dall’esterno.

ALIENAZIONE DEL PENSIERO: senso di influenzamento dall’esterno sul proprio pensiero, con vissuti di inserzione, sottrazione, diffusione, trasmissione dello stesso.

Disturbi del controllo del pensiero

Il soggetto ha la sensazione di non poter dirigere a piacimento i propri pensieri.

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Disturbi del contenuto del pensiero

IDEA PREVALENTE: idea che domina la coscienza, a forte tonalità affettiva, a carattere egosintonico ed accessibile alla critica.

DELIRIO

DEFINIZIONE DI JASPERS:Il delirio è una convinzione erronea che si caratterizza per: 1) l’evidente assurdità del contenuto, 2) l’assoluta certezza soggettiva, 3) l’inacessibilità alla critica e al ragionamento.

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Disturbi del contenuto del pensiero

Classificazioni dei deliri:

IN BASE ALLA DERIVABILITA’:• delirio primario (in tedesco Wahn), esperienza originaria ed

inderivabile;• delirio secondario o idea deliroide (in tedesco Wahnhaft idee),

derivabile da affetti, situazioni umilianti o sconvolgenti, oppure da altri vissuti psicopatologici.

IN BASE AL MATERIALE PSICHICO DA CUI ORIGINANO:• percezione delirante: una percezione reale e correttamente

decodificata, viene interpretata secondo un significato abnorme;• rappresentazione delirante: ad essere interpretato in modo abnorme è

un ricordo o un’immagine interna del soggetto;• intuizione delirante: insorge improvvisamente, senza rapporti con

contenuti esterni o interni al soggetto.

Page 43: Esame psicopatologico

IN BASE AL RAPPORTO ESISTENTE CON UNA CONCOMITANTE ALTERAZIONE DELL’UMORE:• delirio congruo con l’umore• delirio incongruo con l’umore

IN BASE AL LIVELLO DI PLAUSIBILTA’:• delirio non bizzarro: convinzione erronea ma su un piano teorico non

del tutto inverosimile• delirio bizzarro: convinzione del tutto implausibile

IN BASE AL LIVELLO DI COMPLESSITA’ E ALLA PRESISTENZA NEL TEMPO:• delirio sistematizzato• delirio non sistematizzato

Disturbi del contenuto del pensiero

Classificazioni dei deliri:

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Disturbi del contenuto del pensiero

Principali tematiche dei deliri:

DELIRIO DI RIFERIMENTO: gli avvenimenti esterni sono interpretati dal soggetto in senso autoreferenziale, ritenendo che eventi e persone gli inviino segnali e messaggi con modalità inusuali e indirette

DELIRIO DI INFLUENZAMENTO: si ha la convinzione di essere in vario modo controllato da persone o forze esterne, nei propri pensieri, emozioni, impulsi o comportamenti

DELIRIO DI PERSECUZIONE: il soggetto è vittima di cospirazioni e molestie. Sottogruppi di esso sono: il D. DI VENEFICIO (in cui il soggetto teme di essere avvelenato) ed il D. DI NOCUMENTO (in cui il soggetto ritiene di essere in vario modo danneggiato)

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DELIRIO QUERULOMANE (O DI RIVENDICAZIONE): Il soggetto ritiene di aver subito un danno, per il quale pretende di essere risarcito

DELIRIO DI GRANDEZZA: basato sulla tematica generale della negazione dei propri limiti, con spesso perdita della dimensione temporale. Sue varianti sono il D. DI INVENZIONE (o INVENTIVO), il D. DI SALVAZIONE, il D. DI MISSIONE, il D. GENEALOGICO (in cui il soggetto afferma di discendere da antenati illustri, misconoscendo i propri reali genitori)

DELIRIO MISTICODELIRIO DI COLPADELIRIO D’INDEGNITÀDELIRIO DI ROVINA

Disturbi del contenuto del pensieroPrincipali tematiche dei deliri:

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DELIRIO DI GELOSIA: si distingue dalla gelosia morbosa per la particolare tenacia e l’appello a prove ridicole e bizzarre

DELIRIO EROTOMANICO: il soggetto (solitamente di sesso femminile) ha la ferma convinzione che un’altra persona, in genere di condizione sociale più elevata, sia innamorata di lui/lei

DELIRIO SOMATICO: al centro delle tematiche deliranti c’è il corpo del soggetto che viene ad essere in qualche misura abnorme, distorto o violato

