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1 Esercizi spirituali per i giovani della città di Milano 14-15-16 Novembre BASILICA DI S. AMBROGIO PASTORALE UNIVERSITARIA La liturgia del tempo

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Esercizi spirituali per i giovani della città di Milano

14-15-16 NovembreBASILICA DI S. AMBROGIO

PASTORALE UNIVERSITARIA

La liturgia del tempo

Esercizi spirituali per i giovani della città di Milano

14-15-16 NovembreBASILICA DI S. AMBROGIO

L’ATTESA E IL COMPIMENTOLa liturgia del tempo

Lunedì 14 novembre 2011La famiglia e le radiciGenesi (1,27. 31a; 2,18. 21-24)

Benedictus: “Ha visitato e redento il suo popolo”Sua Ecc.za Mons. Erminio De Scalzi (Vicario episcopale di Milano)

Martedì 15 novembre 2011Il lavoro e lo studioMarco (6,1-6)

Magnificat: “Grandi cose ha fatto in me”Sua Ecc.za Mons. Carlo Redaelli (Vicario generale della Diocesi)

Mercoledì 16 novembre 2011La festa e l’amoreGiovanni (2,1-11)

Nunc dimittis: “I miei occhi han visto la tua salvezza”Sua Em.za Card. Angelo Scola (Arcivescovo di Milano)

L’ESERCIZIO SPIRITUALE

La disposizione del cuore

Gli Esercizi spirituali richiedono alcune condizioni di partenza: il silenzio interiore ed esteriore come contesto favorevole alla preghiera, la pace e la calma necessaria per distanziarsi dalle immediate preoccupazioni quotidiane, il desiderio di mettere in ordine la propria vita.

Per questo: 1. Invoco lo Spirito Santo: lo Spirito di Gesù apra il mio cuore alla sua Parola, mi renda semplice, attento, disponibile, buono, essenziale. Domando allo Spirito Santo gli stessi sentimenti che furono di Cristo Gesù: domando il dono di una profonda esperienza spirituale.

2. Metto in gioco tutta la mia persona: intelligenza, corpo, cuore, sensibilità; infatti, tutta la realtà di me stesso è coinvolta. So che il raccoglimento del pensiero non è sempre spontaneo, a volte è faticoso. Anche il corpo a volte soffre qualche disagio e deve riscuotersi dalla pigrizia. Il cuore ha quasi sempre bisogno di operare qualche distacco.

3. Ricerco la quiete. Ci sono delle forme di impazienza che devono essere sciolte: un certo nervosismo interiore. Distrazioni, contrattempi, quello che si sarebbe potuto fare come alternativa agli Esercizi. Altre preoccupazioni, non voglia. Eppure desiderio sincero di un rapporto con Dio.

4. Chiedo a questi Esercizi una grazia particolare per la mia vita e per la mia vocazione. Come ha operato la sua grazia nella mia storia fino ad oggi? Che cosa mi vorrà far capire il Signore, in questo momento della vita?

5. Starò attento a non cadere nella tentazione. All’inizio degli Esercizi spirituali c’è sempre una tentazione. Può avere diverse forme. È sempre nel senso dell’avversione. Tentazione della fede, della sfiducia in se stessi, del credere che tutto questo non serva a niente. Tentazione della pigrizia. Un sentirsi ormai vecchi nello spirito.

6. Mi dispongo alla ricerca dell’essenziale. Soli davanti a Dio. Purificazione degli affetti. La ricerca esclusiva della sua gloria e della sua volontà. Il senso di quello che passa e di quello che rimane. Che cosa è veramente essenziale nella vita. I conflitti interiori o le chiusure con le persone, che devo sciogliere. Gli obiettivi che mi prefiggo.

7. Mi esprimo in una preghiera di riconoscenza: per la vita, che è un dono di Dio; per la fede, che è sempre una grazia e un problema; per la vocazione che è sempre una ricerca e un compimento; per la Chiesa, che non mi lascia da solo a vivere la fede.