DELIRIO IPOCONDRIACO: si ha la convinzione di essere affetti da una grave malattia. Una sua forma particolare è il D. DI INFESTAZIONE (o DERMATOZOICO)

Disturbi del contenuto del pensiero

Principali tematiche dei deliri:

Page 47: Esame psicopatologico

DELIRIO NICHILISTICO: il soggetto ritiene che una parte di sé o del mondo, non esistano

FALSI RICONOSCIMENTI DELIRANTI: gruppo di manifestazioni patologiche, in cui si ha un’errata identificazione delle persone• sindrome di Capgras: delle persone conosciute dal soggetto

vengono da lui ritenute degli impostori• sindrome del sosia, in cui il conoscente è stato sostituito da un sosia• sindrome di Fregoli, in cui il soggetto riconosce in estranei, persone

familiari• sindrome di intermetamorfosi, in cui una persona si è trasformata

in un’altra

Disturbi del contenuto del pensiero

Principali tematiche dei deliri:

Page 48: Esame psicopatologico

Disturbi della percezione

Distorsioni sensoriali

False percezioni

Allucinazioni

Page 49: Esame psicopatologico

Disturbi della percezioneDISTORSIONI SENSORIALI: l’oggetto è correttamente riconosciuto, ma alcune sue caratteristiche vengono deformate

• Alterazioni dell’intensità delle sensazioni: esaltate (iperestesie) o ridotte (ipoestesie).

• Dismegalopsie: variazioni nella percezione della dimensione dell’oggetto, che viene avvertito come più grande (macropsie) o più piccolo (micropsie). Una forma peculiare di dismegalopsia è la porropsia (l’oggetto viene percepito come più distante di quanto esso sia).

• Dismorfopsie: variazioni della forma di alcune parti dell’oggetto.• Discromatopsie: nella quale l’intensità cromatica dei percetti è aumentata

o affievolita.• Sinestesie abnormi: la percezione di un oggetto, evoca un’altra

percezione appartenente ad un altro canale sensoriale.

Page 50: Esame psicopatologico

Disturbi della percezioneILLUSIONE: uno stimolo sensoriale viene identificato come un oggetto

diverso da quello reale

Si distinguono:• illusioni da disattenzione, in cui vi è una ridotta attenzione e capacità di

discriminazione (ad es. in caso di marcata stanchezza);

• illusioni integrative, quando il soggetto si trova in situazioni di scarsa stimolazione sensoriale (ad es. in condizioni di penombra) ed elabora produttivamente stimoli indefiniti;

• illusioni emotive, quando il soggetto sta vivendo esperienze a forte tonalità emotiva (quali paura, rabbia …).

PAREIDOLIE: stimoli indefiniti vengono interpretati attraverso un’elaborazione costruttivo-fantastica, assumendo carattere di corporeità ma senza giudizio di realtà.

Page 51: Esame psicopatologico

Disturbi della percezione

ALLUCINAZIONE: una percezione avviene senza oggetto, in assenza cioè di qualsiasi stimolazione sensoriale ad essa corrispondente.

ALLUCINAZIONI UDITIVE

• A. ELEMENTARI: suoni inarticolati• A. VERBALI: voci umane

In base al contenuto si distinguono:• voci commentanti il comportamento ed i pensieri del soggetto • voci imperative• voci dialoganti tra loro

Page 52: Esame psicopatologico

Disturbi della percezione

ALLUCINAZIONE: una percezione avviene senza oggetto, in assenza cioè di qualsiasi stimolazione sensoriale ad essa corrispondente.

ALLUCINAZIONI VISIVE: possono essere allucinazioni di singoli oggetti o di scene complesse, statiche o animate

Forme particolari sono:- l’autoscopia, in cui il soggetto vede la propria immagine corporea

proiettata all’esterno - le a. extracampiche (cioè visione di oggetti posti al di fuori del

campo visivo)

Page 53: Esame psicopatologico

Disturbi della percezione

ALLUCINAZIONE: una percezione avviene senza oggetto, in assenza cioè di qualsiasi stimolazione sensoriale ad essa corrispondente

ALLUCINAZIONI SOMATICHE: possono essere allucinazioni di singoli oggetti o di scene complesse, statiche o animate

Si distinguono: • a. tattili • a. aptiche (scosse elettriche)• a. idriche• a. termiche• a. viscerali • a. cenestesiche

Page 54: Esame psicopatologico

Disturbi della percezione

ALLUCINAZIONE: una percezione avviene senza oggetto, in assenza cioè di qualsiasi stimolazione sensoriale ad essa corrispondente