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Primo incontro – 14 novembre 2011

BENEDICTUS“Ha visitato e redento il suo popolo”

LA FAMIGLIA E LE RADICI

Ingresso in preghieraParole di accoglienza - Invito al silenzio

INIZIO DELLA CELEBRAZIONE(in piedi)

CANTO: ACCLAMATE AL SIGNORE

Acclamate al Signore, voi tutti della terrae servitelo con gioia, andate a lui con esultanza.Acclamate voi tutti al Signore! Riconoscete che il Signore,che il Signore è Dio,Egli ci ha fatti siamo suoi,suo popolo e gregge del suo pascolo. R.

Entrate nelle sue portecon degli inni di grazie,i suoi atri nella lode,benedite, lodate il suo nome. R.

Poiché buono è il Signore,eterna la misericordia,la sua fedeltà si estendesopra ogni generazione. R.

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Saluto del celebrante

C. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.T. Amen!C. Il Signore, che mediante il suo dono gratuito ci chiama alla gioia, sia con tutti voi.T. E con il tuo spirito!

OrazionePreghiamo.O Padre, che nel tuo Figlio ci hai eletti perché diventassimo santi e immacolati, apri il nostro cuore all’ascolto della tua parola e rinnovalo con il tuo Spirito; donaci di capire il tuo disegno d’amore e di compierlo con animo generoso. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli.T. Amen.

Introduzione al cantico del BenedictusCosì il Beato Giovanni Paolo II il 1° ottobre 2003 commentava il can-tico di Zaccaria:

“…vogliamo sostare su quella preghiera che, ogni mattina, scandisce il momento orante della lode. Si tratta del Bene-dictus, il Cantico intonato dal padre di Giovanni Battista, Zaccaria, allorché la nascita di quel figlio aveva mutato la sua vita, cancellando il dubbio che l’aveva reso muto, una punizione significativa per la sua mancanza di fede e di lode.Ora, invece, Zaccaria può celebrare Dio che salva e lo fa con questo inno, riportato dall’evangelista Luca in una forma che certamente ne riflette l’uso liturgico all’interno della comunità cristiana delle origini.Lo stesso evangelista lo definisce come un canto profetico, sbocciato attraverso il soffio dello Spirito Santo. Siamo, in-fatti, di fronte ad una benedizione che proclama le azioni salvifiche e la liberazione offerta dal Signore al suo popolo.

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Il testo è solenne e, nell’originale greco, si compone di due sole frasi… Il vertice è nella conclusione: «Verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge».L’espressione a prima vista paradossale col suo unire «l’al-to» e il «sorgere», è in realtà significativa. Infatti nell’origi-nale greco il «sole che sorge» è anatolè, un vocabolo che in sé significa sia la luce solare che brilla sul nostro pianeta, sia il germoglio che spunta.Da un lato, Isaia ci ricorda, parlando dell’Emmanuele, che «il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse». D’altro lato, ancora riferendosi al re-Emmanuele, lo raffigura come il «germoglio spuntato dal tronco di Iesse», cioè dalla dinastia davidica, un virgulto avvolto dallo Spirito di Dio. Con Cristo, dunque, appare la luce che illumina ogni creatura (cfr Gv 1,9) e fiorisce la vita, come dirà l’evangelista Giovanni unendo proprio queste due realtà: «In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini».Ci muoviamo, allora, avendo come punto di riferimento quella luce; e i nostri passi incerti, che durante il giorno spesso deviano su strade oscure e scivolose, sono sostenuti dal chiarore della verità che Cristo diffonde nel mondo e nella storia”.

BENEDICTUS (a cori alterni: maschi - femmine)

Benedetto il Signore Dio d’Israele, * perché ha visitato e redento il suo popolo,e ha suscitato per noi una salvezza potente, * nella casa di Davide, suo servo,

come aveva promesso * per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo:salvezza dai nostri nemici * e dalle mani di quanti ci odiano.

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Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri * e si è ricordato della sua santa alleanza,del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, * di concederci, liberati dalle mani dei nemici,

di servirlo senza timore, in santità e giustizia * al suo cospetto, in tutti i nostri giorni.E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo, * perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,

per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza * nella remissione dei suoi peccati,grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, * per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge,

per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre * e nell’ombra della mortee dirigere i nostri passi * sulla via della pace.

Gloria.

CANTO DI ACCLAMAZIONE ALLA PAROLALaudate omnes gentes, Laudate Dominum!Laudate omnes gentes, Laudate Dominum!

Laudate omnes gentes, Laudate Dominum!Laudate omnes gentes, Laudate Dominum!

LETTURA BIBLICA Lettura del libro della Genesi (1, 27. 31a; 2, 18. 21-24)

Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. Poi il Signore Dio disse: “Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile”. Allora il Signore Dio fece scendere

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un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo. Allora l’uomo disse: “Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa, la si chiamerà donna perché dall’uomo è stata tolta”. Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne.

Parola di Dio.T. Rendiamo grazie a Dio.

CANTO DOPO L’ASCOLTO DELLA PAROLALaudate omnes gentes, Laudate Dominum!Laudate omnes gentes, Laudate Dominum!

Laudate omnes gentes, Laudate Dominum!Laudate omnes gentes, Laudate Dominum!

MEDITAZIONE

(spazio per annotare le riflessioni personali)

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Audizione[Benedictus]

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ACCLAMAZIONI (solista e tutti in canto)

C. Rivolgiamo al Signore Gesù, unico mediatore tra Dio e gli uomini, le espressioni della nostra fede e del nostro amore.

Sol: Cristo, irradiazione della gloria di Dio e impronta della sua sostanza, Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.

Tutti: Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.

Sol: Figlio di Dio, che il Padre ha costituito erede di tutte le cose, Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.

Tutti: Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.

Sol: Tu, che tutto sostieni con la potenza della tua parola, Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.

Tutti: Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.

Sol: Signore, che ti sei fatto in tutto simile ai tuoi fratelli, Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.

Tutti: Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.

Sol. Gesù, salvezza eterna di coloro che ti obbediscono, Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.

Tutti: Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.

Sol: Cristo, sommo sacerdote, misericordioso e fedele, Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.

Tutti: Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.

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ActioDomani mattina troviamo il tempo per pregare le lodi mattutine.

BENEDIZIONEC. Il Signore sia con voi.T. E con il tuo spirito. Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.C. Sia benedetto il nome del Signore.T. Ora e sempre.C. Il nostro aiuto è nel nome del Signore.T. Egli ha fatto cielo e terra.C. Vi benedica Dio onnipotente, Padre † e Figlio † e Spirito † Santo.T. Amen.C. Andiamo in pace.T. Nel nome di Cristo.

CANTO FINALE: POPOLI TUTTI

Mio Dio, Signore, nulla è pari a Te.Ora e per sempre, voglio lodareil Tuo grande amor per noi.Mia roccia Tu sei, pace e conforto mi dai.Con tutto il cuore e le mie forze, sempre io Ti adorerò.

Popoli tutti acclamate al Signore gloria e potenza cantiamo al remari e monti si prostrino a Te, al Tuo nome, o Signore.Canto di gioia per quello che fai, per sempre Signore con Te resterò,non c’è promessa, non c’è fedeltà che in Te.

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Secondo incontro – 15 novembre 2011

MAGNIFICAT“Grandi cose ha fatto in me”

IL LAVORO E LO STUDIO

Ingresso in preghieraParole di accoglienza - Invito al silenzio

INIZIO DELLA CELEBRAZIONE(in piedi)

CANTO: AL SIGNORE CANTERÒ

Al Signore canterò loderò il suo nomesempre lo ringrazierò finché avrò vita.

Darà fiducia a chi è offeso, speranza a chi non l’ha,giustizia per il povero, cibo a chi ha fame, libertà a tutti. R.