ALLUCINAZIONI OLFATTIVE E GUSTATIVE: Sono relativamente poco frequenti, riscontrandosi con maggior frequenza in patologie neurologiche. Spesso occorrono assieme e sono a tonalità negativa

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Affettività

UMORE: tonalità affettiva stabile che colora l’intera esperienza cosciente di un individuo, duratura, solo in parte influenzabile dagli eventi esterni

Schneider (1950) distinse:

• Umore di FONDO (Untergrund) → fondale sotterraneo senza contenuto, non motivato, che determina e sostiene lo stato d'animo medio e ordinario

• Umore di SFONDO (Hintergrund) → vissuto affettivo motivato da un evento, imputabile a una causa somatica oppure emergente dal fondo ('giornate nere') che, a distanza di tempo dal momento in cui ha avuto origine, influenza la risposta emotiva a un altro avvenimento, rafforzandola o inibendola

Page 56: Esame psicopatologico

SENTIMENTI (o AFFETTI): disposizioni transitorie maggiormente condizionate da eventi esterni, interni e da rappresentazioni.

SENTIMENTISOMATICI

LOCALIZZATI (es dolore)

DIFFUSI (o VITALI)(es stanchezza, benessere corporeo)

PSICHICISOGGETTIVI (o DI STATO)

(es gioia, tristezza)

DI VALOREDI SÉ

(es vergogna, orgoglio)

DEGLI ALTRI(es amore, odio)

Affettività

Page 57: Esame psicopatologico

EMOZIONI: Stati affettivi di breve durata e direttamente conseguenti ad avvenimenti esterni.

Tra le emozioni primarie, a cui si è riconosciuto un valore evolutivo, si riconoscono: la paura, la rabbia, il disgusto.

In ciascuna di esse è presente:• una componente somatica• una componente psichica• una componente comportamentale

Affettività

Page 58: Esame psicopatologico

Alterazioni dell’umore

La condizione di umore normale e medio, viene indicata come EUTIMIA. Essa si caratterizza tra l’altro per la capacità di rispondere in modo adeguato e flessibile agli stimoli ambientali.

↓ TONO DELL’UMORE: DEPRESSIONE

↑ TONO DELL’UMORE: MANIA

scarsa o nulla influenzabilità da parte della realtà circostante, che al contrario è distorta dal soggetto, concordemente con il suo umore prevalente.

Ulteriori specificatori delle alterazioni dell’umore sono:• GRAVITÀ• DURATA• PRESENZA DI SINTOMI PSICOTICI

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Altre modificazioni affettive

WAHNSTIMMUNG (termine tedesco traducibile in italiano come ATMOSFERA DELIRANTE): stato d’animo angoscioso in cui si ha una perdita dei significati usuali degli oggetti e delle situazioni, che sembrano assumere significati nuovi e nascosti (tale condizione è tradizionalmente ritenuta essere preparatoria allo sviluppo di deliri strutturati).

AMBIVALENZA AFFETTIVA: sintomo in cui il soggetto vive contemporaneamente sentimenti opposti nei confronti di persone o cose.

INADEGUATEZZA AFFETTIVA: discordanza tra l’espressione affettiva ed il contesto in cui la persona è inserita (ad esempio il soggetto ride dinanzi a fatti tragici).

APPIATTIMENTO AFFETTIVO e OTTUNDIMENTO AFFETTIVO restrizione e perdita della sensibilità emotiva (sintomi facenti parte della cosiddetta dimensione negativa della schizofrenia).

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Altri assi affettivi: l’ansia e l’irritabilità

ANSIA: condizione di preoccupazione e di apprensione, con senso d’inadeguatezza e iperattivazione neurovegetativa.

TIPOLOGIE DI MANIFESTAZIONI ANSIOSE:

• in base all’espressività clinica: ansia psichica ansia somatizzata

• in base all’oggettofobiaansia libera

• in base alla frequenza di presentazioneansia di trattoansia di stato

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Altri assi affettivi: l’ansia e l’irritabilità

ANGOSCIA: condizione di ansia molto intensa, vissuta principalmente come un disagio che interessa il corpo.

PANICO condizione ansiosa parossistica, di breve durata, d’intensità intollerabile.

IRRRITABILITÀ (O DISFORIA): dimensione trasversale che interessa svariate condizioni cliniche. Può essere considerata la risultante di una commistione di tratti affettivi a polarità positiva (l’irrequietezza e l’iperattività motoria) e negativa (la tonalità spiacevole).