Darà la luce a chi non vede, la forza a chi si sente solo,Dio amore e sicurezza con gioia aprirà a tutti la sua casa. R.

Darà respiro di vita a chi ha il cuore spezzato dall’angoscia,Dio regnerà per sempre e noi canteremo il suo amore. R.

RITO DELLA LUCE E INCENSAZIONE DELL’ ALTARE

Sol: Questa notte non è più notte davanti a te, il buio come luce risplende.

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Tutti: Questa notte non è più notte davanti a te, il buio come luce risplende.

Sol: La tenebra passa, risplende già la vera luce: se davvero ami i tuoi fratelli dimori nella luce.

Tutti: Questa notte non è più notte davanti a te, il buio come luce risplende.

Sol: L’amore ti illumina, la tua strada è diritta e sicura: se davvero ami i tuoi fratelli dimori nella luce.

Tutti: Questa notte non è più notte davanti a te, il buio come luce risplende.

Sol: La tenebra passa, risplende già la vera luce: se davvero ami i tuoi fratelli dimori nella luce.

Tutti: Questa notte non è più notte davanti a te, il buio come luce risplende.

Saluto del celebranteC. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.T. Amen!C. Il Signore, che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo, sia con tutti voi.T. E con il tuo spirito!

OrazionePreghiamo.Infondi in noi, o Dio nostro, lo Spirito di intelletto e di verità perché, conoscendo ciò che ti è gradito, possiamo attuarlo nella vita. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.T. Amen.

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Introduzione al cantico del MagnificatBenedetto XVI, il 15 febbraio 2006, commentava così il Cantico della Beata Vergine Maria:

“… lasciamo ora spazio a quel Cantico che idealmente sug-gella ogni celebrazione dei Vespri, il Magnificat.Il primo movimento del cantico mariano è una sorta di voce solista che si leva verso il cielo per raggiungere il Signore. Sentiamo proprio la voce della Madonna che parla così del suo Salvatore, che ha fatto grandi cose nella sua anima e nel suo corpo. Si noti, infatti, il risuonare costante della prima persona: “L’anima mia... il mio spirito... mio salvatore... mi chiameranno beata... grandi cose ha fatto in me...”. L’intima struttura del suo canto… è la lode, il ringraziamen-to, la gioia riconoscente. Ma questa testimonianza persona-le non è solitaria e intimistica, puramente individualistica, perché la Vergine Madre è consapevole di avere una mis-sione da compiere per l’umanità e la sua vicenda si inseri-sce all’interno della storia della salvezza. E così può dire: “Di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono”.È a questo punto che si svolge il secondo movimento po-etico e spirituale del Magnificat. Esso ha una tonalità più corale, quasi che alla voce di Maria si associ quella dell’inte-ra comunità dei fedeli che celebrano le scelte sorprendenti di Dio. Abbiamo sette verbi che indicano altrettante azioni che il Signore compie in modo permanente nella storia: “Ha spiegato la potenza... ha disperso i superbi... ha rovesciato i potenti... ha innalzato gli umili... ha ricolmato di beni gli affamati... ha rimandato i ricchi... ha soccorso Israele”. In questo settenario di opere divine è evidente lo “stile” a cui il Signore della storia ispira il suo comportamento: egli si schiera dalla parte degli ultimi. Il suo è un progetto che è spesso nascosto sotto il terreno opaco delle vicende uma-ne, che vedono trionfare “i superbi, i potenti e i ricchi”. Ep-pure la sua forza segreta è destinata alla fine a svelarsi, per mostrare chi sono i veri prediletti di Dio: “Coloro che lo te-

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mono”, fedeli alla sua parola; “gli umili, gli affamati, Israele suo servo”, ossia la comunità del popolo di Dio che, come Maria, è costituita da coloro che sono “poveri”, puri e sem-plici di cuore. È quel “piccolo gregge” che è invitato a non temere perché al Padre è piaciuto dare ad esso il suo regno. E così questo canto ci invita ad associarci a questo piccolo gregge, ad essere realmente membri del Popolo di Dio nella purezza e nella semplicità del cuore, nell’amore di Dio”.

MAGNIFICAT (a cori alterni: primo coro a destra guardando l’altare)

L’anima mia magnifica il Signore * e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,perché ha guardato l’umiltà della sua serva. * D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente * e Santo è il suo nome:di generazione in generazione la sua misericordia * si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, * ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;ha rovesciato i potenti dai troni, * ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, * ha rimandato i ricchi a mani vuote.Ha soccorso Israele, suo servo, * ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri, * ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria.

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CANTO DI ACCLAMAZIONE ALLA PAROLAAlleluia, Alleluia, lodate il Signore!Alleluia, Alleluia, lodate il Signore!

Lodatelo col suono gioioso delle trombe, lodatelo sull’arpa e sulla cetra.Lodatelo col suono dei timpani e dei sistri, lodatelo coi flauti e sulle corde.

Alleluia, Alleluia, lodate il Signore!Alleluia, Alleluia, lodate il Signore!

LETTURA BIBLICALettura del Vangelo secondo Marco (6,1-6)

In quel tempo, Gesù partì di là e venne nella sua patria e i suoi disce-poli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli ven-gono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i pro-digi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scan-dalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intor-no, insegnando.

Parola del Signore.T. Lode a te, o Cristo.

CANTO DOPO L’ASCOLTO DELLA PAROLAAlleluia, Alleluia, lodate il Signore!Alleluia, Alleluia, lodate il Signore!

Lodatelo col suono dei cimbali sonori, lodatelo con cimbali squillanti.Lodate il Signore voi tutte creature. Lodate e cantate al Signore.

Alleluia, Alleluia, lodate il Signore!Alleluia, Alleluia, lodate il Signore!

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MEDITAZIONE

(spazio per annotare le riflessioni personali)

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Audizione[Magnificat]

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ActioDomani sera pregheremo i vesperi.

BENEDIZIONEC. Il Signore sia con voi.T. E con il tuo spirito. Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.C. Sia benedetto il nome del Signore.T. Ora e sempre.C. Il nostro aiuto è nel nome del Signore.T. Egli ha fatto cielo e terra.C. Vi benedica Dio onnipotente, Padre † e Figlio † e Spirito † Santo.T. Amen.C. Andiamo in pace.T. Nel nome di Cristo.

CANTO FINALE: RESTA ACCANTO A ME

Ora vado sulla mia strada,con l’amore tuo che mi guida.O Signore ovunque io vada,resta accanto a me.Io ti prego stammi vicinoogni passo del mio cammino,ogni notte ogni mattino resta accanto a me.

Il tuo sguardo puro sia luce per me,e la tua parola sia voce per me.Che io trovi il senso del mio andare solo in Te,nel tuo fedele amare il mio perchè. R.

Fa’ che chi mi guarda non veda che Te,fa’ che chi mi ascolta non senta che Te.E chi pensa a me fa’ che nel cuore pensi a Te,e trovi quell’amore che hai dato a me. R.

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Terzo incontro – 16 novembre 2011

NUNC DIMITTISI miei occhi han visto la tua salvezza

LA FESTA E L’AMORE

Ingresso in preghieraParole di accoglienza - Invito al silenzio

INIZIO DELLA CELEBRAZIONE(in piedi)

CANTO: TU SARAI PROFETA

Una luce che rischiara, una lampada che arde,una voce che proclama la Parola di salvezza.

Precursore nella gioia, precursore nel dolore,tu che sveli nel perdono l’annunzio di misericordia.

Tu sarai Profeta di salvezza fino ai confini della terra,porterai la mia parola risplenderai della mia luce.

Forte amico dello Sposo che gioisci alla sua voce,tu cammini per il mondo per precedere il Signore.

Stenderò la mia mano e porrò sulla tua boccala potente mia Parola che convertirà il mondo.

Tu sarai Profeta di salvezza fino ai confini della terra,porterai la mia parola risplenderai della mia luce.