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Disturbi della coscienza dell’io e del corpo

Jaspers (1913) attribuisce all’Io quattro proprietà fondamentali che lo caratterizzano e lo differenziano rispetto agli altri oggetti che entrano nel suo campo di coscienza. Tali proprietà sono:

• COSCIENZA DI AUTOATTIVITÀ, ovvero il senso di appartenenza a sé di tutti gli stati mentali esperiti;

• UNITÀ DELL’IO, ovvero l’essere uno in un determinato istante;

• CONTINUITÀ DELL’IO, cioè l’essere un’entità ben definita nel corso del fluire temporale;

• CONFINI DELL’IO, ovvero la capacità di distinguere se stessi rispetto al mondo esterno e all’altro.

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ALTERAZIONI DELLA COSCIENZA DI AUTOATTIVITÀ

ESPERIENZE DI ESTRANEAMENTOspiacevole sensazione di estraneità e di automatizzazione nei confronti dell’esperienza che si sta vivendo. Il piano su cui rimangono è quello del “come se…”

Possono interessare:

l’Io → DEPERSONALIZZAZIONE AUTOPSICHICA,

Il Corpo → DEPERSONALIZZAZIONE SOMATOPSICHICA

l’ambiente circostante → DEREALIZZAZIONE (O DEPERSONALIZZAZIONE ALLOPSICHICA)

Disturbi della coscienza dell’io e del corpo

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DISTURBI DELL’ESPERIENZA DELL’IO (o ESPERIENZE DI PASSIVITÀ)

permeabilizzazione della barriera che normalmente vi è tra l’Io e l’ambiente, tra l’interno e l’esterno.

DIFFUSIONE DEL PENSIERO: il soggetto ritiene che i propri pensieri siano avvertiti dagli altri nel momento in cui li elabora;FURTO DEL PENSIERO: i pensieri sono sottratti al soggetto; INSERZIONE DEL PENSIERO: un agente esterno, noto o ignoto, è ritenuto essere il responsabile dei propri pensieri; DELIRIO DI INFLUENZAMENTO SOMATICO, DI INFLUENZAMENTO DELLA VOLONTÀ O DI INFLUENZAMENTO DELLE EMOZIONI: in cui non sono i pensieri ad essere imposti, ma sensazioni corporee, impulsi o stati emotivi.

Disturbi della coscienza dell’io e del corpo

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AnamnesiANAMNESI FAMILIARE: informazioni inerenti ascendenti (principalmente i genitori) e collaterali (fratelli e sorelle) del soggetto. I dati da raccogliere saranno:• informazioni generali (età, condizioni di salute, stato civile, occupazione,

…);• presenza di patologie neuropsichiatriche in atto o pregresse;• tipo di relazione che il soggetto ha con i vari membri della famiglia.

ANAMNESI FISIOLOGICA: • Presenza di problematiche durante il periodo prenatale, perinatale e

neonatale; sviluppo psicomotorio (inizio ed evoluzione nel camminare, parlare, …);

• Rendimento e relazioni in ambito scolastico; il titolo di studio e la storia lavorativa; le relazioni amicali e sentimentali.

• Nella donna vanno raccolte informazioni sulla vita fertile (menarca, regolarità nei cicli mestruali, parti a termine, aborti, menopausa).

• Altre notizie importanti sono le abitudini alimentari, l’uso di tabacco, alcol e sostanze stupefacenti, alterazioni dell’alvo e della diuresi.

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ANAMNESI MEDICO-CHIRURGICA: dati riguardo le principali patologie internistiche in atto e pregresse, interventi chirurgici, traumatismi, farmaci assunti.

ANAMNESI PSICOLOGICA E PSICOPATOLOGICA: • tratti temperamentali e caratteriali del soggetto e la loro evoluzione nel

tempo (in relazione a fattori esogeni o endogeni)• presenza di precedenti episodi psichiatrici, indagando a loro riguardo:

sintomi manifestati, fattori scatenanti, decorso temporale, terapie praticate.

• In relazione al quadro attuale si devono conoscere: modalità (acuta, insidiosa, graduale) e tipologia d’esordio, evoluzione e decorso fino al momento dell’indagine, presenza di life events (eventi stressanti di tipo psicosociale) in grado di promuovere o sostenere l’attuale episodio di malattia, interventi terapeutici attuati (psicoterapie, farmacoterapie, terapie fisiche, interventi ambientali) ed effetti da essi prodotti.

Anamnesi