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Saluto del celebranteC. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo.T. Amen!C. Il Signore, che mediante il suo dono gratuito ci chiama alla gioia, sia con tutti voi.T. E con il tuo spirito!

OrazionePreghiamo.O Dio, che vedi i segreti dei cuori e conosci i nostri pensieri, infondi in noi lo Spirito santo perché, purificati nell’intimo, possiamo amarti con tutta l’anima e celebrare degnamente la tua lode. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli.T. Amen.

Introduzione al cantico del Nunc DimittisIl Beato Giovanni Paolo II commentò nell’udienza generale del 20 giugno 1990 il terzo cantico fondamentale della liturgia delle ore, il Nunc dimittis:

“Scrive l’evangelista Luca che, “quando venne il tempo della loro purificazione secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore”. Il rito compiuto dai genitori di Gesù per osservare la Legge fu occasione di un nuovo intervento dello Spirito Santo, che dava al fatto un significato messianico, introducendolo nel mistero di Cristo Redentore. Strumento prescelto per questa nuova rivelazione fu un santo vecchio, del quale Luca scrive: “A Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che s’aspettava il conforto d’Israele; lo Spirito Santo… era su di lui”. Si era dunque nella città santa, nel tempio dove gravitava tutta la storia d’Israele e confluivano le speranze fondate sulle antiche promesse e profezie.Secondo il testo di Luca, quest’attesa del Messia, colma

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di desiderio, di speranza e dell’intima certezza che gli sarebbe stato concesso di vederlo con i propri occhi, è indice dell’azione dello Spirito Santo, che è ispirazione, illuminazione, e mozione. Infatti, il giorno in cui Maria e Giuseppe portarono Gesù al tempio, vi si recò anche Simeone, “mosso dallo Spirito”.Luca scrive che, “mentre i genitori vi portarono il bambino Gesù per adempiere la Legge, Simeone lo prese tra le braccia e benedisse Dio”. A questo punto l’evangelista mette sulla bocca di Simeone il cantico, a tutti noto, “Nunc dimittis”, che la liturgia ci fa ripetere ogni giorno all’ora di compieta, quando il senso del tempo che passa è particolarmente avvertito. Le parole così toccanti di Simeone, ormai vicino ad “andare in pace”, aprono il varco alla speranza sempre nuova della salvezza che in Cristo trova il suo esaudimento: “I miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele”. È un preannuncio della evangelizzazione universale, foriera della salvezza che viene da Gerusalemme, da Israele, ma ad opera del Messia-Salvatore, atteso dal suo popolo e da tutti i popoli”.

NUNC DIMITTIS (tutti insieme)

Ora lascia, o Signore, che il tuo servo * vada in pace secondo la tua parola;

perché i miei occhi han visto la tua salvezza * preparata da te davanti a tutti i popoli,

luce per illuminare le genti * e gloria del tuo popolo Israele.

Gloria.

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CANTO DI ACCLAMAZIONE ALLA PAROLAAlleluia, Alleluia, lodate il Signore!Alleluia, Alleluia, lodate il Signore!

Lodatelo voi tutti suoi angeli dei cieli. Lodatelo voi tutte sue schiere.Lodatelo voi cieli, voi astri e voi stelle.Lodate il Signore Onnipotente.

Alleluia, Alleluia, lodate il Signore!Alleluia, Alleluia, lodate il Signore!

LETTURA BIBLICALettura del Vangelo secondo Giovanni (2,1-11)

Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto - il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua - chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora». Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

Parola del Signore.T. Lode a te o Cristo.

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CANTO DOPO L’ASCOLTO DELLA PAROLAAlleluia, Alleluia, lodate il Signore!Alleluia, Alleluia, lodate il Signore!

Voi tutti governanti e genti della terra, lodate il nome santo del Signore.Perché solo la sua gloria risplende sulla terra.Lodate e benedite il Signore.

Alleluia, Alleluia, lodate il Signore!Alleluia, Alleluia, lodate il Signore!

MEDITAZIONE

(spazio per annotare le riflessioni personali)

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Audizione[Nunc dimittis]

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ActioScegliamo, in questo Avvento, di pregare tutte le sere la compieta.

Canto di affidamento alla Beata Vergine MariaLa recita dell’ora della Compieta si conclude con un’antifona alla Beata Vergine Maria

Totus tuus sum MariaMater nostri RedentorisVirgo Dei, Virgo pia,Mater mundi Salvatoris. Amen.

BENEDIZIONEC. Il Signore sia con voi.T. E con il tuo spirito. Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.C. Sia benedetto il nome del Signore.T. Ora e sempre.C. Il nostro aiuto è nel nome del Signore.T. Egli ha fatto cielo e terra.C. Vi benedica Dio onnipotente, Padre † e Figlio † e Spirito † Santo.T. Amen.C. Andiamo in pace.T. Nel nome di Cristo.

GestoAl termine, dopo la benedizione liturgica, il celebrante con altri sacerdoti e diaconi benedicono tutti i giovani uno a uno con l’acqua benedetta. In questo momento ognuno riceve anche il libretto con la compieta di tutti i giorni.

CANTO: PROTEGGIMI O DIOProteggimi, o Dio: in te io mi rifugio.Ho detto a lui: “Sei tu il mio Signore,senza di te non ho bene alcuno”.Nelle tue mani, Signore, è la mia vita!

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Tu mi indicherai il sentiero della vita,gioia piena nella Tua presenza, dolcezza senza fine (2v.)

Benedico Dio che m’ha dato consiglio;anche di notte il cuore m’istruisce.Innanzi a me sempre il Signore,sta alla mia destra, non posso vacillare. R.

Mia eredità, mio calice è il Signore,per me la sorte è su luoghi deliziosi.Lieto e sereno è il cuore mio,luce e speranza ai miei passi tu darai. R.

CANTO: SIGNORE, DA CHI ANDREMO?Signore da chi andremo?Tu solo hai parole di vita,e noi crediamo che tu seiil Figlio del Dio vivente.

Signore, chi ascolteremo?Tu solo hai parole di luce,e noi crediamo che tu seiil Verbo eterno del Padre.

Signore, per chi gioiremo?Tu solo sai dare la pace,e noi sappiamo che tu seiil Redentore del mondo.

Signore, chi potremo amare?Tu solo mi doni la vita,e nella forza del tuo amorenoi vivremo per sempre.

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CANTO: COME TU MI VUOIEccomi Signor, vengo a te mio re,che si compia in me la tua volontà.Eccomi Signor, vengo a te mio Dio, plasma il cuore mio, e in te vivrò.Se tu lo vuoi, Signore manda me,e il tuo nome annuncerò.

Come tu mi vuoi, io sarò,dove tu mi vuoi, io andrò.Questa vita io voglio donarla a te, per dar gloria al tuo nome mio re.Come tu mi vuoi, io sarò,dove tu mi vuoi, io andrò.Se mi guida il tuo amore paura non ho, per sempre io sarò, come tu mi vuoi.

Eccomi Signor, vengo a te mio re,che si compia in me la tua volontà.Eccomi Signor, vengo a te mio Dio, plasma il cuore mio e di te vivrò.Tra le tue mani mai più vacillerò,e strumento tuo sarò.

Come tu mi vuoi, io sarò,dove tu mi vuoi, io andrò.Questa vita io voglio donarla a te, per dar gloria al tuo nome mio re.Come tu mi vuoi, io sarò,dove tu mi vuoi, io andrò.Se mi guida il tuo amore paura non ho, per sempre io sarò, come tu mi vuoi …

come tu mi vuoi, come tu mi vuoi, come tu mi vuoi, come tu mi vuoi, come tu mi vuoi, come tu mi vuoi.

Puoi scaricare l’audio delle meditazioni dal sito www.chiesadimilano.it

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